Moon Island

di Ryu Hime
(/viewuser.php?uid=922897)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il dono dello Scuoti Mari ***
Capitolo 3: *** L'ultima della mia specie ***
Capitolo 4: *** Rotta verso nord ***
Capitolo 5: *** Senziente ***
Capitolo 6: *** La calma prima della tempesta ***
Capitolo 7: *** Situazione critica ***
Capitolo 8: *** Chi sei? ***
Capitolo 9: *** Il tempo della ruota ***
Capitolo 10: *** Io sono l'Akasha ***
Capitolo 11: *** La benedizione della Dea ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Vedete quell’isola ricoperta di neve?
Dove il mare si infrange sulle scogliere di giaccio.
Riuscite a scorgere le luci nascoste parzialmente dalla nebbia perenne?
Bene, questa è Moon Island ed è anche casa mia.
È 16 giorni a sud delle gelate e pochi gradi a nord di congelare appena metti il naso fuori da casa, si trova esattamente sul parallelo dell’anormale.
 
Ora, vedete il villaggio dove fuori da ogni casa c’è acceso un falò?
E più precisamente la casetta con il tetto intagliato con motivi di ghiaccio?
Bene, quella è casa mia.
Una parola per descrivere il tutto?
Magico.
 
Esattamente, in molti posti posso vantare la pesca, la caccia, oppure un’incantevole vista del tramonto.
Noi abbiamo la magia, nel vero senso della parola!
 
Il mio nome è Arianrhod, nome altisonante lo so, infatti tutti mi chiamano Aria. I genitori credono che un nome possente aiuti la magia a fluire nel nostro corpo e in effetti posso dire senza problemi di averne fin troppa.
Sono sempre stata così, normalmente la gente di Moon Island può dominare un solo tipo di magia, che sia del ghiaccio, del fuoco, o della guarigione, ma io li so usare tutti quanti, fin da quando sono stata adagiata nella culla.
Infatti, anche se la cosa potrebbe suonare strana, non sono molto popolare fra la gente che, per quanto possiamo sembrare strani, io sono la quinta essenza dell’anormalità, quindi fin troppo persino qui.
I miei unici amici sono i draghi, infatti grazie alle nostre caratteristiche sono da sempre nostri alleati, loro ci forniscono protezione e noi li difendiamo dai Cacciatori di Draghi grazie ai nostri incantesimi.
 
Per quanto mi riguarda, avendo appena quattro anni, non posso dirmi molto comprensiva negli affari politici, ma non sono nemmeno così ingenua come gli altri bambini, è da diverso tempo che gli adulti sembrano agitati, per non parlare dei draghi, sempre pronti a volare via ed attaccare.
Non riesco a capire il motivo di tanto fermento e nemmeno mi azzardo a farne parola con nessuno, mi liquiderebbero con qualche stupida scusa.
 
Passano cinque mesi
Non credevo che potesse esistere un inferno simile in terra, le case in fiamme, draghi che volano da tutte le parti, gente che corre, che vola, che lancia incantesimi, che muore.
Dardi infuocati vengono scoccati dal mare uno dopo l’altro, ormai i Cacciatori di Draghi sono sbarcati e hanno raggiunto il villaggio.
Gli adulti intimano ai più piccoli di nascondersi con le donne, ma non c’è nessun posto dove rifugiarsi.
Mentre cerco riparo tra le macerie, dietro gli alberi, nelle stalle distrutte, perdo il conto dei miei compaesani che vedo cadere uno dietro l’altro. Le armi in ferro anti-drago sono da sempre il nostro punto debole e a quanto pare i Cacciatori lo hanno capito.
Scappare?
Non è possibile.
In inverno i boschi sono impraticabili persino per noi.
I Paura Volante sono troppo pochi per bloccare tutti gli invasori e i Furia Gelida sono stati tutti catturati, non potrebbe andare peggio.
Molti altri draghi sono scappati, catturati o uccisi; siamo sconfitti, è un dato di fatto.
I guerrieri sono caduti, le donne sono circondate e i bambini… non oso immaginare che cosa faranno loro.
Sono nascosta dietro le macerie della mia casa quando mi sento sollevare da terra –Dove credevi di scappare tu?- chiede la voce crudele di uno dei Cacciatori –Lasciami!- urlo tentando di dimenarmi –Mi dispiace per te, ma l’ordine è di non lasciare sopravvissuti.- dice con voce spietata.
Non faccio tempo a preoccuparmi che un colpo al plasma nella sua schiena lo stordisce all’istante –Lyra!- chiamo sollevata vedendo la mia dragonessa che mi afferra subito dopo volando via dal mio villaggio, ormai distrutto, dove si levano ancora grida di terrore e morte.




*si presenta con l'aspetto di uno spirito metà ragazza e metà drago. I capelli neri raccolti in una treccia, delle squame viola un po' ovunque, delle ali dello stesso colore e una coda viola con una fiammella blu sulla cima. E' vestita come una sacerdotessa Shintoista ma con il colore viola al posto del rosso*
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima storia su questo fandom e non vedevo l'ora di mettere mano anche qui :3
Questo è solamente il prologo e infatti oggi provvederò ad inserire anche il primo vero e proprio capitolo, non temete.
Per chi ha già letto una qualsiasi delle mie storie sa che i draghi sono onni presenti e quindi non potevo non scrivere qualcosa anche su Dragon Trainer.
Questa in particolare sarà ambietanta più o meno durante i primi episodi della seconda serie di "Oltre i confini di Berk", giusto per farvi sapere come orientarvi.
I miei piani sono quelli di pubblicare un capitolo a settimana, ci riuscirò con la scuola di mezzo?
Speriamo di sì!
Parlando del capitolo, come avrete certamente capito, mi sono ispirata moltissimo all'introdizione del primo film, d'altronde come non farlo?
Come da copione (sempre prendendo in esame le altre mie sorie) non può mancare l'elemento drammatico, che cos'è successo dopo?
Lo scoprirete solo leggendo ;)
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il dono dello Scuoti Mari ***


Il dono dello Scuoti Mari

-Lyra! Lyra resisti sto arrivando!- gridò la ragazza correndo sul ponte della nave dei Cacciatori di Draghi. La dragonessa in questione emise un ruggito di assenso dalla gabbia in cui l’avevano rinchiusa.
-Che cosa credi di fare?- chiese Ryker beffardo –Levati di mezzo!- tuonò l’avversaria brandendo il suo giavellotto. Ma prima che potesse avvicinarsi di più al capitano della nave, il dardo di una freccia anti-drago le si conficcò nella spalla destra. Ululò di dolore e prima che potesse rendersene conto era stata spinta fuori bordo, in parte stordita a causa della freccia, faceva fatica a rimanere a galla –Lyra!- gridò tendendo il braccio sano verso l’imbarcazione che si allontanava sempre di più –No… no!- imprecò tentando di nuotare, ma il potere del midollo di drago cominciava a fare effetto e piano piano la ragazza venne inghiottita dai flutti marini.
 
*
-Giornata tranquilla.- commentò Gambe di Pesce osservando il mare piatto come l’olio dove il sole iniziava a sorgere –Nessuna nave all’orizzonte?- chiese Hiccup avvicinandosi all’amico –Nessuna per ora.- confermò –Strano, ero sicuro che si sarebbero mossi molto presto.- mormorò il ragazzo pensieroso –Meglio così, no?- domandò Astrid, arrivata in quel momento –Sì, sicuramente è vero, ma mi sembra strano che ci sia stata così poca attività da parte loro.-
-Preoccuparsi adesso è inutile. Abbiamo molte cose da fare, per esempio costruire la torre di guardia sulla costa occidentale.- sopraggiunse Astrid –Hai ragione.- rispose andando da Sdentato.
 
Erano ancora in volo quando Gambe di Pesce si rese conto di una figura bluastra che nuotava rapidamente verso la costa –Hiccup, vedi anche tu uno Scuoti Mari, oppure ho le traveggole?- chiese. Il ragazzo prese il cannocchiale e guardò dove aveva indicato l’amico –Hai ragione è uno Scuoti Mari.-
-Ma che cosa ci fa così vicino alla costa?- chiese Astrid perplessa –Non lo so… ma sembra che stia trasportando qualcosa.-
-Andiamo a vedere!- esclamò il biondo tutto emozionato speranzoso di poter scoprire qualcosa di nuovo sul misterioso drago acquatico.
Arrivarono a pochi metri dall’esemplare, tuttavia lui se ne andò prima che potessero avvicinarsi ulteriormente. Qualcosa però era rimasto sul bagnasciuga, o meglio, qualcuno.
Fu Hiccup ad avvicinarsi per primo e restò di sasso quando si rese conto che il drago aveva depositato sulla spiaggia una ragazza, anzi, una sirena, almeno era quello che gli sembrava.
Un corpo umano dalla vita in su, la carnagione lattea e delle pinne bluastre sulle braccia, il viso ovale, i capelli bianchi lunghi fino alle spalle e tre tagli ai lati del collo. La lunga coda squamosa di un verde acqua intenso striato di blu terminava con una pinna simile a quella di uno Scalderone, le scaglie dure erano più simili a quelle di un drago che di un pesce, al collo un medaglione a forma di luna d’avorio e attorno alla testa un cerchio d’oro bianco.
Nella spalla destra era conficcata una freccia e dalla ferita scendeva un rivolo di sangue cremisi.
-Non credo a quello che vedo…- mormorò Gambe di Pesce che era rimasto di sasso –Ma perché lo Scuoti Mari l’avrebbe portata sulla spiaggia?- intervenne Astrid notando che la sirena sembrava faticare a respirare –Questo non lo so…- mormorò Hiccup.
Tutti e tre fecero un balzo indietro quando la creatura iniziò a tossire e sputacchiare acqua, la coda scomparve velocemente, lasciando posto a due game umane, i tagli sul collo si chiusero e le pinne sulle braccia e sulla schiena si ritirarono completamente facendo spuntare dal nulla indumenti pesanti: un cappotto color oceano con della pelliccia bianca che usciva dalle maniche e dal cappuccio, dei pantaloni di pelle erano infilati in un paio di scarponi da neve.
La ragazza respirò a pieni polmoni tirandosi su appena e continuando a tossire, levò il braccio sinistro all’orizzonte, ma riportando quasi subito la mano sulla spalla ferita –Ryker…- mormorò stremata prima di svenire sulla sabbia.
-Sbaglio… o ha detto “Ryker”?- chiese Gambe di Pesce perplesso –Non sbagli, chiunque sia deve essersi scontrata con i Cacciatori di Draghi.- commentò Hiccup guardando la freccia ancora conficcata nella spalla destra –Portiamola alla Riva del Drago, una volta sveglia ci spiegherà che cosa le è successo.- decise avvicinandosi insieme a Sdentato che la annusò prima di permettere al cavaliere di mettere la ferita sulla sella –Ha anche bisogno di cure, Gambe di Pesce, pensi di potertene occupare?- chiese Astrid esaminando con occhio critico la freccia –Dovrei avere quello che ci occorre.- confermò il biondo tornando sulla groppa di Muscolone.
 
Arrivarono alla base in poco tempo e la malcapitata fu subito assistita –Strano… molto strano.-
-Che cosa c’è di tanto strano?- chiese Moccicoso con tono lamentoso –Sembra che la freccia anti-drago dei Cacciatori abbia avuto effetto su di lei…-
-Mi sembra ovvio, è una freccia.- ribatté il moro saccente –No, intendo che il midollo di drago ha avuto su di lei lo stesso effetto che ha quando colpisce un drago.- disse Gambe di Pesce perplesso –Ma non dovrebbe avere effetto solamente sui draghi?- chiese Astrid –Infatti, è proprio questo che non riesco a capire.- disse Gambe di Pesce osservando la punta della freccia –Sono sicurissimo che sia intrisa di midollo di drago, ma allora perché ha fatto effetto su di lei?-
-Forse è un drago sotto copertura.- propose Testa di Tufo –Uh, un drago travestito venuto apposta per spiarci.- gli andò dietro Testa Bruta.
Gli altri Cavalieri guardarono i gemelli perplessi –In ogni caso sappiamo che si è scontrata con i Cacciatori di Draghi.- disse Hiccup per lasciar cadere definitivamente il discorso –Secondo voi che cosa potrebbe averli fatti scontrare?- chiese Astrid –Penso che glielo potremo chiedere direttamente.- disse Gambe di Pesce facendo notare ai presenti che la sconosciuta stava dando segni di ripresa –Lyra…- mormorò muovendo le palpebre. Aprì gli occhi lentamente, erano di un colore simile ai fiori di Lillà, nessuno dei presenti ne aveva visti di simili.
Ci volle un secondo prima che la ragazza mettesse a fuoco l’ambiente circostante e non appena l’ebbe fatto scattò in piedi pronta a difendersi –Ehi, tranquilla, sei al sicuro.- tentò di tranquillizzarla Hiccup, ma la ragazza non sembrò rilassarsi affatto –Dove sono?- chiese con fare aggressivo –Alla Riva del Drago.- rispose Gambe di Pesce –Dov’è Lyra!?-
-Chi?- chiese Testa di Tufo confuso –Non prendetemi in giro!-
-Tu garantisco che non sappiamo di che cosa stai parlando.- disse Astrid cercando di calmarla.
La nuova arrivata, per tutta risposta, afferrò una mazza ferrata che i gemelli avevano lasciato in giro e la lanciò davanti a sé, costringendo Moccicoso e Hiccup a scansarsi per non venire centrati.
Dopodiché corse in avanti aprendosi un varco colpendo i gemelli con una spallata, una volta fuori si ritrovò Sdentato davanti e senza pensarci due volte lo oltrepassò con un salto e si precipitò giù per le scale.
-Quella ragazza ha dei problemi.- disse Moccicoso rialzandosi contrariato –Dobbiamo trovarla, è ancora sotto shock e non sa dove si trova.- disse Hiccup salendo su Sdentato.
 
La nuova arrivata nel frattempo correva tra gli alberi, ignorando completamente i draghi che abitavano l’isola, del tutto intenzionata a trovare la sua dragonessa –Lyra! Lyra dove sei!?- chiamò a gran voce, senza però ricevere nessuna risposta. Si fermò per guardarsi attorno –Ma dove sono finita?- mormorò sedendosi a terra –Te l’abbiamo già detto, sei alla Riva del Drago.- la ragazza alzò di scatto la testa per vedere Sdentato atterrare davanti a lei –Chi sei tu?-
-Mi chiamo Hiccup e lui è Sdentato.-
-Ma… è una Furia Buia…- mormorò avvicinandosi appena –Già…- rispose mentre gli altri cavalieri atterravano dietro il ragazzo –Uno Scuoti Mari ti ha portato sulla riva di quest’isola, ti abbiamo trovata ferita, avevi una freccia dei Cacciatori di Draghi nella spalla.- rispose Hiccup –A proposito… come mai il midollo di drago ha avuto effetto su di te?- chiese curioso Gambe di Pesce –Te l’abbiamo detto: è un drago in incognito.- disse Testa di Tufo –Non credo sia quello il motivo.- disse Hiccup sospirando –Comunque, loro sono Astrid, Gambe di Pesce, Moccicoso, Testa di Tufo e Testa Bruta.- presentò il ragazzo –Tu come ti chiami?- chiese. La ragazza sembrò esitare prima di rispondere –Mi chiamo Aria.-
-Che nome strano…- commentò Moccicoso –Perché essere chiamati come un naso che perde è perfettamente normale, vero?- chiese sarcastica facendo scoppiare a ridere i gemelli.
-Vorrei farti una domanda, quando ti abbiamo trovata avevi una coda di pesce al posto delle gambe… è perché sei…- chiese Gambe di Pesce –Non sono una sirena se è questa la tua domanda.- rispose alzandosi –E non era una coda di pesce, ma di drago.- aggiunse –Ma come…-
-Di certo non vado in giro a spifferare i miei segreti a gente che ho appena incontrato.- rispose alzandosi e avvicinandosi a Sdentato –Lascia che ti faccia io una domanda: dove l’hai trovato?-
-Nella foresta tre anni fa.-
-Allora i tempi coincidono…- mormorò –Quali tempi?- domandò Astrid –Conoscevo il padre del tuo drago.- disse rivolata ad Hiccup –Come? Davvero?-
-Era mio padre a cavalcarlo.-
-Vuoi dire… che ci sono altre Furie Buie?- chiese speranzoso –Non lo so, al mio villaggio ce ne erano solo due: i draghi dei miei genitori. Ma non ne abbiamo mai viste altre. Il tuo drago non è rimasto molto nel nostro villaggio per ricordarsene immagino.-
-Come mai parli al passato?- chiese Gambe di Pesce. Aria distolse lo sguardo, poi tornò a guardare i Cavalieri molto cupa –E’ stato distrutto quando avevo quattro anni.- rispose infine -Chi è stato a…-
-I Cacciatori di Draghi.- rispose cupa –Stavi dando loro la caccia per vendicarti?- chiese Astrid –Non esattamente. Uccidere quei rifiuti umani non riporterà in vita il mio villaggio, ma posso guastar loro gli affari. Affondo navi e libero i draghi che catturano.-
-Ed è per questo che sei stata ferita e sei arrivata qui?-
-In parte. Mi hanno portato via la mia migliore amica e io ho tutte le intenzioni di andare a riprenderla.-
-Sai dove sono diretti?- chiese Hiccup –No, ma posso rintracciarli.- rispose Aria –E come? Seguendo il loro odore?- i presenti guardarono Testa Bruta perplessi, decisamente non c’era fine a quello che potevano inventarsi i gemelli –Beh… non esattamente.- disse l’albina –Devo essere veloce quindi parto subito.-
-Avrai bisogno d’aiuto.- disse Hiccup, prima che la ragazza potesse ribattere aggiunse –Non mi sembra che da sola tu sia riuscita a fare molto e senza un drago potresti impiegare troppo tempo.-
 
Alla fine Aria accettò l’aiuto dei Cavalieri, salì su Tempestosa insieme ad Astrid –Dobbiamo andare da quella parte.- disse indicando nord-est –Come fai ad esserne così sicura?- chiese Moccicoso –Io so ascoltare.- rispose la ragazza continuando a guardare il mare sottostante alla ricerca delle navi dei Cacciatori –Quella lì è tutta matta.- disse il moro a Zanna Curva che sbuffò emettendo del fumo dalle narici –Sarà, ma ci ha visto giusto.- disse Hiccup indicando tre navi che arrecavano il simbolo dei Cacciatori di Draghi.

*
-Cavalieri di Draghi a tribordo!- gridò qualcuno, immediatamente Dagur si affacciò al pontile iniziando a ridere come suo solito –Alle frecce! Alle frecce!- urlò agli uomini che si affrettarono ad eseguire l’ordine.
-Guarda, guarda chi è tornata.- disse Ryker notando Aria sul dorso di Tempestosa –Liberate subito Lyra o vi farò passare un brutto quarto d’ora!- gridò alzandosi in piedi sull’Uncinato.
-Ma che fai?- chiese Astrid vedendola in equilibrio precario –Mi riprendo Lyra.- disse prima di gettarsi come una freccia sulla nave.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque, che possi dire?
Aria è un personaggio particolare, ma per ora non voglio spigare subito come siano possibili le cose che riesce a fare.
Spero di aver rispettato i caratteri dei personaggi che è ciò che mi preme di più in assoluto.
In questa storia ho provato a dare un minimo di spiegazioni sulla possibile origine di Sdentato, mossa avventata, ne sono consapevole, ma si vedrà.
Come andrà a finire lo scontro contro i Cacciatori?
Beh, questo lo scoprirete solo nel prossimo capitolo "L'ultima della mia specie"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scondizolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'ultima della mia specie ***


L'ultima della mia specie

-Aria!- gridò Astrid tendendo la mano verso di lei prima di rivolgersi alla sua dragonessa –Coraggio Tempestosa.- l’Uncinato capì al volo e si gettò in picchiata per riprendere la ragazza, tuttavia una pioggia di frecce scoccate dalla nave costrinsero le due a salire di quota per non essere colpite.
Aria schivava le frecce cambiando direzione spostando leggermente le spalle, ma rimanendo ferma nella sua posizione –Mossa suicida!- esclamò Dagur tutto emozionato –Che sta cercando di fare quella ragazzina?- mormorò Ryker –Restituitemi Lyra!- urlò Aria –Credi che schiantarti sulla mia nave possa in qualche modo farmi cambiare idea?- la schernì il Cacciatore –E chi ha detto che mi schianterò?- chiese quella con un sorriso beffardo.
 
-Ma che cosa vuole fare?- chiese Hiccup ad Astrid che però scosse la testa –Quella ragazza è fuori di testa, l’avevo detto io!- esclamò Moccicoso mentre evitava alcuni dardi dei Cacciatori –Dovremmo provarlo anche noi.- disse Testa di Tufo rivolto alla gemella –Troppo vero!- gli andò dietro Testa Bruta.
-Non mi sembra questo il momento! Coraggio bello.- disse Hiccup scendendo con Sdentato verso la nave, grazie all’armatura in Ferro di Gronchio non si doveva preoccupare troppo delle frecce dei Cacciatori.
Sdentato lo portò più in basso e quello che vide lo lasciò senza parole.
Aria era atterrata sulla nave come se avesse fatto un salto da niente e ora evitava i dardi che le venivano rivolti contro come se per lei fossero troppo lenti per lei –Forse non mi sono spiegata: ridatemi Lyra o io affonderò ogni singola nave della vostra patetica scorta.- disse fredda avvicinandosi a Ryker con passo deciso. Quello non fece una piega, semplicemente afferrò l’ascia e si preparò a colpire la ragazza –Aria!- la chiamò Hiccup che cercava di raggiungerla con Sdentato, ma i Cacciatori glielo rendevano impossibile.
-Ridatemi…- incominciò mentre sollevava le braccia che vennero avvolte rapidamente dalle fiamme comparse da chissà dove -…Lyra!- gridò tendendole davanti a sé. Immediatamente il fuoco si abbatté su Ryker che, colto alla sprovvista, venne colpito e cadde all’indietro.
A quel punto Aria si diresse verso le prigioni per draghi nel cuore della nave e sparì dalla vista dei presenti.
-Wow… ma… qualcuno ha capito che cosa ha fatto?- chiese Astrid confusa –Non ho mai visto niente del genere…- mormorò Gambe di Pesce –Secondo voi come ha fatto?- domandò la bionda –Semplice: ha usato un’arma al Bizzippo.- disse Testa di Tufo –Per una volta devo dire che sono d’accordo con te, quel fuoco non può essere comparso dal nulla.- disse Hiccup che aveva ripreso quota per evitare le frecce dei Cacciatori.
Un’esplosione proveniente dal cuore dell’imbarcazione fece destare l’attenzione di tutti i presenti, diversi draghi scapparono dai Cacciatori: Incubi Orrendi, Uncinati… ma uno i Cavalieri non lo avevano mai visto. Assomigliava ad una Furia Buia, ma aveva quattro ali, gli occhi erano blu notte, le squame avevano una sfumatura violacea, il corpo era costellato di piccoli puntini d’argento, la coda aveva delle spirali argentee e le punte che gli percorrevano la schiena erano color magenta. Cosa più importante era cavalcato da Aria –Lyra, via da qui!- esclamò, la dragonessa emise un verso affermativo e salì di quota velocemente –Dove credete di andare!?- tuonò Ryker azionando un argano che catturò l’albina –Continua a volare Lyra! Continua a volare!- gridò mentre veniva trascinata verso il basso –A questo ci penso io.- aggiunse mentre atterrava sul ponte –Ti sei messo contro la persona sbagliata, feccia.- disse Aria rialzandosi –Oh-oh! Stiamo per vederne delle belle!- esclamò Dagur tutto contento –Puoi giurarci.- mormorò la ragazza.
 
-Ma che cosa vuole fare!?- esclamò Astrid preoccupata –Qualcuno ha mai visto un drago del genere?- chiese invece Gambe di Pesce –Sembra… una Furia Buia…- commentò Hiccup –Forse appartiene alla stessa famiglia.- disse il biondo che cercava di osservarla il più vicino possibile.
-Ehm… qualcuno vuole spiegarmi che sta facendo Aria?- domandò Moccicoso, sempre più convinto che Aria fosse matta come i gemelli.
Quando però un’esplosione di ghiaccio danneggiò irrimediabilmente la nave l’attenzione fu immediatamente riportata sull’albina –Come accidenti hai fatto?- esclamò Dagur incredulo osservano il ghiaccio che aveva fatto esplodere lo scafo –Non avreste dovuto attaccare la luna.- rispose Aria –Tirate!- ordinò Ryker ma questa volta le frecce rimbalzarono sulla pelle della ragazza –Come…-
-Ve l’ho già detto: la luna non dimentica.- disse fredda guardandoli un’ultima volta prima di voltarsi –Non credere di cavartela così!- esclamò qualcuno che però venne sbalzato via da un colpo al plasma di Lyra, appena atterrata per recuperare l’amica –Avreste dovuto pensarci quella notte.- disse Aria l’attimo prima che Lyra decollasse –Qui abbiamo finito.- disse rivolta ai Cavalieri –Ma come… cosa hai fatto laggiù?- chiese Hiccup –E che specie di drago è quella?- domandò Gambe di Pesce emozionato –Non credo sia né il luogo né tantomeno il momento.- rispose la ragazza spronando la sua dragonessa ad andare più veloce.
-Che cos’è stata quell’esplosione di ghiaccio?- chiese Astrid –Ho solo fatto vedere a quei “Cacciatori” da strapazzo chi comanda.-
-Sei stata tu?-
-Credo che vorrete sapere molto, ma come ho detto prima questo non è né il luogo né il momento per farlo.- rispose secca.
 
Tornarono alla Riva del Drago e Aria fu subito sommersa di domande –Cos’è successo su quella nave?-
-A che razza appartiene il tuo drago?-
-Da dov’è arrivato quel ghiaccio?-
-Ragazzi, calmatevi.- sopraggiunse Hiccup –Una domanda per volta.- aggiunse –Lyra è un caso più unico che raro, è una mutazione avvenuta quando era ancora nell’uovo. Doveva essere una Furia Buia, ma… beh, gli Dei hanno deciso diversamente. Al mio villaggio l’abbiamo chiamata Furia Galattica.-
-Affascinante…- mormorò Gambe di Pesce –E’ come… il Morte Urlante.- aggiunse –Per ciò che è successo sulla nave… quello è un po’ più difficile da spiegare.- disse mentre arrotolava una manica del cappotto mostrando la pelle nuda nel braccio –State a vedere.- disse prima di muoverlo leggermente come se si dovesse togliere della sabbia. Immediatamente, con un effetto domino, quello venne rivestito di squame del tutto simili a quelle di un Morte Sussurrante. I Cavalieri fecero un salto indietro –Questo è… fenomenale!- esclamò Testa di Tufo –Lo avevamo detto che è un drago in incognito.- aggiunse Testa Bruta –Non sono un drago.- disse Aria sospirando –E’ esattamente quello che direbbe un drago in incognito.- affermò Testa di Tufo.
–Ma come… com’è possibile?- chiese Gambe di Pesce –Io discendo da un antico popolo, sulla nostra isola, all’inizio dei tempi, ospitammo i draghi, loro ci fornivano protezione dalle tempeste di neve e da altre calamità naturali, noi li tenevamo al sicuro dai Cacciatori.
Con il passare dei secoli la mia gente ha iniziato ad acquisire poteri simili a quelli dei draghi a causa del vivere così in simbiosi con loro.-
-Affascinante…- mormorò Hiccup –Ma andiamo! Non è possibile una cosa del genere! Giusto?- chiese Moccicoso –Questa storia mi ricorda tanto i Licantro-Ala.- commentò Astrid –Effettivamente qualcuno diceva che eravamo stati infettati dai draghi e che eravamo dei selvaggi senza controllo, assetati di sangue, ci hanno affibbiato quel soprannome, ma a noi non ha mai fatto né caldo né freddo. Vivevamo la nostra vita in pace, almeno fino a quattordici anni fa.- fece una pausa –I Cacciatori di Draghi, approfittarono della morte di Ice, il drago che maggiormente ci proteggeva dal mare. Ci annientarono e della nostra isola non rimasero che le ceneri. Io sono l’unica rimasta del popolo di Moon Island.- nessuno parlò, Lyra si avvicinò ad Aria e le accarezzò la mano col muso –Sono l’ultima della mia specie.- disse lentamente.
-Non ho mai sentito parlare di un’isola chiamata Moon Island.- rifletté Gambe di Pesce –Non mi sorprende, è molto a nord rispetto a qui. Lì c’è sempre la neve e durante l’inverno il mare si ghiaccia, è così lontana che è pressoché impossibile arrivarci senza i draghi.- raccontò Aria con un luccichio negli occhi.
-Ma come fate a sopravvivere in un posto del genere?- chiese Moccicoso –I draghi ci hanno sempre aiutato, il cibo non era un grosso problema e avevamo comunque qualcosa da barattare nel commercio.- rispose –Prima avevi detto che i tuoi genitori cavalcavano delle Furie Buie, adesso…- Aria si avvicinò a Sdentato e gli regalò delle carezze sul muso –Avevano resistito al primo attacco, ma il dolore di aver perso i loro Cavalieri era tale che si sono lasciati morire, così come tutti gli altri. Senza contare che credevano di aver perso anche il loro unico cucciolo.- disse mestamente –Tu come hai fatto a sopravvivere?- chiese Astrid –I draghi mi hanno trascinata via dal villaggio, tra le montagne di Moon Island dove vivono ancora i draghi selvatici, Lyra mi ha riportata indietro soltanto quando era sicura che se ne fossero andati tutti.- rispose –Ma com’è possibile che vi abbiano sconfitto? Da quello che ho visto…-
-Armi anti-drago, contro di noi hanno lo stesso effetto che hanno sui draghi.-
-Certo… questo spiega perché la freccia dei Cacciatori su di te ha avuto effetto.- considerò Gambe di Pesce –Non credo che quando stavo cercando si liberare Lyra lo sapessero, volevano semplicemente spingermi fuori bordo.- disse Aria tornando dalla sua dragonessa –Quindi ora che cosa intendi fare?- chiese Hiccup –Farò quello che ho sempre fatto: ostacolerò i Cacciatori, con me non avranno vita facile –Potresti rimanere con noi, abbiamo il tuo stesso obbiettivo.- propose Astrid –Non lo so… non sono capace di fare lavoro di squadra. Non credo sarebbe una buona idea.-
-Pensaci, qui alla Riva abbiamo abbastanza spazio.- disse Hiccup, l’albina guardò l’amica –Va bene, staremo qui per un po’.- decise infine.
 
*
Ryker saliva e scendeva per la sua cabina, voleva assolutamente capire chi era quella ragazzina ed era sicuro che proprio lei gli avesse dato l’indizio più importante. Aveva detto “La luna non dimentica”, aveva già sentito quelle parole, ma quello che aveva fatto lei… gli ricordava una notte in cui aveva preso parte ad una missione molto importante per i Cacciatori, la missione della Luna di Sangue, avevano sterminato un intero villaggio, quello dei cosiddetti Licantro-Ala.
Erano morti tutti, eppure… eppure quella ragazzina era la prova che si erano sbagliati, c’era ancora qualcuno del popolo di Moon Island ed andava eliminata al più presto.
Salì sul ponte e diede direttive precise ai suoi cacciatori, dovevano munirsi di vestiti pesanti prima di arrivare a destinazione, doveva esserne assolutamente sicuro e prendere le adeguate contromisure.
-Dove stiamo andando?- chiese Dagur –Andiamo a stanare un mezzo drago.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Che ne dite?
Naturalmente, come tutte le mie storie fino ad ora, il nuovo personaggio non poteva essere normale.
Nooooooooooooh.
Quindi eccovi qui lo spiegone di come un semplice nome messo a caso durane un episodio abbia scatenato tutta questa storia: i Licantro-Ala.
Mi piaceva troppo come idea per lasciarla sospesa così.
Non potevo nemmeno mettere un drago come gli altri, altrimenti non sarei stata soddisfatta, spero che vi piaccia come idea.
E via con le storie tristi!
Ovviamente non è una mia storia se non c'è anche l'elemento drammatico della faccenda, quindi via di stermini e suicidi!
Che botta di allegria, eh?
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che mi state seguendo :)
Noi ci vediamo la prossima volta con "Rotta verso nord".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rotta verso nord ***


Rotta verso nord

Erano trascorsi un paio di giorni da quando Aria si era fermata alla Riva del Drago, i Cavalieri si erano presto resi conto che la ragazza riusciva ad interagire perfettamente con ogni singolo drago dell’isola; per contro si capiva che non era più abituata a comunicare con gli esseri umani, stava spesso per conto suo e spariva in continuazione assieme a Lyra.
 
Astrid stava facendo il giro di ronda con Tempestosa quando vide un drago volarle incontro, volava a fatica, il muso verdastro chino sotto una sorta di corazza rosso vivo come il resto del corpo. Due piccoli cornini ai lati della testa e uno appena pronunciato sul naso. Attorno al collo una corda dove penzolava una mezzaluna.
-Ma quello… non è un Corno Tonante?- domandò la ragazza alla sua dragonessa che fece un verso affermativo. L’animale continuò a volare nella loro direzione, si bloccò per osservare Astrid, ma ripartì quasi subito per la sua strada. Tuttavia il lungo viaggio che aveva compiuto lo costrinse ad atterrare.
La ragazza gli si avvicinò mentre beveva da un ruscello e fu allora che si rese conto che il medaglione che il drago portava al collo era identico a uno che aveva già visto.
 
-Qualcuno ha visto Aria?- chiese Astrid –No, non la vedo da ieri sera in effetti.- rispose Gambe di Pesce –Starà conversando di nuovo con i Paura Notturna.- suppose Moccicoso –Come mai la cerchi?- chiese Hiccup –Beh, questo Corno Tonante ha al collo il suo stesso medaglione e sembra cercarla.- rispose scostandosi e rivelando il giovane drago ancora molto stanco.
Improvvisamente si sentì un’esplosione provenire da fuori –Che succede adesso?- chiese Moccicoso uscendo. I tre Cavalieri poterono notare delle scintille colorate cadere lentamente al suolo –E’ stato fantastico!- si sentì urlare Testa Bruta.
Hiccup salì su Sdentato per raggiungere i gemelli, a cavallo di Vomito e Rutto –Che state combinando questa volta? È Gel di Incubo Orrendo quello?- chiese osservando il vaso che teneva in mano Testa di Tufo –Aria ci sta facendo vedere un modo alternativo di usarlo.- disse il gemello –E come?- chiese Moccicoso –Aspetta e vedrai.- rispose il ragazzo indicando un piccolo barile venire scagliato in aria –Vai Lyra!- un colpo al plasma colpì l’oggetto in caduta libera che si ruppe con un’esplosione colorata –Visto che forza?- chiese Testa Bruta –E questo…-
-E’ uno dei trucchi che usavamo a Moon Island.- disse la voce di Aria giusto dietro i nuovi arrivati –Gel di Incubo Orrendo combinato con l’esplosione di fuoco dei draghi, a seconda della razza ci sarà un colore diverso.- spiegò volando accanto ai gemelli –Lo usavamo per le feste, con lo sfondo della neve e di notte è ancora più spettacolare.- aggiunse. Hiccup non riuscì a dire mezza parola del discorsetto che avrebbe voluto fare perché l’albina si precipitò dal nuovo arrivato –Rubino! Che cosa ci fai qui?- quello emise un verso basso, preoccupato –No… non è possibile… l’hanno cancellata dalle mappe!- i Cavalieri atterrarono lì accanto –Che cosa hanno cancellato dalle mappe? Che cosa succede?-
-Stanno andando a Moon Island.- disse Aria con voce rotta –Ma non dovrebbe esserci più nessuno no? Che problema c’è?- chiese Moccicoso, ma si zittì non appena lo sguardo di fuoco di Aria gli fu addosso –Non ci sono più esseri umani, ma ci sono ancora dei draghi. Inoltre non ho intenzione di lasciare nelle loro… luride mani ciò che rimane della mia gente. Non se ne parla!- detto questo scattò in piedi –Lyra, si torna a casa.-
-Aspetta, fermati un attimo.- disse Hiccup –Che cosa pensi di fare da sola?-
-Io non sono da sola! Ho Lyra e gli altri draghi di Moon Island.-
-Scusa se te lo dico, ma da quanto ci hai raccontato non mi sembra che l’ultima volta sia servito a molto.- disse Moccicoso che si meritò una gomitata da Astrid per l’affermazione.
La ragazza rimase in silenzio mentre Lyra le strusciava il muso sulla mano –Lascia che ti aiutiamo, abbiamo un po’ di esperienza con i Cacciatori, inoltre un po’ di aiuta non fa mai male.- disse Hiccup.
Aria guardò i due draghi di Moon Island che sembrarono comunicarle qualcosa con lo sguardo –Non potete venire…-
-Il nostro aiuto potrebbe esserti di grande utilità!- esclamò Gambe di Pesce che, da parte sua, moriva dalla voglia di vedere le rovine di una grande civiltà –Fammi finire. Non potete venire vestiti così leggeri. Ci spingeremo molto a nord e con quei mezzi straccetti che voi chiamate “vestiti” non durerete mezza giornata.-
Detto questo passò il resto del giorno, assieme ai Cavalieri, a confezionare giacconi pesanti.
–Mi stavo chiedendo una cosa… avevi detto che tuo padre cavalcava il padre di Sdentato…-
-Sì?-
-E che la tua Lyra doveva essere una Furia Buia.-
-Sì?-
-Per caso i nostri draghi sono…-
-Non sono fratello e sorella se è questo che mi vuoi chiedere. La mia gente trovò l’uovo di Lyra in un’isola lontana, assomigliava molto a quello di una Furia Buia, ma si rivelò essere tutt’altro.-
-Ma quindi Sdentato è originario della tua isola?- chiese Astrid –Sì, quando ci attaccarono era troppo giovane per combattere, le esplosioni devono averlo fatto scappare ed essendo così piccolo non è riuscito a ritrovare la strada per tornare a casa.-
-Sentito bello? A quanto pare tornerai a casa.- disse Hiccup rivolto al suo drago.
 
L’indomani mattina i Cavalieri si prepararono a partire, con Aria che indicava la strada –Vi avverto fin da ora: sarà un viaggio estremamente faticoso e l’ultima isola che vedremo prima di Moon Island sarà ancora lontana dalla destinazione.- disse la ragazza spronando la dragonessa a volare più veloce.
 
-Mi chiedo chi sia veloce tra Sdentato e Lyra…- borbottò Gambe di Pesce dopo un’oretta di viaggio –C’è un solo modo per scoprirlo.- disse Aria planando vicino ad Hiccup –Pronto?-
-Quando vuoi.- rispose il ragazzo –Andiamo bello.- disse poi a Sdentato che accelerò immediatamente assieme a Lyra –Facciamogli vedere chi siamo.- disse Aria alla sua Furia Galattica che accelerò improvvisamente con un avvitamento superando Sdentato.
-Coraggio bello!- spronò Hiccup mentre Aria continuava a star loro davanti facendo piccole evoluzioni.
Sdentato si portò nuovamente in vantaggio, ma non fecero tempo ad esultare che, veloce come una freccia, Aria li sorpassò.
Sulla schiena le erano spuntante un paio di ali del tutto simili a quelle di Sdentato e lungo la spina dorsale punte nere e corte, una lunga coda da Furia Buia serpeggiava poco dietro di lei –Che ne dici di questo?- chiese dandosi una spinta e superando un Hiccup sbalordito.
Lyra li sorvolò l’attimo dopo per raggiugere la ragazza, la quale riacquistò il consueto aspetto poco prima di tornarle sulla groppa –Sai che i draghi sono più veloci senza un cavaliere sul dorso no?- chiese girandosi verso Hiccup per poi ripartire.
-Sai? Credo proprio che siano molto più veloci di voi due!- disse Testa di Tufo osservando le due fare l’ennesimo giro della morte.
 
Atterrarono sull’ultima isola prima della parte più dura del viaggio che era ormai il tramonto –Direi che le più veloci siamo io e Lyra.- disse Aria soddisfatta sistemandosi accanto al falò che aveva appena acceso appoggiata alla dragonessa –Sì, ve lo concedo, siete veloci.- rispose Hiccup –Posso farti una domanda?- aggiunse subito dopo –Dimmi.-
-Tu puoi rendere qualsiasi parte del tuo corpo come quella di ogni drago esistente?-
-Esatto, noi di Moon Island avevamo acquisito questa capacità dopo millenni di convivenza con i draghi.-
-Ma quindi accadrà anche agli abitanti di Berk.- disse Gambe di Pesce –Ci vorranno moltissimi secoli perché accada, ma sì, è possibile.-
-Quindi nasceranno bambini in grado di vomitare gas!- cominciò Testa di Tufo –O che sputeranno acido!- continuò Testa Bruta –Ti immagini che forza?-
-In ogni caso è un processo incredibilmente lento e inizialmente saranno in pochi ad avere queste capacità.- puntualizzò Aria –E tu come lo sai?-
-I nostri antenati scrissero molti appunti nel corso dei secoli, è stata un crescendo di manifestazioni, sempre più intense, finché alla fine tutti ebbero il potere dei draghi.-
-Affascinante…- commentò Gambe di Pesce –Sì moltissimo, ma qualcuno si è reso conto che dovranno passare parecchi anni prima che accada? Perciò perché adesso non dormiamo?- sopraggiunse Moccicoso –La testa di legno ha ragione, domani ci aspetta un lungo viaggio senza soste prima di arrivare a Moon Island, è il caso che i draghi dormano e anche noi, più ci si avvicina all’isola e più si incontreranno Scalderoni, Scuoti Mari e altri draghi marini.- disse Aria prima di accoccolarsi accanto a Lyra –Come mi hai chiamato?-
-“Testa di legno”, sai, da dove vengo io vuol dire una testa simile alla tua: vuota.- rispose la ragazza. I Cavalieri ridacchiarono, mentre i gemelli scoppiarono a ridere senza ritegno.
 
Era una notte tranquilla, il cielo costellato da migliaia di stelle, il mare calmo, piatto come una tavola, emetteva solo qualche lontano suono della risacca –Stiamo per tronare a casa Lyra.- disse Aria mentre osservava il paesaggio notturno e accarezzava il dorso di Rubino –E’ da un po’ che non faccio visita agli anziani e alla gente del villaggio, secondo te mi rimprovereranno per essere stata via così a lungo?- chiese poi, la dragonessa emise un piccolo sbuffo –Hai ragione: non devo preoccuparmi, pensiamo a dormire.-
 
 
Partirono all’alba, Aria guidava il gruppo dal momento che era l’unica a sapere la strada. Mentre sorvolavano l’oceano videro interi branchi di Scalderoni solcare il mare, diversi Tamburo Furente e un paio di Scuoti Mari.
Era ormai il tramonto, i draghi erano molto stanchi dal momento che non c’era stata una sola isola dove fermarsi e i Cavalieri stavano praticamente dormendo in piedi. La temperatura era scesa vertiginosamente e diversi blocchi di ghiaccio galleggiavano sulla superficie dell’acqua.
L’aria era diventata tagliente e a tutti lacrimavano gli occhi, la pelle si era seccata velocemente e il sonno diventava sempre più opprimente.
-Tra poco potremo riscaldarci.- disse Aria vista la condizione dei Cavalieri –Ah sì? E quando?- chiese Moccicoso con fare sarcastico.
La ragazza lo ignorò.
Pochi istanti dopo le si illuminò il volto e indicò un’isola ricoperta di neve, il mare si infrangeva sulle scogliere di giaccio creando onde gigantesche; l’intera zona era nascosta parzialmente dal una nebbia perenne.
-Guardate là!- esclamò puntando il dito –E’ quella?- chiese Gambe di Pesce –Esatto, quella che vedete è Moon Island.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque... non c'è molto da dire su questo capitolo.
Effettivametne è solo un capitolo di transizione.
Spero di aver spiegato come si deve il perché Aria e tutti gli abitanti di Moon Island avessero il potere dei draghi.
Anche per quanto riguarda un possibile rapporto di parentela tra Lyra e Sdentato, non sono fratelli, c'è qualcosa di molto più grande sotto, ma non hanno alcun rapporto di sangue.
Devo dire che mi piace davvero molto come sono riuscita a descrivere Moon Isalnd, personalmente ho sempre preferito l'inverno a qualsiasi altra stagione dell'anno e perciò l'idea di un'isola praticamente di ghiaccio mi piaceva molto :)
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che mi state seguendo :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "Senziente".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Senziente ***


Senziente

I Cavalieri arrivarono a Moon Island che il Sole stava ormai tramontando, sorvolarono l’isola ghiacciata finché Aria non dette il via per atterrare.
I draghi erano esausti per il lungo viaggio estenuante e Zanna Curva si lasciò cadere sul terreno creando una piccola stradina, naturalmente tutta la neve che alzò finì in faccia a Moccicoso –Zanna Curva…- inveì il moro scrollandosela di dosso –Dobbiamo fare ancora un piccolo tratto a piedi, arriveremo tra poco.- disse Aria invitando i compagni a camminare –Ma come hanno fatto ad attaccarvi? Non è possibile arrivare dal mare.- considerò Hiccup mentre arrancava –Quando saremo arrivati ti sarà tutto più chiaro.- rispose la ragazza scostando un ramo di pino da dove penzolavano delle piccole stalattiti di ghiaccio. Avanzarono ancora per poco più di un minuto prima che gli alberi si diradassero mostrando finalmente un villaggio coperto dalla neve. Le case di legno erano poco distanti le une dalle altre e ai loro lati un piccoli rialzi di metallo dove erano deposti i resti di falò –Lyra, accendi.- disse Aria rivolta alla dragonessa che in un attimo li accese tutti rendendo l’atmosfera più luminosa. Prima di avanzare l’albina si inchinò profondamente con le mani unite e le dita intrecciate, in segno di rispetto. Quando si rialzò sfoggiò un sorriso profondamente triste –Sono tornata.- mormorò muovendo il primo passo.
-Questo posto…- cominciò Astrid –E’ come nuovo.- terminò Gambe di Pesce –E’ vero, non sembra esserci stato nessun conflitto.- concordò Hiccup guardandosi attorno –Grazie del complimento.- disse Aria senza voltarsi –Come sarebbe?- chiese Moccicoso –Quando Lyra mi ha riportata indietro io e i draghi rimasti abbiamo ricostruito tutto quanto.-
-Quali altri draghi?- chiese Testa Bruta –Credo di saperlo io sorellina.- disse Testa di Tufo indicando un piccolo stormo di draghi che si avvicinava rapidamente. Quattro Furia Gelida atterrarono davanti al gruppetto ruggendo a pieni polmoni –Non credo che siano molto contenti di vederci.- commentò Moccicoso –Dopo quello che è successo non sono molto… gentili nei confronti degli estranei.- spiegò Aria avvicinandosi ai draghi –Va tutto bene. Sono con me. Va tutto bene.- bisbigliò mentre accarezzava il muso del drago davanti a lei, tuttavia i Furia Gelida non sembrarono affatto tranquillizzati e mettendo la ragazza dietro di loro si prepararono ad attaccare. I draghi dei Cavalieri divennero irrequieti, pronti a difendere –Dovete dimostrare di avere buone intenzioni.- disse Aria da dietro uno dei draghi che non la lasciava passare –Non credo che questi draghi ci lasceranno fare qualcosa.- commentò Astrid –Hiccup, qualche idea?- chiese Gambe di Pesce.
Il ragazzo osservò i Furia Gelida, stavano fermi nella loro posizione intimidatoria, ma fintanto che loro rimanevano fermi non sembravano voler attaccare; Sdentato si fece leggermente avanti ringhiando –Va tutto bene bello.- gli disse per calmarlo. Con cautela fece un piccolo passo in avanti, i Furia Gelida continuarono a ringhiare, pronti a uccidere se Hiccup avesse dato segno di voler attaccare. Il ragazzo si muoveva lentamente per non infastidire i draghi che osservavano ogni sua singola mossa –Non siamo qui per farvi del male.- disse incominciando ad alzare molto lentamente il braccio destro.
Aria osservò quello che stava facendo, non era la prima volta che assisteva ad una prova del genere, ma era certa che quella capacità fosse andata perduta con la caduta della sua gente “Forse è solo una mia impressione…” pensò sporgendosi innalzandosi sopra il dorso del drago che la copriva per vedere meglio.
Hiccup continuò ad allungare il braccio verso i draghi i quali, da parte loro, non smettevano di ringhiare, quello che gli stava davanti accentuò leggermente la sua voce quando le dita del ragazzo lo stavano per sfiorare, allora lui ritrasse di poco la mano ed abbassò lo sguardo per ripetere il procedimento lasciandola ferma dov’era. Quando sentì il freddo muso del drago contro il palmo tornò a guardare, i Furia Gelida sembravano essersi tranquillizzati.
Avevano smesso di ringhiare e di mostrarsi ostili, lasciando passare Aria. La ragazza aveva un’espressione di puro stupore –Sei… non ci posso credere…- mormorò a voce talmente bassa da essere quasi udibile –A che cosa non riesci a credere?- chiese Testa di Tufo. L’albina rimase in silenzio per un attimo prima di alzare di scatto la testa, un sorriso a trentadue denti le illuminava il viso mentre gli occhi brillavano dall’emozione –Non riesco a crederci!- esclamò saltando come se le avessero messo delle molle ai piedi, si precipitò da Lyra e le afferrò il muso –E’ fantastico!- disse ancora, la dragonessa sembrava aver capito che cosa stesse farneticando la ragazza perché mostrò il suo stesso livello di emozione –Ti dispiace dire anche a noi che cosa ti rende così allegra?- chiese Moccicoso scocciato. Aria si avvicinò a Hiccup di colpo –Sei un Senziente! Non ci posso credere! Sei un Senziente!- esclamò facendo salti di gioia impressionanti –Un… un cosa?- chiese il ragazzo confuso. La ragazza si fermò nuovamente –Un Senziente! È… è… è fantastico! Non credevo che avrei visto praticare ancora l’arte dei Senzienti! Qualcuno mi dia un pizzicotto! Sto sognando!- in risposta uno dei Furia Gelida le colpì leggermente la schiena con il muso –Hai ragione Cristallo, devo calmarmi.- disse prima di prendere dei respiri profondi –Secondo me è matta.- commentò Moccicoso –Che cos’è un Senziente?- chiese Testa Bruta –Giusto, voi non potete saperlo.- disse Aria –Seguitemi.- aggiunse addentrandosi nel villaggio.
Oltrepassarono diverse case e si fermarono davanti ad un edificio imponente di rocce e legno, due statue in pietra scolpita di draghi erano poste ai lati dell’ingresso; l’enorme portone d’ebano, dipinto con simboli che i Cavalieri non avevano mai visto, era precisamente al centro della parete centrale.
Aria spinse i due battenti facendosi aiutare da Lyra, una volta dentro accesero le lampade appese ai pilastri e il camino. Era una stanza circolare immensa, metà delle pareti occupate da libreria piene di libri di tutte le dimensioni, appesa alla cartina un’enorme cartina di Moon Island. Dall’altra parte della sala bauli in legno chiusi a chiave e diversi manichini con indosso abiti da cerimonia e teatrali, maschere di tutti i tipi erano adagiate su tavole di legno intagliato. Per tutta la parete ancora libera affreschi raffiguranti persone assieme a draghi in un evolversi sempre maggiore finché gli esseri umani non assomigliavano a degli ibridi, i cosiddetti Licantro-Ala.
I Cavalieri si guardavano attorno a bocca aperta –Questo posto…- mormorò Hiccup –E’ strabiliante!- concluse Gambe di Pesce tutto emozionato per l’essere davanti ad una fonte di conoscenza –Questa è la biblioteca, qui poteva accedere chiunque per prendere in prestito i libri per poi riportarli una volta terminati. Era anche il luogo dove si decideva la trama dello spettacolo dell’ultimo giorno del decimo mese, la notte degli spiriti erranti. Mettevamo sempre dei costumi per onorare le anime dei defunti che ancora vagano sulla terra e organizzavamo degli spettacoli per allietarli.- spiegò accarezzando i costumi esposti per poi dirigersi verso gli scaffali.
-Ancora non mi hai detto che cosa significa “Senziente”.- fece notare Hiccup mentre Aria esaminava i disegni più in alto sollevandosi da terra grazie a delle ali appena comparse sul suo dorso –Vedi questo dipinto? Trova dove iniziano.- disse accarezzando lentamente le figure.
Il ragazzo si avvicinò per osservarli meglio, esseri umani e draghi erano sempre presenti, tuttavia man mano che retrocedeva le persone erano sempre più “normali” e i rettili erano più pochi. Finché non vide un grande disegno occupante tutta una parete, rappresentava una giovane donna, i lunghi capelli castani, gli occhi verdi ed abiti semplici; davanti a lei un drago con le ali spiegate la osservava con occhi magnetici. La ragazza aveva una mano sul muso dell’animale –Lei è la capostipite di Moon Island.- disse Aria avvicinandosi dall’alto –Raramente nascono persone del genere, ma lei aveva una sensibilità superiore che le permise di entrare in contatto con i draghi; non li vedeva come animali, ma come esseri intelligenti che avevano bisogno del suo aiuto quanto lei del loro. La sua capacità si trasmise a sua figlia la quale la passò a suo figlio e così via. Prima che il mio popolo ricevesse il potere dei draghi acquisirono la capacità di interagire con tutto quello che li circondava, possedevano un senso dell’energia tale da riuscire ad interagire con tutto ciò che vedevano. Loro furono i primi abitanti di Moon Island, i Senzienti.- spiegò mentre scorreva il dipinto che mostrava l’evoluzione dell’isola di ghiaccio.
-Quindi Hiccup…- cominciò Astrid –Ha la capacità che avevano i miei antenati. Questo significa che, a quanto pare, nonostante fosse di tipo conflittuale, è da quando i vostri antenati incontrarono i draghi, sebbene dopo molti anni, che è cominciata la trasformazione della vostra gente. I Senzienti sono infatti il primo stadio dell’evoluzione.- spiegò l’albina scendendo a terra –C’è solo una cosa che non mi è chiara, in genere sono le donne le prime ad avere questa capacità perché loro per prime hanno la capacità di osservare il mondo, molto più degli uomini, eppure, da quello che so sul conto di Berk, tu sei il primo con questo dono.- aggiunse pensierosa.
Prima che la conversazione potesse continuare Lyra entrò nella stanza come una furia –Che cosa succede piccola?- chiese Aria andando subito al suo fianco, quella si limitò a condurla fuori, dove aspettavano anche gli altri draghi.
Senza spiegazioni la Furia Galattica portò la ragazza fino ad uno strapiombo di ghiaccio, il quale dava direttamente sul mare. Quello che videro lasciò i presenti a bocca spalancata, ad Aria mancò la terra sotto i piedi, un’intera flotta di Cacciatori di Draghi stava arrivando dal mare per annientare definitivamente Moon Island.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Vediamo... in questo capitolo ho voluto parlare un po' dell'evoluzione graduale del popolo di Moon Island, visto che non poteva mica essere successo da un giorno all'altro, non vi pare?
Come vi sembra la mia idea?
Spero l'abbiate gradita :)
E sì, praticamente ho messo in ballo anche la festa di Halloween, non l'ho fatto a caso, ma vi sarà tutto più chiaro una volta che il più grande mistero di questa storia sarà svelato ;)
Come avrete notato in questa storia do' anche delle piccole occhiate anche al film, non temete se non lo avete ancora visto: non ci sono spolier di nessun tipo sulla trama, ma mi piaceva integrare completamente questa storia nel mondo di Dragon Trainer.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che mi state seguendo :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "La calma prima della tempesta".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La calma prima della tempesta ***


La calma prima della tempesta

-Perché siamo dovuti arrivare fino a questo posto sperduto?- chiese Dagur con una punta di scontentezza –Perché se davvero c’è ancora qualcosa di… vivo su quell’isola allora dobbiamo annientarlo.- rispose Ryker indicando l’isola di ghiaccio. Controllò la flotta dietro di sé, erano preparati, erano armati e avrebbero finalmente posto fine alla stirpe dei Licantro-Ala.
 
Aria osservava le navi avvicinarsi sempre di più alla sua isola, rimase paralizzata per un attimo, ma quando si riprese sembrava più determinata che mai.
Si voltò verso i Cavalieri –Da questo momento affronterete una battaglia diversa da quelle che avete sostenuto finora abbiamo poco tempo per prepararci, ma per fortuna possiamo rallentarli.- disse –Come intendi fare?- chiese Astrid –Già, quelle navi sono praticamente a distanza di tiro da qui.- concordò Testa Bruta.
In effetti anche se il villaggio aveva il vantaggio dell’altezza con delle buone catapulte era estremamente facile causare dei duri colpi dal momento che lo strapiombo non aveva protezioni di nessun tipo, motivo per cui, comprese Hiccup, la prima volta erano stati annientati nonostante i loro potere ed i draghi.
-Possiamo guadagnare un po’ di tempo con una valanga.- rispose Aria sorridendo –Valanga!- esclamarono i gemelli all’unisono, pronti a dare il peggio di loro. Tuttavia l’albina mise mano ad un corno in avorio che estrasse dalla sua borsa a tracolla, ci soffiò dentro e quando il suono si fu estinto una dozzina di Furia Gelida arrivarono sul posto, tutti portavano al collo lo stesso medaglione di Aria, come ogni abitante dell’isola. La ragazza fece loro un cenno d’intesa ed immediatamente i rettili so gettarono in picchiata sulla flotta bloccando le navi grazie al ghiaccio e lanciando diversi Cacciatori fuori bordo, un secondo suono del corno li avvertì di rientrare –Questo dovrebbe bloccarli per un po’, almeno finché non ci saremo preparati.- disse Aria –Incredibile…- mormorò Gambe di Pesce –Abbiamo avuto diverso tempo per organizzare dei diversivi.- spiegò la ragazza –Ora venite con me, avrete bisogno di qualcosa per evitare di essere prede troppo facili.- disse avanzando a grandi passi nel villaggio.
Arrivarono fino al limitare di esso, un’immensa caverna ghiacciata circondata da fiaccole accese stava difronte alla foresta di pini ed abeti –Qui dimorano gli Anziani, sono i saggi del villaggio e bisogna portar loro il massimo rispetto.- spiegò Aria –Credevo che tutta la tua gente fosse morta.- disse Hiccup senza capire –Non dovremo parlare con dei cadaveri, vero?- chiese Moccicoso con una punta di panico della voce. Aria lo ignorò e fece cenno di entrare, in segno di rispetto si inchinò con le dita di entrambe le mani intrecciate fra loro –Sono stata via per molto tempo, ho fatto ciò che ritenevo giusto per rendere giustizia alla gente di Moon Island.- disse sempre col capo chino.
I Cavalieri notarono che quando erano entrati i loro draghi avevano chinato il capo in segno di rispetto –Forse… dovremmo fare come loro.- disse Gambe di Pesce accennando un inchino –E perché?- chiese Testa di Tufo –Mi sembra ovvio che questo sia un luogo sacro, non solo per Aria, ma anche per i draghi, inoltre ci ha detto di mostrare rispetto.- spiegò il biondo, tuttavia i gemelli diedero chiaramente prova di non aver capito quello che aveva spiegato l’amico –Voi fatelo e basta.- sbottò Moccicoso, anche se gli risultava difficile fare quanto aveva detto Gambe di Pesce.
Ci fu un attimo di silenzio, poi una voce profonda quanto antica risuonò nella caverna, pareva un coro di molte persone che parlavano all’unisono rendendo l’atmosfera più mistica di quanto già non fosse.
-Ben tornata Arianrhod.- disse con fare solenne.
Moccicoso fece un versetto spaventato, mentre gli altri Cavalieri tentavano di vedere chi, o che cosa, avesse appena parlato –Aspetta un attimo.- sopraggiunse Testa di Tufo –Ti chiami Arianrhod?- completò Testa Bruta –E’ il mio nome completo.- rispose la ragazza senza voltarsi.
-Chi sono le persone che hai portato con te?- chiese la voce –Sono i Cavalieri di Berk, vengono da quella che chiamano “Riva del Drago”, si sono offerti di aiutarci a difendere l’isola.- rispose –Hai fatto bene a permettere loro di venire, ti saranno di grande aiuto per difendere il nostro sapere.- disse la presenza –Gusto per sapere… con chi stiamo parlando?- chiese Moccicoso cercando di vedere nell’oscurità della grotta. Ad un cenno di Aria i draghi fecero luce con il loro fuoco interno illuminando una statua gigantesca di ghiaccio di un drago che non avevano mai visto, il corpo enorme sembrava adatto ad una vita sottomarina, una sorta di criniera di spuntoni sulla sommità della testa che scemava sul resto del corpo, il muso quasi piatto con un piccola bocca da dove spuntavano piccoli denti acuminati, ai lati della testa due zanne possenti, gli occhietti piccoli e penetranti –Quello che vedete è ciò che resta di Ice, in lui sono presenti tutte le memorie del nostro passato e alcune conoscenze di quel che sarà.- spiegò –E’… impressionante…- riuscì a dire Hiccup ammirando ciò di cui erano stati capaci gli abitanti di Moon Island –Praticamente prendi ordini da una statua.- commentò Moccicoso che venne ripreso da Astrid, la quale gli aveva rifilato una gomitata –Prima della battaglia che vi aspetta è bene che tu vada a porgere omaggio alla tua gente.- disse la statua. Aria fece nuovamente un inchino prima di dirigersi fuori dalla caverna, seguita da draghi e Cavalieri.
-Quindi quello era il drago che vi difendeva dal mare.- commentò Astrid –Esatto, è grazie a lui che dobbiamo l’esistenza stessa di quest’isola, sarebbe sprofondata negli abissi se lui non avesse creato gli strapiombi di ghiaccio.- spiegò tranquillamente –Quindi aveva poteri di ghiaccio…- commentò Gambe di Pesce –Esatto.-
-Che cosa intendeva quando ha detto che “dovresti porgere omaggio alla tua gente”?- chiese Hiccup. Aria non rispose, si limitò a proseguire il suo cammino, affiancata da Lyra che la seguiva con aria triste.
Arrivarono ad uno spiazzo innevato leggermente fuori dal villaggio, piccole lastre di ghiaccio erano poste ad una certa distanza l’una dall’altra, sopra ognuna di esse era stato scolpito un viso in modo incredibilmente dettagliato, molte erano circondate dallo scheletro bianco di un drago messo come se stesse dormendo con la testa appena sotto la lastra; un piccolo lembo di terra pareva illuminato da un fuoco eterno, ciascuno di colore diverso.
Ancora una volta, prima di entrare, Aria si inchinò intrecciando le dita –Ma… che posto è questo?- domandò Astrid mentre gli altri Cavalieri si guardavano attorno –E’ qui che riposano coloro che hanno vissuto a Moon Island, ognuno di quei visi si è posato su queste costruzioni, ha vagato per questi boschi e ha posseduto il dono dei draghi. Molti draghi che si erano legati alla mia gente hanno scelto di lasciarsi morire quando il proprio compagno ha raggiunto le luci del cielo.- spiegò camminando lentamente fra le lapidi.
-Le luci del cielo?- domandò Moccicoso senza capire –Penso si riferisca alle aurore boreali.- disse Gambe di Pesce –Secondo la mia gente quando si muore l’anima viene portata dalla Dea della Luna nel suo castello tra luci del cielo.- spiegò.
Si fermarono davanti a due lapidi, una raffigurava una giovane donna dai lunghi capelli, attorno alla testa un cerchio come quello di Aria, l’altra un uomo con i capelli corti e il pizzetto. Entrambe erano abbracciate da quelli che erano palesemente gli scheletri di due Furie Buie.
Sdentato vi si avvicinò con cautela annusandole un poco prima di fare un verso triste, Hiccup gli accarezzò piano la testa.
-I miei genitori hanno sempre pensato che questa sarebbe stata una terra prospera fino alla fine del mondo, credevano in un futuro radioso per il nostro popolo, purtroppo questo mondo è pieno di cose che non vanno come vorremmo...- disse Aria mestamente accarezzando le due lastre di ghiaccio.
Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire la voce della madre che le diceva di nascondersi e la figura di suo padre che si lanciava all’attacco per difendere la sua gente e venire colpito fatalmente da uno dei Cacciatori di Draghi prima che Notte Perenne, la sua Furia Buia, potesse raggiungerlo.
La sua mente raggiunse i tempi che furono, quando ancora Moon Island non era un cimitero senza vita.
Ai tempi in cui stormi di draghi solcavano il cielo.
Quando Ice riposava nella sua caverna sul mare.
Durante gli anni felici della sua vita, quando i suoi genitori la chiamavano per nome e lei si divertiva a giocare con tutti i draghi che le venivano incontro, quando aspettava con ansia la schiusa dell’uovo di Notte Perenne e Mezzanotte, il drago della madre.
Prima di quella maledettissima notte d’inferno.
Prima che tutto il suo mondo svanisse.
Prima che diventasse sola.
Prima di diventare l’ultima della sua specie.
 
Un suono assordante indirizzò l’attenzione di tutti sullo strapiombo, dove i Cacciatori erano riusciti ad incominciare il loro attacco all’isola di ghiaccio. Le catapulte lanciavano munizioni infuocate grazie al Gel di Incubo Orrendo, piogge di frecce incendiare tentavano di raggiungere le case.
-La pacchia è finita, adesso dobbiamo ricacciare indietro quei Cacciatori con la coda fra le gambe.- disse Aria risoluta ricevendo un verso d’approvazione da Lyra –Questa volta non distruggerete Moon Island.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque, questo è per lo più un capitolo di passaggio, ma volevo spiegare un minimo della cultura di Moon Isalnd, anche perché, più avanti ci sarà molto utile ;)
Come avevo già detto nel capitolo precendente darò alcune occhiate al film, infatti in quanti hanno riconosciuto la descrizione del drago Ice?
Penso tutti, fa parte della Specie Alfa.
Mi sembrava la scelta più azzeccata da fare.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che continuate a seguirmi :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "Situazione critica"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Situazione critica ***


Situazione critica

Il Sole stava sorgendo dalle acque, per Moon Island quello era il giorno della verità in cui si sarebbe deciso il suo destino.
 
Ryker controllava lo stato di ogni singola arma che avevano sulla nave.
C’era una cosa che i suoi Cacciatori non sapevano, ed era che Viggo, il capo dei Cacciatori di Draghi, nonché suo fratello minore, gli aveva dato un’arma che avrebbe risolto il “problema Licantro-Ala” per sempre.
Scese sottocoperta dove si trovava un’enorme arma coperta da un telo di cotone resistente, al momento giusto l’avrebbe portata sul ponte.
Gli ordini era di estinguere i Licantro-Ala ad ogni costo, quella volta la cattura dei draghi sarebbe passata in secondo piano.
Un sorriso malvagio affiorò sul suo viso quando levò il telo per vedere che cosa vi era nascosto sotto –Questa volta Viggo…- disse osservando rapito con un certo senso sadico -…ti sei superato.-


-Prima di contrattaccare avete bisogno di armi.- disse Aria camminando a passo spedito nel villaggio e così facendo condusse i Cavalieri fino ad un edificio più piccolo rispetto a quello dove avevano visto i dipinti, ma ugualmente imponente, una volta entrati quello che li aspettava era un immenso arsenale, archi con faretre ricolme di frecce, balestre di tutte le dimensioni, un paio di catapulte, un’intera parete rivestita di asce, spade di tutte le dimensioni, mazze ferrate e diverse armature –Questa è la casa delle armi, in genere le usavamo per le rappresentazioni e per le feste e quando ce ne è stato davvero bisogno erano in pochi a saperle maneggiare.- disse Aria mentre faceva cenno ai Cavalieri di entrare.
Naturalmente i gemelli si precipitarono sulle mazze ferrate mentre Astrid osservava le asce –Per i draghi purtroppo non ho nulla… abbiamo sempre pensato che la natura li avesse equipaggiati a dovere, senza bisogno del nostro intervento, ma è chiaro che con le frecce che si sono sicuramente portati dietro non possiamo stare tranquilli.-
Hiccup si guardò attorno, non aveva mai visto un arsenale più fornito di quello, ma aveva l’impressione che attaccare frontalmente non fosse una buona idea –Aria, sappiamo benissimo che i Cacciatori sono venuti per te, è un dato di fatto. Io penso che sarebbe meglio fargli credere che tu non ci sia e preparare una trappola piuttosto che tentare un attacco diretto.- disse –Hai in mente qualcosa?- domandò la ragazza –Ho una mezza idea di come rispedire indietro i Cacciatori, sì, ma ho bisogno che tu non ti esponga. In questo modo penseranno che la gente di Moon Island sia effettivamente estinta e non attaccheranno più l’isola.-
-Quindi dovrei starmene ferma senza fare nulla?- chiese  con un tono di chi non aveva nessuna intenzione di starsene con le mani in mano –Assolutamente no, sei la sola a conoscere l’isola, ma sarebbe meglio che tu rimanessi nelle retrovie. Abbiamo già combattuto contro i Cacciatori di Draghi e vedendo quello che c’è qui penso che potremmo tendere loro un’imboscata per costringerli alla ritirata.- spiegò con calma.
-Aspetta un momento, questo significa niente mazze?- chiese Testa di Tufo.


Ryker si sforzava di vedere al di là dei colpi delle catapulte, ma non sembrava esserci nessuno sull’isola, men che meno dei Licantro-Ala, eppure non poteva essere tutto lì glielo diceva il suo senso da Cacciatore, chiaro come sempre: c’era una preda nelle vicinanze e lui non se la sarebbe fatta sfuggire per nulla al mondo.
Nel frattempo Dagur sul ponte sbraitava a destra e a manca come suo solito –Dove vi nascondete!? Fatevi avanti! Coraggio… vogliamo solo distruggervi!-
Come se i Cavalieri avessero sentito le sue parole un colpo al plasma mise fuori uso una delle catapulte annunciando l’arrivo di Hiccup e Sdentato.
-Arcieri!- chiamò Ryker mentre i Cacciatori di Draghi impugnavano gli archi ed incoccavano le frecce, tuttavia i Cavalieri riuscivano ad evitarle senza troppi problemi.
Spero che il tuo piano funzioni Hiccup.” pensò Astrid mentre raggiungeva il ragazzo.
-Che ci fanno qui i Cavalieri di Draghi?- chiese Dagur scocciato e sorpreso insieme. Ryker li guardò sospettoso, come avevano fatto a trovare l’isola?
Dopotutto non era segnata su nessuna mappa, in pochissimi erano a conoscenza anche solo della sua esistenza, ed erano tutti Cacciatori.
Che l’avessero trovata sull’Occhio di Drago?
Possibile.
Ma non riusciva comunque a capacitarsi del fatto che avessero raggiunto l’isola prima di loro.
-Draghi in avvicinamento!- gridò qualcuno focalizzando l’attenzione di Ryker su i Furia Gelida che si stavano avvicinando pericolosamente alla sua flotta.
Prima che i Cacciatori potessero mettere mano alle armi adatte per stordire i draghi dei ghiacci questi misero fuori uso la maggior parte delle catapulte e rallentando il bombardamento all’isola.
I gemelli e Astrid si occuparono delle navi che si avvicinavano troppo a Moon Island, mentre Hiccup, Moccicoso e i Furia Gelida delle restanti.
 
-Ryker! Non possiamo avanzare! Dobbiamo ritirarci!- gridò qualcuno –No! È esattamente quello che vogliono!- disse Dagur –Che cosa intendi dire?- chiese il capo della flotta –Pensaci un attimo: i Cavalieri e i Furia Gelida stanno cercando in tutti i modi di non farci avvicinare a quell’isola.-
-Mi sembra ovvio.- ribatté Ryker annoiato ed irritato –Allora dov’è quello ciccione?- insisté lo Squilibrato –Secondo me stanno proteggendo qualcosa che si trova sull’isola e non vogliono assolutamente che noi troviamo.-
-I Licantro-Ala…- rifletté Ryker –Esatto.- confermò Dagur con un ghigno.
 
 
-Non sopporto di starmene qui con le mani in mano!- esclamò Aria fermandosi di colpo dalla sua passeggiata avanti e indietro per lo strapiombo –Devi rilassarti, non puoi rischiare di esporti, la tua isola verrebbe assediata e non potremmo fare più nulla per salvare ciò che resta del tuo villaggio.- cercò di farla ragionare Gambe di Pesce –Lo so! Ma non riesco comunque a starmene ferma!- esclamò sedendosi a gambe incrociate nella neve –Hiccup ha detto di controllare i confini dell’isola, tu sei l’unica che ne conosce tutte le insenature.-
-Lo so, ma non riusciranno mai a sorpassare la difesa dei Cavalieri e dei Furia Gelida.- disse quasi con disappunto –Odio rimanere ferma.- dichiarò prima di sdraiarsi nella neve. Lyra guardava il mare poco distante dai due, osservava con occhio critico tutto quello che stava accadendo e anche lei, come l’amica, fremeva dalla voglia di lanciarsi in quella battaglia, ma per l’incolumità della sua isola doveva rimanere dov’era.
-Senti… sei sicuro che se ne andranno una volta che le loro navi saranno danneggiate?- chiese Aria ad un certo punto –Non potrebbero fare altro, inoltre è estremamente improbabile che decidano di tronare una volta appurato che non è sopravvissuto nessuno di Moon Island.- rispose il biondo sicuro della sua affermazione, tuttavia le sue parole non placarono affatto il senso d’angoscia dell’albina, la quale fissava il cielo plumbeo tentando in tutti i modi di non pensare alla battaglia che imperversava a pochi metri di distanza.
Piccoli fiocchi di neve iniziarono a cadere rendendo l’atmosfera incredibilmente magica per un momento così drammatico, i cristalli volteggiavano nell’aria delicati, senza curarsi della situazione in mare, come se volessero rasserenare l’animo tormentato della ragazza, lasciò che la neve le cadesse sul viso e riacquistò un po’ di calma.
Un masso infuocato proveniente da una nave mise sull’attenti le due vedette.
Aria si alzò di scatto ed immediatamente individuò la nave che, più vicina di quanto avrebbe dovuto, aveva lanciato il colpo infuocato. Senza aspettare un attimo andò con Lyra a prendere uno dei barili colmi di Gel di Incubo Orrendo che avevano messo da parte poco prima. Velocemente fece cenno alla Furia Galattica di lanciarlo in alto e Gambe di Pesce ordinò a Muscolone di far fuoco. Non appena la lava centrò il bersaglio un segnale luminoso apparve nel cielo, avvertendo i Cavalieri dell’attacco alla scogliera.
-Tu rimani qui, io li terrò occupati.- disse il biondo senza lasciare tempo all’albina per ribattere.
-Non è giusto! Non posso rimanere ferma!- esclamò battendo un piede al suolo per la frustrazione.
Tornò ad osservare con occhio critico Gambe di Pesce che ostacolava la nave dei Cacciatori, per fortuna senza troppi problemi. Tuttavia un secondo attacco, proveniente da quella stessa nave, rischiò di centrare una delle case del villaggio –Ah no, questa volta no.- disse Aria prendendo arco e frecce pronta a dar manforte. Aveva incoccato un dardo quando si rese conto che una seconda nave si stava avvicinando a Moon Island, sul ponte era stato portato un enorme oggetto coperto da un telo bianco.
Ma che sta succedendo? Non dovevano impedire che si avvicinassero troppo? Che sia successo qualcosa?” in preda a questi pensieri Aria si sporse per cercare di vedere meglio, ma non riusciva a vedere nessuno dei Cavalieri –Eh no, mi spiace ma non resterò qui buona in attesa che voi mi diciate di arrendermi.- e così dicendo spiegò delle ali da Cambia-Ala e sulla schiena comparve una fila di piccole squame dritte, simili a foglie, così come sopra le orecchie –Lyra, tu intervieni solo in caso di massimo pericolo.- disse prima di sparire.
 
-Hiccup! Non riusciamo a respingerli tutti!- gridò Astrid mentre Tempestosa schiavava l’ennesima pioggia di frecce
-Dobbiamo tentare! Non possiamo permettere che si avvicinino all’isola!- rispose il ragazzo.
–Non vorrei interrompere il vostro dialogo ma…- cominciò Testa di Tufo -…sembrerebbe che ci siano già arrivati.- concluse la gemella indicando l’esplosione di Gel di Incubo Orrendo risplendere a pochi metri sopra il villaggio.
-Cambio piano! Dobbiamo tronare indietro per dare man forte a Gambe di Pesce e ad Aria.- decise poco prima che Sdentato si dirigesse a tutta velocità verso Moon Island.
-Ho la sensazione che il tuo piano non stia funzionando molto bene.- commentò Moccicoso raggiungendolo –Troveremo una soluzione, adesso dobbiamo tornare indietro prima che Aria intervenga.- rispose Hiccup –Per questo è un po’ troppo tardi.- disse Testa di Tufo –E come mai?- chiese Astrid. Quello si limitò ad indicare una delle due navi nelle prossimità dello strapiombo, la stessa che stava cercando di contrastare Gambe di Pesce. Era ricoperta di fori per colpa dell’acido di un Cambia-Ala, ma quello non era per nulla il loro habitat naturale, quindi poteva solo essere l’albina –Beh, se non altro non si sta facendo vedere.- disse Moccicoso –Ma Ryker si accorgerà subito che non possono esserci Cambia-Ala selvatici con un clima così rigido.- ribatté Hiccup sempre più preoccupato –Grazie della fiducia.- disse una voce.
Hiccup e Sdentato si spaventarono a tal punto che per poco non precipitarono –Rilassati, sono io.-
-Aria! Ma che… per Thor… che cosa ci fai qui?- chiese il ragazzo mentre tentava di riprendersi dallo spavento, Sdentato invece si limitò a lanciare un’occhiataccia nella direzione della voce e a sbuffare –Non potevo rimanere ferma a non fare nulla, senza contare che dalla mia posizione non riuscivo nemmeno a vedervi.- disse la ragazza con un tono di voce chiaramente irritato –Con chi stai parlando?- chiese Moccicoso –E’ ufficiale: Hiccup è diventato pazzo.- dichiarò Testa di Tufo sostenuto dalla gemella che annuiva fermamente.
-E’ Aria.- rispose il ragazzo esasperato –Allora puoi anche renderti invisibile come un Cambia-Ala.- disse Astrid –Come mi sembrava di aver chiarito…-disse la ragazza all’orecchio della bionda –…possiedo il potere di tutti i draghi.- concluse –Non saresti dovuta comunque scendere, sicuramente Ryker ti avrà notata. Torna indietro.- disse Astrid tentando di farla ragionare –Mi prendente in giro? Dovrei rimanere a guardare mentre le prendete di santa ragione!? Nemmeno per sogno!-
-E se Ryker ti scoprisse?- chiese Hiccup –Non accadrà.- sentì dire, poi più nulla da parte dell’albina –E’ completamente fuori di testa.- affermò Moccicoso scocciato.
 
I Furia Gelida raggiunsero i Cavalieri, pronti a scagliarsi contro le navi troppo vicine alla loro amata isola.
Hiccup raggiunse Gambe di Pesce, lasciando agli amici il compito di occuparsi della flotta –Grazie a Thor siete arrivati, non ce la facevo più a tenerli a bada.- disse il biondo –Novità?- aggiunse -A quanto sembrerebbe sono navi resistenti agli attacchi dei draghi, per questo non siamo riusciti a danneggiarle quanto avremmo voluto.- spiegò brevemente –Allora cosa pensi di fare?- chiese il biondo –Penso che dovremmo cercare di attaccarli in un altro modo… c’è ancora del Gel di Incubo Orrendo?-
-Sì ma... che pensi di fare?-
-Potremmo usarli come munizioni, basterà dargli fuoco una volta che colpiscono la nave, dovrebbe essere sufficiente.- disse pensoso -Vado a prendere i barili.- disse Gambe di Pesce prima di dirigersi sull’isola.
 
Aria stava nuotando esattamente sotto la nave di Ryker “Non so che cosa tu abbia sotto quel telone, ma non ti lascerò usarlo.” Pensò risoluta appoggiando le mani sullo scafo ed iniziando a ricoprirlo con uno spesso strato di ghiaccio “Questo è per Moon Island!
La nave rollò pericolosamente e i Cacciatori si sporsero per cercare di vedere che cosa stesse succedendo alla loro nave, tuttavia non videro assolutamente nulla, l’acqua era troppo scura e i vari detriti di ghiaccio non semplificavano di certo la visuale.
 
-Ma che cosa sta succedendo!?- chiese Dagur spazientito –La nave si sta inclinando verso tribordo signore!- rispose qualcuno.
Ryker si sporse immediatamente sul parapetto, ebbe più fortuna dei suoi sottoposti ed intravide una coda simile a quella di uno Scalderone, solo molto più piccola “E’ impossibile che un cucciolo possa fare tutti questi danni.” pensò risoluto –Portate qui l’arma!- ordinò a due Cacciatori.
 
Astrid fu la prima a rendersi conto che qualcosa non andava “Che cosa pensa di fare?” si chiese avvicinandosi pronta ad intervenire. Quando Ryker scoprì ciò che era rimasto sotto il telo rimase a bocca aperta: un’enorme balestra, grande quanto un Bizzippo, il dardo lungo e spesso quanto tre frecce legate assieme, era sostenuta da una piccola impalcatura che ne permetteva la manovrabilità e lo sparo.
Astrid impiegò un secondo per riprendere possesso della voce –Hiccup!- gridò nella direzione del compagno per poi indicarla una volta che le ebbe rivolto lo  sguardo. Il ragazzo impiegò meno di un secondo a capire la situazione: Aria era in acqua e se non si fosse messa al sicuro al più presto sarebbe finita molto male.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Finalmente iniziano a darsele di santa ragione.
Ho cercato di elaborare una strategia d'attacco simile a come avrebbe fatto Hiccup e questo è il risultato, che ve ne pare?
Non temete se non lo avete ancora "conosciuto di persona", Viggo l'ho solo nominato ma non appare nel corso della storia, quindi non c'è pericolo di spoiler.
Per ora (almeno secondo il mio punto di vista) non è ancora successo nulla di eclatante, ma non temete, mi rifarò alla grande nel prossimo capitolo.
Come avete potuto leggere nelle ultime righe la situazione si sta decisamente complicando, ma per sapere che cosa succederà dopo dovrete attendere ancora una settimana ;)
Lo so, sono una persona malvagia fin nel midollo :P
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che mi state seguendo :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "Chi sei?".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Chi sei? ***


Chi sei?

Così dovrebbe bastare.” si disse l’albina una volta appesantito sufficientemente un lato dello scafo con i suoi poteri di ghiaccio, poteva passare al resto delle navi, con la sua “forma marina” non sentiva neppure la temperatura gelida delle acque ghiacciate. Guardò verso la superficie e notò i Astrid e Hiccup guardare preoccupati nella sua direzione “Che cosa succede?” si chiese cercando di intuire il loro discorso. Decise di muoversi il prima possibile e cercò di affrettarsi nel raggiungere la prossima nave.
Stava appunto lasciando il fondo della nave di Ryker quando un suono sinistro di qualcosa che veniva scagliato in acqua la fece voltare, ma troppo lentamente.
Senza che se ne rendesse minimamente conto si trovò il braccio sinistro con un profondo taglio bruciante, portò immediatamente la mano destra sulla ferita, ma ormai le acque si erano tinte leggermente di rosse e lo sfruttare i poteri dei Cambia-Ala non le sarebbe stato comunque di grande aiuto.

Lyra avvertì che qualcosa non andava, sapeva che era successo qualcosa e soprattutto sapeva di non poter più rimanere ferma.
Dispiegò le ali e si gettò verso le navi con un terribile ruggito di battaglia.

-L’hai colpita? L’hai colpita?- chiese Dagur impaziente, tuttavia ci pensò il rosso del sangue sulla superficie per darsi una risposta da solo, esultò tra sé svariate volte, ma Ryker continuava ad osservare il mare, non era sicuro di aver fatto centro, con la visibilità ridotta al minimo era impossibile dirlo.
Il ruggito della Furia Galattica attirò immediatamente la sua attenzione, così come quello dei Furia Gelida, che attaccarono immediatamente la sua nave, già in stato precario.
-Dobbiamo tirare Aria fuori dall’acqua.- disse Astrid preoccupata –E’ vero ma, l’acqua è troppo fredda per noi. Moriremmo assiderati.- le fece notare Hiccup nervoso. Non era detto che Ryker avesse colpito l’albina, ma non ne era del tutto sicuro. Fortunatamente non dovette preoccuparsi ancora a lungo –Sto bene.- disse una voce alle sue spalle facendolo trasalire –Aria! Per Thor, la vuoi smettere di spaventarmi così?- chiese –I draghi sono riusciti a crearmi un apertura e così sono potuta scappare senza che vedessero una ferita fluttuante.- spiegò –Stai bene?- domandò Astrid –Mi ha solo ferito il braccio, poteva andarmi molto peggio.- rispose –Mi sembra chiaro che ora tornare indietro non sia possibile.- commentò Hiccup sospirando –Non vi avrei lasciati combattere da soli in ogni caso…- fu la risposta di Aria.

-Avete visto quella cosa?- chiese Moccicoso arrivato in quel momento indicando la balestra gigante –Forte, vero?- domandò Testa di Tufo –Credete che potremo usarla anche noi?- gli fece eco Testa Bruta –Quello che mi chiedo è come faremo a neutralizzarla.- disse Gambe di Pesce preoccupato –Posso farlo io.-
-Aria, sei di nuovo visibile! Non devi farti vedere!- esclamò il biondo preoccupato, ma l’albina non sembrò ascoltarlo minimamente –Mi sembra chiaro che quell’arma sia stata commissionata appositamente per me. Sono abbastanza veloce in aria, posso attirare l’attenzione di quell’affare finché non finiscono i dardi.-
-E’ troppo pericoloso! Non se ne parla.- ribatté Hiccup –Non ci sono molte altre soluzioni mi pare, voi potete pensare alle altre navi. Ho notato che i draghi non possono danneggiarle troppo, ma potete comunque fare in modo di renderle inutilizzabili, per esempio danneggiando il timone o gli alberi, una volta che quell’affare sarà a secco potremo occuparci di quella nave senza problemi.-
-Non possiamo lasciartelo fare! Hai visto bene quei dardi? Se fanno centro…-
-Certo che li ho visti ed è proprio per questo che devo essere io ad occuparmene. Dal momento che sono l’unica abbastanza veloce ed agile da evitarli, i draghi sono troppo ingombranti, anche se facessero ricorso a tutta la loro astuzia verrebbero comunque centrati, io invece sono più piccola e ho più possibilità di farcela. Sono anche l’unico essere umanoide in grado di volare. In altre parole solo io me ne posso occupare e lo sapete. L’unica cosa che vi manca è accettarlo.-
Nessuno dei Cavalieri riuscì a controbattere quello che l’albina aveva appena detto, sapevano che aveva ragione.
Sdentato fece un verso malinconico –Tranquillo, non lascerò che la nostra terra cada in mano loro.- disse con una voce sorprendentemente dolce accarezzandogli il muso, cambiò aspetto e sfoggiò il suo aspetto da Furia Buia –Affondate quelle navi.- disse prima di lanciarsi verso la nave di Ryker.

Aria osservò il Cacciatore di Draghi che aveva di fronte, si sfidarono con lo sguardo senza che nessuno avesse il coraggio di dire una sola parola –Sei tu… sei la bambina di quella notte.- disse Ryker osservandola in volto.

Flashback
 
Una donna avanzò contro di lui, gli occhi annebbiati dalle lacrime, i capelli bianchi come la luna e un’espressione di pura determinazione, le sue braccia erano ricoperte di aculei del tutto simili a quelli degli Uncinati, pronti ad essere usati contro i Cacciatori –LASCIATE LA NOSTRA ISOLA!- urlò lanciando i suoi aculei. Ryker si difese con uno scudo –Mezzanotte! Colpo al plasma!- aggiunse subito dopo e una Fuia Buia sbucò dal nulla con il colpo pronto.
Il giovane Cacciatore fece appena tempo a rotolare su sé stesso per evitarlo –Non pensavo che avrei avuto il privilegio di combattere contro la sovrana dei Licantro-Ala, accompagnata dalla sua fedele Furia Buia.- la donna non disse nulla, si avvicinò lentamente –Non vi lascerò fare i vostri comodi. C’è troppa gente con dei sogni in quest’isola, c’è la mia famiglia, c’è la mia Aria, non vi permetterò di distruggere il nostro mondo.- disse lentamente mentre preparava gli aculei –Mi spiace, ma non possiamo permetterci di lasciarvi in vita.- ribatté il giovane Ryker –Lo stesso vale per noi.- disse la donna mentre Mezzanotte ruggiva aggressiva appena dietro di lei. Ryker sorrise malignamente prima di abbassarsi lasciando vedere un’enorme balestra dietro di lui dove un Cacciatore si preparò a fare fuoco. Il dardo fu scagliato con una tale rapidità che né la donna, né la Furia Buia, riuscirono a fare alcun che. L’arma trapassò il cuore della sovrana di Moon Island.
Mezzanotte emise un ruggito disperato raggiungendo la compagna che sputava sangue a fiotti. La donna accarezzò la sua dragonessa per poi guardare nella direzione di una casa ormai ridotta ad una rovina.
Vide Aria, vide la sua bambina, osservava il terribile spettacolo e piangeva. Non voleva, non poteva lasciarla sola, con tutta quella gente che voleva farle del male, con i suoi compaesani che non la capivano.
-Arianrhod…- mormorò prima di chiudere gli occhi per sempre.
Ryker guardò in quella direzione, fece un giro largo per arrivare da dietro a chiunque stesse nascosto fra quelle rovine, c’era una bambina che piangeva in silenzio, tremava come una foglia “Patetica.” fu quello che pensò Ryker. Anche quella bambina aveva i capelli bianchi come la luna, doveva essere la figlia della sovrana di Moon Island.
La sollevò da terra -Dove credevi di scappare tu?- chiese la voce crudele di uno dei Cacciatori –Lasciami!- urlò tentando di dimenarsi –Mi dispiace per te, ma l’ordine è di non lasciare sopravvissuti.- disse con voce spietata.
Tuttavia un colpo al plasma nella sua schiena lo stordì all’istante, quando riprese conoscenza gli dissero semplicemente che avevano vinto.

Fine flashback

-E voi siete la feccia che ha distrutto la mia casa.- rispose Aria mentre le sue mani si illuminavano come le fauci di Sdentato quando stava per lanciare un colpo al plasma –Puntate!- gridò Ryker al Cacciatore più vicino alla balestra.
Il dardo venne lanciato ad una velocità spaventosa, ma la ragazza riuscì ad evitarlo senza troppi problemi per poi lanciare il suo attacco che danneggiò gravemente l’albero maestro minacciando di farlo cadere.
Diversi uomini incoccarono le loro frecce intrise di midollo di drago, senza però riuscire a colpirla –Che vi prende? Non riuscite a prendere un bersaglio in movimento?- li schermì l’albina prima di lanciare un secondo colpo al plasma che abbatté definitivamente la vela maestra.

-Secondo voi ce la farà?- chiese Astrid preoccupata –In effetti non sono molto sicuro di questo piano…- mormorò Gambe di Pesce –Nemmeno a me piace l’idea, ma come ha detto lei è l’unica soluzione: i nostri draghi verrebbero colpiti e non potremmo fare nulla. Pensiamo alle navi.- rispose Hiccup più per motivare sé stesso che i suoi compagni.
I gemelli fecero un lavoro perfetto nel danneggiare gli alberi e le vele _come del resto ci si aspettava da loro_ Moccicoso lanciava il suo grido di battaglia a destra e a manca mentre su Zanna Curva rivestito di fiamme eliminava quante più vele possibili, Gambe di Pesce si occupava delle catapulte insieme a Hiccup che aiutava Astrid a neutralizzare gli arcieri.

Impiegarono diverso tempo, la neve continuava a scendere lentamente, noncurante della battaglia in corso, perché si sa che la natura non aspetta i comodi di nessuno.
Il tempo scorre e non importa quanto tu lo voglia, prima o poi capiterà un imprevisto, prima o poi un urlo squarcerà il silenzio della guerra, prima o poi le luci del nord richiameranno i loro discendenti.

Aria continuava ad evitare i dardi e i massi delle catapulte cercando di fare la massima attenzione a non venire neppure sfiorata, Ryker era furbo, usava la balestra il minimo indispensabile, non poteva ancora permettersi di lasciare la nave dove stava. Il ghiaccio che aveva messo sul fondo non era sufficiente per far affondare la nave, non voleva rischiare che ripartissero alla carica con quell’arma a portata di mano.
Però anche lei cominciava a diventare stanca, non aveva mai volato in quel modo per così tanto tempo, i suoi movimenti cominciavano a farsi più lenti e Ryker se ne era accorto. Impugnò un arco e mirò, prese la mira con cura, aveva studiato abbastanza i suoi movimenti per essere certo di colpire la preda.
Prese un profondo respiro… e lasciò che la freccia eseguisse il suo compito.

La gamba.
Le avevano colpito la gamba, poco sopra il ginocchio, sentiva già la vista annebbiarsi e non riusciva più a volare con sicurezza.
Si voltò nella direzione dei draghi di Moon Island, avevano subito percepito come stavano le cose e stavano accorrendo da lei.
Aria atterrò sul ponte della nave sulla spalla sinistra, tentava in ogni modo di tirarsi su per combattere, ma non riusciva neppure a reggersi in piedi.
-E così, alla fine, anche la minaccia dei Licantro-Ala viene eliminata.-  disse Ryker con un certa soddisfazione nella voce.
Aria sollevò a fatica la testa, i suoi occhi avevano ancora in sé la fiamma della vita, potente come non lo era mai stata.
Sentì la balestra che ruotava su sé stessa per poter prendere la mira e il suono secco del dardo che veniva lanciato, ma prima di questo vide delle scaglie bianchissime come la neve.
Dopodiché il colore della vita stessa, il colore del sangue.
 
Il tempo si era fermato in un attimo, persino i fiocchi di neve sembravano essersi immobilizzati.
I Cavalieri sentirono che qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto –Torniamo da Aria!- esclamò Hiccup. Aveva una terribile, orribile sensazione.
Aria, ferma immobile, aveva gli occhi spalancati, non riusciva a muovere un solo muscolo, ma non era per la freccia dei Cacciatori.
Guardava la figura davanti a sé senza comprendere bene che cosa fosse effettivamente successo, non poteva credere che fosse successo di nuovo, non poteva davvero aver perso di nuovo qualcuno…
La vista si offuscò a causa delle lacrime –CRISTALLO!- gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
La Furia Gelida aveva gli occhi ancora socchiusi, respirava a fatica –Questa non me la sarei mai aspettato.- commentò Dagur osservano l’albina che strisciava verso il drago –Non mi lasciare… hai capito? Non lasciarmi sola… Cristallo…- mormorò fra le lacrime.
-Mi spiace tanto per il tuo drago, ma ha segnato il suo destino.- disse Ryker senza nessun’emozione. Aria sollevò la testa, nonostante tutti i suoi occhi mandavano lampi, non sembrava voler dar segno di disperazione verso i suoi nemici.

I Cavalieri arrivarono in quel momento, non riuscirono a dire nulla, non avevano mai dovuto affrontare nulla del genere durante le loro battaglie precedenti.
Ma quello che successe l’attimo dopo non se lo sarebbero mai nemmeno immaginato: il corpo del Furia Gelida si disintegrò in una sorta di esplosione argentea, non lasciò neppure lo scheletro.

Nessuno riuscì a proferire parola per diversi minuti, non sapevano spiegarsi in nessuna maniera come fosse possibile che il corpo di un drago svanisse nel nulla.
-Com’è possibile?...- mormorò Hiccup –Avete visto anche voi un drago esplodere?- chiese Testa di Tufo.

-Eh… Ryker, puoi spiegami che cos’è successo?- chiese Dagur, tuttavia il Cacciatore pareva sorpreso quanto gli altri, in tutti gli anni che aveva dato la caccia ai draghi, per quanto tal volta fosse capitata la morte di qualche esemplare, non si sarebbe mai aspettato che il cadavere potesse sparire.
 
I draghi superstiti di Moon Island nel frattempo erano arrivati sopra la nave, Lyra si lanciò in picchiata raggiungendo l’amica tracciando un confine fra loro e i Cacciatori con la sua coda, ringhiando, mostrando le fauci, pronta a far fuoco.
Aria continuava a piangere in silenzio, fissava il pavimento mentre lacrime grosse come bacche si infrangevano al suolo rendendo la neve sottostante leggermente più scura. Mormorava continuamente il nome del drago che era svanito di fronte ai suoi occhi.

Dopo quell’attimo di perplessità Ryker tornò padrone di sé –Puntate!- ordinò ai Cacciatori alla balestra.
Hiccup si rese presto conto di doversi riscuotere se voleva salvare il salvabile –Sdentato, colpo al plasma!-
La Furia Buia stava per colpire, ma una spaventosa onda d’urto costrinse tutti i draghi in aria a rimanere concentrati sul volo per non venire spazzati via.
Molti Cacciatori caddero in mare e diverse catapulte andarono perse negli abissi marini, la balestra fu ad un passo dal fare la stessa fine, ma Ryker riuscì a tenerla a bordo.
 
Aria stava urlando di disperazione, un grido rotto e continuo, un pianto straziato, simile ai singhiozzi di un bambino. Le onde d’urto continuavano la loro strada, prodotte dalle grida disperate della ragazza che si era coperta il viso con le mani cercando di fermare il fiume di lacrime.
Alzò di scatto la testa, i suoi occhi si erano illuminati come torce azzurre di una luce talmente abbagliante da far fatica a guardarli direttamente, un vento forte si alzò dal nulla facendo danzare i fiocchi di neve in turbini impazziti.
L’albina, a fatica, si issò sulle gambe mentre i suoi capelli volteggiavano selvaggi nel vento, la natura era come impazzita.
 
Solo dopo uno sforzo immenso i Cavalieri riuscirono a tornare sopra la nave principale dei Cacciatori –Ma che accidenti sta succedendo!?- esclamò Moccicoso che cercava di rimanere saldo a Zanna Curva –Questo vento è del tutto innaturale!- disse Gambe di Pesce –Sembra opera… di un Dio…- commentò Astrid. Hiccup osservò l’obbiettivo con il suo cannocchiale –E’ Aria!- comunicò ai compagni –Ma com’è possibile che possa fare qualcosa del genere? Non rientra nei poteri dei draghi!- fece notare il biondo.
Hiccup non seppe rispondere –Chi sei tu, veramente?- chiese a bassa voce, come se l’amica potesse sentirlo.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque... che posso dire?
Amo quando faccio perdere ai miei personaggi il controllo sui loro poteri.
Specialmente in situazioni come questa...
Spero di aver reso bene le reazione dei Cavalieri rispettando i loro caratteri...
Beh... non c'è molto da dire effettivamente, mi sembra che questo capitolo si spieghi da sé.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda voi tutti che continuate a seguirmi :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "Il tempo della ruota".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il tempo della ruota ***


Il tempo della ruota

Era successo di nuovo, aveva perso una cosa preziosa. Aveva perso Cristallo, non le importava quello che aveva sempre detto la gente di Moon Island, li aveva sempre ritenuti degli esseri viventi in tutto e per tutto.
 
 14 anni prima
 
-Danu!- chiamò un uomo alto e robusto, i capelli neri e gli occhi ancora più scuri –Dimmi, c’è qualcosa che non va, Fin?- domandò la donna, i capelli bianchi come la luna lunghi fino ai fianchi, gli occhi blu come il mare in tempesta, il viso ovale e la pelle diafana –Si tratta di tua figlia…-
-Oh ma insomma! Si può sapere che cosa avrebbe fatto questa volta? Ti ha guardato negli occhi troppo a lungo?- chiese spazientita. Quello fece finta di non aver sentito –E’ meglio che tu venga con me.- rispose facendole strada.
Attraversarono il villaggio fino ad arrivare alle stalle dove in genere i draghi si riposavano oppure si riparavano dal freddo dei giorni più rigidi.
La donna si avvicinò ad una Furia Buia –Mezzanotte, come sta il piccolo?- domandò avvicinandosi all’uovo che la dragonessa stava riscaldando –Non ti ho chiamata per l’uovo Danu.- disse Fin ricevendo un ringhio da parte della Furia Buia –Mamma! Mamma! Guarda!- chiamò una voce infantile –Arianrhod, cos’hai in braccio?- chiese abbassandosi fino ad arrivare all’altezza della figlia. La bambina, i capelli argentei, gli occhi violetti e la pelle diafana mostrò un cucciolo di drago del tutto simile ad una Furia Buia, solo che era dotata di quattro ali, gli occhi blu notte, le squame avevano una sfumatura violacea, il corpo costellato di piccoli puntini d’argento, la coda aveva delle spirali argentee e le punte che le percorrevano la schiena erano color magenta –Aria… dove… hai trovato questo drago? Non mi sembra di averne mai visto uno così…-
-Su, dille come lo hai trovato.- incalzò Fin che venne immediatamente ripreso da un ringhio di Mezzanotte –E’ apparsa.- rispose la bambina –Come sarebbe?-
-Stavo parlando con Mezzanotte di che nomi dare al cucciolo e vicino all’uovo è comparsa lei.- rispose mentre il cucciolo in questione si arrampicava sulla sua spalla –Sarebbe comparsa dal nulla?- domandò scettica la madre.
Si rivolse con lo sguardo alla sua Furia Buia che, contro ogni sua aspettativa, fece un cenno di sì con la testa –Tua figlia ha creato una vita dal nulla! Ti rendi conto di quanto sia innaturale? Sai quanto potrebbe essere pericoloso!?- sussurrò Fin all’orecchio di Danu. La donna guardò la figlia che la osservava di rimando, era chiaro che non sapesse che cosa avesse fatto, era ancora troppo piccola per rendersi conto degli immensi poteri che possedeva –Tesoro, vieni con me.- disse tendendo la mano che la bambina prese al volo, tenendo col braccio libero il cucciolo. Arrivarono fino alla loro casa, una Furia Buia era accoccolata fuori dalla porta sonnacchiosa come un grosso gatto nero –Notte Perenne! Che cosa ci fai qui?- domandò Danu al drago, quello alzò la testa e osservò il nuovo cucciolo che Arianrhod teneva in braccio –Dov’è Sean?- domandò ancora. Notte Perenne indicò il tetto col muso. La donna lo osservò –Sean! Che stai combinando lassù di nuovo?- esclamò facendo sobbalzare l’uomo che cadde nella neve creando un’impronta ad angelo per via delle ali spiegate. Aveva i capelli scuri spettinati, gli occhi violetti, un accenno di barba sulle guance era poco più folta sul mento dove formava un lieve pizzetto, era di corporatura robusta ed aveva qualche sottile cicatrice sul viso –Niente di particolare cara…-
-Sei il capo villaggio, dovresti occuparti delle faccende ai confini con gli altri invece di divertirti a progettare chissà cosa sul nostro tetto.-
-Ma tu non dovevi coprirmi?- domandò l’uomo alla sua Furia Buia che, per tutta risposta, sbuffò e riprese a sonnecchiare –Grazie tante sai? Inutile rettile…-
Ci volle ancora un secondo perché notasse il cucciolo tenuto in braccio dalla figlia –E quello da dove sbuca?- chiese –A sentir Fin Arianrhod l’ha creata dal nulla.- spiegò in un sussurro.
Lo sguardo del moro si fece serio e si inginocchiò per arrivare all’altezza della figlia –Aria, da dove viene la tua nuova amica?-
-E’ comparsa vicino all’uovo di Mezzanotte.- disse la bambina che continuava a tenerla in braccio –E non sai chi sono i suoi genitori?- lei scosse la testa.
Sean si rivolse alla moglie –Ne parlerò oggi con Finian, sicuramente saprà dirmi qualcosa, nel frattempo tienila in casa, preferirei evitare traumi.- disse serio –Notte Perenne, forza vieni.- disse mentre la Furia Buia lo seguiva di malavoglia.
 
La sera scese in fretta e quando Sean tornò a casa la piccola Arianrhod stava già dormendo con la cucciola tra le braccia, sonnacchiosa anch’essa.
-Allora? Cosa dice?- gli chiese Danu ansiosa –Non sa dirci nulla, era già strano che Aria sapesse usare così tanti tipi di magia, ma questo… questo non rientra nemmeno nei poteri dei draghi. A questo punto mi sembra chiaro che non è per niente una bambina come le altre.- spiegò grave –Che cosa possiamo fare?- domandò la donna preoccupata –Niente, possiamo solo starle accanto e guidarla, sperando che vada tutto bene e che riesca a dominare i suoi poteri.-
-La gente non la capisce, non la capirà mai.- mormorò la donna a denti stretti –Hanno paura, come ha paura di noi il resto del mondo, ciò che non conosciamo ci spaventa, è nella natura umana. Dobbiamo solo comprendere la natura dei suoi poteri e tutto sarà più facile.- disse dolcemente prendendo la mano della moglie.
 
Dopo la battaglia di Moon Island
 
-Lyra! Lyra riportami a casa! La mamma…- ma la Furia Galattica non la stette a sentire, la lasciò soltanto quando arrivarono sulla cima delle montagne –Devo tornare indietro! Tutti quanti stanno…!- ma la dragonessa le sbarrò la strada –Perché… perché mi fai questo?- chiese mentre iniziavano a scenderle le lacrime –La mamma… la mamma e il papà sono ancora là…- Lyra le appoggiò il muso sulla fronte emettendo un verso triste. La piccola rimase immobile per un istante prima di scoppiare in lacrime.
Passarono diverse ore e alla fine lei e Lyra erano le uniche rimaste sull’isola, non era rimasto più nessuno. La Furia Galattica la riportò al villaggio solo dopo tre giorni, tutto era ridotto in cenere, ma ciò che fece più raccapricciare la piccola erano i cadaveri dei suoi compaesani sparsi dappertutto, diede di stomaco diverse volte, le gambe le tremavano come budini e il cuore non lo sentiva nemmeno da come si era fatto pesante.
Più vagava fra quelle rovine e più le lacrime le scendevano sulle guance, congelandosi qualche secondo dopo, non era rimasto più nulla.
Con una forza di volontà che nemmeno lei sapeva di avere radunò tutti i cadaveri vicini al campo di sepoltura. Molti corpi di draghi erano rimasti lì, troppo mal messi per essere venduti in qualche modo, ma la cosa peggiore fu vedere i draghi dei suoi genitori che si erano lasciati morire vicino ai corpi dei capo tribù. Fece una fatica immensa, sia fisica che mentale a seppellire tutto ciò che restava della sua gente, quando ormai tutti riposavano nella neve aveva esaurito tutte le sue lacrime, per quanto avesse bisogno di piangere non ci riusciva più, la gola le faceva male e gli occhi erano gonfi ed arrossati.
-Non voglio… non voglio rimanere da sola…- mormorò stringendosi le gambe al petto. In quel momento una nebbiolina argentea si compattò davanti a lei, danzò sotto i suoi occhi per diverso tempo, finché non assunse la forma di quattro Furia Gelida –Sono… sono stata io?- mormorò stupefatta.
I quattro draghi le si fecero attorno assieme a Lyra –Io… io non vi perderò… vero?-
 
Presente
 
Gli elementi continuavano ad essere come impazziti attorno a Moon Island –Qualcuno sa dirmi che cosa accidenti sta succedendo?- domandò Moccicoso che tentava di non perdere l’equilibrio reggendosi come meglio poteva a Zanna Curva –Non ne ho idea! Ma di qualsiasi cosa si tratta sono sicuro che c’entri Aria.- rispose Hiccup –Che cosa facciamo?- chiese Astrid preoccupata –Dobbiamo cercare di avvicinarci.- rispose il ragazzo –Coraggio bello.-
 
Aria era avvolta da una sorta di tromba d’aria che faceva vorticare attorno a lei i fiocchi di neve talmente veloci che era quasi impossibile vedere la sua figura. Si era alzata di poco da terra, gli occhi abbaglianti e i capelli che danzavano nel vento con violenza. Attorno al piccolo tornado i draghi rimasti erano pronti ad attaccare i Cacciatori che, da parte loro, non sapevano che pesci pigliare.
-Preparate la balestra!- ordinò Ryker, qualunque cosa stesse succedendo non si sarebbe fatto intimorire da un po’ di vento.
-Sdentato! Colpo al plasma!- esclamò Hiccup riuscendo a far allontanare i Cacciatori dall’arma letale –Sciocchi! Non capite che andando avanti così saremo tutti spacciati!?- domandò Ryker furioso.
In quel momento l’albina alzò le braccia e le acque del mare si innalzarono fino a raggiungere un’altezza spaventosa, si muoveva verso la flotta dei Cacciatori, pronta a spazzare via tutto ciò che incontrava sul suo cammino –Se non la fermiamo finiremo tutti annegati!- esclamò il Cacciatore indicandola.
Effettivamente nemmeno i draghi sarebbero riusciti a sorvolare quella catastrofe naturale, era decisamente troppo grande per poter essere evitata.
-Dobbiamo svegliare Aria!- disse Hiccup ai Cavalieri –E come pensi di fare?- domandò Astrid –Ancora non lo so.-
-Ah, fantastico.- commentò Testa di Tufo –Già, davvero fantastico.- gli andò dietro Testa Bruta –Hiccup, non vorrei essere io a dirlo, ma ci conviene sbrigarci, quell’onda è vicinissima!- esclamò Gambe di Pesce –Datemi un secondo!- rispose il ragazzo –Certo, infatti abbiamo tutto il tempo per ragionare con calma. Non ci sta affatto venendo addosso un’onda gigantesca!- esclamò Moccicoso sclerotico come non mai.
Improvvisamente dietro la figura di Aria comparve un simbolo del tutto simile ad una ruota d’argento, l’oggetto si illuminò di una luce intensa ed incominciò a girare, dapprima lentamente, poi sempre più veloce fino a diventare una serie di cerchi luminosi.
La figura della ragazza si alzava sempre più in alto senza la necessità di ali o altre parti del corpo dei draghi, la sua espressione mostrava pura rabbia, non sembrava possibile fermarla, anche solo l’idea in quel momento era assurda!
 
Era successo di nuovo, ma perché tutti colore che le stavano attorno morivano? Perché nessuno poteva rimanere al suo fianco?
Era destinata a stare sola?
Quello era il suo fato?
Un verso sommesso e triste la fece tornare nel mondo reale.
Era Lyra, era preoccupata per lei.
Era spaventata da lei.
Non voleva questo.
Non voleva che anche loro la temessero.
Non lo avrebbe permesso.
Mai.
 
Hiccup vide la figura di Lyra avvicinarsi preoccupata ad Aria, sollevò il muso guardando la figura collerica della ragazza, le sfiorò la mano e quella parve riprendersi. Gli occhi tornarono normali, del consueto colore violetto, il vento si placò e la neve tronò a cadere lentamente, l’immagine della ruota scomparve, la ragazza tornò a poggiare i piedi per terra e l’onda anomala, così com’era arrivata, se ne andò, senza provocare danni. Ci fu  solamente una breve onda che però non causò nessun problema.
Aria si lasciò cadere sulle ginocchia, indebolita dalla manifestazione del suo potere –Che cosa… che cos’è successo?- mormorò confusa. Il ricordo della morte di Cristallo la colpì come una secchiata di acqua fredda, ma non aveva più alcuna lacrima da versare, le aveva esaurite tutte, aveva pianto troppo nella sua vita.
-Aria! Vieni via da lì!- gridò Astrid. La ragazza riuscì ad andarsene dalla nave appena in tempo, sul dorso di Lyra.
-Cacciatori! Fuoco!- sbraitò Ryker indicando la Furia Galattica che aveva quasi raggiunto i Cavalieri. Una raffica di frecce improvvisata minacciò di colpire i Cavalieri che, però, riuscirono a portarsi in tempo fuori tiro.
-Dobbiamo riorganizzarci! Torniamo sull’isola!- disse Hiccup preoccupato per la sorte dei suoi compagni –Aspettate…- mormorò Aria, ancora sfinita per lo sforzo di prima –Non per contraddirti, ma non possiamo rimanere allo scoperto, senza contare che ci sono ancora troppe navi da affrontare.- disse Moccicoso prima che l’albina potesse terminare la frase –Lo so, ma… ma io posso farvi guadagnare il tempo sufficiente per permettervi di scappare.-
-Che cosa intendi?- domandò Gambe di Pesce preoccupato. Aria si rialzò, la schiena  perfettamente dritta e lo sguardo fiero –La mia stirpe è perduta da quella notte di quattordici anni fa, ne sono consapevole da molto tempo, non c’è mai stato posto per la mia gente e probabilmente mai ce ne sarà su questa terra. Se voi volete sopravvivere al rifiuto del mondo non dovrete fare come noi: non dovrete isolarvi rendendovi vulnerabili. Dovrete continuare a farvi valere nonostante le avversità. Dovrete esplorare il mondo, solo così vi poterete meritare un posto all’interno di esso, anche se otterrete il dono dei draghi sarete sempre umani nell’animo. Non dovete dimenticarlo.
Un’ultima cosa: poco più a est c’è un’isola, è nascosta dalla nebbia, non vi troveranno, potete rimanere lì finché non se ne saranno andati.-
-Aria, che cosa vuoi fare?- chiese Astrid. Non ricevette nessuna risposta, l’albina sorrise, si voltò verso i Cacciatori e, con un terribile urlo di guerra, si lanciò alla carica.
–ARIA!- la chiamarono i Cavalieri, i draghi ruggirono spaventati e sorpresi mentre i rimanenti esemplari di Furia Gelida seguivano la ragazza in quell’attacco suicida.
L’istinto dei Cavalieri fu quello di seguire la ragazza per cercare di fermarla, ma i loro draghi avevano compreso meglio di loro la situazione e stavano andando verso l’isola che Aria aveva loro indicato, seppure a malavoglia.
-Sdentato! Ma che fai!? Dobbiamo tornare indietro!- la Furia Buia emise un verso triste, facendogli capire che anche lui avrebbe voluto aiutare la ragazza, ma non c’era nulla che potevano fare.
Si voltarono verso il capo di battaglia, Aria aveva causato alle navi parecchi danni assieme ai suoi draghi, intenzionata a impedire ai Cacciatori di incominciare un inseguimento.
Il dono dei draghi le aveva permesso di rimanere un avversario temibile ed evitare la moltitudine di dardi che le venivano scagliati contro a ripetizione, ma persino lei, pur rimanendo orgogliosa fin nel midollo, capì che era finita quando Ryker mise mano all’enorme balestra lanciando quell’enorme freccia che, quella volta, non avrebbe saputo evitare. Sentì un dolore intenso allo sterno, trapassato da parte a parte, la potenza dell’impatto l’aveva scaraventata via da Lyra facendola precipitare su un isolotto di ghiaccio compatto.
La bocca le si riempì di sangue, tossì espellendolo e colorando la superficie ghiacciata di rosso cremisi, non riusciva a respirare e ormai avvertiva la presa della morte stretta su di lei.
Ne aveva passate tante, era riuscita a diventare grande, come i suoi genitori avrebbero voluto, ma oramai era tempo che anche lei si unisse alle Luci Celesti e raggiungesse finalmente la sua gente.
Osservò i fiocchi di neve cadere lentamente, incuranti della situazione a cui stavano assistendo.
Si estingueva una stirpe.
Moon Island sarebbe diventata completamente deserta.
Era ora che il mondo li considerasse una vecchia leggenda creata per spaventare i bambini.
Era tempo che venissero dimenticati.
Udì delle voci in lontananza, i Cavalieri della Riva del Drago avevano fatto veramente tanto per lei e pregò che avessero un destino diverso di quello toccato alla sua gente.
Sputò ancora sangue attendendo che la ferita facesse il suo corso e sentendo il sangue allargarsi come una rosa sotto di lei, socchiuse gli occhi, dopodiché il mondo diventò buio.
 
I Cavalieri rimasero paralizzati dalla scena, non poteva essere davvero successo.
Non erano venuti fin lì per aiutarla?
Perché era andata a finire in quel modo?
Non appena la vita Aria giunse al termine i draghi di Moon Island scomparvero in un’esplosione argentea, esattamente come era successo a Cristallo.
Tutti i presenti rimasero scioccati dalla scena, evidentemente in qualche modo era la stessa Aria a mantenerli in vita e ora che lei non c’era più nemmeno loro potevano rimanere fra i vivi.
 
Quando i draghi giunsero sull’isola la neve si era fermata rendendo il paesaggio completamente statico.
Sembrava che tutto avesse perso il suo colore diventando grigio come le nubi di tempesta –Maledizione!- esclamò Hiccup triste e frustrato per quanto erano accaduto, gli altri Cavalieri erano ugualmente tristi e i draghi emettevano versi lamentosi, chinando il capo.
Non si resero conto che una figura ingobbita si stava avvicinando a loro, il passo lento ed incerto, il lungo mantello grigiastro e un bastone nodoso che l’aiutava a sorreggersi, il volto ricoperto di rughe, i lunghi capelli bianchi come neve appena caduta, gli occhi violetti e un cerchio d’oro bianco a circondarle la testa –Vi siete persi cari?- domandò con voce quasi gracchiante.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque... sì, sono una persona malvagia che ama uccidere i suoi personaggi nel modo più violento possibile.
Ma non è ancora finita.
Ho ancora un paio di carte da giocare.
Per il momento vi lascio con la domanda di scoprire l'identità della vecchia appena arrivata.
Amico o nemico?
Chi lo sa?
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che continuate a seguirmi :3
Noi ci vediamo la prossima volta con "Io sono l'Akasha".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Io sono l'Akasha ***


Io sono l'Akasha

-Vi siete persi cari?- domandò una voce quasi gracchiante alle spalle dei Cavalieri. Si voltarono di scatto per vedere una donna anziana sciupata dal tempo avvolta in un mantello grigio che si reggeva su un bastone nodoso –Chi è lei?- domandò Gambe di Pesce –Io sono l’Akasha.- rispose sorridendo.
I Cavalieri si guardarono confusi l’un l’altro, ecco un’altra persona con un nome strano –Ma voi starete gelando. Seguitemi, avrete modo di riscaldarvi e potrete rifocillarvi insieme ai vostri draghi.- disse incominciando una lenta camminata incerta verso la sua dimora.
Hiccup guardò i suoi compagni che gli restituirono il suo stesso sguardo confuso, ma in ogni caso avevano bisogno di riposarsi, sia a livello fisico che mentale.
Non riuscivano ancora a credere che Aria fosse morta, quella ragazza così piena di risorse. D’altra parte c’erano ancora molte cose che non capivano, ad esempio che cosa fosse successo ai draghi di Moon Island.
L’anziana donna li condusse fino ad una catapecchia rattoppata alla bene meglio, il tetto era stato riparato più volte, spesso con pezzi di stoffa, diverse parti metalliche erano completamente arrugginite e il vetro delle finestre aveva certamente visto giorni migliori.
L’interno non era messo meglio, il tavolo era sbeccato in più punti e un piccolo lettino sfatto e sformato era accanto ad un caminetto malmesso colmo di cenere e legna bruciata.
Il fuoco venne acceso in un attimo grazie al fuoco dei draghi, l’anziana servì ai suoi ospiti della zuppa calda a base di pesce, l’odore era terribile, in compenso scaldò loro lo stomaco.
Nessuno riuscì a dire una sola parola, anche i draghi erano taciturni, accucciati al suolo con la testa vicino ai rispettivi Cavalieri.
-Che cosa vi è successo? Non avete una bella cera.- commentò guardandoli di sottecchi. Nessuno parlò, lo sguardo inchiodato sulla zuppa dove galleggiavano grossi pezzi di pesce.
L’anziana si alzò buttando un ciocco di legno sul falò –E’ successo qualcosa a Moon Island, vero?- domandò senza guardarli –Come…?-
-Non ci sono molte isole nei paraggi e non credo che la bufera di poco fa sia stata di origine naturale, avete conosciuto Arianrhod, vero?- annuirono mesti –A quanto pare a raggiunto le Luci Celesti, eh?- mormorò guardando il cielo plumbeo fuori dalla finestra –Sentivo che qualcosa nell’aria era cambiato…-
-Lei conosceva Aria?- chiese Astrid –Sì, molto, molto bene in effetti.-
-Ha sempre detto di essere l’unica sopravvissuta della sua gente…- mormorò Hiccup –Sì, infatti è così.-
-Allora come…-
-Oh, è una lunga storia. Non credo che vi farebbe piacere ascoltarla. Non ancora almeno. Invece sono certa che avete altre domande che vi frullano nella testa, dico bene?-
Nuovamente per i Cavalieri fu difficile cominciare l’argomento –C’è stata una battaglia, contro… contro i Cacciatori di Draghi.- cominciò Gambe di Pesce –Durante la battaglia uno dei draghi che accompagnava Aria è rimasto ucciso, ma… ecco… il suo corpo…-
-E’ esploso!- esclamarono i gemelli in contemporanea –Capisco… beh, se Arianrhod è davvero salita alle Luci Celesti allora vuol dire che avete assistito alla… sparizione degli altri draghi di Moon Island, non è così?- annuirono –Beh, avete visto quanto Arianrhod fosse… particolare. Ebbene lei era anche un’eccezione fra i possessori del dono dei draghi. Infatti possedeva più di un tipo di magia, ma non solo: era in grado di controllare la natura che la circondava solamente esternando le sue emozioni, lei ovviamente non se ne era mai accorta, nemmeno quando, per la prima volta in vita sua, creò una vita.-
-Come!?- fu l’esclamazione unanime dei Cavalieri, i draghi avevano tirato su il muso stando sull’attenti mentre Moccicoso aveva lasciato cadere la ciotola.
L’anziana donna si sedette su una vecchia sedia a dondolo –Non se ne rendeva nemmeno conto, non ne aveva mai avuto il controllo. Si rese conto di quello che poteva effettivamente fare soltanto quando seppellì tutta la sua gente. Il terrore di rimanere da sola creò i draghi di Moon Island, quando tutti gli altri erano stati uccisi, deportati o scappati.-
-Credevo che quei draghi fossero i reduci della prima battaglia contro i Cacciatori…- mormorò Hiccup –O almeno, era quello che ci aveva detto.-
-Sai ragazzo, non ci vuole molto a mentire. Specie per nascondere un segreto di queste dimensioni. Tieni a mente che Arianrhod era stata emarginata per questa sua caratteristica, come pensi che avrebbe potuto confidarsi con persone che conosceva appena.- fece notare mentre accedeva una lunga pipa da dove si levò un sottile fumo biancastro –Naturalmente senza di lei nemmeno le sue… “creazioni” potevano rimanere in questo mondo.- aggiunse dopo aver soffiato per la stanza la boccata di fumo che aveva aspirato, riempiendo la stanza di un odore che i Cavalieri non avevano mai sentito prima.
-Beh, direi che domani potremo fare ritorno a Moon Island, se ne andranno presto, e vorrei dare a quella povera ragazza la sepoltura che merita assieme alla sua gente.- disse la donna prima di prendere un’altra boccata dalla pipa –Dormite dove più vi fa piacere.- disse prima do svuotare il contento dell’oggetto nel camino per poi avviarsi lentamente verso il lettino malmesso.
Tuttavia nessuno dei Cavalieri chiuse occhio, nemmeno i draghi, nonostante il lungo volo frenetico riuscirono a trovare il riposo che cercavano.
Era la prima volta che perdevano un compagno in battaglia, Aria si era sacrificata per lasciar loro il tempo di mettersi in salvo, ben consapevole che non avrebbero potuto ricacciare indietro tutte le navi dei Cacciatori, Moon Island era perduta e alla ragazza era sembrata la scelta più sensata rimanere indietro per mettere la parola “fine” alla battaglia che l’aveva tormentata per così tanto tempo. 
Rimasero tutti con gli occhi spalancati, non si scambiarono una parola ed attesero in silenzio l’arrivo dell’alba.
Quando i primi raggi del Sole colorarono di arancione e rosso le acque del mare la vecchia si alzò, afferrò il suo bastone e sul suo passo incerto si avviò verso l’uscita della catapecchia –Non avete una bella cera cari.- disse una volta accortasi dello stato dei suoi ospiti –Non… non abbiamo dormito.- rispose Hiccup –Poveri cari, dovete essere ancora in pena per quello che è successo.- e così dicendo preparò una brodaglia calda come colazione –Bevete, vi sentirete meglio.- disse iniziando a sorseggiare tranquillamente la sua.
-Per i vostri draghi purtroppo non ho nulla non ne vedo uno da molto tempo e ho smesso di essiccare pesce parecchio tempo fa.- disse una volta che ebbe appoggiato la sua tazza vuota sul tavolo –Ma sono sicura che a Moon Island troveremo qualcosa.- aggiunse subito dopo reggendosi sul suo bastone nodoso –Vi sentite pronti per farvi ritorno?- domandò scrutandoli con i suoi occhi lilla.
-No, ma le dobbiamo qualcosa per ciò che ha fatto per noi.- rispose Hiccup –Buona risposta.- mormorò l’anziana uscendo.
Cavalcò Muscolone assieme a Gambe di Pesce e prima che il Sole raggiungesse lo zenit erano arrivati all’isola di ghiaccio.
Le navi dei Cacciatori avevano lasciato quel luogo e a testimoniare il loro passaggio c’erano soltanto dei blocchi ghiacciati che si erano staccati dalla scogliera attorno all’isola.
I Cavalieri ispezionarono il perimetro per diverse ore, ma del corpo di Aria non c’era traccia.
-Ho trovato qualcosa!- chiamò Astrid indicando una piattaforma gelata piena si sangue –Dev’essere scivolata in acqua…- commentò Gambe di Pesce tristemente –L’oceano è la sua tomba, come molti altri abitanti di Moon Island.- disse l’anziana –E adesso?- domandò Astrid –Adesso possiamo solamente prole omaggio alla grotta degli antenati.- rispose la vecchia –Intendi quella con il drago di ghiaccio?- chiese Moccicoso –Esatto.-
Una volta giunti al villaggio deserto lo trovarono esattamente come lo avevano lasciato: intatto e senza vita.
Arrivarono fino a quel luogo dove però non trovarono la statua del drago di ghiaccio, bensì l’enorme scultura di una luna piena nella quale era incisa una ruota –Chi ce l’ha messo questo?- domandò Testa di Tufo perplesso –Che cosa significa?- chiese Hiccup voltandosi verso l’anziana, ma quella era sparita –Questa storia non mi piace.- affermò Moccicoso facendo un passo indietro.
-Andiamo a cercarla, non può essere sparita nel nulla.- disse Hiccup seguito da Sdentato, non la trovarono da nessuna parte –Ma dove si sarà cacciata?- chiese perplessa Testa Bruta guardandosi attorno senza vedere l’oggetto della loro ricerca.
-Come fa una vecchina che si regge a malapena in piedi a sparire così?- si chiese Gambe di Pesce ad alta voce.
-Questa storia si sta facendo inquietante.- commentò Moccicoso.
Hiccup stava per dire qualcosa, ma una canzone cantata da una voce infantile lo fermò. Era un canto lento e triste, le note risuonavano limpide in quell’ambiente deserto –Sentite anche voi?- domandò –Se intendi un canto infantile terribilmente inquietante che sembra portatore di morte allora sì Hiccup, lo sentiamo anche noi.- disse Moccicoso con fare isterico.
I draghi seguirono il suono con lo sguardo e, poco a poco, una bambina sbucò furori da una delle vie del villaggio.
Aveva i capelli bianchi come la luce della luna lunghi fin sotto le spalle, il viso ovale e la pelle diafana. Possedeva due occhi violetti e in testa portava un cerchio d’oro bianco che le circondava la fronte.
Osservò i Cavalieri piegando la testa leggermente di lato, senza smettere di cantare –Chi sei piccolina? Ti sei persa?- domandò Gambe di Pesce.
Quella non rispose, continuava a cantare lentamente, a voce bassa –Come ti chiami?- domandò Astrid avvicinandosi un poco.
La ragazzina non si mosse, raddrizzò la testa e concluse la canzone che stava cantando –Non vi è familiare?- domandò Testa Bruta osservandola meglio –Sembra Aria.- disse il gemello senza pensarci due volte –Se è per questo somiglia anche alla vecchia.- aggiunse poi –Non siate sciocchi…- cominciò Gambe di Pesce –Ma hanno ragione.- ribatté Moccicoso –Oh adesso piantatela.- sbottò Hiccup avvicinandosi alla bambina insieme ad Astrid –Come ti chiami?- domandò sorridendole. Quella piegò la testa di lato, come se non avesse compreso le sue parole –Qual è il tuo nome?- provò ancora.
La piccola non disse nulla, guardò Sdentato e gli si avvicinò accarezzandogli il muso. La Fura Buia la lasciò fare comportandosi come un grosso gatto. I Cavalieri osservarono la bambina interagire con il loro draghi più spontaneamente che verso di loro, altro fattore che la accomunava ad Aria.
-Puoi dirci il tuo nome?- tentò un’ultima volta Gambe di Pesce. Lei lo osservò, come se si fosse accorta di lui solamente in quel momento, posò poi il suo sguardo magnetico su ciascuno di loro prima di dire -Io sono l’acqua, l’aria il fuoco e la terra. Io sono lo spirito, il quinto elemento, l’Akasha. Sono l’essenza di ogni cosa. Sono l’estate, l’autunno, l’inverno e la primavera. Io sono la vita, sono la morte.- disse con una voce che si faceva poco a poco sempre meno infantile, anche il suo aspetto cambiò maturando lentamente fino a diventare pressoché identica ad una persona che i Cavalieri conoscevano bene. Sgranarono gli occhi alla vista di una rediviva Aria -Sono la giovane, la madre e l’anziana. Sono colei che dona la luce e colei che dona le tenebre. Sono la leggera brezza del mattino e le onde impetuose che si infrangono sugli scogli. Sono il fuoco che brucia, sono la terra fertile.- prima che potessero dire qualunque cosa il suo aspetto mutò nuovamente e divenne la vecchina che li aveva accolti sull’altra isola e che era scomparsa poco prima -Sono chiamata con mille nomi, ma sono sempre la stessa. La Dea che crea, che distrugge. La Luna che illumina il mondo di notte.- terminò osservano le loro espressioni confuse e sconvolte.
Tornò ad avere l’aspetto dell’Aria che avevano conosciuto, i suoi abiti erano cambiati, ora indossava un lungo abito bianco. La gonna ampia e leggera, le maniche lunghe fino al dorso delle mani dove terminavano con una punta appena sotto il dito medio. Una cintura d’argento finissimo le cingeva la vita, la scollatura tonda era anch’essa decorata con fili argentei.
Un lungo mantello nero come la notte le ricadeva elegante sulle spalle.
I capelli erano divenuti talmente lunghi da sfiorare il terreno, portava al collo un medaglione a forma di mezzaluna dove dietro era nascosta una ruota.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque...
Che cos'è l'Akasha, prima di continuare ecco la spiegazione: è uno dei "cinque grandi elementi", la cui principale caratteristica è Shabda, il suono. La qualità dell' Etere o Spazio è la capacità di far esistere delle cose al suo interno. In hindi è il significato di Akasha è cielo.
I versi che ho citato per mezzo della bambina non sono di mia sana pianta, le ho prese dal sito "Il giardino delle fate" - > 
http://www.giardinodellefate.cloud/dei-del-popolo-celtico/
Sì, mi sono messa a citare la mitologia celtica in questa storia.
Ma si vedrà meglio più avanti.
Effettivamente non posso dirvi nulla ancora, si svelerà tutto nel prossimo capitolo.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che continuate a seguirmi.
Quindi noi ci vediamo la prossima volta con "La benedizione della Dea".
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La benedizione della Dea ***


La benezione della Dea

Sull’isola di ghiaccio di Moon Island la neve cadeva lenta.
Il tutto era immerso nella quiete più totale.
Pezzi di legno di alcune navi ormai lontane, galleggiavano con pigrizia andando lentamente alla deriva.
Le alte scogliere attorno all’isola si elevavano alte, fredde, indistruttibili.
Il cielo era completamente coperto da grigi nuvoloni cupi dai quali cadevano lentamente piccoli cristalli di ghiaccio.
Piano piano le nuvole cominciarono a diradarsi, lasciando vedere l’immensa, pallida, lucente luna piena che si stagliava divina su ciò che rimaneva del villaggio di Moon Island.
La neve continuava a danzare nell’aria, illuminata dai riflessi lunari
I Cavalieri osservavano ammutoliti l scena astrale che si presentava loro.
I draghi avevano abbassato leggermente la testa, consapevoli di trovarsi difronte a qualcosa che andava ben oltre la loro comprensione e i loro poteri.
-A-Aria?- chiese Hiccup titubante. La ragazza si limitò a fare un cenno affermativo col capo –Anche se il mio vero nome è Arianrhod.- disse l’attimo dopo con una voce che era un coro di quella della bambina, sua e dell’anziana.
-Come… com’è possibile?- domandò Astrid sbigottita –Un fantasma!- esclamò Moccicoso –Non mi sembra proprio un fantasma…- commentò Gambe di Pesce scettico –Che cosa fichissima!- esclamarono i gemelli all’unisono guardandola dal vicino.
-Io sono sempre stata così. Lo avevo solo dimenticato.- disse semplicemente –Volevo provare a vivere come un essere umano, provare la sensazione di essere fragile… per una volta. Così mi incarnai in un abitante di quest’isola, avevano tutti dei poteri particolari, quindi speravo che i miei, pur soppressi in parte, passassero più o meno inosservati. Le cose andarono bene per un periodo, ma la cupidigia degli uomini è presto arrivata fin qui. Quando ho perso tutto hi compreso il senso di impotenza che provano gli esseri umani. Ho viaggiato, ho lottato, ho compreso tante cose che prima mi sfuggivano su di voi. Penso che quando dovrò far girare nuovamente la mia ruota per richiamare le anime degli esseri umani…sarà... diverso.-
-Aria… di che cosa sta parlando?- le chiese Hiccup sempre più confuso –Io sono la dea della luna e il mio compito è accogliere le anime dei mortali nelle Luci Celesti e donar loro una nuova vita sulla Terra. Io do la morte, così come do la vita.- rispose sorridendo lievemente –Vi ringrazio per quello per ciò che avete fatto per me. Ho intenzione di ricambiare il favore.- i Cavalieri rimasero interdetti da quell’affermazione –Ma tu… tu ci hai salvato la vita quando… quando sei rimasta indietro…- mormorò Hiccup sconcertato. Arianrhod sorrise di nuovo –Questa triste vicenda si sarebbe ugualmente conclusa in quel modo. Era inevitabile, ciò che ho fatto è stato semplicemente scegliere il minore dei mali; lasciandovi quindi la possibilità di scappare.- disse come se avesse detto la cosa più elementale del mondo.
Senza che i Cavalieri avessero modo di dire qualcosa la Dea sollevò entrambe le braccia ed immediatamente sopra di esse comparvero dei globi luminosi, chiuse lentamente gli occhi e dietro di lei comparve una ruota d’argento, rimase però immobile, non era ancora per lei il tempo di girare davanti ai ragazzi che le stavano di fronte.
La luna piena si accese di una luce abbagliante che accecò tutti i presenti. Era intensa e calda, piena di vita.
Non appena Arianrhod iniziò a parlare la sua voce fece pulsare a ritmo i raggi lunari –A voi e al vostro popolo dono la prosperità che meritate. I vostri discendenti saranno orgogliosi di portare i vostri nomi e di possedere il dono dei draghi. La vostra isola continuerà a vivere nel tempo, se preservata con cura. Non abbiate mai paura di ciò che c’è al di là dell’oceano e nemmeno di nuovi popoli, sarete sempre in grado di continuare per la vostra strada indisturbati finché i draghi saranno al vostro fianco. Con queste mie parole io confermo la vostra stirpe e la vostra isola, saranno salde e flessibili per adattarsi ai mutamenti nei secoli a venire. Ora vi dico addio e buona fortuna, Cavalieri di Berk.- detto questo la luce della luna tornò flebile ed opaca come sempre e la figura di Arianrhod sparì come un fantasma.
 
-Ehm… qualcuno ha capito che cos’è appena successo?- chiese Testa di Tufo alquanto confuso, ma la sorella gli rispose con un’alzata di spalle –Credo… credo che ci abbia donato qualcosa di molto più grande di quanto possiamo anche solo immaginare.- mormorò Hiccup osservando il punto in cui la Dea era scomparsa.
I Cavalieri rimasero a guardarsi l’un l’altro, non sapendo bene come comportarsi. Il villaggio era perfettamente inanimato, non un solo animale della foresta dava segni della sua presenza; il vento s’era fatto muto, soltanto la risacca del mare lasciava intendere che si trovassero ancora nel mondo dei mortali.
Hiccup guardò Sdentato, il drago aveva ancora lo sguardo fisso sul punto dov’era scomparsa Arianrhod.
-Bene… ora che facciamo?- chiese Testa di Tufo con un’alzata di spalle –Voglio andare a controllare una cosa.- rispose Hiccup e così dicendo andò con Sdentato al luogo di sepoltura degli abitanti di Moon Island, era rimasto immutato, le anime tormentate di quella gente avevano trovato pace nelle Luci Celesti.
I due rimasero difronte ai ritratti dei sovrani dell’isola, la Furia Buia si accucciò al suolo mentre il suo Cavaliere si sedette a gambe incrociate accanto a lui.
Il ragazzo non sapeva esattamente perché era andato fin lì, probabilmente voleva permettere al suo migliore amico di salutare i genitori, quello si era detto.
Quando lasciarono quel luogo trovarono gli altri pronti a partire, Gambe di Pesce aveva caricato Muscolone e gli altri draghi con tutti i libri che era riuscito a recuperare dalla biblioteca –Non potevo lasciare qui tutto questo sapere sui draghi.- tentò di giustificarsi notando lo sguardo perplesso dell’amico e mollandogli un’altra borsa colma di volumi l’attimo dopo –Chissà quante cose interessanti troveremo una volta esaminati!- disse tutto contento mentre montava su Muscolone -Sì certo, peccato che tocca a noi trasportarli fino alla Riva del Drago. Ti devo ricordare quanto sia lungo  viaggio!?- sbottò Moccicoso risentito dal bagaglio che aveva dietro –Fidati, ne vale assolutamente la pena. Gli abitanti di Moon Island sapevano moltissime cose sui draghi di cui noi non avevamo assolutamente idea.- disse il biondo tutto emozionato –Ci impiegheremo un po’ di più per tornare, ma sono d’accordo con Gambe di Pesce, questi libri potrebbero tornarci utili.- rispose Hiccup.
Prima di lasciare definitivamente l’isola i Cavalieri si voltarono indietro un’ultima volta, adesso Moon Island sarebbe stata davvero deserta, pensarono.
Stavano per lasciare quei luoghi quando la luce lunare illuminò completamente l’isola e sulla scogliera videro Arianrhod, affiancata da Lyra, salutare con un gesto della mano. Lentamente dalla nebbia emersero altre figure, tutte vestite di pregiati abiti bianchi, li osservavano da dietro le abitazioni di legno con espressioni serene –Chi sono?- chiese Astrid confusa –Non… non lo so…- mormorò Hiccup –Mi sembra di averli già visti.- commentò Gambe di Pesce scrutando meglio l’orizzonte –Sono le stesse facce che c’erano sulle lastre di ghiaccio.- disse Testa di Tufo con fare ovvio –Sono fantasmi!- esclamò Moccicoso spaventato –Sono gli spiriti dei defunti.- li corresse la voce di Arianrhod che nonostante tutto arrivava chiara alle loro orecchie –Ora saremo noi ad abitare questo luogo.- aggiunse prima che una fitta nebbia coprisse completamente l’isola nascondendola agli occhi dei mortali.
L’ultima cosa che i Cavalieri videro di quel luogo fu Arianrhod che salutava serena con la mano destra mentre Lyra emetteva un verso del tutto simile a quello di Sdentato.
***
Alexander aprì leggermente gli occhi, la sua stanza era ancora immersa nella tenebra e l’unica luce presente era quella prodotta dai numeri digitali verdi della sua sveglia che, implacabile, segnalava che era ora di andare a scuola.
Si rigirò nel piumone, nascondendo la testa sotto il cuscino, deciso ad ignorare quel suono oltremodo fastidioso.
Una codata ben assestata sulla schiena però gli fece cambiare idea all’istante –Va bene Night, hai vinto…- borbottò il ragazzo alzandosi e spegnendo l’oggetto infernale prima di spalancare le finestre.
Berk era stupenda in quel periodo dell’anno, la neve era ammucchiata accanto alle case e il Sole era da poco emerso dal mare.
Il suo drago, una Furia Buia, era già sul terrazzo, pronto a spiccare il volo e a sgranchirsi le ali –Ci vediamo dopo scuola.- disse Alexander per poi rientrare in casa, mettersi dei vestiti e scendere le scale.
-Ben svegliato, la tua sveglia ha suonato per almeno 10 minuti, lo sai?-
-Buongiorno mamma.- rispose quello assonnato sedendosi a tavola ed afferrando del pane tostato cosparso di nutella –Io esco, gli altri mi uccidono se arrivo in ritardo anche questa volta.- disse mentre masticava la colazione e afferrava il cappotto –Alexander Haddock, non si parla a bocca piena!- lo riprese la donna poco prima che fosse uscito.
Il ragazzo sbuffò passandosi una mano tra i capelli castani spettinatissimi, ingoiò l’ultimo pezzo della colazione e corse verso la scuola.
Vivevano in quell’isola piuttosto isolata da praticamente sempre, ma il progresso del XXI secolo era arrivato anche lì, quindi ecco pali di luce elettrica, telefonici, antenne satellitari, computer e altre cose simili.
Non che la gente li usasse molto, dopotutto i draghi erano bestiole bisognose d’attenzione, senza contare che i ragazzi avevano cose ben più interessanti a cui pensare: organizzare le Corse di Draghi, sfidarsi con i rispettivi poteri, fare gare di acrobazie aeree e via discorrendo.
Ai piedi dell’unica scuola dell’isola (nonché nel raggio di chilometri e chilometri di vasto oceano), un edificio di mattoni grigiastri affrescati con murales raffiguranti draghi realizzati con bombolette spray,  tre ragazzi attendevano Alexander.
Erano Frida Ingerman, bionda, occhi grigi, leggermente sovrappeso, possedeva il potere dei Gronchi, ovvero sputare lava, difatti Stone, il suo drago, era un Gronchio rosso.
Fredrik Thorston, i capelli di un biondo sporco e gli occhi azzurri, uno scavezzacollo di prima categoria, possedeva il dono di un Cambia-Ala, il che rendeva la realizzazione dei suoi scherzi decisamente più semplice, cavalcava uno Spettro di Sabbia, un drago dalla pelle color sabbia brillante e marroncina una serie di spine sul suo manto, e le sporgenze sulla testa ricordavano quelle di un Furia Buia.
Infine Elena Jorgenson, i capelli neri e gli occhi castani, una testa calda per definizione, i poteri di un Incubo Orrendo, cavalcava uno Skrill.
-Ce ne hai messo di tempo.- commentò Elena roteando gli occhi e staccandosi dal muro –Le lezioni stanno per cominciare.- aggiunse Frida che era già sul punto di entrare –Scusate, avevo…-
-Non dire che non avevi sentito la sveglia Alex, l’avrai sicuramente ignorata finché Night non ti ha svegliato.- lo rimbeccò la mora trinandogli una pacca sulla schiena.
Stavano salendo le scale quando si ricordò dello strano sogno di quella notte, un’isola misteriosa in mezzo al mare e… i suoi antenati. Descrisse il sogno agli amici –Oh, interessante…- commentò Frida –Sicuro di non aver mangiato pesante?- chiese invece la Jorgenson che ricevette un’occhiataccia da Alexander –O magari un drago microscopico è entrato nel tuo cervello e per non farti capire che te lo sta divorando ti fa vedere cose strane.- disse Fredrik, i ragazzi lo guardarono perplessi –Che c’è?-
-Lascia perdere.- sospirò Alexander scuotendo la testa, ormai si era rassegnato a capire l’amico, non riusciva a capire se fosse geniale o semplicemente un demente –Ti ricordi qualche nome?- domandò Frida –Ehm… vediamo… Arianrhod e… qualcosa come Topicco… o…-
-Hiccup.- lo corresse la ragazza –Esatto! Ma… tu come fai a saperlo?-
-E’ stato uno dei capi più importanti di Berk e per di più è un tuo antenato. Dovresti essere tu il primo a saperlo.- rispose –Inoltre… Arianrhod è una divinità celtica, dea della luna. Il suo compito consisteva nel condurre le anime dei trapassati al suo castello, Caer Arianrhod, nelle aurore boreali, o luci del nord. Ed è lì che i trapassati attendevano che la ruota di Arianrhod girasse, fornendo loro l'opportunità di rinascere e di vivere una nuova esistenza. Secondo altre credenze, il castello sarebbe stato ubicato su un'isola abbandonata da tutti, al largo della costa inglese. Laggiù, lei e le sue ancelle spettrali accoglievano il ritorno a casa dei trapassati, reduci dal loro viaggio di una vita. La sua festa cade il 31 ottobre.-
-Halloween!- esclamò Fredrik –Sì, originariamente è la festa degli spiriti dedicata ad Arianrhod.- spiegò pazientemente –Quindi che cosa ho…-
-Io non lo so questo sei tu il veggente qui in mezzo Alex.-
-Almeno hai qualcosa di utile nella tua testa visto che il tuo potere non è molto utile in genere.- disse Elena acida. Il ragazzo aveva il dono di ricoprire il suo corpo di scaglie, ma a parte per accusare i colpi non era molto utile.
-Coraggio, adesso basta, abbiamo storia adesso e non ho la minima intenzione di ritardare per colpa vostra.- disse Frida entrando nell’edificio –Io non capisco perché non potremmo fare qualcosa di più divertente, che so’…-
-Provocare una valanga come l’ultima volta che hai marinato la scuola?- domandò Alexander guardandolo storto –Quello sì che è stato memorabile.- disse quello con una punta di commozione.
I tre entrarono nell’edificio, pronti all’ennesima giornata di scuola.
Per tutta la durata delle lezioni Alexander ripensò al sogno di quella notte, se ciò che aveva visto corrispondeva alla realtà come credeva, doveva ringraziare la Dea della Luna se la sua amata Berk era rimasta meravigliosa fino a quel momento nonostante il passare dei secoli.
Sarebbe stato così ancora per molti anni, perché gli abitanti di Berk non si sarebbero mai nascosti al mondo esterno, non si sarebbero mai isolati.
In altri posti potevano vantare di spiagge tropicali, foreste pluviali, medaglie olimpioniche di equitazione e salto ostacoli.
Ma loro avevano… i draghi.
Loro avevano il dono dei draghi.
 
 
Fine



 
*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Con questo capitolo si conclude questa storia.
Devo dire che mi ritengo abbastanza soddisfatta in fin dei conti.
Tutto quello che ho scritto su Arianrhod non è assolutamente farina del mio sacco, mi sono adata a documentare e questo è quello che ho trovato.
Sinceramente all'inizio non sapevo che una delle ubicazioni del suo castello fantasma fosse ubicato su un'isola, ma devo dire che alla fine mi è tornato molto utile.
Ok, il finale sul fronte dei nostri amati cavalieri rimane abbastanza scoperto, ma volevo lasciare un'apertuta per evitare di sbagliare troppo su ciò che potrebbe accadere in un futuro svolgimento della storia originale.
L'idea di mostrare Berk ai nostri giorni l'ho presa all'ultimo, non sapevo bene come finire in bellezza e alla fine mi sono detta "perché non mostrare i frutti della benedizione di Arianrhod"?
E questo è quello che ne è uscito.
Per le ultime righe orima della chiusura mi sono ispirata alla fine del primo film, diceva qualcosa di abbastanza simile e visto che avevo fatto la stassa cosa con l'inizio mi sono detta "perché non riproporlo"?
Quindi questo è ciò che è venuto fuori.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda tutti voi che mi avete seguito fino a questo punto :3
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3706636