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Era una fredda sera d’inverno nella quale la
neve scendeva lenta posandosi sul terreno. Una luce fioca proveniente da un
lampione illuminava debolmente la strada che portava davanti ad un cancello,
sul quale spiccava un cartello con una scritta: Wammy’s House.
Due figure incappucciate avanzavano senza
fretta fermandosi a pochi centimetri da esso per osservare con attenzione
l’imponente edificio che vi si trovava oltre.
I minuti scorrevano a rilento mentre loro
restavano immobili, senza neanche respirare, come in attesa di qualcosa.
Dopo quella che parve un’eternità una delle
due fece un cenno con il capo dopo il quale i due sconosciuti sparirono nel
nulla senza lasciare traccia di loro, eccezion fatta da delle impronte sulla
neve soffice che presto le avrebbe ricoperte.
...LA MATTINA SEGUENTE...
Mello camminava per i corridoi dell’istituto
dirigendosi verso la stanza di Matt, il suo migliore amico. Doveva muoversi
perché quello era un giorno speciale e non c’era nemmeno un minuto da
perdere nel riposare. Dopotutto lo dice anche il proverbio: chi dorme non
prende pesci, e nel loro caso non prende cioccolata! Finalmente giunse a
destinazione e spalancò la porta della camera del rosso.
- Maaaaatt! Muovi quelle chiappe che oggi
c’è la cioccolata per colazione!- Esclamò avvicinandosi al letto e scuotendo il
ragazzo.
- Ancora cinque minuti...- borbottò
insonnolito Matt senza voler aprire gli occhi. Il biondo fissò l’amico con un
sopracciglio inarcato. Cinque minuti erano troppi! Non poteva permettersi di
non bere la sua adorata cioccolata per colpa di quel NERD! Doveva farlo
svegliare al più presto... Ma come? Un’idea gli balenò nel cervello, mentre man
mano che pensava ai dettagli sul suo volto si allargava un ghigno per nulla
rassicurante. Silenziosamente si diresse nel bagno dove, dopo essersi chiuso
dentro, aprì il rubinetto e prese un bicchiere che si trovava sul lavandino
riempiendolo d’acqua ghiacciata. Sempre silenziosamente tornò da Matt e gli
rovesciò il contenuto del bicchiere in faccia.
- AAAAAAAAAAAAARGH!!!!!- Urlò il rosso
svegliandosi di botto mentre il biondo rideva a crepapelle. – CHE CAZZO FAI? È
GELATA!-
- Ahahah!!! Lo so!-Disse continuando a ridere.
- MA CHE BISOGNO C’ERA?- continuò il rosso
senza smettere di urlare.
- C’era bisogno di cioccolata!- rispose il
biondo come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo. – E ora muoviti, che
non voglio far tardi!-
- Agli ordini, signor generale!- rispose il
rosso divertito.
- Mi stavi prendendo in giro per caso?-
domandò minaccioso Mello arrabbiandosi.
- Chi? Io? Ma quando mai!- affermò Matt
tentando di nascondere il sorrisino che gli stava spuntando. – Vado a
prepararmi!- così dicendo si chiuse in bagno, evitando la sfuriata dell’amico
che stava per abbattersi su di lui.
- Buongiorno ragazzi!- salutò il professore
di italiano entrando in classe, mentre gli alunni si alzarono in piedi in segno
di rispetto.
Mello era seduto in penultima fila accanto a
Matt e fissava con odio Near, il suo acerrimo rivale, che stava seduto qualche
banco più avanti con la solita espressione vuota attorcigliandosi una ciocca di
capelli attorno all’indice come era sua consuetudine fare.
- Prima di iniziare la lezione ho una
notizia da darvi!- esclamò il professore attirandosi così l’attenzione di tutti
i presenti. – Da oggi in poi avrete due nuove compagne di classe. Sono due
studentesse straniere che resteranno qui per tutta la durata dell’anno
scolastico. Mi raccomando, siate gentili con loro.- concluse soffermando lo
sguardo su Mello che lo guardava con aria da finto innocente. – Ragazze, potete
entrare!-
Così fecero il loro ingresso in aula due
ragazze dalla bellezza quasi ultraterrena. Una aveva i capelli biondi legati in
due codine che le ricadevano sulle spalle, la carnagione era chiara, ma la cosa
che più colpiva del suo aspetto fisico erano gli occhi: azzurri come il
ghiaccio. L’altra aveva l’aria più amichevole: anche lei aveva la carnagione
pallida e i capelli biondi, anche se leggermente più scuri, più lunghi e
portati legati in una coda di cavallo, la vera e propria differenza consisteva
negli occhi, che lei aveva dorati.
- Piacere, io sono Roxan.- disse la ragazza
dagli occhi di ghiaccio.- Ma preferisco essere chiamata Roxy, nome con cui mi
conoscono praticamente tutti.-
- Io invece sono Sarah, ma chiamare Sary! Io
e Roxy siamo sorelle gemelle, anche se non si nota molto!- esclamò l’altra
ragazza con un sorriso a trentadue denti prima di andare a sedersi in ultima
fila con Roxan.
Eccoci qui tornate con una
nuova ficcy scritta dalla sottoscritta e da sary_chan92! Speriamo che il primo
capitolo sia stato di vostro gradimento e che vi abbia incuriosito! ^^ ^^
- Bene ragazzi, oggi verifica a sorpresa!- un
brusio di disaccordo accolse le parole della professoressa di matematica. – Per
voi, Roxan e Sarah, che siete arrivate qui oggi, sarà
un test d’ingresso per la mia materia.- Proseguì iniziando a distribuire delle
fotocopie tra i banchi.
Mello lanciò un’occhiataccia a Near. Questa volta l’avrebbe battuto! Così, appena gli giunse il foglio,
il biondo si mise all’opera nel tentativo di arrivare primo.
...
Il rumore di una sedia che si spostava fece
deconcentrare Mello dalla sua verifica. No! Non era possibile! Aveva finito
ancora prima di lui! Eppure la verifica era iniziata
da solo mezz’ora! Tuttavia, quando alzò gli occhi con
l’intenzione di fulminarlo, notò che non si trattava di Near, bensì di Roxan.
Come aveva fatto quella mocciosa appena entrata a finire prima di tutti? Di
sicuro doveva aver sbagliato tutto. Mentre questa
usciva dalla classe, sua sorella Sarah si alzò e andò a consegnare sotto lo
stupore generale della classe.
Dopo pochi istanti Mello si riscosse. Non c’era un minuto da perdere,
altrimenti l’albino avrebbe consegnato di nuovo prima di lui! Con
rabbia si voltò a guardarlo: lui era l’unico a non essersi distratto con la
consegna delle nuove arrivate. E questo non era affatto
positivo, doveva riprendere al più presto! Ma con sua grande sfortuna, non fece
in tempo a riconcentrarsi che si sentì il rumore di un’altra sedia che veniva spostata. No! No, no, no,no!
No! Non aveva finito, vero? E invece sì. Quando il
biondo sollevò per l’ennesima volta il capo scoprì con
rammarico di essere stato battuto di nuovo per velocità. Ma
questo non significava di certo che l’albino aveva fatto ancora tutto
giusto, o no?
Intanto Near, consegnato il compito, uscì
dalla e fece per tornarsene in camera, quando, nel tragitto, udì delle voci
provenienti da una svolta del corridoio.
- Uffa! Io sto morendo di fame!- L’albino
non era per niente il tipo di persona che origliava le
conversazioni altrui, tuttavia quella volta non poté fare a meno di ascoltare.
Dopotutto non era colpa sua se chiunque stesse parlando si era messo nel mezzo
del corridoio dove lui doveva passare.
- Anche io! Ma dobbiamo aspettare! Non è il caso di... Oh!- Sary s’interruppe appena vide l’albino avvicinarsi. Che avesse sentito tutto?
- Buongiorno, Roxan e Sarah.- salutò atono.
- Buongiorno. Tu sei...?-
chiese curiosa Sarah.
- Near.- così dicendo l’albino s’incamminò
per la sua strada senza più prestare alle nuove
arrivate, rimasero lì, irrequiete.
Non a caso Near era il numero uno
all’interno dell’istituto. Infatti fu il primo a
capire che c’era qualcosa che non andava. Durante il pranzo
le nuove studentesse non si erano viste, eppure le aveva sentite dire
che avevano fame. E allora perché non c’erano? L’albino rimase tutta la durata della pausa in mensa, ma loro
non arrivarono. Magari gli era successo qualcosa, ma quest’ipotesi fu smentita quando, tornato in classe, le trovò comodamente
sedute ai loro posti.
Lo stesso avvenne a cena. Nella mente di
Near, era nata una domanda, che lo incuriosiva sempre di più: che stessero
nascondendo qualcosa?
Eccoci qui con il nuovo
capitolo !!^^ ^^ Ringraziamo
Locust e Teriel Donovan per aver recensito e messo tra i preferiti!!! *0*
Beh ora mi dileguo che
devo finire di studiare... T_T Ciaooooooooo!! E
recensite, pleaseeee!!! >.<
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pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori. (Chiunque voglia aderire al messaggio, può
copia-incollarlo dove meglio crede)
- Ragazzi, vi ho riportato le verifiche.-
annunciò la professoressa di matematica il giorno dopo. Come facesse
a correggere i compiti in classe in così poco tempo restava un mistero. -
Adesso vado un attimo da Roger.- disse dopo aver riconsegnato a tutti la propria verifica. -Aspettatemi
qui senza fare casino.- aggiunse poco prima di uscire dall'aula
lasciando i ragazzi soli a confrontare i propri risultati.
Mello guardò il 10- scribacchiato
nell'angolo a destra sul foglio del suo compito. 10-... Il
biondo s'imbronciò. Di sicuro quel moccioso lo aveva battuto di nuovo pendendo
il massimo e lui, per un misero meno,gli sarebbe stato inferiore,ancora una volta.
- Ehi Mel!- lo
chiamò Matt.- Perchè quella faccia?
Quanto hai preso?-
- 10-... E tu?-
- 9+!!!!- esclamò
l'altro felice di quel voto che al suo migliore amico sembrava insignificante.
- Ehi, candeggina!- esclamò d'un tratto il
biondo rivolto verso l'albino mentre la campanella
suonava la fine dellelezioni per quel
giorno.
- ...- Certo che Near non si sbilanciava mai
troppo.
- Quanto hai
preso?- chiese il biondo nervoso scartando una barretta di cioccolato.
- 10.- rispose atono senza degnarlo di uno
sguardo. 10? 10?! Ecco, lo sapeva! L'aveva battuto ancora quel mostriciattolo!
Doveva assolutamente fargliela pagare per quell'affronto
e per quelli passati! In preda alla collera, Mello quasi non si accorse degli
studenti che uscivano in fretta dall'aula per andare a pranzo
mentre lui si avvicinava con fare minaccioso all'albino.
- TU!- urlò afferrandolo per il colletto
della camicia.
- Ehi, Mel!
Calmati!- esclamò Matt mettendosi in mezzo. Non voleva proprio che l'amico
finisse in un'altra punizione per colpa del suo rivale. Intanto in classe erano rimasti solo loro tre e le due studentesse straniere,
infatti, i pochi rimasti se n'erano andati terrorizzati per timore di essere
colpiti dalla furia omicida del numero due dell'istituto.
- Levati dalle palle, Matt. Voglio
ucciderlo! Non lo sopporto neanche un po'! Lo odio!- esclamò
esprimendo tutto il suo disprezzo.
- Chi si odia si ama. - intervenne
fredda una voce femminile alle loro spalle.
- COOOOOSA??- urlò
il biondo sempre più furioso arrossendo, non si sa se per la rabbia o altro.
Mello si voltò per trovarsi faccia a faccia con il
volto impassibile di Roxan. Ma
chi era quella? Near due la vendetta in versione femminile?
La bionda, senza badare all'astio del
ragazzo gli passo accanto imperturbabile seguita dalla
sorella che tratteneva a stento le risate.
-...-
-...-
-...-
I tre ragazzi erano
ammutoliti, sembrava proprio la calma prima della tempesta.
- Ma...ma... MA CHI SI CREDE DI ESSERE
QUELLA Lì?!-
gridò Mello infuriato, come volevasi dimostrare. Lasciò andare l'albino
spingendolo e facendolo così sbattere contro il muro prima
di uscire anche lui dall'aula mentre il rosso lo seguiva scuotendo la testa.
Mello camminava per i corridoi della Wammy's House imprecando contro Roxan,
Sarah, Near e chiunque altro gli venisse in mente in
quel momento.
- Dai calmati, amico!-
tentò di tranquillizzarlo invano Matt.
- Ma io sono
calmissimo!-
- Ceeeeerto!! Come
no! Ed io sono Elle.- scherzò il rosso.
- NON OSARE OFFENDERE IL
MITICO ELLE!!!-
- Okay, scusa!-
sbuffò Matt alzando le mani in segno di resa: meglio assecondarlo o non era
sicuro di uscirne vivo. Il biondo si voltò e iniziò a camminare velocemente
verso il giardino. Aveva bisogno di sfogarsi, e quale modo migliore se non con
una bella partita a calcio?
Tuttavia,
quando fecero per uscire, trovarono il portone chiuso a chiave, facendo
aumentare la furia di Mello.
- Ma che cazzo succede?- chiese il rosso.
- E io che cazzo
ne so?! Ci mancava solo questa! Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto ciò?- esclamò con fare
teatrale.
- Ma come, non lo
sapete?- chiese un ragazzino lì vicino che si era avvicinato attirato dalle
grida del cioccolatomane.
- Cosa?- domandò
Matt curioso.
- Due ragazzi sono scomparsi questa notte e
nessuno sa più niente sul loro conto!- esclamò spaventato.- Roger sta prendendo
delle precauzioni per la nostra sicurezza, ma se volete il mio parere, non
servirà a niente!- concluse con le lacrime agli occhi. Dopodichè se ne andò borbottando qualcosa prive di significato lasciando
i due amici senza parole.
- Checazzo significa? Chi potrebbe
essere interessato a rapire degli orfani?- domandò Mello, più a se stesso che
al rosso.
- E io che ne so?-
- Ma certo! Non può
essere stato nessuno a rapirli! Devono essere stati Elle e Roger che l'hanno inscenato per mettere alla prova me e Near! Sì sì... Deve essere andata così! E questa volta ti batterò, candeggina! Ci puoi scommettere!!Muahahah!!-esultò
il biondo fiero della sua deduzione incamminandosi verso la sua stanza, mentre
Matt lo seguiva pensieroso: non sapeva perchè, ma sentiva guai all'orizzonte...
Hello people!! Finalmente eccoci tornate con un nuovo capitolo!!^^
Che ne dite?
Comunque... Ringraziamo Locust, naru_sasu_fan,
Sixi e TerielDonovan per aver messo la fic tra
i preferiti!!!^^
Per le recensioni
un grazie e un bacio grosso grosso a Sixi ( ma hai letto k è yaoi? O.o beh comunque al massimo salti
quel pezzo come fai sempre!^^ Comunque ricordami di dirti a scuola se hai
indovinato o no...^^) e TerielDonovan
( Che idea? Sono curiosa di sapere se hai indovinato, anche se è piuttosto facilerrimo)
Ora andiamo... Per favore recensiteeeee!!T_T
Ciaooooooo!!
Kisses
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copia-incollarlo dove meglio crede)
Erano passati un paio di giorni dalle sparizioni dei due ragazzi e, nonostante la
polizia avesse tentato di rassicurare Roger affermando che si trattava solo di
una fuga, tipica bravata adolescenziale, nell'istituto regnava il caos totale.
Gli unici che sembravano calmi erano Mello e Near. Il primo, nella sua
irrazionale convinzione, tentava di fare il possibile per
risolvere il caso, mentre l'albino... Beh, lui lo era sempre, o almeno
apparentemente. E le due nuove studentesse? Come avevano accolto tutto ciò? Sarah e Roxan
avevano avuto reazioni differenti: la prima era terrorizzata tanto quanto le
altre persone all'interno della Wammy'sHouse, mentre la seconda aveva assunto un atteggiamento
indifferente, come se non le importasse nulla di ciò che accadeva intorno a lei,
proprio come se fosse l'alter ego di Near.
- Ricordami perchè sono qui!- sussurrò Matt
seguendo il suo migliore amico attraverso i corridoi dell'istituto.
- Ovvio! Perchè mi vuoi bene!- esclamò Mello. -Eccoci!- aggiunse fermandosi davanti ad una porta che
portava il seguente cartello: "Roger's office."Matt sospirò
domandandosi ancora il motivo per il quale si era cacciato in quella situazione
assurda.
Silenziosamente, i due amici entrarono nella stanza stando attenti a
non farsi scoprire. Come Mello aveva spiegato due giorni prima a Matt, il loro
obbiettivo era semplice, dovevano solo riuscire a mettere le mani sui fascicoli
riguardanti i due ragazzi spariti senza farsi scoprire da Roger o da qualcun
altro. Avevano approfittato di quei due giorni per poter conoscere dove si
trovavano tali documenti e per programmare i dettagli del piano, e finalmente
adesso erano pronti. Mello aprì il cassetto contenente i file
e iniziò a setacciarlo alla ricerca dei due che servivano al suo scopo con
l'aiuto di Matt.
- Eccone uno!- bisbigliò ad un tratto il
rosso estraendo una cartelletta.
- Ottimo, Matty! Fai la
fotocopia!- gli ordinò il biondo indicando la fotocopiatrice presente
all'interno dell'ufficio.
Mentre il rosso era alle prese con il primo fascicolo, Mello trovò quello appartenente all'altro e si avvicinò all’amico,
pronto per occuparsi anche di quello.
- Perfetto, ho finito!- esclamò Mello dopo qualche minuto, passando
anche l'ultimo documento all'amico che scattò subito per metterlo via. Era
andato tutto come previsto! Ora non dovevano far altro che analizzare le
informazioni raccolte per poter risolvere il caso prima
dell'albino!
Tuttavia, quella che avevano avuto Mello e Matt era
stata solo fortuna. Infatti, se
solo si fossero attardati qualche minuto in più
sarebbero stati scoperti, e quindi puniti poiché non ci volle molto tempo che
altre quattro persone sedettero in quell'ufficio, per
discutere di tutt'altro argomento. Si trattava di
Roger, Near, Sarah e Roxan.
- Mi dispiace tanto ragazze...- iniziò Roger
serio. - ... ma in questi giorni sono stato talmente
coinvolto nelle indagini per il ritrovamento dei due ragazzi scomparsi che non
ho chiesto a nessuno di accompagnarvi in giro per l'istituto. E adesso ci tengo a rimediare!- aggiunse mostrando
finalmente il suo sorriso, seppur triste perchè segnato da molte
preoccupazioni. - Near, spero che non ti dispiaccia farle da guida.- disse
voltandosi verso il ragazzo in questione che tuttavia sembrava non prestargli
ascolto. - Near?- lo chiamò vedendo che non gli rispondeva, ma sembrava
attratto da qualcosa di molto più interessante che si trovava sul pavimento.
Nel sentirsi chiamato in causa, l'albino sollevò di scatto lo sguardo.
- Sì, non c'è problema.- rispose atono. Appena il direttore distolse lo
sguardo per rivolgersi alle due nuove arrivate, il
ragazzo finse la caduta di uno dei suoi innumerevoli giochi dalle tasche per
poi chinarsi a raccoglierlo insieme ad un'altra cosa: quella che aveva
attirato la sua attenzione poco prima.
Finalmente aveva finito! Near si richiuse la porta
della sua stanza alle spalle emettendo un flebile sospiro. Non che gli fosse dispiaciuto trascorrere un'oretta del suo tempo con le
due ragazze, però era curioso di risolvere il "mistero", se così lo
si poteva chiamare. Infatti aveva già intuito a chi
appartenesse l'oggetto del crimine, non era poi così difficile da capire a
dirla tutta, ma voleva averne la certezza assoluta esaminandolo da vicino.
Così, con estrema lentezza tirò fuori dalla tasca la
carta di una barretta di cioccolato che aveva trovato nell'ufficio di Roger.
Chiunque avrebbe potuto lasciarla lì, se non fosse per il fatto che era proprio
della marca di cui era solito mangiarla Mello. Poteva averla lasciata in
qualunque momento, se non fosse che quella mattina la
bidella aveva pulito. Potrebbe essere stato rimproverato da Roger per qualche
danno combinato e così essere costretto ad entrare lì, non era
di certo la prima volta, anzi! Però quel giorno il
direttore non era stato per niente in ufficio, cosa di cui era sicuro al 90,
anzi 100%. Ma allora, cosa ci faceva nell'ufficio di
Roger?
Dopo secoli in cui siamo state
impegnate con la scuola eccoci tornate con un nuovo
capitolo!!!!!!!!^^
Ringraziamo
Locust,
naru_sasu_fan, Sixi e TerielDonovan
per aver messo la fic tra i
preferiti!!!^^
Grazie
anche a _Hiromi_ che l’ha messa tra leseguite!!^^
Ecco
qui le risposte alle recensioni:
Sixi: uhuhuh! E chi lo sase questa volta non
scriverò come noi sappiamo chi?? XDbeh inrealtà non lo so... devo ancora scrivere quel pezzo... U.U
Fiamma64: XD lo speravo che si capisse! Così per i lettori è più
semplice capire quello che succederà in seguito!^^
TerielDonovan:
hai goduto comei
ricci?? O.O perché come godono i ricci??O.OComuuunque...
eh sì... Roxan è proprio un genio!!Muahahah!! XDXDXD
Aikoneko black: XDXDXD si è vero!!! Anche secondo me
c’è una certa affinità tra mello enear!! XDXD coooomunque..
Sono felice chela fic
ti sia piaciuta!!^^ (parentesi piccina picciò: uhuhuh! Allora buona fortuna per la conquista del mondo,
futura psicopatica!!!! XDXD)
Ora
andiamo... Per favore recensiteeeee!!T_T
Ciaooooooo!!
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copia-incollarlo dove meglio crede)
Mello e Matt
trascorsero tutto il giorno nel tentare di analizzare i documenti che erano
riusciti a fotocopiare nell'ufficio di Roger, ma non trovarono niente, non
c'era assolutamente nulla che potesse risultar utile
allo scopo dell'indagine.
-
Mel, forse è meglio andare a dormire, che ne dici?- domandò Matt reprimendo a
stento uno sbadiglio.
Dopo averlo fissato per un po' in attesa di una
risposta, sospirò notando che questa non arrivava e riprese a fare
diligentemente il lavoro che stava svolgendo prima.
- Beh io vado, continuiamo domani.- disse alla fine, stufo di quella
situazione: se Mello non era stanco, lui invece lo era! E
anche tanto! - Buona notte!- detto ciò il rosso lasciò solo l'amico, che restò
immerso nei suoi pensieri, pieno d'interrogativi, che sembravano destinati a
restare tali ancora per un po'. Tuttavia il biondo non era intenzionato a fare
come Matt e lasciarsi andare in un bel sonno ristoratore, ma voleva arrivare in
fondo al mistero e non sarebbe riuscito a riposare fino a
quando ciò non fosse avvenuto.
Mentre era
intento a studiare per l'ennesima volta le cartelle, un debole bussare
interruppe le sue riflessioni, facendolo ridestare dallo stato di trance in cui si trovava. Con la sua delicatezza tipica di
un elefante, il biondo si alzò e andò ad aprire la porta. Sperava che fosse
Matt, pentito di averlo lasciato solo a sgobbare, e quindi deciso a farsi
perdonare.
Si sarebbe
aspettato chiunque, perfino Roger o quella ragazzina odiosa di nome Linda, ma
non lui. Una figura bianca stava immobile davanti a lui attorcigliandosi una
ciocca di capelli intorno al dito e con un peluche tra
le braccia.
- E tu che cazzo ci fai qui, sgorbietto?-
domandò Mello sgarbato.
- Devo parlarti.-
rispose atono Near infilandosi nella stanza del biondo guadandosi intorno curioso.
- Tsk! Muoviti idiota, che non ho tempo da perdere con uno come te!- esclamò Mello irritato chiudendo la porta.
- Oggi sono stato
nell'ufficio di Roger...- iniziò Near.
- E allora? Che cazzo me ne frega a me di dove sei stato tu?!?!-
- Non ho finito
di parlare, Mello...- disse l'albino fissando lo sguardo sui fogli sparsi sul
letto che il biondo stava analizzando fino a poco prima.- dicevo... oggi sono
stato nell'ufficio di Roger... e ho trovato questa.- detto ciò, Near tirò fuori dalla tasca la carta della barretta di cioccolato che
aveva trovato.
- E allora?- domandò stizzito Mello.
- E allora mi
sono chiesto come mai fosse lì.-
- Ieri sono stato
richiamato da quel vecchiaccio! Devo averla persa in quel
momento!- rispose il biondo cercando di sembrare naturale.
- Stamani la
bidella ha pulito. Allora? Non hai nulla da dirmi?- Ma
chi si credeva di essere quel moccioso? Come si permetteva di guardarlo con
quell'aria di superiorità e quel ghigno? Come osava
rivolgerli tali parole? Dopotutto lui era Mello, e in quanto tale, poteva fare
tutto ciò che desiderava, senza dare spiegazioni a nessuno, tanto meno a quel
nano che gli si trovava di fronte, con quel ghigno odioso a deturpargli il
candido volto!
- E cosa dovrei
dirti?!- gli urlò contro il biondo tentando di
mantenere il controllo sulla sua rabbia crescente.
- Non pensavo che
fossi così stupido da non arrivarci.- lo provocò l'albino. - Forse sono venuto qui per ottenere delle spiegazioni.- continuò mantenendo il
solito tono atono.- Che cos...- Near fu obbligato ad interrompersi quando una
delle due mani del biondo lo afferrò per il colletto della camicia bianca
sbattendolo al muro, facendogli così mancare il fiato per un attimo.
- NON SONO CAZZI
TUOI QUELLO CHE FACCIO!!!- gli urlò contro Mello
sputacchiandogli un po' di saliva in faccia.
- Si da il caso, che se tu entri senza permesso nell'ufficio
di Roger, c'è il 70% di possibilità che tu ne stia combinando un'altra delle
tue, e se non mi darai buone ragioni per non farlo, andrò a raccontare tutto a
Roger. Hai capito adesso?- rispose Near senza cambiare espressione. Che ragazzo odioso! Mello non lo sopportava per niente!! Non c'era cosa che non odiasse
di lui.
- Ti odio...-
sussurrò Mello che, senza rendersene conto, aveva espresso ad alta voce i suoi
pensieri. - Non ti sopporto.- disse iniziando ad aumentare l'intensità della
voce. - IO TI ODIO!- urlò.
"Chi si
odia, si ama."
Perchè in quel
momento gli veniva in mente la voce di Roxan che pronunciava quella fatidica
frase?
Come scottato,
lasciò andare l'albino arrossendo .
- Mello?- lo
chiamò Near sorpreso dal gesto dell'altro. Era convinto che lo avrebbe
picchiato, e invece si era dovuto ricredere. Mello era proprio imprevedibile in
certe occasioni.
- SPARISCI!-
tuonò il biondo voltandosi dall'altra parte.
- Non hai ancora
risposto alla mia domanda.- disse atono l'albino riprendendo ad attorcigliare
una ciocca di capelli intorno al dito.
- TI HO GIÀ DETTO
CHE NON SONO CAZZI TUOI!!- urlò di nuovo Mello .
- D'accordo.-
acconsentì alla fine Near. Ma se il biondo pensava
così che se lo sarebbe tolto dai piedi si sbagliava di grosso, anzi,
comportandosi in quel modo non aveva fatto altro che incuriosirlo
ulteriormente.
Quando l'albino si chiuse la porta alle spalle,
per un solo istante, nella stanza del biondo regnò la calma assoluta. Ma come
si usa dire, quella non era altro che la calma che
precede la tempesta. Infatti, pochi istanti dopo,
Mello si avventò sulle scartoffie abbandonate sul letto gettandole per terra,
prima di lasciarsi cadere come un sacco di patate sul letto, affondando la sua
chioma dorata nel cuscino per riflettere. Perchè gli erano venute in mente le
parole di Roxan? E perchè era arrossito al pensiero che quel famoso detto
popolare potesse essere vero?
il forum del
nostro pairing preferito: melloxnear!!!
^^
Ora
andiamo... Per favore recensiteeeee!!T_T
Ciaooooooo!!
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Roxan si chiuse la porta
della sua stanza alle spalle. Sul suo volto spiccava un sorriso trionfante,
come quello che ha il predatore dopo aver conquistato la sua preda. Con
lentezza la ragazza passò la lingua sulle proprie labbra con lo scopo di
togliere gli ultimi residui di uno strano liquido rosso che vi era rimasto
sopra. Appena constatò che non ce ne fosse altro, si diresse verso la sua
scrivania, per accendere il suo computer, che aveva portato lì dal posto
in cui risiedeva prima.
Come da programma, su msn
c'era Sarah ad attenderla: era giunto il momento di mettersi in azione.
Intanto, Mello continuava a
girarsi nel suo letto senza riuscire a prendere sonno. Lui non capiva. Nella
sua mente continuavano ad affollarsi domande alle quali non sapeva rispondere e
tutto ciò non piaceva per niente al biondino. Ma ce n'era una più spinosa delle
altre e che l'aveva mandato nella confusione più totale: perchè nel pensare
alla frase pronunciata da Roxan era arrossito? Forse non odiava Near così tanto
come faceva credere a sé stesso e agli altri... Improvvisamente si mise seduto
e si tirò uno schiaffo. Ma che cosa andava a pensare?! Di sicuro era arrossito
dalla rabbia provocata dall'ambiguità della frase! Era tutta colpa di quella
maledetta ragazza! Rassicurato da questa convinzione, il biondo tornò a
dormire, intenzionato a dimenticare quel detto popolare.
- Ehi, Mel!- la salutò Matt
avvicinandosi al ragazzo che si stava avvicinando al tavolo per fare colazione.
-Che faccia lugubre che hai!- aggiunse quando gli si sedette di fronte
potendolo così vedere in viso. -Che è successo?-
- Lascia perdere, Matt.
Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio!- borbottò irritato. Infatti,
quella notte, nonostante i buoni propositi aveva continuato a rimuginare senza
così prendere sonno.
- Perchè?- domandò il rosso
addentando la sua brioche.
- Cazzi miei!- sbuffò
irritato Mello.
Near era sempre mattiniero,
al contrario dei due amici, quindi il biondo ebbe la fortuna di non incontrarlo
fino all'inizio delle lezioni. E quando lo vide era insieme alle due nuove
studentesse a chiaccherare. O meglio: Sarah parlava come una macchinetta,
mentre Roxan e Near si limitavano ad annuire e a risponderle ogni tanto. Certo
che quei due erano fatti l'uno per l'altra! Nel vederli a Mello gli si
contorsero le budella. Si sedette cupo al solito posto mentre Matt lo fissava
preoccupato: non sapeva cosa, ma c'era qualcosa che non andava nel
comportamento dell'amico. Intanto il biondo si stava scervellando nel tentare
di dare una spiegazione al sentimento che aveva avuto osservando la scena. Che
fosse... geloso? Naaaaa! Impossibile! E poi, chi sarebbe stato il fortunato che
godeva di riscuotere tale sentimento in lui? Near due la vendetta in versione
femminile, o, peggio ancora, l'albino stesso? Proprio per questo era
inammissibile.
In quel momento il
professore di filosofia entrò in classe con un aria tetra.
- Buongiorno professore!-
esclamarono gli studenti in coro alzandosi in piedi in segno di rispetto.
- Buon giorno ragazzi...
Sedetevi.- disse assorto.
Vedendolo, le tre più
grandi menti dell'istituto giunsero alla medesima conclusione: era successo
qualcosa!
- Ho una brutta notizia da
darvi. Stanotte, sono scomparsi altri due ragazzi.- a queste parole si diffuse
per la classe un mormorio d'agitazione.- Roger ha dato l'ordine di sospendere
le lezioni. Tornate incamera e, mi
raccomando, state attenti.- concluso il suo discorso l'insegnante uscì dalla
classe lasciando tutti gli alunni scossi dalla notizia appena ricevuta.
Matt fissava sconvolto il
punto in cui il docente era uscito dall'aula. Cosa aveva detto? C'erano state
altre persone scomparse? Ma allora... Era una cosa seria! Roger non avrebbe mai
fatto scomparire quattro ragazzi in meno di una settimana solo per mettere alla
prova i due principali candidati alla sua successione! Ma in questo caso... Non
gliene importava nulla comunque. Dopotutto, finchè non veniva toccato lui, o
peggio, i suoi videogiochi era tutto okay.
Mentre la classe era in
subbuglio per la notizia appena ricevuta, il rosso tirò fuori dalla tasca dei
suoi pantaloni il game boy, sul quale aveva lasciato in sospeso una partita di
super Mario.
- Matt!- esclamò ad un
certo punto Linda tirandogli via dalle mani il suo videogioco sotto lo sguardo
di disappunto di Matt. - Ti sembra il momento di metterti a giocare?!?!-
continuò con le lacrime agli occhi. - Rischiamo di fare tutti una brutta fine!-
-E allora? Non capisco perchè non potrei
giocare!- sbottò il rosso riprendendosi il suo videogioco per ricominciare da
capo la partita che quella mocciosetta gli aveva fatto perdere.
Lei se ne andò esasperata,
ignorata da Matt, mentre Mello fissava pensieroso il vuoto.
A questo punto le
probabilità che si trattasse di ciò che diceva lui scarseggiavano, anzi erano
praticamente ridotte a zero! Questo significava che c'era qualche folle che si
divertiva a rapire dei ragazzi innocenti per fargli chissà che cosa! Il biondo
rabbrividì al solo pensiero di uno strupatore in libertà. Era assolutamente
impossibile! Ma allora... che cosa doveva pensare?
Beh, ringraziamo Locust, naru_sasu_fan,
Sixi e Teriel Donovan per aver messo la fic tra i preferiti!!!^^
Grazie anche a _Hiromi_ che l’ha messa
tra leseguite!!^^
Anche questa volta ha recensito solo Sixi
(continua a recensire, pleaseee!!) >.<
Ora andiamo... Per favore
recensiteeeee!! T_T
Ciaooooooo!!
Kisses
Campagna di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori. (Chiunque voglia aderire al messaggio, può
copia-incollarlo dove meglio crede)
Near era solo nella sua stanza e stava giocando con il
trenino elettrico che gli aveva regalato Elle per il suo compleanno. Molti lo
deridevano per le sue passioni infantili, ma a lui non importava. Dopotutto
ognuno era libero di fare quello che voleva: Mello
non faceva altro che mangiare cioccolato, Matt era
sempre incollato ai videogiochi e lui dormiva con i peluche
e aveva ogni sorta di giocattolo.
L'albino fissava un punto
imprecisato davanti a sé, in attesa che la locomotiva
sarebbe passata nuovamente da quel punto. E intanto ne approfittava
per riflettere. Quello che stava succedendo in quei giorni nell'istituto lo stava intrigando parecchio. Le numerose
scomparse che c'erano state dovevano essere collegate tra loro in qualche modo,
ma quale? Doveva, anzi voleva assolutamente scoprire cosa c'era dietro,
perchè che non si trattasse di una bravata adolescenziale come ipotizzato dalla
polizia era ovvio a questo punto. C'era un ordine preciso attraverso il quale
il malfattore colpiva le sue vittime? E se sì, quale?
In questo caso scoprirlo sarebbe stato utile per anticiparlo e così evitare la
scomparsa di persone innocenti. No. Così non andava per niente bene. Si stava
solo ponendo inutili interrogativi che non avrebbero portato alla soluzione del
caso. Per prima cosa era necessaria un'analisi dettagliata del caso. L'unico
legame sembrava che erano tutti maschi, mentre per il
resto non coincidevano né l'età, né l'intelligenza in quanto si erano
aggiudicati posti completamente diversi nella graduatoria della Wammy's House, né per il luogo in cui si trovavano le
stanze.
Mentre l'albino eraperso nelle sue
considerazioni, Roger era seduto nel suo ufficio
indeciso sul da farsi. Il fatto che in meno di una settima fossero scomparse
ben quattro persone lo inquietava abbastanza. E il
fatto che la polizia non contribuisse alle indagini non
lo aiutava ad essere più tranquillo. Doveva trovare un modo per proteggere i
suoi studenti, ma cosa poteva fare lui? A dirla tutta una soluzione c'era, ma Roger era incerto. Sapeva che quella era la cosa
migliore da fare, eppure c'era qualcosa che lo rendeva titubante sulla questione.
Dopo minuti che parvero
interminabili decise di dare ascolto alla ragione e, con mano tremante,
premette due volte la fibbia della cintura dei suoi pantaloni.
Non ci volle molto che il
telefono dell'ufficio squillò.
- Pronto?- disse il
direttore dopo aver alzato la cornetta.
- Ciao. é successo
qualcosa?- domandò una voce metallica dall'altra parte, quasi come se fosse
camuffata.
- Watari.
Ho urgente bisogno di parlare con Elle.-
Senza che se ne rese conto,
passò un'ora da quando l'albino aveva iniziato a
ragionare sul mistero che si era abbattuto sull'istituto in quei giorni e lui
non era giunto a nessuna conseguenza. Eppure, ci
doveva essere qualcosa!
Ad un tratto, il trenino
che aveva continuato a passare incessantemente per quel punto fissato da Near sbandò e cadde per terra,
ormai inutilizzabile. è strano
come la vita in certi momenti ci porti a ricordare attimi apparentemente
insignificanti del nostro passato, ma che però possono esserci d'aiuto, anche
se spesso è molto difficile coglierne il significato. E ciò é
appunto quello che successe a Near: mentre che la
locomotiva si ribaltava per poi cadere al suolo l'albino con un rumore sordo,
l'albino ebbe una sorta di flashback.
INIZIO FLASHBACK
(tratto dal capitolo 2)
- Uffa! Io sto morendo di fame!- L’albino
non era per niente il tipo di persona che origliava le
conversazioni altrui, tuttavia quella volta non poté fare a meno di ascoltare.
Dopotutto non era colpa sua se chiunque stesse parlando si era messo nel mezzo
del corridoio dove lui doveva passare.
- Anche io! Ma dobbiamo aspettare! Non è il caso di...
Oh!- Sary s’interruppe
appena vide l’albino avvicinarsi. Che avesse sentito
tutto?
FINE FLASHBACK
Near
guardò sconcertato il punto dove il suo trenino aveva sbandato. Perchè in un
momento simile gli veniva in mente questo ricordo? Che cos...
Una lampadina gli si accese nel cervello. C'era un altro nesso tra le
morti: erano iniziate dopo l'arrivo delle due
studentesse straniere. C'era l'80% delle possibilità che loro due centrassero qualcosa, anche se non bastava questa deduzione,
doveva investigare di più e ora aveva un punto di partenza. L'unica cosa che
non capiva era l'oggetto della discussione tra Roxan
e Sarah, ma presto avrebbe capito anche quello. Ne era sicuro.
Ordunque
ringraziamo DarkKiller,
gintama, Locust,naru_sasu_fan, ritsuka96, SixieTerielDonovanper aver messo la fic
tra i preferiti!!!^^
Grazie anche aindialilla, Meirouya, NiniveShyale_Hiromi_che l’hanno messa tra le seguite!!^^
Ecco qui le risposte alle recensioni!!^^:
Sixi: eheheh… sapessi!! XP comunque!! Me happy che la storia ti piace!!:sbrillo: (immaginati la
faccina del forum XP)
NiniveShyal: è
probabile che sia fondato! XP Spero di non averti fatto attendere troppo per il
seguito!! >.<
Meirouya: bah! E chi lo sa se è realtà? E poi chi ti dice
che Matt ne risentirà?? U.Ucooooomunque… davvero ti piace??
*___* Thanks!! ^^
Ora ci dileguiamo! Per favore recensiteeeee!!
Ciaooooooo!!
Kisses
ByRoxy & Sary
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