Guardo Rose incredulo. Se c’era qualche
speranza di parlare a Maya ora era svanita.
La fulmino con lo sguardo ed esco di corsa di casa. Non mi importa di quello che è successo. Devo parlarle.
Corro da lei.
Mi arrampico sino alla finestra della sua stanza.
Lei dorme profondamente…
Vorrei svegliarla, urlarle che ho capito! Ma
vederla così tranquilla mi spiazza.
Le siedo accanto.
E’ bellissima…
“ Maya…”-la mia voce è un sussurro…
Lei ignara continua a dormire. Se
solo potessi sognare anche io magari…
Dai suoi occhi vedo cadere delle lacrime. Improvvisamente si
sveglia di soprassalto
“ Emmett no!”
L’abbraccio…
“ Ssstt…sono qui…piccola…sono con
te…”
“ Emmett... Stammi lontano! Che fai qui? Come hai fatto ad entrare?”
“ Ti prego ascoltami”
“ No! Va via!”-dice poco convinta
“ Ti prego…non devi avere paura di
me. Non ti farei mai del male…”
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Emmett è qui. Vederlo mi dovrebbe terrorizzare ma chissà
perché anche con lui, come con Jake non provo alcun timore.
Cerca di avvicinarsi ma è incerto.
Penso che sia rimasto sconvolto da quello che è accaduto
oggi, Jake deve averglielo detto.
“ Cosa
fai qui? Come sei entrato?”
“ Dalla finestra…”
“ Ma è altissimo lì fuori! Sei
forse impazzito?”
“ Ho bisogno di parlarti. Devo raccontarti tutta la verità.”
“ Ne ho avuto abbastanza per oggi, non
pensi?”
“ Dovrai ascoltare ancora questo. Ti prego, è importante.”
“ D’accordo…”
“ Nacqui nel 1915, nel Tennessee. La mia famiglia era di
semplici allevatori. Un giorno incontrai una ragazza. Era ricca e molto attraente.
Ci innamorammo subito l’uno dell’altra. Mi sentivo
importante con lei. Ovviamente eravamo coscienti che la sua famiglia non mi
avrebbe mai accettato così escogitammo di fuggire. Purtroppo il giorno dopo
durante una battuta di caccia un orso mi ferì a morte.
Fu Rose a salvarmi e a farmi diventare quel che sono
ora.
Mi dimenticai completamente del mio passato umano, e della mia fragile ragazza.
Ma quando ti ho visto, quel giorno
al molo ho iniziato a ricordare. Tu le assomigli moltissimo, hai gli stessi
occhi e lo stesso sorriso ed inoltre hai questo…”
“Il mio ciondolo?”
Emmett lo sfiora con la mano tremante.
“ L’ho regalato io a Nadin tempo fa. L’avevo raccolto sulla
riva del fiume dove ci incontravamo di nascosto ogni
giorno”
“ Hai detto Nadin?”
“ Sì…”
“ Questo era di mia nonna. Il suo nome era Nadin. Lei era
solita dire che questa pietra racchiudeva il suo cuore”
Chiusi gli occhi e subito mi tornò tutto alla mente:
‘ Emmett, i miei genitori hanno deciso di
farmi sposare al socio di mio padre. Mi dovrò trasferire lontano…in Europa…”
‘ Europa? No…’
“ Non voglio!
Quell’uomo è rivoltante! Non voglio andare con lui. Aiutami!”
“ Non ci andrai!
Scapperemo! Lo faremo domani sera. Andremo via insieme! Non so dove, ma ho
messo via qualche risparmio. Ci basterà almeno per il viaggio
poi si vedrà…”
“Dici sul serio?”
“ Certo. Non lascerei
mai che ti portassero via da me!...Aspetta… Questo è
per te…’
‘ Cosa?’
‘ L’ho trovata qui,
sulla nostra riva…Così ho fatto questa per te. Come pegno del mio amore…So che non è bella come i gioielli che porti tu di solito
ma..’
‘ Non mi importa di quegli stupidi oggetti,
l’adoro! E’ bellissima…’
‘ Nadin amore mio…’
“ Emm stai bene?”
“ Certo”- rispondo poco convinto
“ Aspetta! Ti faccio vedere una cosa”
Mi porge una foto scolorita, ed ecco che il respiro mi si
mozza in gola.
Impressa in quella immagine c’è
lei…Nadin…Sembra una vera signora con quel vestito elegante. Tiene in braccio a
se un neonato. Così alla fine si era sposata…
Mia nonna non amava molto parlare del suo passato. Lei
diceva sempre che non aveva mai amato davvero mio nonno ma che nonostante
questo lei il vero amore l’aveva conosciuto molto tempo prima.
E lo aveva perduto…Questo le aveva causato un dolore
enorme.
Certo aveva dato a mio nonno cinque figli
ma era infelice con lui.
Morì qualche anno fa stroncata da un tumore. Pochi giorni
prima della sua morte mi diede questo. Dicendomi che l’avrei
dovuto sempre portare con me. Che mi avrebbe aiutato ad averla sempre al mio
fianco.
Da quel giorno non ho fatto che fare quel sogno”
Mi alzo stordito. Il destino è strano. Mi aveva fatto
rincontrare proprio la nipote del mio grande amore Nadin.
Sorrido a questo pensiero.
“ Beh! Ora basta…è meglio che vada via”
“ Aspetta! Non andartene! Resta con me stanotte…ti prego…”
“ E’ meglio di no”
Avanzo verso la finestra ma la sua mano afferra la mia.
“ Non ho paura di te…”
“ Cosa? E dove sono finite le vecchie
fanciulle urlanti spaventate da Dracula eh?”
“ Smettila dai! Resta…”
I Suoi occhi mi disarmano.
Mi sdraio accanto a lei, e Maya si accoccola tra le mie
fredde braccia.
Sentire il suo calore addosso è meraviglioso.
Le accarezzo il volto, il suo viso è
ormai molto vicino al mio. Cosa darei per un solo
piccolo bacio…in fondo…che male può farle un bacio? Le mie labbra cercano le
sue, che si lasciano baciare senza opporre resistenza.
Il suo profumo i avvolge, ma non ne
sono attratto, non ho sete del suo sangue ma delle sue labbra, del suo corpo,
del suo cuore.
Con lei torno ad essere il semplice ragazzino di un tempo.
La passione cresce, come vorrei averla…per una notte…una
sola…
Ma no, mi devo controllare. Non
voglio che accada a lei quello che è successo a Bella. Lo stesso dolore, lo stesso destino. Maya dovrà vivere serenamente la sua vita anche se questo significherà dirle addio.
Mi stacco da lei prima che sia troppo tardi per farlo,
Lei mi guarda delusa:
“ Che succede? Ho fatto qualcosa di
male?”
“ No, solo è meglio smettere. Potrei non sapermi controllare
e farti del male”
“ Non lo faresti mai…”
“ Lo so…ma è meglio così fidati…”
La sua bocca però mi bacia ancora. Sento un sentimento
strano nel mio silenzioso cuore…che sia…amore?
Sfioro i suoi pettorali freddi e forti. Lo voglio…Ed è la
prima volta che desidero così un uomo.
Il mio respiro accelera ad ogni suo tocco.
Chiudo gli occhi e d’improvviso mi sento cambiare ora sono lei…Sono Nadin.
Lei è dentro di me. Lei è con lui
ora.
Non posso…non devo…
Le mie mani inesperte gli slacciano la camicia. Gliela sfilo
e ammiro il suo petto scolpito.
Il suo viso è spaventato.
Forse non dovrei ma…
E’ tutto sbagliato, tutto…
Non dovrei nemmeno essere qui…
Ma la desidero…
Poi lei dice una cosa che mi sconvolge:
“ Emm…sono io…sono Nadin!”
“ Non può essere….non puoi essere tu…”
I suoi capelli castani assumono un colore dorato il suo
esile corpo di adolescente si fa un po’ più formoso.
Sento di nuovo il mio cuore battere, è
tutto così assurdo…
Mi accorgo di respirare…
“ Nadin…”- ed ecco che dai miei occhi sgorgano lacrime.
Lei mi bacia piangendo.
Le mie mani le tolgono la veste e la vedo. Il suo corpo è
così diverso da quello di Rose, così piccolo, così tenero.
Le sciolgo i capelli che le ricadono sulle spalle nude.
Alla luce della luna è bellissima…
Continuiamo a baciarci per un tempo che sembra
interminabile. Poi le nostre mani si intrecciano.
Lui si sdraia su di me. Il suo peso è fortissimo, ma non mi importa, non ora che sono così vicina ad essere sua.
Il destino ha voluto regalarci un solo attimo di gioia…
“Nadin…Oh… Nadin…Quanto tempo ti ho
desiderata. Per quanto tempo. E ora sei qui, sei con me…Tra le mie braccia.”
Ti guardo ancora incredulo a quello che vedo. Tu sei
lì…Bellissima…
Iniziamo a fare l’amore e mi accorgo che ora sono solo il giovane
che avevi conosciuto molti anni fa sulla riva di quel fiume.
E’ una notte d’amore…
Ci addormentiamo abbracciati. Non dormivo più da molto
tempo.
Mi sveglio e lo vedo. E’ accanto a me.
Dorme beato.
“ Emmett…Emm…svegliati…”
Apre gli occhi e mi guarda perso.
“ Sono io…Nadin…”
“Sei tu davvero! Allora non è stato un sogno!”
“ No…è accaduto davvero…”
Ci rivestiamo e abbracciati raggiungiamo il molo.
Da quanto tempo non provavo la felicità.
“ Sono così felice!”
“ Il fiume ha voluto esaudire la mia ultima preghiera. Gli
avevo chiesto di farci rincontrare un ultima volta…”
“ Questo vuol dire che ora…”
“ Ora dobbiamo dirci addio…purtroppo”
“ No! Non può succedere ancora! Io e te ci siamo appena ritrovati!”
“ Mi dispiace Emm...”- la sua figura si dissolve…
Mi sento mancare le forze:
“ Nadin! Nadin!No!”- dai miei occhi non escono lacrime e la
mia pelle si fa di nuovo dura e fredda.
Il mio cuore torna ed essere silenzioso.
Maya crolla a terra come priva di sensi.
Faccio appena in tempo a tenerla.
Ora la rivedo per quella che è, una stupenda adolescente del
ventunesimo secolo.
E’ addormentata.
La porto in camera sua e la stendo sul letto. Poi torno a
casa.