Black moments

di tsukuyomi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # 1 ***
Capitolo 2: *** # 2 ***
Capitolo 3: *** # 3 ***
Capitolo 4: *** # 4 ***



Capitolo 1
*** # 1 ***


Quell'occhio. 
Quel cappello. 
Quel sorrisetto. 

I suoi occhi cerulei si spostarono rapidi per il filmato: ogni singolo dettaglio, era un'inconfutabile prova. 
Bang! 
Il primo sparo, dritto al petto. 
Bang!
Il secondo sparo, alla testa. 
Aveva trascorso tutta la notte imbambolato alla scrivania a osservare e riosservare la registrazione lampante — che aveva convinto persino l'Anokata —, della morte del Proiettile D'Argento. Eppure la convinzione che la sua morte fosse il frutto segreto di una messinscena, una recita creata ad hoc per liberare l'organizzazione dal grande fardello che quel nome portava inevitabilmente con sé, era ben presente. 
Ed ogni volta che riguardava il filmato un nuovo dettaglio saltava alla sua attenzione; come a voler da un lato spronare — a continuare le indagini e dall'altro compiacere per l'occhio brillante. 
Lui si è dissolto... 
... Okiya è pervenuto. 

« Caso chiuso, Shuichi... Akai ».







NOTE AUTRICE: 
Perchè io e le raccolte, in ogni caso, siamo una cosa sola. 
Prima fic in assoluto su questo fandom e... spero che riesca a intrigarvi almeno un poco!
-
"Anokata", per chi non lo ricordasse (?), sta a significare "Quella persona" - alias "il Boss". 





 

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Capitolo 2
*** # 2 ***


Intorno a loro l'oscurità l'aveva da padrona.
La polvere presente su ogni singola superficie, a ogni movimento o scatto – oppure una folata di vento che esso causava, si innalzava a formare cupe e danzanti nuvolette. 
Il panico prese possesso del suo corpo quando — in un lasso di tempo relativamente caduco, con egregia riluttanza, comprese di non aver mai avuto la loro totale fiducia. 
Dannazione!
Vide nei suoi glaciali occhi attenti un piano salire svelto a galla; fu un attimo percepire nel suo palato la brutalità con cui il sapore metallico del sangue ne prese silenzioso il dominio. 
Dalla corta canna dell'arma da fuoco partì a folle velocità il primo e ultimo proiettile, risuonando come un'assordante detonazione al suo timpano. Avrebbe desiderato urlare, piangere, morire al suo posto piuttosto che provare quel sentimento che stava nascendo irrequieto nel suo folle animo desideroso di vendetta.
Ma sapeva bene di non doversi lasciare influenzare da tale cupidigia: la sua missione aveva la precedenza.






NOTE AUTRICE: 
Ed eccomi qua per il secondo capitolo! 
La fortuna ha voluto che l'ispirazione arivasse rapida e diretta e questo * afferma indicando ciò che è scritto qualche punto più in alto * è la prova! (?)
Buon lettura a voi. ~

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Capitolo 3
*** # 3 ***


Si ravvivò celere i capelli con le dita affusolate di una mano, assottigliando lo sguardo. 
Avanti, esci fuori...
Lo stava attendendo. 
Lo stava attendendo come un attento predatore.
Un attento predatore che resta immobile in attesa di veder comparire la propria piccola, indifesa, inutile preda sacrificale.
Ma quanto sarebbe ancora durata quella attesa logorante? 
Sentiva il bisogno indiscusso di vedere quel corpo cadere finalmente privo di vita a terra, sentiva il desiderio di intravedere il foro del lungo proiettile al centro esatto della fronte del malcapitato traditore, con il sangue vermiglio che sgorgava dalla ferita mortale senza fermarsi.
Hai forse paura? 
Senti il pericolo?
Senti l'odore della tua morte?
Lo vide, finalmente.
Eccola la sua preda: pronta a morire dinanzi ai suoi occhi vividi e ricolmi di un piacere disumano. 
Pronta a perire per sempre.
Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe intravisto il suo viso. 
Eppure...
Vide la sua preda innalzare il muso verso la sua arma da fuoco, e poi... 






Note autrice: 
Vi starete chiedendo: "Che è sta roba?"
Non preoccupatevi, me lo sono chiesta a mia volta mentre la scrivevo, ahah. 
Spero comunque che questo risultato sia almeno comprensibile, e be'... buona lettura!

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Capitolo 4
*** # 4 ***


Sentì alla perfezione il rumore prima ovattato e poi sempre più intenso del ticchettio delle calzature — della persona che avrebbe posto fine alla sua vita — rimbombare come sfuggenti esplosioni per l'immensa sala illuminata a giorno, mentre si avvicinava tacita alla postazione dove il suo corpo era immobilizzato grazie all'ausilio di spesse lamine di metallo già da più di mezz'ora. 
Con la coda degli occhi vide la sua sagoma a meno di due metri da lei; vide quella persona avvicinarsi con la stessa scaltrezza di un felino pronto a mordere la propria preda.
Un buon morso all'arteria carotide esterna.
Ridacchiava soddisfatta quella sagoma dannatamente oscura, compiaciuta di ciò che vedeva dinanzi ai glaciali e perfidi occhi chiari. Poi la sua voce, diabolica, le riferì tutto con immensa ipocrisia. 
I suoi vellutati e lunghi capelli ossigenati incorniciavano il viso da vipera, mentre la mano che impugnava quell'oggetto si andava ad appoggiare gelida sul suo petto, con un modo di fare gioioso come quello dei bambini ma strettamente professionale come quello di un assassino. 
La mano di chi l'aveva fatto più e più volte. 
Chiuse le palpebre, coprendo quei occhi velati da calde e salate lacrime che le pungevano come piccoli aghi i poco resistenti bulbi oculari. 
Non voglio morire! 









Note Autrice : 
Quarto capitolo di questa raccolta! 
Qui, se non vi dispiace, vorrei complicare un po' le cose, sfidandovi a capire chi siano i due personaggi presenti in questa mia descrizione! 
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento! 
Ringrazio tutti i lettori silenziosi e, soprattutto, Laix. 
Te che ti sei messa alla prova apertamente con queste mie cosucce! ^^ 

Un bacio, 
Misaki. 

 

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