While the Rain is Falling Down di ThePirateSDaughter (/viewuser.php?uid=76159)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***
Capitolo 3: *** 3.3. ***
Capitolo 1 *** 1.1 ***
wtrifd 2
1.1
Pioveva.
Grosse, enormi gocce argentee scendevano dalle grigie nuvole che
sovrastavano Spinner’s End, rendendo la via più
squallida
del solito.
Per le strade non c’era un’anima, dato che tutti si
erano
rifugiati nelle proprie abitazioni, in attesa che quel supplizio
finisse.
-Mamma ti preeeego- piagnucolò il bambino, avviluppato da
uno
spesso plaid sul divano di casa sua -posso uccire a ggiocaaare?
-No- ripetè sua madre per la centesima volta -te
l’ho già detto. Non vedi che piove a dirotto?
-Ma mamma io vojo giocaaaare…
-Quando questo acquazzone terminerà potrai uscire.
Il bambino sbuffò con impazienza e si risolse a guardare
fuori dalla finestra, abbattuto.
-Ma finirà per stasera, mamma? è
Halloween… io vojo andare a prendere i doccetti…
-John, tesoro, sono sicura che per quell’ora la pioggia non
ci sarà più. Fino ad allora tu stai qui.
-Ma mamma, allora che ci fa lui, la fuori?- domandò
improvvisamente il bambino, puntando un dito grassoccio per indicare
qualcuno fuori dalla finestra.
La mamma di John sospirò stancamente e si
avvicinò al figlio.
Fuori, davanti alla porta della propria casa, un uomo scuro di capelli
stava seduto ad infradiciarsi sotto il diluvio. Era pallido, con spessi
ed unti capelli neri e portava abiti scuri. E la sua espressione era
così ansiosa che mise i brividi alla donna.
-Non lo so John…
Non ci riusciva più a stare in casa.
L’attesa era troppo lunga, il terrore troppo grande, ampio,
bruciante.
E se non l’avesse risparmiata? Se alla fine il suo istinto di
potere, la voglia di assolutismo dell’Oscuro Signore
l’avesse accecato?
Non doveva accadere.
No, no.
Avrebbe dato qualunque cosa purché non succedesse, la sua
stessa
vita perché lei fosse salvata. Avrebbe rinunciato a lei per
sempre, avrebbe accettato che lei passasse il resto dei suoi giorni con
Potter-grande e Potter-piccolo… bastava che non cadesse
nelle
grinfie assassine di Voldemort.
Bastava che gli sfuggisse.
Che potesse ancora ridere, scherzare, baciare, parlare, anche se il
destinatario di quei gesti non fosse stato lui.
Bastava che restasse viva.
Che non…
Severus Piton non aveva nemmeno il coraggio di pensare quella parola.
Ma risuonò lo stesso nel suo cervello, dura e brillante,
come un sasso lanciato in testa.
Morisse.
E Severus era convinto che il sasso avrebbe fatto meno male.
Gli tornarono alla mente innumerevoli ricordi, decisi e dolorosi e
tutti avevano come sfondo l’immagine sorridente di Lily.
Era seduto in un angolo e sentiva i suoi sbraitare attraverso il muro
della sua stanza… ma sullo sfondo c’era il sorriso
di
Lily, che lo rinfrancò.
Puntava la bacchetta al soffitto per uccidere le mosche, solo e
depresso, almeno quanto le pareti della sua camera… ma aveva
gli
occhi verdi di Lily in mente, rassicuranti e dolci, gli occhi che gli
permettevano di andare avanti.
Viaggiava verso Hogwarts con Lily, sull’Espresso e
l’aveva
lì, davanti a lui, che gli sorrideva, con
quell’espressione luminosa espressa negli scintillanti occhi.
Era appeso a testa in giù da Potter, poco dopo il G.U.F.O.
di Difesa contro le Arti Oscure…
Ma lì i suoi occhi non c’erano.
E non ci furono più.
Schifosa Mezzosangue.
Due parole, solo due parole, che gli rovinarono la vita, in quanto la
sola cosa che contasse davvero per lui, in quella sua vita, era il
rapporto di amicizia con Lily Evans..
E ora stava là, ad infradiciarsi sotto la pioggia, ad anni
di
distanza, aspettando la venuta dell’uomo in cui aveva riposto
la
salvezza di Lily.
Perché Silente tardava?
Perché non era ancora arrivato?
Il cielo, scurito dalle nuvole, aveva ceduto già da un
po’
il passo ad un buio più ampio, quello della notte, ma
Silente
ancora non c’era.
Si era ripromesso di venire da lui ogni settimana, per metterlo al
corrente di Lily e di come stava.
E perché ora era in rit…
-Severus.
Un fruscio, un battito di ciglia. Silente si era appena Materializzato
davanti a lui, talmente all’improvviso che Piton quasi non se
ne
accorse.
-Come… come sta lei?- chiese a bruciapelo, senza nemmeno
salutare. Era un pomeriggio intero che tratteneva l’ansia,
non
voleva aspettare un secondo di più. Voleva sapere che ne era
di
lei, che riempiva il senso dei suoi giorni –Come sta Lily? Me
lo
dica, Silente!
-È morta, Severus.
Benebenebene…
questo è il primo chapter… cosa pensate??
È
così orripilante?? Spero di no… =)
Attendo recensioni
grazieee!!
ThePirateSDaughter.
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Capitolo 2 *** 2.2 ***
2.2
Una freddissima ondata investì Severus. Ondata di che cosa?
Non
lo sapeva, non voleva saperlo. E in quel momento non importava.
Sembrava che il sasso di cui aveva vagheggiato poco prima gli si fosse
installato al centro del petto, fermo, immobile, impedendogli il
respiro. Le gambe gli cedettero.
Silente osservò l'oscuro uomo davanti a lui barcollare
all'indietro, afferrare convulsamente lo sgabello di legno poco dietro
di lui e afflosciarcisi sopra.
La pioggia, frattanto, continuava a cadere. Sempre più forte.
Severus Piton traeva corti ed affaticati respiri. Sulle braccia sentiva
un'orrenda sensazione, come se cera colata ci stesse scivolando sopra.
La testa rischiava di esplodergli e le gambe gli tremavano. E sentiva
gli occhi pizzicare.
Per un brevissimo istante fu grato alla pioggia.
Silente osservava l'uomo sullo sgabello e, piano piano, la sua
espressione si addolcì.
-Vieni, Severus- lo invitò poi, muovendo ampi passi verso di
lui
-andiamo nel mio studio, ti darò qualcosa di caldo.
Tese una mano verso Piton, che non mosse un muscolo. Non lo
guardò neppure.
-O suvvia, Severus. Quanti uomini hai visto morire in vita tua? Essendo
al servizio di Voldemort la cosa non deve esserti nuova.
-...
Piton ormai tremava da capo a piedi.
Aveva un'espressione vacua, morta.
Capendo che non sarebbe venuto a capo di nulla di questo passo, Silente
prese Piton per un braccio e lo tirò in piedi. Completamente
succube Piton lo lasciò fare. Silente girò su
sè
stesso ed entrambi si sottrassero alle gocce di pioggia,
Smaterializzandosi da quel luogo.
*
Nel caldo accogliente
del proprio
studio Silente lasciò la presa su Piton e si
allontanò da
lui, appropinquandosi a fare un bel tè caldo.
Con la coda dell'occhio notò che Piton si era lasciato
cadere su
una sedia, chino in avanti. Le mani erano scosse da un tremito ormai
incontrollabile. Silente realizzò che non era assolutamente
momento da tè.
Con passi lenti e decisi si portò al suo fianco, guardandolo
cupo.
Per lunghi minuti rimasero fermi in quella posizione.
Lily.
Fino a quel momento pensare il suo nome lo aveva distrutto fin nel
profondo, logorandogli il cuore ogni anno che passava.
E ora che lei era.... che cosa gli sarebbe successo?
Cosa avrebbe fatto?
Che senso aveva continuare?
Se lei non poteva continuare, vivere, respirare, non c'era ragione
esistente al mondo che gli impedisse di morire anche lui.
Lily...
Aveva riposto tutte le sue speranze in quel vecchiastro che ora gli
stava accanto, confidando che Lily, almeno Lily, sarebbe rimasta al
sicuro, sotto la sua protezione. Erano passate pochissime notti da
quando aveva si era votato a Silente, da quando gli aveva chiesto di
metterli al sicuro tutti.
E... adesso... che ne rimaneva di lei?
Un corpo morto.
La sua essenza, il suo carattere, la sua vita erano volati via.
Per sempre.
Un urlo di dolore uscì dalle labbra di Piton.
Silente non mosse un muscolo.
E Severus prese la bacchetta dalla tasca, balzando in piedi all'istante
e la puntò contro Silente, provando un odio bruciante per
lui
non appena visualizzò il suo volto vecchio.
-Sectum...-
ma si trovò
bloccato immediatamente, da grosse e pesanti funi che gli circondavano
le braccia, schiacciandogliele contro il petto. La bacchetta gli cadde
di mano, mentre Silente continuava a puntargli addosso la sua.
Era senza forze, senza motivazioni. E si trovava ancora bloccato,
impedito, come quel pomeriggio in cui aveva perso Lily. Anche in
quell'occasione aveva provato a scagliare incantesimi e James Potter
gliel'aveva impedito.
E ora era Silente.
-Non ho intenzione di farti del male, Severus. Così come
sono sicuro che tu, se ci pensi bene, non vuoi farne a me.
-Scommettiamo?- La voce di Piton era intrisa dell'odio più
profondo.
E Silente pronunciò -Lily.
Piton cacciò un ruggito belluino, cadendo in ginocchio,
prigioniero del suo stesso dolore, che lo trafiggeva come mille
coltelli affilati.
-Mi uccida- mugolò sconfitto, ai piedi di Silente -La
prego...
Sollevò il volto verso il vecchio davanti a lui e Silente
sentì qualcosa dentro di lui smuoversi.
Piton aveva il viso rigato di bollenti lacrime, i capelli neri
grondanti acqua piovana, un'espressione stravolta.
Con un gesto della bacchetta lo liberò dalle funi e Severus
cadde in avanti, dove restò. Sdraiato prono e singhiozzante.
-con la tua morte, Severus Piton, non risolverai nulla.
Piton strisciò di nuovo sulla sedia ove era seduto poco
prima.
*
-Credevo... che lei...
l'avrebbe... protetta...
-Lei e James hannon riposto la loro fiducia nella persona sbagliata.
Più o meno come te, Severus. Non speravi che Lord Voldemort
la
risparmiasse?... Suo figlio è sopravvissuto. ... Suo figlio
è vivo. Ha i suoi occhi, esattamente i suoi occhi verdi.
Ricordi
la forma e il colore degli occhi di Lily Evans, non è vero?
-NO! Perduta... morta...
-è rimorso, Severus?
-Vorreti... vorrei essere morto io...
-E a che cosa sarebbe servito, e a chi? Se amavi Lily Evans, se davvero
l'amavi, allora la tua strada è tracciata.
-Cosa... cosa vuole dire?
-Sai come e perchè è morta. Fa' che non sia stato
invano. Aiutami a proteggere il figlio di Lily.
-Non ha bisogno di protezione. Il Signore Oscuro se n'è
andato...
-... il Signore Oscuro tornerà e Harry Potter
sarà in enorme pericolo...
-Molto bene. Molto bene. Ma non lo dica... non lo dica mai a nessuno,
Silente! Deve restare fra noi! Non posso sopportare... soprattutto il
figlio di Potter... voglio la sua parola!
-Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte
migliore di te? Se proprio insisti...
-Sì, insisto.
Silente osservò l'uomo di fronte a lui. Nel suo sguardo,
sotto
quintali di dolore, leggeva la luce di una nuova determinazione.
-Fatti coraggio, Severus.
Piton distolse lo sguardo.
-Ho... sbagliato tutto. Con lei. Non avrei mai dovuto...
-Sì, non avresti dovuto- finì per lui Silente
-qualsiasi cosa tu abbia fatto.
Severus trasse un corto sospiro.
-Se solo... potessi vederla... un'ultima volta.
-Beh- disse Silente - io credo che sia possibile.
Fine
2° chapter!
Vi è
piaciuto? Spero veramente di sì!
Qualche
spiegazione.... allora, forse Silente sembrerà un po' OOC,
però ho cercato di rifarmi il più possibile al
settimo
libro...
La parte
in corsivo sono i dialoghi scrittici dalla santissima J.K.Rowling.
E.......
che dire?? Aggiornerò il prima possibile con quello forse
sarà l'ultimo capitolo e... aspetto recensioni, buone e
"cattive", grazie!
ThePirateSDaughter.
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Capitolo 3 *** 3.3. ***
ultimo wtrisd
3.3
Una folla di persone ammantanate di nero.
Tristezza tangibile per ogni dove.
Non erano molti, ma il loro dolore li moltiplicava
fino a renderli quasi una moltitudine.
-James e Lily erano amati da tutti noi- declamava la voce sul pulpito
-... per la loro magia, che sarebbe risultata evidente anche se non
fossero stati maghi... per la loro capacità di aiutare
tutti, per il loro amore verso chiunque... nessuno di noi li
dimenticherà mai.
Preghiamo per loro, con tutto il nostro cuore, in quest'ora buia.
Lacrime, pallide come lui, scendevano senza sosta per le sue guance
scarne.
Era colpa sua.
Sì lo sapeva,
lui era la causa del dolore di quella gente...
non che gliene importasse tanto se loro soffrivano... solo che adesso
anche lui soffriva.
Pativa una ferita lacerante avrebbe continuato a bruciare in lui per
sempre,
una ferita di fuoco.
Fiamme rosse come i suoi capelli...
...se l'aveva persa era solo per colpa sua...
...non era stato capace di proteggerla,
pensando solo a lui stesso, non le era stato vicino.
Ma era stato lui, a creare la crepa tra loro due:
Schifosa Mezzosangue
...pensando solo alla sua sofferenza
...pensava solo a riscattarsi...
...una schifosa
Mezzosangue...
che lui amava più di sè stesso.
E ora?
Per sè stesso voleva la morte più atroce.
La fine più dolorosa.
Consumarsi nel dolore per non tornare più.
E se lo meritava!
Lo sapeva di meritarselo,
in fondo era giusto così.
Avrebbe fatto cambio in qualsiasi momento.
Lei viva, lui morto.
Se solo avesse potuto, in qualche modo, l'avrebbe fatto.
Ma intanto era sempre lui,
Severus Piton,
codardo,
per cominciare..
Perchè anche ora rifiutava tutti,
isolandosi come era solito fare.
Ce l'aveva nei geni quella caratteristica
e ora anche l'unica persona che aveva provato a cambiare ciò
non c'era più.
Sì, si isolava.
Non partecipava attivamente al loro dolore,
ma era appoggiato in disparte e lontanissimo, a una colonna
della chiesa.
Si volse di poco,
ed ecco, oltre l'immensa marea nera due bare.
Le stavano chiudendo proprio in quel momento.
Un colpo lacerante.
Quel gesto rendeva tutto così definitivo...
...così irrinunciabile...
...nuove lacrime
così tante da non crederci...
da non renderlo possibile,
da sperare che finisse tutto...
...
...se solo sarebbe
potuto finire tutto..
...
...
Era un incubo,
una mostruosità da cui chiunque sarebbe voluto fuggire.
Perchè nessuno lo svegliava?
Perchè lo lasciavano lì...?
Qualche tempo dopo la marea si diradò.
Rimase un uomo, avvolto in un mantello.
Non c'era più quasi nessuno
e lui fissava la bara contenente quell'angelo coi capelli rossi,
che aveva già sicuramente raggiunto il paradiso.
Silenzio.
Con te ho sbagliato
tutto. Ho rovinato tutto e lo so.
Chissà adesso
sarebbe potutto essere tutto diverso...
...io e te...
...
No, tu non
meritavi un'anima nera come la mia.
Ma non meritavi nemmeno
questa fine.
Lily,
sembra tutto
così ingiusto a volte...
Piton si affloscia sulla bara, ormai chiusa.
Non è un movimento volontario, è come se svenisse.
O come se si volesse abbandonare
a quel dolore a cui ormai ha fatto l'abitudine.
E' come se sperasse di cadere oltre il legno, direttamente tra le
braccia dell'unica donna che abbia mai amato.
Non la può nemmeno vedere adesso. Nemmeno un'ultima volta.
Non la rivedrà più. Nemmeno dopo questa vita...
perchè lei era in un luogo splendido, che a lui sarebbe
stato sicuramente sempre precluso...
Per i suoi crimini.
Per le sue colpe.
Per il suo essere Piton.
-Andiamo, Severus?
La voce di Silente lo raggiunge come da molto lontano.
Severus si sollevò a fatica dalla sua posizione e fece un
breve cenno del capo alla bara, dove appoggiava entrambe le mani, nella
chiesa ormai quasi vuota.
Col cuore in gola depose un bacio lieve sul legno.
Fu un attimo, velocissimo, quasi fosse probito farlo.
Poi si voltò con decisione ed uscì, il mantello
fluttuante.
Lui e Silente sbucarono sotto un cielo purpureo, che volgeva al
tramonto.
E che minacciava ancora pioggia.
Ancora.
E quando le prime gocce iniziarono a cadere Piton non si mosse, non
fece la minima piega, continuando a camminare imperterrito, esattamente
come pochi giorni fa davanti a casa sua, quando ancora si aggrappava
alla speranza... adesso invece chiedeva alla pioggia di asciugarlo dal
fuoco che sentiva dentro.
è una
promessa. Proteggerò tuo figlio, Lily... come non sono stato
in grado di fare con te.
The End
Spero vi sia
piaciuta.... =] ThePirateSDaughter.
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