Sherlock Holmes (non) ha un cuore di Anwyn
(/viewuser.php?uid=478208)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La carne è debole ***
Capitolo 2: *** Di nuovo a Londra ***
Capitolo 1
*** La carne è debole ***
Sempre lo stesso suono.
Sempre Lei.
Per quanto Sherlock continuasse a non rispondere ai messaggi, lei puntualmente tornava.
'Perché io? Perché io?! Il caso si è chiuso, lei è scappata chissà dove. È un'artista del sesso. È il suo lavoro, la sua passione. Il suo mondo dedito alla passione carnale è incompatibile con la mia razionalità'. Eppure il telefono suonava, squillava, continuava a vibrare.
Non si vedevano da tempo e il loro rapporto era stato legato solo allo scandalo. Anche se a lei era piaciuto giocare.. dal primo incontro nella sua casa, nuda. Le era piaciuto giocare.
'Ma con me non funziona.. certo, sono sicuro che Watson ne sia rimasto affascinato, per non dire attratto. Ma per me è solo un corpo nudo. Pura scienza. Potrei studiarne le simmetrie delle forme. Il colore della pelle. Il tipo di cipria. Ma è solo scienza'
I pensieri continuavano ad aggomitolarsi nella mente ordinata dell'investigatore londinese. Eppure tutti quei messaggi rompevano la tranquillità del salotto al 221B di Baker Street.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2
*** Di nuovo a Londra ***
Lestrade era appena uscito, portando via con sé tutto quell’alone di ignoranza e superficialità che lo contraddistingueva.
«Che uomo mediocre», disse Watson ad alta voce, mentre Sherlock era intento a spalancare le finestre del disordinato soggiorno. L’arroganza della polizia lo pungeva nel vivo.
Tirando una delle spesse tende verso il muro per far entrare l’aria, lo sguardo infallibile di Holmes notò un particolare curioso che pendeva da una delle pieghe del pesante tessuto.
Era un nastro di raso nero, bordato di pizzo. Un piccolo pezzo di stoffa che avvolgeva un biglietto. Un angolo si intravedeva attraverso il tessuto.
La mano di Sherlock per un attimo esitò, mentre qualcosa dentro di lui si risvegliava. Un senso di stupore, meraviglia e rabbia lo stava invadendo.
«Va tutto bene, Sherlock?», domandò dubbioso Watson, alzando lo sguardo dalla terza pagina del quotidiano locale. Aveva notato un curioso imbarazzo nel comportamento dell’amico.
«Devo cambiarmi la camicia. Non venirmi a disturbare, Watson», rispose di fretta Holmes, infilandosi il riquadro di seta nella tasca interna della giacca con un gesto veloce.
Adesso tutti i messaggi e le chiamate avevano un senso. Holmes si sentiva così stupido a non averci pensato.
La Donna era tornata di nuovo a Londra. Era stata in casa. Si era intrufolata sotto i suoi occhi così attenti verso il mondo, ma così miopi con lei.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP
/viewstory.php?sid=3751953
|