Baby, Don't Cry

di bbhyung
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Baekhyun sospirò, cercava di trovare una bottiglia d'acqua sul davanzale della cucina ma evidentemente erano finite e suo fratello - era lui a prendersi cura di Baekhyun - aveva dimenticato di metterne una nuova a portata di mano. Odiava dover chiedere aiuto a lui per cose così banali, era davvero gentile e paziente ma era una specie di sfida contro sé stesso riuscire a fare determinate cose da solo. Decise di rinunciare, quel giorno suo fratello non era con lui dato che aveva avuto dei problemi familiari, Baekhyun l'aveva rassicurato più volte e gli aveva detto che non doveva preoccuparsi visto che viveva lì da molto e ormai conosceva bene la casa, non sarebbe stato un problema passare mezza giornata da solo. Perché viveva da solo, se aveva comunque bisogno di un minimo di assistenza? Baekhyun non voleva pesare ai suoi genitori, né a suo fratello, fino a poco tempo fa un badante si era preso cura di lui, poi a causa di problemi personali aveva dovuto trasferirsi, per questo motivo toccava a Baekbeom - fratello di Baekhyun - predersi cura di quest'ultimo, perché altrimenti non lo avrebbe fatto nessun altro.

“Posso stare da solo.” era quello che Baekhyun ripeteva quando suo fratello non poteva presentarsi a casa sua, ormai si era stancato di doverlo precisare ogni qualvolta ci fosse un imprevisto. Si diresse verso il bagno dove aprì il rubinetto del lavandino, abbassò il capo per raggiungere l'acqua e una volta bevuto si asciugò il mento con la manica della maglietta, poi ritornò sul suo letto.

Prese il telefono che aveva lasciato sul comodino e lo sbloccò, poi tenette premuto il tasto centrale. “Riproduci musica.” disse ad alta voce, a quel punto una playlist partì e si distese a faccia in giù, lasciandosi trasportare dal suono del pianoforte che era lo strumento dominante di quel brano. Cominciò a pensare a troppe cose contemporaneamente, si alzò di colpo e afferrò il telefono che era finito poco lontano. “Che giorno è oggi?” domandò.

“Sabato nove aprile duemilasedici, sono le ventuno e trentadue.” disse una voce femminile.

“Merda.” mormorò. Si alzò e si rese conto di essere rimasto in pigiama tutto il giorno, andò verso l'armadio e prese uno dei completi che suo fratello gli preparava sempre - l'ultima volta che si era vestito da solo, il maggiore gli confessò che l'abbinamento era pessimo, quindi aveva rinunciato anche a scegliere autonomamente i suoi vestiti - e lo indossò velocemente, poi, sempre facendo attenzione, si diresse verso l'ingresso, prese un cappotto e la chiave di casa e uscì, chiudendo la porta alle sue spalle. Era difficile, ma con tutta quella pratica lo trovava praticamente naturale. Dopotutto era abituato al buio da quando era nato, non lo spaventava più, non lo trovava strano, quella era la normalità, per lui.

Scese le scale e si ritrovò fuori dal suo condominio, l'aria fredda era fastidiosa e cercò di evitare di stare fuori troppo a lungo, non aveva portato il suo bastone perché sapeva che gli sarebbero bastati pochi passi per arrivare nel locale che si trovava lì vicino. Entrò e si sedette sulla prima sedia che trovò libera, rilassandosi e sentendosi felice visto che era arrivato sano e salvo, e lo aveva fatto da solo. Un altro motivo per non trasferirsi dai suoi genitori? Avere un locale del genere sotto casa, un posto così facilmente raggiungibile era il paradiso per lui. Le persone che lavoravano lì lo conoscevano benissimo e sapevano che il sabato era solito andare nel loro locale per ascoltare la musica dal vivo, infatti il proprietario lo notò subito e andò verso di lui.

“Baekhyun, che piacere averti qui!” sentì la voce dell'uomo. “Posso portarti qualcosa o hai intenzione di vivere di musica anche stasera?”

Il ragazzo sorrise vista quella battuta. “Non ho cenato quindi prenderò un sandwich.”

“Torno subito, ti porto anche qualcosa da bere.” lo avvisò allontanandosi. Baekhyun si concentrò sulle voci che sentiva cercando di distinguerle e capire cosa stesse succedendo, sembrava esserci molta gente, l'aria non era del tutto irrespirabile ma avrebbe preferito fosse meno viziata - di colpo, calò il silenzio.

“Buonasera - funziona questo coso?” domandò il ragazzo che si trovava sul palco, picchiettando con le dita sul microfono. “Sono Chanyeol, speriamo di riuscire a farvi divertire stasera!” esclamò, ci furono un paio di fischi e urla che fecero ridacchiare Baekhyun. Nel frattempo il suo panino era arrivato e lui aveva iniziato a mangiarlo, la musica partì poco dopo e Chanyeol iniziò a cantare, non gli era familiare e non sapeva se quella canzone fosse originale o se fosse una cover di un brano che non aveva mai ascoltato prima, fatto sta che era bella.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


"Puoi metterlo sul mio conto? Ho dimenticato i soldi a casa." chiese Baekhyun al proprietario del locale, l'uomo gli prese le mani e lo rassicurò.

"Lo farò, non preoccuparti. Devo farti accompagnare da qualcuno a casa o ce la fai da solo?" domandò, ma prima che Baekhyun potesse rispondere una voce lo precedette - non aveva idea di chi fosse e lo vide come un gesto quasi maleducato, ma magari il tizio non si era reso conto del fatto che loro due stessero parlando.

"Grazie per averci ospitato, ci è piaciuto esibirci qui." ringraziò l'uomo, prendendo un sorso dal bicchiere che aveva tra le mani. Baekhyun riconobbe la voce del cantante e, visto il contesto, era sicuro del fatto che fosse proprio lui, voleva fargli sapere che gli erano piaciuti.

"Siete stati bravi." Baekhyun si congratulò con lui - ma si rivolse anche ai ragazzi che avevano suonato. "È la prima volta che vi esibite qui, vero?" chiese, sperando di cominciare una conversazione con lui. Era sempre stato una persona socievole, fin da quando era piccolo gli piaceva parlare con le persone, Baekhyun era fin troppo gentile. Era educato e cortese anche con le persone che lo trattavano male o che lo sminuivano, non era ingenuo, non si faceva mettere i piedi in testa dalle persone, semplicemente era capace di rispondere in maniera educata a tutti, adorava conversare e fare amicizia, aveva molte qualità.

"È la prima volta che mi esibisco in generale ed ero parecchio nervoso, ma è stato bello. Comunque sono Park Chanyeol, ti ringrazio per i complimenti, piacere di conoscerti." disse allungando la mano verso di lui, tuttavia l'altro non fece lo stesso. Chanyeol guardò il proprietario del locale che sembrava imbarazzato, poi l'uomo parlò.

"Baekhyun è cieco." disse, poi si rivolse al più basso. "Ti ha porto la mano."

"Ah, scusa." mormorò mortificato il ragazzo, sollevando la mano, Chanyeol la strinse e sorrise. "Piacere, Baekhyun."

"Scusatemi ma devo andare a servire i clienti, allora torni a casa da solo Baek? Alla prossima." salutò entrambi. Chanyeol non sapeva cosa dire ma non voleva lasciare l'altro da solo, sembrava fosse spaesato e voleva essergli d'aiuto, e poi non aveva niente di meglio da fare, siccome il Natale era alle porte voleva fare una buona azione - insomma, non si sarebbe sentito in pace con se stesso se non lo avesse aiutato, in quel momento.

"Vivi qui vicino?" gli domandò, il ragazzo disse di sì. "Vai a casa da solo?"

"Non preoccuparti, è da tanto che lo faccio." rispose. "Però ho perso la cognizione dello spazio e non ho idea di dove sia l'uscita, puoi indicarmela?" domandò chiaramente imbarazzato, Chanyeol sorrise ancora e annuì, poi si rese conto del fatto che l'altro non potesse vederlo.

"Ti accompagno." disse, cominciando a camminare. Siccome il più basso era abbastanza confuso e non riusciva a capire dove volesse arrivare, Chanyeol gli fece un'altra domanda. "Vuoi reggerti?"

Baekhyun odiava l'eccessiva gentilezza, odiava sentirsi impotente e odiava quando le persone lo trattavano come se avesse bisogno di essere aiutato costantemente. Ma non poteva negare il fatto che in quel momento avesse davvero bisogno di aiuto, e se Chanyeol si stava mettendo a disposizione significava che gli importava di lui, quindi accettò. Con una mano afferrò il braccio di Chanyeol che camminò piano fino ad arrivare all'uscita, l'aria gelida colpì Baekhyun in pieno viso, inutile dire che gli diede troppo fastidio. "Ah! Copriti." disse Chanyeol, abbottonando il colletto del giubbotto dell'altro. Baekhyun sorrise e lasciò il suo braccio, poi toccò il muro e cominciò a dirigersi lentamente verso casa sua.

"Grazie Chanyeol, spero che tornerai a cantare qui sabato prossimo."

"Lo spero anche io." disse, poi si morse il labbro inferiore, insicuro sul parlare o meno. "Hai bisogno di una mano?" disse alla fine, voleva essere sicuro che l'altro riuscisse ad arrivare a casa.

"Vivo in questo palazzo, tranquillo. Non ti invito a entrare perché non ti conosco e se facessi entrare nel mio appartamento tutte le persone che si dimostrano gentili con me sarebbe un problema, capisci cosa intendo?" domandò, ridacchiando. "Ci vediamo." concluse la conversazione, arrivò alla porta del suo condominio e prese le chiavi dalla sua tasca, dopo qualche tentativo riuscì a inserirla correttamente e ad aprire la porta, fatto ciò scomparì. Inutile dire che Chanyeol era rimasto a guardarlo tutto il tempo, non lo conosceva per niente ma gli era sembrato un ragazzo determinato e forte, non gli sarebbe dispiaciuto scambiare qualche chiacchiera con lui.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Era un martedì pomeriggio freddo e monotono, Chanyeol era seduto su una delle tante panchine presenti al parco e stava aspirando del fumo da una sigaretta. Non era un vizio per lui, riusciva a farne a meno e molte volte non ne fumava neanche una al giorno - però era anche vero che gli piaceva rilassarsi in quel modo. Quando aveva sedici anni era solito fumare molto, a causa delle brutte compagnie era diventata una dipendenza bella grossa, poi, crescendo, aveva capito che non aveva bisogno di essere sempre fatto per stare bene, e aveva smesso di spendere tutti quei soldi inutilmente.

Gli capitò di pensare a Baekhyun molte volte, nell’arco di tempo che era passato dall’ultima volta che l’aveva visto. Quando si era voltato a guardarlo per la prima volta lo aveva trovato un ragazzo come tutti gli altri - non che a causa della sua disabilità non lo fosse, ma la verità era quella, Baekhyun non vedeva. Provò a chiudere gli occhi, si concentrò sull’aria fredda e sulle voci che udiva, si sentiva sperduto in quel momento. Magari se avesse conosciuto meglio Baekhyun avrebbe potuto chiedergli come riuscisse a fare determinate cose o cosa sognasse, magari avrebbe smesso di dare per scontato cose che non lo sono affatto. Riaprì gli occhi e guardò il fumo uscire dalle sue labbra e dissolversi, sospirò e buttò la sigaretta che aveva spento in un cestino, poi si alzò e si diresse verso il locale dove aveva cantato sabato sera, con la speranza di rivedere Baekhyun. Aveva anche sete.

Entrò nel locale poco dopo, era completamente vuoto, se non per un vecchietto seduto all’entrata e per il proprietario, che era fuori a guardare i passanti. Chanyeol lo salutò educatamente ed entrò, poi ordinò un caffè. "Giornata triste?" chiese l’uomo, il ragazzo ridacchiò.

"Stavo pensando al ragazzo cieco, quello di sabato sera." gli confessò, tanto non lo conosceva minimamente, non avrebbe potuto dirgli niente e anche se si fosse fatto strane idee - insomma, non gliene importava affatto.

"Baekhyun! Lo conosco da anni, è sempre stato un mio cliente, di solito viene qui ogni giorno, oggi non è ancora venuto ma credo sia normale, è presto." rispose. "Perché me lo chiedi?"

"Potresti farmi un favore?"
 
͠


Baekhyun quel pomeriggio se la prese comoda, era stato con suo fratello per qualche ora e in quel momento stava ascoltando un po’ di musica. Non aveva voglia di uscire ma aveva bisogno di fare un po’ di movimento, inoltre aveva un certo languorino e gli era venuta voglia di cioccolata. Prese le chiavi di casa e il suo bastone e uscì, si diresse al locale sotto casa dove venne accolto a braccia aperte dal proprietario. Mangiò con calma e chiacchierò col proprietario, poi cercò di pagare la brioche che aveva preso quel giorno ma -. "Qualcuno ha già pagato."

"Scusa ma cosa significa? Ci dev’essere un errore." disse confuso, eppure l’uomo negò tutto.

"Prima è passato di qui Park Chanyeol, mi ha chiesto di te e mi ha detto che sarebbe rimasto qui ad aspettarti ma che aveva delle prove, però voleva comunque offrirti qualcosa." spiegò, Baekhyun cominciò a sentire uno strano calore sulla sua faccia, come se le sue guance avessero preso fuoco. Perché Chanyeol aveva fatto una cosa del genere? Non si conoscevano neanche. Si ricordò di come si era poggiato all'altro e di come il più alto si fosse preoccupato di lui, il fatto che gli avesse offerto una brioche a distanza era molto strano, ma lo trovò un gesto decisamente carino.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Il fine settimana era arrivato e Chanyeol stava andando nel locale dove era stato il sabato precedente, stavolta non nelle vesti di intrattenitore - non sarebbe stato lui a cantare quella sera, in verità non gli interessava più di tanto essere sul parco ogni weekend, dare spazio anche agli altri gli faceva piacere. Non aveva cominciato a frequentare quel posto solo dopo aver conosciuto Baekhyun - anche se era quello il motivo per cui ci stava andando quella sera - infatti, Chanyeol andava in quel locale già da molti mesi, da quando aveva cominciato ad uscire più spesso di nuovo, per questo aveva fatto amicizia col proprietario e dopo molte prove era riuscito a far salire la sua band sul palco. Ad ogni modo, finì di fumare la sua sigaretta giornaliera e la spense nel posacenere, dopodiché entrò nel locale. Era un posto niente male, pieno di luci colorate e di musica piacevole da ascoltare, era proprio bello andare lì, e di solito c’era sempre bella compagnia.

Era arrivato tardi, erano già le dieci passate e di solito la serata iniziava molto prima in quel posto, era diverso da tutti gli altri. La prima cosa che notò - dopo i ragazzi che stavano suonando - fu Baekhyun. Non c'era molta gente e per questo riuscì a notarlo subito, era seduto a un tavolino, teneva il suo bastone da orientamento poggiato a una gamba e una bottiglietta d’acqua aperta nella mano sinistra. Non sapeva come parlargli o cosa dire o come iniziare una conversazione ma sapeva che voleva salutarlo, voleva chiedergli come stava e voleva sentire la sua voce. Si avvicinò a lui e gli si sedette di fronte, non aveva pensato bene a quello che avrebbe detto per giustificarsi di essere così inquietante, in effetti si faceva quasi paura da solo.

"Hey." disse, il più basso - che non lo aveva sentito spostare la sedia a causa della musica - realizzò in quel momento di non essere solo.

"Si?" chiese Baekhyun confuso. Il minore sorrise e continuò a guardarlo. "Chanyeol?"

"Hai riconosciuto la mia voce?" domandò felice, lo aveva sentito parlare solo una volta, togliendo il fatto che aveva cantato per una serata intera, e si era ricordato della sua voce!

"Tu mi hai riconosciuto per la mia faccia suppongo, io per la voce, è la stessa cosa più o meno - no?" domandò. "Comunque per prima cosa volevo ringraziarti per.. martedì, credo. Per avermi offerto da mangiare, non dovevi."

"Hai pensato 'cosa vuole da me' o qualcosa del genere, vero?"

"No, ho pensato che era una cosa che non aveva mai fatto nessuno." rispose tranquillamente. "Anche se devo ammetterlo, ero abbastanza confuso." fece una pausa. "Chi sta suonando stasera? La musica non mi piace per niente."

"Sono dei ragazzi che non conosco, non saprei risponderti. Sono venuto a fare un giro, non ci sono miei amici ma ci sei tu quindi posso stare con te, ti scoccia?"

"No, affatto. Altrimenti sarei stato da solo, almeno puoi farmi compagnia tu." Baekhyun prese un ultimo sorso dalla bottiglietta d’acqua che era ormai finita, poi la lasciò sul tavolo. "Ti va di camminare un po’? Non riuscirei ad andare in giro da solo e - prendiamo un po' d'aria, che ne dici? O vuoi restare ad ascoltare la musica?"

"Vuoi fare una passeggiata ora? Va bene, la musica non mi interessa." rispose alzandosi, Baekhyun fece lo stesso, prese il suo bastone e cominciò a camminare di fianco al ragazzo. Ogni tanto allungava la mano per controllare che fosse ancora accanto a lui e, quando uscirono, poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. "L’aria lì dentro è irrespirabile." si lamentò Chanyeol. "Tu dove vorresti andare?"
 
"Qualunque posto andrà bene, magari non uno troppo trafficato o rumoroso." rispose Baekhyun. Camminarono in silenzio per un po’, Chanyeol decise che sarebbero andati al parco, lì era bello e a quell’ora non c’era anima viva, lui e Baekhyun avrebbero potuto camminare senza problemi.
 
"Tu con chi vivi?" domandò il minore, cercando di cominciare una conversazione.
 
"In teoria da solo, in pratica mio fratello è a casa mia la maggior parte del tempo." spiegò. "Però sono felice che le cose vadano così, senza di lui sarei perso, sono abbastanza imbranato in tutto. Ci sono nato così, per me è la normalità, capisci? È come se un bambino nascesse in un posto dove non esistono le torte, anche se i suoi amici le avessero provate e gli avessero spiegato che sapore hanno a lui non interesserebbe più di tanto perché non le ha mai mangiate, di conseguenza non ne ha bisogno."
 
"Ottima metafora." Chanyeol gli afferrò un braccio, a quel punto il ragazzo si fermò. "Scusa, dovevamo girare a destra ma mi ero distratto." disse, continuando a guidare Baekhyun tenendogli il braccio. In quel momento si rese conto di quanto l’altro fosse davvero indifeso, si era fidato di lui e si stava lasciando guidare da un ragazzo che conosceva appena, quella cosa lo sorprese molto. "Tu ti fidi di me, vero?"
 
"Hyunkyun mi ha detto che sei un bravo ragazzo, e se lo dice lui non posso fare altro che credergli, sono come una sorta di figlio per lui." ridacchiò, si stava riferendo al proprietario del locale sotto casa sua. "Lui vuole che mi faccia degli amici e credo anche che gli faccia piacere vedermi uscire con qualcuno, e poi - anche io voglio un amico vero."
 
"Esistono gli amici veri? Prima o poi ti pugnalano tutti alle spalle Baekhyun." disse, poi si fermò. "Ci sediamo?"
 
I ragazzi si sedettero su una panchina, chiacchierarono di cose non molto importanti, cose banali ma che Baekhyun adorava, ad esempio parlarono della musica, dell’istruzione, a grandi linee di come avevano passato l’infanzia - passavano da un argomento all’altro in maniera estremamente veloce, si trovavano bene l’uno con l’altro, Chanyeol si soffermava a guardare Baekhyun ogni tanto. Provò una strana sensazione, una sorta di completezza e di pace, una cosa che non gli succedeva da molto. Baekhyun chiese all'altro di accompagnarlo a casa dopo un po', così si alzarono e si avviarono verso l'abitazione del maggiore.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


"È questo il portone, vero?" chiese Chanyeol, Baekhyun mise una mano sulla serratura e la riconobbe, cominciò a cercare la chiave di casa nelle tasche e una volta recuperata rimase immobile, prima di fare qualunque cosa si rivolse al minore.

"Grazie per avermi accompagnato a casa e per avermi lasciato passeggiare con te." accennò un sorriso. "Cosa farai adesso?"

"Penso che andrò a casa anche io, è tardi e non c’è molto da fare fuori a quest’ora quando sei single e senza amici." rispose lui, facendo ridacchiare il più basso.

"Adesso hai me, no?" domandò. "Se non hai niente di meglio da fare possiamo uscire insieme domani, io personalmente passerò tutto il giorno sul letto se rifiuti, e non mi piace molto sprecare le mie giornate in quel modo."

"Domani? È domenica giusto? Di mattina ho le prove con la mia band ma di pomeriggio sono libero, posso venire a prenderti."

"Mi piacerebbe."  accettò Baekhyun. "Posso segnarmi il tuo numero? Nel caso mio fratello decidesse di portarmi con lui a casa dei miei voglio avvertirti in anticipo, riguardo il fatto che non ci sarò - anche se domani dovrei stare da solo, di pomeriggio."

Chanyeol disse di sì, felice di essersi guadagnato il numero del ragazzo. Salutò Baekhyun e gli diede la buonanotte, dopodiché si avviò verso casa sua. Non vedeva l’ora di passare altro tempo con quel ragazzo, l’indomani.

͠

"Così non possiamo andare avanti, non si può proprio continuare." si lamentò Jongin, il chitarrista della band di Chanyeol. "Non so cos’hai per la testa ma martedì dobbiamo esibirci al compleanno di quella ragazzina e se non sarai in grado di cantare, i suoi genitori ricchi ci pagheranno con noccioline e birra, altro che duecentocinquantamila won!"

"Scusa, scusa." rispose mortificato Chanyeol, grattandosi la nuca. "Davvero vogliono pagarci tutti quei soldi?"

"Tutti quei soldi?" chiese Minseok, il batterista. Stavano facendo le prove nel suo garage. "La bolletta della corrente di casa mia è il triplo di quei soldi per colpa dei nostri strumenti e di tutto il resto, eppure noi continuiamo a fare finta che suonare a un compleanno ci arricchisca, non è così! Nessuno ci chiama a suonare non perché non siamo bravi ma perché siamo poco conosciuti, fortuna che il padre della bambina ci ha visto esibirci altrimenti non avremo guadagnato uno spicciolo, Park Chanyeol sarà meglio che parlerai col proprietario di quel posto e ci garantirai un’altra serata lì, altrimenti le prove le faremo a casa tua."

Tutti si voltarono a guardare il maggiore, di solito parlava poco ma quella volta si era veramente arrabbiato, o meglio, così sembrava. "Scusa." ripeté Chanyeol. "Possiamo continuare."

"Aspetta, devo rispondere alla mia tipa."

"La tua tipa? È così che la chiami?" domandò Chanyeol, Jongin fece le spallucce.

"Tu come chiami la persona con cui esci?" domandò, inarcando un sopracciglio.

"Col suo nome?" chiese, gli occhi di Jongin si illuminarono.

"Quindi è vero che esci con qualcuno!" esclamò, Chanyeol si maledisse per aver risposto in quella maniera. I suoi amici più stretti sapevano della sua bisessualità, certo, ma da quando aveva fatto coming out Chanyeol non era uscito con nessuno, tutti si chiedevano quando avrebbe cominciato a frequentare qualcuno, ragazza o ragazzo che fosse, e in quel momento erano curiosi di sapere. "È una ragazza?"

"Non sto uscendo con nessuno." rispose Chanyeol scocciato, tuttavia Jongin sembrava determinato - era sempre stato così pettegolo, ci avevano tutti fatto l’abitudine.

"È un ragazzo, vero?"

"Lascialo in pace, non vedi che non vuole dirtelo?" lo difese Minseok.

"È un ragazzo ma -." cominciò Chanyeol, venne interrotto da un ‘lo sapevo!’, urlato da Jongin, poi continuò a parlare. "Ma non so se lui è come me, nel senso non so se starebbe mai insieme a un ragazzo, e ci conosciamo da pochissimo, e forse oggi usciamo insieme di nuovo."

Perché se era partito con l’idea di non dire niente ai suoi amici aveva cominciato a raccontargli tutto? In effetti sentiva il bisogno di liberarsi e chiedere consiglio a loro sarebbe stata una buona idea. "Come si chiama?"

"Baekhyun." rispose. "Il suo nome è così bello."

"Oh Dio, sei cotto!" urlò Minseok. "E com’è? Carino? Hai una sua foto?"

"Ho il suo numero ma non ha una foto al profilo, e poi c’è una cosa." disse, voleva essere sicuro di far conoscere agli altri la sua preoccupazione. Non lo preoccupava il fatto che Baekhyun fosse cieco, ma aveva paura di non sapere come comportarsi con lui, di porsi in maniera sbagliata, di risultare troppo appiccicoso.

"È fidanzato?"

"È cieco." rispose. "È una persona eccezionale però, vive da solo, non credo sia un grande problema."

"Se ti piace davvero la sua disabilità non sarà affatto un problema, non te ne accorgerai neanche e imparerai a farci l’abitudine, fidati." rispose Minseok. "Dopo che sarete usciti insieme ci aggiornerai, vero?"

"Si." rispose felice, si era liberato di un peso. "Ora che ve l’ho detto possiamo finire di provare?"

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


Baekhyun era nervoso - se ne stava disteso sul letto, aveva messo il cellulare in carica e lo stava usando per ascoltare della musica. Chanyeol lo avrebbe chiamato? Lui non aveva fatto sapere niente al minore, magari credeva fosse occupato, magari aveva paura di farsi sentire, magari non voleva uscire con lui. Mille domande gli frullavano nella testa, quasi non si era reso conto del fatto che qualcuno avesse suonato al campanello. Si alzò lentamente e si diresse verso la porta, poi sollevò la cornetta. "Chi è?"

"Chanyeol." la voce non era chiara ma sentendo quel nome lo riconobbe subito. "So che dovevo chiamarti prima ma sono passato di qui per caso, hai già pranzato?"

"Non ancora." rispose Baekhyun, grattandosi un braccio a causa del nervosismo.

"Vuoi pranzare con me?" sentì la domanda di Chanyeol, premette il bottone e aprì la porta.

"Terzo piano." disse, poi mise a posto la cornetta. Aprì la porta dell’appartamento e cominciò a chiedersi se avesse fatto la cosa giusta, conosceva Chanyeol da così poco eppure si stava fidando di lui, stava facendo bene a comportarsi in quel modo? Sentì l’altro fischiettare mentre saliva le scale, ridacchiò e rimase ad aspettarlo. Il minore aveva perso il conto, quante rampe di scale aveva già superato e quante gliene mancavano? Capì di essere arrivato non appena notò Baekhyun aspettarlo, venne accolto da uno zerbino con sopra inciso ‘buongiorno.’, e dal ragazzo.

"Hey." lo salutò, aveva il fiatone. "Un ascensore no?"

"Sei stanco? Io faccio tutti i giorni queste scale e non mi fanno stancare, sarà che sono abituato." rispose. "Non ho cucinato niente in realtà, quindi, uhm."

"Pensavo di andare a mangiare fuori." rispose Chanyeol. Baekhyun non aveva valutato una simile opzione, credeva sarebbero rimasti in casa da soli, invece uscire era meglio, si sarebbe sentito molto a suo agio.

"Devo mettermi le scarpe, puoi entrare nel frattempo." disse facendogli strada nella casa. "Il salotto è lì, ci metto un secondo." continuò, poi si spostò verso il bagno per sistemarsi e mettersi le scarpe, appunto. Chanyeol osservò il salotto, era spazioso e ben arredato, non appena notò delle foto su un paio di mensole si avvicinò. Non erano recenti, anzi, sembravano abbastanza vecchie, non riconosceva nessun soggetto. C’erano solo due cornici, la prima raffigurava una famiglia, c’erano due bambini - probabilmente Baekhyun e suo fratello, una mamma e un papà, nella seconda foto c’erano solo i due bambini. "Chanyeol?"

"Sono qui." disse. "Devi prendere altre cose?"

"No, il cellulare e i soldi ce li ho quindi possiamo andare." rispose. Uscirono dall’appartamento e Baekhyun chiuse la porta a chiave, dopodiché si diressero verso -. "Aspetta, dove stiamo andando?" chiese il più basso, Chanyeol ci pensò su.

"Ti piace la pizza?" chiese, cominciando a pensare a posti carini dove poter portare il ragazzo.

"Ma certo che mi piace!" esclamò lui, lo aveva detto così euforicamente che era sembrato urlare ‘andiamo a mangiare la pizza’ o qualcosa del genere.

"Allora andiamo da un mio amico, fa una pizza molto buona, ti piacerà." disse lui. "Però è lontanuccio, sei stanco?"

"No, tu si?" ridacchiò, Chanyeol fece le spallucce.

"Leggermente, ma ci riposeremo una volta arrivati. Comunque eri carino da piccolo."

"Cosa?" domandò, la sua espressione era un misto tra confuso e imbarazzato. "Che c’entra?"

"C’era una foto sulla mensola e l’ho vista."

Baekhyun ci pensò, probabilmente quando sua madre aveva arredato la casa l’aveva messa lì, non ci aveva mai fatto caso, non gli era venuto in mente di chiedere a nessuno cosa ci fosse sulle mensole del suo appartamento. "Ero carino? E adesso come sono?"

Chanyeol lo guardò, rise non sapendo cosa dire. "Suppongo ti abbiano già detto che sei bello, no?"

"Non ci faccio molto caso, preferisco sentirmi dire che sono simpatico, è qualcosa di più vicino a me, capisci?"

"Credo sia normale, anche per me è più importante il carattere dell’aspetto fisico, non sono così superficiale." spiegò. "Però mi hai chiesto come sei adesso quindi ti ho risposto, tutto qui."

"Sono bello?" domandò Baekhyun. "Grazie, suppongo - anche tu lo sei."

Chanyeol sorrise, erano un paio di volte che Baekhyun aveva rischiato di cadere per aver messo il piede in posti sbagliati, e ogni volta si era tenuto al minore, a quel punto aveva deciso che reggersi al suo braccio per tutto il viaggio non sarebbe stata una cattiva idea - neanche a Chanyeol dispiaceva.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


"Com’è?" domandò Chanyeol, stava guardando Baekhyun gustare la pizza che gli era stata portata al tavolo ed era certo del fatto che gli stesse piacendo, ma voleva averne la conferma. Il maggiore aveva la bocca piena, ingoiò il suo boccone e parlò.

"La pizza più buona che abbia mai mangiato." rispose, il ragazzo ne era felice. "Mi piace qui, è calmo." aggiunse, in effetti il locale era vuoto, probabilmente perché era ancora presto, non capiva come mai non fosse pieno di gente visto che meritava un sacco. "Com’è la tua pizza?"

"Con le patatine, vuoi assaggiare?" gli offrì un po’ della sua pizza, Baekhyun non voleva sembrare maleducato ma quando la cameriera aveva preso le ordinazioni lui era stato il primo a chiedere la pizza, e se solo se ne fosse ricordato prima avrebbe preso anche lui le patatine. Il punto era - aveva voglia di patatine, davvero, quindi non poteva rifiutare un’offerta simile. "Te ne metto una fetta qui." disse Chanyeol, così fece.

"Anche tu puoi prenderne un po’ della mia, è buona."

"Non ne ho dubbi, ma non mi piacciono i funghi quindi passo." ridacchiò, il pranzo con Baekhyun si stava rivelando molto piacevole. "Ti sei sporcato di sugo."

"Dove?" Baekhyun cominciò a passarsi il tovagliolo su tutta la faccia, Chanyeol trovò quella scena molto carina. "C’è ancora?"

"Dammi." disse, gli sottrasse il fazzoletto e cominciò a pulirgli la bocca. Stava toccando le labbra di Baekhyun. Certo, col fazzoletto, ma sembravano così morbide, non si era neanche reso conto del fatto che l’altro fosse confuso, visto che continuava a ‘pulire’ quel punto da una buona decina di secondi. "Fatto." disse, posò il tovagliolo e realizzò di avere gli occhi di una signora addosso. "Una tizia ci sta fissando." mormorò per non farsi sentire.

"Ah si? Probabilmente è omofoba."

"Dici che ci ha preso per una coppia?"

"Voglio dire, siamo qui da soli e tu mi stavi palpando la faccia." ridacchiò, Chanyeol si sentì arrossire, un po’ per quello che aveva fatto, un po’ perché immaginare di stare insieme a Baekhyun lo faceva sentire.. strano. "Hai una ragazza?"

"Io?" chiese, poi realizzò la stupidità della domanda che aveva appena posto. "No cioè, mi piacciono le ragazze ma non mi interessano, nel senso non adesso."

"Io non sono mai stato con qualcuno, e probabilmente non ci starò mai." disse, dal suo tono di voce sembrava parecchio affranto.

"Perché dici così?"

"Perché le persone sono troppo superficiali." rispose, fece una pausa. "Tu sembri diverso. Non penso che molte persone avrebbero voluto fare amicizia con me, o comunque, non ci avrebbero tenuto così tanto. "Posso avere un po’ d’acqua?"

Chanyeol riempì entrambi i loro bicchieri, stava riflettendo su quello che aveva detto il ragazzo di fronte a lui. Insistette per pagare il conto, dopotutto era stato lui ad invitare l’altro e sarebbe stato quasi da maleducato non farlo, tuttavia lo fece con piacere, non era mai stato una persona tirchia e soprattutto, stare con Baekhyun ne valeva la pena. "Vuoi andare a casa?" chiese, il più basso scosse la testa.

"Vorrei fare qualcosa di divertente." disse, a Chanyeol venne un’idea.

"Hai un pianoforte o una tastiera a casa tua?"

"Cosa? No, non mi servirebbero a niente." ridacchiò. "Perché?"

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


“Si può?” domandò Chanyeol entrando nel locale, era ancora molto presto e non credeva fosse aperto, quindi era un po’ imbarazzato nell’andare lì a quell’ora. Il proprietario sbucò fuori da un angolo, aveva una scopa in mano, evidentemente stava sistemando.

“Ciao, c’è anche Baekhyun, che piacere.” disse felice, appoggiò la scopa al bancone e si rivolse ai due ragazzi. “Cosa vi porta qui così presto? Siamo chiusi a quest’ora, ho lasciato la porta aperta solo perché sto aspettando che mi venga consegnata della merce.”

“Non volevamo disturbare.” rispose Baekhyun. “Chanyeol si chiedeva se -.” in quel momento, il minore lo guardò male. “Fosse possibile utilizzare il pianoforte.”

“Ma certo!” rispose entusiasta, quell’uomo sembrava sempre al settimo cielo. “Suona qualcosa anche per me, è triste stare qui senza nessuno, mi fa piacere un po’ di compagnia.”

Chanyeol prese posto di fronte al pianoforte e aiutò il ragazzo a sedersi accanto a lui. “Puoi dirmi una canzone che vuoi che io suoni, cercherò lo spartito su internet.” disse, non aveva idea di cosa suonare e voleva che all’altro piacesse, e soprattutto voleva fare una buona impressione. “Sto continuando a studiare pianoforte, mi piace un sacco.”

Il ragazzo gli propose di suonare una canzone che non era molto adatta al pianoforte, infatti se ne rese conto subito. Però gli piaceva ascoltare Chanyeol suonare, era bravo e si vedeva che era molto esperto, riusciva a suonare senza guardare i tasti, una cosa abbastanza difficile. Suonò poi altre canzoni, quelle che conosceva meglio, quelle storiche, il proprietario gli portò una lattina d’aranciata per ringraziarlo visto che lo stava deliziando con il suo talento – così aveva detto il proprietario stesso. E che dire, Baekhyun si divertì molto.

Si sentiva spensierato, e soprattutto, era come un sogno. A un tratto il suo cellulare suonò.

“Si può sapere dove sei?” era suo fratello, era andato a casa sua come – quasi – ogni giorno e non aveva trovato il ragazzo lì, si era allarmato leggermente, ma siccome aveva risposto era più tranquillo.

“Sono al bar qui sotto.” disse, Chanyeol ascoltava la conversazione interessato. “Si, ora arrivo, ciao.” chiuse la chiamata. “Devo tornare a casa, devo fare delle cose insieme a mio fratello.”

Il ragazzo seduto al suo fianco annuì, un po’ triste di doversi separare da lui. “Ci si sente?”

“Quando vuoi, sappi che mi piacciono le sorprese.” disse, in un primo momento Chanyeol non capì, sorprese si riferiva al fatto che poteva presentarsi sotto casa sua in piena notte? Probabilmente no. “Mi accompagni?”

“Certo.” rispose, salutarono il proprietario e Chanyeol lo accompagnò al portone, c’era suo fratello Baekbeom ad aspettarlo. Baekhyun lo salutò e li passò le sue chiavi, il ragazzo era confuso.

“È un tuo amico?” chiese, poi gli porse la mano. “Piacere di conoscerti.”

“Piacere.” disse, era in imbarazzo. “Allora io vado.”

Baekhyun sorrise, dopodiché si allontanò insieme al fratello. 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


“Chi era?” domandò Baekbeom, suo fratello si sentì subito piccolo e indifeso, insomma – perché gli chiedeva una cosa del genere?

“È un mio amico. Anche io ho degli amici, sai?” chiese, entrò in casa e filò dritto in camera sua. Suo fratello lo seguì, voleva chiarire quella situazione. Guardò il casino che c’era in camera, non l’aveva mai vista così in disordine.

“Ma si può sapere che hai combinato?” prese a raccogliere le magliette a terra, guardò il ragazzo che si era messo a pancia in giù sul letto. “Sistemo questo macello, non farò altre domande. Ma prima, se posso chiedere, cosa hai mangiato oggi?”

“Chanyeol mi ha portato a mangiare la pizza.” disse. Non era arrabbiato con suo fratello, non ne aveva il motivo. Era così freddo perché avrebbe voluto passare più tempo con Chanyeol, invece la giornata era passata in fretta, sentiva già la sua mancanza. Il telefono del maggiore squillò.

“È il mio capo.” si giustificò, non che Baekhyun gli avesse chiesto qualcosa. Lo sentì uscire e anche lui prese il cellulare.

“Scrivi un messaggio a Chanyeol.” parlò piano, non voleva farsi sentire. “Grazie della bella giornata, il pranzo è stato molto piacevole e mi sono divertito con te, la prossima volta ti invito fuori io, voglio offrirti qualcosa di buono. Baekhyun.” disse, bloccò il cellulare e si portò le ginocchia al petto, sperando in una risposta. Baekbeom tornò nella camera del giovane nell’esatto momento in cui Chanyeol – due minuti dopo – rispose. Rimase fuori alla porta ad ascoltare. “Leggi il messaggio.”

“Anche a me ha fatto piacere stare con te.” il cellulare di Baekhyun parlò, non poté fare a meno di sorridere. “Sono felice che tu sia rimasto soddisfatto, ci vediamo presto.” non disse altro, era felice di quel messaggio, abbracciò il cuscino e rotolò fino ad arrivare al lato opposto del suo enorme letto.

“Stai uscendo con qualcuno e non me l’hai detto?” Baekbeom entrò nella stanza, il minore finse di essere confuso. “È il ragazzo che ho conosciuto prima? Lasciatelo dire, è carino, forse un po’ troppo alto per te.”

“Ma che stai dicendo? Non mi piace Chanyeol, e poi ci conosciamo da poco, e poi non sono -.” si fermò un attimo, non aveva mai affrontato un discorso del genere. “Non
sono gay, solo perché mi piace uscire con lui non vuol dire che -.”

“Ho capito, ho capito. Calmati.” ridacchiò e si sedette accanto a lui. “Guarda che non c’è niente di male. Volevo solo fartelo sapere.”

“Lo so che non è una cosa sbagliata ma non mi interessa.”

Il telefono di Baekhyun vibrò ancora.

“Guardo io.” disse Baekbeom afferrando il cellulare, Baekhyun cercò di riprenderlo ma ormai ce lo aveva tra le mani. “Posso?”

“Leggi pure.” rispose, lo avrebbe fatto comunque. Suo fratello si schiarì la gola e parlò.

“Questo sabato sarò nel locale sotto casa tua, il proprietario ci ha invitati di nuovo. Spero ci sarai perché stiamo preparando una nostra canzone, anche se tu ne hai già sentito un pezzo oggi spero che verrai a sentirla tutta, e non suonata solo al piano. Chanyeol.” disse, poi saltò in piedi. “Ti cerco un outfit speciale per sabato, ci andrai, vero?”

“Dovrei rispondergli.” prese il telefono e lo porse a suo fratello. “Io detto, tu scrivi.” disse, cominciando a pensare. “Ci sarò.”

“Tutto qui?”

“Cos’altro dovrei aggiungere? Si che va bene così.” rispose. Non gli piaceva Chanyeol, ma allora perché gli batteva forte il cuore?

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Sabato sera, Baekhyun entrò nel locale e si diresse verso il bancone, cercava il proprietario. “Hyunkyun?” domandò, l’uomo si voltò e vide il ragazzo.

“Baekhyun ciao, ma sei elegantissimo stasera!” disse, complimentando il suo outfit. “Hai fatto nuovi acquisti ultimamente?”

“In realtà no, grazie.” ridacchiò, fece una pausa e riprese a parlare, aveva una domanda da fargli. “Chanyeol è già arrivato?”

“Lui e il suo gruppo stanno sistemando gli strumenti, le casse e tutto il resto, posso andare a chiamarlo.”

“No, no. Ci parlerò dopo, volevo solo salutarlo e augurargli buona fortuna. Mi siederò a un tavolo adesso.” disse, sollevò la mano in direzione dell’uomo e si voltò, cercò un tavolino libero e si sedette. Non vedeva l’ora di sentire Chanyeol cantare e di parlare con lui, avrebbe tanto voluto che l’altro l’avesse notato ma probabilmente oltre ad essere in ansia era anche indaffarato, non voleva disturbarlo e poteva aspettare.

Non molto tempo dopo, puntuale come un orologio svizzero, il concerto cominciò. Riconobbe subito sia la voce di Chanyeol che la canzone, trovò quella scelta molto azzeccata, aveva proprio colpito nel segno. Cantarono per circa mezz’ora, un paio di canzoni, interagirono con le persone presenti chiedendogli consigli e dopodiché terminarono, cominciarono a sistemare – tutti tranne Chanyeol, lui doveva assolutamente fare una cosa. “Non ci aiuti?” domandò Minseok, il ragazzo si fermò e si grattò la nuca.

“Vorrei salutare Baekhyun.” rispose voltandosi. “È venuto a sentirmi cantare, voglio chiedergli come sono andato.”

Gli occhi di Jongin si illuminarono. “Vai Yeol, conquistalo!”

Chanyeol roteò gli occhi e riprese a camminare, arrivò al tavolino dove era seduto Baekhyun e si mise accanto a lui. “Si?” domandò il ragazzo confuso.

“Grazie per essere venuto.” sorrise, anche Baekhyun accennò un sorriso.

“Siete stati bravissimi.” disse. “Soprattutto tu, ovvio.”

Chanyeol continuava a guardarlo, aveva qualcosa di diverso quella sera. “Sei più bello del solito, te lo hanno detto?”

“Non così, il proprietario mi ha fatto i complimenti per i vestiti. Come sono? Li ha scelti mio fratello, spero che siano decenti.”

“Ti stanno benissimo Baekhyun, davvero.”

“Mi metti in imbarazzo.” disse, mettendosi le mani sulla faccia. Chanyeol portò una delle sue mani accanto a quelle di Baekhyun e le scostò.

“Non nasconderti, sei troppo carino.” disse, vide Baekhyun arrossire e per poco non si sciolse anche lui. “La smetto, scusa, scusa.” ripeté – non voleva metterlo troppo in soggezione. In quel momento, per la prima volta fece un pensiero bizzarro, pensò a come sarebbe stato sporgersi in avanti e baciarlo, si infilò le unghie nelle gambe e cercò di smettere di pensare a certe cose. Di solito quando si pensano cose del genere, in particolare quando si fanno film mentali riguardo una persona non ci si aspetta di essere ricambiati, eppure anche la mente del maggiore in quel momento era scossa da pensieri strani.

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


Baekhyun e Chanyeol non riuscivano a continuare a fare finta che fosse tutto normale tra di loro. Era passata una settimana dall’incontro che avevano avuto sabato sera, e si erano visti tutti i giorni. Una volta avevano preso da mangiare insieme, poi Chanyeol era dovuto scappare essendo impegnato con le prove della sua band. Una volta erano andati insieme al parco. Una volta il minore aveva portato la sua chitarra a casa dell’altro – non era il suo strumento preferito e di certo non era bravissimo a suonarla ma si divertiva a strimpellare note casuali e ad abbozzare canzoni, alla fine si era ritrovato a suonare canzoni romantiche e sdolcinate e ad accarezzare i capelli del ragazzo che era sdraiato accanto a lui, poi si era messo accanto a lui, e poi aveva realizzato che non gli sarebbe dispiaciuto passare la notte lì, a suonare e ad annusargli i capelli, avevano un profumo così buono.

A Chanyeol piaceva Baekhyun, gli piaceva e non riusciva sopprimere quel sentimento che provava nei suoi confronti. Quel sabato sera sarebbe andato di nuovo a casa sua, al locale c’era una serata movimentata, musica house e roba per ragazzini alle prese con le loro prime serate in discoteca, non valeva la pena andare lì. Piuttosto sarebbe andato a casa del minore, avrebbe preparato una cioccolata calda per entrambi e sarebbe stato sul letto insieme a lui, a parlare di musica. La trovava una serata perfetta.

Il sole era quasi tramontato e lui stava percorrendo le scale del condominio di Baekhyun, era quasi arrivato al suo appartamento. Non aveva sentito il ragazzo per tutta la mattina, si erano solo dati appuntamento l’ultima volta che si erano visti, sperava che non se ne fosse dimenticato. Baekhyun aveva aperto la porta, l’altro lo guardò subito confuso, aveva qualcosa di strano. “Baekhyunnie, va tutto bene?” domandò, entrando e chiudendo la porta dietro di sé. “Hai gli occhi gonfi.”

“Scusa in anticipo.” rispose, lui inarcò un sopracciglio.

“Di che ti scusi?”

Baekhyun scosse la testa e la inarcò leggermente, poi si portò una mano agli occhi. “Ero un po’ triste.”

“Hai pianto? Perché?” chiese, lo abbracciò subito. Ormai non aveva più il bisogno di chiederlo, la loro relazione era cambiata, era più serena e aperta. Baekhyun si lasciò andare e prese a singhiozzare sul petto del più alto, non era eccessivamente rumoroso ma era impossibile non notare che stesse piangendo, Chanyeol riusciva a sentire il suo petto contrarsi contro il proprio. “Va tutto bene.”

“Scusa perché ti stai preoccupando senza motivo, davano Monsters & Co. in TV e hai suonato al campanello quando Sullivan ha incontrato di nuovo Boo, quella scena mi fa sempre piangere.” disse, scoppiando ancora di più in lacrime. “E io non so perché sto piangendo ma non riesco a smettere.”

Chanyeol non riuscì a trattenere una risata, si allontanò e asciugò le lacrime immotivate – o quasi – di Baekhyun, poi lo abbracciò ancora. “Ti confesso che anche io ho pianto diverse volte per quella scena, non posso biasimarti.”

“Hai portato la chitarra?”

“Niente chitarra, scusa.”

Baekhyun si era subito calmato, chiese a Chanyeol di andare sul divano insieme a lui e si distesero lì, poi cominciarono ad ascoltare musica insieme. “Vuoi dormire da me?”

“Come?”

“Stanotte, mi sento sempre solo, sarebbe bello.”

Chanyeol ci pensò. “Anche io mi sento solo a volte.”

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


Non appena Baekhyun si svegliò allungo le braccia a destra e a sinistra per cercare Chanyeol, toccò qualcosa e allargò i palmi per cercare di capire meglio cosa fosse. ‘La schiena.’ pensò, ritirando le mani e mettendosi al suo posto. ‘Chissà che ore sono..’ non poteva alzare la voce e chiedere al suo cellulare di dirgli l’orario, magari era qualche ora improponibile della notte, aveva paura di disturbare il sonno del ragazzo che stava beatamente dormendo accanto a lui. Arrossì subito, stava dormendo insieme a Chanyeol, quella cosa lo rendeva dannatamente felice. ‘Però ho fame, non può essere così presto.’ rifletté, decise di utilizzare una tattica un po’ bastarda, come la definiva lui, ma che avrebbe avuto sicuramente successo.

Si mosse in maniera goffa, e nel frattempo si avvicinò a lui. Lo abbracciò – si sentiva tremendamente in imbarazzo, eppure gli piaceva – e sperò di farlo svegliare in quel modo. Chanyeol non era una persona dal sonno pesante infatti ci mise poco a svegliarsi, non appena unì i puntini e ricordò di essere nel letto di Baekhyun insieme a quest’ultimo cominciò a chiedersi perché il diretto interessato lo stesse abbracciando in maniera molesta.

Si voltò e Baekhyun lo capì, chiuse gli occhi e fece finta di dormire, gli veniva da ridere. “Sei sveglio?” sussurrò il minore, Baekhyun poteva giurare di aver sentito il suo stomaco fare una capriola, la voce dell’altro era profonda e roca, la adorava – inoltre Chanyeol aveva allungato un braccio e lo aveva poggiato sul suo fianco. Usò l’altra mano per togliergli i capelli dal viso. “Non so cosa darei per permetterti di vederti dai miei occhi in questo momento.” continuò a parlare. La luce della luna che illuminava la piccola stanza gli permetteva di scorgere i tratti del viso che lui definiva perfetto di Baekhyun.

Baekhyun si mosse e aprì gli occhi, poi si avvicinò di più a lui. Gli venne quasi naturale. “Chanyeol.” disse piano, abbracciandolo e affondando la testa nel suo petto.

“Sono qui.”

Improvvisamente Baekhyun si dimenticò di tutto. Dell’orario, del fatto che avesse fame, l’unica cosa che gli interessava era essere tra le braccia dell’altro. Chanyeol lo fece allontanare, voleva guardarlo. “Lo sai, sono felice di essere qui.” disse, indugiando leggermente. “Posso baciarti?” Baekhyun non sapeva cosa dire, era quello che voleva, voleva provare che sapore avessero le labbra di Chanyeol ma oltre a sentirsi insicuro – non aveva mai baciato – aveva paura di quello che sarebbe successo dopo. “Scusa, non volevo.” disse Chanyeol, evidentemente l’altro avendoci impiegato troppo a pensare a una risposta gli aveva lasciato intendere di non essere d’accordo.

“No, anche io voglio baciarti.” disse. ‘Sii coraggioso Baekhyun, per una volta nella tua vita prendi ciò che vuoi senza paura.’

Chanyeol in un primo momento scosse la testa, si sentiva così stupido per averlo chiesto eppure voleva davvero farlo. Sollevò la testa e si avvicinò a lui, si posizionò a pochi centimetri dalle sue labbra, Baekhyun riusciva a sentire il suo respiro sul viso. Il ragazzo si inumidì le labbra e attese il momento che non tardò ad arrivare, si ritrovò le labbra di Chanyeol sulle sue. Non sapendo cosa fare imitò i movimenti del ragazzo, baciò il suo labbro inferiore e risalì, era bello baciare, era bello soprattutto baciare Chanyeol. Quest’ultimo prese ad accarezzare il braccio del maggiore mentre lo baciava, doveva staccarsi per riprendere fiato e a malincuore lo fece, si allontanò e poggiò la testa sul suo cuscino.

“Voglio baciarti ancora.” gli fece sapere Baekhyun.

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


Baekhyun se ne stava sdraiato a pancia in su, il cuore gli batteva forte, riusciva solo a respirare e a tenere il palmo aperto sul petto. Anche l’altro ragazzo era nervoso, aveva alzato la schiena e se n’era stato fermo a fissare un punto sulla parete per un bel po’. Si voltò a guardare il maggiore, teneva i suoi occhi di ghiaccio aperti – probabilmente perché le tapparelle erano ancora abbassate e né luce né altri agenti esterni lo disturbavano. “Baekhyun.” lo richiamò, il ragazzo mugolò qualcosa e gli fece capire di stare ascoltando. “Io credo che tu mi piaccia.”

“Non lo avrei mai detto, insomma, pochi secondi fa la tua lingua era nella mia bocca.” disse ironicamente, facendo ridacchiare il minore. “Mi sento strano.” aggiunse, rimuovendo la mano dal petto, se la portò sulla pancia. Erano per caso farfalle quelle che sentiva? Fu la prima cosa che gli venne in mente – non era esperto di quella roba, per niente, ma la sua pancia era un disastro, quello lo sapeva.

“Strano in che senso?” chiese, se si riferiva allo stomaco sottosopra e al cuore che batteva forte allora anche lui si sentiva strano.

“Non so come spiegarlo, mi sento bene però, è una bella sensazione.” disse, la sua mano raggiunse quella di Chanyeol, sollevò anche lui la schiena, posizionò il viso a pochi centimetri di distanza da quello del più alto ma lo spostò subito dopo, mettendolo sulla sua spalla, usò poi entrambe le braccia per stringerlo forte. Chanyeol ricambiò l’abbraccio, si sentiva così felice. La fiducia di Baekhyun era importantissima per lui, era passato dal non poter entrare in casa sua ad abbracciarlo nella sua camera da letto.

“È da quando ti ho conosciuto che non sono riuscito a farti uscire dalla mia testa.” spiegò il più piccolo, si era confessato, tanto valeva farlo fino in fondo, no? “Quando mi hai invitato a restare da te mi sono sentito al settimo cielo ma non avrei mai pensato sarebbe successo tutto questo.”

Baekhyun sorrise, stava disegnando dei piccoli cerchi sulla schiena di Chanyeol con le dita. “Che cosa ti piace di me? Nessuno ha mai provato delle cose del genere nei miei confronti.”

“Secondo me hai sempre conosciuto gente che – scusa il termine – non ne capisce un cazzo. Cosa ti manca? Sei meraviglioso.” mormorò, gli baciò la guancia e gli accarezzò i capelli. Lo guardò intensamente, senza staccargli un secondo gli occhi di dosso e senza battere le palpebre, davvero c’erano persone che non lo trovavano perfetto?

“Secondo me tu sei troppo esagerato.”

“Secondo me no, e non voglio sapere cosa pensi, è così.” concluse, non credeva ci fosse bisogno di aggiungere altro, lo baciò ancora. Baekhyun ricambiò, era spaventato, cosa sarebbe successo? Sarebbe stato difficile essere in una relazione? Non sapeva neanche se stavano insieme. In effetti continuavano a baciarsi, un motivo c’era. Si staccò di colpo, Chanyeol lo guardò confuso. “Ho fatto qualcosa di sb-.”

“Sei il mio fidanzato?” chiese, le sue guance erano diventate rosse, Chanyeol per poco non si sciolse.

“Mi piacerebbe esserlo.”

“Anche a me piacerebbe.” disse, sorridendo e mostrando addirittura i denti, era talmente felice da non riuscire a controllare il suo sorriso. ‘Spero solo che non mi farai soffrire.’

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


Chanyeol e Baekhyun stavano insieme da cinque giorni. Il più piccolo si trovava in una situazione piuttosto particolare, viveva ancora con i suoi genitori ma era indipendente, aveva un lavoro – oltre a guadagnare quei pochi spiccioli cantando si occupava di allestire i locali per le feste, di montare impianti, era un vero e proprio tecnico del suono, quello gli consentiva di portare a casa uno stipendio dignitoso a fine mese. Chanyeol avrebbe tanto voluto andarsene, in quel momento sperava solo che le cose tra lui e Baekhyun andassero bene, voleva vivere con lui. Sarebbe stato perfetto condividere una casa col suo ragazzo, era qualcosa di magnifico e sembrava un sogno. Ne avrebbe parlato con sua madre e poi, quando la loro relazione sarebbe diventata più seria, con lui. Non voleva correre troppo però, quella per il momento era solo un'idea, non sapeva se sarebbe riuscito a farla diventare realtà, sperava tanto di si.

Erano solo loro due a casa quella sera, suo padre era uscito per una cena di lavoro, aveva tutto il tempo di parlarle liberamente. Aveva un bel rapporto con sua madre, le diceva sempre tutto – non le aveva detto di essere fidanzato ma lo avrebbe fatto a breve. Cominciarono a parlare del più e del meno e lui cominciò ad entrare nell’argomento. “Tu saresti felice se mi fidanzassi?”

“Ma certo.” rispose la donna. “Mi farebbe piacere che trovassi l’amore. Perché, sei fidanzato?” chiese, inarcando un sopracciglio. “Come si chiama?”

“Baekhyun.”

“È un ragazzo?”

“Baekhyun non è un nome da femmina, ti sembra?” chiese, cominciava a sentirsi nervoso. “Lui è bellissimo, vuoi vederlo?” sfilò il suo telefonino dalla giacca della felpa e sorrise, aprendo la galleria. Era molto fiero delle foto che aveva fatto al suo ragazzo, era senza dubbio un bellissimo soggetto e adorava riguardarle, voleva sapere se anche sua madre lo trovava carino. Cominciò a scorrerle, la donna arricciò il naso una volta notato il bastone di Baekhyun, lo aggiunse al fatto che avesse sempre gli occhi chiusi e fece due più due.

“È cieco?”

“Si.” rispose con un tono di voce abbastanza triste. “Ma ti assicuro che è la persona più tenera del mondo.”

“Chanyeol, scusa, sei il suo ragazzo o il suo badante?” domandò lei, il cuore del figlio quasi si spezzò, aveva davvero detto una cosa del genere?

“Mamma ma cosa stai dicendo?” chiese, decisamente sconvolto. Riprese il suo telefono e guardò le foto del ragazzo. “Lui ha dei sentimenti, e anche io.”

Lei sospirò, mettendosi una mano sulla fronte. “Lo so figliolo ma tu la pensi così adesso, tra qualche anno non sarà così, pensa a tutte le cose che non potrete mai fare insieme, pensa che quando diventerete vecchi entrambi dovrai accudirlo più del solito, pensa a tutte queste cose, pensa anche al fatto che non porterà mai dei soldi a casa, vuoi camparlo tu? Sei bellissimo, ci sono tante persone -.”

“Stai zitta.” la interruppe, lei lo fulminò con lo sguardo, odiava quando si rivolgeva a lei in quel modo infatti non lo faceva mai, eppure aveva davvero esagerato, come si era permessa di dire cose così orribili? Chanyeol si alzò, i suoi occhi erano lucidi e non perché fosse sul punto di piangere, era arrabbiato, maledettamente. “Tu non capisci niente.” disse, poi scappò in camera sua. Era andata indubbiamente male. Non le avrebbe mai perdonato una cosa del genere, perché aveva pensato a certe cose? Chanyeol non sarebbe mai stato un approfittatore, non si sarebbe mai messo con qualcuno solo per il denaro, solo per le cose che avrebbero potuto fare insieme. E poi Baekhyun era eccezionale.

Chiamò il ragazzo, aveva bisogno di sentire la sua voce.

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


Chanyeol camminava saltellando leggermente, nelle mani teneva un mazzo di fiori freschi che aveva appena comprato per Baekhyun, era da una settimana che stavano insieme e voleva fargli una sorpresa, il più grande non sapeva che sarebbe andato a trovarlo quella sera, gli aveva detto di essere impegnato con le prove della sua band. Chanyeol aveva – inoltre – già ordinato e pagato del sushi che sarebbe stato consegnato direttamente al suo appartamento, sarebbe stato tutto perfetto, aveva programmato la serata nei minimi dettagli, aveva anche scaricato un film sul suo account Netflix, lo avrebbero messo e poi avrebbero cominciato a parlare e a baciarsi e alla fine non lo avrebbero neanche visto ma non gli importava. Suonò al campanello, una voce familiare ma non quella di Baekhyun rispose. “Chi è?”

“Baekhyun c’è? Ho sbagliato bottone?” domandò, magari aveva premuto il pulsante di sopra per errore, insomma, qualcosa del genere.

“Chi è?” domandò ancora, qualcun'altro prese la cornetta e parlò, era Baekhyun.

“Insomma, chi è?” chiese anche lui.

“Io.” rispose, sentendosi stupido subito dopo.

“Chanyeol!” esclamò felice, premendo subito il pulsante e aprendo il portone principale. Chanyeol deglutì, chi era quel tizio? Avrebbe rovinato la loro serata, la serata che aveva progettato con tanto amore, sarebbe stato un disastro. Salì le scale lentamente, ad aspettarlo alla porta c’era il maggiore.

“Hey.” lo salutò, teneva i fiori dietro la schiena e quando Baekhyun si avvicinò a lui per baciarlo non li notò. “Disturbo?”

“Non mi avevi detto che saresti venuto così mio fratello e la sua famiglia sono venuti a mangiare qui, rimani anche tu per cena?”

Chanyeol sgranò gli occhi non appena suo cognato – era quello che era, alla fine – comparse. “Buonasera.” lo salutò, poi si rivolse a Baekhyun, parlò piano per non farsi sentire. “Volevo farti una sorpresa, ho ordinato il sushi e lo consegneranno qui tra tipo dieci minuti, avete già cucinato? Oddio, che figura di mer-.”

“Non state fuori al freddo, entrate!” la moglie del fratello di Baekhyun li richiamò, Chanyeol entrò in casa e notò due bambini, uno più basso dell’altro.

“Lui è Chanyeol, il mio -.”

“Che bei fiori!” esclamò uno dei due bambini, avvicinandosi al mazzo e odorandoli. “Di chi sono?”

“Veramente li ho portati per Baekhyun.” disse, passandoli timidamente al diretto interessato che li odorò e li trovò subito i fiori più belli che avesse mai ricevuto, nonché gli unici che gli fossero stati mai regalati. Baekhyun, extra come era, per poco non saltò addosso al più alto – lo baciò e cominciò a sclerare.

“Sono bellissimi waa! Grazie Chan! Sei il fidanzato migliore del mondo!”

“Fidanzato?” domandò suo fratello.

Si ricomposero, Baekhyun ritornò con i piedi per terra e si rivolse a suo fratello. “Stiamo insieme.” disse, prendendogli la mano. Qualcuno suonò al campanello. “ll sushi!”
Trascorsero la serata tranquillamente, Baekbeom all’inizio era rimasto deluso visto che suo fratello non gli aveva detto niente, insomma, gli sarebbe piaciuto saperlo prima, tuttavia dopo si addolcì e conobbe meglio Chanyeol. Quest’ultimo non si sentì a disagio neanche un secondo, gli era piaciuto mangiare sushi e pasta al ragù allo stesso tempo ma in due piatti differenti, era stata una cena interessante. Stava sistemando i fiori in un vaso pieno d’acqua, Baekbeom entrò in cucina e rimasero da soli.

“Chanyeol?” domandò, avvicinandosi. “È stato un piacere conoscerti, i bambini sono stanchi quindi vi lasciamo da soli.”

“È stato piacevole stasera, grazie a voi.” rispose stringendogli la mano.

“Fai parte della famiglia ora, credo.” ridacchiò. “Non fare del male a mio fratello.”

Non appena i due rimasero da soli, il più basso tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere sul divano. “Sono stanchissimo, Yeol. Vieni?”

Si avvicinò a lui e si accoccolarono, Chanyeol, guardando il sorriso stampato sulle labbra del suo ragazzo, decise di baciarlo. “Non è stato come lo avevo immaginato ma mi sono divertito.” gli fece sapere, gli tolse dei capelli dalla fronte e gliela baciò lentamente. Quel momento era immobile, era silenzioso, era i battiti accelerati del cuore di Baekhyun. Una mano arrivò a toccare il braccio del minore, lo attirò su di lui e cercò le sue labbra, ne aveva bisogno. Chanyeol lo sovrastò in poco tempo, troppi baci dopo si sentiva un disastro, il suo stomaco era in subbuglio. Baciare Baekhyun lo mandava in tilt ma baciarlo in quel modo, lentamente, godendosi ogni bacio fin all’ultimo schiocco era peggio, non riusciva a capirci niente.

“So come rimediare.” disse Baekkhyun tra un bacio e l’altro.

“Rimediare a cosa?”

“Ho rovinato i tuoi progetti, sai com’è.”

“Non erano importanti.”

“Ma sei stupido?” domandò, allacciando le sue braccia intorno al collo dell’altro. “Portami in camera e passiamo la notte insieme.”

Chanyeol si sentì andare a fuoco, ridacchiò e afferrò il corpicino di Baekhyun, piccolo com’era non sarebbe stato difficile scalare una montagna portandolo in braccio. Forse scalare una montagna sarebbe stato complicato, ma portarlo in braccio fino alla camera da letto no, per niente. Il più grande – solo di età – affondò la faccia nel petto dell’altro, mentre veniva portato nella sua stanza. “Credo di essermi innamorato di te. È presto per dirlo?”

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


Chanyeol era appena tornato a casa, aprì la porta e lasciò le chiavi sul comò, poi prese il cellulare e guardò un paio di post su Instagram. Si era fermato in salotto a leggere un articolo interessante e la madre lo stava osservando dalla cucina – il rapporto tra loro due era cambiato radicalmente. Il ragazzo non era solito portare rancore ma lei era stata veramente cattiva, non si sentiva ancora in grado di parlarle, comunicavano raramente e si dicevano solo lo stretto necessario. “Com’è andata al concerto?” domandò lei. “Avete suonato bene?”

Lui alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi. “Si.” si limitò a rispondere, la sorpassò e prese una bottiglia d’acqua, poi cominciò ad avviarsi verso la sua camera.

“Chanyeol, aspetta.” disse lei, facendolo bloccare. “Mi odi?”

“No, non ti odio.” continuò a darle le spalle.

“Allora invece di chiuderti in camera tua resta a parlare con me, come facevi prima.” disse, posò la sua tazza – di chissà cosa stesse bevendo – sul tavolo e quasi lo implorò di perdonarla. “Ti chiedo scusa per quello che ho detto, so che quando si è giovani l’amore sembra tutto rose e fiori ma posso assicurarti che crescendo la tua visione della vita cambierà, sono stata troppo dura e mi scuso. Solo perché le cose diventano più difficili col tempo non vuol dire che tu non possa viverle a pieno ora, quando sono ancora belle. Non mi dispiacerebbe incontrare questo ragazzo, magari per una cena, per farti capire che non ho problemi, anzi, mi farebbe piacere conoscerlo.” spiegò, Chanyeol non credeva alle sue orecchie. “Mi dispiace.”

Il figlio finalmente si voltò e le sorrise. “Amo davvero Baekhyun.” mormorò, poi guardò in alto. “Stasera abbiamo discusso.”

“Riguardo cosa?”

“Niente di importante. Tutte le coppie hanno dei problemi, no?” domandò. “È tutto a posto ora, solo – non era mai successo e ci sono rimasto male.”

“L’importante è che tu glielo abbia fatto sapere.” disse lei, sedendosi accanto al figlio che nel frattempo aveva preso posto sul divano. “Gli hai detto che non vuoi litigare?”

“Si, sa tutto.”

“E poi cosa è successo?”

E poi avevano fatto l’amore, ma non aveva molta voglia di farlo sapere a sua madre. “Certo che ti ci sono voluti giorni per scusarti con me.” ridacchiò, scuotendo la testa. “Puoi organizzare una cena per domani? Così mangiamo qui e Baekhyun resta a dormire.”
 
͠

La madre di Chanyeol aveva accettato e la cena si sarebbe svolta quel giorno, suo figlio era andato a prendere Baekhyun a casa – il maggiore si sentiva in ansia. Non gli piaceva andare in ambienti sconosciuti perché gli veniva difficile orientarsi, ma Chanyeol gli aveva assicurato che gli sarebbe stato vicino tutto il tempo, quindi non aveva affatto paura.

Baekhyun lo stava aspettando davanti al portone. “Hey.” lo salutò il minore, l’altro sorrise ma non riuscì a parlare dato che si trovò subito le labbra del più alto sulle sue. “Fa freddissimo, vieni in macchina.” gli prese la mano e lo accompagnò, non appena furono entrambi pronti e comodi partì. Arrivarono qualche minuto dopo, Chanyeol parcheggiò in garage e spense l’auto. “Aspetta, ti aiuto, c’è stretto.” poi andò accanto alla portiera di Baekhyun e la aprì piano per non farla toccare al muro, aiutò il ragazzo a scendere e – tenendogli la mano – lo guidò dentro casa. “Siamo arrivati!” urlò, portando Baekhyun – che nel frattempo aveva sentito un odore di cibo molto piacevole – in cucina, dove la madre stava finendo di cucinare.

“Ragazzi.” disse lei, non appena Baekhyun udì la sua voce si sentì intimidito. “Baekhyun, piacere di conoscerti.”

“Il piacere è mio.” le strinse la mano, lei sorrise e li guardò, sembravano così belli uno accanto all’altro, ritirava tutto ciò che aveva detto, non aveva mai visto Chanyeol sorridere così tanto.

“Fai vedere a Baekhyun dov’è il bagno, io nel frattempo finisco di preparare la carne.”

Così Chanyeol accompagnò l’altro al piano di sopra, si lavarono entrambi le mani e a quel punto erano pronti per la cena. Si sedettero a tavola, il discorso era scorrevole dato che parlarono del bar sotto casa di Baekhyun, poi della città, del presidente della Corea e infine di musica, il più grande si sentiva a suo agio, non gli erano state poste domande strane ed era piacevole stare lì, inoltre, la madre di Chanyeol aveva preparato dei piatti deliziosi.

“Come si comporta Chanyeol? Lo stai mettendo in riga?”

“Chanyeol?” domandò ridacchiando. “È molto paziente, gentile e geloso.”

“Non è vero.” contestò.

“È il ragazzo migliore che potessi desiderare.” aggiunse, facendo arrossire visibilmente Chanyeol. Dopo la cena – che era quindi andata benissimo – i due si rintanarono nella camera del minore, Baekhyun indossava un pigiama di Chanyeol, non si vedevano neanche i suoi piedi tanto che era lungo e largo, ma il più alto lo adorava, averlo lì con sé era meraviglioso.

Gli accarezzava i capelli e lo fissava, nel frattempo Baekhyun passava le unghie sul suo avanbraccio e gli faceva venire la pelle d’oca, ma Chanyeol lo adorava. “Ti amo.” mormorò, baciandogli la fronte e premendo forte sulla sua testa. “Lo sai?”

“Anch’io ti amo.” rispose senza esitare, accoccolandosi a lui. Intrecciò le loro dita e col pollice accarezzò la mano di Chanyeol. “Voglio restare con te per sempre, me lo permetterai?”

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


Stare con Baekhyun non era facile ma era la cosa migliore che Chanyeol potesse fare. Quando stavano insieme non potevano fare grandi cose, di solito si limitavano a stare a casa di uno dei due – solitamente da Baekhyun. Oppure mangiavano fuori, facevano lunghe passeggiate, andavano a fare compere. Chanyeol cominciava a sentire la diversità dell’altro, l’aveva sempre percepita ma stava diventando più acuta. Erano passati circa due giorni da quando il più alto si era fermato a casa del maggiore, per fargli compagnia e per stare insieme, ed erano sicuramente delle giornate
piacevoli che adorava passare in quel modo, ma se solo le cose fossero state più semplici tutto sarebbe stato migliore.

Si faceva forza, guardando il sorriso di Baekhyun capiva che vederlo così felice era l’unica cosa che voleva, che nonostante stessero insieme da poco, nonostante tutti i problemi lui lo amava come non aveva mai amato nessuno prima di allora. Gli lasciò un piccolo bacio sul naso e allontanò la testa, così da guardarlo per bene, gli accarezzava i capelli e sorrideva. “A cosa pensi?” domandò Baekhyun.

Chanyeol si inumidì le labbra e continuò ad arrotolare i capelli dell’altro tra le sue dita. “Sei bello.” mormorò, facendo ridacchiare l’altro.

“Mi piace stare con te.” rispose, strofinando la testa sul cuscino e nascondendola lì sotto. “Non voglio che tu te ne vada.”

“Ma devo lavorare per forza stasera, lo sai.”

Baekhyun scosse la testa e rise. “Lo so, non fa niente, non mi riferivo a stasera.” fece una pausa. “Non voglio che tu trovi qualcun altro, ce ne sono tanti in giro migliori di me, e poi.. mi sento così inutile.”

“Ma Baek.” mormorò abbracciandolo, tirò fuori la sua testa dal cuscino e gli pizzicò una guancia. “Mi basti tu, non cercherò altro e lo sai bene, hai paura?”

“Si.”

Chanyeol sorrise leggermente, lasciò la presa e fece poggiare l’altro sul suo petto, poi gli portò la mano al cuore, il suo cuore, e Baekhyun lo sentiva battere. “Mi sei piaciuto fin da subito, non penso che qualcun altro possa farmi sentire così, o almeno non ora che sono pazzamente innamorato di te. Spero di amarti per sempre, lo spero tanto, perché sei una persona meravigliosa. Senti come mi batte forte il cuore? È tutto per te.”

Il maggiore sollevò leggermente la testa, cercò le labbra dell’altro e non appena si incontrarono lo baciò lentamente. “Ti credo, Chanyeol. Ti amo.”
 

a/n ; quindi, questo è il primo spazio autore che faccio. non sono molto pratica di efp ed è molto più complicato da usare rispetto a wattpad (colgo l'occasione per farvi sapere che ho un profilo wattpad in cui mi chiamo sempre bbhyung e in cui ho pubblicato un sacco di storie)
dicevo
questa storia sta per finire e volevo ringraziarvi per averla seguita, gli aggiornamenti non sono stati molto frequenti e il mio impegno non è stato tanto, ne sono consapevole, ho scritto fanfiction migliori di questa. nonostante ciò spero che vi sia piaciuta e (ripeto) vi ringrazio di averla seguita!!
mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, ovviamente non vi sto obbligando, è un invito, vorrei solo sapere se l'avete apprezzata davvero

grazie ancora, al prossimo capitolo ♥
 

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


“Sei pronto?” domandò Baekhyun nervoso – come biasimarlo, era il compleanno di sua madre e la donna aveva organizzato una grossa festa, aveva invitato tutti i parenti e gli amici e quel giorno Chanyeol avrebbe conosciuto per la prima volta lei e la sua intera famiglia, era molto nervoso.

“Si, scusa.” rispose, uscendo dal bagno e asciugandosi le mani appena lavate sui pantaloni. “Ehm, spero che si asciughi.”

“Hai detto qualcosa?” chiese, non aveva capito.

“Niente, possiamo andare.” rispose, sorridendo e prendendogli la mano. Il fratello di Baekhyun li stava aspettando sotto casa di quest’ultimo per condurli lì con la sua macchina. Durante tutto il tragitto chiacchierarono e risero, Chanyeol si trovava molto bene con lui, sperava che anche la madre e gli altri parenti di Baekhyun fossero così simpatici. Arrivarono nella piccola villa in cui viveva la donna, a quel punto Chanyeol cominciò a pensare che fossero proprio una famiglia ricca, non era grandissima ma costava sicuramente una fortuna – senza contare la casa di Baekhyun, era un piccolo appartamento, sì, ma era arredato benissimo ed era fornito di tutti i confort. Decise di non concentrarsi su quello, Baekbeom stava per andare ad aiutare suo fratello ma poi si ricordò.

“Adesso è Chanyeol che si prende cura di te, eh?” chiese, Baekhyun sorrise e prese la mano di Chanyeol. Baekbeom gli suggerì di entrare dal retro, era lì che erano stati apparecchiati i tavoli. Fecero il giro della casa e Chanyeol rimase a bocca aperta, ci saranno state trenta persone, non di più, ma era tutto così confusionario e pieno di bambini. “Lei è nostra madre.” esclamò, la donna abbracciò prima Baekhyun e poi guardò il suo ragazzo.

“Tu devi essere Chanyeol.” sorrise, porgendogli la mano. “Che bel ragazzo che sei. Prego, servitevi, fai come se fossi a casa tua.”

“Grazie signora, le pongo anche i miei migliori auguri.”

“Oh, non essere così formale, siamo una famiglia, no? Ti ringrazio.” sorrise, poi andò ad accogliere altri invitati. Baekbeom andò dai suoi figli, e i due rimasero da soli – non per molto, una zia di Baekhyun andò a salutarlo e a pizzicargli le guance, non appena le presentò Chanyeol non successe niente, ma poi lei sparse la voce e, dato che nessuno lo sapeva, cominciarono a sollevarsi vari vocii. La madre di Baekhyun lo notò, non sapeva se suo figlio lo avesse notato, sperava di no. “Attenzione!” disse lei, prendendo un bicchiere e picchiettandoci sopra con un cucchiaio. “Grazie a tutti per essere venuti, non appena il pranzo sarà pronto potremo spostarci nella cucina all’interno, per il momento continuate a servirvi al buffet. Grazie ai miei due bambini che mi hanno aiutata a organizzare tutto – non sono più dei bambini, questo è certo, Baekbeom è stato molto gentile allestendo questo piccolo buffet e Baekhyun si è superato scegliendo il sottofondo musicale. Se qualcuno ha qualcosa da dire lo faccia ora, ad alta voce.” disse poi, guardando negli occhi tutti gli invitati, uno dopo l’altro. “Niente? Perfetto, buona continuazione.”

Chanyeol ridacchiò. “Non mi avevi detto di avere una madre mitica!”

Alla fine la festa si rivelò piacevole, mangiarono e bevettero in quantità e soprattutto si divertirono entrambi. Ci fu anche un ballo finale, cosa che Chanyeol non aveva affatto previsto anche se avrebbe dovuto immaginarselo, la madre di Baekhyun – gli aveva raccontato lui – era stata una grande ballerina, ora aveva smesso, tuttavia le piaceva ancora ballare. Ad ogni modo, Baekhyun se la cavava dato che sua madre lo aveva istruito, Chanyeol gli pestò solo ripetutamente i piedi, però si divertì.

Loro due, a un certo punto, si allontanarono e si sedettero sul dondolo, con le sue lunghe gambe Chanyeol dava una piccola spinta, quel movimento leggero aggiunto all’aria fresca e all’abbraccio del minore stava facendo addormentare Baekhyun. “Mh, Chan.” mormorò, sollevando le gambe e stendendole leggermente, abbassò la testa e la poggiò sulle gambe dell’altro. “Accarezzami i capelli e dimmi che mi ami.”

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***


“Park Chanyeol.” disse il diretto interessato alla ragazza seduta alla reception, lei controllò sul suo computer e trovò subito il numero della stanza che era stata assegnata al giovane.

“Ecco a lei.” gliela passò e sorrise cordialmente, lui ricambiò il sorriso. Prese la mano di Baekhyun e andarono insieme nell’ascensore, la loro stanza era al quarto piano. Siccome Chanyeol aveva suonato in città insieme ai suoi amici aveva insistito per portare Baekhyun con sé, avevano finito di suonare tardi ma lui lo aveva già previsto – infatti aveva prenotato una stanza d’albergo, era costoso e aveva praticamente speso tutto quello che aveva guadagnato, ma non gli importava, dato che era lì con Baekhyun e l’altro sembrava felice.

Una volta trovata la stanza si buttarono entrambi sul morbido letto matrimoniale, Baekhyun affondò la testa nel cuscino e rilassò la schiena, era stato in piedi per tanto tempo e si sentiva stanco. “Facciamo un bagno? C’è una vasca gigante!”

“Davvero?” domandò il maggiore, sollevando la testa. “Per me va bene, mi sento tutto appiccicoso.” – aveva sudato un bel po’ in quel locale, e quegli jeans attillati erano ormai diventati parte di lui, aveva bisogno di un bel bagno per rinfrescarsi, dato che le serate stavano cominciando a diventare più calde a causa della primavera che stava per finire. Il resto della serata passò in maniera tranquilla, o almeno finché non si misero entrambi sul letto, dato che Baekhyun essendosi riposato abbastanza durante il bagno non aveva affatto voglia di dormire. “Chanyeol.” mormorò bisognoso, il minore lo guardò e pronunciò quelle parole che ormai uscivano a vanvera dalla sua bocca, ma che Baekhyun meritava di sentire ogni secondo delle sue giornate.

“Ti amo.” rispose, detto ciò lo strinse forte e non aprì più bocca, se non per deliziare il più grande.

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Capitolo 20
*** Capitolo venti ***


Se Baekhyun avesse visto una stella cadente avrebbe espresso il desiderio di trovare una persona disposta ad amarlo sempre – questo era quello che pensava, ma lui le stelle non poteva vederle, nonostante ciò, un anno – e nessuna stella cadente dopo – dormiva tra le braccia del ragazzo che amava, ringraziava il destino per averli fatti incontrare e pregava ogni giorno perché rimanessero per sempre così, innamorati. Alla fine lo aveva accolto in casa sua, la convivenza non era sempre stata rose e fiori, molte volte litigavano per cose stupide – come per chi dovesse lavare i piatti o per chi avesse sporcato una determinata stanza, ma ritrovarsi nello stesso letto la sera non aveva prezzo, le loro discussioni perdevano di significato.

Chanyeol si svegliò per primo a causa della sveglia, doveva andare a lavoro. La impostava sempre dei minuti prima, così poteva passare del tempo extra con Baekhyun e non doveva prepararsi di corsa. Anche l’altro si era svegliato, sbuffò e rimise la testa sotto le coperte. “Vado a preparare la colazione.” disse Chanyeol, alzandosi, il maggiore non poté fare a meno di sorridere e di alzarsi insieme a lui, per poi dirigersi in punta di piedi verso la cucina. Mangiarono dei biscotti e guardarono il telegiornale del mattino, non perché volessero davvero farlo ma perché tra non molti minuti sarebbero cominciate le puntate del poliziesco che Baekhyun adorava. “Oggi penso di tornare prima da lavoro.”

“Davvero? Come mai?” chiese curioso ed entusiasta, avrebbero passato più tempo insieme.

“È il compleanno della moglie del mio capo, molti colleghi sono suoi parenti e di conseguenza non lavorano per festeggiare, quindi se mi va bene manda via prima anche me, lo spero.” sospirò, non che odiasse lavorare, ma di certo non era una passeggiata. “Se mi libero ti va di andare a mangiare fuori?”

Baekhyun sorrise. “Mi piacerebbe.” rispose. “Oggi devo uscire con mio fratello, ma penso di riuscire a tornare in tempo.”

“Dai, domani è anche domenica, possiamo stare svegli tutta la notte.” Chanyeol disse fiero di se. “Non che gli altri giorni io non possa farlo, non sono mica un bambino che ha bisogno di dormire.” detto ciò, finse una risata. “Non farci caso, ti amo.” concluse, stampandogli un bacio. “Vado a vestirmi, ci vediamo per pranzo.”

“Va bene.” rispose, e felice ritornò a mangiare i suoi biscotti col latte. La quotidianità non lo stancava mai, quelle due parole non voleva mai smettere di sentirle e mai, mai avrebbe smesso di amare Chanyeol.

Per tutta la vita gli era stato detto che non avrebbe potuto fare determinate cose, che era destinato a rimanere da solo, che nessuno avrebbe avuto voglia di curarlo e di stare con lui, e ci aveva creduto. Ci aveva creduto perché aveva passato dei periodi davvero brutti, perché molte volte si era sentito solo come tutti gli avevano detto, perché non voleva essere diverso. Con Chanyeol aveva imparato che non aveva limiti, che poteva fare di tutto, che nonostante fosse diverso dagli altri non c’era nessun problema, avrebbe solo voluto dire al Baekhyun che veniva preso in giro di non scoraggiarsi, che la felicità sarebbe arrivata anche per lui, che tutta quella sofferenza non era niente in confronto all’immensa gioia che provava ormai quotidianamente. Grazie a Chanyeol… aveva trovato la forza di ricominciare a vivere, vivere per davvero.
 

a/n ; heyheyhey, questa storia è finita :(

spero vi sia piaciuta, non è affatto una delle mie storie che preferisco, la eliminerai volentieri ma non vorrei lasciarvi senza finale, quindi probabilmente la lascerò qui e farò finta di non averla mai scritta, lmao. perdonatemi

ad ogni modo, mi farebbe piacere leggere i vostri pareri, quindi .. . sentitevi liberi di lasciare una recensione, anche negativa, purché mi aiuti a migliorare, e se invece la recensione è positiva sappiate che well mi strapperete un sorriso :")

grazie ♥

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