Vai via di bacinaru (/viewuser.php?uid=57902)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The end ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 1 *** The end ***
Vai via
Capitolo
1
Si aggiustò con cura i corti capelli rosati, ponendo ben
fermo il cerchietto scarlatto sulla testa. Con gli occhi smeraldini
fissò dubbiosa la sua immagine riflessa. Aveva indossato una
semplice gonna di jeans pieghezzata e una maglietta rossa a maniche
corte. Un filo di candido trucco su gli occhi e un lucida labbra color
pesco. Teoricamente era pronta, ma sentiva un certo vuoto nello
stomaco, una strana sensazione. Pregò solo Dio di non farla
sentire male quella sera, quel giorno era fin troppo importante, quello
era il loro primo anniversario da quando si erano messi insieme e lei
voleva che fosse assolutamente perfetto.
Lo squillare di un cellulare proruppe tra i suoi pensieri, facendole
distogliere lo sguardo vacuo dallo specchio.
Si mise a rovistare tra i mille vestiti che aveva rovesciato sul
lettino rosa pallido, finché non trovò il piccolo
oggetto urlante. Diede un'occhiata al display e, inarcando un
sopracciglio, sorrise. Era sicura che avrebbe chiamato a quell'ora.
-Pronto?
-Sakura-chan, auguri!!!
Proruppe entusiasta un ragazzo, gridando con tutto il fiato che aveva
in gola, così tanto da costringere la rosa ad allontanare un
pò il cellulare dall'orecchio
-Naruto, era ora! Oggi non ci hai pensato?!
Esclamò, facendo la finta offesa. Non era arrabbiata,
conosceva fin troppo bene Naruto, in fondo era il loro migliore amico,
sia di lei che del suo ragazzo, ed era a conoscenza della tendenza da
parte sua a dimenticarsi le cose.
Lo sentì mugugnare qualche scusa, era realmente dispiaciuto.
Sakura esplose in una fragorosa risata
-Ma dai, Naruto, scherzo! Ti ringrazio per gli auguri
Disse infine, mentre poneva le ultime cose nella borsetta bianca che si
era comprata apposta per l'occasione. Naruto ritrovò subito
il suo buon umore
-Fantastico!! Stasera esci con Sas'ke?
La ragazza, che stava prendendo il cappotto dall'armadio, rimase con la
mano a mezz'aria e ci mancò poco che si mettesse ad urlare
-Che razza di domande fai??!! Certo che esco con Sasuke!
Potè percepire la paura del ragazzo, confermato poco dopo
dalla voce tremante
- H-hai ragione....S-sakura-chan...o-ora è meglio che
vada....divertiti!
E chiuse, ancor prima che lei potesse salutarlo
-Mah
Sakura ripose anche il cellulare nella borsetta e, proprio in quel
momento, un clacson risuonò da sotto casa. Sorridente prese
il cappotto, salutò i suoi ed uscì.
Sasuke l'aspettava in macchina, una decappottabile nera con i sedili in
pelle bianca. Quando la vide le rivolse un piccolo sorriso. Il ragazzo
era alto, aveva corti capelli corvini e due occhi color onice,
così intensi da far perdere la testa. Il viso perfetto e la
pelle diafana, Sakura aveva sempre affermato che fosse il tipo
più bello del mondo.
Salì sul sedile anteriore del passeggero e subito venne
accolta da un dolce bacio. Sakura arrossì lievemente, era
strano che dopo tanto tempo lui le provocasse ancora quell'effetto.
Sasuke accese il motore e partì. Sfrecciavano veloci per le
strade, ascoltando la musica a tutto volume. Non si dissero quasi
niente, il giovane Uchiha era sempre stato di poche parole, ma a Sakura
questo andava bene. Le bastava rimanere lì, seduta al suo
fianco, ed era felice, non aveva bisogno di nient'altro.
Però notava qualcosa di strano, il suo sorriso, Sasuke stava
sorridendo davvero in un modo bizzarro, quasi come un bambino che
aspetta di vedere la sorpresa negli occhi dei genitori per qualche sua
buona azione. Non gli domandò perchè fosse
così felice, cioè, era ovvio che fosse felice per
il loro anniversario, ma Sasuke Uchiha non mostrava mai così
apertamente le sue emozioni.
La risposta la ebbe poco dopo, quando l'auto si fermò
davanti ad uno dei ristoranti più costosi di tutta Konoha.
Sakura sgranò gli occhi, le sembrava un sogno, Incerta si
voltò verso il suo ragazzo, che dolcemente le sorrise
-Auguri Sakura
E, in quel momento, lei era la ragazza più felice del mondo.
Erano appena usciti dal ristorante, avevano mangiato e parlato, anche
più del solito. Stavano camminando verso l'auto,
parcheggiata un pò più lontano da dove si
trovavano in quel momento. Si sentivano entrambi un pò
storditi, la sonnolenza, piano piano, si era fatta strada nel loro
corpo.
La notte, ormai, aveva preso una piega leggermente più
fredda. Un venticello fresco scompigliò i capelli della
ragazza, la quale ebbe un leggero brivido.
-Hai freddo?
Le chiese premuroso Sasuke. Sakura scosse la testa, ma lui non volle
sentire storie e le diede comunque la sua giacca.
-Grazie
Sussurrò Sakura.
Era imbarazzata, ma non per il gesto carino di Sasuke, il quale era
rimasto solo con una t-shirt nera aderente, ma per il regalo che lui le
aveva fatto, così grande e maestoso, che metteva in
ridicolo, invece, quello che doveva dargli lei. Però, non
voleva comunque fargli pensare di non avergli preso niente, indi per
cui prese un grande sospiro.
-Sasuke.kun...io...
Tentennò, mentre il viso le si colorava di un bizzarro color
aragosta. Si fermò, seguita dal suo ragazzo, che ora la
guardava curioso.
-Io...ecco...questo è per te!
Disse in fine, chinando la testa e allungando le braccia verso l'amato.
In mano reggeva un piccolo pacchetto. Il ragazzo rimase interdetto per
un pò, forse per la sorpresa
-Lo so che non è molto, ma mi farebbe piacere che lo
accettassi. Non è nulla in confron...
Ma non potè finire la frase che Sasuke le mise un dito sulle
labbra
-Shh
Le prese il pacchetto dalle mani e cominciò a scartarlo,
sinceramente incuriosito.
Un braccialetto d'argento brillò alla luce della luna,
un'incisione risaltò agli occhi del ragazzo
Sakura
-N-ne ho preso uno anche per me, guarda
E la ragazza gli mostrò il braccio, da cui ciondolava un
braccialetto uguale, ad eccetto per l'incisione, che portava il nome "Sasuke"
Sasuke sorrise e la baciò con delicatezza
-E' bellissimo, grazie
Sakura si sentì andare a fuoco, mentre il suo ragazzo le
cingeva la vita e l'accompagnava alla macchina.
Messi comodi, l'Uchiha accese il motore e chiuse la cupola dell'auto.
Partirono.
Restarono in silenzio per un pò, la radio, tenuta ora a
basso volume, emanava una dolce melodia.
Sakura si appoggiò con la testa al finestrino, sentiva le
palpebre pesanti e un dolce torpore invaderle il corpo.
-Sakura...i tuoi,,,
Sasuke si voltò verso di lei, ma la trovò
addormentata. Tornò a guardare la strada, era buia, i
lampioni dovevano essere rotti. Un lungo sbadiglio gli
deformò il viso perfetto, era stanco, troppo stanco per
vedere un cane sbucato sulla strada
-Merda!!
Un grido, un rumore assordante. Sakura si svegliò di botto,
ma tutto ciò che vide fu una luce abbagliante
-SASUKE!!!
ok, ok vi prego non
linciatemi...ç___ç lo so, inizio storie che poi
non finisco, oppure cancello dopo il primo o secondo capitolo,,
però non è colpa mia, il fatto è che
ultimamente non riesco a scrivere. Ho un vulcano di idee che poi si
spengono. Spero di riuscire a scrivere qst, perchè l'idea
è davvero bella. Leggete e recensite, mi raccomando.
PS: La colonna sonora di
qst storia è una canzone alla quale mi sn ispirata "Vai via"
di paolo meneguzzi^^
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Capitolo 2 *** II ***
Capitolo 2
Dicono che quando il mondo diventa scuro si provi solo un dolce senso
di vuoto, non si pensa a nulla, o al massimo si vivono piccole ed
inverosimili illusioni. Quando si sogna non si prova dolore, e allora
perchè, perchè faceva così male?
Porse una mano al vuoto, nell'inutile speranza di trovare un qualsiasi
appiglio che l'avrebbe aiutata a fuggire, a fuggire da quell'incubo.
Faceva male, ma il dolore era lontano, intenso e irraggiungibile. E poi
un tocco, qualcosa o qualcuno aveva afferrato la sua mano, era caldo,
era bello, era dolce. Una luce ad intermittenza...ora riusciva a vedere
a piccoli tratti la porta che l'avrebbe portata via da lì,
dal suo dolore inspiegabile.
Lentamente Sakura aprì gli occhi, sbattè
più volte le palpebre pesanti affinché le chiari
iridi si abituassero alla nuova luce del giorno. Il dolore la raggiunse
di nuovo, ma questa volta istintivo e vicino più che mai.
-Nh!
La voce roca, bassa, quasi un soffio.
Molto piano volse la testa di lato, una zazzera bionda gli solleticava
la mano
-N-naruto?
Un rantolo appena udibile, ma fu abbastanza per destare il ragazzo
addormentato scomodamente su una sedia. Quando lo guardò in
volto, si sorprese nel vedere i suoi occhi lucidi e rossi come il
fuoco, doveva aver pianto. Il ragazzo la fissò per qualche
istante, prima di metterla a fuoco per bene. Due lacrime si
affacciarono agli angoli delle iridi azzurre
-Sakura-cha!!!
Con uno scatto improvviso le saltò al collo, stringendola a
sè come un bambino che difende il proprio giocattolo,
ritenendolo il suo oggetto più prezioso. Continuava ad
abbracciarla, affondando la testa nei suoi capelli e singhiozzando
piano. Sakura sgranò gli occhi, non lo aveva mai visto
comportarsi così.
-N-naruto....mi....mi fai male
Cercò di dire, nonostante si sentisse infinitamente debole e
con un dolore allucinante al capo.
Naruto la lasciò andare, per risedersi sulla sedia che
chissà da quando tempo occupava, Si asciugò in
fretta le lacrime, ma quelle continuavano a colare copiose sulle sue
guance graffiate.
Sakura era confusa, troppo confusa, e aveva paura. Si guardò
attorno, dovunque posasse lo sguardo il bianco predominava. Era in un
ospedale, non vi erano dubbi, il comodo lettino sul quale si era messa
a sedere, le bende che le circondavano le braccia, un ago conficcatole
nella pelle che si collegava con una piccola flebo, un altro filo che
portava a quelle solite macchinette che segnavano i battiti del cuore.
Una strana sensazione si impadronì del suo corpo, le faceva
male il petto che, constatò, era anch'esso ricoperto di
bende.
-Na-naruto...
Naruto si era calmato e alzò la testa, incrociando il
proprio sguardo apprensivo con quello confuso e preoccupato di Sakura.
-Cosa...cosa è successo?
Non era sicura di voler sentire la risposta, ma piccoli sprazzi bianchi
nella sua mente le dolevano, c'era qualcosa di importante,
infinitamente importante, che doveva sapere.
Il biondo le strinse la mano, da quando tutta quella confidenza?
-Sakura-chan...non...non ricordi? Hai avuto un incidente...
Immagini confuse le passarono veloci nella mente, la ragazza
sgranò gli occhi, il ristorante, il braccialetto, la dolce
melodia, il tepore e un grido, un urlo inimmaginabile, una luce
abbagliante, Sasuke...
Senza rendersene conto strinse convulsamente il candido lenzuolo,
tremava, fissava Naruto negli occhi, voleva, doveva sapere, ma non
riusciva a trovare il coraggio di porre quella domanda
-N-naruto...d-dov....dov'è...dov'è Sasuke...?
Ancora una volta il biondo fu sul punto di riversarsi in lacrime, ma si
limitò a distogliere lo sguardo dal suo, a stringere i
denti, a trovare le parole, ma come poteva dirglielo?
Sakura aspettava e il suo corpo continuava a tremare, un sospetto
cominciò a trafiggerla, ma era infondato, sì, era
infondato, perchè lui non poteva..., perchè
Sasuke stava bene e a breve sarebbe entrato da quella porta con una
soda in mano e un sorriso appena accentato. Avrebbe prese in giro
Naruto perchè si era preoccupato troppo, e lui avrebbe
cominciato a gridare, alla fine sarebbero scoppiati a ridere e
avrebbero fatto a gara per mostrarsi gentili con lei.
La porta si aprì e un briciolo di speranza brillò
negli occhi di Sakura, ma mai avrebbe pensato di essere delusa di
vedere i suoi genitori. I signori Haruno le buttarono anche loro le
braccia al collo, baciandola e piangendo
-Mamma...Papà...d-dov'è Sasuke?
Ritentò, qualcuno doveva darle una risposta, non sarebbe
potuta sopravvivere senza
I suoi genitori si staccarono, ma senza allontanarsi troppo. La madre
le prese una mano, la stessa mano che aveva preso Naruto e che ora
aveva lasciato. Sarebbe toccato a lei dirglielo.
Il ragazzo, come camminando nell'ombra, si dileguò dalla
stanza. Uscì fuori, si poggiò alla parete e
sentì di nuovo le lacrime bagnargli il viso, il petto faceva
avanti e dietro affannosamente e poi...il gridò
arrivò...terribile come nessuno poteva immaginarlo, feroce
lo colpì in viso, agli occhi, al petto, strinse le palpebre
e ricominciò a singhiozzare.
Si lasciò scivolare lungo la parete, finendo seduto sul
freddo pavimento dell'ospedale. La testa tra le ginocchia, il corpo
scosso dai singhiozzi. Due pianti uniti da un unico, incolmabile e
immenso dolore.
* * *
A volte è davvero incredibile come certi piccoli fatti
possano cambiarti radicalmente la vita. Un attimo prima sei felice,
l'attimo dopo ti ritrovi tormentato dal dolore. Ma una cosa
è certa, la vita andrà comunque avanti e quel
dolore scemerà, per poi colpirti quanto meno te lo aspetti,
più grande e più forte.
Il cielo è un testimone che assiste tutti e tutto, fin dal
principio. Ha visto gioia, sorpresa, incredulità e dolore,
tanto dolore, così grande e insopportabile che permette alle
sue lacrime di scendere calde sulla terra, come triste consolazione di
chi non vuole piangere da solo.
Anche quel giorno pioveva, Konoha era sovrastata da un lugubre cielo
grigio, bagnata da quelle lacrime salate, lacrime che si andarono a
confondere con altre, divenendo un tutt'uno con esse
La bara marmorea scese lenta nella terra, le parole dette da persone
conosciute o non erano solo un brusio fastidioso che infastidiva le sue
orecchie. Sakura guardò quella grande cassa scendere con
estrema lentezza nel terreno, la guardò, nonostante la vista
le era offuscata, forse dalla pioggia, forse dalle sue stesse lacrime.
Naruto le strinse la mano, teneva lo sguardo chino, alzarlo avrebbe
significato solo avere un ulteriore conferma a ciò che era
successo. Aveva di nuovo gli occhi rossi, quella notte non aveva
dormito, e chissà quando ci sarebbe riuscito.
Sakura lasciò che la sua mano si riscaldasse in quella
grande e sicura dell'amico, forse era solo grazie a lui che non si era
lasciata cadere nel baratro del dolore che sempre più
invitate le si presentava davanti.
Camminarono insieme verso il loro amico, Sasuke ora dormiva, e avrebbe
continuato a farlo per sempre. Sarebbe stato al sicuro, nulla avrebbe
potuto fargli del male là sotto.
La ragazza strinse al petto il fiore candido che aveva portato con
sé, e lo lanciò la sotto, insieme ad un mucchio
di terra. Naruto la imitò. Restarono, forse più
del dovuto, a fissare la pioggia gocciolare su quella cassa marmorea,
il cielo piangeva, piangeva per lui, per un'amicizia e un amore perduto.
Nessuno interferì nel saluto silenzioso che i due gli
stavano rivolgendo, non ce ne fu bisogno, poco dopo Naruto strinse
ancor più la mano di Sakura e la portò via,
lontano. In fondo, dove nessuna poteva vederli, la ragazza si
lasciò andare tra le braccia dell'amico, piangeva in
silenzio, lasciandosi consolare da quelle braccia forti e sicure
-Andrà tutto bene....ti prego...p-promettimelo
Naruto la cullò, gli occhi chiusi in una morsa invincibile,
le lacrime che protestavano per uscire. Lo sapeva che era solo una
bugia, ma quanto male poteva fare una piccola bugia?
-Andrà tutto bene,Sakura-chan, tutto bene...
Le sussurrò, mentre consumavano il loro abbraccio di dolore
sotto la pioggia divenuta ormai fredda
bene, se alla fine di qst
capitolo avete un chiaro istinto omicida, è normale U_U
Non volevo essere
così sadica e far morire sasuke, ma era necessario per le
intenzioni della storia. Se ascoltate attentamente la canzone che ho
citato prima, potete capire attorno a cosa girerà la fic
ora me ne scappo, prima
che mi uccidiate ç_____ç
Sakuchan_94: mi
disp, ho dovuto per forza far morire sasuke, anche se in qst fiction mi
stava simpatico ç_ç Cmq grazie per i complimeti,
me li accetta tutti, spero che continuerai a seguire la storia anche se
sn così sadica XD
Sarhita: speravo fosse
IC e spero che continui ad esserlo, sarà un pò
difficile ^^"""" ecco continuata, spero che il secondo capitolo ti
piaccia ^^
Hele91: mi
dispiace....sasuke doveva morire U_U, non perchè lo odi,
cioè, nello shippuuden lo detesto, ma in qst storia mia
andava bene, sl era necessario che si levasse dai piedi U_U ( sn
proprio cattiva XD) sn felice di aver mantenuto un buon carattere per
sasuke, vederlo dolce è così rara =_= Spero che
il secondo cap ti piaccia e che continuerai a seguire la storia ^^
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Capitolo 3 *** III ***
wow, grazie mille, siete
tutti troppo gentili. Per quelli che hanno avuto problemi di
sanità mentale a causa della prematura scomparsa di sasuke,
io NON mi assumo nessuna responsabilità XD Avete firmato
tutti contro qualsiasi accusa a mio discapito ( e quando? nd: tutti
O_O""") U_____U
Ok, passo alle cose
più importanti...
Allora, qst storia
sarà molto breve, forse finirà con cinque-sei
capitoli o più, non ,so, ma è solo un esperimento
che spero mi aiuti a riprendere a scrivere su naruto. E' molto
più una storia introspettiva. Siccome non ho capito manco io
il senso delle mie parole, vi lascio al terzo capitolo, che non mi
convince per niente e non mi piace U_U
Capitolo
3
1 anno dopo
Un freddo venticello fece capolino nella stanza scompigliandogli
leggermente la folta zazzera bionda. Lentamente aprì gli
occhi, suo malgrado fu costretto a destarsi da quel sonno fatto
unicamente di pessimi incubi. Era stanco, Naruto Uzumaki era stravolto.
Erano notti che non riusciva a dormire, avrebbe potuto riprendere il
sonno la mattina presto, ma non poteva. Lo squillare improvviso del
campanello non lo sorprese, aveva appreso un certo sesto senso per
quelle cose, per tutto ciò che la riguardava.
Si mise a sedere piano, una mano a scompigliare i capelli, per poi
scendere sul viso e stropicciarlo un pò. I jeans gli avevano
lasciato alcuni segni scarlatti sulla vita, la sera precedente si era
addormentato di nuovo vestito. Il campanello suonò una
seconda volta, era piuttosto fastidioso.
Si costrinse a muovere le gambe, nonostante queste reclamassero restare
ancora nel loro dormiveglia indisturbato. Si diresse in bagno, doveva
darsi una sistemata. Si sciacquò il viso e cambiò
la camicetta ormai sporca. Il campanello risuonò per una
terza volta e una tormentata emicrania si fece avanti nella sua testa.
Era meglio andare ad aprire.
-Ciao
Le sorrise, come ogni volta, come il suo cuore gli suggeriva ogni qual
volta la vedeva.
Sakura sorrise a sua volta, tra le mani reggeva una piccola busta
bianca che emanava un dolce profumo di cornetti
-Buongiorno dormiglione, ti ho portato la colazione, mangiamo dentro o
fuori?
Esclamò entusiasta.
Naruto la osservò a lungo, sembrava un fiore di primavera
appena sbocciato, ma ancora piccolo e delicato, ancora bisognoso di
protezione, affetto e un piccolo sole caldo che lo riscaldasse nei
momenti freddi.
Un anno era passato da quando una parte importante di entrambi li aveva
per sempre lasciati. Lui soffriva, sentiva che avevo perso qualcosa che
mai più avrebbe potuto riavere, ma in un certo senso si era
rassegnato a vivere quella vita, a viverla soprattutto per lei.
-Prendo le chiavi e vengo
Naruto rientrò in casa e afferrò il mazzo di
chiavi che aveva lasciato sul tavolo sporco della cucina.
Ritornò dalla ragazza, chiuse la porta di casa e insieme a
Sakura si incamminò lungo il viale, mangiando i cornetti che
aveva portato la ragazza
Lei parlava, rideva, giocava, molti pensavano che si fosse ripresa, che
stesse bene ormai e, chi era più cattivo, che si fosse
già dimenticata di colui che l'aveva amata con tutto se
stesso. Ma si sbagliavano, e non sapevano quando, non potevano,
perchè solo lui era a conoscenza del vero stato d'animo
della ragazza, era lui che nel bel mezzo della notte si ritrovava a
consolarla per telefono, o arrivava a casa sua e restava con lei tutta
la notte, continuandole a dire che sarebbe andato tutto bene, che quel
dolore sarebbe andato via un giorno. Bugie, stupide ed inutili bugie.
-Ciao!!!
Sakura corse allegra verso un gruppo di ragazzi. Ad accoglierla con il
medesimo entusiasmo fu Ino, una ragazza molto attraente dai grandi
occhi color acqua marina e lunghi capelli dorati tenuti in un'alta
coda. Naruto li raggiunse più lentamente, gli mancavano le
forze per correre. Salutò con un cenno stanco della testa
Kiba e Shikamaru, nascondendo tutto dietro un ampio sorriso a trentadue
denti.
Kiba, come al solito, non si accorse di nulla. Era un ragazzo che
assomigliava, in quanto al carattere, molto a Naruto. Aveva folti
capelli castani e due occhi del medesimo colore con una strana aria
selvaggia. Shikamaru, invece, era un tipo molto svogliato, teneva i
corti capelli corvini raggruppati in un'alta coda e gli occhi onirici
erano sempre annoiati, ma, al contrario di tutti i normali ragazzi
della sua età, aveva un'intelligenza al di sopra della media
e, quindi, non gli passò inosservato lo stato del suo amico.
- Ehi ragazze, vi va di fare un giro nel nuovo parcogiochi che hanno
aperto, dicono che sia uno spasso e che ci siano un sacco di belle
ragazze...
Kiba si era unito al gruppo femminile, sapeva che ovunque andassero
loro gli altri le avrebbero seguite
-E a noi cosa può interessare?
Ino era nettamente scocciata dell'intrusione, stava giusto raccontando
del nuovo paio di scarpe che aveva visto nella vetrina di un
prestigioso negozio di Konoha.
Mentre ascoltava distrattamente le chiacchiere inutili di quei due,
Shikamaru guardava attentamente Sakura, che in qualche modo cercava di
calmare l'amica. Poi spostò lo sguardo su Naruto, il quale,
però, non era più al suo fianco.
Voltandosi, lo vide vicino al bar della piazza, stava ordinando
qualcosa. Gli si avvicinò con passo sostenuto e gli si
sedette affianco, su di uno sgabello scolorito.
Guardò tra le mani del biondo, Naruto reggeva una tazza di
caffè davvero abbondante
-Non hai dormito bene neanche stanotte, vero?
Più che una domanda pareva un'affermazione che non poteva
essere discussa, e Naruto, che si era accorto solo allora di Shikamaru,
gli rivolse l'accenno di un sorriso. Protestare con lui non sarebbe
servito, così decise di rimanere in silenzio, trangugiando
tutto in una volta il contenuto della tazza
-Non puoi continuare così, morirai prima di compiere
vent'anni.
Shikamaru lo aveva detto con tono leggero, come se la cosa fosse di
poco conto, ma lo sguardo che rivolse all'amico era tutt'altro che
disinteressato.
Naruto strinse la presa sul manico della tazza, tanto che le nocche
sbiancarono, e inarcò le sopracciglia. Quel discorso si
ripeteva da tempo e la sua risposta non sarebbe cambiata
-Non posso, non posso lasciarla sola
Detto ciò si alzò, pagò il conto e si
diresse verso gli altri.
Shikamaru lo guardò andar via e sospirò piano. Si
sarebbe fatto male, lui lo sapeva ed era convinto che anche il biondo
ne fosse a conoscenza. Si sarebbe fatto male perchè ormai
c'era qualcosa di più oltre l'amicizia e il dovere di
protezione.
* * *
-Certo che Kiba è proprio un Don Giovanni!
Sakura ridacchiò con una mano davanti alle labbra rosee,
mentre a passo lento camminava insieme a Naruto verso la sua
abitazione. Ben presto era giunta la sera, erano stati in giro tutto il
giorno e la ragazza si sentiva abbastanza stanca, ma non tanto quanto
il biondino, che a malapena le arrancava dietro.
-Già
Naruto si sforzò di far trasparire un tono di voce pimpante
e allegro, ma non ci furono buoni risultati. Sakura gli
lanciò uno sguardo di sbieco, camminando al suo fianco, e
tornò a guardare in avanti, con una dura consapevolezza nel
cuore.
Il ragazzo che le era sempre stato accanto da quanto sembrava aver
perso la sua unica ragione di vita era stanco, si reggeva a stento in
piedi e di quel passo si sarebbe ammalato, ma non le rifiutava nulla.
Lei era un'egoista, avrebbe dovuto gridargli contro di andarsene, di
smetterla di accudirla come fosse una bambina, ma non ce la faceva. Era
un'egoista perchè non riusciva a farne a meno, non riusciva
a stargli lontano.
In pochi minuti di assoluto silenzio arrivarono sotto casa dell'Haruno.
Una domanda, una domanda che non avrebbe dovuto fare, ma di cui aveva
bisogno
-V-vuoi salire?
Sakura sviò lo sguardo, sicura di leggere la propria
colpevolezza negli occhi azzurrini del biondo, ma a Naruto non
passò neanche per l'anticamera del cervello quel pensiero e
sorrise, un sorriso stanco, eppure sincero. In casa regnava il buio, a
quanto pare i genitori di Sakura dovevano essere usciti da qualche
parte.
La ragazza cercò a tentoni l'interruttore della luce e, una
volta trovato, la stanza si illuminò d'arancio, fino a
schiarirsi in un pallido giallo.
Si trovavano nel soggiorno, una stanza piccola ma ben arredata. Al
centro sostava un elegante tavolino circolare in legno, ad un lato un
lungo divano in pelle nera e all'altro un televisore a plasma non molto
grande, Le pareti bianche erano rivestite di vari quadri e foto di
famiglia.
Sakura si diresse in camera sua, seguita a ruota da Naruto.
La stanza della ragazza doveva avere sì e no le stesse
dimensioni del soggiorno. C'erano una scrivania e un computer, una
libreria, un armadio e un letto, ma nessuna foto, nessuna, e Naruto
capiva anche perchè: tutte le foto della ragazza ritraevano
il viso di Sasuke, in loro compagnia o da solo.
Sakura mise a posto la sua borsa e si sedette sul lettino
-Puoi girarti?
Chiese con un sorriso e Naruto obbedì, voltandosi e fissando
la parete vuota accanto alla porta, con un leggero rossore sulle gote.
Si ripeteva la stessa cosa ogni santo giorno, ma lui provava comunque
imbarazzo al solo pensiero di Sakura che si cambiava alle sue spalle,
di quel corpo che in segreto aveva desiderato ma che mai avrebbe potuto
toccare. Non poteva farci niente, era innamorato di quella ragazza fin
dalla prima volta che l'aveva incontrata. Era stata dura accettare il
suo fidanzamento con il proprio migliore amico. Ora che lui non c'era,
lei gli stava sempre vicino, in cerca di aiuto, ma non offriva mai
nulla di più. Molte volte, quando la stanchezza prendeva il
sopravvento, Naruto si ritrovava a pensare di aver via libera, ma
subito dopo una fitta al cuore gli faceva serrare gli occhi e versare
lacrime silenziose, non poteva farlo, per non tradire Lui e per non far
del male a Lei.
-Ho fatto
Era così sovrappensiero che a stento udì la voce
cristallina di Sakura e di conseguenza non si voltò subito,
non sicuro di aver sentito bene. La ragazza gli si avvicinò
preoccupata e gli posò una mano sulla spalla. Il tocco lo
fece voltare di scatto, così velocemente che Sakura
rischiò di cadere. Prontamente Naruto la prese per un
braccio e la tirò a sè, inconsapevolmente erano
troppo, troppo vicini.
I cuori di entrambi avevano cominciato a battere furiosamente,
un'elettricità statica si era diffusa nella stanza e il
destino volle che propri in quel momento la luce si spense piano. La
stanza rimase illuminata solo dalla chiara luce della luna, un bagliore
passò negli occhi del ragazzo, che involontariamente non
aveva ancora lasciato la presa sul braccio di Sakura.
Lo sentiva, più forte che mai. Avere quel corpo
irraggiungibile contro il suo lo faceva impazzire. Naruto era troppo
stanco per ragionare, troppo stanco per poter resistere a quel dolce
richiamo della labbra di lei. Morbide, sottili, emanavano un inebriante
profumo di pesca.
Sakura tentò di divincolarsi, la presa sul suo braccio si
faceva sempre più stretta e le doleva.
-Naruto...mi...
Ma non potè portare a termine la frase che le labbra del suo
migliore amico di incastrarono con le sue. Un bacio, casto e senza
troppe pretese, ma sempre un bacio. Le piaceva....le piaceva, ma era
tutto sbagliato!
Uno schiocco sonoro, nell'oscurità della stanza luccicarono
i segni scarlatti di cinque dita sulla pelle stranamente candida di
Naruto.
Lo aveva fatto, le aveva fatto del male...
Sakuchan_94:
Grazie, eh sì, Sasuke povero povero, ma alla fine
è onnipresente nella storia XD Non ti preoccupare se non
riesci a recensire tutti i capitoli, non ti costringo mica XD Mi fa
piacere però che continuerai a seguirla^^
Hele91:
Per fortuna XD sono tornata dalle hawai * prego notare occhiali da sole
e camicetta hawaiana) scherzo, però mi sarebbe piaciuto
andarci XD grazie, sei molto gentile, spero che anche questo capitolo
ti piaccia^^
sakura88s:
grazie ^///^ mi fa davvero piacere sentirmelo dire, anche se ci sn
persone che scrivono meglio di me, ma io non mi arrendo!!! * stile
narutoXD*
Mi disp per sasuke, gli ho fatto fare proprio una fine rribile
ç_ç
ma sai com'è, quanto una persona è sadica di
natura...XD spero che il capitolo ti piaccia, ci vediamo alla prossima^^
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Capitolo 4 *** IV ***
allora...da
dove comincio?? mmm...vabbè....io devo confessarvi una
cosa...IO VI AMO *_* ( Scherzo XDXD) però vi voglio tanto
tanto tanto bene e vi ringrazio tantissimo per i commenti.Ecco qui il
quarto e, mi dispiace, ultimo capitolo. Buona lettura^^
Capitolo 4
Il tempo pareva essersi fermato, solo il dolce chiarore della luna era
in grado di individuare un briciolo di vita nei loro occhi. Poi un
singhiozzo, piccolo e insignificante, ma nel silenzio fu come un tuono
in piena estate. Naruto si riscosse e fece un passo indietro, come una
reazione ritardata dopo il colpo ricevuto. Ad occhi sgranati
fissò l'esile figura di Sakura scossa da forti tremori,
piccole goccie salate cadevano piano a terra e brillavano come
cristalli nella semioscurità. Cosa aveva fatto? Aveva
ceduto, ceduto ad una stupida tentazione! E lei tremava, inerme e
indifesa, privata di quella protezione che lui le aveva promesso e che
con un semplice bacio aveva mandato in frantumi.
Eppure, nonostante il senso di colpa che gli pungeva nel petto, non era
dispiaciuto per quella debolezza e la verità era venuta a
galla. Naruto non poteva proteggerla, l'aveva sempre amata e Sakura,
anche se non volontariamente, lo aveva sempre respinto. Dolore dopo
dolore avrebbe dovuto arrendersi, invece no, più lei gli
faceva male e più lui l'amava, ma anche il suo cuore aveva
dei limiti e continuare in quel modo lo avrebbe portato alla morte.
Gli dispiaceva, gli dispiaceva davvero, per Sasuke, per Sakura, per il
destino maledettamente sadico, ma una piccola parte era dispiaciuta
anche per sè.
No, se voleva vivere doveva andare.
Rigirando sui suoi passi, Naruto si diresse verso la porta, ma una mano
si affrettò a prenderlo per un braccio. Sentiva la sua
presenza, ma non la guardò, non poteva o lo sapeva, sarebbe
ricaduto in quella trappola mortale.
Sakura non sapeva più cosa fare, come doveva combattarsi,
perchè era tutto così difficile? Non riusciva a
capire quali fossero i suoi sentimenti, ma una cosa la capiva bene,
troppo bene: non voleva rimanere sola.
-Ti prego...non andare
Sussurrò, la voce smorzata dal pianto represso
Naruto strinse i denti, ma delicato si liberò della sua presa
-Mi dispiace Sakura-chan...
Ed uscì.
E ogni giorno di più
ti allontanerai
come farò
io a cancellarti non lo so
Vai via da me, vai via
Cosa ne era stata della sua felicità? Cosa ne rimaneva ora
che era sola, ora che il suo unico raggio di sole l'aveva abbandonata?
Sakura era stanca, stanca. Aveva vissuto in una dolce illusione per
troppo tempo. Avrebbe dovuto sapere che prima o poi si sarebbe
spezzata, ma ora, ora che tutto era perduto, ancora desiderava averlo
al suo fianco, ancora desiderava illudersi di poter essere felice.
Naruto correva veloce, correva senza fermarsi e senza avere una meta
precisa, correva e basta, come a voler seminare il dolore che lo
pervadeva, correva senza tener conto della pioggia che tristemente gli
bagnava il viso, quella pioggia che forse non era caduta dal cielo, ma
semplicemente dal mare dei suoi occhi
Avrebbe voluto solo lasciarsi andare, lasciarsi cadere nel baratro
profondo che era nata alla prematura scomparsa del suo migliore amico e
che cresceva ad ogni giorno di più, ora aveva messo un piede
nella fossa, era tutto nelle mani della ragazza che amava, questa volta
aveva bisogno lui di essere salvato. Sakura doveva decidere.
Non seppe con quale forza riuscì ad alzarsi, ma barcollando
arrivò al bordo del suo letto e vi si lasciò
cadere su. Immerse il viso nel cuscino e invano tentò di
frenare il pianto.
Sasuke, lo amava, lei amava Sasuke, lo aveva sempre fatto, ma ora lui
non c'era più, lui se ne era andato e lei era rimasta sola
Naruto, il suo mgliore amico, il ragazzo che le era rimasto accanto
nonostante ne soffrisse. Naruto l'amava, da sempre, e lei lo sapeva, ma
non l'aveva mai accettato.
Sakura si mise a sedere e con il dorso della mano si asciugò
le lacrime. Doveva prendere una decisione, iin fretta. Amava ancora
Sasuke, ma non poteva rimanere sola, non poteva.
Un freddo venticello entrò dalla finestra e la scosse, il
ciondolo che portava al collo le sbattè piano sulla pelle.
Era così freddo, eppure così importante. Strinse
una mano attornò al braccialetto che da quel giorno portava
sempre con sè.
Amava Sasuke, anzi, lo aveva amato, ma ora doveva chiudere quella porta
della sua vita e apprestaarsi ad aprirne un'altra. Forse la
felicità non era solo un'illusione.
* * *
Quel luogo non gli era mai piaciuto, stupido teme, proprio
lì doveva finire.
Naruto si lasciò andare ad un sorriso amaro, prendersela con
chi non c'era più era troppo facile. Stanco e affranto, si
mosse silenzioso sul terriccio umido, illuminato appena dalla luna
seminascosta dietro una nuvola. La pioggia cadeva piano, pareva quasi
che stesse cantando, una melodia triste e dolce al contempo. Quegli
ammassi di roccia erano tutti uguali, sarebbe stato difficile
individuarne quello giusto.
Non ci era mai venuto dal giorno del funerale, continuava a ripetere a
se stesso che era stupido andare a pregare davanti ad una normalissima
roccia, che le preghiere non avrebbero aiutato nessuno. Ma quel giorno
voleva confidare in quell'assurda credenza
Finalmente la trovò, bianca, fredda e perfetta, proprio come
lui, peccato che la tomba di Sasuke Uchiha non poteva prenderlo in giro
come aveva sempre fatto il suo possessore.
Sorrise ancora, per quanto tempo avrebbe continuato con quei falsi ed
inutili sorrisi?
Non si piegò, non pregò, si limitò a
guardare le parole incise col fuoco sul marmo perfetto e ad
accarezzarne la superficie con fare assente. Chiuse gli occhi,
l'oscurità lo avvolse, prima di riaprirsi per i ricordi.
Un tintinnio metallico lo riscosse dai suoi pensieri, sgranò
gli occhi e lo vide, un docile braccialetto che si posava sul marmo
candido come la neve.
Dopo il primo attimo di stupore, chinò lo sguardo a terra,
dove intravedeva i suoi piedi
Naruto non la guardò, questa volta per il semplice motivo
che era a conoscenza delle lacrime silenziose che rigavano il viso
della ragazza, lacrime che sarebbero rimaste riservate solo a lei e
alla notte che li osservava
Poi sentì la sua mano calda scendere piano lingo il proprio
braccio, fino ad incatenare le sue dita con le proprie
-Mi dispiace...ma non andare via...
Poco più di un sussurro, ma la voce era ferma e decisa, lei
voleva stare al suo fianco.
Naruto rimase in silenzio. Restarono sotto la pioggia, così,
mano nella mano, e insieme diedero il loro ultimo addio.
Anche Sasuke sorrise, per quanto impossibile
ehi! Io ve lo avevo detto
che era una cacata immensa sta storia, senza trama e senza niente,
quindi nn vi arrabbiate per come è finita!
ù.ù
D'altronde era solo un
esperimento per aiutarmi a scriveere di nuovo su naruto e ne ero
già stufa, se ne scriverò un'altra
sarà cento volte meglio -.-
ringrazio cmq chiunque
l'abbia letta!! VI AMO!!! ( XDXD)
Pai: Grazie!!!!
*_________* troppo gentile, ma hai ragione, naruto è
dolcissimo, poi hai visto, sakura lo ha perdonato alla fine^^ Spero,
per quanto sia stata frettolosa, che qst capitolo ti piaccia^^
_KiTTY_UCHiHA_:
Oh, l'idea era bella, ma nn credo di avergli reso molta
giustizia XD per sas'ke....ehm....io sn pur sempre io...qualcuno dovevo
far morire hiihi XD ( scherzo) Spero che l'ultimo cap ti piaccia^^
Fallen
Star: per me ogni mio capitolo è brutto, nn ne sn
mai soddisfatta XD cmq naruto salirebbe ogni volta
perchè poi rimane a farle compagnia fino a quando si
addormenta, cm i bambini ^^ nn ti preoccupare per il capitolo
precedente, spero che qst ti piaccia^^
Cleo92:
ihihi, mi sembra che tu si la prima su efp che mi dice di nn essere
dispiaciuta XDXD nn so se si può
considerare una storia qst, ma spero che l'ultimo cap ti piaccia^^
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