Vai via

di bacinaru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The end ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** The end ***


Vai via




Capitolo 1







Si aggiustò con cura i corti capelli rosati, ponendo ben fermo il cerchietto scarlatto sulla testa. Con gli occhi smeraldini fissò dubbiosa la sua immagine riflessa. Aveva indossato una semplice gonna di jeans pieghezzata e una maglietta rossa a maniche corte. Un filo di candido trucco su gli occhi e un lucida labbra color pesco. Teoricamente era pronta, ma sentiva un certo vuoto nello stomaco, una strana sensazione. Pregò solo Dio di non farla sentire male quella sera, quel giorno era fin troppo importante, quello era il loro primo anniversario da quando si erano messi insieme e lei voleva che fosse assolutamente perfetto.
Lo squillare di un cellulare proruppe tra i suoi pensieri, facendole distogliere lo sguardo vacuo dallo specchio.
Si mise a rovistare tra i mille vestiti che aveva rovesciato sul lettino rosa pallido, finché non trovò il piccolo oggetto urlante. Diede un'occhiata al display e, inarcando un sopracciglio, sorrise. Era sicura che avrebbe chiamato a quell'ora.
-Pronto?
-Sakura-chan, auguri!!!
Proruppe entusiasta un ragazzo, gridando con tutto il fiato che aveva in gola, così tanto da costringere la rosa ad allontanare un pò il cellulare dall'orecchio
-Naruto, era ora! Oggi non ci hai pensato?!
Esclamò, facendo la finta offesa. Non era arrabbiata, conosceva fin troppo bene Naruto, in fondo era il loro migliore amico, sia di lei che del suo ragazzo, ed era a conoscenza della tendenza da parte sua a dimenticarsi le cose.
Lo sentì mugugnare qualche scusa, era realmente dispiaciuto. Sakura esplose in una fragorosa risata
-Ma dai, Naruto, scherzo! Ti ringrazio per gli auguri
Disse infine, mentre poneva le ultime cose nella borsetta bianca che si era comprata apposta per l'occasione. Naruto ritrovò subito il suo buon umore
-Fantastico!! Stasera esci con Sas'ke?
La ragazza, che stava prendendo il cappotto dall'armadio, rimase con la mano a mezz'aria e ci mancò poco che si mettesse ad urlare
-Che razza di domande fai??!! Certo che esco con Sasuke!
Potè percepire la paura del ragazzo, confermato poco dopo dalla voce tremante
- H-hai ragione....S-sakura-chan...o-ora è meglio che vada....divertiti!
E chiuse, ancor prima che lei potesse salutarlo
-Mah
Sakura ripose anche il cellulare nella borsetta e, proprio in quel momento, un clacson risuonò da sotto casa. Sorridente prese il cappotto, salutò i suoi ed uscì.
Sasuke l'aspettava in macchina, una decappottabile nera con i sedili in pelle bianca. Quando la vide le rivolse un piccolo sorriso. Il ragazzo era alto, aveva corti capelli corvini e due occhi color onice, così intensi da far perdere la testa. Il viso perfetto e la pelle diafana, Sakura aveva sempre affermato che fosse il tipo più bello del mondo.
Salì sul sedile anteriore del passeggero e subito venne accolta da un dolce bacio. Sakura arrossì lievemente, era strano che dopo tanto tempo lui le provocasse ancora quell'effetto.
Sasuke accese il motore e partì. Sfrecciavano veloci per le strade, ascoltando la musica a tutto volume. Non si dissero quasi niente, il giovane Uchiha era sempre stato di poche parole, ma a Sakura questo andava bene. Le bastava rimanere lì, seduta al suo fianco, ed era felice, non aveva bisogno di nient'altro. Però notava qualcosa di strano, il suo sorriso, Sasuke stava sorridendo davvero in un modo bizzarro, quasi come un bambino che aspetta di vedere la sorpresa negli occhi dei genitori per qualche sua buona azione. Non gli domandò perchè fosse così felice, cioè, era ovvio che fosse felice per il loro anniversario, ma Sasuke Uchiha non mostrava mai così apertamente le sue emozioni.
La risposta la ebbe poco dopo, quando l'auto si fermò davanti ad uno dei ristoranti più costosi di tutta Konoha.
Sakura sgranò gli occhi, le sembrava un sogno, Incerta si voltò verso il suo ragazzo, che dolcemente le sorrise
-Auguri Sakura
E, in quel momento, lei era la ragazza più felice del mondo.



Erano appena usciti dal ristorante, avevano mangiato e parlato, anche più del solito. Stavano camminando verso l'auto, parcheggiata un pò più lontano da dove si trovavano in quel momento. Si sentivano entrambi un pò storditi, la sonnolenza, piano piano, si era fatta strada nel loro corpo.    
La notte, ormai, aveva preso una piega leggermente più fredda. Un venticello fresco scompigliò i capelli della ragazza, la quale ebbe un leggero brivido.
-Hai freddo?
Le chiese premuroso Sasuke. Sakura scosse la testa, ma lui non volle sentire storie e le diede comunque la sua giacca.
-Grazie
Sussurrò Sakura.
Era imbarazzata, ma non per il gesto carino di Sasuke, il quale era rimasto solo con una t-shirt nera aderente, ma per il regalo che lui le aveva fatto, così grande e maestoso, che metteva in ridicolo, invece, quello che doveva dargli lei. Però, non voleva comunque fargli pensare di non avergli preso niente, indi per cui prese un grande sospiro.
-Sasuke.kun...io...
Tentennò, mentre il viso le si colorava di un bizzarro color aragosta. Si fermò, seguita dal suo ragazzo, che ora la guardava curioso.
-Io...ecco...questo è per te!
Disse in fine, chinando la testa e allungando le braccia verso l'amato. In mano reggeva un piccolo pacchetto. Il ragazzo rimase interdetto per un pò, forse per la sorpresa
-Lo so che non è molto, ma mi farebbe piacere che lo accettassi. Non è nulla in confron...
Ma non potè finire la frase che Sasuke le mise un dito sulle labbra
-Shh
Le prese il pacchetto dalle mani e cominciò a scartarlo, sinceramente incuriosito.
Un braccialetto d'argento brillò alla luce della luna, un'incisione risaltò agli occhi del ragazzo




Sakura



-N-ne ho preso uno anche per me, guarda
E la ragazza gli mostrò il braccio, da cui ciondolava un braccialetto uguale, ad eccetto per l'incisione, che portava il nome "Sasuke"
Sasuke sorrise e la baciò con delicatezza
-E' bellissimo, grazie
Sakura si sentì andare a fuoco, mentre il suo ragazzo le cingeva la vita e l'accompagnava alla macchina.
Messi comodi, l'Uchiha accese il motore e chiuse la cupola dell'auto. Partirono.
Restarono in silenzio per un pò, la radio, tenuta ora a basso volume, emanava una dolce melodia.
Sakura si appoggiò con la testa al finestrino, sentiva le palpebre pesanti e un dolce torpore invaderle il corpo.
-Sakura...i tuoi,,,
Sasuke si voltò verso di lei, ma la trovò addormentata. Tornò a guardare la strada, era buia, i lampioni dovevano essere rotti. Un lungo sbadiglio gli deformò il viso perfetto, era stanco, troppo stanco per vedere un cane sbucato sulla strada
-Merda!!
Un grido, un rumore assordante. Sakura si svegliò di botto, ma tutto ciò che vide fu una luce abbagliante
-SASUKE!!!  















ok, ok vi prego non linciatemi...ç___ç lo so, inizio storie che poi non finisco, oppure cancello dopo il primo o secondo capitolo,, però non è colpa mia, il fatto è che ultimamente non riesco a scrivere. Ho un vulcano di idee che poi si spengono. Spero di riuscire a scrivere qst, perchè l'idea è davvero bella. Leggete e recensite, mi raccomando.

PS: La colonna sonora di qst storia è una canzone alla quale mi sn ispirata "Vai via" di paolo meneguzzi^^

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Capitolo 2
*** II ***


Capitolo 2









Dicono che quando il mondo diventa scuro si provi solo un dolce senso di vuoto, non si pensa a nulla, o al massimo si vivono piccole ed inverosimili illusioni. Quando si sogna non si prova dolore, e allora perchè, perchè faceva così male?
Porse una mano al vuoto, nell'inutile speranza di trovare un qualsiasi appiglio che l'avrebbe aiutata a fuggire, a fuggire da quell'incubo. Faceva male, ma il dolore era lontano, intenso e irraggiungibile. E poi un tocco, qualcosa o qualcuno aveva afferrato la sua mano, era caldo, era bello, era dolce. Una luce ad intermittenza...ora riusciva a vedere a piccoli tratti la porta che l'avrebbe portata via da lì, dal suo dolore inspiegabile.
Lentamente Sakura aprì gli occhi, sbattè più volte le palpebre pesanti affinché le chiari iridi si abituassero alla nuova luce del giorno. Il dolore la raggiunse di nuovo, ma questa volta istintivo e vicino più che mai.
-Nh!
La voce roca, bassa, quasi un soffio.
Molto piano volse la testa di lato, una zazzera bionda gli solleticava la mano
-N-naruto?
Un rantolo appena udibile, ma fu abbastanza per destare il ragazzo addormentato scomodamente su una sedia. Quando lo guardò in volto, si sorprese nel vedere i suoi occhi lucidi e rossi come il fuoco, doveva aver pianto. Il ragazzo la fissò per qualche istante, prima di metterla a fuoco per bene. Due lacrime si affacciarono agli angoli delle iridi azzurre
-Sakura-cha!!!
Con uno scatto improvviso le saltò al collo, stringendola a sè come un bambino che difende il proprio giocattolo, ritenendolo il suo oggetto più prezioso. Continuava ad abbracciarla, affondando la testa nei suoi capelli e singhiozzando piano. Sakura sgranò gli occhi, non lo aveva mai visto comportarsi così.
-N-naruto....mi....mi fai male
Cercò di dire, nonostante si sentisse infinitamente debole e con un dolore allucinante al capo.
Naruto la lasciò andare, per risedersi sulla sedia che chissà da quando tempo occupava, Si asciugò in fretta le lacrime, ma quelle continuavano a colare copiose sulle sue guance graffiate.
Sakura era confusa, troppo confusa, e aveva paura. Si guardò attorno, dovunque posasse lo sguardo il bianco predominava. Era in un ospedale, non vi erano dubbi, il comodo lettino sul quale si era messa a sedere, le bende che le circondavano le braccia, un ago conficcatole nella pelle che si collegava con una piccola flebo, un altro filo che portava a quelle solite macchinette che segnavano i battiti del cuore.
Una strana sensazione si impadronì del suo corpo, le faceva male il petto che, constatò, era anch'esso ricoperto di bende.
-Na-naruto...
Naruto si era calmato e alzò la testa, incrociando il proprio sguardo apprensivo con quello confuso e preoccupato di Sakura.
-Cosa...cosa è successo?
Non era sicura di voler sentire la risposta, ma piccoli sprazzi bianchi nella sua mente le dolevano, c'era qualcosa di importante, infinitamente importante, che doveva sapere.
Il biondo le strinse la mano, da quando tutta quella confidenza?
-Sakura-chan...non...non ricordi? Hai avuto un incidente...
Immagini confuse le passarono veloci nella mente, la ragazza sgranò gli occhi, il ristorante, il braccialetto, la dolce melodia, il tepore e un grido, un urlo inimmaginabile, una luce abbagliante, Sasuke...
Senza rendersene conto strinse convulsamente il candido lenzuolo, tremava, fissava Naruto negli occhi, voleva, doveva sapere, ma non riusciva a trovare il coraggio di porre quella domanda
-N-naruto...d-dov....dov'è...dov'è Sasuke...?
Ancora una volta il biondo fu sul punto di riversarsi in lacrime, ma si limitò a distogliere lo sguardo dal suo, a stringere i denti, a trovare le parole, ma come poteva dirglielo?
Sakura aspettava e il suo corpo continuava a tremare, un sospetto cominciò a trafiggerla, ma era infondato, sì, era infondato, perchè lui non poteva..., perchè Sasuke stava bene e a breve sarebbe entrato da quella porta con una soda in mano e un sorriso appena accentato. Avrebbe prese in giro Naruto perchè si era preoccupato troppo, e lui avrebbe cominciato a gridare, alla fine sarebbero scoppiati a ridere e avrebbero fatto a gara per mostrarsi gentili con lei.
La porta si aprì e un briciolo di speranza brillò negli occhi di Sakura, ma mai avrebbe pensato di essere delusa di vedere i suoi genitori. I signori Haruno le buttarono anche loro le braccia al collo, baciandola e piangendo
-Mamma...Papà...d-dov'è Sasuke?
Ritentò, qualcuno doveva darle una risposta, non sarebbe potuta sopravvivere senza
I suoi genitori si staccarono, ma senza allontanarsi troppo. La madre le prese una mano, la stessa mano che aveva preso Naruto e che ora aveva lasciato. Sarebbe toccato a lei dirglielo.
Il ragazzo, come camminando nell'ombra, si dileguò dalla stanza. Uscì fuori, si poggiò alla parete e sentì di nuovo le lacrime bagnargli il viso, il petto faceva avanti e dietro affannosamente e poi...il gridò arrivò...terribile come nessuno poteva immaginarlo, feroce lo colpì in viso, agli occhi, al petto, strinse le palpebre e ricominciò a singhiozzare.
Si lasciò scivolare lungo la parete, finendo seduto sul freddo pavimento dell'ospedale. La testa tra le ginocchia, il corpo scosso dai singhiozzi. Due pianti uniti da un unico, incolmabile e immenso dolore.





* * *








A volte è davvero incredibile come certi piccoli fatti possano cambiarti radicalmente la vita. Un attimo prima sei felice, l'attimo dopo ti ritrovi tormentato dal dolore. Ma una cosa è certa, la vita andrà comunque avanti e quel dolore scemerà, per poi colpirti quanto meno te lo aspetti, più grande e più forte.
Il cielo è un testimone che assiste tutti e tutto, fin dal principio. Ha visto gioia, sorpresa, incredulità e dolore, tanto dolore, così grande e insopportabile che permette alle sue lacrime di scendere calde sulla terra, come triste consolazione di chi non vuole piangere da solo.
Anche quel giorno pioveva, Konoha era sovrastata da un lugubre cielo grigio, bagnata da quelle lacrime salate, lacrime che si andarono a confondere con altre, divenendo un tutt'uno con esse
La bara marmorea scese lenta nella terra, le parole dette da persone conosciute o non erano solo un brusio fastidioso che infastidiva le sue orecchie. Sakura guardò quella grande cassa scendere con estrema lentezza nel terreno, la guardò, nonostante la vista le era offuscata, forse dalla pioggia, forse dalle sue stesse lacrime.
Naruto le strinse la mano, teneva lo sguardo chino, alzarlo avrebbe significato solo avere un ulteriore conferma a ciò che era successo. Aveva di nuovo gli occhi rossi, quella notte non aveva dormito, e chissà quando ci sarebbe riuscito.
Sakura lasciò che la sua mano si riscaldasse in quella grande e sicura dell'amico, forse era solo grazie a lui che non si era lasciata cadere nel baratro del dolore che sempre più invitate le si presentava davanti.
Camminarono insieme verso il loro amico, Sasuke ora dormiva, e avrebbe continuato a farlo per sempre. Sarebbe stato al sicuro, nulla avrebbe potuto fargli del male là sotto.
La ragazza strinse al petto il fiore candido che aveva portato con sé, e lo lanciò la sotto, insieme ad un mucchio di terra. Naruto la imitò. Restarono, forse più del dovuto, a fissare la pioggia gocciolare su quella cassa marmorea, il cielo piangeva, piangeva per lui, per un'amicizia e un amore perduto.
Nessuno interferì nel saluto silenzioso che i due gli stavano rivolgendo, non ce ne fu bisogno, poco dopo Naruto strinse ancor più la mano di Sakura e la portò via, lontano. In fondo, dove nessuna poteva vederli, la ragazza si lasciò andare tra le braccia dell'amico, piangeva in silenzio, lasciandosi consolare da quelle braccia forti e sicure
-Andrà tutto bene....ti prego...p-promettimelo
Naruto la cullò, gli occhi chiusi in una morsa invincibile, le lacrime che protestavano per uscire. Lo sapeva che era solo una bugia, ma quanto male poteva fare una piccola bugia?
-Andrà tutto bene,Sakura-chan, tutto bene...
Le sussurrò, mentre consumavano il loro abbraccio di dolore sotto la pioggia divenuta ormai fredda










bene, se alla fine di qst capitolo avete un chiaro istinto omicida, è normale U_U
Non volevo essere così sadica e far morire sasuke, ma era necessario per le intenzioni della storia. Se ascoltate attentamente la canzone che ho citato prima, potete capire attorno a cosa girerà la fic
ora me ne scappo, prima che mi uccidiate ç_____ç



Sakuchan_94: mi disp, ho dovuto per forza far morire sasuke, anche se in qst fiction mi stava simpatico ç_ç Cmq grazie per i complimeti, me li accetta tutti, spero che continuerai a seguire la storia anche se sn così sadica XD

Sarhita: speravo fosse IC e spero che continui ad esserlo, sarà un pò difficile ^^"""" ecco continuata, spero che il secondo capitolo ti piaccia ^^


Hele91: mi dispiace....sasuke doveva morire U_U, non perchè lo odi, cioè, nello shippuuden lo detesto, ma in qst storia mia andava bene, sl era necessario che si levasse dai piedi U_U ( sn proprio cattiva XD) sn felice di aver mantenuto un buon carattere per sasuke, vederlo dolce è così rara =_= Spero che il secondo cap ti piaccia e che continuerai a seguire la storia ^^


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Capitolo 3
*** III ***


wow, grazie mille, siete tutti troppo gentili. Per quelli che hanno avuto problemi di sanità mentale a causa della prematura scomparsa di sasuke, io NON mi assumo nessuna responsabilità XD Avete firmato tutti contro qualsiasi accusa a mio discapito ( e quando? nd: tutti O_O""") U_____U
Ok, passo alle cose più importanti...
Allora, qst storia sarà molto breve, forse finirà con cinque-sei capitoli o più, non ,so, ma è solo un esperimento che spero mi aiuti a riprendere a scrivere su naruto. E' molto più una storia introspettiva. Siccome non ho capito manco io il senso delle mie parole, vi lascio al terzo capitolo, che non mi convince per niente e non mi piace U_U






Capitolo 3






1 anno dopo



Un freddo venticello fece capolino nella stanza scompigliandogli leggermente la folta zazzera bionda. Lentamente aprì gli occhi, suo malgrado fu costretto a destarsi da quel sonno fatto unicamente di pessimi incubi. Era stanco, Naruto Uzumaki era stravolto. Erano notti che non riusciva a dormire, avrebbe potuto riprendere il sonno la mattina presto, ma non poteva. Lo squillare improvviso del campanello non lo sorprese, aveva appreso un certo sesto senso per quelle cose, per tutto ciò che la riguardava.
Si mise a sedere piano, una mano a scompigliare i capelli, per poi scendere sul viso e stropicciarlo un pò. I jeans gli avevano lasciato alcuni segni scarlatti sulla vita, la sera precedente si era addormentato di nuovo vestito. Il campanello suonò una seconda volta, era piuttosto fastidioso.
Si costrinse a muovere le gambe, nonostante queste reclamassero restare ancora nel loro dormiveglia indisturbato. Si diresse in bagno, doveva darsi una sistemata. Si sciacquò il viso e cambiò la camicetta ormai sporca. Il campanello risuonò per una terza volta e una tormentata emicrania si fece avanti nella sua testa. Era meglio andare ad aprire.
-Ciao
Le sorrise, come ogni volta, come il suo cuore gli suggeriva ogni qual volta la vedeva.
Sakura sorrise a sua volta, tra le mani reggeva una piccola busta bianca che emanava un dolce profumo di cornetti
-Buongiorno dormiglione, ti ho portato la colazione, mangiamo dentro o fuori?
Esclamò entusiasta.
Naruto la osservò a lungo, sembrava un fiore di primavera appena sbocciato, ma ancora piccolo e delicato, ancora bisognoso di protezione, affetto e un piccolo sole caldo che lo riscaldasse nei momenti freddi.
Un anno era passato da quando una parte importante di entrambi li aveva per sempre lasciati. Lui soffriva, sentiva che avevo perso qualcosa che mai più avrebbe potuto riavere, ma in un certo senso si era rassegnato a vivere quella vita, a viverla soprattutto per lei.
-Prendo le chiavi e vengo
Naruto rientrò in casa e afferrò il mazzo di chiavi che aveva lasciato sul tavolo sporco della cucina. Ritornò dalla ragazza, chiuse la porta di casa e insieme a Sakura si incamminò lungo il viale, mangiando i cornetti che aveva portato la ragazza
Lei parlava, rideva, giocava, molti pensavano che si fosse ripresa, che stesse bene ormai e, chi era più cattivo, che si fosse già dimenticata di colui che l'aveva amata con tutto se stesso. Ma si sbagliavano, e non sapevano quando, non potevano, perchè solo lui era a conoscenza del vero stato d'animo della ragazza, era lui che nel bel mezzo della notte si ritrovava a consolarla per telefono, o arrivava a casa sua e restava con lei tutta la notte, continuandole a dire che sarebbe andato tutto bene, che quel dolore sarebbe andato via un giorno. Bugie, stupide ed inutili bugie.
-Ciao!!!
Sakura corse allegra verso un gruppo di ragazzi. Ad accoglierla con il medesimo entusiasmo fu Ino, una ragazza molto attraente dai grandi occhi color acqua marina e lunghi capelli dorati tenuti in un'alta coda. Naruto li raggiunse più lentamente, gli mancavano le forze per correre. Salutò con un cenno stanco della testa Kiba e Shikamaru, nascondendo tutto dietro un ampio sorriso a trentadue denti.
Kiba, come al solito, non si accorse di nulla. Era un ragazzo che assomigliava, in quanto al carattere, molto a Naruto. Aveva folti capelli castani e due occhi del medesimo colore con una strana aria selvaggia. Shikamaru, invece, era un tipo molto svogliato, teneva i corti capelli corvini raggruppati in un'alta coda e gli occhi onirici erano sempre annoiati, ma, al contrario di tutti i normali ragazzi della sua età, aveva un'intelligenza al di sopra della media e, quindi, non gli passò inosservato lo stato del suo amico.
- Ehi ragazze, vi va di fare un giro nel nuovo parcogiochi che hanno aperto, dicono che sia uno spasso e che ci siano un sacco di belle ragazze...
Kiba si era unito al gruppo femminile, sapeva che ovunque andassero loro gli altri le avrebbero seguite
-E a noi cosa può interessare?
Ino era nettamente scocciata dell'intrusione, stava giusto raccontando del nuovo paio di scarpe che aveva visto nella vetrina di un prestigioso negozio di Konoha.
Mentre ascoltava distrattamente le chiacchiere inutili di quei due, Shikamaru guardava attentamente Sakura, che in qualche modo cercava di calmare l'amica. Poi spostò lo sguardo su Naruto, il quale, però, non era più al suo fianco.
Voltandosi, lo vide vicino al bar della piazza, stava ordinando qualcosa. Gli si avvicinò con passo sostenuto e gli si sedette affianco, su di uno sgabello scolorito.
Guardò tra le mani del biondo, Naruto reggeva una tazza di caffè davvero abbondante
-Non hai dormito bene neanche stanotte, vero?
Più che una domanda pareva un'affermazione che non poteva essere discussa, e Naruto, che si era accorto solo allora di Shikamaru, gli rivolse l'accenno di un sorriso. Protestare con lui non sarebbe servito, così decise di rimanere in silenzio, trangugiando tutto in una volta il contenuto della tazza
-Non puoi continuare così, morirai prima di compiere vent'anni.
Shikamaru lo aveva detto con tono leggero, come se la cosa fosse di poco conto, ma lo sguardo che rivolse all'amico era tutt'altro che disinteressato.
Naruto strinse la presa sul manico della tazza, tanto che le nocche sbiancarono, e inarcò le sopracciglia. Quel discorso si ripeteva da tempo e la sua risposta non sarebbe cambiata
-Non posso, non posso lasciarla sola
Detto ciò si alzò, pagò il conto e si diresse verso gli altri.
Shikamaru lo guardò andar via e sospirò piano. Si sarebbe fatto male, lui lo sapeva ed era convinto che anche il biondo ne fosse a conoscenza. Si sarebbe fatto male perchè ormai c'era qualcosa di più oltre l'amicizia e il dovere di protezione.




*  *  *



-Certo che Kiba è proprio un Don Giovanni!
Sakura ridacchiò con una mano davanti alle labbra rosee, mentre a passo lento camminava insieme a Naruto verso la sua abitazione. Ben presto era giunta la sera, erano stati in giro tutto il giorno e la ragazza si sentiva abbastanza stanca, ma non tanto quanto il biondino, che a malapena le arrancava dietro.
-Già
Naruto si sforzò di far trasparire un tono di voce pimpante e allegro, ma non ci furono buoni risultati. Sakura gli lanciò uno sguardo di sbieco, camminando al suo fianco, e tornò a guardare in avanti, con una dura consapevolezza nel cuore.
Il ragazzo che le era sempre stato accanto da quanto sembrava aver perso la sua unica ragione di vita era stanco, si reggeva a stento in piedi e di quel passo si sarebbe ammalato, ma non le rifiutava nulla. Lei era un'egoista, avrebbe dovuto gridargli contro di andarsene, di smetterla di accudirla come fosse una bambina, ma non ce la faceva. Era un'egoista perchè non riusciva a farne a meno, non riusciva a stargli lontano.
In pochi minuti di assoluto silenzio arrivarono sotto casa dell'Haruno.
Una domanda, una domanda che non avrebbe dovuto fare, ma di cui aveva bisogno
-V-vuoi salire?
Sakura sviò lo sguardo, sicura di leggere la propria colpevolezza negli occhi azzurrini del biondo, ma a Naruto non passò neanche per l'anticamera del cervello quel pensiero e sorrise, un sorriso stanco, eppure sincero. In casa regnava il buio, a quanto pare i genitori di Sakura dovevano essere usciti da qualche parte.
La ragazza cercò a tentoni l'interruttore della luce e, una volta trovato, la stanza si illuminò d'arancio, fino a schiarirsi in un pallido giallo.
Si trovavano nel soggiorno, una stanza piccola ma ben arredata. Al centro sostava un elegante tavolino circolare in legno, ad un lato un lungo divano in pelle nera e all'altro un televisore a plasma non molto grande, Le pareti bianche erano rivestite di vari quadri e foto di famiglia.
Sakura si diresse in camera sua, seguita a ruota da Naruto.
La stanza della ragazza doveva avere sì e no le stesse dimensioni del soggiorno. C'erano una scrivania e un computer, una libreria, un armadio e un letto, ma nessuna foto, nessuna, e Naruto capiva anche perchè: tutte le foto della ragazza ritraevano il viso di Sasuke, in loro compagnia o da solo.
Sakura mise a posto la sua borsa e si sedette sul lettino
-Puoi girarti?
Chiese con un sorriso e Naruto obbedì, voltandosi e fissando la parete vuota accanto alla porta, con un leggero rossore sulle gote. Si ripeteva la stessa cosa ogni santo giorno, ma lui provava comunque imbarazzo al solo pensiero di Sakura che si cambiava alle sue spalle, di quel corpo che in segreto aveva desiderato ma che mai avrebbe potuto toccare. Non poteva farci niente, era innamorato di quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva incontrata. Era stata dura accettare il suo fidanzamento con il proprio migliore amico. Ora che lui non c'era, lei gli stava sempre vicino, in cerca di aiuto, ma non offriva mai nulla di più. Molte volte, quando la stanchezza prendeva il sopravvento, Naruto si ritrovava a pensare di aver via libera, ma subito dopo una fitta al cuore gli faceva serrare gli occhi e versare lacrime silenziose, non poteva farlo, per non tradire Lui e per non far del male a Lei.
-Ho fatto
Era così sovrappensiero che a stento udì la voce cristallina di Sakura e di conseguenza non si voltò subito, non sicuro di aver sentito bene. La ragazza gli si avvicinò preoccupata e gli posò una mano sulla spalla. Il tocco lo fece voltare di scatto, così velocemente che Sakura rischiò di cadere. Prontamente Naruto la prese per un braccio e la tirò a sè, inconsapevolmente erano troppo, troppo vicini.
I cuori di entrambi avevano cominciato a battere furiosamente, un'elettricità statica si era diffusa nella stanza e il destino volle che propri in quel momento la luce si spense piano. La stanza rimase illuminata solo dalla chiara luce della luna, un bagliore passò negli occhi del ragazzo, che involontariamente non aveva ancora lasciato la presa sul braccio di Sakura.
Lo sentiva, più forte che mai. Avere quel corpo irraggiungibile contro il suo lo faceva impazzire. Naruto era troppo stanco per ragionare, troppo stanco per poter resistere a quel dolce richiamo della labbra di lei. Morbide, sottili, emanavano un inebriante profumo di pesca.
Sakura tentò di divincolarsi, la presa sul suo braccio si faceva sempre più stretta e le doleva.
-Naruto...mi...
Ma non potè portare a termine la frase che le labbra del suo migliore amico di incastrarono con le sue. Un bacio, casto e senza troppe pretese, ma sempre un bacio. Le piaceva....le piaceva, ma era tutto sbagliato!
Uno schiocco sonoro, nell'oscurità della stanza luccicarono i segni scarlatti di cinque dita sulla pelle stranamente candida di Naruto.
Lo aveva fatto, le aveva fatto del male...







Sakuchan_94: Grazie, eh sì, Sasuke povero povero, ma alla fine è onnipresente nella storia XD Non ti preoccupare se non riesci a recensire tutti i capitoli, non ti costringo mica XD Mi fa piacere però che continuerai a seguirla^^


 
Hele91: Per fortuna XD sono tornata dalle hawai * prego notare occhiali da sole e camicetta hawaiana) scherzo, però mi sarebbe piaciuto andarci XD grazie, sei molto gentile, spero che anche questo capitolo ti piaccia^^



sakura88s: grazie ^///^ mi fa davvero piacere sentirmelo dire, anche se ci sn persone che scrivono meglio di me, ma io non mi arrendo!!! * stile narutoXD*
Mi disp per sasuke, gli ho fatto fare proprio una fine rribile ç_ç
ma sai com'è, quanto una persona è sadica di natura...XD spero che il capitolo ti piaccia, ci vediamo alla prossima^^

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Capitolo 4
*** IV ***


allora...da dove comincio?? mmm...vabbè....io devo confessarvi una cosa...IO VI AMO *_* ( Scherzo XDXD) però vi voglio tanto tanto tanto bene e vi ringrazio tantissimo per i commenti.Ecco qui il quarto e, mi dispiace, ultimo capitolo. Buona lettura^^



Capitolo 4






Il tempo pareva essersi fermato, solo il dolce chiarore della luna era in grado di individuare un briciolo di vita nei loro occhi. Poi un singhiozzo, piccolo e insignificante, ma nel silenzio fu come un tuono in piena estate. Naruto si riscosse e fece un passo indietro, come una reazione ritardata dopo il colpo ricevuto. Ad occhi sgranati fissò l'esile figura di Sakura scossa da forti tremori, piccole goccie salate cadevano piano a terra e brillavano come cristalli nella semioscurità. Cosa aveva fatto? Aveva ceduto, ceduto ad una stupida tentazione! E lei tremava, inerme e indifesa, privata di quella protezione che lui le aveva promesso e che con un semplice bacio aveva mandato in frantumi.
Eppure, nonostante il senso di colpa che gli pungeva nel petto, non era dispiaciuto per quella debolezza e la verità era venuta a galla. Naruto non poteva proteggerla, l'aveva sempre amata e Sakura, anche se non volontariamente, lo aveva sempre respinto. Dolore dopo dolore avrebbe dovuto arrendersi, invece no, più lei gli faceva male e più lui l'amava, ma anche il suo cuore aveva dei limiti e continuare in quel modo lo avrebbe portato alla morte.
Gli dispiaceva, gli dispiaceva davvero, per Sasuke, per Sakura, per il destino maledettamente sadico, ma una piccola parte era dispiaciuta anche per sè.
No, se voleva vivere doveva andare.

Rigirando sui suoi passi, Naruto si diresse verso la porta, ma una mano si affrettò a prenderlo per un braccio. Sentiva la sua presenza, ma non la guardò, non poteva o lo sapeva, sarebbe ricaduto in quella trappola mortale.
Sakura non sapeva più cosa fare, come doveva combattarsi, perchè era tutto così difficile? Non riusciva a capire quali fossero i suoi sentimenti, ma una cosa la capiva bene, troppo bene: non voleva rimanere sola.
-Ti prego...non andare
Sussurrò, la voce smorzata dal pianto represso
Naruto strinse i denti, ma delicato si liberò della sua presa
-Mi dispiace Sakura-chan...
Ed uscì.



E ogni giorno di più
ti allontanerai
come farò
io a cancellarti non lo so
Vai via da me, vai via





Cosa ne era stata della sua felicità? Cosa ne rimaneva ora che era sola, ora che il suo unico raggio di sole l'aveva abbandonata? Sakura era stanca, stanca. Aveva vissuto in una dolce illusione per troppo tempo. Avrebbe dovuto sapere che prima o poi si sarebbe spezzata, ma ora, ora che tutto era perduto, ancora desiderava averlo al suo fianco, ancora desiderava illudersi di poter essere felice.

Naruto correva veloce, correva senza fermarsi e senza avere una meta precisa, correva e basta, come a voler seminare il dolore che lo pervadeva, correva senza tener conto della pioggia che tristemente gli bagnava il viso, quella pioggia che forse non era caduta dal cielo, ma semplicemente dal mare dei suoi occhi
Avrebbe voluto solo lasciarsi andare, lasciarsi cadere nel baratro profondo che era nata alla prematura scomparsa del suo migliore amico e che cresceva ad ogni giorno di più, ora aveva messo un piede nella fossa, era tutto nelle mani della ragazza che amava, questa volta aveva bisogno lui di essere salvato. Sakura doveva decidere.

Non seppe con quale forza riuscì ad alzarsi, ma barcollando arrivò al bordo del suo letto e vi si lasciò cadere su. Immerse il viso nel cuscino e invano tentò di frenare il pianto.
Sasuke, lo amava, lei amava Sasuke, lo aveva sempre fatto, ma ora lui non c'era più, lui se ne era andato e lei era rimasta sola
Naruto, il suo mgliore amico, il ragazzo che le era rimasto accanto nonostante ne soffrisse. Naruto l'amava, da sempre, e lei lo sapeva, ma non l'aveva mai accettato.
Sakura si mise a sedere e con il dorso della mano si asciugò le lacrime. Doveva prendere una decisione, iin fretta. Amava ancora Sasuke, ma non poteva rimanere sola, non poteva.
Un freddo venticello entrò dalla finestra e la scosse, il ciondolo che portava al collo le sbattè piano sulla pelle. Era così freddo, eppure così importante. Strinse una mano attornò al braccialetto che da quel giorno portava sempre con sè.

Amava Sasuke, anzi, lo aveva amato, ma ora doveva chiudere quella porta della sua vita e apprestaarsi ad aprirne un'altra. Forse la felicità non era solo un'illusione.


* * *






Quel luogo non gli era mai piaciuto, stupido teme, proprio lì doveva finire.
Naruto si lasciò andare ad un sorriso amaro, prendersela con chi non c'era più era troppo facile. Stanco e affranto, si mosse silenzioso sul terriccio umido, illuminato appena dalla luna seminascosta dietro una nuvola. La pioggia cadeva piano, pareva quasi che stesse cantando, una melodia triste e dolce al contempo. Quegli ammassi di roccia erano tutti uguali, sarebbe stato difficile individuarne quello giusto.
Non ci era mai venuto dal giorno del funerale, continuava a ripetere a se stesso che era stupido andare a pregare davanti ad una normalissima roccia, che le preghiere non avrebbero aiutato nessuno. Ma quel giorno voleva confidare in quell'assurda credenza
Finalmente la trovò, bianca, fredda e perfetta, proprio come lui, peccato che la tomba di Sasuke Uchiha non poteva prenderlo in giro come aveva sempre fatto il suo possessore.
Sorrise ancora, per quanto tempo avrebbe continuato con quei falsi ed inutili sorrisi?
Non si piegò, non pregò, si limitò a guardare le parole incise col fuoco sul marmo perfetto e ad accarezzarne la superficie con fare assente. Chiuse gli occhi, l'oscurità lo avvolse, prima di riaprirsi per i ricordi.
Un tintinnio metallico lo riscosse dai suoi pensieri, sgranò gli occhi e lo vide, un docile braccialetto che si posava sul marmo candido come la neve.
Dopo il primo attimo di stupore, chinò lo sguardo a terra, dove intravedeva i suoi piedi
Naruto non la guardò, questa volta per il semplice motivo che era a conoscenza delle lacrime silenziose che rigavano il viso della ragazza, lacrime che sarebbero rimaste riservate solo a lei e alla notte che li osservava
Poi sentì la sua mano calda scendere piano lingo il proprio braccio, fino ad incatenare le sue dita con le proprie
-Mi dispiace...ma non andare via...
Poco più di un sussurro, ma la voce era ferma e decisa, lei voleva stare al suo fianco.
Naruto rimase in silenzio. Restarono sotto la pioggia, così, mano nella mano, e insieme diedero il loro ultimo addio.
Anche Sasuke sorrise, per quanto impossibile






ehi! Io ve lo avevo detto che era una cacata immensa sta storia, senza trama e senza niente, quindi nn vi arrabbiate per come è finita! ù.ù
D'altronde era solo un esperimento per aiutarmi a scriveere di nuovo su naruto e ne ero già stufa, se ne scriverò un'altra sarà cento volte meglio -.-

ringrazio cmq chiunque l'abbia letta!! VI AMO!!! ( XDXD)


Pai: Grazie!!!! *_________* troppo gentile, ma hai ragione, naruto è dolcissimo, poi hai visto, sakura lo ha perdonato alla fine^^ Spero, per quanto sia stata frettolosa, che qst capitolo ti piaccia^^

_KiTTY_UCHiHA_:  Oh, l'idea era bella, ma nn credo di avergli reso molta giustizia XD per sas'ke....ehm....io sn pur sempre io...qualcuno dovevo far morire hiihi XD ( scherzo) Spero che l'ultimo cap ti piaccia^^

Fallen Star: per me ogni mio capitolo è brutto, nn ne sn mai soddisfatta XD  cmq naruto salirebbe ogni volta perchè poi rimane a farle compagnia fino a quando si addormenta, cm i bambini ^^ nn ti preoccupare per il capitolo precedente, spero che qst ti piaccia^^


Cleo92: ihihi, mi sembra che tu si la prima su efp che mi dice di nn essere dispiaciuta  XDXD  nn so se si può considerare una storia qst, ma spero che l'ultimo cap ti piaccia^^

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