A TIME FOR DANCING

di Kagome008
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INCONTRI E SCONTRI ***
Capitolo 2: *** ABBANDONARE UNA PASSIONE ***
Capitolo 3: *** QUELLO CHE NON VORRESTI MAI VEDERE, MA CHE PER FORTUNA TI SI RIVERSA ADOSSO ***
Capitolo 4: *** IN FONDO NON SEI COSì MALE! ***
Capitolo 5: *** PROVE ***
Capitolo 6: *** FISCHIO D'INIZIO ***
Capitolo 7: *** PROMESSE ***
Capitolo 8: *** COME BALLANO SOLO GLI ANGELI ***
Capitolo 9: *** E SE NON FOSSE SOLO UN GIOCO? ***
Capitolo 10: *** PRIMA DELLA PIOGGIA ***
Capitolo 11: *** IL TEMPO CHE VOLA ***
Capitolo 12: *** TUTTI I SEGRETI NELLE PAROLE ***
Capitolo 13: *** DECISIONI PERICOLOSE ***
Capitolo 14: *** PAROLE NASCOSTE ***
Capitolo 15: *** LE PROVINCIALI ***
Capitolo 16: *** IL BALLO DELLE RISPOSTE ***
Capitolo 17: *** TRA GIOIA ED INGANNI ***
Capitolo 18: *** STIAMO INISEME? ***
Capitolo 19: *** QUANDO CHIEDERE AIUTO ***
Capitolo 20: *** IN SOSPESO TRA GLI ALBERI DI CIGLIEGIO ***
Capitolo 21: *** IN GITA! ***
Capitolo 22: *** LE NOTTI DI OSAKA ***
Capitolo 23: *** SULLA VIA DEL RITORNO ***
Capitolo 24: *** UNA CANZONE D'AMORE ***
Capitolo 25: *** LE NAZIONALI ***
Capitolo 26: *** L'INIZIO DELLA FINE ***
Capitolo 27: *** LA COPPIA DI UN INCUBO ***
Capitolo 28: *** A TIME FOR DANCING – QUANDO NON PUOI FERMARE UN TALENTO ***



Capitolo 1
*** INCONTRI E SCONTRI ***


Ebbene, ultimamente ho letto molte ff Au di Inuyasha e mi è venuta l’irresistibile voglia di scriverne una!
E la prima volta che mi cimento in una Au, quindi spero che siate clementi se farà schifo!
Quindi ecco a voi il primo capitolo di questa mia strana ff…spero vi divertiate!^^
Ah, quasi dimenticavo, nel mondo in cui è ambientata questa ff umani, demoni e mezzi demoni vivono pacificamente tra loro!
Ora leggete e poi commentate!^^
Leggenda: -< discorso diretto > -“ pensiero ”
CAPITOLO 1
INCONTRI E SCONTRI
Quando si spengono le luci ed il riflettore si punta solo su di me, mi sento percorrere da una scossa di adrenalina.
Il mio corpo si incomincia a muovere quasi autonomamente, mentre la musica parte.
Un passo.
Un altro.
Tutti guardano solo me.
Il ritmo mi entra dentro e mi scuote…solo in quel istante mi sento veramente libera.
Esisto solo io…io e la mia musica.
Mi sembra di volare…
Solo così mi sento davvero bene…nulla mi dà una sensazione simile…
…nulla…a parte l’amore.
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-< Kagome! > un urlo proveniente dal piano di sotto svegliò la ragazza dai capelli corvini, spettinati in una nebulosa d’ebano, mettendo fine al suo bellissimo sogno.
Mugugnò qualcosa in una lingua sconosciuta, mentre il sole entrava luminoso dalla finestra, filtrando attraverso le tende bianche di lino.
-< Sbrigati, o farai tardi già il primo giorno! > continuò la voce argentina.
-< Si, ho capito! > rispose Kagome, alzandosi a sedere e strofinandosi gli occhi ancora sognanti.
Il suo sguardo stanco si posò sulla sua nuova uniforme scolastica appesa all’armadio.
Gia…nuova uniforme, nuova scuola e nuova vita.
Quello era il suo primo giorno di scuola nella nuova scuola dopo il trasferimento a Tokyo.
Lei, la mamma e il fratellino Sota avevano dovuto trasferirsi al vecchio tempio del nonno, che ormai, avanti con l’età, non era più in grado di provvedere da solo al mantenimento dal luogo sacro.
Avevano dovuto dire addio alla loro vecchia città, alla loro vecchia casa, così intrisa di ricordi felici, quando ancora il suo povero papà era in vita, avevano dovuto salutare gli amici con la consapevolezza di non poterli più rivedere, e Kagome aveva detto addio alla sua passione, alla sua vita, alla danza.
Con gli occhi lucidi e lo sguardo colmo di tristezza, si mise a guardare la foto della sua squadra di danza, scattata al torneo regionale di hip-hop, che teneva sul comodino.
Quanti ricordi.
-< Kagome, allora? > urlò nuovamente la madre dal piano di sotto.
-< Si mamma, ora arrivo! > rispose la ragazza dai capelli d’ebano, poggiando la foto sul comodino.
Quelli erano solo ricordi…solo dolorosi e stupidi ricordi di una ragazza innamorata di una sciocca ed inutile passione.
Gia…sciocca…ormai la danza non faceva più parte della sua vita.
Nessun altra passione l’avrebbe più influenzata, fatta gioire, confortata, fatta librare in volo ed amata…nessun altra passione…forse.
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-“ Dannazione, dannazione! ” continuava a ripetersi, come un batter di martello, un ragazzo dai capelli argentati, mentre correva a per di fiato lungo i corridoi della scuola. Alla prima ora c’era quella vecchia acida dell’insegnante di Giapponese antico, persona che lui detestava profondamente e del quale odio era ricambiato.
-< Se arrivo in ritardo quella non me lo perdona! > si disse frustrato.
Possibile che sin dal primo giorno di scuola, dopo le vacanze estive, lui dovesse arrivare in ritardo? La sveglia non aveva suonato…cominciamo bene! Sbuffò sonoramente.
Un altro anno era appena iniziato…che noia…la stessa vita, la stessa routine tutti i giorni…cosa mai sarebbe cambiato quest’anno?
Nulla…già, nulla.
Chiuse i suoi bellissimi occhi ambrati, mentre i suoi pensieri continuavano a maledire quel luogo di restrizione, quegli insegnanti noiosi e sempre più acidi, e quei libri tanto pesanti che era costretto a scorazzarsi dietro.
Era quasi arrivato, svoltato l’angolo avrebbe raggiunto la sua classe, la seconda D…con tutta probabilità e una buona dose di fortuna quella palla umana che era la professoressa Kaede, prof di Giapponese antico, doveva ancora entrare in classe.
Accelerò l’andatura, infrangendo in un secondo tute le regole del regolamento di istituto, sicuro di essere arrivato…ma andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, che procedeva nella direzione opposta.
Aprì gli occhi, pronto a scagliarsi verbalmente contro quel malcapitato cretino che gli aveva sbarrato la strada. Le parole e la rabbia gli si scemarono in gola, mentre il cuore perse un battito nel vedere quella figura d’angelo distesa a terra sotto di lui.
Capelli neri come la notte, dai riflessi violacei, incorniciavano un viso di perla, delicato e liscio come quello delle bambole.
Occhi profondi, del colore dolce del cioccolato, si specchiavano nelle sue iridi, trasmettendogli un brivido freddo lungo tutta la schiena.
Era talmente incantato da quella ragazza sconosciuta, da non essersi accorto che anche lei lo stava fissando.
Un ragazzo stupendo, dai capelli argentei, con due buffissime e carinissime orecchie sulla testa, che sembravano voler dire “Toccami”,le era andato adosso.
Poteva vedere il suo riflesso in quegli occhi d’ambra, mentre doveva ammettere che il peso del ragazzo sopra di lei non le dava affatto fastidio, anzi.
Arrossì vistosamente nel constatare quel pensiero poco opportuno.
-< Ehm…scusami! > disse con voce flebile.
Le dolci parole della ragazza ebbero il potere di risvegliarlo da quel sogno.
Velocemente si alzò in piedi, grattandosi nevorsamente la nuca.
-< Vuoi una mano ad alzarti?No, no, faccio da sola! > si chiese e si rispose da sola Kagome.
Inuyasha arrossì…che cretino, avrebbe potuto dimostrasi gentile con quella fanciulla dai lineamenti fini e sensuali. -< Dannazione, arriverò sicuramente in ritardo! > disse, chinandosi a raccogliere i libri sparsi per terra.
-< Potevi guardare dove andavi! > gli rispose Kagome, aiutandolo a raccogliere i testi scolastici.
-< Hey, sei stata tua a venirmi adosso! > disse irritato Inuyasha.
-< Ma cosa vai dicendo?E poi sei rimasto lì fermo come un cretino sopra di me per un ora e passa! > rispose alterata la ragazza dai capelli corvini.
-< Non ti sei mica lamentata! > le rispose in una smorfia l’hanyou.
Kagome arrossì:
-< Che cafone! > gli disse, sbattendogli il libro in testa.
-< Dove le hai imparate le buone maniere tu? > disse Inuyasha, recuperando tutti i libri e alzandosi seccato.
-< Certamente non da te!Pervertito! > disse irata, allontanandosi e voltandogli le spalle.
-< Hey, non ho ancora finito, torna qui cretina! > urlò seccato.
-< Cretina? > chiese minacciosa Kagome, voltandosi a guardarlo con sguardo di fuoco.
Inuyasha sbiancò.
-< Si cretina! > le disse in una linguaccia, mentre la campanella suonava, annunciando l’inizio delle lezioni. -< Su, corri, vai in classe, ad imparare un po’ di buone maniere! > rispose Kagome, continuando a camminare.
Inuyasha la guardò allontanarsi: quella ragazza era tanto bella, quanto cocciuta.
Si diresse come una scheggia in classe, cercando di ritrovare la compostezza dopo quel incontro voluto dal cielo.
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-< Ti sei salvato per un pelo, lo sai? > gli disse in un bisbiglio il suo compagno di banco.
Era un ragazzo carino, dagl’occhi azzurri e dai capelli neri, raccolti in un basso codino.
-< Smettila Miroku! > gli rispose seccato Inuyasha.
-< Ti sei svegliato tardi? > continuò a punzecchiarlo divertito.
-< Più o meno… > rispose svogliato l’hanyou.
In parte era vero, la sveglia non aveva suonato, ma d’altro canto era andato a sbattere contro la ragazza più bella che avesse mai visto, assaporando con gioia, seppur per un secondo, la sua vicinanza.
Non l’aveva mai vista, chissà se era una nuova studentessa? -< Fate silenzio! > disse seccata una ragazza molto carina,seduta d’avanti a loro, voltandosi a guardare i due.
-< Mia dolce Sango, qui si stava tranquillamente parlando tra uomini! > le rispose in un sorriso Miroku.
-< Taci! > rispose la ragazza seccata.
Era una ragazza davvero carina, con lunghi capelli castani raccolti in un’alta coda e occhi scuri, ma molto dolci. -< Cosa vuol dire più o meno? > chiese indagatorio Miroku, ignorando in un sorriso lo sguardo di fuoco di Sango.
-< Sono andato a sbattere contro una cretina! > rispose stizzito l’hanyou.
-< Una cretina?Un esemplare umano femminile?E com’ era? Com’era? > chiese curioso Miroku.
-< Una racchia! > mentì spudoratamente Inuyasha.
-< Sei sicuro? Quando sei entrato in classe mi sembravi a dir poco sconvolto! > continuò sornione l’amico.
-< Voi due, Miroku e Inuyasha, la volete fare finita? > urlò furibonda la professoressa Kaede, sbattendo il libro sulla cattedra.
Inuyasha e Miroku si zittirono, mentre la vecchia e acida palla continuava ad emettere fumo dalle orecchie.
Ad un tratto qualcuno busso alla porta.
-< Avanti! > disse la prof, ritrovando graduatamene una certa compostezza.
La porta si aprì ed entrò il preside della scuola, vestito elegantemente e con una cartellina in mano.
-< Buon giorno professoressa Kaede, e buon giorno ragazzi! > disse, mentre tutti si alzavano in piedi e si inchinavano rispettosamente.
-< Innanzi tutto vi auguro un buon inizio d’anno scolastico, spero vi impegnerete come l’anno scorso, se non di più > disse l’anziano signore (se, credici agli ufo!) -< Poi volevo comunicarvi che quest’anno avrete una nuova compagna…avanti, entra! > disse poi, rivolgendosi alla ragazza che era rimasta fuori dall’aula.
Kagome entrò lentamente…era imbarazzata da morire. Sentiva tutti gli sguardi su di sé.
-< Piacere di conoscervi, io mi chiamo Kagome Higurashi! > disse timidamente in un sorriso.
Inuyasha quasi non fece un colpo nel riconoscere la ragazza dal volto d’angelo.
-< Piacere di conoscerti Kagome, io sono la professoressa Kaede, la tua insegnante di Giapponese antico! > disse la vecchia palla.
La ragazza sorrise dolcemente, chinando rispettosamente il capo.
Inuyasha arrossì vistosamente…cavoli, era ancora più carina di quanto si ricordasse.
-< Qualcuno di voi ha qualche domanda da fare a Kagome? > chiese Kaede.
-< C’è l’hai il ragazzo? > disse una voce dal fondo dell’aula.
La classe scoppiò a ridere. -< Intendevo domande intelligenti, signor Hojo! > rispose laconica la prof.
-< Bene, vediamo dove ti puoi sistemare?Ah, ecco, vicino a Sango! > continuò la palla ad altezza di tappo, indicando la ragazza dai capelli castani.
Kagome annuì e si avvicinò alla ragazza.
-< Piacere, io sono Sango! > le disse quella, indicandole il banco affianco a lei.
Kagome sorrise dolcemente, poi il suo sguardo si spostò sulla figura dietro il suo banco.
Il suo cuore mancò un battito nel riconoscere quel ragazzo dai lineamenti perfetti.
-< Tu? > chiese con un punta di acredine nella voce.
-< Vi conoscete? > chiese malizioso Miroku.
-< Purtroppo si! > rispose svogliato l’hanyou.
-< Questo pervertito mi è venuto adosso! > commentò Kagome, sedendosi seccata vicino a Sango.
-< Quindi lei sarebbe la racchia? > chiese stupito il ragazzo col codino.
Kagome, avendo sentito le parole di Miroku, si voltò irata. -< Racchia? > chiese infuriata, mentre un aria demoniaca si alzava dalla sua persona.
-< A me non sembra per niente! > disse Miroku in un sorriso -< Non badate alle parole di questo stolto, divina Kagome…ah, a proposito, io sono Miroku, incantato di conoscerla! >
-< Piacere mio! > disse Kagome in un sorriso, voltandosi a seguire la lezione.
-< E così quella sarebbe una racchia? > chiese in un bisbiglio il ragazzo ad Inuyasha.
L’hanyou sbuffò seccato.
-< Te la volevi tenere tutta per te? > continuò malizioso. -< Ma che dici? > disse imbarazzato Inuyasha.
-< Basta là infondo!Inuyasha, Miroku, furori dall’aula! > urlò indispettita Kaede.
I due si alzarono silenziosamente, mentre la classe rideva divertita.
Inuyasha passò accanto a Kagome e la notò, mentre rideva. Dapprima provò un certo fastidio, in fondo lo stava prendendo in giro, poi però si incantò a sentire la sua risata argentina.
Era così bella mentre si copriva la bocca come una bambina per fermare le risa…così ingenua…così…perfetta.
Era dura ammetterlo, ma quell inizio d’anno scolastico non gli sembrava già più lo stesso.
Continua capitolo 2 …
Allora, fa schifo?
È solo il primo capitolo, quindi sperdo che siate un po’ indulgenti con la mia mente malata!
L’ argomento danza non è ancora entrato nella nostra sfera di interesse, ma lo sarà presto!
Io intanto attendo vostri commenti!
Mi raccomando…Commentate!Commentate!Commentate!^^
A presto il capitolo 2!

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Capitolo 2
*** ABBANDONARE UNA PASSIONE ***


Ringrazio tutti quelli che hanno commentato!
Ora, siete pronti ad immergervi nel mondo della danza?
Preparate lo stereo e allacciatevi i lacci delle scarpe, si incomincia!
-< discorso diretto > -“ pensiero ”
CAPITOLO 2
ABBANDONARE UNA PASSIONE
DRINNNNNNNN!
La campanella suonò tra gli esulti silenziosi e meticolosamente taciuti degli alunni, che alzandosi dai bachi, si stiracchiavano in mille strane pose, mugugnando qualcosa in una lingua marziana.
-< Dove vivevi prima? > chiese Sango alla sua nuova compagna di banco.
Avevano unito i banchi l’uno diffronte all’altro e avevano incominciato ad aprire il bento* portato da casa, mentre anche il resto della classe si organizzava per passare in tranquillità l’ora del pranzo.
-< Vivevo in una piccola città sulla costa! > le disse Kagome in un sorriso.
-< Ti sentirai sperduta in una grande metropoli come Tokio! > commentò Sango, prendendo le bacchette in mano.
-< Si capisce, va adosso alla gente senza nemmeno chiedere scusa! > disse una voce arrogante alle spalle della ragazza dai capelli corvini.
Kagome si voltò con sguardo mortalmente adirato verso Inuyasha, lanciando fulmini e saette dagl’occhi.
-< Parla quello che si è fatto due ore fuori in corridoio! > commentò divertita la ragazza.
Miroku scoppiò a ridere, mentre Inuyasha arrossiva timidamente.
-< Ben detto, divina Kagome! > disse tra le risa.
-< Ridi tu che gli hai fatto compagnia? > commentò laconica Sango, mettendo in bocca una pallina di riso.
-< Mi dolce Sango, non dovresti rivolgere parole tanto crudeli al tuo ragazzo! > disse laconico Miroku, avvicinandosi alla ragazza e accarezzandole con fare mite le spalle.
-< Voi due…voi due… > balbettò Kagome incredula.
-< Incredibile vero, nessuno lo avrebbe mai detto! > le disse serio Inuyasha, che le si era avvicinato.
-< Già! > asserì Kagome, annuendo.
-< Io trovo più incredibile il fatto che Inuyasha sia stato fatto titolare! > disse Miroku, continuando a guardare Sango con gli occhi a forma di cuoricino.
-< Ma perché? Inuyasha non ha forse il diritto di giocare come tutti? > chiese minacciosa Sango.
-< Intendevo dire che ora che si è trovato la ragazza non avrà più molto tempo per gli allenamenti! > disse Miroku, indicando Kagome.
-< Chi sarebbe la mia ragazza? > urlò imbarazzato Inuyasha.
-< Chi sarebbe la sua ragazza? > urlò adirata Kagome.
-< Vedete vi intendete benissimo! > disse, con un sorriso ebete stampato in volto, Miroku.
-< Taci tu! > disse irata Sango, prendendo a pungi la nuca Miroku -< Anche tu sei nella stessa squadra di Inuyasha, ma il tempo per me e per tutte le ragazze che palpeggi lo trovi! >
-< Una pugnalata al cuore…una pugnalata al cuore, mia dolce Sango! > disse con tono afflitto il ragazzo.
-< Scusate, ma di cosa state parlando? > chiese curiosa Kagome.
-< Inuyasha e Miroku fanno parte della squadra di basket del liceo! > rispose Sango, mentre Miroku continuava a piangerle, con il moccolo al naso, sulla spalla.
-< Davvero? Non avresti l’aria di un giocatore! > disse divertita Kagome ad Inuyasha.
-< Tsk! > rispose lui, mostrando poco interesse -< Lo dici tu che non fai parte di nessun club pomeridiano! >
-< è vero Kagome, ti devi ancora iscrivere ad un club! > puntualizzò Miroku, ritrovando la sua fiera compostezza.
-< Bhe…ecco, io non saprei… > bisbigliò la ragazza dai capelli corvini.
-< Cosa facevi nell’altra scuola? > chiese curiosa Sango.
-< Ecco…io facevo parte di un club di danza,ma… > cercò di finire la frase, ma le urla di gioia di Sango la fermarono.
-< Davvero? Anche io faccio parte del club di danza di questo liceo!Ti prego, iscriviti!sono convinta che sei bravissima! > disse raggiante l’amica.
-< Ecco…io… > tentennò Kagome.
-< Ma si, divina Kagome, sono convinta che sareste stupenda in tutina! > disse allegro Miroku, con la bava alla bocca, prima che Sango lo sistemasse con una potente gomitata alle costole.
-< Non so…ecco… > continuò titubante la ragazza dai capelli corvini.
-“ La danza non fa più parte della mia vita!é scomparsa quando papà se n’è andato! ” pensò triste la ragazza, abbassando lo sguardo.
-< Vogliate scusarmi, ma devo andare un’ attimo in bagno! > disse poi, sviando l’argomento, mentre usciva dall’aula.
Inuyasha, Miroku e Sango la guardarono allontanarsi stupiti.
-< Ho forse detto qualcosa di sbagliato? > chiese timidamente Sango, mentre anche Inuyasha usciva di corsa dall’aula.
-< No…vedrai ci penserà Inuyasha a parlare!> disse Miroku, rassicurandola.
-< è cotto, eh? > chiese poi Sango.
-< No…è bruciato! > disse in un sorriso dolcissimo il ragazzo.
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-< Hey, Kagome, aspetta! > urlò di corsa Inuyasha, raggiungendo Kagome nel corridoio.
-< Cosa c’è Inuyasha? > chiese lei voltandosi a guardarlo.
Inuyasha lesse tristezza, un dolore celato nel profondo di quegli occhi capaci di rapirlo, di trascinarlo nel profondo ancora inesplorato di quell anima selvaggia di quella ragazza che ancora non conosceva bene,ma che un giorno avrebbe voluto conoscere, capire e abbracciare.
-< Dì…perché te la sei filata in quel modo? > chiese indagatorio, portandosi le mani dietro la nuca.
-< Vedi…non mi va di parlarne! > disse seria Kagome, abbassando lo sguardo.
-< Capisco, ma non dovresti buttare via il tuo talento! > le disse Inuyasha.
-< Che ne sai se ho talento? > chiese seria Kagome.
-< Ho visto il tuo sguardo quando hai parlato della danza…ti sei illuminata in volto, poi hai coperto il tutto con un velo di tristezza! > disse Inuyasha, specchiandosi negl’occhi di un dolce sapore di Kagome.
Non era un’abile osservatore, e sinceramente, non gli era mai importato molto degl’altri; ma con lei era diverso…la sentiva, riusciva in un modo incomprensibile a toccare l’anima di quella ragazza dai capelli d’ebano…perché?
-< La danza non fa più parte della mia vita! > disse in un sospiro Kagome.
-< Non so per quale motivo tu abbia deciso di appendere le scarpe al chiodo, ma non dovresti permettere a nessuno, a nessuna cosa, ti toccare quello che hai di più caro! > commentò Inuyasha.
Kagome rimase in silenzio, riflettendo su quelle parole così profonde e meditate.
Non lo avrebbe mai ammesso, ne a se stessa, ne ad Inuyasha, ma quel ragazzo all’apparenza così rozzo e distaccato, aveva detto una cosa giustissima.
-“ papà…credi che sia giusto quello che sto facendo? ” chiese a se stessa e alla memoria del padre, mentre il suo sguardo si alzava verso l’alto, alla ricerca del cielo che sopra alla sua testa mancava.
-< Inuyasha…ecco, come si chiama la squadra di danza di questo liceo? > chiese poi timidamente.
- le rispose lui in un sorriso.
Kagome annuì.
-“ papà…posso provare? ” chiese sempre al cielo immaginario.
-< Vuoi provare? > le chiese Inuyasha, come leggendole nei pensieri.
Kagome annuì.
-< Allora se sarò libero ti verrò a vedere! > le disse Inuyasha, incamminandosi verso la classe.
-< Ed io verrò a vedere le tue figuracce durante le partite! > gli disse in una smorfia Kagome, camminandogli accanto.
-< Come sarebbe a dire, figuracce? > chiese lui, guardandola offeso.
Kagome sorrise sonoramente, mentre le guance di Inuyasha si coloravano di rosso.
Quanto gli piaceva quella risata argentina?
Lei…solamente lei…che rideva portandosi le mani davanti alla bocca, nella sua ingenuità, nella sua semplicità, nella sua perfezione…perché?
Quello sguardo triste che le aveva visto non le si addiceva per niente.
Ridere…ridere così…ridere con lui, ridere per lui… rivolgere quel sorriso solo a lui.
- le disse in un sorriso, schioccandole due dita gentili sulla fronte liscia.
In fondo se non litigavano, in sua compagnia si stava bene…perfettamente bene.
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-< Allora Kagome, queste sono Kanna, Kagura, Rin e Tsubaki! > disse Sango, indicando le quattro ragazze.
-< Piacere di conoscervi! > disse Kagome sorridente, abbozzando un inchino.
-< Noi siamo le ballerine della shikon no tama e siamo davvero contente di averti tra noi! > le disse Kagura, stringendole la mano bianca.
Erano all’incirca le quattro del pomeriggio e Kagome si era recata nella piccola palestrina riservata al club di danza del liceo per conoscere le ragazze del club e partecipare alla prima lezione dopo tanto tempo.
Sango la aveva prestato un paio di pantaloncini corti e una maglietta senza maniche, che metteva in evidenza le sue sinuose forme aggraziate.
La palestrina era davvero piccola. Un piccolo universo di specchi ad un parete, con una sbarra appesa ad altezza d’inguine e alcune spalliere alle pareti libere.
-< Sai Kagome, quest’anno avevamo intenzione di partecipare al campionato nazionale di hip-hop, sia singolarmente, che a squadre, ma ci mancava il sesto elemento…per fortuna sei arrivata tu! > le disse in un sorriso Kanna, stringendole la mano.
-< Hai già partecipato al campionato? > chiese Sango.
-< Si, l’anno scorso, ma solamente a quello a squadre! > disse Kagome in un sorriso.
-< Come vi siete classificate? > domandò curiosa Tsubaki.
-< Siamo arrivate terze! > disse timidamente la ragazza dai capelli corvini, legati in un’alta coda.
-< terze…wow! > dissero in coro le ragazze.
-< Sarà dura, ma se te la senti, ti andrebbe di tentare con noi questa avventura! Il risultato non è garantito, ma noi ci impegneremo fino in fondo! > le disse Sango, porgendole la mano.
-< d’accordo! > rispose convinta Kagome, stringendo fiera la mano all’amica.
-< Bene, che ne direste di incominciare a fare qualcosa? > disse Sango, accendendo lo stereo portatile.
Le ragazze annuirono, poi incominciarono a fare il riscaldamento.
Kagome osservò per un instante la sua immagine allo specchio.
Riprendere significava rivivere quell attimo, quella giornata e quella prova così catastrofica…dagl’occhi le lacrime insistevano per uscire.
-“ No!” si impose, scuotendo la testa.
Le gare erano ancora lontane.
Prima di pensare a quello avrebbe dovuto rincominciare a ballare, rimediare al tempo perso e recuperare da dove aveva interrotto. Doveva ricominciare a sentire quell elettricità che sentiva scorrere dentro ogni volta che la musica partiva…e doveva imparare ad amare.
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Il sole era calato velocemente all’orizzonte, tingendo di oro e di rosso il cielo estivo, sgombro e limpido nella sua infinta vastità.
Alcuni uccelli gracchiavano sonoramente, mentre attraversavano quel dipinto a olio reale, che sembrava immortalato in un eterna posa, senza tempo, senza spazio. Alcuni rumori, di scarpe che scivolavano sul palchè(non so come si scrive!nd) liscio della palestra, di rimbalzi ripetitivi e secchi, urla ed incitamenti tra ragazzi sudati ed esausti per il duro allenamento, si levavano come una musica solerte dalla palestra illuminata del liceo.
Mancava ancora un’ora alla fine dell’allenamento.
-< Miroku! Tieni la palla! > urlò Inuyasha, passando la palla al compagno.
Miroku afferrò la sfera arancione saldamente tra le mani e con uno slancio atletico saltò a schiacciare a canestro.
-< Bel canestro! > si complimentò Inuyasha.
-< Bel passaggio! > gli rispose Miroku, dandogli una pacca sulla spalla.
-< Ragazzi! Ragazzi! > un ragazzo della squadra era entrato di corsa in palestra, sollevano e agitando le mani come una piovra.
-< Che succede Kyo? > chiese Inuyasha. -< Le ragazze della shikon no tama stanno facendo le prove! Dovreste vedere!C’è una fila impressionante d’avanti ai finestroni della palestrina! > disse quello esausto per la rapida corsa.
Rimase un attimo in silenzio per riprendere fiato. -< Pare che ci sia una nuova ragazza stupenda, che balla divinamente! > continuò in un sospiro.
-< Kagome? > chiese Miroku, girandosi a guardare l’amico dai capelli argentei.
Inuyasha annuì.
-< Andiamo a vedere? > chiese Kyo.
-< Hai detto che c’è una fila enorme, non penso che riusciremo a vedere nulla! > disse Inuyasha, prendendo in mano la palla da basket.
-“ Se vedessi quegli animali sbavare diffronte a Kagome, non so cosa potrei fare! ” pensò frustrato l’hanyou.
Lanciò la palla in direzione del canestro.
Non si rese conto di aver formulato quel pensiero possessivo, che la palla entrò dritta nel canestro, senza nessuna sbavatura.
-“ Meglio aspettare! ” si disse impazziente… già…meglio aspettare.
Continua capitolo 3 …
Vocabolario:
bento: il pranzo al sacco (tanto lo saprete già tutti!nd)

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Capitolo 3
*** QUELLO CHE NON VORRESTI MAI VEDERE, MA CHE PER FORTUNA TI SI RIVERSA ADOSSO ***


CIAO!!!!
Innanzi tutto grazie, grazie di cuore a quelli che hanno letto e commentato questa ff un po’ strana…sapete, ero un po’ scettica sull’argomento, ma voi siete sempre così gentili!!!!Vi voglio tanto bene!(guarda te, solo perché le abbiamo commentato la ff si prende certe libertà!E pensare che lo abbiamo fatto solo perché ci faceva pena!nd voi) [davvero?sigh sigh nd Kaggy]
…mi avete tagliato le ali…comunque eccovi qui il terzo capitolo, a mio parere, uno dei più belli che io abbia mai scritto!
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ” “ canzone ”
CAPIOLO 3
QUELLO CHE NON VORRESTI MAI VEDERE, MA CHE PER FORTUNA TI SI RIVERSA ADOSSO
-< Ragazzi, ci vediamo domani! > disse il capitano, uscendo dallo spogliatoio, ancora con i capelli bagnati dopo la doccia.
-< Si capitano! > rispose in coro il resto della squadra, uscendo chiassosamente dallo spogliatoio.
La sera era calata veloce, regalando un cielo stellato meraviglioso, che gareggiava in lucentezza con la luna alta sulla volta celeste.
Tirava un debole venticello estivo, che gli scompigliava la chioma d’argento, muovendola in piccole onde sinuose sulla sua liscia fronte. I suoi capelli si coloravano di mille riflessi argentati al riflesso della luna, come la luce che su di un prisma di vetro viene fatta in frantumi, separando in una scia i colori dell’arcobaleno.
-< Inuyasha, ci vediamo domani! > urlò Kyo, agitando le mani per salutarlo, mentre l’hanyou si allontanava dalla parte opposta agli amici.
Inuyasha rispose svogliatamente alzando un braccio, procedendo in silenzio il suo cammino per il giardino della scuola, illuminato solo dalla luce della luna.
Sulla schiena teneva il borsone da basket e la cartella, mentre con l’altro braccio si grattava distrattamente la nuca.
Continuava a camminare da solo nel cortile…gli piaceva quel luogo, che solitamente pullulava di gente, così deserto e silenzioso. Era capace di trasmettergli pace e tranquillità. Una pace interna che difficilmente riusciva a trovare, ed una tranquillità che poteva soltanto sognare.
Tutte le luci della scuola erano spente, anche quella della grande palestra appena lasciata.
Svoltò l’angolo e si accorse che nella palestrina delle shikon c’era qualcuno. La luce era ancora accesa. Si avvicinò silenzioso, poggiando il borsone per terra e affacciandosi ai grandi finestroni per guardare dentro. Kagome era sola, al centro della stanza.
In piedi, con le gambe aperte ed il capo abbassato.
Il suo riflesso si moltiplicava sugli specchi diffronte a lei, in un infinito numero di volte, moltiplicando la sua figura sudata e snella così poco coperta, moltiplicando la sua bellezza, moltiplicando i battiti nel cuore di Inuyasha.
Sembrava stesse riprendendo fiato, poi la musica iniziò, e come se Kagome fosse invasa da una nuova potente energia, da una scarica elettrica, iniziò a muoversi, danzando con la musica, ballando con le note che uscivano dalla radio.
“ I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you
Is a moment I treasure ”
La musica era lenta e melodiosa e Kagome si muoveva lentamente, intrecciando in un onda le mani, facendo passi lenti.
Si inginocchiò a terra e fece un giro a sinistra e poi a destra con in collo.
La chioma corvina ribelle, si muoveva in un cerchio immaginario, frastagliando i riflessi violacei dei capelli lasciati liberi.
Si portò la mani al volto…sembrava un dramma, una rappresentazione scenica.
Poi la musica crebbe e Kagome si alzò con un salto in piedi.
” Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Cause I'd miss you, baby
And I don't wanna miss a thing
'Cause even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you, baby
And I don't wanna miss a thing ”
Una, due, tre, quattro giri su se stessa, senza perdere l’ equilibrio, senza una minima sbavatura.
Le mani e le braccia sembravano le ali…lei sembrava volare come una farfalla, bellissima e felice della sua vita tra i fiori dei campi, tra le note dei petali dalla dolce melodia.
Accelerò i passi e i movimenti, mentre la musica saliva d’intensità.
“ Laying close to you
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing
Then I kiss your eyes and thank God we're together
I just wanna stay with you
In this moment forever, forever and ever ”
La musica si era rifatta come per magia lenta, e Kagome sembrò cambiare con lei.
Riprese i movimenti lenti e delicati di poco prima, accompagnandoli in quella danza con i gesti, i capelli, gli sguardi, le emozioni che sembravano uscirle come urla dal volto sorridente.
La musica crebbe ancora…con più forza, come in un esplosione, e la ragazza sia adattò, spiccando un salto atletico, stendendosi nell’aria come una fata.
” Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Cause I'd miss you, baby
And I don't wanna miss a thing
'Cause even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you, baby
And I don't wanna miss a thing
I don't wanna miss one smile
I don't wanna miss one kiss
I just wanna be with you
Right here with you, just like this
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment
For all the rest of time
Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Cause I'd miss you, baby
And I don't wanna miss a thing
'Cause even when I dream of you
The sweetest dream would never do
'Cause I'd still miss you, baby
And I don't wanna miss a thing ”
[ I Don't Want To Miss A Thing – Aerosmith- dal film: Armageddon ] ( la traduzione della canzone è a fine capitolo!nd )
La musica finì e Kagome si distese esausta a terra, sudata, stanca, ma felice.
Ballare la riempiva di emozioni uniche…non si sentiva così bene da secoli.
Inuyasha continuava a fissarla…
Era stato tutto così veloce, così inaspettato.
Quella musica, lei che ballava come solo gli angeli sanno fare. Sorridente. Felice. Assaporando ogni nota come l’ultima boccata d’aria pulita per un condannato a morte.
Lui era andato con lei a toccare il cielo ed ora era tornato su quella terra che non era più la stessa. Il cuore gli batteva forte in gola, gli faceva pulsare il corpo di un dolore profondo e sconosciuto. Abbassò lo sguardo, rosso in volto.
-“ Non è possibile! ” si disse per autoconvincersi –“ La conosco da meno di un giorno, non posso essermi…non posso essermi… ” non finì di formulare quel pensiero.
Prese con decisione in mano il borsone e la cartella, poi se ne andò in silenzio, così come era arrivato. Al cancello della scuola si fermò.
Non le avrebbe detto nulla di ciò che aveva visto, non le avrebbe detto che quella era stata la giornata più bella della sua vita, non le avrebbe detto che gli aveva rapito il cuore e l’anima, ma l’avrebbe aspettata e, se il cielo avesse voluto, l’avrebbe riaccompagnata a casa.
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Kagome spense le luci della palestra e chiuse a chiave la porta con le chiavi che le aveva prestato Sango prima di andarsene.
Si era appena fatta la doccia, e di capelli ancora bagnati le ricadevano lucidi, illuminati dal riflesso della luna di calde tonalità blu e viola, sulle spalle.
Si incamminò verso l’uscita della scuola, un po’ spaventata al pensiero di dover tornare a casa da sola a quell ora tarda della sera.
-“ Però ho fatto bene a fermarmi! ” pensò in un sorriso –“ Devo rimettermi in forma!Le ragazze si aspettano tanto da me, non posso deluderle! ”.
Svoltò sul viale di ingresso della scuola, costeggiato da grandi alberi di ciliegio, i cui petali, al riflesso della luce lunare, si coloravano di bianco, risplendendo come le stelle alte nel cielo.
Sembrava di camminare nella via lattea…era tutto così bello. Il cuore di Kagome mancò un battito nel riconoscere la figura appoggiata al muretto d’ingresso della scuola, con le mani in tasca e lo sguardo fisso diffronte a sé.
Inuyasha era così…così bello.
A suo confronto i ciliegi, la luna, le stelle, si offuscavano, eclissandosi diffronte alla sua semplice perfezione.
-< Che…che ci fai qui? > chiese in un bisbiglio, avvicinandosi silenziosa.
Inuyasha arrossì nel vederla.
-< Ecco…aspetto i miei compagni! > inventò in un secondo l’hanyou.
-< Guarda che non c’è più nessuno in palestra! > gli disse Kagome.
-< Davvero? > chiese fingendo stupore Inuyasha. -< Si…ecco, senti Inuyasha, tu da che parti abiti? > chiese timidamente Kagome, distogliendo lo sguardo dal volto del ragazzo.
-< Dalle parti di Beika! > le rispose Inuyasha -< Perché? >
-< Ecco, vedi, io abito più o meno dalle tue parti…ti seccherebbe se facessimo la strada assieme? > chiese speranzosa la ragazza dai capelli corvini.
-< Uff…non dirmi che hai paura?Comunque se ci tieni! > disse, fingendo non curanza ed esultando silenziosamente nella sua testa.
-< Come sarebbe a dire “Uff”? Se ci tengo? Se ho paura? No grazie…me ne torno a casa da sola! > rispose agitata e furiosa Kagome.
-< E dai, non te la sarai mica presa? > cercò di rimediare Inuyasha, rincorrendo la ragazza che si era incamminata con passo veloce.
-< Certo che me la sono presa! > rispose, guardandolo dritto negl’occhi.
-< Dai, ti accompagno! Basta che stai attenta a non cadere e venirmi adosso! >
-< Non sei divertente, pervertito! > rispose Kagome, facendogli la linguaccia.
-< Pervertito?Ha parlato la ballerina mancata! > incalzò l’hanyou.
-< Hai mai fatto un canestro in vita tua? > chiese Kagome, pungendo sul vivo il ragazzo.
-< Hey…ci vai giù pesante!> disse Inuyasha -
A quelle parole Kagome si fermò di colpo. Come uno schiaffo la realtà le si era presentata diffronte, facendole piombare adosso una tristezza che le lacerava, le mandava in mille pezzi l’anima di cristallo.
-< Cosa sto facendo? > chiese al vuoto Kagome, mentre piccoli rivoli di lacrime salate le rigavano il volto.
Inuyasha si fermò, voltandosi a guardarla.
-< Kagome…ho forse detto qualcosa di male?perchè piangi? > le chiese con voce dolce, avvicinandosi alla ragazza.
Le lacrime che solcavano il bel viso di Kagome…non sopportava di vederla piangere.
Voleva sapere…voleva conoscere il motivo delle sue lacrime, di quei sommessi singhiozzi che teneva rinchiusi nel petto a fatica.
Kagome si coprì il volto con le mani, gettandosi letteralmente adosso ad Inuyasha.
L’hanyou rabbrividì a quel contatto inaspettato, mentre Kagome continuava a piangergli sul petto.
La strinse a sé in un forte abbraccio, mentre gli occhi gli si inumidivano…ora non poteva più negare…si era innamorato di Kagome.
Continua capitolo 4…
Trallalero, trallalà, ed a fine capitolo eccomi qua! Voi: Si, buon giorno penitenziario, per caso è vi è scappato qualche malato di mente?
No, mi hanno dato qualche giorno di permesso! Comunque, che ve ne sembra?
Io aspetto vostri commenti, ma fate in fratta, tra due giorni tornano quello della neuro!^^
Ed ora,la traduzione di una delle canzoni più belle che esistano…leggetela, è stupenda!çç
Titolo Originale: I Don't Wanna Miss A Thing
Titolo Tradotto: Non Voglio Rimpiangere Una Cosa
Potevo stare sveglio solo per sentire il tuo respiro\\guardarti sorridere mentre stai dormendo\\ mentre sei lontano e stai sognando\\Potevo trascorrere la mia vita in questo dolce abbandono\\potevo perdermi in questo momento per sempre\\Ogni momento trascorso con te è un momento che conservo\\
Non voglio chiudere i miei occhi\\non voglio addormentarmi\\non vorrei rimpiangerti piccola\\e non voglio rimpiangere una cosa anche quando ti sogno\\ i più dolci sogni che potei mai fare\\ non vorrei ancora rimpiangerti piccola\\e non voglio rimpiangerti una cosa\\
Stendermi vicino a te \\ sentendo il tuo cuore battere\\e mi sto chiedendo cosa stai sognando\\chiedendo se mi stavi vedendo,\\poi bacio i tuoi occhi\\ e ringrazio Dio che esitiamo insieme io voglio sol o stare con te in questo momento per sempre\\per sempre e sempre\\
Non voglio chiudere i miei occhi\\non voglio addormentarmi\\non vorrei rimpiangerti piccola\\e non voglio rimpiangere una cosa anche quando ti sogno\\i più dolci sogni che potei mai fare\\non vorrei ancora rimpiangerti piccola\\e non voglio rimpiangerti una cosa\\
Non voglio rimpiangere un sorriso\\non voglio rimpiangere un bacio\\voglio solo essere con te\\esattamente qui con te come adesso \\voglio solo abbracciarti\\sentire il tuo cuore vicino al mio\\e stare solo qui in questo momento per tutto\\il resto del tempo\\piccola,piccola.

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Capitolo 4
*** IN FONDO NON SEI COSì MALE! ***


Eccomi qui, ancora più malata di mente di prima…eh eh eh!
Grazie ancora per i commenti!
Alcuni di voi mi hanno chiesto se mi sono ispirata a Slam Dunk…ecco, ora non prendetela nel verso sbagliato, ma io e quel cartone non abbiamo un buon rapporto…è una storia vecchia che potete leggere nella mia biografia: Storia di una tizia con il complesso della palla da basket (si spiega tutto, no?).
Comunque il tema principale è la danza, nonché quelle due lumache di Inu e Kagome…il basket avrà una parte secondaria,ma molto importante…state a vedere!^^
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”
CAPITOLO 4
IN FONDO NON SEI COSì MALE!
La testa corvina dai riflessi violacei, scossa da profondi e cupi singhiozzi, non accennava a staccarsi dal suo petto…non che questo gli disse fastidio, anzi, anche perché aveva ricambiato quel abbraccio stringendo a sé Kagome, prendendola per la vita sottile, ma stavano ormai appiccicati da parecchi minuti.
-< Kagome…ho detto forse qualcosa di male? Perché piangi? > domandò Inuyasha, tentando di trattenere il rossore sulle sue gote.
La roca e calda voce dell’hanyou ebbe il potere di riportarla sulla terra, di farle tornare la lucidità come una secchiata d’acqua gelida rovesciatole adosso.
Si staccò frettolosa da Inuyasha, mentre il suo copro tremava per il caldo contatto così bruscamente interrotto…cos’era successo? Perché…perché si era fatta abbracciare da Inuyasha? Perché aveva mostrato a lui quelle lacrime che portava dentro come un fardello lacerante?
Si strofinò gli occhi, coprendosi il volto per l’imbarazzo.
-< Inuyasha…scusami… > bisbigliò, mentre cercava di recuperare un respiro normale.
-< Kagome…è stato forse per colpa mia? > chiese Inuyasha, avvicinandosi.
-< No, no, tu sei stato molto gentile…ecco vedi… > disse Kagome, mentre l’aria che le entrava nei polmoni aveva il potere di rigenerarla…o forse era la presenza di Inuyasha a rigenerarla?
-< Me lo racconterai strada facendo…vuoi? > le chiese, raccogliendole la cartella e portandosela sulle spalle.
Kagome annuì, mentre il viso le si imporporava di rosso: Inuyasha era così…così diverso, così gentile…sebbene volesse sembrare arrogante e distaccato sotto sotto era davvero un bravo ragazzo…oltre che fisicamente, si intende, non era niente male!
-< Allora, perché ti sei messa a piangere? Sai perché mi hai fatto sentire un tantino in colpa…non è che sei una pazza fuggita dal manicomio? > domandò lui.
Kagome lo guardò perplessa:
-< Hey…e pensare che cominciavo a cambiare opinione su di te!Sei proprio un gran cafone! > gli disse la ragazza dai capelli corvini, tirandogli una gomitata sulle costole.
-< Probabilmente sei solo una pazza! > le rispose lui ridendo, incominciando a correre.
-< Dove scappi…aspettami! > urlò Kagome, correndogli dietro.
-“ Puoi far finta quanto vuoi, ma in fondo sei proprio un bravo ragazzo!” pensò la ragazza, raggiungendolo. -< Allora, perché ti sei messa a piangere? > chiese nuovamente Inuyasha, camminando a fianco della ragazza.
-< è per mio padre! > rispose lieve Kagome, abbassando lo sguardo triste.
-< Che cos’ha? > chiese Inuyasha.
-< è morto più o meno un anno fa! > disse con voce tremante la ragazza dai capelli corvini, mentre le lacrime insistevano per uscirle da quei suoi grandi occhi dolci…le represse con tutta la sua forza di volontà. -< Mi dispiace! > bisbigliò impacciato Inuyasha.
-< Figurati… > gli rispose in un sorriso Kagome, facendogli mancare un battito -< Ah, ecco, siamo arrivati! > concluse, indicandogli una ripida scalinata che conduceva ad un antico tempio.
-< Abiti qui? > le chiese lui, porgendole la cartella che le aveva portato in spalla fino a poco prima. Kagome annuì, incominciando a salire i gradini della ripida scala.
-< Ci vediamo domani! > le disse lui, con una strana luce negl’occhi.
Poi si voltò, andandosene da dove era venuto.
-< Inuyasha! > una voce lo fece voltare.
-< Grazie! > gli disse Kagome in un sorriso splendido.
Inuyasha arrossì, voltandosi come un fulmine…l’avesse guardata un secondo in più si sarebbe accecato.
-< Stupida! > le urlò sempre di spalle -< Torna dentro che il manicomio chiude! >
Si sentì rispondere:-,poi si volse a guardare quel esile figura che saliva di corsa la scale bianche del tempio.
La chioma corvina si muoveva come cullata da sinuose onde invisibili, mentre, annusando con attenzione l’aria, si poteva ancora sentire il dolce profumo di Kagome…un profumo intenso, dolce, di mille profumi lontani, ribelle, indomabile, che gli annebbiò i sensi.
-“ E così Kagome abita qui! ” pensò in un sorriso –“ me lo ricorderò! ”…e se lo sarebbe ricordato, conservando il ricordo di quella notte come un tesoro prezioso.
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Il sole era sorto sulla città ancora assonnata, ancora avvolta nel silenzioso tepore delle braccia di Morfeo, quando la sveglia suonò, segnando le sette del mattino… ora quasi sempre traumatica, inevitabile, che fa cadere le vane speranza che quello che stai vivendo non sia solo un sogno…invece l’ho è… dannata sveglia!
Kagome si alzò di scatto a sedere sul letto.
I capelli scompigliati e gli occhi assonnati…una faccia stravolta.
-< è già mattina! > commentò in un bisbiglio.
-< Kagome! Sei sveglia? > una voce argentina dal basso la chiamava con insistenza.
-< Si!!! > urlò Kagome, alzandosi faticosamente dal letto. Mentre preparava ordinatamente la cartella, un sorriso compiaciuto le illuminò il volto.
-“ Oggi rivedrò Inuyasha! ” pensò senza rendersene conto.
-< Cosa???? > esclamò ad alta voce -< Come posso aver pensato questo? >
Ed invece l’aveva proprio pensato. -“ Certo è carino, spaventosamente carino…e poi ieri sera è stato davvero molto gentile… ” arrossì d’un tratto pensando a quello che era accaduto.
-“ Come posso averlo abbracciato così? Kami-sama, ma sono cretina? ” si domandò, maledicendosi.
D’un tratto la sua agitazione scomparì d’in canto, lasciando posto ad una tristezza lacerante… -< Papà…cosa mi fai fare? > disse in un bisbiglio.
Le lacrime premevano per uscire.
-< No! > si disse risoluta -< Mi sono messa in gioco, non devo ripensarci, anche se non posso dimenticare quello che ti ho fatto… >
Come un flash tutte le emozioni che aveva provato quel giorno in cui suo padre era morto, all’incirca un’ anno prima, le caddero adosso come un macigno.
Quante volte la madre le aveva detto che non era colpa sua?
Tante.
Troppe.
Ma ciò che era successo quel giorno, il motivo per cui il padre le aveva lasciate così inaspettatamente…tutto…tutto quello che era accaduto di brutto era per colpa sua…sua e della sua stupida passione.
Allora perché ci stava provando di nuovo?
Perché?
Quando la sera precedente aveva raccontato alla madre, al fratellino e al nonno, la sua decisione di tornare a ballare, loro erano stati contenti, entusiasti più di lei! -< Papà ne sarà contento! > le aveva detto la madre in un sorriso, stringendola forte.
-< Lo spero…davvero! > disse tristemente Kagome, uscendo dalla sua camera. ( cosa sarà successo? Con calma lo scopriremo!nd )
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-< Ciao Kagome! > disse serenamente Sango all’amica che era appena entrata in classe.
-< Ciao Sango!Ciao Miroku…ehm…ciao Inuyasha!> disse, cercando di evitare di guardare il volto di Inuyasha.
-< Salve divina Kagome!Dormito bene? > domandò allegro Miroku, saltellando come un canguro ( come un cretino!Ma lo amo per questo!nd ) vicino alle ragazze.
Inuyasha rispose al saluto con un cenno della testa, evitando a sua volta lo sguardo di Kagome.
Sul volto di Miroku era stampata indelebile una mano a cinque dita.
-< Che ti sei fatto? > domandò curiosa Kagome, indicando quella che un tempo doveva essere la guancia del poveretto.
-< Prova ad immaginare! > commentò serafico Inuyasha.
-< C’è che non sa tenere la mani a posto! > disse irata Sango, voltandosi seccata e sedendosi al suo posto.
-< Sango! > mugugnò Miroku, andandole dietro come un cagnolino premuroso.
Inuyasha e Kagome rimasero soli…un silenzio imbarazzante era sceso tra loro.
-< Senti… > la prima a rompere il silenzio fu Kagome -< ti chiedo ancora scusa per ieri sera! >
-< Per cosa? > domandò non curante l’hanyou, grattandosi nervosamente un orecchia canina.
Le gote di Kagome si imporporarono di rosso.
-< Ecco, si…per quello che ho fatto! > disse timidamente la ragazza dai capelli corvini.
-< Non preoccuparti, so di avere il mio fascino! > le disse ridendo Inuyasha.
Kagome sbuffò spazientita…che arrogante!
-< Comunque non mi hai più detto per quale motivo ti sei messa a piangere! Ci deve essere qualcosa che non mi hai detto! > le chiese il ragazzo dai capelli d’ebano e le iridi d’oro.
-< Ecco… > cercò do parlare Kagome, mentre si tormentava con dita gentili una ciocca di capelli corvini.
-< Se non me lo vuoi dire, fa niente, tanto lo scoprirò…con le buone o con le cattive! > le disse Inuyasha, guardandola dritta negl’occhi.
Il loro discorso fu troncato dalla prof, che “ benvoluta ” come sempre era entrata in classe richiamando i ragazzi al silenzio e alla calma.
-< Prima di iniziare la lezione di oggi, ci sono alcune comunicazioni per gli appartenenti ai club sportivi! > disse, sedendosi alla cattedra e prendendo gli occhiali dall’astuccio.
Se lì aggiustò al viso rotondo ed incominciò a leggere. -< Come sapete tutti tra poco si terrà la festa dello sport! > disse, alzando ripetutamente gli occhi dal foglio di carta -< E sono state organizzate alcune manifestazioni per intrattenere gli alunni di questa scuola e delle altre che verranno in visita…Innanzi tutto è fissata una partita di basket tra la squadra del nostro istituto e quella dell’istituto Yazawa (è va bè…che poca fantasia!Chiedo scusa alla senpai Ai Yazawa!nd) >
All’affermazione della prof Sango si voltò verso Inuyasha e Miroku.
-< Non è la squadra dove gioca Ioro (eh eh eh!nd)!? > domandò.
-< Si, dannazione!Sono davvero forti! > commentò Miroku.
-< Non vedo l’ora di giocare contro quello stupido lupo! > disse Inuyasha, digrignando i denti. -< Inoltre è fissata anche una partita di pallavolo al termine della quale la palestra sarà allestita per una dimostrazione delle shikon no tama! > continuò la prof.
-< Cosa? > domandò Sango stupita, alzandosi in piedi -< Non eravamo state informate!Come possiamo preparare uno spettacolo in due settimane? >
-< Queste non sono domande che dovete porre a me!Ve ne occuperete con i rappresentati addetti alla festa! > rispose stizzita la professoressa.
-< Sango, cosa c’è che non và? > domandò Miroku, una volta che la ragazza dai capelli castani, legati in una alta coda, si risedette al proprio posto.
-< C’è che tra un mese abbiamo la prima gara…oggi dovevamo iniziare a programmare e provare i nostri balletti!> rispose preoccupata Sango.
-< Vedrai, troveremo una soluzione! > la consolò Kagome -< In fondo è solo un’esibizione…se vi fidate di me, potremmo rimettere in scena una mia vecchia coreografia! >
-< Dici davvero? Sai anche se è solo una dimostrazione ci terrei a fare bella figura! > rispose più motivata sango.
-< Certo! Però avremmo bisogno del vostro aiuto! > disse Kagome, voltandosi a guardare Miroku ed Inuyasha.
-< Come volete! > rispose divertito Miroku.
-< Hey, hey…con calma! > li interruppe gelido Inuyasha -< Di cosa si tratta? >
Allora che ve ne pare?
Questo capitolo non mi convince più di molto…prendetelo come una transizione!^^
A proposito…vi è piaciuta la descrizione di Kaggy che balla nello scorso capitolo?
Io ho fatto 9 anni di ginnastica artistica a livello nazionale…che faticaccia…quindi non è che ballassi proprio, ma quando sento la musica non posso fare a meno di muovermi, di canticchiare…è più forte di me!Mi capite?
È proprio per questo che mi diverto molto a scrivere questa ff…come vi sembra che stia venendo? Io tendo sempre a criticarmi e non sono mai soddisfatta di quello che faccio…capita anche a voi?^^

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Capitolo 5
*** PROVE ***


Eh eh eh…cosa avrà in mente Kaggy?
Leggete, leggete!^^
Ringrazio Cry86,Miroku90,Valechan90 e le mie seguaci anche dell’altra ff (Al risveglio delle tenebre), Revolution, Shirin, Kiddow e Fiona2004 per i commenti (manga.it)
Per quelli di EFP, ringrazio Marty-chan, Yuki, Kagomechan91, Darkrose12184, Cric, Sahna, Honey,Ka_chan87, Lily2000 ed Ellie!
Con questo capitolo mi rifaccio su quello un po’ deludente scorso…lo prometto!^^
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”
CAPITOLO 5
PROVE
-< No, no, Inuyasha, non hai capito! > urlò accaldata Kagome -< Devi gettare la palla alla quinta battuta, alla quinta…sai contare? > disse irata, poggiando la mani sui fianchi.
Erano all’incirca le cinque del pomeriggio, e tutte la ragazze della squadra delle shikon erano riunite nella palestrina a loro disposizione per imparare e provare il balletto per la manifestazione sportiva della festa dello sport.
C’erano anche Miroku ed Inuyasha ad aiutarle, liberi dagli allenamenti pomeridiani di basket. Kagome stava insegnando alle ragazze una sua vecchia coreografia, preparata per una saggio che aveva tenuto alcuni anni prima nella sua vecchia città.
Il balletto prevedeva che ad un certo punto, mentre la musica calava, dall’esterno della pista entrassero in scena due palloni, che dopo aver rimbalzato in due salti sulla pedana, Kagome e Sango dovevano afferrare al volo, contemporaneamente.
Quella parte della coreografia non era affatto semplice, sia per i movimenti e i giri che le due ragazze dovevano compiere, sia per la difficoltà nel prendere al volo la palla…comunque la cosa era fattibile, se solo il lancio della palla fosse stato preciso.
Avevano provato per circa una ventina di volte.
Kagome aveva spiegato ad Inuyasha e Miroku l’esatto momento in cui lanciare la palla, visto che tutte le ballerine erano occupate a ballare e servivano due persone dall’esterno per svolgere quel piccolo compito, che consisteva solo nel far rimbalzare la palla al momento esatto…non era mica difficile, no?
Miroku aveva capito, e dopo due soli tentativi, lui e Sango avevano trovato una perfetta sincronia. La ragazza saltava e prendeva la palla sicura nella sue mani, inarcando leggermente indietro la schiena, assumendo una posa eccezionale.
Lo stesso non si poteva dire per Inuyasha, che doveva lanciare la palla a Kagome.
O la gettava troppo presto,e la ragazza dai capelli corvini se la trovava troppo bassa, senza riuscire a prenderla…la palla le si intrecciava tra le gambe, facendole interrompere i giri che stava compiendo,e cadeva pesantemente a terra. O la gettava troppo tardi, e la palla le si schiantava in faccia.
Nemmeno una volta c’era riuscito e Kagome stava letteralmente perdendo al pazienza.
-< Allora, hai capito? > urlò nuovamente, mentre il fumo le usciva dalle orecchie.
-< Smettila di urlare! > urlò a sua volta l’hanyou -< Io la palla la lancio al momento preciso…sei tu che sei un’incapace! >
-< Cosa? > domandò irata Kagome -
-< Ragazzi, ragazzi, calmatevi! > si intromise Sango, facendo da paciere.
-< Si dai! > continuò Miroku -< Continuiamo a provare! >
Kagome ed Inuyasha si guardarono negl’occhi, poi arrabbiati e con il broncio si voltarono, ignorandosi bellamente.
-< Si, Miroku, hai ragione! > disse Kagome ,avvicinandosi alla sua postazione di partenza.
-< Non ho mica tutto il pomeriggio da perdere qui! > commentò acido l’hanyou, ricevendo una gelida occhiata da parte di Kagome.
-< Dai ragazze, rincominciamo a provare! > disse Kagura, accendendo lo stereo.
Kagura, Kanna, Rin e Tsubaki si misero nelle loro posizioni di partenza, disponendosi in linea in seconda fila, mentre davanti a loro Kagome e Sango prendevano posto in due posizioni parallele.
Miroku ed Inuyasha si misero ai lati opposti della palestrina.
La musica iniziò e le ragazze incominciarono a ballare.
Dapprima si mossero solo Kagome e Sango, armonicamente, in perfetta sincronia, poi anche le altre dietro. La musica era ben ritmata e scandita, e mentre aumentava di velocità anche le ragazze velocizzavano i loro movimenti via via sempre più difficili, senza però perdere il loro sincronismo.
Inuyasha guardava le ragazze mentre giravano su se stesse, intrecciando le mani come fili di una sottile ragnatela, disegnando figure invisibili su di una tela di musica, poi il suo sguardo fu rapito dalla figura dai capelli corvini, che girava su di un piede solo, come una trottola, davanti a lui.
I capelli corvini avvolti in un turbine di riflessi viola ed argento, il corpo così poco coperto, solamente da un paio di shorts azzurri e una canottiera colorata, che si muoveva armonioso, come mosso dalle linfa vitale, dalla linfa divina dei kami.
Ora solo Kagome e Sango si muovevano lentamente, la musica era calata ed il momento per il lancio della palla era quasi arrivato.
Era talmente imbambolato a guardare i movimenti di Kagome, che non si accorse del segnale per il lancio della palla.
Colto da agitazione la scagliò a terra velocemente, facendole prendere una traiettoria sbagliata…ormai l’irrimediabile era accaduto.
La palla si intromise nei piedi di Kagome, impedendole di completare la giravolta…la ragazza cade in un tonfo a terra per circa la millesima volta.
-< Inuyasha! > disse con aria demoniaca, alzandosi dolorante dal duro pavimento.
-< Sei incorreggibile! > commentò rassegnato Miroku, portandosi una mano alla testa.
-< Ragazzi, su via… > intervenne Sango tempestiva -< …siamo tutti stanchi!Che ne dite se per oggi finiamo qui ?>
Le ragazze annuirono, mentre Kagome non mancava di incenerire l’hanyou con lo sguardo.
-< Si…forse è meglio, tanto di cadere a terra sono stanca! > disse Kagome.
-< Bene allora! > disse Sango -< Miroku ed Inuyasha, vi ringrazio ancora per l’aiuto! >
-< Si, come no? > commentò sarcastica la ragazza dai capelli corvini.
-< Figurati mia dolce Sango! > disse in un sorriso il ragazzo col codino, baciando con galanteria la mano alla ragazza.
-< Allora ci vediamo domani per le prove? > continuò imbarazzata Sango.
-< Ma certo… > disse in un sorriso a trentadue denti Miroku -< Io ed Inuyasha ne siamo entusiasti! > completò, incurante dal fatto che tra l’hanyou e Kagome continuavano a viaggiare sguardi di saette.
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-< Inuyasha…sei proprio un cretino! > disse acido Miroku, tirando una pacca sulle spalle all’hanyou, una volta usciti dalla palestrina delle shikon.
-< Che vuoi? > urlò stizzito Inuyasha, mostrando minaccioso il pugno.
-< Tu non ci sai proprio fare con le ragazze! > continuò Miroku sconsolato.
-< Ah si?E spiegami un attimo che cos’è che non saprei fare?Forse non so fare il galletto ed il farfallone come te? > chiese irritato l’hanyou.
-< Dolcezza, caro mio…ci vuole dolcezza con le donne! > rispose il ragazzo col codino, vantandosi della sua lunga esperienza. ( più che altro a me sembra sempre che riceva un bel due di picche!nd )
-< Dolcezza eh? Spiegami un attimo che cosa intendi tu per dolcezza?Forse toccare ossessivamente il sedere ad ogni ragazza che incontri è dolcezza? > chiese dubbioso Inuyasha.
-< Tu mi fraintendi, quelli soni istinti maschili che si risvegliano in primavera!> rispose Miroku, sempre con la risposta pronta.
-< A dir la verità tu mi sembri così tutto l’anno! > commentò scettico l’hanyou.
La sera incominciava a calare leggera, tingendo un cielo di colori bruni e spruzzando il cielo di lontane stelle luccicanti.Gli ultimi raggi di un sole primaverile si scolorivano verso ovest, giocando a rincorrersi con la notte irraggiungibile.
Alcune solitarie cicale cantavano il loro richiamo d’amore, movimentando una serata tranquilla.
-< A proposito, ho visto sai le occhiate che lanciavi a Kagome! > disse malizioso Miroku. -< Cosa? > balbetto rosso come un pomodoro Inuyasha. -< Ma si…ti ho visto sai!Non le toglievi gli occhi di dosso…tra un po’ ti scendeva la bava! > continuò divertito il ragazzo col codino.
-< Ma...ma….che cos…che cosa stai dicendo? > farfugliò agitato ed imbarazzato Inuyasha.
-< Cosa c’è di male? Quella ragazza ti piace, no? > domandò Miroku.
Beccato.
-< Ma che dici?...sei rincretinito?Ti pare che una mocciosa del genere possa piacermi? > urlò agitato l’hanyou.
-< Calmati,calmati… > disse cauto Miroku, portandosi le mani davanti a proteggersi -< Non c’è nulla di male se hai provato l’impulso di levarle quella tutina attillata di dosso! > finì, ridendo come un matto.
-< Miroku! > esplose Inuyasha super imbarazzato ed incominciando a ricorrere l’amico così loquace.
-< Sempre a fare casino! > una voce austera ed autorevole l’ riportò alla calma, fermando il loro principio di lite. Una ragazzo dai lunghi capelli corvini e dagl’occhi di ghiaccio li aspettava all’uscita della scuola.
-< Koga? > domandò in un filo di voce Miroku.
-< Che ci fai tu qui?> disse Inuyasha, digrignando i denti.
-< Fhe… siete sempre i soliti zoticoni! > commentò il demone lupo, guardando i due diritti negl’occhi.
Koga Ioro era il capitando della squadra di basket del liceo Yazawa, grande rivale ed acerrimo nemico della squadra di Miroku ed Inuyasha.
L’anno precedente era stato indicato come il miglior esordiente da una delle più famose riviste sportive nazionali, scovato da chissà quale talent scout in una delle molte scuole di Tokio.
Inuyasha e Koga si conoscevano sin da bambini ed erano sempre stati grandi rivali. Gareggiavano e competevano in tutto, sfidandosi in sfide a volte assurde, migliorandosi costantemente, riuscendo a battere negli sport individuali anche ragazzi più grandi di loro.
Ed ora a completare tutto c’era quest’imminente sfida, questa partita che avrebbe finalmente fatto prevalere uno dei due, dimostrando una volta per tutte chi fosse il migliore…mai la festa dello sport era stata tanto attesa. -< Che ci fai qui? > domandò nuovamente Inuyasha.
-< Sono venuto a scambiare quattro chiacchiere con voi perdenti!> disse in un sorriso Koga.
-< Cosa? Ripetilo se hai il coraggio! > disse Inuyasha, perdendo le staffe.
-< Calmati! > disse Miroku, riportando alla calma l’amico -< Per quale motivo sei venuto Koga?Cosa ci devi dire? >.
-< Mi chiedevo, oltre a rimetterci la faccia, vi andrebbe anche di puntare qualcos’altro? > domandò sicuro il lupo.
-< Cosa vuoi dire? > chiese Miroku.
-< Vi andrebbe di fare una bella scommessa? > spiegò brevemente Koga.
-< Cosa ci fate ancora qui? > una voce argentina li fece distrarre dal discorso che stava assumendo via via un tono sempre più acceso.
Kagome a Sango, ancora con i capelli bagnati dopo la doccia di fine allenamento, guardavano i tre ragazzi perplesse…si respirava un aria di profonda agitazione.
Inuyasha arrossì nel vedere la figura così fragile di Kagome, cosi semplice e così perfetta…notò con disappunto e con fastidio che anche Koga era rimasto incantato a fissare la ragazza.
-< Niente ragazze, nulla di particolare! > rimediò Miroku.
-< Ma tu non sei Ioro, quello dello yazawa? > domandò Sango.
-< Si…piacere di conoscervi! > rispose Koga, puntando il suo sguardo negl’occhi color cioccolata di Kagome -< Piacere di conoscerti! > aggiunse poi, prendendo le mani alla ragazza dai capelli corvini.
Kagome arrossì per quel gesto improvviso, mentre una collera incredibile montava in Inuyasha.
-“ Come si permette? ” pensò adirato l’hanyou -< Hey tu! > disse poi frustrato.
-< Inuyasha! > disse Koga , rivolgendosi all’hanyou < Ho deciso quale sarà la posta in palio!>
-< Cosa? > domandò scettico Inuyasha, frapponendosi tra lui e Kagome, allontanando la loro mani con arroganza.
-< Chi di noi vincerà avrà un appuntamento con Kagome! > disse in un sorriso koga, scambiandosi con Inuyasha uno sguardo di sfida.
Continua capitolo 6…
E allora? Vi è piaciuto? A me, parlo a titolo prettamente personale, molto!^^
Che bello Inu e Koga che si sfidano per Kaggy…eh eh eh! A quelli di voi che mi chiedevano se mi ispiro al film SAVE THE LAST DANCE, posso solo dire che qualche spunto lo traggo da lì, si…ma come non potrei, quello è uno dei miei film preferiti!è un film stupendo, non siete d’accordo?
A Puccy-chan volevo dire che la ginnastica artistica non è quella con il nastro, quella è la ritmica! L’artistica è quella composta da corpo libero, volteggio, trave e parallele, quest’ultime che io amavo ma che però mi hanno letteralmente bucato le mani…ho ancora tanti di quei calli! Cmq nel prossimo capitolo spero di non scrivere qualche cavolata nella descrizione della partita, io di basket non ne so molto!
Che altro dire? Qui dovete commentare, altrimenti mi fermo !(che minaccia inquietante!)
Allora al prossimo capitolo! Kiss Kaggy008^^

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Capitolo 6
*** FISCHIO D'INIZIO ***


Ciao a tutti! Eccomi qui!
Questo capitolo l’ho scritto durante la lezione di latino su un foglio di brutta ed ora eccomi qui a ricopiarlo…lo so che sono cose che non si devono dire, e non vorrei mai darvi un cattivo esempio, ma avete mai tradotto le bucoliche di Virgilio?
Sono una palla colossale…si parla di come coltivare i campi, gli alberi da frutto e come far partorire le pecore gravide…che noia colossale!Quindi è più che logico che la mia mente malata viaggi di fantasia, no?
Vi ringrazio ancora per i commenti! Ora leggete^^
CAPITOLO 6
FISCHIO D’INIZIO
Il Sole calava rosso, frantumandosi in bagliori d’orati sulla parete di specchi nella piccola palestrina, inondando di luce quel luogo silenzioso, in cui una sola persona sedeva esausta a terra dopo un intenso allenamento, immersa nei suoi pensieri, mentre il cuore le batteva ancora furiosamente nel petto, smorzandole il fiato affannato.
Erano passate all’incirca due settimane dalla sera della sfida lanciata da Koga Ioro, e da allora le cose avevano assunto una strana piega.
-- Flash Back --
-< Chi di noi vincerà avrà un appuntamento con Kagome! > disse in un sorriso Koga, scambiandosi con Inuyasha uno sguardo di sfida.
-< Co… cosa? > aveva urlato stupita Kagome.
-< Ci sto! > l’aveva interrotta Inuyasha, senza guardare in volto la ragazza dai capelli corvini.
Kagome arrossì ancora più vistosamente.
-“ Ma che sta succedendo? ” si chiese spaesata.
Quella… quella sembrava…ma che sembrava, quella era una sfida per uscire con lei.
-< Hey! > cercò di replicare Kagome, ma venne nuovamente interrotta da Koga.
-< Allora è deciso! > concluse il lupo, stringendo forte la mano ad Inuyasha per suggellare quella sfida nata da una strana idea.
Kagome non ci capiva più nulla.
Era arrabbiata, frustrata. Ma come diavolo si permettevano quei due di trattarla così?
Sembrava un trofeo in palio, una coppa da vincere… ma erano impazziti?
Ma da un altro punto di vista era lusingata… lusingata di essere oggetto di attenzione di due bellissimi ragazzi.
Già la situazione era complicata, e come a volerla stravolgere di più, le cose erano notevolmente peggiorate quando il capitano dello yazawa se n’era andato.
-< Inuyasha… ma cosa vi è saltato in mente? > chiese Miroku.
-< Taci tu! Non potevo certo lasciar perdere una sfida! Quando qualcuno è così stupido da sfidarmi l’unica cosa che posso fare e fargli mangiare la polvere! > disse l’hanyou ostentando arroganza.
Poi il suo sguardo si posò sulla figura imbarazzata e che, onestamente, non sapeva più che pesci pigliare, di Kagome.
Colto da un improvviso imbarazzo per quello che aveva detto e per quello che aveva, ora se ne rendeva conto, promesso di ottenere con tutte le sue forze, cercò di rimediare a quello che la ragazza probabilmente stava già pensando… ovvero che lui tenesse ad uscire con lei.
Ma quando mai? ( ma certo inu-chan, e noi ci crediamo! Nd )
-< Tsk! Non me ne frega niente di quello che c’è in palio! > disse, senza però guardare in volto Kagome -< Quello che mi interessa è solo battere quel presuntoso! >
-< Cosa? > chiese irata Kagome, mentre sentiva crescere in lei una rabbia incomprensibile. -< Mi hai sentito! Non ho mica accettato la sfida per uscire con te! > urlò agitato Inuyasha.
-< Ah, è così? > chiese nera la ragazza dai capelli d’ebano.
-< Allora spero che tu perda con tutto il cuore! > esplose infine, scappando via da quel deficiente di Inuyasha.
-- Fine flash Back –
E le cose, nelle due settimane successive, non erano per nulla migliorate.
Inuyasha e Kagome si incontravano sempre più di rado, presi ognuno dagli impegni dei rispettivi club per la preparazione della festa dello sport, e anche quando si vedevano per le prove del balletto e del fatidico lancio della palla, tra loro volavano sguardi assassini, che alla fine avevano perso e dimenticato comunque la ragione di tale sensazione.
Kagome si distese esausta a terra, portandosi un braccio sulla fronte per coprire i riflessi del sole che si riflettevano sugli specchi diffronte a lei.
Le ragazze se n’erano andate via da un pezzo, dopo aver provato per l’ultima volta il balletto per il giorno successivo, che avrebbe visto la loro esibizione diffronte a tutta la scuola e anche più.
-< Che devo fare? Ci devo andare? > si chiese ad alta voce la ragazza dai capelli corvini, rimuginando per la millesima volta sulla possibilità di recarsi l’in domani alla partita di basket di Inuyasha e Miroku.
In fondo la cosa la riguardava… perché mai non avrebbe dovuto andarci?
Ovviamente, se ci fosse andata, non avrebbe certo fatto il tifo per nessuno, questo era il minimo. -< Anche se… > si disse… anche se in cuor suo sapeva esattamente chi voleva che vincesse.
Certo non se lo meritava, quel cretino, ma allora perché sperava, o per lo meglio desiderava, che Inuyasha vincesse quella sfida?
Ad un tratto la porta della palestrina si aprì di colpo, facendole tremare il cuore in gola.
L’oggetto dei suoi pensieri era entrato di corsa, tutto accaldato e sudato.
La divisa da basket rossa li lasciava scoperte le forti braccia muscolose e le spalle forti… dannazione, quei capelli argentei, frantumati in mille riflessi d’oro, lo rendevano ancora più bello di quanto già non fosse.
-< Ti sembra questo il modo? > urlò Kagome, alzandosi di scatto.
Per un attimo Inuyasha perdette il senso della ragione… dannazione, quei capelli d’ebano, frantumati in caldi riflessi viola, la rendevano ancora più bella di quanto già non fosse.
-< Ehm… scusa!> disse imbarazzato.
-< Fa niente… > rispose Kagome -< di un po’, c’è qualche motivo in particolare per il quale sei venuto qui? >
-< Ecco… > incominciò titubante l’hanyou.
Ci aveva ragionato su per due settimane, aveva provato per due settimane a formulare una frase di senso compiuto per chiedere a quella sciocca ragazza di andare a vedere la sua partita di basket l’in domani.
-< Ecco… domani verrai a vedere la partita, vero? > chiese veloce, per paura di non riuscire a finire la frase.
-“ Ma perché cavolo gliel’ho chiesto? ” si chiese Inuyasha.
Infondo, chiederle di andarlo a vedere giocare, non era come negare le sue stesse parole di quella sera di due settimane prima?
-- Flash back --
-< Tsk! Non me ne frega niente di quello che c’è in palio! > aveva detto, senza però guardare in volto Kagome -< Quello che mi interessa è solo battere quel presuntoso! >
-- fine Flash Back --
-< Perché mi poni questa domanda? > chiese Kagome stupita.
-“ Già, perché gliela pongo? ” si chiese l’hanyou.
-< Fa niente… se non vieni non importa! > le disse, voltandosi di spalle a facendo per andarsene.
-< Verrò! > disse Kagome, pronunciando quelle parole senza neanche rendersene conto.
-< Davvero? > chiese stupito Inuyasha, voltandosi a metà.
-< Si… anche se non te lo meriti! > rispose seria Kagome -< Ma in fondo sei stato gentile ad aiutarci nella preparazione del balletto…posso chiudere un occhio per questa volta! >
Inuyasha rimase imbambolato a guardarla: era incredibile come quella ragazza cambiasse umore da un secondo all’altro.
-< Ve bene, non importa… > rispose lui un sorriso, poi si girò di scatto -< Allora mi impegnerò per vincere! > le disse infine, lasciandola sola.
Kagome arrossì, poi sorrise dolcemente alla direzione in cui Inuyasha se n’era andato.
-“ Si impegnerà per vincere! ” si disse contenta “ Probabilmente lo farà solo per battere Koga, della stupida cosa messa in palio si sarà già dimenticato! ” disse triste, abbassando lo sguardo.
-“ Ma spero…spero che non sia così! ” pensò in un sorriso, mentre accendeva nuovamente lo stereo.
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Il sole era sorto lento, inondando di luce una città ancora assonnata.
Le nuvole disegnavano nel cielo strane figure mitologiche e fantastiche, soffici orsacchiotti di bianco cotone e grandi dragoni affusolati su di una tavolozza azzurra.
La città si risvegliava nei rumori consueti delle automobili e degli schiamazzi dei bambini, mentre i petali di ciliegio scendevano in movimenti sinuosi dalla piccole creste delle onde del mare.
Gli alberi di ciliegio, ai lati del viale di ingresso del liceo, si tingevano ancor più di rosa, in contrasto con l’enorme cartellone rosso che penzolava sopra il cancello all’ingresso dell’istituto.
- Ben venuti alla festa dello sport! - c’era scritto a caratteri cubitali gialli.
Al inizio degli stand, allestiti dai ragazzi sulle varie discipline dei club sportivi, si trovavano alcuni deplian illustrativi sulle attività, sui spettacoli e sulle manifestazioni che si sarebbero tenuti nella mattina e nel pomeriggio per intrattenere i visitatori.
Prima dimostrazione in programma: partita di Basket tra il liceo Yazawa ed il liceo di casa.
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-< Inuyasha, sei agitato? > chiese Miroku, riponendo nell’apposita cesta il pallone da basket.
Avevano da poco finito il riscaldamento e la palestra incominciava a riempirsi di gente.
Da lì a poco avrebbe avuto inizio la partita.
-< Non dire cavolate! > rispose serio Inuyasha, guardando con occhi di fuoco nella direzione della squadra avversaria, riunita attorno alla panchina e all’allenatore dello yazawa.
La squadra di Koga aveva una divisa verde, mentre quella di Miroku ed Inuyasha era rossa.
Per destino, o per pura coincidenza, Inuyasha e Koga avevano lo stesso numero di maglia, il dieci.
-< Mi raccomando, non esagerare subito! > disse Miroku all’amico, tirandogli una pacca sulle spalle -< Capisco che la posta in palio sia alta, me non agitarti! >
-< Se mi dici così mi agito ancora di più! > farfugliò l’hanyou, dirigendosi verso i compagni riuniti attorno al mister.
-< Cosa, cosa? > chiese Miroku indagatorio, facendosi più curioso e petulante -< Le mie orecchie hanno sentito bene? > Inuyasha arrossì, imprecando mentalmente per essersi fatto sfuggire quel commento altamente equivoco.
-< Ah, kami-sama, se sei messo così male ancor prima di cominciare, non mi resta che chiedere aiuto al mio porta fortuna! > continuò Miroku, toccandosi la collanina con un ciondolo a forma di croce che gli penzolava sotto la maglia rossa della divisa. -< Ti porti ancora dietro quel coso? > domandò Inuyasha, felice di aver cambiato argomento.
-< è un regalo di Sango! > rispose divertito il ragazzo col codino -< Dovresti fartene dare anche tu uno dalla tua ragazza! >
-< E chi sarebbe la mia ragazza? > domandò irritato Inuyasha.
-< Quella! > disse Miroku, indicando una ragazza dai capelli corvini.
Kagome sedeva vicino a Sango nelle prime file, esattamente al centro degli spalti.
Dovevano essere appena arrivate e si guardavano attorno curiose.
Kagome indossava una leggera gonna azzurra che le arrivava fino al ginocchio. Una maglietta bianca in coppia con due polsini bianchi ai polsi.
Inuyasha deglutì e, non facendosi vedere dall’allenatore, si avvicinò alle ragazze.
-< Ciao Inuyasha! > dissero in coro Sango e Kagome.
-< Siete pronti a farvi pestare? > continuò la ragazza dai capelli corvini.
-< Taci stupita! > disse serafico l’hanyou -< Piuttosto sbrigati, dammi quel coso! > continuò, indicandole un polsino bianco che le circondava il polso.
-< E a che ti serve? > domandò curiosa Kagome.
-< Zitta e dammelo! > ripose Inuyasha, sfilandoglielo dalla mano.
-< Hey! > rispose arrabbiata Kagome, mentre l’hanyou si allontanava da loro dirigendosi di nuovo verso i compagni.
Mentre Inuyasha le dava le spalle constatò, come se non lo avesse già appurato, che quella divisa stava di incanto all’hanyou, mettendo in risalto il suo corpo perfetto, mettendo in risalto, ora che era di spalle e non si poteva fare a meno di guardarlo…si, bhe, ecco… il sedere da favola. ( chiamala scema!nd )
Notò con enorme stupore che Inuyasha si era messo il suo polsino al polso.
-“ Chissà perché mai l’avrà fatto? ” si chiese, mentre l’arbitro entrava in campo e dava il consenso ai giocatori di disporsi ai loro posti in campo.
Koga ed Inuyasha erano al centro del campo, entro la sfera disegnata sul scuro palquè di legno, mentre l’arbitro si posizionava vicino a loro,pronto a dare il fischio d’inizio.
-< Sei pronto a perdere? > domandò Koga, con una punta di acredine nella voce.
-< Sei pronto ad essere umiliato? > domandò a sua volta Inuyasha, posizionandosi per la contesa della palla.
L’ arbitro soffiò dentro il suo fischietto argentato, lanciando in aria la palla.
Inuyasha e Koga saltarono agilmente nello stesso istante.
Poi l’hanyou riuscì ad afferrare la palla in volo con una mano, mentre sentiva venir meno la presa di Koga.
Posò velocemente i piedi a terra e, mentre la palla rimbalzava in secchi rumori dalla sua mano al pavimento, si diresse di corsa verso il canestro avversario.
Continua capitolo 7…
Mi fermo qui, perché voglio proprio lasciarvi con un bel punto interrogativo!^^
Questo capitolo era un po’ più lungo in originale, ma siccome la prima stesura non mi piaceva proprio, ho deciso di dividere la partita in due capitoli!^^
Secondo me il mio stile peggiora di capitolo in capitolo, invece che migliorare…dipenderà dalle bucoliche di Virgilio?
Bhe… fatemi sapere che ne pensate, anche perché qua i commenti diminuiscono ed io mi sento triste triste…quindi spicciatevi a commentare! Prometto che mi rifarò nel prossimo!^^ Giurin giretto!

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Capitolo 7
*** PROMESSE ***


Bene bene, eccomi di nuovo qui a tormentarvi!
Sapete, questo è uno dei capitoli più difficili che io abbia mai scritto. L’ho riletto 10 volte e mi fa sempre più uno strano effetto…mi viene la pelle d’oca!
Sapete, non ho la più pallida idea di quanti capitoli mi serviranno per finire questa ff…ho tante idee, tante cose che ho programmato da scrivere, e credo che la cosa andrà un po’ per le lunghe!Vi attira ancora la storia?
Spero di si, anche perché siamo solo all’inizio!^^ ’
Leggenda: -< discorso diretto > -“ pensiero ”
CAPITOLO 7
PROMESSE
Le grida di incitamento salivano come rombi di tuoni lontani dagli spalti della palestra, mischiandosi in cori di tifosi sempre più accaniti e in una hola di mani.
Bandierine sventolavano in un mare di schiamazzi, colorando le tribune di incitamento e di foga agonistica. Gli allenatori urlavano ordini ed indicazioni a destra e a manca, richiamando i loro giocatori all’attenzione, indicando schemi e tattiche da adottare.
Gli strisci e gli acuti sfregamenti delle scarpe sullo scuro palque si mischiavano ai fiati affannati dei giocatori sudati.
La palla vacillò sul bordo rotondo del canestro, indecisa se entrare o meno nella rete di plastica.
Sembrava essersi fermata immobile in un precario equilibrio, come combattuta sulla decisione di favorire la squadra verde o la squadra rossa.
Poi la forza di gravità ebbe la forza su di lei e la fece cedere, in un sordo rumore, all’interno del canestro. L’arbitro fischiò per la millesima volta il punto, mentre esaltazioni si levavano dalla parte del pubblico dello Yazawa.
Kagome alzò gli occhi dal campo, osservando il tabellone elettronico sopra la sua testa.
-< 60 a 56! > disse, mentre la sua voce si sentiva appena in quel gran casino.
-< Siamo sotto di quattro punti, dannazione! > commentò Sango -< E mancano due minuti al termine della partita! >
-< Credi che ce la faranno? > chiese speranzosa Kagome.
-< Devono farcela! > le disse in un sorriso la ragazza dall’alta coda castana.
La partita era stata un susseguirsi di intense emozioni in cui i giocatori, da una parte e dall’altra, davano il meglio di loro.
I migliori in campo, neanche a dirlo, erano stati Koga ed Inuyasha, che avevano saputo trascinare le loro squadre a continui testa a testa, senza perdere mai troppo distacco l’una dall’altra, rimanendo sempre su un punteggio più o meno sulla parità.
Il mister dei rossi chiamò il break ( o dio, ho detto giusto?nd ) e le squadre si raggrupparono attorno alla propria panchina e all’allenatore.
-< Ragazzi… > incominciò l’allenatore di Inuyasha e Miroku.
Era un uomo rubustello, tarchiato e con due lunghi baffi sul volto accaldato.
-< …Non abbiamo molto tempo, quindi mi raccomando, attenzione massima in ricezione e non sbagliate nessun canestro! > continuò l’allenatore.
I ragazzi annuirono, mentre bevevano avidamente dalle loro borracce.
-< Mi raccomando, se ve la sentite, tirate dai tre punti, altrimenti passate la palla ad Inuyasha! > concluse il mister, mentre i giocatori entravano in campo.
L’arbitro fischiò nuovamente la ripresa del gioco, mentre i rossi si avvicinavano al canestro avversario.
La palla passò rapida tra i giocatori che riuscivano a difendere il loro possesso di palla, mentre Inuyasha aspettava sotto canestro, marcato a vista, manco a dirlo, da Koga.
-< Non ti lascerò segnare! > disse il lupo in un ghigno.
-< Sicuro? > domandò Inuyasha, scattando in avanti e scambiandosi un’occhiata di intesa con Miroku che era fuori dal semicerchio che indicava la soglia dei tre punti.
Prese saldamente la palla che Kyo gli aveva passato smarcandosi da un ragazzo gigante dei verdi, e si girò per tentare il tiro a canestro, ma subito la figura di Koga lo ostacolò nei movimenti.
Inuyasha, intuendo l’impossibilità di fare canestro, con una finta magistrale passò la palla all’indietro.
Miroku saltò agilmente e, quasi senza trattenere la palla nelle sue mani, tirò a canestro dai tre punti.
La palla seguì una traiettoria perfetta, infilandosi senza una minima sbavatura nel canestro dello Yazawa. -< Vai Miroku! > urlò felice Sango, mentre la sua voce veniva coperta dalle urla degli altri tifosi.
Miroku si voltò in un sorriso a guardarla, poi, seguito dai compagni, si volse di corsa in difesa… lo Yazawa, senza perdere tempo, si era gettato nuovamente all’attacco!
-< 59 a 60… Possiamo farcela! > disse Kagome in un sorriso.
-< Allora vuoi che vinca Inuyasha? > domandò curiosa e divertita Sango.
-< No, no, non è come pensi! > ribatté agitata la ragazza dai capelli corvini.
-< A no? > continuò maliziosa Sango.
Urla di incitamento si levarono in un frastuono poderoso dai tifosi dei rossi: i verdi non erano riusciti a fare canestro ed adesso Inuyasha e compagni correvano in contro piede.
Kagome osservò ancora una volta il tabellone. Mancavano solo 20 secondi alla sirena di fine partita.
Miroku avanzava lentamente con la palla che rimbalzava salda nella sua mano.
Si guardò intorno: davanti aveva tre verdi che non gli avrebbero certo lasciato lo spazio per tentare un tiro dai tre punti e tempo per tentare di smarcare quei tre giganti non ce n’era.
Osservò oltre le verde muraglia che aveva davanti: i suoi compagni erano tutti marcati, anche Inuyasha. Per uscire da quella situazione c’era solo una cosa da fare, ma era altamente rischiosa ed in allenamento era riuscita solo un paio di volte.
Sposto nuovamente il suo sguardo sul tabellone: il tempo scorreva. Mancavano solo 15 secondi. Prese una decisione.
Con un rapido passaggio passò la palla ad un compagno, aggirando i tre verdi che aveva davanti. Inuyasha lo scorse ed intuendo la sua tattica d’azione si preparò a saltare.
La palla venne nuovamente passata a Miroku che, usando tutta l’energia di cui era ancora in possesso, scagliò la palla contro il tabellone che sovrastava il canestro.
Inuyasha saltò nello stesso istante in cui il pallone rimbalzò sul panello di plastica trasparente e, con un semplice gesto della mano, schiacciò la palla all’interno del cerchio dalla rete di plastica, segnando il punto del decisivo 61 a 60.
Koga non aveva potuto fare niente… quell assurda tattica l’aveva colto di sprovvista.
L’ultimo secondo scorse sul tabellone, poi la sirena fischiò.
La partita era stata vinta.
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Gli spettatori stavano uscendo con calma dalla palestra, continuando a sventolare le loro bandierine colorate e ad esultare tra di loro per la sofferta e combattuta vittoria della squadra rossa.
Anche i giocatori si stavano ritirando negli spogliatoi, i rossi facendo un gran baccano, i verdi in silenzio, moggi moggi ed imbronciati per la vittoria sfumata all’ultimo secondo.
Koga non si vedeva più…era il primo ad essersene andato con un aria arrabbiata e piena di collera da fare paura. Tutti gli erano rimasti a debita distanza conoscendo le sue reazioni esplosive e furibonde, capaci di far crollare la palestra e di togliere l’udito per sempre, oltre che a provocare delle lievi contusioni e traumi su tutto il corpo.
-< Miroku!Inuyasha! > urlò felice Sango, scendendo di corsa le scalinate degli spalti e scendendo in campo dai due ragazzi esausti e sudati.
-< Sango, tesoro mio, hai visto che grande partita! > le disse radioso Miroku, abbracciandola forte.
-< Si, ho visto, ma… > disse Sango con un volto sconvolto -< Stammi lontano!Cos’è sta puzza?Puzzi come un caprone! >
-< Questo è l’odore dei veri uomini! > le rispose fiero Miroku, gonfiando il petto.
-< Si, si, come no, stammi lontano! > rispose guardinga Sango, mettendosi a debita distanza dai due.
-< Comunque siete stati fantastici! > continuò Kagome, rivolgendo un sorriso radioso ad Inuyasha.
L’hanyou arrossì, sentendosi ancora più felice per la vittoria conquistata davanti agl’occhi di Kagome.
-< Che ne dite di andare a mangiare un boccone? > chiese Miroku, sentendo la sua pancia reclamare cibo all’istante.
-< Ve bene! > rispose Sango -< Vi aspettiamo fuori dalla palestra! >
-< Non metteteci troppo a farvi belli! > disse divertita Kagome.
-< Sono già bello di mio! > commentò Miroku, dandosi arie da grande playboy ed atteggiandosi a divo.
Una potente gomitata di Sango lo raggiunse alle costole, facendogli inghiottire l’aria che gli gonfiava il petto spavaldo.
-< Muovetevi! > commentò acida la ragazza dalla alta coda castana.
-< Inuyasha! > una voce richiamò l’hanyou che si stava dirigendo solo verso lo spogliatoio.
-< Che c’è Kagome? > chiese il ragazzo dagl’occhi d’ambra, osservando la ragazza che gli era corsa incontro.
-< Senti… per la scommessa, come si fa? > chiese timida Kagome, portandosi alcune ciocche di capelli ribelli dietro le orecchie.
Inuyasha arrossì, ma non lo diede a vedere, mostrandosi come al solito arrogante.
-< Ah…quella…me ne ero dimenticato! > mentì spudoratamente, osservando con piacere la piccola luce di delusione negl’occhi caldi di Kagome.
-< Come sarebbe a dire che te ne eri dimenticato? > chiese irata la ragazza.
-< Dai, scherzavo! > le disse, scioccandole due dita gentili sulla fronte -< Se ti va…ecco…una promessa è una promessa! > disse in un bisbiglio, portandosi nervoso le mani dietro la nuca.
Kagome sorrise.
-< Bhe, a parte il fatto che tu non hai stipulato alcuna promessa con me…bhe… visto che sono una ragazza educata, accetterò il tuo invito! > disse, riformulando la storia come più le comodava.
-< E chi ti avrebbe invitato? > domandò divertito Inuyasha.
A quel affermazione Kagome girò i tacchi e si allontanò da lui offesa, senza rivolgergli alcuna parola.
Inuyasha sorrise divertito, poi si guardò il braccio contento.
Al polso teneva ancora il polsino di Kagome.
Continua capitolo 8…
Lo so, lo so, questo capitolo è davvero corto, ma mi rifarò nel prossimo, ve lo prometto!
Il capitolo 8 sarà davvero bello, ve lo prometto!Lo inizierò al più presto!
Ci sarà l’esibizione delle shikon e poi… eh eh eh…mo vedrete che cosa vi combino!
Premetto che la scuola mi toglie molto tempo, per non dire che me lo prende tutto, e quindi spero di aggiornare al più presto, ma non so!
Su, su, un po’ di fiducia! Kiss Kagome008

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Capitolo 8
*** COME BALLANO SOLO GLI ANGELI ***


Eccomi qui!eh eh eh…curiosi di leggere questo capitolo?
Mi ero ripromessa di trarne fuori una capitolo modesto, e a rileggerlo, mi sembra di esserci riuscita…leggete e poi ditemi, mi raccomando!^^
Leggenda: -< discorso diretto > -“ pensiero ” “ canzone ”
CAPITOLO 8
COME BALLANO SOLO GLI ALGELI
Tum tum
Il cuore batteva frettoloso, scandendo il ritmo agitato nel giovane cuore di una ragazza.
Tum tum
Quel rimbombare lontano, rinchiuso nel petto, rinchiuso nel profondo di un’anima ingenua, le sembrava intensificarsi di secondo in secondo, bloccandole le parole e martellandole la testa.
Tum tum
Kagome si portò una mano al petto, chiudendo gli occhi ed estraniandosi da quel mondo confusionario.
Era da tanto che non sentiva quella sensazione di disagio, di assoluto sconvolgimento emotivo, dentro di lei, ed ora che era lì, pronta a ricominciare quella vita di passi di danza e di musica, si rendeva conto che la sua vita senza la danza non era nulla…le era davvero mancato tutto questo.
Si sentiva inebriata da tutto ciò che le era attorno: dalle facce tirate e tese delle sue compagne ai rumori che provenivano da fuori lo spogliatoio… la palestra si stava riempiendo di gente.
Aprì i suoi occhi color cioccolata, di un dolce sapore, e si guardò allo specchio.
Era pronta. Si era truccata lievemente e il suo costume era perfetto, sembrava una vera gangster.
Anche le altre ragazze erano vestite come lei, cambiavano solo i colori dei top.
Kagome e Sango indossavano dei top fucsia, mentre le altre dei top verdi, e tutte portavano sopra una camicia bianca a mezze maniche aperta. I pantaloni elastici neri si riflettevano di riflessi blue e viola.
-< Ragazze, siete pronte? > chiese Sango, poggiando una mano sulla spalla a Kagome.
Tutte le ragazze con i capelli lunghi, ossia tutte a parte Rin, si erano fatte una coda alta con un elastico in tinta con i top. Rin portava invece delle piccole forcine verdi a reggerle il ciuffo sbarazzino.
Uscirono silenziose dallo spogliatoio, percorrendo in silenzio il corridoio che conduceva alla palestra.
Sulla soglia del buio corridoio le attendevano Miroku ed Inuyasha, che reggevano in mano due palloni fucsia.
-< Wow ragazze, siete davvero bellissime! > disse radioso Miroku.
Inuyasha si soffermò a guardare Kagome…era davvero bellissima.
-< Grazie! > risposero in coro le shikon.
-< Speriamo vada tutto bene! > disse pensierosa Kagome.
-< Hai consegnato il cd con la musica in sala regia, vero? > chiese Sango.
-< Don’t worry baby! > disse malizioso Miroku, facendole l’occhiolino.
-< Mi raccomando Inuyasha, conta le battute, ti prego, contale! > disse Kagome all’hanyou che la guardava storto.
-< Ancora con sta storia? > rispose indispettito il ragazzo con i capelli argentei -< Alla fine ci siamo riusciti, no? Di che ti preoccupi? >
-< Di te mi preoccupo! > disse sconfortata Kagome, portandosi una mano alla fronte.
-< Che vorresti insinuare? > domandò, punto sul vivo, Inuyasha.
Durante le prove del balletto, alle quali Miroku ed Inuyasha non avevano mai assistito per intero, la combinazione “ Inuyasha-lancio palla-Kagome ” non era riuscita più di un paio di volte, e Kagome portava ancora sulla pelle e sulle ossa i risultati dei fallimenti precedenti.
-< Coraggio ragazzi, vedrete che andrà tutto bene? > disse Sango.
-< Si, dai su, calmatevi! Prendete esempio da me e da Sango, una coppia deve affrontare unita le difficoltà! > disse malizioso Miroku, palpando il sedere alla sua ragazza.
-< Coppia a chi? > urlarono all’unisono Inuyasha e Kagome, mentre Sango tirava una super-extra-mega sberla al ragazzo col codino.
Dalla palestra arrivarono un insieme di urla e di applausi, poi la voce del presentatore incominciò a parlare, presentando il balletto e le ragazze della shikon.
-< Ok, ragazze, ci siamo! > disse in un bisbiglio Sango, uscendo in palestra.
Le luci erano spente per consentire il loro ingresso in palestra e la loro sistemazione ai posti prefissati in tranquillità.
Solo un riflettore era puntato sul presentatore, il preside, che parlava e parlava, presentando lo spettacolo da lui generosamente offerto.
Le ragazze si posizionarono in silenzio: Kagome e Sango al centro, mentre le altre più in dietro.
Ai lati, non visti dal pubblico ed in disparte, si misero Miroku ed Inuyasha.
Quando il preside ebbe finito la sua presentazione, il grande riflettore su di lui si spense, lasciando al buio l’intera palestra.
La musica iniziò e, quasi contemporaneamente, due riflettori si accesero sulle figure ancora immobili di Sango e Kagome.
Aspettarono la prima battuta e poi iniziarono a muoversi.
“ Oh baby baby ”
Avevano il capo chino e con una mano schioccavano le dita a tempo di musica. Con l’altra mano si reggevano il cappello nero, tipo gangster, sul capo.
“ Oh baby baby ”
Ora muovevano il bacino, dandosi sempre il tempo con lo schioccare delle dita. La musica non era ancora incominciata e tutti gli occhi degli spettatori erano puntati sulle loro figure parallele.
“ Oh baby baby, how was I supposed to know
That something wasn't right here
Oh baby baby, I shouldn't have let you go
And now you're out of sight yeah ”
I loro movimenti erano ben scanditi e sincronizzati. Intrecciavano le mani, accompagnando i movimenti con il bacino e con le curvature della schiena.
Lo sguardo serio. Sembravano veramente delle gangster malfamate.
La musica crebbe in un accento e loro, alzando lo sguardo deciso e provocatorio, si levarono il cappello e lo gettarono a terra.
“ Show me how you want it to be
Tell me baby, cuz I need to know now, oh, because ”
Tutte le luci della palestra si accesero e anche la altre ragazze più dietro, Rin, Kagura, Kanna e Tsubaki, si mossero a tempo di musica, seguendo Sango e Kagome in quella strana danza.
“ Chorus:
My loneliness is killing me (And I)
I must confess I still believe (Still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give me a sign, hit me baby one more time ”
Il ritornello era veloce e melodioso e le ragazze presero a girare su di un solo piede.
Si fermarono a gambe aperte, in posizione di riposo militare, e, indicando prima il pubblico e poi loro stesse, si tolsero, con fare provocatorio, la camicia.
Le gettarono in disparte e ricominciarono a ballare, seguendo la musica che si era rifatta più lenta.
“ Oh baby baby, the reason I breathe is you
Boy you've got me blinded
Oh pretty baby, there's nothing that I wouldn't do
That's not the way I planned it
Show me how you want it to be
Tell me baby cuz I need to know now, oh, because ”
Seguendo le note che si propagavano nello spazio libero per loro sole, e sotto gli occhi di tutti quegli spettatori che le guardavano rapiti, spiccarono un salto sincronizzato, inarcando all’indietro la schiena e piegando le gambe in una posa artistica.
Continuarono a ballare insieme, eseguendo una difficile coreografia di passi veloci con le gambe. Lo sguardo sempre serio ed accattivante.
“ My loneliness is killing me (And I)
I must confess I still believe (Still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give me a sign, hit me baby one more time ”
Eseguirono di nuovo il ritornello, con gli stesi passi e gli stesi movimenti aggraziati.
La musica, dopo essere cresciuta in quel orgia di note sempre più veloci, si fece lenta e cadenzata. Era quasi giunto il momento del lancio della palla.
“ Oh baby baby, how was I supposed to know
Oh pretty baby, I shouldn't have let you go ”
Le parole erano ben scandite e, ora, solo Kagome e Sango si muovevano.
Movimenti lenti ed aggraziati le spingevano sempre più vicine al pubblico.
Incominciarono a girare su di un solo piede, poi continuarono su due, ed infine, dopo due passi di collegamento, ripresero a girare su di uno solo come due piccole e colorate trottole.
La musica esplose di colpo, mentre due palloni entravano in due rimbalzi in campo.
“ I must confess that my loneliness is killing me now
Don't you know I still believe
That you will be here and give me a sign
Hit me baby one more time ”
Kagome e Sango saltarono ed, atterrando in una fantastica posa arcata, presero saldamente le palle fucsia in mano.
Anche le altre ragazze rincominciarono a ballare e le due palle passavano veloci in rumorosi rimbalzi tra di loro.
“ My loneliness is killing me (And I)
I must confess I still believe (Still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give me a sign, hit me baby one more time ”
La musica finì ed anche le ragazze si fermarono di colpo, private delle loro ali, relegate per sempre in quella terra lontana dal paradiso.
[ Britney Spears - Baby one more time ] ( come sempre la traduzione è a fine capitolo! nd )
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I loro cuori battevano ancora palpitanti nei loro petti. La musica era finita e seguirono alcuni lunghissimi attimi di silenzio.
Poi il pubblico esplose in urla di acclamazione e in un coro di batter di mani.
Le ragazze si inchinarono al pubblico sorridenti, poi si diressero di corsa verso gli spogliatoi, incredule del loro successo.
Il pubblico si poteva ancora sentire sugli spalti.
Battevano le mani e le acclamavano ancora, ancora ed ancora.
Alla porta dello spogliatoio c’erano Miroku ed Inuyasha ad aspettarle sorridenti.
-< Siete state fantastiche! > disse Miroku, complimentandosi con loro.
-< Si, davvero niente male! > disse Inuyasha, rivolgendo un sorriso a Kagome.
Non se ne rendeva conto nemmeno lui…come era riuscito a lanciare la palla al momento giusto?
Era rimasto tutto il tempo a fissare Kagome imbambolato, per non parlare di quando si era tolta la camicia: il suo cervello aveva chiuso i battenti e se ne era letteralmente andato in vacanza.
-< Grazie! > disse Kagome, saltando al collo di Inuyasha -< Grazie infinite Inuyasha! > le disse all’orecchio, trasmettendogli dolci brividi di piacere.
Poi la ragazza si staccò riluttante da lui, arrossendo un poco.
-< Grazie davvero! > gli disse ancora, rivolgendogli un sorriso capace di ridare la vista ad un cieco.
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Il pomeriggio era volato veloce lasciando che il sole tramontasse infuocato all’orizzonte.
Il cielo incominciava a spruzzarsi di rade venature di azzurro e di blu, tingendosi di sporadiche stelle lontane.
Gli ultimi visitatori della festa dello sport se ne stavano andando, mentre i ragazzi incominciavano a sistemare le bancarelle e ad abbassare gli striscioni appesi agli stand.
Inuyasha camminava silenzioso lungo il lungo viale alberato di ciliegi che dava all’ingresso della scuola, ripensando con un sorriso ebete stampato in faccia alla giornata appena trascorsa.
Aveva vinto la partita ed una scommessa per lui importantissime. Aveva ricevuto una ricompensa che non si sarebbe mai aspettato da Kagome… il suo abbraccio, cavoli quanto era bello ed inebriante.
Insomma, tirando le somme di quella giornata poteva dirsi veramente soddisfatto.
Mentre percorreva la strada deserta dei rosei petali caduti in sinuose onde invisibili, una luce ancora accesa nella palestrina delle shikon attirò la sua attenzione.
Avvicinarsi a guardare o no?
-“ L’ultima volta mi è costato caro! ” pensò, portandosi nervosamente le braccia dietro il collo.
Come poteva essersi dimenticato la prima volta che aveva visto il suo angelo ballare?
Alla fine la curiosità vinse su di lui e si avvicinò ai finestroni che davano sulla palestrina ancora illuminata.
- si disse a bassa voce guardando dentro.
Quante persone potevano allenarsi ancora da sole a quel ora tarda?
Kagome si stava ancora allenando, immersa nelle note della musica che l’avvolgevano tutta, bellissima come sempre.
Si stava allenando con una palla, cercando di far rotolare la sfera dal suo braccio destro fino a quello sinistro, ma senza risultati.
-< Che fai ancora qui? > le domandò il ragazzo dagl’occhi d’ambra, entrando nella piccola stanza.
-< Oh Inuyasha… nulla, stavo ripassando il mio esercizio per le gare delle prossime settimane!> gli rispose, rivolgendogli un caldo sorriso.
-< A cosa ti serve la palla? > chiese Inuyasha, appoggiandosi ad una spalliera.
-< Il balletto singolo che porterò alle provinciali prevede che si utilizzi un attrezzo! > rispose seria la ragazza, spegnendo lo stereo.
-< E la cosa non ti riesce? > domandò l’hanyou, osservando la ragazza che provava e riprovava gli stessi movimenti.
-< Già… > disse sconfortata la ragazza, abbassando il capo e riprendendo fiato.
-< Allora c’è solo una cosa da fare! > le disse in un sorriso Inuyasha, prendendola per mano e portandola fuori dalla palestrina.
-< Ma Inuyasha… > cercò di obbiettare la ragazza.
-< Fidati! > le disse, mentre nel cielo alto sopra le loro teste era calato un sipario di stelle.
Continua capitolo 9 …
Cosa mai avrà in mente Inu?
Ta ta ta tan…lo scoprirete tra un po’!
Sapete, solo per voi e per farmi una cultura sul basket, ho incominciato a leggere Slam Dunk e devo ammettere che non è così brutto come mi aspettavo, anzi, è anche quasi carino!
E va bene, lo ammetto, lo ammetto, avevo qualche pregiudizio su quel manga, ma come genere, quello sportivo, sebbene lo sport mi piaccia, non mi ha mai attirato! Siete soddisfati della lunghezza di questo capitolo?
Mi sono impegnata molto per renderlo il più lungo possibile. Spero che vi piaccia!^^
Ora devo proprio filare a studiare…sigh sigh…domani interrogazione di greco e compito di matematica… che il santino di inu che porto nell’astuccio mi aiuti!!!
Ah, quasi dimenticavo, vi piace la scelta della canzone?
A me Britney non ispira particolarmente, ma la canzone mi piaceva e la trovavo perfetta per un balletto. La prossima canzone che ho intenzione di usare è “ in the end ” dei Linkin Park. Lo dico prima così chi non l’avesse mai sentita avrà il tempo per sentirla qualche volta o scaricarsi l’mp3.
Ovviamente sono ben accetti i suggerimenti per altre canzoni future!^^ Kiss Kaggy008
Baby one more time - Baby ancora una volta
Oh baby, baby
come potevo sapere
che qui v'era qualcosa non andava bene?
Oh baby, baby
non avrei dovuto lasciarti andare
ed ora ti ho perso di vista, sì
mostrami come vuoi che io sia
dimmelo in modo che ora possa capire
oh perchè...
La mia solitudine mi sta uccidendo (e io)
devo confessarlo che ci credo ancora a noi
(ci credo ancora)
quando non sono con te impazzisco
dammi un segno
colpiscimi baby ancora una volta
Oh baby, baby
se io respiro, è per te
ragazzo, mi hai accecata
Oh bel ragazzo
non c'è niente che non farei
non è come pensavo
mostrami come vuoi che io sia
dimmelo in modo che ora possa capire
oh perchè...
La mia solitudine mi sta uccidendo (e io)
devo confessarlo che ci credo ancora a noi
(ci credo ancora)
quando non sono con te impazzisco
dammi un segno
colpiscimi baby ancora una volta
Oh baby baby come potevo saperlo?
Oh bel ragazzo non avrei dovuto lasciarti andare
devo confessare che la mia solitudine
mi sta facendo morire, non lo sai?
io credo ancora che tu tornerai
e mi darai un segno
colpiscimi baby ancora una volta
… e poi si ripete …

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Capitolo 9
*** E SE NON FOSSE SOLO UN GIOCO? ***


Eccomi qui con questo nuovo capitolo!
Vi avverto, ho appena fatto il compito di arte sul gotico italiano e la mia mente malata potrebbe sparare tante di quelle cavolate a non finire, quindi non siate troppo cattivi ed abbiate un po’ di pietà per quest’anima pia…ah, com’è difficile la vita!
Contando che devo scrivere due ff contemporaneamente è davvero difficile trovare il tempo per scrivere, anche perché temo di essere entrata nel mio periodo del blocco dello scrittore, in cui più che non avere idee, non mi piacce il mio stile di scrittura…ah, dannazione!
Cmq prima di incominciare, devo ringraziarvi tutti per i commenti e i suggerimenti per le canzoni. Sono felice ci siano tanti fan dei linkin!Sono mitici!
Ed ora vi lascio a questo capitolo…mo vedete cosa vi combino… dai che si sfiora il ridicolo!
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”
CAPITOLO 9
E SE NON FOSSE SOLO UN GIOCO?
-< Inuyasha, ma dove mi stai portando? > domandò curiosa e un po’ perplessa Kagome, mentre l’hanyou la trascinava silenzioso lungo i giardini della scuola ormai deserta.
Inuyasha le teneva forte la mano, e la ragazza dai capelli corvini sussultò per un attimo quando la presa del ragazzo si fece più forte, impedendole di sciogliere quel legame inaspettato, indecifrabile e pieno di contro sensi.
-< Ad allenarti! > le rispose senza voltarsi, aprendo in un tonfo la porta della grande palestra buia e silenziosa.
-< Come ad allenarmi? E poi perché la palestra è ancora aperta? > domandò Kagome, mentre la pesante porta di ferro si chiudeva in un tonfo alle sue spalle.
-< La palestra viene chiusa sempre dopo le 9 e mezza! > le rispose Inuyasha, dileguandosi nel buio corridoio che conduceva agli spogliatoi.
-< Hey Inuyasha, ma dove vai? > urlò Kagome rimasta sola.
-< Aspettami lì, torno subito! > sentì la voce del ragazzo risponderle.
La luce della luna, ormai alta nel cielo, entrava luminosa dai grandi finestroni vicino al soffitto, disegnando sul scuro pavimento della palestra ombre di mostri inesistenti e di paure infantili.
Quel luogo deserto, che fino a poco tempo prima era gremito di gente, così silenzioso e tranquillo, era diverso, immerso in un’atmosfera di un altro mondo.
Kagome si guardò intorno perplessa.
-“ Ma che diavolo sarà saltato in testa ad Inuyasha? ” si chiese, mentre il cuore le batteva forte nel petto. -“ Perché sono così agitata? ” si domandò, cercando di placare il suo cuore agitato, che correva veloce molto più di quanto non facesse mentre ballava.
La palestra immersa in quel silenzio assordante sembrava riecheggiare di parole, di incitazioni, di motti di delusione… sembrava far rivivere le stesse emozioni e gli stessi avvenimenti di quel pomeriggio alla festa dello sport.
Ad un tratto un rumore ripetitivo, cupo, si propagava in sordi echi tra le ombre della luna signora.
-< Tieni! > le disse una voce che si stava avvicinando.
Seguirono alcuni rimbalzi ripetitivi, poi la palla da basket finì nelle mani di Kagome.
-< Che ci dovrei fare? > domandò seria Kagome -< Mi stai prendendo in giro? > Inuyasha si era fermato a pochi passi da lei, illuminato dalla luce calda della luna che conferiva riflessi d’oro ai suoi capelli d’argento.
I suoi occhi d’ambra erano così profondi e belli… era un vero piacere sprofondare in quei pozzi di un’anima ribelle.
Il cuore di Kagome perse un battito, mentre la mente metteva in piedi a fatica le parole fragili che le scemavano in gola.
-< Ma dai cretina! Ti ho detto che ti devi allenare! > le rispose divertito Inuyasha.
-< Allenare? Scusa, ma che mi vorresti far fare? > domandò punta sul vivo la ragazza dai capelli corvini -< Io non so giocare a basket! >
-< Non serve che tu sia capace, l’importante è che tu ti diverta! > le rispose in un sorriso l’hanyou. -< Che io mi diverta? > chiese perplessa Kagome -< Ma cosa stai dicendo? Se questo è un altro modo per prendermi in giro io ti saluto! > gli disse, facendo per andarsene, ma una presa forte le circondò il polso, fermandola sul posto e facendola voltare.
-< Non ti sto prendendo in giro! > le disse serio Inuyasha, affondando con le sue calde iridi d’ambra in quelle color cioccolato di lei.
Kagome arrossì per quel contatto così ravvicinato ed inaspettato. -< Io ho una teoria! > continuò l’hanyou.
-< Una teoria… è sentiamo, di cosa si tratta? > domandò curiosa Kagome.
-< Bhe, ecco… > incominciò a spiegare Inuyasha -< Tu non riesci a controllare la palla come vorresti, giusto? >
Kagome annuì, incitandolo a continuare con gli occhi.
-< Ecco, sai, anche io all’inizio facevo molta fatica a trovare il tempo giusto per migliorare i miei palleggi e per saltare a canestro. La palla mi sfuggiva sempre di mano e non capivo perché > le racconto Inuyasha, prendendole il pallone dalle mani -< Poi ho capito che pensavo troppo ai movimenti ed i miei movimenti risultavano troppo rigidi > continuò, incominciando a palleggiare il grande pallone arancione -< Vedi, tu ti confronti con la palla, vorresti imprimerle la tua volontà, ma questo è impossibile, così facendo, anche a costo di provarci per cento anni, non c’è la faresti mai! >
-< Ed allora che dovrei fare? > chiese Kagome, mentre osservava rapita i rapidi movimenti veloci di Inuyasha.
-< Bhe… devi sentire la palla come una parte di te! > le rispose impegnato Inuyasha -< Non ti devi mettere in discussione con lei, devi semplicemente lasciarti trasportare dal movimento e chiederle di lasciarsi controllare da te! > finì, lanciando la palla dentro il canestro.
Corse a riprendere il pallone e lo prose alla ragazza dai capelli corvini.
-< Capito? > le chiese in un sorriso.
-< Dici che devo parlare con la palla? > domandò seria Kagome -< ma non è che tu te la porti anche a letto? >
-< Cretina! > sbuffò Inuyasha, schioccandole due dita sulla fronte -< Guarda che io ero più che serio e … >
-< E va bene, va bene, signore del basket! > rispose veloce Kagome -< Ma guai a te se ti metti a ridere! > Kagome iniziò a palleggiare poco convinta, mentre Inuyasha la guardava divertito.
-< Da ferma è facile… prova a palleggiare correndo! > le disse, osservandola curioso.
Kagome si mise a correre incerta, mentre la palla sembrava correre dove diamine volesse, come dotata di vita propria.
Ad un certo punto si intromise tra le gambe della ragazza, inceppandole la corsa e facendola cedere per terra in un sordo tonfo.
-< Dannazione! > disse rialzandosi lentamente, massaggiandosi la parte lesa dalla caduta imbarazzante. Si voltò a guardare Inuyasha, il quale volgeva lo sguardo altrove, poi, non riuscendo a trattenersi, scoppiò in una sonora risata.
-< Ah ah ah…Kagome, che buffa! > le disse andandole incontro, ma una scarpa lo centrò in pieno volto.
-< Cretino! > urlò infuriata la ragazza dai capelli corvini, ancora in posizione di lancio.
( Inuyasha, ma sei sempre il solito?E io che pensavo che avessi incominciato a fare il serio…ah, poveri noi!nd )
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-< Così? > chiese incerta Kagome, mostrando la posizione delle mani ad Inuyasha, sul quale viso, spiccava ancora la suola della scarpa della ragazza.
-< Si, bhe, però… > cercò di correggerla Inuyasha, avvicinandosi cautamente a Kagome.
-< Stammi lontano! > urlò indispettita la ragazza dai capelli corvini.
-< Ma dai, sei ancora arrabbiata per prima? Ti ho chiesto scusa, no? > disse l’hanyou, portandosi imbronciato le mani ai fianchi.
-< Tu sei un cretino! > rispose sbrigativamente Kagome -< Ed io posso farcela benissimo da sola! > concluse, tirando la palla a canestro.
Il grande pallone arancione rimbalzò sul bordo del canestro, finendo per la decima volta fuori dal bersaglio.
-< Dannazione! > disse Kagome in un moto di stizza.
Inuyasha le riprese il pallone e glielo porse.
-< Sei ancora convinta di potercela fare da sola? > chiese divertito -< Permettimi di darti una mano! >
Kagome lo guardava di sottecchi, indecisa sul fatto se concedere o meno il perdono ad Inuyasha.
-“ è così carino…perché non dovrei…hey, hey, ferma un attimo, carino? ” si chiese, fissandolo di nascosto “ si…ed anche molto, ma siamo semplicemente amici! ” si disse, prendendo finalmente una decisione.
-< Va bene, ma guai a te se ti metti a ridere di nuovo! > gli rispose ancora imbronciata.
-< Prometto! > disse Inuyasha, avvicinandosi da dietro.
Il ragazzo dai capelli d’argento prese tra le sue mani quelle di Kagome e le mise nella posizione corretta per effettuare il lancio.
Kagome arrossì, mentre non poteva vedere che anche le guance Inuyasha, dietro di lei, si erano colorate di rosso per quella loro strana vicinanza che faceva palpitare i cuori dei due al unisono.
-< Vedi…devi tenerla così! > le disse con voce roca, sussurrandole quasi all’orecchio.
La schiena di Kagome era percorsa da intensi brividi di… di che?
Perché la vicinanza di quello strano ragazzo, arrogante, antipatico, ma anche così dolce e carino, le procurava tali intense emozioni?
Che quella fosse un qualcosa di più… un qualcosa di più di un’amicizia?
-< Lancia! > le disse Inuyasha, scostandosi leggermente dalla sua schiena.
Kagome lanciò il pallone, mirando al centro del canestro.
La palla corse sul fine cerchio di metallo rotondo, sbilanciandosi poi per cadere nella rete di plastica all’interno del canestro. -< Ah ah, c’è l’ho fatta! > disse raggiante Kagome, recuperando la palla felice.
-< Si, si, sei stata brava! > le disse Inuyasha, mentre Kagome gli lanciava la palla.
-< Ora facciamo una partitina? > le chiese, rilanciandole la palla.
-< Che vuoi vincere facilmente? > gli chiese Kagome, rilanciandogli nuovamente la palla.
-< Vuoi smetterla di lanciarmi questa palla! > urlò irritato Inuyasha, rimandandole il pallone.
-< Smettila tu! > disse indispettita Kagome, lanciandogli questa volta la palla con più forza.
L’hanyou mancò la presa e ricevette in pieno volto la pallonata di Kagome.
-< Ah ah ah…come sei buffo! > scoppiò a ridere Kagome, mentre Inuyasha la guardava con sguardo assassino.
-< Stai ridendo di me? > chiese irritato -< Adesso subirai la mia vendetta! > le urlò contro, incominciando ad inseguirla per tutta la palestra.
Era incredibile come quella ragazza, che in fondo conosceva da appena un mese, ma che già gli aveva cambiato la vita con quelle sue strane e matte idee che le giravano per quella testolina bacata, lo facesse sentire così bene.
Oh, certo,era più che consapevole che la cosa sarebbe andata a finire male… quel sentimento indecifrabile che gli tormentava il petto, aveva, da un po’ di tempo, incominciato a diventare via via più limpido, ma ancora troppo sbiadito per essere ammesso dal suo orgoglio.
Kagome scappava divertita da lui, inconsapevole, o forse consapevole, dei strani sentimenti che tutto quello che aveva a che fare con lui le recava solo gioia.
Ad un certo punto Inuyasha, che ormai aveva raggiunto la ragazza, inciampò, cadendo a terra e trascinando sotto di se la ragazza.( ma guarda te… nd )
-< Ahio! > disse Kagome, voltandosi a guardare l’hanyou che le stava sopra.
-< Scusa… ti sei fatta male? > le chiese fissandola intensamente negl’occhi.
Il tempo allora si era come fermato.
I suoi caldi occhi, di un dolce colore, così vivaci, pieni di vita, prigionieri di un segreto di tristezza indecifrabile, gli avevano letteralmente rapito quel anima arrogante che era sempre pronto a diffendere.
-“ Cavoli, com’è bella! ” pensò imbarazzato tra se, mentre, quasi automaticamente, le accarezzava i capelli di seta nera.
Kagome arrossì a quel contatto così dolce, perdendosi ancora di più in quelle iridi d’ambra, capaci di farla morire e chiedere pietà in ginocchio.
Si erano già trovati in quella posizione,la prima volta che si erano incontrati, ma non era stato lo stesso.
Ora il tempo si era fermato, scandito solo dal battere furioso dei loro cuori.
Inuyasha avvicinò il suo volto a quello della ragazza, desiderando di assaporare quella labbra di velluto che a gran voce lo chiamavano ammaliatrici.
Voleva farle sue, e Kagome non glielo avrebbe certo impedito.
Continua capitolo 10…
Sono davvero perfida a finire il capitolo in questo modo, ma il bello dovete proprio sudarvelo e per averlo il prima possibile dovete sbrigarvi a commentare numerosi!
Riuscirà Inuyasha a baciare Kagome? Eh eh eh… adesso che siamo giunti alla soglia del capitolo 10, posso finalmente dirvi che le cose non saranno sempre così semplici…
Tempo uno e due capitoli e le cose si faranno complicate, anche perché, per vostra sfortuna e per mia indole masochista, ho intenzione di complicare la vita un po’ ad Inu e Kaggy… pensate quello che sto pensando io?
Se è così allora non ci sono bisogno di commenti!
Mg- Prof, che cosa facciamo sta sera? Prof- Mignolo, stai ponderando quello che penso io?
Mg- ehm… -_- ??
Prof- Quello che facciamo tutte le sere, cercare di conquistare il mondo! (non so cosa centra, ma adoro questo cartone! nd) A presto, vostra Kaggy008!^^

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Capitolo 10
*** PRIMA DELLA PIOGGIA ***


Eccomi qui ad aggiornare dopo avervi lasciato sul più bello… eh eh eh…
Sapete, non ho la minima idea di quanto andrà avanti questa ff… penso attorno ai 20/25 capitoli, ma non si sa mai!
Ora leggete e ricordatevi di commentare tutti!^^
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”
CAPITOLO 10
PRIMA DELLA PIOGGIA
La luna risplendeva alta nel cielo tinto di stelle, colorando una serata tranquilla e limpida, scandita dalle cicale che cantavano le loro canzoni d’amore, accompagnando i petali rosa di ciliegio che scendevano in onde sinuose a colorare il prato.
La palestra era allo scuro, e solo la luce riflessa della luna entrava dai grandi finestroni, disegnando ombre e giochi di luce sullo scuro palque.
Una ragazza dai capelli corvini era distesa a terra, un dolce peso sopra di lei, e la mente che viaggiava veloce in pensieri poco casti su quel stupendo ragazzo che la guardava diritto negli occhi.
Occhi d’ambra, profonde gemme gialle di un anima selvaggia, l’avevano rapita e cullata in un dolce mare, facendole vibrare la schiena ad ogni battito veloce che le smorzava il respiro.
Inuyasha avvicinò il suo volto a quello di Kagome.
Quella situazione… lei, così bella e fragile, loro due da soli… l’avrebbe baciata…doveva farlo se non voleva impazzire.
Dal canto suo anche Kagome voleva colmare quella piccola distanza che li sparava. Anche lei, sebbene non conoscesse a fondo il motivo, voleva baciare quel ragazzo dai capelli argentati, frammentati in mille riflessi dalla bianca luce della luna.
Chiuse gli occhi, aspettando di sentire il sapore della labbra dell’ hanyou contro le sue, ma la luce della palestra si accese improvvisamente.
Inuyasha si alzò fulmineo da quella posizione altamente equivoca, mentre Kagome si metteva a sedere.
La vista ancora offuscata non le permetteva di vedere bene chi fosse entrato in palestra.
-< Hey voi due…che ci facevate qui al buio? > chiese Miroku.
-“ Dannazione… dal paradiso all’inferno ” si disse Inuyasha, cercando di pensare velocemente ad una buona scusa.
-< Stavo aiutando Kagome ad allenarsi!> disse frettoloso Inuyasha.
Miroku lo guardava storto, con un sorriso ebete stampato in faccia.
-< E che ci fa lei per terra? > domandò malizioso -< La stavi aiutando eh?? >
Kagome si alzò frettolosa, pulendosi le mani sulle ginocchia.
-< Sono semplicemente caduta! > rispose imbarazzata, sentendo gravare su di lei lo sguardo di Inuyasha.
Erano entrambi molto scossi per quel dolce contatto interrotto così bruscamente e per quello che stavano per fare… Kami-sama, si stavano per baciare.
-< Allora perché siete tutti e due rossi come peperoni? > domandò sornione Miroku, avvicinandosi indagatorio ai due che distoglievano lo sguardo -< Stavate facendo porcate, vero? >
-< COSA????? > scoppiarono i due al limite della sopportazione.
-< Come puoi pensare che io possa fare certe cose con questa qui? > urlò indispettito l’hanyou, puntando il dito contro Kagome.
La ragazza dai capelli corvini lo guardava carica di ira. Si tolse la scarpa e lo centrò in pieno volto come aveva già fatto in precedenza.
- urlò furibonda, sbattendo la porta della palestra ed andandosene. Kagome camminava spedita, ancora rossa in volto e sconvolta per le cose che aveva fatto, o almeno, tentato di fare, e aveva detto Inuyasha.
-< Sei un cretino! > disse in un bisbiglio, mentre l’immagine del bel volto così vicino di Inuyasha le fermava il cuore.
Si… loro due…si stavano per…
Avvampò all’idea.
-< Dannazione a te Miroku! > disse, alzando gli occhi al cielo -< Proprio adesso dovevi arrivare? > ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il cielo era terso, coperto di nubi grigie che oscuravano un cielo dall’orizzonte sino alla punta del cielo, mormorando parole cupe e portando con se un vento carico di pioggia.
Gli uccelli non volavano in cielo e le cicale tacevano il loro canto di solito allegro. Ora solo il silenzio, insieme ai rumori di una città in movimento e dei ragazzi che entravano sbuffando a scuola, accompagnavano l’avanzata della pioggia.
-< Kagome!Kagome! > Sango la chiamava dall’ingresso della scuola, facendole gesti con la mano per farsi notare… dietro alle spalle dell’amica stavano Miroku, che la salutava a sua volta, ed Inuyasha, che distoglieva lo sguardo, facendo finta di essere interessato a tutt’altro.
Appena Kagome vide l’hanyou, l’immagine di loro due, soli in palestra la sera precedente, tornò a tormentarle la testa come aveva fatto tutta la notte, facendola impazzire.
Non aveva chiuso occhio e mentre si rigirava e si rigirava tra le pieghe del bianco lenzuolo sul suo soffice letto, la sua mente aveva pensato di tutto… veramente di tutto…
- FLASH BACK -
Le luci erano spente in tutta la casa e il ticchettare dell’orologio le martellava la testa. Si voltò sul fianco destro, poi sul sinistro.
Più cercava di calmarsi e di allontanare il pensiero di Inuyasha dalla sua mente, più otteneva l’effetto contrario, impazzendo quasi in tutti quei pensieri e giri di frasi quasi morbosi.
Si girò a pancia in giù, sprofondando con la testa nel cuscino.
-< Perché non faccio altro che pensarti? > bofonchiò.
-< Perché voglio baciarti? > si chiese, alzandosi a sedere sul letto.
Le piaceva… Inuyasha le piaceva da matti, questo lo sapeva… ma c’era dell’altro.
Facendo attenzione a non inciampare in qualche mobile, si alzò dal letto, avvicinandosi alla finestra e tirando le tende.
La luna, piena e lontana, bianca e scura nei suoi profondi crateri, si stagliava regina in un mare di stelle. Le fronde del goshinboku si muovevano rumorose, mentre il vento di pioggia si avvicinava giocando con le verdi foglie, ormai prossime alla morte dell’autunno.
Kagome rimase in silenzio ad osservare il cielo di fine estate, mentre una piccola lacrima le rigava il volto.
-< Temo… temo di essermi innamorata! >
- FINE FLASH BACK - -“ Ed ora che faccio? ” si chiese, avvicinandosi ai ragazzi che la aspettavano.
Sarebbe riuscita a far finta di nulla, a comportarsi come al solito con lui?
Per non parlare che, quasi se ne fosse dimenticata, la sera precedente si erano lasciati, come dire, non proprio bene, ed a vedere la faccia di Inuyasha, lui era ancora piuttosto arrabbiato.
-< Salve divina Kagome, passato bene la notte? > chiese Miroku.
-< Si, grazie! > rispose Kagome, guardano di sfuggita Inuyasha.
I loro sguardi si incontrarono per un attimo e le gote di Kagome si colorarono di rosso.
Distolse immediatamente lo sguardo, mente l’hanyou continuava a guardarla perplesso.
-“ Kagome è… è strana! ” pensò, notando che la ragazza si comportava rigidamente e rideva quasi con un sorriso forzato.
La campanella suonò ed i ragazzi incominciarono ad entrare a scuola.
Kagome si stava per incamminare dietro a Sango e Miroku, ma venne trattenuta oltre i cancelli da Inuyasha, che le stringeva delicatamente il braccio.
-< Cosa c’è Inuyasha? > chiese rude, fingendo di essere ancora in collera con lui.
-< C’è qualcosa che non va? > le domandò lui serio, immergendosi in quel occhi color cioccolata che lo avevano rapito.
-< No…per…perché me lo domani? > chiese lei titubante, mentre il cuore le scoppiava in petto.
Inuyasha le si avvicinò.
-< Sei strana! > le disse, lasciandole la presa sul braccio e prendendole la mano.
-< Inuyasha…ma dove mi porti?La scuola è iniziata! > domandò sorpresa la ragazza, mentre l’hanyou la stava trascinando lontano dalla scuola.
-< Oggi niente scuola! > le rispose lui, fermandosi solo ormai lontano alcuni metri dall’odioso edificio.
-< Cosa scusa? > chiese irata Kagome -< Come sarebbe a dire “niente scuola”?Chi pensi di essere per potermi imporre questa tua azione depravata? E poi io non… > due dita gentili le si posarono sulle labbra.
-< Io avanzo un appuntamento! > le disse Inuyasha -< E poi oggi non mi va di andare a scuola! >
-< Ma…ma… > riuscì solo a replicare Kagome, mentre l’hanyou, rivolgendole le spalle, si stava incamminando da solo lontano dalla retta via scolastica.
Kagome lo guardò un attimo, poi si voltò a guardare la scuola.
-“Oh bè, tanto ormai sono nei casini!” pensò, raggiungendolo.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-< Senti, si può sapere dove hai intenzione di andare? > chiese Kagome, guardando preoccupata il cielo nero -< Qui tra poco viene che Dio la manda! >
-< Andiamo a vedere uno spettacolo! > le disse Inuyasha, guardando anch’egli il cielo rumoroso.
Un fulmine scese dalle nuvole di pioggia, rimbombando lontano in echi ripetitivi.
- domandò Kagome.
- le disse, indicandole un edificio elegante e colorato.
Kagome alzò lo sguardo, seguendo il dito di Inuyasha.
-< Il teatro di Tokio? > chiese quasi con un filo di voce -< Ma che ci andiamo a fare? A quest’ora è chiuso! >
-< Ho delle conoscenze… non ci vuoi andare? > le chiese, prendendola per mano ed incamminandosi verso il palazzo.
-< Ma cosa mi stai portando a vedere? > gli chiese, mentre alcune leggere gocce di pioggia scendevano dal cielo grigio.
-< Ti sto portando a ballare su uno dei palcoscenici più importanti della città! > le disse in un sorriso.
Continua capitolo 11…
Ok raga, non mi divulgo in malsani sproloqui sulla scemenza che ho appena scritto, ma cercate di capire il mio povero cervello che ha appena chiuso i battenti alla fine della scuola.
Ovviamente io aspetto commenti… vi prego, ditemi che non è tutto da buttare!
Cmq vi chiedo un piccolo periodo di pazienza… la mia priorità ora è terminare AL RISVEGLIO DELLE TENEBRE (per quelli di EFP annuncio che voglio postare anche lì la mia piccola saga prossimamente, appena sistemo il codice html!) e visto che mi mancano ormai solo 4 capitoli alla fine, penso di potermela sbrigare in una o due settimane! Quindi… facendo un attimo i calcoli dovrei aggiornare tra circa 9 o 10 giorni il cap 11!
Dopo di che mi butterò a capofitto in questa ff, sperando di terminarla per la fine dell’estate!
Vi avverto che per me concludere una ff è una cosa sempre traumatica… incomincio a piangere, a deprimermi e divento quasi totalmente un’altra persona.
Poi, dopo queste mie fatiche… eh eh eh… ho in serbo di scrivere una ff che davvero non avrete mai immaginato!Qualsiasi cosa pensiate non si avvicina neanche minimamente a quello che ho in mente!
Cmq è ancora presto per parlare di questo… avremo tempo!
Come sempre commentate numerosi e aspettate il prossimo capitolo!
PICCOLA ANTICIPAZIONE: entrerà in scena… indovinate un po’ chi? Kiss Kaggy008

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Capitolo 11
*** IL TEMPO CHE VOLA ***


Eccomi qui ad aggiornare il capitolo 11!
L’ho riletto 10.000 volte, corretto e modificato, e spero che dopo tutta questa fatica sia di vostro gradimento, anche perché è piuttosto lunghetto.
Ah, con quelli di Efp sono un po’ arrabbiata perché ricevo pochi commenti, ne voglio di più! (sono completamente partita!)
Ora leggete e ricordate di commentare!!!!
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ” “ canzone ”
CAPITOLO 11
IL TEMPO CHE VOLA
La porta si aprì cigolando e la luce entrò luminosa ad illuminare il grande e buio teatro.
Una mano si appoggiò al muro ed incominciò ad esaminare la parete alla ricerca del contatori della corrente.
Inuyasha alzò la leva e la luce si accese sul soffitto, sulle pareti ai lati del palco e sul palcoscenico stesso, rendendo visibili i pregiati ed eleganti tessuti rossi che decoravano tutto il teatro, dalle poltrone per gli spettatori al grande velo rosso scarlatto che fungeva da sipario.
Kagome rimase immobilizzata a guardare quello spettacolo che aveva davanti agli occhi, mentre Inuyasha le si avvicinava soddisfatto.
-< Allora? > le chiese in un sorriso.
-< è bellissimo! > rispose Kagome incantata -< ballare in uno di questi teatri è la massima aspirazione per una ballerina! >
-< Non c’eri mai venuta, vero? > le chiese Inuyasha, avvicinandosi al palcoscenico e salendoci sopra.
-< No, mai! > gli rispose Kagome ancora spaesata, guardandosi intono come se si trovasse in un fantastico sogno, nel paese dei balocchi, gioia per gli occhi e per l’anima.
La ragazza seguì Inuyasha e salì sul palco, sporgendosi in avanti a guardare tutta la platea che si stendeva come un tappeto sotto i suoi piedi.
File e file di poltrone che avrebbero contenuto migliaia di persone, tutte intente ad osservare ogni singolo movimento del ballerino sul palco, i suoi salti, i movimenti dai piedi alla punta delle dita, l’espressività del suo volto,la gioia nel ballare e la drammaticità della rappresentazione.
Kagome chiuse gli occhi, ricordando come si era sentita la prima volta che suo padre l’aveva portata a vedere un miusicoll ( come si scrive? ) al teatro di Osaka.
- FLASH BACK -
I ballerini si muovevano come un’unica persona sul grande palco illuminato a giorno, cantando e ballando insieme.
Gli occhi di Kagome, all’epoca una bambina di appena 5 anni, erano lucidi, mente un sorriso le si era dipinto in faccia.
-< Allora, ti piace? > le aveva chiesto suo papà, stringendole la piccola manina.
-< Si papà, tanto, tanto! > gli aveva detto saltandogli al collo.
Quando poi lo spettacolo era finito, Kagome non la smetteva più di parlare. -< Papà > gli aveva detto seria -< un girono anche io ballerò in un teatro come quello!Verrai a vedermi? >
-< Certo piccola! > gli aveva risposto il padre, accarezzandole la testa -< Certo! >
- FINE FLASH BACK –
Kagome aprì gli occhi, mentre una lacrima le scese a rigare il volto ancora bagnato.
Suo padre non l’avrebbe mai vista ballare in un teatro come quello, ammesso che fosse mai riuscita a diventare talmente brava da avere la possibilità di esibirsi su un palco così importante.
-< Kagome! >
La ragazza si voltò, asciugandosi il volto con la manica dell’uniforme scolastica.
-< Che pensi? > le chiese Inuyasha, togliendosi la giacca blu della sua uniforme e rimanendo a maniche corte.
-< Inuyasha… è davvero bellissimo! > gli rispose in un sorriso Kagome. -< Bene!Allora, visto che la sorpresa è stata di tuo gradimento, che ne diresti di ballare per me su questo palco? > le chiese l’hanyou.
-< Cosa? > domandò perplessa Kagome.
-< Hai capito, no? > insistette Inuyasha.
-< Ma così, senza musica… >
-< Mettiamo su un mio cd, non ti preoccupare! > la interruppe il ragazzo dai capelli argentei -< Allora, ti va? >
Kagome annuì timidamente con la testa.
-< Bene, allora io vado a mettere la musica ed ad abbassare le luci, tu preparati! > le disse poi, scendendo con un salto dal palco.
Kagome si chinò, togliendosi scarpe e i calzetti. Andava meglio a ballare a piedi scalzi.
Si legò i capelli bagnati in un’alta coda, aspettando che Inuyasha le dicesse qualcosa.
-“ Dannazione, spero di non fare una figuraccia! ” si disse –“ Mi piace improvvisare, ma non mi sono mai sentita tanto tesa in vita mia! ”.
Forse era per il luogo, o forse era perché il suo unico spettatore era Inuyasha, ma le mani di Kagome tremavano e il cuore le batteva furioso nel petto.
-< Sei pronta? > le chiese una voce, mentre le luci si spegnevano, rimanendo accese solo sul palco.
-< Si! > rispose la ragazza, aspettando che le prime note della canzone si propagassero nel teatro solo per lei.
Lente e melodiose note di pianoforte incominciarono ad accompagnare una melodia dolce.
Kagome sorrise. Conosceva la canzone.
Incominciò a muoversi lentamente, aspettando che la musica, quella vera, iniziasse a scorrerle dentro.
“ (It starts with)
One thing / I don’t know why
It doesn’t even matter how hard you try
Keep that in mind / I designed this rhyme
To explain in due time
All I know ”
Le parole della canzone si susseguivano veloci e ben scandite e Kagome velocizzava i suoi movimenti seguendo la melodia.
Movimenti ben scanditi e decisi, accompagnati con gesti delle mani e della gambe. Sorrise.
Quella canzone le piaceva un sacco.
“ time is a valuable thing
Watch it fly by as the pendulum swings
Watch it count down to the end of the day
The clock ticks life away
It’s so unreal
Didn’t look out below
Watch the time go right out the window
Trying to hold on / but didn’t even know
Wasted it all just to
Watch you go
I kept everything inside and even though I tried / it all fell apart
What it meant to me / will eventually / be a memory / of a time when ”
La musica stava crescendo e Kagome sentiva scorrerle dentro un energia immensa.
Non riusciva a stare ferma e a controllare la voglia di sentirsi libera, di esplodere nel passi del ritornello, così carichi di potenza ed energia da farla muovere autonomamente.
“ I tried
so hard
And got so far
But in the end
It doesn't even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn't even matter ”
Kagome saltò all’indietro, inarcando la schiena, ed atterrando su di un solo piede incominciò a girare come una trottola.
Poi, smettendo di girare solo su sé stessa, incominciò a percorrere tutta la lunghezza del palco, continuando i giri, senza mai interromperli.
“ One thing / I don’t know why
It doesn’t even matter how hard you try
Keep that in mind / I designed this rhyme
To remind myself how
I tried so hard
In spite of the way you were mocking me
Acting like I was part of your property
Remembering all the times you fought with me
I’m surprised it got so (far)
Things aren’t the way they were before
You wouldn’t even recognize me anymore
Not that you knew me back then
But it all comes back to me
In the end
You kept everything inside and even though I tried / it all fell apart
What it meant to me / will eventually / be a memory / of a time when I ”
Le parole erano tornate a coprire la musica e Kagome si fermò, riprendendo i movimenti lenti, recuperando fiato.
“ I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn’t even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn’t even matter ”
E di nuovo il ritornello, così veloce e potente.
Kagome compì una serie di piccoli salti ripetitivi, accompagnati dai gesti delle mani e della testa, spiccando alla fine una grande salto in aria, come quasi volando.
Si chiudeva e si riapriva su se stessa, come un fiore, mentre gli occhi le luccicavano e la sensazione di libertà in lei cresceva.
“ I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
And for all this
There’s only one thing you should know ”
Parole ora così lente e malinconiche sembravano cullarla come una bambina, accompagnando i suoi gesti e le sue espressioni, fino ad esplodere, ancora ed ancora, nell’intensità della musica, fino alla fine, fino allo stremo delle forze.
“ I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
And for all this
There’s only one thing you should know
I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn’t even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn’t even matter ”
Kagome si distese stremata a terra, mentre il fiato smorzato le tormentava il petto e la gola secca.
-< Allora? > chiese al buio.
-< Fantastica! > le rispose una voce famigliare.
Kagome sorrise e chiuse gli occhi.
-< Grazie Inuyasha! >
[Linkin Park (MITICI!!!!!!!!!!!),In the end dal cd Hybrid Theory] (come sempre traduzione a fine capitolo!)
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La porta si chiuse in un tonfo, facendo ripiombare il grane e lussuoso teatro nel buio originale, prima che su quel palco si accendessero le luci ed una ragazzina si mettesse a ballare liberando la sua energia in salti e giri come trottole, in movimenti che partivano dall’anima e ti trascinavano fin dove lei voleva, inconsapevolmente, bellissima come sempre.
Il cielo era terso di nuvole e piccole gocce di pioggia cadevano dal alto mare purpureo, formando mille e fastidiosissime pozzanghere, che le macchine, correndo veloci sull’asfalto bagnato, sollevavano in piccole onde, spargendo quelle lacrime di cielo lungo tutti i marciapiedi.
Erano appena le due del pomeriggio e il tempo non accennava a migliorare.
-< Che si fa ora?Io avrei un certo languorino! > disse Inuyasha, correndo al riparo sotto una tettoia e massaggiandosi la pancia che mormorava aiuto.
-< Anche io… > rispose Kagome, immaginandosi una bella bistecca fumante sotto i suoi occhi.
-< Ballare ti mette sempre fame? > le chiese Inuyasha.
-< Si… è incredibile come sia passato veloce il tempo…quanto siamo rimasti là dentro? > chiese la ragazza dai capelli corvini, indicando il teatro che si trovava diffronte a loro.
-< Bhe…5 ore… > rispose l’hanyou -< Caspita, non me ne sono accorto!Certo che quando passi il tempo con un bel figaccione come me, è logico che il tempo sembra fermarsi! > le disse Inuyasha, facendole l’occhiolino.
-< Stupido! > rispose seccata Kagome, lanciandogli una gomitata alle costole -< Allora, che si fa? > -< Io il pranzo non te lo offro! > disse lui, ridendo.
-< Certo che sai proprio come trattare le ragazze tu, eh? > domandò divertita Kagome -< A tuo confronto Miroku sembra un vero dongiovanni! >
-< Ah…questo non dovevi dirlo! > rispose lui offeso.
Ormai la pioggia si stava allontanando, e il lento piovigginare sembrava scandire il tempo con le sue piccole gocce.
-< Senti…ti andrebbe di venire a mangiare a casa mia? > chiese timida Kagome -
-< Se cucina tua mamma ci vengo…avevo paura che cucinassi tu! > le disse divertito Inuyasha.
Kagome lo guardò carica d’ira, e , voltandogli le spalle, Si incamminò sola ed adirata.
-< Dai Kagome…aspetta! > le urlò dietro Inuyasha, raggiungendola -< Non te la sarai mica presa? >
Kagome gli lanciò una potente gomitata alle costole, continuando a camminare silenziosa. Inuyasha si fermò… era stato un vero deficiente… maledizione alla sua linguaccia!
-< Ti sbrighi? > gli domandò Kagome, voltandosi a guardarlo, ancora adirata.
Inuyasha le sorrise… per questa volta era andata bene!
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La casa di Kagome, come Inuyasha aveva già scoperto, si trovava sulla sommità di una piccola collina alberata, accanto ad un tempio scintoista gestito dalla sua famiglia.
Inuyasha incominciò a seguire Kagome lungo la lunga scalinata bianca, perdendosi a guardarsi intorno.
-“ Chissà come deve essere vivere in un posto del genere? Farà una strana impressione! ” si domandò divertito –“Sono curioso di conoscere la famiglia di Kagome, ma…ma…o cavoli… così sembra che io sia il suo ragazzo…MERDA! ” concluse agitato –“ non che io non voglia essere il suo raga…hey, ma che cavoli mi metto a pensare…o Dio, il mio cervello è partito! ” ( ce ne eravamo accorti!nd)
Kagome si era fermata in cima alle scale, con lo sguardo fisso diffronte a se, ed Inuyasha la guardava perplesso.
-< Hey, Kagome, che succede? > le chiese, raggiungendola. Ma la ragazza parve non averlo sentito…era concentrata su una figura, che Inuyasha non aveva mai visto, distante pochi metri da lei.
-< Che ci fai qui…Kikio? > domandò Kagome, mentre la ragazza, di poco più grande di lei, i voltava a guardarla…uno sguardo carico d’odio.
Continua capitolo 12…
Ma che bello…
Hey…ouch! Basta con ste patate…
Hey tu,si parlo con te, posa immediatamente quel mattone!
Ma insomma, Kaggy ve lo aveva detto che le cose si sarebbero complicate, no?
Io avverto sempre, ma la gente sembra non sentire!
Come avete visto, ho aggiornato prima del provvisto, e questa è la vostra ricompensa?
Ora, se non ricevo commenti (voi di Efp mi ascoltate?), Kaggy smette di scrivere…ah ah ah…e dai, sforzatevi di commentare le immense cavolate che scrivo, non chiedo poi tanto, no?
Va bene, va bene, la smetto…sigh sigh…sono depressa!Vi prego, consolatemi!
Artista: Linkin Park
Titolo Originale: In The End
Titolo Tradotto: Alla Fine
(Inizia con)
Una cosa / non so perchè
Non importa neanche quanto ci provi
Ricordatelo / Ho scritto questa canzone
Per spiegare in tempo
Tutto quello che so
è che il tempo è una cosa preziosa
Vedilo volare mentre i secondi passano
Vedilo passare fino alla fine del giorno
L’orologio fa passare la vita
è cosi falso
Non ero attento Vedi il tempo volare fuori dalla finestra
Ho provato a fermarlo / ma non sapevo neanche
L’ho sprecato tutto solo per
Vederti andare via
Ho tenuto tutto dentro di me e anche se ho provato / è tutto rovinato
Quello che era per me / sarà / solo un ricordo / del tempo quando ho provato
Cosi tanto
E ci sono quasi riuscito
Ma alla fine
Non importa neanche
Dovevo cadere
Per perdere tutto
Ma alla fine
Non importa neanche
Una cosa / Non so perche
Non importa neanche quanto ci provi
Ricordatelo / Ho scritto questa canzone
Per ricordarmi
Quanto ci ho provato
Anche se mi stavi prendendo in giro
Ti comportavi come se fossi la tu proprietà
Ricordandomi tutte le volte che hai litigato con me
Mi sorprendo che è andato cosi (lontano)
Le cose non sono come erano prima
Non mi riconosceresti neanche più
Non è che mi conoscevi prima
Ma torna tutto a me
Alla fine
Hai tenuto tutto dentro e anche se ci ho provato / era tutto inutile
Quello che era per me / sarà solo un ricordo / del tempo quando ho provato
Cosi tanto
E ci sono quasi riuscito
Ma alla fine
Non importa neanche
Dovevo cadere
Per perdere tutto
Ma alla fine
Non importa neanche
Mi fidavo di te
Spingevo quanto potevo
E per tutto questo
C’è solo una cosa che dovresti sapere
Mi fidavo di te
Spingevo quanto potevo
E per tutto questo
C’è solo una cosa che dovresti sapere
Ci ho privato cosi tanto
E ci sono quasi riuscito
Ma alla fine
Non importa neanche
Dovevo cadere
Per perdere tutto Ma alla fine
Non importa neanche

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Capitolo 12
*** TUTTI I SEGRETI NELLE PAROLE ***


Bene ragazzi, ora che ho finito “AL RISEVEGLIO DELLE TENEBRE”, posso concentrarmi unicamente su questa ff! Ci eravamo lasciati, per così dire, con una situazione alquanto spiacevole.
Voi: e ce la chiami solo spiacevole quella rompi zibedei di una mummia sempre accompagnata da quegli stupidissimi spettri della morte che fanno un rumore assurdo?
Io: ehm…concordo con voi, ma poi, ci avete mai prestato attenzione a quei cosi a forma di serpente? Sono davvero orribili e mi danno un senso di puzza!
Voi: il problema non è questo…
Io: avete ragione, ma pensavo che mettendoci la canzone dei Linkin (MITICI!) la cosa risultasse un tantino meno spiacevole!
Cmq ho ultimato la scelta di tutte le canzoni per la ff, e, forse, quella che non proprio tutti conoscono è My Last Breath degli Evanescence (IO LI AMO!)…quindi, se ne avete l’occasione, ascoltatela perché è davvero bellissima!
Ed ora vi lascio al capitolo 12!Buona lettura!
CAPITOLO 12
TUTTI I SEGRETI NELLE PAROLE
-< Kikio… > disse Kagome con voce tremante, mentre la ragazza nominata, probabilmente poco più grande di Kagome, si voltava a guardarla… uno sguardo strano, alimentato da una luce che di buono aveva veramente poco.
-< Kagome…quanto tempo! > rispose quella, mentre Inuyasha si avvicinava a Kagome perplesso -< Ah…vedo che sei in compagnia! > continuò Kikio, soffermandosi a guardare l’hanyou alle spalle di Kagome.
Era un ragazzo davvero molto carino, con i capelli argentei e gli occhi d’ambra. Due buffe orecchie spiccavano da quella folta chioma, rendendolo inconfondibilmente un mezzo demone.
-< Kikio, che ci fai qui? > chiese Kagome, con una punta di disprezzo nella voce.
Inuyasha guardava le due in silenzio: tirava una brutta aria e l’atmosfera non era certo delle migliori.
-“ Quella Kikio assomiglia in maniera incredibile a Kagome! ” pensò l’hanyou, notando come le due ragazze si assomigliassero.
-< Non sei contenta di vedermi? > domandò in un sorriso la più grande delle ragazze dai capelli corvini, avvicinandosi a Kagome.
-< Non troppo… > rispose fredda Kagome -< Ma rispondi alla mia domanda: che ci fai qui? Sei venuta di nuovo a disturbare la mia famiglia? >
-< No, questa volta no…sono solamente venuta per scambiare quattro chiacchiere con te! > rispose divertita Kikio.
-< Allora perché sei qui? > domandò seria Kagome.
-< Ho saputo che hai rincominciato a ballare! > rispose in un sorriso tirato Kikio.
A quelle parole la sicurezza di Kagome vacillò.
Parlare della danza con Kikio era veramente l’unica cosa che non avrebbe mai voluto fare.
La sua mente, a parlare di quel discorso, con quella persona in particolare, non poteva fare a meno di riandare, di ripercorrere, di rivivere come in un incubo, il giorno della morte di suo padre.
-< Si… > rispose lieve Kagome, abbassando lo sguardo -< … ma non capisco perché tu sia venuta fin qua? >
-< La mia squadra di danza, della prefettura di Osaka, si è già qualificata per le gare nazionali. So che tra poco anche tu e le tue shikon disputerete le eliminatorie della prefettura di Tokio! > disse Kikio, mentre Kagome annuiva -< Volevo solo augurarti buona fortuna e dirti che ti aspetto alle nazionali! >
-< Ci qualificheremo senz’altro! > rispose seria Kagome, guardando ferma negl’occhi la ragazza a lei così simile.
-< Lo spero, anche perché vorrei essere io a battervi!> disse Kikio in un sorriso -< E poi c’è anche la gara individuale… sarà un vero piacere vincerti! >
-< Io mi rimangerei le parole, se fossi in te, ed aspetterei il verdetto alle nazionali!> disse decisa Kagome.
-< Certo, aspetterò, e magari mi divertirò come l’anno scorso! > disse divertita Kikio -< Chissà se anche tu ti divertirai ugualmente?Ops…quasi mi dimenticavo…il tuo povero paparino ci ha lasciato giusto l’anno scorso in occasione delle gare, non è vero? >
-< Bastarda… > mormorò Kagome, stringendo i pugni e pregando che le lacrime, che le pungevano vive gli occhi, non le uscissero proprio davanti a Kikio.
-< Su via, su via, si faceva solo per parlare… > disse Kikio, incamminandosi solitaria verso l’uscita del tempio.
Voltando le spalle ad Inuyasha e Kagome, la ragazza era ormai quasi uscita dalla loro visuale. Raggiunto il limite del tempio, si voltò a fissare Kagome e, accennando ad un saluto, disse:
-< Ci vediamo alle nazionali… sorellina! > detto questo scomparve, lasciandosi dietro le spalle una ragazza profondamente turbata ed un ragazzo che faticava a comprendere la situazione.
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Kagome era immobile, ormai lì impalata da alcuni minuti.
Inuyasha la fissava preoccupato, senza capire il repentino cambio di umore della ragazza, causato dall’improvvisa apparizione di quella ragazza così strana, simile a Kagome, ma con uno sguardo completamente diverso, carico di disprezzo e di odio.
-< Kagome… > bisbigliò l’hanyou, avvicinandosi alla ragazza dai capelli corvini, e poggiandole una mano sulla spalla -< …cosa c’è che non va? Ti senti male per le parole di quella Kikio? >
Kagome, che era rimasta con lo sguardo abbassato e con il capo chino, alzò il volto fino ad incontrare le caldi iridi di Inuyasha.
Il cuore dell’hanyou si strinse nel notare che gli occhi di Kagome erano lucidi, colmi di lacrime non versate e trattenute a forza.
-< è solo che… mi fa male sentire certe cose, vedere quella persona in particolare e ripensare a tutti i ricordi legati a mio padre… tanto male Inuyasha, troppo… > farfugliò Kagome, prima che un potete singhiozzo le facesse sussultare il respiro, smorzandole il fiato.
-< Che cos’è successo un’ anno fa? Quella ragazza è veramente tua sorella? > le chiese timido Inuyasha, non sapendo se Kagome avrebbe risposto alle sue domande -< Ti va di raccontarmelo? >
Kagome annuì.
-< Si, ma prima andiamo via di qui! Non voglio che mia mamma mi veda così… > disse Kagome.
-< Va bene…andiamo al parco!A quest’ora sarà sicuramente deserto! > le propose Inuyasha, prendendola per mano e tirandosela dietro.
Kagome annuì, consapevole che il suo pesante fardello, quel peso che come un macigno si portava dentro, stava per essere reso noto alla persona per lei più importante di tutte.
E se finissi qui?
Voi: Non ci provare!
Io: ma così c’è più suspance!
Voi con fucile puntato sulla mia povera, piccola testolina: dicevi?
Io: niente, niente…continuo a scrivere!
Voi: brava!
Io: allora preparatevi, perché scopriremo la storia di Kagome e poi… eh eh eh…finale ad effetto!
Il sole, alto e luminoso nel cielo ormai limpido, sgombro dalle pesanti nuvole di pioggia che nella mattina avevano sparso le loro lacrime su tutta la città di Tokio, riscaldava con i suoi caldi raggi una terra ancora bagnata, facendo risplendere le piccole gemme di acqua fermatosi nell’incavo delle foglie, facendole brillare come tanti piccoli diamanti preziosi.
Kagome sedeva silenziosa su una panchina all’ombra, mentre Inuyasha, che le stava in piedi d’avanti, la guardava preoccupato e curioso.
Una piccola brezza spirava giocosa tra gli alberi del grande parco, che si snodavano maestosi alle spalle di Kagome, facendo muovere le loro alte e verdi chiome in rumorosi frusci, facendo cadere alcune foglie secche, segnale che l’autunno era ormai alle porte.
-< è iniziato tutto con il divorzio di mio padre dalla madre di Kikio… > incominciò a raccontare Kagome, guardando Inuyasha negl’occhi, cercando di trovare in quelle profonde pozze d’anima l’appiglio per non sprofondare nel dolore dei ricordi.
-< Quindi Kikio è la tua sorellastra? > chiese l’hanyou.
Kagome annuì, continuando il suo racconto.
-< Kikio e sua madre non sono mai state in buoni rapporti con mio padre, tanto è che io non ho mai visto mia sorella per più di una o due volte l’anno. Tutto è dipeso dal fatto che mio padre si era risposato con mia madre. Noi, ovvero io, mia mamma, mia fratello e mio padre, la sua nuova famiglia, non eravamo visti di buon occhio da tutta la famiglia di Kikio, quindi ci siamo sempre comportati come degli estranei con loro, senza ovviamente mancargli mai di rispetto! >
Kagome si interruppe un secondo, distogliendo la mente da tutte quelle immagini passate, che come una cascata erano piombate, di nuovo, ancora, a tormentale l’animo.
-< Non pensare che mio papà non abbia volto bene a Kikio, anzi, ma purtroppo il loro rapporto non si è mai solidificato, e sebbene mio padre avesse tentato più volte di riappacificarsi con la madre di Kikio, è sempre stato respinto malamente da tutte e due! >
-< Ed è per questo che tra te e tua sorella non scorrono buoni rapporti? > chiese Inuyasha, sedendosi accanto a Kagome.
-< In parte…ma… > Kagome si fermò. Il dolore di quel giorno era tornato vivido come l’anno precedente, se possibile ancora più forte ed intenso. Alcune lacrime incominciarono ad uscirle dai caldi occhi, rigandole il viso.
Inuyasha le strinse la mano -< Se non vuoi… >
-< No, no, mi farà bene raccontartelo! > rispose subito Kagome, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano e continuando il suo discorso.
-< Dicevo… un anno fa, io e la mia squadra eravamo alle gare nazionali. Io ero super agitatissima e continuavo a guardare nervosamente gli spalti: c’erano tutti, meno mio padre, che era stato chiamato da Kikio >
-< Da Kikio? Ma per cosa? > chiese stupito Inuyasha.
-< Kikio aveva detto a mio padre che doveva parlargli per chiarire finalmente le cose e cercare di riallacciare i rapporto con lui. Ovviamente mio padre ha acconsentito all’incontro, dimenticandosi della mia gara! > raccontò Kagome.
-< E tu te la sei presa? > domandò l’hanyou.
-< Se me la sono presa? Gli ho urlato dietro tante di quelle parole…Gli ho detto che non lo volevo più vedere e che l’indomani, il giorno della mia gara individuale, avrei preferito non vederlo tra gli spettatori, che poteva starsene a casa o andare dalla sua nuova figlia > spiegò Kagome, mentre le lacrime premevano nuovamente per uscirle dai grandi occhi color cioccolato.
-< E lui cos’ha fatto? > domandò Inuyasha.
-< Lui è andato all’incontro con Kikio per chiarire le cose, poi, prima che la mia gara iniziasse, si è precipitato in palestra…almeno è quello che avrebbe voluto fare, visto che in palestra non ci è mai arrivato. È morto in un incidente stradale poco dopo aver lasciato Kikio > finì il racconto Kagome, coprendosi il viso con le mani e piangendo silenziosamente.
Inuyasha la guardava silenzioso.
Non sopportava di vedere Kagome in quello stato, ridotta così da un sentimento di colpa nei confronti di suo padre che si portava dietro da un anno intero.
D’istinto la strinse tra le sue braccia, affondando il viso nei suoi capelli corvini.
-< Non è stata colpa tua, questo lo sai vero? > le chiese con voce roca, mentre la ragazza, ancora in lacrime, ricambiava l’abbraccio.
-< Forse… ma le ultime parole che gli ho detto sono state parole di odio… > le sue parole erano coperte dai singhiozzi che le smorzavano il fiato.
Inuyasha la scostò da sé, accarezzandole il viso dolcemente.
-< Sei stata un po’ avventata, come sempre, così come ti conosco io e così come ti conosceva tuo padre. Non credere che per questo lui ti abbia voluto meno bene. Lo dimostra il fatto che stesse correndo da te…voleva fare la pace con te e sistemare le cose!> le disse dolcemente Inuyasha, scostandosi dalla ragazza e prendendole la mano -
Kagome annuì -< Si…forse… >
-< Come forse? Si, certamente!Quando mai mi sono sbagliato io? > le chiese in un sorriso strafottente Inuyasha, facendola sorridere.
-< Quasi sempre! > gli rispose Kagome in un sorriso, alzandosi in piedi con un salto.
-< Come sarebbe a dire? > domandò divertito Inuyasha, mettendosi a camminare accanto alla ragazza e stando al gioco.
Era riuscito a farle tornare il buon umore ed a consolarla. Kagome lo guardava la suo fianco, di sottecchi. -“ Inuyasha, sei stato davvero molto gentile e carino. Con te riesco ad aprirmi e a parlare di tutte le cose, anche quelle più difficili… io mi sono innamorata di te, però tu, cosa provi per me? Dovrei dirtelo e chiedertelo, ma se mi rifiutassi? ” pensò triste Kagome.
Avevano nel frattempo raggiunto l’uscita del parco, quando Kagome fermò Inuyasha, tirandolo per la manica.
-< Che c’è? > chiese perplesso l’hanyou.
-< Grazie… grazie Inuyasha! > disse in un bisbiglio Kagome.
-< Di niente, ma non dimenticarti che ora voglio un bel pranzetto cucinato da tua madre! > le rispose in un sorriso il ragazzo dai capelli argentati.
-< Inuyasha… > lo richiamò ancora Kagome, che aveva abbassato timidamente lo sguardo, arrossendo.
-< Che c’è ancora? > domandò ancora l’hanyou.
-< Ecco…io… tu…TU MI PIACI! > gli disse d’un fiato, mentre si guardavano seri negl’occhi.
Continua capitolo 13…
Un unico commento: che schifo!
Ma che capitolo orrendo!Ho scritto veramente da schifo!
Sperando che abbiate capito la storia di Kagome, vi prego, ditemi che ne pensate, perché sinceramente io sono un po’ scettica! L’unica cosa che salverei è il finale ed Inuyasha che è stra-mega-iper puccioso, non trovate?
Ve bene, ora vi lascio! Come sempre commentate e siate clementi con la mia povera testolina bacata!
Kiss Kaggy008

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Capitolo 13
*** DECISIONI PERICOLOSE ***


Salve a tutti, eccomi qui a continuare la storia che il capitolo precedente aveva così bruscamente interrotto… eh eh eh…
Molti di voi mi hanno detto che non si aspettavano una Kagome così determinata e coraggiosa, che senza tanti giri di parole ha parlato direttamente ad Inuyasha. Bhe… vedrete cosa succede in questo capitolo! Cmq dovete ammettere che Kaggy è sicuramente più sveglia di Inu in questo frangente, nel senso che se dovesse aspettare Inu farebbe prima a morire, no?
Sono esagerata?
Comunque state a vedere cosa vi combina la vostra Kaggy008, che con il caldo parte completamente di zucca!
Leggenda: - -“pensiero”
CAPITOLO 13
DECISIONI PERICOLOSE
-< Inuyasha...io…tu…ecco, tu mi piaci! > disse Kagome tutto d’un fiato, mentre si specchiava nelle caldi iridi ambrate di Inuyasha.
L’hanyou guardava serio Kagome, mentre quella frase, pronunciata così innavertitamente, gli rimbombava in sordi echi nella mente e nelle orecchie.
Dal canto suo Kagome era non poco agitata.
-“ Che deficiente!!!!Che deficiente!!! ” continuava a ripetersi in quei secondi di imbarazzante silenzio “ ma cosa ho detto? Che mi è saltato in mente? ”
Le sue guance erano colorate di un rosso acceso e la gola le era diventata improvvisamente secca.
A complicare le cose ci si metteva pure il silenzio di Inuyasha, che più di stare a fissarla con occhi vacui non faceva.
-< Io…io ti piaccio? > chiese l’hanyou, con voce tramenate.
Kagome era agitatissima.
Già doverglielo dire era stato un atroce tortura, ma doverglielo anche ripetere e confermare…
La stava prendendo in giro?
A questo punto era meglio negare tutto e scappare senza guardarlo in faccia, ma quegli occhi profondi e tinti di dolce miele l’avevano stregata e…
O kami-sama, orami la frittata era stata fatta, le cose si sarebbero potute complicare ulteriormente?
-“ E se io per lui non sono niente? ” si chiese Kagome, spostando il suo sguardo dal volto immobile dell’hanyou.
Aver messo i suoi sentimenti in mostra, averli resi scoperti alla persona per lei più importante, che con un semplice gesto, una semplice parola, avrebbe potuto farle andare in frantumi il cuore, la rendeva agitatissima, esposta al pericolo di una sofferenza a lei nuova, che senza preavviso si era ricercata da sola, dichiarando così inaspettatamente una parte del suo cuore ad Inuyasha.
-< Tu… > disse Kagome, prendendo un grosso respiro -< tu…per me sei più di un amico! > confermò la ragazza, spostando nuovamente il suo sguardo su Inuyasha.
Le sue guance erano ormai di un rosso acceso, e gli occhi erano bagnati…il cuore le batteva tumultuoso nel petto e la gola era secca, privata della forza da quelle magiche parole.
Inuyasha continuava a star in silenzio, con lo sguardo vacuo.
-“ Lei…io le piaccio…me lo ha detto lei! ” si ripeteva la sua mente –“ Lei mi piace…questo lo so!Ma se questo è solo uno scherzo?Oh Dio mio, ma guardala… è così carina e mi sembra veramente sincera… vorrei stringerla tra le mie braccia e baciarla…insomma Inuyasha, dille quello che senti…dille che la ami! ”.
-< Insomma Inuyasha, ti costa tanto darmi una risposta? > urlò all’improvviso Kagome, raggiungendo il massimo dell’agitazione.
Inuyasha era rimasto di sasso.
-“ Dannazione alla mia esitazione…adesso glielo dico…si,glielo dico! ” pensò frettoloso, con il cuore che gli batteva spasmodico nel petto. Ma le sue parole vennero bloccate da silenziose gocce salate che cominciarono a solcare il volto di Kagome.
-< Inuyasha…lascia perdere! > disse Kagome, voltandosi di scatto -< Fai finta che non abbia detto nulla! > gli disse, con il fiato smorzato da potenti singhiozzi.
-“ Ma che succede? ” si chiese perplesso l’ hanyou, avvicinandosi alla ragazza e poggiandole una mano sulla spalla.
-< No Inuyasha…ti prego… > urlò Kagome, allontanandosi da lui e continuando a dargli le spalle -< …ti prego, dimentica tutto e perdonami! >
-< Ma Kagome… > cercò di risponderle Inuyasha, ma venne nuovamente interrotto dalla voce soffocata di Kagome.
-< Ti prego… > gli disse la ragazza, incominciando ad allontanarsi di corsa, senza voltarsi a guardare quel suo amore non ricambiato -< ci vediamo domani a scuola! > gli disse, scomparendo poco dopo dalla sua visuale.
Inuyasha era immobile come una statua.
Come era successo tutto quello?
Prima lei gli dice che per lei lui è importante, che gli piace, che gli vuole bene… e il cuore di Inuyasha sembra essere davvero vivo per la prima volta a sentire il dolce suono di quelle parole.
Poi lui le vuole rispondere…ma la sua esitazione risulta fatale.
-“ Deficiente! Deficiente! ” si continuava a ripetere nella sua testa.
Le lacrime di lei…così silenziose e tristi… per colpa sua avevano rigato un volto che mai avrebbe voluto vedere triste.
-< Kagome… > disse in un bisbiglio, abbassando lo sguardo dal punto in cui lei era scomparsa -< …io ti amo! >
[ Io:Inuyasha!!! ]( Inu:si? )[ Kaggy008 prende super martello gigante ed incomincia a rincorrere Inu: Svegliarsi alla mattina mai? ]( Inu:…hey…ouch!Ma perché te la prendi con me? Abbi almeno la decenza di aspettare fine capitolo! )
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La mattina era sorta, inesorabile, scandita dal ticchettio della sveglia sul comodino, che Kagome non aveva fatto altro che guardare insonne tutta la notte, incapace di prendere sonno e con gli occhi velati di dolorose lacrime, che cadevano a bagnare la stoffa rosa del suo morbido cuscino che stringeva forte tra le braccia, sul quale lasciava sprofondare la sua testa ora per lei così pesante, piena di pensieri tristi, che le tormentavano il cuore.
La luce entrava bieca da alcune piccole fessure che il balcone non riusciva ad allontanare, a scacciare dal buio della stanza di Kagome, ora così priva di luce…come il suo cuore.
Kagome, con i capelli spettinati e il viso rigato ormai da lacrime scomparse, provò ad alzarsi dal letto, ma le gambe le cedettero e ricadde in un sordo suono tra le lenzuola profumate del suo morbido letto.
La testa le rimbombava e tante immagini confusionarie le passavano davanti agl’occhi senza che lei si potesse opporre, offuscandole i pensieri e facendole battere veloce il cuore.
Con un slancio si ridiscese a pancia in giù, buttando la testa nel grande cuscino che per tanto tempo aveva stretto quella notte.
Qualunque cosa facesse, qualsiasi cosa cercasse di pensare, o di non pensare, alla fine tutto la riconduceva ad Inuyasha, al giorno precedente, al dolore che il silenzio dell’hanyou le aveva procurato e che mai, davvero mai, le sarebbe passato.
-< Sono stata un idiota! > bofonchiò in un bisbiglio, senza alzare la testa dal cuscino -< Se solo non avessi detto nulla…almeno ora saremmo ancora amici! >
Toc Toc!
-< Kagome…sei sveglia? > disse una voce a lei famigliare, aprendo piano piano la porta della sua camera -< Farai tardi a scuola! >
-< Non ci vado! > rispose Kagome, voltandosi con il viso dalla parte del muro.
La madre si avvicinò al letto della figlia, e sedendosi accanto alla ragazza incominciò ad accarezzarle i capelli corvini.
-< Che cosa c’è che non va? Non è da te fare i capricci! > le disse dolcemente -< Hai qualche problema con i tuoi amici? >
Kagome scosse la testa, rimanendo comunque voltata a guardare la bianca parete della sua stanza.
-< Qualcosa non va a scuola, o hai dei problemi con la danza? > chiese ancora la madre, ottenendo in risposta la solita negazione con la testa.
-< Allora si tratta di un ragazzo! > concluse la donna.
La schiena di Kagome si irrigidì d’un tratto, mentre rimaneva immobile come una statua, placando il respiro nel suo petto, come a voler nascondere una verità ormai così palese anche alla madre.
-< Che cosa c’è? Che cos’ha fatto questo ragazzo? > domandò la donna, continuando ad accarezzare i capelli alla figlia.
-< Che cosa ha fatto? Che cosa ha fatto? > scoppiò Kagome, alzandosi a sedere e guardando la madre con occhi gonfi di lacrime -< Niente non ha fatto! Io vado da lui, gli dico che mi piace e lui sta lì come un pesce lesso, immobile guardarmi senza spiccicare una parola!Ma dico io…potevo stramene zitta!No, invece come un idiota dico sempre quello che mi passa per la testa e così ho rovinato la cosa più bella che mi sia mai capitata! Ma dico poi, anche lui, non dire niente!Almeno ridimi in faccia e dimmi che sono una mocciosa, così dopo averti spaccato la faccia posso metterci una pietra sopra…invece no, nulla! > continuò ad urlare Kagome, mentre le lacrime scendevano a rigarle il volto.
La madre la guardava affettuosamente, lasciandola sfogare ed ascoltando le sue parole in silenzio.
Prese ad accarezzarle le testa, poggiando la sua su quella della figlia aspettò che Kagome si calmasse e smettesse di piangere.
-< Ti sei chiesta perché lui non ti abbia risposto? > domandò poi, guardando la figlia negl’occhi.
Kagome rimase in silenzio, non capendo dove la madre volesse andare a parare.
-< Quant’è vero che su questo mondo esistono persone molto diverse fra loro, è vero anche che non tutti hanno le stesse reazioni ad una dichiarazione… molto probabilmente questo tuo ragazzo è solamente molto timido! > le disse in un sorriso la madre.
-< Timido? Inuyasha? > domandò Kagome incredula.
-< Molte persone hanno un orgoglio fin troppo radicato, che le porta a chiudersi rispetto agli altri, facendole sembrare meno timide di quello che sono in realtà! > le spiegò la madre.
-< sarà anche vero quello che dici tu, ma fatto sta che non mi ha dato una risposta! > disse triste Kagome, abbassando lo sguardo.
-< Allora perché non gliela chiedi tu? > le disse in un sorriso la donna, alzandole con due dita il volto della figlia.
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Kagome camminava silenziosa lungo il viale alberato che conduceva alla scuola, reggendo svogliatamente la cartella nella mano e pensando distrattamente al discorso che aveva avuto poco prima con la madre.
Alla fine la donna era riuscita a convincerla ed ad infonderle coraggio, ma pensare di riuscire a parlare nuovamente con Inuyasha dopo tutto quello che era successo era veramente più facile da dire che da fare.
-“ Dopo tutto non posso mica distruggermi la vita per la sua esitazione! ” pensò determinata Kagome –“ Se lui non mi risponde, sarò io a chiedergli una risposta! ”
Voltò l’angolo dello stretto viale che immetteva sulla via principale della città, ma due braccai forti, che la circondarono in un caldo abbraccio inaspettato, le fermarono il passo.
Kagome alzò spaventata gli occhi, mentre il suo cuore incominciava a battere all’impazzata.
Due calde iridi ambrate la rapirono come d’incanto, mentre i capelli argentati di Inuyasha si confondevano con i suoi capelli color d’ebano, neri come la notte lontana.
-< Inu…Inuyasha! > bisbigliò Kagome, mentre le guance le si imporporavano.
-< Anche tu… > disse l’hanyou, guardandola serio negl’occhi color cioccolato -< Anche tu mi piaci! >
Poi, vincendo l’imbarazzo che aveva tinto le sue guance di un velo di rosso, avvicinò il suo volto a quello di Kagome, posando un lieve bacio sulle labbra di velluto della ragazza.
Continua capitolo 14…
^///^ Allora? Come vi è parso?
Ora Kaggy008 vuole tanti commenti, perché per questo capitolo mi sono veramente impegnata ed ho saltato il mio sonnellino pomeridiano!
Sono sicura che alcuni di voi troveranno strano un Inuyasha così determinato, ma penso di avergli già fatto fare la figura del cretino in questo capitolo e poi vorrei dare un immagine un po’ più sveglia di lui!
Inu: Hey…che vorresti dire? Che sono per caso imbranato?
Io: Ma no…io? Come potrei mai dire questo?
Inu: Noto un accento ironico nella tua risposta!
Io: ma cosa vai dicendo!
Cmq ragazzi commentate tutti! Tanto che vi costa dire il vostro parere sulle cavolate che la mia mente perversa realizza?
A presto, Kaggy008!^^

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Capitolo 14
*** PAROLE NASCOSTE ***


Mamma mia che sonno! Ragazzi, sono veramente esausta! Questo stupidissimo lavoro estivo mi toglie tutte le energie e faccio una faticaccia a concentrarmi nel scrivere la storia!
Chissà come verrà mai fuori sto capitolo,ora che mi accingo a scriverlo! Se poi mi metto a pensare che devo ancora iniziare a fare i compiti…povera me! Devo leggere 5 libri filosofici, 3 tragedie greche e fare 10 versioni di latino e 10 di greco…penso proprio che non ce la farò!
Comunque ora bado alle ciance, leggete questa cosa indeterminata che la mia mente ha prodotto e che a rigor di logica, se non sbaglio, dovrebbe essere il capitolo 14^^
Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”
CAPITOLO 14
PAROLE NASCOSTE
Lunghi capelli corvini, dai riflessi blu e viola, che terminavano in piccoli riccioli ondulati sulle punte dei neri capelli, si muovevano silenziosamente e lentamente quando un debole venticello entrava profumato dalle finestre dell’aula o quando Kagome si muoveva svogliatamente, poggiando il volto prima su una mano e poi sull’altra, durante quella barbosissima lezione di giapponese antico.
Inuyasha era come caduto in trans. Non riusciva a distogliere gli occhi dalla figura di Kagome seduta davanti a lui, a pensare e a guardare altro. Non sentiva nemmeno le parole della professoressa Kaede…nulla, vedeva solo Kagome.
Quando poi la ragazza si voltava a parlare con Sango e lui riusciva a scorgere i suoi bellissimi occhi color cioccolata, il suo cuore perdeva un battito e mille farfalle incominciavano a ronzargli nello stomaco.
Già altre volte si era sentito così nel guardarla, ma quella mattina era particolare, forse a causa di quello che era successo prima dell’inizio delle lezioni nella stradina vicino alla scuola.
L’ aveva baciata…o kami-sama, e le aveva risposto con franchezza, rivelandole metà del suo cuore e perdendosi in quegli occhi d’angelo. Per la prima volta nella sua vita aveva avuto il coraggio di aprirsi verso gli altri e il fatto che quelle dolci parole, che mai aveva rivolto a nessuno, fossero state dette così semplicemente, così inaspettatamente dalla paura di averla persa il giorno precedente a causa della sua indecisione, proprio a Kagome, aveva dell’incredibile per lui, che si era sempre tenuto lontano da quel genere di sentimenti e di relazioni, nascondendosi dietro al suo orgoglio e alla sua solita faccia tosta.
Ma da quando aveva scoperto di amarla, perché di amore si trattava, stava lentamente cambiando.
Vederla piangere, vederla soffrire a causa sua…mai più avrebbe permesso una cosa del genere.
Così quella mattina l’aveva aspettata e prendendo un grande respiro l’aveva stretta tra le sue braccia. Le aveva pronunciato parole che per troppo tempo si era tenuto nascoste nel cuore e che era finalmente giunto il momento di rivelarle e l’aveva baciata, rapito dai suoi occhi, dal suo profumo e dalla sua dolce vicinanza.
Aveva paura di aver combinato un grande casino, di aver fatto qualcosa che lei non avrebbe voluto, ma quando si staccarono da quel lieve bacio così inaspettato, Kagome gli si gettò tra le braccia, rimanendo in silenzio stretta al suo petto. Inuyasha aveva ricambiato l’abbraccio, immergendo il volto in quei capelli profumati color della notte.
Voleva dirle quanto l’amasse, voleva far scorrere parole che sentiva di riuscire a stento a trattenere, ma forse era troppo presto.
Forse, per ora, andava bene così. Un giorno le avrebbe detto di amarla, sicuramente.
Quando si staccarono, tutti e due imbarazzati e dalle guance lievemente arrossate, dopo alcuni secondi di interminabile silenzio, si guardarono negl’occhi.
Le parole erano morte in gola… nessuno dei due riusciva a dire nulla. Kagome gli sorrise.
-< Andiamo a scuola! > gli disse lievemente.
Inuyasha annuì.
Così si erano incamminati silenziosamente verso l’odioso edificio, ma con il cuore che gridava di felicità.
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DRIN!!!!
La campanella dell’ intervallo suonò liberatoria tra i sospiri mal trattenuti degli studenti, che, non appena la professoressa di turno uscì dalla piccola e malsana aula, incominciarono a chiacchierare tra di loro ed ad aprire affamati i loro pranzi portati da casa.
-< Hey, hey, dove andate? > chiese Miroku, notando che Sango e Kagome si erano alzate lentamente e, sempre silenziosamente, se ne stavano uscendo dall’aula.
-< Dobbiamo andare in palestra per parlare con le ragazze della squadra! > disse Sango, notando in un sorriso la bocca lievemente sporcata di riso di Miroku.
-< Riguardo la gara di domani? > chiese Inuyasha, aprendo anch’egli il suo bento.
-< Si! Dobbiamo sistemare le ultime cose! > rispose in un sorriso Kagome, perdendosi negl’occhi profondi dell’hanyou.
Non sapeva decifrare bene neanche lei tutto quello che era successo, tutte quelle emozioni, così nuove e coinvolgenti, che l’avevano attraversata nell’attimo in cui aveva sentito le labbra di Inuyasha sulle sue, che continuavano ancora ad attraversarla nel solo pensare all’hanyou.
Insomma, in fin dei conti non era successo nulla di sconvolgente. Si erano baciati, ma poi la cosa era finita lì. Non si erano detti neanche una parola e praticamente non stavano neanche insieme… chissà se ad Inuyasha andava l’idea? Probabilmente nessuno si era accorto del cambiamento del comportamento di Kagome.
Durante tutte e tre le prime ore di lezione non aveva fatto altro che pensare ad Inuyasha, ed ogni volta che si voltava a parlare con Sango, riusciva a scorgere di sottecchi Inuyasha, mandando il suo cuore in fibrillazione.
Forse era ancora troppo presto, e anche troppo strano, manifestare il suo amore ad Inuyasha con parole dolci e sguardi compromettenti… infondo, se le cose ora dovevano darsi una mossa, toccava ad Inuyasha prendere l’iniziativa e chiarire quel bacio, che era già tanto esplicito di suo, ma che andava comunque spiegato ed, in qualche modo, confermato. Kagome si era già dimostrata abbastanza impulsiva dicendo quella mezza confessione ad Inuyasha.
Mezza perchè era si vero che gli piaceva, ma il fatto che la cosa fosse più radicata e che quel sentimento che nutriva per lui fosse l’amore, non glielo aveva detto, e, forse, non glielo avrebbe detto per ancora molto tempo.
-< Domani a che ora è la gara? > chiese Miroku, inghiottendo una pallina di riso bianco.
-< Alle due del pomeriggio! > rispose Sango.
-< Ed a che ora partite? > domandò Inuyasha.
-< Alle otto di mattina! La palestra in cui dobbiamo andare è solo a 2 Km da qui, ma dobbiamo fare il riscaldamento e sbrigare le solite scartoffie! > rispose Kagome -< Perché, hai intenzione di venirci a vedere? >
-< Si… di venirti a vedere! > la corresse l’hanyou, pronunciando quelle parole senza rendersene conto.
Kagome arrossì vistosamente, mentre Sango e Miroku si guardavano perplessi: una frese del genere, così audace e disinvolta, in bocca ad un super timido come Inuyasha, non se la sarebbero mai aspettata.
-< Ah…bhe…va bene! > rispose con voce rotta Kagome, trascinando per il braccio Sango fuori dal aula.
-< Inuyasha…ma ti sei reso conto di quello che hai detto? > domandò sornione Miroku -< Questo vuol dire che le cose tra te e la divina Kagome sono migliorate, e di molto giurerei! Dimmi, cosa le hai fatto? >
Inuyasha posò imbarazzato la ciotola del riso.
-< Ma…ma cosa vai dicendo? Guarda che hai capito male! Io intendevo che voglio andare a vederla solo per prenderla in giro… >
-< Si, si, si, come no! > rispose divertito Miroku, notando con piacere l’imbarazzo dell’amico -< A me puoi dirlo! Che le hai fatto? Che cosa avete fatto? L’hai baciata o sei andato oltre? Conoscendoti ti sari limitato ad un semplice bacino… >
L’imbarazzo e l’agitazione di Inuyasha, per non parlare della rabbia furente che aveva dentro, salirono alle stelle, e, con una super gomitata alle costole, fece andare di traverso un boccone di riso al povero Miroku, che continuava a tossire e a reclamare dell’acqua.
-< Chissà che ti strozzi! > gli disse guardandolo in malo modo, per poi continuare il suo pranzo in silenzio.
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Sango e Kagome entrarono nella piccola palestrina delle shikon, trovando le ragazze, Kanna, Kagura, Tsubaki e Rin, sedute in semicerchio, che chiacchieravano allegramente tra di loro.
-< Ciao ragazze, è tanto che aspettate? > chiese Sango, sedendosi con Kagome a formare un cerchio.
-< No, non preoccuparti, siamo appena arrivate tutte! > le rispose Kagura.
-< Allora, immagino sappiate il motivo per il quale vi ho chiesto di trovarci tutte qui! > continuò il capitano della squadra di ballo.
Tutte annuirono, continuando silenziosamente ad ascoltare Sango.
-< Domani è il grande giorno, come vi sentite? >
-< Agitata! > rispose Rin.
-< è normale, ma ricordate che abbiamo provato il balletto fin quasi allo svenimento e sebbene domani sia il nostro debutto penso proprio che ce la caveremo! Tu Kagome, che ci hai già partecipato ai campionati, che dici? > chiese Sango.
-< Non abbiamo di che preoccuparci, davvero! Con questo non voglio dire di adagiarvi sugli allori, ma penso che per domani non ci saranno problemi! Riusciremmo a passare alla nazionali ed è lì che la cosa diventa problematica! > spiegò Kagome -< Io ho anche il singolo da disputare, e per quello dipendo solo da me, ma per quanto riguarda il balletto di gruppo vi chiedo di dare il massimo! Sarebbe bello arrivare prime alle nazionali, ma a me basta che ci impegniamo tutte al massimo e la diamo sui denti ad un certa persona! >
-< Non ti preoccupare Kagome. Non so a chi tu ti riferisca, ma anche io vorrei qualificarmi prima di una mia conoscente che balla con una scuola rivale! > disse Kanna.
-< Bene allora, è deciso! Domani si parte con la ferma determinazione di vincere, siamo intesi? > chiese in un urlo di incitamento Sango.
Tutte le ragazze annuirono.
-< Un ultima cosa... > concluse il capitano -< … facciamo i nostri complimenti a Kagome, che finalmente si è trovata un ragazzo! > disse in un sorriso.
Tutte le ragazze saltarono adosso a Kagome, facendole il solletico e cercando di estorcerle il nome del ragazzo, mentre Sango guardava divertita la scena e Kagome rideva come una matta, cercando di nascondere, senza successo, il suo amore per Inuyasha.
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Due ragazze, vestite di una divisa scolastica azzurra, camminavano silenziosamente lungo una via secondaria che conduceva ad una delle grandi scuole di Tokio.
-< Questa è la seconda volta che veniamo a Tokio in pochi giorni, che ci siamo venute a fare? > domandò una delle due ragazze, rivolgendosi alla compagna che camminava spedita verso l’imponente edificio.
-< Lo vedrai! > rispose quella interpelata.
-< Che andiamo a fare in questa scuola, il liceo Yazawa, Kikio? > continuò ad insistere l’altra.
-< Andiamo a parlare con un amico… un amico che ci tornerà molto utile! > rispose la ragazza dai capelli corvini, solcando la soglia del liceo.
Continua capitolo 15…
Bene, anche questo capitolo è finito!
Lo so, lo so, è un po’ noioso e non succede nulla di particolare, a parte la fine qui, che chi vuole intendere intenda!Però mi serviva un capitolo di collegamento su cui soffermarmi dopo il fatidico bacio e prima della gara provinciale, dove incominciare a tessere i fili della trama di una cosuccia, che da l’aria che tira, avrete capito essere molto brutta, no?
Vi prego di portare pazienza! Come ho già detto prima il lavoro mi stanca e con sto caldo la mia ispirazione si blocca, ma conto di riuscire a finire il prossimo capitolo entro breve!^^
Come sempre commentate! Se non lo fate, Kaggy si blocca! A presto! Kiss!

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Capitolo 15
*** LE PROVINCIALI ***


Salve Salvino, come state?
No, non preoccupatevi, se vi state chiedendo se Need Flanders si è appena impossessato della mia persona, posso assicurarvi che non è così, anche se il mio vicino di casa ha un non so che da Homer, ora che ci penso…forse sarà per la sua pancia spropositata e il figlio che rompe le scatole dalla mattina alla sera disturbando i miei riposini pomeridiani?
Comunque ringrazio tutti quelli che hanno commentato il capitolo precedente e PIRATI, però, sapete, ho notato che i commenti sono diminuiti, e mi chiedo se sia perché tutti sono in vacanza o perché la mia ff incomincia ad annoiarvi! Io, come tutti gli anni, me ne sto a cosuccia mia ad annoiami a morte, quindi per passare il tempo mi metto a scrivere ff, il che non so se per voi sia un bene o un male^^
Ora bado alle ciance e leggete questo capitolo, con un'unica premessa: A MORTE LA TOMBA VIVENTE!

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ” “ canzone ”

CAPITOLO 15
LE PROVINCIALI

Piccole nuvole di fumo nero uscivano a tratti dal tubo di scappamento, mentre la marmitta del piccolo furgoncino scoppiettava allegra.
Rin e Kagura avevano già preso posto sull’autobus che avrebbe accompagnato le shikon alla palestra della gara provinciale, posizionando le loro gradi valigione nel bagagliaio sotto la pancia dell’autobus.
L’autista del pulmino stava finendo di concordare le ultime cose con Sango riguardo il percorso da seguire e i tempi da rispettare, mentre Miroku e Tsubaki aspettavano davanti al mezzo di trasporto l’unica ritardataria del gruppo… o meglio, l’unica ritardataria e la causa del suo ritardo.
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-< Ti vuoi muovere Inuyasha? > urlò per la millesima volta Kagome.
-< Hey, hey, vuoi abbassare la voce? > disse in un sbadiglio l’hanyou -< Mi sono alzato da 5 minuti e tu fai già tutto sto casino! >
Kagome si voltò adirata a guardare il ragazzo dai capelli argentati:
-< No che non la smetto! Sbaglio o sei stato tu a dire che mi saresti passato a prendere? > poi, guardando l’orologio -< Kami-sama, sono già le otto e mezza, le altre mi uccideranno! >
-< Ti ripeto che non l’ho fatto a posta!Non è mica colpa mia se la sveglia non ha suonato! > le rispose indignato l’hanyou -< E poi se andavi così di fretta potevi incamminarti da sola! >
Kagome lo fulminò con lo sguardo:
-< Oh, è così eh? Non temere, la prossima volta farò cosi! > disse adirata, continuando a camminare irritata.
-“ Cafone!cafone!cafone! ” continuava a pensare Kagome, mentre camminava spedita con Inuyasha che la seguiva a poca distanza –“ e pensare che ieri è stato così carino! Lo odio! ”.
-< E dai Kagome , puoi andare più piano? > insistette Inuyasha, raggiungendo la ragazza in un balzo -< Le altre non partiranno certo senza la loro ballerina più brava! > le disse in un sorriso, facendola arrossire.
-“ Ok, ok, non lo odio! Diciamo che lo posso sopportare! ” pensò Kagome, guardandolo fisso negl’occhi d’ambra.
-< E poi siamo quasi arrivati no? Da qui si vede già il pulmino! > continuò l’hanyou.
-< Questo però non ti scusa! > disse seria Kagome -< Proprio oggi che… > una mano di Inuyasha le prese saldamente il braccio, facendola voltare.
-< Prima che tu vada vorrei darti una cosa! > le disse con voce roca Inuyasha.
-< Cosa? > Domandò sorpresa Kagome.
Inuyasha si portò le mani dietro il collo, slacciando l’aggancio della piccola collanina che teneva penzolante sul petto.
-< Tu mi hai prestato il polsino, giusto? Io ti presto la mia collana! > le disse dolcemente, allacciandogliela al collo.
Era una piccola collana di caucciù, con appesa come pendente una piccola biglia rosa.
-< Che cos’è’ > chiese imbarazzata Kagome.
-< è la shikon no tama! > le rispose Inuyasha -< Spero che ti porti fortuna! >
-“ Ok, non lo odio e lo trovo più che sopportabile…diciamo che lo AMO! ” pensò felice Kagome. ( quelle che si dicono idee ferme e decise!nd^^ )
-< Bhe…ecco, grazie! > rispose imbarazzata la ragazza.
-< Ora sarà meglio che tu vada! > le disse l’hanyou, schioccandole due dita gentili sulla fronte.
-< S…si! > rispose in un sorriso Kagome, voltandosi ed incamminandosi verso il pulmino. A metà strada si fermò, voltandosi nuovamente a guardare Inuyasha.
-< Inuyasha… verrai oggi? > gli chiese.
-< Ma… credo di si! >le rispose divertito l’hanyou, mettendosi una mano in tasca, dove, nascosto, teneva il polsino bianco di Kagome.
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La grande palestra, allestita per la gara provinciale, era gremita di gente.
Le ampie gradinate, che potevano contenere migliaia di spettatori, erano già mezze riempite, sebbene mancassero ancora parecchie ore all’inizio della competizione.
Una grande pedana, di forma quadrata e rivolta verso il pubblico, era stata stesa sullo scuro palque, a delineare il limite entro il quale le ballerine dovevano svolgere le loro coreografie.
Alcune ragazze, vestite di sgargianti body o di vestiti scoparsi di paiette, si stavano riscaldano sparse per tutta la palestra, ripassando i movimenti e i passi di danza che dovevano eseguire assieme, con un sincronismo perfetto.
-< Kagome… credi davvero che siamo all’altezza? > chiese titubante Kagura, avvicinandosi all’amica.
-< Ma certo!Non fatevi intimorire da come si presentano le atre squadre! Sai, la maggior parte delle volte è solo parvenza per intimorire le avversarie, ma quello che conta alla fine non è il vestito è l’acconciatura, che hanno sempre e comunque una certa importanza, ma come balli! Solo quello importa! > le rispose in un sorriso Kagome, poggiandole una mano sulla spalla.
-< è solo che sono un po’ agitata! > le rispose in un sorriso Kagura -< è la prima volta che partecipo ad una gara del genere! >
-< Non preoccuparti, anche io sono emozionata, ma vedrai che appena la musica incomincerà a suonare non penserai più a niente!Ora dobbiamo solamente concentrarci sul riscaldamento e attendere il nostro turno, vedrai che andrà benissimo! > le disse Kagome. -< Certo! Mi tranquillizza molto averti come compagna, lo sai? > le rispose Kagura.
-< Ehm, ragazze, scusatemi, voi chi siete? > a parlare era stata una donna, probabilmente la responsabile della giuria, che si era avvicinata al gruppo silenziosa, scrutando le ragazze da dietro un paio di occhiali spessi come due fondi di bottiglia.
-< Siamo le shikon no tama! > le rispose cordiale Sango, porgendole la mano.
-< Ah, si capisco! > rispose la vecchia acida, facendo finta di non aver visto il gesto di cortesia di Sango e sistemandosi gli occhiali sul naso rugoso -< Voi siete le terze a dover scendere in pista! Cambiatevi negli spogliatoi e poi fate il riscaldamento! Siate pronte, noi non aspettiamo le ritardatarie! > disse sbrigativamente, per poi andarsene così com’era arrivata.
-< Simpatica la nonna, eh? > disse Kanna.
Le ragazze sorrisero tutte.
-< Lasciamola perdere! Ed ora sbrighiamoci, abbiamo una gara da vincere! > disse Sango, incamminandosi verso gli spogliatoi.
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DRINN!! DRINN!!
-< Koga, non rispondi al cellulare? >
Il ragazzo dai capelli corvini era disteso nel proprio letto, osservando il displey illuminato del cellulare che vibrava per la chiamata in arrivo.
-< Koga, ma mi senti? > ad urlare dal piano di sotto era stata la madre del giocatore dello Yazawa, che, senza ottenere alcuna risposta dal figlio, incominciava ad alterarsi.
-< Si mamma, ora rispondo! > rispose svogliatamente il figlio, alzandosi a sedere sul soffice letto e premendo il tasto di risposta alla chiamata.
-< Alla buon ora! > si lamentò la voce femminile all’altro capo della cornetta -< Dove diavolo eri finito? > -< Non avevo sentito il cellulare! > mentì Koga, massaggiandosi le tempie.
-< Allora, hai deciso se accettare o meno la mia proposta? > chiese la ragazza, con voce suadente.
-< Ancora non lo so… >
-< Ma tu la vuoi, giusto? > insistette la ragazza -< O vuoi forse far vincere anche questa partita ad Inuyasha? >
-< Certo che no! È solo che non capisco cosa ne trai in vantaggio tu! > chiese i lupo, con voce flebile.
-< Nulla che ti interessi… semplice interesse lavorativo e verso, non si sa mai, Inuyasha! > rispose la donna all’altro capo del telefono -< Allora, che hai deciso? >
-< Io…ancora non lo so! > rispose Koga -< Ci devo ancora pensare! >
-< Hai tempo fino alla fine del campionato provinciale, poi voglio una risposta! > concluse Kikio, riattaccando il telefono ed interrompendo quella misteriosa telefonata.
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-< Kagome, ma cosa diavolo stai guardando? > chiese irritata Sango, avvicinandosi all’amica che, da dietro la porta degli spogliatoi, spiava le gradinate poste diffronte alla pedana.
-< Guardo se vedo Inuyasha! > rispose sbrigativa Kagome.
-< Ho capito, ma come pretendi di riuscire a vederlo in mazzo a tutta quella gente? > chiese scettica l’amica -< E poi con tutto sto casino! >
Difatti lo spogliatoio era stra colmo di gente, in quanto la gara era incominciata da pochi minuti e tutte le ballerine non impegnate nell’esecuzione della coreografia erano state invitate a recarsi, ed aspettare il proprio turno, negli spogliatoi.
La musica si propagava veloce per tutta la palestra, mischiandosi agli applausi degli spettatori che guardavano rapiti la competizione di alto livello.
Le luci erano puntate solo sulla pedana e poter vedere le tribune risultava un tantino impossibile. -< Ma allora, vuoi toglierti da lì? Mi stai facendo venire ansia! > insistette Sango, trascinando via Kagome per il braccio.
-< Ho capito, ho capito, ma dovresti cercare di calmarti! Le prossime siamo noi e non dobbiamo agitarci inutilmente! > disse Kagome infastidita, guardando le compagne in volto.
Erano spaventate da morire a dir poco.
-< Avanti ragazze, calmatevi! Vedrete che andrà tutto bene! > cercò di incoraggiarle Kagome.
-< Ma se mi dimentico un pezzo di coreografia? > chiese preoccupata Rin.
-< Ma non preoccupatevi! Lo so che ora vi sembra impossibile e la testa vi scoppia dalla paura di commettere qualche cavolata, ma vedrete che lì fuori non ci farete più caso! > rispose in un sorriso Kagome.
-< Ragazze, Kagome ha ragione, non avremo sprecato tutta questa fatica per nulla, vero? > chiese Sango fiduciosa.
-< Sono d’accordo! Avanti ragazze, forza e coraggio! > disse Kagura agguerrita.
Un boato di applausi si levò dalle tribune e la voce del presentatore sovrastò il frastuono:
-< Bravissime ragazze del liceo Tomoeda! Ed ora il terzo gruppo: le ragazze della shikon no tama! > Kagome e le altre si guardarono diritte negli occhi, poi, silenziosamente, uscirono unite dallo spogliatoio.
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-< Inuyasha, ora tocca a loro! > disse Miroku, chiamando l’amico.
-< Ho sentito sai, un paio di orecchie ce le ho anch’io! > rispose nervoso l’hanyou, mentre le luci della palestra si abbassavano per permettere l’ingresso sulla pedana dalle ballerine della shikon.
-< Sai, è che sono un po’ agitato e… > incominciò a dire Miroku.
-< Miroku, chiudi quella bocca e lasciami guardare il balletto in pace! > disse irato Inuyasha, mentre Miroku, finalmente, chiudeva quel forno che aveva come bocca ed aspettava ansioso l’inizio dell’esibizione della sua Sango.
Improvvisamente le prime note della canzone, veloci e ritmate, incominciarono a propagarsi per tutta le palestra, accendendo in contemporanea i riflettori su Kagome e compagne che erano disposte in cerchio al centro della pedana.
Erano vestite con un top rosso, un paio di pantaloncini corti, coperti sopra da dei veli molto colorati che fungevano da gonna.
Gli stesso veli, solo un po’ più corti, erano legati intorno alle caviglie e usati come elastico a tenere alte le code di cavallo.
Mentre la musica incominciava a salire di intensità, le ragazze incominciarono a muoversi in cerchio, rotolando ed alzando i bacini con movimenti accompagnati delle braccia e dalle mani.

“ Baby, I'm so into you
You got that somethin', what can I do?
Baby, you spin me around
The earth is movin, but I can't feel the ground ”

Tra un giro e l’altro, che compivano sincronizzate al massimo, si ritrovarono sedute in ginocchio.
Aspettando l’accenno della musica saltarono assieme in piedi, incominciano a compiere difficili passi di danza e posizionandosi in due file.
Kagome, parallelamente a Sango, si trovava d’avanti.

“ Every time you look at me
My heart is jumpin', it's easy to see
Lovin' you means so much more
More than anything I ever felt before ”

Ora la musica era diventata più musicale e fluida, permettendo alle ragazze di trarre un attimo di respiro prima del ritornello.
Con dei movimenti fluidi della gambe sembravano disegnare strane creature sulla pedana bianca, facilitate in quel compito dai foulard colorati che portavano appesi alle caviglie.

“ You drive me crazy
I just can't sleep
I'm so excited, I'm in too deep
Oh...crazy, but it feels alright
Baby, thinkin' of you keeps me up all night ”

Il ritornello veloce e melodioso sembrava scorrere nelle vene delle ragazze, che, come dotate di una nuova vita, incominciarono a girare come trottole su di un piede solo, poi, compiendo piccoli salti di collegamento, sempre accompagnati dai gesti delle braccia e della testa, si ritrovarono di nuovo in cerchio e, girano in senso orario, spiccarono tutte assieme un lungo salto, facendo una spaccata in aria ed atterrando dolcemente su di un solo piede.

“ Tell me you're so into me
That I'm the only one you will see
Tell me I'm not in the blue
That I'm not wastin' my feelings on you

Lovin' you means so much more
More than anything I ever felt before ”

Ora, come magicamente, le ragazze si ritrovarono disposte nuovamente in due file, ed, avvicinatesi le une alle altre, muovevano le mani e le gambe come due uniche persone.

“ Crazy, I just can't sleep
I'm so excited, I'm in too deep
Crazy, but it feels alright
Every day and every night ”

Di nuovo il ritornello, con gli stessi passi, ma questa volta, invece di riunirsi in cerchio, le ragazze spiccarono lo stesso salto in direzioni diverse, sparpagliandosi ai lati della pedana.

“ Crazy, I just can't sleep
I'm so excited, I'm in too deep
Crazy, but it feels alright
Every day and every night ”

Ancora il ritornello, ancora una serie di passi veloci e di salti spettacolari, poi, mentre la musica si stava avviando verso la fine, le ragazze presero a girare su due piedi, e come dei petali colorati, le cui corolle erano i veli colorati, si ritrovarono in cerchio, continuando a girare e formando un grande fiore.
La musica si spense di botto e le ragazze, come private della loro linfa, si accasciarono a terra, mentre il pubblico esplodeva in urla di acclamazione.
[ Crazy di Britany Spears ] ( traduzione a fine capitolo!^^ )

Continua capitolo 16…

Eccoci qui, alla fine di un altro capitolo!
Spero siate soddisfatti dalla lunghezza del capitolo, che a mio parere è uno dei migliori fin’ora, tralasciando quella piccola parte su Kikio e Koga, che immagino, vi abbia fatto incavolare a morte e vi abbia lasciato un tantino perplessi: CHE CAVOLO AVRà IN MENTE LA ZOMBIE?
Alla fine mi sono ritrovata a scegliere un'altra canzone di Britany, visto che sebbene lei come persona non mi piaccia poi molto, devo ammette che le sue canzoni non sono poi così brutte e, molto più importante, sono ballabili più di tutte le altre!
Ed ora la traduzione della canzone, per la quale devo ringraziare Barbysbraby! Kaggy non sa l’inglese! XD

Crazy – Pazza

Baby, sono così innamorata di te.
Hai quel qualcosa...che ci posso fare?
Baby, mi giri intorno, la terra si muove ma non ne sento il movimento.
Tutte le volte che mi guardi il mio cuore salta, è facile da notare.
Amare significa molto più, più di quello che ho provato fin'ora.
RIT.:Tu mi fai diventare pazza, non riesco nemmeno a dormire. Sono così eccitata, mi piaci troppo. Ohh pazza ma mi sento bene. Baby pensarti mi fa restare sveglia tutte le notti.
Dimmi che ti piaccio, che sono l'unica persona che vuoi vedere.
Dimmi che non sono persa nel blu, che i miei sentimenti per te non sono sprecati.
Amare significa molto più, più di quello che ho provato fin'ora.
RIT.:Tu mi fai diventare pazza, non riesco nemmeno a dormire. Sono così eccitata, mi piaci troppo. Ohh pazza ma mi sento bene. Baby pensarti mi fa restare sveglia tutte le notti.
Pazza non riesco a dormire. Sono così eccitata, mi piaci troppo.
Pazza ma mi sento bene, tutti i giorni e tutte le notti.
RIT.:Tu mi fai diventare pazza, non riesco nemmeno a dormire. Sono così eccitata, mi piaci troppo. Ohh pazza ma mi sento bene. Baby pensarti mi fa restare sveglia tutte le notti.
Tu mi fai diventare pazza, tu mi fai diventare pazza baby.
Ohh pazza...ma mi sento bene.
Baby, pensarti mi fa restare sveglia tutte le notti.
Baby, pensarti mi fa restare sveglia tutte le notti.

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Capitolo 16
*** IL BALLO DELLE RISPOSTE ***


Buon giorno a tutti come ve la passate?
Io mica tanto bene, contando che il lavoro mi distrugge, il caldo mi manda fuori di testa ed è una settimana circa che tutta la mia famiglia, nonni, zii, prozii, cugini che mai avevo visto, si stanno preparando a festeggiare il redentore. Qui da me ( Venezia ) è una festa particolarmente sentita…avete mai visto i fuochi che si fanno a mezzanotte?
Comunque sia è una settimana che i miei si sono messi a preparare robe da mangiare… sabato sera avremmo 20 persone a cena! Che palle… di per se la festa non è neanche brutta, ma questi preparativi mi uccidono, quindi vi prego di portare pazienza se questo capitolo verrò fuori un po’ schifoso… chiedo perdono!Ora i lascio leggere!^^

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ” “ canzone ”

CAPITOLO 16
IL BALLO DELLE RISPOSTE

Le candide mani si muovevano nervose avanti ed indietro, tamburellando con le dita sulla parete alla quale Kagome era appoggiata di schiena.
Immersa silenziosamente nei suoi pensieri, ascoltava di sfuggita i rumori che si propagavano lungo lo stretto e lungo corridoio che immetteva nella palestra, illuminato appena da un grande neon che scricchiolava di tanto in tanto.
Ragazze che correvano a destra e a sinistra, allenatori che impartivano le ultime raccomandazioni sull’ esecuzione del balletto, gente che parlottava in bisbigli e altre persone che per l’agitazione andavano su e giù per il corridoio, parlottando tra se con il volto visibilmente teso.
In quell atmosfera di febbricitante attesa, solo Kagome sembrava essere fuori luogo: appoggiata silenziosamente lungo la parete, stava in silenzio con lo sguardo rivolto al soffitto, giocherellando di tanto in tanto con dita o portandosi la mano alla piccola biglia che le pendeva da collo.
La piccola shikon che le aveva dato Inuyasha… già, Inuyasha, chissà se aveva assistito alla sua esibizione? Chissà se avrebbe assistito alla suo balletto singolo?
Kagome sorrise tra se, portandosi una mano alla testa. In quei momenti l’unico desiderio che aveva era quello di potere vedere Inuyasha… o kami-sama, era innamorata cotta.
Nonché non sentisse l’agitazione o la trepidazione per l’esibizione, solo trovava inutile farsi prendere dal panico per nulla, quando mancavano ancora due ore prima dell’inizio della sezione individuale.
Al momento di salire sulla pedana avrebbe liberato la sua mente da ogni problema e da ogni persona, ma ora che era lì, ad aspettare il passare del tempo, non poteva fare a meno di pensare all’hanyou, che ormai era diventato parte importante della sua vita, forse sin dal primo momento in cui lo aveva visto.
Le altre ragazze della shikon erano andate a mangiare all’aperto, forse in compagnia di Miroku ed Inuyasha, ma Kagome era rimasta lì, con lo stomaco chiuso a testimoniare che neanche lei era immune all’agitazione.
Si era cambiata, indossando l’abito per il balletto.
Portava un paio si short neri, un top anch’esso nero e sopra una maglia di rete dello stesso colore, che faceva intravedere sotto i grandi quadrati la pelle bianca, ed era chiusa sulle maniche, facendo passare le dita di Kagome attraverso i quadratini. Alle caviglie portava dei scaldamuscoli sempre neri, che le ricoprivano buona parte dei piedi scalzi.
Stava così ormai da un buona ventina di minuti, con la mente immersa in mille pensieri diversi, che pur sempre, o a capo o a coda, riguardavano Inuyasha.
-< Hey Kagome! > una voce a lei famigliare la fece voltare, richiamandola come d’in canto alla realtà.
-< Inuyasha…ma che ci fai qui? > domandò sorpresa Kagome, andando incontro all’hanyou che le si stava avvicinando.
-< Sango mi ha detto che ti avrei trovato qui! > rispose Inuyasha -< ma che ci fai qui da sola? E poi, perché sei vestita in questo modo? > concluse, guardandola dai capelli alla punta dei piedi.
-< Questo…è il costume per il balletto! > rispose in un sorriso Kagome -< Come mi sta? > chiese poi, facendo un giro su se stessa.
Inuyasha arrossì… quello non poteva certo definirsi un vestito… lasciava veramente poco all’immaginazione.
-< Ti sta! > disse fingendo distacco -< Allora, che ci facevi qui da sola? > domandò poi.
Kagome mise il muso, guardandolo imbronciata.
-< Pensavo! > rispose seccata.
-< A cosa? > domandò l’hanyou.
-< Pensavo che sei un grande maleducato! > gli rispose con una linguaccia.
-< Ah si… secondo me te la stai facendo adosso dalla paura! > gli rispose in un sorriso Inuyasha.
-< Certo che le persone sai sempre come incoraggiarle, vero? > domandò scettica Kagome.
-< Eh eh eh…ma dai, quindi è vero che sei agitata! > insistete cocciuto l’hanyou.
-< Uffa…Inuyasha, ma sei sempre così petulante? > domandò Kagome, più a se stessa che al ragazzo.
-< Ma dai, scherzavo… di che ti preoccupi scusa? > domandò poi l’hanyou con voce dolce, avvicinandosi alla ragazza dai capelli corvini che lo guardava perplessa -< Se farai una figuraccia diffronte a me non ti prenderò mica in giro! >
-< Lo sapevo…se proprio un cafone! > rispose seccata Kagome, allontanandosi dall’hanyou.
Inuyasha la guardava allontanarsi con un sorriso stampato in faccia.
-< Kagome… > la chiamò poi -< …buona fortuna! > La ragazza di voltò a guardarlo, sorridendogli dolce.
-< Kagome… > la richiamò ancora.
-< Che c’è? > domandò lei.
-< Ah…no, niente! > le rispose serio, voltandosi a sua volta ed allontanandosi.
-“ Glielo dirò dopo la gara… queste cose non si posso di certo dire in un momento del genere ” pensò Inuyasha, uscendo in giardino sotto il sole che risplendeva alto nel cielo.
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Drin!!!! Drin!!!!
Il cellulare suonava fastidioso nella borsetta, prima che la ragazza seduta svogliatamente d’innanzi alla grande palestra si degnasse di rispondere alla chiamata.
Con calma e con una certa aria di superiorità, propria di quelle persone che pensano di dover essere aspettate dagli altri, in quanto esseri superiori, dotati, a loro convinzione, di un intelligenza e di un importanza che supera la sciocca massa di uomini incompetenti, si portò il telefono all’orecchio, preparandosi ad una conversazione che le sarebbe risultata molto interessante.
-< Hai deciso? > chiese Kikio, senza nemmeno salutare ed andando subito al sodo.
-< Si… > rispose Koga con voce atona.
-< Allora? > incalzò la ragazza.
-< Va bene…ci sto! > rispose il lupo dalla parte opposta del telefono.
-< Bene, sono felice! Vedrai che… > la sua frase venne interrotta da Koga.
-< Quello che mi chiederai di fare non influirà sul rendimento alle gare di Kagome, vero? > domandò apprensivo.
-< Oh bhè, questo non lo saprei > mentì spudoratamente Kikio -< ma in ogni caso ci sarai tu pronto a consolarla, no? >
Koga rimase in silenzio. Quella ragazza nascondeva qualcosa… un qualcosa che lo faceva rabbrividire.
Forse era per la sua calma glaciale, la sua sicurezza che ostentava come il semplice respirare, per i suoi occhi profondi capaci di mille tranelli e per quella sua coscienza che sembrava nascondere sotto una perfetta maschera di glaciale determinazione.
-< Va bene… comunque non riesco ancora a capire quali siano le tue vere intenzioni… > disse Koga con voce decisa -< …sei veramente interessata a quello stupido di Inuyasha? > -< Diciamo che mi attira…per ora almeno! > rispose Kikio divertita -< Diciamo che quando saprò come servirmi di lui, allora prenderò una decisione! >
-< Non ho mai conosciuto una persona come te e… >
-< Lo prendo come un complimento, visto che ti circondi sempre di gente rammollita> lo interruppe la ragazza - disse, prima di attaccare la cornetta in faccia a Koga.
Con calma ripose il telefono nella borsetta e si alzò elegantemente, dirigendosi con calma verso la grande palestra gremita di gente, dalla quali giungevano urla e schiamazzi, a testimoniare l’inizio della sezione individuale della gara provinciale.
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Il presentatore aveva da poco annunciato l’inizio della ripresa della competizione individuale, esponendo al pubblico l’ordine di esibizione delle ragazze.
A Kagome era toccata la posizione intermedia, ovvero avrebbe dovuto essere la decima a scendere sulla pedana.
Tutte le ragazze della shikon erano andate a sedersi tra il pubblico, guardando interessate la gara ed aspettando con impazienza il turno di Kagome, che sarebbe giunto dopo un paio di esibizioni.
-< Devo proprio ammetterlo… fin’ora non ho visto proprio nessuno in grado di battere la divina Kagome > disse in un sorriso Miroku.
-< Si… non che queste ragazze non siano brave, solo mi sembra che Kagome abbia qualcosa in più…non sei d’accordo Inuyasha? > chiese sorniona Sango.
-< Ehm…si, si, certo! > rispose lui imbarazzato.
-< Che c’è? Non mi sembri molto convinto! > disse Miroku.
-< Ma che dici… > rispose lui imbarazzato -< è solo che sono un po’ impazziente! >
-< Ah…capisco…l’amore… > disse Miroku in un sospiro.
A fermare la sua frase furono quattro enormi bernoccoli che gli spuntarono magicamente, come funghi, sulla testa.
Sango sospirò sconsolata. Miroku non avrebbe mai saputo tenere la bocca chiusa.
-< Ragazzi, fate silenzio, è il turno di Kagome! > disse loro Kanna, mentre le luci della palestra si abbassavano per permettere l’ingresso sulla pedana della componente della shikon.
Una musica lenta, come scandita da scariche elettriche, incominciò a spargersi per tutta la palestra, mentre il riflettore si accendeva sulla pedana.
Kagome era distesa a terra, pancia rivolta a l’insù e gambe leggermente piegate. Tra le ginocchia teneva una piccola palla nera di plastica, simile a quelle che si usano nella ginnastica ritmica.
Lentamente si mise a sedere e muovendo le braccia in cerchi invisibili, si distese a pancia in giù, inarcando la schiena e tendendo le gambe. Incominciò a giare su se stessa, fino a che, accompagnata dai battiti della batteria, spinse con il piede la palla che le era scivolata sulle caviglie, e inarcando la schiena al massimo, riuscì ad alzarsi compiendo un ponte da seduta. ( tecnicamente questa cosa si chiama komaneci!nd )

“ Hold on to me love
You know I can't stay long
All I wanted to say was
I love you and I'm not afraid
Can you hear me?
Can you feel me in your arms ”

La musica lenta e melodiosa l’accompagnava nelle sue piroette come una trottola, poi, arrivata sin dove la palla si era fermata, con il piede riuscì ad incastrare la biglia nera nell’incavo del piede.

“ Holding my last breath?
Safe inside myself
Are all my thoughts of you
Sweet rapture and life,
It ends here tonight ”

Il ritornello era arrivato veloce e potente, e Kagome, alzando la gamba dritta davanti a se in un apertura vertiginosa, lanciò contemporaneamente in aria la palla.
Dopo una serie di passi veloci compì una spaccata in volo ed, inarcandosi all’indietro, sin quasi a toccare la pedana con le mani, prese saldamente tra le sue mani la nebulosa nera, che magicamente era caduta nello stesso punto in cui Kagome aveva chiuso le sue ali.

“ I'll miss the winter
A world of fragile things
Look for me in the white forest
Hiding in a hollow tree
I know you hear me,
I can taste it in your tears ”

La musica era tornata leggera e melodiosa e Kagome, con dolci movimenti sensuali, che impigliavano nelle sue dita la maglia di rete ogni volta che si portava le mani al ventre, compieva movimenti semplici.
La chioma corvina risplendeva di riflessi blu mentre muoveva la testa in cerchi inesistenti. Portando la palla sul palmo della sua mano ed alzando il baraccio fece scorrere la palla da un lato all’altro del suo corpo…come le aveva insegnato Inuyasha.

“ Holding my last breath
Safe inside myself
Are all my thoughts of you.
Sweet rapture and life,
It ends here tonight ”

Di nuovo il ritornello e di nuovo una serie di vorticosi giri su se stessa, finché la palla, lanciata in alto durante un giro di trottola, ricadeva esattamente tre le gambe di Kagome, che distesasi a terra e alzando i piedi al soffitto, aveva bloccato prontamente in una morsa tra le sue caviglie.

“ Closing your eyes
You pray your dreams will leave you here,
But still you wake and know the truth -
No one's there.

Say goodnight, don't be afraid
Calling me, holding me, as you fade to black ”

Parole lente ma potenti l’accompagnavano nel suo ultimo giro di pista, mentre girando su se stessa e fermandosi a volte, come riprendere fiato, la palla sembrava attraversare tutto il suo copro, seguendo una linea invisibile tracciata dalle note della musica.
Poi infine nuovamente il ritornello, un nuovo salto scandito dallo sbattere delle sue ali invisibili.
La palla cadde a terra, come seguendo i movimento concitati del petto di Kagome, che, seguendo le ultime note della canzone, cadde a terra, imprigionando la palla nera tre sue mani, poste e une sulle altre.

“ ( Say goodnight ) Holding my last breath
( Don't be afraid ) Safe inside myself
( Holding me ) Are my thoughts of you
Sweet rapture and life,
It ends here tonight ”

[ My last breath degli Evanescence, dal cd Fallen ] ( traduzione a fine capitolo! )

La musica non fece nemmeno a terminare che il pubblico esplose in urla di acclamazione, mentre una figura, adirata per il balletto che i suoi occhi non avrebbero mai voluto vedere, usciva dalla palestra sbattendo la porta.
Estraendo con velocità il cellulare dalla borsetta, compose il primo numero in memoria.
-< Koga! > disse subito, con una fretta che sembrava attanagliarle le vene -< Incontriamoci subito! > disse rapida.
-< Dove? > chiese il lupo.
-< Alla tua scuola! > finì, sbattendo come sua consuetudine il telefono in faccia allo youkai.
Kagome era brava, questo lo aveva sempre saputo, ma dopo quello che aveva visto… come aveva potuto migliorare in così poco tempo?
La vittoria alle nazionali sarebbe stato solo un effimero sogno se Kagome vi avesse partecipato al pieno delle forze…ma lei questo non lo avrebbe mai permesso…MAI!

Continua capitolo 17…

Sono di fretta, sono di fretta, quindi non ho tempo per commentare adeguatamente sto capitolo!
Fatelo voi! Se avete, come immagino, le solite minacce da lasciarmi, fatelo nel commento…povera me!
Ed ora la traduzione di questa stupenda canzone… inchiniamoci tutti alla somme e magnifica voce di Amy Lee

Evanescence: My last breath – Il mio ultimo respiro

Sai che non posso restare lungo
Tutto quello che volevo dire era che ti amo e che non ho paura
Puoi sentirmi?
Puoi tenermi tra le tue braccia?

Rit: Trattengo il mio ultimo respiro al sicuro dentro di me
Tutti i miei pensieri su di te sono dolce estasiata luce che finirà questa notte

Perderò l’inverno
Un mondo di cose fragili
Cercami nella foresta bianca nascosta nella cavità di un albero
So che puoi sentirmi
Riesco a sentirlo nelle tue lacrime

Rit: …

Chiudi i tuoi occhi per scomparire
Preghi i tuoi sogni che ti lascino qui
Ma sei ancora sveglio e conosci la verità…
Non c’è nessuno qui

Di buona notte
Non avere paura
Chiama il mio nome prima che tu sbiadisca

Rit:…

BELLISSIMA!!!!!!

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Capitolo 17
*** TRA GIOIA ED INGANNI ***


Giorno…mamma mia quanto entusiasmo che ci metto!
Sono stanca, ho caldo, mi manca Inuyasha in tv e le vacanze sono ormai a metà, dovrei sentirmi felice?
Cavoli, con questo spirito chissà che razza di capitolo verrà mai fuori… me depressa!
Ora mi metto a lavorare, ho finito di deprimere anche voi… ah, com’è dura la vita!

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”

CAPITOLO 17
TRA GIOIA ED INGANNI

Il sole incominciava a calare, tingendo il cielo di calde sfumature di rosso e di rosa.
Gli alberi, ormai quasi del tutto privi di foglie, già racchiusi in se stessi nel pieno dell’autunno che avanzava minaccioso, facevano da spettatori ad un cielo lievemente spruzzato di stelle, appena visibili nell’azzurro che calava veloce con la sera.
Koga era fermo diffronte all’ingresso del suo liceo, fermo ad aspettare la sua complice.
Kikio lo aveva chiamato appena una mezzora prima e, dal tono di voce, gli era sembrata particolarmente seccata e di fretta.
Koga sorrise tra sé.
Doveva esserle successo qualcosa di particolarmente spiacevole per farla incavolare a tal punto.
-< Ah…sei già qui! > disse una voce alle sue spalle, facendolo voltare.
Kikio camminava spedita nella sua direzione… negl’occhi una fredda determinazione, quasi malvagia, segno che la sua mente aveva già architettato qualcosa, forse da tempo.
-< Allora, di cosa dobbiamo parlare? > domandò il lupo.
-< Questa sera! > disse diretta la ragazza dai capelli corvini -< questa sera andrai da Inuyasha! >
-< Cosa? > chiese lui perplesso.
-< Taci! > rispose sbrigativa Kikio -< andrai da lui e gli dirai esattamente quello che ti dico io! >
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La palestra era gremita di gente: gli spettatori erano ammassati sulle tribune e lungo i corridoi di acceso alle gradinate, mentre tutte le ragazze che avevano partecipato alle eliminatorie provinciali sedevano in riga, divise per squadra, al centro della palestra, sulla scura pedana che le aveva viste gareggiare le une contro le altre.
Un fastidioso mormorio si alzava da tutte le persone lì riunite, scandendo i minuti che mancavano alla presentazione della lista ufficiale delle partecipanti alle gare nazionali, che si sarebbero tenute a Tokio verso la fine dell’inverno.
Il fischio del microfono risuonò acuto nella grande palestra.
-< Ehm ehm…prova prova… > disse con voce titubante il presentatore della competizione -< Bene Signore e Signori, siamo finalmente giunti alla fine di questa lunga giornata che ha visto queste splendide ragazze darsi battaglia per l’accesso alla finale di Tokio. Facciamo a tutte loro un grande applauso! >
Un incredibile frastuono si levò dalle gradinate, mentre anche le ragazze si battevano le mani reciprocamente, ormai con i nervi a fior di pelle in vista della prossima verità… ci sarebbero state le nazionali per loro?
Tutte le ragazze della shikon no tama sedevano quasi al centro della palestra, disposte ordinatamente in fila, attorniate da altre loro ragazze nella loro identica condizione di estenuante attesa.
Si tenevano la mano, incoraggiandosi a vicenda, torturavano i loro porta fortuna con morse ferree, accompagnate da una preghiera nascosta, e tutte, dalle più esperte alle ragazze che avevano partecipato per la prima volta a quella dura competizione, portavano sul volto i segni di una stanchezza al limite, intensificata da un agitazione incalcolabile.
Kagome si portò una mano alla piccola biglia rosa che le risplendeva sul collo, mentre con lo sguardo cercava Inuyasha tra il pubblico.
Era lì, la solita faccia imbronciata mentre parlava animatamente con Miroku… incorreggibile. -< Ancora complimenti a tutte! > continuò il presentatore, non appena gli applausi cessarono - le voci e i mormorii si spensero di colpo -< Incominciamo dalla classifica a squadre! Ora chiamerò le squadre che hanno superato la soglia dei 60 punti e che per questo si classificano al turno successivo. I capitani di queste tre formazioni sono pregati di venire qui a ritirare il premio di squadra non appena sentiranno il nome della propria formazione. Allora…incominciamo dall’istituto Tomoeda! >
Una serie di applausi si levarono dalle gradinate stracolme di spettatori.
Sango guardò preoccupata Kagome, stringendole con forza la mano.
-< Kagome…tre squadre sono poche, credi davvero che ce la faremo? >
-< Tranquilla Sango, adesso lo scopriremo > le rispose in un sorriso Kagome.
-< Bene…ora è il turno della squadra shi… shi… shikon no tama, scusatemi! > disse il presentatore, ingarbugliandosi nel pronunciare la parola.
Altri applausi si levarono dal pubblico, mentre le ragazze si abbracciavano tra di loro, ancora incredule per quello che avevano appena sentito.
Sango si alzò vacillando, con le lacrime agli occhi per la tensione e per la felicità, mentre dal pubblico una voce ben nota sovrastò gli applausi del pubblico.
-< Sango, o mia divina Sango! > urlava Miroku, sventolando commosso un fazzoletto, prima che Inuyasha gli tirasse un pugno in testa.
Con il sorriso sulle labbra ritirò il premio della squadra, che tornata al posto consegnò a tutte le ragazze di volta in volta, passando il risultato dei loro sforzi come una reliquia sacra di mano in mano.
-< Kagome, ce l’abbiamo fatta!!! > urlò felice la ragazza, saltando al collo dell’amica.
-< Te lo avevo detto!!! > le rispose in un sorriso la ragazza dai capelli corvini, ricambiando l’abbraccio.
Dopo aver annunciato anche la terza squadra, un nuovo silenzio tornò a coprire tutta la palestra.
-< Ed ora la categoria individuale! Anche qui passeranno solamente tre ragazze, che non appena sentono il loro nome sono pregate di venire a ritirare il premio, che immagino faccia loro piacere! > incominciò a dire il presentatore -< Incominciamo da Aya Watase >
Il pubblicò incominciò nuovamente a battere le mani, mentre Kagome, torturandosi il pendolo rosa che Inuyasha le aveva dato, incominciava a sudare freddo.
-“ Lo sapevo…non dovevo vestirmi di nero, avrò sicuramente fatto una brutta impressione! ” pensò con i nervi a fior di pelle la ragazza dai capelli corvini.
-< Ora tocca ad Akane Takahashi! > disse nuovamente il presentatore, premiando la seconda ragazza.
-“ E poi ho sbagliato… il lancio della palla al secondo ritornello era troppo lungo e l’equilibrio sulle punte è vacillato parecchio e… ” i pensieri sconfusionati di Kagome vennero interrotti dalla voce di Sango.
-< Calmati! > le disse seria l’amica -< La prossima sarai sicuramente tu! >
-< No, Sango, tu non capisci, il terzo giro nella seconda diagonale mi è venuto da schifo e… >
-< Ed infine…Higurashi Kagome, delle shikon no tama > disse il presentatore, mentre le compagne abbracciavano d’impulso l’amica.
-< No, no, fatemi finire! > disse Kagome, mentre le ragazze la guardavano perplesse -< ho saltato un tempo nel secondo ritornello e il balletto mi è venuto da schifo, quindi è improbabile che passi alla fase successiva! >
-< Kagome… guarda che ti hanno appena chiamato! > le disse in un sorriso Sango.
-< Ma va bene così e… eh? > chiese perplessa… forse aveva udito male, o forse non aveva ascoltato per niente.
-< Ti hanno chiamato! > le ripetè Sango, spingendola verso il palco.
Ancora incredula ritirò il premio e dopo alcuni secondi di apparente stato comatoso, impalata a guardare il trofeo che aveva tra le mani, scoppiò a ridere e a saltare.
-< Sono passata!!! > urlava, mentre le compagne ridevano con lei -< Siamo passate! >
-< Divine ragazze!!! Divine ragazze!!! > la voce melodiosa di Miroku si fece sentire tra il pubblico in festa, mentre, tirata fuori da chissà dove, sventolava una grossa bandiera. ( Avete presenta quando in City Hunter Greta tira fuori un super martello dal nulla? Ecco, è più o meno così!^^ )
-< Divine ragazze, venite a festeggiare tra le braccia di zio Miroku e… >
Altri tre bernoccoli si aggiunsero alla testa del povero Miroku, mentre Inuyasha guardava in un sorriso le ragazze festeggiare.
Kagome si voltò a guardarlo per una frazione di secondo… sentiva qualcosa di nuovo, qualcosa di magico batterle nel petto, come fosse la prima volta, come non avesse mai vissuto fino ad allora.
La piccola biglia di Inuyasha rifletteva ora il suo mondo, rifletteva i suoi sogni e desideri… rifletteva il suo cuore.
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La sera era calata veloce, tingendo il cielo lontano di stelle che, come tante lucciole d’estate, sembravano volare sopra la testa della città, così vicine eppure così lontane.
La luna piena la faceva da padrona in quel mare di luci più o meno intense, rischiarando a giorno le vie di tutta la città, ora immersa in un silenzio quasi irreale, nell’ora della cena ormai scoccata in tutte le case. Kagome camminava in silenzio, con la mente occupata da mille pensieri.
Era riuscita a passare… non solo lei, ma anche tutta la squadra!
Aveva sempre creduto di potercela fare, di superare lo scoglio delle provinciali con poca fatica ed agitazione, ma per una frazione di secondo, mentre il presentatore annunciava le ragazze che sarebbero passate al turno successivo, aveva creduto di aver perso la possibilità di andare alle nazionali, di realizzare il suo sogno, di battere Kikio.
Ora che era lì, a pochi metri da casa, riuscendo ad intravedere la scalinata che conduceva al suo tempio e alla sua casa, riusciva finalmente a comprendere quanto le fosse mancata la danza.
Non solo il ballare, non solo la musica che ti scorre nelle vane, ma anche l’agitazione della gara, il fiato che ti trema nel petto, quella paura, a volate brutta, a volte bella, che ti tiene in pugno senza darti via di scampo. Gli sguardi degli spettatori, la possibilità di poter giocare con le loro emozioni semplicemente con un labile gesto della mano, gli applausi… tutto le era mancato, dagli estenuanti allenamenti, alla gioia di stringere tra le mani il risultato di tutte le sue fatiche.
-< Che pensi? > chiese la figura al suo fianco, interrompendo quel pesante silenzio che era calato da quando avevano lasciato i compagni.
-< Ehm… niente di interessante! > rispose in un sorriso Kagome,fermandosi all’inizio della scalinata che saliva ripida la collina alberata di casa sua -< Grazie per avermi riaccompagnato Inuyasha! >
-< Di niente! > rispose l’hanyou -< A guardarmi non si direbbe, ma sotto sotto sono anche io un gentiluomo! >
Kagome sorrise.
Forse, molto probabilmente, Inuyasha non si rendeva conto di quello che le sue semplici parole, i suoi semplici gesti, i suoi semplici sguardi, riuscivano a far tremare nel cuore di Kagome.
Ballare, ballare sotto il suo sguardo… forse era riuscita a passare il turno anche per merito della presenza dell’hanyou.
-< Ah, prima che me ne dimentichi… > disse, fermandosi dopo aver salito due gradini della scalinata e voltandosi a guardare Inuyasha -< Questa… questa è tua! > gli disse, facendo per togliersi la collanina che il ragazzo le aveva prestato come porta fortuna.
-< No, no! > le rispose veloce l’hanyou, bloccandole il braccio con un dolce tocco -< Tienila tu! >
-< Ma, me l’avevi solo prestata! > rispose Kagome, scendendo uno scalino.
-< Te la regalo! > le rispose in un sorriso Inuyasha, perdendosi negl’occhi di un dolce colore di Kagome.
Rimasero a fissarsi per interminabili minuti, ognuno preso dal sentimento che vedeva nelle iridi dell’altro, in silenzio, senza pronunciare una parola, ascoltando i battiti veloci dei loro cuori e quei sospiri che cercavano di trattenere in gola.
-< Ah… bene… allora io vado! > disse con voce tremante Kagome, scendendo un altro scalino.
Ovviamente il suo copro non era d’accordo con le istruzioni che il suo cervello cercava di impartirle, sopprimendo a fatica, non tanto bene, quell intensa attrazione che gli occhi ambrati di Inuyasha avevano risvegliato.
-< Eh… si, è meglio che vada anche io! > rispose serio Inuyasha, avvicinandosi a Kagome ed accarezzandole con straordinaria dolcezza una guancia.
-< Sono stanca e poi i miei saranno ormai in pensiero! > continuò Kagome, mentre il suo viso si avvicinava a quello dell’hanyou.
-< Io devo tornare a casa e poi… > la frase di Inuyasha venne interrotta dalle dolci labbra di Kagome.
Il ragazzo dai capelli argentei strinse in un tenero abbraccio Kagome, avvolgendola in una sensazione di protezione che mai fino ad allora aveva provato.
I freni inibitori dei due ragazzi stavano completamente andando a farsi friggere, come, d’altronde, il loro cervello, che non riusciva più a mettere insieme un pensiero di senso compiuto.
Inuyasha strinse ancora di più a sé Kagome, intensificando così il loro bacio.
La ragazza passò le braccia intorno al collo dell’hanyou, separando così la distanza tra i loro due corpi e, accarezzandogli le orecchie canine sui capelli argentei, spandendogli brividi lungo tutta la schiena.
Si staccarono dopo intensi minuti, guardandosi imbarazzati negl’occhi.
-< Ora devo… devo andare! > disse Kagome con voce flebile.
-< S..si! > le ripose lui, accarezzandole le punte dei capelli corvini.
-< Ah…ehm… allora vado! > disse Kagome dopo alcuni secondi di completo smarrimento, incominciando a salire di corsa la lunga gradinata che si alzava a percorrere tutta la collina.
Inuyasha la guardò salire e poi scomparire dietro alcuni alberi in cima alla piccola pendenza, andandosene, poi, fischiettando allegramente.
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L’hanyou era arrivato ormai diffronte a casa sua: una semplice palazzina di 3 piani, dove il suo appartamento, che condivideva con il fratello, si trovava al secondo piano.
Le persiane erano abbassate e la luce era spenta… probabilmente Sesshomaru doveva ancora rincasare.
Tirando svogliatamente fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni, si avvicinò al cancello dell’abitazione, intravedendo di sfuggita una sagoma nascosta nell’ombra di un grande albero di ciliegio.
Annusò l’aria… che diavolo ci faceva quel lupo lì, a quell ora?
-< Koga… che diavolo ci fai qui? > domandò perplesso, mentre lo youkai gli si avvicinava.
-< Devo parlarti! > gli disse serio il lupo, fermando il suo sguardo sul volto perplesso di Inuyasha.
-< Riguardo a cosa? > domandò seccato Inuyasha.
Sentiva crescere la sua antipatia nei confronti di Koga di secondo in secondo. Quella situazione, così assurda ed improvvisa, non gli piaceva per nulla.
-< Devi lasciare Kagome! > disse il lupo.
-< Cosa? > domandò irato Inuyasha -< Non ho capito bene, ti spiace ripetere? >
-< Devi lasciare Kagome, altrimenti Kikio la farà espellere dalle nazionali! > disse d’un fiato il lupo, mentre la luna veniva eclissata da buie nuvole di pioggia.

Continua capitolo 18…

Bleah! Bleah! Bleah!
Ho deciso, mi ritiro dalla mia carriera di scrittrice!
Sono entrata in un periodo nero… secondo me la tomba mi ha lanciato una maledizione!
Avete paura che io smette di scrivere?
Voi: più che altro abbiamo paura che tu scriva cavolate!
Io: allora posso fermami qui?
Voi: Non t’azzardare!Hai tirato fuori la zombie? hai complicato le cose? Ora le sistemi ciccia!
Io: Ma non è colpa mia!
Voi: è allora di chi?
Io:Ok, ok, la smetto! Ma continuo a scrivere solo se ricevo un bel po’ di commenti^^
Voi: Ricattatrice!
Io: ma che vi costa dire che ne pensate di questa storia?
Aspettate con ansia il prossimo capitolo… se ci sarà…bwaaaaa!!!!
Baci Kagome008, prima depressa, ora sadica!
( quello sopra è ovviamente un vaneggiamento della mia povera testolina! La storia la continuo, ma se non commentate mi fermo veramente!!! Ah ah ah…nd Kaggy completamente partita! )

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Capitolo 18
*** STIAMO INISEME? ***


Che bello! Che bello! Che bello!
Si, sono ancora io, la persona che fino una settimana fa era la più depressa del mondo!
Ma sapete com’è, dopo tutti i commenti che ho ricevuto come posso sentirmi giù di morale?
Ancora un grazie a tutti quelli che hanno commentato!^^
Il mio umore è notevolmente migliorato anche perché mi sono appena comprata il primo dvd di Inuyasha della quarta serie… l’ho visto oggi in fumetteria e, sebbene ci abbia speso tutta la paga, non ho saputo resistere…vi immaginate fino ad Ottobre senza inu?
Ok, ora vi lascio leggere questo penosissimo capitolo… non sarà affatto bello!^^

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”

CAPITOLO 18
STIAMO INSIEME?

-< Cosa? > ripetè Inuyasha sul orlo di una crisi di nervi -< Ti conviene spiegare queste tue assurdità prima che ti riempia di botte! > urlò, muovendo furiosamente le dita artigliate in preda ad una collera che persino lui non sapeva di possedere.
La grande luna bianca, con i suoi crateri di fantastico formaggio e il suo riflesso solare, splendeva alta nel cielo, mentre soffici nuvole di nera poggia la eclissavano di tanto in tanto con il loro lento passaggio. Borbottii e parole soffocate scendevano giù dal cielo a contare i secondi che mancavano allo scrosciare delle gocce degli angeli.
-< Kikio… Kikio mi ha detto di avere delle conoscenze all’intero della giuria nazionale! > spiegò sbrigativamente Koga -< Se non lascerai Kagome si inventerà di sicuro qualcosa! >
Gli occhi ambrati di Inuyasha risplendevano di una rabbia intensa, mentre tutti i muscoli del suo corpo erano tesi come se dovesse scattare una corsa improvvisa o dare inizio ad una battaglia sanguinaria da un secondo all’altro.
Faticava a tenere il controllo, mentre maledizioni e mille pensieri rimbombavano nella sua mente.
-< Perché? > chiese irato il mezzo demone, avvicinandosi a Koga ed urlandogli quasi in faccia -< Perché mai avrebbe architettato tutto questo? E come faccio a sapere che tu non stai mentendo? >
-< Non lo so Inuyasha! > rispose serio Koga, allontanando in una spinta leggera l’hanyou -< Sono solo venuto a riferirti quello che so. Se credere o meno alle mie parole dipende solo da te, come le decisioni che prenderai in seguito a questa nostra discussione…posso solo darti un consiglio: non voltare mai le spalle a Kikio! >
-< Tu…come sei a conoscenza di tutte queste cose? > domandò Inuyasha, trovando una parvenza di lucidità.
-< Kikio mi ha chiesto di collaborare con lei, ma anche uno stupido avrebbe capito che ad alimentare tutto questo casino c’è di fondo un odio profondo verso Kagome! > disse serio lo youkai.
-< Cosa? > domandò sorpreso Inuyasha, mentre dal cielo incominciavano a scendere fastidiose gocce di fredda pioggia, alimentate dai rumori dei tuoni in lontananza.
-< Penso che tutta questa faccenda sia stata architettata per non fare partecipare al meglio o addirittura eliminare Kagome dalle nazionali! > rispose serio Koga.
-< Io non posso permettere che Kagome venga eliminata dalle nazionali proprio ora che sembra aver ritrovato tranquillità e voglia di ballare… non posso… > disse stizzito Inuyasha, sbattendo con rabbia un pugno sul canceletto della sua palazzina.
-< Allora la lascerai? > domandò Koga.
A quelle parole Inuyasha si irrigidì di colpo: aveva ancora il dolcissimo profumo di Kagome sulle labbra, che la pioggia stava lentamente lavando via, ed adesso avrebbe dovuto decidere se lasciarla o meno.
È vero, loro non stavano ancora assieme, o perlomeno non ufficialmente, ma il loro rapporto sembrava aver finalmente preso una giusta piega… allora che fare?
Non poteva scegliere… non voleva scegliere!
-< Io non… io non lo so! > rispose in un filo di voce Inuyasha, mentre la pioggia scrosciava ormai copiosa.
-< Credere o meno a queste minacce dipende solo da te! > disse serio Koga, facendo per andarsene, ma la voce di Inuyasha lo fermò.
-< Cosa…cosa ti aveva promesso Kikio in cambio del tuo aiuto? > domandò serio.
-< Mi aveva promesso una cosa che forse otterrò ancora… questo dipende dalla tua scelta! > rispose deciso il lupo.
-< Kagome? > chiese Inuyasha.
-< Si! > rispose serio Koga, voltandosi ed andandosene.
La pioggia veniva giù dalle stelle come un torrente in piena ed Inuyasha, ormai fradicio dalla testa ai piedi, era ancora immobile, fermo a fissare un punto qualsiasi davanti a sé.
Per la prima volta nella sua vita si sentiva vacillare, pendere in bilico su una scelta che mai avrebbe voluto prendere.
La sua arroganza, la sua strafottenza, la sua faccia tosta, ora non servivano più a nulla e quel eterna consapevolezza di essere sempre deciso ed in qualche modo sicuro delle proprie decisioni sembrava essere scomparsa dalla sua mente e dal suo cuore.
Per la prima e vera volta nella sua vita non sapeva che fare… ma, qualunque cosa avrebbe deciso, Kagome avrebbe sicuramente sofferto, su questo non c’era alcun dubbio.
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DRINNN!!!
La campanella suonò fastidiosa in un mare di lamenti e di sbadigli, mentre gli studenti si sedevano svogliatamente ai propri posti, nell’eccitante attesa, come no, che iniziassero le barbosissime lezioni. Mentre la professoressa, persa chissà dove, doveva ancora entrare in classe e raggiungere i suoi amati studenti, Kagome fissava, assorta nei suoi pensieri, il banco vuoto di Inuyasha.
-< Miroku, non sai perché Inuyasha non è venuto a scuola? > domandò Sango, leggendo quasi nei pensieri dell’amica.
-< Io…awn… no! > rispose in un sbadiglio il ragazzo, stiracchiandosi in una strana posa -< Dovresti chiederlo a Kagome, visto che ultimamente lei e il cagnolino sono molto intimi! >
Kagome arrossì di colpo, mentre Sango fulminava Miroku con lo sguardo.
-< Io… io non lo so! > rispose imbarazzata Kagome.
-< Strano! > disse Sango, sedendosi svogliatamente al suo posto, visto che la professoressa era finalmente arrivata -< Di solito Inuyasha non sta mai assente! >
-< Credi che gli sia capitato qualcosa? > domandò preoccupata Kagome, imitando l’amica e prendendo anche lei posto nel banco vicino a Sango.
-< A chi? Inuyasha? > domandò in un sorriso la ragazza dall’alta coda castana -< è molto più probabile che non abbia sentito la sveglia! > la rassicurò.
-< Comunque dopo le lezioni vorrei passare da casa sua…non è che mi daresti l’indirizzo? > domandò in un sorriso Kagome.
-< Ah ah…per fare porcellate? > domandò con voce sorniona Miroku, prima che un grosso libro lo beccasse in piena faccia, facendogli passare la voglia di fare lo stupido.
-< Non lo badare Kagome-chan… te lo do io l’indirizzo! > rispose in un sorriso Sango, voltandosi a riprendersi l’arma con cui aveva punito Miroku, ancora in via di ripresa dal imprevisto trauma.
-< Ragazzi… un attimo di silenzio! > disse Kaede, sbattendo la mano sulla cattedra a richiamare l’attenzione dei suoi studenti -< Prima della fine della lezione vi lascerò 5 minuti di tempo per scegliere i gruppi per la gita ad Osaka! >
-< Ah…la gita, me n’ero quasi dimenticata! > disse in un bisbiglio Kagome.
-< Come sapete tutti staremo via 2 giorni. Per fine settimana voglio l’itinerario che ogni gruppo seguirà in questo breve periodo, sono stata chiara? > concluse, mentre in risposta le giungeva un laconico “ si ”.
-< Kagome… ti immagini che bello! > disse euforica Sango -< Due giorni interi a divertirci! >
-< Già! > le rispose Kagome in un sorriso –“ due giorni interi con Inuyasha! ” pensò divertita, pregando perché le ore di scuola finissero il più in fretta possibile.
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Il sole risplendeva alto nel cielo, prosciugando con il suo calore le piccole pozzanghere residue dal temporale notturno e riscaldando l’aria gelida di metà autunno, che spirava giocosa tra i mucchi di foglie sparse per terra.
Kagome camminava lentamente, guardandosi attorno attentamente… quel luogo le era completamente estraneo.
Seguendo attentamente la cartina che le aveva fatto Sango, si ritrovò d’innanzi ad una piccola palazzina di tre piani.
-“ Deve essere questa! ” pensò, ricontrollando le indicazioni ed avvicinandosi ai campanelli per controllare se vi fosse il nome di Inuyasha.
-“ Cavoli, e se c’è solo il cognome? ” pensò irritata -“ Io non lo so quello di Inuyasha! ”
-< Hey! > una voce a lei famigliare da distolse dai suoi confusionari pensieri.
-< Ciao Inuyasha! > disse in un sorriso Kagome, voltandosi a guardare l’hanyou.
-< Ciao Kagome… che diavolo ci fai qui? > domandò il ragazzo dai capelli argentei, avvicinandosi alla ragazza e perdendosi nei suoi occhi color cioccolata.
Dopo l’interminabile notte passata in bianco e la stupida decisione di non andare a scuola, non aveva ancora preso una decisione… cosa diamine avrebbe dovuto fare?
Se poi ci si metteva pure Kagome, con quella visita inaspettata, il suo effetto calamita gli rapiva subito la mante, mandandogli mille farfalle nello stomaco e rapendogli i pensieri.
Forse avrebbe dovuto dire tutto a Kagome, raccontarle quello che gli aveva riferito Koga… ma infondo Kikio era sua sorella… non avrebbe sofferto nel saperla così ostile?
Tra loro i rapporti erano molto complicati, senza dubbio, ma erano pur sempre sorelle.
-< Sono passata a vedere come stavi. Sta mattina non sei venuto a scuola e così ho chiesto a Sango di farmi una piantina per raggiungere la tua abitazione, ho forse fatto male? > chiese timida Kagome, arrossendo lievemente.
Dopo il bacio della sera precedente, Kagome, a dirla tutta, era andata a casa di Inuyasha per parlare con l’hanyou… forse, era venuto il momento di rivelargli i suoi sentimenti.
-< No sciocca, no! > le disse in un sorriso Inuyasha, scioccandole due dita gentili sulla fronte liscia.
Ogni secondo che passava con Kagome gli lacerava l’anima.
La testa sembrava esplodergli e tutte quelle emozioni, così contrastanti, dettate dai bellissimi occhi di Kagome e dal suo profumo così dolce, accentuavano il dolore di una scelta amara… troppo amara.
-< Inuyasha, che hai? mi sembri strano! > disse Kagome, notando una strana luce negl’occhi ambrati dell’hanyou.
-< Ah, niente, niente, è solo che questa notte non ho dormito molto! > rispose svogliatamente Inuyasha, aprendo il cancello della piccola palazzina -< Ti va di salire? > chiese poi, con un certo imbarazzo.
-< Ah, ecco… veramente io dovrei andare! > disse imbarazzata Kagome -< Ero solo passata a vedere come stavi! >
-< D’accordo! > rispose Inuyasha -< Però prima che tu vada ti dovrei parlare! >
-< Anche io! > disse Kagome, ricambiando lo sguardo del ragazzo.
-< Vedi, dopo ieri sera ho pensato molto e mi sono reso conto che… > la voce gli tremava, mentre spostava lo sguardo dalla dolce figura della ragazza che tanto gli piaceva, che tanto avrebbe voluto baciare, che tanto amava -< …che forse stiamo correndo un po’ troppo! > finì, mentre nel sentire quelle parole gli occhi di Kagome si inumidivano di una tristezza caduta dal cielo e qualcosa dentro di lei si rompeva, facendole male al petto, facendole scoppiare il cuore.
-< Cosa? > domandò in un filo di voce, dopo interminabili secondi di silenzio.
-< Ecco…io non ti conosco ancora bene e forse… > bisbiglio Inuyasha, guardando di sfuggita la ragazza.
Detestava vederla così e si odiava per essere la causa di quel suo taciuto turbamento.
-< Ma ieri sera… cioè, mi sembrava che… > cercò di replicare Kagome.
-< Non fraintendere! > le disse Inuyasha -< Non ritiro certo quello che ti ho detto!Tu mi piaci ancora molto, ma forse… >
Kagome fissava con occhi vacui il volto immobile di Inuyasha.
Cosa stava succedendo? Non se l’ era immaginata cosi quella giornata… quello era un incubo, solo un incubo, non c’era alcuna spiegazione altrimenti!
Perché mai Inuyasha avrebbe dovuto fare dietro front?
Ma certo… forse l’hanyou nei suoi confronti provava solo attrazione! Cos’altro se no?
-< Inuyasha… io…io ora devo andare… > bisbigliò Kagome, voltandosi ed incominciando a correre a più non posso.
Inuyasha la guardò scomparire in lontananza, mentre il vento portava alle sue narici il triste profumo delle lacrime della ragazza.
Con incredibile forza tirò un pugno al canceletto del palazzo… cos’altro avrebbe potuto fare?

Continua capitolo 19…

Ahhhhhhhh!!!!! Porca paletta!!!! Perché devo essere così masochista!?!?
Sigh sigh… basta, depressione avvolgi la mia figura fuori di testa e rispondi a questa mia domanda: perché scrivo certe cose?
Va bene, mi calmo un pochino… tanto i vostri commenti sapranno senza dubbio sentenziare quest’immensa cavolata che ho scritto!
Ve lo avevo detto che le cose si sarebbero complicate…sigh sigh…dannazione!
Aspettate con ansia il prossimo tristissimo capitolo… me malata!
Kiss Kaggy008!

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Capitolo 19
*** QUANDO CHIEDERE AIUTO ***


Eccomi qui, di nuovo, come sempre, purtroppo, a tormentarvi!
Lo scorso capitolo è stato tristissimo…sigh sigh…ma il povero inu cosa avrebbe potuto fare?
Ringrazio doverosamente tutti quelli che hanno commentato la mia scorsa pazzia, sono contenta che continuiate a seguirmi!^^
Ed ora vediamo che succede in questo capitolo… forse le cose andranno meglio!

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ” “ canzone ”

CAPITOLO 19
QUANDO CHIEDERE AIUTO

Il pomeriggio passava lento ed inesorabile, mentre il sole entrava giocoso dalla grande finestra, filtrando attraverso la bianca tenda di lino e disegnando strane figure di mille riflessi colorati sulla bianca parete e sul pavimento della piccola stanza, scandendo il tempo che mancava al tramonto del grande astro nel cielo.
Sango leggeva assonnata il grande libro di giapponese antico, seduta composta al piccolo tavolino nel centro della sua camera.
-< Awn… che sonno! > sbadigliò stancamente, chiudendo il libro ed appoggiando la testa sul grosso volume scolastico -< Non c’è cosa più noiosa della matematica! >
-< Hai capito qualcosa dell’ultimo argomento? > chiese il ragazzo diffronte a lei, alzando svogliatamente gli occhi dallo stesso libro che poco prima stava leggendo Sango -< Io nemmeno una mezza H! >
-< Miroku… quando mai tu capisci qualcosa? > domandò divertita la ragazza.
-< Ah… > urlò il ragazzo -< …un colpo al cuore, un colpo al cuore luce dei miei occhi! > disse, mimando un infarto e buttandosi a terra, facendo ridere Sango.
Miroku si rialzò e le si avvicinò a quattro zampe, avvicinando il suo viso a quello della ragazza, sino a baciarne le delicate labbra.
-< Sei bellissima quando ridi! > le disse con voce bassa, facendola arrossire.
Miroku era sempre molto dolce e carino… sempre?
Si, sempre, tranne quando il suo lato perverso si impadroniva della sua persona.
D’improvviso il cellulare di Sango, che era appoggiato al tavolino, squillò rumoroso, facendo vibrare il suo appoggio e dimenandosi come dotato di vita propria.
-< Pronto?! > disse Sango, attendendo risposta all’altro capo del telefono.
Silenzio… solo il rumore di un respiro agitato, simile ad un sospiro.
-< Pronto?! > disse di nuovo, perdendo la pazienza -< Se questo è uno scherzo non… >
-< Sango… > la voce all’altro capo sembrò destarsi all’improvviso.
-< Kagome, sei tu? > disse sollevata la ragazza -< Cosa c’è? Tutto bene? >
-< Sango… > ripetè Kagome, con la voce rotta dai singhiozzi -< Io… ecco io… >
-< Kagome, ma cosa succede? Perché piangi? > domandò preoccupata Sango, mentre anche Miroku tendeva l’orecchio ed osservava apprensivo l’espressione turbata della sua ragazza.
-< Ecco, vedi, io… io avevo bisogno di parlare con qualcuno! > disse lieve Kagome, tra un singhiozzo e l’altro.
-< Cosa è successo? Vuoi che venga da te? >
-< No…è solo che sono una stupida! > rispose Kagome.
-< Cosa? Perché dici così? > chiese allarmata Sango.
-< Io… non so cosa mi aspettavo! Non c’eravamo detti niente e non avevamo deciso nulla, ma come al solito io mi faccio delle strane e stupide idee e alla fine… alla fine devo sempre soffrire! > disse d’un fiato la ragazza all’ altro capo del telefono -< Infondo mi ha detto solo di prenderci del tempo, come se stessimo assieme, ma non posso fare a meno di piangere! Io mi detesto, mi detesto per questo! >
-< Kagome, non capisco! È successo qualcosa con Inuyasha? > chiese Sango.
-< Si, ecco… io sono andata da lui e… e lui mi ha detto così! Non so neanche perché soffro tanto, infondo non è successo nulla di tragico… sigh sigh! > la sua voce venne interrotta da potenti singhiozzi -< Ma cosa dico? Sono talmente stupida da non riuscire ad ammettere di amarlo… io la amo Sango, da morire! >
-< Kagome… > bisbigliò Sango, non sapendo che altro dire - -< No… > rispose in un bisbiglio Kagome -< ed è proprio perché lo amo che non riesco a smettere di piangere…io… >
-< Senti Kagome, ora smettila! > disse d’un tratto la ragazza -< Se Inuyasha ti ha risposto così ci sarà un motivo… io… guarda, lascia fare a me! >
-< Cosa? Cosa vorresti fare? > domandò preoccupata Kagome.
-< Non ti preoccupare! Tu devi solo tranquillizzarti, ok? > chiese poi Sango.
-< Va bene… > rispose lieve Kagome -< Grazie Sango! >
-< Di nulla! > finì, riattaccando la cornetta.
-< Allora, cos’è successo? > domandò preoccupato Miroku, non appena la ragazza riappoggiò sul tavolino il cellulare.
-< Alzati Miroku! > disse sbrigativa Sango -< Andiamo a casa di Inuyasha! >
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Il sole calava lento e colorato di caldi riflessi rossi, tingendo le bianche nuvole che passavano sporadiche nel cielo di dorate sfumature, come in un dipinto ad olio.
I suoi caldi raggi, frantumati nei mille riflessi della parete di specchi, si propagavano per tutta la stanza, riflettendo l’abbagliante luce dell’astro che si spegneva oltre l’orizzonte, ormai pronto per la notte. Kagome accese lo stereo.
Alla fine, dopo aver parlato con Sango ed essersi finalmente sfogata, l’unica cosa che aveva saputo fare era rifugiarsi nella palestrina delle shikon e cercare di dimenticare tutto, di dimenticare quel cuore che tanto le faceva male, di dimenticare il volto di Inuyasha.
Ecco perché amava tanto la danza: era il suo mondo, la sua piccola dimensione solo per lei, in cui non c’era spazio per pensieri tristi ed per il dolore, in cui il tempo sembrava fermarsi e lei non soffrire più… per poco, era vero, ma almeno per un attimo.
Mentre il lettore cd caricava la canzone che Kagome aveva selezionato, la ragazza si posizionò al centro della stanza, aspettando che le note delle canzone l’accompagnassero nella loro danza di conforto.
Inspirò tre respiri profondi, mentre ancora l’odore delle lacrime le avvolgeva le guance rigate di lacrime impossibili.

Le note di una chitarra si propagarono nella piccola palestrina, mentre Kagome incominciava a muovere le braccia in movimenti lenti che le attraversavano tutto il corpo, aspettando la prima battuta di quella canzone che in quel momento sembrava rispecchiare la sua disperazione.

“ Ieri ho capito che
E´ da oggi che comincio senza te
E tu… l´aria assente
Quasi come se io fossi trasparente
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo ”

Compiendo piccoli movimenti e giri su se stessa, accompagnati dai gesti della testa e dalla luce dei suoi occhi, velati in quel mentre da un sottile strato di taciuta malinconia, si inginocchiò a terra, distendendosi poi a pancia in giù e girando su se stessa, fino ad inarcare la schiena con la battuta iniziale del ritornello.

“ Ma resto immobile qui
Senza parlare...non ci riesco a staccarmi da te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere…
Come se non fosse stato mai amore ”

Incrociando le gambe e ritrovandosi così in ginocchio, compì un salto, ritrovandosi magicamente in piedi.
Una serie di passi veloci, così fluidi e accompagnati dalle emozioni che le solcavano il viso, la portarono a compiere una spaccata in aria,come librandosi in volo lontano da tutti i pensieri di questa terra.

“ Io sopravviverò
Adesso ancora come non lo so
Il tempo qualche volta può aiutare
A sentirsi meno male...
A poter dimenticare
ma adesso è troppo presto ”

Le note lente, ma ben scandite della canzone, sembravano rispecchiare il suo stato d’animo: una rabbia interna che le attraversava tutto il corpo sembrava raggiungere il limite in una serie di vorticosi passi, sembrava dover esploderle dentro da un secondo all’altro, ma mentre stava per raggiungere il culmine si fermava, faceva un rapido dietro front, troppo provata da quelle ali che non si aprivano, non la aiutavano a spiccare nessun volo lontano.
Mentre compieva una serie di passi lenti, una lacrima solcò il volto teso di Kagome.

“ E resto immobile qui
Senza parlare... non ci riesco a stancarmi di te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere… come se non fosse stato mai amore
… come se non fosse stato amore ”

E di nuovo il ritornello, di uovo una serie di piroette su se stessa in un esplosione di emozioni.
Era come se il suo corpo urlasse, si dimenasse nel dolore che la voce non riusciva ad esprimere.

“ come se non fosse stato mai..
... e vorrei fuggire via, vorrei nascondermi ”

Ora i suoi movimenti erano lenti, quasi immobili… non c’era più alcun posto dove scappare, dove nascondersi, bastava solo rimanere immobili, fermi per non procurarsi altro inutile dolore.

“ Ma resto ancora così, senza parlare, senza dirti ¨non te ne andare¨
Non mi lasciare tra queste pagine…
… e poi, e poi, e poi vivere
come se non fosse stato mai amore
...come se non fosse stato amore ”

Kagome ripetè una serie di giri su se stessa, fermandosi poi all’ultima battuta, scandendo le ultime parole di quella canzone…
-< …come se non fosse stato mai amore… > bisbigliò, mentre distendendosi a terra le lacrime incominciavano ad uscire dai suoi bell’occhi profondi.
[ Laura Pausini - Come Se Non Fosse Stato Mai Amore dal cd Resta in ascolto ]
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Drin!!!
Il campanello della porta suonò rumoroso, destando Inuyasha dai suoi pensieri.
Ancora parzialmente assonnato si alzò dal divano, dove, appoggiato in malo modo, stava l’odioso libro di giapponese antico, spiegazzato e non ancora studiato.
Ci aveva provato, davvero, a mettersi d’impegno e a provare a fare i compiti, ma i suoi pensieri non ne volevano sapere… il volto di Kagome tornava sempre a tormentarlo in ogni sbatter di ciglia.
-< Sango!! Miroku!! > disse sorpreso, aprendo la porta ai due che lo guardavano perplessi: indossava solo un paio di pantaloni blu di una tuta.
-< Ah…aspettate, mi metto qualcosa! > disse, andando un secondo in camera a prendersi una maglia: sebbene fosse ormai autunno inoltrato la sua costituzione di hanyou lo portava a soffrire difficilmente il freddo.
-< Allora, come mai siete venuti qui? > chiese poco dopo, ricomparendo in salotto.
-< Ecco Inuyasha, è successo qualcosa con Kagome? > chiese tempestiva Sango.
Inuyasha si fece serio in volto.
-< Perché? Avete parlato con Kagome? > chiese preoccupato.
-< Mi ha telefonato oggi pomeriggio… stava piangendo! > gli rispose la ragazza, mentre l’hanyou si sedeva sconsolato sul divano.
-< Io… mi dispiace… > riuscì solo a dire, mentre anche Sango e Miroku gli si sedevano diffronte.
-< Cos’è successo Inuyasha? > chiese d’un tratto Miroku.
-< Io… ho dovuto dirle di prenderci del tempo… altrimenti, se non l’avessi fatto, l’avrebbero squalificata dal campionato nazionale! > spiegò brevemente, mentre Sango e Miroku lo guardavano stupiti.
-< Cosa? > urlò Sango, alzandosi dal divano -< Chi diavolo ti ha detto una cosa del genere? >
-< è stato Koga… Kikio, la sorella di Kagome, glielo ha riferito! > disse Inuyasha.
-< O kami-sama… ma è una cosa orribile! > bisbigliò Sango, risiedendosi sul divano.
Interminabili attimi di silenzio scandivano il tempo che sembrava essersi fermato.
-< Tutta questa storia Kagome non la sa? > chiese d’un tratto Miroku.
-< Certo che no! > urlò Inuyasha, sull’ orlo di una crisi di nervi -< Come avrei potuto dirglielo? >
-< Kikio… Kikio ha paura dell’abilità di Kagome? > chiese Miroku.
-< Io… > rispose incerto Inuyasha -< … penso di si! >
- disse Miroku, lasciando basiti sia la sua ragazza che l’hanyou.
-< è chiaro che? > domandò Sango -< Non capisco a cosa ti riferisci! >
-< Pensatici un attimo… riuscire a far squalificare una persona dal campionato nazionale è una cosa difficilissima, per non dire impossibile, anche per chi abbia delle conoscenze all’interno della giuria. Quindi, l’unico modo per Kikio di vincere su Kagome, è quello di non farla partecipare al pieno delle forze al campionato… debilitarla fisicamente o moralmente… e si sa, per una ragazza il punto più debole è quello sentimentale! > spiegò sbrigativamente Miroku.
-< Vorresti dire che Kagome non gareggerà al meglio solamente perché io l’ho lasciata? > domandò sorpreso Inuyasha.
-< Quanto manca alla gara, Inuyasha? > domandò serio Miroku -< Due mesi, nell’arco dei quali c’è la gita e le vacanze di natale… credi che in questo periodo, molto breve, Kagome riuscirà a prepararsi al meglio? >
-< Ma… ma se poi la squalificano lo stesso? > urlò Inuyasha, mentre nella testa migliaia di pensieri si agrovvigliavano gli uni sugli altri.
Possibile? C’era cascato… c’era cascato in pieno!
-< In quel caso dovranno darle delle spiegazioni sulla squalifica e i ricorsi sono sempre possibili! > disse Sango, intervenendo nella discussione.
Inuyasha si alzò di scatto dal divano… una fretta immane gli attraversava tutti il corpo, mentre deciso di avvicinava alla porta.
-< Dove vai? > chiese Sango, raggiungendolo.
-< Vado da Kagome… e poi a picchiare quello stupido di Koga! > urlò l’hanyou, aprendo la porta.
-< Inuyasha… ho detto a Kagome di tranquillizzarsi, quindi pensò che sarà andata in… > la frese di Sango venne interrotta dalla voce decisa dell’hanyou.
-< In palestra… sarà andata lì! > le disse in un sorriso Inuyasha, uscendo di corsa di casa.
-< Cavoli… non mi aspettavo proprio avrebbe reagito così! > disse in un sorriso Miroku, uscendo con Sango dall’abitazione dell’amico.
-< Io non mi aspettavo che dietro ci fosse tutto questo assurdo complotto! > disse seria Sango -< Ma gliela faremo pagare… a caro prezzo… vincendo il campionato! >
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Il cielo, ormai tinto di stelle lontane, era colorato di un sottile strato di seta blu, lievemente spruzzato di rosso a Ovest, dove il sole continuava a splendere chissà dove.
Kagome camminava silenziosa lungo il viale della scuola ormai deserta.
Si sentiva meglio… almeno un pochino.
Ballare le era sempre stato d’aiuto… senza la danza come diamine avrebbe mai fatto?
D’un tratto, alzando gli occhi diffronte a sé, notò una figura famigliare appoggiata al cancello d’ingresso.
-< Cosa ci fai qui… > disse avvicinandoglisi -< … Koga? >

Continua capitolo 20…

Ah… stiracchiamoci per bene che sono completamente senza energie!
Sarete soddisfatti… due capitoli in una settimana, per non parlare di “ pirati ” ed “ il mio destino è con te ” su Efp… ci sto proprio dando dentro!^^
Che ne pensate? Vi è piaciuto?
Sulla canzone sono rimasta indecisa fino all’ultimo… a me piace molto, voi che mi dite?
COMMENTATE! COMMENTATE! COMMENTATE!!!! ... altrimenti… eh eh eh… baci baci Kaggy008!
P.s. se ne avete la possibilità compratevi il dvd della quarta serie di inu che è uscito la scorsa settimana… è bellissimo! Innanzi tutto si vede finalmente tutta la sigla finale completa, dov’è c’è un immagine di Kagome che raccoglie l’acqua con le mani e si riflette sulla sua superficie che è bellissima…e poi l’atmosfera… ho ancora la pelle d’oca! Ed in più, la puntata TRA PRESENTE E PASSATO è mitica… Inu che dorme sul letto di Kaggy… è un amore!!!!

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Capitolo 20
*** IN SOSPESO TRA GLI ALBERI DI CIGLIEGIO ***


Buon giorno a tutti, come va?
Ora che inizio a scrivere sto capitolo sono le 7 di mattina quindi chiedo scusa se risulterà un tantino sconclusionato e qualche frase verrà fuori male… sono dura a riprendermi dopo una nottataccia passata a fare un incubo di quelli… non ve lo racconto perché era talmente assurdo che solo una mante malata come la mia riesce a pensare certe cose!
Ora vi lascio a leggere questo bel capitolo ( ma dove? ) e commentate numerosi!
Baci ancora a quelli che mi scrivono tutte le volte… siete mitici!
Nota nel leggere il capitolo: probabilmente, presumo, nel corso del capitolo, sarete tentati di chiudere tutto e di non leggere, ma abbiate pazienza e terminate queste poche pagine!^^

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”

CAPITOLO 20
IN SOSPESO TRA GLI ALBERI DI CIGLIEGIO

La fredda aria di metà autunno spirava pungente tra le secche foglie raggruppate ai lati del marciapiede, spargendole nell’aria in un turbinio di vortici trasparenti.
Kagome si strinse la giacchetta alle spalle, mentre, abbottonandosela al petto, le sue mani impattavano contro qualcosa di liscio e sferico.
Per un attimo, abbassando lo sguardo, i suoi pensieri si persero nel constatare che al collo teneva ancora la shikon che le aveva regalato Inuyasha.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Inuyasha, in quella circostanza, era stato così dolce e carino… ma si era sbagliata si, si era sbagliata, perché quella luce che aveva visto nei suoi bellissimi occhi d’ambra non era legata allo stesso sentimento che Kagome sentiva nel petto per l’hanyou, no… non lo era.
Testardi, entrambi, sicuramente, e per questo in eterno conflitto… ma questa volta il loro orgoglio non centrava.
Silenzi,sguardi carichi di parole troppo difficili e lacrime copiose… ora solo questo avrebbe potuto aspettarsi da quel dolore che le tormentava il petto e la mente.
-< Kagome… tutto ok? > la voce di Koga la destò dai suoi tristi pensieri.
-< Eh…si, tutto a posto! > gli rispose in un sorriso tirato -< Se cerchi Inuyasha oggi non ha gli allenamenti! >
-< Non sono qui per lui! > disse serio il lupo -< Volevo parlare con te? >
-< Con me? > chiese sorpresa la ragazza dai lunghi capelli corvini -< Riguardo cosa? >
-< Riguardo alle stupide decisioni che Inuyasha ha preso negli ultimi giorni!Riguardo a quello che ti ha detto! > rispose Koga, lasciando Kagome di sasso. -< Cosa? > chiese Kagome con voce flebile -< A cosa ti riferisci? Come sai quello che mi ha detto? > urlò indispettita.
-< Immaginavo che avrebbe preso del tempo dopo quello che gli ho riferito! > disse serio Koga, senza scomporsi.
-< Dopo quello che gli hai raccontato? > chiese scura in volto Kagome -< Cos’è questa storia? >
-< Io… penso di non essere la persona più adeguata per spiegarti questa situazione! > le rispose il lupo, avvicinandosi alla ragazza -< Dovevo solo dirti di chiarire le cose con lui… per il resto, per quel che mi riguarda, se tu lo lasciassi definitivamente per metterti con me ne sarei più che felice! > concluse, prendendole le mani tra le sue.
Kagome arrossì leggermente, mentre il suo sguardo rimaneva fisso in un punto non ben determinato: Koga, Inuyasha, questo discorso sibillino e tutta la situazione di per sé così assurda… una gran confusione le rimbombava in testa, ma di una cosa era certa, voleva vederci chiaro.
-< Koga…io… >
-< Hey, hai tutto il tempo che vuoi! > le disse con voce dolce il lupo, arricciando il naso -< Ora devo andare… sta arrivando una persona che vorrà sicuramente parlare con te! > detto questo staccò le sue mani da quelle calde della ragazza, voltandosi e allontanandosi di corsa.
-< Ko…ga… > bisbigliò Kagome, mentre voltandosi il suo cuore perdeva un battito.
Una figura a lei ben nota le si stava avvicinando.
-< Inuyasha… > disse in un filo di voce, mentre l’hanyou ricambiava il suo sguardo.
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Inuyasha respirava a tratti, con il fiato rotto nella gola e i muscoli indolenziti per la lunga corsa.
Mentre si precipitava lungo le buie stradine mal illuminate dai lampioni dalla luce opaca, si era ritrovato più volte a ridere di se stesso e a darsi del completo imbecille.
-“ Perché diamine lo faccio? ” si chiedeva mentre il cuore correva alla sua stessa andatura.
Ma non appena la vide, la stessa natura della sua domanda gli sembrò del tutto inutile e superficiale, svanendo dalla sua mente e dal suo cuore.
-< Kagome… > disse con fiato corto, avvicinandosi alla ragazza che lo guardava perplessa. -< Inuyasha… che ci fai qui? > domandò, notando come le gote di Inuyasha fossero arrossate per la lunga corsa -< Koga mi ha detto delle cose che non riesco a capire e… oh, non ci capisco più nulla! > sbraitò, puntando stizzita i piedi a terra.
-< Koga? > chiese Inuyasha, irritandosi d’un tratto -< Che ti ha detto? > chiese, prendendo le spalle alla ragazza e guardandola fisso negl’occhi di un dolce sapore.
-< Lui… non riesco a capire, mi ha detto che dovevo chiarire le cose con te, che dovevi parlami… > disse Kagome, distogliendo lo sguardo da quello di Inuyasha.
-< Solo questo? > domandò perplesso l’hanyou, allentando la prese sulle braccia della ragazza.
-< Che altro doveva dirmi? > urlò irritata Kagome -< Doveva forse ricordarmi quello che mi hai detto tu l’altro giorno? Doveva forse confermarmi che io non ti piaccio? Doveva forse… > le parole le scemarono in gola, mentre copiose lacrime le rigavano le guance.
Portandosi le mani al volto coprì i suoi grandi occhi grondanti di tristezza, mentre Inuyasha la guardava perplesso e turbato.
Odiava vederla piangere ed odiava sentirsi colpevole di quelle lacrime ingiuste.
-< Io… io ti chiedo scusa! > le disse con voce dolce, circondandola teneramente con le sue forti braccia e attirandola a se -< Sono stato uno stupido, ma la cosa non è dipesa da me! >
La schiena di Kagome venne percorsa da un freddo brivido, mentre una calda sensazione di protezione l’avvolgeva tutta.
Timidamente alzò il capo, incontrando i profondi occhi di Inuyasha.
Lui…lui la stava abbracciando?
-< Cosa… cosa vuoi dire? > chiese titubante, mentre le lacrime non smettevano di solcarle il volto.
-< è una storia lunga… > le rispose serio l’hanyou, stringendola ancora di più a sé e affondando con il volto nei suoi capelli d’ebano -< … ed io sono stato uno stupido! Mi dispiace di averti detto quelle cose… io… io non lo pensavo davvero! >
-< Cosa? > chiese in un bisbiglio Kagome -< Io…io ti piaccio ancora? >
-< Si… > disse lui, scostandola leggermente da sé per poterla guardare in volto.
Kagome sorrise timidamente, mentre con dita delicate Inuyasha le asciugava le lacrime ormai ferme.
-< Davvero? > chiese nuovamente lei, ora così felice tra le sue braccia.
Inuyasha annuì, avvicinando il volto a quello della ragazza, che però, invece di unire le sue labbra a quelle del ragazzo, lo fermò poggiando due dita delicate sulla sua bocca.
-< Non ancora… prima raccontami cos’è successo! > disse seria la ragazza, mentre Inuyasha la guardava imbarazzato per il suo gesto così bruscamente interrotto.
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-< Allora Inuyasha ti ha raccontato tutto? > domandò assonnata Sango, tappandosi con le mani un grande sbadiglio.
Kagome annui.
-< E che ne pensi di Kikio? > chiese nuovamente la ragazza dall’alta coda castana.
-< Penso che sia finalmente venuto il momento di fargliela pagare! > disse seria Kagome.
-< E con Inuyasha, come va? >
-< Abbiamo chiarito… > rispose in un sorriso Kagome, arrossendo timidamente -< Però siamo rimasti come dire… >
-< Come eravate prima? > chiese intuitivamente Sango.
-< Già… ancora niente di definitivo! > rispose in un sospiro Kagome.
-< Ah… chissà quando ti dirà di amarti? > chiese rassegnata Sango, alzando lo sguardo al cielo.
-< Di amarmi? > domandò rossa in volto Kagome -< Ma non… >
-< Oh cara, non dirmi che non lo hai ancora capito? > chiese diverta l’amica.
-< Non lo so Sango… sarebbe troppo bello se i suoi sentimenti nei miei confronti fossero così profondi! > disse seria Kagome, voltandosi a guardare Inuyasha che rincorreva attorno all’ autobus uno sventurato Miroku.
Era passata circa una settimina dalla sera in cui Inuyasha aveva finalmente chiarito la questione, e le cose tra loro sembravano essere tornate come prima.
Kagome aveva deciso di lasciarsi quella tristezza e il dolore di quei giorni passati alla spalle, felice di aver ritrovato un sentimento che credeva di aver smarrito in mezzo a tanto dolore che semplici parole le avevano procurato.
A dir la verità non avevano poi parlato molto tra di loro, ma infondo, pensava in un sorriso Kagome, avrebbe avuto due interi giorni per spendere anche troppe parole.
-< Avanti ragazzi! > disse d’un tratto la professoressa Kaede -< Tutti in pulman, si parte per Osaka! >
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il sole, alto nel cielo di mezzo girono, riscaldava con i suoi tiepidi raggi l’aria fresca della mattinata.
La piccola palestrina delle shikon, immersa nel silenzio, era illuminata dagli abbaglianti riflessi dei specchi alle pareti, mentre, in quella calma irreale, si potevano quasi vedere e sentire le note di un balletto ed i movimenti di una ragazza immaginaria danzare.
La porta trasparente si aprì, mentre una figura taciturna e scura in volto usciva dalla palestrina, richiudendosi silenziosamente la porta dietro le spalle.
-“ Ti sbagli se credi sia finita così, mia cara sorellina! ” pensò Kikio, allontanandosi non vista da quel luogo in cui, un tempo, gli alberi di ciliegio coloravano il cielo azzurro.

Continua capitolo 21…

Gwaaa!!!! Ecco a voi perfidia Kaggy!!!
Pensavate che tutto fosse finito?
Ebbene, le cose, senza che io tiri fuori altri problemi, sono ancora in via d’evoluzione…
Inuyasha e kagome devono ancora parlare di alcune cosuccie che durante la gita dovranno venire fuori, Miroku dovrà fare ancora lo stupido e la tomba dovrà ancora molto scassare le scatole, come avete ben visto!
Chissà che avrà mai fatto Kikio nella palestrina delle shikon?
Ah ah ah… me perfidia!!!!
Mi raccomando commentate numerosi uno dei miei capitoli più brutti… O divina ispirazione, dove ti sei cacciata?

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Capitolo 21
*** IN GITA! ***


Buon giorno a tutti vacanzieri intenti nei preparativi per la partenza o di ritorno dalle spiagge assolate di chissà quale magnifico posto, come state?
Io non mi posso lamentare, ma ho paura che la mia condizione mentale stia peggiorando a vista d’occhio: nella noia più assoluta di questi gironi estivi, io ed una mia amica ci siamo messe a pedinare il suo ex ragazzo, facendo a volte delle figuracce grandissime… ah, vorrei tanto sprofondare!
Poi non so se sia più stupido il fatto di raccontarvi queste cose o riderci su…
Va bene, lasciamo perdere! Ecco a voi uno dei miei capitoli più divertenti! Mi sono divertita un sacco a scriverlo!^^

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”

CAPITOLO 21
IN GITA!

Il cellulare squillava fastidioso nella piccola borsetta, vibrando rumoroso per l’avviso di chiamata.
-< Pronto? > disse la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< Ciao Kikio, sono io! > rispose la voce femminile all’altro capo del telefono -< Ti chiamo per quella questione che mi avevi spiegato! >
-< Ah si, aspettavo tue notizie, allora? > chiese impazziente Kikio.
-< Allora, mi dispiace, ma non posso! Non posso squalificare una ragazza dal campionato nazionale senza motivo, capisci bene che andrei incontro a molti problemi e, nel caso peggiore, mi toglierebbero dalla giuria > spiegò la donna all’altro capo della cornetta.
-< Mi immaginavo una risposta del genere! > rispose stizzita Kikio.
-< Mi dispiace, ma sai com’è! >
-< Non ti preoccupare, ho già in mente qualcos’altro, solo avrei bisogno di un tuo piccolo aiuto! > disse con voce mielosa la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< Dimmi, ti ascolto! >
-< Per quanto riguarda la gara a squadre non me ne importa un fico secco, ma per quella individuale, non è che potresti mettermi prima dell’esibizione di Kagome? Vorrei esibirmi prima di lei e non penso che per questo ti creeranno problemi! > chiese la ragazza, con un sorriso soddisfatto in volto.
-< Si, questo lo posso fare! > rispose la voce femminile -< Ma cos’hai in mente? >
-< Lo vedrai… ah ah ah… lo vedrai! >
---------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gli alberi sfilavano veloci lungo il paesaggio, correndo quasi alla stessa velocità delle nuvole bianche alte nel cielo.
Il pulman correva veloce su un mare di scuro asfalto, lungo l’autostrada che collegava direttamente Tokio con Osaka e, che in quel momento, era quasi del tutto sgombra.
Kagome ammirava, immersa nel silenzio dei suoi pensieri, il paesaggio che cambiava, che vedeva correre con lei verso la sua stessa meta.
Guardare oltre il finestrino ed osservare il paesaggio che cambia così velocemente e lentamente allo stesso modo, immaginarsi una vita in quei paesi sulla costa o su quelle montagne all’orizzonte, insomma, immaginarsi di vivere una vita estranea, fuori dall’abitudine, una vita nuova, le era sempre piaciuto.
Era, insomma, un modo come un altro per sfuggire alla realtà, per sognare, per abbandonare in un attimo i pensieri e dare libero sfogo ai sogni. Kagome sorrise, guardando il suo debole riflesso trasparente sul grande finestrino al lato del sedile.
Tutto quello che aveva sempre pensato,da quei suoi viaggi fantastici in mondi immaginari, all’immaginarsi il suo futuro, e anche la danza, si, la danza, non erano che uno strumento, una dolce distrazione, per fuggire i suoi problemi ed allontanarsi da quel mondo che la morte del padre aveva fatto ricadere sulle sue spalle.
Kikio… già, Kikio, non l’avrebbe mai capita e, dopo quello che era successo con Inuyasha, non l’avrebbe mai perdonata.
Kagome non si riteneva una persona vendicativa o che serbasse rancore,ma visto che il tempo delle parole e dei mezzi termini era, dunque, e non certo per suo volere, finito, che si passasse dunque ai fatti.
Era strano, e, se volete, buffo, che a farle capire tutto questo e a tirarle fuori quella grinta che da tanto non sentiva di possedere, fosse stato proprio l’incidente con Inuyasha.
Era venuto, finalmente, il momento di fermarsi e di smetterla di fuggire… ora aveva qualcosa per cui lottare, qualcosa, che oltre la danza, possedeva il suo cuore.
-< Kagome! > la voce della sua vicina di posto la riscosse dai suoi pensieri -< Perché ridi senza motivo come una stupida? >
-< Niente Sango! > rispose sbrigativa Kagome, distogliendo lo sguardo dal finestrino -< è solo che mi sento di buon umore! >
-< Ne sono felice! > le disse Sango in un sorriso -< Guarda qua! > concluse, passandole il cellulare.
Il displey era illuminato e la cartella dei messaggi aperta.
-< Ciao Sango, che stai facendo di bello? Non starai scappando di casa con un bellissimo ragazzo con il codino e con il fascino di un vero dongiovanni? > lesse Kagome -< Chi è? Una tua amica? > domandò poi.
-< No, è quel cretino di Miroku! > rispose sbuffando la ragazza dall’alta coda castana.
Kagome scoppiò a ridere: Miroku ed Inuyasha erano seduti due file di sedili più indietro… evidentemente non avevano molto da fare.
Kagome si alzò leggermente dalla sua poltrona, voltandosi a guardare indietro: Inuyasha teneva il solito broncio, mentre Miroku rideva divertito… non era difficile capire chi fosse la mente di quel diabolico, e insgamabile, scherzo.
-< Dai, rispondigli! > disse entusiasta Kagome, battendo le mani per l’eccitazione.
-< Cosa? E che dovrei scrivergli? > chiese dubbiosa Sango -< Non vorrai mica che mi abbassi al livello di quel idiota? >
-< Uffi, dai Sango, è divertente! > disse con voce supplichevole la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< E va bene… > si rassegnò infine Sango, non ancora del tutto convita -< Allora, che gli rispondo? >
-< Scrivi: Sto andando a trovare il mio ragazzo di Osaka con una mia amica! Abbiamo deciso di lasciare a casa quei due babbuini dei nostri spasimanti! >
-< Oh… questo mi piace! > disse divertita Sango, che evidentemente incominciava a prenderci gusto -< Ora voglio proprio vedere che mi risponde! >
Difatti la risposta non si fece attendere e il cellulare vibrò dopo pochi minuti.
-< Sei sicura che due bei ragazzi, alti, avenenti e dotati, non possano dissuadervi in qualche modo? > lesse ad alta voce Sango, mentre Kagome tratteneva a stento le risa.
-< Dotati?...eh eh eh…io questo non lo so! > disse imbarazzata la ragazza dai lunghi capelli corvini, mentre Sango la guardava stupita.
-< Kagome, Kagome, questo da te non me l’aspettavo! > disse con tono malizioso Sango -< Comunque è una bella risposta! Glielo scrivo! >
-< Ma no, dai, saresti troppo cattiva! > protestò Kagome, ma Sango aveva già inviato il messaggio.
Kagome si voltò nuovamente ad osservare i due, che si scorgevano appena oltre poche file di sedili: era quasi impossibile distinguere i loro visi, ma, le sembrò quasi, che Inuyasha fosse arrossito e Miroku ridesse di gusto.
-< Hanno risposto, leggi qua! > le disse dopo pochi minuti Sango, porgendole il cellulare.
-< Pro… provare per credere! > balbettò Kagome, arrossendo violentemente.
Si alzò per la terza volta, questa volta imitata da Sango: Inuyasha stava tentando di strangolare Miroku… evidentemente non era d’accordo con la risposta, o, quanto meno, non con l’esplicita proposta.
-< Ragazzi, ragazzi! > la voce della professoressa Kaede riportò calma e silenzio nel pulman chiassoso -< Sedetevi per favore, e preparatevi, siamo ormai arrivati ad Osaka! >
---------------------------------------------------------------------------------------------------------- L’acqua spruzzava dotata di vita propria in tutte le direzioni, ricadendo in piccole gocce di fresca rugiada sulla superficie mossa del piccolo laghetto, dove, tra i massi depositati lì come ornamento, piccoli pesci rossi, dalle liscia pelle di mille riflessi, nuotavano in silenzio ed indisturbati.
Kagome lì osservava annoiata, mentre, seduta sul bordo della piccola fontana, aspettava con Sango l’arrivo di Miroku ed Inuyasha.
-< Quanto diamine di tempo ci mettono quei due per prendere quattro biglietti? > chiese d’un tratto Sango, alzandosi di scatto dal suo posto -< Perché abbiamo formato il gruppo della gita con loro? >
-< E dai Sango, c’è molta gente oggi! > le rispose in un sorriso Kagome.
Erano da circa una mezz’oretta sedute davanti all’entrata del museo di storia naturale di Osaka, loro prima metà per quel giorno, e, da quando Miroku si era offerto di procurare i biglietti per l’ingresso al famoso edificio, portandosi dietro un Inuyasha non troppo convinto, i due erano letteralmente scomparsi.
-< Vieni con me, andiamo a dare un occhiata! Ho un brutto presentimento! > le disse seria Sango, incamminandosi vero l’ingresso del museo.
La grande sala che fungeva da centro di smistamento delle varie comitive e, dove una lunga fila di persone, attendeva annoiata la possibilità di farsi un biglietto per entrare finalmente al museo, era gremita di gente.
Alcune guide parlavano tra di loro, altre, accompagnando le rispettive comitive, iniziavano il giro “ turistico ” per le numerose sale del grande edificio.
Con passo deciso e rapido Sango si diresse verso la fila di persone che attendeva diffronte allo sportello dei biglietti.
-< Lo sapevo! > sbottò la ragazza dall’alta coda castana, portandosi una mano al volto.
Miroku stava allegramente parlando, per non dire che ci stava provando, con la cassiera dietro il bancone, una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi.
Inuyasha lo guardava annoiato e alquanto irritato: chissà da quanto quello stupido libertino stava discorrendo con la giovane?
-< Miroku! > urlò inviperita Sango, avvicinandosi al ragazzo con il codino e tirandolo da parte -< Ma che cavolo stai facendo? >
-< O mio divina Sango, stavo solo scambiando quattro chiacchiere con la bella cassiera! > rispose allegro il giovane.
-< Hai preso i biglietti? > chiese laconica la ragazza.
-< Certo tesoro! > rispose Miroku in un sorriso.
-< Bene allora, Inuyasha, Kagome, venite! > disse seria Sango, prendendo per il codino Miroku e tirandolo verso l’ingresso del tour per le sale del museo.
Kagome tratteneva a stento le risa: quei due assieme erano davvero troppo buffi!
-< Kagome… > la voce calda di Inuyasha la destò dai suoi pensieri.
-< Dimmi Inuyasha! > disse radiosa la ragazza.
-< Ecco… per il messaggio che ha mandato prima Miroku in pulman… io…ecco > farfugliò l’hanyou alquanto imbarazzato.
Kagome arrossì vistosamente:
-< Non ti preoccupare… era solo uno scherzo… > gli rispose in un sorriso.
Inuyasha annuì, distogliendo lo sguardo dagl’occhi profondi della ragazza.
-< Invece… per quel che riguarda l’imbroglio di Kikio? > chiese poco dopo il mezzo demone, tornando a fissare la ragazza dai lunghi capelli corvini. -< Non ti preoccupare Inuyasha, sistemerò la faccenda alle nazionali! > gli rispose decisa Kagome.
-< Mi riferivo a quello che ti ho detto e ho fatto io! > disse lui serio.
Kagome lo fissò in quei bellissimi occhi d’ambra: Inuyasha si preoccupava ancora per quello che era successo?
Per lei ormai quella era una storia chiusa, una ferita che si stava cancellando man a mano che passava il tempo in sua compagnia, perché allora lui ci pensava ancora?
Forse… forse perché il suo sentimento era molto profondo?
-< Abbiamo chiarito no? > disse lei in un sorriso, prendendogli la mano -< Raggiungiamo quei due, prima che combinino qualcos’altro! >
Inuyasha annuì, arrossendo lievemente per quel contatto inaspettato.
-< Kagome… > la riscosse poco dopo, stringendole la mano.
-< Dimmi? > disse lei.
-< Questa sera… ti vorrei parlare! > le disse lui serio.
-< Va bene! > rispose Kagome in un sorriso.
-“ Questa sera… glielo dirò! ” pensò agitato l’hanyou, mentre l’ansia per il tramonto del sole scandiva il tempo all’apparizione delle stelle.

Continua capitolo 22…

Allora? Cosa or dunque ve ne pare?
Forse era un po’ noioso, ma mi serviva questo capitolo di collegamento per far appianare definitivamente le cose tra Kagome ed Inuyasha, in vista del prossimo, intenso, capitolo! Ovviamente i guai non sono finiti e le situazioni si evolveranno un maniera inaspettata forse…mah, chi lo sa!
Mi raccomando, lasciate tanti commentini!
Grazie ancora per i commenti che mi inviate sempre numerosi!
Baci, baci, baci, kagome008!^^

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Capitolo 22
*** LE NOTTI DI OSAKA ***


Ciao a tutti, ragazzi e ragazze, eccomi giunta ad aggiornare un capitolo molto importante di questa storia…ah ah ah, non state nella pelle, vero? ( si, come no! nd voi )
Questa settimana nel mio paese c’è la sagra e tutte le sere sarò fuori con le amiche, anche se a dire il vero non ne ho proprio voglia, in quanto in queste occasioni paesane si fanno sempre dei bruttissimi incontri, insomma, si incontra gente che è meglio dimenticare, non so se capite, forse saretta si, no? Comunque i doverosi ringrazziamenti a tutti voi che leggete questa ff, ed in particolare a le_montagnine che mi commenta sempre tutte le ff con bei e lungi commenti! ( ma davvero sei una mia fan? nd me ) [ si, credici agli ufo! Nd voi ]
Ora vi lascio al cappy, leggete e commentate!^^

Leggenda: -< discorso > -“ pensiero ”

CAPITOLO 22
LE NOTTI DI OSAKA

Le piccole stradine della mite città di Osaka, erano illuminate a giorno dal chiarore della luna piena che svettava alta nel cielo buio, spruzzato di stelle lontane.
Il vento gelido, dell’inverno che avanza, spirava freddo e giocoso in lungo ed in largo, muovendo in mille fruscii i secchi rami degl’alberi ormai in letargo, assopiti in un lungo sonno nell’attesa della prossima primavera.
Nel piccolo albergo, una costruzione carina, molto elegante, posizionata un po’ fuori dal centro, c’ era un fracasso di voci e rumori, mentre, nella sala da pranzo, un intera classe, proveniente da Tokio, era riunita a cenare dopo l’estenuante fatica del pomeriggio, nel visitare musei e parchi, nel seguire attenta le guide ed imparare cose assolutamente noiose.
Due grandi tavole rettangolari occupavano la piccola stanzina adibita a sala da pranzo, dove gli studenti, divisi in base al sesso, ragazze da una parte, ragazzi dall’altra, sedevano in un vociferare di voci e di rumori, chiacchierando animatamente e rimpinzandosi la pancia dopo l’estenuate giornata. -< Che avete intenzione di fare sta sera? > chiese un ragazzo dai folti capelli biondi -< I professori intendono lasciarci un po’ di libertà ed a quanto ho saputo il coprifuoco cade a l’una! >
-< Cosa? > urlò Miroku, alzandosi di scatto dal suo posto -< Non sapevo una notizia del genere! >
-< Sei sicuro di quello che dici? > chiese curioso Inuyasha, inghiottendo un boccone di sushi.
-< Giurin giretto si! > rispose il ragazzo -< Che avete intenzione di fare? >
-< Ci si va a divertire con le ragazze! > esultò Miroku -< E poi… >
-< Io la camera non te la lascio! > sbottò tempestivo Inuyasha -< D’accordo che dividiamo la stessa stanza, ma non ti darò la possibilità di fare il vero e proprio maniaco sessuale! >
-< No Inu-chan, che dici! > mugugnò il ragazzo con il codino, giungendo le mani in preghiera -< Che i kami ti perdonino per i tuoi pensieri impuri! >
-< Hey! > disse offeso l’hanyou.
-< Ho capito, ti vuoi divertire con la moretta…Higurashi giusto? > chiese sornione il primo ragazzo.
Il volto di Inuyasha si colorò di un rosso acceso, strozzandosi quasi con un boccone di cibo:
-< Che cavolo dici…io non… >
-< Erano questi i tuoi piani, amico mio? > domandò serio Miroku, guardando l’amico con occhi scintillanti -< potevi dirmelo subito! Ti lascerò la camera in modo che tu ti possa divertire in santa pace! > concluse Miroku, guardando divertito l’hanyou pronto a scoppiare da un secondo all’altro.
- urlò indispettito Inuyasha, sollevando un fracasso infernale.
Poco distante dal piccolo putiferio, un altro gruppo di ragazze stava discutendo sul programma della serata.
-< Allora, che si fa ragazze? Ci si va a divertire in qualche discoteca!? >
-< Si, si, io ci sto! >
-< Ma i professori non vorranno…cioè, non sarà permesso! > disse timidamente Kagome, intromettendosi nella discussione.
-< Dai Kagome, chi vuoi che lo venga a scoprire! > le disse in un sorriso Sango.
-< Bhe… io veramente mi sento molto stanca, penso che rimarrò in albergo! > disse seria Kagome.
-< Ma ti senti bene? Sei sicura di non voler venire con noi? > insistette Sango.
-< No, vedi, il fatto è che… >
-< Ragazzi, un attimo di attenzione per favore! > a parlare era stata la professoressa Kaede -< A quanto pare siete stati già informati della nostra intenzione di lasciarvi un po’ di libertà questa sera, quindi non mi dilungherò molto in questo discordo. Ovviamente vi è proibito andare nelle discoteche, nei locali di steep tese ed in luoghi malfamati! Vi prego, siate responsabili! Non bevete, non vi drogate e non abbiate strani rapporti con estranei e tra di voi! Non fateci pentire di questa opportunità che vi abbiamo concesso! >
Un borbottio di assenso si sollevò da tutti gli studenti lì riuniti che, ovviamente, aveva ascoltato solamente metà del discorso della prof.
-< Allora quando avete finito di pranzare potete andare! A mezza notte ognuno nelle proprie stanze, verremo a controllare! > concluse Kaede, ritornando a sedere, mentre un gruppo di studenti subito si alzava ed usciva di corsa del bunker dei professori.
-< Hey ragazze! > disse sbruffone Miroku, avvicinandosi con i suoi compari al gruppo di ragazze ancora seduto a tavola -< Cosa avete intenzione di fare sta sera? >
-< Bhe…stare il più lontane possibile da te! > sbottò Sango, alzandosi dal suo posto.
-< Sango, mia divina Sango, un colpo al cuore! > mugugnò Miroku, tra le risata dei ragazzi.
-< Tu Kagome, che vuoi fare? > chiese timido Inuyasha, avvicinandosi alla ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< Già Kagome, vieni o non vieni con noi? > domandò a sua volta Sango.
-< Come? Perché, non hai voglia di venire? > chiese perplesso l’hanyou.
-< No, no, vengo, vengo! > disse frettolosa Kagome –“ Inuyasha aveva detto di voler parlare con me, ma a quanto pare se n’è dimenticato! ” pensò delusa, guardando di sottecchi l’hanyou.
-< Bene, è deciso, si va a divertirsi! > urlò felice Miroku, mentre con la piccola combriccola di ragazze e ragazzi usciva dall’albergo.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La musica suonava forte e violenta nell’affollata discoteca, mentre una marea di gente si scatenava in pista tra le note di musica assordante.
-< Non era vietato venire nelle discoteche? > urlò Kagome, per farsi sentire da Sango che le sedeva accanto.
-< Chi vuoi che lo venga a sapere? Sta tranquilla! > la rassicurò l’amica.
Erano ormai passate un paio d’ore da quando erano entrate nella discoteca e, dopo aver ballato come due pazze, sotto, senza ovviamente saperlo, lo vigile sguardo di Inuyasha e Miroku, Kagome incominciava a nutrire dei forti dubbi e dei timori su quella pazza idea che li aveva spinti tutti lì dentro.
Un po’ tardi per avere dei rimorsi…
Il fatto è che si stava veramente divertendo un sacco e, sebbene avesse scambiato due parole in croce con l’hanyou, aveva deciso di lasciare la sua ragione e i suoi problemi fuori da quelle due ore di assoluta libertà.
Era un comportamento insolito per lei, sempre così riflessiva e calma, ma per una sera voleva svagarsi… e che Inuyasha si tenesse per se quelle parole! Se se n’era dimenticato tanto importanti non dovevano essere!
-< Ragazzi, avete visto che ore sono? > domandò d’un tratto Miroku.
Kagome si scostò la manica della maglia dal polso:
-< Le undici e mezza! > urlò alla sprovvista.
-< Cavoli, dobbiamo darci una mossa altrimenti passeremo dei guai seri! > sbottò Inuyasha, alandosi di scattò.
-< Lo sentivo che sarebbe andato storto qualcosa! > mugugnò Kagome, mentre con il resto dei compagnia usciva dal locale.
-< Dai Ka-chan, vedrai che faremmo in tempo! > la rassicurò Sango, poggiandole una mano sulla spalla.
Kagome annuì nervosa.
-< Hey ragazzi? > disse all’improvviso Miroku.
-< Cosa c’è? >
-< Qualcuno si ricorda da che parte siamo arrivati? >
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La porta si chiuse in un sordo, piccolo, rumore sibilante, mentre Sango e Kagome entravano in silenzio in camera, con il cuore che batteva a mille per la paura di essere scoperte e per la lunga corsa che avevano fatto.
Lunghi attimi di silenzio scandivano il tempo, mentre nessuna delle due si degnava di accendere la luce… avevano paura che anche il solo rumore dell’interruttore avrebbe potuto svegliare qualcuno e farle scoprire il loro mega ritardo: era mezzanotte e mezza.
-< E se la prof è già passata? > chiese in un bisbiglio Kagome.
-< Non penso! > la rassicurò Sango -< Mettiti il pigiama, così se arriva ci crederà qui da un pezzo! >
-< Ok… > rispose stancamente Kagome, estraendo dalla sua valigia un buffo pigiamino rosa con maglia e pantaloncini a mezza manica.
-< Non ci credo ne’ancora che siamo riusciti a ritrovare la strada! > disse in un sorriso Kagome, incominciando a spogliarsi.
-< Quel cretino di Miroku ci ha portati a casaccio… avremmo percorso mezza città! > sbuffò Sango -< Ha il senso dell’orientamento di un carciofo! >
Kagome rise silenziosamente.
-< Bhe, almeno lui ti ha parlato! > disse tristemente poi, ripiegando gli abiti di quella giornata.
-< Qualcosa non va con Inuyasha? > domandò sorpresa la ragazza dall’alta coda castana.
-< Aveva detto di dovermi parlare, ma non ha praticamente aperto bocca sta sera! > rispose stancamente Kagome.
-< Bhe… forse perché c’era troppa gente! > la rassicurò Sango.
-< Troppa gente? > chiese Kagome.
-< Non immagini proprio cosa ti vuole dire, vero? > domandò sorniona Sango.
Improvvisamente alcuni rumori di passi percorsero il corridoio.
Kagome e Sango si zittirono, tendendo l’orecchio ai passi che si avvicinavano.
Toc! Toc!
-< O cribbio! > disse Sango -< Kagome, apri tu, io vado in bagno a cambiarmi! > disse sbrigativa, raccogliendo le sue cose e chiudendosi nella piccola toilet della loro camera.
Kagome aprì lentamente la porta, trattenendo il fiato e sbirciando dalla piccola fessura.
-< Inu…Inuyasha! > bisbigliò, scorgendo l’hanyou fuori dalla sua camera.
-< Kagome… > disse lui -< Posso entrare? > domandò.
Kagome rimase a fissarlo stupita: Ma che era scemo?
Senza pensarci su due secondi di più richiuse la porta, sbattendola praticamene in faccia all’hanyou. -< Ma sei impazzita? > sbraitò Inuyasha, tirando un pugno alla porta.
-< Tu sei impazzito! > urlò Kagome, rivolgendosi alla porta oltre la quale l’hanyou borbottava seccato -< In camera mia? A quest’ora? E poi sono in pigiama! >
-< Se la prof mi becca qui fuori sono guai! Mi fai entrare? > disse serio il ragazzo.
-< Certo che no! > rispose indispettita Kagome -< Almeno con la prof sarai costretto a parlare, visto che con me non ti va! >
-< Non te la sarai mica presa per prima? > chiese lui.
-< Bhe…si! > ammise timidamente Kagome -< Prima fai il misterioso e poi ti ritrai subito indietro! >
-< Non potevo certo parlarti in quella discoteca! > urlò l’hanyou -< Non sono cose che si posso dire così alla leggera! >
Kagome si bloccò:
-< Alla leggera? Ma che stai dicendo? > domandò in un filo di voce, che però l’hanyou udì bene oltre la porta.
-< Bhe…si! > rispose timidamente Inuyasha -< Ora mi fai entrare? >
- disse secca la ragazza -< Prima mi dici quello che devi dire, poi forse! >
-< Cosa? Ma sei testarda! > urlò lui -< Come faccio a dirlo ad una porta! >
-< Ad una porta? Io ti sento benissimo mio caro! > rispose testarda Kagome -< Quindi sputa l’osso!>
-< No! > disse Inuyasha seccato -< Ora me ne vado! >
-< No! > urlò Kagome, tirando un pugno contro la porta -< Ora mi dici quello che sei venuto a fare o giuro che non ti parlerò mai più! >
-< Allora apri questa porta! > urlò Inuyasha.
-< No! >
-< Si! >
-< No! >
-< Si! >
-< No! >
-< Ma porca miseria Kagome, devo dirtelo così che ti amo? >

Continua capitolo 23…

Allora?
È noiosissimo vero?
Mi scuso con tutti per il super ritardo, giuro che mi rifarò più avanti!
Ora commentate!
Baci a tutti! Vostra Kaggy!

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Capitolo 23
*** SULLA VIA DEL RITORNO ***


Ekkime qui, voi essere moooolto curiosi, vero?
Voi: …
Hey, c’è qualcuno!?!?
Voi: …
Se ne sono andati tutti! Sigh sigh
?: C’è nessunoooo?
Io: Oh, chi sei tu coraggioso lettore!?
?: Sono la particella di sodio dell’acqua lete!
Io: Leggi la mia storia?
P: no!
Io: sigh sigh… manco quella!

CAPITOLO 23
SULLA VIA DEL RITORNO

Il cuore di Kagome batteva tumultuoso nel petto, bloccandole quasi il respiro.
Le sue orecchie, quel suo udito che aveva colto le parole di Inuyasha oltre la porta, le ronzavano, mentre le ginocchia le tremavano.
Non poteva averci sentito bene, doveva esserci stato sicuramente un errore!
Inuyasha la amava, ma quale assurdità! Quello era un sogno!
E se non lo era, sotto i suoi piedi si sarebbe aperta una voragine da un secondo all’altro che l’avrebbe inghiottita, questo era poco ma sicuro.
Abbassando gli occhi, quasi per vedere le crepe che si aprivano sotto i suoi piedi, si sedette in un tonfo a terra, mentre ancora quelle due semplici parole sembravano tormentarle la mente in sordi echi.
-< Kagome… > bisbigliò Inuyasha, dopo interminabili secondi di puro panico.
Come diavolo gli era saltato in mente di urlare, di sviscerare i suoi sentimenti alla ragazza che tanto amava,da dietro una porta… era completamente partito di mente?
Perché Kagome era capace di fargli perdere la condizione e la coscienza di tutto ciò che faceva?
Quando anche solo sentiva la sua voce sembrava non essere più lui, sembrava fosse il suo stesso cuore a parlare, e questo lo spaventava… a quale punto erano arrivati i suoi sentimenti per la ragazza?
Il scatto della maniglia fece scemare le parole in bocca all’hanyou.
La porta si aprì cigolante, mentre Inuyasha teneva fisso lo sguardo sulla figura di Kagome che apparve oltre la soglia.
-< Quello che hai detto… > bisbigliò la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< …è vero! > rispose lui, fissandola con ardore negl’occhi.
Kagome non se ne rendeva conto, persa in mille pensieri ed in una gioia che la sua sorpresa riusciva ancora a celare, ma in quel preciso istante, in quel attimo eterno, lei aveva in pugno il cuore di Inuyasha come mai le era appartenuto.
L’hanyou non aveva mai confessato, ne detto nulla di simile a qualcuno, e men che mai aveva provato tali sentimenti e sensazioni… quella che aveva davanti era una strada a senso unico, una via pericolosa che non si sapeva dove conducesse, ma che partiva senza dubbio dal dolce viso di Kagome.
Inuyasha abbassò lo sguardo, fissandosi con lieve imbarazzo i piedi.
-< Non potevo di certo dirtelo in discoteca e… >
A bloccare le sue parole erano state le dolci labbra della ragazza.
Ora a Kagome non serviva più nulla… anche le parole diventavano inutili.
Non le importava di sentirsi in tremendo imbarazzo, di essere nel bel mezzo del corridoio a mezza note passata in pigiamino rosa, di essere scoperta da un secondo all’altro… voleva solo le labbra di Inuyasha sulle sue, un bacio che per lei contava più del splendere del sole.
-< Ehm ehm… ragazzi! > a mettere fine al loro dolce bacio era stata la voce petulante di Miroku -< Ero venuto a cercare Inuyasha, ma a quanto pare ho interrotto qualcosa! >
I due lo fissarono imbarazzati, staccandosi rossi in volto l’uno dall’altra.
-< Miroku… ecco io… > balbettò Inuyasha.
-< Non è come sembra! > disse timida Kagome.
Miroku li fisso divertito, con una luce maliziosa negl’occhi.
-< La prof sta arrivano! > disse serio -< è meglio svignarsela Inuyasha! >
Inuyasha e Kagome lo fissarono stupiti: niente domandine e battutine spiritose?
-< Avrete tempo per pomiciare in santa pace domani! > disse il ragazzo con il codino in un sorriso.
Ecco… sembrava strano!
Inuyasha si voltò a fissare Kagome: c’era ancora tanto da dire, da spiegare, da ammettere e conoscere… voleva sapere, voleva conoscere i sentimenti di Kagome, sebbene quel bacio fosse stato più che esplicito. Prendendola alla sprovvista, mentre Miroku iniziava ad incamminarsi da dove era arrivato, unì di nuovo le sue labbra a quelle della ragazza, bloccandole il respiro e facendole tremare la schiena in una dolce sensazione.
-< Non finisce qui… > le sussurrò con voce roca a pochi centimetri dalle labbra, per poi scomparire dietro l’angolo.
Kagome rimase lì imbambolata, fissando il soffitto bianco del corridoio, con la mente vuota e piena di pensieri allo stesso tempo, con il cuore a mille allora o del tutto fermo a differenza di pochi secondi.
Quando Sango uscì dal bagno, una decina di minuti dopo, trovò l’amica ancora nello stesso punto, come caduta in coma, preda di chissà quale meraviglioso sogno.
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Il pulman viaggiava veloce e spedito sull’autostrada, tra le fitte pozzanghere di pioggia, che continuava a scrosciare copiosa dalle alte nuvole nel cielo plumbeo.
La gita di due giorni ad Osaka era ormai giunta al termine e la classe del liceo di Tokio stava, finalmente o sfortunatamente, tornando a casa.
Due giorni sono pochi, appena 48 ore da condividere con amici e insegnanti, alla scoperta di chissà quali cose, ma sufficienti a distruggere un amore… o a farlo rinascere.
-< Quindi quando avrete la partita di fine campionato? > domandò Sango, fissando Miroku ed Inuyasha che sedevano nei sedili dietro ai loro posti.
-< Verso metà marzo, ma il tempo è comunque poco! > spiegò Miroku -< Tra un po’ ci sono le vacanze natalizie e gli allenamenti saltano! >
-< Saltano? > chiese Kagome, voltandosi anche lei a guardare i due e partecipando alla discussione -< è proprio durante le vacanze di natale che noi saremmo più impegnate! >
-< Davvero? > chiese Inuyasha.
-< Si… le nazionali si tengono a metà febbraio e non ci rimane molto tempo! > spiegò Sango.
-< Contando che io devo cambiare del tutto balletto! > disse preoccupata Kagome.
-< Del tutto? > intervenne Miroku.
-< Si! > spiegò Kagome -< è una cosa che bisogna fare! Non per particolari motivi di regolamento, solo non vorrei correre il rischio che qualche atleta prendesse spunto dalla mia precedente esibizione per il suo esercizio! >
-< Ma questo sarebbe plagio! > intervenne Inuyasha. -< Purtroppo sarebbe così, ma non esistono divieti o restrizioni di regolamento!> disse Sango -< Tutti dipende dall’ordine in cui si scende in pedana!>
-< Se un atleta prima di me portasse il mio identico esercizio, ad avercela a male sarei solo io… lei si esibisce prima di me, quindi per i giudici sono io che copio! > spiegò Kagome.
-< Ma non è giusto! > dissero in coro Inuyasha e Miroku.
-< Lo so, ma non preoccupatevi, è per questo che cambiamo radicalmente gli esercizi! Facciamo gli allenamenti a porte chiuse quindi solo noi della squadra sappiamo le coreografie e le musiche! > disse Kagome.
-< Neanche noi possiamo assistere? > chiese con voce mielosa Miroku.
-< Bhe… > disse incerta Sango.
-< Ho una voglia matta di sgranchirmi… Sango, che ne dici se appena torniamo andiamo in palestrina e gli mostro l’inizio del mio nuovo balletto? >
-< Mah… >
-< Si!!! >
-< Non sei stanca? >
-< Dai Sango, per favore! Sono contenta che ti vada Miroku! No, non sono stanca Inuyasha! > rispose Kagome.
-< Sai… Inuyasha è solo preoccupato che tu dopo sia troppo stanca per continuare la cosuccia di ieri sera! > disse malefico Miroku.
-< Cosa? > urlò l’hanyou.
Kagome arrossì.
-< Quale cosa? > domandò Sango.
-< Niente, niente! > disse nervosa Kagome -< Una cosa da nulla ! > disse, mentre Inuyasha seguiva con furia assassina Miroku per tutto l’autobus, creando baccano e scompiglio.
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Note decise, scandite da un ritmo eletricco si propagavano nella piccola palestrina, mentre una ragazza dai lunghi capelli corvini incominciava a muoversi velocemente, seguendo gli accenti della voce e le note veloci di quella canzone.

“ No sleep
No sleep until I'm done with finding the answer
Won't stop
Won't stop before I find the cure for this cancer ”

Le prima parole della canzone sembravano aver riportato tutto alla calma, donando tranquillità e serenità anche alla ballerina, che, compiendo movimenti fluidi, come accompagnati dalla cresta dell’onda della musica, girava su se stessa in una, due, tre, giravolte su un piede solo.

“ Sometimes I feel like going down, I'm so disconnected
Somehow I know that I am haunted to be wanted “

La musica si stava, di nuovo, pian piano, riaccendendo, e Kagome, compiendo due ruote consecutive, si portò in un angolo della palestrina.

“ I've been walking, I've been waiting
In the shadows for my time
I've been searching, I've been living
For tomorrows all my life ”

La musica esplose, e Kagome con lei.
Passi rapidi e veloci la portarono a compiere una serie di vorticosi giri su se stesse, fino ad aprirsi in volo in una spaccata straordinaria.
Sango, Miroku ed Inuyasha la guardavano rapiti… era meraviglioso come Kagome potesse giocare con le loro emozioni con un semplice gesto della mano.
Mentre la ragazza mostrava loro quella prima bozza di esercizio, nessuno, nemmeno la più vigile delle persone, si sarebbe potuto accorgere che una piccola telecamera, nascosta magistralmente in mezzo alle spalliere, riprendeva tutto, ogni singolo movimento di Kagome, per poi ricopiarlo si nastro… e copiare quel balletto chissà dove, chissà quando.

Continua capitolo 24…

[ In the shadows- the rasmus ] ( Non l’ho messa tutta perchè il balletto non è finito! )

A chi mi chiedeva se il pranzo lo avessero fatto alla sera o al pomeriggio, era di sera XDD
Cmq grazie a tutti quelli che hanno commentato e continuano a commentare!

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Capitolo 24
*** UNA CANZONE D'AMORE ***


Buon giorno, bella gente, come vi sembra la vita ora che ci si prepara a tornare a scuola?
Che cattiva che sono a tirar fuori questo bruttissimo argomento, ma non vogliatene a male, pure io non ho voglia di tornare sui libri, che pensate!
Va bene dai, spero che questo capitolo possa distrarvi, anche perché ci stiamo avvicinando alla fine di questa mia lunga ff ed io non voglio… sigh sigh… ok, ormai mi conoscete, quindi… capitolo 24 pronto per voi!

CAPITOLO 24
UNA CANZONE D’AMORE

La fredda aria di dicembre inoltrato entrava pungente dalla ampie finestre spalancate, mentre, in contrasto con la temperatura gelida, il fiato caldo delle ballerine della shikon no tama, corto ed irregolare per il continuo sforzo,sembravano contrastare in quell unico luogo di magici riflessi, la piccola palestrina degli specchi alle pareti.
Kagura si distese esausta a terra, mentre con l’asciugamano si detergeva il volto madido di sudore: -< Ragazze, sono esausta! > sbuffò, mentre la gola secca era riarsa dalla sete -< Questo balletto viene sempre più bene! >
-< Già… è molto meglio di quello che abbiamo portato alle provinciali! > disse entusiasta Rin -< Sebbene lo proviamo da sta mattina non mi sono ancora stufata di esercitarmici! >
-< Sono felice che la nuova coreografia vi piaccia… in questi giorni ci stiamo allenando davvero un sacco! > disse fiera Sango -< E visto che le vacanze invernali sono incominciate ieri, ora abbiamo ogni giorno libero da impegni per prepararci al meglio alla gara! >
Le ragazze annuirono tutte, mentre la capitano spegneva lo stereo e lo riponeva nell’apposito armadietto.
-< Bene, per oggi abbiamo finito! > disse poi -< Fatevi una bella doccia! Ci vediamo domani! >
Toc! Toc! ( effetti sonori da oscar! )
Sulla trasparente porta di vetro comparvero le due figure ben note. -< Ciao ragazzi, che ci fate qui? > domandò Kagome, andando ad aprire la porta ai due giocatori di basket.
-< Abbiamo finito gli allenamenti volete tornare a casa con noi, leggiadre pulzelle? > chiese Miroku con voce mielosa, strusciandosi sulla spalla di Sango.
-< Veramente io… > mugugnò Inuyasha, guardando di sfuggita Sango.
-< Hai degli impegni? > domando seria in volto Kagome.
L’hanyou annuì.
-< Mi spieghi dove diavolo te ne va ogni volta che finisci gli allenamenti? Sono due settimane che sembri super impegnato! > chiese sospettosa la ragazza dai lunghi capelli corvini.
-< Ma no… > si giustificò Inuyasha -< … è solo una tua impressione… io… >
-< C’è un'altra ragazza? > chiese diabolica Kagome, guardando con sguardo di fuoco.
-< Suvvia Kagome-chan, è solo una tua impressione! > si intromise Sango, salvando per un soffio il mezzo demone -< Anche io oggi ho un impegno, quindi ti presto Miroku, ti riaccompagna lui a casa! >
-< Cosa mia luce divina? > mugugnò il ragazzo con il codino -< Mi istruisci di questo splendido compito? > disse con voce febbrile Miroku, avvicinandosi a Kagome malizioso.
-< Miroku!!!! > urlarono all’unisolo Sango ed Inuyasha -< Tieni le mani a posto! >
-< Va bene, va bene, accompagnerò a casa la divina Kagome da bravo gentil uomo! > rispose triste il ragazzo -< Come siete sospettosi! Per te va bene Kagome? >
La ragazza guardò perplessa l’amico, voltandosi poi a fare una smorfia ad Inuyasha:
-< Per me va bene Miroku! > disse con voce spavalda, mentre, incamminandosi decisa verso lo spogliatoio, strattonava il ragazzo con il codino al suo seguito.
-< Uff… siamo salvi per un pelo! > disse Sango in un sorriso.
-< Kagome quando ci si mette è davvero cocciuta! > disse nervoso Inuyasha -< Se scoprisse proprio ora quello che stiamo facendo ci rovinerebbe tutto! >
-< Non ti preoccupare… > disse Sango, avvicinandosi all’hanyou -< … il nostro segreto è al sicuro, almeno fino a domani! >
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Le stelle alte nel cielo lucevano in tutto il loro splendore, dipingendo quel mare lontano di chiari riflessi, accompagnati dalla luce solare della luna.
Kagome camminava a testa bassa, trascinandosi quasi la cartella dietro le spalle.
-< Ma secondo te che diavolo doveva fare? > domandò per la millesima volta a Miroku, che le camminava silenzioso a fianco.
-< Non lo so divina Kagome, davvero! > le rispose il ragazzo in un sorriso.
-< Sono due settimane che è così evasivo… io sospetto davvero che dietro ci sia un'altra ragazza! > disse triste Kagome -< Sembra che mi voglia evitare! >
-< è solo che siete tutte e due molto impegnati! > la rassicurò Miroku -< Non penso affatto che Inuyasha abbia tempo e voglia, visto com’è cotto e stra cotto di voi, per un’altra ragazza! >
-< sarà… solo che… se ha dei problemi vorrei me ne parlasse! > disse la ragazza dai lunghi capelli di seta corvina.
-< Secondo me no ha nessun problema… è solo… >
Drin! Drin! Drin!
Un cellulare suonava rumoroso.
Kagome tirò fuori dalla sua cartella il telefono che vibrava e strideva fastidioso:
-< Pronto? > disse, poggiando l’orecchio alla cornetta.
-< Kagome… >
-< Ciao Inuyasha, cosa c’è? >
-< Ti devo parlare! > disse serio l’hanyou, facendo sopravvenire un brutto presentimento a Kagome.
-< Di cosa? > chiese, deglutendo rumorosamente.
-< Di noi! > le disse Inuyasha - -< é… è qualcosa di grave? > chiese Kagome in un filo di voce.
-< Questo… lo sparai domani! > concluse l’hanyou, riagganciando il telefono.
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Kagome camminava silenziosa, immersa nei suoi più preoccupanti pensieri, mentre le stelle alte nel cielo spruzzavano d’in canto la fredda sera di gelido vento.
Era passato esattamente un giorno da quando aveva ricevuto la strana telefonata di Inuyasha, e nello trascorrere lento della giornata, non aveva più rivisto ed avuto occasione di parlare con l’hanyou. Si era tormentata tutta la notte sulle serie e cupe parole del ragazzo dai lunghi capelli argentati, e anche l’allenamento del pomeriggio le era venuto un emerita schifezza.
Il corpo sembrava esserci, ma la sua testa era persa chissà dove.
-“ Forse è arrabbiato perché non gli ho ancora detto quello che provo… ” pensò triste Kagome, calciando un piccolo sassolino sulla sua strada –“ …e magari si è stufato di me! “
Arrivata nei pressi della grande palestra del suo liceo, alzò gli occhi al cielo: le luci in palestra erano spente… chissà se Inuyasha era già arrivato?
Avvicinandosi, quasi con aria furtiva, alla porta d’ingresso, notò, senza sorpresa, che l’entrata non era stata chiusa a chiave.
Con il cuore tremante in gola, non tanto per l’infrazione che stava commettendo, ma più che altro per quello che l’attendeva oltre quella soglia, entrò nella buia palestra, che, non appena la porta si richiuse in un tonfo dietro di lei, ripiombò nel buio.
A tenere aperti gli occhi o a tenerli chiusi non c’era alcuna differenza.
-< Ecco, brava Kagome, sei veramente un genio! > si disse, mentre a tastoni cercava di orientarsi. Improvvisamente una musica dolce e lenta sembrò circondarla.
-< Hey, c’è qualcuno? Inuyasha, sei tu? > domandò, mentre una debole luce soffusa sembrava nascere da chissà dove.

“ Se solo avessi le parole
te lo direi
anche se mi farebbe male ”

Le parole della canzone, lente e melodiose, riempivano tutta la grande palestra.
Improvvisamente, come sbucato dal nulla, nel chiarore appena diffuso della tenera luce, Kagome scorse Inuyasha andarle incontro.
-< Hey, Inuyasha, ma che… >
Ma l’hanyou le bloccò le parole con due semplici dita sulle labbra, prendendole una mano tra le sue ed accompagnandola al centro della palestra.

“ se io sapessi cosa dire
io lo farei
lo farei lo sai ”

tenendole salda la mano nella propria, avvicinò l’esile corpo della ragazza al suo, cingendole la vita con un braccio.
Kagome arrossì, guardandolo stupita:
-< Cosa… cosa succede? > domandò con lieve imbarazzo.

“ Se lo potessi immaginare
dipingerei
il sogno di poterti amare ”

-< Vuoi ballare con me? > le sussurrò Inuyasha ad un orecchio, facendola rabbrividire.
La ragazza annuì, mentre il suo cuore era in tumulto e la sua testa girava vorticosamente.
Non avrebbero dovuto parlare?
Non dovevano affrontare un discorso serio?

“ se io sapessi come fare
ti scriverei
ti scriverei ”

Appoggiando la testa sul forte petto di lui, inondò le sensibili narici dell’hanyou di un dolce profumo.
-< Da quand’è che sai ballare? > domandò curiosa Kagome.
-< Ecco… il motivo per cui nelle due ultime settimane non ho avuto tempo… è che Sango mi dava lezioni di ballo! >

“ Una canzone d'amore per farmi ricordare
una canzone d'amore per farti addormentare
che faccia uscire calore
che non mi so spiegare ”

-< Cosa? > chiese Kagome sorpresa -< Perché hai fatto questo? >
-< Bhe… per te! > rispose lui, avvicinando il suo volto a quello imbarazzato di Kagome.

“ una canzone d'amore solo per te
solo per te ”

Le loro bocche si sfiorarono come i loro cuori, in attimi in cui il tempo sembrava essersi fermato ed i loro occhi si perdevano l’uno nelle iridi dell’altro.
Kagome si alzò in punta di piedi, unendo le sue labbra con quelle di Inuyasha.

“ Se un giorno io riuscissi a entrare
nei sogni tuoi
mi piacerebbe disegnare
sulla lavagna del tuo cuore
i sogni miei
i sogni miei lo sai ”

Tutto attorno a loro sembrava girare vorticosamente, e anche le parole della canzone sembravano accompagnarli in quei dolci movimenti.
Il loro bacio si faceva sempre più profondo, mentre continuando a ballare Inuyasha accarezzava le punte di quei capelli neri di seta.

“ Se si potessero suonare
li inciderei
e poi te li farei ascoltare
se io sapessi come fare
ti scriverei
ti scriverei “

-< Ecco… > le disse con il fiato corto, dopo che si furono separati dal più dolce bacio del mondo -< .. questo è il mio regalo di natale per te! >
-< è la cosa migliore che potessi aspettarmi! > disse Kagome in un sorriso -< E tu vuoi ricevere il mio? >
Inuyasha la guardò sorpreso:
-< Si… >

“ Una canzone d'amore... ”

-< Ti amo Inuyasha… > disse Kagome con voce dolce, prima di unire nuovamente le loro labbra in un altro bacio.
Continuarono a ballare e a coccolarsi a lungo… anche quando le ultime note della canzone si spensero lontane.

[ una canzone d’amore- 883 ]
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Una figura austera e solitaria camminava divertita lungo il viale poco illuminato della scuola. La cassetta che stringeva fiera in mano racchiudeva il suo futuro.
-< Ci rivedremo presto… cara sorellina! > disse divertita Kikio voltandosi a guardare le alte luci della palestra.

Continua capitolo 25…

Sono un inguaribile romantica masochista, vero?
Trovate sia troppo mieloso?
Scusate… sono in vene di coccole!

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Capitolo 25
*** LE NAZIONALI ***


Ciao a tutti, bellissima gente, come va?
La vostra kaggy è proprio di corsa, quindi spero che questo capitolo, che ci avvicina alla fine della storia, sia di vostro gradimento, anche se, come al solito, io ho i dubbi sul mio operato… non mi va mai bene nulla, che ci volete fare?
Ringrazio tutti per i commenti e anche tutti quelli che leggono, sembra strano ma la mia pazzia è apprezzata… com’è strana la gente -.-

CAPITOLO 25
LE NAZIONALI

Il cuore batteva all’impazzata, bloccando quasi il respiro e facendo vibrare la schiena ritta della ragazza in un fremito di tensione e agitazione.
Muovendo in movimenti fluidi il collo, avanti ed indietro, e le mani che si muovevano agitate in tondo, chiuse gli occhi, facendo bei respiri profondi e liberando la mente da tutta quel adrenalina che le attraversava il corpo.
-< Kagome, sei già pronta? > chiese Sango, avvicinandosi all’amica e poggiandole una mano sulla spalla.
-< Si… le ragazze si stanno ancora cambiando? > le rispose con un sorriso Sango -< Entrare in quello piccolo spogliatoio è stata un impresa, hai visto quante ragazze ci sono? >
-< Si… pensavo e speravo che le eliminatorie avessero eliminato più partecipanti, ma a quanto pare dovremmo vedercela con un sacco di ragazze in gamba! > rispose in un sorriso tirato Kagome.
-< Sono sicura che andrà benissimo lo stesso! > le rispose la capitano -< Abbiamo aspettato tanto questo momento, vedrai che ne saremmo all’altezza! >
-< Ne sono certa… solo… > disse tristemente la ragazza dai lucenti capelli d’ebano.
-< …sei preoccupata per Kikio! > la interruppe Sango.
Kagome annuì distrattamente:
-< Ho un brutto presentimento! >
-< Io non l’ho ancora vista, probabilmente sta per arrivare… come intendi comportarti con lei? > chiese dubbiosa la capitando delle shikon no tama.
-< Questa è una gara di danza, i nostri problemi devono rimanere fuori, ma io conosco mia sorella meglio di quanto credi e se decide di mettermi i bastoni tra le ruote, sta sicura che ci riesce! > rispose seria Kagome.
-< Che hai intenzione di fare allora? > chiese Sango.
-< Appena arriva ci parlo e… >
-< Con chi è che dovresti parlare? > una voce famigliare fece voltare Kagome.
Kikio camminava spedita nella sua direzione: negl’occhi la solita luce di sfrontatezza e di determinazione, e una smorfia simile ad un sorriso le copriva il volto fiero.
-< Devi dirmi qualcosa, mia cara sorellastra? > domandò con voce quasi apprensiva.
-< Si Kikio… io, voglio lasciar perdere i nostri problemi e spero che gareggerai lealmente e senza rimorso nei miei confronti, tanto più che dovrei essere io quella arrabbiata! > rispose seria Kagome.
-< Sorellina, sorellina, potrei offendermi per queste tue dure parole! > disse con finto tono di rimprovero Kikio, passando un braccio attorno alle spalle di Kagome -< Io ti batterò lealmente, perché sono più brava di te ed il mio balletto singolo ti lascerà davvero senza fiato! >
-< Questo lo lascerei decidere ai giudici… comunque la prossima volta che hai in mente qualcosa, lascia fuori i miei amici e le persone a me care, capisco bene quanto tu possa sentirti inferiore, ma risparmiati certe figuracce! > disse decisa la ragazza dai lunghi capelli di sera nera, togliendosi con stizza dal finto abbraccio della sorella.
A sentire quelle parole Kikio andò su tutte le furie, come avesse perso la sua lucidità da un secondo all’altro:
-< Come osi stupida ragazzina! > urlò, facendo voltare tutte le presone che camminavano lungo il corridoio ed erano lì raggruppate -< Non vedo l’ora di mostrarti il mio balletto… > disse con voce tremante dalla rabbia, guardando seria negl’occhi la sorella, che ricambiava il suo sguardo con altrettanta determinazione.
-< Ed allora impegnati, perché voglio batterti al meglio della forma! > concluse Kagome, prendendo Sango per un braccio e tirandosela dietro.
Kikio rimase immobile a guardare le due ragazze voltare l’angolo, mentre un sorriso compiaciuto le solcava il volto malefico.
-< ah ah ah ah… cara sorellina… ad aspettarti c’è una piacevole sorpresa… > disse, mentre fiera attendeva il fatidico momento in cui Kagome avrebbe visto il suo assolo, quel balletto identico in tutto e per tutto a quello che la sorella aveva preparato.
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-< Inuyasha! >
-< Miroku, vuoi smetterla di urlare? > sbraitò l’hanyou, mentre si sedeva con l’amico sulle imponenti platee ai lati della palestra.
-< Ma Inuyasha, hai visto quante ragazze ci sono? > chiese il ragazzo dal buffo codino, osservando in lungo ed in largo la palestra dove le ragazze stavano ancora facendo riscaldamento.
-< è per questo che sei voluto venire prima, vero? > chiese dubbioso Inuyasha, guardando rassegnato l’amico.
-< Hey, così mi offendi! > rispose divertito Miroku -< Sono voluto venire prima per prendere i posti migliori.
Quest’impianto è davvero gigantesco e quando tutti gli spalti saranno gremiti di gente non voglio aver davanti nessuno che mi impedisca di vedere benissimo i movimenti della mia bella Sango… >
-< … e di tutto il resto delle ragazze! > concluse Inuyasha rassegnato.
-< Ah, vedo che ci hai pensato! > disse in un sorriso malizioso Miroku, spintonando con il gomito l’amico.
-< Non paragonarmi a te! > sbraitò il mezzo demone.
-< Uffa, come siamo suscettibili! > disse il ragazzo con il codino, disegnando cerchi per terra in un angolino.
-< è solo… che sono preoccupato per Kagome! > disse serio Inuyasha.
-< Per Kagome? > chiese dubbioso Miroku.
-< Si… partecipa anche Kikio a questa gara e non sono molto tranquillo! > rispose l’hanyou.
-< Cosa credi che abbia in mente? >
-< Non lo so… spero solo che vada tutto bene! >
-< Piuttosto, hai pensato a cosa farete tu e Kagome se questa gara va bene? > chiese Miroku.
-< Cosa? Che intendi? > domandò Inuyasha sorpreso.
-< Non lo sai? A vedere questa gara ci sono molti talent scout provenienti da tutto il mondo e sono più che sicuro che noteranno Kagome! > rispose serio il ragazzo dal codino.
-< Kagome mi aveva accennato a qualcosa del genere, ma non abbiamo mai affrontato l’argomento… e per ora non ci voglio pensare! > disse frustrato Inuyasha, scacciando quei pensieri negativi dalla sua testa.
-< Prima o poi però ne dovrete parlare… >
-< Si… prima o poi! > ammise Inuyasha, mentre sotto i suoi occhi le ragazze finivano il loro riscaldamento ed il tempo a quel incombente decisione si accorciava sempre di più.
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Lente note di pianoforte si perdevano nella grande palestra in penombra, mentre una debole luce diffusa illuminava sei sagome indistinguibili, raggruppate in cerchio, sedute a terra, schiena contro schiena.

“ How can you see into my eyes
like open doors ”

Mentre le parole giocavano a scandire il tempo con le dolci note di piano, le ragazze mossero in un unico movimento la testa verso destra e poi verso sinistra, senza toccarsi e scontrarsi, come fossero parte di un'unica onda di invisibile acqua.

“ Leading you down into my core
where I've become so numb ”

Ritrovandosi in ginocchio arcarono la schiena e caddero dolcemente a terra.
Rotolando vero destra si trovarono a pancia in su e, con un movimento deciso, dopo aver tenuto una perfetta candela per una decina di secondi, si ritrovarono in piedi.
Ora la musica era più decisa… sembrava attraversare il corpo delle sei come fossero fatte di pura energia.

“ Without a soul
my spirit's sleeping somewhere cold
until you find it there and lead it back home ”

Le note acceleravano e con esse i movimenti delle ballerine, che, ritrovandosi divise in due file da tre, compievano passi veloci e decisi.
Erano vestite con una lunga maglia di rete nera, che le arrivava fino alle ginocchia. Sotto portavano un top nero e pantaloncini dello stesso colore.
I capelli erano sciolti… liberi di muoversi in quelle onde che la musica tracciava come su di una tela bianca.

“ Wake me up.
Wake me up inside.
I can't wake up.
Wake me up inside.
Save me.
Call my name and save me from the dark.
Wake me up.
Bid my blood to run.
I can't wake up.
Before I come undone.
Save me.
Save me from the nothing I've become ”

Kagome e Sango, disposte sulla stessa fila davanti alle altre ragazze, incominciarono a girare su se stesse come vorticose trottole dai lunghi capelli lisci.
Anche le altre ragazze le seguirono in quella turbinosa danza, mentre la maglia di rete si alzava come mossa dal vento, creando un bellissimo effetto, tipo corolla di fiore.
“Now that I know what I'm without
you can't just leave me.
Breathe into me and make me real
Bring me to life. “

La musica sembrava aver preso un attimo di respiro, dando il tempo alle ballerine della shikon di rallentare i loro passi e i loro movimenti, che ora, sembravano quasi anormali in quell apparente calma e tranquillità.

“Bring me to life.
I've been living a lie
There's nothing inside.
Bring me to life. “

La musica esplose di nuovo e le ragazze, compiendo una di seguito all’altra una spettacolare spaccata in aria, si scambiarono le posizioni.

“Frozen inside without your touch,
without your love, darling.
Only you are the life among the dead.

All of this sight
I can't believe I couldn't see
Kept in the dark
but you were there in front of me”

Veloci, sempre più veloci, quasi indistinguibili, come mosse dai fili di chissà quale divinità giravano su se stesse, saltavano… sempre insieme, ancora ed ancora, come non sentissero stanchezza e non avessero bisogno di prendere fiato, come fossero destinate a ballare così per sempre.
Kikio osservava rapita l’esibizione della squadra avversaria.
-< Impegnati quanto vuoi sorellina, ma la nostra sfida la vincerò io! > disse in un bisbiglio la ragazza, voltandosi ad adontandosi ancor prima che il balletto fosse terminato e le urla di acclamazione invadessero tutta la palestra.
[ Bring me to life- evanescence, dal cd fallen ]

Continua capitolo 26...

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Capitolo 26
*** L'INIZIO DELLA FINE ***


Efp torna on line e kaggy incomincia a ripostare i capitoli… dove eravamo rimasti?
Scusate per il super ritardo!^^

CAPITOLO 26
L’INIZIO DELLA FINE.

Il cielo era tinto all’orizzonte di nere nuvole di pioggia, mentre le stelle e la luna, alte sopra la coltre di nubi, erano oscurate dall’imminente temporale che si sarebbe abbattuto sulla grande città di Tokio.
La prima giornata di gare, ovvero riguardante l’esibizione a squadre, si era conclusa nei migliori dei modi. Le ragazze della shikon si erano esibite al meglio ed il loro spettacolo era stato molto apprezzato dal pubblico.
C’erano davvero delle buone possibilità di classificarsi ai primi posti, anche se nessuna delle ragazze azzardava pronostici, pregando e sperando in silenzio che i loro sforzi venissero finalmente premiati.
Tutte le partecipanti al concorso nazionale erano state ospitate in un lussuosissimo hotel della capitale, a spesa degli organizzatori ovviamente, e, sebbene le shikon fossero di Tokio, avevano subito accettato l’invito a dormire nell’imponente edificio, dotato di piscina, sauna e quanto altro una ragazza potesse immaginare.
-< Kagome! Kagome! > urlò Sango, raggiungendo l’amica che si stava servendo del cibo nel piatto, scegliendo tra la vasta varietà di pietanze del buffet -
-< Sh Sango, ho capito che questo hotel è una vera figata, e se la tua stanza è come la mia posso ben capire il tuo entusiasmo, ma fai silenzio! > rispose nervosa Kagome, guardandosi attorno imbarazzata.
-< Scusa, ma è che non riesco ancora a credere che tutto questo sia gratis! > disse raggiante Sango -< Voglio provare la sauna, l’idromassaggio, fare un bagno in piscina… che altro mi consigli? >
-< Non saprei, io appena ho finito di cenare me ne vado a letto! > rispose in un sbadiglio Kagome.
-< Ma… così presto? È vero che tu domani hai un'altra gara da fare, ma non pensi che ce lo meritiamo un po’ di svago? Ti farà bene non pensare all’esibizione e a Kikio! > rispose triste la capitano delle shikon.
-< Lo so, ma anche Kikio e la sua squadra alloggiano in questo hotel e non voglio correre il rischio di fare un brutto incontro!> rispose Kagome -< Tu e le ragazze divertitevi e non pensate troppo ai risultati che saranno pubblicati domani! >
-< Dai Kagome, su, non vuoi vedere Inuyasha in costume? > chiese sorniona Sango.
A quelle parole il cibo andò per traverso alla ragazza dai lunghi capelli di seta corvina, bloccandole quasi il respiro e facendole diventare il volto rosso come un pomodoro.
-< Co…cosa? Inu… Inuyasha in costume? > domandò ancora agonizzante.
-< Si, ho invitato lui e Miroku in piscina! > rispose divertita Sango.
-< Ma Sango, queste cose sono gratis solo per noi! Fossero stati due ragazzi non se ne sarebbe accorto nessuno, ma penso che qualcuno noterà due ragazzi in mezzo a sole donne, o no? > domandò Kagome.
-< Non c’è problema, ho chiesto in reception! Anche le altre ragazze portano amici e parenti e tutto è offerto e gratis!> rispose Sango -< Siamo proprio fortunate! Allora, ci vieni? >
-< Bhe… se è così…cioè… non so… > rispose titubante Kagome.
La giornata più fortunata della sua vita doveva proprio capitarle il giorno prima dell’agguerritissima sfida con Kikio?
Certo, una ragazza seria e diligente avrebbe rifiutato, ma… ecco… il sole pensare Inuyasha in costume le mandava il sangue alla testa, come avrebbe potuto rifiutare?
Infondo non doveva mica passare la note con loro, bastava trascorrere un po’ di tempo con gli amici e poi andare a nanna… forse Sango aveva ragione.
-< Allora? > chiese sango.
-< Dammi il tempo di cambiarmi ed arrivo! >
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La grande piscina del lussuosissimo hotel era gremita di gente.
Mucchi di ragazze, ragazzi, genitori e vari parenti delle partecipanti alle gare, avevano avuto tutti, chissà perché, la brillante idea di approfittare delle comodità dell’imponente edificio.
-< Sango, penso non sia stata una bella idea venire qui! > disse rassegnata Kagome, entrando nella piccola vaschetta per lavare i piedi e stringendo l’asciugamano tra le mani con fare protettivo.
-< Uffa, c’è troppa gente, guardati attorno se riesci a vedere le ragazze! > disse Sango -< Vedrai che i ragazzi ci avranno tenuto un bel posto! >
Kagome si guardò spaesata attorno:insomma, non si sentiva proprio a suo agio.
Forse era perché era in costume, forse perché tutti si voltavano a guardare lei e Sango mentre passavano, ma molto probabilmente era così agitata perché tra poco avrebbe visto Inuyasha in costume, e solo i kami sapevano cosa sarebbe successo al suo cuore e alla sua mente.
Già da tempo aveva notato come i loro baci, capaci di farla sciogliere come burro al sole, avevano incominciato ad essere diversi.
Mentre le loro labbra si sfioravano non c’era tempo per la loro timidezza, per parole, per avere dubbio o paura, stavano così, ad accarezzarsi, abbracciarsi, baciarsi, cullati dalle sensazioni che si davano l’un l’altra, ormai consapevoli del sentimenti che bruciavano nei loro cuori.
Kagome si era trovata più volte a fantasticare su chissà quali cose, mentre sbirciava di sottecchi il fisico perfetto di Inuyasha durante le lezioni, mentre lo vedeva sonnecchiare durante le lezioni di giapponese antico con la bocca leggermente aperta, gli occhi stiracchiati e quella faccia da schiaffi.
-“ … perché ora noi potremmo anche… ” diventò rossa al solo pensare una cosa tanto spinta.
-“ … ma sono rincretinita o cosa? Mi metto a pensare ad una cosa del genere mentre sto per trovarmelo davanti mezzo nudo? ” di disse, scuotendo la testa rassegnata.
-< Hey, Kagome, che c’è? Stai male? > le chiese Sango, notando l’amica leggermente fusa.
-< Ehm… Sango, non sto molto bene, me ne torno in camera! > rispose sbrigativa Kagome, voltandosi ed uscendo dalla piscina.
-< ma… Kagome! > cercò di fermarla Sango senza riuscirci.
-< hey là, luce dei miei occhi!> una voce fastidiosa la face voltare.
-< Miroku, finalmente, è un ora che ti cerco! > disse raggiante la capitano delle shikon -< kagome se n’è appena andata…ma, dov’è Inuyasha? >
-< Ah, ecco, io gli ho detto che Kagome non sarebbe venuta, così lui ha detto che sarebbe passato a trovarla in camera, perché? > chiese sornione il ragazzo.
-< Ah, nulla, molto meglio cosi… stare un po’ soli non gli farà certo male! > disse serena Sango.
-< Ma faranno cose sconce, ci voglio andare! > urlò Miroku, prendendo la rincorsa, prima che Sango lo prendesse per le orecchie e lo tirasse dalla parte opposta.
-< Tu non ti schioderai da qui, mio caro! > disse con fare malefico, mentre il povero Miroku piangeva disperato, lontano dal realizzare i suoi sogni perversi.
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L’ascensore saliva lento i piani del grande hotel, facendo squillare il campanello di avviso tra un piano e l’altro.
Kagome si appoggiò sconsolata alla parete della piccola cabina.
-“ dannazione, questa non è proprio una serata per me! ” pensò sconsolata –“ mi conviene infilarmi subito sotto le coperte e non pensare più a nulla ! ”
Dlig!
Il campanello suonò al 5 piano… altri due piani e sarebbe giunta al suo corridoio e alla sua stanza, e, con un po’ di fortuna, nessuno l’avrebbe notata.
Difatti indossava solo il costume e andare in giro mezza nuda non le piaceva poi molto.
Ok, d’accordo che mezzo hotel girava in quelle condizioni, ma lei non si sentiva proprio a suo agio così…
Dlig!
Sesto piano…
O forse, molto più semplicemente, non si sentiva a suo agio ad essere guardata, in quelle vesti, da Inuyasha, forse per questo se n’era andata.
Insomma, cosa avrebbe mai pensato lui?
Non era certo un tipo come Miroku, questo lo sapeva bene, ma forse, vedendosi entrambi in quelle vesti, o per meglio dire, senza vesti, si sarebbero fatti prendere dall’imbarazzo o ancora peggio dagli istinti.
Lei perdeva la testa… e a farla sentire così era Inuyasha, solo lui.
Insomma, prima o poi avrebbe dovuto affrontare il problema, ma non certo la sera prima della gara singola, questo era certo.
Dling!
Sospirando uscì dall’ascensore che si era fermato al suo piano.
-“ Prima o poi ne parlerò con Inuyasha, ma non sta sera!” pensò risoluta, prima che una voce interrompesse i suoi pensieri.
-< Hey Kagome, ma… > disse Inuyasha, fermò, immobile, davanti alla porta della sua stanza -< …dove eri? E come mai sei… ecco… vestita così? > farfugliò, notando la ragazza in costume.
-< Ahhhhhhh! > urlò Kagome, lanciando l’asciugamano in faccia al povero hanyou -< Non guardarmi! >
-< Hey, dannata, ma che ti prende? > chiese irritato Inuyasha, togliendosi stizzito l’asciugamano dal volto.
Kagome si riprese il suo telo, stringendoselo attorno al corpo e cercando di aprire la porta della stanza con mani tremanti.
-“ Ma…ma… che diavolo ci fa qui questo cretino? Non doveva essere in piscina? ” pensò confusa e con il volto in fiamme, distogliendo lo sguardo dal ragazzo e concentrandosi nella difficile impresa di aprire la porta.
-< Kagome, cosa succede? > chiese Inuyasha con voce gentile, prendendo la mano alla ragazza dai lunghi capelli corvini.
A quel gesto Kagome si fece di marmo.
-< Nulla… è che… che… mi sento un po’ in imbarazzo e sono agitata per la gara di domani! > farfugliò, sempre non guardando l’hanyou in volto.
-< Vedrai che andrà benissimo! > le sussurrò lui con voce roca, prendendole il mento con dita gentili e avvicinando il suo volto a quello rosso della ragazza.
Kagome si perse in quegli occhi d’ambra… ecco di nuovo il potere dei suoi baci farla preda di una strana magia che le prendeva lo stomaco, il cuore, i pensieri.
Si strinse di più al petto del ragazzo, approfondendo quel bacio carico di passione.
Le ginocchia le tremavano, il cuore sembrava essersi fermato da quanto batteva veloce, e le mani esploravano i capelli d’argento di Inuyasha, sfioravano il suo petto così caldo, le sue braccia così protettive.
-< Inu… yasha… > mormorò in un soffio Kagome, scostando leggermente le sue labbra da quelle del mezzo demone.
-< Dimmi! > le disse lui con voce roca, baciandole dolcemente il collo.
-< Prima o poi ne dovremmo parlare! > disse rossa in volto Kagome, mentre l’hanyou continuava la sua piacevole tortura.
-< Di cosa? > chiese lui confuso, guardandola nei profondi occhi color cioccolato.
-< Di quello… che ci sta succedendo! > disse imbarazzata Kagome.
-< Ehm… cioè? > chiese lui perplessO -< Non ti starai riferendo…ah… > si bloccò imbarazzato.
-< Si… > disse timida Kagome, giocando nervosa con una ciocca dei suoi capelli corvini.
-< Bhe… dobbiamo affrontarlo proprio questa sera questo…ehm… discorso? > chiese Inuyasha.
-< No… però, prima o poi… >
-< Si… prima o poi sciocchina! > le disse con voce dolce, schioccandole due dita sulla fronte -< Ora vai a dormire, domani devi dare il meglio di te! >
-< Grazie Inuyasha! > disse in un sorriso Kagome, baciandogli di slancio una guancia -< Ci vediamo domani! > lo salutò, entrando in camera e chiudendo la porta.
Inuyasha rimase qualche secondo a guardare la porta della stanza della ragazza.
Avrebbero avuto tempo… tutto il tempo del mondo per parlare di quella cosa, non c’era fretta.
L’in domani Kagome avrebbe gareggiato contro Kikio ed avrebbe sicuramente vinto, poi, forse, avrebbero parlato di quello che gli aspettava in futuro, del loro rapporto che si stava via via evolvendo e che significava, per Inuyasha, più della sua stessa vita.
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Il sole era alto nel cielo ed un mucchio di ragazze era riunito davanti all’ingresso della palestra.
La scaletta, con i turni di esibizione, era stata esposta nella bacheca principale, e tutte le ragazze impegnate nella gara singola controllavano la loro posizione.
-< Kikio, Kikio, allora, quando tocca a te? > domandò una compagna della ragazza dai capelli corvini, avvicinandosi all’amica.
-< Sono la dodicesima! > rispose in un sorriso Kikio.
-< E Kagome? >
-< Lei… è l’ultima! > disse, scoppiando in una sonora risata.

Continua capitolo 27…

Allora? Che ve ne pare?
Lo so, molte di voi avrebbero voluto che accadesse qualcosa di più tra Inuyasha e Kagome, ma penso di aver fatto la scelta giusta così… i due avranno tempo per approfondire la questione, non preoccupatevi!^^

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Capitolo 27
*** LA COPPIA DI UN INCUBO ***


Ben ritrovati ragazzi, come va?
Questa dannatissima scuola mi tiene impegnatissima ed il tempo per scrivere mi si è davvero ridotto all’osso, ma a tirarmi su di morale c’è il fatto che il 30 Ottobre e il 1 Novembre me ne andrò al Lucca Comics, che bello, non vedo l’ora!
Chi di voi ci viene? Mi raccomando, se mi incrociate, ammesso che riusciate a riconoscermi, e su questo non ne dubito, non fate i cattivi e lasciate a casa i strumenti da tortura ^^
Eccovi qui il penultimo o terzultimo capitolo, devo ancora prendere bene le misure^^

CAPITOLO 27
LA COPPIA DI UN INCUBO

Pling! ( effetto sonoro da oscar! )
Le gocce di gelida acqua cadevano lente, una dopo l’altra, nel piccolo lavandino di marmo bianco.
Pling!
Il neon a parete, appena sopra lo specchio davanti al lavandino, faceva riflettere le gemme di acqua raccolte nel lavabo come tanti piccoli diamanti, mentre la luce ad intermittenza andava e veniva gracchiando, e Kagome, dopo essersi accuratamente lavata il viso, se lo asciugava con un morbido asciugamano.
Aveva le guance lievemente arrossate per il breve contatto con l’acqua gelida, ma il suo volto sembrava sereno e rilassato, mentre si rifletteva allo specchio e si scrutava nel profondo dei suoi stessi occhi.
-< Coraggio Kagome, ci siamo! > si disse, battendosi decisa le mani sul volto per svegliarsi del tutto ed infondersi coraggio -< Ora tocca a te! Fai vedere a Kikio di cosa sei capace! >
Rimase immobile a fissarsi ancora per qualche istante, stupendosi quasi lei stessa della tranquillità con cui stava per affrontare l’imminente sfida.
Di certo era un po’ agitata ed impazziente,ma la determinazione sembrava aver preso il sopravvento sulla paura e nulla sembrava spaventarla, sebbene un brutto presentimento, forse causato dalle mezze minacce che Kikio le aveva borbottato il giorno precedente, non la rasserenavano proprio del tutto.
Ma in fondo, cosa sarebbe potuto accadere?
L’esito della gara dipendeva unicamente da lei e dalla sua esibizione: lei era carica, determinata e concentrata, ed il balletto era stato provato e riprovato all’infinito, sistemato e corretto un sacco di volte… insomma, perfetto.
Sistemandosi una ciocca di capelli corvini che le ricadeva sulla fronte dall’alta coda di cavallo, controllò che il suo costume fosse in ordine: portava una gonna pantalone nera, che quando compieva giravolte su se stessa si alzava come animata dal vento, sopra poi aveva un top nero, mezzo coperto da una camicetta bianca a maniche a tre quarti. Al collo teneva sempre il ciondolo con la perla delle shikon che Inuyasha le aveva regalato, ed, a completare il tutto, portava un paio di guanti neri senza dita su ambe le mani.
- si ripetè, uscendo dal bagno ed incamminandosi lungo il corridoio che conduceva alla palestra.
Le esibizioni individuali erano cominciate già da un po’, ora erano circa verso la decima posizione, ed il pubblico sembrava molto più numeroso rispetto al giorno precedente, forse perché tra gli spalti c’erano le compagne di squadra delle ragazze impegnate nella gara individuale a fare il tifo e, Kagome notò, uscendo dalla piccola porta di servizio in palestra, nella tribuna d’onore c’erano i talent scout delle più prestigiose università del paese, non che osservatori stranieri e manager dello spettacolo.
Senza fare alcun rumore si sedette accanto alla parete, in un angolo indisturbato della palestra, dove le altre ragazze che ancora dovevano esibirsi attendevano il proprio turno.
-< Sai a che numero siamo? > domandò Kagome, alla ragazza sedutale affianco.
-< Ora dovrebbe toccare alla dodicesima! > rispose quella in un sorriso tirato -< Tu che numero sei? >
-< Io sono l’ultima! > rispose Kagome cortesemente.
-< Capisco… il mio turno e tra due esibizioni e sono un po’ testa! >
-< Vedrai che… >
-< Ed ora è il turno della dodicesima ballerina, la signorina Kikio Higurashi, della prefettura di Osaka! > ad interrompere il discorso di Kagome era stata la voce del presentatore che, annunciando il turno della dodicesima ballerina, aveva, allo stesso tempo, annunciato il turno dell’acerrima rivale di Kagome.
Mentre le luci si abbassavano per creare la giusta atmosfera sulla pedana, Kikio faceva il suo ingresso e Kagome non si perdeva un solo movimento della sua quasi sorella, come a scrutarla e a cercare di capire i pensieri della ragazza.
-“ Ed ora vediamo di cosa sei capace Kikio! ” pensò seria Kagome, senza togliere gli occhi di dosso alla sorella.
Kikio, vestita con un lungo vestito intero nero, fatto di ampie tasche ai lati delle cosce e sulle braccia che facevano intravedere la pelle, di distese a terra, mentre la musica incominciava lentamente a creare una magica atmosfera.
-“ Quella posa… è molto simile alla mia! ” pensò Kagome, notando la posizione di partenza della nemica.

“ No sleep
No sleep until I'm done with finding the answer ”

Kikio incominciò a muovere lentamente le braccia, seguendo le dolci parole della canzone.

“ Won't stop
Won't stop before I find the cure for this cancer “

-“ Che cosa? ” pensò confusa Kagome, alzandosi di scatto in piedi –“ Questa… questa è la mia canzone! ”

“Sometimes I feel like going down, I'm so disconnected
Somehow I know that I am haunted to be wanted “

Kikio incominciava ora a ballare, sotto lo sguardo esterrefatto di Kagome.
Non solo quella era la canzone del suo balletto, ma i movimenti, i gesti, i singoli cenni della testa e movimenti fluidi delle braccia, erano identici a quelli che lei aveva ricreato nel suo balletto.

“I've been walking, I've been waiting
In the shadows for my time
I've been searching, I've been living
For tomorrows all my life”

La musica era ora forte e decisa e Kikio ballava spedita e agile, girando su se stessa in vorticose trottole. Kagome era ancora intontita… dentro di lei sembrava essersi bloccato qualcosa.
-< Che cosa sta succedendo? > bisbigliò, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
Kikio stava ballando il suo balletto, la sua creazione, il lavoro di pomeriggi passati a provare e riprovare, e lo stava facendo nel modo sbagliato…
Ci metteva quasi rabbia in quei movimenti, in quei gesti che sarebbero invece dovuti apparire si decisi, ma allo stesso tempo quasi delicatamente surreali.
Il balletto andava avanti ed ora Kagome era più che certa che quello che si trovava davanti era la copia del suo balletto originale, ma ciò che era peggio, era che agli occhi del pubblico e dei giudici quella che avrebbe copiato sarebbe stata lei… lei perché era l’ultima ad esibirsi.
D’un tratto, mentre i suoi occhi ormai colmi di lacrime non perdevano un solo movimento di Kikio, quasi stregati da quella maledizione, una presa al polso la fece voltare.
-< Non la guardare! > le sussurrò Inuyasha, attirandola a se ed abbracciandola.
-< Inu… > disse Kagome in un filo di voce, mentre il suo volto, nascosto nel petto e tra le braccia dell’hanyou, respirava a grandi tratti il profumo del ragazzo -< Quello… quello è il mio balletto! >
-< Lo so… > le rispose Inuyasha, mentre la musica si stava ormai quasi per spegnere, giungendo cosi al termine dell’esibizione di Kikio.
-< Ora… cosa faccio? > mugugnò Kagome, mentre l’hanyou distaccava un po’ la ragazza da lui per guardarla negli occhi.
-< Vieni con me! > le disse in un sorriso Inuyasha, prendendola per una mano e trascinandola fuori dalla palestra.
La musica si spense e Kagome si voltò a guardare gli ultimi passi della sorellastra… quei passi che erano stati suoi e che lei le aveva rubato, le aveva portato via così come aveva cercato di fare con Inuyasha.
Il pubblico esplose in un applauso unito e concitato, mentre la porta di servizio si chiuse e una piccola lacrima scivolava silenziosa sulla guancia di una ragazza che si era vista in quel istante, con il propagarsi di quella musica, sgretolarsi il suo sogno.
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-< Kagome! > urlò Sango, precipitandosi dall’amica che usciva in quel istante dalla palestra e si sedeva sconsolata, sotto lo sguardo di Inuyasha che le era accanto, sul freddo pavimento del corridoio -< Kagome… io… >
-< Hai visto Sango? > chiese Kagome, alzando lievemente lo sguardo verso l’amica, sorridendo forzatamente -< Alla fine tanta segretezza durante gli allenamenti non è servita a nulla! >
-< Ma… com’è stato possibile? > chiese Miroku, che era sopraggiunto assieme a Sango -< Quel esibizione era…era uguale identica al tuo balletto! >
-< Cosa importa ora? > continuò Kagome -< Ormai per me è finita! >
-< Kagome… mi dispiace tanto! > le disse dispiaciuta Sango, inginocchiandosi diffronte all’amica ed abbracciandola.
-< Ho sottovalutato mia sorella... ho sbagliato! > disse Kagome, trattenendo a stento le lacrime -< Ora… devo andare a ritirarmi! >
-< Cosa?> chiese perplesso Inuyasha.
-< Che altro posso fare? > chiese Kagome, alzandosi decisa in piedi -< La mia esibizione sarà uguale identica a quella di Kikio e sarò squalificata, questo è poco ma sicuro! Preferisco ritirarmi piuttosto che fare una magra figura davanti a tutte quelle persone! >
-< E lascerai la vittoria così a Kikio? > le chiese serio l’hanyou.
-< Che altro posso fare? > chiese Kagome -< Mettere su una canzone a caso ed improvvisare? >
-< Perché no? > le rispose Inuyasha.
-< Cosa? > urlò la ragazza dai capelli corvini -< Non è mica così semplice sai! Quel balletto l’ho provato per settimane, come puoi pensare che io riesca a salire su quella pedana ed improvvisare così alla cieca! >
-< Quella volta al teatro ci sei riuscita! > le disse Inuyasha.
-< Era un po’ diverso… >
-< Ed allora che farai? Lascerai la vittoria a Kikio senza nemmeno tentare un qualcosa? > le disse serio l’hanyou.
-< Io… non è così semplice Inuyasha !> rispose Kagome -< Quella volta a teatro era diverso… c’eravamo solo io e te,senza altre diecimila persone a guardarmi! >
-< Ed allora pensa che ci sia solo io a guardarti! > le disse con voce dolce, accarezzandole una guancia -< Balla per me e fregatene degli altri! >
-< Scusatemi ragazzi, chi di voi è Kagome Higurashi? > chiese d’un tratto una signora sbucata magicamente dal nulla, avvicinandosi al gruppo.
-< Io… > disse Kagome, facendosi avanti.
-< Tra poco tocca a te, sei pronta? > disse quella, controllando l’elenco sulla sua cartellina. Kagome si voltò a guardare Inuyasha e i suoi amici.
Poteva andare peggio di così?
Ora, cosa aveva da perdere?
-< Si! > rispose in un sorriso Kagome -< Sono prontissima! >

Continua capitolo 28…

^^ che ve ne pare amici? Fa tanta pena?
Manca pochino pochino alla fine, come sono triste…
Aspettate con ansia il prossimo capitolo! Baci! Kaggy

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Capitolo 28
*** A TIME FOR DANCING – QUANDO NON PUOI FERMARE UN TALENTO ***


Ciao a tutti ragazzi, come va?
Sembra un secolo che non aggiorno la ff, ma, siccome questo è l’ultimo capitolo, volevo ponderare bene prima di pubblicarlo!^^
Ah…sigh sigh… ho le lacrime agli occhi mentre mi accingo a scrivere quest’ultima avventura di Kagome e Inuyasha… sigh sigh… spero tanto che vi piaccia!
Ora bado alle ciance e leggete! Poi, COMMENTATE!!!!!

CAPITOLO 28
A TIME FOR DANCING – QUANDO NON PUOI FERMARE UN TALENTO

Le luci della palestra si erano spente tenuemente, mentre Kagome faceva il suo ingresso sulla pedana illuminata di tutto punto.
Un leggero mormorio, appena diffuso, si alzava dal pubblico: Kagome era l’ultima ballerina ad esibirsi e la gente incominciava ormai ad essere stanca.
-“ Coraggio Kagome…” pensò la ragazza dai lunghi capelli corvini, disponendosi al centro della pedana: le gambe incrociate e le braccia aperte, una in alto e l’altra di lato, con il capo chino.
-“Non c’è nessuno attorno a te… balla solo per te… balla per Inuyasha e al diavolo il resto!” pensò tra sé, mentre la musica partiva dolcemente.

“They say
They don't trust
You, me, we, us”

Suoni forti, come un rimbombo di tamburi, scandivano parole altrettanto taglienti.
Kagome incominciò a compiere movimenti secchi e decisi, scanditi dal tempo dei rintocchi.
Lo sguardo serio e deciso era puntato ovunque ed in nessun luogo… una fiera determinazione le si leggeva negli occhi profondi di cioccolata.

“So we'll fall
If we must
Cause it's you, me
And it's all about
It's all about”

I rintocchi aumentavano e Kagome velocizzava i movimenti con loro.
Compiendo una seria di ruote con una mano sola si portò ad un lato della pedana… era quasi giunto il ritornello.

“It's all about us (all about us)
It's all about
All about us (all about us) There's a theme that they can't touch
'Cause ya know (ah ah)
It's all about us (all about us)
It's all about
All about us
all about us
We'll run away if we must
'Cause ya know
It's all about us (It's all about us)
It's all about love (It's all about us)
In you I can trust (It's all about us)
It's all about us”

Una rincorsa e poi una fantastica spaccata in aria, come se stesse per spiccare in volo. Appena atterrata a terra, come fosse d’un tratto privata delle forze, si inginocchio un secondo a terra, battendo i pugni sul pavimento. Poi, sempre velocissima, come in una frazione di secondo, incominciò a girare su se stessa, come una vorticosa trottola, compiendo uno, due, tre, quattro giri.

“If they hurt you
They hurt me too
So we'll rise up
Won't stop
And it's all about
It's all about”

Di nuovo il ritmare dei tamburi, così forti, simili al battere del cuore di Kagome, che si intensificava di secondo in secondo.
Facendo un ultimo giro su se stessa, mentre ancora girava su se stessa, inarcò la schiena all’indietro, aprendosi come un petalo ed ottenendo così l’effetto di essere ferma, quasi immobile, per un secondo. Richiudendosi poi su se stessa si inginocchiò a terra e poggiando la fronte al pavimento e, slanciando le gambe con la velocità di una frustata, si ritrovò in piedi compiendo un rapido ponte. (questa cosa esiste realmente nella ginnastica, anche se assomiglia di più ad una mossa di karate!)
Il ritornello di stava avvicinando di nuovo…

“It's all about us (all about us)
It's all about
All about us (all about us)
There's a theme that they can't touch
'Cause ya know (ah ah)
It's all about us (all about us)
It's all about
All about us
all about us
We'll run away if we must
'Cause ya know
It's all about us (It's all about us)
It's all about love (It's all about us)
In you I can trust (It's all about us)
It's all about us”

Questa volta Kagome incominciò a compiere giri su se stessa percorrendo in tutta la larghezza la pedana, in una serie di lunghi salti.
Passi veloci e scanditi accompagnavano gesti secchi e determinati.
Le mani di Kagome si muovevano in una serie di vorticosi gesti, che imprigionavano il pubblico tra le sue dita: non volava una mosca tra gli spettatori… solo la musica riempiva tutta la palestra con le sue forti note e Kagome sembrava un burattino, mossa dai fili di chissà quale energia.
Anche Kikio, seduta tra gli spettatori, non perdeva un solo gesto dell’esibizione di sua sorella.
-“Come può… come può ballare così, inventando tutto di sana pianta?” si chiese Kikio, mentre un vano tentativo di andarsene da lì veniva facilmente represso… non riusciva a staccare gli occhi da quella ragazza che sembrava la musica pura, dotata di corpo.

“They don't know
They can't see
Who we are
Fear is the enemy
Hold on tight
Hold on to me
'Cause tonight “

La musica era ora lenta e melodiosa e Kagome cambiava i suoi movimenti con lei.
In quegli istanti,mentre il suo corpo si muoveva senza quasi il suo controllo, Kagome non pensava a nulla:
la sua mente era sgombra, lei si sentiva leggera… non si era mai sentita così bene in vita sua.
E lo sapeva perché si sentiva così… stava ballando per se stessa, stava ballando per Inuyasha. Poco le importava di tutto il resto.

”It's all about us
It's all about
All about us
There's a theme that they can't touch
'Cause ya know (ah ah)
It's all about us (all about us)
It's all about us (all about us)
It's all about
All about us (all about us)
There's a theme that they can't touch
'Cause ya know (ah ah)
It's all about us (all about us)
All about us
It's all about us (all about us)
It's all about
All about us (all about us)
There's a theme that they can't touch
'Cause ya know (ah ah)
It's all about us (all about us)”

Di nuovo il ritornello ed una seria di giri vorticosi su se stessa, intevallati da una seria di ruote con una mano.
Inginocchiandosi a terra, Kagome compì una spaccata… la musica era ormai lentissima.

”It's all about us”

Si richiuse su se stessa, portandosi le ginocchia al petto.
La musica finì.
Attimi interminabili di silenzio avvolsero la palestra, poi, mentre Kagome rialzava la testa, il pubblico esplose in un fragoroso applauso.
Alcuni spettatori si erano addirittura alzati in piedi, mentre Kagome si inchinava a loro in segno di gratitudine.
Kikio osservava la sorella uscire dalla pedana ed andare in contro ad Inuyasha che l’aspettava poco distante: aveva perso, e su tutta la linea.
I suoi trucchi, tutti quegli inganni che aveva architettato non erano serviti a nulla.
Stizzita si alzò dal suo posto, mentre ancora il pubblico batteva le mani a Kagome: non avrebbe mai subito un umiliazione del genere… non aveva bisogno del verdetto, sapeva bene ormai chi aveva vinto.
Camminando veloce uscì dalla palestra… la sconfitta bruciava più di un vero fuoco.
[ T.a.t.u. – All about us]
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -< Sei stata fantastica! > disse in un sorriso Inuyasha, abbracciando forte Kagome ancora con il fiatone adosso.
-< Dici? > chiese lei -< Mi sono divertita un sacco! >
-< Avrai vinto di sicuro Kagome! > le rispose Inuyasha, accarezzandole una ciocca di capelli corvini -< Basterà soltanto aspettare il verdetto! >
-< Non mi importa! > gli sorrise Kagome -< quello che dovevo dimostrare l’ho fatto!Andiamocene! > -< Sei sicura? > gli chiese l’hanyou -< tanto che siamo qui… >
-< Andiamo? > lo interruppe Kagome, prendendogli la mano.
Inuyasha le sorrise… insistere non sarebbe servito.
Mentre uscivano dalla palestra un uomo distinto, vestito in giacca e cravatta, gli si avvicinò: -< Lei… è Kagome Higurashi? > chiese.
Kagome annuì, senza lasciare la mano di Inuyasha.
-< Sono un talent scaut americano e la sua esibizione mi ha colpito profondamente! > le sorrise quello, stringendole la mano -< Penso senza ombra di dubbio che lei abbia vinto, ma anche se così non fosse, avrei delle proposte da farle! >
-< Sono lusingata, ma adesso non mi va di parlare di questo! > rispose Kagome in un sorriso.
-< Posso almeno lasciarle il mio biglietto da visita? > chiese quello, porgendole un bigliettino.
-< Si, certo! > sorrise Kagome, prendendolo -< e ora, mi scusi… > disse, incamminandosi con Inuyasha al di fuori della palestra.
-< Kagome… ma, sei sicura? > chiese titubante Inuyasha, bloccandola -< è un occasione unica! >
-< Non ti preoccupare! > gli sorrise la ragazza -< Per ora non ho bisogno di nessun talent scaut o manager che sia! >
-< Perché? > chiese Inuyasha.
-< Perché ho già la cosa che per me conta di più! > rispose Kagome, alzandosi sulle punte, fino a baciare le labbra dell’hanyou.
-< Kagome! Kagome! >
A metter fine al loro bacio furono le urla di una Sango che correva verso di loro come una scalmanata.
-< Cosa c’è Sango? > domandò Kagome.
-< Hanno detto il verdetto… > sorrise Sango -< sei… >
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Quando si spengono le luci ed il riflettore si punta solo su di me, mi sento percorrere da una scossa di adrenalina.
Il mio corpo si incomincia a muovere quasi autonomamente, mentre la musica parte.
Un passo.
Un altro.
Tutti guardano solo me.
Il ritmo mi entra dentro e mi scuote…solo in quel istante mi sento veramente libera.
Esisto solo io…io e la mia musica.
Mi sembra di volare…
Solo così mi sento davvero bene…nulla mi dà una sensazione simile…
…nulla…a parte l’amore.

A TIME FOR DANCING- FINE

Sigh sigh sigh… wahahaha sigh sigh…
Voi: smettila di frignare!
Io: scusate, scusate, ma non posso farne a meno!!!!
Voi: prima di tutto rispondici! Che cavolo di finale è?
Io: ma come, non si capisce?
Voi: NOOOOO!!!!
Io: ma si, su, un po’ di immaginazione… lascio a voi decidere cosa è arrivata Kagome^^
Sigh sigh… ma che brutta che è la parola Fine… wahahahaha sigh sigh Allora, prima di lasciarvi, concludo ringraziando tutti quelli che hanno letto e commentato questa mia immane pazzia che ci ha tenuto compagnia per un bel po’! Spero di avervi fatto divertire e sognare, e magari appassionare al mondo della danza.
Spero non siate rimasti delusi dal finale, ma volevo lasciarvi un po’ così… io la mia idea su come sia finita ce l’ho, e penso si capisca anche, ma mi sono detta, che, siccome questa ff appartiene un po’ a tutti voi lettori, è giusto che vi immaginiate un po’ voi il finale… che ragionamento contorto!
Commentatemi, mi raccomando!
Un giorno potrei anche tornare con il seguito… chi lo sa mai?
Continuate a tremare… Kaggy non si ferma mai, wahahahahaahahaah
Voi: -.- degno finale di una pscicopatica!
Io: concordo! A presto! Baci a tutti!

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