Hunters

di hikari_kudo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Traccia ***
Capitolo 3: *** E' sempre stato così ***
Capitolo 4: *** Pranzo ***
Capitolo 5: *** Forks ***
Capitolo 6: *** La caccia è aperta ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione : la morte passa per la finestra

Ci sono tre cose che ho imparato in tre anni di infame lavoro :

1-    Se sei una cacciatrice, mai uscire non armata. È una cosa moltooo pericolosa, soprattutto se sei continuamente braccata da mostri e creature della notte

2-   Mai avere compassione di qualcuno. Quella persona che non uccidi per pietà poi potrebbe uccidere te

3-   Quando stringi un patto con la morte, non dormire con la finestra aperta

Mi rivoltai nelle coperte. Non dormivo, o almeno, non più. Con un movimento quasi impercettibile - anche se sapevo che sarebbe servito assai poco- che cercai di far passare come un movimento nel sonno, portai la mano sotto il cuscino, dove tenevo la mia ruby calibro 7.65. Non mi fidavo di dormire con armi più grandi sotto il cuscino, anche se è inserita la sicura, non si sa mai. Mantenevo il respiro calmo e regolare, cercando di non tradirmi col battito cardiaco. Se fossi stata in altre circostanze, non avrei avuto tutti questi scupoli….

Sentii un altro movimento, sfuggevole e impercettibile, o almeno per qualcuno che non ha l’orecchio allenato come il mio.

Strinsi l’arma, e con un veloce movimento, mi catapultai sul pavimento.

Mi distesi su un lato e puntai la pistola dritta in faccia alla morte.

<< che cosa vuoi fare?! >> urlai. Non amavo essere svegliata mentre dormivo.

<< perché ogni volta che passo a trovarti, credi voglia ucciderti? >> disse con voce suadente. Si, perché devo dire che la morte non era così male, o almeno di aspetto. Infatti, esteriormente, era un ragazzo di diciassette anni – solo dio sa da quanto tempo li abbia-  con i capelli bronzo-ramati e dei fantastici occhi color oro. Era bello, molto bello, da togliere il fiato. Per questo molto spesso veniva sottovalutato.

Per mia fortuna non ho mai sottovalutato Edward Cullen.

Per mia fortuna in quel momento avevo la pistola carica di proiettili d’argento.

Non l’avrebbero ucciso… ma di certo non li avrebbero fatto neanche tanto bene.

<< chissà… forse perché sei un cacciatore di taglie che dai mostri stessi è stato sopranominato becchino … chissà! >>

<< Ero solo venuto a controllare che non fossi scappata via >> disse, lanciandomi un sorriso da togliere il fiato.

<<  IO NON SCAPPO MAI, CULLEN >>

Si, perché se sei una cacciatrice, se alla tua giovane età sei la migliore degli stati uniti d’america  – sono la migliore perché lo stato non sa che cosa combina questo qua - , se non puoi fidarti di nessuno apparte te stessa per non perire non puoi permetterti di scappare.

MAI.

Non puoi permetterti nulla, neanche l’amore.

Non puoi permetterti di mettere il pericolo gli altri , in special modo se tieni a quelle persone.

Ed io lo sapevo quando ho scelto di fare quello che faccio.

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Hikari : salve! "e questa da dove ne esce fuori?!"  ok, non ne ho la più pallida idea! volevo solo fare qualcosa di simile, e , dopo essere rimasta 45 minuti buoni di fronte alla tastiera cercando di scrivere un'altra cosa, mi sono "sfogata scrivendo questa...eheheh! comunque, è solo un capitolo di prova.... fatemi sapere com'è! ciau!

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Capitolo 2
*** Traccia ***


Capitolo 1 : Traccia

Sorrideva a trentadue denti, cercando si sembrare innocuo.

Peccato non lo fosse.

Peccato non ci cascassi tanto facilmente.

Quella era la quarta volta quella settimana che entrava dalla mia finestra.

Merda! Ed io in una settimana non avevo imparato a chiuderla? Fantastico, sono un genio del male!

All’inizio, non mi accorgevo delle sue incursioni, poi dopo due di queste, sono rimasta consapevole che la notte mi spiava. E allora mi ero preparata di dovere.

Una bellissima arma da fuoco era quello che serviva per proteggersi da un vampiro.

Certo, la ruby con un calibro così misero non l’avrebbe ucciso, ma di certo non avrebbe aiutato la sua salute.

Scossi la testa, portandomi le mani tra i capelli.

Quel vampiro pscicomane non poteva essere nei miei pensieri già di prima mattina.

Lui era quel che si può definire il killer perfetto.

Non lasciava la benché minima traccia, e molte volte, quando mi capitava tra le mani un caso di omicidio, non potevo far a meno di volgere i miei pensieri a lui. Chissà, ma era sempre il primo che sospettavo. Insomma, lui uccideva quelli della sua stessa specie.

Io, prevalentemente, ammazzo le creature notturne – vampiri, licantropi, zombie , Black Dog, Homunculus, chimere e quant’altro, sempre che il compenso sia buono -  ma a volte capita che la polizia mi chiami per qualche lavoretto di sterminio, o per esaminare la scena del crimine.

Comunque, mi divertivo a fare quel che facevo… qualche volta.

E’ da quando ero al liceo che faccio la cacciatrice.

Ho qualche amico, che tengo lontano il più possibile, perché, a quanto pare, i non-morti amano prendersela anche con gli amici dei loro assasini. Simpatici. E molto cordiali.

Anche se mi doleva ammetterlo Edward mi piaceva, era l’unica persona che in mia compagnia non era in pericolo, perché possibilmente ero io quella che rischiava in sua compagnia.

Certo, ero sicura che , se ne avesse avuto l’occasione, non avrebbe esitato a dissanguarmi, ma almeno per il momento potevo dirmi tranquilla… o almeno lo spero.

L’ultima volta che ho lavorato con Edward – due anni fa – abbiamo fatto fuori un intero branco di licantropi. E dovevate vedere come si divertiva a farlo.

I vampiri e i licantropi non hanno mai avuto buoni rapporti.

E poi, Edward non era come me. Lui si divertiva a uccidere,  e lo faceva anche io modo illegale, naturalmente se il compenso lo allettava. Certo, fino q dieci anni fa potevi tranquillamente andartene in giro a giocare al “tiro al bersaglio” con le teste dei vampiri per strada e in pieno giorno, e nessuno ti avrebbe detto niente.

Oggi non è più così.

Sorseggiai il caffè, e mentre ricaricavo la berretta, sentii suonare al campanello.

Mi avvicinai alla porta, e scrutai dallo spioncino.

Almeno, questa volta, non aveva usato la finestra.

Impugnai saldamente la berretta con la sinistra. Questa, al contrario della ruby, era di grosso calibro – 50, per intenderci – e con quella l’avrei fatto fuori tranquillamente.

Certo, avevo messo tre mesi solo per riuscire a tenerla in mano, ma una volta imparato a controllarla, era diventata una delle mie migliori amiche.  La mia mano e piccola, e minuta, come d’altronde sono le mani di una donna, e trovare armi facili da usare era un miracolo, quindi o mi accontentavo e di conseguenza mi adattavo, o crepavo. Delle due, l’opzione più allettante era la prima.

Aprii la porta, sempre puntando il ragazzo

<< HEY, che bella accoglienza ! >> disse entrando

<< Che t’aspettavi? Che ti accogliessi col caffè e un “ciao amore? ♥” >> risposi sarcastica, facendo l’imitazione di una mogliettina smielata.

<< Umm…perché no? >> sghignazzò divertito, entrando in camera e togliendosi i crossi occhiali da sole che li coprivano il volto << comunque, non ho intenzione di ucciderti … o almeno finché non appenderanno una bella taglia sulla tua testa! >>

<< molto confortante! >> risposti guidandolo in cucina << Hai capito dove stanno gli Humunculus che dobbiamo far fuori?? >> continuai, versando una tazza di caffè.

Ovviamente era per me. I vampiri non mangiano – o bevono – cibo umano.

Diciamo che per loro il sangue è più allettante ed io ho bisogno di un’alta dose di caffeina per non dare di testa. << no, ma poi come sai che sono Homunculus? Neanche gli sbirri sanno dove sbattere la testa! In più, a me sembra una chimera! >> disse lui

<< Per me i maggiori indiziati sono gli Homunculus! >> sentenziai << in più, visto che ci hanno proposto 500 000 dollari per collaborare e visto che tu conosci tanta gente “molto devota alle leggi” pensavo che mi stessi rompendo le scatole già di prima mattina perché avevi scoperto qualcosa! >> il mio tono aspro forse non era dei più cordiali. Ma al diavolo! Era per colpa sua che non dormivo la notte!

<< mi fa piacere sapere che la mia presenza ti è così gradita >> sottolineò << ed io che ero solo passato per una visita di cortesia >>

<< come quella di stanotte? >> lo schermì, lanciandoli uno sguardo scettico.

Lui sostenne benissimo i miei occhi castani, sono io che non riuscii a sostenere i suoi. Oro fuso . Ogni volta che mi scontro con lui e si arriva a giocare a “chi sostiene meglio lo sguardo dell’altro” perdo sempre io. Ma che ci posso fare? A degli occhi dannatamente belli

Distolsi lo sguardo, e lui ridacchiò divertito. Maledizione! Ma prima o poi avrei vinto io! Anzi, una cosa l’avevo già vinta : lui non poteva leggermi nella mente. E sapevo che questo lo colpiva nell’orgoglio.

<< allora? >> chiesi infine  << che si fa? >>

Lui mi scrutò nuovamente negli occhi. Niente , eh? Silenzio assoluto? Ben ti sta! Non si spia nelle menti altrui!

<< Comunque, un mio conoscente, forse sa qualcosa riguardo questi mostri.  >>

Non voglio neanche sapere di chi si tratta, ma se si parla di vite umane << perfetto, mi vesto e sono da te >> detto questo, mi accinsi a fare la mia uscita eroica, che finì con un piede messo male,  una presa al volo di Edward. Ovviamente, lui rise.

La mia mancanza di equilibrio era la parte che lo divertiva di più del lavorare con me.

Misi il broncio. Avrei preferito piombare con la faccia a terra.

Non è vero. Mi suggerì una vocina. Al diavolo! Io non lo sopporto quello! È arrogante e presuntuoso, e crede di sapere tutto! In più è un lurido succhiasangue. Però ti attrae… stai zitta stupida vocina! Tornatene da dove sei venuta.

Mi ricomposi e in pochi minuti riuscii a cambiarmi.

Misi dei jeans e una maglietta abbastanza larga da nascondere la fondina ascellare, dove tenevo la berretta. Mentre la ruby – è piccola ma l’adoro – la depositai nei jeans.

Tornai in salotto, dove Edward stava curiosando << sono pronta >> annuncia

Lui teneva in mano un portaritratti << la tieni ancora? >> chiese

<< si >> risposi acida, stappandoli di mano la foto << qualche problema?! >>

<< sei carina quando ti arrabbi >> constatò , lanciandomi un ammaliante sorriso sghembo

<< andiamo, o qualcuno perirà mentre stiamo qui a cianciare! >> lo ammonì , ignorando sorriso e complimento a lui legato. Forse fino a qualche tempo fa , non avrei resistito a un sorriso simile, ma possiamo dire che “mi sono fatta le ossa” ed ora non ho più tempo per preoccuparmi dei ragazzi.

Bè, ora non ho più tempo e basta.

A volte vorrei tornare indietro , e rifare tutto da capo. Vorrei maledire quella dannata notte dove ho fatto fuori il mio primo vampiro. Ma non posso. Così vado avanti, cercando di reprimere l’odioso e inutile passato.

 

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Hikari: salve! ed eccomi con un nuovo capitolo!

Sono felice che questa storia non sia andata male... che fortuna! mi sono fatta una cultura cercando informazioni su armi da fuoco...ehehe! prima o poi spaventerò qualcuno!

grazie delle vostre recensioni, alla quale risponderò immediatamente ^.^

Toru85 : ecco il seguito.... com'è?

Shinalia : grazie dei complimenti, cercherò di aggiornare il prima possibile! ^^

 Emily94 : si, ma perchè no? una beta-rater mi farebbe comodo! la stavo giusto cercando ^.^ grazie!

ely4890 : sono contenta ti ispiri!

 IsAry : ciao! ecco il nuovo cappy!

 Gazy : allora... buffy l'ammazza vampiri non l'ho mai vista...XD ma per quanto riguarda anita blake ci hai preso! l'adoro! peccato l'abbia scoperta da poco... comunque, amo anche lo stile della hamilton , infatti spero di trovarfe presto anche "un bacio nell'ombra" ! per il resto ,speriamo che sappia sfruttare le possibilità che ha questa storia =-)

ringrazio chinque abbia letto questa fanfict e le persone che mi hanno messo tra i preferiti ( 1 - kokochan 2 - Shavanna
3 -
Shinalia 4 - Toru85 5 - _Nessie_ ) e tra le seguite ( 1 - Barbara767 2 - bell 3 - ely4890  - free09 5 - Gazy 6 - Hikary_a18 )

grazie e alla prossima!

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Capitolo 3
*** E' sempre stato così ***


Capitolo 2 : E’ sempre stato così

Rimanevo mezzo addormentata di fronte alla Volvo di Edward.

Prima o poi mi dovrò mettere come promemoria : mai stipulare accordi con la morte quando questa possiede una Volvo. Mai, soprattutto se la suddetta morte non conosce i limiti di velocità dello stato.

Certo… promemoria molto normale da mettere nel cellulare.

A volte mi chiedo se sono l’unica a pensare  – o a fare -  cose così assurde.

Mi sa proprio di si.

Certo, anche conversare con vocine nella propria testa è una delle mie particolarità.

Sarà che a furia di ammazzare vampiri sono impazzita? Probabile

NO! Di nuovo la vocina no!

<< Allora …  non ho la più pallida idea di quello che ti passi per la mente, ma a qualunque cosa tu stia pensando, non vale la mia pazienza. Ti decidi a salire in macchina o devo deporti sul sedile con la forza?! >> Edward, cordiale come sempre, mi intimò a salire sull’auto. Mi feci il segno della croce e salii, sperando di sopravvivere a quella corsa.

Lui ghignò. Non sapeva a cosa pensavo, ma probabilmente s’è l’era immaginato abbastanza bene.

Appena salita in macchina, per prima cosa, mi preoccupai di allacciarmi la cintura. Quello era decisamente il primo pensiero, poi chiusi lo sportello dell’auto, e Edward potette partire . Da quando lo conosco, lui ha sempre amato le macchine lussuose e veloci. Peccato che lui riusciva ad andare veloce anche con una cinquecento che al massimo arrivava a sessanta kilometri orari. Non so scherzando! Lui , invece di fare la rotonda come tutti i comuni …”mortali”… fa la quadrata! Ossia, svolta all’ultimo minuto! Quell’esperienza è paragonabile all’andare sulle montagne russe : all’inizio divertente, ma alla fine nauseante.

Sospirai, sapevo che era inutile lamentarmi. Almeno, Edward era efficiente e pragmatico.

Mi poteva capitare un collega inconcludente e smielato.

Meglio un killer di un orsacchiotto.

Mi chiedo quand’è che sono diventata così. A si, quella notte… comunque, quel che è stato è stato, e non servirà a nulla piangersi addosso.

<< Hey , Bella, quanti anni dovresti avere adesso? >> chiese senza un apparente motivo

<< e tu, quanto anni dovresti avere? >> risposi acida

Silenzio.

Cadde il totale silenzio. Ormai , non mi pareva più di udire neanche il rombo del motore, o il chiasso della città circostante, così accesi la radio.

C’era un CD. Chissà che razza di musica ascoltano i vampiri! Metal? Gotich?

Feci partire il lettore e la musica inebriò l’abitacolo della macchina.

Dolce e delicata, accarezzo le mie orecchie.

Non era esattamente quello che mi aspettavo. Almeno, avevo sperato nella colonna sonora dell’esorcista o in quella del conte Dracula e invece… << Debbusy?! >> chiesi shoccata

<< Claire de lune >> rispose annuendo, senza nessun tipo di intonazione particolare.

Maledizione ! la mia preferita! Non è confortante sapere di aver gusti in comune con un vampiro-omicida . Io non ne sarei così sicura senti senti, la vocina “stranamente” ha qualcosa da ridire! Strano! Dopo questo caso, mi sarei presa un bella vacanza, magari in un isola tropicale, di quelle dove i vampiri non mettono piede. Ah, è vero che ormai i vampiri vanno pure al mare. Mi chiedo che ci vadano a fare … a procurarsi la tintarella?

Comunque, almeno in un isola tropicale non c’è Edward Cullen.

<< Qualcosa in contrario? >> continuò

Scossi la testa << no, no >>

Chissà… magari mi avrebbe ammazzato solo a sentirmi dire “odio Claire de lune” … tanto non l’avrei mai detto. Anzi, forse per farli dispetto.

Chiusi gli occhi , lasciandomi cullare dalla melodia, mentre la Volvo sfrecciava ad una velocità inaudita sull’asfalto. Forse, chiudere gli occhi mentre si è in auto con un vampiro non è un gesto saggio ma … sapevo che lui non mi avrebbe attaccato, o almeno non finché non avrebbe ottenuto la ricompensa di 500 000 dollari.

Purtroppo dovetti aprirli quando parcheggiò, perché sbalzai in avanti e mi dovetti proteggere con le mani. Ma che razza di manovre fa?!

Lo vidi ridere sotto i baffi, e qualcosa mi disse che l’aveva fatto apposta. Simpatico!

Scesi velocemente dalla macchina e seguii Edward sotto il portico della casa.

<< Allora >> fece lui poco prima di suonare al campanello << questo mio “conoscente” non sa chi sei. Non avrebbe mai accettato di parlare con i poliziotti , quindi ho dovuto dirli che stavo indagando da solo. Detto questo, se ti chiedono il nome, non rispondere “Isabella Swan”, perché lo sanno tutti che collabori con i piedi piatti . Inventati un nome sul momento >>

Io anuii , per fargli intendere che avevo capito.

Lui fece un leggero movimento col capo, forse per darmi una specie di “OK” e suonò al campanello.

Certo, che per essere la casa di un fuori legge è una bella villa. Calma, soleggiata, senza nessuno scimmione che c’ha stampato “bodyguard” sulla fronte….

In quel momento, sentii Edward cingermi i fianchi e avvicinarmi di forza a se

<< che fai?! >> sbraitai, un po’ irritata un po’ imbarazzata

Lui chinò la testa fino ad arrivare al mio orecchio e mi sussurrò lievemente << ps: gli ho detto che eri la mia…”ragazza” …“compagna” trova tu il termine più adatto. Non ti voleva lasciar venire, quindi stai al gioco >>

Non feci in tempo a controbattere che la porta di aprì davanti a noi.

Sulla soglia, stava un uomo bassottino, con la faccia allungata marcata da violacee occhiaie, e decorata da un pizzetto grigio, come i suoi capelli. Gli occhi erano marroni, segno che non era un vampiro. Sono un po’ paranoica?

<< Edward … >> fece l’uomo facendoci segno d’entrare.

Anche l’interno della casa non sembrava troppo da “boss mafioso”.

<< e lei dev’essere… ? >> continuò, guidandoci verso quello che sembrava un salotto.

<< emm…. Laura! >> risposi frettolosamente, con il primo nome che mi era passato per la mente, mentre mi accomodavo sul divano affianco ad Edward, che mise un suo braccio intorno alle mie spalle.

Ebbi come un raptus omicida verso di lui, e li lanciai una velocissima occhiataccia che recepì al volo, poi tornai a sorridere verso l’uomo.

<< umm … >> fece pensieroso, ma comunque calmo.

<< allora, vogliamo parlare di lavoro o no? >> interloquì Edward

<< ah, giusto >> realizzò, come s’e ne fosse dimenticato. << Non so cosa sono, se è questo che vuoi sapere, ma ti posso dire cosa non sono : dimenticate homunculus e chimere, ancor meno vampiri e licantropi. Non è un’entità così semplice da far fuori. È potente, e ti consiglio di starne alla larga. Dimentica i soldi, è meglio vivere! >> ci avvertì

Certo, come se fosse chissà che cosa. Ma dove l’aveva pescato questo, Cullen? È il nostro lavoro , se non facciamo fuori noi questi mostri , chi li ammazza? E poi, sono dura a morire. E se io sono dura, Edward è impenetrabile.

<< e lei che credenziali avrebbe? >> chiesi abituata com’ero ad raccogliere informazioni

Lui arricciò il naso, ed increspò un sopracciglio. Edward annuì e poi lui parlò. Fantastico, aspettava l’ok dal capo. Chissà cosa gli aveva puntato alla testa per convincerlo a parlare.

<< Sono un negromante, ma tavolta ho anche visioni >> rispose pacato.

Io anuii e poi lui continuò  <<  ti posso dire che starà in questa città per poco. Se vuoi catturarlo fai in fretta. Poi, ti conviene armati bene… di qualunque cosa resistente tipo il diamante – e con questo intendo anche le munizioni per le armi- non è facile ammazzarlo. Si dirigerà a nord. Di più non so >>

Fantastico! Avevo sprecato una mattinata per niente. Perché sto tipo ci ha semplicemente fornito una marea di informazioni inutili! Anzi, no, adesso so che se non voglio che altra gente muoia, devo farlo fuori al più presto, perché la bestia è intelligente, si è accorta di essere braccata, ed progetta di scappare. Non ho imparato nulla che già non sapessi, però mi limitai ad allungare il sorriso, cercando di non prendere a schiaffi l’omino che avevo di fronte, e di non puntare a berretta in testa ad Edward.

Mattinata inutile! Non proprio

Decisi semplicemente di ignorale la vocina. Forse dovrei andare dallo pscicologo. No , mi rinchiuderebbe in qualche struttura. Opto per la vacanza!

Dopo che l’uomo ebbe finito di cianciare su cose inutili  – mentre il mostro era ancora fuori-  io ed Cullen salutammo.

Come la porta si chiuse davanti a noi, io scacciai velocemente il suo braccio ed senza dire nulla tornai alla macchina.

Stavolta, per lo meno, non dovetti fare troppe storie per salire.

Edward partì ancor prima di accorgermi della sua presenza.

Silenzioso come sempre. Ecco perché non è ancora morto col lavoro che fa. Mà, forse centra che è un vampiro… chissà!

Svoltò l’angolo , ma non per tornare a casa.

<< che fai?! >> sbraitai

<< è quasi ora di pranzo, ed io avrei fame. Qualcosa in contrario o preferisci essere tu in pasto? >>

Rabbrividii alla sola idea dei suoi canini sul mio collo.

Lui decifrò quel sussulto come un “no problem” e continuò  << quindi ti porto a mangiare fuori >>

“A pranzo col vampiro!” fantastico… mi sembra proprio che ci sia una sit-com con questo titolo. Non per dire, ma fuori c’è un mostro che ammazza la gente, che sta progettando la fuga , e noi andiamo al ristorante?

Chissà come finirà quest’assurda giornata!

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Hikari : salve! eccomi col nuvo cappy!

Shinalia :le vocine xD penso k le farò apparire spesso! si, hai ragione, bella non è da meno del vampiro!!

IsAry : grazie! ecco il seguito!

Toru85, :ciao! ecco il secondo! sn felice che ti piace la mia storia!

Emily94 : no, no, la storia della foto è fatta apposta! è un dei piccoli tasseli del puzzle! hihihi! ok, scusa il mio contatto è : hikari1@live.it sai, durante gli esami mi impallo e dimentico di dare informazioni essenziali! xD

cullengirl : siiiiiiii! viva anita! ok, basta....! comunque.. ho sempre voluto fare un edward e una bella come in questa fanfict, è il fatto k tu lo aprezzi mi fa felice! spero continuerai a seguirmi!

ok, grazie a tutti quelli che hanno letto e che mi hanno aggiunto tra le fanfict seguite e preferite! baci! ciao!

 

 

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Capitolo 4
*** Pranzo ***


Capitolo 3 : Pranzo

Non che non abbia fame, s’intende. Io non rifiuto mai il buon cibo, ma generalmente preferisco pranzare con esseri umani. Forse, per il semplice fatto che un essere umano mangia cibo solido. O anche perché mi vengono i nervi a mangiare di fronte a uno che beve.

Il cameriere si avvicinò e lasciò silenziosamente sul tavolo una bottiglia , molto simile a quella del vino, con su scritto “Moet chandon”

Si, perché ora anche i produttori di champagne si sono dati al sangue artificiale.

Esatto, sangue artificiale, la scoperta del secolo.

Ha risolto molti problemi, tra cui le trasfusioni e il vampirismo.

Ora, in qualunque ristorante o bar si può bere sangue. Fa tanto film dell’orrore.

<< Ti tratti bene vedo ! >> dissi riferendomi alla bottiglia di sangue. È strano anche solo pensarlo, o forse sono io una persona dalla mentalità ristretta? Forse, nel ventunesimo secolo, non bisognerebbe trovare strano vivere con vampiri e licantropi per strada. Bè, io lo trovo strano.

<< sai, me lo posso permettere. Qualcosa da ridire? >> rispose con tono seccato

<< è strano vedere sangue in bottiglia >> ammisi << soprattutto quando si mangia….a me fa venire la nausea >>

Il labbro li si increspò in un sorriso. Che avevo detto di così divertente?! Non volevo farlo ridere, forse volevo solo lamentarmi un po’.

<< Tu uccidi per lavoro e trovi disgustoso il sangue? >> chiese con una vena di divertimento nella voce.

<< certo! È normale! >>

Lui scosse la testa sorridendo, ma non aggiunse altro.

Dannata morte! Mi ha praticamente rapito oggi. Potrei essere in cerca di quel mostro, invece mi trovo in questo lussuoso ristorante con un vampiro che sorseggia sangue di fronte a me.

Bè, almeno non sono io il pasto,e già questo aiuta.

Comunque, oggi è una delle prime volte che vedo Edward sorridere di gusto.

Non un ghigno, non un sorrisino ironico….semplicemente divertito.

Ha un bel sorriso …. Questo lo sapevo già! sono una cacciatrice ma non sono ceca.

Forse dovrebbe mettermi paura il fatto di aver fatto ridere la morte, ma in questo momento sto solo crepando dalla fame.

<< buono? >> chiesi titubante, indicando il “vino”. Meglio conversare con una persona in carne e ossa che con una vocina nella propria testa, anche se quella persona potrebbe decidere di ucciderti senza troppi mezzi termini. O forse sono solo paranoica?

<< semplice >> rispose. Ma che diamine significa semplice?! È per caso un nuovo gusto e me lo sono persa?! Effettivamente e una cosa plausibile…hanno inventato il sangue artificiale, perché non possono inventare il gusto “semplice”?

Increspai un sopracciglio, per farli intendere che anche volendo non capivo che significava. Forse era meglio conversare con una vocina….

<< ha un gusto semplice e delicato >> rispose

<< ma quanto sei poetico! >> lo ammonii ironica

<< mi piacciono le cose semplici >> rispose pacato

<< se fosse vero, non faresti il lavoro che fai >>

<< quando lavoro lo faccio in modo semplice e pulito… solo quando lo faccio con te è complicato >> si giustificò

Quindi era complicato lavorare con me? Bene, vedo che la pensavamo allo stesso modo. Anche a me piacciono le cose semplici, ma non è possibile che la vita sia “semplice” perciò ci ho rinunciato tempo fa.

In quel momento il cameriere si avvicinò, lasciandomi il piatto di ravioli ai funghi sul tavolo. CIBO!!

Iniziai a mangiare, sotto le iridi perfettamente dorate di Edward, che mi scrutava in una maniera indecifrabile. Cercavo di mangiare in fretta, in modo da far finire quel dannato pranzo in prima possibile.

<< che c’è? >> chiesi indispettita da quell’occhiate

Lui scosse la testa, sorridendo sghembo.

Lo odio quando fa così! Ogni volta che parlo con lui non capisco più niente! Forse sono io stupida, ma non capisco mai cosa intende. Quando li pongo una domanda, lui si limita sempre a sorridere. Come se ci cascassi! Anche se è …..bello…..quel che è…..non sono così stupida!

In quel momento, sentii la tasca del pantalone vibrare. Ne estrassi il cellulare, scorgendo sul display un numero che non conoscevo << Pronto? >> feci

<< Signorina Swan? >> sussultò la voce sconosciuta dall’altra parte della cornetta

<< si, dica >>

<< a lei hanno affidato l’incarico di uccidere quel mostro omicida? >>

<< si >> 

<< Sono lo sceriffo Weil, da Forks…il mostro…ha colpito anche qui >> sussultai

Forks

No! No! No! No! Maledizione! Era scappato!

<< si, capisco. Arriveremo al più preso >> chiusi la conversazione con una riga di sudore che mi scorreva in viso.

FORKS. Quella parola echeggiava nella mia testa come una canzoncina.

<< Forks, eh? >> sghignazzò Edward . Giusto…udito da vampiro. << è da un po’ che non ci metto piede >>

<< anche io >> dissi deglutendo, mentre una gocciolina di sudore freddo rigava la mia fronte

<< avvertirò Carlisle del nostro arrivo…sempre che Alice non l’abbia già visto >>

Forks! Ma ci dovevamo andare per forza?

Fra tutte le città, proprio li doveva deviare quella lurida bestia?

Mi ricorderò di non trattarlo coi guanti quando lo troverò

Non ne avevo intenzione prima, figuriamoci adesso!

<< hai ancora problemi, vero? >>

<< No! >> dissi alzandomi.

Lasciai Edward al ristorante e chiamai un taxi

Non avevo problemi a tornare a Forks …. Invece ne hai…. Non è vero! Ormai l’ho superato. È successo tanto tempo fa, è passato.

Ormai fa parte del passato, né più ne meno ed è inutile pensarci, o dannarsi tanto per il passato.

Allora perché la pancia mi si attorciglia in questo modo?

<< Bella! >> udii Edward chiamare il mio nome e quasi automaticamente mi voltai

<< che vuoi ora? >> chiesi acida

<< lascia che ti accompagni a casa >> disse, senza nessuna intonazione particolare

<< ma che! Sto bene! >>

<< NON E’ VERO. Se stessi bene, non avresti ancora quella fotografia >>

Lo guardai intontita…che avesse ragione? Impossibile. Che ne può sapere lui? È un mostro succhiassangue, non può capire cosa significhi avere dei ricordi. Non penso possa capire neanche che significhi avere dei sentimenti. È un vampiro e va contro ogni umana concezione che possa avere sentimenti. No, lo so che non è così, che anche i non-morti hanno sentimenti, ma questo non è il caso di Edward Cullen. Lui non può provare sentimenti…e forse neanche io. E questo mi spaventa. Mi spaventa quello che sto diventando… mi spaventa quello che sono.

Ho lasciato Forks tre anni fa. L’ho fatto per lasciarmi alle spalle il passato. L’ho fatto quando avevo diciassette anni … e li ho ancora.

Non so cosa sono … o cosa diventerò.

Non lo sapevo allora e non lo so neanche oggi.

So che devo reagire, e lo faccio. Sono autosufficiente e riesco a proteggermi da sola.

Ma basta pensare al passato, basta che si nomini quella dannata cittadina ed io divento così dannatamente inutile! Odio questo mio lato

Ma è il mio lavoro. Non posso pensare a me stessa quando fuori c’è gente che muore. Non posso permettermelo, posso solo stringere i denti e andare avanti, come ho sempre fatto finora. Posso solo proteggere quello che non sono riuscita a salvaguardare anni orsono.

Ma la verità e che io non vivo. Sopravivo

Mi alzo la mattina, respiro, mangio , e mi corico la sera. Non faccio programmi a lungo termine, perché so che non me lo posso permettere. Vivo alla giornata. Ed è giusto che sia così. Perché la felicità non esiste, perché ho perso il mio lato umano tanto tempo fa.

Non è vero intervenne di nuovo la vocina. E invece era vero. No, sei tu che non sai essere felice…forse. Ma io so che davvero la felicità non esiste e per questo non posso esserlo. Posso solo tirare avanti, come ho fatto finora.

e posso mettermi come promemoria di andare da un’analista per eliminare la vocina che sta rompendo i miei poveri nervi.

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Hikari : salve! Capitolo un po’ piatto, eh? Comunque il prossimo sarà un po’ più corposo! Ehehehe!

Ok, a quanto pare mi piace fare personaggi strani e sinceramente AMO LE VOCINE!! *povera pazza ndtutti*

Grazie a tutti quelli che mi seguono e alle persone che mi hanno messo tra le fanfic seguite o preferite! GRAZIE!!!

KikyCullen : ciao! Grazie dei tuoi complimenti! Anche a me piace  come è uscito Edward in questa fanfict! Mi diverto a fare i personaggi così!

Toru85 : come sempre, grazie dei tuoi complimenti, spero ti piaccia anche questo capitolo!

IsAry : già , finalmente una bella che non è dolce è innocente ma…semplicemente imbranata! * e pazza!! xD*

milkywa2 : ciao! Sai, la rotonda così l’ho provata…non te la consiglio , soprattutto se hai mangiato prima…eheheh! E quindi tu ti chiederai “c’è qualcuno che guida cosi?! O.o” si, ma per favore, non avvertire la polizia ^.^

Shinalia : siiiii! I poveri pazzi! Ok, di discorsi mentali c’è ne saranno parecchi e perciò sono contenta che ti piacciano perché mi diverto troppo a scriverli! Prima o poi devo mandare davvero bella dallo psicologo!!

Sabry87 :sono contenta che ti piaccia! Cercherò di aggiornare il più possibile! E grazie dei complimenti!!!

cullengirl : WOW! Allora non mi hai preso per una povera pazza? *bè, solo una pazza poteva mettere i discorsi mentali! xD*

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Capitolo 5
*** Forks ***


Capitolo 4 : Forks

Partii per Forks quella sera stessa.

C’era più di un motivo per cui odiavo lavorare insieme ad Edward ed uno di quelli era la piccola cittadina.

Vi mentirei dicendo che non lo conoscevo prima di diventare una cacciatrice. Forks è una città piccola, e inevitabilmente quelle poche persone che ci abitano si conoscono fra loro.

Forks, la cittadina dipinta di rosso.

Carino come spot puplicitario! Potrebbe attirare molti turisti!

Eppure, veder stampato quel titolo a caratteri cubitali su tutti i giornali non ha fatto quest’effetto.

L’abitacolo dell’aereo rimaneva in penombra, e per quanto mi sforzassi di dormire, non ci riuscivo, forse era per via dell’altitudine o forse semplicemente non avevo sonno, ma di certo il rumore assordante del motore non aiutava.

Avevo comprato i biglietti per la classe economica, come sempre. Come fanno tutti i comuni mortali con un stipendio normale.

Tutti i comuni mortali, ho detto…

Infatti, dopo aver mostrato i biglietti ad Edward, ha fatto una faccia mezzo schifata e poi ha mormorato qualcosa di impercettibile per finire con “la prossima volta faccio io i biglietti” in quel momento, avevo sperato che non ci fosse una prossima volta.

Certo, anche se affianco avevo Edward, era come se non ci fosse.

Era fantastico a sembrare umano, ma quando voleva sapeva ritornare benissimo a fare il vampiro. Ammetto che quando lo faceva metteva paura. Soprattutto se stava immobile senza respirare, senza muovere neanche un ciglio affianco a te. Inquietante.

<< Smettila >> sussurrai << Per piacere, cerca di comportarti da umano >>

<< non dovresti dormire? >> chiese

<< sai benissimo che non ne ho bisogno >> risposi seccata, dandoli una mezza verità.

<< vedi, tu quando rispondi sei sempre acida o seccata, ma ti reagisci sempre così quando ti si dice la verità? >>

Colpita e affondata? << no, rispondo così solo a te >>

<< che onore! >> esclamò << ma dovresti comunque dormire un po’. Puoi stare giorni insonne, ma se dormi sei più efficiente e non ti devo fare da baia >>

Come se fosse lui a dover fare da baia a me.

Non volevo dormire, non potevo. Soprattutto sapendo dove andavo, dritta dritta verso i miei incubi. Ma non li avevo superati?

Non sono molto brava a fare i conti con me stessa, e di certo sono anche troppo orgogliosa per ammettere certe cose.

Certo, come se potessi mai dimenticarmi la notte in cui ho ucciso il mio primo vampiro.

È stato solo un errore, un tentativo di rimanere in vita, ma è stato quel che ha deciso il mio futuro. Ed era forse questa la vita che volevo? Forse non era quella che immaginavo, ma non saprei mai dare risposta a questa domanda.  Ma! Probabilmente ci sono troppe domande e poche risposte . E forse questa “gita” a Forks servirà a chiarirmi, a togliermi finalmente il demone del passato. Di qualcosa che probabilmente non ho mai superato.

<< ci pensi ancora? >> stavolta fù Edward a parlare, sempre con tono tenue e basso

<< si >> mugugnai

Non potevo darli torto.

Nessuno dei due fiatò fino all’arrivo all’aeroporto di Port Angeles, dove trovammo un’entusiasta alice assieme ad un sempre pacato Jasper ad accoglierci allo sbarco passeggeri. Oltre a noi c’erano solo altre due persone su quell’aereo , forse perché erano quasi le due di notte.

<< Bella! Eddy! >> trillò Alice

<< Alice! >> risposi salutandola con la borsa in spalla.

Edward si limitò a sorriderle, e questo non fece che allungare l’entusiasmo della sorella.

I Cullen hanno qualcosa di diverso dagli altri vampiri, qualcosa di strano che ti rende impossibile odiarli davvero.

Io odio totalmente e incondizionatamente tutti i vampiri, senza eccezione , fatta appunto per i membri della famiglia Cullen.

Edward…bè, non l’odiavo. Ma non era decisamente mio amico. Lo schermivo sempre e le liti erano d’abitudine. Forse eravamo amici, ma non l’avrei mai definito con quel termine. Forse perché portava con se troppi ricordi, come i suoi famigliari. O forse perché mi ricordava Forks.

Caricammo i bagagli in macchina e mi presi posto nei sedili posteriori affianco a Edward.

<< Bella, vieni a stare da noi? >> scossi la testa, l’ultima cosa che volevo era trovarmi in una casa piena di vampiri

<< penso andrò a stare a casa mia…quella dove abitavo prima >> dissi mostrandole le chiavi.

Edward sgrano per un secondo gli occhi << e dormi che domani ci aspetta il lavoro >>

Io anuii silenziosamente, sicura che comunque non avrei dormito per niente .

Il viaggio durò anche troppo poco, e quando mi portarono davanti a casa fui un tantino titubante, anche se mai l’avrei mostrato.

Scesi con un “a domani” e venni lasciata li, da sola.

Dopo qualche minuto, infilai la chiave e la feci ruotare. La porta si aprì col Click della serratura. Era rimasto tutto così da tre anni, tutto immutato da quando m’e n’ero andata. Tutto a posto, come se niente non fosse mai successo.

Salii li scalini scricchiolanti, fino ad arrivare in camera mia.

Non accesi neanche le luci, non ne avevo bisogno. Non volevo una visione più nitida.

Dopo aver posato il borsone, mi lasciai cadere sul letto, proprio come quella notte.

Aprii la finestra, mossa molto incosciente, ma avevo bisogno di aria.

Forse dovevo andare dai Cullen.

Avevo diciassette anni quando i miei genitori morirono.

E pensare che era una serata in famiglia come tante. Stavamo cenando, quando alla portà bussò un uomo.

Mio padre si alzò, ed andò ad aprire. Udii un lieve urlo, soffocato da un gemito, e poco dopo dinanzi a me e mia madre si presentò un uomo, dalla corporatura robusta, e gli occhi ambrati. Il viso pallido, era incorniciato dal sangue.

Rosso vermiglio che li colava dalla bocca.

Un vampiro.

Urlai e scappai nell’altra stanza con mia madre.

Che mossa inutile, mi avrebbe fatto fuori comunque. Era più veloce e più forte .

In breve tempo ci raggiunse e dopo aver banchettato con mia madre, passo a me.

Posò i suoi gelidi canini sul mio collo, all’altezza della carotide.

Un morso fatale. Sentii il cuore affievolire il battito, mentre la vista si faceva sfocata e il veleno agiva sul mio corpo.

Poggiata a terra, scorsi la pistola di mio padre. Lui la caricava sempre con proiettili d’argento per pura prudenza.

Allungai la mano, senza neanche rendermi conto di quello che facevo. Volevo solo sopravvivere.  Con uno spasmo riuscii a sporgermi abbastanza da afferrare l’arma e con una fatica immonda gliela puntai al petto. Sparai : una, due, tre….parecchie volte, fino a svuotare il caricatore.

Fino all’ultimo i suoi canini non si staccarono dal mio collo. Ancora oggi non mi capacito di come io sia sopravvissuta…da umana.

Mi sono salvata perché i Cullen mi hanno soccorso.

Mi sono salvata perché il veleno ha agito.

Mi sono salvata… ma non so cosa sono. Non sono esattamente un’umana , ma dire vampira è un azzardo. Non invecchio, ma mangio e dormo, odio il sangue, ma ammetto con me stessa che ha un buon odore.

Per cui ora ho come obbiettivo di uccidere tutti i mostri che osano assassinare qualcuno.

C’è chi mi chiama strega e chi assassina, ma quello che faccio non è riassumibile in due parole.

Ho paura perché in questo periodo sta succedendo qualcosa di strano. Ho paura di diventare il mostro che io stessa caccio. Non ho paura di morire, perché alla fine sarà la mia resa dei conti.

E le lacrime mi rigarono il volto in un inconsapevole pianto soffocato.

Non mi piaceva piangere, perché ammetteva le mie debolezze. Mi faceva sentire indifesa, e non andava bene.

<< L’avevo detto che dovevi venire da noi …. >> borbottò Edward appena mi accorsi della sua presenza. Aveva sempre avuto la brutta abitudine di entrare dalla finestra

<< come no… >> risposi ironica per quanto potessi

<< non sono abituato a vederti piangere >>

<< non abituartici >>

<< lo so >> rispose << questo pianto è … uno strappo alla regola? >>

Io anuii. Non volevo che proprio lui mi vedesse così. Lui, quello con chi gioco a “chi è il più forte” da tanto tempo . Ma sapevo che non mi avrebbe mai fatto pesare questo mio momento di debolezza.

Non sapevo ancora definire Edward Cullen, ma finchè lo conoscerò non mi potrei mai dire esattamente sola, non so perché ma sentivo che era così.

Il nostro rapporto era strano, e indefinibile. Forse non gli avrei mai affidato la mia vita, ma sicuramente la mia morte. Ed era una cosa che non potevo dire di molti.

E continuai a piangere tutte le mie lacrime, forse anche di più di quelle che credevo di possedere, forse anche quelle che non avevo pianto tempo addietro.

Piansi, una semplice dolorosa parola.

E lui mi consolò silenziosamente , offrendomi semplicemente una spalla su cui piangere, senza fare troppe domande, aspettando fino a quando non mi addormentai.

 

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Hikari : salveeee! oggi fa più caldo per caso?

comunque , eccomi col nuovo cappy! all'inizio non l'avevo pensato così, ma spero comunque che sia uscito decente.

come sempre ringrazio chiunque legga questa fanfict, chi l'ha inserita tra i preferiti e chi tra le seguite.

 

Toru85 : grazie dei complimenti! spero che la tua curiosità sia stata tipagata in questo cappy che spiega tutto e niente! xDxD heheh!

LaBabi : ma no, non ti preuccupare, non ti ho preso per pazza! io sono messa peggio, fidati! allora, ho cercato di aggiornare il più infetta possibile ( impegni permettendo ) *non è vero, è che sei pigra.....hey! zitta vocina  ma in questo capitolo non mi hai fatto apparire e mi vendico!  ^.^"" *

IsAry : allora...ecco il nuovo cappy! *e mille! ndtuti* comunque, sto ancora decidendo che far diventare bella, per ora è un'essere indefinito che sente vocine!

KikyCullen : ho cercato di fare il più in fretta possibile XD!

 _zafry_ : come vedi ho esattamente chiarito alcune cose in questo capitolo , non tutto ma il sufficiente per capirci qualcosa! hehe!

 

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Capitolo 6
*** La caccia è aperta ***


Capitolo 5 : La caccia è aperta ! 

Mi risvegliai quando un raggio di luce colpì il mio volto. A giudicare dall’intensità del sole doveva essere presto, l’alba direi. Non so quanto abbia pianto, o a che ora mi sia addormentata, so solo che un fatto simile non deve mai più ripetersi , mai.

Odio piangere.

Mi aggrappai ancora più forte a quella cosa che avevo stretto nel sonno, immergendovi la faccia, come ero abituata a fare a casa, quando mi aggrappavo al cuscino. Poi riconobbi il fresco profumo , e qualcosa mi disse che forse era meglio staccarsi ….

<< emm…Bella ? >> sussurrò.

Merda! Mi ritrassi con la stessa velocità con cui aprii gli occhi.

<< O CAVOLO! Mi sono addormentata così?! >> chiesi in uno strillo soffocato

Lui anuii , rispondendo senza intonazione particolare << quando hai finito di piangere ti sei aggrappata a me >>

Fantastico! Ora si che andava bene! Non solo mi aveva visto piangere, ma mi ero anche addormentata abbracciandolo. Come una bambina. Ma posso essere più deficiente?

Perché? E chiedi il perché?! È un lurido succhiasangue lo sai! E allora? Lui almeno ti sopporta ... che vocina simpatica! Lui è pericoloso perché tu no? E ammettilo, ti piace non è vero…forse un po’…ma è normale! Tutti i vampiri hanno un aspetto meraviglioso…ok, forse non sono tutti come Cullen, ma non è questo che conta!

<< stai bene? >> chiese accigliato, probabilmente dovevo sembrare proprio una cretina mentre conversavo con una vocina nella mia testa

<< caffè >> pronunciai << ho bisogno di caffè! >>

<< lavoro >> continuò lui << muoviti >> oridinò. Il tono non era particolarmente minaccioso, ma voleva far intendere proprio una minaccia in piena regola.

Dopo lo sfogo della sera precedente, si torna nuovamente a “chi è il più forte”.

Meno male, non avrei sopportato un Edward che si fa troppi scrupoli, anche se non concepisco come si possibile che si faccia degli scrupoli.

Sbuffai spazientita e scesi le scale, dirigendomi verso la cucina un po’ dimenticata. Cercai in caffè in credenza, trovandone un poco che sarebbe scaduto di li a qualche settimana, ma poco male, a volte avevo bisogno di caffeina per funzionare bene, e quella era una delle volte, soprattutto perché da adesso dovevo mettermi a seguire una bestia che faceva maciulli di carne umana. Prospettiva allettante! In più, l’unica cosa di diamante che ho trovato è un piccolo pugnale. Inutile, ma comunque di difesa.

Misi la caffettiera sul fuoco, ricordandomi con mio orrore che avevo appena fatto l’errore di lasciare Edward Cullen in camera mia con le mie armi.

Non vorrei che li saltassero i nervi e decidesse di uccidermi. Anche per il fatto che lui è un amante di armi da fuoco, un po’ come delle macchine. Io semplicemente me ne intendo abbastanza da potermi difendere ma non possiedo un amore incondizionato per tutto ciò che è di metallo e che odori di polvere da sparo.

Fortunatamente mi si mise il cuore in pace quando lo vidi scendere  senza niente di pericoloso in mano – anche se lui stesso costituiva un pericolo più grande del mio M20 – e lo vidi avvicinarsi alla cucina.

<< allora? >> chiese irritato, come se la sua pazienza si fosse già esaurita. Strano, di solito non si lamentava così , era un tipo paziente. Ma, d’altronde, con il lavoro che facciamo o si è pazienti o…

<< dai il tempo all’acqua di bollire e a me di bere ! >> protestai, senza girarmi a guardarlo, fissando in modo straziante la caffettiera, che non s’accingeva a lanciare qual rumore straziante annunciando con un forte profumo che il caffè era pronto.

Alla fine, mi girai verso di lui. Si era seduto il quel piccolo tavolo e si destreggiava le mani nervosamente.

<< ma che hai?! >> chiesi. Lui non era né facilmente irritabile né facilmente innervosibile. Perché ora sembrava dare di matto?

Alzò lo sguardo, incatenando i miei occhi ai suoi e venni immediatamente colpita da uno truce sguardo anice, nero colato che non aveva niente di rassicurante.

D’istinto feci un passo indietro, andando ad attaccarmi al cucinino.

Oh cazzo! Aveva fame! Eppure aveva “mangiato” il giorno prima, i vampiri riescono a stare senza mangiare molto di più.

<< capito? >> fece ostile.

Io anuii e tornai a fissare la caffettiera implorandola di bollire. << com’è che hai fame? >> chiesi deglutendo e senza voltarmi

<< forse perché sei stata attaccata a me tutta la notte? >> era una domanda rettorica e con una vena ironica, come se stesse constatando un fatto ovvio

<< non credevo che la vicinanza umanati facesse così male , soprattutto non credevo ti facesse male dopo mangiato >> analizzai

<< esatto, ma tu non sei umana >>

E li mi resi conto dell’ovvietà della cosa, che neanche io avrei mai ammesso con me stessa. Non  ero umana. E questa era la realtà che evitavo con tutta me stessa. E, devo dire, ero diventata abbastanza brava ad eludere la realtà.

Finalmente udii il suono della caffettiera. Versai il caffè in una tazzina e lo bevvi tutto d’un sorso, per poi versare anche quello che era rimasto e berlo. Insomma, mi ero data un’amara carica

<< vai >> confermai, mentre Edward si alzava con un fluido ed elegante movimento di cui solo i vampiri erano capaci << ti raggiungo dopo, devo solo … bè, rendermi presentabile….e….mangia >>

<< nonché armarti, giusto? >> commentò ironico << come se mi fosse sfuggito l’M20. Ma cosa te ne fai? Quella cosa fa 1250 colpi al minuto! >>

Sorrisi irritata. Come se fossero affari suoi << autodifesa >> dissi scostando i capelli dal collo. Mossa sconsiderata, visto che potrei vedermelo addosso pronto a fare “colazione” ma era anche un modo per indurlo ad andarsene. E fù proprio quello che fece dopo aver ringhiato qualcosa.

In un soffio fù fuori da casa mia, ma invece di sentirmi tranquillizzata venni presa dall’inquietudine. Non ci pensai più di tanto e salii le scale.

In poco tempo fui pronta per lavorare. Avevo con me due berrete, quattro caricatori di riserva, una Kimby e la mia Ruby. Inoltre il coltellino, che , dopo aver riflettuto abbastanza da non trovarlo inutile, avevo deciso di portarlo con me.

Varcai la porta chiudendola a doppia mandata, per poi accorgermi che non avevo l’auto. Ma che genio che sono! Oggi ne faccio una più del diavolo! Sono venuta in aereo cavolo! Non ch’avevo mica la macchina con me. Valutai velocemente quanto fosse lontano il luogo del delitto e constatai che facendomela a piedi sarei arrivata un ora dopo. Chiamare Edward era escluso : TUTTO MENO CHE UN ALTRO VIAGGIO IN MACCHINA CON LUI

Purtroppo per me dovetti ricredermi quando vidi la sua Volvo parcheggiarsi di fronte a casa. Mi avvicinai a l’auto e lui abbassò un finestrino.

<< Alice ha previsto che non avresti avuto la macchina >> disse neutro. Notai con felicità che i suoi occhi erano tornati ambrati << quindi Sali. Abbiamo già perso troppo tempo >>

A malavoglia ma senza nessuna alternativa salii, e dopo aver assicurato per bene la cintura la macchina partii alla solita velocità esagerata. Entrambi mantenemmo il silenzio fino a destinazione.

Un silenzio pesante e quasi interminabile. Non avevo mai avuto chissà quale genere di rapporto con Edward, ma mi aspettavo almeno qualche battutina infelice. Ma niente.

Scesi dalla macchina andammo subito a presentarci al tenente Weil che ci guidò fino alla scena del delitto con le parole “spero non siate deboli di stomaco”

Aprì la porta e lo scenario che mi si presentò davanti non fù certo uno dei migliori. La stanza prima era bianca, le pareti, i mobili…bianca. Ora era solo intrisa di rosso, macchiata da un odore di ferro inespugnabile, che anche dopo la più accurata pulizia non se ne sarebbe andato. Era come se fosse scoppiata un’enorme bomba contenente sangue nella stanza, andandolo a spruzzare d’appertutto.

Quanto sangue c’era in un corpo umano? Cinque, sei litri? Bene, provate a versare lo stesso quantitativo di latte a terra e otterrete il casino che può fare un corpo umano esploso , solo in una maniera meno disgustosa.

Mi feci strada nella stanza, fino ad avvicinarmi ad un ammasso di carne non identificabile.

Infilai i guanti da chirurgo e iniziai a toccare la poltiglia : costole, cuore, budella…tutto mescolato tra loro.

Dovetti trattenere un conato di vomito << Edward, vieni ad aiutarmi a girarlo >> continuai, porgendoli dei guanti che tenevo in una tasca.

Lui obbedì senza obbiezioni venendomi in fretta in soccorso.

Girammo in corpo, e allora potei distinguere le ossa del cranio. Mi alzai, era abbastanza.

<< donna caucasica, morta per … bè, non lo so ancora. Circa trent’anni, altezza … >> posai velocemente lo sguardo verso i fianchi << … uno e sessantacinque >> dichiarai mentre Weil prendeva nota

<< può uscire dalla stanza ? >> chiesi rivolgendomi al commissario

Mi guardò torvo ma non fece domande - Mossa saggia -  Per poi uscire

Iniziai a fare piccoli pugni con le mani, aprendoli e chiudendoli velocemente. Poi protesi i palmi delle mani in avanti,  allungando le braccia verso il “corpo” – se si poteva definire così – e iniziai a far scorrere l’energia.

Dovevo solo effettuare uno “screen” per cercare di percepire l’energia del mostro che l’aveva uccisa.

Tutto diventò offuscato, mentre un’invisibile strato di potere mi avvolgeva. Lo rilasciai, lasciandolo correre sul corpo. Poi feci per riprenderlo, per farlo scorrere nuovamente su di me dopo che si era impregnato di un altro potere. Ma come lo feci, ritornò indietro violentemente, provocando un contracolpo . venni scaraventata contro la parete molto velocemente e violentemente. Colpì la testa ed mi ritrovai non solo ricoperta di sangue, ma anche dolorante. Se fossi stata umana, forse sarei morta.

<< Bella! >> urlò correndomi incontro. Per fortuna non aveva fatto l’errore di interrompermi, o di prendermi, durante tutto il procedimento. Era pericoloso toccare chi operava con la magia e gli effetti di un incantesimo interrotto potevano essere devastanti. Fortunatamente lui lo sapeva.

<< sto bene >> dissi, rialzandomi << e solo …. Merda ! Edward, questa cosa è dannatamente potente! Nelle nostre più rosee aspettative forse possiamo uscirne vivi al …. 5% ! eravamo ottimisti a sperare in una chimera o a un gruppo di Homunculus! >> esplosi, tornando alla realtà

<< che cosa è? >>

<< non lo so >>

 

Hikari : salve! Ammettetelo , mi credevate morta, eh? Invece no! Eccomi di nuovo qui, a proporvi un nuovo capitolo!

Cleo92 : grazie di tutti i complimenti! >\\\<

Toru85 : ciao! Per rispondere alla tua domanda…non lo so! xD ma dovrebbe essere qualcosa di diverso rispetto a Nessie

cullengirl : un po’ tragico come passato? Ma , forse hai ragione tu, comunque…come hai detto, ora c’è Eddy!

cri_91 : grazie mille!

IsAry : già, povera Bella…purtroppo le disgrazie per lei sono appena iniziate…che sia un po’ sadica?

LaBabi : il ritorno della vocina-coscienza di Bella! Hihihi! Non potevo tagliarla per troppo tempo XD

Sabry87 : mi sa che se ripeto grazie passo per scema, ma non posso comunque far a meno di ringraziarti!

KikyCullen : eheheh--- anche io avrei avuto qualche problema a tornare a Forks  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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