IL DIPLOMA

di Fafanella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PER SEMPRE CAPITANO ***
Capitolo 2: *** UN SORRISO SPECIALE ***



Capitolo 1
*** PER SEMPRE CAPITANO ***


IL DIPLOMA 

Holly era rientrato in Giappone dopo un anno trascorso in Brasile, un anno pieno di soddisfazioni dal punto di vista professionale. 
Era entrato in punta di piedi nella squadra allenata da Roberto, aveva sostenuto il provino, era stato in panchina, aveva affrontato allenamenti durissimi, ma alla fine era diventato il capitano del Brancos e sulla maglia aveva il suo numero, il 10, il numero dei grandi campioni.
 Lui però era rimasto il ragazzo umile e solare di sempre, lui si sentiva ancora il capitano della New Team, si sentiva come bloccato emotivamente al giorno in cui aveva salutato tutti , alla fermata dell’autobus. 
Aveva fatto di tutto per mantenere i rapporti con i suoi compagni di squadra, li aveva incitati e spronati, aveva dato loro consigli ed era stato sempre presente nei momenti di difficoltà , almeno telefonicamente. 
Era riuscito a rimanere nelle loro vite, grazie  soprattutto alla sua Manager, Patty gli aveva scritto una mail al giorno e lui le aveva sempre risposto. 
Quella  mail giornaliera  era diventato un piccolo momento di gioia per Holly, il suo angolo di Giappone, il suo attimo con la sua manager. 
Era arrivato in piena notte, non aveva avvisato nessuno, se non la sua famiglia, si era fatto un’infinità di ore di volo, con diversi cambi, aveva trascorso due giorni infernali, ma doveva essere presente per poter vedere e applaudire i suoi amici mentre ritiravano il diploma. 
Quando suonò la sveglia, gli parve di aver dormito per soli 5 minuti, si sentiva stanco, la testa pesante e le gambe non rispondevano ai suoi comandi.  
Si voltò a guardare il muro della sua stanza, dove si trovava la bandiera che gli aveva regalato Patty al termine del primo campionato studentesco, poi guardò la foto che avevano scattato l’anno seguente e ripensò a tutte le mail che si erano scambiati, parlando solo ed esclusivamente dei ragazzi della New Team,
si diede dello stupido mentalmente, perché spesso le scriveva mail che poi cancellava, in cui le chiedeva di parlargli di lei.
Le cancellava per paura, aveva paura di sapere che qualcun altro aveva preso il suo posto nel suo cuore, paura che lei ora potesse sorridere con quel suo modo tutto speciale ad un altro ragazzo e che questo potesse toccarla e baciarla, come lui non aveva mai avuto il coraggio di fare. 
Quel pensiero lo innervosì, la rabbia gli diede la forza per alzarsi dal letto e andare a fare una doccia. 
Dopo essersi vestito, con ancora i capelli umidi, raggiunse la madre in cucina, le si avvicinò, le diede un bacio sulla guancia e poi si voltò verso il fratellino, che sembrava adorarlo anche se era la seconda volta che lo vedeva. 
“ Cosa vuoi per colazione? Non sono certa di conoscere ancora i tuoi gusti Oliver, magari adesso preferisci altro?” disse la madre con un po’ di tristezza nella voce. 
Dopo aver preso il fratello in braccio disse 
“ mamma, ma che sciocchezze dici, io sono sempre lo stesso e tu mi conosci meglio di chiunque altro”
“ Oliver, sei un uomo ormai, io conoscevo l’holly adolescente… ma comunque credo non sia mio, il privilegio di conoscerti meglio di chiunque altro, almeno non da quando siamo arrivati qui “ 
 Holly che stava giocando con il fratello, si bloccò a guardare la madre 
“ mamma cosa dici? Stamattina non ti capisco, non la capiamo vero Daichi?”
Lei mentre poggiava sul tavolo una bella macedonia di frutta e una tazza di tè 
“ non è per lei che hai trascorso gli ultimi due giorni in volo? …Va bhe forse ti conosco” Disse la mamma ridendo. 
Holly cercando di controllare le sue emozioni 
“ mamma, sono tornato per tutta la squadra,  mi vedono ancora come il loro capitano, ed io dovevo esserci”;
“Certo certo, non è necessario diventare così seri, comunque Patty ha invitato anche me e tuo fratello alla proclamazione , il tuo fratellino l’adora, spesso mi dà una mano con lui, lo sapevi?” 
“ ve…veramente no, no, non me l’ha detto?”
“ le chiedi mai di lei? O parlate solo dei ragazzi della squadra”
“ certo che le chiedo di lei” disse con un tono che palesava quanto stesse mentendo.
La madre scoppiò a ridere
 “ oliver… non sei mai stato bravo a mentire, non dirmi che non le hai ancora detto quanto tieni a lei? Sai qualcuno potrebbe portartela via , considerando che  vivete in due continenti differenti”
Holly ormai era un peperone, rosso fino alla cima dei capelli ma non volle scappare da quella conversazione, aveva bisogno di dirlo a qualcuno di esternare quel sentimento 
“ proprio perché viviamo in due continenti diversi, a che pro dirle ciò che provo?” 
“ oggi si diploma, se glielo dici le sue prossime scelte potrebbe prenderle anche in base a questo” 
“ mamma non posso, non voglio rovinare i suoi equilibri, i suoi progetti” 
“ sbagli, non dovresti prendere questa decisione per entrambi” 
Holly aveva ascoltato bene le parole della madre, ma non rispose oltre. 
Mentre percorreva la strada che lo separava dall’istituto scolastico, riportò alla mente tutte le volte che aveva fatto quella strada con lei, tutte le volte che i loro amici avevano fatto battutine facendo arrossire entrambi, tutte le volte che il suo profumo gli aveva, quasi, fatto perdere il controllo. 
Gli tornò alla mente lo sguardo di Patty alla fermata dell’autobus, quando lui le aveva detto, e ancora non si spiegava dove avesse trovato il coraggio di dirglielo
 “non dimenticarmi ”
 e lei quasi come fosse una promessa di amore eterno aveva risposto “ MAI”.
Una semplice parola, che però l’aveva accompagnato e cullato, in tutti i giorni in cui era stato lontano. 
Iniziò a pensare a come fosse diventata, non si vedevano da un anno, lui si vedeva  cambiato, ma solo fisicamente, era più alto e più muscoloso, il solo carioca gli aveva donato anche un bel colorito ambrato. 
“Lei invece come sarà , era già bellissima prima, ma ora… chissà se ha i capelli lunghi, se si trucca, se Anego ogni tanto si fa viva” 
Ponendosi tutte quelle domande era giunto a scuola, volutamente a cerimonia già iniziata perché non voleva che la sua presenza potesse togliere lustro ai suoi amici, entrò nella grande sala della celebrazione e si appoggiò ad una colonna, aveva indossato un capello e gli occhiali da sole, sperando di non essere riconosciuto fino a quando non avesse palesato lui stesso la sua presenza. 
La cerimonia era quasi terminata, mancavano solo i ragazzi della New Team e le manager, vennero invitati a salire mentre il Preside non aveva che elogi e belle parole per loro, poi invitò Patty a tenere il discorso di chiusura, onore che spettava al più meritevole della scuola. 
Patty, salì sul palco con sicurezza, sorrise ai suoi amici e ringraziò il Preside, lesse il suo discorso e ringraziò tutti con molta gioia. 
Holly la guardava come in preda ad una visione, si tolse il berretto e gli occhiali per poterla guardare meglio, anche se indossava la divisa della scuola, si intravedevano le forme più generose, i suoi capelli erano leggermente più lunghi di come li ricordava e indossava gli occhiali, ma solo per leggere, sulla bocca un filo di rossetto. 
Era sempre la stessa eppure, gli sembrò così diversa e soprattutto così inarrivabile ormai. 
Patty nel rialzarsi dopo l’inchino, incrociò incredula gli occhi del suo Oliver e le scappò al microfono
“ CA-CA-CAPITANO “ 
Ci fu un attimo di silenzio e di sgomento generale, poi fu lo stesso Holly a mettere fine alla cosa, si portò due dita alle labbra e fischiò con tutto il fiato che aveva in corpo e poi applaudì più forte che poteva, trascinando con se tutta la platea. 
Il Preside gli chiese subito di raggiungere i suoi compagni sul palco, i quali gli si scaraventarono addosso travolgendolo. Bruce fu il più plateale di tutti, era scoppiato in un pianto inconsolabile, Holly imbarazzato disse 
“ Bruce smettila, non sarei mai potuto mancare, me lo avresti rinfacciato a vita “ 
Lui sempre fra i singhiozzi “ infatti è così, ma è così bello vederti”  è tutta la sala scoppiò in una fragorosa risata. 
Patty non si era avvicinata, era rimasta bloccata dall’emozione, ai suoi occhi lui era ancora più bello, più alto, più muscoloso, abbronzato, ma era ancora il ragazzo umile e gioviale che le aveva rapito il cuore, i suoi occhi limpidi e il suo sorriso autentico, non erano cambiati, era sempre lo stesso ma gli sembrò inarrivabile. 
Bruce ad un certo punto lasciando finalmente il capitano disse 
“ capitano hai visto che brava la nostra Anego, che grande onore ha avuto?” 
Finalmente il capitano e la manager si guardarono negli occhi, quelli di lei pieni di lacrime e quelli di lui irrequieti, fu Holly a spezzare quel silenzio imbarazzante 
“ Complimenti manager, un discorso molto bello, veramente un grande onore” 
“ gra-gra-grazie Capitano” 
Lui sentiva il cuore che gli percuoteva la gabbia toracica con violenza, cercò di controllare il nervosismo e di non far trasparire l’emozione di rivederla.
Lei” Capitano-Holly, non ci aspettavamo di vederti oggi, ma fra due settimane” 
“ non potevo mancare, voi…voi mi chiamate ancora Capitano, un capitano deve essere presente nei momenti importanti” 
Bruce “ tu sei ancora il nostro capitano amico mio, nessuno di noi ha indossato la tua maglia e abbiamo fatto a turno con la fascia di capitano, così come ci ha suggerito Patty”
Holly guardò la manager con fare interrogativo, così lei
“ erano…erano tutti molto tristi dopo la tua partenza, avevano già deciso che nessuno avrebbe più indossato il tuo numero, ma non riuscivano a decidere che avrebbe fatto il capitano, così ho suggerito che ad ogni partita venisse scelto dalla sorte” 
“ io non so che dire “ disse un Oliver visibilmente emozionato
“ non sarai rimasto sorpreso Holly, proprio tu dubiti dell’attaccamento dei tuoi compagni di squadra, al loro unico capitano” disse Patty con fare un po’ canzonatorio per smaltire il magone che gli era salito in gola da quando l’aveva visto. 
Il ragazzo non ebbe il tempo di risponderle, il Preside gli si era avvicinato per ricordargli che dopo due settimane anche lui avrebbe dovuto dare l’esame di maturità da privatista 
“ Signor Hutton spero che lei abbia avuto il tempo di preparare il suo esame, nonostante i suoi molteplici impegni, perché non le verrà fatto nessun favoritismo, anzi ci aspettiamo molto da lei” 
“ Non mi aspetto nessun trattamento di favore, sono abituato ad arrivare con l’ impegno ai miei obiettivi”
“ Mi fa piacere sentirla parlare così” disse ancora l’uomo stringendo la mano del ragazzo.
Patty nel frattempo era scesa dal palco per andare ad abbracciare i suoi genitori, Holly l’aveva seguita ma tenendosi a distanza anche perché gli amici non lo mollavano un attimo, fu il padre di Patty a liberarlo
“ Oliver ragazzo mio, come stai? Ormai sei diventato un campione, a casa abbiamo DOVUTO seguire la tua rapida ascesa fra i grandi del calcio mondiale”
“ Signor Gatsby è un vero piacere rivederla, io la ringrazio, ma credo di dover fare ancora tanta strada”
Rispose facendo un inchino per salutare l’uomo, il quale rispose
“ l’aveva detto che saresti rimasto il ragazzo di sempre, che il Brasile non ti avrebbe cambiato ” indicando la figlia,  che insieme alla moglie, stava salutando proprio la madre del capitano. 
Holly allora si avvicinò alle donne e rivolgendosi alla madre della ragazza 
“ Buongiorno Signora Gatsby? Come sta?”
La donna gli rivolse un bel sorriso pieno di affetto e tenerezza e rispose 
“Oliver, hai reso tutti molto felice presenziando oggi, tua madre ci stava dicendo che hai trascorso gli ultimi due giorni in volo”
“ Signora era importante soprattutto per me, essere qui oggi “ e nel dirlo cercò lo sguardo di Patty.
Lei arrossì all’istante e per non dare peso alla cosa, finalmente, prese in braccio il fratellino del capitano, che si dimenava come un matto già da un po’, per attirare la sua attenzione. 
Nel prenderlo gli fece quel suo sorriso speciale ed Holly, si sentì stordito da tanta bellezza, sorrise a sua volta senza rendersene conto. 
Il piccolo ora chiamava il fratello maggiore, lo voleva vicino a lui così 
“ mi scusi Signora, ma il mio ometto mi reclama” disse Holly avvicinandosi a Patty.
Daichi, come un piccolo cupido, appena il fratello gli fu abbastanza vicino abbracciò sia lui che Patty, costringendoli ad una vicinanza per loro sconosciuta. 
Holly percepì il profumo della sua manager, sempre lo stesso, da quando l’aveva conosciuta. 
Profumava di vento fresco dell’oceano, di prati in fiore, di neve candida, di alberi di ciliegio, di buono e di casa. 
Bruce vedendo la scena 
“ avete finito di giocare alla famiglia felice? Noi vorremmo andare a festeggiare… capitano vieni con noi?”
I due ragazzi arrossirono all’istante.
Maggie riprese il piccolo Daichi,  dalle braccia premurose di Patty, quest’ultima poi rivolgendosi ai suoi genitori 
“Andiamo anche noi, altrimenti arriveremo tardi”;
Il padre della ragazza senza neanche pensare all’imbarazzo in cui avrebbe fatto sprofondare la figlia 
“ magari Oliver vuole venire a pranzo con noi?”
Un capitano visibilmente imbarazzato, spinse la manager a dire
“ papà ma cosa dici? Oliver vuole stare con i suoi compagni, con Bruce e tutti gli altri, non si è mica fatto tutte quelle ore di volo, per pranzare con noi”
E così dicendo spinse il capitano verso il resto dei ragazzi e aggiunse 
“ non farci caso capitano, va pure con i ragazzi” 
Intervenne Bruce 
“ capitano hai perso il tuo fascino, ti sta praticamente dicendo che non ti vuole più… con lei oggi “ 
Patty scoppiò in un ira funesta dando spazio ad Anego
“ Bruce tu non impari mai a stare zitto, vai a fare del bene e questo è il ringraziamento” 
Ed iniziarono a ricorsi intorno al capitano, che sembrava visibilmente divertito nel rivedere Anego, anche se le parole di Bruce lo aveva turbato. 
Patty lo vide ridere e si fermò guardandolo con fare inquisitore 
“ capitano stai ridendo di me, per caso ?“
“ non mi permetterei mai, ma non mi aspettavo di rivederti Anego”
Il volto di Holly era estremamente dolce ed esprimeva tutta la tenerezza che stava provando in quel momento. 
“ Io… ci provo ma … insomma io sono anche Anego, pertanto....” 
Disse tutta rossa in volto ed estremamente emozionata.
“ Ci mancherebbe… nessuno di noi ti vorrebbe diversa da come sei Patty”disse il ragazzo 
“ Tu, non la vorresti diversa capitano…io la preferirei più dolce e carina, tipo Emy”
Il capitano lo ammonì subito 
“ non dire idiozie Bruce “ con tono serio e risoluto. 
Patty lo guardò stupita ,ma non volle farsi turbare da tutti i suoi ma e i suoi perché,  quindi salutò tutta la squadra, fece un sorriso al suo capitano e si avviò al ristorante con i suoi genitori.
Mentre lei andava via , Holly pensava che non gli aveva dato modo di rispondere, lui sarebbe andato volentieri a pranzo con loro. 

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Capitolo 2
*** UN SORRISO SPECIALE ***


Il mattino seguente 
Holly era a casa , solo con il fratellino e non riusciva a farlo smettere di piangere, quando il campanello suonò, lui convinto fosse la madre 
“ mamma fortunatamente sei arrivata, ancora un po’ e sarei scoppiato in lacrime anche io”
Ma si ritrovò di fronte Patty divertita dall’aria disperata che aveva il suo Holly 
“ mi spiace capitano… dovrai accontentarti di me”
“ Patty … se riuscissi a farlo smettere, io … io … avrai solo da chiedere”
Patty per la prima volta nella sua vita, ebbe una reazione da donna, la smorfia che si manifestò sul suo viso, fu estremamente maliziosa, seguita da un sorriso accattivante .
Holly rimase colpito e anche intrigato da quella reazione. 
La ragazza oltrepassò il capitano e prese il bimbo che si stava disperando, dopo pochi minuti Daichi dormiva beato. 
Holly la guardò mentre con delicatezza accarezzava la fronte del piccolo e gli sussurra una nenia, mentre lo cullava e baciava dolcemente, il suo cuore si riempì di un amore così grande che ne rimase estasiato e stordito al contempo. 
Poi destandosi da quel torpore “ come mai sei passata?”
“ ho pensato che i fratelli Hutton avrebbero potuto avere bisogno di una mano”.
Holly vedendo che il fratellino ormai dormiva
“ vuoi portarlo di sopra? Dorme profondamente”
“ veramente, se non ti dispiace vorrei tenerlo in braccio ancora un po’, ha un profumo così meraviglioso e poi… mi trasmette una tale serenità, lo porto su fra un po’, per te va bene?”
Holly non riusciva a parlarle, lei era talmente bella con Daichi fra le braccia, aveva un’aria così materna, sicura e tranquilla. 
Lei allora “ volevo sapere se ti serviva una mano per ripetere il programma dell’esame?”
“ hai appena finito la scuola… io non potrei… insomma non potrei mai chiedertelo”
“ non me lo stai chiedendo tu, ma io a te, come…come ai vecchi tempi” 
“ in verità mi farebbe comodo , se per te non è un problema”
“ allora portiamo questo angioletto di sopra ed iniziamo” disse Patty con dolcezza. 
Mancavano due giorni all’esame ed Holly aveva ripetuto quasi tutto, 
con immenso stupore della sua manager, aveva studiato e tanto anche, si era trattato solo di rivedere i dettagli. 
Quel giorno lei non sarebbe potuto andare a casa sua, per impegni presi precedentemente, con Emy ed Evelyn. Lui ne aveva approfittato per raggiungere i ragazzi al campo, stavano giocando da due ore, quando le ragazze li raggiunsero. Patty si sentì catapultare indietro nel tempo, quando ancora ragazzina tifava per lui con tutto il fiato che aveva in corpo, le venne spontaneo gridare 
“Forza Hollyyyyyy”
Il capitano inciampò rovinosamente nella palla, come gli era successo la prima volta che l’aveva sentita tifare per lui, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti, comprese le ragazze, che gli si avvicinarono.
Emy porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi
“ sono queste le cose che hai imparato in Brasile, Oliver?” Disse ironica.
Lui portandosi una mano dietro la testa, come sempre, quando si sentiva imbarazzato
“ veramente, questo l’ho imparato durante il primo allenamento con la Newppy, la tua amica mi fece cadere allo stesso modo” e rise mentre si sollevava. 
Patty fu sorpresa, non credeva ricordasse quel episodio, poi però lo guardò con fare inquisitorio dicendo 
“ Oliver Hutton, così ripeti per l’esame di dopodomani? O stavi spiegando a questi somari la parabola con conseguente equazione, del tuo tiro ad effetto?”
Holly la guardò interdetto e “ pe-perché veramente si potrebbe spiegare?”
Lei” Bhe effettivamente, si dovrebbero prendere in esame le forze che intervengono sul pallone, la parabola e…” 
Il capitano e i ragazzi tutti, avevano una faccia a punto interrogativo e lei … lei arrossì visibilmente e 
“ Bhe , perché mi guardate così, sei stato tu a chiedermelo capitano “ e fece una linguaccia a tutti 
Holly “ si certo, ma…ma sei troppo intelligente per noi” disse imbarazzato e aggiunse “ ragazzi Patty ha ragione, dovrei studiare un po’ adesso” poi rivolgendosi a lei “ tu vieni con me o devi restare con le ragazze?” 
Le sue amiche si affrettarono a dire “ no, no, no … stavamo andando a casa” spingendo Patty verso Holly , nessuno fece battutine e si incamminarono insieme.
Il giorno seguente 
Holly palleggiava come sempre, mentre rispondeva alle domande che Patty gli poneva, stavano ripetendo da un po’ ormai, quando si sentì una voce venire dalla strada
“ capitano invece di palleggiare in camera, perché non vieni a giocare con noi?” 
disse Bruce in compagnia di Alan e Poul. 
“ ragazzi non oggi, domani ho l’esame , ma per festeggiare il mio diploma organizzeremo una partita, che ne dite?” Disse il capitano affacciandosi alla finestra. 
I ragazzi rassegnati andarono via salutandolo con la mano. 
Nel girarsi verso la sua manager, la trovò con un’espressione incredula e preoccupata
“ Perché quella faccia Patty?”
Lei, gli si avvicinò e posandogli una mano sulla fronte 
“ capitano, non avrai la febbre? Non ti sarai beccato un malanno?” e rise allontanandosi. 
“ sto benissimo “ disse lui un po’ imbronciato 
“ allora sta per arrivare un cataclisma, un uragano, guarda un po’ fuori dalla finestra?” 
“ spiritosa… perché mi stai canzonando?”
“ Oliver hai appena rifiutato di andare a giocare a calcio con i tuoi amici “
E lui che aveva ripreso a palleggiare 
“ sto giocando anche qui e sono esattamente dove voglio essere e con chi voglio essere “
lei non replicò, Holly si voltò a guardarla e finalmente lo vide, gli stava donando quel suo sorriso speciale ed era tutto per lui. 
La palla scivolò infondo alla stanza, le loro iridi erano incollate le une alle altre, Holly fece qualche passo verso di lei dicendo 
“ non credevo… non credevo di meritarlo ancora, l’ho aspettato in questi giorni, mi ero quasi arreso a non vederlo più rivolto a me” 
era rosso per l’imbarazzo che stava provando, ma quel momento lo voleva vivere senza rimorsi ed avanzò ancora mentre lei poggiata alla scrivania lo guardava senza capire, ma senza smettere di sorridere e dicendo 
“ co-cosa… io, io non ho capito… tu… tu “
 parole sconnesse che fecero sorridere Holly, che ormai le si era parato davanti, con fare un po’ incerto alzò una mano fino al volto di lei, con un pollice le sfiorò le labbra, che ancora gli stavano sorridendo
“ parlo di questo sorriso, è un sorriso speciale, non lo fai a chiunque, è un sorriso ricco di …prima era il sorriso che dedicavi solo a me, ma in queste due settimana non me lo avevi ancora regalato, ed io credevo di averti persa, ma forse sono ancora in tempo”  
Era imbarazzato, agitato, impaurito, si interruppe solo un attimo per riordinare le idee, ma senza interrompere il contatto visivo. 
Lei né approfittò per chiedergli con voce tremula e titubante 
“ hai detto ricco…ma-ma non hai detto ricco di cosa?”
Lui sgranò gli occhi e arrossendo ancora di più 
“ hai ragione io -io -io no-non l’ho detto”
Patty allora si alzò , furono ancora più vicini, il suo profumo lo inebriò, le labbra umide sotto i polpastrelli divennero ancora più invitanti, gli occhi dolci di lei iniziarono a riempirsi di lacrime, lui stava per perdere il controllo ma voleva risponderle
“È un sorriso ricco d’amore Patty”
A quella parola, una lacrima dispettosa rigò il viso della bella manager, i suoi occhi non trattennero più l’emozione che stava provando, il suo cuore ormai aveva solo battiti irregolari e la sua mente vacillava nel razionalizzare quel momento, ma il suo corpo sapeva bene cosa voleva, le sue mani, tremanti, cercarono i pettorali scolpiti di lui, si morse un labbro per trattenere il desiderio di essere baciata. 
Holly prese tutto il coraggio e la caparbietà che aveva sempre mostrato in campo, le baciò prima la guancia su cui era scivolata la lacrima, poi l’occhio nel quale era nata, fece lo stesso dall’altro lato. 
Cercò di essere delicato e di controllare il desiderio, si fermò a guardare quelle labbra che voleva assaporare, ma prima di procedere glielo doveva dire, non voleva che il loro primo bacio,  fosse un bacio rubato, doveva dichiararsi, glielo doveva. 
La guardò con occhi limpidi e sinceri,  con tono pacato e un po’ emozionato 
“ io…io sono innamorato di te Patty, da sempre, ma mi sembrava così ingiusto dirtelo, legarti a me, mentre mi trovavo dall’altra parte del mondo, senza avere la possibilità di starti accanto come vorrei e come meriti” 
Prese un respiro profondo e proseguì 
“ ma quest’anno ho capito, che quello che provo per te è talmente importante e non riesco più a reprimerlo e non voglio più farlo”
Si interruppe vedendola piangere e tremare, l’abbracciò istintivamente e lei gli si accoccolò fra le braccia, cercando di fermare quel pianto di felicità. 
Si scostò appena per rivolgergli ancora quel suo sorriso speciale, ma non riuscì a dire nulla, l’emozione le aveva azzerato il cervello.
Per lui però equivale ad un “ ti amo anche io”, non ebbe più nessuna esitazione le alzò il viso e cercò quelle labbra che tanto aveva desiderato. 
Fu un incontro delicato, in un primo momento gliele sfiorò soltanto, poi iniziò ad assaporarle cercando di non essere irruente. 
Il cuore di entrambi non batteva più, ma martellava con forza nei loro petti. 
Le labbra iniziarono ad essere più esigenti, fuori dal loro controllo si schiusero per iniziare a cercarsi anche con le lingue, che si toccavano in una danza umida e avvolgente. 
Le mani di lui, cercarono e trovarono una porzione di pelle, aveva bisogno di sentire il suo corpo, di iniziare a conoscerlo, di sentirne la consistenza. 
Le mani di lei si fecero strada sui pettorali, salirono al collo rasato, una cercò il viso di lui in una carezza accogliente, l’altra scivolò sulla nuca per arrampicarsi nei capelli già in disordine. 
Lui l’attirò ancora di più verso di se, le mani adesso stringevano la maglia di lei appena sopra le natiche, il desiderio di sfilarla, lo stava facendo impazzire. 
Lei stava combattendo contro il suo pudore, perché quei baci le stavano facendo provare sensazioni mai sentite prima, ogni cellula del suo corpo voleva essere sfiorata da quelle mani e da quelle labbra, mentre lei voleva scoprire il corpo di lui, voleva vedere l’effetto che una sua carezza avrebbe scatenato. 
All’improvviso Holly si fermò, voleva guardarla e riportare la respirazione e il cuore alla normalità, ai suoi occhi non era stata mai così bella, le labbra rosse e turgide, gli occhi languidi, le gote rosse e il respiro irregolare ed eccitato. 
Lei presa da un impeto irrefrenabile 
“ anche io… anche io ti amo Oliver, da sempre e per sempre” 
Gli occhi di lui si riempirono di felicità, la strinse forte a se e riprese a baciarla, questa volta si fece più intraprendente, le infilò nuovamente le mani sotto la maglia ed iniziò a sollevarla, le sfiorò il ventre e la spinse verso il letto.
Erano quasi al limite, del percorso per arrivare al letto e di quello che li avrebbe portati ad una nuova fase della loro storia, quando 
“ Oliver… Patty resta con noi a cena?” gridò Maggie dalla scale.
I due ragazzi vennero destati da quel momento magico, ed Oliver senza neanche chiedere 
“ si mamma, resta a cena “ e poi guardò lei per avere conferma 
“ ormai hai detto di si, ma comunque avrei detto di si… ora capitano… se togli le mani da sotto la mia maglia, mi do una sistemata” disse Patty con tono allegro e imbarazzato. 
Lui facendo un passo indietro, alzò le mani in segno di resa, rosso come non mai. 
Prima di uscire dalla stanza Patty 
“ Holly… io vorrei… si insomma vorrei che per il momento, quello che è successo, questo nuovo rapporto, rimanesse fra me e te, per te va bene?”
“ sarà difficile nasconderlo, soprattutto sarà difficile non toccarti, per me intendo, ma se vuoi così, faremo come vuoi” e fece per aprire la porta
lei bloccò quel gesto e mettendosi sulle punte gli diede una bacio carico di desiderio 
Holly spalle alla porta fu preso alla sprovvista, non si aspettava tanta intraprendenza, quando lei si allontanò da lui disse 
“ a-anche per me sarà difficile, cosa credi “
Lui allora le prese la mano , donandole un nuovo sorriso, malizioso, accattivante e compiaciuto, poi scesero al piano di sotto. 
Maggie vedendoli mentre ridevano e si punzecchiavano a vicenda, senza più imbarazzo, senza difese , capì che tutto era cambiato. Alla fine della cena si alzò ed abbracciò Patty con fare materno e poi rivolgendosi al figlio 
“ nonostante tu voglia tenerla qui con te, devi accompagnarla a casa, l’hai praticamente presa in ostaggio oggi, i suoi genitori saranno in pensiero” 
I due ragazzi arrossirono , Patty ricambiò l’abbraccio e poi si alzò. 
Usciti da casa Hutton si incamminarono verso casa Gatsby. 
“ sei preoccupato per domani?” Chiese lei
Lui stringendole la mano “ no, ora come ora non c’è nulla che possa preoccuparmi”
Gli fece ancora quel suo sorriso speciale e lui si fermò per baciarla ancora, 
Lei rise sulle labbra del suo capitano che la guardava incuriosito, 
“ io ti sorrido e tu mi baci, dovrò ricordarmelo in futuro, magari nel mezzo di una brutta discussione” 
“ io… io veramente ti bacerei tutto il tempo, ma quel tuo modo speciale di sorridermi è un invito irresistibile, ma perché dovremmo avere una brutta discussione?” 
“ Holly, tutte le coppie discutono” si bloccò diventando rossa per aver dato per scontato che fossero una coppia ormai, nonostante non avessero parlato di nulla, soprattutto aveva dimenticato la cosa più importante, vivevano in due continenti differenti. 
Lui capì perfettamente i pensieri che l’avevano turbata, erano gli stessi che avevano tormentato lui nell’ultimo anno. 
“ lo so a cosa stai pensando… mi sono posto le stesse domande fino quasi ad impazzire, ma vedrai in qualche modo faremo, se il nostro amore ha resistito finora, ci indicherà la strada, poi non dicevano tutti che siamo destinati? Troveremo il modo, amore mio” 
Lei lo baciò rincuorata da quelle parole. Giunti sotto casa, si scambiarono altri baci e si diedero la buonanotte. 
Il giorno seguente Holly era agitato, ma non per l’esame che avrebbe dovuto sostenere di lì a qualche ora, ma perché Patty gli aveva chiesto di non esternare il loro sentimento con gli altri, non sapeva se ci sarebbe riuscito. 
La notte prima aveva dovuto fare ben due docce fredde per calmare l’eccitazione. 
Era ormai mattina, scese rapidamente le scale, prese un sorso di te, sgranocchiò una mela, abbracciò la madre e il fratellino e corse verso la scuola. 
In realtà sperava di poter stare qualche minuto solo con Patty, da quando si erano lasciati, non aveva fatto altro che pensare al suo sapore, un solo bacio, se lo sarebbe fatto bastare. 
Era quasi arrivato alla meta, quando si sentì chiamare da Bruce
“ Holly, ma dove stai correndo, mi sta per venire un infarto, sei diventato troppo veloce”
“ Bru-Bruce cosa ci fai qui?”
“ sono contento anche io di vederti… ma come cosa ci faccio qui? Sono venuto a darti il mio sostegno”
“ Ah, si certo, il tuo sostegno, certo mi fa piacere, grazie Bruce”
“ Ma stai bene? Ah ho capito sei teso per l’esame…non preoccuparti amico mio vedrai che andrà benissimo”
Non ebbe il tempo di rispondere, sentì 
“ Buongiorno ragazzi, Oliver sei pronto per questa ennesima sfida?”
La voce di Patty,era arrivata come una melodia alle orecchie di Holly, che adesso aveva paura di guardarla, temeva di non riuscire a controllarsi.
Bruce “ Anego si sta rivoltando dentro di te, non era necessario mettersi in tiro, ma dove credi di dover andare… ahhh certo è per nostro Romeo che ti sei preparata così “
Holly non si era ancora girato, lo fece mentre Patty rispondeva a tono 
“ idiota è lo stesso abito che avevo durante il nostro esame, ho pensato che potesse essere di buon auspicio, visto che hanno fatto diplomare anche te”
“ Bhe allora hai qualcosa di diverso, non è vero capitano?”
Holly la guardava intensamente, lei indossava un abito bianco, con scollo quadrato, che sottolineava il seno prosperoso, la gonna scivolava sui fianchi arrivando poco sopra le ginocchia, le gambe dritte leggermente abbronzate, ai piedi dei sandali con qualche luccichio, i capelli sciolti le accarezzavano le spalle, le labbra leggermente illuminate da un lucida labbra . 
Lei si sforzava di non sorridergli, lo vedeva già troppo in difficoltà, le sembrò di scorgere dei lievi movimenti muscolari, come se stesse tremando , le sembrò di avvertire le sue mani su di lei e di sentire il suo cuore battere, si voltò ed iniziò a camminare, non poteva credere che lo stesso ragazzo che per anni non l’aveva degnata di uno sguardo, ora stesse combattendo con la voglia di toccarla, se ne compiacque e girandosi 
“ vogliamo andare?”
Holly durante il tragitto non aveva detto una parola, aveva lasciato che Bruce si mettesse fra lui e la ragazza, mentre lei sembrava più sicura e femminile. 
Giunti a scuola furono accolti da tutta la squadra, era quasi l’ora dell’esame, ma lui non riusciva a pensare ad altri che a lei, stava impazzendo, i loro amici lo infastidivano e lo tenevano lontano da lei. 
Fortunatamente i professori lo invitarono ad accomodarsi, lui le rivolse un’ultima occhiata prima di entrare e lei gli augurò “ in bocca al lupo”
Si stava per sedere quando i professori gli dissero
“ Signor Hutton deve far entrare qualcuno dei suoi amici, occorre almeno un testimone” 
Si alzò come in preda ad un attimo di follia, tornò fuori, con il volto serio, non badò a nessuno, andò dritto da lei, le afferrò la mano dicendo 
“ vieni con me, ho bisogno di un testimone” 
non fu una richiesta, la tirò via con se senza aspettare una risposta, entrò nuovamente nell’istituto, chiuse la porta dietro di loro, si bloccò improvvisamente, sapeva che i professori lo stavano aspettando e che avrebbe dovuto fare in fretta, ma lui aveva un’altra esigenza. 
Le stava tenendo ancora la mano, così non fece altro che attirarla a se, finalmente poté baciarla, solo sfiorando le sue labbra si sentì nuovamente sereno e sicuro. 
Lei era rimasta sbalordita da quella reazione, ma lo fece fare, quando si staccarono lo sentì dire 
“ stavo impazzendo” 
Patty sorridendo gli diede un altro bacio e lo trascinò dentro la stanza per fare l’esame.
Durò quasi due ore, Holly però era rimasto concentrato e aveva risposto a tutto, in alcuni casi con estrema sicurezza, in altri arrancando un po’, ma riuscendo comunque a fare un ottimo esame. 
I professori si congratularono e finalmente, lo liberarono da quella tortura. 
Holly si girò a cercare Patty, che gli stava sorridendo ed esprimeva tutto l’orgoglio che prova in quel momento.
Uscirono da quella stanza e appena fuori, la ragazza gli si buttò fra le braccia dicendo
 “ sono così fiera di te, sei il mio orgoglio, ti AMO così tanto”
Holly ricambiò quell’abbraccio con tutto il sentimento che sentiva, la baciò con tenerezza e le sussurrò 
“ TI AMO ANCHE IO, CON TUTTO IL MIO CUORE”
Si avviarono verso l’esterno dell’istituto, Holly a malincuore si staccò da lei , così come le aveva chiesto, raggiunsero i compagni che si fiondarono su di lui 
“ allora capitano com’è andata?” Dissero in coro
“ bene, bene, il voto lo saprò settimana prossima, ma avrò il mio diploma” 
Tutti si congratularono poi Bruce
“ Hei Anego, tu hai fatto i complimenti al capitano?” 
“ certo che gli ho fatto i complimenti, stupido”
“ immagino avresti voluto saltargli al collo e sbaciucchiarlo” disse il difensore mimando la scena. 
Patty irritata fino alla cima dei capelli, portandosi le mani ai fianchi e con fare spavaldo
“Chi ti ha detto che io non l’abbia fatto?”
Bruce si bloccò all’istante, tutti gli altri ammutolirono e si voltarono a guardare il capitano in cerca di un suo cenno. 
Lui portandosi una mano dietro la nuca, pieno di imbarazzo 
“ È sleale così manager!” disse ridendo e guardandola con amore. 
Lei “ È colpa di Bruce, mi fa perdere la pazienza, poi tanto glielo avremmo dovuto dire prima o poi” disse con fare imbronciato. 
“ io glielo avrei detto subito, sei stata tu a dire…” non terminò la frase perché Bruce chiese sbigottito 
“ non ditemi che voi due, insomma state insieme?”
“ Siiiiii” dissero in coro Holly e Patty un po’ indispettiti 
Bruce “ Finalmente, ce ne avete messo di tempo” 
I due che ora si stavano tenendo per mano, scoppiarono a ridere provocando l’ilarità di tutti, che poi canzonarono la novella coppia. 
Si avviarono verso il campo e il difensore con tono serio chiese al capitano 
“ com’è avere tutto quello che desideravi?”
Holly si prese un attimo per pensare alla risposta
“ veramente ho ancora tanti sogni, sia calcistici che personali, questo è solo l’inizio “









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