Blossom's Darkness

di Hinny109
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Questa storia mi girava in testa da un po' di tempo a questa parte e, sinceramente, mi ci è voluto un po' per decidermi a provare a scriverne una mia di questo genere... Lo so, lo so... Ho ancora l'altra da concludere, ma non ho potuto fare a meno di iniziare questa, immaginandomi per una volta Sakura come la cattiva, la potente e terribile della storia.
​ Detto ciò, buona lettura sperando che vi piaccia :)






<< Mi hai deluso. >>
​ Quelle tre parole messe insieme riuscirono a farla stare male così come non era mai stata. Migliaia di kunai e shuriken piantati per tutto il corpo ed una katana che le trapassa il cuore.
​ Quando Sakura era stata avvicinata da un Anbu in ospedale ricevendo il messaggio di ritrovarsi immediatamente nell'ufficio dell'Hokage, subito un brutto presentimento si era insinuato nella sua mente. Aveva pensato a qualcuno ferito gravemente, ad una missione particolarmente difficile da compiere, ma mai, mai, si sarebbe immaginata una tale situazione.
​ Lei, in piedi davanti alla scrivania della persona più importante del Villaggio, con la testa china, i capelli color pastello a coprirle il volto sconcertato, mentre il suo cervello cercava una risposta logica a tutto quello.
​ Non c'era.
​ Una spiegazione logica non c'era.
​O si trattava di uno scherzo ben architettato, o di un potente Genjutsu perché altrimenti, la realtà le avrebbe schiaffato in faccia la verità.
​ Aveva deluso la sua maestra.
 Ma che cosa aveva fatto di così grave da meritarsi quelle parole?
​ Quando rialzò il volto, i suoi occhi verdi incontrarono lo sguardo duro e freddo della donna bionda.
<< Ma Shisho... Cosa ho fatt- >>
​<< Evita di fare l'ingenua Sakura. Lo sai bene cosa hai fatto e mi stupisco che dopo essere stata scoperta tu ti sia comportando ancora così. >>
​<< Davvero maestra, io non capisco... >>
​<< Allora vediamo di rinfrescarti la memoria! >>
​ La voce squillante di Ino Yamanaka risuonò tra le pareti dell'ufficio, facendo ingresso insieme agli altri componenti dei Rookie 9.
​<< Yamanaka! Vi avevo detto di aspettare fuori diamine! >>
<< Mi dispiace Tsunade-sama ma anche noi vogliamo sentire ciò che ha da dire questa traditrice. >> disse Kiba Inuzuka avvicinandosi alla rosa
​<< Che cosa!? Traditrice!? Io non potrei mai tradire Konoha! È casa mia! >>
​<< Basta così Sakura. Ci sono troppe prove e indizi che riconducono a te, insieme anche a dei testimoni oculari... Ormai è inutile che tu faccia così. >>
​<< N-Naruto, tu davvero credi che io abbia tradito il Villaggio!? >>
​ Prima che potesse finire di parlare la voce severa e imperiosa dell'Hokage annunciò:
​<< Per l'assassinio di una squadra Anbu e dei jonin del team 13, di aver sottratto loro con la forza i due rotoli segreti indirizzati a Suna e l'attacco a dei civili in viaggio che hanno tentato di fermati, per decisione unanime del Consiglio e su mio suggerimento, Sakura Haruno ti dichiaro ufficialmente Nukenin del Villaggio della Foglia, bandita da questo momento per i prossimi 5 anni. Preparati e vattene. Ringrazia la clemenza di cui disponiamo... Saresti dovuta essere giustiziata. Ora vattene. >>
<< Shisho non starà mica scherzando! Konoha è la mia casa! Non saprei dove andare, la prego mi di- >>
​<< Basta così! Non ti rivolgere più in quel modo a me. Non sei più l più la mia allieva da quando hai deciso di tradirci.
​ Se entro mezz'ora non sparisci dalla mia vista e dal Villaggio sarò costretta a rinchiuderti e giustiziarti. Non ti voglio più vedere qua. Addio. >>
E mentre iniziava a correre via, sentì Kiba dire:
<< Mi stupisce che sia riuscita a sconfiggere così facilmente gli Anbu... Credevo fosse debole, Ma essere stata l'allieva dell'Hokage aiuta. >> gli altri annuirono.

​ In quel momento tutto le cadde addosso.
​ La vista si appannò fino ad oscurarsi totalmente e qualcosa si spezzò dentro di lei.

​Spalancò gli occhi di colpo e iniziò ad annaspare con fatica.
Il petto si alzò velocemente riempiendo i polmoni della giovane con l'aria fresca del bosco.
​Le mani andate ad appoggiarsi al mando erboso strinsero tra le dita qualche manciata di terriccio umido e sassolini. Rallentato il respiro, la ragazza sbuffò infastidita e con maggiore calma iniziò ad ascoltare il cinguettio mattiniero degli uccelli che risiedevano tra i rami degli alberi.

​<< Hey Fiorellino... Un altro brutto sogno? >>
​un uomo dalla pelle azzurrina con i tratti somatici da squalo, che indossava una tunica nera a nuvole rosse, si avvicinò alla rosa mantenendo salda nella mano destra la spada con cui si divertiva a portare via la vita dalle sue vittime.

​<< Taci pesce lesso. Non sono affari tuoi... Piuttosto che ore sono? Non dobbiamo metterci in marcia? Deidara e gli altri ci staranno aspettando. >>
​<< Quanta scortesia Fiorellino! E dire che abbiamo aspettato che ti svegliassi da sola senza disturbarti! Hai dormito per circa 11 ore ed è già pomeriggio inoltrato... >>
​<< Cosa? Così tardi? >>
​<< Sì. Ora che sei sveglia possiamo procedere e dirigerci al luogo dell'incontro. >>
​Una figura alta e snella, dai capelli neri legati in una coda bassa e gli occhi costantemente rossi e ipnotici segnati da due profonde occhiaie giunse con passo calmo e cadenzato giunse verso i due compagni e fermatosi tra i due aggiunse:
​<< Abbiamo concluso la missione affidataci ma, dopo poco che abbiamo iniziato a camminare verso il punto di raccolta ti sei addormentata. >>
​ nel mentre che spiegava il tutto, spense il fuoco utilizzato per cucinare e ritirata la roba iniziò ad inoltrarsi all'interno della boscaglia.

​<< Eh già Sak, hai fatto tutto da sola. Non ci hai lasciato neanche divertirci un po'... Hai preso davvero sul serio questa missione... >>
​alla vista del volto crucciato della giovane donna Kisame concluse di parlare dandole qualche dettaglio in più:
​<< Dovevamo conquistare quel villaggio, non raderlo al suolo... Ma a quanto pare non eri d'accordo. Hai perso il controllo et voilà! Niente più Villaggio della Cascata. >>
​ Ricevendo un grugnito in risposta l'Hoshigaki decise di seguire l'Uchiha più grande camminando a fianco del loro Fiorellino che manteneva un'aria impassibile anche se, in fondo, il turbamento era parecchio: ritornare alla Foglia dopo 5 anni passati a scappare e a nascondersi come una bandita insieme ai suoi compagni dell'Akatsuki, non le portava alla mente buoni ricordi e presentimenti.

​<< Muoviamoci prima che Deidara e Sasori decidano di fare tutto da soli. Non voglio perdermi nulla. >> un ghigno divertito si dipinse sul volto di entrambi gli uomini.

 Sakura Haruno stava tornando a casa e non aveva intenzioni amichevoli.

​ La Foglia doveva prepararsi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




Il sole stava ormai tramontando sul Villaggio della Foglia colorando i tetti e le strade del luogo di una rilassante sfumatura arancione che ricordava vagamente il colore brillante indossato sempre dal ninja più imprevedibile, chiassoso e molesto di tutta Konoha.
Le mani giunte dietro la schiena dritta, lo sguardo pensieroso assorto in qualche mistero, rivolto verso le finestre dell'ufficio e il labbro rosso inferiore mordicchiato inconsciamente era ciò che caratterizzava in quel momento l'Hokage della Foglia.
I cinque anni passati dalla Quarta Grande Guerra Ninja erano trascorsi molto in fretta tra la pace ritrovata e gli incontri con gli altri Kage per mantenerla, ma di qualcosa si sentiva la mancanza anzi, di qualcuno.
Era come se un enorme buco o vuoto interiore la stesse pervadendo senza sosta da quel fatidico giorno in cui una delle persone più importanti della sua vita se n'era andata. Bisognava ammettere però che in realtà, aveva lasciato Konoha non per sua volontà, ma perché costretta e messa alle strette.
Un profondo sospiro fuoriuscì dalla bocca serrata della donna quando, ad un tratto, il cigolio della porta la distolse dai suoi pensieri e la fece voltare verso l'origine del rumore.
La testa mora della sua assistente sbucò dalla fessura della porta creatasi dalla sua apertura e con voce sommessa disse
<< Tsunade-sama, sono arrivati... >>
La bionda la guardò un attimo e dopo aver annuito rispose
<< Bene, falli entrare >>

Dopo un secondo di silenzio una voce profonda ma allo stesso tempo squillante irruppe nella stanza precedentemente silenziosa
<< Baa-chan! Siamo tornati! >>
La bionda alzò gli occhi al cielo alquanto infastidita e, dopo essere ritornata al suo posto dietro la scrivania dell'Hokage, sollevò lo sguardo sul gruppetto di shinobi appena entrati e li osservò con cura.
Il primo ad entrare fu proprio il Jinchuuriki del Kyuubi su cui la Sannin mantenne lo sguardo fisso più a lungo.
Era cresciuto. Era diventato un uomo, anche se si doveva ammettere che la sua mentalità era ancora quella di un dodicenne; era alto e muscoloso, tutti quegli allenamenti a cui si era sottoposto lo avevamo temprato, i capelli tagliati corti del color del grano, gli occhi di un profondo blu e i soliti baffetti sulle guance caratterizzavano il suo volto maturo dall'espressione volpina. Indossava un paio di pantaloni arancione splendente ed una giacca nera chiusa con la cerniera fino al collo, i sandali alti e scuri da ninja ed infine il nuovo coprifronte del Villaggio.
Al suo fianco destro si mise il suo migliore amico, così simile ma anche estremamente differente.
Poco più alto dell'Uzumaki, Sasuke Uchiha era altrettanto muscoloso, la pelle pallida se non quasi cadaverica era coperta dai vestiti lunghi e scuri: la maglia-camicia viola, i pantaloni neri dello stesso colore degli stivali alti e la tracolla marrone erano parzialmente coperti dal lungo mantello nero carbone che gli arrivava fino alle caviglie; lo sguardo serio e concentrato si intravedeva unicamente dall'occhio onice destro, mentre il sinistro dove vi era il Rinnegan era nascosto da un ciuffo di capelli lungo fino allo zigomo pronunciato, alle mani indossava un paio di guanti scuri a mezze dita.
Dall'altro lato di Naruto vi era la bionda e giovane Ino Yamanaka che portava la nuova divisa da Chunin, i capelli lunghi legati in una coda alta ed una borsa con ogni sorta antidoto e rimedio medico.
Tutti e tre i giovani ninja avevano 23 anni ed erano riusciti a fare velocemente carriera nel mondo degli shinobi.
Dietro di loro entrò il leader della missione: Kakashi Hatake. Lui a differenza degli altri, seppur più vecchio di 14 anni, era rimasto come dieci anni prima, tolta qualche occhiaia sotto lo sguardo perennemente annoiato ed i capelli un po' più corti e meno sparati; era però dalla fine della Guerra che Kakashi non nascondeva più l'occhio sinistro con il coprifronte dato che non possedeva più lo Sharingan, mentre il volto era ancora coperto dalla solita maschera blu scuro.

Il silenzio riprese possesso della stanza finché l'Hokage non si schiarì la gola.
<< Chakra oscuro? >> domandò la donna con stupore alzando gli occhi dal foglio del resoconto della missione.
<< Tsunade-sama, lo sappiamo che può sembrare strano, ma è così! Anche se... Non può esistere un chakra così potente non può! >> affermò con decisione la giovane Yamanaka
<< Sicuri di aver sentito bene? >> chiese Kakashi con il dubbio nella voce; lui all'incontro avvenuto tra i suoi sottoposti e la donna del resoconto non c'era perché occupato a scrivere il rapporto della missione.
<< Assolutamente Sensei! Quella donna prima di morirci davanti ha proprio detto così! >> rispose il biondo nervoso
<< Senza contare il fatto che, dopo essersi accasciata a terra, dal suo corpo ha iniziato a fuoriuscire chakra nero che la stava corrodendola completamente >> si inserì con più enfasi Ino
<< Esatto! Ci aveva chiesto di aiutarla. Di liberarla da quell'incubo dove gli organi le stavano bruciando... >> aggiunse pensieroso l'Uzumaki.
<< In più ho controllato con lo Sharingan. C'era questo chakra che la stava veramente corrodendo dall'interno >> disse calmo l'Uchiha.
<< Se ciò che dite è vero, allora bisognerà indagare. Ora uscite. Fuori >>
Quando la porta si richiuse con un clic, la donna bionda abbassò le palpebre sugli occhi ambrati e si massaggiò con l'indice e il pollice la base del naso; nel mentre la pace era tornata sovrana nel suo ufficio.
Voltò la sedia verso le vetrate e sospirò stancamente alla visuale della sera che giungeva silenziosamente.
Un nodo le si formò allo stomaco.
<< Sakura... Dove sei? >>





A circa otto chilometri di distanza dal Villaggio della Foglia, tre ninja con indosso la tunica nera a nuvole rosse stavano aspettando con impazienza l'arrivo dei loro compagni.
<< Ma quanto ci impiegano quei tre eh?! >> sbottò l'unico biondo
<< Stai tranquillo... saranno qui tra poco >> un ragazzo dai capelli rossi si avvicinò al compagno per poi dargli le spalle, rivolto verso la strada per Konoha
<< Sasori-danna! Come diavolo è possibile che siano in ritardo?! Dovevamo trovarci qui un'ora fa! Se non si sbrigano manderanno tutto all'aria! >>
Il Nukenin della Roccia stava per aggiungere un'altra lamentela quando una voce fredda e apatica li raggiunse
<< Calmati Deidara. Abbiamo avuto un contrattempo, non è necessario scaldarsi tanto. >>
Da dietro i tronchi degli alberi sbucarono quindi le figure degli altri componenti rimasti dell'Akatsuki; il primo a mostrare fu proprio colui che aveva parlato, seguito successivamente dall'Hoshigaki e dall'Haruno.
<< Ah sì? Cos'è, il Fiorellino si è addormentato per caso? >> chiese sfottente il ninja dalla coda e dal ciuffo biondo scuro.
<< Esattamente! Come hai fatto ad indovinare Deidara? >> la risata fragorosa di Kisame irritò maggiormente la ragazza dai capelli rosa, più di quanto non fosse già.
<< Basta così signori. Se dobbiamo procedere con il piano, è meglio che ci mettiamo subito in marcia... Non sappiamo se con quest'ora di ritardo la Foglia ha mutato schemi di difesa. Non possiamo permetterci di rischiare di sbagliare quindi, diamoci una mossa. >>
Detto ciò, l'uomo-marionetta prese a camminare ad un'andatura più veloce del suo solito, conscio del fatto che gli altri lo avrebbero presto seguito. Così avvenne.
I secondi a procedere furono proprio Kisame e Deidara che raggiunsero dopo poco il rosso, al contrario l'Uchiha rimase fermo un momento ad osservare la sua compagna e, dopo una fugace occhiata all'uomo mascherato che le si avvicinava, si voltò e intraprese la strada decisa con gli altri.

<< Allora... Sakura... Cosa ne pensi del piano che abbiamo escogitato? >> la voce seria, resa più profonda e confusa della maschera, stupì leggermente la ragazza interpellata.
<< Da quand'è che hai smesso di fare l'idiota Tobi? >> domandò seccata la rosa, provocando una breve risata da parte dell'uomo
<< Oh sai com'è... Penso che non sia necessario fingere con te, non credi? >>
<< Mhpf. Stavolta hai ragione uomo mascherato... Ma devi ancora ammettere che la settimana scorsa ero io ad aver ragione. >> rispose piccata la giovane donna
<< Ok, ok... Lo ammetterò prima o poi... comunque non hai risposto alla mia domanda Fiorellino. Cosa ne pensi del piano. >> l'uomo scandì con precisione le ultime parole in modo che l'altra non avesse possibilità di dire di non aver sentito bene, e dopo aver iniziato a camminare con affianco la ragazza, ruotò il volto celato verso di lei e attese in silenzio.
<< Hn. Non è così malaccio... Abbiamo programmato tutto nei minimi dettagli. Non dovremmo avere problemi. Con i ninja che si ritrova Konoha, non sarà difficile farli fuori e poi... Deidara non vede l'ora di far saltare in aria quel Villaggio anche se sa che non tocca a lui quindi, non posso che essere soddisfatta. Ora muoviti o ti lascio indietro. >>
Scontrosa e gelida come suo solito, l'Haruno allungò il passo per raggiungere quelli che li avevano preceduti, affiancatasi successivamente ad Itachi gli si avvicinò maggiormente fino a sfiorarlo, il tutto sotto lo sguardo attento dell'uomo dalla maschera arancione.

Passati circa 25 minuti di corsa non troppo veloce, il gruppo di Nukenin si ritrovava a poco meno di un chilometro dalle porte d'ingresso del Villaggio della Foglia, quando le sirene d'allarme iniziarono a squillare per tutta Konoha e dintorni.
<< A quanto pare si sono accorti del nostro arrivo eh? >> Deidara divertito si fermò di colpo e, aggiustatosi la sacca contenente l'argilla sul fianco, fece un cenno von il capo a Sasori in direzione Est della Foglia
<< Andiamo Sasori, inizia lo spettacolo! Mostreremo loro che cos'è la vera arte! >> disse eccitato il giovane
<< Ah, come se tu sapessi cosa sia vero Deidara? >> la frecciatina lanciatogli dal compagno accrebbe solamente di più il desiderio del biondo di far saltare in aria quel luogo
<< Te lo mostrerò Danna... Te lo mostrerò >>
I due si voltarono verso i colleghi e dopo aver ricapitolato velocemente tutto il piano, il gruppo si divise in coppie ognuna diretta verso la propria meta.
Nuovamente rimasero soli Haruno e Tobi.

<< Pronta? >> domandò curioso l'uomo.
<< Certamente. >> la tonalità fredda, ironica e parzialmente annoiata della giovane donna, accompagnata da un ghigno crudele, fecero ridacchiare Tobi il quale, con un balzo, raggiunse un ramo dell'albero più vicino per poi iniziare a correre rapidamente verso la propria destinazione.

Sakura prese un piccolo e leggero respiro; espirò l'aria nel mentre che si ravvivava la chioma color pastello con la mano destra. La mancina invece, raggiunse il cappello tipico dell'Akatsuki legato alle sue spalle e, indossato, chiuse la cerniera della tunica fin sopra il naso per nascondere al meglio il proprio volto.
Lo sguardo glaciale e iracondo che lanciò al Monte degli Hokage avrebbe presagito guai seri per Konoha e i suoi abitanti.








Note Autore:
Yee!! Ce l'ho fattaaa!!
Ecco a voi il secondo capitolo di questa storia, spero vi piaccia e che non vi venga in mente di lanciarmi pomodori... Leggete e recensite mi raccomando! Alla prossima ;D Il Senju :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***







Il leggero venticello autunnale soffiava sul villaggio della Foglia donando agli abitanti un clima piacevolmente fresco; la brezza di novembre raggiunse, attraverso le finestre spalancate, anche l'ufficio dell'Hokage dove un'indaffarata Tsunade Senju se ne stava seduta a compilare scartoffie da circa otto ore... molto strano che non fosse già esplosa.
Gli occhi ambrati, stanchi e affaticati, scorrevano lentamente lungo le righe dei documenti ufficiali che venivano placidamente fatti sventolare dai soffi di vento; questi ultimi, colpivano con serenità anche il volto del Quinto Hokage che, sbuffando sonoramente, andò ad appoggiare il busto allo schienale della sedia su cui sedeva ed incrociando le braccia al petto, cercò di liberare la mente dai pensieri che l'assillavano.
La tranquillità che si era andata a creare venne improvvisamente distrutta dallo spalancarsi della porta dalla quale sbucò un Anbu con la maschera a forma di scimmia; l'uomo, a parere del capo villaggio, sembrò particolarmente provato e, dopo che egli parlò con voce affaticata, ne comprese il motivo:
<< Hokage-sama! Sei figure sono state avvistate dirigersi a coppie agli ingressi del villaggio... Le abbiamo identificate come membri dell'Akatsuki! >>
<< Che cosa!? Ne siete sicuri? >> domandò la donna allarmata, che, dopo essere balzata in piedi rischiando di rovesciare la sedia, puntò lo sguardo verso il paesaggio di Konoha.
<< Sì signora, indossavano mantelli neri a nuvole rosse... Indubbiamente erano dell'Akatsuki. >> rispose con professionalità lo shinobi.
<< Va bene... Allora sapete come procedere... >> la voce perentoria dell'Hokage prese quindi nuovamente la parola:
<< Fate risuonare l'allarme. Evacuate i civili, i Genin ed i Chunin meno esperti, li voglio fuori di qui il prima possibile, voi disponetevi sulle mura e in particolare agli ingressi. Se notate qualsiasi cosa che può sembrare sospetta, non esitate ad attaccare. Dimesso. >>
Dopo che il ninja ebbe annuito e chinato la testa rispettosamente, scomparve in una nuvoletta di fumo.
La Senju, nuovamente sola, si lasciò cadere pesantemente sulla sedia e portando l'indice e il pollice destro alla base del naso, lo massaggiò esausta.
Erano eccessivi cinque anni di pace?
Era troppo chiedere qualche momento di pace e tranquillità senza dover sempre correre a destra e a sinistra dietro agli altri Kage per mantenere la calma?
Ma soprattutto... Chi l'aveva convinta a diventare Hokage dannazione!
Il volto abbronzato di Naruto Uzumaki le comparve davanti facendola sorridere rassegnata; sapeva a cosa andava in contro quando aveva accettato l'incarico, ma di sicuro non si aspettava certo di rimanere lì per così tanto tempo!
Erano passati ben undici anni da quando Jiraiya e il biondino erano andati a cercarla: undici anni di sfide, guerre, trattati, urla, botte per lo più regalate, nervi a pezzi ed insegnamenti... sia dati sia ricevuti.
Ad un tratto, con la coda dell'occhio il Quinto Hokage intravide una figura accucciata sul bordo della finestra e non si stupì affatto quando Kakashi Hatake balzò elegantemente nel suo ufficio, mentre le sirene d'allarme risuonavano moleste per le strade buie del villaggio.
<< Tsunade-sama... Che cosa succede? >> chiese impensierito l'uomo;
<< Ci attaccano, ecco tutto. >> rispose secca la donna.
<< ... Sappiamo di chi si tratta? >> aggiunse nuovamente il ninja copiatore.
<< Akatsuki. >> si limitò a dire Tsunade che, dopo aver visto l'espressione sbalordita dell'Hatake lo anticipò:
<< Lo so che sono tutti morti... Ma c'è una remota possibilità che siano i membri originali. >>
Un'idea utopica e malsana le balenò in mente: effettivamente, era realmente possibile che fossero loro.
Si alzò in piedi ed incominciò quindi a ribaltare mezza stanza in cerca di qualcosa.
<< Se solo mi ricordassi dove l'ho messa... Che diamine... >> sbottò irritata, ma successivamente un'esclamazione soddisfatta lasciò le sue labbra:
<< AH! TROVATA! >>
Kakashi spostò lo sguardo dal capo villaggio all'oggetto che teneva saldamente nella mano sinistra: era una pergamena color rosso scuro le cui estremità dorate riportavano dei Kanji che l'uomo aveva difficoltà a riconoscere, sul davanti c'era il simbolo del villaggio della Foglia a tenerlo chiuso:
<< Rotolo proibito, Kakashi... >> spiegò la donna mentre glielo porgeva; il ninja copiatore lo prese titubante per poi riportare gli occhi neri su quelli della sua interlocutrice che continuò:
<< Sigillo di confinamento delle anime riportate in vita dall'altro mondo, ma anche la funzione di ridare loro la vita. Ho dovuto tenerlo nascosto da quei vecchiacci del Consiglio che volevano metterci le loro zampacce sopra... probabilmente per Danzo... Tienitelo stretto Hatake, potrebbe esserci estremamente utile. >>
Detto questo Tsunade saltò fuori dalla finestra e atterrando sulla tettoia sottostante, si diresse correndo verso l'ospedale seguita dal Jonin.

Konohamaru chiuse gli occhi.
Aveva dato per scontato di riuscire a cavarsela da solo sul campo di battaglia, senza pensare al fatto che fosse ancora un Chunin inesperto e che non poteva sperare di combattere contro quattro nemici contemporaneamente.
Voleva dimostrare a tutti di essere degno di diventare il Settimo Hokage dopo Naruto, ma probabilmente, a quel punto, avrebbe mostrato a tutti soltanto la sua incompetenza e la sua stupidità.
Si sentiva un vero e totale idiota: sarebbe morto lì, trafitto dalle lame di quelle figure incappucciate senza gloria o fama tuttavia, solo un leggero dolore alla spalla lo raggiunse.
Timoroso, aprì lentamente le palpebre per vedere gioioso i cadaveri degli avversari che si scoprì essere marionette: due di essi erano ridotti in decine di pezzi e l'altra coppia stava bruciando al suolo tra ardenti fiamme.
<< Fratello Naruto! Sas'ke-san! Fantastici! >> esclamò sollevato il Sarutobi.
<< Konohamaru! Che diavolo pensavi di fare eh!? Avresti potuto farti uccidere! >> la voce arrabbiata dell'Uzumaki stupì sia il Chunin sia l'ultimo Uchiha;
<< Ma Naruto... >> il ragazzino non ebbe tempo di replicare che il Jinchuuriki lo interruppe bruscamente:
<< Niente ma. Dovresti essere con gli altri Chunin a scortare fuori dal villaggio i civili e i Genin -poi notando la ferita poco profonda del moretto continuò con voce più calma- Ti sei anche ferito zuccone... Vai via, cerca Sakura-chan, lei ti curerà, dattebayo. >>
Konohamaru lo fissò stralunato, ma non ebbe il coraggio di fargli notare che la ragazza dai capelli rosa non c'era da circa cinque anni e quindi non avrebbe potuto aiutarlo; decise di annuire silenziosamente e, ringraziando Sasuke con lo sguardo, andò via correndo alla ricerca di Moegi ed Udon.
L'Uchiha, solo con il biondo in mezzo alla strada, si fermò ad osservarlo scrupolosamente: gli occhi persi nel nulla puntati al terreno e l'espressione vacua, gli fecero capire che l'Uzumaki era perso nei suoi pensieri più profondi, ma sinceramente non se ne interessò particolarmente.
Come aveva fatto ad essere così stupido e così cieco? Che razza di amico era stato abbandonando la sua migliore amica? Quanto era stato egoista da uno a cento?
Erano queste le domande che si poneva Naruto, il quale si era appena reso conto di non aver pronunciato il nome dell'Haruno per tantissimo tempo; quando saltava fuori l'argomento, lui aveva sempre cercato delle maniere per sviarlo o per scapparne riuscendoci sempre, mai però avrebbe pensato che l'amica gli tornasse in mente in un momento così cruciale.
Ripensando bene a come si era comportato, il contenitore del Kyuubi non poté che provare unicamente disgusto nei propri confronti: aveva sempre sostenuto che Sakura fosse come una sorella adottiva e che non avrebbe esitato a difenderla e a proteggerla in qualsiasi situazione, ma invece si era comportato esattamente il contrario accusandola insieme agli altri e giudicandola colpevole, senza neanche chiedersi il perché, il motivo per cui Sakura aveva ucciso due squadre di ninja estremamente qualificati (Anbu e Jonin).
Come poteva pretendere di voler diventare Hokage, di proteggere il villaggio e i suoi abitanti, di aiutarli, di guidarli, se non era riuscito con Sakura? La persona più vicina che avesse? La sua famiglia, sua sorella?
I dubbi iniziarono a martellare la mente quando la voce seria e apatica di Sasuke lo riscosse:
<< Sei patetico, lo sai Usuratonkachi? >> lo prese in giro il moro; l'Uzumaki ci impiegò un secondo buono per comprendere le parole dell'altro e trovare una risposta adatta, che poi si rivelò essere:
<< Mai quanto te, teme. >> un sorriso volpino gli distese i lineamenti del volto.
<< Come scusa? Credo di non aver capito bene... >> replicò abbastanza preso alla sprovvista.
<< Se le tue orecchie sono pulite, hai compreso benissimo... Non vorrai mica che venga lì a controllare personalmente? 'Ttebayo. >> affermò con ironia il biondo spiazzando completamente il migliore amico che, non sapendo cosa ribattere, si limitò a dire:
<< Piantala, dobe. >>
<< Dammi una zappa allora. >> sempre lo stesso sorrisetto irritante sul viso.
<< Sei pessimo, Naruto. >>
<< No, sono Naruto e l'hai detto anche tu! >>
<< Finiscila. Ora. >> stizzito Sasuke si era fiondato sull'amico afferrandolo per il colletto della felpa e sollevandolo di un poco dal suolo; sul punto si replicare però, un chakra familiare attirò la sua attenzione.
Lo avrebbe dovuto riconoscere, ma era differente... Potente ed estremamente pericoloso allo stesso tempo.
Lasciò immediatamente la presa su Naruto ed iniziò a correre verso la piazza centrale da cui proveniva il chakra.
Il Jinchuuriki lo fissò allontanarsi e, poco dopo, scosse la testa per poi raggiungerlo a grandi falcate.

I più promettenti ninja di Konoha, i Rookie 9, insieme ad Anko, Yamato, Iruka, Kurenai, Kakashi e Tsunade, erano tutti quanti riuniti in mezzo alla piazza del centro di Konoha, con il viso rivolto verso il cielo e lo sguardo completamente scioccato, se non anche spaventato.
Sulla punta del tetto della magione dell'Hokage, se ne stava in posizione eretta una figura nera coperta dalla tunica dell'Akatsuki e dal loro tipico cappello di paglia con le frange che ne celava il colore dei capelli e gli occhi; quest'ombra era immobile sulla punto più alto si tutta Konoha con soltanto il flebile venticello a smuoverle il mantello e la luna, così vicina, così grande e così luminosa, ad illuminarle i contorni rendendola ancora più misteriosa ed eterea.
Il particolare che però preoccupava maggiormente, non era la persona in sé (anche quella in realtà), ma ciò che il nemico teneva saldamente nelle mani: in ognuna di esse, vi era una coppia di teste mozzate, appartenenti ai ninja mascherati che gli shinobi di Konoha riconobbero come Anbu... il team di Anbu più forte ed esperto del villaggio.
Il sangue rosso cremisi gocciolava ritmicamente sulla tettoia sottostante, scivolando lentamente dalle ferite precise e secche dei colli, fino al suolo andando a formare delle piccole ma notevoli pozze vermiglie accanto a quelli che sarebbero dovuti essere i cadaveri decapitati degli Anbu. Le esplosioni in lontananza rendevano la scena molto più macabra di quanto già non lo fosse.
<< Chi diavolo sei!? >> urlò Kiba Inuzuka rivolto alla figura in cielo la quale, rimasta ferma dov'era, non lo degnò di risposta.
<< Sto parlando con te, lurido bastardo! >> continuò il moro, ma neanche stavolta venne preso in considerazione.
<< Pezzo di merda, mostraci chi sei e facciamola finita! >> sbottò furioso il ragazzo che, venuto a sapere della morta della sorella Hana, aveva voglia di ammazzare qualcuno degli avversari.
Solo in quel momento la figura, che pareva osservare l'orizzonte, spostò lo sguardo verso i presenti e rispose con voce gelida e sarcastica:
<< Sei volgare e chiassoso... Tua sorella non ha fatto così tanto cine quando lo trucidata. >> la voce forte e cristallina raggiunse il gruppo di ninja come un'ondata di frecce infuocate; Ino Yamanaka, Hinata Hyuga e TenTen si portarono le mani alla bocca orripilate da tanta crudeltà nel tono pacato dell'ombra, i ragazzi più giovani invece, la spalancarono.
<< Come ti permetti...-ringhiò l'Inuzuka- Come ti permetti, feccia che non sei altro!! >> era in procinto di balzare verso l'avversario insieme al fidato Akamaru, quando si ritrovò completamente impossibilitato a muoversi.
<< Calmati Kiba e non fare mosse azzardate... Ha ucciso la squadra Anbu più forte che possedevamo... Ma non conosciamo a pieno le sue capacità. Meglio non rischiare. >> la voce annoiata ma allarmata di Shikamaru Nara risuonò nel silenzio generale come la voce della coscienza che aveva preso il controllo della situazione.
<< Testa ad ananas ha ragione. -parlò sfottente il Nukenin- Ma ho un dubbio... Se le persone di cui tengo le teste nelle mani, erano gli Anbu più forti di cui disponevate, quanto deboli siete voi? No perché, l'ho trovato davvero noioso combattere con loro... >> ridacchiò divertita la figura senza però scomporsi minimamente dalla sua posizione.
<< Questo è troppo Shikamaru! Lasciami andare! >> tentò di ribellarsi Kiba, ma la tecnica del Nara era troppo efficacie quindi, decise di darsi una calmata e di lasciar perdere la vendetta... Dannato Controllo dell'Ombra.

Fu in quel momento che giunsero in piazza i due membri maschili del Team 7 che, non capendo perché i loro compagni stessero guardando verso l'alto, portarono gli sguardi al cielo e, completamente esterrefatti, videro la scena che si era presentata davanti agli altri ninja di Konoha.
Il Jinchuuriki fu il primo a muoversi e andò, seguito a ruota dall'Uchiha, ad affiancare Kakashi; senza distogliere gli occhi blu dall'ombra, prese la parola:
<< Chi diamine sei?! >> la interrogò con serietà.
Il Nukenin mosse il volto coperto dal cappello in direzione del biondo e rispose annoiato e sfottente:
<< Certo che siete ripetitivi voi di Konoha eh? >>
<< Non prenderci in giro e rispondi codardo! >> si irritò maggiormente l'Uzumaki, avanzando di qualche passo.
<< Naruto. -si inserì bruscamente l'Hokage- Ci penso io, fatti da parte... >>
<< Cosa? Ma baa-chan... >> tuttavia il giovane si zittì quando la donna bionda lo incenerì con un'occhiataccia; successivamente, fu proprio il capo villaggio a rivolgersi al nemico con un tono di voce controllato, ma deciso:
<< Perché siete qui? Quali sono i vostri interessi questa volta? >>
L'attenzione del ninja traditore fu quindi catturata dalla donna più anziana: la fissò a lungo rimanendo in silenzio, ma quando era sul punto di rispondere, l'Uzumaki non si trattenne ed esclamò convinto:
<< Sono qui per me è ovvio Baa-chan! -urlando poi alla figura sul tetto affermò con maggior enfasi- State tranquilli che vi sconfiggerò come sette anni fa! Non mi farò problemi ad uccidervi! >> Le esplosioni cessarono come se avessero sentito parlare il biondo e, nel silenzio generatosi, una risata gelida riecheggiò minacciosa: erano risa acute, ma melodiche, quasi amareggiate, avevano sullo sfondo un accenno di follia allo stato puro che fece rabbrividire i presenti.
<< AHAHAHAHAHA! Non sei cambiato affatto Uzumaki! Sempre desideroso di essere al centro dell'attenzione, di essere il protagonista, non è vero? >> ridacchiò ilare il Nukenin:
<< Ma tranquillo, non sei il mio unico obiettivo quest'oggi... Oltre a radere al suolo la Foglia, volevo mostrare a tutto il mondo ninja come i suoi due eroi, non sono altro che dei falliti... Deboli, inutili e patetici. >> continuò con la follia nella voce.
<< Tuttavia, c'è qualcosa di più importante di voi perdenti. Un oggetto... e sono certa che la vecchia sappia dove sia. >> asserì il Nukenin puntando lo sguardo minaccioso sull'Hokage.
<< Dimmi dov'è lo hai nascosto, Tsunade e forse non disintegrerò totalmente il tuo villaggio. >> la avvertì seria la figura, ma per l'ennesima volta, Naruto si frappose arrabbiato:
<< Come osi parlare in questo modo all'Hokage, bastardo che non sei altro! >>
<< Ne ho a sufficienza di te, Uzumaki. I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si interrompono le persone mentre parlano? Soprattutto quando tu non centri nulla. >>
Anche il vento smise di soffiare.
Quella era stata la goccia che aveva fatto il vaso.
Dei ringhi selvaggi incominciarono a provenire dalla gola di Naruto, il chakra rosso fuoco del Kyuubi circondò il suo corpo e si mise a bollire rendendo la temperatura molto più calda di quella che era; i lineamenti del viso del ragazzo si fecero molto più animaleschi: le iridi si colorarono di rosso, la pupilla si assottigliò, i baffetti sulle guance divennero più calcati ed i canini si tramutarono in lunghe zanne affilate, affilate come gli artigli cresciuti dalle unghie del giovane.
Dalla vita del biondo sbucarono lentamente tre code incandescenti che sferzarono l'aria notturna pericolosamente.
<< Sas'ke... Insegniamogli qualcosa... >> parlò con voce graffiante e cupa il Jinchuuriki e, dopo che l'Uchiha ebbe annuito e si mise al suo fianco senza timore, il Nukenin esclamò fintamente impaurito:
<< OH NO! La Volpe a Nove Code!! Mi ucciderà! >> rise di gusto l'ombra mostrando la pazzia che risiedeva nella sua mente:
<< Prima di attaccarmi, non volete scoprire chi sono? >> li stuzzicò divertita, ottenendo il risultato che sperava: entrambi i ragazzi si fermarono di colpo, le code del Kyuubi si ritirarono e il chakra scoppiettante ritornò all'interno del corpo di Naruto, il quale aveva ripreso le sue caratteristiche fisiche "umane"; tutti i presenti fissarono il Nukenin bramosi di sapere chi si celasse dietro alle vestiti da Akatsuki.
Il ninja traditore perciò, sorridendo soddisfatto, con molta lentezza calcolata (per la suspense ovviamente) allungò le braccia verso l'esterno e liberò le sue dita affusolate e sottili dall'intreccio di capelli con cui teneva i capi mozzati degli Anbu. Le teste quindi, iniziarono a cadere velocemente verso il suolo per circa 15 metri e, dopo pochi secondi, si sfracellarono a terra nelle pozze rosse cremisi accanto ai cadaveri decapitati dei ninja di Konoha.
Tutti gli altri presenti sussultarono di disgusto alla vista del sangue che schizzava in ogni dove.
Finalmente però, l'ombra nera portò la mano destra sporca di sangue all'altezza del volto e, afferrato il bordo del cappello di paglia, lo sollevò senza fretta e lo lasciò seguire il tragitto dei capi mozzati, scoprendosi le ciocche di capelli lunghi fino alle spalle e lo sguardo freddo e apatico.
Neanche uno degli shinobi di Konoha non trattenne il fiato completamente spaventato.
I raggi della Luna illuminarono flebilmente la chioma color rosa pastello del Nukenin e il verde smeraldo dei suoi occhi.
<< Sakura... >> sussurrarono i presenti in piazza, ma fu quello di una sconcertata Tsunade Senju ad attirare maggiormente la rosa.
<< Sì Shisho? Mi hai chiamata per caso? >> chiese sfottente la giovane.
<< Sakura... Perché ti stai comportando così? >> volle sapere Kakashi, che ancora non riusciva a comprendere a pieno tutto ciò che era accaduto.
<< E lo domandi pure, Hatake? Fatti un esame di coscienza e poi risponditi da solo. >> lo rimbeccò infastidita l'Haruno.
<< Sakura-chan... che cosa hai fatto... >> mormorò esterrefatto il Jinchuuriki, ma questo bastò a far infuriare la giovane donna che sbottò irata:
<< CHE COSA HO FATTO?! CHE COSA AVETE FATTO, VORRAI DIRE! >> subito dopo, abbassò il tono della voce e riprese a parlare intimidatoria:
<< E poi... Come osi chiamarmi Sakura-chan... Prima ero un lurido traditore, feccia, bastardo schifoso, codardo, vigliacco e chi più ne ha più ne metta, mentre ora sono Sakura-chan? -sputò velenosa l'Haruno- Sei solo uno stupido ragazzino, Naruto... E anche sessista devo ammettere, perché a nessuno è venuto in mente che potesse essere una donna il vostro nemico, vero!? >> attese quindi in silenzio una qualche risposta che però non arrivò, sbuffò divertita e concluse di parlare:
<< Preparatevi Uzumaki, Uchiha, perché oggi morirete! >>
<< Non combatterò con te Sakura-chan... Non voglio farti del male. >> disse tristemente il biondo che rimase di sasso alla risposta secca della Nukenin:
<< Oh, ma me ne avete già fatto... Sono qui solo per ripagarvi. >>.
Tirò fuori dalla tasca destra del mantello svolazzante un kunai insanguinato, lo avvicinò alle labbra e vi passò sopra la lingua:
<< Vediamo se il vostro sangue è più amaro di questo... >> detto ciò, agì.

Sakura si lanciò a capofitto verso il contenitore del Kyuubi, la lama del kunai rivolta verso l'esterno pronta ad affondare nella carne del ragazzo senza pietà; quando la ragazzo si trovò a poca distanza dall'Uzumaki, decisa a portare a termine l'attacco, tentò di colpire, senza riuscirci.
Un rumore metallico risuonò sordamente nell'aria fredda: prima che l'Haruno avesse il tempo di sgozzare il Jinchuuriki, l'Uchiha si mise davanti all'amico e con la sua katana parò il fendente dell'ex compagna, poi si abbassò velocemente per permettere a Naruto dietro di lui di colpire con un pugno il volto della giovane, ma invano; i due amici non ebbero neanche il tempo di pensare che la Nukenin chinò il busto, appoggiò la mano al suolo e con un poderoso calcio, prese la bocca dello stomaco del moro mozzandogli il fiato e facendolo finire addosso al biondo: entrambi volarono a circa 20 metri di distanza, incastrandosi in un muro di cemento di un palazzo.
I rimanenti ninja rimasero basiti dalla rapidità e dalla forza della rosa, ma non persero tempo ad attaccare.
Shikamaru Nara e Choji Akimichi tentarono di bloccarla con il Controllo dell'Ombra e l'Ingrandimento Parziale del Corpo, tutti e due vennero messi fuori gioco con un semplice colpo alla nuca; successivamente toccò a Ino Yamanaka, Ten Ten, Rock Lee ed Hinata Hyuga che, utilizzando i loro colpi migliori, attaccarono contemporaneamente l'ex compagna di Accademia. Quest'ultima tuttavia, fu in grado di paralizzarli e farli svenire: la più malridotta fu indubbiamente la Hyuga che si ritrovò con bruciature sulle mani, avendo provato a chiudere i canali del chakra di Sakura.
Un trattamento speciale fu riservato a Kiba Inuzuka; dopo aver reso innocuo il suo fedele cane Akamaru, l'Haruno lo aveva colpito con un calcione sulla mascella, sollevandolo da terra, per poi spostarsi fulminea sopra di lui ed attaccarlo ripetutamente con ginocchiate, gomitate e pugni in vari punti del corpo, mandandolo al tappeto dopo nemmeno quattro secondi.
A quel punto, fu il turno dei Jonin più esperti: Anko e Yamato immobilizzarono la ragazza prolungando i loro arti con rami e serpenti, mentre Kurenai ed Iruka la rinchiusero in un Genjutsu parecchio potente che venne spezzato in un battito di ciglia; liberatasi dalle prese salde dell'ex alunna di Orochimaru e dell'ex Anbu, l'Haruno colpì con due calci volanti questi ultimi, con una ginocchiata il mento di Iruka ed una gomitata lo zigomo di Kurenai.
Atterrò con leggiadria ed eleganza al suolo rimanendo un attimo inginocchiata a testa bassa.
<< Sakura... Fermati, peggiorerai solo le cose. >> Tsunade cercò di apparire il più sicura possibile e di trattare con quella nuova ragazza, ma come avrebbe mai potuto vedendo che persona era diventata la sua pupilla? La persona che considerava come una figlia?
L'interpellata si mise in piedi e corrugando la fronte rispose sfacciata:
<< Oh ma io voglio che peggiorino! E non vedo l'ora! >>
La follia albergava negli occhi di giada della ragazza: mai prima di allora l'Hokage e Kakashi l'avevano vista in quella maniera.
<< Per favore Sakura... >> mormorò di nuovo la donna:
<< Mi risparmi le preghiere, Hokage. >> ribatté seccamente la più giovane dei tre che, senza pensarci troppo, attaccò i due adulti.
Entrambi non volevano confrontarsi con la ragazza, ma se era necessario per salvare il villaggio, gli abitanti, gli altri ninja e la loro vita, non avrebbero di certo esitato.
Sospirando pesantemente ed affranti, gli shinobi di Konoha si lanciarono un ultimo sguardo di intesa e risposero alle provocazioni dell'Haruno: Kakashi e Tsunade avevano preso il controllo del combattimento, mettendola in difficoltà, ma ben presto fu loro chiaro che Sakura stava unicamente schivando i colpi, senza nemmeno tentare di ferirli.
Quando però, l'Hatake era in procinto di colpire con una gomitata l'ex allieva, percepì l'arrivo di un chakra molto familiare e decise di abbassarsi, schivando un kunai volante diretto alla sua faccia, che fortunatamente andò a vuoto; sollevò lo sguardo verso il nuovo entrato e notò rassegnato che si trattava del vecchio amico:
<< Obito... anche tu... >> sospirò con la delusione nella voce; prese così a scambiarsi colpi violenti e precisi con l'uomo mascherato.

Al suo risveglio dal breve coma, Sasuke si accorse di essere incastrato in un muro a un metro e mezzo di altezza, con attaccato sulla schiena un Naruto ancora svenuto.
Portando l'unico braccio che gli era rimasto al pezzo di cemento a fianco al busto, fece forza su di esso e dolorante, riuscì a balzare e ad atterrare vacillante, ma in piedi; si ritrovò in una piazza quasi totalmente intatta con a terra, sparsi in disordine, i corpi incoscienti degli ex compagni di Accademia e l'Hokage e Kakashi (gli unici rimasti) che combattevano rispettivamente con Sakura e un membro dell'Akatsuki mascherato che riconobbe come Obito.
Il tonfo pesante che ci fu alle sue spalle, lo informò del risveglio del compagno di squadra.
Ci furono attimi di silenzio nei quali l'Uchiha ebbe il tempo di studiare il campo di battaglia e di valutare qualche decente strategia da utilizzare; quando l'Uzumaki lo affiancò e di conseguenza notò la stessa scena che si era presentata davanti al moro, il Jinchuuriki parlò a voce alta in modo da farsi sentire da tutti.
<< Sakura-chan... Che cosa hai fatto loro? >> domandò intimidatorio il biondo.
<< Oh Naruto, Sasuke! Finalmente vi siete ripresi! Vi ho colpito troppo forte per caso? Sapete... iniziavo a rompermi le scatole a fingere di star combattendo Tsunade >> lo ignorò la rosa, cercando di farli irritare in ogni maniera possibile, poi indicò l'Hokage con fare annoiato e attese.
<< Sakura-chan non te lo chiederò un'altra volta... Che cosa hai fatto? >> disse più minaccioso l'eroe di Konoha;
<< Tsk... Guasta feste... Li ho solamente messi KO per circa due giorni, nulla di più... >> scrollò le spalle tranquillamente la giovane donna, che poi aggiunse ridendo di gusto:
<< Ah, tranne a Kiba... lui avrà bisogno di qualche giorno di ricovero in più dato che gli ho dislocato la mandibola, rotto il naso, lussato la spalla, incrinato quatto costole, frantumato il femore e qualcosina in più che non ricordo... Così almeno impara a tenere a freno quella fogna che di ritrova al posto della bocca. >>
Una scintilla di rabbia si accese nel cuore dell'Uzumaki che, avanzando di qualche passo verso la rosa, entrò in modalità Kyuubi: un'aura gialla splendente lo circondò, una tunica color del sole lo avvolse, gli occhi diventarono dorati, le pupille si tramutarono in un mix tra quelle della modalità eremitica e quella del Kyuubi vero e proprio, andando a formare una croce, i baffetti si calcarono e tutto intorno all'Uzumaki, prese vita la figura possente e brillante di Kurama con le nove code a sventolare nell'aria notturna.
Il chakra di Naruto era caldo, splendente e rassicurante, tanto che riuscì ad illuminare a giorno la piazza che in precedenza era immersa nel buio di quella notte autunnale; fu in quel momento che giunsero sul luogo decine di squadre di ninja tornati dalle proprie postazioni, pronte ad aiutare.
In quei secondi di distrazione Tobi sparì in una nuvoletta di fumo, abbandonando, con gli altri membri dell'Akatsuki, la sua collega sola in mezzo ai nemici.
Allora Sasuke decise di dare il suo contributo e dopo aver attivato il Mangekyou Sharingan e il Rinnegan, appoggiando la mano destra sulla spalla dell'amico, gli prestò i poteri del Susanoo andando a creare un'armatura viola scuro attorno al Kyuubi, mentre che alla vita e sulla schiena di quest'ultimo comparvero anche una spada ed un arco. La forza che emanavano era immensa e strabiliante.
Ma proprio in quell'istante la situazione precipitò.
Nel mentre che tutti erano intenti ad ammirare lo splendore della Volpe a Nove Code e dell'armatura del Susanoo, dei ringhi di disprezzo provenienti dalla gola dell'Haruno, catturarono l'attenzione dei presenti.
<< Andatevene via e portate con voi i corpi! >> ordinò l'Hokage agli Anbu che le si erano avvicinati, ma quando questi annuirono ed eseguirono gli ordini sgomberando la piazza da tutti i ninja, lei e Kakashi Hatake rimasero lì, sebbene a debita distanza.
Tutt'intorno alla figura accucciata di Sakura, era andato a formarsi un mantello di chakra nero e viola elettrico, scoppiettante come quello di Kurama, ma freddo come il ghiacci. Esso continuava a fluire dal corpo della ragazza verso l'esterno, perciò Naruto e Sasuke decisero subito di attaccare, seppur fossero tentati di fermarsi: imbracciato l'arco, scoccarono in direzione della Nukenin una freccia ardente la cui punta era infiammata dall'Amaterasu dell'Uchiha.
Raggiunto l'obiettivo, il dardo si scontrò con il chakra buio come la notte, provocando una grande esplosione che sollevò una gigantesca nube di polvere e detriti; quando questa si diradò, dietro di essa apparve una enorme figura spettrale, più alta e più grande di quella di Kurama e decisamente più minacciosa e terrificante.
Era completamente rivestita di nero con il capo a forma di teschio nelle cui cavità oculari stanziava un fuoco viola acceso, il resto del corpo dell'essere era ricoperto interamente da una corazza oscura e splendente e sulla schiena vi erano delle ali anch'esse viola; quello che però spaventò di più in assoluto gli eroi del mondo ninja, Tsunade e Kakashi, furono le saette incandescenti color blu elettrico che scaturivano dal busto dello spettro con i rispettivi tuoni e ciò che stava spuntando dal bacino e dalla vita dell'Haruno: otto code nere carbone sbucarono dalla parte bassa dell'ombra, sferzando l'aria ora incandescente, ora siderale, mentre da ogni lato della vita, fuoriuscirono pericolosi tre tentacoli a chiazze viola.
La differenza si fece subito evidente.
Se la figura di Kurama possedeva nove code e il suo chakra era bollente, luminoso e protettivo, quella di Sakura era oscura, gelida e oltremodo minacciosa, senza contare il fatto che tenesse un totale di quattordici arti in più tra code e tentacoli spaventosi, non calcolando ovviamente le possenti ali spiegate al bagliore lunare.

L'Amaterasu di Sasuke era ancora lì, sul braccio dello spettro di Sakura, che tentava di bruciare invano l'avversario, ma mano a mano che il tempo passava, le fiamme nere si rimpicciolivano; sembrava di fatti che il chakra della rosa stesse assorbendo l'attacco dei due ragazzi, i quali rimasero completamente sconvolti, come d'altronde ebbero la stessa reazione Tsunade e il ninja copia.
L'Uzumaki e l'Uchiha però, non demersero e si prepararono ad attaccare nuovamente, bloccandosi quando dal cielo un'immensa concentrazione di materia bianca si incanalò all'interno del corpo di Sakura che iniziò a rantolare di dolore e frustrazione; il preciso istante in cui il suo corpo ebbe assorbito tutto quel potere, l'Haruno con un grido di dolore disumano, lo rilasciò immediatamente verso l'esterno scaturendo un'onda d'urto tale da spazzare via Naruto e Sasuke assieme all'unione dei loro chakra e da disintegrare totalmente tutti gli edifici nelle vicinanze a parte uno: l'Ospedale.

Una pioggia di cenere simile a neve ricoprì il terreno su cui erano depositate le macerie dei palazzi di Konoha; le squadre dei rimanenti Anbu erano subito ritornate sul posto dopo l'esplosione, in cerca di feriti o morti.
Insieme a loro, vi era una più che sconcertata Tsunade Senju, la quale si diresse lentamente verso il luogo in cui Naruto e Sasuke erano stati travolti dalle macerie: i loro vestiti erano praticamente tutti a brandelli, i volti sporchi erano segnati da lividi, tagli e ferite dalle quali fuoriuscivano ancora piccole quantità di sangue; le loro espressioni sofferenti resero vagamente l'idea su quanto dovesse essere stato duro l'ultimo colpo ricevuto dalla vecchia compagna di team.
<< Tsunade-sama... una squadra Anbu l'aspetta dove c'è lei... >> la informò serio Kakashi: la prima cosa che aveva fatto lui, era stata quella di andare a controllare che l'allieva fosse incosciente o meno e dopo aver verificato, aveva deciso di raggiungere il capo villaggio che si trovava al fianco dei suoi studenti.
<< Vado subito. >> rispose distrattamente la donna bionda e dopo aver dato le spalle ai corpi dell'Uzumaki e dell'Uchiha che venivano trasportati via, si diresse a passo incerto verso Sakura.
La primissima cosa che notò nella giovane Nukenin, era il fatto che non presentasse alcuna ferita grave, tolto qualche graffio causato dai detriti; la seconda era l'espressione frustrata che, nonostante l'incoscienza, continuava ad essere presente sul volto della ragazza; infine, la Senju si rese conto di quanto quella bambina fosse cresciuta: i capelli color rosa pastello lunghi fino alle spalle le incorniciavano il viso grazioso e delicato, il naso perfetto, le labbra sottili ma anche abbastanza carnose ed infine lo sguardo. Gli occhi verdi dell'Haruno erano celati dalle palpebre chiuse, ma Tsunade poté chiaramente ricordarsi ciò che le sue iridi ambrate incontrarono durante lo scontro: ombre del passato segnavano lo sguardo freddo, apatico ma folle della giovane, sotto gli occhi albergavano profonde occhiaie che rendevano il suo aspetto più stanco, su tutto il volto erano presenti piccole cicatrici ormai quasi invisibili mentre del corpo, coperto dalla tunica nera a nuvole rosse, si intravedevano le forme ormai sbocciate; il Quinto Hokage l'aveva sempre sostenuto... e neanche in quella circostanza poté negarlo: Sakura era una delle ragazze più belle che avesse mai conosciuto; la sua bellezza era più pura di quella di Ino Yamanaka, ma più particolare rispetto a quella di Hinata Hyuga, un misto tra la delicatezza di una donna e la pericolosità di un kunoichi... un mix davvero letale bisognava ammettere.
Dopo un po', la voce maschile camuffata dalla maschera di un Anbu la riportò alla realtà:
<< Che cosa ne facciamo della Nukenin, Hokage-sama? La incateniamo e la portiamo in cella? Oppure vuole eseguire dei controlli all'Ospedale? >> chiese rispettoso lo shinobi.
Tsunade ci rifletté un secondo e poi rispose con una sicurezza che vacillò alla fine:
<< No, portatela pure in reclusione, ma prima chiudetele i canali del chakra. Non presenta ferite gravi, quindi potrò controllarla direttamente in cella... Quando si sveglierà, prima di iniziare a torturarla, chiamatemi che voglio parlarle. Potete andare. >>
La squadra dei ninja di élite eseguì gli ordini immediatamente e, legata la rosa con delle catene, le misero addosso per sicurezza il sigillo consigliato dal capo villaggio; successivamente, posizionatala su una brandina, la trasportarono via.
<< È tutta... colpa... vostra... >> bisbigliò debolmente Sakura prima di svenire completamente, ma Tsunade, che era riuscita ad udirla, non capì se si trattasse di uno scherzo della sua mente o fosse la realtà... chiuse gli occhi affranta ed imboccò la strada opposta a quella presa dagli Anbu, diretta all'ospedale vogliosa unicamente di scolarsi qualche bottiglia di sakè.






Angolino autore:
Wow! Credevo di riuscire a postare prima, ma comunque sia sono stato più veloce del mio solito! Bella!
Allora, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, ringrazio chi ha recensito gli altri ed invito caldamente tutti i lettori a lasciarmi qualche parolina anche per criticare! (accetto di tutto) :D Alla prossima
Il Senju ;D
P.S.
Scusatemi per gli errori ^^'

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