Punk 'n Roll

di Free_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eva ***
Capitolo 2: *** L ***
Capitolo 3: *** Appuntamento ***
Capitolo 4: *** Aggressione ***
Capitolo 5: *** La stanza e il sogno ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Eva ***


Era una calda serata estiva alla Wammy’s..

-Dai Matt, usciamo un po’ da qui, non ne posso più! Ora che è iniziata l’estate non c’è un cacchio da fare qua dentro- Mello era sdraiato sul letto senza maglietta e Matt stava giocando alla PSP.
-Non voglio tornare in uno di quei tuoi soliti locali. E poi, devo finire questa partita.-
Mello sbuffò. Si alzò, prese di scatto la PSP dell’amico e la spense.
-Oh, ora non hai più niente da fare-
-Eddai che cacchio, dovevo finire il livello!-
-Sei troppo fissato con questi cavolo di videogame!-
-Senti chi parla, signor cioccolatomane-
Il biondo staccò un pezzo dalla sua barretta di cioccolato -Non rigirare la frittata- disse –Dai, usciamo, ti porto in un posto nuovo-
-E va bene..- Come faceva Matt a farsi trascinare in giro in questa maniera? Tanto sapeva benissimo che questo “posto nuovo” era come gli altri. Mello si infilò una delle sue maglie aderenti, salì sulla finestra e saltò sull’albero di fronte.
-Un giorno di questi ci tronchiamo qualcosa..- disse Matt. Aprirono il cancello dell’orfanotrofio e si avviarono per il marciapiede. C’era tanta gente in giro, e dal locale dove Mello si fermò si sentiva uscire della musica.
-Dove mi hai portato stavolta?-
Il biondo non rispose ed entrò. Nel locale facevano musica dal vivo e molta gente ballava e si spintonava sotto al palco.
-Ci mancava l’Heavy Metal-
-Non è Heavy Metal, Matt, è Punk- lo corresse Mello –Andiamo- e il ragazzo si infilò nella calca, portandosi dietro l’amico
-Ma che..- Matt non riuscì a finire di parlare. Una spallata lo colpì in pieno e lui cadde a terra. La ragazza gli tese la mano, ridendo
-Ehi, non vorrai essere schiacciato, vero?- Matt prese la sua mano e si rialzò
-Beh, ecco..- Un’altra spallata, questa volta proveniente da sinistra lo gettò addosso alla ragazza, ma non caddero. Lei continuava a saltare
-Dimmi la verità, non hai mai pogato, dico bene?-
-Non ho mai…?-
- Lascia stare- disse più forte lei, poi rise -Forse è meglio se usciamo-
Uscirono dal locale e Matt si appoggiò al muro con un sospiro (di sollievo..). La ragazza portava i capelli corti e ricci, dietro molto corti e un po’ più lunghi davanti. Era vestita con una canottiera bianca con delle scritte nere , un paio di pantaloni neri, un paio di Converse  basse con dei teschi disegnati e una cravatta nera a righe rosse, dove era attaccata qualche spilla. Parlò
-Non ti ho mai visto qui, dove abiti?-
-Vivo alla Wammy’s House..-
-La Wammy’s House? L’orfanotrofio per cervelloni?-
-Proprio quello- disse Matt con un sorriso
-E che ci fa un genio come te in un posto come questo?- scherzò la ragazza
-Beh non sono venuto qui da solo, mi ci ha portato un mio amico..a proposito, non ci siamo ancora presentati-
-Giusto, che scema, io sono Eva- e diede la mano a Matt
-Matt..- Poi prese una sigaretta e un accendino dalla tasca –Ti spiace se fumo?-


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Capitolo 2
*** L ***


-E tu invece dove abiti?-
-Io vivo con mia sorella Natasha non molto lontano da qui-
-E i tuoi genitori?- Subito dopo Matt capì di aver fatto uno sbaglio. Eva era diventata visibilmente triste, era evidente che non volesse parlarne –No, scusami, non volevo essere invadente..-
-Mia madre è morta mentre stavo nascendo, e mio padre si è suicidato quando avevo 4 anni..-
-Oh…mi..-
-dispiace? Si, dicono tutti così..-
-Eva..davvero, io..non volevo intristirti..-
-Lascia stare, non potevi sapere.- La ragazza sorrise –La verità è che a mio padre non importava niente di noi, altrimenti non ci avrebbe lasciato. Forse a mia madre importava, ma non è servito a niente..-
A un certo punto Mello uscì dal locale.
-Matt, finalmente! Ma dove ti eri cacciato?-
-Sono rimasto qua fuori a parlare con..-
-Eva- si presentò la ragazza
-Appunto. Eva, lui è Mello.-
-Ciao- lo salutò
-Ciao-
-Sentite, qualcuno sa che ore sono?- chiese Eva
-E’ mezzanotte e dieci- rispose Matt
-Mezzanotte e dieci?? Oddio, sono in ritardo, speriamo che mia sorella non si accorga di niente..beh, Matt, è stato un piacere conoscerti.-
-Anche per me-
-E anche tu, Mello, anche se non ci siamo proprio conosciuti..vi piacerebbe se qualche volta vi venissi a trovare?-
-Perché no? Eh, Mello?-
-Per me va bene..- rispose con aria un po’ assente –Ora dobbiamo tornare alla Wammy’s anche noi..-
Eva sorrise
-Beh, allora io vado. A presto!- e prima di correre via, dette un bacio sulla guancia a Matt.
Anche i ragazzi rientrarono alla Wammy’s, questa volta passando dalla porta principale cercando di non fare troppo rumore. Mello decise di farsi una doccia, mentre Matt si distese sul letto e si addormentò presto.
Il giorno dopo i ragazzi furono svegliati dal suono della sveglia.
-Matt, che cavolo, hai lasciato la sveglia accesa?!- disse Mello, girandosi nel letto
-Scusa, me n’ero dimenticato..-
-Vedi di spegnerla allora- e si riaddormentò poco dopo
Matt spense la sveglia, ma non si rimise a dormire. Sentiva qualcosa di strano e non aveva voglia di dormire. Rimase disteso sul letto per un po’, poi si alzò e andò a fare una doccia. Quel pomeriggio, i ragazzi ricevettero una visita inattesa. Matt stava giocando alla PSP, e non si mosse quando bussarono alla porta, quindi fu Mello ad andare ad aprire.
-L!- Il ragazzo moro entrò e Matt spense la PSP
-Allora? Che combinate?- Aveva in spalla uno zaino, dal quale estrasse due sacchetti –Ho dei regali per voi- e dette un sacchetto a testa. Mello aveva ricevuto 5 barrette di cioccolato, tutte provenienti da posti diversi e Matt 3 videogiochi usciti di recente.
-Grazie L!!- disse Matt, e anche Mello ringraziò.
-Vi state godendo le vacanze vedo- sorrise L –Starò qui per qualche giorno, poi devo scappare.- Rimasero un po’ a parlare, poi L se ne andò. Passarono il resto del pomeriggio a giocare a pallone e in camera. Il giorno dopo Matt aveva già finito uno dei videogiochi che gli aveva regalato L. 

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Capitolo 3
*** Appuntamento ***


Quella sera Eva tornò a casa abbastanza presto.
-Ciao!-
-Ciao Natasha-
-Sei tornata presto, ci eravamo messe d’accordo per mezzanotte meno un quarto.-
-Lo so, è che non c’era nessuno.-
-Non c’era quel tuo...come si chiama?-
-Matt, e non è mio-
-Come vuoi- disse la sorella con un sorriso. Perché non..-
-..la vai a trovare?- disse L. Era riuscito a tornare verso sera nella camera dei due ragazzi e, essendo stato via per molto tempo, voleva sapere le ultime novità; così Matt gli aveva raccontato del suo incontro con Eva.
-Non so dove abita..e poi che cosa le direi?-
-Non lo so -

Eva varcò il cancello d’ingresso. Qualche volta ci era passata davanti, ma non era mai entrata dentro. Entrò dal portone, che era aperto. Mentre camminava nel corridoio, guardandosi intorno, sentì una voce dietro di lei.
-Posso esserle utile, signorina?-
Era il direttore dell’orfanotrofio, un uomo un po’ anziano, che disse di chiamarsi Roger.
-Ecco, io..mi chiamo Eva McMillan, volevo sapere dove posso trovare un ragazzo di nome Matt..-
-Matt? In questo momento dovrebbe essere in camera sua, stanza 342-
-Oh, grazie!- e la ragazza si diresse verso la stanza.
Matt si stava facendo una doccia, mentre Mello stava mangiando una barretta di cioccolato, sdraiato sul letto. Sentì bussare alla porta.
-Uff, come al solito devo andare io ad aprire-
Aprì. Davanti a sé stava Eva, vestita con una gonna corta tipo kilt, una canottiera bianca, la stessa cravatta e  le stesse scarpe dell’altra sera. In più aveva una spilla da balia che faceva da orecchino.
-Ciao!-
-Eva?-
Eva annuì, poi disse con un sorriso –Allora, mi fai entrare?-
Il ragazzo la fece passare e lei si guardò intorno.
-Mica male...e Matt dov’è?-
In quel momento Matt uscì dal bagno, con addosso solo un asciugamano che gli arrivava alla vita.
-Mello, chi era?- Poi vide la ragazza –Oh, Eva?- e si tenne l’asciugamano per evitare che cadesse
-Ciao Matt!-
-Che sorpresa! Che ci fai qui?-
-Nulla, ero venuta a salutare un mio amico. E a vedere dove abitava- e si buttò a sedere su un letto.
-Beh, io vado a fare un giro- disse Mello -A dopo-
-Ok..ciao.- lo salutò Matt
-Comunque non posso restare molto, devo tornare a casa.- Poi tirò fuori un biglietto dalla borsa e lo tirò a Matt –Tieni, questo è il mio indirizzo. Vieni a trovarmi qualche volta!- disse la ragazza
Matt per prendere il biglietto dovette togliere la mano dall’asciugamano, che scivolò giù. Allora dopo aver afferrato il biglietto, cercò di prendere al volo l’asciugamano in modo che non cadesse definitivamente, ma inciampò e cadde sul suo letto. Eva lo guardò, poi si mise a ridere, buttandosi sul cuscino.
-Beh, adesso devo proprio andare- disse infine la ragazza, alzandosi dal letto e avviandosi verso la porta
-Aspetta- disse Matt – Q-quindi ti posso venire a trovare qualche volta?- era così vicino a lei che poteva sentirne il suo respiro
-Ma certo!- disse lei –Quando vuoi. Stasera esci?-
-Beh, credo di si..-
-Allora ci vediamo stasera al solito posto ok? Ciao Matt!-
-Ok..ciao Eva-

the vampire girl: già, la mia seconda FF..e nn sarà certo l'ultima! ;)
patri_lawliet e gintama: beh, eccovelo! :D Sn contenta ke vi piaccia!
Sasori_Akatsuki: Grazie! Matt è uno dei miei personaggi preferiti, x qsto ho deciso di fare una FF su di lui!
Un bacio a tutti!! :D

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Capitolo 4
*** Aggressione ***


-Mello, stasera esco, ok?-
-Ah, poi eri quello che diceva “Non ho voglia, devo finire la partita..”. Dimmi un po’, non sarà per rivederla?-
-Rivederla? Chi? – Ok, peggio di così non poteva fingere..
-Eva, no? Dillo che ti piace.-
-Si, è carina, è un bel pezzo di figliola, e allora?-
-Niente..comunque stasera devo andare da altre parti, quindi non verrò con te. -
-Ok, cercherò di cavarmela- disse scherzosamente il rosso.
Quella sera Matt uscì un po’ prima di Mello. Decise di uscire dal portone principale, non aveva voglia di saltare sull’albero. Stava per aprire la porta, quando una voce lo riscosse.
-Ebbene, dove stiamo andando di bello?-  Era Roger
-E-ecco..stavo..stavo andando da…-
-Stai andando da quella ragazza vero?- Roger sorrise vedendo Matt visibilmente imbarazzato. Fece una pausa, poi disse –Vai, divertiti, e non fare tanto tardi!- Per questo Roger era bravo. Si, quando si arrabbiava, si arrabbiava sul serio, ma riusciva anche ad arrivare a compromessi, ed era abbastanza elastico sulle uscite estive.
Il leggero vento estivo passava tra i capelli rossi del ragazzo. La musica gli entrava nelle orecchie, sempre più vicina, e lui la seguiva, come se fosse stato il canto ammaliante di una sirena. Arrivò vicino all’ingresso del locale. Vide Eva, appoggiata al muro, che stava cercando una cosa nella borsa. Stava per salutarla, quando vide un tipo, un ragazzo molto più grande di lei, avvicinarsi alla ragazza e appoggiare la mano sul muro accanto al suo viso. Li vide parlare, Eva cercava di distaccarsi sempre più da quel ragazzo, che le mise la mano sotto il mento. Lei lo spinse via e cercò di andarsene, ma lui la afferrò per un braccio, trattenendola. Eva cercò di liberarsi, ma il ragazzo aveva una presa solida.
-E lasciami, vaffanculo!- disse lei, dandogli uno schiaffo.
-Brutta stronzetta -disse lui, massaggiandosi la guancia –Ora ti faccio vedere io-
- Che cosa le fai vedere? - Matt, vedendo che le cose si mettevano male, era accorso.
-Chi cazzo sei tu?-
-Forse sono io che dovrei chiedere chi cazzo sei TU. Sono il ragazzo di Eva, e la prossima volta le mani addosso le metto io a te.-
-Il suo ragazzo? Non credevo che una puttanella come lei avesse un ragazzo- Il pugno arrivò dritto dritto sul naso del teppista, che cominciò a sanguinare.
-Figlio di..- cominciò a dire, scagliandosi addosso a Matt, ma il ragazzo fu più veloce e lo schivò, poi prese per mano Eva e disse
-Ci conviene scappare, che ne dici?-
-Concordo- disse lei, piantando prima un calcio nelle parti basse del teppista. Corsero per un po’ di tempo e arrivarono fino al parco pubblico. Lì si fermarono. Dopo aver preso fiato entrambi si misero a ridere.
-Comunque, grazie..-
-Sei mia amica, cosa avrei dovuto fare altrimenti?- sorrise
-Ma non eri il mio ragazzo?-scherzò lei. Poi si mise a sedere sul prato e sospirò.
-E’ la prima volta che ti succede?- Matt si sedette accanto a lei
-Cosa, essere fidanzata per finta con qualcuno?-
-No, intendevo essere avvicinata da quei tipi.-
-No, non è la prima volta, ma di solito so cavarmela. Solo che questo era già da un po’ che mi rompeva le palle..- poi guardò Matt –Però, la prossima volta che succederà, non esiterò a chiamarti, mio eroe- e rise
-Tutto per una damigella indifesa-
Eva lo guardò, poi cominciò a fargli il solletico
-Indifesa a chi??- Entrambi si misero a ridere. Solo dopo che Eva smise di fargli il solletico, si accorsero che la ragazza era finita sopra di lui. Si guardarono, incapaci di spiccicare parola. Poi Matt disse
-S-se vuoi, ti posso riaccompagnare a casa-
-Ok…..ma ora è sempre presto..- e Eva, avvicinandosi al suo viso, poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo. Si abbracciarono, poi la ragazza dischiuse le labbra e le due lingue cominciarono a rincorrersi e a danzare.


Sasori:
grazie, anche a me probabilmente mi sarebbe servito un secchio (o due) per lo sbavamento e molti fazzoletti per il sangue dal naso :D Soprattutto nel prox capitolo ci sarà da sbavare....ok, la smetto, nn vi dico altro!! xD Un baci8!

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Capitolo 5
*** La stanza e il sogno ***


Entrambi si avviarono verso casa di lei. Arrivati davanti alla porta, Eva fece per entrare, poi si picchiò la mano sulla fronte
-Che scema! Stasera mia sorella non c’è, è andata a trovare una sua amica! Beh, a questo punto, perché non entri?-
La casa non era molto grande. L’ingresso coincideva con la cucina/salotto, sul frigo erano attaccati molti magneti, foglietti e disegni di diverso tipo, e c’era anche un giradischi in un angolo. Sulla parete era attaccata una cornice piena di foto. Eva insieme a sua sorella, nei molti viaggi che avevano fatto insieme, e anche qualche foto di loro insieme a suo padre, e di sua madre. Matt si stupì della quantità di fiori che c’era.
-Sai, a Natasha piacciono molto i fiori- spiegò Eva
Ma la stanza più sorprendente era quella di Eva. Sulla porta erano attaccati disegni e poster, e anche sull’armadio. I cassetti bassi dove era riposta la biancheria e i vestiti facevano anche da comodino, un comodino non molto ordinato a dire la verità, pieno di cianfrusaglie, cd e dvd, libri e uno stereo. A lato della porta vi era un basso.
-Ah, tu suoni?- disse Matt, suonando una corda
-Faccio qualcosa..-
Anche in quella camera c’era una cornice simile a quella nel salotto, anche qui piena di foto, in maggioranza di Eva insieme agli amici, o con un serpente in braccio
-Un serpente?-
-Si, si chiama Cihua-
Solo allora il ragazzo si accorse della teca di vetro dove dentro dormiva arrotolato un serpente marroncino
-Me l’ha dato una sciamana della foresta amazzonica. Mi ha detto che non è un serpente come tutti gli altri, che è una delle reincarnazioni della dea Cihuacoatl.-
-Sei stata in Amazzonia?-
-Si, un po’ di tempo fa..-
-E credi a quello che ti ha detto una sciamana?-
-Me l’ha detto in sogno, e io credo nei sogni.-
In quel momento Matt sentì un suono lontano, come un trillo
-Matt, tu ci credi nei sogni?- E la ragazza si abbracciò a lui e cominciò a baciarlo. Ma Matt si sentiva strano, non riusciva ad essere presente. Era come se qualcosa lo stesse risucchiando, e sentiva nella testa una voce che lo chiamava.
*Matt! Matt! Allora, ci svegliamo?! Matt!*

MATT!

Il ragazzo aprì gli occhi frastornato. La vista, prima appannata, si fece via via più chiara, e Matt si trovò davanti il viso di Mello, incorniciato dal solito caschetto biondo.
-Ah, ce l’abbiamo fatta finalmente!-
-Ma..cosa..che..- farfugliò Matt con la bocca ancora impastata
-Andiamo Matt, è tardi! Non hai sentito la sveglia? Muoviti! Se faccio ancora tardi Roger mi porta via il cioccolato, lo sai vero? L’ultima volta sono stato in paranoia per una settimana senza il mio cioccolato!-
Matt non ci capiva ancora bene. Si guardò intorno in cerca di risposte: una stanza, la stessa stanza che condivideva con Mello chissà da quanto tempo. Si alzò, e con la lentezza di chi si è appena alzato si diresse verso la finestra. Fuori nevicava e c’era molto vento
-Ma guarda se bisogna alzarci anche con un tempo del genere..- bofonchiò Mello, che stava finendo di vestirsi
“E così” pensò Matt “è stato solo un sogno…solo un sogno..”
-Mello?-
-Si?-
-..tu ci credi nei sogni?-


Si si, scusatemi, sono stata per molto tempo senza farmi sentire...dopo essere stata in montagna, non ho + trovato il tempo x scrivere, ma ora eccomi qua! Che ne dite, il finale è abbastanza a sorpresa? Eh si, è proprio la fine..
Sasori:  Si, anche io adoro Matt..purtroppo non ho trovato molte altre persone che condividono i nostri interessi ("interessi"? <.< NdMatt) per qst bel figl..ahem..ragazzo. Spero di fare un'altra fic su di lui, ma non posso promettere nulla al momento..^^ continua a seguirmi, mi racc!
the vampire girl e Lucia: si, dunque..ehm...allora...(Vogliamo darci una mossa? NdMello) l'unica cosa che vi dico(oltre che ringraziarvi) è che anche io sto seguendo le vostre fic, e qnd vi consiglio sinceramente di non fare come me, che mi faccio risentire dopo un mese e mezzo ^^'

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Sorpresa! Nell’episodio precedente avevo detto che quello era l’ultimo capitolo della fic…invece no! Quella è stata solo una malvagia trappola ideata da me in modo da ingannare voi, si voi, che adesso sarete sicuramente increduli per quello che vi ho appena detto! (..il punto è: cosa ha detto? o.o? NdMatt). Pertanto, eccovi qui, spatasciato su questo foglio, un altro bel capitolo!
N.B. Questo è davvero l’ultimo capitolo, non ci saranno altri capitoli dopo di questo, la storia è finita, chiusa, conclusa, compiuta, completata, terminata, ultimata ( ha cercato tutti i sinonimi su internet -.- NdMello).


Aprì gli occhi, ancora un po’ assonnata. Il trillo della sveglia l’aveva destata sul più bello, avrebbe voluto continuare a dormire, e a sognare. Si alzò lentamente, sbadigliò e si stirò. Dette un’occhiata alla teca di vetro, Cihua era ancora addormentata. “Chissà cosa sta sognando” pensò Eva “Chissà se sognano anche gli dei”. Poi si vestì, e andò in cucina, dalla quale si sentiva arrivare profumo di caffè. La tavola era già apparecchiata e sua mamma stava togliendo il caffè dal fuoco.
-Ciao mamma-
-Oh, buongiorno- sorrise e versò il caffè nella sua tazza – E’ tutto pronto-
-Grazie..- La ragazza si avvicinò alla mamma e le diede un bacio sulla guancia, poi si mise a sedere e cominciò a fare colazione. Poco dopo arrivarono anche suo padre e sua sorella, che si misero a mangiare insieme a lei.
-Ho fatto uno strano sogno..-
-Ah si? Racconta!- disse sua madre
E la ragazza cominciò a raccontare. Raccontò dell’incontro, della Wammy’s, dell’aggressione, e di tutto ciò che era successo. Poi salutò il padre e la sorella che andavano a lavoro.
-Hai fatto un sogno davvero bello. E dimmi, ci credi nei sogni?-
-Beh, io..non saprei..tu ci credi?-
-Certo! Sai, si dice che i sogni siano il riflesso della realtà-
-Ah si? Quindi..Matt potrebbe esistere davvero?-
- Si, potrebbe.- A quel punto a Eva venne un’idea
-Mamma, fra poco esco, devo andare in un posto. Ho bisogno di certezze.-

Aveva dovuto percorrere quasi tutta la città per arrivare laggiù. Era tutto come nel sogno, il cancello, il portone. Lo aprì lentamente e prima di entrare battè sul tappetino gli stivali bagnati dalla neve. Dentro c’era silenzio, si sentivano solo alcune voci. Eva si sbottonò la giacca e si guardò intorno. Poi sentì una voce dietro di lei.
 -Posso esserle utile, signorina? Sono il direttore dell’orfanotrofio, mi chiamo Roger-
-Ah io..- Rimase a bocca aperta, quell’uomo  somigliava proprio al “suo” Roger, quello che aveva sognato
-..non mi riconosce?-
Il direttore rimase interdetto
-No, mi dispiace..ha forse abitato qui?-
Che stupida, certo che non la riconosceva, ma il viso di quell’uomo le aveva fatto dimenticare che quello che aveva fatto era stato solo un sogno.
-No io..mi chiamo Eva McMillan, volevo sapere se qui abita un ragazzo di nome Matt..-
-Matt? Certo, ci abita, ma in questo momento è in classe a fare lezione. Vuole lasciare un messaggio? Altrimenti può tornare qui nel pomeriggio..-
-No, la ringrazio..avevo solo bisogno di certezze..arrivederci.-  E la ragazza si diresse verso la porta d’ingresso, sorridendo.
-Arrivederci..- E l’uomo la guardò andarsene via e scomparire pian piano nella leggera neve che stava cadendo.


“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno.”


(William Shakespeare)



the vampire girl
: beh, ecco la fine..spero ti sia piaciuta ^^
Sasori:  è veeroo! *sbav* cmq si, anch’io credo nei sogni, e ho inventato qst storia soprattutto x far capire agli altri che a volte i sogni non sono così lontani come sembra..
Un bacione a tutti quelli che mi hanno seguito fino a ora, e anche a quelli che hanno messo tra i preferiti e le seguite qst storia!! 

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