Scuola Pokemon

di Dacqu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una Nuova Ombra ***
Capitolo 2: *** Luca ***
Capitolo 3: *** Sulfureo ***
Capitolo 4: *** Nerosko ***



Capitolo 1
*** Una Nuova Ombra ***


Anni sono passati da quando l’ultimo tentativo di far rivivere il Team Rocket, la più tenace e spietata organizzazione criminale di Pokeworld, venne finalmente riassorbito, attraverso l’unione definitiva delle regioni di quel fantastico mondo sotto un unico governo, che migliorò l’addestramento della polizia. Da allora, non ci furono più organizzazioni, pur non essendo scomparsa la criminalità. Nel frattempo, però, gli allenatori hanno iniziato ad essere meno bravi, più deboli, e più padroni che amici dei loro Pokemon. Questa decadenza pur preoccupando i più non ha finora destato nessuna reazione, ma qualcosa sta per accadere… Una nuova ombra oscura il sole splendente di Pokeworld; per questo, è venuta l’ora di una reazione...

—Allora?—
—Presidentessa, io ho fatto il possibile, ma…—
—Faccia l’impossibile.—
A parlare sono la presidentessa della Nazione Pokemon, Hiromi, e il suo primo ministro, Akio. La presidentessa era decisamente nervosa, e tamburellava i bracciali della sedia. Dall’altra parte della scrivania, il primo ministro cercava disperato di non innervosirla ulteriormente.
—Cerchi di capire, il signor Kezni non è disposto ad accettare il posto, se non sconfiggendolo, e…—
—E lei e i suoi uomini siete già stati sconfitti l’uno dopo l’altro; ma ora basta: ci penserò io. Chi fa da sé, fa per tre.— e dicendo questo si alzò in piedi; non era molto alta, ed essendo anche magrolina non sembrava certo pericolosa, ma lo sguardo determinato dei suoi occhi verdi era in grado di far tremare anche l’allenatore più coraggioso. Akio, grassoccio e con pochi capelli e occhi molto stretti, non era certo tra questi; non per niente, aveva viaggiato poco come allenatore. In quella situazione tuttavia ritenne di dover reagire:—Ma signora Presidentessa, stiamo parlando di un allenatore eccezionale, vicino all'invincibile, e lei è sempre stata solo un’amante dei pokemon, non un’allenatrice!—
—Infatti non lo sfiderò io, ma qualcuno a cui lei, nella sua inettitudine, non ha minimamente pensato.— Detto questo, la presidentessa Hiromi uscì dalla stanza, lasciando il primo ministro Akio un po’ perplesso.

Biancavilla è un paesino della regione di Kanto, ma è considerato uno dei paesi più importanti di Pokeworld: in passato, la presenza del Professor Oak, il più grande esperto di pokemon mai esistito, la rese di partenza per gli allenatori di Kanto, nonché meta di allenatori e studiosi. All'epoca, Margi, nipote del professore, dirigeva il laboratorio, e, pur non essendo alla pari del nonno, era stata in grado di mantenere la fama del laboratorio, nonché il ruolo di Biancavilla come paese di partenza degli allenatori di Kanto. Qui inoltre vivevano Rosso e Foglia, grandi allenatori che contribuirono non poco alla sconfitta del Team Rocket. Ed è da questi ultimi che si sta dirigendo la presidentessa.

—A cosa dobbiamo tale onore—
—Dai Rosso, sei sull'uscio di casa non su un palco: puoi anche evitare le formalità—
Hiromi trattenne a stento un risolino, nonostante i suoi problemi: Rosso e Foglia erano fortemente antitetici.
—Scusate, ma devo chiedervi un favore—
Rosso e Foglia la fecero entrare. In casa loro, sui muri, si potevano osservare le medaglie, i riconoscimenti e i titoli ottenuti da questa fenomenale coppia nel corso del viaggio. Al tempo i due, ormai Maestri Pokemon, vivevano tranquilli nel loro paese d’origine, vivendo fondamentalmente grazie alla fama acquisita, che li rendeva molto richiesti in eventi di ogni tipo.
La presidentessa si sedette, accettò un tè offerto dal padrone di casa e iniziò a parlare:—Avrete sentito parlare di questa nuova organizzazione criminale, vero?—
—Ho sentito parlare di un certo Team Dinamo, ma mi sembrano solo voci.— commentò Foglia, mentre Rosso taceva (non era facile farlo parlare, sebbene ora diversamente da un tempo lo facesse).
Gli occhi verdi della presidentessa si chiusero un attimo. Quindi, sospirò e disse:—No, Foglia, non lo sono. Abbiamo subito furti e attacchi di tipo terroristico rivendicati dal Team in questione, sebbene in via non ufficiale.—
Foglia divenne estremamente attenta, mentre Rosso manteneva la sua solita espressione apatica. Hiromi riaprì gli occhi e continuò:—Questi sono molto astuti: s’aggirano senza divise, né segni di riconoscimento; solo quando agiscono le usano, aggiungendo maschere per non essere visti. Rivendicano gli attentati, ma non sappiamo da dove e come. Usano strategie e pokemon notevoli, e sembrano essere molto abili.—
—Strano, visti i tempi attuali…— commentò Foglia. Rosso sospirò, ma non si poteva dire se il sospiro era dovuto all'abitudine della moglie di interrompere gli altri con commenti inutili o alla scarsa abilità degli allenatori che vagavano in quei momenti.
—Data la situazione,—riprese Hiromi, cercando di riprendere un tono professionale— abbiamo deciso di istituire una Scuola per Allenatori, in cui essi inizino il viaggio. Ma è sorto un problema…—
—Non trovate un Maestro Pokemon che non abbia già un lavoro.— tirò a indovinare Foglia. I Maestri Pokemon faticano molto per ottenere il titolo, ma una volta ottenuto, possono assumere qualunque lavoro legato ai pokemon: Capopalestra, Superquattro, Campioni (attivi o a riposo come Rosso e Foglia), Esperti Mosse, ecc…
—Be', in realtà solo a un gruppo di ragazzi manca l'insegnante, ma…— la presidentessa si bloccò, come per un blocco in gola.
Fu Rosso stavolta a parlare: —L'unico disponibile è Dekin, vero?—
Hiromi annuì tristemente. Sapeva bene come aveva fatto ad indovinare: in passato, il Maestro Pokemon Dekin Kezni aveva proposto una scuola per allenatori come quella che stava organizzando lei ora, ma era stato ignorato, snobbato e anche deriso, ed essendo piuttosto orgoglioso...
—Accetterà il lavoro solo se sconfitto da qualche sostenitore— concluse mestamente Hiromi
—Ma gli avete detto del Team Dinamo?— chiese Foglia.
Hiromi sospirò (la situazione sta mettendo a dura prova le sue risorse psichiche) e rispose:—Quando glielo abbiamo spiegato, lui ha risposto: “Addestrate meglio i vostri poliziotti”—
—Va bene— disse Foglia —Io devo andare a Sinnoh: mi hanno invitato a una Gara Pokemon come ospite d'onore, ma Rosso è libero, vero caro?—
Rosso chiuse un attimo gli occhi, mentre Hiromi trattenne il respiro preoccupata: Rosso era comunque molto amico di Dekin, e forse avrebbe preferito sostenere lui.
Rosso alla fine aprì gli occhi e disse:—Ditemi quando e dove, e io ci sarò.—

Così, qualche tempo dopo iniziò la sfida tra Rosso e Dekin.
Rosso guardò Dekin, dall'altra parte del campo. Il suo avversario era duca del Settipelago, e il modo di vestire e di comportarsi mostravano pienamente il titolo. Anche ora che stava per combattere indossava una giacca elegante, e l'ombrello nero appeso al braccio gli dava quel look un po' da nobile antico. A questo, si aggiungeva un'apparente apatia che competeva con la sua: dagli occhi eri di Dekin non usciva nessuna emozione, così come non ne uscivano da Rosso, e nessuno avrebbe potuto dire cosa uno dei due stesse pensando.
—Molto bene, Rosso— disse Dekin —Sei pronto alla sfida?—
Rosso non disse nulla, ma prese in mano una pokeball.
Dekin sorrise:—Parli sempre molto poco.—. Con questa affermazione, anche lui prese una pokeball.

Il Primo Ministro Akio, per questa occasione arbitro, stava per dare avvio alla lotta, quando un Bulbasaur entrò in campo, agitatissimo.
—Ma cosa...— commentò sbigottita la Presidentessa Hiromi, alzandosi di scatto.
—Stia calma, vediamo cosa succede— rispose Dekin.
Lui e Rosso si avvicinarono al Bulbasaur, e una volta calmato lo ascoltarono. Per chiunque sarebbe stato un insieme di versi senza senso, ma per due esperti come loro era perfettamente comprensibile.
—Aspettate qui, ci sono dei problemi— disse Dekin a Hiromi e Akio
Poco dopo i due Maestri pokemon tirarono fuori due ball, e...
—Espeon, scelgo te!—
—Houndoom, ho bisogno del tuo aiuto!—
Due fasci bianchi uscirono dalle ball, e un Espeon appartenente a Rosso e un Houndoom appartenente a Dekin apparvero.
—Seguite la pista!—ordinarono i due Maestri Pokemon, e i due pokemon prima annusarono il Bulbasaur, e poi iniziarono a seguire una pista, seguiti dai loro allenatori e dal piccolo pokemon erba, mentre Akio e Hiromi si guardarono come a dirsi "Cosa sta succedendo?".

Flora piangeva; di norma non era tipo da reagire con le lacrime, ma chiusa in gabbia, con il proprio pokemon chissà dove e prigioniera di un gruppo criminale... insomma, era tra il panico e la disperazione.
—Non doveva andare così—
Era partita con tanti sogni e progetti, ma poco dopo era stata catturata dal Team Dinamo. Il suo pokemon era riuscito a scappare, ma cosa avrebbe potuto fare un piccolo Bulbasaur? E cosa volevano fare questi delinquenti di lei?
All'improvviso sbatté una porta, ed entrò uno di loro, con un passamontagna per non essere riconosciuto.
—Smettila di frignare, ragazzina, o ti do una lezione come non ne hai mai ricevute prima. CHIARO?—
Flora smise di piangere: il terrore e la disperazione l'avevano letteralmente paralizzata. Il Dinamo ghignò.
—Bene, e ora facciamo un bel gioco— disse malvagiamente —ti lavo la faccia dalle lacrime con questo— e tirò fuori un coltello.

Ma proprio in quel momento, la porta si spaccò in mille pezzi, e altri due Dinamo crollarono nella stanza, sopra i loro pokemon svenuti, dall'altra parte due allenatori adulti con un Espeon, un Houndoom e un Bulbasaur.
—Bulby— esclamò Flora, contentissima.
Il Dinamo grugnì: —Voi chi siete? E come osate ficcare il naso negli affari del Team Dinamo!—
—Siamo venuti a liberare la ragazza— affermò Dekin —E né lei, né i suoi compagni potrete fermarci.—
Rosso si limitò a squadrare gli avversari, ma il suo volto inespressivo semicoperto dalla falda del berretto lo rendeva molto inquietante.
Il Dinamo riprese a ghignare.
—Il capo l'aveva vista giusta. Ora sì che ci si diverte. ABRA, TELETRASPORTO!—
E sulle ultime parole, apparve un Abra che teletrasportò via il Dinamo e i suoi compagni. Poco dopo, le quattro mura furono ermeticamente bloccate da mura metalliche, e dal suolo iniziò ad uscire acqua.
—Toh, una trappola— commentò sarcastico Dekin —Chi se lo sarebbe aspettato?—
Flora urlò spaventata: prima la prigionia, poi il cattivone con l'intenzione di sfregiarle il viso e ora il rischio di morire per affogamento; per una ragazzina di dieci anni è un po' troppo.
—Calmati, piccola, o farai il gioco di quei bifolchi— disse impassibile Dekin, e poi ordinò a Houndoom: —SGRANOCCHIO SULLE SBARRE.—
Nello stesso momento Rosso ordinò:—Espeon, psichico sulle sbarre—. Nonostante la resistenza del metallo, i potenti attacchi dei due pokemon distrussero la gabbia come se fosse stata di cartapesta. Quindi Dekin ritirò Houndoom, che già iniziava a sentirsi a disagio con tutta quell'acqua.
—Ma ora cosa facciamo?— chiese Flora disperata.
—Intanto calmati: mai mostrarsi disperati davanti ai propri pokemon— ordinò Dekin
—Co... Cosa?— disse confusa Flora.
Il Maestro sospirò, vedendosi costretto a dare lezioni mentre l'acqua stava per raggiungergli le ginocchia.
—Guarda il tuo Bulbasaur negli occhi—
Flora guardò Bulbasaur negli occhi, e vi lesse la sua stessa paura.
—So che voi giovani pensate poco ai pokemon come viventi prima che come armi, ma ciò non toglie che siano viventi; e un buon allenatore ne deve sempre tenere conto. Pensa al mio Houndoom: la stanza si stava riempendo d'acqua, ma lui nonostante sia di tipo Fuoco è rimasto finché non l'ho ritirato, e sai perché? Perché mi vuole bene e si fida di me.—
Flora tacque pensierosa per un po'. Quindi si calmò, si asciugò le lacrime e prese in braccio il suo pokemon, cercando di calmarlo:—Non preoccuparti, ci sono io con te. E con noi ci sono due persone che sembrano sapere il fatto loro.—
Rosso annuì con un sorriso soddisfatto, così come Dekin, che subito guardando in alto disse:—E ora spostati, che è ora per me e Rosso di mostrarti come lavorano due Maestri Pokemon—.

Lungo il Bosco Pigliamosche, il Dinamo stava parlando col suo capo:
—Sissignore! Sono bloccati di sotto. L'acqua lo farà affogare. È stata una grande idea la sua! Ora voglio proprio vedere come farà la Presidentessa a...— Prima che potesse finire, però, dal sottosuolo uscirono un Breeloom con Pugnorapido e un Blastoise con Idrogetto, appartenenti il primo a Dekin e il secondo a Rosso.
—Ma come...—
—Usando le mosse dei nostri pokemon— rispose Dekin —È per questo che siamo Maestri Pokemon.—
Il Dinamo digrignò i denti: —Non vi andrà sempre così bene, parola di Nerosko. ABRA, TELETRASPORTO!— e il subdolo Dinamo scomparve col suo Abra.

Poco dopo, raccontarono tutto alla presidentessa, che si offrì di accompagnare la ragazza giungesse al Centro Pokemon.
—Manda lì anche gli altri ragazzi— disse Dekin —Accetto l'incarico—
—Davvero?— chiesero Akio e Hiromi.
Dekin annuì. Rosso sorrise: conosceva Dekin, e sapeva che in fondo il suo cuore era d'oro, anche se il suo orgoglio e la sua testa dura a volte facevano impazzire chi lo circondava.
—Comunque— continuò Dekin —io e Rosso abbiamo una sfida da concludere—
—Ben detto!— rispose Rosso.

—La sfida è un pokemon contro uno! Inizi lo scontro— Proclamò Akio.
—Charizard, scelgo te!— urlò Rosso.
—Ho bisogno del tuo aiuto, Kabutops— urlò in risposta Dekin.
—Charizard è un tipo fuoco e volante— commentò Flora —Quindi in svantaggio rispetto a Kabutops, tipo acqua e roccia—.
—Certo— rispose Hiromi —ma per maestri del calibro di Dekin e Rosso le differenze di tipo sono dettagli insignificanti—
—DRAGOSPIRO!— ordinò Rosso; un raggio partì dalla bocca di Charizard verso Kabutops.
—PIETRATAGLIO!— ordinò Dekin; un insieme levitante di sassi prima bloccò il raggio, poi attaccò Charizard.
—AEROASSALTO!— ordinò Rosso; Charizard evitò le pietre e attaccò Kabutops.
—CASCATA!— ordinò Dekin; con una potente carica d'acqua, Kabutops bloccò l'Aeroassalto di Charizard.
Le cose andarono più o meno così, sotto gli sguardi ora stupiti, ora curiosi, ora solo attenti di Hiromi, Akio e Flora, finché i due Maestri Pokemon si guardarono, e con un sorriso, si capirono al volo.
—BRECCIA— ordinò Rosso. Charizard volò in alto e mosse il braccio dall'alto al basso, verso Kabutops, attaccandolo in picchiata.
—IDROGETTO— ordinò Dekin. Kabutops si circondò d'acqua e attaccò Charizard.
I due pokemon si scontrarono e la collisione tra le due tecniche causò un esplosione. Diradatosi il fumo, si videro i due potenti pokemon intenti a squadrarsi. Si guardarono un attimo, e poi crollarono contemporaneamente.
—Sia Charizard che Kabutops non sono più in grado di combattere!— concluse Akio —Quindi, la sfida finisce in parità.—
I due allenatori si complimentarono con i propri pokemon e tra di loro. Quindi andarono tutti al Centro Pokemon per curare i pokemon e riposarsi. Per Rosso e Dekin c'era stata una bella sfida, per Hiromi una preoccupazione in meno.

Ma in un luogo sconosciuto, qualcuno non era allegro.
Il Dinamo che abbiamo visto prima in azione si stava scusando con il suo capo. Il capo ascoltò le sue scuse, e disse:—Poco importa ormai... È sicuro che il progetto Scuola Pokemon partirà. E visto che tu, Nerosko, non sei stato in grado di impedirlo, a te toccherà ostacolare il signor Dekin e i suoi ragazzi: non possiamo permetterci lo sviluppo di allenatori forti al di fuori del nostro Team.—
—La ringrazio per la possibilità concessami, mio signore.— rispose Nerosko —Giuro che non la deluderò—.



ANGOLO DELL'AUTORE
ROSSO E FOGLIA: Foglia, come tutti sanno, è il personaggio femminile di Rosso Fuoco e Verde Foglia, remake dei giochi di prima generazione. Quando l'ho ripresa ho voluto differenziarla da Rosso, che ha già una sua identità come allenatore eroico e silenzioso. Ho mantenuto il carattere eroico del personaggio, ma in contrasto con Rosso l'ho resa chiacchierona e sorella di Blu e Margi. Anche la scelta di renderla una coordinatrice anziché un'allenatrice della Lega Pokemon è legata alla necessità di differenziarla da Rosso. A Rosso ho dato il dono della parola, ma si tratta di una conseguenza del percorso di crescita al di fuori dei giochi.
OC: avrete notato una sovrabbondanza di personaggi originali. Questo perché volevo avere una maggior libertà nella caratterizzazione. Ci sono inoltre alcune cose da dire sugli OC: Dekin, l'OC adulto principale, rappresenta gli allenatori PNG che ti rompono le scat... cioè, ti sfidano di continuo; i cattivi sono presentati come nuovi, quindi avrebbe avuto poco senso inserire i cattivi dei giochi, né avrebbe avuto senso mettere i personaggi o i PNG dei giochi come studenti di dieci-undici anni in una fanfiction ambientata anni dopo; altri OC sono dovuti alla necessità narrativa di determinati caratteri in determinati ruoli (per esempio Hiromi l'ho creata con il carattere che serviva per il ruolo che copre nella storia).

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Capitolo 2
*** Luca ***


Flora con Bulby corse dal piano di sopra del Centro Pokemon, dove aveva dormito, al Piano Terra, ansiosa di conoscere i suoi nuovi compagni. Appena arrivata giù, vide che era in corso un combattimento tra due ragazzi: uno aveva un Mankey, l'altro un Rattata.
—GRAFFIO— Urlò il ragazzo con il Mankey.
—AZIONE— Urlò quello con il Rattata.
Mankey tirò dietro il braccio e gli fece fare un movimento circolare, mentre Rattata si gettò con tutto il suo corpo contro l'avversario; il graffio di Mankey intercettò Rattata, che subì un brutto colpo, finendo così KO.
Il ragazzo con il Rattata, caratterizzato dall'avere capelli neri e dal portare gli occhiali, digrignò i denti e strinse i pugni visibilmente seccato; l'altro, con i capelli grigi sparati verso l'alto e gli occhi merrone chiaro, iniziò a vantarsi:—È inutile, il mio Mankey batte qualunque pokemon, nessuno escluso.—
—È da vedersi, Luca— disse una ragazza con capelli neri e occhi verdi, molto simile al ragazzo appena sconfitto, facendosi avanti con uno Starly.
—Bene, Celeste— ghignò Luca —Ti batterò come ho appena battuto James—
James portò il suo Rattata al Centro, mormorando seccato:—Devo allenare Rattata più duramente—
—GRAFFIO— Urlò Luca.
—AZIONE— Urlò Celeste.
Ma nuovamente il graffio di Mankey intercettò Azione, vincendo.
Flora guardò Bulby, ed entrambi sorrisero d'intesa. Ma prima che potesse lanciare la sua sfida, una voce a lei nota li richiamò:—Ragazzi, venite tutti qui.—

Era Dekin che richiamava i suoi studenti. Flora vide che ognuno aveva un pokemon diverso e di tipo diverso. Dekin, elegante come sempre e con un Breloom al suo fianco, guardò i pokemon degli studenti e commentò: —Mancano tutti di qualcosa tranne uno—. Queste parole ovviamente provocarono un mormorio curioso tra gli studenti. Luca rise:—Parlerà del mio Mankey: è il più forte in assoluto, può vincere tutti!—
—Mi spiace, Luca— replicò Dekin—ma parlo del Bulbasaur di Flora, e calcolando che quello di cui parlo ha iniziato ad averlo solo ieri, è un buon risultato—
Luca, tra il confuso e l'arrabbiato iniziò a balbettare parole senza senso, mentre James aggiustandosi gli occhiali chiese:—Di cosa parla?—
—Di una buona allenatrice— rispose Dekin, calmo, ma perentorio.
Qui tutti iniziarono a guardarsi l'un l'altro, confusi: cos'aveva Flora più di loro?
Luca, stufo, urlò:—Ora ti faccio vedere io, maestro dei miei stivali... MANKEY, GRAFFIO CONTRO BRELOOM— Mankey partì e colpì Breloom, ma poi ritirò la mano gemendo: il Breeloom di Dekin era estrememante potente, e un attacco graffio da parte di un pokemon non ancora allenato non gli faceva nulla. Breeloom guardò Dekin come per dire "Posso?", e Dekin annuì; quindi Breeloom dette una spintarella a Mankey, che finì KO, tra le risate generali degli studenti.
—Silenzio— ordinò Dekin, poi rivolto a Luca disse:—Sarà meglio che tu faccia curare il tuo pokemon, e per la prossima volta evita di attaccare pokemon più forti del tuo: con la differenza di livello tra il tuo Mankey e il mio Breloom, forse anche un Magikarp ti avrebbe sconfitto. Prima di riprendere a parlare aspetterò che tu abbia finito—
Luca grugnì, furente per l'umiliazione subita, ma non osò replicare. Dekin, come promesso, non disse nulla mentre l'infermiera Joy curava il Mankey di Luca. Quando ritornò, Dekin riprese:—Mi rendo conto che è un po' difficile da capire per voi giovani, quindi direi che serve una dimostrazione pratica. Ho notato uno sguardo tra Flora e Bulby che mi fa pensare sia una buona idea una lotta tra lei e Luca.—
Flora guardò Dekin sorpresa: aveva capito quanto pensato da lei e dal suo pokemon con una sola occhiata? Come c'era riuscito? E cosa aveva in mente ora?

Luca non si fece troppe domande: forse era troppo arrogante per farsele, o forse solo chi, come Flora, aveva già visto il Maestro in azione poteva chiedersi cosa volesse fare, fatto sta che lui accettò subito. Lei non si tirò indietro, mentre Bulby e Mankey si guardarono storto.
Vi faccio saltare la parte di Azione e Graffio, ormai la sapete a memoria. Bulby venne intercettato, subì un brutto colpo, ma resistette. Luca indietreggiò sorpreso: aveva ingozzato di Proteine e Carburanti Mankey proprio per renderlo in grado di distruggere tutti i pokemon avversari con un colpo,ed era sicuro che Flora non avesse fatto qualcosa di simile; allora come poteva aver resistito? Mentre si faceva queste domande, Bulbasaur riattaccò con azione, e la foga che ci mise gli permise di mandare KO Mankey, tra lo stupore di tutti. Luca passò dallo stupore all'ira, ma non poteva farci niente: aveva perso.

Dekin riprese a spiegare:—In teoria il Graffio di Mankey, pokemon forte nelle mosse fisiche e per di più potenziato, avrebbe abbattuto il Bulbasaur di Flora, mentre l'Azione di quest'ultimo, essendo per via della specie poco portato verso le mosse fisiche, non avrebbe abbattuto Mankey. Ma Bulby ha iniziato ad affezionarsi alla sua allenatrice, così per impressionarla ha usato tutta la sua volontà per resistere prima e per attaccare poi; il Mankey di Luca ha obbedito all'allenatore più per una questione di convenienza, essendo l'allenatore a procurargli il cibo, ma di lui non gliene può fregare niente, quindi non s'è impegnato più di tanto nel combattimento—. Fece una pausa ad effetto, osservando i ragazzi attenti e sorpresi —La forza e la strategia sono importanti, ma non bastano; se il vostro pokemon vi ama e vi rispetta, allora s'impegnerà al massimo, usando tutta la sua volontà nella lotta. Ma perché ciò avvenga, dovete anche voi amare i vostri pokemon, e mostrare loro il vostro affetto.— Quindi accarezzò Breloom, come a sottolineare il concetto. Flora abbracciò Bulby, fiera di se stessa per aver imparato in fretta. Luca digrignò i denti: per lui erano tutte sciocchezze. James guardò ammirato Flora, e gli altri rimasero confusi. Dekin non si stupì: non tutti possono imparare in fretta quanto Flora, sebbene pochi, per fortuna, siano lenti quanto Luca. «I più sono come questi ragazzi: non capiscono subito, hanno bisogno di tempo per imparare; sempre che imparino.» Quindi concluse —Per oggi direi basta; Luca, Flora, fate curare i vostri pokemon, che poi partiamo.—

Mentre l'infermiera Joy curava i pokemon, James si avvicinò a Flora e le disse:—Sei stata grande, Flora— —Oh, grazie James— rispose Flora, arrossendo. Luca invece guardò la nuova rivale con odio e disse:—Non finisce qui, fioraia—

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Capitolo 3
*** Sulfureo ***


Luca era arrabbiato: come s’era permesso quel Dekin di umiliarlo in quel modo? «Come ha fatto una tale mammoletta a diventare Maestro Pokemon?» E ancora più rabbia gli faceva Flora, che l'aveva sconfitto con idee da deboli «Ah, ma appena Mankey sarà abbastanza forte, vedrà questi stupidi; li schiaccerò, e con loro tutti gli allenatori deboli!»

—Torna qui, Bulby— sussurrò Flora al suo Bulbasaur, ma senza usare la pokeball: a lui non piaceva molto stare nella pokeball; certo, un po' questa cosa la innervosiva, ma aveva capito di dover badare al suo pokemon. Alla fine riuscì a prenderlo, e lo accarezzò per tranquillizzarlo. —Suvvia, era solo un fulmine…—gli sussurrò, trattenendo a stento la seccatura:—E proprio non capisco come faccia a farti paura: sei un pokemon di tipo erba, l'elettricità non ti dovrebbe fare un baffo.— Bulby la guardò molto dispiaciuto, e Flora sospirò:—Ok, forse mi sto arrabbiando troppo, ma hai sentito Dekin, no? "Vietato uscire dalle camere dopo le dieci"—
All’improvviso, sentirono qualcosa da oltre la porta, e vi si affacciarono: c’erano Dekin e una donna, nella quale Flora riconobbe la Presidentessa Hiromi. Lei sembrava dispiaciuta per qualcosa, e lui aveva un'espressione cupa.
—Ti prego, Dekin—
—Pensi che basti quell'aria afflitta per essere perdonata?—
—Non avevo scelta—
—Non avresti rischiato nulla a dire qualcosa—
Flora decise di andarsene senza sentire come continuava: non erano affari suoi, e comunque era meglio non essere scoperta sveglia a quell'ora.

Il giorno dopo, mentre finiva la colazione, le si avvicinò Sulfureo, parente del Capopalestra Blaine; al suo fianco aveva il suo starter, un Charmander, secondo la tradizione di famiglia che prevedeva pokemon di tipo fuoco.
—Complimenti per ieri— esordì.
—Grazie— rispose Flora, ma stando in guardia: il tono di Sulfureo non le piaceva affatto.
—Ma non t’illudere troppo: sono io il migliore, checché ne dica quel buonista di Dekin, e lo vedrai presto— concluse lui, ghignando con il suo Charmender.
«Tale allenatore, tale Pokemon» pensò Flora.
—Scusate se vi interrompo— intervenne Dekin, comparendo praticamente dal nulla e facendoli sobbalzare —Ma dobbiamo rispettare certi tempi, quindi o finite entro un minuto o partite senza colazione.— Flora aveva già finito, ma Sulfureo dovette muoversi; Dekin si allontanò, ma Flora non poté non notare un sorrisetto di soddisfazione sul volto del maestro.

Prima di uscire, si fece avanti un uomo grassoccio e goffo, che Dekin presentò come il primo ministro Akio. Akio partì con il suo discorso:—Ma salve, giovani allenatori. Oggi partirete per il mondo, e vi auguro di avere più coraggio di me, che mi fermai spaventato dalle difficoltà. Perché non ve lo nasconderò: la via di un allenatore è irta di insidie. Questo mondo è controllato da allenatori estremamente in gamba e da pokemon in grado di modificarne gli equilibri. Ma voi, grazie alla direzione del nostro Dekin, scelto proprio per le sue capacità, sicuramente farete grandi cose—. Quindi partì con un excursus noiosissimo sui più famosi allenatori della storia partiti come ragazzini e arrivati ad essere leggende, finché Dekin non lo interruppe:—Chiedo scusa, Akio, ma abbiamo bisogno di partire, o questi ragazzi non vedranno l'ombra di un pokemon oggi— —Oh, giusto— esclamò il primo ministro divertito —Allora buona giornata ragazzi— e se ne andò sbattendo la faccia contro la porta, avendo tirato anziché spinto come avrebbe dovuto.

Quando uscirono, Nerosko li seguì; aveva aspettato tutta la notte, e non vedeva l'ora di attaccare. Ma non sottovalutava Dekin, insegnante ma anche protettore dei ragazzi: non avrebbe mai sfidato un allenatore di quel livello direttamente. Ecco perché li seguiva senza attaccarli: voleva vedere come si sarebbero comportati, per pianificare la sua prossima mossa. Il Team Rocket, il Team Galassia, i Team Idro e Magma, il Team Plasma, il Team Flare e il Team Skull avrebbe attaccato subito, ma Nerosko aveva imparato come prima cosa a studiare le sue mosse, e il suo capo era stato uno straordinario maestro. «Ogni cosa ha un punto debole» pensò «Trovato quello di questa scuola, distruggerla sarà un gioco da ragazzi»

Ad un certo punto Dekin si fermò e disse:—Bene ragazzi: qui è pieno di pokemon con cui allenarvi e da catturare, e non è troppo lontano dal Centro Pokemon. Potete allenarvi quanto volete, ma non allontanatevi.—
—Scusi, maestro— fece Celeste
—Sì?—
—Perché dobbiamo rimanere all'interno del percorso scavato? Di fuori da esso potrebbero esserci pokemon interessanti—
—I Pokemon al di fuori dei percorsi hanno deciso di stare alla larga dagli umani— spiegò Dekin —Vivono in pace, in strutture come il Pokepark o in villaggi da cui partono squadre per soccorrere chi di loro è in difficoltà. La presenza di umani nei loro territori rovinerebbe la loro pace, quindi sono molto aggressivi verso chi sconfina. Per questo è meglio che gli umani non si avvicinino nemmeno, se non su invito; e in questo caso, è comunque proibito catturare quei pokemon. I Pokemon che vogliono lottare con noi entrano nei percorsi.—
A queste parole fece seguito un mormorio tra i ragazzi: veramente i pokemon potevano decidere di stare lontani dagli umani? Dekin, ritenendo che avessero mormorato abbastanza disse:—Ragazzi, per quanto capisca la vostra voglia di parlare, non abbiamo tutto il giorno: se non catturate pokemon entro stasera, rientrerete a Smeraldopoli a bocca asciutta.— A queste parole, i ragazzi smisero immediatamente e andarono nell'erba alta.

—Flora—
La ragazza si girò, e vide James un po' titubante
—Sì?— disse sorridendo
—Emh... ti andrebbe di allenarti con me?—
—Ma certo—
Intanto che i due ragazzi andavano in cerca di pokemon, il maestro sorrise malinconico a guardarli, forse memore di quando era lui un giovane allenatore. Ma qualcuno guardava con pensieri diversi, pensieri molto più minacciosi. E non mi riferisco solo a Nerosko...

—Allora siamo d'accordo, Luca?—
—Certo, Sulfureo: io trattengo l'insegnante e tu ti occupi di dare una lezione a Flora—
—Il tuo piano per tener testa a quello spocchioso di un Maestro Pokemon è ottimo: non c'è possibilità che regga.—
—E tu come farai a separare Flora da quello scemofesso di James?—
—Aspetta e vedrai—

—JAMES!— urlò una voce. Era Celeste con il suo Starly
—DEVI VEDERE DEVI VEDERE!—
—Eh, cosa?— chiese James
—Non fare domande, fratello, VIENI!— replicò Celeste, quindi portò via in ragazzo senza "se" e senza "ma". Flora ci rimase di sasso. All'improvviso una voce da dietro:—Ora che quello scemofesso non c'è più, posso sfidarti in santa pace— Flora si girò, e si trovò davanti Sulfureo e Charmender.

Dekin normalmente avrebbe controllato che tutto andasse regolarmente, ma Luca lo aveva già sfidato:—Forza, si faccia sotto— Dekin sospirò, e ordinò a Breeloom:—Pugnorapido— All'attacco del Breloom di Dekin Mankey resse solo grazie al Focalnastro, uno strumento che permette di resistere ai colpi più potenti. Luca immediatamente disse:—Stavolta non hai scampo. MANKEY, RIMONTA—Breloom, essendo troppo vicino non poté evitare l'attacco. Dekin comprese subito di cosa Luca aveva parlato con quell'Esperto Mosse.—Ah, hai visto spocchioso? Ora cosa pensi di fare?— Dekin sospirò e disse:—La strategia FEAR, eh? Non male, ma ti consiglierei di usare un po' di più la testa prima di parlare—

Intanto Celeste aveva portato James dove voleva portarlo, e gli indicò una pietra:—GUARDA! È UN FOSSILE!— esclamò emozionata. Lei e James erano appassionati di fossili, ma lui era molto più esperto, mentre lei più fortunata. James prese la pietra e iniziò ad analizzarla.

Intanto, le cose si mettevano male per Flora: Sulfureo, non accontentandosi del vantaggio di tipo, iniziò a lanciare sassi a Bulby per distrarlo, mentre Charmander lo bersagliava.
—Questo non è leale—disse Flora
Sulfureo in tutta risposta ghignò:—Parole per deboli—
Bulby, bersagliato da sassi e dal braciere di Charmander andò KO in fretta, ma Sulfureo non si ritenne soddisfatto:
—Sistemiamolo per le feste: BRACIERE!—
—NO— urlò Flora, gettandosi davanti a Bulby, e rischiando di rimanere incenerita lei. Ma prima che la tecnica di Charmander andasse a segno, uno Starly raccolse Bulby e un Rattata spinse via Flora. Subito, James prese in braccio Flora e Celeste richiamò Starly con Bulby. Sulfureo grugnì:—Come osate interferire in questa lotta—
—Quale lotta?—chiese Celeste indignata
—Le lotte pokemon non sono guerre: ci sono delle regole da seguire.—
—Fatela finita, precisini insopportabili. CHARMANDER, BRACIERE!—. Ma la tecnica venne fermata da un Pietrataglio, a cui fece seguito il Kabutops del Professore tra Charmander e i nostri amici.Subito comparve anche Dekin che tirava le orecchie a Luca, tenendo Mankey sconfitto dal Pugnorapido del suo Breeloom nell'altra mano: a pari priorità con l'Attacco Rapido di Mankey, la superiore velocità del pokemon di Hoenn era stata determinante. Dekin arrabbiato disse:—Credo che tuo nonno, il Capopalestra Blaine, non sarà affatto contento di ciò—. Gli altri studenti arrivarono, avendo sentito dei rumori, mentre Sulfureo replicava:—Discorsi da precisini, l'unica cosa che conta...—
—TACI. Posso passare sopra le tue idee sui pokemon, ma non posso tollerare il tuo comportamento. E ora torniamo al Centro Pokemon.— Sulfureo voleva replicare, ma un'occhiataccia di Dekin lo zittì subito.

Al ritorno c'era Akio che notò subito la rabbia di Dekin.
—Dekin, che hai?—
—Le racconto dopo Akio. Ora i ragazzi devono far curare i loro pokemon. Voi due— e grugnì contro Luca e Sulfureo —mentre i vostri pokemon vengono curati, resterete in isolamento, e così fino a domani.— Dalla parte alta del Centro Pokemon, Rosso osservò la scena con il suo Charizard. Il pokemon lo guardò preoccupato, e il Maestro chiuse gli occhi: non sapeva cosa era successo, ma non faticava ad immaginarlo.—Sono sicuro che Dekin ci spiegherà— disse infine a Charizard.

—Grazie ragazzi— disse Flora, mentre aspettava che Bulby le venisse riportato.
—Di niente— rispose Celeste —Devi ringraziare soprattutto James; appena s'è accorto che il fossile era falso ha capito il piano di Sulfureo di ingannarmi per allontanarlo ed è corso a salvarti, facendomi anche correre. Siamo fratelli gemelli, cresciuti insieme, ma non l'ho mai visto correre così tanto—
Flora guardò con un sorriso di gratitudine James, che arrossì.
Celeste all'improvviso alzò lo sguardo e disse:—Guarda James c'è Papà— e indicò Rosso, ancora sulla parte alta del Centro Pokemon a controllare che le cose andassero bene, e che si limitò a sorridere e a salutare con un gesto del cappello. Flora rimase a bocca aperta: che i suoi due amici fossero i figli di un'autentica leggenda non se lo aspettava proprio.

Intanto, però, Nerosko se la rideva «Bene, ci sono dissidi tra i ragazzi. Non sarà difficile approfittarne.»

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Capitolo 4
*** Nerosko ***


—Mi dispiace doverti dare questa notizia, Blaine—
—Non posso crederci— mormorò l'anziano Capopalestra. La notizia che il nipote Sulfureo avesse attaccato direttamente l'avversario, e poi avesse insistito senza pensare di poterlo uccidere lo annientava. —Ti prego, Dekin— continuò—non essere troppo duro con lui. È giovane, capirà— un tempo non avrebbe supplicato nessuno per nessun motivo, ma ormai era vecchio e stanco.
Dekin abbassò lo sguardo, e replicò:—Capisco che a te dispiaccia per lui, ma non posso sorvolare. È proprio a forza di dire "È giovane, capirà" che ci siamo ridotti così. E comunque, l'ho già punito, lui e il suo complice—. Blaine sospirò:—Va bene, immagino sia la cosa giusta.—

In un'altra stanza, Rosso guardava il vuoto. Silenzioso e dalla scarsa espressività, nessuno avrebbe potuto dire cosa pensava questo portentoso allenatore. Quando ancora non parlava, poi, chiunque avesse tentato di capire cosa pensava si sarebbe strappato i capelli in breve; chiunque tranne sua madre e un'unica altra persona, che tuttora era l'unica in grado di capirlo veramente: sua moglie Foglia.
—Tutto bene, Rosso?—
—Sì, Foglia cara, era solo un attimo di nostalgia—
Foglia aveva viaggiato con Rosso, e con lui aveva vinto decine di sfide diverse; lo conosceva meglio di chiunque altro, e forse proprio per questo Rosso le chiese, tanto tempo prima, di sposarla. E anche ora, Foglia è l'unica che capisce cosa sta pensando Rosso:—Sei preoccupato per qui ragazzi, vero?—
—Sì, cara— rispose Rosso. Foglia era praticamente l'unica in grado di farlo parlare per più di due frasi —Dekin è un ottimo insegnante, lo è sempre stato, ma dopo quello che è accaduto ieri, temo sia un'impresa impossibile—
—Non è la stessa cosa che dicevano dell'amicizia che adesso vi lega?— fece notare Foglia.
Rosso la guardò negli occhi e sorrise. In effetti, il loro primo incontro era stato più uno scontro, e c'era voluto molto tempo prima che i due si chiarissero.
—Io mi preoccuperei più di Hiromi— continuò Foglia
—La presidentessa?—
—Non è il caso di essere così formali tra amici, te l'ho detto un milione di volte. Comunque, lei è dispiaciuta, ma quel testone non vuole sentire ragioni—
—Sono sicuro che si sistemerà tutto—
—Ne sei proprio sicuro?—
Rosso sorrise e la guardò dolcissimo:—Come del fatto che ti amo— e all'orecchio le sussurrò:—Ti amo quanto amo i Pokemon—
Foglia arrossì e sorrise. Lo diceva spesso, ma lei non era mai stanca di sentirselo dire.

All'improvviso, ci fu un'esplosione in uno dei reparti del Centro Medico. Dekin interruppe la chiamata a Blaine, Foglia e Rosso interruppero (meno volentieri) le loro effusioni; in breve, i tre Maestri Pokèmon uscirono dalle stanze e corsero a vedere. —C'è ancora qualcuno dei ragazzi, là?— chiese Foglia
—Sono arrivati tutti, ma con questo caos rischiano di disperdersi—
—O Arceus, o Arceus—
I tre maestri si girarono; a parlare così era uno spaventatissimo Akio. Foglia non potè fare a meno di pensare "Ma perché ci viene dietro? Dovrebbe saperlo che il pericolo è dietro l'angolo". Dekin invece disse:—Si calmi, Akio. Raggiunga gli altri, io cerco di radunare i ragazzi.—
—Io e Rosso invece andiamo a controllare cosa è successo al Centro Pokemon—.
Così, Rosso e Foglia corsero verso il Centro Pokemon, Akio corse verso gli altri ospiti dell'albergo e Dekin raggiunse i ragazzi che si affollavano con un sacco di altra gente in cortile.

Dekin raggiunse la folla uscita a vedere cosa stava succedendo e si mise subito in azione:—HOUNDOOM, PRESTO!— Houndoom uscì dalla Pokeball. —Usa Segugio! Dobbiamo trovare i ragazzi.— Houndoom fiutò, e grugnì, riconoscendo un odore familiare. Ma prima che riuscisse ad avvertire Dekin fu colpito da uno Stordiraggio e andò in confusione. Dekin non ebbe il tempo di dire “Ah” che una polverina lo circondò: fece appena in tempo a riconoscerlo come un attacco sonnifero, poi crollò a terra. Mightyena non sapeva più da che parte girarsi, Breloom era tra la gente a cercare i ragazzi, altri pokemon erano chiusi nelle loro Pokeball rimaste nella stanza o nel PC, e Nerosko e un suo complice approfittando della confusione portarono via Dekin addormentato.

Appena ripresosi, Houndoom si guardò intorno, e vide subito che mancava il suo allenatore. Così non sapendo cosa fare andò a chiamare Breloom, ovvero il pokemon più vicino a Dekin. Il pokemon erba-lotta ci mise due secondi a capire che era stato tutto un piano per rapire il suo allenatore (non che ci volesse molto, eh). Subito vide di calmarsi e di ragionare: Rosso e Foglia erano lontani, e Akio era meglio di no. Dei ragazzi, nessuno avrebbe potuto aiutarli, tranne uno, anzi: una.

Dekin si risvegliò in una stanza buia. Si guardò intorno. —Dove sono?— —Sappi solo che sei nei guai— rispose una voce maligna. Dekin voltò la testa e riconobbe il Dinamo da cui era scappato con Rosso e Flora qualche tempo prima. —Ancora lei!—
Nerosko rise con una risata diabolica:—Non ti aspettare troppo aiuto. Rosso e Foglia sono troppo lontani, e i tuoi allievi, be'... una sola potrebbe capire cos'è successo, grazie ai tuoi pokémon; ma ho notato in questi giorni delle divisioni interessanti all'interno del gruppo. Questi ragazzi si combatteranno tra di loro prima di poterti essere d’aiuto.—
—Lei è solo un vigliacco!— urlò Dekin.
Nerosko rise, perché sapeva che stava solo cercando di provocarlo. —Non stai parlando con uno dei Rocket che sconfiggesti anni fa con i tuoi amici. Noi siamo il Team Dinamo, noi sappiamo usare la testa, e tu morirai. Ma non normalmente: morirai lentamente e dolorosamente. E verrai filmato.—
—Cosa?—
—Così tutti sapranno cosa succede a chi osa interferire nei piani del Team Dinamo, e se anche la presidentessa trovasse un'alternativa a te questi sarebbe troppo terrorizzato per aiutarla.—. Dekin digrignò i denti, ma appeso al muro e senza i suoi pokémon non poteva fare molto. Mentre la porta si chiudeva ermeticamente il Dinamo rise:—Quando all'altro mondo ti chiederanno chi ti ha ucciso, tu rispondi "Nerosko del Team Dinamo" BWAHAHAHAH—. Subito dopo, dal pavimento iniziò a uscire una strana e minacciosa nebbiolina viola, e Dekin capì subito con cosa intendevano ucciderlo.

Flora teneva in braccio Bulby. Venne raggiunta da un Rattata che riconobbe subito. Infatti, poco dopo spuntò James. —State bene?— —Non preoccuparti— disse Flora accarezzando Bulby, il quale, pur odiando evidentemente il rumore, tra le braccia dell’allenatrice sembrava perfettamente a suo agio.—Tua sorella?— chiese Flora —Sta bene, non preoccuparti— rispose James. All'improvviso giunsero un Houndoom e un Breloom. —Sono i Pokémon del Maestro Dekin.— commentò Flora, riconoscendoli. Houndoom iniziò a tirare il pigiama di Flora. James fece per fermarlo, ma Breloom fu più veloce:—Breloom bre…— E quindi iniziò a gesticolare e a fare versi. —Ma che sta facendo?— chiese James —Il maestro è scomparso?!— esclamò Flora. —Come l’hai capito?— chiese James, stupito. —Non è il momento James. Houndoom, puoi trovare il tuo allenatore con Segugio?—.

Nerosko vide i ragazzi arrivare, e disse ad un telefonino:—Stanno arrivando— e sogghignò.

Houndoom ormai aveva trovato il suo allenatore, ma venne bloccato da un Colpo Basso che in sé non gli fece praticamente nulla, però bastò a bloccarlo. Apparvero così Luca e Sulfureo.
—Spostatevi! Dobbiamo cercare il maestro!— disse Flora
—Non ci pensiamo neanche.— rispose Luca
—Un signore ci ha dato la possibilità di darti una lezione, insegnando nuove mosse ai nostri pokemon.— aggiunse Sulfureo. Mightyena e Breloom attaccarono, ma una rete si alzò e li bloccò.
—RATTATA ATTACCO RAPIDO!—
—MANKEY, COLPO BASSO—
—BULBY, FRUSTATA!—
Rattata partì veloce, colpendo Mankey in pieno.
Questo colpì Rattata alle gambe, buttandolo a terra e mettendolo KO, per finire KO a cause delle liane di Bulby. Sulfureo però prese un accendino e una torcia, e la lanciò contro Bulby ordinando: —CHARMANDER, BRACIERE!—
—BULBY EVITA E USA AZIONE!—
Bulby colpì la terra con le liane, sollevandosi in aria e evitando sia la torcia sia Braciere, e si buttò su Charmander, colpendolo duramente.
—Sei forte— ammise Sulfureo —ma non hai visto tutto. CHARMANDER, FIAMMAPATTO!—
Bulby evitò il colpo, ma la mossa, unendosi alla fiamma della torcia gettata da Sulfureo generò un pinnacolo di fuoco che colpì il pokemon erba, mettendolo KO. Ma ancora, Sulfureo non voleva accontentarsi—FIAMMAPATTO!—
—NO— urlò Flora, ma stavolta Bulby era finito troppo lontano, e non riuscì a mettersi tra lui e Charmander in tempo. Tuttavia, proprio quando sembrava finita per il pokemon d'erba, dal terreno spuntò un enorme cane rosso, fiero e maestoso nella sua possenza: un Arcanine, che assorbì senza problemi la mossa di Charmander e liberò con un Lanciafiamme Houndoom e Breloom.
—Vergognati, nipote!— si girarono, e videro il Capopalestra Blaine, nonno di Sulfureo, evidentemente arrabbiato con quest'ultimo, che davanti al nonno non osò replicare.

Poco dopo, Dekin venne liberato. Era fortemente intossicato, e Blaine dovette sostenerlo per tutto il tragitto al Centro Pokemon, ma era vivo, e al Centro riuscirono a fermare gli effetti del veleno, anche se la disintossicazione sarebbe durata veramente a lungo. Luca, quando capì che il Dinamo aveva cercato di uccidere Dekin, rimase stravolto: per quanto odiasse il Maestro, non era certo desideroso di vederlo morto. Sulfureo invece sembrava non interessarsi, almeno finché non si trovò davanti lo sguardo severo di Foglia:—Che questo vi sia da lezione; e state certi che ne riparleremo— affermò la maestra, mentre Rosso guardava male i due ragazzi. Entrambi i Maestri Pokemon erano visivamente scandalizzati dal comportamento di Sulfureo.

Intanto Nerosko si era teletrasportato via, furioso per la sfortuna avuta. «E non potrò più giocare sui loro dissidi ora che sono in guardia! Devo cambiare piano e agire prima che siano troppo forti.»

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