Tre all’improvviso

di Annarita98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

 

 

Ma ci sarà

 il ballo delle incertezze

 ci sarà

 un posto in cui perdo tutto

 che per stare in pace con te stesso e col mondo

 devi avere sognato

 almeno per un secondo

 

E ci sarà

 tra la gente che aspetta

 chiunque ha

 rischiato tutto ed ha perso

 che per stare in pace con te stesso e col resto

 puoi provare a volare

 lasciando a terra te stesso

 

Ho camminato in equilibrio su di me

 mischiando il tuo sorriso alle tue lacrime

 ma la coscienza non si spegne ed io

 mi chiedevo dov'è il senso

 se c'è un senso a tutto questo...

 

 

Con le solite canzoni mi affretto ad entrare nello studio assegnatomi per il tirocinio, saluto come mia abitudine la segretaria di turno e tutti i ragazzi che fanno il tirocinio di infermieristica prima di arrivare all'ala della struttura dedicata alla fisioterapia. Indosso la mia divisa e poso tutto quello che non mi servirà per le prossime 8 ore nell'armadietto che da quasi 3 anni occupo. Ultimo mese e mezzo e il mio tirocinio sarà finito, ultimo esame e poi mi dedicherò alla tesi. Onestamente? Non vedo l'ora... Ho studiato tanto per arrivare qui, mi piace ciò che ho scelto... 

 

"Signorina posso chiederle una cosa?" chiede un anziano signore, "Va bene, io gliela chiedo lo stesso, sono molto curioso io... Ma quel bel ragazzo che veniva a trovarla un anno fa?"  Ma dico io...come fa un signore che viene una volta all'anno a ricordarsi di James? Come fa? 

 

 

"Signor Green, io e James non stiamo pià insieme da un anno. E' finita."  rispondo con tutta la calma e pacatezza del mondo.

 

 

"Alleluia! Signorina non si offenda ma quel ragazzo nonostante fosse bello era proprio antipatico e pieno di sè" commenta agitandosi il vecchietto. "Se solo fossi ancora giovane le avrei fatto una corte spietata, lei è troppo bella!". Ok, ora sono in imbarazzo.

 

 

"Grazie mille signor Green, io di sicuro non avrei rifiutato un gentiluomo come lei", mi tolgo i guanti per poi gettarli nell'apposito cestino, "Resterei qui a parlare con lei ancora per molto, ma purtroppo c'è qualcun altro che mi aspetta, ci vediamo la settimana prossima!".

 

 

Esco dalla stanza velocemente, raggiungendo la macchinetta del caffè. A metà giornata ci vuole proprio quella dose di caffeina che ti tira su. Come sempre lì ad aspettarmi c'è Lauren, una delle mie amiche più strette, con la quale spesso coincidono le ore di tirocinio anche se lei studia infermieristica. 

"Emma finalmente sei arrivata! Devo raccontarti un pò di cose, ma ora che ci penso è meglio vedersi al solito posto anche con Cristina, sai così non ripeto sempre le stesse cose."

 

 

Lauren è una persona meravigliosa, una di quelle amiche che ucciderebbe chiunque ti faccia del male. E' un vulcano in piena eruzione, non riesce a stare ferma ed è logorroica, quando inizia a parlare è la fine. Lauren ha avuto la fortuna di incontrare Matthew quattro anni fa, e non si sono mai lasciati, si amano talmente tanto che a volte fanno venire il voltastomaco.

 

Mentre sorseggio il mio caffè bollente Lauren mi parla della serata che sta organizzando per domani sera, dal momento che il giorno dopo abbiamo tutte e due il giorno libero. Tra il tirocinio e gli ultimi esami usciamo veramente poco, per di più Cristina è alle prese con la sua tesi di laurea. Cristina, soprannominata CriCri, è la mia migliore amica dai tempi del liceo e nonostante i nostri percorsi di studio si siano divisi, siamo unite più che mai. Lei ha avuto il coraggio di frequentare ingegneria aerospaziale e sono sicura che diventerà una delle migliori nel campo.

 

 

 

 

 

"Emma allora ti passiamo a prendere per le 21, mi raccomando non fare tardi!".  Annuncia Lauren mentre si allontana da me, come se poi quella che fa ritardo sono io. Ah, le amiche!!!

 

 

***********

 

 

Nonostante non sia fidanzata da un anno, continuo a fare controlli ogni 6 mesi. Analisi del sangue, visita ginecologica, Pap test e così via. Spesso mi chiedo se sia necessario, insomma non è che vado a letto con il primo che capita... Ma alla fine mi convinco che fare questi controlli è una scelta responsabile e giusta. 

 

 

Per questo ora mi ritrovo nella sala d'attesa del mio ginecologo, un uomo che continua a chiamarmi "Polla" dalla mia prima visita, ad aspettare il mio turno.

 

 

"Emma puoi entrare!", mi avvisa la segretaria... così mi alzo dalla comoda poltrona e raggiungo la porta dello studio. Busso ed entro senza attendere risposta, come sono solita fare.  

 

 

"Buongiorno Dott- alzo gli occhi dal pavimento e mi rendo conto che la donna che ho difronte non è il mio ginecologo- oressa, lei chi è?" 

"Sono la dottoressa Sande e sostituisco il Dottor Allen, sa ha preso una brutta influenza. Bando alle ciance, si spogli che facciamo in un attimo."

 

Eseguo gli ordini, e mi sistemo sulla sedia "scomodissima" ginecologica, ansiosa come sempre di finire. E' solo un pap test, è solo un pap test, è solo un pap test... continuo a ripetermi. Faccio un lungo respiro quando mi viene chiesto et voilà.

 

 

"Tra un mese sapremo il risultato, alla prossima." Mi liquida velocemente, troppo per i miei gusti, dov'è il mio adorato dottore?

 

 

 

_______________

 

 

Sono crollata. Dopo un altro lungo giorno di tirocinio, mi sono addormentata appena mi sono appoggiata sul letto. Quando mi sveglio noto che è tardi. Sono le 20.45 e io ancora devo lavarmi  e prepararmi. 

 

 

Ore 21.00 precise.

 

Ovviamente io non sono pronta, di solito sono puntuale come un orologio svizzero. 

 

 

"Abby hai visto la mia sciarpa? Quella blu che mi piace tanto? Non dirmi che te la sei presa senza chiedermi il permesso. Giuro che questa volta ti faccio fuori." Sbraito mentre cerco nell'ultima anta dell'armadio, quella che ancora non avevo controllato. Nonostante mi squilli il telefono per avvisarmi dell'arrivo di un messaggio, continuo la mia ricerca. 

 

 

Mi infilo completamente con la testa nell'armadio, cercando di non mettere in disordine, impresa ardua ma fattibile in fin dei conti. Sbatto con la testa contro la mensola dell'armadio all'improvviso, ma non perchè io sia sbadata, semplicemente perchè qualcuno mi ha spinto... e quando mi volto trovo mia sorella con la mia sciarpa tra le sue perfide mani. Gliela strappo quasi dalle mani e per non litigare mi affretto a raggiungere la porta per uscire. Avviso tutti che esco e dopo aver sentito un "non fare tardi", nonostante i miei 23 anni, chiudo velocemente la porta. 

 

 

Stasera non tocca a me prendere la macchina, anzi oggi ho la fortuna di avere il passaggio, anche perchè per come sono stanca potrei addormentarmi mentre guido. Cristina si ferma a prendere anche Lauren e come al solito raggiungiamo il nostro pub preferito, dove ci aspetta il nostro tavolo. Sono anni che frequentiamo quel posto, tanto che basta avvisare il proprietario del nostro arrivo che lui fa in modo da riservarlo per noi; ci conoscono tutti lì, siamo le loro clienti preferite non solo perchè sono anni che andiamo, anche perchè tutte e tre siamo di buona forchetta. Il cuoco crea piatti squisiti, e ci ritroviamo spesso ad ordinare più del dovuto, e ciò rende felice tutto il personale del locale. 

 

 

Prendiamo posto e subito Kate ci raggiunge con i menù, così che possiamo scegliere cosa ordinare. 

 

 

"Emma, non so te, ma in questo periodo il tirocinio assorbe tutte le mie energie, tanto che la sera crollo.!" Lauren si rivolge a me, e non posso fare altro che dirle che non è l'unica ad essere sempre stanca. Per fortuna manca poco, tra 15 giorni devo dare anche l'ultimo esame e spero che la stanchezza passi affinchè ripeta senza problemi. Tra una parola e l'altra ci ritroviamo a parlare dei loro fidanzati, Matt e Jake, due persone molto alla mano e ragazzi d'oro. Nei momenti come questi mi manca James, siamo stati insieme per quasi 6 anni ed era il centro del mio vivere, fino a quando non ha deciso di continuare i suoi studi in Inghilterra. Ero disposta ad una relazione a distanza, ma a quanto pare ero l'unica con questo intento. E' stato difficile superare tutto, però mi sono fatta forza e ho deciso di riprendermi per arrivare al mio obiettivo. In questi mesi, anzi meglio dire in quest'anno, non ho frequentato nessuno, ogni volta che qualcuno mi chiedeva di uscire andavo nel pallone e rifiutavo. 

 

 

"Senti Emma, io e Lauren abbiamo organizzato un appuntamente per te con un amico di suo fratello, non puoi rifiutare. E non usare la scusa dell'esame, proprio perchè ti conosciamo abbiamo fissato la data dell'appuntamento il giorno dopo. Provaci, lui è un ragazzo fantastico te lo assicuro, lo abbiamo conosciuto per bene prima di organizzare il tutto." Dice Cristina tutto d'un fiato tenendomi le mani e guardandomi fissa negli occhi, io stordita invece sposto lo sguardo da l'una all'altra.  Dopo un'altra mezz'ora di chiacchiere, mi convincono ad accettare, anche se non avevo scampo. La serata procede tra cibo, risate e chiacchiere.

 

 

Quando metto piede in casa trovo mia sorella ancora sveglia davanti al suo pc,  mi avvicino per augurarle buona notte e mi rendo conto che sta parlando con il suo ragazzo tramite Skipe, le lascio un bacio tra i capelli e saluto Michele dallo schermo. Mia sorella Abby ha sempre avuto "relazioni" a distanza, ha conosciuto Michele in una nostra vacanza in Italia per trovare alcuni nostri parenti. Da quando si sono conosciuti non si sono più lasciati, Abby non lo sa ma tra un paio di mesi lui ci raggiungerà qui per farle una sorpresa e quando accadrà so che ad Abby verrà un infarto dalla felicità. Abby è una di quelle ragazze con un modo di fare tutto particolare, sin da quando era piccola ha manifestato la sua non passione per tagli di capelli strani, una volta rasati in una zona, l'altra volta corti dietro e lunghi avanti... poi ha deciso di farli crescere fino al seno, e da quando aveva 16 anni li tinge di bordeaux, ora 21enne li porta quasi sempre legati in trecce o cipolle a causa del suo lavoro. Mia sorella è una pasticciera, una di quelle a cui piace sperimentare, abbinare gusti particolari, decorare nel miglior dei modi; per il momento lavora in una pasticceria molto importante ma il suo sogno è quello di aprire un posto tutto suo. Un posto in cui poter assaggiare le sue creazioni, uno di quelli che ti trasmette serenità, magari un luogo di incontro per studenti o per riunioni di lavoro. Proprio come mia sorella, un posto particolare. 

 

Sin da quando era piccola ha mostrato la sua passione per i dolci, aiutava mamma con alcune preparazioni e alla tenera età di 13 anni mia madre le ha dato il via libera di utilizzare da sola i fornelli. Mio padre a lavoro, io e mia madre a fare la spesa... torniamo a casa e Abby era tutta felice dal momento che aveva preparato i cookies. La prima ad assaggiare fu mamma, un boccone che mandò giù a fatica. La piccola Abby invece di 5 grammi di bicarbonato ne aveva messo 50 grammi, quei biscotti furono buttati ma ciò non fermò l' imbattibile Abby.

 

Mi fermo a raccogliere un post-it e una penna, inizio a scrivere tutto ciò che devo ripetere per l'esame così domani mattina ho un lavoro già fatto. Attacco il post-it sulla copertina del mio quaderno dei riassunti e schemi, e finalmente posso andare a dormire.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo lunghi giorni tra tirocino e studio, studio e tirocinio, il fatidico giorno dell'ultimo esame è arrivato, ed ho più ansia del solito. Proprio perchè è l'ultimo ho paura di mandare all'aria la mia media dei voti. E quando ho l'ansia inevitabilmente ho i crampi allo stomaco, cosa che porto con me dal liceo, neanche una camomilla placa il dolore. Ormai sono abituata. Non oso immaginare cosa succederà alla laurea (mini laurea). Forse è meglio non pensarci in questo momento, altrimenti alimenterei la mia ansia. Infilo le cuffiette e faccio partire la mia playlist dedicata agli esami che mi fa calmare in qualche modo e allo stesso tempo mi fa sentire piena di energie, abitudine iniziata al liceo ... poi da quando ho iniziato gli esami universitari è diventata indispensabile. In questa playlist si trovano canzoni di ogni genere, canzoni che non hanno senso ma hanno ritmo, canzoni con un significato profondo, insomma di tutto e di più. Prendo le ultime cose che mi servono per questa giornata e alle 7 in punto esco di casa, salgo sul pullman che fa proprio una fermata davanti alla sede dell'Università, una vera fortuna soprattutto quando non vuoi prendere la macchina. Prendo posto prima che l'autista parta altrimenti potrei perdere l'equilibrio, come qualche volta è capitato. Non sono imbranata, solo che quando sono distratta o vado a sbattere contro qualcosa o cado. Una delle cose brutte agli esami è che sai l'ora in cui ti devi trovare in aula, ma non sai mai a che ora finirai. Questo esame è quello decisivo. Non sarà solo teorico ma anche pratico, così valuteranno ciò che abbiamo appreso in questi anni. Non voglio peccare di presunzione, sia chiaro, però credo di essere molto brava per questo quando arrivo davanti all'aula inspiro ed espiro per un paio di volte, per calmare i battiti accelerati del mio cuore, per poi entrare e aspettare il mio turno. L'esame ha inizio alle 9, e il professore puntualissimo inizia a chiamare in ordine alfabetico peccato che il mio cognome inizi con la P e prima di me ci sono moltissime persone, molti tra i quali sono qui per ripetere l'esame per la seconda volta. "Peterson, Emma Peterson tocca a lei!" annuncia l'assistente del professore alle 16.30. --------------- "Sono a casa bella gente!" urlo appena metto piede in casa, lascio lo zaino all'ingresso sapendo che mia madre avrà da ridire e mi dirigo in cucina per fare lo spuntino dell 18.00... Dopo quasi 45 minuti di esame il professore ha deciso che ero preparata e che avevo superato alla grande l'esame. Apro il il mobile dove abbiamo tutte le schifezze e prendo una crostatina al cioccolato, ho bisogno di ingerire zuccheri in grandi quantità. Neanche il tempo di dare il primo morso alla crostatina che tutti si precipitano in cucina per sapere, compreso il cane che invece mi guarda con occhi languidi e spera che faccia cadere un bel pezzetto di crostatina in modo da mangiarla lui. "30 e lode. Sono contentissima, anche se mi mancano pochissime ore di tirocinio possono iniziare a dedicarmi alla tesi, così ho quasi finito" "Che brava la mia bambina, hai deciso se continuare con la specializzazione?" si complimenta con me mio padre, ma allo stesso tempo pensa già al dopo laurea. "Mi piacerebbe molto continuare e lo sapete, quindi appena finirò con la laurea, mi iscriverò alla specializzazione." annuncio, anche se ne erano già a conoscenza. Mia mamma ha un sorriso a 32 denti sul volto, mia sorella come sempre mi riprende con il suo telefono e sono sicura che questo video finirà sul suo instagram. Ci spostiamo sul divano del salotto per continuare a parlare un pò di tutto, dal lavoro di mia sorella che procede alla grande a quello di mio padre, delle varie faccende che mia madre ha svolto durante il giorno e di alcuni scoop su mio cugino che ha pianificato la proposta di matrimonio per la fidanzata, e siamo tutti molto contenti ed impazienti. Dopo aver cenato metto il guinzaglio al cane e lo porto fuori per una passeggiata, di sera è piacevole camminare anche se con Axel si ha un passo accelerato. Da: Cricri<3 Ho appena letto del tuo voto, grande ragazza! Dobbiamo uscire per festeggiare al più presto, mi raccomando domani non dare buca a Derek, ti aspetta alle 21 al nostro pub, ti accompagno io. XoXo Decido di risponderle subito, così non inizierà a inviarmi messaggi su messaggi e una volta stanca inziare a chiamare. A: Cricri<3 Agli ordini , capitano! Per farvi perdonare alla prossima uscita offrite voi, così imparate ad organizzarmi appuntamenti con ragazzi che non conosco!!! Meglio se faccio un altro giro dell'isolato, così scarico la tensione e poi di sicuro il cane apprezzerà di dare un'altra annusatina qua e là. --------------------------------------- "Buongiorno Emma, penso sia arrivato il momento di svegliarsi e di alzarsi da questo letto. E' quasi ora di pranzo e vorrei una mano a finire di preparare prima che tuo padre rientri da lavoro." Dice la mia dolce mamma dopo aver aperto tende e finestre, perchè la stanza ha bisogno di cambiare aria. Mi rigiro nel letto per altri dieci minuti prima di trovare la forza di alzarmi, sono stati giorni intensi e per fortuna mi mancano solo quattordici giorni di tirocinio a partire da dopodomani. Ci hanno concesso qualche giorno di riposo in modo da riprendere alla grande, e devo dire che ci sta un pò di riposo. Quando entro in cucina sento un buon profumino e non vedo l'ora di mangiare, alzo il coperchio dalla padella e noto che mamma sta preparando il risotto alla zucca, una delizia come lo fa lei. Ho già l'acqualina in bocca. "Emma per favore gira nel risotto, io nel frattempo apparecchio la tavola". Sorrido, me l'ha chiesto solo per farmi felice, adoro girare il risotto. E' una cosa strana, lo so, alcuni dicono che è stancante stare sempre a girare, ma non ci posso far niente se mi rilassa. Mia madre è una casalinga a tutti gli effetti, ma avendo origini italiane il suo forte è la cucina. Quando cucina ci mette il cuore, e questo è uno degli ingredienti necessari affinchè il piatto riesca. Il cane inzia ad agitarsi, ad andare avanti e indietro e questo vuol dire che mio padre è di ritorno. Infatti dopo poco mio padre entra in casa fischiettando una delle canzoni che sicuramente avrà sentito per radio, saluta mia madre e poi raggiunge me per lasciarmi un bacio sulla guancia. "Come è andata a lavoro?" Chiede la mamma mentre mette l'acqua a tavolo. "Bene, oggi è stato molto tranquillo." Mio padre è un dottore, un medico generico. All'inizio volevo seguire le sue orme, poi ho cambiato idea quando mia nonna fece riabilitazione per il braccio. Ero passata da lei un pomeriggio per stare un pò insieme, non sapendo che doveva fare fisioterapia, così mi sono seduta e ho osservato per tutto il tempo la fisioterapista come si muoveva e tutto ciò che faceva fare alla nonna. Dopo aver controllato la cottura del riso spengo il fornello, e porto la padella in tavola dove mamma fa le porzioni. Mentre mangiamo parliamo del più e del meno, e li metto a conoscenza che questa sera ho un appuntamento gentilmente organizzato dalle mie amiche. Mia madre l'ha presa a ridere mentre mio padre non sa cosa dire, insomma posso avere anche 23 anni ma sarò sempre la sua bambina. Non si direbbe, ma mio padre ha sofferto quanto me quando James ha deciso di lasciarmi per andare fuori. Si era affezionato a quel ragazzo tanto che lo trattava come un figlio, e poi diciamo la verità tutti i genitori non vorrebbero mai vedere i propri figli soffrire per amore. Una volta finito il pranzo, aiuto mia madre a mettere in ordine e prima di scappare in camera per riposarmi e organizzarmi per questa sera, rubo dal mobile una barretta di cioccolata e un pacchetto di cookies che nascondo abilmente sotto il maglioncino. Decido di mangiare prima i cookies, mentre leggo le news su internet. Uhm, Kate Middleton ha partorito il suo terzo figlio, di sicuro sarà bello quanto gli altri. Qui dicono che i nomi quotati sono Albert, Arthur, James, Frederick o Philip; bene di questi cinque nomi solo due mi piacciono. "Pronto?" Rispondo al telefono senza vedere chi sia e dopo non so quanto tempo. "Emma sono le 19, vai a farti una doccia e anche uno shampoo, vestiti e fatti bella! Tua sorella mi ha detto che dormivi, quindi ho pensato di farti da sveglia." La voce di Cristina riecheggia nella mia testa, alzo la testa dal cuscino, allontano il telefono dall'orecchio per verificare l'ora e non ci posso credere. Due minuti fa stavo leggendo le notizie e invece mi sono addormentata come una pera cotta. Saluto Cristina e vado a prepararmi. ——————————— Alle 20.45 sono già seduta in macchina con Cristina, la quale non fa altro che lamentarsi di come mi sono vestita, secondo lei dovevo mettere un vestito. Ma siamo in piena Gennaio, non morirò di freddo per conoscere un ragazzo. E poi mi sono vestita in modo carino, un pantalone nero che delinea le mie curve e una camicia bordeaux con parti in pizzo che mettono in evidenza il mio seno. Niente di volgare ma neanche casto, una via di mezzo. "Appena entri vai al nostro tavolo, lo troverai lì. Mi raccomando se ti offre un passaggio a casa accettalo, proprio per questo ti sto accompagnando io." Inizio a sentirmi male, la testa mi gira e lo stomaco brucia. Maledetta ansia. Quando parcheggia fuori al pub, mi sforzo a tranquillizzarmi, mi faccio coraggio e scendo dall'auto. Appena entro saluto i camerieri che incontro mentre mi dirigo da Derek, e hanno un'espressione divertita in volto. Noto un ragazzo seduto di spalle al tavolo, con una postura perfetta che le mette in risalto. "Derek?" chiedo al ragazzo che mi è di fronte, non sapendo se effettivamente sia lui. "In persona, e tu devi essere Emma. Wow, mi avevano detto che eri una bella ragazza, ma bella è riduttivo, sei bellissima." dice mentre mi saluta con un bacio sulla guancia, prima di prendere posto a tavolino. Ammetto che è un bel ragazzo, il suo viso perfetto, i suoi occhi celesti. Potrebbe piacermi. Mentre mangiamo mi racconta che studia legge e punta a diventare un avvocato di successo, è figlio unico ma ha due cani, ed è stato mollato dalla ragazza perchè lui parlava di volere una famiglia numerosa ovviamente dopo aver finito l'università e iniziato a lavorare. Anche io gli racconto qualcosa di me, con lui parlare è piacevole e ti viene quasi in automatico. Derek è un ragazzo molto solare, sorride spesso e ti mette a tuo agio, non fa mille domande quando gli racconto di James ed ha un sorriso bellissimo. A fine serata insiste per accompagnarmi a casa e si rifiuta di farmi tornare in taxi, mi ha convinta dicendomi che potrei incontrare qualcuno che potrebbe approfittarsi di me. Si è fatto molto tardi in effetti, ce ne siamo resi conto solo quando il proprietario ci ha avvisati che stavano per chiudere, mi ha aiutata a mettere il cappotto e poi ha anche pagato lui la cena. Quando ferma la macchina fuori casa mia realizzo di esser stata bene con lui e che lo vorrei conoscere di più. "Mi lasci il tuo numero, Emma? Vorrei vederti una seconda volta." dice mentre, senza staccare i suoi occhi dai miei, prende il suo telefono dalla tasca interiore del cappotto. Lascia scivolare il telefono nelle mie mani e gli salvo il mio numero in rubrica. "E' stata una serata molto bella, farebbe piacere anche a me vederti di nuovo quindi aspetto un tuo messaggio o una tua chiamata. Ora vado che si è fatto tardi, alla prossima Derek." E prima di andarmene gli lascio un bacio sulla guancia. Raggiungo la porta di casa quando Derek mi chiama così mi volto e lo trovo a due centimetri da me. "Ho dimenticato qualcosa nella tua macchina?" Chiedo non capendo. "In realtà volevo darti la buona notte." E mi ruba un bacio a stampo. "Buona notte Emma." "Buona notte Derek." SPAZIO PER ME Ciao a tutti, vorrei solo dire che questa storia è frutto della mia immaginazione, anche se ho preso spunto da una serie televisiva non è identica e precisa. Spero vi piaccia e mi farebbe piacere ricevere un vostro parere, per qualsiasi cosa contattatemi, voglio migliorarmi 😊

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