Best (LOVE) Friend

di pikychan
(/viewuser.php?uid=148371)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Past remember ***
Capitolo 2: *** Present cream ***
Capitolo 3: *** Future lovely ***



Capitolo 1
*** Past remember ***


Best (LOVE) Friend

Past remember

Nella regione di Kalos, in un bosco poco distante da Fluxopoli, un gruppo di amici sta percorrendo quei pochi metri che li separano dalla città.

Sono quattro: due ragazzi e una ragazza, poi c’è una bambina bionda che sicuramente è la sorellina minore di uno del gruppo.

Il ragazzo dalla carnagione un po’ più scura che indossa un cappello rosso sembra ansioso di arrivare in città. Nei suoi occhi si legge l’entusiasmo inconfondibile di chi non vede l’ora di affrontare una sfida.

«Andiamo, settima palestra arriviamo!» esclama il ragazzo alzando il braccio al cielo per poi cominciare a correre lasciando indietro gli altri.

Si chiama Ash Ketchum e sta viaggiando da anni con il solo scopo di diventare Maestro Pokémon.

Per ora sta viaggiando a Kalos insieme a Lem, Clem e Serena. Possiede già sei medaglie, ma deve conquistarne altre due per accedere alla tanto agognata Lega Pokémon.

«Aspettaci Ash!» si lamenta ragazza prendendo a correre a sua volta.

Serena è una Performer Pokémon. Ha iniziato a viaggiare quando ha saputo che Ash stava viaggiando a Kalos.

La storia è questa: i due si sono conosciuti da piccoli al campo estivo. Serena era caduta, così Ash l’aveva aiutata. Da quel momento la ragazza ha una cotta per lui e conserva gelosamente il fazzoletto che gli aveva dato quel giorno… o meglio, conservava. Quando ha raggiungo Ash gliel’ha restituito chiedendogli se si ricordava di lei. Tuttavia lui non si ricordava per niente, comunque Serena ha deciso ugualmente di viaggiare con lui - Lem e Clem - nella speranza di riuscire un giorno a dichiarargli i suoi veri sentimenti.

«Siete lenti, metteteci un po’ di brio!» scherza Ash voltandosi a un certo punto senza smettere di correre.

«Attento Ash!» grida poco dopo Serena.

L’Allenatore si volta confuso, ma non fa in tempo a fermarsi finendo per sbattere contro un albero.

L’impatto provoca una caduta istantanea.

«Ahi! Che botta...» si lamenta massaggiandosi la testa.

Da dietro l’albero spunta la testa di un Pokèmon che con un balzo salta fuori del tutto attirando l’attenzione del ragazzo.

«È un Buneary...» emette stupito ricordando di non averne visti finora a Kalos.

Buneary sorride facendo il suo verso per poi balzare via.

«Ash!» chiama Serena mentre lei e gli altri corrono verso di lui. «Va tutto bene?!» gli chiede agitata.

«Sì, tutto bene.» si sbriga a dire per poi tornare a guardare nella direzione presa dal Pokémon.

«Meno male...» sospira la ragazza sollevata.

Lem vede che l’amico è distratto da qualcosa, tuttavia non si spiega che cosa sia dal momento che nel punto che ha catturato la sua attenzione non c’è niente.

«Tutto bene Ash?» domanda non riferendosi esattamente al suo stato di salute.

«Credo di sì....» risponde senza però distogliere lo sguardo.

«Quello è un Buneary!» esclama Clem entusiasta vedendolo in lontananza.

«Lo conosci?» si stupisce l’Allenatore.

«Altro che, c’è ne sono parecchi in questa stagione.» spiega il l’amico al posto della sorellina.

Ash lo guarda per un momento, poi torna a guardare in avanti con aria pensosa.

«Io invece non ne ho mai visti prima!» esclama entusiasta Serena. «Ho un’idea, perchè non lo seguiamo?» propone alzando l’indice.

«Eh?!» emette Ash voltandosi immediatamente. «La mia medaglia...» continua lasciando cadere la testa in avanti sconfitto.

«Non fare così Ash, è solo una piccola deviazione...» cerca di tirargli su il morale Lem con un sorriso sforzato.

«Allora andiamo!» esclama la più piccola del gruppo cominciando a correre.

«Andiamo!» le fa eco Serena seguendola a ruota.

Il ragazzo biondo invece aspetta che l’amico si riprenda. Purtroppo quando Ash ha un piano preciso e viene stravolto è difficile fargli tornare il buonumore.

«Su Ash, dobbiamo andare anche noi.» lo avverte Lem.

«Uff, perchè le ragazze riescono sempre ad ottenere quello che vogliono?» domanda lamentarsi tra sé e sé.

«Uhm...» emette l’amico pensandoci su seriamente. «Credo sia per il loro carisma naturale.» conclude poi.

A quel punto Ash rialza la testa deciso.

«Va bene, andiamo anche noi.» dice.

I due si incamminano, però decidono di prendersela comoda. Dopotutto quelle davvero interessate sono Serena e Clem.

«Sai, quel Buneary mi ha fatto tornare in mente una cosa.» dice Ash quasi subito.

«Dici davvero?».

«Sì!» esclama convinto. «Uhm… cos’era?» pensa ad alta voce.

L’Allenatore incrocia le braccia sovrappensiero. Nel profondo sa cos’è, per questo si meraviglia tanto di non riuscire a ricordarselo! È come se l’avesse sulla punta della lingua!

Gli fa una tale rabbia...

«Vedrai che ti tornerà in mente.» cerca di rassicurarlo l’altro vedendo la sua reazione di rabbia verso sé stesso.

Mentre i due continuano a camminare spunta di nuovo davanti a loro Buneary, così si fermano confusi.

«È ancora lui!» esclama subito Ash.

Il Pokémon sorride e fa un occhiolino indirizzato a Pikachu, poi balza di nuovo via.

«Pika pika...» emette il Pokémon confuso dalla spalla del suo Allenatore.

«Ash, sicuro di non conoscerlo?» gli chiede Lem a questo punto.

«Uhm...» emette ancora pensoso. «Tutto questo mi ricorda qualcosa...»

Lem fa un sorriso imbarazzato che l’amico non può vedere a causa degli occhi chiusi, poi all’improvviso un’ombra si posa su di loro attirando la sua attenzione. Guarda in cielo e vede l’inconfondibile mongolfiera del Team Rocket.

«Ash, guarda!» esclama indicandola.

«Eh?» apre gli occhi. «Il Team Rocket?!» esclama sorpreso.

«Buneary!?» chiama una voce femminile che si avvicina sempre di più.

La voce risuona talmente familiare nella testa di Ash che si volta sorpreso a guardare imbambolato.

La ragazza sbatte contro l’Allenatore, così tutti e due finiscono a terra.

«Cosa, Ash?...!» si lascia sfuggire la ragazza.

Ash la guarda completamente spiazzato, dalla sorpresa non riesce più a muoversi… non può credere che Lucinda sia veramente lì!

«Ash?» lo richiama lei dopo un po’ non avendo ricevuto alcuna risposta.

«Quindi voi due vi conoscete?» prendere parola Lem.

Lucinda rialza in piedi e vede Lem, così decide di presentarsi.

«Ciao, io sono Lucinda.»

«Lucinda? Ma come puoi essere qui!?» esclama Ash, a scoppio ritardato, dopo essersi alzato.

«Finalmente!» si lascia scappare scocciata. «Cosa intendi con come puoi essere qui?!» continua offesa.

«Intendevo… cosa ci fai qui?» si corregge tornando a calmarsi.

«Sono in esplorazione.» spiega orgogliosamente. «Ma ora non ho tempo, il Team Rocket mi dà la caccia e io non riesco a trovare Buneary!»

«Ecco! Lo dicevo che era troppo familiare!» dice entusiasta Ash.

Lucinda intanto si rimette a correre e quando Ash se ne accorge è già a metà strada.

«Ehy, aspetta!» esclama cominciando a correre nella speranza di raggiungerla.

«Ash aspetta!» gli fa eco l’altro seguendolo.

Intanto in cielo Jessie sta controllando la situazione nel bosco, mentre James sta leggendo attentamente un libro.

«È impossibile! Dove si sono cacciati?!» strilla Jessie. «È tutta colpa tua che sprechi tempo sui libri!» si volta verso il ragazzo.

«Mia?! Sto ancora studiando il copione per la prossima scena!» si difende James.

«Volete finirla? Per questa storia non è stato scritto un copione, lo volete capire?» spiega Meowth con le braccia conserte.

I due si guardano confusi e tornano a guardare il Pokèmon.

«E allora come facciamo scusa?» prende parola la ragazza del trio.

«Non ci resta che improvvisare.» risponde Meowth.

«Ma io non sono bravo in queste cose.» commenta James demoralizzato. «E poi noi siamo solo dei personaggi animati, se non ci dicono cosa fare non possiamo fare niente.»

«Tranquilli, se sapremmo ispirare l’autore con la nostra presenza sicuramente ci dirà che fare.» tranquillizza ancora il Pokèmon a braccia conserte con aria orgogliosa.

«Team Rocket, ridatemi Buneary!» esclama Lucinda dal basso.

«Visto?» dice Meowth interrogativo.

Jessie e James si affacciano furtivamente alla mongolfiera per non farsi vedere.

«Sì, ma quella è la bamboccia di Sinnoh, possibile che ancora oggi ci sia qualcuno che la citi nelle sue storie?» domanda stupito James affacciandosi.

«Beh, bisogna ammettere che ai tempi di Sinnoh eravamo molto popolari.» commenta Jessie.

«Comunque sia adesso sappiamo quello che dobbiamo fare.» si intromette nuovamente Meowth.

«Giusto! La pagina comincia a prendere forma!» esclama il ragazzo entusiasta.

«Che vi avevo detto?» incrocia le braccia orgogliosamente il Pokèmon.

«Si può sapere che sciocchezze state dicendo?! Ridatemi Buneary!» urla spazientita Lucinda.

«Non l’abbiamo ancora catturato bamboccia!» esclama James.

«E anche se ce l’avessimo non te lo ridaremmo.» aggiunge Jessie.

Intanto nel bosco il Pokèmon balza fuori da un cespuglio e salta in braccio alla padroncina.

«Buneary!» emette lei entusiasta.

«Eccolo!» dice Meowth.

«È saltato fuori!» gli fa eco l’amico.

«Cosa dice il copione?!» chiede Jessie ansiosa.

James sfoglia il libro. «Dunque, non ne sono sicuro, ma a questo punto liberiamo la Manona Meccanica!».

«E sia!» approva la ragazza.

«Sganciamo la mano!» annuncia Meowth premendo un pulsante rosso su un telecomando.

La mano si allunga veloce verso Lucinda e Buneary.

La ragazza cerca di schivare tutta le sue mosse, ma a un certo punto si ritrova completamente bloccata.

«Pikachu, usa fulmine!» si sente ordinare.

Il fulmine invade la mano e l’intero Team Rocket riceve una potente scarica elettrica.

«Ma come è possibile!» strilla Jessie.

«Sarebbe più strano il contrario, la mano è fatta di metallo!» spiega il Pokèmon.

James indica con il dito un punto della pagina dove viene spiegato. «In effetti qua c’è scritto...».  

«E non potevi dirlo subito!?» gli urla in faccia la ragazza.

«E secondo te sarebbe cambiato qualcosa?!» le tiene testa l’altro.

Ash corre da Lucinda per accertarsi che stia bene.

«Ash!» esclama sorpresa e felice. «Mi hai seguito?»

«Certo, non potevo lasciarti andare così.» dice lui ovvio.

«Ash…! Ragazzi....!» si trascina Lem per la fatica.

«Lucinda, vai con Lem!» ordina il ragazzo serio.

Lucinda lo guarda altrettanto seria e fa cenno di sì con la testa.

«Andiamo Lem!» esclama correndo da lui.

I due corrono fino ad essere al sicuro, ma poco dopo la distanza si allunga a causa della stanchezza di Lem. Il ragazzo infatti si ferma e si piega sulle ginocchia col fiatone.

«Tutto bene?» chiede Lucinda voltandosi a guardarlo.

Il ragazzo anche se avrebbe voluto non riesce a rispondere per via del fiatone, così Lucinda decide di avvicinarsi.

«Ti porti dietro troppe cose.» gli fa notare dal momento che sulla schiena ha uno zaino che ha tutta l’aria di essere pesantissimo. «Va meglio?» domanda anche se vede che la situazione non è molto cambiata.

«Scusami, ti sto rallentando...» rialza la testa in imbarazzo.

Lucinda fa cenno di no con la testa.

«Non ci pensare, andiamo solo di passo.» dice comprensiva.

I due ricominciano a camminare, ma stavolta senza fretta.

«Scusa ancora...» dice Lem ancora un po’ a disagio.

«Ti ho detto di non preoccuparti!» dice lei un po’ spazientita. «Piuttosto, dove stiamo andando esattamente?» chiede tornando del tutto calma.

«Da Clem e Serena.» risponde Lem.

L’espressione della ragazza si fa da subito curiosa.

«E chi sono?»

«Clem è mia sorella minore e Serena è un’amica.» spiega.

«Un’amica?» ripete sospettosa.

Il ragazzo diventa rosso dall’imbarazzo.

«C-certo! Viaggiamo tutti insieme!» esclama nel panico.

«Ah, capisco.» dice.

Stranamente ora si sente triste, non capisce nemmeno lei bene il perché. Forse è solo nostalgia, ma quelle parole sono bastate a farla sentire inutile.

«Tutto bene?»

«Sì, è solo che una volta eravamo io e Brock a viaggiare con Ash.» dice sorridendo in modo forzato.

Lem non nasconde la sua confusione, Ash non aveva mai detto loro di aver già viaggiato prima. Un po’ lo immaginava, ma era convinto che nel caso avesse sempre viaggiato da solo. Quindi che ora Lucinda gli abbia detto come stanno realmente la cose gli fa strano. Ha sempre visto Ash come un Allenatore forte e indipendente che non ha bisogno di niente e di nessuno… a questo punto si chiede se davvero sia così dal momento che Lucinda sembra essere molto legata a lui.

«Brock è un nostro caro amico, preparava dei pranzi eccezionali.» aggiunge ormai impressa nei ricordi.

Lucinda e Lem arrivano davanti a una siepe con un grosso buco al centro che dà su un prato fiorito. Si fermano un attimo ad ammirare il posto, ma non passa molto tempo prima che una bambina bionda si avvicini a loro.

«Finalmente fratellone!» esclama spazientita.

«Che succede?» arriva Serena dalle loro spalle. «Dov’è Ash?» continua in ansia.

Serena si accorge di Lucinda e non può fare a meno di sgranare gli occhi.

«Chi sei?» domanda Clem.

«Ciao, mi chiamo Lucinda.» si presenta sorridendo.

La bambina la guarda sgranando gli occhi, prova un po’ di soggezione davanti a una persona così sorridente.

«Lucinda è un’amica di Ash, l’abbiamo incontrata poco fa.» prende parola il ragazzo.

Clem nota il Buneary tra le braccia della Coordinatrice e subito i suoi occhi iniziano a brillare.

«Che carino!» esclama.

«Quindi era il tuo Buneary?» emette stupita Serena.

«Posso accarezzarlo?» chiede la piccola Clem avvicinandosi.

«Certo.» acconsente Lucinda dandole il Pokémon in braccio.

«Quindi… sei un’amica di Ash?» chiede invece un po’ timorosa la ragazza.

Questa storia non le piace… un’amica di qui non sapeva neanche l’esistenza è un fattore che non aveva considerato… forse però tutto sommato non ha poi da preoccuparsi più di tanto, se Ash non ha mai parlato di lei significa che non la reputa così importante, no?

«Sì, ci siamo conosciuti a Sinnoh.» sorride.

Comunque Serena non si sente affatto tranquilla, la presenza di Lucinda la mette estremamente a disagio.

Sembra proprio il tipo di ragazza che potrebbe piacere ad Ash: loquace, viaggiatrice… insomma, una grande minaccia.

«E Ash dov’è finito?» prende parola Clem.

«Sta lottando con il Team Rocket.» spiega il fratello.

«Come? Lo avete lasciato da solo?!» esclama Serena preoccupata.

«Ci ha detto lui di andarcene...» spiega il ragazzo biondo.

«Io vado a cercarlo!» avverte Lucinda prima di cominciare ad andare.

«Aspetta!» esclama Serena appositamente forte per fermarla.

La ragazza si ferma all’istante confusa.

«Perchè?»

Segue un momento di silenzio.

In realtà Serena non vuole dirle niente, lei vuole solo che non torni da Ash. Non ha paura di ammetterlo a se stessa. È egoista, ma davvero non vuole. Non vuole perdere Ash...

«S-stai dicendo che Ash non riesce a cavarsela da solo?...» chiede cercando di mantenere un tono provocatorio.

La ragazza dagli occhi blu continua a guardarla confusa, perché fermarla per una sciocchezza del genere? Dovrebbe arrabbiarsi come una furia perchè non ha capito niente? No, sa che non pensa davvero quello che ha detto...

«Ehy ragazzi!» esclama Ash arrivando da loro.

«Ash!» esclama Serena correndo da lui.

Anche gli altri corrono, ma Lucinda no. È ancora impressa nei suoi pensieri e a dirla tutta anche un po’ offesa… ha la sensazione di non essere molto simpatica a Serena...

«Come stai?!» domanda Serena ancora preoccupata.

«Benissimo, non dovete preoccuparvi.» rassicura. «Allora Lucinda, come ti trovi a Kalos?» chiede andando verso di lei.

«Tutto bene fino adesso!» si riprende. «Ho un sacco di posti da visitare e poco tempo.»

«Se vuoi posso farti da guida.» propone.

«Tu? Ma se anche tu sei in viaggio...» lo prende in giro con aria scherzosa.

«Ehy...» emette lui un po’ offeso.

«Sì Lucinda! Potresti venire con noi!» si intromette Clem.

«Io non penso sia una buona idea...» si lascia volontariamente sfuggire Serena.

Tutti la guardano confusi.

«Perché?» chiede poi l’Allenatore.

«Beh, Lucinda vorrà sicuramente visitare i posti migliori di Kalos… noi invece stiamo andando alla palestra...» si inventa per non far brutta figura.

«Grazie Serena, è gentile da parte tua preoccuparti tanto.» le sorride sinceramente Lucinda.

In realtà sa bene che Serena non la vuole tra i piedi, ma preferisce non farci caso… o meglio, non farlo notare agli amici, perché… perché lei è fatta così! Non vuole discussioni o litigi inutili. Vorrebbe solo poter essere amica di tutti loro.

«No Lucinda, vieni con noi!» la supplica la piccola Clem andando verso di lei a braccia aperte e abbracciandola.

«Su Clem, non fare i capricci!» la rimprovera il fratello.

Lucinda si abbassa sulle ginocchia per guardarla meglio.

«Clem, ti prometto che ci rivedremo ancora prima che io riparta.» le sorride accarezzandole la testa.

«Quindi non vieni con noi?» chiede Ash deluso.

«No.» risponde alzandosi. «Vado a visitare ancora un po’ Kalos.»

«Mi mancherai...» dice l’Allenatore con un filo di voce e la testa abbassata.

Si potrebbe pensare abbia abbassato la voce per l’imbarazzo, ma conoscendolo per lui è una cosa normale fare un commento del genere così alla leggera.

«Su Ash, non farla tragica, come hai fatto senza di me per tutto questo tempo?» scherza lei.

Infatti Lucinda l’ha capito subito che Ash non intende chissà cosa. Sicuramente presto si distrarrà e non si ricorderà neanche più che si sono rivisti.

«Buona fortuna Lucinda!» augura la bambina quasi in lacrime.

«Grazie Clem.» sorride tornando a guardarla. «Su Ash! Vinci tutte le medaglie e ci rivedremo alla Lega!» aggiunge rivolgendosi di nuovo a lui.

Il ragazzo rialza la testa sgranando gli occhi.

«Davvero verrai a vedermi?!» esclama stupito.

«Naturale, non deludermi quindi.» dice orgogliosamente lei a testa alta.

«Non ti deluderò!» assicura entusiasta.

«Ciao Lucinda!» saluta Serena con la mano.

«Abbi cura di te!» le fa eco Lem.

La ragazza li guarda accennando un sorriso e dopo averli salutati con la mano riparte.

Un po’ le è dispiaciuto lasciare di nuovo Ash. Una parte di lei vorrebbe restare, ma l’altra al contrario non vede l’ora di partire e vedere posti nuovi.

Dopotutto ha aspettato Ash per quanto? Cinque anni? Sei? Forse anche di più.

Adesso tocca a lei farsi aspettare, o meglio, non ha intenzione di farsi desiderare o cose del genere. Semplicemente ha capito che per il momento preferisce visitare nuovi posti per la regione di Kalos.

Poi si rivedranno alla Lega Pokémon, gliel’ha promesso. Quindi senza rimpianti può dire che riparte.

Verso nuove avventure.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Present cream ***


Present cream

In primo piano ci ritroviamo a vedere le otto scintillanti medaglie delle palestre di Kalos: la Medaglia Insetto, la Medaglia Rupe, la Medaglia Lotta, la Medaglia Pianta, la Medaglia Voltaggio, la Medaglia Folletto, la Medaglia Psico e infine la Medaglia Iceberg. Sono accuratamente riposte nell’apposito PortaMedaglie sembra che qualcuno le stia osservando con attenzione...

«È fatta.» commenta Ash con un filo di commozione nella voce. «Da oggi sono ufficialmente un partecipante della Lega Pokémon!» conclude entusiasta lanciando un pugno al cielo.

«Congratulazioni Ash!» sorride Serena.

«E questo significa anche che presto rivedremo Lucinda!» precisa Clem che non aveva mai dimenticato la ragazza e le sue parole.

Serena dalla sorpresa e diventa subito nervosa.

«Ma Clem, probabilmente sarà tornata a Sinnoh...» dice facendo un sorriso forzato.

L’Allenatore seppur non avesse ascoltato bene si volta.

«È vero, Lucinda ha promesso di venire a vedermi.» ricorda pensoso.

«Non fare il finto tonto Ash, negli ultimi mesi l’hai menzionata spesso.» lo guarda accigliata la piccola Clem.

«Dici davvero?» domanda il ragazzo sorridendo imbarazzato.

«Comunque sia per arrivare alla Lega Pokèmon dobbiamo attraversare la Via Vittoria del percorso 2xx.» annuncia Lem guardando la cartina.

«Ok, andiamoci subito!» esclama la bimba bionda.

«S-subito?» farfuglia Serena sempre più nervosa.

«Non c’era anche il Viale Dei Pokèmon da queste parti?» chiede all’improvviso Ash.

Lem guarda ancora la cartina, poi alza nuovamente lo sguardo sugli amici.

«Sì, non è lontano da qui, potremmo anche andarci.» dice.

«Sì, andiamoci!» incoraggia la ragazza contenta del nuovo programma.

«Uffa, ma io voglio rivedere Lucinda!» si lamenta la bimba.

Gli amici si incamminano e non impiegano molto tempo per arrivare alla valle.

Appena entrano notano che l’erba è invasa da tantissimi fiori gialli e che uno Snorlax giace addormentato sotto due tronchi rialzati.

«Wow, è veramente un posto meraviglioso...» si lascia sfuggire Ash mentre si guardano intorno.

«Ash!» lo richiama qualcuno.

Lui si volta stupito e finalmente riesce a capire di chi si tratta.

«Meringa!» esclama sorpreso di vederla.

«È passato un po’, eh?» dice lei sorridendo.

«Cosa ci fai qui?»

«Potrei farti la stessa domanda, sai?» scherza. «Passo sempre a fare un saluto a Snorlax prima di ripartire.» spiega spostando lo sguardo sul Pokèmon.

«Quindi quello Snorlax è tuo?» si intromette Clem.

«Non proprio, vengo qui fin da piccola e Snorlax mi si è affezionato molto.» risponde sempre con il sorriso sulle labbra.

«Stai per partire quindi?» domanda l’Allenatore curioso.

«Sì, vado ad assistere alla Lega Pokèmon.» risponde senza trasparire nessuna emozione particolare.

«Dici davvero?!» esclama stupito. «Allora ci rivedremo prestissimo!».

«Certo.» ride lei. «E poi ci vado anche per accompagnare un’Allenatrice.».

«Un’Allenatrice?» ripete il ragazzo confuso.

«Meringa…!» chiama qualcuno correndo nella loro direzione.

La ragazza si blocca di colpo quando vede gli amici e loro la guardano sorpresi.

«Lucinda!» esclama la bimba bionda cominciandole a correre incontro.

«Aspettami!» le fa eco Ash correndo a sua volta.

«Ciao, non mi aspettavo di vedervi qui.» sorride Lucinda. «Ciao Lem!» saluta con la mano.

Lem ricambia sorridendo, poi subito accanto a lui vede anche la ragazza del gruppo. Si scambiano una breve occhiata… dovrebbe salutarla? Si è accorta di non ricordarsi il suo nome… in più l’ultima volta non le ha dato l’impressione di starle tanto simpatica…

«Questa sì che è una sorpresa, voi vi conoscete?» sgrana gli occhi Meringa.

«Sì, io e Ash ci siamo conosciuti a Sinnoh.» spiega Lucinda.

«A Sinnoh, eh?» si ripete guardando in alto con un dito sulle labbra.

«Allora non sei ripartita!» dice felice la piccola.

«No, non l’avrei mai fatto.» le sorride intenerita.

Lucinda vede con la coda dell’occhio Serena che la guarda in modo piuttosto ostile, così decide di salutarla.

«Ciao!» esclama sorridendo forzatamente.

«Ciao!» dice a sua volta l’altra sorridendo in modo altrettanto forzato.

«Sentite, qua abbiamo finito, che ne dite di andare tutti insieme da qualche parte?» prende parola Meringa.

«Ci sto! Dove si va?» risponde prontamente Ash.

«Secondo la mappa c’è una gelateria non molto distante da qui.» dice Lem guardando nuovamente la cartina.

«Allora andiamoci subito!» conclude l’Allenatore entusiasta.

Gli amici escono dal Viale Dei Pokèmon e si avviano verso la gelateria. Arrivati prendono tutti quanti dei coni gelato, poi escono.

«Ash, che gusto hai preso?» gli domanda Meringa.

«Vaniglia.» risponde prontamente anche se non capisce il motivo della domanda.

«Dolce, ma io preferisco il cioccolato.» commenta lei.

«Tu Lucinda che gusto hai?» chiede Clem.

«Vaniglia.» risponde un po’ imbarazzata per aver detto la stessa cosa di Ash.

«Uh, chi ha copiato chi?» scherza Meringa.

«Davvero l’hai preso ancora tutto vaniglia?» domanda l’Allenatore sorpreso.

«Sì.» risponde lei. «E anche tu vedo.»

«E tu Serena? Che gusto hai preso?» le chiede Meringa con aria di sfida.

«F-fragola.» risponde già spazientita.

«Fratellone, tu invece?» chiede Clem al fratello.

«Clem, lo sai che mi piace il pistacchio proprio come a te.» risponde lui comprensivo.

I ragazzi continuano a camminare tranquillamente, ma a un certo punto Pikachu decide di correre via lasciando tutti interdetti.

«Ehy Pikachu!?» lo richiama Ash lasciando cadere il cono e correndogli dietro.

«Aspetta Ash!» gli fa eco Lucinda lasciando cadere il suo cono nello stesso punto per poi correre via.

Gli altri si fermano e sgranano gli occhi.

 

Ash corre a lungo, finché non è costretto a fermarsi per via del fiatone. Come se non bastasse ha perso di vista Pikachu… deve pensare velocemente se vuole ritrovarlo prima che faccia buio.

Lucinda lo raggiunge dopo pochi secondi.

«Ash, dov’è andato Pikachu?»

«Non ne ho idea.» risponde lui riprendendosi. «Accidenti...»

«Non preoccuparti, lo troveremo»

I due cominciano a setacciare il bosco, ma passano ore senza che se ne accorgano e si ritrovano al buio.

«È già sera...» avverte Lucinda mentre ancora camminano.

«Se vuoi torna pure dagli altri, io non me ne vedo finché non ritrovo Pikachu.» dice senza prestarle molta attenzione.

La ragazza si ferma di colpo facendo fermare Ash confuso.

Fa cenno di no con la testa. «Per chi mi hai preso? Credi che un po’ di buio mi spaventi?» scherza sorridendo.

Ash le sorride a sua volta. «Allora andiamo.»

Così i due proseguono le ricerche e trovano la mongolfiera del Team Rocket legata a un albero con nessuno a bordo.

«Guarda, il Team Rocket è stato qui!» osserva la ragazza.

L’Allenatore si guarda intorno. «Di Pikachu però nessuna traccia.» commenta deluso.

«Uhm...» emette Lucinda guardando la mongolfiera. «Lo sai che mi sta venendo un’idea?» domanda retorica tornando a guardarlo.

«Cosa? Dimmi tutto?!» supplica Ash impaziente.

«E se cercassimo Pikachu dall’alto?» domanda infine con aria furbetta.

Il ragazzo la guarda confuso, proprio non capisce cosa voglia dire.

Intanto il Team Rocket fa ritorno alla mongolfiera a passo deciso.

«Guarda te se è possibile fare mezzo bosco per raggiungere il proprio mezzo di trasporto!» esclama Jessie alterata.

«Sentiamo, dove volevi che la parcheggiassi?!» ribatte James.

«Sei un cattivo! Puoi parcheggiare dove vuoi!»

«Non è vero se tu hai sempre da ridire!»

«Mi chiedo come mai ogni volta che appariamo voi due litighiate...» commenta Meowth stremato.

Sul Team Rocket cala una grossa ombra, così si fermano e guardano in alto perplessi.

«Ehy!» grida Jessie fuori di sé quando vede che Ash e Lucinda sono a bordo della loro mongolfiera.

«Tranquilli, ve la restituiremo!» cerca di farsi sentire Lucinda.

«Voi non potete salire lì sopra! È antibambocci!» strilla ancora Jessie.

«Team Rocket, ci serve solo per ritrovare Pikachu calmatevi!» aggiunge Ash.

Jessie sentendo il nome del Pokémon cambia immediatamente espressione.

«Hai detto Pikachu?»

«Bravo Ash, perchè gliel’hai detto!» lo rimprovera Lucinda.

«Pika pi!» emette Pikachu da un cespuglio.

«È Pikachu!» esclama l’Allenatore sporgendosi dalla mongolfiera.

«Pikachu?! Presto prendete Pikachu!» ordina Jessie ai compagni di squadra.

Il Pokèmon comincia a zampettare via con espressione spaventata.

«Devo salvarlo!» annuncia Ash salendo sul bordo della mongolfiera.

«Non fare cavolate!» lo tira giù Lucinda irritata.

«Ma non capisci!? Devo salvarlo!»

La ragazza in tutta risposta lancia una Pokéball. «Togekiss, vai e prendi Pikachu!».

Il Pokémon vola in picchiata giù mentre la padroncina guarda che vada nella direzione giusta.

«Bastava questo?» emette il ragazzo incredulo.

«Visto? Tu lascia fare a me.» dice orgogliosamente con le mani sui fianchi.

Poco dopo Togekiss torna senza però portare Pikachu con sé.

«Togekiss...» emette il Pokémon demoralizzato.

«Niente da fare…?» sgrana gli occhi la coordinatrice.

«Vedi?! Perchè mi sto a fidare!» esclama arrabbiato balzando giù approfittando del momento.

«Ash!» grida Lucinda guardando giù quando si rende conto della situazione.

Ash si pente presto di essere stato così impulsivo, ma non può fare altro che precipitare e gridare. Fortunatamente atterra su qualcosa di morbido che attutisce la caduta.

«Mamoswine?» dice stupito quando riapre gli occhi. «Grazie Lucinda!» ringrazia alzando gli occhi.

«Arrivo, non ti muovere!» dice lei, mentre fa abbassare la mongolfiera sempre di più.

Il ragazzo però non le dà ascolto e dopo essere sceso dal Pokémon inizia a correre nella direzione di Pikachu.

Quando la ragazza finalmente smonta si guarda intorno, ma di Ash neanche l’ombra.

Come ha potuto lasciarla lì di notte!? È così buio che ha paura di inciampare tra i suoi piedi.

«Non ci posso credere!» esclama. «Molto bene Lucinda, è solo buio… cosa può succedere?» si dice per tranquillizzarsi.

Sente poi dei passi pesanti che si avvicinano sempre di più. Alla fine finisce per scapparle un urlo dallo spavento, ma fortunatamente si tranquillizza appena scopre che i passi erano quelli del suo Pokémon.

«Ah, Mamoswine sei tu...» sospira sollevata per poi ritirarlo nella Pokéball. «Certo che il bosco di notte fa veramente paura...» commenta guardandosi intorno. «Piplup, per favore, vieni a fuori...» continua facendo uscire il Pokémon dalla Ball.

Piplup esce e appena capisce che si trovano nel bosco di notte si guarda intorno con aria terrorizzata.

«Niente paura Piplup, siamo solo nel bosco di notte.» spiega la padroncina con un sorriso come se stesse dicendo la cosa più naturale del mondo.

Piplup però non ci pensa un attimo e ritorna subito nella Pokéball che la coordinatrice tiene ancora in mano.

Lucinda sospira e si rannicchia sul posto.

«Spero che Ash torni presto...» mormora tra sé e sé.

«Lucinda!» esclama Ash in lontananza.

La ragazza si rialza subito.

«Ash!» esclama a sua volta entusiasta.

Lui la raggiunge per poi fermarsi di fronte a lei.

Pikachu è tornato sulla sua spalla e ora non sembra più avere intenzione di andarsene.

«Pikachu, sono felice di vederti!» dice Lucinda al Pokémon.

«Lucinda, non è che per caso tu hai paura del buio?» le chiede il ragazzo.

La Coordinatrice rimane di sasso, ma poi si infiamma di colpo.

«E anche se fosse!?».

«Calmati, era solo una domanda!» esclama offeso proteggendosi le orecchie.

«Beh, sì...» ammette lei dimessa.

«Ah! Lo sapevo!»

«Però non dirlo a nessuno!»

«Ma è una paura sciocca...»

«Come ti permetti?!»

I due comincino a percorrere il bosco in senso inverso per uscire.

Lucinda tiene ancora il broncio ad Ash. Tra i due si è creata una distanza quasi irreale.

Ash dovrebbe decidersi a prendere in mano la situazione e a scusarsi, ma non è molto bravo in queste cose.

«Senti Lucinda...» comincia a dire lui.

Proprio in quel momento, però, la ragazza inciampa e cade a terra.

«Aspetta, ti aiuto.» si offre di aiutarla a rialzarsi andando verso di lei.

«Non ce né bisogno.» dice alzandosi da sola e rimettendosi a camminare.

«Non ti sembra di esagerare adesso?!» chiede Ash spazientito.

Lucinda si blocca all’istante e si volta a guardarlo. I suoi occhi sono carichi di delusione… possibile che se la sia presa così tanto solo perché ha scherzato un po’ sulla sua paura del buio? No, deve esserci dell’altro… ma cosa?

La ragazza dai capelli blu si rivolta velocemente e corre via.

 

Lem sta ancora aspettando che Ash e Lucinda ritornino. Si è già messo il pigiama, ma ha deciso di aspettare il ritorno dei due all’entrata del bosco. Ormai sono ore che è lì e si aspetta che escano dal bosco da un momento all’altro.

«Lucinda?» emette Lem stupito.

Vede Lucinda uscire dal bosco a passo pesante, ma non sembra vederlo e va avanti per la sua strada.

Il ragazzo si stupisce molto che con lei non ci sia anche Ash. La segue per un po’ con lo sguardo, ma poi guarda di nuovo in avanti nella speranza di vedere Ash.

Finalmente esce dal bosco anche l’Allenatore e in più sembra vederlo subito, così gli corre incontro.

«Lem?» dice appena lo vede. «Perchè sei in pigiama?» lo guarda dall’alto in basso.

«Ero preoccupato, tu e Lucinda siete spariti nel tardo pomeriggio e non siete più tornati!» chiarisce subito.

«Ah già, ora è sera...» commenta tra sé e sé guardando il cielo.

«Ho visto passare Lucinda, è successo qualcosa?» domanda Lem attirando nuovamente lo sguardo su di sé.

«Lasciala perdere, è un vero mistero...» commenta Ash.

«Cos’è successo?» domanda l’altro convinto non gliela voglia contare giusta.

«Niente! È solo che Pikachu era in pericolo, io dovevo salvarlo!» si difende.

«Non mi dire che l’hai lasciata da sola di notte?»

«È stato solo per un attimo!»

«Ash, queste cose non si fanno...»

«Se mai è lei che mi ha lasciato solo per tutta la strada del ritorno!»

«Perchè era offesa...» sospira. «Ash, noto che nonostante tutto non sai proprio come ci si comporta con le ragazze...»

Ash lo guarda stupito sentendosi anche un po’ tradito, ma infondo sa che l’amico ha ragione.

«Allora cosa dovrei fare ora?» chiede l’Allenatore sconfitto.

«Proprio non hai idea di dove possa essere andata?» chiede a sua volta Lem.

Il ragazzo ci pensa su, ma non gli viene in mente niente. Poi si ricorda della gelateria visitata quel pomeriggio e con un po’ di fortuna era sicuro di trovarla seduta su una delle panchine lì davanti.

Senza perdere tempo va a vedere e come previsto la trova proprio lì, così accelera.

«Lucinda!» esclama ancora in corsa.

La ragazza nel sentirsi chiamare alza la testa stupita, ma quando lo vede torna a guardare per terra come se niente fosse.

«Perchè ti metti a scappare così di notte?! È pericoloso!?» esclama lui fermandosi.

A quelle parole si alza in piedi offesa.

«Ah sì?! Solo adesso?! E quando mi hai lasciata da sola prima?!!» esclama a sua volta arrabbiata.

«Ma è stato solo per pochi minuti!» ribatte lui.

Lucinda incrocia le braccia e si volta di parte con aria truce. Come suo solito, quando si arrabbia, assume una posizione difensiva chiudendo anche gli occhi fingendo di non essere interessata alla situazione.

«Va bene, ho sbagliato!» ammette lui finalmente.

A quelle semplicissime parole la ragazza riapre gli occhi e ammorbidisce le braccia.

«Ho sbagliato, poteva succedere qualcosa di brutto e questo non me lo perdono!» continua.

Lucinda a questo punto scioglie completamente le braccia e lo guarda negli occhi incredula del fatto che stia ammettendo di aver sbagliato.

«Almeno fallo tu.» continua con tono addolcito.

«Mi stai chiedendo scusa?» sorride la ragazza.

Ash non dice niente e arrossisce lievemente anche se cerca di nasconderlo.

«Ok Ash, ti perdono.» gli sorride.

Seguirono dei momenti di imbarazzante silenzio, nessuno dei due diceva niente e l’atmosfera stava diventando abbastanza pesante.

«N... non torniamo dagli altri?» rompe a un certo punto il ghiaccio Lucinda. «Prima ho visto Lem.»

Ash però non sembra sentirla e continua a guardarla con aria pensierosa.

«Ash?» lo richiama lei senza successo. «Ash?!» alza il tono.

«Eh?» si riprende finalmente lui.

«Finalmente, tutto bene?»

«Sì… torniamo dagli altri.» risponde.

Lucinda lo guarda per un attimo mentre comincia ad andare.

Di colpo è diventato strano… a che cosa stava pensando poco fa?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Future lovely ***


Future lovely

Al Centro Pokémon gli amici sono tutti nell’atrio.

Stanno aspettando che Ash e Lucinda tornino. È normale che siano preoccupati, dopotutto è passata un’altra mezz’ora da quando Lem ha visto i due tornare dal bosco.

Finalmente, però, vediamo Ash entrare seguito subito dopo da Lucinda.

«Ash!» esclama Serena.

«Lucinda!» dice contemporaneamente Clem.

Tutto il gruppo corre incontro ai due.

«Dove eravate finiti?!» continua la bimba ancora agitata.

«Ora è tutto apposto Clem.» cerca di rassicurarla Lucinda.

«Allora, come è stata la passeggiata tra i boschi con Ash?» domanda Meringa alla Coordinatrice.

«E-era una missione di soccorso.» risponde la ragazza un po’ imbarazzata.

Improvvisamente le luci del Centro si spengono, segno che tutti devono raggiungere le proprie camere e gli amici non fanno eccezione.

 

Serena si è appena messa il pigiama e ora sta finendo di lavarsi i denti.

Proprio in quel momento, però, qualcuno bussa alla porta.

«Arrivo!» dice mentre continua a spazzolarsi i denti.

È convinta che siano Clem e Lucinda, poco fa erano di nuovo scese e siccome non hanno le chiavi deve aprirgli lei.

Corre e apre la porta senza pensarci… è Ash! Gli occhi le si spalancano e lo spazzolino le cade a terra.

«Aspetta solo un momentino…!» dice imbarazzata facendo un segno e raccogliendo lo spazzolino.

Chiude la porta, corre al lavandino per sputare e torna a riaprire la porta a tempo record.

«Avevi bisogno di qualcosa?» domanda ancora in imbarazzo.

«Sì, veramente dovrei parlarti...» risponde lui con la testa leggermente bassa.

Serena sgrana gli occhi stupita, questa è una situazione improbabile, di cosa vuole parlarle?

La ragazza lo lascia entrare e nota che è ancora vestito da viaggio. Indossa persino il cappello… non è che vuole scappare dal Centro Pokémon in piena notte?

«Di cosa volevi parlarmi?» chiede la ragazza.

«Vedi, c’è una cosa che non capisco...» dice lui non riuscendo a finire la frase.

La ragazza non sa bene cosa dire. Spera che l’Allenatore trovi il coraggio di terminare la frase...

«Pensi che tra l’amicizia e l’amore ci sia così tanta differenza?».

«Differenza?» si ripete confusa. «Non saprei, non mi sono mai posta il problema… perchè, pensi di essere innamorato?».

Serena decide di lasciare il suo stupore da parte per capire bene cosa sta succedendo. Teme che questa sua domanda sia dovuta alla ricomparsa di Lucinda e al fatto che hanno passato molto tempo da soli nel pomeriggio, anche se a detta loro hanno solo cercato Pikachu.

«N-no!» esclama lui arrossendo di botto.

La ragazza lo guarda confusa sul cosa dire, ma poi gli sorride.

«Non ne ho idea Ash, ci vorrebbe un esperto in amore, perchè io onestamente non lo so.»

Le è costato molto, ma ha deciso che rispondergli così sia la cosa migliore.

A dirla tutta non sa bene cosa fare neanche lei. Pensa sempre di più che sia colpa di Lucinda, non sarebbe dovuta tornare! Come se non bastasse anche Meringa si è messa a parteggiare per loro… no, non è colpa di nessuno, la verità è che credeva di poter conquistare Ash. Che il suo cuore fosse libero… ma evidentemente non è così...

In quel momento nella stanza entrano Lucinda e Clem.

Appena sente il rumore della porta il ragazzo guarda stupito, ma quando vede le due comincia ad essere nervoso.

«Si è fatto tardi, meglio che ora vada!» esclama Ash.

«Ash? E tu cosa ci fai qui?» si lascia scappare Lucinda stupita.

«Sicuro che ora è tutto apposto?» chiede a sua volta Serena.

«Sìsì, anzi, scusa per il disturbo!» risponde frettolosamente. «A domani!» conclude uscendo.

Lucinda e Clem guardano Serena ancora perplesse senza saper bene cosa chiedere.

Alla fine decidono di non indagare e lasciano che la discussione cada lì.

«Io vado a lavarmi i denti!» esclama all’improvviso la piccola Clem correndo verso il bagno.

Le due ragazze rimaste sole si continuano a guardarsi confuse.

«Cos’era venuto a fare Ash qui?» chiede la ragazza dai capelli blu.

«N-nulla di speciale...» taglia corto l’altra.

Naturalmente non ha intenzione di dire a Lucinda la verità, perché dovrebbe farlo? Forse non ha speranze con Ash, ma non per questo deve per forza aiutarli affinché si mettano insieme… anche perché ne è sicura: a Lucinda piace Ash, glielo si legge in faccia. Forse non vuole ammetterlo a sé stessa e agli altri per non rovinare la loro amicizia, comunque si capisce perfettamente, è forse Ash il solo a non accorgersene.

Anche se Lucinda non è totalmente convinta decide di lasciar perdere e va verso quello che sarebbe stato il suo letto per quella sera.

«Lucinda, ma Ash ha mai avuto la ragazza che tu sappia?» chiede Serena all’improvviso.

Lucinda smette immediatamente di fare quello che stava facendo e la guarda confusa.

«Non credo...» risponde sovrappensiero.

«Come non detto, dimentica pure quello che ti ho chiesto.» dice l’altra a disagio per aver fatto una domanda che non si sentiva neanche di fare.

«Ok...» emette Lucinda sempre più pensierosa.

 

Lucinda si gira e si rigira nel letto, ma niente. Sembra che non riesca a prendere sonno, così stanca di provare ad addormentarsi si alza e apre la finestra del terrazzo nella camera per uscire a prendere una boccata d’aria.

«Che pace...» commenta appoggiandosi alla ringhiera per poi chiudere gli occhi.

Si tranquillizza quasi subito quando sente il vento scorrerle tra i capelli. È una sensazione che adora, potrebbe stare lì per sempre.

«Lucinda?!» la chiama qualcuno.

Apre gli occhi di scatto e si volta.

«Ash?» emette sorpresa di vedere anche lui fuori sul balcone della sua camera in piena notte. «Anche tu non riesci a dormire?» domanda avvicinandosi per parlargli meglio.

«Esatto, troppe emozioni oggi.» risponde con leggerezza.

«Che intendi?»

«Ah no! Voglio dire il Team Rocket che ha cercato di catturare Pikachu!» esclama agitato. «Era da un po’ che non si faceva vedere! A proposito, chissà alla fine dov’era finito!»

La ragazza lo guarda confusa pensando a cosa dire per cambiare discorso, ma l’unica cosa che le viene in mente è la domanda di Serena di poco prima.

«Ash?» emette quasi senza accorgersene.

«Sì?»

Tuttavia si pente subito, così cerca il fretta qualcos’altro da dire. «Cosa pensi delle stelle?» gli chiede guardando il cielo. «Io trovo che siano così romantiche!»

Il ragazzo la guarda confuso, non capisce perché all’improvviso se ne sia uscita così.

Lei non ricevendo risposta distoglie lo sguardo per tornare a guardarlo, ma sorprendentemente quel contatto visivo la fa arrossire, così distoglie immediatamente lo sguardo e lo stesso vale per Ash che è arrossito a sua volta.

«Sarà meglio andare a dormire ora...» dice Lucinda voltandosi nuovamente sempre un po’ in imbarazzo.

«Credo che tu abbia ragione...» le fa eco Ash altrettanto imbarazzato.

La ragazza si affretta a raggiungere la porta della terrazza senza darlo a vedere. In questo momento si sente tesa come il giorno del Gran Festival.

«Lucinda?» la richiama l’allenatore prima che possa entrare.

Lei torna a guardarlo confusa sperando di non essere più rossa in volto.

«Buonanotte.» le dice sorridendo.

Ora sì che Lucinda si sente arrossire terribilmente e un po’ la imbarazza, ma vedere che per Ash è lo stesso e che in più non sembra vergognarsene le fa passare tutte le paure più insensate.

«Buonanotte.» dice a sua volta sorridendo.

 

«Congratulazioni per esserti qualificato!» dicono il coro gli amici sorridendo.

Lem ha in mano la torta, mentre Clem è vicina a lui, poi alle sue spalle ci sono Serena e Meringa.

«Grazie ragazzi.» sorride Ash. «Un’attimo, dov’è Lucinda?» chiede confuso cominciando a guardarsi intorno.

«Ash!» esclama Lucinda saltandogli fuori da dietro le spalle.

«Ehy Lucinda!» esclama entusiasta.

«Ma non sono riuscita a spaventarti neanche un po’?» chiede delusa incrociando le braccia. «Comunque complimenti, sei migliorato un sacco!» aggiunge per poi alzare il braccio intenzionata a dargli il cinque.

«Grazie, ma posso ancora migliorare, infondo non ho vinto.» dice tranquillo.

La ragazza abbassa il braccio e lo guarda stupita. «Lo sai che a volte stento a riconoscerti?».

«E sarebbe un complimento?» chiede lui incredulo.

«Ragazzi, noi siamo qui.» li richiama Meringa.

I due si voltano verso gli amici e notano che apparte Meringa sembrano tutti confusi.

«Allora, vogliamo mangiarla o no questa torta?» chiede Meringa ridendo sotto i baffi.

«Vado a chiedere all’Infermiera Joy se ha qualcosa che possiamo usare per tagliarla!» esclama Lem andando verso il bancone.

«Vengo con te!» esclama a sua volta Clem seguendolo.

«Ash, ti posso parlare un momento?» gli chiede Serena avvicinandosi a lui.

Sia Ash che Lucinda sono confusi, solo Meringa sembra aver capito bene la situazione, infatti continua a ridersela sotto i baffi.

«Va bene… cosa c’è?» chiede l’Allenatore.

«Beh… è una cosa privata, ecco… speravo ne potessimo parlare da soli… usciamo un momento?» farfuglia Serena visibilmente agitata.

Ash è sempre più stupito.

 

«Cosa volevi dirmi?» le chiede una volta che si trovano sotto un albero l’uno di fronte all’altra.

«Ecco… non è facile da dire, ma...»

«Ho capito.» dice lui con aria saccente. «Vuoi dirmi di non montarmi la testa e prendere questa esperienza per migliorarmi, lo apprezzo.»

«No!» esclama lei istintivamente. «Cioé, sì… cioé… va bene migliorarsi, ma io penso che tu sia stato davvero grande!»

«Beh, grazie...» ringrazia anche se è leggermente confuso.

«Sì, ma non è esattamente quello che volevo dire...» dice arrossendo sempre di più. «Ti prego di lasciarmi finire, perché davvero non è facile per me...»

«Tutto bene Serena? Hai le guance rossissime, sicura di stare bene?»

Intanto in lontananza ci sono Lucinda e Meringa che stanno osservando tutta la scena.

«Visto?» le chiede retorica Meringa con aria saccente. «Che ti dicevo?»

«Davvero Serena ha intenzione di dichiararsi ad Ash adesso?» domanda istintivamente Lucinda non riuscendo a staccare gli occhi da loro.

«Adesso o domani che differenza fa?» chiede provocatoria.

Vedendo, però, che la Coordinatrice non reagisce decide di cambiare tattica.

«Insomma Lucinda! Quand’è che ti svegli!?» esclama esasperata.

«Che vuoi dire?» chiede confusa.

«Voglio dire che non dovresti stare qui a guardare, ma da lui a dirgli cosa provi realmente!»

Lucinda diventa rossa all’istante, ma lo ricaccia indietro.

«Senti un po’, ma che vuoi da me?!» sbotta arrabbiata.

«Cosa non voglio vorresti dire, guarda che quella può portartelo via in meno di cinque secondi se non stai attenta.»

«Grazie dell’interessamento, ma non mi serve la combina-coppie personale!»

«Certo che sei davvero testarda!» esclama. «Ammetti una volta per tutte che Ash ti piace e facciamola finita!»

«Certo che mi piace Ash! Va bene?! Ora sei felice!?» esclama esasperata.

Nessuna delle due se ne era accorta, ma Ash era già lì quando Lucinda ha confessato tutto.

Nel vedere lo sguardo indescrivibile di Meringa, Lucinda si volta e appena vede Ash non ci pensa due volte prima di iniziare a correre.

«No Lucinda!» esclama lui correndo e riuscendo a prenderla per la mano. «È la verità?» chiede quando sono l’uno di fronte all’altra.

La ragazza non dice niente, perché sa che le sue guance potrebbero esplodere da un momento all’altro.

Senza dire niente Ash si avvicina e l’abbraccia. «Tu mi piaci molto, sai?» comincia a dire. «Non te l’ho detto prima perché non ero sicuro dei miei sentimenti, ma la verità è che tutto mi sembra più bello quando ci sei tu.»

La ragazza è completamente spiazzata, davvero non riesce neanche a capacitarsi di quel che sta succedendo. Solo quando il ragazzo torna a guardarla riesce a tornare in sé.

«Sta accadendo davvero?» emette inconsapevolmente.

«Pare di sì.» dice Ash ridendo.

«Anche a me piaci Ash.» riesce finalmente a dire Lucinda. «Credo dal primo momento che ti ho visto, non so perché non te l’ho mai detto, ma credo fosse per paura.» dice ancora. «Siamo abituati ad affrontare mille sfide, avversari temibili e Team nemici, ma dichiarare i propri sentimenti è qualcosa di enormemente più difficile.».

L’Allenatore ride ancora. «Non sono proprio d’accordo, diciamo che battere la Lega Pokémon è un tantino più difficile.»

«Ricominci?» chiede lei accigliata.

«Scherzo!» esclama Ash sorridendo per poi tornare a stringerla a sé.

Dopo un po’ tornano a guardarsi negli occhi. Ora sono tornati seri senza dirsi una parola. A un certo punto la distanza tra loro si accorcia sempre di più per poi scomparire completamente.

Finalmente succede quello che Lucinda aveva sempre sognato e forse anche Ash infondo infondo al suo cuore. Quel bacio avrebbe segnato per sempre un nuovo inizio. Il vero inizio che tutti e due volevano da tempo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3772361