L'ultima stella a destra della luna

di america14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Gelosia ***
Capitolo 2: *** La Quercia delle Necessità ***
Capitolo 3: *** Draco Malfoy ***



Capitolo 1
*** La Gelosia ***


LA GELOSIA

LA SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS ERA RITORNATA ALLA VITA DOPO TRE MESI DI LUNGO SILENZIO IN CUI TUTTI GLI ALUNNI ERANO TORNATI A CASA PER LE VACANZE ESTIVE. LE PRIME PIOGGE DELL’INVERNO INCOMBEVANO SUL CASTELLO,I TUONI CHE SOVRASTAVANO LA FORESTA PROIBITA RENDEVANO L’ATMOSFERA Più LUCUBRE E SPETTRALE E I LAMPI CHE SI SUSSEGUIVANO A INTERVALLI REGOLARI FACEVANO CONCORRENZA AGLI SCATTI CHE IL PICCOLO COLIN CANON FACEVA CON LA SUA INSEPARABILE MACCHINETTA FOTOGRAFICA A HARRY OGNI VOLTA CHE S’INCONTRAVANO. UN ALTRO ANNO ERA INIZIATO E I TRE AMICI HARRY, RON E HERMIONE ERANO APPOLLAIATI SULLE COMODE POLTRONE DELLA SALA GRANDE DI GRIFONDORO.

-e allora George e Fred si sono beccati una bella punizione in quanto la mamma li ha scoperti che sperimentavano le pasticche vomitose su Ginny,dovevate vederla si è arrabbiata da morire quasi non si distingueva il volto dai capelli e papà che invano cercava di calmarla..che ridere!!- disse Ron che nel frattempo tentava di salvare Crosta dalle fauci di Grattastinchi.
-non è affatto divertente-commentò Hermione che era appena riapparsa dall’intensa lettura di Storia della Magia- sai Ron non ho mai capito che cosa ci trovate tu e i tuoi fratelli a fare questi stupidi scherzi, tua mamma ha ragione può essere molto pericoloso e poi sperimentarlo su una ragazza..ancora peggio-e prima che Ron potesse ribattere era già scomparsa tra le pagine del libro.
-e tu Harry che cosa ci racconti della tua estate??che cosa hai fatto di bello??- chiese Ron all’amico che era stato taciturno tutta la sera fin dalla cena.
Harry sobbalzò al sentir pronunciare il suo nome e distrattamente cercando d rimettere insieme quelle due o tre parole che aveva pronunciato prima Ron rispose con un semplice
-bah nulla d speciale..sai dai Dursley è sempre la stessa cosa-.
In effetti sia Ron che Hermione che ormai lo conoscevano da ben cinque anni, sapevano che le estati di Harry erano considerate da lui stesso una prigione e una sofferenza, ma la domanda venne comunque spontanea.
- vabbè allora siccome nessuno mi chiede cosa ho fatto io ve lo dico direttamente…sono stata in vacanza in spagna e poi beh durante la vacanza ho incontrato Viktor e siamo stati un po’ insieme..non ci crederete ma mi ha fatto amare il quiddich.. non è meraviglioso??
-si già non è meraviglioso?!- borbottò Ron con aria irritata e scocciata. All’udire queste parole Hermione richiuse il libro con tanta di quella forza che anche Grattastinchi frenò la sua caccia verso Crosta..
- basta sono stufa!!ogni cosa che faccio non t va mai bene..sei monotono Ron!-
-ah e io sarei mono qualcosa..senti il fatto è che non ce la faccio più, in ogni tuo discorso pronunci sempre il nome Viktor..Viktor di qua Viktor dillà..e smettila!!-
Hermione si alzò dalla poltrone e si diresse a passi pesanti e veloci verso Ron con l’indice puntato all’altezza del suo petto
-n-o-n è v-e-r-o!- e guardandolo dritto negli occhi disse--piuttosto dillo che…insomma..si…che sei geloso di V-i-k-t-o-r!!-
Hermione in preda alla rabbia più totale scandì cosi bene l’ultima parola che anche uno straniero che non conosceva la lingua poteva comunque comprendere. Ci volle un pò perchè Ron afferrasse il concetto e alla fine mentre Hermione si allontanava da lui e si dirigeva verso il ritratto della signora grassa, eslamò
- ma cosa diavolo dici?!sono tutte stupidaggini! io geloso di te..e per quale motivo poi??ma lei era già sulla soglia e sembrava non aver sentito finché anche Ron si precipitò alla porta e urlò con tutta la voce che aveva in gola -e adesso dove stai andando??-
-s-o-n-o f-a-t-t-i -m-i-e-i!!- le ultime due frasi echeggiarono su tutto il pianerottolo cosi forte che i personaggi dei quadri che dormivano beatamente si risvegliarono e imprecarono con furia contro Ron, il quale già abbastanza consapevole di essersi messo nei guai decise d non rispondere .Rientrato nella sala grande si era appollaiato dinnuovo sulla poltrona davanti al fuoco,che si stava pian pian spegnendo,con lo sguardo perso nel vuoto e Harry accanto a lui che guardava fuori dalla finestra. Ogni tanto sbirciava la porta con la speranza che da un secondo all’altro Hermione bagnata fradicia dalla pioggia rientrasse, ma invano,finché dopo circa un’ ora e mezza lui e Harry decisero di andare a dormire.

RECENSITE!!

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Capitolo 2
*** La Quercia delle Necessità ***


LA QUERCIA DELLE NECESSITA'

Hermione piangeva,piangeva dalla rabbia,quella rabbia che solo uno stupido come Ron,pensò lei,poteva scatenargli. Correva veloce giù per le scale,saltando anche tre gradini alla volta,senza una direzione precisa,adesso, in quell’istante non gli importava,sapeva che solo quando si sarebbe stancata avrebbe fatto ritorno alla torre di Grifondoro, ma fino ad allora non si sarebbe mai fermata. Attraverasando i vari piani del castello trovò solamente un profondo silenzio ed era più che comprensibile visto che quando aveva lasciato Ron e Harry era mezzanotte passata e adesso,pensò,quasi l’una. Solo al secondo piano udì delle voci,e immaginò che si trattasse di Pix che litigava con il fantasma Nick-Quasi-Senza-Testa. Ansimando arrivò al gigante portone di legno che conduceva al giardino e dal quale una volta usciti si poteva intravedere la capanna del guardiacaccia Hagrid e la foresta proibita. Senza far rumore girò la maniglia della porta e appena la aprì,uno schiaffo di aria gelida e pioggia si riversarono su di lei. -O no,questa non ci voleva!..per la rabbia ho anche dimenticato il mantello sulla poltrona!!-disse tra sé e sé, e per un attimo gli venne la tentazione di risalire le scale per arrivare al ritratto della signora grassa, entrare nella camera delle ragazze e buttarsi sul suo comodo e caldo letto;la paura però che sia Harry che Ron fossero ancora svegli ad aspettarla la riportò sui suoi passi, cosi stringendosi le braccia attorno al petto attraversò la soglia della porta che il vento richiuse con un tonfo dietro di lei. I capelli già crespi a contatto con la pioggia divennero dello stesso spessore della paglia,il maglione prima rosso acceso ormai era diventato bordò per quanto intriso d’acqua e il volto e le mani si erano improvvisamente congelate. Anche la sua mente, che fortunatamente, in tutti quegli anni aveva funzionato benissimo portandola a divenire la studentessa più intelligente della sua età,cominciò ad avere qualche problemino, era davvero difficile pensare e riflettere in quelle condizioni: tutti i suoi pensieri erano svaniti,il gelo e il vento che fischiava contro le sue orecchie sembravano aver bloccato tutti gli impulsi nervosi che le permettevano di avere una visione chiara di ciò che stava e doveva fare. Non si mosse per almeno altri cinque minuti, e poi quando riprese in mano la situazione cercò di trovare un riparo dalla pioggia..iniziò a correre a perdifiato lungo i prati:i calzettoni e le scarpe ancora abbastanza estive si erano completamente allagate,pensò di andare da Hagrid il quale sicuramente l’avrebbe accolta ma poi dopo averle offerto la sua mega tazza di tè e i suoi schifosi biscotti le avrebbe chiesto che cosa stava facendo fuori dal castello a quell’ora della notte e lei per non mentirgli gli avrebbe dovuto raccontare la litigata con Ron,non ne aveva né la voglia né la forza. Cercò disperatamente un altro posto sotto cui rifugiarsi e dopo un po’ gli venne in mente il grande albero in riva al lago nero, del quale aveva letto in un libro scritto in antiche rune regalatole da Nevil per natale,che funzionava esattamente come la stanza delle necessità:bastava passare lì davanti e pensare a cosa si voleva. Sempre correndo cambiò direzione, la pioggia picchiettava ancora più forte e il vento smuoveva le chiome degli alberi, i quali, sembravano dilettarsi in bizzarre danze,il buio le impediva di vedere, l’unica fonte di luce era un piccolo spicchio di luna che si rifletteva nel lago agitato. Finalmente arrivò e si fermò, ansimava, si portò la mano sul cuore quasi a volergli impedire di scappare dopo una fatica del genere. Anche se non aveva mai visto l’albero non era stato poi tanto difficile trovarlo;sapeva bene di avere una buona memoria e che aveva letto le indicazioni sul libro ma anche perché quello era l’albero più maestoso della foresta il quale sovrastava il resto della boscaglia. Aveva una grande chioma verde dotata di fiori bianco puro simili a cigli, un vecchio ma ancora robusto fusto che presentava vistose protuberanze e poi a differenza degli altri non si muoveva e non era bagnato, sembrava protetto da una gigantesca bolla di sapone solo molto più resistente. Aveva maledetto tutta la sera il tempo ma adesso le venne voglia quasi di ringraziarlo in quanto se non stesse piovendo non avrebbe mai notato quel particolare. Si asciugò il viso con il bordo della maglia che sembrava meno zuppa del resto e finalmente pensò con tutto il cuore -voglio un posto dove rifugiarmi,che sia caldo e confortevole-. Improvvisamente un bagliore la accecò:sul tronco della quercia era comparso un alto portone d’oro e sulla sua superficie erano impresse diverse stelle che Hermione riconobbe come il cielo stellato che si trovava al di sopra delle nuvole in quanto sotto ogni stella vi era scritto il proprio nome:Antares,Polare,Sirio, Regolo ecc..allontanò lo sguardo dalla porta e i suoi occhi volteggiarono in alto a destra dove con una grafia ordinata e sottile vi era scritto:

-La Quercia delle Necessità-

Mira alla luna. Anche se la mancherai finirai in mezzo alle stelle.

Lesse più e più volte la stessa frase fin quanto non la imparò a memoria e poi entrò. Si trovava di fronte ad una immensa stanza calda ed accogliente, -sembra un rifugio d montagna- pensò:al lato opposto dell’entrata vi era un grande fuoco e davanti comode poltrone rosse di pelle…per quanto comprendeva gli addobbi non era un granché ma poi quando alzò lo sguardo vide al posto del tetto il cielo stellato, non simile a quello di Hogwarts nella sala grande , sempre limpido. Si incamminò a passi lenti verso le poltrone e si abbandono sulla più vicina. Adesso si sentiva bene e sicura..si svesti e poggio gli abiti vicino al fuoco per farli asciugare e prima di mettere i pantaloni notò qualcosa di piccolo e duro nella tasca, lo cacciò e vide che era il suo I- pod, lo accese e contemplando ancora le stelle,ascoltò una canzone vecchia ma intensa…era Vivere di Vasco Rossi.

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Capitolo 3
*** Draco Malfoy ***


DRACO MALFOY

VIVERE!
anche se sei morto dentro
VIVERE!
e devi essere sempre contento!
VIVERE!
è come un comandamento
VIVERE..... O SOPRAVVIVERE....
senza perdersi d'animo mai
e combattere e lottare contro tutto contro!.....

Questa per Hermione era la canzone che più di tutte le altre in quegli anni le aveva dato forza nella lotta contro il Signore Oscuro. Vivere,vivere,si ripeteva dopo ogni estenuante battaglia,dopo aver visto morire,dopo aver visto la morte in faccia,dopo aver visto tante ingiustizie al mondo che non le permettevano più di trovare una vera ragione per.. vivere. In effetti la sua vita da cinque anni a questa parte non era stata proprio come quella di tutte le ragazze della sua età;era iniziato tutto con quell’ incontro inatteso su un vagone dell’espresso per Hogwarts sul binario nove e tre quarti con Ron e Harry,quell’incontro le aveva stravolto la vita e a volte si domandava perché era toccato proprio a lei percorrere quella tortuosa strada e si ritrovava a fantasticare su come sarebbe stata la sua vita senza i mille problemi che aveva affrontato. Spesso nei corridoi o nella sala grande, quando vedeva le altre ragazze parlare dei loro primi problemi adolescenziali, raccontarsi i primi amori e le sciocchezze che facevano insieme si sentiva inspiegabilmente sola e si accorgeva che lei, si ovviamente aveva fatto cose che loro neanche vedevano nei loro peggiori incubi, ma si era lasciata sfuggire quelle piccolezze che rendevano magica la loro età. Non aveva mai sperimentato l’amore per una ragazzo e per di più avendo come migliori amici due ragazzi le sembrava troppo strano provare qualcosa che andasse oltre l’amicizia.
Hermione era ancora sdraiata sulla comoda poltrona di pelle davanti al camino:si era alzata solamente una volta per riprendere i suoi vestiti ormai asciutti e indossarli e poi si era rituffata sul divano con lo sguardo all’insù per perdersi in quell’immenso oceano stellato. Durante la sua scrupolosa osservazione notò che alcune stelle portavano il nome di persone conosciute e non e inoltre che vi erano alcune non ancora denominate. Pensò allora che forse qualcuno aveva voluto dare un’impronta indelebile al mondo e affiggere il proprio nome su una stella o in alternativa che qualcuno l’avesse fatto per una persona molto cara a cui teneva fortemente. Tra le tante ne notò alcune che richiamarono subito la sua attenzione:c’era una stella poco luminosa, che marcava la spalla destra della costellazione di Orione,la quale aveva incisa accanto il nome Bellatrix, nella costellazione del cane c’era la stella che,notò essere la più luminosa del cielo, e portava il nome di Sirius,altre con Alphard Balck,Andromeda Tonks,Regulus Black infine una costellazione in prossimità dell’emisfero nord di nome Draco.
-ma qui c’è quasi tutta la famiglia Black e Malfoy- disse.-Chissà come fanno ad avere il nome di un stella..piacerebbe anche a me, ma penso che purtroppo non sia possibile in quanto i miei genitori sono tutti e due babbani, e,qui come si evince ci sono solo stirpi purosangue-.
-E già mezzosangue, tu non sei degna di una cosa del genere- .
Hermione si girò velocemente verso il luogo da cui proveniva la voce;i suoi occhi puntarono dritto alla porta d’oro stellata e lì appoggiato c’era un ragazzo alto,snello con i capelli biondi e la pelle chiara, quasi bianca e due grandi occhi grigi.
-Malfoy- esclamò Hermione -cosa diavolo ci fai qui??-
-Beh, potrei fare la stessa domanda a te mezzosangue-
-Non osare chiamarmi mezzosangue!!- sbottò lei
- A si e perché?!è la verita tu sei una lurida m-e-z-z-o-s-a-n-g-u-e!-
-Basta finiscila o io..-
-Tu cosa??chiamerai i tuoi amichetti sfregiato e lenticchia che correranno in tuo aiuto?!-e fece l’imitazione di lei che correva da Harry e Ron a piangere.
-Non chiamare Ron e Harry in quel mod…- ma prima che potesse finire la frase Draco si avvicinò a lei e la guardò dritto negli occhi e sussurrò
-pensavo che da stasera almeno Weasley non fosse più tuo amico-.
Erano a pochi centimetri di distanza,Hermione essendo più bassa di Draco le arrivava al mento e sentiva sulla sua testa il respiro caldo e tranquillo,mentre lui percepiva la rabbia di lei dal cuore che gli batteva all’impazzata. Rimasero lì in piedi a guardarsi negli occhi ancora per un po’ finchè Hermione per spezzare quel silenzio disse a denti stretti
- Non sono affari che ti riguardano e faresti meglio a starne fuori-
-O si certo lo farò, non ho mica intenzione di preoccuparmi dei tuoi affarucci di cuore e dei tuoi stupidi amichetti!-
Hermione gli voltò le spalle e si diresse verso la poltrona dove con un gran tonfo si sedette .Incrociò le gambe e si portò le mani sul volto..-come ha fatto ad entrare qui dentro??non poteva mica aver letto di questo posto in un libro..o magari si..nooo è troppo stupido per decifrare le rune…e poi come fa a sapere della litigata tra me e ron??eravamo nella torre di Grifondoro quando è successo e lui è un serpe verde quindi non sarebbe potuto entrare…ma cosa fa qui a quest’ora della notte??-le domande che affiorarono nella testa di Hermione furono tante ma ognuna senza una risposta,lei voleva chiederlo ma non aveva intenzione di rivolgergli la parola per prima. Si sarebbe dimostrata troppo curiosa e magari, conoscendo il carattere di Malfoy,lui si sarebbe fatto strane idee nella testa, come ad esempio che lei fosse interessata a quello che combinava e di conseguenza interessata a lui. Lentamente alzò lo sguardo per vedere che cosa stesse facendo Malfoy, girò la testa a destra e un grido soffocato le uscì dalla bocca. Immersa nei suoi pensieri non si era accorta che lui le si era seduto accanto e adesso contemplava il fuoco con lo sguardo perso e stanco. All’udire di quella specie di ghigno si girò di scatto e la fissò:i suoi occhi, il suo volto e il suo mezzo sorriso sembravano più umani e veri alla luce del fuoco,in fondo, pensò, era abbastanza carino ma restava comunque uno stupido ragazzino viziato serpe verde.
-Che c’è Granger sono cosi bello che non riesci a non guardarmi??-disse
-Io beh, veramente, ma che cavolate dici..io tu io stavo-ma non fece in tempo a concludere la frase che Malfoy le portò un dito sopra la bocca e la zittì. Incredibile, c’era stato un contatto tra di loro seppur piccolo,era molto strano in quanto in cinque anni non avevano fatto altro che evitarsi e Malfoy quando incontrava Hermione nei corridoi cambiava direzione perché a sentir le sue parole non voleva respirare la sua stessa aria infetta e sporca. Le si avvicinò al collo e sussurrò
-Non devi giustificarti, so di essere irresistibile-
Rimase senza parole era troppo stupita e allo stesso tempo affascinata dalla situazione che si era creata per poter ribattere. Improvvisamente Malfoy si allontanò da lei e sempre guardandola negli occhi aggiunse
-Però mezzosangue per essere sporca hai un buon profumo..vediamo se indovino … Rosa Centifolia di Klimt, non è vero??-non riusciva a crederci aveva indovinato anche la fragranza del profumo che solitamente indossava; non rispose ma Malfoy intuì lo stesso di aver indovinato. Ripresa la sua grinta Hermione si alzò dal divano e esclamò
-Senti Malfoy,con me i tuoi stupidi giochetti da latin lover non funzionano quindi faresti meglio a darci un taglio,e poi non sono come tutte le altre che usi e getti a tuo piacimento,chiaro?!e adesso buonanotte-
S’incamminò verso la porta e la aprì,era già quasi scomparsa nella fredda notte che Malfoy disse
-mi dispiace per te ma l'unico modo per liberarsi da una tentazione é cederle e io adesso sono la tua Granger, buonanotte-.

Note Autrice!!!!

Ciaooo!Ho visto che i primi due capitoli sono stati letti da tantissime persone!!Uau!Di questo sono felicissima ma lo sarei ancora di più se scriveste cosa ne pensate, lasciando qualche recensione....:D Mi raccomando per tutti gli appassionati delle ff Dramione..continuate a seguirmi.. Baci..

P.S. Ho deciso che dopo ogni capitolo ci sarà una canzone da ascoltare per rendere meglio la storia: l’altro capitolo(la Quercia delle Necessità)si è concluso con la canzone -Vivere- di Vasco Rossi e adesso invece ho pensato a -Quando nasce un amore- di Anna Oxa. Posto alcune frasi più significative:

Quando nasce un amore non è mai troppo tardi
scende come un bagliore da una stella che guardi
e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi
quando nasce un amore, un amore.
E' un emozione nella gola da quando nasce a quando vola
che cosa c'è di più celeste di un cielo che ha vinto mille tempeste
che cosa c'è se adesso sento queste cose per te

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