Tien & Jiaozi

di Nenottina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***



Capitolo 1
*** I ***


Sono quasi giunto a destinazione ormai, è valsa la pena viaggiare fin qui se entro breve conoscerò finalmente colui che diventerà il mio maestro di arti marziali. Si chiama Eremita della Gru, ma tutti lo chiamano semplicemente “Condor”. Gira voce che sia davvero un combattente eccezionale, nonché un ottimo insegnante, non appena mi vedrà accetterà sicuramente di farmi entrare nella sua cerchia di allievi all’istante. D’altronde, non può essere da meno dato chi si troverà davanti…
 
Tensing ha appena compiuto sedici anni, è un giovane ambizioso con tanti sogni e speranze, certo ha già fatto esperienza nel mondo delle arti marziali, ma per la prima volta quest’oggi avrà la possibilità di allenarsi in un vero e proprio dojo, con uno dei migliori maestri in circolazione. Anche perché, pare che Muten non accetti allievi.
Pochi minuti ed è finalmente arrivato di fronte al grande edificio che ospita le lezioni quotidiane degli allievi dell’Eremita della Gru, e con la tipica sfrontatezza che lo caratterizza in quegli anni non si fa problemi a varcare la soglia per entrare nel grande cortile, guardandosi intorno per individuare qualcuno che fosse già intento ad allenarsi, o, chissà, magari lo stesso Condor.
Nel giardino interno sono piantati diversi alberi, ma c’è anche un ampio spazio erboso apposito per gli allenamenti.
 
“Tutti fuori, ci serve più spazio!”
 
La voce dell’anziano maestro si fa sentire forte e chiara anche fuori dall’edificio, tanto che il ragazzo si volta in quella direzione, con un lieve stupore sul viso, attendendo che tutti quanti lo raggiungessero all’esterno.
Un leggero sorriso, quasi un sogghigno, compare sul volto del giovane Tensing mentre osserva quelli che saranno i suoi nuovi compagni, uno in particolare cattura la sua attenzione, un ragazzino dalla pelle pallida e l’aria timida, l’ultimo della fila, che cammina al fianco del Condor.
Poco a poco tutti gli studenti compaiono uno dietro l’altro, non sono molti, anzi sono piuttosto pochi, il ragazzo se ne immaginava di più, ma evidentemente quasi nessuno è in grado di reggere ai ritmi imposti dal maestro.
Le occhiate che gli lanciano tuttavia non lo intimidiscono, non sanno che egli punta a diventare il miglior allievo di Condor in pochi giorni; per Tensing, entro una settimana non oseranno nemmeno incrociare il suo sguardo.
 
“E tu chi sei, ragazzo? Cosa ci fai qui?”
 
Chiede infatti l’Eremita della Gru, notando il giovane dai tre occhi con in spalla quella piccola sacca contenente tutti i suoi averi. Non sembra per nulla sorpreso, piuttosto è infastidito da quell’intrusione che gli sta portando via del tempo prezioso.
 
“Mi chiamo Tensing, e voglio partecipare ai vostri allenamenti”
 
Il tono deciso del nuovo arrivato fa immediatamente colpo sul Condor, che a quel punto sorride con aria soddisfatta e compiaciuta. Egli vuole solo il meglio nel suo dojo, e Tensing si è subito dimostrato all’altezza.
 
“Bene, voi altri, sapete cosa fare”
 
A quell’ordine i giovani allievi si allontanano, sistemandosi a coppie l’uno di fronte all’altro per iniziare, mentre Tensing fa qualche passo in direzione del suo nuovo maestro, pronto ad ascoltare qualche informazione in più, e di fatto il Condor non esita a rivolgergli nuovamente la parola.
 
“Mi sembri molto capace, Tensing, sono sicuro che migliorerai in poco tempo. Puoi iniziare anche subito”
 
“Certo! E’ un onore far parte del suo dojo, maestro. Mi impegnerò al massimo”
 
“Lo spero, ragazzo. Scegli pure con chi allenarti”
 
A quel punto, entrambi si voltano verso l’ampio spazio aperto dove i combattimenti sono già entrati nel vivo, tutti sono molto concentrati e per questo Tensing fatica a scegliere, non avrebbe problemi ad interrompere una qualunque di quelle battaglie, ma gli sembrano tutti abbastanza forti da destare la sua attenzione.
Solo uno di loro non ha ancora iniziato, ed è a quel punto che sia il Condor che Tensing si accorgono di lui, è quel piccoletto che chiudeva la fila poco prima. Osserva con i pugni stretti la battaglia a gran velocità che stanno tenendo altri due compagni, incerto se buttarsi nella mischia.
 
“Cosa aspetti?”
 
Il maestro lo richiama immediatamente, ma vedendo l’aria sorpresa del suo interlocutore sospira appena, facendogli segno di raggiungerlo.
Nessuno si sarebbe mai aspettato che quel semplice gesto della mano avrebbe decretato una lunga e sincera amicizia negli anni a venire.

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Capitolo 2
*** II ***


“Jiaozi è arrivato solamente ieri sera, credo che sia il più giovane qui”

Spiega l’Eremita della Gru al giovane Tensing, egli però non pare molto colpito a quella vista, al contrario del più piccolo che man mano che si avvicina non può fare a meno di alzare sempre più lo sguardo per guardare i suoi interlocutori in faccia, con un’espressione quasi ammirata ed al contempo intimorita.

“Sì, maestro?”

La voce sottile di quel piccoletto si rivolge subito al suo insegnante, lancia solamente un’occhiata al nuovo arrivato, che a sua volta si chiede perché è stato richiamato proprio il più piccolo, e soprattutto debole, tra tutti quei ragazzi.

“Puoi lottare con Tensing, oggi. Adesso che avete il vostro compagno potete cominciare. Non mi deludete!”

Con quell’incitamento, l’insegnante si allontana per dare campo libero ai combattenti e lascia soli i due, ma Jiaozi non sembra particolarmente ansioso di iniziare, perché proprio mentre il più grande appoggia la sua sacca a terra e si prepara per la lotta egli si presenta con grande gentilezza ed una buona dose di entusiasmo.

“Mi chiamo Jiaozi, è un piacere conoscerti. Sembri un combattente molto abile”

“Io sono Tensing, ma non perdiamoci in chiacchiere, sono qui per allenarmi non per fare conversazione”

La risposta brusca del ragazzo fa rimanere perplesso il più giovane, che si decide infine ad interrompere i convenevoli per prendere posizione e iniziare finalmente la lotta.
Tensing non ha preso particolarmente in simpatia Jiaozi, ma per fortuna le sue parole hanno fatto effetto sul piccolo.
Inizia quindi la battaglia, in cui però Tensing ha subito la meglio, tanto da far sbattere a terra il compagno dopo appena un paio di colpi.

“Rialzati”

Con tono più freddo del normale, Tensing si limita ad osservare l’avversario a terra dall’alto in basso, ma Jiaozi nonostante ciò non si dà per vinto, è di nuovo in piedi pochi attimi dopo e anzi sembra più determinato, tanto che stavolta è lui ad attaccare per primo. Con un salto riesce a raggiungere lo stomaco dell’avversario, tirando un calcio dritto di fronte a sé, che però viene bloccato con una mano dal più grande, senza nemmeno troppa difficoltà.
Il ragazzino però continua ugualmente il suo attacco, fa appena in tempo a tirare un pugno, prontamente evitato, che la forza di gravità lo fa tornare a terra, ma Tensing approfitta del momento tirando a sua volta un calcio che fa volare lontano il suo avversario per diversi metri, facendolo sbattere nuovamente a terra.

“Cosa sei venuto a fare se non riesci ad evitare neanche un misero attacco come questo?”

Tensing non può fare a meno di chiedersi cosa avesse spinto quel ragazzino a lottare nonostante la sua scarsa forza, anche perché non gli sembra nemmeno molto interessato a migliorare.
Il più piccolo dopo qualche attimo riesce a riscuotersi e a mettersi seduto, ma non pare intenzionato a rispondere alla domanda, anzi sembra quasi essersi pentito della sua scelta dopo solo un giorno.
Tutto ciò non fa altro che confermare l’idea di Tensing sul fatto che il minore sia ancora un dilettante alle prime armi, nulla in confronto alla sua esperienza, anche se breve. Insomma, con lui dovrà avere molta pazienza per quel giorno, ma non ha alcuna intenzione di combattere nuovamente con quel piccoletto anche nei giorni successivi; vuole un avversario alla sua altezza, e Jiaozi non lo è.

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Capitolo 3
*** III ***


Il primo giorno di allenamenti al dojo è ormai concluso, e dopo cena tutti i ragazzi si trasferiscono nelle loro camere per riposare.
Anche Tensing così come gli altri ha finalmente ricevuto dei nuovi abiti che sanciscono ufficialmente la sua entrata in quel luogo, verdi e gialli, con il simbolo del suo maestro.
Naturalmente, agli ultimi due arrivati tocca condividere la camera, e dunque i due ragazzi si ritrovano di nuovo insieme anche quella sera. Nonostante il leggero fastidio provato da Tensing però, quello che importa al giovane è soprattutto appropriarsi del posto migliore per dormire.
Essendo un letto a castello, è facile capire che il ragazzo voglia assolutamente dormire in quello superiore, nonostante ciò, pare che Jiaozi si sia sistemato lì dal giorno precedente, come dimostrano i suoi abiti ed il pigiama poggiati sul cuscino.

“Io dormo di sopra”

Commenta infatti Tensing avvicinandosi con aria seria ai due letti con un sogghigno sul volto, tuttavia il compagno non la prende molto bene, infatti si avvicina a sua volta ed inizia a salire le scalette che portano al letto superiore, replicando.

“Mi sono già sistemato io sopra, non lo vedi?”

L’umore del sedicenne a quel punto cambia drasticamente, tanto che con un’occhiata gelida afferra il ragazzino per il colletto.

“Ohh…ma perché…?”

Scalciando, Jiaozi si ritrova così di nuovo a terra, ma Tensing non si scompone minimamente e risponde alla sua domanda.

“Sei più piccolo, io non ci sto lì sotto”

Neanche Jiaozi può negare l’evidenza di quelle parole, il compagno è molto più alto di lui, e infatti non sa più cosa replicare. Il sedicenne, come sapendo di aver già vinto, afferra immediatamente i vestiti del ragazzino e glieli porge, dopo di che con un salto è già seduto sopra al suo nuovo giaciglio.

“Allora…buonanotte!”

Augura il piccolo, alzando lo sguardo per incrociare ancora gli occhi del compagno di stanza, ma il ragazzo non gli risponde e dopo essersi liberato delle scarpe e degli abiti rimane in canottiera e pantaloni, sdraiandosi con le mani dietro la testa e mettendosi ad osservare il soffitto.
Jiaozi non può far altro che spogliarsi e mettersi il pigiama con aria mogia, leggermente deluso da quel comportamento. Si aspettava decisamente un’accoglienza diversa lì, ma per il momento pare sia destinato a rimanere in disparte.
Si conclude così quella prima giornata sotto la guida dell’Eremita della Gru.
La mattina successiva Tensing è già intento ad esercitarsi nel grande cortile ancor prima di tutti i suoi compagni, solo Jiaozi lo nota per caso guardando fuori dalla finestra, e rimane molto colpito dalla sua determinazione, ma non accenna di quel fatto con nessuno.
Quando è l’ora stabilita tutti si ritrovano per fare colazione insieme, anche il sedicenne rientra, sapendo bene che fare una buona colazione è importante tanto quanto esercitarsi. Una volta finito, il Condor scorta i suoi allievi fino alla palestra, dove quella mattina avrebbero eseguito i primi esercizi.
Tensing si dimostra subito un allievo molto promettente, tanto da suscitare l’invidia e la gelosia dei compagni ad eccezione del piccolo Jiaozi, che al contrario prova solo una grande ammirazione nonostante sia stato trattato con sufficienza dal ragazzo. Le ore passano veloci, finché non arriva di nuovo il momento di uscire e combattere a coppie.
Come il giorno precedente, tutti i ragazzi si sistemano per cominciare, ma non degnano di un’occhiata i due nuovi arrivati, chi per sfrontatezza e chi semplicemente per il poco interesse. I due si ritrovano così nuovamente soli e sono costretti a combattere insieme, con il disappunto in particolar modo del ragazzo dai tre occhi.

“Che peccato, pare che i novellini lotteranno ancora insieme”

Commenta uno dei ragazzi suscitando lievi risate e occhiate di scherno da parte del resto della compagnia, e ciò non fa altro che alterare maggiormente il giovane. Nonostante questo però, egli sa cosa replicare, ed alza la voce appositamente per farsi sentire da tutti.

“Avete paura di affrontarmi, non è così? Non vi biasimo, non siete così forti da potermi battere, e allora lasciate che sia il più debole a combattere con me”

Dopo quelle parole, fissa i compagni uno ad uno con aria seria, portando le braccia ad incrociarsi al petto, non sa però che quelle parole hanno colpito particolarmente Jiaozi, che infatti si limita ad osservare con occhi bassi, senza osare replicare. Il ragazzino naturalmente si rende conto di non essere particolarmente dotato di forza, ma è lì proprio per migliorare.
L’Eremita della Gru non fa caso a quel commento anche perché la competizione è proprio il fulcro dei suoi insegnamenti, perciò si limita ad incitare gli allievi a cominciare, così con un mormorio generale tutti si disperdono e si allontanano.
Un ragazzo particolarmente alto e robusto dall’aria fiera però passa accanto ai due, fermandosi esattamente davanti a Tensing per rivolgergli la parola.

“Non ho paura di te, e sono pronto a dimostrarlo anche oggi. Dopo cena il maestro si ritira nelle sue stanze, se credi di essere tanto forte raggiungimi qui”

Il sedicenne non può fare a meno di sogghignare, e con la solita aria di superiorità accetta quella sfida senza esitare, così il ragazzo si avvia seguendo gli altri con un sorriso soddisfatto sul volto, non prima di averli salutati.

“A più tardi, novellini”

Nessuno pare averli presi in simpatia, e sicuramente l’animo di Tensing, tanto orgoglioso e testardo, non aiuta ad avere molti amici.
L’incontro è dunque fissato a dopo cena, ed entrambi i giovani uomini paiono determinati e sicuri della vittoria.

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Capitolo 4
*** IV ***


Tensing e Jiaozi sono tornati in camera dopo la dura giornata di allenamenti, ed ora il più grande si sta preparando per la battaglia che avrà luogo entro breve all’esterno dell’edificio.
Nonostante ciò il ragazzino non sembra particolarmente entusiasta, perfino il maggiore si accorge che qualcosa non va, e fissandolo con la stessa espressione distaccata si limita a chiedere spiegazioni.

“Vargas è davvero forte, potresti farti male seriamente Tensing…”

Spiega infatti lui riferendosi proprio a quel ragazzo, ma Tensing non è minimamente intenzionato a rifiutare, vuole andare fino in fondo, soprattutto perché è più che certo che dopo averlo battuto si conquisterà il rispetto dei compagni.

“Non m’importa, Jiaozi. Vincerò questa sfida, e allora non rideranno più di me”

“Ma Tensing…”

Il piccolo non fa in tempo neanche a finire la frase che il ragazzo dai tre occhi è già uscito chiudendosi la porta alle spalle e lasciandolo così in stanza da solo.
Poco dopo Tensing raggiunge il luogo prestabilito, dove molti dei ragazzi si sono radunati appositamente per assistere all’incontro, insieme allo stesso Vargas, che lo stava aspettando con trepidazione.

“Perfino il pubblico, facciamo le cose in grande…”

Commenta il giovane, notando che diversi ragazzi sono perfino affacciati alle finestre. Il suo avversario si fa avanti proprio in quel momento sorridendogli calorosamente, come a dargli il benvenuto.

“Naturalmente, spero tu sia pronto alla sconfitta. Oh, ma probabilmente sei già abituato…”

Con quella battuta Vargas suscita le risate dei compagni, ma egli dopo quelle parole si fa immediatamente serio, sistemandosi nella tipica posizione della Gru. Vuole fare sul serio fin da subito.
Tensing però ignora la provocazione, almeno apparentemente, infatti si posiziona per cominciare finalmente a combattere.
Vargas non perde altro tempo ed attacca immediatamente l’avversario con un pugno verso il volto, che però viene prontamente schivato. Immediatamente dopo, Tensing tenta un contrattacco con un altro pugno, tuttavia viene obbligato a bloccarsi perché si ritrova una veloce ginocchiata nello stomaco che lo fa barcollare e cadere in ginocchio.

“Immaginavo non fossi tutto questo granché, ma non credevo toccassi addirittura un livello tanto basso”

Commenta il ragazzo facendo un passo indietro e mettendo un poco più di distanza tra i due mentre un brusio si diffonde tra i compagni, ma Tensing non è tipo da arrendersi così facilmente, perché si rimette in piedi dopo alcuni attimi ancora più determinato di prima. Questa volta, è lui che decide di attaccare, e con uno scatto comincia a colpire Vargas con una raffica di pugni che si fanno man mano sempre più veloci e potenti. Inizialmente, lo scontro sembra ancora a vantaggio del suo avversario, che si limita ad evitare tutti i pugni, parando quelli che lo mettono più sotto pressione, tuttavia, più il tempo passa, più Vargas si trova in difficoltà e viene colpito un paio di volte, così Tensing approfittando del momento tira un calcio rotante verso il fianco dell’avversario e lo fa allontanare di alcuni metri.
Dopo quell’azione nessuno osa più fiatare, Vargas al contrario inizia ad alterarsi, tanto che corre incontro al suo avversario e tenta di colpirlo con pugno, ma il nuovo arrivato lo afferra per il polso e lo fa sbattere a terra senza scomporsi minimamente.

“Nulla sfugge ai miei tre occhi, Vargas. Prima lo imparerai, meglio sarà per te”

Commenta Tensing, sogghignando in direzione del suo avversario, che però non perde tempo e con velocità tenta di colpire le sue caviglie di modo da farlo cadere, il giovane dunque salta per evitare quel calcio.
Non ha però previsto che l’obbiettivo di Vargas era altro, infatti la gamba di Tensing viene afferrata immediatamente dopo, e lui viene lanciato lontano per diversi metri, finendo per sbattere contro un cespuglio di rovi piuttosto lontano.
A quel punto, il suo avversario si rialza con un ghigno sul volto avvicinandosi al ragazzo dai tre occhi commentando.

“Forse il tuo terzo occhio non funziona bene”

Tensing però ha subito diversi danni dopo quel colpo e fatica ad alzarsi di nuovo, dopo un paio di tentativi falliti infatti Vargas gli appoggia il piede sulla schiena facendolo così ricadere a terra, e subito dopo continua il suo discorso.

“Non avresti dovuto sfidarci così apertamente, novellino. Puoi essere forte quanto ti pare, ma noi siamo qui da molto più tempo di te, perciò ti conviene rimanere al tuo posto”

Dopo quelle parole, il suo piede si alza, pronto a colpirlo con l’ultimo calcio in mezzo alla schiena per sancire così la fine dell’incontro, ma quasi all’improvviso i due vengono interrotti.

“Lascialo stare!”

Una voce sottile si fa sentire da tutti quanti, una voce che Tensing conosce bene.

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Capitolo 5
*** V ***


Jiaozi ha infine raggiunto il gruppo di compagni, fermando appena in tempo Vargas che stava proprio per terminare l’incontro con Tensing.
Tutti i presenti non riescono a trattenere sogghigni e risate più o meno evidenti vedendo come il ragazzino avesse cercato di fermare il compagno tanto più robusto di lui, lo stesso Vargas si decide infatti a poggiare il piede a terra, lasciando Tensing in balia di sé stesso ed avvicinandosi al più piccolo.

“Che c’è piccoletto, sei venuto a difendere il tuo amico? Lo sai che non ti considera nemmeno, vero?”

L’espressione di Jiaozi si fa sempre più incerta, tanto che inizia ad indietreggiare, impaurito per la sua incolumità. Dopo tutto, sa bene che ha ancora molta strada da fare prima di poter raggiungere il livello di Vargas, ma nonostante questo ha preferito intervenire piuttosto che rimanere a guardare.

“Jiaozi…che ci fai qui?”

Chiede infatti il ragazzo ancora a terra, osservando il compagno appena arrivato, tuttavia le sue parole sono troppo flebili per essere sentite dai due, perciò il più piccolo si limita a rimanere fermo, quasi tremante, fissando Vargas negli occhi con preoccupazione.
Pochi passi, e Jiaozi viene infine afferrato per il colletto e lanciato verso uno degli alberi, sul quale sbatte con violenza.

“Patetici entrambi”

Questo è l’unico commento di Vargas vedendo che anche il più piccolo non riesce ad alzarsi e contrattaccare di nuovo, Jiaozi ha preso una brutta botta, tanto che è costretto a rimanere diversi secondi a terra prima di poter aprire di nuovo gli occhi.
In quel lasso di tempo però l’avversario gli è arrivato di fronte e lo afferra per il collo, facendo al contempo pressione sul tronco dell’albero.
Il più piccolo tenta in tutti i modi di colpirlo, scalciando e tirando dei pugni che nonostante tutto non hanno alcun effetto.

“Non potevo aspettarmi molto da te, dopo tutto. Sei solo un ragazzino di undici anni”

Alla stretta presa di Vargas si aggiunge altra pressione sulla gola del piccolo, che pare non riesca quasi più a respirare, ma proprio in quel momento Tensing riesce a tornare in piedi e si decide ad avvicinarsi, facendosi coraggio e protestando.

“La sfida è tra me e te, Vargas. Lascia andare il piccoletto”

Vargas si volta verso il suo primo rivale, e senza più guardare Jiaozi lascia andare il ragazzino facendolo cadere a terra, ormai svenuto.

“Eccoti accontentato, adesso che è sistemato, posso riprendere con te. Spero tu sappia volare, almeno avresti qualche speranza di evitare il prossimo attacco…in caso contrario, non avrai vita facile qui, novellino”

Commenta poi ghignando compiaciuto di fronte a quello spettacolo e suscitando delle brevi risate tra i compagni per l’ennesima volta.
Quella che però dovrebbe essere una battuta, per Tensing si trasforma in una vera e propria riflessione mentre osserva Jiaozi svenuto ai piedi dell’albero.
Non può non chiedersi perché quel ragazzino è intervenuto in quella disputa, ben sapendo della differenza abissale con il suo avversario. Soprattutto vedendo il modo in cui invece lui lo aveva trattato fino a quel momento. Se le parti fossero state invertite è più che certo che non avrebbe mai affrontato un avversario solo per salvare il piccoletto. Questo Tensing non faticava ad ammetterlo a sé stesso visto che era pur sempre la verità.

“Volare hai detto? Bene, in questo caso…volerò!”

Quella frase non fa altro che suscitare sorrisi divertiti, ma non è una metafora, il ragazzo dai tre occhi è veramente intenzionato a volare per battere definitivamente il suo avversario.
Con più calma di quanta ci si potrebbe aspettare in un momento del genere, egli si concentra proprio sui suoi piedi, vuole essere più veloce possibile, e quasi senza rendersene conto si solleva da terra, tirando un calcio in pieno viso a Vargas e spedendolo contro alcuni dei suoi compagni, che ritrovandoselo addosso a quella velocità cadono a terra esattamente come il combattente.
Tutti rimangono basiti dopo quell’azione, quasi non credono ai loro occhi vedendo come il ragazzo stia fluttuando a diversi centimetri da terra, tuttavia, Tensing non perde tempo, e ad una velocità forse perfino maggiore rispetto a prima si lancia contro i compagni tirando a ciascuno un forte pugno, chi sul viso, chi allo stomaco, mentre gli ultimi due si ritrovano a terra dopo un calcio al fianco.
Solo a quel punto il sedicenne si ferma, e con un’occhiata fredda e penetrante alza lo sguardo fino alle finestre, dove il resto degli allievi dell’Eremita della Gru lo stanno fissando increduli. Questi non appena incrociano lo sguardo del ragazzo spariscono dalla visuale, rientrando nelle stanze e chiudendo le finestre con uno scatto secco, spaventati da quella vista.
Tensing non aveva ancora toccato terra, è proprio in quel momento che dopo essersi calmato se ne accorge e smette così di volteggiare, toccando il terreno con i piedi.
Tutto tace ormai, perfino Vargas nonostante l’espressione furiosa non osa controbattere, e non a torto vista la grande velocità che ha potuto sperimentare poco prima.
Il ragazzo dai tre occhi gli si avvicina a passo lento, osservandolo dall’alto in basso proprio come se volesse dimostrare la sua superiorità anche in quel modo.

“Credo proprio di aver vinto questa battaglia. Quando lanci una sfida, i contendenti sono i due interessati, metti di nuovo in mezzo qualcun altro e ti prometto che dopo ciò che ti avrò fatto non praticherai le arti marziali fino alla fine della tua vita”

Abituato com’è ad un certo tipo di comportamento, Tensing non si è certo stupito di aver avuto a che fare con persone del genere, persone esattamente come lui. Ciò che è strano per il giovane è aver difeso qualcuno per la prima volta senza che nessuno lo avesse obbligato, e ciò in un certo senso lo fa sentire bene.
Dopo quell’ammonimento, il ragazzo si avvicina al piccolo Jiaozi che non accenna a risvegliarsi, e dopo averlo preso in braccio si allontana con passo tranquillo verso l’edificio per tornare alla sua stanza.


Angolo autrice: Vi chiedo scusa se ci ho messo qualche giorno più del previsto, ma spero che anche questo capitolo vi piaccia!
Ringrazio Il Corsaro Nero che sta commentando tutti i capitoli di questa storia, ma anche i lettori silenziosi che spero alla fine mi diranno ciò che pensano. Al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** VI ***


I due giovani dopo aver lasciato Vargas ed il resto dei compagni in cortile hanno passato la notte a riposare. Jiaozi anche se svenuto fortunatamente non era in condizioni gravi, sono bastati pochi minuti perché riuscisse a dormire beatamente nel suo letto.
La mattina successiva, come il giorno precedente, Tensing non ha perso occasione per esercitarsi prima dei compagni, ma stavolta la sua concentrazione è molto diversa.
Da quando è riuscito a levitare da terra non ha fatto altro che pensarci, vuole padroneggiare quella tecnica fino a rasentare la perfezione, ma sa bene che senza un adeguato allenamento non può migliorare, perciò quella mattinata la dedica esclusivamente al controllo di quella nuova abilità finché non percepisce un vero e proprio miglioramento.
Nonostante questo, Jiaozi e Tensing non si rivolgono la parola fino al pomeriggio. Solo quando iniziano i combattimenti a coppie Tensing si decide finalmente a prenderlo da parte senza però dire una parola, con aria seria, quasi trascinandolo in una zona più appartata ma ugualmente ben visibile. Il volto del piccolo si illumina all’improvviso, felice che per quella volta il ragazzo abbia deciso di lottare con lui di sua spontanea volontà.

“Tensing…”

Ora più serio, Jiaozi si sta per scusare per il comportamento della sera precedente. Sa di essere stato solamente un intralcio, ma dopo pochi attimi di vergogna alza lo sguardo sul maggiore intanto che lo segue con una mano nella sua, il suo discorso però non inizia nemmeno perché il ragazzo dai tre occhi lo interrompe, fermandosi quasi d’improvviso e chinandosi verso di lui.

“Perché lo hai fatto?”

Non traspare nessuna particolare emozione nella voce del giovane, e non c’è nemmeno bisogno di spiegare con più chiarezza a cosa si riferisce, la domanda è più che evidente per entrambi.

“Volevo solo aiutarti e diventare tuo amico…”

Con lo sguardo basso, Jiaozi attende un nuovo rimprovero, che però non arriva mai, perché Tensing semplicemente si volta e si allontana da lui di qualche metro, per poi mettersi in posizione e fare un cenno del capo all’undicenne, come a dirgli di prepararsi.
Anche se non lo dà a vedere, quelle parole lo hanno colpito più di quanto vuole ammettere.

“Non puoi farti trattare in questo modo. Impegnati e diventa più forte, solo così ti rispetteranno”

Il più grande tramanda semplicemente al più piccolo quello che egli ha già interiorizzato, che se non dimostra di essere forte continueranno a deriderlo, in fondo però, quei due si sono già affezionati l’uno all’altro.

“S-Sì!”

Anche Jiaozi a quel punto si riscuote completamente, vuole impegnarsi davvero e di fatto si fa ancora più determinato di prima. Dato che il più grande non accenna a fare la prima mossa, tocca a lui iniziare, e con un salto tenta di colpirlo con il pugno destro verso il viso, dopo di che fa appena in tempo a tirare un paio di calci verso il petto dell’avversario che deve tornare a terra.
Tensing riesce ad evitare prontamente quei colpi, tuttavia viene colpito subito dopo alla gamba da un calcio del ragazzino, facendo un passo indietro. Non è certo quello che lo fa intimorire però, infatti tira a sua volta un paio di calci, che però Jiaozi schiva prontamente abbassandosi.
In quel momento, l’undicenne tenta ancora di colpire Tensing alle caviglie per farlo barcollare e poterlo prendere di sorpresa, ma il giovane ormai sa come sollevarsi da terra, e dunque levita così da evitare il colpo e far passare il piccolo sotto di lui.
Jiaozi si volta immediatamente non appena comprende che il suo calcio non avrà più effetto, fa appena in tempo ad accorgersi con grande stupore che il più grande è sospeso in aria quando lui lo colpisce di nuovo in pieno viso, facendolo volare lontano per alcuni metri.

“Oh…Tensing, stai levitando!”

Il ragazzino è davvero ammirato, anche se si massaggia il punto colpito con una piccola smorfia, e naturalmente quell’attenzione non può che far piacere a Tensing, che sogghigna leggermente incrociando le braccia al petto.

“E’ da ieri che ci lavoro”

I due sono così presi da quello scontro che nemmeno si rendono conto di diverse occhiate incredule nella loro direzione, a causa di quella nuova tecnica. Il fatto che egli volasse non era stata un’impressione di tutti quei giovani allievi, ma è pura realtà, ed alla luce del giorno è ancora più evidente, anche i più scettici devono ricredersi a riguardo.

“Fantastico! Oh…cosa c’è lì?”

Jiaozi sposta lo sguardo alle spalle del giovane con aria perplessa, cosa che fa immediatamente anche Tensing senza però notare nulla di strano, tutto ciò è solamente una trappola per distrarre il più grande, e infatti non appena possibile Jiaozi salta di nuovo, tirando un pugno verso il suo viso che lo colpisce in pieno, facendolo deconcentrare e ricadere con i piedi a terra. A quel punto il ragazzino ne approfitta e usando la spalla dell’avversario come appoggio salta di nuovo tirando un altro calcio sul suo mento e subito dopo una raffica di pugni verso il petto, fino a tornare a terra. Non ancora soddisfatto, sta per lanciarsi di nuovo all’attacco, ma ormai Tensing si è ripreso dalla sorpresa iniziale e senza dargli tempo di fare altro tira un forte pugno allo stomaco del più piccolo che gli fa sputare della saliva, dopo di che ruota su sé stesso e con un calcio lo manda di nuovo a terra, tanto che si crea un piccolo solco proprio dove passa Jiaozi. Il maggiore ha però dovuto incassare ogni colpo, il che non è stata cosa da poco. Jiaozi ha del potenziale, e di certo non è l’unico ad essersene accorto.
La lotta riprende fino a quando non giunge il momento di allontanarsi, è proprio quando tutti si stanno dirigendo all’interno della struttura che l’Eremita della Gru si avvicina ai due, complimentandosi con loro con un sorriso radioso.

“Tensing, ti ho osservato oggi, sei davvero formidabile! Jiaozi complimenti anche a te, nonostante la tua figura minuta sai sfruttare proprio bene questa caratteristica per trarne vantaggio!”

Naturalmente quelle parole sollevano il morale ad entrambi i due nuovi allievi, ma suscitano anche diverse gelosie e rancori nel resto del gruppo che però nonostante tutto vengono poco considerate dai novellini.
Dopo essersi lanciati un’occhiata d’intesa, orgogliosi per quei complimenti, Tensing poggia la mano sulla schiena del più piccolo, spingendolo leggermente verso gli altri.

“Jiaozi, torna in stanza, ti raggiungo dopo”

Nonostante l’iniziale perplessità, il ragazzino si avvia quindi dietro agli altri, così il maggiore può finalmente parlare con il suo insegnante.

“Maestro, mi chiedevo perché un piccoletto del genere sia qui. Questa potrebbe non essere la sua strada”

Non c’è accenno di ironia nelle sue parole questa volta, non vuole deridere il piccolo Jiaozi, ma vedendo il carattere del ragazzino egli non è per nulla certo che le arti marziali facciano per lui, inoltre, si fida del suo nuovo maestro e sa che può confidarsi con lui anche per cose del genere.
Il Condor dal canto suo ha già compreso chi sta intendendo il giovane, e a quelle parole non può che sorridere tra sé.

“Ragazzo mio, Jiaozi ha un potere che nemmeno immagini, basta solo tirarlo fuori…e anche tu non sei da meno! Le arti marziali sono il vostro futuro”

Dopo quella sentenza, egli mette una mano sulla spalla del suo allievo con un sorriso soddisfatto, come a dargli fiducia, ed il ragazzo ricambia con un sorriso altrettanto sincero.

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Capitolo 7
*** VII ***


Sono passati ben tre anni dall’arrivo di Tensing e Jiaozi al dojo del Condor, molti ragazzi se ne sono andati da allora, ed altrettanti ne sono arrivati, ma loro hanno continuato questo percorso puntando a migliorare ogni giorno di più.
Sono cresciuti in altezza ed anche nello spirito, hanno temprato il loro carattere e sono molto migliorati, non solo in fatto di potenza. Si conoscono perfettamente, in particolare nello stile di combattimento. Tuttavia, qualcosa ancora non sanno l’uno dell’altro, che quando vogliono, entrambi danno il meglio di sé, scoprendo anche tecniche mai utilizzate prima.
I due si sono impegnati molto nel combattimento di quel giorno, ma ormai la sfida sembra terminata per entrambi, esausti e con il fiato corto.

“Non finirà così, Jiaozi…”

L’ormai diciannovenne Tensing sogghigna leggermente, e dopo un’intensa concentrazione chiude gli occhi e porta le braccia ad incrociarsi davanti a sé. Man mano che sprigiona la sua aura, una copia esattamente identica a lui inizia a formarsi, fino a quando i ragazzi dai tre occhi non diventano palesemente due, tuttavia, per fare ciò egli ha dovuto dividere le sue forze e la sua velocità esattamente a metà.

“Vediamo se riesci ancora a schivare in questo modo! Dovrai legare entrambi per evitarci!”

Commenta una delle due copie, mantenendo quel sogghigno formatosi poco prima sul volto.
Tutto attorno a loro, i compagni del dojo non riescono a trattenere la sorpresa, specialmente i più giovani e i nuovi arrivati che addirittura si fermano appositamente per seguire lo scontro, commentando con i vicini.
Jiaozi però non è meno stupito degli altri, tanto che sposta lo sguardo dall’una all’altra figura ad occhi sgranati. Non avendo mai visto quella tecnica, è più che normale una simile reazione.

“M-Ma come…?”

Il piccolo non ha tempo di fare altro che le due copie del ragazzo dai tre occhi si lanciano contro di lui con un urlo, come a voler dare il tutto per tutto alla fine. Jiaozi allora torna in posizione, preparandosi al prossimo attacco, e quando i due gli sono arrivati vicino spicca un salto in alto per evitare i colpi, ma riesce solamente a bloccare il primo pugno con le mani, mentre per la seconda copia è costretto a tirare un calcio teso esattamente contro la mano del ragazzo, di modo da non venire colpito.
Dopo quei pugni però entrambe le copie lasciano cadere il ragazzino, finché al momento più opportuno entrambi non gli tirano una ginocchiata, l’uno allo stomaco e l’altro alla schiena.

“Allora, Jiaozi? Ti arrendi?”

Chiede infine uno dei due ragazzi mentre osserva il compagno a terra, ormai certo di avere la vittoria in pugno. Tuttavia, le sue forze sono ormai al limite, tanto che non riesce a trattenere una smorfia quasi addolorata subito dopo, e le due copie si fondono nuovamente tornando una. Avendo usato quella tecnica solo un paio di volte infatti gli risulta difficile reggere tanto a lungo, specie se con poche energie in corpo.

“Oh…sei stanco anche tu allora…n-non mi arrendo!”

Il piccolo accenna un sorriso, e dopo qualche secondo si rimette in piedi, respirando a pieni polmoni un paio di volte per riprendere fiato. Tensing invece è piegato in due per lo sforzo, evidentemente si era sopravvalutato.

“Non credevo durasse così poco…”

Commenta infatti, mentre alza lo sguardo abbastanza per seguire le mosse dell’avversario, e non passa molto tempo che torna dritto, pronto per continuare la sfida. Jiaozi però sorride maggiormente e tende le mani con i palmi rivolti verso di lui.

“Cosa credi di fare?”

Tensing è perplesso da quell’azione, ma alla fine poco gli importa di quello che vuole fare il ragazzino, e dunque tenta un nuovo attacco, iniziando con il tirare un pugno mirando allo stomaco del più piccolo.

“Ma…come…?”

Con sua grande sorpresa però qualcosa non funziona, perché anche provandoci egli non riesce più a muoversi, pare bloccato, anche tentando con tutte le sue forze un qualunque movimento. A quel punto, Jiaozi non riesce a trattenere una risata quasi di gusto, e si decide finalmente a parlare.

“Ti piace la mia nuova tecnica?”

Alzandosi in volo tra gli sguardi stupiti dei ragazzi ed anche del maestro, inizia a colpire Tensing con diversi calci, mentre lui è costretto a subire senza poter fare altro.
Il maggiore indietreggia, ma dopo diversi colpi anche Jiaozi è troppo stanco per tenere ancora fermo il suo avversario, e dunque annulla la tecnica, tornando con i piedi per terra con aria affannata.

“Ti…arrendi…ora?”

Chiede poco dopo il più piccolo tra una boccata d’aria e l’altra, ma Tensing scuote la testa, anche se ha subito parecchi danni. Non vuole farsi battere da nessuno, neanche dal suo migliore amico.
Punta quindi il dito verso l’avversario, immediatamente seguito da Jiaozi. Entrambi sanno benissimo cosa vogliono fare, e difatti nello stesso momento iniziano a caricare il colpo.

“Dodonpa!”

La devastante tecnica parte subito dopo quell’urlo da entrambe le parti, finché le due tecniche non si scontrano a metà strada, creando una forte onda d’urto ed un grande polverone tutto intorno, che fa tossire i ragazzi più vicini al punto in cui erano posizionati i due combattenti.
Quando però il fumo si dissolve, tutti possono notare come sia Jiaozi che Tensing siano a terra ormai stremati e affannati, a braccia larghe, che tentano di recuperare il fiato.
A quel punto però l’Eremita della Gru interrompe la battaglia, avvicinandosi al gruppo come per disperderlo e far si che lasciassero spazio ai due allievi più promettenti.

“Bene, bene, ragazzi, potete andare a cambiarvi, ci rivediamo a cena!”

I giovani combattenti non se lo fanno ripetere, e commentando tra loro la battaglia appena avvenuta iniziano ad allontanarsi verso l’edificio per rientrare.
Il maestro raggiunge quindi i due giovani allievi, complimentandosi con aria raggiante per le abilità mostrate quel giorno.

“Siete stati davvero formidabili oggi! Al nuovo torneo Tenkaichi farete faville, me lo sento!”

Tensing si è già messo seduto, così il Condor porge la mano a Jiaozi aiutandolo ad alzarsi. Anche se stanchi, entrambi sono soddisfatti della battaglia esattamente come il loro maestro, e si può notare dai sorrisi che compaiono sui loro volti dopo quei complimenti.
Più tardi arriva il momento di cenare, il Condor ha finito da tempo, mentre i ragazzi sono tutti tornati come nuovi dopo le ore estenuanti passate ad allenarsi, e insieme si godono il meritato pasto.
Proprio quando ormai stanno per terminare i loro piatti però il maestro rientra con una nuova figura alle spalle, una giovane ragazzina, forse perfino più giovane di Jiaozi, e quando tutti gli occhi sono puntati su di loro, arriva finalmente l’annuncio.

“Abbiamo una nuova allieva con noi”

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Capitolo 8
*** VIII ***


Occhi e capelli neri, puntati con due piccoli chignon sulla testa grazie a due nastri colorati, nonostante l’iniziale aria timida, la ragazzina si rivela tutt’altro dopo pochi secondi dal suo ingresso in sala.

“Buona sera a tutti! Io mi chiamo Yurin, è un piacere fare la vostra conoscenza!”

Con un grande sorriso, ella si inchina con le mani giunte davanti a sé, salutando tutti i presenti con allegria, e nonostante l’aria perplessa dei ragazzi pare quasi non accorgersi delle occhiate che le lanciano.
Poche donne sono state tra quelle mura ed hanno avuto la possibilità di allenarsi lì, dunque il disagio è comprensibile.

“Ho già mangiato, ma vorrei fermarmi ugualmente, maestro”

Dopo essersi rivolta al Condor ed aver ricevuto il suo consenso, la ragazzina si incammina verso i tavoli, guardandosi intorno, mentre poco a poco ognuno torna a mangiare per conto suo.
Anche Tensing e Jiaozi fanno lo stesso, tuttavia Yurin si avvicina proprio a loro, squadrandoli qualche attimo e sedendosi poco dopo su una sedia libera lì vicino con un grande sorriso in volto.

“Ciao! Come vi chiamate?”

Dopo qualche attimo, Jiaozi si decide a risponderle con lo stesso sorriso cordiale e sincero, mentre il più grande si limita a seguire la conversazione.

“Io sono Jiaozi, e lui è Tensing. Benvenuta!”

“Grazie! Uhm…come mai siete pelati?”

L’espressione di Yurin si fa immediatamente più perplessa, mentre osserva la testa pelata di Tensing con aria quasi sognante, ma Jiaozi la interrompe dai suoi pensieri, perché con aria più seria che mai porta le mani al cappellino che tiene sempre in testa.

“Ti sbagli, io non sono pelato”

Subito dopo quelle parole scopre la testa, mostrando quell’unico capello proprio al centro del capo, suscitando così immediato imbarazzo in entrambi i compagni.

“Jiaozi…”

Senza nemmeno finire la frase, Tensing afferra il cappello del più piccolo e glielo fa indossare nuovamente, prendendogli poi la mano e facendolo alzare quasi di prepotenza dal tavolo.

“Buonanotte Yurin, torniamo in camera!”

Saluta il più piccolo con un sorriso rivolto alla ragazzina, sembra quasi non essersi reso conto di quel che ha fatto, tanto che Yurin si limita ad osservare con sguardo quasi basito quella strana coppia che si allontana.
I giorni passano veloci, la nuova ragazzina ormai è completamente ambientata e si impegna negli allenamenti esattamente come tutti gli altri. Non è una ragazza particolarmente forte, ma ha grande agilità, tuttavia non può essere considerata ai livelli dei due migliori allievi della scuola della Gru.
Nonostante questo, pare aver preso particolarmente in simpatia Tensing, che al contrario non ama affatto la compagnia della giovane.
Sia Jiaozi che Yurin hanno subito preso il ragazzo più grande come un modello da seguire, cosa che si può notare nei piccoli gesti di tutti i giorni, anche se il ragazzo dai tre occhi non se ne rende particolarmente conto.

“Tien! Oggi possiamo sfidarci?”

Anche quel giorno la giovane novellina non perde l’occasione per chiedere a Tensing un combattimento, affiancandolo mentre tutti si stanno spostando all’esterno, tuttavia per l’ennesima volta egli nega, scuotendo la testa con aria seria.

“Sarebbe troppo semplice se combattessi contro di te, sfida qualcuno alla tua altezza”

A quel punto Yurin non può far altro che allontanarsi con uno sbuffo, ma la scena si ripete per diversi giorni a venire, anche quando la ragazza diventa più forte e abile in combattimento. Semplicemente, anche Tensing e Jiaozi migliorano esattamente come lei, ed il dislivello tra loro rimane esattamente come il primo giorno.

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Capitolo 9
*** IX ***


Il ventiduesimo torneo Tenkaichi è ormai alle porte, e Tensing e Jiaozi sono carichi ed emozionati come mai.
I due ragazzi sono gli unici che parteciperanno per quel dojo, nessun altro ha intenzione di affrontarli; anche Yurin, per quanto volenterosa ella sia, sa che in un regolare torneo le è impossibile vincere, specialmente contro Tensing.
Prima della partenza però la ragazzina non perde ugualmente occasione per parlare con il ragazzo più grande, e difatti, proprio una sera alcuni giorni prima della partenza, mentre tutti stanno tornando in camera propria, gli si affianca e gli tira la manica per catturare la sua attenzione.

“Tien, allora parteciperai al torneo?”

Il ragazzo naturalmente conferma quelle parole, e ciò non fa altro che esaltare maggiormente la più piccola, che continua con le domande.

“Quando comincia?”

“Partiremo tra una decina di giorni, due giorni prima dell’inizio. Verranno anche Jiaozi e il maestro”

Spiega quindi il ragazzo, accennando all’amico che sta camminando accanto a lui, proprio dal lato opposto a quello di Yurin.

“Ci divertiremo molto”

Commenta il ragazzino con un sorriso entusiasta sul volto, e ciò stimola nuovamente la compagna a fare una nuova domanda, alzando lo sguardo sul più grande dei due.

“L’importante è che vinciate! Tien, vincerai tu non è vero?”

Tensing a quel punto trattiene a malapena un sorriso sicuro di sé, incrociando le braccia al petto ed annuendo con forza.

“Certo che vincerò, e Jiaozi arriverà secondo. La scuola della Gru trionferà clamorosamente!”

Quelle parole suscitano immediatamente gioia nei più piccoli, che alzano il pugno e confermano in unisono.

“Sì!”

Tuttavia dopo qualche attimo Yurin si acciglia, tornando più seria e tirando nuovamente la manica di Tensing.

“Tien, però non è che poi parti e non ci vedremo più, giusto? Tornerai al dojo anche se dovessi vincere e diventare famoso? Mi devi ancora una sfida seria al massimo delle tue capacità, non l’ho dimenticato!”

Quella domanda fa effettivamente colpo sul ragazzo dai tre occhi, non si era ancora chiesto cosa avrebbe fatto dopo aver ottenuto la vittoria, ma in quel momento non aveva alcun motivo per cambiare vita. Allenarsi lì con il suo migliore amico gli è sempre piaciuto, non sarà certamente diverso dopo il torneo, dunque si decide finalmente a rispondere, accennando un sorriso questa volta più rassicurante.

“Rimarrò anche dopo, non ho motivo per andarmene di qui”

Esattamente due giorni prima dell’inizio l’Eremita della Gru e i due giovani partono dunque in direzione dell’isola di Papaya, verso il luogo dove si svolgerà il torneo Tenkaichi.
Il viaggio dura solamente alcune ore, ma arrivando in anticipo sono certi di riuscire ad iscriversi per tempo, e difatti il giorno prestabilito si dirigono tutti e tre allo stadio senza fretta.
Sono poco lontano dall’entrata, quando il Condor si acciglia, socchiudendo gli occhi per osservare meglio delle figure in lontananza.

“E quelli…?”

Il resto della storia però lo sappiamo…

FINE.

Angolo autrice: E così siamo arrivati alla fine della fanfiction, e anche questa piccola avventura ha avuto una fine proprio come le altre.
Ringrazio come già fatto in precedenza Il Corsaro Nero e Moriko che hanno commentato ogni capitolo di questa storia, dimostrandosi i lettori più "accaniti". Grazie a entrambi di cuore. Un grazie anche ai lettori che hanno seguito senza però lasciare un commento, che per la verità spero mi facciano sapere la loro opinione ora che la storia è completa ahah.
Spero di tornare presto con una nuova storia, anche se probabilmente non sarà una cosa immediata, ma d'altronde come ci insegna anche Dragon Ball la speranza è l'ultima a morire!
Arrivederci a tutti quanti!

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