Deep Blue Heart

di Mav95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


***

"Corri Lily!"

 

Sento urlare in lontananza  il mio nome, chi è che mi chiama? cerco di rispondere ma qualcuno corre via  stringendomi  a sé impedendomi la visuale .

 

Non so cosa stia succedendo, non so perché io stia scappando ma la paura mi attanaglia lo stomaco.

Cerco di vedere dove stiamo scappando ma colui che mi trasporta corre troppo velocemente e io non ho abbastanza forze da districarmi dalla sua presa ferrea.

 

" Non ti muovere piccola" sento sussurrarmi all'orecchio" è solo per il tuo bene".

 

Non posso fare altro che chiudere gli occhi e aspettate che tutto finisca il più velocemente possibile.

 

E poi come la maggior parte delle volte mi sveglio.

 

Sento il cellulare suonare assordandomi, senza aprire gli occhi lo cerco con la mano colpendo però oggetti caso sul comodino finche non riesco a trovare il tasto per rimandare la sveglia.

 

Apro lentamente un occhio con la consapevolezza di dovermi alzare per andare a scuola e di essere già stanca.

 

Mi chiamo Lily Lake ho 17 anni e vivo a Winona, una piccola città del Minnesota, abito qui da parecchi anni anche se precedentemente  ho vissuto da qualche parte in Florida , ma ero troppo piccola e non ho molti ricordi di quel periodo, anzi quasi nessuno.

 

Mi alzo dal letto con malavoglia e mi avvio verso il bagno.

 

Mi guardo allo specchio con il solito malumore, prendo un pettine e incomincio la lunga battaglia giornaliera contro i nodi.

 

Come dice sempre mia mamma hai voluto la bicicletta e ora pedali, ho sempre tenuto i capelli molto lunghi e curarli è sempre stato un incubo ma penso che districare i vari nodi sia il minimo e indispensabile.

 

Mi guardo il viso e posso notare due belle occhiaie , anche questo un classico, ogni volta che faccio qualche sogno mi sveglio stanca e con due ombre  da far invidia ad una strega.

 

Mi preparo alla meglio, mi metto un paio di jeans chiari e una maglietta semplice nera, non sono mai stata una troppo fissata con il look.

Mi lego i lunghi capelli castani in una coda alta e sono pronta.

 

Scendo in salotto per fare colazione e leggo il bigliettino che mi ha lasciato mia mamma prima di andare a lavoro in cui mi augura una buona giornata e che mi avverte che mi ha preparato una fetta di crostata per merenda, santa donna, non c'è un momento in cui non si prenda cura di me.

 

Mangio un paio di biscotti al volo, prendo lo zaino e mi dirigo verso la scuola.

 

Oggi è una splendida giornata d'autunno, la scuola è incominciata da poche settimane , come di consueto a metà strada mi raggiunge la mia migliore amica Sarah, lei è la mia metà, siamo sempre cresciute insieme e non ricordo un momento della mia vita in cui non ci sia anche lei.

 

 La vedo uscire dal vialetto di casa sua e raggiungermi sorridendo.

Sarah è sempre stata una bella ragazza , grazie anche ai lunghi capelli biondi e con grandi occhi color cioccolato che le danno un'area da bambina .

 

- Hey Lilla! Pronta per l'ennesima giornata?- mi dice usando come solito il mio nomignolo creato da lei all'età di sei anni.

 

- Mah, oggi a dirla tutta mi sarei stata volentieri a casa, poi mi sono ricordata della verifica di Biologia e ho alzato il mio stanco sedere dal letto- dico sinceramente.

 

-Si ma te in biologia sei sempre stata un asso, preparati a mandarmi i bigliettini- dice ridendo.

-E tu preparati per quella di fisica della prossima- ribatto io.

 

Tra una chiacchiera e l'altra arriviamo a scuola e ci dirigiamo direttamente nella nostra aula.

Appena entriamo però un quasi assordante brusio fa da sottofondo.

 

-ma che succede?- sento pronunciare da Sarah verso di me.

 

-Non ne ho la più pallida idea- rispondo altrettanto confusa.

 

Mi avvicino al gruppo formatasi e prendo Mike per il braccio chiedendogli spiegazioni.

- Oh beh, non ho capito tutti i dettagli ma sembra sia arrivato un nuovo studente particolarmente affascinante e le nostre compagne di classe dopo questa notizia sono andate completamente fuori di testa.- dice con la solita nonchalance tornando poi a parlare con il suo gruppo di amici.

 

Ora che me lo fa  notare sono solamente le ragazze ad essere particolarmente in fibrillazione. 

Mah. 

Adesso non dico che un bel ragazzo non faccia piacere, però da qui a sembrare giumente sotto ormoni ci passa il mare.

 

Sospirando torno da Sarah per aggiornarla con le scottanti news .

 

 -Ah ora si spiega tutto - mi conferma Sarah mentre ci sediamo nei nostri banchi.

 

-Per me se vincessero alla lotteria non sarebbero mai così contente come oggi- dico sarcastica.

 

- Probabile- 

 

Mi sistemo nel mio banco e incomincio a tirare fuori i vari libri e quaderni quando un'ombra si pone davanti a me , alzo lo sguardo e non posso che alzare gli occhi al cielo. Si incomincia.

 

-Hey Lilla gorilla - è già questo mi irrita.

 

- Fai in fretta Kerol non ne ho molta voglia oggi- dico già esausta.

 

- Oh niente, volevo solo accertarmi di persona che non facessi niente di stupido o bizzarro con il nuovo studente. Sai, non vorrei che ci considerasse tutte come delle... beh come te-afferma acida come al solito.

 

- Cose bizzarre come strillare come galline? No quello è un'onore che lascio a te e alle tue ugualmente inutili seguaci- affermo sorridendo.

 

-Beh , in ogni caso se ti vedo gironzolargli attorno, ti butto di nuovo il detersivo nel tuo prezioso laghetto e vediamo se ridi ancora con tutti i tuoi pesciolini a pancia all'aria.- e detto questo si volta muovendo la sua lunga chioma nera e se ne va sculettando con l'eleganza di un pinguino .

 

Insopportabile.

 

Karen la conosco da sempre , purtroppo , all'inzio delle elementari eravamo anche  amiche, finché il bambino che piaceva a lei non si è dichiarato a me. 

 

Fine dell'amicizia.

 

Il problema fondamentale fu che semplicemente non smise di parlarmi ma mi prese come obiettivo di tortura , come la storia dei pesci che mi ha avvelenato a 12 anni o quella volta che riempi il mio armadietto di fango, la cosa fastidiosa è che  continua tutt'ora con stupide minacce e frecciatine.

 

-Cosa voleva la figlia di Satana?- sento dire  da Sarah mentre si risiede nel banco accanto al mio dopo essere andata a prendere una bottiglia d'acqua.

 

-Mah solito, in parole povere "sfigata stai lontana dal super gnocco in arrivo"- rispondo esasperata.

 

- Tze, come solito acida come un limone, lascia correre Lily, oggi sarà una giornata speciale me lo sento - 

 

-Spero proprio di no-dico ancora poi stanca di prima. 

Continuo a chiacchierare con Sarah finché il suono della campanella non ci avverte dell'inizio della lezione.

 

-Forza ragazzi mettetevi a sedere- sento dire dal Professore appena entrato in aula.

 

-Anche se siamo già a inizio ottobre oggi avrete un nuovo compagno di classe,entra pure ragazzo-dice facendo segno con la mano.

 

Ed ecco il misterioso ragazzo entrare in classe.

 

Ok , non si può dire che sia brutto anzi, è veramente molto bello, sarà poco più di 1,80 moro e com due penetranti occhi verde foglia. 

 

Subito rimango imbambolata anche io a vedere quel fisico atletico che si può intravedere dalla leggera maglietta ma gli urletti e le risatine delle mie compagne di classe mi fanno tornare alla realtà. Per fortuna.

 

-Presentati pure- lo incoraggia il professore.

 

-Salve a tutti, mi chiamo Adam Folks ho 18 anni , per colpa dei numerosi viaggi di mio padre ho perso un anno , ma spero che andremo d'accordo- e con questo monologo se ne esce con un sorriso che praticamente fa svenire metà delle ragazze.

 

Ma a me non convince del tutto, nella sua bellezza , nella sua presentazione che lo fa apparire così carino e ingenuo c'è qualcosa che mi stona, ora devo solo capire cosa.

 

- Gran bel figo- sento dire da Sarah.

 

-Dici?- ribatto io, cercando di essere indifferente.

 

-Dai Lilla non puoi non notarlo, però non è assolutamente il mio tipo, quelli troppo belli sono automaticamente degli stronzi e mi ritroverei a fare l'alce in un paio di settimane.-

 

-Guarda che non tutti sono come Josh, devi incominciare a dimenticare quello stronzo e andare avanti. - ripeto per la millesima volta.

 

-Non mi interessa, per un po' ho chiuso con i ragazzi soprattutto quelli troppo affascinanti come il signorino Folks.-

 

- Bene Adam, puoi andarti a sedere nel banco davanti alla signorina Lake.-

 

Iniziamo bene.

 

Se la mia espressione è leggermente scocciata quella di Karen è euforica, finalmente l'oggetto dei suoi desideri si posizione nel banco dietro al suo, già immagino le lezioni con lei che dà le spalle al professore per fare gli occhioni al nuovo arrivato.

 

In ogni caso non è un mio problema.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

 

La mia ipotesi si è subito avverata, infatti Adam appena seduto al suo posto si è dovuto subire due ore di moine e domande impertinenti  sulla sua vita da parte della serpe. 

 

Non lo invidio per nulla.

 

Finalmente la campanella per il pranzo squilla e io velocemente aggancio Sarah e mi dirigo verso la mensa per fermare quella sensazione di disagio che mi tormenta dalla prima ora.

 

-Hey hey Lilla hai così fame? - chiede per via della mia fretta inspiegabile.

 

-Eh gia! Oggi c'è la pizza  e muoio di fame, poi rimanere in quella classe che sembra quasi un circo e mi dà fastidio.- rispondo quasi sincera.

 

- Ti capisco, non hanno fatto altro che confabulare su Adam, su cosa gli piaccia e se voleva uscire con loro e Adam ancora più tonto a dar loro  retta. Ma pensi che vada bene chiamarlo per nome? O è meglio Folks?-dice Sarah mettendosi la mano sul mento con fare dubbioso.

 

-Chiamalo come ti pare, ma a me quel tipo puzza-e così termino la discussione.

 

Ci dirigiamo verso il nostro solito tavolo , prendiamo i vassoi , il pranzo ma non faccio in tempo ad addentare la mia quattro stagioni che  la star della giornata entra facendo mormorare tutta la mensa.

 

Prende con noncuranza posate e le lancia sul suo vassoio tenendo gli occhi fissi sul bancone , come se tutti gli sguardi a lui rivolti non gli facessero nè caldo nè freddo e dopodiché si va a sedere un paio di tavoli di distanza da me.

 

Subito Karen e le sue amichette si siedono accanto a lui e  incominciano a parlare , lui lo vedo annuire e rispondere ogni tanto con frasi corte o semplici affermazioni, mentre con gli occhi sembra guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa.

 

Posso vedere i occhi verdi guizzare da un angolo all'altro della sala  e quando improvvisamente incontrano i miei non posso fare altro che arrossire e distogliere immediatamente lo sguardo.

 

Averlo così vicino mi mette in soggezione, ma non in modo normale, è quasi come un brivido di paura che mi scorre lungo la schiena, mai provato nulla di simile.

 

Cerco di mangiare normalmente ma posso sentire i suoi occhi piantati su di me.

Cosa vuole? Perché mi deve fissare in quel modo?

 

Finisco in fretta la mia pizza e mi avvio velocemente verso il bagno dando una scusa frettolosa a Sarah.

 

Mi dirigo a passo accelerato e vado subito a sciacquarmi il viso con dell'acqua fresca.

 

Non so cosa sia stato, ma avere quei due occhi puntati addosso mi ha fatto attorcigliare lo stomaco.

 

Cerco di calmarmi e sembrare almeno un minimo normale .

Mi lavo le mani , esco dal bagno e ritorno in mensa, per fortuna sembra che la nuova combriccola abbia trovato un altro posto.

 

Io e Sarah allora raggiungiamo la classe ma un brusio ci precede.

 

Entro e quello che vedo è il mio banco rovesciato e tutto la roba che era nel mio zaino sparsa per la classe.

 

-Ma cosa è successo?-  dico sconvolta.

 

-Non lo sappiamo- sento dire da qualcuno- siamo entrati ed era già così-

 

Guardo tutte le mie cose sparse per terra, ma chi è che si diverte a fare certe cose? 

 

Incomincio a raccoglierle e a mettere tutto a posto, il mio diario, il portafoglio i vari quaderni tutti sul pavimento. 

 

Finisco appena in tempo per sentire la campanella suonare e per vedere la professoressa di storia entrare in classe.

 

-Ok ragazzi seduti, sapete bene che ormai sono già alcune settimane che studiamo la guerra di seccessione e vorrei testare ciò che avete appreso fino ad ora con una piccola interrogazione,  c'è per caso qualche volontario? - chiede falsamente speranzosa.

 

La domanda della professoressa come solito si perde nel silenzio più assoluto, in confronto un deserto è più rumoroso.

 

-Ok va bene, allora vorrà dire che deciderà la sorte- così prende il libro di storia e lo apre ad una pagina a caso, si è praticamente sentita tutta la classe trattenere il respiro nello stesso istante.

 

-Ok, allora pagina 107 , quindi 1+7,  il  numero 8? Chi è?- la vedo controllare il registro con i suoi occhiali da vista a mezza luna.

 

-Signor Folks, è lei, ma stia tranquillo essendo appena arrivato non ho intenzione di interrogarla già il primo giorno-

 

Così la professoressa riapre il libro per cercare la prossima vittima sacrificale ma una voce rompe il silenzio ed essa proviene proprio dal banco di fronte al mio.

 

- Non c'è problema professoressa, posso venire ugualmente- afferma Adam alzandosi e avvicinandosi alla cattedra.

 

- Ah come vuole lei allora, non siamo andati ancora nei dettagli ma mi parli in generale della Guerra di seccessione.- 

 

-La guerra di seccessione inzio nel  1861 fino al 1865, fu combattuta da due fronti : dal Nord America definito anche Unione o Nordisti e dal Sud  chiamato anche Confederati o Sudisti. 

Le cause principali che scatenarono questo conflitto furono le forti differenze sociali ed economiche tra il nord il sud.

Infatti il nord rappresentava la parte ricca e industrializzata del nostro paese , con la popolazione concentrata nelle città, mentre il sud basava la sua economia sulla lavorazione dei campi quindi fortemente legata alla schiavitù...-  Adam continua a parlare per altri 10 minuti buoni , ma io dico , bello e pure secchione, ha qualche difetto questo ragazzo?

Appena finisce il suo discorso , la professoressa Mcdunn lo sostituisce. 

 

- Folks devo dire che la sua preparazione è veramente straordinaria, sono colpita, non può che meritarsi un bel 9 pieno- 

 

E detto questo Adam torna a sedersi al suo posto con un ghigno da vittoria e e allo stesso tempo sembra lanciarmi  uno sguardo che non riesco a cogliere ma che mi mette i brividi, cosa vuole da me ? È la mia immaginazione o veramente mi ha preso di mira?

 

La giornata per fortuna termina senza altri strani eventi e finalmente posso avviarmi verso casa insieme a Sarah.

 

- Che giornata !- esclama la mia migliore amica  mentre camminiamo verso casa.

 

-Dillo a me, non ci ho capito nulla-dico seriamente confusa.

 

-Ma alla fine si è scoperto chi è stato a farti quello scherzo di cattivo guato?-

 

- No, so solo che il o la colpevole  si è divertito con poco e per fortuna ha avuto la decenza di non rubarmi nulla-

 

-Mah, quanta gente strana a sto mondo , guarda anche Adam, non sembra neanche vero !-

 

- Vero o no mi interessa poco, lo lascio tranquillamente a quell'oca acida di Karen.-dico sprezzante.

 

-Se devono fare la coppia smielata per tutto l'anno chiedo il trasferimento ad una altra classe - scherza Sarah.

- Vabbè, in ogni caso vedremo come si evolverà tutto! Ci sarà da ridere in classe! Io ormai sono arrivata! Ci vediamo domani Lilla!- detto questo mi abbraccia e corre verso casa, mentre io continuo a percorrere la mia strada .

 

In pochi minuti raggiungo la mia abitazione, una piccola villetta a schiera di color azzurro molto pallido e un modesto giardino pieno di alberi e cespugli circondato poi da una recinzione in ferro. Mentre mi avvicino però noto una macchina che non appartiene a nessuno che conosca parcheggiata proprio di fronte all'entrata, esattamente davanti al cancello.

 

Mia mamma non ha mai ospiti e forse qualche vicino ma li conosco tutti,  l'unica spiegazione  è che sia qualche babbeo che non sa distinguere la proprietà privata da quella pubblica , quindi mi avvio verso l'entrata quando una voce maschile che proviene da dentro casa mi giunge alle orecchie.

 

 -Devi dirglielo, sai cosa sta succedendo! Così puoi solo peggiorare le cose!- sento quasi urlare da uno sconosciuto  , ma la cosa che mi sorprende è la voce di mia mamma che gli risponde.

 

-Sai che potrebbe mettersi male se lo scopre! E soprattutto se loro lo scoprono !  ti prego non intervenire per il suo e per il tuo bene! -ma di che parlano?

 

-Ok- sento sospirare - ma Theresa , se le cose dovessero mettersi male dovrò fare qualcosa.-

 

Con queste ultime parole sento i passi avvicinarsi alla porta così decido di nascondermi dietro ad un grosso cespuglio in giardino.

 

Anche se sono un po' lontana e con foglie che mi coprono la visuale posso vedere mia mamma e l'uomo misterioso uscire dall'ingresso.

 

È un uomo abbastanza giovane avrà poco più di 40 anni portato molto bene devo dire  , taglio corto, brizzolato , una barba leggermente folta gli copre il viso ma essa non può nascondere i due occhi azzurro ghiaccio.

 

- È ora di partire- lo sento aggiungere - per qualsiasi problema il mio numero ce l'hai, non esitare a chiamarmi a qualsiasi ora e io verrò subito. Ah quasi mi dimenticavo - 

 

L'uomo incomincia a  tastare le tasche alla ricerca di qualcosa e dopo pochi secondo tira fuori una collana con un ciondolo che non riesco ad identificare per la lontananza , lo porge a mia mamma che senza fare domande lo prende e lo infila nel grembiule.

-Non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato- la sento dire con un tono di voce più basso del normale.

 

- Nemmeno io e non hai idea di quanto vorrei non dover partire ma purtroppo devo scappare, mi sono già trattenuto troppo- detto questo abbraccia mia madre,  sale in macchina e riparte allontanandosi da casa nostra.

 

Gli occhi di mia madre hanno seguito tutta la scena , dopo qualche minuto a fissare il vuoto la vedo rientrare in casa e chiudersi la porta dietro.

 

Certo che questa giornata non la finisce di essere bizzarra, ma sono troppo stanca per indagare così aspetto qualche altro secondo e entro in casa come se non fosse successo niente.

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