Momenti imbarazzanti di _aivy_demi_ (/viewuser.php?uid=1051579)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fidanzamento ***
Capitolo 2: *** Telefonate traumatiche ***
Capitolo 3: *** Una pessima idea ***
Capitolo 4: *** Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto - Deidara, Sasori, Kisame ***
Capitolo 5: *** Irrecuperabili ***
Capitolo 6: *** Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto - Itachi, Tobi ***
Capitolo 7: *** La lieta notizia ***
Capitolo 8: *** Confessioni di un fandom ***
Capitolo 1 *** Fidanzamento ***
Buongiorno
a tutti voi :3
questa
sarà una raccolta di momenti imbarazzanti,
di
cui i personaggi delle opere di Naruto e Boruto
saranno
i protagonisti.
Questo
progettino tenderà alla comicità e molto spesso al
nonsense,
un
poco alla demenzialità,
ma
va bene così ^^
Buon
divertimento!
1-
IL FIDANZAMENTO
-Na...
Naruto, hai il preservativo...?
-Perché,
hai paura di restare incinto?
(cit.
Naruto)
"Ok, ok. Mi sento
pronto." Naruto solleva il pugno tremante e sfiora la porta
con le nocche.
Sasuke apre
sorridendo, visibilmente a disagio.
-Finalmente sei
arrivato,- lo abbraccia all'entrata. -Vieni, ti stanno aspettando.
I ragazzi raggiungono
il salone, dove ad attenderli trovano i tutori del giovane Uchiha.
-Buongiorno Naruto:
prego, accomodati.
Kabuto indica la
poltrona di fronte.
-Allora, dimmi pure:
qual è il motivo della tua visita?- Orochimaru li osserva con
fare inquisitorio: il giovane deglutisce, incapace di mettere insieme
le parole di un discorso precedentemente preparato nei minimi
dettagli. -Immagino sia qualcosa di importante, visto che stai
tremando. Sasuke, va a preparare del tea così da mettere a
proprio agio il nostro ospite.
Il silenzio cala sulla
stanza, pesante come un macigno; Naruto percepisce ogni singolo
battito accelerato del proprio cuore in petto. L'orologio di fronte a
sé sembra rallentare e procedere all'indietro, invece di
scorrere normalmente. Pochi minuti sembrano ore.
Sasuke torna con il
vassoio fumante, poggiando il tutto sul tavolino tra i presenti.
Ognuno recupera la propria tazzina, soffiando e sorseggiando il
contenuto bollente delle porcellane.
"Adesso, o mai
più!"
-Signore!- Il biondo
si solleva in piedi, rigido come un tubo di metallo; la tazza vuota
ancora tra le dita, le ultime gocce di liquido caldo che scivolano
sulla mano. -Io sono qui...
Silenzio.
L'uomo lo squadra con
interesse.
-Sì?
Sasuke stringe i pugni
fino a sentire le unghie pungere sui nervi.
-Sono qui...
Kabuto si sistema gli
occhiali sul naso, scuotendo il capo.
-Per?- Orochimaru lo
incalza, sorridendo beffardo: si sta divertendo nel constatare quanto
l'ospite sia imbarazzato in quel momento.
Naruto inspira dal
naso, chiudendo gli occhi e riaprendoli con una rinata
consapevolezza.
-Perché voglio
sposare suo figlio! Quasi grida quelle poche parole, così
importanti e difficili da pronunciare. Una sensazione glaciale si
frappone tra i presenti.
-E sia.
L'uomo sorride,
finendo di sorseggiare il proprio tea e godendo della reazione del
figlio adottivo: non lo aveva mai visto così emozionato.
-Sul serio? Evvai!-
l'entusiasmo contagioso di Naruto si ripercuote sul corpo
dell'Uchiha, stretto in un abbraccio soffocante. I due si baciano,
liberando la tensione accumulata nei momenti precedenti alla
dichiarazione.
-Risparmiatevi davanti
al signor Orochimaru, per cortesia.- L'avviso repentino di Kabuto
riporta i giovani con i piedi per terra, costringendoli a dividersi.
-Sappi però che
non sarà così facile.
Una nota cinica
investe le parole del padrone di casa.
-Dovrai meritartelo.
Il primo passo è
stato fatto, ma Naruto non ha calcolato una tale reazione: cosa
nasconde una frase simile? La strana smorfia che si disegna sul volto
di Orochimaru incute un certo timore reverenziale. I ragazzi si
prendono per mano, avvolgendo con forza le dita nel tentativo di
darsi coraggio.
-Finché non
avrai un lavoro e non sarai in grado di mantenerti economicamente,
non ne voglio sapere di matrimoni. Sia chiaro!- i suoi occhi brillano
sinistri.
"Ahahah... E
adesso?"
-Non si preoccupi, ce
la farò! -Me lo auguro. In tal caso, avrete la mia
benedizione.
Eccomi
qui ^^ Pochi minuti di ispirazione e il risultato è questo.
Mi
è venuta così, di getto.
La
cosa più importante?
Mi
sono divertita un sacco nello scrivere questa flash!
Nella
speranza che vi abbia strappato un sorriso,
alla
prossima e grazie a chiunque abbia perso un poco del suo tempo
per
leggere i piccoli deliri derivati da questa idea >.<
-Stefy-
|
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Capitolo 2 *** Telefonate traumatiche ***
2-
TELEFONATE TRAUMATICHE
-Papà?
Come nascono i figli?
(cit.
Mitsuki)
-Senti,
Mitsuki: è un bel po' che ti trovi a Konoha,
come
procede lì?
-Bene
papà, però non è facile.
Il
lavoro è molto e gli studi si prendono la maggior parte del
mio tempo.
-Ma
è normale, cosa ti aspettavi?
Che
fosse una vita semplice? Dunque ancora non...
-No,
papà.
Mitsuki
risponde spazientito: ad ogni singola telefonata Orochimaru non
manca mai di chiedere al figlio tra quanto sarebbe possibile
conoscere una futura nuora.
-Non
sei più un ragazzino, ormai.
-Se
è per questo non sono nemmeno un vecchio.
-D'accordo...
-Senti,
se ti dicessi che mi sto frequentando con una persona,
staresti
più tranquillo?
Un
momento di pausa dall'altra parte.
-Certo!
Qualcosa di serio?
-Papà!
L'incredibile
ossessione per la vita privata del figlio porta l'uomo a sperare di
avere un giorno dei nipotini che corrono in giro per casa, ridendo e
giocando. Certo, la presenza immancabile di Kabuto evita la
sensazione di vuota solitudine, ma qui si parla di un'altra cosa.
-Adesso
devo andare, sono occupato. Ciao!
-Mi
raccomando, aspetto!
Il
ragazzo chiude la chiamata, digitando poi un altro numero ed
avviandone una successiva.
-Pronto?
Ciao, sono stato al telefono con mio padre fino adesso.
-Scommetto
che ti ha ammorbato con le solite domande!
-Vuole
conoscerti.
-Ne
sei proprio sicuro? E come pensi reagirebbe?
-Bene,
credo. Continua a dire "eh, la nuora qui, la nuora lì, i
nipoti..."
-Dunque
dovremmo andare da lui?
-Senti,
sai com'è fatto.
-Allora
spiegami: come potrebbe reagire?
-Se
non ci andiamo, non lo sapremo mai.
-Dunque
la tua idea è andare lì e dire: "Ciao papà,
eccoci qui."
-Perché
no?
-Perché
si aspetta una nuora, non un genero!"
-...
-Mitsuki,
ci sei?
-Senti,
Boruto, ne riparliamo un'altra volta, d'accordo?
-Forse
è meglio.
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Capitolo 3 *** Una pessima idea ***
3-
Una pessima idea
Uno
dei giorni peggiori dell'anno era inesorabilmente arrivato: Naruto
camminava nervosamente qui e là lungo tutta la superficie
calpestabile dell'ufficio.
-Settimo,
così consumerai il pavimento.
-Lo
so, Shikamaru, ma non hai idea di quello che sta per succedere.
I
due si guardarono negli occhi, il terrore traspariva dalle disperate
iridi azzurro cielo.
-Non
dirlo...
-Sì,
esatto. È arrivato, ed io sono finito. Non so come poter
affrontare la cosa, credimi!
Nara
si chiuse in un silenzio grave: la concentrazione era fondamentale in
momenti di crisi, ed uno stratega del suo calibro ne era consapevole.
-Ti
prego, aiutami...
L'Hokage
non sapeva più come affrontare l'avvenimento che lo avrebbe
coinvolto di lì a poco; non sarebbe servito a nulla scappare.
Chiedere aiuto e trovare la soluzione nel modo più rapido
possibile era l'unica soluzione rimasta.
-Ci
sono!
Il
moro sorrise e si avvicinò all'altro, soppesando le parole ed
esponendo il piano.
*
-Caro,
è tutto così... Perfetto! Come hai fatto? Hinata,
tornata da poco dalla spesa, parlò con voce rotta dalla
commozione. Stava osservando sbigottita tutto ciò che il
marito era riuscito a preparare per quella sera. Casa pulita, bucato
lavato e steso, cena pronta ed i bambini ospiti di amici.
-E
non è finita qui! Naruto prese tra le braccia la moglie,
portandola in camera da letto: luci soffuse di candele profumate
riempivano l'aria di grandi aspettative.
-È
meraviglioso!- la donna non sapeva neppure cosa aggiungere,
emozionata a tal punto.
-Non
dire niente, e vieni qui.- Il marito la stese sulle morbide lenzuola
ricoperte da delicati petali di rosa. La baciò con foga,
accarezzandola e sfiorandole il viso ed i capelli; Hinata non poté
resistere, ed arrossendo gemette alle attenzioni di Naruto. I loro
corpi aderivano completamente uno sull'altro, ad intrecciarsi ed
unirsi in un unico essere. Voci di piacere si levarono alte tra
quelle pareti, mentre i due godevano di ogni singola spinta, fino a
raggiungere l'apice adagiandosi uno accanto all'altro, sfiniti.
-Buon
anniversario, cara.
-Ti
amo...
*
-Tesoro?
-Sì,
Hinata? La donna si rivolse al marito: le mani strette a pugno
poggiate sui fianchi, lo sguardo autoritario di chi non avrebbe
ammesso repliche.
-Se
proprio devi fare le cose, falle bene! Vieni qui.
"Ohi
ohi ohi... Non dirmi che..." Una decina di Bunshin dalle
sembianze di Naruto giacevano addormentati in salotto: chi con lo
spruzzino del prodotto per pulizie in mano, chi ancora indossando un
grembiule da cuoco, chi stringendo tra le dita un panno e delle
mollette da bucato.
Un'aura
negativa dall'immane potenza si levò dal corpo della donna.
-Cara?
Cara...?
Hinata
non rispose.
-Tesoro?!?
All'urlo
di "Tesoro un cazzo!" la donna sprigionò un potere
tale da sbattere il marito contro la parete, danneggiandola
gravemente.
"Shikamaru,
ti odio!"
Ok, lo ammetto: questa è
davvero la mia preferita!
Un poco di canon alle volte
ci sta, dai. Spero vi sia piaciuta, le ultime immagini sono nate
da un improvviso
scatto di ilarità
idiota.
Alla prossima :D
-Stefy-
|
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Capitolo 4 *** Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto - Deidara, Sasori, Kisame ***
4-
Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto
-Deidara,
Sasori, Kisame
-C4.
-Dannazione,
colpito e affondato.
-Sono
una bomba in questo gioco!
(cit.
Deidara)
-Sapevo
che ti avrei trovato qui.
Deidara
osserva il compagno di stanza, spegnendo la luce della lampada sul
comodino. Raccoglie in una coda alta ciò che è rimasto
dei suoi capelli, ormai opacizzati dal tempo. La fronte ampia, le
rughe a segnare uno sguardo ancora vispo e cinico, nonostante l'età.
-Dimmi,
Sasori, cosa vuoi?
-Mi
annoio.
-Certo
che ti annoi, sei vecchio. Anche se mi chiedo come sia possibile che
una marionetta possa invecchiare.
-I
misteri della vita.
I
due si dirigono verso la sala comune della casa di riposo. Vengono
accolti dal sorriso cordiale e terrificante di un bianco e squamato
Kabuto, operatore sanitario all'interno della struttura. Si
accomodano su uno dei tavoli vuoti, davanti ad un paio di fogli a
quadretti ed un divisorio di fortuna rappresentato da un libro
consunto.
-Allora
vecchio, cambiata idea sul tuo concetto di arte, dopo tutti questi
anni? -Maledetto, certo che no. Rimango fermo sulla mia posizione,
e questo non cambierà mai. -Sei rimasto il solito idiota,
nonostante l'età che ti porti addosso.
Deidara
osserva soddisfatto il proprio schema, concludendo la disposizione
delle barchette stilizzate di plastica che ha a disposizione.
La
partita a battaglia navale procede lenta, tra le battute ironiche ed
i commenti cinici di Sasori nei confronti dell'ex compagno di
disavventure; svariati aneddoti riaffiorano, uno alla volta,
accompagnati da commenti pungenti e risate amare.
-Che
palle.
-Su,
su, non fare così.
-Sai
che ho sempre odiato giochi simili.
L'uomo
dai capelli lunghi ridacchia, muovendo la propria mano sotto al
tavolo, rimescolando qualcosa tra le dita.
L'amico,
visibilmente in vantaggio, si stiracchia affondando sullo schienale
della sedia. Sicuro della propria vittoria, cede il turno
all'avversario con aria superiore.
-Vediamo
cosa ti inventi adesso.
-Non
sottovalutarmi!- convinto della posizione di una delle navi quasi
distrutte dell'avversario, alzandosi Deidara getta una dei suoi
piccoli esplosivi di chakra.
-Colpito...
Bum! -E
affondato!
L'esplosione
coinvolge i tavoli vicini, risvegliando lo spirito combattivo sopito
dei presenti.
-Deidaraaaa!
-Signore,
faccia attenzione, si sta avvicinando ai cancelli.
Kabuto,
con una leggera punta di disapprovazione nella voce, tenta di
dissuadere Deidara dall'uscire dalla proprietà.
-Allora
cerca di fermarli tu! Il biondo tenta di scavalcare l'inferriata,
ma le povere ossa cedono sotto il peso dell'obiettivo prefissato;
precipita a terra, raggiunto da un instabile, ansimante Sasori.
Dietro di lui, Kisame batte la rigida base del bastone sul pavimento,
tenendosi la schiena ricurva con la mano.
-Lasciatelo....
a me...!
-Brutto
vecchiaccio, aiutami ad alzarmi, invece di stare lì a
blaterare con quella tua pinna storta! -Pinna storta? Pensa alla
tua miccia troppo corta invece!
-Se
ti prendo...
-Vieni,
ti aspetto! -Arrivo eh! Cioè, almeno... Aspettami.
Lo
squalo spalanca le braccia, incespicando sui propri piedi e cadendo
rovinosamente sulla terra battuta.
-Tutto
il tempo che vuoi, Deidara, tutto il tempo che vuoi. Kabuto? Avremmo
bisogno di, ehm... Una mano.
Eccomi,
cari lettori: con questa flash ha inizio la serie dedicata ai membri
dell'Akatsuki,
o quello che ne è rimasto dopo essere
invecchiati.
Li
ho trovati esilaranti nella mia mente, durante la stesura
di
queste righe.
Un
poco di rivincita a tutti loro!
-Stefy-
|
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Capitolo 5 *** Irrecuperabili ***
5-
Irrecuperabili
La
tensione è palpapile.
Una
sensazione di fulgido calore percorre le membra di Naruto: il ricordo
di epiche battaglie passate ha risvegliato un'immensa carica
combattiva. Le dita fremono, le labbra si increspano in un sorriso di
sfida, tipico di chi ha oltrepassato l'inferno ed è
sopravvissuto. Inclina all'indietro la testa, inspirando: un solo
nome si solleva fino al cielo, pronunciato con impeto folle.
-Sasukeeeeee!
L'Uchiha,
di fronte all'eterno amico e rivale, lo osserva con altezzoso
orgoglio, memore degli innumerevoli scontri che da sempre hanno
caratterizzato il loro rapporto, duplice e complementare. Gli occhi
schiusi, le pupille dilatate circondate dalle iridi scarlatte: il
momento è giunto. Il respiro calmo, i nervi stesi, i muscoli
rilassati nonostante i dolori estremi vissuti nella propria
esistenza. Sasuke, degno e fiero erede del clan dello Sharingan, sta
godendo di quell'elettricità intensa che sente scorrere tra
loro.
-Narutoooooo!
La
potenza con cui vengono pronunciati i due nomi si dirama fino a
raggiungere due conoscenti poco lontano. Kakashi e Sakura,
comodamente inginocchiati a sorseggiare del tea, si scambiano
un'occhiata colma di rassegnazione. Lei sorride, ricordando al
vecchio maestro innumerevoli aneddoti e riportando alla luce
dialoghi, esperienze, memorie passate.
-Sakura,
cara, mi aiuteresti ad alzarmi? -Dovrebbe assumere una badante, lo
sa?
L'Hatake
muove lo sguardo in direzione della Valle dell'Epilogo: gli occhi
stanchi, contornati da rughe sagge e profonde, ripercorrono scenari e
combattimenti al limite dell'immaginario umano.
-Ricordi?
Laggiù.
-Come
potrei dimenticare. Fu terrificante e doloroso allo stesso tempo.
Il
silenzio scende, portando con sé una incerta consapevolezza.
-E
se...?
L'uomo
le poggia una mano sulla spalla, tentando di trasmettere il conforto
necessario a tranquillizzarla.
-Non
preoccuparti, è tutto a posto.
-Parla
più forte, se hai coraggio di ripetere!
Naruto
si avvicina all'amico di vecchia data, con una calma quasi
sovrannaturale. Il viso di Sasuke ormai è un libro aperto,
nonostante gli anni abbiano lasciato parecchi segni del loro
passaggio.
-Non
capisco un accidente di quello che stai dicendo, brutto vecchiaccio
rachitico.
Il
moro, decisamente irritato da quella vicinanza inattesa quanto
indesiderata, afferra di rimando il colletto di Uzumaki, avvicinando
le labbra al suo orecchio.
-Ripetilo:
rachitico a chi, scusa? -Che cosa? -Cosa chi?
-Cosa
che cosa?!
-Se
parli come mangi, siamo a posto. Ho detto che non ho capito quello
che hai detto! -Capito che?
Le
fronti corrugate dalla rabbia e dalle decadi lasciate alle loro
spalle, si incontrano con violenza, cozzando testardamente.
-Narutooooo!
-Sasukeeeee!
-È
mai possibile debba succedere tutte le volte?!
-Sakura,
non darti cruccio: è la senilità che si manifesta. A
volte ti fa confondere i nomi dei nipoti e a volte, come nel loro
caso, ti fa dimenticare di cambiare le batterie all'apparecchio
acustico.
Il
sospiro di sollievo si accompagna ad una risata roca e sincera.
-Sono
proprio irrecuperabili, vero?
-Scusa
cara, non ho capito: puoi ripetere?
-Ho
detto che siete proprio irrecuperabili, caro maestro Kakashi.
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Capitolo 6 *** Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto - Itachi, Tobi ***
6-
Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto
-Itachi,
Tobi
-Naruto,
vieni qui. Fatti accarezzare. Sei davvero morbido, sai? Una
superficie così liscia. Non mi sarei mai aspettato tanta
bellezza da te. Non riesci mai a stare zitto, devo ammetterlo, ma mi
piace: sai tenermi compagnia molto spesso, e come lo fai tu...
Un
rumore alle spalle lo desta dalle proprie parole.
-Oh,
Sasuke, ci sei anche tu! Mi spiace non averti accolto a dovere, ero
impegnato con il tuo amico, perdonami. Dai, non guardarmi così,
non dirmi che sei geloso solo perché lo tengo in braccio. Su,
vieni anche tu e unisciti a noi. Sentendosi chiamare, si avvicina
con lentezza, titubante, fino a poggiarsi accanto ad Itachi.
-Molto
bene. Eccovi qui; sapete di essere i miei favoriti, vero?
L'Uchiha
posa le labbra delicatamente sulla testa prima dell'uno, poi
dell'altro. Li sfiora quasi avesse paura di farli scappare con il
semplice tocco. Le mani fremono leggere ad un altro contatto. -Non
siate agitati. Sasuke, aspetta il tuo turno, non serve scavalcare
Naruto, non me ne vado di certo.
La
voce soave accompagna muovimenti leggiadri sul collo e sul petto dei
due: dita esili si muovono esperte.
La
sua attenzione viene attirata da un ulteriore, flebile suono.
-Shisui,
alla fine ci hai raggiunti! Sono così felice di rivederti!
Quasi non speravo più nel tuo ritorno... No, non dire niente,
sai di essere il mio preferito. Non potrei vivere senza di te, la
sola idea potrebbe uccidermi. Amo i tuoi occhi, amo come mi guardi
quando vieni da me. Non aver paura, solo perché ci sono anche
loro.
Passi
sonori e concitati si avvicinano frettolosi.
-Itachi
senpai? Itachi senpaaaai!
-Sì,
Tobi? -Ti stanno cercando!
L'uomo
si congeda da quel piccolo paradiso nascosto, con sguardo amorevole.
-A
tra poco, miei cari.
L'allontanamento
obbligato porta Tobi ad avvicinarsi incuriosito. Aveva sentito più
volte Itachi conversare in qualche angolo del parco, senza mai
cogliere appieno il sunto di quei discorsi. Con chi si intratteneva
così a lungo? Figli? Parenti? Perché no, visti i nomi
sempre presenti nelle chiacchiere da pianerottolo: tra gli altri
condomini si vociferava di incontri con degli uomini, tra le faccende
più strane. "Più di una volta l'ho sentito
parlare di Naruto, Sasuke, di altri abitanti di Konoha. Un momento...
Loro li conosco, sono impegnati, sposati e con figli! Non sarà
mica..." Terrorizzato dai suoi stessi pensieri, volta
l'angolo del giardino comune, imbarazzato all'idea di trovarsi
davanti degli adoni affascinanti. Non che disprezzasse il diverso
orientamento sessuale, semplicemente non riteneva fosse necessario
sbandierarlo ai quattro venti.
Ciò
che si ritrova davanti lo lascia ammutolito.
-No,
non è possibile...!
Un
vicino lo raggiunge, poggiandogli una mano sulla spalla.
-Lo
so, ti capisco, ma cosa posso farci?- Il dirimpettaio scuote la testa
amareggiato. -È così e basta, nessuno osa intromettersi
nei suoi affari. Da quando quell'ambulante maledetto ha installato
l'uccelliera qui vicino, il signor Itachi non fa altro che passare il
tempo con quei benedetti corvi! E li tratta come fossero
persone! -Tsk, incredibile.
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Capitolo 7 *** La lieta notizia ***
7-La
lieta notizia
-Senti
Boruto, sei sicuro sia il momento adatto?
-Vuoi
aspettare di partorire per dirglielo?
-No,
direi di no...
(cit.
Sarada)
Sarada
è terrorizzata: il respiro accelerato le rende difficile
recuperare aria per i polmoni, ed il leggero tremore che le scuote le
mani non aiuta ad affrontare la situazione nel migliore dei modi.
-Ehi,
stai tranquilla.
Boruto
le carezza dolcemente il ventre, percependone il calore sul
rigonfiamento quasi impercettibile, ma presente.
La
ragazza sospira, rincuorata da quel gesto così caro, da non
sembrare quasi appartenere al futuro padre del suo bambino.
-Come
credi la prenderanno? Il silenzio scende pesante.
-Non
è certo affar mio. L'importante è che siamo tu, io e
lui.
-Se
fosse una lei? -Sarebbe bellissima, proprio come la madre.
Sarada
non risponde, arrossendo lievemente e voltando lo sguardo verso la
sala. Il compleanno di Himawari era l'occasione adatta per riunire
due famiglie legate da un'amicizia duratura.
-Forza,
andiamo.
I
due si dirigono a tavola, senza sedersi. L'occhio incuriosito di
Hinata si affianca allo sguardo complice di Sakura, per nulla
estranea ai cambiamenti fisici della figlia.
Boruto
stringe la mano della ragazza, facendosi coraggio in quel contatto
così ricco di parole non dette.
-Abbiamo
una notizia per voi. Papà, ascoltaci.
Silenzio:
Naruto è troppo impegnato a trangugiare cibo senza masticare.
Hinata gli rifila una poderosa gomitata, tentando di non farsi
notare.
-Caro,
contegno.
-Mnhghtft!
-Puoi
proseguire, tesoro.
Preso
come assenso il mugugno strozzato del padre, Boruto avvolge le spalle
di Sarada, sorridendole. Le sussurra un "coraggio"
sommesso, come ad indicare che il momento era giunto: la famiglia
avrebbe dovuto sapere.
La
smorfia imbarazzata sul suo viso è più che eloquente:
le rispettive madri si guardano, sorridendo amabili.
La
giovane sospira, assestandosi gli occhiali e socchiudendo gli occhi.
-Aspettiamo
un bambino.
Un
gridolino acuto ed eccitato si leva al di sopra dei presenti.
-Contieniti,
papà...
-Ma
come posso trattenermi? Sto per diventare nonno, capisci? Nonno!
Aaaaah!
La
calda e splendente carica positiva di Naruto si espande, fino a
cozzare contro un'aura oscura, più buia della notte, più
fredda della morte stessa; brividi gelidi percorrono la pelle, il
disagio si trasforma in terrore, i muscoli si irrigidiscono pronti a
scattare prima della catastrofe.
Sasuke,
avvolto da un'immensa emanazione di chakra viola, sta fremendo. Gli
oggetti cominciano a cadere dai mobili, le finestre tremano. Parti di
corpo ricoperte da armatura cominciano a prendere forma nitidamente,
sfondando il soffitto e parte della parete interna.
-Hai...
-Ah,
caro, forse mi è sfuggito di mente, ma dal tuo penultimo
viaggio Sarada e Boruto, beh...
-Osato...
toccare mia figlia?!
I
vetri implodono, le crepe sul muro si aprono, pezzi di intonaco si
staccano cadendo e sfracellandosi sul pavimento.
L'esplosione
coinvolge l'intero piano inferiore. In giardino, le due famiglie si
stanno guardando perplesse.
-Perdonatelo,
alle volte sa essere leggermente emotivo.- Sakura sta tentando
di comporre delle scuse sufficienti. -Narutoooo! È colpa
tua e di quel, quel...!
Sarada
osserva divertita la scena, poggiando la testa sulla spalla di
Boruto.
-A
quarant'anni ancora si picchiano così? Beati loro!
-Visto?
È andata meglio di quello che pensassi.
-Se
lo dici tu.
Salve
a tutti voi, cari lettori!
Questa
raccolta sta andando avanti anche grazie a voi,
che
mi spronate giorno dopo giorno a continuare
con
le attività.
Ogni
lettura, ogni visualizzazione, ogni recensione
è
uno stimolo davvero gradito,
che
mi spinge a fare sempre di più
e
sempre meglio!
Grazie a tutti! <3
-Stefy-
|
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Capitolo 8 *** Confessioni di un fandom ***
8-
Confessioni di un fandom
-Penso
che amministrare un gruppo simile
sia
l'ultimo passo per il collasso nervoso.
-Di
che parli, Sasuke? -Del nostro fandom.
-Vieni, l'ho
trovato! Sasuke si avvicina allo schermo del computer, incuriosito
dalle parole di Naruto.
-Davvero hai perso
tempo per questo?
-Beh, non è
stato troppo difficile: è il gruppo italiano ufficiale,-
risponde divertito. -Dai, andiamo a spulciare. Vediamo cosa pensano
di noi!
-Sai che la tua
curiosità ti porta ad avere sempre problemi; ne sei sicuro? La
freccetta si muove rapida tra le ultime conversazioni.
-Toh- aggiunge
l'Uchiha con una punta di ironia -leggi qui: "Sasuke non è
più forte di Naruto solo perché lui ha Kurama. Senza,
sarebbe una mezza pippa!" Già mi sta simpatico.
Le guance del diretto
interessato si arrossano violentemente; le imprecazioni volano.
-Tsk, chiunque può
sbagliare. Senti qui invece, tu che parli tanto: "Itachi è
il migliore, si è sacrificato per il bene di tutti! Se fosse
stato sano, sarebbe stato il personaggio più potente di tutta
l'opera. Sasuke è stato fortunato, altrimenti non avrebbe mai
vinto contro di lui."
Crack
-Ti brucia eh, che ti
reputino un pappamolla.
-Stà zitto, o
invece di spezzare una matita la prossima volta ti spezzo il collo.
La barra di
scorrimento scivola verso il basso, rivelando fanart, immagini
dell'autore, pensieri profondi. Tutto meraviglioso, interessante,
fino a che...
-Oddio, no,- Naruto si
paralizza sul posto. -Di nuovo loro,
Il disprezzo è
palpabile nell'aria, la tensione si percepisce a pelle.
-Quelli che non hanno
capito un cazzo di quello che hanno letto e visto.
-No, non dirmelo, fà
che non comincino con...
-"Ma perché
Naruto non usa più le goudodama?", "Che fine
ha fatto Kurama?", "Bee è ancora vivo? E
Madara?" Dimmi se devo continuare, che qui ce ne sono
un'infinità. Pensa che sono quelle passabili.
Lo sguardo di Sasuke
si riduce a due fessure, procedendo con la lettura.
-Ci siamo, il peggio
del peggio.
Naruto lo osserva,
deglutendo rumorosamente. Si volta verso il monitor, sperando di non
ritrovare le questioni che più in assoluto hanno animato il
fandom nell'ultimo periodo. Eccole lì, nero su bianco, che
spiccano in tutta la loro ignorante sincerità.
L'Uchiha lo guarda
sconsolato, voltando gli occhi dall'altra parte.
-Per favore, leggi tu
che io non ce la faccio. Qui siamo al limite.
-"Sakura è
inutile! Non serve a niente, è solo una piagnucolona
innamorata! Non ha spessore, è un personaggio che odio."
Va bene, un fake per scatenare flame, immagino.
-Direi di no.
Osservando la miriade di commenti, la trovo una credenza abbastanza
diffusa. Presumo abbiano letto il manga col culo.
Il biondo si massaggia
le tempie, corrugando la fronte.
-No...
-Siamo arrivati al
capolinea. Ormai è troppo tardi per il nostro fandom. Naruto,
chiudi, ho il voltastomaco.
Mentre il pulsante
dello schermo viene premuto, poche parole ancora si palesano.
"Ma è
Karin la vera madre di Sarada?"
Salve a tutti! Qui più
si va avanti, più l'ispirazione sale!
È stato un
divertimento senza fine scrivere questa flashfic:
per chi è pratico del
fandom, come me, sicuramente ha compreso i riferimenti, come ha
decriptato l'identità del gruppo citato.
Un'ode alla pazienza
infinita di Massimo B e Paolo S per il lavoro che fanno ogni giorno,
districandosi tra commenti simili.
È una storia vera?
Purtroppo sì!
A chi invece non ha molta
familiarità con questi personaggi,
auguro una lettura leggera e
divertente, che possa riuscire a distrarre almeno un poco dal
quotidiano caotico.
Alla prossima, lettori e
lettrici: grazie per il sostegno che mi date sempre! :3
-Stefy-
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