come tornò

di BRIDGET LANNISTER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


CAPITOLO 1:

Lui era tornato, sporco, senza una mano, non assomigliava nemmeno lontanamente al Jaime che conoscevo.

Lui era tornato dopo più di un anno con una moglie, una moglie incinta… quel bastardo.

Lui era tornato, lui non era più l’amore della mia vita, era solo mio fratello.

“Cersei”

“Così sarò zia?!” non riuscendo comunque a non mostrare una faccia piena di disgusto verso di lui e la sua nuova orribile dolce metà che sembrava per l’appunto una mia copia mal fatta.

“Cersei” insistette lui, cercando di avvicinarsi a me, cercando il mio sguardo “so a cosa stai pensando”

“Ah, davvero Jaime? Io non penso minimamente.”

“Cersei” disse urlando alla fine, guardandomi in modo disperato

“Sorella, d’ora in poi è così che ti riferirai a me, caro fratello.”

“Cersei” mi disse un ultima volta prima di vedere il suo viso così uguale al mio rigarsi di lacrime, udì in qualche modo che mio fratello volesse scusarsi con me, non riuscendo.

“ Sei andato via e per un anno intero, ogni maledetto giorno ho pensato che sarebbe arrivata una telefonata che mi avvertisse della tua morte Jaime, mi hai lasciato qui da sola” dissi con tutto il fiato che mi rimaneva in corpo.

Anche il mio viso si rigò di lacrime, anche con il mio tentativo fallito di non cedere, dannazione quel uomo era il mio Jaime, era mio fratello, era il mio amante, era l’amore della mia vita; è l’amore della mia vita.

“Cersei ti prego fammi spiegare”

“Hai pochi minuti”, volevo abbracciarlo, volevo dirgli che andava tutto bene, volevo solo…

“Brienne, quella donna, non è davvero mia moglie, cioè lo è, ma io non sono innamorato di lei, e non lo sarò mai, Cersei dannazione io voglio solo te” disse infine quando vide che nel momento in cui pronunciò la parole moglie scoppiai in un pianto silenzioso, sapendo benissimo che in realtà quel pianto era un urlo che dentro di me avanzava come un ruggito di dolore.

Si avvicinò a me cercando di abbracciarmi, di confortarmi, ma non potè, fui fuori dalla stanza prima ancora che lui potesse alzarsi dalla sedia.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


CAPITOLO 2: Passarono delle ore, quando fu l’ora di cena, una cosi detta cena di famiglia; lei, Brienne, era li con il suo pancione e un piccolo dannato Lannister al suo interno. Jaime era li accanto a lei, ma non sorrideva, era triste e pensieroso “Cersei” disse molto dolcemente quando mi avvicinai alla coppia, mi sorrise e cercò di abbracciarmi, cosa che alla fine gli concessi e mi girai verso la nuova arrivata. Gli porsi una mano presentandomi. “Oh mio dio,voi due siete uguali” disse Brienne ridendo “ non pensavo che essendo gemelli di sesso opposto, voi due potesse essere identici. Ma quando vi guardate non è come guardare uno specchio?” “Lo era” risposi io, e me ne andai. Jaime mi rincorse urlando intimandomi di fermarmi ma non riuscivo, non volevo fargli vedere che piangevo, dannazione io ero Cersei Lannister, non una di quelle puttane che il mio ex marito frequentava. “Cersei ti prego fermati” fu l’unica cosa che sentì prima di sparire dietro alla porta del bagno, del secondo piano. Scesi qualche minuto dopo, usando una scusa di lavoro per poter andare via da quella casa e chiedendo a mio fratello Tyrion di poter guardare i miei figli per la notte. Salutai tutti e mi diressi alla mia auto con Jaime al mio seguito “Sappiamo tutti e due Cersei che non c’è nessuna emergenza in ospedale” disse davvero arrabbiato. Passarono due settimane e poi tre e poi un mese…

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Era il mio giorno libero, i ragazzi erano tutti a scuola almeno fino a tardo pomeriggio quando suonarono alla porta. C’era una lettera sul portico, una lettera color porpora con un leone disegnato sopra, colorato d’oro. Sapevo che fosse di Jaime, fin da piccoli diceva che quello durante il medioevo sarebbe stato il nostro stemma: uno stemma porpora con un leone d’oro; lo diceva sempre e poi siamo cresciuti.
“Cara Cersei,
è passato più di un mese dall’ultima volta che ti ho visto e abitiamo nella stessa città.
So che il mio comportamento non è stato dei migliori, so che sono tornato diverso e con una moglie ma questo non ha cambiato l’amore che provo per te e per i nostri figli.
Sei l’unica persona con cui vorrei essere sposato e tu questo lo sai meglio di chiunque altro.
Con amore, tuo fratello.”
Una lacrima cadde sulla lettera che con impeto di rabbia decisi di strappare per poi subito dopo pentirmene e cadendo a terra in ginocchio non riuscendo a smettere di agitarmi.
Volevo andare da lui e chiedergli scusa per il mio comportamento da amante gelosa, ma non potevo a casa sua abitava anche sua moglie.
Decisi di distrarmi un po’, mi vestì e andai al centro commerciale per fare shopping: mossa sbagliata
“Cersei?” si era proprio lei
“Brienne, ciao che bello vederti”
“Anche per me, è da un po’ che non ci vediamo! Il lavoro all’ospedale deve davvero occuparti molto tempo”
“A dire il vero molto” dissi accennando un sorriso “vai da qualche parte?” dissi notando la valigia che aveva accanto a se.
“Si” disse entusiasta “vado da mia sorella per un po’, Jaime è molto preso dal suo rientro in accademia e io ho davvero bisogno di tornare a casa, mio padre non si sente molto bene”
“Mi dispiace molto per tuo padre” dissi alla fine, il cellulare mi suonò, era Myrcella “scusami, è mia figlia” dissi allontanandomi e salutandola.
“Amore dimmi”
“Hei mamma, andiamo oggi da papà tutti quanti, parte per LA e andiamo con lui? Va bene?”
“Amore se va bene per voi certamente.”
“Si mamma, stiamo via per due settimane, andiamo via stasera, passiamo da casa per salutarti”
Due settimane, completamente per me, l’indomani mattina avrei chiamato l’ospedale per prendere qualche giorno e riposarmi un po’.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


CAPITOLO 4:

Sul tavolo della cucina c’era ancora quella dannata lettera strappata dopo ancora due giorni, non riuscivo minimante a buttarla; volevo bruciarla, volevo andare da Jaime e seminargliela per tutta la casa e fargli capire che tra noi fosse tutto finito.

Raccolsi i pezzi e li rimisi nella busta color porpora.

Passarono solo alcuni minuti quando decisi di andare a casa sua; mi cambiai: indossai il mio vestito più bello, le mie scarpe più costose, mi truccai infine mi misi il profumo che lui mi regalò a Natale l’anno prima e mi diressi verso casa sua.

Quando lui aprì la porta, non indossava la maglietta, portava solamente dei pantaloncini e delle scarpe da ginnastica, immaginai che stesse andando a fare Jogging. Mi guardò a bocca aperta e io in pratica feci lo stesso.

Mi fece entrare e io gli porsi la lettera, lui mi guardò e rise, lo sapeva benissimo che l’avrei riportata in quelle condizioni.

“Vuoi qualcosa da bere?”

“No” risposi secca, guardandomi in giro

“Allora cosa vuoi?” disse guardandomi dalla testa ai piedi

“Non quello a cui stai pensando tu Lannister”

“Va bene sorella,almeno lascia che ti offra del caffè”

“Del caffè andrà benissimo” dissi sorridendogli, uno di quei sorrisi un po’ forzati.

Parlammo di tutto: dei bambini, di lui e Brienne, di come rimasi incinta di lui prima che sparisse ma che persi il bambino quando seppi del suo rapimento.

“Era una bambina” dissi con le lacrime agli occhi, lui mi prese le mani e le strinse, sapevo che dovevo andare ma non riuscivo  a lasciare quella casa.

L’ultima cosa che ricordo è che lui mi baciò.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


CAPITOLO 5:

Erano le 3 del mattino quando mi svegliai, nel letto di Jaime coperta solo da un lenzuolo.

Lui mi stava guardando e sorridendo

“Dio, Cersei come  mi sei mancata”

“Anche tu caro fratello” dissi accarezzandogli la guancia e mettendomi comoda sul suo petto “Allora? Immagino che questa sia l’ultima volta che staremo insieme così”

“Perché mai Cers?”

“Adesso hai una moglie e un figlio in arrivo”

“Cers, quella si è mia moglie,ma quello non è mio figlio”, io mi girai verso di lui impallidita, senza capire più nulla di quello che stava succedendo.

“Io e Brienne siamo sposati perché ne aveva bisogno, quello non è mio figlio e io non la amo, credimi”, lo baciai come non avevo mai fatto prima … il mio Jaime.

“Sai” dissi “lei ti guarda con amore caro fratello”

“Ho paura che stia provando qualcosa di più di una semplice amicizia”

“E… ti interessa?” dissi con preoccupazione

“Mai sorella, mai” e ci baciammo di nuovo fino a quando solo il dolore delle labbra gonfie non ci fece smettere.

Pochi giorni dopo i ragazzi tornarono da LA e organizzai una bella cena di famiglia dove invitai sia Jaime che Tyrion.

Stavo preparando la cena, quando da un angolo spuntò Jaime con un mazzo di fiori e pochi secondi dopo vidi Brienne che mi sorrideva, salutai Brienne e diedi un bacio sulla guancia a mio fratello per ringraziarlo dei fiori.

Brienne fu presa in ostaggio da Tommen che le fece conoscere il gatto e Jaime rimase in cucina con me per finire di cucinare la cena, si fece sfuggire un bacio appassionato proprio mentre finivo di preparare la salsa per l’arrosto, quando sentimmo tossire

“Ragazzi per l’amor di dio, se non fossi stato io, ma tua moglie?” disse Tyrion serio ma con un accenno di divertimento nella sua voce.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CAPITOLO 6:

La cena fu davvero divertente e finita i bambini andarono a letto e rimanemmo in piedi solo noi adulti.

Brienne mi aiutò con la tavola mentre i ragazzi stavano accompagnando Tommen a dormire come ogni volta, per Tommen ,Jaime, era il suo bel cavaliere dalla scintillante armatura che controllava i mostri nell’armadio e zio Tyrion sotto il letto.

“Così tu e Cersei avete fatto pace?”

“Non fare così…”

“Jaime cerco solo di capire”

“Tyrion smettila”

“Tua moglie lo sa? Quella donna è innamorata di te”

“Lo so, lo so, ma non posso farci nulla” abbassò la testa e disse sotto voce “ io amo solo Cersei, non riesco ad amare nessun’altra come lei. A parte nostra figlia”

Scesero al piano di sotto e trovarono me e Brienne a ridere delle sventure di Jaime di quando eravamo piccoli.

Brienne mi fece molte domande sui miei figli

“Mamma mia Cersei sono tutti così biondi e con quei occhi verdi, tipici proprio della vostra famiglia”, “...E Tommen è identico a Jaime da piccolo e Myrcella a te, l’ho notato da quella foto che hai anche tu sul caminetto di te e Jaime al lago”, “Ma Robert è molto scuro, sei stata così fortunata che tutti e tre abbiano preso dalla tua famiglia” ,“Sembrano figli tuoi e di Jaime” disse alla fine ridendo e chiedendoci quanto fosse ridicolo detto ad alta voce.

Ci guardammo tutti e Tyrion fu il primo ad abbassare la testa

“Oddio ragazzi non volevo offendere nessuno davvero” disse alla fine Brienne

“Non fa nulla” dissi io sorridendole.

Diedi a tutti la buona notte e ognuno si diresse verso casa sua.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


CAPITOLO 7:

Era passata una settimana da quella cena di famiglia, i bambini erano da Robert e io stranamente avevo finito di lavorare alle 17; decisi di tornare a casa farmi un bel bagno rilassante e ordinare cibo cinese d’asporto con un bel film e una buona bottiglia di vino costoso.

Sentì bussare alla porta, indossavo semplicemente una maglietta molto larga, che probabilmente fu di Jaime in passato, con una macchia di cibo cinese sul seno destro e un paio di mutandine color carne, capelli legati , aprì la porta non curandomene del mio aspetto.

“Jaime, che cazzo ci fai qui”

“Ciao anche a te Cersei”

“Che cazzo ci fai qui” non feci in tempo a finire la frase che lui si gettò su me, assaporando nella mia bocca il sapore di cibo cinese e vino costoso.

In pochissimo tempo mi sfilò la maglietta e rimasi semplicemente in mutande, mentre lui vagava per tutto il mio corpo con le sue ‘mani’, toccandomi il più possibile. Mi alzò sul ripiano della cucina e mentre cercavo di liberarmi dei suoi pantaloni continuammo a baciarci. Quando finalmente ci riuscì lui era già dentro di me.

Passarono solo pochi minuti, quando finalmente Jaime si decise ad alzare la testa, era ancora dentro di me e mi guardava negli occhi molto intensamente

“Jaime, che cazzo ci fai qui?”

“Non lo vedi?” disse lui ridendo, lo allontanai da me urlando.

“Quindi, fammi capire bene, vieni qui per una scopata veloce per poi tornare da tua moglie incinta?”

“No, Cersei” mi disse lui colpevole.

“Perché a me sembra proprio così”, io ero rimasta seduta sul bancone e lui era davanti a me in piedi, non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso, da una parte mi lusingava ma dall’altra mi faceva sentire usata.

“Mi manchi cazzo, mi manchi tutti i giorni, tutto il giorno e non faccio altro che pensarti, pensare di toccarti, di baciarti, di parlarti. Ero venuto qui per parlare e basta ma ti ho vista e non ce l’ho fatta. Oh santo cielo, sembro un quindicenne investito dagli ormoni.”

Si sentiva davvero colpevole e ora anche io mi sentivo nello stesso modo per averlo aggredito in quel modo.

Lo abbracciai e restammo così per un po’ fino a quando non squillò il mio telefono

“Dottoressa Lannister”, “Brienne, ciao è successo qualcosa? No, Jaime è qui con me, si l’ho chiamato stamattina, si è rotta la mensola del bagno ed è venuto qui per aggiustarla, devo dirgli di tornare a casa? Ah va bene nessun problema, lo farò restare a dormire qui stanotte, tanto i ragazzi non ci sono. Buona serata anche a te”

“Chi era?”

“Tua moglie” dissi io ridendo “Ha detto che non puoi tornare a casa hanno chiuso tutte le strade a causa dell’alluvione, mi ha chiesto di farti dormire qui da me, le ho risposto che ti avrei fatto dormire sotto il portico”

“Ah sorella, grazie, ma come ben sai ora io ti porterò nel tuo letto e ti scoperò fino a quando non mi chiederei di smettere, mi dovrai supplicare di smettere, cara sorella”

“Non ti chiederò mai di smettere Jaime Lannister” e restammo così tutta la notte, sotto le lenzuola tra gemiti e sudore.

“Jaime, dovremmo smettere ora” dissi io tra i gemiti.

“Mai sorella, mai”

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


CAPITOLO 8:

Passarono un paio di giorni dalla mia nottata con Jaime; i bambini erano tornati a casa con me e Jaime aveva finalmente ricominciato il suo lavoro di insegnante all’accademia militare.

Sapevo che voleva andare via da quel posto, sapevo anche che voleva venire a lavorare nel mio ospedale: nessun ospedale si farebbe scappare un chirurgo di pronto soccorso bravo come il Colonnello Jaime  Lannister, questo avrebbe complicato di gran lunga le cose.

“Hei sorella”

“Jaime” risposi io, da una parte sorpresa, dall’altra eccitata “che ci fai qui?”

“Ho un colloquio di lavoro” rispose lui sfoggiando il suo miglior sorriso

“Stupendo”

“Si sorellina”, mi baciò sulla guancia e si diresse verso l’ufficio del mio capo.

Nel frattempo un gruppo di mie colleghe si radunò vicino a me

“Chi era quello Cersei?” mi chiese una di loro

“Quello chi?” risposi io sovra pensiero

“Quello che ti ha appena baciata”

“Oh si Jaime”

“Jaime” ripeterono in coro

“E’ il mio gemello” risposi io ancora pensierosa

Tutte mi guardarono stupefatte, lavoravo in quell’ospedale da quasi un anno e nessuno era a conoscenza di Jaime

“Aspetta tu hai un gemello? Voglio dire quello è tuo fratello? E’ single?”

“Si Jennifer è mio fratello”, quando ad un tratto sentì

“Sembra un dio greco, voglio scoparmelo”, mi girai di scatto per non far vedere sul mio volto segni di divertimento all’esclamazione che la maggior parte delle mie colleghe volesse scoparselo, quando io avevo l’opportunità di vederlo nudo da 35 anni.

Quasi un’ora dopo Jaime uscì dall’ufficio del mio capo, ricevendo l’attenzione di tutte le donne attorno a lui

“Hei Cers” mi urlò dal fondo del corridoio sorridendomi, io lo guardai e sorrisi osservando come tutte le osservassero.

“Mangiamo insieme Cers?” mi chiese avvicinandosi e all’orecchio sussurrandomi “Sei troppo sexy con questo camice addosso, sorella”

Io lo guardai negli occhi e gli dissi  “Bhe fratello, l’intero reparto vorrebbe scoparti, chi sono io per dirti di no”, lui cominciò a girarsi intorno, davvero non si era accorto di nulla, era troppo preso a guardare nella mia direzione e mi sentì lusingata.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


CAPITOLO 9:

Con gli sguardi delle mie colleghe unicamente sul culo di mio fratello, mi sentì un po’ gelosa, insomma si ero la sua amante ma dannazione ero anche sua sorella, perché mi sentivo così.

“Non devi essere gelosa di loro Cers, io voglio solo te, voglio te nel mio letto, voglio te sotto la mia doccia, voglio te sopra e sotto di me ogni volta, solo te”, presa dall’eccitazione di ciò che aveva detto lo spinsi in una stanza apparentemente vuota e me lo scopai.

Un paio di giorni dopo Brienne invitò tutta la famiglia ad una cena a casa loro, i bambini purtroppo non potevano esserci, erano nuovamente dal loro padre e dalla sua nuova fidanzata Lyanna.

Per quell’occasione decisi di vestirmi in maniera alquanto provocante per sondare in quanto tempo Jaime mi avesse portato in una delle camere del secondo piano per avermi, sapevo che se mi vestivo come piaceva a lui ci avrebbe impiegato poco meno di un’ora, per inventare una scusa che reggesse e caricarmi in braccio per farmi sua.

“Sorella ciao”

“Ciao” dissi sorridendo, mentre osservavo come lo sguardo di mio fratello vagasse per tutto il mio corpo agghindato per lui, ma per stasera non avrebbe ricevuto nulla, “Mi fai entrare Jaime?”

“Si, certo, sei la prima, Brienne è in cucina”, entrai mi tolsi il soprabito e gli diedi un piccolo bacio, uno molto leggero sul bordo del labbro, che gli fece scappare un piccolo gemito di desiderio sessuale; lo guardai e risi, raggiungendo Brienne in cucina.

Quando tutti arrivarono e la cena fu pronta ci sedemmo in tavola per mangiare.

“Allora Jaime come è andato il colloquio all’ospedale di tua sorella?” chiese nostro padre Tawin

“Molto bene papà a dire il vero, dovrebbero assumermi entro fine mese”

“E’ meraviglioso fratello” aggiunse Tyrion, nel frattempo nella mia testa stavo pensando a come tutti e due avremmo potuto sopravvivere all’interno dell’ambiente lavorativo senza finire da qualche parte a scopare ogni volta.

Jaime continuava a guardarmi, eravamo seduti uno di fronte all’altro e ogni tanto Tyrion diceva a Jaime di smettere di guardarmi in quella maniera prima che nostro padre se ne fosse accorto: Tyrion non so come era d’accordo e favorevole a tutto quello anche se io e Jaime eravamo, bhe, gemelli; non si era mai opposto e ci aveva sempre coperti, dopo tutto. Invece, nostro padre in 35 anni non si era mai accorto di nulla, nemmeno una volta, non so come ma doveva continuare così.

Alla fine Jaime non ce la fece più.

“Cersei, vorrei farti vedere un email che mi ha inviato l’ospedale, ma il mio computer è di sopra, ti dispiace salire con me?” ed eccolo, una scusa piuttosto buona.

“Una email? Davvero?” aggiunse Tyrion

“Si fratello, ma a meno che tu non ti chiami Cersei e sei nato insieme a me non rispondere” disse Jaime, quasi volendo prendere a pugni sui fratello.

“Jaime proprio ora? Dobbiamo mangiare il dolce che ha portato tuo padre” disse Brienne prima di vedere Jaime che mi prendeva da un braccio per accompagnarmi vicino alle scale.

“Si Brienne, ci metteremo poco, promesso” disse prima di sparire dietro al muro che conduceva alle scale.

Brienne guardò sia Tawin che Tyrion quando “Sai come sono i gemelli, hanno un linguaggio tutto loro” disse infine Tawin sorridendo.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


CAPITOLO 10:

“Jaime non mi spingere” dissi io bisbigliando

“Cazzo Cers” disse mentre cercava di alzarmi il vestito

“Jaime non possiamo farlo qui, sono tutti di sotto”

“Ma io non voglio farlo dolce sorella, voglio solo farti venire nella mia bocca” detto questo Jaime aveva totalmente preso la mia attenzione e ora, anzi, lo stavo aiutando.

“Cersei, non riesco a toglierti le mutandine, cazzo ma tu non le porti”

“Ultimamente non le porto proprio più Jaime Lannister”, detto questo Jaime mi fece sedere sulla sedia del suo studio, mi divaricò le gambe e mi scopò lentamente con la sua favolosa lingua.

“Sei così bagnata” disse mentre mi assaporava in profondità “Sei così buona sorella”

Cercavo di non fare rumore, di trattenermi, ma quella lingua continuava a farmi impazzire e Jaime è sempre stato molto bravo con quella. Continuò a scoparmi, quando decise divaricarmi ancora di più le gambe e aggiungere inizialmente un dito e poi due, volevo urlare, volevo far sapere a tutti che mio fratello mi scopava , ma cazzo non potevo farlo.

“Jaime ci scopriranno”

“E anche se lo facessero, prima finirei di scoparti e poi potrei occuparmi di loro”

“Cazzo Jaime” dissi io.

Nel frattempo di sotto mio padre fu costretto ad andare via a causa di un’ emergenza a casa, rimasero solo Brienne e Tyrion

“Tyrion, dovrei andare di sopra a controllare? Sono di sopra da 20 minuti” Tyrion alla richiesta sbiancò, sapeva benissimo quello che stesse succedendo di sopra

“No, non penso, scenderanno presto, staranno litigando, tutto nella norma” continuando “Non sai quanto è difficile vivere con due gemelli in casa” disse infine sorridendo alla moglie di suo fratello.

“Jaime Cersei?!” urlò Brienne dalla cucina “Il dolce è in tavola”, non sentendo nessuna nostra risposta Brienne salì le scale con Tyrion che la rincorse urlandole che non era necessario salire di sopra, ma fu troppo tardi.

Aprì la porta dello studio di suo marito.

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


CAPITOLO 11:

Brienne rimase li in piedi, incredula.

Nessuno dei due la vide, nessuno dei la sentì, eravamo troppo concentrati su altro.

“Vieni per me dolce sorella”, “Vieni per me”

Aprì gli occhi, lei era li, era li che ci guardava con Tyrion alle sue spalle

“Io Brienne ti avevo avvertito di non salire”

“Cazzo Tyrion” urlammo insieme io e Jaime

“Ragazzi non è colpa mia e sorellona ti prego chiudi le gambe, ti ricordo che anche me piacciono le bionde”, di colpo chiusi le gambe non curandomene di ciò che mio fratello disse; guardammo tutti Brienne.

Jaime si alzò dal pavimento, pulendosi con la manica la bocca, guardando Brienne, aspettando che parlasse, che dicesse qualcosa, ma nulla uscì dalla sua bocca solo una piccola lacrima e poi un urlo disperato

“Pensavo che mi amassi Lannister” disse lei disperata “Io ti ho dichiarato il mio amore, ti ho detto di amarti, di voler essere davvero tua moglie e tu… e tu… ti scopi tua sorella”

“Brienne” disse lui con un tono molto calmo e pacato “Sin da quando ci conosciamo, hai sempre saputo di come amassi un’altra” disse guardandomi

“I bambini sono tutti di Jaime?” disse guardandomi

“Grazie a Dio” risposi io ridendo

“Ve lo immaginate se fossero stati di Robert?” disse Tyrion, scoppiando in una risata contagiosa.

“Sarebbe stato davvero orribile, li avrei uccisi io stesso” disse Jaime avvicinandosi a me e baciandomi, direttamente sulle labbra.

“Cosa facciamo con lei?” disse Tyrion, mentre lo sguardo di Brienne si fece sempre più spaventato.

“Siete Lannister, non dirò nulla a nessuno lo giuro” disse Brienne in lacrime “Siete Lannister” ridisse.

Siamo Lannister mi ripetei io.

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


CAPITOLO 12:
Cosa voleva dire con ‘Siete Lannister’?
E’ vero siamo Lannister, siamo potenti, siamo ricchi, non abbiamo rivali, ma siamo cattivi?
Perché non posso amare chi amo? E gli altri si?
Non importava più  noi siamo Lannister è l’unica cosa che conta: il potere è potere, ripetevo a me stessa.
Brienne ci guardava, osservava “Come è possibile? Voi due siete gemelli!!”
“Come mio padre disse, Brienne, i gemelli hanno un linguaggio tutto loro.”
                                                                                  FINE

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