lui amava quando mi vestivo di rosso

di BRIDGET LANNISTER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buon compleanno fratello ***
Capitolo 2: *** Io sono una guardia reale ***
Capitolo 3: *** Non è abbastanza essere nati insieme? ***
Capitolo 4: *** Buon compleanno sorella ***



Capitolo 1
*** Buon compleanno fratello ***


BUON COMPLEANNO FRATELLO

Era il nostro quarantesimo compleanno ma per tutti era semplicemente il compleanno della Regina, per me era il giorno in cui nacquero i gemelli Lannister.

“Fratello, buon compleanno” dissi io, controllando se qualcuno fosse in giro e poi, baciandolo dolcemente sulle labbra, era un nostro rituale dall’età di 14 anni. Lui mi sorrise e ricambiò dolcemente il mio bacio.

“Buon compleanno sorella”.

“Madre, zio Jaime” urlarono la principessa Myrcella e il piccolo principe Tommen “Buon compleanno” dissero insieme saltando nelle nostre braccia: Myrcella aveva sempre avuto un debole per Jaime, come se sapesse…  lo riempì di baci e Jaime era sempre felice di ricevere queste attenzioni da parte di sua figlia.

“Allora madre, zio Jaime, io e Myrcella abbiamo un regalo per voi” disse Tommen molto timidamente mostrandoci due piccole scatolette e facendo l’occhiolino a Jaime.

Guardai mio fratello cercando di capire ciò che stesse succedendo e Myrcella mi porse nel frattempo una delle due scatolette dandomi un bacio e facendo la stessa cosa con Jaime sussurandogli all’orecchio che gli voleva bene e poi scappando via.

Restammo noi due con quelle scatolette in mano “Jaime?”

“Si dolce sorella?”

“E’ da parte tua questo regalo?” mi sorrise, e i mi incitò ad aprire il piccolo pacchetto: era un anello  con incise le nostre iniziali al suo interno, lo tirò fuori e lo infilò sul mio anulare sinistro dicendomi “Così sorella potremmo sentirci sposati, come abbiamo sempre sognato”. Il suo anello era uguale al mio: potevamo davvero sentirci sposati.

La mattina passò velocemente; ricevetti molte visite da parte di Dame e Lord, molti di loro mi chiesero di porgere i loro auguri a mio fratello cosa che avrei fatto molto volentieri poche ore più tardi.

Come ogni anno da quando divenni regina, i festeggiamenti del mio compleanno consistevano in un grande ballo che coinvolgeva molte delle casate e dei Lord nobili della capitale: consisteva in Robert ubriaco e con qualche puttana in ogni angolo della fortezza rossa e io che potevo per una sera respirare e rimanere tranquilla sapendo che Robert non avrebbe mai messo piede nelle mie camere per tutta la notte.

“Buon compleanno amati fratelli, spero che questa sera possiate divertirvi al ballo” disse Tyrion, sorridendomi maliziosamente e dando a Jaime una pacca sulla gambe; Jaime si avvicinò a lui

“Fratello, quello che dici è inappropriato” disse con urgenza

“Perché nostra sorella apre le gambe solo per te e non per entrambi i suoi fratelli?”, Jaime rimase stupefatto da questa affermazione che per un paio di secondi cercò di decidere se colpire suo fratello o dirlo a me e farlo colpire direttamente dalla regina

“Sei ubriaco?”

“E’ il compleanno della regina” rispose solo, allontanandosi da Jaime, uscendo dalla fortezza rossa.

…………………………

“Maestà” disse una delle mie dame di compagnia “Dovremmo cominciare a prepararvi per la festa”

“Comincia ad andare, Ser Jaime sarà felice di accompagnarmi nelle mie camere, vero fratello?”

“Certamente mia Regina”

“D’accordo maestà, Buon compleanno anche a voi Ser Jaime” disse infine voltandosi verso Jaime e sorridendogli

“Le piaci” dissi io, guardandolo

“A chi? Alla tua dama?”

“Si Ser” continuai cominciando a camminare davanti a lui

“Cers, la visione del tuo sedere mentre camminiamo per le tue stanze, mi farà fare ciò che mi piacerebbe fare questa sera, ora, in mezzo a questo corridoio davanti a tutti” disse con fermezza

“Io mi chiedo perché, Ser Jaime, non possiamo dilettarci in questo sia adesso che questa sera” non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai tra il muro e mio fratello, con le sue labbra sulle mie.

“Pensi che sia una buon idea?”  disse sussurato tra un gemito e l’altro

“Non mi interessa, è il nostro giorno e dovremmo consumare il “matrimonio”, non ti pare?”, non gli servì più nessuna spiegazione, smise di parlare e mi aprì le gambe.

Con indosso la sua armatura la mia eccitazione aumentava sempre di più; non gli permisi di toccarmi, volevo giocare con lui, volevo farlo implorare di scoparmi, ma di certo non sarebbe capitato adesso. La sua erezione aumentava a ogni carezza che il suo pene riceveva; era passato un po’ non ricordavo nemmeno quanto grande in realtà lo avesse. Gli slacciai i pantaloni e infilai la mia mano al suo interno, al mio tocco sbarrò gli occhi, non si aspettava che avrei rischiato così tanto per stare con lui, eravamo sempre stati molto attenti ma in questo momento la discrezione non avrebbe giocato la partita.

“Dovrei andare a trovare i miei figli, Lord Varys” sentimmo in lontananza, era Tawin Lannister, era nostro padre “Si sbrighi”

“Mi dispiace Lord Tawin, ma è arrivato un corvo da Castel Granito, Lord Kevan, richiede la sua presenza li”

“Ora non ho tempo per mio fratello, Lord Varys, ne riparleremo domani mattina”

“Certamente Lord Tawin!”

La mia mano continuava a vagare nei pantaloni di mio fratello, non mi importava della presenza di nostro padre, non ci avrebbe comunque mai visto, ma questo non importava, la semplice presenza di nostro padre vicino a noi fece venire Jaime, direttamente nella mia mano; la sensazione di essere scoperti lo aveva portato al punto di non ritorno

“Cers… Cers”

“Shhh…”

“Sei una pazza sorella” disse baciandomi maliziosamente, mi afferrò le gambe, voleva scoparmi, lui lo sapeva e io lo sapevo, ma questo non sarebbe successo: mi avrebbe implorato.

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Capitolo 2
*** Io sono una guardia reale ***


IO SONO UNA GUARDIA REALE
“Maestà, l’abbiamo cercata per tutta la fortezza rossa” dissero le dame con preoccupazione, non accorgendosi che con me ci fosse anche Jaime
“Scusate, io e Ser Jaime stavamo parlando e ci siamo fermati qualche minuto”
“Signore, vostra Grazia” disse Jaime prima di inchinarsi ed uscire dalle mie camere.
“Maestà, hai già deciso quale abito indossare per la festa?”
“Veramente no” risposi, stavo ancora pensando all’anello che ora indossavo, mi legava a Jaime ed ero finalmente felice dopo molto tempo.
Bussarono alla porta, era una guardia reale con un pacco
“Maestà, questo pacco è per te da parte di Ser Jaime, con tutti gli auguri di buon compleanno”
Dissi alle mie dame di uscire dalle mie stanze per poter stare da sola ad aprire il regalo ‘ufficiale’ da parte di Jaime: era un bellissimo vestito rosso, ricamato d’oro con leoni Lannister; lui amava quando mi vestivo di rosso.
Un biglietto era al suo interno.
Per la mia Regina,
sono tuo e sarò sempre tuo.
                            J.
…………………………
Indossai quel vestito per la festa in mio onore, quel bellissimo vestito rosso.
“Madre, sei bellissima”
“Non quanto te amore mio” dissi a Myrcella, lei era bellissima e dolce, non potevo credere che una creatura come lei fosse mia figlia, lei era la mia unica figlia, l’avrei protetta fino alla morte “Tesoro, hai visto i tuoi fratelli?”
“Sono già alla festa madre”
“E tu, perché non sei andata con loro?”
“Volevo andare con te” disse lei mentre mi prendeva la mano “Dobbiamo andare ora, il nonno, zio Tyrion e zio Jaime sono già li, manchi solo tu”
“E tuo padre?”
“Non lo so, ma di certo sarà in giro; è la tua festa non la sua” mi sorrise e mi spinse verso il corridoio che ci avrebbe condotti nei giardini della fortezza rossa, dove la festa aveva luogo.
Dame e Lord erano presenti, cibo e vino scorrevano fino allo sfinimento; Myrcella e Tommen giocavano a rincorrersi, mi faceva pensare a quando anche io e Jaime, giocavamo in quel modo a Castel Granito. Jaime era lì in piedi ma non indossava la sua armatura, quella sera non sarebbe stato una guardia reale, sarebbe stato Jaime Lannister, fratello gemello della regina, non sarebbe stato lo Sterminatore di Re, sarebbe stato il mio amante, il padre dei miei figli.
La cena fu davvero ben gradita e non vidi Robert per la maggior parte della cena, era già ubriaco quando arrivai e fu ubriaco e non presente anche quando andai via.
Vicino a me sedevano mio padre e i miei fratelli: Tyrion era già alla ricerca di una puttana per scopare mio padre, be lui era Tawin Lannister, sicuramente stava cercando un marito per Myrcella, Jaime invece era lì,  parlava con alcune delle donne più belle della capitale: Jaime era sempre stato circondato da belle donne, qualunque cosa facesse, un’orda di donne era pronta a sostenerlo e ad aprire le gambe con un solo gesto da parte sua.
“Scusate signore, vi rubo mio fratello per un po’”
“Vostra maestà” risposero con tono deluso, lui avrebbe scopato quella notte, sicuramente, però con nessuna di loro.
“Cosa fai Cersei?”
“Quelle donne con tutta quella bava, avrebbero potuto riempire tutto il mare stretto Jaime”
“Sei gelosa?”
“Io gelosa? No”
“E allora perché mi hai portato via?”, tutto intorno a noi, gente che continua a esprimere buoni pensieri e io mi limato a sorridere; stavo pensando a cosa rispondere senza farmi scappare la parola ‘gelosia’.
Quando riuscì a capire cosa dovessi rispondere  mi accorsi che oramai eravamo davvero lontani dalla festa, la musica e le voci si sentivano in lontananza, nessuna guardia reale
“Dove sono le guardie?”
“Io sono una guardia reale sorella”
“Tu non sei in servizio”
“E quindi? Se chiedo una cosa loro la fanno: ho chiesto di non essere seguiti e loro hanno ubbidito. Vuoi tornare indietro?
Sei bellissima con questo vestito Cers!” gli sorrisi e abbassai lo sguardo, Jaime era l’unico uomo sulla terra a farmi arrossire in quel modo, l’unico.
“Cosa vuoi Ser Jaime?”
“Voglio te” disse prima di schiantare le sue labbra sulle mie e spostarmi le gonne per inserire le dita dentro di me.

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Capitolo 3
*** Non è abbastanza essere nati insieme? ***


NON E’ ABBASTANZA ESSERE NATI INSIEME?

“Jaime… Jaime, per gli dei”

“Vuoi che smetta?”

“Dio no”; la sua mano vagava per il mio corpo: il seno, il collo la schiena; le sue dita erano dentro la mia umidità, continuava a pompare facendo crescere un calore vicino al mio basso ventre, ero quasi vicina al punto non ritorno

“Ti stai vendicando per questa mattina?” gli dissi gemendo, sarei rimasta con le sue dita che  mi scopavano per tutta la vita

“Nostro padre era li”

“Non mi pare che tu mi abbia chiesto di smettere” dissi ancora gemendo

“Shh”

“Jaime”

“Si??”

“Non smettere”

“Non ne ho intenzione dolce sorella”, era sempre più veloce e io sempre più vicina fino a quando non cominciò a sentire che la mia vagina si stringeva intorno alle sue dita

“Vieni per me mia Regina, vieni per me”, cercai di non fare rumore, cercai di non emettere un suono troppo forte ma non riuscì a trattenermi; ero completamente bagnata e avevo bisogno di essere scopata da Jaime.

Appena il culmine passò, mi aiutò a sistemare le mie gonne, aveva un sorrisino compiaciuto che lo rendeva ancora più sexy di quanto Jaime Lannister già non fosse.

“Maestà dovremmo tornare alla festa” annuì sorridendo e ci dirigemmo verso quei suoni e quelle voci che fino a pochi minuti prima sembravano così lontane.

“Padre” esclamammo insieme

“E’ già abbastanza che voi due siate nati insieme, ora vi mettete pure a parlare insieme?”, ci guardammo divertiti: non era di certo l’unica cosa che facevamo insieme.

“Tuo marito è fuori controllo Cersei, è il re”

“E’ un bastardo ubriacone”

“Cersei, è tuo marito”, mi urlò contro

“Non è stata di certo una mia scelta” risposi sfidando il grande Tawin Lannister.

“Cerca di risolvere la situazione o dovrò farlo io”

“Io sto tornando nelle mie camere, puoi di certo farlo tu padre”, Tawin mi guardò annuendo, sì ero sua figlia, sì ero una Lannister di Castel Granito ma in quel momento ero la sua regina e non sua figlia

“Ti chiamo una guardia reale”

“Non c’è bisogno” dissi con fermezza “Mi accompagnerà Jaime”

“Non è la tua guardia”

“Non importa padre, mio fratello mi accompagnerà. E’ tutto” dissi sorridendogli e dandogli un bacio sulla guancia “Buona notte” dissi infine.

“Buona notte”.

Tornando al centro della festa, avevo notato che Robert era davvero fuori controllo, tutti erano fuori controllo, fortunatamente i bambini erano già tornati nelle loro stanze e nessuno si sarebbe accorto che i gemelli Lannister non erano più presenti alla festa.

“I gemelli Lannister, così biondi, così belli” urlò Tyrion da metri di distanza “Dove credete di andare?”, Jaime ed io ci girammo di scatto: Tyrion era ubriaco e teneva per mano una puttana anch’essa ubriaca, “Allora? Dove andate fratelli?” guardai Jaime preoccupata, era così ubriaco che avrebbe confessato il nostro segreto a tutti.

“Jaime” dissi io

“Ci penso io, aspettami qui”

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Capitolo 4
*** Buon compleanno sorella ***


BUON COMPLEANNO SORELLA

“Tyrion cosa stai facendo?”

“Niente” rispose lui, sorridendo a Jaime e con la mano salutandomi

“Perché non ti ritiri nelle tue stanze fratello?”

“Come tu ti ritiri in quelle di nostra sorella?”

“Ora basta Tyrion” disse Jaime, prendendo suo fratello, caricandolo sulle spalle e portandolo via, nessuno si accorse di nulla.

“Jaime cosa fai?” chiesi io notando che sulle spalle avesse Tyrion e che con la mano libera avesse preso la mia mano per portami via

“Ciao cara sorella, proprio bella la tua festa di compleanno”

“Jaime cosa stai facendo?” ridissi, aspettandomi questa volta una risposta da parte sua,  ma fu Tyrion a rispondermi di nuovo

“Jaime è arrabbiato per quello che ho detto” disse ridendo

“E cosa avresti detto?”

“Tyrion dillo nuovamente e ti faccio sbattere al castello nero” disse Jaime questa volta furioso.

Tyrion guardò Jaime e poi guardò me

“Gli ho chiesto perché apri le gambe solo per lui e non anche per me”.

Mi fermai di colpo, ero sconvolta da questo pensiero di Tyrion

“Sai sorella, non sei niente male, non per altro ti chiamano la più bella dei sette regni; condividi la tua bellezza con entrambi i tuoi fratelli”, Jaime era fuori di sé, non lo avevo mai visto in quella maniera,nel frattempo eravamo arrivati di fronte alla porta delle sue stanze, prese Tyrion e lo lanciò sul suo letto intimandolo di non muoversi di lì, perché se lo avesse visto in giro lo avrebbe ucciso.

“Sei ubriaco e so che questo non è mio fratello, domani ti pentirai e chiederai scusa a Cersei, a  tua sorella, la tua regina e sentiti fortunato se io e non lei oggi ti abbia tagliato quella lingua”, uscì dalla stanza sbattendo la porta.

“Domani gli farò tagliare la lingua, dopo che lo avrò picchiato io stessa”

“Cersei”

“Mi ha dato della puttana Jaime, della puttana”

“Era ubriaco, non pensava davvero quelle cose”, il mio sguardo era perso nel vuoto, volevo piangere, volevo gridare, odiavo mio fratello, ci odiavamo, ma non pensavo potesse essere in grado di darmi della puttana e soprattutto non di fronte a Jaime: Tyrion amava Jaime.

Restammo in silenzio per tutto il tragitto, per arrivare nelle mie stanze, Jaime ruppe il silenzio

“Se vuoi rimanere da sola, questa notte, non devi fare altro che chiedere”

“Stai zitto e baciami”, fu l’unica cosa che dissi.

…………………………

“Ti prego Cersei” mi stava implorando Ser Jaime Lannister mi stava implorando.

Ero seduta su di lui, la sua erezione era più dura di quanto avessi mai sentito

“Cersei non resisterò ancora a lungo”

“Mi vuoi?”

“Come non mai”

“Mi vuoi ora?”

“Si”

“Si cosa?”

“Si mia regina”, volevo farlo ancora aspettare, ancora farlo implorare ma nemmeno io avrei resistito ancora per molto.

Raggiungemmo il culmine insieme: a Jaime bastò sentire che volevo il suo seme dentro di me e a me bastò sentirlo dentro di me. Eravamo un’unica cosa, un unico corpo, un’unica persona. Eravamo i gemelli Lannister.

“Buon compleanno fratello”

“Buon compleanno sorella”.

                                  FINE

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