biondi come l'oro

di BRIDGET LANNISTER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** e se finisse così ***
Capitolo 2: *** Perchè ti comporti così ***
Capitolo 3: *** Quale scusa abbiamo ora? ***
Capitolo 4: *** 4 pugni ***



Capitolo 1
*** e se finisse così ***


E SE FINISSE COSI’

“Vattene, vattene ti prego”

“Cersei”

“Vai via” urlai, afferrando il vaso di cristallo e lanciandolo verso di lui, quasi colpendolo.

Lui andò via e io caddi in un pianto disperato. Come aveva potuto, come poteva lasciarmi da sola: lui era mio ed io ero sua, era così da sempre, noi eravamo una persona sola, in due corpi. Tutto era diverso da quando Jaime non era più presente: tutto era diventato pericoloso, amarsi era diventato troppo pericoloso.

Da quando amarsi era troppo pericoloso?

Le giornate erano vuote, si avevo i ragazzi, ma loro oramai erano grandi: Joffrey stava nel suo appartamento, Myrcella passava la maggior parte del suo tempo, tra il fidanzato e Shae, la moglie di Tyrion, e Tommen, il mio Tommen, passava molto tempo con Tyrion; la maggior parte del tempo ero completamente sola. In ufficio non riuscivo più a stare, affrontare Tawin Lannister da sola non era una passeggiata.

Quando mi sentivo così, mi piaceva pensare che anche Jaime si sentisse così, anche lui, ma invece la mia mente vagava su di lui che di notte riscaldava il letto di un’altra donna che non fossi io.

Era passato un anno e avevo incontrato un altro uomo, un uomo che a modo suo mi faceva sentire una regina: Chase. Era fantastico con i bambini e loro lo adoravano e anche Tyrion e Shae lo trovavano giusto per me; ma io non ero così sicura.

Passò un altro anno e io e Chase ci fidanzammo ufficialmente, il giorno della sua proposta piansi, tutti pensarono che fosse per l’emozione, solo Tyrion sapeva che stavo piangendo perché quell’uomo non Jaime.

Passarono due anni e lui era tornato.

Perché ancora lo amavo?

Si presentò una giovedì mattina, Chase stava accompagnando i ragazzi a scuola, ero sola in casa quando sentì suonare alla porta

“Arrivo, un secondo” urlai dalla cucina, pochi secondi dopo aprì la porta e mi cadde la tazza dalle mani ricolma di caffè, che si rovesciò sui miei piedi nudi e sulle sue scarpe. Non riuscivo a proferire parola, lui era li davanti a me con quella sua faccia così uguale alla mia e mi guardava, mi guardava e basta.

“Ciao”

“Ciao” mi allontanai dalla porta e mi diressi verso la cucina sedendomi su una delle sedie, ero sicura che se non lo avessi fatto sarei svenuta nel giro di qualche minuto.

Si versò una tazza di caffè e si sedette di fronte a me

“Tyrion sa che sei qui?”

“Non ancora”, non eravamo pronti per parlare, quando sentì la porta di casa spalancarsi era Chase

“Amore, ho dimenticato il cerca persone lo hai visto?” disse mentre si affacciava in cucina; si fermò di scatto, un uomo che non conosceva era seduto nella cucina della sua fidanzata, non sapeva cosa pensare

“Prova nel salone” risposi sorridendo e notando con Chase guardasse Jaime

“Chase, lui è mio fratello Jaime, Jaime lui è il mio compagno Chase” dissi un po’ vergognandomi della situazione e poi sorridendo

“E’ un piacere Chase” disse Jaime

“Si anche per me, ma ora devo andare, il lavoro” disse dandomi un leggere bacio sulle labbra; le mani di Jaime si chiusero in due pugni ben stretti fino a che Chase non uscì di casa.

L’unica cosa che Chase non sapeva era che non avrebbe mai dovuto lasciare i gemelli Lannister da soli, soprattutto non dopo che avessero litigato.

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Capitolo 2
*** Perchè ti comporti così ***


PERCHE’ TI COMPORTI COSI’?

“Ciao Tyrion, sono Chase, senti a casa di tua sorella c’è un certo Jaime! Non mi piace”

“Jaime?” rispose Tyrion al quanto preoccupato “Alto, biondo con gli occhi verdi?”

“Si è lui”

“Dove sei Chase?!”

“Al lavoro”

“Corri subito a casa e aspettaci li, non entrare per nessun motivo”

Venti minuti dopo Chase, Tyrion e Shae erano al di fuori di casa mia

“Io non sento nulla Tyrion”

“Avranno finito” rispose Shae

“Finito di fare cosa?”

“Di uccidersi” rispose Tyrion con fermezza

“Secondo me gli ha di nuovo rotto il naso” disse Shae “Non sarebbe la prima volta e nemmeno l’ultima”

“Probabile” disse Tyrion “E sicuramente lei ha la gamba segnata di nuovo”

“Ma che diavolo state dicendo?”

“Stiamo scommettendo” rispose Tyrion senza degnarlo di uno sguardo.

Aprirono la porta di casa e con calma entrarono in cucina, eravamo seduti, tranquilli, con il caos attorno a noi,  stavamo sanguinando entrambi. Ci girammo verso di loro sorridendo

“Caro fratellino come stai?”

“Molto male Jaime, visto che Shae ha vinto di nuovo” disse Tyrion mentre controllava il naso rotto del fratello “Te lo ha rotto di nuovo”

“Sei una puttana” disse Jaime ringhiando

“Di certo più elegante di quelle che ti scopi tu, caro fratello”

“Cersei smettila” disse Tyrion e io lo guardai con sufficienza

“Hai ancora un bel destro sorella”

“Devo ringraziarti per avermelo insegnato Jaime”

Chase era scioccato dalla scena, dalla conversazione da come tutto sembrasse normale “Qualcuno vuole spiegarmi cosa cazzo sta succedendo qui?”

“Chase” disse Tyrion “Ti presento i gemelli Lannister, sei qui da tanto oramai che è ora di sapere che non devi mai e dico mai lasciarli da soli in queste condizioni vero madre della pazzia?” io lo guardai intensamente e lui continuò “ Da dove stai sanguinando oggi?”

“Gamba destra” dissi “E’ da ricucire penso” appena finì con il naso di Jaime passò a guardare la mia gamba “Non serve per questa volta”

“Hai perso il tuo tocco magico questa volta Jaime” dissi sogghignando.

“Vi siete calmati?” chiese Shae

“Si” rispondemmo insieme

“Bene, ho finito, cercate di non ammazzarvi di nuovo che dobbiamo andare tutti a lavorare” disse Tyrion, gli sorridemmo e annuimmo, avevamo finito di litigare, almeno per oggi.

Chase mi guardava e io gli sorridevo, ero un leone e lui sapeva che in queste situazione me la cavavo benissimo da sola; così anche lui tornò a lavorare.

Restammo io e Jaime con una tazza di caffè in mano.

“Hai mai pensato me mentre ti masturbavi?” chiesi mentre cominciavo a raccogliere i cocci dei piatti lanciati

“Sempre, ho sempre pensato solo a te. E tu?”

“La prima volta che mi ha scopata non riuscivo a venire, lui mi chiese scusa pensando che fosse colpa sua, ma sapevo che era colpa mia. Così si infilò tra le mie gambe e nel momento in cui vidi solo la sua testa in mezzo a loro, con i suoi capelli biondi fu facile, fu così facile immaginare che fossi tu”

“E…?”

“Sono venuta in meno di un minuto; stavo per urlare il tuo nome, giuro, stavo per urlarlo, ma mi sono ricordata che quello non eri tu, ho aperto gli occhi e non eri tu che mi stavi scopando. Da allora fu facile immaginarti ogni volta: chiudevo gli occhi e c’eri tu, li aprivo e c’era un altro uomo”

“Perché stai ancora con lui?”

“Perché tu non c’eri”;

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Capitolo 3
*** Quale scusa abbiamo ora? ***


QUALE SCUSA ABBIAMO ORA?

“Ma ora sono qui Cersei”

“Ma non cambia le cose Jaime, per quanto io possa amare te e tu amare me… questo non basta, non basterà mai”

“E’ tutto quello che serve Cersei, sono andato via pensando che saremmo stati bene entrambi, ma mi sbagliavo. Ogni minuto di ogni giorno e di ogni notte ho pensato a te e pensato che qualche altro uomo potesse farti sentire come ti facevo sentire io, torno qui e tu sei nel cuore di un altro uomo e questo mi fa uscire fuori di testa. Mi fa uscire fuori di testa che le sue mani ti abbiano toccato, che la sua bocca di abbia baciato e che… e che in qualche modo ti abbia fatto provare piacere” disse urlando “Quello è il mio posto, stare acconto a te è il mio posto”.

Stavo piangendo, non me ne accorsi ma stavo piangendo: quello era il suo posto e anche io lo sapevo.

La distanza che c’era tra di noi era inutile, quella distanza bruciava. La distanza non c’era più. La sua bocca sulla mia: non c’era amore, c’era solo lussuria e anni di baci accumulati, troppi baci.

Le sue mai erano sul mio corpo, sul tutto il mio corpo, vagavano senza una meta precisa come per capire se fossi vera, se non fosse solo la sua immaginazione. Piccoli baci ora sul mio collo, emettevo gemiti di piacere senza accorgermene, lui sarebbe morto felice se uno dei miei gemiti fosse stata l’ultima cosa sentita.

Gli tolsi la maglietta, il suo petto… la sola vista mi fece eccitare ulteriormente.

In pochi secondi eravamo senza indumenti, ci stavamo osservando, ci stavamo toccando, ci stavamo sorridendo

“Mi sei mancata”

“Anche tu fratello” dissi prima di buttarmi contro il suo petto alla ricerca di altri baci.

Lui diventava sempre più duro, sempre più grande, per me. E io ero sempre più bagnata per lui

“Devo assaggiarti sorella” disse prima di buttarmi sul divano, divaricarmi le gambe. Con il suo indice cominciò a sfiorare le mie labbra gonfie “Sei così bagnata. Sei così bagnata per me?”

“Jaime ti prego!”

“Rispondimi sorellina”

“Si Jaime, cazzo si, ora ti prego toccami”, non se lo fece ripetere, Jaime Lannister adorava far urlare di piacere sua sorella, anche se questo a volte comportava solo le urla di piacere di un solo gemello e non di tutti e due, ma a Jaime non importava.

La sua lingua assaggiava le labbra gonfie in cerca del mio punto più sensibile, quando Jaime ci arrivò fui attraversata da estasi di piacere che non provavo da anni. Jaime sorrideva, vedere me così, lo faceva sentire così bene, così uomo.

Non resistevo più  dovevo averlo dentro di me, doveva stare dove apparteneva.

“Jaime… Jaime… ho bisogno di te! Dentro di me”

“E io ho bisogno di essere dentro di te”  

Le sue spinte erano sempre più veloci, sempre più dure, piene di lussuria. I miei occhi vagavano per tutto il suo corpo, il suo corpo così perfetto, sembrava un dio. Le mie unghie gli graffiavano la schiena, a lui non importava, era il marchio di una leonessa e lui adorava portare quel marchio

“Cersei, sono così vicino”

“No Jaime ti prego, è troppo presto, godiamoci il momento “ risposi io tra un gemito e l’altro, ma anche il mio climax si stava avvicinando e non voleva tornare indietro.

“Non credere che questa sia l’unica volta che ti scopo oggi; ho intenzione di fare l’amore con te dopo di questo” mi disse lui, guardandomi negli occhi “ Voglio fare l’amore con te”

Lo baciai, la mia lingua vagava per la sua bocca, così buona, così dolce, aveva ancora il mio sapore: le sue spinte aumentarono e diventarono più rudi, meno controllate, era vicino e anche io.

“Vieni dentro di me Jaime”

“Cersei, non penso sia una cosa da fare”

“Fallo per me”

Raggiungemmo il picco insieme, lui venne dentro di me e io venni su di lui, i nostri succhi si mescolarono, diventando un unico liquido. Rimanne dentro anche dopo aver finito.

“Sei così accogliente”

“No Jaime, è la mia vagina che trovi accogliente” dissi ridendo.

…………………………..

Le sue dita disegnavano sulla mia pelle dei piccoli cerchi, tra l’ombelico e la mia parte più sensibile. La mia umidità stava per comparire di nuovo e Jaime mi guardava con avidità, con lussuria. Le sue dita si avvicinaro molto velocemente alla mia apertura e lui si accorse della mia umidità: la leccò via, suscitando in me un gemito potente che fece ridere Jaime e che lo spinse a continuare. Stava nuovamente leccando con avidità la mia apertura facendo crescere sempre di più il mio piacere.

“Ti ricordi la prima volta?”

“Non ora Jaime”

“Ti ricordi la prima volta che sei venuta nella mia bocca?”

“Si” dissi io “E tu? Ti ricordi la prima volta che sei venuto nella mia?”

“E come scordarselo. Cersei, sto diventando pazzo solo al pensiero” cominciai a ridere perché sapevo che al solo pensiero del primo pompino Jaime stava diventando duro tra le sue gambe.

“Voglio assaggiarti anche io fratello”

“Dopo, prima mia regina devi venire per me”

“Si, mio cavaliere”, non riuscì più a proferire parola, le sensazioni che Jaime mi dava erano troppi forti, troppo intense. Jaime inserì due dita, non rimasero molto, alla sensazione, la mia vagina cominciò a stringersi, ero vicina così vicina.

“Jaime, Jaime… oh dio” e così fu il mio turno.

Il suo cazzo era così grosso alla vista, anche al tatto. Non appena lo toccai, lo sentì gemere silenziosamente

“Lo che ti piace dolce fratello, so quanto ti piace vedermi inginocchiata a te”

“Allora fai quello per cui sei in ginocchio", gli feci l‘occhiolino e me lo infilai in bocca, lui mi sentì gemere e fece lo stesso, la sensazione del suo cazzo nella mia bocca era troppo forte, troppo bella.

Cominciai a usare la lingua e a baciarlo e Jaime non resistette a lungo, proprio per nulla. Appoggiò la sua mano sulla mia testa facendo aumentare l’attrito e versando il suo seme nella mia bocca.

“Da quanto non ti fai fare un pompino?”

“Due anni! E tu da quanto non fai l’amore?”

“Due anni”.

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Capitolo 4
*** 4 pugni ***


4 PUGNI

Quella sera Chase tornò a casa per la cena e Jaime era ancora lì, non riuscivo a mandarlo via, mi si stringeva lo stomaco al solo pensiero

“Chase” disse Jaime salutandolo, la prima cosa che notò era l’enorme ematoma provocato dal mio destro sul suo naso

“Come va il naso Jaime?!”

“Molto meglio, la tua fidanzata quando siete andati via mi ha tirato una busta di piselli congelati da metterci sopra, sempre troppo premurosa con me, la mia dolce sorellina”

“Jaime cosa gli stai dicendo?” dissi paurosamente, avevo paura di come Jaime potesse attaccare Chase

“Nulla, gli stavo parlando della tua gentilezza, mi ha rotto il naso 4 volte, questo stecchino biondo”

“E tu mi hai tirato un vaso altrettante volte” dissi ridendo

“Ma voi due fate sempre così”

“Sì, siamo gemelli, nessuno capisce cosa ci passa per la mente, ma ci proteggiamo a vicenda, sempre” disse Jaime, sorridendomi e poi abbracciandomi.

Preparai la cena e mangiammo tutti e tre insieme, visto che i ragazzi erano da Tyrion per qualche giorno. Penso che li abbia tenuti per non far vedere ai bambini che la madre aveva nuovamente rotto il naso al fratello gemello; finita la cena Jaime andò a farsi una doccia e Chase rimase di sotto ad aiutarmi con la pulizia

“4 volte Cersei? Davvero?”

“Jaime quando avevamo 12 anni, mi ha insegnato a tirare e a battermi, mi piaceva che mi insegnasse le cose e un giorno mi disse che se ne avessi avuto bisogno potevo imparare una tecnica molto efficace per rompere il naso al mio avversario e da quel giorno l’ho sempre applicata su di lui durante un litigio ma solo 4 volte sono riuscita a rompere il suo naso”; 4 volte pensai nella mia testa, 4 volte soltanto

“Certo che 4 volte sono tante tesoro”

“Sì, forse hai ragione” dissi sorridendogli.

4 volte, 4 pugni, 4 nasi rotti, era il destino?

“Scusa devi andare ora Chase”

“Ma pensavo che stanotte avremmo dormito insieme, i tuoi figli sono da tuo fratello”

“No, cosa te lo ha fatto pensare?”

“Il fatto che non scopiamo da un mese Cersei?”

“Oddio Chase, ti prego, basta”

“Dimmi la verità!”

 

“Quale verità?!!”

“Mi ami?”

“No Chase, nemmeno per un minuto” dissi con fermezza “Non posso amarti se amo un altro uomo”

Prese le sue cose ed uscì dalla mia vita.

Corsi su per le scale, aprì la porta del bagno

“Cersei, ma che diavolo fai”

“Ti ho rotto il naso 4 volte Jaime, 4” esclamai

“E allora?”

“La prima volta, avevamo litigato perché Robert mi aveva picchiata, quella notte concepimmo Joffrey.

La seconda volta, in montagna perché papà ci aveva quasi scoperto, tre notti dopo concepimmo Myrcella.

La terza volta, due settimane prima che Tyrion si sposasse perché noi due non potevamo, la sera del matrimonio concepimmo Tommen.

La quarta volta, questa mattina perché sei riapparso dopo 2 anni”

Nove mesi dopo nacque Joanna.

                                   FINE

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