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"Professore, guardi lo schermo!!!!!"
Harada era terrorizzato, indicava il grande schermo
ottagonale sopra le consolle di controllo che inquadrava le due minacciose
figure in avvicinamento.
"Che direzione hanno?"
"Vengono verso di noi professore!!!"
"Presto, chiudere la cupola protettiva ed armare le
difese!!!!!!!!"
La grande cupola protettiva, realizzata con la stessa lega
con la quale era stato costruito Goldrake fu abbassata a coprire l'intera
struttura della base mentre dal terreno spuntavano batterie di cannoni a raggi
ciclonici pronte a respingere l'attacco.
"Non so quanto potremo resistere …. Alcor, Venusia come
vanno le cose da voi?"
Fu Alcor a rispondere "Sono tantissimi professore, sto
facendo molta fatica a tenerli a bada!!"
"Anch'io sono in difficoltà, più ne abbatto e più
sembrano arrivarne" replicò Venusia.
"Dovete cercare di sganciarvi, siamo sotto attacco……i minidischi erano un diversivo per allontanarvi,
siamo sotto il tiro di un mostro da combattimento e di un'astronave
gigantesca!!!!"
Aveva appena finito di pronunciare queste parole che
dall'astronave partì una scarica di raggi vegatron che colpì in pieno la cupola
facendo tremare il laboratorio fino alle fondamenta; qualche calcinaccio si
staccò dal soffitto e cadde sulle consolle.
"Fuoco coi cannoni ciclonici!!!" comandò Harada e
dalle batterie della base partì una salva di raggi diretti verso i due nemici
che furono colpiti in pieno ma senza risentirne.
"Pazzi, cosa credete di fare con le vostre ridicole
armi" ghignò Phobos, e afferrando un microfono si mise in contatto
direttamente con la base
"Sono il generale Phobos, comandante dell'armata
d'assalto di Vega il Grande, arrendetevi e consegnateci il Dott. Procton se
volete salva la vita!!!!"
"Mai!!!" fu la risposta di Procton "Abbiamo
combattuto duramente per conquistare la pace e non ce la faremo portare via
tanto facilmente!!!" e alle sue parole fece seguire un'altra scarica di
raggi ciclonici che però fecero lo stesso effetto della prima.
"L'avrete voluto voi…..mostro
Vega il Grande, attacca e distruggi!!!!!"
Il mostro, che al suo interno celava la mente del defunto
sovrano galattico, non aspettava altro; ebbro di desiderio di vendetta si
scagliò contro il laboratorio estraendo dalla schiena una gigantesca catena con
alla fine una palla puntuta e cominciò a tempestare di colpi il laboratorio
distruggendo tutte le batterie di cannoni ciclonici.
Poi, azzerate le difese cambiò arma ed estrasse una sorta di
ciclopica scure con la quale cominciò a menare fendenti sulla cupola protettiva
nel tentativo di scardinarla.
"Alcor, Venusia ……. correte subito ……. abbiamo bisogno
di voi!!!!!" Harada non cessava di chiamare i due combattenti mentre i
colpi inferti dal mostro cominciavano a sgretolare i muri della sala controllo.
"Arriviamo!!" fu la risposta simultanea dei due
ragazzi che invertirono la rotta seguiti dai minidischi superstiti; in breve
tempo furono in vista del laboratorio ed uno spettacolo terribile si presentò
ai loro occhi, il mostro con il manico della scure stava cercando di scalzare
la cupola dal suo alloggiamento e già era riuscito a sollevarla un poco.
"Venusia attacchiamo….non
risparmiare i colpi……raggi ciclonici!!!!!"
"Bomba termica!!!!!!"
I due attacchi portati in contemporanea colpirono il mostro
che, sorpreso, fermò la sua azione contro la cupola per voltarsi a vedere chi
lo avesse assalito.
"Mostro da combattimento, lascia perdere questi due e
concentrati sul laboratorio…..a loro pensiamo
noi!!", ciò detto Phobos fece voltare l'astronave contro il Goldrake 2 e
la Trivella Spaziale tempestandoli di raggi vegatron, aiutato dai minidischi.
"Qui si mette male Venusia …. attenta a destra, hai tre
minidischi ad ore 3"
"Li ho vist….AHHHHHHHHHHHHHHHHH",
la Trivella spaziale fu colpita dai raggi lanciati dai minidischi e sbandò
pericolosamente di lato e solo la grande perizia di Venusia permise al velivolo
di riprendersi, anzi con una manovra acrobatica la ragazza si portò alle spalle
dei veicoli di Vega e, "bomba termica!!!!", li polverizzò.
Anche Alcor era alle prese con un buon numero di nemici e
non solo, pareva che l'astronave ce l'avesse principalmente con lui; già due
volte era stato sfiorato dai micidiali raggi vegatron ed entrambe le volte era
riuscito a cavarsela ma stavolta aveva di fronte quattro minidischi: per
evitare i loro colpi richiamò il velivolo in una cabrata ma così facendo si
trovò in piena linea di fuoco dell'astronave che non si lasciò scappare
l'occasione colpendo il Goldrake 2 ai motori che si incendiarono.
Per il velivolo era la fine e ad Alcor non restò altro che
azionare il dispositivo di espulsione, mentre scendeva col paracadute vide il
lontananza che anche alla Trivella Spaziale era toccata una sorte analoga,
accerchiata da otto minidischi aveva avuto tali danni che Venusia si era dovuta
lanciare.
7
Quando videro precipitare i due veicoli Harada e Procton
furono presi da un moto di rabbia e sgomento, ora erano indifesi…..il
mostro ormai aveva sollevato la cupola e si preparava a sventrare il
laboratorio, non c'era più nulla da fare.
"Professore…..è la
fine?"
"Si Harada …. ma se dobbiamo morire voglio almeno
provare a mandare un ultimo messaggio……l'induttore di
particelle subspaziali è operativo?"
"Si professore, si trova nel sotterraneo più profondo
quindi non ha subito danni"
"Bene lo azioni e lo programmi per un messaggio di
soccorso, se tutto funziona come deve Actarus raccoglierà il messaggio e se non
potrà salvarci almeno ci vendicherà e libererà di nuovo la terra"
Con le lacrime agli occhi il fido assistente del professore
corse fuori dalla sala controllo e con un ascensore si recò nella sala
dell'induttore, sedette alla consolle di comando e digitò i codici di
attivazione sulla tastiera, la gigantesca apparecchiatura cominciò a ronzare
dapprima dolcemente poi sempre più forte.
Quando il quadrante segnò un livello di energia sufficiente
Harada digitò un'altra sequenza che avrebbe attivato l'antenna subspaziale che per fortuna era dislocata ad una certa
distanza dal laboratorio e quindi non aveva subito danni, impostò quindi il
messaggio automatico di soccorso e digitò il comando per una trasmissione
continua fino all'esaurimento dell'energia.
Aveva assolto il suo compito e poteva tornare dal professore
per condividerne il destino.
Il mostro aveva finalmente distrutto la cupola di protezione
ed ora aspettava solo il momento di calare il fendente decisivo che avrebbe
distrutto il laboratorio con tutti i suoi occupanti ma Phobos lo fermò.
"Aspetta mostro Vega il Grande, tu che porti dentro di
te lo spirito del grande Re Vega non devi dare una morte così rapida ai tuoi
nemici, li catturerò io per te così li potrai veder soffrire!!!
Una pattuglia d'assalto con me, entriamo nel
laboratorio!!!!"
Phobos con i suoi soldati scese dall'astronave e si avvicino
alle rovine del laboratorio
"Dott Procton!!! Sono il
generale Phobos, ormai sei sconfitto….vieni
fuori!!!"
"Solo se prometti salva la vita ai miei
collaboratori!!"
"Osi dettare delle condizioni?"
"Se non accetti non uscirò e dovrai farci uccidere
tutti all'interno del laboratorio, privando il tuo sovrano della sua vendetta……che ne dici, te la senti di deludere il tuo
re?"
"Maledetto" disse fra i denti Phobos "ha
capito che ormai il mostro vuole quello che gli ho promesso e che siccome al
suo interno alberga lo spirito di Re Vega lui non mi perdonerebbe un affronto
simile"
"D'accordo Procton" gridò Phobos "accetto le
tue condizioni….fai uscire il personale della base e
gli permetterò di allontanarsi senza fargli alcun male, hai la mia
parola!!"
"Ragazzi" disse Procton "uscite senza timore
ma molto lentamente….dobbiamo guadagnare tempo, se
Actarus ha raccolto il segnale di soccorso verrà in nostro aiuto e sappiamo che
Goldrake può viaggiare ad una velocità incredibile coprendo in poche ore
immense distanze intergalattiche"
"Ma professore, e lei si consegnerà al nemico….noi non vogliamo abbandonarla……vogliamo
restare con lei!!"
"Non discutete e fate come vi ho detto!!"
"Allora Procton" tuonò Phobos "quanto ci
vuole?"
"Generale Phobos, sto convincendo i miei uomini ad
eseguire quanto abbiamo concordato, ti prego di avere solo un po' di pazienza…..allo stato attuale delle cose un'ora in più o in
meno che differenza vuoi che faccia?"
"Hai ragione Procton, e poi la vendetta è più gustosa
se attesa a lungo…..ma non esagerare con i
temporeggiamenti!!!"
"D'accordo Phobos!!"
Lentamente il personale della base cominciò ad uscire, a due
o tre per volta, lentamente con aria triste……l'aria
di chi ha assaporato la sconfitta.
Harada fu l'ultimo ad uscire e raggiunse i compagni
sull'altura vicina per dare l'ultimo sguardo al laboratorio.
Era il momento, con un sospiro Procton si avviò all'uscita e
si presentò davanti all'imponente figura del generale Phobos
"Sei mio alla fine, questa volta nessuno ti potrà
salvare!!!"
"Ne sei sicuro???? Prendi questo!!!!" un sottile
raggio verdastro colpì Phobos alla spalla facendolo cadere a terra
"Presto professore, da questa parte!!!"
"Alcor, sei tu?"
"Si professore, e c'è anche Venusia …… presto dobbiamo
rifugiarci nelle caverne, già una volta Actarus buggerò Hidargos nascondendosi
la dentro!"
"Maledetti, mi hanno giocato" abbaiò Phobos
"presto inseguiteli!!!"
Le truppe d'assalto si lanciarono dietro i fuggitivi ma
bastarono pochi colpi delle pistole di Alcor e Venusia per gettarne a terra più
della metà
"Siete degli inetti, torniamo sull'astronave……bombarderemo
a tappeto la zona e voglio vedere come se la caveranno……mostro
da combattimento pronto all'azione!!!"
In quel momento un saettante raggio azzurro scese dal cielo
colpendo in pieno l'astronave di Phobos aprendogli un grosso squarcio sulla
fiancata da cui sfuggivano fiamme in quantità.
"Ma quello……." disse
Venusia, "Si, era il tuono spaziale ma come è possibile? Professore ma……"
"Non mi dica che è riuscito a mettersi in contatto con
Actarus?" chiese Alcor non meno stupito
"Volevo farvi una sorpresa per la festa, per questo non
vi avevo detto nulla dell'induttore di particelle subspaziali, meno male che
sono riuscito terminarlo in tempo"
Intanto dalle nuvole stava uscendo la ben nota sagoma di
Goldrake.
"Maria, scendi a terra e vai ad aiutare il professore e
gli altri, io penso al mostro"
"Si Actarus!" rispose la ragazza
Il disco scese poco lontano da Alcor e compagni e la
fanciulla balzò a terra correndo verso i suoi amici
"Maria, ci sei anche tu??" si stupì Alcor
"Cosa credevi, che ti avrei lasciato fare la parte
dell'eroe tutto da solo?" lo schernì sorridendo la ragazza prima di
travolgerlo con un abbraccio soffocante
"Presto, alle grotte……di
corsa!!!"
"Maledetto Goldrake, sei tornato…..meglio,
la vendetta di Re Vega sarà più completa……mostro da
combattimento, attacca Goldrake e distruggilo"
Il mostro, riconoscendo il suo antico nemico emise un
possente ringhio e si preparò al combattimento
"Goldrake avanti!!!!" esclamò Actarus liberando il
robot dal disco ed atterrando di fronte al mostro
"Così sei tornato dannato Vega, ora mi libererò di te
una volta per tutte!!!! Boomerang elettronici!!"
Le due falci affilatissime si staccarono dalle spalle di
Goldrake e volarono verso il mostro che però le respinse col manico della
scure, contrattaccando nel contempo con la pesante catena ferrata.
Goldrake fu preso in pieno dalla gigantesca palla metallica,
perse l'equilibrio e cadde all'indietro; in un attimo il mostro gli fu sopra e
dalla bocca cominciò ad emettere un raggio infuocato diretto sulla testa del
robot.
"Maledetto, sei un duro eh…..raggio
antigravità!!!"
Il mostro fu proiettato in alto dal raggio multicolore di
Goldrake
"Maglio perforante!!"
Il forte pugno rotante partì e colpì il mostro ad una spalla
staccandogli di netto il braccio sinistro
"Sei mio!!" gridò Actarus, ma il mostro ben lungi
dal darsi per vinto attaccò coll'unico braccio rimasto brandendo la scura
"Alabarda spaziale!!"
La grande alabarda uncinata si formò nelle mani di Goldrake
appena in tempo per fermare l'assalto del mostro, le due armi si incrociarono
ed i due colossi rimasero bloccati in una prova di forza titanica.
Nel frattempo l'astronave di Phobos, pur danneggiata,
cercava di recuperare il suo comandante ma perdendo quota venne a trovarsi
esattamente dietro Godrake il quale una volta
accortosene elaborò velocemente una strategia per farla finita in un sol colpo
di tutti e due i nemici..
Abbrancò il mostro e, "Balzo cosmico!!", spiccò un
salto verso l'alto portandosi dietro il mostro; giunto alla giusta quota lo
scaraventò contro l'astronave mirando allo squarcio che prima aveva aperto,
rientrò quindi nel disco e "Disintegratori multipli, disintegratori
paralleli, tuono spaziale!!!!!!!"
L'astronave, colpita in pieno da quella micidiale tripla
scarica esplose assieme al mostro con un boato assordante.
Phobos non poteva credere ai suoi occhi, aveva fallito, i suoi
sogni si erano infranti ma c'era ancora una cosa che poteva fare: uccidere
Procton!!
Si slanciò dietro i fuggiaschi che ancora non erano arrivati
alle grotte "Proctooooon, Proctooooon,
maledetto….muori, muori!!!!!" e sparava
all'impazzata contro il gruppo in fuga ma un raggio mortale lo colse in pieno
petto fulminandolo.
"Accidenti Maria, che mira!!" esclamò Alcor
"Già, ti conviene rigare dritto con me altrimenti………."
Epilogo
Alla fattoria Betulla Bianca finalmente si poteva sorridere,
Rigel e Mizar erano al settimo cielo per la gioia di rivedere il loro caro
Actarus e non smettevano di fargli domande su Fleed e su come avesse fatto a
raggiungerli così in fretta.
"In realtà" raccontava Actarus "era da qualche tempo che avevo degli
strani presentimenti, e così anche Maria continuava a fare degli strani sogni
in cui vedeva cose terribili accadere sulla terra. Così avevamo deciso di
costruire un enorme impianto di comunicazione per metterci in contatto con la
terra se non che, l'altra notte, Maria ha avuto una visione ancora più
spaventosa ed abbiamo deciso di partire per venire a vedere di persona, il
vostro messaggio di soccorso ci ha raggiunti mentre eravamo in viaggio, ecco
perché siamo riusciti ad arrivare in tempo."
"Allora era il tuo potere telepatico la causa dei
nostri incubi?" chiese Alcor a Maria.
"Penso di si, quando c'è un legame forte fra due
persone non c'è distanza che tenga…..quei due sono
uniti per la vita", disse la ragazza arrossendo.
"Maria ma allora……."
"Si Alcor, ora sono tornata e non me ne vado più via…..se tu vuoi"
"Se voglio, e me
lo chiedi? Ma….. Actarus?"
“Credo che qualcun altro sarebbe felice di ripartire con
lui, non è vero Venusia?”
Venusia a quelle parole guardò Actarus, il suo sguardo
valeva più di mille dichiarazioni d'amore ma partire, lasciare suo padre…….
Rigel le si avvicinò e con voce rotta dalla commozione le
disse
"Hai sentito Maria, quando due persone sono legate da
un sentimento forte non c'è distanza che tenga…….noi
saremo sempre insieme!"
"Papà!!!!!!!" esclamò Venusia abbracciandolo forte
"Ehi ehi piano piano, ho una
certa età……e tu Actarus, mi raccomando………..qualche
volta vieni a trovarci, la prossima festa della pace deve avere anche la tua
presenza".
"Rigel, questa sarà sempre la mia seconda patria e ti
prometto che tornerò a trovarti ancora"
Il sole splendeva alto nel cielo, un cielo finalmente libero
ed amico.
FINE