Her's Ring

di bibi_inlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** un bellissimo risveglio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Erano passati 12 anni dall’ultima volta che l’avevo vista. Avevo ancora il suo anello tra le dita. Non era più la ragazzina ingenua e solitaria di una volta; era cambiata.
Mi aveva promesso di amarmi per sempre, di passare tutta la vita con me e rincontrarla aveva distrutto tutte le certezze che avevo messo faticosamente insieme dopo il suo abbandono.
Il 2 settembre 1994 tutta la città sapeva che sarebbe giunta una nuova ragazza in città, il suo nome era: Isabella Swan, tutti era eccitati all’idea della nuova ragazza: tutti tranne me, la questione non mi riguardava , per era un giorno qualunque..
Mi sbagliavo.
Come ogni mattina mi svegliai, mi vestii, mi lavai i denti e giunto a scuola mi diressi al mio armadietto per prendere i libri delle ore a seguire come ero solito fare; tutto ad un tratto sentii qualcuno parlare alla mie spalle rimasi senza parole, era la ragazza più bella che avessi mai visto: i capelli di un biondo dorato incorniciavano il viso perfetto in cui erano incastonati due occhi color smeraldo; le labbra rosa velate da un leggero lucidalabbra.
Per un istante fui incerto su come rispondere, incerto su tutto in realtà, ripreso il controllo e balbettando le indicai l’aula.
Ero solo un ragazzo e non avrei mai immaginato che quella ragazza mi avrebbe cambiato la vita.
Suonò la campanella e la mia attenzione precipitò sui miei libri, completamente sparsi ai miei piedi, li raccolsi e mi diressi verso la mia aula.
Le cinque ore di lezione passarono in fretta: continuavo a pensare a quel bellissimo angelo su cui avevo posato gli occhi e di cui cercavo di scrutare ogni minimo particolare.
Quel giorno invece di andare a casa mi diressi con i miei amici alla spiaggia, la incontrai, mi pareva ancora più bella; trovai il coraggio di parlarle, stringemmo subito amicizia e il nostro legame diventò in breve tempo molto più forte di quanto non avrei mai saputo immaginare.
Per lei provavo qualcosa di molto più forte di una semplice amicizia, soffocai i miei sentimenti a lungo, poiché non ero sicuro che lei mi ricambiasse, ma non si possono reprimere per sempre dei sentimenti e le confessai il mio amore per lei. Quel 3 maggio del 1996 fu una giornata fantastica perché a scuola le dissi che non saremo usciti quella sera, poiché le dovevo parlare di una cosa molto importante. Corsi a casa in preda all’agitazione, dovevo prepararmi e anche se l’appuntamento era per le nove arrivai in largo anticipo, lei sentendo la mia macchina sul ciottolato del suo vialetto corse ad aprirmi “Non ti aspettavo così presto, vieni pure dentro.”
Mi scusai per il mio anticipo, lei per come era vestita, ma la tranquillizzai dicendole che era comunque stupendo, in due anni di amicizia, ogni volta che le si faceva un complimento, avevo notato che le si arrossivano lievemente le guance.
Mi accompagnò nella sua camera e presi subito in mano al situazione, le chiesi gentilmente di sedersi accanto a me sul suo letto “Isa devo dirti una cosa molto importante e quindi non mi interrompere per favore… cioè non è molto facile da dire.. però non riesco più a tenermelo dentro.. io ti amo.. lo so che è difficile da capire e forse sto per rovinare un’amicizia bellissima, la più bella che io abbia mai avuto, ma non riesco più a nasconderti i miei sentimenti; quando ti guardo ho una gran voglia di stringerti forte a me e baciarti, accarezzare i tuoi morbidi capelli e seguire il tuo profilo fino a scendere alla tua nuda schiena e..” non mi diede il tempo di finire la frase, ma non ne fui dispiaciuto, Isabella mi baciò. Fu un bacio dolce, un bacio rubato.
Non sapevo cosa dirle, la mia felicità era troppa per essere contenuta, il suo viso a pochi centimetri dal mio sbocciò in uno splendido sorriso…l’abbracciai a me e baciandoci ci distendemmo sul letto; le sciolsi i capelli e comincia a sbottonarle la camicetta mentre le mie labbra si spostavano dalle sue scendendo lentamente lungo il collo dandole piccoli baci fino ai seni. Mi sfilò la maglietta e i pantaloni ed io feci lo stesso…avevo paura e leggevo nei suoi occhi che era lo stesso. Le feci la fatidica domanda “ per te è la prima volta?”, non mi rispose subito, ma lo capii da solo perché le guance le arrossirono e scostò leggermente lo sguardo.
Avevo paura, non per la situazione ma per lei: temevo che domani si sarebbe potuta pentire.
La strinsi forte a me e le sussurrai che io avevo più paura di lei, le passai la mano tra i capelli e cominciai a baciarla le sue mani mi sfioravano la schiena fino a graffiarmi le spalle, sentivo un bruciore mai provato prima e non smettevo di ripeterle che l’amavo, che domattina non l avrei lasciata svegliarsi sola, che ci sarei stato sempre per lei.
La sentivo fragile sotto le mie braccia, sentivo di doverla difendere da tutto ciò che sarebbe venuto. Le sue mani stringevano sempre di più le mie e sentivo che il mio cuore ora batteva con il suo, stavano per esplodere da tutte le emozioni che stavamo provando: amore, gioia, passione, paura, fiducia, ardore….
E quando ormai eravamo una cosa sola lei mi sussurrò : “TI AMO!!”.
Si addormentò nuda su di me: i suoi capelli mi coprivano il volto, sentivo il suo profumo, le accarezzavo la schiena guardandola dormire e le sfiorai le labbra in un tenero bacio. Era perfetto.
Mi rendevo conto di cosa mi aveva offerto: la sua prima volta, l’unica cosa che la rendeva diversa da tutte le altre e ora sarebbe toccato a me renderla speciale.

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Capitolo 2
*** un bellissimo risveglio ***


La mattina le preparai la colazione:uova strapazzate e pancetta, la sua preferita.
La sentii scendere le scale e mi affrettai ad accoglierla a braccia aperte.
Aveva addosso: il pigiama con gli orsetti che le avevo regalato il natale precedente, I capelli erano raccolti in una treccia e il viso ancora un po’ assonnato, era così bella pareva una bambola di porcellana … ed io … io mi sentivo un plebeo al cospetto della mia regina, una sensazione bellissima.
Facemmo colazione in veranda, l erba era illuminata dal sole mattutino e il cielo colorato di un azzurro fantastico, ma niente era perfetto rispetto alla bellissima notte che avevamo passato insieme.
Quella mattina andammo a scuola insieme e tutti ci fissarono, camminavamo fieri insieme e ci tenevamo per mano, le cose erano sempre più belle tra noi,c’ era molta complicità, io piacevo addirittura alla sua famiglia e lei alla mia; ero così felice della storia che stavo vivendo, perché ogni giorno conoscevamo cose diverse di noi e non ci stancavamo di scoprirne ancora di nuove.
Ma avevamo obbiettivi diversi, lei volva essere un infermiera ed io un giornalista, le nostre università sarebbero state lontane, io a Philadelphia e lei a Los Angeles, ma nonostante questo non ci siamo abbattuti, abbiamo continuato a credere nella nostra storia, fino al giorno del diploma.
Ci diplomammo insieme nel 1996 era una bellissima giornata di giugno avevamo indosso le nostre tuniche blu, ricordo ancora la consegna del diploma e la stretta di mano del preside, un momento abbastanza imbarazzante.
Passammo le vacane insieme in Sardegna, un viaggio che i nostri genitori ci avevano regalato per il diploma, fu un esperienza bellissima: eravamo in una casa in affitto, ogni notte facevamo l’ amore e la mattina lei sgattaiolava silenziosamente fuori dalla stanza per prepararmi la colazione, per le dieci andavamo in spiaggia fino alle quattro di pomeriggio dopodiché tornavamo a casa a lavarci e a vestirci per uscire.
Era tutto fantastico finché non arrivò quel maledetto 2 settembre.
Tornammo a casa con il viso triste ma nessuno dei due osava parlarne, così il giorno prima che lei partisse andai a trovarla.
La vidi sul letto che piangeva: “posso?”, “si si, vieni pure amore …. scusami il disordine e che sto preparando queste stupide valige!” corse subito ad abbracciarmi , in cuor mio avrei voluto strapparle quel biglietto e farla restare qui con me, ma non poteva ostacolare i suoi sogni, così cercai di spiegarglielo:“amore non fare così,ci vedremo a natale, mancano solo tre mesi e poi c’è pasqua … se ti dicessi di restare ostacolerei i tuoi sogni e non è quello che voglio! Lo sai cosa voglio? Voglio che diventi un infermiera bravissima e bellissima, e sarò fiero di te ogni giorno amore mio”.
La baciai, facemmo l’ amore tutta la notte finché la mattina l’ accompagnai all’ aeroporto : “mi raccomando fai attenzione mentre sei in volo e pensami quando sari giù io arriverò e ti stringerò forte forte..ti amo amore mio”… la feci piangere di nuovo “amore anche io ti amo”.
E mentre la vidi imbarcarsi le sentii dire “ti scriverò amore … non dimenticarmi per favore” E anche se lei non mi sentii le dissi comunque“ non potrei mai dimenticarti mia piccola Isa”.
Tornai a casa e fissai per tutta la notte la nostra foto … non potei fare a meno di piangere, mi mancava troppo la mia bellissima fidanzata.

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