A little, crazy thing
called ‘love’
Ringraziamenti: grazie a Lars Black per aver inserito
la storia tra i preferiti; a lady cat, Lars Black, Piccola Vero,
snapEly,
_Morgana_ e __Ombra__ per aver deciso di seguire la storia; a snapEly,
Dogma,
Piccola Vero e Angel666 per le recensioni. Grazie davvero a tutti!
Disclaimers: I personaggi di questa storia non
appartengono a me, ma a
chi li ha creati. La storia è frutto della mia fantasia.
§
Ecco il
terzo capitolo di questa folle storia! Come promesso si
scoprirà come Piton ha
conosciuto Alyssa Hamilton. Le parti in corsivo rappresentano dei flashback e questa tecnica
sarà adottata
anche nel prossimo capitolo in cui verrà raccontato
qualcos’altro riguardo al
passato. Buona lettura!
Capitolo
3
Piton era appena arrivato in
Grimmauld Place che subito
capì che stava succedendo qualcosa. Sentiva delle voci
alquanto alterate
provenire da una porta chiusa e tutti i membri dell’Ordine
presenti si
aggiravano attorno ad una porta chiusa da dentro la quale provenivano
le voci.
Il quartier generale, ormai che la guerra era finita, veniva usato come
luogo
per riunirsi, chiacchierare e gustare i manicaretti di Molly Weasley.
“Che succede?”
chiese col suo solito tono di sufficienza.
“È quello che
vorremmo sapere tutti” gli rispose Harry,
che si trovava lì per caso quella mattina.
“Silente è chiuso in quella stanza
da un’ora ormai e sta parlando una donna che ho capito essere
un avvocato.”
Il cuore di Piton saltò
un battito. “E come sta andando?”
“Non bene. Silente
respinge tutte le proposta che lei fa
su una qualche udienza e lei va su tutte le furie. Ci sono delle
orecchie
oblunghe, se vuoi…”
Piton pensò alla
conversazione che si stava svolgendo in
quella stanza. “Preferisco di no.”
La loro conversazione fu
interrotta dallo sbattere della
porta. Alyssa uscì e Piton non poté fare a meno
di notare che sembrava furiosa.
Gli si avvicinò. “Severus, io ci ho provato. Non
vuole ragionare, non credo
capisca la gravità della situazione! D’ora in poi
è meglio se preparo io la
nostra difesa e ci vediamo direttamente in tribunale.”
“Fai come meglio
credi.” non si sarebbe neanche sognato
di contraddirla in quel momento.
“Perfetto. Ora scusami,
ma mi aspettano in tribunale. Ah,
e a proposito di… ieri sera, sarà meglio non
parlarne più d’accordo?”
“Certo.”
Non che fosse proprio
d’accordo, ma ne avrebbero parlato
un’altra volta.
“La conosci?”
La voce di Harry lo
riportò alla realtà. Ormai, si davano
del tu e ogni tanto si fermavano anche a parlare.
“Sì, diciamo
da un po’, ormai.”
“Davvero? E
come?”
“Sarebbe una storia
lunga, molto lunga.”
“Di solito sono le
più interessanti.”
“Ti conviene sederti
allora.”
Harry prese posto sul divano e
Piton su una poltrona.
Piton cominciò a
raccontare. “La prima volta che vidi
Alyssa fu sull’Espresso per Hogwarts. Dovevo cominciare il
quinto anno. Ero
appena salito sul treno, quando la mia attenzione fu catturata da una
ragazza
che non avevo ami visto prima: aveva i capelli biondi lunghi fino alla
vita e
il viso incorniciato da una frangia leggera. Ricordo che i suoi capelli
furono
la prima cosa che mi colpì di lei. La seconda fu il suo
abbigliamento:
indossava dei jeans chiari e un top bianco. Qualcosa che normalmente
non si
vede su un treno per una scuola di magia! Era circondata da una sfilza
di
valigie e parlava con il tuo padrino.”
“Con Sirius? Lei
conosceva Sirius?”
“In realtà si
erano appena conosciuti.”
“Ehi,
angelo, ti
sei persa?”
Alyssa si
voltò
verso la voce. “Non sei lontano dalla verità! Non
sono ancora riuscita a
trovare un vagone libero!”
“Beh,
nel mio c’è
abbastanza spazio! Sirius Black, piacere di conoscerti.”
“Alyssa
Hamilton,
ti assicuro che il piacere è mio!”
“Ti
serve aiuto con
i bagagli?”
“Magari,
grazie!”
Sirius
aveva subito
notato la bella biondina che era salita sul treno e, come era sua
abitudine
fare con le belle ragazze, era corso a presentarsi. Mai,
però, avrebbe sperato
in una così buona occasione per mettersi in mostra: Piton
era appena salito sul
treno. Passando accanto a loro aveva urtato col suo baule quella che
aveva
appena scoperto chiamarsi Alyssa.
“Ehi,
Mocciosus!
Chiedi subito scusa alla signorina!”
Piton
aveva notato
la ragazza con cui stava parlando Black. Non l’aveva mai
vista prima, forse era
nuova. Non che facesse mai quello che Black gli ordinava,
però gli sembrò
giusto scusarsi con quella ragazza tanto carina. Stava per aprire
bocca, quando
lei lo precedette.
“Figurati,
non ha
importanza. Non me ne ero nemmeno accorta! Allora mia aiuti con queste
valigie?!”
Detto
questo la
vide scomparire nel vagone dei malandrini e presentarsi a James Potter
e Remus
Lupin.
“Lei fu smistata in
Grifondoro” continuò Piton “chi lei
fosse, lo appresi quella sera stessa da Lucius.”
“È
la figlia del
nuovo Ministro della Magia.” disse Lucius ad un curioso Piton.
“Di
sicuro sarà la
presunzione in persona” rincarò Bellatrix.
Ma Piton
dal canto
suo, ripensando all’incontro sul treno, non poté
che trovarla tutto tranne che
presuntuosa.
“In realtà a
presentarmela fu tua madre.”
“Davvero???”
“Sì, loro
erano subito diventate amiche. Fu un giorno che
parlavo con lei in riva al lago che Alyssa si avvicinò.
“Lily?”
Sia Piton
che Lily
alzarono gli occhi verso di lei. “Scusa se ti disturbo,
volevo restituirti gli
appunti che mi avevi prestato…”
“Oh,
ciao, Ally!
Figurati se disturbi! Conosci già Severus?”
Lui non
pensava che
lei si sarebbe ricordata, ma al contrario lei rispose “Certo!
Sul treno, ti
ricordi?”
“Certo,
piacere di
conoscerti meglio!”
Rimasero
a lungo a
parlare. Piton poté costatare che non si era sbagliato su di
lei: era molto
gentile e anche simpatica. Gli raccontò di come suo padre
avesse deciso di
lasciare l’incarico di ambasciatore per quello di ministro,
di come lei fosse
stata sempre in viaggio fin dalla nascita (avvenuta a New York), della
sua
infanzia in Spagna e degli studi in Francia e in Italia. Dopo essersi
trasferiti a Londra, suo padre l’aveva iscritta ad Hogwarts e
lì aveva
cominciato il loro stesso anno. Piton si stupì di come fosse
facile parlare con
lei, sempre sorridente e così comprensiva, non si stupiva
che lei e Lily
fossero diventate amiche.
Si
incontrarono di
nuovo dopo qualche giorno. Sentì la voce di Alyssa gridare
il suo nome in
corridoio.
“Severus!
Severus!”
lui si fermò, ignorando Lucius che camminava al suo fianco.
La vide col fiato
corto e le gote arrossate per la corsa.
“Ciao!”
“Ciao!
Senti, mi
dispiace un sacco chiedertelo, ma non è che potresti
prestarmi gli appunti di
Storia della Magia? A Lily servono e tu sei l’altra unica
persona che riesce a
seguire le lezioni di Ruf!”
Fosse
stato
chiunque altro, gli avrebbe risposto in malo modo e se ne sarebbe
andato, ma
non riusciva proprio a dire di no a quel sorriso imbarazzato. Prese gli
appunti
dalla borsa e glieli porse.
“Grazie
mille! Te
li ridarò ‘sta sera a cena. Giuro che
cercherò di seguire Ruf, la prossima
volta!”
“Figurati.
Ci vuole
un po’ di allenamento, ma ti abituerai presto.”
“Diventammo buoni amici
e durante l’estate ci sentimmo
davvero spesso. Alyssa è una delle persone migliori che
conosca. Ma, al sesto
anno, le cose cambiarono. Erano appena finite le vacanze di Natale ed
ero in
biblioteca con tua madre e Alyssa. Lei se ne andò
perché aveva gli allenamenti
delle cheerleader…”
“Avevate le
cheerleader?!”
“Sì,
sì le avevamo. Alyssa ne era diventata da poco il
vicecapitano.”
“E perché ora
non ci sono più?”
“Che vuoi che ne sappia,
chiedilo a Silente!”
“Giusto, scusa,
continua.”
“Sai,
credo che lei
abbia una cotta per te.” Lily lo disse con noncuranza, come
se fosse una cosa
ovvia.
“Chi?”
Severus era
rimasto sorpreso da quell’affermazione.
“Alyssa
è ovvio!”
“Sì,
certo, come
no.”
“Ti
dico di sì!”
“E
te l’ha detto
lei?!”
Silenzio.
“Cosa?!
Lei ti ha
detto questo?!”
“Beh,
sì…”
“E
quando pensavi
di dirmelo?!”
Lily
sembrava
imbarazzata. “In realtà le ho promesso di non
dirtelo, ma pensavo che tu
dovessi saperlo. Sai, Sev, io credo che sareste una bella
coppia” fece un
sorriso incoraggiante.
“Beh,
io no. E qui
si chiude questa assurda discussione!”
“Ma la discussione non
si chiuse lì” continuò Piton
“non
credevo davvero a quello che Lily mi aveva detto. Mi sembrava
impossibile che
una come Alyssa avesse una cotta per me!”
“Beh, guarda Ron e
Hermione” lo interruppe Harry “diresti
mai che possano stare insieme senza uccidersi?!”
Piton fece un sorrisetto.
“Sì, forse è vero, ma quello
che mi dava più fastidio era il fatto che… a lei
non importava. Anzi diceva che
saremmo stati una bella coppia!”
“Ti riferisci a mia
madre, giusto?”
“Già.
Comunque sia, feci finta di niente. Se fossi andato
da Alyssa, le avrei dovuto dire che Lily mi aveva riferito quello che
lei gli
aveva detto in confidenza e questo avrebbe rovinato la loro amicizia,
quindi
preferii tacere. Ma al settimo anno…”
“Al settimo
anno?”
“Non credo che
approverai la parte che viene ora… Io… non
mi comportai bene… con nessuna delle due. E, credimi,
è una cosa che rimpiango
ancora. Si avvicinava San Valentino e Lily sarebbe andata a Hogsmeade
con tuo
padre. Alyssa mi raggiunse nel parco, dopo le
lezioni…”
“Allora,
che farai
sabato?” gli chiese Alyssa con indifferenza, ma si vedeva che
aspettava con
ansia la risposta.
“Sabato?”
“San
Valentino!
Lily va con James e…”
“Tu
con Black.”
concluse lui, sicuro.
“Veramente
no.”
“Come?
Ma pensavo
che voi due…”
“Oh,
Severus,
andiamo! Come devo fartelo capire che a me piaci tu?!”
“Ecco,
io…”
“Sì,
lo so. A te
piace Lily. Ma Lily esce con James e quindi pensavo che tu ci avessi
rinunciato…”
“No,
mi dispiace.”
“Severus,
dammi
almeno una possibilità! Non sarò Lily, ma
anch’io saprei renderti felice! Con
lei, almeno per ora, scusa se te lo dico, non hai speranze.”
“Probabilmente,
non
ne avrò mai.” disse lui, con voce mesta.
“E
allora che vuoi
fare, piangerti addosso per sempre?! Vieni con me a
Hogsmeade.”
“Io…
non credo sia
una buona idea.”
“Ti
giuro che se va
male, non te lo chiederò mai più.
Severus?” lo guardava in attesa.
“Insomma, per
fartela breve, accettai. E andò bene, devo
ammettere. Lei fu la prima
ragazza con cui uscii. E la cosa che più mi sorprese fu che
con lei stavo bene.
Non l’amavo, certo, ma con lei riuscivo a parlare di tutto.
Lei era sempre lì
quando avevo bisogno di sfogarmi, lei mi sosteneva sempre. Nonostante
sapesse
che non provavo per lei quello che lei provava per me. Lei fu quella
del primo
bacio, della prima sbronza, lei… beh, fu la prima per tante
cose…”
“Davvero?!”
“Già. Forse,
se tutto non sarebbe finito, sarei anche
riuscito ad amarla.”
“Perché
finì?”
“Rovinai tutto. Sai che
tua madre scoprì che volevo
diventare un Mangiamorte dopo la scuola, no? Beh, glielo disse e lei
andò su
tutte le furie.”
“Ma
come diamine ti
viene in mente?!” Alyssa sembrava furiosa.
“Non
hai diritto di
giudicarmi! Non sei mia madre! Non osare dirmi quello che poso o non
posso
fare!”
“Sono
la tua
ragazza, potrò almeno prendermela se hai deciso di diventare
un assassino!”
“Lo
sai che non ti
ho mai amata!” aveva esagerato e se ne accorse anche lui.
“Non
volevo… sai
che cosa intendevo…”
“Sì,
so
perfettamente cosa intendevi. Fai quello che vuoi. A me non importa
più.”
Piton non
fece in
tempo a rispondere, che lei era già corsa via.
“Persi le uniche due
amiche che avevo in un giorno.”
“L’hai
più rivista? Prima di ora, intendo.”
“Sì, fu
quando…”
Ma furono interrotti da Molly che
li chiamava per il
pranzo.
“Te lo racconto
dopo.”
E si avviarono entrambi verso la
cucina.
§
Eccoci qua!
Spero che con questo capitolo abbiate capito qualcosa in
più… Nel prossimo
saranno svelati altri fatti passati, quindi continuate a seguirmi! A
presto!
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