The new adventures of Sg-1 di kloe2004 (/viewuser.php?uid=7598)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ho trovato uno ZPM! ***
Capitolo 2: *** I Babilonesi ***
Capitolo 3: *** La Tragica storia di Babilonia ***
Capitolo 4: *** Le strade si dividono ***
Capitolo 5: *** Preparativi ***
Capitolo 6: *** Esplorando il pianeta ***
Capitolo 1 *** ho trovato uno ZPM! ***
1- ho trovato un DHD!
Salve
a tutti! Questa fan fiction è dedicata a kae,
Domaris, Jolinar e Nahid : che farei senza le fantastiche
Gelatine
Blu?!?! Prego inoltre tutti coloro che leggeranno di lasciare un
commento, non
tanto per far piacere a me, quanto perché con i vostri
consigli posso
migliorare il mio modo di scrivere. Indi per cui sono benvenuti i
complimenti
quanto le critiche!!
HO
TROVATO UNO ZPM!
Il briefing era stato fissato in sala riunioni alle 16 ed erano ormai
le 16:25
quando uno sfinito O’Neill dette l’ennesima
occhiata alle persone al tavolo con
lui. Il Generale Hammond aveva l’aria di una persona con
così tante cose a cui
pensare che, se anche fosse rimasto un paio d’ore, non
avrebbe risolto nemmeno
uno dei tanti problemi che gli assillavano la mente. Si
voltò poi per trovare
Teal’c, seduto alla sinistra del Generale, che guardava un
punto indefinito
davanti a sé. Cercare di capire quali erano i pensieri del
Jaffa era facile
quanto trovare Baal che faceva beneficenza vestito da angioletto!
Un sorriso si dipinse sulle labbra del colonnello immaginando la scena;
sorriso
che sparì altrettanto velocemente quando il suo sguardo si
posò sulla sedia
vuota accanto a Teal’c. Decise che l’avrebbe ucciso
a frustate: tante quanti
erano i minuti di ritardo che quella scimmia spaziale stava
accumulando! Erano
stati mandati in licenza per una settimana quando ieri, ossia il
secondo giorno
di vacanza, era stato richiamato alla base dal generale Hammond per la
scoperta
di Daniel, assieme a tutto il resto della squadra. Di conseguenza non
aveva
avuto il tempo di disfare la lenza che già era dovuto andare
via. Infine posò
lo sguardo su colei che occupava il posto accanto a lui. I suoi occhi
azzurri
stavano rileggendo per la milionesima volta gli appunti di Daniel per
capire in
cosa consisteva questa misteriosa ed al contempo importantissima
scoperta che
aveva spinto il generale a richiamare la sua migliore squadra alla
base. A
O’Neill sembrò di perdersi in quegli occhi; negli
ultimi tempi aveva molto
riflettuto sul suo rapporto con il maggiore. Era arrivato ad un punto
di
rottura: tutte le missioni si stavano facendo sentire sulle sue spalle
da ex
pensionato; si ripeteva che era solo una fase temporanea, una specie di
crisi
di mezza età, ma non riusciva a convincersi: qualcosa era
cambiato. Le sue
elucubrazioni mentali furono interrotte dalla voce bassa di Carter:
< Colonnello, si sente bene? >
Carter lo guardava con occhi preoccupati, dato che erano 5 minuti che
il colonnello
aveva gli occhi puntati su di lei e non sembrava intenzionato a
smettere di
fissarla.
< sto’ benissimo Maggiore! Mi stavo chiedendo se
almeno tu sei riuscita a
capire qualcosa
tra tutti quegli scarabocchi! >
disse
additando i fogli che lei aveva in mano e riuscendo ad apparire
convincente.
< ben poco... dall’esame con l'UAV che Daniel mi ha
chiesto di fare, risulta
che lo stargate su P8C282 è circondato da un deserto
perfettamente tondo di
circa 2 Km di raggio e la temperatura varia tra i 33 e i 36°C.
Da quello che ho
visto, a circa 10 Km dallo stargate c’è una strana
costruzione in pietra che
emette un calore straordinario e costante, ma non abbiamo potuto vedere
la
costruzione da vicino perché l'UAV ha avuto problemi tecnici
dovuti alla
barriera energetica che circonda la costruzione. >
spiegò
Carter lentamente e stando ben attenta a non usare troppi termini
tecnici.
Visto che il Colonnello annuiva, Carter andò avanti:
< da quello che ho capito da questi appunti sembra che questo
sia il pianeta
dove si è rifugiata la “gente
di Obeid”,
una popolazione che ha avuto origine dalla Terra più di 2000
anni fa >.
Un
fischio di stupore accompagnò la risposta del colonnello
<
Daniel non ti ha spiegato perché ha voluto che tu esaminassi
quel pianeta? >
<
No Signore, ha detto che la spiegazione sarebbe stata lunga e che
ancora non
aveva tutti gli elementi per concluderla a dovere. Più che
altro penso che
volesse accertarsi che il pianeta in questione avesse uno Stargate
funzionante
prima di fare congetture su una eventuale missione >
<
Il ragionamento non fa una piega, se non fosse per il fatto che, se la
missione
è tanto importante da fare tutte queste indagini
preliminari, come mai LUI non
è ancora qui? E, domanda ancora più importante,
perché IO sono sempre qui ad
aspettarlo quando potrei essere al mio laghetto a pescare! >
Carter
scosse il capo mentre un leggero sorriso gli increspò le
labbra mentre guardava
il colonnello davanti a lei fare l’atto di lanciare la canna
da pesca e girare
il mulinello.
<
Penso che Daniel avrà avuto un buon motivo per essere in
ritardo in questo
modo!>
<
Lo spero per lui! A proposito Carter, se la missione non viene
approvata, che
ne dici di venire a pescare con me questo fine settimana? Dopotutto
abbiamo
ancora 3 giorni di licenza! >
<
Non so Signore, devo ancora finire di scrivere i nuovi programmi di
controllo
per l’X303; e ci sarebbe da controllare il dispositivo
portato dall’Sg-4 dal
P9X547; per non parlare del >
<
Carter! Devo prenderti un vocabolario per spiegarti che cosa vuol dire
vacanza?! >
Carter
stava per cedere, anche perché una parte di lei lo voleva
disperatamente,
quando lui, vedendola incerta per la prima volta in 7 anni, gli diede
la
stoccata finale
<
d’altronde è da 7 anni che ti invito, e da 7 anni
tu rifiuti... se ci pensi
bene Baal mi ha torturato in maniera più leggera di te! E
poi non c’è una
qualche regola per la quale dopo un po’ di tempo tu sei
costretta ad accettare
il mio invito? >
Da
parte sua O’Neill sapeva che ciò che aveva appena
detto era un colpo basso, ma
ci teneva veramente molto che lei andasse con lui e, dopo 7 anni,
sperava che
certe ripicche gli fossero permesse. Nel mentre notava come il volto
del
Maggiore cambiasse espressione mentre le idee nella sua mente si
susseguivano
per trovare una rapida soluzione al neonato problema.
Dall’altra parte Carter non sapeva più che dire
per togliersi da quella
situazione e, mentre sorrideva lentamente al colonnello, qualcuno le
salvò la
vita. Il tonfo di una porta che si spalancava velocemente seguita da
una voce
conosciuta ruppero il silenzio della sala, le speranze di
O’Neill e la tensione
di Sam con un'unica frase:
<
ho trovato uno ZPM! >.
Spero
che fino a qui la storia sia di vostro gradimento!
Vi avverto fin d’ora che non so cosa succederà in
futuro... ho una traccia
della storia in generale nella mente ma... tutto può
cambiare! Grazie a tutti,
sia chi commenta che chi legge solamente!!
Al
prossimo capitolo,
Kloe
|
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Capitolo 2 *** I Babilonesi ***
2 - I Babilonesi
Il
tonfo di una porta che si spalancava
velocemente seguita da una voce conosciuta ruppero il silenzio della
sala, le
speranze di O’Neill e la tensione di Sam con un'unica frase:
< ho trovato uno ZPM! >.
I
BABILONESI
Conoscendo
il basso grado di sopportazione di Jack e notando lui stesso i suoi 40
minuti
di ritardo Daniel pensò bene di iniziare subito la riunione
con la notizia più
succulenta, ben deciso a dribblare le varie battutine da parte di Jack.
La
reazione dei vari componenti della squadra non tradì le
aspettative di Daniel:
Hammond aveva un aria gioiosa e quasi di ribalta, immaginandosi davanti
ai suoi
superiori mentre portava l’ennesima prova
dell’efficienza del
programma Stargate; Jack era un misto di
incredulità e paura, decisamente giustificata,
pensò
Daniel, visto e considerato ciò che era successo
l’ultima volta che erano
andati a recuperare uno ZPM!. Anche se le dava le spalle poteva sentire
gli ingranaggi del geniale cervello
di Sam che si mettevano in moto per studiare tutti i vari esperimenti
possibili
per sfruttare al meglio quella nuova risorsa mentre Teal’c,
in piedi di fronte a lui, rispose allo sguardo
indagatore di Daniel con la sua già collaudata espressione
di "sopracciglia inarcate"!
Con
un cenno della mano verso di lui, il generale Hammond fece capire
all’archeologo
che poteva iniziare con le spiegazioni:
<
Tempo fa, la squadra sg-8 riportò da P4X992 una tavola
trovata in uno dei tanti
covi dell’ormai defunto Baal > a questa affermazione
seguì una piccola ola da
parte di Jack seguita dal sorriso di Sam e dal cenno di approvazione di
Teal'c. Hammond si schiarì leggermentela voce per
riportare il silenzio e, contagiato forse dai modi di Teal'c, con un
cenno di assenso del capo, fece riprendere a
Daniel la spiegazione.
<
La
popolazione che l’sg-8 ha trovato sul pianeta si fa chiamare
“gente di Obeid”,
come scritto nei
rapporti che vi ho dato. Inizialmente non avevo notato la
familiarità del nome perché
nessuno sulla terra chiama questa popolazione così anzi,
fino ad oggi, non
eravamo nemmeno sicuri che la traduzione fosse esatta! >
<
Aspetti
un momento dottore! > intervenne la voce del generale <
lei sta cercando di
dirci che questa popolazione è un’altra di quelle
che vennero portate via dalla Terra dai
Goa'uld? >
<
Sì
Generale, e se ho ragione e queste persone sono veramente gli antenati
di chi
penso io, avremmo risolto uno dei più grandi enigmi della
storia terrestre! Vede loro... >
<
Insomma
Danny! Vuoi il rullo di tamburi oppure ci dici chi sono questi antenati
VIP di
cui parli? >
La voce ironica del colonnello smorzò l'entusiasmo di
Daniel: O’Neill non era un uomo che amava molto le
spiegazioni, anzi, se avesse potuto, a quest’ora sarebbe
stato sul suo divano
intento a guardare le nuove puntate dei Simpson! Tanto poi per la
missione gli
avrebbe fatto un resoconto più che dettagliato Carter!
<
Certo >
riprese Daniel < stò parlando dei Babilonesi! >
A
queste parole gli occhi di Carter si spalancarono dallo stupore
<
Stiamo
parlando di coloro che furono i primi grandi
matematici? che riuscivano a risolvere equazioni algebriche di terzo
grado e che impostarono il teorema di Talete? E che eseguivano molti
calcoli
complicati nel campo dell’ingegneria edile? Pensi Generale
che tuttora non si
riesce a capire come facessero senza l’utilizzo di macchine
per il calcolo. >
non riusciva più a stare ferma dall’emozione; se
quelle persone fossero state
veramente dei discendenti dei Babilonesi avrebbero finalmente potuto
scoprire
tutti i loro sistemi di calcolo, e chissà quante altre cose
ancora!
<
Interessante! > fu l’unico commento di
O’Neill
che aveva l’aria un po’ pensierosa a causa della
recente rivelazione.
<
Come sarebbe "Interessante"! Jack! non vedi quanto
potrebbe essere importante questa scoperta?! I babilonesi non sono
stati
fondamentali solo nel campo della matematica ma anche
dell’arte, della
politica... >
<
dell’astrologia: infatti inventarono un calendario
che non si discosta molto da quello impiegato attualmente,
individuarono tutte
le costellazioni e identificarono la cometa di Halley! > tutti
sbalorditi si girarono istintivamente verso di lui < Che
c'è? è inutile che fate
quelle facce; come disse un tempo Carter: "non crederete che il
colonnello usi il telescopio per spiare i vicini!?" >
Teal'c
guardò il colonnello attentamente ripensando alla risposta
che Jack aveva dato anni prima a quella stessa domanda: "Inizialmente
no!", mentre Daniel guardò Jack come se volesse capire se
quello era veramente lui oppure un suo alter ego replicante che
misteriosamente aveva preso il suo posto; Sam si sorprese di come il
colonnello ricordasse bene le sue parole, d'altronde erano passati
già sei anni da allora! e dire che più lo
conosceva e più iniziava a pensare che veramente lui usasse
il telescopio per spiare i vicini: sarebbe stato tremendamente da lui!.
Eppure, come già in passato gli aveva illuminati con la
spiegazione sul disco di accrescimento solare, adesso non era stato da
meno.
Fu,
come al solito, il generale a riprendere il filo della conversazione:
<
Forse Dottor Jackson, sarà meglio che ci spieghi
tutto dall’inizio >
<
Certo Generale > dicendo questo andò ad
accendere il proiettore mentre Teal’c prontamente si alzava
per spegnere le luci. Sul telo
prima bianco apparve la rappresentazione della tavola che
l’Sg-8 aveva
riportato dal pianeta.
....continua....
Ringrazio
tutti coloro che hanno recensito oppure letto la storia! Spero
di cuore che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e vi dò
appuntamento per il terzo che non tarderà molto ad
arrivare...
Ilaria8: certo
che qualche volta anche a lui farebbe bene godersi le vacanze... ma
ciò non giova alla mia storia indi per cui... lavoro,
lavoro, lavoro!!!!
Najara:
spero di non averti fatto aspettare troppo, anche se il capitolo
è un pò corto e di transizione! Prima o poi Jack
avrà una crisi di nervi della quale l'unico responsabile
sarà Danny-boy... e allora ne vedremo delle
belle!!! ^__^
Kae: mi
fa molto piacere che la storia sia di tuo gradimento! Per i verbi...
bè.... è sempre il solito problema no?!?!
Stavolta ci sono stata un pò più attenta! Spero
di essere arrivata prima della tua insanità mentale e che
questo capitolo non deluda le tue aspettative!!
Nahid:
Sono contenta che tu abbia potuto leggere la storia! Più che
sul tavolo io l'ho immaginato che la usava per acchiappare Daniel...
sai tipo i cow boy con il lazzo?!?! Sono contenta che ti sia piaciuta
la storia... spero di non averla scelta troppo complicata!!
Ancora grazie a tutti
quanti,
al prossimo capitolo
Claudia
|
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Capitolo 3 *** La Tragica storia di Babilonia ***
3 - la tragica storia di Babilonia
<
Certo Generale > dicendo questo andò ad
accendere il proiettore mentre Teal’c prontamente si alzava
per spegnere le luci. Sul telo
prima bianco apparve la rappresentazione della tavola che
l’Sg-8 aveva
riportato dal pianeta.
LA TRAGICA STORIA DI BABILONIA
< Innanzitutto, occorre che vi spieghi i fondamentali della
storia
di Babilonia > disse Daniel mentre sostava davanti al proiettore
facendo intendere al resto della squadra e al generale Hammond che
sarebbe stata una lunga spiegazione.
< Babilonia, anche detta Babele, era una città della
Mesopotamia antica. Fin dagli inizi passò sotto la
dominazione
di diverse civiltà come gli Ittiti e gli Assiri. Ma fu con
Nabopolàssar che trovò stabilità e
splendore; ed
è alla morte di Nabopolàssar che inizia la parte
interessante, ed in parte a noi finora sconosciuta, della storia.
Infatti
Nabopolàssar non regnò per molto tempo, ma diede
come
erede una persona che sarà ricordata dalla storia come uno
dei
più famosi capi di tutte le ere: Nabucodonosor II.
>
< Oh sì! > esclamò O'Neill
mettendosi di scatto a
sedere, dopo aver trascorso buona parte del tempo sdraiato sulla sua
poltrona < lui lo conosco anche io!! > e, fiero di se
stesso,
fece un cenno di approvazione verso Daniel per farlo continuare.
Teal'c, che fino a quel momento era stato in silenzio,
guardò
scettico verso Daniel < io non ho mai sentito di parlare di
costui
DanielJackson >
< Bé è più che giusto Teal'c;
vedi
Nabucodonosor II è stato un grande condottiero sulla Terra,
quindi
è per questo che tu non hai mai sentito parlare di lui. Non
era
un Goa'uld come Apophis. >
< Capisco > rispose cordialmente Teal'c
< Vedete, in questa tavola ci sono riportate informazioni sul
periodo in cui regnò Nabucodonosor II sulla Terra. Mi
è
sembrato subito strano che su una tavola trovata in un mondo alieno si
parlasse di lui. Quindi, prima di tutto, ho ipotizzato che anche
Nabucodonosor II, come Ra e Apophis, fosse un Goa'uld, ma via via che
procedevo con la traduzione, questa mia tesi veniva smontata.
Di per sé Nabucodonosor II non è citato nella
tavola come
protagonista della storia, bensì per la sua particolare
devozione a un Dio: Marduk, colui che divenne il
principale Dio della Babilonia e al quale il Re attribuiva il merito di
tutte le sue vittorie in battaglia. Marduk era il Dio della Natura e
della Fertilità. Questo nome viene ritrovato in molti
scritti
della Terra, ma nessuno avrebbe mai immaginato che non si trattasse di
una
semplice divinità astratta quanto invece di un >
< Goa'uld!! > esclamò O'Neill interrompendo il
discorso di Daniel sul più bello;
< No! E se mi facessi finire di parlare prima di interrompermi
non
dovrei rifare il discorso da capo cento volte! Così mi
uccidi la
suspance! >
< Ohhh scusa! Non pensavo fossi anche poeta! Ma quale
"suspance"?
Non è un racconto horror! è un briefing per
decidere se
vale la pena o no fare una spedizione esplorativa su P8C... eccetera
eccetera! E poi così siamo pari: tu uccidi la vacanza a me,
io
uccido la suspance a te!! >
Mentre Teal'c e Carter si scambiavano un occhiata divertita, e Daniel e
O'Neill si fulminavano con gli occhi pronti al secondo round, il
Generale Hammond decise che era il momento di tornare alle cose serie.
< Dottor Jackson, Colonnello, devo ricordarvi che qui siamo
in una base militare a decidere di una missione intergalattica e non
tra i banchi di scuola a fare battutine, per quanto divertenti, al
compagno di banco?! O per farvelo capire meglio devo scrivervi una nota
sul diario?! >
< No Signore, mi scusi Signore > rispose O'Neill non
volendo sfidare troppo la pazienza del Generale
< No Generale, mi scusi. > rispose Daniel abbassando la
testa per
l'imbarazzo. Qualche anno fa non si sarebbe mai sognato di comportarsi
in quel modo, ma Jack... a volte lo faceva veramente imbufalire!!
< Bene. Dottor Jackson continui la sua spiegazione >
< Bene. Come stavo dicendo prima di essere interrotto >
frecciatina velata a O'Neill che si trovò costretto a non
rispondere per evitare altre ammonizioni del suo superiore <
Marduk
non era un goa'uld bensì un alieno che faceva parte di un
antica
razza che la tavoletta chiama "Ileri"; stando a quanto ho tradotto, gli
Ileri erano una civiltà molto avanzata che proteggeva gli
abitanti di diversi mondi... Parla pure Jack! >
O'Neill, per rendere pan per focaccia alla battutina di Daniel poco
prima, aveva alzato la mano per chiedere la parola, e la stava
sventolando in aria come fa un bambino quando conosce la risposta alla
domanda della maestra; < Sarebbe
ciò che fanno gli Asgard ora no? Proteggere i mondi dai
Goa'uld
>
< Sì, possiamo dire che è qualcosa del
genere;
però in questo caso i Goa'uld erano nel culmine del loro
potere
e non avevano alcuna intenzione di fare alleanze, perché la
galassia era vasta e gli Ileri non erano molti. Ma torniamo a noi:
abbiamo detto che Marduk era di una razza aliena tecnologicamente
avanzata per l'epoca e che Nabucodonosor II lo credeva un Dio; Marduk,
attraverso il Re, forniva ai babilonesi le conoscenze di base
per far progredire la popolazione, lasciando però che
fossero
loro a scoprirne gli usi e i segreti. >
< Ma certo! > esclamò Carter <
è come fornire ad
una persona la definizione di protoni, elettroni e neutroni e lasciare
che sia questa a dedurre in che modo interagiscono tra di loro e come
fanno a formare la materia! >
< Vedo che hai capito benissimo > disse annuendo Daniel
< in
questo modo Marduk non interferiva troppo con lo sviluppo della
società >
< Mi spieghi una cosa Dottor Jackson > il generale
girò la
sedia per guardare Daniel in viso < come fece questa
popolazione,
che comunque, a quello che ho capito, aveva un potenziale intellettuale
molto alto, a non capire che Marduk non era un Dio bensì un
essere alieno? >
< Semplice! Perché Marduk passava le conoscenze al Re
tramite
dei sogni, oppure faceva trovare agli archeologi di quel tempo fogli
negli
scavi... non parlava mai direttamente a nessuno della popolazione. Ora,
come sapete bene, mentre in Babilonia c'era Nabucodonosor II e Marduk,
in
Egitto si trovava Ra > Daniel fece una pausa per lasciare il
tempo a
tutti di fare il collegamento con il nuovo protagonista della storia
< Nel
libro Enuma Elis ossia
il "poema della creazione", del quale Marduk è il
protagonista,
è descritta la sconfitta di Tiamat da parte di Marduk, che
gli
permise di ottenere il primato tra gli dei. Ora, sempre secondo il
poema, questo Tiamat voleva il controllo di Babilonia e, per riuscire a
sconfiggere Marduk, chiese l'aiuto del Sole. Fino al ritrovamento di
questa tavoletta si era sempre pensato che con il Sole, lo scrittore
avesse voluto intendere che Tiamat chiese l'aiuto di Samas, dio
Babilonese del Sole; mentre qui sulla tavoletta viene
chiaramente fatto sì il nome del Dio del Sole, ma di quello
Egizio: Ra. >
< Ra?! > O'Neill si era già perso nel corso
della
spiegazione, ma fece due più due quando sentì il
nome del
Goa'uld < possibile che quelle teste di serpente devono essere
sempre nel mezzo?! Peggio del giovedì! >
< O'Neill > la voce imperiosa di Teal'c
risuonò appena in
tempo per sormontare la risata malamente trattenuta di Carter <
come
mai odi tanto il giovedì? >
< Vedi Teal'c "essere sempre nel mezzo, come il
Giovedì!"
è un modo di dire di noi Terrestri. Se conti i giorni della
settimana, il giovedì è quello che separa la
settimana
perfettamente in due parti: lunedì, martedì e
mercoledì da una parte e venerdì, sabato e
domenica
dall'altra. Eventualmente il Giovedì ti piacesse
così
tanto da non poterlo usare puoi sempre ricorrere al prezzemolo! E'
indicato anche quello! >
< Capisco, O'Neill. Certo che la gente di questo mondo ha
veramente uno spiccato senso dell'ironia >
< E poi c'è il colonnello O'Neill che alza la media
mondiale
no?! > si lasciò scappare Carter troppo divertita per
riuscire
a nascondere ancora le risate, decidendo dare il suo
contributo alla discussione.
< Questa volta devo proprio darle ragione Maggiore! >
tutti
quanti, nella stanza, si lasciarono andare ad una leggera risate,
soprattutto per rilassare un po' i neuroni, che avevano appreso tante
informazioni che richiedevano un alto grado di concentrazione.
Dopo un paio di minuti la voce di Daniel risuono' nel silenzio <
Ok!
Penso che ora possiamo riprendere... A che punto ero rimasto? >
< Ra >
< Giusto, grazie Generale! Ra si alleò con Tiamat per
il possesso di
Babilonia; Tiamat era anche lui un componente della razza Ileri, ma
credeva che il sapere dovesse venire trasmesso interamente alla
popolazione in
modo da essere la razza più progredita e ampliare
così in
poco tempo i possedimenti. Infatti il piano di Tiamat prevedeva
l'unione di Babilonia con l'Egitto per espandere i propri possedimenti:
in questo modo i Goa'uld avrebbero avuto più ospiti a
disposizione e Tiamat avrebbe avuto un esercito maggiore per divertirsi
a conquistare tutti i territori che voleva. > Daniel riprese
fiato e
poi continuò < Fortunatamente, nel 3600 a.C. quando
tutto
questo avvenne, Ra non era al culmine del suo potere e Tiamat non era
in grado, con le poche persone del suo esercito, di battere Marduk. Fu
così che Ra tornò in Egitto con meno di
metà
esercito e Tiamat morì nello scontro.
E qui entra anche in scena lo ZPM; come sappiamo veniva
considerato un oggetto sacro e non una possibile fonte di energia.
Quando Nabucodonosor II vide che stavano sì vincendo la
guerra,
ma che a causa di questa gran parte della città era andata
distrutta, ordinò a venti tra i suoi uomini più
fedeli e
valorosi, di recarsi in Egitto e saccheggiare i templi di quel sovrano
impudente che aveva osato sfidarlo. >
< Non capisco > Sam aveva un'espressione perplessa
< se la tua
città è distrutta, e la guerra è quasi
finita,
perché mandare altri uomini a compiere un simile viaggio
solo
per depredare un po' di templi? >
< Vedi Sam, a quei tempi la potenza di un Dio si misurava
attraverso
il numero dei doni che erano presenti nei suo templi. Tanti
più
erano i doni e tanto più era importante quel Dio. Mandando i
suoi uomini a saccheggiare i templi era come se Nabucodonosor II avesse
rubato il potere che prima apparteneva a Ra. Comunque la spedizione
ebbe esito positivo. Gli uomini tornarono dopo aver distrutto e
saccheggiato i templi; indovinate anche cosa riportarono dal templio di
Ra? >
< lo ZPM > la voce di Teal'c, che dava la domanda per
scontato e
non capiva che senso avesse rispondere, fece ricordare a tutti quale
poteva essere la posta in gioco per quella nuova missione.
< Esatto! > l'entusiasmo di Daniel era alle stelle quando
riprese
il racconto < Probabilmente, Marduk capì che
quell'oggetto
non era un semplice oggetto di culto; allora convinse il re a
rinchiuderlo in una stanza segreta dentro la torre di Babele, che
archeologicamente corrisponde alla
ziqqurat Etemenanki, fatta costruire da Nabucodonosor II in onore di
Marduk, e lì vi rimase fino al 2630 a.C. >
< perchè cosa accadde nel 2630? >
< Vedete, fino ad allora Nabucodonosor II e i babilonesi erano
vissuti in pace, tralasciando la battaglia di Marduk con Ra e Tiamat.
Ma nel 2630 a.C. gli egiziani assistettero alla rinascita del loro Dio
Ra, che aveva avuto tutto questo tempo per rimettersi in forze. >
< Aspetta! Come faceva Nabucodonosor II ad essere ancora vivo?
>
una Carter sbalordita fece un rapido calcolo < dovrebbe aver
avuto
circa 490 anni!! Come fu possibile? >
< Sulla tavola non vi è scritto niente riguardo
questo;
presumo che dalla spedizione in Egitto gli uomini riportarono anche un
sarcofago e che il potere di Marduk impedisse a Nabucodonosor II di
perdere l'anima usandolo. Dove eravamo rimasti? >
< Ra è tornato più forte di prima e quindi
presumo che
per i nostri due amici siano guai... > riassunse velocemente
O'Neill
per il quale la storia, anche se non lo voleva ammettere, si stava
facendo affascinante.
< Sì, e anche grossi... diciamo di dimensioni
Apocalittiche.
Per quello che ho trovato scritto nella tavoletta, Ra aveva due nuovi
alleati questa volta: Atum, il dio che è all'origine di
tutti
gli Dei e Assur, il dio Babilonese della forza e della guerra. >
< Piano! Piano! Un'altro?? Daniel, poco fa hai detto che i
componenti di questa popolazione non erano molti. Carter? >
< Sì, Signore? > rispose lei non del tutto
sicura di dove il colonnello volesse andare a parare.
< Dimmi, tu hai mai visto tre Asgard nella stessa stanza? O su
uno
stesso mondo? Cioè hai mai visto tre asgard fisicamente
nello
stesso posto? >
< No Signore > soffocò al volo una risata
mentre
sentì arrivare lo sbuffo del generale Hammond dalla sedia
vicino
a lei
< Vedi, Daniel, gli Asgard possono essere considerati una razza
costituita da pochi elementi! Non certo i Lilleri >
< Gli Ileri... >
< Come vuoi! Stavo dicendo... non potevano essere
così pochi se, solo sul nostro pianete, ne erano presenti
tre! >
< Vedi Jack, a questo c'è una spiegazione. I goa'uld
a
quell'epoca non avevano ancora iniziato a trasportare esseri umani su
altri pianeti, almeno non molti come invece accadde in seguito.
Suppongo che, dopo la sconfitta di Ra e grazie al loro avanzamento
tecnologico e socio - culturale, i babilonesi avevano attratto un
grande interesse su di loro, sia da parte di Dei buoni, come Marduk e
altri della sua razza, sia esseri come Tiamat e Assur, che volevano
solamente sfruttare la popolazione e la loro predisposizione a,
diciamo, imparare velocemente. Bene, ora, quando nel 2630 a.C. Ra, Atum
e Assur attaccarono Babilonia, Marduk capì che non avrebbero
mai
potuto vincere contro una così forte alleanza; fu allora che
fece l'unica cosa in suo potere per salvare almeno quella parte di
popolazione che non era stata colpita dai primi attacchi: riprese la
sua vera forma e parlò con la popolazione. >
< E loro non si spaventarono? >
< Bè, è probabile, Sam. Ma vedi, la loro
città
stava venendo spazzata via, principalmente erano rimaste donne e
bambini, i loro cari erano quasi tutti morti in guerra o comunque lo
sarebbero stati tra poco. Diciamo che, quando videro che Nabucodonosor
II, che aveva riconosciuto in quell'essere la grande
divinità
che appariva nei suoi sogni da quasi 500 anni, si fidava di lui, lo
fecero anche loro. Marduk portò tutta la popolazione nella
torre
di Babele; fino ad oggi pensavamo che questa torre assumesse importanza
in quel popolo proprio perchè fu costruita da Nabucodonosor
II
per Marduk, ma ci sbagliavamo! Babele significa "porta di Dio"; in
poche parole quella torre era stata costruita per contenere la porta di
Dio, meglio conosciuta con il nome di....>
< Stargate > sussurrò Teal'c cercando di
tenere il filo
della storia che stava narrando Daniel senza rischiare di perdere
passaggi preziosi
< Bingo!! > Daniel era sempre più eccitato
all'idea che
anche gli altri trovassero interessante questa storia, e che ne
stessero seguendo il percorso che lui stesso aveva seguito nei giorni
passati nel suo studio. Fece una pausa per rispondere a eventuali
domande e, quando constatò che non ve ne erano, riprese a
parlare.
< La torre di Babele era stata costruita principalmente per
nascondere agli occhi dei nemici e delle popolazioni erranti che
occasionalmente passavano da quelle terre, lo stargate. Fin dal
principio Marduk ne aveva fatto capire l'importanza alla popolazione,
senza però spiegarne il funzionamento, perchè
considerava
le persone ancora troppo immature per intraprendere viaggi
intergalattici. Quando Marduk si rese conto che non avrebbero mai vinto
e che la popolazione su cui aveva vegliato per così tanto
tempo
era destinata all'estinzione, non si arrese e, radunati i sopravvissuti
nella sala dello stargate, iniziò a mandare le persone su un
altro pianeta. Era rimasto solo un piccolo bambino da mandare quando
Atum fece il suo ingresso nella sala con un plotone di Jaffa. Marduk
consegnò al piccolo lo ZPM e iniziò a combattere
con
Atum. I Jaffa videro lo stargate aperto e capirono che, se non avessero
fatto qualcosa, i nemici sarebbero scappati attraverso il dispositivo.
Il piccolo bambino stringeva a sé lo ZPM incapace di muovere
un
solo muscolo per entrare nello stargate, terrorizzato alla vista di
ciò che stava accadendo di fronte a lui. Fu allora che
Nabucodonosor II prese in braccio il piccolo e, facendo scudo con il
proprio corpo per ripararlo dai colpi nemici, corse verso lo Stargate
dove fece appena in tempo a far passare il piccolo con lo ZPM prima di
morire per i troppi colpi ricevuti. Quel bambino si chiamava Obeid
>.
...
continua ...
Scusate
tutti per il ritardo... il capitolo era già pronto ma non ho
avuto tempo materiale per postarlo... ^__^ e ora le risposte!!!
Jolinar: per
la dedica, tutto dovuto! Se ho riniziato a scrivere il merito (o la
colpa, che dir si voglia) è interamente vostra, che mi avete
fatto ritrovare la passione con il nostro progetto momentaneamente
abbandonato!!! Spero di continuare su quella strada!
Nahid : spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto anche se più che
altro
è una lezione di storia!!! Non ne ho mai studiata tanta in
cinque anni di superiori!! A presto
Najara : Allora
ammetto che tu sei partita avvantaggiata rispetto a me!! La mia prof di
storia penso abbia ritenuto i Babilonesi un argomento troppo raffinato
per la mia classe e così gli ha solo nominati ogni tanto!!!
Praticamente sono partita da zero... però devo dire che mi
piace
molto la loro storia!! spero che "questi" Babilonesi ti stiano un
pò più simpatici!!! ^o^
Ciucchy : Grazie tantissimo
per la recensione! Spero che il continuo ti sia piaciuto!!
ALLA
GENTILE ATTENZIONE DEI LETTORI...
Voglio
ringraziare tutte le persone che leggono la mia fanfiction! Non sono
mai arrivata a così tanti lettori e, anche se non lasciate
recensioni, vi ringrazio tantissimo.
Però, visto che, come dice un mio amico, nella vita bisogna
provare tutto, perchè non fate uno sforzo??? Magari poi ci
prendete gusto! Non importa lasciare poemi, bastano poche parole per
far piacere ad una persona! E penso di parlare a nome di tutte coloro
che scrivono fanfiction!
Grazie ancora, al prossimo capitolo,
CLAUDIA
|
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Capitolo 4 *** Le strade si dividono ***
4 - L'inizio di una nuova vita
Fu allora che
Nabucodonosor II prese in braccio il piccolo e, facendo scudo con il
proprio corpo per ripararlo dai colpi nemici, corse verso lo Stargate
dove fece appena in tempo a far passare il piccolo con lo ZPM prima di
morire per i troppi colpi ricevuti. Quel bambino si chiamava Obeid
LE STRADE SI DIVIDONO
Il
silenzio faceva da padrone nella stanza permettendo ai vari componenti
dell'Sg-1 e al generale Hammond di fare le proprie riflessioni. La
storia come ognuno di loro la conosceva, tranne ovviamente Teal'c, era
stata stravolta dalle parole di Daniel. Tutte quelle morti, l'estremo
sacrificio di Nabucodonosor II, il bambino... l'ennesima popolazione
spazzata via dalla sete di potere dei Goa'uld. O'Neill fu il primo a
parlare:
< Quindi le persone che l'Sg-8 ha incontrato su P4X992 sono i
discendenti degli unici Babilonesi riusciti a sfuggire dall'attacco di
Ra? >
< Non proprio; C'è una parte di storia che ancora non
vi ho raccontato >
< E scommetto che è quì che entra in scena
il pianeta che mi hai chiesto di studiare, vero Daniel? > il maggiore Carter stava
cercando di tirare i fili di quella lunga storia.
< Ottimo intuito, come sempre! la storia continua con i
sopravvissuti che si ritrovano su di un pianeta deserto, in pochi,
senza una casa, senza alimenti ma sopratutto, senza una guida. Provate
a immaginare cosa devono aver provato; nel giro di un paio di giorni
tutto il loro mondo è andato distrutto > era talmente
preso
dalla storia che aveva iniziato a vagare per la stanza, riuscendo
così a dare più enfasi al suo racconto <
il loro Dio
si
è rivelato un alieno di una razza superiore, il loro Re
è
morto per salvare un bambino ed uno strano apparecchio, le loro
famiglie sono state sterminate. Tra i sopravvissuti regnavano due
sentimenti contrastanti tra loro; una parte delle persone vedeva l'atto
di Nabucodonosor II come il tentativo di salvare le loro conoscenze per
far rinascere Babilonia; l'altra parte di popolazione vedeva la morte
del loro Re come un omicidio: erano state la scienza e la sete
di
potere ad aver causato tanto dolore e tante perdite, non i goa'uld.
>
< Ma come facevano a pensare una cosa simile? > da
scienziata
brillante qual'era, a Sam rimaneva un pò difficile riuscire
a
credere che una popolazione avanzata come quella dei Babilonesi avesse
dato la colpa alla scienza e non ai Goa'uld per lo sterminio della sua
popolazione.
Un < stavo per chiederlo io! > ironico arrivò
dalla destra
di Sam che scagliò a O'Neill un occhiata a metà
tra lo
sfinito e il divertito.
< Tralasciando ciò che esce dalla bocca di Jack
>
< Ehi! >
< Posso dirti che per quella parte di popolazione erano i
sentimenti
che importavano, non le conoscenze. Cerco di spiegarmi meglio: la
rabbia è un sentimento che possono provare tutti, giusto?
>
Sam annuì < che differenza fa se, a causa di uno
scoppio di
ira, ad ucciderti sono io o un'altra qualsiasi persona? >
< ora capisco! Loro davano la colpa non tanto alle persone,
quanto
ai sentimenti che avevano spinto tali persone a comportarsi in quel
modo. Anche se si trattava della distruzione del loro mondo!
è incredibile... >
< Un pò assomiglia alla nostra distinzione tra il
mandante di
un omicidio e l'esecutore... > il silenzio calò dopo
questa
sua affermazione.
< La volete smettere di sorprendervi tutti ogni volta che dico
qualcosa di intelligente? alla fine potrei anche offendermi! >
< Scusa Jack! Comunque è vero... così come
la maggior
parte delle volte all'esecutore viene condonata la pena per trovare il
mandante così anche una parte dei sopravvissuti aveva
condonato
la colpa dei goa'uld per trovare il loro mandante: sete di potere e di
conoscienza! > fece una pausa, poi riprese < comunque
stiamo per
arrivare alla fine della storia >
< meno dolore! > esclamò Teal'c, che ormai non
sopportava più lo stare a sedere così a lungo.
< Si dice "meno male" Teal'c > lo corresse, come ormai
d'abitudine, O'Neill
< Come stavo dicendo, la popolazione era spaccata a
metà: da
una parte i tradizionalisti, capeggiati da Elihir, che volevano
ricostruire lo splendore di Babilonia così come era stata
sulla
Terra; contraria a questa iniziativa si trovava la parte di popolazione
che pensava che ritornare a vivere in modo semplice e senza tecnologia
fosse la scelta più giusta. Questi ultimi si facevano
chiamare
"gente di Obeid" e che, come avrete capito tutti, erano capeggiati
proprio dal bambino per il quale Nabucodonosor II aveva dato la vita.
Obeid, che all'epoca aveva all'incira dieci anni, e Elihir, una ragazza
di dodici anni, si ritirarono a parlare in privato, poichè
l'unica cosa su cui erano d'accordo entrambe le parti, era che non ci
doveva assolutamente essere nessun tipo di lotta tra loro, per nessun
motivo. >
< Ehm, non per sembrare maschilista, ma perchè
proprio una
ragazza di dodici anni per guidare una popolazione? Non c'era nessuno
di più capace? >
< Questa volta devo risponderti con un "no" secco, amico mio.
Non ci
poteva essere nessuno più in grado di Elihir per guidare i
Babilonesi; Nabucodonosor II aveva dedicato tutta la sua vita alla
popolazione, senza mai sposarsi e, di conseguenza, senza avere figli.
La famiglia di Elihir da molte generazioni serviva i re di Babilonia,
occupandosi di loro e dei loro bisogni. Il padre di Elihir, Gleren,
morì quando lei era ancora in fasce durante un attacco dei
nemici al palazzo del re. Sua madre, Mindel, per molto tempo fu
distrutta dal dolore;
Nabucodonosor II, che si era accorto di quanto valoroso e fedele fosse
Gleren, invitò Mindel e la piccola a vivere a palazzo, dove
Mindel avrebbe ripreso a lavorare e la piccola avrebbe ricevuto tutte
le attenzioni necessarie rimanendo sempre vicina a sua madre. >
< Wow! Non credevo che Nabucodonosor II fosse così...
buono...I libri lo ritraggono in tutt'altro modo >
< Hai ragione Sam, ma, come saprai anche meglio di me, quando
hai da
combattere molte popolazioni nemiche e hai le sorti di così
tante persone sulle spalle, l'ultima cosa che vorresti far sapere ai
tuoi nemici è quanto sei buono! > fece una pausa per
riorganizzare le idee < La bambina crebbe quindi nel palazzo:
sarebbe stata l'unica bambina ad abitare lì. Nabucodonosor
II la
prese subito in simpatia, e la bambina ricambiava l'affetto: non ci
volle molto affinchè l'uno vedesse nell'altro la parte di
famiglia mancante; Gli anni passavano e Elihir veniva istruita in tutte
le materie come se fosse la figlia del re; aveva anche preso il
carattere da Nabucodonosor II: era dolce e cordiale con tutti, ma al
contempo giusta e astuta. Il loro legame si fortificò
ulteriormente alla morte di Mindel; Elihir aveva undici anni quando sua
madre morì di una brutta infezione virale che
colpì la
popolazione. A quel punto al Re non restava che la bambina, e alla
bambina non restava che il re. Si fecero forza l'un con l'altro,
aiutandosi sempre: Nabucodonosor II insegnò personalmente
alla
bambina tutto quello che c'era da sapere sulle varie popolazioni del
mondo, invitandola a riflettere ogni volta sulle leggi e sui modi di
vivere. Tutto ciò purtroppo, durò solo un anno.
Pochi
giorni dopo il dodicesimo compleanno di Elihir, ci fu l'attacco dei
Goa'uld che provocò la morte di Nabucodonosor II e Marduk e
la
fine di Babilonia. > Daniel guardò Jack negli occhi
< Ora
capisci come mai non c'era persona più adatta di lei?
>
< Sì, era quanto di più vicino ci fosse ad
una
discendente diretta, ed inoltre aveva imparato dal migliore! >
< Proprio così. Obeid e Elihir stettero in riunione
per due
giorni e due notti per chiarire quali sarebbero state le sorti delle
due parti di popolazione. Le discussioni furono lunghe e tediose,
mentre ancora non si riusciva ad arrivare ad una soluzione: come
potevano un popolo tecnologicamente avanzato convivere con un altro
popolo che di tecnologia non voleva nemmeno sentirne parlare? Fu
all'inizio del terzo giorno che una creatura comparve sul pianeta
portando con se la soluzione: il suo nome era Enlil. >
< Inizio a perdere il conto dei nomi... non è che
potresti farmi una tabella riassuntiva?? >
< ...no! Enlil era, nella mitologia babilonese, il Dio
dell'aria, in verità era un'altro rappresentante
della razza degli Ileri che presumo avesse la tecnologia per
controllare questo elemento. Enlil raccontò ai superstiti di
Babilonia che a lui era arrivato un messaggio di Marduk, il quale gli
chiedeva di andare sul pianeta e di controllare che tutti stessero
bene. Enlil aveva fatto ciò che Marduk gli aveva chiesto e,
una
volta arrivato sul pianeta, si era fatto raccontare quel che era
successo sulla Terra. Quando Enlil sentì il problema propose
a
Obeid e Elihir una soluzione: se loro avessero voluto lui avrebbe
trasportato una parte della popolazione attraverso lo Stargate su di un
altro pianeta. > fece un momento di pausa e andò a
bere un
bicchiere di acqua fresca al tavolino; se continuava così
gli
sarebbe venuto il singhiozzo dal troppo parlare!
< Enlil disse loro che sarebbe tornato dopo due giorni per
sapere
quello che era stato deciso. Obeid e Elihir si ritirarono di nuovo per
parlare della proposta di Enlil. Quando Enlil tornò sul
pianeta
trovò la parte di popolazione che seguiva Elihir pronta per
partire, ognuno deciso ad affrontare un altro viaggio nella speranza di
ritrovare almeno un pò di serenità. Dal canto suo
Obeid,
che non ne
voleva più sapere di tecnologia e che aveva ancora incubi
per
l'immagine del re che moriva davanti ai suoi occhi, decise che
ciò che noi chiamiamo ZPM sarebbe dovuto partire con loro.
La
storia finisce con una frase che Elihir disse ad Obeid prima di
partire: Vi kommer
alltid vara med
dig: i stjärnorna, månen och solen, titta
på en av dem
och kommer att se ut som en av oss. Aldrig mer med ögonen,
alltid
med hjärtat. >
< Bello! Non avrei potuto trovare parole migliori,
così commuoventi e piene di pathos... almeno immagino!
>
< Bè penso che sia:
noi saremo sempre con te: nelle stelle, nella luna e nel sole; guarda
uno di loro e sarà come guardare uno di noi. Mai
più con
gli occhi, sempre con il cuore. Alla fine della tavoletta
ci sono incisi sette simboli. >
< Che sono quelli che mi hai dato da studiare vero? >
< Sì. Presumo che siano le coordinate per arrivare al
pianeta dove Enlil portò la gente di Elihir. >
< C'è qualcosa che non torna... >
< Dimmi pure Teal'c >
< Nella tavoletta c'è scritto che Elihir disse "mai
più con gli occhi"... allora perchè lasciare le
coordinate dello Stargate sul quale sarebbero andati? Era chiaro che la
gente di Obeid non avrebbe più usato la tecnologia; anzi mi
meraviglia che non abbiano sotterrato lo Stargate dopo la partenza di
Elihir e gli altri. >
< Bè, a questo non sò rispondere. Penso
che Elihir
abbia sperato che prima o poi la gente di Obeid sarebbe stata pronta a
riniziare ad usare la tecnologia. Suppongo che abbia lasciato le
coordinate per... come dire... non perdere la speranza di poter
rivedere prima o poi il resto della popolazione. Però, se
veramente le coordinate portano alla popolazione di Elihir, allora
c'è una speranza per poter trovare lo ZPM. >
< Bene, direi che la spiegazione di Daniel è stata
convincente Generale. Con la sua approvazione, vorrei esplorare il
P8D..>
< P8C282 colonnello >
< Grazie Maggiore! Con la sua approvazione vorrei esplorare
il... il pianeta che ha detto il Maggiore, Generale. >
< Sì, la spiegazione ha convinto anche me, e comunque
la
posta in palio è troppo alta per non approvare la missione.
Il
Maggiore Carter ora vi spiegherà come è fatto il
pianeta;
partirete domani alle ore 15:00. A lei la parola Maggiore. >
Sam si alzò dalla sua sedia e camminò il
più
lentamente possibile verso lo schermo bianco, sul quale era apparsa
l'immagine planimetrica del pianeta al posto della tavoletta. Tutto
quel tempo seduta non aveva giovato alla sua circolazione e, ora che si
trovava in piedi, sentiva le gambe cedergli e il familiare formicolio
si stava già propagando dal piede fino al ginocchio.
Pregò solo che svanisse in fretta, o non avrebbe potuto
reggere
molto senza fare qualcosa per farlo passare, cosa non al quanto consona
per un ufficiale dell'areonautica.
< Sul pianeta non abbiamo potuto rilevare forme di vita, almeno
per
quanto riguarda un raggio di circa dieci chilometri dallo Stargate.
Questo si trova al centro di un deserto perfettamente tondo di circa
due chilometri di diametro nel quale la temperatura varia dai
trentatrè ai trentasei gradi centigradi. A dieci chilometri
dallo stargate si trova una costruzione in pietra che emette calore
costante. Non abbiamo potuto studiarla da vicino perchè
l'UAV si
è abbattuto sulla sua barriera energetica uscendone
distrutto.
Abbiamo provato a mandare un secondo UAV per perlustrare i dintorni in
un altra direzione ma sempre con lo stesso risultato. Sembra che la
barriera di energia sia come una cupola di vetro che ricopre lo
Stargate. >
< E quindi come faremo a esplorare il pianeta se questa barriera
ci
impedisce di andare più in là di ciò
che ha visto
l'UAV? >
< Vede Colonnello, l'energia che crea la cupola è
immensa,
quindi suppongo che la struttura che emana calore altro non sia che una
grossa batteria che genera corrente a flusso stabile mantenendo
uniforme la copertura della barriera. E questo coinciderebbe anche con
il fatto che emetta calore; Quindi una volta sul pianeta posso
bypassare i circuiti che alimentano la barriera >
< Ci risiamo, Maggiore! Riproviamoci... quindi come faremo ad
esplorare il pianeta se questa barriera ci impedisce di andare
più in là di ciò che ha visto l'UAV??
A domanda
risponde... >
< Proverò a spengere la macchina e la barriera si
dovrebbe spengere >
< Non ci voleva tanto, vero? Aspetta... come sarebbe a dire
proverò > calcò bene sulla parola <
e dovrebbe?!
> disse con una punta di ironia nella voce.
< Colonnello dobbiamo tenere conto che, se veramente quello
è
il pianeta, e visto il livello di calcolo che avevano raggiunto gli
antichi Babilonesi, è probabile che la nuova
civiltà che
hanno fondato sia anni luce avanti a noi, scientificamente. E' anche
vero che, se pensavano veramente che un giorno la popolazione di Obeid
gli avrebbe raggiunti su quel pianeta, non possono aver complicato
tanto il meccanismo. Tutto stà nel capire il meccanismo di
funzionamento. >
< Signori, il breafing è sciolto. Domani alle 15 in
punto
partirete per P8C282. Qualcuno ha qualche domanda? Bene, potete andare
>
Detto questo il Generale Hammond si alzò e si
recò nel
suo ufficio, dove avrebbe telefonato per dare gli ultimi dettagli della
missione e riferire che era stata approvata. O'Neill si alzò
dalla sedia e la sua reazione fu uguale a quella di Sam, che in quel
momento stava passeggiando su e giù per la sala cercando di
far
riattivare la circolazione, ma ricevendo in cambio solo le classiche e
fastidiose scosse sotto il piede. Presto Colonnello e Maggiore
marciavano nella sala tentando di riprendersi, mentre un, ormai senza
voce, Jackson aveva già fatto fuori due litri di acqua
cercando
di far reidratare la sua gola secca. L'unico che era rimasto immobile
era Teal'c.
< Andiamo a fare due scambi a pinng - pong in palestra
Teal'c?... Teal'c??... Teal'c! >
O'Neill aveva preso a scuotere dapprima delicatamente, poi
più
rudemente, il Jaffa sulla sedia, che ancora non si muoveva. Dopo una
ventina di secondi gli occhi di Teal'c sbatterono per la prima volta
almeno da quando O'Neill aveva preso a chiamarlo e scuoterlo.
< Scusatemi, questa situazione ha stremato il mio simbionte e io
non ho potuto non ascoltare le sue richieste. >
< Fammi capire bene: noi ci stavamo ammazzando le gambe per
ascoltare, e tu ti crogiolavi beatamente nel tuo Kelnoreem?? E dici che
è a causa di Junior? > non credeva ad una parola di
quelle
dette dal Jaffa; secondo lui, Teal'c aveva acquistato troppe
caratteristiche degli esseri umani passandoci sette anni a stretto
contatto!
< Sì O'Neill > irremovibile nella sua
condizione,
sfidò mutamente O'Neill a dimostrare il contrario...
già
si immaginava la discussione che avrebbero potuto intraprendere Jack e
Junior! se si escludeva il piccolo particolare che O'Neill non poteva
sopportare la vista del suo simbionte, ne sarebbe venuto fuori una
bellissima scenetta comica!
< E và bene, come vuoi! Io vado a mangiare qualcosa
in mensa!
Stare tutto quel tempo a sedere mi ha messo appetito! >
< O'Neill! E il ping - pong? >
< Mi è passata la voglia... e poi non vorrei
rischiare di
stancare troppo Junior! Sai, domani abbiamo una missione importante...
> ridacchiando tra
sè e sè lasciò la stanza diretto in
mensa, seguito
da Carter e Jackson, quest'ultimo sempre con la bottiglietta di acqua
in mano.
Rimasto solo, Teal'c guardò la sua pancia, con l'indice
puntato verso essa.
< Te guarda che figure mi fai fare... Stasera a letto presto! e
non
ti azzardare a protestare> detto questo, si avviò
anche lui
verso la mensa.
Il Generale Hammond, che aveva visto tutta la scena dall'inizio,
sorrise scuotendo il capo e, mentre decideva che non avrebbe mai messo
in dubbio le parole di Teal'c tornò al telefono rosso, per
finire di organizzare la missione.
...
continua ...
Salve
a tutte/i! Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro
gradimento! Questa volta è toccato a Teal'c essere preso di
mira... ma non ho resistito! è una vita che lo immagino
parlare
con Junior quindi... siate così gentili da perdonare il
colpo di
testa di una pazza! Detto questo via con le risposte!
momy_r:
grazie, sono contenta che ti piaccia! ^__^
Jolinar:
^///^ così mi fai diventare rossa! Grazie per i
complimenti... Veramente lusingata! Pensa che io storia non l'ho mai
studiata volentieri! è una delle materie che mi piaceva di
meno... eh eh eh!
Thia:
ecco il seguito! Spero di non averti fatto aspettare troppo!!
Nahid:
Ecco il seguito "assatanata"! Poi mi fai sapere cosa
risponde il tuo prof?? Sarei troppo curiosa ^__^'' secondo me poi mi
viene a cercare a casa per sentire chi è che ha avuto il
coraggio di spararle così grosse!!!
mippippippi:
Grazie! Mi fa piacere che la storia ti piaccia! E ancora non
è iniziata l'avventura... vedrai che seguito!!!
Najara:
Troppi complimenti, davvero! La nota sul diario è la
parte che mi è venuta subito quando ho iniziato a scrivere
il
capitolo! E poi, con Jack come soggetto, come fanno a non venire in
mente cose del genere?? Ogni volta che guardo i Simpson me lo immagino
che si sbellica dalle risate sul tappeto!!!
Come sempre grazie
anche a tutti coloro che leggono la mia storia senza lasciare
recensioni!
Un bacio a tutti, al prossimo capitolo!
Claudia
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Capitolo 5 *** Preparativi ***
5 - Titolo da trovare
Il Generale Hammond, che aveva visto tutta la scena dall'inizio,
sorrise scuotendo il capo e, mentre decideva che non avrebbe mai messo
in dubbio le parole di Teal'c tornò al telefono rosso, per
finire di organizzare la missione.
PRAPARATIVI
"Ad ogni sorpresa siamo
preparati. Solo le cose quotidiane ci cascano addosso come
calamità naturali."
Stanislaw J. Lec
La mattina di Teal'c
Quando la sveglia suonò, come da programma, alle sette e
trenta,
la rapidissima mano di Teal'c colpì dolcemente quell'ormai
familiare tasto. Il suono cessò e lui, con un grande e sonoro
sbadiglio, si concesse cinque minuti nel suo comodo letto, non sapendo
dopo quanto tempo vi avrebbe fatto ritorno. Il suo sguardo si
concentrò proprio sulla sveglia che aveva sul comodino: era
stato il primo regalo ricevuto da O'Neill mentre festeggiavano Natale.
La sveglia aveva il rivestimento celeste mentre sul rotondo quadrante,
circondata dai numeri, stava l'immagine di una famiglia per Teal'c
alquanto strana: O'Neill gli chiamava Simpson, ma Teal'c, per quanto
gli trovasse divertenti, non riusciva proprio a capire quale strana
malattia rendesse la loro pelle così gialla... Teal'c si
dedicò al suo Kelnoreem mattutino, fatto non tanto per il
suo
simbionte, quanto per la meditazione: in questo modo aveva ben chiaro
il programma della giornata evitando inutili corse e ritardi. Finito
che ebbe di vestirsi andò tranquillamente in sala mensa dove
fece una leggera colazione: gira voce che chiunque fosse presente
quella mattina abbia ridefinito il suo concetto di leggero!
Cosa non può mancare in una normale mattina di ogni buon
Jaffa?
l'allenamento. Fu per questo motivo che, quando finì la
colazione, Teal'c si diresse senza indugi in palestra dove vi
restò per il resto della mattina. Verso le undici e mezzo,
sudato ma contento, andò nello spogliatoio per una doccia
veloce,
deciso a raggiungere il resto della squadra per il pranzo,
quotidianamente fissato per mezzogiorno e mezzo.
La mattina di Daniel
Interrogati successivamente, tutti coloro che
dalle otto
alle nove avevano transitato nel corridoio otto, avrebbero di
per
certo pensato che il brillante Dottor Jackson era infine impazzito.
Alcuni si aspettavano che sarebbe successo in una delle tante missioni,
magari davanti ad un improbabile quanto spassosa stele con inciso tutta
la verità su Stargate & Co. che finiva con un
esilarante:
"scherzo!". La parte più maligna della base vedeva nel
colonnello O'Neill la più probabile delle cause della pazzia
del
Dottor Jackson; ma la maggior parte scommetteva che la pazzia sarebbe
arrivata per colpa dello scherzo della stele... messo in atto da
O'Neill!! Ma nessuno, e sottolineo nessuno,
si sarebbe aspettato che capitasse per una sveglia. Alle nove di
mattina un Daniel in pigiama e pantofole si aggirava per il corridoio
otto urlando a squarciagola, maledicendo tutti gli dei di tutte le
religioni (quindi gli spunti non mancavano di certo!) che se avesse
trovato chi gli aveva tirato quel tiro mancino, lo avrebbe ucciso con
le proprie mani! Ciò che aveva rovinato il risveglio del
nostro
Daniel era, incredibilmente, l'aver dormito troppo! Aveva programmato
la sveglia alle sette e trenta per poter andare con calma in
laboratorio a scegliere i libri da portare per la missione; Daniel si
era destato con calma, si era stiracchiato, aveva guardato l'orologio
e... aveva tirato un urlo disumano, ed aveva continuato per una buona
mezz'ora imprecando contro tutti i passanti. Nel momento in cui si fu
calmato, tornò in camera a prepararsi e si diresse
direttamente
nel suo laboratorio. Si fece portare al laboratorio la colazione e,
quasi alla fine del suo lavoro, una voce provenì dalle sue
spalle:
< Mi hanno detto che questa mattina hai dato di matto in
sottoveste e pantofole con il pelo! >
< Non ero in sottoveste e pantofole! > la frase venne
fuori con un tono altamente incredulo
< Bhè sai... le voci girano... mai provato a giocare
al
telefono senza fili?! Si può sapere che ti è
preso?? >
< Avevo programmato la sveglia per le sette e mezzo questa
mattina
per decidere quali libri portare; sai, è una missione
delicata,
non voglio ritrovarmi laggiù senza avere il libro esatto per
le
traduzioni, per esempio, meglio portare la guida di Mc Landus o quella
di Otto Buick? perchè Landus copre meglio gli aspetti del
linguaggio però Buick >
< Daniel? DANIEL! Vogliamo tornare all'argomento principale?
avevi messo la sveglia per le sette e mezzo e...? >
< E niente. >
< Ah, ora capisco qual'è il problema! Anche io sarei
nervosetto se mi svegliassi alle sette e mezzo di mattina! >
< No! Non hai capito! Il problema è che la sveglia
non
è suonata e mi sono svegliato tardissimo! Quindi o la
sveglia
non ha funzionato, cosa di cui dubito, perchè ho controllato
stamani e funziona bene, oppure qualcuno è entrato in camera
mia
e mi ha spento la sveglia! E se trovo quel qualcuno lo ammazzo! per
colpa sua non ho ancora finito di scegliere i libri da portare in
missione! >
< Daniel, ascoltami attentamente, è possibile che
forse, e
dico forse, sia stato TU a spengere la sveglia? Considerando anche il
fatto che tu ti chiudi a chiave in camera per la notte? >
Daniel stava per aprire bocca per rispondere quando si accorse che Jack
aveva ragione: lui si chiudeva a chiave in camera per la notte! Il suo
viso diventò via via sempre più rosso andando di
paripasso con i ricordi di quella mattina, e cercando di immaginare
quali saranno stati i commenti di tutte le persone che l'avevano visto
urlare quella mattina.
< Che figura di m >
< Dai Dannyboy! Non è successo niente di
catastrofico! Al
rientro da questa missione vedrai che tutti avranno già
dimenticato! Ohhh... guarda che ore sono! Andiamo! >
< Dove? >
< In mensa! dove Teal'c ci starà già
aspettando da una
decina di minuti! Ero venuto giusto a chiamarti per andare a pranzo!
>
< Ma io devo ancora finire di preparare i >
< I tuoi libri possono aspettare! Cibo, cibo, cibo!!! Forza
>
dicendo ciò iniziò a spingere Daniel verso
l'ascensore.
< Và bene, vengo con te! ma smettila di spingere
altrimenti...>
Un boato rimbombò alla fine del corridoio otto, e, durante
il
silenzio che seguì, tutto ciò che si
udì, fu:
< ...cadiamo! >
< gufo della malora! >
La
mattina di Sam
Mentre alle otto, nella sua stanza, Teal'c si dedicava al
Kelnoreem, e la sveglia galeotta veniva spenta, il trillo del cellulare
irruppe nella stanza da letto di
Sam; una mano sbucò dalle coperte per spengere quella
sveglia
assai poco familiare per lei; purtroppo solo la sera prima si era
accorta che le pile della sua sveglia erano ormai agli sgoccioli, ma
era troppo stanca per procurarsene delle nuove quindi aveva optato per
programmare la sveglia del cellulare. Scelse una delle tante tute
fornite dalla base e si diresse in mensa a fare colazione. Fece appena
in tempo ad entrare e prendere un plumcake che Siler la venne a
chiamare per risolvere un problema tecnico sorto con lo Stargate.
Finì quindi il suo pasto mentre saliva le scale della sala
di
controllo, seguita da Siler che cercava di spiegarle cosa era successo.
A quanto riportato dai tecnici, durante il ritorno di una
squadra
da una missione, era stata registrato un alto flusso di onde
elettromagnetiche che aveva disturbato i computer nelle immediate
vicinanze dell'iride. Dopo un'ora di lavoro Sam capì che il
problema stava nel fatto che, essendo la sabbia del pianeta visitato
altamente magnetica, quando si era aperto il tunnel la vicinanza di
questa sabbia con la scala di ferro e l'iride stesso aveva provocato un
sovraccarico: sarebbe bastato resettare il computer centrale e tutto
sarebbe tornato alla normalità. Mentre usciva dalla sala di
controllo guardò l'orologio: era tardissimo. Si diresse
velocemente verso il suo laboratorio iniziando a fare una lista mentale
di quali apparecchiature sarebbe stato utile portare in missione.
Appena giunta alla sua meta lanciò uno sguardo rassegnato
verso
l'orologio: si sarebbe fatta portare il pranzo in laboratorio da
qualche addetto alla mensa o non avrebbe finito di vagliare
l'attrezzatura in tempo per fare una doccia e cambiarsi. Quando
guardò nuovamente l'orologio, avrebbe giurato che fosse
passata
al massimo un'oretta; rimase sbalordita quando si accorse dell'ora...
gli altri dovevano già essere a pranzo da mezz'ora!
Guardò un ultima volta il vassoio della mensa e lo zaino
pronto
posati sul mobile al centro dello studio. Decise quindi di approfittare
di quel tempo per una tranquilla e lunga doccia rilassante, cosa assai
rara per chiunque lavorasse in quella base... specialmente se facevi
parte della famosissima Sg-1!! Tutti i pensieri che affollavano la sua
mente si diradarono come nebbia al vento appena la sua pelle
entrò in contatto con la calda pioggerella prodotta dalla
doccia, e in un attimo l'attrezzatura e la missione furono sostituiti
da ben altri pensieri... Si immaginò come sarebbe stato se
al
posto dell'acqua e del vapore che scorrevano lungo il suo corpo ci
fossero stati le sue mani e il suo respiro; Pensò a come
sarebbe
stato chiamarlo quotidianamente per nome, dopo così tanti
anni
di "Colonnello!" e una leggera risata gli sfuggì dalle
labbra.
Ad un tratto sentì la porta dello spogliatoio aprirsi e una
persona entrare borbottando; attraverso il vetro trasparente ma opaco
la vide sedersi su di una panca e iniziare a togliersi le scarpe.
Guardò l'orologio e si rese conto che tra meno di venti
minuti
quello sarebbe diventato lo spogliatoio maschile: stava così
bene al caldo sotto l'acqua da aver perso la cognizione del tempo! Si
avvolse delicatamente l'asciugamano intorno al corpo e uscì
dalla doccia trovandosi davanti alla persona che aveva visto entrare
poco prima, con solo un asciugamano avvolto intorno ai fianchi. L'altra
persona la squadrò da capo a piedi e, quando
tornò a
guardarla in viso, a Sam sfuggì un sospiro tra lo sconvolto
e il
divertito...
< Colonnello... >
La mattina di O'Neill
Jack aprì spontaneamente gli occhi
quella mattina
alle nove e mezzo; tutte le volte che doveva partire per una missione,
andava a casa e dormiva a diritto finchè non si svegliava:
niente sveglie e nessuna sirena d'allarme gli avrebbero interrotto il
sonno prima del dovuto. Si alzò in tutta
tranquillità e
si vestì. Uscì di casa e andò a
correre per il
quartiere: non c'era niente di meglio di una bella corsa per riordinare
le idee; l'aria fresca che arrivava sul corpo e sul viso faceva volare
via con se la fatica, il suono delle suole sull'asfalto era la miglior
musica che potesse desiderare. E fu su quella musica che si
concentrò. Uno. Due. Uno. Due. Ma i suoi pensieri traditori
aggiunsero altri due battiti ai suoi, come a volergli ricordare la cosa
che più voleva al mondo. Dopo aver combattuto fianco a
fianco
con lei, riso e pianto, aver visto passare la gioia dettata da una
nuova scoperta e la disperazione per una situazione in alcuni casi
sembrata insolvibile, solo uno era il suo desiderio: vivere la Carter
di tutti i giorni... la SAM di tutti i giorni. Alzarsi e vederla
accanto a lui, con quel suo splendido sorriso, cucinare insieme,
correre insieme, vivere la vita insieme; ma tutti i suoi sogni
sarebbero potuti diventare realta? O'Neill decise che quello non era
certamente il momento adatto per pensare a queste cose,
perchè
tra poche ore, sarebbe iniziata la missione, e con essa tutti i
pericoli che sapeva avrebbe comportato; non poteva permettersi di
pensare a lei in "quel senso" altrimenti non si sarebbe concentrato sul
suo lavoro e avrebbe potuto farsi male o, peggio, sarebbe potuto
accadere del male a lei. Tornato a casa si fece una veloce quanto
urgente doccia ghiacciata per poi dirigersi verso la base per pranzare,
come sempre, con il resto della sua squadra. Arrivò alla
base
con un pò di anticipo e, mentre era diretto alla mensa,
sentì un interessante quanto bizzarra conversazione di due
avieri che passavano di lì riguardante Daniel con sottoveste
e
ciabatte pelose che urlava di prima mattina a proposito di una sveglia;
maledicendosi per essere andato a dormire a casa si diresse verso il
laboratorio di Daniel, convinto di trovarlo ancora lì in
preda
ad uno dei suo deliri pre - missione. Fu infatti così che lo
trovò: teneva in mano due libri e fissava il terzo poggiato
sulla sua scrivania; ma quando Jack parlò, l'archeologo
posò i libri, conscio che ormai il suo tempo di pace a
disposizione per quella mattina era definitivamente finito.
<
Mi hanno detto che questa mattina hai dato di matto in sottoveste e
pantofole con il pelo! > un sorriso sornione lasciò
le sue
labbra
< Non ero in sottoveste e pantofole! >
< Bhè sai... le voci girano... mai provato a giocare
al
telefono senza fili?! Si può sapere che ti è
preso?? >
<
Avevo programmato la sveglia per le sette e mezzo questa mattina per
decidere quali libri portare; sai, è una missione delicata,
non voglio
ritrovarmi laggiù senza avere il libro esatto per le
traduzioni, per
esempio, meglio portare la guida di Mc Landus o quella di Otto Buick?
perchè Landus copre meglio gli aspetti del linguaggio
però Buick >
< Daniel? DANIEL! Vogliamo tornare all'argomento principale?
avevi messo la sveglia per le sette e mezzo e...? >
< E niente. >
< Ah, ora capisco qual'è il problema! Anche io sarei
nervosetto se mi svegliassi alle sette e mezzo di mattina! > già
mi sveglio prestissimo o non dormo per niente quando siamo in missione,
almeno per quei quattro giorni all'anno voglio dormire come una persona
normale!!
<
No! Non hai capito! Il problema è che la sveglia non
è suonata e mi
sono svegliato tardissimo! Quindi o la sveglia non ha funzionato, cosa
di cui dubito, perchè ho controllato stamani e funziona
bene, oppure
qualcuno è entrato in camera mia e mi ha spento la sveglia!
E se trovo
quel qualcuno lo ammazzo! per colpa sua non ho ancora finito di
scegliere i libri da portare in missione! >
< Daniel,
ascoltami attentamente, è possibile che forse, e dico forse,
sia stato
TU a spengere la sveglia? Considerando anche il fatto che tu ti chiudi
a chiave in camera per la notte? > possibile che non ci fosse
arrivato prima??
Jack vide il volto di Daniel farsi sempre più rosso con un
espressione veramente divertente sul viso: doveva aver fatto proprio
una scenata con i fiocchi...
< Che figura di m >
<
Dai Dannyboy! Non è successo niente di catastrofico! Al
rientro da
questa missione vedrai che tutti avranno già dimenticato!
Ohhh...
guarda che ore sono! Andiamo! > altro che niente, mio caro
Daniel, questa finirà neglia annali!!
< Dove? >
< In mensa!
dove Teal'c ci starà già aspettando da una decina
di minuti! Ero venuto
giusto a chiamarti per andare a pranzo! >
< Ma io devo ancora finire di preparare i >
< I tuoi libri possono aspettare! Cibo, cibo, cibo!!! Forza
>
dicendo ciò iniziò a spingere Daniel verso
l'ascensore.
< Và bene, vengo con te! ma smettila di spingere
altrimenti...>
A due passi dall'ascensore, il piede di Daniel, si incastrò
in
uno dei tanti enormi cavi che percorrevano i corridoi della base
provocando un effetto domino, solo al contrario. Daniel cadde in avanti
e O'Neill, che ancora lo stava spingendo, si ritrovò in un
attimo sopra di lui.
< ...cadiamo! >
< gufo della malora! >
In mensa
Teal'c se ne stava seduto in mensa già da una decina di
minuti quando Daniel e O'Neill fecero il loro ingresso in mensa.
< Ciao Teal'c! > salutò allegramente O'Neill
accompagnando il tutto con una amichevole pacca sulla spalla
< Ciao Teal'c >
Daniel si mise a sedere di fronte a Teal'c che ricambiò
entrambi
i saluti con un lieve inchino del capo. Nel mentre un addetto della
mensa si era avvicinato al loro tavolo e aspettava di ottenere un
pò di attenzione dai tre. Il primo a notarlo fu O'Neill che
chiese all'uomo se potevano essergli utili per qualcosa.
< Il Maggiore Carter mi ha chiesto di riferirvi che oggi non
sarà presente a pranzo perchè deve finire di
sistemare le
attrezzature... sà stamattina c'è stato un
problema allo
stargate ed ha fatto tardi.. >
< Sì, ho capito. Grazie del messaggio! >
< Prego Signore>
Una volta che l'uomo si fu allontanato dal tavolo i tre si misero a
chiaccherare e mangiare tranquillamente. In particolare Daniel si stava
godendo un hot dog farcito con ketchup e maionese, il che non sarebbe
stato un problema, se Teal'c non gli avesse chiesto come fosse andata
la scelta dei libri.
< Vedi, è come dicevo prima a Jack! Non è
facile
scegliere i libri per questa missione > e dicendo ciò
iniziò a far gesti con le mani per sottolineare l'importanza
di
quello che stava dicendo < se sbaglio libro potrei non riuscire
a
tradurre eventuali simboli che > ma non finì la
frase...
< DANIEL > l'urlo di un Jack con la testa coperta di
rosso e giallo pallido echeggiò per la stanza.
< Oh! scusami Jack non era mia intenzione..>
< .. E vorrei ben vedere fosse stataa tua intenzione! Bene, ora,
se volete scusarmi, vado a farmi una doccia >
< Ma.. >
< Niente "ma" Daniel! Mi sà che per oggi hai parlato
fin troppo! > e, detto questo, uscì dalla stanza.
Teal'c e Daniel restarono in silenzio osservando il colonnello che
usciva; fu il Jaffa il primo a parlare.
< DanielJackson? >
< Sì Teal'c? >
< Ma lo spogliatoio non è per le donne ancora per
mezz'ora? >
< E' quello che volevo dirgli io! Và bhè!
Comunque sia
non dovrebbe esserci nessuna donna nello spogliatoio in questo momento.
Sul nostro piano ci sono solo due donne: Janet e Sam. Janet
è in
gita con Cassandra e, come abbiamo sentito poco fa, Sam sarà
ancora rinchiusa nel suo laboratorio; quindi niente di preoccupante!
>
< Sarà, DanielJackson, ma ho uno strano
presentimento! >
Spogliatoio
O'Neill entrò nello spogliatoio imprecando sotto voce contro
Daniel, le sue gufate e tutti gli hot-dog del mondo! Totalmente
sovrapensiero non si curò di controllare l'orologio,
dimentico
dei turni per l'uso degli spogliatoi, né si accorse della
figura
in un angolo dietro di lui che nel mentre stava facendo la doccia. Si
sedette su di una panchina dando la schiena alle cabine e, aperto il
proprio armadietto, vi ripose dapprima le scarpe e poi il resto dei
vestiti, mettendosi sui fianchi scolpiti, e che per niente ricalcavano
l'età non proprio giovanile, un asciugamano bianco. Prese
bagnoschiuma e shampoo, richiuse l'armadietto e si diresse verso la sua
cabina preferita, quella più vicina al muro, sperando solo
di
poter fare una doccia in tranquillità, dimenticandosi
dell'inizio disastroso di quella giornata e sperando che si concludesse
in modo migliore di come era iniziata. Solo quando fu vicino e
alzò la testa, si accorse che la cabina era già
occupata,
ma non fece a tempo a chiedersi da chi, o che "ci mancava solo questa"
che la porta si aprì, rivelando così
l'identità
della persona che vi era dentro. O'Neill dapprima seguì la
sua
figura snella dai piedi fino ad arrivare al volto, mentre la persona
davanti a lui rimaneva pietrificata a guardarlo in viso. Fu solo dopo
pochi secondi, in cui l'imbarazzo fece da padrone, che lei, con una
voce... incredula? divertita? sconvolta?... disse
< Colonnello... >
< Carter! > la sua voce risultò più
stridula di
quanto non avesse programmato; certo era che vederla in quelle
condizioni gli aveva fatto uno strano effetto... e magari entrare in
doccia e scomparire alla sua vista il prima possibile era una delle
migliori idee che aveva avuto in tutta la sua vita.
< Signore... mi-mi scusi io... sono già le due?
>
< Eh? Cosa? Ehm.. penso di no. Non ti scusare, sono io che mi
sono
completamente scordato dei turni; ma vedi, è successo un
incidente con Daniel durante il pranzo e... ho pensato di venire subito
a rimediare > disse indicandosi i capelli ancora rossi e gialli.
< Vedo... > una piccola risata lasciò le sue
labbra; poi
ricordandosi con chi era e, sopratutto, come erano vestiti (o non
vestiti), decise che sarebbe stato meglio uscire, psicologicamente e
fisicamente, da quella situazione ed andare a vestirsi;
< Ehm, colonnello, io adesso... > e con un cenno del capo
indicò gli armadietti, cercando di far capire le sue
intenzioni
all'altro, che bloccava con il suo corpo la sua unica via di "fuga".
< Certo... scusami Carter! Prego... > accompagnando le
sue parole con un gesto della mano.
Quando Sam gli passò accanto cercò in tutti i
modi di non
sfiorare l'uomo accanto a lei, perchè un gesto
simile avrebbe portato entrambi a conseguenze che ancora non erano in
grado di affrontare. O'Neill, dal canto suo, cercò di
assaporare
ogni millesimo di secondo che passò quando lei gli
sfilò
davanti, diretta verso gli armadietti, e registrò tutte le
informazioni che ottenne nel più profondo e prezioso
cassetto
della sua mente: il profumo della sua pelle, il suo portamento e si
ritrovò a pensare che, uscita dalla doccia e così
imbarazzata, era ancora più bella del solito: si ripromise,
perciò, di farla imbarazzare più spesso!
Sam, arrivata davanti al suo armadietto, si girò giusto in
tempo per
vedere O'Neill entrare nel box, e, dopo aver reso grazie a tutte le
divinità che conosceva per lo spettacolo appena visto, si
complimentò con se stessa per aver resistito a sfiorarlo
anche
solo per sbaglio, perchè non era sicura che si sarebbe
fermata
in tempo... e, forse, non lo avrebbe nemmeno voluto.
Ore 15:00 - sala d'imbarco
Davanti alla rampa quattro persone aspettavano la formazione del tunnel
interplanetario per iniziare una nuova missione. Il colonnello O'Neill
era intento a sistemarsi la visiera del cappello mentre Daniel e Sam si
consolavano a vicenda per quella che era stata la selezione degli
attrezzi del mestiere e Teal'c guardava semplicemente avanti,
ascoltando il tutto in silenzio.
< Certo! è quello che cercavo di spiegare a Jack! Non
è una scelta che si può prendere sottogamba;
>
< Eh già >
< Danny! ti rendi conto che sarà l'ottantesima volta
che fai questo discorso?! Giuro che se ti risento aprire bocca su
questo argomento ti faccio morire io per la terza volta...
chissà che non sia quella buona! >
< Ok... magari per tenere la bocca occupata vado a prendermi un
hot - dog eh?! Che ne pensi Jack? >
< Che prima o poi ti ucciderò... ricordati che ti ho
già sparato una volta, e posso farlo ancora... >
< Tanto ascenderei e verrei a perseguitarti! Già mi
immagino gli argomenti da trattare mentre ti seguo per tutto il giorno:
hai presente quanto è lungo l'elenco dei libri che ho
letto?? immagina un dibattito tra pro e contro di ognuno di essi...
potrei durare in eterno! >
< E io ti ignorerei in eterno! l'ho fatto fino ad ora...
perchè smettere?!?! >
Proprio in quel momento si resero conto della voce di Siler che
confermava l'inserimento del settimo simbolo e, con quell'ormai
familiare rumore, il vortice prese vita e il passaggio si
aprì davanti ai loro occhi. Sam e Teal'c erano
già in posizione ai piedi della rampa così ognuno
dei due litiganti andò al proprio posto: Jack alla destra di
Sam e Daniel tra Sam e Teal'c.
< Sg-1 vi ricordo che questa potrebbe essere una delle
più importanti missioni che siano mai state approvate dal
comando Stargate. Colonnello, contatto radio all'arrivo poi ogni 6 ore
fino a quando la situazione non è tranquilla. Sg-1 partite!
e buona fortuna! >
Un "grazie generale" risuonò nella sala d'imbarco prima che
la squadra scomparisse dalla vista di tutti oltrepassando lo Stargate.
< Arrivo sul pianeta previsto tra sette, sei, cinque, quattro,
tre, due, uno; sono arrivati Signore >
<Bene, aspettiamo il collegamento >
< Sì Signore >
...
to be continued...
Scusate tutti
quanti per l'immenso ritardo, ma questo non è un periodo
proprio roseo! Fortunatamente ci sono i nostri eroi a tirarci
sù di morale! Spero che questo capitolo sia stato di vostro
gradimento!! ^_^ Spero di riuscire a continuare la storia al
più presto; detto questo,
Najara: ho sempre
pensato che, visto che io abito sulla terra da 23 anni, e ancora non ho
imparato tutti i modi di dire che esistono, anche Teal'c avesse potuto
avere i suoi problemi!! VIsto? alla fine ce l'hanno fatta a partire!!
grazie dei complimenti! ^_^
Undomiel: mi dispiace, non mi sono
rifatta a nessuno in particolare: ho scelto i Babilonesi
perchè è una civiltà che mi piaceva
(quando l'ho studiata alle elementari) e che nessuno (almeno per quello
che ho letto io) aveva usato nelle fanfiction. La lingua, hai ragione,
è lo svedese; più che altro, le scelte che ho
fatto nel testo, sono dovute ad una musicalità lessicale...
Non ti preoccupare, accetto volentieri ogni genere di domanda!! Sono
contenta che la storia ti sia piaciuta! A presto;
Jolinar: Grazie!!!! Non pensavo di
essere arrivata a tanto! Temevo che fosse troppo lungo da poter
sopportare!! Spero di piaccia anche il seguito!! Alla prossima!!
23jo: nemmeno a me la storia ha
mai appassionato tanto; devo dire che a lezione ero peggio di Jack...
se trovavo un modo per interrompere lo facevo al volo! Grazie di tutti
i complimenti, sono molto felice che la storia ti abbia preso! Che ne
pensi del continuo?? A presto, e grazie ancora!
Nahid: La batteria ancora non
l'ha spenta ma io dico che il cervello di Jack qualche neurone in meno
ce l'ha, eh?! Che ne dici?? Grazie di tutto!
Come sempre
ringrazio anche coloro che leggono la mia storia senza lasciare
recensioni!! Grazie a tutti ^_^!!!
Un saluto a tutti e al prossimo capitolo,
Claudia
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Capitolo 6 *** Esplorando il pianeta ***
6 - Esplorando il pianeta
< Arrivo sul pianeta previsto tra sette, sei, cinque, quattro,
tre, due, uno; sono arrivati Signore >
< Sì Signore >
6
- ESPLORANDO IL PIANETA
Quando i componenti dell'Sg-1
arrivarono sul pianeta, tutti si resero conto che qualcosa non andava,
o meglio, quasi tutti.
< Bhé, che avete tutti da guardare? > O'Neill
aveva notato
l'espressione di incredulità mista a stupore presente sui
volti
dei membri della sua squadra, non riuscendo però a capirne
il
perchè.
< Carter, stabilisci il contatto con la base e riferisci che il
viaggio è andato bene. Non ci sono ostili in vista e che
stabiliremo il prossimo contatto radio tra tre ore >
< Colonnello... è sicuro? > Carter non sapeva
cosa pensare; possibile che davvero non si fosse accorto di niente?!
< Sì, Carter, sicurissimo; perchè non
dovrei? >
< Jack! Non mi dire che davvero non ti sei accorto di niente!
>
< Ha picchiato la testa colonnello O'Neill? >
< Ma cosa avete tutti? > Jack veramente non
capiva cosa stava succedendo ai propri compagni...
Un dubbio si insinuò in Daniel, che pose la domanda
rivelatrice
a Jack coordinata all'espressione che di solito usano i genitori con i
figli che hanno appena commesso l'ennesima marachella.
< Jack... quanto hai ascoltato della spiegazione di Sam durante
il breefing? >
< tutto quanto!! >
< A sì eh?! Bene... quindi dovresti sapermi dire cosa
c'è di strano nel paesaggio che stiamo vedendo! >
< Sì! > esclamò convinto <
TU non dovresti
essere quì per rompere le scatole a ME! Ed ora sputate il
rospo:
cosa c'è che non và in quello che stò
vedendo?!
>
A questo punto si intromisero Carter e la sua buona dose di pazienza,
onde evitare che i due iniziassero a litigare come purtroppo spesso
accadeva.
< Signore... vede quel bosco che ci circonda? >
< Certo che lo vedo... solo un cieco non riuscirebbe a vederlo!
è immenso! >
< Bene... non ci dovrebbe essere... >
< Come non ci dovrebbe essere? A quanto mi risulta i boschi non
nascono in una notte! >
< Nemmeno a me risulta Signore, ma è questo che
è
successo. All'ultima ricognizione che abbiamo fatto con l'UAV, e come
ho riferito anche durante il breefing > frecciatina < lo
Stargate
doveva essere al centro di un deserto con un raggio di due chilometri
esatti, e nessun tipo di bosco, nemmeno un singolo albero, è
stato trovato da quì a dieci chilometri, che è il
limite
della barriera energetica che circonda la costruzione che dobbiamo
raggiungere. Ciò che è certo è che
questo bosco
di sicuro non è lontano più di dieci chilometri.
>
< Quindi mi stai dicendo che questa foresta è
cresciuta veramente in una notte? Pazzesco! >
< Più che essere pazzesco Signore, è
inspiegabile! >
< Comunque sia, la prima cosa da fare è contattare il
comando
Stargate e raccontare al generale quello che abbiamo scoperto. Daniel
digita casa. >
< Ok >
Daniel si diresse al DHD e digitò l'ormai familiare
indirizzo di
casa. Il tunnel si materializzò sotto i loro occhi. Dalla
sonda emerse una voce meccanica.
< Quì generale Hammond, avanti Sg-1 >
< Generale Hammond > solitamente era O'Neill che parlava
con il generale, ma in questo caso Sam era la più adatta per
spiegare a Hammond il loro problema < il viaggio è
andato a buon fine, tutte le apparecchiature funzionano e nella zona
non ci sono ostili ma quì abbiamo un cambio di programma che
non saprei se definire un problema >
< Che intende Maggiore? >
< Vede, dalle immagini date dall'UAV dovevamo atterrare in un
pianeta arido, e lo stargate doveva trovarsi al centro di un deserto.
Il "problema", se così lo vogliamo chiamare, è
che non c'è più nessun deserto, o quasi. E'
rimasta solo una piccola porzione di deserto, ma non più di
cento metri; tutto intorno a noi c'è un bosco rigoglioso, e
non saprei dirle per quanto si estende. >
< Un bosco? Maggiore, come fa un bosco a crescere in una notte?
> da dietro di lei Sam udì un "umpf ": inutile chiedersi chi fosse; il generale
riprese a parlare < siete sicuri di essere sul pianeta giusto?
Forse il tunnel si è spostato mentre viaggiavate, non
sarebbe la prima volta che succede >
< Non c'è alcun dubbio Signore, siamo sul pianeta
giusto > rispose Carter con fermezza < riconosco i
simboli sulle pietre che circondano lo Stargate; e se ci fosse stato
una deviazione del tunnel ce ne saremmo accorti... in quesi casi gli
atterraggi sui pianeti non erano di certo dei migliori >
< Dì pure che il mio fondoschiena deve ancora
riprendersi dall'ultima volta! > sussurrò O'Neill
nell'orecchio di Carter, ben attento a non farsi sentire dal Generale.
Sam riuscì a stento a reprimere una risata quando la voce
del Generale uscì nuovamente dalla sonda.
< O'Neill? >
< Sì Signore? >
< Rimetto a lei la scelta, colonnello. Potete tornare a casa, e
fare nuove esplorazioni con l'UAV sul pianeta prima di ripartire, o
rimanere ad esplorare il pianeta ora. Se non mi ricordo male avete
detto che non ci sono ostili no? e anche l'UAV non aveva dato segno di
alcuna presenza vivente su quel pianeta. >
O'Neill ci mise un paio di minuti a connettere: stava ancora sudando
freddo pensando che il generale Hammond avesse sentito la sua battuta
mentre parlava con Sam. Guardò in viso uno per uno i
componenti della sua squadra: come leader la decisione spettava
ufficialmente a lui, ma tutti loro sapevano che anche le missioni
più semplici a volte potevano risultare fatali, e quindi non
avrebbe mai dato il suo consenso senza prima sentire il resto della
squadra. Teal'c non disse niente, appoggiato com'era alla sua asta fece
un cenno di assenso con la testa nel momento in cui O'Neill lo
guardò. Jack passò il suo sguardo da Teal'c a
Daniel. Se anche quest'ultimo non avesse detto una parola, Jack aveva
già intuito tutto dalla sua espressione.
< Per me non ci sono problemi > e O'Neill
esultò internamente per come ormai riusciva a decifrare
anche una singola smorfia sul viso dell'archeologo.
Infine il suo sguardo si volse verso Sam, sempre in piedi accanto a
lui. Non disse niente per un paio di secondi, poi annuì,
decisa, come tante volte l'aveva vista fare nel corso delle missioni.
< Generale Hammond, è ancora lì Signore?
>
< Sì, colonnello O'Neill >
< Se per lei và bene noi cominciamo l'esplorazione
del pianeta. >
< Và bene colonnello. Contatto tra 3 ore. Buona
fortuna Sg-1. Passo e chiudo. >
< Grazie Generale. O'Neill chiudo. >
Ricevute queste parole, il vortice si chiuse immediatamente,
increspandosi e svanendo come se qualcuno vi avesse gettato dentro un
sasso.
< Allora.... direi di iniziare dall'esplorare il bosco. La
costuzione rimane a Nord, ma a quella penseremo dopo. Ci dirigeremo
tutti verso Sud poi andremo verso nord costeggiando la barriera da ambo
i lati; Teal'c e Daniel passando per il lato Est, io e Carter passando
per il lato Ovest. Una volta arrivati al confine con la barriera
energetica a Nord torneremo al centro verso lo Stargate; tutto chiaro?
>
Partirono tutti e quattro e in un poco più di mezz'ora
raggiunsero il confine Sud con la barriera, quasi in assoluto silenzio,
cercando di captare anche il minimo movimento in mezzo a tutti quegli
alberi. Si divisero come O'Neill aveva concordato e ripresero il
cammino in direzione opposta, ognuno augurando agli altri buona
fortuna.
Teal'c e Daniel seguirono le indicazioni di O'Neill, dirigendosi verso
Est sempre seguendo la barriera. Daniel stava chiedendo a Teal'c come
andasse la vita coniugale di suo figlio Ry'Ac quando improvvisamente la
temperatura scesce bruscamente e si alzò un fortissimo
vento. Entrambi videro in cielo formarsi una specie di tornado fatto di
sabbia, che cresceva rapidamente e si allargava nella loro direzione.
In quel preciso momento, dalle radio che portavano attaccate al
giubbotto, sentirono la voce di Hammond.
< Sg-1, quì generale Hammond; gli scienziati della
base hanno scoperto qualcosa riguardo allo strano fenomeno che
è accaduto analizzando le onde in entrata e uscita durante
il vostro viaggio. Comparando queste con le onde analizzate durante le
precedenti ricognizioni sul pianeta, hanno scoperto che >
Ma le ultime parole di Hammond furono soltanto un sussurro nel vento.
Teal'c fu più rapido di Daniel e si aggrappò
saldamente al tronco di un albero non riuscendo però a
trattenere la radio che andò a finire contro un albero
disintegrandosi in mille pezzi; Daniel cercò invano di
aggrapparsi ad un albero, ma il vento era troppo forte e
così fu trascinato via in cielo dalla tromba d'aria mentre
Teal'c gridava invano il suo nome.
Carter e O'Neill stavano seguendo la barriera in silenzio, concentrati
sulla missione, quando Sam si accorse che O'Neill la stava
insistentemente fissando da un bel pò di tempo. Smise di
camminare e si fermò anche lei a guardarlo; lui
restò immobile e in silenzio nella sua posizione, tanto che
Sam temette che si stesse sentendo male.
< Signore?>
< dimmi Carter >
< posso gentilmente sapere perchè mi stà
fissando? >
< uhm... no! >
e detto questo, e nient'altro, il colonnello O'Neill riprese a
camminare tranquillamente nella direzione stabilita, lasciando una
esterefatta quanto perplessa Carter, immobile nel bosco. Con una corsa
Carter raggiunse O'Neill.
< Colonnello... senza offesa... ma la mia domanda era retorica!
è logico che voglio sapere perchè mi stava
fissando >
< Certo Carter che è logico.... ma almeno la prossima
volta impari a non chiederlo, se è tanto logico, no?!
>
< Ma io > il flusso delle sue parole
andò a diminuire quando entrambi si accorsero della tremenda
colonna di vento e sabbia che si stava alzando dal punto in cui doveva
essere lo Stargate. Entrambi rimasero ancor più senza parole
quando, prese in mano le loro radio per chiamare Teal'c e Daniel, ne
sentirono uscire la voce di Hammond.
<
Sg-1, quì generale Hammond; gli scienziati della base hanno
scoperto
qualcosa riguardo allo strano fenomeno che è accaduto
analizzando le
onde in entrata e uscita durante il vostro viaggio. Comparando queste
con le onde > ma non riuscirono a finire di sentire niente.
L'immensa colonna era ormai arrivata verso di loro e il vento sofiava
così forte che portava via con sè le parole prima
che queste potessero arrivare all'orecchio dei due. O'Neill si
voltò verso Carter, vedendola al contempo rapita e
spaventata da quell'esempio terribile di forza della natura.
Istintivamente corse verso di lei, le prese la mano e cercò
riparo dietro ad un albero. Sapeva però di non poterla
trattenere per molto; il vento era fortissimo, e per quanto avrebbe
preferito mille volte salvare lei e morire lui, era consapevole che non
ce l'avrebbe mai fatta a tenerla stretta a sè. Fu in un
secondo che trovò la soluzione: prese dallo zaino una corda
e la passò intorno alla vita di Carter, per prima, e alla
sua, per seconda, in modo che Sam restasse incastrata tra l'albero e il
suo corpo. E mentre il tornado con la sua furia si avvicinava, Carter
lentamente si risvegliò dal suo stato di trance, alzando gli
occhi sulla persona di fronte a lei, cercando di capire la situazione e
lanciando al contempo una muta richiesta di soccorso. O'Neill
guardò la donna davanti a lui, e nei suoi occhi vide la
paura, il terrore, e l'estremo bisogno di sentirlo accanto a lei. Fu
perdendosi in quegli occhi spaventati che Jack, semplicemente Jack,
abbassò il viso su quello di Sam, facendo coincidere le loro
labbra solo per qualche secondo, ma mettendo in quell'attimo tutto
l'amore che provava per lei, dopo di che si abbassò e
sussurrò al suo orecchio
< Tranquilla Samantha, sono quì con te >
stringendola di più contro il suo corpo.
E vennero travolti dal tornado.
... to be continued...
Lo sò, stavolta il ritardo è molto più
del previsto, ma purtroppo l'ispirazione non sempre è
compagna. La prossima volta spero di aggiornare prima, al massimo tra
un paio di settimane, anche perchè la storia è
già più definita nella mia mente dal punto di
vista della trama. Spero che questo capitolo sia stato di vostro
gradimento!! Devo dire che la scena finale è una di quelle
che ho fatto più fatica a scrivere. Mi dicevo
"com'è possibile che Sam abbia paura dei tornadi?"
però poi ho pensato che tutti hanno un punto debole e, alla
fine, la mia più grande paura è quella del buio,
quando a 6 anni guardavo tranquillamente film horror come fossere
cartoni animati!! quindi, perchè no?!?!
Ed eccoci a noi:
Nahid: quella
puntata piace a molte persone... me compresa!! ^_^ grazie per i
complimenti, e ricambio gli auguri... anche se con un bel pò
di ritardo! Piaciuto cosa hanno trovato sul pianeta?? mi è
venuta l'idea ripensando al soprannome di Danny "scimmia spaziale"...
così mi sono detta "e facciamola volare questa scimmia!". Un
bacione XD grazie di tutto
Najara: grazie! Spero ti sia
piaciuta anche QUESTA di scena! Devo ammettere che quei due offrono
degli ottimi spunti!! Grazie ancora della recensione! A presto!
23jo: scusami per averti fatto
aspettare tanto! scommetto che stavolta le speranze erano andate a
farsi una vacanza moooooolto lunga eh?! Sono contenta che ti sia
piaciuta quella scena, anche io delle volte mi fermo a pensare a come
sarebbe vederli fare... che sò? la spesa, per esempio! E
immaginandoli mi faccio tantissime risate!! Spero che ti sia piaciuto
questo capitolo: in questo caso ti quoto... "non tutti i mali vengono
per nuocere" eh?!?!
Vi lascio,
momentaneamente, e vi PROMETTO che questa volta non vi faccio aspettare
più di due settimane!!
Un grazie a tutti coloro che prendono del tempo per recensire ma anche
a coloro che leggono la storia senza commentare: spero sia di vostro
gradimento;
Infine ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite:
- 23jo
- Jolinar
- Kae
- momy_r
e a chi l'ha messa tra le seguite
- Ketax
- Nahid
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