Are these problems? [Cambiamenti 2.0]

di Clef
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 - The italian school ***
Capitolo 3: *** Chapter 2- The beginnin of the Problems ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 - Don't trust anybody, because that someone of which you faithful sooner or later it will betray you... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Are these problems

Are these problems?

 

Nota: ho modificato leggermente i tempi della competizione, altrimenti non avrei potuto fare un sequel. Ho cambiato in questo modo: la competizione è divisa in 2 fasi, una teorica e una pratica. La prima si è tenuta in maggio, e i nostri eroi però sono rimasti in Italia, per non modificare l’esito della competizione in attesa della fase pratica, che si terrà sempre in Italia verso maggio…

 

Prologo

Hermione finalmente sentiva d’essere felice. Anche se non era successo da poi molto tempo, sapeva d’aver trovato la persona della sua vita. Draco Malfoy. Erano passati solo 4 mesi e mezzo, ma lei e Draco avevano già trovato quella complicità, quell’ “affinità” che lei con nessuno aveva mai raggiunto, nemmeno con Harry e Ron. Con Draco, bastava uno sguardo per capirsi.

Nessuno sapeva della loro “unione”, chissà che scandalo sarebbe stato ad Hogwarts, ma comunque, anche se durante il giorno dovevano fare finta di nulla, tra loro bastava un’occhiata per capire che si amavano. Draco non era molto esplicito nel mostrare i suoi sentimenti, anzi, anche nel privato, difatti le sue occhiate erano comunque le solite occhiate penetranti e di ghiaccio, ma con lei erano in un certo senso diverse: penetranti, di ghiaccio, ma velate di una dolcezza che una persona innamorata riesce a scorgere negli altri, perché lei stessa la prova.

Era stato difficile per loro nascondersi in quei 2 mesi, in cui erano successe un sacco di cose: Hermione si era di molto allontanata da Harry e Ron, che avevano accolto nel loro “gruppo” Ginny e una studentessa italiana, Rebecca; Draco intanto si era discostato notevolmente da Pansy Parckinson, e Tiger e Goyle erano oramai i suoi 2 ex tirapiedi, tutti oramai lo temevano per quello che era.

Hermione non sapeva spiegare cosa era successo tra lei, Harry e Ron in quei sei mesi: in così poco tempo, un’amicizia durata 5 anni e più si era disgregata. Lei, causa impegni, aveva avuto meno tempo da poter loro dedicare, ma dal loro canto essi non l’avevano più cercata da quando era cominciata la competizione. Non che avesse molto tempo libero, ma le dispiaceva, in fondo Harry e Ron erano sempre stati i suoi due migliori amici, i suoi due fratelli maggiori. Ma forse, era anche colpa sua. Da quando stava con Draco, aveva iniziato a mentire sempre più spesso a loro, per nascondere la sua relazione con il Serpeverde.

In quei quattro mesi, anzi, quasi cinque, Harry, anche se per poco più d’una settimana, si era messo con la sua storica corteggiatrice Ginny, cosa che Draco, ovviamente, non faceva altro che ricordare, ripetendo passi del San Valentino di Ginny a Harry nel nostro quarto anno. Strano: anche se Harry e Ron erano amici della sua “donna”, anche nel privato Draco continuava a chiamarli Potter e Lenticchia e a prenderli continuamente in giro. Proprio non li poteva soffrire. Ron invece, aveva forse intuito che Hermione era innamorata, e aveva rinunciato a lei, anche se con molta fatica. Nei primi tempi del rapporto della Grifondoro con il biondino, questa era sempre particolarmente solare e sognante, cosa che aveva portato Ron a sospettare, a ragione, che la sua migliore amica, di cui era innamorato, fosse anch’essa innamorata. Di chi, però non lo sapeva. All’inizio credeva d’essere lui il fortunato, ma poi aveva dovuto disilludersi presto da questa idea, perché Hermione quando lo vedeva era normalissima. Così, seppur con estrema sofferenza, aveva deciso di mettersi da parte, capendo che Hermione amava un ragazzo e che, dall’aria di Hermione, questo la corrispondeva.

Ron però, si era però giurato di scoprire l’identità di questo misterioso ragazzo che aveva improvvisamente fatto battere come nessuno mai il cuore della sedicenne. E difatti, nell’ombra indagava. Aveva scoperto parecchie cose dai discorsi innamorati dell’amica e dai suoi atteggiamenti, e aveva ridotto la cerchia di persone indagate a tre: Harry, Dean e…Malfoy. Lui propendeva per la prima ipotesi, ma doveva con suo rammarico ammettere che tutte le volte che Hermione s’illuminava o partiva per il mondo dei sogni amorosi, c’era praticamente sempre Malfoy nella stanza. Tra le tre insomma, Dean era l’ipotesi più improbabile.

Comunque Ron, anche se continuava ad amare la “sua” Hermione, si era dedicato ad altre conquiste: in quel periodo trascorso in giro per le spiagge d’Italia, aveva conosciuto Rebecca, una ragazza di Milano molto carina e simpatica, e tra loro sembrava che ci fosse un certo feeling.

Harry, dopo la parentesi Ginny, non aveva più avuto avventure, a parte una molto breve storia con Calì Patil.

Per ciò che riguardava Hermione e Draco, tra loro andava tutto finalmente a gonfie vele. Il loro rapporto si era approfondito, nel senso che non era più solo una storia di sesso come era stata all’inizio, anzi. Draco aveva trovato nella Grifondoro qualcuno che non aveva mai avuto: aveva trovato qualcuno che lo amasse e che allo stesso tempo volesse aiutarlo e gli stesse vicino. Hermione, dal canto suo, aveva certo, avuto degli amici, ma con nessuno era riuscita a parlare di tutto come con Draco. Potevano parlare davvero di tutto, anche di altre persone che li attraevano,  l’altro capiva e non faceva scenate di gelosia.

La coppia non aveva mai litigato, o forse no, una volta c’era stata. Quell’estate sia Hermione che Draco si erano staccati dal gruppo dei vacanzieri di Hogwarts a fine giugno, lasciando il comando della comitiva a Potter e Nott, fingendo di andare in due località diverse, una sull’adriatico (Igea Marina) e una sul tirreno (Marina di Massa), mentre in realtà erano entrambi andati nella seconda. Avevano trascorso tutta l’estate assieme. A Marina di Massa però ovviamente non erano gli unici vacanzieri adolescenti, ed entrambi avevano trovato due persone che li attraevano parecchio: Angela e Dario. I due italiani poi, non è che facilitassero le cose: Angela ci provava continuamente con Draco e Dario con Hermione. Alla fine i due avevano finito per litigare, perché ognuno temeva di perdere l’altro. Così, ad un periodo di crisi, era succeduta una fase di grande amore, lasciando così a bocca asciutta Angela e Dario.

Girando le spiagge di tutta Italia, di cui la comitiva di studenti si era praticamente innamorata, e le varie città d’arte, le vacanze estive erano velocemente passate, anche per Hermione e Draco, e si era già alla fine di agosto; si era già vicini all’inizio dell’anno che, per la prima volta, Hermione e company avrebbero frequentato in Italia. Un anno che, anche se ancora Hermione e Draco non lo sapevano, sarebbe stato intriso di problemi.

Ed ecco qui il prologo…ho già scritto il primo e il secondo chap, e ho già le idee x il 3°, quindi nn credo che li posterò tra molto tempo!!! Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno commentato “cambiamentI” e tutti coloro che l’hanno letta.

 

Supergaia: eccomi qui…beh, comunque, sn straispirata in qst periodo quindi credo ke sarò molto prolifera ^^

 

Mirtilla: boh, nun zo ^^ cmq, eccoti accontentata ^^

 

Sidney: ciao tesoroooooooooooo ^^ me fai arrossire >_< cmq grazie mille, spero ke qst inizio ti sia piaciuto ^^

 

Un beso,

Angelee

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Capitolo 2
*** Chapter 1 - The italian school ***


Capitolo 1 – The Italian School

Capitolo 1 – The Italian School

 

Anche la fine di agosto era passata, e si era arrivati al primo settembre, il giorno della partenza per la scuola italiana. L’aereo scolastico era stato fatto tornare ad Hogwarts, e gli studenti inglesi quell’anno sarebbero andati alla scuola italiana, Nevalitna, con il treno di quella scuola. L’espresso di Nevalitna partiva dalla Stazione Centrale di Milano per arrivare alla Stazione Termini di Roma. Da lì poi, un aereo li avrebbe portati su un’isoletta del Tirreno, sconosciuta ai Babbani, dove sorgeva la scuola, vicino a una piccola cittadina abitata solo dai maghi. Ora vi chiederete per quale motivo un treno partisse da Milano, si recasse a Roma e poi si prendesse un aereo. Perché non prendere direttamente un aereo da Milano? Beh, ecco il motivo. Fino a un paio di anni prima si prendeva un aereo da Milano, ma molti studenti non riuscivano a prenderlo, quindi si dovevano organizzare due voli, uno da Roma, per gli studenti del centro-sud, e uno da Milano, per gli studenti del centro-nord. L’organizzazione dei voli però era molto complicata, perché nascondere un aereo ai Babbani è molto più difficile che nascondere un treno. Così, da qualche anno, chi era del centr-nord prendeva un treno, andava a Roma e poi, con gli studenti del centro-sud partiva con l’aereo.

Per ciò che riguardava gli studenti di Hogwarts, questi avrebbero dovuto prendere il treno, perché, durante l’ultima settimana di agosto, si erano stabiliti a Milano. Il treno sarebbe partito alle 10, per arrivare a Roma alle 18 circa, e l’aereo sarebbe partito alle 19 per arrivare a Nevalitna alle 20.

La mattina del primo settembre Hermione era decisamente eccitata all’idea di partire per una scuola italiana, ma era anche parecchio triste perché sapeva che il ritornare in una scuola significava doversi separare da Draco. Questo infatti, durante l’estate, dopo aver riflettuto a lungo, aveva deciso di diventare Mangiamorte per fare da spia al servizio di Silente. Peccato che questo comportasse parecchio rischio da parte del bel biondino, che quindi doveva assentarsi spesso lasciando la Grifondoro ogni volta con il cuore in gola, temendo che il suo ragazzo non ritornasse mai più.

Comunque, la partenza era arrivata e, alle 10, tutti gli studenti di Hogwarts erano alla Stazione Centrale.

“Siamo arrivati Hem…” sussurrò Draco all’indirizzo di Hermione utilizzando il nomignolo, Hem, che le aveva affibbiato, appoggiandosi a una parete.

“Già Drake…” rispose soprappensiero Hermione, pensando a quanto le sarebbe mancato il bel biondino Serpeverde.

“Vieni qua…” Draco prese Hermione per un polso, tirandola verso di sé. La strega lo lasciò fare e Draco catturò le sue labbra in un bacio.

“Mhm…Draco....dobbiamo andare…” mugugnò Hermione, sottraendosi di malavoglia al suo tocco.

“No…” fece Draco come un bambino capriccioso ricatturando le labbra della mora in un bacio passionale.

“Drake…se qualcuno ci vede…” La ragazza si sottrasse nuovamente al suo bacio appena in tempo, perché in quel momento una voce chiamò la giovane Grifondoro.

“Hermione!” Una Ginny abbronzata e sorridente abbracciò Ginny alle spalle. Nonostante le due avessero trascorso l’estate divise, la loro amicizia si era rafforzata, al contrario di quella con il fratello della quindicenne. “Mi sei mancata così tanto! Sapessi cosa ha combinato Ron quest’estate…avrei voluto ammazzarlo, ti giuro, mi ha fatto imbestialire…ed Harry! Hai presente il caro Harry di mamma? Ma sai che è diventato più peste di Ron? Pensa che al mare…” La rossa si interruppe vedendo Malfoy appoggiato al muro. “Malfoy?”

“Ma và Weasley! Chi vuoi che sia? Il tuo angelo custode?”

“Ah ah ah, mi raccomando, acido come al solito eh? Che un po’ di gentilezza ti fa male…” La rossa si rivolse poi verso la compagna di Casa. “Ehi Herm, ma che ci fa lui qua?”

“Mah, l’ho incontrato qua fuori, quindi, dato che tanto dobbiamo partire assieme ho pensato che a stare 5 minuti in più con la serpe non ci perdevo più di tanto…e guarda, ci ho pure guadagnato!” Le due amiche scoppiarono a ridere, perché Draco aveva portato pure i bagagli di Hermione dentro la stazione.

Intanto Harry e Ron avevano scorto le due Grifondoro e le avevano raggiunte.

“Beh Granger, per me qua è un po’ troppo pieno di sporchi Grifondoro, quindi tiè i bagagli…a proposito, io oggi non ho dormito niente, quindi io sul treno dormo e te badi a questi scalmanati eh?” Senza attendere riposta, il Serpeverde se ne andò.

“Malfoy!!!” protestò Hermione.

“Come dici? Vuoi anche badarci sull’aereo? Ma come sei gentile! Così mi vizi…” sogghignò Draco superando la barriera che li superava dal binario magico.

“Maledizione!” esclamò Hermione.

*

“Draco!” rimproverò Hermione il bel Serpeverde. Questi, dal canto suo, le si avvicinò, abbracciandola da dietro e cominciando a baciarle il collo.

“Così non vale…” si lamentò Hermione, accogliendo il bacio del biondino.

Mentre quel bacio stava per divenire qualcosa di più profondo, qualcuno bussò alla porta. I due amanti si staccarono di malavoglia. La moretta andò in bagno a rimettersi il rossetto mentre il Serpeverde apriva la porta.

“Weasley che vuoi?”

“…”

“Malfoy! Gentilezza 100 mi raccomando eh?” urlò Hermione dal bagno. “Ron arrivo!”

“Granger, capisco che tu sia innamorata di Lenticchia, ma potresti evitare di scambiarci effusioni davanti alla mia persona? Risparmiami una simile vista, ti prego.” La canzonò Malfoy quando la ragazza uscì dal bagno e abbracciò Ron.

“Ma Malfoy, sai che adoro disgustarti” sorrise provocante Hermione. “E ora, scusami.”

La Grifondoro uscì dalla stanza dei Caposcuola. Quanto adorava fare quei giochetti con Draco, punzecchiandolo quando in realtà moriva dalla voglia di lui, di un suo bacio.

“Herm, ma da quand’è che sei così ‘intima’ di Malfoy?”

“Intima? Che, scherzi?” esclamò alterandosi Hermione, temendo che Ron avesse scoperto tutto.

“Insomma, sembrate ottimi…amici…”

“Io? Amica di Malfoy? Di quel Malfoy? Ma figuriamoci. È solo che ho imparato come prenderlo, sai, in 3 mesi di convivenza forzata l’anno scorso alla fine impari come trattare una persona.”

“Già, hai ragione.” Ron, dal canto suo, cominciava a pensare che forse era più probabile che il cuore della “sua” Hermione fosse occupato da un certo Serpeverde.

I due Grifoni entrarono nello scompartimento occupato da Harry e Ginny, dove trascorsero tutto il resto del viaggio in treno. Strano ma vero, gli studenti italiani e quelli inglesi durante il viaggio erano rimasti rigorosamente divisi. Inglesi nella parte vicina alla locomotiva, italiani in fondo al treno, come in un tacito accordo di “coesistenza pacifica”.

All’arrivo del treno a Roma, Hermione e Draco, con l’aiuto dei Prefetti di Hogwarts e di quelli di Nevalitna, fecero evanescere tutti i bagagli degli studenti, trasportandoli sull’aereo. Poi crearono una passaporta, che li trasportò all’aereoporto.

Il viaggio in aereo trascorse come quello in treno: nella parte sinistra dell’aereo gli italiani, nella parte destra gli inglesi. Gli studenti più intraprendenti si erano seduti al centro, ma comunque inglesi davanti e italiani dietro, rigorosamente divisi.

Arrivarono alla scuola italiana leggermente in ritardo, alle 20.07.

Come gli studenti di Hogwarts entrarono, il preside della scuola, il professor Auro, si alzò. Nonostante parlasse in italiano, stranamente Hermione e compagni lo comprendevano perfettamente.

“Buongiorno studenti! Un benvenuto a quelli del primo anno, e un ulteriore caloroso benvenuto agli studenti di Hogwarts! Quest’anno, al contrario di quello appena passato, alloggeranno qui con noi per tutto l’anno e saranno smistati, quindi accoglieteli bene, mi raccomando! Ho notato che l’anno scorso vi è stata la “divisione” tra studenti italiani e stranieri…prego tutti che quest’anno non avvenga più. Ricordiamo che l’accesso al paese di Nevaltana, qui vicino, è proibito a chiunque non frequenti almeno il terzo anno e non abbia il permesso firmato da genitore o tutore.”

Il preside continuò a parlare per un bel po’, ma, da bravi italiani (^^) gli studenti non ascoltavano una parola, finchè il preside non annunciò che a breve sarebbe cominciata la cerimonia di Smistamento. “Bene, per il momento è tutto. Lo Smistamento avverrà ora, presieduto dalla professoressa Vitera, la vicepreside. Per gli studenti di Hogwarts, il vostro Grifondoro equivale a Acquilareale, Tassorosso a Ghiroverde, Corvonero a Delfinoblu, Serpeverde a Ranavira. Che si dia inizio allo Smistamento!”

Magicamente apparve una sciarpa, multicolore, che la vicepreside prese, poi cominciò a chiamare i vari studenti italiani del primo anno, per poi passare a quelli di Hogwarts.

“Granger, Hermione” La professoressa lesse Granger Granger (e non Grenger) e Hermione Himoain (e non Hermione) non conoscendo l’inglese.

“Hermione Granger professoressa” la corresse Hermione gentilmente, allacciandosi la sciarpa al collo. Era strano avere indosso quella sciarpa, sembrava che si allacciasse a te e non dovesse mai più lasciarti andare. Hermione sentì sé stessa parlare e pronunciare: “Delfinoblu!”

Incredibile, l’equivalente di Corvonero. Ma la cosa strana era che non parlava la sciarpa, ma questa utilizzava la tua voce per dire la casa. Hermione corse al tavolo dei Delfinoblu, sedendosi accanto a una ragazza che riconobbe per…Angela. E accanto a lei sedeva un’altra ragazza…Rebecca.

“Hermione! Non sapevamo che fossi una strega!” esclamarono simultaneamente le due. Maledizione, ci mancava Angela. Già il suo rapporto con Draco era complicato, se ci si metteva pure quella…e poi lei sapeva di loro due…maledizione, erano stati imprudenti. Hermione ora avrebbe dovuto dire tutto ad Angela…

“Malfoy, Draco”

“Hermy, ma Draco non è il tuo…” Hermione le tappò la bocca. “Ecco Angela, ti volevo parlare proprio di questo…” le si avvicinò. “Nessuno deve sapere quello-che-io-e-te-sappiamo su me e tu-sai-chi ok? Stasera ti spiego perché eh?” sussurrò imbarazzata. Angela cambiò espressione diventando di colpo seria. “Ok” disse soltanto.

“Delfinoblu!” sentenziò Draco, o meglio quella specie di sciarpa. Draco nella casa che equivaleva a Corvonero? E non a quella che equivaleva a Serpeverde? Strano, molto strano. Però era meglio, i due sarebbero stati più tranquilli non dovendo nascondersi pure per non farsi scoprire nei dormitori di un’altra casata.

“Potter, Harry” “Aquilareale!”

“Weasley, Ginevra Virginia” “Delfinoblu!” Anche Ginny a Delfinoblu?

“Weasley, Ronald” “Aquilareale!”

Ron corse incontro ad Harry al tavolo degli Aquilareale.

“Che strano, Ginny a Corvonero…insomma, Hermione è comprensibilissimo, ma Ginny! E poi…un Malfoy a Corvonero…la vedo brutta sai Harry…”

Draco intanto, si era seduto dall’altro capo del tavolo dei Delfinoblu rispetto a Hermione, e lì era seduto…Dario. Maledizione. Fece praticamente la stessa operazione di Hermione con Angela, poi, dato che oramai lo smistamento si era concluso, cominciò a mangiare.

 

Nevalitna, Dormitorio femminile del settimo anno dei Delfinoblu, 1 settembre 23.45

Hermione aveva appena finito di raccontare ad Angela tutto quanto su lei e Draco.

“Wow” disse Angela, piuttosto sorpresa.

“Non devi parlarne con nessuno chiaro? Con n-e-s-s-u-n-o.”

“Tranquilla, so tenere i segreti. E poi non tradirei mai un’amica, no?” esclamò sorridente l’italiana.

Nonostante quell’estate Angela le era sembrata piuttosto antipatica (continuava a provarci con Draco), la bella inglese doveva ricredersi, Angela era proprio simpatica. Avrebbe potuto costruirci una bella amicizia.

“E comunque, tranquilla anche per la questione Drake. Non mi piace più…ho un’altra passione” disse a voce bassa Angela. “Ma tu giura di non dirlo a nessuno” Pronunciò nessuno con particolare enfasi.

“Giuro” esclamò Hermione stando al gioco.

“Harry.”

“Harry?”

“Harry. Certo che però sei un’infame traditrice”

“Cosa?”

“Beh scusa, non potevi presentarmelo prima quel pezzo di figo tuo amico? Manco la nostra amicizia è cominciata che già fai l’infame…eh no, così non va cara la mia inglesina…” disse scherzando Angela.

“Cavolo, hai ragione, che scema che sono. Se ti presentavo Harry, te mica andavi dietro a Draco…”

“Vedi? È tutta colpa tuuuuuua!!” Angela le tirò dietro un cuscino.

“Vuoi la guerra? E guerra sia!!”

Così tutto finì in una battaglia di cuscini, al termine della quale le due, esauste, andarono a dormire.

Hermione non avrebbe mai creduto di poterlo dire ma, nonostante la loro amicizia fosse iniziata solo da poche ore, trovava in Angela quell’amica che non aveva mai avuto, quel genere di amicizia che solo con Draco riusciva ad avere: il sentirsi libera di poter parlare di tutto, senza problemi. E con Rebecca, comunque, c’era del feeling.

 

Nevalitna, Dormitorio maschile del settimo anno dei Delfinoblu, 1 settembre, 23.45

“Tutto chiaro?” chiese Draco.

“Sì, tutto chiaro” rispose Dario. “Comunque, non credere che sia cambiato qualcosa rispetto a quest’estate. Hermione mi piace ancora e io ci provo comunque, che stia con te o meno. Anzi, sarà tutto più facile con te fuori gioco, non potrai dimostrarti geloso. In più, con quell’atteggiamento da insensibile che hai, sarà molto facile attirare la…benevolenza di Hermione…molto più facile…” pensò malignamente Dario.

Draco pensava di aver trovato un appoggio in Dario, si era dimostrato molto comprensivo e…sensibile, ma non sapeva in realtà quanto si sbagliava. Dario, durante quei mesi, sarebbe stato la fonte principale di tutti i suoi guai.

Salve a tutti! Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, e spero di ricevere + recensioni rispetto al prologo (ma appunto vi capisco, era il prologo ^^) ^^ Comunque ho già scritto i prossimi due capitoli (eh si…cm sn xfida ^^) Anche se il terzo non so bene se e dove interromperlo…mah, chi lo sa ^^ Cmq qst chap è + lungo del solito (so ke direte ke nn è lungo, rispetto a qll di Opalix o di altre scrittrici che x un chap scrivono pagine e pagine ^^, ma io un po’ nn riesco cn i tempi, un po’ x me è un divertimento scrivere, quindi la prendo un po’ così ^^), quindi mi aspetto tnt belle recensioni (altrimenti nn posto il prox chap :P ^^ ah, Sidney e Supergaia, azzardatevi a nn commentare… ^^;; :P)…

Comunque rispondiamo ai (pochi…buahhhhhhhhhhh xD) commentuozzoli che mi sn arrivati… ^^)

 

Mirtilla: ma ciao, ekkiteeeeeee ^^ pensavo mi avessi abbandonato (no dai skerzo ^^) spero ke il chap ti abbia soddisfatta ^^ Ci vediamo al proxximo aggiornamento ^^

 

Hermione+draco e Hermy91: no guardate, nn si vede proprio che siete fan della coppia…e poi sapete nn lo sapevo (ma certo ke lo sapevi cretina, hanno letto la tua “Cambiamenti” n.d.menteintelligentedell’autrice ma dai, lasciami fare la cretina, via sparisci! N.d.mentecretinadell’autrice) ^^ Eccovi accontentate!

 

Un beso,

Angelee

 

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Capitolo 3
*** Chapter 2- The beginnin of the Problems ***


Chapter 2 - The beginning of the problems

Chapter 2 - The beginning of the problems

 

Nevalitna, Dormitorio femminile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre 7.35

“Hermione!” esclamò Angela. “Hermione!” ripetè, scuotendo l’inglese. “Insomma, vuoi svegliarti!”

Un’assonnata Grifondoro aprì gli occhi.

“Insomma Angela, che vuoi? Sono solo le 7.35!” esclamò furibonda la mora, che stava facendo un bellissimo sogno erotico su una certa persona di nome Draco Malfoy.

“Appunto! Non so come funzioni in Inghilterra, ma qua si va a lezione alle 8!”

“Cooosa??? E perché diavolo non mi hai svegliato???” Hermione si catapultò in bagno, e cinque minuti dopo ne usciva vestita di tutto punto, pettinata e truccata.

“Wow…come hai fatto? Se è un incantesimo, tu me lo insegni…ti pago se vuoi, ma me lo insegni!” esclamò ridendo l’italiana.

“Sì, ok ”– Hermione sogghignò, abitudine presa da un certo Serpeverde di nostra conoscenza – “…ma ora andiamo, è tardissimo!”

 

Nevalitna, Dormitorio maschile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre, 8.00

“Triiin-triiiiiiiiiin-triiiiiiiiiiiiiiiiiiiin”

Un assonattisimo Serpeverde di nostra conoscenza spense la sveglia. Maledizione, è già ora di alzarsi.

Il Serpeverde, alzatosi, notò che era solo in camera. Dario non c’era. L’inglese comunque prese a vestirsi, ovviamente nel suo solito modo elegante e curato da bello e dannato. In quanto playboy di Hogwarts, aveva intenzione ovviamente di mietere vittime anche a Nevalitna.

Sceso poi a colazione, notò che non vi era nessuno e che, per di più, i tavoli erano sgombri. Ma che diavolo…?

Sentì una campanella suonare. Era quella delle 8.55, che indicava agli studenti che avevano 5 minuti per recarsi nell’aula della lezione successiva.

Draco osservò il suo orario. Alla prima ora aveva Pozioni nei sotterranei. Cominciò a dirigervisi, ma incontrò Hermione che saliva proprio da dove si stava dirigendo. Dietro di lei, ovviamente, Potter e Lenticchia, e dietro a loro Angela e…Dario.

“Malfoy…che c’è, la mammina non ti ha svegliato?”

Hermione gli fece segno con le mani: 8. Stronzo. Brutto stronzo. Sei uno stronzo Dario. Improvvisamente il biondino aveva capito tutto: le lezioni iniziavano alle otto, e quell’infame del suo compagno di stanza non l’aveva chiamato. Draco non rispose nemmeno alla provocazione e mentre i due ragazzi Aquilareale si allontanavano, diretti ad Erbologia, seguì per le scale la sua ragazza, Angela e Dario. Si avvicinò al ragazzo. “Dario, ti do un solo consiglio. Non ti conviene avermi come nemico”. Poi, incurante della reazione del Delfinoblu e delle occhiate che le ragazze lì attorno gli rivolgevano, si diresse verso l’aula di Trasfigurazione, dove avevano lezione per le seguenti due ore.

 

Nevalitna, Campo di Quidditch, 2 settembre, 18.45

“Ciao…tu sei Ron Weasley vero?” Dario si avvicinò a un ragazzo di nostra conoscenza dai capelli rossi, che sedeva sugli spalti osservando l’allenamento degli Aquilareale.

“Ehm…perché?”

“Beh…ci sarebbe una cosa che penso possa interessarti.

“Scusa, ma ora ho da fare.” Rispose Ron, prendendo la sua borsa e uscendo dal campo da Quidditch, diretto al castello, dove Harry lo aspettava per una delle loro partite a scacchi.

“Riguarda Hermione Granger e Draco Malfoy.

Ron si fermò. Che cosa diamine poteva riguardare Hermione e…quello sporco Serpeverde?

“Sbrigati.”

Dario, in fretta gli raccontò tutto.

“Scusa, ma non credo a una parola di quello che hai detto, Hermione non è il tipo. E ora ciao” Ron, senza dar tempo a Dario di replicare, se ne andò. Anche se aveva affermato il contrario, credeva alle parole del Delfinoblu, eccome. Tutto cominciava ad avere un senso nella sua mente. Tutto quadrava…quella strana decisione di Hermione di staccarsi dal gruppo, la stessa presa da Malfoy…il suo atteggiamento, la sua “intimità” con Malfoy, il suo illuminarsi ogni volta che il biondino entrava nella sala dove si trovavano…le sue misteriose “sparizioni” di pausa pranzo o di dopocena, tutto quadrava. Nella mente di Ron i tasselli andarono a posto, come quando ti scervelli sulla soluzione di un puzzle e poi, all’improvviso, riesci a concluderlo.

Nella mente di Ron, sconvolta, c’era solo una domanda: Hermione, perché Draco Malfoy?

 

Nevalitna, Biblioteca, 3 settembre, 17.05

“Hermione!”

“Ciao Ron”

Senti, devo parlarti…”

“Dimmi” esclamò sorridente la bella mora che aveva faceva battere ogni volta con un sussulto il cuore di Ron.

“So tutto…”

“Scusa Ron, tutto cosa?” esclamò facendo la finta tonta Hermione.

“Di te…e Malfoy”

Cosa? Io e Malfoy? Ma che vuoi dire Ron?”

“Herm, lo vedo lontano un miglio che sai benissimo a cosa mi sto riferendo. So tutto ti dico, è inutile che fai la finta tonta. So di te, di lui, di quest’estate, di tutto.

Hermione si arrese. “Chi te l’ha detto?”

Ron non ci poteva credere. Non ci avrebbe mai creduto se non avesse avuto la conferma dall’amica, ma ora che lei ammetteva tutto, non poteva crederci. Non poteva essere vero, la sua Hermione non poteva essersi innamorata di una lurida serpe qual’era Malfoy, non poteva starci insieme da più di 6 mesi, non poteva non avergli detto nulla.

“Allora è vero…” sussurrò, troppo sconvolto per parlare.

“Ron, mi dispiace…”

“Non dire niente.”

“Ron, sai che se avessi potuto te l’avrei detto, lo sai…”

“Come se avessi potuto Hermione?! Nessuno te lo impediva, nessuno! Perché diavolo non me l’hai detto? E poi, sei impazzita?! Malfoy, Malfoy! Ma ti rendi conto di chi è Hermione? È Malfoy, quello che sin dal secondo anno ti chiama Mezzosangue, quello che ci ha sempre preso in giro ferocemente, quello che da dei pezzenti a me e alla mia famiglia!”

“Ecco perché non te l’ho detto Ron, ecco perché non potevo…volevo evitare questa reazione. Lui non è come credi. E, prima di ricominciare a sbraitare, ascoltami. Io mi fido di lui, capito? Mi f-i-d-o. E lo sai Ron, non sono una sprovveduta. So con chi ho a che fare e ti assicuro che non è come credi che lui sia. Lui è diverso, anche se stenti a crederlo. Quindi, ti prego, non dirlo a Harry, lui non capirebbe, mentre tu credo che possa farlo.”

“Hermione, dimmi solo…perché?”

“Perché io lo amo Ron, lo amo, e con lui sono felice.

La Grifondoro si alzò e se ne andò, lasciando un Ron disperato, distrutto, sconvolto dalla sua relazione con Malfoy. Anche se odiava Malfoy però, Ron non avrebbe mai potuto tradire Hermione, non avrebbe mai potuto, non lo avrebbe mai detto ad Harry, lui amava Hermione e se lei era felice…allora, anche lui lo sarebbe stato per lei. Solo, se Malfoy si azzardava a farla soffrire, avrebbe dovuto vedersela con un incazzatissimo Ron Weasley.

                                                                 

Eh…non ci credo, ho già finito il secondo capitolo…comunque, come vedete, Ron ha scoperto tutto e ben presto inizieranno problemi ben più gravi per la nostra coppia…vi anticipo solo che beh…Dario non centra (per una volta…)…

 

 

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Capitolo 4
*** Chapter 3 - Don't trust anybody, because that someone of which you faithful sooner or later it will betray you... ***


Capitolo tre – Don't trust anybody, because that someone of which you faithful sooner or later it will betray you

Capitolo tre – Don't trust anybody, because that someone of which you faithful sooner or later it will betray you...

 

Nevalitna, Stanza dei Prefetti di Hogwarts nei dormitori dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006, 18.48

Hermione era seduta a una delle due scrivanie della stanza nella torre dei Delfinoblu che era stata adibita a Stanza dei Prefetti di Hogwarts. Quella stanza era stata concessa ai Prefetti inglesi solo dalla fine di settembre, perché era stata appositamente creata. Di quelle stanze ve ne erano 4, una per ogni Casata, in quanto, stranamente, erano stati Smistati due Prefetti in ogni Casa di Nevalitna.

Hermione pensava a lei, a Draco, a come tutto si era complicato in quel solo mese di permanenza a Nevalitna. Quando erano arrivati andava tutto bene, poi avevano scoperto che anche Angela e Dario erano maghi, e quello era stato un po’ l’inizio di tutti i problemi. Non per quanto riguardava Angela, perché lei e la Grifondoro erano diventate subito ottime amiche, ma per quanto riguardava Dario che continuava a provarci con Hermione e a tentare di cacciare nei guai Draco. Fortunatamente, Draco rivestiva questo ruolo ad Hogwarts da ben sei anni, e non era proprio uno sprovveduto in quanto a guai, quindi riusciva a non finirci molto facilmente. Insomma, in materia Dario era un novellino, Draco era il maestro.

Poi c’era Ron. Cavolo, quando Ron aveva scoperto tutto Hermione credeva che sarebbe morto. Si sarebbe aspettata che lui, nonostante la sua richiesta di tacere su tutto, spiattellasse ogni minima cosa a Harry, invece…aveva mantenuto il silenzio, salvando la relazione della mora con il bel biondino.

Un altro problema, appena sorto, era Ginny: ultimamente era diventata parecchio strana nei confronti di un certo Serpeverde: non appena questi entrava nella Sala Comune degli italiani, la rossa avvampava e diventava improvvisamente balbuziente; inoltre quando il diciassettenne rivolgeva la parola alla sua ragazza, fingendo di doverle parlare di questioni di Hogwarts, Ginny si paralizzava, mancava solo la bava alla bocca ed era il quadro perfetto di una vittima del fascino di Draco Malfoy. E questa cotta di Ginny per Draco complicava ulteriormente l’amicizia tra le due Grifondoro, oltre a far crescere a dismisura i sensi di colpa della brunetta.

Assorta nei suoi pensieri, Hermione non si accorse dell’irrompere di un furente Serpeverde nella stanza.

“Dico, ma c’è qualcuno più C-R-E-T-I-N-O di Potter?!”

“Eh?” esclamò Hermione, discostata dai suoi pensieri.

“Si ok Granger, vuoi un the coi pasticcini prima di andare a dormire?” fece, come al solito sarcastico, Draco.

“Mah, veramente vorrei qualcos’altro…” mormorò maliziosa la Grifondoro, avvicinandosi provocante al biondino e baciandolo a fior di labbra.

“Ok, scusa, ma io direi che questo qualcos’altro era un po’ pochino, guarda, voglio essere generoso, ti concedo un qualcos’altro di un po’ più profondo, che ne dici?”

“Ma signor Malfoy, davvero, è stato davvero molto, molto gentile, non vorrei importunarla oltre, l’ho già disturbata sin troppo, anzi, ora la lascio sola così può fare quello che intendeva fare quando è entrato qui dentro.”

“Ma Granger, se te ne vai non posso più fare quello che intendevo sai…avevo in mente di fare una certa cosa che alla qui presente…ehm…signorina, per modo di dire più che per altro, - e qui Hermione gli assestò un bel calcio là dove non batte il sole, facendo gemere dal dolore il ragazzo – di certo piacerà…” continuò il bel Serpeverde, avvicinandosi alla sua ragazza e baciandola appassionatamente.

Questo piccolo scambio di baci fu interrotto dalla Prefetto dei Delfinoblu che irruppe nella stanza.

“Ehm…” mormorò, abbastanza imbarazzata, avendo trovato la coppia mentre si baciava a dir poco in modo passionale. Wow, che scoop ho fatto. Chissà cosa diranno tutti…ho beccato i due più desiderati inglesi a baciarsi in modo a dir poco equivoco…mi immagino già la faccia delle altre! Pensò la Delfinoblu.

I due si staccarono velocemente, mentre Draco assumeva nuovamente il suo solito sguardo ghiacciato.

“Beh?” proruppe, scocciato.

“Beh…un prefetto degli Aquilareale mi ha detto di riferirvi che un alunno di Hogwarts della nostra Casata è stato colto in atteggiamenti sconvenienti ed…ehm…equivoci…negli spogliatoi del campo da Quidditch con un appartenente agli Aquilareale…” rispose timidamente la povera ragazza, sottoposta allo sguardo più ghiacciato, penetrante e inceneritore del Serpeverde, scrutandosi attentamente, quanto mai interessata, le sue scarpe.

“Quali…atteggiamenti?” Draco pronunciò la frase appositamente per imbarazzare la già imbarazzatissima Delfinoblu.

“Beh…insomma…”

“Quali?”

“STAVANO FACENDO LA DOCCIA INSIEME MENTRE FACEVANO SESSO!” Urlò la povera Delfinoblu correndo fuori dalla stanza.

“Sei proprio uno stronzo quando fai cosi…” sussurrò ridendo la Grifondoro.

“Gliela dovevo far pagare per averci…interrotto…” mormorò malizioso il Serpeverde, uscendo poi dalla stanza per recarsi alla riunione dei Prefetti.

 

Nevalitna, Sala Comune dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006, 21.17

“Ragazze!” urlò Rebecca, all’indirizzo delle due altre pettegole di Delfinoblu. “Ragazze, indovinate che scoop! Me l’ha detto la Harper, la Prefetta…indovinate cosa facevano Malfoy e la Granger nella stanza dei Prefetti oggi pomeriggio?”

 

Nevalitna, Campo da Quidditch, 5 ottobre 2006, 21.43

“Herm! Herm!” Ron, al campo di Quidditch, corse verso la Grifondoro seduta sugli spalti.

“Dimmi Ron, che c’è?” Strano quel che era successo negli ultimi quattro mesi tra i due: per tre mesi si erano allontanati parecchio, poi, quando Ron aveva scoperto di Draco i due amici si erano di nuovo ravvicinati.

“Senti, ti conviene prepararti…non è che per caso ti hanno sorpreso mentre baciavi Malfoy oggi, eh? Perché sai, una Delfinoblu ha detto a tutta la scuola che vi ha visti baciarvi…”

“Oh merda! Ma perché la mia vita è così incasinata?!”

 

Nevalitna, Stanza dei Prefetti di Hogwarts nel dormitorio dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006, 22.09

Draco, ancora accaldato dopo l’allenamento (era entrato molto facilmente nella squadra della sua Casa di Quidditch), entrò nella stanza, accomodandosi su una poltrona.

“Buonasera eh?”

“No.” Rispose Draco, con la solita ironia. “Malasera”

“…Senti, abbiamo un problema.” In pochi minuti Hermione raccontò al suo ragazzo quello che Ron le aveva narrato.

“Oh merda”

“Già. Che facciamo adesso?”

“Mah…per me potremmo anche dirlo sai, data la reputazione che ho di playboy la prenderebbero come una solita delle mie avventure…solo che tu non ci faresti proprio una bella figura…e poi quei deficienti dei tuoi amici chi li sente…”

“Di dirlo apertamente non se ne parla: a) sai che non mi piace essere sulla bocca di tutti, b) non ho intenzione di essere considerata una delle tue sciacquette, c) Harry chi lo sente poi…quindi passiamo al piano b.”

“Sarebbe?”

“E io che ne so?”

“…”

“E piantala!”

“Ok…allora l’unica è far finta che io sto con una qualsiasi, tu con uno qualsiasi e quella là ha detto solo un sacco di balle…”

“Non mi soddisfa molto come proposta, ma se non abbiamo altro…”

“Granger, trov”

“Hermione.”

“Sì, sì, come ti pare, trovala tu un’altra idea in quattro e quattr’otto!”

“Come come mi pare? Scusa, ma io sono ancora ‘la Mezzosangue’ o sono la tua ragazza?” fece Hermione fintamente indignata.

“Mah, io propenderei per la Mezzosangue…”

Hermione si avvicinò seducente e provocante al bel biondino, baciandolo poi con passione.

“E adesso?”

“Mah, ho ancora qualche dubbio…” sorrise a sua volta provocante il biondino, prima di tornare a baciare le labbra della Grifondoro.

 

Nevalitna, Sala Comune dei DelfinoBlu, 6 ottobre 2006, 15.55

Quella mattina Ginny non era andata a scuola. Non se la sentiva proprio dopo quello che aveva saputo il giorno prima.

Rebecca, con cui aveva legato molto, le aveva raccontato ciò che aveva appreso dalla Prefetta…all’inizio lei non le aveva creduto, insomma, quella Prefetta aveva la fama di una grande racconta frottole e Rebecca…beh, lei spesso distorceva un tantino i fatti. Ma poi aveva saputo la stessa cosa da parecchie sue compagne di Casa, fonti decisamente più attendibili, che le raccontavano maliziose di particolari che, così, non sapendo nulla, sembravano insignificanti, ma che, se osservati alla luce dei fatti, erano significativi e facevano quadrare ogni pezzo di quel rebus…e Ginny aveva dovuto credere a tutto. Ginevra era però ancora decisamente sbigottita: Hermione, Hermione Granger, la ‘secchiona’, miss ‘so-tutto-io’, la ‘Mezzosangue’, la ‘Zannuta’, per usare anche gli appellativi che spesso le rivolgeva Malfoy, che se la faceva con un Serpeverde. Soltanto a pensarci la cosa sembrava improbabile, se non impossibile: andiamo, un Grifondoro con un Serpeverde, era surreale solo a dirlo. E poi i due soggetti…due persone totalmente opposte, l’una amica intima di Harry Potter, il bambino sopravvissuto, l’altro con il padre Mangiamorte, intimo di Voldemort. Ma se era vero che gli opposti si attraggono…

Ginny, superata l’incredulità iniziale, era passata alla fase ricostruzione, in cui si era accorta che così tutte le piccole stranezze di Hermione, quei piccoli atteggiamenti che sembravano insignificanti quadravano. Era tutto vero…

Superata ancora la fase ‘ricostruzione’, Ginevra era passata a quella lunga e dolorosa della disperazione: Hermione, la sua migliore amica, se n’era fregata altamente dei suoi sentimenti e si era messa comunque con Malfoy, cui lei andava dietro da un bel po’ di tempo, e di cui era totalmente, completamente cotta. Si sentiva tradita, tradita dal pilastro su cui poggiava la sua esistenza: anche se sapeva che per la diciassettenne non era lo stesso, Ginny confidava completamente in Hermione, sapeva che lei ci sarebbe stata sempre, che le sarebbe sempre stata amica, che sarebbe sempre stata leale, che non l’avrebbe mai tradita, che lei sarebbe stata sempre lì con lei, a sostenerla e a spingerla ad andare avanti nei momenti di sconforto. Invece così non era stato, e ora il mondo le stava crollando addosso.

A parte questa sensazione d’essere stata tradita, la delusione del tradimento, Ginevra nei confronti dell’ormai ex-amica provava rabbia per il gesto che lei aveva compiuto, per l’egoismo che secondo lei la Grifondoro aveva dimostrato. Ma la cosa che più la colpiva era stato che Hermione non le aveva mai parlato di lei e Malfoy: sapeva in fondo che lei con Malfoy aveva -100000 possibilità a causa delle sue origini, del suo carattere, insomma, con Malfoy sapeva che non avrebbe mai potuto esserci nulla, e lei in fondo si era rassegnata a tutto ciò. Ma si sarebbe aspettata che l’amica le parlasse di quel suo amore, di quella sua storia, invece di tenerla completamente all’oscuro dei fatti.

Quella situazione le ricordava una frase che aveva una volta letto in un libro tragico: ‘Non fidarti di nessuno, perché quel qualcuno di cui ti fidi prima o poi ti tradirà…’ è proprio vero, pensò.

Ginny insomma, era sommersa dal dolore: il pilastro della sua esistenza, la cosa che le sorreggeva il mondo, era crollato, e per di più erano crollate anche quelle minime speranze che una persona innamorata, anche se sa di non avere possibilità con l’amato/a, nutre. Questa mancanza di speranza e di appigli stava cominciando già a mutarla: fino al giorno prima Ginny, in un caso del genere, avrebbe saltato le lezioni per disperarsi, struggersi sul suo malcapitato destino, mentre ora impiegava quel tempo in un modo molto più costruttivo, e cioè rimuginando su come fare pagare alla ora ex-amica ciò che le aveva fatto, su come distruggerle l’esistenza come lei aveva fatto con la sua vita.

 

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