Liebe - Dieci modi per dire Ti amo senza dire Ti amo

di Aggrodolce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Ti senti meglio? ***
Capitolo 2: *** 2. Ti penso ***
Capitolo 3: *** 3. Hai mangiato? ***
Capitolo 4: *** 4. Ci sono io con te ***
Capitolo 5: *** 5. Ti aiuto io, tranquillo! ***



Capitolo 1
*** 1. Ti senti meglio? ***


  1.     Ti senti meglio?
La neve fiocca e si posa sul davanzale della finestra.
Le strade sono bianche, Berlino in inverno è impossibile da descrivere, non somiglia a niente.
Ludwig la osserva, fiocco dopo fiocco. Una mano sotto le coperte, l’altra fissa su un nugolo aggrovigliato di capelli dello stesso colore del paesaggio che sta ammirando.
Ha passato la notte in bianco, suo fratello ha avuto la febbre.
Lo sente muoversi sotto le coperte.
Gli accarezza la fronte, gli sfiora la cute.
“Ti senti meglio?”
Gilbert annuisce. Il suo respiro è flebile, ma chiaro.
Ludwig continua ad accarezzarlo. Avrà tutto il giorno per riposare. 





NOTE:
Dedicata alla mia migliore amica, la mia "West". 
Non scrivevo seriamente da molto tempo
e questa idea è piovuta dal cielo come un'ancora di salvezza. 
Aggionerò una volta ogni due-tre giorni, per un totale di dieci storie.
E' una modern!AU, il che significa che ci saranno elementi di vita quotidiana,
mie headcanon personali su Gilbert e Ludwig - come ad esempio
il lavoro, la casa, ecc. 
Spero che possano piacervi, poiché queste piccole storie
sono importanti e racchiudono un po' di me. 
Il concetto stesso di dire "ti amo" senza parole,
l'amarsi senza sesso o una relazione stabile, significa molto per me. 
E queste note stanno diventando più lunghe della FF,
ma in totale saranno mille parole, passatemi questa post-fazione. 
Grazie ancora per la lettura, 
Aggrodolce

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Capitolo 2
*** 2. Ti penso ***


2. Ti penso 

Ludwig si rigira il telefono tra le mani. Osserva lo schermo illuminarsi, si precipita ogni volta che vibra, rimane deluso se la notifica non è quella che spera.
Sblocca lo schermo, guarda, lo blocca. Lo sblocca di nuovo, magari lo usa per scorrere veloce la bacheca di Facebook, poi lo blocca per l’ennesima volta.
Alla sesta volta in cui lo schermo del telefono segna le 16 e 39 minuti – sette volte prima erano le 16 e 38, finalmente un messaggio.
“Ti penso”.
In allegato una foto di un pastore tedesco ed un gattino bianco che si abbracciano.
Adora suo fratello.

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Capitolo 3
*** 3. Hai mangiato? ***


3. Hai mangiato?

“Eccoci arrivati”.
Il suono delle rotelle della valigia sulle maioliche di marmo somiglia ad un treno in partenza, anche se si interrompe dopo pochi metri.
Gilbert alza le mani al cielo, stiracchiandosi.  
Sembra stanco, i capelli albini enfatizzano il suo colorito pallido e l’alone scuro che ha sotto le orbite.
Ludwig lo sa, sa che non si è curato come avrebbe dovuto. A volte si chiede perché si comporti così, ma si risponde sempre che non ha importanza. Ora che sono insieme, non serve discutere.
“Hai mangiato?”   
Gilbert sorride. Non aveva mangiato, non ci aveva pensato.
Ludwig sapeva anche questo.

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Capitolo 4
*** 4. Ci sono io con te ***


4. Ci sono io con te

Il suono della sirena dell’ambulanza è squillante ed è l’unica cosa che Ludwig sente. Tiene la mano stretta in quella del fratello maggiore. La branda dell’ambulanza lo sorregge, ma Ludwig lo tiene, come se non si fidasse, come se volesse pensare da solo ad ogni cosa. Anche se non può. Anche se non è un medico, è un poliziotto, anche se non ha alcun potere in quelle quattro mura strette lui lo stringe, non stacca lo sguardo da Gilbert nemmeno per un secondo. Qualsiasi cosa succeda o successa, lui è lì.
“Andrà tutto bene ”, sussurra. “Ci sono io con te”.

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Capitolo 5
*** 5. Ti aiuto io, tranquillo! ***


5. Ti aiuto io, tranquillo 

Passo dopo passo, sembrava che la strada non finisse mai e la possibilità che la spesa arrivasse intatta sino in appartamento fosse sempre più remota.
Gilbert tiene una busta con una mano, straripante di improbabili surgelati e snack più disparati.
Ludwig invece, stringe una busta di carta in una mano e una di plastica nell’altra, il doppio rispetto a Gilbert, come un cavaliere in armatura ligio al dovere e pieno di buone intenzioni.
“Aspetta, aspetta”, Gilbert si avvicina e tende goffamente una mano verso la busta di carta stretta da Ludwig, muovendola come un cucciolo curioso. “Ti aiuto io, tranquillo!" 


 
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Chiedo scusa per l'assenza, 
le prossime storie non usciranno
così in ritardo. Spero vi sia piaciuta comunque!
Aggrodolce

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