la ragazza che sussurrava ai geranei

di SILVIA_VARGAS00
(/viewuser.php?uid=1102419)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** presentazione ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1-perchè dovrei farti del male? ***



Capitolo 1
*** presentazione ***


BuongiornoBuonasera cari lettori,

 

Mi presento,mi chiamo Silvia Klammer! E rappresento Bolzano! La fantastica città altotesina che nessuno nota! Comunque non sono qua per raccontarvi i miei soliti pensieri depressi,sono qua per raccontarvi un pezzo della mia storia! E di come ho conosciuto un paio di persone molto simpatica e mio marito.

Ma iniziamo dal principio,diciamo che non avuto un'infanzia così tanto triste anzi! Sono stata sotto Impero Romano per un bel po',di quel periodo non ricordo tantissimo perchè ero abbastanza piccola,dopo passai sotto la protezione di Sacro Romano Impero. Se non sbaglio in quel periodo ero quasi in pre-adolescenza,vivevo a casa di Austria, mi dirvetivo un sacco sopratutto con Ungheria che si divertiva a farmi le trecce e infilarci i fiori dentro. Era come una sorella maggiore che non ho mai avuto;dopo la rottura del Sacro Romano Impero,Austria mi prese con se e mi accudì come se fossi stata la sua piccola sorellina. Ho vissuto tutta la mia adolescenza tra imperatori e imperatrici,nobili,spariti,insegnanti di vario tipo,Ungheria che mi portava i suoi vestiti vecchi,Austria che sclerava o che si preoccupava per me e vari inservienti che mi dicevano che ero troppo intelligente ed educata. Solo un imperatore fu colpito dal mio carattere,Francesco Giuseppe I d'Austria! Per intenderci è il marito di Sissi... Tutto era iniziato per colpa di Austria che si stava lamentando sul fatto che non riusciva a comporre,quindi mi chiese se li potevo portare del tè. Io,da brava persona che sono,non avvisai nessuno e andai a fare il tè per il mio povero fratellone. Dopo 5 minuti ritornai su con un vassoio e entrai in stanza di Austria,dentro non c'era solo Austria ma bensì anche l'imperatore in persona! In quel momento volevo morire... Non mi notarono subito perchè uno era troppo preso nel lamentarsi della propria moglie mentre l'altro lo stava ad ascoltare annuendo,io in silenzio posai il vassoio su un tavolino vicino alla porta e poi feci per andarmene quando... “Silvia,puoi venire qua un attimo?”. Vi risparmio tutta l'epopea composta da “per favore” e “grazie mille,senza di te morirei”. Riuscì a far star ferma l'imperatrice per più di 3 ore e mezza! E da li diventai la loro figlia adottiva così dal nulla! Ma cambiò tutto durante la prima guerra mondiale e dopo il primo dopoguerra,ero lontana da casa,lontano da mio fratello e sopratutto da sola in terra straniera.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO 1-perchè dovrei farti del male? ***


Nel giro di circa un mese,mi ritrovai in una casa color limone. Non era grandissima e neanche piccola,era le classiche case a due piani di montagna. Ripresi le mie abitudini. Questa mattina mi alzai alle 6:00,come al mio solito,posai i miei piedi sul pavimento in legno. Mi stiracchiai e poi andai in bagno per prepararmi. Dopo mezz'ora ero bella pimpante e fuori di casa, iniziai a passeggiare. Vedendo un ingresso per un boschetto,decisi di entrare. Mentre camminavo sentii un rumore di passi,quindi mi fermai e mi guardai intorno. “C'è qualcuno?” dissi ad alta voce. Sentì i passi allontanarsi,decisi di seguire i passi. Dopo 1 minuto,trovai un ragazzo aveva i capelli castani e un ricciolo identico al mio e gli occhi dello stesso colore. Era seduto su una roccia mentre coccolava un gatto nero,arancione e bianco. “Sei proprio un bel micetto!”disse lui. Si girò e appena mi vide si nascondse dietro una roccia. “Ti prego non farmi del male!” disse lui tremando. “Perchè dovrei farti del male? Non mi riconosci più?” li dissi avvicinandomi. Lui mi guardò con attenzione per poi alzarsi e abbracciarmi,o meglio stritolatrmi. “Silvi! Da quanto tempo!” disse lui felice. “Ciao,Feliciano....”li dissi con tono leggermente malinconico.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3830157