I sentimenti che uccidono

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I miei pensieri lontani dalla realtà ***
Capitolo 2: *** Redimersi dagli errori passati ***



Capitolo 1
*** I miei pensieri lontani dalla realtà ***


< Gabriele, che cosa ti prende? > mi domandò la mia ragazza cercando di riportarmi alla realtà.
< Niente. Stavo pensando, Anna. >
< A cosa? >
< A nulla di particolare. >
< Perché non mi vuoi dire che cosa alberga nella tua mente? >
< Perché non sarebbe importante. >
< Questo lascialo decidere a me… >
< Anna, ti prego. Lascia perdere > risposi scocciato.
< Scusa se continuo a pensare a te. >
< Non importa. Davvero. >
< Ok, va bene… Che cosa ti andrebbe di fare prima che tu vada via con tua madre? >
< Potrei rimanere accanto a te per farti qualche carezza. >
< Ottima idea. Lo sai quanto mi piacciono i tuoi tocchi. >
Anche se eravamo soli, con la mia fidanzata mi potevo permettere di baciarla, spogliarla e farci l’amore.
Ma in quel frangente non avevo voglia di fare niente di tutto ciò.
Il viso della mia collega di lavoro mi avevano tolto la lucidità necessaria.
“Veronica… perché mi fai questo?”
Capendo che non mi stavo comportando come un uomo voglioso di fare sesso, la mia fidanzata se ne accorse immediatamente.
< Che cosa stai facendo? >
< Ti sto facendo le carezze come piacciono a te. >
< Le carezze? In altre occasioni mi saresti saltato addosso. >
< Lo so, ma ho paura di non fare in tempo > mentii.
< Il tempo lo troveresti comunque. >
< Vuoi mettermi alla prova? >
< Perché no? Potrebbe essere divertente. >
< Ok, come vuoi tu. >
Ma appena incominciai a baciarla con passione, il mio cellulare cominciò a squillare insistentemente.
< E’ tua madre. >
Una volta preso in mano, risposi.
< Pronto? >
< Sono arrivata. >
< Ok vengo > riagganciai.
“Le conversazioni di mia madre… Molto brevi e coincise.”
Dopo essere saltato giù dal letto, presi le mie cose.
< Gabriele, ma quando ci rivedremo? >
< Penso il prossimo lunedì. Prima non posso a causa degli impegni di lavoro… Comunque ti faccio sapere. >
< Ok, ciao amore. Fai ammodo > mi salutò la mia ragazza dandomi un bacio.
< Lo stesso vale per te. >
< Spero che tu sia stato bene. >
< Come al solito, tesoro. Con te sto sempre bene. >
< Sono contenta di sentirtelo dire. Anch’io sto sempre bene con te. Quando non ci sei, mi manchi tanto. >
< Adesso però devo andare altrimenti mia madre mi brontola che la faccio sempre aspettare. >
< Ok. A presto, tesoro. Ti amo tanto. >
< Anch’io > dissi infine dandogli un ultimo saluto prima che potesse richiudere la porta della sua casa.
 
 
Mi sentivo come un verme.
Lei che mi ama tanto mentre io penso ad un’altra.
Ma non potevo farci niente.
Dopo essere fidanzato con la solita donna da più di sette anni, ti viene d’istinto pensare a qualcun’altra.
“Se non avessi mai incontrato quella ragazzina… A quest’ora sarei sempre con la mia amata Anna…”
Appena mi allontanai da casa della mia fidanzata, ringraziai mia madre per essere stata al gioco.
< Gabriele che cos’hai in mente di fare? >
< Ti spiegherò poi. Adesso devo andare da una mia amica. >
< Non è che vuoi tradire Anna, vero? >
Ma a questa domanda non risposi, limitandomi a cambiare discorso.
< Rispondimi subito! >
< Non lo so, mamma. Ci devo pensare. Io non la amo come un tempo. >
< Gabriele, ti avverto: non farla soffrire altrimenti ne dovrai rispondere a me. Sono stata chiaro? >
< In questa storia non farò soffrire nessuno. Te lo prometto. >
< Voglio sperarlo. Quando torni a casa? >
< Stasera sul tardi. Non mi aspettare, ok? >
< Va bene. Ciao > disse infine mia madre riagganciando la chiamata.
“Penserò più tardi alle intenzioni di mia madre. Adesso devo andare da lei. Non ce la faccio più ad aspettare.”
Dopo essermi allontanato dalla casa della mia fidanzata, mi diressi casa della mia amica che mi stava aspettando.
Fortuna per me, non abitavano molto distanti.
“Eccoci. Sono arrivato”
Dopo avergli detto che ero giunto, mi aprì il cancello della sua casa per farmi entrare.
Una volta che mi ritrovai dinanzi al suo portone, sentii le mie gambe vibrare dall’emozione, e quando finalmente aprì, la mia eccitazione nel vederla vestita in quel modo provocante aumentò sempre di più.
< Finalmente sei arrivato. Ti stavo aspettando. >
< Gabriele, che cosa ti prende? > mi domandò la mia ragazza cercando di riportarmi alla realtà.
< Niente. Stavo pensando, Anna. >
< A cosa? >
< A nulla di particolare. >
< Perché non mi vuoi dire che cosa alberga nella tua mente? >
< Perché non sarebbe importante. >
< Questo lascialo decidere a me… >
< Anna, ti prego. Lascia perdere > risposi scocciato.
< Scusa se continuo a pensare a te. >
< Non importa. Davvero. >
< Ok, va bene… Che cosa ti andrebbe di fare prima che tu vada via con tua madre? >
< Potrei rimanere accanto a te per farti qualche carezza. >
< Ottima idea. Lo sai quanto mi piacciono i tuoi tocchi. >
Anche se eravamo soli, con la mia fidanzata mi potevo permettere di baciarla, spogliarla e farci l’amore.
Ma in quel frangente non avevo voglia di fare niente di tutto ciò.
Il viso della mia collega di lavoro mi avevano tolto la lucidità necessaria.
“Veronica… perché mi fai questo?”
Capendo che non mi stavo comportando come un uomo voglioso di fare sesso, la mia fidanzata se ne accorse immediatamente.
< Che cosa stai facendo? >
< Ti sto facendo le carezze come piacciono a te. >
< Le carezze? In altre occasioni mi saresti saltato addosso. >
< Lo so, ma ho paura di non fare in tempo > mentii.
< Il tempo lo troveresti comunque. >
< Vuoi mettermi alla prova? >
< Perché no? Potrebbe essere divertente. >
< Ok, come vuoi tu. >
Ma appena incominciai a baciarla con passione, il mio cellulare cominciò a squillare insistentemente.
< E’ tua madre. >
Una volta preso in mano, risposi.
< Pronto? >
< Sono arrivata. >
< Ok vengo > riagganciai.
“Le conversazioni di mia madre… Molto brevi e coincise.”
Dopo essere saltato giù dal letto, presi le mie cose.
< Gabriele, ma quando ci rivedremo? >
< Penso il prossimo lunedì. Prima non posso a causa degli impegni di lavoro… Comunque ti faccio sapere. >
< Ok, ciao amore. Fai ammodo > mi salutò la mia ragazza dandomi un bacio.
< Lo stesso vale per te. >
< Spero che tu sia stato bene. >
< Come al solito, tesoro. Con te sto sempre bene. >
< Sono contenta di sentirtelo dire. Anch’io sto sempre bene con te. Quando non ci sei, mi manchi tanto. >
< Adesso però devo andare altrimenti mia madre mi brontola che la faccio sempre aspettare. >
< Ok. A presto, tesoro. Ti amo tanto. >
< Anch’io > dissi infine dandogli un ultimo saluto prima che potesse richiudere la porta della sua casa.
 
 
Mi sentivo come un verme.
Lei che mi ama tanto mentre io penso ad un’altra.
Ma non potevo farci niente.
Dopo essere fidanzato con la solita donna da più di sette anni, ti viene d’istinto pensare a qualcun’altra.
“Se non avessi mai incontrato quella ragazzina… A quest’ora sarei sempre con la mia amata Anna…”
Appena mi allontanai da casa della mia fidanzata, ringraziai mia madre per essere stata al gioco.
< Gabriele che cos’hai in mente di fare? >
< Ti spiegherò poi. Adesso devo andare da una mia amica. >
< Non è che vuoi tradire Anna, vero? >
Ma a questa domanda non risposi, limitandomi a cambiare discorso.
< Rispondimi subito! >
< Non lo so, mamma. Ci devo pensare. Io non la amo come un tempo. >
< Gabriele, ti avverto: non farla soffrire altrimenti ne dovrai rispondere a me. Sono stata chiaro? >
< In questa storia non farò soffrire nessuno. Te lo prometto. >
< Voglio sperarlo. Quando torni a casa? >
< Stasera sul tardi. Non mi aspettare, ok? >
< Va bene. Ciao > disse infine mia madre riagganciando la chiamata.
“Penserò più tardi alle intenzioni di mia madre. Adesso devo andare da lei. Non ce la faccio più ad aspettare.”
Dopo essermi allontanato dalla casa della mia fidanzata, mi diressi casa della mia amica che mi stava aspettando.
Fortuna per me, non abitavano molto distanti.
“Eccoci. Sono arrivato”
Dopo avergli detto che ero giunto, mi aprì il cancello della sua casa per farmi entrare.
Una volta che mi ritrovai dinanzi al suo portone, sentii le mie gambe vibrare dall’emozione, e quando finalmente aprì, la mia eccitazione nel vederla vestita in quel modo provocante aumentò sempre di più.
< Finalmente sei arrivato. Ti stavo aspettando. >

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Capitolo 2
*** Redimersi dagli errori passati ***


< Scusami se ho ritardato ma non ce l’ho fatta ad arrivare prima > feci con il fiatone.
< Non ti preoccupare… L’attesa aumenta il piacere. Vieni, entra. >
Con il cuore che mi martellava all’impazzata, entrai in casa sua con l’attesa di saltargli addosso.
< Mi sei mancato moltissimo > fece Veronica sussurandomelo nell’orecchio.
< Anche tu… >
< Che cosa aspetti a spogliarti? Non vedo l’ora di vederti nudo solo per me. >
Ero bloccato dall’eccitazione.
Volevo spogliarmi assolutamente ma non ci riuscivo.
< Perché non mi spogli tu? Sarebbe ancora più eccitante. >
< Va bene, come vuoi tu. >
Sentivo le sue dolce e calde mani sulla mia maglietta.
Non avevo mai provato una sensazione simile.
Appena mi ritrovai con il petto nudo dinanzi a lei, cominciai a baciarla con passione sul suo collo profumato.
< Sei davvero bellissima… >
< Aspetta un attimo. Voglio fare sesso con te nella mia camera da letto… La nostra prima volta deve essere eccitante, capisci? >
< Certo che capisco. Ma non sto più nell’attesa. >
< Lo so bene… Ma devi resistere. Ancora un po’. >
Preso da una forza irrefrenabile, la presi con me e la portai sulle spalle fin sulle scale.
< Farei sesso con te anche su questo pavimento, sai? >
< Magari potrebbe essere una buona idea… La prossima volta, d’accordo? >
< Certo. Dove si trova la tua stanza? >
< In fondo a questo corridoio > rispose Veronica indicandomela.
Appena riuscii ad aprirla con l’unica mia mano libera, adagiai la mia amante sul suo letto intravedendo nei suoi occhi tutta l’eccitazione che stava aumentando.
< Vuoi che ti tolga i pantaloni? >
< Sì… ti prego… > mormorai con le parole che mi si stavano rompendo.
Dopo essere rimasto in mutande dinanzi a lei, presi a togliergli il reggiseno e tutto quel suo vestito provocante che aveva inebriato la mia mente.
< Adesso nessuno ci potrà mai fermare… Siamo completamente soli. Io e te… >
< Sì, amore mio… Soli io e te… >
Ma appena adagiai le mie labbra sulle sue per baciarla appassionatamente, qualcosa riaffiorò dentro la mia mente.
Ricordi di me e di Anna.
Da quando c’eravamo conosciuti il primo giorno e il momento in cui la baciai per la prima volta innamorandomi.
“Che cosa sto facendo? Sto sbagliando tutto.”
I miei vecchi ricordi mi avevano fatto tornare la lucidità necessaria che mi era sempre mancata.
Stavo per cacciarmi in un vortice di passione che non conosceva fine.
Dovevo fermarmi al più presto.
< Che cosa ti succede, Gabriele? Perché ti sei fermato? >
< Io… non lo so… >
< Toccami, ti prego. Ho bisogno di essere coccolata come la tua più dolce amante. >
Ma all’improvviso, non volevo farlo.
Non volevo mai più stare con lei.
Dovevo andarmene al più presto.
< Mi dispiace Veronica, ma non posso più farlo. Me ne devo andare. >
Con lo sguardo scioccato, Veronica fece di tutto per farmi desistere.
< Ma cosa ti succede? Perché questo cambiamento d’idea improvviso? >
< Perché… non lo so… Quando ti ho baciato, ho ritrovato me stesso… Non so cosa mi sia davvero successo. >
< Sei ancora innamorato di Anna, vero? Ma lei non ti merita. Tu ami me. Non puoi combattere inostri sentimenti che ci legano. >
< No, è qui che ti sbagli… Io con Anna voglio rimanere a vita, mentre con te sarebbe solo un’avventura. Non posso tradirla impunemente a causa tua. Mi dispiace > risposi Gabriele mentre mi stavo rivestendo.
< Gabriele, ricordati che se esci da questa stanza, non ci rivedremo mai più. >
Mentre mi ritrovai sulla soglia della sua camera, la guardai dritta negli occhi per un’ultima volta.
< La voglia di tradirla e l’eccitazione che mi hai fatto provare hanno scatenato in me sentimenti che mi stavano uccidendo dentro… Ma non posso farlo. Sono troppo legato a lei. >
< Quindi questo è un addio? >
< Sì, Veronica… Addio per sempre. Abbi cura di te > dissi infine richiudendo la porta della sua stanza e dirigendomi con la mia auto a gran velocità verso colei che mi amava davvero.
Colei che mi aveva sempre rispettato malgrado tutte le scelte sbagliate che avevo fatto.
Colei che era sempre stata dalla mia parte.
< Gabriele, sei già tornato? >
Senza rispondere alla sua domanda, gli saltai addosso baciandola con passione come feci la prima volta.
< Ma cosa ti succede? >
< Mi sei mancata moltissimo, sai? >
< Ma sei stato fuori solo un’ora… Non ti aspettavo che tu tornassi… >
< Ho fatto prima del previsto con mia madre… Anna, ti amo tantissimo e non smetterò mai di farlo. >
< Ma cosa ti è successo? > domandò la mia fidanzata sorridendomi.
< Ho capito che sei la persona più importante della mia vita. >
< Che cosa?! Dopo tutti questi anni eri ancora titubante?! >
< Sì… Ma grazie alle vicissitudini, ho avuto la conferma. >
< Che tipo di vicissitudini? Non capisco. >
< Lascia perdere. Adesso non ha più importanza… Ma tu mi ami? >
< Certo che ti amo! Oggi e per tutti i giorni che rimarremo insieme. >
< Sì… insieme… fino alla fine dei nostri giorni > risposi abbracciandoci a vicenda facendomi dimenticare il mio breve passato recente che mi avrebbe distrutto per sempre.

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