Solo noi

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Distanze ***
Capitolo 2: *** Paure e timori ***
Capitolo 3: *** Il passato che ritorna ***
Capitolo 4: *** Una situazione troppo pericolosa ***



Capitolo 1
*** Distanze ***


La nave Andromeda stava solcando l’Oceano Atlantico coronato da un bellissimo tramonto che si andava a perdere nell’orizzonte:
Ormai era quasi ora di cena ed Edward continuava ad attendere sua moglie nella sua stanza.
“Dove si sarà cacciata? Doveva tornare in camera più di mezz’ora fa.”
Con il nervosismo e la possessività che si stava impadronendo di lui, Edward cercò di contattare tutte le più alte cariche della nave per sapere che fine avesse fatto Vivian.
Ma appena prese il telefono in mano, sentì la porta della sua camera aprirsi.
< Vivian > fece l’uomo con tono flebile.
Fissando la ragazza con sguardo circospetto, Edward vide che aveva il viso sciupato e triste.
< Che cosa ti è successo? >
< Niente Edward, non ti preoccupare. Avevo bisogno di riflettere e di prendere una boccata d’aria. >
Ma l’uomo non riusciva a fidarsi della sua amata.
Ormai la conosceva molto bene.
< Vivian, sai bene che se c’è qualcosa, di non esitare a confessarmelo… >
< Non ho niente da dirti, Edward. A parte il fatto che sono molto stanca. >
< Ma come? Non vieni a cena con me? Siamo al solito tavolo del Capitano della nave. Non possiamo mancare ad un appuntamento così importante. >
< Ti prego Edward, va da solo. Scusati con il Capitano e digli che non mi sento molto bene. >
Vedendo che era inutile insistere più del dovuto, Edward si mise la giacca pronto per uscire.
< Vuoi che rimanga qui con te a farti compagnia?>
< Non c’è né bisogno, tesoro. Cena con il Capitano e torna subito da me ok? >
< Conterò i minuti che ci separano > replicò l’uomo baciando appassionatamente la sua donna < Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi. >
< D’accordo. Comunque non uscirò dalla mia stanza. Sono troppo stanca. Buonanotte. >
< Vuoi essere svegliata quando ritorno in camera? >
< Certo. Adoro essere svegliata dai tuoi tocchi. >
< Allora tornerò prima di quanto tu immagini. >
< Ahahah > sghignazzò la giovane donna.
< Dormi bene. A più tardi > disse infine l’uomo prima di richiudere la porta della loro Suite.
 
 
Una volta arrivato al tavolo dove avrebbe cenato insieme al Capitano, Edward fu molto lieto di aver conosciuto tutte le più alte cariche della nave.
< Capitano, piacere di averla conosciuta > fece Edward sorridente.
< Il piacere è tutto mio, Signor Lewis. Vogliamo accomodarci? >
< Volentieri. >
Appena si furono tutti seduti, il Capitano notò che mancava una persona al tavolo.
< La mia Signora non è potuta venire questa sera perché era molto stanca dal momento della partenza. >
< Mi dispiace tanto. Avrei voluto conoscerla volentieri. >
< E’ una donna molto speciale. >
< Su questo non ho niente da dire. >
< Comunque la saluta e spera tanto di incontrarla la prossima volta. >
< Se per lei non è un problema, può cenare ancora con me domani sera. >
< Assolutamente no. Mia moglie ne sarebbe molto lieta. >
< Allora faremo così > rispose il Capitano sorridente < Bene. Buona serata e buon appetito a tutti. Spero che questa serie di antipasti che ho scelto personalmente vi piacciano. >
< Stia certo che non ci alzeremo da qui a stomaco vuoto. >
< Ne sono sicuro, Signor Lewis. >
 
 
Appena Edward si alzò dal tavolino dopo aver consumato il dessert, salutò i commensali e il Capitano per la splendida cena.
< Ma Signor Lewis, non rimane con noi a fumare e a bere qualche ottimo brandy in compagnia? >
< Non sono per questo tipo di cose, Capitano. Però grazie lo stesso. >
< Ha fretta di tornare da sua moglie? >
< Sì. Mi dispiace lasciarla da sola. >
< Capisco. Sarà per un’altra volta. >
< Ancora grazie per la serata, Capitano. >
< Mi chiami pure Leslie, Signor Lewis. >
< Edward. >
< Bene, Edward. Ci vediamo domani sera al solito tavolo. >
< E spero anche in compagnia di mia moglie. >
< Lo spero anch’io. Buona serata > rispose il Capitano della nave ancora molto lieto per aver cenato con una persona di spicco mondiale come Edward Lewis.
 
 
Stando molto attento a non perdersi nei vasti corridoi della nave, Edward si stava avvicinando verso la sua suite.
“Sono solo le dieci e mezzo di sera. Fortunatamente la cena è durata meno del previsto” pensò l’uomo “Anche se il Capitano è una persona molto intelligente e affabile, è tutto tremendamente noioso senza Vivian.”
Ormai mancavano pochi passi nel ritornare verso la sua camera.
Il primo giorno del loro viaggio di nozze era stato più movimentato e stancante del previsto.
“Non vedo l’ora di essere di nuovo da solo con te, Vivian.”
Ma appena alzò lo sguardo, vide che la sua amata era fuori dalla camera che si stava guardando intorno con fare circospetto.
Per evitare di essere visto, Edward, si nascose in lontananza per fissarla con sguardo attento.
“Ma cosa sta facendo? Perché non si trova nella sua camera?”
Vedendo che non riusciva ad aprire la porta, chiese aiuto ad una cameriera ai piani che non accennò a rifiutare.
< Grazie mille. Lei mi ha salvato la vita > rispose Vivian con sorriso tirato e imbarazzato.
< Sì figuri. Suo marito è davvero un uomo molto interessante > rispose la cameriera senza mezzi termini.
< Già. È un uomo molto speciale. Buona serata. >
< Altrettanto, signorina. >
Dopo aver udito la conversazione delle due donne, Edward rimase scosso dall’avvenimento.
“No. Non posso credere che Vivian mi stia tradendo con un altro uomo…”
Cercando di mantenere tutta la calma possibile, Edward aprì la porta della sua camera sorprendendo sua moglie con un bellissimo vestito rosso da sera.
< Edward! Non pensavo che tu ritornassi così presto > fece la donna con sguardo allibito.
< Vivian, dobbiamo parlare. >
Senza sapere cosa rispondere, la giovane donna si limitò a distogliere lo sguardo da suo marito e ad accomodarsi sul divanetto che gli stava di fronte.

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Capitolo 2
*** Paure e timori ***


Vivian non riusciva a guardare suo marito dritto negli occhi.
Si vergognava troppo dopo essere stata beccata infragrante.
< Da quanto tempo mi tradisci? >
< Che cosa? >
< Hai capito benissimo la mia domanda > rispose Edward con tono cupo < Ti prego di essere sincera con me. Non mi piacciono le persone false. Soprattutto quando si tratta di mia moglie. >
< Io non ti ho tradito con nessuno > replicò la donna.
< E allora perché non mi guardi dritta negli occhi?! >
Edward stava piano piano divenendo sempre più arrabbiato e nervoso.
Pensare che qualcuno poteva andare a letto con sua moglie lo faceva impazzire.
< Perché non mi va! >
< Vivian, mi stai facendo davvero inquietare. >
< Inquietare? Che cosa vuol dire? Parla una lingua più semplice così che io ti possa capire! >
< Perché quella cameriera ha detto che suo marito è un uomo fortunato? A chi si stava riferendo? E perché ti trovavi fuori dalla tua camera se non stavi molto bene? >
< Quante domande… Sei forse diventato un poliziotto durante queste ore che sei stato via? >
< Vivian, ti prego di prendere la faccenda seriamente. Qui c’è in gioco il nostro matrimonio. >
< Lo capisco benissimo, Edward. Non sono una bambina. >
< Allora perché ti comporti in modo tale che tu lo sia? >
< Perché non mi piace questo tuo terzo grado. >
< Allora rispondimi! Che cos’hai fatto quando io ero a cena con il Capitano? >
< Niente di che. È passato solo un mio vecchio amico e ci siamo salutati. >
< Un tuo vecchio amico? E chi sarebbe? >
< Non ricordo molto bene il suo nome… Credo che si chiami Roby o Bobby. >
< E’ per caso un tuo vecchio cliente? >
< No. Con lui non ci sono mai andata a letto. >
< Perché mi risulta molto difficile crederti? >
Sentendo quelle parole, Vivian assunse un’espressione ancora più triste e rabbiosa.
< Se non credi alle mie parole, io non posso farci nulla. È un tuo problema. >
< Parlami di questo Roby o Bobby. Come faceva a sapere che eri su questa nave? >
< Mi ha visto quando siamo salpati a Lisbona. >
< Ti stava forse spiando? >
< Direi più che altro tenendo d’occhio… E comunque non ti preoccupare. Gli ho già detto che non sono più una prostituta e che sono felicemente sposata con Edward Lewis. Contento? >
Non sapendo come rispondere, Edward si limitò a fare un sorrisetto.
< Mi dici che cosa ci trovi di così divertente? >
< Sai quale è il tuo più grande pregio? Che non riesci in nessun modo a farmi arrabbiare sul serio. >
< Forse perché non ce n’è motivo. >
< Vivian… Mi assicuri che tu e lui non avete fatto… >
< Diavolo no! E poi non è nemmeno un bell’uomo. Grasso e con i brufoli in faccia. Mi fa quasi pena. >
< Ahahah adesso che me lo dici anche a me fa pena. >
< Giuro > rispose la donna ritrovando il sorriso < Tornando a te, com’è andata la cena di stasera? >
< Bene. Il Capitano non vede l’ora di conoscerti. Spero che domani sera tu non mi dia ancora buca. >
< No. Domani sera sarò tutta per te. >
< E questa sera? > domandò Edward con tono sensuale.
< Dipende… Te lo meriti? >
< Certo che sì. Non sai che fatica rimanere lontana da te. >
< Non riesci proprio a resistermi in nessun modo, eh? >
< Dovresti essere onorata e non prendermi in giro… >
< Infatti mica lo sto facendo. >
< Adesso basta. Credo che abbiamo parlato fin troppo > replicò l’uomo cominciando a baciare con passione la sua dolce metà.
< Edward, davvero non sei mai stato arrabbiato con me? >
< Assolutamente no. Non riuscirei ad essere arrabbiato con te per nessuna cosa al mondo… Adesso basta parlare dei nostri litigi. Voglio pensare solo a te… A te e a nessun altro. >
 
 
La mattina dopo, Edward si svegliò molto presto con l’intenzione di andare verso la poppa della nave per prendere un po’ d’aria.
Erano appena passate le sette e non gli andava di svegliare sua moglie per il semplice fatto che voleva tenersi in linea facendo un po’ di corsa mattutina.
“Sei davvero splendida quando dormi” pensò l’uomo accarezzando il viso della sua amata.
Per evitare di farla preoccupare quando si sarebbe svegliata, Edward scrisse un biglietto dicendogli che era andato fuori a correre e che sarebbe tornato molto presto.
Una volta però richiusa la sua camera da letto, vide un uomo con gli occhiali da sole che stava controllando tutte le altre porte della suite.
Capendo che era un tipo sospetto, Edward si aggirò verso di lui tenendolo strettamente d’occhio.
“Voglio proprio vedere che cos’ha in mente di fare quest’uomo…”
Vedendo che stava fissando proprio la porta della sua suite, Edward divenne sempre più nervoso.
< Vivian… Vivian > fece l’uomo sussurrando piano piano il suo nome e bussando ripetutamente alla sua porta.
“Ma che diavolo vuole quest’uomo da mia moglie?”
Attendendo con impazienza la prossima mossa dell’uomo, Edward vide che sua moglie aprì la porta della suite guardandosi intorno per paura di essere vista da qualcuno.
< Per caso sei stato seguito? >
< Certo che no. Mi sono mosso con discrezione. >
< D’accordo, puoi entrare. Però cerca di fare molto in fretta. Mio marito potrebbe tornare anche in questo momento. >
< Va bene. Cercherò di essere rapido. >
Una volta che Vivian fece entrare il misterioso individuo, Edward non ci vide più dalla rabbia, entrando con irruenza nella sua camera.
< Vivian! >
< Oh cazzo! Edward! >
< Adesso mi vuoi dire chi è quest’uomo?! >
< Cerca di mantenere la calma, ok? >
< Non ci pensare nemmeno. Dimmi chi è quest’uomo, altrimenti… >
< Piacere di conoscerla, Signor Lewis. Il mio nome è Bobby e sono un vecchio “protettore” di suo moglie. >
< Protettore? >
< Sì. Sono quelle persone che proteggono le prostitute in modo e maniera che non gli succeda niente di grave. Non so se mi spiego… >
< Ho capito perfettamente. Però mia moglie non ha più bisogno di queste cose… E’ uscita da questo giro da molto tempo ormai. >
Non sapendo che cosa rispondere, Bobby girò lo sguardo verso Vivian.
< Vivian, non hai mai detto a tuo marito… >
< L’avrei fatto dopo questa vacanza. >
< Parlato di cosa? Non riesco a capirvi. Spiegatevi meglio. >
< Vuoi che glielo dica io? >
Vivian non sapeva che cosa decidere.
Era tremendamente combattuta a causa di una verità molto più grande di lei.
< Sì. Fallo pure tu… Io intanto vado un attimo in bagno. >
< Ok… Sei sicura che vada tutto bene? >
< Sì… A meraviglia > disse infine la donna prima di rinchiudersi in bagno con le lacrime che stavano iniziando a rigargli il suo bellissimo viso.

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Capitolo 3
*** Il passato che ritorna ***


Ogni minuto che passava, Edward diveniva sempre più nervoso.
< Vivian! Esci immediatamente da quel bagno! > gridò l’uomo bussando ripetutamente alla sua porta.
Ma la giovane donna non ne voleva sapere di aprire.
Aveva aperto l’acqua della vasca da bagno e si era immersa chiudendo gli occhi per rinchiudersi nel suo mondo che non ammetteva errori.
“Va tutto bene… non è successo niente…” continuava a pensare la giovane donna ricordandosi il giorno del suo matrimonio “Edward è un uomo straordinario. Con lui ho trovato la vita che ogni donna desidera. Non posso deprimermi in questa maniera. Devo essere forte e venirne fuori… Ma come?”
< Vivian!!! >
< Lasciala in pace, Edward. Bussare ripetutamente alla sua porta non farebbe altro che peggiorare una situazione già intrigata. >
Sentendo quelle parole, l’uomo d’affari andò a muso duro contro Bobby per farsi spiegare una volta per tutte che cosa stava succedendo.
< Cerca di calmarti, bell’imbusto. In questo momento non è successo niente. >
< Io e mia moglie siamo su questa bellissima nave da crociera in viaggio di nozze. Mi vuoi spiegare che cosa centri tu in questa storia? Che cazzo nascondi?! >
< Tua moglie ha uno scheletro nell’armadio che non la fa’ dormire la notte… >
< A cosa ti stai riferendo? Sei per caso tu? >
< Magari… Io sono buono come il pane, bello mio. Non come il suo ex amante… >
< Mia moglie ha avuto un sacco di amanti… Ma nessuno ha mai avuto il coraggio di tornare a riprendersela. >
< Ma da quando uno di loro è venuto a sapere con chi si è sposato, è tornato a farsi vedere… Ed è qui in questa nave. >
< A chi ti stai riferendo? >
< Si dice il peccato ma non il peccatore, Signor Lewis… >
< Ma di che cosa avete paura tutti e due? Volete che la verità venga a galla oppure no? Chi è questa persona che è tornata a farsi sentire e a dar fastidio a mia moglie? >
< Tyler > fece la donna uscendo dal bagno < Il suo nome è Tyler Beaty. >
< Vivian, ma sei impazzita? Se quell’uomo sa che hai parlato a tuo marito… >
< Non m’interessa. Non avrebbe mai il coraggio di farmi del male. >
< Questo lo dici tu. Ti sei dimenticata della cicatrice che hai sulla schiena? >
< Certo che no… Rimarrà impressa sulla mia pelle per sempre. >
< E allora non credi… >
< Bobby, non posso vivere in questa maniera! Sono sposata con un uomo che mi ha sottratto a quella maledetta vita… Ed io non voglio mai più ritornarci. >
Vedendo che sua moglie stava incominciando a piangere, Edward placò la sua rabbia per cercare di consolarla come meglio poté.
< Bobby, è questo il tuo nome giusto? >
< Sì. >
< Ci potrebbe lasciare soli? Ho bisogno di parlare un po’ con mia moglie. >
< Va bene. Se avete bisogno di me mi trovate nella hall della nave. >
< Mi farò vedere io. Ci diamo appuntamento questa sera alle otto? >
< Ok. Affare fatto… Ah, Vivian? >
< Che cosa vuoi, Bobby? >
< Tieni gli occhi bene aperti, d’accordo? >
< La stessa cosa vale per te. >
< Io so badare a me stesso, mentre tu sei una donna. >
< Già… una donna debole che non riesce a difendersi… >
< Non ho detto questo… A più tardi, Edward > disse infine il giovane uomo prima di uscire dalla suite.
 
 
Edward fissava sua moglie con sguardo perso e incompreso.
< Se stai cercando di accanirti con tutta la crudeltà che possiedi, accomodati pure. Ormai tanto ci sono abituata > fece la donna come se non gl’importasse niente della situazione che si stava creando.
< Quando avevi intenzione di parlarmi di questo segreto? >
< Devo essere sincera? Mai. Pensavo che ormai fosse un capitolo chiuso della mia vita e non ho mai creduto di poterne un giorno parlare con te. Ma quando ho incontrato Bobby e mi ha detto che Tyler era sulla nave, l’angoscia si è impadronita di me e ho fatto di tutto per tenertelo all’oscuro. >
< Con scarso successo, come puoi ben vedere. >
< Mi dispiace Edward, ma è una situazione troppo intrigata. >
< Ti va’ di parlarmi di questo Tyler? >
< Devo proprio? >
< Immagina che sia un modo per sfogarti… Vedrai che dopo ti sentiresti molto meglio. >
< Sfogarmi? Oppure perché tu sei curioso? >
< Diciamo tutte e due le cose… Me ne vuoi parlare oppure vuoi cacciarti ancora nei guai? >
< Io non mi caccio in nessun guaio! > replicò Vivian risentita < Se continuerò a starci alla larga, non mi succederà niente. >
< Non credo che sia così visto che come ha detto Bobby, ora lui sa che sei sposata con un ricco uomo d’affari. Non ti lascerà mai in pace… >
< Stai tranquillo. Farò in modo che lo faccia. >
< E cosa pensi di fare? >
< Questi sono affari miei. >
< Smettila di fare la coraggiosa e la persona forte di carattere, Vivian. Non ti si addice proprio. >
< Credi davvero che io sia una debole? Bello mio, ho vissuto per strada molto più tempo di quello che credi. >
< E la cicatrice che hai sulla schiena? Se eri tanto brava a difenderti, sono sicuro che non ti sarebbe mai successo nulla di male. >
Sentendo quelle parole, Vivian non ci vide più dalla rabbia, accanendosi contro suo marito per prenderlo a schiaffi.
< Sì, fai pure così. Sfogati in tutti i modi. >
< Ti odio, Edward! Vorrei non averti mai incontrato! > gridò la donna esasperata.
< Esiste sempre il divorzio, sai? Se cominci già a non sopportarmi più, possiamo chiamare il mio avvocato divorzista. >
Dopo che aveva cominciato a piangere, Edward era pronto per consolarla.
< Adesso va’ un po’ meglio? >
< Quell’uomo mi ha rovinato la vita… Ogni volta che ci ripenso, la paura invade il mio corpo… >
< Che cosa ti ha fatto? Dimmelo, ti prego. >
< Ha continuamente abusato di me… Io ero la sua puttana preferita e non faceva altro che tormentarmi… Fino a quando non sono riuscita a ribellarmi e a fuggire da lui… >
< E poi? Che è successo? >
< Dopo che l’ho minacciato molte volte e gli ho ripromesso di vendicarmi su di lui, è stato finalmente arrestato per spaccio di droga e prostituzione… Ma purtroppo non è rimasto in prigione molto a lungo visto che in questo momento è qui su questa nave. >
< Me lo potresti descrivere? >
< Ha gli occhi castani, capelli corti e fisico da bodybuilder… Vedrai, Edward. Appena lo incontrerai, desidererai di starci alla larga. >
< Anche se in confronto a lui ho un fisico mascolino, non ho nessuna paura di fare a pugni. Mi batterei con coraggio. >
< Il problema è che lui non usa solo i pugni… E poi non voglio che ti succeda qualcosa di grave. Non potrei mai perdonarmelo. >
< Sono felice di sentirtelo dire > replicò l’uomo baciando la sua amata < Adesso ti sei un po’ calmata? >
< Sì. Ora va un po’ meglio. >
< Vuoi riposarti un po’? >
< Non so se riuscirei a dormire… Almeno non finché non saprò che Tyler tornerà dietro le sbarre… >
< Sai che cosa potremmo fare adesso? Andiamo a parlare con il Capitano della nave. Sono sicuro che lui ci darà una mano nella ricerca. >
< Sì, forse hai ragione. >
< Adesso però vestiti e sistemati un po’ il viso. Non voglio che nessuno capisca che hai appena pianto. >
< D’accordo > replicò Vivian ritornando in bagno a sistemarsi.
 
 
Una volta che i due novelli sposi furono pronti per uscire, videro una lettera posta sotto la porta.
< E questa? >
Preso dalla curiosità, Edward vide che la lettera era intestata a Vivian.
Se vuoi rivedere il tuo amico vivo, ti consiglio di seguire le mie indicazioni:
1 – Porta con te dieci milioni di dollari sul Ponte E tra un’ora esatta.
2 – Fai in modo che tu sia sola, altrimenti il tuo amico morirà.
3 - Non chiamare nessun membro dell’equipaggio e non farti aiutare da tuo marito.
Se segui questi semplici passi, vedrai che non ti succederà niente di male e sparirò una volta per tutte dalla tua vita.
Ti aspetto con impazienza
Tyler

 
 
< Maledetto bastardo > fece Vivian a denti stretti.
< E’ una trappola, Vivian. Non devi assolutamente stare al suo subdolo ricatto. >
< E come faccio, scusa? Ucciderà il povero Bobby. >
< Non posso pensare che tu rischierai la vita in questo modo. >
< Ma non posso nemmeno stare con le mani in mano! Edward, devo assolutamente andare. >
< E come pensi di fare? Non hai dieci milioni con te. >
< Edward, non rendermi le cose più difficili… >
< Se stai pensando che ti darò tutti quei soldi, allora ti sbagli di grosso. >
< Edward, ti prego… >
< Ci faremo aiutare dal Capitano e dagli altri membri dell’equipaggio. E’ la migliore soluzione. >
< No! >
< Non discutere, Vivian! Sei già troppo coinvolta! Adesso andiamo nella cabina del Capitano. Poi decideremo sul da farsi… >
Presa da un impeto di rabbia, Vivian prese con sé un piedistallo d’acciaio per colpire da dietro le spalle suo marito.
“Mi dispiace, Edward. Ma sei tu che non puoi essere coinvolto” pensò la donna dopo avergli assestato un duro colpo e averlo fatto svenire.

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Capitolo 4
*** Una situazione troppo pericolosa ***


Dopo aver preso con sé tutti i soldi e gran parte dei gioielli che gli erano stati regalati per il suo matrimonio, Vivian si apprestava a seguire le indicazioni dettagli dal suo ex protettore.
Ma prima di uscire dalla sua camera, la sua paura e i suoi timori divennero sempre più forti.
“Spero che tu possa perdonarmi, Edward. Lo faccio solo per il nostro bene.”
Dopo aver preso sulle sue spalle il corpo svenuto di suo marito, Vivian lo adagiò sul letto.
< Ci vediamo quando sarà tutto finito. E’ una promessa > sussurrò la donna baciando sulle guance suo marito prima di uscire dalla camera e chiuderla a chiave.
 
 
Cercando di non dare troppi sospetti, Vivian si fece aiutare da alcuni membri dell’equipaggio per capire dove si trovava il Ponte E.
< Ci sta già passando, signorina. >
< Davvero? Che fortuna! > replicò la donna con sorriso tirato < Credevo che avrei perlustrato tutta la nave perdendo un sacco di tempo. >
< Assolutamente no… E poi è molto difficile perdersi qui. >
< Ma per una come me che non ha il minimo senso d’orientamento, le assicuro che è molto difficoltoso trovare la strada giusta. >
< Sì, credo che ha ragione… Possiamo fare qualcos’altro, per lei? >
< No. Grazie mille per l’aiuto ragazzi. >
< Sì figuri. È stato un piacere. >
Ma mentre se ne stava andando via a corsa, inavvertitamente Vivian fece cadere una grande collana di diamanti che risuonò su tutto il ponte.
< Oh, che sbadata. Sono proprio un disastro > replicò la donna cercando di mantenere la calma < Arrivederci. >
< Arrivederci > risposero in coro i due membri dell’equipaggio prima di veder scomparire la donna.
 
 
Nascondendosi da occhi indiscreti, Vivian si appostò su una panchina attendendo l’arrivo del suo passato.
Il suo cuore continuava a martellare incessantemente per l’inquietudine e il timore.
“Tyler, se avessi la forza di farti del male, non esiterei a farlo.”
Ma mentre la giovane donna era completamente nei suoi pensieri, qualcuno toccò la sua spalla facendola sobbalzare dallo spavento.
< Vivian, è da tanto che non ci vediamo… >
Fissandolo con sguardo carico d’odio, la donna divenne sempre più disgustata.
< Tyler… >
< Allora? Che cosa mi racconti? >
< Dove si trova Bobby? >
< E’ al sicuro, non preoccuparti. I miei soldi? >
< Sono in questa valigetta. >
< Fammeli vedere > replicò l’uomo avvicinandosi sempre di più.
< Non avere così tanta fretta. Prima voglio vedere se Bobby sta bene. >
< Ti sei fatta più furba > rispose Tyler trattenendo a stento un sorrisetto < Va bene. Vieni con me. >
Con il cuore che gli martellava a mille, Vivian seguiva il sequestratore nei vicoli stretti della nave.
< Sono contento per te quando ho saputo chi avevi sposato… Edward Lewis. I miei complimenti. >
< Vedi di non fraintendermi… Se ho sposato Edward è perché lo amo più della mia stessa vita. >
< Tu che ami qualcuno? Ahahah ma non farmi ridere… Puttana eri, puttana rimani. >
< Non ti azzardare a parlarmi così, altrimenti… >
< Che cosa credi di farmi? Pensi di farmi del male? Povera ingenua. Tu sei solo una donna senza cervello, mentre io sono molto pericoloso > rispose l’uomo fermando la sua ex amante prima che potesse colpirlo a tradimento.
< Lascia il mio braccio! Mi fai male! >
< Allora vedi di fare la brava. >
< Ah! >
Venendo scaraventata violentemente a terra, per poco Vivian non colpì la testa.
< Alzati, puttana. Non c’è un minuto da perdere. >
< Maledetto. Quando questa storia sarà finita, mi vendicherò senza pietà. >
< Non credo che ne avrai l’occasione… Quando avrò preso i tuoi soldi, scomparirò dalla tua vita e non mi vedrai mai più. >
< L’hai detto anche l’ultima volta che ci siamo visti… >
< Sì, ma era diverso. Con la somma che ti porti appresso non avrò più nessun tipo di problema… A proposito, non mi hai ancora fatto vedere il contenuto. >
< Prima Bobby, ti ho detto. >
< Apri immediatamente quella borsa se non vuoi che ti faccia saltare le budella. >
< Uccideresti la tua puttana preferita? >
< Se me ne dai l’occasione, sì. >
Per paura di venire ferita o addirittura uccisa, Vivian aprì il contenuto della borsa senza esitazioni.
< Che cosa sono questi? > domandò l’uomo con tono che metteva i brividi.
< E’ tutto quello che sono riuscita a prendere nella mia cabina. >
< Credi davvero che questo contenuto valga dieci milioni di dollari? >
< Sì, perché? >
< Secondo te che cosa me ne dovrei fare di questi oggetti? Io ho bisogno di contanti! >
< Mi dispiace, ma non ne avevo abbastanza. >
< Bugiarda! > gridò l’uomo prendendo a schiaffi la povera Vivian < Tu stai cercando di fregarmi, signorinella. >
< No, non è così > rispose Vivian con tono disperato < Ti giuro che è la verità. >
< Guardami dritto negli occhi e dimmi che non stai mentendo. >
< Perché dovrei mentire in questo frangente? So di cosa tu sei capace e so anche che non vale la pena prenderti in giro. >
< Bene. Così mi piaci… D’accordo. Cercherò di fidarmi di te > rispose l’uomo aiutandola a rialzarsi dal colpo inferto.
< Manca ancora molto per arrivare da Bobby? >
< No. Siamo arrivati. >
Appena vide in che condizioni versava la sua vecchia conoscenza, Vivian divenne pallida in viso.
Il povero ragazzo era appeso al muro senza forze con il sangue che sgorgava da ogni parte del suo corpo.
< Non ti preoccupare, Vivian. Non è morto… Almeno per ora… >
< Fallo scendere immediatamente giù. >
< Non sei nella condizione di darmi ordini, sai? >
< Guarda che non scherzo > replicò la donna tirando fuori dal suo vestito una pistola calibro dieci.
< Avanti Vivian, abbassa immediatamente l’arma. Potresti farti male. >
< Fai come ti ho detto. Libera immediatamente Bobby se non vuoi che sia io ad ucciderti. >
< Tu sei pazza, Vivian. Sei una pazza incosciente. >
< Fai come ti ho detto! >
Per paura di venire colpito dalla sua ex amante, Tyler ubbidì alla sua richiesta liberando il povero ragazzo.
< Bobby, mi senti? Sono Vivian. Come stai? >
< Vivian… meno male che sei riuscita a trovarmi… > rispose il ragazzo con tono flebile.
< Non ti agitare. Ti porto immediatamente in infermeria. >
< E i miei soldi?! Avevamo un patto, Vivian. >
< Tu e i tuoi patti… Hai rovinato la mia esistenza ripiombando nella mia vita… Ed io questo non posso perdonartelo. >
< No, Vivian! Fermati! >
Ma prima che la giovane donna potesse commettere un atto imperdonabile che l’avrebbe macchiata per sempre, Edward arrivò in tempo risolvendo l’intera situazione in compagnia del Capitano della nave e di altri membri dell’equipaggio.
< Edward, ma io… >
< Con te farò i conti più tardi… Capitano, ci pensa lei? >
< Sicuramente. Portate via immediatamente quest’uomo. >
< Sei riuscita ad averla vinta anche questa volta, Vivian… Ma ricordati una cosa: non finisce qui. >
< Stai zitto! > gridò Edward assestandogli un pugno dritto sul naso.
< Ma sei impazzito?! Come ti sei permesso?! >
< Non ti azzardare mai più a parlare a mia moglie in questo modo. >
< Maledetto damerino da quattro soldi! Me la pagherete tutti! >
< Sì certo, come no… Portatelo via! > ordinò il Capitano.
Non riuscendo più a trattenere le lacrime, Vivian crollò su Edward cercando un po’ di conforto.
< Smettila di piangere. Il peggio è passato. >
< Bobby! Mi sono dimenticata di lui! >
< Stia tranquilla, Signora Lewis. Lo stanno già trasportando in infermeria. Vedrà che poi starà meglio. >
< Meno male… Ho temuto per la sua vita… >
< Ed io per la tua, Vivian. >
< Edward… >
< Posso fare qualcosa per voi? >
< No, Capitano. Stiamo bene così. >
< D’accordo. Vi lascio soli. >
Una volta che Vivian ebbe il coraggio di alzare lo sguardo per fissare suo marito, avrebbe voluto scomparire dalla faccia della terra per come aveva agito.
< Edward, ti prego di perdonarmi… Io non sapevo che cosa fare… So di avere sbagliato, ma dovevo aiutare Bobby e… >
< Ssh, adesso basta parlare. >
< Ti prego, non avercela con me. >
< Ti rendi conto che potevi venire uccisa da quel malvivente? >
< Non l’avrebbe mai fatto… >
< E tu cosa ne sai? >
< Mi dispiace dirtelo, ma gli uomini li conosco molto bene… >
< Che intendi dire? >
< Mentre lo fissavo intensamente negli occhi, ho capito che non mi avrebbe mai fatto del male… Tyler mi amava ancora… E anche se ha detto che sarebbe fuggito con i soldi senza mai più farsi vedere, non c’era da fidarsi. Lui vuole me e avrebbe fatto qualsiasi cosa. >
< Vivian Lewis, dovrei essere geloso? > domandò l’uomo sdrammatizzando la situazione.
< Non ce n’è motivo. Lo sai che amo solo te. >
< Anch’io ti amo, Vivian… Anche quando hai quei colpi di testa irragionevoli. >
< Altrimenti perché mi avresti sposato? >
< Perché sei la donna della mia vita. >
< Solo per questo? O c’è dell’altro? >
< Anche perché so che con te ogni giorno è un’avventura tutta da scoprire. >
< Bene. Almeno non ti annoierai mai… >
< Su questo hai ragione > disse infine Edward prima di baciare appassionatamente Vivian < Però non mi fare mai più prendere questi colpi. Sono stato chiaro? >
< Ahahah, d’accordo. Farò la brava. >
< Speriamo. >

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