[Rayman 2] Love tale: The escape, The Fair and The Magic.

di x_Dana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The escape ***
Capitolo 2: *** The sanctuary of Water and Ice ***
Capitolo 3: *** The cave of bad dreams ***



Capitolo 1
*** The escape ***


E' una fanfiction senza alcun scopo di lucro, non possiedo nessun diritto verso il gioco Ubisoft "Rayman 2 the great escape".




Aveva corso, dopo essersi rialzato dal pavimento di erba schiacciata dalla sua caduta.
Una vertiginosa discesa, con un acuto dolore al piccolo sterno dove Globox l'aveva colpito prima di catapultarlo fuori dal Bucaniere.
Tenendosi un fianco, corse verso una piccola radura, dove lo scrosciare di una piccola cascata gli riportò alla mente la risata cristallina di Ly, colei che stava cercando.
Non aveva mai ammesso i sentimenti che lo legavano a lei, diceva sempre di cercarla per potersi allenare nella corsa o per ottenere nuovi potere.
Non lo ammettave nemmeno a se stesso, a volte, quando il ricordo delle sue labbra verdi gli sussurrava all'orecchio.
Perfino Globox, il suo migliore amico, non sospettava nulla e sorrideva infantile a Rayman, quando lo vedeva correre insieme alla fata.

Sconsolato dai ricordi di tempi più pacifici Rayman si passò una mano guantata sugli occhi, scivolando sul grosso naso per levare il sudore.
Globox non era tanto più infantile di lui, almeno aveva avuto il coraggio di dichiararsi alla "donna" amata..e ora aveva stormi di cuccioletti
Proprio quei cuccioletti , piangenti, gli stavano indicando la direzione in cui i Pirati avevano portato Ly.

"Salverò Ly e vi ripoterò vostro padre, lo prometto piccoli"

Sfiprò quelli che erano come nipotini con uno sguardo carezzevole e si buttò nell'oscurità che lo aspettava.

Mentre, aiutanto dai Teens, galleggiava nel vuoto in attesa di esser portato nell'Anticamera la sua mente sprofondava nell'ansia e nella preoccupazione.
"L'hanno rapita"
rapita
rapita
Starà bene?Sarà viva?

Tutti i pensieri si dissolsero, quando la luce della radura delle fate gli colpì gli occhi socchiusi.
Una luce di speranza, carica di bei ricordi.
Attraversò stancamente tutte le trappole, tutte le prove, tutti i nemici che gli si paravano davanti.
Lo sguardo consumato dalla guerra, stanco, con il minimo delle sue capacità.
Sorrise amaro, quando sotto di lui sentì solo il vuoto della caduta, che questa volta lo stava avvicinando alla sua piccola fata.
Aveva avvertito la sua presenza, intrappolata in un cristallo di elettricità, già da quando aveva messo piede nella radura.
Con un leggero tonfo atterrò a qualche passo dall'ordigno elettrico, lentamente alzò lo sguardo fino ad incrociare le palpebre chiuse e scure di Ly, la cui bocca verde si sollevò in un sorriso di sollievo.
Rayman allungò velocemente una mano, fino a sfiorare la piccola barriera elettrica e bluastra, stese le dita in attesa che Ly facesse lo stesso.
Solo per rincuararlo un pò.
Osservarono le loro mani, unite se non fosse per il velo che le separava.

"Vai, la macchina che manda energia a questa trappola è lì dentro"

Di nuovo corse, sperando che fosse  l'ultima fatica prima di passare qualche istante con l'amata
Scappò, inseguito da pesanti e nauseanti nuvole di fumo, insostenibili per lui che era stato creato dalla magia pure ed incontaminata della Natura.
Guardò Ly, finalmente libera, riappropriarsi del tocco della natura da cui era stata a lungo separata, un sospiro acuto ed armonico riecheggiò in tutta la radura.
Il corpo sottile ricoperto di serpeggianti arabeschi blu teso alla luce del tramonto, un sorriso le illuminava il viso stanco, circondato dalla folta chioma blu come il cielo durante le prime ore della notte, quando il ricordo del sole non si era ancora spento.
La abbracciò stretta, ancora una volta rammaricandosi di non aver braccia per usufruire di qualche centimetro di pelle ancora per sentirla meglio.
Per potersi godere meglio la sensazione della sua pelle sottile e fresca che respirava a contatto con il suo corpo.
Le sospirò sopra ad una spalla, poi prendendola per le spalle si allontanò per scrutarla meglio, dal basso.
Trovò il suo bel viso segnato, gli occhi velati dalla preoccupazione e dal poco riposo, ma sotto come sempre vibrava la speranza.

"Tutto bene Ly?"

"Niente che il tempo non potrà curare"

Disse con la sua voce vellutata e melodiosa mentre alzava lo sguardo, verso qualcosa alle spalle di Rayman.
Poi chinò la testa con un sorriso, a salutare il piccolo Teens che aspettava tamburellando con un piede.

"E' ora di andare, vero?"

Ly annuì, e per un istante Rayman desiderò di poter stringere forte il corpo della fata, per esser sicuro che non si sarebbe dissolto in luce.

"Non sarà per sempre, quando sconfiggeremo i pirati potremo ritornare a correre.."

"Quando tutto sarà finito dovrò dirti una cosa, allora"

"Anche io, Rayman, quando tutto sarà finito"

Dopo un ultimo abbraccio, Rayman sentì il leggero formicolio azzurro che lo richiavama nell' Anticamera.
La guardò, bella e radiosa come al solito, maledicendo coloro che avevano provato a spegnerla.
Ma la magia lo reclamava, trascinandolo al suo interno.
Allungò una mano, per quanto i suoi legami lo permettessero, per trovare quella di Ly.
Ma la magia se lo riprese, come faceva sempre e come avrebbe sempre fatto.


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Capitolo 2
*** The sanctuary of Water and Ice ***






Il santuario di Acqua e Ghiaccio


Rayman atterra rassegnato e dolorante su un grande pavimento scuro, circondato da un grande Nulla stellato e nero come il catrame, davanti a lui i re Teens litigavano come al solito per il possesso della corona.

Massaggiandosi la testa la creatura si rimette in piedi, aspettando di capire cosa lo aspetta oltre quella grande porta azzurro chiaro.


Le maschere di Polokus, il padre del tempo e del mondo, il guardiano del cuore.
Lo stesso cuore luminoso che si era infranto in mille piccoli lum.

Qualche volta, distesa nel loro prato, Ly gli aveva raccontato del sonno di Polokus, delle sue maschere e dei santuari che aveva eretto per custodirle, ma Rayman non le aveva creduto e le aveva sorriso, ringraziandola per la bella favola.
L'ultima volta che lei lo aveva fatto il cielo andava per scurirsi, perso negli ultimi raggi arancioni del tramonto, e lei lo aveva guardato con rimprovero aggrottando le sopracciglia blu, poi il suo volto si era illuminato con un sorriso e negli occhi verdi c'era una luce di ironia.

"Forse un giorno sarai tu a risvegliarlo"  gli aveva semplicemente detto, tornando a guardare il sole sparire dietro le colline.

Solo quando poggia la mano sulla porta Rayman torna alla realtà, pronto a partire per l'ennesimo mondo.

E' solo una spiaggia, deserta e pulita.
Si dice, sospirando di sollievo, scacciandosi dalla mente le immagini di deserti ghiacciati pieni di spuntoni pericolosi.
Poi un cigolio, una risata metallica e un colpo di fucile annunciano la presenza di un pirata e Rayman non può far altro che sospirare, stanco di doverseli sempre trovare davanti in ogni luogo, anche quelli sacri, ed era appena scampato ad un lungo inseguimento nell'acquitrino.
Facendosi forza un'altra volta comincia a far roteare la piccola mano bianca.

Con un calcio fa volar via un bullone, l'ultimo ricordo del pirata meccanico che aveva provato a ostacolare la sua strada e si avvia di corsa verso la grotta, saltando una piccola pozza dall'aspetto stranamente gelido.

Appoggia i piedi sulla sabbia scura della piccola insenatura avvolta nel Nulla scuro, dove nel centro brillano due basi magiche, millenarie ed ancorate in quel luogo con radici potenti come la Natura stessa.
Senza averle mai viste prima Rayman sa già cosa ci deve fare e si avvia verso le costruzioni di legno che appoggiano sugli scogli appuntiti, e dopo un vago cercare trova due sfere trasparenti e brillanti, la creatura alza gli occhi al cielo, ringraziando la stupidità dei pirati e la loro incapacità di capire la grande Magia.

Se le carica sulle spalle e le appoggia con delicatezza sulle basi appuntite al centro dell'insenatura, sinistri bagliori si sprigionano da quel contatto ed infine piccoli globi argentati si alzano come bolle dalle sfere, scomparendo come fumo nell'aria.
Affascinato Rayman le osserva per un pò, beandosi della loro similitudine alle sfere argentate che accompagnano l'apparizione di Ly, e dentro di esse Rayman riesce quasi a vedere la sua Fata combattere con le mani infuocate in una grande pianura ricoperta di erba bruciata, quello che era il loro prato prima della cattura e della grande fuga, la paura per lei comincia a stringere il cuore puro e incontaminato di Rayman facendolo boccheggiare, ma subito sa che non è sola, Clark e Globox sono con lei e l'aiuteranno.

Un rumore dietro di lui, come una serratura sbloccata, lo distoglie dai suoi pensieri e seppur desiderando di nuovo le visioni la magia svanisce e i globi argentati restano tali, freddi e impalpabili.
Rayman è così costretto ad avviarsi verso la porta dietro di lui, rassegnato a camminare ancora una volta nel Nulla nero e stellato, un nulla rassicurante essendo Magico e l'amore di Rayman per ogni cosa simile alla sua Ly lo tiene al riparo da ogni paura.
Gli piace pensare di essere sommerso da qualcosa capace di aver generato e nutrito la fata.

Si ritrova in una lunga discesa, coperta da uno strato invisibile di ghiaccio, come un'immensa pista per pattinare, e scivolare su di essa all'inzio gli sembra anche divertente e può perdersi in pensieri inutili ed innamorati.Ma dopo la seconda volta che rischia di cadere e perdersi per sempre in quell'oceano stellato uno strano sentimento di gelo e paura lo attanaglia  e lo fa rimanere vigile alle curve e ai precipizi presenti sulla sua discesa.
Attraversa lunghe gallerie piene di stalattiti ghiacciate, e quando si vede in riflesso in esse il senso di gelo diventa sempre più pressante e Rayman sente il cuore accellerare i battiti, pesanti e rumorosi in quelle caverne gelate.
E forse capisce perchè si chiama santuario di Acqua e Ghiaccio, lo stesso ghiaccio sta cercando di penetrargli l'anima per farlo desitere dalla sua impresa.

E l'ultimo colpo, l'ultima sferzata al suo coraggio vacillante gli viene inferto dalla visione del guardiano del ghiaccio, possente ed invicibile  e Rayman vorrebbe accasciarsi e dormire su quel ghiaccio, sperare che qualcuno arrivi dopo di lui a prendere le maschere e salvare il mondo.
Ma proprio quando è in ginocchio, pronto a subire il pugnale di gelido ghiaccio del guardiano un piccolo Lum viola passa sopra le loro teste, accompagnato da molti altri.
Piccoli globi argentati cadono sulle loro teste, ed uno di essi finisci sul grosso naso della creatura che lo guarda allibito, senza riuscire a credere che il ricordo della sua fata riuscisse a raggiungerlo anche in quel bastione freddo e lontano da tutto, scaldandolo.

Rotola di lato per schiavare il colpo, e il contatto col pavimento ghiacciato non è piacevole come sospettava.
Con un leggero sorriso si lancia verso l'altro, afferrando con la sua debole magia un lum viola e dondolandosi sotto di esso collegati da un sottile filo brillante.

Ma il guardiano è ancora così imponente.

Ma ormai il sentimento caldo e invincibile per Ly ha rinvigorito Rayman che continua a dondolarsi da un lum all'altro, schivando i colpi del nemico fino a raggiungere l'ingresso dell'ultima stanza, dove gli basta colpire un enorme punteruolo di ghiaccio per eliminare quel nemico così grosso e letale, che non ha potuto nulla contro il calore dell'amore.

Rayman si lascia cadere stancamente per terra, superando l'ultima lastra di ghiaccio per camminare su di un piccolo prato con l'erba verde chiaro ed intirizzita dal freddo.
Raggiunge la statua al centro della stanza e chiude gli occhi, il calore lo avvolge e dal suo petto un raggio raggiunge il centro della roccia.
La maschera è davanti a lui, e sembra ghignare soddisfatta.
Rayman l'afferra con un sorriso, e come alla fine di ogni mondo la magia se lo riprende.

TO BE CONTINUED...

Al mio Pnu





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Capitolo 3
*** The cave of bad dreams ***


ray
Rayman 2.

The cave of bad dreams.


Non gli era mai piaciuto correre su qualcosa all'infuori delle proprie gambe, specialmente se questa cosa poteva esplodergli sotto il didietro, ma era già la seconda volta che il corso degli eventi lo obbligava a cavalcare una bomba. La bomba che cammina.
Anche se, tutti gli aggeggi creati da Razorbeard questo era il più simpatico, poco ma sicuro.
Quindi, capelli al vento, ammirava il paesaggio della collina dei Menir.. verdeggiante, cielo azzurro e una costruzione piratesca piuttosto imponente.
"Devo trovare Clark"
Il grosso amico si era avventurato da solo per quelle valli con l'unico scopo di massacrare ogni pirata si trovasse sulla propria strada, non che i grandi piani fossero mai stati il suo forte, tentativo ammirevole, ma sarebbe stato più utile al fianco di Rayman, per aiutarlo a ritrovare il proprio migliore amico, Globox.

L'odore di olio di ingranaggi permeava la costruzione di legno massiccio, nauseando Rayman, ricordandogli la lunga prigionia sul Bucaniere.
I passi leggeri della creatura si propagavano ovattati per l'edificio, nessun orrido pirata sbucò dagli angoli,  e tutto rimase silenzioso; un leggero tintinnio fece girare Rayman che vide il tronco spaccato di quello che una volta era uno dei suoi nemici.
Poi un rantolio.
"Clark?"
La Creatura osservò con apprensione il grosso amico, il volto grottesco virava verso il verdognolo, non prometteva bene, ma il sorriso che ricevette in risposta era quello di sempre.
"Che ti è successo, vecchio amico?"
Rayman cercò di nascondere il dolore nella propria voce, preoccupato che l'ennesima creatura magica stesse per lasciare questo mondo prima del tempo.
"Ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male.. " il respiro di Clark pareva farsi via via sempre più debole, stringendo il cuore già inaridito di Rayman
"Ti ho sempre detto: non mettere in bocca la spazzatura"  il sorriso sotto il grosso naso era amaro, pieno di tristezza
"Per guarire ho bisogno dell'elisir di lunga vita.."
Lo sguardo di Rayman si assottigliò, cercando tra le memoria qualcosa di simile, ma nulla affiorava tra i suoi ricordi.
"E' nella grotta dei brutti sogni.. se sai il nome.. puoi entrare" la voce del gigante buono si incrinò fino a sparire.
Rayman gli sfiorò la gamba massiccia, poi infilò le dita in bocca per fischiare, aspettando che la Bomba gli venisse incontro
"Alle paludi del risveglio.."
E con la vista del corpo di Clark che rimpiccioliva, la bomba lo riportò nell'Anticamera.
*
Il  fetore della palude lo colpì al naso sensibile come un pugno, facendogli lacrimare gli occhi mentre si dirigeva verso l'entrata della grotta.
"Vedo che sai il nome"
Una voce sibilante gli arrivò alle orecchie, facendolo sobbalzare.
"Mi serve l'Elisir" proclamò con voce ferma, facendosi coraggio
"Lo avrai..se sarai più veloce di me, altrimenti non avrò pietà" il ghigno pieno di denti dello strano ragno verde che aveva davanti gli gelò il sangue nelle vene.
"Ottimo" l'ultimo pensiero che Rayman riuscì a formulare prima che la magia, una che non gli piaceva e che non rispettava, lo risucchiasse nelle sue catene.

Il fastidioso gocciolio di qualcosa di viscoso che cade nell'acqua stagnante gli saturava le orecchie, ovunque intorno a lui c'erano ossa che si incastravano a formare percorsi tortuosi.
 Senza indugio Rayman cominciò a correre, respirando velocemente, aggrappandosi alle sporgenze ossee che gli permettevano di avanzare all'interno della caverna, l'aria diventava sempre più rara e a tratti sentiva i polmoni comprimersi a vuoto.
Fu in quel momento che la scorse, un immagine azzurrognola che sembrava scappata dalle sue peggiori paure, il corpo freddo steso per terra era circondato da una macchia di sangue scuro.
"Ly?"
Con un ultimo scatto la creatura si portò vicino alla sagoma della fata, gli zigomi erano scavati e le orbite sembravano vuote sotto le palpebre scurite, il cuore di Rayman cominciò a galoppare furiosamente, dandogli l'impressione che stesse per uscire dal petto.
Avvicinò la mano esistante con l'intenzione di girare sulla schiena il corpo dell'amata, aspettandosi di sentirne la pella fredda, ma nel momento in cui la sfiorò questa si dissolse in scintille di pece nera e una risata iniziò a rimbombare possente tra le mura umide della grotta.
Con rabbia Rayman sferrò un pugno d'argento in una costola che sporgeva dalla parete, incrinandola
"Se solo avessi di nuovo tutti i miei poteri"
Il pensierò gli fece serrare i pugni con rabbia, poi riprese a correre per il macabro sentiero lastricato di morte.
Mentra si arrampicava su una viscosa spina dorsale la visione dei figli di Globox smembrati, abbandonati tra gli anfratti delle paret,i quasi gli fece mancare la presa
"Devo uscire da qua.."
Una volta rimessi i piedi sul terreno cominciò a correre a perdi fiato, le pupille dilatate al massimo nell'oscurità della grotta e il cuore che scoppiava nel piccolo petto, cercando di non guardare le immagini dei suoi amici, le creature della Magia, nelle situazioni più orribili..

Dopo quelle che gli parvero ore, arrivò a una grande lastra di cristallo verde, sulla quale si incamminò lentamente per prendere fiato
"Ti ho quasi preso" la voce dello stregone gli arrivò alle spalle, facendolo quasi scivolare nel vuoto, a Rayman venne quasi voglia di urlare dallo sconforto, gli occhi erano ancora pieni del sangue di Ly e sulle mani quasi sentiva la sensazione della sua pelle fredda.
Cominciò a correre e scivolare, ferendosi le mani sul cristallo tagliente nel tentativo di frenarsi e non cadere nel vuoto, sentiva il fiato pestilenziale della creatura dietro di lui, pronta a divorarlo al minimo errore nella sua velocissima discesa.
Mentre scendeva le immagini di morte dei suoi amici si facevano via via più frequenti e disgustose,  la Creatura sapeva che non le avrebbe mai più dimenticate e che avrebbero perseguitato i suoi sogni per molto tempo.
La grotta dei brutti sogni, mai nome fu più esatto.
La fine della discesa di cristallo lo colse di sorpresa, quasi come la mancanza del fiato caldo e umido sulla nuca, tutto intorno a lui si fece scintillante e caldo, niente più ossa ad adornare le pareti, solo oro e gemme.
"Ma che.."
Una moneta gli rotolò vicino, fino a toccargli la scarpa incrostata di cose che preferiva non conoscere
"Sei arrivato prima di me..tutto questo è tuo come promesso"
Rayman scandagliò con lo sguardo l'immenso tesoro che lo circondava, immaginando per un attimo di esserne il padrone.
Poteva vivere su un isola lontana, senza riavere i suoi poteri, ed invecchiare con Ly che non sarebbe mai più stata smunta e sporca..potevano sposarsi e offrire riparo ai loro amici, lasciando che il resto del mondo andasse a rotoli e che Polokus restasse per sempre nel suo sogno.
Il cuore del mondo, la Magia, sarebbero scomparsi e tutto sarebbe morto.
La piccola creatura ammirò il pensiero, quasi cascandoci dentro, ma sapeva benissimo che l'eroe non poteva finire ricco, grasso e felice su un isola.. l'eroe non poteva accettare e comunque la Magia non l'avrebbe permesso, finchè lui non avesse restituito anche l'ultimo brandello del suo Cuore.
"Voglio solo l'Elisir.. il tuo oro non mi interessa" disse con un sospiro
 E in un attimo tornò nelle paludi del risveglio, dove il grosso ragno gli stava sorridendo in modo sinistro, porgendogli un grosso teschio ripieno di liquido verdastro.
Con l'Elisir al sicuro, chiamò la magia per la quale stava combattendo affinchè lo riportasse nell'anticamera, e Lei lo accolse  nel suo abbraccio possessivo, consolandolo.


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