Kitsune no me

di thunder94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** LA NASCITA ***
Capitolo 3: *** ROSSO SANGUE ***
Capitolo 4: *** IL DESTINO CHE BUSSA ***
Capitolo 5: *** FUSIONE ***
Capitolo 6: *** IL RISVEGLIO ***
Capitolo 7: *** LA VOLPE E LA GATTA ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Note dell'autore: salve a tutti, sicuramente nessuno si ricorderà di me e avete ragione, sono stato fermo anni praticamente ma sono tornato per riprendere una storia inziata tempo fa, ma ho deciso di riscriverla perchè la versione precedente non mi convinceva molto e spero di metterci più impegno e spero che questa nuova versione sia più di vostro gradimento, buona lettura :)

PROLOGO
Si dice che la magia sia fonte di speranza, armonia, gioia, che possa essere utile per tutti, semplificare la vita o anche salvarla ma è solo un lato della medaglia. L’altro è ben più oscuro, misterioso e dirompente. Un potere così potente e sconosciuto al tempo stesso che può spazzare via ogni cosa. Siamo qui per narrare le vicende di un ragazzo, Hiro, che ha visto entrambe le facce della medaglia e con la sua forza di volontà ha nuotato in quel mare oscuro e viscido della distruzione per poi uscirne ma come, da eroe o antieroe? Beh mettetevi comodi, perché solo arrivando fino alla fine avrete il vostro epilogo. Direi di cominciare allora forza!!!
Ci troviamo nella città di Mertos, un centro abitato abbastanza piccolino rispetto agli altri che fanno parte di Fiore, ma abbastanza pittoresco e pieno di vita, con anche una scuola per maghi e non perché non tutti hanno avuto la fortuna di avere fin dalla nascita dei poteri magici, c’è chi li ha sviluppati in seguiti, in età avanzata e chi, malauguratamente, non li ha mai ottenuti. Ed è questo il caso del nostro protagonista che, come ogni mattina, stava sfrecciando per le strade di corsa perché in ritardo per le lezioni. Ma presentiamolo questo nostro eroe: Hiro, di statura nella media, 1.80 di altezza, moro con occhi color nocciola, una smodata propensione verso il prossimo e sincerità disarmante.
<<Cavolo cavoloooo ma perché sono sempre in ritardoooo. Proprio oggi che ci sono loro!!!>>
In effetti nella High School of Magic si sarebbe tenuta proprio oggi un’assemblea di formazione per i futuri aspiranti maghi dalle personalità più famose di tutta Fiore, ovvero i maghi di Fairy Tail e per Hiro era semplicemente un sogno anche solo vederli da vicino visto che non poteva aspirare ad altro.
Era ormai quasi nei pressi del cancello d’ingresso e urlava a squarcia gola.
<<NON CHIUDETEEEEEE>>
Il bidello sentendo quest’urlo fermò il cancello e vide sfrecciare questo ragazzo alla velocità della luce.
<<Hiro brutto mascalzone non si corre a scuola!!>>
<> disse dileguandosi nei corridori.
Ormai era quasi fatta doveva solo raggiungere l’Auditorum e finalmente avrebbe potuto incontrare, anzi vedere da lontano i suoi idoli e quindi con tutta la decisione aprì la porta vittorioso ma ebbe una brutta sorpresa. Appena aperta la porta si udì solo il rumore di questa sbattere sul muro mentre il pubblico formato principalmente da studenti si girò proprio in quella direzione, così come la cattedra dove vi erano riuniti maghi e insegnanti e fu uno di quest’ultimi ad alzarsi ed avvicinarsi ad Hiro.
<<Sempre lei vero Hiro?? Ma è mai possibile che debba far ritardo anche in giorni importanti come questi?? Sarebbe da allontanare…>>
<<La prego professore mi scusi davvero mi perdoni>>
Le scuse del ragazzo però vennero interrotte da una voce molto familiare al moro.
<<Su su professore non sia severo abbiamo appena cominciato in fondo>> Era proprio Lucy Hearthfilia ad aver parlato avvicinandosi.
<<Ma non sarebbe un buon esempio per gli altri>>
<<Che sarà mai su alla fine erano solo 10 minuti di ritardo su ora vai al tuo posto che cominciamo>>
<<S…s…si certo…grazie>> disse il ragazzo tutto imbarazzato ed in silenzio ma emozionato si diresse verso il suo posto.
<<Bene ragazzi, come stavo per dire oggi abbiamo come ospiti i maghi di Fairy Tail, se volete presentarvi>> disse il professore in direzione dei maghi.
<<Ma certo io sono Lucy Hearthfilia e sono una maga degli spiriti stellari>>
<<Io sono Natsu e sono tutto un fuocoooo!!!>> disse accendendosi come un vulcano ma spegnendosi dopo una botta in testa ricevuta da una ragazza dai capelli rosso scarlatti.
<<Perdonatelo è scemo, io sono Erza Scarlett e sarò io a darvi alcune dritte su quello che potrà essere, per molti di voi, il futuro in una gilda e perché no anche come membri di Fairy Tail>>
E così la rossa insieme agli altri due suoi compagni iniziarono questa lezione, fatti di concetti pratici e anche teorici messi in pratica proprio da loro, seppur un certo mago di fuoco non abbia rischiato più di una volta di far esplodere l’intera struttura ma si può dire che l’assemblea fu molto istruttiva e divertente ed i ragazzi se ne uscirono più motivati di prima. Tutti tranne gli studenti regolari, detti non maghi, erano entusiasti si ma sapevano perfettamente che per loro quello era un mondo del tutto lontano e irraggiungibile.
<<Peccato non aver nessuna magia>> disse la capoclasse Injou ai suoi compagni mentre si dirigevano verso il campo di allenamento all’aperto per l’ora di educazione fisica.
<<Eh già però dai cerchiamo di fare del nostro meglio>> disse proprio Hiro.
Iniziò quindi la lezione che prevedeva dei giri intorno al campo ed in seguito una partita di pallavolo. Durante quest’ultima la palla volò dentro il bosco che delimitava il campo e si immolò Hiro per andarla a recuperare. Nel mentre, nell’ufficio del preside, i maghi discutevano proprio con quest’ultimo su un argomento molto spinoso.
<<Allora signor preside perché ci ha fatto venire fino a qui?>> iniziò a parlare Erza.
<<Conoscete la storia dei demoni codati, i Bijuu?>>
<<Beh è una storiella raccontata ai piccoli, una favoletta>> rispose Lucy.
<<Anche io la penso come lei, anzi pensavo. Vedete secondo la storia queste bestie, demoni per alcuni di noi, portavano distruzione ovunque andassero finché alcuni maghi di classe S non li affrontarono e, non senza perdite, riuscirono ad imprigionarle tutte in sigilli di pietra lavica e come ben sapete nessuno sa dove siano, chissà dove nascosti. E se vi dicessi che la pietra del demone più forte, la cosiddetta volpe a nove code, è stata avvistata proprio qui?>>
<<Sa cosa significa vero?>> disse Erza leggermente preoccupata.
<<Certo per questo vi ho chiamato perché non voglio avere questa cosa pericolosa in questa citta e nella mia scuola>>
<<Aspettate, quindi la pietra è a scuola?>> disse la bionda.
<<Si, si trova nel bosco dietro la scuola. Per caso è stata vista da un bidello che gironzolava da quelle parti e siamo certi della cosa>>
<<Allora non c’è tempo da perdere dobbiamo subito…>> Ma la rossa non fece in tempo a finire la frase che una colonna di energia rossa come il sangue si elevò dal bosco appena accennato dal preside. Qualcosa era successo lì e nessuno in quel momento era in grado di dire se era una cosa buona o cattiva, ma sicuramente quell’energia che si stava sprigionando era a pelle incommensurabile.

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Capitolo 2
*** LA NASCITA ***


LA NASCITA
 
<<Glielo dico sempre di non tirare troppo forte>> disse Hiro mentre entrava nel boschetto dietro al campo di allenamento per recuperare la palla lanciata male dai suoi compagni.
<<Dove cavolo è andata>>
Nel mentre era impegnato nella ricerca un bagliore rosso attirò la sua attenzione, lampeggiava lentamente e più Hiro si avvicinava più questa luce diventava più intensa. Non appena spostò l’ultimo ramo di albero che gli offuscava la vista la vide, una piccola sfera di pietra lì a terra, rossa come il sangue. Il moro era titubante, non sapeva se avvicinarsi oppure lasciar perdere e dimenticare ciò che aveva visto ma, mentre era assorto da tali pensieri una voce grottesca, quasi brutale gli scombussolò il cervello.
<<Ragazzo!! Fatti avanti!! Non aver paura>>
<<Chi cavolo sta parlando?!?!>> disse Hiro spaventato.
<<Avvicinati e otterrai ciò che la vita ti ha sempre negato>>
<<Questo è uno scherzo?? Dai su ragazzi non fa ridere!!>>
<<Non è uno scherzo…avvicinati lo so che il tuo cuore vuole questo>>
Ormai il moro era consapevole che non era uno scherzo dei suoi amici, ma era proprio quella pietra a parlargli e sapeva benissimo che la scelta migliore era prendere e fuggire a gambe levate ma qualcosa dentro di lui lo convinse ad avvicinarsi lentamente. Forse erano vere quelle parole, avrebbe avuto ciò che desiderava, poteva essere come gli altri, un mago e vivere avventure emozionanti e trovare un posto nel mondo. Quindi lo fece, si avvicinò e lentamente allungò la mano verso quell’oggetto che si illuminava sempre di più e infine lo sfiorò scatenando un potentissimo fascio di luce che lo investì in pieno ma poi il buio più totale.
Si svegliò di soprassalto in una stanza bianca, non era ovviamente la sua stanza ma in quel momento era frastornato e non capiva perché era lì, come ci era arrivato, forse quello che aveva vissuto era stato solo un sogno. Mentre cercava di fare mente locale, sentì la porta aprirsi lentamente e la figura del preside entrare con molta calma e guardarlo come a cercare di scrutare ogni minimo particolare.
<<Ben svegliato Hiro, dormito bene?>>
<<Un po’ frastornato…ma tutto sommato bene…signor preside ma dove sono>>
<<Sei nell’infermeria della scuola tranquillo>>
<<E come mai mi trovo qui? Cioè ero fuori con i miei compagni durante l’ora di educazione fisica e poi…>>
<<Poi cosa?>>
<<Ecco…poi non ricordo>> disse Hiro mentendo perché aveva ben in mente l’immagine di quella pietra ma sentiva di non doverlo dire.
<<Capisco...rimarrai qui ancora per un po’ così possiamo fare qualche controllo va bene?>>
<<Va…bene…ma mi dica quanto tempo sono qui?>>
<<Sono passati 5 giorni>>
<<Come???>> disse Hiro incredulo.
<<Tranquillo ora stai meglio non ci pensare>>
Il preside uscì dalla stanza e si diresse verso il suo studio dove ad attenderlo vi era il Master di Fairy Tail insieme ad alcuni membri.
<<Il ragazzo si è svegliato sembra star bene>> disse il preside entrando nel suo ufficio.
<<Non possiamo stare tranquilli, basta guardare fuori dalla finestra per capirlo>>
Voltando lo sguardo in quella direzione si poteva vedere l’enorme cratere che si era venuto a creare subito dopo la comparsa di quella colonna di energia.
<<Cosa possiamo fare? Sembra stia bene…>>
<<Dentro di lui ora c’è un demone, il più forte della leggenda, non sappiamo quali siano le sue intenzioni ma soprattutto non sappiamo la sua pericolosità>>
<<Può essere forte quanto gli pare lo batterò!!!>> rispose Natsu tutto emozionato.
<<Natsu!!!>> il Master fece gelare il sangue al rosato <<Non è il momento, se la leggenda è vera il demone che è ora dentro il ragazzo era più forte anche di tuo padre e forse anche di Acnologia, sono passati così tanti anni che può essersi indebolito ma non lo possiamo sapere>>
<<Cosa ci propone Master?>> chiesa una Erza preoccupata.
<<Niente…osserviamolo e vediamo se in lui ci sono cambiamenti>>
E con queste parole tutti si congedarono. Nel mentre Hiro ancora nel letto ripensava alla strana esperienza avuta, si guardava continuamente le mani in attesa di un qualcosa che non avveniva per cui decise di riposare un altro po’ e chiuse gli occhi. Sembrò passare che un semplice istante e si ritrovò di nuovo sveglio e si sollevò ma appena si guardò intorno era in un luogo completamente diverso, oscuro e con acqua sul pavimento. Deciso scese dal letto e si guardò intorno.
<<Ehilààà…c’è nessunooo>> nessuna risposta.
Camminò un attimo cercando di capire cosa fosse successo ma una voce lo bloccò.
<<Eccoti finalmente>>
Il moro si girò e vide questa enorme creatura seduta, con un manto color rosso sangue, due occhi dello stesso medesimo colore e nove code dietro vorticare lentamente. Restò immobile a guardarla con il sudore sulla fronte.
<<È un sogno questo vero?>> disse titubante.
<<Mi dispiace per te ma non lo è>> e si avvicinò meglio al ragazzo con il viso <<Tu sei Hiro, colui che mi ha liberato per avere potere>> sogghignò.
<<E…tu…saresti...?>>
<<Io sono il Kyuubi, il demone che hai liberato>>
<<O…k…e quindi perché sono qui?>>
<<Semplice perché ora sono dentro di te>>
<<Cosa??>>
<<Hai ottenuto ciò che volevi, il potere di fare ciò che vuoi…di distruggere>>
<<Ma io non voglio distruggere niente>>
<<E chi ti dice che tu potrai scegliere?>> di scatto lo afferrò con la sua zampa enorme,
<<Aiutooooo>> provò ad urla e liberarsi il povero ragazzo.
<<Potrei schiacciarti in qualsiasi momento>> lo guardò con tutta la sua furia per poi lasciarlo andare <<Per adesso però mi servi ma sappi che è solo questione di tempo e finalmente tutto morirà>>
Dopo questa frase Hiro si svegliò tutto sudato nel suo letto e si alzò di scatto guardandosi subito intorno, era nella sua stanza dell’infermeria e tirò un piccolo sospiro di sollievo ma sentiva che dentro di lui qualcosa non andava. Era tutto vero dunque ed ora cosa poteva fare?

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Capitolo 3
*** ROSSO SANGUE ***


ROSSO SANGUE
 
Erano passate diverse settimane da quell’incidente e la vita era ripresa regolare per Hiro. Dopo un breve periodo di convalescenza era ritornato a scuola ed aveva ripreso le lezioni e tutte le attività anche fuori scuola con i suoi amici. Tuttavia dovunque andasse si sentiva sempre costantemente spiato, con la strana sensazione di essere osservato. In effetti il ragazzo era controllato a vista da moltissimi maghi fra cui quelli di Fairy Tail, i quali “causalmente” avevano iniziato a fare anche lezione extra nella sua scuola anche ai ragazzi non maghi, cosa del tutto insolita. Inoltre dopo quel breve incontro con quella volpe che aveva affermato di essere dentro di lui, non ebbe più altre di tali visioni se così si potevano chiamare, quell’incontro gli era sembrato così realistico ma lui era nato senza poteri magici come poteva essere successa una cosa del genere per cui, nonostante tali pensieri, cercava tutti i giorni di andare avanti come se tutto il resto non fosse mai accaduto.
Nel frattempo chi controllava il ragazzo costantemente riferiva tutto al preside ed al Master di Fairy Tail che oramai si incontrava ogni giorno per parlarne.
<<Anche oggi nessun cambiamento?>>
<<Già mi sta palesando per la mente il pensiero che il demone non sia più così forte>>
<<Non lasciarti ingannare è questione di tempo, sarà sicuramente aspettando per recuperare le energie>>
<<Il ragazzo però non ha poteri magici cosa potrà mai prendere la volpe>>
<<Semplice…la sua energia vitale>>
I giorni continuarono a passare molto velocemente senza nessun cambiamento di rilievo a parte un continuo e graduale affaticamento del moro che sembrava sempre più stanco e indebolito, seppur le continue analisi a cui era sottoposto non rivelassero nulla. Uno di questi giorni, mentre Hiro tornava verso casa, decise di allungare la strada e passare verso il giardino della città, dove vi era un bellissimo albero di pesco. Decise di stare proprio seduto sotto quell’albero e rilassarsi, assaporando la brezza primaverile che serpeggiava gradevole in quel giardino e chiuse gli occhi, rilassandosi. Però non appena li riaprì non si trovò più nel giardino, ma in quel luogo buio e straziante che aveva già visto in precedenza. Spaventato si rialzò di scatto e girandosi la vide di nuovo: quella enorme volpe a nove code che, sogghignando, lo guardava con i suoi occhi color rosso sangue che sembravano anche più vividi rispetto all’ultima volta.
<<Cosa vuoi da me!!>> disse il moro con la voce spezzata.
<<Te lo dissi già la prima volta…voglio distruggere>>
In quel preciso istante la volpe incrociò lo sguardo di Hiro e quest’ultimo si ritrovò bloccato, non riusciva più a muoversi o anche solo a parlare.
<<Ora che ho di nuovo le mie energie posso di nuovo distruggere tutto e ti consumerò fino all’ultimo finché non uscirò fuori di qui>>
Detto ciò, all’esterno, il corpo di Hiro cadde a terra mettendosi a quattro zampe e lentamente dalla sua pelle iniziò a comparire una specie di liquido rossastro, molto denso che lentamente cominciò a ricoprirgli l’intero corpo come se fosse un manto.
<<È inutile che provi a resistermi sei debole, umano>> disse la volpe vedendo il moro intento in qualche modo a resistergli, cosa inutile.
In un istante il corpo del ragazzo era avvolto da questo manto da cui si modellarono due orecchie, degli artigli ed una lunga coda e subito dopo un boato dalla sua bocca di rabbia e cattiveria riecheggiò per tutta l’aria arrivando ovunque in città, come un segnale che la volpe finalmente aveva cominciato a muoversi.
Questo boato fu percepito da tutti in città e non ci volle molto che i membri di Fairy Tail iniziassero a muoversi.
<<L’avete sentito?? Sono tutto un fuocooo!!!>> disse un certo rosato.
<<Stai zitto testa calda, la situazione mi sa che sta per prendere una brutta piega>> rispose un ragazzo dai capelli color corvino a petto nudo.
<<Non dirmi di stare zitto Grey!!>>
<<Vuoi lottare??>>
Ma quella piccola disputa fu fermata dalla ragazza con i capelli color rosso scarlatto.
<<Finitela e muovetevi!!>>
I due dispiaciuti si scusarono e corsero verso il luogo dove il boato era partito.
Giunsero verso il giardino e proprio al centro, sotto l’albero di ciliegio, trovarono il ragazzo avvolte in quello strano manto e con due occhi rosso sangue che stava lì tranquillo a fissare l’albero.
<> esordì Erza già indossando l’armatura del purgatorio.
Il moro sentendola si girò lentamente per poi sogghignare e attaccarla con uno scatto fulmineo cercando di colpirla con un pugno ma la rossa fece in tempo ad alzare la spada e difendersi. Gli altri due nemmeno persero tempo ed attaccarono ma Hiro fu più veloce a schivare e tornare sotto l’albero. Iniziò allora lo scontro fra i quattro senza esclusioni di colpi, le forze in gioco era quasi sullo stesso livello ma essendo che era un tre contro uno il moro trasformato si trovò ben presto in svantaggio e sempre più arrabbiato.
<<Cosa c’è non fai più lo sbruffone?>> disse Grey vedendo il nemico alle corde.
Il viso di Hiro si fece sempre di più arrabbiato e dietro di lui lentamente comparve una seconda coda ed un altro boato partì da lui e successivamente un altro attacco contro l’alchimista di ghiaccio che venne colpito in pieno. Il moro era diventato più veloce e forte con la comparsa della seconda coda e mise in difficoltà i tre maghi che comunque non abbassarono mai la guardia e la concentrazione. Per quanto potessero mettere a segno dei colpi comunque Hiro sembrava sempre molto fresco e riposato mentre i tre iniziarono a sentire la fatica.
<<Ma come diavolo fa?>> disse Natsu arrabbiato.
<<Rimani concentrato possiamo farcela>> rispose la scarlatta.
Un altro boato ancora da parte del ragazzo trasformato, uno più forte dei precedenti, fece tremare la zona circostante ed anche la terza coda comparve e portò con sé un aumento di potere spaventoso tanto che intorno a Hiro il terreno iniziò a crepare e sul suo volto comparve di nuovo quel ghigno iniziale, segno che era consapevole che più il tempo passava più i suoi poteri aumentavano. Si scagliò contro di loro con una forza ed una velocità tali che tutti e tre furono atterrati. I tre però non si fecero demoralizzare e si alzarono subito pronti di nuovo a combattere inoltre alle spalle del moro un potente torrente d’acqua lo investì di sorpresa e questo permise ai tre maghi di colpirlo.
<<Siamo arrivati in tempo>> irruppe Lucy insieme ad altri compagni di gilda.
<<Juvia non permetterà a nessuno di far del male al suo amato Grey-sama!!!>> disse la ragazza che aveva scatenato il torrente con i capelli color turchese.
<<Ora ti faccio vedere io chi è il più forte>> disse invece l’altro ragazzo con i capelli neri pieno di tatuaggi e piercing.
Lo scontro riprese più ferocemente ed Hiro si trovava in difficoltà, ora erano in sei molto forti e difficili da gestire ma stranamente non perdeva il suo ghigno anzi sembrava che era felice della situazione e di provare sempre più rabbia ed ira.
<<Ma perché non va a terra dannazione!!>>
<<Stupido Gajeel continua a lottare>> incitò Natsu.
I maghi non risparmiavano un colpo e continuavano senza sosta finché però un altro boato di Hiro li fece indietreggiare, qualcosa stava di nuovo cambiando in lui. Ora i suoi occhi erano del tutto rossi ed il viso corrucciato dalla rabbia, il manto che lo ricopriva stava diventando sempre più denso. La pelle del ragazzo pian piano iniziò a strapparsi e lentamente saliva fino a toccare il manto e incenerirsi e si creò in men che non si dica una nuvola nera che iniziò a roteare intorno al ragazzo ed a formare una sfera nera che crepò ulteriormente il terreno. I maghi restarono immobili a guardare finché un lampo di energia scaturì da quella sfera colpendoli in pieno e distruggendo ciò che c’era intorno e poi un boato tremendo. Appena si furono tutti rialzati videro non più una persona, ma un mostro: aveva ancora qualche fattezza di un essere umano ma il manto era diventato densissimo e molto più rosso, lo avvolgeva interamente, gli occhi erano diventati due fessure luminose e dietro c’erano quattro code. Lentamente la volpe stava prendendo il sopravvento e cresceva la sua forza di minuto in minuto e la domanda che tutti si ponevano era: come lo fermiamo?

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Capitolo 4
*** IL DESTINO CHE BUSSA ***


IL DESTINO CHE BUSSA
 
INIZIO FLASHBACK
In una grande sala al chiaro di luna, nove piccole bestie erano in cerchio attorno ad una candela in attesa, aspettavano che giungesse il loro padre, colui il quale li aveva cresciuti fino a quel momento. Non si aspettavano di certo buone notizie, ormai era da giorni che il loro padre non stava bene, vista anche l’età raggiunta. In un attimo la porta si spalancò ed entrò un uomo ormai anziano, indossava un soprabito bianco che sembrava emanare luce propria, capelli bianchi come la neve e due occhi color ghiaccio ma dall’aspetto gentile.
<<Piccoli miei penso sappiate perché vi parlo ora>>
Le bestie rimasero in silenzio aspettando il continuo.
<<Ormai il mio tempo è giunto in questo mondo, non potrò più occuparmi di voi e sappiate che dovrete farcela da soli però non dimenticate che il mondo può essere sia spietato ma anche bellissimo, vivete la vostra vita al meglio senza rimpianti>>
<<Io non ci sto!!!>> rispose una piccola volpe con nove code con la voce rotta, quasi sull’orlo delle lacrime.
<<Ti prego non rendere più difficile tutto ciò, lo è già abbastanza credimi>>
<<Non posso accettarlo che per colpa di alcuni umani non possiamo avere un padre dannazione!!!>>
<<Kurama per favore…>> e dalla tasca estrasse un piccolo medaglione <<Non sarete per sempre soli, qui ho conservato tutto ciò che rimaneva del mio potere ed in futuro arriverà qualcuno degno di poter ereditare tutto questo e sarà colui o colei che farà avverare la profezia…la caduta degli dei…>>
<>> detto ciò la volpe si allontanò con le lacrime agli occhi <<Distruggerò ogni cosa…gliela farò pagare a questo mondo…>>
FINE FLASHBACK
<<Ehi nanerottola sei sicura sia il posto giusto?>> il ragazzo dai capelli lunghi corvini osservava un antico tempio ormai fatiscente.
<<Sicurissima e non chiamarmi nanerottola stupido Gajeel>>
<<E tu non chiamarmi più stupido, Levi>>
Dopo un piccolo battibecco i due decisero di entrare ed esplorare il tempio alla ricerca di un piccolo medaglione. Dopo i fatti accaduti a Mertos e la comparsa della pietra contenente la leggendaria volpe, il Master Makarov aveva incaricato Levi, accompagnato da Gajeel, di fare delle ricerche in merito e scoprire un possibile punto debole di quella leggendaria bestia. Dopo giorni intensi di ricerche fra i libri, la piccola ragazza dai capelli azzurri aveva scoperto l’esistenza di un medaglione appartenete all’originale creatore delle nove bestie codate, il cui nome ormai era andato perduto ma era soprannominato “l’eremita delle sei vie”. Appreso ciò la piccola ebbe l’autorizzazione da parte del master di poter tentare, se ancora quel medaglione esisteva, il recuperare dell’oggetto insieme a Gajeel.
<<Il tempio è ormai abbandonato da anni, non si sente che muffa qui dentro>> disse il corvino
<<Non ti lamentare dobbiamo raggiungere il cuore del tempio, speriamo che sia vero questo medaglione>>
Nel loro cammino si imbatterono in diverse trappole, abilmente superate dall’abilità di Gajeel come Dragon Slayer del ferro e senza troppi sforzi raggiunsero finalmente il centro del tempio e videro su un piedistallo un piccolo medaglione color verde luminoso.
<<Eccolo esiste davvero!!>> disse la turchina correndo a prenderlo.
<<Aspetta stai attenta>> la inseguì Gajeel preoccupato.
La piccola maga raggiunse il piedistallo e, controllando la presenza di eventuali trappole, fece per prenderlo ma una voce la fermò.
<<Voi che siete arrivati fino a qui fermatevi>>
Gajeel, sentendo la voce, si girò subito e trasformando il suo braccio in una spada si avventò contro la figura che era appena comparsa alle loro spalle ma il suo attacco non ebbe effetto, la spada passò attraverso l’uomo.
<<Ma che diavolo è?!?!>> disse guardandolo esterrefatto.
<<Calmi giovani maghi non so qui per combattere, non potrei nemmeno visto che sono ormai deceduto secoli orsono>>
<<Aspetta…ma tu…sei…l’eremita??>> fece capolino Levi da dietro il suo compagno.
<<Eremita…maestro…ho ricevuto tanto nomi in questi secoli ma si sono io la persona di cui parlate>>
<<Impossibile dovresti essere schiattato>>
<<Ragazzo ci sono poteri che ormai sono andati perduti. Prima di passare a miglior vita ho lasciato il mio potere in quel medaglione ed una piccola parte in questo tempio per poter parlare con colui o colei che avrebbe ereditato il mio sentiero ma voi non siete degni di tale compito>>
<<Mi scusi non siamo qui per avere il suo potere>> rispose la piccola maga.
<<E allora per quale motivo?>>
<<Vede è stato ritrovato dopo secoli una delle bestie, per la precisione la volpe a nove code e non sappiamo come comportacie>>
<<La volpe…cari miei avete trovato tra i miei figli quello più testardo e anche il più forte>>
<<Ecco proprio per questo stiamo alla ricerca del medaglione, il solo oggetto secondo la leggenda in grado di fermarlo>>
<<In verità il medaglione contiene solo il mio potere, potrebbe fermare la volpe ma solo chi ne è degno può usarlo>>
<<Di queste cose non ci capisco nulla!!>> sbraitò il mago.
<>>
<<Un attimo…all’interno di un ragazzo?>>
<<Si perché?>>
La figura si mise a riflettere per un istante e poi sorrise soddisfatto.
<<Un ragazzo che ha inglobato…è sicuramente lui…maghi prendete il medaglione con voi e fatelo arrivare al ragazzo qualcosa di incredibile succederà fidatevi>>
<<La ringrazio ma lei…>>
<<Non ti preoccupare giovane maga, il mio spirito finalmente troverà la pace, troppo a lungo sono rimasto nel proteggere il medaglione ma ora sono sicuro che andrà nelle mani giuste, il mondo avrà il suo degno protettore…>> detto questo la figura sparì.
I due maghi rimasero un po’ sbalorditi ma non c’era molto tempo e finalmente recuperarono il medaglione nella speranza che possa essere la soluzione all’imminente pericolo.
Passò molto tempo e finalmente la volpe aveva iniziato a muoversi ed ora era in lotta contro i maghi di Fairy Tail ed era arrivata alla quarta coda raggiungendo una forza spaventosa.
<<Ragazzi ho qui il medaglione, secondo Levi bisogna solo appoggiarlo a lui e dovrebbe funzionare>> disse Gajeel preparandosi a combattere.
<<Bene ragazzi il nostro scopo e rompere le sue difese e usare il medaglione tutto chiaro?>> incitò Erza.
<<Aye!!!>> risposero tutti in coro ed in men che non si dica sferrarono l’attacco.
La prima fu proprio la maga scarlatta che provò a colpirlo con la spada ma quello strano manto che avvolgeva il ragazzo era così spesso che la lama non penetrò. Anche gli altri attaccarono ma i loro attacchi furono interrotti dalla bestia con un singolo gesto della mano da cui scaturì un’enorme esplosione. La forza di Hiro era diventata spaventosa ed i maghi avevano finito le opzioni, tutti tranne Natsu che non ci mise molto a rialzarsi.
<<Sono tutto un fuoco!!!>> disse caricandosi <<Ora ti farò vedere lo spirito di Fairy Tail!!>>
Si gettò avvolto nelle sue fiamme mentre il ragazzo rispose usando l’energia del manto per allungare i suoi arti e bloccare i movimenti dell’avversario, ma Natsu riusciva benissimo a schivare e questo diede tempo ai suoi amici di mettere a segno un colpo contro il ragazzo trasformato. Ma l’attacco fu abbastanza inutile, come se non avesse provato nulla, li guardò tramite le sue fessure e lentamente altre due code spuntarono, così come iniziarono a formarsi delle vere ossa collegate al manto, era ancora diventato più forte e con enorme velocità di gettò contro Natsu colpendolo fortissimo, lo stesso fece con gli altri. Lo scontro sembrava ormai a senso unico ma ad un certo punto sulla bestia comparve una gigantesca ombra ed un pugno di scagliò contro il terreno colpendolo: era entrato in battaglia anche il Master Makarov divenuto un gigante. Hiro venne spazzato lontano mentre Makarov si preparava ad una risposta che non tardò ad arrivare. Dalle macerie spuntarono ben nove code e voleva dire solo una cosa: la volpe si era completamente manifestata. Spuntò fuori in tutta la sua potenza con un boato che riecheggiò per tutta la zona e guardando il gigante dritto negli occhi si scaraventò su di lui colpendolo con tutta la forza e facendolo cadere a terra. Sembrava una situazione disperata finché però dall’alto in caduta libera comparve proprio Natsu che, grazie al suo gatto Happy, volava veloce in caduta libera verso la volpe con il medaglione in mano. La volpe provò a fermarlo con le code ed anche sparando una sfera di energia ma Happy fu abbastanza veloce da schivare e lanciò il suo compagno contro la testa della volpe e dandosi infine la spinta con le fiamme riuscì a colpire la testa della volpe e creare il contatto tra la bestia ed il medaglione. Non appena quest’ultimo toccò il demone una luce accecante si manifestò e iniziò a inglobare l’intera creatura ed in seguito a ridursi di dimensione fino ad essere una sfera poco più grande di un veicolo. I maghi esausti si avvicinarono in attesa di vedere se i loro sforzi erano stati ricompensati.
Hiro si svegliò di soprassalto, sudato e con l’affanno, lentamente si alzò e si trovò in questo luogo luminoso con accanto questa figura vestita con un soprabito bianco luminoso, capelli bianchi due occhi color ghiaccio che emanavano gentilezza.
<<Ma tu…chi sei?>>
<<Sono il destino che bussa alla tua porta>>

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Capitolo 5
*** FUSIONE ***


FUSIONE
 
Non ci stava capendo nulla, era lì a terra in un luogo del tutto sconosciuto, l’ennesimo per la precisione, ma ora non aveva a che fare né con pietre né con una volpe gigante, ma aveva davanti a sé un uomo anziano, molto elegante nel suo portamento, capelli bianchi ed occhi color ghiaccio che lo scrutavano fin dentro l’anima.
<<Come il destino…non capisco ma cosa sta succedendo?>>
<<Non hai ancora realizzato mi sa. Ricordi la volpe?>>
<<Si ma come fa a saperlo?>>
<<Come lo so mi chiedi, ecco vedi io sono il padre della volpe per così dire>>
<<Comeeeeeee?!?!>> disse Hiro sorpreso.
<<Per così dire si ma non è questo di cui dobbiamo parlare, stai per morire ne sei consapevole?>>
<<Ma…oddio…aiuto…>> il moro iniziò ad essere disperato
<<Ascoltami ragazzo>> Hiro alzò lo sguardo <<La volpe ti sta usando per poter rompere il sigillo che lo legava a quella pietra, per cui ti sta assorbendo la linfa vitale ed ormai te ne è rimasti così poca che potresti benissimo essere già morto ma fuori dei maghi stanno facendo di tutto per fermare tutto ciò ed eccomi qui>>
<<E cosa potrei fare io? Mi guardi sono un semplice ragazzo e non ho nemmeno dei poteri magici se ne rende conto!!>> rispose preso dalla disperazione.
<<Lo so benissimo ma tu ragazzo, hai inglobato la volpe senza subire danni e questo indica solo una cosa: tu sarai colui che farà avverare la profezia>>
<<Di quale profezia state parlando?>>
<<Devi sapere che milioni di anni fa il mondo fu plasmato da uomini e donne visti come delle divinità per via della loro superiorità praticamente in tutto, c’è chi creò la terra, chi l’acqua, chi gli uomini. Con il tempo però vuoi perché in fondo erano anche loro degli esseri umani, vuoi anche a causa dalle stesse persone che le veneravano, ci fu una guerra tra di loro, per decidere una volta per tutte chi fosse il migliore a comandare. Come ogni guerra questo portò il mondo al collasso e ciò che rimase fu odio che venne coltivato dai loro discendenti. Io mi fui opposto a tale regime ed ho creato le nove bestie codate per contrastarli ma non fu sufficiente, il mio tempo nel mondo finì ed ogni bestia fu catturata ed imprigionata ma prima di lasciare per sempre questo mondo ebbi una visione, un ragazzo che avrebbe riunito in sé tutte le bestie e distrutto l’odio degli dei>>
Hiro era sempre più confuso, lo si vedeva dal suo sguardo perso nel vuoto.
<<Momento, momento…lei pensa che quel ragazzo sia io?>>
<<Sei riuscito a mantenere la volpe dentro di te, tu puoi farlo>>
<<Ma se sto per morire>>
<<E secondo te perché sono qui?>> detto ciò allungò una mano e la posò sulla testa del moro che sentì un grande calore entrare dentro di lui.
<<Cosa mi ha fatto?>>
<<Ti ho dato la possibilità di dimostrare che sei quel ragazzo che ho visto nella mia visione>>
<<E se si sbagliasse?>>
<<Allora avrò condannato il mondo all’odio eterno>>
<<Non è per niente d’aiuto>> rispose deluso.
<<Ora è tutto nelle tue mani>> il moro vide l’uomo iniziare a sgretolarsi <<Addio Hiro, combatti>> e sparì nel nulla.
Di colpo il ragazzo aprì gli occhi e di nuovo si trovò nel luogo buio dimora della volpa, che se ne stava seduta sogghignando. Si alzò sentendo una nuova forza dentro di sé e sapeva che era l’unica occasione per poter vivere. Fece un passò e la volpe se ne accorse.
<<Guarda un po’ chi c’è, non hai ancora deciso di tirare le cuoia? Non so cosa abbiano fatto quei maghi ma per il momento mi hanno bloccato ma è solo questione di tempo e li distruggerò tutti>>
<<E se ti fermassi?>>
<<AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH>> scoppiò a ridere la bestia <<Oddio questa mi ha fatto davvero ridere te lo concedo>>
In quell’istante Hiro si illuminò e della luce lo avvolse creando una specie di soprabito di luce bianco che lo avvolse riscaldandolo e rigenerando la sua forza. La volpe vedendo questa nuova trasformazione cambiò atteggiamento ed espressione.
<<Chi ti ha dato questo potere?>>
<<Non… sono affari tuoi>> rispose un po’ titubante il moro.
La volpe batté con forza una zampa a terra dalla rabbia.
<<Questo potere non ti appartiene e non ne sei degno umano non farmi arrabbiare>>
<<Mi è stato comunque affidato e voglio usarlo>>
La volpe provò a colpirlo ma Hiro, come se non fosse la prima volta, riuscì a schivare.
<<Bene ragazzo se vuoi combattere a me sta bene e questa volta farò in modo che tu non possa tornare più in vita>>
<<Sono pronto>> rispose Hiro con una diversa determinazione.
Lo scontro quindi ebbe inizio con la volpe che fin da subito cercò di sfruttare la sua enorme stazza per schiacciare il ragazzo ma quest’ultimo era abbastanza veloce da riuscire a schivare gli attacchi, per cui la bestia cambiò strategia e si avventò contro di lui usando attacchi di energia a distanza che fecero sballottolare di qua e di la il moro. Ma ad ogni colpo non mancava di rialzarsi e di nuovo provare ad avvicinarsi seppur dentro di sé non sapeva proprio come poter battere la volpe, riusciva si a schivare ma non aveva alcuna idea su come usare questi strani poteri, non sentiva niente di concreto dentro di sé quindi la scelta ovvia era usare i pugni e ci provò in tutti i modi ma ogni volta veniva sbalzato via dall’onda d’urto dell’attacco della volpe. Nonostante ciò continuava a rimettersi in piedi e ad ogni attacco sempre più selvaggio del demone acquistava più padronanza delle sue nuove abilità finché non riuscì ad arrivare proprio sotto la bestia e con un salto ed il pugno rivolto verso il cielo la colpii in pieno. Ma l’attacco non era abbastanza forte e venne sbalzato via da una zampata.
<<Vedo che ti stai impegnando umano e lo farò anche io>>
Detto ciò la volpe si concentrò e iniziò a restringersi fino ad arrivare a dimensioni simili a quelle di Hiro.
<<Ora scriverò la parola fine a questa pagliacciata>>
Date le nuove dimensioni più ridotte, ora la volpe era molto più veloce e per di più la sua forza non era diminuita e iniziò a tempestare il povero ragazzo di una raffica di colpi esagerata buttandolo continuamente a tappeto. Ma nemmeno questo impedì al moro di rialzarsi dopo ogni attacco del demone, il suo copro chiedeva pietà, stava sputando sangue ma c’era qualcosa che lo riportava in piedi e continuare. Lo scontro andò avanti per molto tempo, sembrava infinito, anche la bestia ora cominciava ad avere affaticamento e si arrabbiava sempre di più vedendo questo ragazzo rialzarsi continuamente seppur ricoperto di sangue.
<<Perché…PERCHE’ DIAVOLO CONTINUI A RIALZARTI!!>> e lo colpii nuovamente ma Hiro si mantenne in piedi <<VAI A TERRA E MUORI!!>>
Questa volta però il colpo della volpe non andò a segno, Hiro era riuscito a schivarlo e assestò il più forte gancio destro che poté dare sull’addome della volpe così da farlo indietreggiare.
<<Tu mi chiedi perché…non…lo so…nemmeno io…so solo che…devo assolutamente…vincere!!>>
Caricò tutto ciò che aveva e provò a colpire la volpe tramortita da quelle parole ma il corpo del ragazzo era così messo male che lentamente cadde mettendosi in ginocchio. La bestia venendolo in quello stato si avvicinò.
<<Tutta questa determinazione per salvarti la pelle…ammirevole>>
<<Non è solo per questo>> rispose il moro urlando quasi <<Ho…sempre pensato…di essere inutile, nato senza poteri, senza un posto dove stare, un obiettivo da raggiungere…ma ora lo so…questo potere, tu che sei dentro di me…io…voglio diventare l’eroe che salverà tutti!>>
<<Un discorso futile, non esiste essere al mondo in grado di salvare chiunque, questo è un mondo spietato e ti toglie via ciò che hai di più caro ed è per questo che distruggerò ogni cosa>>
<<Ed allora io distruggerò quella parte del mondo malvagia!!>>
<<E come può un ragazzo inutile come te farlo>>
<<Semplice…>> con le ultime forze stese il pugno verso la volpe <<Uniamo le forze>>
<<AHAHAHAHAHAHAHA>> ennesima risata del demone <<È la seconda volta oggi che mi fai ridere così tanto ahahahahah>> ma smise subito appena incrociò lo sguardo di Hiro, carico di energie e sicuro di sé.
<<Perché mai dovrei allearmi con te>>
<<Perché insieme potremmo davvero farcela>>
<<E come>>
<<Non lo so>>
<<È un piano assurdo e poi cosa ci guadagnerei>>
<<Giusto allora facciamo un patto: se qualcuno riuscirà a sconfiggermi allora io non mi opporrò e sarai libero. Se hai ragione potrei venir sconfitto già dai maghi che stanno fuori e sarai libero da subito>>
La volpe continuò a guardarlo negli occhi, tutta questa convinzione lo destabilizzava e poi più lo guardava e più, dannatamente, assomigliava a quella persona.
Lentamente si preparò a colpire Hiro che, per riflesso, chiuse gli occhi in attesa della sua fine ma sentì solo la zampa della volpe premere sul suo pugno. Li riaprì per veder gli occhi della volpe che ora dicevano tutt’altro, sprigionavano anche loro determinazione e fiducia.
<<Non so nemmeno io ma…voglio crederti ragazzo, voglio veder fin dove ti spingerai>>
<<Ti ringrazio>> rispose sorridendo Hiro con lo sguardo ancora più determinato.
Il luogo in cui si trovarono iniziò a vibrare, e intorno a loro si sprigionò una forza spaventosa che pian piano si estendeva ovunque. I due non smettevano di fissarsi ed anche la volpe iniziò a sorridere.
All’esterno la sfera di energia che aveva inglobato la bestia iniziò a creparsi e dalle suddette crepe l’energia iniziò ad uscire dirompente. I maghi si rimisero di nuovo in posizione di combattimento finché la sfera non si ruppe scatenando una forza molto più forte di quella precedentemente mostrata dalla volpe. Da lì comparve una figura diversa dalla bestia, circondata da un’aura di energia visibile anche ad occhio nudo, aveva dietro nove code, capelli rossi come il sangue, le braccia ricoperte di peli dello stesso colore e due occhi rossi da volpe pieni di forza e determinazione. Chi era appena apparso un nemico ancora più forte o un amico?

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Capitolo 6
*** IL RISVEGLIO ***


IL RISVEGLIO
 
I maghi erano lì in piedi, pronti a combattere e osservavano la nuova persona comparsa davanti a loro. L’aspetto ricordava quello di Hiro se non fosse per le nove code, i capelli ed i peli sulle braccia di colore rosso ed i due occhi da volpe che ora incrociavano i maghi.
<<Ma…secondo voi è lui?>> disse Erza incerta guardandolo bene.
<<Secondo me è solo un trucco di quella bestia>> rispose Grey preparandosi.
Eppure tutti percepivano qualcosa di diverso, il potere opprimente di prima era rimasto ma ora sembrava ancora maggiore ma allo stesso tempo non era più un potere agitato, che emanava distruzione, sembrava piuttosto controllato e creava molta più pressione di prima, come se di fronte a loro ci fosse una montagna impossibile da scalare.
Dal canto suo Hiro non dava molto peso ai membri di Fairy Tail che aveva davanti, si guardava piuttosto le mani ed intorno sorridendo, c’erano riusciti pensava, avevano messo insieme i loro poteri ed era questo il risultato e ne era soddisfatto. Si sentiva davvero forte ma sapeva benissimo che avrebbe fatto fatica a controllarsi, finora non aveva mai avuto poteri. Mentre era assorto nei suoi pensieri percepì qualcuno muoversi ed alzò lo sguardo per vedere un Natsu avvolto dalle fiamme scagliarsi contro di lui.
<<Non importa chi è lo batterò!!!>> urlò il rosato caricando un suo pugno di ferro del drago di fuoco.
Si lanciò contro il rosso ma quando lo provò a colpire si accorse di aver colpito l’aria, Hiro si era spostato ad una velocità spaventosa dietro di lui.
<<Natsu ti prego io non…>> le sue parole furono interrotte dall’attacco degli altri maghi che avevano seguito l’esempio del loro compagno.
Ma così come era successo per Nastu, anche per gli altri l’attaccò andò a vuoto perché Hiro era riuscito ad evitarli senza sforzo.
<<Ti fermerò io!!!>> gridò anche il Master che si era ripreso provando a colpirlo.
Il colpo del Master Makarov, a differenza degli altri, sembrò averlo preso, ma in realtà con una facilità assurda Hiro avevo bloccato il suo pugno con una mano sola e sembrava non aver fatto nessuno sforzo.
<<Vi prego ascoltatemi>>
<<Noi non cadiamo nelle trappole di un demone>>
I maghi si ricompattarono nuovamente per prepararsi ad un nuovo attacco mentre il rosso non sapeva come convincerli che non c’era più bisogno di lottare.
<<Spazzali via su>> parlò la volpe dentro di lui, era finito con il pensiero nell’atrio buio della bestia.
<<Ma non hanno fatto nulla>>
<<Allora fatti battere così posso uscire di qui>>
<<Non sei per niente d’aiuto>>
<<Non devo aiutarti infatti>>
<<Scontroso…però…ho un’idea!!>>
Anche Hiro si mise in posizione da combattimento, assumendo quella posa aveva inclinato il terreno sotto i suoi piedi e caricò il pugno. I maghi passarono sulla difensiva in attesa del colpo ma non era ciò che si aspettavano, infatti Hiro lanciò un pugno ma lo sferò contro l’aria ma questo da solo bastò a creare una gigantesca onda d’urto che prese tutti i maghi e distrusse tutto ciò che c’era davanti coprendo una distanza spaventosa. Anche il ragazzo fu sorpreso e anche spaventato, pensava solo di spazzarli via non creare tutto ciò e si precipitò verso i maghi che erano tutti a terra.
<<Ragazzi state bene?>> disse mettendosi sopra Gajeel.
<<Zitto demone, cavolo!>> rispose il Dragon Slayer acciaccato come i suoi compagni.
<<Mi dispiace davvero volevo solo farvi smettere davvero, non sono la volpe>>
<<E chi saresti?>> intervenne il Master che si stava rialzando con l’aiuto di Erza.
<<Sono Hiro, chi sennò>>
<<Aspetta un momento, hai controllato la volpe?!?!>>
<<Ehm…non esattamente…diciamo che abbiamo fatto un patto>>
Tutti rimasero sorpresi da queste parole e finalmente si rilassarono, come aveva potuto un ragazzo senza poteri non solo rimanere in vita, ma fare un accordo con il demone più forte mai esistito ed usare il suo potere? Eppure era tutto vero, era lì davanti a loro ed era effettivamente lui, non sembrava la volpe intenta a soggiogarli o altro. Hiro per aiutarli ulteriormente si concentrò e tornò, dopo che si era ricoperto di energia rossa, alla sua forma originale, tranne per l’occhio sinistro che era rimasto quello della volpe.
<<Quindi puoi davvero controllare tutto quel potere…>> disse Erza incredula.
<<Direi di sì, sapete non ho mai avuto poteri>> ci scherzò su il ragazzo.
<<Ragazzo seguici, vieni nella nostra gilda>> disse all’improvviso il Master Makarov.
Hiro lì per lì rimase scioccato.
<<Nella…vostra…gilda??>> rispose balbettando.
<<Certo dobbiamo parlare>>
Detto ciò i maghi seguiti dal moro si incamminarono e presero il primo treno che li avrebbe portati verso Magnolia, città sede della gilda più famosa di Fiore. Il viaggio non durò molto, poco più di un’ora, e giunsero in questa pittoresca e gioiosa città, piena di colori e vitalità e proprio al centro era situata la famosa gilda, un castello medievale dall’aspetto imponente ma che solo a vederlo ti dava l’impressione di essere un luogo gioioso e anche chiassoso, infatti fin da subito si sentivano urla dall’interno che il ragazzo non comprendeva. Appena entrato però capì, zuffe ovunque erano in corso mentre una ragazza bellissima, dai lunghi capelli color argento, passava da un tavolo ad un altro portando cibo e birra.
<<Mira siamo a casa>> esordì Erza entrando e guardando tutti con uno dei suoi sguardi minacciosi. Le zuffe cessarono immediatamente, spaventati dalla scarlatta.
<<Ragazzi allora avete fermato il demone?>>
<<Non proprio>> disse il Master entrando <<Abbiamo un ospite>>
<<S..salve…>> parlò Hiro rosso in viso.
<<Ma ciao, sono Mirajane benvenuto>>
<<Lui è il demone, o meglio dentro di lui c’è il demone>>
Ci fu un silenzio generale molto imbarazzante finché all’unisono tutti quanti i presenti dissero.
<<COOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAA>>
Il Master con calma spiegò la situazione, della lotta contro la volpe e di come Hiro, in qualche modo, sia riuscito a controllarne i poteri e divenire lui stesso il demone se così si può dire e tutto ciò fra lo stupore generale dei presenti che posavano lo sguardo prima su loro Master e poi sull’ospite, il quale sentiva la pressione crescere.
<<La situazione è questa per cui Hiro rimarrà qui da noi, gli insegneremo ad usare i suoi nuovi poteri ed a tenerli sotto controllo>>
<<Oddio cosaaaaa???>> rispose il moro sorpreso.
<<Avrai anche sotto controllo la volpe ma non hai mai avuto poteri magici fino ad ora, è giusto che qualcuno ti aiuti in questo e sarò ben felice che tu rimanga qui con noi, sceglieremo alcuni di noi che ti insegnano ad usare i poteri ed anche a combattere>>
Il ragazzo lo guardava con aria sognante e non sapeva se saltare di gioia oppure fare il modesto e declinare l’offerta, anche se il Master sembrava fin troppo convinto.
Hiro non poté che dare segno di approvazione ed un urlo generale partì quasi in contemporanea iniziando quella che poi divenne la festa di benvenuto di Hiro, una festa fatta di cibo, bevande e qualche scazzottata fermata poi da Erza. Si preannunciava un periodo turbolento per il ragazzo.

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Capitolo 7
*** LA VOLPE E LA GATTA ***


LA VOLPE E LA GATTA
 
<<Ancora!!>> urlò una certa maga dai capelli color rosso scarlatto in direzione del ragazzo che in quel momento si stava allenando contro il muro.
<<Aye!!!>> rispose convinto il moro continuando ancora e ancora, con le forze che lentamente lo stavano abbandonando. Continuò così per ancora un’altra ora per poi lasciarsi cadere senza fiato a terra.
<<Ottimo lavoro>> disse invece una ragazza dai capelli color argento porgendogli una bottiglia di acqua
<<Grazie Mirajane>> rispose prende la bottiglia e bevendola tutta d’un fiato.
<<Sta migliorando ma può fare ancora di più>> sentenziò Erza mentre sistemava il resto della stanza.
<<Dai su Erza non essere sempre così dura>>
<<Devo proprio per il suo bene>>
<<Ma…>>
<<No, ha ragione>> rispose Hiro dopo aver bevuto <<Non posso di certo rimanere indietro no?>>
Era passato poco più di un mese da quando aveva stipulato quello strano accordo con la volpe che viveva dentro di lui e, come aveva deciso il Master di Fairy Tail Makarov, il ragazzo passava metà della giornata nella loro gilda ad allenarsi per affinare i suoi nuovi poteri, mentre la mattina continuava diligentemente ad andare a scuola, anche se spesso o si presentava tardi o si addormentava nel bel mezzo della lezione. Tuttavia questo ritmo così alto degli allenamenti stava iniziando a dare i suoi primi frutti. Grazie soprattutto ad Erza ora combatteva con più dimestichezza nel confronto uno contro uno, mentre grazie all’aiuto di Lucy aveva acquisito più controllo dei suoi poteri, ora poteva non usare tutta la sua forza e far comparire a mano a mano tutte le code, una ad una, così da potenziarsi lentamente. Con gli altri invece si allenava per trovare uno stile tutto suo e creare qualche tecnica o mossa così da caratterizzarsi, anche finora non era riuscito nel suo intendo, anche se controllava meglio i suoi poteri sentiva che la volpe lo limitava in qualche modo ma non si lasciava sconfortare da questo e con tutto sé stesso continuava ad allenarsi. In più gli era stato chiesto di non rivelare a nessuno la natura dei suoi poteri ma anzi di tenerli nascosti, si trattava comunque di un demone leggendario che viveva nel suo corpo, chissà quante gilde oscure potevano farsi avanti pur di ottenere quel potere.
Oltre a ciò, dopo la comparsa della volpe, Levi, il cervellone per così dire dei maghi di Fairy Tail, credeva che potessero esistere anche le altre bestie codate ma a quanto pare nessuno ne aveva mai trovato traccia, secondo la leggenda le pietre in cui erano state sigillate furono distrutte ma la piccola maga dai capelli azzurri continuava la sua ricerca e non perdeva occasione di andare da Hiro a chiedergli informazioni sulla volpe ma più il ragazzo cercava un contatto con la bestia più quest’ultima si rifiutava di parlare, ricordandogli del loro patto.
<<E anche oggi ho finito>> disse stiracchiandosi il moro.
<<Domani hai lezione con Natsu e Grey, mi raccomando riposati>>
<<Si certo non vedo l’ora di tornare a casa a farmi una bella doccia e preparami qualcosa>>
<<Quindi è vero che abiti da solo?>> chiese Mirajane.
<<Per così dire, ci sono i miei nonni ma ho voluto da subito essere indipendente e ogni tanto faccio qualche lavoretto per pagare l’affitto della stanza dove abito, per fortuna la spesa è molto bassa>>
<<Ammiro i tuoi sacrifici quindi per questo riposati quando puoi>>
<<Ci provo ma mi sa dovrò lavorare stasera, con gli allenamenti ho guadagnato poco questo mese>>
<<Vieni con noi allora>> disse Erza all’improvviso.
<<Dove?>>
<<In missione ovvio>>
I due si diressero nella sala della gilda dove regnava, come sempre, il solito baccano fatto da risate, zuffe e canti di Gajeel sul palco. Appena mise piede dentro Erza però il baccano si affievolì, si vedeva che sapeva come calmare gli animi.
<<Yo Erza quando partiamo>> chiese Natsu seguito dal suo fidato Happy.
<<Ancora non ho scelto la missione ma vorrei portare Hiro>>
<<Davvero??>> si intromise Lucy.
<<Deve pagare anche lui l’affitto come te quindi potremmo scegliere una missione che paghi bene così da dividerci il compenso>>
<<Forse ho la missione adatta>> si avvicinò Grey con un foglio in mano mostrandolo.
<<Catturare un ladro?>> lesse Natsu.
<<Sembra semplice>> rispose Lucy.
<<Andata?>>
<<Hiro allora sei dei nostri?>> chiese Erza guardandolo negli occhi.
<<Certo!!!>>
Il gruppo allora decise di partire domani, così da dare il tempo necessario ad Hiro di tornare a casa e preparare tutto ciò che poteva servire, infatti la missione si sarebbe svolta in una regione limitrofa di Fiore che distava 4 ore da Magnolia per cui avrebbero dovuto pernottare il tempo necessario per acciuffare il fantomatico ladro.
Il giorno dopo tutti si presentarono alla stazione di Magnolia, l’ultima ad arrivare fu Erza a causa del numero spropositato di bagagli che si era portata dietro ma, a quanto constatato da Hiro, lo faceva ad ogni missione. Dopo aver, non con poca difficoltà, messo a bordo tutti i bagagli finalmente partirono alla volta di Mefistos, cittadina situata sulle montagne dove vivevano molte persone illustri, prede perfette per i ladri.
<<Sappiamo qualcosa di questo ladro?>> chiese Grey messosi comodo ovviamente con solo i pantaloni addosso.
<<Nulla di particolare, solo che le casseforti aperte presentavano le serrature liquefatte, sicuramente è un mago abile con il fuoco>>
<<Perfetto per me allora!! Mi divorerò le sue fiamme!!>> disse Natsu carico come al solito.
<<Sei sempre il solito Natsu…>> lo ammonì Lucy.
<<Non bisogna comunque abbassare la guardia, è da diverso tempo ricercato e diversi maghi hanno tentato di catturarlo ma sembrerebbe molto scaltro e veloce per cui dovremmo organizzarci per bene>>
<<Hai già un piano Erza?>>
<<Potremmo chiedere aiuto a qualche abitante facoltoso, usarlo come esca>>
Nel mentre i ragazzi decidevano il piano d’azione, Hiro osservava il paesaggio scorrere velocemente dal finestrino e sentiva qualcosa di strano dentro di lui, una sensazione che diventava sempre più marcata, aveva il presentimento che, dove erano diretti, avrebbe trovato qualcosa che lo accomunava molto ma non ne era convinto. Si concentrò e andò quindi dal demone a chiedere spiegazioni.
<<Cosa è questa sensazione?>>
La volpe non rispose rimanendo con gli occhi chiusi a riposare.
<<Sei sempre di grande aiuto…>> sbuffò il moro.
<<Devi ancora fare molta strada per controllare il mio potere ragazzo>>
<<Va bene ho capito farò da solo>>
<<Cerca di imparare a sentire l’energia degli altri…>>
<<Cosa?>>
La volpe tornò nel suo religioso silenzio.
<<Hiro? Hiro??>> la maga bionda chiamò il ragazzo come a svegliarlo.
<<Cos…si??>>
<<Che ti prende?>>
<<Nulla davvero, ero solo rilassato>>
<<Ti rilasserai dopo, ora ascolta cosa dobbiamo fare>> lo ammonì Erza dura.
<<Si certo scusate>>
Il gruppo quindi decise per la tattica di Erza, ovvero usare un abitante come esca e quindi acciuffare il ladro sul momento. Dopo quattro ore giunsero a Mefistos, una cittadina molto tranquilla, fatta per lo più di enormi ville possedute da gente facoltosa. Il gruppo si diresse verso l’hotel dove avrebbero alloggiato e, dopo aver lasciato i bagagli in camera, decisero di agire subito andando innanzitutto a chiedere informazioni agli abitanti. Non riuscirono a scoprire molto di più di quello che già sapevano, il ladro usava sempre la stessa tattica, entrava in casa sciogliendo i vari sistemi di sicurezza e poi allo stesso modo apriva le casseforti e rubava il contenuto, nemmeno i sistemi magici di protezione funzionavano, segno che la sua abilità come mago era molto alta. Senza demoralizzarsi il gruppo chiese aiuto agli abitanti più illustri della cittadina, esponendo il piano d’azione. Ottennero molte risposte negative, a quanto pare non si fidavano di loro e non volevano essere la prossima vittima derubata. Andarono avanti finché non si imbatterono nel conte Ego, un signore anziano ma molto arzillo e vispo che accolse il gruppo con gioia.
<<Non sapete quanto sia felice di vedervi, finalmente dei maghi all’altezza>>
<<Grazie signore ma vorremmo sapere se lei vuole farsi carico del compito di esca>> parlò Erza.
<<Ma certo quel ladruncolo mi ha davvero stufato, ogni giorno sempre con la paura di perdere le mie ricchezze, sono ben felice di aiutarvi>>
<<Grazie mille, dobbiamo ora attirare la sua attenzione e per farlo serve che lei metta in esposizione uno dei suoi beni più preziosi>>
<<Certamente, lo farò immediatamente, anzi ve lo mostro prima>>
Si alzò dalla sua poltrona e si diresse verso un cofanetto situato su una credenza e dal suo interno prese una collana color zaffiro, molto particolare e sicuramente pregiata. I maghi si avvicinarono curiosi mentre Hiro rimase indietro immobile come una pietra, sentiva una strana sensazione e all’improvviso si trovò con le mani sopra la collana ed i suoi amici a bloccarlo.
<<Hiro!?!?>>
<<Ragazzo ma cosa sta facendo?>>
<<Ehm…oddio scusi>> e tirò indietro la mano <<Ha un certo fascino e volevo toccarla tutto qui>> si giustificò.
<<Ah ecco però è un oggetto prezioso meglio non toccarlo troppo>> disse ridendo l’anziano signore.
Hiro però era consapevole di cosa era successo e andò subito dalla volpe.
<<Ma che ti prende?>>
<<Quel medaglione è…>>
<<E’?>>
<<Era, anzi, di mio padre>>
Dopo aver discusso con Ego finalmente il piano si mise in moto. Con alcune conoscenze, il vecchio ricco arzillo mise in prima pagina il bene che aveva mostrato ai maghi così da attirare l’attenzione, mentre il gruppo si era rintanato nelle vicinanze scegliendo come posizionarsi.
<<Bene sicuramente agirà durante la notte, ci posizioneremo ad ogni alto della casa e chiunque lo veda dovrà comunicarlo tramite la lacrima che ognuno di noi ha>>
<<Aye!!>> risposero in coro gli altri.
<<Hiro sicuro di star bene?>> chiese la rossa.
<<Si…solo che quel medaglione…no nulla andiamo>>
I ragazzi non dissero nulla, sentivano però che c’era qualcosa sotto però decisero di non pensarci.
<<Aspetta Hiro prendi questa>> Erza gli consegnò una piccola maschera con il volto di una volpe <<Così nessuno ti riconoscerà>>
<<Grazie>>
Si fece mezzanotte, la città era avvolta nel completo silenzio, non si sentiva nulla, sembrava che il tempo si fosse fermato, però all’improvviso Hiro sentì qualcosa vicino alla finestra dove stava nascosto e vide una figura proprio lì appesa che con una mano stava creando un passaggio, stava sciogliendo il vetro con il calore della mano. Il moro subito, tramite la lacrima, avvertì gli altro e si diresse all’interno della casa dallo stesso passaggio fatto dal ladro. Non ci pensò due volte e si diresse nel salotto dove sapeva vi era il medaglione e proprio lì trovo il ladro, anzi la ladra, perché guardandola meglio si vedeva che era una ragazza, dai lunghi capelli neri con le punte blu notte, indossava una tuta aderente, così da muoversi più agilmente.
<<Fermati!>> disse il moro preparandosi a combattere.
La ladra si girò, anche lei indossava una piccola maschera con il volto di un gatto ma i suoi occhi spiccavano moltissimo, uno di colore giallo grano e l’altro verde smeraldo.
<<E tu chi saresti moccioso?>>
<<Solo quello che ti acciufferà>>
<<Ah sì?>> fece un ghigno <<Questo viene via con me>>
<<Non ne sarei così sicuro se fossi in te>>

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