Our Family

di Mihawk_Akai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


OUR FAMILY

Capitolo 1

 

Il mare era calmo, quel giorno. Il vento soffiava dolcemente, scompigliandole i capelli. Era tutto tranquillo...

Avvertì uno scossone. Sospirò.

Più o meno tranquillo.

- Io diventerò il Re dei Pirati!!! -

Sospirò di nuovo: suo fratello era un tale fissato...

- Luffy... ho capito e, credimi, ormai l’hanno capito anche gli alberi perciò, ti prego, chiudi quella bocca. -

Monkey D Luffy rabbrividì: Laila sapeva essere terrificante, soprattutto quando abbassava la voce fino a sussurrare. In quei momenti aveva la tentazione di buttarsi in mare per sfuggirle.

Il ragazzo con il cappello di paglia fece per rispondere me fu distratto de un Re del Mare, appena emerso dalle onde.

Laila sorrise: il suo fratellino non aveva impiegato che qualche secondo per sconfiggerlo.

Era forte, non quanto lei, ma comunque forte. Abbastanza per poter salpare in tranquillità.

- Senti, visto che sei perfettamente in grado di cavartela, io schiaccio un pisolino. Ok? -

- Shishishi! Come vuoi! - poi, guardandola sdraiarsi nella barca, aggiunse: - A volte mi chiedo perché tu stia qui adesso, visto che mi sembra che la pirateria non sia la tua ambizione di vita... -

Laila sorrise: - Beh, la mia ambizione di vita è proteggerti e questo è il modo migliore che ho. -

Come ho promesso a loro, voleva aggiungere. Ma non lo disse. 

Era troppo presto.

Tutto quello che successe mentre dormiva, fece guadagnare a Luffy tanti insulti e, soprattutto, tanti, tanti pugni in testa con i relativi bernoccoli.

Kobe decise che era meglio girarle al largo.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Quando raggiunsero l’isola successiva, si diressero subito verso la base della Marina (Luffy era pienamente intenzionato a permettere a Koby di realizzare il suo sogno) ma Laila si fermò prima del muro.

- Luffy - chiamò - Io vado a fare un giro: c’è una cosa che devo controllare. -

Lui annuì senza neanche guardarla, troppo impegnato a fissare Roronoa Zoro, uno spadaccino imprigionato nel cortile.

Girò i tacchi e s’infilò nella base dall’ingresso merci, senza farsi vedere ed entrò in quello che doveva essere l’ufficio del capitano.

Si mise a ravanare in giro, alla ricerca di qualche documento particolare. Rimase delusa: a parte qualche ricevuta dei tributi (esagerati) che la gente era costretta a pagare a Morgan (così si chiamava il capitano) e un ordine per una statua gigante del capitano idiota non c’era nulla. 

- Beh, avrei dovuto immaginarmelo. Figuriamoci se ci poteva essere qualcosa di utile e interessante in una sede così piccola... -

Si stava apprestando a uscire quando una pila di fascicoli attirò la sua attenzione: da uno di essi spuntava leggermente una fotografia. Gli occhi le si spalancarono per la sorpresa quando noto chi vi era immortalato.

- Non è possibile... - le fuggì in un sussurro.

Delle urla nel corridoio la fecero sobbalzare. Intascò velocemente foto e fascicolo e fece per sparire da lì.

Quando riconobbe la voce di suo fratello capì che tutto quel casino era colpa sua e si rilassò un poco... non si erano accorti di lei come aveva pensato inizialmente.

Lo sentì rompere una finestra e si sporse dal balconcino dell’ufficio del capitano, osservando tutta la scena dall’alto. 

Come un angelo custode...

Vide i marine sparare a Roronoa e Koby, vide Luffy bloccare i proiettili e sciogliere le corde; vide Zoro fermare i marine e vide lo scontro tra il suo fratellino e Morgan; per non parlare del favoloso gioco di squadra dello spadaccino e del pirata... ogni cosa.

Senza accorgersene arrossì leggermente: quel Roronoa non era affatto male...

Per qualche attimo dimenticò perfino al foto.

Cambiò stanza, dirigendosi verso quella delle comunicazioni: mise K.O. chi era di guardia, afferrò il primo Den Den Mushi che le capitò a tiro, compose un numero e attese.

Purupurupuru, purupurupuru, purupurupuru, kaccha

- Pronto? Qui Garp, chi parla? -

- Ciao nonno... -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Andò a cercare Luffy, Koby e Roronoa, dopo aver finito la chiamata, e li trovò in un bar-ristornate  che s’ingozzavano.

Si portò silenziosamente alle spalle del fratellino, dandogli un colpetto affettuoso in testa.

Luffy si girò di scatto e, quando la vide, sorrise: - Laila! Eccoti! - poi si girò verso Zoro: - Zoro! Lei è Laila, mia s-ahia! -

Laila lo aveva colpito in testa. Di nuovo. 

Questa volta meno affettuosamente, però.

Porse la mano a Zoro che la strinse senza esitazione. Laila non poté fare a meno di ghignare: presa ferrea il ragazzo...

- Piacere Laila. Un’altra compagna. - Non voleva che si sapesse della parentela che legava lei e Luffy, per tanti motivi sconosciuti anche al fratello stesso che, infatti, rimase un po’ stranito. Ma non disse nulla: Laila non faceva mai niente a caso, c’era per forza un motivo, non lo vedeva ma era sicuro che ci fosse.

- Piacere mio: Roronoa Zoro, quello nuovo. - 

Un lampo di malizia comparve negli occhi della ragazza, cosa che fece ritrarre la mano a Zoro, inquietato.

- Sai... - continuò lei - puoi vedermi come una guardiana ~indicò Luffy con il capo~ la sua guardiana, perciò... permettimi di farti alcune domande, per precauzione. D’ora in avanti starai con lui 24 ore al giorno perciò voglio essere sicura... -

Zoro deglutì silenziosamente e cercò appoggio in Luffy che, però, gli fece segno di rispondere e basta, se ci teneva alla vita. 

Il tutto da nascosto sotto il tavolo.

Zoro deglutì di nuovo, questa volta rumorosamente.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Dopo mezz’ora di interrogatorio spietato (che avrebbe fatto tranquillamente invidia a quelli che la Marina faceva davanti al peggior criminale esistente) sembrò che Zoro le fosse andato a genio ma non ebbero il tempo di appurarlo perché i marine entrarono nel locale.

Laila decise che avrebbe sorvolato sulla penosa performance del fratello perché le intenzioni erano buone. Quel mocciosetto, Koby, avrebbe fatto molta strada. Di questo ne era assolutamente certa.

Durante il viaggio, però, ripensò alle indagini nella base della Marina e non poté fare a meno di rabbuiarsi. Così si isolò dagli altri due e prese in mano la fotografia.

INIZIO FLASHBACK

- Pronto? Qui Garp, chi parla? -

- Ciao nonno... -

- Laila? Sei tu? Perché hai chiamato? Non lo hai mai fatto prima d’ora... - lo stupore nella sua voce era evidente.

- Le circostanze lo richiedevano. - tagliò corto lei.

- Che cosa ti serve? - chiese lui, serio, dopo qualche attimo di silenzio.

- Ho trovato un rapporto, nella base della Marina dove siamo approdati e... -

- Aspetta! Tu e tuo fratello siete partiti!? Per diventare pirati?! E avete già combinato casini alla Marina?! Io non ci posso credere! Se vi prendo vi... -

- Nonno. - richiamò la ragazza - Concentrati, per favore. -

- Oh, sì, giusto... Dicevi? -

Laila sospirò e continuò: - Ho trovato questo rapporto e questa foto e, beh, devo trovare la persona che vi è immortalata... -

- Laila... - la voce di Garp era un po’ preoccupata - chi vuoi trovare? -

- Lui. - scansionò la fotografia e la mandò al viceammiraglio della Marina, in modo che potesse vederla anche lui.

- Oh. Lui, quindi... Posso sapere perché ti interessa? -

- No. - chiara e concisa.

- ... - lo sentì sospirare - Posso dirti solo che lavora per lui... -

- Per ... lui? -

- Sì: da quello che so, è uno dei suoi sottoposti migliori. Il suo braccio destro, quasi... -

- Capisco. Mi basta trovare lui e avrò tutte le risposte che mi servono... -

- Laila... -

- Ti ringrazio, nonno. Ah, un’ultima cosa... -

- Dimmi... -

- Alla base della Marina dove mi trovo ora (guarda il numero da cui ti chiamo e la trovi senza problemi) c’è il capitano che è tipo tutto corrotto e tiranneggia i cittadini. Luffy e Roronoa lo hanno sconfitto ma forse sarebbe meglio che lo prendessi tu in custodia... per precauzione. -

- Ah, ok. Finisco di mangiare e parto. Buona sfortuna, nipote degenere! -

- Ahahah! Buona fortuna anche a te, nonno rompipalle! -

Kaccha.

FINE FLASHBACK

Tornò a guardare la fotografia: un ragazzo dai capelli biondi (di poco più grande di lei) stava mezzo di spalle, con i vestiti eleganti ma rovinati dalla battaglia, tubo di metallo tra le mani che probabilmente aveva usato come arma nel combattimento...

Non si vedeva bene il suo volto ma Laila era certa di non sbagliarsi, sarebbe stata in grado di riconoscerlo ovunque.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Sentì dei passi e vide un’ombra avvicinarsi sempre di più. Chiuse rapidamente il fascicolo e infilò la fotografia nella tasca della giacca.

Alzò quindi la testa di scatto, fulminando con lo sguardo il povero idiota che aveva osato disturbarla.

Zoro fece due passi indietro, appena incrociò il suo sguardo: - Ohi, ohi! Calma! Volevo solo fare due chiacchiere. Posso? -

Laila fece un cenno allo spadaccino che si sedette al suo fianco.

L’imbarazzo tra i due era palpabile, al punto che Roronoa avrebbe potuto facilmente tagliarlo con una delle sue katane.

Fu Laila a interrompere il silenzio, comprendendo il motivo per cui il ragazzo era venuto lì da lei.

- Sei un bravo ragazzo, Roronoa. E non ti sei lasciato intimorire da me e questo ti ha fatto guadagnare molti punti ai miei occhi, sai? -

Zoro ridacchiò. Tutte le volte che lei lo guardava o gli rivolgeva la parola gli veniva una fifa blu che metà sarebbe bastata, ma piuttosto che dirlo ad alta voce si sarebbe tagliato entrambe le braccia.

- Sentì, io devo andare da una parte: alla prossima isola ruberò una barca e me ne andrò. Tornerò, quello sicuramente, ma ho bisogno che tu ti prenda cura del mio ... di Luffy mentre non ci sono. Posso fidarmi di te, vero? -

Zoro annuì: - D’accordo, non ti preoccupare, ci penso io ma... -

- Ma...? -

- Non dovresti chiedere il permesso del capitano, prima di fare una cosa del genere? -

Laila lo guardò, a metà tra il divertito e lo scandalizzato: - Ma io non sono mica una sua sottoposta! -

Zoro sbattè le palpebre, restituendole uno sguardo stralunato.

- Cosa!? -

- Sono una sua compagna, un’amica quasi, quello sì, ma non lavoro per lui e non ho bisogno della sua autorizzazione per fare qualcosa. -

Zoro si era aspettato tutto tranne che una risposta come quella...

- Mnh. Ok... facciamo che non indago oltre che è meglio. Anche perché ho la sensazione che se lo facessi finirei a fare compagnia ai pesci... -

Laila ghignò: - Vedo che ci siamo capiti. -

L’intenzione era quella di far cadere lì la conversazione e infatti Zoro si era già alzato, ma poi gli venne un dubbio che lo fece girare nuovamente verso la compagna.

- Ma che cosa dovrò dire a Luffy quando mi chiederà dove vai? -

- Non chiederà mai dove vado: al massimo ti chiederà perché non ci sono e basta solo che tu gli risponda che sono andata via perché avevo una cosa da fare e lui non indagherà oltre, credimi. -

Zoro si chiese quanto bene quei due si conoscessero perché la sicurezza in certe affermazioni da parte di entrambi era davvero strana. Non fece in tempo, però, a porre la domanda che la voce del loro stupido capitano li interruppe: - Waoh! Che uccello enorme! Lo prendo e ce lo mangiamo, vi va? -

E senza neanche dar loro il tempo di ribattere si era lanciato stile razzo a prendermelo solo che ... rimase incastrato nel suo becco.

Zoro si portò istantaneamente ai remi, seguendo quella bestiaccia con la barca. Laila, invece, non poté fare a meno di lanciare al fratello minore idiota una quantità di insulti tale da scandalizzare perfino lo spadaccino.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

A parte l’incontro con degli idioti che si erano fatti fregare da una ragazza (che, dopo averli accuratamente pestati, avevano poi costretto a remare al posto loro) raggiunsero l’isola senza troppi problemi.

Come già aveva pianificato, affidò Luffy a Roronoa e andò a cercare una barca per partire. La trovò, la rubò e la nascose, per poi andare a vedere cosa stavano facendo quei deficienti dei suoi compagni. Il casino che c’era in città l’aveva sentito forte e chiaro ed era sicura al 100% che fosse colpa loro.

Così trovò Luffy che combatteva contro un pirata chiamato Buggy il Clown, Roronoa che dormiva per terra (insanguinato) e una ragazza che cercava di scappare con un sacco (probabilmente pieno di oro e tesori rubati al Clown). 

Vide Buggy attaccare la ragazza e Luffy fare per scattare verso di lui per fermarlo, gli occhi pieni di preoccupazione.

Sospirò e scattò in avanti. Si frappose tra il pirata con il naso rosso e la ragazza dai capelli arancioni, salvandola.

Ghignò inquietantemente quando il pirata alzò lo sguardo verso di lei, sorpreso, e, con un pugno nello stomaco, lo lanciò nuovamente verso suo fratello, che riprese immediatamente la sua serie di attacchi.

Poi si rivolse alla ragazza, ancora a terra spaventata: - Nuova compagna? -

Lai scosse la testa con forza: - Assolutamente no! Non sarò mai una pirata! Sono ... un’alleata temporanea, ecco. -

Laila annuì, per nulla convinta: la sua mente stava già scommettendo su quanto tempo avrebbe impiegato a diventare una sua compagna a tutti gli effetti.

- Sono Laila, comunque. Una loro compagna. - 

-  N-Nami, piacere. Una ladra che ruba ai pirati. -

Laila ridacchiò: - Ma davvero? Interessante... Comunque mi faresti un favore? Quando hanno finito di combattere li avvisi che sono andata a farmi un giro e che non tornerò per un bel po’? Grazie e buona fortuna con il tuo furto! -

Non le diede neanche il tempo di ribattere che già era sparita.

Prese la barca e salpò.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Appena si fu allontanata un po’ dalla costa tirò fuori dalla tasca una Vivre Card, che portava scritto il nome di Mia, e impostò la rotta in base a quello. Per fortuna la persona che cercava si trovava momentaneamente nell’East Blue altrimenti non sarebbe stata in grado di raggiungerla...

Poi scese sotto coperta e controllò le provviste che c’erano più attentamente (prima non era stata a guardare tutto con precisione): qualche verdura, un po’ di frutta, molti agrumi e... - Fragole! Sì! - tre casse del suo cibo preferito. - Che culo! ... Ok, mancano solo le proteine ma mi basta accoppare un Re del Mare e sono a cavallo. -

Viaggiò per qualche giorno, prima di trovare la persona a cui apparteneva la Vivre Card. 

Arrivò all’accampamento di soppiatto, facendo attenzione a non farsi scopri... - E tu che cosa ci fai qui? - ...re. Come non detto: era impossibile coglierlo di sorpresa.

Sospirò e si mise di fronte all’uomo che l’aveva sgamata: - Cercavo te. - rispose - Ho bisogno di parlarti. - 

L’uomo annuì e le fece segno di seguirlo in un luogo più sicuro.

Si inoltrarono nella foresta fino a raggiungere un’altra radura piccola, graziosa e soprattutto più sicura di quel campo base pieno di orecchie estranee.

A quel punto Laila si buttò addosso all’uomo, abbracciandolo con forza: - Mi sei mancato così tanto... -

Lui le accarezzò dolcemente la testa, sorridendole: - Allora, di volevi parlare? -

Laila estrasse la fotografia dalla giacca: - Lui, il nonno mi ha detto che lavora con te... -

L’uomo annuì: - È così. Ma perché ti interessa? - 

- Si-si chiama ... Sabo? - chiese con voce tremante.

Lui la guardò leggermente sorpreso e annuì nuovamente. 

- Da dove viene? - 

Laila vide l’occhiataccia che le lanciò (come se non fosse sua abitudine rispondere a domande simili) ma lo pregò comunque di farlo.

- L’ho trovato nell’Est Blue, a Dawn: aveva lasciato l’isola ma un Tenryūbito gli ha sparato. L’ho recuperato e fatto curare dal mio medico di bordo. Sfortunatamente ha peso la memoria nell’incidente e quindi ha voluto rimanere con noi. -

- Capisco... ecco perché non è tornato... -

- Mnh? - 

- Vedi lui... lui è nostro fratello. Abbiamo fatto un giuramento: ci siamo scambiati le coppe sakazuki. Sabo, Luffy, Ace, Ann ed io. Però lo credevamo morto in quell’incidente. -

L’uomo annuì:- Capisco... quello che mi sfugge, però è come tu sia entrata in possesso di quella fotografia. -

- L’ho trovata mentre rovistavo in una base della Marina, alla ricerca di qualche cosa che potesse risultarti utile ma non ho trovato nulla di interessante. A parte la foto di Sabo, ovviamente. -

Lui annuì e il silenzio cadde tra loro.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Si diresse verso un tronco d’albero caduto al bordo della radura e vi si sedette, subito imitato da Laila che appoggiò la testa sulla sua spalla. Per quanto possibile ovviamente: Laila era alta ma l’uomo era 80 cm buoni più alto di lei. 

- Senti, non è che lo posso incontrare? -

Lui scosse la testa: - Non si trova qui, ma al quartier generale. Non vuole mai venire nell’Est Blue, per ovvie ragioni. -

Laila non poté fare altro che annuire, delusa: aveva davvero sperato di poterlo incontrare di nuovo.

- Se vuoi, però, puoi chiamarlo al Den Den Mushi. -

Le stelle che comparvero al posto degli occhi della pirata furono una risposta più che esaustiva.

Si alzò e scomparve tra gli alberi per poi ricomparire qualche minuto dopo con uno di quei simpatici animaletti per la comunicazione tra le mani. 

Compose il numero del ragazzo e attese che rispondesse.

Purupurupuru purupurupuru purupurupuru kaccha.

- Pronto? -

- Sabo. -

- Ah! Dragon-san! Sì, lo so. Sono in stra-mega ritardo con il mio rapporto. Giuro, dopo lo faccio e... - il ragazzo dall’altro capo del Den Den Mushi cominciò a parlare a raffica ad una velocità incredibile, permettendo a Laila di sentire e riconoscerne la voce.

Era sicuramente lui.

- Sabo. - lo richiamò l’uomo, che pareva chiamarsi Dragon - Non è per questo che ho chiamato. -

Il ragazzo si gelò: aveva riconosciuto un tono particolarmente serio, anche per un uomo come il suo capo, perennemente imbronciato.

- Mi dica. Cosa succede? -

Dragon lanciò un’occhiata alla ragazza cercando l’ennesima conferma a proseguire, che ottenne subito anche se un po’ titubante.

- C’è qui una persona che vorrebbe parlare con te. -

- Ah, sì? E chi? I ragazzi hanno tutti il mio numero... -

Il ragionamento ad alta voce del giovane fu interrotto dalla voce di Laila che, per la prima volta, parve tremante.

- Già ma io no. -

Sabo tacque. Non sapeva chi ci fosse dall’altra parte ma quella voce gli era estremamente familiare.

Nella testa gli comparve l’immagine di una bambina (di cui però non riusciva a distinguere bene tutti i tratti del volto) che disse, con le mani sui fianchi e l’aria offesa - Già ma io non la penso così. E se non ci penso io a mettere un freno a tutti voi finite sempre nei pasticci. -

- ...chan? Sabo-chan? -

Il ragazzo sbattè le palpebre un paio di volte prima di riuscire a connettere tutti i pezzi: - Sabo-chan? Ma, scusami, tu chi ti credi di essere per chiamarmi in un modo tanto, tanto... -

- Ridicolo? - completò per lui Laila. Rise. 

- Lo so: me l’hai già detto tante volte ma a me piace vedere i bronci sui vostri volti tutte le volte che vi chiamo così. È terribilmente divertente. -

Perfino a Dragon scappò un ghigno a quell’affermazione: quella ragazza era davvero terribile, meglio non averci mai a che fare.

- Ma si può sapere chi diavolo sei tu? - sbottò Sabo, spazientito.

Di solito non era così sgarbato ma quella voce sconosciuta ma allo stesso tempo così maledettamente familiare l’aveva scosso, e non poco.

Laila cercò Dragon con lo sguardo e, dopo aver ottenuto il suo incoraggiamento a continuare, proseguì.

Beh, incoraggiamento. Si era semplicemente limitato a farle un cenno affermativo con il capo. 

Santo cielo come era comunicativo quell’uomo.

- Beh, mettiti comodo, Sabo-chan. È una lunga storia. -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa Minna-san! I’m back!

Sono tornata a rompervi le scatole con una nuova storia! 

Siete contenti? Eh? Sono certa che non ve ne freghi assolutamente nulla.  

È una fic che volevo scrivere da un pezzo ma che non ho mai trovato la voglia di comporre poi, volete la noia degli ultimi giorni di scuola, volete le amiche rompipalle, alla fine sono qui. Con un capitolo che probabilmente da solo è più lungo dell’altra mia storia per intero.

E, non preoccupatevi, continuerò anche Heart’s Storm nelle vacanze. 

Comunque, a proposito di amiche, questa storia è dedicata a ElY_05, la mia rompipalle preferita. 

Beh, che dire? Stop, direi...

Come sempre, se volete, lasciate un commentino (anche solo di due righe), le critiche vengono accettate tranquillamente perciò non fatevi problemi a dirmi se qualcosa non va.

Detto questo mi eclisso.

Ci vediamo presto (spero).

Mihawk_Akai

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


OUR FAMILY

Capitolo 2

 

Silenzio. 

Non si sentiva nulla, tranne i respiri agitati di Laila e Sabo. Quello di Dragon era talmente silenzioso che non si riusciva a percepire.

La pirata aveva appena finito di raccontare tutta la loro storia, fin dal principio, e ora attendeva angosciata la reazione del ragazzo.

- Io... - cominciò Sabo ma, non sapendo come continuare, s’interruppe subito. - Io... non lo so. La mia parte razionale dice di non fidarsi ma... non so perché ma... sento che... sia tutto vero... -

Sul viso di Laila si aprì un sorriso enorme, più simile a quelli del fratello che ai suoi. - Quindi mi credi? -

- Circa. Cioè, sì ma, prima vorrei almeno vederti in faccia... sai, magari quello mi fa scattare qualche ricordo in più. Perché ora sono solo ombre confuse... -

A quello Laila non seppe cosa dire: cioè, ovviamente la risposta era sì ma non sapeva come sarebbe stato possibile.

- Ehm... -

A quel punto Dragon, che era rimasto ad ascoltare, s’intromise nella conversazione: - Se vuoi, Sabo, posso venire io a prenderti e portarti a incontrarla. -

- Lo farebbe davvero, Dragon-san? - chiese il ragazzo, stupito e speranzoso allo stesso tempo.

- Sì. - rispose lui lapidario. - Tanto dovevo andare in ogni caso... - aggiunse poi sottovoce, in modo che lo sentisse solo Laila, che sorrise.

- Bene, allora. Vi aspetto, entrambi. -

Detto questo chiuse la chiamata. Kaccha.

- Bene. - disse rivolta all’uomo. - Adesso io vado, raggiungo Luffy e gli altri. -

Dragon annuì: - Io vado a prendere Sabo e lo accompagno da voi. Logue Town è nella vostra rotta? -

- Ovviamente! -

Poi lo abbracciò di nuovo: - Vado. Ci vediamo fra qualche giorno.-

L’uomo sorrise dolcemente: - A presto e, mi raccomando, non una parola con Sabo. -

Lai annuì e basta. Poi corse via salutandolo ancora una volta con la mano.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Raggiunse la barca e salpò, dopo aver impostato la rotta seguendo la Vivre Card di Luffy.

Viaggiò diversi giorni: ovviamente avevano percorso un bel po’ di strada in più da quando li aveva lasciati, anzi, non stentava a credere che avesse rimediato altri compagni nel mentre.

Quando vide l’isola in lontananza si rabbuiò: non era difficile riconoscerla. 

Nascose la barca in un’insenatura e corse verso la fonte di casino: suo fratello era lì, sicuramente. 

Mentre correva sentì una voce ridente che riconobbe all’istante come quella dell’uomo-pesce Arlong: - Tu sarai per sempre una mia compagna, Nami! Ahahahahah! -

Nami?, si ritrovò a pensare, ma non era la ladra dell’altra volta?

Infatti, come a conferma, poco dopo sentì anche la sua di voce: - Scusate, gente! Morirete con me? - seguita poco dopo dalle urla di assenso di una folla.

Sorrise e accelerò la corsa. Li vide, finalmente. Ma quella vista non le piacque.

Per nulla.

Arlong aveva attaccato Nami con i proiettili d’acqua che lei sicuramente non sarebbe stata in grado di bloccare. 

Facendo appoggio su un piede scattò in avanti, posizionandosi davanti alla ragazza. Prendendo il colpo al posto suo.

- Tzé! -

Sentì le voci sorprese dietro di sé. Vide Arlong guardarla storto e percepì molti occhi su di lei. 

Alzò la testa, guardando l’uomo-pesce ma rivolgendosi alla ragazza alle sue spalle: - E tu mica non volevi diventare un pirata? -

Nami riconobbe quella voce: - Laila? -

Lei alzò la mano, in segno di saluto: - Yo!  Vedo che non ve la passate molto bene... -

- Ma chi è questa bellissima fanciulla?! - chiese una voce smielata alle sue spalle.

- Laila... - rispose per lei una voce affaticata, che non tardò a riconoscere come quella di Zoro - Una nostra compagna. -

Lei ridacchiò: - Santo cielo, Roronoa! Come sei ridotto! -

Lui le rispose a fatica: - Affronta tu un flottaro e poi ne possiamo riparlare... -

Laila si appuntò di chiedere spiegazioni più avanti. 

Si girò verso Nami, con l’intenzione di salutarla meglio, e si rabbuiò: quello che portava in testa era il cappello di paglia di Luffy, quello da cui lui non si separava mai. 

- Dov’è Luffy. -

La domanda posta con una freddezza spaventosa.

- Ehm... - 

Le rispose un ragazzo biondo, con delle buffe sopracciglia a ricciolo: - Sul fondo del mare, incastrato in un pezzo di pavimento. - 

Il suo volto di tinse di preoccupazione: - Quell’idiota! Non può nuotare! -

- Infatti! Per questo dobbiamo sconfiggere loro e poi andare a recuperarlo ma, visto che ora sei qui, puoi andare tu a salvarlo! - esclamò Nami.

Laila storse il naso: - Certo! Così poi ne dovete ripescare due! -

Lo sguardo stranito che ricevette le fece intendere che la ladra non aveva capito.

- Non ha import... - 

- Hey, attenta! -

- Eh? -

Troppo tardi.

Vide Nami spalancare gli occhi, sentì il biondo urlare e Roronoa chiamarla per nome. 

Abbassò lo sguardo.

La punta della lama di una spada spuntava dal suo petto.

Imprecò.

- Oh, ma andiamo! -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Non aveva capito cosa intendeva Laila con quella frase ma ora aveva cose più importanti a cui pensare tipo Luffy che stava annegando, Zoro che era mezzo morto, Sanji che le stava prendendo da quell’uomo-pesce, Usopp che era disperso chissà dove, un uomo-pesce con una spada che correva verso di loro... 

Aspetta! Ma così colpirà Laila!

- Non import... - la sentì cominciare a parlare.

- Hey, attenta! - la interruppe, preoccupata.

- Eh? -

Vide la lama trapassarla e si portò la mano a coprire la bocca.

- Mellorineeee!!! - urlò Sanji quando vide la situazione della nuova arrivata.

- Laila! - chiamò Zoro.

Laila abbassò lo sguardo e vide la spada.

- Oh, ma andiamo! -

Nami la guardò sbattendo le palpebre: l’avevano appena trafitta da parte a parte e non faceva nemmeno un piega?! Sembrava che si fosse fatta più male prima, quando era stata colpita dai proiettili d’acqua, che ora.

- Laila... - azzardò la ladra - Stai... bene? -

- Chi, io? Sì, sì, tranquilla. Sto benone. -

- Ma com’è possibile... - ansimò Roronoa da terra, mentre il biondo si limitò a continuare a fissarla preoccupato.

Laila girò la testa, guardando chi l’aveva colpita: - Ti togli tu o mi devo togliere io? -

Vedendo che quello non si muoveva continuò: - Ok pesciolino. Mi tolgo io. -

E detto questo sparì. Letteralmente. Era scomparsa in una nuvola di fumo.

- Ma che...!? -

Ricomparve dietro all’uomo-pesce. - Hey! -

Lui si girò ma lei era scomparsa di nuovo.

Comparve nuovamente, picchiettò con la mano sulla spalla del pesciolino e, quando questo si voltò, lo colpì con un pugno in faccia talmente forte che lo lanciò contro il muro dalla parte opposta, rompendolo e spedendolo diverse centinaia di metri oltre.

- E questo è per avermi tagliato la maglietta. - esclamò. Infatti l’unico danno riportato dalla ragazza era un leggero strappo sul retro della maglietta, dove la spada si era infilata.

Dire che le persone attorno a lei erano stupite era usare un eufemismo. 

Vide Nami aprire e richiudere la bocca diverse volte, Roronoa fare altrettanto con gli occhi e il biondo volteggiare con gli occhi a cuore e perciò, stufa, spiegò: - Luffy non è di certo l’unica persona al mondo ad avere un potere, sapete? -

A quel punto Arlong, che fino a quel momento si era limitato a fissarla male da lontano, s’intromise: - Akuma no Mi... -

Laila si voltò verso di lui, con un ghigno terrificante stampato sul viso: - Esattamente, pesciolino e ti assicuro che il mio Logia è troppo sia per te sia per tutti i tuoi uomini messi assieme. E ascoltami quando ti dico che ti conviene credermi sulla parola. -

L’uomo-pesce, così come tutti gli altri, non osò replicare.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Laila, però, non voleva intromettersi troppo bei combattimenti: preferiva vedere quali erano le capacità dei nuovi compagni del suo fratellino. Perciò si limitò a deviare qualche pallottola o qualche proiettile d’acqua di troppo e a dare le prime cure a due tipi strani lì per terra (che se non si sbagliava erano due cacciatori di taglie abbastanza conosciuti, non come Roronoa ovviamente): coprì le loro ferite con il suo potere, isolandole.

- Questo dovrebbe bastare a fermare le emorragie e a evitare che s’infettino, mentre aspettate di avere cure migliori. -

- Gra-grazie mille, Laila no Aneki. - disse uno dei due.

- Che cos’è? - chiese invece l’altro.

- Nuvole. - rispose lei - Il mio Akuma no Mi è un Logia delle nuvole e ha più applicazioni di quanto si possa credere. -

Rimase lì a guardare con Nami e la gente del paese. In silenzio, appoggiata al muro. Sicuramente rotto da un Luffy in preda alla rabbia. 

Le scappò una piccola risata quando vide arrivare l’ultimo compagno nuovo di Luffy (un certo Usopp), fece un leggero fischio d’approvazione quando l’altro (Sanji, se non ricordava male) sconfisse il suo avversario in modo decisamente avventato e si rabbuiò, stringendo le mani attorno alle braccia, quando vide le ferite di Roronoa. 

Collegò tutti i pezzi e intuì cosa gli fosse successo. 

Tenne a mente di farsi narrare come fossero andate le cose nei minimi dettagli perché, andiamo!, qualcuno che sopravvive ad uno scontro contro uno come Taka no Me ha sicuramente una buona storia da narrare!

Osservò Sanji buttarsi per recuperare Luffy mentre Zoro guadagnava tempo combattendo contro Arlong.

Non ha nessuna speranza, pensò, di certo non lo può sconfiggere e nemmeno guadagnare quei 30 secondi che si era prefissato.

Quando Arlong lo prese per la gola e gli tolse le bende, Laila rivalutò nuovamente Zoro: se è riuscito a combattere con quelle ferite si merita tutto il mio rispetto, pensò.

Per questo, quando Arlong fece per ucciderlo, s’intromise.

- Mi dispiace, pesciolino. - disse - Ma non ti posso lasciar uccidere i suoi cari nakama. Ne soffrirebbe molto. -

Zoro ghignò, quando la sentì dire quelle cose: quella ragazza era terribile, piuttosto che ammettere che era preoccupata per lui, mascherava la cosa dietro alla voglia di proteggere il capitano da un crollo emotivo.

Arlong provò a colpirla più volte ma fallì in tutte: lei non aveva nemmeno il bisogno di schivare visto che i colpi le passavano semplicemente attraverso.

Non attaccò molto, però, si limitò solo a tirargli un pugno nello stomaco (senza l’utilizzo di nessun tipo di potere) talmente forte che lo fece sanguinare.

- Lurida umana! - urlò Arlong, infuriato.

- Umani, uomini-pesce... dove sta la differenza? Il nostro sangue è lo stesso! - gli rispose lei, con fervore. 

- Gli esseri umani sono inferiori a noi! -

Laila si lasciò sfuggire una risata amara: - E dire che c’è chi pensa il contrario... -

Nami rimase in ascolto, senza però capire molto: che cosa voleva dire?

- Bastarda... -

- Solo perché loro lo fanno a voi non significa che dobbiate abbassarvi allo stesso livello e copiarli! La diversità non è di certo un difetto! E il mondo è bello proprio perché siamo tutti diversi! -

- Chiudi la bocca, figlia di puttana! -

E se fino a quel momento Laila era rimasta perfettamente calma, senza scomporsi, parlando con l’uomo-pesce come se fosse un suo pari, a quella frase s’incazzò come mai prima d’ora:

- Rimangiatelo. - sussurrò.

- Come? -

- Rimangiatelo, bastardo! Non ti permettere! - urlò.

- E perché mai? -

- Perché io sarò anche stronza e tutto quello che vuoi ma mia madre era la persona più dolce della terra! E non ti permetto di insultare la sua memoria! - era infuriata e si vedeva.

Per sfortuna di Laila (e per fortuna di Arlong che sicuramente non sarebbe uscito vivo se lei avesse attaccato adesso) Luffy si era liberato in quel momento ed era comparso nel cielo: - Laila! - chiamò tutto contento - Sei tornata! - 

- E tu sei in ritardo, idiota, come al solito. -

- Shishishi! Cambio! - urlò allungando le braccia verso la ragazza.

Lei, in cambio, diede le spalle ad Arlong e mandò, con il suo potere, le mani ad afferrare quelle del fratello, trascinandolo verso terra.

Luffy non perse un secondo e cominciò a colpire Arlong a raffica, un colpo dopo l’altro.

Quando si fermò, mentre faceva stretching, si guardò intorno e notò che Laila era decisamente incavolata: - Ehi! Che hai? Sono anni che non ti vedo così incazzata! -

Laila sospirò: - E io che ci posso fare? Ha insultato mia madre! -

Luffy si rabbuiò: - Ah. - disse - Mah, non preoccuparti. Adesso lo prendo a calci in culo anche per te, oltre che per Nami. -

Laila non riuscì proprio a reprimere un ghignò: - Non ho dubbi. -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Mentre Luffy combatteva contro Arlong, Nami si avvicinò a Laila per cercare di chiarire i suoi dubbi: - Laila, scusami... -

- Dimmi, Nami. -

- Ma tu e Luffy vi conoscete da tanto? -

- Abbastanza, siamo... amici d’infanzia. Sì, possiamo dire così. Perché? -

- No, niente, è solo che mi sembrava che vi conosceste toppo bene per esservi incontrati da poco... -

- Non abbiamo mai detto che fosse così. - osservò Laila con un ghigno.

Nami annuì prima di chiedere ancora: - Tu quanti anni hai? Sembri molto più grande di noi... -

- Neanche tanto, in verità: ho 19 anni. Siamo lì. Fammi indovinare i tuoi: 18 anni? Giù di lì? -

- 18 è giusto. -

Laila annuì mentre si girava a guardare una scrivania volare fuori da una stanza di Arlong Park.

Sorrise dolcemente quando vide la ladra trattenere a fatica le lacrime.

Poi sentirono delle urla più forti delle altre e Laila intuì che si fosse vicini alla fine. Ne ebbe la conferma quando vide la gamba di Luffy allungata spuntare dal tetto dell’edificio. 

Quando crollò tutto, cercò con lo sguardo il fratello in mezzo alla macerie: Arlong lo individuò quasi subito sotto tutto ma di lui nulla. 

Alzò la testa quando sentì i rottami spostarsi: Luffy si erigeva insanguinato sulla cima di quella massa di macerie.

- Nami!!! - urlò - Tu sei una mia nakamaaa! - 

- Sì. - rispose Nami, annuendo tra le lacrime.

Sorrise, fiera di entrambi.

Ci ha impiegato solo una settimana, pensò ridendo.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Ci fu una grande festa giù la villaggio e, mentre tutto si divertivano, si recò dal medico che si stava occupando di cucire per bene la ferita di Zoro.

- Allora. - esordì quando entrò - Voglio sapere tutti i dettagli. -

Zoro rise: - D’accordo. Da dove comincio? Ah, sì. Allora... 

Eravamo arrivati nei pressi di un ristorante sul mare, Baratie mi pare si chiamasse, e vi sono approdati i pirati di un certo Creek, non so se lo conosci. -

- Sì, lo conosco, è abbastanza famoso da queste parti. -

- Già. Praticamente erano stremati perché, dopo che avevano provato a navigare nella Grand Line ed erano stati sconfitti, erano scappati fino a lì senza né cibo né acqua. Ma la cosa importante è che la persona che li aveva sconfitti (aveva affondato tutte le loro navi tranne una che si era salvata grazie ad una tempesta, mi pare) li aveva inseguiti fino a lì per ammazzare il tempo. -

- Posso immaginare chi sia questa persona. -

- Già. Mihawk, Taka no Me. Lo spadaccino più forte del mondo e uomo che devo sconfiggere. Visto che era annoiato ha accettato di combattermi ma... -

- Ma... - incalzò Laila, anche se aveva intuito come sarebbe andata a finire.

- Ma mi ha letteralmente stracciato. Mi ha iniziato a combattere con un coltellino grande così! Grande così, capisci? - disse indicando una misura con le mani - E mi ha sconfitto! Ma poi, al colpo finale, ha usato la sua spada nera per sconfiggermi definitivamente. -

- Deve aver riconosciuto il tuo valore. - ragionò lei ad alta voce.

Zoro ripensò alle parole che Taka no Me gli aveva rivolto...

- È troppo presto per te per morire. Conosci il mondo, conosci te stesso. Diventa più forte! Non importa quando tempo passerà io ti aspetterò sul trono del più forte. Tempra il tuo spirito per superare questa spada che è la più forte del mondo. Per superare me. Roronoa Zoro! -

E annuì: - Lo spero davvero! Mi ha invitato a tornare per sconfiggerlo: ha detto che mi aspetterà sul trono del più forte. -

- E nel frattempo ti ha lasciato un bel ricordino, vedo. - disse ridacchiando, alludendo alla ferita al petto.

- Già. - rispose.

Fece per parlare di nuovo quando si sentì chiamare: -Lailaaa!!! Dove sei? -

Spuntò dalla casa sbuffando: - Sono qui, Luffy. -

- Vieni! Ti presento Sanji e Usopp! -

E venne trascinata in giro dal fratello, come se fosse un pacco postale.

Era incorreggibile.

Non poté dire di essere felice dei guai in cui si era cacciato ma almeno era contenta che ne fosse uscito sempre più forte. 

E, in fondo, se passava sopra alle manie di protagonismo del nasone e alle stramberie del ricciolo, Usopp e Sanji gli stavano anche simpatici.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Il giorno dopo erano tutti pronti per partire, mancava solo Nami. 

- Ma quando arriva? - chiese scocciato Usopp.

- Rilassati. Sta arrivando. -

- E tu come lo sai? Sei una veggente per caso? -

- No, semplicemente la vedo in lontananza. -

A conferma di ciò, udirono ben presto la sua voce: - Levate l’ancora e salpate. -

- Ma... - 

Nonostante le proteste di alcuni, fecero come la ragazza aveva chiesto. 

Lei corse in mezzo a tutti i suoi compaesani e poi saltò dalla banchina alla nave. 

Rimase di spalle a loro fino a quando... non fece cadere tutti i portafogli di quei poveri sfortunati che aveva nascosto sotto la maglietta.

Laila fece davvero fatica a trattenere la risata mentre Nami salutava gioiosa i suoi amici.

Quanto adorava quella ragazza...

Quando la costa scomparve, Nami si girò e si rivolse a tutti loro: - Bene! In qualità di vostra navigatrice vi chiedo: dove vi devo portare? -

- Alla Grand Line! -

- Luffy... - lo richiamò la sorella.

- Sì? - 

- Non avevi mica detto di voler vedere l’isola dove è nato e morto il Re dei Pirati? E poi abbiamo bisogno di fare rifornimenti. -

- Quindi? - chiese la loro navigatrice.

- Rotta a Logue Town! - urlò Luffy, alzando le mani al cielo.

- E sia! - disse Nami prima di scomparire sottocoperta a preparare il tragitto.

Luffy si sedette sulla testa della Going Merry, la loro nuova nave, mentre Laila si posizionò lì vicino, a prua.

- Sabo... - sussurrò.

- Cosa? - 

- Eh? -

- Hai detto qualcosa? - chiese Luffy.

- No, fratellino. - rise - Adesso ti immagini anche le cose? -

Luffy mise un adorabile broncio.

- Ahahah! Dai vieni! Sanji ci sta chiamando. -

- CIBOOOOOOOOOOOOO!!!!! - 

Quando si trattava di cibo era una cosa tremenda: già stava là in cucina, seduto al tavolo!

Nami di avvicinò a lei: - Certo che vuoi molto bene al capitano, eh? -

Laila sorrise: - E non immagini neanche quanto! -

- Ti piace? -

- Come? -

- Intendo, sei innamorata di lui? -

Laila provò a non ridere ma proprio non ce la fece: - Ahahahah, ahahahahah! Assolutamente no! Mi hai fraintesa! Gli voglio bene ma non fino a quel punto! - 

Nami annuì, non completamente convinta: era sicura che qui due fossero più che amici. E prima o poi l’avrebbe provato.

- Nami-swan! Laila-swama! Venite! È pronto da mangiare! -

- Dai su, andiamo, prima che si freddi... qualsiasi cosa abbia cucinato! -

- Sì, andiamo. -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa minna-san! Finally I’m back!

Come sono stata veloce questa volta. Non ci credo nemmeno io.

Non ho niente di particolare da dire tranne che credo che saranno tutte così le saghe: descritte da fuori e non in modo approfondito. Mi concentrerò più sulle parti extra con Laila e gli altri fratelli (in particolare Ann). 

Come sempre se volete lasciare un commento, anche negativo, non c’è problema. Anzi, se magari vorreste farmi notare errori di grammatica o di senso logico nelle frasi fate pure: ve ne sarei grata. 

A presto.

Mihawk_Akai

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


OUR FAMILY

Capitolo 3

 

Il viaggio proseguì tranquillo. Beh, quasi.

Il giorno successivo alla loro partenza, Nami aveva comprato il giornale. Tutto normale se non che, tra i nuovi poster dei ricercati, spuntava un stupida faccia sorridente di loro conoscenza.

 

Wanted

Dead or Alive

Monkey D Luffy “Mugiwara”

30.000.000 Berry

 

Dire che si era scatenato il finimondo era un eufemismo: Luffy era super eccitato, Nami era terrorizzata dal fatto che ora qualcuno potesse far loro la caccia per riscuotere la taglia, Zoro, Sanji e Usopp erano invidiosi dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi... Ma tra tutti la più preoccupata era decisamente Laila. Non tanto per la taglia in sé o il suo valore spropositato (per un pirata dell’Est Blue), no. Era preoccupata per il nome: sulla taglia, infatti, compariva il nome completo del suo fratellino e non era certamente un bene. Magari per la maggior parte delle persone poteva non significare nulla, Luffy stesso ne era ignaro, ma non lei. E, sicuramente, non i pezzi grossi della Marina e il governo. Figuriamoci! I Gorosei sapevano sicuramente tutto! E questo non era buono. Per nulla.

Poi guardò il suo fratellino festeggiare con i compagni e la preoccupazione scemò piano piano. 

C’erano loro. Lei non lo avrebbe mollato un attimo. 

Per quanto pericoloso fosse quel nome, non gli sarebbe successo nulla. L’avrebbero protetto a tutti i costi.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Mano a mano che l’Isola dell’Inizio e della Fine diventava visibile all’orizzonte, Laila sembrava sempre più irrequieta.

Quasi peggio di Luffy, anche se in un modo diverso.

Nami e gli altri dell’equipaggio avevano provato a parlarle ma lei li aveva liquidati tutti con un’occhiataccia appena si era accorta di loro. Cioè appena erano usciti dalla cucina.

Poverini.

Però erano comunque molto preoccupati. Non sembrava più lei. Per questo, appena Zoro propose di chiedere a Luffy, furono tutti d’accordo: magari lui non sarebbe stato fulminato ancora prima di avvicinarsi...

- Luffy. -

- Sì? Che c’è ragazzi? -

- Non so se hai notato ma Laila è un po’ strana ultimamente... -

Il ragazzo annuì: - Sì e quindi? Qual è il problema? -

Nami si spalmò la mano sulla faccia: - Il problema è che non è da lei comportarsi così! Siamo tutti un po’ preoccupati, beh, tutti tranne te, a quanto pare. -

Buttò lì quell’accusa nella speranza che Luffy decidesse di fare qualcosa ma, in risposta, il ragazzo scoppiò a ridere: - Ahahahah! Si vede che non la conoscete proprio! Ahahahahah! Non c’è bisogno di preoccuparsi per lei, sa perfettamente prendersi cura di se stessa. - e, continuando a ridere, si allontanò lasciandoli basiti a domandarsi che razza di legame avessero quei due.

Nami però non era convinta: - Non mi sembra da Luffy ignorare un compagno in difficoltà... - ma mise da parte il pensiero quando Sanji chiamò per il pranzo. 

Laila, ovviamente, non si presentò. Rimase a guardare l’isola all’orizzonte, lo sguardo perso e i pensieri rivolti al fratello biondo.

Sanji fece per uscire a chiamarla ma venne fermato dal braccio di gomma del capitano. Lo guardò stranito e lui, sbuffando, spiegò: - Se Laila fa così significa che vuole essere lasciata stare ed è meglio starle il più lontano possibile. Credetemi. Ve lo dico per esperienza. -

- Ma non ce la faccio a vedere una lady con quel brutto umore... -

- Beh, se proprio vuoi tirarle su il morale puoi preparare qualcosa con le fragole. Laila adora le fragole almeno quanto io adoro la carne! -

Zoro non parlò per tutto il pasto, limitandosi a masticare un insulto verso il cuoco quando quest’ultimo cominciò a preparare una torta di fragole, con tanto di occhi a cuoricino e le gambe a tornado. Per il resto pensò solo che Luffy sembrava diverso quando parlava di lei: tutte le parole trasudavano una sicurezza a dir poco incredibile e un affetto senza precedenti, anche per uno come il capitano.

Di nuovo se lo chiese: quanto bene si conoscevano quei due?

Dopo il pasto Luffy uscì come un fulmine dalla cucina, guadagnandosi le urla della navigatrice per non aver aiutato a riordinare. Nami, però, fu zittita da Usopp: - Aspetta. Guarda. È andato a parlare con Laila. -

Ed erano tutti affacciati all’oblò della porta per sbirciare.

Parlarono per un po’, troppo piano perché si potesse sentire, ma doveva essere qualcosa di importante a giudicare dallo sguardo che Luffy aveva assunto: abbastanza serio, troppo per uno come lui. Ma quello che li stupì maggiormente fu la fine della conversazione.

Laila aveva allargato le braccia e Luffy si era buttato addosso a lei. 

Decisero all’unanimità di distogliere lo sguardo, sia per rispetto della loro privacy, sia per l’imbarazzo vista l’intimità della scena.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Appena finito di mangiare Luffy si fiondò fuori, raggiungendo Laila, sicuro che gli avrebbe permesso di avvicinarsi. 

Infatti lei gli fece cenno con la testa di affiancarla, appena si accorse di lui.

- Ehi! Si può sapere che hai? Stai facendo preoccupare tutti... -

Le sfuggì uno sbuffo di risata: - Non era mia intenzione. È solo che... -

- Solo che... - la esortò a continuare il ragazzo.

- Riguarda dove sono andata, o meglio, cosa sono andata a fare. -

Luffy capì al volo a cosa si riferisse: nonostante spesso sembrasse stupido e ingenuo, conosceva sua sorella troppo bene.

La sua espressione di fece seria: - Deve essere veramente importante se me ne parli... -

Laila sorrise: - Sì, lo è. Se tutto va come previsto, potremmo tornare a essere come un volta. -

Luffy non capì ma non chiese. Se lei diceva così, così sarebbe stato. 

Laila allargò le braccia e Luffy le si buttò addosso. 

- Ti voglio bene, fratellino. - gli sussurrò all’orecchio mentre lo abbracciava - Anche se a volte sei insopportabile. - 

- Shishishi! - 

Quando si staccò, notò Logue Town, ormai completamente visibile.

- Woooow! Ragazzi! Venite a vedere che spettacolo! -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Quando sbarcarono, Luffy partì come un razzo. Voleva vedere il patibolo, aveva detto.

Laila ridacchiò, mentre, come gli altri, andava per la sua strada.

Girò tutta la città, passando anche di fianco alla base della Marina. Pensò di intrufolarsi ma scartò l’idea quando realizzò che cominciava ad essere tardi e che ancora non aveva trovato né Sabo né Dragon.

Purtroppo, il suo fratellino idiota la distrasse: si era fatto catturare da Buggy (il pirata stupido con lo stupido naso rosso) e ora era minacciato da una spada al collo. 

Si rassicurò un poco quando vide Zoro e Sanji correre in aiuto del capitano ma era ben consapevole che non ce l’avrebbero fatta: gli avversari erano deboli, certo, ma comunque tanti. 

Per non parlare dei Marine che erano appostati sui palazzi e ai bordi della piazza.

Stava per intervenire quando la frase urlata da Luffy la fece fermare un secondo e sorridere: - Io sono colui che diventerà il Re dei Pirati! -

Rise di gusto quando vide le reazioni terrorizzate delle persone radunate in piazza.

Quando il nasone alzò la spada fece per buttarsi verso la piattaforma ma percepì una sensazione familiare. 

Alzò lo sguardo verso il cielo: vide le nuvole radunarsi, sentì i tuoni e sorrise. Ogni traccia di preoccupazione svanita dal suo viso.

Luffy era al sicuro, ora. La tempesta era arrivata per il suo fratellino.

E non avrebbe mai permesso che gli fosse fatto del male.

Si girò e si sciolse in nuvole, ricomparendo davanti al capitano della Marina Smoker, che aspettava che Luffy venisse ucciso prima di attaccare.

Nessuno la attaccò, nemmeno Smoker: i marine erano spaventati dalla sua apparizione e il capitano era consapevole che non avrebbe mai potuto sconfiggerla.

Si girò verso Luffy quando la chiamò.

- Laila! Zoro! Sanji! Usopp! Nami! -

Lo vide sorridere.

- Scusate. Sono morto! -

La spada calò, verso il suo collo. 

Il sorriso sicuro che spuntò sul volto di Laila, cozzò con le espressioni spaventate sui volti di Zoro e Sanji; sorriso che si allargò quando un fulmine cadde dal cielo, salvando il suo prezioso fratellino.

- Grazie... papà. -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Dopo che si fu assicurata che Luffy, Zoro e Sanji fossero usciti dalla piazza, si girò verso Smoker e, con un inchino, disse: - Prego. Ora potete andare a catturare quelli rimasti nella piazza. -

Detto questo fece per andarsene quando fu fermata dalla voce di Smoker: - Sei stata tu, vero? L’hai salvato tu dal patibolo, è per questo che sorrideva. Sapeva che tu l’avresti salvato. -

Laila rise per l’assurdità di quell’affermazione: - No, non sono stata io e no, lui non lo sapeva. E ora, se volete scusarmi... -

Scomparve e Smoker masticò un insulto mentre ordinava ai suoi uomini di attaccare. 

Ricomparve in strada e, seguendo il suo istinto (nonché quel poco di Kenbunshoku no Haki che sapeva usare), corse per i vicoli fino a quando...

- Laila? -

Si girò di scatto, incontrando gli occhi di suo fratello.

- Ciao Sabo-chan. - poi ci pensò un attimo - Aspetta. Come sapevi che ero io? -

- Ho visto Luffy, sul patibolo. E ho ricordato. Cioè, ho cominciato. Non so ancora tutto, per esempio la mia data di nascita ma di voi mi ricordo ora. -

- 20 marzo... - rispose lei ancora in trance, mentre un sorriso sempre più ebete le spuntava sulla faccia. 

Lui sorrise, assimilando l’informazione e trovando subito una conferma per esso in un ricordo appena emerso. 

- Dragon? -

Sabo scosse la testa: - Ci siamo separati alla piazza. Si è assicurato che stessi bene dopo aver recuperato i ricordi e poi è andato. Non so dove. Non me lo ha detto. Non lo fa mai, d’altronde. -

Laila ghignò, ben conscia della risposta che mancava al ragazzo, ma decise di tenerselo per sé. Come faceva sempre, dopotutto.

- Vieni. Ti porto da Luffy, ti va? -

Il biondo annuì: - Sì. Tanto ho chiesto a Dragon-san un permesso per motivi personali, perciò... -

Laila rise prima di trascinarselo dietro.

Corsero verso il porto, mentre il temporale infuriava. Ad un certo punto Sabo si fermò di botto. 

- Oh no... - mormorò.

- Che c’è? - chiese Laila, leggermente seccata.

- Vieni. - e detto questo la trascinò all’interno di uno degli edifici un attimo prima che un fortissimo vento si scatenasse per le strade, facendo volare tutto quello che incontrava: barili, piante, persone...

Persone?! 

Sia Laila che Sabo risero come matti vedendo Luffy e Smoker volare per la strada trascinati da quel vento anomalo.

Quando cessò la ragazza prese il fratello maggiore per il polso: - Seguimi. -

Raggiunsero la riva e videro Luffy atterrare sulla nave con un tonfo. 

- Vuoi un passaggio fino alla nave? - 

- No grazie. Vengo a nuoto. -

Laila sorrise e annuì. 

- Ah, un’ultima cosa. Io vado e avviso Luffy. Tu arriva con calma. E, mi raccomando. Puoi dire che legame hai con Luffy ma io sono solo una vostra amica d’infanzia.

- Perché non vuoi dire che siete fratelli? -

- Perché non è sicuro. Né per lui né tantomeno per me. -

Detto questo si sciolse in nuvole, volando verso la nave, lasciando Sabo a tuffarsi nelle acque agitate dalla tempesta.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

- Eccoti finalmente! Dove diamine ti eri cacciata? - esclamò Zoro, parecchio seccato dal fatto che avessero dovuto aspettarla.

Laila alzò le spalle: - La cosa non ti riguarda. - disse prima di voltarsi verso il capitano - Ma riguarda te. Tenete ferma la nave qui. Stiamo aspettando ancora una persona. -

Nami alzò un sopracciglio: - Scusami ma non sei tu il capitano e in quanto navigatrice vi dico che prima ci togliamo da questa tempesta meglio è. Potremmo finire ribaltati. -

Laila rise: - E perché mai dovremmo ribaltarci? La tempesta non è mica qui per affondarci! Anzi, al contrario! -

Tutti la guardarono straniti ma Luffy intervenne: - Fate come dice, tanto, che importa un minuto in più? -

Mentre gli altri si occupavano delle cime e dell’ancora, Laila prese Luffy da parte. 

- Luffy... cosa vedi qui? - gli mostrò la foto che aveva trovato.

Suo fratello sbiancò: - Sembra... sembra... - si girò a guardarla, con gli occhi pieni di lacrime, senza la forza di finire la frase.

Laila annuì: - È proprio chi pensi che sia. -

Luffy rimase senza parole, la mascella che toccava terra per la sorpresa. 

- Sta arrivando. - gli disse lei - Stiamo aspettando lui. - 

Luffy non sapeva cosa dire, ma si rifiutò di piangere perché ancora lo riteneva impossibile.

- Ricordati solo una cosa: io sono una tua (vostra) amica d’infanzia, ok? -

Luffy annuì piano prima di fiondarsi fuori, sul ponte.

- Ma chi stiamo aspettando, si può sapere? - commentò la navigatrice, terribilmente irritata.

- Ehi! Laila! Una mano per favore!- urlò qualcuno fuori dal loro campo visivo. 

- Lui. - rispose lei - Tirate una scala giù. -

Usopp fece come detto (commentando che lei non poteva dare ordini al grande capitano Usopp), mentre Zoro metteva mano alle armi e Nami si metteva al riparo dietro Sanji.

Un ragazzo biondo, inzuppato fino alle ossa, salì a bordo.

- Cavolo. - commentò - Avrei dovuto accettare quel passaggio... -

Alzò lo sguardo, analizzando i presenti prima di posare lo sguardo sul suo fratellino. 

Un sorriso nacque spontaneo sul suo volto: - Ciao Luffy. -

Vide il ragazzo con il cappello di paglia sobbalzare.

- Sei cresciuto molto dall’ultima volta che ti ho visto. -

Luffy, che fino a quel momento non ci aveva creduto completamente, cominciò a piangere disperato, prima di avvinghiarsi come una sanguisuga al ragazzo.

- SAAAABOOOO!!!!!!! -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Nessuno si mosse, sbalorditi. 

Da quando Luffy piange?

Chi diamine è quel tizio?

Queste erano solo alcune delle domande che erano dipinte sui volti dell’equipaggio. 

- Sì, ok, calma! Mi stai strozzando... Luffy! -

Prima che chiunque potesse replicare, una raffica di vento più forte delle altre strappò l’ancora dal fondale, allontanandoli.

Zoro la tirò su completamente mentre tutti gli altri si occupavano delle cime e delle vele. 

Tutti tranne Luffy (che ancora piangeva aggrappato a Sabo), il prima citato Sabo (per ovvie ragioni) e Laila. La ragazza si era posizionata a poppa della nave e scandagliava la costa dell’isola con lo sguardo.

Sapeva che l’avrebbe trovato. Era lì, ne era certa. E infatti...

Sentì la sua voce nel vento e sorrise.

- Se questa è la strada che hai scelto, allora va’! -

Vide l’alta figura ammantata sopra uno dei tetti: - Ciao papà, a presto. -

E si voltò, raggiungendo gli altri.

Vide con piacere che Luffy aveva smesso di strangolare Sabo e che ora ascoltava (con davvero poco interesse) come aveva fatto il ragazzo a sopravvivere.

- ... ed è stato allora che Dragon-san mi ha salvato... -

- Chi? - chiese Luffy, con un dito nel naso, guadagnandosi un pugno in testa da Nami.

- Come chi?! Non sai chi è Dragon?! Tutti lo sanno! È un uomo pericolosissimo! -

Quando il ragazzo con il cappello di paglia continuò a scaccolarsi senza capire, lasciarono perdere la spiegazione mentre Zoro chiese: - Quindi sei uno di quei rivoluzionari di cui parlano i giornali? -

Sabo annuì: - È un problema? - chiese, sfoggiando un ghigno.

Tutti scossero la testa.

- Comunque, dicevo... mi ha salvato e mi ha portato sulla sua nave ma, quando mi sono svegliato, avevo perso la memoria e ho scelto di restare con loro. -

Lanciò un’occhiata a Luffy, cercando una qualsiasi reazione ma, non trovandola, proseguì: - Mi hanno cresciuto e addestrato fino a quando non mi sono unito ufficialmente all’Armata, 3 anni fa. Fino a quando Laila non mi ha contattato. -

A quel punto Luffy tolse il dito dal naso: - Come hai fatto a sapere che era vivo? - 

Laila esitò: - Beh... ho visto una sua foto sul... giornale, diciamo. L’ho riconosciuto e mi sono chiesta Perché non fosse tornato. Così ho chiesto a... Mia, una mia amica nell’Armata se poteva mettermi in contatto con lui. Lo ha fatto e abbiamo combinato l’incontro qui. -

Luffy la guardò, girando la testa di lato. Sabo la guardò a sua volta, stranito, chiedendosi perché avrebbe dovuto mentire in modo così spudorato.

- Ok. Non importa. Dobbiamo festeggiareeeeee!!!! -

Laila vide Sanji portare un barile di sakè sul ponte e intuì cosa volesse, così trascinò Sabo sotto comporta mentre Luffy distoglieva la sua attenzione da loro a favore del cuoco.

Sanji posò il piede sul barile: - Per trovare All Blue! -

Luffy lo imitò subito: - Per diventare il Re dei Pirati! -

Zoro seguì il loro esempio: - Per diventare il miglior spadaccino del mondo! -

Nami rise, mentre fece altrettanto: - Per disegnare la mappa del mondo! -

Usopp tremò ed esitò, prima di raggiungerli: - Per diventare un coraggioso guerriero dei mari! -

E, insieme, ruppero il barile, suggellando la loro promessa.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Quando Laila lo trascinò sotto coperta, Sabo non replicò, intuendo lui stesso che fosse una cosa intima della ciurma. Solo, si stupì che la sua sorellina stesse lì con lui e non fuori con loro. Ma, quando glielo chiese, non ottenne la risposta che si aspettava.

- Io non sono una di loro. Viaggio con loro, combatto con loro, possono chiamarmi compagna come io posso chiamarli compagni ma... io sono un’estranea. Non faccio parte della ciurma in modo ufficiale. Proteggo Luffy. Tutto qui. -

Sabo annuì, lasciando cadere la conversazione, concentrandosi su quello che accadeva fuori. Sorrise orgoglioso: il suo fratellino si era trovato proprio dei bei compagni.

Poi ripensò alla discussione di prima e chiese: 

- Perché hai mentito? -

- Mnh? - rispose lei, distratta, senza capire.

- Prima. Perché hai detto che mi hai contattato tramite una tua amica di nome Mia? Era una bugia? O forse era una mezza verità? Questa Mia ti ha indirizzato a Dragon-san? -

- Diciamo che io conosco Dragon molto bene. Ho... lavorato per lui, in passato, e a volte lo faccio ancora. Per questo ho bisogno di un modo sicuro per trovarlo quando mi serve. -

- Quale modo? E cosa c’entra Mia? -

- Mia non esiste. È solo una precauzione. Ho una Vivre Card di Dragon e Mia è il nome che vi è scritto sopra. Per evitare che, nel caso molto raro che la perdessi o me la rubassero, non possano risalire subito a lui e che io possa avere il tempo di avvisarlo. -

- Fammi capire bene: quanto bene lo conosci? Perché, insomma, lo conosci da 10 anni, mi ha cresciuto lui, praticamente e non mi ha mai dato la sua Vivre Card. Perché dice sempre che è troppo pericoloso. E poi ne avrebbe data una a te? -

- Non proprio. Diciamo che l’ho ereditata. Mia madre era... una sua buona amica. L’ho avuta da lei e Dragon mi ha solo permesso di tenerla. -

- In effetti, ora che ci penso, mi ha anche detto che una sola persona al mondo ha mai avuto la sua Vivre Card... -

Ma non poterono finire la conversazione che Luffy spalancò le porte della cucina, urlando: - Sanji! Ho fame! Mangiamooooo!!! -

E in quattro e quattr’otto, il biondo aveva apparecchiato e messo sulla tavola una quantità enorme di prelibatezze. 

Senza troppi complimenti Sabo imitò Luffy e si fiondò sul cibo. 

Cena tranquilla. Più o meno. Laila aveva più e più volte rimproverato i suoi fratelli che l’avevano ignorata. Così Sabo e Luffy si erano ritrovati rispettivamente con un coltello ad un centimetro dalle dita e dalla testa. 

Nessuno dei due aveva più osato rubare il cibo dai piatti degli altri.

Quando arrivò il momento del dolce, fu il turno di Laila di spalancare gli occhi e brillare: - Torta di fragole!! Siiii!!! - 

In quel momento notarono come Laila e Luffy fossero simili ma erano troppo impegnati a ridere di come la ragazza si fosse accaparrata tutta la torta, senza lasciane a loro.

- Non preoccuparti, Nani-san! Ho preparato uno splendido dolce di mandarini per te! -

- E a noi niente, cuoco da strapazzo? -

- Voi vi arrangiate e mangiate quei budini, dannato marimo! -

Dopo diversi insulti e posate lanciate, poterono finire di mangiare in pace. 

Uscirono sul ponte, quando videro in lontananza una luce di un faro. 

- Guardateee!!!! - urlò Luffy elettrizzato.

Davanti ai loro occhi si stagliava, in tutta la sua magnificenza, la Reverse Mountain.

L’ingresso della Grand Line.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa minna-san! Finally I’m back!

Non ci ho messo molto, dai. Sono stata brava.

Circa.

Mi scuso con ElY_05: le avevo promesso che avrei introdotto Ann in questo capitolo ma temo che ci vorrà ancora un po’ (un paio di capitoli se non di più, credo) prima che succeda. 

Non ho molto altro da dire perciò mi limito ad informarvi che continuerò Heart’s Storm con più o meno questa frequenza mentre per i prossimi capitoli di questa storia ci vorrà un po’ di più visto che devo rileggermi le saghe per intero prima di riscriverle, in modo da restare più fedele possibile all’originale di Oda-sensei.

Almeno fino all’inizio della scuola, poi temo che si rallenterà tutto.

Come sempre se volete lasciare un commentino, fatelo, accetto anche critiche costruttive.

A presto.

Mihawk_Akai

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


OUR FAMILY

Capitolo 4

 

- Eh? È una montagna? - 

- Esattamente. - affermò Nami sicura - L’ingresso della Grand Line è una montagna, chiamata Reverse Mountain. -

Luffy inclinò il capo, spostando lo sguardo dalla mappa sul tavolo alla ragazza, mettendosi un dito nel naso: - È una montagna magica! - esclamò poi, guadagnandosi un pugno in testa da Nami. 

- Non diciamo idiozie! Ci deve essere una spiegazione! - rimproverò la navigatrice - Solo che non capisco quale possa essere... -

- Le correnti. -

Si girarono tutti verso la porta dove un Sabo bagnato fradicio a causa della tempesta stava rientrando. - Gli oggetti sono tutti legati al ponte. Non dovrebbero cadere. - Sanji annuì: - Perfetto! Ancora grazie per averlo fatto al posto nostro. -

Sabo scrollò le spalle, sorridendo: - Di niente. In fondo vi sto scroccando un passaggio, in qualche modo devo ripagare. -

- Le correnti, cosa? - chiese quindi Nami, irritata dal non aver capito. Sabo sorrise: - Tutte le acque dei 4 Blues confluiscono verso la montagna, creando delle correnti forti a sufficienza per permettere alle navi di risalire la montagna. -

Nami annuì, assimilando l’informazione. Sabo tolse l’impermeabile bagnato e lo appoggiò ad un appendi-abiti in un angolo della stanza, per poi andarsi a sedere al tavolo con loro, di fianco a Laila. 

- Questo lo sapevi anche tu. Perché non glielo hai detto? - le sussurrò.

Laila non alzò nemmeno lo sguardo dal libro che stava leggendo, limitandosi a stringere le spalle: - In realtà non stavo nemmeno ascoltando. - Il fratello ridacchiò: - Bugiarda. - rispose, facendo sorgere un ghigno sul volto della ragazza. La voce di Zoro riportò la loro attenzione su ciò che accadeva nella stanza.

- Solo una domanda. Perché dobbiamo usare per forza l’entrata? Non basterebbe entrare da un lato qualsiasi? - chiese lo spadaccino venendo, incredibilmente, subito rimproverato da Luffy: - È una pessima idea, Zoro! - 

Nami annuì: - Luffy ha ragione! C’è un motivo per cui non si può. -

- Dobbiamo entrare nella Grand Line usando l’entrata perché è più fico! - affermò Luffy convinto, beccandosi immediatamente un pugno dalla navigatrice. - Non è questo il motivo, Luffy. - fece Sabo, ormai rassegnato all’idiozia del suo fratellino.

- Guardate! La tempesta è scomparsa! - Laila alzò immediatamente lo sguardo dal libro, sentendo l’affermazione di Usopp.

- È vero! Il tempo è così calmo... - confermò Sanji guardando fuori a sua volta.

- È impossibile! Possiamo raggiungere l’entrata solo passando attraverso la tempesta... -

Laila imprecò quando uscì sul ponte, riconoscendo dove si trovavano: - Ora si che siamo nei guai! Siamo finiti nella Calm Belt! -

Sabo saltò giù dal balcone: - Avete dei remi? Dobbiamo tornare nella tempesta! - Luffy piegò la testa di lato: - Questa non è una barca a remi... - Usopp gli diede man forte: - E poi perché dovremmo tornare nella tempesta? -

Nami, visto che quegli idioti non si erano mossi, si mise a sbraitare: - FATELO E BASTA! La Grand Line è circondata da due mari, chiamati Calm Belt. Sono mari senza venti. Ma il problema è che questi mari... -

- WHAAAAAA! CHE COS’È? UN TERREMOTO? -

No: semplicemente la nave era stata sollevata dal mare da... un enorme mostro marino. Teneva la nave sul muso e non se ne era accorto, per fortuna, ma questo non impedì ai pirati di spaventarsi a morte.

Usopp svenne con la bava alla bocca mentre Sanji e Zoro spalancarono gli occhi e la bocca. - È enormeeee! - esclamò Luffy, mentre Nami si aggrappava all’albero maestro piangendo: - ... sono covo di mostri marini giganti! -

Laila si sbatté la mano sulla faccia: - Non ho parole... - Sabo ridacchiò: - Sono così divertenti! Eheheh... -

Laila si avvicinò al parapetto della nave: - Tenetevi a qualcosa. - disse, prima lasciarsi cadere nel vuoto. - Mellorineeee! -

- Ahahahah! Avreste dovuto vedere le vostre facce! - 

Videro Laila ricomparire davanti a loro fluttuando in aria, con le gambe trasformate in nuvole: - Ero seria prima, eh! Tenetevi forte! - Detto questo si rituffò nel vuoto, dirigendosi verso il muso del mostro marino. Ghignò quando incrociò il suo sguardo e questo, accorgendosi di lei, tentò di morderla. Lei non si mosse, limitandosi a scomporsi nel proprio elemento e a ricomparire sotto la testa. Ghignò nuovamente, mentre si preparava a colpire l’animale.

Concentrò alcune nuvole nei palmi delle mani, imprimendogli una rotazione rapidissima e comprimendole il più possibile. Le rilasciò di colpo diritte verso il mento dell’animale, creando una sorta di colonna di nuvole.

- SOFUTO SUKAI SUTURĪMU*! - 

A causa dell’attacco, che proprio tanto “soft” non era, l’animale sollevò la testa indietro, buttando la Going Merry oltre la fascia di bonaccia, di nuovo nella tempesta. 

- Forse ho esagerato un pochino. - commentò guardando con quanta violenza la nave era atterrata sull’acqua. Poi tornò a guardare i mostri marini che si erano radunati attorno a lei, con il chiaro intento di mangiarla. Sorrise birichina: - No, no, no! - fece scuotendo l’indice da destra a sinistra - Non si mangiano le persone! - le sue pupille divennero bianche quando tornò seria - Tantomeno i miei fratelli. - 

I mostri si rituffarono nell’oceano appena videro il suo sguardo. Laila sospirò, tornando quella di sempre: - Una volta o l’altra dovrei imparare a usarlo come si deve e non solo quando mi arrabbio... -

Si girò quando sentì la voce di Zoro chiamarla: - LAILA! SBRIGATI! - La ragazza notò che ormai erano stati presi dalla corrente della Reverse Mountain e che forse era veramente meglio sbrigarsi se non voleva essere lasciata indietro.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

- LUFFY! -

Si era finalmente avvicinata alla nave e la prima cosa che aveva visto era stato Luffy che saltava dal ponte della nave e che, con la sua tecnica “Gomu Gomu No Fusen**”, impediva alla nave di schiantarsi contro una delle colonne dell’ingresso della Reverse Mountain. Senza tenersi alla nave. Con il mare sotto di lui. 

Laila fece per lanciarsi verso il fratellino ma, fortunatamente, Sabo fu più veloce di lei: si sporse dal parapetto della nave e gli tese la mano. - Luffy! Afferrala! - Il ragazzo riuscì ad allungare la propria mano fino a quella del biondo, che lo trascinò nuovamente sul ponte. 

Laila atterrò di fianco al fratello, osservando con lui Luffy che si sedeva sulla polena a testa di capra e che osservava la Grand Line.

O meglio, che ci provava, dal momento che davanti ai loro occhi si stagliava una balena. Già. Proprio una balena grande come una piccola montagna. 

- MA COSAAAAAA?!?!? -

- FERMATE LA NAVE!!! -

- NON SI PUÒ! IL TIMONE È ROTTO!!! -

- DOBBIAMO FERMARCIIIII!!!!! -

Laila si diede dell’idiota per non averli avvisati di Lavoon ma non fece in tempo a dire nulla che si udì il rumore di una cannonata, dritta dritta verso la balena.

La ragazza scambiò un’occhiata con il fratello maggiore, insultando poi mentalmente il più piccolo.

In un attimo la balena spalancò la bocca, inghiottendo l’intera nave. 

Navigarono all’interno di quello che probabilmente era lo stomaco dell’animale (anche se sembrava un mare in tutto e per tutto, con tanto di cielo sopra) per qualche minuto prima di trovare un’isola interna. Zoro e gli altri compagni si misero in posizione di difesa, pronti alla battaglia ma... 

- Fermi, fermi, fermi! Mettete via le armi, non servono. - disse Sabo, avvicinandosi a prua, subito raggiunto da Laila.

L’uomo sull’isola guardò verso di loro, riconoscendoli lentamente. In fondo, entrambi erano passati molto spesso per la sua montagna. 

- Che rarità! Vedere un rivoluzionario su una nave pirata! Cambiato fazione, moccioso? Hai deciso di creare ancora più problemi? -

- Lo conosci? - chiese Sanji all’altro, che semplicemente annuì. 

Sabo ghignò verso l’anziano signore ma Laila fu più svelta di lui, nel rispondere: - Perché invece di fare ironia non ci apri? Così usciamo e i problemi non li creiamo a te, vecchio? -

Sbuffando e borbottando insulti verso i ragazzi aprì una porta in ferro sul lato della balena, lasciandoli uscire.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Dopo alcuni problemi con dei cacciatori di taglie che volevano uccidere Lavoon per mangiarsela (subito pestati e zittiti) poterono rilassarsi. Così, mentre Nami impostava la rotta, aiutata da Sabo, e gli altri facevano i cretini come loro solito, Laila si ritagliò qualche minuto per parlare con Crocus. 

- E così... salpi ufficialmente... -

Laila annuì piano, lanciando un’occhiata al fratello e ai suoi compagni: - Non mi chiedi perché lo faccio da pirata e con degli sconosciuti? -

L’uomo più anziano rise: - Perché, secondo te non ho capito chi è lui? -

Laila sorrise, in risposta: - Hai visto il poster? -

- E chi non l’ha visto? Salta subito all’occhio tra tutti gli altri... -

La leggera risata della ragazza durò poco: non era una cosa positiva che si notasse così tanto...

- Le somiglia moltissimo... -

Laila sentì una morsa al cuore, alla menzione velata della madre.

Annuì lentamente: - Forse troppo. A volte è quasi difficile parlarci tanto si comporta come lei... -

- Anche tu le somigli. -

Laila lo guardò, un po’ stupita: le era sempre stato detto da chiunque fosse a conoscenza dei suoi natali, madre compresa, che somigliava a suo padre. E la ragazza aveva sempre concordato, trovando in quell’uomo sempre serio e taciturno una persona più simile a se stessa per idee e modo di porsi, oltre che dal punto di vista fisico.

- Oh, non fraintendermi: sei la copia sputata di tuo padre, sia fisicamente che quasi tutto il resto. Ma in te rivedo lei per una cosa: tu proteggi. Tutti quanti. - disse l’anziano, non riferendosi solo al fratello. 

Laila attese qualche minuto prima di rispondere e, quando lo fece, ignorò l’ultima frecciatina.

- Beh, un’armatura è incompleta se il guerriero possiede solo la spada... -

- Uno scudo però potrebbe non bastare per salvare la vita del guerriero, potrebbe rompersi... -

- Anche una spada potrebbe rompersi. Ed è compito dello scudo occuparsi del guerriero senza spada. - 

- Ma siamo sicuri che sia uno scudo? -

Laila non rispose.

Preferì fingere di non aver capito.

Ma l’anziano medico insistette e la ragazza non poté scamparla.

- Anche una spada può diventare uno scudo. - tagliò corto la pirata - Basta che un buon fabbro la fonda e la forgi di nuovo. -

Crocus sorrise: - Ed è esattamente per questo motivo che ti dico che assomigli a tua madre. -

- LAAILAA! - 

La voce squillante del fratello fece morire la conversazione definitivamente.

- Dimmi. - 

- Salpiamo! Diamo un passaggio a quei tizi fino alla loro isola. -

- A Whisky Peek? -

- Eh? Come sai che vivono lì? -

Laila sorrise enigmatica.

Salutarono Crocus e, dopo un’addio strappalacrime con Lavoon (che guadagnò un’orribile disegno della bandiera dei Mugiwara), partirono alla volta dell’isola dei cacciatori di taglie. 

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Quando arrivarono, vennero accolti dal villaggio in festa: li accompagnarono all’interno di una casa e gli offrirono da bere e da mangiare a volontà. 

Laila rifiutò con un sorriso gentile quello che le venne offerto, preferendo dileguarsi alla prima occasione.

Sabo la raggiunse subito dopo. 

- Che dici? Gli spieghiamo che vogliono solo le nostre teste o... - il ragazzo lasciò la frase in sospeso, rendendo però ben chiaro il concetto.

- Nah. Che imparino a non fidarsi di perfetti estranei... soprattutto se sono così amichevoli con dei criminali. -

Sabo ridacchiò.

- Ohi, Laila. -

- Mnh? -

- Non ti è famigliare quella? -

- Quella chi, Sabo? Parla chiaro. -

- Miss Wednesday. Io sono convinto di averla già vista da qualche parte. -

- Beh, dei capelli come i suoi non li avranno in tanti, magari puoi partire da lì... -

- ... Non hai proprio voglia di aiutarmi, vero? -

- No, infatti. - Laila sbuffò esasperata - Sto cercando di godermi la passeggiata e tu continui a parlare. Taci. -

Sabo rise prima di finire addosso a Laila, che si era fermata di colpo. 

- Ehi! Ma ti sembra il mod... -

- Ci seguono. -

- Lo so. -

Laila lanciò un’occhiataccia al fratello, troppo rilassato per uno che rischiava la pelle. Perché, in fondo, gli unici che rischiavano veramente la testa erano quelli con una taglia su di essa. Cioè Luffy e Sabo. E Laila ovviamente. 

Sabo sorrise, dando una pacca sulla schiena alla sorella prima di voltarsi a fronteggiare l’uomo che li seguiva.

- Trovarla qui era l’ultima cosa che mi sarei mai aspettato... signore. - fece l’uomo rimanendo composto, come sull’attenti.

- Riposo. - disse infatti Sabo poco dopo, per poi rivolgersi a Laila: - Laila, ti presento Terry Gilteo, uno dei nostri agenti. -

Laila affiancò Sabo, inclinando leggermente il capo in segno di saluto. 

- Terry, lei è... - si bloccò, non sapendo se poteva definirla sorella.

La ragazza gli venne in aiuto: - Una vecchia amica. -

- Piacere. -

- Allora... che ci fai qui? -

Gilteo guardò verso la ragazza, indicando chiaramente che non voleva parlarne davanti ad un’estranea.

Sabo ghignò: - Oh, non preoccuparti. Ti puoi fidare, garantisco io per lei. -

- Sto seguendo una pista sul caso di Alabasta: sembra che l’organizzazione dei cacciatori di taglie qui sia collegata a qualcosa di più grosso. La stessa che opera laggiù. -

- Perché? Cosa succede ad Alabasta? - chiese Laila, che ultimamente era rimasta un po’ tagliata fuori dal mondo.

- Diciamo che c’è in corso una rivolta contro il sovrano: gli attribuiscono l’uso della “Polvere della Danza” per sopperire alla mancanza d’acqua nell’isola. Questo a causato ancora più carestia. Lo accusano di averli abbandonati alla morte. -

Laila annuì - Capisco. Anche se lo trovo un po’ strano: la famiglia Nefertari era una famiglia buona e ben voluta dal suo popolo... Quindi voi gli state dando una mano... -

Sabo fece un sorriso strano a quell’affermazione: - In realtà... hanno cercato si il nostro aiuto ma, come ben sai, non è che possiamo intervenire così, a caso. Dobbiamo fare qualche indagine prima. In più Dragon-san crede che in questo caso la famiglia reale non centri: è convinto ci sia qualcosa dietro a questo casino che nemmeno i ribelli di Alabasta sanno. -

- Pensi combattano il nemico sbagliato? -

- Io... non lo so... Secondo me non c’è molto altro da capire e credo che dovremmo intervenire subito ma... -

- Ti fidi del giudizio di Dragon. -

Sabo annuì in risposta: - Sì. Anche se non lo comprendo in pieno. -

Laila sorrise: - Beh, alla fine sarà tutto chiaro, no? È sempre così... -

Sabo sorrise di nuovo: Laila conosceva Dragon così bene?

- Sicuro... - confermò Terry, nonostante continuasse a guardare la ragazza con sospetto - Il problema è arrivare a questa beneamata fine... -

Si zittirono tutti e tre all’improvviso, quando sentirono diversi colpi di arma da fuoco. 

 

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Terry si dileguò in fretta, tornando alla propria missione, mentre i due fratelli si diressero verso la fonte del rumore, più che certi che c’entrassero i loro amici. 

Mentre correvano, chiedendosi come fosse possibile che si fossero allontanati tanto, sentirono diversi rumori come di metallo che colpisce altro metallo. Oltre ai colpi di pistola e al rumore di qualcosa che si rompe, come un muro. 

Ad un certo punto ci fu il silenzio per qualche minuto. 

E poi di nuovo rumori e urla. 

Quando raggiunsero la fonte del casino rimasero sbalorditi: Luffy e Zoro che combattevano l’uni contro l’altro. Ma non amichevolmente, con cattiveria e furia.

Sabo analizzò rapidamente l’ambiente circostante trovando Miss Wednesday a pochi metri di distanza dai due combattenti. 

Il giovane rivoluzionario si diede dell’idiota da solo: solo in quel momento aveva finalmente capito perché quella cacciatrice di taglie gli risultasse così familiare. 

Era la principessa di Alabasta, Vivi Nefertari!

- Ma che diavolo...?! - chiese Sabo all’aria, seguendo però con la coda dell’occhio la sorella.

La vide spostarsi di lato e raggiungere Luffy e lo spadaccino, per poi colpire violentemente con un pugno ciascuno dei due litiganti.

Dopodiché, con entrambe le mani sui fianchi, chiese “gentilmente” una spiegazione: - DEFICIENTI! SIETE DUE COMPLETI DEFICIENTI! SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO FATE? -

Luffy si portò le mani sul bernoccolo dolorante, per poi rispondere alla sorella continuando, però, a guardare male Zoro: - Ha pestato tutte quelle persone gentili che ci avevano offerto ospitalità! -

Zoro lo interruppe: - TI HO DETTO CHE NON È COSÌ! Se mi avessi fatto spiegare... -

A quel punto fu la voce di Nami, fuori dal loro campo visivo, a intromettersi: - Ok, ok... diamoci una calmata tutti quanti... Lasciate che vi spieghi per bene come sono andate veramente le cose. - si fermò un secondo e guardò verso la principessa - Ohi! Vieni qua! Certe cose è meglio che le spieghi tu. -

Sabo aiutò la giovane principessa ad avvicinarsi ai pirati, mentre Nami si prodigava in una spiegazione di come quelle “persone gentili” non fossero altro che degli impostori che volevano la loro testa. Luffy rise quando capì che aveva frainteso la situazione. 

Zoro non prese così bene la cosa. 

Dopo di che, l’ex-ladra spiegò come fossero stati ingaggiati per proteggere Vivi dagli agenti della Baroque Works che erano venuti per la sua testa.

- Baroque Works? Dove ho già sentito questo nome? - chiese Laila, parlando per la prima volta dall’inizio della conversazione. 

Le rispose il fratello: - È un’organizzazione criminale segreta che opera da queste parti. Stando ai rapporti, i membri usano nomi in codice di numeri e festività. Il leader è sconosciuto. -

- Se è segreta come la conosci? - chiese Vivi, sospettosa.

Sabo sorrise: - Abbiamo dei buoni informatori, principessa. -

La ragazza sobbalzò leggermente: - Avete? Voi pirati? -

Il giovane rivoluzionario ridacchiò: - Errore di preconcetto: non sono un pirata, principessa, solo un passeggero temporaneo. -

La giovane decise di lasciar perdere, decidendo poi di raccontare ai suoi salvatori tutta la storia: - Come avrete ormai capito, sono la principessa di Alabasta e mi trovo qui perché sto indagando su quanto è successo nel mio paese. Qualcuno ha utilizzato la “Polvere della Danza” per causare la carestia. -

Sabo la interruppe praticamente subito: - Qualcuno? È stato il re ad usarla... -

- TI SBAGLI! - urlò Vivi - Non è stato mio padre! L’hanno incastrato! - 

Fece respiro calmante e poi continuò: - Per questo sono qui: per indagare. Abbiamo ottenuto l’informazione che la Baroque Works fosse coinvolta, così io e Igaram ci siamo infiltrati. Abbiamo scoperto che è stato Mister 0 a utilizzare la polvere e a far cadere la colpa sul re. È a causa sua che ora il popolo si è ribellato al re. -

Sabo ascoltò il tutto pensieroso: la sua indole da rivoluzionario gli diceva di non fidarsi delle parole della principessa ma quanto aveva detto finora dava credito alla teoria del suo capo, fermo sostenitore dell’innocenza della famiglia Nefertari. 

Possibile che avessi ragione anche questa volta, Dragon-san?, pensò internamente.

Incrociò, poi, lo sguardo della sorella che, memore della loro discussione di poche ore prima, aveva intuito i suoi pensieri. Sguardo che sembrava dire “Visto che avete fatto bene ad aspettare?”. Strinse le spalle, Sabo, tornando a concentrarsi sulla principessa.

- Comunque, siamo riusciti a scoprire il nome di Mister 0... La sua identità è Sir Crocodile. -

A questo, si scatenò il panico.

 

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* Che tradotto vuol dire circa Morbido Flusso Celeste

** Non ho la più pallida idea di come sia nel doppiaggio italiano, scusate: in inglese è Gom Gom Baloon quindi potremmo adattarlo con Gom Gom Palloncino

 

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Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa minna-san! Finally l’m back!

Si... dopo 10 mesi di nulla cosmico...

SCUSATE TANTISSIMO! Non provo nemmeno a giustificarmi, perché suonerei ancora più ridicola di quanto non lo sia già ricomparendo dopo tutto questo tempo. Con un capitolo perfino un po’ più corto del solito! Davvero, non ho scusanti.

Cosa avevo detto l’ultima volta? Che tra un paio di capitoli avrei introdotto un nuovo “personaggio narrante”? Ciaone proprio! Non ce la farò mai, ce ne vorranno altri 5. Come minimo. 

Mannaggia a me.

Sto già scrivendo anche il capitolo nuovo di Heart’s Storm, perciò ritornerà presto anche quella.

Spero di portarmi molto avanti durante l’estate.

Scusate ancora!

A presto (spero)

Mihawk_Akai

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