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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Un gioco innocente *** Capitolo 2: *** Un amore nascosto per troppo tempo *** Capitolo 3: *** Non innamorarti mai, Roronoa Zoro! *** Capitolo 4: *** Terra in vista! *** Capitolo 5: *** Soli a bordo *** Capitolo 6: *** I superstiti della ciurma di Arlong *** Capitolo 7: *** Organizzarsi *** Capitolo 8: *** Missione di salvataggio *** Capitolo 9: *** Un sogno infranto *** Capitolo 10: *** Tristezza collettiva e sacrificio personale *** Capitolo 11: *** Nel buio della notte... *** Capitolo 12: *** ...e ai primi raggi del sole. *** Capitolo 13: *** L'infallibile capitano Usopp ***
1. è la mia prima fanfic in
assoluto, quindi abbiate un po' di pietà
2. la mia cultura di One Piece è
solo televisiva
3. Sono un ragazzo e non riuscirò mai a capire pienamente
l'universo femminile
Per il resto...divertitevi e fatemi sapere!!
Ambientazione: Subito dopo Alabasta,
quindi Nico Robin è appena entrata
nella ciurma
Amori, Cicatrici e Malintesi
1: Un gioco innocente
È metà mattina e il sole risplende sulla GoingMerry, nel mezzo del mare.
-Uuuuuuusopp!- Rufy
si è stufato di sedere sulla polena, non essendoci niente in vista, ed è andato
accanto al cecchino – Uuuuuuuusopp, mi annoio!!!!
Il povero cecchino sta cercando di ultimare una sua
invenzione e non vuole essere disturbato, quindi spara la prima cavolata che gli
viene in mente, pur di levarsi di torno Rufy.
-Perché non vai a vedere cosa sta
facendo Nico Robin?
- Sìììììì, grande!!! Missione spionaggio Nico Robin!
– esulta il capitano, felice di aver trovato un nuovo gioco.
La mora è a poppa, intenta a leggere uno dei suoi libri.
- Nico Robin, AMORE!!!! – arriva Sanji
circondato da una nuvola di cuoricini – Questi pasticcini sono per te,
mia dea! – dice, ignaro del fatto che, nascosto dietro i
mandarini, Rufy li sta spiando.
- Grazie, Sanji.- il cuoco torna
in cucina con gli occhi cuoriformi.
Nico Robin fa per assaggiare no
dei dolci, ma nota subito che…ne manca uno!
“Capitano…- pensa fra sé e sé, sorridendo “ Sei proprio incorreggibile!”
Da dietro i mandarini, Rufy si
lecca i baffi e si prepara ad allungare di nuovo il braccio.
Ecco, l’ha lanciato alla velocità del fulmine, ma… appena
prima che le sue dita si richiudano sulla “preda”, una mano sottile e flessuosa lo ferma.
- Troppo lento!- ride l’archeologa, tenendogli il polso con
una mano germogliata proprio sul tavolo di fianco al piatto. – Adesso devi fare
penitenza!
E subito tre mani compaiono sul
corpo di Rufy, iniziando a fargli il solletico.
-D’accordo, d’accordo!-
ansima Rufy, rotolandosi sul ponte e ridendo come un
matto – Adesso basta, ti prego!
Ma non appena Nico Robin lo
lascia, subito riparte all’attacco dei pasticcini, venendo di
nuovo bloccato.
E ancora.
E ancora.
Anche l’archeologa ride. Si diverte
a questo gioco infantile. Ma Rufy e Nico Robin non sanno che qualcuno li
sta fissando.
Beh, non so cosa ne penserete… ma
non è ancora incominciata davvero, perciò vi lascio leggere!
Capitolo 2 *** Un amore nascosto per troppo tempo ***
Un amore nascosto per troppo tempo
Un amore nascosto per
troppo tempo
Nami è sul ponte, apparentemente
intenta a scrutare l’orizzonte, in realtà guardando il suo capitano.
Lo ama. Lo ama da quando l’ha
liberata dal giogo di Arlong.
Ma non è da lei lasciare che il suo
sentimento si veda…
E così lo nasconde in fondo al cuore, accontentandosi di essere sua amica, anche quando è difficile, come adesso.
Guardando la bella NicoRobin, la sua “sorellona”, che
ride con Rufy, non può impedire a se stessa di
desiderare che le mani che tengono fermo il suo capitano, che lo toccano
facendogli il solletico siano le sue, che sia lei a giocare insieme a lui.
Non era mai stato così difficile…
Con Bibi non c’era stata rivalità,
tutti loro sapevano che lei era solo un membro
momentaneo della ciurma, ma…rifletteva Nami guardando
la figura snella, i lunghi capelli neri, le forme perfette dell’altra ragazza…Nico
Robin era più grande di lei, la faceva sentire una
ragazzina impacciata, aveva quel fascino che solo le donne mature e consapevoli
della propria bellezza possono avere e…
ENami sapeva
che anche Rufy era un uomo.
L’aveva dimostrato in tutte le battaglie, soprattutto in
quella contro Arlong…
…Arlong…
-È PRONTO IL PRANZOOOOOOOOOOOOO!- Sanji
la distolse appena in tempo da foschi ricordi.
Ecco il secondo capitolo…la storia
inizia davvero
Vi prego, lettrici, fatemi sapere se una ragazza avrebbe pensato queste cose…
Wow, rileggendola, non riesco a credere di aver scritto una
roba del genere!
Capitolo 3 *** Non innamorarti mai, Roronoa Zoro! ***
Non innamorarti mai, Roronoa Zoro
Non innamorarti mai, RoronoaZoro!
-È PRONTO IL PRANZOOOOOOOOOO! – Per la prima volta Zoro era felice di sentire la voce del cuoco.
Lo sollevava da pensieri molesti…
Poco prima sembrava addormentato, certo, ma in realtà non
riusciva a prender sonno.
Lo disturbavano le risate provenienti da poppa.
Lo spadaccino sbuffò, irrequieto. Si era
sempre addormentato con rumori forti, anche più di questo, però…qualcosa lo
aveva infastidito.
-Ehi, carciofo, non mi dire che
stai pensando! Sarebbe una cosa ben strana…
Quel cuoco da strapazzo…ma non aveva voglia di litigare,
ora.
-Dico a te, testa d’alga!
-…-
- Zoro, tutto bene?- Santo Cielo!
Non si poteva avere un attimo di pace, su questa nave! Stava per rispondere a
Chopper di tenere il suo naso blu fuori dai suoi
affari, ma si sforzò di essere gentile
-Certo, Chopper, mai stato meglio…Cosa
c’è per pranzo?
-Per adesso, niente. Dobbiamo aspettare Robin-chan.- rispose il cuoco, con gli occhi a cuore.
Zoro si guardò intorno: c’era
qualcosa che non andava…
-Dov’è Rufy?- Usopp aveva colto
il problema! Sanji aveva detto
che c’era da mangiare ed il capitano non era ancora in cucina!!!
-Ah, ah, ah! Ce l’ho
fatta, finalmente!
Rufy arrivò di corsa, sventolando
un pasticcino (un po’ malconcio, in verità)
-Guarda che non scappi! Tanto il solletico te lo faccio comunque!
Arrivò anche Nico Robin, ridendo
tanto quanto il capitano
“È carina quando ride…” Subito lo
spadaccino si vergognò di quel pensiero.
Lui era Zoro! Doveva diventare il
migliore spadaccino del mondo!
Non poteva perdere tempo con le ragazze,
non era mica quel cuoco da strapazzo!
“Una donna è un punto debole per ogni uomo. Se vuoi raggiungere il tuo scopo, non innamorarti mai, RoronoaZoro!”
Era solo un vecchio venditore di spade che gli aveva detto
queste parole, maZoro le
portava sempre incise nel cuore.
Beh, grazie mille, ladycat, mi fai venire voglia di scrivere ancora più in fretta!
Per la tua gioia, ecco Zoro, finalmente!
E grazie anche a mangafun1
Fatemi sapere se vi è piaciuto anche questo capitolo!!!!!!
Non appena ebbe finito di mangiare, Nami
si chiuse subito nello studio, con la scusa di disegnare delle mappe.
La verità è che non ce la faceva più. Per tutto il pranzo Rufy non aveva fatto altro che dispettucci all’archeologa.
Ogni volta che le loro mani si sfioravano, lei, Nami, sentiva un pezzo del suo cuore che si staccava,
lasciando al suo posto il vuoto.
È una stupida. Per tutto il tempo, durante ogni avventura,
aveva cercato di dimenticare il suo sentimento.
Ma ogni volta che lui la salvava,
ogni volta che ridevano insieme, una fiammella si aggiungeva al fuoco che già
la consumava.
“Chi credi di essere per lui, Nami? Ti ha mai dato qualsiasi speranza? Sì, certo, ti ha
salvato la vita, ma non ha fatto lo stesso con tutti gli altri membri della
ciurma? Ti ha mai dimostrato qualcosa di più forte dell’amicizia?”
Era inutile ingannarsi da sola.
La navigatrice si prese la testa fra le mani e pianse tutte
le lacrime che aveva tenuto dentro.
- Terra in vistaaaaaaaaaaaaaaaa!
Usopp era di vedetta sulla coffa ; era stato lui a gridare.
Qualcuno bussò alla porta.
-Nami, tesooooro,
posso parlarti?
Sanji. Tipico.
Rapida si asciugò le lacrime e disse: -Avanti!
Lui entrò e richiuse la porta.
-Tutto bene, Nami?- Il discorso
senza infiorettature ed il suo sguardo preoccupato la stupirono.
-Sì, certo, mai stata meglio.
-Hai gli occhi lucidi…
-Ah, quelli, non ti preoccupare, è per via della polvere!
Sanji alzò un sopracciglio a
ricciolo e Nami si diede mentalmente dell’idiota. Dannazione!
Come aveva fatto a scordarsi che proprio il giorno prima
avevano pulito quella stanza, che ora riluceva come uno specchio.
Per fortuna Sanji non indagò
oltre. Anzi, cambiò discorso.
-Usopp ha avvistato un’isola. Hai
idea di quale sia? Dobbiamo fare rifornimenti e…
- Sì, dunque…quell’isola dovrebbe essere Tangle,
un’isola estiva coperta in gran parte da una foresta
pluviale. C’è un piccolo paese dove troverete ciò che vi serve.
-Grazie, e…quanto tempo dovremo
aspettare perché il log pose registri il suo magnetismo?
-Secondo i miei calcoli, non più di due giorni, ma potrei
sbagliarmi.
Uscirono insieme sul ponte e Nami
cercò di tenersi occupata calcolando la distanza che li separava dall’isola.
-Bene, dovremmo arrivare per il tramonto. Oltre il porto c’è
un’insenatura dove potremo nascondere la GoingMerry.
Sbarcheremo domattina, ma ogni notte torneremo qui a
dormire. Non dobbiamo scordarci delle taglie e della Marina!
Per una volta, Rufy non protestò.
Quasi allarmata, la navigatrice lo cercò con lo
sguardo.
Lui e Chopper stavano rotolando sul
ponte, cercando di sfuggire alle mani di Nico Robin
che facevano loro il solletico.
-Allora, Sanji, Rufy, Chopper e Usoppvanno al porto, io vaddo in esplorazione
e Zoro rimane con Nico Robin
a guardia della GoingMerry.
Lo spadaccino sbuffò, piano.
E subito si meravigliò del suo stesso
gesto. Perché mai gli dava così fastidio stare da solo
con quella?
Meglio, anzi, avrebbe potuto studiarla bene.
Da quando era entrata a far parte della ciurma, lui aveva sentito
nei suoi confronti una specie di necessità di stare attento
ad ogni suo movimento, spiandola di nascosto.
Beh, era ovvio. Non si fidava di lei.
Era stata la seconda di Crocodile
e chissà quante persone aveva già ucciso, fin da
bambina. Più di lui, forse?
Per allontanare il tarlo del dubbio che già s’insinuava
dentro di lui, decise di andarsi ad allenare. Come al
solito si mise a poppa, dietro ai mandarini di Nami.
Aveva appena iniziato e constatava con piacere che l’esercizio
fisico gli svuotava la mente,quando se la ritrovò
davanti, con uno dei suoi libri in mano.
- Cosa vuoi? – la gentilezza non era il suo forte, doveva ammetterlo.
-Ti dà fastidio se mi metto qui a leggere? Non mi piace
stare sola.
“Ti capisco, lo sei stata anche troppo…” Zoro
s’incupì a sentire questo pensiero che faceva capolino nella sua testa.
-Fa come ti pare.
Cosa gli stava succedendo? Aveva
bisogno di allenarsi, decisamente. I pensieri oziosi
gli facevano male alla salute…
Ricominciò l’allenamento, ma dopo un po’ sentì lo sguardo di lei che gli scivolava addosso.
Improvvisamente i suoi pesi sembrarono molto più difficili
da sollevare.
Ciao!!!Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!
x lady cat:
ecco un capitolo in cui i sentimenti iniziano a…sentirsi (ma ci metteranno un
po’, perché Zoro è testone!!!)
Capitolo 6 *** I superstiti della ciurma di Arlong ***
I superstiti della ciurma di Arlong
I superstiti della
ciurma di Arlong
Perché aveva deciso di andare da
sola? Perché aveva rifiutato l’aiuto di Sanji?
Nami sospirò, guardando la giungla
intorno a sé.
In realtà aveva sperato che lui si offrisse di accompagnarla, ma…non l’aveva fatto.
Così aveva detto di voler stare un po’ sola e anche se Sanji aveva insistito, l’aveva spuntata lei.
Ora, però, non le sembrava più una buona idea.
Intorno a lei, la giungla s’intrecciava sempre uguale e lei,
persa nei suoi pensieri, si era allontanata dalla costa.
Nami sentì il panico che l’assaliva
come un’onda. E adesso?
Se non fosse riuscita a tornare
sulla GoingMerry, cosa
avrebbero fatto gli altri? Lui sarebbe
venuto a cercarla? E se non l’avessero trovata?
“Calma, Nami.” si
sforzò di riflettere chiaramente. “Non senti un ruscello scrosciare qui vicino?
Rifletti, navigatrice da quattro soldi! Ogni ruscello prima
o poi sfocia nel mare, no?”
Confortata da questi pensieri, raggiunse il piccolo corso d’acqua
ed iniziò a camminare lì accanto alla riva.
Improvvisamente dall’acqua spuntò una figura.
-Bene, bene, guarda un po’ chi c’è, quella traditrice di Nami!
Un uomo pesce della ciurma di Arlong
-Ma…Zoro
non…
-Spiacente, il tuo amichetto dai capelli verdi non ha fatto fuori tutta la ciurma di Arlong!
Noi ci siamo nascosti in acqua e abbiamo visto tutto. Ora vendicheremo il
nostro capo!
Di tutto questo discorso solo una parola era rimasta infissa
nella mente di Nami: noi.
Noi? Si guardò intorno, come un cerbiatto braccato.
Dietro un altro uomo pesce la guardava sorridendo malvagio.
Di fianco a lei, un terzo l
bloccava ogni via di fuga verso la foresta.
Era perduta.
E non era mai riuscita a trovare il
coraggio di dire al suo capitano quello che provava per lui….
Era passato già tutto il giorno. Perché
non parlava? Non si erano scambiati una sola parola.
Zoro percepiva il silenzio come un
muro tra di loro. Perché
sentiva così forte l’impulso di parlarle?
Aveva sempre amato il silenzio, ma adesso…gli dava un
fastidio acuto, quasi doloroso.
La sbirciò di nascosto e si ritrovò ad invidiare il suo
capitano, che era stato toccato da quelle mani flessuose, sottili, seriche.
Rufy non era così piccolo come
sembrava, lo spadaccino lo sapeva bene…
Tra gli occhi semichiusi (stava facendo finta di dormire) il
suo sguardo si posò sul viso ovale, sulle sue ciglia lunghissime, sulle sue morbide labbra, schiuse, bellissime…
-NicoRooooooobin!
Mia dea! Ti sei annoiata? Quello spadaccino da quattro soldi ti ha dato
fastidio?
Eccoli, erano tornati.
-La tua voce è piacevole come le schegge sotto le unghie,
cuoco da strapazzo.
-Cosa hai detto, testa di carciofo?
Aveva bisogno di una bella rissa…magari
avrebbe allontanato tutti quei pensieri così difficili….
-Sei sordo, allora? Ho detto che la tua vo…
-Fermi! Ragazzi, dov’èNami?- Rufy li interruppe.
-Non lo so, non è tornata, grugnìZoro, ansioso di ricominciare la litigata.
-Cooooosa? La mia dolce Nami non è ancora tornata? Non temere, Nami
il tuo principe ti salverà!
Si slanciò verso la riva, ma una mano di gomma lo trattenne.
-No, fermo, dobbiamo organizzarci.
Zoro guardò il capitano, stupito.
Lui che diceva di
organizzarsi e non agiva impulsivamente?
Evidentemente, frequentare l’archeologa gli faceva bene…
Il pensiero lo rabbuiò
-Va bene, organizziamoci,ma non
perdiamo tempo! Potrebbe essere in pericolo di vita!
Sbottò, irritato.
Il capitano iniziò a dare ordini:- Usopp, Sanji, voi andate verso
sinistra, ma prima, Usopp, dammi uno dei tuoi fuochi
d’artificio. Chi trova Nami lo accende e gli altri
devono tornare alla nave subito, ok? Con me viene…-S’interruppe, il suo sguardo che
tentennava da Nico Robin a Zoro.
-Vengo io! Non riesco a starmene fermo
sulla nave!
Si offrì subito lo spadaccino. Soprattutto voleva evitare
che Rufy e Nico Robinrimanessero da soli nella foresta…
Un momento dopo la ricerca era partita.
Capitolo-suspence! Riusciranno i
nostri eroi a trovare Nami? La troveranno viva?
Leggete e vedrete!
X lady cat: grazie ancora per i
consigli: come forse puoi vedere, sto cercando di descriverele emozioni di Zoro…
Inutile. Il capitano sparì come un razzo nella giungla e Zoro rimase da solo.
Cercò di seguirlo e dopo molto vagare si ritrovò…davanti
alla GoingMerry!
***
Intanto Rufy correva per la
foresta finché non si ritrovò la strada bloccata da un ruscello.
Un flebile gemito poco lontano lo spinse ad andare da quella
parte.
Quello che vide lo agghiacciò.
***
Nami si teneva a stento in piedi,
tra i tre uomini pesce.
I suoi vestiti erano a brandelli e sentiva male dappertutto.
Il sangue le colava dai numerosi tagli sul suo corpo,
lasciandole delle scie rossastre sulla pelle.
-Ehi, traditrice! Ti ricordi cosa ti faceva Arlong quando
gli disobbedivi?
Come poteva scordarselo? Nami rabbrividì.
Era stato il suo incubo…
Cercò di divincolarsi per fuggire, ma uno degli uomini pesce
le bloccò le mani dietro alla schiena, immobilizzandola.
-Questo è per aver cercato di scappare!
Il pugno la raggiunse allo stomaco, facendola piegare in due
dal dolore.
Semisvenuta, sentì come da molto lontano che le veniva sfilata la camicia ormai a pezzi, poi le mani dell’uomo
pesce iniziarono a scendere, lentissime, accarezzandole il corpo, sempre più in
basso…
-BAZOOKA GUM GUM,
in azioooooooooooooooooooone!!!!!!!!!!!!
L’uomo pesce fu scaraventato a terra più morto che vivo e
gli altri due fecero presto la sua fine.
Senza sostegni, Nami scivolò a
terra.
Era morta, forse? Era in Paradiso?
-Nami, come stai?
Mise a fuoco il viso davanti a lei
-R…Rufy, …sei dav…vero
tu?
-Non ti preoccupare; ora ci sono io qui…
La strinse in un caldo abbraccio e solo allora parve
accorgersi che lei era in reggiseno.
Arrossì e, evidentemente imbarazzato da quel contatto, si
scostò, per poi togliersi la maglietta ed infilarla a lei.
Bastò quello per far capire a Nami
che era viva, purtroppo.
Il suo cuore sprofondò. Era ovvio, non voleva starle vicino,
non voleva contatti fra loro. Per lui era un’amica, la
preziosa navigatrice, niente di più.
Rufy aveva visto e frainteso la
sua espressione di dolore.
-Non ti preoccupare, Nami. Ti
porto subito sulla GoingMerry
evedrai che Chopper
ti guarirà.
Nami cercò di alzarsi, ma le gambe
le cedevano.
Rufy la sollevò tra le sue
braccia. Vedeva la luce della luna che illuminava il suo petto, che aveva ormai
perso la forma da ragazzo, per diventare muscoloso ed abbronzato.
-Ru…fy….
-Sì, Nami?
-Non dire agli altri la verità… dì che
sono stata attaccata da un animale feroce….
-Ma perché?
-Ti prego, fallo e basta!
Eh, già, sono troppo buono…l’ho fatta salvare (quasi) senza
danni (quasi, quasi)
Cosa ne pensate di questo capitolo???
Fatemi sapere!!
Erano ad Arlong Park, nella stanzetta di Nami, sul pavimento
chiazzato di sangue.
Il suo sangue. Quello
di Nami.
Si divincolò, cercò di
spingerlo via, ma lui era sopra di lei e la bloccava.
I suoi denti erano
vicinissimi, il suo fiato caldo sul collo di Nami.
-Cos’è, non ne hai avuto abbastanza?
Nami si risvegliò urlando.
-Nami, calmati. Era solo un sogno… solo un sogno…
Lui qui?
Si girò. Sì, Rufy era lì, seduto sul bordo del letto ed
intento a guardarla preoccupato.
“Mi piacerebbe che fosse solo un sogno, ma non lo è, Rufy.È un ricordo…ma non te lo dirò, non ho il diritto di caricarti
con pesi non tuoi…”pensò la navigatrice, con le lacrime agli occhi.
-Nami, io…ho fatto quello che mi hai chiesto, ma dimmi solo
una cosa…
Lei evitò il suo sguardo, ma lui le pose le mani sulle
spalle e mise la testa di fronte alla sua, così vicine che quasi si toccavano.
Nami non riusciva a respirare normalmente: sentiva il corpo di lui che la sfiorava, teso sopra di lei.
-Nami, quegli uomini pesce…-la guardòfisso negli occhi-…non ti hanno…vero??
Lei ebbe la forza solo di scuotere la testa.
E Rufy fece una cosa che non si
sarebbe mai aspettata.
La baciò.
Non un bacio da amico ad amica, né da
capitano a navigatrice, ma un bacio lungo, appassionato, rovente.
Nami intrecciò le dita ai capelli neri di lui e lo tirò
verso di sé.
Adesso era sdraiato sopra di lei, poteva
sentire il suo cuore battere forte…
Lemagliette
finirono da parte.
Continuando a baciarla, lui fece scivolare le mani dietro la
sua schiena…
A slacciare il reggiseno?
-No, Rufy…
Troppo tardi.
Lo sentì irrigidirsi e trattenere il fiato.
Arlong. Anche
da morto riusciva a rovinare tutto…
La pelle intorno al seno di Nami era un fittissimo reticolo
di cicatrici, che Nami era sempre riuscita a
nascondere con scaltrezza.
Morsi. I morsi di un Arlong
in preda agli istinti e al desiderio di farla soffrire.
-Nami…
Lei si girò verso il muro, prendendo il lenzuolo e
stendendolo tra loro come una barriera.
-Nami…
-Vai pure via, Rufy, non sei costretto a restare.
-Ma…
-Non ho bisogno della tua pietà, vattene!
-Va bene, se è quello che vuoi…
Sentì il calore del corpo di lui
che si allontanava, poi la porta che si chiudeva. Pianse per tutta la notte.
Una scena Runami per gli apprezzatori!!!!
Non vi preoccupate, non farò certo finire qui la fanfic!!!!
Capitolo 10 *** Tristezza collettiva e sacrificio personale ***
Tristezza collettiva e sacrificio personale
Tristezza collettiva
e sacrificio personale
Zoro era stato assalito dagli incubi tutta notte.
Una frase si ripeteva nella sua testa, anche da sveglio:
erano le parole dette da Nico Robin a Rufy la sera prima, quando era arrivato
con Nami tra le braccia.
-Rufy, eccoti, finalmente! Ero così preoccupata!
Era inutile continuare a prendersi in giro: si era
innamorato della donna che amava, ricambiata, il suo capitano.
Arrivato a questa conclusione, si alzò turbato dall’amaca e
raggiunse il ponte.
***
-Usopp?
-Sì, Chopper?
-Cosa succede a tutti?
-In che senso?
-Guarda: Nami, anche se adesso sta bene, non è uscita da
camera sua; Zoro è seduto in cima alla coffa senza allenarsi;Nico Robin non
volta mai la pagina del libro che sta leggendo…perfino Rufy non ride, non parla
e oggi a pranzo non ha toccato cibo…
-Ah, non ti preoccupare, Chopper, vedrai che domani mattina
staranno tutti meglio. Parola del capitano Usopp!
***
Verso sera, Zoro si avvicinò al capitano.
Non sopportava di vederlo così, non capiva.
Aveva la fortuna di amare una donna che lo ricambiava…che
almeno lui fosse felice!!!
-Rufy, posso parlarti?
Erano da soli sul ponte.
Il capitano alzò uno sguardo stanco su di lui. Dannazione!
Come poteva essere così triste?
-Rufy è…è per colpa di una ragazza se sei così?
Lo guarda stupito, di certo pensava che non si vedesse…
Annuisce e il cuore di Zoro sprofonda.
Si sta sacrificando peril suo capitano. È quello che ogni pirata dovrebbe fare. Ma accidenti,
perché deve far così male?
-Non ce n’è bisogno. Lei ti ama e lo sai bene anche tu
-Ma...
-Dopo ieri ne dubiti? Hai mai visto come ti guarda?
-Dici davvero?
lo guardava con il viso illuminato, come un bambino che
riceva una caramella.
Zoro inghiottì il dolore che sentiva dentro.
-Certo!
Ecco fatto. Zoro nondoveva avere punti deboli. Doveva dimenticare il suo cuore.
A cena il suo cuore termina di esistere. Con una semplice
domanda di Rufy.
Nami non era uscita dalla cabina per tutto il giorno.
Non faceva che pensare a come Rufy si sia
irrigidito, ma anche al suo tono addolorato quando lei lo aveva
scacciato.
Aveva voglia di prendersi a pugni. Perché
l’aveva fatto? Perché non si era aperta con lui, l’avrebbe
capita, l’avrebbe consolata, ma adesso, adesso era troppo tardi. Lui
non sarebbe tornato.
Sentì bussare alla porta.
Doveva essere Nico Robin, che voleva entrare. Ormai la notte
era calata da un pezzo e l’archeologa non era ancora arrivata.
-Arrivo!- disse, tirando su con il naso.
Girò la chiave e aprì la porta, ritrovandosi davanti Rufy.
-Ma cosa…?
-Nami- la interruppe lui, il volto
serio.
Che cos’era successo? Qual era il
problema?
-È vero…è vero che mi ami?- Non
sembrava particolarmente felice. Ma cosa voleva? Era
stato lui a baciarla, ieri sera…
Sotto quello sguardo severo, Nami abbassò gli occhi, come
una bambina coltain
fallo.
-Nami…- le mise una mano sotto al mento
e la costrinse a guardarlo in quegli occhi grandi, neri come l’inchiostro e
fiammeggianti -È vero?
Voleva mentire, inventare della scuse,
ma le uscì solo, in un filo di voce, la verità -…Sì…
Ecco,l’aveva fatto. Aveva rovinato
l’equilibrio della ciurma e…
Si ritrovò stretta tra le sue braccia.
-Anch’io, Nami…
Poi lui si scostò e le prese una mano, per poi posarla sulla
sua guancia, sotto l’occhio sinistro.
-Cosa senti, Nami? – le sussurrò
-Una cicatrice…- mormorò lei
-Allora siamo fatti l’uno per l’altra…
Nami sorrise nel buio, mentre lui, baciandola, la portava dolcemente
verso il letto…
Terzultimo capitolo……che dolci che sono Rufy e Nami……..
Beh, certo, era ovvio…stava
suggellando il fidanzamento con qualcosa di più profondo dei baci…
“È meglio che vada a fare la guardia, ormai non ci sarà
nessuno…”
Sentiva un gran vuoto nel petto.
Non avrebbe mai potuto stringere la bella
mora al suo petto, non avrebbe mai potuto carezzare i suoi capelli
serici…
Uscì sul ponte. Il cielo era ancora scuro, ma già iniziava a
rischiararsi ad est.
-Non riuscivi a dormire?
Zoro fece un salto per lo spavento.
Nico Robin, dietro di lui, gli sorrideva, ma si vedeva che era tesa.
-Dov’èRufy? – riuscì a sillabare a stento
-Zoro, io…ti devo dire una cosa, ma…devi giurarmi, sul tuo
onore di spadaccino, che non farai niente di avventato… Giuri?
Lo guardava preoccupata. Aveva forse percepito il suo amore
per lei e aveva paura che uccidesse il capitano?
Zoro si portò una mano al cuore:
-Giuro.
-Ecco…Rufy è…forse è meglio se ti mostro…seguimi.
Ma cosa…diavolo…voleva fare?
Lo spadaccino la seguì come in sogno fino alla porta della
cabina che le ragazze dividevano.
La porta era aperta e su uno dei due letti…
Rufy dormiva stringendo tra le braccia…
-Nami?
Nico Robin gli strinse il braccio
-Ricordati del giuramento.
Zoro fissò la coppia addormentata, poi Nico Robin, al suo
fianco.
Non capiva. Lei sì che avrebbe dovuto essere fuori di sé dalla
gelosia!
-Ma…- fece per chiedere
spiegazioni, ma l’archeologa lo trascinò via.
Quando furono sul ponte a prua,
liberi di parlare senza svegliare nessuno, Nico Robin si voltò verso di lui.
-Lo so come ti sentirai, ma non devi farne una colpa a Rufy,
lui non…
-Cosa?- la interruppe Zoro. Era come sentire la fine di una
fiaba di cui non ti avevano raccontato l’inizio. Nico Robin, invece di
smaniare, credeva suo dovere trattenere lui?
-Sì, beh, sapendo che a te piace Nami, capisco che ora…
-Nami?- zoro capì, finalmente.
Pensava che gli piacesse Nami!
Guardò più attentamente l’archeologa e vide che le lacrime
le rigavano il volto, ma alle ultime parole di lui, una scintilla di speranza
le illuminava il volto.
-Non ti piace Nami?
-Non ti piace Rufy?- le chiese di rimando, asciugandole le
lacrime.
Poi passò le sue mani dietro al collo di
lei e la baciò, dolcemente.
Lei scoppiò in singhiozzi e si strinse a lui, come se avesse
paura da un momento all’altro di svegliarsi dal sogno più bello della sua vita.
Anche
lui l’abbracciò, mentre il sole sorgeva, abbacinante, ad est.
La mia coppia preferita si è messa finalmente insieme!!!<3<3
Capelli verdi e capelli neri, non
pensate che stiano divinamente, insieme?