Still an innocent.

di Dregya
(/viewuser.php?uid=134231)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Costa. ***
Capitolo 2: *** Kilgrave, 1. ***



Capitolo 1
*** Costa. ***


─ Costa.

❝ There is no power on earth 
like your fathers' love 


Costa si siede al tavolo con i gomiti appoggiati al bordo; è stanco, ombre scure gli sfiorano le palpebre e le dita sono scosse da un piccolo, quanto impercettibile tremito quando ne porta due alla tempia dolorante.
 Il cellulare nella tasca destra dei pantaloni grava come un macigno, la vibrazione di un messaggio riesce a farlo scattare come se essa, in realtà, fosse una scossa elettrica. Russell è alle sue spalle, le mani di lui a massaggiargli l’articolazione, cercando di sciogliere quei grumi di tensione sulla nuca. 
 Lo ha aspettato in quelle due ore d’assenza, e sa che lui vorrebbe essere da altra parte, adesso: sul letto, a mangiare cheetos e scegliere vestiti per bambini insieme su Amazon. 
«Quasi mi pento di aver detto di non ubriacarti…» scherza Russell, la sua voce è giovane ed incerta e preoccupata, anche. Soprattutto. E’ un uomo buono, di quelli che nel buio cercano di trovare la luce e che si accontentano. «Saresti molto più rilassato…»
Costa vorrebbe dirgli di non preoccuparsi, che andrà bene, che sarà pronto per accogliere loro figlia - il futuro insieme - quando e arriverà dall’orfanotrofio con cui sono in trattative da almeno due anni. Ma non ci riesce, perché dovrebbe spiegargli che ha paura di morire, o di non farcela, o di avere già un rapporto filiale, nel cuore.
«Ci penserà Jessica, sa farlo bene per entrambi… E sto bene, tesoro» risponde, e Russell scuote il capo, lo vede farlo di sfuggita. 
«Dovrebbe darsi una regolata. O, prima o poi, non farà bene ad entrambi, essere amici…»
«Amici, eh?»
Amici. Costa non riesce a pensare a Jessica Jones come sua amica, o che lei possa considerarlo tale o volerne uno, di amico; è una notte confusa dallo smog, quella donna, che non sa più sopportare la distanza che la separa dalle stelle… e che lo rassomiglia nelle più intime delle paure. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Kilgrave, 1. ***


- Kilgrave,
1x05


Mentre guarda la foto che Jessica gli ha inviato, Killgrave si sente soddisfatto.

È bella, la Jones, lo è sempre stata: indipendentemente se si trovasse in un vicolo sudicio illuminati da un vecchio lampione o con un completino di pizzo nero.
Forse è la sua anima a renderla tale, quel bisogno spasmodico di essere una eroina coperto in parte dal senso di colpa per la morte - sentimenti che, lui, non ha, e che si era illuso di poter sentire in lei.

Ed adesso ancor di più: perché Killgrave sa che Jessica non ubbidirà più, non grazie al suo potere. È libera e lo è anche lui di ricevere qualcosa senza imporlo.
Adesso, deve conquistarlo. E conquistare, spesso, vuol dire anche distruggere.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3844179