L'altro cuore

di Alone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una piacevole sorpresa ***
Capitolo 2: *** Come vecchi amici ***
Capitolo 3: *** Nella foresta ***
Capitolo 4: *** A casa dei Cullen ***
Capitolo 5: *** Domenica ***
Capitolo 6: *** Il primo giorno di scuola ***
Capitolo 7: *** Un mese passato ***
Capitolo 8: *** Il diario di Peyton ***
Capitolo 9: *** Mi amerai ancora domani mattina? ***
Capitolo 10: *** Tutto il tempo del mondo ***
Capitolo 11: *** Ragazzacci ***
Capitolo 12: *** Il segreto di Peyton ***
Capitolo 13: *** Attacchi ***
Capitolo 14: *** Un nuovo giorno ed è musica ***



Capitolo 1
*** Una piacevole sorpresa ***


UNA PIACEVOLE SORPRESA

La pioggia su Forks quel giorno era così fitta che non si capiva se la notte fosse finita o meno. Ovviamente, per Edward e i suoi fratelli la notte non finiva mai e mai sarebbe finita. Erano tutti seduti intorno al tavolo della cucina intenti a parlare del più e del meno, come se fossero normalissimi ragazzi che si erano appena svegliati, Alice e Rosalie sussurravano un allegro brusio, Jasper ed Emmet guardavano i risultati del baseball sul giornale e Edward faceva vagare la mente e disegnava con l'immaginazione il volto delicato di Bella, e mentre fluttuava con i pensieri accenava ad un sorriso. La serena atmosfera fu interrotta da Carlisle ed Esme che entrarono in cucina con sorrisi raggianti ed Esme annunciò con evidente buon umore:"Ragazzi appena finita la scuola correte subito a casa,avremmo una visita molto speciale!". "Si,infatti oggi verrà a trovarmi il mio carissimo amico Dorian Vender con sua moglie e sua figlia....ha avuto un ruolo importante dopo che divenni un vampiro, mi ha aiutato ed io ho aiutato lui, visto che era stato contagiato più o meno quando lo sono stato io. Per me è davvero una persona molto importante e spero che vi comportiate bene." aggiunse Carlisle con una nota nostalgica di radiosa felicità. Tutti si guardarono e la prima a parlare fu Rosalie che si era già prefissata di passare un romantico pomeriggio con Emmet . "Dove lo hai conosciuto?  e poi...si...insomma....sono vegetariani?". "L'ho conosciuto a Londra, e si sono vegetariani!" rispose Carlisle divertito e con un'espressione che faceva capire che avrebbe risposto ad altre domande. "E come mai stanno venendo a Forks,cioè è solo per farci visita?" aggiunse Jasper,sempre un pò titubante verso le nuove notizie. "Si ci vogliono a far visita, e poi la moglie di Dorian pensava di trasferirsi qui poichè la loro figlia è un pò una testa calda e pensano che le faccia bene cambiare un pò aria, insomma vogliono per lei un posto più tranquillo di Londra". "Certo Forks sarebbe più tranquilla anche di un ospizio!" disse Emmet provocando le risate di tutti. Ad un tratto Alice ebbe una delle sue visioni, vide un' ignota ragazza bella come un angelo ridere e subito dopo scorse Edward ridere assieme a lei con un bagliore negli occhi che non aveva mai visto nel fratello,poi vide due labbra sfiorarsi,ma Alice non capì di chi fossero. "Tutto bene Alice?" chiese Esme accarezzandole la mano, "Si tutto benissimo!" rispose guardando Edward maliziosamente. "Bene sarà ora che andiate o farete tardi per le lezioni,mi raccomando poi subito a casa, per vostro padre è importante!" e così Esme li congedò dall cucina,ma poi aggiunse: "Ah Edward se vuoi puoi invitare anche Bella."
Edward aspettava Bella al suo armadietto e non appena la vide la salutò con la mano, lei ricambiò accennando un sorriso,poi non appena furono più vicini si scambiarono un rapido bacio. Dopo di che mentre si recavano a matematica mano nella mano Edward disse. " Senti stasera venie a trovare mio padre un suo amico di vecchia data con la famiglia-tranquilli sono vegetariani!-e così mi chiedevo se volevi venire anche tu,sei sempre la ben accetta in casa Cullen!" "No mi spiace stasera mia madre e Phil vengono a farmi visita,quindi io e Charlie vogliamo preparare una buona cena. Mi dispiace" rispose Bella. "Tranquilla non importa,la famiglia sempre al primo posto!" sentenziò Edward ridendo e stampando sulla guancia di Bella un altro bacio. La giornata passò nella normalità più assoluta  tra lezioni e pettegolezzi nei corridoi,al suono della campanella Edward accompagnò Bella al pick-up e la salutò,poi si avviò verso la macchina di Rosalie e così tutti i Cullen tornarono a casa come promesso.
Arrivati ebbero tempo di cambiarsi e di sistemarsi,Alice aveva optato per un vestito color indaco molto carino e allo stesso tempo informale, Rosalie aveva spazzolato così tanto i suoi lunghi capelli che parevano quasi finti e i ragazzi si erano infilati sopra i jeans la loro migliore camicia.  Erano tutti seduti nel grande soggiorno mentre aspettavano l'arrivo dei Vander,poi si sentì il rumore di una macchina che spegneva il motore e in pochi secondi il campanello suonò.  Carlisle impaziente andò ad aprire subito la porta e non appena vide Dorian lo abbracciò come un fratello. "Allora fatto buon viaggio?" disse quasi commosso vedendolo. "Ottimo,davvero ottimo!" rispose Dorian di rimando. Dorian era alto più di 1.90 si vedeva che aveva la stessa età di Carlisle,se ciò si può dire per un vampiro, aveva un fisico possente,un bel viso regolare con una corta barba bionda, e occhi color ebano. "Ma entrate,venite prego!" invitò Carlisle mentre Dorian andava a salutare Esme. "Carlisle questa è mia moglie Becca."  e dietro di lui comparve una donna slanciata,dalle curve sinuose con i capelli corti e talmente biondi da sembrare bianchi,un sorriso raggiante sulla faccia,occhi ancora più scuri di quelli del marito,era bellissima nel suo vestito color malva. Becca porse ad Esme un elegante mazzo di orchidee e abbrancciandola le disse: "Grazie per l'ospitalità!" poi rivolta a Carlisle "Dorian non fatto altro che parlare di voi per tutto il tempo,sono davvero contenta di conoscervi!" Infine,sulla soglia di casa Cullen comparve la creatura più splendida che Edward avesse mai visto, era alta e slanciata quanto Becca, dal fisico mozzafiato,capelli del colore del grano,occhi verdi come le prime foglie che nascono sugli alberi a primavera, denti perfetti e bianchissimi e anche se sembra impossibile sul volto aveva accennate delle piccolissime e delicate lentiggini,Alice la riconobbe subito come la figura della sua visione. "Questa è nostra figlia Peyton!" annunciò Becca, Jasper,Emmet ed Edward rimasero così affascinati che non dissero nulla,e mentre Rosalie tirava una gomitata ad Emmet, Peyton avvicinandosi ad Esme e poi a Carlisle disse: "Tanto piacere!". Mentre le due famiglie si avviavano in sala per parlare e ricordare i vecchi tempi, Edward provò a leggere nella mente di Peyton,non ci riuscì,riuscì solo a scorgere Peyton che lo guardava con uno sguardo che diceva :"Non funziona mio caro!", Edward rimase perplesso,così tornò a fantasticare su Bella,anche se ora era molto difficile visto la bellissima vampira che gli camminava affianco. Poi inaspettatamente Peyton gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò "Carina la ragazza a cui stai pensando,e che bel nome che ha!", Edward la guardò sorpreso "Ma come hai fat...."ma prima che riuscisse a finire la frase, Peyton era già andata a prendere posto in sala tra Becca e Dorian.


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Capitolo 2
*** Come vecchi amici ***


COME VECCHI AMICI

"Allora Carlisle ci ha detto che pensate di trasferirvi qui,posso chiedervi il motivo?" chiese Esme tentando di non tradire curiosità. "Ma certo!" intervenne Becca "Londra è un ottimo posto in cui vivere,intendo per persone come noi, è sempre nuvoloso da autunno a primavera,il clima è umido,sono rare le giornate di sole in queste stagioni...ma sono ancora più rare le volte che Peyton non si è messa nei guai!" proseguì Becca con una nota di materno sarcasmo nella voce. "E che genere di guai?" domandò Edward rimasto zitto fino a quel momento. Negli occhi,però, aveva un bagliore di divertimento e sulle labbra uno strano e bellissimo sorriso. "Diciamo che Peyton non nasconde il fatto di essere incredibilmente veloce e agile,a scuola pratica sport non tenendo conto che non è normale vedere fare salti di 3 metri. E in più,cerca di difendere gli umani dai vampiri non vegetariani che fanno visita alla cara e vecchia Londra,insomma non è molto discreta. E la gente se ne è accorta." disse Dorian in maniera piatta,ma dalla sua voce trapelava preoccupazione. Edward pareva ancora più diverito, intanto Peyton era rimasta a fissare il pavimento imbarazzata mentre si parlava di lei. Edward notandola si chiese se era davvero possibile mettere a disagio una creatura del genere e questo alimentò la curiosità verso di lei. Oramai Bella nella sua testa era solo una forma indistinta, qualcuno era entrato pesantemente nei suoi pensieri. "Pratichi sport allora Peyton?" intervenne Carlisle vedendo il viso contratto della ragazza. "Si non mi faccio mancare nulla, dal nuoto alla pallavolo,dal calcio al baseball." rispose Peyton con gratitudine per Carlisle poichè aveva cambiato argomento. "Ehm...baseball..." sussurò Emmet a Jasper evidentemente eccitato, e il fratello lo ricambiò con un sorriso.  "Allora potremmo organizzare una bella partita di baseball non appena le condizioni saranno favorevoli!" pronunciò Carlisle con allegria. "Un'ottima idea!" sentenziò Dorian.
L'atmosfera iniziò a scaldarsi così mentre Esme e Becca parlavano gioiosamente di quanto fosse difficile mandare i ragazzi in scuole normali e mentre Carlisle e Dorian ricordavano i vecchi e tempi e un certo loro vecchio amico dal nome assurdo, Jasper,Emmet,Rosalie,Alice,Edward e Peyton si avviarono verso il giardino nel retro della casa. Emmet e Rosalie non persero tempo per appartarsi nel punto più isolato del giardino, e gli altri si sedettero intorno al tavolo bianco in ferro battuto sulla veranda. "Allora Peyton parlaci un pò di te" domandò Alice veramente incusiosita,scrutandola nelle pozze verdi brillante. "Allora mandi avanti tua sorella!".Edward sentì questa frase nelle orecchie e nella testa,ma com'era possibile Peyton non aveva aperto bocca,le sue labbra erano serrate,ma i suoi occhi lo fissavano allegramente. Poi Peyton iniziò a parlare: " Bhè di me non c'è molto da dire, sono una ragazza normale,anzi meglio dire un vampiro normale!" e provocò il riso di tutti. Edward rise,ma in maniera poco convinta,era più interessato a quello che aveva sentito prima,anche Peyton aveva il suo stesso potere,incredibile. Mentre Jasper e Peyton parlavano delle scadenti squadre londinesi di baseball, Edward sussurò ad Alice in maniera impercettibile: "La ragazza legge nel pensiero e non solo....mi è entrata in testa in maniera antipatica!". Alice bisbigliò di rimando:"Io l'ho vista in una mia visione,ma aspetterei a dire che ti sta antipatica." "Non sta bene bonfonchiare sotto i baffi...se ti vedesse Bella cosa direbbe?!?" sentì nella testa Edward e in maniera rapida guardò Peyton ancora intenta a nominare giocatori a Jasper,il quale annuiva interessato. Allora Edward più divertito che infastidito,accettò la sfida e provò a leggere nella testa di Peyton. Nulla. Niente di niente. Era come con Bella,non riusciva a scorgere i pensieri della bella vampira. Allora rise abbastanza forte, Alice e Jasper si voltarono verso di lui straniti, Peyton a sua volta lo guardò felice e si mise a ridere. "E' parte della mia visone!" urlò nella propria testa Alice e così si mise a ridere anche lei. Jasper sempre più esterrefatto vedendo la buffa situazione rise anche lui. Le risate non accennavano a placarsi,oramai erano tutti piegati in due dallo sforzo. "Perchè stiamo ridendo?!" urlò Peyton con le lacrime agli occhi "Non ne ho idea!!" dichiarò Jasper,intanto gli avevano raggiunti Rosalie ed Emmet incuriositi nel vedere tutti ridere. "Forse sono impazziti!" disse seria Rosalie ad un Emmet sempre più divertito dalla strana situazione.
"Ah bene vedo che avete fatto amicizia!" disse Esme arrivando in giardino e ponendo fine alla comica scenetta. "Direi di si!" rispose Peyton ad Esme,ma con lo sguardo rivolto ad Edward,che la guardò di rimando. "Senti Peyton i tuoi genitori sono andati a sitemare le loro cose,Carlisle li ha mostrato la stanza, tu puoi sistemare i tuoi abiti nella camera di Edward,che potrà mettere le sue cose da Emmet. Su Edward mostra a Peyton dov'è la tua stanza." dichiarò Esme, e così Peyton seguì nella sua camera Edward,che le aveva preso gentilmente le valigie.
"Niente letto vedo!" domandò Peyton. "E a cosa ci serve?!?" rispose Edward incredulo per la domanda. "Certo a noi non serve per dormire,ma è comodo anche solo per ditendersi dopo una faticosa caccia o anche solo come posto dove pensare,io ne ho uno nella mia stanza a Londra."  "Approposito di caccia,come fate a Londra? non è propriamente un posto dove vedi pascolare cervi o altri animali..." "Caspita quanto sei intelligente!" lo canzonò Peyton e poi continuò: "Hai mai sentito parlare di cani,gatti e ratti?!". "Cosa?!?!?" sibilò Edward allibito. "Ti sto prendendo in giro un'altra volta!Quando dobbiamo cacciare lasciamo Londra per i boschi e le campagne,è un pò scomodo ma sopportabile." Edward le offrì un luminoso sorriso, Bella oramai nella sua testa era solo un'ombra. Visto che erano soli Edward proseguì: "Prima tuo padre ha detto che difendi gli umani,in che senso?" "Bhè Londra è un luogo assai frequentato da vampiri,che vanno e vengono. E diciamo che non molti vampiri hanno adottato la nostra "dieta" e quindi gli umani sono spesso vittime di costoro." lo avvertì Peyton che poi aggiunse senza un particolare motivo "Io sono un segugio. Però adesso il mostro è stato domato,non c'è pericolo per la gente....e forse è per questo che comprendo ancora meglio cosa vuol dire avere fame in senso vero.....ed è per questo che difendo le persone...." Edward era impietrito di fronte a tanta sincerità e a tanto coraggio. "Scusami Peyton,non volevo essere ficcanaso io non..." ma prima che finisse lei lo rassicurò: "Non ti preoccupare!" e gli sorrise,ma era un sorriso triste. Edward si domandò cosa fosse le fosse successò,cosa ci fosse dietro ai suoi splendidi occhi,cosa potevano aver visto.Riprovò a leggerle nella mente,ma di nuovo nulla. Erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, Edward la prese per mano,ma poi si ritrasse subito e aggiunse: " Meglio che ti lasci,così sistemi le tue cose....guarda il primi tre cassetti sono vuoti." ed indicò la cassettiera bianca e mentre stava per andare,Peyton disse: "Hai una bella collezione di cd!" cercando di alleviare l'imbarazzo calato tra le mura. "Ehm grazie!" le sorrise Edward apprezzando lo sforzo fatto. "Mi ci sono voluti anni per collezionarli!" "Ci credo tanto a noi il tempo non manca!" dichiarò Peyton e Edward rise,e così l'imbarazzo portò via il suo pesante bagaglio e liberò la stanza. Edward si sedette sul pavimento mentre Peyton sistemava le proprie cose e gli diceva cosa faceva a Londra. Sembravano due vecchi amici. Tra un discorso e un altro Peyton esordì: "La ragazza che ti occupa tanto la testa non è come noi vero?" "No....ma come hai fatto a capirlo?" disse Edward a Peyton che oramai aveva finito di mettere vie le sue cose e gli stava seduta di fronte. "Intuito femminile" e gli fece l'occhiolino e continuò:" Siete fidanzati? Non è complicato?" "E' molto complicato,ma Bella è....ha.....insomma è inspiegabile...."Edward pronunciò l'ultima frase in un tono quasi impercettibile. "Deve essere molto importante allora!" suggerì Peyton con un gran sorriso. " E per te Peyton? Cioè a Londra non ti aspetta nessun ragazzo?" "Bhè c'è stato qualcuno,anche lui era umano...ma poi si è trasferito in Islanda e mi ha spezzato il cuore....quindi capisco cosa vuoi dire quando dici inspiegabile!" "E come si chiama?" riprese Edward. "Si chiama Joshua." fece Peyton nostalgica. Ora Edward riusciva a vedere oltre il suo aspetto. "E gli hai mai detto che sei una vampira?" "Si ed è stato l'inizio della fine..." dichiarò come se non le impostasse. "Bhè se non ti ama per quello che sei allora non era vero amore..." fece Edward incerto, e stranamente sentì per questo Joshua un enorme odio provenire dalle viscere del suo stomaco. Poi si chiese perchè Bella fosse così ostinata con lui? Ma la faccia di Bella fu subito scacciata da quei potenti occhi verdi che lo guardavano. Ricalò nella camera un sincero imbarazzo, Peyton sorrise ed Edward: "Ma c'è qualcosa che ti fa togliere quel sorriso sulla faccia?Sembri una bambina...e poi quelle lentiggini come sono dozzinali!" disse allegro e divertito. "Ah davvero! Pensa per te con quei capelli sparati, la pelle bianca e le occhiaie viola! Sembri tanto un vampiro!" gli gridò di rimando Peyton radiosa. E in un attimo Edward le si gettò addosso per farle il solletico,Peyton era piegata in due dalle risate e riusciva a malapena a dire: "NO!!! Tutto ma non questo!!!". "Non dirmi che ho trovato così presto il tuo punto debole?!?! Udite,udite signori!!! La bella vampira soffre il solletico!!!" annunciò Edward ad una folla inesistente. Tentando di divincolarsi in un attimo Peyton fu sopra ad Edward, le labbra a poche centimetri dalle sue,i loro respiri che si incontravano tanto erano vicini. Peyton si ritrasse subito e disse: "Sarà meglio che vada dai miei o mi daranno per dispersa!" e così si alzò e si diresse verso la porta,ma prima che uscisse Edward tentando di mandare via il ritrovato imbarazzo disse: "Vender niente più salti nella mia testa...promesso??!" voleva sembrare indifferente a quello che era appena successo. "Io non ti prometto nulla Cullen!" rise Peyton e così uscì dalla stanza. Edward si sdraiò supino sul pavimento con le mani dietro la testa, e fece avanti e indietro ritornando sempre al momento appena passato,se lo rivide così tante volte nella testa che quasi lo prosciugò di tutte le sensazioni. Un terribile pensiero lo pervase: era stato un momento così intenso che nemmeno Bella gli aveva mai fatto passare pochi secondi del genere.

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Capitolo 3
*** Nella foresta ***


NELLA FORESTA

Edward era ancora disteso sul pavimento della sua stanza a fantasticare, quando la voce di Carlisle lo riportò bruscamente alla realtà: "Edward vieni di sotto!". Edward un pò stranito scese dalla sua stanza per raggiungere gli altri, che erano riuniti di nuovo nel grande soggiorno. Peyton lo accolse con un grande sorriso, che Edward ricambiò con un tuffo al cuore. Non appena Edward si fu accomadato in una poltrona vicino a Rosalie Carlisle prese parola: "Bene ragazzi ora che siete tutti qui vi dirò la decisione che abbiamo preso noi" ed indicò se stesso ed Esme "e i genitori di Peyton." Tutti rimasero in silenzio. Carlisle proseguì: "Bene...per i prossimi due giorni,ovvero per l'intero weekend,tutti i Vender rimarranno con noi,poi lunedì Dorian e Becca partiranno alla volta di Londra per finire di prendere le loro cose, invece Peyton starà con noi per un pò, prima che sia tutto pronto per il trasferimento della famiglia Vender a Forks! Ah e poi ovviamente lunedì iscriveremo Peyton nella vostra scuola, i documenti necessari ce li lascerà Becca prima di partire." Carlisle tradiva euforia e allegria per la notizia. Dopo alcuni istanti di silenzio Dorian disse: "Si,infatti abbiamo già trovato una casa a circa 1 km dalla vostra, quasi nel pieno della foresta, è un pò da risistemare ma nulla di impossibile. Poi prima di venire qui a Forks, Becca si è informata sugli annunci di lavoro, e ha trovato che cercano nella clinica veterinaria della città un nuovo veterinario per animali di piccola taglia,così lei è già sistemata. E per quanto riguarda me, Carlisle ha detto che parlerà con chi di dovere per farmi assumere come pediatra all'ospedale!" Dorian disse tutto così velocissimamente da sembrare un robot, evidentemente troppo entusiasta per prendere fiato. "Bene allora benvenuti a Forks!" disse Peyton in un tono decisamente poco convinto e poi aggiunse: "Posso uscire?" "Certo tesoro..." disse preoccupata Becca. Peyton uscì dalla porta che dava sul giardino del retro. Dorian cercò di seguirla per parlarle,ma prima che potesse fare un passo Becca lo prese per mano e disse: "Caro lasciala in pace,deve accettare la notizia. Sa che non cambieremo idea,Londra è davvero troppo rischiosa.Non vale la pena litigare,possiamo parlarne dopo,ma ora lasciala sola." Dorian preoccupato, ma dolce guardò Carlisle, che lo rassicurò: "Becca ha ragione.E' duro dover cambiare così la propria vita,ma ti assicuro che faremo di tutto per fare sentire Peyton di nuovo a casa!" Dorian parve risollevato. E dopo le parole di suo padre, Edward si alzò per seguire Peyton. I Vender apprezzarono il gesto, ma tutti gli altri Cullen lo guardavano interessati. Così Edward senza aspettare parole uscì dalla sala e corse subito nel girdino.
Difficile dire se il sole fosse calato visto le pesanti nubi,ma di certo non era ancora notte. Edward cercò con lo sguardo Peyton per tutto il giardino,ma non la vide. Poi sentì dietro di lui una voce: "Ehi Cullen che vuoi?". Si voltò e la vide scendere con un salto elegante ed aggraziato dal tetto della casa. "Scusami volevo solo sapere come stavi..." sembrava che le stesso chiedendo il permesso di essere interessato al suo stato d'animo. La risposta gli venne quando vide gli occhi di lei addolcirsi a quella frase. "Non sono arrabbiata con i miei,ma nemmeno felice...io amo Londra, là ho la mia vita e ti sembrerà strano ma ho anche degli amici.Ma so anche che la decisione dei miei è definitiva,però voglio essere di questo umore ancora per un pò se mi è concesso." Peyton pronunciò la frase con una tenerezza negli occhi,che Edward sentì uno strano ronzio nello stomaco e ancora più odio per questo Joshua che l'aveva fatta soffrire. Poi senza preavviso Peyton inizò a correre più veloce del vento, schizzando davanti ad Edward, il quale sapeva di essere molto veloce,ma era davvero possibile che lei fosse più veloce di lui? Senza ragionare si buttò al suo inseguimento.
Correvano talmente veloce che in pochi secondi erano già in mezzo alla foresta, su per una salita e poi un'altra,il vento gelido sulle loro freddissime pelli. Edward aveva oramai perso di vista Peyton,così si fermò tentando di rivederla con lo sguardo,ma nulla di nulla. Poi un fruscio da alcuni cespugli,un mano lo aveva preso e lo ricondusse ad una sfrenata corse. Edward era sorpreso,ma non si ritrasse poichè la mano era mormida e fredda,aveva il tocco di una libellula. Corsero in questo stato di pura estasi ed adrenalina per molto tempo, oramai il buio doveva essere calato, ed ancor più amplificato in mezzo alla selva. Ad un certo punto, Peyton riprese per mano Edward e con un balzo altissimo lo trascinò con sè sopra la cima di un albero altissimo.
"Sarà pure una piccola città,ma la vista da quassù è stupenda" dichiarò Peyton ammirando lo straordinario panorama naturale davanti a loro. Edward la guardava, bella, agile e forte,non vi era traccia di affaticamento anche dopo la lunga e veloce corsa. Poi lei riprese a parlare, ma questa volta lo guardò,ancora quel velo di dolcezza nei suoi occhi: "Sai quanto sono spaventata o frustrata inizio a correre...non è stato male però avere qualcuno con me questa volta" e sorrise. Edward la fissò, poi distolse lo sguardo e disse: " Mi fa piacere...domani ti farò conoscere Bella..." Perchè aveva aggiunto quest'ultimo particolare? Si sentì un idiota, ma poi si era risposto che era doveroso farlo, Bella era la sua ragazza, doveva sapere che c'era. O doveva ricordarselo lui? Peyton lo sorprese di nuovo: "Certo ne sarò onorata,voglio proprio vedere chi è la santa che ti sopporta!" e gli offrì un sorriso così luminoso che sembrava illuminare il buio della sera.
Scesero con calma dall'albero,agili,precisi nei movimenti. In un battito di ciglia furono di nuovo coi piedi per terra. Si avviarono di nuovo verso casa Cullen,ma stavolta ci andarono camminando. Edward si sentiva in colpa per Bella,lui era lì con la creatura più straordinaria della terra in mezzo ad una foresta buia,solo i loro respiri come rumore di sottofondo.
Edward poi azzardò: "Posso farti una domanda?" "Apparte questa" rispose lei con l'immancabile sorriso.  "Si apparte questa!" le disse ricambiando il sorriso. "Certo chiedi pure." "Da quando leggi nel mente degli altri?" Lei parve esitare,ma poi rispose: "Credo da sempre.Non so di preciso...a dirti la verità non ricordo nemmeno quando sono diventata vampiro...." Lui scosse il capo,poi lei proseguì. "Ho notato che anche tu leggi nel pensiero." "Si,ma questa abilità l'ho ereditata da quando sono vampiro....è stato Carlisle a trasformarmi,ma è una storia lunga...comunque non riesco a leggere nella testa di tutti...per esempio nella tua o in quella di Bella non riesco...." le disse in tono vago,come se non gli importasse. Peyton così rispose: "Io la mia mente la so chiudere....per quanto riguarda la tua ragazza non so cosa dirti..." erano sincere le sue parole. Edward continuò: "Come mai non ti ricordi di come sei diventata un vampiro?" Lei sembrò di nuovo esitare,ma poi concesse: "Non ne ho idea...ricordo solo una strada buia,dove mi ritrovai...e dal quel momento ero un vampiro,ciò che ero prima è un mistero. L'unica cosa certa che so è che ho sempre avuto questo!" Peyton si alzò i vestiti e mostrò sulla pancia piattissima vicino all'ombelico un simbolo. Sembrava un tatuaggio. Erano due cerchi vuoti uniti da una linea ondulata. "Strano tatuaggio" commentò Edward incuriosito e fortemente imbarazzato per aver visto la sua pancia. Peyton gli disse: "Guarda che non è un tatuaggio, me lo ha analizzato Dorian quando mi ha trovata, non c'è inchiostro sotto la pelle....sembra più un marchio." Peyton sembrò ad Edward stupita quanto lui.
Camminarono in silenzio per un pò, poi lei lo guardò e gli dichiarò: "Sai io credo di aver bevuto il sangue di qualcuno prima che Dorian mi trovasse quella sera di cui ti ho parlato prima..." Edward era sconvolto da così tanta sincerità ed intenerito per l'espressione che aveva assunto Peyton,la quale si mise subito a piangere. Edward senza ragionarci la prese e se la strinse al petto, le sembrò così piccola vedendola piangere. Lei tra le lacrime gli confessò: "Io non voglio essere un mostro...Mi ricordo che in quella strada avevo le mani piene di sangue,i vestiti sporchi....mi vergogno perchè quel sapore mi piaceva, del corpo che avevo sbranato non c'era traccia,sentivo però ancora il suo odore...a Dorian ci vollero ore per trascinarmi con lui,mi ha detto che ero famelica,avevo un sguardo folle....così mi disse che c'erano vampiri come lui e Becca che mangiavano solo animali, io mi unii a loro anche per trovare una famiglia....ecco perchè difendo gli umani,forse per tentare di riscattarmi....non ho mai voluto essere un mostro!!" e tornò a piangere sulla spalla di un Edward sempre più intenerito, la cullava dolcemente. E per confortarla disse: "Non sei un mostro". Rimasero così stretti per un tempo che pareva infinito,poi Peyton si allontanò da lui con gli occhi gonfi,ma almeno non piangeva più e disse ad Edward: "Sai per un attimo mi sembrava di essere tra le braccia di Joshua...gli assomigli,apparte il fatto che sei un vampiro." e tentò di sorridere. Edward così senza motivo le chiese: "Sei ancora innamorata di lui non è vero?" E lei: "Da morire....ecco perchè forse non voglio lasciare Londra,forse lui potrebbe tornare e aver cambiato idea...ma tanto oramai non ha più importanza...." il suo tono era dannatamente sincero, così Edward represse quelle farfalle che avevano vissuto nel suo stomaco durante quell'abbraccio. Tornò a pensare a Bella, ma poi Peyton riprese: "La nota positiva è che credo di aver trovato un amico" e gli sorrise. "Si certo..." cercò di dire Edward nella maniera più convinta possibile. Ma perchè provava quelle sensazioni? Lui aveva Bella per la miseria! Lui amava quella delicatissima mortale,era giusto essere solo amici con Peyton. Quindi, si convinse che era più che giusto rimanere solo amici. "Si certo!" ripetè con più energia.
Erano quasi giunti alla casa di Edward,scorgevano le luci della cucina ancora accese. Camminarono fino alla porta in silenzio,lei con le braccia incrociate, lui con le mani in tasca. Poi Peyton prima di entrare disse: "Senti Edward nella foresta...si insomma io..." ma prima che potesse finire la frase Edward disse: "Non una parola,stai tranquilla!". Lei sembrò sollevata così entrò in casa, Edward rimase un pò in giardino a ripensare alla sua serata e a godersi la gelida brezza sul volto, quindi rientrò in casa e chiuse la porta dietro di lui. 

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Capitolo 4
*** A casa dei Cullen ***


A CASA DEI CULLEN Bella quella mattina si svegliò di buon umore, era sabato e aveva ancora tutto il weekend davanti da passare con Edward. Si alzò dal letto e andò alla finestra stiracchiandosi e sbadigliando. Indugiò qualche secondo,poi focalizzò meglio la figura sotto casa sua. Si,era Edward. Assolutamente contenta scese le scale così velocamente che cadde, ma non le importava più di tanto, Edward era lì, il sogno della sua notte vicino alla porta. Aprì immediatamente e lo strinse forte, lui ricambiò con un bacio profondissimo ed intenso. "E questo per cos'è?" gli chiese assolutamente estasiata. "Direi che era il buongiorno!" rispose lui, ma non era convinto, infondo al cuore sapeva che era un gesto che lo obbligava a fargli ricordare di Bella, dal momento che non l'aveva pensata per tutta la notte, la sua testa era stata occupata da due splendidi occhi verdi. Ma ora Bella era davanti a lui. Così la baciò di nuovo, "Forse è meglio entrare..."propose lei. Entrarono in casa mano nella mano diretti in cucina, dove Bella si stava già preparando una tazza di cereali. Mentre mangiava i suoi fiocchi al miele, notò un bigliettino sul tavolo: " Bella, sono andato alla centrale a causa di una chiamata improvvisa. Non so quando tornerò. In frigo c'è tutto il necessario per il pranzo e la cena. Un bacio Charlie" Bella porse il bigliettino a Edward,che lo lesse e poi disse: "Quindi saresti libera oggi?". "Certo,mamma e Phil sono partiti subito ieri appena finita la cena. Invece, com'è andato il ritrovo tra Carlisle e il suo vecchio amico?". Edward pensò ad una risposta un pò evasiva, non voleva ammettere che Peyton era stata una delle sorprese più belle che avesse mai ricevuto, così si limitò a dire: "E' andato bene,Carlisle è molto contento,ti racconto tutto in auto. Vatti a vestire che i Vender ti vogliono conoscere." e sorrise debolmente. Subito Bella posò la tazza nell'acquaio e corse in camera sua per vestirsi, indossò dei pantaloni lunghi beige, una camicietta a maniche lunghe nera ed un maglioncino nero, si mise gli orecchini di perla e un velo di trucco,raccolse i capelli in un'alta coda, poi infilò gli stivali neri sopra i pantaloni, quelli di pelle con un minuscolo tacco, voleva apparire al meglio perchè sapeva che per i Cullen era importante. Quando scese le scale,ma questa volta le percorse con calma, Edward sorrise e le disse: "Stai benissimo!" e le scoccò un bacio sulla guancia. Così salirono in macchina alla volta di casa Cullen. Durante il tragitto Edward le raccontò come si era svolto l'arrivo dei Vender e del fatto che entro breve si sarebbero trasferiti a Forks, ma non disse nulla su cosa era accaduto nella foresta,poichè quello era stato un momento troppo intimo anche da condividere con Bella. Però, aggiunse il fatto che Peyton sarebbe stata ospitata dai Cullen per un certo periodo. Bella non parlava, era molto avida di sapere qualcosa su un'altra famiglia di vampiri,ma poi quando sentì parlare di Peyton e del fatto che avrebbe alloggiato per un pò dal suo ragazzo disse: "Ma questa Peyton com'è?" e rimase in silenzio aspettando una risposta. Edward faceva di tutto per tenersi concentrato sulla guida,ma quella domanda lo investì come una doccia fredda. Peyton. Com'è Peyton? Rimuginava tra se e se, ogni aggettivo che gli veniva in mente gli sembrava riduttivo per descrivere la bella vampira,ma poi per non destare preoccupazione in Bella e per rassicurare se stesso che Peyton era solo un'amica, pronunciò: "Bhè, Peyton è ok!". Bella non era tanto soddisfatta di quella risposta, però il suo rapporto con Edward era così intenso che sicuramente una qualunque non lo poteva minare. Allora perchè sentiva la gelosia dentro si sè? Bella si convinse che fosse solo per il fatto che questa Peyton sarebbe rimasta con i Cullen per un pò e per di più 24 ore su 24. Si,era certamente così. Il viaggio proseguì in un tranquillissimo silenzio, disturbato solo dalla musica che trasmettava l'autoradio, non appena svoltarono l'ennesima curva videro subito la casa di Edward e quindi dopo pochi munuti erano già giunti, così scesero per dirigersi verso l'edificio, mano nella mano. Mentre entrarono in casa e posavano i cappotti Edward annunciò: "Ehi gente siamo qui!", gli rispose la voce di Esme dal salotto: "Cari siamo in soggiorno,venite!" e così i due entrarono nell'ampia sala. Subito Bella notò che mancavano Alice e Rosalie e a vedere dai presenti doveva mancare anche questa Peyton. Una bellissima donna accompagnata da Esme si stava dirigendo verso di lei, e non appena le fu vicino le diede due baci sulle guancia e disse: "E' un vero piacere conoscerti, Carlisle ed Esme ci hanno parlato di te. Molto piacere io sono Becca Vender!" "Piacere mio" rispose Bella, confusa tanto era affascinante quella donna. "Ed io sono suo marito Dorian!" disse un uomo alto ed attraente stringendole la mano, Bella lo ricambiò con un timido sorriso. "Dove sono Alice, Rosalie e Peyton?" domandò Edward non vedendo le ragazze. Carlisle rispose: "Ehm...sono a caccia, Peyton aveva fame e così le tue sorelle l'hanno accompagnata per farle vedere dove noi cacciamo." e volse a Bella un sorriso un pò imbarazzato. Così i presenti si accomodarono in soggiorno, e iniziarono un tranquillo chiacchiericcio tra loro. La serena atmosfera fu interrotta dall'arrivo di Rosalie, Alice e Peyton. Rosalie e Peyton ridevano assieme e saltellavano a braccietto imitando un vecchio ballo, sembravano amiche da anni. Vedendo Rosalie come non l'aveva mai vista, Bella provò una fitta di odio per Peyton, poichè lei non era mai stata simpatica a Rosalie, anzi. A dire il vero tutti si stupirono a vedere Rosalie così. "Bene dal vostro umore direi che è andato tutto bene" disse Esme curiosa. "Caspita si! Non ho mai visto nessuno così agile e veloce come Peyton è una forza della natura!" sentenziò Alice radiosa e Rosalie aggiunse: "Si! Peyton è persino più veloce del nostro Edward...ma forse è un pò imprudente!" e scoccò un sorriso ad una Peyton che faceva la finta offesa. Bella guardò le tre vampire bellissime, Alice con addosso una tuta nera e rosa ed un cappellino da baseball, Rosalie sempre in tuta, i capelli legati in una coda ed un gilet imbottito sopra la felpa. Poi guardò Peyton e la trovò bellissima, anche senza trucco e per di più un pò arruffata per la caccia, i cappelli biondi sciolti sotto una cuffia blu da skater, una felpa verde col cappuccio, i jeans strappati sul ginocchio, un pò grandi che lasciavano nuda una parte della perfetta pancia, le scarpe da tennis. Bella si sentì insignificante. Poi Peyton le prese la mano e le disse con un bianchissimo sorriso: "Tu devi essere Bella! Davvero tanto piacere!" poi rivolta a Rosalie "Si avevi ragione ha davvero un ottimo odore!". "Peyton ma cosa dici?!" fece Becca spaventata. "Stavo solo scherzando!" E così tutti si misero a ridere, Edward compreso. Bella si sentì terribilmente a disagio, lei non aveva mai fatto ridere la famiglia Cullen, soprattutto non aveva mai fatto ridere Rosalie. "Bene meglio che lasciamo i giovani tra loro!" azzardò Carlisle e così i genitori uscirono dalla stanza. Rosalie si fiondò subito in braccio ad Emmet parlando così fitto che sembrava non muovere nemmeno le labbra, Alice invece si accomodò tranquillamente vicino a Jasper,che la prese dolce per mano. Intanto Peyton si era seduta su una poltrona,le gambe accavallate in una maniera semplice e sexy allo stesso tempo. "Allora tu ed Edward state insieme..." disse Peyton a Bella, così per iniziare una conversazione. Bella si sentì bruciare di rabbia. "Si stiamo bene insieme!" disse con quanta stizza aveva in corpo. Peyton rimase allibita, come il resto dei presenti che erano in sala. E mentre Bella pronunciava quella frase, aveva poggiato sulla sua spalla il braccio di un Edward esterrefatto. "Si lo vedo che state bene insieme..." disse titubante Peyton, le sue intenzioni erano più che buone, ora tutti guardavano Bella,che con ritrovata calma disse: "Si...la tua scuola a Londra com'era?" e cambiò così discorso,ma tenendosi stretta il braccio di Edward alla spalla. "Era buona...io ero la prima del mio anno...ma diciamo che avevo dei problemi con le autorità..." rispose Peyton, non accorgendosi del gelo che era calato nella stanza. "Che genere di problemi?" chiese Bella con tono perfido, Edward tolse il braccio subito e la guardò come per dire "che intenzioni hai?", Bella lo fissò e scrollò le spalle. Peyton riprese: "Cose da nulla...." Alice notando l'atmosfera cercò di buttarla sul ridere: "Chiami roba da nulla un'allarme bomba ed aver allagato l'ufficio del preside?" "Primo, l'allarme bomba non è stata una mia idea, io ho solo fornito la mia voce a degli amici, secondo, il preside aveva dato una punizione ingiusta ad un mio compagno di classe poichè nero...il preside era un grandissimo xenofobo dittatore!" tentò di difendersi Peyton,ma la sua difesa non era di pentimento,anzi lo trovava ancora divertente. Bella provò non sapendo perchè provò ancora più rabbia per quella dannata onestà, intanto Edward la guardava ancora stranito. Continuarono così a parlare per un pò, l'atmosfera gelida sempre più grave, ma solo Peyton sembrava non averla notata. Poi Emmet prese per mano Rosalie diretti al piano superiore, poi Alice ed Jasper sparirono in giardino e così rimasero solo Peyton, Bella ed Edward. Peyton annunciò: "Bhè vi lascio da soli. Ciao Bella è stato un piacere!" e le sorrise e lasciò la stanza. L'unica cosa che apprezzò Bella di Peyton è che almeno sapeva quando farsi da parte. "Che intenzioni avevi prima?" le chiese Edward ancora stupito per la scenetta di prima,ma non era arrabbiato. "Non mi avevi detto che era così fantastica, in senso fisico dico" fece Bella in tono stizzito. "A me piace più tu!" disse Edward. Stava mentendo? Ma prima che potesse darsi una risposta,che sicuramente non gli sarebbe piaciuta,baciò Bella. Si baciarono tante volte, le braccie unite su quel divanetto. Poi Edward sentì una voce nella sua testa: "Credo di non piacere alla tua ragazza..." Si, certo non poteva sbagliarsi era Peyton,che faceva di nuovo avanti e indietro nei suoi pensieri. Edward si staccò subito da Bella, ma per non insospettirla la prese in braccio e la cullò. Lei apprezzò il gesto, e si lasciò dondolare nel silenzio più assoluto. Edward provò una cosa che aveva fallito già due volte, tentò di entrare nella testa di Peyton. E per la prima volta scrutò nei pensieri di lei, e sentì una voce che non era quella di Peyton: "Quella ragazza non mi piace, devo fare assolutamente qualcosa!" Era la voce di Bella. Così Edward capì che Peyton in quell'esatto momento,mentre lui osservava i pensieri della vampira, stava leggendo nella testa della sua ragazza,cosa che a lui non era mai riuscita. Scosse il capo,era allibito. Com'era possibile? Tentò di nuovo di focalizzare i pensieri di Peyton. Nulla,come la prima volta che ci aveva provato e così si ricordò: "....io la mente la so chiudere...." Poi si rivolse a Bella: "Allora cosa ne pensi di Peyton?Apparte che è una bellezza mozzafiato...." "Bhè mi sembra simpatica, mi piace..." gli rispose candidamente Bella. Mentiva. Ed Edward lo sapeva. Però, non disse nulla si limitò a sorridere. Bella se lo avvicinò al viso e si scambiarono altri baci. E in un attimo, il paradiso. Non era dovuto a Bella, o al soggiorno, non era l'aroma delle candele accese sul tavolinetto, era una melodia. Per la precisione la musica di un pianoforte,la più straordinaria composizione che Edward avesse mai udito. Entrambi si alzarono di scatto, diretti al pianoforte di casa Cullen, lì trovarono tutti gli altri che guardavano affascinati Peyton alla tastiera, concentrata sulle note, sui suoni. Edward notò con tenerezza che portava ancora la cuffia in testa e che aveva gli occhi chiusi, come se fossero le note a trascinarla. Era una melodia dolce, tenera, serena, perfetta per la sua semplicità. Edward chiuse gli occhi per coglierne ogni sfumatura. La musica finì, ma Edward non aprì gli occhi subito, era come in un incantesimo. Poi la voce di Alice lo riportò alla realtà, così aprì gli occhi. "Peyton...è....è...è la cosa più straordinaria che io abbia mai sentito...." fece meravigliata la sorella. Peyton sorrise timidamente e poi le tronò sul volto la solita espressione sfrontata e stupendamente spericolta. Becca prese la parola non era affatto meravigliata, era solo contenta e orgogliosa poichè abituata alle stranezze straordinarie di Peyton: "Bhè diciamo che Peyton è un'ottima pianista....compone anche,ma questa melodia non è tutta farina del suo sacco. La compose con Joshua...si...ehm...un suo vecchio amico di Londra...." La madre non voleva usare il termine ragazzo, poichè sapeva che Peyton era ancora triste per lui. Bella era rapita sia per la musica, odiava ammettere che era meravigliosa, ma era rapita dai gesti che aveva fatto Edward mentre ascoltava Peyton, sembrava che avesse toccato il paradiso. Pensò che lei non lo aveva mai fatto sentire così. Il silenzio era sovrano nella stanza, così Peyton un pò imbarazzata, ma felice di cosa aveva provocato disse: "Vado a farmi un giro..." E su questa sghemba frase uscì. Carlisle guardò Dorian e disse: "E lei sarebbe una ragazza che si caccia nei guai?" Dorian rise e rispose: "Nonostante sia un fenomeno a scuola e al piano, Peyton è anche un fenomeno di educata indisciplina. Ecco come la definita il suo professore il lettere a Londra." "Educata indisciplina?" fece Esme ancora estasiata. "Si è indisciplinata nel senso che va contro le regole per difendere qualcuno o per fare infantili scherzi,come prestarsi con degli amici per dare un finto allarme bomba a scuola! Non è una ragazzaccia, è solo estremamente iperattiva ed allergica alle regole!" e Dorian rise di nuovo. Tutti tornarono alle loro precedenti occupazioni, dopo il bellissimo intermezzo donatoli da Peyton. Era passato mezzogiorno sentenziava l'orologio del soggiorno,così Bella che non voleva stare un minuto di più in quella casa con l'incredibile, e a suo avviso odiosa Peyton, disse Edward con uno stratagemma abbastanza furbo: "Senti io ho fame,non è che mi riaccompagneresti a casa?" Edward non poteva dirle di no, loro non mangiavano come lei. Così rispose: "Sicura? Guarda che Esme è disponibile a prepararti qualcosa. Tiene sempre del cibo adatto per te da quando stiamo insieme." "No, grazie davvero sono sicura, non voglio recarle disturbo." E fece una faccia molto convincente, perchè Edward disse: "Ok andiamo allora". Bella salutò tutti, compresi i Vender e uscì seguita da Edward. Davanti alla casa seduta su un albero basso c'era Peyton con un libro in mano che leggeva. " Ciao ci vediamo!" disse contenta Bella, dal momento che non l'avrebbe più rivista fino a lunedì. Peyton alzò la testa e la salutò felice,ma per lei era felicità di gentilezza, si capiva, voleva davvero essere amica di Bella. E non appena furono saliti in macchina, Bella vide Peyton rituffarsi nel suo libro. Il tragitto fu estremamente silenzioso, solo Edward che fischietteva la canzone dell'autoradio e Bella che appoggiava la testa su di lui, voleva fargli capire che lei era sua e che lui era suo, soltanto suo. Arrivarono in fretta a casa di Bella, dal momento che Edward guidava come un pazzo. Prima di scendere Bella fece: "Jessica domani mi ha invitata a casa sua farà una specie di grigliata in giardino,anche se qua non mi sembra il clima per le grigliate all'aperto,ma a lei non importa. Comunque ci saranno anche gli altri e visto che sa che ci frequentiamo ha detto di invitare anche te." Edward disse che per lui non c'era problema. Così dopo averlo baciato, Bella scese dalla macchina felice, poichè il giorno dopo avrebbe passato una lieta giornata senza Peyton.

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Capitolo 5
*** Domenica ***


Le mattinate senza pioggia mettevano di buon umore Bella, ceratamente quella mattina era sempre fredda e nuvolosa, ma alemeno non pioveva. Charlie era ancora letto poichè era rientrato tardi,Bella lo sentiva ancora russare fortemente anche se erano già le 10 di domenica mattina. Felice scese le scale, lasciò un biglietto per suo padre ed andò ad aspettare Edward fuori. Puntuale come al solito Edward alle 10,15 arrivò bello e spledente, Bella salì in macchina e non appena fu dentro lo baciò calorosamente, così puntarono verso casa di Jessica che era un pò fuori mano. Lei iniziò la conversazione coprendo le note di Mozart che dava la radio: "Sai sono davvero contenta di fare questa cosa! Mi ricorda tanto Phoenix!" "Mi fa molto piacere!" le sorrise Edward luminoso. Alle 11 spaccate i due ragazzi suonarono al campanello di Jessica, che li accolse sorridente: "Caspita siete puntualissimi...ma gli altri si sono presentati qui circa un'ora fa, conoscete come è fatto Eric!" e li fece accomodare nel giardino molto curato, dove Eric e Mike già armeggiavano con il barbecue facendo i finti esperti. Edward li guardò divertito, si trovava sempre un pò a disagio con i suoi compagni di scuola. Così prima di pranzare iniziarono tutti a parlare di quanto fossero ingiusti i professori e di cose simili, cominciarono a cantare le canzoni scelte per la festa e qualcuno perfino iniziò ballarle stupidamente. Edward notò sollevato che il barbecue era un pretesto per fare una classica festa adolescenziale, anche se dire "barbecue" era molto più fico. Sorrise. Intanto mentre Edward era alla grigliata, Peyton sedeva sulla veranda di casa Cullen con le gambe incrociate, l' i-pod nelle orecchie e un libro in mano, le piaceva quel modo tranquillo di passare il tempo, la faceva sentire di nuovo a casa, però non si riusciva a concentrare per bene sulla lettura, aveva una strana ed inarrestabile energia in corpo.Doveva liberarla. Così senza dire nulla a nessuno posò il libro, mise il lettore mp3 in tasca e partì verso la foresta, direzione ignota, voleva solo correre. Mentre correva libera e felice, consapevole che nulla poteva sfiorarla, ascoltava "Sheena is punk rocker" dei Ramones. La musica la esaltava ancora di più, le metteva una tale energia e forza in corpo incontrollabile. Si spinse davvero molto, troppo lontano, veloce, leggera, agile e perfetta. Balzò su un ramo abbastanza alto di un vecchio pino e vide che a pochi metri da lei c'era una spiaggia, si mise in testa di raggiungerla e così fece. Arrivata alla spiaggia lesse un cartello: "La Push- si prega di tenere pulita la spiaggia." E poi un altro cartello: "Questo luogo è parte della riserva degli Indiani d'America dell'antica tribù dei Quileute." "Fico!" pensò Peyton, a lei era sempre piaciuta la storia. Così in un battere di ciglia, arrivò ad affondare i piedi nella sabbia gelida. Le piaceva avere questi momenti solitari, erano pacifici e così intimi, per godersi tutto meglio spense l' i-pod. Felice, lanciò in un angolo le scarpe che teneva in mano, e si esibì in perfette acrobazie urlando e ridendo per la pura gioia di trovarsi in un posto tanto bello. Mentre si riduceva ad una cotoletta rotolandosi sulla sabbia, un ragazzo abbastanza grande le si avvicinò, scuro in volto con l'espressione di chi volesse fare a pugni. Peyton si alzò e gli chiese allegramente: "Ciao,hai bisogno di qualcosa?" Aveva anche notato dai tratti somatici del ragazzo che doveva trattarsi di uno degli abitanti della riserva. Lui con un tono di voce cupo le chiese: "Cosa ci fai tu qui vampiro?!!" aveva una grande rabbia negli occhi. Peyton rimase stupita,l'aveva chiamata vampiro. Ma come aveva fatto? Rispose con calma capendo di trovarsi in una brutta situazione: "Mi stavo solo godendo la spiaggia". "Lurida! Così i Cullen hanno infranto l'accordo!" tuonò lui. "Prima di tutto piano con gli insulti! Accordo, quale accordo?" Non voleva fare male all'uomo,era cinsapevole della sua forza, così rimase zitta ed immobile. "Bugiarda!!! Vieni qui per cercare di mangiare le nostre donne o bambini!!! Vigliacca!!!! Orrendo mostro venuto da chissà quale inferno!!!! Preparati alla lotta!!!!" "Io non voglio fare male a nessuno! Tranquillo me ne vado subito!"disse cercando di mantenere la voce calma. In un attimo lui si scagliò contro ldi lei, che con una violenza tale lo spinse con un tonfo sordo in terra, non voleva fargli del male. Poi il ragazzo la respinse via con forza e in un lampo Peyton si trovò davanti ad un lupo enorme dallo sguardo furente. Lei allora sguainò i denti bianchi come perle, aveva capito che doveva difendersi, incredula per aver visto un uomo diventare un lupo, intanto l'animale ringhiava. Si scagliarono l'uno sull'altra, violenti, forti agili, lei che lo colpiva assai violentemente con pugni e spinte, lui che la graffiava profondamente con gli artigli. Lo spettaccolo era disumano. Alice era in un cucina con Carlisle a discutere di motociclette e poi all'improvviso vide Peyton circondata dai lupi, pronta a difendersi ferocemente, sul terreno sabbia e il rumore di onde. Si risvegliò dalla visione, mentre Carlisle, che le dava le spalle poichè metteva in ordine il tavolo continuava a parlare, non accorgendosi di nulla. "Vedi Alice per me è molto più bella una vecchia Harley Dav..." Alice non fece finire non gli fece finire la frase e urlò: "Peyton è in pericolo! L'ho vista!!! E' a La Push!" "Ma cosa?" disse Carlisle incredulo. "Presto!" gridò di nuovo Alice. "Che succede? Abbiamo sentito delle urla!" fece Rosalie seguita da Esme, Jasper ed Emmet. "Peyton è in pericolo! Dove sono i Vender?" disse Alice spaventata. "Sono a vedere la nuova casa..." sibilò Esme impietrita per ciò che aveva appena udito. Poi Carlisle ordinò: "Non c'è un minuto da perdere! Esme vai a informare Dorian e Becca, poi correte a La Push! Rosalie ed Alice andranno a chiamare Edward e anche loro ci raggiungeranno là, Emmet e Jasper venite con me, noi andremmo direttamente in soccorso di Peyton. Prestò!" E così in un secondo tutti i Cullen erano fuori casa, dritti alle mete imposte da Carlisle. "Jessica, hanno suonato alla porta!" fece Emily all'amica. Jessica andò ad aprire un pò confusa visto che non aspettava più nessuno. Aprì la porta e subito Alice: "Ciao sono Alice, la sorella di Edward, me lo puoi chiamare è urgente!" Jessica senza aprire bocca tornò in giardino. "Edward c'è tua sorella qui fuori, ti deve parlare dice che è urgente. Sembra spaventata!" Edward si precipitò all'ingresso seguito da Bella, "Che succede Alice?" disse preoccupato vedendo il volto della sorella. "Devi venire subito con noi a La Push, Peyton è in pericolo. L'ho vista in una visione.Andiamo!" Così Edward diede un bacio sulla guancia a Bella e le disse: "Ti chiamo dopo!" , poi seguì Alice, Bella vedendolo salire in macchina fece una faccia infastidita. Perchè quella Peyton si cacciava nei guai? E perchè Edward doveva aiutarla? Sbuffò. Rosalie attraverso il finestrino la fulminò con lo sguardo. "Cosa hai visto?" domandò Edward. "Peyton circondata da enormi lupi, i denti pronti, sembrava che si dovesse difendere." Intanto, Rosalie al volante stava infrangendo quasi la bariera del suono tanto andava veloce. In poco tempo i tre fratelli giunsero a La Push e videro Jasper, Emmet e Peyton da un lato dietro a Carlisle, dall'altro lato Paul e altri della sua tribù dietro a Billy Black. I due capifamiglia sembravano parlare, la lotta doveva essere finita nel momento dell'arrivo di Carlisle, pensò Edward. Si diressero verso la loro famiglia e poco dopo furono raggiunti anche da Esme seguita da Dorian e Becca, evidentemente spaventati. Carlisle stava parlando a Billy: "....ti assicuro Billy lei non conosceva l'accordo,te lo posso assicurare,un fatto del genere non si ripeterà più!" Billy Black disse: "Bene ora che sò come stanno le cose, spero che non l'accordo non venga infranto nuovamente. Bene Paul non deve dire nulla questa ragazza?" ed indicò Peyton. Edward notò che aveva un enorme ematoma sullo zigomo sinistro, una manica della felpa lacera e graffi su parte del braccio. Rimase fermo, nel cuore un impeto di punizione verso chi aveva fatto quello a Peyton, doveva trattenersi. Paul parlò: "Mi dispiace, non sapevo che tu non fossi di qui, ti chiedo scusa." Peyton rispose con voce ferma, mentre Dorian le cingeva la spalle, visibilemente arrabbiato contro Paul: " No! Sono io che mi devo scusare, ho invaso il vostro territorio.Non voglio giustificarmi,ma ti giuro non lo sapevo. Ora che lo so, starò alla larga. Scusatemi ancora. Mi scusi signor Balck" e gli porse la mano, Billy Black sorpreso positivamente le la strinse e sorrise, e aggiunse: "Accetto le tue scuse cara. Non si era mai visto un solo vampiro capace di tener testa a sette dei nostri. Bene ora che è tutto risolto possiamo tornare tutti alle nostre case. Arrivederci Carlisle!" Era chiaramente un congedo. Così ognuno puntò alla direzione per le proprie case. Edward mentre i Quileute si volgevano indietro per la riserva, notò che sette di loro, Paul compreso portavano segni di una grossa lotta. Possibile che Peyton avesse una tale forza da respingere sette licantropi e uscirne solo con un'ematoma e dei graffi? La guardò mentre parlava con la madre: "...mamma scusami non volevo ficcarmi di nuovo nei guai! Ti giuro non ne sapevo nulla! Scusami!" Becca l'abbracciò e le accarezzò il volto, intanto Dorian più tranquillizzato si rivolse a Carlisle e disse: "Mi vuoi spiegare questo diavolo di accordo e perchè mia figlia stava per essere sbranata colpita da sette uomini?" Carlisle spiegò l'accordo tra i Cullen e i Quileute, ed anche che molti di loro erano licantropi. Becca e Dorian rimasero in silenzio, non stupiti del fatto di aver appena incontrato dei licantropi, dopo tutto anche loro erano creature straordinarie. Così tutti i vampiri tornarono a casa Cullen. Era oramai sera, Peyton era in cucina si stava medicando le ferite, Esme e Becca le avevano detto di cambiarsi il bendaggio ogni due ore, per tenere più puliti i graffi. Anche se loro come vampiri avevano la pelle dura, i licantropi avevano una forza potentissima. Edward entrò in cucina e disse arrabbiato: "Cosa diavolo c'eri andata a fare laggiù? Perchè non riesci a stare ferma per un secondo?" era decisamente fuori di sè e nè lui nè Peyton capivano il perchè. Lei rispose alzando il tono della voce,ma non era arrabbiata: "Ero andata a correre nel bosco, mi sono spinta lontano a quanto pare e poi ho visto la spiaggia e ho deciso di andarci. Punto e basta! Quante volte ho detto che non lo sapevo, nessuno mi ha mai detto nulla! Mi spiace. E poi perchè ti arrabbi tanto?" "Mi arrabbio perchè se un'incosciente! Noi dobbiamo stare attenti per ogni cosa, non possiamo fare tutto ciò che ci passa per la testa! Siamo pericolosi!" fece Edward furente. "Ehi darmi dell'incosciente! Ho già chiesto scusa a tutti! Poi tu vieni a parlare a me di incoscienza? Non sono io che sto con un'umana dall'odore tanto invitante!" tuonò Peyton ora decisamente arrabbiata. "Non parlare di Bella! Non ne sai abbastanza! E poi anche tu sei stata con un umano! Ah scusa se ne è andato e indovina il perchè? Perchè sei un vampiro!" tuonò Edward, ma non appena ebbe terminato quella frase se ne paentì subito. "Hai finito?" fece Peyton con la voce che tremava ed uscì dalla cucina. Rosalie entrò in cucina qualche minuto dopo: "Sei un idiota! Come fai a dirle una cosa del genere? Tu non puoi darle dell'incosciente perchè lo sei anche tu! Lei è veramente dispiaciuta per quello che è successo oggi, crede di aver tradito la nostra fiducia e quella dei suoi genitori!" Edward non rispose subito, sapeva che ciò che aveva detto era stato molto meschino,ma poi con una voce più calma chiese alla sorella: "Come fai a sapere questa cosa?" E Rosalie: "Le ho chiesto come si sentiva dopo La Push invece di aggredirla e sgridarla come hai fatto tu! Sai quella ragazza mi piace molto. Credo di aver trovato un'altra amica, ovviamente dopo Alice!" Edward non aveva mai sentito difendere la sorella in maniera così accanita qualcuno al di fuori della famiglia, se ne stupì. "Rosalie mi spiace!" fece davvero rammaricato. Rosalie capendo il sincero pentimento del fratello disse con dolcezza: "Non devi dirlo a me!" E così anche lei uscì dalla cucina. Edward entrò piano in camera sua e vide Peyton sdraiata sul pavimento con le cuffie nelle orecchie, uno sguardo arrabbiato e pensieroso verso il soffitto. "Cosa ascolti?" fece lui,cercando di farle capire le sue intenzioni. Lei sembrò intendere perchè rispose: "Jaded degli Aerosmith" "Meravigliosa!" disse Edward e gli sorrise debolmente, ma prima che lei potesse fare qualsiasi cosa iniziò: " Peyton mi dispiace per quello che è successo in cucina! Scusami è solo che....che....insomma....mi ero davvero spaventato per quello che poteva accaderti!" "Grazie Edward! Lo apprezzo e scusami per quello che ho detto su te e Bella, hai ragione non ne so abbastanza!" e gli sorrise. E poi lei aggiunse: "Amici?" Amici? Ad Edward andava bene questa definizione? "Si amici! Dai raccontami tutto!" gli disse, per ora quella definizione gli poteva bastare, per ora si convinse che bastava. Doveva bastargli. Lei ritrovato il buon umore disse: "Solo se tu dopo mi racconti del barbecue!" e così iniziò a raccontare di ciò che le era successo a La Push e di come si era difesa. Non appena ebbe finito di raccontare, Edward le domandò stranito: "Hai detto che Paul ti ha chiamata subito vampiro, ma come ha fatto a capirlo?" Peyton scosse le spalle e fece indifferente: "Bhò ero stupita anche io! Forse mi ha vista correre! Ma dai ora tocca a te raccontami tutto!" Così Edward le riferì la sua giornata prima di arrivare a La Push, di come aveva rifiutato l'insalata di patate che tentavano di rifilargli ogni due secondi. Tutti e due ridevano di gusto, era tornato tutto a posto. L'atmosfera allegra fu interrotta dalla voce di Dorian che gridò: "Peyton stiamo per partire! Scendi!" i due ragazzi si diressero all'ingresso. Dorian stava già salutando gli altri. "Grazie di tutto Esme!" faceva Becca dandole un abbraccio, poi abbracciò Edward ed infine Peyton e le disse: "Mi raccomando tesoro fai la brava! Non ficcarti nei guai questa volta!" Poi Dorian abbracciò Peyton e le ordinò: "Fai tutto quello che ti dicono Esme e Carlisle, non fargli arrabbiare e non dare disturbo. E come ti ha già detto tua madre stai lontana dai guai!! poi rivolto a Carlisle "Amico grazie di tutto ci rivediamo presto!" e Carlisle rispose: "Certo Dorian stai tranquillo per tutto!" E così i Vender uscirono diretti all'aeroporto, dove Alice si era disposta ad accompagnarli. Edward e Peyton tornarono in camera a parlare di tutto quello che li passava per la testa. Si raccontarono di come avevano conosciuto Bella e Joshua, parlarono di musica, di baseball, di scuola. Edward si sentiva davvero bene mentre rideva, poichè Peyton stava imitando Dorian quando la sgridava. Dopo un pò Peyton gli disse: "Non è che te ne puoi andare per favore, vorrei farmi una doccia, devo apparire al meglio per la scuola, domani!" e lui rispose: " Certo...secchiona!!!" e lei gli rispose con una linguaccia divertita. Così Edward andò nella stanza di Emmet. Mentre era lì seduto su una poltrona, si avvicinò alla porta l'aprì piano per vedere Peyton che sgattaiolava con un telo addosso in bagno, bellissima con i capelli sciolti. Sapeva che era nuda. Un brivido scese per la schiena di Edward. Tornò a sedersi sulla poltrona a contemplare il cielo di notte, e pensava che non si era mai sentito così. Lui e Bella avevano mai passato un momento del genere? Così a parlare del tutto nella maniera più semplice possibile? Mentre si faceva queste domande, si ricordò che non aveva chiamato Bella come promesso. Per la prima volta nella sua vita si disse che Bella poteva aspettare, che le avrebbe spiegato tutto la mattina dopo a scuola, e tornò a guardare le stelle, con i pensieri rivolti a colei che era nel bagno di casa sua.

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Capitolo 6
*** Il primo giorno di scuola ***


Quella mattina i fratelli Cullen si diressero verso le loro aule con il pensiero rivolto all'ufficio del preside. Infatti, in quell'ufficio c'erano Carlisle, Esme e Peyton con il professor Darwin che discutevano per l'iscrizione di quest'ultima. "Allora a quanto vedo dalla tua scheda hai una media ottima e sei impegnata anche in molte attività extrascolastiche,ottimo davvero ottimo!" fece il professor Darwin contento di aver acquisito nella sua scuola una bravissima studentessa. "Bene signori Cullen per me è tutto perfetto! E non appena arriveranno i tuoi genitori Peyton mandali da me! Se volete andare accompagnerò Peyton in classe" "Grazie signor Darwin!" e Carlisle gli strinse la mano e con Esme di diresse verso l'uscita, ma prima di varcare la porta diede un'occhiata a Peyton, come per dire "sta attenta!", alla quale lei ricambiò con un sorriso. Le piacevano Carlisle ed Esme poichè erano davvero molti protettivi e gentili nei suoi confronti. Darwin riprese: "Bene...ho visto anche che la tua scheda disciplinare è un pò troppo piena, ma noi a Forks concediamo sempre una possibilità, e poi visti i tuoi voti sarò lieto di dartela.ma ricorda ti terrò d'occhio!" e Peyton imbarazzata rispose: "Stia tranquillo, l'ultima cosa che voglio è finire nei guai!" "Perfetto allora signorina Vender mi segua!" Così Peyton e il basso e tozzo signor Darwin si diressero verso un'aula. Non appena entrò il preside gli studenti si alzarono e lui abbaiò: "Seduti,seduti! Signor Rivers come le ho detto stamattina avrà con lei una nuova studentessa....si ragazzi da oggi ci sarà con voi una nuova compagna, mi aspetto che la trattiate con il massimo dell'ospitalità. Vieni Peyton, vieni dentro!" Peyton sicura entrò nell'aula, subito tutti i ragazzi si guardarono estasiati vedendo quella bellissima ragazza che varcava la soglia della classe, invece le ragazze sembravano in soggezione visti quei capelli color del grano e quegli occhi verdi. Peyton scrutò i compagni e sorrise, notò Bella in primo banco ed Edward in terza fila, si sentì sollevata almeno conosceva qualcuno. "Bene lascio a voi le cose! Arrivederci ragazzi, buon lavoro Rivers." e così il preside uscì dalla classe. Il signor Rivers disse: "Benvenuta signorina Vender! Ovviamente sono stato informato sul suo arrivo, mi hanno detto che è un'ottima studentessa e che viene da Londra, il resto lo scopriremo durante l'anno! Purtroppo per lei però è rimasto solo l'ultimo banco, spero non sia un problema, si accomodi!" Peyton guardò il signor Rivers, era un uomo oramai in là con l'età, però era alto e ben piazzato, aveva i capelli bianchi e la pelle scura. A Peyton sembrò simpatico. Sorridendo si diresse verso il suo posto, mentre camminava un ragazzo le fissò il sedere e fece al suo compagno di banco un gesto che intendeva gradimento, mentre il compagno rideva compiaciuto. Edward lo notò e gli prudero le mani. Come si permettevano quei due? Anche il signor Rivers parve notarlo e disse serio indicandogli: "Voi due dopo la lezione nel mio ufficio! Bene e ora riprendiamo da dove eravamo rimasti." Peyton ascoltò rapita il professore mentre parlava di Romeo e Giulietta, era devvaro in gamba come insegnante pensò Peyton. "...allora qualcuno a da dire qualcosa approposito della scelta dell'autore di far morire i due amati?" nessuno alzò la mano, Peyton voleva ma si disse che il primo giorno era meglio guardare. "Non c'è nessuno..." continuò Rivers " Signorina Swan, mi dica cosa ne pensa." Bella prese a parlare: " Credo che il fatto di far morire i due personaggi voglia dire che l'amore non è eterno e che quindi bisogna difenderlo a tutti i costi. Credo che Giulietta e Romeo non l'abbiano difeso." Il professore annuì e disse: "E lei signorina Vender cosa ne pensa di ciò che ha detto la sua compagna?" e tutti si voltarono a guardarla, Edward era assai curioso. Peyton iniziò lentamente: " Non sono molto d'accordo." Bella la fulminò con lo sguardo e Rivers chiese di nuovo: "Bhè allora ci dica come la pensa" Peyton riprese: "Secondo me, Shakespeare vuole dire il contrario facendo morire i due. Poichè facendogli morire il loro legame sarà eterno e duraturo, morendo loro sconfiggono il tempo, il loro amore durerà per sempre. Non è vero che non difendono il loro sentimento, anzi pur di proteggerlo si sacrificano. Ma questo è solo il mio parere" disse con modestia, sentendo pensanti gli occhi della classe che la fissavano. "Quante volte a letto questa storia?" chiese ancora Rivers "L'ho letta cinque volte" disse tentando di ostentare indifferenza, Edward la guardava ammaliato. "Ottimo davvero ottimo signorina Vender, bene ragazzi la campanella, da domani cominceremo un nuovo argomento, leggete da pagina 105 a 109 c'è l'introduzione! A domani!" e tutti uscirono rapidamente dall'aula. Peyton era diretta al suo armadietto, scoprì con gioia che era di fianco a quello di Rosalie e mentre poggiava i libri iniziò a parlare con l'amica. "Ciao Peyton come sta andando?"le disse Rosalie sorridente. " Bene sono in classe con Edward e Bella, sono appena uscita da lettaratura!" le rispose felice Peyton "Mi fa molto piacere! Sei davvero fortunata ad avere Rivers in lettaratura!" e non appena Rosalie finì di pronunciare la frase a loro si avvicinò Edward sorridente: "Non mi avevi detto che eri così secchiona?" disse diverito rivolto a Peyton e poi rivolto alla sorella: "A quanto pare hai come vicina di armadietto una vera studentessa prodigio!" "Bene! Ne approfitterò allora!" disse Rosalie. Mentre i tre ragazzi ridevano, Bella che aveva seguito tutta la scena si diresse verso di loro, e quando li raggiunse prese subito Edward per mano e disse: "Ciao ragazze! Edward dobbiamo andare a matematica!" Rosalie rispose con un sorriso gelido e poi rivolta solo a Peyton e al fratello disse: "Ragazzi io vado a biologia, ci vediamo a pranzo!" e se ne andò. Bella stava per trascinare via Edward quando però lui disse strappando l'orario dalle mani di Peyton: "Grande hai matematica anche tu! Vieni con noi così ti mostreremo dov'è l'aula! Non è fantastico Bella?" "Già fantastico!" disse Bella poco convinta. Peyton lo colse e disse: "Non vi preoccupate andate devo ancora sistemare le cose qui dentro, la troverò da sola!" e guardò Bella,che era evidentemente sorpresa. Perchè Peyton si comportava da amica? si chiese. "Ok allora a fra poco!" disse Edward un pò dispiaciuto. Non appena Edward e Bella si avviarono verso l'aula, spuntarono Mike ed Eric e iniziarono a parlare con Peyton, ancora intenta a mettere via i suoi libri e a cercare quello di matematica: "Ciao noi siamo Eric e Mike. Le amiche di Bella sono anche amiche nostre! Non è vero Mike?!" "Giustissimo Eric! Anche noi abbiamo matematica ti accompagnamo noi!" fece Mike, Peyton acconsentì visto che Mike era molto carino. I tre entrarono in aula e di nuovo tutti guardarono Peyton, Bella si sentì gelosa per tutte le attenzioni che riceveva, pensava solo che fosse però il fatto di essere nuova e non perchè fosse bellissima, non appena la vide si strinse forte al braccio di Edward, il quale provò una strana sensazione vedendo Peyton che si sedeva vicino a Mike. La lezione iniziò e l'insegnate diede subito ai ragazzi una difficilissima equazione, Mike bisbigliò titubante all'orecchio di Peyton: "Non sono molto bravo in matematica, ti spiace se do un'occhiata vedo che tu vai come un razzo..." "Certo guarda pure,non c'è problema!" gli rispose sorridente Peyton. Edward aveva seguito la scena ed era immerso in una pesante gelosia quando vide Mike avvicinarsi all'orecchio di Peyton. Così si avvicinò ancora di più con la sedia verso Bella e la prese per la vita. "Bene urlò l'insegnate! Ora correggerò l'equazione vi prego di seguire!" e iniziò a scrivere alla lavagna. Mentre l'insegnate scriveva Mike riprese a parlare: "Allora a Londra avevi il fidanzato?" Peyton lo ascoltava ma era più attenta alla correzione: "Si,ma mi ha lasciato." "Mi spiace, sai molti ragazzi non capiscono nulla è come con...oh guarda abbiamo sbagliato, il risulatato e 45 e non 16!" si interruppe Mike vedendo la lavagna. Peyton gli bisbigliò: "Aspetta a cancellare!" poi alzò la mano. "Si Vender?" fece la professoressa e Peyton: "Scusi professoressa credo che abbia sbagliato, ne sono abbastanza sicura, poichè se lei moltiplica l'ultimo fattore per radice di 56 viene 8 che moltiplicato 2 dà 16!" aveva di nuovo tutti gli occhi addosso, Mike la guardò allibito. "Aspetti che controllo" fece l'insegnate stizzita credendo di essere stata contradetta per nulla, ma poi annunciò alla classe: "Si ragazzi ho sbagliato, è come ha detto la vostra compagna! Bravissima Vender!" e Peyton si voltò per sorridere a Mike, che le mostrò i pollici in alto. Edward notò di nuovo la scena e si incupì ancora di più e non appena la campanella suonò baciò Bella in modo che tutti lo notassero, soprattutto Peyton e Mike che parlottavano ancora. "Edward ma cosa fai?" fece Bella affascinata, ma non le era dispiaciuto. E lui irritato: "Ti bacio, sei la mia ragazza!" Peyton sembrava non aver visto nulla e si diresse verso la porta. Bella a mensa si sedette con le sue amiche, quando Jessica iniziò: "Quella nuova non mi piace! Avete visto Mike non ha occhi che per lei, cioè ok che ci siamo lasciati, ma caspita! Non capisco come fai Bella a sopportare il fatto che viva con Edward!" Bella contenta di sentire quelle parole disse:"Si è dura,ma io Edward siamo una cosa sola! Tranquilla, Mike fa così solo perchè è nuova,non appena ci si sarà abituato la lascerà perdere, non è poi così un gran che!" "Ssst! Sta arrivando!" sibilò Emily. Peyton entrò in mensa tutti si voltarono di nuovo verso di lei, che non se ne preoccupò e andò spedita ai vassoi, ma prima salutò Bella con la mano, che la ricambiò con uno sghembo sorriso. Peyton caricò il vassoio solo il giusto per non far sospettare nulla, odiava sprecare il cibo, in tutti i sensi, poi si andò a sedere al tavolo con Alice, Rosalie ed Emmet, Edward e Jasper entrarono poco dopo. Bella vedendoli disse: "Ragazze ci vediamo dopo vado a sedermi con Edward!" ma prima che si potesse alzare, Edward le fece segno di rimanere con le amiche e si andò a sedere con i suoi fratelli per la prima volta da quando stava con lei. Bella guardò le amiche impietrita,che la ricambiarono con parole di sdegno per Peyton. La giornata proseguì tra stupore per la nuova arrivata e per le solite e vecchie cose scolastiche, e alle 15.00 la campanella decretò la fine delle lezioni. Peyton si diresse al suo armadietto per prendere i libri su cui doveva fare i compiti e per riporre gli altri,ma nel camminare si imbattè in Bella e nelle sue amiche,che non appena lei si avvicinò la fulminarono con gli occhi. Lei lo notò,ma non fece nulla, voleva diventare amica di Bella: "Ciao Bella! Come va?" le chiese sorridente. "Bene scusa ma devo andare!" le rispose con aria snob, e la piantò in mezzo al corridoio seguita dalle sue amiche. Peyton non rimase sbalordita, lo sapeva aveva letto nella testa di Bella, lei non le piaceva, così un pò dispiaciuta si diresse al suo armadietto dove l'aspettava Mike. "Ciao Peyton, mi chiedevo se avevi bisogno di un passaggio per tornare a casa?" Lei gradendo il gesto rispose: "No grazie! Vado con i Cullen, sai loro mi ospitano fino a che i miei non tornano per il trasloco. Grazie davvero Mike!" Lui un pò abbattuto,ma non pervinto disse:" D'accordo però per qualsiasi cosa chiamami!" e le diede il suo numero di cellulare. "Grazie Mike!" e gli sorrise, lui le accarezzò la mano e aggiunse: "Di niente! A domani!" e la salutò con un bacio timido sulla guancia e poi andò via. Peyton colpita ed intenerita scosse sorridendo la testa, Mike infondo era un caro ragazzo, e così tornò a mettere a posto nel suo armadietto. Edward aveva seguito tutto da lontano e non appena Mike gli passò accanto lo squadrò con disprezzo e con rabbia lo fissò negli occhi, fino a fargli abbassare lo sguardo. Edward si diresse al parcheggio ancora irritato, notò Bella ferma davanti al suo pick-up, lo stava aspettando. "Mi stavi aspettando?" le chiese dandole una carezza sulla guancia e lei: "Si, ho evitato di parlartene oggi, però volevo sapere cos'è successo ieri dopo che sei sparito da casa di Jessica, avevi detto che mi avresti chiamato ma non lo hai fatto. Allora cosa è successo?" Bella voleva rimanere tranquilla,ma non c'era riuscita, aveva la voce tremante. Così Edward prese a raccontare tutta la vicenda accaduta a La Push e mentre diceva, ancora stupito, che Paul aveva subito riconosciuto Peyton come un vampiro, Bella gridò: "Oh no! Edward è colpa mia!". Edward parve svegliarsi da un sogno e confuso sibilò: "Cosa stai dicendo?" "Edward, sabato sera molto tardi ho sentito Charlie rientrare, sono scesa per accoglierlo, ma non appena è entrato in casa c'erano con lui Billy Black e Jacob, così Charlie vedendomi sveglia li ha fatti entrare e così ci siamo seduti in cucina a chiacchierare. Poi mio padre mi ha chiesto della mia giornata e io ho detto che ero stata a casa tua, poichè volevi farmi conocere degli amici della tua famiglia. Ho descritto brevemente loro i Vender, certamente non ho detto nulla sul fatto che sono vampiri, ma i Black sanno che voi lo siete e quindi sanno che lo sono anche loro! Dio! Edward mi spiace terribilemente, ti ho messo in pericolo, scusa!" Bella era dispiaciutissima. Edward freddo le disse: "Non hai messo me in pericolo!! Hai messo Peyton nei guai e quello che è peggio, è che hai messo Paul e gli altri della sua tribù in una situazione che poteva finire con la morte!!! Peyton è un segugio, un vampiro davvero pericoloso, certamente si controlla, ma non si sa mai!! Poteva essere un disastro!" Bella tentò di prendergli le mani, le guance rigate dalle lacrime, piangeva non per quello che Edward le stava dicendo, ma per come le lo stava dicendo. Edward si scansò dalla sua presa e le disse: "I miei fratelli mi staranno aspettando, devo andare! A domani!", ma prima che si avviasse, Bella gli si parò davanti e disse: " Edward mi dispiace! Non volevo mettere nei guai nessuno, non sapevo....non mi hai chiamata, non mi hai chiamata...." Lui spazientito per la prima volta con Bella, gridò: "Scusami se non ti ho chiamato, ma sai com'è la mia famiglia e i Vender non avevamo passato un lieto pomeriggio!!" Bella continuò: "Anche se sono solo tre giorni, da quando c'è quella Peyton tu sei diverso! Sei lei non fosse andata a La Push..." Lui sbraitò: "Non tentare di giustificarti!! Hai tradito un segreto, non puoi andare a dire in giro a tutti che ospitiamo altri vampiri, anche se i Cullen sono rispettati in questa città!! Bella hai sbagliato e basta!" poi senza aggiungere altro se ne andò verso la sua macchina. Bella salì sul pick-up sconvolta, Edward non l'aveva mai trattata così, e mentre accendeva il motore vide Peyton uscire dalla scuola, provò una fitta di odio enorme per lei, Peyton parve aver scorto il suo sguardo e la fissò di rimando serissima. Peyton la vide allontanarsi, aveva scorto i suoi pensieri, ogni tetntativo di divertarle amica o almeno di rendersi sopportabile era svanito come una bolla di sapone, così decise che d'ora in poi si sarebbe mantenuta alla larga da lei. "Ti odio! Perchè dovevi venire a vivere qui?" fece noncurante Peyton ad Alice, la quale confusa rispose: "Eh?" "E' quello che ho sentito nella testa di Bella, oggi alla fine della scuola. Direi che era il suo benvenuto! Ma non dire nulla ad Edward." " Ok, ma sei sicura Peyton? Bella non mi sembra una tipa del genere, è una ragazza ok!" disse Alice tentando di pronunciare le parole con calma. "Sicurissima! Ed io che volevo diventare sua amica! Va bhè!" Peyton alzò le spalle e tornò a leggere il suo libro, mentre Alice accanto a lei si smaltava le unghie di turchese. Poi, Alice afferrandosi l'altro piede proseguì: "Apparte questo,com'è andata il primo giorno?", ma prima che Peyton rispondesse, Edward disse arrabbiato: " A quanto pare Peyton si è già trovata il fidanzato!" Le due ragazze lo guardarono allibite per il suo tono di voce, ma poi Alice tentò di placare la gelida atmosfera: "E chi sarebbe questo fantomatico ragazzo?" disse rivolta a Peyton, la quale rivolta ad Edward: "Già Edward, chi sarebbe?" Edward uscì dalla stanza borbottando tra se e se, Peyton non accettava comportamenti del genere da parte di nessuno, quindi scagliò via il libro e seguì Edward fuori dalla porta, lo prese per il braccio e gli disse: "Si può sapere cosa di passa per la testa?" e lui liberandosi dalla sua presa le disse sprezzante: "Come se tu non potessi saperlo!" "Senti ti vuoi calmare e dirmi cosa ti è successo oggi?" "No! Non mi calmo! Lasciami andare Peyton!" Peyton non mollava ancora la presa dal suo braccio, lo teneva con una forza enorme, poi Edward davvero infuriato la spinse via con una potenza disumana, lei volò qualche metro indietro sbattè contro la parete, Edward si rese subito conto di ciò che aveva appena fatto, infatti si precipitò subito da Peyton, ancora in terra che scuoteva la testa. "Peyton mi dispiace! Stai bene? Scusami!" le disse spaventato e davvero dispiaciuto. "Si sto bene! A quanto pare sei tu quello che non sta bene!" fece Peyton mettendosi a sedere e tenendosi la testa, così Edward fece per aiutarla a rialzarsi, ma lei disse: "Non mi toccare!" e si alzò diretta in cucina. Edward si sentì un verme, aveva fatto del male all'unica persone che in quel momento gli aveva dimostrato amicizia, come aveva potuto? Così disgustato da se stesso uscì di casa per dirigersi verso foresta. "Edward non è ancora tornato?" fece incerta Peyton ad Emmet seduto in camera sua, oramai era notte fonda. "No Peyton, non è ancora tornato, ma stai tranquilla non gli è accaduto nulla di male!" le disse lui cercando di stare calmo, ma anche Emmet era un pò preoccupato. Così Peyton tornò nella stanza di Edward, tentando di non pensare a lui. "Ovviamente sta bene! Noi siamo vampiri! Siamo forti!" continuava a dirsi nella testa. Poi, non appena entrò, lo vide seduto su un ramo dell'albero proprio davanti alla finestra della camera, senza pensarci due volte corse per la stanza e con un balzo gli si sedette affianco. "Edward Cullen sei un vero idiota! Ti pare il modo di sparire così? Si, insomma eravamo preoccupati!" gli disse con una finta rabbia, ma poi gli sorrise sollevata. Edward ancora arrabbiato, ma evidentemente più calmo le disse: "Scusami Peyton non volevo farti del male! Mi spiace!" e si mise le mani sulla faccia, come se stesse per piangere. Peyton gli tolse le mani dal viso e le intrecciò alle sue, poi con dolcezza gli disse: "Non ti preoccupare, ho solo un piccolissimo bernoccolo...allora mi vuoi dire cosa ti è successo?" Edward si sentì morire non appena sentì la parola bernoccolo, ma poi fissò i suoi occhi verdi, Peyton era lì e stava bene, era accanto a lui pronta ad ascoltarlo, le strinse le mani. Così iniziò a raccontargli del litigio con Bella, di ciò che lei aveva rivelato ai Black, di come l'aveva trattata, ma non disse nulla riguardo a Mike, era anche arrabbiato per il fatto che Mike provasse tanto interesse per Peyton? Si, una minima parte di lui era infuriata anche per quello. Non appena lui ebbe finito di parlare, Peyton non disse nulla, gli teneva ancora le mani, per Edward quell'attimo fu straordinario. Poi, Peyton gli disse: "Senti si rimedierà tutto con Bella!" e lui le rispose: "Non credo noi non avevamo mai litigato,mai!" "Edward questo litigio vi ha riportato alla normalità, è impossibile che una coppia non litighi! Inoltre, visto che è stata la sottoscritta ad andare a La Push, mi permetti di aiutarti?" gli chiese sincera. "Certo,mi puoi aiutare! Ma come farai? Sai ho la sensazione che tu non stia simpatica a Bella...." le disse incuriosito. "Fidati di me, domani mattina sarà tutto a posto!" lo tranquillizzò. Poi gli lasciò le mani diretta alla finestra per tornare in casa, ma prima che lei saltasse lui gli sussurrò: "Grazie!", lei gli sorrise con gli occhi, lo baciò sulla fronte e con un perfetto balzo tornò nella stanza, da cui in un attimo uscì. Edward si toccò la fronte, si annusò le mani, possibile che odorassero di lei? Si,era possibile, sentiva il profumo delle margherite, dei prati estivi, ma anche di miele e di fragoline, non aveva nulla a che fare con l'odore forte e potente di Bella, dovuto al fatto che lei in teoria doveva essere la preda e non l'amante. Annusò ancora le sue mani, era l'odore più formidabile che avesse mai sentito, immediatamente pensò a Peyton, al suo corpo, alle sue forme, al suo modo di camminare, alle sue lentiggini allegre, ai suoi occhi verdi. Subito si tolse queste fantasie dalla testa, sapeva che lei lo considerava solo un amico, così tornò ad immaginare Bella come faceva prima che arrivasse Peyton, ma nel cuore aveva ancora un briciolo di odio per Mike, che forse poteva averla come lui non l'avrebbe mai avuta, poi invidia per Joshua, anche se non lo conosceva, poichè lui Peyton l'aveva avuta anche con l'anima. Edward guardò il cielo nuvoloso, nero e buio, poi una stella sbucò dalla massa di nubi dense, per poi risparire di nuovo in un secondo, era una sua impressione o quella stella gli ricordava il bagliore di un bellissimo paio di occhi verdi? Si era solo un'impressione, doveva essere così. Quindi rientrò in casa.

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Capitolo 7
*** Un mese passato ***


Era passato un mese dal primo giorno di scuola di Peyton, quindi era anche passato un mese dal litigio fra Bella ed Edward, la lite si era risolta però immediatamente, grazie a Peyton, che aveva fatto trovare a Bella la mattina seguente in camera sua ben venti rose selvatiche, e la dolce mortale credendo che fosse stato Edward lo aveva subito perdonato. Certamente, il vampiro sapeva che era stata l'amica, ma non aveva detto nulla a Bella, insomma tutto era tornato alla normalità da oramai trentun giorni. Quella mattina la pioggia era così pungente e fitta che faceva quasi male sentirla cadere sulla pelle, pareva persino che da un momento all'altro potesse bucare gli ombrelli, e mentre fuori il cielo piangeva tutta la sua acqua, Peyton era al suo banco con la mente concentrata sulla lezione del professor Rivers, la sua biro che annotava ogni cosa con la massima diligenza. Poi il professore: "Bene ragazzi prima del suono della campanella vi riconsegno i test fatti giovedì, mi aspettavo un pò di più, le uniche due eccellenze sono state Cullen che ha preso A e Vender con A+, ottimo lavoro ragazzi! Inoltre, io e il preside abbiamo deciso di collaborare alla nuova costruzione del canile, per questo tra due settimane noi del liceo terremo una festa di beneficenza, sarà una specie di lunapark, dove i soldi dei banchetti e dei giochi andranno per questa costruzione, quindi chiunque voglia partecipare all'organizzazione si può iscrivere in segreteria. Bene, ci vediamo domani!" e così tutti uscirono dall'aula. "Peyton,Peyton aspettami!" "Ehi, Mike dimmi!" oramai lei e Mike erano diventati buoni amici, cosa che irritava non poco Edward. "Credi di partecipare all'iniziativa di Rivers?" le chiese Mike e lei rispose, mentre metteva via i suoi libri: "Non lo so ci devo pensare....come ti è andato il test?" "A meraviglia! Ho preso B meno e con Rivers non avevo mai preso un voto così alto, saranno state le tue ripetizioni!" le disse felice e lei gli sorrise, ed insieme si avviarono a mensa. Peyton ed Edward a scuola si salutavano appena, poichè sapevano entrambi che Bella non poteva vederli insieme, a loro non piaceva, ma Peyton sapeva farsi da parte, quindi quando passarono vicino all'armadietto di Edward, lei non si sorprese per il fatto che lui la salutò veloce e che poi tornò a parlottare con la sua ragazza. Mike parve notarlo e con un sorriso compiaciuto: "Tu e Cullen avete litigato?" e lei: "No, è complicato, diciamo che quando è con Bella, è meglio che io stia alla larga.Su,dai muoviamoci se no finisce il budino a mensa!" e dopo poco entrarono nel grande reffettorio affollato, e subito si misero in fila con i vassoi. Poi Mike, mentre Peyton si allungava per prendere dell'insalata, le disse: "Senti, lo sò che mancano due settimane, ma volevo essere certo di essere il primo...ecco insomma...verresti con me alla serata del lunapark?" e la fissò coraggioso. Lei sorridendo rispose: "Mi farebbe molto piacere! Dai ci vediamo dopo a matematica, vado con Alice e Rosalie Cullen ciao, ciao!" e lo lasciò lì beatamente contento. Peyton sedendosi al tavolo con le belle vampire annunciò: "Mike Newton mi ha appena invitata alla serata del lunapark, gli ho detto di si! Cosa ne dite?" Rosalie fu la prima: "Newton? Bhò è carino, se ti piacciono i ragazzini!" invece Alice: " Non ascoltarla, Mike è molto carino e in più sembra un ragazzo a modo!" e in quel momento si sedettero con loro Emmet e Jasper. I ragazzi iniziarono a parlare allegramente, fermandosi solo quando videro Bella ed Edward entrare in mensa e dirigersi al loro tavolo, e Peyton alzandosi subito disse: "Forse è meglio che vada, ci vediamo dopo." poi incrociò lo sguardo furibondo di Rosalie e riprese. "Davvero, Rosalie non importa, tranquilla io e tuo fratello siamo amici, ma c'è un accordo. Dai, a dopo." e così uscì subito dalla grande sala. Non appena Peyton fu fuori, Bella ed Edward si sedettero con gli altri Cullen, che non nascondevano il loro stupore, poi Edward per smorzare la situazione: "Ciao ragazzi, come va?", ma Rosalie non ci stava: "Edward sei un idiota! Meglio che me ne vada anche io!" e si alzò bruscamente, seguita da Emmet che guardava un pò deluso il fratello. Poi Alice alzandosi anche lei disse: "Jasper andiamo, ci conviene andare a ripassare chimica" e Jasper : "Si,sempre meglio che stare qui!" e mentre si stavano per avviare, Edward li guardò e disse: "Ma cosa vi prende?" ed Alice con una voce arrabbiata rispose: " Cosa prende a te? Peyton è una tua amica, non è giusto che tu non possa nemmeno parlarle! Sai Bella credevo che tu fossi migliore di così!" e senza aggiungere altro anche loro lasciarono la mensa. Bella, che fino a quel momento era rimasta zitta, si fece coraggio e disse ad Edward: "Dai! Che te ne importa, l'importante è che stiamo insieme!" e lui debolmente rispose: "Si è importante, però loro sono i miei fratelli...ma va bhè!" e così i due fidanzati ripresero le loro chiacchiere, sempre più soli, e mentre Bella parlava, Edward guardava la porta con un velo pesante di tristezza sugli occhi. La giornata non andò meglio, ogni volta che Edward incontrava uno dei suoi fratelli per i corridoi sentiva solo tensione e delusione, poi il ritorno a casa fu bruttissimo, tutti i Cullen e Peyton erano stretti nel gigantesco fuori strada di Emmet, il quale al volante fischiettava distrattamente una canzone. Poi Peyton rompò il silenzio: "Sentite sono contenta che mi difendiate così, però io ed Edward siamo amici, c'è un accordo tra noi, a me va bene non stare con lui quando c'è Bella, davvero non è un problema!" ma prima che qualcuno rispondesse, Jasper disse: "E' molto bello quello che fai Peyton, dimostri di essere veramente amica di Edward, che però vista la situazione non ti ricambia più di tanto!" poi rivolto al fratello " sai Edward, chi ti ama non ti pone davanti a delle scelte, e a quanto pare Bella lo sta facendo!" e così si rimise zitto, ed Edward: "Voi non capite! Bella per me è molto importante, più importante di tutto!" e dopo questa frase il viaggio proseguì nel silenzio. Possibile che la scuola distasse così tanto? Fortunamente, dopo poco l'ultima parola, tutti i Cullen e Peyton si ritrovarono già davanti al portone di casa. Il pomeriggio non fu molto diverso dalla mattina, nella casa aleggiava ancora lo spettro della lite, ma almeno aveva smesso di piovere ed ora l'aria era freddissima, il silenzio regnava sovrano sia fuori che dentro. Peyton non sopportava tutto questo non dire, doveva uscire poichè se stava ancora un minuto in quella casa rischiava di impazzire, aveva bisogno di correre. Così, non appena l'idea dell'aria sul viso la sfiorò, lei era già fuori che correva a tutta velocità, questa volta però ben attenta ad andare nella direzione opposta a La Push. L'aria era così umida nel fitto della foresta, che l'odore delle foglie bagnate era ancora più pesante, ma infondo quell'odore fortissimo di pioggia le ricordava Londra, quindi si lasciò cullare da quel profumo mentre volava da un ramo all'altro. Poi, scorse un punto in cui pareva non ci fossero alberi, lo raggiunse in breve tempo e la foresta le regalò un piccolo angolo di paradiso. C'era una radura circondata dagli alberi e un laghetto abbastanza grande per nuotarci, l'acqua era cristallina, talmente limpida che si poteva vedere benissimo il fondo ciottoloso. Anche se l'acqua doveva essere gelida, Peyton si poteva non immergere in quello specchio, quindi dopo poco si trovò a togliersi tutti i vestiti, biancheria compresa, e si tuffò perfettamente. Il tuffo la portò con la pancia sul fondo, poi rapida risalì e si lasciò cullare, il completo gelo non le dava fastidio, anzi la rendava ancora più sveglia, certamente comprendeva che se fosse stata un'umana a quest'ora era morta per ipotermia probabilmente, e per una volta quindi, apprezzò il fatto di non essere un'umana qualunque. In un attimo i piedi toccarono il fondo ciottoloso, tutti i sensi all'erta, senza vergognarsi troppo del pudore, afferrò i vestiti e se li mise velocemente, ma non fece in tempo ad infilarsi la maglietta, che sulla riva opposta un enorme lupo si accingeva a bere. Il lupo mentre beveva la guardava, ma non aveva intenzioni cattive, Peyton lo fissò attratta dai suoi occhi scurissimi, così si avvicinò e iniziò ad accarrezzare dolcemente il dorso del lupo, il quale pareva aver capito, e gli si sdraiò di fianco. Lei seduta, ancora senza maglietta, e la bestia vicino a lei, solo loro due e il vento, poi Peyton chiese senza un particolare motivo all'animale: "Hai un nome?" e il lupo annuì. Peyton pensò di essere diventata pazza, ma proseguì: " Vieni qui a bere spesso?" e l' animale annuì di nuovo. "Sei uno della tribù di La Push?" e la docile belva di nuovo annuì, "Mi avevi già visto?" e il lupo fece di no con la testa, "Sai cosa sono?" e di nuovo lui annuì. Poi il lupo fece per andarsene, ma Peyton rimettendosi la maglia disse: "No, rimani tu qui, è giusto così" e con un balzo saltò su un ramo e via verso la volta di casa Cullen. Non appena tornata in casa sentì che l'atmosfera di prima si era un pò placata, quindi corse su nella sua stanza. Era in camera di Edward che si stava cambiando, i vestiti erano gelidi e umidi a causa della spedizione nel bosco, e mentre era completamente nuda ed intenta a prendere la biancheria pulita dal cassetto, la porta della stanza si spalancò ed apparve Edward: "Peyton ti devo parlar...." e così lui la vide nuda. Lei rimase ferma, troppo imbarazzata e consapevole che il primo asciugamano a disposizione per coprirsi era troppo lontano, lui la fissò per pochi secondi, che però gli sembrarono minuti eterni, sentì ancora più forte il suo dolcissimo odore, i suoi fianchi, i suoi seni, Edward chiuse immediatamente la porta, e scese a tutta velocità verso il giardino, aveva bisogno di aria. Si sentiva come se un'improvvisa fame lo avesse posseduto, fame di carne umana, il sague caldo di una persona, l'odore di una preda fresca, Edward impallidì, perchè Peyton gli faceva questo effetto, anche se era un vampiro? "Tutto bene Edward?" gli chiese Carlisle, mentre rientrava dal lavoro, "Si tutto bene" gli rispose con un filo di voce. Lasciò passare una buona mezz'ora, poi ritornò verso la sua stanza, questa volta bussò e la voce divertita di Peyton gli disse: "Entra pure sono vestita!" così lui entrò un pò intimidito nella stanza. "Sai, Cullen, forse è meglio che impari a bussare!" Peyton tentò di smorzare l'imbarazzo, " Quindi io dovrei bussare alle porte di casa mia, per di più a quella della mia stanza...sai com'è se qualcuno non girasse nudo per casa!" e le diede una pacchetta amichevole sulla guancia, "Già come se ti fosse dispiaciuto!", Edward a quella frase rimase impietrito, ovviemente e non gli era dispiciuto trovare nuda Peyton, anzi. "Scusami Edward! Di cosa volevi parlare?" riprese lei, e lui tentando do dimenticare disse: "Ah si! Volevo dirti che i miei fratelli hanno ragione, domani dirò a Bella che è assurdo continuare così" "Ma sei sicuro? Voglio dire, guarda che per me non è un problema!" e lo guardò con quegli occhioni, lui si sentì morire. "No, è giusto così! Comunque Alice mi ha detto di Mike..." e ritornò serio, ma continuò a parlare. "Peyton voglio che tu stia attenta, non mi piace!" "Edward va tutto bene! Mike è ok, e di certo non ho strane intenzioni quindi devi capir..." ma non la fece finire: "Tu forse non hai cattive intenzioni, ma lui di sicuto si! Peyton guardati sei bellissima!" Ecco, quello che non doveva dire, perchè dirlo era troppo rischioso. Lei, con gli occhi più docli del mondo, gli si avvicinò quasi da sfiorarlo con la bocca e gli sussurrò all'orecchio: "Tu mi trovi bellissima?" Una cascata di brividi percorse la schiena di Edward, il quale preso di nuovo da quell'istinto animale si gettò su Peyton facendola cadere sul pavimento, ora era sopra di lei, che era immobile. "Si ti trovo bellissima!" e affondò il naso nei suoi capelli, "Edward mi stai facendo male!" così lui ritrovata la calma, e come risvegliato da una trance ridisse: "Si ti trovo bellissima, tutti ti trovano bellissima." Si stava per alzare quando lei gli toccò la mano e gli disse: "Sai questo è il mio momento preferito della giornata!" e lui: "Quando parliamo?" "Si! Quando parliamo!" e gli offrì un larghissimo sorriso. Poi lei continuò: "Ti prego non andare via così presto!" e lui si risedette vicino a lei, che prese a raccontargli della sua giornata, di Mike, del bosco, di tutto. E mentre Edward la ascoltava capì che anche quello era il suo momento preferito della giornata, e che prima aquando era sopra di lei avrebbe voluto baciarla e magari fare l'amore con lei, oramai aveva capito che non provava più nulla per Bella, ora tutta la sua anima era rivolta a Peyton.

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Capitolo 8
*** Il diario di Peyton ***


"Caro diario, è mezzanotte passata, sono appena tornata dalla serata di beneficenza organizzata dalla mia scuola, era una specie di lunapark improvvisato. Fortunamente, la pioggia ci ha dato una tregua, ma faceva un freddo cane! Comunque, nota positiva: mamma e papà tornano tra cinque giorni, quindi questo vuol dire che tra circa una settimana sarò nella mia nuova casa, anche se mi mancherà dividere il bagno con Alice e Rosalie. In questo periodo, non appena finisco di studiare, torno al mio laghetto, il lupo mi aspetta sempre lì, mi ascolta, in qualche modo mi capisce anche, credo di essere diventata matta! Un giorno o l'altro voglio portarci anche Edward, in queste due settimane è molto triste, si è lasciato con Bella e stasera al lunapark, l'ha vista mentre baciava uno della squadra di football, era sconvolto ed è tornato subito a casa. Non ha voluto parlarmi, spero di non essere io la causa di tutto, gli avevo detto che per me continuare a non parlarci quando Bella era presente andava bene, ma poi lui ha rotto questa specie di accordo. Ad ogni modo...Altra nota positiva: stasera Mike mi ha riaccompagnato a casa e dopo che ci siamo salutati mi ha baciata, un bacio lungo e tenero, Mike è davvero in gamba, credo mi piaccia parecchio, ma non vorrei fosse un altro Joshua... Dio, quanto mi manca, il mio cuore è stato proprio spezzato quando mi ha lasciata, ricordo ancora le lacrime versate tutte le notti. Da quando sono qui, l'unico vero amico che ho è Edward, con lui è come essere con qualcuno che mi conosce da sempre, oramai non abbiamo nemmeno più bisogno di parlare a volte, ma tra di noi in certi momenti, cala quella tensione che non ha nè capo nè coda, non ci capisco molto. Edward, Edward, Edward....mhà?!?! Gli voglio bene, ma non riesco a definire l'affetto che ci lega, ieri notte per esempio (questa notizia è veramente topo-secret, caro diariuccio!) dopo una delle nostre chiacchierate, avrei voluto che mi baciasse, c'è stato un momento, un singolo attimo pieno di...bhò! non lo sò nemmeno io! Ma credo sia stato perchè ieri sentivo di nuovo pesantissima la mancanza di Joshua....poi è successa un'altra cosa strana, dopo che Edward se ne è andato il simbolo che ho sulla pancia ha preso a bruciare fortissimo, e in quel momento mi è venuta fame, mi sono guardata allo specchio e avevo gli occhi di un verde talmente scuro che pareva nero, avevo fame di sangue vivo e umano, di sangue caldo, mi sono spaventata molto, e non appena Dorian sarà a casa glielo dirò. Forse, questo è un segnale, cioè è come per dirmi che dentro di me la bestia non è ancora morta, come per ricordarmi che io sono la strega cattiva e non la bella principessa, forse farsi piacere Mike è un errore se le cose stanno così...Come vorrei ricordarmi di ciò che ero prima, pensa diario, l'ho confidato anche al lupo, che vorrei avere una vita normale, che preferirei morire come gli umani piuttosto di passare una vita senza affetti duraturi, vedere morire gente che mi è cara, questa responsabilità è troppo grande, non so se la voglio, la mia vita è infinita, ma che senso ha averla se non posso condividerla con chi amo? In passato, credevo che Joshua sarebbe durato per sempre, ho almeno finchè durava mi sentivo sempre come in paradiso, mi sentivo amata. Questo non vuol dire che i miei genitori o i Cullen non mi vogliano bene, ma vorrei davvero avere quello che hanno le ragazze normali....Oddio! Come sono stupida! Buonanotte diario, dormi tu che puoi farlo...chissà com'è sognare?!" E così Peyton richiuse il diario e scese in cucina per vedere la replica notturna di Criminal minds, i polizieschi la mettevano sempre di buon umore.

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Capitolo 9
*** Mi amerai ancora domani mattina? ***


La mattina dopo la serata di beneficienza ognuno a scuola era tranquillo e tutti si godevano felici i postumi di una deliziosa serata. Il tempo era orribilie, e già dalle prime ore dell'alba la pioggia si era trasformata nella prima e ghiacciata neve. Peyton era al suo armadietto e stava ancora ripensando al bacio con Mike, la sua mente in una sola notte aveva prosciugato quell'attimo tornandoci mille volte sopra, voleva capire cosa avesse significato per lei, e dopo essersi risposta, ancora pensierosa si diresse verso il bagno per lavarsi le mani, non appena entrò il sangue le andò alla testa, le nocche delle mani iniziarono a pruderle, il mento tremava violentemente, appoggiati al lavandino, avvinghiati in una specie di morsa, c'erano Bella e Mike che si baciavano senza pudore. I due non appena sentirono la porta aprirsi alzarono lo sguardo e videro Peyton, rimasta a bocca aperta, Mike fece per dire: "Peyton, aspet...", ma la ragazza si era già dileguata, diretta fuori dalla scuola, Mike si buttò al suo inseguimento con Bella che gli trotterallava dietro. Poi, una volta giunto davanti la porta dell'edificio l'afferrò per un braccio e le disse: "Peyton senti..." ma lei: "Senti? Cosa dovrei sentire? Che quello che ho appena visto è un errore?" e subito due grossi lacrimoni le rigarono le guance, e in quel momento Edward gli raggiunse e subito minaccioso fece: "Peyton cosa ti ha fatto questo qui?", ma Mike: "Cullen non ti intromettere non sono affari tuoi!" "Peyton è affar mio!" ribattè lui sempre più arrabbiato. In quel momento, però, intervenne Bella rivolta a Edward: "Certo che questa qui è affar tuo! Hai mandato in malora tutto per lei! Ed ora Peyton non sopporta che io baci Mike, dopo che mi ha soffiato il ragazzo. Poverina credeva che Mike facesse sul serio ieri sera, patetico! Ma il più patetico sei tu Edward!" e dopo aver proferito questa terribile frase, Bella baciò ancora più vistosamente Mike, davanti ad un Edward allibito e a Peyton che piangeva. Poi Peyton senza dire nulla e con il fiato rotto dai singhiozzi, si allontanò dal gruppetto e si diresse verso la strada, intenta ad andare via dalla scuola, Edward la seguì subito, poi quando Peyton fu abbastanza lontana da occhi indiscreti si mise a correre velocissima, Edward sempre alle sue calcagne. Poco tempo dopo, erano tutti e due vicino al laghetto che aveva scoperto Peyton, lei a sedere e lui accanto in piedi, poi lui le si sedette di fianco e le cinse le spalle col braccio. Poi, lei iniziò a parlare: "Sai volevo portarti qui in questo bel posto, ma non mi immaginavo che ti avrei condotto qui per una cosa simile" e gli sorrise debolmente, con gli occhi ancotra gonfi di lacrime e lui dolcemente disse: "Si questo posto è magnifico...Mi vuoi dire cosa è successo?" e la prese per mano. "Allora da dove inizio? Ieri sera Mike mi ha accompagnato a casa, e prima che entrassi mi ha baciato." Edward sentì un brivido lungo la schiena e una rabbia profonda salirgli in gola, poi Peyton proseguì piangendo. "E stamattina lo trovo in bagno con Bella, mentre si baciavano e poi il resto lo sai...." "Peyton, ma piangi perchè Mike ti piace?" fece Edward temendo la risposta. "E' che non sopporto essere presa in giro" e lo guardò avidamente negli occhi, Edward la strinse a sè e le sussrrò nell'orecchio: "Ma non hai risposto alla domanda..." e lei: "Non è Mike che mi piace..." poi lo allontanò in modo da essere faccia a faccia, a pochi centimetri, e poi lo baciò, e si staccò di nuovo. "Scusa Edward..." vedendo la faccia di Edward, e si alzò in piedi, pronta ad andarsene, lui ancora stupito per terra. Poi, lui si alzò la prese per mano e disse: "Aspetta..." se l'avvicinò per le guancie e la baciò teneramente, poi il bacio divenne più profondo e passionale, così in pochi secondi Peyton si ritrovò sollevata da terra con le gambe lunghe distese e i piedi in aria. Rimasero in questo stato per molto tempo, la neve che da gelida acqua oramai era diventata soffice, i fiocchi si facevano sempre più fitti, poi Edward si staccò, ma la teneva ancora abbracciata e sollevata da terra, disse piano piano: "Vuoi tornare a scuola? Facciamo in tempo ad entrare per la seconda ora..." ma lei rispose, gli occhi che trasmettevano felicità e serenità: "No..." e lo ribaciò. Poi, Edward sentì due gocce d'acqua bagnargli il volto, e si accorse che Peyton stava di nuovo piangendo e così subiro chiese: "Peyton perchè piangi?" e lei: "Perchè sono felice" e gli sorrise, allora lui la baciò ancora, e il poco tempo si ritrovarono a rotolarsi per terra, con la prima neve che si stava attaccando. Dopo molti baci, lei era sopra di lui un pò arruffata, lui le mise una ciocca di capelli cietro l'orecchio e le disse: "Non sai da quanto ho sognato questo momento, vorrei rimanere qui per sempre..." e lei: "Allora rimani." e così tornarono a baciarsi. Passarono molto tempo in questa maniera e oramai la neve si stava attaccando a loro, poi Edward sentì la voce di Peyton nella sua testa e la vide sorridergli: "Mi amerai ancora domani mattina?" e lui le rispose sussurrando: "Per tutta la vita, baby!" e la baciò ancor più profondamente. Passò altro tempo, poi Peyton si alzò e disse: " Forse non è meglio andare da qualche altra parte, sto diventando una fritella di neve!" e si alzò per fargli vedere il cappotto e i jeans tutti infarinati dalla neve, lui rise e disse: " Tu dimmi dove vuoi andare e io ti porterò ovunque!". Peyton rise e lo prese per mano per aitarlo ad alzarsi, ma lui la tirò di nuovo giù sopra di lui, fece per baciarla ma lei veloce prese una manciata di neve e gliela mise in faccia, così risero a crepa pelle e si baciarono ancora. Finalmente, si alzarono diretti a casa mano nella mano, una volta giunti non bussarono, visto che in teoria dovevano essere a scuola, e entrarono dalla finestra della camera di Edward, salendo sull'albero di fronte, si trattenevano dal ridere, non dovevano farsi scoprire da Esme. Una volta dentro la stanza e al caldo si tolsero i cappotti e tornarono a baciarsi, poi Peyton disse divertita,mentre Edward le baciva delicatamente il collo: "Credi che dovremmo dichiararci alle nostre famiglie?" ed Edward alternando baci e parole: "Bhè vediamo...io direi di non dire ancora nulla...sai è più eccitante fare le cose di nascosto!" Peyton rise di nuovo e rispose: "Così tu riusciresti a non baciarmi per molte ore del giorno, riusciresti a non toccarmi e nemmeno a sfiorarmi?" e lo guardò con aria di sfida, lui divertito sembrò soppesare la cosa e poi disse: "Colmerò queste situazioni nelle ore in cui stiamo da soli!" e le sorrise, poi Peyton con gli occhi pieni di stelle, lo prese e lo baciò una maniera davvero intensa, ad Edward sembrava di stare in paradiso. Intanto, a scuola tutti i fratelli Cullen erano seduti al tavolo della mensa, e Jasper diceva: "Ma oggi Edward e Peyton sono venuti a scuola? Io non gli ho visti..." intanto Alice rideva, poichè durante la seconda ora aveva avuto una visione: suo fratello e Peyton stretti stretti sotto la nave, vicino ad un laghetto e in qualche modo sapeva che quella visione si era avverata. "Perchè ridi Alice?" fece Emmet e Alice: "Nulla,nulla..." e poi Rosalie aggiunse, giocando un l'insalata che aveva nel piatto: "Speriamo stiano bene!" ed Alice rispose, trattenendo a stento le risate: "Secondo me stanno divinamente bene in questo momento!" e tornò a sogghignare, mentre tutti gli altri la guardavano straniti. La neve oramai cadeva sempre più forte, le strade erano sempre più bianche e gli alberi vicino al laghetto si stavano caricando di milioni di bianchi fiocchi, e in tutto quel tempo in cui il laghetto era stato testimone della nascita dell'amore fra i due vampiri, un enorme lupo, ben nascosto dai cespugli, aveva osservato silenziosamente tutta la scena.

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Capitolo 10
*** Tutto il tempo del mondo ***


Erano sette giorni che non nevicava, ma i fiocchi bianchi erano ancora depositati ovunque e non se ne sarebbero andati via facilmente, Peyton era alla finestra della sua nuova camera, nella sua nuova casa, Dorian e Becca erano tornati da Londra, ed oramai il trasloco era pressochè completo. Peyton aveva la testa piacevolmente vuota, da quando lei ed Edward si erano messi insieme le sembrava sempre di volare sulle nuovole più soffici, di toccare le stelle più alte, ed ogni volta che lo vedeva o lui le era lontano provava quella strana, ma bellissima sensazione allo stomaco. A scuola le cose sembravano essersi calmate, ma ovviamente non si potevano dire positive: sia lei che Edward si erano presi un richiamo per aver saltato un giorno intero di lezioni senza giustificazione, ma visto i loro voti altissimi nessuno, nemmeno i rispettivi genitori, aveva fatto tante storie. Intanto, Bella e Mike oramai facevano coppia fissa, lo sapevano tutti e anche Jessica non ne sembrava dispiaciuta, dal momento che ora frequentava una certo Bob della squadra di lacrosse. Se tutti conoscevano la storia tra Mike e Bella, nessuno sapeva di Peyton ed Edward, e i due si godevano questa clandestinità, amavano sapere di essere i soli a conoscere tale amore, anche se sapevano che Alice li aveva visti in una visione, e con lei era impossibile mentire. Insomma, Peyton era davvero felice ed ora alla finestra credeva di essere ancora più contenta, stava pensando al Natale che sarebbe giunto tra circa due settimane, e lei adorava tutto ciò che era il Natale. Mentre contemplava il cielo si accorse che una figura sorridente era sotto la finestra, senza nemmeno il tempo di capire chi fosse, dato che il suo cuore lo sapeva, aprì i grandi vetri e si buttò direttamente giù con un abile balzo, cadde addosso alla persona che l'aveva osservata, e così Peyton si ritrovò sopra di lui, tutti e due in terra, sdraiati in mezzo alla neve. "Ti pare da persone normali buttarsi giù da una finestra in mezzo ad un metro neve con solo il pigiama?" fece Edward divertito accogliendo Peyton fra le braccia, e lei: "Vuoi dire che non ti piaccio in pigiama?" disse lei facendo la finta offesa, "Io ti trovo bellissima in ogni modo!" le sussurrò ad un orecchio e così finiro per baciarsi in mezzo alla neve. Poi Edward prendendola in braccio e dirigendosi verso la porta di casa disse: "I tuoi e i miei sono a caccia insieme, ne deduco che casa tua è vuota!" e le diede un'occhiata maliziosa, e Peyton ridendo: "Sai mi sono messa con te per la tua spiccata intelligenza deduttiva!" e lo baciò "e per le tue labbra!" ed ancora un bacio "e per le tue braccia!" ed ancora uno, ma poi Edward: "Vender vuoi stare zitta!" e la posò delicatamente sul divano, e così continuarono a scambiarsi tenerezze. Dopo un pò di tempo erano tutti e due adagiati comodamente sul divano, Edward che cingeva le spalle di Peyton, la quale gli posava la testa sul petto, e guardavano un film preso a noleggio, il film parlava di vampiri superdotati e ad ogni scena completamente fantascientifica i due ragazzi si sbellicavano dalle risate. Ad un certo momento Edward notò la faccia un pò contrita di Peyton: "Ehi, stai bene?" e lei rispose un pò affaticata: "Credo di no, cioè questo mi sta bruciando terribilmente!" e mentre diceva così, si indicò il simbolo che aveva sulla pancia, ma poi vedendo la faccia di Edward riprese: "Ma non ti proccupare, non è la prima volta! Ne parlerò con Dorian non appena sarà più tranquillo dopo il trasloco! Parola di boy-scout!" e si mise la mano sul cuore in maniera teatrale. Edward però parve seriamente preoccupato e dunque continuò: "Senti non mi piace questa cosa! Giura che se ti rifarà male ne parlerai con Dorian, prometti?" e Peyton: "Promesso!" e poi continuò sorridendo ed avvicinandosi alla bocca di Edward: "Ti stai preoccupando o sbaglio? Dio,come sei dolce!" e lo baciò, ed Edward rispose mettendosi sopra di lei, dopo averla sdraiata sul divano: "Quando mi preoccupo per te, mi preoccupo della mia vita, dal momento che tu sei tutta la mia vita." e dopo quella frase si baciarono profondamente, e i baci si trasformarono in carezze calorose, in gesti che intendevano amore e passione. In un attimo Edward era senza maglia, il petto scolpito e perfetto completamente nudo, e Peyton in un reggiseno nero con rifiniture in raso esaltava la bellezza in un modo quasi divino. Lui sopra di lei, la quale poggiava le sue mani sulla schiena di lui, avvolti dal loro amore. Poi Edward si fermò e con una dolcezza infinita la guardò negli occhi e disse: "Non dobbiamo avere fretta, abbiamo tutto il tempo del mondo, e con te voglio che sia davvero importante." si tirò su dal divano e si rimise la maglia, Peyton fece lo stesso e poi gli si saltò in braccio guardandolo profondamente negli occhi e sussurrò: "Mi amerai ancora domani mattina?" e lui: "Per tutta la vita, baby!" e così si abbracciarono e rimasero per tanto tempo in quella posizione, poichè entrambi sapevano che avevano tutto il tempo, davvero tutta un'esistenza. In quel momento perfetto la porta scattò ed entrarono i quattro genitori, che li sorpresero in quell'abbraccio affettuso, subito Peyton ed Edward si staccarono, e la ragazza pronunciò: "Gli stavo facendo vedere una mossa di lotta! Vero Edward?" e lui imbarazzato: "Si si una mossa!" I genitori si scambiarono un'occhiata divertita e poi Carlisle disse: " Lo sappiamo da circa tre giorni, è inutile che vi giustifichiate! Esme vi ha visto mentre uscivate dalla cucina e Becca mentre tornavate da scuola!" e sorrise ai due ragazzi che rimasero impietriti e storditi. Allora Edward azzardò: "Perfetto..." e tutti emisero una risata, tranne Peyton che era ancora muta a vedere la scena, poi Carlisle: "Su andiamo Edward se no i tuoi fratelli ci daranno per dispersi!" e così i Cullen si diressero verso la porta, prima che Edward potesse andare Peyton lo raggiunse e disse: "Ho capito bene?" e lui sorridendo disse: "Benissimo!" e la baciò, poi si allontanò con i suoi genitori. Non appena tornati a casa Esme si diresse in cucina e disse ad Edward: "Vieni devo parlarti!" e lui un pò stupito la seguì. Così Esme inizò: "Edward non sò quanto sia importante questa storia, ma devi sapere che Peyton ha avuto bruttissime delusioni in passato. Becca mi ha raccontato di un certo Joshua, che ha spezzato il cuore di Peyton, ma molto più importante mi ha raccontato delle circostanze in cui è stata trovata e dei periodi difficili che ha passato. Quindi caro, ti prego di non prendere in giro questa ragazza, ne ha passate troppe e non se lo merita." e lo guardò con occhi materni e dolcissimi. Edward capendo le ragioni di Esme, ma ancor più capendo la preoccupazione dei genitori di Peyton rispose calmo: "Io non sò cosa provo per Peyton, cioè lo sò, ma è una cosa troppo grande che è indescrivibile, è come stare in paradiso, insomma non sò se questo è amore, ma l'unica certezza che ho, è che tengo a quella ragazza più della mia stessa vita e sarei disposto a buttarmi tra le fiamme per lei." e imbarazzato per ciò che aveva appena detto, guardò in basso. Esme, anche se commossa da quelle parole, però proseguì: "E Bella?", Edward ancora con gli occhi fissi al pavimento e i nervi tesi, cercò di calmarsi e disse: "Bella è stata importantissima per me, uno dei momenti più belli della mia vita, ma alla fine credo non sia stato vero amore, e per quanto non sembri io ho sofferto molto per lei." Così Esme si alzò e accarezzò la testa di Edward e disse: "Bene! Sono davvero contenta per te!" ma Edward chiese con un filo di voce: "Cosa credi sia il sentimento che provo per Peyton?" e Esme addolcita gli prese la mano e gli disse: "Quando io mi sento in paradiso è perchè ho accanto Carlisle, con un suo solo gesto io tocco l'etere, quindi chiamalo come ti pare, ma io lo chiamo amore!" e con questa frase sibillina, Esme abbandonò la cucina. Quella sera due giovani vampiri erano nelle rispettive stanze a contemplare il cielo, e tutti e due pensavano alla persona più importante della loro vita, così Peyton appoggiò la mano sul freddo vetro, e in quel preciso momento Edward pensò nella sua testa: "Per tutta la vita, baby!" e sempre in quell'attimo definito, Peyton sentì nella testa: "Per tutta la vita,baby!" e così riprese a nevicare delicatamente. Entrambi sorrisero e continuarono a far fluttuare i pensieri oltre l'infinito, poichè quello era il loro unico limite, l'infinito, sapevano che avevano tutto il tempo, e quel tempo non era un tempo mortale.

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Capitolo 11
*** Ragazzacci ***


"Bene come potete vedere con questa reazione otteniamo del polifolsfato di ammonio è tutto chiaro?" sbraitò l'insegnate di chimica, nel vano tentativo di svegliare la classe, poi ad un certo momento suonò un cellulare, e la professoressa: "Bene bene! Signor Newton punizione dopo la lezione, niente cellulari!" e così Mike si era guadagnato una sanzione. Per fortuna quella tortura di chimica finì, e i ragazzi si diressero al più presto verso l'uscita, Peyton stava percorrendo il corridoio quando dallo stanzino del bidello una mano l'afferrò e la trascinò dentro. "Credi che baciarsi nello stanzino dell'inserviente sia conveniente?" fece Peyton, mentre Edward le baciava il collo e intanto rispondeva: "No non è conveniente, ma stai con un ragazzaccio Vender!" e lei divertita rispose: "Mmh un ragazzaccio, devo essere proprio sfortunata..." e così presero a baciarsi, perdendo un pò la cognizione del tempo. Poco tempo dopo la porta dello stanzino fu aperta dal bidello, che scioccato vedendo i due ragazzi sbraitò: "Voi due!!! Dal preside!!!!" e condusse i due ragazzi, sempre più divertiti, nell'ufficio del preside. Il professor Darwin era alla sua scrivania, quando la sua segreteria scortò nella stanza Edward, Peyton e l'inserviente, che subito urlò non appena vide il preside: "Ho trovato questi due mentre si scambiavano bacetti nello stanzino delle scope!!! Signor Darwin sarà con me nel dire che questo comportamento è indegno!!!" e il preside rispose, senza staccare gli occhi dal suo pc e quindi non vedendo nemmeno chi aveva detto cosa e chi aveva combinato ciò: "Bene i ragazzi si fermeranno in punizione dopo il termine delle lezione, bene ora uscite ho del lavoro da svolgere!" I tre uscirono, e il bidello si diresse verso i bagni brontolando fra se e se, così Edward e Peyton si diressero in classe dal professor Rivers in ritardo, non appena entrarono e si accomodarono ai loro banchi, l'insegnate li salutò: "Perfetto! Vender e Cullen si sono uniti a noi, dovremmo esserne onorati! Volete dire qualcosa voi altri due?" e Peyton rispose con un filo di voce: "Ci scusi eravamo in presidenza, insomma il preside Darwin ci ha dato una sanzione..." Sentendo quelle parole Bella fece scattare lo sguardo verso Edward, poi Rivers riprese: "A ragion veduta...bene proseguiamo..." e così riprese a spiegare. Pochi minuti dopo Bella si vide recapitare un bigliettino da Jessica, non fece in tempo ad aprirlo che Rivers glielo strappò di mano: "Bene vedo che ha qualcosa di più interessante da fare signorina Swan...avanti lo legga davanti a tutti, ci renda partecipi di qualcosa di davvero affascinante!" e lei:" Ma professore..." "Avanti attendiamo!" abbaiò Rivers, Bella prese a leggere il foglietto: "Bella hai visto che quei due sono arrivati in ritardo e nello stesso momento, per me gatta ci cova!" poi abbassò la testa. Rivers calmo disse: "Chi l'ha mandato?" e Jessica alzò la mano lentamente, il professore riprese: "Bene signorine, punizione alla fine delle lezioni, ora posso continuare?" ma in quel momento suonò la campanella, e così Rivers disse: "Perfetto, quello che non ho spiegato oggi ve lo studiate per dopodomani, e interrogherò a sorpresa, arrivederci!" e tutti uscirono dalla classe. A mensa Edward e Peyton si sedettero con gli altri che stavano già parlando: "...ok è deciso oggi pomeriggio caccia! Ehi, Edward, Peyton voi ci state?" fece Emmet eccitato vedendoli, Edward rispose: "Passiamo io e Peyton siamo stati messi in punizione!" "E perchè?" fece Jasper, così Rosalie rispose un pò maliziosa: "Ted il bidello li ha beccati nello sgabuzzino delle scope!" e tutti si fecero una risata. Oramai anche gli altri Cullen erano stati informati della storia fra il loro fratello e Peyton. Poi Alice preoccupata si avvicinò all'orecchio di Peyton e le sussurrò: "Peyton tieni d'occhio Edward oggi pomeriggio, guarda i suoi occhi sono scurissimi. Appena sarete usciti da scuola correte a caccia!" Peyton guardò il suo bello, notò che i suoi occhi erano davvero scurissimi, e quindi prese la faccenda molto sul serio. La giornata continuò nella noia più mortale, e non appena suonò la campanella Edward e Peyton si diressero verso la bibleoteca, dove c'erano già gli altri ragazzi messi in punizione, ovvero Mike, Bella e Jessica. I cinque aspettarono vicino alla porta il professor Darwin senza fiatare, Mike e Bella si tenevano per mano. Il preside arrivò e dichiarò: "Starete qui fino alle diciassette, non fiaterete non vi muoverete, farete i vostri compiti e basta. Se infrangete una di queste regole vi sospenderò! Ora dato che la bibleotecaria è assente per malattia starete soli, quindi mi raccomando a voi! Bene ora andate a sedervi e silenzio!" e così li lasciò. I ragazzi si sedettero tutti, Bella, Mike e Jessica in un tavolo, Peyton ed Edward in un altro. In bibleoteca faceva molto caldo, il riscaldamento era a mille. Bella continuava a fissare i due vampiri, che erano chini sui loro libri di algebra, e poi sbottò: "Allora voi due state insieme?" Jessica le mi se una mano sulla spalla e le disse cercando di calmarla: "Dai Bella non ne vale la pena! Poi non ci è permesso parlare, anche se la porta è chiusa,stai calma!" ma lei continuava a fissarli, voleva una risposta. Così Edward tranquillo si alzò dal libro e fissò dopo tanto tempo negli occhi Bella e disse: "Si stiamo insieme." e tornò all'algebra. Bella sembrava sull'orlo di una crisi e continuò: "Tu non hai nulla da dire, eh Peyton?"
Peyton nemmeno alzando lo sguardo dal libro disse: "Io ed Edward stiamo insieme come tu stai insieme a Mike, punto." In quel momento, Mike si alzò e si andò a sedere nella sedia di fronte a Peyton, la quale fu costretta ad alzare gli occhi, e lui le disse: "Peyton, Peyton, Peyton, non fare tanto la scontrosa e nemmeno tu Cullen, lo so che ti rode il fatto che prima mi sbaciucchiavo con la tua attuale ragazza ed ora sto con Bella!" Edward seccato abbaiò: "Stai attento a come ti rivolgi a Peyton, e soprattutto a ciò che dici!" e Mike: "E' una minaccia?" A questa frase Bella e Peyton si diedero uno sguardo preoccupato. Poi Peyton sentì nell'aria l'odore del sangue e della carne, davvero un odore ottimo, doveva essere la vicinanza di Mike e il calore nella bibleoteca, subito guardò Edward, che aveva un'aria famelica e gli occhi scurissimi, immediatamente gli prese la mano e gli accarezzò le nocche, lui la guardò e le sorrise debolmente. Mike però rincarò la dose: "Allora Cullen è una minaccia?" Edward si alzò di scatto in piedi, Mike fece lo stesso, e i due ragazzi si ritrovarono naso contro naso, tutti e due arrabbiatissimi, ed Edward: "Stai zitto Newton, non immagini neanche!" "Cosa non immagino? Che sei un gran codardo?" fece Mike, praticamente oramai erano naso contro naso, ed Edward dilatava molto le narici, stava precependo l'odore di Mike, ne sembrava inebriato. Così Peyton si alzò velocemente e mettendosi fra i due disse: "Sentite avrete tempo per fare a botte un altro giorno, ma se lo fate oggi verrete sospesi e sospensione vuol dire bocciatura!" e così Edward tornò a sedersi, ma Mike non si placò: "Bravo Eddy fai come dice la tua ragazzina!" e dopo questa frase Mike si andò a sedere, ma Edward con un balzo lo raggiunse e prendendolo per il collo gli disse: "Ringrazia che Peyton è qui!"
Oramai aveva tutte due le mani sul bavero della maglia di Mike, il quale aveva un sguardo davvero spaventato, così Peyton si alzò e mise una mano su un braccio di Edward e lo guardò con dolcezza, lui lasciò la presa e tornò a sedersi, stava morendo per l'odore, si doveva trattenere. Peyton continuava a tenergli le mani anche quando erano seduti, poi Edward la portò in un angolo della bibleoteca più appartato e le disse: "Scusami non voglio che tu mi veda così, sono un idiota...ma credo di avere fame, molta fame." Peyton lo baciò e lo tranquillizzò, poi mentre Edward era seduto su una poltrona tentando di rimane calmo, lei andò da Bella e le disse con un tono che non sentiva ragioni: "Dobbiamo parlare!" Bella la seguì, e in un sussurro Peyton le disse: "So che ti sto antipatica, ma ora mi devi aiutare. Edward ha fame, molta fame e questo calore di certo non diminuisce i vostri odori,anzi. Quindi devi portare Mike e Jessica più lontano possibile dal tavolo mio e di Edward. Capito?" Bella non rispose, ma si diresse verso i suoi amici e disse: "Andiamo in un altro lato della bibleoteca non riesco più a vedere questi due!" e così i tre si allontanarono, ma fecero l'errore di passare davanti ad Edward, il quale si alzò e si mise davanti a MIke con aria minacciosa. Passarono alcuni secondi di spaventato silenzio, poi il vampiro tornò a sedersi. Dopo tempo fortunatamente tornò il professor Darwin, che sentenziò: "Bene delinquenti potete andare!" e emise una risatina. Tutti i ragazzi si diressero fuori immediatamente. Peyton ed Edward andarono verso la macchina, e una volta dentro Edward prese a guidare come un pazzo diretto alla zona di caccia, ed arrivati si unirono agli altri Cullen, dopo circa due ore gli occhi di Edward erano di nuovo chiari e bellissimi e lui sembrava essere tornato lo stesso. Quando i sei ragazzi tornarono verso casa Cullen trovarono Billy Black e alcuni dei suoi parlare animatamente con Carlisle, così Emmet chiese: "Che succede?" e Billy Black con voce irata rispose: "Un bambino e due donne della mia tribù sono stati trovati morti, le donne erano dilaniate e il piccolo aveva i vostri inconfondibili segni sul collo, spero che voi o i vostri amici non ne sappiano nulla, perchè se fosse così vi giuro che nascerà una guerra!" Tutti rimasero paralizzati, poi Carlisle disse: "Come ti ho appena detto nè la mia famiglia nè i Vender centrano, non siamo stati noi, non infrangeremo mai l'accordo" e Billy: "Bene è quello che speravo di sentire, vi terremo d'occhio. Andiamo." e così se ne andò. Poco dopo Edward riaccompagnò Peyton a casa, e lei gli chiese: "Cosa credi sia successo a quelle persone?" ed Edward rispose serio: "Non lo so, ma se ci sono altri vampiri devi stare attenta, molto attenta!" Lei rispose: "Tranquillo!" poi lo baciò, e lo vide allontanarsi in macchina. Peyton salì in camera sua e fissò la foresta, in quel momento c'era qualcosa in mezzo ai tanti e fitti alberi, il suo pensiero non le piacque, stranamente si sentì spaventata così sola in camera e quindi raggiunse Becca e Dorian al piano di sotto e li raccontò della discussione tre Billy Black e Carlisle. 

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Capitolo 12
*** Il segreto di Peyton ***


La notizia degli omicidi nella tribù Quileute aveva fatto tutto il giro della città e delle zone limitrofe,la mattina seguente era l'unico argomento che si udiva in ogni edificio di Forks. Al suono della campanella tutti erano seduti ai propri banchi,la pioggia batteva fortissimo sui vetri,il cielo scuro raggelava la mattinata,il professor Rivers entrò nell'aula e prima di incominciare la lezione disse con voce serissima: "Ragazzi avrete sicuramente sentito la terribile notizia che riguarda la tribù Quileute,quindi vi prego di stare attenti,mi raccomando nonostante la vostra età,non date confidenza ad estranei e cercate sempre di girare per gruppetti...detto questo riprendiamo da dove eravamo rimasti..." e così riprese la sua lezione. Edward guardò Peyton prendere appunti,la trovò magnificamente bella, i suoi occhi verdi riuscivano a brillare nonostante il buio del temporale invadesse l'aula illuminata solo dal pesante neon,mentre la guardava pensava a chi potesse aver commesso quegli omicidi,due donne dilaniate e un bambino con i segni sul collo,gli sembrava impossibile. La lezione fu interrotta dal preside che trafelato consegnò una circolare a Rivers,ordinando di leggerla immediatamente alla classe,detto ciò Darwin lasciò la stanza. Rivers prese a leggere ad alta voce,il tono strozzato in gola: "Il sindaco di Forks dichiara lo stato d'allerta, stamattina alle ore 8.05 i cani del canile sono stati trovati tutti morti, con modalità simili alla vicenda Quileute.Pertanto per tutta la popolazione scatta il coprifuoco,ogni cittadino al tramonto dovrà essere nella propria abitazione,ogni attività verrà sospesa,tutti i negozi chiuderanno per l'ora stabilita.Si invita ognuno alla collaborazione fino a nuovo ordine." e senza aggiungere altro Rivers uscì dalla classe in silenzio. Il gelo scese tra i ragazzi,la vicenda era serissima,nessuno osava fiatare. Peyton guardò Edward,con una smorfia di autentico timore sul volto, gli altri ragazzi erano ammutoliti,alcuni presero fuori il cellulare e chiamarono i propri genitori,raccontando la notizia.
A mensa tutti i Cullen e Peyton stavano seduti allo stesso tavolo, i soliti piatti fintamente pieni, Hemmet prese la parola in quel silenzio raggelante: "Credete possibile che ci siano altri vampiri qui a Forks?" tutti stavano pensando esattamente la stessa cosa. E Peyton: "Io credo di si, insomma il bambino coi segni sul collo..." e dette queste parole strinse fortissimo, come di istinto, la mano ad Edward, il quale la ricambiò con un debole sorriso. Il pranzo continuò in silenzio,ognuno perso per i pensieri suoi, ognuno concentrato sulla terribile vicenda, la scuola intera era sprofondata in un terribile ed irreale silenzio,ogni chiacchiera sembrava forzata, ed anche le lezioni erano fin troppo tranquille, quindi la mattinata si esaurì in fretta ed ordinatamente, nessun trambusto per i corridoi o i palestra, tutti agivano senza parlare. Al parcheggio, Edward dirigendosi con Peyton alla macchina sentì una ragazza che diceva ad un'amica: "Stasera non vengo a dormire da te,rimango a casa con i miei,è meglio!" Era la paura che attanagliava tutti, li portava in un baratro silenzioso, poi scorse Bella e Mike baciarsi vicini al pick-up di lei, tutti e due stranamente meno baldanzosi del solito.
Il tragitto in macchina fino a casa Cullen fu silenzioso, disturbato solo dalla radio ferma su una stazione che dava solo musiche anni '80, per la prima volta da quando la conosceva Edward vide Peyton zitta, senza il suo immancabile sorriso sulle labbra, un velo di agitazione sugli occhi che come cristalli verdi illuminavano sempre tutto. Fermò la macchina di colpo su un selciato, la radio ancora cantava, "Peyton stai bene?" chiese il bel vampiro. Peyton lo baciò e rispose: "Se te lo dico tu cambierai opinione su di me, e non mi vorrai più e lo dirai a tutti che come te si allontaneranno!" disse tutto questo senza mai prendere fiato. Edward le prese il viso fra le mani, e dopo un tenerissimo bacio le disse: "Non c'è nulla che mi farebbe allontanare da te, te lo sei dimenticata? Per tutta la vita,baby" Allora lei con gli occhioni innocenti sorrise e confortata disse: "Tu hai mai aggredito un umano? Io una volta, prima che Dorian mi trovasse, ero in un vicolo nella parte vecchia di Londra, era notte, me ne stavo appollaiata su un tetto, e poi da li sotto passò una prostituta, era molto buio non la vedevo in faccia, ma sentivo pienamente il suo odore, era terribilemente buono e fresco. Scattai subito sulla ragazza, affondai i denti sul suo collo, il sangue iniziò a bagnarmi le labbra, era prepotentemente buono...poi come in un lampo di lucidità,prima che la contagiassi mi fermai e con un salto tornai sul quel tetto, lei scappò barcollando reggendosi al collo. Da quel momento in poi, la seguii tutte le sere, la proteggevo se qualche suo cliente o il suo padrone la disturbava, senza mai farmi vedere, ma una sera una macchina la investì ed io non potei più fare nulla,piansi e basta. Solo quella sera assaggiai sangue umano, e la cosa che mi spaventò era che era buono in un modo indescrivibile. Insomma, ecco ora sai tutto, sono un mostro..."Gli occhi di lei trapelavano vergogna,ma Edward stupefatto sorrise, e mettendole le mani sulle proprie, disse dolcemente: "Non sei affatto un mostro, un mostro avrebbe ucciso quella donna e non l'avrebbe protetta per giorni,i mostri non piangono...Peyton tu sei la cosa migliore che questo mondo abbia, la meraviglia che solo amore e luce ha per confine..." Peyton non lo fece finire di parlare e lo baciò profondamente, con le lacrime agli occhi. Edward riprese a guidare, solo la radio cantava ancora e il silenzio c'era, sì, ma ora era un silenzio che urlava di amore e affetto, che illuminava di nuovo gli occhi dei due. Arivvarono a casa di Edward, scesero dalla macchina mano nella mano, parlando solo con baci e carezze, videro tutti i Cullen e i Vender dalla finestra, entrarono salutando, ma la loro testa era altrove, non pensavano agli omicidi di quei giorni, nè a ciò che aveva fatto Peyton tanto tempo fa, pensavano solo al loro amore e a come amarsi ancora di più, e ad un momento Edward sentì nella mente quella voce di nuovo spensierata: "Per tutta la vita,baby..." Sorrise.

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Capitolo 13
*** Attacchi ***


Arrivati in casa, Peyton ed Edward presero a parte alla discussione tra le due famiglie di vampiri, Carlisle stava parlando: "...qui la situazione è molto seria, oltre agli omicidi c'è stato anche il fatto dei cani del canile, certamente c'è un vampiro di mezzo, ma le due donne completamente sbranate...non riesco a spiegarmele..." E l'atmosfera si fece di nuovo grave, così Esme disse: "Basta! è inutile stare qui a cercare di capire, non ne sappiamo abbastanza e così anche la polizia, l'unica cosa che possiamo fare realmente è stare attenti ed uscire in gruppi quando vogliamo andare a caccia, ora basta davvero!" e tutti seppero che quella era la sentenza che decretava la fine della conversazione, Alice e Rosalie andarono a sedersi in giardino, Jasper ed Hemmet rimasero seduti al tavolo parlando di baseball, Esme e Carlisle accompagnarono Dorian e Becca alla macchina, Peyton aspettò un po' prima di raggiungerli. Si avvicinò ad Edward e disse: "Mi raccomando stai attento! Prometti che non andrai in giro solo a fare il bel vampiro tenebroso, per cortesia!" e lui annuì, si baciarono e così Peyton raggiunse i suoi genitori alla macchina, così i Vender lasciarono casa Cullen, diretti alla loro dimora.
Edward seguì la macchina con lo sguardo dalla finestra, fino a che non fu troppo lontana, poi salì nella sua stanza per ascoltare della musica e rilassarsi pensando alla sua Peyton, ormai era sera inoltrata, il coprifuoco imposto dal sindaco era già in vigore da circa due ore. Mentre Edward era preso da un pezzo in cui la sinfonia di Mozart si faceva potentissima, sentì qualcosa che colpì la sua finestra, subito si precipitò a vedere cos'era, spalancò i vetri e riconobbe Bella lì in piedi che lo fissava. Scese di corsa e la raggiunse urlandole: "Ma sei pazza a girare sola? Non ti ricordi del coprifuoco? Poteva capitarti qualcosa!" Lei lo prese per mano e lo trascinò in una parte un po' più remota del giardino, e iniziò a parlare: "Edward ti volevo dire che gli eventi accaduti in questi giorni mi hanno fatto riflettere, io senza di te sono persa, sono in pericolo, non ce la faccio a vivere senza di te, ti amo ancora e sempre ti amerò..." Lei lo fissava negli occhi, ma lui teneva lo sguardo basso, poi Edward ritrovò la parola: "Bella, io ti voglio bene, ma non ti amo, ti ho amata, ma ora non più...io amo Peyton..." E lei: "E' perchè è una vampira? se è per questo trasformami così lo sarò anche io e potremmo stare assieme per sempre!" e gli si gettò addosso. Edward delicatamente ma con decisione la spostò e rispose: "No! non c'entra nulla il fatto che è un vampiro, non sono innamorato della sua natura demoniaca, ma sono innamorato del suo cuore, e se fosse anche un'umana o una bestia io l'amerei comunque...Bella ora basta ti riporto a casa." E nel silenzio entrambi si diressero al pick-up di Bella, Edward si offrì di guidare e lei acconsentì.
La strada proseguiva tranquilla, quando un alta figura balzò sul cofano della macchina e per poco non li fece uscire di strada, poi la figura sparì, Bella urlò, Edward continuò a guidare come un pazzo, senza dire nulla aveva compreso la situazione di pericolo. Poi,eccola di nuovo quella figura, ma stavolta era sul tettuccio, appariva e scompariva, stava giocando coi due, Edward si fermò di colpo e uscì dalla macchina, chiudendo Bella dentro. Subito urlò: "Chi sei? fatti vedere!" nessuna risposta, ma poco dopo un coltello centrò la fiancata del pick-up, era stato lanciato, ma del lanciatore nessuna traccia. Edward risalì in auto, e veloce riportò Bella a casa.
"Chi era?" chiese Bella spaventata, "Non lo so! ma non uscire più di casa da sola! vedi cosa può accadere!" rispose Edward arrabbiato, e prima che potesse andare Bella lo baciò appassionatamente, ma dopo poco si staccarono interrotti da una voce familiare ad entrambi: "Edward...Bella...ma, ma cosa fate?" era Peyton con le lacrime agli occhi, Edward non poteva credere ai suoi occhi, Bella disse: "Ma cosa ci fai qui?" Peyton singhiozzando disse: "Ogni sera a quest'ora vengo qui a casa tua per tenerti d'occhio, lo faccio da quando vi siete lasciati...perchè mi sentivo in colpa, ma ora dico che sono una stupida!" e con un balzò sparì, Edward rimase impietrito mentre vedeva la bella vampira allontanarsi veloce. Edward senza nemmeno pensarci si lanciò al suo inseguimento, lasciando Bella davanti a casa sua completamente attonita. Peyton correva talmente veloce che il vento le pungeva sulla pella quasi a provocarle ferite, Edward dal canto suo non era da meno, le loro gambe, infine, li condussero al luogo del loro primo bacio e lì si fermarono.
"Peyton posso spiegarti..." iniziò Edward con amarezza in bocca, ma Peyton urlò disperata: "Cosa vuoi spiegare? Non c'è nulla da speigare!" e si avvicinò ad Edward, il quale vide che gli occhi di lei erano di un pesante verde scuro, infatti era da molto tempo che Peyton non andava a caccia. Continuarono a fissarsi, lei distrutta, lui dispiaciuto, quando il silenzio fu rotto da una risata famelica. "Ma cosa ci fa qui una coppietta?" e un ragazzo altissimo, bianchissimo di pelle, coi capelli neri da sembrare blu notte balzò davanti a loro, aveva lunghissimi canini e giocava con due coltelli. Edward di istinto si mise davanti a Peyton. Dopo pochi secondi, un figura bassa e tozza raggiunse l'altro vampiro, era una ragazza vestita tutta di pizzo nero, capelli color malva, una voce stridula e fastidiosa: "Ahahahah! hai visto Kirk? ora possiamo giocare!" Il vampiro rispose: "Stai calma Lydia! Questi non sono umani!"  Peyton arrabbiata disse con tono calmo e duro: "Bravo, non siamo umani! e nemmeno voi lo siete!" "Ahahah! sei tanto bella quanto intelligente ragazza!" disse sarcastico Kirk. Edward nel suo silenzio si teneva pronto. Lydia disse: "Visto Kirk quanto è bello questo ragazzo? lo voglio!" e Kirk smettendo di far roteare i suoi coltelli si mise in posizione di salto, e prima di balzare in avanti disse: "Bene, che si aprino le danze!" E in pochi secondi Kirk si avventò su Edward e Lydia su Peyton, i vampiri combattevano e saltavano da un albero all'altro, Peyton scaraventò la tozza vampira contro un albero, e questa sbattè la testa così forte che non si rialzò più, così Peyton corse in aiuto di Edward dal momento che Kirk era davvero forte. In pochi secondi lo scontro si fece uno contro due, ma Edward tentava sempre di proteggere Peyton, ad un certo momento Kirk approffitò di un attimo di distrazione di Edward ed lanciò uno dei suoi coltelli contro il petto del suo avversario, ma Peyton più rapida del vento si mise davanti ad Edward e il coltello le si conficcò in una spalla, cadde dolorante a terra. Edward urlò e si scaraventò contro Kirk, lo picchiò così violentemente che il vampiro scappò veloce con in braccio la bassa Lydia, Edward poi si chinò subito accanto a Peyton che si dimenava dal male.
"Tranquilla piccola, sono qui! è colpa mia,è tutta colpa mia!èerchè lo hai fatto?" disse tenendole la testa, e Peyton affaticata rispose: "Edward io ti amo più della mia stessa vita ecco perchè l'ho fatto...giurami che con Bella non c'è più nulla!" ed Edward: "Certo,certo che non c'è nulla! io amo solo te..." ma prima che potesse finire la frase, Peyton svennè a causa della fatica e della ferita. Edward se la mise in spalla e corse più forte del vento verso casa sua, durante il tragitto canticchiava  una delle melodie di Bach, una delle preferite di Peyton, come se fosse una ninnananna, voleva esserle vicino anche nel buio.

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Capitolo 14
*** Un nuovo giorno ed è musica ***


Con Peyton svenuta in braccio, Edward arrivò a casa sua in un attimo, diede un calcio alla porta che cadde con un tonfo sordo e corse in cucina, dove mise Peyton sul tavolo. Intanto, il pesante rombo della porta scardinata aveva fatto scendere tutti i Cullen, che non appena videro Edward con dei tovaglioli medicare la ferita di Peyton rimasero di sasso, "Ma cosa...?" urlò Esme, ed si avvicinò alla ragazza aiutando il figlio, intanto Carlisle corse a prendere la sua borsa da medico, tornò in cucina e ordinò: "Jasper, Hemmet correte dai Vender e portateli qui. Alice e Rosalie scaldate dell'acqua e prendere asciugamani puliti,presto!" E i quattro vampiri scattarono veloci all'ordine. "Edward cosa è successo?" domandò Carlisle, mentre controllava la ferita, ed Edward: "Siamo stati attaccati, due vampiri, un maschio ed una ragazza, Peyton si è messa davanti a me ed è stata colpita dal coltello del vampiro." "Coltello?" e subito, dopo aver tamponato la ferita, Carlisle la scrutò bene, notò subito che aveva un colore insolito, il sangue non era rosso vivo, ma sembrava quasi nero e i bordi parevano come bruciati. "Maledizione!" urlò Carlisle, "Che c'è?" disse Esme mentre andava incontro ad Alice e Rosalie, tornate con asciugamani e acqua, "Il coltello era bagnato di veleno...il nostro veleno...ecco perchè Peyton è svenuta..." Edward alla notizia scaraventò contro il muro una sedia,che si frantumò. La scena fu interrotta dall'arrivo dei Vender e di Jasper ed Hemmet, "Peyton, bambina mia!" piangeva Becca, andando a prendere subito la mano della ragazza, invece Dorian scuro in volto, duro chiese a Carlisle: "Avanti dimmi tutto, un semplice colpo non fa nulla a quelli come noi!" e Carlisle rispose: "Non è un semplice colpo, è stata colpita da un coltello imbevuto del nostro veleno.Ora, glielo ho assorbito tutto,ma non so cosa accadrà, per ora possiamo solo far passare questa notte e sperare." "Bene Carlisle" disse calmo Dorian, poi rivolto ad Edward: "Parla, dimmi cos'è successo a mia figlia!" e Edward ripetè per filo e per segno cosa era accaduto, tra i singhiozzi di Becca e la rabbia di Dorian. Dopo che fu medicata, Peyton fu adagiata sul divano in camera di Alice, Becca e Dorian non lasciarono per tutta la notte la stanza, tenendo entrambe le mani della figlia, i Cullen invece erano di sotto ammutoliti, nessuno osava parlare, ma tutti sapevano che c'erano altri vampiri e tutti capirono la gravità della situazione. Edward, invece, era in camera sua sdraiato sul pavimento, tentando di placare la rabbia, poichè voleva aspettare il risveglio di Peyton. L'attesa lo faceva stare male, doveva fare qualcosa, così si mise di fronte ai suoi cd, e per ingannare il tempo prese a metterli in ordine alfabetico, era arrivato alla lettera D, quando un cd da terra attirò la sua attenzione, il retro era giallo limone. Lo tirò su, lo girò e al posto della copertina c'era una foto di lui e Peyton che facevano i buffoni, lei una linguaccia e lui una smorfia da perplesso, lo aprì e lesse quello che c'era scritto dentro, nel posto che aspetta ai titoli delle canzoni: "Caro Edward, questo cd contiene una ed una sola canzone inedita, non conosci il compositore, e non capirai chi è fino alla fine del pezzo. Ti amo, Peyton" Ed Edward notò che portava la data del giorno prima, mise subito il cd nello stereo, e partì una melodia perfetta di un pianoforte, accompagnato da una voce angelica e leggera, era il paradiso fatto musica, Edward capì subito che era Peyton a cantare e suonare, e per qualche attimo si lasciò cullare dalla voce e dalle note del suo angelo. Nonostante il cd finì, rimase sdraiato a terra per molto tempo, ancora dondolato da quella sinfonia, mentre le fantasie più varie gli passavano davanti: Peyton vestita da sposa, dei bambini con gli occhi verdi e i capelli ramati, una bella casa in collina, Peyton che canta una ninnanna, lui che legge la storia della buona notte, lui che insegna ai bambini a giocare a baseball, Peyton che ride, che lo bacia, che fa l'amore con lui. E mentre sognava ad occhi aperti, non notando che la fioca luce del giorno aveva fatto capolino, fu disturbato da Alice che entrò di furia in camera sua: "Edward, Peyton è sveglia...però ti devo avvisare, non riesce a parlare" Edward corse in camera della sorella, dove vide Peyton sul divano, coperta da una coperta gialla e circondata da tutti quanti, subito le si gettò affianco e le prese la mano, lei gli sorrise con gli occhi. "Peyton io,io,io..." e lei gli fece cenno di non dire nulla, si guardarono a lungo. Becca disse: "Lasciamoli soli, Dorian non dire nulla e vieni con noi." e tutti se ne andarono lasciando Edward accanto a Peyton. Peyton indicò con lo sguardo dei fogli che erano sul tavolo, "Vuoi scrivere?" e lei fece cenno di si, Edward le porse i fogli ed un pennarello, lei a fatica scrisse sul foglio: "Mi spiace" Edward la baciò piano e disse: "No Peyton, non lo dire, è colpa mia" E lei allora continuò a scrivere: "Lo rifarei mille volte..." ma la stanchezza le fece cadere il pennarello, Edward la baciò e nella testa sentì una voce debole,debole,ma ben nota: "Mi amerai ancora domani mattina?" e rispondendo a voce alta: "Ma che domande?" e la ribaciò teneramente. Poi, di nuovo la vocina di Peyton nella testa: "Ti amo..." e dopo queste parole, Edward la vide richiudere gli occhi, strano un vampiro che dorme, incredibile. Mentre stava per lasciare la stanza, notò che la spalla ferita era scoperta, andò per ricoprirla e guardò le bende zuppe di sangue, la rabbia gli trasalì in gola, quindi ricoprì con cura Peyton e scese di sotto, dove gli altri attorno al tavolo della cucina stavano già decidendo cosa fare.

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