Due Mondi di Saku88s (/viewuser.php?uid=102726)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sottosopra ***
Capitolo 2: *** Turbamento ***
Capitolo 3: *** Sentimenti ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Insieme ***
Capitolo 6: *** Sakura ***
Capitolo 1 *** Sottosopra ***
Due
mondi
Ok,
questa sarà una miniLong, non era programmata, ma mi sta balenando
in testa da un po', avrei potuto scriverla dopo l'altra Long SasoSaku
che sto scrivendo attualmente, ma proprio non ho resistito nel
scriverla. Sarà una SasuSaku/SasoSaku, un po' particolare.
Questa
storia parte dal momento che Sakura e Obito tentano di cercare Sasuke
nelle dimensioni spazio-temporali (capitolo 685), mentre Naruto
combatte e tiene occupata Kaguya.
Per
motivi che poi comprenderete ci saranno personaggi OOC (Out Of
Character) da una parte, mentre da un'altra IC (In Character).
Sottosopra
<<
È una dimensione incredibilmente lontana >> Obito concentrò
il potere dei suoi occhi, facendoli sanguinare.
Sakura
gli trasmetteva tutto il suo chakra, tenendogli appoggiate la mani
sulle spalle. Il Byakugo era attivo, il chakra che partiva dal
piccolo rombo sulla fronte si espandeva fasciandole il corpo e quello
dell'Uchiha.
Obito
con fatica aveva aperto un portale ovale davanti a lui, notando che
dall'altra parte c'era un mare di lava.
<<
È il luogo dove eravamo prima? >> domandò con il fiatone.
Aprire un varco esigeva una quantità elevata di chakra, lo aveva
sentito da come le venisse risucchiato il chakra da Obito.
<<
Lì... non percepisco la presenza di Sasuke >> parlò l'altro,
anch'esso con il fiatone. Poi all'improvviso una fitta agli occhi,
tanto forte da chiuderli e gemere di dolore.
Sakura
subito si preoccupò con occhi spalancati << Stai bene?! >>
Si
portò una mano davanti agli occhi, sentendo che il dolore diminuiva
un po' alla volta << Continuiamo >>
<<
Ok >>
Aprirono
un altro varco, quasi subito uscì dell'acido. Sakura fu svelta ad
afferrare Obito e spostarlo su un rialzo roccioso, ma nel salvarlo,
fu colpita alla schiena e al braccio da alcuni schizzi. Subito si
spogliò dello smanicato e si strappò subito dopo la manica destra
dell'uniforme, buttando tutto a terra. Trattenne un gemito di dolore
nel sentire la bruciatura sull'avambraccio.
<<
Stai bene? >>
<<
Tutto a posto, non è grave >> per quanto fosse doloroso, non
aveva tempo da perdere, aveva anche sentito di peggio.
<<
Sei un ninja medico. Posso aspettare finché non guarisci. Sasuke non
era nemmeno nel mondo di prima. Perchè non ti riposi? >> parlò
l'Uchiha.
In
altre circostanze l'avrebbe anche fatto, ma in quel caso il tempo era
prezioso << Lascia stare. Non voglio sprecare l'occasione che
Naruto ci ha offerto >> perchè poteva anche essere l'unica
possibilità che avevano.
<<
Almeno potresti curarti la ferita >>
Era
così strano che Obito si preoccupasse per lei in quel modo, quando
prima era suo nemico, mentre ora era dalla sua parte, dalla parte di
Naruto. E sinceramente poteva resistere a quel dolore
sull'avambraccio, e poi... << Il mio chakra non è infinito.
Proseguiamo con la ricerca >>
Obito
accennò un lieve sorriso << Già. Viene voglia di aiutarlo >>
Sul
primo momento non capì, ma era evidente che parlasse di Naruto,
anche Sasuke, ma era più che altro era sul compagno biondo che
facevano affidamento.
<<
D'accordo, continuiamo >> stirò maggiormente il sorriso.
<<
Sono pronta! >> riattivò il chakra del Byakugo appena toccò
le spalle dell'Uchiha.
Kamui.
Aprirono
a stento un altro portale, e appena guardarono al suo interno videro
una sagoma girata di spalle, un po' accovacciata, con lo stemma degli
Uchiha sulla schiena.
<<
Lo percepisco, è Sasuke >> parlò subito Obito con sforzo.
Nemmeno
il tempo di osservare meglio che una forza aspirante verso il varco
li destabilizzò. Obito riuscì sveltamente ad evocare un piccolo
muro roccioso davanti a lui, il giusto per potersi trattenere da
quella forza aspirante. A Sakura non andò così bene, perchè si era
ritrovata sbalzata in alto in un attimo. Maledizione. La
trazione la tirò verso il portale, ritrovandosi davanti a Obito a
mezz'aria, con i piedi rivolti vero il portale << Obito! >>
lo chiamò allarmata allungando la mano verso di lui.
Lui
riuscì ad afferrarla per la mano a fatica << Reggiti >>
poi guardò verso il portale << Sasuke! >> lo chiamò.
Notò la sagoma lontana girarsi e spalancare gli occhi. Sentì la
presa sulla mano della kunoichi scivolare << È troppo forte
>>
concentrò ogni forza sulla mano e sugli occhi per poter tenere
aperto il portale.
Un'istante
e Sakura sentì la mano scivolare da quella di Obito. Allarmata
guardò il suo volto << No >> e poi venne sbalzata
indietro, attraversando il portale, per vederselo chiudere davanti
agli occhi.
Nemmeno
il tempo di realizzare il fatto appena accaduto, che continuò a
sentirsi aspirare verso un enorme buco sul terreno sabbioso, ma
subito venne fermata da qualcosa, appena in tempo. Notò di essere
avvolta da una grossa mano viola, riconobbe il Susanoo, e seguì con
lo sguardo da dove arrivasse, e lo vide poco lontano, dietro a delle
rocce << Sasuke >> poi subito dopo sentì un forte rumore
da sotto di lei, notando il terreno muoversi, qualcuno lo stava
chiudendo con la tecnica della roccia.
<<
Appena in tempo >> parlò una voce femminile.
La
mano del Susanoo la spostò di un po' dall'enorme voragine ora
chiusa, la lasciò toccare terra, dissolvendosi subito dopo. Lei si
accasciò a terra esausta, aveva quasi esaurito il chakra usato un
momento prima, si sentì avvicinarsi da tre presenze, una delle quali
era Sasuke. Alzò lo sguardo verso L'Uchiha, il quale si era fermato
poco distante da lei, notando come fosse diverso, più alto e più
adulto << Cos- >>
Il
viso dell'Uchiha impallidì alla sua vista << Ma... Sakura sei
tu? >>
Era
confusa e la vista le si stava annebbiando poco alla volta <<
Sa...suke... >>
<<
Ma lei è... >> un'altra voce, maschile stavolta.
<<
Chi è? >> domandò la voce femminile.
Sakura
fece in tempo ad intravedere gli altri due, uno di loro era
famigliare, capelli lunghi e biondi, un ciuffo davanti la faccia,
assomigliava a... poi si sentì svenire, e tutto divenne nero.
Un
vociare di sottofondo la svegliò, e lentamente aprì gli occhi,
notando di essere in una stanza, bianca e pulita. Stava sognando?
Obito, Kaguya, Naruto, Sasuke e Kakashi... la guerra ninja... era
stato tutto un sogno? Si tirò su con il busto e notò di avere dei
vestiti puliti ospedalieri.
<<
Ti sei svegliata >> parlò una donna.
Alzò
lo sguardo notando che era Shizune, sembrava solo un po' più adulta
di quanto se la ricordasse << Shizune perchè mi trovo in
ospedale? >> domandò confusa.
Lei
scosse la testa stupita << Allora mi conosci... >>
<<
Che domande, certo che ti conosco. Ho per caso sbattuto la testa?
Pensavi che avessi perso la memoria? >>
<<
Chi sei? >> domandò un'altra voce femminile da dietro una
tenda davanti a lei.
Era
la voce di... << Maestra Tsunade >> la vide sbucare,
notando quanto fosse invecchiata, di solito usava il Byakugo per
tenersi giovane << Ma cosa le è successo? >>
<<
Le domande le faccio io. Chi sei tu? >>
Scosse
la testa confusa. Non capiva che stava succedendo << Sono io,
Sakura. Sakura Haruno >> parlò mettendosi una mano sul petto.
<<
Tu non sei Sakura >>
Cosa?
<<
Sakura è morta un anno fa. Tu sei anche troppo giovane per essere
lei >> aggiunse la donna.
Rimase
immobile, incredula dalla sue parole. Lei morta?
Poi
bussarono alla porta.
<<
Avanti >> disse sempre Tsunade.
<<
Ho i risultati delle analisi della ragazza >>
Spalancò
gli occhi nel vedere Kabuto vestito da medico. Che stava succedendo?
Kabuto era un nemico, era una spia, un subordinato di Orochimaru
<<
Che cosa ci fa lui qui? >>
Kabuto
la osservò << È uguale a lei >> parlò con Tsunade <<
Ho rifatto tre volte le analisi, sembra proprio che sia Haruno Sakura
>>
Ma
cosa diavolo stava succedendo? Poi una sensazione la fece girare lo
sguardo sul comodino affianco, notò i suoi indumenti sporchi, prese
la maglia e notò la manica mancante. No. No. No. Iniziò a
respirare velocemente, non era stato un sogno... << Sono stata
risucchiata dal portale >> disse ad alta voce tra se e se.
Ricordò tutto, Obito che aveva cercato di tenerla per la mano, ma
invano, fino a essere risucchiata nella dimensione.
<<
Portale? >> domandò Shizune.
<<
Sasuke ha accennato di aver visto un varco formarsi dietro di lui, ma
non aveva capito cosa fosse in realtà >> spiegò Tsunade.
Solo
a sentirlo nominare girò di scatto la testa verso la maestra <<
Sasuke... ho bisogno di vederlo >> voleva capire cosa era
successo, se era davvero lui, perchè iniziava a pensare di essere
finita in un mondo diverso dal suo. Tsunade era troppo vecchia,
Shizune più adulta, Kabuto medico dell'ospedale, non era normale.
<<
Non sono io a decidere. Prima devo sentire l'Hokage >>
<<
Ma maestra Tsunade, è lei il quinto Hokage >>
La
donna adulta corrugò la fronte in modo stupito << No, non lo
sono, non lo sono mai stata >> poi uscì dalla stanza
d'ospedale.
Era
per forza entrata in un mondo diverso dal suo, ne ebbe conferma con
quella frase. Maledizione. Doveva tornare nel suo mondo, e
aveva bisogno di capire se quel Sasuke era il Sasuke che stava
cercando << Vorrei parlare con l'Hokage >> chiunque fosse
non importava.
<<
Verrai convocata più tardi. Devi rimanere qua al momento >> le
disse Shizune.
Sakura
abbassò poi la testa, notando di avere dei sigilli sui polsi, erano
anti-chakra, non avrebbe nemmeno potuto usare la forza per scappare,
probabilmente se la sicurezza era come nel suo mondo, era anche
sorvegliata da qualche ninja fuori dalla finestra e dalla porta. Ma
lei non aveva tempo da perdere, Obito era rimasto in quella
dimensione da solo, e non aveva nemmeno molto tempo prima che
morisse, e Naruto stava solo aspettando Sasuke per poter sigillare
Kaguya. Doveva assolutamente tornare nel suo mondo, il prima
possibile. Così si alzò in piedi di scatto << Obito mi sta
aspettando, devo tornare da lui >>
Shizune
si girò con occhi spalancati << Hai detto Obito? >>
Nemmeno
dieci minuti dopo che Shizune era corsa fuori, forse per raggiungere
Tsunade o chissà chi altro, due donne ambu la erano venuta a
recuperare in stanza, porgendole dei vestiti civili.
<<
Vestiti, questi dovrebbero starti >> le parlò una delle due
ambu.
Mentre
si vestiva, non le era sfuggita quella chioma lunga e bionda, a coda
di cavallo, e poi la voce le era familiare << Tu sei Ino, vero?
>>
La
ragazza da dietro la maschera rimase a guardarla senza dire nulla.
<<
Immagino che anche te sarai confusa, lo sono anche io, ma nel mio
mondo tu sei la mia migliore amica >> finì di vestirsi. La
notò stringere i pugni sui fianchi.
<<
Tu non puoi essere lei >> parlò con un tono quasi nervoso
<<
Muoviti >> le disse duramente mentre apriva la porta della
stanza.
Sakura
rimase a guardarla di spalle. Era tutto così diverso, Ino era un
ambu.
<<
Non ho ancora capito da dove vieni ragazza, ma la vera Sakura era la
sua migliore amica >> le parlò l'altra ambu.
Si
girò ad osservare l'altra, non ne era sicura ma sembrava... <<
Hanabi? >>
<<
Sì, sono io. Quindi conosci anche me? >>
<<
Non così bene, ma sì >> se era davvero lei, era adulta,
quella nel suo mondo era una bambina di undici anni.
<<
Muovetevi >> Parlò duramente Ino affacciandosi in stanza.
Poco
dopo erano davanti alla porta dell'ufficio dell'Hokage, Sakura non
sapeva chi fosse l'Hokage di questo mondo, ma in ogni caso doveva
spiegare cosa le era successo, per poi cercare magari l'Obito di
questo mondo, sperando che non fosse un nemico.
La
Ino ambu bussò alla porta, per poi sentire subito dopo una voce
maschile dire “avanti”. Le aprirono la porta e le fecero gesto di
entrare.
Entrò,
notando la grande sedia girata di spalle, e un uomo che non conosceva
in piedi di fianco alla scrivania, dai lineamenti sembrava un'Uchiha.
Le due ambu rimasero fuori dall'ufficio, chiudendole la porta alle
spalle. Era così confusa.
<<
E così pensi di venire da un'altra dimensione? >> parlò
l'uomo sconosciuto in piedi.
<<
Non lo penso, è così e basta >> rispose lei.
La
sedia a quel punto si girò, facendo finalmente vedere l'Hokage in
faccia.
Sakura
spalancò gli occhi, stupita, quasi incredula nel vedere chi fosse
<<
Ma tu sei... Uchiha Itachi >> la persona che aveva fatto
soffrire Sasuke, era così assurdo che qui fosse l'Hokage.
Incominciava a domandarsi se Konoha fosse dalla parte giusta o meno.
Lui
incrociò le mani sotto il mento, osservando la ragazza in piedi
davanti a lui << Sei identica a lei >>
<<
È più giovane >> parlò l'altro.
<<
Quanti anni hai? >> le domandò Itachi.
Scosse
la testa, ancora frastornata da quella visione << Diciassette
>>
<<
Come è possibile? >> domandò l'uomo in piedi.
<<
Conosci l'Akatsuki? >> provò a dire lei.
Itachi
corrugò la fronte << Che cos'è? >>
<<
Mi stai dicendo che non facevi parte dell'organizzazione Akatsuki?
>>
<<
Sembri davvero venire da un altro mondo. Qui non esiste nessuna
organizzazione Akatsuki >>
Sembrava
che poteva fidarsi, e anche se si sbagliava, non aveva molte altre
opzioni al momento, doveva fare un tentativo << Va bene >>
si decise << Sono Haruno Sakura e- >>
Bussarono
di nuovo alla porta interrompendola.
<<
Avanti >> parlò l'Hokage.
Sakura
si mosse sul posto per poter vedere chi stava entrando, e si bloccò
ad occhi spalancati nel vedere entrare proprio Sasuke, stavolta poté
vederlo meglio, era più alto, più grande di qualche anno, più
bello, e senza Rinnegan << Sa... Sasuke... >>
Sasuke
puntò lo sguardo su Sakura, ancora incredulo di vederla, anche se
diversa da come se la ricordava.
Non
era il Sasuke del suo mondo, e a quel punto pensò che quando Obito
aveva percepito la presenza di Sasuke, aveva percepito il Sasuke
sbagliato, ovvero quello di un altro mondo. Ancora adesso non si
capacitava come fosse possibile aprire una dimensione del genere, da
quando avevano iniziato a combattere contro Kaguya si erano ritrovati
in mondi vuoti, con lava, neve e terreni deserti, ma non mondi
abitati. Come avevano fatto ad aprire questa dimensione?
<<
Ha convocato anche noi? >> parlò una voce maschile alle spalle
di Sasuke.
Sakura
rimase ancora più incredula nel vedere Deidara entrare assieme ad
una ragazza, avevano entrambi le uniformi del villaggio della roccia.
Allora era lui che le era sembrato di vedere prima di svenire. Non ci
stava più capendo nulla di questa dimensione. Deidara era un nemico,
un membro di Akatsuki, eppure qui sembrava un semplice Ninja della
roccia.
Deidara
la osservò << Ancora non ci credo che sia tu >>
<<
Non è la Sakura che conosciamo noi >> parlò Sasuke <<
Guardala, è una ragazzina, e l'ho vista uscire dal quello strano
portale. Non ho mai visto una cosa del genere fino ad ora >>
Itachi
chiuse un momento gli occhi pensieroso, poi li riaprì <<
Spiegatemi esattamente cosa è successo >>
<<
Abbiamo scoperto che il buco sabbioso era opera di Gaara,
ma lui non c'era. Aveva lasciato una voragine con un turbine
violentissimo che portava nelle profondità >> spiegò l'Uchiha
minore << Poco prima di chiuderlo, è comparsa Sakura alle mie
spalle, l'ho salvata appena in tempo prima che venisse risucchiata
nella voragine >>
<<
Hai detto Gaara? Che cosa è successo? >>
Itachi
spostò lo sguardo sulla ragazza << Non so se anche nel tuo
mondo esistano i Jinchùriki, ma loro sono il nostro nemico, li
monitoriamo solamente, finché ci lasciano in pace va anche bene.
Sono estremamente forti, e in tutto il mondo sono solo una decina i
Ninja che riescono a tenergli testa, per questo anche loro ci
attaccano di rado >>
<<
Un momento, Gaara è vostro nemico? >> questo mondo era tutto
sottosopra.
<<
Sì >> confermò.
Deglutì
alla domanda che stava per porgli << Anche... Naruto? >>
Rimasero
tutti in silenzio per un lungo istante.
Sakura
capì che era così. Non le piaceva per niente questo posto, voleva
tornare nel suo mondo, e per farlo aveva bisogno di Obito.
<<
Immagino che nel tuo mondo le cose sia molto diverse >> parlò
Itachi.
Lei
annuì con amarezza << Non avete idea di quanto >> poi
prese un bel respiro, non aveva tempo da perdere << Ho bisogno
del vostro Obito per tornare >>
<<
Obito? >> Sasuke spalancò gli occhi.
<<
Nel mio mondo sto combattendo una specie di aliena, Kaguya, e siamo
rimasti solo io, il mio Team e Obito. Tutti gli altri sono sotto
l'effetto di una potente tecnica oculare. Io e Obito stavamo cercando
tra le dimensioni il Sasuke del mio mondo, perchè è stato
imprigionato in una di esse per colpa di Kaguya, ma abbiamo aperto
questo varco e sono stata risucchiata. Obito è l'unico che può
aprire i varchi >>
<<
Lui non apriva varchi del genere >> la interruppe l'uomo
sconosciuto.
<<
Shisui non interromperla >>
<<
Cosa vuol dire? >>
Un
po' tutti sospirarono << Obito è morto un anno fa, quando è
morta anche la nostra Sakura >> la informò Itachi.
<<
Cosa? >> no,
era anche peggio.
<<
E anche volendo non poteva aprire quel tipo di varchi, lui riusciva
solamente ad andare in una sola dimensione, quella del Kamui >>
spiegò Sasuke.
In
effetti... << Obito mi aveva spiegato che aveva dovuto
sintonizzare il Kamui con la dimensione di Kaguya per poterlo fare
anche lui, e che siccome non era una sua dimensione esigeva una
quantità di chakra enorme, per questo ero con lui, per dargli il mio
chakra >> quindi, anche se avesse avuto modo di incontrare
l'Obito di questo mondo, non avrebbe nemmeno potuto aprire quei
varchi spazio-temporali, avrebbe avuto bisogno di sintonizzarsi con
la tecnica di Kaguya.
<<
La nostra Kaguya è una divinità >> la informò Deidara.
Divinità?
Non era nemmeno lontanamente fatta in carne e ossa.
<<
Nel vostro mondo le cose sono messe così male? >> domandò
anche l'altra del villaggio della roccia.
<<
Sì, e devo tornare il prima possibile. Ad Obito non rimane molto da
vivere, è stato vittima di Kaguya e sottoposto ad un forte stress
fisico, il suo corpo si sta consumando un po' alla volta >>
Itachi
si alzò dalla sedia << Sakura, voglio aiutarti, conoscevo
molto bene la Sakura di questo mondo ed era una delle Kunoichi più
forti e riconosciute del villaggio e non solo, e sembri proprio lei,
determinata e in gamba. Ma al momento non so come fare, indagherò
personalmente insieme ad alcuni del mio clan, le arti oculari sono il
nostro punto forte >>
<<
Grazie... >> Sakura però già sapeva che aveva già perso fin
troppo tempo, e ovviamente anche se Itachi e il suo clan avessero
trovato un modo, non sarebbe stato da lì a poco, magari ci sarebbero
voluti giorni, settimane o addirittura mesi. A quel punto, Obito
sarebbe morto da un pezzo, ma anche tutti gli altri, Sasuke
imprigionato da solo in qualche dimensione, Naruto e Kakashi uccisi
da Kaguya, non avendo la possibilità di sigillarla. Si sentiva così
avvilita tutto ad un tratto.
Sasuke
notando il cambio di espressione di Sakura, fece un passo in avanti
verso la scrivania << Fammi andare al tempio di Kaguya >>
Tempio
di Kaguya? Sakura rimase
a guardarlo, rimanendo in silenzio.
<<
Sasuke, lo sai che è troppo pericoloso >>
<<
Lo so, ma senza le informazioni su Kaguya, anche gli occhi più
potenti del nostro clan non potrebbero aprire un varco dimensionale
di quel livello. In ogni caso ci serve la pergamena di quel tempio
>>
<<
Non posso farti andare. Lo sai dov'è collocato quel tempio >>
Itachi lo guardò duramente.
<<
Dove? >> domandò Sakura.
<<
Al centro del territorio dei Jinchùriki, nel villaggio del suono
>>
le rispose Shisui.
<<
Loro sono nove, uno più forte dell'altro, e hanno come alleati
altrettanti Ninja molto forti. Sasuke, anche se sei uno dei Doragon,
da solo non hai speranze >> spiegò il fratello maggiore al
minore.
<<
Vado io con lui >> si propose Deidara.
Tutti
si girarono verso il biondo del villaggio della roccia.
<<
Sono anche io uno dei Doragon, in due possiamo gestirli meglio >>
Itachi
lo guardò con disappunto << Tu e Kurotsuchi dovreste tornare
al vostro villaggio a fare rapporto, e dovresti essere là in caso di
attacco dei Jinchùriki, non sappiamo dove sono, e se Gaara è
passato a mezza giornata da qui, vuol dire che si spostano ancora
>>
Deidara
fece un passo in avanti << Può mandare un messaggio allo
Tsuchikage, Kurotsuki può rimanere qui fino al mio ritorno. E poi
attualmente c'è Kakuzu a proteggere il mio villaggio, lui da solo
riuscirebbe a badare a due Jinchùriki minori >>
<<
È pericoloso anche in due >>
<<
Non ha appena detto che vuole aiutarla? Allora formiamo una squadra
con altri componenti >>
Non
sapeva cosa fossero i Doragon, ma era colpita da quanto Sasuke e
Deidara volessero aiutarla, ma non trovava giusto che rischiassero la
vita solo per lei, e per nulla per giunta << Non fa nulla
Deidara. Anche se formate la squadra più invincibile e trovassimo la
soluzione per il mio ritorno, sarebbe comunque troppo tardi per i
miei amici >>
<<
La Sakura che conoscevo io non parlava in questo modo, non avrebbe
rinunciato, ci avrebbe provato anche con la più piccola speranza, e
non conosciamo i portali spazio-temporali, magari c'è la possibilità
di trovare i tuoi amici nello stesso istante di come li hai lasciati
>> le disse Sasuke guardandola in viso con sicurezza.
Lei
rimase incantata dai suoi occhi, sempre così neri e profondi, e
nonostante fosse un altro Sasuke, i sentimenti per lui venivano fuori
senza volere, e quel modo di parlare le ricordava il suo
Sasuke di quando erano ancora il Team 7, prima che lui decidesse di
abbandonare il villaggio, prima di Orochimaru. Quasi sembrava anche
di sentire parlare Naruto con quel suo modo determinato e pieno di
ottimismo. In qualche modo le sue parole le avevano dato sostegno.
Dopo un breve attimo prese un respiro profondo e si rivolse
all'Hokage << Sono un Ninja medico e so badare a me stessa. E
la missione riguarda me, io vado, con o senza gli altri >>
Itachi
scosse un po' la testa stupito e disorientato << No, non posso
farti andare >>
<<
Io non sono nemmeno del vostro mondo, non hai diritto di dirmi cosa
fare o non fare. Sasuke ha ragione, ci devo provare >>
Sasuke
accennò un sorriso soddisfatto.
Itachi
dopo un lungo istante sospirò rassegnato << Va bene. Però
voglio che a voi si unisca almeno un altro dei Doragon >>
Sasuke
guardò Itachi e poi subito dopo Deidara, il quale gli fece
un'espressione incomprensibile, come se non sapesse cosa dire. Diede
un'occhiata veloce a Sakura e poi riguardò Itachi davanti a lui
<<
Prima lo abbiamo incrociato nel villaggio >> fece intendere a
chi si riferisse.
Itachi
spostò lo sguardo su Sakura, poi ritornò a guardare il fratello
<<
Non c'è bisogno che lo coinvolgiate. Hidan e Konan si trovano nel
villaggio della cascata, a Taki, loro sono di passaggio sul vostro
percorso. Arruolate uno dei due, non entrambi, lo sapete che almeno
uno deve rimanere nel villaggio >>
Sasuke
e Deidara annuirono.
<<
Shisui toglile i sigilli >>
Sakura
porse i polsi all'Uchiha consigliere e si fece togliere i sigilli
<<
Grazie >>
<<
Partite domani all'alba >>
Deidara,
Kurotsuchi e Sakura uscirono per primi chiudendosi la porta alle
spalle, Sasuke invece rimase un momento con il fratello e Shisui.
<<
Perchè vuoi affrontare un pericolo del genere per lei? >> gli
domandò Itachi.
<<
Perchè tenevo molto alla nostra Sakura, lei è più giovane, ma è
uguale, è sempre Sakura, che sia di questo o un altro mondo, è
sempre lei >>
Itachi
sospirò << Per un attimo ho pensato che vederla così giovane
ti avesse risvegliato i sentimenti che avevi per lei anni fa >>
<<
No. E poi lo sai che è stato davvero tanto tempo fa >>
<<
Nove anni fa... >> ripensò nostalgico << Ero certo che
un giorno vi sareste messi insieme, e invece... >>
Sasuke
sospirò << Eravamo giovani >>
<<
Hai solo venticinque anni Sasuke, sei giovane anche adesso >>
<<
Intendo adolescenti. E poi si può sapere perchè mi stai facendo
questo discorso? >>
<<
Ti chiedo scusa, è solo nostalgia dei vecchi tempi >>
<<
Ora vado, le devo trovare una sistemazione per la notte >> si
girò per andarsene.
<<
Sasuke... >> lo chiamò fermandolo << Parlavo sul serio
prima, lui non ha bisogno di sapere di Sakura. Risparmiagli il dolore
di perderla di nuovo >>
Sasuke
non rispose, poi proseguì uscendo dall'ufficio.
Quando
Sasuke uscì dall'edificio, notò Deidara, Kurotsuchi e Sakura
parlare in piena vista. Si avvicinò a loro velocemente afferrando
Sakura per l'avambraccio e guardò Deidara << È troppo
esposta. Cosa direbbe la gente del villaggio nel rivederla viva. Non
diamo speranze alle persone >>
Sakura
nel sentire la mano quasi sul polso, arrossì lievemente. Per lei era
insolito questo tipo di contatto da parte del suo innamorato. Va
bene, era un altro Sasuke, ma le faceva lo stesso identico effetto.
Il
biondo si grattò la testa un po' goffamente << Scusa, mi stava
dicendo che io nel suo mondo ero un nemico, facevo parte di
un'organizzazione chiamata Akatsuki. Ero, perchè sono morto. Mi
sembrava una storia interessante >>
<<
Avete tutto il tempo per raccontarvi storie durante il viaggio >>
parlò in modo quasi duro.
<<
Ma da quando sei così antipatico? >> si lamentò Kurotsuchi.
<<
Sono solo razionale >> precisò l'Uchiha << Ora andate.
Deidara riposati e preparati per domani. Ci incontriamo all'entrata
del villaggio >>
<<
Ok sarà fatto >> stava per avviarsi insieme alla compagna, ma
si fermò quasi subito guardando oltre le spalle di Sakura e Sasuke
<< Merda >>
Sasuke
capì solo guardando l'espressione di Deidara chi ci fosse alle loro
spalle, come pensava Itachi, gli avrebbe voluto risparmiare della
sofferenza inutile. Lasciò la presa su Sakura e si girò su se
stesso sospirando.
Sakura
fece lo stesso, dato che tutti e tre stavano guardando alle sue
spalle, non capendo perchè avessero quelle espressioni strane. E poi
lo riconobbe... << Sasori? >> incrociò il suo sguardo da
lontano, notandolo fermo immobile, sembrava quasi impallidito.
I
tre accanto a lei la guardarono non capendo e non conoscendo che tipo
di relazione avesse con lui nel suo mondo, se come nemico o altro.
Solo
a quel punto Sasori iniziò a muoversi e ad incamminarsi verso di
loro, deglutendo la saliva con una certa emozione.
Sasuke
capì di dover intervenire, più che altro informarlo che lei non era
la Sakura che conosceva << Aspetta- >>
Quando
fu abbastanza vicino, alzò una mano a mezz'aria e mosse con
raffinatezza le dita verso di lei.
Sakura
si sentì muovere da sola << Cosa- >> in un attimo si
ritrovò addosso a Sasori, sentendolo afferrarla anche con le mani,
una sulla schiena e l'altra dietro la testa, per poi sentire le loro
labbra prendere contatto. Spalancò gli occhi incredula e
imbarazzata, lo spintonò subito dal petto con una certa forza,
riuscendoci, e dargli uno schiaffo sulla guancia << Ma sei
impazzito? >> indietreggiò e si mise una mano sulle labbra con
imbarazzo e stupore. Oh
Kami, Sasori l'aveva
baciata e Sasuke li aveva visti. Che
vergogna.
Itachi
dalla finestra all'ultimo piano del palazzo dell'Hokage aveva
assistito a tutta la scena. Sospirò un po' contrariato e rassegnato.
Sasori
si portò una mano sulla guancia, neanche tanto per il dolore, ma per
il semplice fatto di sentire quanto fosse vera lei, il suo schiaffo,
le sue labbra, il suo profumo di ciliegia che aveva di nuovo sentito
dopo tanto, era lei, proprio Sakura. Era solo confuso del come
potesse essere viva, e anche perchè fosse così giovane <<
Come- >> si interruppe ancora incredulo << Sei... viva
>>
disse entusiasta e felice di vederla << Cosa ti è successo?
>>
le chiese poi con preoccupazione.
Sakura
stava per rispondere, quando notò Sasuke affiancarla.
<<
Non è la Sakura che conosci tu >> disse subito, ma anche
troppo tardi.
Sasori
era sempre più confuso << Cosa stai dicendo? >>
Sasuke
impiegò qualche minuto per raccontargli l'accaduto, e per quanto
assurdo fosse, era riuscito a farsi capire, a fargli capire che era
tutto vero.
Sasori
aveva ascoltato attentamente, non riuscendo a togliere gli occhi di
dosso da Sakura, non riusciva a farne a meno; era da così tanto
tempo che non vedeva quei colori, il verde dei suoi occhi e il rosa
dei suoi capelli, e quel viso bellissimo con quelle labbra rosee e
delicate. Vederla gli aveva risvegliato qualcosa che non sentiva da
tanto tempo << Capisco >> lo disse con un tono lievemente
amareggiato.
<<
Non dovevi vederla. Non aveva senso se poi lei alla fine se ne
sarebbe tornata nella sua dimensione >> spiegò l'Uchiha.
Sakura
aveva lasciato modo a Sasuke di spiegargli la situazione, mentre
osservava Sasori, era umano, fatto di carne e ossa, non come se lo
ricordava lei, come una marionetta fatta di legno e meccanismi. Anche
il suo sguardo era diverso, trasmetteva sentimenti ed emozioni. Il
Sasori con cui aveva combattuto aveva sempre avuto uno sguardo
maligno e sadico, privo di sentimenti. Gli faceva più strano lui di
tutti gli altri fin'ora, forse proprio perchè ci aveva combattuto a
lungo insieme a Chiyo, e aveva visto la crudeltà e la cattiveria che
era stato nel suo mondo, mentre qui era affettuoso, anche troppo
probabilmente, dato che l'aveva baciata in quel modo così intimo.
Solo a ripensarci si imbarazzava, e senza contare che aveva fatto la
respirazione bocca a bocca a Naruto per salvargli la vita, che tanto
bacio non era, quello di poco fa era stato il suo primo e vero bacio,
e l'aveva dato a Sasori... Aveva sempre pensato di darlo a Sasuke,
l'unico che desiderava nella sua vita, che amava.
<<
Scusami per prima >> le parlò l'Akasuna.
Scosse
la testa dai pensieri << Non fa nulla >> ma poi la
domanda le sorgeva spontanea << Ma perchè mi hai baciata?
>>
domandò lievemente in imbarazzo.
Rimasero
tutti in silenzio, fin quando Sasori sospirò con amarezza e parlò
<< Perchè credevo fossi la mia Sakura >>
Sbatté
un paio di volte le palpebre << Tua? >>
I
ricordi che aveva della vera Sakura iniziavano di nuovo a fare male,
tanto da scuotere la testa e non riuscire a rispondere, non con la
visione di una Sakura di un altro mondo, che era di qualcun altro,
che fosse lui dell'altro mondo o qualche altro Ninja, non era sua.
Non era facile guardarla e non provare quei sentimenti forti e
intensi che provava per lei << Cosa avete intenzione di fare
per riportarla nella sua dimensione? >> guardò Sasuke e
Deidara.
E
mentre i due gli spiegavano la missione, lei lo osservò, non le era
sfuggito come avesse cambiato discorso.
<<
Quella pergamena è la chiave per capire il meccanismo di quel varchi
spazio-temporali >> finì di spiegare l'Uchiha.
<<
E quando partite? >> domandò il rosso.
<<
Domani all'alba >>
Ci
fu un momento di silenzio.
<<
Ti unisci a noi? >> domandò Deidara << Tu sei un
Doragon, e dobbiamo formare una squadra da almeno quattro componenti
con tre di noi >>
Sasuke
lo riprese guardandolo storto << Sei ancora qui? >>
Deidara
mise le mani avanti << Ok ok, vado. Che maniere >>
Il
biondo e la compagna se ne andarono, lasciando i tre in silenzio.
<<
Non sei obbligato ad unirti. Facciamo una tappa a Taki, Hidan e Konan
sono là, uno dei due si unirà a noi >> parlò l'Uchiha.
<<
Bene >> Sasori guardò ancora una volta Sakura << Sei in
buone mani >> poi riguardò l'Uchiha << Buona fortuna
>>
non disse altro.
Sakura
lo vide dare le spalle e incamminarsi, andandosene da dove era
arrivato << Perchè ha cambiato umore? >>
<<
Vieni >> le fece segno di seguirlo << Andiamo sui tetti,
così la gente del villaggio non ti vede >>
Appena
salì sul primo tetto, notò le facce scolpite degli Hokage
sull'enorme parete rocciosa, c'era raffigurato Indra al posto del
primo Hokage, Asuma al posto del secondo, Madara come terzo, Obito
come quarto e Itachi come quinto. Era proprio un mondo completamente
diverso, proprio poco e niente era uguale.
Sasuke
a quel punto si girò verso di lei << Sasori e la Sakura del
nostro mondo stavano insieme da sei anni >> la informò <<
È per questo che ha reagito così appena ti ha visto, e perchè
l'hai visto demoralizzato subito dopo >>
Sakura
spalancò gli occhi stupita da questa rivelazione, era davvero tutto
sottosopra, cioè, magari per loro era tutto normale, e avrebbero
trovato assurde le cose nel suo mondo, ma diavolo, era tantissima
roba da assimilare.
<<
Si sarebbero dovuti sposare, ma poi lei... >> si bloccò.
<<
Ho capito >> fece una breve pausa << Ma se è morta
perchè tutti vi siete sorpresi di vedermi? Potevo benissimo essere
un impostore, un nemico camuffato >>
<<
Vero, ma non abbiamo mai trovato il suo corpo >>
Oh
<< E posso chiedere come è morta? >>
<<
Naruto si è trasformato in Bijù e l'ha trafitta con un artiglio,
l'abbiamo vista, era troppo grave per essere viva, subito dopo il
Bijù stava per lanciare una teriosfera che avrebbe ucciso l'intera
squadra, ma Obito si è sacrificato usando una tecnica che gli è
costata la vita. C'è stata un'enorme esplosione che ha fatto
sbalzare tutti, compresa Sakura. Dopo quell'evento abbiamo cercato il
suo corpo, ma invano. Pensiamo sia stata disintegrata dall'esplosione
o caduta nelle profondità del mare. In ogni caso era morta >>
spiegò.
Era
una storia terribile, le dispiaceva, anche perchè si trattava
dell'altra se stessa. Odiava questo mondo, era terrificante solo
pensare ad un Naruto nemico in grado di ucciderla << Mi
dispiace >>
Sasuke
sospirò con amarezza << Andiamo, è quasi sera >>
Seguì
Sasuke saltando sui tetti per quasi un paio di minuti, fino ad
arrivare nel quartiere Uchiha. Era così strano, niente sterminio,
niente tragedie e niente drammi politici, o almeno da quanto aveva
intuito. Qui, gli Uchiha sembravano bravissime persone, tanto che gli
Hokage erano quasi tutti del clan. Atterrarono poi sulla strada tra
alcune case.
<<
Ma sei davvero tu? >>
I
due si girarono verso la voce alle loro spalle. Sakura quasi ebbe un
sussulto nel vedere la sagoma poco distante << Tu... >>
<<
Madara >> lo salutò Sasuke.
Sakura
non sapeva cosa dire, lui era quello che nel suo mondo aveva
scatenato la guerra, aveva coinvolto Obito, e di conseguenza
l'Akatsuki, c'erano stati tanti morti per colpa sua. Fisicamente
sembrava un uomo maturo di mezz'età, e non sembrava minaccioso, ma
non era facile guardarlo come uno dei buoni, come un Hokage del
villaggio di questo mondo.
<<
Non è proprio lei >> disse subito Sasuke, ormai scocciato di
informare la gente inutilmente.
<<
Ora capisco perchè Itachi mi abbia convocato con urgenza, si tratta
di lei? >>
<<
Allora ti spiegherà tutto lui. È tardi, e dobbiamo riposare,
abbiamo una missione domani >> cercò di liquidarlo lui.
<<
Sì, immagino di sì >> detto ciò, saltò su uno dei tetti,
andandosene.
Sasuke
notò l'espressione quasi infastidita della ragazza << Immagino
che lui nel tuo mondo non fosse una persona buona >>
<<
No infatti >>
Camminarono
per altri due minuti, fino ad arrivare davanti ad una bella villetta.
<<
Hai bisogno di un posto per dormire, è tardi per trovarti una
sistemazione, ti crea problemi rimanere da me? >> le domandò
con naturalezza.
Sakura
arrossì, lei e Sasuke sotto lo stesso tetto? Non avrebbe mai
immaginato una proposta del genere, probabilmente sarebbe anche stata
l'unica occasione, dato il carattere distaccato del vero Sasuke
<<
N-no. Va... va bene >> sorrise con imbarazzo ed emozione.
Questo Sasuke era così maturo, giovane ma più maturo, e lo trovava
così affascinante, non solo fisicamente, ma anche come modo di porsi
e parlare alle persone. Non faceva che aumentare l'ammirazione e
l'affetto che aveva per lui, ne era innamorata in una maniera così
profonda, che ogni tentativo di estrapolarle quei sentimenti sarebbe
stato inutile, perchè l'amore che provava per lui era la cosa più
forte che aveva. Aver saputo che l'altra se stessa invece fosse
innamorata di Sasori le sembrava assurdo, ma forse sarebbe sembrato
assurdo per loro rivelargli che invece lei lo era nei confronti di
Sasuke. Dirlo a questo Sasuke le sembrava poco sensato, ma avrebbe
voluto capire e vedere cosa ne pensava.
Entrarono
in casa, e ogni sentimento positivo vacillò non appena furono
accolti da una ragazza con lo stemma degli Uchiha ricamato sugli
indumenti. Nonostante non la conoscesse davvero, se la ricordava, era
la ragazza del Team Taka, quella che aveva dato soccorso su quel
dannato ponte, proprio quella volta che lei stessa aveva tentato di
uccidere Sasuke, capendo che non ne era davvero in grado, cosa che
invece lui dimostrò di esserne capace. Se non ricordava male si
chiamava...
<<
Lei è Karin >> la presentò lui << Mia moglie >>
Quella
frase detta specialmente da lui le fece male, come se le avesse
conficcato un kunai dritto nel cuore.
Karin
si avvicinò confusa << Ma lei... >>
Per
l'ennesima volta, sperando fosse l'ultima, l'Uchiha spiegò e
raccontò l'accaduto della giornata, intorno alla tavola con la cena
pronta.
Sakura
non era riuscita a non osservare Karin, era bella, ed era stata
gentile e comprensiva nei suoi confronti, l'aveva accolta volentieri
in casa e offerto la cena, sembrava davvero una brava ragazza. Non le
erano nemmeno sfuggiti i loro sguardi, sopratutto quelli innamorati
della Uzumaki, che le ricordava tanto lei stessa. Per carità era
contenta per loro, ma vedere Sasuke con i suoi occhi insieme ad
un'altra ragazza che non era lei... faceva male, e tanto anche.
<<
Il tuo mondo è molto diverso dal nostro? >> le domandò Karin
con gentilezza.
<<
Sì, è completamente diverso. Per ora, poco e niente è uguale >>
<<
Oh. E conosci anche me? >>
<<
Non ci siamo proprio conosciute, ma so chi sei >>
<<
Spero di non essere una nemica >> sorrise.
Esitò
un brevissimo momento nel risponderle << All'inizio sì, ma con
la quarta guerra Ninja ci siamo tutti alleati contro un unico nemico
>>
<<
Capisco >>
<<
Karin, non è importante sapere da che parte sei nel suo mondo, la
tua vita è qui >> le parlò Sasuke mentre le passava un
terrina di insalata.
<<
Lo so, ma è curiosa questa storia del mondo parallelo al nostro
>>
sorrise la moglie, afferrando l'oggetto.
Sakura
li osservava, andavano d'accordo e si vedeva come fossero uniti, da
una parte era felice per loro, perchè vedere Sasuke avere una
famiglia la riempiva di gioia, ma essendo innamorata di lui, si
sentiva terribilmente a disagio, per questo aveva mangiato poco,
nonostante avesse bisogno di mettere sostanze nel corpo. Sentiva
sentimenti contrastanti << Tu, Sasuke e altri due che non ho
ancora incontrato nel vostro mondo siete un Team >> sorrise
forzatamente.
<<
Davvero? E come si chiamano? Magari li conosciamo >> si
entusiasmò la rossa.
<<
Suigetsu e Juugo se non sbaglio >>
<<
Non conosco nessuno dei due >>
<<
Io ho solo sentito parlare di Suigetsu, è uno spadaccino molto
potente, si dice che non sia offensivo, e che non è facile trovarlo
>> parlò l'Uchiha.
<<
Però aspetta... se hai detto che io nel tuo mondo sono una nemica e
Sasuke è nello stesso Team, vuol dire che alche lui è un nemico,
giusto? >> chiese sempre Karin.
Sakura
subito si sentì gli occhi di Sasuke puntati addosso, la mettevano un
po' in soggezione, era una storia molto complicata e anche lunga, non
sapeva cosa dire << È complicato >> si sentiva troppo a
disagio, così si alzò << Scusate, sono stanca, vado in
camera. Grazie ancora per l'ospitalità >> fece un leggero
inchino per la cortesia nei suoi confronti.
<<
Certo, domani avete una missione difficile >> sorrise l'altra.
Evitò
di guardare Sasuke in viso, non voleva che con quei potenti occhi
vedesse il turbamento dei suoi sentimenti. Se prima aveva la
curiosità di sapere e vedere la sua reazione nel rivelargli della
loro relazione nel suo mondo, ora non ne aveva la minima voglia. Lui
era felice con Karin, erano pure sposati, e lei era pure gentile, che
senso aveva dirgli una cosa del genere? Non cambiava assolutamente
nulla. Alla fine lui non aveva niente a che fare con il Sasuke che
conosceva lei, era di lui che si era innamorata, non di questo che
era di qualcun'altra.
Si
era già sdraiata da un paio d'ore, e fuori era notte, saranno state
ormai le 23:00, e proprio non riusciva a prendere sonno. Aveva la
preoccupazione degli eventi del suo mondo, erano passate parecchie
ore da quando era stata catapultata in questa dimensione, e non
sapeva cosa fosse successo dall'altra parte. Come le aveva detto
questo Sasuke, non doveva avvilirsi, se anche c'era una minima
speranza di trovarli così come li aveva lasciati, doveva tentare,
non sapeva come funzionassero i portali, ed era suo dovere fare il
possibile per tornare nel suo mondo. Oltre a questo pensava al fatto
dei Jinchùriki nemici che avrebbero potuto trovare sul loro cammino,
e se avesse trovato proprio Naruto? Lui che aveva sempre sostenuto,
lui che sosteneva tutti gli altri, lui che teneva in piedi tutto. Se
davvero era un nemico qui, sarebbe riuscita ad affrontarlo? Ma non
solo lui, anche Gaara. Vedere i nemici dalla parte del bene era
strano, ma quando si trattava dei suoi amici ad essere il nemico
probabilmente era più sconvolgente. Sperava vivamente di non
incontrarli per evitarsi questo shock, sperava che la missione
andasse meglio di quello che si aspettavano Sasuke e Deidara.
Nel
girarsi sul fianco, nel silenzio della casa, sentì un leggero
vociare provenire dalla stanza vicino, erano Sasuke e Karin parlare
sottovoce, per poi sentire di nuovo silenzio. Provò a chiudere per
l'ennesima volta gli occhi, ma sentì di nuovo il vociare, no, anzi,
erano leggeri gemiti sospirati. Si rabbuiò, sentendo un dolore
fortissimo al cuore, sentendo lo stimolo delle lacrime uscire dagli
occhi. Era già abbastanza doloroso sapere che erano sposati e
felici, ma sentirli farsi effusioni intime era devastante. Provò a
concentrarsi a pensare ad altro, ma i gemiti di Karin, per quanto
tentasse di soffocarli, li sentiva chiaramente nelle orecchie,
qualsiasi cosa provasse a pensare era completamente inutile. Le
lacrime erano lì lì per uscire, e continuando a sentirli avrebbe
peggiorato solamente la situazione. Era troppo sentire un'altra donna
gemere dall'altra parte della stanza, sopratutto se quello che le
procurava tanto piacere era proprio Sasuke. Faceva male, tanto,
troppo. Così decise di alzarsi e uscire il più silenziosamente
possibile in corridoio e uscire direttamente dalla villa. Saltò sul
tetto, e respirò l'aria fresca della notte stellata. Ma non era
abbastanza, saperli sotto quel tetto a fare l'amore, era comunque
sempre troppo per lei. Così decise di saltare sui tetti, anche se in
giro per le strade non c'era quasi nessuno, per sicurezza fece lo
stesso la via più nascosta per non essere vista. Non aveva mai
pensato a Sasuke con un'altra, non le era mai passato nemmeno per
l'anticamera del cervello dato che il suo Sasuke era accecato
dall'odio, non gli interessava l'amore, quindi tanto meno per le
ragazze. E ora che aveva conosciuto questo Sasuke così colloquiale,
gentile e premuroso nei suoi confronti, tutto cambiava. Era più
adulto, giustamente si era fatto una famiglia, giustamente pensava ad
amare la moglie, ma dannazione, facevano male i suoi sentimenti.
Soffriva già abbastanza nel suo mondo, perchè doveva soffrire anche
in questo? Si dovette fermare su uno dei tetti, perchè le prime
lacrime avevano iniziato ad uscire. Dannazione. Si lamentò
tra se e se. Perchè doveva sempre piangere per lui?
Si
riprese dopo qualche minuto di sfogo, asciugandosi il viso con la
mano, poi alzò lo sguardo notando di essere nei pressi di casa sua,
almeno sembrava che questa Konoha fosse predisposta uguale alla sua.
Che stupida, non aveva nemmeno chiesto dei suoi genitori, magari si
trovavano proprio a casa, non voleva però farsi vedere da loro, non
gli avrebbe dato la speranza di avere di nuovo la figlia viva. Voleva
solo guardare da lontano. Saltò ancora sui tetti, e si fermò
silenziosamente su quello della casa di fronte alla sua. La casa era
lì, ma quello che la colpì maggiormente era che proprio sopra a
essa c'era Sasori, sdraiato con le braccia sotto la testa a guardare
il cielo. Nel momento che pensò di non essere stata vista, lo vide
spostare la testa, incrociando il suo sguardo sorpreso. Merda.
Non avrebbe voluto farsi vedere, sopratutto da lui, data la storia
che le aveva raccontato Sasuke. Decise di andarsene, lasciando
perdere di guadare all'interno della propria casa. Proprio quando gli
diede le spalle, si sentì tenere stretta da una forza invisibile sul
polso, indubbiamente aveva usato uno dei suoi fili di chakra per
trattenerla. Non appena si rigirò, lo vide atterrare davanti a lei.
Sul momento non disse nulla.
Sasori
la guardò ancora incredulo nel vederla << Sapevi dove
trovarmi? >>
<<
No, io... volevo solo vedere i miei genitori >>
Sasori
indicò con un gesto della testa la casa alle sue spalle <<
Quella è la casa dei tuoi genitori? >>
<<
Sì >>
Ci
fu un breve attimo di silenzio << Qui non li hai. Sono stati
uccisi da Han, il portatore del Bijù a cinque code, Sakura aveva
cinque anni >> le spiegò << Tsunade l'ha cresciuta come
una figlia, fino a farla diventare sua allieva >>
Ah.
Ricordava una storia simile, proprio quella di Sasori nel suo mondo,
lui che era rimasto orfano a cinque anni, e poi cresciuta dalla
nonna, insegnandogli la tecnica delle marionette. Solo che poi lui
aveva scelto di essere un traditore. Non osava chiedere della casa,
perchè qualcosa le diceva che era dell'altra se stessa << Ok.
Allora posso andarmene >> fece per girarsi.
<<
Aspetta >> la fermò << Non mi chiedi perchè stavo
proprio sopra quella casa? >>
Esitò
un momento guardandolo negli occhi, notando come tendessero a
brillare sotto la luce lunare, era evidente che lei gli procurava
forti emozioni << Sasuke mi ha raccontato di te e l'altra me
>>
lo informò.
Spalancò
appena gli occhi, per poi subito dopo chiuderli con un sospiro
amareggiato.
<<
Immagino che quella sia la casa di Sakura >>
Lui
alzò lo sguardo lentamente << La nostra >> la corresse.
Nonostante
avesse saputo che lui e l'altra Sakura stavano insieme da sei anni,
cosa che ancora adesso la stupiva, sapere anche che abitavano insieme
era ancora più strano e incredibile. Proprio faticava a comprendere
come in questo mondo fossero così differenti i sentimenti delle
persone << Non voglio crearti altri problemi >> provò a
dire. Anche se reputava Sasori una brava persona in questo mondo,
proprio non riusciva a dimenticare il Sasori con cui aveva dovuto
affrontare, crudele, velenoso e senza pietà. Anche se però... c'era
stato un momento, alla fine, che Chiyo le aveva detto che si era
fatto colpire. Aveva sempre pensato che forse, solo alla fine, si era
reso conto di provare qualcosa.
<<
Non me li crei, anzi, vederti mi fa sentire meglio >>
<<
Quando però hai saputo che non ero la tua Sakura, mi è sembrato il
contrario >>
<<
Vero. Ma poi standomene da solo tutta sera, sapendoti da qualche
parte nel villaggio non faceva che logorarmi lo stomaco. E quando
prima ti ho vista, mi sono sentito decisamente meglio, come se mi
avessi curato dal veleno che mi stava bruciando le vene >>
Ora
comprendeva le parole di Sasuke, quando davanti al palazzo
dell'Hokage, voleva risparmiargli la sofferenza di vederla <<
Io non sono lei >> gli ricordò << Una volta che la
missione sarà conclusa, me ne andrò da qui >> ancora non
sapeva se sarebbe andato tutto importo, ma Sasori doveva sentirselo
dire chiaramente.
Socchiuse
appena le palpebre amareggiato << Lo so >>
Calò
ancora il silenzio per qualche momento.
Poi
l'Akasuna fece un respiro profondo ma lento << Comunque, sei
uscita a quest'ora di notte solo per venire a vedere i tuoi genitori?
>>
Fu
presa quasi contropiede, ripensando al vero motivo del perchè era
uscita, senza rendersene conto abbassò un po' la testa, cercando di
non mostrare la sofferenza che aveva.
<<
Immagino di no >> dedusse lui.
<<
Lo so che magari sono l'ultima persona con cui parleresti... non so
nemmeno chi sono nel tuo mondo, ma se ti va di parlare di qualcosa io
sono qui >>
Oh
sì, senz'altro era una delle ultime persone con cui avrebbe parlato,
ma dopo quell'assurda giornata si sentiva scoppiare la testa, era
stato troppo in un solo giorno, lei bloccata qui quando i suoi amici
erano in pieno combattimento, tutto questo mondo alla rovescio,
Sasuke che si era fatto una vita con Karin, averli sentiti amarsi era
stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso << Che io
sia nel mio mondo o in questo, soffro per lui, sempre. Dovrei essere
felice per lui, è felice e ama sua moglie, ha tutto il suo clan, suo
fratello... ma io soffro lo stesso >> parlò con voce tremante,
tenendo a stento altre lacrime.
Sasori
non sopportava vederla così, non l'aveva mai sopportato, così fece
l'unica cosa che poteva fare, abbracciarla. Non ci voleva un genio
per capire di chi parlasse.
Sakura
si abbandonò quasi immediatamente a quell'abbracciò, come per
cercarne conforto, probabilmente avrebbe acconsentito a chiunque di
abbracciarla dopo una giornata stressante come quella. Prima
indaffarata a combattere contro Obito, Madara, il Juubi, e poi
Kaguya, aveva perso degli amici, come Neji, gli altri erano sotto
effetto dello Tsukuyomi Infinito, e poi un momento dopo si ritrovava
intrappolata in una dimensione assurda.
Un
po' dopo, Sasori si staccò a malincuore da lei, avrebbe voluto
sentirsi addosso il suo corpo tutta la notte, ma sapeva che non era
la Sakura che amava davvero. Per quanto difficile fosse non provare
nulla per questa davanti a lui, doveva mettersi un limite << Il
Sasuke del tuo mondo... è di lui che sei innamorata? >>
Non
rispose, alla fine era semplice capirlo.
Era
così ironico, una Sakura diciassettenne innamorata di Sasuke, se
ripensava a quando avevano loro diciassettenne anni, gli tornava in
mente quando Sasuke era innamorato di lei, la quale però non
ricambiava, perchè innamorata di lui.
<<
Scusa, ma non ho molta voglia di parlarne >>
Annuì,
infondo era comprensibile. Immaginava che anche nel suo mondo aveva
problemi sentimentali con Sasuke, e vederlo qui sposato con un'altra
non era stato facile. La capiva meglio di chiunque, dato che anche
lui soffriva nel vedere lei, di un altro mondo e innamorata di un
altro per giunta. Era meglio cambiare discorso << Sei pronta
per domani? >>
<<
Sì, anche se preferirei non indossare una delle uniformi di Karin
>>
sospirò quasi infastidita.
Sasori
le guardò il fisico << Allora indossa una delle tue >>
<<
Ma la mia è tutta rotta >>
<<
In casa ce ne sono diverse, anche di quando aveva la tua età >>
indicò verso la casa alle sue spalle.
Oh.
Quando
entrarono in casa, Sakura notò come fosse tutto abbandonato a se
stesso, polvere ovunque << Non hai detto che abiti qui? >>
<<
Abitavo >> la corresse << Quando c'era lei >>
aggiunse.
Non
rispose, non sapendo cosa dire.
<<
Sono mesi che non entro in questa casa... >>
Immaginava
che non fosse semplice, chissà quanti ricordi aveva qui dentro <<
Sei tornato a Suna da tua nonna? >> domandò.
<<
Quindi mi conosci anche nel tuo mondo? >> accennò un sorriso
compiaciuto.
<<
Diciamo di sì >> si diressero verso una stanza.
<<
Qui dentro >> le indicò un baule.
Sakura
si inchinò davanti a esso. Lo aprì alzando un po' di polvere.
Dentro vide alcuni indumenti, tra cui alcune uniformi, proprio uguali
a quelle che indossava nel suo mondo, maglietta smanicata rossa,
pantaloncini neri con sopra una gonna viola pastello spaccata su
quattro lati, stivali lunghi e neri fino a sotto il ginocchio e
guanti dello stesso colore, e per finire il copri-fronte rosso con il
simbolo del villaggio di Konoha, tutti impacchettati in buste di
plastica trasparenti << Ma sei sicuro che posso...? >>
<<
Sì. Sono lì... e sono tuoi. Sei Sakura Haruno >>
Lei
sorrise e si rialzò in piedi << Grazie >>
Una
volta all'esterno, si spostarono sopra al tetto della loro casa, sua
nel proprio mondo, e di Sasori e l'altra Sakura in questo. Teneva
appesa in mano una grossa busta sul fianco, con gli indumenti
all'interno, guardando Sasori davanti a se << Grazie ancora
>>
<<
Figurati. Per te questo e altro >>
Lo
vedeva come la guardava, era totalmente incantato nel guardarla, e lo
capiva davvero, sembrava lei stessa quando guardava il Sasuke di
questo mondo, per questo sentiva una certa connessione con lui, oltre
al fatto di essere fisicamente Sakura << Ora è meglio che
vada. Ho bisogno di dormire almeno qualche ora prima dell'alba >>
<<
Certo >> annuì lui.
Non
seppe salutarlo a parole, non riusciva ancora ad abituarsi del tutto
a lui umano, dalla parte dei buoni, era visivamente ancora strano per
lei. Si limitò a salutarlo con un cenno della mano e un sorriso a
malapena accennato. Fece per girarsi, ma la sua voce la fermò
ancora.
<<
Domani mi racconterai del Sasori del tuo mondo? >>
Spalancò
gli occhi sorpresa, che cosa voleva dire? << Domani? Io parto
con- >>
<<
Verrò anche io >> la informò.
Era
sorpresa << Perchè? >>
<<
Sasuke e Deidara sono estremamente forti, e sono sicuro che loro
sappiano difenderti e aiutarti, non che tu non sappia badare a te
stessa, ma non posso restarmene qui a fare nulla. Voglio stare al tuo
fianco, voglio che tu rimanga viva >>
Era
grata dell'aiuto che le stava dando, ma... << Lo fai solo
perchè sono io >>
<<
Sì, proprio perchè sei tu >> ammise.
Dopo
un lungo momento di silenzio, a Sakura le fu spontaneo un sorriso
sincero << Allora domani ti racconterò di te >>
~♥~♥~♥~
Oook,
come ho scritto sopra, prima del capitolo, non ho resistito nel
scrivere questa storia. Preciso che è sia SasuSaku che SasoSaku, ma
entrambe le coppie non sono accentuate troppo nella storia, è più
una questione sentimentale di amori non corrisposti in entrambe le
coppie. Spero che l'idea iniziale vi abbia incuriosito almeno un
pochino, non sarà una storia molto lunga.
Non
abbiatene a male se alcuni personaggi originalmente cattivi sono
buoni come il pane (es. Madara, Deidara, Sasori), e quelli buoni sono
estremamente cattivi (es. Gaara, Naruto), vi avviso che ne inserirò
anche altri. È un mondo alternativo parallelo a quello originale,
quasi tutto è sottosopra, comprese le età dei personaggi. Anche la
forza di certi personaggi è diversa, i Jinchùriki
sono forti quanto nel manga originale, mentre alcuni membri di
Akatsuki sono un po' più forti rispetto agli originali. Tutto è
possibile nel mondo parallelo.
Altro
appunto, come ho scritto prima sopra al capitolo, i personaggi sono
quasi tutti OOC nel mondo parallelo, e IC nell'originale. L'unica che
dovrebbe essere IC per tutto il tempo è Sakura, spero di riuscire
nell'intento, non mi è mai stato facile fare i personaggi IC,
abbiate pietà di me.
Note:
Doragon:
è una parola giapponese, significa Draghi. Non volevo chiamarli
Akatsuki, così ho inventato io un altro nome.
|
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Capitolo 2 *** Turbamento ***
Due
mondi
Turbamento
Quando
si era svegliata poco prima dell'alba, aveva indossato l'uniforme
dell'altra Sakura, le stava perfetta, giustamente era fatta su misura
per lei. Anche se non era proprio sua, si sentiva a suo agio, al
contrario di quella che le aveva fatto provare Karin la sera prima,
era stata gentile, ma non si sentiva se stessa, sopratutto se gli
indumenti erano della moglie di Sasuke. Scacciò immediatamente il
pensiero prima di iniziare di nuovo a pensarci. Non aveva tempo e non
aveva nemmeno senso nel continuare a starci male, sopratutto per
persone che non facevano davvero parte della sua vita. Aveva una
missione da compiere.
Aveva
preparato uno zaino con alcune cose prese nella casa dei suoi- No,
in questo caso di Sasori e Sakura. Ancora adesso non si capacitava
come in questo mondo lei e il membro di Akatsuki avessero avuto una
storia insieme, probabilmente non si sarebbe mai abituata ad una cosa
del genere. Ma comunque non era lì per giudicare, e per quanto non
le piacessero le vicende di questo mondo, le cose stavano così, e se
le doveva far stare bene per forza.
Dopo
essere uscita dalla stanza dove l'avevano ospitata, si diresse nella
sala grande, dove la sera prima aveva a malapena cenato. Notò solo
Karin sistemare alcune cose in cucina << Grazie per
l'ospitalità >> per quanto avesse fatto fatica a digerire il
fatto della sera prima, Karin era stata adorabile con lei.
<<
Ho preparato delle provviste anche per te >> la informò <<
Sono sul tavolo >>
Fin
troppo adorabile... << Non dovevi >>
<<
Ma figurati >> sorrise << Dai prendile e non fare
complimenti >>
Sakura
a quel punto si affiancò al tavolo e iniziò a metterle nello zaino
<< Grazie >> poi notò che Sasuke non era nei paraggi
<<
Sasuke? >>
<<
Ah giusto, è andato al negozio di armi, ha detto di raggiungerlo
alle porte del villaggio >>
<<
Ok >> la notò girarsi di spalle per continuare quello che
stava facendo, e il suo sguardo cadde sulla schiena della Uzumaki,
osservando il simbolo degli Uchiha ricamato sopra. Si sentì un po'
sconsolata. Karin era la sposa di Sasuke, e quel simbolo su quella
schiena le ricordava quanto anche lei desiderasse esserlo in futuro.
Poteva esserlo? Non lo sapeva, tutto stava come si sarebbe compiuta
la missione. Perchè se mai sarebbe tornata nella sua dimensione, e
se mai sarebbero riusciti a sconfiggere Kaguya, ci avrebbe provato
ancora con Sasuke, ci avrebbe provato sempre, voleva salvarlo
dall'odio a tutti i costi. Con questa determinazione, prese un bel
respiro << Vado >>
Deidara
fu il primo ad arrivare alle porte di Konoha, ad attenderlo c'era
Itachi e Shisui con due anbu al seguito.
<<
Hai salutato come si deve Kurotsuchi? >> domandò Shisui.
<<
Che vuoi dire? >>
<<
State per affrontare una missione di livello S, c'è caso che
qualcuno o tutti voi non torniate vivi >>
<<
Sei drastico. E poi saremo in tre Doragon, quei Jinchùriki non si
avvicineranno nemmeno >> parlò con convinzione e ottimismo il
biondo.
Itachi
sospirò, Deidara era sempre stato spavaldo, per lui era sempre tutto
una passeggiata << Non sottovalutarli solo perchè ultimamente
sono più calmi >>
Deidara
fece una smorfia, poi alzò lo sguardo oltre le spalle dell'Hokage e
gli altri << Ecco Sasuke >>
I
presenti si voltarono, notando che non era solo.
<<
Tsunade, che cosa ci fai qui? >> domandò Itachi.
<<
Devo vedere Sakura >>
<<
Non è ancora arrivata? >> domandò l'Uchiha minore.
<<
No >> rispose Deidara.
<<
Sta arrivando >>
Tutti
i presenti alzarono lo sguardo in alto, notando Sasori seduto
sull'alto cornicione ad osservare davanti a se con un sorriso sulle
labbra, verso i tetti delle case.
<<
Che ci fai qui Sasori? >> domandò Shisui.
L'Akasuna
a quel punto balzò a terra, davanti ai presenti << Vado in
missione con loro >>
<<
Lo sapevo che ti saresti presentato >> sorrise con
soddisfazione Deidara.
Itachi
lo guardò << Vederla non ti farà stare meglio >>
<<
Forse. Ma saperla nel territorio dei Jinchùriki mentre io me ne sto
qui a fare nulla mi farebbe stare peggio >>
Sasuke
incrociò lo sguardo del Ninja della sabbia, immaginava che avrebbe
cambiato idea, lo conosceva piuttosto bene, se c'era una cosa che
Sasori non sopportava era starsene fermo nel guardare la propria
amata in pericolo. Non era la vera Sakura, ma era sempre di lei che
si trattava. Quindi non lo biasimava che avesse deciso di
intraprendere una missione così pericolosa, lo capiva benissimo, lui
stesso si era offerto di farlo, perchè anche lui teneva a lei <<
Bene, con Sasori nel Team saremo più agevolati >> si posizionò
al fianco di Sasori, il quale aveva dall'altro lato Deidara.
Itachi
a quel punto osservò uno per uno, da Deidara, sempre pronto per una
battaglia, fiero delle sue arti esplosive, stratega e motivante per
il gruppo, a passare a Sasori, maestro delle marionette, l'unico a
utilizzare la tecnica rossa segreta, disposto a qualsiasi costo per
Sakura, e infine Sasuke, suo fratello minore, uno degli Uchiha più
forti, ottimo leader, determinato e intelligente, disposto ad andare
incontro ad una missione altamente pericolosa sempre per lei. Dopo
tutto sembrava un Team davvero potente, e avevano dalla loro un ninja
medico come Sakura, e se era anche la metà della vera Sakura, il
Team era ben supportato ed equilibrato. Ma questo non stava a
significare che la missione sarebbe stata una passeggiata, i
Jinchùriki erano sempre in maggioranza ed erano spesso accompagnati
da altri ninja potenti << Non c'è proprio modo di farvi
cambiare idea vero? >> domandò già sapendo la risposta.
I
tre sorrisero quasi beffardi. E poi sentirono il rumore leggero di
qualcuno balzare sul terreno.
<<
Scusate se vi ho fatto aspettare >>
I
presenti solo al sentire la sua voce si girarono ancora stupiti, e
rimasero ancora più sorpresi e quasi presi da una sorta di
malinconia, non appena notarono Sakura con indosso la sua uniforme
ufficiale.
Sasuke
ne rimase incantato, ricordandogli gli anni di quando erano un Team,
di quando si era preso una sbandata per lei, certo, erano solo
ricordi, ma allora perchè si era incantato in quel modo?
Sasori
invece la guardò con fierezza e ammirazione, bella come sempre e
sprigionante di vitalità. E sì, si rese anche conto di non riuscire
a controllare quei sentimenti d'amore che aveva nei suoi confronti.
<<
Gli hai dato i suoi vestiti? >> domandò Tsunade al rosso.
<<
Sì, è un problema? >> rispose lui.
<<
No >> poi la guardò con emozione << Anzi, mi piace >>
Sakura
non sapeva cosa dire, ora era un po' a disagio sapendo di non essere
la loro Sakura, per di più visivamente faceva troppo strano vedere
come i membri di Akatsuki andassero d'accordo con Tsunade e Sasuke.
<<
A tal proposito... >> le fece segno di avvicinarsi a lei.
Sakura
eseguì senza timori, era la sua maestra, e da come aveva capito lo
era anche in questo mondo, anzi, qui era molto di più, era una madre
<< Maestra >>
Tsunade
strinse un momento le labbra trattenendo l'emozione << Lo so
che non sei davvero mia figlia, ma è come se lo fossi anche tu >>
vederla vestita con quell'uniforme l'aveva emozionata.
E
lei sentendosi fiera, le sorrise << Una cosa che è rimasta
uguale è che lei è sempre la mia maestra >>
<<
Sono contenta >> sorrise << Però ti prego, non darmi del
lei >>
Annuì
<< Scusami, è che la Tsunade che conosco io è anche il Quinto
Hokage >>
<<
Che sciocchezze, è così assurdo >> commentò l'altra
accennando una risata.
<<
Cosa mi devi dire? >>
La
maestra le porse un piccolo borsello << In verità volevo darti
un kit di pronto soccorso >>
Proprio
quello che faceva al caso suo << Grazie maestra >> lo
afferrò sorridendole.
<<
Ti abbraccerei >>
Itachi
le interruppe << Non affezionarti troppo a lei >> avvisò
Tsunade, ma aveva alzato apposta il tono di un grado per farsi capire
anche dai compagni di viaggio.
Sasori
aveva ricevuto il messaggio dell'Hokage, per questo contrariato aveva
spostato la testa da un lato.
Anche
Sasuke aveva capito, ma era ovvio che Itachi si rivolgesse in
particolare all'Akasuna.
Sakura
a quel punto, si girò e spostò lo sguardo sui tre compagni di
viaggio, Deidara, Sasori e Sasuke, se lo raccontava a qualcuno nel
suo mondo si sarebbe messo a ridere. Era così bizzarro, ma cosa
poteva pretendere? Questa dimensione era fatta così, e per quanto
fosse difficile poter guardare come un alleato Deidara e Sasori, era
a conoscenza delle loro doti, e pensava davvero che erano forti,
erano ottimi Ninja. Per quanto riguardava Sasuke invece, beh lui era
davvero stato un suo compagno di Team, certo, prima che lui
abbandonasse il villaggio. Aveva avuto un periodo abissale, dove
aveva cercato di uccidere chiunque si parasse sul suo cammino, anche
lei, per ben due volte, ma poi era riapparso durante la guerra Ninja,
alleandosi con Naruto e tutti gli altri. E quindi, non era poi così
troppo strano averlo nel Team, almeno di lui riusciva a fidarsi
<<
Sono pronta >> si sistemò meglio i guanti e strinse a pugno
una mano con determinazione.
<<
Bene. Allora andiamo >> Sasuke fece un cenno di saluto con la
mano al fratello.
Sakura
si affiancò all'Uchiha e partirono. Da ora la loro missione aveva
inizio, e si sarebbe impegnata per portarla a termine, perchè voleva
assolutamente tornare nel suo mondo.
Erano
in viaggio da diverse ore, ovviamente erano ancora nel paese del
fuoco, per arrivare a Taki ci volevano due giorni, dove avrebbero
arruolato un altro membro dei Doragon, poi un altro giorno e mezzo
per arrivare nei pressi del cimitero delle montagne, dove lì
avrebbero trovato il tempio di Kaguya. Il problema era che il tempio
era situato a nord del paese del Suono, e avrebbero dovuto percorrere
per un intero giorno il paese, rischiando di incrociare i Jinchùriki
e molti altri Ninja estremamente forti. Sakura aveva appreso che
nessuno si azzardava a infiltrarsi nel paese essendo il territorio
del Jinchùriki, infatti c'erano due villaggi importanti dove i
contenitori dei Bijù e questi altri Ninja vivevano, uno era Oto,
situato al centro del paese, e l'altro era Numa, a nord, a pochi
chilometri dal cimitero delle montagne. Gli avevano spiegato che per
arrivare al tempio, l'unico passaggio sicuro, ma comunque pericoloso,
era proprio in mezzo alle due città, percorrendo l'enorme vallata
forestale. Non potevano volare con le creazioni di Deidara perchè il
cielo era sorvegliato da Fuu, il Jinchùriki del Bijù a sette code,
poteva essere ovunque ed era meglio per loro evitare di farsi
scoprire per non rischiare di attirarne altri. Quindi attraversare i
paesi correndo e saltando per le foreste e le vallate era meglio,
anche perchè era un terreno più vantaggioso per tutti quanti. Tutto
questo glie l'aveva spiegato Deidara, mentre continuavano il loro
viaggio, aveva capito che era un ottimo stratega, e anche se era
strano parlare con lui, lo aveva trovato interessante come Ninja. Non
gli mancavano le bocche sulle mani, e le sue scorte di argilla nelle
sue bisacce intorno alla cintura. Se era come il Deidara del suo
mondo, allora era davvero un Ninja di alto livello, l'unico che, in
teoria, usava la tecnica proibita del villaggio della Roccia
combinandola con la tecnica dell'esplosione, così da creare appunto
la tecnica dell'Argilla Esplosiva.
Sasuke
percorreva i passi agili dei due davanti a lui, e non poteva fare a
meno di osservare Sakura fare domande a Deidara, giustamente si stava
interessando sul percorso e il viaggio intrapreso. Era così strano
vederla davanti ai suoi occhi, era da un anno che si era abituato a
non sentirla o vedersela intorno, accettando a fatica la sua morte,
eppure eccola di nuovo davanti a lui. Certo, non era davvero lei, ma
era comunque lei, uguale a come quando erano un Team. Vederla in
quelle vesti, gli avevano fatto tornare in mente i loro ricordi,
delle loro imprese, le missioni e anche gli eventi più pacifici e
tranquilli, sopratutto quando si era innamorato di lei.
<<
Sasuke sei sempre in anticipo >>
Una
voce femminile lo fece distrarre dai pensieri, girando lo sguardo
verso la figura, era lei naturalmente, Sakura. Era una kunoichi
talentuosa, aveva sedici anni, ma aveva l'abilità di un Ninja medico
già sopra il suoi standard, d'altronde aveva imparato in fretta da
Tsunade, sapeva anche concentrare il chakra in maniera perfetta,
tanto che sapeva sfruttarla in combattimento con la forza. Era
l'unico membro femminile del Team 7, e teneva allegro il gruppo con
le litigate e i rimproveri per l'altro membro, Kiba Inuzuka <<
Anche tu lo sei >> le disse restando appoggiato al tronco e
all'ombra di uno degli alberi del campo dall'allenamento.
<<
In teoria dovrebbe essere il maestro ad arrivare prima >> si
avvicinò a lui, sedendosi poi sulla roccia poco distante alla sua
sinistra.
<<
Arriverà tra poco e sarà in ogni caso in anticipo sull'orario
prestabilito. Siamo noi ad essere fin troppo in anticipo >>
puntualizzò.
Sakura
sbuffò appena e girò lo sguardo sull'Uchiha facendogli una smorfia
scherzosa << Come sei serio >> poi dopo un breve attimo
di silenzio sorrise chiudendo gli occhi << Però è per questo
che sei il migliore di noi >>
Fu
in quel momento, quando gli sorrise in quel modo sincero e genuino
che sentì qualcosa muoversi dentro, come una fiammella accendersi
proprio all'altezza del cuore. Era rimasto incantato a guardare il
suo volto, il suo sorriso, e poi quando aveva aperto le palpebre
aveva visto come fossero intense quelle iridi verdi. Strano, eppure
l'aveva sempre vista, allora perchè in quel momento la vedeva più
bella?
<<
Voi Uchiha siete sempre così avanti, ma io non voglio essere da meno
>> gli fece una smorfia determinata.
Era
rimasto incanto a guardarla, e ne era pure sorpreso, come-, cosa-,
che cosa gli stava succedendo? Era confuso, ma percepiva chiaramente
dei sentimenti diversi per lei, certo, era sempre stata parte del
Team, provava affetto per lei, ma in questo momento c'era
dell'altro... qualcosa di più forte. Che si fosse innamorato di lei?
… Una sensazione gli diceva proprio di sì.
Era
stato in quel momento che aveva iniziato a provare dei sentimenti
diversi per lei, nove anni fa. Quando era morta non provava più quei
sentimenti da tempo, ma in ogni caso teneva moltissimo a lei. E ora
era lì, che saltava tra gli alberi come nulla fosse, in missione
come ai vecchi tempi. Sapeva benissimo che lei non era la vera
Sakura, ma era comunque difficile non provare affetto nei suoi
confronti, era come se fosse lei, per questo sapeva già che sarebbe
stato difficile lasciarla andare, perderla ancora una volta. Pensando
proprio a questo, gli era stato spontaneo girare un po' lo sguardo
verso Sasori, il quale viaggiava al proprio fianco. Incrociò il suo
sguardo, non dicendosi nulla, ma capì esattamente i suoi pensieri,
era ovvio che anche per lui era difficile mettere da parte i
sentimenti per lei.
Anche
Sasori, non era riuscito a non osservarla, d'altronde come poteva non
farlo? Era Sakura, non la sua, ma era comunque sempre lei, per quanto
si sforzasse nel ricordarselo da solo, quei sentimenti erano sempre
più forti, prendevano sempre il sopravvento. Come faceva a
sopprimerli se aveva passato sei anni insieme a lei, di cui quattro
ci aveva anche vissuto insieme? Aveva passato mesi a cercare il suo
corpo, senza avere risultati, aveva sofferto in silenzio, tenendosi
tutto il dolore dentro, fino a quando quattro mesi fa aveva trovato
il suo copri-fronte sporco di sangue secco e alghe, vicino alla riva
del mare. Fu in quel momento che quel dolore era fuoriuscito,
sfogandosi lì. Solo dopo quel momento il dolore aveva iniziato a
diminuire, si era rassegnato, e aveva iniziato a vagare per i vari
paesi senza una meta, senza senso, senza sapere cosa stesse facendo.
E poi l'aveva vista a Konoha, comparsa dal nulla, viva e più
giovane, e aveva reagito senza pensare, baciandola, senza accertarsi
che fosse un'illusione o chissà che altro. Infatti era stato troppo
bello per essere vero, era un'altra Sakura, di un mondo parallelo.
Che cosa assurda. Ma guardandola adesso, mentre saltava di ramo in
ramo, sembrava di vedere la sua Sakura, ricordandogli del momento che
l'aveva vista la prima volta.
<<
Li prendiamo quei bastardi >> Sasori aveva appena saltato sul
primo albero della foresta che faceva da confine tra il paese del
Vento e quello dei Fiumi. Con lui i compagni di Team Matsuri, Baki, e
il maestro Shamon, avevano ricevuto l'ordine dal quarto Kazekage di
catturare i terroristi che avevano intenzione di fare saltare in aria
un piccolo villaggio, poco dopo il confine tra i due paesi. Dopo il
primo attacco di quei Ninja nemici, ad un altro piccolo villaggio nel
Paese dell'Erba, avevano ottenuto informazioni dei loro prossimi
spostamenti e obiettivi, e secondo quelle stesse, erano diretti
proprio in quel villaggio nel paese dei Fiumi.
<<
Un Team di Konoha dovrebbe essere già sul posto, probabilmente
avranno già sistemato loro la questione >> parlò il maestro.
Quando
arrivarono videro il villaggio mezzo distrutto, il fumo salire verso
l'alto, gli abitanti fuggire in varie direzioni urlando spaventate.
Atterrarono su un dei tetti più alti ancora intatti.
<<
Baki a est, Matsuri ovest, Sasori sud, forza- >>
Il
maestro non fece in tempo a finire di parlare che delle case a sud
poco distanti esplosero. Sasori notò dei pezzi roccia staccarsi
dall'alta altura che costeggiava il villaggio, notando un bambino
piccolo piangere proprio sotto a essi. Si fiondò su uno dei tetti
più vicini e sfilò velocemente dalla cintura uno dei suoi rotoli,
evocando la sua marionetta preferita, Hitetsu. Comandò subito la
marionetta verso il bambino, probabilmente non avrebbe fatto in
tempo, ma doveva comunque provarci. Ma subito dopo si rese conto che
una ragazza sui sedici anni dai capelli rosa si era portata accanto
velocemente a quel bimbo. Era pazza? Era sicuro che non sarebbe
riuscita a spostarsi in tempo da quelle due rocce, eppure la notò
guardare in alto e dare un pugno prima ad una, e poi con l'altro
pugno all'altra, spaccandole in mille pezzi intorno a lei. Era
rimasto impressionato da tale forza. Notò che aveva il copri-fronte
di Konoha, doveva essere un membro del Team di supporto che aveva
accennato il maestro. La vide poi accovacciarsi all'altezza del
bambino, emanando chakra verde dalle mani, allora era anche un ninja
medico. Straordinario. Notò poi subito dopo uno dei ninja terroristi
mascherati comparire alle spalle dei due, notando che aveva una
katana seghettata pronta a colpire la kunoichi. Mosse sveltamente le
dita, comandando la marionetta alle spalle della ragazza, e fermare
con le cinque lame in metallo quella dell'aggressore. Si sentì il
suono metallico delle due armi scontrarsi, facendo poi rompere la
katana del nemico. La kunoichi sorpresa da quello scontro, si alzò
velocemente e fu subito pronta a sganciare un pugno nello stomaco al
terrorista, scaraventandolo contro una casa. Fu lì che subito dopo
si accorse di lui sopra il tetto, mentre ritirava indietro la
marionetta, incrociò il suo sguardo accennando un sorriso
compiaciuto e le fece un segno di saluto con due dita vicino alla
fronte.
Era
stato il loro primo incontro, ma non era stato lì che si era
innamorato di lei, era stata lei a farlo per prima. E il fatto di
vederla ora di quell'età, per quanto strano era, gli faceva
rievocare tutte quelle volte successive che si erano incontrati nei
due anni successivi, ritrovandosi alla fine a ricambiare i suoi
stessi sentimenti.
Dopo
essersi informata sul territorio da Deidara, era calato del silenzio
tra il gruppo. Non era necessario parlare, anzi, meno lo si faceva e
meglio era, dato che c'era la possibilità di essere sentiti e
rintracciati da qualcuno di ostile. Alla partenza Sasuke le aveva
dato un ricevitore configurato uguale a quelli del gruppo per tenersi
in comunicazione tra loro, da utilizzare in caso che il gruppo si
trovasse diviso. Il compagno aveva anche aggiunto che sperava non
succedesse, ma era per sicurezza. Le aveva anche ordinato di restare
sempre vicino ad uno dei tre in caso di separazione, perchè aveva
specificato chiaramente che la missione, oltre a recuperare la
pergamena di Kaguya, era anche di tenere in vita lei, altrimenti
sarebbe stato tutto invano. In effetti aveva ragione, non avrebbe
avuto senso recuperare il manufatto se lei moriva. Aveva annuito alle
sue parole, e lo aveva osservato mentre spiegava come muoversi in
caso di pericolo, e doveva ammettere che era davvero bravo, sembrava
proprio un leader, si vedeva che voleva essere preparato a qualsiasi
evenienza. Il Sasuke del suo mondo era altrettanto intelligente, e lo
ricordava quasi uguale quando facevano le missioni insieme con il
Team 7. La differenza era che questo, a rispetto di quello che
conosceva, si preoccupava per lei, e non sapeva se esserne più
felice o amareggiata. Pensando a lui, mentre continuava a viaggiare
di albero in albero, girò di un po' la testa, il giusto per poterlo
vedere. Incrociò subito il suo sguardo, i suoi occhi neri e profondi
erano sempre bellissimi, quasi inespressivi ma terribilmente potenti,
dovette distogliere immediatamente lo sguardo, prima di ritrovarsi a
pensare ai sentimenti che aveva per lui. Tornò a guardare davanti a
se, schiudendo leggermente le palpebre, già immaginava non sarebbe
stato facile mettere da parte i sentimenti per lui.
Si
accamparono in mezzo alla foresta, non appena il sole scomparse
all'orizzonte. Erano ancora nel Paese del Fuoco, e non avevano
trovato minacce o Ninja ostili, ma questo non stava a significare che
non poteva capitare durante la notte o il giorno dopo. Avevano scelto
un piccolo spiazzo poco lontano da un corso d'acqua, avevano acceso
un piccolo fuoco, neanche tanto per il freddo, perchè era una
stagione primaverile, ma per illuminare l'accampamento e anche per
scaldare e cuocere il cibo che si erano portati.
Sakura
si era seduta su una delle rocce davanti al fuoco mentre mangiava dei
Onigiri che aveva preparato Karin la mattina stessa, era stata
gentile e molto carina nei suoi confronti, ma pensare a lei non
faceva che ricordarle la sera prima, i suoi gemiti di piacere
risuonavano nelle sue orecchie. Aveva bisogno di distrarsi, pensare
alla missione, o anche solo chiedere altre informazioni <<
Posso fare una domanda? >> non si rivolse a nessuno in
particolare.
I
tre la guardarono << Certo >> rispose Sasori dall'altra
parte del fuoco.
<<
Avete detto di essere dei Doragon, quindi la mia domanda è... chi
siete? >> era già da un po' che ci pensava.
<<
I Doragon sono i Ninja più forti del continente >> le rispose
Sasuke.
<<
Quanti siete? >>
<<
Al momento nove, ma stiamo cercando Suigetsu per chiedergli di
diventare il decimo >> stavolta le rispose Deidara mentre
mangiava un pesce arrostito.
<<
Perchè? >>
<<
Perchè si dice che quello spadaccino abbia affrontato da solo
Yagura, il Jinchùriki del Bijù a tre code >> continuò a
spiegarle il biondo << Il problema è... che è introvabile, è
da quasi un anno che lo cerchiamo >>
<<
Un anno? >>
<<
Da quando abbiamo perso Obito >> aggiunse Sasuke.
<<
Obito era uno di voi? >>
<<
Sì >> l'Uchiha abbassò leggermente lo sguardo, puntandolo sul
fuoco.
<<
Chi sono gli altri? >>
<<
Oltre a noi tre, ci sono Hidan, Konan, Kakuzu, Kisame, Madara e
Itachi >> la informò il biondo.
Sono
tutti membri di Akatsuki. Era ovvio, se i Jinchùriki erano i
nemici, i membri di Akatsuki erano quelli buoni. Che cosa assurda.
Eppure non tutti i buoni erano cattivi, perchè a Konoha oltre a lei
stessa, c'era Tsunade, Ino, Hanabi e Shizune. Tutti gli altri
dov'erano? Cioè, era possibile che non li avesse incrociati, dato
che non doveva dare nell'occhio al villaggio, però se Naruto e Gaara
erano nemici voleva sapere anche degli altri. Così si rivolse
all'unica persona di Konoha del gruppo << Sasuke, hai un Team?
>>
L'Uchiha
a quel punto alzò lo sguardo su Sakura << Non più >>
Lei
spalancò gli occhi, capendo di aver fatto la domanda sbagliata.
Strinse le labbra maledendosi per averglielo chiesto.
Sasuke
sospirò lentamente << Tu e Kiba eravate i miei compagni, e il
mio maestro era Obito >>
Non
si aspettava che glielo dicesse, ma apprese che aveva perso Sakura e
Obito in un solo giorno, era terribile. Evitò di chiedere di lei
stessa e Obito, ma era sollevata che anche Kiba fosse uno dei buoni.
<<
Kiba è stato ucciso per primo, circa sette anni fa. Quella
traditrice di Hinata l'ha ucciso >>
Era
incredula, Hinata aveva ucciso Kiba? << Ma perchè? >>
Sasuke
sospirò ancora una volta << Hinata faceva Team con Ino, Sai, e
il maestro Nagato. Un giorno che erano in missione hanno incontrato
sul loro cammino i fratelli Sabaku, non potevano sconfiggerli, Gaara
era troppo pericoloso per loro, per questo il Team è dovuto
scappare. Però Hinata era rimasta indietro perchè ferita ad una
gamba, fu presa e fatta prigioniera. Per un intero mese abbiamo fatto
spedizioni per il suo salvataggio, ma non siamo mai riusciti ad
infiltrarci. Sette anni fa i Doragon erano di meno e non potevano
rischiare di perdere la vita, dovevano proteggere i villaggi >>
Sakura
ascoltava con interesse e curiosità la storia, anche se le suonava
surreale, conoscendo le persone a cui si riferiva.
<<
Però un giorno, appunto dopo un mese, l'abbiamo trovata svenuta nei
pressi di un fiume. Quando le avevamo chiesto cosa le fosse successo,
rispose che non se lo ricordava. Ci era sembrato strano che fosse
sopravvissuta o che l'avessero lasciata andare, ma erano tutti
contenti e avevano lasciato perdere la faccenda. Dopo una settimana
lei ha rubato delle pergamene contenenti informazioni sugli Uchiha,
Kiba l'ha scoperta e hanno iniziato uno scontro. Hinata ha avuto la
meglio quasi da subito, gli ha bloccato il flusso di chakra,
immobilizzandolo con la sua tecnica Hyuga. Kiba a quel punto le ha
fatto delle domande, scoprendo che lei e Naruto si erano innamorati,
e si era offerta di fare da spia per lui, ma Naruto le ha chiesto di
meglio, rubare quelle pergamene. Hinata poi con un kunai ha colpito
un punto vitale di Kiba, scappando subito dopo. È stato poi Sai ha
trovarlo in fin di vita, Kiba fece in tempo ad informarlo su Hinata
per poi morire subito dopo >>
Sakura
era rimasta shoccata da ogni singola parola. Come poteva una ragazza
dolce come Hinata fare una simile azione? Non le era facile
assimilare cose del genere. Poi la domanda le sorgeva spontanea
<<
Che cosa contenevano quelle pergamene? >>
<<
I segreti dello Sharingan >>
Ora
era confusa.
<<
Naruto voleva conoscere come contrastare il Mangekyò Sharingan,
perchè era il suo punto debole >>
<<
Era? >>
<<
Sì, perchè ora riesce a contrastarlo >>
Proprio
non capiva << Perchè Naruto e i gli altri Jinchùriki ce
l'hanno con tutti voi? >>
Sasori
prese parola << Perchè vent'anni fa tutti i nostri genitori e
nonni erano in guerra, e in mezzo a questi c'erano anche i genitori
di Naruto, erano in fuga per portare loro figlio di cinque anni al
sicuro, ma sul loro cammino trovarono i genitori di Sasuke e Itachi
>>
Sakura
a quel punto spostò con uno scatto lo sguardo su Sasuke, già
preoccupata per il seguito.
Sasuke
volle continuare << Mio padre e mia madre hanno ucciso i
genitori di Naruto, proprio davanti a lui, non seppero che però lui
era portatore di uno dei Bijù, la volpe a nove code, il più potente
di tutti. Vedere morire i suoi genitori gli procurò uno shock
talmente tanto forte da scatenare per la prima volta il Bijù,
uccidendo i miei genitori all'istante, emanando poi un grido
assordante tanto forte che sprigionò una potente onda di chakra che
connesse tutti gli altri Bijù nel continente, li risvegliò tutti.
Quel giorno ci furono molte stragi in tutti i paesi. Ed è per merito
di Madara che ora siamo qui a parlare, perchè fu lui a calmare la
volpe, usando il Mangekyò Sharingan, emise anche un sigillo su
Naruto in modo che non potesse trasformarsi e usare i poteri del
Bijù. Di conseguenza anche tutti gli altri >>
Era
così tanto da assimilare, che faticava quasi a seguire la storia,
confondendola con quella vera, quella del vero Naruto.
<<
Madara non uccise Naruto, era un bambino, e poi sapeva che non aveva
colpe, a quell'età era controllato dal Bijù, fu affidato ad un uomo
di nome Jiraiya, un eremita solitario che viveva su uno dei monti del
Paese del Suono, allevandolo come un figlio. Quando poi aveva
compiuto quattordici anni, l'eremita morì di cause naturali, e
Naruto scese la montagna, per poi arrivare alle porte di Numa, dove
lì trovò due suoi simili, Killer Bee e Gaara. Erano stati pacifici
fino a quando poche settimane dopo io andai in missione con il mio
Team, e per caso lo incontrai con Gaara e altri due Ninja, vedendo il
mio Sharingan, lui impazzì spezzando il sigillo di Madara, così da
scatenare nuovamente il Bijù e tutti gli altri. Da quel giorno
Naruto promise di voler sterminare tutti gli Uchiha, e Obito usò il
Kamui per portarci in salvo, fummo obbligati a ritirarci >>
Sakura
deglutì, era una storia drammatica e contorta quanto quella nel suo
mondo, solo in modo diverso. Sasuke continuò a spiegarle che Naruto
si fece alleati tutti i Jinchùriki e i due villaggi del Paese del
Suono, dichiarando di voler radere al suolo Konoha perchè ovviamente
era sede degli Uchiha, e poi Iwa, Suna e Taki, gli alleati più
solidi di Konoha. Kumo e Kiri si erano fatti da parte, dichiarandosi
neutrali. Ed era per questo che almeno un Doragon doveva restare in
uno dei villaggi, per proteggerlo. Le disse anche che Naruto aveva
provato due volte ad attaccare Konoha, mentre gli altri Jinchùriki
avevano tentato con gli altri villaggi. Aggiunse anche che era da
quattro anni che non attaccavano i villaggi, non sapendo se stessero
aspettando qualcosa o se avevano rinunciato per via dei Doragon
sempre presenti nei villaggi << E perchè Madara non ha rifatto
di nuovo lo stesso sigillo? >>
<<
Madara quella volta ha usato al limite i suoi poteri oculari, tanto
da farlo quasi diventare cieco. Ora come ora è ancora molto potente,
ma ha perso il potere del Mangekyò Sharingan, non può più domare
il Bijù, e di conseguenza non può più applicare il sigillo. E
anche se potesse farlo, Naruto ha imparato a contrastare i nostri
occhi >>
Calò
un lungo istante di silenzio. Sakura si sentiva divisa in due,
confusa e anche un po' irrequieta. Questo mondo aveva ogni cosa fuori
posto, e si sentiva a disagio, sentiva di essere ancora di più
un'estranea. Si abbassò con il busto, appoggiando i gomiti alle
ginocchia, massaggiandosi le tempie con le mani << È tutto
diverso, ogni cosa, ogni persona, ogni sentimento, tutto >>
parlò tra se e se.
<<
Lo so che per te non è facile >> le parlò ancora Sasuke <<
Ma finché sei nel nostro mondo devi sapere chi è il nemico, che sia
un amico o un famigliare nella tua dimensione >>
Sasuke
aveva completamente ragione, ma tutte quelle informazioni erano
difficili da digerire, era difficile farselo stare bene, anche se
provvisoriamente.
Deidara,
un po' per curiosità, ma anche per cambiare discorso si intromise
<<
Sakura, perchè non ci racconti qualcosa del tuo mondo >>
Alzò
lo sguardo e si ricompose osservando il biondo alla sua sinistra
<<
Cosa vorresti sapere? >>
<<
Hai detto che io ero tuo nemico, che facevo parte di
un'organizzazione, parlaci di loro, e di come sono morto... >>
si grattò la testa goffamente << Vorrei sapere chi ha avuto
l'onore di sconfiggermi >> ridacchiò.
Sakura
notando l'atteggiamento quasi simpatico del biondo, le veniva quasi
da ridere pensare al suo mondo, nonostante fossero successe talmente
tante cose orribili, confrontarlo con questo al momento le sembrava
una barzelletta << L'organizzazione si chiamava Akatsuki,
all'inizio erano nove componenti, portavano tutti un mantello nero
con nuvole rosse. Si muovano a coppie, e il loro scopo era catturare
i Jinchùriki vivi, per assorbire poi i Bijù e sigillarli
all'interno di una statua diabolica >> si fermò.
<<
Chi sono questi membri, e con chi ero in coppia? >> le domandò
curioso sempre il ninja della roccia.
<<
Zetsu è sempre stato in disparte, ma era composto dal presunto
Leader Pain, che in verità era Nagato, accoppiato con Konan, poi
c'era Itachi con Kisame, Hidan con Kakuzu, e te con Sasori >>
girò lo sguardo sull'Akasuna davanti a lei, oltre il fuoco.
Sasori
vedendosi osservato da Sakura, si sentì amareggiato tutto d'un
colpo, come se gli dispiacesse di essere un suo nemico, probabilmente
pure morto.
<<
Io e Sasori? >> Deidara era stupito.
<<
Ma hai avuto anche un altro compagno dopo di lui, Tobi, che in realtà
era Obito, il vero leader di Akatsuki >>
Sasori
a quel punto capì di essere morto nel suo mondo. Sospirò con
amarezza.
<<
E così anche mio fratello ne faceva parte... >> parlò
l'Uchiha.
Sakura
spostò lo sguardo su Sasuke, incrociando il suo, era una storia
lunga e complicata anche quella di suo fratello e lui, avrebbe voluto
raccontargliela, ma perchè doveva fargli pensare al dolore del
Sasuke del suo mondo?
<<
Anche Obito? Ma non hai detto che stava aiutando il tuo Team contro
Kaguya? >> si grattò la testa Deidara.
<<
Sì. È una storia lunga e complicata >>
Poi
altro silenzio, nessuno aveva chiesto niente di lui o Itachi, di
nessun altro.
<<
Chi mi ha sconfitto? >> domandò ancora il biondo.
Spostò
di nuovo lo sguardo << Sasuke. Ma in realtà ti sei fatto
esplodere nel tentativo di ucciderlo >>
Deidara
quasi cadde dalla sua postazione << Cosa? >>
Sasuke
nascose un sorriso divertito.
<<
È una cosa assurda >> era incredulo e stupito allo stesso
tempo.
<<
Non per me >> trattenne un sorriso divertito nel vedere
l'espressione sorpresa di Deidara.
<<
Hey Sasuke, non dici nulla a riguardo? >> Deidara gli fece una
smorfia scherzosa.
<<
Sei tu che hai voluto saperlo... >> lo prese in girò l'altro.
Sasori
per quanto gli altri tre si fossero rasserenati e ci scherzassero su,
lui non riusciva a digerire di essere morto nel suo mondo, di essere
un suo nemico, e che nemmeno nel proprio mondo aveva la soddisfazione
di stare con la sua Sakura, dato che a essere morta era proprio lei.
In ogni caso, non erano mai compatibili, che fosse un credo, un
sentimento o un'incidente, li dividevano sempre. Si alzò dalla sua
postazione ad occhi chiusi << Vado a sistemare i fili di
allarme intorno all'accampamento >> riaprì gli occhi e diede
le spalle ai compagni.
Sakura
alzò lo sguardo sul rosso, vedendolo sparire in mezzo agli alberi.
A
Sasuke non era sfuggita l'espressione afflitta del ninja della Sabbia
<< Sasori non ha ancora completamente superato la morte di
Sakura >> la informò Sasuke.
Faceva
ancora strano pensarlo, ma era evidente che questo Sasori provava dei
veri sentimenti, era completamente diverso da quello che aveva
conosciuto lei, privo di amore e affetto, nemmeno per la sua stessa
nonna che l'aveva cresciuto.
<<
Nemmeno io in verità, ma rispetto a lui sono riuscito ad andare
avanti >> aggiunse ancora lui.
Sakura
si ritrovò ad osservare Sasuke, notandolo sospirare lentamente. Era
evidente che la Sakura di questo mondo fosse importante un po' per
tutti << Posso sapere cosa è successo esattamente il giorno
che è morta? >>
Deidara
e Sasuke rimasero un lungo istante in silenzio, e poi infine l'Uchiha
decise di parlare << Io, Sakura, Sasori e Sai eravamo andati
nel Paese delle Terme, avevamo svolto una missione di livello A. Dopo
aver passato la notte in un piccolo villaggio marino, all'alba
eravamo ripartiti per tornare a Konoha. Poco dopo che eravamo entrati
in una foresta, fummo intercettati da Naruto, Gaara, Hinata e
Kankuro. Non era nostra intenzione iniziare uno scontro, ma Naruto si
era subito lanciato contro di me, e non abbiamo avuto altra scelta
che affrontarli... >>
Avevano
iniziato lo scontro già da diverso tempo, Sasuke aveva attirato fin
da subito l'attenzione di Naruto cercando di tenerlo lontano dal suo
gruppo. Sapeva che da solo non era in grado di batterlo, aveva
bisogno di almeno Sasori per avere anche una sola possibilità, ma
era impegnato a scontrarsi con Gaara, mentre Sakura fronteggiava
Kankuro, e Sai era impegnato con l'ex compagna di Team. Quelli in
difficoltà erano indubbiamente lui e Sasori, che anche se erano dei
Doragon, fronteggiare Naruto e Gaara era al di sopra della loro
portata. Molti dicevano che più i Bijù avevano code, e più erano
forti, ma lui non la pensava uguale, perchè anche se il Bijù di
Gaara ne aveva solo una, l'abilità innata di controllare la sabbia
lo alzava nettamente di livello portandolo al pari di Killer Bee e
Fuu. Certo sia lui che Sasori erano in grado di tenergli testa, ma
non due Jinchùriki di quel livello in una sola volta.
<<
Lo so che stai solo prendendo tempo >> Naruto stava sospeso
all'interno della testa della sagoma di chakra del Bijù a forma di
volpe.
Sasuke
che invece stava sospeso all'interno del Susanoo emise una smorfia
contrariata.
<<
Ti ucciderò, ucciderò ogni singolo Uchiha su questo continente >>
gridò l'altro scagliandosi contro di lui.
Parò
il potente colpo con il braccio del Susanoo, ma fu preso alla
sprovvista da una piccola teriosfera creata velocemente dalla bocca
della sagoma di volpe. Era troppo vicino. Merda. Parò il colpo, ma
fu sbalzato all'indietro dall'esplosione. Appena si rialzò, vide
Naruto fiondarsi in direzione del gruppo. No. Non poteva permettergli
di uccidere i suoi amici, così prese il volo e lo seguì a tutta
velocità.
Nel
contempo Sasori aveva sigillato a fatica Gaara dentro una sua
marionetta, ma per riuscirci aveva dovuto combattere a lungo contro
di lui, usando ogni sua marionetta, ritrovandosele quasi tutte
completamente a pezzi, anche Hitetsu. Aveva usato quasi tutto il
chakra ed era stato ferito pesantemente ad un braccio,
compromettendolo, per questo si era poi accasciato a terra, in mezzo
al sangue che cadeva sul terreno. Non avrebbe trattenuto Gaara per
molto, lo sentiva come si dimenava e tentava di opporsi.
<<
Sasori! >> la voce di Sakura.
Il
rosso alzò a fatica lo sguardo, notandola correre verso di lui con
il Byakugo attivo, rigenerando istantaneamente le ferite subite da
Kankuro e le sue marionette.
Si
inginocchiò accanto a lui e iniziò a curarlo << Hai perso
molto sangue, ma ora la ferita è chiusa, non sforzarti >>
<<
Sai e Sasuke? >> le domandò.
<<
Sai è svenuto, l'ho lasciato con Katsuyu. Hinata è ferita ed è
svenuta anche lei. Sasuke- >> si bloccò vedendo per aria
arrivare Naruto velocissimo contro di loro. Si allarmò mettendosi in
piedi, pronta a difendersi e difendere Sasori.
<<
Sakura scappa! Non puoi affrontarlo >> le urlò Sasori,
tentando di alzare una mano verso una delle sue marionette intatte.
Ma
il Susanoo di Sasuke colpì con altrettanta velocità Naruto,
scaraventandolo al suolo con violenza, creando una forte folata di
vento e un piccolo terremoto sotto ai piedi. Si alzò un polverone in
mezzo al campo di battaglia, tra alberi sradicati e crepe.
Sasuke
fu pronto a lanciare un enorme Katon, non appena rivide Naruto e la
sua enorme volpe alzarsi verso l'alto. L'ho sganciò verso l'alto,
non colpendolo.
<<
Hah, stai diventando cieco a forza di usare quegli occhi, non riesci
più a mirare >> lo sfotté con un sorriso compiaciuto l'altro.
Ignorò
le parole di Naruto e accinse al potere dell'occhio sinistro,
sfoggiando il Mangekyò Sharingan. Amaterasu.
In
un attimo la sagoma della volpe fu ricoperta di fiamme nere. Ma
Naruto non era minimamente preoccupato << Conosco la tua
tecnica >> sorrise compiaciuto. Con una zampa anteriore della
volpe si spogliò di uno strato di chakra buttandolo poi dietro di
se, incendiando gli alberi sradicati << Non sai più cosa
inventarti >>
Sakura
assieme a Sasori ancora a terra e senza forze, guardavano in alto
verso Sasuke, stava fermo come in attesa di qualcosa << Cosa
sta- >> poi sentì delle gocce di pioggia sul viso. Una grossa
e scura nube temporalesca si formò sopra di loro, iniziando a
piovere << Il Katon di prima non serviva per colpire Naruto, ma
per scaldare l'aria e formare il temporale, anche le fiamme
dell'Amaterasu servivano a questo >> Sakura parlò cercando di
capire cosa aveva in mente il compagno di Team.
<<
Sakura... non riesco più a tenere Gaara >> l'avvisò
sforzandosi di tenere i fili di chakra collegati alla marionetta.
<<
Cosa posso fare? >> gli chiese. Passargli il suo chakra non
avrebbe aiutato in ogni caso, a lui serviva del sangue, ne aveva
perso troppo, già si meravigliava come ancora fosse cosciente.
<<
Con la pioggia dovrebbe essere più facile fronteggiarlo, tieniti
pronta >>
Sakura
annuì e si mise in guardia, tenendo d'occhio anche la situazione in
alto.
Sasuke
alzò in alto il braccio del Susanoo e sulla mano gli si formò
dell'energia elettrica. Kirin. Abbassò la mano.
Naruto
in una frazione di secondo vide dei fulmini arrivargli addosso,
colpendolo in pieno.
Sasuke
vide il Jinchùriki cadere a terra, ritrasformandosi in versione
umana. Solo a quel punto controllò i suoi compagni, notando Sasori
fuori uso, e Sakura in piedi in guardia guardare avanti verso la
marionetta chiusa e sigillata. Proprio in quel momento vide
quest'ultima esplodere, Gaara si era liberato evocando le braccia del
Bijù a una coda. Per di più Naruto si era rialzato, riprendendo la
forma della volpe. Merda.
Sakura
iniziò il combattimento con Gaara, schivando e dando pugni contro le
grosse mani del Bijù, senza la sabbia era in grado di tenergli testa
facilmente.
Sasori
era allo stremo, ma ancora cosciente, osservando Sakura tenere testa
a Gaara, quest'ultimo sembrava abbastanza provato dal combattimento
che aveva avuto con lui, e il fatto di non riuscire ad usare la
sabbia era un vantaggio per lei. Poi vide Sasuke contrastare a fatica
Naruto, era evidente che ormai anche lui aveva usato maggior parte
del chakra.
Sakura
riuscì ad avere la prontezza e la fortuna che Gaara abbassasse la
guardia per la stanchezza, così usò tutta la potenza che aveva nel
pugno e lo colpì allo stomaco, disintegrando la protezione di sabbia
che aveva addosso << Prendi questo! >> lo scaraventò
talmente tanto forte da fargli fare un volo di almeno trecento metri
se non di più.
Naruto
sentì lo schianto e vide Gaara senza sensi, percependo che fosse in
fin di vita. Ringhiò a denti stretti e puntò lo sguardo verso chi
aveva osato fargli un danno del genere, la ragazza, Sakura.
Sasuke
se ne accorse e si allarmò. Vide Naruto fiondarsi in basso e verso
Sakura con rabbia. No. Lo inseguì immediatamente volando come una
scheggia, incoccando con il Susanoo una freccia di Chidori, aveva
solo una possibilità dato che stava usando ormai tutto il chakra
rimastogli.
Sakura
si girò ad occhi spalancati verso Naruto che stava arrivando come un
fulmine verso di lei.
Sasori
si allarmò notando anche Kankuro sbucare da dietro delle rocce, con
un braccio rotto da una parte, ma che alzava benissimo l'altro,
prendendo possesso di una marionetta malconcia con una spada
acuminata. Merda. Lo vide muovere quella stessa verso Sakura con
velocità << Sakura! >> urlò con tutta la voce che
aveva. Si sforzò di muovere una mano verso il braccio rotto di
Hitetsu.
Sakura
sentendo la voce di Sasori e sentendo un rumore di lame scontrarsi
alle sue spalle, si girò velocemente notando il braccio della
marionetta di Sasori a mezz'aria che l'aveva protetta. Si sbrigò a
dare un pugno alla marionetta del nemico frantumandola in mille
pezzi. Nemmeno il tempo di saltare via da lì, che sentì Naruto
schiantarsi al suolo proprio davanti a lei. Notando subito dopo una
grossa freccia elettrica conficcata nella schiena della sagoma della
volpe.
Sasuke
scese a terra ansimando stanco, sentendo il Susanoo dissolversi, era
a corto di chakra. Incrociò lo sguardo di Sakura poco lontano.
Sakura
sapeva che l'unico che poteva tenere testa a Naruto era lui, e
siccome sapevano entrambi che quest'ultimo si sarebbe rialzato, ed
essendo Sasuke a corto di chakra, non le restava che dargli il suo.
Fece per fare un passo verso di lui, ma si sentì immobilizzata, non
riusciva a muovere il corpo << Cosa- >>
Sasori
vide Kankuro con la mano alzata verso di lei, provò a muovere la
mano ma non ce la faceva, non sentiva più le dita << Sasuke,
taglia i fili! >>
Sasuke
inginocchiato si sbrigò a puntare due dita e a modellare il chakra
in una lunga lama di fulmine sui fili invisibili tra Sakura e
Kankuro. Perse subito dopo l'equilibrio, appoggiando una mano sul
terreno con affanno.
Sakura,
nel momento esatto che si sentì libera, fu colpita alla schiena e
allo stomaco da qualcosa, si ritrovò a guardare con orrore e
incredulità in basso e vedere un grosso artiglio di chakra sbucare
davanti a lei.
Sasori
e Sasuke spalancarono gli occhi terrorizzati e preoccupati <<
Sakura! >> urlarono entrambi.
Naruto
la alzò assieme alla sua zampa di volpe << Kankuro recupera
Hinata e Gaara >>
Sakura
tentò si attivare il Byakugo, ma sentì di non riuscire a
concentrare il chakra, era come se Naruto stesse usando qualche tipo
di distorsione di chakra. Sentì subito il sapore ferroso del sangue
in gola, per poi fuoriuscire dalla bocca, colandole addosso.
Lentamente si sentì mancare le forze, e l'unica cosa che desiderò
fare era guardare Sasori, la persona che amava. Voleva dirgli
qualcosa, ma il sangue le impediva ogni sorta di suono dalla gola,
così le fu spontaneo allungare la mano verso di lui.
Sasori
incrociò il suo debole sguardo, e fu lì che trovò la forza per
alzarsi, a stento, ma ci riuscì << Resisti Sakura >>
tentò di muovere le mani verso di lei, ma i fili di chakra non
riuscirono a raggiungerla, cadde in ginocchio sul terreno al limite
della coscienza. Alzò di nuovo lo sguardo verso di lei con
sofferenza e impotenza, sentendo come gli occhi volessero lacrimare
<< Sakura... >>
Subito
dopo lei perse ogni tipo coscienza, lasciando cadere la testa
all'indietro e le braccia lungo il corpo.
Sasori
si lasciò cadere con la testa sul terreno, sofferente e frustrato
per non essere riuscito a fare nulla per salvarla. Dolorante in ogni
punto del suo corpo, ma in modo più intenso nel suo cuore, un dolore
lancinante e insopportabile, talmente tanto forte da perdere i sensi.
Sasuke
si alzò in piedi con tutta la forza che aveva e concentrò tutto il
chakra che poteva sulla mano, formando un debole Chidori. Nemmeno lo
Sharingan riusciva a ad attivare. Poi notò che sul polso di Sakura
il sigillo di Obito era scomparso, segno che Sakura aveva perso la
fiamma vitale << Naruto io ti uccido! >> urlò in preda
alla disperazione, perse però la forza solo facendo un passo,
vedendo il Chidori dissolversi << Dannazione >> infine
cadde di nuovo in ginocchio.
Naruto
sorrise malignamente << Cosa credi di fare con quel poco chakra
che ti rimane? >> lo sfotté << Ora... tutti quanti
morirete >> fece per aprire la bocca della volpe per preparare
una teriosfera, quando si sentì tagliare la zampa di chakra dove
teneva la ragazza. Notò Obito, in veste di Hokage sfrecciargli
davanti. Non aspettava occasione migliore di uccidere quell'Uchiha
con quella sua fastidiosa tecnica di teletrasporto. Approfittò
immediatamente della sua premura di recuperare la ragazza per
tirargli un'artigliata sulla faccia con l'altra zampa, riuscendoci di
striscio. Nel farlo però Obito fu svelto a lanciargli addosso un
Katon di dimensioni enormi per allontanarlo.
Sasuke
provò a raggiungere il maestro ma capì di non reggersi in piedi
<<
Maestro... >> lo vide girarsi verso di lui con Sakura tra le
braccia, notando che Naruto lo aveva sfregiato proprio sugli occhi
<<
… gli occhi >>
L'Uchiha
Hokage appoggiò a terra l'allieva, con un'espressione triste <<
Mi dispiace di non essere arrivato prima >> quando era a
Konoha, e dopo aver visto il sigillo di Sakura svanire dal polso
capendo che l'allieva stava perdendo la fiamma vitale, si era subito
teletrasportato nel punto dove lei fosse, ma anche se ci aveva messo
un attimo, non era bastato per poterla salvare.
<<
Non potevi saperlo, nemmeno noi ci aspettavamo tutto questo >>
parlò quasi con voce tremante, cercando di contenere la sofferenza
per la perdita di Sakura.
Obito
si avvicinò a lui seguendo la sua voce e gli passò un po' di chakra
<< Stanno arrivando dei rinforzi da ovest >> lo informò
calmo.
<<
Che cosa vuoi fare? >> si allarmò.
Obito
percepì Naruto rialzarsi con sempre la sua forma di volpe <<
Non possiamo permetterci di perdere tre Doragon tutti in una volta,
ne basta uno solo, e io sono già stato compromesso >> iniziò
a camminare dove percepiva Naruto << Mi dispiace Sasuke >>
In
quel momento, Sasuke capì che il maestro stava per sacrificarsi per
poter salvare il resto del Team. Digrignò i denti con rabbia, non
bastava aver perso la sua compagna di Team, cosa che era già
abbastanza doloroso vederla in quelle condizioni davanti agli occhi,
ma ci si metteva Obito a volersi sacrificare << Maestro...
>>
dette un pugno sul terreno cercando di trattenere le lacrime che
tentavano di uscire.
Obito
non si fermò, ma continuò ad avanzare, percependo Naruto preparare
una teriosfera enorme. Lo attirò più lontano, direzionandosi in un
punto deserto.
Qualche
momento dopo Sasuke vide e sentì un'esplosione enorme poco lontano,
ma non abbastanza per essere colpiti, di conseguenza furono
scaraventati tutti in punti diversi. Ritrovandosi anch'esso privo di
sensi in mezzo alla foresta mezza distrutta.
Sakura
era rimasta sconvolta nel sentire il racconto di Sasuke, non si
capacitava come Naruto potesse davvero ucciderla, eppure era
successo. Faticava vedere un nemico come Madara il buono di questo
mondo, ma Naruto, quello che definiva la persona più buona e giusta,
immaginarlo come il più spietato di questo mondo era ancora più
shoccante << Naruto è sopravvissuto? >>
<<
Sì. Tutti tranne Sakura e Obito >>
Sakura
abbassò la testa, ritrovandosi a guardare il fuoco davanti a se. Non
sapeva cosa provare, felice di sapere che Naruto, Gaara, Hinata e
Kankuro fossero vivi, ma allo stesso tempo dispiaciuta e affranta per
essere stata uccisa lei stessa, e in qualche modo anche Obito. Capiva
che questo mondo era diverso, ma era estremamente arduo accettarlo.
Sasuke
la notò turbata << Chi è Naruto nel tuo mondo? >>
Naruto...
le sembrò di intravedere l'immagine del suo volto sorridente in quel
fuoco, lei aveva in testa solo quel Naruto << Lui... lui fa
parte del Team 7, è quello che ha salvato Konoha, che mi difende
ogni volta sono in difficoltà, e che adesso sta facendo di tutto per
salvare l'umanità. Questo è il vero Naruto >> finì di
parlare guardando Sasuke.
<<
Capisco >>
<<
Per noi è surreale, noi definiamo così Sasuke >> parlò
stavolta Deidara.
Sasuke...
Lo osservò meglio, e per un momento vide il vero Sasuke, con quello
sguardo pieno d'odio, lo Sharingan da una parte e il Rinnegan
dall'altro. Poi l'immagine della sua espressione determinata e
arrabbiata con il mondo, come quando tentò di ucciderla, uccidere
Naruto e il maestro Kakashi sul quel ponte.
<<
… Uccidendo ognuno di voi! La purificazione totale avviene soltanto
quando ogni legame viene spezzato! Solo in quel modo gli Uchiha
riusciranno a risorgere! >>
E
anche quando stavano combattendo contro Madara e Kaguya, la guardava
come se non valesse nulla, considerandola solo un peso. E aveva anche
ragione, ma il modo come lo diceva era demoralizzante, la feriva.
Dopo
che Sasuke coprì il Team con il Susanoo, Sakura volle capire la
situazione all'esterno << Che sta succedendo là fuori, Sasuke?
>>
<<
E a che ti serve saperlo? Ora non puoi fare proprio nulla >>
Sasuke le rispose con tono infastidito e superiore.
E
non aveva nemmeno dimenticato le parole che lui disse poco dopo a
Naruto.
<<
Quando è stato attivato lo Tsukuyomi Infinito, Kakashi e Sakura
erano vicini a te per caso... ed è stato solo per quello se si sono
salvati. Capisci cosa intendo, vero? >>
Non
era più il Sasuke di anni fa, quello del Team 7, quello che la
proteggeva e la incoraggiava. E anche se aveva tentato alla sua vita,
le parole taglienti che le diceva, ferendola sentimentalmente, lei
continuava ad amarlo. Nemmeno sapeva come ci riuscisse dopo tutto
quel tempo, dopo tutto quello che aveva fatto, ma lui era sempre lì,
fermo nel suo cuore.
<<
Sakura... grazie >>
Pensando
proprio a quei sentimenti, l'immagine tornò limpida sul Sasuke più
adulto e tranquillo di questo mondo, il suo sguardo emanava sicurezza
e affidabilità, le piaceva davvero tanto. Era così che voleva che
fosse davvero Sasuke. Perchè doveva essere così? Perchè il vero
Sasuke non poteva essere come quello di questo mondo? Si sentiva così
affranta e combattuta, con tanti sentimenti contrastanti, tanto che
la testa iniziava a pesarle troppo.
<<
Hai già assimilato troppo per oggi, dovresti dormirci sopra >>
le suggerì l'Uchiha con premura << Una dormita ti farà solo
bene ai pensieri e all'umore >> le fece un lieve sorriso
comprensivo.
Arrossì
lievemente, questo Sasuke era perfetto, si preoccupava per lei, dei
suoi sentimenti per i suoi amici, la rasserenava e la confortava, le
piaceva davvero tanto, e per nascondere quei sentimenti che tentavano
di venir fuori distolse subito lo sguardo.
<<
Chi fa il primo turno? >> domandò Deidara.
<<
Lo faccio io >> Sasori riapparse da dietro gli alberi.
Sasuke
annuì << Bene. Tra tre ore lo faccio io >>
Un'ora
più tardi, Sakura era sdraiata sul fianco verso il fuoco, avvolta da
una sottile coperta per proteggersi dagli spifferi freschi di
primavera. Aveva provato a dormire, ma tutti quei pensieri le
volavano in testa come mosche fastidiose, certo, stava meglio, ma non
riusciva a togliersi dalla testa tutta la vicenda di questo mondo. E
poi per non bastare si sentiva frastornata da quei sentimenti che
provava per questi due Sasuke così diversi. Era inutile però starci
a pensare in continuazione, non avrebbe risolto proprio nulla, e
nemmeno avrebbe giovato al proprio riposo. Sospirò leggermente e
piano, sentendo ancora lo scoppiettare delle braci del fuoco, ma poi
un leggero rumore di meccanismi la distrassero. Aprì le palpebre
lentamente, notando il fuoco ancora acceso, anche se con meno
intensità, poi spostò leggermente la testa e notò Deidara sdraiato
dormire da una parte, e Sasuke fare altrettanto dall'altra. E poi
infine Sasori girato di spalle, dall'altra parte del fuoco, seduto su
un ceppo, impegnato a fare qualcosa che non riusciva a scorgere da
così com'era. Rimase lì, in quella posizione, a fissarlo, ancora
stupita nel vederlo umano, e le fu automatico ripensare alle parole
della vecchia Chiyo, quando avevano appena sconfitto Sasori.
<<
Con questa tecnica... si può dare vita persino a una marionetta...
in cambio della propria vita. Ma ormai è un sogno irrealizzabile
>>
Chiyo
aveva passato anni a studiare quella tecnica segreta e proibita, solo
per poter dare vita ad una delle marionette costruite da Sasori
quando era ancora un bambino, quelle di Madre e Padre. Avrebbe dato
la vita solo per poter rendere felice suo nipote, ma per lui era
troppo tardi, era una marionetta lui stesso e non provava alcun tipo
di affetto. E ricordava molto bene le parole di Sasori in punto di
morte.
<<
Sebbene questa vecchia sia mia parente... se dovesse morire non
proverei alcunché. Anche il mio cuore... è meccanico come il mio
corpo. Ho ucciso migliaia di persone, e lei sarebbe semplicemente una
delle tante. Tutto qua >>
Il
Sasori che aveva conosciuto lei, non aveva alcuna considerazione
della vita umana. Non gli importava nulla della famiglia, non aveva
sentimenti per nessuno, gli importava solo delle sue creazioni, e
pensava che le persone dovessero essere create a volontà sotto forma
di marionette. Era orribile e crudele. Ma guardando quello di questo
mondo e dopo aver appreso che lui e l'altra Sakura stavano insieme,
che vivevano insieme e si sarebbero voluti addirittura sposare, le
sembrava tutta un'altra persona. Questo Sasori era colmo di
sentimenti. Si alzò lentamente e il più silenziosamente possibile
dal suo sacco a pelo, e infine si avvicinò con calma al Ninja della
Sabbia.
<<
Dovresti dormire >>
Gli
era ancora alle spalle, eppure aveva già capito che era lei. Si
accostò al suo fianco << Non riesco a prendere sonno >>
poi notò quello che stava facendo, ovvero, mettere appunto la
marionetta che lei conosceva come quella del Terzo Kazekage. Spalancò
gli occhi stupita, che trasformasse anche lui le persone in
marionette?
<<
Si chiama Hitetsu >> la informò notandola fissare la
marionetta.
<<
Chi era? >> domandò con un certo disappunto.
<<
Perchè pensi che fosse qualcuno? >> le domandò confuso.
<<
Non trasformi le persone in marionette? >>
Solo
a quel punto spostò con incredulità la testa, puntando lo sguardo
sul suo << Ero un mostro del genere nel tuo mondo? >>
Sakura
rimase in silenzio per un lungo istante, pensando che allora era
proprio vero, questo Sasori era completamente differente << Sì
>> gli rispose debolmente.
Bene,
oltre a essere un nemico, traditore del proprio paese, faceva anche
cose macabre e terrificanti. C'era qualcosa di peggio nel sapere di
essere un mostro così crudele e spietato ai suoi occhi? Spostò
contrariato e con nervosismo lo sguardo, facendogli passare la voglia
di controllare i meccanismi della sua marionetta. Infatti la richiamò
subito nel rotolo.
Sakura
si accorse di aver ferito in qualche modo i suoi sentimenti. Era
assurdo, ma era così << Mi dispiace, non volevo che lo sapessi
così >>
<<
Non fa nulla >> abbassò lo sguardo amareggiato e deluso.
Rimase
lì, in piedi, incerta sul da farsi o cosa dire.
<<
Ma... perchè facevo quelle cose orribili? >> alzò poi lo
sguardo sul suo.
Rimase
ferma senza dire nulla per qualche istante, poi gli si sedette
accanto, sopra a una grossa roccia << Quando eri un bambino...
>>
Sasori
ascoltò attentamente la storia dell'altro se stesso. Gli disse dei
suoi genitori, di sua nonna e dell'assassinio del Terzo Kazekage,
ovvero la sua marionetta Hitetsu. Praticamente era diventato un
traditore per colpa dei pessimi insegnamenti e usanze del villaggio
della Sabbia << È una storia molto triste... >>
<<
Eri insoddisfatto e infelice della tua vita... e crescendo ti sei
chiuso in te stesso... distraendoti e ossessionandoti a costruire
marionette >>
<<
Queste cose le sai perchè... >>
<<
Me le ha raccontate la vecchia Chiyo >> e a proposito di lei...
<< C'è l'hai ancora tua nonna? >>
<<
Sì, anche mio padre e mia madre. Sono tutti a Suna >>
Le
fu spontaneo accennare un sorriso sereno nel pensare che avesse
ancora la sua famiglia. Le avrebbe fatto piacere rivedere la vecchia
Chiyo, ma sapeva che non avrebbe avuto l'occasione di farlo. In ogni
caso era rincuorata che qui viveva ancora, con la sua famiglia al
completo.
Sasori
fu catturato da quel lieve sorriso, e in quel momento il suo cuore
aveva iniziato a battere più velocemente. Vederla lì, sorridergli
in quel modo non faceva che sprigionargli quei sentimenti d'amore che
aveva per lei. Dovette distogliere lo sguardo per riprendersi e
rallentare i battiti.
<<
Sasori... anche se nel mio mondo eri un mio nemico, tua nonna ti ha
sempre voluto bene. E tu... >>
<<
Sasori aveva scorto il mio ultimo attacco... ma per uno strano motivo
non è riuscito a schivarlo. Qualcosa lo ha distratto per un istante
>>
<<
Tu... alla fine ti sei lasciato uccidere. Ho sempre pensato che
infondo al tuo cuore, per quanto fosse meccanico, avessi uno
spiraglio di luce. Forse avevi provato qualcosa, perchè in punto di
morte mi hai dato l'informazione che volevo. Se davvero non provavi
nulla, te ne saresti fregato >> gli confessò.
Cosa?
Era incredulo e colpito allo stesso tempo << Cuore meccanico? E
tu eri lì quando l'altro me è morto? >> scosse un po' la
testa confuso.
<<
Sì, ti eri reso una marionetta subito dopo aver tradito Suna. Ti sei
mantenuto giovane come un quindicenne anche se in realtà avevi
trentacinque anni. E sì, io ero lì, perchè io insieme alla vecchia
Chiyo ti abbiamo sconfitto >>
Non
sapeva se essere sconcertato per aver saputo di essersi trasformato
in una marionetta, un vero e proprio mostro sotto ogni punto di
vista, o essere sorpreso nel sapere che era stata lei con sua nonna a
sconfiggerlo. Si sentì dispiaciuto per essere stato un Sasori così
spietato e mostruoso << Devo essere stato crudele... >>
Sakura
sospirò << Sì, hai provato con tutto te stesso a uccidermi, e
sarei morta davvero se non ci fosse stata la vecchia Chiyo >>
<<
E lei... ? >>
<<
Ha usato una tecnica proibita per resuscitare Gaara, il Quinto
Kazekage, ed è morta nel farlo >>
Sasori
rimase in silenzio per un lungo istante, elaborando la storia, non si
capacitava di come l'altro se stesso avesse fatto delle cose così
orribili, ma da un lato si sentiva soddisfatto e rincuorato che
proprio lei lo aveva sconfitto << Avevi ragione quando dicevi
che il tuo mondo è completamente diverso >>
<<
Già >> rimase in silenzio per un breve istante << Sai...
c'è un ultima cosa... >>
<<
Cosa? >>
<<
Kankuro nel mio mondo è un mio alleato, in un momento di calma
durante la guerra che il mio mondo stava affrontando, mi ha
confessato di essersi imbattuto in te. Sei stato rianimato insieme a
tanti altri con una tecnica proibita... >>
L'Akasuna
era sempre più incredulo delle cose che esistevano nel suo mondo.
<<
Mi ha detto che dopo un breve combattimento, hai trovato la pace,
capendo che la tua anima sarebbe rimasta in eterno dentro le tue
creazioni, per questo hai affidato le tue marionette più preziose a
lui, chiedendogli di tramandarle ai suoi successori >>
Per
un marionettista con lui, erano state parole meravigliose, e la
pensava esattamente così, infatti aveva sempre pensato che se mai un
giorno avesse avuto un figlio, gli avrebbe tramandato le sue
marionette, per poi consegnarle in futuro ai successori e così via.
<<
Quindi avevo ragione, quella volta che ti ho sconfitto, avevi provato
qualcosa >> accennò un altro sorriso sincero.
Guardandola
sembrava quasi sollevata di quello che gli aveva appena detto, forse
perchè si era affezionata e portava rispetto per Chiyo, era
evidente. Questa Sakura era esattamente come la sua Sakura, sempre
dolce e carina, ma anche coraggiosa e determinata in quello che
faceva. La amava proprio per questo, erano tutte queste cose lo
avevano fatto innamorare di lei. Gli fu tutto automatico, muovere il
busto verso di lei e avvicinare le labbra alle sue.
Sakura
spalancò gli occhi sorpresa, accorgendosene appena in tempo, e si
spostò subito all'indietro con la schiena << Sasori... >>
lo richiamò.
Si
rese conto di quello che stava per fare, e si ricompose subito <<
Scusami, il mio corpo si è mosso da solo >> abbassò un po' lo
sguardo. Per un momento gli era sembrato di tornare a qualche anno
addietro, quando si era accorto di ricambiare i sentimenti di Sakura.
Il
Team 7 e il Team Shamon avevano intrapreso un'altra missione insieme
quel giorno. Da quando si erano ritrovati a collaborare per caso un
paio di anni prima nel Paese dei Fiumi, trovando una certa sintonia e
collaborazione, ogni qualvolta servivano un Team di Suna e uno di
Konoha, erano sempre loro a muoversi.
Avendo
finito la missione nel tardo pomeriggio, il Team di Shamon aveva
deciso di pernottare a Konoha, per poi ripartire la mattina del
giorno dopo per tornare a Suna. E Obito li aveva invitati a cena per
mangiare il ramen in uno dei migliori chioschi del villaggio.
Sasori
si trovava molto bene con il Team di Konoha, ormai aveva fatto
amicizia con i membri. Sasuke era il più calmo e sereno, ci parlava
tranquillamente, nelle missioni riuscivano a intendersi alla
perfezione, combinando anche alcuni attacchi. Kiba era quello più
allegro e vivace del gruppo, scherzava e rallegrava le loro missioni
insieme, prendendo sempre in mezzo la loro compagna Sakura. Ecco, lei
l'aveva trovata straordinaria fin da subito, ed era consapevole dei
suoi sentimenti nei suoi confronti, non gli aveva mai detto
esplicitamente quello che provava, ma l'avevo capito. Era senz'altro
bella, ma non gli era mai interessato avere una ragazza, e poi non si
voleva nemmeno andare a incasinare la vita, dato che non gli erano
sfuggiti gli sguardi infastiditi di Sasuke. Era ovvio che l'Uchiha
provasse dei sentimenti per la compagna di Team, e anche se lei
invece aveva occhi per lui, non si voleva ritrovare impegolato in
cose che non sapeva gestire. Certo, erano tutti grandi, diciannove
anni lui, diciotto lei, era anche l'età in cui la maggioranza dei
coetanei si trovavano il compagno o la compagna della vita, ma questo
non voleva dire che solo perchè una gli veniva dietro si sarebbe
lasciato influenzare.
<<
Grazie della cena >> il maestro Shamon ringraziò Obito.
<<
Figurati, è un piacere >>
Sakura
e i due compagni di squadra si spostarono affianco al loro maestro.
Lei ovviamente aveva poi puntato lo sguardo su Sasori, con una certa
emozione negli occhi.
Sasuke
affianco a lei sospirò rassegnato e anche un po' infastidito.
<<
Beh Sasuke, perchè quella faccia musona? >> lo prese in giro
Kiba, mentre gli avvolse il braccio sulle spalle con fare amichevole.
<<
Sta zitto idiota >> gli fece una smorfia quasi imbarazzata.
Sakura
li guardò entrambi, per poi soffermarsi sull'Uchiha, guadandolo con
comprensione, cercando di ricordargli qualcosa solo con lo sguardo.
Matsuri
e Baki spintonarono Sasori con fare sornione.
Lui
li guardò con una smorfia contrariata << Ma che vi prende?
>>
Matsuri
si avvicinò a lui e gli spifferò qualcosa nell'orecchio <<
Non fare il cretino, accompagnala a casa >>
Naturalmente
questa cosa di Sakura la sapevano praticamente tutti, dato che quella
ragazza lo aveva fatto notare già da tempo, e ogni volta che i due
compagni di Team lo stuzzicavano lo faceva sentire in imbarazzo e a
volte anche a disagio << Fatevi gli affari vostri >>
Obito
si grattò la testa imbarazzato e perplesso allo stesso tempo <<
Bene, ragazzi, io vi saluto, mia moglie mi aspetta >> fece un
salto su un tetto vicino.
<<
Salutami Rin >> Shamon lo salutò con la mano alzata. Poi si
rivolse ai ragazzi << Vado anche io. Ricordate ragazzi, domani
mattina alle 8:00 si parte >>
<<
Sì maestro >> risposero gli allievi.
Il
maestro poi se ne andò, lasciando i sei ragazzi ancora lì. Calò
uno strano e imbarazzante silenzio, fin quando Kiba prese parola
<<
Oh ma come è tardi, è meglio che vada a dormire >>
Sasuke
notò l'orologio appeso vicino al chiosco << Ma se sono le
20:30 >>
<<
E quindi? Non posso andare a dormire presto? >> l'Inuzuka non
sapeva che altro dire.
<<
Già anche io vado presto a dormire >> parlò Matsuri
assecondando Kiba.
<<
Vedi, non sono l'unico >> annuì il castano.
<<
Andiamo Baki >> Matsuri lo trascinò per il braccio.
Sasori
li guardò con una smorfia mezza imbronciata, era sul punto di
andarsene anche lui, quando la voce di Sasuke lo bloccò <<
Sasori... accompagnala a casa >>
Sakura
spalancò con stupore gli occhi verso l'Uchiha, e un sorriso
spontaneo e sereno le si formò sulle labbra, mimandoli poi un
“grazie”.
Sasuke
sospirò con rassegnazione e afferrò il braccio di Kiba, tirandoselo
via << Andiamo idiota >>
<<
Hey >> si sentì strattonare l'altro.
Sakura
li vide darle le spalle e incamminarsi lungo la strada, si girò
notando di essere finalmente sola con Sasori.
<<
Una come te ha davvero bisogno di essere accompagnata a casa? >>
le domandò corrugando la fronte.
<<
Una come me? >>
<<
Sì, non mi sembra che tu sia una fanciulla indifesa >>
Sakura
ridacchiò << Vero >> fece una breve pausa << Però
potresti lo stesso... >> si bloccò, era emozionata con le
guance lievemente arrossate.
Non
seppe il perchè decise di accontentarla << Ti accompagno >>
Lei
cercò di trattenere un sorriso felice << Grazie >>
Un
momento dopo erano uno affianco all'altra, camminando per le strade
di Konoha. Sasori notò come lei fosse emozionata, così per rompere
il silenzio decise di chiederle qualcosa << È molto lontana-
>>
<<
Sasori... >> lo interruppe fermandosi.
Si
fermò anche lui, girandosi un po' verso di lei confuso.
Alzò
la testa, incrociando il suo sguardo << Tu mi piaci, tanto.
Io... io sono innamorata di te >>
Sgranò
gli occhi stupito, cioè, sapeva che lei era invaghita di lui, non
sapeva da quanto e da quando, ma era comunque colpito nel sentirla
dichiararsi.
<<
Lo sono da tanto tempo... dal nostro primo incontro, te lo ricordi?
>>
Il
loro primo incontro... due anni fa, da così tanto? << Perchè
io? … A Sasuke piaci, non è più semplice con lui? >>
<<
Lo so che gli piaccio, me l'ha detto apertamente l'altro giorno...
devo ammettere che per un momento ho pensato di volerlo, ma poi
subito ho pensato a te, ed è stato lì che ho deciso di confessarmi
a te >> il cuore batteva a mille << Perchè te? Perchè
ho amato da subito il tuo sorriso e il tuo sguardo sul quel tetto due
anni fa >>
Mai
nessuno gli aveva detto una frase del genere, e doveva ammettere che
gli faceva un effetto strano e sconosciuto, come se qualcosa dentro
di lui si scaldasse, sempre di più, fino a percepire calore in tutto
il corpo. Si accorse di come i suoi occhioni fossero di un verde
luminoso, spiccando e contrastando il rosa dei suoi capelli.
<<
Non so se tu- >>
<<
Andiamo, ti accompagno a casa >> la interruppe tornando a
camminare.
Sakura
si zittì un po' delusa, e si apprestò ad affiancarlo, continuando a
camminare.
Sasori
non sapeva cosa gli stava succedendo, gli era stato più semplice
interrompere tutto quel sentimentalismo, si era sentito strano, come
ammaliato da lei, dai suoi occhi, e si era completamente perso.
Provava un enorme calore ancora adesso e sentiva il cuore battere più
forte, mai sentita una cosa del genere. Che fosse questa la
sensazione che si provava a essere innamorati? La guardò con la coda
dell'occhio, e la vide con lo sguardo abbassato, muta e lievemente
amareggiata, e lì capì di voler vedere solo il suo sorriso, quello
che di solito vedeva ogni volta che la notava guardarlo. Non seppe
esattamente cosa gli prese, ma mosse la mano verso quella di Sakura,
gliela sfiorò attirando la sua attenzione e infine gliela prese,
spostando lo sguardo sul suo.
Sakura
rimase a guardarlo ad occhi spalancati, mentre continuavano a
camminare, la felicità la avvolse come una coperta calda d'inverno,
infine sorrise.
Fu
quando le loro mani si intrecciarono e i loro sguardi si ancorarono
l'uno sull'altra che entrambi capirono che avevano appena intrapreso
quella strada come una coppia, dando iniziò a loro amore.
<<
Non... non fa nulla >> Sakura si alzò dalla sua postazione. Lo
capiva, infondo era comprensibile, se stava con l'altra Sakura, era
del tutto normale non riuscire a controllare gli impulsi. Lei stessa
faticava a controllare i suoi sentimenti per questo Sasuke, come
poteva non biasimare Sasori.
<<
Me lo ripeto ogni minuto che non sei la vera Sakura, ma a volte
fatico a controllarmi, mi dispiace >> non sapeva più se
aggregarsi al gruppo con loro fosse stata la scelta più giusta. Se
mai ne fossero usciti vivi tutti quanti, e avessero trovato davvero
la soluzione per farla tornare nel suo mondo, ne avrebbe sofferto,
già lo sapeva.
Sakura
lo guardava dispiaciuta, si vedeva che questo Sasori amava l'altra
Sakura, aveva imparato a conoscerlo un po', e iniziava a capire cosa
ci avesse visto l'altra se stessa in lui. Per quanto lei amasse e
desiderasse solo Sasuke, Sasori si sarebbe meritato davvero una vita
felice con l'altra se stessa << Non ti dispiacere. Io ti
capisco più di chiunque altro >> alzò lo sguardo verso Sasuke
che giaceva sul proprio sacco a pelo.
Il
rosso la vide osservare l'Uchiha << Immagino che nel tuo mondo
lui non ti renda la vita facile... >>
<<
No, per niente >> ammise con un sospirò.
Dopo
un lungo attimo di silenzio, Sakura decise di provare a tornare sopra
il proprio sacco a pelo, ma la voce di Sasori la bloccò prima di
poter fare un passo.
<<
Sakura... grazie per avermi raccontato dell'altro me >> le
sorrise sinceramente sereno.
Lei
annuì con lieve sorriso, poi si riportò con calma e silenziosamente
al suo posto. Si coricò e chiuse gli occhi, in qualche modo stava un
po' meglio, parlare con questo Sasori era stato come se si fosse
tolta uno strano peso, che riguardava il vero Sasori, Chiyo e anche
se stessa. Vecchia Chiyo... se solo potessi raccontarti di questo
Sasori, ne saresti felice. E con questo pensiero si addormentò.
Sasuke
aprì le palpebre, non era riuscito a prendere sonno ancora, pensare
di essere in missione per via di una Sakura di un altro mondo non
faceva che distrarlo. Naturalmente aveva sentito tutto il discorso
tra lei e Sasori, gli aveva pure visti seduti vicini, trovando la
cosa molto malinconica, e quando aveva visto Sasori tentare di
baciarla, si era anche preoccupato per l'amico. Già immaginava che
alla fine di tutto ci sarebbero stati sentimenti e momenti
contrastanti. In ogni caso, al momento non poteva permettersi di
pensarci, dovevano concentrarsi sulla missione.
~♥~♥~♥~
Nel
capitolo non succede un gran che, serve più che altro a spiegare e
raccontare le vicende del mondo alternativo. E chiedo scusa se nella
parte del racconto di Sasuke su Naruto e Hinata, ecc... sono stata
noiosa, ma ci tenevo a spiegare brevemente il perchè succedono o
sono successe determinate cose. Mi sembra giusto che un lettore si
faccia una minima idea di cosa succede intorno ai personaggi.
Non
mi sono mai cimentata nel scrivere storie di azione, specialmente
dell'universo di Naruto, quindi capitemi, è la mia prima esperienza,
spero di aver fatto capire in modo decentemente le scene dei
combattimenti.
Spero
anche di non essere uscita troppo dal personaggio di Sakura, credo
che alla fine lei riesca a fidarsi di Sasori e Deidara, nonostante
siano stati dei nemici per lei. Stando in Team con loro impara a
conoscerli per quelli che sono in questo mondo.
Per
quanto riguarda le Ship, non disperate, arriveranno anche le scene
SasuSaku, abbiate pazienza.
Note:
Hitetsu,
significa Ferroso in Giapponese. Non sapevo come chiamare la
marionetta del Terzo Kazekage, dato che nemmeno ha un nome nel manga,
così l'ho inventato io.
|
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Capitolo 3 *** Sentimenti ***
Due
mondi
Sentimenti
Nero.
Buio. Non vedeva nulla, sentiva solo il rumore ovattato dell'acqua
che si muoveva e di bolle che salivano, come se fosse completamente
immersa nell'acqua. Infatti sembrava che il suo corpo non fosse
appoggiato a nulla, nemmeno i piedi, come se fosse sospesa nel vuoto.
Non capiva nemmeno se respirava o meno, e non capiva che cosa le
stesse succedendo, dove fosse e perchè non vedesse nulla. Voleva
muoversi, aprire gli occhi e muovere le mani, ma sembrava che i
comandi che mandava dal cervello non funzionassero. Poteva solo stare
immobile sentendo i suoni e basta. Era tutto così strano...
<<
Sakura... >>
Sentì
una debole voce ovattata.
<<
Sakura... svegliati >>
Spalancò
gli occhi di netto, vedendo il volto di uno dei membri di Akatsuki,
Deidara. Le fu automatico reagire d'istinto e afferrare il kunai
accanto al cuscino e puntarglielo sveltamente sul collo.
<<
Uoh uoh >> Deidara indietreggiò preso alla sprovvista <<
Sono io >>
Solo
un momento dopo si alzò con il busto, notando non solo lui, ma anche
Sasuke e Sasori in piedi a raccattare le proprie cose. Per un momento
aveva sperato che la vicenda del mondo parallelo fosse stato solo un
sogno, ma invece... Ritornò a guardare il biondo << Scusa, ho
reagito d'istinto >> giustamente lei se lo ricordava un nemico,
vederselo così all'improvviso le era scattato un movimento di
difesa.
<<
Non mi hai tagliato la gola, tranquilla >> ci scherzò su lui.
Anche
volendo, non sarebbe bastato solo un semplice kunai per uccidere uno
come lui. Poi pensò ad un momento prima, a quel strano sogno, era
durato pochi secondi, ma non lo riteneva importante, ne aveva fatti
parecchi di sogni bizzarri, questo era solo uno dei tanti.
Probabilmente tutte le informazioni assimilate nell'ultimo giorno le
avevano continuato a tormentare la mente inconsciamente durante il
sonno.
<<
Tra pochi minuti partiamo >> la informò Sasuke avvicinandosi a
lei con un sacchetto con all'interno due piccoli fagottini di
frittata. Glieli porse gentilmente
<< Tieni, finiscili pure >>
Rimase
immobile, affascinata da tanta gentilezza. Naturalmente arrossì, e
accettò l'offerta, allungando la mano verso il sacchetto <<
Grazie >> nell'afferrare l'oggetto, sfiorò le dita di Sasuke,
cosa che le procurò un lieve sussulto.
Sasuke
lasciò la presa e le diede le spalle, per poi allontanarsi <<
Vado a cancellare le tracce qui intorno >> informò il gruppo.
Sakura
era rimasta incantata per un breve istante ad osservarlo,
capacitandosi che il cuore le battesse più forte. Quella gentilezza
e premura verso di lei, e anche la sua espressione serena, erano
state davvero molto piacevoli, e senza rendersi conto accennò un
sorriso.
Sasori
l'aveva notata da lontano, quel sorriso e quello sguardo di
ammirazione erano uguali a quando li rivolgeva a lui, tanti anni anni
fa durante le loro missioni. Gli mancavano davvero tanto quegli
sguardi e quei sorrisi, e vederli di nuovo gli avevano procurato una
triste malinconia, ma anche afflizione, perchè questa Sakura li
rivolgeva a Sasuke. Lo sapeva benissimo che lei provava dei
sentimenti per l'Uchiha, ed era consapevole che lei non faceva parte
del loro mondo, ma visivamente era fastidioso << Tsk >>
gli si formò una smorfia contrariata, capendo di sentirsi geloso.
Dopo
mezza giornata, erano arrivati al confine tra il Paese del Fuoco e il
Paese della Cascata, infatti avevano incominciato a esserci molti più
corsi d'acqua e alture rocciose tra le colline forestali. Come il
giorno precedente si erano permessi una pausa sull'ora di pranzo, per
recuperare le energie e riposare le gambe. Si erano semplicemente
fermati vicino a delle grosse rocce in mezzo alla foresta.
<<
Dovremmo arrivare a Taki per il tramonto >> informò Sasuke.
<<
Dovremmo chiedere a Konan di unirci >> propose Deidara ai
compagni Doragon.
<<
No >> negò l'Uchiha << Lei usa i suoi poteri su ampio
raggio, è più adatta a proteggere il villaggio >>
<<
Hidan è un ottimo combattente >> aggiunse Sasori.
<<
Esatto >> annuì Sasuke.
La
kunoichi non aveva mai affrontato Hidan, ma si era documentata molto
bene durante gli eventi; ricordava che il membro di Akatsuki era
immortale e usava una tecnica sacrificale, davvero contorta, ma
mortale per l'avversario.
<<
In quattro Doragon sarà più sicuro >> aggiunse l'Uchiha.
<<
Hai paura dei Jinchùriki? >> domandò Deidara con leggerezza.
<<
Non ti è bastato farti tagliare il braccio da Yugito, per farti
capire con chi abbiamo a che fare? >> gli ricordò l'Uchiha.
<<
Lo so che sono estremamente pericolosi, ma non mi fanno paura >>
Sasori
sbottò con nervosismo << Cazzo Deidara, renditi conto che se
hai ancora il braccio è merito di Sakura, che fortunatamente era al
tuo villaggio >>
Sakura
corrugò la fronte non capendo, ma era ovvio che parlassero di una
vicenda passata.
<<
Lo so, e per questo le sono sempre stato riconoscente. Ma questo non
vuol dire che io debba avere paura di riaffrontarli >>
<<
Spero che tu non debba mai incontrare Naruto >> gli disse il
rosso con un certo nervosismo.
<<
Ok ragazzi, ora calmiamoci >> si intromise l'Uchiha <<
Sono tutti estremamente molto forti, alcuni più di altri, nessuno va
sottovalutato. Ma spererei in ogni caso di non incontrare nessuno di
loro >>
Dai
loro discorsi, Sakura immaginava quanto i Jinchùriki fossero
estremamente forti e pericolosi. Lei non conosceva il loro aspetto e
la loro natura, ad eccezione di Naruto, Gaara e anche Killer Bee. Più
che altro nel suo mondo li aveva visti quel poco durante la guerra,
sotto forma di Bijù, a differenza di Naruto, lui lo aveva visto
diverse volte manifestare la sua potenza da Jinchùriki, e sì, era
davvero fuori scala. Sapere che qui loro erano i nemici, non era per
niente rassicurante, ma almeno, anche se ancora le faceva strano,
aveva dalla sua i membri di Akatsuki, ma sopratutto aveva Sasuke. In
quei momenti di pausa si ritrovava sempre ad osservarlo, era più
forte di lei, come poteva evitarlo? Era Sasuke. Proprio mentre aveva
iniziato a pensare a lui, lo vide spostare lo sguardo sul suo, scosse
la testa e distolse la vista, sperava non l'avesse notata guardarlo.
<<
Altri cinque minuti e ripartiamo >> avvisò Sasuke.
Gli
diede un'occhiata veloce un po' in imbarazzo e annuì.
Si
era allontanata subito dopo, per svuotare la vescica, naturalmente
essendo anche l'unico membro femminile aveva bisogno di più privacy,
per ciò si era addentrata in mezzo alla foresta, tra gli alberi e i
vari cespugli. Nel tornare indietro verso il gruppo, sentì il rumore
dello scorrere dell'acqua di uno dei tanti fiumi del paese; Sasuke
prima di allontanarsi le aveva detto di non avvicinarsi ai corsi
d'acqua senza uno di loro, e così infatti aveva evitato di farlo. Ma
poi all'improvviso venne circondata da una leggera nebbia. Cosa
succede? Si allarmò e prese un kunai dalla saccoccia intorno
alla vita. La nebbia diventava più fitta man mano che i secondi
passavano, e alla fin fine perse l'orientamento. Fu costretta a
fermarsi e guardarsi intorno, per capire se era solo uno strano
effetto della foresta o se era causato da qualcuno. Non c'era
nessuno, o almeno per quello che riusciva a vedere. Forse le
conveniva chiamare gli altri, così fece per spingere il pulsante
dell'apparecchio comunicativo dietro l'orecchio, ma si fermò non
appena vide una sagoma familiare comparirle davanti. Inquadrò meglio
la visuale e lo vide, sgranò gli occhi stupita << Sasuke...
>>
era proprio lui, diciassettenne come lei, casacca bianca aperta sul
collo, cintura tipica del Villaggio del Suono di Orochimaru, lo
Sharingan nell'occhio destro, il Rinnegan in quello sinistro. Lo
vedeva avvicinarsi sempre di più camminando davanti a lei <<
Allora anche tu- >> non fece in tempo a finire la frase che lo
vide formare il Chidori nella mano sinistra. Cosa-. Si allarmò
nel vederlo puntarle la mano intrisa di fulmine sul volto. Per una
frazione di secondo le sembrò di rivivere quel momento sul ponte,
dove tentò di ucciderla. Un secondo, era il tempo che ci avrebbe
impiegato per colpirla, ma fortunatamente il Sasuke di questo mondo
le si parò davanti con un balzo dall'alto, bloccando e deviando il
colpo fulmineo. Era stato tutto esattamente uguale a quella volta su
quel ponte, solo che a difenderla quella volta era stato il maestro
Kakashi. Kakashi... Mise a fuoco meglio la situazione, quello
che aveva appena attentato alla sua vita era stato proprio il suo
maestro. Sgranò gli occhi incredula.
Sasuke
lo colpì facendolo allontanare << Sakura tutto ok? >>
Quella
nebbia era illusoria, le aveva fatto vedere la persona che amava, per
distrarla. E lei ci era cascata come un'allocca, pensando di aver
trovato Sasuke... ma invece era stata una trappola, ed era sconvolta,
il maestro Kakashi aveva davvero provato ad ucciderla?
<<
Sei veloce >> commentò Kakashi.
<<
Dov'è nascosto Yagura? >>
<<
Ma bene, abbiamo il famoso Sasuke Uchiha... >>
E
questa voce di chi era? Sakura girò lo sguardo poco lontano dalla
sagoma di Kakashi, notando un ragazzo basso dai capelli castani
chiari e corti, occhi violacei e una cicatrice sotto l'occhio
sinistro, e infine un
bastone grigio con dei ganci alle estremità, uno più piccolo nella
parte inferiore e uno più grande nella parte superiore, di cui
quest'ultimo aveva attaccato un grande fiore verde, notò anche che
era rovinato, come se fosse stato scalfito profondamente da qualcosa
di tagliente.
<<
Eccoti >> l'Uchiha lo riconobbe.
<<
Un Doragon e una ragazzina di Konoha, dove vi state dirigendo? >>
domandò con un'espressione accattivante.
<<
Non sono affari vostri >> rispose Sasuke.
<<
Facciamoli diventare allora... >>
Un'altra
voce, però stavolta famigliare. Sakura notò un'altra sagoma
comparire al fianco di Yagura. Sgranò ancora gli occhi << Lee?
>>
<<
Mi conosci? >> domandò il Ninja.
<<
Sakura non farti incantare, loro sono tutti nemici >> le
ricordò l'Uchiha.
Strinse
le labbra contrariata, ma con anche la consapevolezza che Sasuke
aveva ragione.
<<
Non voglio combattere >> avvisò l'Uchiha ai tre.
<<
Hn. Pacifista come sempre... >> puntò il bastone verso di lui
<< Ma io no >> in un attimo fece fuoriuscire un drago
d'acqua dalla bocca, indirizzandolo contro i due.
I
due si scansarono con facilità facendo un balzo.
Sasuke
fu di nuovo preso di mira da Yagura, il quale gli aveva indirizzato
delle bombe d'acqua. Le scansò e si riportò a terra. Formò un
Chidori sulla mano sinistra << Il taglio sul tuo bastone... te
l'ha fatto Suigetsu? >>
Yagura
fece una smorfia nervosa e arrabbiata senza rispondere.
<<
Immagino di sì >> si rispose da solo, poi si lanciò contro di
lui.
Il
Jinchùriki
formò una pozza d'acqua davanti a lui, subito dopo la toccò con il
bastone << Tecnica dello Specchio d'Acqua >>
Sasuke
notò la pozza d'acqua trasformarsi in uno specchio, vedendosi
riflesso, per poi vedersi uscire da essa, nella stessa identica posa,
con il Chidori. Si scontrarono e esplose tutto in bomba d'acqua
elettrica.
Sakura
spalancò gli occhi assistendo alla scena.
<<
Ora tocca a te >> le disse Kakashi comparendole fulmineo sul
fianco con un Chidori.
Si
abbassò sveltamente, evitando il colpo, fece per tirargli un pugno
nello stomaco, ma Kakashi lo evitò afferrandole svelto il braccio
spingendolo all'aria. Lo vide subito dopo fare un altro Chidori, ma
fu reattiva nel sganciargli per prima un pugno non troppo forte sullo
stomaco, facendolo scaraventare tra gli alberi. Per quanto fosse
consapevole che fosse un nemico, non riusciva a fare sul serio, era
sempre il suo maestro.
<<
Non scanserai anche il mio colpo >> Rock Lee le arrivò
sull'altro fianco pronto a darle un violento calcio, approfittando
del fatto che lei fosse distratta.
Improvvisamente
Sakura si sentì muovere all'indietro da una forza invisibile, che
aveva subito riconosciuto. Se non fosse stata spostata all'indietro
quel colpo le avrebbe rotto le ossa.
Rock
Lee crepò il terreno sottostante con la forza della gamba <<
Ma che diavolo- >> seguì la kunoichi con lo sguardo, notandola
al fianco di altri due Doragon, Deidara e Sasori, notando le mani a
mezz'aria di quest'ultimo, era stato lui a spostare la ragazza.
Sakura
accennò un sorriso sghembo, ricordando come anche Chiyo l'avesse
usata come marionetta umana contro Sasori, solo che stavolta era
stato quest'ultimo a farlo.
<<
È qui la festa? >> parlò Deidara con un sorriso divertito.
Kakashi
si alzò da terra e si riavvicinò al campo di battaglia << Lee
prendi il marionettista, io mi occuperò di uccidere l'altro >>
<<
Hn. Lo dici come se potessi sconfiggermi >> Deidara mise le
mani nelle bisacce per recuperare dell'argilla.
Yagura
nel combattimento contro Sasuke, notò gli altri due Doragon, Kakashi
e Lee sarebbero stati sconfitti in poco tempo, e di conseguenza se li
sarebbe ritrovati tutti contro, erano troppi da affrontare per lui.
Formò una smorfia infastidita << Kakashi, Lee, non ora >>
richiamò il gruppo.
I
due Ninja si ritirano accanto al Jinchùriki.
<<
Ma come? Non abbiamo nemmeno iniziato >> si lamentò Deidara.
Il
Jinchùriki mosse le mani facendo un sigillo, formando lentamente
della nebbia intorno a se.
Sakura
osservava i tre, le creava disagio vedere Kakashi e Lee dalla parte
del nemico, ripensando che i due poco fa avevano provato a colpirla
violentemente, sopratutto il maestro Kakashi, con il quale era molto
legata. Si era resa conto che non era riuscita a colpirlo seriamente,
e questo un po' la preoccupava, perchè non sapeva se andando avanti
nei giorni avrebbe dovuto affrontarli di nuovo o se avrebbe
incontrato altri amici.
Yagura
osservò il gruppo dei quattro avversari, soffermandosi sul volto di
Sasuke << A Naruto farà piacere sapere che sei in giro >>
sorrise malignamente compiaciuto, mentre svaniva dietro la nebbia.
Rimasero
un momento in silenzio.
<<
Andiamocene da qui >> parlò l'Uchiha.
Una
volta in viaggio, Sasori prese parola per primo << Credi che
abbiamo capito dove stiamo andando? >>
Sasuke
lo guardò << Non credo >>
<<
Il problema è che Yagura informerà Naruto e gli altri che ci
troviamo in viaggio >>
<<
Ma non possono sapere in che direzione ci stiamo dirigendo, se anche
loro si mettono a cercarci dovrebbero ricoprire un ampio raggio >>
<<
Però Naruto riesce a percepirci da chilometri di distanza >>
Sasuke
sospirò << Speriamo di essere fortunati nel non incontrarlo,
di non incontrarne troppi in una volta >>
Sakura
li ascoltava, guardandoli davanti a se saltando di albero in albero,
sembrava che fossero preoccupati di incontrare Naruto, non li
biasimava, dal racconto di Sasuke di quando lo avevano affrontato un
anno prima, aveva fatto il disastro uccidendo l'altra se stessa e
Obito, che era l'Hokage. Era ovvio che non volevano ripetere la
stessa situazione, si sentiva quasi in colpa per averli coinvolti in
una missione suicida... In più pensava a poco prima, vedere il
maestro Kakashi, ma anche Lee, attaccarla seriamente per ucciderla,
era stato davvero orribile, le faceva sentire uno strano magone in
gola.
<<
Sakura, tutto bene? >> le domandò Deidara al suo fianco.
Sasuke
spostò lo sguardo un po' all'indietro per poterle dare un'occhiata.
<<
Sì >> rispose mascherando il suo stato preoccupato con un
semplice sorriso finto.
Proseguirono
tranquilli fino al tramonto, arrivando davanti e alla base di una
grossa cascata. Dopo un paio di minuti di attesa furono accolti da
delle guardie comparse da sotto l'acqua del fiume, e subito dopo
condotti attraverso la cascata per passare una parete illusoria, che
in verità era una cavità rocciosa. Infine giunsero davanti al
villaggio, completamente coperto dalla montagna, praticamente era
sempre notte per loro, e le luci dei lampioni e delle case erano
sempre accese. Da come le aveva spiegato Deidara, trasformavano
l'energia della corrente dai mulini ad acqua. Il villaggio non era
molto grande, ma abbastanza per avere una potenza di stato, aveva
capito che non aveva un Kage, ma un capo villaggio che praticamente
era come se lo fosse. Ora capiva perchè lo avevano sempre chiamato
il Villaggio nascosto
della Cascata. Che anche se nascosto, i Jinchùriki sapevano dove
fosse e non lo avevano risparmiato negli attacchi, ma per fortuna
erano muniti di uno scudo di chakra invisibile che copriva la
montagna, merito dei mulini d'acqua al suo interno che funzionavano
in continuazione.
Taki
era davvero affascinante anche se non batteva mai il sole, le vie e
le strade erano fatte di canali e corsi d'acqua, e tutti quei
lampioni rendevano il villaggio quasi romantico. Infatti loro quattro
e due guardie stavano navigando su una piccola imbarcazione, in mezzo
alle case e i negozi, in direzione di un palazzo alto infondo alla
montagna.
Appena
entrarono nel palazzo furono accolti dal capo del villaggio, che
guarda caso era un altro nemico del suo mondo, strano,
pensò sarcastica, davanti a loro c'era Zabuza. Era completamente
inutile stare a pensare quanto fosse strano, tanto oramai tutto era
insolito e sottosopra.
<<
Tre Doragon qui? Devo preoccuparmi di qualche attacco massiccio?
>>
parlò il capo villaggio.
Sakura
si sentì osservata più del dovuto, probabilmente la conoscevano
anche in questo villaggio.
<<
No >> rispose Sasuke << Siamo in missione, e abbiamo
bisogno di pernottare >>
<<
C'è sempre posto per voi. Cenate con noi così ci spiegate cosa sta
succedendo >>
Più
tardi, il gruppo fu diviso, accolto in diverse stanze del palazzo. E
Sakura per prima cosa si era buttata con la schiena sul materasso,
sospirando stanca. Guardava il soffitto, in silenzio, ripensando alla
vicenda di ore prima; non poteva ancora credere alla visione del suo
maestro provare ad ucciderla, e va bene che non era il vero maestro
Kakashi, ma faceva male ad assistere ad una cosa del genere. Era
tutto troppo reale, e i suoi occhi non erano abituati a vedere scene
del genere, sopratutto se si trattava di persone a cui teneva molto.
Certo, ormai si stava abituando a stare in compagnia di Sasori e
Deidara, ma avere a che fare con degli amici però nemici era
completamente diverso, era più dura, più doloroso. Sperava
vivamente di non dover incontrare più nessun altro, perchè era
difficile guardarli come dei nemici. Sospirò ancora e si alzò per
potersi andare a fare finalmente una doccia, dopo due giorni che non
la faceva.
Più
tardi, uscì dalla stanza e camminò lungo il corridoio che aveva
percorso prima, per poi scendere al piano di sotto, dove
l'attendevano anche gli altri. Aveva indossato dei vestiti puliti che
le avevano prestato delle dame del palazzo, dato che i suoi vestiti
glieli avevano presi per lavarli, era un semplice vestito bianco, ma
sinceramente non le piaceva, la metteva a disagio, perchè non era
abituata a indumenti del genere. Nel scendere le scale notò che
anche gli altri erano vestiti diversamente, con pantaloni scuri e una
casacca del medesimo colore, con bordi dorati, e leggermente aperta
sul petto. Ovviamente notò tutti quanti guardarla, e si sentì
ancora più a disagio, dato che Sasori era rimasto incantato con
occhi che quasi brillavano, ma sopratutto perchè Sasuke la
osservava, e questo la imbarazzava.
<<
Non sembri nemmeno un Ninja >> parlò Deidara.
Questo
non l'aiutava di certo... << Nemmeno voi >> rispose
distogliendo lo sguardo dai compagni di viaggio.
Sasori
non vedeva Sakura vestita così da così tanto tempo, gli ricordava i
bei tempi, e anche se gli creava un senso di nostalgia, era piacevole
ripensare a quei momenti.
Stavano
insieme da ormai tre anni, e lui e Sakura erano andati a Suna per
qualche giorno, approfittando che Sasuke era impegnato ad apprendere
una tecnica Uchiha insieme al maestro Obito. Erano passati a trovare
la sua famiglia, ma avevano deciso di affittare una stanza di una
locanda per stare da soli, per avere la loro privacy. Avevano scelto
la stanza con la vista migliore e più alta, perchè a Sakura
piacevano i tramonti.
Lei
era appoggiata alla ringhiera della balconata, che dava sul
villaggio, a guardare l'orizzonte, aspettando il sole che tramontasse
<< Sasori, è quasi il momento >>
Lui
si affacciò, vedendola sorridere, per poi spostare lo sguardo
nuovamente sull'orizzonte, i suoi corti capelli rosa si muovevano
dolcemente dalla brezza, e quel vestito bianco lungo fino alle
ginocchia ondeggiava al vento. Lei spiccava in mezzo a tutto quel
rosso e arancione del cielo dietro di lei, era una visione
bellissima. Le si avvicinò affiancandola, cingendole la schiena e il
fianco << Sei meravigliosa >>
Alzò
lo sguardo con un sorriso innamorato << Adoro questi momenti
tranquilli >>
Avvicinò
le labbra alle sue << Anche io >> poi azzerarono le
distanze in un bacio dolce e pieno d'amore.
Continuando
a baciarsi, Sakura afferrò la casacca sul petto e glie l'aprì da
davanti, mostrando gran parte del petto.
<<
Ti stai perdendo il tramonto >> le disse lui dopo aver scollato
le loro labbra.
<<
In questo momento preferisco altro >> accennò un sorriso
malizioso.
Ricambiò
il sorriso e riprese a baciarla.
Era
dannatamente bella, e faticava a tenere a freno quei sentimenti che
tentavano a venire fuori ogni volta che si ritrovava a guardarla più
del dovuto.
Sasuke
invece era sorpreso di come era rimasto a guardarla a lungo, faceva
uno strano effetto vederla vestita così, ma sicuramente era perchè
era già piuttosto surreale vederla in carne e ossa dopo un anno che
non la vedeva, e vestita così era ancora più strano.
<<
Eccovi >>
Una
voce femminile interruppe il momento.
Sakura
girò la testa per poter vedere chi fosse, giusto, Konan, un altro
membro di Akatsuki, la ricordava vagamente, era stata lei assieme a
Pain ad attaccare Konoha. Però ricordava anche che dopo che Naruto
era riuscito a proteggere il villaggio, aveva convinto lei e Nagato,
il vero volto di Pain, a cambiare modo di vedere le cose.
<<
Ma tu sei- >> la donna aveva un'espressione sorpresa e confusa.
<<
Konan ti spiego tutto a cena >> le disse subito Sasuke.
Mentre
Sasuke assieme agli altri due compagni di viaggio spiegavano tutta la
vicenda di Sakura, e anche del fatto che avevano incontrato Yagura
sul loro cammino, Sakura osservava le persone intorno al tavolo.
Oltre a loro quattro, c'erano Konan, Zabuza, Haku e Hanzo,
quest'ultimo non lo conosceva, ma dagli studi e dai racconti di
Tsunade era a conoscenza che era un Ninja potente, con l'abilità di
avvelenare chiunque ed evocare salamandre velenose. Zabuza e Haku
naturalmente li conosceva, vederli le faceva ricordare i vecchi
momenti con il Team 7.
<<
Capisco. Anche se è davvero una cosa difficile da credere >>
parlò Konan dopo aver ascoltato i tre Doragon.
<<
Non siamo venuti qui solo per passare la notte, ma anche per chiedere
a Hidan di unirsi a noi >> aggiunse Deidara.
Konan
sospirò << Mi dispiace, ma è partito tre giorni fa per Ame, è
andato per dei rifornimenti insieme ad un gruppo del villaggio >>
spiegò.
<<
Anche se lo richiamassi, ci metterebbe tre giorni a tornare qui
>>
parlò Zabuza.
<<
Ma non possiamo perdere così tanto tempo >> parlò Deidara
<<
Non sappiamo se la dimensione di Sakura stia andando avanti nel tempo
o no... >>
Sakura
prese parola << Se andasse avanti nel tempo, sarebbe comunque
già troppo tardi >>
<<
Ma questo non puoi saperlo >> Sasuke le diede un'occhiata.
Anche
questo era vero, ma non voleva creare ancora così tanti problemi.
L'Uchiha
la osservava << Non dirmi che ti sei già arresa? >>
Lei
spalancò gli occhi. Lei arrendersi? No, non poteva farlo, i
suoi compagni contavano su di lei, Obito aveva bisogno di lei, e
Naruto credeva in lei << No >> prese un respiro profondo
e si alzò dalla sedia, appoggiando i palmi della mani sul tavolo
<<
Ma non posso nemmeno chiedervi di affrontare una missione suicida,
perchè dovreste rischiare di morire per qualcuno che nemmeno è del
vostro mondo? >> era già da un po' che se lo domandava, e ora
ne aveva approfittato per domandarlo apertamente.
Tutti
la guardarono in silenzio per un breve istante.
E
poi Sasori si alzò e si mise una mano sul cuore puntando lo sguardo
sul suo << Mi sono offerto volontario per accompagnarti, perchè
non voglio vederti morire un'altra volta, non lo sopporterei, voglio
stare al tuo fianco e proteggerti anche a costo di morire >>
Sakura
spalancò gli occhi, rimanendo colpita dalle sue parole, non sapeva
cosa dire.
Si
alzò anche Deidara << Io mi sono offerto volontario perchè
sono sempre stato riconoscente a Sakura, una volta mi ha salvato il
braccio e la vita, voglio ripagare il favore proteggendoti >>
Iniziava
a sentire lo stimolo di piangere.
Infine
si alzò Sasuke con più calma << Mi sono offerto volontario
per primo, perchè Sakura era una ragazza speciale per me, non era
solo una compagna di Team, era un'amica, anche io l'ho vista morire
davanti ai miei occhi, e non voglio che ricapiti ancora >>
Dovette
mettersi una mano sul petto, all'altezza del cuore.
<<
Questa missione serve per farti tornare nella tua dimensione, non
puoi abbondare i tuoi compagni, non lasciarli morire, devi salvare il
tuo mondo >> aggiunse ancora Sasuke.
Tutte
queste parole, l'avevano colpita nel profondo, non si sarebbe mai
aspettata tanta determinazione e affetto nei suoi confronti, non
riuscì più a trattenere le lacrime. Non avrebbe mai abbandonato e
lasciato morire i suoi compagni, doveva tornare nel suo mondo, ad
ogni costo. Si maledisse, ogni volta si lasciava prendere dai
sentimenti per altri, era incredibile come si fosse preoccupata per
queste persone che erano di un altro mondo.
<<
Hai la lacrima facile come l'aveva la nostra Sakura >> sorrise
teneramente Konan.
Ognuno
di loro aveva un motivo, un sentimento diverso per l'altra Sakura, e
questo ricadeva su di lei, lo apprezzava davvero tanto, ne era
infinitamente grata << Grazie >> parlò con voce
tramante.
I
tre compagni di viaggio accennarono un sorriso, ognuno a suo modo e
con affetto diverso. Infine dopo un momento di silenzio i quattro si
risedettero, e mentre Sakura si riprendeva dalle lacrime, Konan
riprese parola << Potrei venire io, ma... non so se... >>
<<
No, tu devi rimanere >> gli disse Sasori << Devi
proteggere questo posto >>
<<
Domani partiamo ugualmente. Dovremmo solamente dare meno nell'occhio,
se possiamo evitare uno scontro lo eviteremo >> spiegò
l'Uchiha << E se dovessimo trovarci di fronte a più di un
Jinchùriki, o addirittura Naruto? >> domandò Sasori.
<<
Uno di noi deve prendere Sakura e portarla al tempio, e infine
ritornare a Konoha senza guardarsi indietro... >>
Tutti
capirono quali potevano essere le sorti dei due a rimanere indietro,
ma a Konan piaceva sentire le cose come stavano << Due di
voi... >>
<<
Siamo tutti coscienti di cosa andiamo incontro >> disse
Deidara.
Sakura
deglutì silenziosamente un po' preoccupata.
Sasuke
chiuse gli occhi per un momento e sospirò << Deidara, tu hai
il compito di prenderla in caso le cose si fanno difficili, puoi
volare e creare un diversivo con le tue tecniche esplosive in caso
qualcuno provi a seguirvi >>
Sakura
sgranò gli occhi << Cosa? >>
Deidara
si oppose << Sasuke sai volare anche tu, con il tuo Susanoo hai
anche una difesa assoluta >>
<<
Non è questo il punto. Naruto vuole me, mi seguirebbe ovunque, devo
tenerlo lontano da Sakura >>
Sasori
osservò l'espressione di Sakura, era evidente che era agitata e
nervosa, sembrava sul punto di dire qualcosa.
Perchè
ogni volta doveva essere considerata quella da proteggere? Va bene
che la sua sopravvivenza era fondamentale, non avrebbe avuto senso la
missione se lei andava a morire, ma odiava sentirsi debole.
<<
Un Ninja medico non deve assolutamente morire. Per questo non deve
lanciarsi all'attacco in maniera spregiudicata >> parlò lei
alla maestra Tsunade.
<<
Naturalmente ciò che dici è vero... ma questo non ti esime
dall'imparare le tecniche necessarie a combattere in prima linea.
Perchè tu, Sakura, sei mia allieva. Non scordare che sei colei...
che erediterà la forza di un Ninja supremo... e del Quinto Hokage
>>
<<
Tu e Naruto siete sempre un passo avanti a me, e va bene, ho capito
che siete irraggiungibili, ma io sono forte, posso affrontare i
nemici al vostro fianco >> sfogò i suoi pensieri rivolti a
Sasuke.
<<
Lo so Sakura >> le parlò lui calmo << La nostra Sakura
sarebbe stata prossima a diventare una Doragon, era incredibilmente
forte, ed è morta nonostante ci fossimo io e Sasori con lei >>
Sasori
abbassò uno sguardo sofferente sul tavolo.
<<
Stai sottovalutando i nostri nemici >> aggiunse.
Deidara
si intromise ancora << Va bene Sasuke, però non puoi decidere
chi dovrebbe morire. Cazzo, Sasori ma non dici nulla? >>
Il
rosso alzò lo sguardo sul biondo << Deidara, ho passato mesi a
cercare il corpo di Sakura, trovando solo il suo coprifronte,
nell'ultimo anno ho vagato senza una meta o un obiettivo, mi sono
preparato per qualcosa che cercavo senza sapere cosa, e quando è
comparsa lei, tutto mi è stato chiaro... Userò ogni cosa che ho
appreso e che mi rimane, per lei, perchè è la mia meta. Se devo
morire per tenerla in vita, allora lo farò volentieri >>
spostò lo sguardo verso la kunoichi in questione.
Sakura
era rimasta senza parole. Comprendeva il perchè Sasori avesse
espresso i suoi pensieri, era incredibilmente eroico, e lo faceva per
l'altra Sakura, per potersi redimere nel non essere riuscito a
salvarla, proteggendo lei, dandole la possibilità di continuare a
vivere. Però non credeva che l'altra Sakura volesse davvero questo.
<<
Oh ma bene, poi dite di me che sono avventato e tendo al suicidio
>>
parlò sarcasticamente il Ninja della roccia.
<<
Sasuke ma non pensi a tua moglie? >> gli domandò Konan.
<<
Lo sa perchè sto facendo tutto questo, sa quali sono i rischi >>
Sakura
con espressione determinata e dura si alzò di nuovo dalla sedia
<<
Va bene Sasuke, ho capito, farò quel che mi dici, ma vi chiedo una
sola cosa... >> guardò i due interessati << Non morite
>> prese un respiro profondo << Rispetto ogni vostra
volontà, ma non credo che l'altra me stessa vorrebbe che vi faceste
ammazzare >>
Sasuke
accennò un sorriso fiero << Farò il possibile >>
La
kunoichi poi spostò lo sguardo sul rosso, aspettando che
rispondesse.
Più
guardava quello sguardo determinato e più gli smuoveva qualcosa
dentro, quella determinazione era sempre stata rassicurante e
caricava di positività. Sorrise compiaciuto e fiero << Non mi
uccideranno tanto facilmente >>
Solo
a quel punto riuscì a stirare le labbra in un lieve sorriso
sollevato. Si erano caricati e dati determinazione reciproca, e la
faceva sentire decisamente meglio.
<<
Quindi domani all'alba? >> chiese Deidara.
<<
Sì >>
Più
tardi dopo aver finito di cenare, ognuno si stava dirigendo verso le
proprie stanze e per fatti propri, anche lei stava facendo lo stesso,
fin quando Sasori la fermò per l'avambraccio.
<<
Aspetta Sakura >>
<<
Che succede? >> gli domandò.
Konan
dall'altra parte della sala, li osservò al fianco di Sasuke <<
Che nostalgia... >> commentò.
L'Uchiha
rimase in silenzio a guardarli, osservando il rosso in particolare.
<<
Per caso sai che tipo di relazione ha con lui nel suo mondo? >>
gli chiese con naturalezza e curiosità.
<<
Non so nulla >> le rispose mentre le dava le spalle. In verità
lo sapeva, aveva ascoltato la loro conversazione la sera precedente,
ma non gli piaceva spettegolare, ne tanto meno aveva voglia di
spiegarle quel che sapeva del suo mondo, di quella strana
organizzazione Akatsuki e dei nemici non nemici e viceversa.
<<
Posso parlarti un momento? >> le chiese Sasori.
Sakura
annuì.
Un
momento dopo erano saliti sulla terrazza del palazzo, dove dava
un'alta vista su Taki, sempre al buio, senza cielo, ma pieno di luci
e riflessi sull'acqua. Si appoggiarono al muretto in cemento.
<<
Mi dispiace se ti ho fatto pensare che mi voglia suicidare, non è
proprio così >>
Lo
ascoltava in silenzio.
<<
Quello che voglio dire è che se dovessi essere costretto a scegliere
di morire per farti proseguire, lo farei >>
<<
Capisco quello che vuoi dire, ma preferisco che tu rimanga vivo in
ogni caso. L'altra Sakura non vorrebbe che sprecassi la tua vita
>>
<<
Hai ragione >> sospirò << Lotterò per rimanere in
vita... >> rimase in silenzio per un breve istante <<
Però... vorrei darti due cose, non so se avrò un'altra occasione
per farlo >>
Lo
guardò confusa ma incuriosita.
Sasori
infilò la mano all'interno della casacca e prese fuori un bracciale
in cuoio con sopra dei meccanismi in legno e ferro.
<<
Cos'è? >>
<<
Te lo posso mettere? >>
Annuì
dandogli il braccio. Glielo allacciò, notando che le copriva quasi
tutto l'avambraccio.
<<
Negli ultimi mesi ho progettato qualche congegno utile per le mie
marionette, e ho pensato di provare a fare qualcosa anche per le
persone. Questo è solo un prototipo ma funziona >>
<<
Mi stai dicendo che è uno scudo di chakra? >>
<<
Allora lo conosci già? >> si stupì.
<<
Diciamo che l'ho visto usare da tua nonna su delle marionette, e
anche su se stessa, aveva un braccio di legno e meccanismi >>
gli spiegò.
Era
sorpreso.
<<
Ma questo è molto meglio >> accennò un sorriso.
<<
In ogni caso, vorrei che lo tenessi tu, usalo in caso di bisogno.
L'ho caricato con il mio chakra e funziona solo una volta >> le
spiegò.
Era
premuroso da parte sua, percepiva chiaramente il senso di protezione
che le dava, e per quanto era ancora stupita dai suoi modi e gesti,
ne era davvero grata << Grazie >>
Poi
riportò la mano ancora dentro la casacca, prendendo fuori stavolta
una piccola bambolina, per poi porgergliela.
Sakura
rimase colpita nel vedere quanto assomigliasse a lei, era colorata,
capelli rosa, occhi verdi e vestita di rosso e bianco. Era così
piccola che le stava in una mano, ed era bellissima. Alzò lo sguardo
sul Ninja della Sabbia cercando di capire.
<<
Portala con te quando tornerai nel tuo mondo >>
Oh.
<<
Mi piacerebbe che ogni tanto ti ricordassi di me, non solo dell'altro
me >>
<<
Non ho bisogno di una bambolina per ricordarmi di te >> come
poteva dimenticarsi di un Sasori umano, gentile e premuroso con dei
veri sentimenti?
Lui
sorrise teneramente << Grazie. Ma vorrei che la portassi con te
ugualmente >>
Sorrise
<< Ok >>
Era
terribilmente attratto da lei, e si dovette costringere a distogliere
lo sguardo da quegli occhi acquamarina, prima che si ritrovasse a
muoversi senza volere verso di lei, facendo qualcosa di
inappropriato.
<<
Lo so che non è facile per te avermi accanto >> lo vedeva
quanto fosse frustrato.
Rimase
in silenzio, non sapendo cosa dirle.
<<
Ma questo mi fa capire quanto tu amassi davvero l'altra me, sono
contenta che lei abbia avuto una persona come te al suo fianco >>
Era
dannatamente doloroso ripensare a lei, se solo avesse saputo che
quella sera sarebbe stata l'ultima, l'avrebbe passata stando sveglio
tutta la notte ad abbracciarla, le avrebbe anche detto che l'amava.
Avevano
svolto la missione egregiamente, senza intoppi e senza difficoltà,
Sasuke era andato a dormire, mentre Sai si era portato sul tetto
della locanda per fare la guardia. Erano nel Paese delle Terme, in un
piccolo villaggio marino, avevano deciso di pernottare lì per via
dell'ora tarda, sarebbero poi ripartiti all'alba per tornare a
Konoha.
<<
Abbiamo fatto anche in fretta >> commentò Sakura in
accappatoio mentre si asciugava i capelli con un telo da bagno.
<<
Meglio così >> rispose lui seduto sul bordo del letto.
<<
Non vedo l'ora di tornare al villaggio, voglio andare nei negozi con
Ino e mia madre per organizzare il matrimonio >> sorrise
entusiasta mentre gli si portava davanti, rimanendo in piedi.
<<
Ci sposiamo tra due mesi, hai tutto il tempo >> le sorrise
teneramente prendendole le mani tra le sue.
<<
Lo so, ma sono così contenta >>
Si
guardarono per un breve istante in silenzio, poi Sasori schiuse le
labbra << Lo sai a cosa stavo pensando ultimamente? >>
<<
A cosa? >> domandò curiosa.
<<
Che dopo il matrimonio mi piacerebbe avere un figlio >> la
guardò con dolcezza.
Stirò
le labbra in un dolce sorriso << Lo voglio anche io >>
strinse un po' le mani nelle sue << Ma per questo... >>
sciolse il contatto tra le loro mani, e si portò le proprie sulla
cintura dell'accappatoio << … possiamo già lavorarci >>
si aprì l'indumento da bagno.
Rimase
ammaliato dalle sue parole, mentre la vedeva rimanere nuda davanti a
lui, l'aveva vista tante volte in tutta la sua bellezza, ma in quel
momento con il pensiero di voler fare un figlio, la guardava con
ancora più amore.
<<
Sasori... ti amo >> gli disse mentre si coccolava al suo fianco
stanca e assonnata.
<<
Dormi, domani ci aspetta il viaggio di ritorno >> le accarezzò
i capelli leggermente umidi, mentre la guardava chiudere gli occhi
con un sorriso sulle labbra. Era stanco anche lui, e sentendo il
calore del corpo di Sakura addosso, si addormentò anche lui.
Quel
giorno sarebbe dovuto morire lui, non lei. Era anche per questo che
non poteva permettere che succedesse di nuovo, non aveva nessuna
importanza se era un'altra Sakura di un'altra dimensione, era sempre
lei. Voleva che almeno questa Sakura potesse continuare a vivere, con
o senza di lui, che amasse anche qualcun altro andava bene lo stesso.
<<
Grazie per quello che fai per me >> aggiunse ancora lei
girandosi di un po' verso di lui.
<<
Non so come andrà domani o dopodomani, ma ho bisogno di dirti una
cosa... >> si bloccò un momento.
Lei
rimase in silenzio, in attesa.
Le
afferrò una mano e se la appoggiò sul petto, all'altezza del cuore
<< Ti amo Sakura >>
Spalancò
gli occhi, colpita da questa dichiarazione. Nessuno le aveva mai
detto una cosa simile, e sentirsela dire era davvero emozionante.
Sentire poi il suo cuore battere sopra la mano le faceva capire
quanto umano fosse Sasori, era incredibile. Voleva immaginare che
anche il Sasori del suo mondo una volta potesse essere stato così,
almeno per un po', o che magari con scelte e situazioni diverse
poteva essere un grande Ninja con un grande cuore.
<<
Lo so che è inappropriato, ma necessitavo dirtelo >> non
voleva rimpiangere lo stesso errore un'altra volta, se andava
incontro alla morte, almeno sarebbe morto senza questo rimpianto.
Tolse infine la mano dalla sua.
Allontanò
la mano dal suo petto << Io... non so cosa dire... >> si
sentiva a disagio.
<<
Non devi dire nulla. Va bene così >> sospirò lievemente <<
Mi basta che tu l'abbia sentito >> anche se non era la sua
Sakura, dirlo a questa che aveva davanti lo aveva fatto sentire
meglio << Fai un buon riposo >> detto questo si mosse per
andarsene.
E
lei lo osservò girato di spalle, mentre scendeva le scale per il
piano di sotto. Non sapeva esattamente cosa lo avesse fatto
dichiarare, ma era ovvio che fosse qualcosa legato ad un evento
passato, legato all'altra se stessa. Quel ti amo non era per
lei, era per l'altra Sakura. Sorrise con amarezza, comprendendo le
emozioni di Sasori, lui non aveva più la persona che amava, e non
poteva più dirle quelle due parole, e la cosa la rattristava. Lei
invece... poteva, ma nemmeno sapeva se l'avrebbe ascoltata, se
davvero lui tenesse a lei, anche se in una minuscola parte, non lo
sapeva... Sasuke era cambiato, diverso e sembrava sempre
irraggiungibile sotto ogni punto di vista. Anche potendo tornare nel
suo mondo, anche sconfiggendo Kaguya, avrebbe potuto stare con
Sasuke? Lei lo voleva, voleva salvarlo, voleva che si facesse amare e
che amasse a sua volta, non lo voleva tutto per se, ma desiderava
vederlo in pace con se stesso. Pensando a questo, non si rese conto
che una lacrima solitaria le aveva rigato il viso.
<<
Affascinante, vero? >>
La
voce di Sasuke alle sue spalle la fece sobbalzare un po', e accortasi
di quella lacrima, si affrettò ad asciugarsela con la mano, poi
spostò lo sguardo al suo fianco, sul muretto, dove lui si era appena
appoggiato.
Le
diede un'occhiata, notandole gli occhi leggermente arrossati <<
Intendo il villaggio >>
Spostò
ancora lo sguardo, stavolta sul villaggio << Sì >> il
fatto che fosse comparso questo Sasuke proprio mentre pensava a
quello che amava davvero, non le aveva semplificato le cose. Era già
abbastanza scossa da quella giornata, iniettata di sentimenti altrui,
che sentiva di stare per scoppiare.
<<
Dovresti andare a dormire. Domani ci aspetta un altro giorno di
viaggio >>
Lo
sapeva, e aveva ragione, avrebbe dovuto riposare, ma come faceva a
prendere sonno con tutti questi pensieri?
Sasuke
notò quanto fosse silenziosa, pensierosa e turbata << Ti ha
dato un congegno protettivo >> le disse osservando il lungo
bracciale.
Solo
a quel punto si ridestò << Sì >>
<<
Ha fatto bene a dartelo. Sasori pensa sempre a tutto >>
Annuì.
Poi
calò il silenzio.
Sakura
avrebbe voluto dire qualcosa, esprimere quello che pensava su di lui,
su l'altro Sasuke, ma le parole erano come bloccate in gola, non
riusciva a decidersi di parlare, se ne valesse davvero la pena o
meno.
L'Uchiha
capiva che era frustrata, che volesse dire qualcosa, era come
frenata, e per aiutarla a sfogarsi aprì il discorso << Oggi,
nella nebbia, chi hai visto? >> le domandò.
Sgranò
gli occhi. Allora aveva capito che aveva assistito ad un'illusione
ottica. Strinse le labbra con nervosismo, trattenendosi nel
rivelarglielo, ma tutto quello stato d'animo contrastante la stava
soffocando, aveva bisogno di respirare, così schiuse le labbra <<
Ho visto te >> respirò << Ho visto l'altro te >>
specificò meglio << Credevo di averlo trovato... ma era solo
un'illusione e io ci sono cascata >>
Lui
rimase in silenzio per un breve istante, poi sospirò << Non te
ne fare una colpa, chiunque ci sarebbe cascato non conoscendo quella
nebbia- >>
<<
Non è per quello... >> lo interruppe << È per... >>
si trattenne un momento, e qualcosa dentro di lei si aprì << …
perchè lui non è come te? >> non era una domanda rivolta a
lui, ma più all'aria, era la domanda che negli ultimi due giorni la
tormentava, che ogni tanto tornava ad infastidirla.
Lui
corrugò la fronte. Aveva intuito che il Sasuke del suo mondo avesse
un ruolo particolare, ambiguo, tra l'essere un alleato e un nemico,
ma non le aveva mai chiesto nulla a riguardo, non gli era interessato
saperlo... ma ora era curioso di sapere, capire cosa ci fosse sotto
<< Lui com'è? >> le domandò.
Il
cuore iniziò a batterle più forte, sia per l'emozione d'amore che
le procurava e la frustrazione di tutto l'insieme di cose che ci
giravano attorno. Abbassò lo sguardo su un punto non definito
dell'acqua di uno dei canali << Lui è... >> e in quel
momento le immagini di Sasuke di quando aveva dodici anni, le
comparvero davanti << Lui fa parte del Team 7, assieme a me,
Naruto e il maestro Kakashi... >>
Ora
capiva perchè avesse fatto quell'espressione sconvolta nel vedere
Kakashi nella foresta.
<<
Però... >>
Sasuke
ascoltò attentamente il racconto di Sakura, rimanendo quasi
sconvolto da esso. Aveva appreso del Clan sterminato da Itachi, alla
sete di vendetta, all'odio, all'allearsi con il nemico, inizialmente
con Orochimaru, poi con l'organizzazione Akatsuki, che aveva provato
ad ucciderla un paio di volte, che aveva attaccato i cinque Kage,
infine allearsi dalla parte buona contro Madara e Kaguya per motivi
che non comprendeva bene nemmeno lei. Nel raccontargli tutte quelle
vicende l'aveva notata cambiare espressione più di una volta, in
modo diverso, sofferente, malinconica e frustrata << Mi
dispiace... immagino quanta sofferenza ti faccia provare >>
E
lì scoppiò, guardandolo dritto negli occhi, con un'espressione
seria, trattenendo le lacrime a fatica << No. No che non lo
sai. Ho fatto e continuo a fare ogni cosa possibile per farti capire
che posso renderti felice, ma tu non fai che allontanarti, non fai
che ferirmi, eppure io continuo come una stupida ad amarti! >>
le lacrime avevano iniziato a scorrere sulle guance.
Era
rimasto spiazzato, stupito, con occhi spalancati. Naturalmente aveva
capito che quelle parole non erano rivolte a lui, erano per l'altro
se stesso, ma ora comprendeva più chiaramente i suoi sentimenti, e
doveva ammettere che si sentiva profondamente dispiaciuto, ma anche
colpito... questa Sakura amava l'altro Sasuke << Tu... >>
non sapeva da dove arrivasse, ma sentiva il bisogno di abbracciarla,
e così fece, la afferrò per le spalle e se la tirò a se, facendole
appoggiare la testa sul suo petto, avvolgendola, mentre lei piangeva.
Si
era portata dentro quei pensieri da tempo, e trovandosi una versione
più matura di Sasuke, non era riuscita a trattenersi. Però doveva
ammettere che sfogarsi le aveva alleggerito il cuore, solo di un po',
ma almeno si sentiva meglio rispetto a prima. E quell'abbraccio era
caldo, avvolgente, e protettivo, aveva sempre desiderato essere
abbracciata in quel modo da lui.
Vederla
in quello stato gli aveva fatto ricordare l'ultima volta che l'aveva
vista in lacrime e sofferente.
Era
stato convocato assieme a Sakura dall'Hokage con urgenza all'alba,
l'Anbu che li aveva chiamati a rapporto era stato di poche parole, e
sia lui che la compagna di Team si erano guardati confusi.
Una
volta entrati nell'ufficio dell'Hokage, notarono da una parte il
maestro Obito in piedi, con un'espressione sofferente. Dall'altra il
maestro Nagato, con Ino e Sai, tutti con espressioni addolorate e
arrabbiate allo stesso tempo. Davanti a loro Madara in veste di
Hokage e il fratello Izuna, il suo consigliere. Nella stanza il
silenzio più totale.
<<
Che succede? >> domandò Sakura osservando i presenti <<
Kiba e Hinata dove sono? >>
Già,
voleva saperlo anche lui.
Solo
a quel punto Madara prese parola << Andrò dritto al punto.
Stanotte Hinata ha rubato le pergamene degli Uchiha... >>
<<
Cosa? >> i due rimasero spiazzati.
<<
Dalle informazioni ricevute, sembrerebbe che lei, nel periodo che è
stata rapita, abbia evoluto un rapporto più intimo con Naruto,
tant'è che la portata a tradire il nostro villaggio per lui. Naruto
le ha chiesto di rubarle per lui >>
Sasuke
si allarmò.
<<
Di questo ne parleremo più tardi >> disse subito prima che
Sasuke facesse domande.
<<
Come fate a sapere tutte queste informazioni? >> chiese Sakura
non capendo.
Ci
fu un momento di silenzio, e infine Madara riprese a parlare <<
Kiba l'ha scoperta, e si è fatto dire quello che poteva >> li
informò.
<<
E lui dov'è ora? È per caso stato ferito? È in ospedale, per
questo non è presente ora, giusto? >> chiese ancora lei.
Sasuke
notò le espressioni dei presenti farsi più cupe e quello strano
silenzio iniziava a farlo preoccupare... una sensazione, sentiva una
brutta sensazione.
<<
Sai l'ha trovato in condizioni molto critiche, Kiba gli ha riferito
le informazioni mentre chiedeva soccorso, ma per lui era troppo
tardi... è morto in pochi minuti >>
Sasuke
sgranò gli occhi incredulo e spiazzato dalla notizia.
<<
Cosa? >> Sakura era shoccata, con occhi spalancati e immobile
sul posto e bianca in volto.
<<
Mi dispiace >> parlò Sai addolorato.
<<
Ragazzi... >> li chiamò il maestro Obito.
Sakura
crollò letteralmente, chinandosi sulle ginocchia, piangendo e
singhiozzando dal dolore << No... non può essere... >>
Sasuke
stava male già nell'aver appreso la notizia, ma vedere Sakura in
quelle condizioni, lo faceva stare ancora più male, così si abbassò
e l'abbracciò cercando di darle conforto. Non sapeva nemmeno cosa
dirle, era frastornato e sofferente lui stesso.
Sakura
si aggrappò a lui, stringendolo a se, accertandosi che lui era
ancora lì.
Dopo
quella volta, aveva sperato di non vederla mai più piangere in quel
modo, perchè lo faceva soffrire a sua volta. E invece, ecco un'altra
Sakura piangere, ma stavolta per colpa sua, o meglio, colpa
dell'altro se stesso.
Rimasero
così per un lungo istante, fin quando lei si calmò, fermando le
lacrime, e successivamente sciogliere l'abbraccio << Scusami...
>> provò a dire. Si sentiva debole e in verità si faceva
anche un po' pena. Non avrebbe voluto piangere, dirgli quelle cose,
fargli sapere qualcosa che non portava da nessuna parte, non aveva
senso, lui non era il vero Sasuke.
Lui
puntò lo sguardo sul suo, e osservando quelle iridi verdi da così
vicino, risvegliarono in lui qualcosa. Non avrebbe mai pensato che in
un mondo parallelo, Sakura potesse amarlo, mentre lui nel suo, anni
addietro era innamorato di lei... era proprio strana la coincidenza.
Il fatto era, che in questo momento, provava qualcosa per lei, quasi
come a quei tempi, e non sapeva se era perchè la vedeva identica
come quegli anni, o se sentendola dichiararsi a lui, avesse colto
quell'occasione mancata, quella felicità di essere ricambiato. Il
fatto era che non si rese conto di aver avvicinato il viso al suo,
lentamente.
Come
per esaudire il suo sogno, e mettere il suo cuore a tacere, presa da
quei sentimenti per lui, e percependo un certo interesse nei suoi
confronti, non si rese conto che si stava lasciando andare, notando
Sasuke avvicinare sempre di più il viso al suo.
Solo
quando si rese davvero conto di quello che stava facendo, solo ad un
soffio dalle sue labbra, si fermò. Non poteva, lei era innamorata di
un altro Sasuke, non di lui, lei apparteneva ad un'altra dimensione,
ed erano in missione per farcela rimandare, in più lui era sposato,
amava sua moglie Karin. Quello che l'aveva spinto a quasi baciarla,
erano soltanto i vecchi sentimenti per l'altra Sakura, non poteva
approfittare del fatto che lei ricambiasse, quei sentimenti non gli
appartenevano. Infatti tirò indietro la testa, rimettendosi dritto
con il busto << Non sono il Sasuke che ami >>
Strinse
le labbra amareggiata, imbarazzata e anche dispiaciuta. Era comunque
stupita del fatto che lui avesse tentato di baciarla, era confusa.
<<
Mi sono lasciato prendere dai ricordi, ti chiedo scusa >>
Lui
le chiedeva scusa? Era lei quella innamorata dell'altro Sasuke <<
No, scusami tu, tu sei sposato. Non dovevo nemmeno dirti quelle cose
>> era in imbarazzo.
<<
Tu hai fatto bene, era da tutto il giorno che ti vedevo strana. In
verità anche da prima, ma avevo capito che eri frustrata da
qualcosa, e volevo che me lo dicessi, che ti portassi meno pensieri
durante il viaggio >> le spiegò con calma.
<<
Non volevo dirti dei miei sentimenti, non credevo che avessero
importanza, non in questo mondo... >> abbassò lo sguardo con
amarezza << Mi faccio pena, inseguo un Sasuke che nemmeno mi
vuole, avevo desiderato dare il mio primo bacio a lui, ma l'ho
ricevuto da qualcuno che io ho considerato sempre un nemico. Ho
sperato anche che ricevere un bacio da te fosse l'unica cosa che
potessi ottenere... Non so se potrò avere mai un'occasione con il
Sasuke che conosco io... >> parlò spedita esprimendo ogni
pensiero.
Rimase
in silenzio per un breve istante, osservando la sua espressione
triste << Siamo qui per farti tornare nel tuo mondo, e sono
convinto che in qualche modo riusciremo a portare a termine la
missione. Vedo e percepisco chiaramente quanto ami l'altro me, non
comprendo appieno quello che sta passando lui, ma riesco a capire
te... Con questo voglio dire, che dovresti insistere, continuare a
lottare per lui, il tuo amore è troppo profondo ed intenso per
arrenderti >>
Era
sorpresa dalle sue parole, dette da lui poi << Io non potrei
comunque arrendermi, lo amo talmente tanto da non essere riuscita ad
ucciderlo anche se era giusto farlo per un bene superiore >>
Accennò
un sorriso, era piacevole sentirla parlare così, sopratutto perchè
parlava dell'altro Sasuke, dell'altro se stesso << Per quanto
riguarda il tuo primo bacio... dovesti pensare che te l'ha dato
qualcuno che amava immensamente Sakura >>
Vero,
aveva ragione, ma avrebbe comunque desiderato andasse diversamente.
<<
E poi... devi sapere che lei ha avuto il suo primo bacio da me, non
da Sasori >> sorrise a quel ricordo << Ti fa sentire
meglio così? >>
Ora
era sorpresa.
Erano
due fottuti anni che era innamorato di Sakura, e lei invece, dopo
poco, da quando avevano iniziato a svolgere missioni insieme al Team
Shamon, si era invaghita di Sasori. Più di una volta si era
ritrovato geloso, e aveva anche tentato diverse volte a farle capire
indirettamente che provava più di un'amicizia per lei. Lei sembrava
ogni volta non accorgersene. Probabilmente sbagliava lui, avrebbe
dovuto essere più diretto, dirglielo chiaramente, ma lo frenava
sempre il fatto che lei avesse occhi solo per il Ninja della Sabbia.
Quest'ultimo si era reso conto dei sentimenti di Sakura, ma ogni
volta li ignorava, e lui stesso lo aveva puntato lanciandogli degli
sguardi infastiditi. Non sopportava più quella situazione, era
diventato opprimente, e stava diventando sempre più difficile
convivere con questo peso, sopratutto perchè lei faceva parte del
suo Team, e collaboravano spesso con Sasori e il suo Team. Per questo
aveva deciso di parlarle apertamente, provare a darsi una
possibilità.
Stava
camminando per le vie di Konoha con Sakura accanto, tornando da una
sessione di addestramento con il Team. Era sera, le strade erano
quasi ormai vuote, e pensò che siccome erano soli, doveva
approfittarne.
<<
Secondo te da quando Kiba sa fare quella trasformazione da cane a tre
teste? >> parlò tranquillamente lei.
Lui
nemmeno gli importava cosa sapesse fare Kiba, per lo meno non in quel
momento. Quello che gli premeva ora era parlare con lei apertamente.
La afferrò per l'avambraccio fermandola. Ora si trovavano proprio
sotto un lampione.
<<
Che succede? >> domandò lei.
La
fece girare strattonandola appena verso di lui, così da averla
faccia a faccia << Sono stanco di continuare così >> non
le lasciava la presa, voleva assicurarsi che rimanesse lì e che
ascoltasse << Sakura... >> era imbarazzante ed era più
difficile del previsto dichiararsi, non riusciva a dirlo.
Lei
lo guardava confusa.
Dopo
un altro istante nel silenzio, capì che sarebbe stato più facile
agire e non parlare, così senza pensarci due volte si avvicinò
ancora a lei sveltamente, per poi baciarla.
Era
stata presa alla sprovvista, stupita e confusa allo stesso tempo.
Sapeva che Sasuke provava qualcosa di diverso per lei, ma non era mai
stata sicura di cosa, aveva sempre pensato che era tutto nella sua
testa, ma dopo questo bacio, ora ne aveva la certezza. Era però
innamorata di Sasori, già da un paio di anni ormai, e aveva sempre
fantasticato e pensato a lui fino ad ora, anche se quest'ultimo non
le aveva mai dato troppo interesse in questo senso, era sempre stato
solo ed esclusivamente per le missioni. Non sapeva se mai avesse
avuto una possibilità con lui, per questo mentre Sasuke la baciava
aveva iniziato a pensare che magari poteva provare ad interessarsi al
compagno di Team, per questo aveva ricambiato il bacio, solo per un
momento.
Dopo
un breve istante, staccarono le loro labbra, e con questo era
riuscito a trovare il coraggio per dirle quello che provava <<
Sono innamorato di te >>
Faceva
un certo effetto sentirselo dire, e doveva ammettere che lo
apprezzava da Sasuke, lo aveva sempre trovato il migliore di tutti,
sotto ogni punto di vista, anche bello, perchè il fascino
dell'Uchiha non passava inosservato. Però ora che lo guardava
desiderava ardentemente che al suo posto ci fosse Sasori, quindi per
cui non avrebbe potuto accontentarsi in questa maniera, non facendo
credere a Sasuke qualcosa che non c'era << Io... scusami, non
so come comportarmi con te. A me piace Sasori >> confesso con
imbarazzo e dispiacere.
Doveva
immaginarlo che sarebbe finita così, ma aveva lo stesso voluto
provarci << No, scusami tu. Io volevo che lo sapessi, volevo
sapere se avevo una possibilità >> non sapeva come rimediare a
quell'imbarazzante momento.
<<
Sasuke... io vorrei davvero ricambiare, mi piaci, ma non in quel
senso >>
Lui
sospirò rassegnato e un po' deluso.
<<
Avevo intuito che io ti piacessi, ma non ne sono mai stata sicura,
anzi, credo che l'avevo anche capito, ma non volevo che il nostro
rapporto si rovinasse per dei sentimenti non corrisposti >>
abbassò lo sguardo dispiaciuto.
Non
lo voleva nemmeno lui << Voglio solo vederti felice Sakura,
speravo che magari tu potessi ricambiarmi, accorgerti di me, ma ho
capito che tu sei follemente innamorata di Sasori. Ti ho sempre vista
guardare sempre e soltanto lui, sorridi ogni volta che si parla di
lui o solo se viene nominato >> sospirò << Non voglio
che le cose tra noi cambino... se davvero ami lui, dovresti
dirglielo, e se lui ti ricambierà, allora io riuscirò a mettermi il
cuore in pace >> fece un profondo respiro << Metti fine a
questo tormento >> non sarebbe stato facile, non lo era nemmeno
ora, ma tutto questo necessitava finire.
Era
incredibile, sapere che l'altra se stessa fosse stata baciata da
questo Sasuke così premuroso e gentile, che era innamorato di lei,
la faceva sorridere. Era così assurdo, lui innamorato di lei in
questo mondo, e lei innamorata di lui nel proprio, non riuscendo a
farsi ricambiare, creava un senso di amarezza.
<<
Sakura non sapeva se mai Sasori l'avesse ricambiata, ma dopo quel
bacio e il nostro discorso, lei si era decisa ad affrontare i suoi
sentimenti, nel suo cuore c'è sempre stato solo lui, ed è riuscita
a conquistarlo >> le accennò un tenero sorriso << Quindi
sono sicuro che anche tu un giorno riuscirai a fare altrettanto con
il Sasuke del tuo mondo. Sono convinto che lui in realtà sappia
amare >>
La
commosse, e in qualche modo le dette di nuovo speranza,
determinazione e sicurezza, tutte cose che aveva perso lentamente per
strada, tra alti e bassi, con momenti di confusione, frustrazione,
tristezza e dolore.
<<
Il prossimo bacio dallo a lui >> le disse infine con un sorriso
sereno.
Sorrise
anche lei, con sicurezza e grata per le cose che le aveva detto
<<
Grazie >> rimase ad osservarlo per un breve istante <<
Karin è una donna fortunata >>
<<
Anche lei me lo dice sempre >> sdrammatizzò.
Per
quanto fosse fastidioso sapere che lui stesse con Karin, era comunque
felice per lui, felice che aveva una famiglia con lei, e che aveva
ancora il fratello.
<<
Vai a dormire adesso >> le disse con premura.
Lei
annuì con un sorriso più sereno.
In
qualche modo, parlare con Sasuke di questo mondo, esternare i propri
sentimenti, sfogarsi e condividere alcuni pensieri era stato
liberatorio, stava decisamente meglio. Certo, doveva ancora compiere
la missione, doveva ancora capire in che stato fossero i suoi
compagni nell'altra dimensione, ma voleva pensare di trovarli ancora
tutti vivi. Aveva bisogno che la missione andasse bene, perchè
voleva tornare nel suo mondo a tutti i costi. Aveva ancora tutte le
intenzioni di provare a salvare Sasuke, di fargli capire fino allo
sfinimento che lei c'era e ci sarebbe stata per lui.
Doveva
ammettere che il Sasuke e il Sasori di questo mondo erano persone
magnifiche, le avevano fatto capire che non era la sola a soffrire
per amore, e che c'era un grande rispetto per tutto ciò, e anche che
c'era un'incredibile comprensione e gentilezza nei loro modi e nelle
loro parole. Per questo, voleva assolutamente che nessuno di loro
morisse, avrebbe affrontato ogni sorta di pericolo e difficoltà, al
loro fianco, perchè non si sarebbe mai perdonata di perderli,
dovevano farcela, e ce l'avrebbero fatta, insieme.
~♥~♥~♥~
Eccomi
di nuovo.
Ho
amato scriverere questo capitolo, perchè è molto sentimentale, e
finalmente ho potuto scrivere alcune scene SasuSaku♥. Spero di aver
reso bene i diversi sentimenti di ogni personaggio principale.
Secondo
i miei calcoli siamo a metà storia, dovrebbe, in
teoria,
arrivare a sei capitoli, se qualcosa non cambia. Per il quarto
capitolo dovrete attendere un po', non so quanto, mi prendo i miei
tempi, anche perchè prima scriverò un altro capitolo dell'altra
fanfiction “Quel
fastidioso, ma affascinante, vicino di casa”. Alterno le due
storie per il momento, così da dare la possibilità di leggere
entrambe in tempi decenti.
|
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Capitolo 4 *** Incubi ***
Due
mondi
Incubi
<<
Sasuke, taglia i fili! >> la voce di Sasori aveva urlato con
urgenza.
Era
immobilizzata dai fili di chakra di Kankuro, e sentendo chiamare
Sasuke, aveva di conseguenza spostato lo sguardo verso quest'ultimo,
attendendo la sua mossa. Infatti non tardò neanche per un secondo il
movimento del compagno di Team, che aveva puntato due dita tra lei e
il marionettista Sabaku, modellando il chakra in una lunga lama di
fulmine, tagliando così i fili di chakra invisibili.
A
quel punto Sasuke perse l'equilibrio, appoggiando una mano sul
terreno con affanno.
Sakura,
nel momento esatto che si sentì libera, non si accorse del movimento
alle sue spalle, e improvvisamente fu colpita alla schiena da
qualcosa di affilato e di notevole dimensione. Si ritrovò a guardare
con orrore e incredulità in basso e vedere un grosso artiglio di
chakra sbucare davanti a lei, Naruto l'aveva trapassata da parte a
parte.
Sasori
e Sasuke spalancarono gli occhi terrorizzati e preoccupati <<
Sakura! >> urlarono entrambi.
Naruto
la alzò assieme alla sua zampa di volpe << Kankuro recupera
Hinata e Gaara >>
Il
dolore era lancinante, la ferita era grave, ma non per una come lei,
che utilizzava il Byakugou. Il problema però si manifestò subito,
quando si accorse di non riuscire a concentrare il chakra, era come
se Naruto stesse usando qualche tipo di distorsione di chakra. Si era
sforzata ancora per attivarlo, ma invano. Iniziò ad allarmarsi
seriamente, appena sentì il sapore ferroso del sangue in gola, per
poi fuoriuscire abbondante dalla bocca, colandole infine addosso.
Lentamente si sentì mancare le forze, e l'unica cosa che desiderò
fare era guardare Sasori, la persona che amava. Voleva dirgli
qualcosa, ma il sangue le impediva ogni sorta di suono dalla gola,
così le fu spontaneo allungare la mano verso di lui. Di solito non
aveva paura, ma in quel momento era terrorizzata all'idea di morire,
di non poterlo più vedere e non stare più con lui. Lo vedeva, era
ancora a terra, debole, senza forze, probabilmente al limite della
coscienza, ma fu sollevata di riuscire ad incrociare il suo sguardo,
notando anche come lui provasse ad alzarsi, riuscendoci, ma a stento.
Sembrava avesse mosso le labbra, ma non riuscì a sentirlo, era
distante e forse lui aveva anche sospirato.
Sasori
tentò di muovere le mani verso di lei, ma i fili di chakra non
riuscirono a raggiungerla, subito dopo cadde in ginocchio sul terreno
al limite della coscienza.
Incrociò
di nuovo il suo sguardo, ma la vista si faceva sempre più
annebbiata, e le forze sempre più a mancare. Ormai aveva perso
troppo sangue, gli organi vitali colpiti erano ormai andati, era
consapevole di quello che le stava accadendo. In quel momento le
sembrò che la vita le passasse davanti, tutti i momenti belli e
brutti le scorrevano velocissimi nella testa, fin quando non rimase
più nulla, solo il buio più totale.
Sakura
si svegliò di soprassalto, alzandosi anche con il busto, le era
sembrato di soffocare, tanto che si era ritrovata a prendere un
profondo respiro all'aria. Il cuore le batteva all'impazzata. Aveva
fatto un orribile incubo, in pratica aveva sognato la morte
dell'altra se stessa, era stato esattamente come aveva immaginato,
quando Sasuke due sere prima le aveva raccontato l'accaduto. Le era
anche sembrato tutto così reale, le immagini erano nitide, le
sensazioni intense di terrore e paura, i sentimenti di Sakura,
addirittura sentendo il dolore della ferita inferta, come se fosse
stata davvero lì in quel momento. Era stato orribile. Ma come era
possibile fare un tale sogno? Era stato assurdo, e davvero surreale.
Dava la colpa allo stress emotivo, d'altronde stava vivendo in un
altro mondo, quasi del tutto stravolto e al contrario. Era ovvio che
il suo subconscio durante la notte aveva lavorato, facendole fare
quel sogno elaborando il racconto di Sasuke.
Dopo
un breve momento di ripresa, si accorse che era sudata. Non sapeva
che ore fossero, faticava a capirlo dato che fuori dalla finestra era
perennemente buio, dato che mancava il cielo. In ogni caso, dato che
si era svegliata, decise di farsi una doccia, sia per togliersi il
sudore di dosso, sia per riprendersi da quello stato sconvolto.
Quando
ebbe finito, con l'accappatoio addosso aprì di poco la porta,
sperando di trovare i suoi indumenti da Ninja puliti, e fu contenta
di vederli davvero, appesi alla maniglia della porta. Non avrebbe
messo un'altra volta quel vestito bianco.
Una
volta che fu pronta, decise di uscire e scendere al piano terra. Non
sapeva che ore fossero, e nemmeno aveva voglia di rimettersi a
dormire, non dopo quell'incubo. Comunque constatando che era
piuttosto riposata, pensò di aver dormito diverse ore, abbastanza
per essere in forma per un altro giorno di viaggio.
Quando
entrò nella grande sala con la lunga tavola, dove la sera prima
aveva cenato con gli altri, notò apparecchiato per la colazione, ma
nessuno in giro. Il tempo di pensare di essere da sola, che un paio
di donne con il chimono fecero la loro apparizione con due vassoi di
metallo tra le mani, con sopra teiere e tazzine.
<<
Ben svegliata >> entrambe la salutarono cortesemente con un
mezzo inchino.
Ricambiò
anche lei.
<<
Sei la prima, accomodati >> fece una delle due.
Le
eseguì con calma, poi mentre una delle due le versava del Tè nella
tazzina, notò entrare Konan nella sala.
<<
Avrei giurato che il primo ad alzarsi sarebbe stato Sasuke >>
sorrise.
Sakura
la osservò sedersi dall'altra parte del tavolo << Che ore
sono? >>
<<
Le 5:15. Ti sei svegliata presto >>
In
pratica si era svegliata mezz'ora prima del previsto, pensava anche
peggio << Ho fatto un brutto sogno e mi sono svegliata >>
le spiegò brevemente.
<<
Capisco >> Konan soffiò sul Tè che le aveva versato una delle
dame in kimono.
<<
E te perchè sei già sveglia? >>
<<
Quando Hidan non c'è non riesco mai a dormire bene, così mi sveglio
prima >>
Non
capiva, cosa c'entrava Hidan e il non riuscire a dormire?
Konan
la vide guardarla confusa << Scusami, davo per scontato che lo
sapessi, quando ti guardo vedo lei. Io e Hidan siamo sposati >>
la informò con un altro sorriso.
Ah.
Non se l'aspettava. Certo, non che sapesse esattamente che tipo di
rapporto ci fosse stato tra i membri di Akatsuki, ma mai avrebbe
pensato che Konan potesse stare con l'immortale.
<<
Dalla tua faccia deduco che nel tuo mondo sia diverso >>
Decisamente.
<<
Non ti chiederò nulla, ho capito che le cose sono completamente
stravolte >> le sorrise comprensiva << E poi immagino che
sarai stanca di raccontare sempre la stessa cosa a chiunque incontri
>>
Era
davvero una donna gentile e comprensiva << Grazie >>
In
quel momento entrò Sasuke.
Sakura
e Konan si voltarono verso il Ninja della Foglia.
<<
Già sveglie? >>
Konan
sospirò << Sì >>
Sakura
si limitò ad annuire seguendo la sagoma dell'Uchiha, sedersi al
proprio fianco.
Lui
le diede un'occhiata valutando il suo stato emotivo, dopo la sera
prima voleva essere certo che stesse bene << Tutto ok? >>
Era
inevitabile che le sue guance si tinsero di rosso << Sì >>
era vero, stava bene tutto sommato. Certo, i pensieri e le
preoccupazioni rimanevano comunque, ma era più sollevata e aveva il
cuore più leggero, non sentiva più la pesante angoscia dei giorni
precedenti.
<<
Sasuke, stanotte è arrivato un messaggio dal nostro informatore, tra
le varie cose, ha detto che Fuu è stata avvistata nei cieli del
Paese del Suono, nei pressi del vostro percorso, sembra che lei e
anche gli altri Jinchùriki si stiano muovendo più del normale >>
Sasuke
chiuse un momento gli occhi con un sospiro << Immagino. Yagura
deve aver già informato di avermi visto >>
<<
Dovrete essere cauti >>
Sakura
iniziò a sentire un alone di preoccupazione addosso.
<<
Lo saremo >>
Nonostante
l'informazione, notava Sasuke piuttosto calmo, non le dava l'idea di
nervoso e agitato, tutt'altro, era tranquillo, d'altronde aveva già
pronosticato che sarebbe accaduto.
Infine
entrarono anche gli ultimi due Doragon.
<<
Tutti mattinieri oggi >> parlò Deidara nell'affiancare Konan.
Sasori
si sedette dall'altro fianco della donna Doragon, osservando Sakura
dall'altra parte del tavolo, incrociando per un breve istante il suo
sguardo tranquillo.
Sakura
notò lo sguardo del Ninja della Sabbia, anche lui sembrava
assicurarsi che stesse bene, dopo quel Ti amo detto,
probabilmente voleva che non si sentisse a disagio. Lo era? Un po',
ma solo se ci pensava.
<<
Deidara... >> lo chiamò Konan << Ieri non ti ho chiesto
come sta Kurotsuchi >>
Il
biondo la guardò << Sta bene, come sempre. Ora è a Konoha >>
Sakura
si domandava se questa Kurotsuki fosse la ragazza del Ninja della
Roccia << È la tua... >> non finì la frase, ma si fece
capire.
<<
Ragazza? Sì, lo è >> annuì il biondo.
Era
incredibile come i membri di Akatsuki in questo mondo avessero delle
relazioni, aveva sempre pensato che nell'organizzazione che conosceva
lei, fossero tutti fissati con la distruzione, la sottomissione
dell'intero continente e così via, ma non che provassero anche
Amore, o se anche lo provavano lo dimostravano in uno strano e
contorto modo. Per lei era ancora bizzarro, ma era comunque molto
bello questo loro aspetto buono e sentimentale. E anche se quasi
tutti loro avevano una compagna di vita, avevano deciso comunque di
accompagnarla in quel viaggio pericoloso. Dopo i discorsi alla cena
del giorno prima, aveva capito che loro portavano un rispetto enorme
per l'altra Sakura. Aveva anche capito che niente e nessuno li
avrebbe fermati, nemmeno il desiderare di stare accanto alla propria
famiglia, tutti loro erano di una determinazione incredibile,
comparabile a quella del Naruto che conosceva lei. Era anche per
questo che la determinazione in lei era cresciuta, e nonostante non
li conoscesse bene, e non era particolarmente legata ad alcuni di
loro, voleva e avrebbe fatto ogni cosa per tenerli in vita, sarebbe
stata con loro, al loro fianco, fino alla fine. Loro dovevano tornare
dalle loro famiglie, e lei doveva tornare dai suoi compagni.
<<
Vi ho fatto preparare delle provviste >>
La
voce della donna Doragon la fece ridestare dai pensieri. Da lì a
pochi minuti sarebbero ripartiti, e si sarebbero dovuti preparare
come si deve, perchè al gruppo aspettava una giornata più delicata.
<<
Grazie per l'ospitalità >> parlò Sasuke.
<<
Ma figuratevi, voi siete sempre i benvenuti >>
Erano
quindi ripartiti, Sasuke e Deidara erano davanti a lei, saltando di
ramo in ramo, al suo fianco Sasori. Nessuno aveva parlato da ore,
solo all'inizio qualche commento sul percorso e opinione di cosa
potevano trovare oltre il confine.
Non
era ancora mezzogiorno, ma Sasuke aveva deciso di fare una sosta in
anticipo, prima di varcare il confine. Pensava che era meglio sostare
quando erano ancora nel Paese della Cascata, era preferibile, più
sicuro.
Erano
quindi seduti su alcune rocce, coperti da un altura e alcuni alberi,
in modo da essere meno visibili sia dall'alto che al suolo.
<<
Le cuoche di Taki sono tra le migliori del continente >>
commentò Deidara mentre si gustava delle polpette di pesce e
verdure.
In
effetti aveva ragione, il cibo di quel villaggio era squisito, e
anche lei si gustava con piacere il pranzo.
<<
Ascoltate ragazzi >> Sasuke attirò l'attenzione del gruppo
<<
Appena entreremo nel Paese del Suono, dobbiamo essere ancora più
cauti, se sanno che siamo in giro, avranno piazzato trappole e
sensori di avvertimento. Vogliono sapere la nostra posizione, e
dobbiamo evitare che la sappiano >>
<<
Sarebbe tutto più facile se potessimo volare >> commentò
Deidara.
<<
Lo so, ma non possiamo rischiare di incontrare Fuu >>
Ma
lei non capiva, come poteva essere un problema solo un jinchùriki,
quando sia Deidara che Sasuke potevano volare, due contro uno
dovrebbe essere tutto sommato vantaggioso per loro << Non
capisco, perchè questa Fuu è tanto un problema? >>
<<
Lei, come anche Naruto, è in grado di avvisare tutti gli altri
Jinchùriki, sa usare un onda sonica in grado di viaggiare per
centinaia di chilometri, vedila come una specie di vedetta >>
le spiegò Sasuke.
Ora
capiva.
<<
A terra lei è svantaggiata >>
<<
Ma hai detto che anche Naruto riesce a percepirci >>
<<
Vero. Ma lui in modo diverso. Ha bisogno di attivare una modalità
particolare per localizzarci, ed è limitata a una decina di
chilometri, non può nemmeno tenerla sempre attiva, e per
riutilizzarla ha bisogno di concentrare i chakra per diversi minuti
>>
<<
La modalità eremitica >> doveva per forza essere quella.
<<
Esatto >>
<<
Per quanto Naruto sia più pericoloso, abbiamo più possibilità al
suolo di non essere visti >> questa volta parlò Sasori.
Aveva
senso. In ogni caso, sperava vivamente di non doverlo incontrare.
A
quel punto Sasuke si alzò dalla postazione << Ora finite di
mangiare, tra poco ripartiamo >>
Erano
dunque ripartiti, e appena entrarono nel Paese del Suono, Sakura notò
quasi subito il cambiamento del territorio; c'era sempre la foresta,
ma man mano che si addentravano diventava più cupa, fitta e scura.
Le chiome degli alberi erano talmente coprenti che a malapena si
vedeva il cielo, ma quei pochi raggi solari bastavano a sufficienza
per poter vedere dove mettere i piedi. La flora sembrava sempre di
dimensione maggiore ad ogni passo che facevano, mentre l'odore
diventava più pungente e umido, quasi certamente creato dal muschio,
da occhio medico le sembrava anche di aver scorto piante velenose. Le
dava l'idea di un posto tetro, quasi le ricordava la Foresta della
Morte nel Paese del Fuoco, ma questo di certo non la spaventava.
Sasuke
all'improvvisò percepì del movimento sospetto alla loro destra,
attivando poi lo Sharingan << Fermi >> ordinò al gruppo.
Così
fecero, fermandosi su un paio di grossi rami. Si guardarono attorno
in posizione di guardia.
<<
A Sud >> li avvisò.
Sasori
appoggiò una mano sulla pergamena di Hitetsu in attesa di vedere il
nemico. Deidara fece lo stesso, mettendo le mani nelle bisacce con
l'argilla. E Sakura afferrò un kunai portandoselo davanti.
Un
fruscio di foglie attirò la loro attenzione, e infine apparirono
diverse figure davanti a loro.
Sakura
sgranò gli occhi riconoscendo benissimo alcuni di loro.
<<
Ah siete voi >> Sasuke e gli altri Doragon si rilassarono.
<<
Vi ho individuati con il Byakugan >>
Sakura
si stupì di vedere Neji, Sai, Temari, la Mizukage e un altro che non
conosceva. A quanto pare non erano nemici, dato che i suoi compagni
di viaggio non erano più in guardia.
Sai
spalancò gli occhi vedendo Sakura << Ma... sei viva? >>
era però confuso di come fosse così diversa da come se la
ricordava, era più giovane.
<<
Non è lei >> Sasuke sospirò, stanco di doverlo spiegare.
Alla
fine si erano fermati a fare una pausa, stavolta fu Deidara a
spiegare il fatto di Sakura, lasciando increduli e senza parole quasi
tutti.
Sakura
aveva osservato ognuno di loro, contenta che almeno alcuni dei suoi
amici fossero alleati anche qui. Vedere Neji in vita era rincuorante,
lui e Sai la osservavano, d'altronde loro erano di Konoha e non
doveva essere facile vedere un'altra Sakura. Temari sembrava
piuttosto tranquilla, e si domandava cosa ci facesse lei in mezzo a
quel gruppo, dato che i suoi fratelli erano dei nemici. La Mizukage,
Mei, era taciturna, ascoltava e basta, come lo era anche l'altro.
<<
Ma è assurdo >> commentò Sai.
<<
Lo so, ma è così >>
<<
Avete iniziato una missione suicida >> parlò quello
sconosciuto.
<<
Darui... >> prese parola Sasuke << Sappiamo cosa stiamo
facendo >>
<<
Non mi stupisco per niente che siate proprio voi tre a volerla
aiutare >> parlò Temari << Siete sempre stati i Doragon
più difficili da gestire >>
<<
Per non parlare di quello che vi lega a Sakura >> aggiunse Mei.
Sasori
fece una smorfia << Se avete finito di blaterare, noi dobbiamo
proseguire >>
<<
Non vogliamo intralciarvi, anzi >> parlò Darui.
<<
Noi veniamo da Sud, dal confine con il Paese del Fuoco, abbiamo
individuato Yugito e altri Ninja di Oto, sembra che si muova verso
Nord, e fa domande su di te Uchiha, sembra che ti stia cercando, come
se sapesse che tu sei in viaggio >> spiegò Mei.
<<
Perchè lo sanno, abbiamo incontrato Yagura. Tutti loro mi stanno
cercando >> rispose Sasuke.
<<
E voi state proseguendo ugualmente? >> Sai era stupito <<
Siete pazzi? >>
<<
Sai, è importante per noi >>
Sakura
si sentiva a disagio, tutti la guardavano, si sentiva quasi
giudicata, come se fosse colpa sua se stavano facendo questa
missione.
Sasori
notò i diversi sguardi che davano a Sakura, era infastidito <<
Non guardate lei come se ci avesse costretti, ci siamo offerti noi
>>
Sakura
osservò il rosso, grata per il supporto emotivo.
Temari
lo guardò duramente << Hey Sasori, non ti agitare. Solo a
guardarvi, proprio voi tre, immaginiamo che sia stata una vostra
volontà >>
<<
Ci sembra solo assurdo >> aggiunse Neji.
A
quel punto intervenne Deidara << Perchè? Non è assurdo anche
quello che fate voi? Andate dietro a persone che hanno perso il
senno, cercate di convincere quei Jinchùriki e il loro alleati di
fare pace con gli altri Paesi. Vi siete anche tolti il coprifronte,
non rappresentate nemmeno i vostri Villaggi >>
Sasuke
intervenne davanti a Deidara, fermandolo << Deidara calmati.
Quello che fanno loro io lo rispetto, li capisco e condivido la loro
visione >> spostò lo sguardo verso il gruppo di cinque
componenti << Se potessi fare qualcosa per trovare una
soluzione pacifica, la farei subito >>
Deidara
fece una smorfia << Tsk >>
<<
Sasuke è per questo che ti rispetto >> parlò Darui.
Sakura
iniziava a capire qualcosa, ma non molto bene, aveva delle domande,
ma ritenne di non farle adesso, le avrebbe fatte ai suoi compagni in
un secondo momento.
<<
Dove siete diretti? >> domandò sempre l'Uchiha.
<<
Qui vicino, in un piccolo villaggio a Nord-Ovest, dobbiamo
incontrarci con una persona fidata >> rispose Mei.
<<
Vi lasciamo proseguire. Buona fortuna >> Neji si accinse nel
partire.
Il
gruppo, uno alla volta balzò su uno dei rami, Temari fu l'ultima, ma
prima di raggiungere il gruppo si rivolse al gruppo dei Doragon
<<
Se dovreste incontrare i miei fratelli... >>
<<
Non ti preoccupare Temari, la mia intenzione non è mai stata di
uccidere nessuno di loro >> la rassicurò.
Lei
annuì con un mezzo sorriso, infine raggiunse il proprio gruppo.
Una
volta che tornarono in viaggio, Sasori prese subito parola <<
Sasuke ancora non capisco come fai... Hinata ha ucciso Kiba, mentre
Naruto ti ha portato via il resto del tuo Team, e tu pensi di volere
la pace con persone come loro? Io non riesco ad accettare una cosa
del genere... >> si fermò, facendo una smorfia infastidita
<<
...lui mi ha portato via Sakura >>
Sasuke
lo guardò con amarezza << Capisco quello che dici, e sì, ho
tanta rabbia e dolore quanto te, ma se provo a pensare che anche loro
hanno famiglie e persone care, non riesco a pensare di uccidere anche
il più spietato dei Ninja >>
Deidara
intervenne << Ma certo, allora ci rimettiamo solo noi, loro
possono ucciderci, mentre noi non possiamo fare nulla >> parlò
con sarcasmo.
<<
So che per voi e molti altri dei nostri Villaggi non capiscono, ma io
credo che non sia davvero Naruto, o Gaara, o tutti gli altri, a
essere crudeli. Quando Naruto era con l'eremita sulla montagna, era
un ragazzino pacifico, sorridente e felice, il sigillo di Madara
teneva a freno il Demone dentro di lui. Solo quando l'ha spezzato si
è di nuovo scatenato. Sono convinto che la chiave del problema siano
solo i Biju che hanno dentro >> spiegò la sua opinione.
Sasori
si limitò in una smorfia, non era la prima volta che lo sentiva
parlare così, aveva un certo senso, e infondo comprendeva la sua
visione, solo che quando ripensava alla sua Sakura, non riusciva a
vederci più nulla. Dannazione, lei era morta.
Sakura
ammirava Sasuke in una maniera incredibile, il suo discorso era da
Naruto, quello del suo mondo naturalmente, vedeva del buono anche nel
più crudele dei Ninja << Che cosa fanno Sai e tutti gli altri
insieme? >> si decise infine a chiedere.
<<
Negli ultimi anni hanno messo su un gruppo per conto loro, non danno
conto a nessun villaggio, ognuno di loro ha qualcuno che vorrebbe
salvare. Sono anni che ci provano, Sai si è unito a loro solo l'anno
scorso. Lui e Neji vogliono salvare Hinata, e anche se ha ucciso
Kiba, pensano che le abbiano fatto il lavaggio del cervello >>
<<
Che stronzata >> commentò Deidara.
<<
Non sappiamo se sia vero o meno >> aggiunse ancora Sasuke.
<<
Anche Temari, vorrebbe salvare i suoi fratelli >> parlò
stavolta Sasori.
<<
Dopo quello che è successo a Hinata, ho iniziato a pensare che ogni
alleato che hanno i Jinchùriki abbia subito un cambiamento, Temari
mi ha raccontato che Kankuro non era così otto anni fa, dopo aver
incontrato suo fratello Gaara in una missione con altri Ninja è
rimasto al suo fianco, lei non ha mai capito cosa sia successo >>
spiegò ancora l'Uchiha.
<<
Nessuno ha scoperto nulla a riguardo? >> domandò la kunoichi.
<<
Ancora no, il gruppo di Darui ci sta lavorando, stanno cercando di
capire cosa ci sia sotto, il loro informatore è un Ninja del
villaggio di Numa, dove risiede Naruto, forse è la volta buona che
riescono a scoprire qualcosa >>
La
storia di questo mondo era più contorta di quanto non lo fosse già,
e anche faticava a capirci qualcosa, ma aveva capito la visione di
Sasuke, voleva che ci fosse la pace, niente più guerre e uccisioni.
Era quasi surreale guardare questo Sasuke, era completamente
l'opposto del vero Sasuke. Era bello poter osservare questo suo lato
buono, era difficile anche non innamorarsi di lui, già era
visivamente lui, bello come nessuno mai, con quel fascino da
tenebroso, e poi si comportava da eroe, gentile e compassionevole.
Era così perfetto. No. Scosse la testa. Non era il Sasuke che
amava davvero. Lei amava quello stronzo, menefreghista e distaccato.
Non era masochista, solo che anche lui una volta era sereno e
gentile, - a modo suo -, ed era stato quando era così che si era
innamorata di lui, e da allora non era più uscito dal suo cuore.
Deidara
sospirò con resa << Non so come diavolo fai, ma ogni volta che
fai questi discorsi, mi fai cambiare la mia visione su questa storia
>>
Era
ironico, anche il vero Naruto aveva la tendenza a far cambiare idee e
visioni di pensiero a quelli intorno.
Sasuke
poi cambiò espressione, facendosi più seria << Questo non
toglie il fatto che non possiamo difenderci e farci uccidere >>
Alcune
ore più tardi, nel pomeriggio, avevano parlato sempre meno,
chiudendo il discorso di prima, riprendendo a viaggiare poi in
silenzio per un po'.
Deidara
annusò l'aria << Qualcosa sta bruciando, ma c'è anche un
odore gassoso e roccioso >> si allarmò << Questa è- >>
<<
Lava >> finì di parlare l'Uchiha. Si fermò, facendo fermare
di conseguenza anche il resto del gruppo.
Sakura
provò ad annusare l'aria, non sentendo nulla di quello detto dal
Ninja della Roccia << Io non sento nulla >>
<<
Io riesco a sentire e percepire ogni tipo di terreno, sono la mia
specialità >> le spiegò il biondo.
Giustamente
era un Ninja della Roccia, ed era Deidara, non uno qualunque. Aveva
letto e studiato libri e pergamene sui Nukenin, e non era a
conoscenza di questa sua capacità, era vero che mancavano sempre di
tutte le informazioni, ma una cosa così ci sarebbe stata scritta. Le
veniva il dubbio che i Ninja che conosceva lei, qui avessero, oltre
alle loro abilità principali, anche altre capacità in aggiunta.
Infatti anche Sasori era diverso, le sue marionette non le creava da
persone vere, Hitetsu era marionetta costruita da lui, non era il
Terzo Kazekage.
<<
Non è Mei, è andata nell'altra direzione >> parlò l'Akasuna.
<<
Non può essere nessun altro che Roshi >>
<<
Chi è Roshi? >> domandò Sakura.
<<
Il Jinchùriki del quattro code >> rispose Deidara.
<<
Da dove proviene l'odore? >> domandò Sasori.
<<
Proprio davanti a noi >> ancora il biondo << Non deve
distare molto, forse quattro di chilometri >>
Se
ci fosse anche Naruto con lui, a quest'ora sarebbe già davanti a
loro, quindi era quasi certo che non avrebbero corso rischi <<
Proseguiamo il più silenziosamente possibile, andiamo a controllare
>> parlò Sasuke.
Arrivarono
nei pressi di un piccolo villaggio di mercanti, rimanendo all'interno
della foresta, nascosti. Videro subito che il villaggio era in
fiamme, con pozze di lava incandescenti ovunque, che squagliano ogni
cosa sotto il loro flusso.
I
quattro si irrigidirono sul posto, tentati nell'andare soccorrere
alcuni abitanti urlare dal terrore, mentre scappavano da Roshi.
Sakura provò a fare un piccolo scatto in avanti, era più forte di
lei, come Ninja medico era suo dovere soccorrere e dare cure mediche
alle persone indifese e ferite, ma il braccio di Sasuke le si parò
davanti, fermandola.
Sasuke
la guardò serio e mosse la testa in segno di negazione.
Era
furiosa e frustrata allo stesso tempo. Aveva capito Sasuke, non
voleva iniziare uno scontro, ma a quale costo?
Sasori
toccò il braccio dell'Uchiha attirando la sua attenzione, per poi
indicargli un altro punto.
Sasuke
spalancò gli occhi, notando altri tre Jinchùriki; Han il portatore
del Bijù a cinque code, Utakata quello da sei e Killer Bee quello da
otto. Quattro di loro in un solo posto? Fin'ora non aveva mai sentito
dire da nessuno di aver visto più di tre Jinchùriki tutti in una
volta sola. E se ora erano lì, in quattro, a distruggere un misero
villaggio di commercianti, per giunta i loro commercianti, voleva
dire che la cosa era seria, non stavano a badare a nulla. Non solo
Yugito stava interrogando e cercando informazioni su di lui, ma anche
loro. Tutti i Jinchùriki lo stavano cercando per tutto il Paese. Lo
aveva previsto, certo, ma vederli agire in quel mondo ossessivo nei
suoi confronti lo sconcertava.
Deidara
mosse la testa fulmineo verso l'Uchiha, aspettando di sapere cosa
dovevano fare.
Sasuke
gli fece segno di stare fermo e aspettare.
Sakura
riconosceva solo Killer Bee, lo aveva visto a malapena durante la
guerra, e non le faceva nessun effetto particolare. Solo quando lo
vide infilzare un vecchio mercante, con una delle sue spade appuntite
e affilate, ebbe un sussulto. Aveva visto Bee dire qualcosa ad uno
degli altri Jinchùriki, ma essendo lontana non aveva sentito cosa
avesse detto.
Sasuke
ragionava. Non potevano affrontarli per nessun motivo, ma erano sul
loro tragitto. Potevano aggirare la foresta, ma doveva prima
assicurarsi dove sarebbero andati i nemici, non potevano rischiare di
trovarseli di fronte. Quindi non rimaneva che aspettare e vedere in
che direzione si sarebbero mossi. Così infine gesticolò ai tre
compagni di viaggio di rimanere in attesa.
Solo
pochi minuti dopo, i quattro Ninja nemici se ne andarono, muovendosi
verso Sud, per fortuna in una direzione che al loro non interessava.
La
kunoichi constatò che tutti gli abitanti erano morti, e si sentì
delusa e impotente per non aver potuto fare qualcosa.
Attesero
solo altri pochi minuti per sicurezza, per poter ricominciare a
parlare.
<<
Non potevi farci nulla >> le disse subito l'Uchiha. Aveva
capito fin da subito le sue intenzioni, era ovvio che lei, essendo un
Ninja medico, avesse questo istinto.
<<
Lo so, però... >> fece una smorfia infastidita.
<<
Tutti avremmo voluto intervenire >> le parlò Sasori,
rassicurandola che non solo lei aveva avuto questo pensiero. Era
uguale a lei anche in questo, naturalmente era un Ninja
medico.
Se
lo fece stare bene, non benissimo, ma ingoiò il rospo lo stesso.
Riuscirono
quindi a ripartire, ancora una volta, sperando di non trovare altri
intoppi e ostacoli. Nonostante le due fermate non previste, erano
comunque a buon punto. Proseguivano saltando di ramo in ramo in mezzo
a quella tetra foresta, ormai a pomeriggio inoltrato.
<<
Se quattro di loro si sta dirigendo a Sud, almeno non dobbiamo più
preoccuparci di loro >> parlò Deidara.
<<
Vero. Ma ce ne sono altri cinque. Sappiamo solo che Yugito si muove
verso Nord, c'è la possibilità di incontrarla >> rispose
l'Uchiha.
<<
Fuu sicuramente sarà tra le due città, in mezzo al nostro percorso,
come diceva Konan >> aggiunse Sasori alle sue spalle.
<<
Naruto, Gaara e Yagura non sappiamo dove siano >>
Sakura
li ascoltava solamente, non aveva opinioni o idee a riguardo, non
conosceva minimamente le possibili ubicazioni di questo mondo,
soprattutto riguardanti Naruto e Gaara, per lei loro erano di Konoha
il primo, e Suna il secondo. Solo pensare a loro due, aveva il magone
in gola.
<<
C'è una trappola >> Sasuke avvertì il gruppo, facendo segno
davanti a loro.
La
kunoichi notò delle ragnatele tra diversi alberi, in effetti era
insolito, erano posizionate in modo strano. Seguì il gruppo,
spostandosi a destra, deviando la trappola.
Il
problema si presentò subito dopo, che appena evitarono quelle
ragnatele, scattò un'altra trappola.
Sasuke
non si spiegava come fosse accaduto, e pensò che forse le ragnatele
fossero state messe apposta per essere viste e costringerli a deviare
la strada, attivando la vera trappola << Merda >>
Un'improvviso
sciame d'api verdi e nere si manifestò alle loro spalle.
<<
Sono velenose! >> avvertì subito Sasori riconoscendo
l'insetto.
Sakura
appurò allarmata che lei e Sasori le avevano alle spalle,
vicinissime.
L'Uchiha
prontamente attivò il Susanoo per poter prendere al suo interno
tutto il gruppo.
Deidara
che era accanto a lui fu coperto subito, mentre Sakura e Sasori un
attimo prima di essere scudati, furono punti, lei una volta al collo
e lui due al braccio.
<<
Non devono volare via >> gridò Deidara.
Sasuke
sapeva che se fossero volate via, sarebbero andate ad avvertire la
loro posizione all'allevatore di insetti, Shino. infatti aveva già
intenzione di incenerirle. Katon. Un grossa palla infuocata prese in
pieno l'intero sciame, bruciandole tutte.
Dopo
essersi assicurati che fossero davvero tutte morte, Sasuke poté
ritirare il Susanoo.
Sasori
con mano ferma usò subito i suoi fili di chakra per estrarsi i due
pungiglioni dalla pelle.
Nel
contempo Sakura iniziava a sentirsi bruciare il collo, e a vedere
annebbiato. Senza rendersi conto perse i sensi e crollò.
I
tre si allarmarono, tutti pronti ad afferrarla con le loro tecniche.
Sasuke fu più svelto, attivando solo il braccio del Susanoo.
<<
Cazzo >> imprecò l'Akasuna, capendo che era stata punta anche
lei.
Un
attimo dopo erano al suolo, tra l'erba e la terra, intorno a Sakura,
la quale era sdraiata e incosciente, con un inizio di shock
anafilattico.
<<
Sasori che succede? >> domandò Sasuke con preoccupazione.
<<
Sembra in shock anafilattico >> parlò Deidara.
<<
Infatti è così. La puntura di quell'ape è altamente allergica...
>> Sasori analizzò il collo di Sakura, notando il punto
colpito << … il suo veleno è letale se non curato >>
vide diverse ramature verdi iniziare ad espandersi sempre di più
sotto la pelle candida di Sakura. Si affrettò a tirarle giù la
cerniera dello smanicato rosso, gliela aprì, facendola rimanere con
la fascia che copriva il seno. La ramatura verde si stava dirigendo
lentamente verso il cuore << Se raggiunge il cuore muore >>
spiegò cercando di mantenere il sangue freddo. Doveva concentrarsi
ed essere lucido, non poteva farsi prendere dall'ansia e l'angoscia
di perderla.
Sasuke
e Deidara spalancarono gli occhi allarmati.
<<
In questo momento è in preda agli incubi, si dimenerà >>
avvertì ancora lui.
<<
Incubi? >>
<<
È un veleno che fa soffrire la psiche mentale, ti tortura nel sonno
fin quando il veleno arriva al cuore >>
Si
trovava in un luogo arido e cupo, tra enormi alberi spogli, il
terreno sabbioso, e il cielo oscurato da nuvole scure, il sole non
era minimamente visibile. Non sapeva esattamente perchè era lì,
sola. Si sentiva confusa.
E
poi da dietro il tronco di un albero intravide una sagoma famigliare
<< Sasuke... >> era proprio lui, con lo Sharingan e il
Rinnegan.
<<
Mi stavi cercando? >> le parlò avvicinandosi.
<<
Sì. Dobbiamo tornare da Naruto >>
<<
Sono qui >>
La
voce di Naruto le fece muovere la testa un po' confusa. Era lui,
aveva tutto il corpo ricoperto di chakra della Volpe << Ma cosa
ci fai qui? Dov'è Kaguya? >>
Naruto
si fermò al fianco di Sasuke.
Notava
i due guardarla inespressivi, senza parlare << Che succede?
>>
domandò ancora più confusa.
All'improvviso
un varco spazio-dimensionale si aprì alle spalle dei due compagni di
Team, da esso uscì Kaguya.
Lei
si allarmò << Sasuke, Naruto, dietro di voi >> li
avvisò.
I
due rimasero fermi, e Kaguya si portò tra i due << I miei
figli >> accarezzò i visi dei due con fare materno.
Lei
sgranò gli occhi allarmata.
<<
Ucciderò uno dei due >> le disse la Dea Coniglio, mentre
guardava e continuava ad accarezzare con accuratezza le guance dei
due Ninja.
<<
Cosa? >> si agitò.
<<
Ma sarai tu a scegliere >> le disse con un sorriso maligno.
<<
No >> si rifiutava una cosa del genere << Io non... >>
Kaguya
posò bruscamente la mano intorno al collo dell'Uchiha <<
Uccido lui >>
<<
Nooo! >> urlò con terrore, con le prime lacrime sotto gli
occhi.
<<
Bene. Quindi hai scelto >> sorrise malvagia. Mosse quella
stessa mano, lasciando il collo sull'Uchiha e portarla sveltamente su
quello dell'Uzumaki, allungò le unghie in artigli affilati e sgozzò
quest'ultimo in una frazione di secondo, facendo uscire fiotti di
sangue.
Sakura
sbiancò impietrita sul posto, sconvolta, con le lacrime solcarle le
guance. Voleva urlare, ma qualcosa le impedì di farlo. Abbassò lo
sguardo sentendosi soffocare sempre di più, notando un lungo braccio
di sabbia provenire dal terreno, fermarsi sul suo collo con una mano.
Gaara? Appena alzò lo sguardo lo vide al fianco di Sasuke, in veste
di Kazekage, con un braccio in avanti e la mano a forma di pugno
verso di lei << Per-chè? >> le risultava difficoltoso
parlare. Provò a liberarsi dalla presa con le mani, ma la sabbia le
scorreva tra le dita non riuscendo ad afferrare nulla.
<<
Dovevo ucciderti quella volta nella foresta >> le disse con
freddezza.
Parlava
di quella volta che ci fu l'attacco a Konoha da parte di Orochimaru,
diversi anni fa, ricordava bene quel giorno, aveva cercato di
proteggere Sasuke da un suo attacco. Nemmeno il tempo di finire di
pensare a quel ricordo, che sentì una lama affilata trapassarle la
schiena, all'altezza dell'addome. Squadrò meglio, era la lama di una
katana ed era avvelenata, era proprio nel punto dove era stata
colpita da lui... << Sa- >> non riusciva più a parlare,
e poi il sangue iniziò a fuoriuscire dalla bocca, gocciolando poi
sulla sabbia che la soffocava.
<<
Lo senti il mio veleno, ragazzina? >>
Sentì
la voce di Sasori alle sue spalle, per vederselo apparire su un lato,
in veste di marionetta umana, e quell'espressione fanciullesca ma
vuota che solo lui aveva. Provò ad attivare il Byakugou, ma il
problema era che non si attivava, era probabile che il veleno non le
faceva usare il chakra, ricordava che era un tipo di veleno che
paralizzava e ti faceva perdere i sensi lentamente, agonizzando per
tre giorni.
Subito
dopo il rumore del Chidori.
Sentì
un dolore lancinante al centro dello stomaco, costringendola a
tossire sangue mentre la sabbia continuava a soffocarla e colorarsi
sempre di più di rosso. Alzò lo sguardo e vide il maestro Kakashi
con una mano conficcata nel punto colpito. Era sempre più sconvolta,
dolorante e shoccata da tutti questi colpi fisici ed emotivi.
<<
Stavolta ti ho colpita >> le disse Kakashi con un sorriso
soddisfatto sotto la maschera.
Non
sapeva come faceva a essere ancora in piedi e viva, e soprattutto
cosciente di quello che stava vedendo. Notò Kaguya andarsene da un
altro varco, lasciando cadere a terra Naruto sopra una pozza di
sangue. Piangeva, e stava malissimo, tormentata e afflitta da ogni
tipo di dolore.
Sasuke
e Gaara si avvicinarono a lei, proprio davanti, uno al fianco di
Sasori e l'altro di Kakashi. Il Kazekage non mollava il pugno su di
lei, anzi sembrava aver intensificato la stretta della sabbia sul
collo. Kakashi le teneva ancora la mano nello stomaco, e Sasori aveva
afferrato la lama della katana avvelenata e forzata a muoversi
procurandole ancora più dolore. Infine Sasuke... la guardava,
proprio negli occhi.
<<
Sei inutile, debole e piagnucolosa >> le parlò l'Uchiha con
freddezza << Nessuno ti vuole, tutti ti vogliono uccidere, non
servi a nulla >> aggiunse con ancora più crudeltà.
Alla
lunga lista di torture, si era aggiunta anche un'intensa fitta al
cuore. Appena pensò a ciò, sentì il rumore di un altro Chidori, e
subito si accorse di un'indescrivibile dolore acuto al petto, notando
con orrore il braccio di Sasuke su di esso, con la mano conficcata
all'altezza del cuore.
<<
Non ti amerò mai >> le disse gelido.
Era
al limite, e desiderava morire piuttosto che stare messa in quello
stato, ma non sapeva perchè il suo corpo decideva di stare ancora in
piedi, perfettamente cosciente. Era una tortura, una violenza
continua, fisica, emotiva e psicologica.
<<
Devo estrarle il pungiglione >> avvicinò le dita al collo,
concentrando il chakra in fili.
Proprio
in quel momento il corpo di Sakura si mosse, preso da spasmi
incondizionati.
<<
Tenetela ferma, devo essere preciso, poche mosse sbagliate e il
pungiglione sprofonda >>
Deidara
usò l'argilla per immobilizzarle gli arti a terra. Sasuke invece le
teneva ferma la nuca con l'aiuto dell'argilla del biondo.
Sasori
iniziò l'estrazione, con estrema cautela e precisione. I fili di
chakra che emanava dalle dita si collegarono con il pungiglione. E
proprio quando aveva iniziato, Sakura mosse la testa
involontariamente, tentando di liberarsi dalla costrizione di fermo.
<<
Merda >> imprecò Sasori fermandosi.
<<
Non riesco a tenerla perfettamente immobile >> Sasuke si
sforzava nel tenerle bloccata la testa.
<<
Sono gli incubi che la fanno agitare in questo modo >> informò
il rosso << Sasuke riesci ad usare la tua Arte Illusoria anche
se è incosciente? >> provò a dire << Dovresti tenerla
calma fin quando non le anniento il veleno, a quel punto gli incubi
svaniranno >>
<<
Non lo so, non l'ho mai fatto su qualcuno dormiente. Ma ci provo
>>
si sistemò meglio, e subito le aprì una palpebra con le dita e
attivò lo Sharingan, usando poi l'abilità dell'Arte Illusoria.
Sakura
sentiva il veleno di Sasori intorpidirla ormai ovunque, ma sentendo
ancora chiaramente i punti colpiti con un certo dolore intenso. La
sabbia di Gaara ormai intrisa di sangue avvelenato sul suo collo, la
lama affilata di Sasori ancora lì sul fegato, la mano di Kakashi
ancora nel suo addome, e quella di Sasuke sul suo cuore. Loro erano
sempre lì, a guardarla gustandosi con piacere la sua agonia. Non era
possibile che fosse ancora viva, eppure... era lì.
Improvvisamente
una luce abbagliante illuminò ogni cosa, tutto divenne bianco e
accecante. Fu costretta a chiudere gli occhi.
Quando
provò a riaprirli notò la luce farsi sempre più soffusa, fino a
scomparire. Notò subito di essere tutta intera, pulita, con nessun
segno di violenza. E poi alzò lo sguardo davanti a lei, vide i
quattro Ninja che prima la stavano torturando davanti a lei, in piedi
ad un paio di metri, e anche Naruto subito dopo affiancare Kakashi
<<
Cosa- >> si bloccò notando le loro espressioni diverse, serene
e tranquille.
Kakashi
si fece avanti e le si portò davanti con un evidente sorriso sotto
la maschera << Non ho più niente da insegnarti, sei diventata
un Ninja eccellente >>
Era
stranita, un attimo fa le aveva perforato l'addome, e ora era tornato
normale, era di nuovo il suo maestro. Lo vide farsi ancora avanti
iniziando a diventare trasparente, e le passò attraverso percependo
un'ondata d'aria calda. Le aveva lasciato una rassicurante
sensazione. Non sapeva cosa fosse successo, un attimo prima stava
subendo violenze e torture, e ora questo? Tornò ad osservare davanti
a se, quando vide Gaara muoversi e fare un passo verso di lei.
Il
Kazekage le fece un sorriso accennato e un mezzo inchino, quasi
regale e delicato << Nutro una profonda ammirazione per te,
grazie per tutto quello che hai fatto e continui a fare >>
Anche
lei lo ammirava, aveva fatto un cambiamento impressionante negli
ultimi anni, divenendo uno dei Ninja più lodati e rispettati del
continente. Lo vide farsi ancora avanti, e divenne trasparente, e
come il maestro Kakashi le passò attraverso. Stessa identica
sensazione. Era incredibilmente piacevole e rilassante, annullava
tutta l'angoscia e il dolore di prima.
E
poi Sasori.
Lo
vide essere avvolto da una strana aura rossastra per qualche secondo,
e lo vide magicamente cambiato, non era più una marionetta, ma una
sagoma umana, era rimasta affascinata dall'immagine di
trasformazione.
Il
Ninja della Sabbia si portò avanti con un mezzo sorriso soddisfatto
sulle labbra << Mi hai sconfitto, brava. Sei una ragazzina
straordinaria, incredibilmente potente >>
Non
sapeva cosa pensare di lui esattamente, aveva ricordi ben nitidi su
di lui nella sua versione di marionetta umana, ma così, in carne e
ossa era piacevole, le dava l'idea di umanità. Anche lui diventò
trasparente e le passò attraverso, lasciandole ancora una volta
quella sensazione di piacevole.
Toccò
poi a Naruto, facendosi avanti.
Stavolta
era nella sua veste normale, con i suoi indumenti arancioni e neri,
niente chakra della volpe, le sorrise a trentadue denti come solo lui
sapeva fare, di conseguenza la fece sorridere, contenta di vederlo
così com'era.
<<
Sakura, torna nel nostro mondo, abbiamo bisogno di te. Abbiamo
l'umanità da salvare >>
Stava
per dirgli che sì, sarebbe tornata, ma si limitò ad annuire con
determinazione mentre lo vedeva svanire, e infine passarle attraverso
anche lui. Chiuse gli occhi un momento godendosi di nuovo quella
piacevole sensazione.
Quando
li riaprì, vide rimanere solo Sasuke, uno davanti all'altra.
Deidara
aveva assistito Sasori estrarre il pungiglione con estrema precisione
e senza problemi dal collo di Sakura << E ora? >>
L'Akasuna
sapeva di non avere un antidoto pronto per quel tipo di veleno, e
anche cercando le piante giuste e riuscendo a ricavarne la cura,
rischiava di metterci troppo tempo, era quasi certo che sarebbe morta
prima. Per questo non gli rimaneva che l'unica altra soluzione. Si
morse la punta del pollice. Tecnica del richiamo.
<<
Cosa fai? >> domandò il biondo.
Da
sotto la mano di Sasori comparse un piccolo scorpione rosso scuro
<<
Le inietto dell'altro veleno >>
Deidara
spalancò gli occhi allarmato e confuso << Che cosa? >>
<<
Sakura non ha tempo di aspettare che io elabori un antidoto,
morirebbe prima che io lo riesca a finire >> prese in mano il
piccolo animale e gli afferrò accuratamente la coda.
<<
Ma il veleno del tuo scorpione- >>
<<
È il più letale di tutti i veleni >> finì la frase <<
Vero. Ed è talmente potente e letale che riesce ad annientare tutti
gli altri veleni >> mosse la mano libera verso lo zaino da
viaggio << E io non girò mai senza il suo antidoto >>
aggiunse prendendo fuori una fialetta con un ago incorporato.
<<
So che sei un esperto di veleni, ma sei sicuro di quello che vuoi
fare? >>
Annuì
<< Ho solo trenta secondi per darle l'antidoto dopo averle
iniettato il veleno >> spiegò. Avvicinò il pungiglione dello
scorpione al punto colpito dall'ape e la punse. Subito si notò come
la diramazione verde iniziava a cambiare colore in un rosso scuro,
fluiva veloce.
I
secondi iniziarono a scorrere.
Sakura
lo vedeva stranamente rilassato, era dai tempi del Team 7, prima del
suo allontanamento che non vedeva quel lieve sorriso sereno. Solo a
guardarlo la rincuorava e rasserenava. Stava per dirgli qualcosa, ma
lo vide muoversi, così serrò le labbra in un batter d'occhio.
Fece
due passi verso di lei, accorciando la distanza ad un metro <<
Ti sto aspettando >>
Attese
in silenzio, aspettando che dicesse qualcos'altro, ma nulla. Non capì
se la sua frase fosse riferita al fatto che lo stava cercando tra le
dimensioni, o se fosse riferita che l'aspettava in senso diverso,
magari amoroso... Lo vide infine fare un passo verso di lei, e a
differenza degli altri le andò addosso in un abbraccio avvolgente.
Spalancò gli occhi stupita. Non fece in tempo a ricambiare che lui
svanì lasciandole un benessere quasi commovente. Si rese conto
infatti di aver lasciato scorrere una lacrima su una guancia.
<<
Sasori che stai aspettando ancora? >> gli domandò Deidara con
una certa ansia.
27
Sasori
osservava il suo veleno mangiare l'altro veleno, doveva assicurarsi
che venisse annientato tutto.
28
<<
Sasori! >> lo richiamò ancora lui con più allarmismo.
29
Sasuke
era immobile e concentrato sull'occhio di Sakura, aveva ascoltato i
due compagni, e si fidava di Sasori.
30
<<
Cazzo Sasori! >> stava per muovere le mani per afferrare
l'antidoto dalla sue mani.
Sasori
era rigido, in tensione, ma concentrato ad osservare con estrema
accuratezza il percorso del veleno. Aveva quasi annientato l'altro,
doveva essere sicuro che non ne rimanesse nemmeno una goccia.
31
E
poi appena vide solo il rosso, niente più verde, si affrettò a
iniettarle la cura, all'altezza del cuore. Conosceva molto bene il
suo veleno, bastava solo un secondo di ritardo per essere fatale, ma
sarebbe stato ugualmente fatale se fosse rimasta anche solo una
goccia dell'altro. Aveva dovuto rischiare, e sperare che un Ninja
medico come Sakura avesse la capacità di resistere a quel secondo in
più.
Nemmeno
il tempo di riprendersi da quello stato emotivo bellissimo, che vide
l'immagine del luogo cambiare magicamente; gli alberi colorarsi,
facendo sbocciare dei fiori di ciliegio di un rosa intenso, la sabbia
sparire tra i fili verdi d'erba e il cielo schiarirsi in un azzurro
limpido. Chiuse un momento gli occhi, respirando a pieni polmoni
l'aria fresca e profumata.
Appena
li riaprì vide che l'ambientazione si sgretolava in milioni di gocce
colorate andare verso l'alto.
<<
Sta facendo effetto >> Sasori tirò un sospiro di sollievo.
Deidara
tornò a respirare dopo la tensione di un momento prima << Mi
hai fatto prendere uno spavento >>
Sasuke
smise di usare l'arte oculare, e osservò l'operato dell'Akasuna
<<
Sapevo che ce l'avresti fatta >>
Il
Ninja della Sabbia accennò un sorriso sollevato.
<<
Ormai è il tramonto, a questo punto ci accamperemo qui. Lei ha
bisogno di riposare >> parlò L'Uchiha.
I
due annuirono. Sasori a quel punto riprese i due lati dello smanicato
di Sakura e fece per ricoprirla << Domani lei starà già bene
>>
In
quel momento Sakura aprì gli occhi, un po' intontita. Si accorse dei
tre attorno a lei, ricordandosi dove fosse. Stava per chiedere cosa
fosse successo, ma si accorse prima che aveva la maglia aperta, e che
Sasori aveva le mani su di essa. Arrossì violentemente e le fu
istintivo buttare la mani addosso a lui e spintonarlo all'indietro
<<
Ma che diavolo stai facendo? >> si alzò con il busto e si
coprì subito, imbarazzata che quei tre l'avessero vista mezza nuda.
Sasori
era caduto all'indietro e sorrise quasi divertito alla sua reazione.
<<
Sakura, lui ti ha salvato la vita >> le disse Sasuke.
Le
ha salvato la vita?
Diversi
minuti dopo erano accampati davanti ad un piccolo fuoco. I tre
avevano spiegato l'accaduto alla kunoichi, la quale si era sentita
dispiaciuta per averli fatti preoccupare e anche per aver fatto
perdere altro tempo. Sasuke come suo solito l'aveva rasserenata
dicendole che poteva capitare anche a lui o a Deidara se fossero
stati al suo posto.
<<
Vado a circondare l'area con i sensori d'allarme >> Sasori si
era infine alzato dalla postazione.
<<
Siamo nel Paese del Suono, è meglio che posizioni anche i miei >>
parlò Deidara.
<<
Sì, è meglio >> annuì il rosso.
Sakura
vide i due membri di Akatsuki sparire in mezzo alla foresta, così
rimanendo sola con Sasuke. Quest'ultimo era seduto sul tronco
affianco al suo, mentre guardava il fuoco. E subito pensò
all'incubo/sogno che aveva fatto un'ora prima; aveva capito che la
parte “incubo” era stata frutto del veleno, ma la parte finale,
quella bella, era stata manipolata da Sasuke. Si domandava come
facesse a saper cosa far dire alle persone che stava sognando <<
Sasuke... >>
Lui
voltò lo sguardo verso di lei.
<<
Hai visto cosa stavo sognando? >> gli domandò seria.
<<
In parte >>
Rimase
un momento in silenzio.
<<
Ho capito, tutti loro in qualche modo hanno cercato di ucciderti, e
quei ricordi ti sono rimasti impressi nella mente >>
Infatti,
aveva pensato anche lei la stessa cosa, tutti loro avevano provato ad
ucciderla in passato, o di recente come il maestro Kakashi, anche se
non era quello vero, in più aveva rischiato di vedere morire Naruto
quando gli avevano estratto il Bijù. Il veleno aveva giocato sui
suoi sentimenti e traumi profondi. Era sempre stata forte, aveva già
superato quegli eventi, Naruto a parte, Gaara che aveva tentato di
ucciderla in quella foresta anni fa, Sasori avvelenandola e
trafiggendola nello scontro assieme alla vecchia Chiyo, Sasuke che
aveva tentato di trafiggerla con il Chidori sul ponte, e infine il
maestro Kakashi il giorno prima assieme a Lee. Non aveva più pensato
a quegli eventi, forse qualche volta in momenti di riflessione, ma
stava bene, erano comunque tutti Ninja, e gli scontri erano
all'ordine del giorno, non ne aveva fatto un peso, anzi, andava
avanti, affrontando altre battaglie. Ma nel profondo, quei ricordi,
quei momenti, erano sempre stati dentro di lei, in un angolo remoto
del suo cervello, e il veleno aveva preso proprio quei momenti per
distruggerla tutta in una volta.
<<
Quello che ti ho fatto vedere io- >>
<<
Li hai fatti parlare tu? >> lo interruppe.
<<
Sì, li ho fatti parlare in base alle cose che sapevo, ma percependo
anche qualche frammento dei tuoi ricordi con ognuno di loro >>
riprese a guardare il fuoco.
Non
aveva idea che lo Sharingan potesse percepire dei ricordi nell'Arte
dell'Illusione, o sì?
<<
Avevi bisogno di calmarti >> aggiunse.
Lo
aveva capito infatti, e doveva essergli riconoscente di aver messo
fine a quell'incubo terribile << Grazie >> accennò un
sorriso sincero. Come sempre Sasuke riusciva a essere rassicurante,
gli infondeva sempre sicurezza e serenità. E come ogni volta che si
soffermava a guardarlo, i sentimenti per lui tendevano a venire
fuori, infatti si era ritrovata incantata con un leggero rossore
sulle guance. Dannazione. Distolse lo sguardo sul fuoco
davanti a se, sospirando e soffocando i sentimenti.
Sasuke
spostò di nuovo lo sguardo su di lei, e ripensava a quei frammenti
di ricordi che aveva intravisto nella sua testa; alcuni terribili e
dolorosi, altri davvero molto belli e felici. Aveva scorto anche
qualcosa dell'altro Sasuke, oltre a vedere il suo volto sereno di
quando era un dodicenne, aveva visto anche quegli occhi iniettati
d'odio, sanguinanti, e freddi. Comprendeva meglio la sofferenza di
Sakura, ma anche la determinazione che aveva di volerlo salvare, ma
soprattutto l'amore che aveva per lui. Lo aveva fatto sentire strano,
non riusciva a descrivere cosa avesse provato, ma credeva in Sakura,
o anche nel Naruto che aveva visto insieme a lei, voleva pensare che
sarebbero riusciti a salvarlo, per questo aveva fatto dire all'altro
Sasuke “Ti sto aspettando”, voleva dire più cose, e
lasciava a lei intendere cosa e come.
<<
Siamo ben coperti >>
La
voce di Deidara interruppe i pensieri dell'Uchiha << Bene >>
Deidara
poi si affiancò a lui, con una piccola mappa in mano <<
Sasuke... in base alla nostra posizione, il Tempio è a mezza
giornata... >>
Lui
osservò la cartina e indicò con l'indice un punto su quest'ultima
<< Proseguiremo sempre per la foresta... >>
Sakura
spostò quasi involontariamente lo sguardo su Sasori, mentre gli
altri parlavano sul percorso, lo vide seduto sul un tronco mentre si
guardava il braccio. Notò che aveva anche lui delle punture, si
allarmò, anche se non capiva come fosse ancora vivo, così si alzò
per andare nella sua direzione.
Lui
si accorse della sua sagoma davanti al fuoco << Dovresti stare
seduta o sdraiata a riposare >> le disse subito lui.
Lei
si sedette al suo fianco << Sono io il Ninja medico, so cosa
posso e non posso fare, e riposerò dopo. Tu piuttosto... >>
indicò il suo braccio << Come fai a- >>
<<
Sono immune ai veleni >> le rispose subito.
Era
una novità, essendo umano aveva pensato che fosse come tutti gli
altri, ma d'altronde doveva immaginare che se non era fatto di legno
e meccanismi, doveva avere altre abilità diverse. Ma comunque non la
sorprendeva più di tanto, infatti ricordava più che bene che lui
era stato un esperto di veleni anche nel suo mondo. Appunto perchè
era umano, esigeva comunque cure mediche, immune al veleno o no
<<
Fammi vedere il braccio >> gli parlò con la premura da Ninja
medico.
Non
aveva bisogno di cure, le punture sarebbero passate in un paio di
giorni e il veleno si sarebbe disperso fino a sparire in quattro
giorni, ma volle lasciarla fare, un po' per avere la sua compagnia,
cosa che gli mancava molto, e un po' per accontentarla. Spostò il
braccio verso di lei, la quale subito glielo afferrò con una mano,
mentre con l'altra aveva iniziato ad emanare chakra verde. La
guardava mentre gli faceva sparire le punture. Era inutile, quando se
la trovava così vicina, il suo cuore prendeva a battere più forte,
incontrollato. Si dette subito un contegno, spostando lo sguardo.
<<
Scusami per prima >> gli disse mentre terminava le cure.
<<
Per cosa? >> riprese a guardarla.
<<
Per averti spintonato, ho reagito male. Anzi dovrei solo ringraziarti
>>
<<
Non fa nulla >>
<<
Davvero, grazie. Mi hai salvata la vita >> era seria. Se non ci
fosse stato lui a quest'ora sarebbe morta.
Avrebbe
fatto qualsiasi cosa esistente, anche impossibile, per lei. Poteva
non essere la vera Sakura, ma era comunque sempre lei. A quel punto
il suo sguardo si ancorò al suo << Te l'ho detto, non
morirai... fin che ci sarò io >>
Subito
riconobbe quello sguardo innamorato, e ruppe immediatamente il campo
visivo, con un leggero disagio. Non si era dimenticata della sua
dichiarazione, e in quel momento quelle due paroline risuonarono
nella testa.
Sapeva
di averla messa a disagio, non l'aveva fatto a posta, gli era venuto
da guardarla in quel mondo e dirle quella frase da eroe, senza
rendersene conto. Voleva rimediare << Grazie per le tue cure
>>
Stranamente
tornò tutto normale. Annuì con un lieve sorriso.
Sasori
notò ancora i segni sul suo collo, erano meno evidenti, naturalmente
ci voleva qualche ora prima che sparissero completamente, più che
altro voleva accertarsi che non avesse reazioni allergiche <<
Hai controllato i segni? >> le domandò. Avendole dato
l'antidoto un secondo dopo al normale tempo di assunzione, poteva
esserci un minimo rischio di reazione allergica.
<<
Sì, però non riesco a toglierli con il mio chakra >>
<<
Perchè non si tratta di una ferita o un veleno comune, i segni
spariranno in poche ore, ma hai controllato che non ci siano reazioni
allergiche o altri sintomi? >>
Aveva
controllato poco prima, le era sembrato tutto a posto << Non ho
nulla >> per quanto lei fosse un Ninja Medico competente, e
avesse una buona conoscenza sui veleni e antidoti, non conosceva il
veleno del suo scorpione.
<<
Sei sicura? Se dovessi avere una sorta di problematica al veleno,
devo saperlo, dovrei darti dell'altro antidoto >>
Ok,
era quasi certa che non avesse problematiche, ma era proprio quel
quasi a infastidirla, non riusciva ad avere la certezza
assoluta << Forse dovresti controllare tu >> gli disse
infine << Sei tu l'esperto di veleni >>
Annuì.
Sakura
spostò un po' il colletto della maglietta per dare modo di far
vedere meglio i segni.
Sasori
appoggiò un paio di dita sul collo, e le toccò la pelle, sopra i
segni, li controllò tutti, uno per uno, fino a fermarsi alla
clavicola << Devo controllare anche quelli sul torace >>
l'avvisò.
<<
Sul serio? >> domandò con un po' di imbarazzo.
<<
Sì >> non capiva, perchè si imbarazzava?
<<
Magari mi puoi spiegare cosa devo controllare, così faccio da sola
>> provò a dire. Era imbarazzante doversi spogliare, esporre
il seno, ok, non era nuda sotto, aveva la fascia nera, ma era
comunque troppo intimo.
Oh.
Giusto. Non aveva pensato che fosse imbarazzante per lei, lui era
sempre stato abituato con la sua Sakura, non c'erano mai stati
problemi di quel genere << Sakura, so già come sei fatta, ti
ho già vista nuda... >> … forse suonava troppo imbarazzante.
Arrossì
violentemente, pensando che lui, Akasuna No Sasori della Sabbia Rossa
e membro di Akatsuki, l'aveva vista nuda. Se lo raccontava a qualcuno
nel proprio mondo si sarebbe scompisciato dal ridere.
<<
Ok, scusa, non volevo proprio dire questo >> si passò la mano
dietro al collo con un lieve imbarazzo << Ascolta... è una
situazione medica, non devi fraintendere >> provò a dirle.
Lo
sapeva benissimo che voleva solo controllare i segni del veleno, ma
era lo stesso un po' imbarazzante. Sapeva anche di potersi fidare,
infondo più di una volta si era dimostrato gentile e premuroso, non
c'era nulla di male infondo << Ok >> annuì con ancora un
leggero rossore sulle guance. Quindi si portò una mano sulla
cerniera dello smanicato e la fece scorrere verso il basso. Si aprì
un po' l'indumento, cercando di tenersi coperta dagli altri due.
Dall'altra
parte del fuoco, Sasuke e Deidara li notarono, erano girati di
profilo entrambi, uno davanti all'altra, lei si spogliava davanti a
lui, il quale la guardava.
<<
Che stanno facendo? >> domandò innocentemente il biondo <<
Non vorranno forse... >> si interruppe facendosi capire.
Sasuke
notò Sasori appoggiare e toccare la pelle del torace di Sakura,
facendo scivolare le dita. Sapeva che lo stava facendo per verificare
la situazione degli effetti del veleno, ma a vederli così,
sembravano intimi, gli sembrava di vedere Sasori con la vera Sakura,
quando a volte si erano messi da una parte e si facevano tenere
carezze. Non lo avevano più infastidito da anni, e neanche in questo
momento, non gli creava disagio, solo che era strano << Le sta
controllando i segni del veleno >> rispose tranquillamente,
mentre tornava a guardare la cartina.
Sakura
sentiva le dita di Sasori scivolare sul petto, fino ad arrivare sulla
parte superiore del seno, fermandosi lì, dove finivano le ramature.
Doveva ammettere che aveva un tatto delicato, era gentile, e aveva
cercato di non essere invadente. Nessuno l'aveva mai toccata così,
sopratutto vicino a punti così intimi. Le aveva creato un senso di
disagio, certo essere toccata così non le facilitava le cose, ma era
soprattutto perchè era a conoscenza che lui la guardava con occhi
innamorati. Non poteva farci nulla, e nemmeno lui, e lo comprendeva
davvero, ogni volta si trovava a dispiacersene.
<<
Fatto. È tutto a posto >> tolse le dita schiudendo un po' le
palpebre e deviò abbassando lo sguardo sul fuoco.
Si
chiuse l'indumento osservando la sua espressione amara sul volto.
Ogni volta che si trovava vicino a lui, si accorgeva di quanto lui
infondo soffrisse, lo vedeva che si sforzava con tutto se stesso di
non darlo a vedere, ma ormai sapendolo, ci faceva fin troppo caso. In
un certo senso lui era come lei, sofferente per amore, anche se in
due situazioni e circostanze diverse << Grazie Sasori >>
Lui
annuì silenziosamente.
Sakura
a quel punto si alzò dalla postazione, e prima di andarsene gli
rivolse ancora la parola << Andrà meglio >>
Sasori
alzò lo sguardo, incrociando il suo, notandola fargli un premuroso
sorriso. Era dolce e gentile, e in qualche modo riuscì a farlo stare
un po' meglio. Infine le accennò un lieve sorriso anche lui.
~♥~♥~♥~
Ciao
Ninja ♥
Non
ho molto da dire su questo capitolo, diciamo che serve più che altro
per spiegare alcune dinamiche del mondo parallelo, servirà per
capire meglio il prossimo capitolo. Spero di aver fatto capire bene
la situazione, se avete domande non esitate, così posso capire cosa
non vi è chiaro e magari rispondere ai quesiti nel prossimo
capitolo.
Volevo
poi chiedervi se mi conviene alzare il Rating in rosso, perchè le
scene violente ci sono, - anche se non tante -, e non so se sono da
arancione o rosso.
|
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Capitolo 5 *** Insieme ***
Due
mondi
Insieme
Sakura
alzò la testa con emozione, incrociando lo sguardo di Sasori. Il
cuore le batteva forte << Tu mi piaci, tanto. Io... io sono
innamorata di te >>
L'Akasuna
sgranò gli occhi stupito.
<<
Lo sono da tanto tempo... dal nostro primo incontro, te lo ricordi?
>>
Sentì
il suono metallico di due armi scontrarsi alle spalle. Sakura girò
la testa in fretta sorpresa di vedere una marionetta tra lei e uno
dei ninja terroristi, si alzò velocemente e fu subito pronta a
sganciare un pugno nello stomaco del ninja mascherato,
scaraventandolo contro una casa. Subito dopo spostò lo sguardo sopra
il tetto al suo fianco, sopra di esso si accorse di un ninja della
Sabbia con le mani a mezz'aria che ritirava la marionetta, incrociò
il suo sguardo, e lo vide accennare un sorriso compiaciuto, per poi
farle un segno di saluto con due dita vicino alla fronte. Non seppe
cosa la colpì in particolare, ma solo aver visto il suo viso l'aveva
attratta. Si mise una mano all'altezza del cuore, e constatò che
stava pompando il sangue in modo più veloce, le batteva impazzito.
<<
Sasori >> si presentò il rosso della Sabbia.
Era
bellissimo, il colore vermiglio dei suoi capelli, il nocciola dei
suoi occhi, il viso fanciullesco, la sua voce, le piaceva tutto di
lui. Gli tese la mano nascondendo l'emozione << Sakura >>
<<
Perchè io? … A Sasuke piaci, non è più semplice con lui? >>
<<
Lo so che gli piaccio, me l'ha detto apertamente l'altro giorno...
>>
Sasuke
la fece girare strattonandola, così da averla faccia a faccia <<
Sono stanco di continuare così >> non le lasciava la presa
<<
Sakura... >>
Sakura
lo guardava confusa, attendeva che continuasse a parlare, ma dopo un
breve istante si ritrovò il compagno più vicino, e senza rendersene
conto lui l'aveva baciata.
Dopo
un breve istante, staccarono le loro labbra << Sono innamorato
di te >>
Faceva
un certo effetto sentirselo dire, e doveva ammettere che lo
apprezzava da Sasuke, lo aveva sempre trovato il migliore di tutti,
sotto ogni punto di vista, anche bello, perchè il fascino
dell'Uchiha non passava inosservato.
<<
È solo una foto, non una tortura >> parlò ai suoi compagni di
Team.
<<
Odio le foto, e poi non sono nemmeno pettinato >> commentò
Kiba.
<<
Dai, non fare l'antipatico >> lo prese a braccetto, tirandoselo
più vicino. Poi spostò lo sguardo sull'altro << Anche tu >>
prese a braccetto anche Sasuke << Vieni, tu sei sempre
bellissimo, quindi niente storie >> gli fece una smorfia
divertita. Lo attirò a se, all'altro fianco, così da averlo vicino.
<<
Tsk >>
<<
Sorridete >> parlò il maestro Obito dietro di loro.
Il
cuore batteva a mille << Perchè te? Perchè ho amato da subito
il tuo sorriso e il tuo sguardo sul quel tetto due anni fa >>
Continuarono
a camminare, e ad un certo punto sentì uno sfioramento sulla mano,
fu attirata da quel tocco e infine si accorse che Sasori gliela aveva
presa nella sua, le fu spontaneo guardarlo in viso. Rimase a
guardarlo ad occhi spalancati, mentre continuavano a camminare, la
felicità la avvolse come una coperta calda d'inverno, infine
sorrise.
Fu
quando le loro mani si intrecciarono e i loro sguardi si ancorarono
l'uno sull'altra che entrambi capirono che avevano appena intrapreso
quella strada come una coppia, dando iniziò a loro amore.
<<
Cosa mi hai fatto? >> le chiese Sasori evidentemente
imbarazzato.
Lei
ridacchiò contenta << Non ho fatto nulla. Sei tu che hai
finalmente aperto gli occhi >> avvicinò il viso al suo.
Rimase
fermo, continuando ad osservarla.
<<
Dillo >> lo incitò con emozione.
Lui
arrossì un po' << Io... >> si fermò ma si sporse verso
il suo viso << Io... provo qualcosa... per te. Credo che mi hai
attaccato qualcosa... >>
Era
divertente vederlo imbarazzato. Per lei era più che sufficiente,
almeno per il momento, così azzerò la distanza tra le loro labbra
in un bacio.
Si
guardarono per un breve istante in silenzio, poi Sasori schiuse le
labbra << Lo sai a cosa stavo pensando ultimamente? >>
<<
A cosa? >> domandò curiosa.
<<
Che dopo il matrimonio mi piacerebbe avere un figlio >> la
guardò con dolcezza.
Stirò
le labbra in un dolce sorriso << Lo voglio anche io >>
strinse un po' le mani nelle sue.
<<
Sasori... ti amo >> gli disse mentre si coccolava al suo fianco
stanca e assonnata.
<<
Dormi, domani ci aspetta il viaggio di ritorno >> le accarezzò
i capelli leggermente umidi.
Si
svegliò all'improvviso, con occhi spalancati, sorpresa e confusa.
Cosa aveva sognato stavolta? Cos'erano quei pezzi di immagini nella
testa? Perchè aveva percepito anche le sensazioni e le emozioni? Era
stranita, non si spiegava come poteva sognare di amare Sasori, lei,
proprio lei, che amava alla follia Sasuke... Era assurdo. Si tirò su
con il busto, cercando di capire che ore potevano essere, e notò che
il poco cielo che intravedeva, era di un blu chiaro, forse era quasi
mattina.
<<
Ti avrei svegliato tra poco >>
Girò
lo sguardo verso la voce, notando Deidara punzecchiare con un bastone
le braci ormai spente. Notò anche Sasori e Sasuke ancora sdraiati e
dormienti << Ho dormito a sufficienza >> si ritrovò a
fissare Sasori ripensando al sogno di poco fa, e constatò che non
era innamorata di lui, ma... spostò lo sguardo sull'Uchiha, sì, era
ancora innamorata di lui. Allora perchè il suo subconscio le aveva
fatto sognare tutte quelle cose? Che cosa significava? Ma poi
soprattutto, come mai in questi giorni sognava così tanto? Va bene,
poteva essere colpa dello stress che era stata sottoposta
ultimamente, ma era davvero strano in ogni caso, forse era la
vicinanza a questo Sasori, al fatto che le aveva detto quel ti
amo, potevano essere diverse cose tutte insieme. Decise comunque
di sorvolarci sopra, non era poi così importante. Ora come ora
avevano l'ultimo giorno di viaggio da affrontare, e sapeva che
sarebbe stato carico di tensione.
<<
Mangia qualcosa >> le suggerì il biondo.
Dopo
neanche dieci minuti gli altri due si erano svegliati, e lei dopo
aver mangiato qualcosa si era guardata con l'aiuto della lama di un
coltello, il petto e il collo, non aveva più nessun segno del
veleno, la puntura non c'era più dalla sera prima, quella se l'era
sgonfiata con le cure che si era data.
<<
Non hai più nessun segno >> le disse Sasori mentre si sedeva
poco lontano da lei con una mela tagliata in mano.
<<
Già >> annuì.
<<
Hai fatto qualche incubo stanotte? >> domandò mentre si
portava una fetta del frutto in bocca.
Più
che incubo, aveva fatto frazioni di sogni quasi tutti su di lui...
<<
No. Perchè me lo chiedi? >>
<<
Per via del veleno delle api di ieri, a volte capita che la prima
dormita che si fa dopo essere guariti, si possa fare ancora qualche
incubo >> le spiegò.
Non
aveva fatto un incubo, ma di sicuro aveva sentito bene le emozioni di
quei sogni frammentati, per carità... belli, ma non erano da lei,
cioè, va bene che questo Sasori era un bel uomo, amorevole e
protettivo, ma era convinta che quel sogno fosse stato confuso con i
sentimenti che aveva per Sasuke. E poi infondo era solo un sogno,
non era la realtà.
<<
L'importante è che ti sei ripresa >> le accennò un sorriso.
<<
Stai bene? >> Sasuke le si parò davanti porgendole una
borraccia d'acqua.
Alzò
lo sguardo sul suo, arrossì un po'. Questo Sasuke era sempre così
premuroso nei suoi confronti << Sì, sto bene, grazie >>
accettò l'acqua. Lo vide sedersi al fianco di Sasori, mentre
prendeva fuori da un piccolo sacchetto dei fagottini ripieni di riso.
Deidara
si sedette al fianco della rosa, mentre prendeva fuori del cibo anche
lui da un contenitore.
Sakura
li guardava mangiare, uno per uno, tranquilli. Doveva ammettere che
negli ultimi giorni stare in loro compagnia non era stato affatto
male, magari era stato un po' strano solo all'inizio, ma al momento
era piacevole. Sasuke era sempre stato premuroso e protettivo nei
suoi confronti, era un brav'uomo e un ottimo ninja. Anche i due
membri di Akatsuki si erano rivelati dei bravi ninja, provavano
addirittura dei veri sentimenti, soprattutto Sasori, che mai avrebbe
creduto potesse essere così umano. Era contenta di essere capitata
in Team con loro, e aver condiviso i propri pensieri. Più li
guardava chiacchierare e mangiare con tranquillità, più si rendeva
conto che ci si era affezionata, era convinta che le sarebbero
mancati una volta tornata nel suo mondo. Sasori e Deidara nel suo
mondo non c'erano più, e anche volendo... non sarebbero potuti
essere come loro. Sasuke invece c'era, ma completamente diverso da
questo, e continuava a non sapere che sorti gli sarebbero aspettate.
Quindi le sarebbero mancati tutti e tre in ogni modo.
<<
Se io ti do uno dei miei involtini, tu mi dai uno dei tuoi fagottini?
>> chiese Deidara all'Uchiha.
<<
No >>
<<
Ma come no? Dai non fare l'antipatico >> provò ancora.
<<
Ne è rimasto uno >>
<<
Vorrà dire che lo mangerò io >> Sasori lo afferrò
sveltamente dal fondo del sacchetto, per poi metterselo in bocca.
Porse subito dopo un fetta di mela a Sasuke.
<<
Hey, quello era mio >> si lamentò il biondo.
Sasuke
accennò un sorriso divertito.
Sakura
ridacchiò nel vederli giocherellare insieme. Nonostante erano nel
bel mezzo del Paese del Suono, sul percorso di una missione
pericolosa, loro trovavano il tempo per scherzare. In qualche modo
rallegravano l'atmosfera cupa di quella foresta. E sì, ne era certa,
gli sarebbero mancati.
Erano
partiti già da diverse ore, avano fatto un brevissima sosta
anticipando il pranzo di un'ora, prima di ritrovarsi al centro tra le
due città. A quanto detto da Sasuke, sarebbero arrivati al tempio
subito dopo l'ora di pranzo. E mancava davvero poco, pochissimo, e
sperava di poter tornare nel suo mondo, e trovare ancora tutti sani e
salvi, dovevano esserlo.
Saltavano
e correvano ancora in mezzo a quella foresta, facendo attenzione alle
trappole, nessuno fiatava, semplicemente andavano avanti. Sakura li
guardava, Sasuke e Sasori erano davanti, mentre lei era dietro con
Deidara. Pensava che ognuno di loro avesse pensieri per la testa,
erano troppo silenziosi, anche per uno come Deidara. Era ovvio che
fossero tutti in tensione, tutti i Jinchùriki erano sulle loro
tracce, e questo non era rassicurante di partenza, e poi c'era la
questione che stavano passando in mezzo alle due città nemiche, e in
quella foresta potevano esserci gruppi di ninja concentrati nella
loro ricerca.
<<
Davanti a noi >> avvisò Sasuke attivando lo Sharingan.
Ecco,
come non detto. Strinse le mani in pugni, pronta a reagire.
Sasori
e Deidara erano pronti a combattere.
Il
fruscio di foglie li fece puntare lo sguardo nella direzione dove
proveniva, e alla fine comparse una sagoma, una sola.
I
quattro continuando la loro corsa spalancarono gli occhi allarmati
nel vedere chi fosse.
A
Sasuke venne automatica una smorfia infastidita << Dannazione
>>
Sakura
si irrigidì nel vederlo << Naruto... >>
Naruto
continuando a correre nella direzione opposta sorrise soddisfatto nel
vedere Sasuke davanti a se << Trovato >>
Il
corvino impregnò subito la mano sinistra con il Chidori e si fiondò
fulmineo su di lui, colpendolo nello stomaco, facendolo scomparire in
una nuvola di fumo.
<<
Era una copia >> parlò Sasori.
Deidara
si allarmò << Sasuke dobbiamo- >>
<<
Dobbiamo muoverci ancora più veloci, manca solo mezz'ora al tempio
>> finì la frase l'Uchiha. Poi scattò più veloce in avanti.
Sakura
seguì a ruota i tre, velocizzando il passo. Vedere Naruto l'aveva
destabilizzata, sapeva che era un nemico in questo mondo, ma le era
difficile vederlo in quel senso, proprio lui. Aveva la sensazione che
l'avrebbe rivisto presto, e questo le faceva aggrovigliare lo
stomaco.
<<
Merda, ci ha localizzato quel bastardo >> commentò Deidara
<<
Dobbiamo escogitare qualcosa >>
<<
Il piano è sempre lo stesso, Deidara >> gli ricordò Sasuke in
modo serio.
<<
Cosa? Ancora questa storia? >> non digeriva dover lasciare
Sasuke e Sasori indietro.
Anche
Sakura aveva capito cosa intendesse Sasuke, ma nemmeno a lei stava
bene quel piano, e non aveva nessuna intenzione di seguirlo. Spostò
lo sguardo sul biondo affianco a lei, cercando un suo altrettanto
sguardo di intesa. Lo vide infatti guardarla per un breve istante, e
constatare con soddisfazione che l'aveva capita, la pensavano uguale
su questo.
<<
Non si discute >> lo zittì ancora l'Uchiha.
A
pochi minuti, circa una ventina, la foresta finì. I quattro si
trovarono davanti ad un enorme vallata rocciosa e sabbiosa, con
davanti le montagne, e ai piedi di una di queste, l'entrata del
tempio. Era lontano, ed erano obbligati a percorrere la vallata in
piena vista, non avevano altre alternative.
<<
Non sappiamo dove sia Fuu, ma una volta all'aperto, saremmo esposti.
Non abbiamo tempo da perdere, Naruto avrà intuito che ci stiamo
dirigendo qua, sta arrivando, e non da solo. Quindi sbrighiamoci
>>
l'Uchiha fece cenno di avanzare.
Iniziarono
infatti a correre sul terreno arido, deserto, vuoto, nemmeno l'ombra
di uno shinobi. Il cielo era terso, il sole scaldava e illuminava
limpidamente il percorso, sembrava fin troppo bello e tranquillo per
essere vero.
Sakura
vedeva il tempio di Kaguya in lontananza, farsi più vicino ad ogni
passo, la riempiva di determinazione e speranza, era sempre più
vicina a tornare nel suo mondo.
Improvvisamente
una strana polvere luccicante li avvolse come la nebbia.
I
quattro spalancarono gli occhi allarmati.
<<
Merda >> Sasuke attivò di nuovo lo Sharingan.
La
polvere istantaneamente si accese abbagliando con una luce intensa
tutt'intorno.
I
quattro furono costretti a fermarsi, perdendosi di vista.
<<
Sakura stai vicino a Deidara >> l'avvisò subito l'Uchiha. Fece
a malapena tempo di finire la frase che percepì uno spostamento
d'aria veloce sopra la sua testa. Attivò il Susanoo in un batter
d'occhio e con il braccio di esso si parò in tempo da delle affilate
scaglie ossee.
<<
Non si vede niente >> parlò Sakura tentando di guardarsi
intorno, non vedeva nessuno dei suoi compagni, solo la luce bianca.
Deidara
aveva un'idea << Proteggetevi, userò un'esplosione per
disperdere la polvere >>
Sasori
sentendo la voce di Sakura alle sue spalle, indietreggiò, buttando
la mano indietro, fino a sfiorarle il braccio, la fece scivolare più
in basso, sulla mano, prendendogliela nella sua << Stai con me
>>
Sakura
si sentì tirare un po', e muovere la mano verso di lui.
Si
portò la sua mano sul proprio fianco << Non staccarti da me
>>
le disse mentre evocava Hitetsu dalla pergamena.
Sasuke
deviò un altro attaccò ancora alla ceca, mentre Deidara aveva
appena finito di modellare l'argilla in un piccolo ragno da una mano
e un volatile dall'altra. Buttò il ragno al centro e aumentò di
volume del volatile per poi salircisi sopra. Mosse le dita e con un
sorriso divertito e poi pronunciò la sua parola preferita... <<
Katsu >>
Un'esplosione
di piccole dimensioni scoppiò tra i quattro ninja, facendo
dissolvere la polvere luccicante.
Deidara
volò fuori dal fumo, facendo sbattere le ali della sua creazione per
dissolvere il fumo, da quest'ultimo comparì Sasuke con metà busto
del Susanoo, e Sasori e Sakura dietro alla marionetta con lo scudo di
chakra attivo.
Davanti
a loro Fuu, il Jinchùriki del sette code, a mezz'aria <<
Ditemi, dove state andando di bello? >> chiese con
provocazione.
<<
Non vogliamo creare problemi >> parlò subito Sasuke.
<<
Non volete creare problemi... >> fece finta di sorridere, ma
poi cambiò espressione, arrabbiandosi << Dovevi pensarci prima
di varcare il confine Uchiha >> nel nominarlo gli lanciò altre
schegge ossee.
Sasuke
non ebbe nessun problema a deviarle con il Susanoo << Andate
avanti, a lei ci penso io >> fece un passo verso la ragazza con
le ali.
<<
No >> Sakura si rifiutava << Lei è sola, noi quattro,
possiamo farcela >>
Sasuke
non fece nemmeno in tempo a rispondere che sentì tremare il terreno
sotto i piedi.
I
quattro ninja notarono come la sabbia si ritraeva lentamente, per poi
prendere sempre più velocità e accumularsi intorno a loro,
alzandosi e murandoli in un grande cerchio.
Ne
era certa, questa poteva essere solo opera di Gaara, e al solo
pensiero deglutì silenziosamente la saliva.
<<
Ne è arrivato un altro >> commentò il biondo.
<<
Fuu, se non Naruto, deve aver già avvisato gli altri >> Sasuke
digrignò i denti.
<<
Ci sta chiudendo dentro >> fece notare Sasori.
Alzarono
lo sguardo sopra di loro, notando che la sabbia si stava unendo da
sopra.
<<
State giù >> ordinò Sasuke. Aspettò che Deidara scese dalla
sua creazione e che tutti si abbassarono, per poter aumentare il
Susanoo di volume e impugnare l'enorme katana e fendere velocemente
la sabbia intorno, facendola sgretolare << Ora, tutti fuori
>>
I
quattro balzarono fuori, Sasori e Sakura da una parte, Sasuke e
Deidara dall'altra. Appena alzarono lo sguardo si accorsero che
c'erano decine di ninja alle spalle di Fuu, tra cui Gaara in prima
fila, ma non solo lui, anche Kankuro, Kurenai e Shino.
<<
Pregare la Dea Kaguya non vi aiuterà >> parlò Gaara con le
braccia incrociate e l'espressione rigida. Osservò uno per uno, fino
a soffermarsi sulla kunoichi rosa << Tu... mi hai quasi ucciso
tempo fa. E dovresti essere morta... >>
Sakura
osservava i ninja che conosceva, soffermandosi su quello che dovrebbe
essere il Kazekage, si sentiva a disagio e inquieta a essere contro
di loro.
Sasuke
dette un'occhiata al compagno di fianco << Deidara, prendi
Sakura e va al tempio, prendete la pergamena e tornate a Konoha più
veloci che potete. Io e Sasori penseremo a trattenerli >>
<<
Sasuke, non posso farlo. Tra poco arriveranno anche gli altri
Jinchùriki, e voi- >>
<<
Non ha nessuna importanza >> lo interruppe << Va e basta
>> gli ordinò più duramente.
Sasuke
si mise in guardia, con ancora il Susanoo attivo a metà busto.
<<
Cosa pensate di fare voi quattro da soli? Noi siamo quaranta >>
fece notare Fuu che ancora volteggiava.
<<
Tra poco saremo anche di più >> aggiunse Gaara.
Sasori
sorrise divertito, mentre sfilava un'altra pergamena dalla cintura
<<
Sakura... >> le parlò continuando a guardare avanti,
osservando i vari ninja schierati contro di loro << Nell'ultimo
anno ho lavorato a nuove marionette, apportando dei potenziamenti.
Non avevo la minima idea di cosa stessi facendo, progettavo e
costruivo senza uno scopo preciso... e quando sei arrivata tu...
tutto ha avuto senso... >>
Sakura
lo ascoltava, capendo e non capendo.
<<
Ora ho capito. Ho lavorato duramente solo per arrivare a questo
giorno... >> sfilò la pergamena dalla mano, tenendo con
l'altra Hitetsu << … solo e unicamente per proteggerti, e lo
farò usando tutto me stesso >> la pergamena scomparì in una
nuvola di fumo bianco e al suo postò comparì un'altra marionetta, e
non una qualunque.
Sakura
sgranò gli occhi. Quella che era comparsa era Sasori in versione
marionetta, identica a quella che aveva combattuto contro lei. Ok,
non era davvero lui, ma era identico, con quelle specie di ali di
metallo affilate, la corda arrotolata nello stomaco, e anche lo
stesso congegno al posto del cuore. Come era possibile? << Ma
è- >>
<<
Cosa credi di fare con due marionette? >> lo sfotté Gaara
preparandosi a manipolare la sabbia.
Sasori
sorrise ancora con soddisfazione << Il bello è che con questa
marionetta... >> con la stessa mano che teneva il se stesso in
versione marionetta fece un simbolo con le dita. Il Sasori marionetta
prese una pergamena dalla sua schiena e l'aprì velocemente, facendo
uscire diverse sagome da essa, subito dopo aprì lo sportellino sul
petto, dall'altra parte del cuore, facendo uscire una consistente
quantità di chakra, trasformandola in diversi fili invisibili <<
Posso usare la tecnica dei cento congegni >> tenne stirato il
sorriso sulle labbra.
Sopra
la sua testa erano comparse cento marionette, e questo le fece
ricordare lo scontro che aveva affrontato lei. Questo Sasori era
umano, ma aveva lo stesso asso nella manica. Comandava la marionetta
uguale a lui stesso, che di conseguenza comandava le altre cento,
impressionante. Non l'avrebbe mai detto, ma stava davvero per
combattere al suo fianco, e senza rendersi conto sorrise con
determinazione.
I
nemici spalancarono gli occhi sorpresi nel vedere tutte quelle
marionette.
<<
Non fatevi impressionare >> parlò Gaara << Potrà anche
essersi potenziato, ma è sempre solo uno a manovrarle >>
Sasuke
stirò un lieve sorriso divertito, e ispirato dal compagno, aumentò
il volume del Susanoo, alzandosi da terra, brandendo la balestra.
Fuu
presa da quella visione, si irritò e iniziò a trasformarsi nel suo
Bijù.
Gaara
mosse le mani manovrando la sabbia, e di conseguenza gli altri
shinobi dietro di lui iniziarono ad avanzare.
Sakura
si mise in posizione di guardia, pronta a sostenere i compagni, ma fu
presa alle spalle per la vita, senza rendersi conto << Cosa-
>>
fu alzata da terra.
<<
Dobbiamo andare al tempio >> le disse Deidara da sopra la
creazione alata di argilla.
Provò
a divincolarsi << No, non possiamo lasciarli >>
Volarono
verso il tempio velocemente << Se non prendiamo la pergamena
adesso, non avremmo un'altra occasione. Quando ci saranno tutti i
Jinchùriki non- >>
<<
Credevo che tu la pensassi come me. Io non li lascio a combattere da
soli, non voglio che si sacrifichino per me >> parlò a
raffica.
<<
Infatti, non li lasceremo morire >> le disse con un sorriso da
arrogante << Prenderemo la pergamena, e torneremo da loro. Al
dopo penseremo poi. Ci stai? >>
Avrebbe
preferito rimanere là con loro, combattere e affrontare i nemici al
loro fianco, insieme, ma sapeva anche quanto fosse importante la
pergamena, e se Deidara la metteva in questo modo... allora poteva
anche accettarlo. Si rilassò e infine annuì con un sorriso
determinato sulle labbra.
<<
Qualsiasi cosa abbiano in mente quei due, non mi scapperanno >>
Fuu si era avvolta dal chakra del proprio Bijù a forma di insetto,
ingigantendosi, e aveva puntato al Doragon della Roccia e la ragazza.
Volò in alto cercando di superare gli ostacoli degli altri due
Doragon rimasti, ma vide Sasuke alzarsi con lei << Dannato
Uchiha >>
Anche
lei era all'interno dell'enorme chakra a forma d'insetto, proprio
come Naruto, e constatò che in quella forma l'Amaterasu sarebbe
stato inutile. La vide scagliarsi contro di lui lanciandogli altre
schegge ossee. Non aveva ancora capito che su di lui con il Susanoo
non funzionavano? Ma poi, appena finì di pensarlo, vide quelle
stesse schegge accendersi e accecarlo all'improvviso. Subito dopo la
sentì andargli contro, scaraventandolo al suolo.
Nel
mentre Sasori aveva iniziato diversi scontri con alcuni ninja, usando
le cento marionette. Shino aveva tentato di bloccare i meccanismi di
alcune marionette, ma gliene mandò contro due che avevano attivato
un meccanismo di fuoco, così da contrastare i suoi insetti. Kankuro
riusciva a tenergli un po' testa, usando le sue tre marionette. Quasi
tutti gli altri Ninja faticavano a contrastarlo. In tutto questo
muoveva solo una mano. Quello che aspettava era Gaara, il quale era
rimasto fermo a guardare, forse per capire i movimenti. Non ci volle
poi molto, perchè lo vide muoversi di un po' e alzare le braccia e
manovrare la sabbia. A quel punto mosse l'altra mano facendo un segno
con le dita, attivò il potere di Hitetsu, ovvero la sabbia
ferrifera, facendola uscire dalla bocca.
Sakura
e Deidara erano appena arrivati davanti l'entrata del grande tempio.
Davanti a loro un'enorme porta in pietra decorata in basso rilievo,
le colonne sul fianco erano grosse spirali che andavano verso l'alto.
Il
biondo tirò una congegno vicino alla porta, quest'ultima si aprì
<<
Entriamo >>
All'interno
trovarono un corridoio buio, ma appena fecero un passo, le candele
riposte sui candelabri appesi al muro, si accesero da sole.
Proseguirono seguendo il corridoio per forse un centinaio di metri,
arrivando in uno stanzone dove anche lì le candele si accesero
magicamente da sole. Infondo alla stanza una grande statua di Kaguya,
e Sakura ebbe un sussulto nel vederla. Tutt'intorno c'erano
decorazioni e scritte incomprensibili, in mezzo erano posizionati dei
rialzi in pietra con sopra altre candele.
Si
avvicinarono alla statua, dove davanti c'era un piedistallo decorato,
sopra ad esso non c'era nulla.
<<
Sasuke ha detto che ci dovrebbe essere una pergamena >>
Deidara
iniziò a perlustrare la statua, e senza rendersi conto si appoggiò
sul piedistallo, sprofondandolo di un po', attivando qualcosa sotto
di esso.
Sakura
notò che sulla parte davanti si era aperta una porticina piccola,
all'interno vide una pergamena consumata << La pergamena >>
sorrise speranzosa. La prese in mano, e l'aprì. Rimase però delusa
di non leggerci nulla dentro, era bianca, vuota, nessun segno o
simbolo, niente di niente << Ma cosa significa? >>
<<
Può darsi che sia bianca apposta per sembrare una qualunque
pergamena vuota, forse va solo attivato un sigillo di sblocco,
portiamola con noi. A Konoha sapranno come fare >>
Non
appena Deidara finì di parlare, la pergamena nelle mani di Sakura si
sgretolò fino a diventare polvere. I due sgranarono gli occhi.
Si
guardò le mani con panico << No. No. No >>
<<
Ma che diavolo- >>
Il
cuore le batteva forte, era in panico, non poteva credere che l'unica
possibilità per tornare nel suo mondo si fosse sgretolata tra le
mani. No. Non poteva rimanere in questo mondo, doveva tornate
dai suoi veri compagni. Con questo pensiero iniziò a toccare e
guardare ovunque vicino a quella statua << Deve esserci
un'altra pergamena >>
Deidara
si mise subito ad aiutarla, guardandosi attorno, alzando e spostando
oggetti, poi attivò il ricevitore sull'orecchio e provò a
contattare Sasuke << Sasuke... Sasuke mi senti? >>
Sasuke
si lanciò su Fuu con un Chidori nello stomaco senza scalfirle
quell'armatura ossea di chakra che aveva addosso, ma gli bastò per
scaraventarla sul suolo a diversi metri di distanza.
<<
Sasuke... Sasuke mi senti? >>
Attivò
il ricevitore << Sì, ti sento. Che succede, come mai ci state
mettendo così tanto? >>
<<
Abbiamo trovato una pergamena, ma era bianca, il problema che si è
sgretolata poco dopo. Stiamo cercando qualche altra pergamena, ma
sembra non esserci niente >>
<<
Merda. Deve esserci qualcos'altro, Madara mi aveva detto che in quel
tempio è celato il sapere di Kaguya, c'è un manoscritto antico.
Continuate a cercare >>
<<
Ricevuto >>
Sperava
che trovassero quello che serviva in tempo, prima che arrivassero
altri Jinchùriki.
Fuu
si rialzò e si fiondò contro di lui con rabbia.
Sasori
si difendeva dagli attacchi di sabbia di Gaara con la sabbia
ferrifera, e viceversa, per fortuna che gli altri ninja non gli
stavano dando troppi problemi, altrimenti non sarebbe stato in grado
di concentrarsi su Gaara.
<<
Mi hai stancato >> Gaara si scocciò. Alzò le braccia al
cielo, evocando le due braccia del proprio Bijù, comandando una
quantità di sabbia consistente per poi lanciargliela addosso come
un'enorme onda.
Sasori
mosse entrambe la mani, e si portò sveltamente tutte le marionette
intorno, scudandosi con il chakra.
<<
Kankuro... al mio segnale... >> Gaara chiamò il fratello.
La
sabbia si abbassò disperdendosi sul terreno.
Sasori
riattaccò i ninja circostanti con i suoi cento congegni.
<<
Ora >>
Kankuro
mosse le mani, usando due delle sue marionette, mentre Gaara
riattaccava con proiettili di sabbia su Hitetsu.
L'Akasuna
si difese con la sabbia ferrifera, e teneva d'occhio Kankuro e gli
altri ninja, notando il mignolo abbassato del marionettista e la
terza marionetta assente. Chi credeva di imbrogliare? Mosse anche lui
il mignolo. All'improvviso alle sue spalle, dal terreno sbucò la
marionetta mancante di Kankuro, pronto a colpirlo con una lama.
<<
Non puoi sfuggirmi >> urlò Kankuro muovendo il mignolo verso
l'alto.
Sasori
fece lo stesso movimento e parò il colpo con le lame dell'ala della
marionetta Sasori << Ne hai ancora di strada da fare per
compararmi >> gli disse con un sorriso beffardo.
Kankuro
ringhiò contrariato.
Sasori
spostò poi lo sguardo su Gaara, notandolo parlare a bassa voce
tenendo premuto un piccolo auricolare sull'orecchio, era sicuro che
stesse comunicando con qualche altro Jinchùriki.
Più
non trovava la pergamena e più Sakura si disperava, aveva cercato in
ogni angolo di quella stanza, ma non aveva trovato nulla. Deidara
aveva fatto lo stesso, senza nessun risultato << Quella era
l'unica pergamena >> era ovvio.
Deidara
non sapeva cosa dirle, era consapevole pure lui che anche alzando il
pavimento o distruggendo muri non avrebbero trovato niente. Si guardò
intorno osservando le scritte incomprensibili << Deve esserci
sfuggito qualcosa >> nel girarsi verso l'entrata vide una
sagoma muoversi sveltamente verso di lui, con lunghi artigli affilati
che puntavano al volto, fu svelto a sostituirsi a dell'argilla.
Sakura
spalancò gli occhi, vedendo l'aggressore infilzare la sagoma di
argilla con aculei affilati, era una donna dai capelli biondi.
Il
nemico rapidamente tentò di lanciarsi ancora contro il ninja della
Roccia, ma Sakura sveltamente l'affiancò e le sganciò un pugno
sulla guancia, scaraventandola contro il muro, facendolo crollare.
La
donna si rialzò subito con un rivolo di sangue colarle dal labbro.
<<
Yugito, quanto tempo... >> sorrise con divertimento Deidara.
<<
Credevo di averti tagliato il braccio >> si pulì il sangue con
il dorso della mano.
<<
Evidentemente non avevi affilato abbastanza le unghie >> la
provocò.
Sakura
era pronta ad attaccare, ma vide Deidara farle segno di stare
indietro << Sakura da qui ci penso io, tu continua a cercare
>>
Yugito
cambiò colore degli occhi, trasformando le pupille umane in feline,
mentre si portava le braccia stese sui fianchi e sguainando subito
dopo le unghie con tutte le intenzioni di uccidere << Allora
stavolta punterò al collo >>
Deidara
creò una composizione alata d'argilla e la ingrandì <<
Provaci >> ci salì sveltamente sopra e si fiondò verso
Yugito, l'afferrò per il corpo con la bocca del volatile e scheggiò
lungo il corridoio del tempio.
Sakura
rimase da sola, e senza pensarci due volte si precipitò sulla
statua, controllando accuratamente ogni centimetro. Un momento dopo
sentì tremare il terreno e udire un'esplosione provenire
dall'esterno poco lontano da lei. Dal soffitto crollò un piccola
parte rocciosa, doveva sbrigarsi o altrimenti la struttura le sarebbe
crollata addosso.
Sasuke
cercava di colpirla, ma ogni volta la sua armatura d'ossa resisteva
ad ogni attacco, nemmeno la katana del Susanoo sembrava scalfirla.
All'improvviso sentì un'esplosione provenire dal tempio, e si voltò
a guardare, notando Deidara volare ed evitare le palle di fuoco
dell'enorme Bijù del gatto a due code. Merda. Doveva pensare
a qualcosa, in quel cazzo di tempio doveva esserci qualcosa, se
poteva avrebbe verificato lui stesso, ma prima era necessario mettere
fuori gioco Fuu.
<<
Eppure dicono che sei uno degli Uchiha più potenti del tuo Clan...
ma sembra che alla fine non sei poi questo gran che... >> lo
sfotté Fuu.
Amaterasu.
Sprigionò il potere del Mangekyò Sharingan e accese intense fiamme
nere addosso alla sagoma di chakra di Fuu.
<<
Ancora non l'hai capito... >> si liberò di uno strato di
chakra come un mantello, facendolo cadere al suolo << Il tuo
fuoco nero non funziona su di noi >>
Aveva
notato che nel togliersi lo strato di chakra l'armatura era svanita
per un momento, e capì che quel momento era perfetto per colpirla.
Amaterasu. Ancora altre fiamme si accesero su di lei.
<<
Non ti facevo così stupido >> si tolse ancora un altro strato
di chakra, e nel momento che lo stava buttando a terra, non si
accorse che il Susanoo di Sasuke si era buttato fulmineo su di lei,
colpendola con un Chidori in pieno stomaco, scaraventandola a terra
violentemente.
Dopo
essersi assicurato che non si alzasse da terra, dette un'occhiata a
Sasori poco più in là, notando che stava tenendo a bada Gaara e
tutti gli altri ninja con tutte le sue marionette, sembrava non avere
troppi problemi. Deidara e Yugito si affrontavano in un'altra zona
ancora, e così iniziò a muoversi volando verso il tempio
velocemente. Il problema si manifestò quasi subito dopo, quando
sentì un rumore famigliare provenirgli alle spalle << Merda
>>
si spostò appena in tempo in volata, evitando un rasenshuriken
potentissimo, vedendolo tagliare davanti a se parte di una delle
montagne. Si girò appena in tempo per parare una grossa zampata di
chakra... davanti a lui c'era Naruto.
Il
biondo gli ringhiò contro << Proprio te cercavo >>
L'Uchiha
fissò negli occhi il Jinchùriki, provando ad usare un'illusione, ma
come tutti loro, sapevano come contrastare lo Sharingan.
<<
Sei venuto per pregare la tua morte? >> lo provocò Naruto.
<<
Non voglio combattere Naruto. Devo solo portare a termine una
missione e me ne torno a Konoha >> provò a dirgli.
<<
Dici sempre le solite fesserie, non sei cambiato dall'ultima volta
>>
si preparò a formare due Rasengan sulle mani della volpe di chakra
<< Stavolta non hai più nessuno che ti verrà a salvare >>
detto questo gli lanciò i due Rasengan.
Sasuke
concentrò il chakra del fulmine sulla katana e tagliò velocemente i
due Rasengan.
<<
Non voglio perdere altro tempo, ti ucciderò subito, e dopo toccherà
a tuo fratello e a Madara, infine brucerò tutto il tuo villaggio
>>
si premette l'auricolare dietro l'orecchio << Tutti su Sasuke,
ora >> sorrise malvagiamente verso l'Uchiha.
Sasuke
sgranò gli occhi stupito da quell'ordine.
Yugito
smise di attaccare Deidara e iniziò a correre a quattro zampe come
un felino verso Sasuke.
Deidara
rimase confuso << Ma che cazzo- >>
Anche
Gaara lasciò perdere Sasori e si sollevò in aria con la sabbia,
dirigendosi verso Sasuke.
Sasori
era confuso, che stava succedendo? Dalla foresta vide altri ninja
arrivare, tra cui Hinata Hyuga, Kakashi e Lee, e se c'erano questi
ultimi, stava a significare che...
Yagura
comparse dalla foresta mentre si trasformava nel suo Bijù a forma di
tartaruga. Merda. Era arrivato un altro Jinchùriki, la
faccenda si stava facendo più ardua.
Sasuke
si guardò attorno, davanti a lui c'era Naruto che si preparava a
fare una teriosfera, Yagura dalla foresta faceva lo stesso, dietro di
lui Yugito ormai a poca distanza stava facendo uguale, anche Fuu si
era rialzata di nuovo nella sua forma d'insetto, preparandosi ad
attaccare in ugual modo. Stava per balzare in alto, ma venne
trattenuto per metà busto del Susanoo dalla sabbia di Gaara, che si
diramava sempre di più, bloccandogli i movimenti. Era circondato e
immobilizzato. Poteva liberarsi dalla sabbia se voleva, ma capì che
appena l'avrebbe fatto tutti loro avrebbero attaccato all'istante.
Quindi doveva rimanere fermo e pensare a un'altra soluzione, e in
fretta anche...
Deidara
notando che cinque Jinchùriki erano focalizzati su Sasuke, non ci
pensò due volte a creare il Drago c2, salendocisi sopra iniziò a
volare rapido verso il compagno Doragon.
Sasori
aveva davanti ormai sessanta, se non settanta ninja alleati dei
Jinchùriki, alcuni li aveva messi ko con il suo veleno paralizzante,
ma ce ne erano ancora tanti in piedi, tra cui alcuni dei più forti
che gli avevano distrutto più di metà marionette, ne contava solo
quarantadue ancora integre. In più notando i Jinchùriki prepararsi
ad attaccare Sasuke, dovette pensare di usare le marionette nel modo
migliore. E aveva in mente qualcosa... avrebbe usato una certa
consistenza di chakra ma non vedeva altre soluzioni, così mosse
entrambe le mani... Campo ferrifero. Dal petto di Hitetsu si
concentrò un elevata quantità di chakra, manipolando la sabbia
ferrifera in un groviglio enorme e acuminato a largo raggio,
prendendo il vasto campo con tutti i ninja davanti. Nel mentre spostò
la marionetta Sasori e allungò la corda verso Gaara, e lo annodò
per la vita, cercando di tirarlo.
Sasuke
sentì la sabbia perdere forza, e all'improvviso vide il Drago c2 di
Deidara fiondarsi contro Fuu, lanciandole addosso volatili esplosivi,
destabilizzandola e facendola cadere all'indietro. Inaspettatamente
vide Naruto sbalzare via da una violenta folata di vento, Yagura
perdere l'equilibrio in mezzo alla foresta, e Yugito venire
immobilizzata da un'ombra proveniente da un ninja sconosciuto. Che
stava succedendo? A quel punto Sasuke si liberò dalla sabbia.
<<
Temari! >> ringhiò Gaara mentre opponeva resistenza alla corda
di Sasori, fece scivolare la sabbia intorno alla corda, cercando di
raggiungere la marionetta, mentre osservava la sorella sul suolo con
il ventaglio aperto.
Sasuke
notò che oltre a lei, comparse anche Neji, Sai, Darui, e Mei dalla
foresta.
<<
Non posso tenerla per molto >> urlò il ragazzo dell'ombra.
<<
Arriviamo Shikamaru >> rispose urlando Darui.
Sasuke
si abbassò al suolo e sorrise nel vederli << Grazie ragazzi
>>
<<
I ringraziamenti riservali per dopo. Abbiamo una missione da
compiere, dobbiamo andare al tempio di Kaguya >> gli parlò
Darui.
<<
Che cosa avete scoperto? >>
<<
Shikamaru ha scoperto che la soluzione per liberare i ninja dalla
costrizione dei Bijù è nel tempio >> lo informò Sai.
<<
Cosa? >> Sasuke era sorpreso.
Furono
però interrotti dal ruggito di Naruto che si rialzava dal suolo
<<
Vi ucciderò tutti, uno per uno! >>
Gaara
usò un braccio del suo Bijù per afferrare Temari.
<<
Ti prego Gaara, sono io >> provò a parlargli immobilizzata
mentre la avvicinava sempre di più a lui.
Sasori
a quel punto rimodellò la sabbia ferrifera, lanciando le marionette
rimaste sui ninja ancora in piedi, e puntò la sabbia verso Gaara e
Temari, doveva intervenire prima che...
Gaara
fermò Temari davanti a se, faccia a faccia, la guardò negli occhi e
le pupille umane lasciarono il posto a quelle del Bijù,
ipnotizzandola. Spostò la mano verso la sabbia ferrifera,
bloccandola con un muro di sabbia e con l'altra toccò la fronte
della sorella, applicandole un sigillo sulla fronte, il quale
scomparse poco dopo.
Che
cosa le ha fatto? Sasori osservava i due, Gaara la lasciò libera
e la adagiò al suolo con la sabbia, all'improvviso vide Temari
guardarlo e alzare il ventaglio verso di lui e lanciare una raffica
di vento. Che diavolo- Dovette scudarsi con Hitetsu e scudare
ogni singola marionetta per non farle volare via, consumando un'altra
consistente quantità di chakra. Ma perchè Temari lo stava
attaccando? Cosa le aveva fatto Gaara? Che le avesse davvero fatto il
lavaggio del cervello solo con quello sguardo del Bijù? A quel punto
attivò l'auricolare << Ragazzi, non avvicinatevi troppo ai
Jinchùriki, se vi guardano con gli occhi del Bijù e vi toccano,
diventate loro alleati >>
<<
Allora è vero che fanno il lavaggio del cervello >>
parlò Deidara.
<<
Dovevo immaginarlo >> parlò stavolta Sasuke <<
Sakura hai trovato qualcosa? >> nel frattempo deviò un
altro Rasenshiriken.
<<
No. Non c'è nulla qui. Quella pergamena che avevamo trovato era
l'unica cosa che c'era... >> fece una pausa << Non
so se potrò tornare nel mio mondo... >>
<<
No, ci tornerai. Devo solo trovare il modo di venire lì >>
le parlò Sasuke.
<<
Ragazzi, le mie marionette si sono ridotte a diciotto, non ce la
faccio a tenerli tutti >>
Proprio
in quel momento Neji, Sai e Mei si portarono davanti a Sasori.
<<
Ci pensiamo noi a loro >> gli parlò Neji.
Sai
e Neji puntarono lo sguardo su Hinata che stava distruggendo un'altra
delle marionette.
<<
A lei ci penso io >> parlò Neji al compagno.
<<
Voglio occuparmi io di lei >> Sai strinse le mani in due pugni.
<<
Lo so che la ami, ma l'hai già affrontata e non puoi batterla, io
posso invece. Tu occupati degli altri >>
<<
Sasori... >> lo chiamò Sasuke dall'auricolare <<
Riesci a gestire Gaara e Yugito? >>
<<
Sì credo di sì >> sarebbe stato complicato, ma era
determinato.
<<
Deidara, tu prendi Fuu e Yagura, cerca di allontanarti dal campo
di battaglia, non puoi far esplodere le tue bombe in mezzo a tutti
>> continuò l'Uchiha << Io devo occuparmi di Naruto.
Sakura tu continua a cercare, deve esserci qualcos'altro... Dopo di
che, Deidara... hai sempre il compito di prendere Sakura e tornare a
Konoha >>
<<
Quanto mi fai incazzare >> si lamentò il biondo.
<<
Sasuke, è inutile, non c'è nulla qui >> parlò
stavolta Sakura << Vengo anche io sul campo di battaglia,
sono più utile insieme a voi >>
<<
No >> << No >> parlarono Sasori e Sasuke.
<<
Devi rimanere- >>
<<
No, ora ascolti me >> lo interruppe lei << Non puoi
decidere per me. Io scendo in campo, voglio affrontarli insieme a
voi. Non trattarmi come se fossi fragile, perchè non lo sono. Al
momento siete voi i miei compagni, e non vi lascerò morire, mi avete
capito? >> parlò seria mentre si accingeva per uscire dal
tempio.
Sasori
bloccava la sabbia di Gaara con la sabbia ferrifera e aveva rivolto
la marionetta Sasori contro Yugito, mentre Darui si buttava contro
Kakashi e Lee. Ascoltando Sakura sorrise con fierezza, nonostante non
era d'accordo, era fiero di lei, era proprio come la sua Sakura,
determinata e forte.
Deidara
artigliò con le zampe del suo drago le ali di Fuu e la fece
schiantare su Yagura, nel mentre sorrise con determinazione.
Sasuke
non era per niente d'accordo sul farla esporre in battaglia, ma
doveva ammettere che le sue parole lo avevano colpito nel profondo,
le ricordava proprio la sua compagna di Team, e spontaneamente
accennò un sorriso soddisfatto << Sakura... >> incoccò
un freccia elettrica sulla balestra e la puntò su Naruto << Ti
lascerò fare quello che vuoi... ma prima ho un compito da darti...
il ragazzo delle ombre dice che nel tempio c'è la soluzione per
rompere l'incantesimo sui Ninja alleati dei Jinchùriki, sta venendo
verso di te... abbiamo davvero bisogno di sapere... >>
Sakura
capì subito cosa volesse intendere, così annuì << Ho capito
>>
<<
Bene. Appena sai qualcosa, avvisaci >>
Proprio
in quel momento uscì dal tempio, alla luce del sole, notando il
paesaggio stravolto in lontananza, i Ninja combattere tra loro,
Sasori alle prese con Gaara e Yugito, Deidara che volava e sganciava
bombe esplosive su altri due Jinchùriki mentre la foresta prendeva
fuoco, e infine Sasuke scontrarsi con Naruto in aria, procurandole un
fitta al cuore. Vedere quest'ultimi scontrarsi la faceva stare male,
le ricordava il Naruto e il Sasuke del proprio mondo. Perchè?
Perchè doveva andare così anche qui?
<<
Hey >>
Una
voce famigliare la distrasse, e vide Shikamaru venirle incontro di
corsa, giusto... “il ragazzo delle ombre” << Shikamaru >>
<<
Ci conosciamo? >> le chiese confuso.
<<
È una storia lunga. Ora aggiornami, sono qui per aiutare >>
Quando
furono dentro al tempio, Shikamaru analizzò lo stanzone con la
statua, Sakura gli aveva riferito della pergamena che si era
sgretolata e che anche lei non aveva trovato nient'altro. Ma il Nara
non sembrava molto interessato alla pergamena, ma bensì alle pareti
con le scritte sconosciute << Conosci quella scrittura? >>
gli domandò.
<<
Un po', ho passato gli ultimi anni a studiarla nella mia città per
trovare una soluzione al problema dei Bijù. In un antico manoscritto
ho letto che qui troverò la risposta >> le spiegò mentre
continuava ad osservare le scritte.
Sakura
si domandava se in quelle scritte sconosciute potesse esserci anche
qualcosa riguardo ai portali spaziotemporali... ma ora era in secondo
piano.
<<
Non dice niente di diverso dai manoscritti che ho letto a Numa... a
parte questa... >> si spostò davanti alla statua, osservando
la scritta sopra di essa << “Prescelto, guardami e mostrami
il tuo potere, tutto ti sarà rivelato” >>
<<
Prescelto? >>
<<
Sembrerebbe ci sia una profezia dove dice che solo il prescelto potrà
portare la pace nei Bijù, ma non so cosa significa di preciso, e
soprattutto non so chi possa essere... Però non c'è scritto altro.
Che sia il prescelto la soluzione? >>
Sakura
per quanto non conoscesse del tutto questo mondo, iniziò a ragionare
e pensare. Prescelto...
<<
Lui... lui fa parte del Team 7, è quello che ha salvato Konoha, che
mi difende ogni volta sono in difficoltà, e che adesso sta facendo
di tutto per salvare l'umanità. Questo è il vero Naruto >>
finì di parlare guardando Sasuke.
<<
Capisco >>
<<
Per noi è surreale, noi definiamo così Sasuke >> parlò
stavolta Deidara.
Questo
mondo era quasi completamente al contrario... e subito le immagini
del vero Naruto e del vero Sasuke le si formarono in testa, venendo
poi sostituiti dai Naruto e Sasuke di questo mondo, ma all'opposto;
il Sasuke di questo mondo si sovrappose al vero Naruto, e viceversa
gli altri due. Per lei, ma in verità per tutti, nel suo mondo,
Naruto era un'ancora di salvezza, quello che risolveva il problema,
che affrontava il nemico più potente, e soprattutto quello che
salvava la situazione, si poteva dire che era come “il prescelto”.
Quindi... << Sasuke >> lo nominò.
<<
Cosa? >>
<<
Lui è il prescelto >> ne era convinta, sicura <<
Pensaci, lui vuole la pace. E poi sembra che la Dea voglia vedere il
potere del prescelto, e se si riferisse allo Sharingan? >>
Il
Nara sembrò pensarci << Non c'è nulla che faccia riferimento
a Sasuke o al clan Uchiha, ma è vero che lui, più di tutti, vuole
la pace... >>
<<
Non abbiamo altre opzioni, o ci proviamo o oggi moriamo tutti >>
Il
moro, dopo un momento di riflessione, annuì << Sì. Proviamoci
>>
<<
Dobbiamo avvisarlo, ma sopratutto dobbiamo trovare un modo per
distrarre Naruto >>
<<
Ho un'idea, per quanto misera... >>
Sasuke
era alle prese con Naruto, cercava di tenerlo occupato,
temporeggiando, dando modo a Sakura e Shikamaru di trovare la
soluzione, se fattibile. Nel mentre teneva controllata la situazione
anche degli altri compagni, sia Sasori che Deidara stavano
incominciando ad avere difficoltà a gestire i Jinchùriki, entrambi
iniziavano a scarseggiare con il chakra. Aveva bisogno di una
soluzione, in fretta.
<<
Immagino che tu sia consapevole che tu e tutti i tuoi amici verrete
spazzati via >> lo provocò il biondo davanti a lui.
<<
Non è ancora detto >> rispose vedendolo formare una teriosfera
dalla bocca.
<<
Quanto ti sbagli >> sorrise beffardo mentre preparava anche due
rasengan dalle mani del proprio Bijù di chakra << Ora... >>
in quel momento sparò la teriosfera contro di lui << Muori!
>>
Sasuke
scattò in alto, evitando il colpo potentissimo, ma senza rendersi
conto di come Naruto si era avvicinato così velocemente, fu colpito
dai due rasengan. Fu scaraventato violentemente al suolo, provocando
una voragine e un terremoto. Fortunatamente la corazza del Susanoo
l'aveva protetto.
<<
Sasuke... >>
La
voce di Sakura all'auricolare lo fece scattare nel rispondere subito,
sperando avesse buone notizie << Dimmi Sakura >>
<<
Mi sono collegato sulla vostra sintonizzazione anche io
>> parlò anche Shikamaru.
<<
Sasuke, devi venire al tempio, pensiamo che solo tu con il
tuo Sharingan puoi venire a conoscenza delle informazioni che servono
>> gli spiegò la kunoichi.
Io?
Ma non c'era tempo per le domande, se loro dicevano che lui era la
chiave, gli credeva... però... << Non riesco a venire, Naruto
mi sta con il fiato sul collo >> guardò il nominato che si
stava preparando per un altro attacco.
<<
Portalo qui da noi
>>
gli disse Sakura.
<<
Cosa? >> ma che diavolo stava dicendo? Aveva fatto e stava
facendo di tutto per tenere Naruto lontano da Sakura, e quest'ultima
gli diceva di portarlo proprio dove stava lei? Stava per rispondere
quando sentì la voce di Shikamaru.
<<
Sì, devi portarlo da noi. Userò la mia ombra per immobilizzarlo,
posso tenerlo fermo per al massimo un minuto... non abbiamo molte
altre scelte >>
Il
ragazzo delle ombre gli era sembrato un ragazzo intelligente e sicuro
di quello che diceva, e se davvero lo Sharingan era la chiave per
ribaltare la situazione, doveva tentare, anche perchè probabilmente
non avrebbero avuto altre opportunità... però non voleva nemmeno
rischiare di coinvolgere Sakura, non voleva che anche lei perdesse la
vita, non se lo sarebbe mai perdonato...
Sakura,
dall'esitante risposta di Sasuke, immaginava che quest'ultimo fosse
preoccupato per lei, ormai l'aveva imparato, ma non sopportava di
essere messa in primo piano di fronte a una guerra << Sasuke,
immagino e capisco i tuoi pensieri, ma qui c'è in ballo la vita di
molte persone, io sono una persona sola e sono come tutti gli altri,
e soprattutto non sopporterei di lasciar morire Sasori e Deidara...
ma soprattutto te... >> prese un respirò profondo << Qui
c'è la soluzione a tutto >>
L'Uchiha
dopo essersi rialzato in piedi, si rese conto che Sakura aveva
ragione, certo, avrebbe preferito non coinvolgerla, ma se davvero
poteva salvare molte altre vite, non solo Sasori e Deidara, ma anche
Hinata, Temari, Kankuro, e tutti gli altri, allora ci avrebbe provato
<< Sto arrivando >> volò in alto con il Susanoo,
evitando un Rasenshuriken di Naruto.
<<
Spero che tu abbia ragione >> le disse Shikamaru.
Deglutì
silenziosamente un po' di saliva, per quanto ne era convinta, le
rimaneva un minimo dubbio, si basava su un pensiero opposto, e
sperava davvero di avere ragione...
Sasuke
si mosse velocemente in volo, verso il tempio, facendosi seguire
senza sforzi da Naruto.
<<
Non ti facevo un codardo >> lo provocò il biondo.
Ignorò
le sue parole, continuando a volare, fin quando vide Sakura in
lontananza, davanti all'entrata.
<<
Fai atterrare Naruto >> gli parlò Shikamaru
nell'auricolare.
Subito
l'Uchiha si mosse verso il basso, atterrando al suolo, dissolvendo il
Susanoo davanti a Sakura, portandosi davanti a lei di spalle, dandole
uno sguardo fugace, per poi guardare davanti a lui.
Naruto
atterrò a terra, confuso, dissolvendo il chakra della volpe attorno
a lui << Allontanandoti dai tuoi compagni, le tue e le loro
sorti non cambieranno >>
Ora
erano uno davanti all'altro, da semplici Ninja.
La
rosa fece un passo sul lato, portandosi in vista Naruto, così da
poterlo osservare; era identico al Naruto che conosceva lei, solo un
po' più adulto, e l'espressione più dura. Era incredibilmente
doloroso vederlo dalla parte del nemico, ma ormai sapeva che questo
mondo era diverso, e dovette tenersi le emozioni per se, aveva
bisogno di essere lucida.
Naruto
era sempre confuso << Cosa- >> poi notò la ragazza alle
spalle dell'Uchiha << Tu. Tu sei quella che ho ucciso tempo
fa... Come- >> si interruppe da solo << Non importa.
Stavolta mi accerterò che morirai sul serio, assieme ai tuoi
compagni >>
Era
ancora più doloroso sentirlo parlare così, ma si costrinse a non
rispondere.
Naruto
alzò le mani a mezz'aria e ci modellò sopra il chakra del vento,
formando due Rasengan, ma all'improvviso fu bloccato, facendo
dissolvere la tecnica dalle mani << Che diavolo- >>
guardò in basso, notando l'ombra stringergli le gambe. Seguì poi
l'ombra che si allungava su un fianco e vide Shikamaru << Tu.
Traditore >>
Il
Nara teneva le mani unite mezzo inginocchiato a terra, sforzando la
tecnica << Andate. Ora! >>
Sasuke
non se lo fece ripetere due volte, e si girò verso l'ingresso del
tempio assieme a Sakura << Andiamo >>
<<
Avrei dovuto farti asservire dalla Volpe >> ringhiò al Nara
tentando di opporre resistenza.
<<
Naruto io ti conosco, non sei sempre stato così... ti prego ritorna
in te >>
<<
Sei tu che non vedi le cose in modo giusto, e appena tutta questa
storia sarà finita ti farò capire... >>
Sakura
e Sasuke si trovarono davanti alla statua.
<<
Cosa devo fare? >> le chiese.
<<
L'iscrizione dice che devi guardare la Dea e mostrarle il tuo potere
>>
<<
Lo Sharingan >> confermò lui stesso. Senza perdere altro tempo
in domande e pensieri, fece come gli aveva detto Sakura. Attivò lo
Sharingan.
Attesero
qualche secondo, ma niente, non succedeva nulla.
<<
Sei sicura che io posso- >>
<<
Il Mangekyò Sharingan >> provò a dire. Dopotutto era il pieno
potere dell'occhio.
Senza
ulteriori indugi, eseguì. Attivò il Mangekyò Sharingan, senza
usare Amaterasu o il Susanoo.
Sakura
osservava la statua, sembrava non succedesse proprio nulla. Iniziava
a pensare di aver pensato male, forse il prescelto di questo mondo
non era Sasuke... si sentì frustrata e rassegnata. Ma un istante
dopo, incredibilmente l'occhio sulla fronte della statua della Dea
Kaguya si aprì, illuminandosi di rosso, era proprio lo stesso occhio
con le tomoe dello Sharingan e i cerchi del Rinnegan della Kaguya del
proprio mondo. Vederlo la fece rabbrividire un po'.
<<
Percepisco un enorme potere... >> parlò il corvino mentre
veniva lentamente avvolto da un'aura violacea.
Nemmeno
il tempo di dire qualcosa, che vide l'Uchiha irrigidirsi e sollevarsi
da terra, levitando ed entrare in uno stato di ipnosi, tenendo gli
occhi completamente aperti verso l'occhio della statua <<
Sasuke >> provò a chiamarlo << Che succede? >> ma
lui rimaneva immobile, non la sentiva nemmeno. Iniziava a
preoccuparsi... << Sasuke! >> provò a richiamarlo
provando a toccargli un braccio, scottandosi subito dopo le dita.
Ritirò indietro la mano soffocando un gemito di dolore. Che diavolo
gli stava succedendo? Era un cattivo segno, o faceva parte di uno
strano rituale? Non sapeva cosa fare...
Improvvisamente
sentì tremare il pavimento, notando il soffitto dare altri segni di
cedimento, e poi subito dopo un'esplosione esterna. Fu recettiva e
svelta nel concentrare il chakra nel pugno per disintegrare un grosso
pezzo di pietra cadere da sopra la testa. Pezzo dopo pezzo, il
soffitto crollava, facendo filtrare la luce solare, fino a crollare
completamente ed esporre la grande sala all'aperto, con una
consistente nuvola di polvere annebbiare la vista. Sasuke era ancora
immobile, la statua integra con l'occhio ancora aperto e luminoso.
<<
Non mi intralciare >>
Girò
lo sguardo alle sue spalle, verso la voce di Naruto, lo vide
atterrare Shikamaru contro delle rocce della montagna. Sembrava
avergli fatto perdere i sensi. Merda. Naruto ora non era più
immobilizzato. E poi lo vide spostare la testa e lo sguardo verso di
lei e Sasuke, indurendo l'espressione con rabbia.
<<
Mi avete già fatto perdere troppo tempo >> fece un passo verso
i due, notando una strana aura attorno a Sasuke << Che diavolo
sta- >> si interruppe da solo << Non importa. Ora metterò
fine alla vostra inutile vita >> fece qualche passo sulle
macerie del tempio.
Sakura
lo vide avvolgere il suo corpo con il chakra della Volpe, era tutto
luminoso. Doveva fare qualcosa, doveva fermarlo, non poteva farlo
avvicinare a Sasuke, non gli avrebbe permesso di ucciderlo, così si
posizionò completamente davanti alla sua visuale, con i pugni pronti
nelle mani, attivando il Byakugou.
<<
Credi davvero di potermi affrontare? >> sorrise beffardo lui.
No,
non lo credeva, sapeva quanto lui fosse nettamente più forte, ma era
suo compito fare qualsiasi cosa per fermarlo, a costo di morire.
Naruto
si avvicinò ancora, formando su una mano un Rasengan di un certo
diametro.
Anche
cercando di evitarlo, non ce l'avrebbe fatta, sapeva che era molto
veloce, ma anche volendo non si sarebbe mossa da lì, non poteva
permettere di colpire Sasuke, qualsiasi cosa gli stesse succedendo.
Rimase lì, pronta a ricevere il colpo.
Naruto
non perse altro tempo, e scattò in avanti contro la kunoichi,
puntandole il Rasengan << Muori! >> un 'istante dopo si
scontrò contro una specie di parete di chakra, il Rasengan non
avanzava, osservò meglio, no, era uno scudo di chakra.
Sakura
tendeva il braccio teso in avanti, la mano stretta in un pugno, con
il bracciale di legno e meccanismi di Sasori aperto, attivo,
scudandola. Sentiva l'immensa forza che minacciava di sovrastarla, e
per tentare di non perdere l'equilibrio, concentrò il chakra sotto
la pianta dei piedi. La forza di Naruto era talmente potente che fu
costretta a conficcare i piedi di un paio di centimetri al suolo.
Sentiva di non poter durare a lungo. Dannazione.
<<
Hai solo rimandato la tua morte per poco, non puoi nulla contro di me
>> le disse con un ghigno malevolo sulle labbra.
Il
braccio iniziava a farle male, e anche sostenendolo con l'altro non
cambiava nulla. In più il congegno di Sasori aveva dato i primi
segni di rottura, aveva notato qualche piccola crepa nel legno, non
sarebbe durata ancora per molto << Ti prego Naruto... >>
lo supplicò lo stesso sapendo di non stare parlando con il vero
Naruto. Era terribilmente devastante doverlo vedere con quello
sguardo malevolo, le emozioni tendevano a venire fuori, gli occhi si
erano fatti lucidi e le si era formato un groppo in gola.
Incrementò
le dimensioni del Rasengan e dette una spinta maggiore verso la
kunoichi << Ora muori! >>
Proprio
in quel momento il bracciale si ruppe, e lo scudo si dissolse in un
attimo. Non poteva fare nulla per evitare il colpo, si parò il viso
con le braccia incrociate davanti e chiuse gli occhi.
Il
colpo non arrivò, ma sentì un rumore di acqua e un grido sorpreso
di Naruto. Aprì gli occhi, vedendo il biondo e il Rasengan essere
travolto da un immenso flusso di acqua provenire da un lato. Chi-.
Spostò lo sguardo verso la direzione da cui era venuta l'acqua,
notando un Ninja dai capelli di un azzurro chiarissimo e una grossa
spada dietro la schiena, gli sembrava famigliare...
Il
ragazzo spostò lo sguardo sulla kunoichi e sgranò gli occhi
sorpreso e confuso << Ma tu... come è possibile? >>
Ora
che lo aveva visto meglio, poteva riconoscerlo, se non errava doveva
trattarsi di Suigetsu, uno dei compagni del Team Taka di Sasuke. Lo
vedeva parecchio confuso nel vederla, probabilmente anche lui
conosceva l'altra Sakura. Lo vide schiudere le labbra per parlare, ma
fu distratto dal rumore di macerie essere scaraventate con forza al
suolo. Girò la testa, notando Naruto rialzarsi con rabbia,
evidentemente scocciato.
<<
Vi ammazzo tutti! >> ringhiò mentre scattava verso il Ninja
con un altro Rasengan.
Suigetsu
evitò il colpo, trasformandosi in stato liquido, facendosi passare
il corpo di Naruto attraverso, solidificandosi alle sue spalle,
pronto a contrattaccare con la spada. Ma nel momento che tentò di
colpirlo, fu afferrato sveltamente dal collo, tentò invano di
liquefarsi in acqua, ma qualcosa attraverso la mano del Jinchùriki
lo bloccava.
<<
So benissimo chi sei, so cosa sei capace di fare >> gli parlò
beffardo. Senza perdere altro tempo gli scaraventò il Rasengan nello
stomaco, lasciando la presa, buttandolo contro la kunoichi con forza.
Sakura
buttò le mani avanti, e lo afferrò per le spalle, evitando che
cadesse malamente al suolo. Lo sentì gemere di dolore, notando le
evidenti bruciature sull'addome attraverso la maglia mezza strappata.
Si abbassò sostenendolo e appoggiandolo al suolo con preoccupazione,
la ferita poteva sembrare superficiale, ma sapeva benissimo cosa era
in grado di fare il Rasengan di Naruto, e da Ninja medico riusciva a
capire e notare meglio di un semplice Ninja; aveva un'emorragia
interna e gli organi erano schiacciati. Per questo si era affrettata
a curarlo, non voleva che nessuno perdesse la vita, nemmeno uno
sconosciuto << Guarirai >>
Emise
un gemito di dolore << Sei... identica a lei... >> le
disse un attimo prima di svenire.
Non
era sorpresa da quelle parole, ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Naruto
sorrise malignamente << È inutile che lo curi, tra poco
morirete entrambi >> dicendo questo si trasformò nell'enorme
Volpe di chakra.
Sakura
smise di curare Suigetsu, gli aveva dato le cure necessarie per
sopravvivere, non aveva tempo di curarlo completamente. Si alzò in
piedi e fece due passi avanti con sempre il Byakugou attivo e i pugni
stretti, pronta a fronteggiarlo, o almeno fare qualcosa per prendere
tempo; Sasuke era ancora in quello stato di ipnosi e non sapeva
quanto tempo gli sarebbe servito per terminare quel rituale, o almeno
sperava che lo fosse.
<<
Sei proprio una stupida >> le disse beffardo << Non sarai
più tanto fortunata >>
Sakura
non perse tempo nel agire, tentando di prendere secondi preziosi,
così concentrò il chakra nel pugno e velocemente lo indirizzò in
basso, sul terreno roccioso. Spaccò e creò crepe sul terreno
davanti a lei, destabilizzando l'equilibrio di Naruto. Contò
veramente molto poco, dato che quasi subito lui levitò.
<<
Mi sono stancato di perdere altro tempo >> era davvero stufo di
essere intralciato inutilmente. Si preparò per concentrare il chakra
sulla bocca della Volpe.
Sakura
si allarmò, sapeva che stava per lanciare una teriosfera, anche
volendo spostarsi non l'avrebbe evitata, e poi in ogni caso avrebbe
preso in pieno, non solo lei, ma anche Sasuke e Suigetsu dietro di
lei. Non sapeva cosa fare, era al di sopra della sua portata... No,
forse una cosa c'era... si morse un po' il pollice e fece per
sbattere il palmo a terra, quando all'improvviso si ritrovò cambiata
di posizione, dietro a Suigetsu steso a terra. Quando alzò lo
sguardo, spalancò gli occhi stupita, Sasuke era davanti a lei, poco
più avanti girato di spalle. Lo vide evocare il Susanoo e alzarsi al
pari di Naruto. Come aveva fatto?
Il
biondo sparò la teriosfera con aggressività verso i tre.
L'Uchiha
sguainò la katana del Susanoo intrisa di fulmine mista a fiamme nere
e tagliò di netto la potente teriosfera, dividendola a metà, così
da colpire due punti ai lati della montagna.
Ci
fu uno spostamento di aria improvvisa. Era stato incredibile come
aveva tagliato quel potentissimo colpo.
<<
Katsuyu sarebbe stata spazzata via >> le parlò Sasuke sempre
di spalle.
La
rosa era stranita, sembrava che Sasuke fosse diverso, più forte,
perchè contrastare una teriosfera era quasi impossibile, e poi come
aveva fatto a spostarla dietro senza che se ne rendesse conto?
L'Uzumaki
si innervosì ancora di più << Perchè non muori una buona
volta? >> gridò infuriato.
<<
Sakura... >> Sasuke si girò di un po' per guardarla.
Spalancò
gli occhi sorpresa, ora era tutto più chiaro, Sasuke era davvero più
forte perchè aveva ottenuto il Rinnegan nell'occhio sinistro,
proprio come il vero Sasuke. Allora anche lo scambio di posizione era
uno potere di quell'occhio?
<<
Stai indietro. Ora metterò fine a quest'assurdità >>
Naruto
ghignò con aria superiore << Non so che cazzo ti è successo,
ma ti è rimasto solo un occhio con lo Sharingan, pensi davvero di-
>>
Non
lo fece nemmeno finire di parlare, che portò velocemente la mano in
avanti con il palmo rivolto verso di lui, facendo uscire una catena
violacea, che penetrò il chakra della Volpe, e anche il petto di
Naruto.
Il
biondo si allarmò, provò a portare le mani sulla catena, per
poterla togliere, ma si scottò << Che cazzo è? >> sentì
poi una strana sensazione in tutto il corpo e si ritrovò
impossibilitato nel comandare il chakra della Volpe, ritrovandosi
nella sua forma da semplice Ninja << Che cosa mi stai facendo?
>>
Sasuke
era calmo e tranquillo << Ti sto estraendo la parte oscura del
Bijù >>
Sakura
sgranò gli occhi.
<<
Non sei te stesso con quell'oscurità, sei offuscato dall'odio e
dalla rabbia >>
<<
Non è vero! E poi dici tanto che non vuoi uccidere nessuno, ma sai
benissimo che si mi estrai la Volpe io- >>
<<
Non morirai >> lo interruppe << La Volpe rimarrà dentro
di te, solo senza la parte oscura >> gli spiegò meglio.
Naruto
era infastidito, voleva contrastarlo, ma si sentiva immobile,
impossibilitato di eseguire qualsiasi cosa se non parlare. Appena
sentì una fitta quasi dolorosa al petto, percepì uno svuotamento di
chakra improvviso. Gridò non appena sentì un'ultima fitta di dolore
più intensa, e senza rendersi conto manifesto una potente onda
d'urto tutt'intorno.
L'onda
d'urto si espanse violenta ovunque, Sakura riuscì in tempo a balzare
verso Suigetsu e tenerlo fermo a terra per sicurezza. Nel tentativo
una grossa pietra le volò addosso scontrandosi contro la fronte,
destabilizzandola e farla cadere all'indietro, sbattendo la testa per
poi perdere i sensi.
Sasori
era alle strette, non riusciva più a gestire i due Jinchùriki,
Gaara era riuscito a bloccargli le gambe, facendo salire la sabbia
sempre più su, mentre Yugito stava per sferrargli un colpo di
artigli. Stavolta non avrebbe potuto fare nulla, le sue marionette
erano malconce e non gli rimaneva una goccia di chakra. Sarebbe stata
la fine. Sperava che Sakura fosse salva, e con questo pensiero spostò
lo sguardo verso il tempio, notando in lontananza il maestoso Susanoo
di Sasuke davanti alla Volpe. Non vedeva Sakura, ma il tempio
distrutto sì, sperava con tutto il cuore che fosse salva. Sperava
anche che in qualche modo lei avrebbe trovato il modo di tornare nel
suo mondo, voleva morire con la convinzione che avesse compiuto la
missione. Alzò poi lo sguardo verso il cielo con un leggero sorriso
sereno. Sakura tra poco ti raggiungerò...
Improvvisamente
un'onda d'urto travolse tutti gli altri Ninja nei d'intorni. Gaara e
Yugito vennero presi da un malore al petto, e in un'istante si
materializzò una catena violacea che proveniva dal palmo della mano
di Sasuke sempre fermo davanti a Naruto.
Sasori
si sentì libero dalla sabbia, notando i due Jinchùriki
inginocchiarsi a terra. Era salvo. Le due catene provenivano da
Sasuke? Da così lontano? Che cosa stava facendo? Notò anche altre
catene, due verso Fuu e Yagura, con Deidara a terra senza chakra,
altre quattro puntate verso Sud in mezzo alla foresta. Sembrava che
quelle catene avessero localizzato istantaneamente le posizioni dei
Jinchùriki.
<<
È tutto finito Naruto >> gli parlò Sasuke, mentre percepiva
di avere agganciato tutti i Jinchùriki. Con uno strattone tirò
indietro le catene, con agganciate del chakra nero su tutte. Tirò
fino a farle scomparire nel palmo della mano. Si osservò
quest'ultimo, notando formarsi un simbolo di Yin e Yang.
L'Akasuna
spostò lo sguardo verso Temari, la quale stava poco lontano da lui,
le notò formarsi un sigillo sulla fronte, e infine rompersi e
scomparire. Si era spezzato l'asservimento?
<<
Aaaah! >>
Il
rosso spostò velocemente la testa verso la voce, notando Hinata
urlare disperata con le lacrime agli occhi.
Sai
e Neji le si fiondarono vicino.
<<
Che succede? >> domandò confuso Sai.
Hinata
istintivamente si aggrappò alla maglia del cugino, continuando a
piangere con disperazione e dolore << No. No. Non... Non posso
averlo fatto davvero... >>
<<
Ma è tornata in se? >> Neji stringeva la cugina a se,
guardandosi attorno.
<<
Sembra che tutti siano tornati se stessi >> parlò Sai.
Di
nuovo il suono dell'acqua e di bolle che salivano verso l'alto. Di
nuovo tutto nero. Non si muoveva, non ci riusciva. Ricordava anche di
aver già sognato una cosa simile, stava forse sognando ancora? Sentì
poi il rumore ovattato di una porta chiudersi, voleva aprire gli
occhi per vedere, ma proprio non ci riusciva. E poi improvvisamente
sentì vibrare ogni cosa, come se fosse in atto un terremoto.
<<
Cosa succede? >>
Una
voce ovattata. Non riusciva a capire se la conoscesse o meno. E poi
all'improvviso una scossa più forte e un suono ovattato di un tonfo
colpì, e inspiegabilmente gli occhi le si spalancarono senza aver
dato il comando. Vide di essere in una teca di vetro piena d'acqua,
con delle bolle che salivano verso l'alto, era attaccata ad un
respiratore, poi si guardò le braccia, aveva diverse flebo attaccate
alle vene, e alla fine notò dei fili di capelli rosa ondeggiare in
avanti nell'acqua. Fu sorpresa nonostante sapesse di stare
sognando... o forse...
<<
Ti sei svegliata >>
Alzò
lo sguardo verso la voce ovattata, e vide la sagoma che si affacciava
alla teca di vetro, fu sorpresa e quasi spaventata di vedere
Orochimaru.
<<
Solo un momento >> le disse mentre si avvicinava a una
pulsantiera accanto alla teca.
Lentamente
l'acqua iniziò a scendere di livello, fino a riuscire ad appoggiare
i piedi in fondo. Si guardò il corpo, era mezza nuda, aveva indosso
dei pantaloncini corti e bianchi, e una fasciatura sul seno. Ancora
una volta senza comando, si tolse il respiratore con la mano, e
respirò a pieni polmoni mentre la teca si apriva davanti.
<<
Non so cosa fosse quell'onda d'urto, ma ti ha svegliata >> le
spiegò l'uomo.
Onda
d'urto? L'onda d'urto che aveva creato Naruto? Allora questo voleva
dire che...
<<
Devo- >> si interruppe un momento << Devo andare al
tempio di Kaguya >>
… la
Sakura di questo mondo era viva. Allora tutti quei sogni erano i suoi
ricordi... e ora stava vedendo attraverso i suoi occhi. E se lei
voleva andare al tempio di Kaguya, voleva dire che anche lei aveva
visto attraverso lei stessa. Questo voleva dire che erano collegate.
<<
Sakura >>
Un'altra
voce, proveniente dalla sua testa stavolta.
<<
Sakura svegliati >>
Si
svegliò spalancando gli occhi prendendo aria nei polmoni. Sopra di
lei il cielo terso e lucente. Il sole le fu coperto dalla sagoma di
Sasuke, il quale le stava inginocchiato accanto.
<<
Hai sbattuto la testa >> le disse.
In
effetti le doleva vicino alla fronte e dietro la nuca.
<<
È tutto finito >> aggiunse mentre alzava lo sguardo verso una
determinata direzione.
A
quel punto si alzò con il busto, notando di essere in mezzo a tutti
i Ninja e i Jinchùriki, sembravano tutti mezzi doloranti e malconci,
notò Deidara stringere la mano a Yugito in segno di pace. Ce
l'avevano davvero fatta? Allora questo voleva dire che... spostò lo
sguardo su Naruto, notandolo aiutare Shikamaru ad appoggiarsi a
terra, per poi avvicinarsi verso di lei e Sasuke, abbassandosi con le
gambe flette su se stesse.
<<
Mi dispiace >>
Era
stupita, ma contenta di vederlo calmo e tranquillo, magari non
sorridente come lo era il vero Naruto, ma era già abbastanza. Non
riuscì a trattenersi nel sfogare alcune lacrime di gioia <<
Sono così felice >>
Naruto
corrugò la fronte confuso.
Sasuke
le sorrise teneramente << È una storia lunga e complicata
>>
parlò al biondo al suo fianco.
Dopo
qualche istante Naruto prese di nuovo parola << Sasuke, dovrei
rispondere dei miei crimini >>
<<
Capisco come ti senti, ma non eri davvero tu a fare quello che
facevi, eri manovrato dalla parte oscura del Bijù, come tutti gli
altri. Sono sicuro che troveremo un accordo e una soluzione >>
<<
Aaah! >>
Un
grido femminile attirò l'attenzione di tutti loro. Era Hinata che si
disperava e piangeva addosso al cugino.
Naruto
si alzò in piedi in modo serio, e si avviò verso i due Hyuga e Sai.
<<
Va tutto bene Hinata, è tutto finito >> provò a dirle ancora
Neji.
Sai
era dispiaciuto nel vederla in quelle condizioni, sapeva che stava
male per aver ricordato di aver ucciso Kiba. Non sapeva cosa dire e
fare. Notò Naruto avvicinarsi a loro, e subito si innervosì,
alzandosi in piedi, bloccandolo nell'avvicinarsi ulteriormente <<
Qualsiasi cosa tu voglia fare non è gradito, hai già fatto
abbastanza >>
<<
Non voglio farle del male >>
<<
Non mi interessa. È così per colpa tua >> lo aggredì ancora
Sai.
Neji
intervenne << Calmati Sai. Lascialo avvicinare >>
Sai
fece una smorfia infastidita, ma lo lasciò passare.
Naruto
si abbassò di nuovo a gambe flette, accanto alla corvina,
guardandola dispiaciuto per quello che le aveva fatto <<
Hinata... >> la chiamò.
La
corvina sentendo la voce del biondo, si staccò dal cugino. Lo guardò
con le lacrime agli occhi, notando come fosse diverso ora Naruto.
Negli ultimi anni aveva avuto una relazione con lui, intima, e per un
momento aveva creduto che fosse stato dovuto all'asservimento, ma
ricordava che si era innamorata davvero di lui, durante la sua
prigionia, prima di essere asservita alla Volpe. Ricordava di aver
visto del buono in lui, l'aveva risparmiata dopo tutto, l'aveva
visitata ogni giorno in prigione, non sapendo perchè lo facesse. E
quando un giorno aveva aperto la cella e si era avvicinato più del
necessario, l'aveva quasi baciata, era stato lì che si era
innamorata di lui. Quei sentimenti erano veri.
<<
Mi dispiace di averti usata >> le disse amareggiato.
<<
Non sei stato tu, era la volpe a manovrarti, come ha fatto con me...
>> di nuovo il ricordo in cui uccideva Kiba. Stava malissimo,
il cuore sanguinava dolorante.
<<
Sto male anche io, ho ucciso molte più persone io, e credimi che mi
sento malissimo per questo >> si mise una mano sul cuore <<
Se tu mi permettessi di- >> si interruppe un momento << …
se mi permettessi di aiutarti... Io... Io provo davvero qualcosa per
te, vorrei poter fare qualcosa... >> non sapeva nemmeno come
esprimersi.
Sai
lo guardò con disappunto.
La
Hyuga rimase a guardarlo per un lungo istante, elaborando ancora una
volta il tutto, e infine decise di prendergli la mano che aveva
ancora sul petto << Voglio aiutarti anche io >> riuscì a
stirare un debole sorriso, nonostante il dolore e la sofferenza.
Nel
frattempo Sakura, dopo aver smesso di guardare Naruto, si ricordò
del sogno non sogno, spalancò gli occhi ancora incredula a quello
che aveva scoperto, cercò subito la sagoma di Sasori, vedendolo
tenersi a malapena in piedi, con una mano premuta sull'addome, mentre
stringeva la mano ai fratelli Sabaku << Sasori! >> lo
chiamò a gran fiato.
Il
rosso si girò di scatto sgranando un po' gli occhi. Non ci pensò
due volte nel camminare verso di lei.
<<
Che succede Sakura? >> le domandò Sasuke ancora al suo fianco.
Anche
Deidara si avvicinò in quel momento, mentre Sasori si sedeva sfinito
all'altro fianco della kunoichi.
Il
rosso le accarezzò la chioma rosata << Sono contento che- >>
<<
Sakura >> lo interruppe subito << Lei è viva >>
Tutti
e tre i Doragon spalancarono gli occhi.
<<
Cosa?! >> domandò Sasuke.
<<
Come lo sai? >> domandò Deidara.
Sasori
rimase in silenzio, incredulo dalle sue parole, il cuore gli batteva
fortissimo, speranzoso e impaziente.
<<
L'ho vista mentre ero svenuta. Non so come sia possibile, forse siamo
collegate, ma credo fosse stata in coma fino ad adesso. Quasi tutte
le notti sognavo frammenti dei suoi ricordi, ma io pensavo fossero
solo sogni dovuti allo stress, ma ora so che erano i suoi ricordi
>>
spiegò velocemente.
Sasori
credeva di stargli per esplodere il cuore << Dov'è? >>
gli importava solo di trovarla.
<<
Non lo so, però ho visto che Orochimaru si è occupato di lei tutto
questo tempo. Però lei sa dove siamo noi, ha visto attraverso i miei
occhi >> puntò lo sguardo su quello color miele di Sasori.
L'Akasuna
si specchiò in quegli occhi di giada, lei l'aveva visto? Lei
era viva. Il cuore palpitava impazzito, voleva vederla, abbracciarla
e baciarla.
<<
Sasori lei sta arrivando qui >> le fu spontaneo sorridergli.
Vedeva chiaramente quanto fossero immensi i sentimenti del Ninja
della Sabbia, era contenta per lui, e sollevata nel sapere che
l'altra se stessa era viva.
Non
poté controllare le emozioni, e si ritrovò a versare qualche
lacrima di gioia. Per un lungo anno aveva sofferto, aveva quasi
accettato la sua morte, e alla fine, grazie ad un'altra Sakura, lei
tornava da lui. Non si spiegava come poteva essere viva, e nemmeno
sapeva chi fosse questo Orochimaru, ma non gli importava.
<<
Quindi non sei sua sorella? >>
I
quattro Ninja si girarono verso la voce, era Suigetsu che si era
trascinato in piedi con una mano premuta sull'addome.
<<
Orochimaru è il mio maestro. Un anno fa, dopo un'esplosione in mezzo
alla foresta ho visto quella ragazza finire in mare, l'ho recuperata.
L'ho portata subito nel covo del mio maestro, Orochimaru conosce
diverse arti proibite; essendo morta da poco aveva la possibilità di
resuscitarla, ma una volta fatto, è rimasta in coma. Abbiamo
scoperto solo il suo nome, Sakura, era scritto su uno dei suoi Kunai,
ma non aveva coprifronte, non sapevamo di che villaggio fosse, e non
abbiamo chiesto in giro per non rischiare di lasciarla al nemico. Il
mio maestro ha pensato poi fosse saggio tenerla al sicuro nel covo
>>
spiegò brevemente Suigetsu << Mi fa piacere che si sia
svegliata, anche se non capisco chi tu sia >>
Sasuke
sospirò << Ti spiego tutto con calma >>
<<
È pazzesco >> commentò Suigetsu dopo aver ascoltato la
vicenda della giovanissima Sakura << Due Sakura >>
<<
Quanto tempo le ci vorrà per raggiungerci? >> domandò Sasori
riferendosi alla sua Sakura.
<<
Un giorno >>
Nel
frattempo la rosa, riascoltando per l'ennesima volta l'accaduto, si
era un po' rattristita; erano arrivati al tempio per cercare una
dannatissima pergamena, l'aveva trovata, ma si era sgretolata, e il
tempio ora era distrutto, la possibilità di tornare nel suo mondo si
erano annullate. Era frustrata e arrabbiata, incapace di poter
tornare da suoi veri compagni, incapace di poterli aiutare a
sconfiggere Kaguya, sempre se fossero ancora vivi...
Sasuke
notandola cambiare espressione, capì i suoi pensieri <<
Sakura... >> attirò la sua attenzione << Quando sono
stato investito dal potere delle Dea, ho avuto una visione, lei mi
parlava, mi ha riempito di informazioni, dandomi un nuovo potere, è
così che sono riuscito poi a far tornare i Jinchùriki pacifici >>
Lo
ascoltava, come tutti lì intorno, e anche se era contenta che era
riuscito a mettere fine ai conflitti, non era di consolazione al suo
problema...
<<
Con potere, intendo anche i portali spaziotemporali >>
aggiunse.
Spalancò
gli occhi.
<<
Davvero puoi fare una cosa simile? >> domandò Deidara.
<<
Non ho ancora avuto modo di provarlo, ma Kaguya mi ha mostrato di
poterlo fare >>
La
speranza tornava << Mi stai dicendo che posso tornare nel mio
mondo? >>
<<
La Dea mi ha spiegato che il varco che hai aperto con Obito è stato
dovuto ad un'anomalia, ma lei essendo Dea in questo mondo, ha
percepito quel portale, l'ha assimilato. Mi ha dato modo di poterlo
aprire, ma solo una volta per poterti far tornare nel tuo mondo. Ha
aggiunto anche che se tu rimanessi qui, in futuro porterebbe
confusione e catastrofi in questo mondo >>
Era
rimasta stupita dalle sue parole, ma era felice che lui potesse darle
modo di tornare, grazie alla Dea di questo mondo. Non l'avrebbe mai
detto, ma doveva ringraziare la Dea Kaguya.
<<
Puoi restare almeno un altro giorno? >> domandò Sasori.
Un
giorno? Per poter incontrare l'altra se stessa? Sarebbe stato strano,
ma curioso.
<<
No, aprirò il varco adesso. Non sappiamo se il tempo nel suo mondo
sia andato avanti o si sia fermato, deve tornare ora >> rispose
l'Uchiha << In qualunque stato sia il tuo mondo, non puoi
rimanere qui >> si rivolse alla kunoichi.
Sasuke
aveva ragione, lei era fuori posto qui, era ovvio che poteva
compromettere l'avvenire di questo mondo, non sapeva come, ma era
meglio evitare di rovinarlo o distruggerlo. Sarebbe tornata nel
proprio mondo, intatto o distrutto che fosse << Sono d'accordo
>> però era un po' triste dover dire addio a loro tre, dopo
gli ultimi giorni passati insieme. Infondo erano bravi Ninja, e ci si
era affezionata. Avrebbe voluto incontrare l'altra Sakura, assistere
alla riconciliazione tra lei e Sasori, al suo compagno di Team
Sasuke, e l'amico devoto Deidara, ma non poteva far aspettare ancora
i suoi veri compagni.
<<
Mi mancherai >> Deidara si sbilanciò in avanti per darle un
abbraccio.
Fu
presa alla sprovvista, non si aspettava di essere abbracciata,
specialmente da Deidara, per quanto strano, le faceva piacere.
Sorrise teneramente << Anche tu >>
Il
biondo sciolse l'abbraccio.
Sakura
poi spostò lo sguardo verso Sasori, doveva ammettere che lui più di
tutti l'aveva sorpresa e stupita, e ancora una volta si ritrovava a
comprendere del perchè la Sakura di questo mondo avesse scelto lui.
Si meritava davvero l'amore dell'altra se stessa << Grazie per
tutto >>
Il
rosso le rispose con un abbraccio, stringendola a se << Grazie
a te >> se lei non fosse capitata nel loro mondo, probabilmente
la sua Sakura non si sarebbe svegliata, e forse non avrebbe mai
scoperto che era viva.
<<
Mi ricorderò sempre di te >> gli disse ricambiando
l'abbraccio. Ancora una volta sentì quanto umano era, carne e ossa,
le faceva ancora uno strano effetto, ma era bello poter aver
conosciuto un Sasori umano con dei sentimenti.
<<
Faccio il tifo per te... >> le sussurrò vicino all'orecchio.
Per
cosa?
<<
Conquista il tuo Sasuke >> le sussurrò ancora.
Era
facile a parole, sarebbe stato meraviglioso poterlo davvero
conquistare, era tutto da vedere, non sapeva ancora che cosa sarebbe
avvenuto nel suo mondo, se ancora c'era...
Sciolsero
l'abbraccio a malincuore.
A
quel punto le rimaneva Sasuke, spostò lo sguardo su di lui, un po'
imbarazzata, l'avrebbe abbracciata anche lui? << Mi ha fatto
piacere- >>
Non
la fece finire di parlare, che si era portato subito in avanti per
abbracciarla, senza dire nulla.
Le
veniva quasi da piangere a quel contatto, lui più di tutti loro, le
sarebbe mancato maggiormente, era innamorata di lui, ed era perfetto,
bello, buono e premuroso, cosa che il vero Sasuke non era. Avrebbe
voluto davvero che il vero Sasuke fosse come lui... Anche se stava
con un'altra donna, era comunque contenta che avesse una famiglia,
soprattutto che aveva il suo adorato fratello. Le aveva fatto anche
piacere sapere che lui anni prima era stato innamorato dell'altra
Sakura, anche se forse ancora adesso provava qualcosa per lei, in
modo lieve.
<<
Il Sasuke del tuo mondo... ha solo bisogno di capire... non
arrenderti >> le parlò piano vicino all'orecchio.
Inutile
dire che le scappò una lacrima. Gli sarebbe mancato, tanto anche,
come anche tutti loro. Non avrebbe mai pensato che fosse stato così
difficile, ma soprattutto triste.
Pochi
minuti dopo, era pronta a tornare nel suo mondo, aveva quasi l'ansia,
paura di trovare tutto distrutto, tutti morti... Sasuke le stava
affianco, anch'esso pronto ad attivare il varco. Sasori e Deidara
erano poco più indietro, dietro ancora c'erano tutti gli altri Ninja
e Jinchùriki, tutti erano pronti ad assistere a quell'evento unico.
<<
Sei pronta? >> le chiese l'Uchiha.
Era
preoccupata, ma era determinata a tornare nel proprio mondo <<
Sì >>
A
quel punto Sasuke attivò il potere del Rinnegan e lentamente davanti
a loro si formò un varco.
Solo
quando fu abbastanza grande, sgranò gli occhi rincuorata di vedere
ancora Obito in ginocchio dall'altra parte, sembrava ancora nello
stesso punto, che nemmeno si fosse mosso da lì.
<<
Obito... >> sussurrò Sasuke << Sembra che il tempo non
sia passato nel tuo mondo >> parlò a Sakura.
La
rosa notò Obito stranito e confuso.
<<
Ora va, non posso tenerlo aperto per molto >>
Sakura
a quel punto dette un'ultima occhiata a Sasuke, e poi a Deidara e
Sasori, sorrise ai tre, ricevendo indietro lo stesso sorriso. Poi si
rigirò, e si avviò verso il portale, facendo infine un balzo al suo
interno, per poi vedersi chiudere il portare alle spalle.
<<
Sakura? >> Obito era confuso << Che cosa ti è successo?
Hai cambiato vestiti? >>
<<
Quanto tempo è passato? >> domandò.
<<
Da quando sei stata risucchiata, più o meno due minuti >> le
rispose.
Due
minuti? Questo stava a significare che il tempo nell'altro mondo era
più veloce.
<<
Quello non era Sasuke? >> chiese lui.
<<
Non quello che cerchiamo noi. Ero in altro mondo >> gli rispose
mentre si portava alle sue spalle. Non avevano tempo da perdere per i
racconti << Dobbiamo continuare a cercare Sasuke >>
appoggiò le mani sulle spalle dell'Uchiha e riattivò il Byakugou.
<<
D'accordo. Allora continuiamo >> Kamui.
L'ennesimo
varco dimensionale si aprì davanti a loro, e stavolta era quello
giusto, era un deserto di sabbia, e in lontananza c'era la sagoma di
Sasuke.
<<
Sasuke! >> lo chiamò urlando lei.
<<
L'abbiamo trovato! >>
~♥~♥~♥~
Ciao
Ninja ♥
Chiedo
scusa per il ritardo, ma nelle ultime settimane ho lavorato
parecchio, e ho avuto meno tempo per scrivere. Purtroppo sarà così
d'ora in avanti, ma non vi preoccupate, scrivo e scriverò, solo che
lo farò in tempi un po' più lunghi.
Comunque
ci tengo a spiegare che alcuni personaggi hanno abilità aggiuntive,
ho dovuto farlo con alcuni, soprattutto con Sasori, altrimenti
sarebbe stato un semplice marionettista come Kankuro. Infondo è un
altro mondo, tutto è possibile.
Altra
cosa, purtroppo i combattimenti non sono il mio forte, e per questo
alcuni li ho dovuti tagliare, proprio non mi venivano, e poi se li
avessi scritti tutti sarebbe stato troppo lungo, troppi personaggi da
fare, quindi ho deciso di gestire il capitolo così, concentrandomi
sulle cose importanti. Spero che abbiate lo stesso apprezzato.
Il
prossimo capitolo sarà l'ultimo, sarà l'epilogo.
|
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Capitolo 6 *** Sakura ***
Due
mondi
Note:
Ogni
scena che si legge tra un mondo e l'altro non è nella stessa linea
temporale, il mondo 2 va più veloce, quindi in teoria è più avanti
nei tempi, ma ho voluto rallentare per raccontare qualche piccolo
momento.
Sakura
Mondo
1
Avevano
sconfitto Kaguya, e poteva dire che anche lei aveva dato il suo
contributo. Purtroppo Obito non ce l'aveva fatta, si era sacrificato
per salvare Naruto e Kakashi, sapendo che comunque non aveva molto da
vivere in ogni caso. Tra l'altro solo lui era stato a conoscenza del
suo bizzarro tuffo in un altro mondo alternativo, fino a quando lo
aveva raccontato ai pochi amici con cui aveva più confidenza,
inizialmente avevano faticato a crederle, ma poi si erano convinti.
Ino era stata quella che se l'era risa più di tutti, Naruto aveva
fatto lo scemo come suo solito, commentando confuso, mentre il
maestro Kakashi e Tsunade erano stati gli unici a fare i seri. A
Sasuke non aveva avuto occasione di raccontare nulla, perchè dopo
che era tornato a ragionare nel giusto, non aveva avuto modo di
parlargli molto. Purtroppo era sempre stato sotto processo, i cinque
Kage gli erano sempre stati addosso. Anche quando erano tornati a
Konoha, aveva avuto sempre un dibattito dietro l'altro, ma per
fortuna in poche settimane, con l'aiuto di Naruto e del maestro
Kakashi, nonché nuovo Hokage, era stato assolto.
Dopo
ciò, Sasuke aveva deciso di non rimanere al villaggio, partendo per
guardare il mondo con occhi diversi. E infatti ora era lì, davanti a
lui, con al proprio fianco il maestro Kakashi, davanti al cancello
del villaggio.
Si
sarebbe allontanato da lei, ancora una volta, ma questo non l'avrebbe
fermata. Dopo tutto quello che era successo, lei lo amava ancora, e
lui in qualche modo lo sapeva...
<<
Io... Io sono innamorata di te! Ti amo da morire! Se deciderai di
stare con me, ti giuro che non te ne pentirai! Saremo sempre allegri,
e io ti renderò sicuramente felice! Farò qualsiasi cosa per te! Non
andare via... Ti prego, resta! Ti aiuterò persino nella tua
vendetta! Ti prometto che in qualche modo ci riuscirò. Per cui
resta... qui con me. E se questo non è possibile, portami con te
>>
<<
Io... so bene che sono impotente! E nonostante ti ami... e tu sia
sempre nei miei pensieri... non posso condividere le tue idee... né
fermarti con la forza. Posso solo starmene qui a frignare. Mi faccio
pena! Però Sasuke... se nel tuo cuore c'è un posticino per me... ti
prego, non sparire più! Se restassimo assieme, sono certa che
torneremmo a essere amici come una volta! >>
Doveva
per forza saperlo...
<<
Conquista il tuo Sasuke >>
E
adesso che lui aveva trovato la retta via, voleva fare un altro
tentativo... capire se lui la contraccambiava << E... se io...
volessi seguirti? >> era stato piuttosto imbarazzante
chiederglielo. Per l'ennesima volta gli aveva fatto capire che voleva
stare con lui.
<<
È anche un viaggio di espiazione. Tu non c'entri con le mie colpe
>>
le rispose pacato.
Sbang.
Tentativo fallito. Evidentemente lui non ricambiava... << Non
c'entro >> si disse avvilita abbassando la testa. Ci aveva
provato, ma evidentemente a lui non interessava avere una compagna...
E poi subito dopo sentì dei passi davanti a lei, così rialzò lo
sguardo. In un attimo si ritrovò Sasuke a poca distanza, mentre
alzava l'unico braccio rimastogli, per poi toccarle la fronte con due
dita, lasciandola stupita e senza parole.
<<
Sarà per la prossima volta >> le accennò un sorriso sincero e
sereno << … Grazie >>
La
fece arrossire e bloccare sul posto, con il cuore che batteva
impazzito, incredula e impreparata da quello che era appena successo.
Cioè, non sapeva esattamente cosa fosse successo, ma era qualcosa,
era qualcosa che non aveva mai fatto...
Un
momento dopo lui se ne andò, lasciandola sotto i cancelli del
villaggio. Lo guardava di spalle e incamminarsi sempre più lontano.
<<
Il Sasuke del tuo mondo... ha solo bisogno di capire... non
arrenderti >>
Sorrise,
mentre si portava la mano sulla fronte. Non sapeva cosa significasse
quel gesto, ma in quel momento capì che lui, a suo modo, teneva a
lei, e che un giorno sarebbe tornato... e lei sarebbe stata lì ad
aspettarlo.
✿ ❀ ✿ ❀
✿
Mondo
2
Il
giorno dopo lo scontro con i Jinchùriki, Sasuke, Sasori, Deidara e
Suigetsu avevano pernottato a Numa sotto invito di Naruto e Gaara.
L'Uchiha e Naruto avevano trovato il modo di convivere in modo
pacifico tutti insieme, mandando un messaggio ai vari paesi,
annunciando che avrebbero tenuto una riunione con i vari Kage e capi
dei villaggi.
I
tre Doragon insieme a Suigetsu nel primo pomeriggio erano tornati sul
luogo dello scontro, a poca distanza dal tempio distrutto.
Sasuke
guardava davanti a se la statua di Kaguya, stranamente ancora
integra, aveva avuto poco tempo per riflettere a quello che la Dea
gli aveva dato, poteri straordinari e responsabilità. La Dea non lo
aveva scelto, il suo era stato destino, avrebbe vegliato sui Ninja
fin tanto che era vivo, lo avrebbe fatto perchè era questo il suo
compito ora.
Sasori
portava con se una certa emozione, infatti era sempre con lo sguardo
puntato sulla foresta del lato est, dove in teoria e secondo
Suigetsu, lei sarebbe arrivata. Non aveva dormito un gran che la
notte, era stata troppa l'emozione e l'attesa, ma ora era lì, che
l'aspettava. Se non fosse venuta l'altra Sakura in questo mondo, non
avrebbero scoperto che Sasuke era il prescelto, non avrebbero messo
fine ai conflitti, e non ci sarebbe mai stata quell'onda d'urto a
svegliare Sakura. Quindi era grazie all'altra Sakura se ora poteva
rincontrarla << Chissà se è riuscita a salvare il suo
mondo... >>
Sasuke
spostò lo sguardo sul rosso << Scommetto di sì >> poi
accennò un sorriso.
Sorrise
anche Sasori mentre alzava il volto al cielo.
Deidara
sbuffò mentre si sedeva sul un grosso masso << Ma quanto
ancora dobbiamo aspettare? >>
<<
Abbi pazienza, il covo è nel Paese delle Terme. Se sono partiti
subito, saranno qui a momenti >> gli rispose lo spadaccino.
<<
Viene anche il tuo maestro? >> domandò Sasori.
<<
Sicuramente, non credo la lasci andare da sola, si è appena
svegliata da un lungo coma, deve assicurarsi che stia bene >>
Sasuke
era ancora stupito che ci fosse qualcuno con capacità impensabili
come la rianimazione dei morti, non avrebbe mai pensato che esistesse
tale tecnica, e ne era grato e persino rincuorato che Sakura fosse
stata ritrovata da Suigetsu e condotta subito da questo maestro
Orochimaru << Grazie Suigetsu >>
Lui
girò lo sguardo sull'Uchiha << Per cosa? >>
<<
Per aver dato una possibilità a Sakura >>
<<
È stata solo fortunata che io fossi vicino >>
<<
Te ne sarò sempre riconoscente >> parlò anche l'Akasuna.
<<
Ragazzi, davvero, non c'è bisogno che mi ringraziate >>
sorrise goffamente.
Deidara
sbuffò ancora << Certo che però Sakura ci sta mettendo
davvero troppo tempo... >>
<<
Sei sempre il solito lamentoso >>
La
voce di Sakura.
I
quattro si girarono, notando alle loro spalle le sagome di Sakura e
il maestro Orochimaru.
Sasori
con il cuore a mille, spalancò gli occhi, ancora incredulo nel
vederla << Sakura... >> indosso aveva un maglia bianca,
dei pantaloni blu scuro, con una strana corda violacea intorno alla
vita, aveva i capelli un poco più lunghi, le arrivavano poco sotto
le spalle, aveva sulle labbra un sorriso e i suoi bellissimi occhi di
giada luccicavano. Senza perdere altro tempo si mosse subito verso di
lei.
Anche
lei si mosse in automatico verso di lui, felice e commossa di poterlo
rivedere, e infine finalmente si scontrarono a metà strada in un
abbraccio.
La
stringeva a se come per volersi assicurare che non stava sognando
<<
Non hai idea di quanto mi sei mancata >> le parlò in mezzo ai
capelli, respirando il suo profumo. Lei era proprio lì, tra le sue
braccia, era tutto vero.
Sciolse
l'abbraccio e lo guardò in quegli occhi nocciola << Anche tu
>> e poi impaziente lo baciò, portando le mani dietro la sua
nuca.
Contraccambiò
subito il bacio, tenendola stretta a se, trasmettendole ogni goccia
di amore. Un anno, aveva passato un intero anno pensandola morta,
quando in verità era viva da qualche parte, in attesa che accadesse
qualcosa. E per fortuna quel qualcosa era avvenuto. Grazie
Sakura... Sperava che anche lei, nel suo mondo stesse bene, che
avesse esaudito il suo sogno d'amore.
Sasuke
e Deidara si avvicinarono lentamente con un sorriso felice e
commosso.
Dopo
un breve istante, la coppia sciolse il contatto. Sakura spostò lo
sguardo commosso verso l'Uchiha e con sempre un sorriso sulle labbra
lasciò Sasori per sporgersi in avanti per abbracciarlo.
Sasuke
si stupì per un momento, ma contraccambio l'abbraccio quasi subito
con un sorriso sincero, contento che lei fosse viva <<
Bentornata >>
Sorrise
sul suo petto, poi buttò l'occhio alla destra di Sasuke, notando
Deidara grattarsi la testa goffamente, allungò il braccio e gli
afferrò la stoffa della maglia, tirandoselo verso di se <<
Vieni qua e abbracciami, scemo >>
Deidara
fece una smorfia all'aria, ma si lasciò coinvolgere quasi subito,
ritrovandosi accanto a Sasuke, nella morsa di Sakura.
<<
Mi siete mancati >> le scesero le prime lacrime dagli occhi.
<<
Che carini che siete >> ridacchiò Suigetsu.
Un
istante dopo, Sakura si staccò dai due amici, per guardare lo
spadaccino, gli tese una mano << Grazie, il maestro Orochimaru
mi ha detto che se stato tu a portarmi da lui >>
<<
Figurati >> le strinse la mano << Sei stata solo
fortunata che mi trovassi nelle vicinanze >>
All'improvviso
Sakura sentì un mancamento << Mi sento... >> si sentì
crollare.
Sasori,
dietro di lei, buttò le mani in avanti per sostenerla prima che
cadesse.
<<
Il suo fisico non si è ancora ripreso, ha bisogno di riposare >>
disse Orochimaru << Le ho detto che viaggiare anche solo un
giorno sarebbe stato stremante per lei, ma ha insistito così tanto
nel voler essere qui oggi >>
Il
rosso le portò un braccio dietro la schiena e l'altro lo fece
passare sotto le gambe, per poterla prendere in braccio << Io
mi fermo una notte a Numa con lei >> si rivolse ai compagni.
<<
Tanto vale che ci fermiamo anche noi >> parlò Deidara.
<<
Abbiamo tante cose da raccontarci >> Sakura sorrise appoggiando
la testa sulla spalla del rosso, mentre dava un'occhiata all'Uchiha.
Sasuke
capì subito quello sguardo, era sicuro che avesse visto quel momento
sulla terrazza a Taki con l'altra Sakura. Sospirò. Avrebbe dovuto
spiegarle molte cose.
Sakura
poi alzò lo sguardo su Sasori con una smorfia << Hai baciato
un'altra ragazza >>
Lui
rispose con un'altra smorfia mentre si avviava verso la città <<
Credevo fossi te >>
<<
Ti piacciono quelle più giovani >> scherzò ancora lei.
Sorrise
nel vederla fare la finta imbronciata << Ti amo Sakura >>
Si
strofinò la testa sulla sua spalla << Lo so. Anche io ti amo
>> era felice.
Deidara
e Sasuke sorrisero serenamente verso di loro, mentre li seguivano.
L'Uchiha
si sentiva più leggero, il senso di ansia e stress era svanito,
niente più preoccupazioni o timori, niente più conflitti e rimorsi.
Alla fine, era finito tutto bene, anche meglio di quello che si era
preannunciato, Sakura era tornata, e non vedeva l'ora di tornare a
Konoha per vedere le facce felici delle persone.
✿ ❀ ✿ ❀
✿
Mondo
1
<<
Domani riparto >> la informò lui con sempre la sua pacatezza
in volto.
Era
tornato solo da tre giorni, dopo due anni lontano da Konoha, e lui
voleva ripartire ancora? Pensava che avrebbe sostato molto più
tempo. Il fatto era che dopo averla informata, rimaneva lì, fermo e
davanti a lei, senza dire altro.
Dopo
un lungo istante, sospirò appena << Vieni con me? >>
Oh.
Si stupì della sua proposta, non avrebbe mai immaginato che glielo
avrebbe chiesto. Era arrossita un po', era entusiasta e felice <<
Sì >> sorrise cercando di nascondere l'emozione.
Lui
accennò un sorriso << Bene >> poi le diede le spalle e
iniziò a camminare << Partiamo all'alba >> aggiunse.
Era
rimasta imbambolata sul posto, ancora emozionata ed euforica. Avrebbe
davvero viaggiato insieme a lui.
Cinque
giorni. Erano passati cinque giorni da quando aveva lasciato Konoha
assieme a Sasuke. Non avevano parlato un gran che durante il
tragitto, si erano scambiati solo commenti sui luoghi, d'altronde
Sasuke era sempre stato di poche parole, un po' enigmatico e
difficile da capire. Ma era anche per questo che lo amava, lo trovava
affascinante nei suoi silenzi.
Arrivati
nei pressi del Villaggio delle calde Primavere, si erano fermati per
la notte in un faro sulla costa marina. Come ogni volta, mangiavano e
poco dopo si stendevano nei propri sacchi a pelo per riposare.
Non
riusciva a dormire, e non era per la luce del fuoco che illuminava la
stanza, ma era per i pensieri che riecheggiavano nella testa. Erano
cinque giorni che viaggiava con lui e sembrava non aver fatto
progressi, era come stare in missione con un semplice compagno di
villaggio, no, probabilmente avrebbe avuto più conversazione con
Shino. Fatto stava che anche se le piaceva quel suo essere così
silenzioso e calmo, voleva qualcosa di più. Sì, lo pretendeva
anche, perchè le aveva toccato la fronte con quel sorriso, e lei lo
aveva aspettato per due lunghi anni, e per finire le aveva chiesto di
seguirlo nel suo viaggio. Quindi, sì, voleva qualcosa di più dei
suoi silenzi, e della sua compagnia, solo che non sapeva come
approcciarsi, dirgli che lo amava era scontato ormai, cosa avrebbe
dovuto fare? Saltargli addosso e baciarlo? Di sicuro l'avrebbe presa
per una pazza, - era capace di farlo -, ma non era quello il punto,
lei voleva che fosse lui a dirle o dimostrale qualcosa, perchè dei
suoi “grazie” e tocchi sulla fronte se ne faceva ben poco.
Sospirò
piano, mentre continuava ad osservarlo dormire di spalle. Ma poi
decise di andare a prendere una boccata d'aria notturna, era sicura
che le avrebbe fatto bene.
Si
sedette su una grossa roccia disposta sul ciglio del promontorio,
accanto ad un albero di ciliegio. Il panorama era meraviglioso,
grazie alla luce lunare si poteva notare più che bene il mare poco
mosso. Il suono delle onde muoversi e infine schiantarsi piano sugli
scogli era musica per le orecchie, era talmente rilassante che
sarebbe rimasta lì tutta la notte. Erano stati pochi i posti che
l'avevano incantata così tanto, come il Villaggio nascosto della
Cascata, Taki. No, non aveva dimenticato quel mondo bizzarro, solo
che ultimamente non ci aveva pensato molto, era andata avanti con la
vita, ma si era domandata molte volte come stavano gli altri.
Ricordava che proprio a Taki aveva avuto un paio di momenti
emozionanti con loro, Sasori le aveva detto quel “ti amo” anche
se non rivolto proprio a lei, ma la cosa che l'aveva colpita di più
era stata che le aveva donato una piccola bambolina. Proprio pensando
a questo aprì la bisaccia e la tirò fuori, non sapeva perchè
l'avesse portata con se in questo viaggio, ma le piaceva pensare che
fosse per ricordarsi di quel mondo. Ma in verità se lo ricordava
comunque, come poteva dimenticarsene? Come poteva dimenticarsi di
lui, umano e amorevole? Non poteva. E soprattutto c'era stato quel
quasi bacio da parte di quel Sasuke, l'aveva desiderato, ma lui si
era ritirato poco prima, in fondo aveva ragione, non era innamorata
di lui, ma del vero Sasuke. E anche se ora era diverso, non era come
il Sasuke dell'altro mondo.
<<
... Sono convinto che lui in realtà sappia amare >>
Voleva
crederci anche lei, voleva sperarlo. E non si sarebbe arresa fin
quando non gli avrebbe tirato fuori i suoi sentimenti per lei, perchè
ne era convinta, qualcosa c'era... solo che non capiva di che tipo.
<<
Non dormi? >>
La
voce di Sasuke la distrasse dai pensieri, facendole girare lo sguardo
alla sua sinistra. Lui era lì, in piedi, e la guardava << Non
riesco a prendere sonno >>
Restò
così per un breve istante prima di decidersi nel sedersi accanto a
lei.
Lo
seguì con lo sguardo, un po' incuriosita della scelta di sedersi
<<
Non devi per forza stare sveglio anche tu >>
Sasuke
guardò davanti a se, osservando le onde del mare muoversi <<
Vero >> sospirò appena << Ma voglio restare sveglio...
>>
Era
rimasta incantata e stupita dalle sue parole.
<<
… con te >> aggiunse alla fine girando lo sguardo su quello
di Sakura.
Incrociò
i suoi intesi e potenti occhi, uno color ossidiana e l'altro con il
Rinnegan, e in quel momento si sentì perdere il respiro e il cuore
battere con più frequenza.
<<
Lo so che non sono facile... e capisco il tuo impegno... >>
Era
ancora più incantata, emozionata, e soprattutto curiosa di sapere
cosa stesse cercando di dire.
<<
Per questo voglio impegnarmi anche io... >> mosse la mano a
mezz'aria << Vuoi sapere cosa significa questo? >> le
toccò la fronte con due dita.
L'altra
volta l'aveva percepito come un gesto d'affetto non definito, aveva
capito che lui provava qualcosa per lei, ma non aveva saputo
interpretarlo. Annuì << Sì >>
Mosse
di nuovo la mano per appoggiarla sulla roccia, un poco all'indietro
<< Mio fratello me lo faceva per dirmi che mi amava >>
Perse
un battito a quella frase, e spalancò gli occhi stupita ed
emozionata al tempo stesso. Lui... Lui le aveva appena detto che
l'amava... e quindi anche due anni prima... L'emozione si fece strada
in lei, sempre più viva << Io... >>
Lui
si sporse lentamente verso di lei con il busto, sostenendosi con il
braccio << Lo so >> le disse piano, mentre si avvicinava
sempre di più, ancora, fino ad azzerare la distanza tra le loro
labbra, trasformandosi in un dolce bacio.
E
se prima era stupita, ora lo era ancora di più, ma era ancora più
emozionata, ma soprattutto ricambiata, finalmente.
<<
Il prossimo bacio dallo a lui >>
Le
fu automatico ricambiare al bacio, muovendo le labbra contro le sue.
Poteva dire che era felice, ma sarebbe stato minimale, perchè era al
settimo cielo. Lui la ricambiava, la stava baciando, ed era il minimo
dopo tutti quegli anni a corrergli dietro come una pazza innamorata.
Era fottutamente il minimo, Shannaro!
Qualche
istante dopo, Sasuke tirò indietro la testa, rompendo il contatto
tra le loro labbra.
Lei
era rimasta immobile, ancora mezza intontita, era stato un bacio
bellissimo, e sicuramente ne avrebbe pretesi degli altri.
Sasuke
la notava incantata e immobile, era quasi divertente vederla così
<<
È solo il primo bacio... >>
Ecco,
ora non sapeva se urlare dalla gioia per averle fatto capire che
l'avrebbe baciata ancora, o se essere imbarazzata nel ammettere che
aveva baciato un'altra persona prima di lui...
Era
strana, come se fosse combattuta interiormente << Che ti
prende? >> le chiese un po' confuso.
E
poi si decise a parlare, lui ancora non era al corrente della sua
avventura nell'altro mondo << Ti devo raccontare una cosa che è
successa tempo fa... >>
✿ ❀ ✿ ❀
✿
Mondo
2
Era
emozionata, felice e impaziente, guardava davanti a se quella porta
bianca con una certa insistenza, se avesse avuto il potere oculare di
Sasuke, era sicura che a forza di fissarla l'avrebbe incenerita con
l'Amaterasu.
<<
Tutto bene, Sakura? >>
La
voce di Sasuke la costrinse a distogliere lo sguardo da quella porta,
lo guardò al suo fianco << Sì, benissimo >> sorrise un
po' nervosa << Sono solo emozionata >>
Sorrise
<< Mi sembra normale >>
Si
lisciò i capelli vicino alle orecchie con agitazione << Come
stanno i capelli? Sono fuori posto? >>
Era
divertente vederla così agitata, e gli scappò un sorriso divertito.
<<
Non ridere >> gli fece una smorfia.
E
poi si fermò in quegli occhi di giada << Stai benissimo. Sei
bellissima, come sempre >> le disse serio e calmo.
Rimase
immobile a fissare il suo sguardo, calma e tranquilla, percependo i
suoi sentimenti, sapeva che lui provava un affetto molto profondo per
lei, infondo era la sua migliore amica e l'unica compagna di Team
rimasta.
<<
Sarò sincero con te, perchè voglio che tra noi sia sempre tutto
chiaro. Ammetto che anni fa ho pensato varie volte a questo momento,
però con la differenza che io mi trovavo dall'altra parte di questa
porta... e non nego che una piccola parte di me, anche adesso lo
desidera... >>
Sgranò
di un po' gli occhi, stupita da quella confessione.
<<
Ma non fraintendermi, amo mia moglie, è una donna meravigliosa, lo
sai bene anche tu. Però non l'ho mai desiderata come ho desiderato
te, e proprio non capisco perchè questi sentimenti siano sempre
rimasti dentro di me... è come se ci fosse qualcosa che mi tenesse
legato a te... >> sospirò appena, mentre le prendeva la mano,
posandole il pollice sul dorso di essa << Ma sono anche
onorato, fiero e felice che tu mi abbia scelto per accompagnarti nel
tuo giorno, in qualche modo vederti felice mi fa sentire bene, e
Sasori è perfetto per te, ti ama in una maniera incondizionata.
Quindi, quello che voglio dirti è che nonostante tutto, io ti amo
>>
Le
aveva fatto perdere il respiro, e sentiva anche lo stimolo di
piangere, ma cercò di trattenersi. Certo, una parte di lei lo aveva
sempre saputo, ma era rimasta comunque stupita da quelle parole,
erano state toccanti ed emozionati, ed era felice, sì, felice che
Sasuke si fosse aperto con lei. E ora aveva capito una cosa, era
molto più legata a lui più di quanto già lo fosse, certo, era il
suo migliore amico e unico compagno di Team, ma c'era ben di più,
non sapeva cosa fosse esattamente, ma percepiva che era molto
profondo. Gli sorrise << Lo so >>
Si
guardarono per diversi istanti negli occhi, sorridendo con serenità.
<<
Io e te... sono sicura che in un'altra vita sarebbe stato diverso...
>>
<<
O magari in un altro mondo... >>
Accentuò
il sorriso, capendo a cosa si riferisse.
<<
Ma ora basta parlare, Sasori ti sta aspettando >> si sentiva
meglio, più leggero, averle espresso i propri sentimenti gli aveva
fatto bene. L'amava in modo differente, perchè non era dispiaciuto o
invidioso, anzi, era davvero felice per lei e per Sasori, era felice
perchè lei era felice, questa era un'altra forma d'amore.
Sakura
annuì con gli occhi lucidi e si riposizionò davanti alla porta
bianca, con sempre Sasuke al proprio fianco. Prese quest'ultimo a
braccetto con un sorriso, e infine fece aprire quella porta.
Uscirono
in un grande giardino fiorito, con alberi di ciliegio in fiore,
facendo i primi passi fece trascinare il lungo kimono bianco
sull'erba piena di petali rosa. Intorno tantissima gente, sua madre
Tsunade e Ino piangevano commosse, Karin sorrideva, Deidara la salutò
con un cenno della testa mentre teneva la mano di Kurotsuchi, Konan e
Hidan di fianco a loro fare lo stesso, dietro a essi i restanti
Doragon, e poi i genitori e la nonna di Sasori, tutti commossi e
felici. Solo alla fine spostò lo sguardo davanti a se, poco più
avanti c'era lui, Sasori, la guardava incantato e innamorato. Era
bellissimo in quel kimono bordeaux da cerimonia, e lei era
felicissima di stare per sposarlo, perchè ne era sempre stata
convinta, lui era l'amore della sua vita.
Appena
arrivarono davanti all'altare cerimoniale, Sasuke le prese la mano e
gliela fece spostare in avanti, verso Sasori, incrociando lo sguardo
di quest'ultimo, per poi annuire.
Sasori
prese la mano di Sakura, mentre quella dell'Uchiha scivolava via,
fece fare un ultimo passo alla sua futura moglie, per poterla avere
davanti. I loro sguardi si ancorarono l'uno nell'altra, realizzando
il momento, rimandato e tanto atteso. Era bellissima, ed era
fortunato ad averla incontrata, ma soprattutto doveva ringraziarla
per aver insistito e non aver perso la speranza con lui. Mai avrebbe
creduto di amare così tanto una persona, e lei glielo aveva fatto
scoprire.
<<
Oggi siamo qui riuniti per unire in matrimonio Akasuna No Sasori di
Suna e Haruno Sakura di Konoha in matrimonio >> la voce di
Itachi iniziò a parlare.
Continuavano
a guardarsi innamorati, nel giorno del loro matrimonio, proseguendo
il cammino di vita insieme dopo essere stata interrotta per un lungo
anno. Da quel momento, davanti a quell'altare, sarebbero stati più
uniti che mai.
✿ ❀ ✿ ❀
✿
Mondo
1
Diversi
mesi dopo, erano ancora in viaggio insieme. Avevano esplorato molti
Paesi e villaggi, e al momento stavano passando attraverso il Paese
dei Fiumi, per poi dirigersi a Suna. Il Paese dei Fiumi era tra il
Paese del Vento e quello del Fuoco, ricordava molto bene che lì,
c'era un vecchio covo segreto dei membri di Akatsuki. Ed era stato in
quel luogo che aveva affrontato la sua prima e vera battaglia contro
un nemico di alto livello, Sasori della sabbia rossa.
Aveva
rischiato la vita più volte in quel covo, e sarebbe morta senza la
vecchia Chiyo. Sasori era stato feroce e violento in quel
combattimento, e macabro e sconvolgente averlo visto in forma di
marionetta umana. Vero, alla fine sembrava che avesse trovato la
pace, ma era rimasto un nemico.
<<
Mi piacerebbe che ogni tanto ti ricordassi di me, non solo dell'altro
me >>
Ma
dopo aver conosciuto l'altro Sasori umano, quello dell'altro mondo,
aveva iniziato a vederlo in modo diverso, perchè anche se era stato
uno spietato assassino, nel profondo aveva un'anima, con pensieri e
sentimenti umani. Dai racconti della vecchia Chiyo, aveva capito che
amava i suoi genitori, ed era pienamente convinta che se solo non
fossero morti, lui sarebbe cresciuto come il Sasori dell'altro mondo.
<<
Tutto bene, Sakura? >>
La
voce di Sasuke la distrasse dai pensieri << Sì >>
Continuarono
a camminare lungo un sentiero alberato, sul lato di un fiume.
Portò
una mano dentro la bisaccia e tirò fuori nuovamente quella bambolina
di se stessa. Sorrise nel vederla.
<<
Portala con te quando tornerai nel tuo mondo >>
Anche
se non aveva bisogno di questa bambolina per ricordarsi di lui,
averla con se le dava modo di sentire quel mondo più vicino.
Ricordava nitidamente tutto di quel mondo << Sasuke... vorrei
andare in un posto... >>
Lui
la guardò e annuì << Va bene >>
Circa
un'ora dopo, si fermarono davanti ad un cumulo di macerie, davanti ad
uno specchio d'acqua.
<<
Che cos'è questo posto? >> le chiese lui.
Fece
qualche passo in avanti, balzando poi sulle macerie << È il
luogo dove ho combattuto contro Sasori >>
L'Uchiha
la seguì a ruota.
Entrò
all'interno della voragine. Prima della battaglia era stata una
caverna, ma lei l'aveva distrutta nel combattimento, facendo crollare
il soffitto. Per questo c'erano macerie di rocce ovunque. Guardandosi
attorno, notò alcuni stracci di vestiti e pezzi di legno sparsi per
tutto lo spazio. Non era cambiato nulla, tranne che per le
marionette, quelle non c'erano. Ovviamente era al corrente che
Kankuro, assieme ad altri marionettisti, era tornato poco dopo il
rapimento di Gaara, per recuperare il più possibile. Si fermò nel
punto dove ricordava essere crollato insieme alle marionette di Madre
e Padre, osservando la pavimentazione rocciosa. Si accucciò a gambe
flette e toccò il terreno con la mano.
Sasuke
l'affiancò da in piedi, osservandola senza dire nulla.
Schiuse
un po' gli occhi, con un certo dispiacere nell'immaginare un piccolo
Sasori rimanere senza l'affetto dei genitori, finendo poi nel
trasformarsi in una marionetta umana, non solo per diventare un
essere perfetto e potente, ma anche senza sentimenti ad ostacolarlo,
non provando ne dolore ne amore. Alzò lo sguardo su una roccia dalla
forma quasi rettangolare, senza pensarci la afferrò con la forza che
aveva e la posizionò al centro di quella pavimentazione. Prese fuori
la bambolina dalla bisaccia, e la fissò per diversi istanti. Non
aveva bisogno di questa per ricordare quel Sasori e tutto il mondo
che lo rappresentava, quello che contava erano i ricordi nella sua
testa, non li avrebbe mai dimenticati. Così appoggiò la piccola
marionetta tra la roccia e la pavimentazione, mettendola seduta
<<
Non c'è un corpo da seppellire, ma merita una tomba. Voglio che ce
l'abbia. Traditore e membro di Akatsuki o meno, una volta era un
bambino che desiderava solo l'amore dei suoi genitori >> quella
piccola marionetta stava meglio lì, le dava l'idea di vedere un
Sasori con un animo buono. Si alzò subito dopo, continuando a
guardare la lapide appena creata.
<<
Stai già pensando da madre >> le fece notare Sasuke.
Sorrise.
Probabilmente aveva ragione. Si appoggiò una mano sul ventre appena
sporgente << Questo bambino avrà sempre noi al suo fianco >>
Sasuke
alzò la mano, raggiungendo la sua << Sempre >>
Era
felice, aveva Sasuke, e ora aspettava un bambino, la sua vita non
poteva essere migliore. Sasuke avevi ragione, aveva solo bisogno
di tempo, lui sa amare... e io sono felice. Grazie.
<<
Andiamo, ci aspettano a Suna >> Sasuke si mosse.
Rimase
ancora lì un momento a guardare la roccia con la marionetta. Si
domandava se in quel mondo Sasori e l'altra se stessa si fossero
riconciliatati, se stessero vivendo la loro vita come avrebbero
voluto... sperava e si augurava di sì. In qualche modo, sembrava che
le loro vite fossero collegate, lei qui lo aveva sconfitto,
scalfendolo nel profondo dell'anima, mentre dall'altra parte stava
proprio con lei stessa. Accennò un sorriso. Sasori, grazie ancora
di tutto. Prese un lento respiro << Riposa in pace, Sasori
>> infine si girò e si incamminò verso il suo amato.
Sasuke
sporse la mano fuori dal mantello scuro, aspettando che lei gliela
prendesse nella sua.
Sakura
sorrise serena, afferrando la sua mano. Era felice, perchè aveva
avverato il suo sogno d'amore, formando una famiglia con Sasuke
<<
E così ti piacerebbe avere una bambina... >> sorrise
divertita.
<<
Le femmine Uchiha danno meno problemi >>
Sakura
ridacchiò << Ma non mi dire... >>
<<
Ma va bene anche se è maschio >>
<<
Lo scopriremo tra circa sei mesi >>
I
due si incamminavano, allontanandosi sempre di più da quel luogo, e
senza spiegazione la testa della piccola marionetta si mosse appena,
incrinandosi da un lato.
Bonus:
Sasori
sotto forma spirituale se ne stava seduto su quella roccia, a gambe
incrociate, muovendo le dita di una mano verso quella piccola
marionetta, mentre teneva appoggiata la guancia con l'altra mano. Si
sforzava nel provare a muoverla, mentre guardava Sakura e Sasuke
allontanarsi sempre di più << Tsk. Quella ragazzina... >>
~♥~♥~♥~
Ciao
Ninja ♥
Ebbene
questa è la fine, finalmente Sakura è riuscita a conquistare il suo
Sasuke, mentre nell'altro mondo Sasori ha potuto riabbracciare e
continuare la propria vita con la sua Sakura. Posso dire con
certezza, che è stato un bel lieto fine per tutti.
Spero
che la storia in complessiva vi sia piaciuta, perchè io ho adorato
scriverla. :3
Grazie
a tutte, a chi la recensita e messa nelle preferite, ma anche chi la
semplicemente letta. Grazie, e ancora grazie. ♥
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