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Ecco
il primo scritto di questa mia buffa raccolta! Non so voi, ma io sono
emozionatissima e soprattutto contenta di condividere con voi una
parte molto importante della mia infanzia!
Allora,
che ne pensate?
Dico
due parole sulla poesia: l'ho scritta quando avevo sette anni ed è
dedicata a mio nonno, che se n'è andato quando avevo tre anni.
Ho pochi ricordi di lui, ma i miei parenti mi raccontano che io ero
molto legata a lui e viceversa.
Mio
nonno era un poeta e forse è anche per questo che ho sempre
scritto in versi.
La
struttura ovviamente è molto semplice, sembra quasi una
riflessione in prosa che è stata semplicemente suddivisa in
versi.
Ora
lascio a voi la parola! Se vi va, lasciate il vostro parere! ;)
Prometto
che non tarderò con il prossimo aggiornamento (sarà una
storia in prosa, vi preannuncio che ci sarà da ridere!) e
ringrazio chiunque si sia fermato a leggere! :3
In
una piccola città, una donna molto severa guida un taxi molto
bello e pulito.
La
donna sta correndo perché è in ritardo per prendere sua
figlia dall'asilo nido.
Vede
un vigile che le dice: “Se corri così ti schianterai!”
La
donna lo sente e gli risponde: “Ma va! Io non mi sono mai
schiantata!”
La
donna sta pensando solo al suo ritardo e si schianta contro una
parete. La macchina si rompe.
La
donna ricorda le parole del vigile, la sua risposta e grida: “Ah!
Il vigile aveva ragione! Ah! La mia macchina è andata in
pezzi! Aiuto! Vi prego!”
La
donna chiama il meccanico, che fa arrivare il carro attrezzi.
Siccome
la donna è religiosa dice: “Ave O Maria, fai che vada
tutto bene!”
Il
carro attrezzi è un po' in ritardo.
Alle
cinque arriva il carro attrezzi che aggiusta la macchina.
Verso
le sei, quando la macchina è aggiustata, la donna va a
prendere la figlia.
♥
♥ ♥
AHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!
:D :D :D
Beh,
vi avevo promesso una storia che vi avrebbe fatto ridere e direi che
questa faceva proprio al caso mio! XD
Dai,
avevo sei o sette anni quando ho scritto questo racconto!
Allora,
innanzitutto questa storia è estremamente ripetitiva, dato che
in cinque righe ho scritto “la donna” una ventina di
volte... poi, nel caso trovaste degli errori, è perché
ho copiato la storia proprio così com'è, con le sue
imperfezioni!
Per
il resto penso che si commenti da sola!
È
troppo divertente rileggere questi scritti!!!
Un
immenso GRAZIE ai lettori che hanno recensito il primo capitolo e
sono passati di qua! Senza di voi sarei persa! :3
Questa
è sempre della serie “quando avevo sette anni” ed
è una delle mie preferite. Non so, con le rime me la cavavo
piuttosto bene, contando che ero molto piccola!
Eh
sì, alla fine ho deciso di pubblicare una poesia, anche se
inizialmente ero indecisa tra versi e prosa. Comunque vi avverto che
ci saranno più racconti di poesie, perché alcune non le
trovo e mi dispiace molto.
Bene,
ora aspetto i vostri pareri e sono pronta a ridere e rispondere!
Devo
ringraziare IMMENSAMENTE coloro che hanno recensito precedenti
capitoli, siete stati tantissimi e non me l'aspettavo, se potessi
darei un abbraccio a ognuno di voi! Grazie, siete unici, gentilissimi
e adorabili! :3
È
marroncino ed è morbido come un pupazzo. Ha gli occhi azzurri
e le orecchie all'insù.
Si
sdraia spesso sotto il sole e quando esco fuori e mi siedo lui mi
viene sopra perché vuole tante coccole.
Molte
volte muove la sua grande coda e lascia sempre un po' di cibo nel
piattino.
♥
♥ ♥
Questo
tema è talmente breve che quasi mi vergogno a pubblicarlo!
Sì
ragazzi, questo era un tema: descrivi il tuo animale domestico. Sono
in tutto settantacinque parole, che se le presentassi adesso a un
professore qualunque mi caccerebbe dalla classe!
C'è
da specificare che Tato non è il mio gatto, ma è (anzi
era, se n'è
andato anni fa) di mia zia; io non avevo nessun animale domestico
all'epoca e non ne avevo mai avuto uno, quindi avevo dovuto
sceglierne uno di qualche parente. Ora avrei l'imbarazzo della
scelta, dato che ho qualcosa come sette gatti e ne ho avuti tanti
altri in passato!
Sto
cercando di andare in ordine cronologico con questa raccolta, quindi
anche questo racconto è stato scritto quando avevo sette anni.
So che non è un granché, ma prometto di rifarmi la
prossima volta!
Ringrazio
IMMENSAMENTE i lettori di questa raccolta, che sono davvero
tanti e sono sempre pronti a sostenermi! Siete speciali! :3
Che
dolcezza questa poesia, esprime tutto ciò che una bambina di
sette anni (sì, ne avevo sempre sette) prova per sua madre.
Devo
ammettere che ancora oggi ho un buonissimo rapporto con mia madre,
quindi potrei riproporle questo componimento per il prossimo
compleanno, che ne dite? XD
Anche
questi versi sono molto semplici, anche se c'è da dire che ci
sono alcune figure retoriche involontarie. E dire che le ho scoperte
da poco! :P
Ora
lascio a voi la parola e vi ringrazio infinitamente per il supporto!
:3
A
presto!!! ♥
Spoiler
per il prossimo aggiornamento: molto probabilmente ci sarà il
racconto di un viaggio d'istruzione! Stay tuned!! ;)
Il
martedì, sei Maggio ho fatto il viaggio istruttivo con la
scuola.
Alle
otto e mezza il pulman è arrivato, io e i miei compagni siamo
saliti sul pulman.
Dopo
siamo arrivati in un piccolo paesino. Siamo scesi dal pulmino e siamo
andati in un museo.
Abbiamo
incontrato una ragazza che ci spiegava tante cose sugli uccelli.
Come
mai sugli uccelli? Nelle vetrine c'erano tanti uccelli imbalsamati
che sono stati trovati morti con un anellino con scritto un indirizzo
e un codice:
l'indirizzo
serve per far vedere da chi è stato messo l'anello e il codice
serve per non confondersi con un'altro tipo di uccello.
Poi,
la ragazza, ci ha portati su una scala che portava al secondo piano
del museo dove c'è uno schermo con un nido di rondini.
La
ragazzo ha avvicinato l'immagine per vederla più da vicino.
Poi ha spostato l'immagine e si è visto un altro nido.
Poi
ci ha portato in un ambiente strano perché c'era un albero con
tanti uccelli imbalsamati.
Poi
siamo entrati in un ambiente noturno dove c'erano altri tipi di
uccelli.
Poi
siamo andati al parco dove c'era un signore che aveva messo gli
anelli a due splendidi uccelli. Mentre lui spiegava abbiamo fatto la
merenda di metà mattina.
Poi
abbiamo fatto il pranzo e abbiamo cantato.
Poi
siamo andati a vedere la tomba dei giganti e dopo siamo andati a
ricostruirla con dei pezzi di poristirolo.
Alle
sei abbiamo fatto merenda e siamo tornati a casa.
♥
♥ ♥
C'è
qualcosa che non torna, eppure ricordo di aver preso sempre voti
altissimi... MA COME DIAMINE FACEVO A PRENDERE BUONI VOTI CON 'STA
ROBA??? ME LO SPIEGATE???
No,
vabbè... gli errori che ci sono in questo tema sono assurdi...
a parte il fatto che ogni frase comincia con “poi”, tra
“pulman” e “noturno” non so cos'è
peggio... ahahahahah!!!!!
Le
spiegazioni di questo viaggio istruttivo (?) non si capiscono, non
hanno né capo né coda, me ne rendo conto... quindi se
avete bisogno di chiarimenti, non esitate! Ricordo questa gita come
se l'avessi vissuta ieri, nonostante sia avvenuta anni e anni fa,
nella lontana seconda elementare...
Grazie
DI CUORE a tutti coloro che sostengono questa piccola e folle
raccolta, siete voi che mi date il coraggio di rendere pubbliche
queste schifezze!!! :3
Alla
prossima, e preparatevi perché ci sarà da ridere...
C'era
una volta un lupo che ululava perché aveva tanta fame, ma non
trovava niente da mangiare.
Un'astuta
volpe di nome Georgina disse al lupo Osvaldo:
“Perché
ululi? La smetti? Guarda che non ti aiuto! A me danno fastidio gli
ululati dei lupi!”
Osvaldo
gli rispose:
“Uuuuuuu!
Gnamgnam! Ho trovato! Mangerò te! Uuu! Gnamgnamgnam! Devi
essere proprio buona, dammi la zampa piccola volpe che te la mangio
in un boccone, ma se non è buona te la rendo subito!”
La
volpe scappò dietro un cespuglio e tirò fuori il suo
pupazzo uguale a lei e con un bastoncino lo affacciò al
cespuglio facendo finta che fosse lei e gli disse:
“I
lupi sono sempre gli stessi! Non fanno altro che pensare a mangiare,
ma non vi vergognate?! Io se fossi in voi non ululerei solo per
attirare i poveri e piccoli animali del bosco che poi vengono
divorati da te e da tutti gli altri lupi, amici tuoi. Così vi
ingrassate e morite! Non ti conviene mangiarmi ci hanno provato tanti
lupi, ma non mi hanno fregato e se mai sarò io che frego i
lupi! Se vuoi fare la fine che hanno fatto tutti gli altri lupi
mangiami, ma poi non lamentarti se non sono abbastanza buona!”
Il
lupo non resistette più e si mangiò il pupazzo di
gommapiuma colorata e la volpe se ne andò correndo lasciando
il lupo di stucco.
♥ ♥ ♥
Eeeh...
praticamente un monologo della volpe.
E
la punteggiatura non esiste.
E
ovviamente “gli” si usa anche per i sostantivi femminili,
certo...
A
parte questi errori che a sette anni sono normali (la prossima volta
iniziamo con quelli della terza elementare, quindi all'incirca di
quando avevo otto anni), qui stiamo cadendo sempre più in
basso!
Ahahahah,
questa storia fa troppo ridereeee! E poi i nomi: Osvaldo e Georgina!
Ma da dove le portavo fuori certe idee?
Vabbè,
dovrete farci l'abitudine, quando ero piccola ero solita usare nomi
stranissimi, addirittura me li inventavo!
Che
ne pensate? Devo essere sincera: questa storiella a me piace un
sacco! XD
Mando
un fortissimo abbraccio e un ringraziamento speciale ai
(numerosissimi) lettori che mi recensiscono e mi danno la forza per
andare avanti e non sotterrarmi dopo aver riesumato queste reliquie!
Questa raccolta per me è un grande successo e lo è
soprattutto grazie a voi!!! :3
Caterina
era una bimba sola, senza amici perché era appena arrivata in
un altra città.
Mentre
era all'interrogazione davanti alla lavagna vedeva tante bambine che
parlavano a bassa voce e pensò che fossero amiche.
Appena
uscita da scuola vedeva i gruppetti di amici che andavano a casa
insieme.
“Perché
non ho amici anch'io!” disse la bambina triste al cane Litty.
Un
giorno la mamma propose a Caterina:
“Vuoi
andare all'oratorio? Ci sono tanti bambini che potrebbero starti
simpatici!”
La
bambina esplodeva di gioia ma fece un semplice “sì”
con la testa.
Sabato
Caterina andò in oratorio dove c'erano 40 forse 45 bambini che
giocavano nella piazza.
Una
bambina di nome Lucilla si avvicinò a Caterina:
“Ciao,
sei nuova vero? Come ti chiami?”
“Io
mi chiamo Caterina, tu conosci bene questo posto?”
Lucilla
sorrise e poi rispose: “Sì, vieni che ti presento Marta,
Michela e Francesca, le mie migliori amiche!”
Entro
il giro di 10 giorni Caterina conobbe ben 8 amiche e amici: Marta,
Lucilla, Michela, Francesca, Claudio, Luca, Marco e Stefano, con loro
giocava tutti i giorni e li invitava a casa ma la sua migliore amica
era Lucilla che l'aveva aiutata a orientarsi nella nuova città.
Caterina
aveva imparato che era meglio avere tanti amici dopo che solo uno
prima.
♥
♥ ♥
Ed
eccoci qua, siamo andati avanti di un anno! E infatti, da adesso in
poi, pubblicherò delle piccole storie che ho scritto quando
avevo otto anni!
Devo
far notare una cosa fondamentale: i testi pubblicati prima d'ora
erano dei temi scolastici, quindi erano stati corretti, mentre questo
e quelli a seguire sono frutto della mia fantasia e della mia
passione, così come gk errori grammaticali! Tutto senza
filtri: ecco com'ero a otto anni! :D
Bene,
lascio a voi la parola! Che ne pensate??
grazie
mille a tutti i grandiosi lettori che mi supportano e sopportano ogni
volta! ♥
C'era
una volta un gattino di nome Batufolocaldo e il suo padrone era
Gioele Giancarlo.
Un
giorno Gioele Giancarlo uscì per giocare con il suo gatto ma
era sparito.
“Batufolocaldo,
Batufolocaldo!” chiamava il bambino “Dove sei?!”
Il
gatto era scappato.
Batufolocaldo
era arrivato in città e sembrava divertirsi tanto ma appena
vide il camion della spazzatura che era così grande si
spaventò e ancora di più quando passò la moto
sfrecciando con quel rumore.
Cominciò
a piovere sempre di più, sempre di più, fino a quando
scoppiò un temporale.
Il
gatto era terrorizzato e gia che stava facendo buio.
Gioele
Giancarlo cominciava a preoccuparsi seriamente.
“Io
vado a cercare Batufolocaldo” disse Gioele Giancarlo
infilandosi il giubotto.
“Ma
sei matto?! Con il tempo che fa oggi, non se ne parla” disse la
mamma bruscamente “E poi fuori c'è gia buio, no no, tu
non esci di qui!”
“Ma
mamma” ribatté Gioele Giancarlo “Batufolocaldo è
in pericolo e se non ha trovato riparo? Io ci tengo tanto a lui e ho
paura”
Poi
guardò la sua foto con il gattino in braccio e cominciò
a piangere.
Poi
si sentì la porta bussare, era lo zio con il gatto
addormentato (e fradicio) in braccio.
Gioele
Giancarlo corse verso il gatto colmo di gioia e dal giorno decise di
non separarsene mai più.
♥ ♥ ♥
Ciao
ragazzi, finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Ahahahahahah,
un'altra storia surreale, per non parlare dei nomi dei personaggi!!
Ma
non voglio fare uno dei miei soliti monologhi, lascio a voi la
parola, e spero che non abbiano cominciato a sanguinarvi gli occhi
per gli errori ortografici! XD
Grazie
a tutti coloro che mi sostengono, mando un fortissimo abbraccio a
tutti!!! :3
Siria
aveva come amico un omino di vetro che le raccontava tante storie
bellissime.
Un
giorno Siria andò a dormire da Chiara, la sua migliore amica
e, siccome aveva dimenticato l'omino di vetro a casa, le mancava
tanto.
Quella
notte Siria non riuscì a dormire senza aver ascoltato una
storia dell'omino di vetro, così lo telefono e lui rispose dal
suo telefono piccolo piccolo:
“Ciao
Siria, che cosa c'è?”
“Non
riesco a dormire senza una delle tue storie.”
“Non
so che dirti, non so cosa posso fare, potrei venire lì, da te,
non ti sembra una fantastica idea!? Posso.”
“Non
so, sei fragile e potresti romperti, poi non sai l'indirizzo e poi
c'è freddo fuori quindi non si puo fare.”
“A
questo punto non ho più idee, ti richiamo più tardi ok,
ciao e cerca di dormire anche senza le mie storie.”
“Ok,
ciao omino di vetro.”
Quando
Siria chiuse la telefonata si sentì triste, molto triste e
anche assonnata.
Dopo
uno sbadiglio si mise sotto le coperte ma all'improvviso si senti una
voce che cominciava a raccontare:
“C'era
una volta una...”
Siria
si alzò di scatto, si guardò attorno e vide l'omino di
vetro venuto apposta lì per raccontarle una storia.
“Allora
sei venuto!” disse Siria gioiosa, poi si coricò, si mise
sotto le coperte e si addormentò come tutti i giorni: con una
storia dell'omino di vetro.
♥
♥ ♥
*-*
Scusate
lettori, ma questa storia mi manda in brodo di giuggioleeee!!
Come
le due precedenti, anche questa è stata scritta quando avevo
otto anni e fa parte di quel quaderno in cui scrivevo per passatempo,
quindi non ha nessun legame con la scuola.
Questa,
di quel quaderno, è sempre stata la mia preferita in assoluto!
Non so perché, l'ho sempre adorata, nonostante sia formulata e
scritta malissimo e abbia una trama piuttosto semplice. Non posso
fare a meno di amare quell'omino di vetro che, con il rischio di
rompersi e prendere freddo, si presenta dalla sua amica a sorpresa
solo per raccontarle la storia della buonanotte! Non è un
gesto dolcissimo?
Sono
pazza, è ufficiale!
Ora
sono proprio curiosa di sapere che ne pensate! ;)
Vi
ringrazio infinitamente per il vostro supporto, vedere che la
raccolta vi piace mi riempie il cuore di gioia e non riesco a trovare
le parole per ringraziarvi abbastanza! :3
U.
M. P. è l'abbreviativo del soprannome di Augusto.
Quando
a scuola la maestra lo interrogava e lui non riusciva a ripetere bene
la lezione la maestra gli metteva un brutto voto e l'unica cosa che
riusciva a dire in quel momento era:
“Uffa,
ma perché proprio a me?!”
Tutti
lo prendevano in giro perche non riusciva ad andare in bicicletta.
Quando
tornava a casa con la bicicletta provava ad andarci ma non ci
riusciva e pensava:
“Uffa,
ma perché proprio io non so andare in bicicletta!?”
Ormai
gli andava quasi tutto male e non usciva più di casa perché
aveva paura di peggiorare la situazione.
Era
diventato antipatico con tutti e non giocava più con nessuno.
Un
giorno Francesca andò da lui e gli disse:
“Se
continuerai a isolarti e a comportarti da antipatico peggiori ancora
di più la situazione, devi farti avanti e dimostrare il tuo
coraggio e la tua simpatia perché tutti noi sappiamo che sei
intelligente quindi tira fuori la grinta!”
Luisa
la ascoltò e rispose:
“Sono
sante parole, non devi far altro che impegnarti.”
Così
Augusto tornò a essere come prima.
U.
M. P. è cioè era il soprannome di Augusto che stava per
Uffa, ma perché che era la sua frase che ripeteva in
continuazione.
♥
♥ ♥
Oddio,
ma questo Augusto è un disagiato!!! O.O
Cioè,
voglio dire: addirittura non usciva più di casa?! Ma che
assurdo caso psichiatrico è questo?! XD
Ehm...
ciao ragazzi! Scusate, mi dispiace davvero di avervi sottoposto a
questo scempio!
E
comunque sappiate che shippo Augusto e Francesca! :3 (?)
Le
frasi sono formulate a caso, la trama non è neanche una
trama... vi prego, datemi una buona ragione per non rimuovere
all'istante questa raccolta dal sito :'D
Cretinate
a parte, devo fare un annuncio: sto cercando di gestire con più
ordine gli aggiornamenti delle mie storie, così ho deciso che
questa raccolta verrà aggiornata una volta a settimana in un
giorno prestabilito, ovvero il venerdì.
Che
ne pensate? Siete contenti che avrete una di queste trashate a
settimana? Non vi lascerò mai soli! :P
Detto
questo, ringrazio infinitamente chi mi supporta... e tranquilli, non
cancellerei mai questo piccolo archivio di memorie, sarebbe come
cancellare una parte di me! ;)
Fishy,
il pescielino rosso, aveva due anni e mamma Fisha decise di mandarlo
all'asilo.
Fishy,
all'inizio, non era molto contento ma la mamma lo convinse dicendole:
“Vedrai
che ti piacerà, ci sono tanti altri pesciolini, ora vai a
prepararti lo zainetto che tra 10 minuti andiamo.”
Appena
arrivati si trovarono davanti a una grande porta di alghe ed
entrarono.
Dentro
c'erano tanti pesciolini che giocavano e Fishy si sentì
emozionato.
Appena
la mamma si fu allontanata Fishy si avvicinò lentamente agli
altri:
“Ciao
io sono... sono Fishy e... e sono... nuovo.”
“Ciao
Fishy, io sono Fishetta.”
“Sì
e io sono Fishino.”
“Io
sono Fishotto.”
Poi
la maestra si avvicinò a Fishy e le disse:
“Benvenuto
Fishy, io sono la maestra Fisha Fish, qui spero che ti troverai bene
e ti farai tanti amici. Fishetta, accompagna Fishy a visitare
l'asilo.”
Così
Fishy e Fishetta fecero il giro dell'asilo.
Fishy,
Fishetta, Fishino e Fishotto giocarono a palla, con le costruzioni,
disegnarono, cantarono e quando fù l'ora di pranzo ognuno tirò
fuori quello che aveva portato e Fishy fece scambio con Fishino.
Poi
si riposarono e Fishotto parlò con Fishy a lungo.
Fishy
ando via felice e soddisfatto dall'asilo.
♥
♥ ♥
*prende
una fune*
Basta,
dopo questa la faccio finita!
MI
VERGOGNO TROPPOOOOO!!!!
Ragazzi,
io ero tentata di non pubblicare questa schifezza, ma poi mi sono
detta che non era giusto escludere alcuni scritti e... ora sono qui,
a presentarvi anche questa cosa, e sono consapevole che me ne pentirò
per il resto della mia vita! Vi do il diritto di prendermi in giro!
Dai,
però fa ridere!!!
Ah,
nel caso non l'aveste notato, la trama è uguale a quella della
bimba sola! XD
Io
non so come ringraziarvi per tutto il supporto che mi date ogni
volta! Un ringraziamento speciale va alle MERAVIGLIOSEKim_Sunhine, Hanna McHonnor, Anwa_Turwen e
JustBigin45, che amano questa raccolta e leggono tutto.
Ragazze, vi adoro! Grazie di tutto da parte mia e anche della piccola
me, che non avrebbe mai pensato che le sue piccole opere approdassero
su un sito e venissero lette! :3
Mimi
era una fatina piccola che viveva in un castello molto grande e visto
che aveva solo 6 anni non le era ancora permesso di uscire da sola
dal castello ma, di nascosto ci uscì.
Andò
nel bosco e vide dei fiori rosa e così li raccolse.
Nel
bosco incontrò un lupo che la stava per divorare ma i fiori la
salvarono, erano fiori magici.
Mimi
proseguì la strada per il sentiero dei cespugli spinosi ma
tanto lei sapeva volare poi pensò:
“Voglio
tornare al castello!”
La
fatina girò e proseguì lungo il sentiero già
fatto ma poi la strada non le sembrò più familiare e
alla fine del sentiero c'era un laghetto.
Mimi,
arrabbiata gridò:
“Eih,
ma questa non è la strada per tornare al castello! Oh no, mi
sono persa, credo.”
Disperata
Mimi vagava nel bosco senza trovare la via per il castello.
Ad
un tratto le vennero in mente i fiori magici:
“So
che devo essere al castello prima di Fata Madre ma non so dov'è
la strada!”
Allora
i fiori magici la condussero al castello.
Appena
la Fata Madre tornò al castello e vide Mimi con i fiori magici
in mano le chiese:
“Dove
gli hai presi quei fiori?”
“Gli
ho... gli ho semplicemente trovati, tutto qui.”
La
fatina decise di mantenere a se il segreto dei fiori.
♥
♥ ♥
Ehi!!
Buona Befana a tutti! :D
È
di nuovo venerdì e io sono di nuovo qui per aggiornare! Che
bello! (?)
Un
fantasy in piena regola, ragazzi! Eppure io non ero appassionata del
genere nemmeno da piccola... però un po' di magia ci sta! ;)
Come
dicevo a qualcuno di voi nelle risposte alle recensioni del capitolo
precedente, in queste storie si cominciano a scorgere le prime
descrizioni dell'ambiente, cosa che prima non ero solita fare. Visto?
È un altro passetto avanti, stavo crescendo! :P
Comunque
spero di trovare presto qualche storia dalla trama più
complessa!
Devo
dirvi un'altra cosa, vi devo lanciare una sfida: io ho avuto il
coraggio di riesumare questi vecchi scritti e condividerli con voi...
e voi, cari lettori e soprattutto care lettrici? Sono sicura che in
passato avete scritto qualcosa di cui magari vi siete scordati o di
cui vi vergognate! Io sono curiosa di leggere, quindi VI SFIDO!!!
Kim,
ti conosco e so che hai qualcosa in serbo per noi, quindi sei il mio
primo bersaglio! :D
Hanna,
Anwel, Bigin e Amaranthine: sfido anche voi! Prendete coraggio e
tuffatevi tra vecchi quaderni polverosi e foglietti scarabocchiati
durante le lezioni! Sono curiosa di sapere com'eravate da piccole! ;)
E
non vergognatevi: condividere vecchi scritti è un'esperienza
unica e divertentissima, ve lo giuro!
So
che mi odierete dopo questa, ma io vi adoro nonostante tutto,
sappiatelo! ♥
Grazie
mille a tutti, soprattutto alle persone sopracitate, per il supporto,
la pazienza e la costanza! :3
Soul
♥
…
P.s:
(queste note d'autrice non finiscono più -.-) questo è
il primo capitolo della raccolta del 2017, e colgo l'occasione per
fare a tutti TANTI AUGURI DI BUON ANNO!!! *-*
Michela
era a scuola ma la penna non funzionava più la penna allora di
sera andò a comprarne un'altra:
“Vorrei
l'ultima penna a destra, perfavore.”
“Certo,
ecco a te, sono 2 euro.”
Uscita
dal negozio Michela provò la sua penna su un pezzo di carta:
“Uoh,
questa penna scrive tutti i colori del mondo e corregge gli errori
che scrivo, vale molto di più di una semplice penna!”
L'indomani
Michela fece vedere a Miriam e Rachele, le sue migliori amiche, la
penna che aveva comprato.
“È
una penna molto speciale, guarda!”
Quando
la maestra si sedette nella cattedra ognuno si sedette al proprio
posto.
Michela
tirò fuori il quaderno e cominciò a scrivere.
La
penna scriveva rosa e giallo e verde e blu e non tralasciava neanche
un errore.
La
maestra le mise 10 come voto e la mamma ne fu contenta.
Di
notte scrisse sul suo diario segreto:
Caro
diario
Io
ho una bellissima penna che scrive tutti i colori e che non mi fa
fare neanche un errore.
L'ho
fatta vedere a Miriam e a Rachele che mi hanno fatto i complimenti.
Chissa
se un giorno avrò una matita che mi farà fare dei
disegni bellissimi, Ciao ciao
Michela
Dal
giorno Michela prese sempre bei voti a scuola.
♥
♥ ♥
Ciaoooooooooooooooo!!!!!!
Che bello, che bello, un altro venerdì!!!
Ragazzi,
le storie di questo quaderno di quando avevo otto sono davvero
tantissime, ce ne sono altre quattro!
Ahahahah,
questa storia mi è proprio piaciuta! Chi non vorrebbe una
penna come quella di Michela?
Almeno
in questa storia i nomi sono “normali”, anche se un po'
ricercati!
Da
notarsi che questa bambina ha preso dieci a non si capisce quale
compito, così, a sproposito :D
E
che tutte le storie finiscono con “dal giorno...”
AHAHAHAH!!!!!
Devo
ASSOLUTAMENTE ringraziare le splendide persone che hanno accettato la
sfida lanciata nell'altro capitolo! Io non pensavo che
quest'iniziativa avrebbe riscosso tanto successo. Invece tutte voi vi
siete precipitate subito a cercare i vostri vecchi scritti e... nel
sito sono apparse già quattro nuove raccolte! Ma la cosa in
assoluto più bella è che avete preso a recensirvi a
vicenda, vi siete unite e continuate a sostenere questi simpatici
ricordi d'infanzia!
Questa
cosa mi fa davvero emozionare e non so spiegarvi quanto vi sono grata
e quanto vi vorrei stringere in un abbraccio! :3
3
giorni fa a Sara regalarono un diario segreto e per ora ha scritto:
17-11
Caro
diario
Io
sono Sara e ho 8 anni, sono tanto felice perché Viola mi ha
detto che la sua sorellina è nata e la chiameranno Liliana.
Io
sono contenta per lei che sia femmina e che ha 0 anni.
Matteo
mi ha dinuovo preso il temperino senza dirmelo, è molto
dispettoso, Ciao, ti saluto
Sara
18-11
Caro
diario
Oggi
non succede niente di nuovo, uffa ma comunque tra 10 giorni è
il mio compleanno e io organizzerò una grande festa con tutte
le mie amiche, buonanotte
Sara
19-11
Caro
diario
La
mamma mi ha dato la mia prima paghetta da 10 e io ho già speso
5 euro per comprarmi una colla, una gomma, un righello, una penna
rossa e una penna blu.
Domani
userò 1 euro per comprare le patatine, Ciao
Sara
Sara
è fiera del suo piccolo diario segreto.
♥
♥ ♥
Vabbè
ragazzi, non so nemmeno perché ho pubblicato questo scempio,
che tra lìaltro è anche noioso!
Il
top secondo me è: “Io sono contenta per lei che sia
femmina e che ha 0 anni.”, ahahahah, che cosa c'entrava??? A
parte che i due verbi della frase non sono concordanti! :D
E
poi a seguire l'elenco di cosa si è comprata Sara con i suoi 5
euro... utile, proprio...
Lo
so, questo aggiornamento è stato un po' deludente, ma vi giuro
che mi rifarò presto! La prossima storia sarà più
carina!
Grazie
ancora infinite per il preziosissimo supporto e il vostro entusiasmo!
:3
Poi
si mise a piangere e si rinchiuse in camera sua.
L'indomani,
a scuola, la maestra chiede agli alunni:
“C'è
qualche richiesta che avete fatto alla vostra mamma e lei non ve l'ha
soddisfatta?”
Così
Emmanuele alzò la mano e disse:
“Io
ho chiesto a mamma i cetrioli e lei non meli ha comprati perché
diceva che non era periodo...”
La
maestra lo interrupe e le disse:
“Certo
che non te li compra, non è periodo che vuole dire che non ce
ne sono più perché non sono più buoni e sono
acerbi, capito? Promettimi di non fare più i capricci alla tua
mamma e che non la tormenterai più con questa storia, va
bene?”
“Va
bene maestra!”
Emmanuele
aveva imparato la lezione e dal giorno non piagnucolò più,
mai più, e adesso ha i cetrioli!!
♥
♥ ♥
No....
allora, io sono senza parole...
Ragazzi,
questa storia è proprio originale! A partire dal nome del
personaggio: Emmanuele (ero stra sicura si scrivesse
con due m, e diciamo che ho scoperto la forma corretta anche
abbastanza tardi...)!
Questa
storia è tratta da un fatto realmente accaduto, infatti fin da
piccola sono sempre andata matta per i cetrioli; un giorno chiesi a
mia madre di comprarli e lei disse che i cetrioli erano buoni solo in
estate. Il resto della storia è inventato, si può dire
che sia un continuo di questo episodio della mia vita. Praticamente
da piccola mi sono auto-fangirlata da sola!!! O.O
Avete
notato che io parlavo sempre di bambini capricciosi e antipatici?
Avete
notato che anche qui alla fine c'è “dal giorno”?
Avete
notato quelle diciotto A di “uffa”?
Poveri
noi!
Se
dovessi rimanere qui a commentare tutti gli orrori di questa storia
non finirei più. Quindi lascio a voi la parola sperando che
siate ancora tutti vivi e che stiate bene...
No,
questa raccolta è troppo divertente!!! :3
Ci
vediamo nelle risposte alle recensioni (sperando di non fare troppo
in ritardo come di solito ultimamente) ♥
Montò,
prese la rincorsa e proseguì dritta per 10 secondi ma poi
cadde:
“AAAAAAAAAAAAAiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!”
Poi
si mise a piangere fortissimo: si era sbucciata le ginocchia e
graffiata le mani.
La
mamma accorse subito:
“Che
cosa è successo? Che cosa ti sei fatta?”
Angela,
sempre piangendo, le fece vedere dove si era fatta male:
“Sono
solo due gocce di sangue e un graffietto da niente, te lo disinfetto,
ti metto un cerotto e vedrai che passa tutto!”
Mamma
e figlia rientrarono in casa e le ferite di Angela furono
disinfettate in un batter d'occhio.
Un
«Aii!!» si sentì ma tutto fu risolto.
Poi
Angela disse:
“Non
salirò mai più su quella bicicletta.”
“Ma
tesoro...”
Disse
la mamma poi il papà la interrupe:
“Qui
c'è qualcuno che, con l'aiuto del suo papa, riuscirà ad
andare in bici molto bene! Vero Angela?”
Angela
ci pensò un po sù e poi rispose:
“No
papà, io non ci riuscirò perche continuo a cadere!”
Il
papà le sorrise e poi la prese in braccio e la portò
fuori:
“Adesso
andrai in bici, te lo assicuro”
“Si
papà, con te al mio fianco mi sento sicura!”
“Così
si fa, brava, bravissima, complimenti!”
Così
Angela non si arrese e adesso e campionessa.
♥ ♥ ♥
Venerdì è
di nuovo giunto! Quindi? Eccomi qui a propinarvi un'altra storia
della mia raccolta!
Cosa vuol dire che adesso
è campionessa?? Campionessa di cosa? o.o
No ragazzi, qui tra
“interrupe” e “papa” non so cosa sia peggio!
XD
Però devo
ammettere che rileggerla mi ha fatto tenerezza: questa bambina che
cade, sembra essersi arresa e poi con l'aiuto del padre riesce ad
andare finalmente in bici! È una metafora perfetta per il
detto “bisogna sempre rialzarsi e proseguire dopo una brutta
caduta” a cui ho fermamente creduto fin da piccola. In
particolare mi piaceva (e mi piace) pensare che bisogna rialzarsi
insieme, perché insieme si è più forti! *-*
Lo so, sono delle NdA un
po' serie, ma mi piace annotare i pensieri che suscitano in me le
righe che scrissi tanto tempo fa! ;)
Ora lascio a voi la
parola!
Vi annuncio che la
prossima settimana vi lascerò senza storiella della raccolta
per motivi tecnici/organizzativi: devo infatti pubblicare una one
shot che mi ronza per la testa da un po' e non voglio sovraccaricare
troppo i miei lettori abituali, dato che aggiorno tre volte alla
settimana!
Ma non vi preoccupate:
tra due settimane sarò di nuovo qui a deliziarvi (?) con
queste perle di somma saggezza infantile! :3
Jessy
Jek era un... un... una... una bambina che si chiedeva fin da piccola
perché l'avevano chiamata così.
Un
giorno, mentre cercava un lavoretto tra i cassetti della mamma trovò
il suo diario segreto.
Lo
sfogliò e vide che in una pagina c'era scritto:
adesso
ha 1 anno e si chiama Jessy Jek perché
L'altro
pezzo era stato cancellato.
“Uffy!
Oh, mmm... em... ah, ah, ah, evviva!”
La
bambina alzò le spalle e scese dalle scale poi chiese:
“Mamma...
em, mi potresti... em... dire...”
“Non
ho tempo, e comunque la pastina è là sopra!”
[spiegazione di quest'ultima frase un
po' nonsense: la mamma le ha risposto così perché
voleva liquidare in fretta la figlia e pensava che lei le stesse per
chiedere quello]
“Ma
mamma...”
“Devo
andare a fare la spesa, vai da Miriam e Giulia.”
Quando
la mamma uscì la bambina si sentì sola e cominciò
a pensare
“Forse
e perché mi volevano maschio allora mi hanno aggiunto il
«Jek», chissà se è così?”
Miriam
e Giulia scesero le scale:
“Ciao
JESSY JEK!”
Disse
Giulia che se ne stava andando
“Oh,
ciao Giulia.”
Appena
la mamma tornò Jessy JEK le disse:
“Mamma
a me non piace il nome «Jek», perché mel'hai
messo?”
“Il
motivo non lo posso dire ma se non ti piace posso metterti solo
Jessy, ti va?”
“Sì,
sì, evviva, non vedo l'ora, hai sentito Miry?” [qui
è per far vedere che poi hanno cambiato discorso e hanno
continuato a parlare tra loro. Eheheh, queste tecniche
stilistico-narrative sono troppo avanti per noi comuni mortali XD]
Dal
giorno Jessy Jek si chiamò solo Jessy.
♥
♥ ♥
Oooh,
finalmente sono tornata con la raccolta! Sembra passata un'eternità
dall'ultima volta che ho aggiornato, non avete idea di quanto mi sia
mancata!!!
MA
AHAHAHAHAHAHAHAH, MA COSAAAA????!!!!! O.O
Io
non ci posso credere gente, secondo me con questa abbiamo toccato il
fondo (e anche finito quest'orripilante quaderno, quindi dalla
prossima settimana tornerò con le poesie)!
Allora,
prima di tutto qui c'è una cospirazione con mia sorella Kim,
deve avermelo suggerito noi il nome “Jessy”! Secondo me è
la stessa della New-Detective, solo che qui era più piccola!
:'D
Poi...
il secondo nome non è Jack, bensì JEK, perché io
da piccola ero troppo esperta in inglese! -.-”
Se
voi riuscite a spiegarmi la trama e che senso aveva che Giulia
salisse, salutasse e se ne riandasse, giuro che vi faccio una statua
nel mio giardino! Boh... o.o
Però
scusate... tutto questo casino e alla fine non si scopre nemmeno
perché Jessy Jek si chiama così! Uffaaaa, io sono
curiosa!!! Vi sfido a trovare una risposta a questo mistero! ;)
Il
resto lo lascio commentare a voi perché io non ce la posso
fare, è troppo... troppo... non lo so, fa schifo e basta!
Vi
aspetto nelle recensioni e vi ringrazio per il vostro supporto
costante! :3
Vi
adoro, TUTTI!!! ♥
P.s:
e comunque non è possibile che diciotto capitoli osceni come
questi abbiano quasi cento recensioni... :D
Chi
non ha scritto una poesia sul mare durante la sua fanciullezza? A me
piaceva (e piace) molto, quindi mi è venuto spontaneo! Però
almeno non ho scritto roba sulla primavera o sulle stagioni,
altrimenti sai che rottura...
Questa
sempre scritta a otto anni (si vede che a quell'età avevo
molta ispirazione) e oddio, ricordo esattamente il periodo in cui ne
andavo fiera come se fosse chissà quale opera d'arte! E mia
madre e mia sorella Kim (magari qualcuno di voi ce l'ha presente...)
mi smontavano: “Guarda che l'ebrezza del vento non vuol dire
niente!”.
Effettivamente
non c'entrava niente... ma avevo otto anni, mi ero anche impegnata
per trovare quelle rime!!! :D
Poi
non ho capito una cosa: a cosa dovrei sentirmi più vicina? Ma
perché da piccoli non finivamo le frasi o ne saltavamo qualche
pezzo? Forse perché neanche noi sapevamo come continuarle! XP
Vabbè,
comunque non è poi così male... *cerca disperatamente
di convincersene*
Allora,
che ne pensate? Siete pronti ad altre tre poesie? :3
Grazie
a tutti e ci vediamo nelle recensioni (sempre che io riesca a
rispondere entro quest'anno solare...) ♥
Lascia
che il destino ti accompagnerà???!!! Ma soprattutto:
FUORITEMPO???? Nel documento di Office me lo segna come errore...
Boh
ragazzi e ragazze, non so cosa dirvi! Questa dovrebbe teoricamente
essere una poesia filosofica sul tempo, ma non è credibile! È
scritta con i piedi, io non ci posso credere!
Forse
l'unica cosa decente (?) sono gli ultimi due versi, quelli in rima
baciata; dovevo lasciar perdere i versi liberi e concentrarmi sulle
rime, una delle poche cose che mi venivano bene!
Grazie
a tutti e speriamo che le prossime poesie non siano così
disastrose... :D
Ahahahahah
dai, in fondo questa poesia non è così male!
...o
forse sì!
Ovviamente
la punteggiatura è messa A CASO!! Ma del resto a scuola mi
avevano spiegato che nelle poesie la punteggiatura non è così
importate, molti poeti non la utilizzano quasi per niente ed
effettivamente è vero. Ma forse non s'intendeva proprio
questo...
Cos'è
un libro di FANTASIA?? Boh, io non ho ben capito il genere...
Per
quanto riguarda il libro di poesia, si vede che ancora non conoscevo
Petrarca e Leopardi! Altro che allegria ragazzi, quelli si facevano i
film mentali su tipe che neanche conoscevano e sulle siepi!
Ahahahahahah, vabbè, meglio che la smetto!
Ringrazio
come sempre gli assidui lettori e le ragazze del club per la loro
costanza e il loro supporto! Questa raccolta ha ottenuto 108
recensioni per venti capitoli e questo NON È ASSOLUTAMENTE
GIUSTO perché questi scritti fanno schifo all'umanità
intera.... ma comunque è un grande successo ed è tutto
merito vostro, club psichiatrico e poveri lettori innocenti! :'3
Ci
sentiamo tra una settimana con altri versi trash... e preparatevi
perché saranno davvero trash!!! ♥
Salve,
adorati e adorabili lettori e ragazze del club!
Ma...
voi per caso conoscete questa Kim??? Ebbene sì, questa poesia
(stiamo parlando sempre di quando avevo otto anni, questo è
l'ultimo reperto di quell'età), è stata scritta per il
suo compleanno e ne approfitto adesso per ri-dedicargliela XD
ODDIO,
CHE SCEMPIOOOO, IO NON CI POSSO CREDERE, MI VERGOGNOOOO!!!!!!!!!!
Questa
poesia non è per niente tenera come la maggior parte di voi
avranno pensato, è solo pesante da leggere e incredibilmente
nonsense!
Ma
la punteggiatura?? Boh, a caso, dev'essersi estinta. Ma mi spiegate
perché io nel corso del tempo al posto di migliorare
peggioravo??? o.o
Devo
parafrasare (?) un verso di difficile comprensione, ovvero “Questo
è il momento che ha sempre desiderato”: io ero solita
scrivere poesie per parenti vari ed eventuali in occasione di
compleanni o ricorrenze, Kim era gelosa e mi ripeteva che la voleva
anche lei! Non so quanto le sia convenuto, dato che ha ricevuto un
mattone...
Allora
club psichiatrico, siete pronti a immergervi in un altro viaggio di
prosa e poesia? E non avete ancora visto niente, aspettate un po' a
quando arriveremo agli scritti delle medie e
allora
ci sarà da ridere davvero!!! :D
Grazie
mille a tutti per esser giunti fino a qui ancora vivi e a venerdì
prossimo! :3
Un
giorno, nell'immensa cascata del Sud, c'erano 2 sirene che si
divertivano a scivolare nella cascata perché pensavano che
fosse uno scivolo d'acqua.
Un
giorno, la cascata si appiatti e, allargandosi e allungandosi sempre
di più, la cascata che ormai era diventato un fiume ebbe
ancora una trasformazione: si trasformò in una infinita
distesa d'acqua.
Le
2 sirena si fecero trascinare nel fondo della distesa.
Il
1910, una bambina, si divertì a versare tanto sale che andò
nel fondo dove c'erano le sirene.
D'un
tratto la bambina pensò che era ora di dare un nome a questa
distesa e la chiamò mare.
Decise
che il fondo del mare doveva chiamarsi sottomarino. FINE
♥
♥ ♥
????!!!!!
O.O
Eeeeh...
ciao ragazzi e soprattutto ragazze del “rispettabile club dei
fuori di testa” (cit. un libro di Wulf Dorn che sto leggendo)
:D
Alloooora...
con questa storia abbiamo fatto un salto indietro nel tempo: risale
infatti a quando avevo sette anni, ma l'ho ritrovata solamente
qualche giorno fa e mi dispiaceva non inserirla! XD
Che
posso dire? Diciamo che era una specie di mito greco (?) per spiegare
l'origine del mare, ma non ho capito né la presenza di queste
due sirene totalmente inutili per la trama, né la trama! Ma
poi perché il 1910???? E poi NEL, ma IL 1910, c'è una
differenza sostanziale!
Altra
cosa che mi ha lasciato basita: quando ho letto il titolo della
storia pensavo di trovare un sottomarino di quelli che vanno
sott'acqua... e invece no, si scopre che il sottomarino è in
realtà IL FONDALE MARINO... avevo le idee un attimo confuse a
sette anni o.o”
Ho
anche un annuncio importante da fare questa settimana: abbiamo un
nuovo membro del club, finalmente anche lei, a cui avevo lanciato la
sfida, ha pubblicato il primo capitolo della sua raccolta e io sono
qui per darle ufficialmente il BENVENUTO!!!! *-*
Se
vi va, passate a dare un'occhiata anche da lei!
Oh,
sono così felice che il club si stia pian piano espandendo!! E
sono certa che accoglieremo tutti a braccia aperte! :3
Grazie
mille per essere giunti fin qui e ci si sente la prossima settimana,
quando inizierò a pubblicare gli scritti della quinta
elementare (della quarta non ho niente) ♥
Riky
aveva un amico: John Testadichioma. John aveva capelli verdi molto
“belli” che sembravano una chioma d'albero.
Riky,
una volta, rimase stupito dal suo amico John.
Camminavano
uno dietro l'altro in una caverna oscura: dovevano recuperare la
Pietra della Felicità che un drago aveva portato via dal regno
di Magialuce.
Camminavano
impauriti. Sentirono russare e capirono che il drago stava.
“Bella
opportunità!” disse Ricky entusiasmato.
Ma
sfortunatamente John cadde e, al posto di vedere le stelle, tanti
uccellini gli giravano cinguettando intorno alla testa, proprio come
se fosse un vero albero!
Il
drago si svegliò e si lamentò:
“Chi
è che cinguetta a quest'ora della notte!”
Immaginatevi
i due amici che, difronte a quel drago enorme, si trovarono in
difficoltà.
John,
con coraggio, fece indietreggiare l'amico, si avvicinò al
drago dicendogli:
“Certo
che se vivi in un posto così buio, poi ti sembra che è
sempre notte, pigrone!”
Riky,
spaventato, gli gridò da un angolino:
“Ma
sei impazzito! Che fai!”
“Tranquillo!
So che cosa fare per recuperare la Pietra della Felicità
facendoci anche un nuovo amico!”
Poi
John estrasse dalla sua chioma un peluche coniglietto e lo fece
vedere al drago, che disse:
“Che
carino! Lo voglio!.”
John
era sicuro di sé stesso e disse:
“Vieni
fuori di qui! Tu hai sempre vissuto nel buio, ma non sai che fuori è
pieno di colori!”
Il
drago lo seguì e rimase incantato dalla bellezza dei prati
fioriti con le farfalle e dei bambini che giocavano.
Così
il drago disse:
“Grazie
molte piccolino, mi hai aperto il cuore, ti ridarò la Pietra
della Felicità e sarò per sempre buono”
Così
il drago uscì dalla buia caverna, ridà la Pietra della
Felicità e giocò sempre con i bambini aiutandoli.
♥
♥ ♥
“E
giocò sempre con i bambini aiutandoli”
EH????!!!!
Vi giuro che mentre copiavo, prima di riuscire a decifrare
“aiutandoli”, pensavo fosse un aggettivo dei bambini!
Boh, vabbè...
Ma
ciao ragazzi, come state? Io male dopo aver riletto questo schifo! XD
Ci
stiamo immergendo nell'ultimo idilliaco anno delle elementari, dove
troveremo racconti e poesie di tutti i tipi, i generi e gli
argomenti! Purtroppo della quarta non ho ritrovato niente, ma del
resto i quaderni di quell'annata non sono attualmente disponibili.
Però non disperate: ho ancora molto materiale in serbo per
voi, soprattutto di quest'anno e quelli delle medie!
Qui
ero da poco rientrata a scuola e avevo quindi ancora nove anni.
Allora, cosa ne pensate?
E
torniamo a bomba con i nomi strani: Testadichioma... ma perchééé???
Cos'avevo in testa da piccola? Ah già, niente XD
Poi
questa me la spiegate: “Sentirono russare e capirono che il
drago stava.”
Che
cosa stava il drago??? O.O
Per
il resto lascio commentare a voi e soprattutto vi prego di scoprire
al posto mio l'utilità del peluche coniglietto...
Ma
questa settimana sono qui per presentarvi una new entry nel nostro
rispettabile club delle fuori di testa, che somiglia sempre più
a una strana setta! Ebbene sì ragazze, un'altra raccolta è
stata pubblicata e la nostra moda si sta diffondendo sul sito come la
peste del Trecento! Quindi passate a dare un'occhiata:
Ragazzi,
non so a voi, ma a me l'ultimo verso inquieta un pochino...
Ebbene
sì, questa poesia è dedicata allo stesso nonno di
quella del capitolo 1, il nonno poeta appunto! Anche perché
l'altro nonno non l'ho mai conosciuto :D
Comunque
mi sa un po' di preghiera, a un certo punto mi sembrava di star
leggendo il Padre Nostro... poi la cosa della via della pace è
molto buddhista!
Vabbè,
io non commento oltre! Mi limito a rigraziarvi di cuore per il
supporto e a scusarmi per l'assenza della settimana scorsa, è
stato necessario :3
E
preparatevi che venerdì prossimo ci sarà da ridere!!! ♥
Siamo
arrivati su Saturno con un'astronave. Io e la mia amica abbiamo fatto
bene per venire qui per le nostre ferie.
Ci
sono molti boschi e la vegetazione rigogliosa, ricopre quasi tutta la
superficie.
Ci
sono dei laghetti. Sembra proprio la Terra!
Ma
la più grande sorpresa non è ancora arrivata.
Abbiamo
preso un sentiero a destra e siamo arrivati in un parco acquatico.
Un
momento... un parco acquatico!?
Mi
veniva quasi da ridere pensandoci.
Un'alienetta
si avvicinò a noi.
La
mia amica continuava a gridare:
“Aiuto,
gli alieni ci rapiscono! Saliamo su un albero! Carly, scusa se ti ho
rubato la tavoletta di cioccolato! L'invasione! Moriremo tutti gli
alie...”
“Cinzia”
la tranquillizzai “Questa piccola 'alienetta' non è
cattiva!”
L'alienetta
era simile a noi apparte le orecchie a punta: indossava un piccolo
cappello rosa, aveva dei capelli biondi, grandi occhi azzurri, un
vestitino da bambolina e delle scarpette rosse.
Parlava
la nostra lingua e si presento:
“Sono
Emi e sono una follettina, benvenute sugli Anelli di Saturno!”
Emi
ci fece visitare il parco dove c'erano altri follettini come lei.
Raccontava
che un tempo il loro pianeta era anche migliore, ma una forte
esplosione lo rese un parcheggio deserto.
Inoltre
degli alieni venuti da Giove uccisero molti folletti, tra cui sua
madre.
Le
venivano quasi le lacrime agli occhi quando raccontava.
Aggiunse
anche che quegli alieni continuano a tormentare il pianeta.
All'improvviso
una nuvola di fumo si innalzò.
Sopra
si vedeva un'ombra spaventosa.
La
mia amica cominciò a gridare:
“Hai
visto, era una trappola! Scappiamo!”
Cominciarono
a piovere rifiuti.
Poi
una risata “maligna”.
La
gente era impaurita: scappava e gridava.
Al
posto di scappare, decisi di aiutarli. Solo una cosa poteva mandare
via tutta la sporcizia e la tristezza: i gas profumati!
Così
portai fuori il mio beauty kase, tirai fuori il deodorante e lo
spruzzai. Poi la mia amica mi lanciò la bomboletta di gas
esilarante e spruzzai anche quello.
Così
l'ombra sparì e la nuvola di fumo se ne andò.
Emi
venne vicino a me con tutta la sua gente e si congratulò:
“Grazie!
Hai sconfitto il re di Giove: Gioventum. Per questo ti regaleremo una
foto speciale.”
Quando
tornai a casa mi ritrovai nella tasca una foto di tutti gli alieni
con i luccicanti anelli di Saturno.
Quando
la soffiai leggermente, una polverina si sollevò e andò
in cielo, facendo uno spettacolo: le luci del mattino.
♥
♥ ♥
Eeeeehhhh...
vi confesso che questa non l'ho ben capita, bah...
I
gas esilaranti??? Le luci del mattino??? Ma cosa assumevo
inconsapevolmente da piccola? o.o
I
tempi verbali come al solito non sono importanti...
Guardate,
non so nemmeno come commentare, potrei rovinare quest'idillio della
storia!
Chiarisco
una cosa: quando Cinzia (potrebbe essere quella di Amatanthine? XD)
si scusa per la tavoletta di cioccolato, lo fa perché pensa di
dover morire e confessa quindi i suoi peccati alla sua amica. Lo
chiarisco perché ci ho messo un po' a capirlo anche io :P
Dedico
questo racconto a Hanna, a cui piacciono le cose
fantasy/fantascientifiche e scommetto che adora questo periodo della
mia vita letteraria (?) ricco di magia! :3
E
ringrazio tutti voi, ovviamente, che mi seguite sempre nonostante il
rischio di morire giovani!!! ♥
Questa settimana vi
proporrò insieme due poesie insieme per tre principali motivi:
sono molto brevi, sono attinenti e, ultimo ma importante, se non
faccio in questo modo l'anno prossimo siamo ancora alla quinta
elementare. Ho davvero tantissimi ritrovamenti di quel periodo, ci
credete?
A
voi il primo aulico componimento!
Amicizia
Con
gli amici
ci
si può sentire bene,
sentirsi
protetti
essere
nel cuore
di
chi ti capisce.
♥ ♥ ♥
Ri-ciao
bella gente!!!
Chi
segue la mia raccolta di acrostici o ha accettato la sfida di Hanna
penserà: di nuovo l'amicizia? Eh, a quanto pare il destino ha
voluto che scrivessi su questo tema anche da piccola!
Voi
che ne pensate? Io credo che questa poesia non sia poi così
male, mi piace quasi di più dell'acrostico che ho scritto la
settimana scorsa XD
Ma
non perdiamoci in chiacchiere: vi lascio alla seconda poesia di
questa settimana!!!
:3
:3 :3
Amicizia
tradita
Mi
volevo fidare
ero
sicuro
su
di te
potevo
contare.
Ma
ora è tutto finito
tu
mi hai tradito
ci
siamo rovinati.
Abbiamo
bisticciato
io
ero accaldato.
Tu
te ne sei andato
hai
scelto un altra strada
nel
vita.
Ti
devi vergognare
mi
hai tradito
e
non ti voglio perdonare.
♥ ♥ ♥
Ahahahahahah,
nel vita :D
In
realtà non so se queste fossero due poesie separate, se una
fosse la brutta dell'altra o siano una poesia unica, ma ho voluto
inserirle in questo modo perché mi piacciono entrambe e non
volevo tagliare niente!
Che
dite, stavo migliorando nella poesia? Secondo me un po' sì!
Non sono poi così male questi versi, esprimono abbastanza bene
il concetto di amicizia tradita! Mi piace in particolare quel “ci
siamo rovinati” e anche “io ero accaldato” che crea
un po' il contesto della lite; poi anche l'immagine dell'amico che ha
scelto un'altra (anzi, un altra) strada nel(la) vita...
Ma
non sta a me recensire, sta a voi, quindi dite pure! :3
Grazie
mille a tutti coloro che mi sopportano e mi supportano, spero di
strapparvi sempre una risata con questa folle raccolta!!! ♥
Ieri
mattina, 8 Febbraio, io e la mia famiglia siamo andati a […],
all'ospedale per una visita agli occhi.
Io,
mamma, papà e mia sorella siamo partiti sulla macchina alle
8:30.
C'era
molta nebbia, ma il viaggio non è stato noioso perché
mi piaceva guardare fuori dal finestrino.
Arrivati
all'ospedale, siamo entrati. C'era molto freddo e il posto era buio.
Non mi piaceva. C'erano delle finestre enormi e molto alte nei
corridoi principali.
Poi
siamo entrati in un corridoio più piccolo, più caldo,
senza finestre e molto affollato. Ai lati c'erano delle porte e le
sedie d'attesa erano tutte occupate.
Quando
abbiamo trovato un posto libero, io e mia sorella ci siamo sedute, ma
il tempo sembrava non passasse più e Kim si stava
addormentando seduta.
Allora,
con nostro padre, abbiamo fatto una passeggiata nell'ospedale.
Dopo
un po' nostra madre ci ha detto che la dottoressa sarebbe arrivata
alle undici. Eppure l'appuntamento era fissato alle nove.
Ora
capivo perché mia sorella odiava quel posto.
Quindi
siamo andate al bar dove ho mangiato una pasta e una cioccolata.
Quando
siamo tornati in ospedale la dottoressa ci aveva già chiamate.
Così,
quando siamo entrate nella stanza della dottoressa, nostra madre le
ha fatto vedere documenti di altre visite.
La
dottoressa ha guardato come si comportavano gli occhi se guardavo in
diverse direzioni, poi mi ha fatto leggere le lettere sul tabellone
illuminato. Ma quando mi ha tappato l'occhio destro, l'occhio
sinistro vedeva sfuocato e non riusciva a stare fermo.
Dopo
di che la dottoressa mi ha messo le gocce; io non volevo perché
fanno male e danno fastidio.
Per
colpa delle goccie, l'occhio sinistro vedeva tutto... sfuocato...
male... tappato...
Infine
(per modo di dire) ci ha fatto le foto agli occhi, ma l'occhio
sinistro non riusciva a stare fermo e la dottoressa ha fatto fatica a
fotografarmelo.
Quando
stavamo per andarcene, mia mamma si è fermata per prenotare le
altre visite, ma ci ha messo almeno mezz'ora e io e mia sorella ci
stavamo annoiando sedute nel corridoio d'attesa. Eravamo
arrabbiatissime.
In
più nostra mamma ci ha promesso delle ricompense, che non ci
ha comprato; così alle 13:30, quando siamo tornate, io e mia
sorella siamo rimaste fino alle 14:30 circa in macchina ad ascoltare
musica.
♥ ♥ ♥
AHAHAHAHAHAH
ragazzi, quel “per modo di dire” mi ha steso XD
Ma
poi... le ricompense??? Ma io e Kim cos'avevamo in testa da piccole
al posto del cervello? O.O
Ricordo
ancora quella visita e vi posso assicurare che è statq una
tortura! Tra medici in ritardo, il sonno, l'ospedale che sembrava uno
scenario horror, i miei occhi che facevano i capricci e l'attesa
anche dopo la visita... beh, sono tornata a casa di umore nero!!!
Meno male che ho bevuto quella cioccolata *-*
E
poi quelle diamine di gocce... vi giuro che ancora oggi ne sono
terrorizzata, quando so che le devo mettere mi viene da scappare, è
una reazione inconscia più forte di me XD
Come
vedete in quinta elementare stavo entrando nel mio periodo delle
descrizioni; da qui non mi sono più staccata da loro, alle
medie riempivo i miei scritti di descrizioni (per la gioia di Hanna
che le ama tanto :P), lo vedrete!!!
grazie
a tutti per essere giunti fin qui e avermi seguito nel disagio di
questa lunga visita! :3
Anche oggi vi propongo
due poesie che non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma essendo
state scritte sullo stesso foglio mi viene da pensare che risalgano
allo stesso giorno!
Buon
divertimento ^^
Il
gatto
Baffi
lunghi e coda all'insù
fa
le fusa appena può
lui
non ti lascerà mai più
dai!
Accarezzalo un pò.
♥ ♥ ♥
Ed
ecco a voi il mio esperimento di rima alternata!
In
realtà la maestra mi aveva numerato i versi in modo che
risultassero baciate, ma a me piacciono di più così e
comunque questa è la versione originale ;) Ma secondo voi
quando mi piacevano – e mi piacciono – i gatti? Sono i
miei amori!!!!! *-*
Eheheh,
guardate che ho scritto “pò” solo per una
questione di rima, sìììì, sicuramente XD
Ci
vediamo sotto, vi lascio quest'altra perla!
:3
:3 :3
Cantare
Canzoni
lente mi fanno dormire
Canzoni
allegre mi fanno gioire
Note
più alte mi fanno ballare
E
le più belle mi fanno sognare
Dai,
canta insieme a me!
Se
cantiamo insieme, cantiamo per tre.
♥ ♥ ♥
E se siamo già in
tre per quanti cantiamo? O.O
Vabbè, “canzoni
lente mi fanno dormire” mi ha steso :'D
A parte che quegli ultimi
due versi sembrano uno slogan pubblicitario... sicuramente se a dieci
anni mi avessero messo a vendere qualcosa avrei fatto successo!
Bene, a voi la parola!!!
Non mi resta che darvi
appuntamento alla settimana prossima (vi annuncio che ci sarà
un altro bel tema autobiografico) e ringraziarvi, siete veramente
tantissimi :3
Mercoledì
16 Febbraio siamo andati a vedere uno spettacolo teatrale:
Cenerentola.
Io,
che dai posti di dietro non vedevo bene, sono andata a sedermi
accanto ai bambini di prima.
Quando
si sono spente le luci del teatro, è calato il silenzio ed è
cominciato lo spettacolo.
Sono
saliti sul palco due attrici teatrali che interpretavano il ruolo
delle sorellastre cattive, Genovefa e Anastasia.
Cenerentola
era interpretata da una giovane ragazza bionda che è uscita
improvvisamente da una pentola.
Le
sorellastre si divertivano a farla lavorare per loro, invidiose della
sua gentilezza e bontà; le fecero addirittura raccogliere le
lenticchie per riporle dentro gli stivali.
Per
interpretare il ruolo della matrigna, le due sorellastre si univano e
parlavano insieme.
Cenerentola,
ascoltando i consigli della voce della madre ormai morta da un anno,
dissotterrò le scarpe che le aveva regalato e, usando
ragnatele e fili, cucì un bellissimo vestito per andare al
ballo. Mentre le sorellastre si recavano al castello, il principe
(che in realta non c'era) ballava con Cenerentola dentro la sua
pentola.
Mentre
stava tornando a casa perse la scarpetta, ma quando si risvegliò
le aveva tutte e due ed era felice perché si doveva sposare
col principe.
Alla
fine dello spettacolo le attrici hanno chiesto a noi bambini di fare
delle domande; Sono intervenuti soprattutto bambini piccoli.
Questa
compagnia teatrale veniva da Napoli ed erano davvero molto bravi.
È
stato bello e molto interessante.
♥ ♥ ♥
GENOVEFA
AHAHAHAHAHAHAH!!!!
Vi
giuro che non ho ben capito alcuni passaggi della trama, ma abbiate
pazienza, non avevo assolutamente voglia di scrivere questo tema!
Nella
nostra classe si viveva così: ogni volta che si faceva
qualcosa si viveva con la consapevolezza che il giorno dopo alle ore
di italiano si sarebbe dovuto raccontare tutto! Che palle però..
In
realtà andavamo spesso a teatro perché non era molto
distante dalla nostra scuola ;)
Spero
vi sia piaciuto (?) questo scempio, ma vi preannuncio che ci saranno
capitoli molto peggio!!!
Ma
oggi sono qui anche per comunicarvi una NOTIZIA BOMBA!
Eh
sì, carissime ragazze del club, vi annuncio che la malattia
sta continuando a diffondersi come se non ci fosse un domani: ABBIAMO
UNA NEW ENTRY!!!
Quindi
vi chiedo di dare un caloroso benvenuto alla mitica Sakkaku che
qualche giorno fa ha pubblicato il primo capitolo della sua raccolta!
Anche se con un giorno
di ritardo, torno a d”deliziarvi” con due poesie senza
titolo, ma che entrambe parlano di cani. Ormai avrete capito che i
miei animali preferiti sono i gatti, ma a quanto pare la maestra ci
aveva dato questo tema! Entrambe sono molto probabilmente delle
bozze, nessuna è quella definitiva, ma ho deciso di inserirle
lo stesso!
A
voi :)
I
cani son preziosi,
ti
fanno compagnia,
loro
sono deliziosi,
tu
non cacciarli via.
Grandi
o piccolini
ti
seguon ovunque vai
e
scodinzolan ai bambini.
Adottane
uno, dai!
♥ ♥ ♥
E
continuiamo con gli sponsor pubblicitari, vaiiii!
Che
paaaaalle... sicuramente stavamo lavorando su qualcosa tipo la
creazione di pubblicità a scuola, altrimenti non me lo spiego!
XD
E
allora ADOTTATE UN CANE, DAI!
Non
ho molto altro da aggiungere, a voi la parola e ci vediamo giù!
^^
No,
ehm, cioè... dire che sto schiattando dal ridere è dire
poco!!! Che analfabeta che ero a dieci anni, ahahah!!!
In
realtà non so se questa fosse una poesia unica divisa un due
strofe e fossero due componimenti diversi, ma ho deciso di inserirli
insieme perché lo stile più o meno è quello!
E
che stile!!
Praticamente
queste cose sono tutte uguali, cambiando l'ordine degli addendi il
risultato non cambia! -.-”
Dedico
queste poesie ad Amaranthine e ai suoi cani di Cinzia (suoi o di
Cinzia? O.O) :P
E
ringrazio in maniera particolare due lettrici SEMPLICEMENTE
FANTASTICHE, ovvero Sakkaku e PettyVeggySayan,
che hanno scoperto questa raccolta quando aveva già un sacco
di capitoli e nonostante questo si sono impegnate e si impegnano per
leggere e recensire ogni singolo scritto! GRAZIE DI CUORE a loro e a
tutti; la raccolta è volata a più di 200 recensioni e
io non so come sia possibile, ma senza di voi io mi sentirei persa!
:3
Alla
prossima (la prossima settimana non aggiornerò, devo dedicarmi
a un'altra raccolta, però sarà una sorpresa!) ♥
Capitolo 32 *** Carnevale della scuola/Carnevale a scuola ***
ReggaeFamily
Carnevale
della scuola
Il
3 Marzo siamo usciti con la scuola per la sfilata di Carnevale.
Io
ero vestita da gattina bianca di peluche con la borsetta abbinata.
Arrivata
a scuola ho visto le maestre travestite: maestra Carmen era vestita
con una gonna di gommapiuma con delle facce di plastica bianca e in
testa aveva una parrucca.
Maestra
Anna era vestita da “giardino vivente”, mentre maestra
Susi da folletto giardiniere e maestra Elisa aveva un camice con dei
cartellini scritti.
Quando
siamo usciti, tutti hanno aperto subito i coriandoli, ma io ho
preferito conservarmeli per quando saremmo arrivati in via Roma.
Io
sono rimasta tutto il tempo con Aurora che era vestita da strega.
Arrivati
in via Roma io ho fatto la lotta con i coriandoli col primo mio
compagno che mi capitava.
Dopo
dieci minuti abbiamo incontrato le altre classi, anche quella con la
musica e, ballando, abbiamo raggiunto la piazza dove io sono arrivata
distrutta.
Dopo
cinque minuti circa ci siamo incamminati verso la scuola.
Arrivati
in classe, abbiamo mangiato le chiacchiere, le caramelle e tutte le
bibite.
Dopo
di che abbiamo fatto la “sfilata di Carnevale” e il
“talent show” dove hanno raccontato soprattutto
barzellette.
Verso
le 13:00 siamo andati alle scuole medie per salutare gli annoiati
ragazzini che, anche di Giovedì Grasso, stanno sui banchi a
scrivere.
Abbiamo
sfilato con il nostro slogan:
“Il
futuro siamo noi! Un po' più giovani di voi!”
Sapevo
che sarebbe andato tutto bene e che mi sarei divertita, ma mi sono
stancata molto.
Pur
avendo tutti i piedi indolenziti mi sto già preparando per una
nuova sfilata.
♥
♥ ♥
Ragazziii!
Ah,
che bello il Carnevale! E quanto mi piaceva la sfilata della scuola
*-*
Ricordo
che quel costume da gattina bianca me l'ero fatto cucire apposta per
l'occasione, ancora lo conservo per ricordo XD
Ovviamente
ho cambiato i nomi delle persone citate per questione di privacy, lo
farò sempre...
Ma
su Aurora vi posso dire una cosa: il costume da strega era
azzeccatissimo! Da piccole eravamo “amiche”, poi per
fortuna sono rinsavita...
Se
qualcuno sa spiegarmi cosa vuol dire che sono uscita con la scuola...
ahahahahahah, stupendo *-*
Ora
vi lascio alla poesia sempre sulla sfilata. In questo periodo la
maestra aveva il vizio di farci scrivere le poesie abbinate ai
temi!!!
:3
:3 :3
Carnevale
a scuola
I
bambini delle quinte
con
le maschere dipinte
sono
usciti tutti quanti
tra
coriandoli e stelle filanti
Per
le strade hanno sfilato
e
le chiacchiere han mangiato
Hanno
giocato e scherzato
e
di coriandoli han colorato
tutte
le strade della città
Ma
è Carnevale, è felicità
♥
♥ ♥
E
viva le rimeeee!!!
Forse
questo è il primo scritto vagamente decente di tutta la
raccolta, ma non vorrei giungere a conclusioni affrettate... lascio
comunque a voi la parola, sono curiosa di sapere cosa ne pensate!
^^ Vi annuncio che molto probabilmente anche la prossima settimana
non aggiornerò questa raccolta! Mi dispiace, mancherà
un sacco anche a me, ma devo farlo T.T
Potrebbe
comunque esserci un colpo di scena e potrei comunque aggiornare,
chissà se sarò a rompere le scatole! Io spero di sì
:3
Grazie
come sempre a tutti i sostenitori e i fantastici recensori di questa
raccolta; un particolare GRAZIE va a Harryet che in
pochissimo tempo ha divorato quasi trenta capitoli, è stata
MITICA!!!! *-*
Capitolo 33 *** Senza titolo/Filastrocca del laboratorio ***
ReggaeFamily
Un
rimbombo di mille tuoni
nella
notte tempestosa
del
misterioso bosco.
♥
♥ ♥
Ciao
a tutti, coraggiosi lettori! Vi è piaciuta la sorpresa? Avevo
annunciato che non avrei aggiornato, invece eccomi di nuovo qui!!!
Anche
oggi vi propongo due poesie: la prima l'avete appena letta ed è
una specie di haiku senza metrica. E su questa non c'è granché
da dire!
Passiamo
alla seconda; vi anticipo che non si parlerà di un laboratorio
tipo quelli di chimica, ma quei laboratori di disegno e arte in
generale che le maestre ci facevano fare sempre!
Ci
vediamo sotto :D
:3
:3 :3
Filastrocca
del laboratorio
Tutti
a lavorare
a
dipingere e disegnare.
Nel
laboratorio divertente
è
venuto un uomo sempre sorridente;
aveva
una pelle talmente scura
che
risaltava col bianco […].
Le
maestre a urlare
perché
stiamo sempre a parlare.
Incollando
e ritagliando
sotto
il caos stiam lavorando.
Tutti
insieme noi bambini
dipingiamo
i burattini
e
alla fine della mattinata
la
maestra si è sgolata!
♥
♥ ♥
E
povera maestra!!!
Quel
verso che non ho concluso è perché non sono riuscita a
decifrare cosa c'era scritto... suppongo fosse “delle mura”,
ma dal geroglifico che c'è sul foglio non sembrerebbe... bah!
Sìììììììì,
stavamo costruendo i burattini *-*
E
sììììììììììì,
anche questa poesia è piena di rime *-*
Anche
se sinceramente non ho capito il ruolo che ricopriva il tizio sempre
sorridente... cioè, è venuto nella nostra classe e poi
che ha fatto? O.O
Bene
(mica tanto), la prossima settimana vi aspetta uno scritto davvero
particolare: si parla di horror, gente! Siete sicuri di volervi
immergere nella macabra mente della me di dieci anni?
Non
sarà facile, siete stati avvertiti! :P
Allora
non mi resta che ringraziare ancora gli assidui lettori e augurare a
tutti buonanotte :3
La
notte di Halloween io e i miei amici andammo a esplorare una
vecchissima casa abbandonata.
C'era
un cancello tutto rotto e arruginito che separava la strada dal
“giardino”.
Appena
aperto il cancello ci ritrovammo in un mare di erba secca e legnetti
pungenti.
Attorno
a noi c'erano i vecchi pini ricurvi che ci davano l'impressione di
volerci cadere addosso.
Ci
ritrovammo davanti un portone di legno tutto scrostato che aprimmo
con molta fatica.
In
quell'ingresso poco accogliente trovammo un pezzo di legno con su
scritto:
Costruita
nel 1846, questa villa fù abitata dalla nobile famiglia...
Il
resto era cancellato.
Cocci
per terra, tavole di legno pendenti dal soffitto e polvere su ogni
cosa rendevano quel posto un ambiente poco gradevole.
Aperta
un'altra porta, ci addentrammo nel “salotto”.
C'erano
finestre rotte e sedie sfondate, lampade svitate e vasi frantumati. I
vecchi attrezzi di ferro arruginiti erano su di una “mensola”
tutta rotta.
Nella
cucina trovammo un tavolo senza una gamba e addirittura un “mestolo”
in legno.
Tutto
era ricoperto dalle ragnatele.
Nella
camera da letto ritrovammo, avvolto in uno straccio vecchio e
strappato, un pezzo di carta con una scritta:
Aritmetica: Buono
Grammatica:
Distinto...
Ho
detto ai miei amici:
“Guardate,
una pagella d'epoca!”
Il
letto era grande, alto e soprattutto sfondato!
Un
mio amico ha ritrovato sotto una sedia a dondolo una statuina in
bronzo e ha detto:
“Ed
ecco il souvenir!”
Ci
siamo messi tutti a ridere.
Abbiamo
salito le scale e, sulla soffitta, abbiamo visto un pippistrello.
“C'è
odore di topo morto qui!” ho esclamato.
La
mia amica, tutta eccitata, ha esclamato saltellando:
“Adesso
cattureremo un fantasma e compariremo sui libri di Storia del futuro!
Diventeremo famosi!”
Mentre
saltellava, sbatté la testa su una lampadina pendente e si
impolverò tutti i capelli.
Dopo
aver riso tantissimo, siamo scesi e siamo usciti dalla casa.
Quando
stavo mangiando le mie caramelle, mi sono ricordato di tutte le cose
che ci hanno fatto ridere dentro la casa, così ho ricominciato
a ridere.
Così
siamo andati dinuovo per il paese, ma ridendo a crepapelle!
♥ ♥ ♥
Domanda
da un milione di pesos: che animale è il PIPPISTRELLO?
Ahahahahahahah,
vabbè, non avete neanche un'idea di quanto sono delusa:
pensavo davvero che nella casa succedesse qualcosa di horror, magari
l'apparizione di un fantasma... invece niente, sono entrati e si sono
fatti due risate! E poi sono “andati dinuovo per il paese”,
che vuol dire...?
non
so se avete notato, ma il racconto è iniziato al passato
remoto ed è finito al passato prossimo...
Io
non resto neanche qui a commentare perché è troppo
nonsense, lascio a voi la parola e vi ringrazio ancora una volta
perché state dietro a questa povera pazza :3
Vi
preannuncio che i due scritti che pubblicherò la prossima
volta sono mooolto introspettivi nonché autobiografici. Vi
informo che c'è da sbattere ripetutamente la testa contro una
qualsiasi superficie solida, non è detto che arriverete in
fondo alla pagina...
Capitolo 35 *** Io nella mia classe/Senza titolo ***
ReggaeFamily
Si torna ad aggiornare
anche questo venerdì! Stavolta troverete due scritti
introspettivi (?) e autobiografici strettamente legati tra loro: uno
in prosa e l'altro in versi. Non commenterò nello spazio tra
l'uno e l'altro per non spezzare l'idillio (???), ci vediamo
direttamente giù...
...e
buona fortuna -.-”
Io
nella mia classe
Io
sono una bambina socievole o almeno cerco di esserlo.
Mi
piace conoscere nuova gente, sono spericolata, mi piace giocare e
parlare, ma nella nostra classe solo pochi riescono a capire...
Penso
di essere esclusa, presa in giro.
Mi
piace stare in classe solo con chi non ha un cuore di pietra ad
esempio quelli che non capiscono che anch'io ho un cuore e che, con
le prese in giro, si allontaneranno sempre di più dalla mia
amicizia.
So
riconoscere chi riesce a capirmi e chi, invece, non sa ascoltare il
mio cuore.
Il
mio piccolo gruppo di amici è costituito da Gabriele, Tommaso,
Martina, Aurora e Paola è uno dei gruppi più presi in
giro di tutte le due classi, ma è quello che durerà di
più perché a legarlo c'è l'amicizia vera.
Io
vorrei essere accettata per il mio carattere e per quello che penso
che solo i bambini con un cuore d'oro sono riusciti a fare.
Vi
sono bambini enormemente esagerati nelle prese in giro, ma io mi so
difendere e voglio dare forza ai bambini derisi perché tutti
noi abbiamo un lato forte nel cuore.
Vorrei,
insieme ai miei amici, riuscire a far capire ai bambini che prendono
in giro che tutti possono diventare amici di tutti con un sorriso e i
veri sentimenti provenienti dal cuore.
Vorrei
i miei amici più vicini.
Mi
piacerebbe una classe unita senza distinzioni o esclusioni perché
tutti abbiamo un cuore.
:3
:3 :3
A
volte
mi
sento male
per
ciò che sento.
Vorrei
socializzare,
ma
cosa pensano
i
miei compagni?
Rifletteranno
o
continueranno
a
deridere me
e
i miei amici.
Se
troveranno
un
modo
per
capirmi
avranno
trovato
il
mio cuore
♥
♥ ♥
Ma
perché???? Voi me lo sapete dire??? Io mi astengo dal
commentare troppo, sono curiosa di sapere cosa ne pensate! Voglio
solo precisare che no, io non ero la povera vittima nella classe di
demoni, anche io avevo le mie colpe in questa situazione, ma a dieci
anni ero abituata a scaricare le responsabilità sempre addosso
agli altri (penso sia una cosa normale per quell'età).
Riassumendo:
i miei compagnetti non erano certo dei santi, ma io mi impegnavo un
sacco per risultare odiosa :D
Ok,
passiamo agli annunci: ho trovato degli altri reperti!!!!!! Non sono
molti: ce ne sono due risalenti ai sette anni e due agli otto anni,
ma li pubblicherò più avanti, prima pubblicherò
tutta la quinta elementare (sta per volgere al termine). Vi dico solo
che tra questi ritrovamenti ci sarà una grande sorpresa, ma
non vi svelo altro ;)
Altro
annuncio: la prossima settimana non aggiornerò, mi devo
dedicare a un'altra cosuccia... a meno che non decida di aggiornare
di sabato, ma non so, così facendo la prossima settimana avrei
cinque aggiornamenti, mi sembra un po' troppo per chi legge tutte le
mie storie... quindi, lettori abituali, ditemi voi cosa ne pensate!
^^
Il
12 Aprile noi bambini di quinta siamo andati nella riserva naturale
del VVF per fare il viaggio d'istruzione.
Alle
otto siamo saliti sul pullmann e siamo partiti salutando i nostri
genitori.
Io
ho fatto vedere a tutti la maglietta dipinta da me che avevo addosso;
alcuni non ci credevano.
Accanto
a me c'era Tommaso e, nei due posti dall'altra parte, Rebecca e
Georgia.
Dopo
circa un'ora siamo arrivati davanti a una chiesetta dove siamo scesi
dal pullmann. Due pulmini sono arrivati e i bambini della A sono
saliti.
Noi
della B abbiamo aspettato il ritorno dei pulmini facendo svariate
attività: giocando a calcio, fotografando, giocando al
nintendo e guardando al binocolo le montagne.
Abbiamo
fatto anche una foto di gruppo.
Quando
i pulmini hanno preso noi, ci hanno portati in uno spiazzo dove
abbiamo fatto la merenda e, nella casetta del VVF, siamo andati in
bagno.
Ci
ha accolti una guida che ci ha parlato delle origini di quella
riserva e degli animali che la abitano.
Dopo
di che abbiamo cominciato a camminare per fare un escursione in
montagna.
La
strada era piena di salite, discese, pietre, radici e fiumi da
superare passando sulle pietre.
Io,
maestra Susi, maestra Anna, maestra Carmen, Aurora e Paola eravamo
sempre ultime.
Tutti
gli altri andavano veloci, io e maestra Susi eravamo indietro e
maestra Carmen, maestra Anna, Aurora e Paola erano ancora più
indietro.
La
Guida ha raccolto alcuni rametti di erbe e arbusti dicendoci i nomi e
dandocele per cercare poi in classe notizie e informazioni.
Ad
un certo punto rimase nel nostro gruppetto, sempre ultimo, anche
Martina.
La
formazione era: io, maestra Susi, Paola e Martina indietro e più
indietro Maestra Anna, Aurora e Daniele.
Ogni
tanto ci fermavamo e la guida ci parlava.
Durante
il percorso, vicino a un fiume, abbiamo incontrato una tartaruga e
alcuni si sono bagnati i piedi in acqua.
Mi
ha colpito molto un luogo dove gli alberi erano talmente fitti che,
con le loro chiome, formavano un tunnel buio con qualche raggio di
sole. Bellissimo.
Mentre
camminavamo Paola è caduta e si è messa a ridere. La
risata è scappata un po' a tutte.
Ad
un certo punto ci siamo preoccupate perché il gruppo più
indietro di tutti non riusciva a raggiungerci, allora abbiamo
aspettato sedute su una piccola distesa d'erba e, quando sono
arrivati, abbiamo ripreso il cammino.
Abbiamo
fatto una discesa molto faticosa e, stanchissimi e affamati, siamo
arrivati al recinto dei daini.
Tutti
hanno preso in mano la macchina fotografica e, quando la guida ha
messo da mangiare, i daini sono corsi subito.
I
cinghiali, che sono molto furbi, scavando una galleria sotterranea,
sono entrati nel recinto per mangiare il cibo dei daini.
Erano
uno spettacolo.
Tornati
alla casetta alle due, abbiamo subito mangiato e ci siamo riposati e
divertiti facendo svariati giochi. Dopo Giovanni (la guida) ci ha
fatto vedere uno strumento che serviva per studiare gli animali senza
osservarli: un collare che gli permetteva di capire dove gli animali
si trovavano, quando dormivano, quando camminavano, quando correvano
e quanto territorio occupavano.
Siamo
poi andati a vedere l'albero della vergogna dove, bruciati e appesi
ai rami c'erano i lacci da bracconaggio.
Giovanni
ci ha spiegato come funzionavano quegli affari e ci ha raccontato che
una volta da un sentiero ne tolsero trecento.
Fortunatamente
sono diminuiti.
Siamo
tornati nello spiazzo dove avevamo fatto la merenda di metà
mattina dove i due pulmini hanno preso quelli della A.
Noi
ci siamo seduti in cerchio e abbiamo fatto un gioco con le mani.
Sono
arrivati poi i pulmini che ci hanno portati dinuovo davanti alla
chiesetta iniziale dove abbiamo fatto merenda e giocato un po'.
Siamo
risaliti poi sul pullmann e io mi sono seduta accanto a Gabriele che
ha tirato fuori il suo nintendo e me l'ha prestato.
Così
mi sono messa a disegnare e mi stavo divertendo parecchio.
Dopo
un'altra ora siamo arrivati a scuola dove i nostri genitori ci
stavano aspettando.
È
venuto mio padre a prendermi che era molto curioso di sapere che cosa
avevo fatto.
Quest'esperienza
mi è piaciuta e, anche se mi sono stancata tantissimo, mi sono
molto divertita.
Questo
magnifico posto mi ha fatto venire l'ispirazione per molte poesie.
So
che non me lo dimenticherò facilmente.
♥
♥ ♥
E
infatti ricordo quella gita come se ci fossi stata ieri.
Scusate,
ma voi mi sapete dire che cos'è il VVF??? Una specie di setta?
o.o
La
Guida... si suppone che Guida sia proprio il suo nome, dato che è
scritto con la lettera maiuscola XD
Avete
visto quanto è dettagliato questo racconto? Si vede che la
gita mi è piaciuta molto, erano otto pagine piene piene! Ho
raccontato pure quando siamo andati in bagno, pensate un po',
ahahahah!!
Ah,
per inciso... Gabriele, il bambino che mi ha prestato “il
nintendo” nel viaggio di ritorno, era il mio
''''''fidanzato'''''' dell'epoca!!! Non so se verrà nominato
in scritti futuri, ma io mi auguro di sì perché ci
sarebbe da ridere!
Comunicazione
di servizio: la settimana prossima non aggiornerò, o almeno
non credo. Lo so, lo so, vi mancheranno i miei scritti (?), ma
prometto che cercherò di essere più costante possibile!
:3
Capitolo 37 *** Poesie sulla Divina Commedia (parte 1) ***
ReggaeFamily
Da oggi e per le
prossime due settimane, si aprirà una mini raccolta dentro la
raccolta: saranno tre capitoli con due poesie ognuno, tutte
incentrate sulla Divina Commedia! Vi starete chiedendo: perché?
Perché la nostra recita di fine anno era incentrata proprio su
questo!
A
voi la prima!!! ^^
Poesie
sulla Divina Commedia
(parte 1)
Dante
si perse nella selva oscura
Mamma
mia, che paura!
Con
mille alberi intorno
sembrava
non fosse più giorno.
Si
trovò davanti alle belve feroci
che
si muovevano piuttosto veloci.
Dante
era impaurito
e
non riusciva a muovere un dito.
Sicuramente
Dante non gioiva,
davanti
alla lonza,
alla
lupa e al leone che ruggiva.
♥
♥ ♥
Vabbè
ragazzi, questa è una schifezza completa! Fooooorse, e dico
foooorse, le rime possono anche essere decenti... ma il resto? Ho
ripetuto trenta volte il nome di Dante, non si capisce la struttura
delle frasi e quel “che si muovevano piuttosto veloci” sa
molto di SuperQuark! -.-”
Guardate,
non aggiungo altro, meglio che passiamo oltre! Ci cediamo sotto! ;)
:3
:3 :3
Sopra
c'è una scritta
che
dice che la vita
è
un vuoto infinito
per
chi ha peccato
e
alla fine della vita
con
sé l'ha portato.
♥
♥ ♥
Domanda:
cos'è che ha portato? Qual è ìl soggetto della
frase?
Vi
do anche le opzioni:
la
scritta
la
vita
il
vuoto
il
peccato
Ma
soprattutto: chi è che l'ha portato?
Sono
veramente confusa! Sembrava anche uno scritto carino, poi il finale
mi ha destabilizzato! XD
Vabbè,
no... ma solo io non noto i miglioramenti nel corso della raccolta???
Mi
sa che questa famosa scritta la devo mettere anche nella
presentazione della raccolta... “Lasciate ogni speranza voi che
entrate”, che ne dite? :D
Bene,
sono contentissima di essere tornata ad aggiornare questa raccolta,
mi era proprio mancata! Prossimamente sarò molto regolare,
sarò qui ogni settimana: fortunatamente (e non perché
non mi piacessero, ma perché sto impazzendo tra tutti questi
aggiornamenti da fare XD) si stanno concludendo vari progetti nel mio
profilo, le acque si stanno calmando e questa raccolta must go on!
(?)
Quindi
un immenso grazie a coloro che ancora mi stanno coraggiosamente
dietro! :3
Stay
tuned, stay trash (stavo pensando che si potrebbe usare come
frase-firma del nostro circolo letterario, se vi piace l'idea!!!)
♥
Capitolo 38 *** Poesie sulla Divina Commedia (parte 2) ***
ReggaeFamily
Poesie
sulla Divina Commedia
(parte 2)
È
un giudice spietato
che
le anime ha mandato
avvolgendosi
la vita
con
la lunga coda appuntita
nei
gironi di punizione
per
subire una bella lezione.
Occhi
gialli e un po' di tosse
ecco
a voi questo è Minosse.
♥
♥ ♥
Beh
ragazzi, non sto nemmeno qui a dilungarmi perché non c'è
tanto da dire! Solo: mi piace un sacco la figura leggendaria di
Minosse, si vede? :D
Ora
si passa alle anime traditrici, un girone su cui ci eravamo
concentrati parecchio. Ci vediamo sotto ^^
:3
:3 :3
Il
vento spazza via ogni speranza
delle
anime imprudenti
che
in terra erano amanti
e
feriscono il cuore dei puri.
Ma
non sanno che...
vendetta!
♥
♥ ♥
Vendetta?
Ma da parte di chi? Quest'ultimo verso non l'ho capito! o.o
Ricordate
la punizione per i traditori? Venivano trasportati senza sosta da un
forte vento, che sta a simboleggiare “il vento della passione
che li ha trasportati quando erano in vita” e bla bla bla!
Bene, lo specifico perché entrambe le poesie della settimana
prossima si concentrano su questo girone, in particolare su Paolo e
Francesca, ma poi lo vedrete!
Sicuramente
qualcuno si starà chiedendo come mai ho aggiornato di giovedì;
eh sì, questa settimana un giorno in anticipo perché
nei prossimi giorni non sarò a casa e non volevo saltare
stavolta! Quindi se non sarò molto presente nel sito non
preoccupatevi, sono viva! (come se in genere fossi molto presente
XD) Grazie mille a tutti, buon pranzo, cena, serata, giornata,
fine settimana e tutto il resto :3
Capitolo 39 *** Poesie sulla Divina Commedia (parte 3) ***
ReggaeFamily
Poesie
sulla Divina Commedia
(parte
3)
Anime
traditrici,
fluttuano
nel vento
spazzate
via.
Ma
due sono uniti:
Paolo
e Francesca.
Francesca
voleva
solo
il suo amore
ma
ha tradito il suo uomo
e
ora sono persi
nel
vuoto dell'inferno.
♥
♥ ♥
Ed
eccoci qui con le ultime due poesie dedicate all'Inferno dantesco!
Come già preannunciato la settimana scorsa, anche queste sono
dedicate alle anime traditrici, in particolare alla storia di Paolo e
Francesca! La ricordate? Nel caso qualcosa vi sfugga, qui sotto
troverete una spiegazione della loro storia!
Vi
lascio quindi a quest'altra poesia e ci vediamo sotto! ;)
:3
:3 :3
Mano
nella mano
passo
dopo passo
in
mezzo ai colori di mille fiori
apriamo
un libro magico
che
ci porti lontano
nelle
isole dell'amore
nelle
nuvole, sotto il mare
che
ci porti a sognare
un
amore perfetto.
♥
♥ ♥
Eeeeh,
ma che romanticosità!!! (?)
Sì,
perché io poesie così romanticose non ne avevo mai
scritto, chissà a cosa stavo pensando... probabilmente a
quella specie di “fidanzato” di cui vi accennavo nel
capitolo della gita – si, stavamo ancora insieme, e saremmo
destinati a esserlo per tanto tempo ancora!
Sicuramente
chi non ricorda la storia di Paolo e Francesca (sfaticati, andate a
ripassare XD) si sta chiedendo cosa accidenti c'entravano questi
versi: il punto è che i due amanti si erano scambiati il loro
primo bacio proprio durante la lettura di un libro – non
ricordo quale – erano talmente presi dalla storia che si sono
lasciati trascinare dalla passione. Eheheheh, furbetti... :P
Bene,
e con queste due poesie si conclude il periodo delle elementari! In
realtà no, ho fatto alcuni ritrovamenti sconcertanti che
risalgono ai sette/otto anni, quindi i prossimi due aggiornamenti
saranno interamente dedicati a loro!
Non
è sconcertante apprendere che da piccola scrivevo così
tanto? o.o
Grazie
a tutti coloro che mi seguono e mi sostengono sempre e un caloroso
benvenuto ad Alessandro, che ha deciso di farmi una bella sorpresa
passando da queste parti! :3
Capitolo 40 *** La mia compagna di classe/Scuola e Sport ***
ReggaeFamily
E qui, ragazzi, faremo
un salto nel passato! Come promesso tempo fa, ecco qualche altro
ritrovamento di quando avevo sette anni! Siete pronti per questi due
testi??? Io no XD
La
mia compagna di classe
La
mia compagna di classe si chiama Sofia e ha sette anni.
Ha
i capelli scuri e riccioluti e ha sempre dell codette legate con
degli elastici rosa.
Ha
gli occhi scuri e la punta del naso è tonda come una patata.
È
magra come uno stecchino ed è sana come un pesce.
Spesso
viene a scuola con una magliettina rosa scuro, quasi fuxia.
A
volte viene con i pantaloni abbinati alla maglietta oppure con i
jeans.
È
vivace e saltellante come una rana ed è brava e disponibile
con tutti.
Un
giorno, durante la ricreazione, mi ha fatto vedere il suo ciondolino
di Hello Kitty.
♥
♥ ♥
Solo
io ho notato che l'unica cosa scritta bene di questo “testo”
è il nome di Hello Kitty???
Sì,
ero fissata con quella dannatissima gatta da piccola -.-”
Ma
poi, seriamente... tra tutte le compagne, proprio lei dovevo
scegliere? Una tra le più antipatiche? :D
No,
guardate, non sto qui a dilungarmi perché questa descrizione
fa veramente schifo, lascio a voi la parola!
E
anzi, vi lascio al prossimo racconto autobiografico (?)
:3
:3 :3
Scuola
e Sport.
Ieri
sono andata al Scuola e Sport.
Prima
che arrivasse quel giorno, mi sono allenata nel campo vicino alla mia
scuola.
Quando
sono arrivata, ho visto un bel prato verde circondato da una pista da
corsa di colore rossiccio.
Ad
un latto c'erano dei gazzebi che servivano a tenere fresca la robba
da mangiare e le bibite.
Mi
avevano dato un cappellino che ogni tanto mi volava dalla testa.
Abbiamo
fatto una sfilata e prima di partire ci hanno dato dei pompon celesti
preparati dalle mamme.
Ad
aprire la sfilata c'erano dei bambini che sollevavano le bandiere
europe, italiane e regionali.
Per
fare la sfilata ci siamo messi in fila per tre sulla pista da corsa.
Quando
sono arrivati davanti al pubblico ho agitato il pompon in aria per
salutarlo.
Dopo
aver fatto un altro giro di pista mi sono mi sono girata verso il
pubblico e ho cantato l'inno d'Italia.
Finalmente
sono iniziati i giochi e mi sentivo impaurita, ma quando è
arrivato il mio turno mi sono sentita più coraggiosa, ma più
emozionata e quando è arrivato il momento della capriola,
siccome c'erano due tappeti vicini, non sapevo in quale tappeto
dovevo andare, sono rimasta indietro e ho perso anche perche quando
dovevo fare la capriola mi dovevo togliere gli occhiali.
Nella
pausa mi hanno offerto un succo di frutta, dopo la maestra mi ha
rimproverata perché mi veniva voglia di coricarmi nel prato e
io lo facevo lo stesso.
Al
secondo gioco, i bersagli, ha vinto il gruppetto della mia squadra.
Poi
ho rifatto la sfilata finale e hanno consegnato un diplomino alla
nostra scuola e anche a tutte le altre scuole.
Alla
fine sono andata via.
♥
♥ ♥
Ma
davvero alla fine sono andata via? Io pensavo di essere ancora lì,
in quel campo sportivo... O.O
“Ad
un latto c'erano dei gazzebi che servivano a tenere fresca la robba
da mangiare e le bibite.”
...da
suicidio questa frase... Ma! (cit.) AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH UN LATTO, I
GAZZEBI E LA ROBBA, PUAHAHAHAHAHAH!!!!! :DDD
Da
notarsi quanto ero una fallita nello sport già in seconda
elementare: figuriamoci, era LOGICO che avrei perso, ma tanto io ero
trasgry (?) e mi coricavo nell'erba anche se la maestra non voleva
u.u
Guardate,
io non so che dire, non ce la posso fare XD
Piccola
anticipazione per la prossima settimana: tenetevi forte già da
ora, perché leggere LE MIE PRIME FANFICTION IN ASSOLUTO!!!! E
no, non vi dico su cosa, ma vi posso assicurare che la situazione è
grave!
Grazie
infinite a tutti i coraggiosi lettori che ancora sono qui dopo
QUARANTA CAPITOLI!!! Sondaggio: secondo voi arriveremo a 100? :3
E anche questo venerdì
sono qui per “deliziarvi” con un capitolo della raccolta!
Come già preannunciato, vi riporterò qui le mie
primordiali e spaventose fanfiction sui...
rullo
di tamburi*
SUI
FINLEY!!!! (sperando non mi caccino dal sito)
No
ragazzi, non sto scherzando -.-”
Vi
spiego un paio di cose prima di gettarvi in pasto a questo schifo: il
gioco – perché sono nate per gioco – stava
nell'immedesimarsi in una fan che aveva incontrato i suoi idoli,
quindi non sono autobiografiche (e meno male)!
Altra
cosa: questa non è la versione originale, che purtroppo è
andata persa; le avevo dettate a Kim che le aveva
''''''corrette'''''', ma tranquilli, sarà uno scempio uguale!
Ora
basta blaterare, ci vediamo giù! ^^
Ciao
a tutti, vi voglio raccontare un pò la lunga storia che mi è
accaduta. Ero in un piccolo aereo che viaggiava verso Milano per una
visita: dovevo fare il prelievo per il sangue. Ah (mi chiamo Valeria
e ho 10 anni). Vi volevo dire che i miei cantanti preferiti sono i
Finley e secondo me sarà molto difficile incontrarli ma da
quel giorno ho creduto al titolo della canzone “Tutto è
possibile”! Mentre viaggiavo ho visto i Finley passare e ho
gridato: “Fermatevi!!”... Mi sono aggrappata alla gamba
di Ste e stavo strisciando come un serpente. Poi li ho rincorsi per
tutto l'aereo. L'aereo era quasi atterrato e i Finley sono scesi e
io, che non avevo visto i gradini, sono rotolata giù e sono
finita in braccio a Ka che si è arrabbiato e mi ha lanciata
come una palla e Ste mi ha ripresa: “Uffi, non sono una
palla!!” I Finley hanno convinto mia mamma a farmi vivere con
loro. Se anche voi volete conoscere i Finley venite a Milano!
by
- Vale 98 -
♥
♥ ♥
IL
PRELIEVO PER IL SANGUE, non DEL SANGUE!!!
E
poi, scusate: chi è che va in aereo a Milano PER UN
PRELIEVO?????? O.O
Tra
l'altro non ho capito la parentesi aperta dopo “Ah”...
Senza
contare che... A VIVERE CON LORO?????? Cioè, hanno adottato
una bambina di dieci anni, e poi i Finley vivono tutti nella stessa
casa?
Basta,
che mal di neuroni! (?)
Guardate,
non ho altro da aggiungere, se non che la prossima storia sarà
nonsense quanto o più di questa!
Buona
fortuna!!! XD
:3
:3 :3
Allenamenti
divertenti
Ciao
a tutte le fan dei Finley. Sono Martina e mi è accaduta una
cosa strepitosa; vivo a Milano e ho 13 anni. Mi piace molto Pedro.
Ero in palestra che era molto spaziosa ma il nostro allenatore non si
accontenta facilmente e quindi ci ha fatto fare tutto il giro della
città. Ho cominciato a correre e dopo un pò mi sono
fermata un pò a riposare e, mentre aspettavo di essere
rimproverata dall'allenatore, ho visto passare i Finley e gli ho
rincorsi per tutta la strada più lunga della città.
Sono inciampata e ci sono caduta a faccia in terra; mi sono rialzata
e dopo un pò di corsa, li ho raggiunti. Dani si è
fermato e ha chiamato anche gli altri Finley. Siamo andati al bar
vicino alla mia palestra e ci siamo divertiti molto: era il giorno
più bello della mia vita perché sono rimasta tutto il
tempo attaccata a Pedro che era molto disponibile. Siamo andati dal
fotografo che ci ha scattato diverse foto: una con me e Pedro
abbracciati, due con tutta la band, tre con Pedro e Dani e una con
Ste e Ka. Poi siamo andati al parco acquatico e Ste, mentre si
tuffava, ha sbattuto la testa nel fondo della piscina. Ci siamo messi
tutti a ridere!!! È stata un'esperienza bellissima!!! W
Finley! Marcolino ti amo
by
MartiPedretti93
♥
♥ ♥
…
…
“ ci
sono caduta a faccia in terra”
SPIEGATEMELO,
SU, SPIEGATEMI IL PERCHE'!!!
Cosa
abbiamo fatto di male? Cosa?
sbatte
ripetutamente la testa contro lo schermo del pc*
A
parte che penso sia illegale mandare una tredicenne a correre per
tutta Milano, considerando le dimensioni della città, ma poi
mi spiegate tutta la contestualizzazione spazio-temporale della
vicenda?
E
perché sono andati dal fotografo per un paio di scatti?
Io
veramente, mi astengo dal commentare oltre, lascio a voi la parola
(sempre che siate sopravvissuti).
Concludo
dicendo che quando ho scritto questi due aborti avevo all'incirca
otto anni, e ringraziando la mia vecchia editrice Kim per il
magnifico e professionale lavoro di revisione (???)
E
ringrazio tutti, davvero tutti, perché se abbiamo superato le
trecento recensioni è tutto solo merito VOSTRO :3
Era
una mattina come le altre: erano le 7.30 e il sole splendeva.
Mi
rigirai nel letto pensando “A scuola come sempre”.
Sbadigliai,
mi stroppicciai gli occhi e scesi dal letto.
Bevetti
la mia solita tazza di latte e mi precipitai verso la porta a mia
mamma:
-
Sto andando a scuola, ciao!
Uscì,
chiusi la porta alle mie spalle e mi condussi verso il piccolo
cancello pensando di vivere la mia solita giornata.
Mentre
camminavo vidi un ragazzo correre che mi tagliò la strada.
Stava
andando verso la mia scuola.
Quando
arrivai, presi l'ascensore.
Quando
arrivai in classe ,vidi che affianco al mio banco ce n era un altro
vuoto.
Presi
posizione curiosa di sapere chi si dovesse sedere in quel banchetto.
«Ciao
Cassie!” gridò la mia amica Dam spaccandomi i timpani.
“Oggi arrivano due nuovi compagni!” strillò ancora
Io
risposi seccata “Se mi continui a urlare nell'orecchio, dovrò
usare l'Amplifon anch'io come tuo nonno!”
La
proffessoressa presentò i miei nuovi compagni:
“Lui
è Michele e lei […]!”
Ero
perplessa: mi chiesi: “Ma quello non è il ragazzo che mi
ha tagliato la strada!
♥
♥ ♥
«Ciao
Cassie!”
Come
se non fosse già abbastanza grave il cambio di virgolette in
UNA SOLA BATTUTA, vi voglio far notare che quando la protagonista
parla con la mamma ho usato IL TRATTINO per il dialogo, quindi ho
cambiato formato dei dialoghi TRE VOLTE o.o
Poi
vogliamo aggiungere il passato remoto inesistente BEVETTI o la figura
mitologica della PROFFESSORESSA, che più F non si può!
Aiuto,
mi sento male vomita*
Se
vi state chiedendo come si chiama l'altra nuova compagna, ammetto di
non sapervi dare una risposta: la mia scrittura era talmente
illeggibile che non sono riuscita a capirlo, quindi non la potremmo
mai identificare! Attenti, potrebbe essere tra voi... (?)
Ma
secondo me la cosa più grave in assoluto è che questo
scritto non risale a quando avevo sei o sette anni, no, ma più
o meno quando ne avevo DIECI!!! Capito? Io a dieci anni scrivevo
quest'aborto!
Ma
vi do una buona notizia: non ha sequel, non scoprirete mai come andrà
a finire!
Ho
anche un'altra favolosa notizia in realtà: il nostro club da
psichiatria si allarga sempre più, ormai siamo una family
gigantesca! Vi chiedo di dare un caloroso benvenuto alla mitica
Stormy, che finalmente dopo mesi di insistenze/suppliche ha deciso di
aprire la sua raccolta trash! Ha già pubblicato tre capitoli e
io vi consiglio caldamente di dare un'occhiata, c'è da
sbellicarsi XD
E
ne approfitto per ringraziare Stormy per aver accettato la sfida e
per aver supportato la mia iniziativa; ma io come farei senza il
vostro supporto? Non smetterò mai di ringraziarvi perché
ancora state dietro a questa pazza di Soul :3
Mi
piace giocare con i miei amici e non mi piace stare da sola.
Mi
piacciono le righe e il mio colore preferito è l'arancione.
Mi
piacciono i gatti e le tartarughe
I
miei numeri fortunati sono l'otto e il dodici, mentre il numero
sfortunato è il sette.
Sono
molto allegra e scherzosa.
Mia
sorella Kim_Sunshine, ha frequentato la scuola media, la scuola
elementare e quella superiore studiando francese, mi ha insegnato
alcune parole, ma non le so scrivere.
Il
francese è abbastanza bello e se dovessi visitare un posto
della Francia mi piacerebbe Parigi, perché c'è la
torre.
Anche
mio cugino che studia lingue sa il francese.
Sarebbe
bello avere un amico francese; chissà, forse mi porterebbe con
lui una volta.
♥
♥ ♥
Allora,
vi spiego questo piccolo scritto che potrebbe avervi confuso: quando
entrai in prima media, ci chiesero di scrivere una presentazione
all'inizio del quaderno. Avevamo scritto nome, cognome, residenza
eccetera, e poi questo è ciò che ho scritto! Anche se
non è nulla di che, mi sembrava carino inserirlo proprio in
questo mese, in cui le scuole riaprono i battenti! E la dedico a
tutti coloro che quest'anno devono entrare in prima media (anche se
mi pare che i miei lettori siano tutti già grandicelli XD)!
Ahahahahahah,
da notarsi che ho scritto “torre” perché da
piccola avevo il dubbio si chiamasse Torre Ifel e per non fare brutte
figure ho deciso di scriverlo generico, ma coooosaaaaa???? Torre
Ifel, vi rendete conto??? :'D
E
i punti alla fine delle frasi sono un optional ovviamente...
Non
ho capito l'ordine delle scuole che ha frequentato Kim (ho scritto
anche Sunshine perché nel testo originale avevo messo nome e
cognome): prima le medie, poi le elementari e infine le superiori!
Oddio, questa cosa è inspiegabile, era per caso una bambina
prodigio?
Ah,
che dolore, i neuroni...
Se
ve lo state chiedendo: i miei gusti dopo anni non sono cambiati
neanche di una virgola, a parte che ora ho un rapporto conflittuale
con il francese e che il posto che vorrei visitare è un altro,
per via della presenza di un dei miei gruppi preferiti...
eheheheheheh... XD
Grazie
mille a tutti per il continuo supporto e per la pazienza! Sono fuori
casa in questo momento e quindi non sono molto presente sul sito, ma
non vi lascerei mai senza aggiornamenti e mal di neuroni :3
E
quindi, come si dice da queste parti: STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Mi
chiamo Isabel, ho dodici anni, sono alta 159 cm, ho i capelli castani
che mi arrivano a metà schiena e i miei occhi sono neri. Che
altro dire... tutti i miei amici mi chiamano Izzy, anzi, “la
piccola Lizzy”. Questo nomignolo è cominciato 48 ore fa,
il 31 Ottobre:
Mi
stavo preparando per uscire ad Halloween, ma non sapevo che vestito
avrei indossato perché mia madre mi doveva fare una sorpresa.
Quando
sono uscita dalla doccia, ho trovato mia madre con un sorrisetto
stampato in volto.
“Ecco
il tuo costume di Halloween! Ti piace, tesoro?!”
Rimango
impietrita a guardare il ridicolo vestito da pupazzo di neve che mia
madre mi porge davanti. Si vedeva che era fatto in casa, perché
era tutto sbilenco. Bleh!
Il
costume, formato da una maschera per la faccia, una canottiera con
dei bottoni e una gonna a palloncino, non c'entrava PROPRIO NIENTE
con Halloween, ma con un circo!
“E
io dovrei mettermi questo coso per fare dolcetto o scherzetto alle
porte di tutto il paese??”
“Ma
tesoro, è il vestito che mi sono presa la briga di cucire solo
per te! E se vuoi un pupazzo di neve mummificato, ti cucio sopra la
garza che...”
“No,
no, non occorre!”
Così
mi sono trovata costretta ad indossare quel coso troppo piccolo per
me. Dopo qualche minuto è passata a casa Elisabeth detta Lise
o Lizzy. Appena mi ha visto, è scoppiata in una fragorosa
risata:
“Che
c'è da ridere! È già abbastanza umiliante così!”
“No,
è che fai morire! Se ti vuoi ti accompagno in una compagnia
circense!”
“Ahah.
Adesso basta, siamo in ritardo. Sono già le otto e mezza e noi
non siamo ancora uscite di casa!”
“Mi
raccomando! Non date confidenza agli sconosciuti e non fate
stupidaggini!”
“Va
bene mamma, ciao!”
Dopo
che siamo uscite, abbiamo cominciato a bussare alle porte e quando la
gente mi ha vista conciata in quel modo, si metteva a ridere o mi
guardava con un'espressione da pesce lesso. Non ero molto felice. In
più sono inciampata minimo dieci volte per colpa di quella
stupida gonna troppo stretta.
Ad
un certo punto, mentre camminavo, ho riconosciuto una voce alle mie
spalle:
“Ma
chi sarà questo bel pupazzo bianco bianco davanti a me!
Isabel! Ad Halloween non nevica.”
Era
Amelin la mia acerrima nemica perché ci piaceva lo stesso
ragazzo: Ryan.
♥
♥ ♥
Benissimo
(???) lettori, stavolta ho deciso di catapultarvi all'interno della
mia prima one shot seria (???), scritta in prima media di mia
spontanea volontà – dai, la potevo anche evitare eh...
Per
non rischiare di perdere tutti i lettori in un solo capitolo, ho
deciso di suddividere il testo in tre parti, in modo da lasciare la
suspance nei punti cruciali...
Ora
vi lancio una sfida: chi di voi sa dirmi quante volte ho cambiato
tempo verbale durante questa manciata di frasi? Chi me lo saprà
dire per primo – ovviamente in maniera corretta –
riceverà una recensione premio dalla sottoscritta (che si
impegnerà a lasciare entro il 2036) XD
Non
scherzo, la lascio davvero eh!!!
Ultima
cosa prima di dileguarmi e lasciarvi la libertà di delirare e
vaneggiare: è un vero peccato che io non riesca a inserire i
banner nella storia, perché qui ce ne sarebbero davvero tanti!
A parte la copertina della storia (ci avevo impiegato giorni a
colorarla tutta), abbiamo anche il ritratto ufficiale del costume da
pupazzo di neve! Non avete idea di cosa vi state perdendo...
Grazie
a tutti coloro che si appassioneranno alla vicenda di Isabel/Izzy/la
piccola Lizzy (??!!) e che torneranno coraggiosamente qui anche la
settimana prossima :3
“Senti,
carissima Linny” chiamavo Amelin così perché
sapevo che le dava fastidio “primo: non chiamarmi con il mio
nome intero, chiamami Isa oppure Bell, secondo: oggi non è
giornata. Non me lo sono scelto io il costume.”
“Ah,
già! A lei glielo sceglie mammina! Non glielo imponi, a tua
madre, di farti scegliere il vestito? Fossi in te, mi vergognerei.”
“Io,
a differenza tua, tratto bene i miei genitori e non impongo proprio
niente!”
“Ah,
è arrivata la santarellina! Guarda il mio costume da Fata del
Fuoco! Si addice a una vera fashon-bad-girl!”
Mi
sono voltata per guardare il suo vestito: accidenti se era bello! Ma
l'abito non fa il monaco.
“È
fatto in pura seta! Direttamente da una delle aziende più
famose al mondo, Sindy Accademy Industry!”
“Che
cosa!” ha gridato Elisabeth dietro le mie spalle. “Ti
rendi conto Izzy: la Sindy Accademy Industry, l'azienda produttrice
degli abiti più belli delle popstar più famose!
AAAAAAH!”
“Sì,
si, ma ciò non toglie che non ha il diritto di prendermi
ingiro solo perché non ho il vestito comprato all'Indistriv,
Sindolly, insomma, quella cosa...”
Poi
ho sentito delle risatine alle mie spalle: erano Dorothy e Gwen, le
migliori amiche di Amelin. Poi Gwen mi si è avvicinata:
“Ma
buonasera! Che bella compagnia! Oh! E chi è questa bellissima
ragazza!? Oh, Isabel! Ma che bel vestito! Di prima qualità! È
fatto di un fantastico materiale!”
Il
suo tono era terribilmente falso.
“Scansati
Gwen! Ho un conto in sospeso con la signorina Linny.”
“Non
chiamarmi Linny! E così mi vuoi sfidare, eh? D'accordo,”
si è fatta seria “allora se vuoi guerra, che guerra
sia!”
Amelin
mi si è scaraventata sopra e ha cominciato a scalciare dove
capitava. Me la sono tolta di mezzo con uno strattone al braccio
facendola cadere a pancia in giù.
Non
riuscivo ad alzarmi, ma le assestai dei calci e dei pugni.
Tutti
gli altri guardavano: c'era chi strillava, c'era chi correva, c'era
chi rimaneva impietrito.
Ad
un certo punto ci siamo alzate e abbiamo cominciato ad assestare
colpi dove capitava, a tirarci i capelli e a urlare.
A
un certo punto il nostro combattimento è stato interrotto
dall'arrivo di un fantasma, il MIO fantasma: Ryan.
“Ryan!”
abbiamo urlato in contemporanea io e Amelin.
“Ragazze,
ma che è successo! Sembrate due sopravvissute! Che diamine
avete combinato?”
“Ehm,
io...” ha risposto Amelin “stavamo facendo un...”
“Adesso
non c'è tempo per raccontare, forza, dobbiamo darci da fare
per medicare tutte le loro ferite! Gwen, Dorothy! Voi portate Amelin
nella farmacia più vicina. Mentre tu, Elisabeth, aiutami a
portare Isabel nella panchina dietro il muraglione. E poi vai a
cercare del cotone e del disinfettante, via, via, forza!”
Adoro
quando Ryah fa il capo, perché lo fa con un entusiasmo tale
che riuscirebbe a trascinare qualsiasi persona.
“No,
Ryan, non mi lasciare! Accompagnami tu!” gridava Amelin, mentre
le sue amiche la portavano via.
Da
lontano, io le facevo sorrisetti maligni alla «ho vinto io»
e lei si divincolava.
Così
venni trasportata su una panchina dai due ragazzi.
Arrivati
sulla panchina, Ryan ha chiesto a Elisabeth:
“Ora
dovresti andare a cercare dei cerotti, del cotone e del
disinfettante.”
“E
dove lo trovo?! Mica cade dal cielo!”
“Ingegno,
mia cara! Vai a bussare alle porte.”
Così
Elisabeth si è allontanata ed è scomparsa dietro il
muro di mattoni che si trovava dietro le nostre spalle.
♥
♥ ♥
La
Sindy Accademy Industry???? O___O
Stavolta
i neuroni mi fanno male sul serio, povera me T.T
Ma
scusate, che problemi cognitivi hanno queste due? Hanno fatto davvero
una figura di merda con l'oggetto del loro interesse, ahahahahahah,
così la smettono di fare rissa! Bah, io sono sconvolta!
Che
poi questo Ryan a me non piace proprio per niente, sembra come il
Yury di Kim: dà ordini a tutti e lui non fa essenzialmente
niente, senza contare il modo da antipatico che ha di dire le cose!
u.u
Okay,
ora vi saluto e vi lascio la libertà di commentare, sempre che
abbiate le parole per farlo! Io non aggiungo altro, altrimenti se mi
auto-recensisco poi non c'è gusto!
E
GRAZIE DI CUORE a tutti i lettori, vecchi e nuovi, quelli che ci sono
dall'inizio e quelli che sono arrivati da poco: siete tanti,
coraggiosi e davvero speciali :3
“Ehm...
quella stupida di Amelin mi stava prendendo in giro perché mia
madre mi ha fatto indossare questo stupido costume da pupazzo di
neve, ma ora si è tutto sporcato, scucito e strappato.”
“Ci
tenevi?”
“In
che senso?”
“Intendo
dire, ti piaceva a tal punto che sei un po' dispiaciuta che si sia
rotto?”
“Un
po'” gli ho risposto, quasi sussurrando.
A
quel punto ho cominciato a tremare
“Hai
freddo?”
“No”
“Sei
agitata?”
In
quel momento due lacrime mi sono calate giù dagli occhi e mi
sono sentita andare a fuoco il viso.
Quando
Ryan si è accorto che stavo piangendo, mi ha abbracciata. Ero
molto imbarazzata, ma in quel momento ho sentito una forza scorrermi
nel sangue, una forza che mi dava la forza di andare avanti.
D'impulso l'ho abbracciato e tra le sue braccia, mi sono
addormentata.
Quando
sono del tutto scivolata tra le braccia di Morfeo, ho sentito la voce
di Ryan che mi diceva:
“Io
ti voglio bene, sono innamorato di te, Isabel.”
Ma
siccome facevo spesso sogni del genere, pensavo fosse un sogno.
Mi
sono risvegliata con un cuscino sotto la testa, i cerotti alle ferite
e una coperta sopra. Ero sempre sulla solita panchina ed ero fissata
da una cerchia di persone che bisbigliavano.
Ryan
era inchinato di fronte a me. Sentivo che nel mentre che io ero
addormentata era successo qualcosa di particolare, perché
avvertivo una sensazione strana, che non avevo mai provato prima.
Nonostante tutto mi sentivo protetta perché Ryan era accanto a
me. Eppure era come se lui c'entrasse qualcosa con quella strana
sensazione.
Ryan
mi si è avvicinato e mi ha sussurrato all'orecchio:
“Ti
ho baciata, piccola Izzy.”
Ed
ecco svelato il trucco. Ma non era possibile, ero solo in seconda
media, ed era già arrivato il mio primo bacio! Rimasi
impietrita con gli occhi spalancati, poi lo strinsi forte a me.
Sentivo che quel bacio non era arrivato troppo tardi ma al momento
giusto.
“Quindi”
ho attaccato io “da oggi stiamo... insieme”
“Sì.”
Abbiamo
ricevuto un caloroso applauso da tutti gli adulti presenti in quel
momento.
In
quell'istante mi sentivo bene, proprio tra le braccia del mio angelo,
la persona che avevo amato per due anni, finalmente lo potevo
abbracciare!
Si
è fatta strada tra la folla mia madre. Appena mi ha raggiunto
e ha cominciato a farmi 10000 domande tutte insieme:
“Iiiiiisabeeel!
Cos'è successo? Chi è il responsabile? Chi ti ha
aiutato? Chi è questo tizio? Non devi abbracciare ragazzi! Hai
la febbre? Hai sonno? Dove ti sei fatta male? Fammi vedere dove.
Allora?”
“MMH!
Mamma! Non posso rispondere a tutte le domande insieme!”
“È
la ragazza che l'ha picchiata” ha urlato qualcuno dalla folla.
Allora
è arrivata vicino a me con tantissimi cerotti e in braccio al
proprietario della farmacia, Amelin.
“Tu!”
è scattata mia madre “dovresti proprio vergognarti! Ma
tua madre ti ha insegnato le buone maniere!? Non si picchia!”
“No,
signora! Io faccio quello che voglio e i miei genitori non mi dicono
niente... Perché loro fanno quello che voglio!”
“E
questa ti pare educazione! Dai tesoro, andiamo!”
Io,
che non volevo tornare a casa, le ho detto:
“No,
no, non occorre!”
“Non
dire scemenze, andiamo!”
Così
mi ha preso in braccio, mi ha fatto salire in macchina e... via,
lontano dalle forti braccia del mio angelo, un angelo che mi aveva
salvato.
“È
bello rileggere questa storia, vero Ryan?”
“Sì,
e anche se sono passati solo due giorni, mi sembra passata
un'eternità”
♥
♥ ♥
Ed
ecco l'ultimo emozionante (?) appuntamento con questa schifo di
storia!
Io
non ho molto da dire perché sinceramente dopo due o tre frasi
mi si sono accavallati i neuroni e non ci ho più capito
niente...
Vi
è piaciuto il ritorno della madre psicopatica? E ve lo
aspettavate che infine Ryan e Izzy/Lizzy/Isa/Bell/Isabel si sarebbero
fidanzati? Nooooooo, non era una trama scontata e prevedibile,
macché! -.-”
Allora,
la prossima settimana si entra nella sfera degli undici ani circa (di
molti scritti non ho le date precise, ma vi posso assicurare che
risalgono alla prima media) e vi assicuro che ne vedremo di tutti i
colori tra poesie discutibili, compiti disastrosi, temi improbabili e
– non sto scherzando – miti ispirati a quelli greci!
Ma
la cosa ancora più inquietante è che ho ritrovato UN
PRINCIPIO DI LONG, ovvero qualche capitolo di una “storia”
mai conclusa! Siete contenti? XD
Intanto
vi ringrazio per essere ancora qui, per essere così in tanti e
per la pazienza: ultimamente bazzico davvero di rado su EFP e come
avrete notato non riesco a fornirvi delle risposte puntuali. Mi
volete bene lo stesso, vero? :D :3
No
vabbè, io sto morendo dal ridere e non so come riprendermi! È
troppo :D
Questa
settimana vi ho voluto regalare questo capolavoro (?) risalente
appunto ai miei disastrosi undici anni! Io vi avevo avvertito: nessun
miglioramento, andiamo sempre peggio!
Ma
poi... semplice come il suono di un pianoforte??? Ma avevo mai
sentito suonare un pianoforte? Semplice???? O.O
Tra
l'altro non è menzionata la mia amata batteria, io mi offendo
u.u
Vi
avviso: per la prossima settimana preparatevi al puro e sconcertante
nonsense, perché il racconto che pubblicherò mi ha
davvero messo in difficoltà e ancora sto cercando di
riprendermi! Mi aiuterete voi a capirlo? :3
Scrivi
una frase con ognuno dei monosillabi di pag. 54.
Io
ho avuto un idea originale messa in pratica alle scuole elementari:
si tratta di formulare un breve testo o una piccola storia con le
frasi che devo scrivere: state a vedere
Edy
ad Amsterdam
Gia
da un po di tempo Edy si chiedeva perché si fosse
trasferito ad Amsterdam.
Sua
sorella le aveva spiegato che
era una città pericolosa, ma Edy non aveva capito perché.
“Se
qualcuno ad Amsterdam ti offre o ti dà
qualcosa che non conosci, come rametti di piante, non prenderli,
perché sono molto pericolosi!”
Erano
queste le parole che già da
un pò di tempo Tamara, la sorella di Edy, aveva detto a lei e
al suo fratellino Mattew ancora troppo piccolo per assumersi le
responsabilità.
A
Londra tutto era più facile e divertente, ma ora non si può
più vivere il dì
di una volta: Edy non doveva andare in giro a piedi e non doveva
comprare niente se da sola.
Insomma!
Per una ragazzina di
dodici anni questa è una condanna a morte!
Tamara
è rientrata
ed Edy si libera la testa dai pensieri.
Quando
Tamara finirà di fare la doccia andranno a prendere Mattew da
nonna Kammy, Edy potrà finalmente
rivedere sua cugina Stacey e
potrà riabbracciarla
Per
arrivarci Tamara ed Edy dovranno andare un altro quartiere: là
tutto sembra più allegro.
Dopo
che Edy si allacciò la
cintura di sicurezza Tamara fece partire la macchina e così
cominciò verso la casa di nonna Kammy.
“Guarda
la cartina vicino a te: segui la strada principale, poi gira in via
Can e poi sull'ultima a destra: lì
c'è la nostra meta.”
Dice Tamara a Edy, ma lei non
capisce né qual è la strada principale ne dov'è
via Can.
Mentre
Edy rimette a posto la cartina si accorge che nella tasca del
pantalone ci sono delle caramelle e decide che ne
darà un pò a Stacey.
Edy
non è una ragazzina che non condivide le cose e che pensa
soltanto a sé
D'altra
parte lei conosce un suo vecchio compaesano che se
ne frega di tutti e di tutto.
“Sì,
è arrivato il momento di scendere!” pensò Edy
appena la macchina si fermò.
Edy
si slaccia la
cintura e scende dalla macchina.
C'era
molto freddo e a Edy sarebbe piacciuto un bel tè
caldo per riscaldarla.
Questo
è un compito, ma è una bella storia! Prova a
continuarla te!
♥
♥ ♥
Ecco,
prova a continuarla te! Ma soprattutto: spiegamela, perché io
non ci ho capito NIENTE O.O
Questa
di inventare una storia nei compiti di casa è davvero
un'abitudine che mi ero presa alle elementari e avevo voluto
riproporla in prima media per sorprendere la mia prof. Evidentemente
l'avevo sorpresa, sì, ma in maniera negativa: mi disse infatti
di non adottare questo metodo perché rischiavo di non
concentrarmi abbastanza sull'esercizio richiesto e di dimenticarmi
qualcosa.
La
ringrazio di cuore per aver posto fine a questo scempio ^^
Ho
molti dubbi su questa storia, ma ve ne espongo due:
cosa
sarebbe la storia dei rametti di piante? Cioè, fatemi capire:
se andassi ad Amsterdam potrebbero fermarmi in strada e vendermi
marijuana A RAMI? Ma cos'avevo in testa?
Invece
certo che a Londra era tutto più sicuro, sìììì,
mica è una metropoli con otto milioni di abitanti! Una madre
lascerebbe andare in giro da sola una ragazzina di dodici anni per
le strade di Londra, perché del resto mica ti vendono rametti
di piante! (?)
Che
poi poco sotto ho scritto “compaesano”, quindi Londra è
un paese? E pensare che ci sono anche statal, ma devo essermi
sbagliata allora, perché non sembrava proprio un paesino...
Basta,
meglio che concluda qui le NdA perché se continuo a pensare a
quello che ho letto mi dovranno presto rinchiudere in psichiatria!
Lascio a voi la parola, che sapete sempre cosa dire in questi casi
(più o meno) :3
Alla
prossima settimana, e... STAY TUNED. STAY TRASH!! ♥
Che
idillio ragazzi! Questo potrebbe essere il primo scritto sensato
della raccolta, no?
No.
Quindi...
capitolo interattivo!
Ci
sono due cose altamente nonsense racchiuse in questi versi; se
riuscite a individuarne almeno uno, avrete la possibilità
di... uhm... farmi una domanda a vostro piacimento, che può
riguardare anche la mia infanzia da scrittrice o qualsiasi altra
cosa!!! Ecco, vi piace questo premio? XD
Quindi
tentate, non abbiate paura: è GRATIS :'D
E
niente, questa settimana va così!!!
venerdì
(o sabato) prossimo arriveremo a cinquanta capitoli di questo scempio
di raccolta, e per festeggiare (???) vi darò in pasto una
perla che vi avevo promesso da tempo: UN MITO!!!
Siete
pronti? Io no T.T
Ringrazio
di cuore i miei adorati lettori... buon Halloween a tutti, anche se
un po' in anticipo :3
Quello che state per
leggere è il frutto di un compito per casa. Richiedeva di
inventare due divinità in base a determinate caratteristiche e
inventare poi un mito utilizzando tali divinità.
Vi
assicuro che ciò che state per leggere è inquietante
T.T
NOME:
Compnet, dio della tecnologia avanzata
ASPETTO
FISICO: Riccio, con ali da farfalla, corpo muscoloso molto alto e
molto bello; indossa un vestito verde
CARATTERE:
Un pò permaloso, molto vendicativo e abbastanza silenzioso.
AZIONI:
Sta al computer a cercare informazioni scientifiche. Sa aggiustare
ogni computer con la sua freccia miracolosa ed è perdutamente
innamorato di Fily, la dea dell'elettricità
NOME:
Fily, dea dell'elettricità.
ASPETTO
FISICO: Capelli lunghi, ricci e arancioni; si veste sempre con un
vestito corto lilla e i leggins un po' corti fuxia.
CARATTERE:
Molto vivace e un po' pazzerella; ama parlare e cantare a ha una
buona memoria.
AZIONI:
Gestisce la “Elettricologia”, che è un vecchio
mulino abbandonato dove tiene l'elettricità che usa per fare i
fulmini durante i temporali. Ama giocare con la sua scimmietta Wudy.
Fily
e il Cocomy del bosco
Un
giorno Compnet leggeva il “PC Giornale” comodamente
seduto davanti al suo computer e lesse:
“Un
Cocomy terrorizza i boschi e nessuno può più andare a
caccia indisturbato.”
Non
aveva mai sentito questo nome: Cocomy.
Così
cercò su Interpet (il nuovo sito sugli animali) questo nome
misterioso e trovò:
COCOMY:
È un animale terrorizzante grande quanto una casa con il corpo
da leone e la testa da rinoceronte; può ingoiare una pantera
in un boccone.
Così
chiese aiuto alla dea Fily e alla sua scimmietta Wudy, che con la
natura ci sapevano fare parecchio, di bloccare quell'animale
misterioso e le diede due alirobot, che aveva inventato lui.
Quel
giorno pioveva ma Fily decise di andare lo stesso perché il
Cocomy amava la pioggia.
Arrivata
nel bosco incontrò i Cocomy.
Lei
mise in azione le alirobò e volò in cielo, poi mandò
una scarica elettrica al Cocomy che aveva tutto il pelo scompigliato
e bruciacchiato e ruggiva.
Quindi
ogni volta che c'è un temporale Fily va nel bosco a mandare
via il Cocomy con le sue scariche elettriche e il mostro ruggisce
formando i tuoni.
Questo
mito racconta le origini dei fulmini e dei tuoni.
Bravissima
♥ ♥ ♥
BRAVISSIMA?????
O.O
Domanda
n° 1: la mia prof si drogava?
Domanda
n° 2: io mi drogavo insieme alla mia prof?
Che
cos'è un Cocomy? Che razza di nomi sono?
L'unica
cosa vagamente intelligente che ho letto è “interpet”,
come motore di ricerca per gli animali!
Che
poi alla fine Compnet non ha ricoperto un ruolo, dato che ha solo
visto la notizia e poi avvisato Fily XD
Ragazziii,
siamo arrivati al capitolo 50!!! Io sono emozionatissima, e voi??
Non
aggiungo altro, se non che mi sembra impossibile avere una raccolta
di cinquanta capitoli COMPLETAMENTE INUTILI!!! :D
No
dai, sono utili per ridere e stare in contatto con voi, adorati
spettatori del mio scempio infantile *-*
Grazie
a chiunque sia giunto fin qui e chi deciderà di continuare a
seguirmi ancora! :3
CE L'HO FATTA
RAGAZZIIIIII, SONO TORNATAAAAA!!!! *-*
Scusatemi
davvero per questa lunga assenza di circa un mese, ma ero quasi
completamente senza internet e non ho proprio potuto aggiornare!
Però
adesso sono tornata, più carica e pronta che mai, per
torturare i vostri neuroni ogni venerdì (da notarsi la mia
infallibile puntualità: oggi è sabato o.o)
Bene,
siccome il Natale è alle porte, ho deciso di deliziarvi con
ben DUE “meravigliose” poesie dedicate a questa festa,
scritte ovviamente in prima media! In realtà queste erano solo
delle bozze, non è la versione definitiva dei componimenti
(?), ma tanto non cambia niente perché anche i miei grandi
capolavori dell'epoca fanno schifo XD
Basta
tergiversare, e che il genocidio di neuroni abbia inizio!!!
Angelo
di neve
che
porti la pace
fai
un sorriso breve
per
rendere il mondo vivace
Angelo
turchino
aiuta
tutti quanti
i
bambini abbandonati
al
freddo dentro un cestino
crea
un Natale
di
luci e di colori
per
rendere migliori
:3
:3 :3
Sorriso
di Natale
Questo
è un sorriso
che
regalo a tutto il mondo
così
in un secondo
regalo
a tutti un Natale nuovo.
Il
viso felice e innocente
di
un bimbo sorridente
È
la più grande felicità
per
chi vuole, ma che non ha
così
possiamo regalare
una
speranza da non sprecare
Per
chi vorrebbe un Natale
nel
tempo felice e immortale.
♥ ♥ ♥
No,
io non sto capendo o.o
Ma
perché mettevo le maiuscole all'inizio dei versi a sproposito?
In genere la maiuscola si usa dopo i punti o per nomi propri, non in
mezzo a una frase senza senso!
E
sì, persiste ancora la convinzione che in poesia non servisse
la punteggiatura... giustamente i versi sono già divisi, le
virgole sono superflue... per carità!!!
Spero
che in questo mese i vostri neuroni si siano riposati abbastanza,
perché è palese che qui la situazione è sempre
peggio! T.T
E
aspettate di vedere l'aggiornamento della prossima settimana...
Intanto,
visto che domani è la vigilia, ne approfitto per augurarvi un
buon Natale e buone feste!!! Spero che Babbo Natale vi porti un
cervello nuovo, dato che questo scempio l'avrà sicuramente
compromesso! XD
A
parte gli scherzi, tantissimi auguri a tutti voi, lettori speciali!
Vi mando un fortissimo abbraccio virtuale :3
C'è
una ragazza nella classe di Jack, Zoey, che lo fa impazzire.
I
suoi amici lo prendono in giro perché ammira quella ragazza: è
coraggiosa, bella, simpatica e ha anche degli amici maschi; non è
la solita ragazza “spara pettegolezzi, amante delle soap opera,
dei trucchi e di tutte le idiozie superficiali da ragazze”.
Quando
Jack prova a discutere con i suoi amici, ognuno rimane sui suoi
passi:
J
– Ve l'ho detto, Zoey è diversa dalle altre! Non è
di quelle... tipiche! Non ha ne club anti-maschi ne si veste rosa
schocking!
G
– Infatti su questo ti do ragione, ma è completamente
pazza!
T
– Ma l'importante è che sia uno schianto! E Zoey lo è!
J
– Ma voi non cercate di esserle amici, dato che di amici maschi
ne ha parecchi?
G
– Ma scherzi, amico?! I suoi amici sono solo maschi, noi siamo
uomini! Non abbiamo tempo per quelle stupidaggini, a meno che non sia
bella da morire!
J
– Zoey è bella da morire!
T
– Ma è pazza!
G
– E allora?
T
– Cosa? Ma scherzi?! Conta eccome!
G
– No, intendo dire: se abbiamo detto che non conta niente il
cervello, allora non conta che sia pazza!
J
– Allora perché mi stai contraddicendo?
G
– Perché tu hai detto che il cervello conta!
J
– Basta! Parlare con voi è come parlare con due ragazze:
superficiali e testarde! Io me ne vado!
G
– Comunque non tutte le ragazze hanno club anti-maschi.
T
– Christy sì.
E
così che Jack (J), Gordon (G) e Tom (T) hanno litigato.
Da
quando hanno litigato, Jack sostiene che i suoi ex amici sono
superficiali e ragionano in modo infantile per avere tredici anni.
Ma
senza amici, Jack non riesce ad andare molto lontano e non trova il
coraggio per avvicinarsi a Zoey.
Magari,
avvicinandosi a lei, si sarebbe fatto dei nuovi amici, dato che
♥
♥ ♥
Cri
cri cri...
Ragazzi,
li sentite anche voi i grilli? O.O
Cioè,
così, la storia finisce NEL NIENTE. Dato che... cosa???
Voi
sapreste rispondere a questa domanda? Sapreste completare la frase?
Perché io sono molto curiosa di sapere come va a finire (???),
ma ahimè, ormai sono passati anni e non ricordo più
cosa volessi dire T.T
I
NEURONIIIIIIIIII :/
Voi
sapete che colore è il rosa SCHOCKING?? Cioè... è
scritto in tedesco? Quante C ci sono in questa parola??
I
famosissimi club anti-maschi... un'organizzazione paragonabile alla
mafia russa, certo, non lo sapevate? Mamma mia, avevo bisogno di uno
psicologo!!!
Poi
vorrei sapere un'altra cosa da voi: siete riusciti a seguire quel
dialogo? Sembravano le robe di Platone, aiuto... gente che si
contraddice a vicenda, intrecci incomprensibili... vi giuro che
mentre lo copiavo ero tentata di stracciare il foglio e darlo alle
fiamme!
Bene,
dopo esserci ammazzati per l'ennesima volta i neuroni tutti assieme,
mi faccio seria (?): questo è l'ultimo capitolo dell'anno per
quanto riguarda questa raccolta, e io ci terrei davvero tanto a farvi
tantissimi auguri di buon anno! Il Capodanno è la mia festa
preferita, ci terrei dunque a spendere qualche parola per voi,
carissimi e affezionati lettori di questa raccolta!
Lo
so, forse il 2017 non è stato l'anno che desideravate, forse
avete avuto sfortuna o state semplicemente pazientando in attesa di
qualcosa di migliore. Ma tranquilli: ora vi state lasciando tutto
questo alle spalle. Abbiate il coraggio di sorridere a questo 2018,
farvi una risata e accogliere a braccia aperte ogni cosa che verrà,
vedrete che tutto sarà migliore!
Quindi
rifornitevi di energia, perché questo anno attende solo di
essere vissuto da voi, e sono sicura che vi riserverà tante
belle sorprese!
Ma
soprattutto... siete pronti a vivere un altro anno qui su EFP? Io sì,
perché ho trovato tutti voi che riuscite sempre a strapparmi
un sorriso, carissimi amici e lettori!
Prova
ad inventare un mito, rispettando le caratteristiche del genere
letterario che abbiamo esaminato.
Un
tempo esisteva un vecchio gigante di nome Kuiky che aveva tre
nipotini: i gigantini e si chiamavano Nuvi, Lea e Nire.
Quando
Kuiky compì milleotto anni i gigantini decisero di fargli un
regalo e gli costruirono un fischietto
Solo
quando arrivo alla festicciola di Kuiky si accorsero che si erano
dimenticati un buco, ma volevano rimediare e dissero:
“Forse
può ancora tornare utile, prova a soffiarci dentro nonno!”
Kuiky
soffiò, ma siccome non era molto esercitato soffiò
anche saliva e uscirono un vapore grigio e minaccioso che si sparse
nel mondo.
Dato
che Kuiky non si arrendeva tanto facilmente ritentò e uscì
un vapore bianco e puro che si sparse anche quello.
Per
ringraziare i gigantini il vapore grigio si chiamò nuvole nere
derivato dal Nuvi, Lea e Nire.
Dopo
qualche giorno nacque il quarto gigantino che chiamarono Bianik,
quindi il vapore bianco fù chiamato nuvole bianche.
Ma
non avevano ancora dato il nome a quell'affare che faceva le nuvole e
così diedero il nome della prima parola che diceva Bianik.
Così
la piccolina disse:
“Pipa!”
Così
nacquero le nuvole e la pipa, da i piccoli, grandi giganti.
♥
♥ ♥
Vi
prego, no... io mi sto sentendo maleeee!
Ma
cos'è questa roba? E cosa sono questi nomi osceni?? o.o
Aspettate,
alt! Ma davvero ho presentato questo SCHIFO a una verifica di PRIMA
MEDIA??? C'è qualcosa che non torna, eppure ricordavo di avere
dei voti abbastanza alti...
Niente,
qui si peggiora e basta, non c'è niente da fare :'(
Non
voglio aggiungere altro, solo... ma Bianik non sembra un nome tipo
arabo, turco o armeno? Ecco, armeno!!! Dunque... dedico questo
scritto al mio amico alessandroago, che lui di Armenia se ne intende
più di me XD
Ale,
che bella dedica, sei emozionato? Fossi in te, mi butterei in un
fiume :P
Ho
un annuncio da fare, tenetevi forte che qui ce n'è bisogno:
dalla prossima settimana, per cinque settimane di seguito,
pubblicherò i cinque capitoli (e tre righe del sesto) della
mia prima, orribile e indecente long!!! Uhuhuhuhuh signori, roba di
classe!
E
vi preannuncio che un sacco di gente me l'ha editata e corretta, ma
nonostante ciò è comunque un aborto! Evidentemente
avevo degli editori degni della Mondadori -.-”
Bene,
finiamola qui con questo stillicidio che ho parlato anche troppo;
aspetto i vostri pareri su questo mito greco (???) ;3
E
comunque: anno nuovo, motto vecchio... STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Eccoci
qua con il primo capitolo della mia primissima long!
Okay,
so che siete rimasti basiti dal titolo: in realtà non era
quello definitivo, ma la cartella si chiamava così e ho deciso
di dare questo titolo a questi aggiornamenti ^^
Vi
preannuncio che questa storia non è trash come il resto della
raccolta: sono state apportate alcune modifiche e correzioni che
l'hanno reso un po' più decente e la trama in fondo mi piace
(per un periodo mi è saltato n mente di riprendere l'idea).
Però ci sarà lo stesso da ridere, vedrete! ;)
P.s:
ho deciso di lasciarlo con la sua formattazione originale, solo l'ho
rimpicciolito a 12 mentre l'originale era a 16.
Storia
Bosco
(Capitolo
1)
Isabel
Appena
uscii dal tombino tirai un sospiro di sollievo: ero finalmente
riuscita ad evadere dall’orfanotrofio dove avevo vissuto per
quindici anni, dal giorno della mia nascita fino ad allora.
Presi
a camminare in mezzo alla fitta boscaglia pensando alla mia vita
passata: ero rimasta sempre chiusa dentro un orfanotrofio scadente:
le mura esterne non erano mai state intonacate e quelle interne erano
scrostate e piene di ragnatele. C’erano tantissimi stanzoni
trasandati e pieni di muffa e quando pioveva l’acqua penetrava
dalle fessure sul soffitto. Dall’estetica sembrava il castello
di Dracula.
Inoltre
i bambini e i ragazzi che ci abitavano erano denutriti e maltrattati:
non potevano uscire dalle loro stanze, non avevano diritto al gioco e
all’istruzione e venivano rinchiusi nelle cantine anche per
giorni al buio più totale senza cibo né acqua.
Poi
c’era il direttore: Dimitri Rafael Connery. Tutti lo temevano
perché era lui il responsabile delle condizioni dei bambini ed
era lui che picchiava, sfamava e puniva i poveri orfanelli.
Fu
un sasso che colpì il mio piede a risvegliarmi da quei
pensieri.
-Porca
miseria!- gridai.
Mi
accasciai sul terreno umido e mi guardai il piede: avevo un taglio,
ma non ci feci tanto caso e ripresi a camminare.
Ad
un certo punto fui assalita da un pensiero: dove avrei passato la
notte? Dovevo trovare un posto in cui dormire al più presto
perché il sole stava cominciando a tramontare.
Cominciai
a correre lungo un sentiero in parte ricoperto dalla vegetazione.
Dopo circa un chilometro non mi sentivo più le gambe e mi
fermai di botto cadendo in mezzo all’erba alta. Respirai
profondamente e rimasi lì sdraiata un paio di minuti, poi,
senza neanche accorgermene, mi addormentai.
Una
gelida e brusca folata di vento mi risvegliò.
Si
scorgevano le prime luci dell’alba e un violento vento si
abbatteva sui secolari alberi del bosco.
“Ho
dormito tutta la notte qui senza un riparo e con il rischio di essere
assalita da qualche animale?!” pensai.
Ero
stata veramente una stupida ad addormentarmi: avrei potuto rischiare
la vita!
Mi
alzai, ma un’altra folata di vento mi fece cadere.
Anche
se avevo dormito ero comunque molto stanca e avevo il cuore che mi
batteva a mille, forse perché ero ancora agitata per la fuga
del giorno prima.
Riuscii
ad alzarmi dopo parecchi tentativi: avevo fame e bisogno di energie.
Raccolsi
qualche fragola che cresceva su un cespuglio e m’incamminai
mangiando i frutti rossi che tenevo in una mano.
Ad
un certo punto avvertii un formicolio sulla gamba; abbassai lo
sguardo e vidi delle formiche che salivano verso la mia coscia.
Mi
sedetti con la schiena contro un albero e le scacciai via.
Poi
ripresi il mio cammino: avevo freddo poiché indossavo soltanto
un paio di jeans che mi arrivavano sopra le ginocchia, degli zoccoli
neri e una maglietta color fango a maniche corte.
Continuai
a seguire il sentiero fino ad un laghetto dove mi rinfrescai la
faccia.
Vidi
una rana che galleggiava su una foglia catturare una mosca e questa
scena mi fece sorridere.
Dopo
una lunga passeggiata mi ritrovai davanti a una casetta di legno
rudimentale con una porticina e una piccola finestrella.
Ero
molto curiosa di sapere chi abitasse in quella capanna, ma avevo
paura: e se le persone che ci abitavano fossero state aggressive nei
miei confronti?
Poi
mi ricordai dell’esperienza che avevo vissuto all’orfanotrofio
e che se avessi voluto avrei potuto scrivere un manuale di
sopravvivenza.
Così
trattenni il respiro e bussai alla porta.
Dopo
qualche minuto mi aprì un ragazzo molto alto con occhi e
capelli neri, parecchio robusto e molto abbronzato.
Indossava
dei vecchi jeans strappati blu, delle scarpe da tennis ingiallite
chiaramente troppo strette per i suoi piedi aggiustate con del nastro
adesivo, una camicia grigia a maniche corte e una sciarpa di lana
rossa che gli passava dietro il collo e gli ricadeva sul petto.
Ci
fissammo per qualche minuto; nessuno dei due in quel momento sapeva
come reagire.
Poi
lui cominciò ad indietreggiare e mi fece cenno di seguirlo.
All’inizio
non sapevo se fidarmi, ma come per istinto lo seguii dentro la sua
casetta di legno.
♥ ♥ ♥
Ecco qui ragazzi,
cominciamo ufficialmente con il periodo della mia vita #casiumani.
Sì, perché dovete sapere che dalla prima media in poi
mi sono FISSATA (e sto ancora cercando di uscirne) con le tematiche
delicate, e questa ne è una palese dimostrazione!
Cioè, questi due
si fissano per alcuni MINUTI??? Forse ero un po' confusa XD
A parte questo: che ne
pensate della trama? Quanta fantasia avevo?
Siete curiosi di sapere
chi è questo tizio e cosa si cela in questa misteriosa casetta
nel bosco?
Secondo me i Sette Nani
:P
Vi anticipo che questa
“storia” è un tentativo di più pov in una
storia: questo capitolo era pov Isabel, mentre il prossimo...
SORPRESAAAA!!!
Non vi resta che stare
tuned (?), la prossima settimana verranno svelati molti misteri!!! :3
Mi
svegliai presto quel giorno e, siccome gli altri dormivano, io decisi
che sarei uscito a raccogliere delle mandorle per fare una sorpresa a
tutti.
Fuori
faceva molto freddo e mi gelai tutto. Ero sicuro, però, che
Thomas, Carlo, Jeremy, Clarisse, Eleonor e Margot sarebbero rimasti
felici e i miei sforzi sarebbero stati ripagati.
Avevo
vissuto da quando avevo dieci anni in quella capanna costruita da me
perché i miei genitori erano molto poveri e non potevano
mantenermi, perciò mi avevano abbandonato nel bosco e così
mi crebbi da solo. Andando avanti ho ospitato nella mia casetta altri
bambini e altri ragazzi, così abbiamo imparato insieme a
procurarci il cibo, a coltivare, ad allevare, a pescare e a cacciare.
Mi
arrampicai sul mandorlo e cominciai a staccare i frutti per poi
metterli nel cestino che Clarisse aveva incrociato con i giunchi del
laghetto lì vicino.
Quando
il cestino fu bello pieno, scesi dall’albero e rientrai in
casa.
Quando
mi chiusi la porta alle spalle notai che Thomas era in piedi poggiato
al muro con un sorriso stampato sulle labbra, che mi fissava.
Thomas
era un bambino di nove anni che avevo trovato ai piedi di una
quercia; aveva gli occhi verde scuro molto grandi, i capelli castano
chiaro e la carnagione molto chiara. Era un bambino tranquillo,
responsabile e autonomo e si dava sempre da fare per aiutarci anche
se molto piccolo.
Ricambiai
il sorriso e poggiai il cestino sul tavolo.
-Come
mai sei già sveglio a quest’ora?- gli chiesi poi.
Lui
mi si avvicinò e sussurrò:
-Ho
fatto un brutto sogno e non sono più riuscito ad
addormentarmi. Ho sognato di essere risucchiato dalle sabbie mobili e
voi eravate lì e gridavate “Stai attento!”, ma non
mi avete aiutato, e poi…
-Adesso,
però, cerca di tranquillizzarti.-lo interruppi, mettendogli un
braccio dietro la schiena. –Era un sogno, soltanto un sogno.
Lo
strinsi a me e lui ricambiò.
-Ehi!
Ma volete fare silenzio! Non è ancora sorto il sole e voi due
già incominciate a rompere! Lasciatemi dormire, uffa!-
Gracchiò Eleonor dal suo cumulo di paglia.
Eleonor
era una ragazza di sedici anni, alta, con capelli lunghi e lisci,
occhi color nocciola, carnagione tendenzialmente chiara e un
caratteraccio. Aveva sempre qualcosa da ridire su ogni argomento e
guai a sfidarla: sarebbe stata capace di buttarsi giù da un
grattacielo pur di vincere una scommessa.
-
Uff! parli proprio tu,- ribattei – che le poche volte che ti
alzi ad un orario decente sembra che sia entrato in casa un trattore
agricolo!
A
Thomas scappò una risatina.
-
Comunque sia lasciatemi dormire. Ieri mi sono stancata molto.-
concluse poi Eleonor girandosi dall’altra parte e coprendosi
fino alla testa con la coperta che Clarisse aveva tessuto per lei con
tutto ciò che era riuscita a trovare.
Dopo
poco si svegliò anche Jeremy. Jeremy aveva quindici anni ed
era sempre stato molto timido e pacato.
Aveva
i capelli biondo scuro e gli occhi verde acqua. Non era
particolarmente alto, né muscoloso e non mangiava quasi niente
per lasciare qualcosa di più a noi.
Qualche
minuto più tardi si alzarono anche Carlo e Margot. Questi
ultimi erano due fratelli: Carlo aveva diciotto anni. Aveva capelli e
occhi di un marrone molto scuro e intenso ed era molto forte e
muscoloso.
Mentre
Margot aveva tredici anni e i suoi occhi e i suoi capelli erano come
quelli del fratello.
Era
sempre vivace e allegra e affrontava anche le situazioni più
difficili con un sorriso. Ormai ci seguiva ovunque come un fedele
cagnolino e faceva di tutto per aiutarci. Forse era proprio la sua
allegria e il suo buonumore che ci aiutava ad andare avanti.
Tutti
insieme cominciammo a sgusciare le mandorle. Anche Clarisse si unì
a noi.
Clarisse
era una ragazza di sedici anni sempre carina e gentile con tutti.
Aveva
i capelli castano non troppo scuro e i suoi occhi erano color
nocciola con riflessi verdi.
Faceva
sempre favori a tutti, era paziente e adorava prendersi cura dei
bambini.
Anche
se voleva ancora dormire, anche Eleonor alla fine si alzò
perché dormire con noi che pulivamo le mandorle con i martelli
era impossibile.
Dopo
aver fatto una sostanziosa colazione, cominciammo a parlare del più
e del meno.
Ad
un certo punto sentimmo bussare alla porta.
-
Wow! Una visita inaspettata. Non vedevo l’ora.- disse Eleonor
con tono sarcastico mezzo scocciato.
Andai
ad aprire e mi ritrovai davanti una ragazza magra con occhi e capelli
marrone scuro che sorrideva debolmente, ma dai suoi occhi traspariva
la paura.
Io
ero confuso: non mi aspettavo di certo che sarebbe arrivata una nuova
ragazza. Era sbucata da chissà dove. Come mi dovevo
comportare? Che cosa le dovevo dire?
♥ ♥ ♥
…ed ecco qui la
tanto attesa (?) sorpresa del pov!
Abbiamo conosciuto un
sacco di personaggi nuovi, ma soprattutto il nostro Dave! Allora, che
ve ne pare?
Carini questi sette nani,
vero? E mi sa che sono proprio sette XD
Non so voi, ma io tutta
questa faccenda la trovo UN POCHINO surreale... ma giusto un pochino
eh :D
Mio dio!!!
Cosa succederà nel
prossimo capitolo? Lo so, questa storia vi sta intrigando (?) :3
Quindi tutti sull'attenti
per venerdì prossimo, mi raccomando! STAY TUNED, STAY TRASH!!!
♥
Il
ragazzo che mi aveva aperto la porta mi fece accomodare in uno
sgabellino.
Mi
accorsi che nella stanza c’erano altri ragazzi e che tutti
avevano preso a fissarmi.
Ero
molto imbarazzata: non avevo mai amato stare al centro
dell’attenzione, forse perché non ne avevo mai avuto la
possibilità.
Una
ragazzina mi si avvicinò e mi disse:
-
Io mi chiamo Margot e ho tredici anni. Come ti chiami?
-
Isabel.- le risposi io con un filo di voce per poi sorriderle
leggermente.
-
Che bel nome che hai! Mi ricorda tanto mia madre… Si chiamava
Maribel. Adesso ti presento tutti gli altri! Allora: Thomas,
Clarisse, Carlo, Jeremy, Eleonor e Dave.- disse poi, additando uno ad
uno i ragazzi all’interno della stanza. – Ragazzi, siate
cortesi con la nuova arrivata. Venite qui a stringerle la mano!
Quella
ragazzina mi fece tenerezza: pur essendo una delle più piccole
del gruppo, era stata l’unica a venire da me e ad accogliermi.
Nessuno,
però, si alzò per venire a salutarmi.
Così
Margot andò da Dave e gli sussurrò qualcosa
all’orecchio.
La
scena mi fece sorridere.
Poi
Dave si avvicinò a me e mi disse quasi sussurrando:
-
Io sono Dave, molto piacere di conoscerti. Come mai andavi in giro
per il bosco tutta sola?
Una
ragazza alle sue spalle, forse Eleonor, cominciò a ridacchiare
come se volesse prendermi in giro.
La
incenerii con lo sguardo e lei fece una smorfia di disapprovazione.
Odiavo
le ragazze dispettose e spiritose perché sembravano bambine di
cinque anni.
-
Il piacere è tutto mio. Ieri sono scappata dall’orfanotrofio
dove ho vissuto per tutta la vita. Era un posto scadente e i bambini
venivano maltrattati. Non ho trovato neanche un posto dove dormire
stanotte.- gli risposi imbarazzata.
-
Ora- attaccò lui –un posto dove dormire ce l’hai.
Sei una dei nostri, e spero che nessuno abbia qualcosa da
ridire.-concluse poi, rivolgendosi ai suoi compagni.
Tutti
fecero un sorriso di approvazione, tranne Eleonor, che rimase
immobile con un’espressione da cane bastonato.
Quando
si accorse che tutti la stavano fissando, si alzò e disse:
-
Staremo a vedere.
Poi
uscì sbattendo la porta.
-
Non fare caso a lei.- riattaccò Dave.- Ha sempre avuto un
carattere tremendo.
-
Non fa niente. Piuttosto, perché vivete da soli nel bel mezzo
del bosco?
-
Tutto iniziò sette anni fa, quando io ne avevo dieci; vivevo
con i miei genitori in una casetta in paese ed ero felice, ma un
giorno un incendio bruciò la nostra casa e tutti i nostri
averi. Tutti ci salvammo, ma i miei genitori erano troppo poveri per
mantenermi. Così mi abbandonarono nel bosco sperando che mi
salvassi. All’inizio ero parecchio disorientato, ma poi imparai
tutte le tecniche per procurarmi il cibo e, mettendo in atto tutto
quello che avevo imparato nella falegnameria di mio padre mi costruii
questa capanna di legno e tutti i mobili. Un giorno arrivò
nella mia casa Clarisse e io la ospitai, poi arrivò Jeremy e
in seguito tutti gli altri. Abbiamo imparato a vivere insieme e ad
accettarci. Abbiamo fuso tutte le nostre conoscenze e insieme siamo
cresciuti. Per me sono tutti come dei fratelli e se qualcuno dovesse
andarsene, solo uno, io ne soffrirei.
Ascoltai
in silenzio. Mi colpì molto il suo racconto; a parer mio aveva
vissuto una storia molto brutta. Ebbi l’impulso di stringerlo
forte a me, quasi per consolarlo, ma non potevo farlo e mi trattenni.
-
E tu? Raccontami un po’ di te.
-
Ehm, io sono nata il 25 maggio, ma non ho mai conosciuto i miei
genitori perché mi hanno subito abbandonato in un orfanotrofio
che quasi cadeva a pezzi. Non ci davano da mangiare tutti i giorni e
ci rinchiudevano nelle cantine per punirci di qualcosa che non
avevamo mai fatto. Non ci permettevano di andare a scuola o di
studiare, e neanche di giocare. Ci picchiavano, bastonavano e
frustavano e ci costringevano a lavorare tutto il giorno. Pulivano
massimo due volte all’anno e l’igiene era messa in ultimo
piano. Era sempre pieno di ragnatele, i muri si sgretolavano e quando
pioveva l’acqua entrava dal soffitto. Così ieri sono
sgattaiolata fuori dalla mia camera e mi sono intrufolata in un
tombino senza farmi vedere da Dimitri Rafael Connery e i suoi soci.
Dimitri Rafael Connery è il direttore dell’orfanotrofio.
Io lo odio con tutto il mio cuore perché era lui a decidere
che cosa dovevano fare i bambini e quello che dovevano subire.
Torniamo a noi: sono riuscita a passare per le fognature e sono
riuscita ad uscire sana e salva. Sono felice di essermene andata.-
conclusi poi sospirando.
Lui
mi fissò per un paio di secondi, poi mi prese la mano e mi
disse:
-
Capisco. Ma ora lasciati alle spalle il passato; adesso vivi qui con
noi, non in quella specie di galera.
Ero
molto imbarazzata e feci un sorrisino ebete, poi scoppiai in una
risata senza motivo e mi trovai stupida da sola.
Poi
ci alzammo e raggiungemmo gli altri che si erano accomodati fuori su
dei ceppi.
♥
♥ ♥
Ma
che capitolo èèèèè??? Ma
cooooosaaaaa!
Scusate,
la trama non è avanzata PER NIENTE, praticamente da tre
capitoli ripeto sempre le stesse cose riformulate in venti modi
diversi o.o
Spiegatemi
anche i trattini e il loro utilizzo nei dialoghi, perché io
sono abbastanza confusa! T.T
Devo
dire che sono stati tutti troppo ospitali eh... accidenti, fossi in
Isabel sarei fuggita a gambe levate!
C'è
qualcosa – ma giusto qualcosa – che non quadra: come
hanno fatto tutti i presenti nella stanza a teletrasportarsi fuori?
Boh, erano dentro e poi all'improvviso erano fuori, sui ceppi -.-
DIMITRI
RAFAEL CONNERY??????? Scusate, questo nome non mi è chiaro...
qualcuno saprebbe spiegarmi la nazionalità di questo tizio?
Cos'è quest'improponibile accozzaglia di nomi? Io sono confusa
o.o
Confusa
e spaventata dalla mia stessa fantasia. Questa roba è
praticamente un fantasy!!!
Meglio
se mi ritiro, va'! Intanto grazie a voi che ancora mi state appresso
e perdete tempo a leggere questa raccolta! In particolare a voi: Kim,
Bigin e Ale. Siete dei tesori!!! :3
Alla
prossima settimana.... e non dimenticate: STAY TUNED, STAY TRASH!!!
♥
Feci
accomodare la nuova arrivata, ma non ebbi il coraggio di farmi
avanti. Mi maledissi perché qualunque altra persona sarebbe
andata vicina e le avrebbe parlato.Ma non fui io a fare la prima
mossa; infatti Margot le si avvicinò e cominciò a
parlarle.
Guardavo
impietrito la scena: come poteva una ragazzina di tredici anni avere
più coraggio di me?
Poi
Margot si avvicinò a me e mi disse all’orecchio:
-
Isabel si fida di te. Ora devi andare da lei e parlarle. Lo so che è
una cosa difficile, ma è un passo che solo tu puoi fare, devi
solo raccogliere tutto il coraggio che hai e farti avanti. Io ti
starò vicino. Vai!
In
quel momento capii che Margot, anche essendo cosi piccola, sapeva
sostenere le persone e incutere fiducia come non lo era mai stato
capace nessun altro.
Quando
la mia consigliera si allontanò, avvertii un nodo alla gola:
io non avevo tutto quel coraggio. Oltretutto Isabel era una ragazza
ed ero parecchio imbarazzato. Ma sapevo che dovevo farlo, così,
come d’istinto mi avvicinai e cominciai a parlare.
Mi
sentivo andare a fuoco e non capivo più niente. Avevo tanta
vergogna e mi sentivo inchiodato al pavimento.
Le
raccontai la mia storia e lei sembrò esserne molto
interessata.
Ma
rimasi ancora più colpito quando mi raccontò il suo
passato; non aveva mai visto i suoi veri genitori ed era sempre stata
schiava di persone che non le avevano mai manifestato affetto.
Vedevo
che nel mentre che raccontava il suo passato era molto agitata e
quasi piangeva.
Mi
sentii in dovere di darle sostegno e di tranquillizzarla.
Le
presi la mano e le dissi di lasciarsi il passato alle spalle.
Quando
mi accorsi che tutti gli altri erano andati fuori, le proposi di
raggiungerli e uscimmo dalla capanna.
Erano
tutti seduti a chiacchierare e io presi posto accanto ai miei amici.
Eleonor
era seduta in un angolino e si guardava intorno con il broncio. Ciò
mi diede molto fastidio: che cosa aveva quella vecchia cornacchia in
contrario alla nuova ospite?
-
Ehi, Dave!-. la voce di Carlo mi distolse da quei pensieri.
-
Eh? Ehm, sì?-, farfugliai, cadendo dalle nuvole.
-
Non pensi che dovremmo costruire un letto alla nuova?-, chiese,
facendo un cenno verso Isabel.
-
Si. Dopo lo facciamo, ma… chiamala Isabel.
Lei
mi fece un sorriso imbarazzato e mi parse di sentirle mormorare un
“grazie”.
Così
la ragazza si accomodò su un ceppo poco distante dal mio.
Tutti
chiacchieravano allegramente, compreso me. Le uniche eccezioni erano
Eleonor, che stava in un angolino con le braccia incrociate sul petto
e il suo solito broncio e Isabel, che ascoltava in silenzio.
Quando
il sole fu quasi al centro del cielo, Clarisse disse:
-
Beh, dobbiamo pranzare. Thomas e Margot andranno a raccogliere frutta
e verdura, Jeremy e Carlo andranno a procurarci la carne, Eleonor
accenderà il fuoco per cucinare, io e Isabel andremo dentro a
sistemare la casa e ad apparecchiare e tu, Dave, andrai a costruire
una sedia per la nostra nuova compagna. Altrimenti rimarremo senza
pranzo. Al lavoro!
A
quelle parole tutti ci mettemmo all’opera. Avevamo perso la
cognizione del tempo.
Chissà
come si sarebbe trovata quella nuova ragazza nella nostra famiglia.
Avrei tanto voluto poter leggere nel pensiero per sapere cosa pensava
di ognuno di noi.
Ero
più che certo che si sarebbe trovata bene con tutti, ma
Eleonor mi preoccupava parecchio. Da quando era arrivata da noi era
sempre stata sgarbata con tutti e aveva sempre disprezzato Clarisse
perché era troppo carina e non sopportava l’idea di non
essere la più bella. Mi aveva raccontato che viveva in una
famiglia ricca, una delle più ricche del suo paese. Era
viziata e vanitosa e parlava ai camerieri come fa la regina agli
schiavi. Era convinta di essere una principessa e voleva sempre di
più. Adesso che viveva con noi non era cambiata di una
virgola, solo che adesso al posto di usare i vestiti da principessina
fatti apposta da una sarta specializzata, usava quelli che tesseva
Clarisse.
Ora
che era arrivata Isabel, che era ancora più carina, Eleonor
avrebbe iniziato una battaglia inutile, perché la vedeva come
una minaccia, non come una sorella.
Assorto
in quei pensieri, finii di montare l’ultima gamba della sedia.
Quando
ebbi finito, corsi dagli altri e iniziammo il pranzo.
♥ ♥ ♥
Ragazzi... mamma mia...
Secondo voi a undici anni
avevo la cognizione di storia con più pov? Cioè... non
è che a ogni cambio di punto di vista dovevo raccontare la
stessa scena venti volte in duemila modi diversi, magari dovevo
MANDARE AVANTI LA TRAMA!... magari...
Tralasciamo la
punteggiatura, i trattini dei dialoghi che a volte sono attaccati
alle parole e a volte no, il “sì” che ogni tanto è
scritto con l'accento... ma poi la formulazione delle frasi è
spaventosa -.-
Vi rendete conto che ho
già pubblicato quattro capitoli di questa robaccia e non è
successo praticamente NIENTE??? Sono ferma alla stessa scena da
secoli!!!
E poi sapete spiegarmi
perché le prime frasi del capitolo sono formattate
giustificate e tutto il resto no? Io boh, penso che boh... o.o
Confidiamo nel quinto
capitolo? Diamo fiducia alla piccola Soul? Vedremo la settimana
prossima XD
Intanto ringrazio i
superstiti che ancora non mi hanno mandato al diavolo nelle
recensioni. Ragazzi, preparatevi: questa raccolta ha ancora tanto da
dirvi! :3
- Allora Isabel.-
attaccò Clarisse, non appena fummo dentro casa. – Adesso
puoi apparecchiare. Guarda, qui c’è la tovaglia-. Indicò
un pezzo di stoffa color kaki.
La osservai mentre si
dirigeva verso la porta. Aveva una camminata molto aggraziata,
leggera, fuori dal comune. Indossava un semplice vestito di cotone
bianco che ne esaltava l’eleganza e aveva i piedi nudi.
Presi la tovaglia e la
sistemai con massima precisione, poi cercai dei piatti. Li trovai:
erano solo delle tavolette di legno intagliato.
In quel momento
Clarisse rientrò nella stanza con due secchi d’acqua in
mano.
- Wow, hai anche
trovato i piatti! Brava!-, si complimentò.
Le rivolsi un sorriso
imbarazzato e un flebile “grazie”, poi si avvicinò
a un tavolo di pietra e vi posò i secchi.
- Clarisse, ti va di
raccontarmi la tua storia? Come sei arrivata fin qui?-, le chiesi con
voce tremante giocherellando nervosamente con il lembo della
tovaglia, mentre la ragazza aveva preso a correre di qua e di là
sistemando ogni minimo particolare della stanza. Mi maledissi
mentalmente per il tono che avevo usato. All’orfanotrofio tutti
avevano una stanza e nessuno poteva uscire per incontrare gli altri,
quindi non avevo avuto modo di interagire con le altre persone e
adesso che ero costretta a farlo, mi sentivo terribilmente a disagio.
- D’accordo.-, mi
rispose, - Sono nata in un villaggio lontano parecchi chilometri da
questo bosco. Avevo un fratello più grande di me, si chiamava
Seth e io lo adoravo. I miei genitori erano molto impegnati con il
lavoro, così noi due passavamo gran parte del tempo da mia
nonna. Per me era molto più di una semplice nonna, era come
una mamma.- mentre parlava della nonna le brillavano gli occhi. –
Passava tutto il tempo a insegnarmi a lavorare a maglia e io ero
veramente brava. Infatti è grazie a lei che ora sono un’ottima
sarta. Il giorno del suo ottantesimo compleanno io e Seth decidemmo
che ci voleva un bel regalo: volevamo costruire una sedia a dondolo,
ma ci serviva il legno, così c’incamminammo in un
boschetto vicino. Dopo aver tagliato e raccolto la legna necessario,
cercammo di tornare indietro, ma non riuscimmo a trovare la strada
giusta. Dopo aver passato la prima notte nel bosco, rincominciammo a
camminare e, proprio quando ci sembrava di aver raggiunto la strada
di casa, scoprimmo che avevamo camminato nella direzione opposta.
Ormai mio fratello era esasperato e capimmo che non potevamo più
tornare indietro, così ci arrendemmo all’idea che
dovevamo vivere per sempre nei boschi. Non m’importava niente
della mia vita in quel momento, ma ero preoccupata per mia nonna. Che
cosa aveva pensato vedendo che non eravamo più tornati
indietro? Come stava? Ci cercava? Passarono alcuni mesi e noi
riuscivamo a cavarcela con il poco che trovavamo nel bosco.
Una mattina Seth andò a caccia, come tutti i giorni, e da non
tornò più. Ero disperata, ero una bambina di dieci anni
senza rifugio e avevo perso tutte le persone che amavo. Volevo
morire, non desideravo altro in quel momento.
Ironia della sorte,
qualche giorno dopo la misteriosa sparizione di mio fratello mi
ritrovai faccia a faccia con un orso. - mi rivolse un’occhiata.
- Un orso?- ,
balbettai.
- Sì. Arrivò
un orso nella mia capanna, e strano ma vero, ne ero felice. Non
provai né a scappare né a reagire e sai perché?
Era l’occasione perfetta per morire, tanto sarei morta comunque
e qualche giorno non faceva la differenza, quindi non vedevo l’ora
che mi attaccasse. Qualche istante dopo, come previsto, mi fu
addosso. Vedevo il suo muso a pochi centimetri dal mio viso.
Ringhiava a denti scoperti e sentivo i suoi artigli che mi
squarciavano i vestiti. Non so dire cosa provavo in quel momento,
forse ero euforica o forse pentita, o terrorizzata. Chiusi gli occhi
in attesa di sprofondare nel bel mezzo del nulla.
Mi ci volle mezzo
minuto per accorgermi che non avevo più nessun orso addosso, e
pensavo di essere morta. Aprii gli occhi e mi stupii di riuscire a
fare ancora quel gesto. Sentii un paio di mani che mi sollevavano e
fu a quel punto che mi girai e vidi la faccia stravolta di Dave.-
- Dave ti ha salvato da
un’orso?-, chiesi stupita.
- Sì. Aveva solo
undici anni, ma da quando lo conosco è sempre stato un
avventuriero ed è sempre pronto ad aiutare qualcuno, ecco
perché siamo una famiglia così numerosa. Quando
entrammo a casa, mi posò su un cumulo di paglia e mi curò
le ferite. Dopo qualche giorno mi resi conto che ero stata una
sciocca a gettarmi nelle fauci di un’orso e mi ci volle un po’
per riprendermi da quell’avventura.
Con Dave mi sono
trovata bene fin dal primo giorno, è sempre stato premuroso
con me.-
Mi aveva colpito molto
la sua storia, ma soprattutto mi aveva colpito il fatto che Dave
avesse veramente abbattuto un orso per salvare una vita umana. Era
davvero tanto altruista, anche da bambino.
- Capisco-, mormorai.
In quel momento Thomas
e Margot entrarono nella stanza con due cestini traboccanti di frutta
e di verdura.
- Ecco il raccolto:
mirtilli, fragole, arance dagli alberi e finocchi e lattuga dal
nostro orto!-, esclamò Margot, illustrandoci orgogliosa il suo
bottino.
- Bene, adesso lavo
tutto.-, rispose Clarisse, versando il contenuto dei cestini nei
secchi d’acqua.
I due uscirono dalla
stanza di corsa.
- Allora, Clarisse…-
attaccai...
- Claire, chiamami
Claire.-, m’interruppe lei, facendomi l’occhiolino. Le
lanciai un’occhiata affettuosa e un sorriso radioso.
Sapevo che a breve saremo diventate amiche.
:3
:3 :3
(Capitolo
6)
Dave
Ormai
erano passati quasi due mesi da quando Isabel era arrivata nella
nostra caasetta. Come previsto, si era trovata benissimo: era
diventata amica di Clarisse e ormai condividevano tutto
♥
♥ ♥
Benissimo
ragazzi, lo scempio è finito, andate in pace!!!
No,
non andatevene, perché purtroppo per voi la raccolta è
ancora aperta e ci saranno altre schifezze tutte per voi!
Innanzitutto
mi scuso se aggiorno solo ora, ma in questo periodo è tutto un
casino! Vabbè, è giusto che anche i neuroni si prendano
una pausa ogni tanto, non è un bene sottoporli a tali torture
ogni settimana!!!
Cooooomunque...
vi è piaciuto il capitolo 6? Evidentemente ero molto ispirata,
visto quanto ho scritto XD
A
parte che la formattazione è cambiata da un capitolo
all'altro: il 5 è tutto in grassetto, l'altro no o.o
La
storia di Claire rende il tutto ancora più fantasy! Ma come
diamine ha fatto Dave, a soli undici anni, ad abbattere “un'orso”???
O forse sarebbe meglio dire un'orsa, dato che c'è
quell'accento a sproposito -.-
Mio
dio!
Non
so cosa ci attenderà nel prossimo capitolo. Sapete, ho trovato
da poco un mio diario segreto (mandato avanti per forse dieci giorni,
non avevo nessuna costanza) di quando ero in prima media e pensavo di
proporvene degli estratti... ci state? Così non sarà
più un diario segreto, ahahahahah, ma vi anticipo già
da ora che ci sarà da ridere!
Grazie
di cuore a coloro che ancora stanno qui a supportarmi e a recensirmi,
siete fantastici! :3
Era
il primo giorno di scuola e io dovevo entrare in seconda media. Ero
terribilmente in ansia all'idea di ritornare da tutti i miei
compagni. Mi avevano sempre deriso, ma io non avevo mai avuto il
coraggio di reagire.
Arrivato
nel cortile della scuola, ho notato che tutti indossavano vestiti di
marca nuovi di zecca mentre io dovevo usare dei vestiti vecchi. Non
mi dispiaceva usare dei vestiti comprati da Robusata, dato che era lì
che mia madre andava a prenderli, anzi, comprare dei vestiti
costosissimi mi sembrava uno spreco di soldi, ma mi dava fastidio il
fatto che tutti si credevano potenti solo perché avevano una
maglietta con stampato un simbolo o una scritta popolare.
Mi
vennero incontro due ragazzi di cui non mi ricordavo neanche il nome
che l'anno precedente mi avevano tormentato nel vero senso della
parola con scherzi e prese in giro. Pensavano non mi fossi accorto di
loro, ma siccome non sono stupido mi sono reso conto che mi avevano
preso di mira. Ma loro non sapevano il vero motivo del perché
sono così. Quando ero piccolo, fino a quattro anni, ho vissuto
con la mia vera famiglia, ma un giorno un incendio distrusse la
nostra casa e i miei genitori ne rimasero vittime. Allora mia zia,
l'unico parente che mi era rimasto, non potendomi mantenere mi ha
mandato in un orfanotrofio. Lì ho vissuto fino a sette anni,
ma era un posto terribile. Facevano lavorare i bambini e l'igiene era
messa in ultimo piano. Poi sono stato adottato da una famiglia che
desiderava un figlio, ma entrambi i miei genitori adottivi lavoravano
tutto il giorno e mi lasciavano a casa da solo. Inoltre sono
diabetico e ho superato un incidente stradale e la mononucleosi.
Arrivato
in classe, ho notato che i due bulli bisbigliavano tra loro.
Il
giorno dopo, all'ultima ora, quando stava per suonare la campana,
quando mi sono rimesso le scarpe (mi toglievo le scarpe durante le
lezioni perché mi stavano strette, ma i miei genitori adottivi
non volevano comprarmene altre) le ho trovate scivolosissime. Mi sono
accorto che era uno degli scherzi di quei due vigliacchi che sedevano
dietro di me. Ma non volevo dire niente a nessuno perché se
avessero scoperto che avevo riferito la vicenda a qualcuno mi
avrebbero torturato ancora di più.
♥
♥ ♥
#casipersi
#casiumani #mainagioia
Questi
gli hashtag del mio periodo preadolescenziale, dato che i miei
personaggi erano TUTTI dei casi umani! Non che adesso le cose siano
molto diverse eh XD
Mi
spiegate cosa c'entrava che “inoltre” era diabetico e
aveva superato un incidente stradale e la mononucleosi? Cioè,
non sono nemmeno andata a capo, come se questo c'entrasse qualcosa
col racconto O.O
Poi
io sinceramente compro una confezione di virgole da spargere un po'
ovunque, perché mentre leggevo mi mancava il fiato anche se
non lo stavo facendo ad alta voce... io e la punteggiatura a quanto
pare non avevamo un bel rapporto all'epoca XD
Uhuhuh,
secondo voi è lo stesso orfanotrofio di Dimitri Rafael Connery
dell'altra storia? Anche le scarpe troppo strette mi fanno pensare a
quelle di Dave aggiustate con lo scotch... che originalità!
E
poi ovviamente il tutto non si è concluso, perché io
iniziavo a scrivere le storie e il giorno dopo me le ero già
dimenticate. Rendiamoci conto di quanto fossi ispirata :D
Bene,
spero che questo aggiornamento vi sia piaciuto (?) ma soprattutto che
vi abbia strappato una risata... e aspettatevi altri casi umani/persi
nelle prossime puntate ;)
Ok ragazzi, e dopo
duemila anni torno ad aggiornare! Siete pronti a perdere la vostra
sanità mentale mentre io perdo allegramente la mia dignità?
Reggetevi forte, allacciate le cinture di sicurezza: stiamo per
addentrarci nel mio sfigatissimo diario segreto della prima media!!!!
Pensate, riuscii a portarlo avanti per meno di un mese, che comunque
per me all'epoca fu un record!
Tanto
ormai, dopo aver pubblicato cinquantanove capitoli di disagio, cos'ho
da perdere? :D
Per
ora vi lascio con questa perla introspettiva e leggermente polemica
(Platone mi faceva da poggiapiedi, proprio!), sono davvero curiosa di
sapere che ne pensate *-*
7
ottobre
Una
frase che non mi sento dire da molto è: “mi fa piacere
stare in tua compagnia” da qualcuno che non sia il mio
fidanzato Gabriele.
Ora,
calma, non pretendo di avere tutto il mondo ai miei piedi, ma i
bambini/ragazzini come me (amici o meno) non me lo dicono da tanto
spontaneamente.
La
prima mossa la faccio sempre io, dicendo: “Sai, mi ha fatto
piacere conoscerti” oppure “Sono molto contenta di
parlare e giocare con te”, ma nessuno mi precede.
Be,
come ti sentiresti tu se nessuno ti dicesse che è felice
quando è con te?
Se
qualcuno leggerà questo e dopo mi dirà che le fa
piacere stare con me, il mio umore non cambierà perché
la persona che ha letto non lo dice volontariamente, ma solo perche
glielo dico io, e questa e l'ultima cosa che voglio.
Non
mi piacciono le persone che si fingono mie amiche per falsità
o per interesse, le persone che, prima mi trattano come uno straccio
e poi, quando ho qualcosa di bello, vengono a cercarmi tutti gentili.
Quelli
che mi fanno gli applausi perché vogliono cose interessanti,
poi, quando ce le hanno grazie a me perdono tutti gli interessi nei
miei confronti.
Preferisco
la gente che, anche se le cose sono brutte nei miei confronti, me le
dicono in faccia senza temere.
Non
sopporto gli amici che, un periodo si attaccano e, quando trovano un
altra persona con cui “confidarsi”, neanche mi salutano.
Io non lo sopporto.
♥
♥ ♥
Il
mio fidanzato Gabriele! Chi di voi se lo ricorda? Era apparso in
quinta elementare e ancora in prima media ci stavo insieme XD ma ve
l'avevo detto che si trattava di una storia lunga e importante!!! (?)
Scusate,
ma come ho fatto a essere promossa per tutto il mio percorso
scolastico, se in PRIMA MEDIA non ero in grado di mettere insieme un
discorso coerente? Cioè, sono partita da un argomento e dopo
due frasi mi sono persa, sono passata completamente ad altro! Ma
perché? T.T
Cooomunque...
come preannunciato, qui avete visto la piccola Soul di dieci/undici
anni alle prese con l'introspezione... e aspettatevi questo elemento
d'ora in avanti, perché alle medie sonp diventata davvero
molto riflessiva! (???)
Quindi...
questo scritto non è poi così male se si analizza il
senso (e soprattutto se si riesce a trovare il senso XD), ma non
adagiate i vostri neuroni sugli allori! Dalla prossima volta inizia
la parte patetica e ci sarà da sbellicarsi non poco! Vedrete
quanto ero sfigata all'epoca... ma un po' me le andavo a cercare,
diciamoci la verità :'D
Ma
basta spoiler, per ora mi limito a ringraziare chiunque sia giunto
fin qui e vi do appuntamento alla prossima :3
STAY
TUNED, STAY TRASH!!! ♥
P.s:
Be, come ti sentiresti tu se nessuno ti dicesse che è felice
quando è con te?
Oggi
è stata una di quelle giornate... e siamo solo all'inizio
L'ora
passata stavamo giocando a palla prigioniera e io sono finita nel
campo dei morti con la nostra beneamata Lisa che ha tirato la palla e
io le ho detto:
“La
prossima volta la tiro io!”
“Va
bene.”
Dopo
30 secondi
“La
prossima posso farla dinuovo io che devo fare una cosa?”
“Va
bene, ma dopo tiro due volte”
Poi
sono arrivati altri e hanno tirato loro, anche nel mio turno.
Così
mi sono seduta in un angolino del campo, poi Sofia e Federica sono
venute a prendermi e mi hanno portata nella panchina e hanno detto
che non facevano giocare neanche loro.
Tornati
in classe ho scoperto che stavano circolando in classe delle
caramelle da circa una settimana e mi sono molto arrabbiata quando ho
saputo questo perché non me le hanno mai offerte, poi, se non
mi piacevano (non mi piacciono sono frizzanti alla coca cola) potevo
dire “No, grazie, non mi piacciono”, e invece...
L'anno
scolastico sta iniziando proprio male... e siamo solo all'inizio,
chissà cosa mi possono fare i miei compagni nel corso
dell'anno
17
ottobre
ORRORE!
Roberta
l'ha letto! PANICO! chissà se lo racconterà a Lisa! Ah
giusto! La nostra adoratissima Lisa ha organizzato una festa di
Halloween e ha invitato tutta la classe, compreso il mio fidanzato
Gabri che è in B e indovinate chi è rimasta esclusa? IO
Se
pensa di averla passata liscia allora si sbaglia di grosso
Quella
smorfiosetta che tutti trovano così carina e innocente,
quell'ochetta che sguazza felice nel suo stagno di pettegolezzi e
cattiveria...
Speriamo
che Roberta non legga anche questo e non lo dica a Lisa, perche se lo
scopro vedi che cosa le faccio... a proposito dice cose brutte e
false su Gabriele, Roberta e in più fa certi scherzi...
sta
diventando cattiva, o lo era gia?
Tutto
questo mi preoccupa.
Odio
l'educazione fisica quando il prof ci fa fare giochi di squadra
perché oggi stavamo giocando a pallone e Antonio e Nicolò,
quando ho chiesto se ero capitano della squadra mi hanno detto:
“Non
pretendere troppo. Non sei il capo di niente. Abbassa la cresta.”
IO:
“Abbassala tu”
LORO:
“Soul, non farci arrabbiare!”
Così
mi sono seduta in panchina a tifare l'altra squadra perché non
avevo intenzione di giocare con quei maledetti demoni “Guarda
c'è Gabriele!”
Ci
tengo a sottolineare che da questo inizio si prevede un lunghissimo
anno scolastico
FINE
♥
♥ ♥
“quell'ochetta
che sguazza felice nel suo stagno di pettegolezzi e cattiveria...”
Ragazzi,
QUESTA E' POESIA!!! Io da piccola ero UN GENIO!!!
…
(?)
Quindi...
ora spiegatemi, VI PREGO, cosa c'entrava “Guarda c'è
Gabriele” nella penultima frase, perché io sono moooolto
confusa o.o
Ma...
ci rendiamo conto di quanto ero disagiata in prima media?? Cioè,
ce l'avevo col mondo intero, mi offendevo a caso... boh! Vabbè,
oddio, non che mi trovassi in una classe di luminari, abbiamo potuto
constatare il livello mentale (quale mente?) di tutta 'sta gentaglia
che ho nominato!
Ma
poi mi sono offesa perché non mi hanno offerto le caramelle...
e qui torna la Soul moralista: l'educazione prima di tutto u.u
Che
poi questa cosa della “circolazione clandestina di caramelle”
sapeva molto di traffico di droga gestito dalla Mafia o dall'ISIS,
boh... così come Roberta che dice cose false su Gabriele e fa
brutti scherzi, manco fossimo in un libro di Agatha Christie in cui
si deve scoprire l'assassino...
IL
DISAGIO!!!
I
NEURONI!!!!!
Okay,
ora io non ho più niente da aggiungere, quindi a voi la
parola! Dopo essermi rovinata la reputazione in questo modo, non so
se avrò il coraggio di aprire nuovamente EFP XD
Ma
siccome non vi posso abbandonare con la suspance (?), tornerò
presto a pubblicare un altro frammento del mio disastroso diario! :3
E
intanto voi, popolo là fuori, STAY TUNED & STAY TRASH!!! ♥
Oggi
è una giornata strana e particolare. Il mio umore non è
ne triste e ne felice e a scuola c'è un atmosfera un po'
confusa, ma strana. Mi prenderete per scema se vi dico che non vi so
spiegare questo commento “strano” di questa giornata
“strana” che, stranamente, è intensa.
Due
miei compagni si sono presi una strigliata perché stavano
lanciando palline di carta.
Ho
uno strano presentimento e sono sotto tensione, mi sento strana.
Apparte
questo Robertina e Irene hanno fatto le prepotenti perché,
quando ho detto che io sapevo ci fosse teoria all'ora di tecnica
hanno detto di no e io ho risposto che io ero mancata e che avevo
portato teoria, e loro:
“Per
favore, mica dobbiamo cambiare per fare comodo a te.”
All'ultima
ora Roberta mi ha preso la gomma per rendermela liscia e mi ha fatto
uno dei suoi scherzi di pessimo gusto, poi mi ha detto:
“Quando
ti comporti così non ti voglio più in banco”
IO:
“Ma guarda che sei tu che hai sbagliato.”
Quando
fa così non la sopporto.
Per
non avercela in banco penso proprio che inventerò una scusa
alla prof, tipo “Ora a Roberta la conosco abbastanza, se voglio
socializzare devo cambiare compagno!”
Poi
lei è invadente, prende le mie cose senza permesso, me le
rovina o me le rompe. Va bene se le presto le cose e gliele faccio
usare, ma lei me lo fa apposta e se stesse un po' più attenta
a non rompere le mie cose sempre e comunque
Arrivederci
♥
♥ ♥
Arrivederci!
Ah,
no, sono appena arrivata... scusate, mi sono fatta prendere dal
racconto (???)
Buon
pomeriggio a tutti, carissimi lettori! Ormai sarete abituati al fatto
chr ogni tanto scompaio, ma non lo faccio apposta T.T non importa,
ora sono qui, pronta e determinata a darvi in pasto queste
abominevoli pagine di diario!
Avete
notato che l'ultima frase non aveva il verbo? Inizia con “se
stesse” e poi non continua, boh, a caso o.o
“Mi
prenderete per scema se vi dico che non vi so spiegare questo
commento “strano” di questa giornata “strana”
che, stranamente, è intensa.” - sì, ti prenderemo
per scema, piccola Soul di prima media, perché non si è
capito UN ACCIDENTE di questa frase! O magari sono io che non riesco
a capire quest'affermazione poetica e filosofica?
Mamma
mia, che disagio! Tra me e i miei vecchi compagni, sinceramente non
so chi fosse peggio! Ero in una classe di disagiati, ma ben mi stava,
perché tanto ero disagiata anch'io!
E
guardate quanto ero polemica e moralista... però è
vero, se i miei compagni di classe erano idioti io avevo tutto il
diritto di rispondere u.u
Bene,
intanto vi annuncio che ho ritrovato, sfogliando i miei vecchi diari
delle elementari, alcuni estratti in stile sfogo. Già, perché
io ho sempre avuto il bisogno di sfogarmi attraverso la scrittura e
raccontare ciò che mi accadeva, da sempre – e ancora lo
faccio, lo ammetto ^^
Quindi,
quando finiamo con questo piccolo bloc notes della prima media, vi
farò avere un assaggio di quarta/quinta elementare!!
Intanto
grazie mille ai sopravvissuti e ai loro coraggiosi neuroni :3
Alla
prossima (cercherò, d'ora in avanti, di essere più
puntuale)!!! ♥
Oggi
mi aspettavo che fosse una giornata più pesante, invece,
certo, sono stanca, ma ho fretta perché non vedo l'ora di
finire “Caro me stesso”, il libro che ho preso qualche
giorno fa nella biblioteca della scuola, e mi manca solo un capitolo
e mezzo (se i libri mi appassionano me li divoro).
Anche
Zion (il protagonista del libro), scriveva un diario come me e,
successivamente, leggerò “Diariocuore” che la
trama descriveva come un diario dove due ragazzine (Sara e Beatrice)
vi scrivevano le loro avventure e se lo scambiavano a vicenda per
parlarsi fra di loro.
Tornando
fra noi, oggi di sera sono andata alla lezione di clarinetto e ho
scoperto che a Angelica piace Caparezza (anche alla mia prof. di arte
che oggi ha messo la musica di Mozart per aiutarci a concentrarci nel
disegno e io sono incaricata di portare un CD con musica per
disegnare e ho già scielto il folk, anche se il mio cognato
Stefano portassi Caparezza) e l'ho fatta sedere vicino a me per
“studiare” i suoi comportamenti perché è
cambiata tanto dal giorno che abbiamo fatto la “rissa”
alla ludoteca estiva dove vado ogni anno. Prima era moooolto più
cattiva e mi rispondeva male sempre, ora invece è gentile e
carina come un angioletto, ma non mi fido ancora e la sto tenendo
d'occhio.
Oggi
mamma è tutta gentile, ci ha comprato le frittelle e ci ha
preparato una cena speciale a base di piselli, purè comprato
(peccato che non è fatto in casa) e fettine alla valdostana.
Ci sono giorni che è incavolata nera per i fatti suoi e si
innervosisce anche se le dici “ba”
Mi
dispiace che devo staccare adesso che con Kim stiamo ridendo
Vado
a leggere
Soul
♥
♥ ♥
BA!
Allora,
vi siete innervositi? XD
Non
ho capito perché mia madre si dovrebbe innervosire se le dico
“ba”? E perché avrei dovuto dirle “ba”?
Mah, in prima media avevo un po' di confusione in testa...
“anche
se il mio cognato Stefano portassi Caparezza”... ecco, voi
questa l'avete capita? Il soggetto della frase non è
concordato con il verbo, o forse manca un pezzo... o.o
Ma
poi, cognato... non dimenticatevi di Gabriele eh! Io ero in classe
con suo fratello gemello – quindi mio cognato – che, per
inciso, era molto più carino e simpatico del mio
'fidanzato'... ma io ero troppo innamorata e fedele (?) per
rendermene conto XD
La
rissa con Angelica!!! Che poi non era una vera e propria rissa, ma...
mi ricordo ancora il giorno come se fosse ieri! Eppure ne sono
passati di anni da allora!!!
Ah,
ma cos'abbiamo qui? Caparezza? Pensa te... a dieci anni avevo gli
stessi gusti musicali di ora, che strano ^^ forse non sono poi
cambiata così tanto, eheh... XD
Sono
contenta, perché ascoltare buona musica era l'unica cosa
intelligente che facevo già all'epoca, ahahahah!
Grazie
a tutti coloro che sono ancora qui, e scusatemi tutti quanti se non
riesco a recensirvi o a rispondere alle vostre recensioni: non sto
affatto scomparendo dal sito, ci sono sempre e leggo tutti i commenti
che scrivete, semplicemente non sono ancora riuscita a rispondervi,
ma spero di riuscire a tornare presto in carreggiata! :3
Alla
prossima settimana... e non dimenticate: STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Oggi
ho così tante cose da raccontarti che forse non mi limiterò
alle solite due paginette.
Allora,
cominciamo dall'inizio (perché cominciare dalla fine mi sembra
illogico), quando sono arrivata a scuola la prof. di arte non c'era,
così potevamo scegliere in che classe volevamo alloggiare per
l'ora buca e indovinate in che classe ho scelto di andare? Nella
classe di GABRIELE!!! (ovvero la B), scelta completamente sbagliata
perché loro alla prima ora avevano la Esposito e oggi mi sono
accorta che è un tiranno e sono felice di essere in A. Nel mio
tempo trascorso in B si è rotta la mia spilla di Caparezza e
io l'ho attaccata con un pezzo di Patafix che mi ha regalato Sofia,
poi ce ne siamo andati e io ho tirato un sospiro di sollievo.
Alla
ricreazione ho disegnato Caparezza sul diario (uno sgorbio come...
[…]
e
l'ho fatto vedere a mio cognato che si è messo a ridere.
All'ora
di geografia c'è stata la prova d'evacuazione, in cui mi sono
divertita e all'ultima ora avevamo educazione fisica dove all'inizio
ho corso per due giri della scuola e, quando siamo entrati tutti
hanno giocato a un gioco di squadra a cui non avevo nessuna
intenzione di partecipare. Allora io e Sofia che non poteva giocare
perché si era fatta male, siamo andate nella palestra piccola
e io ho giocato a canestro poi sono arrivate anche Elisabetta e
Federica, dopo un po' anche Roberta
Dopo
di che è arrivato il prof che ha gridato “PALLONE!”
e ciò significava “l'allenamento è finito,
riportate il pallone a posto”.
Ho
preso lo zaino e mi sono diretta molto velocemente verso l'uscita
perché alle due meno un quarto avevo l'appuntamento per il
preventivo per i nuovi occhiali che i miei sono tutti vecchi,
rovinati e graffiati!
Quando
siamo arrivate alla Asl ho dovuto aspettare per un po' e mamma
parlava con una tizia che... bo! Quando sono entrata nello studio,
mentre mamma parlava con il dottore, io gironzolavo di qua e di la
distruggendo tutto ciò che miravo (ho anche messo storto un
cartellone che sono arrivate queste due da non so dove sono venute
che stavano cercando di rimetterlo a posto e non ci sono riuscite).
Quando
siamo tornate a casa ho preso la borsa per fare i compiti e...
ORRORE! =( La spilla di Caparezza non c'era più! Mi sono
spaventata tantissimo, tale lo spavento che ho afflitto mia sorella
che me l'aveva portata dal concerto.
Probabilmente
mi era caduta quando ho preso la borsa dallo spogliatoio quando sono
andata via.
Domani
organizzeremo una squadra di ricerca perché voglio indietro la
mia spilla.
Oggi
devo iniziare l'altro libro della biblioteca che si chiama
Diariocuore, o meglio dire
DIARIOCU♥RE
(così
è scritto nel libro) che ti ho descritto l'altra volta, quello
di quelle due ragazzine che... ma quante pagine ho scritto,
uno,
due, tre, QUATTROO!!!! O_O
Devo
andare, ciao!
P.S.
Gabri sei un mito, ti amo!
♥
♥ ♥
Ero
proprio innamorata, eh?
Ero
proprio deficiente, eh?
XD
Scusate,
ho un dubbio (in realtà ne ho molti): sbaglio o il preventivo
per gli occhiali si fa dall'ottico e non alla ASL? Non è che
mi sono confusa con LA VISITA??? O.O
IL
DISAGIO!!! Andavo a fare le cose e non sapevo nemmeno cos'erano!!!
Per
quanto riguarda i puntini di sospensione tra parentesi quadre...
purtroppo non so come mettere i banner e quindi non vi posso mostrare
quell'orrore che c'era sul diario... non vi perdete niente,
tranquilli!
Tra
l'altro da poco stavo proprio sfogliando il mio diario di prima media
ed era disseminato di Gabriele e Caparezza ovunque o.o MA
PERCHÉ??????? T.T
Ci
sono troppe frasi che non ho capito... evidentemente il giorno non
avevo molta voglia di scrivere e le ho “formulate” come
capitava!
E
ora che succederà? Che ne sarà della spilla?
Povera
Kim, me l'aveva portata dal concerto!!!
A
voi la parola (se ve n'è rimasta qualcuna per commentare
questo scempio) :3
Alla
prossima settimana e... STAY TUNED., STAY TRASH!!! ♥
Vuoi
sapere se ho ritrovato la spilla? SIIII!!! Cioè, chiariamo le
cose, è stato Stefano a trovarla, cioè non ce l'ho, in
pratica non ce l'ha lui oggi... insomma, chiariamo le cose.
Avevo
già organizzato la mia squadra di ricerca che sarebbe formata
dalla mia prof Marini e Irina.
Quando
stavamo per uscire Stefano (COGNATO!) ha detto:
“Aspetta!
Quando stavo uscendo da scuola ho trovato una spilla uguale alla tua
con un pezzo di Patafix!”
Era
fatta! Ormai era tutto perfetto e domani io riavrò la spilla
del mio mito CAPAREZZA!
Il
brutto, però, è che Caparezza sta diventando una moda e
questo non lo posso tollerare.
Parliamo
d'altro! Stamattina siamo andati nell'aula computer con la prof
Riccardi (di francese) per fare degli esercizi al P.C. (un fracasso
che non ti dico).
Prima
c'era un gioco sugli stati che non era il massimo del divertimento,
poi un esercizio sui pronomi o cose varie: una noia...
L'ultimo
era divertente, dovevi trovare le parti del corpo e della faccia,
però è suonata e... VIA!!!
Di
pomeriggio, quando sono andata a clarinetto, alla fine delle lezioni
stavo per scendere la scala quando ho visto un bagliore, così
sono sciesa e ho cercato quel bagliore, dato che a e mezza mancavano
cinque minuti. Quel bagliore era la scala dove c'era il coso delle
fotocopie... il... bancone! Sono salita e sciesa dall'altra scala. È
tutto collegato! non lo sapevo!
Soul
♥
♥ ♥
Ma
tutta 'sta cosa del salire e “sciendere” da scale,
banconi, posti collegati, bagliori... voi l'avete capita?
Io
sinceramente no O.O
Mio
dio, il periodo in cui andavo a clarinetto, che trauma -.-
Cooooomunque,
adesso vi faccio un test difficilissimo che nesuno riuscirà a
risolvere:
Chi
era il mio artista musicale preferito in prima media?
A.
Claudio Baglioni
B.
i Carcass
C.
Caparezza
D.
i Subsonica
Lo
so, ragazzi, non è facile e soprattutto non è
intuibile, perché io non l'ho MAI scritto né lasciato
intendere... ma voglio vedere se qualcuno di voi riesce a capirlo,
così, a pelle...
(???)
E,
a tal proposito:
“Il
brutto, però, è che Caparezza sta diventando una moda e
questo non lo posso tollerare.”
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH,
NOOOOO, VERAMENTE!!!!!!! Non chiedetemi perché, ma questa cosa
mi ha UCCISO!!!!
Capito?
Non sopportavo che la gente ascoltava Caparezza solo perché
“fa figo” o perché “lo ascoltano tutti”,
ero una gran moralista!!! u.u
Bene,
ora ditemi che ne pensate, spero di avervi strappato un sorriso anche
stavolta :3
Ci
si sente sabato, puntuali e pronti a un nuovo imbarazzante episodio
della mia vita passata! STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
È
da un po' che non scrivo (da tre giorni, o due, più o meno)
perché ero molto impegnata ultimamente. Scusa se ti ho
trascurato.
Ho
già scritto di venerdì?? vado a controllare...
rieccomi! Sì, ho già scritto di venerdì e sono
pronta e determinata a raccontarti del sabato!
Stefano
si è dimenticato di riportarmi la spilla. NOOOOO!! =(
All'uscita
di scuola mi sono arrabbiata con il mio gruppetto di Halloween perché
volevo invitare a uscire Irina, però mi hanno detto di no che
Matteo non veniva (scuse) e io ho detto:
“Siamo
sei maschi e cinque femmine. Invitiamo a Irina così siamo
uguali e arriviamo a 12, che è il mio numero preferito!”
E
Edward:
“No,
vado ad invitare un altro maschio!!”
E
così fù. Così mi sono MOLTO arrabbiata e sono
andata subito via offesa.
Di
sera con mamma abbiamo fatto una crostata alla nutella (buona!) che
ho preparato praticamente da sola ed è uscita molto croccante,
ma buonissima.
A
cena c'era Simona, l'amica di mia sorella che ha problemi alle
orecchie (poverina) e ho cercato di rimanere sveglia tantissimo
(issimissimo) tempo sveglia, ma ho resistito fino a mezzanotte
(circa).
L'indomani
mi sono svegliata e tutta la mattina non ho fatto niente di niente
perché volevo prendermi una pausa e mamma ha fatto la pasta al
forno e la parmigiana (sublimi) e io ho fatto una grande abbuffata.
Ho
fatto i compiti e ho cercato di rintracciare qualcuno con cui
trascorrere la serata e quando ho chiamato Martina:
“Pronto”
“Pronto
Caterina!”
“Ciao
Soul, come stai!”
“Bene
c'è Martina”
“Certo!
Te la passo!”
“Ok!”
“Ciao
Soul”
“Ciao
Marti”
“Lo
sai che oggi c'è la festa di compleanno del mio fratellino
Samuele, vieni?”
“Va
bene, volevo invitarti io, ma...”
“Ci
sono un sacco di cose da mangiare, mi stavo dimenticando di
invitarti. La festa inizia alle quattro e mezza, vedrai che ti
divertirai un sacco”
“Ok,
a dopo. Ciao!”
“Ciao!
A dopo.”
Ero
strafelicissima. Alle cinque e mezza sono arrivata e Martina era in
pineta con gli altri, così, quando sono arrivati ho parlato a
Marti di scrivere un diario, tipo Diariocuore (che da quando lo sto
leggendo ho scoperto che sono due oche incredibili) e lei ha detto
che non le piace scrivere, ma potremmo provare.
I
maschi della festa ci escludevano, così mi sono arrabbiata e
gli ho fatto vedere il selvaggio delle donne avventurandomi in una
striscia di canne fitte.
Poi
si sono decisi a giocare con noi e, più tardi io e Martina
eravamo in una specie di stradina e c'era il suo cane che si è
aggrappato forte alla mia gamba e ha tirato fuori il suo “apparato
genitale o riproduttivo” e l'ha appoggiato sul mio pantalone.
Io gridavo:
“Ah!
Aiuto! Toglietemi questo parassita di dosso! Staccatemelo!”
Tutti
ridevano e, quando mi ha lasciato, sono fuggita offesa.
Di
sera tarda erano nella discesa a giocare a mosca cieca e Luigi si è
fatto male al piede (ben gli sta).
Infine,
quando eravamo dentro, Martina si è messa a piangere perché
era terrorizzata dal prof di musica.
Infine
oggi mancava la D'Agostino e alla prima ora buca è venuto un
prof che ci ha fatto vedere i Simpson, poi è venuto Corrieri
che ci ha portato nell'aula di musica e ci ha fatto fare l'orchestra
e ci scambiavamo gli strumenti. Era molto divertente.
Dopo
la ricreazione siamo andati fuori per l'educazione fisica e quando
stavamo andando c'era Fed... mi correggo, federica (che non merita la
maiuscola) mi diceva: “vai lì, vai li”.
Gli
altri hanno battuto il record scolastico di corsa! URRA!!
Per
il resto inglese e scienze sono andate bene.
Quando
sono uscita da scuola ho incontrato Gabriele che, indovina?! MI HA
DATO LA SPILLA! SIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
Ho
risolto anche i problemi del gruppetto di Halloween con una giusta,
breve e sana conversazione:
“Comunque
a Irina la invito lo stesso perché la strada è di
tutti.”
“Cioè”
“Cioè
che tutti quelli che sono in strada in quel momento la posseggono.”
“Ma
a Irina non la conosce nessuno.”
“Io
la conosco. Avrete anche voi l'occasione di conoscerla. E poi io non
conosco Ana.”
“E
va bene.”
Poi
di sera sono andata a raccogliere rametti in giardino con papà
per i compiti di tecnica e ho fatto un album bellissimo.
A
domani
Soul
♥
♥ ♥
“Mi
stavo dimenticando di invitarti”
Bella
amica eh! Cinque anni che ci conoscevamo e vivevamo praticamente
insieme, come sorelle, e poi si dimentica di invitarmi alle feste!!!
Ma del resto con 'sta Martina non avevo quasi più niente da
spartire, quando sono iniziate le medie ci siamo allontanate
tantissimo e ora non so nemmeno che fine ha fatto o.o
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
L'APPARATO GENITALE O RIPRODUTTIVO!!!!!!!!!!! Ma poi LO HA PORTATO
FUORI, come se prima ce l'avesse in una tasca! Non è che i
cani sono tipo marsupiali e io non lo sapevo?
Dovrò
cambiare il rating della raccolta... (?)
(E
qui si vede ancora una volta la grande amicizia che univa me e
Martina, dato che non mi ha aiutato e se l'è risa insieme agli
altri...)
Avete
notato che da piccola me ne andavo sempre via offesa? Certo, con la
gente che frequentavo c'era da aspettarselo... come per il litigio di
Halloween -.-
Yeee,
avevo di nuovo la mia spilla *-*
Ho
una brutta notizia: il trafiletto qui sotto è l'ultima pagina
di questo mio diario (io e la mia costanza XD), ma non disperate, ho
ancora tanti scritti!
Intanto
godetevi questa ;)
:3
:3 :3
26
ottobre
Dear
My World
non
è che abbia molto da raccontare.
Non
mi prolungherò più di due pagine ma mi sa che non
riesco a scrivere tanto.
Che
poi non ne ho voglia perché voglio disegnare (ho
l'ispirazione)
Mi
sa che vi mostrerò la mia ispirazione con la penna e basta
[…]
Ieri
o l'altro ieri ho fatto due disegni da appendere sul frigo! Dovresti
vedere come è carino e decorato
A
domani (se ci vediamo)
SOUL
♥
♥ ♥
“Se
ci vediamo”... e infatti non si fece mai più viva XD
Ripeto:
se sapessi come mettere i banner, vi mostrerei lo scempio che ho
combinato in quella pagina!
Un
attimo, ma...
MI
PROLUNGHERÒ????? AHAHAHAHAHAH, NON “MI DILUNGHERÒ”,
MAGARI?????? O.O
Cosa
dovevo “prolungare”?
Okay,
come vi ho detto prima, questo diario qui è finito (devo dire
che è durato troppo). Ma, come vi avevo forse già
detto, qualche settimana fa sfogliavo i miei vecchi diari di scuola e
ho fatto delle scoperte interessanti quanto raccapriccianti. Ho
sempre avuto l'abitudine di usare le pagine bianche del diario per
sfogarmi, raccontare cose, appuntare idee, frasi o poesie. E
finalmente vi potrò proporre qualcosa della quarta elementare,
di cui non avevo trovato niente prima!
Siete
contenti?
…
Io
no XD
Grazie
a coloro che sono ancora qui e passano sempre a dare un'occhiata!
Ormai la raccolta sta diventando davvero lunga e spero che non vi
annoi, anzi, che vi faccia sorridere ogni settimana! :3
Capitolo 67 *** Le mie storie e i miei problemi ***
ReggaeFamily
Ok ragazzi, come vi
avevo promesso, ora partono i ritrovamenti nei miei vecchi diari
scolastici, in cui annotavo i miei “pensieri” (lo metto
tra virgolette perché non è detto che avessi la
capacità di pensieri), specialmente nei momenti di sconforto!
L'aggiornamento
di oggi è interamente dedicata alla quarta elementare –
quindi nove anni – di cui non avevo scovato nulla fino a ora.
Avevo creato una sorta di rubrica... ma scoprirete da soli XD
Le
mie storie e i miei problemi (1)
Sofia
un giorno mi ha dato fastidio.
Stavamo
uscendo da scuola e io non potevo portare lo zaino sulle spalle.
Sofia
mi disse:
“Soul,
velocizza.”
Io
le spiegai che avevo mal di schiena e di spalle, nell'occhio e stavo
prendendo a ginocchiate lo zaino.
Lei
insistette di mettermi lo zaino sulle spalle e di velocizzare. Io le
rispiegai tutto. Mi ha dato fastidio il suo comportamento e il suo
modo di pensare e di reagire. Non è stata per niente
comprensiva nei miei confronti.
E
pensare che non stavo neanche per andare a scuola e lei mi ha proprio
“rovinato” la giornata.
Per
non parlare dello scherzo che mi hanno fatto Michela, Rebecca,
Elisabetta, Veronica e Erica, che vi racconto nell'11 e nel 12
Ottobre (pagine di diario)
♥
♥ ♥
PUAHAHAHAHAHAHAHAHAH
MA PERCHÉ??? Avevo dei compagni troppo vandali, e pensare che
'sta Sofia me la sono dovuta sorbire pure alle medie, era in classe
con me -.-
“Soul,
velocizza” mi ha STESO!!!
Ma
poi che roba, io avevo anche il dolore “nell'occhio” XD
Ora
siete curiosi di sapere lo scherzo, vero? Come fareste voi se aveste
il diario tra le mani (un diario rosa di Hello Kitty che ha
cominciato a fare schifo anche a me durante il corso dell'anno
scolastico), sono andata alle pagine consigliatemi, ed ecco cosa ci
ho trovato!
:3
:3 :3
Le
mie storie e i miei problemi (2)
Ora
vi racconto lo scherzo. Un bel giorno, a ricreazione, ero tranquilla
a farmi gli affari miei e quel gruppetto che ho elencato, venne con
un biglietto e una matita e insieme mi dissero:
“Scrivi
'Diego ti amo, da Soul'!”
Io:
“No. Qual è il ragazzo che vi piace di più?”
Loro
tutte insieme, per dispetto:
“Diego!”
Ora
mi chiedo perché ho scritto in matita che era da parte loro
Sapete
cosa hanno fatto con quella risatina che io odio?
Hanno
cancellato un pezzo dove c'era scritto che era da parte di loro e
l'hanno sostituito con 'da parte di Soul'.
Non
era la mia scrittura ma Diego non lo sapeva. Dopo poco Diego venne e
mi disse: “L'hai scritto tu?” mostrandomi il bigliettino
“No,
sono state loro a farmi uno scherzo!”
Loro
insistettero
Appena
la maestra venne a sapere si arrabbiò e disse: “Che
nessuno si permetta di fare uno scherzo del genere! Capito!!?”
Ma
a loro non le sgridò, non mise loro una nota, no.
Se
la maestra ero io...
SCRIVETEVI
SUBITO LA NOTA SUL DIARIO! FIRMATA!!!!!!!!!!!!!!
E
tantissime altre cose.
Non
è giusto e intanto quella che c'è rimasta male sono io.
♥
♥ ♥
“E
tantissime altre cose”, ma io adesso mi sto mandando quali
sarebbero queste tantissime altre cose...
AHAHAHAHAHAHAH,
ma voi l'avete capito cos'è successo di concreto? Immagino di
no, quindi sarà mio compito spiegarvi come sono andate
effettivamente le cose. Tanto questo scherzo lo ricordo come se fosse
accaduto ieri.
Quello
che per convenienza chiamiamo Diego (ricordate che nessuno dei nomi
utilizzati è vero) era il bambino di cui ero “innamorata”
in seconda, terza e parte della quarta elementare. Ovviamente con lui
non avevo speranze, non mi sopportava XD
Queste
stronzette qua, che sapevano della mia “cotta”, per
dispetto volevano farglielo sapere e mi dissero quindi di scrivergli
questo bigliettino. Io, per (secondo me) rendere loro il dispetto,
scrissi “Diego ti amo” ma lo firmai con i loro nomi.
Peccato che scrissi a matita e loro cambiarono la firma.
Quando
Diego venne a chiedermi spiegazioni, volevo sprofondare nel pavimento
con banco, sedia, zaino e tutto il resto. Comunque non so se lui ci
abbia creduto o meno.
E
poi ci chiediamo perché da piccola fossi sempre arrabbiata con
il mondo...
Bene,
la prossima settimana abbiamo un altro estratte dalla quarta
elementare e uno dal diario della quinta... siete pronti? :3
Grazie
ancora per essere qui! STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
prima
c'era scienze che mi è piaciuto tanto, comunque questa
ricreazione mi è quasi piaciuta grazie Michi
Oggi
tutto va bene, nulla di stressante ma nulla di nuovo, è
suonata sì
Bello
dolcetto o scherzetto, lo faccio con Edward ma da che cosa mi
travesto? Bo, bo Halloween, che felicità. Ciau
(UFF,
ALLA FINE NON È PASSATO E IO CI SONO RIMASTA MALE E ANCHE
MOLTO ARRABBIATA)
Bello,
stasera c'ero 2 ore per studiare una pagina, 1 ora per fare un
esercizio sul quaderno e mezz'ora per prepararmi lo zaino + 1 quarto
d'ora scrivendo questo fai 2+1+1mezzo+1quarto ci sono 3 ore e 3
quarti d'ora, poi mi fa male un'occhio perche ieri l'ho sbattuto
contro il manico di una pentola e mi fanno male la schiena e le
spalle, secondo voi come ho fatto a resistere?
non lo so nemmeno io
♥
♥ ♥
Ecco
a voi dei vari estratti dalla quarta elementare!
Quest''ultimo
vi ricorda qualcosa? I dolori alla schiena e alle spalle,
all'occhio... vi ricordate che nello scorso aggiornamento avevo avuto
quella diatriba con Sofia? Ecco, di sicuro questo l'avevo scritto
giusto il giorno prima XD
Ora
si passa alla quinta elementare e, vi anticipo, troverete un
personaggio che ormai conosciamo abbastanza bene. Chi sarà?
La
risposta è giusto qui sotto ^^
:3
:3 :3
Cara
Sofia
Io
non so bene se tu mi hai preso in giro fino ad ora, ma adesso ho
riaquistato la fiducia in te.
Sono
consapevole di essere assillante perché ti sto sempre dietro,
e forse ti infastidisco, ma è una dimostrazione di fiducia.
Non
so se ti piacerebbe essere un po' più mia amica, e spero
proprio di sì, perché mi stai simpatica e ti darà
un'altra possibilità.
Vuoi
per davvero essere mia amica?
Sono
ancora un po' esitante, ma vorrei una risposta.
Soul
♥
♥ ♥
Ahahahahah
questa accidenti di Sofia! Ci stavo sempre litigando, poi volevo
esserle amica, poi la odiavo, poi la trovavo simpatica... ero un po'
confusa, che ne pensate? XD
In
realtà, lo ammetto, l'ho sempre detestata. Lei era la classica
perfettina, che eccelleva in tutto, aveva un sacco di amici e certe
volte mi si avvicinava solo perché le facevo pena e per
salvaguardare la sua immagine agli occhi delle maestre e – più
avanti – dei professori.
Ora
che entrambe siamo cresciute la situazione non è cambiata XD
però non sono più costretta a starci insieme!
A
parte questo, ditemi cosa ne pensate! Certo, non è un
aggiornamento al top, ma vi faccio uno spoiler per la prossima
settimana: ci saranno delle poesie!!!
E
stop, non vi dico altro, vi avviso soltanto che saranno alquanto
penose! Preparatevi già da ora!
Grazie
ai pochi sopravvissuti che sono ancora qui, vi farò una statua
nel mio giardino :3
Cioè
ragazzi, queste sono le poesie che scrivevo IN PRIMA MEDIA! Ma
perché???
E
no, non ditemi che questi versi in fondo sono carini, perché
non è così: sono completamente SENZA SENSO! Cosa vuol
dire che devo donare un fiocco di neve a un cuore? E che basta un
fiocco di neve per donare il Natale? Cioè, è una
ricorrenza, non è che la doni: il 25 dicembre arriva e basta,
non è un regalo O.O
Poi
l'inizio, “prendi un fiocco di neve, donalo a un cuore”
mi fa pensare all'inizio di 'Teorema' di Marco Ferradini: “Prendi
una donna, dille che l'ami, scrivile canzoni d'amore...”, ce
l'avete presente? Ahahahah sono una stupida XD
Ok,
ora vi lascio a un piccolo scorcio autobiografico del mio disagio,
trovato in una pagina di diario di aprile ^^
:3
:3 :3
Aprile
Siccome
il 18 ho preso una nota, ho deciso di autopunirmi buttando uno dei
miei tre contenitori di cioccolato. Ho preso una nota? Colpa mia. Non
posso sempre passarla liscia e questa volta me la sono proprio
meritata. Anche se non prendo mai note e questa è stata
un'eccezione, sono severa con me stessa.
♥
♥ ♥
Puahahahahahahah,
ma quando mai!!! Avevo ben tre contenitori pieni di cioccolato delle
uova di Pasqua, e l'unico motivo per cui ne ho buttato uno è
perché quel cioccolato faceva schifo, era di una sottomarca
schifosissima! Altro che punirmi, mi volevo sbarazzare di cioccolato
in avanzo... e di certo non ho buttato via quello Kinder XD
E
poi ho anche avuto il coraggio di vantarmi e fare la grande
moralista, ma va'! :P
Dopo
questo scempio non posso che congedarvi e darvi appuntamento alla
prossima settimana, spero di riuscire a farvi divertire :3
Ebbene,
continuiamo nel nostro viaggio all'interno del mio diario di prima
media!
Dai,
ammetto che stavolta questo piccolo componimento era carino o
quantomeno decente ^^
Non
era dedicato a nessuno in particolare, anche perché non avevo
amiche di nome Federica... ma ne approfitto per dedicarla a tutte le
Federica del mondo, o meglio, di EFP!
Ora
passiamo all'altra poesia, che scommetto sarà peggio di questa
XD
:3
:3 :3
Voglia
di vivere
Ho
voglia di qualcosa
che
però non è una cosa
Qualcosa
da gustare
con
un colore blu oltremare
qualcosa
da gestire
qualcosa
da sentire
Va
oltre la magia.
È
una bella melodia
che
risuona dentro me
Ma
che razza di voglia è?
È
una voglia di vivere felicemente
che
avvolge tutta la gente.
♥
♥ ♥
Ecco,
cosa vi avevo detto?
“Qualcosa
da gustare
con
un colore blu oltremare”
Vi
prego, VI PREGO, spiegatemi cosa vuol dire e cosa c'entrava, perché
sinceramente io non l'ho capito O.O
Cioè,
non è che una cosa si gusta con un colore... e poi blu
oltremare???? Cos'è, un gelato al gusto puffo?
Aiuto
-.-
Beh,
non posso che ringraziarvi per il coraggio e per essere ancora qui!
Siamo già a settanta capitoli, ci credete? Che dite, secondo
voi a cento ci arriviamo? XD
Vi
annuncio che la prossima volta ci sarà la prima parte di un
racconto da psichiatria, quindi preparate i neuroni e scaldate i
motori per fuggire via da me :3
Capitolo 71 *** Che pizza - Esisto anche io! (parte 1) ***
ReggaeFamily
Che
pizza – Esisto anche io!
(parte
1)
Trama:
Mormora
è una preadolescente di dodici anni dal nome assurdo i quali
genitori stanno avendo tantissimi problemi, i suoi genitori si
chiamano Karol e Agamennone. La sorella di Mormora, Roberta, di
ventidue anni ha un figlio da un anno che si chiama Hod e lo deve
seguire totalmente da sola. Mormora non viene più calcolata da
nessuno e si ritrova a fare i conti con la maninconia.
Capitolo
1
Dove
sono finiti tutti?
Dopo
aver pulito la casa, io, Mormora, uscii per andare a scuola. Quando
arrivai, distrutta, nascosi la testa sotto un libro e cominciai a
piangere; stava succedendo tutto così in fretta! Mia madre
aveva perenni litigi con i parenti di mio padre perché
pensavano che la causa dello shok di esso fosse colpa sua. Eh, si;
mio padre era paralizzato da un tremendo shok venuto da non so dove e
aveva attacchi epilettici, mentre mia madre, umile cameriera di una
nobile famiglia, veniva trattata come una sguattera e veniva pagata
pochissimo. E in più veniva detestata da ogni singolo parente,
materno e paterno. Mia sorella aveva un marmocchio viziatissimo e
super maleducato come figlio e, poiché doveva seguire quella
peste, non poteva cercarsi un lavoro. I miei genitori non mi possono
affidare ad altri parenti perché la mia unica coppia di zii si
è trasferita in Brasile e i miei non si possono permettere il
viaggio, la mia nonna materna è in una casa di riposo, il mio
nonno materno è morto da un pezzo, la mia nonna paterna è
morta da molto tempo e il mio nonno paterno vive con gli zii in
Brasile.
Inoltre
io non ho amici perché tutte le mamme dei miei compagni
raccomandano ai loro pargoli di non avvicinarsi a me e di non
stringere nessun tipo di rapporto. In giro la nostra famiglia ha una
brutta fama. Ero senza amici, nessuno mi considerava, dovevo sbrigare
tutte le faccende di casa e, si, c'era anche la scuola.
Però
mi ero procurata pure io una brutta fama personale perché
cambiavo spesso di carattere: ai primi anni di vita ero allegra e
gioiosa, finché a quattro anni diventai scorbutica e molto
aggressiva, successivamente dai sette ai dieci anni fui molto timida
e insicura di me stessa, e infine sono caduta in depressione.
♥
♥ ♥
Oddio.
Allora,
sono stata costretta a dividere questo SCEMPIO in due perché
davvero, altrimenti in depressione ci cadiamo pure noi! Anzi, direi
la MANINCONIA! o.o
Spiegatemi
i nomi: Mormora (?), Karol (??), Agamennone (???) e Hod (????)
Povera
Roberta, deve aver sbagliato famiglia!
Certo
che la vita di questa qui è una tragedia continua, ma vi avevo
avvertito: da piccola (e adesso questa cosa mi è rimasta) ho
sempre avuto un debole per i casi umani!
E
quindi riporto fuori l'hashtag #casiumani CONDIVIDETELO E
SPAMMATELO!!! :D
Anche
perché, tra tutte le tematiche delicate di cui ho narrato da
piccola, la più grande ero proprio io, l'autrice stessa!!! -.-
L'elenco
delle fasi evolutive della crescita di Mormora sembra una ricerca di
psicologia/pedagogia/psicanalisi/neuropsichiatria infantile.
Capitemi, avevo già la deformazione professionale ^^”
Bene,
ora vi lascio riposare i neuroni perché ne hanno bisogno e vi
do appuntamento alla prossima settimana! Venerdì tutti qui a
leggere il seguito delle avventure di Agamennone eccetera :3
Capitolo 72 *** Che pizza - Esisto anche io! (parte 2) ***
ReggaeFamily
Che
pizza - Esisto anche io!
(parte
2)
“Marie,
ti voglio interrogare!”
Mi
interrupe la voce della prof. Mi asciugai le lacrime e con una
gomitata mi tolsi il libro dalla testa.
“Si,
cosa, no” mugugnai confusa.
La
prof si avvicinò a me e dolcemente mi prese la mano. Capì
che dovevo alzarmi perché mi doveva parlare. Poi andammo nella
stanza dei colloqui e mi
chiese:
“Hai pianto un'altra
volta, vero?”
“No, forse, si, non lo
so!” dissi confusa “Non so più che cosa devo fare!
Non ho più voglia di vivere così, di pulizie ed eterno
dolore! Mi aiuti, non so più che cosa devo dir...”
“Non è bello
sentirti dire queste cose” mi interruppe “Non sai più
che cosa fare perché non ti va di fare.”
“Non mi va di essere”
aggiunsi.
“Non è che non ti
va di essere, mia cara, ti va di essere in un altro modo. Ora
torniamo in classe, va bene?!”
Annui e tornammo in classe.
Dopo
la ricreazione (che ovviamente trascorsi da sola e senza mangiare
niente), mi venne mal di pancia e chiesi di andare in bagno, senza
però dire del dolore.
Giunta in bagno mi chinai sul VC e rigettai chissà cosa.
Tornai in classe facendo finta di niente, dato che non era la prima
volta che mi succedeva.
Dopo le altre tre ore di
lezione uscii da scuola e mi diressi velocemente verso casa. Arrivata
a casa non trovai nessuno. Strano, di solito c'era tutta la mia
famiglia.
“Dove sono finiti tutti?
Mia madre, mio padre, mia sorella e Hod la peste?!”
Arrivata in cucina trovai un
biglietto sul tavolo
Cara
Marie
siano
tutti a tribbunale che stiammo risolucendo una quristione.
La
fanigia
[E
poi c'è uno scarabocchio incomprensibile. Da notarsi che
questo biglietto lo avevo disegnato, avevo fatto anche la forma del
foglio XD]
Quel biglietto l'aveva scritto
mia madre, che non è mai andata a scuola e l'ha decorato Hod.
Questo voleva dire: “Siamo al tribunale e ti abbiamo lasciato
da sola un'altra volta. Vivi sotto un ponte che a noi non importa
nulla”.
Presi un pacco di pasta,
pelati, insalata, uova, mozzarella e tonno e cominciai a preparare il
tavolo. Dopo aver mangiato, lavato i piatti, stirato e caricato la
lavatrice, mi appisolai sul divano.
Capitolo
2
Il
sogno
Mi trovai in mezzo a una palude
con la schiena contro un albero. Mi alzai e subito mi ritrovai nella
cucina della famiglia che veniva servita da mia madre. Cominciarono a
tirarmi forchette, coltelli, piatti e tutto ciò che avevano a
disposizione. Di scatto mi abbassai e... ero di nuovo nella palude.
Cominciai a sprofondare e riapparsi in un posto per niente piacevole
da vedere.
♥ ♥ ♥
In questo momento vorrei
tanto non avere i neuroni, perché stanno soffrendo troppo e mi
dispiace per loro.
Oddio.
«“Non
sai più che cosa fare perché non ti va di fare.”
“Non
mi va di essere” aggiunsi.
“Non
è che non ti va di essere, mia cara, ti va di essere in un
altro modo. Ora torniamo in classe, va bene?!”»
Parmenide
e Platone da me possono solo imparare, eh! Questa è pura
epicità, alta filosofia!
-.-
Il
VC, che sembra il contrario di CV, che sarebbe il curriculum... o
magari è qualcosa che ha a che fare col PVC... o magari è
un lontano parente del VVF della gita di quinta elementare, ve lo
ricordate?
Perché
non usavo le W quando ce n'era bisogno?
Meno
male che poi non l'ho più continuata, perché c'era
davvero da spararsi! Certo che ho creato un personaggio allegro eh!
Comunque
quel biglietto non è poi così grave, c'è gente
laureata che scrive così... il vero problema è il
disegnino della forma del foglio...
Aiuto
-.-
Ok,
non mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana!
Preparatevi psicologicamente, perché vedremo zucchero,
cuoricini che volano in tutte le direzioni e farfalle nello
stomaco!!! :3
STAY TUNED, STAY TRASH! ♥
P.s;
ho notato solo io che la protagonista ha cambiato nome da Mormora a
Marie? O sarà un diminutivo? o.o
La
mia primissima song-fic, nonché storia romantica! La prima
parte la scrissi quando avevo undici anni, poi più avanti
(verso i tredici) la modificai, corressi (?) e ci aggiunsi un pezzo!
Immaginate
un'ambientazione da Zoey 101 (di cui ero follemente fan) e via!!!
Ma
prima, essendo questa una song-fic, mi pare giusto fornirvi il link
delle canzoni che fanno da colonna sonora al testo!
Ero
sdraiata sul prato sotto la piacevole ombra di un ciliegio in fiore.
Avevo gli occhi chiusi e un leggero vento primaverile mi scompigliava
i lunghi capelli castano scuro che mi coprivano per metà il
viso e ascoltavo “More Than Words” degli Extreme dal mio
lettore mp3.
Pensavo.
Pensavo agli occhi nocciola scuro di Anthony, intensi come fiamme, in
grado di rapirmi, ai suoi capelli lunghi e ricci, al suo bellissimo
viso, al suo carattere forte e deciso, ma allo stesso tempo dolce. Lo
amavo, non era solo un amico per me, ma secondo July, la mia migliore
amica, non era così. Mi ritornò in mente un discorso
che avevamo fatto qualche giorno prima:
“Ciao!
Che fai?”
“Ciao
Nicole. Studio.”
“Senti,
secondo te qual è il ‘ragazzo perfetto’ per me?”
“Eh?”
“Ti
ho chiesto quale…”
“L’ho
capito! Ma che domande mi fai?”
“Ti
prego, rispondi!”
“Tra
quelli della scuola… ehm… Stevie!”
“Cosa?!
Stevie? Con me? Quella sottospecie di adolescente troppo sviluppato,
viziato e presuntuoso? Dimmi che stai scherzando, July!”
“Ma
dai! È il più attraente della scuola, tutte le ragazze
impazziscono quando passa…”
“…tutte
ad eccezione di me. Pensa a un altro.”
“Mi
dispiace, ma nella mia mente c’è solo l’immagine
di voi due che vi baciate!”
“Bleh,
per favore! Poi perché proprio lui? Io lo detesto! Lui è
il mio perfetto opposto!”
“Gli
opposti si attraggono! E poi siete così carini insieme! Quando
siamo insieme ai ragazzi c’è anche lui…”
“July,
July… sei incorreggibile! Lasciamo perdere.”
Stevie
non era per niente il mio tipo: presuntuoso, convinto di essere il
più attraente… e comunque non era bello come Anthony.
Ma
da un po’ di tempo Stevie si stava comportando stranamente: mi
seguiva da tutte le parti e ogni tanto mi parlava. Io gli rispondevo
freddamente perché questa storia dell’insegiumento mi
dava molto fastidio. Insomma, mi sembrava di essere osservata in ogni
momento della giornata, e io detestavo essere fissata morbosamente!
Mentre
ascoltavo “Kingston Town” degli UB40, avvertii una
presenza vicino a me. Aprii gli occhi.
“Stevie?!”
Il
ragazzo era in piedi di fronte a me e mi fissava con un sorriso da
ebete.
“Vattene”
ordinai senza battere ciglio.
Questo
è troppo, pensai. Non potevo nemmeno ascoltare la musica in
santa pace?
Lui
si sedette accanto a me.
“Ho
detto di andartene.”
Non
si spostò di un millimetro.
Mi
sedetti e appoggiai la schiena al tronco dell’albero.
“Mi
spieghi cosa vuoi da me? Sei diventato invadente! Ormai non posso più
fare niente senza che tu mi segua come un cagnolino!”
Lui
rise leggermente, poi mi rispose:
“Perché?
Non è il sogno di tutte le ragazze?”
“No,
almeno non di quelle con un cervello funzionante!” risposi
seccamente.
“Mmh…
si vede che non hai le idee molto chiare sui ragazzi veramente
belli!”
“Perché,
tu sì? O te ne vai o ti faccio andare via io.”
“Oh,
ma che paura!” disse in tono ironico.
Sbuffai.
Avrei tanto voluto mollargli un pugno!
“Cercatene
un’altra!” ribattei invece.
Lui
mi fissò negli occhi
“Ti
va di…”
Gli
mollai un pugno sulla fronte abbastanza forte. La pazienza ha un
limite.
“Mi
spieghi per quale motivo l’hai fatto?” ringhiò lui
massaggiandosi il punto in cui l’avevo colpito.
Lo
guardai divertita.
“Per
farti stare zitto! Ho per caso lasciato un segno sul tuo bel visino?”
“Ma
non sai neanche cosa ti devo chiedere!”
“Scommetto
che sarebbe stata una così grande cavolata che te l’avrei
dato comunque? Non ti saresti salvato!”
“Credo
proprio di sì!”
Sorrise.
“Sei
un cretino! Ti ho fatto male prima?” chiesi con una nota di
preoccupazione nella voce.
Non
rispose.
Ci
fissammo negli occhi per un istante, poi istintivamente i nostri visi
si avvicinarono e ci unimmo in un bacio che non avremmo mai voluto
che finisse.
Non
avevo idea di quello che stavo facendo e non me ne pentii nemmeno per
un istante. Sentivo che anche lui stava pensando la stessa cosa.
In
quel momento non riuscivo a pensare ad altro, per quanto mi
sforzassi, forse perché una parte del mio cervello me lo
impediva.
Ci
staccammo e Stevie mi rivolse uno sguardo imbarazzato, poi chinò
il capo rosso di vergogna e non ebbe più il coraggio di
rialzarlo.
Man
mano che riacquistavo lucidità, cercai di riordinare i
pensieri e di capire come fosse potuto accadere. Perché quando
mi aveva baciata non avevo opposto resistenza? Io lo odiavo, amavo
Antony. Eppure in quel momento non riuscivo a pensare a lui. E se
July avesse avuto ragione? E se il tipo giusto per me fosse stato
proprio Stevie?
Cercai
di liberarmi da quei pensieri e di reagire.
“Stevie…”
sussurrai fissandolo mentre si esaminava attentamente le mani, come
se nion le avesse mai viste.
“Scusami”
mormorò con un tono così basso che mi dovetti sforzare
per capire quel che diceva. Alzò lo sguardo; gli si leggeva
l’imbarazzo negli occhi. Era la prima volta che lo vedevo così
abbattuto, così debole di fronte a una ragazza, e mi
dispiaceva parecchio.
“E
per cosa?” chiesi, cercando di mantenere il controllo.
“Vedi…
io so che… il tuo cuore… appartiene a… Antony e…
pur sapendolo… mi sono comportato da idiota, ti ho seguita, ti
ho baciata, anche se sapevo di non avere nessuna possibilità
con te. Non so se… mi perdonerai mai e… se deciderai di
non farlo… hai tutta la ragione di questo mondo. Tu ami
Antony” balbettò.
“Non
lo so, veramente. Non ne sono sicura” farfugliai, confusa dai
miei stessi pensieri.
Lui
strabuzzo gli occhi. “Vuoi dire che… non sei sicura di
amare lui?” chiese, sorpreso.
“Ecco,
quando mi hai baciato… e io ho in qualche modo ricambiato…
ho sospettato che una parte di me…”
Non
riuscivo a finire la frase, tanto era l’imbarazzo che provavo
in quel momento. Avevo paura di ammettere ad alta voce la verità,
da quanto ero terrorizzata da essa.
Lui
annuì impercettibilmente. Posai la mano sulla sua, che teneva
sull’ erba.
“Ma
perché hai deciso proprio di seguire me, con tutte le
bellissime ragazze che ti girano attorno?!” chiesi.
“Ma
le altre non contano. Io ti ho seguita non per conquistarti come
passatempo, come con tutte le altre, ma perché io… in
qualche modo… sono attratto da te in modo speciale”
rispose, poi abbassò di nuovo lo sguardo.
“Capisco.
Devo ammettere che in qualche modo dopo il nostro… bacio…
mi sono accorta di provare la stessa cosa… nei tuoi confronti”
ammisi con sincerità. Era stata una liberazione per me poterlo
dire ad alta voce, mi sembrava molto più concreto, come quando
i tuoi genitori firmano il permesso per una gita e a quel punto
capisci che ci andrai davvero.
Mi
avevano colpito le parole di Stevie, non sapevo di rappresentare così
tanto per lui. Avevo sempre pensato che non mi avesse mai notato tra
tutte le altre ragazze, e invece eccolo qua, davanti a me, che si era
appena dichiarato.
Passò
qualche minuto e non ne potevo più di quella tensione.
“Allora…”
dissi all’improvviso con un mezzo sorriso, tanto per
interrompere quel momento di imbarazzo tra noi due.
Lui
non potè fare a meno di alzare la testa.
“Prima
di averti dato quel pugno… cosa stavi per proporre?”
chiesi, curiosa.
“Pensavo
di andare a prendere una granita…”
“Beh,
allora che ci facciamo ancora qui?!”
Mi
alzai seguita a ruota da Stevie.
“A
che gusto ti piace la granita?”…
Non
conta quel che dici di provare, ma quello che veramente provi.
Amore.
Tutto il resto sono solo parole.
♥ ♥ ♥
Oh Gesù!!!
Ma voi questa frase
finale motivazionale l'avete capita? E cosa c'entrava col resto della
storia?
Questo è in
assoluto il mio passaggio preferito: “ come quando i tuoi
genitori firmano il permesso per una gita e a quel punto capisci che
ci andrai davvero”... ma ne vogliamo parlare? EPICO!!!
Durante questa rilettura
ho visto talmente tanti puntini di sospensione che mi viene da
vomitare. Cioè, siccome non sapevo mettere la punteggiatura (e
la cosa è palese), nel dubbio mettevo i puntini e questione
chiusa!
Poi perché la
protagonista ha un'amica che si chiama con un mese dell'anno? July,
ovvero luglio... vabbè, lasciamo perdere!
Ma in fondo questa storia
non fa nemmeno così schifo, c'è di peggio! Almeno non
ci sono strafalcioni grammaticali inguardabili XD anche se la
protagonista è un pochino bipolare, ahahahah!
Ma per oggi le sorprese
non sono finite! Siccome dovrò mancare per un bel po' di tempo
e quindi la raccolta si prenderà una pausa fino a metà
settembre (mi dispiace abbandonarvi così T.T), vi voglio
lasciare un bonus, un piccolo frammento di infanzia che è
rimasto indietro, a spasso per il mio profilo! Forse alcuni di voi
l'avranno già letta, ma vi consiglio comunque di dare
un'occhiata:
Ed
eccomi di nuovo qui, con parecchi giorni di ritardo rispetto a quello
che avevo detto nelle scorse NdA! Eh beh, se non fossi in ritardo non
sarei Soul...
Cioè,
rendiamoci conto di una cosa: quando ho scritto questa poesia, a
dodici anni, ero fierissima di quello che avevo scritto! Cioè,
la facevo leggere a tutti manco fosse la grande opera d'arte del
ventunesimo secolo XD
Invece
ci sono verbi usati a caso, frasi formulate con i piedi...
Va
bene, non ho tanto da aggiungere stavolta, lascio a voi la parola! E
intanto ringrazio coloro che, a distanza di quasi un mese, saranno
ancora qui a leggere e commentare! :3
Estratti dal mio
diario della seconda media. Come ormai sapete, da piccola utilizzavo
il diario come luogo in cui sfogarmi e annotare i miei pensieri –
ammesso e non concesso che pensassi XD
Buon
divertimento!
17
maggio
Comunque
non è giusto! Ieri qualcuno,
che non voglio dire chi è, si è esaurito per farsi
entrare due regole di inglese e voi vi salvate con i bigliettini? Se
devo essere proprio sincera, queste cose mi fanno schifo, e la gente
che lo fa non merita niente. Io, se prendo un voto, brutto o bello
che sia, me lo devo meritare!
Le cose non le capisci? E sono proble tuoi! Dovevi chiederglielo al
prof di spiegartelo! E poi se impari le regole, cos'è che non
hai capito?
“E se non mi ricordo una
cosa?”, dicono! Cavolo per una cosa che non ti ricordi non
prenderai mica 2! Secondo me il vero motivo xké una xsona si
porta i bigliettini è perché non hanno studiato! E io
che cerco di andare bene allora mi scrivo le cose sul braccio, così
a loro dà fastidio!
♥ ♥ ♥
UNA XSONA
AHAHAHAHAHAHAHAH MI MARCISCONO I NEURONIIIII!!!!!!!!!
“Per farsi entrare
due regole di inglese”... scusate, so che è un po'
bruttina come cosa, ma dov'è che uno si deve far entrare due
regole?
Questo scritto è
talmente sgrammaticato che mi verrebbe voglia di incenerire il diario
per intero... poi le cose sottolineate sono EPICHE!
Vabbè Soul. Ormai
l'hai pubblicato “e sono proble tuoi!” XD
Vi lascio all'altro
scritto!!! ^^
:3
:3 :3
5
giugno
Avete presente le tracce
fantasma dei CD? Quelle che ci sono, ma non c'è scritto da
nessuna parte? Bene, supponiamo che la mia classe sia un CD e i miei
compagni le canzoni. Chi sarà mai la traccia fantasma del CD?
Ma io, ovvio! Ci sono ma non appaio agli occhi di nessuno!!! E mia
sorella mi dice “sei esagerata”, ma si vede che non ha
capito nulla.
♥ ♥ ♥
Ecco Kim, come al solito
non hai capito nulla u.u (???)
Mamma mia, quanto ero
noiosa quando scrivevo queste cose deprimenti! Ok, la mia classe
delle medie faceva obiettivamente schifo, ma chi se ne frega se non
andavo a genio a nessuno dei miei compagni, la vita va avanti XD
Lasciate perdere la
piccola Soul di dodici anni e non vi preoccupato, che quei momenti un
po' tristi sono ormai caduti nel dimenticatoio ;)
Però, se devo
essere del tutto sincera, questa metafora del CD, dei brani e della
ghost track (che poi sarei io) mi piace molto, è carina come
idea! Si vede che stavo cominciando a forgiare il mio stile che,
spesso e volentieri, si basa sulle similitudini eccetera!
Bene, e anche questa
settimana è andata! Ditemi cosa pensate di queste piccole
grandi fesserie! :3
Buon fine settimana e...
STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Da questa settimana
iniziamo una nuova rubrica incentrata sul mio disagio da
preadolescente. Trattasi di un quadernino consunto (?) che iniziai
quando ero in seconda media, quindi intorno agli undici o dodici
anni; vi attaccavo foglietti o vi annotavo sfoghi, pensieri, ciò
che mi succedeva durante la giornata. Molti di questi estratti sono
stati scritti durante le lunghe e noiose ore di lezione.
Aspettatevi
tanto, tanto disagio!!!
Pronti?
VIAAAAA!!!!!!!!!!!!
11
ottobre
A
volte si devono superare dei problemi difficili, ma a volte ne vale
la pena.
Certe
volte mi sento più vulnerabile e mi arrabbio per cose a cui
prima non davo importanza e anche i più piccoli problemi mi
sembrano complicati.
A
volte mi commuovo per i miei stessi pensieri e mi trovo sciocca, ma è
normale e lo devo accettare.
:3
:3 :3
12
ottobre
Certe
volte mi chiedo sul serio se mia madre mi abbia iscritto in una
scuola media o in un asilo.
Se
vengono i miei cuginetti che hanno cinque anni si comportano meglio
dei miei compagni.
Il
fatto è che, volendo attirare l'attenzione, si rendono
ridicoli davanti a tutti. Se io fossi in loro, mi troverei in
imbarazzo.
E
poi dicono che io sono infantile. Santa pazienza, una cosa che da
grande non farò sarà l'insegnante di medie e superiori.
Il
bello è che facendo così, si credono migliori, ma non
appaiono più intelligenti agli occhi di nessuno.
Certe
volte mi verrebbe da urlare di stare zitti e di piantarla, che sono
solo dei bambinetti, ma chiaramente non posso.
Poi
il colmo: pensano che a scuola si va per giocare al gioco degli
animali (che è ancor più stupido) mica per fare
lezione. Poveri prof! Ma io non sarei così buona. Io darei
montagne di compiti individuali, note e persino manderei dal preside.
Poi,
se lo vogliono capire, lo capiscono, altrimenti compiti a vita e
bocciati per sempre in seconda.
Così
voglio vedere se vogliono fare ancora gli spiritosi.
Ma
come si fa, per carità.
♥
♥ ♥
Evviva
la coerenza durante il flusso narrativo! Avete notato come saltavo di
palo in frasca? Ogni tanto avevo le idee un po' confuse XD
Eh
mamma mia, ma quanto mi vantavo di essere matura eccetera! Oddio, è
vero che nella mia classe c'era da disperarsi, però insomma,
come al solito ero troppo moralista e puntigliosa!
Avete
notato l'analisi psicologica che avevo fatto ai miei compagni?
Ahahahahah, già sapevo con chiarezza quale sarebbe stato il
mio lavoro XD
Bene,
lascio a voi la parola!
Grazie
per essere ancora qui, spero di farvi divertire ancora :3
Certe
volte mi stupisco: ma possibile che stia crescendo così in
fretta? E non solo fisicamente.
Ad
esempio meno di una settimana fa dicevo cose che ora mi vergognerei
di dire perché le trovo stupide e infantili.
Comunque,
oggi è il compleanno di Talinda e, anche se Kim le ha già
comprato il regalo, io avevo in mente di aiutare in casa in qualche
modo e procurarmi i soldi per comprare qualcosa da parte mia.
Chissà
perché quando sono a scuola mi viene sempre l'ispirazione. Non
so, è come se il luogo mi stimoli per scrivere.
-
- - - - - - -
Ho
appena fatto la verifica sulla lettura delle note e ho preso 8, anche
se non me lo meriterei.
13
ottobre – h 23:25
Mi
piace il fine settimana.
Certo,
non si va a scuola, ma a volte mi annoio, mi finiscono le idee.
Sono
sollevata sapendo che mamma mi darà una mano d'aiuto per il
regalo di Talinda. Lei mi ha sempre insegnato il riciclo, la
manualità. Ma soprattutto glielo voglio fare perché è
una persona speciale e mi sostiene sempre nei momenti difficili.
Il
diario di una ragazza dovrebbe essere un luogo sicuro dove si può
scrivere tutto ciò che si vuole senza mettersi il problema di
letture indesiderate, ma io non scrivo mai tutto fino in fondo,
perché anche se qualcuno a me molto caro lo leggesse...
insomma, ho sempre paura che qualcuno lo legga.
Ma
un angolino di privacy secondo me ci vorrebbe sempre, a tutti.
Così
le cose più importanti me le tengo dentro e me le porto
appresso.
Quando
oggi Irina mi ha detto che avrebbe fatto la strada con Elena non ero
proprio entusiasta, ma devo capire e rendermi conto che deve dedicare
del tempo anche ad altre persone oltre a me, e che io non posso
sempre essere al centro dell'attenzione. Per me non è così.
Io non devo dedicare il mio tempo a diversi amici perché non
ne ho. Cosa triste da dire, ma non meno sgradevole da vivere.
Non
capisco perché si discriminano le persone straniere e
disabili. Mica l'hanno scelto loro.
Ah!
Certo, tutti li vedono diversi. Ma se loro li vedessero come persone
normali loro avrebbero una vita un po' più normale e si
comporterebbero da persone normali, e così tutti si
accorgeranno che stanno diventando sempre più normali.
In
argomento “stranieri”, poi, Babaman ha proprio ragione:
perché hanno inventato i confini? A che cosa servono? È
come se tu sei in Italia e finché sei lì tutti ti
vedono come una persona normale, poi arrivi in Corsica che dista non
molto e tutti ti fissano e ti additano. Non è bello.
Si
dice che quando si cresce si cambia del tutto: abitudini,
comportamento, opinioni...
Io
detesto le persone che vogliono cambiare tutto d'un tratto solo per
mostrare agli altri che stanno crescendo.
Io
non metto in dubbio che si debba dimostrare di essere maturi, di aver
capito certe cose e di essere più responsabili, ma la crescita
ha il suo tempo e bisogna rispettarlo perché prima di un dato
momento alcuni concetti non si capiscono. Inoltre cambiamenti
improvvisi troppo bruschi possono condizionare inconsciamente il
carattere di una persona e le persone che gli vogliono bene
potrebbero confondersi e fraintendere, fino ad arrivare a discussioni
e liti.
Caspita,
in quattro pagine ho raccontato vita, morte e miracoli.
Soul
La
mia vita è un libro aperto: sono ancora al primo capitolo, ma
quando sarà finito non sarà dimenticato. Prima di
scrivere il secondo capitolo devo rivedere gli errori del primo ed
evitarli.
♥ ♥ ♥
E
qui, ragazzi, a voi la parola: è tutto da decifrare o.o
Mi
sa che avevo un bel minestrone in testa, perché cambiavo
argomento un po' troppo repentinamente!
Però
avevo la stoffa da leader politico, eh? XD XD
Domanda
da un milione di euro: qualcuno di voi conosce Babaman? Ecco,
tenetelo a mente, perché alle medie ascoltavo solo lui e
Caparezza a intermittenza, erano i miei grandi idoli XF
(Anche
se Caparezza è obiettivamente meglio... ^^”)
Ora
vi lascio davvero la parola, sono curiosa di capire se avrete il
coraggio di commentare questa cosa oscena! Grazie ai coraggiosi che
continuano a recensire e a dire che amano questa raccolta! Io amo
voi, lettori adorati :3
RULLO
DI TAMBURI... DOPO UN SECOLO TORNO AD AGGIORNAREEEEEE!!!
Ma
scommetto che questa raccolta trash non vi era mancata più di
tanto XD ho dato ai vostri neuroni l'occasione di riposarsi e
rigenerarsi! La verità è che non avevo nulla di pronto
e copiato nel pc e non ho avuto il tempo materiale per provvedere.
Comunque vi lascio a un capitolo molto lungo, intenso e traimatico
della mia biografia adolescenziale, quindi preparatevi a una
tonnellata di disagio!
15
ottobre h: 20:20
Dire
che oggi per me è stato il giorno del Giudizio Universale è
dire poco. Arrivo a scuola, entro in classe e mi siedo al mio posto
accompagnata dai commenti dei miei compagni:
“Orario!”
“Sei
riuscita ad alzarti dal letto!”
Non
ci faccio... ops, devo interrompere il racconto! C'è «Dritto»
di Babaman. È che la musica dance-all mi gasa troppo.
Approfitto
di questa riga bianca per lasciarvi il link di “Dritto”,
canzone che adoro ancora oggi. Non so se potrebbe essere di vostro
gradimento, ma mi sembra giusto rendervi partecipi:
https://www.youtube.com/watch?v=KuRsUMyDbz4
Ecco,
è successo il finimondo. Ma ti racconterò dopo! Adesso
riprendiamo, allora:
Di
solito, non faccio caso a loro, sono solo dei bambini. Avevo molto
sonno, così mi sono accasciata sul banco e mi sono mezzo
appisolata. Emanuele, che siede accanto a me, stava tutta l'ora
facendo chiasso e il prof non gli ha messo la nota fino a che non mi
ha svegliato e il prof gli ha preso il diario e gli ha messo una
nota.
Mi
dispiace per lui, perché è stato molto gentile a
svegliarmi perché ha evitato che mi beccassi un rimprovero, ma
in compenso ci è passato lui. Lo ringrazio tanto.
Ma
lui si è arrabbiato con me e si teneva a distanza da me.
Addirittura voleva andare via dal banco.
I
miei compagni hanno cominciato con i soliti commenti da ebete:
“Buonanotte
Soul!”
“Ti
sei presa un sonnifero!”
“Dormi
bene!”
“Sognaci,
mi raccomando!”
All'inizio
non ci ho fatto conto e ho detto loro di farsi gli affari loro, ma
poi mi hanno veramente seccata e mi è venuto da piangere,
ovviamente ho chiesto al prof di andare in bagno e mi sono liberata
con un pianto. Quel pianto significava molto: era un pianto di
rabbia, di tristezza, di dolore. Un pianto liberatorio.
Poi
ho riflettuto: perché i miei compagni si comportano così?
Non si accorgono che ho dei sentimenti, che posso soffrirne? No, loro
in realtà non provano dei sentimenti.
Tornata
in classe mi sono messa a scrivere un foglio per sfogarmi dalla
rabbia che poi avrei dovuto attaccare qua.
Alla
ricreazione Emanuele mi ha rubato il foglio da sotto il banco e,
ovviamente io mi sono incavolata: nessuno deve toccare le mie cose
personali, NESSUNO DEVE PERMETTERSI!
Alla
terza ora Emanuele mi ha chiesto scusa. Ho accettato, anche se adesso
che ci penso, non avrei dovuto perché si è addirittura
allontanato da me nel banco.
Poi
alla quarta ora... MI È SPARITO IL FOGLIO! Ero più che
sicura che me l'avessero rubato i miei compagni perché erano
molto curiosi.
Allora
sì, che mi è venuto il nervoso. Scrivevo biglietti in
pennarello nero come
SE
SCOPRO CHI MI HA RUBATO IL FOGLIO LO AMMAZZO, LO
AMMAZZO!
APPENA
SCOPRO IL RESPONSABILE, LO GONFIO DI BOTTE! OGGI QUALCUNO TORNA A
CASA CON IL SANGUE CHE GLI COLA DAI GRAFFI!
NESSUNO
DEVE TOCCARE LE MIE COSE, NESSUNOOOO!
QUEL
FOGLIO È MIO! VE LA FARÒ PAGARE,
MIEI CARI. NON LA PASSERETE LISCIA. LA PAGHERETE MOLTO CARA!
Poi
li accartocciavo e li strappavo. Ero così nervosa che sudavo
come all'ora di educazione fisica.
Emanuele,
che mi vedeva, continuava a ripetermi:
“Ma
che cos'ha di così importante quel foglio, che te ne frega,
non era niente di che!”
Poi
non voleva che lo dicessi alla prof. Questo mi ha insospettito, molto
insospettito. Che diamine stava facendo Emanuele? Alla fine l'ho
detto alla prof, non che mi abbia aiutato molto perché ha
detto:
“Io
non so come aiutarti, se non è successo alla mia ora. Non
posso fare da cane da guardia quando non ci sono!”
Non
immaginate quanto ci sono rimasta male! Alla fine dell'ora Irina è
venuta da me e mi ha detto che Antonio le aveva detto che avevano
preso il foglio, l'avevano letto e l'avevano buttato. Stavo per
andare da Antonio e massacrarlo di botte, ma mi sono trattenuta.
Appena
superato il cancello di scuola, Antonio, che era dietro di me e Irina
ha dato il biglietto a Emanuele che se l'è messo in borsa.
Mi
sono fermata di botto: quindi non l'avevano buttato, e Emanuele
faceva parte del gruppetto. Mi era sembrato strano fin dall'inizio:
prima non voleva a dire niente alla prof, poi mi diceva di lasciar
perdere.
Quasi
mi girai, ma ripresi a camminare con questo groppo allo stomaco.
Dopo
qualche metro Camilla arriva da dietro e mi dice facendo finta di non
sapere niente:
“Ma,
Soul! Che cos'è successo oggi a scuola?”
In
quel momento mi è venuto un attacco di nervoso e sono corsa
via piangendo.
In
questo periodo sono molto vulnerabile: anche piccole cose mi fanno
venire voglia di piangere e fortuna che a volte riesco a
controllarmi. A volte mi commuovo pure solo pensando.
La
voce di mamma mi ha fermata: era lì, che mi aspettava. Sono
arrivata da lei e mi sono seduta in macchina. Mamma stava cercando di
capire che cosa avessi, ma non riuscivo a spiegarglielo. Subito dopo
ci ha raggiunto Irina e insieme abbiamo spiegato a mamma cos'era
successo.
Poi
siamo andate via da lì e mamma è scesa a fare la spesa,
così io e Irina siamo rimaste in macchina.
Abbiamo
parlato di tante cose: quello che non ci eravamo dette quando avevamo
litigato per via di Giada (non che mi stia molto simpatica, anzi,
diciamo che non la posso vedere).
Arrivata
a casa, ho raccontato tutto a Kim e mamma.
Altri
disastri oggi? Ah, sì, non riuscivo più a trovare i
pennelli per dipingere il portafoto per il compleanno di Talinda. Poi
non sono riuscita a fare i problemi di matematica.
Poi
di sera il colpo finale: avete presente quando prima sono andata a
ballare «Dritto» di Babaman? Bene, io mi stavo divertendo
tantissimo a ballarla, perché quando ballo quella canzone mi
carico al massimo e tutti i miei pensiere e le mie preoccupazioni
volano via, e mi sento libera e leggera. Ma mia sorella me l'ha tolta
sul più bello perché era arrivata mamma (che tra
l'altro era fuori) e io mi sono arrabbiata. Sono andata fuori da
mamma e sono salita sulla scala per salire sul tetto. Non ci ero mai
salita di notte, era bellissimo. Vedevo le luci della strada
parallela alla nostra e anche se avevo freddo mi sentivo sicura.
Sarei rimasta tutto il tempo là sopra, mi sentivo proprio
bene.
Ora
mi devo preparare che domani si torna in quella gabbia di matti.
Dovrò fare i conti con i miei compagni e mi devo preparare
perché so che sarà molto dura.
♥
♥ ♥
*sbatte
ripetutamente la testa contro la tastiera del pc, poi contro lo
schermo, poi contro un muro*
*ha
il sangue che le cola dai graffi (?)*
MA
CHE COOOOOSAAAAAAAA O____________O”
Questo
è veramente TROPPO!!!
Ma
il disagio generale di questo scritto? Non so se essere più
impaurita da me o dai miei compagni!
Beh...
cosa ne pensate? Secondo voi avevo delle reazioni normali o da
psicopatica?
Quei
biglietti intimidatori poi! Sarebbero capaci di far impallidire
Steven Seagal nei suoi migliori film d'azione! (????)
Però
ci sono due cose in cui mi ritrovo: la prima è che sono
davvero molto gelosa delle mie cose, la seconda è che detesto
chi non si fa gli affari suoi. Adesso ho capito perché: mi è
rimasto il trauma.
Ah,
altra cosa che non sopporto: quando sto ascoltando una canzone e me
la interrompono a caso. Chiaro, Kim? Messaggio ricevuto? Eh???
Altrimenti “APPENA SCOPRO IL RESPONSABILE, LO GONFIO DI BOTTE!
OGGI QUALCUNO TORNA A CASA CON IL SANGUE CHE GLI COLA DAI GRAFFI!”
Mi
sono spiegata?
XDDD
Non
so che altro aggiungere... vi è piaciuto questo
misteriosissimo thriller psicologico/psicopatico tendente al
noir/all'ergastolo sul foglietto scomparso.
Ma
la domanda più importante è: quanto è stata
stronza la mia prof?
Ok,
mi scuso ancora una volta per l'immenso ritardo nell'aggiornare, ma
attualmente ho un po' di roba copiata e quindi potrò essere un
po' più puntuale! :3
Ovviamente
GRAZIE DI CUORE ai coraggiosi che, nonostante le settimane di
assenza, sono ancora qui a leggere e recensire le mie schifezze
adolescenziali! Ricordatevi: STAY TUNED STAY TRASH, anche quando
questa raccolta non viene aggiornata da un po'!!! ♥
P.s:
per inciso, non si scrive dance-all, ma dance-hall...
La
Prof Marini mi ha consigliato che per evitare che i miei compagni mi
rubino i fogli non dovrei più scrivere. Io non posso, scrivere
è nella mia natura, se non scrivo mi tengo tutto dentro.
Scrivere è la mia vita, io sto bene e mi rilasso quando
scrivo, sono più tranquilla dopo che ho scritto.
Comunque
questa classe è un ospedale: tutti si fanno male.
È
strano, odio questa classe, ma allo stesso tempo non la cambierei per
niente al mondo; mi sento protetta e se vado in un'altra classe con
una persona di cui mi fido, la protezione svanisce.
Mi
sento spoglia e ho l'impressione che tutti mi fissano.
L'unica
cosa che devo fare per continuare a scrivere è nascondere i
fogli in un posto segreto, poi quando arrivo a casa li attacco sulla
mia agendina.
Secondo
me è giusto che una ragazzina debba avere la sua privacy,
perché nella preadolescenza i problemi cominciano a farsi
sentire e... PROF IN VISTA, ADDIO!
:3
:3 :3
18
ottobre – 4^ ora
Mia
madre è un vero e proprio genio! Non avevo mai pensato di
proporre alla classe un'ora di conversazione per chiarire certe cose.
◘ ◘ ◘
Uff,
che pizza. Voglio uscire da scuola, sembro in una gabbia di matti,
basta!
Chi
urla, chi commenta, chi si alza, chi si siede, chi corre, chi si
picchia. Basta!
E
poi sono stanca, non capisco niente. Ah, giusto. Oggi Irina deve fare
la strada con Giada. A me non va bene che Irina fa a turni, lei deve
fare la strada con le persone con cui si sente di farla quel giorno.
Comunque continuo a pensare che per Irina sia più importante
Giada, non lo so, si trova meglio con lei, le parla e quando fa la
strada con lei è felice e serena e non aspetta due volte, di
andare con lei.
Mi
piacerebbe che Irina mi parlasse esplicitamente: se vuole che Giada
sia la sua migliore amica me lo deve dire, io mi adatterò, ma
è una scelta che può fare solo lei.
h
20:00 – 22°C
E
rieccomi, due volte nello stesso giorno. Devo scrivere delle cose che
in classe non potevo scrivere per tenerle lontane da occhi
indiscreti, dato che oggi ero in banco con Paolo.
Io
mi ricordo l'anno scorso, in prima media, che tutto il giorno io,
Lisa, Emanuele e Stefano scrivevamo bigliettini e sparavamo scemenze
e a volte venivamo rimproverati. Però in quei momenti mi
trovavo bene, mi sentivo bene e vorrei che si ripetessero. Comunque,
con Emanuele non voglio più averci a che fare, dato che è
stato uno stupido a collaborare con il “leggitore di biglietti
altrui”, ma con Stefano, con lui è diverso: lui non è
stato così stupido, lui non mi ha trattato male e mi ricordo
che all'ora di cittadinanza con la Massa, l'anno scorso, quando
abbiamo fatto il gioco del gomitolo, lui ha parlato bene di me, anche
se sapeva che tutti mi prendevano in giro. E quando lui diceva ai
miei compagni che non ero come dicevano loro (anche se non mi ricordo
che l'abbia mai detto), o quando è venuto a casa mia per il
mio compleanno, io mi sono sentita in imbarazzo. Il fatto è
che ho così vergogna che non riesco neanche a guardarlo in
faccia quando lui sta guardando in faccia me (anche se questo succede
anche con gli altri maschi, con tutti i maschi a eccezione dei miei
parenti). Vorrei recuperare il rapporto con lui, dato che dall'inizio
dell'anno non ci siamo più parlati. Ma non ho abbastanza
coraggio per fare la prima mossa.
Invece
i maschi sì che ce l'avrebbero il coraggio. Non capisco come i
maschi non abbiano alcuna vergogna di andare a parlare con le altre
persone, anche di sesso diverso dal loro. O forse ne hanno. Boh, non
lo so, non sono un maschio io.
Tornando
al discorso di Stefano, Kim sostiene che un giorno m'innamorerò
di lui e ci fidanzeremo, ma io ho sempre disdetto la sua idea. Ma ora
il mio “no” è passato a “con pochissima
probabilità, ma in un futuro molto lontano potrebbe essere”.
Ma il problema è: e se quel futuro molto lontano della mia
supposizione non fosse così lontano? Io spero di no: in fondo
mi sono lasciata da un paio di mesi con suo fratello gemello
Gabriele.
È
molto imbarazzante ammetterlo. Spero che nessuno al di fuori di me
legga questa agenda.
♥
♥ ♥
…e
invece l'ho pubblicata su internet e la possono leggere tutti,
muahahahahah!!! Sono perfida nei confronti della piccola me, vero?
Allora,
apro ufficialmente i Grammy Awards per l'esclamazione più
raccapricciante. I canditati sono:
-
Che pizza!
-
Sparavamo scemenze
-
Leggitore di bigliettini altrui
Voi
per quale votate?
Allora,
do un po' di spiegazioni autobriografiche per riuscire a capire
meglio (?) il testo.
Io
e Irina siamo stati grandi amiche in prima media, eravamo sempre
insieme, davvero inseparabili. In seconda media però nella
nostra classe è arrivata Giada, una ragazza ripetente che è
finita in banco con Irina; allora due in poco tempo sono diventate
grandi amiche e Irina ha iniziato a mettermi da parte. Ne ho sofferto
molto, anche perché ci ero affezionata ed era ormai la mi
unica vera amica... abbiamo parlato diverse volte di questa cosa e
cercato di chiarire la situazione, ma è stato tutto inutile e
per tutta la seconda media ci siamo a malapena rivolte la parola.
Altra
spiegazione, stavolta su Stefano: da quando io e Gabriele, il suo
gemello, ci eravamo lasciati alla fine della prima media (dopo un
anno e un mese di intensa relazione, pensate un po'), anche i
rapporti con lui si sono raffreddati. Io questa cosa non l'ho mai
accettata e capita perché in fondo eravamo amici, andavamo
d'accordo e non aveva senso quest'allontanamento da parte sua. Non mi
sono mai invaghita però, questa mia “paura” che ho
spiegato in questo scritto non si è mai avverata. Il resto lo
sapete ^^
E
niente, aspettatevi un nuovo episodio della mia disastrosa vita,
prossimamente su questi schermi! (?) :3
Ma
come fanno gli altri a non capire: insomma, se anche loro avessero
ragione, e io fossi la preferita dei professori, io che cosa c'entro?
Mica l'ho scelto io, di diventare la preferita. Anzi, io voglio
essere come gli altri, non voglio essere esente alle punizioni, e
allora perché fanno commenti a me? Boh!
:3
:3 :3
20
ottobre – 3^ ora
Certo
che è strana Irina. Non abbiamo più quel legame che
avevamo prima, ora lei è distante, non mi racconta tutto, non
mi ascolta, e poi ha perdonato tutte le sue amiche che l'hanno
trattata male. E va bene dare una seconda possibilità, ma
quando le possibilità diventano cinque, allora non va più
bene. Poi si inventa che debba entrare nel suo gruppetto di amiche
tutto formato da mie vecchie amicizie finite. Io ho sempre retto la
convivenza con gli altri, e forse è proprio per questo che ho
difficoltà ad inserirmi nel gruppo, l'ho sempre fatto e ora ho
bisogno di avere gli spazi con le persone a cui tengo di più.
E poi soprattutto con Marcella; è una noce di cocco: ha la
testa dura e finché non glielo spieghi cento volte non le
entra. Va bene, un leggero ritardo, ma se io le dico chiaramente:
“Non siamo più amiche”, significa che non siamo
più amiche, c'è bisogno di pregarmi ogni volta che mi
vedi? Ma siamo pazzi?
:3
:3 :3
22
ottobre – 3^-4^ ora
E
siamo di nuovo all'inizio della settimana. Uff. Però sabato
sera sono andata al negozio dei parenti di Lia che hanno riaperto in
un altro posto, e fanno le creps con nutella e cocco. Gnam! Mi sono
divertita perché c'era i palloncini e me ne sono preso uno. I
palloncini non sono solo per bambini piccoli; sono come dei palloni
più leggeri e con i palloni ci giocano anche gli adulti che
fanno i calciatori. Poi ci sono anche caramelle, giochi,
allestimenti, liquirizia pura... insomma, è diventato il mio
negozio preferito! Amo i dolci. Fanno anche lo zucchero filato!
Quando
eravamo lì, è arrivata Martina tutta truccata pesante
con rossetto scuro e ombretto e vestita un po'... sembrava una poco
di buono. E tra l'altro anche senza occhiali per sembrare più
bella.
Domenica,
sono rimasta a casa a far niente e mi sono fatta male due volte, una
volta ho sbattuto la fronte nel filo d'acciaio che tiene il telone di
fuori e un'altra stavo andando a mettere la tazza del tè nel
lavandino e, siccome il nostro tavolo è veramente pessimo, mi
ha agganciato la coscia e mi ha fatto un graffio. Poi i miei genitori
si lamentano se gioco con il palloncino in camera mia. Non sto
distruggendo la casa: è un palloncino, mica una palla
demolitrice, cosa c'è di male?!
Poi
dopo la ricreazione sono andata in bagno. Io ho sempre il terrore che
capiti quella vicenda che è successa l'anno scorso: ero seduta
nel water e una tizia di seconda o di terza entra nel mio bagno tutta
tranquilla, poi si accorge che ci sono seduta io ed esce urlando “che
figura di m***a!”
Mi
sono trovata in imbarazzo e ogni volta che vado in bagno ho paura che
si ripeta. Vabbè.
♥
♥ ♥
*va
a sotterrarsi*
Oooookaaaay,
va beeeene... diciamo che questo racconto della cosa del bagno potevo
anche ometterlo, non che fosse poi così interessante... ma no,
andava inserito perché è troppo epico (le parolacce con
gli asterischi sono il top!) e poi è successo davvero,
ahahahah!!!
Ma
le CREPS voi sapete cosa sono? E la PALLA DEMOLITRICE? Boh,
sinceramente sono confusa o.o
Il
primo frammento è quello che mi è piaciuto di più
perché esprime un mio attuale dubbio: cosa c'entro io se i
professori mi hanno sempre considerata la loro preferita? Mica l'ho
scelto io, eppure mi sono sempre presa tutte le conseguenze!
Grazie
ancora a tutti coloro che stanno qui a recensirmi, grazie grazie a
tutti e buone feste!!! :3
Uff!
Sempre la solita sfigata io! Mancano pochi giorni ad Halloween e,
mentre tutti si sono già “prenotati” i loro
compagni di serata, io non ho nessuno con cui stare o uscire. E per
questo mi sento un po' giù. Non è bello, proprio per
niente; anche se Halloween... Elisabetta mi ha detto che potrei
uscire con lei e Roberta e le altre. A me piacerebbe tanto, ma
capisco che è una grossa responsabilità.
Io
l'anno scorso sono riuscita a cavarmela con Gabriele e sono rimasta
fuori fino alle otto ma non so se... insomma...
MI
viene quasi da piangere, ma non posso dirlo a nessuno perché
sarei patetica e lagnosa, di quelle ragazze che si mettono a
piagnucolare per ottenere quel che vuole.
Se
non fa non fa. Pazienza. Non è la prima volta :(
4^
ora
Certo
che le persone che ogni tanto si fanno gli affari propri scarseggiano
ormai.
:3
:3 :3
7
novembre
Oggi
sembra un disastro. Nicolò e Giada rispondono male e negano
qualsiasi cosa. Dovete vedere la sfacciataggine che hanno quei due;
sembrano messi d'accordo.
Che
giornata di m***a! Uff!
Poi
il test di Couper è andato male: ad un certo punto mi è
mancato il fiato e mi sono messa a camminare e mi sono inventata che
mi faceva male il piede che mi sono girata la settimana scorsa. Poi
mi stavo addormentando tutto il giorno, e poi dovete vedere il tram
tram perché Elisabetta si è sentita male: aveva mal
d'orecchie e capogiri. Addirittura la Marini si è trattenuta
mezz'ora dopo del dovuto. In più il prof sta spiegando “a
destra, a sinistra, tutto dritto...” in francese e io non ci
sto capendo niente.
Ora io dico: ma una giornata
così potrebbe andare peggio??
♥
♥ ♥
A
destra! A sinistra! Tutto dritto! Acqua, fuoco, fuocherello,
acquissima... un, due, tre, STELLA! Sacco pieno! Sacco vuoto! Metti
la cera! Togli la cera! (????)
“Certo
che le persone che ogni tanto si fanno gli affari propri scarseggiano
ormai.”
Queste
sono le massime che chiunque si vorrebbe tatuare addosso!
Ma
poi... perché iniziavo la frase, poi ci ficcavo i puntini di
sospensione e la lasciavo a metà? Cosa volevo far intendere
con quei puntini? Forse mi annoiavo da sola e allora non vedevo l'ora
di passare alla frase successiva, che dite?
Comunque
gli asterischi nelle parolacce rimangono sempre la cosa migliore! Ero
una ragazzina a rating verde!
Quindi,
parlando di cose più interessanti... come avete trascorso
questo Natale? Avete mangiato? Giocato a tombola?
Io
ho ricevuto da Babbo Natale una confezione di neuroni nuovi di zecca,
da consumarsi preferibilmente entro Capodanno. E sì, ci sto
riuscendo!
Che
altro dire? A voi la parola! E grazie per essere ancora qui
nonostante lo scempio vario ed eventuale, ci si sente direttamente
l'anno prossimo! :3
Ed ecco a voi i miei
primi scritti autobiografici al pc! Eh già, piccole scrittrici
crescono e si evolvono (?)
Sempre
in seconda media, ho cominciato le mie prime esperienze alla tastiera
(scrivevo soltanto con l'indice della mano sinistra, DISAGIO!) e non
avevo nessuna voglia di mettere maiuscole, accenti e fronzoli vari.
Quindi preparatevi a nomi propri con lettere minuscole e altri scempi
del genere!
E
niente, ecco a voi la Soul dodicenne!
P.s:
lascio la formattazione originale, vi avverto che è un po' in
grande ;)
11:36
23/01
oggi
non ce la posso fare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ho
fatto un sogno stupendo! *-* <3 ............
ero
seduta in un tavolo di quelli tipo di legno che ci sono nei campeggi
per fare i picnic e oltre a me c'erano altre quattro persone, tutti
più o meno miei coetanei; la formazione era: io e un qualcuno
che non so se era grande o piccolo, maschio o femmina o se lo
conoscevo (per un attimo mi è sembrato fosse irina, e un'altra
volta pure stefano (!)) in un lato, due ragazzi non più grandi
di me (motivazione per cui non volevo finisse il sogno, ma non
fraintendetemi, erano carini, ma soprattutto simpatici, e in questo
momento della mia vita sto andando a "caccia di amici"!)
veramente simpatici e a quanto pare anche loro mi trovavano parecchio
simpatica. avevano entrambi i capelli lisci e lunghi, solo che uno ce
li aveva biondo scuro e l'altro era castano, e avevano dei visi
"angelici"! e a capotavola c'era uno dei più grandi
del gruppo che aveva la voce di stefano ma aveva i capelli rossi e i
riccioli piccoli come quelli di Caparezza. non ho potuto vedere il
suo viso perchè era tutta l'ora inclinato ad aggiustare un
compasso o un telefono o che so io, ma comunque con noi parlava. io,
l'anonimo e i simpatici ci lanciavamo... pane! pezzi grandi di
filoncini, di pane abbrustolito e addirittura panini interi! ma a
turno, come se stessimo giocando a pallone! e nel frattempo parlavamo
ed è proprio in quel momento che ho capito che erano veramente
simpatici tutti quanti. siccome ero in un sogno, pensavo di aver
trovato degli amici, quelli che cercavo da tanto tempo, e sopratutto
dei maschi, ma mi illudevo. ad un certo punto il simpatico moro
chiede se qualcuno si siede vicino a lui e io ci rifletto su, ma
sicuramente ho riflettuto per troppo tempo perchè non ho fatto
in tempo a dire "io!" che era già scoppiata una
terribile lite e i simpatici due se ne stavano già andando in
un altro posto. mentre mi stavo per alzare e andare a recuperarli,
nella realtà suona il campanello che mi ha svegliata. solo
dopo pochi secondi ho capito che erano svaniti tutti i miei nuovi
amici che già adoravo e solo un quarto d'ora fa ho capito che
il sogno sembrava una puntata della mia trasmissione preferita "Zoey
101" (sono così fissata che la sogno pure! XD). per una
volta che avevo trovato dei veri amici, mi accorgo che era un sogno,
uno stupido sogno che non si realizzerà mai!
allora,
adesso vi spiego perchè preferisco avere un amico maschio
piuttosto che un'amica femmina: prima di tutto perchè i maschi
hanno meno complessi: tu lo vedresti mai un maschio dire:“oh,
ma che belli questi pantaloni! ma sono più belli questi!
guarda che rifinitura! ora li provo! nooo, mi stanno troppo...
giusti! beh, ora provo questi!” e dopo due ore di prove “alla
fine non prendo niente... non mi convincono!” oppure “quale
di queste due camicie mi metto? sono disperato, non so cosa fare!
devo chiamare tutti i miei amici per farmi dare un consiglio!”
oppure “ho i capelli messi bene? non è che ho un
millimetro di capelli fuori posto? devo essere impeccabile”?
queste
sono le cose che odio di più nelle ragazze!
secondo:
i maschi non ti usano per risolvere i loro problemi amorosi. ora, non
fraintendetemi, io AMO dare consigli alle altre persone, ma le
ragazze ogni giorno arrivano con un nuovo ragazzo da conquistare, ma
in testa ne hanno una lista lunga da qui al polo sud.
terzo:
I MASCHI NON TI TRADISCONO E SE SONO TUOI AMICI NON TI METTONO IN UN
ANGOLO PER STARE CON QUALCUN'ALTRO E NON TI DIMENTICANO PER SEMPRE.
PUOI CONFIDARTI CON LORO E TI STARANNO SEMPRE VICINI, NON COME LE
RAGAZZE CHE APPENA INCONTRANO UN'ALTRA LA CONSIDERANO LA LORO
MIGLIORE AMICA E TI LASCIANO MARCIRE IN UN ANGOLO.
quarto:
i maschi, nonostante ti ascoltino e ti consolino, riescono a farti
ridere e divertire con le loro invenzioni e non ti sentirai mai
triste, mentre le ragazze vogliono solo parlare di problemi, di
ragazzi, di vestiti e di trucchi.
quinto:
tra ragazzo e ragazza potrebbe anche nascere qualcosa!!! <3 <3
<3
questo
non significa che non possa avere amiche femmine, anzi, è
bello avere sia amiche che amici.
ora
mi stacco dal computer, ciaooo!
♥ ♥ ♥
MA
QUANTO ERO FISSATA DA UNO A DIECI CON ZOEY 101???? Chi di voi se lo
ricorda? Io ne ero letteralmente DROGATA, guardavo e riguardavo le
puntate e posso quasi dire di conoscerle a memoria!
Beh,
che mi dite di questo sogno? Io vi posso assicurare che ancora me lo
ricordo, ho proprio le immagini nella testa, quindi l'ho fatto
davvero!
Una
piccola precisazione: il punto dell'elenco in cui dico che “gli
amici maschi non ti mettono da parte ecc ecc” era evidentemente
una frecciatina nei confronti di Irina, con cui le cose non si erano
risolte. In quel periodo, infatti, ci eravamo allontanate tantissimo!
Grazie
a tutti coloro che sono ancora qui a supportarmi, spero di divertirvi
con questi disastrosi scritti :3
Oggi
abbiamo mangiato la pizza fatta in casa con zia Mirella, zio Pietro,
Enrico e Anastasia e io ho impastato la pasta per la pizza e per dei
biscottini che ho fatto praticamente da sola con tre forme diverse
assortiti tra cocco e cioccolato per cui tutti mi hanno fatto i
complimenti. Ma questo non c’entra con l’argomento di
oggi, era solo per vantarmi un po’!
In
realtà oggi volevo parlare di una cosa molto più seria:
vi ricordate quando sottintesi che non sarei mai stata una di quelle
ragazzine stupide fissate con i ragazzi (detta breve, un’adolescente
in piena crisi ormonale), che sarei stata troppo stupida, ma penso di
essere entrata PROPRIO IN QUELLA FASE Là! Tra poco mi
trasformerò in una stupida montata fabbrica-lagne su ragazzi
sconosciuti che va in iperventilazione appena vede un tipo alla tv
che va in giro in tutta la scuola a dire: “Sì, lo amo!”
e la mia reputazione di ragazza abbastanza seria sarebbe rovinata!
Non
voglio, aiutatemi, vi prego, ipnotizzatemi, fatemi una terapia, ma
non lasciatemi in balia di questa terribile strada!! Non so se Kim lo
è mai stata perché quando aveva la mia età io
ero molto piccola e non me lo ricordo, ma spero che se mi confido con
lei, forse mi potrà dare un consiglio per evitarlo o
quantomeno controllarlo. Ora mi metto a guardare un po’ di tv,
anche se è quasi mezzanotte e mezza.
Ciaoooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
♥ ♥ ♥
Ooooookaaaaaay...
beneeee... siccome vi voglio molto bene, stavolta vi ho presentato un
estratto molto breve, ma non per questo poco impegnativo per i vostri
neuroni! Almeno qui – nonostante fosse sempre scritto al pc –
mi sono impegnata a mettere punteggiatura e maiuscole varie! Avete
visto??? Facevo progressi – o forse questo è ciò
che voglio raccontarmi per non cadere in depressione dopo aver
riletto questo scempio XD
Come sempre ho lasciato
la formattazione originale ^^
Montata, mmh... tipo
panna? Poi fabbrica-lagne...
LA MIA REPUTAZIONE DI
RAGAZZA ABBASTANZA SERIA AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH ma semmai la
reputazione di autrice abbastanza seria (?) me la sto rovinando ora!
All'epoca c'era poco e niente da salvare!
Bene, grazie a coloro che
ancora sono qui a recensire, ai miei adorati Ale e Bigin, e una
menzione speciale va a Kim che in pochissimi giorni ha recensito un
sacco di capitoli e si sta mettendo d'impegno per recuperare e
rimettersi in pari! Vedere che qualcuno continua a seguirmi dopo
quasi tre anni di raccolta mi rende immensamente felice *-*
Ci vediamo la settimana
prossima (promesso, non come al solito che alla fine non aggiorno mai
:D) con una nuova trashata!!! :3
Sono
le due meno 25 di notte e, stragrande notizia, domani mi sono presa
il mio Mensile Giorno di Ferie da Scuola! Cioè, oggi perché
la mezzanotte è passata. Allora, siccome non scrivo da un
secolo, vi racconto un po’ la situazione generale:
-CON
ELISABETTA: si è tutto tranquillizzato. Alla fine abbiamo
fatto quella famosa serata io-Elisabetta-Tali, ma non quel famoso
mercoledì, da poco (perché quel giorno non si è
presentata nessuna delle due) e non ha fatto la scema più di
tanto. A scuola parliamo spesso, ci diamo consigli a vicenda e ogni
tanto mi fa qualche piccola confidenza, ad esempio che non sopporta
Camilla e Irene. Però non passiamo mai la ricreazione perché
vuole stare con le sue amiche e questo lo posso capire.
-CON
AMICI: scarsità di progressi se non con Elisabetta e per
questo,giorno dopo giorno, mi sento sempre più triste e
depressa. Infatti a scuola sono più fredda con tutti, ma
nessuno sa perché e quanto soffro.
-CON
AMORE:progressi nulli, argomento chiuso.
-CON
AUTOSTIMA:scarsa per mancanza di amici.
-CON
EMOZIONI FORTI:la più bella è stata ieri, quando ho
assistito al più bel concerto della mia vita, dove c’erano
Mariano e Makro. Uno spettacolo, ero al settimo cielo!
-CON
COMPITI:molti per martedì e mercoledì, quindi da domani
mattina, al lavoro.
-CON
KIM:litigi moooooooooooolto frequenti.
-CON
SITUAZIONE GENERALE:il 10, cioè ieri-oggi abbiamo festeggiato
il compleanno di nonna Laura e mi sono divertita.
-CON
MADRINA PER CRESIMA:sono riuscita a risolvere una districata
situazione e la mia madrina sarà Anastasia.
-CON
SONNO AL MOMENTO:abbondante.
Mi
sa che vado a letto, ciaoooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
♥
♥ ♥
Con
disagio: alle stelle.
Con
neuroni: scarseggiano per via del disagio.
Con
lettori della raccolta: li vedo molto provati per via di queste
letture compromettenti e abbastanza scioccati.
Con
situazione generale: siamo a ottantaquattro capitoli, abbiamo
percorso sei anni della mia “carriera letteraria” e
ancora non ho visto progressi.
IL
DISAGIO!!!
Beh,
che dire? Mi sento in dovere di fornire alcune spiegazioni
autobiografiche, per farvi capire meglio alcune cose che ho scritto
qui.
Innanzitutto
Elisabetta è mia cugina di secondo grado, nonché mia
coetanea. Siamo state in classe insieme sia alle elementari che alle
medie, ci siamo viste poche altre volte in occasione di pranzi di
famiglia eccetera, ma non siamo mai andate particolarmente d'accordo.
Ma un bel giorno (?), quando io ero in seconda media., lei si è
avvicinata a me e abbiamo preso a chiacchierare, è diventata
la mia compagna di banco e si è instaurato un rapporto
abbastanza decente tra noi. Non riuscivo a capire questo suo
cambiamento repentino, ma ho deciso di darle fiducia, sperando che
negli anni fosse maturata e cambiata. E si è creato questo
legame qui... ma ancora non vi svelo la fine della storia, ve la
racconto nel prossimo capitolo!
Mariano
e Makro (ovviamente sono nomi criptati/in codice per proteggere la
privacy di loro/me) sono due cantanti locali che facevano parecchie
serate in quel periodo, principalmente cantavano su dalle basi che
venivano messe da un dj, ma a volte riuscivo a vederli anche con le
loro band – sì, perché sono/erano i cantanti di
due band. In quel periodo seguivo tantissimo la musica locale e in
particolare alcuni cantanti, che per me erano dei veri e propri
idoli... vi sto dando tutte queste informazioni perché, molto
probabilmente, ritroveremo questi personaggi o altri simili in futuro
(preparatevi al raccapriccio della Soul adolescente fangirlante e
idolatrante)!
Bene,
dopo queste NdA più lunghe del solito, non mi resta che darvi
appuntamento al prossimo capitolo! Vi annuncio già che le mie
vicende autobiografiche si interromperanno per lasciar spazio al
primo (e unico) capitolo di una storia OSCENA di cui mi ero
completamente dimenticata o.o
Alla
prossima, buon weekend e STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Ero
un genio. Ero il ragazzo più amato da tutte le ragazze di
terza, quarta e quinta superiore, poiché concedevo loro ciò
che volevano. Ogni giorno ne adocchiavo una delle più
speranzose, e con la scusa dello studio le invitavo a casa mia. I
miei genitori non c'erano mai e io potevo stare tutta la sera con le
ragazze.
Era
tutto così semplice, così divertente.
Io
ero intramontabile, ero una tigre.
Quella
fredda mattina di Dicembre accostai la mia moto al marciapiede e vidi
alcuni gruppi di ragazze mi si avvicinarono per darmi il cosiddetto
benvenuto – facevano a turno per baciarmi – e io
ricambiai come mio solito fare.
Sentì
un rombo di motore alle mie spalle e mi voltai. Vidi una moto nera e
lucente nuova di zecca, molto meglio della mia semplice moto blu di
seconda mano.
E
in quel momento la vidi.
Due
stivali in pelle nera, dei jeans neri e attillati che coprivano le
sue gambe lunghe e slanciate, un giubotto nero in pelle da
motociclista e una cascata di capelli neri e mossi fino alla vita.
Portava
degli occhiali da sole che le oscuravano totalmente gli occhi.
Passò
davanti a noi con camminata aggraziata come un felino pronto
all'attacco.
Tutti
i presenti la fissavano mentre si dirigeva verso l'entrata della
scuola.
Era
bella. Bella come non mi capitava di vederne in giro.
Dovevo
conquistarla.
Ci
sarei riuscito, era un gioco da ragazzi per The tiger.
In
genere non avevo voglia di entrare a scuola, e trascinavo una delle
più fortunate in qualche posto tranquillo con la moto. Ma ora
che avevo quella nuova conquista, quel trofeo da appendere, non
vedevo l'ora.
Quando
suonò la campanella, scansai una ragazza con i capelli biondi
che mi si era appollaiata sulle mie gambe, e cominciai a camminare
verso l'entrata sperando di rivedere la pantera ancora lì. Ma
non c'era. Mi avvicinai a uno di prima superiore e gli dissi:
“C'eri
quando è passata una ragazza tutta vestita di nero?”
Il
ragazzino sembrava piuttosto impaurito.
“Sissi,
la conosco...” rispose.
“Dimmi
come si chiama!” dissi io bruscamente.
Il
moccioso fece un salto all'indietro e rispose tremando:
“Si...
si chiama Gloria, classe 5^B, anni 18... va b-bene?”
“Perfetto.”
Mi
allontanai soddisfatto.
Per
tutto il tempo non vedevo l'ora che arrivasse la pausa pranzo.
Finalmente
la campanella che annunciava la fine della quinta ora suonò.
Io
superai tutte le ragazze che mi facevano la corte spietata e mi
fiondai nella mensa.
Aspettai
seduto a un tavolo finché non la vidi entrare con la sua
bellezza e la sua eleganza.
Si
avvicinò al bancone dove un omone grasso e barbuto distribuiva
il cibo, prese il suo vassoio e mi ripassò davanti con
indifferenza per poi uscire dalla mensa.
Io,
intenzionato come non mai, mi feci spazio tra tutte le ragazze e la
seguii all'esterno. Andava verso il cortile dove gruppi di ragazzi si
appostavano a mangiare per poter giocare a calcio successivamente.
Io
presi posto sui gradini mentre Gloria passava tra coppiette e
gruppetti con una noncuranza che lasciava tutti senza fiato.
La
sua arroganza mi piaceva, mi piaceva tanto.
Proprio
in quel momento mi accorsi che non avevo preso niente da mangiare.
“Maledizione”
dissi sottovoce.
In
quel momento Gloria, che aveva trovato posto in una panchina, si
tolse gli occhiali da sole e vidi i suoi meravigliosi occhi di un
colore simile al grigio-perla, un colore che non si poteva
classificare. Allora decisi che mi dovevo assolutamente avvicinare a
lei.
“Matteo!”
Mi
voltai e vidi gli occhi verdi e luminosi di Silvia, una delle poche
che non avevo intenzione di conquistare. Io e lei eravamo amici da
sempre, e si lamentava di continuo del mio giocare con le ragazze.
Aveva i capelli ricci e rossi che le arrivavano alle spalle ed era
piuttosto carina, ma non era il mio tipo di ragazza, nah!
“No
Silvia, adesso no. Non ho tempo.”
Lei
si rabbuiò. “Devi stare con le tue ragazze.”
Non
era una domanda, lo sapevo bene.
Io
feci un cenno in direzione di Gloria.
“E
allora?”
“È
una strafica da paura!”
“Visto?
Ho ragione io. Non c'è bisogno di dirmi chi e cosa.”.
Detto questo si alzò e si allontanò. Era la prima volta
che si comportava così, di solito mi assillava per un quarto
d'ora. Forse era stanca di provare a convincermi a passare un po' di
tempo con lei, forse si era stufata di me che la trascuravo per mesi
interi...
Smisi
di pormi questi problemi e tentai ad avvicinarmi a Gloria.
Quando
arrivai di fronte a lei, mi squadrò per bene con aria
perplessa.
“Ehi,
Gloria! Tu sai chi sono io?”, chiesi tutto impettito e con fare
sovrastante.
Lei
sgranò gli occhi.
“Veramente
no. E non mi va nemmeno di saperlo”. Aveva una voce così
rauca e seducente...
Soffocò
una risatina mentre io sceglievo accuratamente le parole da
utilizzare.
“Io
sono The Tiger, e amo le donne selvagge come te.”
Lei
scoppiò a ridere sguaiatamente. “Senti ramoscello
ambulante, perché non torni dalla tua mamma e ti fai cambiare
il pannolino! Ma fammi il piacere” esclamò tra una
risata e l'altra.
Io
mi sentivo preso in giro, eppure conquistare le ragazze era sempre
stato il mio forte. Mi resi conto che avevo abbassato lo sguardo,
allora lo rialzai e la guardai dritta negli occhi.
“Sentirai
ancora parlare di me.”. Detto questo, girai i tacchi e me ne
andai impettito come ero arrivato, mentre lei rideva alle mie spalle.
Mentre
tornavo al mio posto, incrociai lo sguardo di Silvia, gli occhi verdi
spenti come poche volte li avevo visti.
Mi
sentii per un istante in colpa per averla trattata in quel modo.
Ah,
svegliati! Silvia è ancora una ragazzina, mentre Gloria è
una donna. Che ti importa di lei?
pensai, e subito mi tornò la determinazione.
♥
♥ ♥
“con
fare sovrastante” AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH QUESTA È LA
COSA CHE MI HA STESO DI PIÙ IN ASSOLUTO! Adesso voi mi dovete
spiegare il significato, ma soprattutto “chi e cosa” XD
Non
so voi, ma secondo me questo The Tiger è soltanto patetico e
anche io, al posto di Gloria, avrei riso di lui!
Bene
(?), questo è il primo (e per fortuna unico) capitolo di
questa storia OSCENA, risalente con molta probabilità al
periodo tra la seconda e la terza media. Il bello è che
l'avevo completamente rimossa dalla mia memoria, e quando ho
ritrovato il quaderno sono rimasta SCONVOLTA! Cioè, ero del
tipo: ma davvero questa roba l'ho scritta io??? Non me la sento di
commentare oltre, lascio a voi la parola, perché stavolta
avrei davvero troppe cose da dire XD
Ringrazio
nuovamente i miei lettori abituali che mi supportano sempre e auguro
a tutti un felice fine settimana trash!!!
♥
Ah, la scuola! Ci
insegna a scrivere, ma non a vivere. E a vivere ci devi pensare tu, da solo,
come un funambolo che cammina nel vuoto. Continua a studiare nel libro di
storia, ma non aspettarti che ti dica cos'è il dolore e cos'è l'amore. Non
aspettarti che Napoleone esca dal libro e ti insegni a combattere la tristezza.
La scuola ti procurerà da mangiare ma non a essere felice.
Non demolire lo studio, perché è quello che ti darà il lavoro in futuro,
ma non lasciarti incatenare da esso. Dedica tempo a riflettere, a stare con gli
altri e a curare le relazioni, perché il potere della conoscenza è inutile
senza il potere emotivo.
♥♥♥
Ehm…
Buon venerdì a tutti ^^
Che dire? Questa settimana ho
deciso di darvi un po’ di “tregua” proponendovi uno scritto breve e spero
indolore. Come vedete, alla soglia dei miei tredici anni sono diventata una
sorta di filosofa fallita che non sapeva nemmeno formulare le frasi, ahimè… ma
dai, c’erano le buone intenzioni XD
Si vede che in quel periodo stavo
cominciando a fissarmi con Alessandro D’Avenia, vero? Chi conosce l’autore,
capirà cosa intendo!
La prossma settimana tornerò con
una delle mie tante e solite storie iniziate e mai concluse, a cui ormai siete
abbondantemente abituati! Intanto attendo le vostre recensioni e ringrazio col
cuore chi arriverà fin qui! :3
Una sera d'inverno, dopo che Alexandra finì di lavorare nei campi come
suo solito fare, tornò a casa. Si stava avvicinando un brutto temporale e il
freddo penetrava nella sua casetta, così la donna accese il fuoco e si mise a
preparare il brodo. Il vento cominciò a soffiare imponente e la pioggia
tamburellava sul tetto.
Alexandra era assorta nei suoi pensieri: pensava al marito che era morto
troppo giovane e al figlio che la morte le aveva strappato quando aveva appena
sei anni.
Ad un tratto sentì tre colpi alla porta. Andò ad aprire svogliatamente e
si ritrovò davanti una bambina di circa tre anni con un lungo cappotto nero con
il cappuccio, gli occhi azzurri così chiari che si confondevano con la parte
bianca dell'occhio, i lineamenti delicati e la pelle bianchissima, quasi
trasparente. Era completamente bagnata.
“Che c'è, bambina?” chiese Alexandra amabilmente.
“Signora, io non ho una casa. Mi piacerebbe tanto stare al caldo con un
piatto di minestra davanti. Posso rimanere a casa sua finché non passa questo
temporale?” disse con un tono che farebbe commuovere pure le rocce.
Alexandra la squadrò: era il suo sogno avere un figlio, o comunque
qualcuno che le facesse compagnia in casa. E poi quella bambina era tanto
tenera...
“Certo, piccolina! Vieni pure dentro! Ho fatto la minestra e acceso il
fuoco!”
Dopo che la bambina fu ben asciugata e vestita con abiti nuovi,
mangiarono il brodo e Alexandra raccontò una storia alla bambina vicino al
camino.
La tempesta non sembrava diminuire e si schiantava contro i muri della
casa.
“Adesso andiamo a letto. È tardi e domani io devo andare a lavoro.”
affermò ad un certo punto Alexandra.
Accompagnò la bambina in una camera che aveva ospitato il figlio anni
prima, le diede la buonanotte e le rimboccò le coperte, poi spense le candele e
andò a letto anche lei.
Ad un tratto, mentre dormiva, dei rumori nel corridoio la svegliarono.
Davanti a lei si stagliava il buio e tuoni e lampi si scatevano all'esterno,
mentre un vento fortissimo faceva quasi oscillare la casa.
Si udivano degli scricchiolii sul corridoio di legno su cui si
affacciavano le porte della sua camera e della bambina al piano di sopra.
♥♥♥
Fine!
Sì, e
come al solito io iniziavo a scrivere le storie e me ne dimenticavo
completamente, quindi ANCHE STAVOLTA non sapremo mai come andrà a finire! Forse
l’avrete intuito, ma questo era un tentativo di scrivere un horror, avevo in
mente risvolti macabri per questo scritto. Peccato che non sapremo mai se
sarebbe stata una bella storia… anche se ne dubito XD
Almeno
stavolta la storia era scritta, non dico bene, ma decentemente! Stavo imparando
a scrivere alla veneranda età di tredici anni, insomma, un po’ in ritardo
rispetto alla media :D
Il
prossimo scritto sarà una riflessione moralista delle mie, ormai le conoscete
bene, di quelle che fanno scendere il latte alle ginocchia! Quindi tenetevi
pronti! Intanto vi ringrazio per essere giunti fin qui :3
Non si possono di sicuro fermare la guerra con uno schiocco di dita, ma
ci possiamo impegnare affinché tutti si rispettino.
Nelle guerre c'è sempre qualcuno che vuole dominare, che vuole sempre di
più, ma se tutti fossero allo stesso livello e nessuno vuole contrastare
l'altro, saremmo tutti potenti e nessuno sarebbe inferiore.
Tutto inizia da una discussione con il tuo vicino di casa, poi si tira in
ballo tutta la famiglia, gli altri vicini, tutti i parenti e alla fine BAM
esplode la guerra, tutto perché non si ammettono i propri errori e perché si
vuole avere ragione.
Ma tutti hanno una ragione valida da difendere per cui stanno
combattendo, e serve solo riuscire ad ascoltare quella degli altri e trovare un
punto di incontro.
Nella mia famiglia si discute sempre e tutti vogliono parlare e basta
senza ascoltare cosa ha da dire l'altro, e alla fine scoppiano delle guerre
familiari.
Anche in Italia è così: i politici non ascoltano i cittadini d'Italia,
continuano a imporsi e basta.
Quindi la chiave della pace è semplicissima: ascoltare.
Un mondo che vive nella pace è un mondo dove si parla e si ascolta, si
cercano di capire le ragioni degli altri senza urlare o interrompere chi parla.
La tolleranza è un altro paio di maniche.
La gente giudica gli altri per il colore della pelle, per come si veste e
per dove vive, ma quella persona, ma lo sappiamo in realtà com'è se neanche lo
conosciamo?
Ogni persona ha un carattere diverso e se vuoi dire “non voglio parlare
con quello”, bisogna avere un motivo valido per farlo.
Un modo per risolvere questo è essere meno superficiali e conoscere le
persone fino in fondo, non fare di tutta l'erba un fascio e discriminare quella
ragazza perché è di colore o quel ragazzo perché si veste con vestiti
“economici”.
Ascoltare ed essere meno superficiali sono le chiavi del mondo perfetto.
Non è così difficile, eppure non riusciamo a realizzarlo per via
dell'egoismo. Siamo più altruisti e modesti.
Io non so se questo mondo diventerà reale, ma voglio che i miei figli e i
miei nipoti non debbano vedere le stesse immagini che vedono i miei occhi al
telegiornale o su internet.
Se noi vogliamo opporci, possiamo. Con tutti i mezzi possibili, uniti per
la libertà.
♥♥♥
Sì, vabbè, tutto molto bello… questi
discorsi super moralisti e “proteggiamo il nostro pianeta dalle guerre e le
violenze e le avversità”… grande attivista per i diritti umani… GRETA THUNBERG,
C’ERO PRIMA IO!!!! XD
Che poi, ma dove volevo andare, che
non sapevo formulare una frase in italiano? No, perché iniziavo al plurale e
finivo al singolare, iniziavo al maschile e finivo al femminile… un CASINO, e
pensare che ero in TERZA MEDIA e non ho fatto che peggiorare T.T
Però, dai, i pochi concetti che si
sono capiti erano giusti… anche se ho la vaga impressione che non sapessi
nemmeno io di cosa stessi parlando, è rimasto tutto molto vago!
“La tolleranza è un altro paio di
maniche” AHAHAHAHAHAHAH e il bello è che poi della tolleranza non ne ho neanche
parlato! Ma perchééé?
Beh, la prossima settimana ci
attende un bonus (o forse lo dovrei chiamare malus), una mega sorpresa per voi!
Vi voglio anticipare solo che si aprirà una mini rubrica della durata di due
capitoli; il primo riguarda la prima media (quindi si torna indietro agli
undici anni) e ci sarà un grande ritorno del mio idolo preadolescenziale! E non
vi anticipo altro ;)
Grazie a tutti coloro che leggono
costantemente, che passano ogni tanto a lasciare un commento, e in particolare
a Kim che sta recuperando in tempo record una marea di capitoli! Cara sister,
non so se riuscirò mai a rispondere a tutte le recensioni, ma sappi che ti sono
infinitamente grata per il tuo supporto e il triliardo di risate che mi faccio
ogni volta!!! :3
Alla prossima settimana & STAY
TUNED, STAY TRASH!!!!! ♥
Capitolo 89 *** Lettere di una pseudo-groupie Pt. 1 - Caro Capa ***
Ragazzi e ragazze, questa settimana è successo qualcosa di
veramente importante e degno di nota, qualcosa che va festeggiato e celebrato,
ho raggiunto un traguardo importantissimi.
Ladies and gentlemen…
*rullo di tamburi*
QUESTA RACCOLTA GA RAGGIUNTO LE CINQUECENTO RECENSIONI!
YEEEEEEEE *______*
Tutto ciò è davvero raccapricciante, così ho deciso di farvi un regalo molto
speciale: ho deciso di pubblicare alcuni scritti oscuri, che mai avrei pensato
di rendere pubblici, di cui mi vergogno al quadrato.
Trattasi di due lettere rivolte a miei due idoli, di due
periodi della mia vita molto diversi, che hanno dietro delle storie quasi
opposte. Va ora in onda (?) la rubrica: “Lettere di una pseudo-groupie”!
Sono qui a proporvi la prima, e vi giuro che per me è stata un
durissimo colpo rileggerla dopo tutti questi anni… soprattutto i miei neuroni
sono morti di infarto, o sono stati internati in una clinica psichiatrica. Il destinatario?
Quella POVERA VITTIMA del mio cantante preferito in prima media, ormai noto a
tutti: CAPAREZZA!
E niente, vi lascio a questa lettura, ci ritroviamo dopo con
le doverose spiegazioni!
Caro Capa
Mi chiamo Soul, ho dieci anni e mi piacciono moltissimo le tue canzoni.
Sei bravissimo e quando sono di pessimo
umore mi fai tornare il sorriso grazie alla tua musica.
Vado pazza per la musica folk e sono
felice che anche tu abbia composto qualche pezzo di questo genere; ascolto
anche metal, rock e reggae.
Ho iniziato ad ascoltare la tua musica
tramite una mia amica che mi ha fatto sentire ‘Ilaria Condizionata’. Subito ho
iniziato a ridere come una demente raccontando dell’avvenimento a mia sorella
che si è incuriosita ed ha voluto scoprire cosa ci fosse di così divertente in
quella canzone. Dal giorno abbiamo imparato a memoria (più o meno) tutte le
canzoni di quel cd. Quando io e mia sorella eravamo più piccole, ti prendevamo
in giro dicendo che avevi la voce da papero come Ozzy
Osbourne; ora invece continuiamo a disprezzare Ozzy
ma abbiamo imparato ad apprezzare te e le tue pillole di demenza… ops, ehm, saggezza! Pensa che siamo riuscite a coinvolgere
anche i nostri genitori e, addirittura, mamma rimpiange di non essere andata al
tuo concerto con mia sorella e, a dire il vero, anch’io ci sarei andata
volentieri.
Purtroppo conosco solo le canzoni de “Le
Dimensioni Del Mio Caos” e de “Il Sogno Eretico” perché non abbiamo ancora comprato
gli altri.
Sai, ho solo dieci anni, quindi non
capisco bene i testi delle tue canzoni, ma spero che quando sarò più grande
riuscirò a capire meglio tutto; be’, per ora mi diverto e rido mentre ti
ascolto e spero tanto che tu torni presto nella mia zona così potrò venire al
tuo concerto (sarebbe un onore) e divertirmi come mia sorella.
Ah! A proposito di mia sorella… sai che
scrive dei racconti dove ci sei anche tu? In uno suoni il basso in un gruppo
metal dove ci sono altri musicisti famosi che non c’entrano nulla l’uno con
l’altro, tipo MaxCavalera,
Serj Tankian, Joey Jordisonecc… ah ahah, è davvero divertente quando mia sorella mi legge queste
storie e insieme ridiamo a scoppio!!!!
Be’ spero che tu abbia letto la mia
lettera e la conservi!
Continua così, sei grande!
Con affetto e stima,
Soul
♥♥♥
*sbatte ripetutamente la testa contro la tastiera del pc*
RIDIAMO A SCOPPIO????????????? MA COOOOOOOOSA VUOL DIRE???? Cioè, ridiamo
tipo fiochi d’artificio? O magari è scoppiata una guerra e non lo sapevamo?
O__O
Mi sta venendo lo schifo (?)
Sì ragazzi, la cosa grave non è che ho scritto questa lettera, ma che ero
PURE INTENZIONATA A DARGLIELA! Cioè, la prima volta in cui Kim
è stata a un concerto di Caparezza, io non ero potuta andare (poi ho rimediato
negli anni seguenti vedendolo live tre volte), così avevo ben pensato (???) di
scrivere una lettera che mia sorella avrebbe potuto consegnargli (???) se l’avesse
incontrato (???). Per fortuna tutto ciò non è accaduto, Kim
non ha avuto modo di parlarci e la lettera è rimasta a me. Ringrazio il destino
o qualsiasi cosa mi abbia evitato questa enorme figuraccia.
Nel caso ve lo steste chiedendo: sì, esiste davvero la storia di mia
sorella dove Caparezza suona (per la precisione il basso, capito, CAPAREZZA CHE
SUONA IL BASSO), in una band formata da Serj dei SOAD, Matthew Tuck dei Bullet For My Valentine,
Joey degli Slipknot e cose di questo genere;
dimostrazione palese che non ero l’unica ad avere seri problemi in quel periodo
^^
(Kim, ti voglio bene XD)
“Mi piace la musica folk”, NON È VERO, mi piaceva il FOLK METAL, che è ben
diverso. Per il resto: rock, metal e reggae mi piacciono tutt’ora, non sono
cambiata poi tanto ^^
Vi lascio anche il link di YouTube di “Ilaria
Condizionata”, che è appunto la prima canzone di Caparezza che ho conosciuto e
mi ha fatto perdere la testa:
Infine ci tengo a scusarmi con Caparezza per questo scempio, mi sembra
doveroso: Michi, se mai un giorno dovessi arrivare a leggere questa trashata, sappi che non ero in me, ora quella mocciosa non
esiste più, non intendevo offendere in alcun modo la tua persona e farti del
male!
Bene, dopo essermi sputtanata senza ritegno per l’ennesima volta, vi do
appuntamento alla seconda lettera che, se possibile, sarà ancora peggio di
questa…
Buona domenica a tutti e STAY TUNED, STAY TRASH!!!♥
Capitolo 90 *** Lettere di una pseudo-groupie Pt. 2 - Caro Matte ***
ReggaeFamily
…e dopo la traumatica lettera della
settimana scorsa (ancora mi scuso con voi e con il povero Caparezza), eccoci
con la seconda e ultima puntata di questa mini-rubrica, interamente dedicata
alle mie lettere per i miei idoli!
Qui di seguito troverete la bozza iniziale
di una lettera destinata a un certo Matteo, un cantante della mia zona che ho
follemente adorato per un periodo della mia vita (probabilmente ero l’unica sua
fan, perché a questo tipo non se lo filava nessuno). È la prima delle tre
versioni da me scritte (vi risparmio le altre due per evitare di essere
ripetitiva) e niente, è talmente disagiata che non so cos’altro aggiungere!
Vi lascio alla lettura e… nelle NdA finali
saprete il racconto di questa lettera e che fine ha fatto!
Ciao Matte,
Sono Soul, una ragazzina di tredici anni. Sicuramente ti ricorderai di
me, dato che ci siamo visti due volte e hai fatto una foto con me e mia
sorella.
Non credo ti interessi sapere di me, quindi parliamo di te.
Tu non immagini nemmeno i miracoli che stai riuscendo a fare a tua
insaputa, almeno su di me. Da quando ti conosco la mia vita è cambiata proprio
del tutto; prima di conoscerti di persona, in seconda media, non avevo amici,
piangevo spesso e mi vedevo brutta, peggiore. Infatti i miei compagni mi
vedevano sempre depressa. Ma da quest'estate, quando ti ho visto per la seconda
volta, le cose nella mia vita sono cambiate. La canzone che mi ha avvicinato a
te è […] e sarà sempre la mia canzone preferita, non la dimenticherò mai. Tu
con la tua musica mi avete sempre accompagnato, non immagini nemmeno quanto
vale per me la tua musica.
Il sabato del mio compleanno, abbiamo organizzato la mia festa giamaicana
(il mio sogno *.*) e mia sorella mi ha fatto la torta con la nostra faccia
sopra, te lo ricordi? Il giorno sono davvero esplosa di gioia!
Il venti dicembre quando ti ho parlato al Mind e ho conosciuto tua
sorella, è come se tu mi avessi... stregata! Io non riesco a toglierti dalla
testa, forse perché mi stai anche davvero molto simpatico!!! sei incredibile,
ma come ci sei riuscito? Da quel famoso giorno hai sempre un posto importante
nella mia mente. Non so davvero come descrivertelo!
Quando a Natale mi hanno regalato il cuscino con l'unica foto che abbiamo
fatto insieme, ero fuori di me dalla gioia e ancora lo sono.
O quando mia sorella mi ha detto che c'era l'evento dell'1 febbraio,
cavolo se ero felice! Non vedo l'ora di rivedere te e tua sorella, perché siete
davvero davvero simpatici!
Immagino che ti sembrerà strano quello che ti sto dicendo, e che forse
non sei abituato a essere trattato come una persona importante, ma questo è
quello che penso e nulla potrà cambiare la realtà, nemmeno se mi odiassi.
Vorrei tanto che tu leggessi questa lettera, ma allo stesso tempo non
vorrei mai perché mi vergogno.
Vuoi sapere qualcosa di me? Ok! Sono timida, disordinata, amo la musica,
odio il trucco (sono molto semplice), mi piace vestirmi in modo originale,
anche se a volte mi sento “sbagliata” e cerco in tutti i modi di essere come
gli altri, anche se io non lo sono e so che sbaglio.
Non voglio annoiarti con i miei problemi, voglio solo sapere cosa pensi
di me perché io te l'ho detto. E ho detto tutta la verità, quindi anche gli
insulti sono benaccetti =). Sul serio voglio solo la verità almeno da qualcuno,
perché sono stanca di bugie su bugie.
Fammi sapere,
Soul
♥♥♥
Adesso mi dovete spiegare cosa c’entrava
la frase finale, vi prego, SPIEGATEMI COSA C’ENTRAVA! T.T
Oltretutto la lettera cominciava con
“non penso ti importi sapere di me, quindi parliamo di te” e poi ho parlato
solo di me, AHAHAHAH, la chiamavano coerenza!
Ma lascio a voi i commenti e mi
limito a farvi un breve resoconto di come sono andate le cose.
Dopo averci meditato su ed essermi
fatta convincere da coloro a cui avevo fatto leggere quest’aborto, ho deciso di
consegnare a Matteo la lettera. L’ho riscritta, ampliata (vi lascio solo
immaginare cosa ne è venuto fuori, erano quattro pagine fitte tutte piene…) e
gliel’ho consegnata a uno dei suoi concerti, perché lo vedevo spesso dal vivo
in quel periodo. Morale della favola? Dopo neanche due mesi me ne sono pentita
e ci ho rimuginato sopra per un sacco di tempo, ma ormai è una storia finita
nel dimenticatoio, probabilmente neanche lui se la ricorda XD
Bene, per questa settimana è tutto! La
prossima volta continueremo il viaggio nei miei scritti della terza media, dove
si cominciava a intravedere FINALMENTE un barlume di grammatica corretta… ma
non cantiamo ancora vittoria XD
Grazie a tutti coloro che ancora mi
seguono, che hanno reso possibili tanti traguardi e che mi strappano sempre un
sorriso grazie alle loro recensioni :3
Vi lascio alla mia prima storia decente, da
cui si riesce finalmente a intravedere un miglioramento nel mio stile! Si può
dire che questa storia siacarina, dai, sarò magnanima con la me
tredicenne per una volta ^^
La storia si riferisce a un qualche testo
che avevamo letto in classe e di cui non ricordo nulla, ma non temete, la trama
sarà facilmente intuibile!
Stavolta penso che non scriverò le NdA
finali, quindi non mi resta che augurarvi una buona lettura e scoprire nelle
recensioni cosa ne pensate!
Esercitazione per casa
Immagina di vivere all'epoca in cui si
svolgono i fatti narrati e di avere come padre quel principe che pretende di
decidere lui la tua vita futura. Tu ti comporteresti:
1)Come vuole
lui, anche se a malincuore;
2)Come vuoi tu,
anche a costo di fartelo nemico.
Scegli una di queste due possibilità e
raccolta cosa succede.
Mio padre aveva già deciso tutto. Mi sarei sposata con il figlio di una
delle famiglie più ricche del paese. E io non volevo.
Mio padre mi aveva impedito di frequentare altri ragazzi e io non ne
potevo più. Mi sentivo come un topo in trappola e guai a me se mi imponevo a
mio padre, non sia mai!
Genoveffa venne ad avvisarmi che era pronto il pranzo.
“Arrivo subito”
Mi confidavo spesso con Genoveffa, perché oltre a fare le pulizie a casa
nostra era l'unica persona che mi ascoltava.
Quando arrivai in sala da pranzo, salutai mio padre e mi accomodai. Non
avevo la minima voglia di mangiare.
“Insomma, ti sbrighi a mangiare?” disse mio padre, dopo dieci minuti che
fissavo il piatto pieno di cibo senza la minima intenzione di toccarlo.
Mi faceva arrabbiare come faceva finta di niente.
Alzai lo sguardo. “Non voglio sposarmi con Alberto, e non mi sposerò.”
affermai duramente.
“Oh, cielo! Ne abbiamo già parlato, smettila di fare la bambina. Questa è
la mia decisione e la rispetterai.” controbatté mio padre quasi gridando.
“Non sono un burattino, non mi muovo in base agli altri. No!” Tirai
indietro la sedia, mi alzai e corsi via con gli occhi pieni di lacrime. Mi
rifugiai nella mia camera con l'intenzione di rimanerci. Ogni volta che mio
padre mi trattava così, era come una pugnalata. Non aveva il diritto di
mettermi i piedi in testa, padre o non padre.
Mi affacciai alla finestra: la strada era deserta. In quel momento vidi
qualcuno girare l'angolo: era un bel ragazzo che passava spesso davanti a casa
mia. I miei singhiozzi si perdevano nel silenzio. Il ragazzo alzò lo sguardo
verso di me.
“Salve. Non vorrei essere invadente ma perché piange, bella ragazza?”
disse con aria preoccupata.
“È molto gentile a preoccuparsi. È una lunga storia.” risposi.
“Capisco, ma se vuole io ho tutto il tempo per ascoltarla.”
“Se ci tiene... Mio padre, per questioni di interesse, vuole farmi
sposare un giovane di una ricca famiglia che io non amo.”
Il ragazzo rimase in silenzio.
In quel momento mi venne un'idea: avrei fatto la cosa più stupida che si
potesse fare.
“Voglio venire via con lei!” feci.
“Cosa? Ne è proprio sicura?”
Mi afferrai al grosso ramo di una quercia che arrivava fino alla finestra
della mia camera e cominciai a scendere sotto gli occhi sgranati del ragazzo.
Scendere da un albero non era un'attività consigliataper le donzelle della mia stima, ma mi sarei
fatta tagliare tre dita pur di ottenere la libertà che tanto desideravo.
Quando arrivai in strada mi avvicinai al giovane. “Molto piacere, Soul.”
“Marco, il piacere è tutto mio.”
“Andiamo, prima che esca Genoveffa e ci veda!” esclamai.
Mi sentivo libera come non mai, e adesso che ero riuscita a evadere da
quella prigione non avevo nessuna voglia di tornarci mai più.
Marco era gentilissimo: mi portò in piazza dove quel giorno c'era il
mercato, e anche se era caro mi comprò un bel cappello abbinato al mio vestito.
Girammo il paese senza una meta e ci divertivamo un mondo.
“Dove andrà a dormire stanotte? Deve tornare a casa.” mi disse Marco,
mentre il cielo cominciava a tingersi di rosso.
“Cosa? No, io non torno in quella specie di casa, piuttosto dormo con i
barboni. Almeno sono più liberi di me e non hanno qualcuno che gli dice con chi
stare”
“Ma io adesso devo rincasare, e non mi piace lasciarla qui da sola al
buio.”
“Suvvia, non si preoccupi. Domani mi ritroverà qui sana e salva, troverò
una soluzione.”
“Se le dovesse succedere qualcosa, mi sentirei in colpa.” insistette.
“Marco, lei così mi offende. Me la caverò, glielo posso assicurare.”
Mentre lo guardavo allontanarsi, pensavo a dove avrei potuto dormire per
quella notte. Mi sedetti su una panchina di pietra improvvisata al ciglio della
strada con il mento poggiato sulle mani e aspettai che facesse notte. Ero
esausta e quando il cielo fu quasi del tutto tinto di nero, mi addormentai.
Il rumore di una carrozza mi risvegliò dal mio sonno: la luna era sospesa
in cielo e illuminava lo scenario davanti a me: mio padre stava scendendo da
una carrozza ferma in cui erano seduti Alberto e suo padre.
Libertà finita.
“Padre...” mormorai ancora stordita dal sonno.
“Ti sei ribellata alla mia parola, mi hai disubbidito! Sciocca! Sei
scappata di casa, e io non so più che cosa fare con te! Le ragazze perbene non
si comportano così!” gridò mio padre dandomi uno schiaffo.
Le lacrime tornarono a inondare i miei occhi.
“E adesso alzati, non farmi perdere tempo!”
Mi alzai e mio padre mi spinse fino alla carrozza.
Mentre tornavamo a casa, ero accecata dall'ira.
Se non sarei sfuggita a quel maledetto matrimonio da viva, ci sarei
sfuggita da morta.
Avevo deciso: il giorno del mio matrimonio sarebbe stato anche il giorno
del mio funerale.
C’era una volta Soul, una ragazza che viveva in un mondo di
bellissimi giovani dai lunghi dread che amavano
scatenarsi sul palco a ritmo di reggae music, illusioni e sogni irrealizzabili.
Le piaceva tantissimo ascoltare musica e andare ai
concerti. Spesso incontrava i giovani cantanti e si sentiva tanto fortunata.
Non le importava se la gente pensava che vivesse in un mondo tutto suo, perché
lei era felice e la sua realtà era più vera dell’aria che respiriamo.
Ma quando lei raccontava queste cose agli altri, la
prendevano per pazza.
“È solo musica!” le dicevano, ma non potevano capire quanto
per lei fosse importante; la faceva sentire bene, la prendeva e la sollevava da
tutti i problemi. Il suo cavaliere si chiamava Matteo e viveva in un altro
paese, ma ogni tanto Soul lo vedeva. Però Matteo aveva tredici anni in più di
lei. Lei viveva nell’illusione che un giorno Matteo si sarebbe accorta di lei,
ma solo perché voleva avvicinarsi a lui come amica.
Soul era una ragazza fortunata e le andava bene così. E
vissero per sempre felici e contenti. Fine.
♥♥♥
Quel “fine”
appiccicato lì in maniera del tutto casuale mi ha steso, AHAHAHAH XD
E
niente, in questo trashissimo e (per fortuna) breve
scritto ho riassunto ciò che accadeva nella mia vita all’epoca: mi ero
morbosamente attaccata alla scena reggae locale, praticamente i miei idoli dell’epoca
abitavano a trenta minuti da me e, prima e dopo i concerti, avevo la
possibilità di averci a che fare! Fortunata non saprei, dato che alla fine la
maggior parte si è rivelata deludente e non troppo convincente a livello umano…
ma all’epoca avevo tredici anni, illudersi era un attimo!
Matteo,
chi se lo ricorda? Il destinatario della lettera, ahahahahah,
e qui è addirittura diventato “cavaliere”… povera me
-.-“
Qualche
giorno fa l’ho pure rivisto, questo Matteo, non avete idea dello stato in cui
si è ridotto lui e la sua musica… mediocre e anche abbastanza patetico. Ma questo
non interessa a nessuno, quindi la pianto XD
GRAZIE
a coloro che continuano a seguirmi in questa raccolta che si sta avvicinando ai
cento capitoli, meritereste una statua nel mio giardino :3
Alla
settimana prossima, buon weekend e STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Vi è mai capitato di sentire una canzone che vi metta
inquietudine? Io sì. Damian Marley è proprio un
genio, infatti la canzone è proprio la sua. Non saprei spiegare il perché, ma
mi sa di qualcosa di tristezza, come se… Come se una persona morta volesse
comunicare qualcosa di importante, ma non può. È triste e inquietante allo
stesso tempo. Aiuto, ieri mi sono venuti i brividi. Non so come spiegarlo in
altro modo.
Sì, come se nella canzone ci fosse un messaggio di una
persona morta, come se un fantasma si fosse impossessato di quelle note. Miio Dio, Damian, se continui
così mi farai venire gli incubi!
♥♥♥
Ma
seriamente??? O.O
“Mi sa
di qualcosa di tristezza”, MA COSA VUOL DIRE????
Coooomunque… questa canzone di cui stavo parlando
esiste davvero, è di Damian Marley (il mio adorato Damian Marley *-*) e si chiama Gunman
World, vi lascio il link nel caso la voleste ascoltare:
In
effetti ci sono delle canzoni che mi mettono tristezza e capisco anche che
fossi in difficoltà nel descrivere cosa provassi, ma questa cosa del fantasma
boh, mi lascia abbastanza perplessa XD
Questa
settimana ho aggiornato in super ritardo e vi ho anche propinato uno scritto
brevissimo, spero che mi possiate comunque perdonare! Intanto grazie di cuore a
tutti per essere qui e... vi svelo una cosa: ho
abbastanza capitoli per arrivare a 100 *-*
Pronti?
:3
Ci si
sente la settimana prossima con uno scritto metaforico, ma non vi anticipo
altro ;) STAY TUNED, STAY TRASH!!! ♥
Il 27 ottobre ho cominciato a costruire un castello di
sabbia in riva al mare. Sognavo che fosse il castello perfetto: il più bello
del mondo, così grande che ci si poteva anche entrare. Ogni giorno tornavo in
spiaggia e continuavo a costruirlo e a pensare a particolari che l’avrebbero
reso unico. Ero davvero felice del mio lavoro.
Finché il 24 febbraio si scatenò una tempesta e tutto il
mio lavoro venne spazzato via da una gigantesca onda. Ero tristissima, perché
mi ero sempre illusa che sarebbe stata una meraviglia, mentre quando lo stavo
per terminare mi ritrovavo punto e accapo.
Non riuscivo a togliermi dalla testa il mio progetto,
perché anche se sapevo che non si sarebbe mai realizzato, e non riuscivo mai a
costruirne un altro perché nella testa avevo solo quel bellissimo castello di
sabbia che ormai non riuscivo a ricreare. Così tutto quello che costruivo mi
sembrava orribile in confronto al ricordo del castello più grande del mondo.
Ogni giorno speravo che l’oceano me lo riportasse indietro,
bellissimo e luminoso, così come me l’aveva preso.
♥♥♥
CHE
VOMITO, quante ripetizioni ci sono in questo scritto?
Però
immagino che l’avessi fatto apposta, per accentuare il concetto che volevo
esprimere… era una tecnica che usavo spesso in quel periodo e, a seconda del
testo, a volte utilizzo ancora.
Spiegazione
di questo scritto ermetico: in quel fatidico 27 ottobre conobbi un ragazzino,
un mio coetaneo, e mi interessai a lui. Non so se definirla una vera e propria cotta,
ma ero contenta perché era uno dei pochi disposti a chiacchierare con me e mi
sarebbe piaciuto conoscerlo meglio. Peccato che durante quel periodo non ci
siamo mai visti, o forse una volta, perché abitavano in paesi diversi e non c’era
abbastanza confidenza per organizzarci e vederci. Sta di fatto che il 14
febbraio, chiacchierando per SMS, era saltato fuori che lui aveva la ragazza e
niente, la cotta mi è passata nel giro di un paio di giorni, me ne sono fatta
una ragione XD comunque io stessa riconoscevo che alla base di quella
infatuazione non ci fosse nulla di solido e concreto, non lo conoscevo affatto
e non avevo neanche preso in considerazione che mi potesse ricambiare.
E niente,
questa enorme metafora per ingigantire una fesseria di questo calibro, certo
che la facevo tragica :D
Grazie
di cuore a tutti i recensori che sono ancora qui, siete FAVOLOSI :3
Lettori miei, questa settimana torniamo a
immergerci nel quadernino/diario segreto che scrivevo in seconda media, e nel
quale ho ben pensato di palesarmi a distanza di un anno. Ovviamente ci saranno
riferimenti a vicende autobiografiche che già conoscete… ma non vi faccio altri
spoiler, leggere per sapere ;)
Ci vediamo nelle note finali, buona
lettura!
14
febbraio
Bene, da quant'è che non scrivo qui? Ma da tantissimo!
Adesso sono in terza media. Sono molto più felice perché sono uscita da
quella specie di crisi esistenziale in cui mi ero ficcata (ormai è un capitolo
chiuso della mia vita) e mi sono fatta delle amiche. Questo grazie a tanti
fattori, tra i quali Talinda, che per tutto il tempo mi è stata e mi sta
vicina, poi le mie nuove amiche, il fatto che ho cominciato ad andare al
centro*, ma soprattutto la musica. Tutto è cominciato quest'estate, quando
abbiamo cominciato ad andare regolarmente ai concerti reggae. Inspiegabilmente
mi si è alzata l'autostima, come quando uno soffre di pressione alta =)! E poi
Rasta Rudeboy. Ovvero Matteo. Se racconto tutta la storia rimaniamo qui fino
alle 3 del mattino.
In fatto di ragazzi, carente. E che cacchio, quando mi prendo una cotta
(in questo caso per Filippo) scopro che ha la ragazza. No, in queste cose sono
e rimarrò sempre una sfigata. E dire che da poco era San Valentino. E proprio
quel giorno Filippo mi ha detto che era fidanzato. Quindi per quest'anno ho
deciso di lasciar perdere con fidanzati e roba simile, non fa per me.
Poi? Ah, sì. Ho iniziato un corso teatrale molto interessante e
divertente.
Sì, io in questo periodo sono felice e piena di vita! Poi non so, ho
tanto da raccontare, ma è troppo e non ce la faccio. La cosa importante è che
adesso sto bene con me e con gli altri e la mia vita ha preso una piega
positiva. Non vedo l'ora di andare alle superiori per iniziare un nuovo
capitolo della mia vita.
Sta arrivando una nuova Soul
♥♥♥
“come quando uno soffre di pressione
alta”…
Ma…
???????
Cioè, SERIAMENTE???
E comunque sì, sempre lui, sempre lo
stesso Matteo, quello della famosa lettera… diciamo che nel periodo ero
LEGGERMENTE in fissa con lui e tutto ciò che gli gravitava attorno. Una volta
ho ascoltato una sua canzone ventotto volte in una sola giornata… le avevo
contate, me lo ricordo ancora!
…ovviamente “Rasta Rudeboy” è un
nome fittizio, non cercatelo su YouTube perché non lo trovate XD Matteo ha un
nome d’arte tipo questo, ma non lo scrivo qui per questioni di privacy.
Filippo è il tizio di cui vi parlavo
la scorsa settimana con la metafora del castello di sabbia, sì!
Ah… e non credeteci, non è vero che
avevo delle amiche, erano delle tipe che frequentavo ma l’“amicizia” è durata
sì e no sei mesi!
Infine, ultima precisazione: il “centro”
era una sorta di incontro bisettimanale in cui un gruppetto di ragazzini, tutti
tra gli undici e i tredici anni, venivano coinvolti in attività e cose varie da
degli animatori. Una sorta di oratorio, ma non aveva nulla a che fare con la
chiesa.
Ora la smetto di blaterare e vi
lascio al secondo, breve scritto!
:3 :3 :3
26 febbraio
Oggi abbiamo fatto rugby e i miei compagni sono impazziti.
Sia maschi che femmine diventano barbari all'ora di educazione fisica, è
assurdo!
In ogni caso, ieri sono andata a teatro e mi sono divertita molto. Abdul
è molto simpatico e anche gli altri, sono felice di fare cose nuove e conoscere
cose nuove. Mi serve cambiare aria e avere altri rapporti con la gente oltre
alla scuola. Mi fa bene, sì, infatti mi sento molto meglio.
Ora stiamo guardando un film, quindi ciao.
♥♥♥
Che film? E chi lo sta guardando? XD
Sicuramente mi riferivo a uno di
quei film che guardavano in classe alle medie, molto probabilmente si trattava
di The Trueman Show, ricordo di averlo visto in classe in terza media :P
Cooomunque… “oggi sono andata a
teatro” si intende al corso di teatro a cui facevo riferimento nell’altro
scritto. Abdul era un partecipante, un ragazzo senegalese abbastanza divertente…
devo dire che quel corso mi è rimasto nel cuore, anche se non ho mai continuato
per questa strada.
Bene, non ho altro da aggiungere,
attendo di sapere cosa ne pensate e vi auguro un buon fine settimana! :3
Abbiamo vinto un Ipad
2 grazie a un concorso delle paste! Immaginatevi la fortuna di mia madre!
Assurdo! Comunque, oggi ho litigato furiosamente con Kim, quindi non so ancora
la sorte del vestito da giamaicana che volevo tanto usare per Carnevale. Vabbè,
se lei mi minaccia di non darmi la giacca e i pantaloni, io la minaccio di non
darle darle il cappellino e la parrucca! Uffa però,
questi ricatti con lei non attaccano, invece lei ottiene ciò che vuole
ricattandomi. Cavolo, e come si fa? Devo trovare una soluzione, help me!
♥♥♥
Ed eccoci scadere nuovamente nel trash, dopo
una settimana di pausa!
Eh sì, quando ero in terza media era sorta
questa questione nel periodo di Carnevale, io e Kim volevamo lo stesso costume,
ma ne avevamo solo uno… e qui viene fuori tutto il nostro disagio dell’epoca!
Sì, è vero, questa cosa dei ricatti era frequente,
quando litigavamo cercavamo sempre di ottenere quello che volevamo tramite i ricatti!
Che ne sarà del costume da giamaicana? Ve lo
dico sotto il secondo scritto, sempre a tema carnevalesco!
Ah, e nel caso ve lo steste chiedendo… l’iPad
l’abbiamo rivenduto XD
:3
:3 :3
Sono in crisi perché
Kim è in crisi! Ha detto che non si vuole vestire da niente perché voleva
quello da giamaicana e basta. E quando le dico di prenderselo, mi dice che non
lo vuole anche se lo vuole! È assurdo! Io le ho proposto ottantamila vestiti e
mi ha detto che non le vanno bene perché voleva vestirsi solo da giamaicana,
però dice che non lo vuole usare. Ma insomma, lo vuole usare o no? Aiuto, che
complessi le sorelle maggiori! Poi ti fanno sentire in colpa anche se non lo
sei, è assurdo! Chi le capisce è bravo, bo bo!
♥♥♥
“non si vuole
vestire da niente” AHAHAHAHAHAHAHAHAH cosa vuol dire???
“perché voleva
solo quello da giamaicana”, quello QUALE? COSA? A cosa ci stiamo riferendo? Perché
non riuscivo a usare i pronomi in maniera corretta? O.O
MA DI CHE
DISAGIO STIAMO PARLANDO?
Comunque,
soluzione: io l’avevo spuntata e mi ero vestita da giamaicana, mentre Kim aveva
optato per il travestimento da strega – che le si addiceva parecchio per come
si è comportata… vero, Kim? In teoria le sorelle maggiori dovrebbero essere più
mature, dare l’esempio… ehm… XD
Grazie per avermi
seguito anche qui e ci si sente la prossima settimana :3
Piano piano, lentamente, io mi faccio cullare. I suoni
sono ovattati e le immagini sfocate, sono immersa nella nebbia. Vedo un lento
viavai della gente, che, quasi smorta, muove le gambe meccanicamente, quasi si
muovono da sole. Tutti fanno le cose per inerzia, per abitudine, perché è
entrato a far parte della loro normalità. Ma tutto a rallentatore. Il mio corpo
non regge più il mio peso, mi lascio andare e cado, prigioniera della
monotonia.
♥♥♥
Un applauso al nuovo Eugenio Montale!
No XD
Ed ecco il primo scritto di questa settimana, un trafiletto
che decorava una pagina di maggio del mio diario di terza media!
Non so bene che dire, se non che all’epoca andavo molto
fiera diu questa sorta di drabble!
A voi i commenti, ma prima vi lascio al secondo estratto! ^^
:3 :3 :3
7
giugno
Ho scoperto che non mi piace essere guardata. Odio quando
la gente mi fissa in faccia, mi mette a disagio e vorrei diventare piccola piccola. Quando la gente mi guarda negli occhi e cerca di
vedere ogni minima traccia di quello che sto provando. Non sono come tutti gli
altri, che amano essere guardati, vorrei essere invisibile!
♥♥♥
…e questo è il motivo per cui non ho instagram
XD
Già, da piccola provavo un profondo disagio, come avrete potuto
notare!
Lo so, stavolta gli scritti erano molto brevi (anche
questo proveniva dal mio diario), ma intensi, e sono sicura che vi porteranno a
riflettere (???)
Grazie mille per essere ancora qui! La prossima settimana
ci sarà una dedica speciale a tutti coloro che stanno sostenendo vari esami in
questo periodo: terza media, maturità o sessioni estive… ma non vi faccio altri
spoiler :3
Non ho l'ispirazione per continuare il mio romanzo e sono
terribilmente annoiata. E accaldata. Quanto vorrei
buttarmi in acqua e restarci per il resto dell'estate! Ma non posso, domani ho
l'esame orale per la licenza media, quindi per me le vacanze non sono ancora
cominciate.
Non ho la più pallida idea di che fare. L'estate per me è
una vera e propria tortura: certo, è vero che non vado a scuola e posso andare
a letto all'ora che voglia, ma non so mai che fare. È deprimente.
Poi se ci aggiungiamo il caldo, le zanzare e il fatto che
non vado mai al mare, siamo belli che spacciati. Una delle poche cose positive
sono i concerti, che aumentano con la bella stagione, unica mia ancora di
salvezza. La mia vita sociale in estate è pari a zero, se non quelle due o tre
uscite con una mia amica (che proprio amica non si può definire). Abbiamo un
rapporto molto superficiale, tutto perché io sono un'asociale. È per questo che
mi sento molto sola.
L'unica che posso definire mia amica è mia sorella,
nonostante i nostri vari litigi. Io e lei siamo profondamente legate, io le racconto quasi tutto anche se lei non mi
racconta quasi niente.
La cosa in cui sono migliore è far ridere la gente, solo
che i ragazzi d'oggi non capiscono le battute intelligenti e quindi faccio
molta fatica a trovarmi degli amici.
Basta, non ho più voglia di scrivere, in questo posto c'è
troppo caldo e non sopporto di restare qua seduta! Ciao!
♥♥♥
Seriamente, questa cosa non è mai cambiata: NESSUNO ride
alle mie battute! XD è una cosa un po’ deprimente, me ne rendo conto, ma che ci
posso fare se ho un senso dell’umorismo che va contro al 95% del genere umano?
XD
Ma vabbè, non mi dispero.
Scusate se non ho pubblicato il capitolo quando dovevo, ma
in questi giorni avevo un po’ la testa altrove! Ma, come promesso, ecco il
tributo a tutti coloro che in questo periodo stanno sostenendo o hanno sostenuto
vari esami: università (ci sono anche un po’ di laureandi/laureati), maturità ed
esame di scuola media! Congratulazioni a tutti e buona fortuna nel caso
qualcuno non abbia ancora concluso!!!
Chi se lo ricorda, il suo esame di terza media? Io sì,
molto bene, l’ho dato di pomeriggio ed ero un po’ delusa perché non mi hanno
lasciato ripetere tutta la tesina, cosa a cui tenevo tanto!
E a proposito di tesina: l’avevo fatta sul tema del razzismo
nei confronti delle persone di colore, avevo tirato in ballo un sacco di interessanti
argomenti e devo dire che anche ora, quando riprendo in mano la copia cartacea,
sono molto orgogliosa del mio lavoro ;)
Ed ecco a voi il secondo estratto di oggi, la pagina
finale della mia tesina della terza media, che vi voglio dare in pasto perché la
trovo incredibilmente sconclusionata XD
P.s:
ora l’estate mi piace di più, anche se sulle zanzare rimango dello stesso parere
:D
:3 :3 :3
Il
mio parere
[tratto
dalla mia tesina per l'esame di terza media]
Per quanto mi riguarda, non condivido assolutamente
nessuna forma di razzismo. Lo trovo infondato.
A che serve discriminare una razza se è dimostrato che
siamo tutti uguali?
Se mi capita di vedere in tivù o sentir parlare di episodi
razzisti, non riesco a guardare o ad ascoltare. È più forte di me, mi dà
fastidio e mi innervosisco se penso che a causa dell'ignoranza della gente,
molte persone innocenti debbano pagare le conseguenze e sentirsi inferiori o
non accettati dalla società.
Chi discrimina il diverso non si rende conto della
bellezza che lo circonda, ha paura di chi non è come lui e dimostra di non
riuscire ad accettare prima di tutto se stesso.
Io sosterrò sempre le mie idee, e continuerò a lottora e sognare perché un giorno tutti gli uomini, donne
e bambini possano vivere in armonia.
Se davvero lo volete, non smettete mai di crederci.
♥♥♥
“La musica, le tradizioni, le lingue... mi interessano e
vorrei conoscere sempre cose nuove, parlare con qualcuno che ci è nato e
cresciuto ed andare a visitarla.”
Ma qual è il soggetto di questa frase? Cosa mi piacerebbe visitare?
IO NON HO CAPITO! E veramente volevo presentare QUESTA ROBA all’esame?
Meno male che i prof non l’hanno neanche letta, altrimenti
non sarei uscita con un 10…
Poi la roba di “uomini, donne e bambini” sembra tanto uno
sponsor di un negozio di abbigliamento, ma vabbè, sorvoliamo XD
Grazie di cuore a tutti per essere ancora qui, davvero,
non so come ringraziarvi! Dopo quasi cento capitoli (ehi, quando arriviamo alle
tre cifre festeggiamo alla grande!) siete ancora qui a sorbirvi questa roba, ma
siete fantastici *-* la cattiva notizia (o forse buona, dipende dai punti di
vista) è che manca davvero pochissimo alla conclusione della raccolta, ora non
vi so dire di preciso ma circa cinque o sei capitoli… lo so, fa male, ma è logico
che dopo tre anni quel momento doveva pur arrivare! Ma adesso non pensiamoci e
ci ridiamo appuntamento alla prossima settimana (nella speranza che io mi ricordi
di dover aggiornare XD) :3
Ciao a tutti e benvenuti
alla nuova e ultima rubrica di questa raccolta, che è stata scritta nell’estate
tra la terza media e la prima superiore! Si articolerà in sei capitoli (questo
quindi è il sestultimo capitolo della raccolta, PIANGO!) e ha un’origine
abbastanza bizzarra, ora vi spiego: una volta in edicola io e mia sorella abbiamo
cominciato a comprare questi volumetti – era un’uscita alla settimana, le
classiche che fanno sempre in edicola – che andavano a comporre una sorta di
corso fai-da-te, c’erano delle “lezioni” da leggere e poi degli esercizi per
poter mettere in atto ciò che si era imparato. Ecco, io e Kim siamo andate avanti
solo per due volumi e, a distanza di anni e anni, i risultati degli esercizi svolti
sono piuttosto esilaranti XD
Ecco a voi i primi due!
Oggi non mi troverete
nelle NdA dopo gli scritti perché voglio lasciarvi
tutto lo spazio e non ho molto da commentare XD quindi vi avviso ora: la
prossima settimana aggiornerò prima, forse intorno a lunedì o mercoledì, per
dare spazio ad altri aggiornamenti (per una volta arriverò in anticipo e non in
ritardo :P)
Detto questo, BUONA
LETTURA♥
Esercizi di
scrittura
Lezione 1, Vol. 1
Descrivete un piatto di
pastasciutta con questi vocaboli: che, per quanto, non sapevo, volendo,
difficilmente, chiunque, poiché.
Gli spaghetti al sugo sono uno
dei piatti che preferisco. Da piccola non sapevo come arrotolarli sulla
forchetta e anche oggi ci riesco difficilmente, per quanto mi sforzi, se non
con l’aiuto di un cucchiaio. Sono così buoni, specie quando sono fini fini! Volendo ci si può mettere sopra un po’ di parmigiano,
che completa il tutto. Poiché a mio parere sono davvero buoni, a volte capita
che ne mangi due piatti! Chiunque dovrebbe mangiarne, perché sono davvero
salutari.
Descrivete la situazione e lo
stato d’animo di una persona che si accorge di essersi persa in un bosco di
montagna sulla via del ritorno, all’approssimarsi del crepuscolo.
Imprecai.
Una folata di vento ghiacciato mi
frustò il viso.
Ma cosa diamine mi era saltato in
mente?
Quel pomeriggio mi ero avventurata
sulla montagna con la mia Panda solo per capriccio, perché volevo stare da
sola, e mi ero persa in mezzo a un bosco.
Il sole alle mie spalle donava
alla neve tenui sfumature rosa.
Mi guardai attorno: gli alberi
erano tutti uguali, non c’era modo di venir fuori da quel luogo.
Non riuscivo più a muovere le
dita dei piedi da quanto faceva freddo. Ero stanca di girare a vuoto. Basta.
Scaraventai lo zaino a terra e mi
ci sedetti sopra, accovacciandomi per non congelare.
Pregai che qualcuno mi trovasse,
ma io non avrei più cercato niente.
STAPPATE LO CHAMPAGNE,
SIAMO ARRIVATI A 100!!!!!!!!!! TANTI AUGURI A ME, TANTI AUGURI ATE, TANTI AUGURI A NOIIIII… TANTI AUGURI AL
TRASH!!!!!!!!!!!!!!
Accendete le candeline e nettetevi in posa, ci vediamo sotto gli scritti di questa
settimana e oguno avrà la sua fetta di torta *-*
Esercizi di
scrittura
Lezione 1, Vol 1
Provate a descrivere, senza
definirli, lo stato d’animo della noia e la sensazione fisica delle vertigini.
Noia
È come stare su un’altalena che
non si arresta mai. Avanti, indietro, avanti… sempre lo stesso movimento.
Così meccanico che il tuo corpo
agisce senza che la tua mente lo comandi. Tutto ti sembra irrilevante, gli
oggetti sono posti a caso, la gente va e viene. E tu non sai più dove guardare.
Vertigini
Il pavimento cede sotto i tuoi
piedi e il mondo comincia a rotolare. Per un attimo pensi che sia un terremoto.
Ma poi ti accorgi che gli oggetti non si stanno spostando, è come se stessi
saltando su e giù su un tappeto elastico e guardi giù.
Costruite una breve storia che
illustri la verità di un proverbio, sostituendo il “chi” del proverbio con un
personaggio da voi inventato e illustrando ciò che ottiene (o non ottiene) nel
corso di un episodio significativo.
Roberta era finalmente felice.
Era riuscita ad arricchirsi grazie al suo lavoro di scrittrice. Ma ancora non
le bastava, voleva di più, di più e ancora di più. Era così affamata di soldi e
di successo che presentava alla sua casa editrice tutto ciò che le veniva in
mente e pretendeva che venisse pubblicato, nonostante si rendesse conto che erano
delle sciocchezze.
In una calda giornata di giugno,
venne convocata dal signor Bianchi, il direttore della casa editrice.
“Signorina” le disse, “Non posso
continuare a pubblicare i suoi racconti, sono delle vere schifezze. O
ricomincia a scrivere decentemente, o dei suoi scritti non si fa nulla.”
Ma Roberta non volle ascoltare.
Il primo settembre il signor Bianchi le ordinò di non tornare più.
Solo allora comprese lo sbaglio
che aveva fatto. Non ebbe più il coraggio di presentarsi in una casa editrice e
si ritrovò a lavorare come baby sitter; aveva giusto i soldi per mangiare.
Era passata dalla celebrità alla
povertà per uno stupido capriccio.
♥♥♥
Ladies and Gentlemen, benvenuti
alle centesime NdA del centesimo capitolo di questa raccolta,
che vi tiene compagnia da tre anni (non scherzo, il 31 luglio compirà davvero
tre anni, e io spero di riuscire ad aggiornare nuovamente quel giorno per festeggiare
di nuovo *-*)!
Chi l’avrebbe mai detto che saremmo
arrivati a questo punto? Io no, eppure eccoci qui, a delirare insieme per la
centesima volta!
E non posso che ringraziare voi,
miei cari lettori, per avermi seguito con fedeltà e interesse!
Quindi, oggi per festeggiare facciamo
un gioco: chi riesce a indovinare il proverbio su cui si basa la storia del secondo
esercizio? Su, scrivetemelo nelle recensioni e nel prossimo capitolo vi dirò
chi ha indovinato e, di conseguenza, chi ha vinto la torta di compleanno della
raccolta (?) ;)
Come già vi dicevo, nelle prossime
due settimane non mi farò sentire per motivi vari ed eventuali, tornerò ad
aggiornare intorno al 31 luglio/1oagosto, ancora non
ve lo so dire con precisione! Nel frattempo ringrazio tutti ancora una volta e vi
auguro buone vacanze per chi ci andrà :3
Descrivete lo stato d’animo di un protagonista di fronte a un bivio della
vita.
Stavo per impazzire. Avevo appena
vinto una borsa di studio per l’università
più prestigiosa dello Stato! Ero così
felice, ma… l’immagine della donna che avevo
incontrato il mese prima continuava a tornarmi in mente. Mi aveva chiesto di
fare da insegnante ai suoi due bambini che non potevano permettersi di andare a
scuola. Mi aveva detto che non aveva tanti soldi per pagarmi, ma che avrebbe
trovato il modo. Poverina, il suo unico desiderio era che i figli imparassero
almeno a leggere e scrivere, che avessero un istruzione.
Dovevo assolutamente chiamare Bethany.
“Sì?”
esordì la mia amica dopo tre squilli.
“Beth, ho appena vinto una borsa
di studio per l’università!”
“Oh, non ci credo!”
strillò lei, “ma
avevi promesso a Helen Williams che avresti fatto da insegnante ai suoi figli…”
“Lo so, è
questo il mio problema… che faccio?”
“Sai che ti dico? La signora
Williams può trovarsi un’altra insegnante.
Non sprecare la tua opportunità.”
La ringraziai per il consiglio e
andai a letto. Aveva ragione.
Quella notte non riuscii a
chiudere occhio. Non riuscivo a togliermi dalla testa Helen Williams che, tra i
singhiozzi, mi pregava di aiutarla.
Non potevo essere così
egoista!
Alla fine scelsi di aiutare la
povera ragazza.
Non mi sono mai pentita sulla mia
scelta, nemmeno in un momento, e mi riempie il cuore di gioia vedere i miei
angeli, Peter e David, ammessi in un’università,
seppur non delle migliori.
Oggi posso dire di essermi
realizzata.
Scrivete un incipit che inizi con
il pronome “la”, in modo da tenere in sospeso il lettore, sull’identità della… cosa? persona? animale? pianta?... a cui il pronome
si riferisce.
La cercavo. Avevo passato intere
ore a vagare come un pazzo, imprecando, ma ormai avevo perso le speranze. Avevo
perso la mia giacca.
♥♥♥
Buon compleanno, raccolta trash!!!
Eh sì, come vi accennavo la scorsa volta, il 31 luglio del 2016 pubblicai il
primo capitolo di questa trashissima raccolta dell’infanzia!
Vi ricordate il primo aggiornamento??? Risaliva alla seconda elementare ed era
una poesia per mio nonno XD
E comunque… ecco che ritorna a
bomba la fase #casiumani XD con la signora Williams e
i suoi disastri famigliari! Potevo avere un futuro nel genere storico tra l’altro,
perché i miei scritti a tema disagio giovanile erano tutte ambientate in epoche
remote XD e invece non mi ci sono mai appassionata seriamente!
Che ve ne pare del secondo scritto?
Vi è piaciuta la suspense (?) della ricerca? XD
Grazie a tutti coloro che ancora
sono qui e scusate se non rispondo tempestivamente alle recensioni, però dai, è
estate per tutti! (Soul, smettila di cercare scuse, tanto in ogni periodo dell’anno
è valido per portarne fuori una XD)
Alla prossima (arriverà molto
presto) e STAY TUNED, STAY TRASH!!!♥
Create una trama isolando due
aspetti contraddittori o contrastanti del vostro carattere.
Johanna è una ragazza timida e
per questo non aveva amici. Tutti i suoi compagni di scuola la prendono in giro
e per questo si sente infelice. Tutti le dicono di aspettare, che un giorno
troverà degli amici. Lei prova in mille modi a superare la sua timidezza e
farsi notare dagli altri, ma ogni volta qualcosa sembra andar storto. Johanna è
sul punto di crollare e arrendersi, ma un giorno un affascinante ragazzo,
Roland, entra a far parte della sua vita portando tanta gioia e speranza con
sé. A quel punto Johanna capisce che nella sua vita c’è qualcosa per cui vale
la pena lottare contro la timidezza. Grazie a Roland, Johanna combatte le sue
insicurezze passo dopo passo fino a diventare la persona che ha sempre sognato
di diventare.
Create un personaggio e
immaginate quale potrebbe essere un obiettivo da raggiungere. Pensate anche a
un ostacolo che gli impedisca o gli renda difficile ottenere ciò che vuole.
Ruggero ha ventisei anni e pesa
centotrenta chili. Il suo obbiettivo nella vita è dimagrire ed entrare nella
squadra di basket regionale. Purtroppo i pasti di Ruggero li prepara la madre,
che è un’ottima cuoca e prepara ogni genere di manicaretto per il suo
“bambino”, nonostante lui gli abbia spiegato le sue intenzioni. E, quando ci si
trova davanti del cibo da prima classe, come si può resistere? Ruggero darà
ascolto alla sua forza di volontà o alla sua golosità?
♥♥♥
Ed eccoci giunti al terzultimo
capitolo di questa raccolta trash! Non so nemmeno io cosa pensare di questi piccoli
scritti XD
Il primo… boh, non so quale sia l’aspetto
autobiografico, forse l’unica cosa vera era che non avevo amici (triste a
dirsi, ma era così), per il resto boh :D
La seconda mi ha fatto pensare a
quel programma trash, “Vite al limite”, che danno su Real Time, ce l’avete
presente? Ahahahah, ero già avanti con la
programmazione televisiva :D
Grazie di cuore ai coraggiosi
lettori che anche stavolta si sono avventurati fin qui e ci vediamo venerdì per
il penultimo capitolo :3
Sviluppate una trama sulla base
delle cinque domande che costituiscono il filo conduttore della narrazione.
Cercate di compilare e dare sostanza a ogni singolo punto.
CHI?
Una ragazza di sedici anni timida
e ingenua
CHE COSA?
Viene espulsa dall’istituto che
frequentava.
DOVE?
In un quartiere di periferia di
una grande città
QUANDO?
Nell’aprile del 2013
PERCHE’?
Alcuni suoi compagni l’hanno
drogata, abbandonata nel bagno della scuola e fatto credere che fosse colpa
sua.
Dopo aver articolato la trama
sulle cinque domande, date una decisiva svolta alla narrazione.
Per questo i suoi genitori la
mandano in un istituto correzionale dove non riesce a stringere amicizia con
nessuno.
Un giorno, per far divertire un po’
i ragazzi, la scuola organizza un concerto di fine anno.
La ragazza canta e viene
apprezzata da tutti i suoi compagni. Qualche settimana dopo un cantante reggae,
si presenta nella scuola e chiede alla ragazza se vuole entrare a far parte del
suo gruppo. Dicedi aver visto la sua performance grazie a un video che qualcuno
aveva messo su youtube. La ragazza accetta e in poco tempo si ritrova a girare
l’Europa insieme al gruppo. La ragazza non tornerà mai più nel ghetto in cui ha
vissuto da piccola.
♥♥♥
Caro, vecchio, rassicurante
disagio XD
Ragazzi, sembra assurdo ma il
gran finale si avvicina: lunedì pubblicherò l’ultimo capitolo! Mi pizzicano
quasi gli occhi alla sola idea…
Ma intanto pensiamo a questo
capitolo: perché ripetevo la stessa trama in loop IN TUTTI GLI ESERCIZI? Cioè,
c’è sempre questa tipa disagiata, cresciuta con problemi in famiglia/che non ha
amici ed è molto sola, che poi alla fine trova la felicità grazie a tizio a
caso qualsiasi. Che poi, questo cantante reggae vi dice qualcosa? Sarà mica un
alter ego di Matteo a cui avevo scritto la lettera? XD
Ero senza ritorno in quel
periodo, ormai nemmeno Caparezza mi interessava più u.u
Grazie di cuore a tutti voi per essere
giunti fin qui e tenetevi pronti per lunedì! :3
Create una storia, d’amore o
d’avventura, che possa avere due finali opposti: uno in chiave positiva e uno
con la sconfitta del protagonista.
Giorgia è una ventiduenne dalla
vita monotona.
In una calda giornata di maggio,
nel piccolo paesino in cui vive, arriva Gioele, un bellissimo ragazzo dall’aria
misteriosa e affascinante.
Giorgia sente che qualcosa dentro
di lei sta cambiando, ogni volta che incrocia Gioele per strada, il cuore
comincia a martellarle nel petto e le viene istintivo abbassare lo sguardo.
Giorgia è intenzionata a
parlarci, ma la sua amica Martina le confessa che anche lei si è presa una
cotta per Gioele.
Giorgia non sa più che fare:
vorrebbe aiutare la sua amica a conquistare il ragazzo dei suoi sogni, ma allo
stesso tempo vorrebbe stare con lui.
Dopo qualche giorno di
riflessione, capisce che l’unica cosa che conta davvero è l’opinione del
ragazzo.
Una mattina di fine luglio, Giole confessa a Martina che le piace molto, così i due si
mettono insieme.
Conclusione
1: negativa.
A quel punto Giorgia si arrabbia
tantissimo con la sua amica perché non le sembra giusto che si sia fidanzata
con Gioele senza interpellarla.
Ogni volta che vede Gioele e
Martina insieme, si convince che lei è destinata a stare da sola per il resto
della vita e prova una tristezza immensa. Alla fine rimane da sola, senza amici
e senza ragazzo.
Conclusione
2: positiva.
All’inizio Giorgia soffre molto,
ma poi capisce che è giusto così. Gioele e Martina si amano e Giorgia è molto
felice per entrambi. Inoltre continua a uscire con loro come un’amica e si
diverte tantissimo. Ciononostante continua a sentirsi sola perché l’amore non
ha ancora bussato alla sua porta.
Un giorno Gioele presenta a
Giorgia un suo caro amico, Daniele, e tra i due è amore a prima vista. Giorgia
si sente fortunata ad avere due amici e un ragazzo così simpatici e premurosi
nei suoi confronti e impara una lezione: per ogni delusione ci sarà sempre una
ricompensa.
Inventate una trama senza un tema
prefissato, prevedendo che ci sia prima un conflitto, poi un climax, infine un dénouement.
Rachel è una diciassettenne come
tante: occhi nocciola, capelli castani ondulati e un sorriso luminoso come il
ciondolo azzurro che porta al collo.
Una sera, mentre tornava a casa
dopo l’allenamento di nuoto, un ragazzo dai capelli neri e lucidi con una moto
argentata si ferma proprio davanti a lei e comincia a importunarla dicendole
che lei è la salvezza e che doveva venire via con lui. Pensando che quel tipo
fosse completamente pazzo, prosegue per la sua strada.
Quella stessa notte qualcosa la
svegliò all’improvviso. Sentiva delle dita che le percorrevano la schiena e le
arrivavano al collo, per poi passare alla nuca. Rachel urlò, ma quando si girò
per controllare chi ci fosse con lei, non vide niente.
Gli incubi continuarono a
tormentarla: sentiva delle voci che dicevano “voglio te!”, vedeva ombre nella
sua cameretta e più di una volta le parve di vedere il ragazzo dai capelli neri
tra la folla.
Un giorno la sua migliore amica
Miriam entrò in casa sua gridando che loro stavano per arrivare, che Rachel era
il prezzo e che le ombre erano solo un avvertimento di ciò che sta per
accadere. Rachel pensò che la sua amica sia impazzita, ma le sue parole
continuarono a rimbombarle in testa per tutti i tre giorni successivi. Chi
erano loro? Che cosa intendeva con prezzo? Cosa stava per accadere?
Una notte, mentre dormiva, sentì
delle braccia avvolgersi attorno al suo corpo e che la portavano via dalla sua
camera. Non aveva il coraggio di aprire gli occhi e la paura la paralizzava. In
pochi secondi si rese conto di trovarsi dentro una gabbia.
Intorno a lei vi erano centinaia
di sagome scure che la fissavano con occhi luminosi come fari. Tra tutti, una
era la più appariscente: il ragazzo con i capelli neri. Lui si fece avanti e
cominciò a spiegare che era Rachel a rappresentare la loro salvezza. Loro erano
ombre del male ripudiate dai soprannaturali e l’unico modo per rientrare nel
mondo parallelo era riportare alla Regina la Perla Regale. Rachel non capiva:
lei era una Perla Regale? No, era il suo ciondolo azzurro, che racchiudeva un
immenso potere.
Rachel non voleva separarsi dal
suo ciondolo, e tantomeno voleva aiutare quelle ombre malvagie che l’avevano
tormentata per tutto quel tempo, ma lei non poteva far nulla per fermarli.
Mentre un’ombra del male le
toglieva la collana, una luce azzurra e accecante riempì lo spazio circostante.
Era la Regina. Era bellissima.
L’ombra con la collana di Rachel
in mano si avvicinò alla Regina e gliela porse, pregandola di accettare tutti
loro nel Mondo Parallelo. La Regina scosse la testa. Rese la collana a Rachel,
le disse di andare, perché non era questo il momento di essere convocata, poi
spiegò alle ombre che non li avrebbe accettati perché avevano forzato il ciclo
degli eventi.
Il ciondolo azzurro venne
indossato dalla figlia di Rachel che lo passò a sua volta a sua figlia e così
via. Solo duemila anni dopo Ramona venne chiamata dalla Regina per prendere il
suo posto e governare grazia alla Perla Regale.
♥♥♥
AHAHAHAHAHAH XD
La Perla Regale, il Mondo Parallelo…chi
si offre per far diventare questa trama il bestseller fantasy del ventunesimo
secolo? XDD
Però dai, a parte gli scherzi
poteva essere potenzialmente interessante!
Per quanto riguarda la prima…E TI PAREVA che la tipa non doveva essere una
sfigata, non ricambiata dal tipo che le piace! Voi che finale avete preferito,
il positivo o il negativo?
Io sinceramente il negativo, perché
poi nel positivo Giorgia si ritrova a fare la candela mentre i suoi amici
amoreggiano, ahahahahah XD
Ok, ok… stavo cercando di posticipare
il momento dei saluti, ma ho finito gli argomenti e ora non posso più fuggire T.T
Ancora non mi sembra vero, ma
siamo giunti alla fine di questa BELLISSIMA avventura che mi ha coinvolto per
ben tre anni, mi ha fatto immergere negli scritti di tanto tempo fa, mi ha
fatto ridere ed emozionare (ma soprattutto ridere), mi ha fatto conoscere autori
nuovi e stringere nuove amicizie. Con 104 capitoli e quasi 550 recensioni,
questa è in assoluto la mia storia più lunga e la più recensita, ed è tutto
merito VOSTRO!
Da chi cominciare dai ringraziamenti?
Sicuramente da chi c’è stato fin dall’inizio, e per lei ho una menzione speciale:
JustBigin45, la prima in assoluto a recensire,
colei che ha seguito la raccolta dall’inizio alla fine, recensendo ogni singolo
capitolo e partecipando a ogni iniziativa che ho lanciato. GRAZIE BIGIN, non so
cosa avrei fatto senza di te!
Un’altra menzione speciale va
alla mia super sorella Kim WinterNight, a cui devo la nascita
della raccolta: mi ha incitato e spronato ad aprirla, ha recensito con accuratezza
strappandomi sempre una risata, ma soprattutto mi ha dato una grossa mano a
sputtanare la mia infanzia, aiutandomi a scegliere e copiare gli scritti! Kim,
sei una grande, senza di te mi sarei fermata al terzo capitolo! *-*
Per aver accolto la mia sfida di
creare delle raccolte simili alla mia e quindi aver creato un folle circolo
letterario, ringrazio le sovraccitateKim e Bigin, poi Amaranthine, Anwa_Turwen, Hanna McHonnor, Sakkaku, Never_Something e StormyPhoenix (abbiate venia se
dimentico qualcuno, ma siete tantissimi)! Non avete idea di quanto ha significato
per me, quando ho visto il vostro entusiasmo per la mia idea e le raccolte
apparire nel sito sono quasi scoppiata a piangere, non me l’aspettavo e mi avete
riempito il cuore di gioia!
Ne approfitto anche per scusarmi
se non sono riuscita a passare a leggere tutto quello che avete scritto, ma in
questi tre anni ho avuto dei periodi davvero molto impegnativi che me lo hanno
impedito! Prima o poi rimedierò, ve lo prometto!
Un grazie particolare ad alessandroago_94, che ha avuto il coraggio
di imbarcarsi in questa lettura quando ormai la raccolta aveva già tanti capitoli,
e nonostante tutto ha sempre recensito puntualmente fino alla fine!
Grazie anche a: Frenzthedreamer, Harryet, GreenWind, CeliaBaskerville, HarrietStrimell e chiunque altro sia passato a lasciare un commento,
siete tantissimi e purtroppo non ricordo tutti, ma sappiate che oguno di voi mi ha lasciato qualcosa!
Grazie ai lettori silenziosi, che
hanno seguito la raccolta senza commentare, e grazie a chiunque l’abbia inserita
tra le seguite, le preferite e le ricordate!
Grazie alle quasi 1700 persone che
hanno aperto il primo capitolo di questa folle raccolta – e poi si vede che
sono scappate terrorizzate, dato che nel secondo ce ne sono solo 400 XDD
Infine, grazie alla mia maestra di
italiano delle elementari. Glielo devo, perché senza di lei non sarei qui oggi,
non vi avrei regalato tutte queste perle di nonsense e, chissà, forse non mi
sarei neanche iscritta a EFP!
Mi fa male lasciare tutto così,
credetemi, ma tutte le cose belle (?) sono destinate a finire prima o poi… ma
spero che nella vostra mente rimanga sempre impresso il ricordo di questi miei
ricordi!