Il principe e la cerva

di Animista_
(/viewuser.php?uid=1105563)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


“Mostro!” urlò Petunia “Sei un mostro orribile, smetti di farlo!” tuonò la ragazzina, spingendo la sorellina più piccola, Lily.
Erano in un piccolo parco giochi circondato da grandi sempreverdi, una leggera brezza primaverile scompigliava le fronde e faceva oscillare i petali dei fiori.
Due bambine stavano giocando insieme, una era alta, con morbidi riccioli biondi ed un viso spigoloso, l’altra era più piccola, con grandi occhi verdi e soffici capelli rosso scuro, che le incorniciavano il faccino ovale. Si chiamavano Petunia e Lily Evans, erano due sorelle molto legate, passavano tutte le loro giornate a giocare insieme e non si separavano mai.
Lily guardò la sorella colma di dispiacere “Non so di che parli Pet” disse la ragazzina con gli occhi gonfi di lacrime.
“ Invece lo sai benissimo!” rispose la sorella “Lo so che sei stata tu! Glielo dirò alla mamma”
Di colpo il vento cessò ed i fiori smisero di muoversi.
“Ah! Vedi? Lo sapevo che eri stata tu! Sei una creatura orribile, disgustosa!” disse Petunia con rabbia.
Lily aveva gli occhi gonfi di lacrime “Ti prego, non dirlo alla mamma! Io credevo che ti avrebbe fatto piacere! Prima ridevi sempre quando riuscivo a far muovere le cose” rispose singhiozzando.
Petunia si erse in tutta la sua statura tremendamente ossuta e parlò con voce squillante “ Se devi continuare a fare le tue schifezze, gioca da sola. Io non voglio avere niente a che fare con i mostri”
Girò i tacchi e se ne andò, trottando dritta verso casa. Lily si sedette per terra, sotto ad un grande albero. Come poteva smettere di fare quelle cose? Sin da quando era piccola, riusciva ad animare gli oggetti e a far muovere le cose a suo piacimento, ma non lo aveva scelto lei. Quando erano più piccole, Petunia rideva insieme a lei delle sue capacità, ma ora si era fatta scontrosa e non perdeva occasione per insultarla ed additarla. A nulla servivano i rimproveri dei genitori, le cose, a volte, semplicemente accadevano senza che lei lo volesse. Loro non le dicevano nulla, ma sapeva che ne erano spaventati. Erano terrorizzati da lei, la bambina pazza che muoveva la cose senza toccarle.
Ad un tratto, un fruscio alle sue spalle la fece voltare di scatto. Dai cespugli comparve la figura esile di un ragazzino. Lily lo conosceva di vista, alto, con i capelli unticci e vecchi vestiti malconci. Severus Snape era conosciuto come il figlio degli sciattoni che vivevano in fondo alla via.
“Ciao” disse timidamente, con un filo di voce. Lei lo soppesò con lo sguardo, ma immediatamente si pentì di averlo fatto. Il ragazzetto arrossì violentemente ed iniziò a guardarsi la punta delle scarpe troppo grandi e malconce.
“Ciao” disse velocemente Lily. “Tu sei Severus?” chiese, cercando di rimediare alla figuraccia appena fatta.
“Si, e tu sei Lily, giusto? Ti vedo spesso qui, insieme a tua sorella” disse abbozzando un sorriso “posso?” chiese timidamente indicando il posto accanto alla ragazzina.
Lily subito gli fece spazio. Severus si accomodò di fianco a lei e le sorrise timidamente.
“Vieni spesso qui?” chiese lei “Non mi è sembrato di averti mai visto da queste parti”
“Oh si” rispose subito il ragazzino e le sue guance si accesero di una delicata tonalità color pesca “ ma preferisco stare per conto mio, sai, alle persone di solito non piaccio” disse tornando a fissarsi le scarpe
“Beh, le persone sono stupide” disse Lily con fermezza “non sai quanto..” aggiunse con un sospiro tetro
Una leggera brezza riprese a soffiare, scompigliando i capelli della ragazzina. Lo sguardò di Severus si accese e in un lampo divenne ancora più rosso.
“ e come mai hai litigato con tua sorella?” si affrettò a chiedere prima che l’imbarazzo gli potesse bloccare le parole in gola.
Lily si sistemò i capelli dietro le orecchie con fare pensoso “ogni tanto stare con me la spaventa, lei pensa che sia un mostro”
Severus rise e la ragazzina lo guardò stupita “ridi di me?” domandò altezzosa.
“assolutamente no” disse lui “mi fa ridere lei, ti chiama mostro, quando in realtà è solamente invidiosa”
Lo sguardo di Lily si fece più sottile “ Invidiosa di cosa?”
Severus alzò gli occhi al cielo “non cercare di darmela a bere. Io sono un mago e tu sei una strega” disse solenne.
La ragazzina lo guardò con gli occhi fiammeggianti “Io sono.. cosa?”
“Beh si, tu sei una strega no?” incalzò il ragazzo. Non aveva capito che lei non avesse afferrato
“Ma come ti permetti?” squittì lei, balzando in piedi “Io una strega? Che maleducato!”
Severus la guardò qualche secondo prima di comprendere l’equivoco, per poi scoppiare a ridere fragorosamente.
“Ma cosa hai capito?” le chiese tenendosi la pancia dalle risate “tu sei davvero una strega! Ma nel senso buono. Non sei come quelle dei film, sei una vera! Ed io sono un mago. Abbiamo dei poteri”
Dopo essersi assicurata che non la stesse prendendo in giro, lo guardò con superiorità. “Beh, allora, se sei davvero un mago, dimostramelo” disse incrociando le braccia.
Severus sbuffò e la guardò dritta negli occhi per un momento, dopodichè si alzo ed andò accanto al tronco dell’albero più vicino. Si voltò ancora una volta per guardare la ragazzina in faccia e sempre ridendo, posò una mano sull’abete. Dopo qualche secondo, i rami cominciarono ad allungarsi fino a terra, formando una panca a dondolo, ricoperta di soffice muschio, con tanto di schienale.
Il cuore di Lily perse un paio di battiti. “Sapevo di non essere l’unica!” esplose correndo in contro a quello strambo ragazzino.
Lui le sorrise “Siamo speciali” disse solennemente. La ragazzina gli sorrise dolcemente. Sicuramente lei, per lui, era speciale.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 ***


Dopo che Severus le rivelò la sua vera natura, l'estate di Lily si trasformò completamente. Ormai passava ogni momento che poteva con quello strano ragazzino, cercando di scoprire ogni dettaglio di quello che sarebbe diventato il suo mondo. "Parlami di Hogwarts" chiese Lily un pomeriggio assolato di luglio. Erano seduti sulla loro panca, il loro posto preferito nel mondo. Severus si raddrizzò ed assunse un'aria solenne. "Hogwarts è una delle scuole di magia più importanti del mondo, ed è lì che andremo a passare tutto il periodo degli studi." Lily si fece pensosa "ma come fanno a sapere di me? Voglio dire, tua mamma è una strega, ma nessuno dei miei parenti lo è" Il panico si impadronì della ragazzina "e se non lo sanno? Glielo dirai tu che anche io ho dei poteri magici?" Severus rise e si passò una mano tra i capelli tagliati male "Ma no, il ministero della magia lo sa. Loro sanno sempre tutto e credo che tra poco arriverà un'insegnante di Hogwarts a parlare con i tuoi genitori, per spiegare la situazione" “Speriamo che arrivino in fretta” sospirò Lily. Le parole di Severus vennero confermate un paio di giorni dopo la chiacchierata al parco. Era domenica mattina, la famiglia Evans era intenta a fare colazione, quando all'improvviso sentirono tre colpi secchi alla porta. “Chi potrebbe mai essere di domenica mattina?” domando il sig. Evans alzandosi rumorosamente dal tavolo. Lily iniziò a tremare da capo a piedi, mentre udiva qualcuno parlare con il padre. Dopo pochi secondi, fece ritorno in salotto, seguito dalla donna più improbabile che la famiglia ebbe mai visto varcare la soglia di casa. Era una signora anziana dall'aria molto severa. Indossava una veste verde smeraldo lunga fino ai piedi ed un cappello nero a punta. Il viso era sottile, adornato da piccoli occhiali quadrati, che la facevano sembrare ancora più rigida. “Lei è la signora McGonagall, ha qualcosa da dirci” disse nervosamente il sig. Evans. Il viso dell’uomo, di solito molto dolce, questa volta era teso e preoccupato. Fu la madre di Lily a prendere in mano la situazione “Prego professoressa, si accomodi, scusi il disordine ma non aspettavamo visite” disse velocemente, indicandole di accomodarsi sul sofà. La donna sorride educatamente e prese posto. “posso offrirle qualcosa? The, caffè..?” iniziò a dire la sig.ra Evans, era una perfetta donna di casa ed aveva la capacità di fare sentire chiunque a proprio agio “La ringrazio molto” disse la professoressa “credo che un the vada benissimo” Il padre e le due figlie, che non avevano ancora proferito parola, si accomodarono anche loro sul divano. L'ospite li passò in rassegna uno ad uno, soffermandosi su Lily ed incredibilmente le sorrise. “tu devi essere Lily” disse con fare molto pratico “si” riuscii a dire in un soffio la ragazzina Petunia si strinse ancora di più contro il padre, come se temesse che la donna di fronte a loro fosse una terrorista. La madre arrivò prima che la professoressa riuscisse a dire altro e le porse la tazza di the, servito con dei biscottini “molte grazie cara” disse mescolando la bevanda. “Dunque” riprese dopo aver bevuto un lungo sorso. “Io, come ha già anticipato il signor Evans, sono la professoressa McGonagall. Vengo dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts” Lily vide con la coda dell’occhio che i suoi genitori si scambiarono uno sguardo strano, atterrito. “Chi l’ha mandata?” chiese la madre con un sussurro. “Il ministero della magia -si, abbiamo un ministero- tiene sotto controllo tutta la comunità magica ed invia gli insegnanti di Hogwarts o dei funzionari a spiegare la situazione a tutti quei maghi e streghe che non provengono dal nostro mondo” Lì guardò nuovamente uno ad uno, prima di riprendere il discorso. “vostra figlia Lily, è nata con delle straordinarie doti magiche e questo la obbliga dalla nascita a sottostare alle nostre leggi” Il signor Evans, per la prima volta dall'arrivo della professoressa, scoppiò a ridere in preda alla gioia “Hai visto tesoro?” disse rivolgendosi a Lily “lo sapevamo che eri speciale! Ed ora ne abbiamo la conferma” e le batté la mano sulla minuscola spalla, pienamente orgoglioso. Anche la madre sembrava davvero soddisfatta della spiegazione a tutte le stranezze capitate nel corso di 11 anni. “Bene, vedo che la cosa non sarà un problema” disse sollevata la professoressa “Ovviamente Hogwarts è aperta a tutti gli studenti desiderosi di imparare, non insegneremo solamente ad usare la magia, ma anche a controllarla e contenerla. Ed è per questo che il ministero impone il divieto assoluto di utilizzare la magia fuori dalla scuola, una volta iniziati gli studi. Confido nella vostra totale comprensione” disse la professoressa. Dopodiché tiro fuori una busta molto spessa da sotto la veste e la porse ai genitori di Lily “Qui dentro troverete tutte le istruzioni per raggiungere la scuola e Diagon Alley, dove potrete acquistare tutto il necessario per iniziare gli studi.” Dopo aver consegnato la lettera, si trattenne ancora pochi minuti per spiegare come raggiungere Diagon Alley e dove poter cambiare i soldi babbani (il signor Evans rise come un matto quando sentì come venivano chiamate le persone senza poteri) con quelli magici. Prima di andarsene si girò verso Lily “ci vediamo il 1 settembre ad Hogwarts, signorina Evans” e senza aggiungere altro, uscì di casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 ***


1 settembre, binario 9 e ¾- La famiglia Evans, quella mattina si era preparata di tutto punto, pronta ad accompagnare la giovane Lily al famoso binario 9 e ¾. La ragazzina, dopo l'arrivo della professoressa McGonagall, aveva raccontato ai genitori tutto quello che le era stato detto da Severus, il suo unico amico mago. Sebbene all'inizio fossero stati titubanti all'idea che la figlia frequentasse quello strambo ragazzino, si ricredettero quasi immediatamente. Si era dimostrato estremamente cordiale e quella sua aria un po’trasandata, suscitò molta tenerezza nei genitori di Lily. Il signor Evans si strinse nel cappotto, tirava un vento insolitamente freddo, per essere appena iniziato settembre. La famigliola era appena arrivata a King's Cross e dopo aver caricato l'enorme baule di Lily, si erano diretti tutti e 4 verso i binari indicati. “Siamo sicuri di essere nel posto giusto?” domandò la madre guardandosi attorno un po’ confusa “io non vedo nulla” “Lily!” urlò una voce insolitamente stridula. Severus si stava avvicinando a loro spingendo il suo carrello. Era accompagnato da una donna che poteva solamente essere sua madre. incredibilmente alta, con un colorito giallastro e gli stessi capelli nero corvino, raccolti in uno chignon strettissimo. Lo seguiva silenziosamente, ad un passo di distanza. Aveva un'aria leggermente meno trasandata del figlio, ma anch'essa appariva poco curata, il suo sguardo era spento. “Severus!” esclamò Lily sollevata “avevo paura che non saresti più arrivato” Il ragazzino sembrò esitare un momento “no, abbiamo solo avuto un piccolo contrattempo” e girandosi verso la madre aggiunse “Signori Evans, lei è mia madre Eileen” la strega fece un brusco cenno del capo, ma non osò avvicinarsi, né fece accenno al voler stringere la mano. Si girò verso il figlio e con un tono aspro disse “bene, sei arrivato. Sai cosa fare. A presto Severus”. Se ne andò senza aggiungere altro. Lily vide con la coda dell’occhio i suoi genitori scambiarsi uno sguardo incerto, ma non fossero nulla. “Allora, ci muoviamo?” chiese Petunia acida. Non aveva proferito parola per tutto il viaggio. A dirla tutta, aveva parlato molto poco per tutta l'estate. Soprattutto con la sorellina più piccola. “Petunia, non essere insolente” la riprese il padre “ad ogni modo, conviene muoversi, mancano 15 minuti alle 11” Severus guardò ansiosamente l'orologio, come per farsi forza. “Ok, seguitemi, non siamo lontani” sussurrò. La comitiva seguì le istruzioni del ragazzetto ed in men che non si dica, si ritrovarono davanti all'enorme treno rosso, circondati da studenti e le loro famiglie. “wow, è fantastico” riuscì a dire il signor Evans. Aveva attraversato il muro insieme alla madre e Petunia. Gli ci volle qualche minuto per riprendersi dallo shock, dopodiché ne fu assolutamente entusiasta. La madre di Lily era leggermente scossa, mentre Petunia era livida di rabbia. “Lily io inizio a prendere posto!” disse Severus. E dopo aver salutato i signori Evans, si diresse verso le carrozze. Lily si avvicinò a Petunia “possiamo parlare un secondo?” chiese timidamente. La sorella fece un cenno di assenso e si allontanarono di qualche passo dai genitori. “Cosa vuoi” disse bruscamente Petunia “Volevo dirti che mi dispiace se non puoi venire, proverò a parlare con i professori, magari riuscirò a fargli cambiare idea” disse Lily speranzosa. “cosa ti fa credere che io voglia venire in quella scuola di mostri?” la frase colpì Lily come uno schiaffo. “Io credevo…” iniziò “credevo che tu volessi venire.. io ho visto delle lettere” Petunia la fulminò con lo sguardo “ti sei messa a leggere la mia posta privata?” “Non volevo!” protestò “ma io e Severus abbiamo visto il sigillo di Hogwarts sulla busta e ci siamo incuriositi” disse rossa di vergogna. “abbiamo letto la risposta del professor Silente. È stato gentile, magari io riesco a convincerlo a farti ammettere” Petunia aveva gli occhi lucidi di rabbia “Io non metterei mai piede in quella scuola di svitati!” urlò alla sorella “io non sono uno scherzo della natura” e scappò via senza aggiungere altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4 ***


Dopo aver salutato i suoi genitori, Lily salì sul treno. Li salutò dal finestrino, entrambi i genitori avevano gli occhi gonfi di lacrime, per loro sarebbe stato davvero doloroso separarsi dalla figlia minore. Ma Lily era sicura che se la sarebbero cavata alla grande. L’unica incognita era lei. Quando finalmente il treno emise un forte fischio ed iniziò una marcia sempre più affannata, l’ansia della ragazzina crebbe a dismisura. Sarebbe stata all’altezza? E c’erano altri bambini, che come lei, non venivano dal mondo magico? “Hey piccoletta, ti sposti o hai intenzione di bloccare tutto il vagone?” chiese una voce fredda e strascicata. Le si gelò il sangue nelle vene. Rossa in volto, si accinse a girarsi verso la fonte della voce e si trovò davanti ad un ragazzo con dei lunghi capelli biondi e gli occhi di ghiaccio. “scusami” riuscì a balbettare la ragazzina, prima che la porta dello scompartimento di fronte si aprì e venne trascinata dentro a forza. Non si sarebbe mai dimenticata quello sguardo terrificante.. come inizio non era proprio il massimo. “Hey ma come ti viene di metterti contro a quelli più grandi?” ancora sbigottita dalla figuraccia, Lily quasi non si accorse che il suo fortunato salvatore la fissava accigliato. Severus, come sempre. Si passò una mano tra i lunghi capelli rossi e si spinse fino al lato estremo della cabina, il più lontano possibile dalla porta. “stavo guardando i miei genitori, non facevo nulla di male. Che caratteraccio” disse imbronciata. Severus guardò un punto indistinto al di là della porta “si, ha davvero un caratteraccio” “ Tu lo conosci?” chiese sorpresa. Non lo aveva mai sentito menzionare qualche conoscenza nel mondo magico. Il ragazzino scosse la testa “No, ma tutti sanno chi è. Si chiama Lucius Malfoy. Viene da una famiglia di purosangue e pensa che questo lo renda migliore di tutti” Lily era confusa “famiglia di che..?” “Purosangue” riprese “sono quelle famiglie composte da soli maghi e streghe. Credono di essere migliori di altri perché non si sono mischiati, passami il termine, con persone non magiche, per questo che considerano pura la loro discendenza” disse pratico. Lily si fece piccola piccola “e ce ne sono tanti di purosangue?” chiese. L’idea la faceva sentire male. Lei non aveva parenti magici. Severus si allungò e le strinse la mano “Non ti devi preoccupare. Quasi nessuno, ormai, considera l’essere purosangue un vanto. Solo alcuni zoticoni credono che il sangue sia l’unica cosa che conta. Ma si sbagliano. Se non ci fossimo sposati con i babbani, probabilmente saremmo estinti da secoli. E poi scommetto che tu sei una strega molto più in gamba di chiunque altro” disse incoraggiante. Lily si aprì in un debole sorriso “tu credi?” “Ma certo! I tuoi poteri sono davvero super sviluppati. Sono sciurissimo che non avrai problemi ad Hogwarts” disse soddisfatto. “speriamo che sia così” disse in un sussurro la ragazzina. Severus avvertì il suo tormento e decise di cambiare discorso. “hai letto il libro su Hogwarts che ti ho prestato?” chiese La ragazzina parve rianimarsi “Ma certo! Anche se finchè non lo vedrò con i miei occhi, non ci crederò mai.. insomma.. le scale che si muovono da sole? Non esiste!” Risero insieme. “ e sentiamo, a quale casa speri di appartenere?” chiese lui incuriosito. Parve pensarci un attimo “Non saprei, forse la tua. Tu dove vorresti andare?” “Io credo che finirò in serpeverde. Tutta la mia famiglia è sempre stata serpeve..” La porta dell’abitacolo si aprì di scatto. Sulla soglia c’erano due ragazzini. Il primo portava gli occhiali, con una folta chioma spettinata. Il secondo era più alto e portava i capelli lunghi fino alle spalle. “Serpeverde?” disse quello con gli occhiali. “Hai qualche problema?” chiese Severus cercando di dimostrarsi coraggioso davanti a Lily. I due si scambiarono una rapida occhiata d’intesa “oh no nesun problema, ci chiedevamo come qualcuno possa aspirare a diventare un serpeverde. È feccia.” Disse l’occhialuto lasciandosi cadere sul sedile. Lily si alzò in piedi furente “ se non vi dispiace, gradiremmo essere lasciati in pace” Il brunetto si rivolse a Severus “non ti vergogni a farti difendere da una ragazza? Come i mocciosi” “Mocciosus!” esclamò l’occhialuto “d’ora in avanti ti chiamerò così” disse ridendo “Invece tu” disse rivolgendosi a Lily “Tu puoi chiamarmi James e lui è Sirius” “Non vi chiamerò in nessun modo. Fuori di qui” disse la ragazzina e li spintonò fuori, per poi chiudersi la porta alle spalle. “Ma che modi!” esplose dopo aver ripreso posto “Lasciali perdere” disse Severus ancora rosso di vergogna, le parole di Sirius l’avevano colpito nel profondo. “Sono solo dei bulli” “Spero solo di doverci avere a che fare il meno possibile” disse risoluta “Ah” aggiunse “Siamo quasi arrivati, vedo il castello” la voce le vibrò di emozione.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5 ***


Il castello era maestoso, Lily non aveva mai visto nulla del genere. Da ogni finestra fuoriusciva una luce calda ed invitante. Tutti gli studenti del primo anno, vennero radunati dall’uomo più alto che avesse mai visto “Forza! Tutti quelli del primo anno qui!” disse con voce profonda. Man mano che si avvicinava, Lily vide che, nonostante la statura imponente, i lunghi capelli e la barba, il viso era gentile. Anche gli altri ragazzini si avvicinarono intimoriti. Severus le stava accanto senza dire una parola. “Non abbiate paura. Io sono il custode, potete chiamarmi Hagrid. Sarà mio compito farvi arrivare al castello” disse sorridendo. Fece loro cenno di seguirlo e li guidò lontano dal resto della folla che arrancava per arrivare a delle carrozze. Solo in quel momento Lily si accorse che si trainavano da sole. “Eddai Lily, sbrigati” sussurrò Severus trascinandola per il braccio. Stava intralciando il traffico, di nuovo. Si affrettò a riprendere il passo. Camminarono per una decina di minuti, finchè non giunsero sulla riva di un grande lago nero. Erano posizionate una decina di piccole brachette. “Non penserà davvero di farci attraversare il lago” disse una ragazzina impaurita, voltandosi verso gli altri. “Prendete posto, mica vi mangiano” disse Hagrid, che si era già posizionato sulla sua. Dopo che tutti furono sistemati, le barche presero vita ed iniziarono a dirigersi da sole verso il castello. La traversata durò circa 10 minuti ed in men che non si dica, vennero lasciati davanti al portone d’ingresso. Lily si accorse subito della donna che li stava aspettando. Era la professoressa McGonagall, la stessa che poco meno di un mese prima, si era presentata a casa sua. Aveva il viso contratto in un’espressione, se possibile, ancora più severa. “Benvenuti ad Hogwarts” disse scrutandoli uno ad uno attraverso gli occhiali quadrati “a breve avrà inizio la cerimonia dello smistamento, ma prima vorrei dirvi poche parole”. Si sistemò gli occhiali sul lungo naso e riprese “Da questo momento in avanti, Hogwarts vi accoglierà come una seconda famiglia, verrete smistati nelle 4 case –grifondoro, tassofrasso, corvonero e serpeverde-, il vostro comportamento, i successi e gli insuccessi, influiranno sui punti, che saranno assegnati o tolti, a seconda della condotta” tirò leggermente su con il naso. Nessuno dei ragazzini osò dire nulla. “molto bene. Attendete qui per qualche minuto” e se ne andò. Lily si girò a guardare Severus “bisogna stare attenti e comportarsi bene, altrimenti ci toglieranno dei punti” sussurrò in preda al panico. Il ragazzino rise “ma no, non sono così fiscali. Dobbiamo fare i bravi” “ma guarda che carino” disse una voce alle loro spalle “sei già preoccupato che ti tolgano tutti i punti mocciosus? Magari la tua casa sarà sempre a zero a causa dei tuoi capelli unti”. Entrambi si girarono e videro James, il ragazzino del treno, che sorrideva maligno. “dovresti stare attento alla tua casa” disse Lily “i punti li tolgono solo agli imbecilli”. Tutti i ragazzi intorno risero, mentre James la guardava con occhi infiammati. Poco dopo la professoressa tornò a prenderli e li condusse nella sala grande. Lily non aveva mai visto nulla del genere. Il soffitto era una copia esatta del cielo e dava l’idea di cenare all’aria aperta, anche se il clima era molto più confortevole dell’aria fredda che tirava fuori. Attraversarono la sala sotto agli occhi di tutti gli altri studenti, che li esaminavano divertiti. In fondo c’era un lungo tavolo rettangolare, dove si trovavano tutti gli altri professori. Uno di questi, il più vecchio di tutti, si alzò ed immediatamente sulla sala calò il silenzi. Il mago era molto alto, con barba e capelli di un bianco splendente, lunghi fino alla vita. Indossava una veste blu con ricamati dei quadrifogli verde smeraldo, irradiava pace e tranquillità. “Benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts” disse scrutando tutti i ragazzi al di sopra dei fragili occhiali a mezzaluna che portava sulla punta del naso. “Ai nuovi alunni, ben arrivati. Avremo tutto il tempo per conoscerci meglio. Ora diamo inizio allo smistamento!” disse con voce allegra e riprese posto. La cerimonia fu breve. Ogni studente venne invitato ad indossare un vecchio cappello parlante, animato da potentissimi incantesimi dai 4 fondatori di Hogwarts, in modo da poter assegnare ogni nuovo arrivato nella casa giusta. Lily venne chiamata prima di Severus e dopo un breve momento di riflessione, il cappello l’assegnò a Grifondoro. Dal tavolo esplosero gli applausi degli altri studenti e la ragazzina prese posto sorridendo. Sperò fino all’ultimo che il cappello fece la stessa scelta per Severus, ma quest’ultimo finì tra i Serpeverde. Delusa, si girò verso gli altri compagni e il fastidio la invase. Anche James e Sirius erano dei Grifondoro. Stava meditando di ripetere l’assegnazione, non aveva nessuna intenzione di aver a che fare con loro, ma prima che potesse fare altro, la professoressa era ancora in piedi davanti a tutta la sala “Il professor Silente vorrebbe dire poche parole” disse sbrigativa e si affrettò a prendere posto a tavola. Ancora un volta il professore che aveva parlato all’inizio si alzò. “Ora che lo smistamento si è concluso, vorrei rammentarvi qualcosina prima di dare il via al nostro ottimo banchetto” disse guardando tutta la sala. “Vi ricordo come ogni anno, che la lista degli oggetti proibiti è appesa alla porta del custode, il signor Gazza, preciso che comprende quattrocentoventi oggetti magici e non, pertanto, se siete in dubbio, vi consiglio di prendervi un intero pomeriggio per leggerla tutta” disse sorridendo sotto ai baffi. “A tutti gli studenti dal terzo anno in sù, sono consentite le visite guidate ad Hogsmeade, pertanto ricordo agli interessati di consegnare il modulo ai propri direttori. Ed infine.. Buon appetito!” esclamò e i tavoli si riempirono di ogni genere di leccornia, pasticci di patate, salsicce, arrosti. Finito il banchetto, Lily aveva voglia di parlare solamente con una persona, ma sfortunatamente questa si trovava dall’altra parte della sala. Allungò il collo per cercare Severus e lo vide intento in una fitta conversazione con Lucius Malfoy. Le sembrò strano, visto che solo poche ore prima aveva lasciato intendere che quel ragazzo non gli piacesse. Non ci fu nessun modo per parlare, ogni casa si diresse nel proprio dormitorio. I Grifondoro dormivano in una torre perfettamente circolare, con una splendida vista su tutti i territori intorno al castello. Dopo aver memorizzato la parola d’ordine (Panzane) decisa dalla Signora Grassa, il ritratto che proteggeva l’entrata della sala comune, ognuno si diresse verso il proprio letto. Condivideva la stanza con altre 3 ragazze della sua età. Entrarono tutte in silenzio, troppo emozionate o imbarazzate per dire qualcosa e si misero i piagiami. Fu la più piccola di tutte (con dei corti capelli neri spettinati ed un viso sottilissimo) a parlare “Beh, credo che dovremmo conoscerci, no?” chiese timidamente “Io sono Alice” Un’altra ragazzina, dai fitti capelli ricci disse “Io sono Marlene e lei è mia sorella Kate” disse indicando l’ altro letto su cui era seduta la sua perfetta copia. “E io sono Lily”. Le ragazze si guardarono un momento e poi scoppiarono a ridere “Beh” disse Alice “Abbiamo un anno per abbattere tutta la timidezza, spero che basti” continuando a ridere fragorosamente. Lily si sentì davvero a casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6 ***


Hogwarts.. Lily non trovava nemmeno le parole per descrivere quanto fosse entusiasta di trovarsi lì. Finalmente era circondata da persone come lei e tutti erano estremamente gentili. Venne anche a conoscenza del fatto che molti atri ragazzi erano babbani di nascita proprio come lei e questo le diede forza. L’unica pecca era la lontananza con Severus, sapeva che essendo in due case diverse, non avrebbero più passato tutte le giornate insieme, salvo alcune lezioni che condividevano e questo la rendeva un po’ triste. Lui era stato il primo vero amico che avesse mai avuto e, caso vuole, anche lui era un mago. Tuttavia i due ragazzini cercavano di ritagliarsi del tempo per loro, ad ogni intervallo si trovavano a passeggiare sotto al porticato, oppure si stendevano in riva al lago per fare i compiti. “Come vanno le lezioni?” chiese Severus. Era già metà settembre, le giornate si facevano lentamente più corte, gli ultimi raggi di sole stavano tramontando dietro le montagne. Lily si mise la piuma dietro l’orecchio, stava scrivendo un tema per storia della magia. “Abbastanza bene” disse “fortunatamente ci sono persone che riescono molto peggio di me con gli incantesimi e tutto il resto, ma i libri non bastano, credo” allo sguardo confuso di Severus riprese “intendo dire che tutte le cose che so, le sto imparando dai libri, ma non credo che Trasfigurazione base mi aiuterà ad integrarmi con gli altri compagni” Severus sbuffò “ma dai, è semplicemente ridicolo. E sono sicuro che chiunque vorrebbe essere tuo amico. Sei in gamba e simpatica” le guance del ragazzino avvamparono lievemente. “E tu che mi dici?” chiese Lily “ hai già fatto amicizia con qualcuno?” Lui scosse la testa sconsolato “chi vorrebbe mai avere me per amico, soprattutto con quelli che mi tormentano”. Con Quelli, Severus intendeva la piccola banda di James. Non perdevano occasione per fargli qualche dispetto o umiliarlo in qualsiasi modo. Lily li detestava con tutto il cuore. “Devi lasciarli perdere” disse decisa “loro non contano niente” “Dai andiamo, mi è venuta fame” disse Severus balzando in piedi. Il fatto che la dolce Lily non lo considerasse strambo, come faceva tutto il resto del mondo, era un’emozione unica. Raccolsero le loro cose e si avviarono verso la sala grande. Settembre lasciò rapidamente posto ad ottobre, le giornate si facevano più buie e fredde, ormai le passeggiate in riva al lago erano un lontano ricordo. Le lezioni diventavano sempre più difficili, ma Lily si distinse sin da subito per le sue meravigliose doti. Riusciva a padroneggiare qualsiasi incantesimo prima di chiunque altro ed ogni pozione era semplicemente perfetta, tanto da diventare la pupilla del professor Lumacorno. Il vecchio mago adorava Lily, aveva percepito in lei un potenziale ed era sicuro che sarebbe diventata una celebrità nel mondo magico. Ben presto venne accolta a braccia aperte nel ‘Lumaclub’, la cerchia ristretta di studenti preferiti dal professore. Anche se era l’unica della sua età, riusciva comunque ad interagire con tutti quanti in maniera davvero disinvolta. Ad Hogwarts, però, non tutto filava sempre per il verso giusto. Se da una parte Lily, la dolce ragazzina estremamente dotata, cercava di ritagliarsi un posto in quel nuovo mondo, dall’altra, ben lontana dagli occhi dei professori, una piccola cerchia di studenti prendeva di mira i figli dei babbani, con scherzi ed insulti. All’inizio nemmeno capì cosa le fosse stato detto, aveva urtato per errore il prefetto della casa serpeverde, Lucius Malfoy. Questo l’aveva incenerita con lo sguardo “guarda dove cammini, sanguemarcio” ed aveva proseguito per la sua strada. Da quel momento fece più attenzione a non incrociare mai quel terrificante ragazzo nei corridoi e dopo essersi fatta spiegare da Alice il significato di quella parola, ne rimase profondamente turbata. Riceveva una lettera a settimana dai genitori (il signor Evans rimase felicissimo dei metodi di comunicazione magici. Adorava i gufi) e lei gli raccontava di tutte le meravigliose cose che stava imparando e vedendo. Chissà se un babbano avesse per sbaglio aperto la lettera. Cosa avrebbe pensato leggendo di scale che si muovono, pozioni che ti fanno singhiozzare e ritratti che ti sgridano se entri con le scarpe sporche di fango? Le mancavano molto, soprattutto Petunia. Dopo la loro litigata prima di prendere il treno, aveva pensato a mille modi per riparare al danno, ma non ne era venuta a capo. Era chiaro che sua sorella non sarebbe mai potuta diventare una studentessa di Hogwarts. Per Natale tornò a casa. Fu davvero bellissimo abbracciare i genitori dopo tanto tempo. Petunia invece passò la maggior parte delle feste in camera sua, o in compagnia di qualche amica con la puzza sotto al naso. Lily ne rimase fortemente delusa, pensava che queste feste sarebbero state ‘riparartici’ invece trovò il pensierino che aveva preso per la sorella (un diario che segnava da solo i compiti) nella spazzatura con ancora la carta da regalo attorno. Fortunatamente il padre e la madre erano di un altro avviso. Lui sfoggiò la sua cravatta canterina, mentre lei si appuntò in testa il fermaglio con le farfalle danzerine che le ruotavano intorno alla testa. Dopo il cenone, si divertirono un mondo a provare le gelatine tutti i gusti +1. Petunia sembrò vagamente interessata, ma dopo che assaggiò la prima –gusto vomito- si chiuse in camera e non volle più uscire. Le vacanze trascorsero in fretta, così come tutto il resto dell’anno. Tornò a casa ancora per pasqua e superò brillantemente gli esami di fine anno. Il primo anno ad Hogwarts era volato ed il pensieri che gliene rimanevano altri 6, la rincuorò. Si sarebbe impegnata ancora di più per diventare una strega modello. Anche Severus passò gli esami a pieni voti ed i due ragazzini, sul treno che puntava dritto verso casa, stavano già progettando mille avventure per la lunga estate che li attendeva.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7 ***


L’estate passò velocemente, i due amici erano diventati inseparabili, ogni giorno si davano appuntamento nel loro parchetto e la sera, non contenti della giornata già trascorsa, si scrivevano tramite due diari identici che avevano incantato in modo da poter comunicare senza dover inviare lettere via gufo. L’unica nota negativa dell’estate, fu il divieto di usare la magia. Il rapporto con Petunia era diventato esasperante, la ragazzina non perdeva occasione di sussurrare frasi maligne a Lily “ora che non puoi fare le tue stregonerie insieme a quell’orribile ragazzaccio, cosa farete?” diceva con cattiveria ogni volta che le sorelle si trovavano da sole. Lily non disse mai nulla ai genitori, sapevano che avrebbero sgridato Petunia e non voleva incrinare ancora di più i rapporti, ma un giorno successe un evento che tracciò per sempre una linea invisibile tra le due. Era un caldo pomeriggio di agosto, la scuola stava per iniziare, Severus e Lily erano seduti sulla loro panchina, intenti a portare a termine i compiti assegnati. Si stavano dedicando ad un tema particolarmente difficile assegnato dalla professoressa McGonagall – descrivere la funzione degli incantesimi di scambio e soffermarsi sui relativi usi- “Non ce la farò mai” disse Severus esasperato. La sua pergamena era macchiata d’inchiostro ed erano ben visibili i segni lasciati dalla gomma che aveva usato più volte per cancellare gli errori. “Fammi vedere” disse Lily, allungandosi per prendere il foglio. “Ecco vedi” iniziò “Il libro dice che la tramutazione di un oggetto in un altro, è ottimale quando l’oggetto non è già stato trasfigurato in precedenza, non viceversa” Severus si mise le mani nei capelli “non riuscirò mai a capire, è un delirio. Perché non possiamo usare la magia? Avrei potuto esercitarmi, al posto di dovermi consumare i polsi a scrivere” disse sconsolato. “Se avessimo potuto usare la magia, sono sicura che avresti trasfigurato tuo padre in una tabacchiera” disse Lily. Il ragazzino rise “si, o in un calzascarpe. Sarebbe stato più utile” il padre di Severus era babbano e ostentava un comportamento anti-mago. Era un uomo burbero e talvolta violento, non aveva mai apprezzato né il figlio, né la moglie. La sua, era una vita davvero triste. “Parlami dei dissennatori” disse Lily. Da quando Severus li aveva nominati, la ragazzina ne era rimasta ossessionata e terrorizzata. “Non ci manderanno ad Azkaban perché accidentalmente abbiamo usato la magia” disse Severus “La prigione è per i maghi che sono davvero cattivi”. “Allora spero che rinchiudano anche voi” disse una voce stridula. Petunia uscì dal suo nascondiglio e corse davanti a loro, con un’espressione trionfante dipinta sul viso. “Adesso racconterò alla mamma cosa vi siete detti. Magari questa volta capiranno quanto tu sia ripugnante” . “Petunia” disse Lily “Non parlare di cose che non capisci” Petunia rise “certo, peccato che il tuo amichetto schifoso, abbia appena detto di voler trasformare il padre in un calzascarpe! Io l’ho sentito! Anzi, adesso vado subito a dirglielo, magari ti rimetterà in riga” Severus si alzò di scatto “fatti i fatti tuoi” disse con voce tremante. Ormai lei trasudava gioia da tutti i pori “come no!” esclamò “è ora che gli svitati come voi ricevano una bella lezione. Se sei un mago così potente, come mai non hai fatto un bell’incantesimo a quella catapecchia in cui vivi? Magari potresti anche usare la magia per comprarti dei vestiti decenti…” Non riuscì a completare la frase, un grosso ramo si staccò dall’albero sotto cui si trovavano e la colpì in testa “Ahia!” urlò Petunia, un rivolo di sangue cominciò a scenderle lungo la fronte “Sei stato tu!!! Brutto cencioso!!! Me la pagherai” disse piangendo. Lily corse immediatamente dalla sorella, ma questa, con uno spintone la allontanò e si diresse correndo verso casa. “Severus cosa hai fatto!” urlò Lily. Lui era una maschera di orrore “Non ho fatto niente” disse con voce soffocata dallo spavento. “Non dire bugie Sev!!!! Potevi farle davvero male” “E allora insegna a tua sorella a comportarsi decentemente! Le persone civili non dicono cose del genere!” urlò lui e corse via piangendo. Lily, rimasta da sola, si diresse verso casa. Nel salotto trovò la madre intenta a ripulire la ferita dalla testa della figlia. La ragazzina rimase sulla soglia. “Ecco il mostro” disse Petunia vedendola “dì alla mamma cosa ha fatto quel ragazzaccio. Mi ha quasi uccisa!” La madre guardò Lily come non aveva mai fatto, per la prima volta la ragazzina lesse la paura negli occhi sempre così dolci. Prima che potesse dire qualcosa, il signor Evans si alzò dalla poltrona e si diresse verso Lily “pensavamo che non potessi usare la magia fuori dalla scuola” disse calmo. Lily scoppiò a piangere e raccontò l’accaduto “E poi Petunia si è messa ad insultare la sua famiglia e un ramo si è staccato, ma è stato un incidente, Severus non c’entra nulla!” disse singhiozzando. “Balle!” urlò Petunia “Quel ragazzino schifoso ha cercato di uccidermi!” La signora Evans era scandalizzata “Petunia! Chi ti ha insegnato a parlare in questo modo?” La ragazza tremò leggermente sulla sedia, ma quando parlò, la sua voce era ferma “Io lo so che è stato lui. Passate sempre le giornate per conto vostro, vi vedo, sempre a confabulare sul manicomio che chiamate scuola. Siete dei pazzi e solo io vedo la verità”. Dopodichè si alzò e se ne andò in camera sua “Petunia!” urlò il signor Evans “Torna immediatamente qui a chiedere scusa!” ma dalla camera non venne nessun suono. “Lascia stare” disse Lily trattenendo a stento le lacrime “forse ha ragione. Non so più cosa pensare” e si coprì il viso con le mani. La madre le cinse le spalle con dolcezza “bambina mia, non piangere. Non serve a nulla. La cosa importante è che nessuno si sia fatto male, lo sappiamo che non è colpa tua” il tono della voce così dolce, la convinse, anche sei il suo sguardo era colmo di preoccupazione.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8 ***


Il secondo anno ad Hogwarts iniziò con una leggera tensione tra Severus e Lily, l’episodio del ramo aveva sconvolto la ragazzina, tanto che all’inizio prese le distanze. Si ritrovò a passare molto più tempo con le sue compagne, Alice, Marlene e Kate. Con enorme sorpresa, scoprì che passare il tempo tra ragazze era davvero divertente, non aveva mai avuto amiche. “Ma come fai a rivolgergli la parola?” chiese Kate indicando la schiena di Severus. Erano sedute in vicino alla fontana, Marlene stava cercando di incantare i capelli della sorella, in modo che si acconciassero in una lunga treccia. “Già, è davvero inquietante” convenne Marle. Lily alzò gli occhi dal grosso libro di pozioni che teneva in grembo, alla vista di Severus, sentì una stretta al cuore, sentiva davvero la mancanza del suo amico “Ragazze, ve l’ho già detto. Lui è stato il primo amico che abbia mai avuto, se lo conosceste, scoprireste che non è così male” . Kate rise “è un’assurdità.. ha qualcosa di malvagio.. e poi guarda con che personaggi va in giro! Avery? Mulciber? Malfoy? Sono da brividi!” Effettivamente, la lontananza con Lily, aveva spinto Severus a legare con alcuni suoi compagni di stanza. Molte volte se ne andavano in giro in gruppetto, sussurrando al passaggio di alcuni studenti in modo maligno. La ragazzina in cuor suo sapeva che le ingiurie erano rivolte ai Nati babbani, ma si costrinse a non crederci. In aggiunta, il prefetto Lucius Malfoy, sembrava esercitare un certo controllo su di loro, come se fosse il capo del movimento anti-mezzosangue. La cosa preoccupante era che a questo gruppetto si aggiungevano anche altri serpeverde più grandi. “Non lo so ragazze” disse Lily sospirando “è cambiato. Cioè quando siamo insieme è sempre il solito Sev, ma non vorrei che a furia di frequentare quei ragazzacci, diventasse come loro. Io lo conosco e so che non è malvagio” Marlene si strinse nelle spalle “Se ne sei convinta tu”. La campanella mise fortunatamente fine a quella discussione e salvò Lily dal dover giustificare l’ingiustificabile, ancora una volta. “Dai andiamo” disse Kate “abbiamo trasfigurazione e se arriviamo in ritardo di nuovo la McGonagall di sicuro ci metterà in punizione” Si avviarono verso l’aula, le nuvole stavano già cominciando a gonfiarsi minacciosamente di pioggia. “Aspettate!” urlò una voce dal fondo del corridoio. Alice stava correndo verso di loro. “Hey Alice!” disse Lily “non ti abbiamo vista a ricreazione, dove ti eri cacciata?” la ragazzina avvampò e bofonchiò qualcosa a proposito di un tema che doveva finire. Kate si intromise e le cinse le spalle “Per caso questo tema si intitola Frank Paciock?” tutte e quattro risero di cuore ed entrarono in aula. Da qualche settimana Alice si era presa una cotta per un ragazzo del terzo anno, Frank, e anche lui sembrava ricambiare a pieno i sentimenti. Ogni sera, prima di coricarsi, la ragazzina si confidava con le amiche. Era sicura che ben presto sarebbe arrivata al tano desiderato primo bacio. Lily era davvero felice per l’amica e la incoraggiava in tutti i modi. Marlene e Kate, invece, continuavano a fare battutine a Lily. Avevano notato che James faceva di tutto per farsi notare da lei. “è fuori questione” ripeteva automaticamente ogni volta che provavano a dirle qualcosa “James Potter è un pallone gonfiato. Ora che è entrato nella squadra di Quidditch, è ancora più odioso”. Fortunatamente, l’unica persona che sosteneva la sua teoria era proprio Severus, che aveva sviluppato un vero e proprio odio nei confronti di James e la sua banda. “Non capisco come facciano a trovarlo simpatico” sbottava ogni volta che lo incrociavano nei corridoi, perennemente intento a pavoneggiarsi, insieme alla sua banda di amici. “E poi i suoi amici” sussurrò un piovoso pomeriggio in biblioteca. “Sirius Black è un’idiota colossale, mentre Remus Lupin e Peter Minus non ho ancora capito come abbiano fatto a non strangolarlo” e poi aggiunse sottovoce “E soprattutto, quel Remus è sospetto. Dove va ogni mese?” Lily alzò gli occhi al cielo “sua mamma è ammalata” disse decisa “ogni mese la scuola gli concede dei permessi speciali per andarla a trovare” Severus sbuffò sonoramente “Ogni mese quando c’è la luna piena? Curioso” “Senti” riprese Lily “So che non ti piacciono e anche io li trovo odioso. Ma lascia stare. Ti tormentano già abbastanza, senza che tu ci metta del tuo”. James e Sirius, non perdevano mai occasione per infastidire Severus. Quasi quotidianamente, il ragazzino si trovava appeso a testa in giù o vittima di qualche fattura imbarazzante. Ma per lui, sapere che anche Lily li detestava, era il motore per sopportare tutto senza controbattere. Niente lo faceva sentire meglio del sapere che lei era dalla sua parte. Si salutarono ed ognuno si diresse verso il proprio dormitorio. “Non così di fretta, Piton” disse una voce. Il ragazzino si voltò e si trovò faccia a faccia con Lucius Malfoy. “Ciao Lucius” disse con voce tremante. “A quanto vedo, sei ancora amico della schifosa mezzosangue” disse sprezzante. “No” disse nel panico “io.. Io l’ho incontrata per caso”. Il prefetto lo squadrò da capo a piedi. “Sarà meglio” disse con voce glaciale “sapere che frequenti certa.. feccia.. mi rattristerebbe” Il panico si impadronì di Severus. Lily era la persona più gentile, dolce e premurosa che avesse mai conosciuto ed ora si trovava davanti ad un bivio che lui stesso si era creato. Un giorno avrebbe dovuto fare una scelta e più avanti, forse, avrebbe anche rischiato di perderla per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9 ***


Il secondo anno, passò ancora più velocemente del primo. Lily era una studentessa modello, un’amica leale ed una strega davvero dotata. Il rapporto con Marlene, Alice e Kate, divenne ancora più stretto. Ben presto le quattro amiche furono inseparabili. Dopo un anno intero di successi, l’unica nota negativa era Severus. Il ragazzino si era allontanato molto da Lily, a stento riuscivano a vedersi e ne soffriva molto. A peggiorare la situazione erano le voci che correvano riguardo il gruppo di serpeverde al quale si era unito. Si vociferava che facessero uso di magia oscura ai danni di alcuni studenti, anche se nessuno di loro era mai stato colto sul fatto, o direttamente incolpato degli accaduti. Severus era sveglio, incredibilmente dotato, un pozionista senza pari, anche se questo non bastava a fermare i continui dispetti da parte degli altri studenti. Sebbene fosse brillante, il suo carattere ed il suo aspetto, non lo aiutavano nel vano tentativo di farsi apprezzare dalle persone. Solamente Lily riusciva ad attraversare incolume quel muro che si era creato attorno. Le vacanze estive passarono in un lampo. Il rapporto con Petunia ormai era inesistente, quando Lily era in casa, passava tutto il tempo chiusa in camera e si rifiutava di uscire. I genitori, dopo inutili tentativi, smisero di invogliare le ragazze a riconciliarsi. Per il suo compleanno, il gennaio precedente, i genitori le regalarono un gufo. Piccolo, con un soffice piumato beige e degli enormi occhi arancioni. Lo battezzò Panino, a causa delle sfumature marroni sulla coda, che lo facevano assomigliare ad una fetta di pane un po’ abbrustolita. Grazie a quel prezioso dono, riuscì a mantenere vivi i contatti con le sue amiche e passò una settimana nel cottage di montagna con la famiglia di Alice. Fu un esperienza assolutamente unica condividere del tempo con una famiglia di maghi, i genitori di Alice erano dolcissimi e molto premurosi. La madre, una strega incredibilmente dotata, era anche la cuoca più abile del mondo, sempre pronta a dispensare abbracci, attenzioni e una tripla porzione di ogni pietanza. “Dovresti passare da noi tutte le estati!” disse Alice un assolato pomeriggio di agosto. Erano sdraiate in un prato, all’ombra di un grosso faggio. Vicino a loro scorreva un fiume, dove avevano fatto il bagno diverse volte, per sfuggire alla calura estiva. “Mi piacerebbe moltissimo, ma non credo che i miei genitori sarebbero d’accordo” disse Lily “e poi stargli lontana durante la scuola, per me è già una sofferenza. Magari l’anno prossimo potrebbero venire anche loro!” immaginò la faccia di sua madre, nel vedere con quanta facilità la mamma di Alice faceva le faccende domestiche. Sarebbe andata fuori di testa con i panni che si stiravano e stendevano da soli. “Wow!” esclamò Alice “sarebbe figo! Non ho mai conosciuto dei babbani.. i nostri vicini lo sono, ma non credo che contino. Mio padre gli cancella perennemente la memoria” le ragazze risero. “E poi potrei conoscere tua sorella!” incalzò la ragazzina “magari io potrei starle simpatica” Lily sbuffò “Non credo che metterebbe mai piede qui” borbottò “odia la magia” Alice strabuzzò gli occhi “Ma come si fa ad odiare la magia?” “Severus dice che è gelosa” rispose “Ancora con quel Severus?” disse ridendo “devi proprio volergli bene se passi sopra a quello che fa” Lily si girò a guardare l’amica, puntellandosi sui gomiti “cosa intendi?” Alice sembrò a disagio “Ecco vedi, tu sai che a me lui non piace, ma è amico tuo, non mio..” “Alice vai al sodo” “Un paio di settimane fa, è venuta a trovarci la cugina di mia madre. Sua figlia Narcissa è serpeverde, come tutto il resto della famiglia. Ho origliato la conversazione e questa cugina, ha raccontato a mia madre che sua figlia ha invitato degli amici a casa. Tra di loro c’era anche Severus.. non ho ben capito cosa sia successo, ma ad un certo punto mia mamma ha iniziato a prenderla a parole, una litigata con i fiocchi. In sintesi le ha detto di non avvicinarsi mai più a casa nostra” Lily la guardò stupita “e per cosa hanno litigato?” Alice la guardò un po’ di traverso “pare che Narcissa e questi amici, hai presente quei tipacci.. come si chiamano? Ah si, Malfoy, Mulciber, Nott e tutti quanti loro.. stessero facendo dei progetti per screditare i.. “esitò un momento “I nati babbani” concluse Lily con amarezza “E sei proprio sicura che ci fosse anche Severus?” Alice si allungò per stringerle un braccio “Sono sicura, la cugina di mia madre ha chiaramente fatto il suo nome. A quanto pare sua madre discende da una nobile casata, ma –a detta sua- ha perso l’onore sposando un babbano. È stato per questo che mia madre è andata su tutte le furie, l’ha accusata di incoraggiare l’odio contro i mezzosangue. E l’ha cacciata via” Lily sentì gli occhi pizzicare. E così Severus si era definitivamente unito a quella setta. “Io non posso crederci” disse con un fil di voce “è stato lui il primo a dirmi che non c’erano differenze tra me e gli altri ragazzini.. lui mi aveva rassicurata quando avevo paura di non essere uguale ai figli dei maghi..” una lacrima iniziò a scenderle lungo la guancia. “Lily” disse Alice “tu non devi pensare neanche per un momento di essere inferiore a qualcuno. Sei brillante, sveglia e con un cervello che farebbe invidia a chiunque. Ucciderei per avere anche solo un briciolo della tua bravura a scuola. Quei bifolchi che vogliono fare i prepotenti, non valgono nulla. E poi andiamo, Avery? Ma l’hai visto? Non sa nemmeno tenere la bacchetta in mano senza far esplodere qualcosa” L’affetto dell’amica, la rincuorò. Sentì il cuore riempirsi di gratitudine. “Alice, non sai quanto io sia fortunata ad avere te, sei una persona fantastica” “Certo” convenne lei “E so anche lanciare la fattura Tarantallegra in modo magistrale, quindi devono stare attenti quegli zoticoni” e risero a crepapelle. “Ho intenzione di parlargli, a Severus dico” disse Lily “Voglio capire fino a che punto si vuole spingere” Alice sospirò “Sai, non credo che serva a qualcosa. I serpeverde sono persone strane, odiano per principio i mezzosangue e se Severus ha iniziato a frequentarli, credo che ci sia poco da fare. Ha fatto la sua scelta”

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10 ***


L’Hogwarts express stava lentamente prendendo velocità. Lily era seduta con le sue amiche e si stavano raccontando le vacanze. “Io e Marlene abbiamo trascorso tutta l’estate da nostra nonna Josephine. Quella vecchia pipistrella pazza. È convinta che qualcuno tenti perennemente di infilarsi in giardino, la cosa ci faceva anche ridere, finchè una notte di 4 anni fa, tentando di riprendere il gatto, rimasi vittima di una sua fatturarespingi-intrusi” raccontò Kate a Lily ed Alice. “E come andò a finire?” chiese Lily “Finì che Kate passò due settimane al San Mungo con un bel palco di corna da alce” disse Marlene, sollevando la testa dalla Gazzetta del Profeta. Lily ed Alice risero fino alle lacrime “E come te le hanno tolte?” “Non l’hanno fatto” disse Marle “sono ancora lì” e fece una linguaccia alla gemella, che le tirò una cioccorana dritta in fronte. Proprio in quel momento, qualcuno bussò debolmente, le ragazze si girarono. Severus se ne stava dritto davanti all’ingresso. Durante l’estate si era alzato parecchio, i capelli erano corti, tagliati male come sempre e sembrava aver perso quel poco colorito che aveva. “Severus” disse Lily freddamente “Hai bisogno di qualcosa?” Lui sembrò esitare “Vorrei parlarti in privato, se non è un problema” disse quasi in un sussurro. Le altre ragazze scoccarono a Lily sguardi preoccupati “Se non torni tra 10 minuti, ti veniamo a cercare” disse Kate senza staccare gli occhi da Severus. Lily uscì dallo scompartimento e si appoggiò contro il finestrino. Era quasi il tramonto, a breve sarebbero arrivati a scuola. “Beh, che vuoi?” chiese altezzosa. Severus si strinse nelle spalle, durante l’estate era cresciuto, ormai la superava di quasi una testa. “Volevo solo sapere come stavi e come mai non hai più risposto alle mie lettere” Lily fece un profondo respiro “I tuoi amici non ti prendono in giro se ti scambi lettere con una mezzosangue?” chiese tagliente. Severus assunse un colorito verdognolo “ma cosa dici.. io non ..” “risparmiati altre bugie Sev” tagliò corto Lily “ so perfettamente che quest’estate sei andato a casa di Narcissa Black e so anche di cosa avete parlato. Non pensavo che avrei potuto provare tanto disgusto per qualcuno” . Le parole della ragazza lo colpirono come uno schiaffo, Severus non riusciva più a sostenere lo sguardo accusatorio con cui lo fissavano gli occhi che tanto amava “erano stupidate.. solo per ridere” disse laconico, ma subito si accorse di aver fatto un grosso errore. “Ah per ridere? E dimmi” iniziò lei “vi siete fatti grasse risate prendendo in giro quelli come me?” Severus cercò di prenderle la mano, ma con un rapido gesto di stizza, la ragazza si spostò di lato. “Senti Lily, davvero, io sono ancora quel ragazzino che ti spiegava tutto sulla magia. Non sono cambiato. Ti prego, devi credermi” Lei lo squadrò ancora furente “ti dovrai guadagnare la mia fiducia Sev. Non ti riconosco più” e tornò dalle sue amiche. Severus si accasciò contro il finestrino, senza di lei era perduto. Non poteva sopportare di averla delusa, era stato uno stupido. Calde lacrime correvano lungo le sue guance.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11 ***


“Hey Evans” disse una voce alle spalle di Lily “che ne diresti di venire ad Hogsmeade con me?” La ragazza si girò sorpresa, finchè non si ritrovò davanti James Potter, che la guardava speranzoso. “Cosa ti fa pensare che io voglia venirci con te?” chiese freddamente. Lui rise e si passò una mano tra i capelli sempre disordinati “beh.. io sono il ragazzo più fico della scuola, quindi perché non dovresti?” Lily sbuffò “Se tu fossi interessante un quinto di quanto ti pavoneggi, forse potresti anche ottenere un si.. ma fino a quel momento.. buona giornata Potter” e lo lasciò lì, con un’espressione decisamente delusa in volto. “Lily” chiamò qualcuno. Lei si girò esasperata “Senti James, davvero..” ma si interruppe, a parlare era stato Remus Lupin, lui le piaceva, sempre molto educato e riservato. Al contrario dei suoi amici. “Remus!” disse “Che piacere vederti, come stai? Tua mamma si è ripresa?” sapeva che la mamma di Lupin era una donna estremamente cagionevole. Lui sorrise educatamente “Sta un po’ meglio, ma avrà sempre bisogno di me durante l’anno” fece un profondo respiro e riprese “Volevo solamente dirti che se tu accettassi almeno un invito di James, forse lui la smetterebbe di tormentarti” Lily alzò gli occhi al cielo “Mi dispiace Remus, non se ne parla. È un pallone gonfiato e non mi piace come tratta Severus” il terzo anno aveva portato una nuova ondata di dispetti e cattiverie ai danni di Sev. Nonostante i recenti dissapori, Lily correva sempre in aiuto del suo strambo amico. Remus si grattò la fronte “Non prenderla sul personale, loro si odiano..” iniziò debolmente “Non dirmi di lasciar correre” disse Lily severa “i prepotenti non mi piacciono” e si avviò lungo il corridoio. Il tempo passava in fretta ad Hogwarts, Lily affrontò il terzo anno con il solito entusiasmo e voglia di fare. Era sempre la prima a padroneggiare qualsiasi incantesimo e solamente Severus era più abile di lei in pozioni. Naturalmente era ancora la preferita del professor Lumacorno, ormai la trattava come una figlia e anche lei gli era molto affezionata. Per tutta la durata dell’anno, fu letteralmente perseguitata da James Potter, che sembrava non aver accettato il suo rifiuto “Un giorno accetterai!” le gridava speranzoso ogni volta che lei declinava un qualche invito. A volte si vedeva con Severus, quando c’era bel tempo, passeggiavano nel parco, oppure si rintanavano in biblioteca nelle giornate piovose. Il suo astio nei confronti di James non diminuiva, anzi, sembrava peggiorare giorno dopo giorno “Ho scoperto una cosa” disse un pomeriggio di gennaio, mentre erano seduti vicino al capanno di Hagrid, il custode della scuola. Stavano mangiando una tavoletta di cioccolato di Mielandia, doppio cacao coperto di menta peperita e mandorle, Lily masticò lentamente prima di rispondere “Sentiamo, hai scoperto che Mary sta con Frank Paciock?” Severus la guardò di traverso “No, non mi interessano questi pettegolezzi da ragazzini” disse grave. Si alzò di scatto ed iniziò a misurare nervosamente la distanza tra l’inizio della foresta ed il punto in cui erano seduti. “Sev che succede?” chiese Lily preoccupata da tanta agitazione. Lui si fermò a guardarla, tormentandosi le maniche della veste “Io non so se te la dovrei dire, ma sei l’unica che potrebbe capire” disse con voce tremante “Eddai, sputa il rospo” disse spostandosi i lunghi capelli rossi dietro l’orecchio. “Remus Lupin è un lupo mannaro” disse tutto d’un fiato. Alla ragazza ci volle qualche secondo per registrare la notizia, dopodichè scoppiò in una fragorosa risata. “certo che tra tutte le cose che ti potevi inventare, questa è davvero bella” disse tenendosi la pancia. “Non ti sto mentendo!” esclamò offeso dalla sua reazione “Sono sicuro che sia un..” Lily tornò seria “un…cosa?” Severus sembrò esitare un momento “Beh, ecco.. lui non è umano”. Lily sostenne il suo sguardo con freddezza “stavi per dire mostro, Sev?” chiese, anche se già conosceva la risposta. Lui si grattò la punta del naso “No, no. Insomma.. i lupi mannari sono pericolosi e mi lascia basito che Silente abbia permesso una cosa del genere dopotutto si sa che sono creature instabili e..” i suoi borbottii andarono pian piano svanendo nel nulla, mentre Lily lo fissava con uno sguardo inspiegabilmente vuoto, come se stesse riflettendo. “Sai” iniziò con voce vibrante “Credo proprio che tu e Petunia siate uguali, in fondo” disse. Sev la guardò confusa “ma che dici? Io e Petunia ci detestiamo” “Lo so” convenne prontamente lei “ma su una singola cosa siete identici.. odiate chiunque sia diverso da voi” disse con gravità “Lei pensava che fossi un mostro e molto probabilmente lo pensa tutt’ora. E tu, beh, tu pensi che tutto ciò che non sia come te, vada allontanato.” Severus sentì la rabbia invadergli il corpo, iniziò a sollevarsi un vento gelato “Ti sbagli” disse con voce tremante “Lo sai che io non sono come… loro” “Se io non la penso come determinate persone, non le frequento” lo imbeccò Lily. L’affermazione lo colpì nel segno. “Loro possono proteggermi. Nessuno qui a scuola mi sopporta, ma almeno hanno smesso di aggredirmi ogni 5 minuti” “E comunque” riprese Lily “Remus Lupin è un bravissimo ragazzo. Non credo che sia il caso di dire queste stupidaggini sul suo conto. Sua madre è malata, abbi un po’ di rispetto” “Rispetto?” esclamò Severus “perché, loro ne hanno mai avuto per me?” “Non mi sembra che Lupin ti abbia mai fatto qualcosa di male” disse guardandolo torva. “Lui no.. ma gli altri” “Lascia stare gli altri! È di lui che stiamo parlando. Lascia perdere Severus. Sei troppo accecato dall’odio” disse. Passarono qualche secondo a misurarsi, poi Lily si rimise lo zaino in spalla e si avviò verso il castello. Possibile che ogni volta che stavano insieme dovevano sempre litigare?

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12 ***


Il mondo dei maghi, seppur pieno di incredibili bellezze, aveva un suo lato oscuro. All’inizio del quinto anno, Lily, dopo aver superato magistralmente il quarto, cominciò ad apprendere strane notizie dalla gazzetta del profeta. “Una famiglia di babbani è stata trovata morta questa mattina a nord della Scozia” disse Frank, intento a leggere la notizia “che cosa strana, pare che sia opera di maghi, o forse uno solo” . aveva appoggiato il giornale sulla brocca di succo, mentre si riempiva il piatto di bacon e uova strapazzate. Lily si sedette tra lui e Marlene “non pensavo che fare il prefetto fosse stato così difficile” disse mentre si avvicinava il piatto e lo riempiva con del porridge. Era rimasta piacevolmente sorpresa di aver trovato la lucente spilla insieme alla lista dei libri. “Cosa stavi dicendo Frank?” chiese mentre si versava del succo in una caraffa. “Brutte notizie dal Profeta” rispose il ragazzo “Una famiglia di babbani trovata morta ed Albert Jackson è sparito nel nulla” “Albert Jackson? Il padre di Rufus?” domandò Alice intenta a sfogliare Manuale di incantesimi. “Proprio lui” rispose Frank “Oggi pomeriggio verrà sua madre a prenderlo. Poverino è distrutto” Lily era addolorata per il ragazzo. Era di Tassorosso, di un paio d’anni più giovane di loro. “Mi dispiace un sacco. Non si sa nulla dell’aggressore?” chiese. Frank girò svogliatamente pagina “Nulla, ma probabilmente questi crimini sono collegati” “In che modo?” s’intromise Marlene. Frank sospirò “credo che siano opera di una sola persona, o più maghi della stessa congrega” disse mestamente. “Perché mai fare una cosa del genere?” chiese Lily scandalizzata. Frank si guardò attentamente intorno, come se avesse paura di essere ascoltato e poi riprese sussurrando “molte altre volte è già capitato, dico di maghi che uccidono i babbani per divertimento. Prima non c’era una vera e propria legge a tutela dei non maghi” Lily era terrorizzata, come potevano esistere persone tanto cattive? Anche se poi si rese conto di una cosa.. Nel mondo dei babbani accadevano atrocità del genere, senza ausilio della magia. Gli esseri umani, alla fine, sono tutti uguali. “Che cosa terrible” disse a fior di labbra “Spero che almeno ritrovino il padre di Rufus”. Lo sguardo della ragazza perlustrò tutta la sala grande, quando incrociò il viso di Severus si fermò a riflettere. Anche il suo amico sarebbe stato in grado di atrocità del genere? Avrebbe ucciso, rapito e torturato per divertimento? Non volle darsi la risposta che in realtà già sapeva. Tutto il resto dell’anno trascorse con il susseguirsi di notizie atroci, uccisioni inspiegabili, sparizioni e persone torturate fino alla pazzia. Il fatto che non si riuscisse a trovare il, o i responsabili, aveva fatto sì che il panico dilagasse tra la comunità magica. Ma davvero nessuno sapeva nulla a riguardo? Da quando le notizie erano diventate quasi all’ordine del giorno, coinvolgendo molti altri parenti degli studenti, Lily osservò un comportamento diverso tra i professori, spesso camminavano vicini nei corridoi e parlottavano fitto, fitto. Una sera, vicino a Natale, stava sorvegliando i corridoi, quando sentì la professoressa McGranitt parlare con il preside, Silente, in un’aula vuota. “Ne sei sicuro, Albus?” chiese lei . Lily si immobilizzò, non avrebbe dovuto origliare, ma qualcosa la fece bloccare. La voce della professoressa era poco più di un sussurro terrorizzato. “Non ho dubbi Minerva, ho insegnato io stesso a Tom, riconosco il suo stile” rispose pacato Silente. “Era una ragazzo così a modo” si intromise un’altra voce. Lily non aveva scorto il professor Lumacorno. “Ricordo quanto gli fossi affezionato Horace, sto seguendo il caso da un po’ e non ho nessun dubbio. Ora sto ricollegando molte cose. Ho cercato di controllarlo da quando aveva dato le dimissioni da Borgin&Burke …” “Avresti dovuto offrirgli la cattedra Albus” squittì Lumacorno “Un ragazzo così abilmente dotato…” “Non avrei mai e poi mai permesso a Tom Riddle di ritornare in questo castello. La mia priorità è e sarà sempre la sicurezza dei miei studenti Horace. Non intendo discutere oltre della faccenda” disse duramente Silente. “Cosa faremo allora, Albus?” chiese la McGranitt “Non possiamo stare qui a non fare niente, mentre i parenti dei ragazzi vengono uccisi o spariscono” “Ovviamente” convenne Silente “ma al momento non ho nessuno straccio di prova che ci sia realmente lui, dietro a tutto questo. Ed ho il forte sospetto che non agisca da solo” “Cosa intendi dire?” chiese Lumacorno “credi che i suoi vecchi amici lo stiano aiutando? Per cosa poi?” “Oh no” disse Silente con una risata priva di entusiasmo “Ritengo che i suoi amici, siano da considerarsi più servitori, che suoi eguali” “Ma cosa vuole, Albus?” incalzò Lumacorno. “Potere, nient’altro che potere” rispose gravemente il preside. Lily sentì dei passi ed iniziò a correre cercando di non fare rumore. Arrivò al dormitorio con il fiatone, fortunatamente trovò Alice, Kate e Marlene ancora sveglie. “Ragazze!” disse con il fiato spezzato “Non ci crederete mai”.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3857908