October Singularity

di WalkingOnFire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aspirapolvere ***
Capitolo 2: *** Luna piena ***
Capitolo 3: *** Fienile ***
Capitolo 4: *** Caraffa ***
Capitolo 5: *** Incenso ***
Capitolo 6: *** Schermo ***
Capitolo 7: *** Thermos ***
Capitolo 8: *** Malinconia ***
Capitolo 9: *** Dentista ***
Capitolo 10: *** Cultista ***
Capitolo 11: *** Abbazia ***
Capitolo 12: *** Deumidificatore ***
Capitolo 13: *** Tabasco ***
Capitolo 14: *** Leggenda ***
Capitolo 15: *** Acchiappasogni ***
Capitolo 16: *** Lanterna ***
Capitolo 17: *** Oscurità ***
Capitolo 18: *** Mare ***
Capitolo 19: *** Idol ***
Capitolo 20: *** Asciugamano ***
Capitolo 21: *** Trasformazione ***
Capitolo 22: *** Pneumatico ***
Capitolo 23: *** Nebbia ***
Capitolo 24: *** Colori ***
Capitolo 25: *** Pentacolo ***
Capitolo 26: *** Post-it ***
Capitolo 27: *** Graffito ***
Capitolo 28: *** 27.1 EXTRA: Aleatorio ***
Capitolo 29: *** Elefanti rosa ***
Capitolo 30: *** Campo di grano ***
Capitolo 31: *** Birra ***
Capitolo 32: *** Attizzatoio ***



Capitolo 1
*** Aspirapolvere ***


[Storia partecipante al  contest Highway to Hell indetto dal gruppo Naruto Fanfiction Italia]


October Singularity

1. Aspirapolvere

 
Temari si affacciò alla finestra quando udì un rumore assordante dal giardino. «Quante volte vi ho detto di non usare i poteri fuori casa?» 
«Avanti, sorella: che movie night sarebbe senza qualcosa da sgranocchiare sotto i denti?»
«Vorrei evitare di cambiare quartiere un'ennesima volta.» 
«Ohh, prendi quelli, Gaara! Sono i miei preferiti!»
Evidentemente Kankuro non la stava ascoltando. «Sbrigatevi», sospirò, arresa. 
Gaara fece atterrare l'aspirapolvere sul terreno e recuperò il sacchetto pieno di insetti e lucertole.
«Snack pronti!»

Intanto, nel vicinato: «Polizia? La signora Chiyo. C'è un aspirapolvere fluttuante nel giardino dei vicini. No, non sono rimbambita.»

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Capitolo 2
*** Luna piena ***


October Singularity
 
2. Luna piena

Naruto si recò al lago trepidante e speranzoso di poter rincontrare la creatura, proprio come l'anno prima. «Vieni al primo plenilunio di Ottobre», gli aveva detto. 
Un fascio di luce lunare rifletteva sulla superficie del lago e lì vide l’essere levarsi dalle acque: occhi scuri e profondi su un viso quasi umano, chioma del colore della notte. Le squame sul corpo creavano uno spettacolo di luci sotto i raggi della Luna: la stessa meraviglia di quando lo vide per la prima volta.
«Sei tornato.»
«Mi stavi aspettando?» chiese al folletto.
Quello sorrise. «È l'ora di Endimione, dopotutto.»

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Capitolo 3
*** Fienile ***


October's Singularity 


 3. Fienile
 
«Ho sentito odore di bruciato. Sono uscito e il fienile era in fiamme.» 
Il vecchio Sarutobi raccontava con voce tremante, ancora scosso dall’accaduto.
«I miei cavalli... », singhiozzò, «Li ho trovati così, qui davanti.» 

Kakashi osservò l’orrore di dozzine di carcasse di cavalli ammassate di fronte al vecchio fienile incendiato.
Si avvicinò ai corpi: tutti presentavano profonde lacerazioni sulla carotide. «Chi commetterebbe una tale atrocità?», domandò.
«Io l’ho visto, signor poliziotto.», il piccolo Konohamaru lo tirò dal cappotto.
«Chi?»
«L’omino con le corna.»
 
Ritornò alla propria auto e si allontanò, inorridito e incerto su quanto aveva visto.

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Capitolo 4
*** Caraffa ***


October's Singularity
 
4. Caraffa

Shikamaru sfogliò la documentazione dell'ultimo caso.
«Un incendio, cavalli morti dissanguati e impilati e tutto ciò che abbiamo è un identikit di un tizio con le corna fornito da un decenne?»
Kakashi annuì, sconfortato dall'assurdità della situazione.

Stavano seduti al tavolo del solito bistrot.
«Eccovi serviti» la nuova cameriera - "Temari" riportava sulla maglietta - posò sul tavolo le portate e la caraffa di vino.

«Grazie.»
Shikamaru la vide allontanarsi, impallidita e turbata, come se avesse visto un fantasma.

«Che cavolo-?!» Kakashi imprecò.
Improvvisamente, la caraffa di vino si rovesciò sui documenti e sul disegno dell'identikit, ormai reso inconoscibile.

 

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Capitolo 5
*** Incenso ***


October's Singularity
 
5. Incenso

Ogni notte, dal plenilunio, Naruto aveva continuato a seguire la chiamata del lago, un canto ammaliante impossibile da resistere.
Sapeva che non sarebbe dovuto ritornare, ma era incapace di sottrarsi al sortilegio del folletto del lago.
«Il mio tempo sta per scadere.» 
«Sarò qui ogni notte ad aspettarti.» sibilò la creatura: gli occhi furbi e un ghigno ambiguo.

Naruto si risvegliò nel proprio letto, la sua stanza pregna dei fumi degli incensi. Era ancora intensa la fragranza che lo aveva assopito e condotto a quell'incontro onirico: un sogno che pareva ogni notte sempre più reale ma ancora così breve.

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Capitolo 6
*** Schermo ***


October's Singularity

6. Schermo

Kankuro scorse i vari canali TV: sullo schermo del televisore le immagini di ogni telegiornale mostravano tragedie inspiegabili agli occhi della popolazione locale.
«Bastardi.»
«Sono tornati.», Gaara ripuliva la canna del fucile, «Il portale si è riaperto.»
«Quegli umani...»
Gaara anticipò sua sorella: «Più vedono, più la loro paura accresce e i demoni si fortificano.»
«Sono morti», sottolineò Temari, ammonendo Gaara.
«Ne moriranno altri se non ci muoviamo. Voglio ficcargli le loro stesse corna nel petto.» Kankuro fremette di eccitazione.
Temari passò gli artigli sul suo pugnale e ritornò nella sua forma umana.
Varcarono l’uscita: la caccia era riaperta.

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Capitolo 7
*** Thermos ***


October's Singularity
 
7. Thermos

Jiraya fissò stranito il contenitore posato sulla scrivania del suo ufficio.
«Vorresti offrirmi del tè?» domandò sarcastico.
Shikamaru tirò una boccata di fumo dalla sigaretta: «Guarda dentro.»
Jiraya aprì il thermos da cui uscì del vapore caldo e osservò scioccato il contenuto: minuti esseri antropomorfi ricoperti di sostanza viscida con piccole corna a spuntargli dalla testa.
«Li abbiamo trovati nel campo dove abbiamo rinvenuto il corpo del signor Matsuda. Pare che il caldo non gli piaccia.», spiegò Shikamaru.
«Che diamine sono?»
«La scientifica non ne ha idea. So solo che Konoha non è più sicura: stanno accadendo cose strane, capo.»

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Capitolo 8
*** Malinconia ***


October's Singularity
 
8. Malinconia

Piegato sulla tazza del water, Naruto spurgava il suo corpo dall'atrabile.
«Ragazzo, che ti prende?»
Il prozio accorse in aiuto, mentre Naruto continuava a vomitare la bile scura.
«Chiamo il medico.» sentenziò Jiraya, allarmato.
«Sto bene, lasciami stare.» replicò Naruto, il tono freddo. Si rialzò e ripulì la bocca col palmo della mano.
«Ma che dici?! Naruto!» urlò Jiraya mentre il ragazzo si richiudeva nella propria camera.
 
Naruto dispose gli incensi per il rito. La creatura che incontrava in sogno: aveva bisogno di rivederla, subito. Necessitava di porre fine a quel malessere logorante, quel senso di malinconia, mancanza, incompletezza.

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Capitolo 9
*** Dentista ***


October's Singularity
 
9. Dentista

Nel reparto di odontoiatria forense, due corpi carbonizzati, ormai irriconoscibili, giacevano sul lettino, abbracciati.
«Le impronte dei denti corrispondono. È inconfutabile: questo è tuo nipote Minato, Jiraya...» mortificata, la dottoressa guardò l'uomo raggelarsi.
«Il secondo corpo, invece, lo ignoro: la struttura anatomica è simile a quella umana, ma non corrisponde. Questi arti sulla schiena...»
«Deve essere Kushina.»
«Come? Ma è impossibile...»
«Sono certo sia lei.» Lo sguardo confuso sul volto della donna.
«Tsunade, non rivelare a nessuno ciò che hai visto qui dentro.»
La donna annuì. «C'era un neonato con loro.», continuò, «È vivo.»
Calde lacrime sgorgarono: «Naruto.»

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Capitolo 10
*** Cultista ***


October's Singularity

10. Cultista

Un uomo incappucciato con un lungo manto nero entrò nella grande sala del rito: il viso coperto da una maschera bianca.
All'interno, altri uomini e donne, abbigliati allo stesso modo, circondavano un monolito in granito. Un uomo vi era disposto sopra: capelli rossi come il sangue e occhi inumani, con più cerchi concentrici a riempirgli l'iride.
Tutti ascoltavano le parole dell'uomo, suoni in una lingua antica sconosciuta agli umani: le parole di una profezia.
«La Singolarità sarà risolta solo quando quel che è diviso ritornerà al Tutto. Allora, i servi dell'angelo caduto ritorneranno al loro padrone.»

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Capitolo 11
*** Abbazia ***


October's Singularity

11. Abbazia

Era ironico: quei monaci avevano dedicato la loro vita a lodare e servire il loro Dio, chiedendo la salvezza, eppure eccoli, uccisi dai demoni. Davvero credevano quel Dio li avrebbe aiutati? Erano lui e i suoi fratelli in quell'abbazia a fare il lavoro sporco. Umani inetti e sciocchi, pensò Gaara.
Caricò il fucile e, rapido, sparò a due demoni.
Un demone stava per assalire uno dei monaci ancora vivi: per un soffio, Gaara arrestò i suoi movimenti con la telecinesi, poi sparò.
Il monaco lo guardò spaventato e scappò via, invocando di nuovo il suo Dio.
«Idioti e ingrati.»

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Capitolo 12
*** Deumidificatore ***


October's Singularity

12. Deumidificatore

Nella cantina dove si stava nascondendo, Shikamaru udiva solo il brusio di un deumidificatore e il respiro distinto del demone alle sue calcagna.
«Merda, questi bastardi non muoiono con semplici pallottole.»
Lo sentiva avvicinarsi.
Ricordava che quegli esseri soffrivano il caldo. Ispezionò con lo sguardo la stanza in cerca di una fonte di calore. Il ronzio del macchinario lo illuminò: aveva un piano.
Aprì la scatola dell'elettodomestico: la serpentina rovente sporgeva fuori. La tranciò con una tenaglia e attese il demone.
Ora. Scagliò il tubo sul petto dell'essere e lì sparò un colpo. Il demone rantolò a terra.

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Capitolo 13
*** Tabasco ***


October's Singularity

13. Tabasco

«Pensavo fossi una semplice cameriera. Adesso sgozzi anche i demoni?» Shikamaru raggiunse Temari, stupito di vederla lì.

«Ignori ancora tante cose di me ma, come vedi, svolgo egregiamente ogni lavoro.» elargì quella.

«Vorrei contraddirti: ricordo che mi hai gettato addosso del Tabasco e, adesso, la testa di un demone. Mi devi la lavanderia.»

«Colpevole. Vuoi arrestarmi ora?»

«Devi venire con me: sei immischiata in questa faccenda, abbiamo molto di cui parlare.»

«Cose noiose.» roteò gli occhi.

Sorpreso, Shikamaru si sentì immobilizzato e innalzato.

Temari si avvicinò al suo orecchio: «Speravo di avere un incontro più piccante dall'incidente col Tabasco.»

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Capitolo 14
*** Leggenda ***


October's Singularity

14. Leggenda

Temari e i suoi fratelli si presentavano dinanzi agli agenti nelle loro vere sembianze: la carnagione scura come la pece, tre occhi di un giallo intenso e lunghi artigli.

«Ricapitoliamo.», iniziò Jiraya, «Voi siete Sidhe, provenienti da Faerie, in guerra contro l'esercito di Lucifero giunto sulla Terra attraverso un portale al fine di rafforzarsi?»
«In sostanza.» rispose calmo Gaara, facendo spallucce.

«Non posso crederci.» pronunciò esterrefatto Kakashi.
«Dopo tutti i demoni visti in queste settimane, faticherei a dubitarne.» Shikamaru si rassegnò.
«Fino a qualche giorno fa, demoni, angeli, Sidhe e altro erano solo leggende. Avrei preferito che restassero tali.»

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Capitolo 15
*** Acchiappasogni ***


October's Singularity

15. Acchiappasogni

Per un suo compleanno, Jiraya gli aveva regalato un acchiappasogni. «Intrappola gli incubi e realizza i desideri.», gli aveva spiegato. Quella notte, Naruto sperò funzionasse. 

«Posso baciarti?» domandò alla creatura del lago.
«Mi dovrai qualcosa in cambio.»
«Quello che vuoi.»
Sasuke gli allungò la mano. «Vieni.»
Naruto si inginocchiò sulla riva del lago. Sasuke gli sorrise, lo avvicinò a sé e lo baciò. L'eccitazione di Naruto si affievolì quando due mani si avvinghiarono attorno ai suoi polsi e lo trascinarono sotto l'acqua.
L'acchiappasogni aveva realizzato il desiderio, ma il sogno stesso aveva intrappolato Naruto nella sua rete.

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Capitolo 16
*** Lanterna ***


October's Singularity

16. Lanterna

Al suo risveglio, Naruto non era circondato dalle pareti della sua camera, bensì dalla fredda roccia di una grotta.

L'ultima cosa che ricordava era l'abbraccio gelido delle acque del lago e il sorriso triste di Sasuke dopo che si erano scambiati un bacio.

Una lanterna illuminava l'ambiente.
Scorse Sasuke ad osservarlo dalla parete opposta, le squame sul suo corpo brillanti.

Naruto gelava.
Si avvicinò alla lanterna per ricevere calore, ma non riusciva a percepire nulla.
Passò le dita sulla fiamma: nessun bruciore, né tepore.

«Avrai molte domande.» Sasuke ruppe il silenzio.
«Sei nel Limbo. Sei morto, Naruto.»

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Capitolo 17
*** Oscurità ***


October's Singularity

17. Oscurità

Sasuke lo fissava in piedi davanti a lui. Lo vide rivolgersi a una seconda voce invisibile, suoni incomprensibili per Naruto. Sasuke sembrava a disagio, infelice. Naruto desiderò cancellare quell'espressione dal suo viso. 

Si sentì sollevato dalle braccia di qualcuno. Sasuke si piegò su di lui, la mano palmata appoggiata delicatamente sul suo petto. 
Improvvisamente, le lunghe braccia nere che lo reggevano lo avvolsero completamente: attorno, solo l'oscurità. 

«No! Svegliati! Non puoi dormire adesso!» Sasuke lo scosse.
Naruto si risvegliò nella grotta col folletto. Sussultò: un dolore fantasma dal suo sogno.
«È meglio se non dormi per un po'.»



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Capitolo 18
*** Mare ***


October's Singularity

18. Mare

La grotta era deserta: Sasuke si era allontanato per recuperare del cibo per entrambi. Naruto non comprendeva: era morto, perché avrebbe avuto bisogno di mangiare? Approfittò della sua assenza per perlustrare il luogo. L'esplorazione fu breve: la grotta era circondata dal mare.

Scorse Sasuke poco lontano e notò qualcosa nell'acqua: come un'enorme chiazza d'inchiostro, ne emerse un corpo dalle mille facce.
Im
mobilizzato e inorridito, Naruto osservò i volti pallidi spostarsi sul corpo liquido. La cosa si rivolse al folletto, come se lo conoscesse. 

Prima di dissolversi in una pozza nera, una faccia si voltò verso Naruto.

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Capitolo 19
*** Idol ***


October's Singularity

19. Idol


Dalla porta dinanzi la quale sostavano i sei individui, sbucò una donna dai capelli rosa. Quella li osservò interdetta, spostando lo sguardo dai tre fratelli agli agenti.
Temari sogghignò. «Sanno tutto, puoi anche rivelare le tue fattezze.»
«È davvero Sakura Haruno!» Jiraya esultò nel vedere la sua idol così prossima.
«Chi avrebbe mai pensato che un Sidhe si nascondesse tra le celebrità?» rise Kakashi.
Si radunarono nel salone. Shikamaru notò che in ogni angolo figurava una statuetta insolita di un'ombra con una maschera bianca inespressiva.
«Perché hai chiamato?» Domandò Gaara.
«Abbiamo novità.», proferì Sakura, «La chiave è stata trovata.»

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Capitolo 20
*** Asciugamano ***


October's Singularity

20. Asciugamano


La gravidanza di un Sidhe portava con sé numerose complicazioni. Non fu diverso per Kushina: il parto del figlio, avuto da quell'umano di cui si era innamorata, sfiancò la fata nel corpo e nella magia, quasi esaurita. Aveva bisogno di cure: doveva ritornare a Faerie. 
Con le energie rimaste, aprì il varco tra il mondo terreno e spirituale. Osservò Minato: in braccio, il loro bambino avvolto in un asciugamano. 
Fu un istante: dal passaggio giunsero fiamme nere. Kushina corse verso Minato, terrorizzata. Con le ultime energie, protesse il bambino che reggeva in grembo.
Rimasero due cadaveri e un fagotto.



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Capitolo 21
*** Trasformazione ***


October's Singularity

21. Trasformazione

Disteso su uno dei lettini della sala ospedaliera, giaceva Naruto. Jiraya sedeva lì accanto, attanagliato dal senso di sconforto e impotenza nel vedere il ragazzo in coma, appeso a un filo.
Il suono dell'elettrocardiografo imperversò bruscamente. Il corpo di Naruto si scosse con violenza: a partire dal cuore, le vene del corpo si illuminarono d'argento.
Nulla di quanto accadde era umano, lo sapeva Jiraya, che convocò i Sidhe sul luogo.

Quando Sakura vide il ragazzo, realizzò: la chiave per risolvere la Singolarità giaceva su quel letto, ancora non deceduta. La sua anima viaggiava ancora nel mondo degli spiriti.

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Capitolo 22
*** Pneumatico ***


October's Singularity

22. Pneumatico

Urla e schianti riecheggiavano da un deposito di vecchi pneumatici: furiosa, Sakura scagliava le gomme da una parte all'altra.
«Eravamo prossimi a chiudere il portale!»

«Sakura, calmati.»

Sakura crollò inginocchiata sul terreno, le lacrime minacciarono di scorrere dagli occhi di giada.

«Ventitré anni di ricerche, di guerra e sofferenza. Sono stanca, Temari. Per quanto ancora la nostra gente dovrà soffrire per una guerra contro i demoni? Quanti umani dovranno perire? Se penso a quel ragazzo, il figlio di Kushina... Morirà così giovane, senza colpe. È tutto così ingiusto.»

«Nessuno ha colpe, Sakura. Siamo tutti vittime del gioco di Lucifero.»

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Capitolo 23
*** Nebbia ***


October's Singularity
 
23. Nebbia

Scene annebbiate e confuse inondavano la mente di Naruto: suo zio chiamava il suo nome; un'ombra lo tratteneva.
«Non addormentarti.» Il tocco di Sasuke era gentile sul suo viso.

«Sono davvero morto?»

«Ricordi qualcosa?» La voce del folletto suonava diversa, dolce.

Le immagini dell'annegamento lampeggiarono davanti agli occhi di Naruto: rievocò il bacio, una luce argentata.

«Ti ho ucciso,» iniziò Sasuke, «ma mi hai donato qualcosa prima di morire. Ricordi?»
Naruto cercò di guardare oltre la nebbia che offuscava le sue visioni, eppure non ricordava nulla.

Sasuke sospirò.
«Prima di morire, mi hai dato il tuo cuore, Naruto.»

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Capitolo 24
*** Colori ***


October's Singularity
 
24. Colori

«Hai pensato cosa vuoi in cambio del tuo cuore?»

Naruto fissò incantato quella bellezza ultraterrena. Si sentiva stupido: Sasuke non era umano e, solo perché aveva il suo cuore, non avrebbe dovuto sperare che potesse ricambiare i suoi sentimenti.

Avvertì lo sguardo del folletto su di sé.

Udì il suo cuore battere nel petto di Sasuke. L'idea che quello conoscesse cosa gli provocasse lo destabilizzava.
Sasuke si avvicinò. «Stai bene?»

Dal petto di Sasuke si estese una luce: riflesse sulle sue squame, scomponendosi in uno spettro di colori sulla roccia della grotta.
«Le emozioni umane sono sempre così travolgenti?»

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Capitolo 25
*** Pentacolo ***


October's Singularity
 
25. Pentacolo

Sasuke realizzò un disegno nel vuoto, un pentacolo: invocò lo spirito dalle innumerevoli facce che detiene l'ordine del Cosmo.  

«Hai portato l'anima?» L'Uno si rivolse a Sasuke.
«È qui,» Sasuke indicò l'anima di Naruto «ma non posso dartela.»
«Che intendi?»
«L'umano mi ha fatto un dono raro, un cuore.»
L'Uno ringhiò. 
«Nell'equilibrio delle cose, nulla viene preso senza donare qualcosa in cambio, ma quell'anima mi appartiene da tempo.»
L'Uno trattenne con gli artigli una parte dell'anima.

«Concluderai lo scambio, poi l'energia che mi fu presa tornerà completamente a me.»

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Capitolo 26
*** Post-it ***


October's Singularity
 
26. Post-it

«Ci deve essere un altro modo.» Jiraya afferrò Sakura per le spalle, guardandola distrutto: gli occhi gonfi e arrossati.

«Non esiste altro modo.», rispose la Sidhe, «L'energia che ha generato il portale può distruggerlo.
Kushina aprì il varco, ma ciò che è rimasto della sua magia è quella contenuta nell'anima del figlio.
Per chiudere il portale, l'energia deve ritornare alla fonte. L'anima deve morire.»

Solo nella camera d'ospedale, Jiraya osservò il corpo di Naruto in coma. Posò gli occhi sul vaso di camelie lasciato da Sakura. Attaccatovi, un post-it: "Per il bene più grande".

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Capitolo 27
*** Graffito ***


October's Singularity
 
27. Graffito

Con la luce della lanterna, Naruto illuminò una zona della grotta dove strani disegni ricoprivano la roccia. Si soffermò su una vasta incisione nera su cui risaltava una chiazza bianca simile a un volto. Gli ricordò l’essere con più facce che aveva visto parlare con Sasuke.
«È il tuo amico questo?»
«È l’Uno.»
«Possibile sia lui l’ombra che vedo in sogno?»
«Avevo detto di non addormentarti.»
«È lui?» Il folletto annuì.
«Sento come se mi trattenesse.»
«Parte della tua anima è con lui.» rivelò. Naruto lo osservò turbato.
«Quando il nostro accordo sarà concluso, la riavrai indietro.»

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Capitolo 28
*** 27.1 EXTRA: Aleatorio ***


October's Singularity
 
27.1 (EXTRA). Aleatorio

Naruto osservava il proprio cuore nel petto di Sasuke: quanto era disposto a rischiare per essere amato da lui?
Sedotto in uno scambio ignoto col folletto, Naruto gli si era concesso totalmente. Aveva perso sé stesso per stare con lui, ma cosa aveva ottenuto?

Ignorava il perché Sasuke lo avesse affogato nel lago. Si domandò se non avesse dovuto seguire la voce nei suoi sogni, se non si fosse dovuto lasciare tentare dalla promessa di un bacio.

L'aleatorietà della situazione lo rendeva ansioso: si sentiva in balia di eventi e forze sovrannaturali molto più grandi di quanto potesse credere.







NdA: Drabble EXTRA per la sfida "Drabble della salvezza".
Oggi aggiornamento doppio: a stasera per la drabble del giorno 28. Grazie per essere passati di qua. <3

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Capitolo 29
*** Elefanti rosa ***


October's Singularity
 
28. Elefanti rosa


Nonostante il monito del folletto a non prendere sonno, la stanchezza appesantì gli occhi di Naruto. In sogno, rivide il lago in cui Sasuke lo aveva annegato: la superficie era ghiacciata. Ivi, bestie dai musi demoniaci, simili a enormi elefanti dalla rosea pelle rugosa, erano cavalcate da mostruosi esseri umanoidi con lunghe corna.
Sentì urla di dolore e un odore ferroso di sangue come se si trovasse lì, incapace di distinguere sogno e realtà.
Si risvegliò tra le braccia di Sasuke. Il viso del folletto bagnato dalle lacrime.
«Col tuo cuore percepisco tutto ciò che provi: questo dolore è insopportabile.»

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Capitolo 30
*** Campo di grano ***


October's Singularity
 
29. Campo di grano

Sasuke correva accarezzando le spighe di grano. Suo fratello Itachi lo rincorreva in quella distesa dorata della terra di Faerie. 
L'incanto finì quando in lontananza udirono grida disperate. Itachi lo implorò di stare nascosto nel campo, poi si diresse dove provenivano le urla. 
Un boato si levò in aria. Allora li vide: dei demoni distrussero la propria casa.

Sasuke ascoltò Naruto sconvolto.
Il cuore dell'umano nel proprio petto, non solo gli lasciava percepire i sentimenti di Naruto, non solo gliene stava facendo nascere dei propri per lui, ma adesso permetteva anche all'umano di scavare nei suoi ricordi. 

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Capitolo 31
*** Birra ***


October's Singularity
 
30. Birra

Avido di quelle labbra troppo dolci, Naruto aveva risposto con ferocia al bacio di Sasuke, come un folle inebriato da un gustoso vino.

Il suo cuore e la sua anima appartenevano al folletto, che ricambiava l'amore dell'umano con uno artificioso.

A Naruto non importava: anche se faceva male, desiderava prendere tutto ciò che Sasuke voleva offrirgli, ebro di un whisky che portava il suo nome e lo bruciava.

Come in un sorso di birra, a quella dolcezza seguì l'amaro, percepito in un flebile "mi dispiace" sussurrato da Sasuke mentre lo uccideva delicatamente, lasciando andare la sua anima.

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Capitolo 32
*** Attizzatoio ***


October's Singularity
 
31. Attizzatoio

Jiraya sedeva davanti al camino: il viso esanime di Naruto fisso nella sua mente. Guardò una foto di Minato e Kushina sulla mensola, supplicando il loro perdono per non aver protetto il figlio.
Attizzò il fuoco morente: tra le fiamme, scorse la sagoma di un volto. Pensò fosse la stanchezza unita ai ricordi orrorifici dei demoni visti in quel mese.

Il telefono squillò.
«Temari?»
«Siamo stati traditi.», la voce tremante, «Il portale non è stato chiuso. L'inferno è qui.»

Fiamme nere divamparono dal camino e, improvvisamente, l'attizzatoio si levò in aria, andando a conficcarsi nelle carni di Jiraya.

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