The time of...

di ArIeL_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alle 15 e 05 ***
Capitolo 2: *** L’INCONTRO ***
Capitolo 3: *** Sempre la stessa storia. ***



Capitolo 1
*** Alle 15 e 05 ***


                                                                                        ALLE 15 E 05



Il periodo degli esami ad Hogwarts era sempre il più frenetico, soprattutto per Hermione, lei passava intere giornate sui libri in biblioteca, era il suo rifugio, la sua casa. L’atmosfera che si respirava era tutt’ altro che piacevole, l’ansia per l’inizio delle prove che coincideva come ogni anno con l’inizio delle vacanze, metteva sotto pressione tutti, tutti ad eccezione di Ron, lui aveva l’enorme capacità di stare sempre rilassato, ultimamente poi lo era ancora di più, Hermione non lo infastidiva e lui poteva tranquillamente uscire con tutte le ragazze che voleva. Da dopo Lavanda, Ron non era più il ragazzino infantile degli anni precedenti, anzi era addirittura peggiorato, cercava di riempire quell’enorme vuoto lasciato dal silenzio che la sua migliore amica gli aveva riservato con qualsiasi ragazza gli passasse davanti. Hermione dal canto suo era presa solo dai libri ma quella sera di inizio Giugno accadde qualcosa di davvero inaspettato.



Come tutti i pomeriggi ormai da qualche giorno, Hermione si diresse di fretta verso la biblioteca, aveva un mucchio di libri stretti tra le braccia e l’aria quasi tranquilla. Fuori dal castello era già buio, un po’ di vento che entrava dalle grandi finestre le spostò i capelli castani indietro, provocandole un brivido piacevole, si strinse ancora di più i libri al petto mentre con una mano apriva la porta della biblioteca. Si fermò sulla soglia e prese un respiro, l’odore dei libri la faceva stare bene, le dava conforto, lo stesso conforto di cui aveva bisogno da quando non parlava più con Ron. La relazione tra il suo migliore amico e la biondissima Lavanda, l’aveva destabilizzata emotivamente, non era pronta a condividere Ron con un’altra ragazza e non era pronta a vederlo fidanzato, insomma non era mai stata pronta a lasciarlo andare, ciò che lei provava era una fortissima gelosia a cui non aveva mai dato importanza finchè non li aveva visti insieme, finchè ogni volta che si avvinghiavano da qualche parte non la fecessero crollare. Hermione aveva pianto moltissimo e anche se non sapeva bene perché, decise che era meglio evitare qualsiasi contatto con Ron, cosa che le provocò il distaccarsi anche da Harry e dalla sua ormai ex migliore amica Ginny. Hermione si sedette su uno dei grandi tavoli della biblioteca lasciando cadere con forza i libri e guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Madama Pince. Abbassando il capo in segno di scusa iniziò col primo libro, tirò dietro le orecchie una ciocca di capelli e poi si immerse tra le righe di quelle pagine. << deve essere tuo Granger >> una voce fredda forse più gelida della neve interruppe quello scorrere di parole, Hermione alzò lo sguardo prima verso la mano che teneva un foglio di pergamena con qualche appunto, e poi verso la figura davanti a sé.




Draco Malfoy era sempre stato così, freddo, imperscrutabile, difficile da capire. Con dei genitori come i suoi era più che comprensibile. Odiava i mezzosangue, odiava Harry, e la famiglia Weasley, ma Hermione no, o meglio, cercava di odiarla ma non ci riusciva. Una ricerca sull’artemisia, per colpa di una punizione da parte della professoressa Sprite, lo aveva portato in un luogo dove è difficile trovare un Malfoy, quel pomeriggio aveva osservato i movimenti di Hermione da quando aveva messo piede in biblioteca fino a quando si era chiusa tra le pagine dei suoi amati libri. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Si era accorto di ogni particolare, dalle guance rosee, alla camicia leggermente sbottonata in cima che le stava davvero bene, alla fronte corrucciata se non riusciva a capire una qualche parola o semplicemente se qualcosa non la convinceva abbastanza. Erano troppe le cose di cui si accorgeva di lei, e questo gli provocava un’immensa angoscia. Hermione era mezzosangue, e lui odiava i mezzosangue. Non seppe bene cosa lo spinse ad alzarsi dal suo posto e a raccogliere quel foglio di pergamena caduto a terra, solo che gli venne così spontaneo da rivolgerle addirittura la parola.
 


<< grazie >> disse lei alzando un sopracciglio per la sorpresa , poi prese il foglio e lo mise di fretta tra le pagine del libro che stava leggendo. Draco rimase per qualche secondo davanti a lei, tanto che la ragazza tornò a guardarlo più sorpresa di prima, << devi dirmi altro? >> gli domandò, il ragazzo, riprese l’espressione gelida di sempre, << no >> disse velocemente e fece per andarsene ma poi tornò indietro,    << la Sprite mi ha detto di fare una ricerca sull’artemisia, puoi consigliarmi qualcosa? >> le domandò cercando di nascondere l’agitazione. Hermione sollevò il capo di nuovo infastidita da tutte quelle interruzioni, << artemisia dici? >> gli disse mettendosi una mano sul fianco, << bè, perché dovrei aiutarti?>> continuò sottovoce incrociando gli occhi grigi di lui, Draco le si avvicinò poggiando le sue mani sul tavolo e spostando alcuni libri, << perché siamo compagni di scuola? >> rispose ironico lui, ad Hermione scappò un sorriso, e Draco non potè fare a meno di notare quanto fosse bella mentre sorrideva. La ragazza si ricompose quasi subito ma non prima di aver notato le labbra di lui, che sembravano essere perfette, poi si schiarì la voce per ingannare quei secondi di attesa. Hermione era fatta così non riusciva mai a rifiutarsi di aiutare gli altri, le sava un senso appagamento incredibile << puoi guardare li in fondo, terzo corridoio sulla sinistra, ci sono dei libri sulle piante >> gli disse facendo dei segnali con le mani per essere più precisa, poi la vide frugare tra i libri che aveva sul tavolo, << dovrei avere qualcosa anche qui , forse >> continuò mentre Draco prendeva posto di fronte a lei. Dopo un paio di minuti la ragazza riemerse << ecco >> << questo potrebbe interessarti >> concluse con l’aria soddisfatta, Draco sarebbe rimasto ore a guardarla mentre si affaticava a cercare tra le pagine, ma probabilmente per quel giorno pensava di aver destato abbastanza sospetti. Si alzò non curante del rumore che aveva fatto con la sedia e prese il foglio dalle mani di Hermione, << prego eh?! >>  sussurrò la ragazza ma in modo tale che lui sentisse, Draco si girò e le schiacciò l’occhio, provocandole una sensazione piuttosto strana.
 


Hermione non aveva mai osato immaginare una ipotetica relazione con un Serpeverde, figuriamoci con Malfoy, ma si accorse quel pomeriggio di quanto potesse essere affascinante con la divisa nera e verde, i suoi occhi grigi spiccavano tantissimo sul suo viso pallido, mentre i capelli biondi con quel ciuffo ribelle lo rendevano assolutamente irresistibile. Non ebbe il coraggio nemmeno di paragonarlo a Ron, cosa che faceva puntualmente con qualsiasi ragazzo notasse e con la quale pensasse di avere una qualsiasi relazione futura. Ron era sempre stato il suo modello di ragazzo ideale per quanto bambino, irrispettoso e molti altri aggettivi che si sarebbe comunque meritato, aveva quel non so che di diverso, che l’attirava da sempre. Quella volta però era Draco ad avere quel qualcosa che la stava portando a pensare alle sue labbra viste qualche minuto prima.
 



Chiudendo con forza il libro davanti a sé Hermione si riprese scacciando via dalla sua mente il pensiero di Draco e delle sue labbra. Si alzò per posare alcuni libri notando l’enorme difficoltà che aveva nel prenderli, considerando che erano volumi pensantissimi, << dove merlino l’ho preso questo?! >> disse tra se e se mentre leggeva il titolo sulla copertina. Sfogliò velocemente le pagine e si accorse del foglio di pergamena che Draco le aveva dato qualche minuto prima, si alzò in punta di piedi per posare il libro nello scaffale in alto e tornò a sedersi sfinita. In fondo alla pergamena dopo la montagna di appunti che lei stessa aveva preso a lezione qualche giorno prima c’era una scritta in diagonale a lettere grandi , << 15 e 05, corridoio centrale, ti aspetto davanti la statua più alta >> lesse riconoscendo la scrittura molto precisa di Malfoy. Era capitato negli anni precedenti di dare un’occhiata agli appunti presi da lui e prestati a qualche amica di Corvonero. Chiuse gli occhi per un attimo giusto per capire se stava sognando o se davvero Draco le avesse lasciato un messaggio, per vederla. Hermione piegò con cura la pergamena e la ripose nella tasca della sua giacca, non sapeva se quella sensazione che sentiva fosse curiosità o interesse, sapeva solo che Malfoy , il pomeriggio seguente avrebbe voluto incontrarla.

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Capitolo 2
*** L’INCONTRO ***


                                                                      L’INCONTRO.
 
La mattina seguente Hermione si svegliò con l’ansia a mille, aveva passato tutta la notte a chiedersi cosa volesse Malfoy da lei e soprattutto che faccia avrebbe fatto Ron se l’avesse scoperto. Sorrise guardandosi allo specchio, quell’improvviso interessamento da parte di un ragazzo come Draco d’un tratto la faceva sentire più bella, si vestì velocemente e si diresse verso la sala comune. Scese le scale mantenendosi calma anche se dentro era agitata come uno drago, teneva la borsa con i libri su una spalla ed osservava i ragazzi nella stanza, notando Ginny parlare animatamente con Harry e poi Ron poco più avanti provarci spudoratamente con Padma l’unica che ancora non c’era stata.

 
Padma provava profonda rabbia nei confronti di Ron, ricordando che al ballo del ceppo anni prima non l’aveva degnata di uno sguardo, ed Hermione lo sapeva bene, sapeva che Ron quella sera la seguiva ovunque andasse, la sola compagnia di Krum lo rendeva estremamente geloso.
 

<< Herm, come stai? >> Harry dietro di lei la stava chiamando agitando una mano, la ragazza si girò contenta che almeno uno dei suoi due migliori amici si fosse accorto della sua presenza, Ginny rimase li accanto a loro. << tutto bene, voi? >> chiese rivolgendo uno sguardo alla rossa, lei le sorrise, << bene, più tardi ci saranno gli allenamenti di Harry e Ron ti va di venire? >> continuò lei, Hermione sembrò per un attimo decisa a cedere, nonostante il silenzio tra lei e Ron le avrebbe fatto piacere passare un po’ di tempo con Ginny, era da un po’ che non riuscivano a parlare della situazione che si era creata tra di loro e questo l’aveva fatta stare male per diversi mesi. Solo che le parole di Malfoy le impedivano di pensare ad altro, era veramente curiosa di sapere perché volesse vederla, << no, emh, mi dispiace, insomma.. oggi pomeriggio ho promesso ad una ragazza di tasso rosso che l’avrei aiutata con gli esercizi di Trasfigurazione >> rispose velocemente, << ci.. ci vediamo stasera no? >> continuò rivolgendo un sorriso ad entrambi, << bè si, ci vediamo stasera >> concluse Harry, ma Hermione si accorse della faccia molto dispiaciuta di Ginny, giurò a se stessa che avrebbe rimediato in qualche modo. Le lezioni andarono avanti per tutta la mattina, e stranamente Malfoy non era presente a nemmeno una di quelle, infatti Piton si era palesemente accorto del posto vuoto di Draco e chiese più volte ai suoi due amici dove fosse finito.
 


Hermione dal canto suo se lo era chiesta anche più di una volta, aveva provato ad immagine Draco guardarsi allo specchio tutto il giorno in attesa del loro incontro, aveva fantasticato che preso dall’agitazione fosse rimasto in camera. Insomma Hermione aveva una fantasia che spesso le permetteva di uscire un po’ dagli schemi mentali che era solita fare, la sua razionalità la rendeva sicura al di fuori ed estremamente vulnerabile dentro. Lei aveva avuto pochissime relazioni, o quasi nessuna, a parte Krum e Mc Laggen che le aveva dato il tormento per mesi. Non era solita farsi notare dai ragazzi, anzi, l’unico per la quale aveva veramente fatto di tutto per farsi guardare era proprio il suo migliore amico Ron. Senza evidenti successi, è ovvio. Hermione non sapeva cosa la spingesse di preciso a fidarsi di Malfoy, se fosse stata quella battuta fatta in biblioteca che l’aveva fatta sorridere o se il soffermarsi a guardare le sue labbra le avesse provocato qualche sensazione strana che non provava più da tempo. Sapeva solo che poteva fidarsi, che doveva almeno provarci.
 


Alle 15 e 02, Hermione aveva appena finito di mangiare e si diresse col cuore in gola verso il corridoio centrale che portava alla sala grande, con sua enorme sorpresa Malfoy era li, poggiato con un braccio sulla statua più alta mentre con l’altra mano rigirava la sua bacchetta e la guardava attentamente. La ragazza fu letteralmente colpita da quell’immagine, come mai era successo prima e gli si avvicinò guardando a destra e a sinistra come se si trovasse ad attraversare una strada. Draco alzò lo sguardo verso la figura che si stava avvicinando, incrociando gli occhi castani di lei, Hermione restò ad una adeguata distanza di sicurezza pronta a fuggire alla prima mossa sbagliata. << Sei in anticipo Granger >> le disse con mezzo sorriso, << seguimi >> continuò con tono quasi prepotente, Hermione fu per qualche secondo indecisa su cosa fare se seguirlo o scappare, poi lo seguì senza indugiare ancora. << dove stiamo andando? >> gli chiese la ragazza respirando a fatica per stargli dietro, << tu seguimi >> ordinò Draco quasi infastidito, << no aspetta, dove mi stai portando? >> continuò Hermione e si fermò di scatto afferrando il biondo per un braccio per costringerlo a rallentare, << non farò un altro solo passo finchè non mi dirai dove siamo diretti >> obiettò lei quando il ragazzo si fermò, Malfoy prese un respiro ed osservò la mano di Hermione poggiarsi su un fianco, << sei già stanca? >> ridacchiò, la ragazza fece una smorfia in risposta, << stiamo andando al lago, ma ci andiamo facendo un percorso alternativo >> le disse poi ritornando serio. Hermione lo guardo perplessa, << siamo nel corridoio che porta alla sala comune dei Serpeverde >> replicò a voce bassa, infatti la luce del sole faceva già fatica a farsi spazio tra le fessure delle piccole finestre, << sei perspicace Granger >>  disse e rise guardandola, poi riprese a camminare.
 


Hermione era senz’altro confusa, talmente tanto da non capirci più niente, era da pazzi fidarsi di Malfoy, addirittura seguirlo nei sotterranei e credere che da li sarebbero arrivati al lago. Era del tutto strano ed emozionante allo stesso tempo. Hermione non era abituata a questo tipo di follie e non capiva nemmeno perché sentiva dentro quella sensazione di fiducia che mai aveva provato verso quel ragazzo. La paura ed il coraggio lottavano dentro di lei, prendendo un respiro profondo lo seguì meccanicamente.
 


Avevano appena superato la sala comune dei Serpeverde, e si stavano dirigendo verso una porta poco più avanti, Draco la aprì dando un occhiata dietro di lei, << entra >> le ordinò e la fece passare lungo il corridoio buio, << ma dove, merlino, mi stai portando? >> bisbigliò Hermione mentre con una mano si appoggiava al muro, << lumos maxima >> disse Draco e dalla punta della bacchetta uscì un fascio di luce che fece barcollare la ragazza, poi le afferrò la mano e la condusse lungo il corridoio. Dopo un paio di minuti Draco si fermò davanti un’altra porta, la aprì velocemente e si tirò fuori Hermione che rimase totalmente incantata da quello che stava vedendo. La superficie del lago illuminata dai raggi del sole, il prato coperto qua e la di fiori rosa e blu, rendevano quel luogo affascinante, Hermione si guardò intorno e poi chiuse la porta alle sue spalle. La ragazza seguì Malfoy che si stava dirigendo verso un albero poco più in riva al lago, poi si sedette accanto a lui. Seguirono minuti di silenzio. << ci vengo spesso qui >> interruppe lui dopo un po’, Hermione si girò verso di lui appoggiando le spalle al tronco dell’albero che li stava riparando dal sole, << ti piace? >> continuò subito ricambiando lo sguardo, << si, è veramente magico qui >> gli rispose sorridendo, << come mai mi hai portata qui? >> , Draco tornò a guardare il lago, alla ricerca probabilmente di qualcosa da rispondere, << mi fai uno strano effetto Granger >> le rispose senza distogliere lo sguardo dall’acqua, un leggero venticello gli spostava il ciuffo biondo che gli ricadeva perfettamente sugli occhi, Hermione non potè non trovarlo affascinante, << in che senso? >> continuò lei, << nel senso che credo di essermi innamorato di te >> disse tutto d’un fiato, pregando al contempo che lei non avesse sentito davvero tutta la frase.
 


Gli occhi di Hermione brillavano alla luce del sole, Draco era talmente preso da quella strana sensazione che le disse di amarla senza riuscire a frenare la lingua, il cuore gli martellava nel petto, sembrava un ragazzino alle prese con la prima cotta. Ma per lui Hermione era la prima, la prima per cui ne valesse la pena. L’aveva portata nel posto dove lui amava nascondersi anche se le passeggiate degli studenti erano frequenti in quei giorni in cui l’aria era più calda. Hermione aveva afferrato ogni parola però e pensava che probabilmente lui era sincero ma per quanto lo trovasse estremamente affascinante non poteva togliersi dalla testa Ron. Non voleva deluderlo ma nemmeno illuderlo.

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Capitolo 3
*** Sempre la stessa storia. ***


                                                                           SEMPRE LA STESSA STORIA.



<< Draco io… >> iniziò la ragazza palesemente sconvolta, << non puoi toglierti dalla testa Weasley immagino >> completò la frase Draco nemmeno glielo avesse letto in testa, << insomma è così evidente? >> gli domandò Hermione chiaramente infastidita, Malfoy si girò verso di lei sorridendo, << parecchio Granger >> disse abbassando la testa mentre il sassolino che aveva buttato in acqua faceva tre salti consecutivi, Hermione applaudì istintivamente, poi lo vide alzarsi. << c’è poco di cui parlare, quindi >> concluse porgendole una mano, ad Hermione venne quasi da piangere sentiva il cuore di lui ritornare freddo come la sua mano che nel frattempo aveva afferrato. << Hermione? >> una voce molto familiare arrivò da dietro l’albero e subito riuscirono a scorgere la figura di Ron. Alla loro vista il ragazzo si bloccò guardandoli entrambi con gli occhi ridotti a fessure, << Malfoy? Voi due, cosa? >> Ron non riuscì a finire la frase, Draco uscì la bacchetta puntandola contro la ragazza, << ti ho detto mille volte di stare alla larga da me, sudicia mezzosangue >> urlò con disprezzo rivolgendo un’occhiataccia al rosso, Ron si mise di scatto in mezzo ai due cercando di proteggere Hermione che nel frattempo riusciva solo a stare in silenzio, << non ti permettere Mlafoy , dovrai passare prima su di me >> urlò di rimando Ron uscendo la bacchetta e puntandola contro il biondo, << sarà un piacere Weasley >> continuò Draco ma non ebbe il tempo di fare altro, Hermione si liberò dalla presa di Ron ed uscì la bacchetta, era rossa in viso di rabbia, Draco non le avrebbe fatto del male ma lei sapeva che con Ron non scherzava e che avrebbe veramente potuto mandarlo in infermeria, << se non la piantate tutti e due sarò costretta a schiantarvi >> << entrambi >> aggiunse rivolgendo uno sguardo ai due ragazzi che istintivamente abbassarono le proprie bacchette. << dille di farsi gli affari suoi >> concluse il biondo puntando il dito contro Hermione e facendo una smorfia di disgusto, si allontanò. Hermione si scorse dal tronco dell’albero e vide il ragazzo rivolgerle un sorriso.
 
 
 << Che diamine ci facevi qui con Malfoy? >> le domandò Ron infastidito, << stavo facendo una passeggiata Ronald, l’ho visto maltrattare una lumaca e mi sono arrabbiata >> si inventò lei e si stupì addirittura del modo in cui lo avesse fatto << cos’è, Padma ti ha dato buca per la terza volta? >> aggiunse poi mettendosi una mano sul fianco, Ron diventò rosso in viso, << quella ragazza non ci starà mai, non so più come fare >> ridacchiò, ma poi si ricompose guardando il viso serio di Hermione, << magari il problema Ronald, non è lei.. sei tu >> disse seria, Ron la guardò aggrottando la fronte in segno di disappunto, << il problema non sono io Hermione.. >> << è lei che è troppo, come dire.. >> disse, poi rivolse uno sguardo verso gli occhi di lei, << vattene >> urlò Hermione stanca di sentirlo giustificarsi ogni volta, << ‘mione io.. >> iniziò Ron, ma la ragazza le punto la bacchetta contro, << ho detto vattene >> disse di nuovo indicandogli la direzione, il rosso alzò le mani in segno di resa, poi rivolgendole un sorriso dei più ingenui che potesse fare proseguì verso la sala comune.
 
Hermione quel sorriso lo conosceva bene, lo adorava letteralmente, spesse volte riusciva a farle dimenticare anche delle brutte giornate, ma quella volta non era stato capace di cancellare tutte le lacrime che aveva versato per lui. La ragazza restò ancora qualche minuto in piedi davanti al lago ad osservare i movimenti irrequieti delle onde provocate dal leggero vento che le scomponeva i capelli castani. Poi nel silenzio si diresse verso la sala comune.
 
Nella strada di ritorno proprio mentre svoltava l’ultimo angolo, incrociò Ginny che quasi le arrivò addosso per la fretta, << ehi >> le disse Hermione un po’ infastidita, << Herm, tu, non eri dalla tasso rosso? >> obiettò la rossa allontanandosi, << io, beh.. abbiamo rimandato, se vuoi posso venire con te dai ragazzi >> continuò di corsa, la rossa annuì distratta facendo segno al gruppetto che era dietro di lei di seguirla, Hermione silenziosamente si accodò ai ragazzini e la seguì meccanicamente.

Il campo di Quidditch era sempre un posto che le dava una sensazione di adrenalina assurda, i suoi migliori amici sul campo, la tifoseria i professori che assistono alle partite, Hermione non amava quello sport ma ne era completamente affascinata.

<< che ci facevano tutti quei ragazzini dietro di te? >> chiese alla rossa mentre prendevano posto lungo gli spalti per assistere agli allenamenti, << la Mc Granit mi ha chiesto di accompagnarli a seguire l’esercitazione dei ragazzi >> rispose, << tu piuttosto, sei strana, è successo qualcosa? >> le domandò di rimando. Hermione si guardò intorno alla ricerca di Ron, che adesso prendeva posto davanti il cerchio centrale, poi si guardò le mani, << va tutto bene, cioè più o meno >> rispose in maniera vaga, << mi dispiace per come ci siamo ridotte per colpa di mio fratello >> le disse poi tutto d’un fiato, << no, scusami tu Ginn >> << tuo fratello è un conto, tu sei un altro, sono stata una stupida a mettere le due cose insieme >> Hermione tese le sue braccia verso di lei, << amiche sempre? >> le chiese sorridendo, Ginny l’abbracciò << sempre >> le disse poi stringendola.

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