Due Mondi

di Saku88s
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sottosopra ***
Capitolo 2: *** Turbamento ***
Capitolo 3: *** Sentimenti ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Insieme ***
Capitolo 6: *** Sakura ***



Capitolo 1
*** Sottosopra ***


Due mondi


Ok, questa sarà una miniLong, non era programmata, ma mi sta balenando in testa da un po', avrei potuto scriverla dopo l'altra Long SasoSaku che sto scrivendo attualmente, ma proprio non ho resistito nel scriverla. Sarà una SasuSaku/SasoSaku, un po' particolare.

Questa storia parte dal momento che Sakura e Obito tentano di cercare Sasuke nelle dimensioni spazio-temporali (capitolo 685), mentre Naruto combatte e tiene occupata Kaguya.

Per motivi che poi comprenderete ci saranno personaggi OOC (Out Of Character) da una parte, mentre da un'altra IC (In Character).


Sottosopra


<< È una dimensione incredibilmente lontana >> Obito concentrò il potere dei suoi occhi, facendoli sanguinare.

Sakura gli trasmetteva tutto il suo chakra, tenendogli appoggiate la mani sulle spalle. Il Byakugo era attivo, il chakra che partiva dal piccolo rombo sulla fronte si espandeva fasciandole il corpo e quello dell'Uchiha.

Obito con fatica aveva aperto un portale ovale davanti a lui, notando che dall'altra parte c'era un mare di lava.

<< È il luogo dove eravamo prima? >> domandò con il fiatone. Aprire un varco esigeva una quantità elevata di chakra, lo aveva sentito da come le venisse risucchiato il chakra da Obito.

<< Lì... non percepisco la presenza di Sasuke >> parlò l'altro, anch'esso con il fiatone. Poi all'improvviso una fitta agli occhi, tanto forte da chiuderli e gemere di dolore.

Sakura subito si preoccupò con occhi spalancati << Stai bene?! >>

Si portò una mano davanti agli occhi, sentendo che il dolore diminuiva un po' alla volta << Continuiamo >>

<< Ok >>


Aprirono un altro varco, quasi subito uscì dell'acido. Sakura fu svelta ad afferrare Obito e spostarlo su un rialzo roccioso, ma nel salvarlo, fu colpita alla schiena e al braccio da alcuni schizzi. Subito si spogliò dello smanicato e si strappò subito dopo la manica destra dell'uniforme, buttando tutto a terra. Trattenne un gemito di dolore nel sentire la bruciatura sull'avambraccio.

<< Stai bene? >>

<< Tutto a posto, non è grave >> per quanto fosse doloroso, non aveva tempo da perdere, aveva anche sentito di peggio.

<< Sei un ninja medico. Posso aspettare finché non guarisci. Sasuke non era nemmeno nel mondo di prima. Perchè non ti riposi? >> parlò l'Uchiha.

In altre circostanze l'avrebbe anche fatto, ma in quel caso il tempo era prezioso << Lascia stare. Non voglio sprecare l'occasione che Naruto ci ha offerto >> perchè poteva anche essere l'unica possibilità che avevano.

<< Almeno potresti curarti la ferita >>

Era così strano che Obito si preoccupasse per lei in quel modo, quando prima era suo nemico, mentre ora era dalla sua parte, dalla parte di Naruto. E sinceramente poteva resistere a quel dolore sull'avambraccio, e poi... << Il mio chakra non è infinito. Proseguiamo con la ricerca >>

Obito accennò un lieve sorriso << Già. Viene voglia di aiutarlo >>

Sul primo momento non capì, ma era evidente che parlasse di Naruto, anche Sasuke, ma era più che altro era sul compagno biondo che facevano affidamento.

<< D'accordo, continuiamo >> stirò maggiormente il sorriso.

<< Sono pronta! >> riattivò il chakra del Byakugo appena toccò le spalle dell'Uchiha.

Kamui.

Aprirono a stento un altro portale, e appena guardarono al suo interno videro una sagoma girata di spalle, un po' accovacciata, con lo stemma degli Uchiha sulla schiena.

<< Lo percepisco, è Sasuke >> parlò subito Obito con sforzo.

Nemmeno il tempo di osservare meglio che una forza aspirante verso il varco li destabilizzò. Obito riuscì sveltamente ad evocare un piccolo muro roccioso davanti a lui, il giusto per potersi trattenere da quella forza aspirante. A Sakura non andò così bene, perchè si era ritrovata sbalzata in alto in un attimo. Maledizione. La trazione la tirò verso il portale, ritrovandosi davanti a Obito a mezz'aria, con i piedi rivolti vero il portale << Obito! >> lo chiamò allarmata allungando la mano verso di lui.

Lui riuscì ad afferrarla per la mano a fatica << Reggiti >> poi guardò verso il portale << Sasuke! >> lo chiamò. Notò la sagoma lontana girarsi e spalancare gli occhi. Sentì la presa sulla mano della kunoichi scivolare << È troppo forte >> concentrò ogni forza sulla mano e sugli occhi per poter tenere aperto il portale.

Un'istante e Sakura sentì la mano scivolare da quella di Obito. Allarmata guardò il suo volto << No >> e poi venne sbalzata indietro, attraversando il portale, per vederselo chiudere davanti agli occhi.

Nemmeno il tempo di realizzare il fatto appena accaduto, che continuò a sentirsi aspirare verso un enorme buco sul terreno sabbioso, ma subito venne fermata da qualcosa, appena in tempo. Notò di essere avvolta da una grossa mano viola, riconobbe il Susanoo, e seguì con lo sguardo da dove arrivasse, e lo vide poco lontano, dietro a delle rocce << Sasuke >> poi subito dopo sentì un forte rumore da sotto di lei, notando il terreno muoversi, qualcuno lo stava chiudendo con la tecnica della roccia.

<< Appena in tempo >> parlò una voce femminile.

La mano del Susanoo la spostò di un po' dall'enorme voragine ora chiusa, la lasciò toccare terra, dissolvendosi subito dopo. Lei si accasciò a terra esausta, aveva quasi esaurito il chakra usato un momento prima, si sentì avvicinarsi da tre presenze, una delle quali era Sasuke. Alzò lo sguardo verso L'Uchiha, il quale si era fermato poco distante da lei, notando come fosse diverso, più alto e più adulto << Cos- >>

Il viso dell'Uchiha impallidì alla sua vista << Ma... Sakura sei tu? >>

Era confusa e la vista le si stava annebbiando poco alla volta << Sa...suke... >>

<< Ma lei è... >> un'altra voce, maschile stavolta.

<< Chi è? >> domandò la voce femminile.

Sakura fece in tempo ad intravedere gli altri due, uno di loro era famigliare, capelli lunghi e biondi, un ciuffo davanti la faccia, assomigliava a... poi si sentì svenire, e tutto divenne nero.



Un vociare di sottofondo la svegliò, e lentamente aprì gli occhi, notando di essere in una stanza, bianca e pulita. Stava sognando? Obito, Kaguya, Naruto, Sasuke e Kakashi... la guerra ninja... era stato tutto un sogno? Si tirò su con il busto e notò di avere dei vestiti puliti ospedalieri.

<< Ti sei svegliata >> parlò una donna.

Alzò lo sguardo notando che era Shizune, sembrava solo un po' più adulta di quanto se la ricordasse << Shizune perchè mi trovo in ospedale? >> domandò confusa.

Lei scosse la testa stupita << Allora mi conosci... >>

<< Che domande, certo che ti conosco. Ho per caso sbattuto la testa? Pensavi che avessi perso la memoria? >>

<< Chi sei? >> domandò un'altra voce femminile da dietro una tenda davanti a lei.

Era la voce di... << Maestra Tsunade >> la vide sbucare, notando quanto fosse invecchiata, di solito usava il Byakugo per tenersi giovane << Ma cosa le è successo? >>

<< Le domande le faccio io. Chi sei tu? >>

Scosse la testa confusa. Non capiva che stava succedendo << Sono io, Sakura. Sakura Haruno >> parlò mettendosi una mano sul petto.

<< Tu non sei Sakura >>

Cosa?

<< Sakura è morta un anno fa. Tu sei anche troppo giovane per essere lei >> aggiunse la donna.

Rimase immobile, incredula dalla sue parole. Lei morta?

Poi bussarono alla porta.

<< Avanti >> disse sempre Tsunade.

<< Ho i risultati delle analisi della ragazza >>

Spalancò gli occhi nel vedere Kabuto vestito da medico. Che stava succedendo? Kabuto era un nemico, era una spia, un subordinato di Orochimaru << Che cosa ci fa lui qui? >>

Kabuto la osservò << È uguale a lei >> parlò con Tsunade << Ho rifatto tre volte le analisi, sembra proprio che sia Haruno Sakura >>

Ma cosa diavolo stava succedendo? Poi una sensazione la fece girare lo sguardo sul comodino affianco, notò i suoi indumenti sporchi, prese la maglia e notò la manica mancante. No. No. No. Iniziò a respirare velocemente, non era stato un sogno... << Sono stata risucchiata dal portale >> disse ad alta voce tra se e se. Ricordò tutto, Obito che aveva cercato di tenerla per la mano, ma invano, fino a essere risucchiata nella dimensione.

<< Portale? >> domandò Shizune.

<< Sasuke ha accennato di aver visto un varco formarsi dietro di lui, ma non aveva capito cosa fosse in realtà >> spiegò Tsunade.

Solo a sentirlo nominare girò di scatto la testa verso la maestra << Sasuke... ho bisogno di vederlo >> voleva capire cosa era successo, se era davvero lui, perchè iniziava a pensare di essere finita in un mondo diverso dal suo. Tsunade era troppo vecchia, Shizune più adulta, Kabuto medico dell'ospedale, non era normale.

<< Non sono io a decidere. Prima devo sentire l'Hokage >>

<< Ma maestra Tsunade, è lei il quinto Hokage >>

La donna adulta corrugò la fronte in modo stupito << No, non lo sono, non lo sono mai stata >> poi uscì dalla stanza d'ospedale.

Era per forza entrata in un mondo diverso dal suo, ne ebbe conferma con quella frase. Maledizione. Doveva tornare nel suo mondo, e aveva bisogno di capire se quel Sasuke era il Sasuke che stava cercando << Vorrei parlare con l'Hokage >> chiunque fosse non importava.

<< Verrai convocata più tardi. Devi rimanere qua al momento >> le disse Shizune.

Sakura abbassò poi la testa, notando di avere dei sigilli sui polsi, erano anti-chakra, non avrebbe nemmeno potuto usare la forza per scappare, probabilmente se la sicurezza era come nel suo mondo, era anche sorvegliata da qualche ninja fuori dalla finestra e dalla porta. Ma lei non aveva tempo da perdere, Obito era rimasto in quella dimensione da solo, e non aveva nemmeno molto tempo prima che morisse, e Naruto stava solo aspettando Sasuke per poter sigillare Kaguya. Doveva assolutamente tornare nel suo mondo, il prima possibile. Così si alzò in piedi di scatto << Obito mi sta aspettando, devo tornare da lui >>

Shizune si girò con occhi spalancati << Hai detto Obito? >>


Nemmeno dieci minuti dopo che Shizune era corsa fuori, forse per raggiungere Tsunade o chissà chi altro, due donne ambu la erano venuta a recuperare in stanza, porgendole dei vestiti civili.

<< Vestiti, questi dovrebbero starti >> le parlò una delle due ambu.

Mentre si vestiva, non le era sfuggita quella chioma lunga e bionda, a coda di cavallo, e poi la voce le era familiare << Tu sei Ino, vero? >>

La ragazza da dietro la maschera rimase a guardarla senza dire nulla.

<< Immagino che anche te sarai confusa, lo sono anche io, ma nel mio mondo tu sei la mia migliore amica >> finì di vestirsi. La notò stringere i pugni sui fianchi.

<< Tu non puoi essere lei >> parlò con un tono quasi nervoso << Muoviti >> le disse duramente mentre apriva la porta della stanza.

Sakura rimase a guardarla di spalle. Era tutto così diverso, Ino era un ambu.

<< Non ho ancora capito da dove vieni ragazza, ma la vera Sakura era la sua migliore amica >> le parlò l'altra ambu.

Si girò ad osservare l'altra, non ne era sicura ma sembrava... << Hanabi? >>

<< Sì, sono io. Quindi conosci anche me? >>

<< Non così bene, ma sì >> se era davvero lei, era adulta, quella nel suo mondo era una bambina di undici anni.

<< Muovetevi >> Parlò duramente Ino affacciandosi in stanza.


Poco dopo erano davanti alla porta dell'ufficio dell'Hokage, Sakura non sapeva chi fosse l'Hokage di questo mondo, ma in ogni caso doveva spiegare cosa le era successo, per poi cercare magari l'Obito di questo mondo, sperando che non fosse un nemico.

La Ino ambu bussò alla porta, per poi sentire subito dopo una voce maschile dire “avanti”. Le aprirono la porta e le fecero gesto di entrare.

Entrò, notando la grande sedia girata di spalle, e un uomo che non conosceva in piedi di fianco alla scrivania, dai lineamenti sembrava un'Uchiha. Le due ambu rimasero fuori dall'ufficio, chiudendole la porta alle spalle. Era così confusa.

<< E così pensi di venire da un'altra dimensione? >> parlò l'uomo sconosciuto in piedi.

<< Non lo penso, è così e basta >> rispose lei.

La sedia a quel punto si girò, facendo finalmente vedere l'Hokage in faccia.

Sakura spalancò gli occhi, stupita, quasi incredula nel vedere chi fosse << Ma tu sei... Uchiha Itachi >> la persona che aveva fatto soffrire Sasuke, era così assurdo che qui fosse l'Hokage. Incominciava a domandarsi se Konoha fosse dalla parte giusta o meno.

Lui incrociò le mani sotto il mento, osservando la ragazza in piedi davanti a lui << Sei identica a lei >>

<< È più giovane >> parlò l'altro.

<< Quanti anni hai? >> le domandò Itachi.

Scosse la testa, ancora frastornata da quella visione << Diciassette >>

<< Come è possibile? >> domandò l'uomo in piedi.

<< Conosci l'Akatsuki? >> provò a dire lei.

Itachi corrugò la fronte << Che cos'è? >>

<< Mi stai dicendo che non facevi parte dell'organizzazione Akatsuki? >>

<< Sembri davvero venire da un altro mondo. Qui non esiste nessuna organizzazione Akatsuki >>

Sembrava che poteva fidarsi, e anche se si sbagliava, non aveva molte altre opzioni al momento, doveva fare un tentativo << Va bene >> si decise << Sono Haruno Sakura e- >>

Bussarono di nuovo alla porta interrompendola.

<< Avanti >> parlò l'Hokage.

Sakura si mosse sul posto per poter vedere chi stava entrando, e si bloccò ad occhi spalancati nel vedere entrare proprio Sasuke, stavolta poté vederlo meglio, era più alto, più grande di qualche anno, più bello, e senza Rinnegan << Sa... Sasuke... >>

Sasuke puntò lo sguardo su Sakura, ancora incredulo di vederla, anche se diversa da come se la ricordava.

Non era il Sasuke del suo mondo, e a quel punto pensò che quando Obito aveva percepito la presenza di Sasuke, aveva percepito il Sasuke sbagliato, ovvero quello di un altro mondo. Ancora adesso non si capacitava come fosse possibile aprire una dimensione del genere, da quando avevano iniziato a combattere contro Kaguya si erano ritrovati in mondi vuoti, con lava, neve e terreni deserti, ma non mondi abitati. Come avevano fatto ad aprire questa dimensione?

<< Ha convocato anche noi? >> parlò una voce maschile alle spalle di Sasuke.

Sakura rimase ancora più incredula nel vedere Deidara entrare assieme ad una ragazza, avevano entrambi le uniformi del villaggio della roccia. Allora era lui che le era sembrato di vedere prima di svenire. Non ci stava più capendo nulla di questa dimensione. Deidara era un nemico, un membro di Akatsuki, eppure qui sembrava un semplice Ninja della roccia.

Deidara la osservò << Ancora non ci credo che sia tu >>

<< Non è la Sakura che conosciamo noi >> parlò Sasuke << Guardala, è una ragazzina, e l'ho vista uscire dal quello strano portale. Non ho mai visto una cosa del genere fino ad ora >>

Itachi chiuse un momento gli occhi pensieroso, poi li riaprì << Spiegatemi esattamente cosa è successo >>

<< Abbiamo scoperto che il buco sabbioso era opera di Gaara, ma lui non c'era. Aveva lasciato una voragine con un turbine violentissimo che portava nelle profondità >> spiegò l'Uchiha minore << Poco prima di chiuderlo, è comparsa Sakura alle mie spalle, l'ho salvata appena in tempo prima che venisse risucchiata nella voragine >>

<< Hai detto Gaara? Che cosa è successo? >>

Itachi spostò lo sguardo sulla ragazza << Non so se anche nel tuo mondo esistano i Jinchùriki, ma loro sono il nostro nemico, li monitoriamo solamente, finché ci lasciano in pace va anche bene. Sono estremamente forti, e in tutto il mondo sono solo una decina i Ninja che riescono a tenergli testa, per questo anche loro ci attaccano di rado >>

<< Un momento, Gaara è vostro nemico? >> questo mondo era tutto sottosopra.

<< Sì >> confermò.

Deglutì alla domanda che stava per porgli << Anche... Naruto? >>

Rimasero tutti in silenzio per un lungo istante.

Sakura capì che era così. Non le piaceva per niente questo posto, voleva tornare nel suo mondo, e per farlo aveva bisogno di Obito.

<< Immagino che nel tuo mondo le cose sia molto diverse >> parlò Itachi.

Lei annuì con amarezza << Non avete idea di quanto >> poi prese un bel respiro, non aveva tempo da perdere << Ho bisogno del vostro Obito per tornare >>

<< Obito? >> Sasuke spalancò gli occhi.

<< Nel mio mondo sto combattendo una specie di aliena, Kaguya, e siamo rimasti solo io, il mio Team e Obito. Tutti gli altri sono sotto l'effetto di una potente tecnica oculare. Io e Obito stavamo cercando tra le dimensioni il Sasuke del mio mondo, perchè è stato imprigionato in una di esse per colpa di Kaguya, ma abbiamo aperto questo varco e sono stata risucchiata. Obito è l'unico che può aprire i varchi >>

<< Lui non apriva varchi del genere >> la interruppe l'uomo sconosciuto.

<< Shisui non interromperla >>

<< Cosa vuol dire? >>

Un po' tutti sospirarono << Obito è morto un anno fa, quando è morta anche la nostra Sakura >> la informò Itachi.

<< Cosa? >> no, era anche peggio.

<< E anche volendo non poteva aprire quel tipo di varchi, lui riusciva solamente ad andare in una sola dimensione, quella del Kamui >> spiegò Sasuke.

In effetti... << Obito mi aveva spiegato che aveva dovuto sintonizzare il Kamui con la dimensione di Kaguya per poterlo fare anche lui, e che siccome non era una sua dimensione esigeva una quantità di chakra enorme, per questo ero con lui, per dargli il mio chakra >> quindi, anche se avesse avuto modo di incontrare l'Obito di questo mondo, non avrebbe nemmeno potuto aprire quei varchi spazio-temporali, avrebbe avuto bisogno di sintonizzarsi con la tecnica di Kaguya.

<< La nostra Kaguya è una divinità >> la informò Deidara.

Divinità? Non era nemmeno lontanamente fatta in carne e ossa.

<< Nel vostro mondo le cose sono messe così male? >> domandò anche l'altra del villaggio della roccia.

<< Sì, e devo tornare il prima possibile. Ad Obito non rimane molto da vivere, è stato vittima di Kaguya e sottoposto ad un forte stress fisico, il suo corpo si sta consumando un po' alla volta >>

Itachi si alzò dalla sedia << Sakura, voglio aiutarti, conoscevo molto bene la Sakura di questo mondo ed era una delle Kunoichi più forti e riconosciute del villaggio e non solo, e sembri proprio lei, determinata e in gamba. Ma al momento non so come fare, indagherò personalmente insieme ad alcuni del mio clan, le arti oculari sono il nostro punto forte >>

<< Grazie... >> Sakura però già sapeva che aveva già perso fin troppo tempo, e ovviamente anche se Itachi e il suo clan avessero trovato un modo, non sarebbe stato da lì a poco, magari ci sarebbero voluti giorni, settimane o addirittura mesi. A quel punto, Obito sarebbe morto da un pezzo, ma anche tutti gli altri, Sasuke imprigionato da solo in qualche dimensione, Naruto e Kakashi uccisi da Kaguya, non avendo la possibilità di sigillarla. Si sentiva così avvilita tutto ad un tratto.

Sasuke notando il cambio di espressione di Sakura, fece un passo in avanti verso la scrivania << Fammi andare al tempio di Kaguya >>

Tempio di Kaguya? Sakura rimase a guardarlo, rimanendo in silenzio.

<< Sasuke, lo sai che è troppo pericoloso >>

<< Lo so, ma senza le informazioni su Kaguya, anche gli occhi più potenti del nostro clan non potrebbero aprire un varco dimensionale di quel livello. In ogni caso ci serve la pergamena di quel tempio >>

<< Non posso farti andare. Lo sai dov'è collocato quel tempio >> Itachi lo guardò duramente.

<< Dove? >> domandò Sakura.

<< Al centro del territorio dei Jinchùriki, nel villaggio del suono >> le rispose Shisui.

<< Loro sono nove, uno più forte dell'altro, e hanno come alleati altrettanti Ninja molto forti. Sasuke, anche se sei uno dei Doragon, da solo non hai speranze >> spiegò il fratello maggiore al minore.

<< Vado io con lui >> si propose Deidara.

Tutti si girarono verso il biondo del villaggio della roccia.

<< Sono anche io uno dei Doragon, in due possiamo gestirli meglio >>

Itachi lo guardò con disappunto << Tu e Kurotsuchi dovreste tornare al vostro villaggio a fare rapporto, e dovresti essere là in caso di attacco dei Jinchùriki, non sappiamo dove sono, e se Gaara è passato a mezza giornata da qui, vuol dire che si spostano ancora >>

Deidara fece un passo in avanti << Può mandare un messaggio allo Tsuchikage, Kurotsuki può rimanere qui fino al mio ritorno. E poi attualmente c'è Kakuzu a proteggere il mio villaggio, lui da solo riuscirebbe a badare a due Jinchùriki minori >>

<< È pericoloso anche in due >>

<< Non ha appena detto che vuole aiutarla? Allora formiamo una squadra con altri componenti >>

Non sapeva cosa fossero i Doragon, ma era colpita da quanto Sasuke e Deidara volessero aiutarla, ma non trovava giusto che rischiassero la vita solo per lei, e per nulla per giunta << Non fa nulla Deidara. Anche se formate la squadra più invincibile e trovassimo la soluzione per il mio ritorno, sarebbe comunque troppo tardi per i miei amici >>

<< La Sakura che conoscevo io non parlava in questo modo, non avrebbe rinunciato, ci avrebbe provato anche con la più piccola speranza, e non conosciamo i portali spazio-temporali, magari c'è la possibilità di trovare i tuoi amici nello stesso istante di come li hai lasciati >> le disse Sasuke guardandola in viso con sicurezza.

Lei rimase incantata dai suoi occhi, sempre così neri e profondi, e nonostante fosse un altro Sasuke, i sentimenti per lui venivano fuori senza volere, e quel modo di parlare le ricordava il suo Sasuke di quando erano ancora il Team 7, prima che lui decidesse di abbandonare il villaggio, prima di Orochimaru. Quasi sembrava anche di sentire parlare Naruto con quel suo modo determinato e pieno di ottimismo. In qualche modo le sue parole le avevano dato sostegno. Dopo un breve attimo prese un respiro profondo e si rivolse all'Hokage << Sono un Ninja medico e so badare a me stessa. E la missione riguarda me, io vado, con o senza gli altri >>

Itachi scosse un po' la testa stupito e disorientato << No, non posso farti andare >>

<< Io non sono nemmeno del vostro mondo, non hai diritto di dirmi cosa fare o non fare. Sasuke ha ragione, ci devo provare >>

Sasuke accennò un sorriso soddisfatto.

Itachi dopo un lungo istante sospirò rassegnato << Va bene. Però voglio che a voi si unisca almeno un altro dei Doragon >>

Sasuke guardò Itachi e poi subito dopo Deidara, il quale gli fece un'espressione incomprensibile, come se non sapesse cosa dire. Diede un'occhiata veloce a Sakura e poi riguardò Itachi davanti a lui << Prima lo abbiamo incrociato nel villaggio >> fece intendere a chi si riferisse.

Itachi spostò lo sguardo su Sakura, poi ritornò a guardare il fratello << Non c'è bisogno che lo coinvolgiate. Hidan e Konan si trovano nel villaggio della cascata, a Taki, loro sono di passaggio sul vostro percorso. Arruolate uno dei due, non entrambi, lo sapete che almeno uno deve rimanere nel villaggio >>

Sasuke e Deidara annuirono.

<< Shisui toglile i sigilli >>

Sakura porse i polsi all'Uchiha consigliere e si fece togliere i sigilli << Grazie >>

<< Partite domani all'alba >>


Deidara, Kurotsuchi e Sakura uscirono per primi chiudendosi la porta alle spalle, Sasuke invece rimase un momento con il fratello e Shisui.

<< Perchè vuoi affrontare un pericolo del genere per lei? >> gli domandò Itachi.

<< Perchè tenevo molto alla nostra Sakura, lei è più giovane, ma è uguale, è sempre Sakura, che sia di questo o un altro mondo, è sempre lei >>

Itachi sospirò << Per un attimo ho pensato che vederla così giovane ti avesse risvegliato i sentimenti che avevi per lei anni fa >>

<< No. E poi lo sai che è stato davvero tanto tempo fa >>

<< Nove anni fa... >> ripensò nostalgico << Ero certo che un giorno vi sareste messi insieme, e invece... >>

Sasuke sospirò << Eravamo giovani >>

<< Hai solo venticinque anni Sasuke, sei giovane anche adesso >>

<< Intendo adolescenti. E poi si può sapere perchè mi stai facendo questo discorso? >>

<< Ti chiedo scusa, è solo nostalgia dei vecchi tempi >>

<< Ora vado, le devo trovare una sistemazione per la notte >> si girò per andarsene.

<< Sasuke... >> lo chiamò fermandolo << Parlavo sul serio prima, lui non ha bisogno di sapere di Sakura. Risparmiagli il dolore di perderla di nuovo >>

Sasuke non rispose, poi proseguì uscendo dall'ufficio.


Quando Sasuke uscì dall'edificio, notò Deidara, Kurotsuchi e Sakura parlare in piena vista. Si avvicinò a loro velocemente afferrando Sakura per l'avambraccio e guardò Deidara << È troppo esposta. Cosa direbbe la gente del villaggio nel rivederla viva. Non diamo speranze alle persone >>

Sakura nel sentire la mano quasi sul polso, arrossì lievemente. Per lei era insolito questo tipo di contatto da parte del suo innamorato. Va bene, era un altro Sasuke, ma le faceva lo stesso identico effetto.

Il biondo si grattò la testa un po' goffamente << Scusa, mi stava dicendo che io nel suo mondo ero un nemico, facevo parte di un'organizzazione chiamata Akatsuki. Ero, perchè sono morto. Mi sembrava una storia interessante >>

<< Avete tutto il tempo per raccontarvi storie durante il viaggio >> parlò in modo quasi duro.

<< Ma da quando sei così antipatico? >> si lamentò Kurotsuchi.

<< Sono solo razionale >> precisò l'Uchiha << Ora andate. Deidara riposati e preparati per domani. Ci incontriamo all'entrata del villaggio >>

<< Ok sarà fatto >> stava per avviarsi insieme alla compagna, ma si fermò quasi subito guardando oltre le spalle di Sakura e Sasuke << Merda >>

Sasuke capì solo guardando l'espressione di Deidara chi ci fosse alle loro spalle, come pensava Itachi, gli avrebbe voluto risparmiare della sofferenza inutile. Lasciò la presa su Sakura e si girò su se stesso sospirando.

Sakura fece lo stesso, dato che tutti e tre stavano guardando alle sue spalle, non capendo perchè avessero quelle espressioni strane. E poi lo riconobbe... << Sasori? >> incrociò il suo sguardo da lontano, notandolo fermo immobile, sembrava quasi impallidito.

I tre accanto a lei la guardarono non capendo e non conoscendo che tipo di relazione avesse con lui nel suo mondo, se come nemico o altro.

Solo a quel punto Sasori iniziò a muoversi e ad incamminarsi verso di loro, deglutendo la saliva con una certa emozione.

Sasuke capì di dover intervenire, più che altro informarlo che lei non era la Sakura che conosceva << Aspetta- >>

Quando fu abbastanza vicino, alzò una mano a mezz'aria e mosse con raffinatezza le dita verso di lei.

Sakura si sentì muovere da sola << Cosa- >> in un attimo si ritrovò addosso a Sasori, sentendolo afferrarla anche con le mani, una sulla schiena e l'altra dietro la testa, per poi sentire le loro labbra prendere contatto. Spalancò gli occhi incredula e imbarazzata, lo spintonò subito dal petto con una certa forza, riuscendoci, e dargli uno schiaffo sulla guancia << Ma sei impazzito? >> indietreggiò e si mise una mano sulle labbra con imbarazzo e stupore. Oh Kami, Sasori l'aveva baciata e Sasuke li aveva visti. Che vergogna.


Itachi dalla finestra all'ultimo piano del palazzo dell'Hokage aveva assistito a tutta la scena. Sospirò un po' contrariato e rassegnato.


Sasori si portò una mano sulla guancia, neanche tanto per il dolore, ma per il semplice fatto di sentire quanto fosse vera lei, il suo schiaffo, le sue labbra, il suo profumo di ciliegia che aveva di nuovo sentito dopo tanto, era lei, proprio Sakura. Era solo confuso del come potesse essere viva, e anche perchè fosse così giovane << Come- >> si interruppe ancora incredulo << Sei... viva >> disse entusiasta e felice di vederla << Cosa ti è successo? >> le chiese poi con preoccupazione.

Sakura stava per rispondere, quando notò Sasuke affiancarla.

<< Non è la Sakura che conosci tu >> disse subito, ma anche troppo tardi.

Sasori era sempre più confuso << Cosa stai dicendo? >>


Sasuke impiegò qualche minuto per raccontargli l'accaduto, e per quanto assurdo fosse, era riuscito a farsi capire, a fargli capire che era tutto vero.

Sasori aveva ascoltato attentamente, non riuscendo a togliere gli occhi di dosso da Sakura, non riusciva a farne a meno; era da così tanto tempo che non vedeva quei colori, il verde dei suoi occhi e il rosa dei suoi capelli, e quel viso bellissimo con quelle labbra rosee e delicate. Vederla gli aveva risvegliato qualcosa che non sentiva da tanto tempo << Capisco >> lo disse con un tono lievemente amareggiato.

<< Non dovevi vederla. Non aveva senso se poi lei alla fine se ne sarebbe tornata nella sua dimensione >> spiegò l'Uchiha.

Sakura aveva lasciato modo a Sasuke di spiegargli la situazione, mentre osservava Sasori, era umano, fatto di carne e ossa, non come se lo ricordava lei, come una marionetta fatta di legno e meccanismi. Anche il suo sguardo era diverso, trasmetteva sentimenti ed emozioni. Il Sasori con cui aveva combattuto aveva sempre avuto uno sguardo maligno e sadico, privo di sentimenti. Gli faceva più strano lui di tutti gli altri fin'ora, forse proprio perchè ci aveva combattuto a lungo insieme a Chiyo, e aveva visto la crudeltà e la cattiveria che era stato nel suo mondo, mentre qui era affettuoso, anche troppo probabilmente, dato che l'aveva baciata in quel modo così intimo. Solo a ripensarci si imbarazzava, e senza contare che aveva fatto la respirazione bocca a bocca a Naruto per salvargli la vita, che tanto bacio non era, quello di poco fa era stato il suo primo e vero bacio, e l'aveva dato a Sasori... Aveva sempre pensato di darlo a Sasuke, l'unico che desiderava nella sua vita, che amava.

<< Scusami per prima >> le parlò l'Akasuna.

Scosse la testa dai pensieri << Non fa nulla >> ma poi la domanda le sorgeva spontanea << Ma perchè mi hai baciata? >> domandò lievemente in imbarazzo.

Rimasero tutti in silenzio, fin quando Sasori sospirò con amarezza e parlò << Perchè credevo fossi la mia Sakura >>

Sbatté un paio di volte le palpebre << Tua? >>

I ricordi che aveva della vera Sakura iniziavano di nuovo a fare male, tanto da scuotere la testa e non riuscire a rispondere, non con la visione di una Sakura di un altro mondo, che era di qualcun altro, che fosse lui dell'altro mondo o qualche altro Ninja, non era sua. Non era facile guardarla e non provare quei sentimenti forti e intensi che provava per lei << Cosa avete intenzione di fare per riportarla nella sua dimensione? >> guardò Sasuke e Deidara.

E mentre i due gli spiegavano la missione, lei lo osservò, non le era sfuggito come avesse cambiato discorso.


<< Quella pergamena è la chiave per capire il meccanismo di quel varchi spazio-temporali >> finì di spiegare l'Uchiha.

<< E quando partite? >> domandò il rosso.

<< Domani all'alba >>

Ci fu un momento di silenzio.

<< Ti unisci a noi? >> domandò Deidara << Tu sei un Doragon, e dobbiamo formare una squadra da almeno quattro componenti con tre di noi >>

Sasuke lo riprese guardandolo storto << Sei ancora qui? >>

Deidara mise le mani avanti << Ok ok, vado. Che maniere >>

Il biondo e la compagna se ne andarono, lasciando i tre in silenzio.

<< Non sei obbligato ad unirti. Facciamo una tappa a Taki, Hidan e Konan sono là, uno dei due si unirà a noi >> parlò l'Uchiha.

<< Bene >> Sasori guardò ancora una volta Sakura << Sei in buone mani >> poi riguardò l'Uchiha << Buona fortuna >> non disse altro.

Sakura lo vide dare le spalle e incamminarsi, andandosene da dove era arrivato << Perchè ha cambiato umore? >>

<< Vieni >> le fece segno di seguirlo << Andiamo sui tetti, così la gente del villaggio non ti vede >>


Appena salì sul primo tetto, notò le facce scolpite degli Hokage sull'enorme parete rocciosa, c'era raffigurato Indra al posto del primo Hokage, Asuma al posto del secondo, Madara come terzo, Obito come quarto e Itachi come quinto. Era proprio un mondo completamente diverso, proprio poco e niente era uguale.

Sasuke a quel punto si girò verso di lei << Sasori e la Sakura del nostro mondo stavano insieme da sei anni >> la informò << È per questo che ha reagito così appena ti ha visto, e perchè l'hai visto demoralizzato subito dopo >>

Sakura spalancò gli occhi stupita da questa rivelazione, era davvero tutto sottosopra, cioè, magari per loro era tutto normale, e avrebbero trovato assurde le cose nel suo mondo, ma diavolo, era tantissima roba da assimilare.

<< Si sarebbero dovuti sposare, ma poi lei... >> si bloccò.

<< Ho capito >> fece una breve pausa << Ma se è morta perchè tutti vi siete sorpresi di vedermi? Potevo benissimo essere un impostore, un nemico camuffato >>

<< Vero, ma non abbiamo mai trovato il suo corpo >>

Oh << E posso chiedere come è morta? >>

<< Naruto si è trasformato in Bijù e l'ha trafitta con un artiglio, l'abbiamo vista, era troppo grave per essere viva, subito dopo il Bijù stava per lanciare una teriosfera che avrebbe ucciso l'intera squadra, ma Obito si è sacrificato usando una tecnica che gli è costata la vita. C'è stata un'enorme esplosione che ha fatto sbalzare tutti, compresa Sakura. Dopo quell'evento abbiamo cercato il suo corpo, ma invano. Pensiamo sia stata disintegrata dall'esplosione o caduta nelle profondità del mare. In ogni caso era morta >> spiegò.

Era una storia terribile, le dispiaceva, anche perchè si trattava dell'altra se stessa. Odiava questo mondo, era terrificante solo pensare ad un Naruto nemico in grado di ucciderla << Mi dispiace >>

Sasuke sospirò con amarezza << Andiamo, è quasi sera >>


Seguì Sasuke saltando sui tetti per quasi un paio di minuti, fino ad arrivare nel quartiere Uchiha. Era così strano, niente sterminio, niente tragedie e niente drammi politici, o almeno da quanto aveva intuito. Qui, gli Uchiha sembravano bravissime persone, tanto che gli Hokage erano quasi tutti del clan. Atterrarono poi sulla strada tra alcune case.

<< Ma sei davvero tu? >>

I due si girarono verso la voce alle loro spalle. Sakura quasi ebbe un sussulto nel vedere la sagoma poco distante << Tu... >>

<< Madara >> lo salutò Sasuke.

Sakura non sapeva cosa dire, lui era quello che nel suo mondo aveva scatenato la guerra, aveva coinvolto Obito, e di conseguenza l'Akatsuki, c'erano stati tanti morti per colpa sua. Fisicamente sembrava un uomo maturo di mezz'età, e non sembrava minaccioso, ma non era facile guardarlo come uno dei buoni, come un Hokage del villaggio di questo mondo.

<< Non è proprio lei >> disse subito Sasuke, ormai scocciato di informare la gente inutilmente.

<< Ora capisco perchè Itachi mi abbia convocato con urgenza, si tratta di lei? >>

<< Allora ti spiegherà tutto lui. È tardi, e dobbiamo riposare, abbiamo una missione domani >> cercò di liquidarlo lui.

<< Sì, immagino di sì >> detto ciò, saltò su uno dei tetti, andandosene.

Sasuke notò l'espressione quasi infastidita della ragazza << Immagino che lui nel tuo mondo non fosse una persona buona >>

<< No infatti >>


Camminarono per altri due minuti, fino ad arrivare davanti ad una bella villetta.

<< Hai bisogno di un posto per dormire, è tardi per trovarti una sistemazione, ti crea problemi rimanere da me? >> le domandò con naturalezza.

Sakura arrossì, lei e Sasuke sotto lo stesso tetto? Non avrebbe mai immaginato una proposta del genere, probabilmente sarebbe anche stata l'unica occasione, dato il carattere distaccato del vero Sasuke << N-no. Va... va bene >> sorrise con imbarazzo ed emozione. Questo Sasuke era così maturo, giovane ma più maturo, e lo trovava così affascinante, non solo fisicamente, ma anche come modo di porsi e parlare alle persone. Non faceva che aumentare l'ammirazione e l'affetto che aveva per lui, ne era innamorata in una maniera così profonda, che ogni tentativo di estrapolarle quei sentimenti sarebbe stato inutile, perchè l'amore che provava per lui era la cosa più forte che aveva. Aver saputo che l'altra se stessa invece fosse innamorata di Sasori le sembrava assurdo, ma forse sarebbe sembrato assurdo per loro rivelargli che invece lei lo era nei confronti di Sasuke. Dirlo a questo Sasuke le sembrava poco sensato, ma avrebbe voluto capire e vedere cosa ne pensava.

Entrarono in casa, e ogni sentimento positivo vacillò non appena furono accolti da una ragazza con lo stemma degli Uchiha ricamato sugli indumenti. Nonostante non la conoscesse davvero, se la ricordava, era la ragazza del Team Taka, quella che aveva dato soccorso su quel dannato ponte, proprio quella volta che lei stessa aveva tentato di uccidere Sasuke, capendo che non ne era davvero in grado, cosa che invece lui dimostrò di esserne capace. Se non ricordava male si chiamava...

<< Lei è Karin >> la presentò lui << Mia moglie >>

Quella frase detta specialmente da lui le fece male, come se le avesse conficcato un kunai dritto nel cuore.

Karin si avvicinò confusa << Ma lei... >>


Per l'ennesima volta, sperando fosse l'ultima, l'Uchiha spiegò e raccontò l'accaduto della giornata, intorno alla tavola con la cena pronta.

Sakura non era riuscita a non osservare Karin, era bella, ed era stata gentile e comprensiva nei suoi confronti, l'aveva accolta volentieri in casa e offerto la cena, sembrava davvero una brava ragazza. Non le erano nemmeno sfuggiti i loro sguardi, sopratutto quelli innamorati della Uzumaki, che le ricordava tanto lei stessa. Per carità era contenta per loro, ma vedere Sasuke con i suoi occhi insieme ad un'altra ragazza che non era lei... faceva male, e tanto anche.

<< Il tuo mondo è molto diverso dal nostro? >> le domandò Karin con gentilezza.

<< Sì, è completamente diverso. Per ora, poco e niente è uguale >>

<< Oh. E conosci anche me? >>

<< Non ci siamo proprio conosciute, ma so chi sei >>

<< Spero di non essere una nemica >> sorrise.

Esitò un brevissimo momento nel risponderle << All'inizio sì, ma con la quarta guerra Ninja ci siamo tutti alleati contro un unico nemico >>

<< Capisco >>

<< Karin, non è importante sapere da che parte sei nel suo mondo, la tua vita è qui >> le parlò Sasuke mentre le passava un terrina di insalata.

<< Lo so, ma è curiosa questa storia del mondo parallelo al nostro >> sorrise la moglie, afferrando l'oggetto.

Sakura li osservava, andavano d'accordo e si vedeva come fossero uniti, da una parte era felice per loro, perchè vedere Sasuke avere una famiglia la riempiva di gioia, ma essendo innamorata di lui, si sentiva terribilmente a disagio, per questo aveva mangiato poco, nonostante avesse bisogno di mettere sostanze nel corpo. Sentiva sentimenti contrastanti << Tu, Sasuke e altri due che non ho ancora incontrato nel vostro mondo siete un Team >> sorrise forzatamente.

<< Davvero? E come si chiamano? Magari li conosciamo >> si entusiasmò la rossa.

<< Suigetsu e Juugo se non sbaglio >>

<< Non conosco nessuno dei due >>

<< Io ho solo sentito parlare di Suigetsu, è uno spadaccino molto potente, si dice che non sia offensivo, e che non è facile trovarlo >> parlò l'Uchiha.

<< Però aspetta... se hai detto che io nel tuo mondo sono una nemica e Sasuke è nello stesso Team, vuol dire che alche lui è un nemico, giusto? >> chiese sempre Karin.

Sakura subito si sentì gli occhi di Sasuke puntati addosso, la mettevano un po' in soggezione, era una storia molto complicata e anche lunga, non sapeva cosa dire << È complicato >> si sentiva troppo a disagio, così si alzò << Scusate, sono stanca, vado in camera. Grazie ancora per l'ospitalità >> fece un leggero inchino per la cortesia nei suoi confronti.

<< Certo, domani avete una missione difficile >> sorrise l'altra.

Evitò di guardare Sasuke in viso, non voleva che con quei potenti occhi vedesse il turbamento dei suoi sentimenti. Se prima aveva la curiosità di sapere e vedere la sua reazione nel rivelargli della loro relazione nel suo mondo, ora non ne aveva la minima voglia. Lui era felice con Karin, erano pure sposati, e lei era pure gentile, che senso aveva dirgli una cosa del genere? Non cambiava assolutamente nulla. Alla fine lui non aveva niente a che fare con il Sasuke che conosceva lei, era di lui che si era innamorata, non di questo che era di qualcun'altra.


Si era già sdraiata da un paio d'ore, e fuori era notte, saranno state ormai le 23:00, e proprio non riusciva a prendere sonno. Aveva la preoccupazione degli eventi del suo mondo, erano passate parecchie ore da quando era stata catapultata in questa dimensione, e non sapeva cosa fosse successo dall'altra parte. Come le aveva detto questo Sasuke, non doveva avvilirsi, se anche c'era una minima speranza di trovarli così come li aveva lasciati, doveva tentare, non sapeva come funzionassero i portali, ed era suo dovere fare il possibile per tornare nel suo mondo. Oltre a questo pensava al fatto dei Jinchùriki nemici che avrebbero potuto trovare sul loro cammino, e se avesse trovato proprio Naruto? Lui che aveva sempre sostenuto, lui che sosteneva tutti gli altri, lui che teneva in piedi tutto. Se davvero era un nemico qui, sarebbe riuscita ad affrontarlo? Ma non solo lui, anche Gaara. Vedere i nemici dalla parte del bene era strano, ma quando si trattava dei suoi amici ad essere il nemico probabilmente era più sconvolgente. Sperava vivamente di non incontrarli per evitarsi questo shock, sperava che la missione andasse meglio di quello che si aspettavano Sasuke e Deidara.

Nel girarsi sul fianco, nel silenzio della casa, sentì un leggero vociare provenire dalla stanza vicino, erano Sasuke e Karin parlare sottovoce, per poi sentire di nuovo silenzio. Provò a chiudere per l'ennesima volta gli occhi, ma sentì di nuovo il vociare, no, anzi, erano leggeri gemiti sospirati. Si rabbuiò, sentendo un dolore fortissimo al cuore, sentendo lo stimolo delle lacrime uscire dagli occhi. Era già abbastanza doloroso sapere che erano sposati e felici, ma sentirli farsi effusioni intime era devastante. Provò a concentrarsi a pensare ad altro, ma i gemiti di Karin, per quanto tentasse di soffocarli, li sentiva chiaramente nelle orecchie, qualsiasi cosa provasse a pensare era completamente inutile. Le lacrime erano lì lì per uscire, e continuando a sentirli avrebbe peggiorato solamente la situazione. Era troppo sentire un'altra donna gemere dall'altra parte della stanza, sopratutto se quello che le procurava tanto piacere era proprio Sasuke. Faceva male, tanto, troppo. Così decise di alzarsi e uscire il più silenziosamente possibile in corridoio e uscire direttamente dalla villa. Saltò sul tetto, e respirò l'aria fresca della notte stellata. Ma non era abbastanza, saperli sotto quel tetto a fare l'amore, era comunque sempre troppo per lei. Così decise di saltare sui tetti, anche se in giro per le strade non c'era quasi nessuno, per sicurezza fece lo stesso la via più nascosta per non essere vista. Non aveva mai pensato a Sasuke con un'altra, non le era mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello dato che il suo Sasuke era accecato dall'odio, non gli interessava l'amore, quindi tanto meno per le ragazze. E ora che aveva conosciuto questo Sasuke così colloquiale, gentile e premuroso nei suoi confronti, tutto cambiava. Era più adulto, giustamente si era fatto una famiglia, giustamente pensava ad amare la moglie, ma dannazione, facevano male i suoi sentimenti. Soffriva già abbastanza nel suo mondo, perchè doveva soffrire anche in questo? Si dovette fermare su uno dei tetti, perchè le prime lacrime avevano iniziato ad uscire. Dannazione. Si lamentò tra se e se. Perchè doveva sempre piangere per lui?

Si riprese dopo qualche minuto di sfogo, asciugandosi il viso con la mano, poi alzò lo sguardo notando di essere nei pressi di casa sua, almeno sembrava che questa Konoha fosse predisposta uguale alla sua. Che stupida, non aveva nemmeno chiesto dei suoi genitori, magari si trovavano proprio a casa, non voleva però farsi vedere da loro, non gli avrebbe dato la speranza di avere di nuovo la figlia viva. Voleva solo guardare da lontano. Saltò ancora sui tetti, e si fermò silenziosamente su quello della casa di fronte alla sua. La casa era lì, ma quello che la colpì maggiormente era che proprio sopra a essa c'era Sasori, sdraiato con le braccia sotto la testa a guardare il cielo. Nel momento che pensò di non essere stata vista, lo vide spostare la testa, incrociando il suo sguardo sorpreso. Merda. Non avrebbe voluto farsi vedere, sopratutto da lui, data la storia che le aveva raccontato Sasuke. Decise di andarsene, lasciando perdere di guadare all'interno della propria casa. Proprio quando gli diede le spalle, si sentì tenere stretta da una forza invisibile sul polso, indubbiamente aveva usato uno dei suoi fili di chakra per trattenerla. Non appena si rigirò, lo vide atterrare davanti a lei. Sul momento non disse nulla.

Sasori la guardò ancora incredulo nel vederla << Sapevi dove trovarmi? >>

<< No, io... volevo solo vedere i miei genitori >>

Sasori indicò con un gesto della testa la casa alle sue spalle << Quella è la casa dei tuoi genitori? >>

<< Sì >>

Ci fu un breve attimo di silenzio << Qui non li hai. Sono stati uccisi da Han, il portatore del Bijù a cinque code, Sakura aveva cinque anni >> le spiegò << Tsunade l'ha cresciuta come una figlia, fino a farla diventare sua allieva >>

Ah. Ricordava una storia simile, proprio quella di Sasori nel suo mondo, lui che era rimasto orfano a cinque anni, e poi cresciuta dalla nonna, insegnandogli la tecnica delle marionette. Solo che poi lui aveva scelto di essere un traditore. Non osava chiedere della casa, perchè qualcosa le diceva che era dell'altra se stessa << Ok. Allora posso andarmene >> fece per girarsi.

<< Aspetta >> la fermò << Non mi chiedi perchè stavo proprio sopra quella casa? >>

Esitò un momento guardandolo negli occhi, notando come tendessero a brillare sotto la luce lunare, era evidente che lei gli procurava forti emozioni << Sasuke mi ha raccontato di te e l'altra me >> lo informò.

Spalancò appena gli occhi, per poi subito dopo chiuderli con un sospiro amareggiato.

<< Immagino che quella sia la casa di Sakura >>

Lui alzò lo sguardo lentamente << La nostra >> la corresse.

Nonostante avesse saputo che lui e l'altra Sakura stavano insieme da sei anni, cosa che ancora adesso la stupiva, sapere anche che abitavano insieme era ancora più strano e incredibile. Proprio faticava a comprendere come in questo mondo fossero così differenti i sentimenti delle persone << Non voglio crearti altri problemi >> provò a dire. Anche se reputava Sasori una brava persona in questo mondo, proprio non riusciva a dimenticare il Sasori con cui aveva dovuto affrontare, crudele, velenoso e senza pietà. Anche se però... c'era stato un momento, alla fine, che Chiyo le aveva detto che si era fatto colpire. Aveva sempre pensato che forse, solo alla fine, si era reso conto di provare qualcosa.

<< Non me li crei, anzi, vederti mi fa sentire meglio >>

<< Quando però hai saputo che non ero la tua Sakura, mi è sembrato il contrario >>

<< Vero. Ma poi standomene da solo tutta sera, sapendoti da qualche parte nel villaggio non faceva che logorarmi lo stomaco. E quando prima ti ho vista, mi sono sentito decisamente meglio, come se mi avessi curato dal veleno che mi stava bruciando le vene >>

Ora comprendeva le parole di Sasuke, quando davanti al palazzo dell'Hokage, voleva risparmiargli la sofferenza di vederla << Io non sono lei >> gli ricordò << Una volta che la missione sarà conclusa, me ne andrò da qui >> ancora non sapeva se sarebbe andato tutto importo, ma Sasori doveva sentirselo dire chiaramente.

Socchiuse appena le palpebre amareggiato << Lo so >>

Calò ancora il silenzio per qualche momento.

Poi l'Akasuna fece un respiro profondo ma lento << Comunque, sei uscita a quest'ora di notte solo per venire a vedere i tuoi genitori? >>

Fu presa quasi contropiede, ripensando al vero motivo del perchè era uscita, senza rendersene conto abbassò un po' la testa, cercando di non mostrare la sofferenza che aveva.

<< Immagino di no >> dedusse lui.

<< Lo so che magari sono l'ultima persona con cui parleresti... non so nemmeno chi sono nel tuo mondo, ma se ti va di parlare di qualcosa io sono qui >>

Oh sì, senz'altro era una delle ultime persone con cui avrebbe parlato, ma dopo quell'assurda giornata si sentiva scoppiare la testa, era stato troppo in un solo giorno, lei bloccata qui quando i suoi amici erano in pieno combattimento, tutto questo mondo alla rovescio, Sasuke che si era fatto una vita con Karin, averli sentiti amarsi era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso << Che io sia nel mio mondo o in questo, soffro per lui, sempre. Dovrei essere felice per lui, è felice e ama sua moglie, ha tutto il suo clan, suo fratello... ma io soffro lo stesso >> parlò con voce tremante, tenendo a stento altre lacrime.

Sasori non sopportava vederla così, non l'aveva mai sopportato, così fece l'unica cosa che poteva fare, abbracciarla. Non ci voleva un genio per capire di chi parlasse.

Sakura si abbandonò quasi immediatamente a quell'abbracciò, come per cercarne conforto, probabilmente avrebbe acconsentito a chiunque di abbracciarla dopo una giornata stressante come quella. Prima indaffarata a combattere contro Obito, Madara, il Juubi, e poi Kaguya, aveva perso degli amici, come Neji, gli altri erano sotto effetto dello Tsukuyomi Infinito, e poi un momento dopo si ritrovava intrappolata in una dimensione assurda.


Un po' dopo, Sasori si staccò a malincuore da lei, avrebbe voluto sentirsi addosso il suo corpo tutta la notte, ma sapeva che non era la Sakura che amava davvero. Per quanto difficile fosse non provare nulla per questa davanti a lui, doveva mettersi un limite << Il Sasuke del tuo mondo... è di lui che sei innamorata? >>

Non rispose, alla fine era semplice capirlo.

Era così ironico, una Sakura diciassettenne innamorata di Sasuke, se ripensava a quando avevano loro diciassettenne anni, gli tornava in mente quando Sasuke era innamorato di lei, la quale però non ricambiava, perchè innamorata di lui.

<< Scusa, ma non ho molta voglia di parlarne >>

Annuì, infondo era comprensibile. Immaginava che anche nel suo mondo aveva problemi sentimentali con Sasuke, e vederlo qui sposato con un'altra non era stato facile. La capiva meglio di chiunque, dato che anche lui soffriva nel vedere lei, di un altro mondo e innamorata di un altro per giunta. Era meglio cambiare discorso << Sei pronta per domani? >>

<< Sì, anche se preferirei non indossare una delle uniformi di Karin >> sospirò quasi infastidita.

Sasori le guardò il fisico << Allora indossa una delle tue >>

<< Ma la mia è tutta rotta >>

<< In casa ce ne sono diverse, anche di quando aveva la tua età >> indicò verso la casa alle sue spalle.

Oh.


Quando entrarono in casa, Sakura notò come fosse tutto abbandonato a se stesso, polvere ovunque << Non hai detto che abiti qui? >>

<< Abitavo >> la corresse << Quando c'era lei >> aggiunse.

Non rispose, non sapendo cosa dire.

<< Sono mesi che non entro in questa casa... >>

Immaginava che non fosse semplice, chissà quanti ricordi aveva qui dentro << Sei tornato a Suna da tua nonna? >> domandò.

<< Quindi mi conosci anche nel tuo mondo? >> accennò un sorriso compiaciuto.

<< Diciamo di sì >> si diressero verso una stanza.

<< Qui dentro >> le indicò un baule.

Sakura si inchinò davanti a esso. Lo aprì alzando un po' di polvere. Dentro vide alcuni indumenti, tra cui alcune uniformi, proprio uguali a quelle che indossava nel suo mondo, maglietta smanicata rossa, pantaloncini neri con sopra una gonna viola pastello spaccata su quattro lati, stivali lunghi e neri fino a sotto il ginocchio e guanti dello stesso colore, e per finire il copri-fronte rosso con il simbolo del villaggio di Konoha, tutti impacchettati in buste di plastica trasparenti << Ma sei sicuro che posso...? >>

<< Sì. Sono lì... e sono tuoi. Sei Sakura Haruno >>

Lei sorrise e si rialzò in piedi << Grazie >>


Una volta all'esterno, si spostarono sopra al tetto della loro casa, sua nel proprio mondo, e di Sasori e l'altra Sakura in questo. Teneva appesa in mano una grossa busta sul fianco, con gli indumenti all'interno, guardando Sasori davanti a se << Grazie ancora >>

<< Figurati. Per te questo e altro >>

Lo vedeva come la guardava, era totalmente incantato nel guardarla, e lo capiva davvero, sembrava lei stessa quando guardava il Sasuke di questo mondo, per questo sentiva una certa connessione con lui, oltre al fatto di essere fisicamente Sakura << Ora è meglio che vada. Ho bisogno di dormire almeno qualche ora prima dell'alba >>

<< Certo >> annuì lui.

Non seppe salutarlo a parole, non riusciva ancora ad abituarsi del tutto a lui umano, dalla parte dei buoni, era visivamente ancora strano per lei. Si limitò a salutarlo con un cenno della mano e un sorriso a malapena accennato. Fece per girarsi, ma la sua voce la fermò ancora.

<< Domani mi racconterai del Sasori del tuo mondo? >>

Spalancò gli occhi sorpresa, che cosa voleva dire? << Domani? Io parto con- >>

<< Verrò anche io >> la informò.

Era sorpresa << Perchè? >>

<< Sasuke e Deidara sono estremamente forti, e sono sicuro che loro sappiano difenderti e aiutarti, non che tu non sappia badare a te stessa, ma non posso restarmene qui a fare nulla. Voglio stare al tuo fianco, voglio che tu rimanga viva >>

Era grata dell'aiuto che le stava dando, ma... << Lo fai solo perchè sono io >>

<< Sì, proprio perchè sei tu >> ammise.

Dopo un lungo momento di silenzio, a Sakura le fu spontaneo un sorriso sincero << Allora domani ti racconterò di te >>




~~♥~♥~





Oook, come ho scritto sopra, prima del capitolo, non ho resistito nel scrivere questa storia. Preciso che è sia SasuSaku che SasoSaku, ma entrambe le coppie non sono accentuate troppo nella storia, è più una questione sentimentale di amori non corrisposti in entrambe le coppie. Spero che l'idea iniziale vi abbia incuriosito almeno un pochino, non sarà una storia molto lunga.

Non abbiatene a male se alcuni personaggi originalmente cattivi sono buoni come il pane (es. Madara, Deidara, Sasori), e quelli buoni sono estremamente cattivi (es. Gaara, Naruto), vi avviso che ne inserirò anche altri. È un mondo alternativo parallelo a quello originale, quasi tutto è sottosopra, comprese le età dei personaggi. Anche la forza di certi personaggi è diversa, i Jinchùriki sono forti quanto nel manga originale, mentre alcuni membri di Akatsuki sono un po' più forti rispetto agli originali. Tutto è possibile nel mondo parallelo.

Altro appunto, come ho scritto prima sopra al capitolo, i personaggi sono quasi tutti OOC nel mondo parallelo, e IC nell'originale. L'unica che dovrebbe essere IC per tutto il tempo è Sakura, spero di riuscire nell'intento, non mi è mai stato facile fare i personaggi IC, abbiate pietà di me.


Note:

Doragon: è una parola giapponese, significa Draghi. Non volevo chiamarli Akatsuki, così ho inventato io un altro nome.

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Capitolo 2
*** Turbamento ***


Due mondi



Turbamento


Quando si era svegliata poco prima dell'alba, aveva indossato l'uniforme dell'altra Sakura, le stava perfetta, giustamente era fatta su misura per lei. Anche se non era proprio sua, si sentiva a suo agio, al contrario di quella che le aveva fatto provare Karin la sera prima, era stata gentile, ma non si sentiva se stessa, sopratutto se gli indumenti erano della moglie di Sasuke. Scacciò immediatamente il pensiero prima di iniziare di nuovo a pensarci. Non aveva tempo e non aveva nemmeno senso nel continuare a starci male, sopratutto per persone che non facevano davvero parte della sua vita. Aveva una missione da compiere.

Aveva preparato uno zaino con alcune cose prese nella casa dei suoi- No, in questo caso di Sasori e Sakura. Ancora adesso non si capacitava come in questo mondo lei e il membro di Akatsuki avessero avuto una storia insieme, probabilmente non si sarebbe mai abituata ad una cosa del genere. Ma comunque non era lì per giudicare, e per quanto non le piacessero le vicende di questo mondo, le cose stavano così, e se le doveva far stare bene per forza.

Dopo essere uscita dalla stanza dove l'avevano ospitata, si diresse nella sala grande, dove la sera prima aveva a malapena cenato. Notò solo Karin sistemare alcune cose in cucina << Grazie per l'ospitalità >> per quanto avesse fatto fatica a digerire il fatto della sera prima, Karin era stata adorabile con lei.

<< Ho preparato delle provviste anche per te >> la informò << Sono sul tavolo >>

Fin troppo adorabile... << Non dovevi >>

<< Ma figurati >> sorrise << Dai prendile e non fare complimenti >>

Sakura a quel punto si affiancò al tavolo e iniziò a metterle nello zaino << Grazie >> poi notò che Sasuke non era nei paraggi << Sasuke? >>

<< Ah giusto, è andato al negozio di armi, ha detto di raggiungerlo alle porte del villaggio >>

<< Ok >> la notò girarsi di spalle per continuare quello che stava facendo, e il suo sguardo cadde sulla schiena della Uzumaki, osservando il simbolo degli Uchiha ricamato sopra. Si sentì un po' sconsolata. Karin era la sposa di Sasuke, e quel simbolo su quella schiena le ricordava quanto anche lei desiderasse esserlo in futuro. Poteva esserlo? Non lo sapeva, tutto stava come si sarebbe compiuta la missione. Perchè se mai sarebbe tornata nella sua dimensione, e se mai sarebbero riusciti a sconfiggere Kaguya, ci avrebbe provato ancora con Sasuke, ci avrebbe provato sempre, voleva salvarlo dall'odio a tutti i costi. Con questa determinazione, prese un bel respiro << Vado >>


Deidara fu il primo ad arrivare alle porte di Konoha, ad attenderlo c'era Itachi e Shisui con due anbu al seguito.

<< Hai salutato come si deve Kurotsuchi? >> domandò Shisui.

<< Che vuoi dire? >>

<< State per affrontare una missione di livello S, c'è caso che qualcuno o tutti voi non torniate vivi >>

<< Sei drastico. E poi saremo in tre Doragon, quei Jinchùriki non si avvicineranno nemmeno >> parlò con convinzione e ottimismo il biondo.

Itachi sospirò, Deidara era sempre stato spavaldo, per lui era sempre tutto una passeggiata << Non sottovalutarli solo perchè ultimamente sono più calmi >>

Deidara fece una smorfia, poi alzò lo sguardo oltre le spalle dell'Hokage e gli altri << Ecco Sasuke >>

I presenti si voltarono, notando che non era solo.

<< Tsunade, che cosa ci fai qui? >> domandò Itachi.

<< Devo vedere Sakura >>

<< Non è ancora arrivata? >> domandò l'Uchiha minore.

<< No >> rispose Deidara.

<< Sta arrivando >>

Tutti i presenti alzarono lo sguardo in alto, notando Sasori seduto sull'alto cornicione ad osservare davanti a se con un sorriso sulle labbra, verso i tetti delle case.

<< Che ci fai qui Sasori? >> domandò Shisui.

L'Akasuna a quel punto balzò a terra, davanti ai presenti << Vado in missione con loro >>

<< Lo sapevo che ti saresti presentato >> sorrise con soddisfazione Deidara.

Itachi lo guardò << Vederla non ti farà stare meglio >>

<< Forse. Ma saperla nel territorio dei Jinchùriki mentre io me ne sto qui a fare nulla mi farebbe stare peggio >>

Sasuke incrociò lo sguardo del Ninja della sabbia, immaginava che avrebbe cambiato idea, lo conosceva piuttosto bene, se c'era una cosa che Sasori non sopportava era starsene fermo nel guardare la propria amata in pericolo. Non era la vera Sakura, ma era sempre di lei che si trattava. Quindi non lo biasimava che avesse deciso di intraprendere una missione così pericolosa, lo capiva benissimo, lui stesso si era offerto di farlo, perchè anche lui teneva a lei << Bene, con Sasori nel Team saremo più agevolati >> si posizionò al fianco di Sasori, il quale aveva dall'altro lato Deidara.

Itachi a quel punto osservò uno per uno, da Deidara, sempre pronto per una battaglia, fiero delle sue arti esplosive, stratega e motivante per il gruppo, a passare a Sasori, maestro delle marionette, l'unico a utilizzare la tecnica rossa segreta, disposto a qualsiasi costo per Sakura, e infine Sasuke, suo fratello minore, uno degli Uchiha più forti, ottimo leader, determinato e intelligente, disposto ad andare incontro ad una missione altamente pericolosa sempre per lei. Dopo tutto sembrava un Team davvero potente, e avevano dalla loro un ninja medico come Sakura, e se era anche la metà della vera Sakura, il Team era ben supportato ed equilibrato. Ma questo non stava a significare che la missione sarebbe stata una passeggiata, i Jinchùriki erano sempre in maggioranza ed erano spesso accompagnati da altri ninja potenti << Non c'è proprio modo di farvi cambiare idea vero? >> domandò già sapendo la risposta.

I tre sorrisero quasi beffardi. E poi sentirono il rumore leggero di qualcuno balzare sul terreno.

<< Scusate se vi ho fatto aspettare >>

I presenti solo al sentire la sua voce si girarono ancora stupiti, e rimasero ancora più sorpresi e quasi presi da una sorta di malinconia, non appena notarono Sakura con indosso la sua uniforme ufficiale.

Sasuke ne rimase incantato, ricordandogli gli anni di quando erano un Team, di quando si era preso una sbandata per lei, certo, erano solo ricordi, ma allora perchè si era incantato in quel modo?

Sasori invece la guardò con fierezza e ammirazione, bella come sempre e sprigionante di vitalità. E sì, si rese anche conto di non riuscire a controllare quei sentimenti d'amore che aveva nei suoi confronti.

<< Gli hai dato i suoi vestiti? >> domandò Tsunade al rosso.

<< Sì, è un problema? >> rispose lui.

<< No >> poi la guardò con emozione << Anzi, mi piace >>

Sakura non sapeva cosa dire, ora era un po' a disagio sapendo di non essere la loro Sakura, per di più visivamente faceva troppo strano vedere come i membri di Akatsuki andassero d'accordo con Tsunade e Sasuke.

<< A tal proposito... >> le fece segno di avvicinarsi a lei.

Sakura eseguì senza timori, era la sua maestra, e da come aveva capito lo era anche in questo mondo, anzi, qui era molto di più, era una madre << Maestra >>

Tsunade strinse un momento le labbra trattenendo l'emozione << Lo so che non sei davvero mia figlia, ma è come se lo fossi anche tu >> vederla vestita con quell'uniforme l'aveva emozionata.

E lei sentendosi fiera, le sorrise << Una cosa che è rimasta uguale è che lei è sempre la mia maestra >>

<< Sono contenta >> sorrise << Però ti prego, non darmi del lei >>

Annuì << Scusami, è che la Tsunade che conosco io è anche il Quinto Hokage >>

<< Che sciocchezze, è così assurdo >> commentò l'altra accennando una risata.

<< Cosa mi devi dire? >>

La maestra le porse un piccolo borsello << In verità volevo darti un kit di pronto soccorso >>

Proprio quello che faceva al caso suo << Grazie maestra >> lo afferrò sorridendole.

<< Ti abbraccerei >>

Itachi le interruppe << Non affezionarti troppo a lei >> avvisò Tsunade, ma aveva alzato apposta il tono di un grado per farsi capire anche dai compagni di viaggio.

Sasori aveva ricevuto il messaggio dell'Hokage, per questo contrariato aveva spostato la testa da un lato.

Anche Sasuke aveva capito, ma era ovvio che Itachi si rivolgesse in particolare all'Akasuna.

Sakura a quel punto, si girò e spostò lo sguardo sui tre compagni di viaggio, Deidara, Sasori e Sasuke, se lo raccontava a qualcuno nel suo mondo si sarebbe messo a ridere. Era così bizzarro, ma cosa poteva pretendere? Questa dimensione era fatta così, e per quanto fosse difficile poter guardare come un alleato Deidara e Sasori, era a conoscenza delle loro doti, e pensava davvero che erano forti, erano ottimi Ninja. Per quanto riguardava Sasuke invece, beh lui era davvero stato un suo compagno di Team, certo, prima che lui abbandonasse il villaggio. Aveva avuto un periodo abissale, dove aveva cercato di uccidere chiunque si parasse sul suo cammino, anche lei, per ben due volte, ma poi era riapparso durante la guerra Ninja, alleandosi con Naruto e tutti gli altri. E quindi, non era poi così troppo strano averlo nel Team, almeno di lui riusciva a fidarsi << Sono pronta >> si sistemò meglio i guanti e strinse a pugno una mano con determinazione.

<< Bene. Allora andiamo >> Sasuke fece un cenno di saluto con la mano al fratello.

Sakura si affiancò all'Uchiha e partirono. Da ora la loro missione aveva inizio, e si sarebbe impegnata per portarla a termine, perchè voleva assolutamente tornare nel suo mondo.



Erano in viaggio da diverse ore, ovviamente erano ancora nel paese del fuoco, per arrivare a Taki ci volevano due giorni, dove avrebbero arruolato un altro membro dei Doragon, poi un altro giorno e mezzo per arrivare nei pressi del cimitero delle montagne, dove lì avrebbero trovato il tempio di Kaguya. Il problema era che il tempio era situato a nord del paese del Suono, e avrebbero dovuto percorrere per un intero giorno il paese, rischiando di incrociare i Jinchùriki e molti altri Ninja estremamente forti. Sakura aveva appreso che nessuno si azzardava a infiltrarsi nel paese essendo il territorio del Jinchùriki, infatti c'erano due villaggi importanti dove i contenitori dei Bijù e questi altri Ninja vivevano, uno era Oto, situato al centro del paese, e l'altro era Numa, a nord, a pochi chilometri dal cimitero delle montagne. Gli avevano spiegato che per arrivare al tempio, l'unico passaggio sicuro, ma comunque pericoloso, era proprio in mezzo alle due città, percorrendo l'enorme vallata forestale. Non potevano volare con le creazioni di Deidara perchè il cielo era sorvegliato da Fuu, il Jinchùriki del Bijù a sette code, poteva essere ovunque ed era meglio per loro evitare di farsi scoprire per non rischiare di attirarne altri. Quindi attraversare i paesi correndo e saltando per le foreste e le vallate era meglio, anche perchè era un terreno più vantaggioso per tutti quanti. Tutto questo glie l'aveva spiegato Deidara, mentre continuavano il loro viaggio, aveva capito che era un ottimo stratega, e anche se era strano parlare con lui, lo aveva trovato interessante come Ninja. Non gli mancavano le bocche sulle mani, e le sue scorte di argilla nelle sue bisacce intorno alla cintura. Se era come il Deidara del suo mondo, allora era davvero un Ninja di alto livello, l'unico che, in teoria, usava la tecnica proibita del villaggio della Roccia combinandola con la tecnica dell'esplosione, così da creare appunto la tecnica dell'Argilla Esplosiva.

Sasuke percorreva i passi agili dei due davanti a lui, e non poteva fare a meno di osservare Sakura fare domande a Deidara, giustamente si stava interessando sul percorso e il viaggio intrapreso. Era così strano vederla davanti ai suoi occhi, era da un anno che si era abituato a non sentirla o vedersela intorno, accettando a fatica la sua morte, eppure eccola di nuovo davanti a lui. Certo, non era davvero lei, ma era comunque lei, uguale a come quando erano un Team. Vederla in quelle vesti, gli avevano fatto tornare in mente i loro ricordi, delle loro imprese, le missioni e anche gli eventi più pacifici e tranquilli, sopratutto quando si era innamorato di lei.


<< Sasuke sei sempre in anticipo >>

Una voce femminile lo fece distrarre dai pensieri, girando lo sguardo verso la figura, era lei naturalmente, Sakura. Era una kunoichi talentuosa, aveva sedici anni, ma aveva l'abilità di un Ninja medico già sopra il suoi standard, d'altronde aveva imparato in fretta da Tsunade, sapeva anche concentrare il chakra in maniera perfetta, tanto che sapeva sfruttarla in combattimento con la forza. Era l'unico membro femminile del Team 7, e teneva allegro il gruppo con le litigate e i rimproveri per l'altro membro, Kiba Inuzuka << Anche tu lo sei >> le disse restando appoggiato al tronco e all'ombra di uno degli alberi del campo dall'allenamento.

<< In teoria dovrebbe essere il maestro ad arrivare prima >> si avvicinò a lui, sedendosi poi sulla roccia poco distante alla sua sinistra.

<< Arriverà tra poco e sarà in ogni caso in anticipo sull'orario prestabilito. Siamo noi ad essere fin troppo in anticipo >> puntualizzò.

Sakura sbuffò appena e girò lo sguardo sull'Uchiha facendogli una smorfia scherzosa << Come sei serio >> poi dopo un breve attimo di silenzio sorrise chiudendo gli occhi << Però è per questo che sei il migliore di noi >>

Fu in quel momento, quando gli sorrise in quel modo sincero e genuino che sentì qualcosa muoversi dentro, come una fiammella accendersi proprio all'altezza del cuore. Era rimasto incantato a guardare il suo volto, il suo sorriso, e poi quando aveva aperto le palpebre aveva visto come fossero intense quelle iridi verdi. Strano, eppure l'aveva sempre vista, allora perchè in quel momento la vedeva più bella?

<< Voi Uchiha siete sempre così avanti, ma io non voglio essere da meno >> gli fece una smorfia determinata.

Era rimasto incanto a guardarla, e ne era pure sorpreso, come-, cosa-, che cosa gli stava succedendo? Era confuso, ma percepiva chiaramente dei sentimenti diversi per lei, certo, era sempre stata parte del Team, provava affetto per lei, ma in questo momento c'era dell'altro... qualcosa di più forte. Che si fosse innamorato di lei? … Una sensazione gli diceva proprio di sì.


Era stato in quel momento che aveva iniziato a provare dei sentimenti diversi per lei, nove anni fa. Quando era morta non provava più quei sentimenti da tempo, ma in ogni caso teneva moltissimo a lei. E ora era lì, che saltava tra gli alberi come nulla fosse, in missione come ai vecchi tempi. Sapeva benissimo che lei non era la vera Sakura, ma era comunque difficile non provare affetto nei suoi confronti, era come se fosse lei, per questo sapeva già che sarebbe stato difficile lasciarla andare, perderla ancora una volta. Pensando proprio a questo, gli era stato spontaneo girare un po' lo sguardo verso Sasori, il quale viaggiava al proprio fianco. Incrociò il suo sguardo, non dicendosi nulla, ma capì esattamente i suoi pensieri, era ovvio che anche per lui era difficile mettere da parte i sentimenti per lei.

Anche Sasori, non era riuscito a non osservarla, d'altronde come poteva non farlo? Era Sakura, non la sua, ma era comunque sempre lei, per quanto si sforzasse nel ricordarselo da solo, quei sentimenti erano sempre più forti, prendevano sempre il sopravvento. Come faceva a sopprimerli se aveva passato sei anni insieme a lei, di cui quattro ci aveva anche vissuto insieme? Aveva passato mesi a cercare il suo corpo, senza avere risultati, aveva sofferto in silenzio, tenendosi tutto il dolore dentro, fino a quando quattro mesi fa aveva trovato il suo copri-fronte sporco di sangue secco e alghe, vicino alla riva del mare. Fu in quel momento che quel dolore era fuoriuscito, sfogandosi lì. Solo dopo quel momento il dolore aveva iniziato a diminuire, si era rassegnato, e aveva iniziato a vagare per i vari paesi senza una meta, senza senso, senza sapere cosa stesse facendo. E poi l'aveva vista a Konoha, comparsa dal nulla, viva e più giovane, e aveva reagito senza pensare, baciandola, senza accertarsi che fosse un'illusione o chissà che altro. Infatti era stato troppo bello per essere vero, era un'altra Sakura, di un mondo parallelo. Che cosa assurda. Ma guardandola adesso, mentre saltava di ramo in ramo, sembrava di vedere la sua Sakura, ricordandogli del momento che l'aveva vista la prima volta.


<< Li prendiamo quei bastardi >> Sasori aveva appena saltato sul primo albero della foresta che faceva da confine tra il paese del Vento e quello dei Fiumi. Con lui i compagni di Team Matsuri, Baki, e il maestro Shamon, avevano ricevuto l'ordine dal quarto Kazekage di catturare i terroristi che avevano intenzione di fare saltare in aria un piccolo villaggio, poco dopo il confine tra i due paesi. Dopo il primo attacco di quei Ninja nemici, ad un altro piccolo villaggio nel Paese dell'Erba, avevano ottenuto informazioni dei loro prossimi spostamenti e obiettivi, e secondo quelle stesse, erano diretti proprio in quel villaggio nel paese dei Fiumi.

<< Un Team di Konoha dovrebbe essere già sul posto, probabilmente avranno già sistemato loro la questione >> parlò il maestro.


Quando arrivarono videro il villaggio mezzo distrutto, il fumo salire verso l'alto, gli abitanti fuggire in varie direzioni urlando spaventate. Atterrarono su un dei tetti più alti ancora intatti.

<< Baki a est, Matsuri ovest, Sasori sud, forza- >>

Il maestro non fece in tempo a finire di parlare che delle case a sud poco distanti esplosero. Sasori notò dei pezzi roccia staccarsi dall'alta altura che costeggiava il villaggio, notando un bambino piccolo piangere proprio sotto a essi. Si fiondò su uno dei tetti più vicini e sfilò velocemente dalla cintura uno dei suoi rotoli, evocando la sua marionetta preferita, Hitetsu. Comandò subito la marionetta verso il bambino, probabilmente non avrebbe fatto in tempo, ma doveva comunque provarci. Ma subito dopo si rese conto che una ragazza sui sedici anni dai capelli rosa si era portata accanto velocemente a quel bimbo. Era pazza? Era sicuro che non sarebbe riuscita a spostarsi in tempo da quelle due rocce, eppure la notò guardare in alto e dare un pugno prima ad una, e poi con l'altro pugno all'altra, spaccandole in mille pezzi intorno a lei. Era rimasto impressionato da tale forza. Notò che aveva il copri-fronte di Konoha, doveva essere un membro del Team di supporto che aveva accennato il maestro. La vide poi accovacciarsi all'altezza del bambino, emanando chakra verde dalle mani, allora era anche un ninja medico. Straordinario. Notò poi subito dopo uno dei ninja terroristi mascherati comparire alle spalle dei due, notando che aveva una katana seghettata pronta a colpire la kunoichi. Mosse sveltamente le dita, comandando la marionetta alle spalle della ragazza, e fermare con le cinque lame in metallo quella dell'aggressore. Si sentì il suono metallico delle due armi scontrarsi, facendo poi rompere la katana del nemico. La kunoichi sorpresa da quello scontro, si alzò velocemente e fu subito pronta a sganciare un pugno nello stomaco al terrorista, scaraventandolo contro una casa. Fu lì che subito dopo si accorse di lui sopra il tetto, mentre ritirava indietro la marionetta, incrociò il suo sguardo accennando un sorriso compiaciuto e le fece un segno di saluto con due dita vicino alla fronte.


Era stato il loro primo incontro, ma non era stato lì che si era innamorato di lei, era stata lei a farlo per prima. E il fatto di vederla ora di quell'età, per quanto strano era, gli faceva rievocare tutte quelle volte successive che si erano incontrati nei due anni successivi, ritrovandosi alla fine a ricambiare i suoi stessi sentimenti.

Dopo essersi informata sul territorio da Deidara, era calato del silenzio tra il gruppo. Non era necessario parlare, anzi, meno lo si faceva e meglio era, dato che c'era la possibilità di essere sentiti e rintracciati da qualcuno di ostile. Alla partenza Sasuke le aveva dato un ricevitore configurato uguale a quelli del gruppo per tenersi in comunicazione tra loro, da utilizzare in caso che il gruppo si trovasse diviso. Il compagno aveva anche aggiunto che sperava non succedesse, ma era per sicurezza. Le aveva anche ordinato di restare sempre vicino ad uno dei tre in caso di separazione, perchè aveva specificato chiaramente che la missione, oltre a recuperare la pergamena di Kaguya, era anche di tenere in vita lei, altrimenti sarebbe stato tutto invano. In effetti aveva ragione, non avrebbe avuto senso recuperare il manufatto se lei moriva. Aveva annuito alle sue parole, e lo aveva osservato mentre spiegava come muoversi in caso di pericolo, e doveva ammettere che era davvero bravo, sembrava proprio un leader, si vedeva che voleva essere preparato a qualsiasi evenienza. Il Sasuke del suo mondo era altrettanto intelligente, e lo ricordava quasi uguale quando facevano le missioni insieme con il Team 7. La differenza era che questo, a rispetto di quello che conosceva, si preoccupava per lei, e non sapeva se esserne più felice o amareggiata. Pensando a lui, mentre continuava a viaggiare di albero in albero, girò di un po' la testa, il giusto per poterlo vedere. Incrociò subito il suo sguardo, i suoi occhi neri e profondi erano sempre bellissimi, quasi inespressivi ma terribilmente potenti, dovette distogliere immediatamente lo sguardo, prima di ritrovarsi a pensare ai sentimenti che aveva per lui. Tornò a guardare davanti a se, schiudendo leggermente le palpebre, già immaginava non sarebbe stato facile mettere da parte i sentimenti per lui.



Si accamparono in mezzo alla foresta, non appena il sole scomparse all'orizzonte. Erano ancora nel Paese del Fuoco, e non avevano trovato minacce o Ninja ostili, ma questo non stava a significare che non poteva capitare durante la notte o il giorno dopo. Avevano scelto un piccolo spiazzo poco lontano da un corso d'acqua, avevano acceso un piccolo fuoco, neanche tanto per il freddo, perchè era una stagione primaverile, ma per illuminare l'accampamento e anche per scaldare e cuocere il cibo che si erano portati.

Sakura si era seduta su una delle rocce davanti al fuoco mentre mangiava dei Onigiri che aveva preparato Karin la mattina stessa, era stata gentile e molto carina nei suoi confronti, ma pensare a lei non faceva che ricordarle la sera prima, i suoi gemiti di piacere risuonavano nelle sue orecchie. Aveva bisogno di distrarsi, pensare alla missione, o anche solo chiedere altre informazioni << Posso fare una domanda? >> non si rivolse a nessuno in particolare.

I tre la guardarono << Certo >> rispose Sasori dall'altra parte del fuoco.

<< Avete detto di essere dei Doragon, quindi la mia domanda è... chi siete? >> era già da un po' che ci pensava.

<< I Doragon sono i Ninja più forti del continente >> le rispose Sasuke.

<< Quanti siete? >>

<< Al momento nove, ma stiamo cercando Suigetsu per chiedergli di diventare il decimo >> stavolta le rispose Deidara mentre mangiava un pesce arrostito.

<< Perchè? >>

<< Perchè si dice che quello spadaccino abbia affrontato da solo Yagura, il Jinchùriki del Bijù a tre code >> continuò a spiegarle il biondo << Il problema è... che è introvabile, è da quasi un anno che lo cerchiamo >>

<< Un anno? >>

<< Da quando abbiamo perso Obito >> aggiunse Sasuke.

<< Obito era uno di voi? >>

<< Sì >> l'Uchiha abbassò leggermente lo sguardo, puntandolo sul fuoco.

<< Chi sono gli altri? >>

<< Oltre a noi tre, ci sono Hidan, Konan, Kakuzu, Kisame, Madara e Itachi >> la informò il biondo.

Sono tutti membri di Akatsuki. Era ovvio, se i Jinchùriki erano i nemici, i membri di Akatsuki erano quelli buoni. Che cosa assurda. Eppure non tutti i buoni erano cattivi, perchè a Konoha oltre a lei stessa, c'era Tsunade, Ino, Hanabi e Shizune. Tutti gli altri dov'erano? Cioè, era possibile che non li avesse incrociati, dato che non doveva dare nell'occhio al villaggio, però se Naruto e Gaara erano nemici voleva sapere anche degli altri. Così si rivolse all'unica persona di Konoha del gruppo << Sasuke, hai un Team? >>

L'Uchiha a quel punto alzò lo sguardo su Sakura << Non più >>

Lei spalancò gli occhi, capendo di aver fatto la domanda sbagliata. Strinse le labbra maledendosi per averglielo chiesto.

Sasuke sospirò lentamente << Tu e Kiba eravate i miei compagni, e il mio maestro era Obito >>

Non si aspettava che glielo dicesse, ma apprese che aveva perso Sakura e Obito in un solo giorno, era terribile. Evitò di chiedere di lei stessa e Obito, ma era sollevata che anche Kiba fosse uno dei buoni.

<< Kiba è stato ucciso per primo, circa sette anni fa. Quella traditrice di Hinata l'ha ucciso >>

Era incredula, Hinata aveva ucciso Kiba? << Ma perchè? >>

Sasuke sospirò ancora una volta << Hinata faceva Team con Ino, Sai, e il maestro Nagato. Un giorno che erano in missione hanno incontrato sul loro cammino i fratelli Sabaku, non potevano sconfiggerli, Gaara era troppo pericoloso per loro, per questo il Team è dovuto scappare. Però Hinata era rimasta indietro perchè ferita ad una gamba, fu presa e fatta prigioniera. Per un intero mese abbiamo fatto spedizioni per il suo salvataggio, ma non siamo mai riusciti ad infiltrarci. Sette anni fa i Doragon erano di meno e non potevano rischiare di perdere la vita, dovevano proteggere i villaggi >>

Sakura ascoltava con interesse e curiosità la storia, anche se le suonava surreale, conoscendo le persone a cui si riferiva.

<< Però un giorno, appunto dopo un mese, l'abbiamo trovata svenuta nei pressi di un fiume. Quando le avevamo chiesto cosa le fosse successo, rispose che non se lo ricordava. Ci era sembrato strano che fosse sopravvissuta o che l'avessero lasciata andare, ma erano tutti contenti e avevano lasciato perdere la faccenda. Dopo una settimana lei ha rubato delle pergamene contenenti informazioni sugli Uchiha, Kiba l'ha scoperta e hanno iniziato uno scontro. Hinata ha avuto la meglio quasi da subito, gli ha bloccato il flusso di chakra, immobilizzandolo con la sua tecnica Hyuga. Kiba a quel punto le ha fatto delle domande, scoprendo che lei e Naruto si erano innamorati, e si era offerta di fare da spia per lui, ma Naruto le ha chiesto di meglio, rubare quelle pergamene. Hinata poi con un kunai ha colpito un punto vitale di Kiba, scappando subito dopo. È stato poi Sai ha trovarlo in fin di vita, Kiba fece in tempo ad informarlo su Hinata per poi morire subito dopo >>

Sakura era rimasta shoccata da ogni singola parola. Come poteva una ragazza dolce come Hinata fare una simile azione? Non le era facile assimilare cose del genere. Poi la domanda le sorgeva spontanea << Che cosa contenevano quelle pergamene? >>

<< I segreti dello Sharingan >>

Ora era confusa.

<< Naruto voleva conoscere come contrastare il Mangekyò Sharingan, perchè era il suo punto debole >>

<< Era? >>

<< Sì, perchè ora riesce a contrastarlo >>

Proprio non capiva << Perchè Naruto e i gli altri Jinchùriki ce l'hanno con tutti voi? >>

Sasori prese parola << Perchè vent'anni fa tutti i nostri genitori e nonni erano in guerra, e in mezzo a questi c'erano anche i genitori di Naruto, erano in fuga per portare loro figlio di cinque anni al sicuro, ma sul loro cammino trovarono i genitori di Sasuke e Itachi >>

Sakura a quel punto spostò con uno scatto lo sguardo su Sasuke, già preoccupata per il seguito.

Sasuke volle continuare << Mio padre e mia madre hanno ucciso i genitori di Naruto, proprio davanti a lui, non seppero che però lui era portatore di uno dei Bijù, la volpe a nove code, il più potente di tutti. Vedere morire i suoi genitori gli procurò uno shock talmente tanto forte da scatenare per la prima volta il Bijù, uccidendo i miei genitori all'istante, emanando poi un grido assordante tanto forte che sprigionò una potente onda di chakra che connesse tutti gli altri Bijù nel continente, li risvegliò tutti. Quel giorno ci furono molte stragi in tutti i paesi. Ed è per merito di Madara che ora siamo qui a parlare, perchè fu lui a calmare la volpe, usando il Mangekyò Sharingan, emise anche un sigillo su Naruto in modo che non potesse trasformarsi e usare i poteri del Bijù. Di conseguenza anche tutti gli altri >>

Era così tanto da assimilare, che faticava quasi a seguire la storia, confondendola con quella vera, quella del vero Naruto.

<< Madara non uccise Naruto, era un bambino, e poi sapeva che non aveva colpe, a quell'età era controllato dal Bijù, fu affidato ad un uomo di nome Jiraiya, un eremita solitario che viveva su uno dei monti del Paese del Suono, allevandolo come un figlio. Quando poi aveva compiuto quattordici anni, l'eremita morì di cause naturali, e Naruto scese la montagna, per poi arrivare alle porte di Numa, dove lì trovò due suoi simili, Killer Bee e Gaara. Erano stati pacifici fino a quando poche settimane dopo io andai in missione con il mio Team, e per caso lo incontrai con Gaara e altri due Ninja, vedendo il mio Sharingan, lui impazzì spezzando il sigillo di Madara, così da scatenare nuovamente il Bijù e tutti gli altri. Da quel giorno Naruto promise di voler sterminare tutti gli Uchiha, e Obito usò il Kamui per portarci in salvo, fummo obbligati a ritirarci >>

Sakura deglutì, era una storia drammatica e contorta quanto quella nel suo mondo, solo in modo diverso. Sasuke continuò a spiegarle che Naruto si fece alleati tutti i Jinchùriki e i due villaggi del Paese del Suono, dichiarando di voler radere al suolo Konoha perchè ovviamente era sede degli Uchiha, e poi Iwa, Suna e Taki, gli alleati più solidi di Konoha. Kumo e Kiri si erano fatti da parte, dichiarandosi neutrali. Ed era per questo che almeno un Doragon doveva restare in uno dei villaggi, per proteggerlo. Le disse anche che Naruto aveva provato due volte ad attaccare Konoha, mentre gli altri Jinchùriki avevano tentato con gli altri villaggi. Aggiunse anche che era da quattro anni che non attaccavano i villaggi, non sapendo se stessero aspettando qualcosa o se avevano rinunciato per via dei Doragon sempre presenti nei villaggi << E perchè Madara non ha rifatto di nuovo lo stesso sigillo? >>

<< Madara quella volta ha usato al limite i suoi poteri oculari, tanto da farlo quasi diventare cieco. Ora come ora è ancora molto potente, ma ha perso il potere del Mangekyò Sharingan, non può più domare il Bijù, e di conseguenza non può più applicare il sigillo. E anche se potesse farlo, Naruto ha imparato a contrastare i nostri occhi >>

Calò un lungo istante di silenzio. Sakura si sentiva divisa in due, confusa e anche un po' irrequieta. Questo mondo aveva ogni cosa fuori posto, e si sentiva a disagio, sentiva di essere ancora di più un'estranea. Si abbassò con il busto, appoggiando i gomiti alle ginocchia, massaggiandosi le tempie con le mani << È tutto diverso, ogni cosa, ogni persona, ogni sentimento, tutto >> parlò tra se e se.

<< Lo so che per te non è facile >> le parlò ancora Sasuke << Ma finché sei nel nostro mondo devi sapere chi è il nemico, che sia un amico o un famigliare nella tua dimensione >>

Sasuke aveva completamente ragione, ma tutte quelle informazioni erano difficili da digerire, era difficile farselo stare bene, anche se provvisoriamente.

Deidara, un po' per curiosità, ma anche per cambiare discorso si intromise << Sakura, perchè non ci racconti qualcosa del tuo mondo >>

Alzò lo sguardo e si ricompose osservando il biondo alla sua sinistra << Cosa vorresti sapere? >>

<< Hai detto che io ero tuo nemico, che facevo parte di un'organizzazione, parlaci di loro, e di come sono morto... >> si grattò la testa goffamente << Vorrei sapere chi ha avuto l'onore di sconfiggermi >> ridacchiò.

Sakura notando l'atteggiamento quasi simpatico del biondo, le veniva quasi da ridere pensare al suo mondo, nonostante fossero successe talmente tante cose orribili, confrontarlo con questo al momento le sembrava una barzelletta << L'organizzazione si chiamava Akatsuki, all'inizio erano nove componenti, portavano tutti un mantello nero con nuvole rosse. Si muovano a coppie, e il loro scopo era catturare i Jinchùriki vivi, per assorbire poi i Bijù e sigillarli all'interno di una statua diabolica >> si fermò.

<< Chi sono questi membri, e con chi ero in coppia? >> le domandò curioso sempre il ninja della roccia.

<< Zetsu è sempre stato in disparte, ma era composto dal presunto Leader Pain, che in verità era Nagato, accoppiato con Konan, poi c'era Itachi con Kisame, Hidan con Kakuzu, e te con Sasori >> girò lo sguardo sull'Akasuna davanti a lei, oltre il fuoco.

Sasori vedendosi osservato da Sakura, si sentì amareggiato tutto d'un colpo, come se gli dispiacesse di essere un suo nemico, probabilmente pure morto.

<< Io e Sasori? >> Deidara era stupito.

<< Ma hai avuto anche un altro compagno dopo di lui, Tobi, che in realtà era Obito, il vero leader di Akatsuki >>

Sasori a quel punto capì di essere morto nel suo mondo. Sospirò con amarezza.

<< E così anche mio fratello ne faceva parte... >> parlò l'Uchiha.

Sakura spostò lo sguardo su Sasuke, incrociando il suo, era una storia lunga e complicata anche quella di suo fratello e lui, avrebbe voluto raccontargliela, ma perchè doveva fargli pensare al dolore del Sasuke del suo mondo?

<< Anche Obito? Ma non hai detto che stava aiutando il tuo Team contro Kaguya? >> si grattò la testa Deidara.

<< Sì. È una storia lunga e complicata >>

Poi altro silenzio, nessuno aveva chiesto niente di lui o Itachi, di nessun altro.

<< Chi mi ha sconfitto? >> domandò ancora il biondo.

Spostò di nuovo lo sguardo << Sasuke. Ma in realtà ti sei fatto esplodere nel tentativo di ucciderlo >>

Deidara quasi cadde dalla sua postazione << Cosa? >>

Sasuke nascose un sorriso divertito.

<< È una cosa assurda >> era incredulo e stupito allo stesso tempo.

<< Non per me >> trattenne un sorriso divertito nel vedere l'espressione sorpresa di Deidara.

<< Hey Sasuke, non dici nulla a riguardo? >> Deidara gli fece una smorfia scherzosa.

<< Sei tu che hai voluto saperlo... >> lo prese in girò l'altro.

Sasori per quanto gli altri tre si fossero rasserenati e ci scherzassero su, lui non riusciva a digerire di essere morto nel suo mondo, di essere un suo nemico, e che nemmeno nel proprio mondo aveva la soddisfazione di stare con la sua Sakura, dato che a essere morta era proprio lei. In ogni caso, non erano mai compatibili, che fosse un credo, un sentimento o un'incidente, li dividevano sempre. Si alzò dalla sua postazione ad occhi chiusi << Vado a sistemare i fili di allarme intorno all'accampamento >> riaprì gli occhi e diede le spalle ai compagni.

Sakura alzò lo sguardo sul rosso, vedendolo sparire in mezzo agli alberi.

A Sasuke non era sfuggita l'espressione afflitta del ninja della Sabbia << Sasori non ha ancora completamente superato la morte di Sakura >> la informò Sasuke.

Faceva ancora strano pensarlo, ma era evidente che questo Sasori provava dei veri sentimenti, era completamente diverso da quello che aveva conosciuto lei, privo di amore e affetto, nemmeno per la sua stessa nonna che l'aveva cresciuto.

<< Nemmeno io in verità, ma rispetto a lui sono riuscito ad andare avanti >> aggiunse ancora lui.

Sakura si ritrovò ad osservare Sasuke, notandolo sospirare lentamente. Era evidente che la Sakura di questo mondo fosse importante un po' per tutti << Posso sapere cosa è successo esattamente il giorno che è morta? >>

Deidara e Sasuke rimasero un lungo istante in silenzio, e poi infine l'Uchiha decise di parlare << Io, Sakura, Sasori e Sai eravamo andati nel Paese delle Terme, avevamo svolto una missione di livello A. Dopo aver passato la notte in un piccolo villaggio marino, all'alba eravamo ripartiti per tornare a Konoha. Poco dopo che eravamo entrati in una foresta, fummo intercettati da Naruto, Gaara, Hinata e Kankuro. Non era nostra intenzione iniziare uno scontro, ma Naruto si era subito lanciato contro di me, e non abbiamo avuto altra scelta che affrontarli... >>


Avevano iniziato lo scontro già da diverso tempo, Sasuke aveva attirato fin da subito l'attenzione di Naruto cercando di tenerlo lontano dal suo gruppo. Sapeva che da solo non era in grado di batterlo, aveva bisogno di almeno Sasori per avere anche una sola possibilità, ma era impegnato a scontrarsi con Gaara, mentre Sakura fronteggiava Kankuro, e Sai era impegnato con l'ex compagna di Team. Quelli in difficoltà erano indubbiamente lui e Sasori, che anche se erano dei Doragon, fronteggiare Naruto e Gaara era al di sopra della loro portata. Molti dicevano che più i Bijù avevano code, e più erano forti, ma lui non la pensava uguale, perchè anche se il Bijù di Gaara ne aveva solo una, l'abilità innata di controllare la sabbia lo alzava nettamente di livello portandolo al pari di Killer Bee e Fuu. Certo sia lui che Sasori erano in grado di tenergli testa, ma non due Jinchùriki di quel livello in una sola volta.

<< Lo so che stai solo prendendo tempo >> Naruto stava sospeso all'interno della testa della sagoma di chakra del Bijù a forma di volpe.

Sasuke che invece stava sospeso all'interno del Susanoo emise una smorfia contrariata.

<< Ti ucciderò, ucciderò ogni singolo Uchiha su questo continente >> gridò l'altro scagliandosi contro di lui.

Parò il potente colpo con il braccio del Susanoo, ma fu preso alla sprovvista da una piccola teriosfera creata velocemente dalla bocca della sagoma di volpe. Era troppo vicino. Merda. Parò il colpo, ma fu sbalzato all'indietro dall'esplosione. Appena si rialzò, vide Naruto fiondarsi in direzione del gruppo. No. Non poteva permettergli di uccidere i suoi amici, così prese il volo e lo seguì a tutta velocità.

Nel contempo Sasori aveva sigillato a fatica Gaara dentro una sua marionetta, ma per riuscirci aveva dovuto combattere a lungo contro di lui, usando ogni sua marionetta, ritrovandosele quasi tutte completamente a pezzi, anche Hitetsu. Aveva usato quasi tutto il chakra ed era stato ferito pesantemente ad un braccio, compromettendolo, per questo si era poi accasciato a terra, in mezzo al sangue che cadeva sul terreno. Non avrebbe trattenuto Gaara per molto, lo sentiva come si dimenava e tentava di opporsi.

<< Sasori! >> la voce di Sakura.

Il rosso alzò a fatica lo sguardo, notandola correre verso di lui con il Byakugo attivo, rigenerando istantaneamente le ferite subite da Kankuro e le sue marionette.

Si inginocchiò accanto a lui e iniziò a curarlo << Hai perso molto sangue, ma ora la ferita è chiusa, non sforzarti >>

<< Sai e Sasuke? >> le domandò.

<< Sai è svenuto, l'ho lasciato con Katsuyu. Hinata è ferita ed è svenuta anche lei. Sasuke- >> si bloccò vedendo per aria arrivare Naruto velocissimo contro di loro. Si allarmò mettendosi in piedi, pronta a difendersi e difendere Sasori.

<< Sakura scappa! Non puoi affrontarlo >> le urlò Sasori, tentando di alzare una mano verso una delle sue marionette intatte.

Ma il Susanoo di Sasuke colpì con altrettanta velocità Naruto, scaraventandolo al suolo con violenza, creando una forte folata di vento e un piccolo terremoto sotto ai piedi. Si alzò un polverone in mezzo al campo di battaglia, tra alberi sradicati e crepe.

Sasuke fu pronto a lanciare un enorme Katon, non appena rivide Naruto e la sua enorme volpe alzarsi verso l'alto. L'ho sganciò verso l'alto, non colpendolo.

<< Hah, stai diventando cieco a forza di usare quegli occhi, non riesci più a mirare >> lo sfotté con un sorriso compiaciuto l'altro.

Ignorò le parole di Naruto e accinse al potere dell'occhio sinistro, sfoggiando il Mangekyò Sharingan. Amaterasu.

In un attimo la sagoma della volpe fu ricoperta di fiamme nere. Ma Naruto non era minimamente preoccupato << Conosco la tua tecnica >> sorrise compiaciuto. Con una zampa anteriore della volpe si spogliò di uno strato di chakra buttandolo poi dietro di se, incendiando gli alberi sradicati << Non sai più cosa inventarti >>

Sakura assieme a Sasori ancora a terra e senza forze, guardavano in alto verso Sasuke, stava fermo come in attesa di qualcosa << Cosa sta- >> poi sentì delle gocce di pioggia sul viso. Una grossa e scura nube temporalesca si formò sopra di loro, iniziando a piovere << Il Katon di prima non serviva per colpire Naruto, ma per scaldare l'aria e formare il temporale, anche le fiamme dell'Amaterasu servivano a questo >> Sakura parlò cercando di capire cosa aveva in mente il compagno di Team.

<< Sakura... non riesco più a tenere Gaara >> l'avvisò sforzandosi di tenere i fili di chakra collegati alla marionetta.

<< Cosa posso fare? >> gli chiese. Passargli il suo chakra non avrebbe aiutato in ogni caso, a lui serviva del sangue, ne aveva perso troppo, già si meravigliava come ancora fosse cosciente.

<< Con la pioggia dovrebbe essere più facile fronteggiarlo, tieniti pronta >>

Sakura annuì e si mise in guardia, tenendo d'occhio anche la situazione in alto.

Sasuke alzò in alto il braccio del Susanoo e sulla mano gli si formò dell'energia elettrica. Kirin. Abbassò la mano.

Naruto in una frazione di secondo vide dei fulmini arrivargli addosso, colpendolo in pieno.

Sasuke vide il Jinchùriki cadere a terra, ritrasformandosi in versione umana. Solo a quel punto controllò i suoi compagni, notando Sasori fuori uso, e Sakura in piedi in guardia guardare avanti verso la marionetta chiusa e sigillata. Proprio in quel momento vide quest'ultima esplodere, Gaara si era liberato evocando le braccia del Bijù a una coda. Per di più Naruto si era rialzato, riprendendo la forma della volpe. Merda.

Sakura iniziò il combattimento con Gaara, schivando e dando pugni contro le grosse mani del Bijù, senza la sabbia era in grado di tenergli testa facilmente.

Sasori era allo stremo, ma ancora cosciente, osservando Sakura tenere testa a Gaara, quest'ultimo sembrava abbastanza provato dal combattimento che aveva avuto con lui, e il fatto di non riuscire ad usare la sabbia era un vantaggio per lei. Poi vide Sasuke contrastare a fatica Naruto, era evidente che ormai anche lui aveva usato maggior parte del chakra.

Sakura riuscì ad avere la prontezza e la fortuna che Gaara abbassasse la guardia per la stanchezza, così usò tutta la potenza che aveva nel pugno e lo colpì allo stomaco, disintegrando la protezione di sabbia che aveva addosso << Prendi questo! >> lo scaraventò talmente tanto forte da fargli fare un volo di almeno trecento metri se non di più.

Naruto sentì lo schianto e vide Gaara senza sensi, percependo che fosse in fin di vita. Ringhiò a denti stretti e puntò lo sguardo verso chi aveva osato fargli un danno del genere, la ragazza, Sakura.

Sasuke se ne accorse e si allarmò. Vide Naruto fiondarsi in basso e verso Sakura con rabbia. No. Lo inseguì immediatamente volando come una scheggia, incoccando con il Susanoo una freccia di Chidori, aveva solo una possibilità dato che stava usando ormai tutto il chakra rimastogli.

Sakura si girò ad occhi spalancati verso Naruto che stava arrivando come un fulmine verso di lei.

Sasori si allarmò notando anche Kankuro sbucare da dietro delle rocce, con un braccio rotto da una parte, ma che alzava benissimo l'altro, prendendo possesso di una marionetta malconcia con una spada acuminata. Merda. Lo vide muovere quella stessa verso Sakura con velocità << Sakura! >> urlò con tutta la voce che aveva. Si sforzò di muovere una mano verso il braccio rotto di Hitetsu.

Sakura sentendo la voce di Sasori e sentendo un rumore di lame scontrarsi alle sue spalle, si girò velocemente notando il braccio della marionetta di Sasori a mezz'aria che l'aveva protetta. Si sbrigò a dare un pugno alla marionetta del nemico frantumandola in mille pezzi. Nemmeno il tempo di saltare via da lì, che sentì Naruto schiantarsi al suolo proprio davanti a lei. Notando subito dopo una grossa freccia elettrica conficcata nella schiena della sagoma della volpe.

Sasuke scese a terra ansimando stanco, sentendo il Susanoo dissolversi, era a corto di chakra. Incrociò lo sguardo di Sakura poco lontano.

Sakura sapeva che l'unico che poteva tenere testa a Naruto era lui, e siccome sapevano entrambi che quest'ultimo si sarebbe rialzato, ed essendo Sasuke a corto di chakra, non le restava che dargli il suo. Fece per fare un passo verso di lui, ma si sentì immobilizzata, non riusciva a muovere il corpo << Cosa- >>

Sasori vide Kankuro con la mano alzata verso di lei, provò a muovere la mano ma non ce la faceva, non sentiva più le dita << Sasuke, taglia i fili! >>

Sasuke inginocchiato si sbrigò a puntare due dita e a modellare il chakra in una lunga lama di fulmine sui fili invisibili tra Sakura e Kankuro. Perse subito dopo l'equilibrio, appoggiando una mano sul terreno con affanno.

Sakura, nel momento esatto che si sentì libera, fu colpita alla schiena e allo stomaco da qualcosa, si ritrovò a guardare con orrore e incredulità in basso e vedere un grosso artiglio di chakra sbucare davanti a lei.

Sasori e Sasuke spalancarono gli occhi terrorizzati e preoccupati << Sakura! >> urlarono entrambi.

Naruto la alzò assieme alla sua zampa di volpe << Kankuro recupera Hinata e Gaara >>

Sakura tentò si attivare il Byakugo, ma sentì di non riuscire a concentrare il chakra, era come se Naruto stesse usando qualche tipo di distorsione di chakra. Sentì subito il sapore ferroso del sangue in gola, per poi fuoriuscire dalla bocca, colandole addosso. Lentamente si sentì mancare le forze, e l'unica cosa che desiderò fare era guardare Sasori, la persona che amava. Voleva dirgli qualcosa, ma il sangue le impediva ogni sorta di suono dalla gola, così le fu spontaneo allungare la mano verso di lui.

Sasori incrociò il suo debole sguardo, e fu lì che trovò la forza per alzarsi, a stento, ma ci riuscì << Resisti Sakura >> tentò di muovere le mani verso di lei, ma i fili di chakra non riuscirono a raggiungerla, cadde in ginocchio sul terreno al limite della coscienza. Alzò di nuovo lo sguardo verso di lei con sofferenza e impotenza, sentendo come gli occhi volessero lacrimare << Sakura... >>

Subito dopo lei perse ogni tipo coscienza, lasciando cadere la testa all'indietro e le braccia lungo il corpo.

Sasori si lasciò cadere con la testa sul terreno, sofferente e frustrato per non essere riuscito a fare nulla per salvarla. Dolorante in ogni punto del suo corpo, ma in modo più intenso nel suo cuore, un dolore lancinante e insopportabile, talmente tanto forte da perdere i sensi.

Sasuke si alzò in piedi con tutta la forza che aveva e concentrò tutto il chakra che poteva sulla mano, formando un debole Chidori. Nemmeno lo Sharingan riusciva a ad attivare. Poi notò che sul polso di Sakura il sigillo di Obito era scomparso, segno che Sakura aveva perso la fiamma vitale << Naruto io ti uccido! >> urlò in preda alla disperazione, perse però la forza solo facendo un passo, vedendo il Chidori dissolversi << Dannazione >> infine cadde di nuovo in ginocchio.

Naruto sorrise malignamente << Cosa credi di fare con quel poco chakra che ti rimane? >> lo sfotté << Ora... tutti quanti morirete >> fece per aprire la bocca della volpe per preparare una teriosfera, quando si sentì tagliare la zampa di chakra dove teneva la ragazza. Notò Obito, in veste di Hokage sfrecciargli davanti. Non aspettava occasione migliore di uccidere quell'Uchiha con quella sua fastidiosa tecnica di teletrasporto. Approfittò immediatamente della sua premura di recuperare la ragazza per tirargli un'artigliata sulla faccia con l'altra zampa, riuscendoci di striscio. Nel farlo però Obito fu svelto a lanciargli addosso un Katon di dimensioni enormi per allontanarlo.

Sasuke provò a raggiungere il maestro ma capì di non reggersi in piedi << Maestro... >> lo vide girarsi verso di lui con Sakura tra le braccia, notando che Naruto lo aveva sfregiato proprio sugli occhi << … gli occhi >>

L'Uchiha Hokage appoggiò a terra l'allieva, con un'espressione triste << Mi dispiace di non essere arrivato prima >> quando era a Konoha, e dopo aver visto il sigillo di Sakura svanire dal polso capendo che l'allieva stava perdendo la fiamma vitale, si era subito teletrasportato nel punto dove lei fosse, ma anche se ci aveva messo un attimo, non era bastato per poterla salvare.

<< Non potevi saperlo, nemmeno noi ci aspettavamo tutto questo >> parlò quasi con voce tremante, cercando di contenere la sofferenza per la perdita di Sakura.

Obito si avvicinò a lui seguendo la sua voce e gli passò un po' di chakra << Stanno arrivando dei rinforzi da ovest >> lo informò calmo.

<< Che cosa vuoi fare? >> si allarmò.

Obito percepì Naruto rialzarsi con sempre la sua forma di volpe << Non possiamo permetterci di perdere tre Doragon tutti in una volta, ne basta uno solo, e io sono già stato compromesso >> iniziò a camminare dove percepiva Naruto << Mi dispiace Sasuke >>

In quel momento, Sasuke capì che il maestro stava per sacrificarsi per poter salvare il resto del Team. Digrignò i denti con rabbia, non bastava aver perso la sua compagna di Team, cosa che era già abbastanza doloroso vederla in quelle condizioni davanti agli occhi, ma ci si metteva Obito a volersi sacrificare << Maestro... >> dette un pugno sul terreno cercando di trattenere le lacrime che tentavano di uscire.

Obito non si fermò, ma continuò ad avanzare, percependo Naruto preparare una teriosfera enorme. Lo attirò più lontano, direzionandosi in un punto deserto.


Qualche momento dopo Sasuke vide e sentì un'esplosione enorme poco lontano, ma non abbastanza per essere colpiti, di conseguenza furono scaraventati tutti in punti diversi. Ritrovandosi anch'esso privo di sensi in mezzo alla foresta mezza distrutta.


Sakura era rimasta sconvolta nel sentire il racconto di Sasuke, non si capacitava come Naruto potesse davvero ucciderla, eppure era successo. Faticava vedere un nemico come Madara il buono di questo mondo, ma Naruto, quello che definiva la persona più buona e giusta, immaginarlo come il più spietato di questo mondo era ancora più shoccante << Naruto è sopravvissuto? >>

<< Sì. Tutti tranne Sakura e Obito >>

Sakura abbassò la testa, ritrovandosi a guardare il fuoco davanti a se. Non sapeva cosa provare, felice di sapere che Naruto, Gaara, Hinata e Kankuro fossero vivi, ma allo stesso tempo dispiaciuta e affranta per essere stata uccisa lei stessa, e in qualche modo anche Obito. Capiva che questo mondo era diverso, ma era estremamente arduo accettarlo.

Sasuke la notò turbata << Chi è Naruto nel tuo mondo? >>

Naruto... le sembrò di intravedere l'immagine del suo volto sorridente in quel fuoco, lei aveva in testa solo quel Naruto << Lui... lui fa parte del Team 7, è quello che ha salvato Konoha, che mi difende ogni volta sono in difficoltà, e che adesso sta facendo di tutto per salvare l'umanità. Questo è il vero Naruto >> finì di parlare guardando Sasuke.

<< Capisco >>

<< Per noi è surreale, noi definiamo così Sasuke >> parlò stavolta Deidara.

Sasuke... Lo osservò meglio, e per un momento vide il vero Sasuke, con quello sguardo pieno d'odio, lo Sharingan da una parte e il Rinnegan dall'altro. Poi l'immagine della sua espressione determinata e arrabbiata con il mondo, come quando tentò di ucciderla, uccidere Naruto e il maestro Kakashi sul quel ponte.


<< … Uccidendo ognuno di voi! La purificazione totale avviene soltanto quando ogni legame viene spezzato! Solo in quel modo gli Uchiha riusciranno a risorgere! >>


E anche quando stavano combattendo contro Madara e Kaguya, la guardava come se non valesse nulla, considerandola solo un peso. E aveva anche ragione, ma il modo come lo diceva era demoralizzante, la feriva.


Dopo che Sasuke coprì il Team con il Susanoo, Sakura volle capire la situazione all'esterno << Che sta succedendo là fuori, Sasuke? >>

<< E a che ti serve saperlo? Ora non puoi fare proprio nulla >> Sasuke le rispose con tono infastidito e superiore.


E non aveva nemmeno dimenticato le parole che lui disse poco dopo a Naruto.


<< Quando è stato attivato lo Tsukuyomi Infinito, Kakashi e Sakura erano vicini a te per caso... ed è stato solo per quello se si sono salvati. Capisci cosa intendo, vero? >>


Non era più il Sasuke di anni fa, quello del Team 7, quello che la proteggeva e la incoraggiava. E anche se aveva tentato alla sua vita, le parole taglienti che le diceva, ferendola sentimentalmente, lei continuava ad amarlo. Nemmeno sapeva come ci riuscisse dopo tutto quel tempo, dopo tutto quello che aveva fatto, ma lui era sempre lì, fermo nel suo cuore.


<< Sakura... grazie >>


Pensando proprio a quei sentimenti, l'immagine tornò limpida sul Sasuke più adulto e tranquillo di questo mondo, il suo sguardo emanava sicurezza e affidabilità, le piaceva davvero tanto. Era così che voleva che fosse davvero Sasuke. Perchè doveva essere così? Perchè il vero Sasuke non poteva essere come quello di questo mondo? Si sentiva così affranta e combattuta, con tanti sentimenti contrastanti, tanto che la testa iniziava a pesarle troppo.

<< Hai già assimilato troppo per oggi, dovresti dormirci sopra >> le suggerì l'Uchiha con premura << Una dormita ti farà solo bene ai pensieri e all'umore >> le fece un lieve sorriso comprensivo.

Arrossì lievemente, questo Sasuke era perfetto, si preoccupava per lei, dei suoi sentimenti per i suoi amici, la rasserenava e la confortava, le piaceva davvero tanto, e per nascondere quei sentimenti che tentavano di venir fuori distolse subito lo sguardo.

<< Chi fa il primo turno? >> domandò Deidara.

<< Lo faccio io >> Sasori riapparse da dietro gli alberi.

Sasuke annuì << Bene. Tra tre ore lo faccio io >>


Un'ora più tardi, Sakura era sdraiata sul fianco verso il fuoco, avvolta da una sottile coperta per proteggersi dagli spifferi freschi di primavera. Aveva provato a dormire, ma tutti quei pensieri le volavano in testa come mosche fastidiose, certo, stava meglio, ma non riusciva a togliersi dalla testa tutta la vicenda di questo mondo. E poi per non bastare si sentiva frastornata da quei sentimenti che provava per questi due Sasuke così diversi. Era inutile però starci a pensare in continuazione, non avrebbe risolto proprio nulla, e nemmeno avrebbe giovato al proprio riposo. Sospirò leggermente e piano, sentendo ancora lo scoppiettare delle braci del fuoco, ma poi un leggero rumore di meccanismi la distrassero. Aprì le palpebre lentamente, notando il fuoco ancora acceso, anche se con meno intensità, poi spostò leggermente la testa e notò Deidara sdraiato dormire da una parte, e Sasuke fare altrettanto dall'altra. E poi infine Sasori girato di spalle, dall'altra parte del fuoco, seduto su un ceppo, impegnato a fare qualcosa che non riusciva a scorgere da così com'era. Rimase lì, in quella posizione, a fissarlo, ancora stupita nel vederlo umano, e le fu automatico ripensare alle parole della vecchia Chiyo, quando avevano appena sconfitto Sasori.


<< Con questa tecnica... si può dare vita persino a una marionetta... in cambio della propria vita. Ma ormai è un sogno irrealizzabile >>


Chiyo aveva passato anni a studiare quella tecnica segreta e proibita, solo per poter dare vita ad una delle marionette costruite da Sasori quando era ancora un bambino, quelle di Madre e Padre. Avrebbe dato la vita solo per poter rendere felice suo nipote, ma per lui era troppo tardi, era una marionetta lui stesso e non provava alcun tipo di affetto. E ricordava molto bene le parole di Sasori in punto di morte.


<< Sebbene questa vecchia sia mia parente... se dovesse morire non proverei alcunché. Anche il mio cuore... è meccanico come il mio corpo. Ho ucciso migliaia di persone, e lei sarebbe semplicemente una delle tante. Tutto qua >>


Il Sasori che aveva conosciuto lei, non aveva alcuna considerazione della vita umana. Non gli importava nulla della famiglia, non aveva sentimenti per nessuno, gli importava solo delle sue creazioni, e pensava che le persone dovessero essere create a volontà sotto forma di marionette. Era orribile e crudele. Ma guardando quello di questo mondo e dopo aver appreso che lui e l'altra Sakura stavano insieme, che vivevano insieme e si sarebbero voluti addirittura sposare, le sembrava tutta un'altra persona. Questo Sasori era colmo di sentimenti. Si alzò lentamente e il più silenziosamente possibile dal suo sacco a pelo, e infine si avvicinò con calma al Ninja della Sabbia.

<< Dovresti dormire >>

Gli era ancora alle spalle, eppure aveva già capito che era lei. Si accostò al suo fianco << Non riesco a prendere sonno >> poi notò quello che stava facendo, ovvero, mettere appunto la marionetta che lei conosceva come quella del Terzo Kazekage. Spalancò gli occhi stupita, che trasformasse anche lui le persone in marionette?

<< Si chiama Hitetsu >> la informò notandola fissare la marionetta.

<< Chi era? >> domandò con un certo disappunto.

<< Perchè pensi che fosse qualcuno? >> le domandò confuso.

<< Non trasformi le persone in marionette? >>

Solo a quel punto spostò con incredulità la testa, puntando lo sguardo sul suo << Ero un mostro del genere nel tuo mondo? >>

Sakura rimase in silenzio per un lungo istante, pensando che allora era proprio vero, questo Sasori era completamente differente << Sì >> gli rispose debolmente.

Bene, oltre a essere un nemico, traditore del proprio paese, faceva anche cose macabre e terrificanti. C'era qualcosa di peggio nel sapere di essere un mostro così crudele e spietato ai suoi occhi? Spostò contrariato e con nervosismo lo sguardo, facendogli passare la voglia di controllare i meccanismi della sua marionetta. Infatti la richiamò subito nel rotolo.

Sakura si accorse di aver ferito in qualche modo i suoi sentimenti. Era assurdo, ma era così << Mi dispiace, non volevo che lo sapessi così >>

<< Non fa nulla >> abbassò lo sguardo amareggiato e deluso.

Rimase lì, in piedi, incerta sul da farsi o cosa dire.

<< Ma... perchè facevo quelle cose orribili? >> alzò poi lo sguardo sul suo.

Rimase ferma senza dire nulla per qualche istante, poi gli si sedette accanto, sopra a una grossa roccia << Quando eri un bambino... >>

Sasori ascoltò attentamente la storia dell'altro se stesso. Gli disse dei suoi genitori, di sua nonna e dell'assassinio del Terzo Kazekage, ovvero la sua marionetta Hitetsu. Praticamente era diventato un traditore per colpa dei pessimi insegnamenti e usanze del villaggio della Sabbia << È una storia molto triste... >>

<< Eri insoddisfatto e infelice della tua vita... e crescendo ti sei chiuso in te stesso... distraendoti e ossessionandoti a costruire marionette >>

<< Queste cose le sai perchè... >>

<< Me le ha raccontate la vecchia Chiyo >> e a proposito di lei... << C'è l'hai ancora tua nonna? >>

<< Sì, anche mio padre e mia madre. Sono tutti a Suna >>

Le fu spontaneo accennare un sorriso sereno nel pensare che avesse ancora la sua famiglia. Le avrebbe fatto piacere rivedere la vecchia Chiyo, ma sapeva che non avrebbe avuto l'occasione di farlo. In ogni caso era rincuorata che qui viveva ancora, con la sua famiglia al completo.

Sasori fu catturato da quel lieve sorriso, e in quel momento il suo cuore aveva iniziato a battere più velocemente. Vederla lì, sorridergli in quel modo non faceva che sprigionargli quei sentimenti d'amore che aveva per lei. Dovette distogliere lo sguardo per riprendersi e rallentare i battiti.

<< Sasori... anche se nel mio mondo eri un mio nemico, tua nonna ti ha sempre voluto bene. E tu... >>


<< Sasori aveva scorto il mio ultimo attacco... ma per uno strano motivo non è riuscito a schivarlo. Qualcosa lo ha distratto per un istante >>


<< Tu... alla fine ti sei lasciato uccidere. Ho sempre pensato che infondo al tuo cuore, per quanto fosse meccanico, avessi uno spiraglio di luce. Forse avevi provato qualcosa, perchè in punto di morte mi hai dato l'informazione che volevo. Se davvero non provavi nulla, te ne saresti fregato >> gli confessò.

Cosa? Era incredulo e colpito allo stesso tempo << Cuore meccanico? E tu eri lì quando l'altro me è morto? >> scosse un po' la testa confuso.

<< Sì, ti eri reso una marionetta subito dopo aver tradito Suna. Ti sei mantenuto giovane come un quindicenne anche se in realtà avevi trentacinque anni. E sì, io ero lì, perchè io insieme alla vecchia Chiyo ti abbiamo sconfitto >>

Non sapeva se essere sconcertato per aver saputo di essersi trasformato in una marionetta, un vero e proprio mostro sotto ogni punto di vista, o essere sorpreso nel sapere che era stata lei con sua nonna a sconfiggerlo. Si sentì dispiaciuto per essere stato un Sasori così spietato e mostruoso << Devo essere stato crudele... >>

Sakura sospirò << Sì, hai provato con tutto te stesso a uccidermi, e sarei morta davvero se non ci fosse stata la vecchia Chiyo >>

<< E lei... ? >>

<< Ha usato una tecnica proibita per resuscitare Gaara, il Quinto Kazekage, ed è morta nel farlo >>

Sasori rimase in silenzio per un lungo istante, elaborando la storia, non si capacitava di come l'altro se stesso avesse fatto delle cose così orribili, ma da un lato si sentiva soddisfatto e rincuorato che proprio lei lo aveva sconfitto << Avevi ragione quando dicevi che il tuo mondo è completamente diverso >>

<< Già >> rimase in silenzio per un breve istante << Sai... c'è un ultima cosa... >>

<< Cosa? >>

<< Kankuro nel mio mondo è un mio alleato, in un momento di calma durante la guerra che il mio mondo stava affrontando, mi ha confessato di essersi imbattuto in te. Sei stato rianimato insieme a tanti altri con una tecnica proibita... >>

L'Akasuna era sempre più incredulo delle cose che esistevano nel suo mondo.

<< Mi ha detto che dopo un breve combattimento, hai trovato la pace, capendo che la tua anima sarebbe rimasta in eterno dentro le tue creazioni, per questo hai affidato le tue marionette più preziose a lui, chiedendogli di tramandarle ai suoi successori >>

Per un marionettista con lui, erano state parole meravigliose, e la pensava esattamente così, infatti aveva sempre pensato che se mai un giorno avesse avuto un figlio, gli avrebbe tramandato le sue marionette, per poi consegnarle in futuro ai successori e così via.

<< Quindi avevo ragione, quella volta che ti ho sconfitto, avevi provato qualcosa >> accennò un altro sorriso sincero.

Guardandola sembrava quasi sollevata di quello che gli aveva appena detto, forse perchè si era affezionata e portava rispetto per Chiyo, era evidente. Questa Sakura era esattamente come la sua Sakura, sempre dolce e carina, ma anche coraggiosa e determinata in quello che faceva. La amava proprio per questo, erano tutte queste cose lo avevano fatto innamorare di lei. Gli fu tutto automatico, muovere il busto verso di lei e avvicinare le labbra alle sue.

Sakura spalancò gli occhi sorpresa, accorgendosene appena in tempo, e si spostò subito all'indietro con la schiena << Sasori... >> lo richiamò.

Si rese conto di quello che stava per fare, e si ricompose subito << Scusami, il mio corpo si è mosso da solo >> abbassò un po' lo sguardo. Per un momento gli era sembrato di tornare a qualche anno addietro, quando si era accorto di ricambiare i sentimenti di Sakura.


Il Team 7 e il Team Shamon avevano intrapreso un'altra missione insieme quel giorno. Da quando si erano ritrovati a collaborare per caso un paio di anni prima nel Paese dei Fiumi, trovando una certa sintonia e collaborazione, ogni qualvolta servivano un Team di Suna e uno di Konoha, erano sempre loro a muoversi.

Avendo finito la missione nel tardo pomeriggio, il Team di Shamon aveva deciso di pernottare a Konoha, per poi ripartire la mattina del giorno dopo per tornare a Suna. E Obito li aveva invitati a cena per mangiare il ramen in uno dei migliori chioschi del villaggio.

Sasori si trovava molto bene con il Team di Konoha, ormai aveva fatto amicizia con i membri. Sasuke era il più calmo e sereno, ci parlava tranquillamente, nelle missioni riuscivano a intendersi alla perfezione, combinando anche alcuni attacchi. Kiba era quello più allegro e vivace del gruppo, scherzava e rallegrava le loro missioni insieme, prendendo sempre in mezzo la loro compagna Sakura. Ecco, lei l'aveva trovata straordinaria fin da subito, ed era consapevole dei suoi sentimenti nei suoi confronti, non gli aveva mai detto esplicitamente quello che provava, ma l'avevo capito. Era senz'altro bella, ma non gli era mai interessato avere una ragazza, e poi non si voleva nemmeno andare a incasinare la vita, dato che non gli erano sfuggiti gli sguardi infastiditi di Sasuke. Era ovvio che l'Uchiha provasse dei sentimenti per la compagna di Team, e anche se lei invece aveva occhi per lui, non si voleva ritrovare impegolato in cose che non sapeva gestire. Certo, erano tutti grandi, diciannove anni lui, diciotto lei, era anche l'età in cui la maggioranza dei coetanei si trovavano il compagno o la compagna della vita, ma questo non voleva dire che solo perchè una gli veniva dietro si sarebbe lasciato influenzare.

<< Grazie della cena >> il maestro Shamon ringraziò Obito.

<< Figurati, è un piacere >>

Sakura e i due compagni di squadra si spostarono affianco al loro maestro. Lei ovviamente aveva poi puntato lo sguardo su Sasori, con una certa emozione negli occhi.

Sasuke affianco a lei sospirò rassegnato e anche un po' infastidito.

<< Beh Sasuke, perchè quella faccia musona? >> lo prese in giro Kiba, mentre gli avvolse il braccio sulle spalle con fare amichevole.

<< Sta zitto idiota >> gli fece una smorfia quasi imbarazzata.

Sakura li guardò entrambi, per poi soffermarsi sull'Uchiha, guadandolo con comprensione, cercando di ricordargli qualcosa solo con lo sguardo.

Matsuri e Baki spintonarono Sasori con fare sornione.

Lui li guardò con una smorfia contrariata << Ma che vi prende? >>

Matsuri si avvicinò a lui e gli spifferò qualcosa nell'orecchio << Non fare il cretino, accompagnala a casa >>

Naturalmente questa cosa di Sakura la sapevano praticamente tutti, dato che quella ragazza lo aveva fatto notare già da tempo, e ogni volta che i due compagni di Team lo stuzzicavano lo faceva sentire in imbarazzo e a volte anche a disagio << Fatevi gli affari vostri >>

Obito si grattò la testa imbarazzato e perplesso allo stesso tempo << Bene, ragazzi, io vi saluto, mia moglie mi aspetta >> fece un salto su un tetto vicino.

<< Salutami Rin >> Shamon lo salutò con la mano alzata. Poi si rivolse ai ragazzi << Vado anche io. Ricordate ragazzi, domani mattina alle 8:00 si parte >>

<< Sì maestro >> risposero gli allievi.

Il maestro poi se ne andò, lasciando i sei ragazzi ancora lì. Calò uno strano e imbarazzante silenzio, fin quando Kiba prese parola << Oh ma come è tardi, è meglio che vada a dormire >>

Sasuke notò l'orologio appeso vicino al chiosco << Ma se sono le 20:30 >>

<< E quindi? Non posso andare a dormire presto? >> l'Inuzuka non sapeva che altro dire.

<< Già anche io vado presto a dormire >> parlò Matsuri assecondando Kiba.

<< Vedi, non sono l'unico >> annuì il castano.

<< Andiamo Baki >> Matsuri lo trascinò per il braccio.

Sasori li guardò con una smorfia mezza imbronciata, era sul punto di andarsene anche lui, quando la voce di Sasuke lo bloccò << Sasori... accompagnala a casa >>

Sakura spalancò con stupore gli occhi verso l'Uchiha, e un sorriso spontaneo e sereno le si formò sulle labbra, mimandoli poi un “grazie”.

Sasuke sospirò con rassegnazione e afferrò il braccio di Kiba, tirandoselo via << Andiamo idiota >>

<< Hey >> si sentì strattonare l'altro.

Sakura li vide darle le spalle e incamminarsi lungo la strada, si girò notando di essere finalmente sola con Sasori.

<< Una come te ha davvero bisogno di essere accompagnata a casa? >> le domandò corrugando la fronte.

<< Una come me? >>

<< Sì, non mi sembra che tu sia una fanciulla indifesa >>

Sakura ridacchiò << Vero >> fece una breve pausa << Però potresti lo stesso... >> si bloccò, era emozionata con le guance lievemente arrossate.

Non seppe il perchè decise di accontentarla << Ti accompagno >>

Lei cercò di trattenere un sorriso felice << Grazie >>


Un momento dopo erano uno affianco all'altra, camminando per le strade di Konoha. Sasori notò come lei fosse emozionata, così per rompere il silenzio decise di chiederle qualcosa << È molto lontana- >>

<< Sasori... >> lo interruppe fermandosi.

Si fermò anche lui, girandosi un po' verso di lei confuso.

Alzò la testa, incrociando il suo sguardo << Tu mi piaci, tanto. Io... io sono innamorata di te >>

Sgranò gli occhi stupito, cioè, sapeva che lei era invaghita di lui, non sapeva da quanto e da quando, ma era comunque colpito nel sentirla dichiararsi.

<< Lo sono da tanto tempo... dal nostro primo incontro, te lo ricordi? >>

Il loro primo incontro... due anni fa, da così tanto? << Perchè io? … A Sasuke piaci, non è più semplice con lui? >>

<< Lo so che gli piaccio, me l'ha detto apertamente l'altro giorno... devo ammettere che per un momento ho pensato di volerlo, ma poi subito ho pensato a te, ed è stato lì che ho deciso di confessarmi a te >> il cuore batteva a mille << Perchè te? Perchè ho amato da subito il tuo sorriso e il tuo sguardo sul quel tetto due anni fa >>

Mai nessuno gli aveva detto una frase del genere, e doveva ammettere che gli faceva un effetto strano e sconosciuto, come se qualcosa dentro di lui si scaldasse, sempre di più, fino a percepire calore in tutto il corpo. Si accorse di come i suoi occhioni fossero di un verde luminoso, spiccando e contrastando il rosa dei suoi capelli.

<< Non so se tu- >>

<< Andiamo, ti accompagno a casa >> la interruppe tornando a camminare.

Sakura si zittì un po' delusa, e si apprestò ad affiancarlo, continuando a camminare.

Sasori non sapeva cosa gli stava succedendo, gli era stato più semplice interrompere tutto quel sentimentalismo, si era sentito strano, come ammaliato da lei, dai suoi occhi, e si era completamente perso. Provava un enorme calore ancora adesso e sentiva il cuore battere più forte, mai sentita una cosa del genere. Che fosse questa la sensazione che si provava a essere innamorati? La guardò con la coda dell'occhio, e la vide con lo sguardo abbassato, muta e lievemente amareggiata, e lì capì di voler vedere solo il suo sorriso, quello che di solito vedeva ogni volta che la notava guardarlo. Non seppe esattamente cosa gli prese, ma mosse la mano verso quella di Sakura, gliela sfiorò attirando la sua attenzione e infine gliela prese, spostando lo sguardo sul suo.

Sakura rimase a guardarlo ad occhi spalancati, mentre continuavano a camminare, la felicità la avvolse come una coperta calda d'inverno, infine sorrise.

Fu quando le loro mani si intrecciarono e i loro sguardi si ancorarono l'uno sull'altra che entrambi capirono che avevano appena intrapreso quella strada come una coppia, dando iniziò a loro amore.


<< Non... non fa nulla >> Sakura si alzò dalla sua postazione. Lo capiva, infondo era comprensibile, se stava con l'altra Sakura, era del tutto normale non riuscire a controllare gli impulsi. Lei stessa faticava a controllare i suoi sentimenti per questo Sasuke, come poteva non biasimare Sasori.

<< Me lo ripeto ogni minuto che non sei la vera Sakura, ma a volte fatico a controllarmi, mi dispiace >> non sapeva più se aggregarsi al gruppo con loro fosse stata la scelta più giusta. Se mai ne fossero usciti vivi tutti quanti, e avessero trovato davvero la soluzione per farla tornare nel suo mondo, ne avrebbe sofferto, già lo sapeva.

Sakura lo guardava dispiaciuta, si vedeva che questo Sasori amava l'altra Sakura, aveva imparato a conoscerlo un po', e iniziava a capire cosa ci avesse visto l'altra se stessa in lui. Per quanto lei amasse e desiderasse solo Sasuke, Sasori si sarebbe meritato davvero una vita felice con l'altra se stessa << Non ti dispiacere. Io ti capisco più di chiunque altro >> alzò lo sguardo verso Sasuke che giaceva sul proprio sacco a pelo.

Il rosso la vide osservare l'Uchiha << Immagino che nel tuo mondo lui non ti renda la vita facile... >>

<< No, per niente >> ammise con un sospirò.

Dopo un lungo attimo di silenzio, Sakura decise di provare a tornare sopra il proprio sacco a pelo, ma la voce di Sasori la bloccò prima di poter fare un passo.

<< Sakura... grazie per avermi raccontato dell'altro me >> le sorrise sinceramente sereno.

Lei annuì con lieve sorriso, poi si riportò con calma e silenziosamente al suo posto. Si coricò e chiuse gli occhi, in qualche modo stava un po' meglio, parlare con questo Sasori era stato come se si fosse tolta uno strano peso, che riguardava il vero Sasori, Chiyo e anche se stessa. Vecchia Chiyo... se solo potessi raccontarti di questo Sasori, ne saresti felice. E con questo pensiero si addormentò.

Sasuke aprì le palpebre, non era riuscito a prendere sonno ancora, pensare di essere in missione per via di una Sakura di un altro mondo non faceva che distrarlo. Naturalmente aveva sentito tutto il discorso tra lei e Sasori, gli aveva pure visti seduti vicini, trovando la cosa molto malinconica, e quando aveva visto Sasori tentare di baciarla, si era anche preoccupato per l'amico. Già immaginava che alla fine di tutto ci sarebbero stati sentimenti e momenti contrastanti. In ogni caso, al momento non poteva permettersi di pensarci, dovevano concentrarsi sulla missione.




~~♥~♥~





Nel capitolo non succede un gran che, serve più che altro a spiegare e raccontare le vicende del mondo alternativo. E chiedo scusa se nella parte del racconto di Sasuke su Naruto e Hinata, ecc... sono stata noiosa, ma ci tenevo a spiegare brevemente il perchè succedono o sono successe determinate cose. Mi sembra giusto che un lettore si faccia una minima idea di cosa succede intorno ai personaggi.

Non mi sono mai cimentata nel scrivere storie di azione, specialmente dell'universo di Naruto, quindi capitemi, è la mia prima esperienza, spero di aver fatto capire in modo decentemente le scene dei combattimenti.

Spero anche di non essere uscita troppo dal personaggio di Sakura, credo che alla fine lei riesca a fidarsi di Sasori e Deidara, nonostante siano stati dei nemici per lei. Stando in Team con loro impara a conoscerli per quelli che sono in questo mondo.

Per quanto riguarda le Ship, non disperate, arriveranno anche le scene SasuSaku, abbiate pazienza.


Note:

Hitetsu, significa Ferroso in Giapponese. Non sapevo come chiamare la marionetta del Terzo Kazekage, dato che nemmeno ha un nome nel manga, così l'ho inventato io.

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Capitolo 3
*** Sentimenti ***


Due mondi



Sentimenti


Nero. Buio. Non vedeva nulla, sentiva solo il rumore ovattato dell'acqua che si muoveva e di bolle che salivano, come se fosse completamente immersa nell'acqua. Infatti sembrava che il suo corpo non fosse appoggiato a nulla, nemmeno i piedi, come se fosse sospesa nel vuoto. Non capiva nemmeno se respirava o meno, e non capiva che cosa le stesse succedendo, dove fosse e perchè non vedesse nulla. Voleva muoversi, aprire gli occhi e muovere le mani, ma sembrava che i comandi che mandava dal cervello non funzionassero. Poteva solo stare immobile sentendo i suoni e basta. Era tutto così strano...

<< Sakura... >>

Sentì una debole voce ovattata.

<< Sakura... svegliati >>

Spalancò gli occhi di netto, vedendo il volto di uno dei membri di Akatsuki, Deidara. Le fu automatico reagire d'istinto e afferrare il kunai accanto al cuscino e puntarglielo sveltamente sul collo.

<< Uoh uoh >> Deidara indietreggiò preso alla sprovvista << Sono io >>

Solo un momento dopo si alzò con il busto, notando non solo lui, ma anche Sasuke e Sasori in piedi a raccattare le proprie cose. Per un momento aveva sperato che la vicenda del mondo parallelo fosse stato solo un sogno, ma invece... Ritornò a guardare il biondo << Scusa, ho reagito d'istinto >> giustamente lei se lo ricordava un nemico, vederselo così all'improvviso le era scattato un movimento di difesa.

<< Non mi hai tagliato la gola, tranquilla >> ci scherzò su lui.

Anche volendo, non sarebbe bastato solo un semplice kunai per uccidere uno come lui. Poi pensò ad un momento prima, a quel strano sogno, era durato pochi secondi, ma non lo riteneva importante, ne aveva fatti parecchi di sogni bizzarri, questo era solo uno dei tanti. Probabilmente tutte le informazioni assimilate nell'ultimo giorno le avevano continuato a tormentare la mente inconsciamente durante il sonno.

<< Tra pochi minuti partiamo >> la informò Sasuke avvicinandosi a lei con un sacchetto con all'interno due piccoli fagottini di frittata. Glieli porse gentilmente << Tieni, finiscili pure >>

Rimase immobile, affascinata da tanta gentilezza. Naturalmente arrossì, e accettò l'offerta, allungando la mano verso il sacchetto << Grazie >> nell'afferrare l'oggetto, sfiorò le dita di Sasuke, cosa che le procurò un lieve sussulto.

Sasuke lasciò la presa e le diede le spalle, per poi allontanarsi << Vado a cancellare le tracce qui intorno >> informò il gruppo.

Sakura era rimasta incantata per un breve istante ad osservarlo, capacitandosi che il cuore le battesse più forte. Quella gentilezza e premura verso di lei, e anche la sua espressione serena, erano state davvero molto piacevoli, e senza rendersi conto accennò un sorriso.

Sasori l'aveva notata da lontano, quel sorriso e quello sguardo di ammirazione erano uguali a quando li rivolgeva a lui, tanti anni anni fa durante le loro missioni. Gli mancavano davvero tanto quegli sguardi e quei sorrisi, e vederli di nuovo gli avevano procurato una triste malinconia, ma anche afflizione, perchè questa Sakura li rivolgeva a Sasuke. Lo sapeva benissimo che lei provava dei sentimenti per l'Uchiha, ed era consapevole che lei non faceva parte del loro mondo, ma visivamente era fastidioso << Tsk >> gli si formò una smorfia contrariata, capendo di sentirsi geloso.



Dopo mezza giornata, erano arrivati al confine tra il Paese del Fuoco e il Paese della Cascata, infatti avevano incominciato a esserci molti più corsi d'acqua e alture rocciose tra le colline forestali. Come il giorno precedente si erano permessi una pausa sull'ora di pranzo, per recuperare le energie e riposare le gambe. Si erano semplicemente fermati vicino a delle grosse rocce in mezzo alla foresta.

<< Dovremmo arrivare a Taki per il tramonto >> informò Sasuke.

<< Dovremmo chiedere a Konan di unirci >> propose Deidara ai compagni Doragon.

<< No >> negò l'Uchiha << Lei usa i suoi poteri su ampio raggio, è più adatta a proteggere il villaggio >>

<< Hidan è un ottimo combattente >> aggiunse Sasori.

<< Esatto >> annuì Sasuke.

La kunoichi non aveva mai affrontato Hidan, ma si era documentata molto bene durante gli eventi; ricordava che il membro di Akatsuki era immortale e usava una tecnica sacrificale, davvero contorta, ma mortale per l'avversario.

<< In quattro Doragon sarà più sicuro >> aggiunse l'Uchiha.

<< Hai paura dei Jinchùriki? >> domandò Deidara con leggerezza.

<< Non ti è bastato farti tagliare il braccio da Yugito, per farti capire con chi abbiamo a che fare? >> gli ricordò l'Uchiha.

<< Lo so che sono estremamente pericolosi, ma non mi fanno paura >>

Sasori sbottò con nervosismo << Cazzo Deidara, renditi conto che se hai ancora il braccio è merito di Sakura, che fortunatamente era al tuo villaggio >>

Sakura corrugò la fronte non capendo, ma era ovvio che parlassero di una vicenda passata.

<< Lo so, e per questo le sono sempre stato riconoscente. Ma questo non vuol dire che io debba avere paura di riaffrontarli >>

<< Spero che tu non debba mai incontrare Naruto >> gli disse il rosso con un certo nervosismo.

<< Ok ragazzi, ora calmiamoci >> si intromise l'Uchiha << Sono tutti estremamente molto forti, alcuni più di altri, nessuno va sottovalutato. Ma spererei in ogni caso di non incontrare nessuno di loro >>

Dai loro discorsi, Sakura immaginava quanto i Jinchùriki fossero estremamente forti e pericolosi. Lei non conosceva il loro aspetto e la loro natura, ad eccezione di Naruto, Gaara e anche Killer Bee. Più che altro nel suo mondo li aveva visti quel poco durante la guerra, sotto forma di Bijù, a differenza di Naruto, lui lo aveva visto diverse volte manifestare la sua potenza da Jinchùriki, e sì, era davvero fuori scala. Sapere che qui loro erano i nemici, non era per niente rassicurante, ma almeno, anche se ancora le faceva strano, aveva dalla sua i membri di Akatsuki, ma sopratutto aveva Sasuke. In quei momenti di pausa si ritrovava sempre ad osservarlo, era più forte di lei, come poteva evitarlo? Era Sasuke. Proprio mentre aveva iniziato a pensare a lui, lo vide spostare lo sguardo sul suo, scosse la testa e distolse la vista, sperava non l'avesse notata guardarlo.

<< Altri cinque minuti e ripartiamo >> avvisò Sasuke.

Gli diede un'occhiata veloce un po' in imbarazzo e annuì.


Si era allontanata subito dopo, per svuotare la vescica, naturalmente essendo anche l'unico membro femminile aveva bisogno di più privacy, per ciò si era addentrata in mezzo alla foresta, tra gli alberi e i vari cespugli. Nel tornare indietro verso il gruppo, sentì il rumore dello scorrere dell'acqua di uno dei tanti fiumi del paese; Sasuke prima di allontanarsi le aveva detto di non avvicinarsi ai corsi d'acqua senza uno di loro, e così infatti aveva evitato di farlo. Ma poi all'improvviso venne circondata da una leggera nebbia. Cosa succede? Si allarmò e prese un kunai dalla saccoccia intorno alla vita. La nebbia diventava più fitta man mano che i secondi passavano, e alla fin fine perse l'orientamento. Fu costretta a fermarsi e guardarsi intorno, per capire se era solo uno strano effetto della foresta o se era causato da qualcuno. Non c'era nessuno, o almeno per quello che riusciva a vedere. Forse le conveniva chiamare gli altri, così fece per spingere il pulsante dell'apparecchio comunicativo dietro l'orecchio, ma si fermò non appena vide una sagoma familiare comparirle davanti. Inquadrò meglio la visuale e lo vide, sgranò gli occhi stupita << Sasuke... >> era proprio lui, diciassettenne come lei, casacca bianca aperta sul collo, cintura tipica del Villaggio del Suono di Orochimaru, lo Sharingan nell'occhio destro, il Rinnegan in quello sinistro. Lo vedeva avvicinarsi sempre di più camminando davanti a lei << Allora anche tu- >> non fece in tempo a finire la frase che lo vide formare il Chidori nella mano sinistra. Cosa-. Si allarmò nel vederlo puntarle la mano intrisa di fulmine sul volto. Per una frazione di secondo le sembrò di rivivere quel momento sul ponte, dove tentò di ucciderla. Un secondo, era il tempo che ci avrebbe impiegato per colpirla, ma fortunatamente il Sasuke di questo mondo le si parò davanti con un balzo dall'alto, bloccando e deviando il colpo fulmineo. Era stato tutto esattamente uguale a quella volta su quel ponte, solo che a difenderla quella volta era stato il maestro Kakashi. Kakashi... Mise a fuoco meglio la situazione, quello che aveva appena attentato alla sua vita era stato proprio il suo maestro. Sgranò gli occhi incredula.

Sasuke lo colpì facendolo allontanare << Sakura tutto ok? >>

Quella nebbia era illusoria, le aveva fatto vedere la persona che amava, per distrarla. E lei ci era cascata come un'allocca, pensando di aver trovato Sasuke... ma invece era stata una trappola, ed era sconvolta, il maestro Kakashi aveva davvero provato ad ucciderla?

<< Sei veloce >> commentò Kakashi.

<< Dov'è nascosto Yagura? >>

<< Ma bene, abbiamo il famoso Sasuke Uchiha... >>

E questa voce di chi era? Sakura girò lo sguardo poco lontano dalla sagoma di Kakashi, notando un ragazzo basso dai capelli castani chiari e corti, occhi violacei e una cicatrice sotto l'occhio sinistro, e infine un bastone grigio con dei ganci alle estremità, uno più piccolo nella parte inferiore e uno più grande nella parte superiore, di cui quest'ultimo aveva attaccato un grande fiore verde, notò anche che era rovinato, come se fosse stato scalfito profondamente da qualcosa di tagliente.

<< Eccoti >> l'Uchiha lo riconobbe.

<< Un Doragon e una ragazzina di Konoha, dove vi state dirigendo? >> domandò con un'espressione accattivante.

<< Non sono affari vostri >> rispose Sasuke.

<< Facciamoli diventare allora... >>

Un'altra voce, però stavolta famigliare. Sakura notò un'altra sagoma comparire al fianco di Yagura. Sgranò ancora gli occhi << Lee? >>

<< Mi conosci? >> domandò il Ninja.

<< Sakura non farti incantare, loro sono tutti nemici >> le ricordò l'Uchiha.

Strinse le labbra contrariata, ma con anche la consapevolezza che Sasuke aveva ragione.

<< Non voglio combattere >> avvisò l'Uchiha ai tre.

<< Hn. Pacifista come sempre... >> puntò il bastone verso di lui << Ma io no >> in un attimo fece fuoriuscire un drago d'acqua dalla bocca, indirizzandolo contro i due.

I due si scansarono con facilità facendo un balzo.

Sasuke fu di nuovo preso di mira da Yagura, il quale gli aveva indirizzato delle bombe d'acqua. Le scansò e si riportò a terra. Formò un Chidori sulla mano sinistra << Il taglio sul tuo bastone... te l'ha fatto Suigetsu? >>

Yagura fece una smorfia nervosa e arrabbiata senza rispondere.

<< Immagino di sì >> si rispose da solo, poi si lanciò contro di lui.

Il Jinchùriki formò una pozza d'acqua davanti a lui, subito dopo la toccò con il bastone << Tecnica dello Specchio d'Acqua >>

Sasuke notò la pozza d'acqua trasformarsi in uno specchio, vedendosi riflesso, per poi vedersi uscire da essa, nella stessa identica posa, con il Chidori. Si scontrarono e esplose tutto in bomba d'acqua elettrica.

Sakura spalancò gli occhi assistendo alla scena.

<< Ora tocca a te >> le disse Kakashi comparendole fulmineo sul fianco con un Chidori.

Si abbassò sveltamente, evitando il colpo, fece per tirargli un pugno nello stomaco, ma Kakashi lo evitò afferrandole svelto il braccio spingendolo all'aria. Lo vide subito dopo fare un altro Chidori, ma fu reattiva nel sganciargli per prima un pugno non troppo forte sullo stomaco, facendolo scaraventare tra gli alberi. Per quanto fosse consapevole che fosse un nemico, non riusciva a fare sul serio, era sempre il suo maestro.

<< Non scanserai anche il mio colpo >> Rock Lee le arrivò sull'altro fianco pronto a darle un violento calcio, approfittando del fatto che lei fosse distratta.

Improvvisamente Sakura si sentì muovere all'indietro da una forza invisibile, che aveva subito riconosciuto. Se non fosse stata spostata all'indietro quel colpo le avrebbe rotto le ossa.

Rock Lee crepò il terreno sottostante con la forza della gamba << Ma che diavolo- >> seguì la kunoichi con lo sguardo, notandola al fianco di altri due Doragon, Deidara e Sasori, notando le mani a mezz'aria di quest'ultimo, era stato lui a spostare la ragazza.

Sakura accennò un sorriso sghembo, ricordando come anche Chiyo l'avesse usata come marionetta umana contro Sasori, solo che stavolta era stato quest'ultimo a farlo.

<< È qui la festa? >> parlò Deidara con un sorriso divertito.

Kakashi si alzò da terra e si riavvicinò al campo di battaglia << Lee prendi il marionettista, io mi occuperò di uccidere l'altro >>

<< Hn. Lo dici come se potessi sconfiggermi >> Deidara mise le mani nelle bisacce per recuperare dell'argilla.

Yagura nel combattimento contro Sasuke, notò gli altri due Doragon, Kakashi e Lee sarebbero stati sconfitti in poco tempo, e di conseguenza se li sarebbe ritrovati tutti contro, erano troppi da affrontare per lui. Formò una smorfia infastidita << Kakashi, Lee, non ora >> richiamò il gruppo.

I due Ninja si ritirano accanto al Jinchùriki.

<< Ma come? Non abbiamo nemmeno iniziato >> si lamentò Deidara.

Il Jinchùriki mosse le mani facendo un sigillo, formando lentamente della nebbia intorno a se.

Sakura osservava i tre, le creava disagio vedere Kakashi e Lee dalla parte del nemico, ripensando che i due poco fa avevano provato a colpirla violentemente, sopratutto il maestro Kakashi, con il quale era molto legata. Si era resa conto che non era riuscita a colpirlo seriamente, e questo un po' la preoccupava, perchè non sapeva se andando avanti nei giorni avrebbe dovuto affrontarli di nuovo o se avrebbe incontrato altri amici.

Yagura osservò il gruppo dei quattro avversari, soffermandosi sul volto di Sasuke << A Naruto farà piacere sapere che sei in giro >> sorrise malignamente compiaciuto, mentre svaniva dietro la nebbia.

Rimasero un momento in silenzio.

<< Andiamocene da qui >> parlò l'Uchiha.


Una volta in viaggio, Sasori prese parola per primo << Credi che abbiamo capito dove stiamo andando? >>

Sasuke lo guardò << Non credo >>

<< Il problema è che Yagura informerà Naruto e gli altri che ci troviamo in viaggio >>

<< Ma non possono sapere in che direzione ci stiamo dirigendo, se anche loro si mettono a cercarci dovrebbero ricoprire un ampio raggio >>

<< Però Naruto riesce a percepirci da chilometri di distanza >>

Sasuke sospirò << Speriamo di essere fortunati nel non incontrarlo, di non incontrarne troppi in una volta >>

Sakura li ascoltava, guardandoli davanti a se saltando di albero in albero, sembrava che fossero preoccupati di incontrare Naruto, non li biasimava, dal racconto di Sasuke di quando lo avevano affrontato un anno prima, aveva fatto il disastro uccidendo l'altra se stessa e Obito, che era l'Hokage. Era ovvio che non volevano ripetere la stessa situazione, si sentiva quasi in colpa per averli coinvolti in una missione suicida... In più pensava a poco prima, vedere il maestro Kakashi, ma anche Lee, attaccarla seriamente per ucciderla, era stato davvero orribile, le faceva sentire uno strano magone in gola.

<< Sakura, tutto bene? >> le domandò Deidara al suo fianco.

Sasuke spostò lo sguardo un po' all'indietro per poterle dare un'occhiata.

<< Sì >> rispose mascherando il suo stato preoccupato con un semplice sorriso finto.


Proseguirono tranquilli fino al tramonto, arrivando davanti e alla base di una grossa cascata. Dopo un paio di minuti di attesa furono accolti da delle guardie comparse da sotto l'acqua del fiume, e subito dopo condotti attraverso la cascata per passare una parete illusoria, che in verità era una cavità rocciosa. Infine giunsero davanti al villaggio, completamente coperto dalla montagna, praticamente era sempre notte per loro, e le luci dei lampioni e delle case erano sempre accese. Da come le aveva spiegato Deidara, trasformavano l'energia della corrente dai mulini ad acqua. Il villaggio non era molto grande, ma abbastanza per avere una potenza di stato, aveva capito che non aveva un Kage, ma un capo villaggio che praticamente era come se lo fosse. Ora capiva perchè lo avevano sempre chiamato il Villaggio nascosto della Cascata. Che anche se nascosto, i Jinchùriki sapevano dove fosse e non lo avevano risparmiato negli attacchi, ma per fortuna erano muniti di uno scudo di chakra invisibile che copriva la montagna, merito dei mulini d'acqua al suo interno che funzionavano in continuazione.

Taki era davvero affascinante anche se non batteva mai il sole, le vie e le strade erano fatte di canali e corsi d'acqua, e tutti quei lampioni rendevano il villaggio quasi romantico. Infatti loro quattro e due guardie stavano navigando su una piccola imbarcazione, in mezzo alle case e i negozi, in direzione di un palazzo alto infondo alla montagna.

Appena entrarono nel palazzo furono accolti dal capo del villaggio, che guarda caso era un altro nemico del suo mondo, strano, pensò sarcastica, davanti a loro c'era Zabuza. Era completamente inutile stare a pensare quanto fosse strano, tanto oramai tutto era insolito e sottosopra.

<< Tre Doragon qui? Devo preoccuparmi di qualche attacco massiccio? >> parlò il capo villaggio.

Sakura si sentì osservata più del dovuto, probabilmente la conoscevano anche in questo villaggio.

<< No >> rispose Sasuke << Siamo in missione, e abbiamo bisogno di pernottare >>

<< C'è sempre posto per voi. Cenate con noi così ci spiegate cosa sta succedendo >>


Più tardi, il gruppo fu diviso, accolto in diverse stanze del palazzo. E Sakura per prima cosa si era buttata con la schiena sul materasso, sospirando stanca. Guardava il soffitto, in silenzio, ripensando alla vicenda di ore prima; non poteva ancora credere alla visione del suo maestro provare ad ucciderla, e va bene che non era il vero maestro Kakashi, ma faceva male ad assistere ad una cosa del genere. Era tutto troppo reale, e i suoi occhi non erano abituati a vedere scene del genere, sopratutto se si trattava di persone a cui teneva molto. Certo, ormai si stava abituando a stare in compagnia di Sasori e Deidara, ma avere a che fare con degli amici però nemici era completamente diverso, era più dura, più doloroso. Sperava vivamente di non dover incontrare più nessun altro, perchè era difficile guardarli come dei nemici. Sospirò ancora e si alzò per potersi andare a fare finalmente una doccia, dopo due giorni che non la faceva.


Più tardi, uscì dalla stanza e camminò lungo il corridoio che aveva percorso prima, per poi scendere al piano di sotto, dove l'attendevano anche gli altri. Aveva indossato dei vestiti puliti che le avevano prestato delle dame del palazzo, dato che i suoi vestiti glieli avevano presi per lavarli, era un semplice vestito bianco, ma sinceramente non le piaceva, la metteva a disagio, perchè non era abituata a indumenti del genere. Nel scendere le scale notò che anche gli altri erano vestiti diversamente, con pantaloni scuri e una casacca del medesimo colore, con bordi dorati, e leggermente aperta sul petto. Ovviamente notò tutti quanti guardarla, e si sentì ancora più a disagio, dato che Sasori era rimasto incantato con occhi che quasi brillavano, ma sopratutto perchè Sasuke la osservava, e questo la imbarazzava.

<< Non sembri nemmeno un Ninja >> parlò Deidara.

Questo non l'aiutava di certo... << Nemmeno voi >> rispose distogliendo lo sguardo dai compagni di viaggio.

Sasori non vedeva Sakura vestita così da così tanto tempo, gli ricordava i bei tempi, e anche se gli creava un senso di nostalgia, era piacevole ripensare a quei momenti.


Stavano insieme da ormai tre anni, e lui e Sakura erano andati a Suna per qualche giorno, approfittando che Sasuke era impegnato ad apprendere una tecnica Uchiha insieme al maestro Obito. Erano passati a trovare la sua famiglia, ma avevano deciso di affittare una stanza di una locanda per stare da soli, per avere la loro privacy. Avevano scelto la stanza con la vista migliore e più alta, perchè a Sakura piacevano i tramonti.

Lei era appoggiata alla ringhiera della balconata, che dava sul villaggio, a guardare l'orizzonte, aspettando il sole che tramontasse << Sasori, è quasi il momento >>

Lui si affacciò, vedendola sorridere, per poi spostare lo sguardo nuovamente sull'orizzonte, i suoi corti capelli rosa si muovevano dolcemente dalla brezza, e quel vestito bianco lungo fino alle ginocchia ondeggiava al vento. Lei spiccava in mezzo a tutto quel rosso e arancione del cielo dietro di lei, era una visione bellissima. Le si avvicinò affiancandola, cingendole la schiena e il fianco << Sei meravigliosa >>

Alzò lo sguardo con un sorriso innamorato << Adoro questi momenti tranquilli >>

Avvicinò le labbra alle sue << Anche io >> poi azzerarono le distanze in un bacio dolce e pieno d'amore.

Continuando a baciarsi, Sakura afferrò la casacca sul petto e glie l'aprì da davanti, mostrando gran parte del petto.

<< Ti stai perdendo il tramonto >> le disse lui dopo aver scollato le loro labbra.

<< In questo momento preferisco altro >> accennò un sorriso malizioso.

Ricambiò il sorriso e riprese a baciarla.


Era dannatamente bella, e faticava a tenere a freno quei sentimenti che tentavano a venire fuori ogni volta che si ritrovava a guardarla più del dovuto.

Sasuke invece era sorpreso di come era rimasto a guardarla a lungo, faceva uno strano effetto vederla vestita così, ma sicuramente era perchè era già piuttosto surreale vederla in carne e ossa dopo un anno che non la vedeva, e vestita così era ancora più strano.

<< Eccovi >>

Una voce femminile interruppe il momento.

Sakura girò la testa per poter vedere chi fosse, giusto, Konan, un altro membro di Akatsuki, la ricordava vagamente, era stata lei assieme a Pain ad attaccare Konoha. Però ricordava anche che dopo che Naruto era riuscito a proteggere il villaggio, aveva convinto lei e Nagato, il vero volto di Pain, a cambiare modo di vedere le cose.

<< Ma tu sei- >> la donna aveva un'espressione sorpresa e confusa.

<< Konan ti spiego tutto a cena >> le disse subito Sasuke.


Mentre Sasuke assieme agli altri due compagni di viaggio spiegavano tutta la vicenda di Sakura, e anche del fatto che avevano incontrato Yagura sul loro cammino, Sakura osservava le persone intorno al tavolo. Oltre a loro quattro, c'erano Konan, Zabuza, Haku e Hanzo, quest'ultimo non lo conosceva, ma dagli studi e dai racconti di Tsunade era a conoscenza che era un Ninja potente, con l'abilità di avvelenare chiunque ed evocare salamandre velenose. Zabuza e Haku naturalmente li conosceva, vederli le faceva ricordare i vecchi momenti con il Team 7.

<< Capisco. Anche se è davvero una cosa difficile da credere >> parlò Konan dopo aver ascoltato i tre Doragon.

<< Non siamo venuti qui solo per passare la notte, ma anche per chiedere a Hidan di unirsi a noi >> aggiunse Deidara.

Konan sospirò << Mi dispiace, ma è partito tre giorni fa per Ame, è andato per dei rifornimenti insieme ad un gruppo del villaggio >> spiegò.

<< Anche se lo richiamassi, ci metterebbe tre giorni a tornare qui >> parlò Zabuza.

<< Ma non possiamo perdere così tanto tempo >> parlò Deidara << Non sappiamo se la dimensione di Sakura stia andando avanti nel tempo o no... >>

Sakura prese parola << Se andasse avanti nel tempo, sarebbe comunque già troppo tardi >>

<< Ma questo non puoi saperlo >> Sasuke le diede un'occhiata.

Anche questo era vero, ma non voleva creare ancora così tanti problemi.

L'Uchiha la osservava << Non dirmi che ti sei già arresa? >>

Lei spalancò gli occhi. Lei arrendersi? No, non poteva farlo, i suoi compagni contavano su di lei, Obito aveva bisogno di lei, e Naruto credeva in lei << No >> prese un respiro profondo e si alzò dalla sedia, appoggiando i palmi della mani sul tavolo << Ma non posso nemmeno chiedervi di affrontare una missione suicida, perchè dovreste rischiare di morire per qualcuno che nemmeno è del vostro mondo? >> era già da un po' che se lo domandava, e ora ne aveva approfittato per domandarlo apertamente.

Tutti la guardarono in silenzio per un breve istante.

E poi Sasori si alzò e si mise una mano sul cuore puntando lo sguardo sul suo << Mi sono offerto volontario per accompagnarti, perchè non voglio vederti morire un'altra volta, non lo sopporterei, voglio stare al tuo fianco e proteggerti anche a costo di morire >>

Sakura spalancò gli occhi, rimanendo colpita dalle sue parole, non sapeva cosa dire.

Si alzò anche Deidara << Io mi sono offerto volontario perchè sono sempre stato riconoscente a Sakura, una volta mi ha salvato il braccio e la vita, voglio ripagare il favore proteggendoti >>

Iniziava a sentire lo stimolo di piangere.

Infine si alzò Sasuke con più calma << Mi sono offerto volontario per primo, perchè Sakura era una ragazza speciale per me, non era solo una compagna di Team, era un'amica, anche io l'ho vista morire davanti ai miei occhi, e non voglio che ricapiti ancora >>

Dovette mettersi una mano sul petto, all'altezza del cuore.

<< Questa missione serve per farti tornare nella tua dimensione, non puoi abbondare i tuoi compagni, non lasciarli morire, devi salvare il tuo mondo >> aggiunse ancora Sasuke.

Tutte queste parole, l'avevano colpita nel profondo, non si sarebbe mai aspettata tanta determinazione e affetto nei suoi confronti, non riuscì più a trattenere le lacrime. Non avrebbe mai abbandonato e lasciato morire i suoi compagni, doveva tornare nel suo mondo, ad ogni costo. Si maledisse, ogni volta si lasciava prendere dai sentimenti per altri, era incredibile come si fosse preoccupata per queste persone che erano di un altro mondo.

<< Hai la lacrima facile come l'aveva la nostra Sakura >> sorrise teneramente Konan.

Ognuno di loro aveva un motivo, un sentimento diverso per l'altra Sakura, e questo ricadeva su di lei, lo apprezzava davvero tanto, ne era infinitamente grata << Grazie >> parlò con voce tramante.

I tre compagni di viaggio accennarono un sorriso, ognuno a suo modo e con affetto diverso. Infine dopo un momento di silenzio i quattro si risedettero, e mentre Sakura si riprendeva dalle lacrime, Konan riprese parola << Potrei venire io, ma... non so se... >>

<< No, tu devi rimanere >> gli disse Sasori << Devi proteggere questo posto >>

<< Domani partiamo ugualmente. Dovremmo solamente dare meno nell'occhio, se possiamo evitare uno scontro lo eviteremo >> spiegò l'Uchiha << E se dovessimo trovarci di fronte a più di un Jinchùriki, o addirittura Naruto? >> domandò Sasori.

<< Uno di noi deve prendere Sakura e portarla al tempio, e infine ritornare a Konoha senza guardarsi indietro... >>

Tutti capirono quali potevano essere le sorti dei due a rimanere indietro, ma a Konan piaceva sentire le cose come stavano << Due di voi... >>

<< Siamo tutti coscienti di cosa andiamo incontro >> disse Deidara.

Sakura deglutì silenziosamente un po' preoccupata.

Sasuke chiuse gli occhi per un momento e sospirò << Deidara, tu hai il compito di prenderla in caso le cose si fanno difficili, puoi volare e creare un diversivo con le tue tecniche esplosive in caso qualcuno provi a seguirvi >>

Sakura sgranò gli occhi << Cosa? >>

Deidara si oppose << Sasuke sai volare anche tu, con il tuo Susanoo hai anche una difesa assoluta >>

<< Non è questo il punto. Naruto vuole me, mi seguirebbe ovunque, devo tenerlo lontano da Sakura >>

Sasori osservò l'espressione di Sakura, era evidente che era agitata e nervosa, sembrava sul punto di dire qualcosa.

Perchè ogni volta doveva essere considerata quella da proteggere? Va bene che la sua sopravvivenza era fondamentale, non avrebbe avuto senso la missione se lei andava a morire, ma odiava sentirsi debole.


<< Un Ninja medico non deve assolutamente morire. Per questo non deve lanciarsi all'attacco in maniera spregiudicata >> parlò lei alla maestra Tsunade.

<< Naturalmente ciò che dici è vero... ma questo non ti esime dall'imparare le tecniche necessarie a combattere in prima linea. Perchè tu, Sakura, sei mia allieva. Non scordare che sei colei... che erediterà la forza di un Ninja supremo... e del Quinto Hokage >>


<< Tu e Naruto siete sempre un passo avanti a me, e va bene, ho capito che siete irraggiungibili, ma io sono forte, posso affrontare i nemici al vostro fianco >> sfogò i suoi pensieri rivolti a Sasuke.

<< Lo so Sakura >> le parlò lui calmo << La nostra Sakura sarebbe stata prossima a diventare una Doragon, era incredibilmente forte, ed è morta nonostante ci fossimo io e Sasori con lei >>

Sasori abbassò uno sguardo sofferente sul tavolo.

<< Stai sottovalutando i nostri nemici >> aggiunse.

Deidara si intromise ancora << Va bene Sasuke, però non puoi decidere chi dovrebbe morire. Cazzo, Sasori ma non dici nulla? >>

Il rosso alzò lo sguardo sul biondo << Deidara, ho passato mesi a cercare il corpo di Sakura, trovando solo il suo coprifronte, nell'ultimo anno ho vagato senza una meta o un obiettivo, mi sono preparato per qualcosa che cercavo senza sapere cosa, e quando è comparsa lei, tutto mi è stato chiaro... Userò ogni cosa che ho appreso e che mi rimane, per lei, perchè è la mia meta. Se devo morire per tenerla in vita, allora lo farò volentieri >> spostò lo sguardo verso la kunoichi in questione.

Sakura era rimasta senza parole. Comprendeva il perchè Sasori avesse espresso i suoi pensieri, era incredibilmente eroico, e lo faceva per l'altra Sakura, per potersi redimere nel non essere riuscito a salvarla, proteggendo lei, dandole la possibilità di continuare a vivere. Però non credeva che l'altra Sakura volesse davvero questo.

<< Oh ma bene, poi dite di me che sono avventato e tendo al suicidio >> parlò sarcasticamente il Ninja della roccia.

<< Sasuke ma non pensi a tua moglie? >> gli domandò Konan.

<< Lo sa perchè sto facendo tutto questo, sa quali sono i rischi >>

Sakura con espressione determinata e dura si alzò di nuovo dalla sedia << Va bene Sasuke, ho capito, farò quel che mi dici, ma vi chiedo una sola cosa... >> guardò i due interessati << Non morite >> prese un respiro profondo << Rispetto ogni vostra volontà, ma non credo che l'altra me stessa vorrebbe che vi faceste ammazzare >>

Sasuke accennò un sorriso fiero << Farò il possibile >>

La kunoichi poi spostò lo sguardo sul rosso, aspettando che rispondesse.

Più guardava quello sguardo determinato e più gli smuoveva qualcosa dentro, quella determinazione era sempre stata rassicurante e caricava di positività. Sorrise compiaciuto e fiero << Non mi uccideranno tanto facilmente >>

Solo a quel punto riuscì a stirare le labbra in un lieve sorriso sollevato. Si erano caricati e dati determinazione reciproca, e la faceva sentire decisamente meglio.

<< Quindi domani all'alba? >> chiese Deidara.

<< Sì >>


Più tardi dopo aver finito di cenare, ognuno si stava dirigendo verso le proprie stanze e per fatti propri, anche lei stava facendo lo stesso, fin quando Sasori la fermò per l'avambraccio.

<< Aspetta Sakura >>

<< Che succede? >> gli domandò.

Konan dall'altra parte della sala, li osservò al fianco di Sasuke << Che nostalgia... >> commentò.

L'Uchiha rimase in silenzio a guardarli, osservando il rosso in particolare.

<< Per caso sai che tipo di relazione ha con lui nel suo mondo? >> gli chiese con naturalezza e curiosità.

<< Non so nulla >> le rispose mentre le dava le spalle. In verità lo sapeva, aveva ascoltato la loro conversazione la sera precedente, ma non gli piaceva spettegolare, ne tanto meno aveva voglia di spiegarle quel che sapeva del suo mondo, di quella strana organizzazione Akatsuki e dei nemici non nemici e viceversa.

<< Posso parlarti un momento? >> le chiese Sasori.

Sakura annuì.


Un momento dopo erano saliti sulla terrazza del palazzo, dove dava un'alta vista su Taki, sempre al buio, senza cielo, ma pieno di luci e riflessi sull'acqua. Si appoggiarono al muretto in cemento.

<< Mi dispiace se ti ho fatto pensare che mi voglia suicidare, non è proprio così >>

Lo ascoltava in silenzio.

<< Quello che voglio dire è che se dovessi essere costretto a scegliere di morire per farti proseguire, lo farei >>

<< Capisco quello che vuoi dire, ma preferisco che tu rimanga vivo in ogni caso. L'altra Sakura non vorrebbe che sprecassi la tua vita >>

<< Hai ragione >> sospirò << Lotterò per rimanere in vita... >> rimase in silenzio per un breve istante << Però... vorrei darti due cose, non so se avrò un'altra occasione per farlo >>

Lo guardò confusa ma incuriosita.

Sasori infilò la mano all'interno della casacca e prese fuori un bracciale in cuoio con sopra dei meccanismi in legno e ferro.

<< Cos'è? >>

<< Te lo posso mettere? >>

Annuì dandogli il braccio. Glielo allacciò, notando che le copriva quasi tutto l'avambraccio.

<< Negli ultimi mesi ho progettato qualche congegno utile per le mie marionette, e ho pensato di provare a fare qualcosa anche per le persone. Questo è solo un prototipo ma funziona >>

<< Mi stai dicendo che è uno scudo di chakra? >>

<< Allora lo conosci già? >> si stupì.

<< Diciamo che l'ho visto usare da tua nonna su delle marionette, e anche su se stessa, aveva un braccio di legno e meccanismi >> gli spiegò.

Era sorpreso.

<< Ma questo è molto meglio >> accennò un sorriso.

<< In ogni caso, vorrei che lo tenessi tu, usalo in caso di bisogno. L'ho caricato con il mio chakra e funziona solo una volta >> le spiegò.

Era premuroso da parte sua, percepiva chiaramente il senso di protezione che le dava, e per quanto era ancora stupita dai suoi modi e gesti, ne era davvero grata << Grazie >>

Poi riportò la mano ancora dentro la casacca, prendendo fuori stavolta una piccola bambolina, per poi porgergliela.

Sakura rimase colpita nel vedere quanto assomigliasse a lei, era colorata, capelli rosa, occhi verdi e vestita di rosso e bianco. Era così piccola che le stava in una mano, ed era bellissima. Alzò lo sguardo sul Ninja della Sabbia cercando di capire.

<< Portala con te quando tornerai nel tuo mondo >>

Oh.

<< Mi piacerebbe che ogni tanto ti ricordassi di me, non solo dell'altro me >>

<< Non ho bisogno di una bambolina per ricordarmi di te >> come poteva dimenticarsi di un Sasori umano, gentile e premuroso con dei veri sentimenti?

Lui sorrise teneramente << Grazie. Ma vorrei che la portassi con te ugualmente >>

Sorrise << Ok >>

Era terribilmente attratto da lei, e si dovette costringere a distogliere lo sguardo da quegli occhi acquamarina, prima che si ritrovasse a muoversi senza volere verso di lei, facendo qualcosa di inappropriato.

<< Lo so che non è facile per te avermi accanto >> lo vedeva quanto fosse frustrato.

Rimase in silenzio, non sapendo cosa dirle.

<< Ma questo mi fa capire quanto tu amassi davvero l'altra me, sono contenta che lei abbia avuto una persona come te al suo fianco >>

Era dannatamente doloroso ripensare a lei, se solo avesse saputo che quella sera sarebbe stata l'ultima, l'avrebbe passata stando sveglio tutta la notte ad abbracciarla, le avrebbe anche detto che l'amava.


Avevano svolto la missione egregiamente, senza intoppi e senza difficoltà, Sasuke era andato a dormire, mentre Sai si era portato sul tetto della locanda per fare la guardia. Erano nel Paese delle Terme, in un piccolo villaggio marino, avevano deciso di pernottare lì per via dell'ora tarda, sarebbero poi ripartiti all'alba per tornare a Konoha.

<< Abbiamo fatto anche in fretta >> commentò Sakura in accappatoio mentre si asciugava i capelli con un telo da bagno.

<< Meglio così >> rispose lui seduto sul bordo del letto.

<< Non vedo l'ora di tornare al villaggio, voglio andare nei negozi con Ino e mia madre per organizzare il matrimonio >> sorrise entusiasta mentre gli si portava davanti, rimanendo in piedi.

<< Ci sposiamo tra due mesi, hai tutto il tempo >> le sorrise teneramente prendendole le mani tra le sue.

<< Lo so, ma sono così contenta >>

Si guardarono per un breve istante in silenzio, poi Sasori schiuse le labbra << Lo sai a cosa stavo pensando ultimamente? >>

<< A cosa? >> domandò curiosa.

<< Che dopo il matrimonio mi piacerebbe avere un figlio >> la guardò con dolcezza.

Stirò le labbra in un dolce sorriso << Lo voglio anche io >> strinse un po' le mani nelle sue << Ma per questo... >> sciolse il contatto tra le loro mani, e si portò le proprie sulla cintura dell'accappatoio << … possiamo già lavorarci >> si aprì l'indumento da bagno.

Rimase ammaliato dalle sue parole, mentre la vedeva rimanere nuda davanti a lui, l'aveva vista tante volte in tutta la sua bellezza, ma in quel momento con il pensiero di voler fare un figlio, la guardava con ancora più amore.


<< Sasori... ti amo >> gli disse mentre si coccolava al suo fianco stanca e assonnata.

<< Dormi, domani ci aspetta il viaggio di ritorno >> le accarezzò i capelli leggermente umidi, mentre la guardava chiudere gli occhi con un sorriso sulle labbra. Era stanco anche lui, e sentendo il calore del corpo di Sakura addosso, si addormentò anche lui.


Quel giorno sarebbe dovuto morire lui, non lei. Era anche per questo che non poteva permettere che succedesse di nuovo, non aveva nessuna importanza se era un'altra Sakura di un'altra dimensione, era sempre lei. Voleva che almeno questa Sakura potesse continuare a vivere, con o senza di lui, che amasse anche qualcun altro andava bene lo stesso.

<< Grazie per quello che fai per me >> aggiunse ancora lei girandosi di un po' verso di lui.

<< Non so come andrà domani o dopodomani, ma ho bisogno di dirti una cosa... >> si bloccò un momento.

Lei rimase in silenzio, in attesa.

Le afferrò una mano e se la appoggiò sul petto, all'altezza del cuore << Ti amo Sakura >>

Spalancò gli occhi, colpita da questa dichiarazione. Nessuno le aveva mai detto una cosa simile, e sentirsela dire era davvero emozionante. Sentire poi il suo cuore battere sopra la mano le faceva capire quanto umano fosse Sasori, era incredibile. Voleva immaginare che anche il Sasori del suo mondo una volta potesse essere stato così, almeno per un po', o che magari con scelte e situazioni diverse poteva essere un grande Ninja con un grande cuore.

<< Lo so che è inappropriato, ma necessitavo dirtelo >> non voleva rimpiangere lo stesso errore un'altra volta, se andava incontro alla morte, almeno sarebbe morto senza questo rimpianto. Tolse infine la mano dalla sua.

Allontanò la mano dal suo petto << Io... non so cosa dire... >> si sentiva a disagio.

<< Non devi dire nulla. Va bene così >> sospirò lievemente << Mi basta che tu l'abbia sentito >> anche se non era la sua Sakura, dirlo a questa che aveva davanti lo aveva fatto sentire meglio << Fai un buon riposo >> detto questo si mosse per andarsene.

E lei lo osservò girato di spalle, mentre scendeva le scale per il piano di sotto. Non sapeva esattamente cosa lo avesse fatto dichiarare, ma era ovvio che fosse qualcosa legato ad un evento passato, legato all'altra se stessa. Quel ti amo non era per lei, era per l'altra Sakura. Sorrise con amarezza, comprendendo le emozioni di Sasori, lui non aveva più la persona che amava, e non poteva più dirle quelle due parole, e la cosa la rattristava. Lei invece... poteva, ma nemmeno sapeva se l'avrebbe ascoltata, se davvero lui tenesse a lei, anche se in una minuscola parte, non lo sapeva... Sasuke era cambiato, diverso e sembrava sempre irraggiungibile sotto ogni punto di vista. Anche potendo tornare nel suo mondo, anche sconfiggendo Kaguya, avrebbe potuto stare con Sasuke? Lei lo voleva, voleva salvarlo, voleva che si facesse amare e che amasse a sua volta, non lo voleva tutto per se, ma desiderava vederlo in pace con se stesso. Pensando a questo, non si rese conto che una lacrima solitaria le aveva rigato il viso.

<< Affascinante, vero? >>

La voce di Sasuke alle sue spalle la fece sobbalzare un po', e accortasi di quella lacrima, si affrettò ad asciugarsela con la mano, poi spostò lo sguardo al suo fianco, sul muretto, dove lui si era appena appoggiato.

Le diede un'occhiata, notandole gli occhi leggermente arrossati << Intendo il villaggio >>

Spostò ancora lo sguardo, stavolta sul villaggio << Sì >> il fatto che fosse comparso questo Sasuke proprio mentre pensava a quello che amava davvero, non le aveva semplificato le cose. Era già abbastanza scossa da quella giornata, iniettata di sentimenti altrui, che sentiva di stare per scoppiare.

<< Dovresti andare a dormire. Domani ci aspetta un altro giorno di viaggio >>

Lo sapeva, e aveva ragione, avrebbe dovuto riposare, ma come faceva a prendere sonno con tutti questi pensieri?

Sasuke notò quanto fosse silenziosa, pensierosa e turbata << Ti ha dato un congegno protettivo >> le disse osservando il lungo bracciale.

Solo a quel punto si ridestò << Sì >>

<< Ha fatto bene a dartelo. Sasori pensa sempre a tutto >>

Annuì.

Poi calò il silenzio.

Sakura avrebbe voluto dire qualcosa, esprimere quello che pensava su di lui, su l'altro Sasuke, ma le parole erano come bloccate in gola, non riusciva a decidersi di parlare, se ne valesse davvero la pena o meno.

L'Uchiha capiva che era frustrata, che volesse dire qualcosa, era come frenata, e per aiutarla a sfogarsi aprì il discorso << Oggi, nella nebbia, chi hai visto? >> le domandò.

Sgranò gli occhi. Allora aveva capito che aveva assistito ad un'illusione ottica. Strinse le labbra con nervosismo, trattenendosi nel rivelarglielo, ma tutto quello stato d'animo contrastante la stava soffocando, aveva bisogno di respirare, così schiuse le labbra << Ho visto te >> respirò << Ho visto l'altro te >> specificò meglio << Credevo di averlo trovato... ma era solo un'illusione e io ci sono cascata >>

Lui rimase in silenzio per un breve istante, poi sospirò << Non te ne fare una colpa, chiunque ci sarebbe cascato non conoscendo quella nebbia- >>

<< Non è per quello... >> lo interruppe << È per... >> si trattenne un momento, e qualcosa dentro di lei si aprì << … perchè lui non è come te? >> non era una domanda rivolta a lui, ma più all'aria, era la domanda che negli ultimi due giorni la tormentava, che ogni tanto tornava ad infastidirla.

Lui corrugò la fronte. Aveva intuito che il Sasuke del suo mondo avesse un ruolo particolare, ambiguo, tra l'essere un alleato e un nemico, ma non le aveva mai chiesto nulla a riguardo, non gli era interessato saperlo... ma ora era curioso di sapere, capire cosa ci fosse sotto << Lui com'è? >> le domandò.

Il cuore iniziò a batterle più forte, sia per l'emozione d'amore che le procurava e la frustrazione di tutto l'insieme di cose che ci giravano attorno. Abbassò lo sguardo su un punto non definito dell'acqua di uno dei canali << Lui è... >> e in quel momento le immagini di Sasuke di quando aveva dodici anni, le comparvero davanti << Lui fa parte del Team 7, assieme a me, Naruto e il maestro Kakashi... >>

Ora capiva perchè avesse fatto quell'espressione sconvolta nel vedere Kakashi nella foresta.

<< Però... >>


Sasuke ascoltò attentamente il racconto di Sakura, rimanendo quasi sconvolto da esso. Aveva appreso del Clan sterminato da Itachi, alla sete di vendetta, all'odio, all'allearsi con il nemico, inizialmente con Orochimaru, poi con l'organizzazione Akatsuki, che aveva provato ad ucciderla un paio di volte, che aveva attaccato i cinque Kage, infine allearsi dalla parte buona contro Madara e Kaguya per motivi che non comprendeva bene nemmeno lei. Nel raccontargli tutte quelle vicende l'aveva notata cambiare espressione più di una volta, in modo diverso, sofferente, malinconica e frustrata << Mi dispiace... immagino quanta sofferenza ti faccia provare >>

E lì scoppiò, guardandolo dritto negli occhi, con un'espressione seria, trattenendo le lacrime a fatica << No. No che non lo sai. Ho fatto e continuo a fare ogni cosa possibile per farti capire che posso renderti felice, ma tu non fai che allontanarti, non fai che ferirmi, eppure io continuo come una stupida ad amarti! >> le lacrime avevano iniziato a scorrere sulle guance.

Era rimasto spiazzato, stupito, con occhi spalancati. Naturalmente aveva capito che quelle parole non erano rivolte a lui, erano per l'altro se stesso, ma ora comprendeva più chiaramente i suoi sentimenti, e doveva ammettere che si sentiva profondamente dispiaciuto, ma anche colpito... questa Sakura amava l'altro Sasuke << Tu... >> non sapeva da dove arrivasse, ma sentiva il bisogno di abbracciarla, e così fece, la afferrò per le spalle e se la tirò a se, facendole appoggiare la testa sul suo petto, avvolgendola, mentre lei piangeva.

Si era portata dentro quei pensieri da tempo, e trovandosi una versione più matura di Sasuke, non era riuscita a trattenersi. Però doveva ammettere che sfogarsi le aveva alleggerito il cuore, solo di un po', ma almeno si sentiva meglio rispetto a prima. E quell'abbraccio era caldo, avvolgente, e protettivo, aveva sempre desiderato essere abbracciata in quel modo da lui.

Vederla in quello stato gli aveva fatto ricordare l'ultima volta che l'aveva vista in lacrime e sofferente.


Era stato convocato assieme a Sakura dall'Hokage con urgenza all'alba, l'Anbu che li aveva chiamati a rapporto era stato di poche parole, e sia lui che la compagna di Team si erano guardati confusi.

Una volta entrati nell'ufficio dell'Hokage, notarono da una parte il maestro Obito in piedi, con un'espressione sofferente. Dall'altra il maestro Nagato, con Ino e Sai, tutti con espressioni addolorate e arrabbiate allo stesso tempo. Davanti a loro Madara in veste di Hokage e il fratello Izuna, il suo consigliere. Nella stanza il silenzio più totale.

<< Che succede? >> domandò Sakura osservando i presenti << Kiba e Hinata dove sono? >>

Già, voleva saperlo anche lui.

Solo a quel punto Madara prese parola << Andrò dritto al punto. Stanotte Hinata ha rubato le pergamene degli Uchiha... >>

<< Cosa? >> i due rimasero spiazzati.

<< Dalle informazioni ricevute, sembrerebbe che lei, nel periodo che è stata rapita, abbia evoluto un rapporto più intimo con Naruto, tant'è che la portata a tradire il nostro villaggio per lui. Naruto le ha chiesto di rubarle per lui >>

Sasuke si allarmò.

<< Di questo ne parleremo più tardi >> disse subito prima che Sasuke facesse domande.

<< Come fate a sapere tutte queste informazioni? >> chiese Sakura non capendo.

Ci fu un momento di silenzio, e infine Madara riprese a parlare << Kiba l'ha scoperta, e si è fatto dire quello che poteva >> li informò.

<< E lui dov'è ora? È per caso stato ferito? È in ospedale, per questo non è presente ora, giusto? >> chiese ancora lei.

Sasuke notò le espressioni dei presenti farsi più cupe e quello strano silenzio iniziava a farlo preoccupare... una sensazione, sentiva una brutta sensazione.

<< Sai l'ha trovato in condizioni molto critiche, Kiba gli ha riferito le informazioni mentre chiedeva soccorso, ma per lui era troppo tardi... è morto in pochi minuti >>

Sasuke sgranò gli occhi incredulo e spiazzato dalla notizia.

<< Cosa? >> Sakura era shoccata, con occhi spalancati e immobile sul posto e bianca in volto.

<< Mi dispiace >> parlò Sai addolorato.

<< Ragazzi... >> li chiamò il maestro Obito.

Sakura crollò letteralmente, chinandosi sulle ginocchia, piangendo e singhiozzando dal dolore << No... non può essere... >>

Sasuke stava male già nell'aver appreso la notizia, ma vedere Sakura in quelle condizioni, lo faceva stare ancora più male, così si abbassò e l'abbracciò cercando di darle conforto. Non sapeva nemmeno cosa dirle, era frastornato e sofferente lui stesso.

Sakura si aggrappò a lui, stringendolo a se, accertandosi che lui era ancora lì.


Dopo quella volta, aveva sperato di non vederla mai più piangere in quel modo, perchè lo faceva soffrire a sua volta. E invece, ecco un'altra Sakura piangere, ma stavolta per colpa sua, o meglio, colpa dell'altro se stesso.

Rimasero così per un lungo istante, fin quando lei si calmò, fermando le lacrime, e successivamente sciogliere l'abbraccio << Scusami... >> provò a dire. Si sentiva debole e in verità si faceva anche un po' pena. Non avrebbe voluto piangere, dirgli quelle cose, fargli sapere qualcosa che non portava da nessuna parte, non aveva senso, lui non era il vero Sasuke.

Lui puntò lo sguardo sul suo, e osservando quelle iridi verdi da così vicino, risvegliarono in lui qualcosa. Non avrebbe mai pensato che in un mondo parallelo, Sakura potesse amarlo, mentre lui nel suo, anni addietro era innamorato di lei... era proprio strana la coincidenza. Il fatto era, che in questo momento, provava qualcosa per lei, quasi come a quei tempi, e non sapeva se era perchè la vedeva identica come quegli anni, o se sentendola dichiararsi a lui, avesse colto quell'occasione mancata, quella felicità di essere ricambiato. Il fatto era che non si rese conto di aver avvicinato il viso al suo, lentamente.

Come per esaudire il suo sogno, e mettere il suo cuore a tacere, presa da quei sentimenti per lui, e percependo un certo interesse nei suoi confronti, non si rese conto che si stava lasciando andare, notando Sasuke avvicinare sempre di più il viso al suo.

Solo quando si rese davvero conto di quello che stava facendo, solo ad un soffio dalle sue labbra, si fermò. Non poteva, lei era innamorata di un altro Sasuke, non di lui, lei apparteneva ad un'altra dimensione, ed erano in missione per farcela rimandare, in più lui era sposato, amava sua moglie Karin. Quello che l'aveva spinto a quasi baciarla, erano soltanto i vecchi sentimenti per l'altra Sakura, non poteva approfittare del fatto che lei ricambiasse, quei sentimenti non gli appartenevano. Infatti tirò indietro la testa, rimettendosi dritto con il busto << Non sono il Sasuke che ami >>

Strinse le labbra amareggiata, imbarazzata e anche dispiaciuta. Era comunque stupita del fatto che lui avesse tentato di baciarla, era confusa.

<< Mi sono lasciato prendere dai ricordi, ti chiedo scusa >>

Lui le chiedeva scusa? Era lei quella innamorata dell'altro Sasuke << No, scusami tu, tu sei sposato. Non dovevo nemmeno dirti quelle cose >> era in imbarazzo.

<< Tu hai fatto bene, era da tutto il giorno che ti vedevo strana. In verità anche da prima, ma avevo capito che eri frustrata da qualcosa, e volevo che me lo dicessi, che ti portassi meno pensieri durante il viaggio >> le spiegò con calma.

<< Non volevo dirti dei miei sentimenti, non credevo che avessero importanza, non in questo mondo... >> abbassò lo sguardo con amarezza << Mi faccio pena, inseguo un Sasuke che nemmeno mi vuole, avevo desiderato dare il mio primo bacio a lui, ma l'ho ricevuto da qualcuno che io ho considerato sempre un nemico. Ho sperato anche che ricevere un bacio da te fosse l'unica cosa che potessi ottenere... Non so se potrò avere mai un'occasione con il Sasuke che conosco io... >> parlò spedita esprimendo ogni pensiero.

Rimase in silenzio per un breve istante, osservando la sua espressione triste << Siamo qui per farti tornare nel tuo mondo, e sono convinto che in qualche modo riusciremo a portare a termine la missione. Vedo e percepisco chiaramente quanto ami l'altro me, non comprendo appieno quello che sta passando lui, ma riesco a capire te... Con questo voglio dire, che dovresti insistere, continuare a lottare per lui, il tuo amore è troppo profondo ed intenso per arrenderti >>

Era sorpresa dalle sue parole, dette da lui poi << Io non potrei comunque arrendermi, lo amo talmente tanto da non essere riuscita ad ucciderlo anche se era giusto farlo per un bene superiore >>

Accennò un sorriso, era piacevole sentirla parlare così, sopratutto perchè parlava dell'altro Sasuke, dell'altro se stesso << Per quanto riguarda il tuo primo bacio... dovesti pensare che te l'ha dato qualcuno che amava immensamente Sakura >>

Vero, aveva ragione, ma avrebbe comunque desiderato andasse diversamente.

<< E poi... devi sapere che lei ha avuto il suo primo bacio da me, non da Sasori >> sorrise a quel ricordo << Ti fa sentire meglio così? >>

Ora era sorpresa.


Erano due fottuti anni che era innamorato di Sakura, e lei invece, dopo poco, da quando avevano iniziato a svolgere missioni insieme al Team Shamon, si era invaghita di Sasori. Più di una volta si era ritrovato geloso, e aveva anche tentato diverse volte a farle capire indirettamente che provava più di un'amicizia per lei. Lei sembrava ogni volta non accorgersene. Probabilmente sbagliava lui, avrebbe dovuto essere più diretto, dirglielo chiaramente, ma lo frenava sempre il fatto che lei avesse occhi solo per il Ninja della Sabbia. Quest'ultimo si era reso conto dei sentimenti di Sakura, ma ogni volta li ignorava, e lui stesso lo aveva puntato lanciandogli degli sguardi infastiditi. Non sopportava più quella situazione, era diventato opprimente, e stava diventando sempre più difficile convivere con questo peso, sopratutto perchè lei faceva parte del suo Team, e collaboravano spesso con Sasori e il suo Team. Per questo aveva deciso di parlarle apertamente, provare a darsi una possibilità.

Stava camminando per le vie di Konoha con Sakura accanto, tornando da una sessione di addestramento con il Team. Era sera, le strade erano quasi ormai vuote, e pensò che siccome erano soli, doveva approfittarne.

<< Secondo te da quando Kiba sa fare quella trasformazione da cane a tre teste? >> parlò tranquillamente lei.

Lui nemmeno gli importava cosa sapesse fare Kiba, per lo meno non in quel momento. Quello che gli premeva ora era parlare con lei apertamente. La afferrò per l'avambraccio fermandola. Ora si trovavano proprio sotto un lampione.

<< Che succede? >> domandò lei.

La fece girare strattonandola appena verso di lui, così da averla faccia a faccia << Sono stanco di continuare così >> non le lasciava la presa, voleva assicurarsi che rimanesse lì e che ascoltasse << Sakura... >> era imbarazzante ed era più difficile del previsto dichiararsi, non riusciva a dirlo.

Lei lo guardava confusa.

Dopo un altro istante nel silenzio, capì che sarebbe stato più facile agire e non parlare, così senza pensarci due volte si avvicinò ancora a lei sveltamente, per poi baciarla.

Era stata presa alla sprovvista, stupita e confusa allo stesso tempo. Sapeva che Sasuke provava qualcosa di diverso per lei, ma non era mai stata sicura di cosa, aveva sempre pensato che era tutto nella sua testa, ma dopo questo bacio, ora ne aveva la certezza. Era però innamorata di Sasori, già da un paio di anni ormai, e aveva sempre fantasticato e pensato a lui fino ad ora, anche se quest'ultimo non le aveva mai dato troppo interesse in questo senso, era sempre stato solo ed esclusivamente per le missioni. Non sapeva se mai avesse avuto una possibilità con lui, per questo mentre Sasuke la baciava aveva iniziato a pensare che magari poteva provare ad interessarsi al compagno di Team, per questo aveva ricambiato il bacio, solo per un momento.

Dopo un breve istante, staccarono le loro labbra, e con questo era riuscito a trovare il coraggio per dirle quello che provava << Sono innamorato di te >>

Faceva un certo effetto sentirselo dire, e doveva ammettere che lo apprezzava da Sasuke, lo aveva sempre trovato il migliore di tutti, sotto ogni punto di vista, anche bello, perchè il fascino dell'Uchiha non passava inosservato. Però ora che lo guardava desiderava ardentemente che al suo posto ci fosse Sasori, quindi per cui non avrebbe potuto accontentarsi in questa maniera, non facendo credere a Sasuke qualcosa che non c'era << Io... scusami, non so come comportarmi con te. A me piace Sasori >> confesso con imbarazzo e dispiacere.

Doveva immaginarlo che sarebbe finita così, ma aveva lo stesso voluto provarci << No, scusami tu. Io volevo che lo sapessi, volevo sapere se avevo una possibilità >> non sapeva come rimediare a quell'imbarazzante momento.

<< Sasuke... io vorrei davvero ricambiare, mi piaci, ma non in quel senso >>

Lui sospirò rassegnato e un po' deluso.

<< Avevo intuito che io ti piacessi, ma non ne sono mai stata sicura, anzi, credo che l'avevo anche capito, ma non volevo che il nostro rapporto si rovinasse per dei sentimenti non corrisposti >> abbassò lo sguardo dispiaciuto.

Non lo voleva nemmeno lui << Voglio solo vederti felice Sakura, speravo che magari tu potessi ricambiarmi, accorgerti di me, ma ho capito che tu sei follemente innamorata di Sasori. Ti ho sempre vista guardare sempre e soltanto lui, sorridi ogni volta che si parla di lui o solo se viene nominato >> sospirò << Non voglio che le cose tra noi cambino... se davvero ami lui, dovresti dirglielo, e se lui ti ricambierà, allora io riuscirò a mettermi il cuore in pace >> fece un profondo respiro << Metti fine a questo tormento >> non sarebbe stato facile, non lo era nemmeno ora, ma tutto questo necessitava finire.


Era incredibile, sapere che l'altra se stessa fosse stata baciata da questo Sasuke così premuroso e gentile, che era innamorato di lei, la faceva sorridere. Era così assurdo, lui innamorato di lei in questo mondo, e lei innamorata di lui nel proprio, non riuscendo a farsi ricambiare, creava un senso di amarezza.

<< Sakura non sapeva se mai Sasori l'avesse ricambiata, ma dopo quel bacio e il nostro discorso, lei si era decisa ad affrontare i suoi sentimenti, nel suo cuore c'è sempre stato solo lui, ed è riuscita a conquistarlo >> le accennò un tenero sorriso << Quindi sono sicuro che anche tu un giorno riuscirai a fare altrettanto con il Sasuke del tuo mondo. Sono convinto che lui in realtà sappia amare >>

La commosse, e in qualche modo le dette di nuovo speranza, determinazione e sicurezza, tutte cose che aveva perso lentamente per strada, tra alti e bassi, con momenti di confusione, frustrazione, tristezza e dolore.

<< Il prossimo bacio dallo a lui >> le disse infine con un sorriso sereno.

Sorrise anche lei, con sicurezza e grata per le cose che le aveva detto << Grazie >> rimase ad osservarlo per un breve istante << Karin è una donna fortunata >>

<< Anche lei me lo dice sempre >> sdrammatizzò.

Per quanto fosse fastidioso sapere che lui stesse con Karin, era comunque felice per lui, felice che aveva una famiglia con lei, e che aveva ancora il fratello.

<< Vai a dormire adesso >> le disse con premura.

Lei annuì con un sorriso più sereno.


In qualche modo, parlare con Sasuke di questo mondo, esternare i propri sentimenti, sfogarsi e condividere alcuni pensieri era stato liberatorio, stava decisamente meglio. Certo, doveva ancora compiere la missione, doveva ancora capire in che stato fossero i suoi compagni nell'altra dimensione, ma voleva pensare di trovarli ancora tutti vivi. Aveva bisogno che la missione andasse bene, perchè voleva tornare nel suo mondo a tutti i costi. Aveva ancora tutte le intenzioni di provare a salvare Sasuke, di fargli capire fino allo sfinimento che lei c'era e ci sarebbe stata per lui.

Doveva ammettere che il Sasuke e il Sasori di questo mondo erano persone magnifiche, le avevano fatto capire che non era la sola a soffrire per amore, e che c'era un grande rispetto per tutto ciò, e anche che c'era un'incredibile comprensione e gentilezza nei loro modi e nelle loro parole. Per questo, voleva assolutamente che nessuno di loro morisse, avrebbe affrontato ogni sorta di pericolo e difficoltà, al loro fianco, perchè non si sarebbe mai perdonata di perderli, dovevano farcela, e ce l'avrebbero fatta, insieme.




~~♥~♥~





Eccomi di nuovo.

Ho amato scriverere questo capitolo, perchè è molto sentimentale, e finalmente ho potuto scrivere alcune scene SasuSaku♥. Spero di aver reso bene i diversi sentimenti di ogni personaggio principale.

Secondo i miei calcoli siamo a metà storia, dovrebbe, in teoria, arrivare a sei capitoli, se qualcosa non cambia. Per il quarto capitolo dovrete attendere un po', non so quanto, mi prendo i miei tempi, anche perchè prima scriverò un altro capitolo dell'altra fanfiction “Quel fastidioso, ma affascinante, vicino di casa”. Alterno le due storie per il momento, così da dare la possibilità di leggere entrambe in tempi decenti.

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Capitolo 4
*** Incubi ***


Due mondi



Incubi


<< Sasuke, taglia i fili! >> la voce di Sasori aveva urlato con urgenza.

Era immobilizzata dai fili di chakra di Kankuro, e sentendo chiamare Sasuke, aveva di conseguenza spostato lo sguardo verso quest'ultimo, attendendo la sua mossa. Infatti non tardò neanche per un secondo il movimento del compagno di Team, che aveva puntato due dita tra lei e il marionettista Sabaku, modellando il chakra in una lunga lama di fulmine, tagliando così i fili di chakra invisibili.

A quel punto Sasuke perse l'equilibrio, appoggiando una mano sul terreno con affanno.

Sakura, nel momento esatto che si sentì libera, non si accorse del movimento alle sue spalle, e improvvisamente fu colpita alla schiena da qualcosa di affilato e di notevole dimensione. Si ritrovò a guardare con orrore e incredulità in basso e vedere un grosso artiglio di chakra sbucare davanti a lei, Naruto l'aveva trapassata da parte a parte.

Sasori e Sasuke spalancarono gli occhi terrorizzati e preoccupati << Sakura! >> urlarono entrambi.

Naruto la alzò assieme alla sua zampa di volpe << Kankuro recupera Hinata e Gaara >>

Il dolore era lancinante, la ferita era grave, ma non per una come lei, che utilizzava il Byakugou. Il problema però si manifestò subito, quando si accorse di non riuscire a concentrare il chakra, era come se Naruto stesse usando qualche tipo di distorsione di chakra. Si era sforzata ancora per attivarlo, ma invano. Iniziò ad allarmarsi seriamente, appena sentì il sapore ferroso del sangue in gola, per poi fuoriuscire abbondante dalla bocca, colandole infine addosso. Lentamente si sentì mancare le forze, e l'unica cosa che desiderò fare era guardare Sasori, la persona che amava. Voleva dirgli qualcosa, ma il sangue le impediva ogni sorta di suono dalla gola, così le fu spontaneo allungare la mano verso di lui. Di solito non aveva paura, ma in quel momento era terrorizzata all'idea di morire, di non poterlo più vedere e non stare più con lui. Lo vedeva, era ancora a terra, debole, senza forze, probabilmente al limite della coscienza, ma fu sollevata di riuscire ad incrociare il suo sguardo, notando anche come lui provasse ad alzarsi, riuscendoci, ma a stento. Sembrava avesse mosso le labbra, ma non riuscì a sentirlo, era distante e forse lui aveva anche sospirato.

Sasori tentò di muovere le mani verso di lei, ma i fili di chakra non riuscirono a raggiungerla, subito dopo cadde in ginocchio sul terreno al limite della coscienza.

Incrociò di nuovo il suo sguardo, ma la vista si faceva sempre più annebbiata, e le forze sempre più a mancare. Ormai aveva perso troppo sangue, gli organi vitali colpiti erano ormai andati, era consapevole di quello che le stava accadendo. In quel momento le sembrò che la vita le passasse davanti, tutti i momenti belli e brutti le scorrevano velocissimi nella testa, fin quando non rimase più nulla, solo il buio più totale.


Sakura si svegliò di soprassalto, alzandosi anche con il busto, le era sembrato di soffocare, tanto che si era ritrovata a prendere un profondo respiro all'aria. Il cuore le batteva all'impazzata. Aveva fatto un orribile incubo, in pratica aveva sognato la morte dell'altra se stessa, era stato esattamente come aveva immaginato, quando Sasuke due sere prima le aveva raccontato l'accaduto. Le era anche sembrato tutto così reale, le immagini erano nitide, le sensazioni intense di terrore e paura, i sentimenti di Sakura, addirittura sentendo il dolore della ferita inferta, come se fosse stata davvero lì in quel momento. Era stato orribile. Ma come era possibile fare un tale sogno? Era stato assurdo, e davvero surreale. Dava la colpa allo stress emotivo, d'altronde stava vivendo in un altro mondo, quasi del tutto stravolto e al contrario. Era ovvio che il suo subconscio durante la notte aveva lavorato, facendole fare quel sogno elaborando il racconto di Sasuke.

Dopo un breve momento di ripresa, si accorse che era sudata. Non sapeva che ore fossero, faticava a capirlo dato che fuori dalla finestra era perennemente buio, dato che mancava il cielo. In ogni caso, dato che si era svegliata, decise di farsi una doccia, sia per togliersi il sudore di dosso, sia per riprendersi da quello stato sconvolto.


Quando ebbe finito, con l'accappatoio addosso aprì di poco la porta, sperando di trovare i suoi indumenti da Ninja puliti, e fu contenta di vederli davvero, appesi alla maniglia della porta. Non avrebbe messo un'altra volta quel vestito bianco.

Una volta che fu pronta, decise di uscire e scendere al piano terra. Non sapeva che ore fossero, e nemmeno aveva voglia di rimettersi a dormire, non dopo quell'incubo. Comunque constatando che era piuttosto riposata, pensò di aver dormito diverse ore, abbastanza per essere in forma per un altro giorno di viaggio.

Quando entrò nella grande sala con la lunga tavola, dove la sera prima aveva cenato con gli altri, notò apparecchiato per la colazione, ma nessuno in giro. Il tempo di pensare di essere da sola, che un paio di donne con il chimono fecero la loro apparizione con due vassoi di metallo tra le mani, con sopra teiere e tazzine.

<< Ben svegliata >> entrambe la salutarono cortesemente con un mezzo inchino.

Ricambiò anche lei.

<< Sei la prima, accomodati >> fece una delle due.

Le eseguì con calma, poi mentre una delle due le versava del Tè nella tazzina, notò entrare Konan nella sala.

<< Avrei giurato che il primo ad alzarsi sarebbe stato Sasuke >> sorrise.

Sakura la osservò sedersi dall'altra parte del tavolo << Che ore sono? >>

<< Le 5:15. Ti sei svegliata presto >>

In pratica si era svegliata mezz'ora prima del previsto, pensava anche peggio << Ho fatto un brutto sogno e mi sono svegliata >> le spiegò brevemente.

<< Capisco >> Konan soffiò sul Tè che le aveva versato una delle dame in kimono.

<< E te perchè sei già sveglia? >>

<< Quando Hidan non c'è non riesco mai a dormire bene, così mi sveglio prima >>

Non capiva, cosa c'entrava Hidan e il non riuscire a dormire?

Konan la vide guardarla confusa << Scusami, davo per scontato che lo sapessi, quando ti guardo vedo lei. Io e Hidan siamo sposati >> la informò con un altro sorriso.

Ah. Non se l'aspettava. Certo, non che sapesse esattamente che tipo di rapporto ci fosse stato tra i membri di Akatsuki, ma mai avrebbe pensato che Konan potesse stare con l'immortale.

<< Dalla tua faccia deduco che nel tuo mondo sia diverso >>

Decisamente.

<< Non ti chiederò nulla, ho capito che le cose sono completamente stravolte >> le sorrise comprensiva << E poi immagino che sarai stanca di raccontare sempre la stessa cosa a chiunque incontri >>

Era davvero una donna gentile e comprensiva << Grazie >>

In quel momento entrò Sasuke.

Sakura e Konan si voltarono verso il Ninja della Foglia.

<< Già sveglie? >>

Konan sospirò << Sì >>

Sakura si limitò ad annuire seguendo la sagoma dell'Uchiha, sedersi al proprio fianco.

Lui le diede un'occhiata valutando il suo stato emotivo, dopo la sera prima voleva essere certo che stesse bene << Tutto ok? >>

Era inevitabile che le sue guance si tinsero di rosso << Sì >> era vero, stava bene tutto sommato. Certo, i pensieri e le preoccupazioni rimanevano comunque, ma era più sollevata e aveva il cuore più leggero, non sentiva più la pesante angoscia dei giorni precedenti.

<< Sasuke, stanotte è arrivato un messaggio dal nostro informatore, tra le varie cose, ha detto che Fuu è stata avvistata nei cieli del Paese del Suono, nei pressi del vostro percorso, sembra che lei e anche gli altri Jinchùriki si stiano muovendo più del normale >>

Sasuke chiuse un momento gli occhi con un sospiro << Immagino. Yagura deve aver già informato di avermi visto >>

<< Dovrete essere cauti >>

Sakura iniziò a sentire un alone di preoccupazione addosso.

<< Lo saremo >>

Nonostante l'informazione, notava Sasuke piuttosto calmo, non le dava l'idea di nervoso e agitato, tutt'altro, era tranquillo, d'altronde aveva già pronosticato che sarebbe accaduto.

Infine entrarono anche gli ultimi due Doragon.

<< Tutti mattinieri oggi >> parlò Deidara nell'affiancare Konan.

Sasori si sedette dall'altro fianco della donna Doragon, osservando Sakura dall'altra parte del tavolo, incrociando per un breve istante il suo sguardo tranquillo.

Sakura notò lo sguardo del Ninja della Sabbia, anche lui sembrava assicurarsi che stesse bene, dopo quel Ti amo detto, probabilmente voleva che non si sentisse a disagio. Lo era? Un po', ma solo se ci pensava.

<< Deidara... >> lo chiamò Konan << Ieri non ti ho chiesto come sta Kurotsuchi >>

Il biondo la guardò << Sta bene, come sempre. Ora è a Konoha >>

Sakura si domandava se questa Kurotsuki fosse la ragazza del Ninja della Roccia << È la tua... >> non finì la frase, ma si fece capire.

<< Ragazza? Sì, lo è >> annuì il biondo.

Era incredibile come i membri di Akatsuki in questo mondo avessero delle relazioni, aveva sempre pensato che nell'organizzazione che conosceva lei, fossero tutti fissati con la distruzione, la sottomissione dell'intero continente e così via, ma non che provassero anche Amore, o se anche lo provavano lo dimostravano in uno strano e contorto modo. Per lei era ancora bizzarro, ma era comunque molto bello questo loro aspetto buono e sentimentale. E anche se quasi tutti loro avevano una compagna di vita, avevano deciso comunque di accompagnarla in quel viaggio pericoloso. Dopo i discorsi alla cena del giorno prima, aveva capito che loro portavano un rispetto enorme per l'altra Sakura. Aveva anche capito che niente e nessuno li avrebbe fermati, nemmeno il desiderare di stare accanto alla propria famiglia, tutti loro erano di una determinazione incredibile, comparabile a quella del Naruto che conosceva lei. Era anche per questo che la determinazione in lei era cresciuta, e nonostante non li conoscesse bene, e non era particolarmente legata ad alcuni di loro, voleva e avrebbe fatto ogni cosa per tenerli in vita, sarebbe stata con loro, al loro fianco, fino alla fine. Loro dovevano tornare dalle loro famiglie, e lei doveva tornare dai suoi compagni.

<< Vi ho fatto preparare delle provviste >>

La voce della donna Doragon la fece ridestare dai pensieri. Da lì a pochi minuti sarebbero ripartiti, e si sarebbero dovuti preparare come si deve, perchè al gruppo aspettava una giornata più delicata.

<< Grazie per l'ospitalità >> parlò Sasuke.

<< Ma figuratevi, voi siete sempre i benvenuti >>


Erano quindi ripartiti, Sasuke e Deidara erano davanti a lei, saltando di ramo in ramo, al suo fianco Sasori. Nessuno aveva parlato da ore, solo all'inizio qualche commento sul percorso e opinione di cosa potevano trovare oltre il confine.

Non era ancora mezzogiorno, ma Sasuke aveva deciso di fare una sosta in anticipo, prima di varcare il confine. Pensava che era meglio sostare quando erano ancora nel Paese della Cascata, era preferibile, più sicuro.

Erano quindi seduti su alcune rocce, coperti da un altura e alcuni alberi, in modo da essere meno visibili sia dall'alto che al suolo.

<< Le cuoche di Taki sono tra le migliori del continente >> commentò Deidara mentre si gustava delle polpette di pesce e verdure.

In effetti aveva ragione, il cibo di quel villaggio era squisito, e anche lei si gustava con piacere il pranzo.

<< Ascoltate ragazzi >> Sasuke attirò l'attenzione del gruppo << Appena entreremo nel Paese del Suono, dobbiamo essere ancora più cauti, se sanno che siamo in giro, avranno piazzato trappole e sensori di avvertimento. Vogliono sapere la nostra posizione, e dobbiamo evitare che la sappiano >>

<< Sarebbe tutto più facile se potessimo volare >> commentò Deidara.

<< Lo so, ma non possiamo rischiare di incontrare Fuu >>

Ma lei non capiva, come poteva essere un problema solo un jinchùriki, quando sia Deidara che Sasuke potevano volare, due contro uno dovrebbe essere tutto sommato vantaggioso per loro << Non capisco, perchè questa Fuu è tanto un problema? >>

<< Lei, come anche Naruto, è in grado di avvisare tutti gli altri Jinchùriki, sa usare un onda sonica in grado di viaggiare per centinaia di chilometri, vedila come una specie di vedetta >> le spiegò Sasuke.

Ora capiva.

<< A terra lei è svantaggiata >>

<< Ma hai detto che anche Naruto riesce a percepirci >>

<< Vero. Ma lui in modo diverso. Ha bisogno di attivare una modalità particolare per localizzarci, ed è limitata a una decina di chilometri, non può nemmeno tenerla sempre attiva, e per riutilizzarla ha bisogno di concentrare i chakra per diversi minuti >>

<< La modalità eremitica >> doveva per forza essere quella.

<< Esatto >>

<< Per quanto Naruto sia più pericoloso, abbiamo più possibilità al suolo di non essere visti >> questa volta parlò Sasori.

Aveva senso. In ogni caso, sperava vivamente di non doverlo incontrare.

A quel punto Sasuke si alzò dalla postazione << Ora finite di mangiare, tra poco ripartiamo >>


Erano dunque ripartiti, e appena entrarono nel Paese del Suono, Sakura notò quasi subito il cambiamento del territorio; c'era sempre la foresta, ma man mano che si addentravano diventava più cupa, fitta e scura. Le chiome degli alberi erano talmente coprenti che a malapena si vedeva il cielo, ma quei pochi raggi solari bastavano a sufficienza per poter vedere dove mettere i piedi. La flora sembrava sempre di dimensione maggiore ad ogni passo che facevano, mentre l'odore diventava più pungente e umido, quasi certamente creato dal muschio, da occhio medico le sembrava anche di aver scorto piante velenose. Le dava l'idea di un posto tetro, quasi le ricordava la Foresta della Morte nel Paese del Fuoco, ma questo di certo non la spaventava.

Sasuke all'improvvisò percepì del movimento sospetto alla loro destra, attivando poi lo Sharingan << Fermi >> ordinò al gruppo.

Così fecero, fermandosi su un paio di grossi rami. Si guardarono attorno in posizione di guardia.

<< A Sud >> li avvisò.

Sasori appoggiò una mano sulla pergamena di Hitetsu in attesa di vedere il nemico. Deidara fece lo stesso, mettendo le mani nelle bisacce con l'argilla. E Sakura afferrò un kunai portandoselo davanti.

Un fruscio di foglie attirò la loro attenzione, e infine apparirono diverse figure davanti a loro.

Sakura sgranò gli occhi riconoscendo benissimo alcuni di loro.

<< Ah siete voi >> Sasuke e gli altri Doragon si rilassarono.

<< Vi ho individuati con il Byakugan >>

Sakura si stupì di vedere Neji, Sai, Temari, la Mizukage e un altro che non conosceva. A quanto pare non erano nemici, dato che i suoi compagni di viaggio non erano più in guardia.

Sai spalancò gli occhi vedendo Sakura << Ma... sei viva? >> era però confuso di come fosse così diversa da come se la ricordava, era più giovane.

<< Non è lei >> Sasuke sospirò, stanco di doverlo spiegare.


Alla fine si erano fermati a fare una pausa, stavolta fu Deidara a spiegare il fatto di Sakura, lasciando increduli e senza parole quasi tutti.

Sakura aveva osservato ognuno di loro, contenta che almeno alcuni dei suoi amici fossero alleati anche qui. Vedere Neji in vita era rincuorante, lui e Sai la osservavano, d'altronde loro erano di Konoha e non doveva essere facile vedere un'altra Sakura. Temari sembrava piuttosto tranquilla, e si domandava cosa ci facesse lei in mezzo a quel gruppo, dato che i suoi fratelli erano dei nemici. La Mizukage, Mei, era taciturna, ascoltava e basta, come lo era anche l'altro.

<< Ma è assurdo >> commentò Sai.

<< Lo so, ma è così >>

<< Avete iniziato una missione suicida >> parlò quello sconosciuto.

<< Darui... >> prese parola Sasuke << Sappiamo cosa stiamo facendo >>

<< Non mi stupisco per niente che siate proprio voi tre a volerla aiutare >> parlò Temari << Siete sempre stati i Doragon più difficili da gestire >>

<< Per non parlare di quello che vi lega a Sakura >> aggiunse Mei.

Sasori fece una smorfia << Se avete finito di blaterare, noi dobbiamo proseguire >>

<< Non vogliamo intralciarvi, anzi >> parlò Darui.

<< Noi veniamo da Sud, dal confine con il Paese del Fuoco, abbiamo individuato Yugito e altri Ninja di Oto, sembra che si muova verso Nord, e fa domande su di te Uchiha, sembra che ti stia cercando, come se sapesse che tu sei in viaggio >> spiegò Mei.

<< Perchè lo sanno, abbiamo incontrato Yagura. Tutti loro mi stanno cercando >> rispose Sasuke.

<< E voi state proseguendo ugualmente? >> Sai era stupito << Siete pazzi? >>

<< Sai, è importante per noi >>

Sakura si sentiva a disagio, tutti la guardavano, si sentiva quasi giudicata, come se fosse colpa sua se stavano facendo questa missione.

Sasori notò i diversi sguardi che davano a Sakura, era infastidito << Non guardate lei come se ci avesse costretti, ci siamo offerti noi >>

Sakura osservò il rosso, grata per il supporto emotivo.

Temari lo guardò duramente << Hey Sasori, non ti agitare. Solo a guardarvi, proprio voi tre, immaginiamo che sia stata una vostra volontà >>

<< Ci sembra solo assurdo >> aggiunse Neji.

A quel punto intervenne Deidara << Perchè? Non è assurdo anche quello che fate voi? Andate dietro a persone che hanno perso il senno, cercate di convincere quei Jinchùriki e il loro alleati di fare pace con gli altri Paesi. Vi siete anche tolti il coprifronte, non rappresentate nemmeno i vostri Villaggi >>

Sasuke intervenne davanti a Deidara, fermandolo << Deidara calmati. Quello che fanno loro io lo rispetto, li capisco e condivido la loro visione >> spostò lo sguardo verso il gruppo di cinque componenti << Se potessi fare qualcosa per trovare una soluzione pacifica, la farei subito >>

Deidara fece una smorfia << Tsk >>

<< Sasuke è per questo che ti rispetto >> parlò Darui.

Sakura iniziava a capire qualcosa, ma non molto bene, aveva delle domande, ma ritenne di non farle adesso, le avrebbe fatte ai suoi compagni in un secondo momento.

<< Dove siete diretti? >> domandò sempre l'Uchiha.

<< Qui vicino, in un piccolo villaggio a Nord-Ovest, dobbiamo incontrarci con una persona fidata >> rispose Mei.

<< Vi lasciamo proseguire. Buona fortuna >> Neji si accinse nel partire.

Il gruppo, uno alla volta balzò su uno dei rami, Temari fu l'ultima, ma prima di raggiungere il gruppo si rivolse al gruppo dei Doragon << Se dovreste incontrare i miei fratelli... >>

<< Non ti preoccupare Temari, la mia intenzione non è mai stata di uccidere nessuno di loro >> la rassicurò.

Lei annuì con un mezzo sorriso, infine raggiunse il proprio gruppo.


Una volta che tornarono in viaggio, Sasori prese subito parola << Sasuke ancora non capisco come fai... Hinata ha ucciso Kiba, mentre Naruto ti ha portato via il resto del tuo Team, e tu pensi di volere la pace con persone come loro? Io non riesco ad accettare una cosa del genere... >> si fermò, facendo una smorfia infastidita << ...lui mi ha portato via Sakura >>

Sasuke lo guardò con amarezza << Capisco quello che dici, e sì, ho tanta rabbia e dolore quanto te, ma se provo a pensare che anche loro hanno famiglie e persone care, non riesco a pensare di uccidere anche il più spietato dei Ninja >>

Deidara intervenne << Ma certo, allora ci rimettiamo solo noi, loro possono ucciderci, mentre noi non possiamo fare nulla >> parlò con sarcasmo.

<< So che per voi e molti altri dei nostri Villaggi non capiscono, ma io credo che non sia davvero Naruto, o Gaara, o tutti gli altri, a essere crudeli. Quando Naruto era con l'eremita sulla montagna, era un ragazzino pacifico, sorridente e felice, il sigillo di Madara teneva a freno il Demone dentro di lui. Solo quando l'ha spezzato si è di nuovo scatenato. Sono convinto che la chiave del problema siano solo i Biju che hanno dentro >> spiegò la sua opinione.

Sasori si limitò in una smorfia, non era la prima volta che lo sentiva parlare così, aveva un certo senso, e infondo comprendeva la sua visione, solo che quando ripensava alla sua Sakura, non riusciva a vederci più nulla. Dannazione, lei era morta.

Sakura ammirava Sasuke in una maniera incredibile, il suo discorso era da Naruto, quello del suo mondo naturalmente, vedeva del buono anche nel più crudele dei Ninja << Che cosa fanno Sai e tutti gli altri insieme? >> si decise infine a chiedere.

<< Negli ultimi anni hanno messo su un gruppo per conto loro, non danno conto a nessun villaggio, ognuno di loro ha qualcuno che vorrebbe salvare. Sono anni che ci provano, Sai si è unito a loro solo l'anno scorso. Lui e Neji vogliono salvare Hinata, e anche se ha ucciso Kiba, pensano che le abbiano fatto il lavaggio del cervello >>

<< Che stronzata >> commentò Deidara.

<< Non sappiamo se sia vero o meno >> aggiunse ancora Sasuke.

<< Anche Temari, vorrebbe salvare i suoi fratelli >> parlò stavolta Sasori.

<< Dopo quello che è successo a Hinata, ho iniziato a pensare che ogni alleato che hanno i Jinchùriki abbia subito un cambiamento, Temari mi ha raccontato che Kankuro non era così otto anni fa, dopo aver incontrato suo fratello Gaara in una missione con altri Ninja è rimasto al suo fianco, lei non ha mai capito cosa sia successo >> spiegò ancora l'Uchiha.

<< Nessuno ha scoperto nulla a riguardo? >> domandò la kunoichi.

<< Ancora no, il gruppo di Darui ci sta lavorando, stanno cercando di capire cosa ci sia sotto, il loro informatore è un Ninja del villaggio di Numa, dove risiede Naruto, forse è la volta buona che riescono a scoprire qualcosa >>

La storia di questo mondo era più contorta di quanto non lo fosse già, e anche faticava a capirci qualcosa, ma aveva capito la visione di Sasuke, voleva che ci fosse la pace, niente più guerre e uccisioni. Era quasi surreale guardare questo Sasuke, era completamente l'opposto del vero Sasuke. Era bello poter osservare questo suo lato buono, era difficile anche non innamorarsi di lui, già era visivamente lui, bello come nessuno mai, con quel fascino da tenebroso, e poi si comportava da eroe, gentile e compassionevole. Era così perfetto. No. Scosse la testa. Non era il Sasuke che amava davvero. Lei amava quello stronzo, menefreghista e distaccato. Non era masochista, solo che anche lui una volta era sereno e gentile, - a modo suo -, ed era stato quando era così che si era innamorata di lui, e da allora non era più uscito dal suo cuore.

Deidara sospirò con resa << Non so come diavolo fai, ma ogni volta che fai questi discorsi, mi fai cambiare la mia visione su questa storia >>

Era ironico, anche il vero Naruto aveva la tendenza a far cambiare idee e visioni di pensiero a quelli intorno.

Sasuke poi cambiò espressione, facendosi più seria << Questo non toglie il fatto che non possiamo difenderci e farci uccidere >>


Alcune ore più tardi, nel pomeriggio, avevano parlato sempre meno, chiudendo il discorso di prima, riprendendo a viaggiare poi in silenzio per un po'.

Deidara annusò l'aria << Qualcosa sta bruciando, ma c'è anche un odore gassoso e roccioso >> si allarmò << Questa è- >>

<< Lava >> finì di parlare l'Uchiha. Si fermò, facendo fermare di conseguenza anche il resto del gruppo.

Sakura provò ad annusare l'aria, non sentendo nulla di quello detto dal Ninja della Roccia << Io non sento nulla >>

<< Io riesco a sentire e percepire ogni tipo di terreno, sono la mia specialità >> le spiegò il biondo.

Giustamente era un Ninja della Roccia, ed era Deidara, non uno qualunque. Aveva letto e studiato libri e pergamene sui Nukenin, e non era a conoscenza di questa sua capacità, era vero che mancavano sempre di tutte le informazioni, ma una cosa così ci sarebbe stata scritta. Le veniva il dubbio che i Ninja che conosceva lei, qui avessero, oltre alle loro abilità principali, anche altre capacità in aggiunta. Infatti anche Sasori era diverso, le sue marionette non le creava da persone vere, Hitetsu era marionetta costruita da lui, non era il Terzo Kazekage.

<< Non è Mei, è andata nell'altra direzione >> parlò l'Akasuna.

<< Non può essere nessun altro che Roshi >>

<< Chi è Roshi? >> domandò Sakura.

<< Il Jinchùriki del quattro code >> rispose Deidara.

<< Da dove proviene l'odore? >> domandò Sasori.

<< Proprio davanti a noi >> ancora il biondo << Non deve distare molto, forse quattro di chilometri >>

Se ci fosse anche Naruto con lui, a quest'ora sarebbe già davanti a loro, quindi era quasi certo che non avrebbero corso rischi << Proseguiamo il più silenziosamente possibile, andiamo a controllare >> parlò Sasuke.


Arrivarono nei pressi di un piccolo villaggio di mercanti, rimanendo all'interno della foresta, nascosti. Videro subito che il villaggio era in fiamme, con pozze di lava incandescenti ovunque, che squagliano ogni cosa sotto il loro flusso.

I quattro si irrigidirono sul posto, tentati nell'andare soccorrere alcuni abitanti urlare dal terrore, mentre scappavano da Roshi. Sakura provò a fare un piccolo scatto in avanti, era più forte di lei, come Ninja medico era suo dovere soccorrere e dare cure mediche alle persone indifese e ferite, ma il braccio di Sasuke le si parò davanti, fermandola.

Sasuke la guardò serio e mosse la testa in segno di negazione.

Era furiosa e frustrata allo stesso tempo. Aveva capito Sasuke, non voleva iniziare uno scontro, ma a quale costo?

Sasori toccò il braccio dell'Uchiha attirando la sua attenzione, per poi indicargli un altro punto.

Sasuke spalancò gli occhi, notando altri tre Jinchùriki; Han il portatore del Bijù a cinque code, Utakata quello da sei e Killer Bee quello da otto. Quattro di loro in un solo posto? Fin'ora non aveva mai sentito dire da nessuno di aver visto più di tre Jinchùriki tutti in una volta sola. E se ora erano lì, in quattro, a distruggere un misero villaggio di commercianti, per giunta i loro commercianti, voleva dire che la cosa era seria, non stavano a badare a nulla. Non solo Yugito stava interrogando e cercando informazioni su di lui, ma anche loro. Tutti i Jinchùriki lo stavano cercando per tutto il Paese. Lo aveva previsto, certo, ma vederli agire in quel mondo ossessivo nei suoi confronti lo sconcertava.

Deidara mosse la testa fulmineo verso l'Uchiha, aspettando di sapere cosa dovevano fare.

Sasuke gli fece segno di stare fermo e aspettare.

Sakura riconosceva solo Killer Bee, lo aveva visto a malapena durante la guerra, e non le faceva nessun effetto particolare. Solo quando lo vide infilzare un vecchio mercante, con una delle sue spade appuntite e affilate, ebbe un sussulto. Aveva visto Bee dire qualcosa ad uno degli altri Jinchùriki, ma essendo lontana non aveva sentito cosa avesse detto.

Sasuke ragionava. Non potevano affrontarli per nessun motivo, ma erano sul loro tragitto. Potevano aggirare la foresta, ma doveva prima assicurarsi dove sarebbero andati i nemici, non potevano rischiare di trovarseli di fronte. Quindi non rimaneva che aspettare e vedere in che direzione si sarebbero mossi. Così infine gesticolò ai tre compagni di viaggio di rimanere in attesa.


Solo pochi minuti dopo, i quattro Ninja nemici se ne andarono, muovendosi verso Sud, per fortuna in una direzione che al loro non interessava.

La kunoichi constatò che tutti gli abitanti erano morti, e si sentì delusa e impotente per non aver potuto fare qualcosa.

Attesero solo altri pochi minuti per sicurezza, per poter ricominciare a parlare.

<< Non potevi farci nulla >> le disse subito l'Uchiha. Aveva capito fin da subito le sue intenzioni, era ovvio che lei, essendo un Ninja medico, avesse questo istinto.

<< Lo so, però... >> fece una smorfia infastidita.

<< Tutti avremmo voluto intervenire >> le parlò Sasori, rassicurandola che non solo lei aveva avuto questo pensiero. Era uguale a lei anche in questo, naturalmente era un Ninja medico.

Se lo fece stare bene, non benissimo, ma ingoiò il rospo lo stesso.


Riuscirono quindi a ripartire, ancora una volta, sperando di non trovare altri intoppi e ostacoli. Nonostante le due fermate non previste, erano comunque a buon punto. Proseguivano saltando di ramo in ramo in mezzo a quella tetra foresta, ormai a pomeriggio inoltrato.

<< Se quattro di loro si sta dirigendo a Sud, almeno non dobbiamo più preoccuparci di loro >> parlò Deidara.

<< Vero. Ma ce ne sono altri cinque. Sappiamo solo che Yugito si muove verso Nord, c'è la possibilità di incontrarla >> rispose l'Uchiha.

<< Fuu sicuramente sarà tra le due città, in mezzo al nostro percorso, come diceva Konan >> aggiunse Sasori alle sue spalle.

<< Naruto, Gaara e Yagura non sappiamo dove siano >>

Sakura li ascoltava solamente, non aveva opinioni o idee a riguardo, non conosceva minimamente le possibili ubicazioni di questo mondo, soprattutto riguardanti Naruto e Gaara, per lei loro erano di Konoha il primo, e Suna il secondo. Solo pensare a loro due, aveva il magone in gola.

<< C'è una trappola >> Sasuke avvertì il gruppo, facendo segno davanti a loro.

La kunoichi notò delle ragnatele tra diversi alberi, in effetti era insolito, erano posizionate in modo strano. Seguì il gruppo, spostandosi a destra, deviando la trappola.

Il problema si presentò subito dopo, che appena evitarono quelle ragnatele, scattò un'altra trappola.

Sasuke non si spiegava come fosse accaduto, e pensò che forse le ragnatele fossero state messe apposta per essere viste e costringerli a deviare la strada, attivando la vera trappola << Merda >>

Un'improvviso sciame d'api verdi e nere si manifestò alle loro spalle.

<< Sono velenose! >> avvertì subito Sasori riconoscendo l'insetto.

Sakura appurò allarmata che lei e Sasori le avevano alle spalle, vicinissime.

L'Uchiha prontamente attivò il Susanoo per poter prendere al suo interno tutto il gruppo.

Deidara che era accanto a lui fu coperto subito, mentre Sakura e Sasori un attimo prima di essere scudati, furono punti, lei una volta al collo e lui due al braccio.

<< Non devono volare via >> gridò Deidara.

Sasuke sapeva che se fossero volate via, sarebbero andate ad avvertire la loro posizione all'allevatore di insetti, Shino. infatti aveva già intenzione di incenerirle. Katon. Un grossa palla infuocata prese in pieno l'intero sciame, bruciandole tutte.

Dopo essersi assicurati che fossero davvero tutte morte, Sasuke poté ritirare il Susanoo.

Sasori con mano ferma usò subito i suoi fili di chakra per estrarsi i due pungiglioni dalla pelle.

Nel contempo Sakura iniziava a sentirsi bruciare il collo, e a vedere annebbiato. Senza rendersi conto perse i sensi e crollò.

I tre si allarmarono, tutti pronti ad afferrarla con le loro tecniche. Sasuke fu più svelto, attivando solo il braccio del Susanoo.

<< Cazzo >> imprecò l'Akasuna, capendo che era stata punta anche lei.


Un attimo dopo erano al suolo, tra l'erba e la terra, intorno a Sakura, la quale era sdraiata e incosciente, con un inizio di shock anafilattico.

<< Sasori che succede? >> domandò Sasuke con preoccupazione.

<< Sembra in shock anafilattico >> parlò Deidara.

<< Infatti è così. La puntura di quell'ape è altamente allergica... >> Sasori analizzò il collo di Sakura, notando il punto colpito << … il suo veleno è letale se non curato >> vide diverse ramature verdi iniziare ad espandersi sempre di più sotto la pelle candida di Sakura. Si affrettò a tirarle giù la cerniera dello smanicato rosso, gliela aprì, facendola rimanere con la fascia che copriva il seno. La ramatura verde si stava dirigendo lentamente verso il cuore << Se raggiunge il cuore muore >> spiegò cercando di mantenere il sangue freddo. Doveva concentrarsi ed essere lucido, non poteva farsi prendere dall'ansia e l'angoscia di perderla.

Sasuke e Deidara spalancarono gli occhi allarmati.

<< In questo momento è in preda agli incubi, si dimenerà >> avvertì ancora lui.

<< Incubi? >>

<< È un veleno che fa soffrire la psiche mentale, ti tortura nel sonno fin quando il veleno arriva al cuore >>


Si trovava in un luogo arido e cupo, tra enormi alberi spogli, il terreno sabbioso, e il cielo oscurato da nuvole scure, il sole non era minimamente visibile. Non sapeva esattamente perchè era lì, sola. Si sentiva confusa.

E poi da dietro il tronco di un albero intravide una sagoma famigliare << Sasuke... >> era proprio lui, con lo Sharingan e il Rinnegan.

<< Mi stavi cercando? >> le parlò avvicinandosi.

<< Sì. Dobbiamo tornare da Naruto >>

<< Sono qui >>

La voce di Naruto le fece muovere la testa un po' confusa. Era lui, aveva tutto il corpo ricoperto di chakra della Volpe << Ma cosa ci fai qui? Dov'è Kaguya? >>

Naruto si fermò al fianco di Sasuke.

Notava i due guardarla inespressivi, senza parlare << Che succede? >> domandò ancora più confusa.

All'improvviso un varco spazio-dimensionale si aprì alle spalle dei due compagni di Team, da esso uscì Kaguya.

Lei si allarmò << Sasuke, Naruto, dietro di voi >> li avvisò.

I due rimasero fermi, e Kaguya si portò tra i due << I miei figli >> accarezzò i visi dei due con fare materno.

Lei sgranò gli occhi allarmata.

<< Ucciderò uno dei due >> le disse la Dea Coniglio, mentre guardava e continuava ad accarezzare con accuratezza le guance dei due Ninja.

<< Cosa? >> si agitò.

<< Ma sarai tu a scegliere >> le disse con un sorriso maligno.

<< No >> si rifiutava una cosa del genere << Io non... >>

Kaguya posò bruscamente la mano intorno al collo dell'Uchiha << Uccido lui >>

<< Nooo! >> urlò con terrore, con le prime lacrime sotto gli occhi.

<< Bene. Quindi hai scelto >> sorrise malvagia. Mosse quella stessa mano, lasciando il collo sull'Uchiha e portarla sveltamente su quello dell'Uzumaki, allungò le unghie in artigli affilati e sgozzò quest'ultimo in una frazione di secondo, facendo uscire fiotti di sangue.

Sakura sbiancò impietrita sul posto, sconvolta, con le lacrime solcarle le guance. Voleva urlare, ma qualcosa le impedì di farlo. Abbassò lo sguardo sentendosi soffocare sempre di più, notando un lungo braccio di sabbia provenire dal terreno, fermarsi sul suo collo con una mano. Gaara? Appena alzò lo sguardo lo vide al fianco di Sasuke, in veste di Kazekage, con un braccio in avanti e la mano a forma di pugno verso di lei << Per-chè? >> le risultava difficoltoso parlare. Provò a liberarsi dalla presa con le mani, ma la sabbia le scorreva tra le dita non riuscendo ad afferrare nulla.

<< Dovevo ucciderti quella volta nella foresta >> le disse con freddezza.

Parlava di quella volta che ci fu l'attacco a Konoha da parte di Orochimaru, diversi anni fa, ricordava bene quel giorno, aveva cercato di proteggere Sasuke da un suo attacco. Nemmeno il tempo di finire di pensare a quel ricordo, che sentì una lama affilata trapassarle la schiena, all'altezza dell'addome. Squadrò meglio, era la lama di una katana ed era avvelenata, era proprio nel punto dove era stata colpita da lui... << Sa- >> non riusciva più a parlare, e poi il sangue iniziò a fuoriuscire dalla bocca, gocciolando poi sulla sabbia che la soffocava.

<< Lo senti il mio veleno, ragazzina? >>

Sentì la voce di Sasori alle sue spalle, per vederselo apparire su un lato, in veste di marionetta umana, e quell'espressione fanciullesca ma vuota che solo lui aveva. Provò ad attivare il Byakugou, ma il problema era che non si attivava, era probabile che il veleno non le faceva usare il chakra, ricordava che era un tipo di veleno che paralizzava e ti faceva perdere i sensi lentamente, agonizzando per tre giorni.

Subito dopo il rumore del Chidori.

Sentì un dolore lancinante al centro dello stomaco, costringendola a tossire sangue mentre la sabbia continuava a soffocarla e colorarsi sempre di più di rosso. Alzò lo sguardo e vide il maestro Kakashi con una mano conficcata nel punto colpito. Era sempre più sconvolta, dolorante e shoccata da tutti questi colpi fisici ed emotivi.

<< Stavolta ti ho colpita >> le disse Kakashi con un sorriso soddisfatto sotto la maschera.

Non sapeva come faceva a essere ancora in piedi e viva, e soprattutto cosciente di quello che stava vedendo. Notò Kaguya andarsene da un altro varco, lasciando cadere a terra Naruto sopra una pozza di sangue. Piangeva, e stava malissimo, tormentata e afflitta da ogni tipo di dolore.

Sasuke e Gaara si avvicinarono a lei, proprio davanti, uno al fianco di Sasori e l'altro di Kakashi. Il Kazekage non mollava il pugno su di lei, anzi sembrava aver intensificato la stretta della sabbia sul collo. Kakashi le teneva ancora la mano nello stomaco, e Sasori aveva afferrato la lama della katana avvelenata e forzata a muoversi procurandole ancora più dolore. Infine Sasuke... la guardava, proprio negli occhi.

<< Sei inutile, debole e piagnucolosa >> le parlò l'Uchiha con freddezza << Nessuno ti vuole, tutti ti vogliono uccidere, non servi a nulla >> aggiunse con ancora più crudeltà.

Alla lunga lista di torture, si era aggiunta anche un'intensa fitta al cuore. Appena pensò a ciò, sentì il rumore di un altro Chidori, e subito si accorse di un'indescrivibile dolore acuto al petto, notando con orrore il braccio di Sasuke su di esso, con la mano conficcata all'altezza del cuore.

<< Non ti amerò mai >> le disse gelido.

Era al limite, e desiderava morire piuttosto che stare messa in quello stato, ma non sapeva perchè il suo corpo decideva di stare ancora in piedi, perfettamente cosciente. Era una tortura, una violenza continua, fisica, emotiva e psicologica.


<< Devo estrarle il pungiglione >> avvicinò le dita al collo, concentrando il chakra in fili.

Proprio in quel momento il corpo di Sakura si mosse, preso da spasmi incondizionati.

<< Tenetela ferma, devo essere preciso, poche mosse sbagliate e il pungiglione sprofonda >>

Deidara usò l'argilla per immobilizzarle gli arti a terra. Sasuke invece le teneva ferma la nuca con l'aiuto dell'argilla del biondo.

Sasori iniziò l'estrazione, con estrema cautela e precisione. I fili di chakra che emanava dalle dita si collegarono con il pungiglione. E proprio quando aveva iniziato, Sakura mosse la testa involontariamente, tentando di liberarsi dalla costrizione di fermo.

<< Merda >> imprecò Sasori fermandosi.

<< Non riesco a tenerla perfettamente immobile >> Sasuke si sforzava nel tenerle bloccata la testa.

<< Sono gli incubi che la fanno agitare in questo modo >> informò il rosso << Sasuke riesci ad usare la tua Arte Illusoria anche se è incosciente? >> provò a dire << Dovresti tenerla calma fin quando non le anniento il veleno, a quel punto gli incubi svaniranno >>

<< Non lo so, non l'ho mai fatto su qualcuno dormiente. Ma ci provo >> si sistemò meglio, e subito le aprì una palpebra con le dita e attivò lo Sharingan, usando poi l'abilità dell'Arte Illusoria.


Sakura sentiva il veleno di Sasori intorpidirla ormai ovunque, ma sentendo ancora chiaramente i punti colpiti con un certo dolore intenso. La sabbia di Gaara ormai intrisa di sangue avvelenato sul suo collo, la lama affilata di Sasori ancora lì sul fegato, la mano di Kakashi ancora nel suo addome, e quella di Sasuke sul suo cuore. Loro erano sempre lì, a guardarla gustandosi con piacere la sua agonia. Non era possibile che fosse ancora viva, eppure... era lì.

Improvvisamente una luce abbagliante illuminò ogni cosa, tutto divenne bianco e accecante. Fu costretta a chiudere gli occhi.

Quando provò a riaprirli notò la luce farsi sempre più soffusa, fino a scomparire. Notò subito di essere tutta intera, pulita, con nessun segno di violenza. E poi alzò lo sguardo davanti a lei, vide i quattro Ninja che prima la stavano torturando davanti a lei, in piedi ad un paio di metri, e anche Naruto subito dopo affiancare Kakashi << Cosa- >> si bloccò notando le loro espressioni diverse, serene e tranquille.

Kakashi si fece avanti e le si portò davanti con un evidente sorriso sotto la maschera << Non ho più niente da insegnarti, sei diventata un Ninja eccellente >>

Era stranita, un attimo fa le aveva perforato l'addome, e ora era tornato normale, era di nuovo il suo maestro. Lo vide farsi ancora avanti iniziando a diventare trasparente, e le passò attraverso percependo un'ondata d'aria calda. Le aveva lasciato una rassicurante sensazione. Non sapeva cosa fosse successo, un attimo prima stava subendo violenze e torture, e ora questo? Tornò ad osservare davanti a se, quando vide Gaara muoversi e fare un passo verso di lei.

Il Kazekage le fece un sorriso accennato e un mezzo inchino, quasi regale e delicato << Nutro una profonda ammirazione per te, grazie per tutto quello che hai fatto e continui a fare >>

Anche lei lo ammirava, aveva fatto un cambiamento impressionante negli ultimi anni, divenendo uno dei Ninja più lodati e rispettati del continente. Lo vide farsi ancora avanti, e divenne trasparente, e come il maestro Kakashi le passò attraverso. Stessa identica sensazione. Era incredibilmente piacevole e rilassante, annullava tutta l'angoscia e il dolore di prima.

E poi Sasori.

Lo vide essere avvolto da una strana aura rossastra per qualche secondo, e lo vide magicamente cambiato, non era più una marionetta, ma una sagoma umana, era rimasta affascinata dall'immagine di trasformazione.

Il Ninja della Sabbia si portò avanti con un mezzo sorriso soddisfatto sulle labbra << Mi hai sconfitto, brava. Sei una ragazzina straordinaria, incredibilmente potente >>

Non sapeva cosa pensare di lui esattamente, aveva ricordi ben nitidi su di lui nella sua versione di marionetta umana, ma così, in carne e ossa era piacevole, le dava l'idea di umanità. Anche lui diventò trasparente e le passò attraverso, lasciandole ancora una volta quella sensazione di piacevole.

Toccò poi a Naruto, facendosi avanti.

Stavolta era nella sua veste normale, con i suoi indumenti arancioni e neri, niente chakra della volpe, le sorrise a trentadue denti come solo lui sapeva fare, di conseguenza la fece sorridere, contenta di vederlo così com'era.

<< Sakura, torna nel nostro mondo, abbiamo bisogno di te. Abbiamo l'umanità da salvare >>

Stava per dirgli che sì, sarebbe tornata, ma si limitò ad annuire con determinazione mentre lo vedeva svanire, e infine passarle attraverso anche lui. Chiuse gli occhi un momento godendosi di nuovo quella piacevole sensazione.

Quando li riaprì, vide rimanere solo Sasuke, uno davanti all'altra.


Deidara aveva assistito Sasori estrarre il pungiglione con estrema precisione e senza problemi dal collo di Sakura << E ora? >>

L'Akasuna sapeva di non avere un antidoto pronto per quel tipo di veleno, e anche cercando le piante giuste e riuscendo a ricavarne la cura, rischiava di metterci troppo tempo, era quasi certo che sarebbe morta prima. Per questo non gli rimaneva che l'unica altra soluzione. Si morse la punta del pollice. Tecnica del richiamo.

<< Cosa fai? >> domandò il biondo.

Da sotto la mano di Sasori comparse un piccolo scorpione rosso scuro << Le inietto dell'altro veleno >>

Deidara spalancò gli occhi allarmato e confuso << Che cosa? >>

<< Sakura non ha tempo di aspettare che io elabori un antidoto, morirebbe prima che io lo riesca a finire >> prese in mano il piccolo animale e gli afferrò accuratamente la coda.

<< Ma il veleno del tuo scorpione- >>

<< È il più letale di tutti i veleni >> finì la frase << Vero. Ed è talmente potente e letale che riesce ad annientare tutti gli altri veleni >> mosse la mano libera verso lo zaino da viaggio << E io non girò mai senza il suo antidoto >> aggiunse prendendo fuori una fialetta con un ago incorporato.

<< So che sei un esperto di veleni, ma sei sicuro di quello che vuoi fare? >>

Annuì << Ho solo trenta secondi per darle l'antidoto dopo averle iniettato il veleno >> spiegò. Avvicinò il pungiglione dello scorpione al punto colpito dall'ape e la punse. Subito si notò come la diramazione verde iniziava a cambiare colore in un rosso scuro, fluiva veloce.

I secondi iniziarono a scorrere.


Sakura lo vedeva stranamente rilassato, era dai tempi del Team 7, prima del suo allontanamento che non vedeva quel lieve sorriso sereno. Solo a guardarlo la rincuorava e rasserenava. Stava per dirgli qualcosa, ma lo vide muoversi, così serrò le labbra in un batter d'occhio.

Fece due passi verso di lei, accorciando la distanza ad un metro << Ti sto aspettando >>

Attese in silenzio, aspettando che dicesse qualcos'altro, ma nulla. Non capì se la sua frase fosse riferita al fatto che lo stava cercando tra le dimensioni, o se fosse riferita che l'aspettava in senso diverso, magari amoroso... Lo vide infine fare un passo verso di lei, e a differenza degli altri le andò addosso in un abbraccio avvolgente. Spalancò gli occhi stupita. Non fece in tempo a ricambiare che lui svanì lasciandole un benessere quasi commovente. Si rese conto infatti di aver lasciato scorrere una lacrima su una guancia.


<< Sasori che stai aspettando ancora? >> gli domandò Deidara con una certa ansia.

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Sasori osservava il suo veleno mangiare l'altro veleno, doveva assicurarsi che venisse annientato tutto.

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<< Sasori! >> lo richiamò ancora lui con più allarmismo.

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Sasuke era immobile e concentrato sull'occhio di Sakura, aveva ascoltato i due compagni, e si fidava di Sasori.

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<< Cazzo Sasori! >> stava per muovere le mani per afferrare l'antidoto dalla sue mani.

Sasori era rigido, in tensione, ma concentrato ad osservare con estrema accuratezza il percorso del veleno. Aveva quasi annientato l'altro, doveva essere sicuro che non ne rimanesse nemmeno una goccia.

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E poi appena vide solo il rosso, niente più verde, si affrettò a iniettarle la cura, all'altezza del cuore. Conosceva molto bene il suo veleno, bastava solo un secondo di ritardo per essere fatale, ma sarebbe stato ugualmente fatale se fosse rimasta anche solo una goccia dell'altro. Aveva dovuto rischiare, e sperare che un Ninja medico come Sakura avesse la capacità di resistere a quel secondo in più.


Nemmeno il tempo di riprendersi da quello stato emotivo bellissimo, che vide l'immagine del luogo cambiare magicamente; gli alberi colorarsi, facendo sbocciare dei fiori di ciliegio di un rosa intenso, la sabbia sparire tra i fili verdi d'erba e il cielo schiarirsi in un azzurro limpido. Chiuse un momento gli occhi, respirando a pieni polmoni l'aria fresca e profumata.

Appena li riaprì vide che l'ambientazione si sgretolava in milioni di gocce colorate andare verso l'alto.


<< Sta facendo effetto >> Sasori tirò un sospiro di sollievo.

Deidara tornò a respirare dopo la tensione di un momento prima << Mi hai fatto prendere uno spavento >>

Sasuke smise di usare l'arte oculare, e osservò l'operato dell'Akasuna << Sapevo che ce l'avresti fatta >>

Il Ninja della Sabbia accennò un sorriso sollevato.

<< Ormai è il tramonto, a questo punto ci accamperemo qui. Lei ha bisogno di riposare >> parlò L'Uchiha.

I due annuirono. Sasori a quel punto riprese i due lati dello smanicato di Sakura e fece per ricoprirla << Domani lei starà già bene >>

In quel momento Sakura aprì gli occhi, un po' intontita. Si accorse dei tre attorno a lei, ricordandosi dove fosse. Stava per chiedere cosa fosse successo, ma si accorse prima che aveva la maglia aperta, e che Sasori aveva le mani su di essa. Arrossì violentemente e le fu istintivo buttare la mani addosso a lui e spintonarlo all'indietro << Ma che diavolo stai facendo? >> si alzò con il busto e si coprì subito, imbarazzata che quei tre l'avessero vista mezza nuda.

Sasori era caduto all'indietro e sorrise quasi divertito alla sua reazione.

<< Sakura, lui ti ha salvato la vita >> le disse Sasuke.

Le ha salvato la vita?


Diversi minuti dopo erano accampati davanti ad un piccolo fuoco. I tre avevano spiegato l'accaduto alla kunoichi, la quale si era sentita dispiaciuta per averli fatti preoccupare e anche per aver fatto perdere altro tempo. Sasuke come suo solito l'aveva rasserenata dicendole che poteva capitare anche a lui o a Deidara se fossero stati al suo posto.

<< Vado a circondare l'area con i sensori d'allarme >> Sasori si era infine alzato dalla postazione.

<< Siamo nel Paese del Suono, è meglio che posizioni anche i miei >> parlò Deidara.

<< Sì, è meglio >> annuì il rosso.

Sakura vide i due membri di Akatsuki sparire in mezzo alla foresta, così rimanendo sola con Sasuke. Quest'ultimo era seduto sul tronco affianco al suo, mentre guardava il fuoco. E subito pensò all'incubo/sogno che aveva fatto un'ora prima; aveva capito che la parte “incubo” era stata frutto del veleno, ma la parte finale, quella bella, era stata manipolata da Sasuke. Si domandava come facesse a saper cosa far dire alle persone che stava sognando << Sasuke... >>

Lui voltò lo sguardo verso di lei.

<< Hai visto cosa stavo sognando? >> gli domandò seria.

<< In parte >>

Rimase un momento in silenzio.

<< Ho capito, tutti loro in qualche modo hanno cercato di ucciderti, e quei ricordi ti sono rimasti impressi nella mente >>

Infatti, aveva pensato anche lei la stessa cosa, tutti loro avevano provato ad ucciderla in passato, o di recente come il maestro Kakashi, anche se non era quello vero, in più aveva rischiato di vedere morire Naruto quando gli avevano estratto il Bijù. Il veleno aveva giocato sui suoi sentimenti e traumi profondi. Era sempre stata forte, aveva già superato quegli eventi, Naruto a parte, Gaara che aveva tentato di ucciderla in quella foresta anni fa, Sasori avvelenandola e trafiggendola nello scontro assieme alla vecchia Chiyo, Sasuke che aveva tentato di trafiggerla con il Chidori sul ponte, e infine il maestro Kakashi il giorno prima assieme a Lee. Non aveva più pensato a quegli eventi, forse qualche volta in momenti di riflessione, ma stava bene, erano comunque tutti Ninja, e gli scontri erano all'ordine del giorno, non ne aveva fatto un peso, anzi, andava avanti, affrontando altre battaglie. Ma nel profondo, quei ricordi, quei momenti, erano sempre stati dentro di lei, in un angolo remoto del suo cervello, e il veleno aveva preso proprio quei momenti per distruggerla tutta in una volta.

<< Quello che ti ho fatto vedere io- >>

<< Li hai fatti parlare tu? >> lo interruppe.

<< Sì, li ho fatti parlare in base alle cose che sapevo, ma percependo anche qualche frammento dei tuoi ricordi con ognuno di loro >> riprese a guardare il fuoco.

Non aveva idea che lo Sharingan potesse percepire dei ricordi nell'Arte dell'Illusione, o sì?

<< Avevi bisogno di calmarti >> aggiunse.

Lo aveva capito infatti, e doveva essergli riconoscente di aver messo fine a quell'incubo terribile << Grazie >> accennò un sorriso sincero. Come sempre Sasuke riusciva a essere rassicurante, gli infondeva sempre sicurezza e serenità. E come ogni volta che si soffermava a guardarlo, i sentimenti per lui tendevano a venire fuori, infatti si era ritrovata incantata con un leggero rossore sulle guance. Dannazione. Distolse lo sguardo sul fuoco davanti a se, sospirando e soffocando i sentimenti.

Sasuke spostò di nuovo lo sguardo su di lei, e ripensava a quei frammenti di ricordi che aveva intravisto nella sua testa; alcuni terribili e dolorosi, altri davvero molto belli e felici. Aveva scorto anche qualcosa dell'altro Sasuke, oltre a vedere il suo volto sereno di quando era un dodicenne, aveva visto anche quegli occhi iniettati d'odio, sanguinanti, e freddi. Comprendeva meglio la sofferenza di Sakura, ma anche la determinazione che aveva di volerlo salvare, ma soprattutto l'amore che aveva per lui. Lo aveva fatto sentire strano, non riusciva a descrivere cosa avesse provato, ma credeva in Sakura, o anche nel Naruto che aveva visto insieme a lei, voleva pensare che sarebbero riusciti a salvarlo, per questo aveva fatto dire all'altro Sasuke “Ti sto aspettando”, voleva dire più cose, e lasciava a lei intendere cosa e come.

<< Siamo ben coperti >>

La voce di Deidara interruppe i pensieri dell'Uchiha << Bene >>

Deidara poi si affiancò a lui, con una piccola mappa in mano << Sasuke... in base alla nostra posizione, il Tempio è a mezza giornata... >>

Lui osservò la cartina e indicò con l'indice un punto su quest'ultima << Proseguiremo sempre per la foresta... >>

Sakura spostò quasi involontariamente lo sguardo su Sasori, mentre gli altri parlavano sul percorso, lo vide seduto sul un tronco mentre si guardava il braccio. Notò che aveva anche lui delle punture, si allarmò, anche se non capiva come fosse ancora vivo, così si alzò per andare nella sua direzione.

Lui si accorse della sua sagoma davanti al fuoco << Dovresti stare seduta o sdraiata a riposare >> le disse subito lui.

Lei si sedette al suo fianco << Sono io il Ninja medico, so cosa posso e non posso fare, e riposerò dopo. Tu piuttosto... >> indicò il suo braccio << Come fai a- >>

<< Sono immune ai veleni >> le rispose subito.

Era una novità, essendo umano aveva pensato che fosse come tutti gli altri, ma d'altronde doveva immaginare che se non era fatto di legno e meccanismi, doveva avere altre abilità diverse. Ma comunque non la sorprendeva più di tanto, infatti ricordava più che bene che lui era stato un esperto di veleni anche nel suo mondo. Appunto perchè era umano, esigeva comunque cure mediche, immune al veleno o no << Fammi vedere il braccio >> gli parlò con la premura da Ninja medico.

Non aveva bisogno di cure, le punture sarebbero passate in un paio di giorni e il veleno si sarebbe disperso fino a sparire in quattro giorni, ma volle lasciarla fare, un po' per avere la sua compagnia, cosa che gli mancava molto, e un po' per accontentarla. Spostò il braccio verso di lei, la quale subito glielo afferrò con una mano, mentre con l'altra aveva iniziato ad emanare chakra verde. La guardava mentre gli faceva sparire le punture. Era inutile, quando se la trovava così vicina, il suo cuore prendeva a battere più forte, incontrollato. Si dette subito un contegno, spostando lo sguardo.

<< Scusami per prima >> gli disse mentre terminava le cure.

<< Per cosa? >> riprese a guardarla.

<< Per averti spintonato, ho reagito male. Anzi dovrei solo ringraziarti >>

<< Non fa nulla >>

<< Davvero, grazie. Mi hai salvata la vita >> era seria. Se non ci fosse stato lui a quest'ora sarebbe morta.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa esistente, anche impossibile, per lei. Poteva non essere la vera Sakura, ma era comunque sempre lei. A quel punto il suo sguardo si ancorò al suo << Te l'ho detto, non morirai... fin che ci sarò io >>

Subito riconobbe quello sguardo innamorato, e ruppe immediatamente il campo visivo, con un leggero disagio. Non si era dimenticata della sua dichiarazione, e in quel momento quelle due paroline risuonarono nella testa.

Sapeva di averla messa a disagio, non l'aveva fatto a posta, gli era venuto da guardarla in quel mondo e dirle quella frase da eroe, senza rendersene conto. Voleva rimediare << Grazie per le tue cure >>

Stranamente tornò tutto normale. Annuì con un lieve sorriso.

Sasori notò ancora i segni sul suo collo, erano meno evidenti, naturalmente ci voleva qualche ora prima che sparissero completamente, più che altro voleva accertarsi che non avesse reazioni allergiche << Hai controllato i segni? >> le domandò. Avendole dato l'antidoto un secondo dopo al normale tempo di assunzione, poteva esserci un minimo rischio di reazione allergica.

<< Sì, però non riesco a toglierli con il mio chakra >>

<< Perchè non si tratta di una ferita o un veleno comune, i segni spariranno in poche ore, ma hai controllato che non ci siano reazioni allergiche o altri sintomi? >>

Aveva controllato poco prima, le era sembrato tutto a posto << Non ho nulla >> per quanto lei fosse un Ninja Medico competente, e avesse una buona conoscenza sui veleni e antidoti, non conosceva il veleno del suo scorpione.

<< Sei sicura? Se dovessi avere una sorta di problematica al veleno, devo saperlo, dovrei darti dell'altro antidoto >>

Ok, era quasi certa che non avesse problematiche, ma era proprio quel quasi a infastidirla, non riusciva ad avere la certezza assoluta << Forse dovresti controllare tu >> gli disse infine << Sei tu l'esperto di veleni >>

Annuì.

Sakura spostò un po' il colletto della maglietta per dare modo di far vedere meglio i segni.

Sasori appoggiò un paio di dita sul collo, e le toccò la pelle, sopra i segni, li controllò tutti, uno per uno, fino a fermarsi alla clavicola << Devo controllare anche quelli sul torace >> l'avvisò.

<< Sul serio? >> domandò con un po' di imbarazzo.

<< Sì >> non capiva, perchè si imbarazzava?

<< Magari mi puoi spiegare cosa devo controllare, così faccio da sola >> provò a dire. Era imbarazzante doversi spogliare, esporre il seno, ok, non era nuda sotto, aveva la fascia nera, ma era comunque troppo intimo.

Oh. Giusto. Non aveva pensato che fosse imbarazzante per lei, lui era sempre stato abituato con la sua Sakura, non c'erano mai stati problemi di quel genere << Sakura, so già come sei fatta, ti ho già vista nuda... >> … forse suonava troppo imbarazzante.

Arrossì violentemente, pensando che lui, Akasuna No Sasori della Sabbia Rossa e membro di Akatsuki, l'aveva vista nuda. Se lo raccontava a qualcuno nel proprio mondo si sarebbe scompisciato dal ridere.

<< Ok, scusa, non volevo proprio dire questo >> si passò la mano dietro al collo con un lieve imbarazzo << Ascolta... è una situazione medica, non devi fraintendere >> provò a dirle.

Lo sapeva benissimo che voleva solo controllare i segni del veleno, ma era lo stesso un po' imbarazzante. Sapeva anche di potersi fidare, infondo più di una volta si era dimostrato gentile e premuroso, non c'era nulla di male infondo << Ok >> annuì con ancora un leggero rossore sulle guance. Quindi si portò una mano sulla cerniera dello smanicato e la fece scorrere verso il basso. Si aprì un po' l'indumento, cercando di tenersi coperta dagli altri due.

Dall'altra parte del fuoco, Sasuke e Deidara li notarono, erano girati di profilo entrambi, uno davanti all'altra, lei si spogliava davanti a lui, il quale la guardava.

<< Che stanno facendo? >> domandò innocentemente il biondo << Non vorranno forse... >> si interruppe facendosi capire.

Sasuke notò Sasori appoggiare e toccare la pelle del torace di Sakura, facendo scivolare le dita. Sapeva che lo stava facendo per verificare la situazione degli effetti del veleno, ma a vederli così, sembravano intimi, gli sembrava di vedere Sasori con la vera Sakura, quando a volte si erano messi da una parte e si facevano tenere carezze. Non lo avevano più infastidito da anni, e neanche in questo momento, non gli creava disagio, solo che era strano << Le sta controllando i segni del veleno >> rispose tranquillamente, mentre tornava a guardare la cartina.

Sakura sentiva le dita di Sasori scivolare sul petto, fino ad arrivare sulla parte superiore del seno, fermandosi lì, dove finivano le ramature. Doveva ammettere che aveva un tatto delicato, era gentile, e aveva cercato di non essere invadente. Nessuno l'aveva mai toccata così, sopratutto vicino a punti così intimi. Le aveva creato un senso di disagio, certo essere toccata così non le facilitava le cose, ma era soprattutto perchè era a conoscenza che lui la guardava con occhi innamorati. Non poteva farci nulla, e nemmeno lui, e lo comprendeva davvero, ogni volta si trovava a dispiacersene.

<< Fatto. È tutto a posto >> tolse le dita schiudendo un po' le palpebre e deviò abbassando lo sguardo sul fuoco.

Si chiuse l'indumento osservando la sua espressione amara sul volto. Ogni volta che si trovava vicino a lui, si accorgeva di quanto lui infondo soffrisse, lo vedeva che si sforzava con tutto se stesso di non darlo a vedere, ma ormai sapendolo, ci faceva fin troppo caso. In un certo senso lui era come lei, sofferente per amore, anche se in due situazioni e circostanze diverse << Grazie Sasori >>

Lui annuì silenziosamente.

Sakura a quel punto si alzò dalla postazione, e prima di andarsene gli rivolse ancora la parola << Andrà meglio >>

Sasori alzò lo sguardo, incrociando il suo, notandola fargli un premuroso sorriso. Era dolce e gentile, e in qualche modo riuscì a farlo stare un po' meglio. Infine le accennò un lieve sorriso anche lui.





~~♥~♥~





Ciao Ninja ♥

Non ho molto da dire su questo capitolo, diciamo che serve più che altro per spiegare alcune dinamiche del mondo parallelo, servirà per capire meglio il prossimo capitolo. Spero di aver fatto capire bene la situazione, se avete domande non esitate, così posso capire cosa non vi è chiaro e magari rispondere ai quesiti nel prossimo capitolo.

Volevo poi chiedervi se mi conviene alzare il Rating in rosso, perchè le scene violente ci sono, - anche se non tante -, e non so se sono da arancione o rosso.

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Capitolo 5
*** Insieme ***


Due mondi



Insieme



Sakura alzò la testa con emozione, incrociando lo sguardo di Sasori. Il cuore le batteva forte << Tu mi piaci, tanto. Io... io sono innamorata di te >>

L'Akasuna sgranò gli occhi stupito.

<< Lo sono da tanto tempo... dal nostro primo incontro, te lo ricordi? >>


Sentì il suono metallico di due armi scontrarsi alle spalle. Sakura girò la testa in fretta sorpresa di vedere una marionetta tra lei e uno dei ninja terroristi, si alzò velocemente e fu subito pronta a sganciare un pugno nello stomaco del ninja mascherato, scaraventandolo contro una casa. Subito dopo spostò lo sguardo sopra il tetto al suo fianco, sopra di esso si accorse di un ninja della Sabbia con le mani a mezz'aria che ritirava la marionetta, incrociò il suo sguardo, e lo vide accennare un sorriso compiaciuto, per poi farle un segno di saluto con due dita vicino alla fronte. Non seppe cosa la colpì in particolare, ma solo aver visto il suo viso l'aveva attratta. Si mise una mano all'altezza del cuore, e constatò che stava pompando il sangue in modo più veloce, le batteva impazzito.


<< Sasori >> si presentò il rosso della Sabbia.

Era bellissimo, il colore vermiglio dei suoi capelli, il nocciola dei suoi occhi, il viso fanciullesco, la sua voce, le piaceva tutto di lui. Gli tese la mano nascondendo l'emozione << Sakura >>


<< Perchè io? … A Sasuke piaci, non è più semplice con lui? >>

<< Lo so che gli piaccio, me l'ha detto apertamente l'altro giorno... >>


Sasuke la fece girare strattonandola, così da averla faccia a faccia << Sono stanco di continuare così >> non le lasciava la presa << Sakura... >>

Sakura lo guardava confusa, attendeva che continuasse a parlare, ma dopo un breve istante si ritrovò il compagno più vicino, e senza rendersene conto lui l'aveva baciata.

Dopo un breve istante, staccarono le loro labbra << Sono innamorato di te >>

Faceva un certo effetto sentirselo dire, e doveva ammettere che lo apprezzava da Sasuke, lo aveva sempre trovato il migliore di tutti, sotto ogni punto di vista, anche bello, perchè il fascino dell'Uchiha non passava inosservato.


<< È solo una foto, non una tortura >> parlò ai suoi compagni di Team.

<< Odio le foto, e poi non sono nemmeno pettinato >> commentò Kiba.

<< Dai, non fare l'antipatico >> lo prese a braccetto, tirandoselo più vicino. Poi spostò lo sguardo sull'altro << Anche tu >> prese a braccetto anche Sasuke << Vieni, tu sei sempre bellissimo, quindi niente storie >> gli fece una smorfia divertita. Lo attirò a se, all'altro fianco, così da averlo vicino.

<< Tsk >>

<< Sorridete >> parlò il maestro Obito dietro di loro.


Il cuore batteva a mille << Perchè te? Perchè ho amato da subito il tuo sorriso e il tuo sguardo sul quel tetto due anni fa >>


Continuarono a camminare, e ad un certo punto sentì uno sfioramento sulla mano, fu attirata da quel tocco e infine si accorse che Sasori gliela aveva presa nella sua, le fu spontaneo guardarlo in viso. Rimase a guardarlo ad occhi spalancati, mentre continuavano a camminare, la felicità la avvolse come una coperta calda d'inverno, infine sorrise.

Fu quando le loro mani si intrecciarono e i loro sguardi si ancorarono l'uno sull'altra che entrambi capirono che avevano appena intrapreso quella strada come una coppia, dando iniziò a loro amore.


<< Cosa mi hai fatto? >> le chiese Sasori evidentemente imbarazzato.

Lei ridacchiò contenta << Non ho fatto nulla. Sei tu che hai finalmente aperto gli occhi >> avvicinò il viso al suo.

Rimase fermo, continuando ad osservarla.

<< Dillo >> lo incitò con emozione.

Lui arrossì un po' << Io... >> si fermò ma si sporse verso il suo viso << Io... provo qualcosa... per te. Credo che mi hai attaccato qualcosa... >>

Era divertente vederlo imbarazzato. Per lei era più che sufficiente, almeno per il momento, così azzerò la distanza tra le loro labbra in un bacio.


Si guardarono per un breve istante in silenzio, poi Sasori schiuse le labbra << Lo sai a cosa stavo pensando ultimamente? >>

<< A cosa? >> domandò curiosa.

<< Che dopo il matrimonio mi piacerebbe avere un figlio >> la guardò con dolcezza.

Stirò le labbra in un dolce sorriso << Lo voglio anche io >> strinse un po' le mani nelle sue.


<< Sasori... ti amo >> gli disse mentre si coccolava al suo fianco stanca e assonnata.

<< Dormi, domani ci aspetta il viaggio di ritorno >> le accarezzò i capelli leggermente umidi.


Si svegliò all'improvviso, con occhi spalancati, sorpresa e confusa. Cosa aveva sognato stavolta? Cos'erano quei pezzi di immagini nella testa? Perchè aveva percepito anche le sensazioni e le emozioni? Era stranita, non si spiegava come poteva sognare di amare Sasori, lei, proprio lei, che amava alla follia Sasuke... Era assurdo. Si tirò su con il busto, cercando di capire che ore potevano essere, e notò che il poco cielo che intravedeva, era di un blu chiaro, forse era quasi mattina.

<< Ti avrei svegliato tra poco >>

Girò lo sguardo verso la voce, notando Deidara punzecchiare con un bastone le braci ormai spente. Notò anche Sasori e Sasuke ancora sdraiati e dormienti << Ho dormito a sufficienza >> si ritrovò a fissare Sasori ripensando al sogno di poco fa, e constatò che non era innamorata di lui, ma... spostò lo sguardo sull'Uchiha, sì, era ancora innamorata di lui. Allora perchè il suo subconscio le aveva fatto sognare tutte quelle cose? Che cosa significava? Ma poi soprattutto, come mai in questi giorni sognava così tanto? Va bene, poteva essere colpa dello stress che era stata sottoposta ultimamente, ma era davvero strano in ogni caso, forse era la vicinanza a questo Sasori, al fatto che le aveva detto quel ti amo, potevano essere diverse cose tutte insieme. Decise comunque di sorvolarci sopra, non era poi così importante. Ora come ora avevano l'ultimo giorno di viaggio da affrontare, e sapeva che sarebbe stato carico di tensione.

<< Mangia qualcosa >> le suggerì il biondo.


Dopo neanche dieci minuti gli altri due si erano svegliati, e lei dopo aver mangiato qualcosa si era guardata con l'aiuto della lama di un coltello, il petto e il collo, non aveva più nessun segno del veleno, la puntura non c'era più dalla sera prima, quella se l'era sgonfiata con le cure che si era data.

<< Non hai più nessun segno >> le disse Sasori mentre si sedeva poco lontano da lei con una mela tagliata in mano.

<< Già >> annuì.

<< Hai fatto qualche incubo stanotte? >> domandò mentre si portava una fetta del frutto in bocca.

Più che incubo, aveva fatto frazioni di sogni quasi tutti su di lui... << No. Perchè me lo chiedi? >>

<< Per via del veleno delle api di ieri, a volte capita che la prima dormita che si fa dopo essere guariti, si possa fare ancora qualche incubo >> le spiegò.

Non aveva fatto un incubo, ma di sicuro aveva sentito bene le emozioni di quei sogni frammentati, per carità... belli, ma non erano da lei, cioè, va bene che questo Sasori era un bel uomo, amorevole e protettivo, ma era convinta che quel sogno fosse stato confuso con i sentimenti che aveva per Sasuke. E poi infondo era solo un sogno, non era la realtà.

<< L'importante è che ti sei ripresa >> le accennò un sorriso.

<< Stai bene? >> Sasuke le si parò davanti porgendole una borraccia d'acqua.

Alzò lo sguardo sul suo, arrossì un po'. Questo Sasuke era sempre così premuroso nei suoi confronti << Sì, sto bene, grazie >> accettò l'acqua. Lo vide sedersi al fianco di Sasori, mentre prendeva fuori da un piccolo sacchetto dei fagottini ripieni di riso.

Deidara si sedette al fianco della rosa, mentre prendeva fuori del cibo anche lui da un contenitore.

Sakura li guardava mangiare, uno per uno, tranquilli. Doveva ammettere che negli ultimi giorni stare in loro compagnia non era stato affatto male, magari era stato un po' strano solo all'inizio, ma al momento era piacevole. Sasuke era sempre stato premuroso e protettivo nei suoi confronti, era un brav'uomo e un ottimo ninja. Anche i due membri di Akatsuki si erano rivelati dei bravi ninja, provavano addirittura dei veri sentimenti, soprattutto Sasori, che mai avrebbe creduto potesse essere così umano. Era contenta di essere capitata in Team con loro, e aver condiviso i propri pensieri. Più li guardava chiacchierare e mangiare con tranquillità, più si rendeva conto che ci si era affezionata, era convinta che le sarebbero mancati una volta tornata nel suo mondo. Sasori e Deidara nel suo mondo non c'erano più, e anche volendo... non sarebbero potuti essere come loro. Sasuke invece c'era, ma completamente diverso da questo, e continuava a non sapere che sorti gli sarebbero aspettate. Quindi le sarebbero mancati tutti e tre in ogni modo.

<< Se io ti do uno dei miei involtini, tu mi dai uno dei tuoi fagottini? >> chiese Deidara all'Uchiha.

<< No >>

<< Ma come no? Dai non fare l'antipatico >> provò ancora.

<< Ne è rimasto uno >>

<< Vorrà dire che lo mangerò io >> Sasori lo afferrò sveltamente dal fondo del sacchetto, per poi metterselo in bocca. Porse subito dopo un fetta di mela a Sasuke.

<< Hey, quello era mio >> si lamentò il biondo.

Sasuke accennò un sorriso divertito.

Sakura ridacchiò nel vederli giocherellare insieme. Nonostante erano nel bel mezzo del Paese del Suono, sul percorso di una missione pericolosa, loro trovavano il tempo per scherzare. In qualche modo rallegravano l'atmosfera cupa di quella foresta. E sì, ne era certa, gli sarebbero mancati.



Erano partiti già da diverse ore, avano fatto un brevissima sosta anticipando il pranzo di un'ora, prima di ritrovarsi al centro tra le due città. A quanto detto da Sasuke, sarebbero arrivati al tempio subito dopo l'ora di pranzo. E mancava davvero poco, pochissimo, e sperava di poter tornare nel suo mondo, e trovare ancora tutti sani e salvi, dovevano esserlo.

Saltavano e correvano ancora in mezzo a quella foresta, facendo attenzione alle trappole, nessuno fiatava, semplicemente andavano avanti. Sakura li guardava, Sasuke e Sasori erano davanti, mentre lei era dietro con Deidara. Pensava che ognuno di loro avesse pensieri per la testa, erano troppo silenziosi, anche per uno come Deidara. Era ovvio che fossero tutti in tensione, tutti i Jinchùriki erano sulle loro tracce, e questo non era rassicurante di partenza, e poi c'era la questione che stavano passando in mezzo alle due città nemiche, e in quella foresta potevano esserci gruppi di ninja concentrati nella loro ricerca.

<< Davanti a noi >> avvisò Sasuke attivando lo Sharingan.

Ecco, come non detto. Strinse le mani in pugni, pronta a reagire.

Sasori e Deidara erano pronti a combattere.

Il fruscio di foglie li fece puntare lo sguardo nella direzione dove proveniva, e alla fine comparse una sagoma, una sola.

I quattro continuando la loro corsa spalancarono gli occhi allarmati nel vedere chi fosse.

A Sasuke venne automatica una smorfia infastidita << Dannazione >>

Sakura si irrigidì nel vederlo << Naruto... >>

Naruto continuando a correre nella direzione opposta sorrise soddisfatto nel vedere Sasuke davanti a se << Trovato >>

Il corvino impregnò subito la mano sinistra con il Chidori e si fiondò fulmineo su di lui, colpendolo nello stomaco, facendolo scomparire in una nuvola di fumo.

<< Era una copia >> parlò Sasori.

Deidara si allarmò << Sasuke dobbiamo- >>

<< Dobbiamo muoverci ancora più veloci, manca solo mezz'ora al tempio >> finì la frase l'Uchiha. Poi scattò più veloce in avanti.

Sakura seguì a ruota i tre, velocizzando il passo. Vedere Naruto l'aveva destabilizzata, sapeva che era un nemico in questo mondo, ma le era difficile vederlo in quel senso, proprio lui. Aveva la sensazione che l'avrebbe rivisto presto, e questo le faceva aggrovigliare lo stomaco.

<< Merda, ci ha localizzato quel bastardo >> commentò Deidara << Dobbiamo escogitare qualcosa >>

<< Il piano è sempre lo stesso, Deidara >> gli ricordò Sasuke in modo serio.

<< Cosa? Ancora questa storia? >> non digeriva dover lasciare Sasuke e Sasori indietro.

Anche Sakura aveva capito cosa intendesse Sasuke, ma nemmeno a lei stava bene quel piano, e non aveva nessuna intenzione di seguirlo. Spostò lo sguardo sul biondo affianco a lei, cercando un suo altrettanto sguardo di intesa. Lo vide infatti guardarla per un breve istante, e constatare con soddisfazione che l'aveva capita, la pensavano uguale su questo.

<< Non si discute >> lo zittì ancora l'Uchiha.


A pochi minuti, circa una ventina, la foresta finì. I quattro si trovarono davanti ad un enorme vallata rocciosa e sabbiosa, con davanti le montagne, e ai piedi di una di queste, l'entrata del tempio. Era lontano, ed erano obbligati a percorrere la vallata in piena vista, non avevano altre alternative.

<< Non sappiamo dove sia Fuu, ma una volta all'aperto, saremmo esposti. Non abbiamo tempo da perdere, Naruto avrà intuito che ci stiamo dirigendo qua, sta arrivando, e non da solo. Quindi sbrighiamoci >> l'Uchiha fece cenno di avanzare.

Iniziarono infatti a correre sul terreno arido, deserto, vuoto, nemmeno l'ombra di uno shinobi. Il cielo era terso, il sole scaldava e illuminava limpidamente il percorso, sembrava fin troppo bello e tranquillo per essere vero.

Sakura vedeva il tempio di Kaguya in lontananza, farsi più vicino ad ogni passo, la riempiva di determinazione e speranza, era sempre più vicina a tornare nel suo mondo.

Improvvisamente una strana polvere luccicante li avvolse come la nebbia.

I quattro spalancarono gli occhi allarmati.

<< Merda >> Sasuke attivò di nuovo lo Sharingan.

La polvere istantaneamente si accese abbagliando con una luce intensa tutt'intorno.

I quattro furono costretti a fermarsi, perdendosi di vista.

<< Sakura stai vicino a Deidara >> l'avvisò subito l'Uchiha. Fece a malapena tempo di finire la frase che percepì uno spostamento d'aria veloce sopra la sua testa. Attivò il Susanoo in un batter d'occhio e con il braccio di esso si parò in tempo da delle affilate scaglie ossee.

<< Non si vede niente >> parlò Sakura tentando di guardarsi intorno, non vedeva nessuno dei suoi compagni, solo la luce bianca.

Deidara aveva un'idea << Proteggetevi, userò un'esplosione per disperdere la polvere >>

Sasori sentendo la voce di Sakura alle sue spalle, indietreggiò, buttando la mano indietro, fino a sfiorarle il braccio, la fece scivolare più in basso, sulla mano, prendendogliela nella sua << Stai con me >>

Sakura si sentì tirare un po', e muovere la mano verso di lui.

Si portò la sua mano sul proprio fianco << Non staccarti da me >> le disse mentre evocava Hitetsu dalla pergamena.

Sasuke deviò un altro attaccò ancora alla ceca, mentre Deidara aveva appena finito di modellare l'argilla in un piccolo ragno da una mano e un volatile dall'altra. Buttò il ragno al centro e aumentò di volume del volatile per poi salircisi sopra. Mosse le dita e con un sorriso divertito e poi pronunciò la sua parola preferita... << Katsu >>

Un'esplosione di piccole dimensioni scoppiò tra i quattro ninja, facendo dissolvere la polvere luccicante.

Deidara volò fuori dal fumo, facendo sbattere le ali della sua creazione per dissolvere il fumo, da quest'ultimo comparì Sasuke con metà busto del Susanoo, e Sasori e Sakura dietro alla marionetta con lo scudo di chakra attivo.

Davanti a loro Fuu, il Jinchùriki del sette code, a mezz'aria << Ditemi, dove state andando di bello? >> chiese con provocazione.

<< Non vogliamo creare problemi >> parlò subito Sasuke.

<< Non volete creare problemi... >> fece finta di sorridere, ma poi cambiò espressione, arrabbiandosi << Dovevi pensarci prima di varcare il confine Uchiha >> nel nominarlo gli lanciò altre schegge ossee.

Sasuke non ebbe nessun problema a deviarle con il Susanoo << Andate avanti, a lei ci penso io >> fece un passo verso la ragazza con le ali.

<< No >> Sakura si rifiutava << Lei è sola, noi quattro, possiamo farcela >>

Sasuke non fece nemmeno in tempo a rispondere che sentì tremare il terreno sotto i piedi.

I quattro ninja notarono come la sabbia si ritraeva lentamente, per poi prendere sempre più velocità e accumularsi intorno a loro, alzandosi e murandoli in un grande cerchio.

Ne era certa, questa poteva essere solo opera di Gaara, e al solo pensiero deglutì silenziosamente la saliva.

<< Ne è arrivato un altro >> commentò il biondo.

<< Fuu, se non Naruto, deve aver già avvisato gli altri >> Sasuke digrignò i denti.

<< Ci sta chiudendo dentro >> fece notare Sasori.

Alzarono lo sguardo sopra di loro, notando che la sabbia si stava unendo da sopra.

<< State giù >> ordinò Sasuke. Aspettò che Deidara scese dalla sua creazione e che tutti si abbassarono, per poter aumentare il Susanoo di volume e impugnare l'enorme katana e fendere velocemente la sabbia intorno, facendola sgretolare << Ora, tutti fuori >>

I quattro balzarono fuori, Sasori e Sakura da una parte, Sasuke e Deidara dall'altra. Appena alzarono lo sguardo si accorsero che c'erano decine di ninja alle spalle di Fuu, tra cui Gaara in prima fila, ma non solo lui, anche Kankuro, Kurenai e Shino.

<< Pregare la Dea Kaguya non vi aiuterà >> parlò Gaara con le braccia incrociate e l'espressione rigida. Osservò uno per uno, fino a soffermarsi sulla kunoichi rosa << Tu... mi hai quasi ucciso tempo fa. E dovresti essere morta... >>

Sakura osservava i ninja che conosceva, soffermandosi su quello che dovrebbe essere il Kazekage, si sentiva a disagio e inquieta a essere contro di loro.

Sasuke dette un'occhiata al compagno di fianco << Deidara, prendi Sakura e va al tempio, prendete la pergamena e tornate a Konoha più veloci che potete. Io e Sasori penseremo a trattenerli >>

<< Sasuke, non posso farlo. Tra poco arriveranno anche gli altri Jinchùriki, e voi- >>

<< Non ha nessuna importanza >> lo interruppe << Va e basta >> gli ordinò più duramente.

Sasuke si mise in guardia, con ancora il Susanoo attivo a metà busto.

<< Cosa pensate di fare voi quattro da soli? Noi siamo quaranta >> fece notare Fuu che ancora volteggiava.

<< Tra poco saremo anche di più >> aggiunse Gaara.

Sasori sorrise divertito, mentre sfilava un'altra pergamena dalla cintura << Sakura... >> le parlò continuando a guardare avanti, osservando i vari ninja schierati contro di loro << Nell'ultimo anno ho lavorato a nuove marionette, apportando dei potenziamenti. Non avevo la minima idea di cosa stessi facendo, progettavo e costruivo senza uno scopo preciso... e quando sei arrivata tu... tutto ha avuto senso... >>

Sakura lo ascoltava, capendo e non capendo.

<< Ora ho capito. Ho lavorato duramente solo per arrivare a questo giorno... >> sfilò la pergamena dalla mano, tenendo con l'altra Hitetsu << … solo e unicamente per proteggerti, e lo farò usando tutto me stesso >> la pergamena scomparì in una nuvola di fumo bianco e al suo postò comparì un'altra marionetta, e non una qualunque.

Sakura sgranò gli occhi. Quella che era comparsa era Sasori in versione marionetta, identica a quella che aveva combattuto contro lei. Ok, non era davvero lui, ma era identico, con quelle specie di ali di metallo affilate, la corda arrotolata nello stomaco, e anche lo stesso congegno al posto del cuore. Come era possibile? << Ma è- >>

<< Cosa credi di fare con due marionette? >> lo sfotté Gaara preparandosi a manipolare la sabbia.

Sasori sorrise ancora con soddisfazione << Il bello è che con questa marionetta... >> con la stessa mano che teneva il se stesso in versione marionetta fece un simbolo con le dita. Il Sasori marionetta prese una pergamena dalla sua schiena e l'aprì velocemente, facendo uscire diverse sagome da essa, subito dopo aprì lo sportellino sul petto, dall'altra parte del cuore, facendo uscire una consistente quantità di chakra, trasformandola in diversi fili invisibili << Posso usare la tecnica dei cento congegni >> tenne stirato il sorriso sulle labbra.

Sopra la sua testa erano comparse cento marionette, e questo le fece ricordare lo scontro che aveva affrontato lei. Questo Sasori era umano, ma aveva lo stesso asso nella manica. Comandava la marionetta uguale a lui stesso, che di conseguenza comandava le altre cento, impressionante. Non l'avrebbe mai detto, ma stava davvero per combattere al suo fianco, e senza rendersi conto sorrise con determinazione.

I nemici spalancarono gli occhi sorpresi nel vedere tutte quelle marionette.

<< Non fatevi impressionare >> parlò Gaara << Potrà anche essersi potenziato, ma è sempre solo uno a manovrarle >>

Sasuke stirò un lieve sorriso divertito, e ispirato dal compagno, aumentò il volume del Susanoo, alzandosi da terra, brandendo la balestra.

Fuu presa da quella visione, si irritò e iniziò a trasformarsi nel suo Bijù.

Gaara mosse le mani manovrando la sabbia, e di conseguenza gli altri shinobi dietro di lui iniziarono ad avanzare.

Sakura si mise in posizione di guardia, pronta a sostenere i compagni, ma fu presa alle spalle per la vita, senza rendersi conto << Cosa- >> fu alzata da terra.

<< Dobbiamo andare al tempio >> le disse Deidara da sopra la creazione alata di argilla.

Provò a divincolarsi << No, non possiamo lasciarli >>

Volarono verso il tempio velocemente << Se non prendiamo la pergamena adesso, non avremmo un'altra occasione. Quando ci saranno tutti i Jinchùriki non- >>

<< Credevo che tu la pensassi come me. Io non li lascio a combattere da soli, non voglio che si sacrifichino per me >> parlò a raffica.

<< Infatti, non li lasceremo morire >> le disse con un sorriso da arrogante << Prenderemo la pergamena, e torneremo da loro. Al dopo penseremo poi. Ci stai? >>

Avrebbe preferito rimanere là con loro, combattere e affrontare i nemici al loro fianco, insieme, ma sapeva anche quanto fosse importante la pergamena, e se Deidara la metteva in questo modo... allora poteva anche accettarlo. Si rilassò e infine annuì con un sorriso determinato sulle labbra.


<< Qualsiasi cosa abbiano in mente quei due, non mi scapperanno >> Fuu si era avvolta dal chakra del proprio Bijù a forma di insetto, ingigantendosi, e aveva puntato al Doragon della Roccia e la ragazza. Volò in alto cercando di superare gli ostacoli degli altri due Doragon rimasti, ma vide Sasuke alzarsi con lei << Dannato Uchiha >>

Anche lei era all'interno dell'enorme chakra a forma d'insetto, proprio come Naruto, e constatò che in quella forma l'Amaterasu sarebbe stato inutile. La vide scagliarsi contro di lui lanciandogli altre schegge ossee. Non aveva ancora capito che su di lui con il Susanoo non funzionavano? Ma poi, appena finì di pensarlo, vide quelle stesse schegge accendersi e accecarlo all'improvviso. Subito dopo la sentì andargli contro, scaraventandolo al suolo.

Nel mentre Sasori aveva iniziato diversi scontri con alcuni ninja, usando le cento marionette. Shino aveva tentato di bloccare i meccanismi di alcune marionette, ma gliene mandò contro due che avevano attivato un meccanismo di fuoco, così da contrastare i suoi insetti. Kankuro riusciva a tenergli un po' testa, usando le sue tre marionette. Quasi tutti gli altri Ninja faticavano a contrastarlo. In tutto questo muoveva solo una mano. Quello che aspettava era Gaara, il quale era rimasto fermo a guardare, forse per capire i movimenti. Non ci volle poi molto, perchè lo vide muoversi di un po' e alzare le braccia e manovrare la sabbia. A quel punto mosse l'altra mano facendo un segno con le dita, attivò il potere di Hitetsu, ovvero la sabbia ferrifera, facendola uscire dalla bocca.


Sakura e Deidara erano appena arrivati davanti l'entrata del grande tempio. Davanti a loro un'enorme porta in pietra decorata in basso rilievo, le colonne sul fianco erano grosse spirali che andavano verso l'alto.

Il biondo tirò una congegno vicino alla porta, quest'ultima si aprì << Entriamo >>

All'interno trovarono un corridoio buio, ma appena fecero un passo, le candele riposte sui candelabri appesi al muro, si accesero da sole. Proseguirono seguendo il corridoio per forse un centinaio di metri, arrivando in uno stanzone dove anche lì le candele si accesero magicamente da sole. Infondo alla stanza una grande statua di Kaguya, e Sakura ebbe un sussulto nel vederla. Tutt'intorno c'erano decorazioni e scritte incomprensibili, in mezzo erano posizionati dei rialzi in pietra con sopra altre candele.

Si avvicinarono alla statua, dove davanti c'era un piedistallo decorato, sopra ad esso non c'era nulla.

<< Sasuke ha detto che ci dovrebbe essere una pergamena >>

Deidara iniziò a perlustrare la statua, e senza rendersi conto si appoggiò sul piedistallo, sprofondandolo di un po', attivando qualcosa sotto di esso.

Sakura notò che sulla parte davanti si era aperta una porticina piccola, all'interno vide una pergamena consumata << La pergamena >> sorrise speranzosa. La prese in mano, e l'aprì. Rimase però delusa di non leggerci nulla dentro, era bianca, vuota, nessun segno o simbolo, niente di niente << Ma cosa significa? >>

<< Può darsi che sia bianca apposta per sembrare una qualunque pergamena vuota, forse va solo attivato un sigillo di sblocco, portiamola con noi. A Konoha sapranno come fare >>

Non appena Deidara finì di parlare, la pergamena nelle mani di Sakura si sgretolò fino a diventare polvere. I due sgranarono gli occhi.

Si guardò le mani con panico << No. No. No >>

<< Ma che diavolo- >>

Il cuore le batteva forte, era in panico, non poteva credere che l'unica possibilità per tornare nel suo mondo si fosse sgretolata tra le mani. No. Non poteva rimanere in questo mondo, doveva tornate dai suoi veri compagni. Con questo pensiero iniziò a toccare e guardare ovunque vicino a quella statua << Deve esserci un'altra pergamena >>

Deidara si mise subito ad aiutarla, guardandosi attorno, alzando e spostando oggetti, poi attivò il ricevitore sull'orecchio e provò a contattare Sasuke << Sasuke... Sasuke mi senti? >>


Sasuke si lanciò su Fuu con un Chidori nello stomaco senza scalfirle quell'armatura ossea di chakra che aveva addosso, ma gli bastò per scaraventarla sul suolo a diversi metri di distanza.

<< Sasuke... Sasuke mi senti? >>

Attivò il ricevitore << Sì, ti sento. Che succede, come mai ci state mettendo così tanto? >>

<< Abbiamo trovato una pergamena, ma era bianca, il problema che si è sgretolata poco dopo. Stiamo cercando qualche altra pergamena, ma sembra non esserci niente >>

<< Merda. Deve esserci qualcos'altro, Madara mi aveva detto che in quel tempio è celato il sapere di Kaguya, c'è un manoscritto antico. Continuate a cercare >>

<< Ricevuto >>

Sperava che trovassero quello che serviva in tempo, prima che arrivassero altri Jinchùriki.

Fuu si rialzò e si fiondò contro di lui con rabbia.


Sasori si difendeva dagli attacchi di sabbia di Gaara con la sabbia ferrifera, e viceversa, per fortuna che gli altri ninja non gli stavano dando troppi problemi, altrimenti non sarebbe stato in grado di concentrarsi su Gaara.

<< Mi hai stancato >> Gaara si scocciò. Alzò le braccia al cielo, evocando le due braccia del proprio Bijù, comandando una quantità di sabbia consistente per poi lanciargliela addosso come un'enorme onda.

Sasori mosse entrambe la mani, e si portò sveltamente tutte le marionette intorno, scudandosi con il chakra.

<< Kankuro... al mio segnale... >> Gaara chiamò il fratello.

La sabbia si abbassò disperdendosi sul terreno.

Sasori riattaccò i ninja circostanti con i suoi cento congegni.

<< Ora >>

Kankuro mosse le mani, usando due delle sue marionette, mentre Gaara riattaccava con proiettili di sabbia su Hitetsu.

L'Akasuna si difese con la sabbia ferrifera, e teneva d'occhio Kankuro e gli altri ninja, notando il mignolo abbassato del marionettista e la terza marionetta assente. Chi credeva di imbrogliare? Mosse anche lui il mignolo. All'improvviso alle sue spalle, dal terreno sbucò la marionetta mancante di Kankuro, pronto a colpirlo con una lama.

<< Non puoi sfuggirmi >> urlò Kankuro muovendo il mignolo verso l'alto.

Sasori fece lo stesso movimento e parò il colpo con le lame dell'ala della marionetta Sasori << Ne hai ancora di strada da fare per compararmi >> gli disse con un sorriso beffardo.

Kankuro ringhiò contrariato.

Sasori spostò poi lo sguardo su Gaara, notandolo parlare a bassa voce tenendo premuto un piccolo auricolare sull'orecchio, era sicuro che stesse comunicando con qualche altro Jinchùriki.


Più non trovava la pergamena e più Sakura si disperava, aveva cercato in ogni angolo di quella stanza, ma non aveva trovato nulla. Deidara aveva fatto lo stesso, senza nessun risultato << Quella era l'unica pergamena >> era ovvio.

Deidara non sapeva cosa dirle, era consapevole pure lui che anche alzando il pavimento o distruggendo muri non avrebbero trovato niente. Si guardò intorno osservando le scritte incomprensibili << Deve esserci sfuggito qualcosa >> nel girarsi verso l'entrata vide una sagoma muoversi sveltamente verso di lui, con lunghi artigli affilati che puntavano al volto, fu svelto a sostituirsi a dell'argilla.

Sakura spalancò gli occhi, vedendo l'aggressore infilzare la sagoma di argilla con aculei affilati, era una donna dai capelli biondi.

Il nemico rapidamente tentò di lanciarsi ancora contro il ninja della Roccia, ma Sakura sveltamente l'affiancò e le sganciò un pugno sulla guancia, scaraventandola contro il muro, facendolo crollare.

La donna si rialzò subito con un rivolo di sangue colarle dal labbro.

<< Yugito, quanto tempo... >> sorrise con divertimento Deidara.

<< Credevo di averti tagliato il braccio >> si pulì il sangue con il dorso della mano.

<< Evidentemente non avevi affilato abbastanza le unghie >> la provocò.

Sakura era pronta ad attaccare, ma vide Deidara farle segno di stare indietro << Sakura da qui ci penso io, tu continua a cercare >>

Yugito cambiò colore degli occhi, trasformando le pupille umane in feline, mentre si portava le braccia stese sui fianchi e sguainando subito dopo le unghie con tutte le intenzioni di uccidere << Allora stavolta punterò al collo >>

Deidara creò una composizione alata d'argilla e la ingrandì << Provaci >> ci salì sveltamente sopra e si fiondò verso Yugito, l'afferrò per il corpo con la bocca del volatile e scheggiò lungo il corridoio del tempio.

Sakura rimase da sola, e senza pensarci due volte si precipitò sulla statua, controllando accuratamente ogni centimetro. Un momento dopo sentì tremare il terreno e udire un'esplosione provenire dall'esterno poco lontano da lei. Dal soffitto crollò un piccola parte rocciosa, doveva sbrigarsi o altrimenti la struttura le sarebbe crollata addosso.


Sasuke cercava di colpirla, ma ogni volta la sua armatura d'ossa resisteva ad ogni attacco, nemmeno la katana del Susanoo sembrava scalfirla. All'improvviso sentì un'esplosione provenire dal tempio, e si voltò a guardare, notando Deidara volare ed evitare le palle di fuoco dell'enorme Bijù del gatto a due code. Merda. Doveva pensare a qualcosa, in quel cazzo di tempio doveva esserci qualcosa, se poteva avrebbe verificato lui stesso, ma prima era necessario mettere fuori gioco Fuu.

<< Eppure dicono che sei uno degli Uchiha più potenti del tuo Clan... ma sembra che alla fine non sei poi questo gran che... >> lo sfotté Fuu.

Amaterasu. Sprigionò il potere del Mangekyò Sharingan e accese intense fiamme nere addosso alla sagoma di chakra di Fuu.

<< Ancora non l'hai capito... >> si liberò di uno strato di chakra come un mantello, facendolo cadere al suolo << Il tuo fuoco nero non funziona su di noi >>

Aveva notato che nel togliersi lo strato di chakra l'armatura era svanita per un momento, e capì che quel momento era perfetto per colpirla. Amaterasu. Ancora altre fiamme si accesero su di lei.

<< Non ti facevo così stupido >> si tolse ancora un altro strato di chakra, e nel momento che lo stava buttando a terra, non si accorse che il Susanoo di Sasuke si era buttato fulmineo su di lei, colpendola con un Chidori in pieno stomaco, scaraventandola a terra violentemente.

Dopo essersi assicurato che non si alzasse da terra, dette un'occhiata a Sasori poco più in là, notando che stava tenendo a bada Gaara e tutti gli altri ninja con tutte le sue marionette, sembrava non avere troppi problemi. Deidara e Yugito si affrontavano in un'altra zona ancora, e così iniziò a muoversi volando verso il tempio velocemente. Il problema si manifestò quasi subito dopo, quando sentì un rumore famigliare provenirgli alle spalle << Merda >> si spostò appena in tempo in volata, evitando un rasenshuriken potentissimo, vedendolo tagliare davanti a se parte di una delle montagne. Si girò appena in tempo per parare una grossa zampata di chakra... davanti a lui c'era Naruto.

Il biondo gli ringhiò contro << Proprio te cercavo >>

L'Uchiha fissò negli occhi il Jinchùriki, provando ad usare un'illusione, ma come tutti loro, sapevano come contrastare lo Sharingan.

<< Sei venuto per pregare la tua morte? >> lo provocò Naruto.

<< Non voglio combattere Naruto. Devo solo portare a termine una missione e me ne torno a Konoha >> provò a dirgli.

<< Dici sempre le solite fesserie, non sei cambiato dall'ultima volta >> si preparò a formare due Rasengan sulle mani della volpe di chakra << Stavolta non hai più nessuno che ti verrà a salvare >> detto questo gli lanciò i due Rasengan.

Sasuke concentrò il chakra del fulmine sulla katana e tagliò velocemente i due Rasengan.

<< Non voglio perdere altro tempo, ti ucciderò subito, e dopo toccherà a tuo fratello e a Madara, infine brucerò tutto il tuo villaggio >> si premette l'auricolare dietro l'orecchio << Tutti su Sasuke, ora >> sorrise malvagiamente verso l'Uchiha.

Sasuke sgranò gli occhi stupito da quell'ordine.


Yugito smise di attaccare Deidara e iniziò a correre a quattro zampe come un felino verso Sasuke.

Deidara rimase confuso << Ma che cazzo- >>


Anche Gaara lasciò perdere Sasori e si sollevò in aria con la sabbia, dirigendosi verso Sasuke.

Sasori era confuso, che stava succedendo? Dalla foresta vide altri ninja arrivare, tra cui Hinata Hyuga, Kakashi e Lee, e se c'erano questi ultimi, stava a significare che...

Yagura comparse dalla foresta mentre si trasformava nel suo Bijù a forma di tartaruga. Merda. Era arrivato un altro Jinchùriki, la faccenda si stava facendo più ardua.


Sasuke si guardò attorno, davanti a lui c'era Naruto che si preparava a fare una teriosfera, Yagura dalla foresta faceva lo stesso, dietro di lui Yugito ormai a poca distanza stava facendo uguale, anche Fuu si era rialzata di nuovo nella sua forma d'insetto, preparandosi ad attaccare in ugual modo. Stava per balzare in alto, ma venne trattenuto per metà busto del Susanoo dalla sabbia di Gaara, che si diramava sempre di più, bloccandogli i movimenti. Era circondato e immobilizzato. Poteva liberarsi dalla sabbia se voleva, ma capì che appena l'avrebbe fatto tutti loro avrebbero attaccato all'istante. Quindi doveva rimanere fermo e pensare a un'altra soluzione, e in fretta anche...


Deidara notando che cinque Jinchùriki erano focalizzati su Sasuke, non ci pensò due volte a creare il Drago c2, salendocisi sopra iniziò a volare rapido verso il compagno Doragon.


Sasori aveva davanti ormai sessanta, se non settanta ninja alleati dei Jinchùriki, alcuni li aveva messi ko con il suo veleno paralizzante, ma ce ne erano ancora tanti in piedi, tra cui alcuni dei più forti che gli avevano distrutto più di metà marionette, ne contava solo quarantadue ancora integre. In più notando i Jinchùriki prepararsi ad attaccare Sasuke, dovette pensare di usare le marionette nel modo migliore. E aveva in mente qualcosa... avrebbe usato una certa consistenza di chakra ma non vedeva altre soluzioni, così mosse entrambe le mani... Campo ferrifero. Dal petto di Hitetsu si concentrò un elevata quantità di chakra, manipolando la sabbia ferrifera in un groviglio enorme e acuminato a largo raggio, prendendo il vasto campo con tutti i ninja davanti. Nel mentre spostò la marionetta Sasori e allungò la corda verso Gaara, e lo annodò per la vita, cercando di tirarlo.


Sasuke sentì la sabbia perdere forza, e all'improvviso vide il Drago c2 di Deidara fiondarsi contro Fuu, lanciandole addosso volatili esplosivi, destabilizzandola e facendola cadere all'indietro. Inaspettatamente vide Naruto sbalzare via da una violenta folata di vento, Yagura perdere l'equilibrio in mezzo alla foresta, e Yugito venire immobilizzata da un'ombra proveniente da un ninja sconosciuto. Che stava succedendo? A quel punto Sasuke si liberò dalla sabbia.

<< Temari! >> ringhiò Gaara mentre opponeva resistenza alla corda di Sasori, fece scivolare la sabbia intorno alla corda, cercando di raggiungere la marionetta, mentre osservava la sorella sul suolo con il ventaglio aperto.

Sasuke notò che oltre a lei, comparse anche Neji, Sai, Darui, e Mei dalla foresta.

<< Non posso tenerla per molto >> urlò il ragazzo dell'ombra.

<< Arriviamo Shikamaru >> rispose urlando Darui.

Sasuke si abbassò al suolo e sorrise nel vederli << Grazie ragazzi >>

<< I ringraziamenti riservali per dopo. Abbiamo una missione da compiere, dobbiamo andare al tempio di Kaguya >> gli parlò Darui.

<< Che cosa avete scoperto? >>

<< Shikamaru ha scoperto che la soluzione per liberare i ninja dalla costrizione dei Bijù è nel tempio >> lo informò Sai.

<< Cosa? >> Sasuke era sorpreso.

Furono però interrotti dal ruggito di Naruto che si rialzava dal suolo << Vi ucciderò tutti, uno per uno! >>

Gaara usò un braccio del suo Bijù per afferrare Temari.

<< Ti prego Gaara, sono io >> provò a parlargli immobilizzata mentre la avvicinava sempre di più a lui.

Sasori a quel punto rimodellò la sabbia ferrifera, lanciando le marionette rimaste sui ninja ancora in piedi, e puntò la sabbia verso Gaara e Temari, doveva intervenire prima che...

Gaara fermò Temari davanti a se, faccia a faccia, la guardò negli occhi e le pupille umane lasciarono il posto a quelle del Bijù, ipnotizzandola. Spostò la mano verso la sabbia ferrifera, bloccandola con un muro di sabbia e con l'altra toccò la fronte della sorella, applicandole un sigillo sulla fronte, il quale scomparse poco dopo.

Che cosa le ha fatto? Sasori osservava i due, Gaara la lasciò libera e la adagiò al suolo con la sabbia, all'improvviso vide Temari guardarlo e alzare il ventaglio verso di lui e lanciare una raffica di vento. Che diavolo- Dovette scudarsi con Hitetsu e scudare ogni singola marionetta per non farle volare via, consumando un'altra consistente quantità di chakra. Ma perchè Temari lo stava attaccando? Cosa le aveva fatto Gaara? Che le avesse davvero fatto il lavaggio del cervello solo con quello sguardo del Bijù? A quel punto attivò l'auricolare << Ragazzi, non avvicinatevi troppo ai Jinchùriki, se vi guardano con gli occhi del Bijù e vi toccano, diventate loro alleati >>

<< Allora è vero che fanno il lavaggio del cervello >> parlò Deidara.

<< Dovevo immaginarlo >> parlò stavolta Sasuke << Sakura hai trovato qualcosa? >> nel frattempo deviò un altro Rasenshiriken.

<< No. Non c'è nulla qui. Quella pergamena che avevamo trovato era l'unica cosa che c'era... >> fece una pausa << Non so se potrò tornare nel mio mondo... >>

<< No, ci tornerai. Devo solo trovare il modo di venire lì >> le parlò Sasuke.

<< Ragazzi, le mie marionette si sono ridotte a diciotto, non ce la faccio a tenerli tutti >>

Proprio in quel momento Neji, Sai e Mei si portarono davanti a Sasori.

<< Ci pensiamo noi a loro >> gli parlò Neji.

Sai e Neji puntarono lo sguardo su Hinata che stava distruggendo un'altra delle marionette.

<< A lei ci penso io >> parlò Neji al compagno.

<< Voglio occuparmi io di lei >> Sai strinse le mani in due pugni.

<< Lo so che la ami, ma l'hai già affrontata e non puoi batterla, io posso invece. Tu occupati degli altri >>

<< Sasori... >> lo chiamò Sasuke dall'auricolare << Riesci a gestire Gaara e Yugito? >>

<< Sì credo di sì >> sarebbe stato complicato, ma era determinato.

<< Deidara, tu prendi Fuu e Yagura, cerca di allontanarti dal campo di battaglia, non puoi far esplodere le tue bombe in mezzo a tutti >> continuò l'Uchiha << Io devo occuparmi di Naruto. Sakura tu continua a cercare, deve esserci qualcos'altro... Dopo di che, Deidara... hai sempre il compito di prendere Sakura e tornare a Konoha >>

<< Quanto mi fai incazzare >> si lamentò il biondo.

<< Sasuke, è inutile, non c'è nulla qui >> parlò stavolta Sakura << Vengo anche io sul campo di battaglia, sono più utile insieme a voi >>

<< No >> << No >> parlarono Sasori e Sasuke.

<< Devi rimanere- >>


<< No, ora ascolti me >> lo interruppe lei << Non puoi decidere per me. Io scendo in campo, voglio affrontarli insieme a voi. Non trattarmi come se fossi fragile, perchè non lo sono. Al momento siete voi i miei compagni, e non vi lascerò morire, mi avete capito? >> parlò seria mentre si accingeva per uscire dal tempio.


Sasori bloccava la sabbia di Gaara con la sabbia ferrifera e aveva rivolto la marionetta Sasori contro Yugito, mentre Darui si buttava contro Kakashi e Lee. Ascoltando Sakura sorrise con fierezza, nonostante non era d'accordo, era fiero di lei, era proprio come la sua Sakura, determinata e forte.


Deidara artigliò con le zampe del suo drago le ali di Fuu e la fece schiantare su Yagura, nel mentre sorrise con determinazione.


Sasuke non era per niente d'accordo sul farla esporre in battaglia, ma doveva ammettere che le sue parole lo avevano colpito nel profondo, le ricordava proprio la sua compagna di Team, e spontaneamente accennò un sorriso soddisfatto << Sakura... >> incoccò un freccia elettrica sulla balestra e la puntò su Naruto << Ti lascerò fare quello che vuoi... ma prima ho un compito da darti... il ragazzo delle ombre dice che nel tempio c'è la soluzione per rompere l'incantesimo sui Ninja alleati dei Jinchùriki, sta venendo verso di te... abbiamo davvero bisogno di sapere... >>


Sakura capì subito cosa volesse intendere, così annuì << Ho capito >>

<< Bene. Appena sai qualcosa, avvisaci >>

Proprio in quel momento uscì dal tempio, alla luce del sole, notando il paesaggio stravolto in lontananza, i Ninja combattere tra loro, Sasori alle prese con Gaara e Yugito, Deidara che volava e sganciava bombe esplosive su altri due Jinchùriki mentre la foresta prendeva fuoco, e infine Sasuke scontrarsi con Naruto in aria, procurandole un fitta al cuore. Vedere quest'ultimi scontrarsi la faceva stare male, le ricordava il Naruto e il Sasuke del proprio mondo. Perchè? Perchè doveva andare così anche qui?

<< Hey >>

Una voce famigliare la distrasse, e vide Shikamaru venirle incontro di corsa, giusto... “il ragazzo delle ombre” << Shikamaru >>

<< Ci conosciamo? >> le chiese confuso.

<< È una storia lunga. Ora aggiornami, sono qui per aiutare >>


Quando furono dentro al tempio, Shikamaru analizzò lo stanzone con la statua, Sakura gli aveva riferito della pergamena che si era sgretolata e che anche lei non aveva trovato nient'altro. Ma il Nara non sembrava molto interessato alla pergamena, ma bensì alle pareti con le scritte sconosciute << Conosci quella scrittura? >> gli domandò.

<< Un po', ho passato gli ultimi anni a studiarla nella mia città per trovare una soluzione al problema dei Bijù. In un antico manoscritto ho letto che qui troverò la risposta >> le spiegò mentre continuava ad osservare le scritte.

Sakura si domandava se in quelle scritte sconosciute potesse esserci anche qualcosa riguardo ai portali spaziotemporali... ma ora era in secondo piano.

<< Non dice niente di diverso dai manoscritti che ho letto a Numa... a parte questa... >> si spostò davanti alla statua, osservando la scritta sopra di essa << “Prescelto, guardami e mostrami il tuo potere, tutto ti sarà rivelato” >>

<< Prescelto? >>

<< Sembrerebbe ci sia una profezia dove dice che solo il prescelto potrà portare la pace nei Bijù, ma non so cosa significa di preciso, e soprattutto non so chi possa essere... Però non c'è scritto altro. Che sia il prescelto la soluzione? >>

Sakura per quanto non conoscesse del tutto questo mondo, iniziò a ragionare e pensare. Prescelto...


<< Lui... lui fa parte del Team 7, è quello che ha salvato Konoha, che mi difende ogni volta sono in difficoltà, e che adesso sta facendo di tutto per salvare l'umanità. Questo è il vero Naruto >> finì di parlare guardando Sasuke.

<< Capisco >>

<< Per noi è surreale, noi definiamo così Sasuke >> parlò stavolta Deidara.


Questo mondo era quasi completamente al contrario... e subito le immagini del vero Naruto e del vero Sasuke le si formarono in testa, venendo poi sostituiti dai Naruto e Sasuke di questo mondo, ma all'opposto; il Sasuke di questo mondo si sovrappose al vero Naruto, e viceversa gli altri due. Per lei, ma in verità per tutti, nel suo mondo, Naruto era un'ancora di salvezza, quello che risolveva il problema, che affrontava il nemico più potente, e soprattutto quello che salvava la situazione, si poteva dire che era come “il prescelto”. Quindi... << Sasuke >> lo nominò.

<< Cosa? >>

<< Lui è il prescelto >> ne era convinta, sicura << Pensaci, lui vuole la pace. E poi sembra che la Dea voglia vedere il potere del prescelto, e se si riferisse allo Sharingan? >>

Il Nara sembrò pensarci << Non c'è nulla che faccia riferimento a Sasuke o al clan Uchiha, ma è vero che lui, più di tutti, vuole la pace... >>

<< Non abbiamo altre opzioni, o ci proviamo o oggi moriamo tutti >>

Il moro, dopo un momento di riflessione, annuì << Sì. Proviamoci >>

<< Dobbiamo avvisarlo, ma sopratutto dobbiamo trovare un modo per distrarre Naruto >>

<< Ho un'idea, per quanto misera... >>


Sasuke era alle prese con Naruto, cercava di tenerlo occupato, temporeggiando, dando modo a Sakura e Shikamaru di trovare la soluzione, se fattibile. Nel mentre teneva controllata la situazione anche degli altri compagni, sia Sasori che Deidara stavano incominciando ad avere difficoltà a gestire i Jinchùriki, entrambi iniziavano a scarseggiare con il chakra. Aveva bisogno di una soluzione, in fretta.

<< Immagino che tu sia consapevole che tu e tutti i tuoi amici verrete spazzati via >> lo provocò il biondo davanti a lui.

<< Non è ancora detto >> rispose vedendolo formare una teriosfera dalla bocca.

<< Quanto ti sbagli >> sorrise beffardo mentre preparava anche due rasengan dalle mani del proprio Bijù di chakra << Ora... >> in quel momento sparò la teriosfera contro di lui << Muori! >>

Sasuke scattò in alto, evitando il colpo potentissimo, ma senza rendersi conto di come Naruto si era avvicinato così velocemente, fu colpito dai due rasengan. Fu scaraventato violentemente al suolo, provocando una voragine e un terremoto. Fortunatamente la corazza del Susanoo l'aveva protetto.

<< Sasuke... >>

La voce di Sakura all'auricolare lo fece scattare nel rispondere subito, sperando avesse buone notizie << Dimmi Sakura >>

<< Mi sono collegato sulla vostra sintonizzazione anche io >> parlò anche Shikamaru.

<< Sasuke, devi venire al tempio, pensiamo che solo tu con il tuo Sharingan puoi venire a conoscenza delle informazioni che servono >> gli spiegò la kunoichi.

Io? Ma non c'era tempo per le domande, se loro dicevano che lui era la chiave, gli credeva... però... << Non riesco a venire, Naruto mi sta con il fiato sul collo >> guardò il nominato che si stava preparando per un altro attacco.

<< Portalo qui da noi >> gli disse Sakura.

<< Cosa? >> ma che diavolo stava dicendo? Aveva fatto e stava facendo di tutto per tenere Naruto lontano da Sakura, e quest'ultima gli diceva di portarlo proprio dove stava lei? Stava per rispondere quando sentì la voce di Shikamaru.

<< Sì, devi portarlo da noi. Userò la mia ombra per immobilizzarlo, posso tenerlo fermo per al massimo un minuto... non abbiamo molte altre scelte >>

Il ragazzo delle ombre gli era sembrato un ragazzo intelligente e sicuro di quello che diceva, e se davvero lo Sharingan era la chiave per ribaltare la situazione, doveva tentare, anche perchè probabilmente non avrebbero avuto altre opportunità... però non voleva nemmeno rischiare di coinvolgere Sakura, non voleva che anche lei perdesse la vita, non se lo sarebbe mai perdonato...


Sakura, dall'esitante risposta di Sasuke, immaginava che quest'ultimo fosse preoccupato per lei, ormai l'aveva imparato, ma non sopportava di essere messa in primo piano di fronte a una guerra << Sasuke, immagino e capisco i tuoi pensieri, ma qui c'è in ballo la vita di molte persone, io sono una persona sola e sono come tutti gli altri, e soprattutto non sopporterei di lasciar morire Sasori e Deidara... ma soprattutto te... >> prese un respirò profondo << Qui c'è la soluzione a tutto >>


L'Uchiha dopo essersi rialzato in piedi, si rese conto che Sakura aveva ragione, certo, avrebbe preferito non coinvolgerla, ma se davvero poteva salvare molte altre vite, non solo Sasori e Deidara, ma anche Hinata, Temari, Kankuro, e tutti gli altri, allora ci avrebbe provato << Sto arrivando >> volò in alto con il Susanoo, evitando un Rasenshuriken di Naruto.


<< Spero che tu abbia ragione >> le disse Shikamaru.

Deglutì silenziosamente un po' di saliva, per quanto ne era convinta, le rimaneva un minimo dubbio, si basava su un pensiero opposto, e sperava davvero di avere ragione...


Sasuke si mosse velocemente in volo, verso il tempio, facendosi seguire senza sforzi da Naruto.

<< Non ti facevo un codardo >> lo provocò il biondo.

Ignorò le sue parole, continuando a volare, fin quando vide Sakura in lontananza, davanti all'entrata.

<< Fai atterrare Naruto >> gli parlò Shikamaru nell'auricolare.

Subito l'Uchiha si mosse verso il basso, atterrando al suolo, dissolvendo il Susanoo davanti a Sakura, portandosi davanti a lei di spalle, dandole uno sguardo fugace, per poi guardare davanti a lui.

Naruto atterrò a terra, confuso, dissolvendo il chakra della volpe attorno a lui << Allontanandoti dai tuoi compagni, le tue e le loro sorti non cambieranno >>

Ora erano uno davanti all'altro, da semplici Ninja.

La rosa fece un passo sul lato, portandosi in vista Naruto, così da poterlo osservare; era identico al Naruto che conosceva lei, solo un po' più adulto, e l'espressione più dura. Era incredibilmente doloroso vederlo dalla parte del nemico, ma ormai sapeva che questo mondo era diverso, e dovette tenersi le emozioni per se, aveva bisogno di essere lucida.

Naruto era sempre confuso << Cosa- >> poi notò la ragazza alle spalle dell'Uchiha << Tu. Tu sei quella che ho ucciso tempo fa... Come- >> si interruppe da solo << Non importa. Stavolta mi accerterò che morirai sul serio, assieme ai tuoi compagni >>

Era ancora più doloroso sentirlo parlare così, ma si costrinse a non rispondere.

Naruto alzò le mani a mezz'aria e ci modellò sopra il chakra del vento, formando due Rasengan, ma all'improvviso fu bloccato, facendo dissolvere la tecnica dalle mani << Che diavolo- >> guardò in basso, notando l'ombra stringergli le gambe. Seguì poi l'ombra che si allungava su un fianco e vide Shikamaru << Tu. Traditore >>

Il Nara teneva le mani unite mezzo inginocchiato a terra, sforzando la tecnica << Andate. Ora! >>

Sasuke non se lo fece ripetere due volte, e si girò verso l'ingresso del tempio assieme a Sakura << Andiamo >>

<< Avrei dovuto farti asservire dalla Volpe >> ringhiò al Nara tentando di opporre resistenza.

<< Naruto io ti conosco, non sei sempre stato così... ti prego ritorna in te >>

<< Sei tu che non vedi le cose in modo giusto, e appena tutta questa storia sarà finita ti farò capire... >>


Sakura e Sasuke si trovarono davanti alla statua.

<< Cosa devo fare? >> le chiese.

<< L'iscrizione dice che devi guardare la Dea e mostrarle il tuo potere >>

<< Lo Sharingan >> confermò lui stesso. Senza perdere altro tempo in domande e pensieri, fece come gli aveva detto Sakura. Attivò lo Sharingan.

Attesero qualche secondo, ma niente, non succedeva nulla.

<< Sei sicura che io posso- >>

<< Il Mangekyò Sharingan >> provò a dire. Dopotutto era il pieno potere dell'occhio.

Senza ulteriori indugi, eseguì. Attivò il Mangekyò Sharingan, senza usare Amaterasu o il Susanoo.

Sakura osservava la statua, sembrava non succedesse proprio nulla. Iniziava a pensare di aver pensato male, forse il prescelto di questo mondo non era Sasuke... si sentì frustrata e rassegnata. Ma un istante dopo, incredibilmente l'occhio sulla fronte della statua della Dea Kaguya si aprì, illuminandosi di rosso, era proprio lo stesso occhio con le tomoe dello Sharingan e i cerchi del Rinnegan della Kaguya del proprio mondo. Vederlo la fece rabbrividire un po'.

<< Percepisco un enorme potere... >> parlò il corvino mentre veniva lentamente avvolto da un'aura violacea.

Nemmeno il tempo di dire qualcosa, che vide l'Uchiha irrigidirsi e sollevarsi da terra, levitando ed entrare in uno stato di ipnosi, tenendo gli occhi completamente aperti verso l'occhio della statua << Sasuke >> provò a chiamarlo << Che succede? >> ma lui rimaneva immobile, non la sentiva nemmeno. Iniziava a preoccuparsi... << Sasuke! >> provò a richiamarlo provando a toccargli un braccio, scottandosi subito dopo le dita. Ritirò indietro la mano soffocando un gemito di dolore. Che diavolo gli stava succedendo? Era un cattivo segno, o faceva parte di uno strano rituale? Non sapeva cosa fare...

Improvvisamente sentì tremare il pavimento, notando il soffitto dare altri segni di cedimento, e poi subito dopo un'esplosione esterna. Fu recettiva e svelta nel concentrare il chakra nel pugno per disintegrare un grosso pezzo di pietra cadere da sopra la testa. Pezzo dopo pezzo, il soffitto crollava, facendo filtrare la luce solare, fino a crollare completamente ed esporre la grande sala all'aperto, con una consistente nuvola di polvere annebbiare la vista. Sasuke era ancora immobile, la statua integra con l'occhio ancora aperto e luminoso.

<< Non mi intralciare >>

Girò lo sguardo alle sue spalle, verso la voce di Naruto, lo vide atterrare Shikamaru contro delle rocce della montagna. Sembrava avergli fatto perdere i sensi. Merda. Naruto ora non era più immobilizzato. E poi lo vide spostare la testa e lo sguardo verso di lei e Sasuke, indurendo l'espressione con rabbia.

<< Mi avete già fatto perdere troppo tempo >> fece un passo verso i due, notando una strana aura attorno a Sasuke << Che diavolo sta- >> si interruppe da solo << Non importa. Ora metterò fine alla vostra inutile vita >> fece qualche passo sulle macerie del tempio.

Sakura lo vide avvolgere il suo corpo con il chakra della Volpe, era tutto luminoso. Doveva fare qualcosa, doveva fermarlo, non poteva farlo avvicinare a Sasuke, non gli avrebbe permesso di ucciderlo, così si posizionò completamente davanti alla sua visuale, con i pugni pronti nelle mani, attivando il Byakugou.

<< Credi davvero di potermi affrontare? >> sorrise beffardo lui.

No, non lo credeva, sapeva quanto lui fosse nettamente più forte, ma era suo compito fare qualsiasi cosa per fermarlo, a costo di morire.

Naruto si avvicinò ancora, formando su una mano un Rasengan di un certo diametro.

Anche cercando di evitarlo, non ce l'avrebbe fatta, sapeva che era molto veloce, ma anche volendo non si sarebbe mossa da lì, non poteva permettere di colpire Sasuke, qualsiasi cosa gli stesse succedendo. Rimase lì, pronta a ricevere il colpo.

Naruto non perse altro tempo, e scattò in avanti contro la kunoichi, puntandole il Rasengan << Muori! >> un 'istante dopo si scontrò contro una specie di parete di chakra, il Rasengan non avanzava, osservò meglio, no, era uno scudo di chakra.

Sakura tendeva il braccio teso in avanti, la mano stretta in un pugno, con il bracciale di legno e meccanismi di Sasori aperto, attivo, scudandola. Sentiva l'immensa forza che minacciava di sovrastarla, e per tentare di non perdere l'equilibrio, concentrò il chakra sotto la pianta dei piedi. La forza di Naruto era talmente potente che fu costretta a conficcare i piedi di un paio di centimetri al suolo. Sentiva di non poter durare a lungo. Dannazione.

<< Hai solo rimandato la tua morte per poco, non puoi nulla contro di me >> le disse con un ghigno malevolo sulle labbra.

Il braccio iniziava a farle male, e anche sostenendolo con l'altro non cambiava nulla. In più il congegno di Sasori aveva dato i primi segni di rottura, aveva notato qualche piccola crepa nel legno, non sarebbe durata ancora per molto << Ti prego Naruto... >> lo supplicò lo stesso sapendo di non stare parlando con il vero Naruto. Era terribilmente devastante doverlo vedere con quello sguardo malevolo, le emozioni tendevano a venire fuori, gli occhi si erano fatti lucidi e le si era formato un groppo in gola.

Incrementò le dimensioni del Rasengan e dette una spinta maggiore verso la kunoichi << Ora muori! >>

Proprio in quel momento il bracciale si ruppe, e lo scudo si dissolse in un attimo. Non poteva fare nulla per evitare il colpo, si parò il viso con le braccia incrociate davanti e chiuse gli occhi.

Il colpo non arrivò, ma sentì un rumore di acqua e un grido sorpreso di Naruto. Aprì gli occhi, vedendo il biondo e il Rasengan essere travolto da un immenso flusso di acqua provenire da un lato. Chi-. Spostò lo sguardo verso la direzione da cui era venuta l'acqua, notando un Ninja dai capelli di un azzurro chiarissimo e una grossa spada dietro la schiena, gli sembrava famigliare...

Il ragazzo spostò lo sguardo sulla kunoichi e sgranò gli occhi sorpreso e confuso << Ma tu... come è possibile? >>

Ora che lo aveva visto meglio, poteva riconoscerlo, se non errava doveva trattarsi di Suigetsu, uno dei compagni del Team Taka di Sasuke. Lo vedeva parecchio confuso nel vederla, probabilmente anche lui conosceva l'altra Sakura. Lo vide schiudere le labbra per parlare, ma fu distratto dal rumore di macerie essere scaraventate con forza al suolo. Girò la testa, notando Naruto rialzarsi con rabbia, evidentemente scocciato.

<< Vi ammazzo tutti! >> ringhiò mentre scattava verso il Ninja con un altro Rasengan.

Suigetsu evitò il colpo, trasformandosi in stato liquido, facendosi passare il corpo di Naruto attraverso, solidificandosi alle sue spalle, pronto a contrattaccare con la spada. Ma nel momento che tentò di colpirlo, fu afferrato sveltamente dal collo, tentò invano di liquefarsi in acqua, ma qualcosa attraverso la mano del Jinchùriki lo bloccava.

<< So benissimo chi sei, so cosa sei capace di fare >> gli parlò beffardo. Senza perdere altro tempo gli scaraventò il Rasengan nello stomaco, lasciando la presa, buttandolo contro la kunoichi con forza.

Sakura buttò le mani avanti, e lo afferrò per le spalle, evitando che cadesse malamente al suolo. Lo sentì gemere di dolore, notando le evidenti bruciature sull'addome attraverso la maglia mezza strappata. Si abbassò sostenendolo e appoggiandolo al suolo con preoccupazione, la ferita poteva sembrare superficiale, ma sapeva benissimo cosa era in grado di fare il Rasengan di Naruto, e da Ninja medico riusciva a capire e notare meglio di un semplice Ninja; aveva un'emorragia interna e gli organi erano schiacciati. Per questo si era affrettata a curarlo, non voleva che nessuno perdesse la vita, nemmeno uno sconosciuto << Guarirai >>

Emise un gemito di dolore << Sei... identica a lei... >> le disse un attimo prima di svenire.

Non era sorpresa da quelle parole, ormai ci aveva fatto l'abitudine.

Naruto sorrise malignamente << È inutile che lo curi, tra poco morirete entrambi >> dicendo questo si trasformò nell'enorme Volpe di chakra.

Sakura smise di curare Suigetsu, gli aveva dato le cure necessarie per sopravvivere, non aveva tempo di curarlo completamente. Si alzò in piedi e fece due passi avanti con sempre il Byakugou attivo e i pugni stretti, pronta a fronteggiarlo, o almeno fare qualcosa per prendere tempo; Sasuke era ancora in quello stato di ipnosi e non sapeva quanto tempo gli sarebbe servito per terminare quel rituale, o almeno sperava che lo fosse.

<< Sei proprio una stupida >> le disse beffardo << Non sarai più tanto fortunata >>

Sakura non perse tempo nel agire, tentando di prendere secondi preziosi, così concentrò il chakra nel pugno e velocemente lo indirizzò in basso, sul terreno roccioso. Spaccò e creò crepe sul terreno davanti a lei, destabilizzando l'equilibrio di Naruto. Contò veramente molto poco, dato che quasi subito lui levitò.

<< Mi sono stancato di perdere altro tempo >> era davvero stufo di essere intralciato inutilmente. Si preparò per concentrare il chakra sulla bocca della Volpe.

Sakura si allarmò, sapeva che stava per lanciare una teriosfera, anche volendo spostarsi non l'avrebbe evitata, e poi in ogni caso avrebbe preso in pieno, non solo lei, ma anche Sasuke e Suigetsu dietro di lei. Non sapeva cosa fare, era al di sopra della sua portata... No, forse una cosa c'era... si morse un po' il pollice e fece per sbattere il palmo a terra, quando all'improvviso si ritrovò cambiata di posizione, dietro a Suigetsu steso a terra. Quando alzò lo sguardo, spalancò gli occhi stupita, Sasuke era davanti a lei, poco più avanti girato di spalle. Lo vide evocare il Susanoo e alzarsi al pari di Naruto. Come aveva fatto?

Il biondo sparò la teriosfera con aggressività verso i tre.

L'Uchiha sguainò la katana del Susanoo intrisa di fulmine mista a fiamme nere e tagliò di netto la potente teriosfera, dividendola a metà, così da colpire due punti ai lati della montagna.

Ci fu uno spostamento di aria improvvisa. Era stato incredibile come aveva tagliato quel potentissimo colpo.

<< Katsuyu sarebbe stata spazzata via >> le parlò Sasuke sempre di spalle.

La rosa era stranita, sembrava che Sasuke fosse diverso, più forte, perchè contrastare una teriosfera era quasi impossibile, e poi come aveva fatto a spostarla dietro senza che se ne rendesse conto?

L'Uzumaki si innervosì ancora di più << Perchè non muori una buona volta? >> gridò infuriato.

<< Sakura... >> Sasuke si girò di un po' per guardarla.

Spalancò gli occhi sorpresa, ora era tutto più chiaro, Sasuke era davvero più forte perchè aveva ottenuto il Rinnegan nell'occhio sinistro, proprio come il vero Sasuke. Allora anche lo scambio di posizione era uno potere di quell'occhio?

<< Stai indietro. Ora metterò fine a quest'assurdità >>

Naruto ghignò con aria superiore << Non so che cazzo ti è successo, ma ti è rimasto solo un occhio con lo Sharingan, pensi davvero di- >>

Non lo fece nemmeno finire di parlare, che portò velocemente la mano in avanti con il palmo rivolto verso di lui, facendo uscire una catena violacea, che penetrò il chakra della Volpe, e anche il petto di Naruto.

Il biondo si allarmò, provò a portare le mani sulla catena, per poterla togliere, ma si scottò << Che cazzo è? >> sentì poi una strana sensazione in tutto il corpo e si ritrovò impossibilitato nel comandare il chakra della Volpe, ritrovandosi nella sua forma da semplice Ninja << Che cosa mi stai facendo? >>

Sasuke era calmo e tranquillo << Ti sto estraendo la parte oscura del Bijù >>

Sakura sgranò gli occhi.

<< Non sei te stesso con quell'oscurità, sei offuscato dall'odio e dalla rabbia >>

<< Non è vero! E poi dici tanto che non vuoi uccidere nessuno, ma sai benissimo che si mi estrai la Volpe io- >>

<< Non morirai >> lo interruppe << La Volpe rimarrà dentro di te, solo senza la parte oscura >> gli spiegò meglio.

Naruto era infastidito, voleva contrastarlo, ma si sentiva immobile, impossibilitato di eseguire qualsiasi cosa se non parlare. Appena sentì una fitta quasi dolorosa al petto, percepì uno svuotamento di chakra improvviso. Gridò non appena sentì un'ultima fitta di dolore più intensa, e senza rendersi conto manifesto una potente onda d'urto tutt'intorno.

L'onda d'urto si espanse violenta ovunque, Sakura riuscì in tempo a balzare verso Suigetsu e tenerlo fermo a terra per sicurezza. Nel tentativo una grossa pietra le volò addosso scontrandosi contro la fronte, destabilizzandola e farla cadere all'indietro, sbattendo la testa per poi perdere i sensi.


Sasori era alle strette, non riusciva più a gestire i due Jinchùriki, Gaara era riuscito a bloccargli le gambe, facendo salire la sabbia sempre più su, mentre Yugito stava per sferrargli un colpo di artigli. Stavolta non avrebbe potuto fare nulla, le sue marionette erano malconce e non gli rimaneva una goccia di chakra. Sarebbe stata la fine. Sperava che Sakura fosse salva, e con questo pensiero spostò lo sguardo verso il tempio, notando in lontananza il maestoso Susanoo di Sasuke davanti alla Volpe. Non vedeva Sakura, ma il tempio distrutto sì, sperava con tutto il cuore che fosse salva. Sperava anche che in qualche modo lei avrebbe trovato il modo di tornare nel suo mondo, voleva morire con la convinzione che avesse compiuto la missione. Alzò poi lo sguardo verso il cielo con un leggero sorriso sereno. Sakura tra poco ti raggiungerò...

Improvvisamente un'onda d'urto travolse tutti gli altri Ninja nei d'intorni. Gaara e Yugito vennero presi da un malore al petto, e in un'istante si materializzò una catena violacea che proveniva dal palmo della mano di Sasuke sempre fermo davanti a Naruto.

Sasori si sentì libero dalla sabbia, notando i due Jinchùriki inginocchiarsi a terra. Era salvo. Le due catene provenivano da Sasuke? Da così lontano? Che cosa stava facendo? Notò anche altre catene, due verso Fuu e Yagura, con Deidara a terra senza chakra, altre quattro puntate verso Sud in mezzo alla foresta. Sembrava che quelle catene avessero localizzato istantaneamente le posizioni dei Jinchùriki.


<< È tutto finito Naruto >> gli parlò Sasuke, mentre percepiva di avere agganciato tutti i Jinchùriki. Con uno strattone tirò indietro le catene, con agganciate del chakra nero su tutte. Tirò fino a farle scomparire nel palmo della mano. Si osservò quest'ultimo, notando formarsi un simbolo di Yin e Yang.


L'Akasuna spostò lo sguardo verso Temari, la quale stava poco lontano da lui, le notò formarsi un sigillo sulla fronte, e infine rompersi e scomparire. Si era spezzato l'asservimento?

<< Aaaah! >>

Il rosso spostò velocemente la testa verso la voce, notando Hinata urlare disperata con le lacrime agli occhi.

Sai e Neji le si fiondarono vicino.

<< Che succede? >> domandò confuso Sai.

Hinata istintivamente si aggrappò alla maglia del cugino, continuando a piangere con disperazione e dolore << No. No. Non... Non posso averlo fatto davvero... >>

<< Ma è tornata in se? >> Neji stringeva la cugina a se, guardandosi attorno.

<< Sembra che tutti siano tornati se stessi >> parlò Sai.


Di nuovo il suono dell'acqua e di bolle che salivano verso l'alto. Di nuovo tutto nero. Non si muoveva, non ci riusciva. Ricordava anche di aver già sognato una cosa simile, stava forse sognando ancora? Sentì poi il rumore ovattato di una porta chiudersi, voleva aprire gli occhi per vedere, ma proprio non ci riusciva. E poi improvvisamente sentì vibrare ogni cosa, come se fosse in atto un terremoto.

<< Cosa succede? >>

Una voce ovattata. Non riusciva a capire se la conoscesse o meno. E poi all'improvviso una scossa più forte e un suono ovattato di un tonfo colpì, e inspiegabilmente gli occhi le si spalancarono senza aver dato il comando. Vide di essere in una teca di vetro piena d'acqua, con delle bolle che salivano verso l'alto, era attaccata ad un respiratore, poi si guardò le braccia, aveva diverse flebo attaccate alle vene, e alla fine notò dei fili di capelli rosa ondeggiare in avanti nell'acqua. Fu sorpresa nonostante sapesse di stare sognando... o forse...

<< Ti sei svegliata >>

Alzò lo sguardo verso la voce ovattata, e vide la sagoma che si affacciava alla teca di vetro, fu sorpresa e quasi spaventata di vedere Orochimaru.

<< Solo un momento >> le disse mentre si avvicinava a una pulsantiera accanto alla teca.

Lentamente l'acqua iniziò a scendere di livello, fino a riuscire ad appoggiare i piedi in fondo. Si guardò il corpo, era mezza nuda, aveva indosso dei pantaloncini corti e bianchi, e una fasciatura sul seno. Ancora una volta senza comando, si tolse il respiratore con la mano, e respirò a pieni polmoni mentre la teca si apriva davanti.

<< Non so cosa fosse quell'onda d'urto, ma ti ha svegliata >> le spiegò l'uomo.

Onda d'urto? L'onda d'urto che aveva creato Naruto? Allora questo voleva dire che...

<< Devo- >> si interruppe un momento << Devo andare al tempio di Kaguya >>

la Sakura di questo mondo era viva. Allora tutti quei sogni erano i suoi ricordi... e ora stava vedendo attraverso i suoi occhi. E se lei voleva andare al tempio di Kaguya, voleva dire che anche lei aveva visto attraverso lei stessa. Questo voleva dire che erano collegate.

<< Sakura >>

Un'altra voce, proveniente dalla sua testa stavolta.

<< Sakura svegliati >>


Si svegliò spalancando gli occhi prendendo aria nei polmoni. Sopra di lei il cielo terso e lucente. Il sole le fu coperto dalla sagoma di Sasuke, il quale le stava inginocchiato accanto.

<< Hai sbattuto la testa >> le disse.

In effetti le doleva vicino alla fronte e dietro la nuca.

<< È tutto finito >> aggiunse mentre alzava lo sguardo verso una determinata direzione.

A quel punto si alzò con il busto, notando di essere in mezzo a tutti i Ninja e i Jinchùriki, sembravano tutti mezzi doloranti e malconci, notò Deidara stringere la mano a Yugito in segno di pace. Ce l'avevano davvero fatta? Allora questo voleva dire che... spostò lo sguardo su Naruto, notandolo aiutare Shikamaru ad appoggiarsi a terra, per poi avvicinarsi verso di lei e Sasuke, abbassandosi con le gambe flette su se stesse.

<< Mi dispiace >>

Era stupita, ma contenta di vederlo calmo e tranquillo, magari non sorridente come lo era il vero Naruto, ma era già abbastanza. Non riuscì a trattenersi nel sfogare alcune lacrime di gioia << Sono così felice >>

Naruto corrugò la fronte confuso.

Sasuke le sorrise teneramente << È una storia lunga e complicata >> parlò al biondo al suo fianco.

Dopo qualche istante Naruto prese di nuovo parola << Sasuke, dovrei rispondere dei miei crimini >>

<< Capisco come ti senti, ma non eri davvero tu a fare quello che facevi, eri manovrato dalla parte oscura del Bijù, come tutti gli altri. Sono sicuro che troveremo un accordo e una soluzione >>

<< Aaah! >>

Un grido femminile attirò l'attenzione di tutti loro. Era Hinata che si disperava e piangeva addosso al cugino.

Naruto si alzò in piedi in modo serio, e si avviò verso i due Hyuga e Sai.

<< Va tutto bene Hinata, è tutto finito >> provò a dirle ancora Neji.

Sai era dispiaciuto nel vederla in quelle condizioni, sapeva che stava male per aver ricordato di aver ucciso Kiba. Non sapeva cosa dire e fare. Notò Naruto avvicinarsi a loro, e subito si innervosì, alzandosi in piedi, bloccandolo nell'avvicinarsi ulteriormente << Qualsiasi cosa tu voglia fare non è gradito, hai già fatto abbastanza >>

<< Non voglio farle del male >>

<< Non mi interessa. È così per colpa tua >> lo aggredì ancora Sai.

Neji intervenne << Calmati Sai. Lascialo avvicinare >>

Sai fece una smorfia infastidita, ma lo lasciò passare.

Naruto si abbassò di nuovo a gambe flette, accanto alla corvina, guardandola dispiaciuto per quello che le aveva fatto << Hinata... >> la chiamò.

La corvina sentendo la voce del biondo, si staccò dal cugino. Lo guardò con le lacrime agli occhi, notando come fosse diverso ora Naruto. Negli ultimi anni aveva avuto una relazione con lui, intima, e per un momento aveva creduto che fosse stato dovuto all'asservimento, ma ricordava che si era innamorata davvero di lui, durante la sua prigionia, prima di essere asservita alla Volpe. Ricordava di aver visto del buono in lui, l'aveva risparmiata dopo tutto, l'aveva visitata ogni giorno in prigione, non sapendo perchè lo facesse. E quando un giorno aveva aperto la cella e si era avvicinato più del necessario, l'aveva quasi baciata, era stato lì che si era innamorata di lui. Quei sentimenti erano veri.

<< Mi dispiace di averti usata >> le disse amareggiato.

<< Non sei stato tu, era la volpe a manovrarti, come ha fatto con me... >> di nuovo il ricordo in cui uccideva Kiba. Stava malissimo, il cuore sanguinava dolorante.

<< Sto male anche io, ho ucciso molte più persone io, e credimi che mi sento malissimo per questo >> si mise una mano sul cuore << Se tu mi permettessi di- >> si interruppe un momento << … se mi permettessi di aiutarti... Io... Io provo davvero qualcosa per te, vorrei poter fare qualcosa... >> non sapeva nemmeno come esprimersi.

Sai lo guardò con disappunto.

La Hyuga rimase a guardarlo per un lungo istante, elaborando ancora una volta il tutto, e infine decise di prendergli la mano che aveva ancora sul petto << Voglio aiutarti anche io >> riuscì a stirare un debole sorriso, nonostante il dolore e la sofferenza.


Nel frattempo Sakura, dopo aver smesso di guardare Naruto, si ricordò del sogno non sogno, spalancò gli occhi ancora incredula a quello che aveva scoperto, cercò subito la sagoma di Sasori, vedendolo tenersi a malapena in piedi, con una mano premuta sull'addome, mentre stringeva la mano ai fratelli Sabaku << Sasori! >> lo chiamò a gran fiato.

Il rosso si girò di scatto sgranando un po' gli occhi. Non ci pensò due volte nel camminare verso di lei.

<< Che succede Sakura? >> le domandò Sasuke ancora al suo fianco.

Anche Deidara si avvicinò in quel momento, mentre Sasori si sedeva sfinito all'altro fianco della kunoichi.

Il rosso le accarezzò la chioma rosata << Sono contento che- >>

<< Sakura >> lo interruppe subito << Lei è viva >>

Tutti e tre i Doragon spalancarono gli occhi.

<< Cosa?! >> domandò Sasuke.

<< Come lo sai? >> domandò Deidara.

Sasori rimase in silenzio, incredulo dalle sue parole, il cuore gli batteva fortissimo, speranzoso e impaziente.

<< L'ho vista mentre ero svenuta. Non so come sia possibile, forse siamo collegate, ma credo fosse stata in coma fino ad adesso. Quasi tutte le notti sognavo frammenti dei suoi ricordi, ma io pensavo fossero solo sogni dovuti allo stress, ma ora so che erano i suoi ricordi >> spiegò velocemente.

Sasori credeva di stargli per esplodere il cuore << Dov'è? >> gli importava solo di trovarla.

<< Non lo so, però ho visto che Orochimaru si è occupato di lei tutto questo tempo. Però lei sa dove siamo noi, ha visto attraverso i miei occhi >> puntò lo sguardo su quello color miele di Sasori.

L'Akasuna si specchiò in quegli occhi di giada, lei l'aveva visto? Lei era viva. Il cuore palpitava impazzito, voleva vederla, abbracciarla e baciarla.

<< Sasori lei sta arrivando qui >> le fu spontaneo sorridergli. Vedeva chiaramente quanto fossero immensi i sentimenti del Ninja della Sabbia, era contenta per lui, e sollevata nel sapere che l'altra se stessa era viva.

Non poté controllare le emozioni, e si ritrovò a versare qualche lacrima di gioia. Per un lungo anno aveva sofferto, aveva quasi accettato la sua morte, e alla fine, grazie ad un'altra Sakura, lei tornava da lui. Non si spiegava come poteva essere viva, e nemmeno sapeva chi fosse questo Orochimaru, ma non gli importava.

<< Quindi non sei sua sorella? >>

I quattro Ninja si girarono verso la voce, era Suigetsu che si era trascinato in piedi con una mano premuta sull'addome.

<< Orochimaru è il mio maestro. Un anno fa, dopo un'esplosione in mezzo alla foresta ho visto quella ragazza finire in mare, l'ho recuperata. L'ho portata subito nel covo del mio maestro, Orochimaru conosce diverse arti proibite; essendo morta da poco aveva la possibilità di resuscitarla, ma una volta fatto, è rimasta in coma. Abbiamo scoperto solo il suo nome, Sakura, era scritto su uno dei suoi Kunai, ma non aveva coprifronte, non sapevamo di che villaggio fosse, e non abbiamo chiesto in giro per non rischiare di lasciarla al nemico. Il mio maestro ha pensato poi fosse saggio tenerla al sicuro nel covo >> spiegò brevemente Suigetsu << Mi fa piacere che si sia svegliata, anche se non capisco chi tu sia >>

Sasuke sospirò << Ti spiego tutto con calma >>


<< È pazzesco >> commentò Suigetsu dopo aver ascoltato la vicenda della giovanissima Sakura << Due Sakura >>

<< Quanto tempo le ci vorrà per raggiungerci? >> domandò Sasori riferendosi alla sua Sakura.

<< Un giorno >>

Nel frattempo la rosa, riascoltando per l'ennesima volta l'accaduto, si era un po' rattristita; erano arrivati al tempio per cercare una dannatissima pergamena, l'aveva trovata, ma si era sgretolata, e il tempio ora era distrutto, la possibilità di tornare nel suo mondo si erano annullate. Era frustrata e arrabbiata, incapace di poter tornare da suoi veri compagni, incapace di poterli aiutare a sconfiggere Kaguya, sempre se fossero ancora vivi...

Sasuke notandola cambiare espressione, capì i suoi pensieri << Sakura... >> attirò la sua attenzione << Quando sono stato investito dal potere delle Dea, ho avuto una visione, lei mi parlava, mi ha riempito di informazioni, dandomi un nuovo potere, è così che sono riuscito poi a far tornare i Jinchùriki pacifici >>

Lo ascoltava, come tutti lì intorno, e anche se era contenta che era riuscito a mettere fine ai conflitti, non era di consolazione al suo problema...

<< Con potere, intendo anche i portali spaziotemporali >> aggiunse.

Spalancò gli occhi.

<< Davvero puoi fare una cosa simile? >> domandò Deidara.

<< Non ho ancora avuto modo di provarlo, ma Kaguya mi ha mostrato di poterlo fare >>

La speranza tornava << Mi stai dicendo che posso tornare nel mio mondo? >>

<< La Dea mi ha spiegato che il varco che hai aperto con Obito è stato dovuto ad un'anomalia, ma lei essendo Dea in questo mondo, ha percepito quel portale, l'ha assimilato. Mi ha dato modo di poterlo aprire, ma solo una volta per poterti far tornare nel tuo mondo. Ha aggiunto anche che se tu rimanessi qui, in futuro porterebbe confusione e catastrofi in questo mondo >>

Era rimasta stupita dalle sue parole, ma era felice che lui potesse darle modo di tornare, grazie alla Dea di questo mondo. Non l'avrebbe mai detto, ma doveva ringraziare la Dea Kaguya.

<< Puoi restare almeno un altro giorno? >> domandò Sasori.

Un giorno? Per poter incontrare l'altra se stessa? Sarebbe stato strano, ma curioso.

<< No, aprirò il varco adesso. Non sappiamo se il tempo nel suo mondo sia andato avanti o si sia fermato, deve tornare ora >> rispose l'Uchiha << In qualunque stato sia il tuo mondo, non puoi rimanere qui >> si rivolse alla kunoichi.

Sasuke aveva ragione, lei era fuori posto qui, era ovvio che poteva compromettere l'avvenire di questo mondo, non sapeva come, ma era meglio evitare di rovinarlo o distruggerlo. Sarebbe tornata nel proprio mondo, intatto o distrutto che fosse << Sono d'accordo >> però era un po' triste dover dire addio a loro tre, dopo gli ultimi giorni passati insieme. Infondo erano bravi Ninja, e ci si era affezionata. Avrebbe voluto incontrare l'altra Sakura, assistere alla riconciliazione tra lei e Sasori, al suo compagno di Team Sasuke, e l'amico devoto Deidara, ma non poteva far aspettare ancora i suoi veri compagni.

<< Mi mancherai >> Deidara si sbilanciò in avanti per darle un abbraccio.

Fu presa alla sprovvista, non si aspettava di essere abbracciata, specialmente da Deidara, per quanto strano, le faceva piacere. Sorrise teneramente << Anche tu >>

Il biondo sciolse l'abbraccio.

Sakura poi spostò lo sguardo verso Sasori, doveva ammettere che lui più di tutti l'aveva sorpresa e stupita, e ancora una volta si ritrovava a comprendere del perchè la Sakura di questo mondo avesse scelto lui. Si meritava davvero l'amore dell'altra se stessa << Grazie per tutto >>

Il rosso le rispose con un abbraccio, stringendola a se << Grazie a te >> se lei non fosse capitata nel loro mondo, probabilmente la sua Sakura non si sarebbe svegliata, e forse non avrebbe mai scoperto che era viva.

<< Mi ricorderò sempre di te >> gli disse ricambiando l'abbraccio. Ancora una volta sentì quanto umano era, carne e ossa, le faceva ancora uno strano effetto, ma era bello poter aver conosciuto un Sasori umano con dei sentimenti.

<< Faccio il tifo per te... >> le sussurrò vicino all'orecchio.

Per cosa?

<< Conquista il tuo Sasuke >> le sussurrò ancora.

Era facile a parole, sarebbe stato meraviglioso poterlo davvero conquistare, era tutto da vedere, non sapeva ancora che cosa sarebbe avvenuto nel suo mondo, se ancora c'era...

Sciolsero l'abbraccio a malincuore.

A quel punto le rimaneva Sasuke, spostò lo sguardo su di lui, un po' imbarazzata, l'avrebbe abbracciata anche lui? << Mi ha fatto piacere- >>

Non la fece finire di parlare, che si era portato subito in avanti per abbracciarla, senza dire nulla.

Le veniva quasi da piangere a quel contatto, lui più di tutti loro, le sarebbe mancato maggiormente, era innamorata di lui, ed era perfetto, bello, buono e premuroso, cosa che il vero Sasuke non era. Avrebbe voluto davvero che il vero Sasuke fosse come lui... Anche se stava con un'altra donna, era comunque contenta che avesse una famiglia, soprattutto che aveva il suo adorato fratello. Le aveva fatto anche piacere sapere che lui anni prima era stato innamorato dell'altra Sakura, anche se forse ancora adesso provava qualcosa per lei, in modo lieve.

<< Il Sasuke del tuo mondo... ha solo bisogno di capire... non arrenderti >> le parlò piano vicino all'orecchio.

Inutile dire che le scappò una lacrima. Gli sarebbe mancato, tanto anche, come anche tutti loro. Non avrebbe mai pensato che fosse stato così difficile, ma soprattutto triste.


Pochi minuti dopo, era pronta a tornare nel suo mondo, aveva quasi l'ansia, paura di trovare tutto distrutto, tutti morti... Sasuke le stava affianco, anch'esso pronto ad attivare il varco. Sasori e Deidara erano poco più indietro, dietro ancora c'erano tutti gli altri Ninja e Jinchùriki, tutti erano pronti ad assistere a quell'evento unico.

<< Sei pronta? >> le chiese l'Uchiha.

Era preoccupata, ma era determinata a tornare nel proprio mondo << Sì >>

A quel punto Sasuke attivò il potere del Rinnegan e lentamente davanti a loro si formò un varco.

Solo quando fu abbastanza grande, sgranò gli occhi rincuorata di vedere ancora Obito in ginocchio dall'altra parte, sembrava ancora nello stesso punto, che nemmeno si fosse mosso da lì.

<< Obito... >> sussurrò Sasuke << Sembra che il tempo non sia passato nel tuo mondo >> parlò a Sakura.

La rosa notò Obito stranito e confuso.

<< Ora va, non posso tenerlo aperto per molto >>

Sakura a quel punto dette un'ultima occhiata a Sasuke, e poi a Deidara e Sasori, sorrise ai tre, ricevendo indietro lo stesso sorriso. Poi si rigirò, e si avviò verso il portale, facendo infine un balzo al suo interno, per poi vedersi chiudere il portare alle spalle.

<< Sakura? >> Obito era confuso << Che cosa ti è successo? Hai cambiato vestiti? >>

<< Quanto tempo è passato? >> domandò.

<< Da quando sei stata risucchiata, più o meno due minuti >> le rispose.

Due minuti? Questo stava a significare che il tempo nell'altro mondo era più veloce.

<< Quello non era Sasuke? >> chiese lui.

<< Non quello che cerchiamo noi. Ero in altro mondo >> gli rispose mentre si portava alle sue spalle. Non avevano tempo da perdere per i racconti << Dobbiamo continuare a cercare Sasuke >> appoggiò le mani sulle spalle dell'Uchiha e riattivò il Byakugou.

<< D'accordo. Allora continuiamo >> Kamui.

L'ennesimo varco dimensionale si aprì davanti a loro, e stavolta era quello giusto, era un deserto di sabbia, e in lontananza c'era la sagoma di Sasuke.

<< Sasuke! >> lo chiamò urlando lei.

<< L'abbiamo trovato! >>




~~♥~♥~





Ciao Ninja ♥

Chiedo scusa per il ritardo, ma nelle ultime settimane ho lavorato parecchio, e ho avuto meno tempo per scrivere. Purtroppo sarà così d'ora in avanti, ma non vi preoccupate, scrivo e scriverò, solo che lo farò in tempi un po' più lunghi.

Comunque ci tengo a spiegare che alcuni personaggi hanno abilità aggiuntive, ho dovuto farlo con alcuni, soprattutto con Sasori, altrimenti sarebbe stato un semplice marionettista come Kankuro. Infondo è un altro mondo, tutto è possibile.

Altra cosa, purtroppo i combattimenti non sono il mio forte, e per questo alcuni li ho dovuti tagliare, proprio non mi venivano, e poi se li avessi scritti tutti sarebbe stato troppo lungo, troppi personaggi da fare, quindi ho deciso di gestire il capitolo così, concentrandomi sulle cose importanti. Spero che abbiate lo stesso apprezzato.

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo, sarà l'epilogo.

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Capitolo 6
*** Sakura ***


Due mondi


Note:

Ogni scena che si legge tra un mondo e l'altro non è nella stessa linea temporale, il mondo 2 va più veloce, quindi in teoria è più avanti nei tempi, ma ho voluto rallentare per raccontare qualche piccolo momento.


Sakura


Mondo 1


Avevano sconfitto Kaguya, e poteva dire che anche lei aveva dato il suo contributo. Purtroppo Obito non ce l'aveva fatta, si era sacrificato per salvare Naruto e Kakashi, sapendo che comunque non aveva molto da vivere in ogni caso. Tra l'altro solo lui era stato a conoscenza del suo bizzarro tuffo in un altro mondo alternativo, fino a quando lo aveva raccontato ai pochi amici con cui aveva più confidenza, inizialmente avevano faticato a crederle, ma poi si erano convinti. Ino era stata quella che se l'era risa più di tutti, Naruto aveva fatto lo scemo come suo solito, commentando confuso, mentre il maestro Kakashi e Tsunade erano stati gli unici a fare i seri. A Sasuke non aveva avuto occasione di raccontare nulla, perchè dopo che era tornato a ragionare nel giusto, non aveva avuto modo di parlargli molto. Purtroppo era sempre stato sotto processo, i cinque Kage gli erano sempre stati addosso. Anche quando erano tornati a Konoha, aveva avuto sempre un dibattito dietro l'altro, ma per fortuna in poche settimane, con l'aiuto di Naruto e del maestro Kakashi, nonché nuovo Hokage, era stato assolto.

Dopo ciò, Sasuke aveva deciso di non rimanere al villaggio, partendo per guardare il mondo con occhi diversi. E infatti ora era lì, davanti a lui, con al proprio fianco il maestro Kakashi, davanti al cancello del villaggio.

Si sarebbe allontanato da lei, ancora una volta, ma questo non l'avrebbe fermata. Dopo tutto quello che era successo, lei lo amava ancora, e lui in qualche modo lo sapeva...


<< Io... Io sono innamorata di te! Ti amo da morire! Se deciderai di stare con me, ti giuro che non te ne pentirai! Saremo sempre allegri, e io ti renderò sicuramente felice! Farò qualsiasi cosa per te! Non andare via... Ti prego, resta! Ti aiuterò persino nella tua vendetta! Ti prometto che in qualche modo ci riuscirò. Per cui resta... qui con me. E se questo non è possibile, portami con te >>


<< Io... so bene che sono impotente! E nonostante ti ami... e tu sia sempre nei miei pensieri... non posso condividere le tue idee... né fermarti con la forza. Posso solo starmene qui a frignare. Mi faccio pena! Però Sasuke... se nel tuo cuore c'è un posticino per me... ti prego, non sparire più! Se restassimo assieme, sono certa che torneremmo a essere amici come una volta! >>


Doveva per forza saperlo...


<< Conquista il tuo Sasuke >>


E adesso che lui aveva trovato la retta via, voleva fare un altro tentativo... capire se lui la contraccambiava << E... se io... volessi seguirti? >> era stato piuttosto imbarazzante chiederglielo. Per l'ennesima volta gli aveva fatto capire che voleva stare con lui.

<< È anche un viaggio di espiazione. Tu non c'entri con le mie colpe >> le rispose pacato.

Sbang. Tentativo fallito. Evidentemente lui non ricambiava... << Non c'entro >> si disse avvilita abbassando la testa. Ci aveva provato, ma evidentemente a lui non interessava avere una compagna... E poi subito dopo sentì dei passi davanti a lei, così rialzò lo sguardo. In un attimo si ritrovò Sasuke a poca distanza, mentre alzava l'unico braccio rimastogli, per poi toccarle la fronte con due dita, lasciandola stupita e senza parole.

<< Sarà per la prossima volta >> le accennò un sorriso sincero e sereno << … Grazie >>

La fece arrossire e bloccare sul posto, con il cuore che batteva impazzito, incredula e impreparata da quello che era appena successo. Cioè, non sapeva esattamente cosa fosse successo, ma era qualcosa, era qualcosa che non aveva mai fatto...

Un momento dopo lui se ne andò, lasciandola sotto i cancelli del villaggio. Lo guardava di spalle e incamminarsi sempre più lontano.


<< Il Sasuke del tuo mondo... ha solo bisogno di capire... non arrenderti >>


Sorrise, mentre si portava la mano sulla fronte. Non sapeva cosa significasse quel gesto, ma in quel momento capì che lui, a suo modo, teneva a lei, e che un giorno sarebbe tornato... e lei sarebbe stata lì ad aspettarlo.



✿ ❀ ✿ ❀



Mondo 2


Il giorno dopo lo scontro con i Jinchùriki, Sasuke, Sasori, Deidara e Suigetsu avevano pernottato a Numa sotto invito di Naruto e Gaara. L'Uchiha e Naruto avevano trovato il modo di convivere in modo pacifico tutti insieme, mandando un messaggio ai vari paesi, annunciando che avrebbero tenuto una riunione con i vari Kage e capi dei villaggi.

I tre Doragon insieme a Suigetsu nel primo pomeriggio erano tornati sul luogo dello scontro, a poca distanza dal tempio distrutto.

Sasuke guardava davanti a se la statua di Kaguya, stranamente ancora integra, aveva avuto poco tempo per riflettere a quello che la Dea gli aveva dato, poteri straordinari e responsabilità. La Dea non lo aveva scelto, il suo era stato destino, avrebbe vegliato sui Ninja fin tanto che era vivo, lo avrebbe fatto perchè era questo il suo compito ora.

Sasori portava con se una certa emozione, infatti era sempre con lo sguardo puntato sulla foresta del lato est, dove in teoria e secondo Suigetsu, lei sarebbe arrivata. Non aveva dormito un gran che la notte, era stata troppa l'emozione e l'attesa, ma ora era lì, che l'aspettava. Se non fosse venuta l'altra Sakura in questo mondo, non avrebbero scoperto che Sasuke era il prescelto, non avrebbero messo fine ai conflitti, e non ci sarebbe mai stata quell'onda d'urto a svegliare Sakura. Quindi era grazie all'altra Sakura se ora poteva rincontrarla << Chissà se è riuscita a salvare il suo mondo... >>

Sasuke spostò lo sguardo sul rosso << Scommetto di sì >> poi accennò un sorriso.

Sorrise anche Sasori mentre alzava il volto al cielo.

Deidara sbuffò mentre si sedeva sul un grosso masso << Ma quanto ancora dobbiamo aspettare? >>

<< Abbi pazienza, il covo è nel Paese delle Terme. Se sono partiti subito, saranno qui a momenti >> gli rispose lo spadaccino.

<< Viene anche il tuo maestro? >> domandò Sasori.

<< Sicuramente, non credo la lasci andare da sola, si è appena svegliata da un lungo coma, deve assicurarsi che stia bene >>

Sasuke era ancora stupito che ci fosse qualcuno con capacità impensabili come la rianimazione dei morti, non avrebbe mai pensato che esistesse tale tecnica, e ne era grato e persino rincuorato che Sakura fosse stata ritrovata da Suigetsu e condotta subito da questo maestro Orochimaru << Grazie Suigetsu >>

Lui girò lo sguardo sull'Uchiha << Per cosa? >>

<< Per aver dato una possibilità a Sakura >>

<< È stata solo fortunata che io fossi vicino >>

<< Te ne sarò sempre riconoscente >> parlò anche l'Akasuna.

<< Ragazzi, davvero, non c'è bisogno che mi ringraziate >> sorrise goffamente.

Deidara sbuffò ancora << Certo che però Sakura ci sta mettendo davvero troppo tempo... >>

<< Sei sempre il solito lamentoso >>

La voce di Sakura.

I quattro si girarono, notando alle loro spalle le sagome di Sakura e il maestro Orochimaru.

Sasori con il cuore a mille, spalancò gli occhi, ancora incredulo nel vederla << Sakura... >> indosso aveva un maglia bianca, dei pantaloni blu scuro, con una strana corda violacea intorno alla vita, aveva i capelli un poco più lunghi, le arrivavano poco sotto le spalle, aveva sulle labbra un sorriso e i suoi bellissimi occhi di giada luccicavano. Senza perdere altro tempo si mosse subito verso di lei.

Anche lei si mosse in automatico verso di lui, felice e commossa di poterlo rivedere, e infine finalmente si scontrarono a metà strada in un abbraccio.

La stringeva a se come per volersi assicurare che non stava sognando << Non hai idea di quanto mi sei mancata >> le parlò in mezzo ai capelli, respirando il suo profumo. Lei era proprio lì, tra le sue braccia, era tutto vero.

Sciolse l'abbraccio e lo guardò in quegli occhi nocciola << Anche tu >> e poi impaziente lo baciò, portando le mani dietro la sua nuca.

Contraccambiò subito il bacio, tenendola stretta a se, trasmettendole ogni goccia di amore. Un anno, aveva passato un intero anno pensandola morta, quando in verità era viva da qualche parte, in attesa che accadesse qualcosa. E per fortuna quel qualcosa era avvenuto. Grazie Sakura... Sperava che anche lei, nel suo mondo stesse bene, che avesse esaudito il suo sogno d'amore.

Sasuke e Deidara si avvicinarono lentamente con un sorriso felice e commosso.

Dopo un breve istante, la coppia sciolse il contatto. Sakura spostò lo sguardo commosso verso l'Uchiha e con sempre un sorriso sulle labbra lasciò Sasori per sporgersi in avanti per abbracciarlo.

Sasuke si stupì per un momento, ma contraccambio l'abbraccio quasi subito con un sorriso sincero, contento che lei fosse viva << Bentornata >>

Sorrise sul suo petto, poi buttò l'occhio alla destra di Sasuke, notando Deidara grattarsi la testa goffamente, allungò il braccio e gli afferrò la stoffa della maglia, tirandoselo verso di se << Vieni qua e abbracciami, scemo >>

Deidara fece una smorfia all'aria, ma si lasciò coinvolgere quasi subito, ritrovandosi accanto a Sasuke, nella morsa di Sakura.

<< Mi siete mancati >> le scesero le prime lacrime dagli occhi.

<< Che carini che siete >> ridacchiò Suigetsu.

Un istante dopo, Sakura si staccò dai due amici, per guardare lo spadaccino, gli tese una mano << Grazie, il maestro Orochimaru mi ha detto che se stato tu a portarmi da lui >>

<< Figurati >> le strinse la mano << Sei stata solo fortunata che mi trovassi nelle vicinanze >>

All'improvviso Sakura sentì un mancamento << Mi sento... >> si sentì crollare.

Sasori, dietro di lei, buttò le mani in avanti per sostenerla prima che cadesse.

<< Il suo fisico non si è ancora ripreso, ha bisogno di riposare >> disse Orochimaru << Le ho detto che viaggiare anche solo un giorno sarebbe stato stremante per lei, ma ha insistito così tanto nel voler essere qui oggi >>

Il rosso le portò un braccio dietro la schiena e l'altro lo fece passare sotto le gambe, per poterla prendere in braccio << Io mi fermo una notte a Numa con lei >> si rivolse ai compagni.

<< Tanto vale che ci fermiamo anche noi >> parlò Deidara.

<< Abbiamo tante cose da raccontarci >> Sakura sorrise appoggiando la testa sulla spalla del rosso, mentre dava un'occhiata all'Uchiha.

Sasuke capì subito quello sguardo, era sicuro che avesse visto quel momento sulla terrazza a Taki con l'altra Sakura. Sospirò. Avrebbe dovuto spiegarle molte cose.

Sakura poi alzò lo sguardo su Sasori con una smorfia << Hai baciato un'altra ragazza >>

Lui rispose con un'altra smorfia mentre si avviava verso la città << Credevo fossi te >>

<< Ti piacciono quelle più giovani >> scherzò ancora lei.

Sorrise nel vederla fare la finta imbronciata << Ti amo Sakura >>

Si strofinò la testa sulla sua spalla << Lo so. Anche io ti amo >> era felice.

Deidara e Sasuke sorrisero serenamente verso di loro, mentre li seguivano.

L'Uchiha si sentiva più leggero, il senso di ansia e stress era svanito, niente più preoccupazioni o timori, niente più conflitti e rimorsi. Alla fine, era finito tutto bene, anche meglio di quello che si era preannunciato, Sakura era tornata, e non vedeva l'ora di tornare a Konoha per vedere le facce felici delle persone.



✿ ❀ ✿ ❀



Mondo 1


<< Domani riparto >> la informò lui con sempre la sua pacatezza in volto.

Era tornato solo da tre giorni, dopo due anni lontano da Konoha, e lui voleva ripartire ancora? Pensava che avrebbe sostato molto più tempo. Il fatto era che dopo averla informata, rimaneva lì, fermo e davanti a lei, senza dire altro.

Dopo un lungo istante, sospirò appena << Vieni con me? >>

Oh. Si stupì della sua proposta, non avrebbe mai immaginato che glielo avrebbe chiesto. Era arrossita un po', era entusiasta e felice << Sì >> sorrise cercando di nascondere l'emozione.

Lui accennò un sorriso << Bene >> poi le diede le spalle e iniziò a camminare << Partiamo all'alba >> aggiunse.

Era rimasta imbambolata sul posto, ancora emozionata ed euforica. Avrebbe davvero viaggiato insieme a lui.


Cinque giorni. Erano passati cinque giorni da quando aveva lasciato Konoha assieme a Sasuke. Non avevano parlato un gran che durante il tragitto, si erano scambiati solo commenti sui luoghi, d'altronde Sasuke era sempre stato di poche parole, un po' enigmatico e difficile da capire. Ma era anche per questo che lo amava, lo trovava affascinante nei suoi silenzi.

Arrivati nei pressi del Villaggio delle calde Primavere, si erano fermati per la notte in un faro sulla costa marina. Come ogni volta, mangiavano e poco dopo si stendevano nei propri sacchi a pelo per riposare.

Non riusciva a dormire, e non era per la luce del fuoco che illuminava la stanza, ma era per i pensieri che riecheggiavano nella testa. Erano cinque giorni che viaggiava con lui e sembrava non aver fatto progressi, era come stare in missione con un semplice compagno di villaggio, no, probabilmente avrebbe avuto più conversazione con Shino. Fatto stava che anche se le piaceva quel suo essere così silenzioso e calmo, voleva qualcosa di più. Sì, lo pretendeva anche, perchè le aveva toccato la fronte con quel sorriso, e lei lo aveva aspettato per due lunghi anni, e per finire le aveva chiesto di seguirlo nel suo viaggio. Quindi, sì, voleva qualcosa di più dei suoi silenzi, e della sua compagnia, solo che non sapeva come approcciarsi, dirgli che lo amava era scontato ormai, cosa avrebbe dovuto fare? Saltargli addosso e baciarlo? Di sicuro l'avrebbe presa per una pazza, - era capace di farlo -, ma non era quello il punto, lei voleva che fosse lui a dirle o dimostrale qualcosa, perchè dei suoi “grazie” e tocchi sulla fronte se ne faceva ben poco.

Sospirò piano, mentre continuava ad osservarlo dormire di spalle. Ma poi decise di andare a prendere una boccata d'aria notturna, era sicura che le avrebbe fatto bene.


Si sedette su una grossa roccia disposta sul ciglio del promontorio, accanto ad un albero di ciliegio. Il panorama era meraviglioso, grazie alla luce lunare si poteva notare più che bene il mare poco mosso. Il suono delle onde muoversi e infine schiantarsi piano sugli scogli era musica per le orecchie, era talmente rilassante che sarebbe rimasta lì tutta la notte. Erano stati pochi i posti che l'avevano incantata così tanto, come il Villaggio nascosto della Cascata, Taki. No, non aveva dimenticato quel mondo bizzarro, solo che ultimamente non ci aveva pensato molto, era andata avanti con la vita, ma si era domandata molte volte come stavano gli altri. Ricordava che proprio a Taki aveva avuto un paio di momenti emozionanti con loro, Sasori le aveva detto quel “ti amo” anche se non rivolto proprio a lei, ma la cosa che l'aveva colpita di più era stata che le aveva donato una piccola bambolina. Proprio pensando a questo aprì la bisaccia e la tirò fuori, non sapeva perchè l'avesse portata con se in questo viaggio, ma le piaceva pensare che fosse per ricordarsi di quel mondo. Ma in verità se lo ricordava comunque, come poteva dimenticarsene? Come poteva dimenticarsi di lui, umano e amorevole? Non poteva. E soprattutto c'era stato quel quasi bacio da parte di quel Sasuke, l'aveva desiderato, ma lui si era ritirato poco prima, in fondo aveva ragione, non era innamorata di lui, ma del vero Sasuke. E anche se ora era diverso, non era come il Sasuke dell'altro mondo.


<< ... Sono convinto che lui in realtà sappia amare >>


Voleva crederci anche lei, voleva sperarlo. E non si sarebbe arresa fin quando non gli avrebbe tirato fuori i suoi sentimenti per lei, perchè ne era convinta, qualcosa c'era... solo che non capiva di che tipo.

<< Non dormi? >>

La voce di Sasuke la distrasse dai pensieri, facendole girare lo sguardo alla sua sinistra. Lui era lì, in piedi, e la guardava << Non riesco a prendere sonno >>

Restò così per un breve istante prima di decidersi nel sedersi accanto a lei.

Lo seguì con lo sguardo, un po' incuriosita della scelta di sedersi << Non devi per forza stare sveglio anche tu >>

Sasuke guardò davanti a se, osservando le onde del mare muoversi << Vero >> sospirò appena << Ma voglio restare sveglio... >>

Era rimasta incantata e stupita dalle sue parole.

<< … con te >> aggiunse alla fine girando lo sguardo su quello di Sakura.

Incrociò i suoi intesi e potenti occhi, uno color ossidiana e l'altro con il Rinnegan, e in quel momento si sentì perdere il respiro e il cuore battere con più frequenza.

<< Lo so che non sono facile... e capisco il tuo impegno... >>

Era ancora più incantata, emozionata, e soprattutto curiosa di sapere cosa stesse cercando di dire.

<< Per questo voglio impegnarmi anche io... >> mosse la mano a mezz'aria << Vuoi sapere cosa significa questo? >> le toccò la fronte con due dita.

L'altra volta l'aveva percepito come un gesto d'affetto non definito, aveva capito che lui provava qualcosa per lei, ma non aveva saputo interpretarlo. Annuì << Sì >>

Mosse di nuovo la mano per appoggiarla sulla roccia, un poco all'indietro << Mio fratello me lo faceva per dirmi che mi amava >>

Perse un battito a quella frase, e spalancò gli occhi stupita ed emozionata al tempo stesso. Lui... Lui le aveva appena detto che l'amava... e quindi anche due anni prima... L'emozione si fece strada in lei, sempre più viva << Io... >>

Lui si sporse lentamente verso di lei con il busto, sostenendosi con il braccio << Lo so >> le disse piano, mentre si avvicinava sempre di più, ancora, fino ad azzerare la distanza tra le loro labbra, trasformandosi in un dolce bacio.

E se prima era stupita, ora lo era ancora di più, ma era ancora più emozionata, ma soprattutto ricambiata, finalmente.


<< Il prossimo bacio dallo a lui >>


Le fu automatico ricambiare al bacio, muovendo le labbra contro le sue. Poteva dire che era felice, ma sarebbe stato minimale, perchè era al settimo cielo. Lui la ricambiava, la stava baciando, ed era il minimo dopo tutti quegli anni a corrergli dietro come una pazza innamorata. Era fottutamente il minimo, Shannaro!


Qualche istante dopo, Sasuke tirò indietro la testa, rompendo il contatto tra le loro labbra.

Lei era rimasta immobile, ancora mezza intontita, era stato un bacio bellissimo, e sicuramente ne avrebbe pretesi degli altri.

Sasuke la notava incantata e immobile, era quasi divertente vederla così << È solo il primo bacio... >>

Ecco, ora non sapeva se urlare dalla gioia per averle fatto capire che l'avrebbe baciata ancora, o se essere imbarazzata nel ammettere che aveva baciato un'altra persona prima di lui...

Era strana, come se fosse combattuta interiormente << Che ti prende? >> le chiese un po' confuso.

E poi si decise a parlare, lui ancora non era al corrente della sua avventura nell'altro mondo << Ti devo raccontare una cosa che è successa tempo fa... >>



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Mondo 2


Era emozionata, felice e impaziente, guardava davanti a se quella porta bianca con una certa insistenza, se avesse avuto il potere oculare di Sasuke, era sicura che a forza di fissarla l'avrebbe incenerita con l'Amaterasu.

<< Tutto bene, Sakura? >>

La voce di Sasuke la costrinse a distogliere lo sguardo da quella porta, lo guardò al suo fianco << Sì, benissimo >> sorrise un po' nervosa << Sono solo emozionata >>

Sorrise << Mi sembra normale >>

Si lisciò i capelli vicino alle orecchie con agitazione << Come stanno i capelli? Sono fuori posto? >>

Era divertente vederla così agitata, e gli scappò un sorriso divertito.

<< Non ridere >> gli fece una smorfia.

E poi si fermò in quegli occhi di giada << Stai benissimo. Sei bellissima, come sempre >> le disse serio e calmo.

Rimase immobile a fissare il suo sguardo, calma e tranquilla, percependo i suoi sentimenti, sapeva che lui provava un affetto molto profondo per lei, infondo era la sua migliore amica e l'unica compagna di Team rimasta.

<< Sarò sincero con te, perchè voglio che tra noi sia sempre tutto chiaro. Ammetto che anni fa ho pensato varie volte a questo momento, però con la differenza che io mi trovavo dall'altra parte di questa porta... e non nego che una piccola parte di me, anche adesso lo desidera... >>

Sgranò di un po' gli occhi, stupita da quella confessione.

<< Ma non fraintendermi, amo mia moglie, è una donna meravigliosa, lo sai bene anche tu. Però non l'ho mai desiderata come ho desiderato te, e proprio non capisco perchè questi sentimenti siano sempre rimasti dentro di me... è come se ci fosse qualcosa che mi tenesse legato a te... >> sospirò appena, mentre le prendeva la mano, posandole il pollice sul dorso di essa << Ma sono anche onorato, fiero e felice che tu mi abbia scelto per accompagnarti nel tuo giorno, in qualche modo vederti felice mi fa sentire bene, e Sasori è perfetto per te, ti ama in una maniera incondizionata. Quindi, quello che voglio dirti è che nonostante tutto, io ti amo >>

Le aveva fatto perdere il respiro, e sentiva anche lo stimolo di piangere, ma cercò di trattenersi. Certo, una parte di lei lo aveva sempre saputo, ma era rimasta comunque stupita da quelle parole, erano state toccanti ed emozionati, ed era felice, sì, felice che Sasuke si fosse aperto con lei. E ora aveva capito una cosa, era molto più legata a lui più di quanto già lo fosse, certo, era il suo migliore amico e unico compagno di Team, ma c'era ben di più, non sapeva cosa fosse esattamente, ma percepiva che era molto profondo. Gli sorrise << Lo so >>

Si guardarono per diversi istanti negli occhi, sorridendo con serenità.

<< Io e te... sono sicura che in un'altra vita sarebbe stato diverso... >>

<< O magari in un altro mondo... >>

Accentuò il sorriso, capendo a cosa si riferisse.

<< Ma ora basta parlare, Sasori ti sta aspettando >> si sentiva meglio, più leggero, averle espresso i propri sentimenti gli aveva fatto bene. L'amava in modo differente, perchè non era dispiaciuto o invidioso, anzi, era davvero felice per lei e per Sasori, era felice perchè lei era felice, questa era un'altra forma d'amore.

Sakura annuì con gli occhi lucidi e si riposizionò davanti alla porta bianca, con sempre Sasuke al proprio fianco. Prese quest'ultimo a braccetto con un sorriso, e infine fece aprire quella porta.

Uscirono in un grande giardino fiorito, con alberi di ciliegio in fiore, facendo i primi passi fece trascinare il lungo kimono bianco sull'erba piena di petali rosa. Intorno tantissima gente, sua madre Tsunade e Ino piangevano commosse, Karin sorrideva, Deidara la salutò con un cenno della testa mentre teneva la mano di Kurotsuchi, Konan e Hidan di fianco a loro fare lo stesso, dietro a essi i restanti Doragon, e poi i genitori e la nonna di Sasori, tutti commossi e felici. Solo alla fine spostò lo sguardo davanti a se, poco più avanti c'era lui, Sasori, la guardava incantato e innamorato. Era bellissimo in quel kimono bordeaux da cerimonia, e lei era felicissima di stare per sposarlo, perchè ne era sempre stata convinta, lui era l'amore della sua vita.

Appena arrivarono davanti all'altare cerimoniale, Sasuke le prese la mano e gliela fece spostare in avanti, verso Sasori, incrociando lo sguardo di quest'ultimo, per poi annuire.

Sasori prese la mano di Sakura, mentre quella dell'Uchiha scivolava via, fece fare un ultimo passo alla sua futura moglie, per poterla avere davanti. I loro sguardi si ancorarono l'uno nell'altra, realizzando il momento, rimandato e tanto atteso. Era bellissima, ed era fortunato ad averla incontrata, ma soprattutto doveva ringraziarla per aver insistito e non aver perso la speranza con lui. Mai avrebbe creduto di amare così tanto una persona, e lei glielo aveva fatto scoprire.

<< Oggi siamo qui riuniti per unire in matrimonio Akasuna No Sasori di Suna e Haruno Sakura di Konoha in matrimonio >> la voce di Itachi iniziò a parlare.

Continuavano a guardarsi innamorati, nel giorno del loro matrimonio, proseguendo il cammino di vita insieme dopo essere stata interrotta per un lungo anno. Da quel momento, davanti a quell'altare, sarebbero stati più uniti che mai.


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Mondo 1



Diversi mesi dopo, erano ancora in viaggio insieme. Avevano esplorato molti Paesi e villaggi, e al momento stavano passando attraverso il Paese dei Fiumi, per poi dirigersi a Suna. Il Paese dei Fiumi era tra il Paese del Vento e quello del Fuoco, ricordava molto bene che lì, c'era un vecchio covo segreto dei membri di Akatsuki. Ed era stato in quel luogo che aveva affrontato la sua prima e vera battaglia contro un nemico di alto livello, Sasori della sabbia rossa.

Aveva rischiato la vita più volte in quel covo, e sarebbe morta senza la vecchia Chiyo. Sasori era stato feroce e violento in quel combattimento, e macabro e sconvolgente averlo visto in forma di marionetta umana. Vero, alla fine sembrava che avesse trovato la pace, ma era rimasto un nemico.


<< Mi piacerebbe che ogni tanto ti ricordassi di me, non solo dell'altro me >>


Ma dopo aver conosciuto l'altro Sasori umano, quello dell'altro mondo, aveva iniziato a vederlo in modo diverso, perchè anche se era stato uno spietato assassino, nel profondo aveva un'anima, con pensieri e sentimenti umani. Dai racconti della vecchia Chiyo, aveva capito che amava i suoi genitori, ed era pienamente convinta che se solo non fossero morti, lui sarebbe cresciuto come il Sasori dell'altro mondo.

<< Tutto bene, Sakura? >>

La voce di Sasuke la distrasse dai pensieri << Sì >>

Continuarono a camminare lungo un sentiero alberato, sul lato di un fiume.

Portò una mano dentro la bisaccia e tirò fuori nuovamente quella bambolina di se stessa. Sorrise nel vederla.


<< Portala con te quando tornerai nel tuo mondo >>


Anche se non aveva bisogno di questa bambolina per ricordarsi di lui, averla con se le dava modo di sentire quel mondo più vicino. Ricordava nitidamente tutto di quel mondo << Sasuke... vorrei andare in un posto... >>

Lui la guardò e annuì << Va bene >>


Circa un'ora dopo, si fermarono davanti ad un cumulo di macerie, davanti ad uno specchio d'acqua.

<< Che cos'è questo posto? >> le chiese lui.

Fece qualche passo in avanti, balzando poi sulle macerie << È il luogo dove ho combattuto contro Sasori >>

L'Uchiha la seguì a ruota.

Entrò all'interno della voragine. Prima della battaglia era stata una caverna, ma lei l'aveva distrutta nel combattimento, facendo crollare il soffitto. Per questo c'erano macerie di rocce ovunque. Guardandosi attorno, notò alcuni stracci di vestiti e pezzi di legno sparsi per tutto lo spazio. Non era cambiato nulla, tranne che per le marionette, quelle non c'erano. Ovviamente era al corrente che Kankuro, assieme ad altri marionettisti, era tornato poco dopo il rapimento di Gaara, per recuperare il più possibile. Si fermò nel punto dove ricordava essere crollato insieme alle marionette di Madre e Padre, osservando la pavimentazione rocciosa. Si accucciò a gambe flette e toccò il terreno con la mano.

Sasuke l'affiancò da in piedi, osservandola senza dire nulla.

Schiuse un po' gli occhi, con un certo dispiacere nell'immaginare un piccolo Sasori rimanere senza l'affetto dei genitori, finendo poi nel trasformarsi in una marionetta umana, non solo per diventare un essere perfetto e potente, ma anche senza sentimenti ad ostacolarlo, non provando ne dolore ne amore. Alzò lo sguardo su una roccia dalla forma quasi rettangolare, senza pensarci la afferrò con la forza che aveva e la posizionò al centro di quella pavimentazione. Prese fuori la bambolina dalla bisaccia, e la fissò per diversi istanti. Non aveva bisogno di questa per ricordare quel Sasori e tutto il mondo che lo rappresentava, quello che contava erano i ricordi nella sua testa, non li avrebbe mai dimenticati. Così appoggiò la piccola marionetta tra la roccia e la pavimentazione, mettendola seduta << Non c'è un corpo da seppellire, ma merita una tomba. Voglio che ce l'abbia. Traditore e membro di Akatsuki o meno, una volta era un bambino che desiderava solo l'amore dei suoi genitori >> quella piccola marionetta stava meglio lì, le dava l'idea di vedere un Sasori con un animo buono. Si alzò subito dopo, continuando a guardare la lapide appena creata.

<< Stai già pensando da madre >> le fece notare Sasuke.

Sorrise. Probabilmente aveva ragione. Si appoggiò una mano sul ventre appena sporgente << Questo bambino avrà sempre noi al suo fianco >>

Sasuke alzò la mano, raggiungendo la sua << Sempre >>

Era felice, aveva Sasuke, e ora aspettava un bambino, la sua vita non poteva essere migliore. Sasuke avevi ragione, aveva solo bisogno di tempo, lui sa amare... e io sono felice. Grazie.

<< Andiamo, ci aspettano a Suna >> Sasuke si mosse.

Rimase ancora lì un momento a guardare la roccia con la marionetta. Si domandava se in quel mondo Sasori e l'altra se stessa si fossero riconciliatati, se stessero vivendo la loro vita come avrebbero voluto... sperava e si augurava di sì. In qualche modo, sembrava che le loro vite fossero collegate, lei qui lo aveva sconfitto, scalfendolo nel profondo dell'anima, mentre dall'altra parte stava proprio con lei stessa. Accennò un sorriso. Sasori, grazie ancora di tutto. Prese un lento respiro << Riposa in pace, Sasori >> infine si girò e si incamminò verso il suo amato.

Sasuke sporse la mano fuori dal mantello scuro, aspettando che lei gliela prendesse nella sua.

Sakura sorrise serena, afferrando la sua mano. Era felice, perchè aveva avverato il suo sogno d'amore, formando una famiglia con Sasuke << E così ti piacerebbe avere una bambina... >> sorrise divertita.

<< Le femmine Uchiha danno meno problemi >>

Sakura ridacchiò << Ma non mi dire... >>

<< Ma va bene anche se è maschio >>

<< Lo scopriremo tra circa sei mesi >>

I due si incamminavano, allontanandosi sempre di più da quel luogo, e senza spiegazione la testa della piccola marionetta si mosse appena, incrinandosi da un lato.






Bonus:


Sasori sotto forma spirituale se ne stava seduto su quella roccia, a gambe incrociate, muovendo le dita di una mano verso quella piccola marionetta, mentre teneva appoggiata la guancia con l'altra mano. Si sforzava nel provare a muoverla, mentre guardava Sakura e Sasuke allontanarsi sempre di più << Tsk. Quella ragazzina... >>






~~♥~♥~





Ciao Ninja ♥

Ebbene questa è la fine, finalmente Sakura è riuscita a conquistare il suo Sasuke, mentre nell'altro mondo Sasori ha potuto riabbracciare e continuare la propria vita con la sua Sakura. Posso dire con certezza, che è stato un bel lieto fine per tutti.

Spero che la storia in complessiva vi sia piaciuta, perchè io ho adorato scriverla. :3

Grazie a tutte, a chi la recensita e messa nelle preferite, ma anche chi la semplicemente letta. Grazie, e ancora grazie. ♥

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