Lips of An Angel

di arwensil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oppressive Responsabilità. ***
Capitolo 2: *** Sogni ed Illusioni ***
Capitolo 3: *** Fardello ***
Capitolo 4: *** Il lago Nero ***
Capitolo 5: *** Feccia. ***
Capitolo 6: *** Horcrux ***
Capitolo 7: *** Quello che conta. ***
Capitolo 8: *** Uno strano modo di scusarsi. ***
Capitolo 9: *** Natale. ***
Capitolo 10: *** Hogsmeade ***
Capitolo 11: *** Rivelazioni. ***
Capitolo 12: *** Difficile da dire. ***
Capitolo 13: *** Inizio? ***
Capitolo 14: *** Fidarsi ***
Capitolo 15: *** Aiuto ***
Capitolo 16: *** Conflitti ***
Capitolo 17: *** Riappacificazioni e chiarimenti. ***
Capitolo 18: *** Nuvole e ripensamenti ***
Capitolo 19: *** ES ***
Capitolo 20: *** Non ho paura ***
Capitolo 21: *** The End ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Oppressive Responsabilità. ***


Questa ff è frutto della mia fantasia, i personaggi appartengo a J.K Rowling e a lei bisogna dire: Grazie!
A una donna straordinaria,
che a suo modo mi ha insegnato ad essere quello che sono.
Mi manchi, ma già lo sai.




OPPRESSIVE RESPONSABILITA'.


<< Such guilt to love the most. >>
<< Quale Colpa amarti più di tutto.>>
EMILY DICKENSON


' Ci credi? '

' Si, maledettamente si!'

' E allora COMBATTI !' urlò Lucius Malfoy scagliando una maledizione senza perdono verso il ragazzo biondo di fronte a sè, suo figlio.

Non si poteva non notare che Draco era cresciuto molto bene, non tralasciando I tratti così riconoscibili dei Malfoy; occhiaie profonde, capigliatura biondo cenere e occhi di ghiaccio.

Oltre allo sviluppo fisico, Draco andava migliorando sempre di più nel duello, soprattutto grazie al suo insegnate, suo padre.

Il signore Oscuro non si sarebbe più fermato e I Malfoy dovevano stare al passo, più veloci che mai.

'Protego!'- rispose il figlio, scostandosi dalla maledizione.

Lucius Malfoy abbassò la bacchetta, inchinandosi davanti alla bravura del figlio.

' Molto bene Draco, molto bene. Appena metterai piede a Hogwarts non ti insegneranno nulla di tutto questo.'

' Lo so padre, ed è per questo che voi me lo avete insegnato' ribattè il figlio composto.

' Bene Draco, puoi andare a preparare le valigie' e così dicendo, Lucius Malfoy mandò suo figlio in camera.

Pochi giorni e il Signore Oscuro si sarebbe mosso, ancora non credeva quale privilegio sarebbe stato dato al suo giovane Draco.



I passi leggeri di Draco Malfoy all'interno della sua camera erano l'unica cosa che gli risuonava familiare dopo anni e continuò a bearsene.

La sua stanza era come sempre in un ordine perfetto e rigoroso, come la sua famiglia e sua madre Narcissa imponeva; non vi era nè polvere, nè insetto che potesse rovinare quel quadro di perfetto ordine.

Ma Dracò non era così, lo sentiva nelle viscere. Era un ribelle costretto ad un'apparenza che non gli apparteneva.

Aveva paura, in quel periodo più che mai.

Suo padre lo teneva in continuo allenamento all'interno di Villa Malfoy e lo costringeva a vedere le scene più cruente. Non avrebbe potuto sopportare ancora tutto questo e per la prima volta si ritrovò a rallegrarsi dell'imminente arrivo a Hogwarts.

Con un colpo di bacchetta infilò le sue cose nella valigia, nera, laccata ed impeccabile; si diresse verso la porta, dando un ultimo sguardo alla sua stanza. Diede un respiro profondo e si incamminò.

Hogwarts non aspettava, nemmeno un Malfoy.


Il rumore assordante dell'espresso impedì a Lucius Malfoy e a sua moglie di comunicare con il figlio, così si limitarono a salutarlo con un cenno della mano mentre saliva ,per il suo 6 anno, sull'espresso 9 e ¾ diretto ad Hogwarts. Narcissa Black era una donna molto alta con un portamento innato ma dalla lacrima facile, una caratteristica che emergeva nelle situazioni più struggenti come quella.

Gli innumerevoli anni passati al finaco di Lucius le avevano forgiato il carattere sì, ma non l'avevano cambiata nel profondo. Era rimasta sempre la stessa, adorabile e precisina madre di Draco, quel suo unico figlio che amava più di ogni altra cosa al mondo e per cui avrebbe dato la vita. Non importava se suo marito era un Mangiamorte e la loro famiglia una delle più devote al Signore Oscuro, quelle erano scelte non dettate dal cuore.



Liberatasi dai suoi vestiti babbani e, doveva ammetterlo, di seconda mano, Hermione Granger tese le mani verso la sua divisa di Grifondoro. Non aspettava altro che quel momento da tutta l'estate.

Di problemi ce n'erano stati molti, ma nulla come l'odore di libri scolastici e della sua divisa poteva farglieli dimenticare in un lampo. Si accontentava di poco, così era stata abituata.

' Hermione!'

Una voce la fece sobbalzare e voltare all'improvviso. Era Harry, doveva aspettarselo.

Non ci pensò un secondo e lo abbracciò forte,costringendolo a tacere e a lasciarla parlare.

' In ritardo, come sempre. ' lo canzonò la Granger, sedendosi accanto a lui.

' Lo sai che non mi smentisco mai. Come sono andate le vacanze alla Tana?' chiese Harry, ansioso di farsi raccontare dei buffi avvenimenti che tutti gli anni occupavano le 2 ore di viaggio verso Hogwarts.

' Tieniti forte, ne sentirai delle belle.' disse, pronta a raccontare; però Un rumore assordante fece girare entrambi nel momento cruciale; si guardarono e mormorarono insieme : ' Ron'.

Sì, era proprio lui. Ronald Weasley attraversava in fretta il corridoio per raggiungerli. I suoi capelli color carota e la sua risata erano I suoi tratti inconfondibili e non potevano sbagliarsi, nessuno faceva più baccano di lui.

Hermione e Harry si spostarono leggermente per lasciare che Ron entrasse e posasse la valigia nello scompartimento; quando, con grande fatica compì l'impresa, li raggiunse e li salutò.

'Che mi sono perso?' chiese con respiro affannoso.

' Oh, sei arrivato giust'intempo per sentire la tua disavventura con gli schroccoorecchi'

' Scrocco che?' chiese Harry divertito.

Tutti e tre sapevano che, qualunque cosa sarebbe successa quell'anno,non avrebbero mai perso quella loro amicizia così speciale.



*gli scroccoorecchi, per chi volesse saperlo sono degli apparecchietti che fanno un rumore assordante e per un attimo ti rendono sordo. Sono frutto della mia immaginazione e di quella di Fred e George.

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Capitolo 2
*** Sogni ed Illusioni ***


questo è il secondo capitolo, che dire spero vi piaccia perchè a questa fan fic, sono moolto affezzionata.
Per I consigli, critiche ecc.. scrivete pure una recensione (:




A felpato,
il padrino migliore del mondo del mio eroe.



SOGNI ED ILLUSIONI


<< La scuola è esercitarsi per il futuro e l'esercizio rende perfetti. Ma nessuno è perfetto, quindi perché esercitarsi? >>
BILLY JOE ARMSTRONG



' Dovete catalizzare la vostra attenzione sull'incanto e non sulla sua formulazione, chiaro ragazzi?' spiegò il signor Vitiuos per la centesima volta.

La lezione sembrava non finire più e produrre incantesimi non verbali cominciava ad essere snervante ed oltremodo difficile, perfino per Hermione Granger che sedeva accanto ai suoi storici amici Harry e Ron, nelle ultime file della classe.

Quelle lezioni congiunte con le altre tre case mettevano a tutti in po' di soggezzione, ma era pur sempre una lezione e dovevano prestare attenzione.

' Al mio tre, ragazzi ' disse il prof. Vitius.

Hermione sfodeò la bacchetta e la puntò contro l'oggetto che tutti avevano davanti, un semplice bicchiere.

Pensò velocemente ad una formula e si concentrò su di essa.

La testa cominciava a farle male ma finalmente sentì il sonoro – TRE!- del professor Vitius e rilasciò il suo pensiero.

Qualche secondo dopo si rese conto di esser stata l'unica a ridurre il bicchiere in mille pezzi.

'Ottimo, ottimo signorina Granger! Dieci punti a Grifondoro per inaugurare in modo eccellente l'anno!' esclamò il professor Vitius compiaciuto.

Lei sorrise compiaciuta, sforzandosi di non apparire eccessiva; ma tutta la classe non ci fece caso, la sua bravura, dopotutto, non era una novità per nessuno di loro.

' Riguardo tutti gli altri, vi dividerò in coppie' annunciò il professore alto quasi come il banco.

'Di sicuro mi metteranno insieme a te, Hermione' mormorò Ron, soddisfatto.

Niente era meglio di Hermione come aiuto per le lezioni.

Hermione gli rispose con una smorfia e attese le istruzioni del professor Vitius.

' Lascierò un appunto sulle coppie che formerò oggi stesso.' disse inziando a mettere via le sue cose.

' Ah, ragazzi' aggiunse prima di farli uscire dalla classe.

' Non darò bado alla distinzione di casa per le coppie' e così I ragazzi, più confusi che mai uscirono composti dalla classe.


' Avete sentito?Vitius è fuori come un balcone!' affermò Ron dirigendosi con I suoi amici verso la Sala Comune.

' Ronald a me embra un'ottima idea invece.' ribattè Hermione serena.

Ron sgranò gli occhi; Hermione avrebbe aiutato chiunque avesse chiesto il suo aiuto, non le importavano nè le divisioni, nè gli impedimenti di alcun genere.

' Hermione sei troppo accodiscendente. Se ti capitasse Malfoy?Saresti così gentile?'

Il sangue di Hermione si gelò all'improvviso.

Malfoy, Draco Malfoy.

Non aveva mai provato tanto odio per una persona ed effettivamente aveva pensato a tutti, tranne che a lui.

Hermione l'aveva sempre cacciato dai suoi pensieri e si ostentava a non contare nemmeno la sua presenza.

' Lo aiuterò di sicuro, non mi tirerò indietro. Magari gli insegnerò anche un po' di buone maniere' confermò Hermione, sempre più sicura di sè.

Harry era leggermente indietro rispetto ai suoi amici e viaggiava indisturbato nella sua mente.

Troppe cose erano accadute l'anno precendente e temeva per la vita dei suoi amici; Voldemort non si sarebbe fermato, proprio in quel momento in cui aveva acquistato più seguaci e Harry avrebbe dovuto affrontarlo. Per l'ultima volta.

' Harry tutto bene?' si sentì dire da Hermione.

' Tutto bene ragazzi' disse mentendo e continuando a camminare.

Il suo destino era nelle sue mani.


Blase Zabini e Draco Malfoy camminavano veloci verso la loro prossima lezione, Pozioni.

' Draco, ma sei proprio sicuro?'

' Sicurissimo blase, non c'è bisogno che tu mi stia appiccicato continuamente come una sanguisuga' sputò Draco Malfoy guardando il suo migliore amico con occhi truci.

Non lo sopportava più quel Blaise Zabini,non sopportava quel suo attaccamento morboso.

'Va bene. Non isolarti però' disse esortandolo.

' Oh certo che no..'.

Malfoy lo superò e evitò la sua prima lezione di Pozioni, ma chissà quante ne avrebbe saltate ancora.

Suo padre l'aveva avvertito, avrebbe avuto ''incarichi maggiori'', così aveva detto.

Ma Draco Malfoy era giovane ma non sciocco e sapeva benissimo a cosa andava incontro, ma forse non fino in fondo.


La giornata passò in un battito di ciglia e tutto sembrava tornato alla normalità; Hermione passò, come di consueto, l'intera giornata in biblioteca a leggere I nuovi libri di cui Hogwarts era stato rifornita ; Ron tentò di iniziare I primi compiti di Storia della Magia, ma finì per addormentarsi in sala comune proprio nell'ora della tanto agognata cena ed Harry, invece, passò la giornata passeggiando per il castello, godendosi quella libertà che tanto ardentemente aveva voluto.

Hogwarts era sempre stata la sua casa; I Dudley non erano certo la famiglia perfetta per eccellenza e per Harry vivere con I suoi unici amici, a stretto contatto con gli insegnati e con Silente, l'aveva fatto sentire a suo agio dal primo istante. Quella era la definizione di ''casa'' per lui.

Mentre camminava sereno, dirigendosi verso la torre di Astronomia sperando di godere del panorama di quella giornata di sole splendente, Harry fece quelli che I babbani chiamavano '' incontri spiacevoli''.

Draco Malfoy con la sua solita maschera di conflitto e tensione sul viso, l'aveva urtato pesantemente, facendolo barcollare. Harry si voltò e aspettò una maledizione o qualunque altra cosa Malfoy aveva in serbo per lui, però rimase a bocca asciutta. Il biondo se ne andò senza degnarlo di uno sguardo.

Non era da lui, cosa mai aveva per la testa da evitare di offendere Potter?

Harry, pensieroso se ne tornò nella Sala Comune e ne parlò subito con Hermione e Ron.

' Non potete capire, non ha nemmeno imprecato!' ripetè Harry estrerrefatto.

' Forse, per una volta, voleva essere gentile!' disse timidamente Hermione, anche se non credeva alla sue parole.

'Oh Hermione per favore! Malfoy non è mai gentile e non ha mai evitato uno scontro con Harry.' la rimproverò Ron.

' Non riesco a levarmi dalla mente che abbia qualcosa in mente. Voi che ne dite?' chiese Harry frustato.

Guardò I suoi amici interrogarsi e pensare alla sua domanda e ne approfittò per avvicinarsi al camino e alle poltrone, dove loro lo raggiunsero.

' Probabile' disse imperturbabile Ron.

' Oh andiamo, cosa vorrà mai fare? Incendiare la scuola, mettere Tiger e Goyle a dieta? Ragazzi siamo realisti, Malfoy può quanto noi qui ad Hogwarts' ribattè Hermione decisa.

' Beh, teniamolo d'occhio in ogni caso. Va bene?' disse loro Harry.

' Certo'

' Va bene'

E così si divisero per dormire, senza sogni e senza preoccupazioni. Perchè il domani sarebbe venuto e avrebbe portato piacevoli novità.


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Capitolo 3
*** Fardello ***


Ecco il terzo capitolo, che tratta soprattutto dei sentimenti di Draco.
Questa sera posterò il quarto, il mio preferito fin'ora.
Beh, buona lettura!


A chi ancora crede
in quella cosa chiamata
Magia.


FARDELLO

<< Panta rei. >>
<< Tutto scorre.>>
ERACLITO


'Oh non ci posso credere! Con Padma Patil, la sorella di Calì ..ed io che contavo di essere stato assegnato a te Hermione, ma .. un momento ..' si chiese perplesso Ronald Weasley di fronte alla lista del professor Vitius.

Era circolata velocemente la voce della presenza della lista con le coppie e I 3 amici erano scesi di malavoglia dai loro letti.

' Hermione! Sei stata assegnata a Malfoy!' esclamò Ron tra il divertito e lo stupito.

La ragazza superò gli amici e si mise ad un palmo di naso alla pergamena.

Non poteva crederci, proprio come aveva predetto Ron avrebbe dovuto aiutare Malfoy con gli incantesimi non verbali. Un buonissimo inizio di anno.

Ron le mise una mano sulla spalla e rise divertito:

' Sembra che abbia fortuna nella Divinazione, potrei fare l'indovino!'

Harry, pacato ed assonnato, si avvicinò a loro e guardò con lo stesso sguardo allibito di Ron la famosa lista.

' Beh, guarda il lato positivo, potrai tenerlo d'occhio.' la informò.

' Oh sì, ma non sarò di certo la sua ombra.'

Harry posò il dito e cercò il suo Nome fra I tantissimi e mormorò:

' Ginny Weasley! Beh, direi che l'unico che ha avuto fortuna sono stato io!'

E così Harry incorciò gli sguardi dei suoi due migliori amici, che lo fulminarono all'istante.


Il principe Serpeverde, così si divertivano a chiamarlo quelli della sua casa, non chiuse occhio tutta la notte.

Guardò per ore ed ore il soffitto, svegliandosi in anticipo di qualche ora prima dell'inizio delle lezioni.

'' Ho scelto te, Draco per una missione molto delicata'' gli aveva comunicato una voce fredda la sera prima.

Aveva sbagliato Draco a saltare la sua prima lezione di Pozioni, ma soprattutto aveva sbagliato nel fidarsi di suo padre. '' Andrà tutto bene, sarà un onore per te e non sarà difficile'' ci aveva creduto,ma mai avrebbe immaginato di avere un faccia a faccia con il Signore Oscuro nella stanza delle necessità.

Era sgattaiolato dalla sua sala comune nel cuore della notte, evitando le rande notturne dei professori e correndo verso la stanza dlle necessità.

Il biglietto di suo padre arrivatogli il pomeriggio stesso era stato chiaro.

'' A mezzanotte raggiungi la stanza delle necessità e pensa intensamente al marchio nero. Tutto ti sembrerà più chiaro quando ci riuscirai''. E così aveva fatto.

Era entrato nella stanza più buia mai vista, con di fronte a lui solo uno specchio, aveva atteso alcuni minuti e poi, era accaduto quello che credeva impossibile.

Di fronte a lui, all'interno dello specchio, era apparso il profilo del Signore Oscuro.

' Signore' mormorò debolemente Draco, inchinandosi.

' Draco, dovrai fare qualcosa per me'

' Ogni cosa signore'

' Ho scelto te, Draco per una missione molto delicata.Dovrai uccidere, ma non sarai solo' ribadì gelido.

Il ragazzo, quasi piu pallido di quanto fosse permesso, deglutì rumorosamente. Si aspettava di tutto, ma non di uccidere.

' Dovrai uccidere Albus Silente.' mormorò infine la voce per poi sparire all'interno dello specchio.

Così se n'era andato con quelle frasi nella testa, senza riuscire a respirare.

Non poteva, non ci sarebbe riuscito, era impossibile! Come sperava, il signore Oscuro, che sarebbe riuscito a compiere la missione? Cosa diavolo aveva in mente?

' Draco? Tutto bene?' gli chiese Blaise passandoglia accanto.

Attraversava l'enorme Sala Grande per partecipare alla colazione.

Draco si vergognò di aver perso la cognizione del tempo, dopottutto non era da tutti avere il suo fardello.

Quindi riprese il suo tono gelido e rispose a tono:

' Sto bene, non ti avevo detto di girare a largo Zabini?'

'Si, me l'avevi detto ma io non ti ascolto mai. L'hai saputa la novità?' chiese continuando la sua tiritera.

Draco si arrese, avrebbe dovuto ascoltarlo per tutta la mattinata e non sarebbe stata impresa facile.

Sorrise a stento pensando agli anni passati, in cui, lui, Pansy, Tyger e Goyle erano inseparabili, gli unici amici che Draco avesse mai avuto; ma ora doveva pensarci da solo, doveva stare loro lontano il piu possibile.

' Il Professor Vitius ha formato le coppie' spiegò Zabini.

' Bene, allora inizia subito il compito, quando avrò qualche minuto ti aiuterò' mugugnò Draco, addocchiando un muffin proprio davanti a lui.

' Frena, Frena amico. Non lavorerai con me.'

' E con chi quindi?' chiese tranquillo, addentando il muffin.

' Con Hermione Granger'

A Draco andò di traverso il morso di muffin e dovette aspettare qualche minuto prima di riprendere il tono di voce consono.

' La Granger?Impossibile.' risucì infine a mormorare.

' Invece è possibilissimo amico, l'ho vista questa mattina e sembrava non avere nulla in contrario.'

' Io invece ho qualcosa in contrario, non lavorerò mai con una sporca mezzosangue come lei!' sbottò esasperato.

Proprio in quel momento però passarono davanti a lui Ron, Harry ed Hermione, per accomodarsi al loro tavolo. Hermione gli rivolse uno sguardo gelido e offeso, mentre si sedeva dandogli le spalle.

Draco evitò il suo sguardo e continuò il suo muffin. Non aveva tempo nemmeno per sè, figuriamoci per una mezzosangue.



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Capitolo 4
*** Il lago Nero ***


Grazie a tutte per le recensioni, soprattutto alla mia Benny. Amore grazie, lo sai che tu sei il parere più importante. Anyway, questo è il terzo capitolo e spero vi piaccia perchè l'ho sentito particolarmente. Bacioniiii <3


A chi è rimasto scottato,
ma non ha più paura del fuoco.


IL LAGO NERO


<< Il mio solo amore, nato dal mio solo odio.>>
Romeo and Juliet.



'Ragazzi io vado in biblioteca' annunciò Hermione nel corridoio principale.

' Ci verrai a vedere agli allenamenti?Più tardi?' chiese Ron implorante.

' Probabile, magari con Ginny se sarà così gentile da farmi compagnia.' spiegò lei, intravedendo Harry diventare rosso pomodoro.

' La mia sorellina non aspetta altro che vedermi in sella alla scopa!' sbottò allegramente Ron allontanandosi con Harry.

Hermione rise di gusto verso la sua meta. Nessuno poteva immaginare quanto tenesse ad entrambi, erano per lei l'unico attimo di serenità nella confusione generale e non li avrebbe mai abbandonati, mai.

Mentre camminava a testa bassa verso la Biblioteca vide una scena assai strana.

Draco Malfoy stava discutendo animatamente con Gazza, l'ormai conosciuto custode di Hogwarts, a proposito di alcuni gufi.

' COM'E' POSSIBILE , GAZZA, CHE I MIEI GUFI RITARDINO?'

'Gazza scosse la testa animatamente facendo spallucce e a quel punto, con uno scatto felino, Malfoy lo afferrò per il bavero e lo scosse violentemente.

' VEDI DI SCOPRIRLO IMMEDIATAMENTE! O LA TUA MRS, PURR NON POTRA' PIU' FARE LE TUE VECI!' sbottò gettandolo a terra.

Hermione non si fece pregare due volte, non aveva mai sopportato Gazza ma non poteva vederlo minacciato da uno studente, soprattutto se quest'ultimo era un Malfoy.

' Malfoy!' gli gridò concitata.

Il biondo si girò e la guardò con occhi attenti,pieni di ostilità.

' Che vuoi mezzosangue?' disse sputando a terra.

' Fa parte del personale scolastico, non puoi trattarlo così.' disse Hermione con sempre meno decisione. Malfoy non le faceva paura, ma la rendeva nervosa, le mancava il respiro e non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

Lui sembrava non badare alla sua difficoltà di articolazione e le si avvicinò, non staccando gli occhi dai suoi.

'Non ti impicciare Mezzosangue' disse con occhi spenti.

Hermione rimase a lungo guardandolo, aspettando uno sputo o un ulteriore rimprovero, ma lui rimase fermo immobile e senza dire nulla.

Prese coraggio e aggiunse :

' Comunque farò rapporto a Silente o al professor Piton sul tuo comportamento, se, beh .. continui così'

' Continuo a far cosa?' chiese ad ormai un solo passo dalla ragazza.

Lei inziò a sudare freddo, ma come prima, si ricompose facilmente pensando ad un ingegnosa risposta degna di lei.

' Hai capito benissimo! Ma non dirò nulla, se tu mi aiuterai in Incantesimi come previsto dal professor Vitius'

Lui rimase perplesso, come se non gli tornassero I conti.

' Non hai letto la pergamena appesa fuori dalla sua aula?'

Finalmente sembrò ricordare.

' Sì e con questo? Non lavorerò mai con una come te.'

' Si da il caso che devi farlo e che se non lo farai , beh ..'

' Cosa farai Granger? Farai rapporto a tutti I professori dentro a questo castello?'

Lei intimorita ed arrabbiata indietreggiò.

' Malfoy, ti aspetto domani .. al ..'

' Al Lago Nero' ribattè lui all'improvviso.

Tremante ed incredula Hermione posò lo sguardo sui suoi libri, aspettando che parlasse.

' Vabene, dopo pranzo? Chiese lei ancora a testa bassa, ma quando la rialzò lui era sparito e lo era anche Gazza. Perchè mai Malfoy aveva deciso di studiare con lei?


' Siete stati Grandi! Favolosi!' disse festante Hermione correndo verso Harry e Ron.

Erano madidi di sudore e per questo si liberò dalla stretta dell'abbraccio in fretta, senza però distrarsi.

' Sorellina, come ti siamo sembrati?' chiese Ron compiaciuto alla ragazza alle spalle di Hermione.

Portava lui capelli di un rosso più acceso del fratello ed aveva profondi occhi azzuri che si intonavano perfettamente alla maglietta cobalto indossata.

' Siete stati molto bravi, anche tu Harry' disse dolcemente guardando il ragazzo sopravvissuto,che arrossì e ringraziò timidamente.

'Domani ci alleneremo per l'ultima volta prima della partita contro I Serpeverde, ci sarete?aggiunse.

' Oh, si certo.' disse Ginny incatenata dallo sguardo di Harry.

Ron, non accorgendosi di nulla, chiese anche all'amica.

' E tu Hermione?'

Lei ci pensò e dovette ricacciare il sì che le era appena uscito dicendo che aveva già preso un precedente impegno.

' Che genere di impegno?' chiese Ron, camminando insieme agli altri verso la Sala Comune, visto che ormai il sole stava calando.

' Beh, non sono affari tuoi' sbiascicò Hermione visibilmente in imbarazzo. Non aveva mai mentito a Ron.

' Ha un appuntamento con Malfoy' disse serena Ginny, che si beccò lo sguardo ammonitore della ragazza.

' Ginny!' disse apostronfandola.

'Che cosa?' sbottò Ron appena sentì la sorella pronunciare il nome Malfoy.

Hermione si voltò verso di lui, con un moto di agitazione e di rabbia; anche se avesse avuto un appuntamento con Malfoy, perchè Ron doveva scaldarsi tanto?Era pur sempre una sua decisione, no?

' Dobbiamo solo studiare per per Incantesimi, tutto qua.'

' Oh sì certo! E lui ha accettato?'

' Perchè non avrebbe dovuto?' domandò sempre più irritata.

' Beh, vedi , noi non frequentiamo MALFOY'

' Infatti io non lo sto frequentando! E' solo per uno stramaledetto compito, Ronald!'

' Per favore ..' mormorò lui, superandola ed entrando nella Sala Comune seguito a ruota da Ginny che la guardava con uno sguardo carico di senso di colpa.

Harry le si avvicinò.

' E' stata proprio un ottima idea, così potrai tenerlo d'occhio. Ottimo lavoro' disse felice.

Hermione non resistette ed entrò nella Sala Comune, esasperata a tal punto da correre dritta a letto.

Possibile che I suoi amici non la potessero vedere come una ragazza e non un automa?




La giornata successiva per Hermione volò letteralmente parlando.

Si svegliò di buon umore sapendo che la aspettavano solo Due ore di Divinazione e nient'altro, apparte .. Malfoy. Ci aveva pensato fin troppo da il giorno precedente, soprattutto grazie ai commenti sgradevoli di Ron, che evitò per tutta la mattinata, fin quando non si avvicinò appena terminata Divinazione.

Harry gli pestò il piede, per spingerlo a parlarle, ma lui riusci solo a dirle alcune parole senza senso e lei, stanca, se ne andò il più lontano possibile.

Non aveva idea di quale fosse stata l'ora prefissata da Malfoy per esercitarsi e quindi mangiò con il pensiero fisso dell'incontro. Ma era davvero l'arrivare in ritardo che la preoccupava?O il rivedere Malfoy la metteva in agitazione?

Ingurgitò velocemente il suo pranzo, fatto di patate arrosto con alcune verdure e poi si alzò, per la prima volta in quell'anno, da sola dalla lunga tavolata di Grifondoro.

Camminò sicura verso l'esterno della scuola, cercando di intravedere una chioma bionda sulle sponde del lago, che però non vide. Una volta arrivata e sicura di non vederlo, si sedette su una delle enormi rocce disposte a semicerchio e aprì Incantesimi, sesto anno ed iniziò a leggere di malavoglia . Quando terminò, si lasciò prendere dal luogo ed iniziò a lanciare dei sassolini sulle tetre acque del lago.

Non si ricordò nemmeno l'ora in cui era arrivata, fatto sta che fece passare minuti, o forse addirittura ore senza fare nulla di produttivo. Non si era mai sentita così frustrata ed .. abbandonata.

Sì, si sentiva proprio in quel modo; infondo, quando lui le aveva indicato il luogo dell'incontro, era sicuro di trovarlo là ad aspettarla. Ma lui non si era fatto vivo.

'' C'era d'aspettarselo'' si disse consapevole di essere vittima di una promessa invano.

Raccolse I libi chinandosi sulla roccia quando dei passi dietro di lei, le fecero alzare la testa.

Draco Malfoy esausto e boccheggiante, probabilmente per una corsa a perdifiato, le si ergeva di fronte, guardandola.

' Da .. uhpf.. quanto sei .. qui?' riuscì ad ansimare infine.

Lei lo guardò curiosa e positiva. Aveva perso le speranze e lui poteva anche non presentarsi ed invece era lì, ansante ma c'era.

' Da un bel po', ma non è tardi per studiare. Hai l'occorrente?'

' No' disse lui, tornando alla voce gelida del giorno prima. ' Ho solo la bacchetta'

' Beh , forse potresti usare il mio libro per le indicazioni .. ecco' mormorò lei passandoglielo mentre estraeva a sua volta la bacchetta.

Lui sembrò esitare di fronte al libro posatogli sulle ginocchia, tanto che ci vollero alcuni minuti prima che si decidesse nel consultarlo.

' Che c'è?Non ha mai visto un libro usato da una mezzosangue?'

La faccia del biondo, esterrefatta, si posò sul libro e non si alzò più, fino a quando non iniziò a parlare.

' Sì , a dire il vero non ho mai toccato un oggetto di un mezzosangue' sputò velenoso.

' Puoi controllare se vuoi, non c'è nessuna fattura all'interno per cui tu possa contrarre una malattia pericolosissima o chissà cosa ' ribadì lei sicura.

' Non lo sfoglierò una pagina di più. Iniziamo?' chiese tornato con il volto verso di lei.

La lezione per cui Hermione si era preoccupata non durò molto e non fu poi così terribile; Malfoy si limitava ad annuire e provare ogni singola cosa che le suggeriva Hermione e per un attimo le sembrò si stesse fidando.

Ma la speranza svanì molto presto, quando lui non riuscì a completare per la centesima volta un semplicissimo incantesimo non verbale urlò contro di lei.

' NON SAI INSEGNARE NULLA LURIDA MEZZOSANGUE!'

Lei rimase impietrita. Non respirava più, ma non per la sua offesa, ma perchèle si era avvicinato più del dovuto. I loro occhi si incontravano e lei riuscì a notare una macchia di lu intenso nei suoi occhi di ghiaccio.

Malfoy sembrò perdersi per un momento come stava accadendo a lei, ma poi si alzò stizzito e si diresse verso il castello.

' Aspetta!' le urlò lei, riuscendo finalmente aprendere fiato.

'' Stupida, stupida! Ora penserà che lo rivuoi qui'' si rimproverò.

Lui si girò piano e sembrò ascoltarla.

' Domani alle 3?' chiese speranzosa.

Lui annuì e sparì insieme al sole, che faceva capolino dietro di lei.


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Capitolo 5
*** Feccia. ***


Ecco il seguente capitolo, volevo informarvi che siamo al sesto anno se non l'avete capito. In ogni caso ringrazio tutti per avere aggiunto la storia ai preferiti e per recensire (:
Nei prossimi capitoli inserirò delle canzoni che mi hanno aiutato o delle citazioni che mi hanno dato tanto per
continuare.
Baci.



A il mio unico principe azzurro,
che mi fa sempre sentire la prima anche se non lo sono.
Sei tutto.



FECCIA


<< Fragilità, il tuo nome è donna. >>
William Shakespeare-


''Stupida mezzosangue, mi ha fatto perdere un intero pomeriggio per degli inutili incantesimi!'' pensò Draco tra sè e se. ''Ho perfino toccato il suo libro, il libro di una mezzosangue!''

Non riusciva a darsi pace per aver dato quel minimo di confidenza alla Granger e si maledì per averle promesso un altro incontro il giorno dopo.

La fatica con cui era riuscito ad arrivare non era stata impresa da nulla, aveva dovuto evitare gli sguardi di Piton che sembravano un'ombra e dovette tentare di uscire dalla stanza delle necessità un miliardo di volte, prima di riuscirci sul serio.

Una strana sensazione però, si era impradronita di lui durante quel pomeriggio; la tranquillità. Draco non aveva mai provato nulla che potesse farci rima o qualunque altro sinonimo di questa parola, anzi, ogni momento della sua vita passava da ansia a preoccupazione.

La Granger l'aveva fatto stare bene, odiava ammetterlo a se stesso, ma era così.

Si sedette sul letto, gettandosi la divisa alle spalle e sprofondando nelle soffici lenzuola, quando un ticchettio lo interruppe.

' Chi diavolo ..'' mormorò dirigendosi verso la finestra.

I suoi occhi si illuminarono e si decise ad aprirla visto che un gufo dalle piume argentate era impaziente di entrare.

' Finalmente!' sbottò strappando dagli artigli dell'animale, la tanto agognata lettera che conteneva le istruzioni necessarie. Con dita tremanti e gelide, la aprì e ne lesse con attenzione il contenuto:


Caro Draco,

il progetto dell'oscure signore è sostanzialmente quello di attaccare Hogwarts e tu dovrai compiere la tua missione che ci aiuterà moltissimo, visto che Silente è il nostro più grande problema. Dovrai creare un passaggio, all'interno della stanza in cui hai parlato con il Signore Oscuro, per permettere a noi Mangiamorte di venire ad aiutarti nell'assedio.

Non preoccuparti, sarà semplice e ne andrai orgoglioso.

I miei migliori saluti e quelli di tua madre,

Lucius Malfoy.

'

Per un attimo Draco si era augurato di ricevere una lettera di scuse, in cui suo padre diceva che, per la sua giovane età, non poteva compiere una '' missione'' tanto ardua, ma invece non era stato così.

Suo padre aveva scritto : '' Ne andrai orgoglioso '',come se fosse una cosa da niente e di cui andare fieri. Uccidere Albus Silente, il proprio preside, per conto del signore Oscuro doveva essere proprio un orgoglio per la sua famiglia, ma Draco non riusciva che a provare solo disgusto.

Per suo padre, per il progetto del Signore Oscuro e per tutti I Mangiamorte.

Non aveva mai osato pensar male di loro, di suo padre o di Lord Voldemort, ma si sentiva spiazzato, come l'unica pedina in una scacchiera troppo complicata.

Ed anche quella notte, Draco Malfoy non chiuse occhio.


Hermione Granger dal canto suo, dormì beatamente come non era riuscita a fare per moltissimo tempo.

Aveva evitato prontamente gli sguardi inquisitori di Ron ed Harry e si era fiondata a letto, senza pensare a nulla ad eccezzione di .. Malfoy.

C'era sempre lui in qualche modo, riusciva sempre ad entrare nella sua testa.

Perchè era arrivato così sudato e trafelante? Che cosa stava tramando? E, cosa più importante, perchè aveva accettato di rivederla?

Hermione fino alla mattina dopo non provò nemmeno a porsi questa domande e quando si svegliò una sensazione, mai provata prima, la invase.

Aveva appena aperto gli occhi quando pensò a lui, ancora una volta; ma questa volta era stato diverso, era stato il suo primo pensiero. Non erano stati I compiti, o Harry, o Ron, o Voldemort .. era stato lui e il suo sguardo gelido.

Confusa e visibilmente stranita, scese dal letto e corse a fare colazione; doveva assolutamente mangiare qualcosa. Non appena si sedette Harry e Ron fecero capolino e si unirono a lei.

' Bella giornata, no?'esordì Ron

' Si ottima, tu che ne dici Hermione?'le chiese Harry.

' Non male' mormorò, mentre masticava una fetta biscottata.

' Oh insomma Hermione! Vogliamo sapere com'è andata!' disse Ron, anzando la voce e facendo voltare quasi tutti I presenti.

' Sei sempre il solito! Cosa vorresti sapere?'

' Hermione, mi dispiace .. gli ho detto di essere più gentile, ma niente ..' disse Harry, tentando di scusarsi per Ron.

' Oh, Harry! Muori dalla voglia di saperlo anche tu!'

' Abbiamo studiato e basta, cosa pensate possa fare con Malfoy?

' Hai visto qualcosa di sospetto?' chiese Harry bisbigliando.

' Perchè continui a pensare che stia tramando qualcosa? Cioè è arrivato in ritardo , ma non penso sia ..'

' In ritardo di quanto?'

' Forse qualche ora ..'

Ron fece una faccia come per dire : '' io l'avevo detto'' e continuò la conversazione.

' Sicuramente sta tramando qualcosa!'

' Ma che dici Ron? Forse aveva solo dei compiti da fare.. '

' Oh Hermione, sei patetica! Lo difendi!'

Lei cercò di alzarsi, ma il braccio di Harrry la tenne seduta.

' Ronald Weasley io non difendo proprio nessuno! Sto solo cercando di farmi rimanere con I piedi per terra!'

' Ron, Hermione ha ragione. Non abbiamo prove purtroppo e, in ogni caso, lei ci aiuterà a tenerlo d'occhio. Non è vero?'

Hermione sbiascicò un sì e non badando molto a Harry che continuava a rassicurare Ron, si voltò verso il tavolo dei Serpeverde cercando una chioma bionda, ma non vide nessuno.

' Non c'e?'

' No' sussurrò preoccupata.

Non ci poteva credere, stava quasi credendo a Ron ed Harry sulle loro stupide teorie di malvagità.

' Se lo rivedi, tienilo d'occhio. Per favore.' la pregò il moro.

' Certo, certo.'


E così fece nel pomeriggio; lo aspettò al Lago Nero come il giorno precendente, stavolta più nervosa che mai. Giocherellò con le pietre e le lanciò sullo specchio d'acqua più volte, sentendo il peso del tempo che passava. Proprio quando cominciava a perdere le speranze, Malfoy si sedette a qualche pietra da lei.

' Non perdi mai la speranza, no?'

' Veramente no, non è da me.'

' L'ho notato, iniziamo?'

E così Hermione gli insegnò quello che piu aveva capito, con più pazienza possibile ma lui sembrava non ascolarla.

' Qualcosa non va?'

' Uhm, cosa? Non c'e niente che non va Mezzosangue.'

' Pensavo fossi sovrappensiero, non mi ascolti.'

' Pensavi male.'

E così non parlarono più della sua faccia contratta, del suo modo di fregarsene di ogni parola, ma si limitarono a studiare. Il tempo scorreva veloce come non mai e per la prima volta Hermione sentì di preferire l'insegnamento a Malfoy di quello che dava a Ron.

' Quanto ci resta?' chiese lui, chiudendo già il libro.

' Ancora una mezz'ora buona.. Ma te ne vai?'

' Sì è già troppo che io sia rimasto. E' meglio che non ci incontriamo più.'

Hermione deglutì rumorosamente ma mantenne la calma e chiese spiegazioni.

' Perchè se posso saperlo?'

' Sono molto impegnato .. uhm, con il Quidditch.'

' Ah sì certo'

' Cosa credevi mezzosangue? Che avrei perso tutto il mio tempo qui con te, ad imparare cose che potrei benissimo studiare da solo?' chiese altezzoso, sputando a terra.

' Però sei venuto.' mormorò lei trionfante, chiudendogli la bocca.

' Non ti illudere, perchè non mi vedrai di nuovo.'

' Sì giusto , sei impegnato..'

' TU NON SAI NULLA, LURIDA FECCIA! ' sbraitò rosso in viso.

Per un attimo Hermione chiuse gli occhi per trattenere le lacrime. '' Ed io che mi illudevo fosse cambiato ..'' pensò, raccogliendo I libri ed evitando il suo sguardo.

' Piangi Mezzosangue?'

Lei lo ignorò e gli passò accanto, correndo verso il castello.

Perchè , per una volta, non poteva vederla come una persona come tutte e non una mezzosangue?
Continuò a correre, sopraffatta dalla lacrime che le impedivano di vedere le luci di Hogwarts, calde ed accoglienti. Non aveva voglia di incontrare nessuno, nemmeno Pix che le volteggiava attorno speranzoso di poter scherzare anche con lei; ma lei era troppo stanca, stanca di odiarsi e di sentirsi inferiore per uno stato di sangue. Quel liquido denso e rosso che le aveva rovinato la vita!

L'aveva allontanata dal mondo per cui era stata destinata, il mondo della magia.

Certo, non tutte le persone la discriminavano, anzi, poteva contare su alcuni professori, sugli amici, sull'Ordine .. ma chi altri?
' Hermione, Hermione aspetta!'

Harry le veniva incontro, ansimante.

' Devo parlarti!'

Lei si asciugò velocemente le lacrime, che si facevano sempre più pesanti.

Ma perchè faceva così male?

' Non tornavi più! Ho fatto il prima possibile...'

' Dimmi'

' Io e Silente, .. insomma sono entrato nel pensatoio.'

' Harry, non pensi sia il posto sbagliato dove parlarne?'

' Sì , sì certo andiamo verso la Sala Comune. Ma aspetta un secondo, hai pianto?'

Hermione cercò di sembrare più seria e stupita del normale, ma in un attimo sentì le lacrime calde coprirle le guance.

' Hermione, cosa .. cosa è successo?'

Continuavano a cadere, perchè non si fermavano?

Harry la strinse più forte che mai, come non aveva mai fatto. Lui avrebbe capito, l'avrebbe capita.

' Sono orribile, ho il sangue sporco ..'

' Non dire così! Per nessun motivo!' sbottò lui, strattonandola.

Hermione, tremante, cerco di ricomporsi; Harry aveva aspettato tanto per parlarle e lei lo stava assillando con I suoi problemi, ma cosa stava diventando?

' Non so cosa sia successo, ma lo immagino. Malfoy vero?'

Lei annuì debolmente.

' Hermione ascolta' disse prendendola in disparte e riconoscendo dei passi in lontananza.

' Ho visto nel passato di Voldemort, l'ho visto nell' orfanotrofio .. l'ho visto uccidere!' disse diventando sempre più pallido.

' Silente ti ci ha portato? Nel pensatoio?'

' Si esatto, ma non riesco a capire il perchè .. diventa tutto più complicato.'

' Harry stai bene?'

' Sì, sono lucido, ma se non bevo un succo di Zucca pensò che non lo sarò ancora per molto.'

Così Hermione lo seguì e le sembrò di vedere un paio di occhi grigi, guardare le lacrime ancora impresse sul suo volto.


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Capitolo 6
*** Horcrux ***


Mi dispiace non vedere moltissime recensioni, ma non importa. Infondo non si può piacere a tutti!
Ad ogni modo, questo capitolo riprende un po' la trama dell'half-blood, che mi dispiaceva lasciare.
Enjoy it. (:


Ad un uomo che mi ha sempre affascinato
ed ho sempre ammirato.


HORCRUX


<< Occhi negli occhi...
E il tempo si è fermato. >>


' Horcrux?' chiese Ron sussurrandolo.

' Sì, esattamente. Non ho idea di cosa sia, Silente mi ha detto di fare delle ricerche.'

' Io ne so qualcosa ..' mormorò Hermione.

Harry si voltò e la guardò intensamente.

' Dimmi tutto quello che sai'

' Beh, l'ho letto molto tempo fa. Sai, quando Tu-Sai-Chi cercava la profezia e noi non avevamo idea di cosa fosse .. l'ho letto in un libro di Magia Oscura Avanzata, credo ..'

' Oh insomma Hermione!Sbrigati!' la imbeccò Ron.

' Un Horcrux è un oggetto o essere vivente contenente un pezzo di anima separato dal corpo originario, è magia molto oscura e molto avanzata.'

' Hai detto contenente un pezzo d'anima?'

' Si esattamente. L'oggetto è il contenitore del pezzo d'anima scisso del proprietario, capisci?'

' Certo, certo!' disse Harry, alzandosi in piedi.

' Dove vai?' gli chiese Ron.

'Lui si piegò e, felice come non lo era mai stato, parlò agli amici:
' Non capite? Silente vuole farmi capire come Voldemort può essere ancora in vita! Pensateci, dovrebbe essere morto dopo tutto.'

' E' un mago di grande potenza, Harry.' obbietò Hermione, molto concentrata.

'Si certo, ma non immortale. A meno che non si sia servito di questi Horcrux!'

' Credi davvero ..?' chiese Ron titubante ed ancora confuso.

' Sì, Silente mi ha chiesto espressamente di farmi un idea su questi oggetti e poi di riferirglielo. Vuole farmi capire!'

' Harry non è possibile!' mormorò Hermione, contraddetta fin nel profondo.

' Perchè Hermione? Tutto quadra, ora devo solo distruggere ..'

' No Harry, non capisci! Scindere la propria anima negli Horcrux è un assassinio bello e buono! E , come è riuscito Tu-Sai-Chi a scoprire la funzione degli Horcrux ? E' praticamente Top Secret!'

' Nello stesso modo in cui l'hai scoperto tu! Probabilmente ne ha letto da qualche parte o l'ha scoperto da sè, fatto sta che l'ha fatto! Non può essere altrimenti!' disse scattando di nuovo in piedi e raggiungendo il mantello dell'invisibilità e, sventolandolo ed infilandoselo davanti agli amici, scomparve.

' Fai attenzione!' lo intimò Hermione, ma ero inutile. Era già sparito.

' Il solito, non trovi?'

' Non cambierà mai' rispose lei alla domanda di Ron.

Poi si alzò e guardando l'ora e sentendosi più debole che mai, comunicò a Ron che sarebbe andata a dormire e di pregare di svegliarla se ci fossero state novità.

Così salì le scale, facendo meno rumore possibile.

' Hermione?' la chiamò Ron, alle sue spalle.

' Sì?'

' Sei migliore di quanto tu possa pensare'

' Grazie, ehm .. grazie Ron.'

E così aveva trovato due persone, che in tutto l'universo, credevano in lei.


Intanto, nella Stanza Delle Necessità, Zia e nipote si accordavano.

' Draco, devo dire che mi hai molto sorpreso. Pensavo scappassi e ti nascondessi sotto la gonna di mia sorella.'

disse sprezzante Bellatrix Lestrange camminando di lungo in largo per la Stanza delle Necessità.

Lo sguardo di Draco era colmo d'ira, aveva sempre odiato sua zia e il suo modo di porsi.

' Ma invece non è stato così. Forse è per questo che il Signore Oscuro ti ha preso con sè e dato questa missione importante, ha visto in te del potenziale.'

Draco voleva scappare e provò l'imminente desiderio di tapparsi le orecchie per fare in modo di non nascoltare una parola di più, ma non poteva. Lei era la prediletta del Signore Oscuro, nonchè sua zia e non poteva che reggere il suo sguardo pazzo e annuire.

' Come l'ha visto in me.' concluse fermandosi davanti a lui.

Estrasse la bacchetta e la accarezzò nella sua lunghezza, quase ne volesse constantare la forza.

' Sai quanti maghi e mezzosangue ho ucciso con questa Draco?'

Il ragazzo scosse la testa e lei si avvicinò, puntandogliela alla gola.

' Fai in modo che non debba uccidere anche mio nipote. Narcissa ne morirebbe.' mormorò spingendola sempre verso la gola di Draco.

Poi all'improvviso la rimise nel mantello e si avvicinò allo specchio.

' Vedi di allargare questo passaggio, non verrò solo io quella notte.'

E così sparì, come aveva fatto il Signore Oscuro la sera di alcune settimane prima.

Com'era cambiata la vita dalla lettera di suo padre, dall'incontro con Volemort .. non poteva più sperare di dimenticare il suo nome, le sue origini ed il suo sangue stramaledettamente puro.

Poteva solo sperare di trovare una soluzione.

Improvvisamente si ricordò di quel pacchio di occhi cioccolato, che lo guardavano e lo scoprivano spiare le sue lacrime.

Era fragile Hermione Granger.


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Capitolo 7
*** Quello che conta. ***


A chi spreca tempo
e lo rivuole indietro.

QUELLO CHE CONTA.



The shorter story
No love, no glory
No hero in her sky


Doveva parlare con qualcuno, sarebbe scoppiato altrimenti.

Pensa a chi puoi dirlo Draco, pensa.

Blaise era assolutamente inaffidabile e l'avrebbe detto in breve tempo a tutta Hogwarts; Tyger e Goyle erano, se possibile, le personepiù timorose che esistessero al mondo e avrebbero battuto Zabini in fatto di tempo.

Era solo; infondo l'aveva sempre desiderato. Perfino vedendo Potter e I suoi amici, quel legame che traspariva dai loro occhi non gli faceva che ribrezzo. Ma ora quella sensazione era cambiata, sembrava .. invidia. Invidia per l'amicizia, per la fedeltà, la lealtà e quell'immensa voglia di ridere.

Da quanto Draco non rideva? Dall'ultima volta che aveva parlato con sua madre.

Narcissa Black non era come suo padre, lui lo sapeva, notava il modo in cui sua madre lo guardava.

Per lui non era una pedina o un ottimo aiuto, ma solo suo figlio, il centro del suo mondo.

' Malfoy, può prestare attenzione per favore?'' sbottò la professoressa McGranitt dall'alto della sua esile figura.

Trasfigurazione non era certo la materia prediletta da Draco, ma per passare I M.A.G.O dell'anno prossimo doveva prestare attenzione. A meno che facesse realmente I M.A.G.O.

Si limitò ad annuire ed ad ascoltare qualcosa che sembrava riguardare l'evanescere più persone.


Dall'altra parte della scuola, Albus Silente frantumava ,brandendo un enorme spada coperta di rubini e zaffiri, un anello poco più grande del suo pollice.

Era l'inizio.


Hermione Granger si appiattì al tavolo, cercando di capire cosa Harry stesse bisbigliando.

' Insomma, Silente mi ha chiesto di aiutarlo ad eliminare gli Horc ...'

' Chiamiamoli Penny, ok?' esordì Hermione per proteggere gli amici.

' Penny?Cosa sono?' chiese Ron curioso.

La folla degli studenti che si avvicendavano all'interno della Torre di Divinazione diventava sempre più numerosa ed Harry e I suoi amici dovettero alzare la voce.

' Sono delle monete Babbane Ronald, Harry che dicevi quindi?Ti ha chiesto di aiutarlo nel cercare I Penny e che altro?'

' Mi ha detto di potermi confidare solo con voi e con nessun altro, perchè mi potreste aiutare.'

' Ottimo, ottimo.' commentò Hermione.

' Sei entrato ancora nel Pensatoio insieme a lui?' chiese Ron,imitando Hermione nell'estrarre I libri.

' No, domani sera ho appuntamento con lui nel suo ufficio.'

' Bene, dopo devi dirci ..'tentò di mormorare Ron.

' Ragazzi, fate silenzio!' esordì la professoressa Cooman, stranamente di ottimo umore.

Hermione non riuscì a prestarle attenzione, la sua testa era, come lo era di solito, piena.

Non riusciva a pensare a qualcos'altro oltre la paura per l'incolumità di Harry e dei suoi amici, che la colpiva in pieno petto e le impediva di respirare. Ma non bastava , quella mattina si era aggiunto anche un problema con il Professor Vitius.

' Signorina Granger, mi aspetto molti progressi da Draco Malfoy dopo I vostr incontri' così le aveva detto.

Ma il piccolo professore non era a conoscenza dell'accaduto, anzi, sembrava pienamente convinto che Hermione sostenesse ancora le lezioni con Malfoy.

Invece era dal 15 Ottobre che non vedeva più le sue mani scorrere il suo libro, concentrato nell'ascoltarla.

Ed odiava ammetterlo, le mancava tutto questo; ma odiava ancora di più ammettere che degli sguardi non le bastavano e che non riusciva a toglierselo dalla testa.

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Capitolo 8
*** Uno strano modo di scusarsi. ***


UNO STRANO MODO DI SCUSARSI

I feel like I am all alone
All by myself I need to get around this
My words are cold, I don't want them to hurt you
If I show you, I don't think you'd understand


Il tempo correva sempre più veloce ad Hogwarts e il Natale era alle porte.

Harry partiva per missioni segrete nel bel mezzo della notte con Silente e faceva ritorno al castello più stanco che mai; Hermione concentrava tutta la sua attenzione sui libri per evitare un paio di occhi grigi; Ron, dal canto suo, amava le festività e I dolci, quindi portava allegria agli amici.

Mentre camminavano verso la capanna di Hagrid insieme a Ginny, Ron iniziò a parlare dei natali passati, come faceva solitamente.

' Oh, in quell'anno Io, Fred e George avevamo riempito il giardino di neve con una fattura che non ricordo .. , ma dopo qualche giorno è scesa quella vera e ne eravamo pieni fino al collo. Ti ricordi Ginny?'

' Oh, si... si certo!'

Ron annuì e continuò a parlare:

' Peccato per quest'anno, passeremo solo la vigilia alla tana e poi dovremmo tornare qui.'

' Hai chiesto a tua madre perchè?' si intromise Harry.

' Oh, mi ha solo detto : '' faccende dell'ordine'' '

' Capisco.'

' Non è poi così male, il natale ad Hogwarts. Meno urla della mamma e più amici ' disse Ginny, guardando fisso Harry e facendolo arrossire.

Hermione rise sotto I baffi, distrendo Ron.

' Ti farò dei muffin, per consolarti! '

' Hermione, sei un angelo.'

' Oh, insomma ..' aggiunse facendo l'occhiolino ad Harry e trascinando Ron al castello

' Faccio del mio meglio per renderti felice '.


Hermione e Ron avanzarono verso il portone d'ingresso.

' Hermione, ma perchè non siamo rimasti con loro?'

' Oh, Harry doveva dire a Ginny alcune cose.'

' Che genere di cose?' chiese Ron, sorpassandola.

' Non ne ho idea' rispose Hermione, scrutando gli occhi attenti dei compagni.

Doveva essere la prima ora libera per molti degli studenti quell'anno, era l'unico modo per spiegare tutta quell' andirivieni.

' Hei Ragazzi!' urlò un ragazzo moro, appena più alto di Ron.

'Neville!' esclamarono in coro.

' Oh, non potete capire! Essere prefetti non aiuta, per niente .. insomma voi altri!' sbraitò, sovrastato dalle voci dei ragazzi e mettendo ordine fra loro.

' Sono INSOPPORTABILI! Ehi, Williams no, no! Non Turbery .. no, non puntargli la bacchetta! Siamo a scuola insomma!' sbraitò continuando in vano.

' Neville, noi, .. direi che è meglio andare' concluse Ron facendo un cenno a Neville e cambiando direzione.

' Oh sì, ciao ciao! Turbery .. no! Insomma!'

Hermione finalmente uscì dalla morsa di ragazzini festanti ed incontrollabili insieme a ron e si fermarono nei pressi del primo corridoio libero.

' Ron io dovrei ...'

' Andare in biblioteca lo so.' disse lui prima che lei riuscisse a spiegarsi. ' Non ti preoccupare davvero, mangerò qualche dolcetto.'

Lei si sporse e gli stampò un bacio sulla guancia e si voltò per urlargli:

' Non seguire Harry e non mangiare troppo!'

Ronald Weasley sorrise; adorava il suo modo di fare.


Lei superò velocemente tutti I corridoi ed arrivò finalmente davanti all'adorata biblioteca.

Sentiva già il profumo dei libri invaderle il naso e percepiva il calore che probabilmente proveniva dal camino acceso da Madama Prince.

Si sedette nell'ultimo tavolo, proprio sotto la finestra e rilassò mente e corpo.

' Spero solo che Harry finalmente riesca a baciarla!' pensò mentre con la bacchetta ordinava ai suoi libri preferiti di scendere.

Mentre apriva il suo libro però la sedua di fronte a lei si mosse per far accomodare una persona; Hermione non ci fece caso e non alzò la testa.

Non era certo sua abitudine scrutare le persone o rallegrarsi della loro compagnia in Biblioteca.

La sua lettura continuò fino a che il nuovo arrivato parlò:
' Sola Granger? Non vedo il tuo Weasley'

Hermione non dovette sforzarsi per riconoscere la voce, Malfoy le sedeva di fronte e sembrava sereno.

' Che vuoi Malfoy?' disse lei sbrigativa.

Il cuore le martellava nel petto.

Smetti, smetti

' Io voglio continuare le lezioni. ' sembrava deciso, I suoi occhi ardevano.

' E cosa ti fa pensare che io lo voglia?' disse lei alzandosi e stringendo I libri sul petto.

Smetti, smetti

Draco la guardò fissa, senza parlare.

' Avanti Granger!' disse seguendola al di fuori della biblioteca e tendano di bloccarla.

' Non ci penso nemmeno, cosa te ne fai di una Mezzosangue?' le chiese lei senza rendersene conto.

Lui si fermò, aspettando ancora lacrime, che non arrivarono. Faceva la forte, ma lui l'aveva vista poco tempo prima disperarsi .. per lui.

' Insomma .. mi, mi .. sono dimenticato ciò che ti ho detto!' provò a blaterale lui, senza fiato.

' Dimenticato? Io no, purtroppo. Beh, tanti saluti Malfoy.' e così se ne andò a passi spediti verso la Sala Comune.

E quando finalmente il suo cuore si era calmato I passi diestro di lei si fecero sempre più vicini.

' Ti ho vista piangere!' urlò Malfoy fermandosi dietro di lei.

Hermione fece cadere tutti I libri che teneva stretti e si bloccò, come se una lama l'avesse perforata.

L'aveva vista, allora?

'' Prendi un respiro ''si disse.

Si ricordava tutto di quella sera di poche settimane prima, non riusciva a fermarle, quelle maledette lacrime.

' Sono orribile, ho il sangue sporco ..'

' Non dire così! Per nessun motivo!'

Se non ci fosse stato Harry, lui le avrebbe parlato?

La testa le faceva male e sentiva che se non sarebbe corsa subito nella sala comune sarebbe collassata.

Doveva solo liquidarlo, tutto qua.

' Un semplice '' scusami'' poteva bastare, Malfoy.'

E così raccolse I libri con la bacchetta e corse verso il suo rifugio, dove avrebbe trovato le calde braccia di Ron, il sorriso di Harry dopo essere uscito con Ginny ...

Non sentiva più il rieccheggiare dei suoi passi, non l'aveva seguita.

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Capitolo 9
*** Natale. ***


NATALE

I want to trip inside your head
Spend the day there…
To hear the things you haven’t said
And see what you might see


' 'Natale è come un grande compleanno ad Hogwarts, il compleanno dell'anno.

Gli addobbi natalizi vengono sparsi per tutta la scuola dalle ottime bacchette degli insegnanti e Fred e George ne dispendiano altrettanti, ma molto, molto piu divertenti.

La Sala Grande era a dir poco mozzafiato, quel 24 Dicembre ed il trio di amici pensò che ormai non c'era più nulla che li stupisse di quel posto. Le eterne candele brillavano nell'aria adornate da grifogli e nastri rossi, che erano disposti perfino sulle finestre; il cielo della Sala Grande sembrava nevicare, ma nessun fiocco cadeva sulle tavole imbadite.

' Hai visto?Incredibile! Quasi quasi rimpiango il pranzo di mamma di domani, voi no?' esordì Ron sedendosi sulle lunghe panchine foderate di rosso per l'occasione.

'Devo ammettere che Silente ci ha dato davvero dentro quest'anno' ribattè Harry, sedendosi di fronte a lui.

Hermione si accodò e si immerse nella sua lettura, era una tradizione per lei leggere alla vigilia.

' Ancora con quei libri?Insomma Hermione è la vigilia di Natale!'la rimproverò Ron, tanto da farle rimettere in grembo il libro. Ginny li raggiunse poco dopo, sedendosi accanto ad Harry.

I loro sguardi sembravano magnetici ed Hermione iniziava a chiedersi perchè avessero aspettato tanto prima di dichiarsi l'uno con l'altra.

' Harry per favore non guardarla così! Mi ci devo ancora abituare a voi due insieme ..' mormorò Ron tappandosi gli occhi con le mani lunghe ed affusolate.

' Ron smettila! Lasciali fare, insomma festeggiano a loro modo ..' continuò Hermione vedendo che I due nemmeno li ascolatavano.

Ginny finalmente lasciò le mani di Harry e iniziò un eterna ramanzina a Ron sul suo comportamento infantile e senza fermarsi un secondo per lasciarlo ribattere.

Questa era normalità da alcune settimane, quando Harry aveva raccontato ad entrambi gli amici come fosse completamente preso dalla sorella di quest'ultimo e di come, fra tutti I problemi del momento, riuscisse sempre a pensare a lei.

Infatti, le serate a caccia degli Horcrux insieme a Silente, sempre più preoccupato per la scuola, si facevano sempre di più e I risultati erano molto scarsi.

Il giorno seguente avrebbero tutti pranzato dagli Weasley ed avrebbero messo da parte tutti questi problemi.

' Si è fatto tardi, io vado a sistemare le mie cose.' annunciò Hermione notando che mancavano poche ore alla partenza per la Tana.

' Vengo con te' disse Ginny unendosi a lei. In breve tempo I quattro ragazzi raggiunsero le proprie stanze e iniziarono a mettere in ordine ogni cosa.

Hermione entrò stanca nella sua stanza, con la testa piena di cose a cui pensare, ma una macchia simile ad una scritta sul muro della sua stanza, la fece sobbalzare.

Scusami Granger.

Hogsmead venerdi sera?

Il cuore iniziò la tiritera di alcuni giorni prima, quando lui le aveva confessato di aver sentito il suo pianto.

Impiccione, insensibile, cafone ..

ma almeno aveva chiesto scusa.



Natale era il periodo peggiore, in tutti I sensi; soprattutto se la tua famiglia odia festeggiarlo.

Draco Malfoy sedeva sulla poltrona di suo padre, solo in quella casa che ormai era diventata un quartier generale.

Era la vigilia di natale, cosa poteva succedere ancora?

Prima che potesse ipotizzare qualcos’altro, Draco sentì un breve schiocchio; suo padre era di ritorno, con alcuni amici al seguito. ' Fenrir, non toccare nulla Narcissa te ne sarebbe grata.' esordì non vedendo Draco seduto a pochi metri da lui. Alecto e Amycus Carrow e Fenrir Greyback erano alle loro spalle e scambiarono a Draco occhiate d'intesa.

' Draco, tua madre?' chiese freddo Lucius Malfoy.

' E' uscita con Zia Bellatrix, voi cosa fate qui?Mamma vi aspettava per stanotte'

' Nulla, nulla che ti possa interessare.' continuò il padre, posando il cappotto e raggiungendo il figlio sul divano.

I fratelli Rockwood annunciarono che sarebbero scesi nelle prigioni per controllare e che sarebbe rimasto Greyback a vegliare sul confine della casa.

Ed una volta uscito quest'ultimo, Lucius parlò al figlio:

' Mi è giunta voce che Silente si sia dato da fare per abbellire quella catapecchia ..non è vero?'

' Dimentichi padre, che sono partito alcuni giorni prima dei preparativi.' parlò nel tono più piatto possibile Draco.

' Viavia, per nulla al mondo ti avrei lasciato ancora lì. Ti erano necessari questi giorni per il compimento della missione?'

' Assolutamente no, qualsiasi giorno non fa differenza.'

Lucius si stampò un sorriso abbaglainte sul viso.

' Sono molto orgoglioso di te, Draco. Vedrai che il signore Oscuro te ne renderà merito. '

Lui non rispose, si limitò solo a gettare lo sguardo sull'ingresso, dove erano appena ricomparse sua Zia e sua madre.

' Lucius, sei già di ritorno?' chiese Narcissa con una punta di preoccupazione.

' Sì, vorrei sapere invece dove siete state entrambe mentre pensavate io non ci fossi.' disse Lucius alzandosi prontamente.

La madre di Draco deglutì rumorosamente mentre Bellatrix distraeva il marito e chiamava a gran voce I fratelli Rockwood, ancora due piani più sotto.

' Allora Bellatrix?'chiese insistentemente Lucius, ' dove siete state?'

' Mi stupisco della tua poca arguzia Lucius! Ho accompagnato la mia sorellina a fare alcune spese, non può certo presentarsi al cospetto del signore oscuro con sempre indosso gli stessi stracci!' sbottò accompagnata dalla sua risata, Bellatrix Lestrange.

La sorella, nascosta appena dietro di lei si levò il cappello e chiese al figlio se desiderava del tè e, avendo ottenuto una risposta positiva, chiamò a gran voce l'elfo domestico, che si materializzò con un sonoro crac all'interno della cucina.

Bellatrix non guardò il nipote, ne salutò la sorella uscendo di casa insieme a Alecto ed Amycus e finalmente soli, Lucius e Narcissa iniziarono a bisbigliare sottovoce.

Quali altri segreti potevano avere per il figlio?Altre missioni?Altri doveri per il signore oscuro?

La testa di Draco iniziò a pulsare, in sincronia con le lancette del massiccio orologio a pendolo infondo al corridoio.

Per un attimo Draco riuscì a pensare solo ad una cosa: venerdì sarebbe andato a Hogsmeade e nessuna missione o preoccupazione gliel'avrebbe impedito.


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Capitolo 10
*** Hogsmeade ***



Ringrazio tutti per le recensioni e per avermi aggiunto ai preferiti,
ho postato per gioco ma ci tengo davvero. Grazie.


HOGSMEADE


Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.


Il giorno di Natale a casa Weasley era un evento tanto atteso. Non c'erano lustrini, sbalzi o lusso sfrenato, solo il calore di una famiglia che, tu ne facessi parte o no, ti accoglieva come un figlio. Harry sembrava sempre più felice di passare le festività con Ron e tutti loro, ma sembrava altrettanto timido quanto il primo giorno che li incontrò; ancora non si rendeva conto di appartenere, in un modo strano certo, ad una famiglia.

Il calore del camino e I gustosi dolci di Molly rallegrarono tutti, compresi Tonks e Lupin arrivati con il muso lungo. La loro relazione, a detta di Tonks, andava a gonfie vele, ma Lupin non era dello stesso avviso; cercava di starle distante, come se si sentisse appestato. Harry sentì parlare Tonks con la signora Weasley in cucina a proposito di questo.

' Pensa che se più mi sta lontano, meno io lo cerchi! Ma non capisce che lo amo, Molly e non mi importa se è un lupo mannaro.' Harry sapeva dell'avversione di Lupin per se stesso, ma cercò di fargli capire che era inutile trattenersi e scappare dall'amore, quello non poteva fare male. Ron mangiò come un forsennato per tutto il giorno, schivando battute dei suoi fratelli sulla sua goffaggine in sella alla scopa; Ginny aiutò la madre il più possibile servendo tutti I presenti ma trascurando Harry, che non aveva occhi che per lei.

Silente non si era fatto vivo, vi erano solo Malocchio, Kingsley, Hagrid aggiunti al solito gruppo.

Tuttavia non si sentì molto la sua mancanza, perchè l'attrazione, soprattutto per I gemelli Weasley, erano I genitori di Hermione.

Proprio lei, desiderava così ardentemente vederli per Natale, che li aveva invitati in un posto un po' insolito come la Tana, ma loro si sembravano divertire un sacco.

Trovavano quelle cose '' magiche'' molto suggestive e pendevano dalle labbra di Fred e George che adoravano sentirsi raccontare storie babbane e raccontarne loro altrettante.

Con sollievo di Hermione, la giornata finì presto e I suoi genitori dovettero partire per Londra e lei, insieme ai suoi due amici, tornare ad Hogwarts.

Appena tornati nell'imponente castello Hermione comunicò agli amici del suo impegno:

' Ragazzi, ci vediamo questa sera'.

' Dove vai?' chiesero Ron e Harry all'unisono.

' Vado, beh .. insomma vado a farmi un giro per Hogsmeade!' disse lei, colpita sul vivo.

' Non puoi! E' scattato il coprifuoco!' ripeterono entrambi.

Lei rimase perplessa, ma diede ragione agli amici; doveva rimanere dentro le mura del castello, a meno che ..

' Harry, il tuo mantello!' chiese lei esultante.

' No, Hermione no!' sbottò lui alzandosi, probabilmente per nasconderlo.

' Harry! Ti sei dimenticato tutti I favori che ti ho fatto?' ripetè lei alzando la voce. Aveva poco tempo, lui se ne sarebbe andato, non poteva aspettare.

' Te lo darò, solo se mi dici chi devi incontrare' annunciò lui, davanti a Ron, quasi addormentato.

Hermione doveva aspettarselo, Harry le leggeva in faccia ogni emozione ed era l'unico a cui non poteva nascondere nulla, ma cambiare qualcosina forse ..

' Devo spiare Draco Malfoy, l'ho visto parlare con Pansy Parkinson approposito di una gita notturna a Hogsmeade.. non posso lasciarlo andare!' sussurrò lei, cercando di nascondere l'enorme bugia. Infondo non era un vero e proprio incontro, si sarebbe portata il libro di Incantesimi, avrebbero provato quelli insieme.

Lui la guardò per un attimo che parve eterno e poi le consegnò il mantello.

' Va bene, ma fai attenzione. La prossima volta verrò con te' disse Harry cercando in vano di svegliare Ron, ma Hermione era già sparita.



Un brutto guaio, ero dove si era cacciato Draco Malfoy; era mezzanotte passata ed era solo, all'ombra di un albero, di fronte alla stamberga strillante.

Perchè le aveva chiesto di venire?

Quella sera sarebbe dovuto tornare nella stanza delle Necessità .. ma non voleva farlo.

Il Natale era stato orribile ed aveva contribuito a dargli quella forza che gli avrebbe così impedito di agire. Ma non poteva, doveva.

La testa iniziò a ronzargli rumorosamente, quando sentì dei rumori alle sue spalle; provenivano dalla foresta.

Che fosse lei?

Un tonfo però lo fece rinsavire; non era certo la leggerezza della Granger.

E così, correndo, si addentrò nella foresta, dove I riflessi della luna la facevano apparire argentata.


' Sembrava troppo bello per essere vero! ' pensò Hermione Granger allungando la mano per cercare la bacchetta ormai lontana.

' Stai spiando Draco, non è vero? DIMMELO, Lurida feccia!' urlò l'esile figura mora di fronte a lei.

Appena arrivata ad Hogsmeade era sicura di essere sola ed aveva continuato il suo cammino, fin quando, all'inizio della foresta, aveva avvertito strani rumori alle sue spalle.

Non si era mai tolta il mantello da quando Harry gliel'aveva consegnato e non ci provò nemmeno; era in trappola e di certo quello non era Malfoy.

Ne avrebbe riconosciuto la chioma, il portamento .. ma la figura apparteneva di certo a Pansy Parkinson. Goffa, maldestra e diabolica.

Come in un terribile incubo, lei l'aveva seguita e schiantata proprio nel cuore della foresta, mentre Hermione tentava in vano di andarsene.

Non aveva paura di lei, ma di certo non voleva procurarsi botte di vario genere per la sua stupidità.

Perchè era venuta?

Malfoy non c'era, nemmeno quando ne avrebbe avuto bisogno.

La Parkinson si avvicinò sempre più ad Hermione e pestò la sua mano.

' Dimmi che ci fai qui o non farai più ritorno ad Hogwarts!' sbotttò ancora una volta.

Le uniche ipotesi nella mente di Hermione erano quelle su Draco; probabilmente l'aveva seguito per capire con chi si doveva incontrare, forse era uscita per un po' d'aria o forse ... era gelosa.

Il piede schiacciò sempre con più forza la mano dolorante di Hermione, facendole cacciare un urlo.

Pansy si avvicinò al suo viso, sporco di terra e di neve, e la guardò attentamente; non aveva niente in più di lei, Pansy aveva coraggio, da vendere e certamente più di quello della Mezzosangue.

E voleva Draco,molto di più di quanto lo volesse lei.

Mentre la Parkinson mormorava altre minacce verso la Grinfondoro una maledizione venne scagliata verso la mora, in piedi davanti alla sua vittima.

' Stupeficium!'

Hermione si scostò debolmente per non ricevere riflessi dell'attacco ed infine si lasciò andare sul terriccio umido. Faceva freddo e tremava, le ferite sembravano quantuplicarsi per il tempo in cui rimaneva lì. Tese l'orecchio ad ascoltare chi era sopraggiunto:

' Pansy? Che ci fai qui?' chiese Malfoy correndo verso chi aveva schiantato.

La Parkinson lo guardò con occhi truci e vendicativi.

' Ho visto che la Mezzosangue ti seguiva e l'ho schiantata, è un osso duro!' mormorò lei, tendando in vano di alzarsi.

Malfoy finalmente si girò verso Hermione, quasi priva di sensi a pochi metri di distanza da lui; la guardò senza esprimere emozioni, come era solito fare.

Si avvicinò piano e con delicatezza le porse la bacchetta che giaceva ai suoi piedi.

' Granger, stai bene?' le chiese mostrando per la prima volta in vita sua, un minimo di preoccupazione per una Mezzosangue.

Lei non rispose ma si limitò ad afferrare con la mano buona la bacchetta. Era in collera con lui, sentiva il suo stomaco ribollire; era tutta colpa sua, se non l'avesse invitata sarebbe ancora tutt' intera.

La Parkinson si mise alle spalle di Draco, puntando in un nano secondo la bacchetta contro Hermione, a terra.

Malfoy, senza perdere tempo estrasse la sua e schinatò di nuovo l'amica, che protestò in un milione di lingue.

La Grinfondoro non badò molto all'accaduto e tornò ad accasciarsi a terra, sentendo che questa volta stava per perdere I sensi definitivamente. Due braccia esili e gelide la strinsero.

Per un attimo Hermione Granger pensò di essersi addormentata nelle braccia di un angelo.

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Capitolo 11
*** Rivelazioni. ***


RIVELAZIONI

I tuoi grandissimi sogni i miei risvegli lontani
I nostri occhi che diventano mani

Hermione granger strizzò con difficoltà gli occhi alla vista di tutta quella luce.

Dov'era finita?

Riconobbe alcune brande disposte proprio di fronte a lei ed altrettante al suo fianco.

L'infermieria.

Si sollevò piano, appoggiando la schiena sul ferro battuto della brandina.

Come?

Una donna bassa e tozza somigliante ad una piccola botticella le si avvicinò.

' Finalmente ti sei svegliata cara, I tuoi amici fanno un gran chiasso, temo proprio di non poter impedire loro di entrare ora.'

Hermione cercò di focalizzare la donna che le cospargeva un unguento color sabbia sul braccio destro, quasi messo in sesto.

Madama Prince.

'Madama Prince cosa, ccc .. che cosa mi è successo?' mormorò flebile Hermione.

' Una brutta caduta cara, sei arrivata da me giusto in tempo.' rispose lei pacata riponendo l'unguento sullo scaffale più vicino, con l'aiuto della bacchetta.

Un vociare si fece sempre più vicino e l'anziana signora che prima era china su di lei, bloccava la porta con aria dura.

Le rughe sul suo viso si piegarono leggermente in un'espressione di fastidio, ma poi si arrese, spostandosi dalla porta vetro.

Harry, Ron, Neville, Luna e Ginny entrarono a passi veloci nell'infermieria, destando Hermione dal tremendo sonno che l'unguento le aveva procurato.

Le prime ad arrivare da lei furono le due ragazze che si sedettero sulla brandina alla sua sinistra e le chiesero come si sentisse.

'Sono stata meglio, voi sapete per caso, beh .. come sono finita qui?' chiese lei notando la strana collana che Luna portava al collo.

Era un'eccentrica combinazioni di colori e di tappi di bottiglia; Hermione non si chiese nemmeno perchè la portava perchè Luna era così, imprevedibile.

Ginny le rispose inquieta:

' No, io e gli altri siamo stati avvertiti ieri mattina che eri qui, non puoi capire il nostro spavento .. soprattutto di quegl'altri due.'

Harry e Ron parlavano sottovoce con Madama Prince e sembravano più contenti di qualche minuto prima. Poi si avvicinarono e Luna cedette il suo posto dicendo che sarebbe andata alla lezione di Divinazione e che sarebbe ripassata dopo.

' Se Divinazione non durerà molto riuscirò perfino a portarti una copia del Cavillo! Stai bene Hermione!' aggiunsè saltellando fino all'uscita.

Ron e Harry la guardarono intensamente e lei gli sorrise, per la prima volta loro erano venuti a trovare lei e non viceversa.

' Come ti senti?' chiese Harry.

' Non male, ma sicuramente meglio di ieri.. non che ricordi molto...' rispose lei pensierosa.

Doveva ricordare, non dimenticava mai nulla!

' Volevamo proprio sapere se ricordavi qualcosa, a noi è stato detto poco ..'

' Ma abbiamo preso un grande spavento ..' concluse Ron con voce fioca.

' Cosa vi hanno detto?Madama Prince mi ha spiegato che sono caduta, ma nient'altro.'

ripetè Hermione, in attesa di alcune informazioni dai due amici.

' Lei ci ha detto la stessa cosa e che ..' Harry guardò Ron e poi incalzò:

' Ti ha portata qui Malfoy e poi è sparito. Madama Prince l'ha visto solo ieri e non ha potuto chiedergli niente sull'accaduto perchè lui se ne è andato subito. '

Hermione deglutì rumorosamente.

Malfoy, Hogsmeade, il terriccio umido misto al suo sangue .. cos'era successo?

' Se lo vedo lo ammazzo sul serio!' sbottò Ron con voce tonante.

' Ne siete proprio sicuri, Malfoy?' chiese lei.

' Sì! Non ricordi che dovevi andare a spiarlo? Due notti fa?' spiegò Harry tranquillo.

<< Devo spiare Draco Malfoy, l'ho visto parlare con Pansy Parkinson approposito di una gita notturna a Hogsmeade.. non posso lasciarlo andare! >>

' Si, ma non ricordo cosa accidenti è successo ad Hogsmeade! ' Urlò lei sconvolta.

Ron la guardò, cercando probabilmente di vederne la follia, ma vide solo una ragazza stanca e distrutta.

' Vuoi che rimaniamo?' chiese infine Harry.

' Potremo mangiare qui, chiedendolo gentilmente a Madama Prince ..' esordì Ron.

'No ragazzi, andate pure, non vi preoccupate tanto non mi muovo da qui' disse lei sorridendo raggiante.

Harry la baciò sulla fronte e se ne andò mentre Ron rimase a tenerle la mano per un po', non smettendo di guardarla.

Era normale sentirsi così in apprensione per lei?

Era perchè Hermione fosse la sua migliore amica o per ..?

Ron appena ci pensò le lasciò la mano e, baciandola in fronte come l'amico, se ne andò.



'Draco, non far finta di non aver sentito ! Ascoltami!'

' Pansy non ho intenzione di ascoltarti ne tanto meno di calcolarti ..'

' Draco, l'ho fatto per te! Perchè l'hai difesa?Quella mezzosangue!' la ragazza piangeva e non riusciva quasi a respirare quando Draco le si avvicinò.

Lei, pensando che il ragazzo si fosse pentito di due sere prima, si ricompose e si avvicinò alla sua bocca, speranzosa.

Il biondo avanzò sempre di più fino a sfiorarle con le dita il mento, lei sorrideva.

Era il suo momento, l'aveva tanto aspettato.

Proprio quando lei avvicinò le labbra alle sue, lui le strinse il collo in una morsa ferrea e la spinse contro il muro.

Pansy perse il controllo ed iniziò a divincolarsi, ma lui la tenne stretta e le sibiilò alcune parole all'orecchio :
' Non-chiamarla-mai-più-mezzosangue e non aggredirla mai più. Sono stato chiaro?' detto questo mollò la presa e se ne andò, senza badare ai singhiozzi alle sue spalle.

Pansy era una povera illusa; probabilmente giusta per la sua famiglia, per il suo sangue, per la sua casa .. ma non bastava.

A Draco non bastava più nulla. Da alcune settimane non faceva che pensare alla più proibita delle ragazze, quella per cui avrebbe dovuto provare l'odio più puro ma per cui, al contrario, si sarebbe gettato nel fuoco.

Vederla stesa a terra due sere prima, schiantata da una stupida oca, lo aveva fatto andare in bestia.

Nessuno poteva toccarla, nessuno!

L'aveva portata in infermieria, ma per evitare domande inconsuete ed evitare di vederla ancora in quello stato se n'era andato, senza voltarsi.

Non aveva chiuso occhio per due notti intere ed aveva evitato ben due gufi di suo padre e due giornate nella Stanza Delle Necessità.

Ma ne valeva la pena.

Questa volta Draco sentiva una speranza crescere forte e travolgente dentro di lui; poteva essere diverso, poteva diventare come lei.

Ma solo stare insieme a lei gli avrebbe dato questa sicurezza e per questo, durante la lezione di pozioni del professor Piton, programmò una visita all'infermieria.

Motivato e felice, dopo aver sistemato Pansy ed I suoi piani, uscì ad ora terminata ma un uomo dal mantello nero lo bloccò.

Piton lo guardava accigliato.

' Draco, come procede?' chiese sottovoce.

Draco rifletè per un attimo e come se fosse in balia di uno strano incantesimo, si ricordò che Piton non era solo il suo professore di pozioni, ma bensì un Mangiamorte.

Cercò delle scuse plausibili e gli spiegò che la missione andava alla grande, ma senza esagerare troppo.

' Bene, ma .. Draco!' lo chiamò mentre se ne andava.

' Fai attenzione, il Signore Oscuro non ammette sbagli'

'Certo.' rispose lui, per poi scomparire e dimenticare la loro conversazione.

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Capitolo 12
*** Difficile da dire. ***


Devo dire un grazie speciale a Neera Sharim alias Gloria che ha scritto una recensione stupenda e che mi è piaciuta un sacco. Grazie grazie grazie, scrivo per persone come te!
Beh, nuovo capitolo, la love story si evolve .. eccome se si evolve!
With loveee, isa.


DIFFICILE DA DIRE


Era come tentare di vincere
 lo sguardo di un angelo vendicatore.
Bella Swan

Era notte fonda, Hermione ne percepiva il silenzio assoluto. Madama Prince era passata una buona mezz'ora prima e le aveva ripassato quello strano uguento; non c'era male, dopotutto, in un periodo di convalescenza. I suoi amici erano passati quel pomeriggio ed erano rimasti qualche ora; Ron le aveva portato delle cioccorane, Harry si era semplicemente fermato a parlarle. Hermione per un assurdo motivo si sentiva l'invalida del gruppo. Gli occhi di Ron si fingevano tranquilli, quando distoglieva appena lo sguardo però, divenivano carichi d'ansia.

' Allora Harry, come procedono le visite con .. insomma con Silente?' mormorò lei quel pomeriggio, cercando di non farsi sentire.

' Sono alcuni giorni che non lo vedo. Ieri sera sono passato nel suo studio però il ritratto di Phineas mi ha detto che era uscito.'

' Uscito?' chiese incuriosita.

' Non capisco più nulla, credimi.' amise lui sfiorandosi la cicatrice.

' Vedrai che appena tornerà tornerete a cercarli insieme. Silente non è un uomo che infrange le promesse.' decretò lei stendendosi di nuovo.

Così gli amici se n'erano andati, promettendo che l'indomani sarebbero tornati e avrebbero portato con sè anche altri amici. Hermione, in verità, voleva stare sola il più possibile.

La testa continuava a lavorare indisturbata sulla serata che l'aveva ridotta in quello stato ed ormai aveva ricostruito quasi tutto; ricordava il mantello, Pansy che la minacciava e Malfoy che la riportava ad Hogwarts.

Decise però di non dirlo ad anima viva, soprattutto ai suoi due amici; ne avrebbero tratto troppe conclusioni affrettate, a cui Hermione desiderava tanto dire sì!.

Chiuse gli occhi abbandonandosi alla notte, che veloce veniva a prenderla e la scaraventava fuori da quelle mura, fuori dalla magia ..per portarla nel mondo dei sogni.

Faceva parte del sonno quel rumore alla porta?

Quest'ultima era rimasta socchiusa per lasciare ad Hermione un po' d'aria, ma ben presto si spalancò lasciando intravedere Draco Malfoy.

Avanzava sicuro con occhi penetranti e non si fermò nemmeno vedendo gli occhi di Hermione, dilatati dallo sgomento.

Non riusciva a pensare nemmeno un momento che lui compariva, come se fosse stato chiamato in causa. Si era stufata di porsi delle domande, aspettava le risposte.

Portava un completo nero ed aveva I capelli biondo cenere spettinati, come se fosse appena sceso dal letto.

Si avvicinò e le si sedette accanto, mentre lei si affaticava per alzarsi.

' Non muoverti.' disse lui severo.

Lei si immobilizzò, ma riuscì a muoversi quel tanto che le permetteva di vederlo.

Non era mai stato così bello ..

Lui le guardò le gambe e le braccia cercando I segni dello scontro, ma vide solo il suo corpo medicato.

'Che ci fai qui?' chiese lei rompendo il ghiaccio.

' Mi sembra ovvio, per vedere come stavi.' rispose freddo e non tradendo alcuna emozione.

Come faceva ed essere così controllato?Non mostrava un minimo di preoccupazione, di ansia .. niente in confronto a quella che avevano provato Harry e Ron. E allora, per quale strano motivo, Hermione si sentiva molto più a suo agio con il freddo e duro Malfoy?

' Sto molto meglio, grazie dell'interessamento.' rispose lei a tono, distogliendo lo sguardo.

Lui sembrò muoversi impercettibilmente e poi riprese a parlare.

' Non avevo idea ..'

' Certo! Non avevi idea che Pansy Parkinson mi seguisse e che mi schiantasse!' sbottò lei, sempre più nervosa.

Reagisci Draco, reagisci diamine!

'Non pensava che ci fossimo dati appuntamento, è diciamo .. protettiva' mormorò lui.

' Oh, si, davvero? Molto protettiva!'

' Mezzosangue, non è certo colpa mia se ti fai beccare!'

' Non era un incontro clandestino!' sbottò sempre più irritata.

' Non lo era?Dopo la mezzanotte fuori dalle mura del castello?' chiese lui divertito dal suo nervosismo.

' E va bene, lo era! Ma non pensavo che dovessi rischiare tutto questo per ..' incalzò lei, accorgendosi che stava esagerando dando troppo bado all'impeto.

' Per che cosa, Granger?

' Per insegnarti quei maledetti incantesimi!' cercò in fretta di dire.

' Certo, gli incantesimi.' ripetè lui scontroso.

' Insomma, che vuoi ?Non ti è bastato vedermi ridotta così?' continuò lei,torturandolo.

La sua faccia mutò in volto di puro senso di colpa e lei rabbrividì, capendo cheaveva colpito nel segno.

Si preoccupava per lei, soffriva per lei.

Lui fece per alzarsi ed andarsene ma lei tentò di fermarlo scendendo dal letto.

Barcollò per qualche metro e quando riuscì ad afferrarlo perse l'equilibrio.

' Granger, che ..?' riuscì a mormorare prima di prenderla al volo e rimetterla a letto.

' Odio essere così debole .. ' soffiò lei quando sentì il morbido cuscino posatogli dietro il collo.

' Sei ostinata vedo.' disse tornando dov'era seduto.

Lei lo tratteneva come una calamita, non riusciva a porvi rimedio.

' Te ne saresti andato, dovevo fare qualcosa ..' soffiò sempre più debolmente. Il sonno si stava impadronendo di lei e lui la vide socchiudere gli occhi.

' No, non me ne sarei andato. Non so come ma ... riesci a tenermi qui' disse sottovoce avvicinandosì al suo viso.

Tentato per un attimo di baciarle la fronte, si ritrasse ed aspettò l'arrivo del primo mattino per uscire di soppiatto.


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Capitolo 13
*** Inizio? ***


INIZIO?

Of silent nights
Oh how I long for the deep sleep dreaming
The goddess of imaginary light


Ron e Harry si nascondevano dietro un'imponente colonna al settimo piano.

' Dov'è andato?'bisbigliò Ron ad Harry.

Il ragazzo sopravvissuto si sporse quel tantino che gli permise di veder scomparire Draco Malfoy attraverso una piccola porticina che presto si sostuì al muro.

La Stanza Delle Necessità, avrebbe dovuto capirlo.

I giorni precedenti erano volati tra pedinamenti e visite all'infermieria ma nulla sembrava così oscuro, era tutto chiaro. Malfoy era una spia.

Silente doveva saperlo.

' Ho la sensazione che non sia entrato lì dentro per cercare il suo gufo, non è vero?' disse Ron uscendo allo scoperto come l'amico.

Era chiaro, limpido.

' Vado da Silente.'

' Ne sei sicuro? Sai cosa direbbe Hermione, mai fidarsi delle apparenze..'

' Sono sicuro Ron, ma non dirlo comunque ad Hermione, ne farebbe un caso nazionale. Dai le ultime dritte alla squadra per domani, non voglio di certo perdere contro quel verme. '



Hermione Granger arrivò molto tardi alla Sala Comune, ma fu come se tutti la stessero aspettando. Ginny, Calì, Patil e Lavanda la abbracciarono e la riempirono di complimenti per la pelle splendida, per I capelli, per I vestiti .. come se essere caduta ed essere stata per una settimana ferma a letto le avesse giovato.

Fred, George, Neville e Seamus la salutarono e scherzarono sulla sua fortuna; aveva saltato tutti I compiti più importanti del semestre ed era stata giustificata!

Lei sorrise per l'accoglienza ma appena gli altri si ritirarono e si dedicarono ad altro lei si accoccolò sulla poltrona. Le fiamme del camino danzavano e creavano scintille sempre più luminose.

Dove sei?

Un ricordo le balenò nella mente; era inutile nasconderlo, prima o poi sarebbe tornato a galla.


Lei e Malfoy, infermieria, soltanto una notte prima.

'Domani sei fuori'

'Si ..'

' Che c'è, non sei felice? Odio questa puzza di alcool.'

' Certo che sono felice.'

' Non ti credo mezzosangue.'

Aveva riso, aveva capito.

' Fai come credi'

' Vorresti davvero passare un eternità qui, con questa puzza, solo per vedermi ogni notte?'

Centro.

' Sei così egoista da pensare che sia tu il motivo di tutto?'

' Allora chi è? Madama Prince? Donna gentile certo, ma non è un po' troppo grande per te, Granger?'

Aveva sorriso ancora.

' Oh, smettila Malfoy!'

' Sei impossibile.'

' Non è vero'

' Dimmi una cosa'

' Cosa, Draco?'

Draco. L'avevo chiamato per nome.

Lui l' aveva guardata sorpreso e poi aveva surclassato.

' Hai la mia stessa sensazione, non è vero, Hermione?'

Non potevo reggere quegli occhi.

Siamo proprio sicuri che Madama Prince non mi abbia somministrato un filtro d'amore?

' Quale?'

' Che sia solo l'inizio ..'


' Hermione, tutto bene?'

' Sì Ginny, tutto apposto, sonno arretrato. Harry e Ron?'

chiese Hermione riprendendosi in un baleno.

' Non ne ho la minima idea. Oh, ecco Ron!' disse facendo un cenno verso la porta.

Ron e I suoi capelli arruffati si avvicinarono alla sorella, a cui disse qualcosa all'orecchio.

Hermione non si arrabbiò, nè chiese di cosa si trattava; alcune volte una convalescenza aiutava il temperamento a diventare piu mite.

Lui poi posò lo sguardo su di lei, facendola arrossire. Non l'aveva mai guardata così, per lui era solo l'amica studiosa che passava gli appunti, nulla di più.

Ma era cambiato qualcosa, Hermione lo percepiva.

' Hermione, Harry .. ehm, è andato da Silente'

' Quindi ci sono novità?'

' Veramente sì, abbiamo beccato una spia nel castello.'

' Una spia? Non sarà ancora Piton, vero? Sapete benissimo che Silente si fida di lui .. '

' Non è Piton.'

' E chi è?'

' Non posso dirtelo mi dispiace. Ora devo cercare la squadra per comunicar loro le novità su domani, tu ci sarai vero?'

' Oh si, si.'

Hermione si ricordò Malfoy che ne parlava alcune sere prima; la partita Grifondoro- Serpeverde. La più importante dell'anno, dove lui avrebbe giocato da cercatore sfidandosi con la sua casa.

Non sarebbe mancata per nulla al mondo.

Ron la salutò imbarazzato e poi corse dai suoi compagni di squadra per avvertirli.

Chi può essere?

'Ginny, io vado a letto, tu quanto rimani?'

' Oh, un' altro po, sai Il Quidditch ..'

'Certo. Buona notte a tutti!' disse voltandosi verso la squadra riunita nell'angolo della sala drappeggiata di rosso e d'oro.

Ron le sorrise e Hermione, nonostante avesse tutt'altro per la testa, rimase impressionata dal nuovo Ron Weasley.

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Capitolo 14
*** Fidarsi ***


Ehi, rieccomi! (:
Do il benvenuto e ringrazioo tantissimo Tonks17,che ha scritto una bellissima recensione.
Questo è un capitolo un po' lunghetto ma ricco di sfumature e di novità.
Scusate se posto velocissimo maa, sono piena d'ispirazione! Vi giuro(:
Baciioni, isa.


FIDARSI


A nessuno arriva mai qualcosa
che non sia in grado di sopportare.


'Sto bene, non vedo perchè ...'

' Oh Hermione! Basta che tu le chieda se è prudente uscire ..' la ammonì Harry, con indosso la divisa di Quidditch.

Ron e tutta la squadra si avvicinarono vociando rumorosamente.

' Su Hermione, ti aspettiamo tutti qui.' le disse Harry battendole una pacca sulla spalla.

'Ehm, che succede?' chiese Ron tornando ai due amici.

' Harry è preoccupato che questo freddo peggiori le mie condizioni, ma sto bene!' sbottò Hermione, stanca di essere la debole.

' Però devo ammettere che hai ragione, potrebbe svenire ..' iniziò a dire Ron.

' E va bene! Vado, ma se mi dice che non c'è nessun problema dovete segnare per me!' disse Hermione, cedendo alle richieste degli amici.

Camminò sicura salutando le persone che le sorridevano; era famosa nella scuola, ma non ne era di certo fiera. Era l'amica di Potter, quella secchiona. Non le piaceva stare al centro dell'attenzione.

Un pensiero le balenò la mente quando si ritrovo a pochi passi dall'infermieria e dalla sua entrata familiare; perchè non dire agli amici che era andata a chiedere consiglio a Madama Prince, quando non ci avrebbe mai parlato?

A volte essere una divoratrice di libri può aiutare.

Così Hermione attese qualche minuto, camminando in circolo davanti alla porta a vetri, per poi alzare I tacchi e camminare verso le scale.

Una voce familiare però, la fece fermare all'ombra.

' Mi dispiace ragazzo, ma se ne è andata qualche giorno fa'

' Oh, non importa. '

' Mi dispiace figliolo.'

' Le ho detto non importa. Ehm .. Grazie lo stesso.'

Era Draco e chiedeva sicuramente di lei. Hermione non ci pensò un minuto e gli andò incontro.

L'espressione di Draco mutò; brillava di stupore. I suoi occhi grigi erano diventati quasi nuvole di fumo grigio e la guardavano incuriosita.

' Non sei un fantasma vero? Non crederei a quella vecchia molto facilmente.'

' No, sono carne ed ossa. Perchè mi cercavi?'

' Volevo assicurarmi che tu non fossi un fantasma, logico no?' Sorrise ed iniziò a scendere le scale insieme a lei. Hermione le aveva sempre odiate, mentre le percorreva cadeva in continuazione; ma in quell'occasione sembravano più sicure che mai, forse lo era lei accanto a lui.

' No, sul serio. Perchè?' chiese sfidando la sua curiosità.

' Ti venivo a trovare, ormai è tappa fissa.'

' Oh.'

Lui la superò e lei dovette rincorrerlo ed aumentare la velocità per fiancheggiarlo di nuovo.

' Immagino che dovrai tifare per I tuoi amichetti oggi ..'

' Beh, logico no?' disse lei imitando il suo tono in precedenza.

Lui rise ancora, gardandola negl'occhi.

I loro passi si fermarono automaticamente e rimasero a guardarsi alcuni minuti, non smettendo di ridere. Poi lui riprese il passo e Hermione si augurò che I corridoi non finissero mai.

' Ci sarò anch'io in campo, Granger.'

' Lo so benissimo.'

' Quindi?'

' Quindi?' chiese lei non capendo dove voleva arrivare.

' Se io ed il tuo potter ci scontrassimo, da chi correresti?'

La testa di Hermione le gridò che era una prova, per fargli capire quanto tenesse a lui.

Rispondergli: '' Verrei certamente da te'' sarebbe stata una bugia bella e buona e sarebbe troppo calcolata; dire invece '' Mi dispiace Malfoy ma tu rimani sempre uno spregevole serpeverde e correrei dal mio migliore amico '' era ancora peggio.

' Quanto ci penserai su Granger? Perchè sai, dovrei andare' disse indicandole la porta spalancata verso il campo. Tutti I Grifondoro, già in divisa, guardavano I loro avversari proprio all'altro lato dell'enorme arco con grande astio.

Hermione non si accorse di aver perso la cognizione del tempo ripensando alla risposta da dargli.

Lei lo seguì tanto da affiancarlo nell'oltrepassare l'arco. Ron ed Harry non si accorsero subito di Malfoy e corsero a chiederle notizie da Madama Prince, mentre Draco entrava in spogliatoio per cambiarsi.

' Allora?' chiese Harry agitatissimo per la partita.

Hermione dovette riflettere perfino sulla scusa plausibile da usare per Harry; Draco le aveva mandato il cervello in totale black out.

' Hermione?' chiese Harry sentendo I Serpeverde borbottare frasi spiacevoli sui Weasley.

Lei guardò lo spogliatoio. Quanto era passato? Minuti? Draco era già pronto con in mano la sua scopa e la guarda divertito dietro ad Harry.

' Hermione! Cosa ti ha detto Madama Prince?Potrai assistere alla partita?' chiese Harry quasi urlando.

'Oh si, si! Ha detto che non ci sono problemi' disse Hermione, tornata alla realtà.

Lui la guardava ancora, sempre più divertito. Cosa trovava in lei che lo faceva così ridere?

Hermione provò una strana morsa allo stomaco vedendolo voltarsi verso I compagni; pochi minuti e la partita sarebbe iniziata.

' Ehi Weasley, dovremo aspettare la fine dell'anno prima che la mammina ti compri una scopa decente?' sghignazzò Blaise Zabini, l'inseparabile amico di Draco.

Hermione lo guardò con occhi truci, c'era bisogno di essere così crudeli?

Draco rise sotto I baffi ed Hermione rimase paralizzata, ma non molto stupita. Aveva imparato a non cambiare troppo in fretta idea sulle persone, dopotutto quella era la prova lampante che Malfoy non aveva cambiato nemmeno una briciola del suo carattere socializzando con lei.

' Chiudi la fogna Zabini' mormorò Harry, mettendosi davanti a Ron che fremeva per colpire il bruno.

' Ohoho, Potter difende il suo amichetto! Visto Draco?Che bella coppia! Manca solo la mezzosangue, oh eccola!' sbottò indicando Hermione che si era appoggiata all'angolo.

Tutti I serpeverde si girarono e risero di lei. Non erano come le risate di Draco, avevano tutt'altro intento.

' Lasciala in pace ' bofonchiò Ron, troppo nervoso per parlare razionalmente.

' Blaise finiscila' riuscì a dire Draco bisbigliando all'orecchio dell'amico.

Hermione non li guardò, cercò di avvicinarsi a Ron per calmarlo, ma evidentemente Harry e I suoi fratelli lo stavano tenendo a bada abbastanza.

Blaise guardò con disprezzo l'amico dopo che si staccò dall'orecchio ed esclamò :

' Draco non fare il buonista! Sai fin troppo bene quanto feccia siano questi tre ..'

' Dimmelo in faccia' mormorò Hermione a Blaise.

Il ragazzo spalancò gli occhi e aggiunse un ghigno disgustato quando Hermione le rivolse la parola. Non aveva ascoltato Harry che le aveva bloccato il braccio, non aveva dato bado allo sguardo ammonitore di Draco .. era davanti a Zabini, occhi negli occhi, in attesa di un insulto che ponesse fine a tutte queste offese verso I suoi amici, verso Ron soprattutto.

Zabini le sputò sui piedi e tirò una gomitata all'amico biondo, aspettandosi che facesse lo stesso.

Hermione abbassò la testa ed aspettò il secondo sputo, che partì debole dalla bocca di Draco.

Il cuore di Hermione si spezzò in mille pezzi.

Non bastavano tutti I sprusi, le offese .. ora dopo tutto le sputava perfino sulle scarpe.

Non era stata buona a nulla Hermione, si era solo illusa.

Le lascrime le salirono copiose sul volto quando sentì Ron stringerla forte per allontanarla dal gruppo. Draco avanzò e guardò Weasley con uno sguardo vendicatore.

' Non toccarla Malfoy, lurida spia.' disse sprezzante Ron, mentre quest'ultimo tentava di toccare Hermione. Ma lei ormai era lontana, fra le braccia di Ron, la cui divisa sembrava trattenere tutte le lacrime.

Malfoy non si diede per vinto e quando un fischio diede il via all'entrata dei giocatori, rimase ancora lì, faccia a faccia con Ron. Harry uscì per ultimo ma capii che in assenza di Ron doveva prendere tempo.

' Come mi hai chiamato?' sussurrò gelido Malfoy fissando Ron.

Hermione si girò e rigirò tra le braccia di Ron, sentendosi completa e finalmente senza paura di nulla. Era così che la faceva sentire Ron; terribilmente amata ed adorata.

Draco invece, era un' altra storia ..

Malfoy non si lasciò sfuggire le braccia di Hermione stringere Ron sempre più forte ad ogni parola che diceva, non riusciva a capire perchè stesse così male.

' Sei una lurida spia. Io ed Harry ti abbiamo visto nella stanza delle necessità. Non hai scampo, Malfoy.' disse secco Ron, accarezzando la testa di Hermione.

' Tu e Potter non avete visto un bel niente'

' Oh si invece. Silente è già stato informato.' ripetè Ron con la stessa sicurezza.

Hermione si rifiutò di credere che Malfoy stesse facendo la spia per qualcuno, e poi per chi avrebbe dovuto .. Voldemort.

Era tutto chiaro; ecco perchè il motivo delle visite notturne, ecco perchè I ritardi alle lezioni al lago nero. Draco era una spia di Voldemort, chissà forse un Mangiamorte.

E lei gli aveva aperto il suo cuore, senza ritegno, senza paura. Ci credeva, maledettamente.

' Ron, in campo!' urlò Harry in sella alla sua scopa. Il pubblico verde ed argentato chiamava a gran voce Malfoy, che rimase in silenzio.

Ron sciolse l'abbraccio da Hermione e, sicuro che Malfoy non la potesse toccare più visto che era già abbastanza alle strette, le baciò la fronte e lei gli strinse la mano.

Per un attimo un fulmine attraversò Il cuore di Hermione. Era dunque giusto stare con Ron per sempre?

' Mi dispiace, Io dovevo ..'

' No Malfoy. Non dire niente' mormorò Hermione con voce rotta dal pianto.

Draco così entrò in campo, probabilmente preoccupato per essere stato scoperto e non per averle mentito e nascosto tutto.

Hermione si sedette ai piedi dell'arco, proprio non aveva voglia di mischiarsi al pubblico. Voleva stare sola.


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Capitolo 15
*** Aiuto ***


Oh non vi fidate di me! Ora si sistema ogni cosa. 

In questo capitolo parlo anche di Sirius Black, uno dei miei personaggi di HP preferiti. 
Mi manca!


Aiuto

It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new
I dont know who you are
but I'm, I'm with you


Hermione guardò la partita attraverso una delle tante fessure fra I mattoni delle arcate del castello,stringendo le gambe al petto.

Toccò più volte I mattoni e ne rimase con le dita impolverate, non poteva aspettarsi altro.

Hogwarts era antica, non vecchia, ma antica; chissà se I loro fondatori o I loro primi studenti avevano provato un amore impossibile ..

Hermione non riuscì a chiudere la mente oltre , era dall'inizio della partita che lo faceva.

Si era innamorata, totalmente; era l'unica spiegazione a quello squarcio che provava.

Non l'avrebbe provato se il professor Vitious non li avesse assegnati l'uno all'altro, se lui non le avesse chiesto scusa in un modo un po' bizzarro, se non l'avesse salvata ad Hogsmeade ..

Non starebbe così male, potrebbe riuscire a respirare quell'aria di Gennaio che tanto bramava.

Avrebbe potuto urlare ed incitare insieme ai Grifondoro là fuori e avrebbe fischiato I Serpeverde.

Ma ora non riusciva che a pensare a lui, alle sue parole ...

Ron l'aveva accusato di essere entrato nella stanza delle necessità, di essere una spia .. l'avevano visto .. ma lui non si era difeso.

Non aveva nemmeno lontanamente provato a farlo, sapeva di essere colpevole.

Perchè le aveva mentito?No, probabilmente le stava vicindo solo per attingere maggiori informazioni sul bambino sopravvissuto da dare ai suoi informatori.

Erano Mangiamorte?Erano Altri?Era Voldemort stesso?

Hermione non lo sapeva.

Un fischio ed un potente boato decretarono la fine della partita, avevano vinto I Grifondoro.

Non poteva rimanere lì ancora molto, sarebbero arrivate entrambe le squadre dra pochi secondi; così si alzò e barcollando uscì da Hogwarts, da sè stessa.

C'era un unico posto in cui voleva stare, che le potesse ricordare che non aveva sognato.


' Ron sei stato GRANDE!' esclamarono Dean Thomas e Ginny all'unisono.

Il rosso fece una smorfia per snobbarli e poi raggiunse Harry che era in fondo alla fila.

' Hai detto tutto a Malfoy vero?Non ha mai giocato così male.' dichiarò Hary appena Ron arrivò al suo fianco. Aveva ragione, Malfoy aveva completamente lasciato il boccino nelle mani di Harry, guardando il cielo distrattamente al posto di giocare.

' Hai visto come l'ha trattata ..io'

' Avrei fatto lo stesso. Approposito, lei dov'è?' chiese Harry posando la scopa ed entrando in spogliatoio.

' Era distrutta' ammise Ron cambiandosi in un lampo.

Non aveva mai visto Hermione così tremendamente delusa e triste, ma cosa le era successo?

' Sono preoccupato' continuò Harry.

' Anch'io. Credi che le abbia fatto delle domande, insomma.. stava scendendo le scale con lui.'

' Forse era un caso'

'Erano un caso le sue assenza in biblioteca?La sua visita notturna ad Hogsmeade,Harry?!?' disse secco Ron all'amico, ormai pronto per andarsene.

' E' colpa mia, non dovevo dire di pedinarlo, si è fatta trasportare ..' mormorò Harry colpevolizzandosi.

I due amici uscirono dallo spogliatoio con Ginny alle calcagna, anche lei stava cercando Hermione.

' L'avete cercata ad Hogsmeade?' chiese lei, sentendosi derisa dai loro sguardi.

' Per favore, non può tornare lì ,insomma..' rise Ron compiaciuto.

' Noi ragazze Ronald, abbiamo l'abitudine di tornare nel luogo del delitto diciamo .. ecco, io per esempio torno volentieri nella Sala Comune, ho dei bei ricordi lì ..' disse guardando Harry con occhi maliziosi.

Lui distolse lo saguardo e fece finta di non aver sentito.

Si erano dati il loro primo bacio lì, poche settimane prima.

' Non mi interessa chi hai sbaciucchiato lì dentro, Ginny. Dobbiamo trovare Hermione e subito.' così Ron intimò il suo migliore amico a prendere il mantello dell'invisibilità ed uscirono.

Dovettero farsi seguire anche da Ginny, ma Ron non sapeva che Harry ne era entusiasta.


La neve si era ormai sciolta e il tronco su cui Hermione sedeva era gelato.

Appena vi si posò sentì vibrare ogni parte del suo corpo; lei lo odiava il ghiaccio.

Ma amava la neve e il calore tenue del camino nella Sala Comune.

Guardò distrattamente il tronco e si ricordò immediatamente ogni cosa; Gita ad Hogsmeade, 3 anni prima, Harry e I suoi stupidi giochi con il mantello dell'invisibilità.

Quel giorno aveva nevicato molto, si ricordava la lacrime di Harry, le prime che aveva mai visto.

Per Sirius, lo riteneva un traditore; se potesse tornare indietro .. rimangerebbe ogni cosa.

Qualche volta le mancava Sirius e la sua eterna voglia di lottare, di prendere il più possibile da ogni esperienza e rischiare, sempre.

Ad Harry mancava moltissimo, Hermione l'aveva notato molto durante l'anno; quando a lei ed a Ron arrivavano I gufi involontariamente gli spuntava un sorriso, sapeva bene a cosa pensava: '' lettera da Sirius. E invece no, dopo quella notte nell'ufficio Misteri Sirius non gli aveva più scritto.

All'improvviso un fiocco di neve le si posò sul naso, quel naso un piccolino che Ron adorava stuzzicare. Ron, di cui era stata a lungo segretamente innamorata e per cui ora non provava niente di piu di una semplice amicizia.

L'aveva consolata, l'aveva stretta e le aveva dimostrato tutto il necessario.

Ora, come tutto d'altronde, spettava a lei.

Il vento gelido le scompigliò I capelli e le fece lacrimare gli occhi. Camminava tremando sulla neve, affondando I piedi sul manto bianco. Una mano, appena più calda dell'ambiente circostante, le strinse il polso. Era arrivato, come sperava.

Il cuore le si fermò e poi respirò tranquilla.

' Sei qui.' mormorò lei, sollevata.

' Dove altro potrei essere?' le bisbigliò sull'orecchio Draco.

In quel momento non sentì che le sue labbra unirsi a quelle del gelido Draco, del Serpeverde senza emozioni, il figlio di un Mangiamorte.. che la stava baciando.

Non aveva mai creduto a quelle voci e ora ne aveva la prova tangibile.

Draco poteva amare, poteva soffrire.

Lui la strinse a sè con forza e lei non oppose resistenza ma si modellò a lui, come aveva sperato e desiderato in segreto.

Sì, l'aveva desiderato dal primo giorno, dal primo sguardo, era colpevole.

Quel bacio durò un eternità che per I due non sembrava comunque durare abbastanza e poi lui si sedette sul tronco, lasciandola infreddolita in piedi a guardarlo.

Dracò si coprì il viso con le mani e respirò profondamente.

' Non dovevo' disse gelido.

Lei ormava non voleva più cedere, le aveva aperto il suo cuore e conosceva a sufficienza il suo. Mentiva.

' Sì, dovevi. Probabilmente non avrei sopportato un altro sputo.'

Lui si rimise le mani in grembo e la guardò, colpito dalla felicità che emanava la sua voce.

' Mi dispiace per quello, prima volevo ancora salvarmi la faccia.'

' Ora non vuoi più farlo?' chiese lei inginocchiandosi davanti a lui e guardando I suoi capelli arruffati e bagnati dalla neve.

' Sono una spia, ricordi?' le ripetè lui come se fosse una cosa ovvia.

Ma lei non l'aveva ancora realizzato, probabilmente aveva baciato un Mangiamorte.

' Vuoi sapere tutto quanto?'

' Mi basta' rispose lei nascondendo l'enorme curiosità per la sua missione.

' No che non ti basta, non ti può bastare. ' rispose gelido.

'Draco, mi basta.'

' Voldemort mi ha marchiato' le disse scoprendosi l'avambraccio destro.

Hermione trattenne il fiato vedendo quel serpente tatuato sul suo braccio, ne era terrorizzata ma finse di esserne immune e così distolse lo sguardo.

' Non ti impressiona?'

' No, vedi mi sono fatta molte ipotesi camminando fino a qui.'

' Giusto' ammise lui da sciocco.

' Vuoi sapere perchè visito molto la Stanza delle Necessità?' chiese lui insistendo.

' Draco sul serio, non sei obbligato.'

' E invece sì, sembra che tutta la mia vita sia un obbligo. Questa è una liberazione invece' ringhiò lui quasi togliendosi l'ennesimo sassolino.

Lei si accucciò e lo ascoltò raccontare dell'armadio svanitore,l'unico passaggio possibile, dei gufi minatori di suo padre, della notte in cui aveva parlato con Voldemort e quella in cui aveva parlato con sua Zia Bellatrix.

' Sono due settimane che non metto piede in quella stanza e stamattina mio padre mi ha scritto l'ennesimo gufo'

' L'hai aperto?' chiese lei timorosa di scoprire qualcosa di più.

' Sì, era un ultimatum'

' E diceva?'

' Diceva che se non mi sarei esercitato con l'armadio Voldemort avrebbe ucciso tutta la nostra famiglia, per prima mia madre.'

Hermione rabbrividì e cercò la sua mano. Lui gliela strinse e ne accarezzò il palmo.

' Non gli ho risposto, ma stasera sarò costretto ad entrarci. ' ammise a fatica il biondo.

Hermione chiuse gli occhi e pregò che il suo cervello elaborasse una qualunque via di fuga per il suo Draco, ma brancolava nel buio.

' Non è tutto, c'è dell'altro.' continuò lui impedendole di riflettere ancora.

Lei tese l'orecchio per ascoltarlo.

' La notte dell'assedio ad Hogwarts dovrò uccidere Silente.'

Hermione si lasciò cadere sulla neve fresca e lasciò la sua mano.

No, non era impossibile. Draco non sarebbe diventato un assassino, non l'avrebbe permesso.

Trasse un profondo respiro sentendo dei passi avvicinarsi e vedendo Draco stringere le bacchetta fra le mani.


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Capitolo 16
*** Conflitti ***


Conflitti


Uno schiantesimo partì dalla bacchetta di Ron e colpì quella di Malfoy, che prontamente però si ritrasse. L'aveva schivato per un pelo.

Appena riprese le forze e la bacchetta Draco continuò a respingere gli attacchi di Weasley e ne scagliò molti a sua volta.

L'ennesimo schiantesimo rimbalzò contro l'albero alle spalle di Ginny, che corse verso Harry senza capire nulla.

Hermione si era nascosta dietro un grosso abete e guardava la scena pietrificata.

Malfoy riuscì a correre via e a ripararsi dietro un altro abete, vicinissimo a quello di Hermione.

' Mi dispiace' mormorò lei avvicinandosi a lui e uscendo allo scoperto.

Ne Ron, ne Harry, ne Ginny scagliarono fatture contro di lei, anzi, le corsero incontro.

' Hermione non puoi stare qui, lui .. insomma è nei paraggi!' sbraitò Ron tenendo la bacchetta puntata sul vuoto.

' Smettila' gli bisbigliò senza che sentisse.

' Hermione vieni via, torna al castello con Ginny .. Harry direi'

'Smettila!' gli urlò Hermione senza fiato.

Ron rimase impassibile sotto lo sguardo curioso di Harry e della sorella; Hermione gli aveva appena urlato contro.

' Perchè non abbassi quella bacchetta?Anche voi' intimò loro Hermione, squadrandoli.

Loro ricacciarono nelle tasche le bacchette e attesero che lei tornasse normale.

' Draco vieni fuori' disse lei secca e visibilmente combattuta.

Il biondo uscì dagli alberi senza bacchetta e li guardò gelidi, non fece in tempo però di raggiungere Hermione che Harry riprese la bacchetta in mano e gliela puntò alla tempia.

'Harry no! Insomma, volete ASCOLTARMI!' Sbottò Hermione sempre più nervosa.

Il bambino sopravvissuto guardò la sua migliore amica piangere dalla tensione ed allentò la presa, quel poco che la fece respirare.

Ron e Ginny guardavano fisso l'amico che minacciava Malfoy e non osavano pronunicare nulla, la tensione era tanta, troppa.

' Cosa le hai fatto' disse inflessibile Harry al biondo.

Malfoy la guardò con un espressione gelida e poi tornò a parlare con il ragazzo:

' Nulla che non volesse le fosse fatto' disse sicuro.

Harry premette la bacchetta sulla sua tempia e Ron arrivò alle sue spalle ripetendogli la domanda e non ascoltando I lamenti di Hermione.

' Che cosa le hai fatto?Dillo, ora o ti faccio saltare il cervello.' ripetè Weasley visibilmente teso.

Odiava minacciare, ma se era un Malfoy la vittima, era tutta un altra storia.

Ginny corse incontro ad Hermione che se la scrollò di dosso e mormorò con voce strozzata:

' Non mi avete mai dato retta e non lo state facendo nemmeno adesso. Draco è apposto, lasciatelo andare.'

' Stai delirando' biascicò Ron guardandola per un attimo.

Lei iniziò a piangere, come era solita fare poche volte, in silenzio, lasciando correre le lacrime che le toccavano il mento.

Ron la guardò ancora più curioso, mentre Harry abbassò la bacchetta per avvicinarsi a lei; non era stata stregata, era sempre la loro Hermione.

Lei sembrò apprezzare il gesto di Harry però continuò a guardare fissa Ron, che non mollava la presa su Malfoy.

' Draco non è una spia, è incastrato in un brutto guaio e noi dobbiamo aiutarlo.'

' Hermione come fai ..'iniziò Harry.

' Cercherò di fartelo capire in modo diverso; vedi Ginny?Anche se lei passasse dalla parte sbagliata, tu non faresti di tutto, ogni cosa a te possibile per portarla nel giusto?'

Il moro annuì guardando distrattamente la ragazza nominata da Hermione, che le stringeva la mano. Ron sbattè le palpebre, confuso; probabilmente non solo Hermione le aveva nascosto alcune cose..

' Ecco. Quando vi dico che Draco è apposto, è apposto. Io mi fido di lui e voi dovreste fidarvi allo stesso modo, io non ho mai dubitato ..'

' E' IL FIGLIO DI UN MANGIAMORTE! TI HA STREGATO! NON SENTI COME PARLI?' urlò Ron contro l'amica di sempre.

Malfoy tentò di liberarsi dalla stretta e finalmente, con un calcio negli stinchi si allontanò da Weasley, che giaceva a terra ansimante e dolorante.

Hermione e Draco si guardarono per un lungo istante poi Draco si voltò e tornò al castello, senza degnare di uno sguardo la sua vittima a terra.

Ginny corse dal fratello insieme ad Harry e tentarono di svegliarlo, ma era svenuto.

' Dobbiamo portarlo al castello, non possiamo lasciarlo qui .. Harry' mormorò Ginny con le mani tremanti. Il moro annuì e si caricò in spalla l'amico e si voltò verso Hermione.

' A volte fidarsi non significa voltare le spalle agli amici, lui ti voleva proteggere.'

Hermione provò a rispondere ma si accorse di essere bloccata, senza riuscire a muovere un solo muscolo.

I due se ne andarono con Ron al seguito e lei li seguì, sentendosi uno schifo.


' E' tutto, Draco?' chiese albus Silente dall'alto della sua scrivania in legno massiccio. Draco Malfoy davanti a lui, con faccia sconvolta e provata, annuì.

' Ottimo. Hai fatto molto bene a venire a confidarti, mi hai sorpreso grandemente.'

' Non volevo sorprendere nessuno, voglio solo che mi tolga da questo pasticcio.'

Il vecchio barbuto si alzò e iniziò a passeggiare lungo il suo studio, lasciando Draco appiccicato alla sedia di velluto.

' Ho moltissime buone idee, ma sarebbe più consono che le visionassimo insieme ad Harry, il signor Weasley e la signorina Granger, non crede?'

' Perchè?' chiese il biondo confuso. Non c'era bisogno di mettere ancora nei guai Hermione, che aveva rischiato molto per lui, che non aveva difeso I suoi amici ma bensì lui.

' Perchè credo che loro credano in te, Draco.'


Hermione aspettava fuori dall'infermieria, passeggiando nervosamente senza darsi pace. Stupida, stupida. Aveva lasciato che Draco facesse del male a Ron.

Infondo l'aveva fatto per liberarsi dalla sua presa ma .. No, no ! Era sbagliato, tutto quello che stava facendo. Harry l'aveva accusata di avere poco tatto, ma possibile che lui non riuscisse a capire?

' Novità?' le chiese una voce familiare alle sue spalle; Draco.

Era tornato.

Lei lo abbracciò e affondò il viso nel suo torace; profumava di pino.

Lui si limitò a stringerla e a cullarla per il tempo che le servì per tornare in sè.

' Sono ore che aspetto, niente' ammise lei, infine, sconfitta nel profondo.

Tu che fine avevi fatto?' chiese curiosa.

' Ero da Silente, gli ho parlato e .. mi aiuterà.'

Ad Hermione spuntò il primo sorriso vero della giornata, che la fece sentire viva; perchè Draco sarebbe rimasto vivo, sarebbero rimasti insieme e nel giusto.

Lui le strinse la mano e la guardò intensamente:

' Mezzosangue devo dirti grazie.'

' E io devo dirti che ho risposto alla tua domanda ..'

' Quale domanda?'

' Se io ed il tuo potter ci scontrassimo, da chi correresti? E' logico che ora tifo per te, Malfoy.' lo disse ridendo, ma dentro provava un grande ribrezzo. Aveva lasciato Ron a terra, inerme, non facendo nulla. Eppure meno di un anno fa ne era innamorata ..

Ora riusciva a vedere solo Draco e in quel momento, riusciva a sentire solo il suo tocco gelido, niente di più.

Lui rise compiaciuto e le strinse più forte la mano, entrando in infermieria.

Non le avrebbe permesso di perdere gli affetti per lui, perchè stavano arrivando tempi oscuri, in cui non ci sarebbero state divisioni o conflitti, ci doveva essere fiducia e .. amore.



E' un po' incasinato ma spero di avervi fatto rendere l'idea di come Hermione avesse preso le parti di Draco, che ha atterrato Ron. Lei non si è alzata per soccorrerlo, si è trattenuta perchè ha capito quanto fosse importante Draco dopo quel bacio, ma sta malissimo.

Rivuole la tranquillità dell'amicizia che l'amore di Draco le sta portando via; ma nelle ultime frasi Draco la spinge all'interno dell'infermieria dove vedranno Ron( nel prossimo capitolo), perchè Draco Malfoy non è solo un pezzo di ghiaccio.

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Capitolo 17
*** Riappacificazioni e chiarimenti. ***


Cara Shannara_810 grazie infinite a te di amare così tanto una fanfic, che anche per me vuol dire molto.
Graziegraziegraziieee, lo ribadisco, scrivo per persone come te!
Ecco il nuovo capitolo, metto un po' di chiarezza, che dite?
Passa un po' di tempo ed alcune tempeste emotive sembrano calmarsi, ma c'è sempre un ma..
ps: tratto a volte anche di Ron/Hermione perchè il finale, che è in cantiere, vi sia più semplice da capire e accettare.


Riappacificazioni e chiarimenti


Ma non lo vedi che siamo solo occasioni,
e nella maggior parte pure delusioni.

L'ufficio del preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, di Albus Percival Wulfric Brian Silente, era completamente messo a soqquadro ma lui non sembrava preoccuparsene.

Se ne stava seduto con aria tranquilla dietro la sua scrivania e guardava la scena.

Ancora una volta, dopo la settimana passata da lo scontro ad Hogsmeade, Harry Potter e Draco Malofy puntavano, l'uno contro l'altro, le bacchette.

Il volto di Malfoy era rigato mentre il ragazzo sopravvissuto portava solo alcuni tagli nei vestiti e niente di più. Non erano soli nella stanza; oltre al preside, Hermione Granger e Ron Weasley sedevano su sedie di scomodo legno massiccio dalle parti opposte della stanza.

Ron non le aveva rivolto la parola da quella fredda giornata di Gennaio e ora, agli inizi di febbraio, nel cuore di Hermione sembrava fare sempre più freddo.

Quel giorno non provava segni di ansia e preoccupazione per il compagno che ancora una volta si stava scontrando con l'amico di sempre, bensì, guardava Silente curiosa.

Come fa ad essere così calmo?

Infatti il Preside aveva approfittato della calma fra I due per afferrare una cioccorana ed assaporarla con calma eterna. Prima che Hermione gli chiedesse qualsiasi cosa lui si rivolse a lei con fare gentile :

' Anni di insegnamento mi hanno guardato bene dall'impedire a due ragazzi di scontrarsi, signorina Granger. Si creerebbero nuovi pretesti.'

La ragazzo annuì, sapendo che aveva ragione il vecchio barbuto; se li avrebbero separati ancora una volta avrebbero continuato all'infinito ed era giusto lasciarli sfogare ancora un po'

Hermione si voltò verso Ron; teneva la testa bassa e fissava il pavimento.

Aveva Draco ora, ma a quale prezzo aveva pagato questo suo amore?

All'improvviso, mentre I due contendenti avevano ripreso a duellare, il preside li separò scuotendo appena la sua bacchetta e, sempre con questa, li obbligò a sedersi.

Draco era vicino ad Hermione ed ansimava stanco, mentre Harry sedeva vicino a Ron per niente scosso dalla battaglia, lui aveva combattuto il più grande mago oscuro di tutti I tempi più e più volte e Draco Malfoy con in mano una bacchetta non gli sembrava altrettanto minaccioso.

' Convengo però che siano terminati I minuti di libero sfogo e direi che potremmo iniziare a discutere sulle dinamiche della faccenda' continuò Silente come se avesse parlato fino a pochi secondi prima.

' In questa settimana ci siamo riuniti più e più volte ma non siamo venuti a capo di nulla. Sarò lieto di informarvi che ho preso io una decisione.'

I ragazzi guardarono intensamente il loro preside ed attesero istruzioni.

' Risponderemo all'attacco della prossima settimana.' affermò tranquillo.

' NO! Non potete, lei non sa cosa .. fa!' sputò Draco fra I denti, scosso dei tremiti.

' Draco, sai bene che è l'unica soluzione. Non possiamo di certo attaccare casa tua o qualunque altro quartier generale, la battaglia si svolgerà qui'

' Lei non ha la minima idea di quanti Mangiamorte ci saranno!' continuò Draco sempre più in apprensione. Lui sapeva più di ogni altro, stava facendo il doppiogioco e doveva assistere alla pazzia di quel vecchio preside, che pensava di fronteggiarne uno ad uno.

' Oh caro Draco, l'Ordine della Fenice ne ha eliminati molti di più di quanti tu pensi.' mormorò teneramente il preside per fargli comprendere la situazione.

' Combatteremo' disse Harry sicuro incontrando gli occhi colmi d'orgoglio del preside, lui poteva capire quanta rabbia si nascondesse dietro ogni gesto di Harry, quanto aspettasse di liberarsi di quella maschera di dolore.

' Harry sono molto orgoglioso della tua scelta , potresti benissimo partire ..' incalzò Silente ma fu interrotto da Draco, sempre più pallido in viso.

Il biondo ringhiò qualcosa.

' Il bambino sopravvissuto non si tira mai indietro, ma non conoscete I mangiamorte ..'

' Ne conosco uno e ne vedo la copia qui davanti' rispose Harry a tono.

Il biondo fece per estrarre la bacchetta ma Hermione fu più veloce e gliela strappò di mano.

Silente continuò la sua spiegazione.

' .. Convengo dunque che tutti siamo d'accordo sul combattere! Elimineremo I mangiamorte e Draco ci aiuterà con il suo ottimo doppio gioco.'

' Bellatrix sarà la prima ad entrare con Fenrir Greyback, poi ci sarà mio padre ed insieme mi accompagneranno nel suo studio, per ..' ripete Draco per fare chiarezza, ma non riuscì a terminare la frase.

' Grazie di averlo ripetuto Draco.So benissimo qual'è il loro intento e disapprovo' disse ridendo sommessamente il preside nascondendo il normal nervosismo.

' Parte dell'Ordine vigilerà sui corridoi e un' altra parte ..'

' C'è una cosa che non le ho detto ma Hermione sa.' disse bruscamente il biondo, guardando la compagna al suo fianco. Le strinse la mano.

' Purtroppo alcune sere fa sono arrivato in ritardo per la prova con l'armadio svanitore e hanno dubitato di me. Saranno molti di più, se non tutti.' ammise forzato.

Silente iniziò a passeggiare per il suo studio, concentrato; infine continuò:

' Lord Voldemort verrà?' chiese sicuro il Preside.

A Ron si gelò il sangue nelle vene mentre Harry si tese ad ascoltare.

' No, mia zia Bellatrix mi ha più volte ripetuto che è una cosa che devo fare solo e il Lord Oscuro non verrà, non ritiene la cosa degna del suo interesse'

' Bene, molto bene. Dovrò quindi riassegnare I compiti e coordinare di nuovo alcune strategie con l'ordine. Potete andare.' annunciò lasciando liberi Harry e Draco, ancora bloccati dal suo incantesimo di forzatura.

Ron schizzò via dalla stanza facendo un cenno al Preside,che sorrise e poi fu il turno di Draco e di Hermione. Harry uscì per ultimo ma all'improvviso Silente lo richiamò dentro.

' Signore?' chiese tornando alla sua scrivania.

' Harry, spero che questa battaglia ti sia utile per eliminare il maggior numero di Mangiamorte e per facilitarti la ricerca degli Horcrux quest'estate.' disse sereno Silente.

Il moro spalancò gli occhi, confuso.

' Lei non verrà con me signore?' chiese.

' Vedi Harry, questo scontro metterà a dura prova le mie forze, già come vedi in forte difficoltà ..' incalzò guardandosi la mano annerita.

' Sarà così difficile?' chiese il moro avvicinandosi.

' Oh Harry, tu sei il prescelto, niente è facile per te.' disse schietto e sorridente il preside.

' Mi promette una cosa?' chiese ancora il moro prima di andarsene.

' Ogni cosa in mio potere Harry.'

' Mi aiuterà comunque con la ricerca?Intendo suggerimenti ed altre cose insomma ..' chiese impacciato dalle sue stesse parole.

' Certo Harry, ora va. Non vorrei che la professoressa McGranitt mi rimproverasse perchè trattengo gli studenti della sua casa troppo a lungo. Arrivederci'

' Arrivederci Signore' mormorò il ragazzo chiudendo la porta alle sue spalle.

Silente avrebbe voluto tanto dire ad Harry la verità, ma non poteva.

Non poteva dire al Prescelto che non avrebbe avuto aiuti da lui, ne da alcuni.

Sarebbe morto di lì a pochi giorni e Harry avrebbe dovuto cavarsela da solo.

Una lacrima calda sotto gli occhiali a mezzaluna del centenario preside cadde copiosa a terra


Il mattino dopo, Hermione si svegliò di buon ora e si assicurò di fare colazione il più presto possibile. Purtroppo per lei, anche I suoi due vecchi amici, avevano avuto la sua stessa idea.

Avanzando tra I tavoli imbanditi per la colazione della Sala Grande, Hermione riflettè sulle parole da dire. Mi dispiace, scusatemi? No, perchè mai doveva scusarsi?Infondo aveva imparato ad amare, niente di più. Si sedette al suo vecchio posto, accanto a Ron che fece finta di non vederla;anche Harry abbassò lo sguardo.

' Ragazzi vi prego' li implorò lei sentendo le lacrime pungerle il viso. Non voleva perderli, era stata egoista a pensare solamente a lei e all'incolumità di Draco, ma ora voleva esserlo ancora di più .. voleva I suoi amici e Draco.

Harry alzò lo sguardo e le rispose a tono:

' Ora ci rivolgi la parola? Non abbiamo niente da dirti'

' Harry ti prego! Volevo solo proteggere Draco, voi non lo capite ..'

' Che cosa si può capire da un figlio di un Mangiamorte?' bisbigliò secco Harry incatenando I suoi occhi truci a quelli di Hermione.

Lei sprofondò nell'abisso che per giorni l'aveva circondata.

' Harry sta facendo il doppiogioco per noi, sta rischiando ogni cosa!' ribattè lei sentendosi sempre più debole.

' Questo è vero, ma cosa ti assicura che non stia anche dall'altra parte?'

' Altra parte?Harry! Ha raccontato tutte le loro strategie a Silente e a noi! Si sta mettendo in gioco, lui non è uno di loro!' disse cercando di contenere il tono di voce, Hermione.

' E perchè nasconde sempre il braccio destro?Non sono stupido Hermione, so che è stato marchiato ed uno quando lo è non può tornare indietro ..'

Lei rimase spiazzata però continuò a sostenere la sua tesi.

' Guarda Piton!'

' Piton è un bugiardo e non gli credo da anni ormai.'continuò Harry ingurgitando dei cereali raffermi.

' Harry ti prego, fidati di me! Ti chiedo solo questo, se succedesse qualcosa mi assumerei tutte ..' tentò di continuare Hermione ma fu interrotta da Ron che si stava alzando.

' Ti sei assunta la responsibilità di questo?' le disse indicando il profondo taglio che portava ancora sulla spalla. Lei sbiancò e si sentì,se possibile, ancor più debole di qualche minuto prima.

Aveva ragione, si stava arrampicando sugli specchi.

' Ti assumeresti le rsponsabilità della morte di una persona se ti sbagliassi su Malfoy, Hermione?' le chiese insistentemente.

Lei annuì.

' Ok, allora io ti credo e credo a lui. Lavoreremo insieme a questa resistenza.' concluse sicuro il rosso. Hermione fece per alzarsi ed abbracciarlo ma lui si scansò e salutò dicendo che aveva lezione. Lei, delusa ma in parte soddisfatta del risultato, si voltò verso Harry che le sorrideva.

' Credi davvero che abbia lezione alle 7 di mattina?'

' No, ma magari sta andando a studiare.'mormorò sarcastica in risposta al moro.

' Ti credo Hermione e credo .. uhm, credo in Malfoy. Ma devi promettermi di fare attenzione.' le intimò l'amico, che la stava abbracciando.

' Io e Ron ci saremo sempre, non preoccuparti se è arrabbiato, gli passerà. Sai, per lui eri tu la prima e ora lo sei per un altro ..' ad Harry scapparono quelle parole e se ne accorse troppo tardi, ma Hermione piangeva a dirotto sulla sua spalla e non aveva sentito nulla.

Era tornato tutto alla normalità o almeno così credevano.



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Capitolo 18
*** Nuvole e ripensamenti ***


Shannara_810 concordo sulle Dramione, vedrai che alla fine del settimo ce ne saranno ancora di più.
Questo capitolo è moolto,moolto dolce perchè la canzone qui sotto è dei miei miti, gli U2 che devo ringraziare immensamente, siete unici!Beh enjoy it (:


Nuvole e ripensamenti

-3 giorni alla battaglia


I have held the hand of a devil
It was warm in the night
I was cold as a stone
Only to be with you


Un ragazzo ed una ragazza, apparentemente diametralmente opposti, erano stesi sul verde prato dietro Hogwarts.

La ragazza con I capelli castani, che con il timido sole sembravano ancor più chiari, posò la testa sul petto del ragazzo e guardò le nuvole. Avevano un assemblamento strano quelle pazze, come se si divertissero a saltare qua e là nel cielo.

' Cosa vedi?' gli chiese dolce indicando il cielo.

' Un paio di stupide nuvole?' rispose lui in maniera ovvia.

I suoi occhi non si erano ancora abituati al sole, per un lungo tempo aveva visto solo la sua camera nel buio più totale.

' Sei così ottuso da vedere solo un paio di stupide nuvole?Draco!' sbottò lei allontanandosi impercettibilmente. Non aveva voglia di litigare e nemmeno di stargli lontano, mancavano solo tre giorni alla battaglia.

' Dimmi cosa vuoi che veda e proverò a vederlo' mormorò accondiscendente guardandola in quegl' occhi cioccolato fuso.

' Non voglio che tu veda niente di quello che tu non riesca a vedere'

Lui scoppiò a ridere e lei rimase impressionata, la derideva?

Lui colse la tensione e la strinse a sè, prendendole le dita e con esse indicò il cielo.

'Mmm, allora.. quelle due nuvole sembrano intrecciarsi, come due mani che si toccano' e così strinse di più la mano della ragazza.

' Quella invece, quella sembra un cigno .. vedi il becco?' disse tranquillo.

Per la prima volta Draco aveva provato ad interpretare le nuvole, a capire cosa fossero soltando dando loro una stupida occhiata. Hermione sorrise, soddisfatta.

' I babbani lo trovano un passatempo divertente sai?' gli disse spontaneamente e sedendosi.

Lui si avvicinò e la baciò dolcemente, assaporando le sue labbra che sapevano di menta, di fiori di campo e di sole. Il baciò si prolungo ma lei si staccò con dolcezza, decretandone la fine.

Non era molto malleabile Hermione, e non voleva spingersi oltre, non era pronta, non si era mai sentita pronta per nulla in quel campo. Per fortuna Draco non era uno di poche parole e copriva I loro imbarazzanti silenzi con chiacchere fredde e gelide.

Il loro era un rapporto strano ma indissolubile.

Lui si alzò e la guardò, per un po' non parlarono e rimasero lì, senza silenzi imbarazzanti nè vergogne di altro tipo,baciati dal sole e da quelle nuvole un po' pazze, una a forma di cigno e altre due come due mani intrecciate.


Remus Lupin e Ninfadora Tonks uscirono dall'ufficio di Silente preoccupati, la battaglia di tre notti dopo si prospettava dura e impegnativa per tutti loro.

' Remus, ne sei proprio sicuro?' chiese lei insistendo come nell'ufficio pochi mintui prima.

Il volto pallido e provato dell'ex professore di Difesa Contro Le Arti Oscure guardò la sua compagna, che presentava un viso pieno e I capelli corvini, sua ultima trovata.

' Non posso lasciare Harry nelle loro mani, ho promesso a Sirius che l'avrei protetto. A qualunque costo.'

La ragazza dopo queste parole si arrese e si limitò a prenderlo per mano; sapeva quanto gli mancasse l'amico di sempre Sirius Black, mancava anche a lei. Era esattamente la persona che serviva a tutti quanti in quei giorni. Aveva il pregio di riuscire a calmare e rasserenare tutti con una battuta ed un sorriso, non c'era niente di meglio in tempi come quelli.

In tempi in cui, un sorriso vale tutto.


Harry posò il suo manuale di pozioni avanzate e guardò l'amico davanti a sè, sveglio per miracolo.

'Ron, dovresti andare a letto' incalzò il moro, preoccupato per lo stress che si caricava sulle spalle.

Il rosso lo guardò con occhi ridotti a fessure ed iniziò a mormorare quello che da tempo teneva nascosto dentro.

' Sono preoccupato, ho quest'eterna sensazione che non andrà per niente bene'

' Siamo con Silente, ci saranno tutti gli Auror , l'ordine ..' iniziò Harry.

' .. ma dimenticavo che tu non hai paura, dovrai affrontare cose più dure di questo scontro. Come fai?' gli chiese spontaneo e curioso, ritrovando un po' di forza prima di crollare.

' A fare cosa?' chiese Harry sempre più confuso.

' A trovare un motivo per continuare questa guerra. Non ti senti .. vuoto?' gli ripete scandendo per bene le parole.

Harry sapeva a cosa si riferiva, si sentiva vuoto ogni giorno di più.

Voleva scrivere un gufo a suo padre o sua madre come faceva Ron stesso, ma non poteva.

Voleva scendere nella Sala Comune in piena notte e vedere il viso di Sirius tra le fiamme del camino, ma non poteva.

Voleva sconfiggere Voldemort, una volta per tutte e vendicare tutti loro, ma non poteva.

Doveva aspettare di ritrovare tutti gli Horcrux, sperando di rimanere in vita il necessario per sconfiggerlo. Certo, era il prescelto, ma non superman.

' Ron dobbiamo stare tutti uniti e vedrai che andrà bene.' concluse il moro, non sapendo come rispondere alla domanda dell'amico. Ma Ron l'aveva interpretato come un sì; si alzò, batte una mano sulla spalla di Harry e salì le scale.

Al quinto scalino si bloccò e tornò da lui, tenendo in mente l'ultima cosa che doveva chiedergli.

Harry lo guardò con occhi strani, dapprima pensando stesse male, ma poi lo ascoltò.

' Dici che se domani parlo con Hermione, beh .. sbaglio?' chiese titubante ed imbarazzato.

Questa volta Harry seppe rispondergli.

' Non aspetta altro.' disse incontrando il suo sorriso in risposta.

Questa volta Ron salì tutti gli scalini e si fiondò a letto, stranamente leggero ma non vuoto.


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Capitolo 19
*** ES ***


ES
-3 giorni alla battaglia




-Expelliarmus!.

Una luce bianca coprì l'immensa stanza delle necessità pullulante di giovani maghi.

Come due anni prima, l'Esercito di Silente era tornato insieme, per la battaglia.

' Molto bene, Neville, molto bene.' disse il Prescelto passando tra I giovani duellanti.

Ginny Weasley provava con Neville Paciock e per pietà, gli scagliò una fattura innocua, che lo fece solo rabbriviire per un attimo. Senza riuscire a trattenersi dalle risate Ginny fece l'occhiolino a Harry, ormai dall'altra parte della stanza impegnato con Luna e Seamus.

Sorrise d'impeto. Ginny era la migliore.


Ron Weasley, nascosto dietro ad una colonna per la prima volta, controllava I movimenti di Hermione Granger sperando di avvicinarla. La sua ultima speranza però, si era spentaquando l'aveva vista passeggiare con Malfoy. Gli colpì una coltellata al cuore quando li vide complici, affiatati e semplicemente compatibili anche se così diversi. Le avrebbe parlato, era quello il momento;così si fiondò davanti a lei proprio mentre passava la colonna in compagnia del suo attuale ragazzo e la fece indietreggiare.

Malfoy pensò subito al peggio, estrasse la bacchetta e spinse Hermione dietro di sè.

' Uo , uo. Vengo in pace' mormorò con il sorriso il rosso.

Malfoy non si spostò, ma Hermione uscì dalla copertura delle sue spalle ed andò da Ron.

' Ho bisogno di parlarti, una volta per tutte' disse, sempre mantenendo il sorriso.

La ragazza guardò il biondo e gli abbassò la bacchetta e poi camminò verso il primo spazio libero da occhi ed orecchie indiscrete.

Ascoltò senza ripensamenti.

' Mi dispiace di averti evitato, ma vedi Hermione .. la questione è molto più grave di quello che sembra.' incalzò Ron guardandola negl'occhi.

' Pensavo di averti perso.' disse visibilmente in colpa.

Lei iniziò a parlare, attendendo il suo abbraccio e di riavere l'amico di sempre.

' Stare con Draco per te significava avermi perso! Però, quel giorno mi hai creduto.'

' Sì, non volevo che ti allontanassi e poi, tutte le tue supposizioni erano vere. Lui ci ha aiutato molto.' ammise a malincuore ma con rispetto.

Lei lo guardò raggiante. Le aveva creuduto, ma voleva proteggerla come aveva detto Harry.

Lo abbracciò d'impeto e lui la strinse a sè, come in quella giornata dell'incontro fra Grifondoro e Serpeverde. Sentiva il calore di Ron invaderle tutto il corpo, sentiva il suo respiro. Poi lui sciolse l'abbraccio con facilità e le ripetè milioni di volte mi dispiace fino a che tornarono da Draco.

Il suo sguardo preoccupato si spense subito. Weasley non le aveva fatto del male.

' Insomma, Hermione avrei una sorpresa' iniziò Ron allegro.

Lei lo guardò interrogativa e poi guardò Draco.

'Che genere di sorpresa?'

' Puoi, .. potete seguirmi fino alla stanza delle necessità?' chiese sereno.

I due annuirono e Hermione tese la mano a Draco che la prese, prudente.

Una volta arrivati davanti alla porta Ron chiuse gli occhi e apparse una porta, che Hermione riconobbe subito.

' Ma questa è .. la porta...'

' Dell'ES. Proprio adesso Harry sta combinando qualcosa insieme ad un paio di persone, tu non puoi mancare.' sottolineò guardando I suoi occhi sopresi e gioiosi.

Mai si sarebbe aspettata il ritorno dell'ES, ma probabilmente anche loro volevano partecipare allo scontro. Non sarebbe entrata senza Draco e per questo lanciò un'occhiata elusiva a Ron che la fece entrare con un cenno.

Ora c'erano solo Malfoy e Weasley, fuori dalla stanza delle Necessità, l'uno con gli occhi puntati sull'altro.

' Dovrei far pagare il pedaggio ai Serpeverde ma .. insomma sei il ragazzo di Hermione' disse sorridente aprendogli la porta.

Mentre Draco entrò però Ron lo fermò e gli disse all'orecchio:

' Trattala bene o sul serio ti faccio saltare il cervello'

Malfoy si scrollò di dosso la sua presa e lo derise perfino all'interno.


' Draco ha preparato ogni cosa'

' Lo so, ma il Signore Oscuro non si fida abbastanza' mormorò Bellatrix Lestrange in risposta al cognato.

Lucius Malfoy la guardava con occhi colpi di rabbia e di disonore.

' Quindi Amycus e Carrow ti terranno sotto controllo In caso il mio carissimo nipote volesse aderire ad altre cause' mormorò con voce sottile la mora.

Lucius sperò con tutto il cuore, che il figlio non l'avesse disonorato.


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Capitolo 20
*** Non ho paura ***


Ragazzi/e questo è l'ultimo capitolo prima del finale! Non lo posterò così in fretta come gli altri, perchè sarò in vacanza 4 giorni e farò ritardo. Mi odierete per il finale, però vabbè.

Un bacione a tutti!


NON HO PAURA
-1 alla battaglia


Io ho bisogno di credere
che qualcosa di straordinario sia possibile.




'' Qui va tutto bene, è tutto tranquillo. Presto farò I miei G.U.F.O, I miei esami di fine anno, e ve li spedirò. Vi voglio bene, Ron e Harry vi salutano tanto. ''

Hermione

Poso' la penna a terra, piega la lettera in quattro e la fissò sulla zampetta di Leo, il gufo di Ron.

' Portala ai miei genitori' gli disse sospirando.

Il gufo impacciato sbattè contro la finestra del dormitorio però partì in volo, lasciandola sola.

L'ultima cosa che voleva era dire ai genitori che la sera dopo Hogwarts sarebbe stata attaccata dai Mangiamorte ed il suo ragazzo, Draco Malfoy, era a rischio di vita come tutti gli altri.

La porta del dormitorio si aprì appena e dallo spiraglio entrò proprio lui, Draco.

'Siamo tutti nella Stanza delle Necessità' mormorò lui avvisandola.

Sembrava tranquillo e spigliato, non sentiva il peso come quello di Hermione sul petto.

Non riusciva a respirare.

' Cosa succede?' chiese cambiando tono ed avvicinandosi a lei.

Lei si affrettò per alzarsi, non voleva farsi vedere in quello stato per nessun motivo. Lo superò ed uscì dalla stanza fino ad arrivarealla Stanza delle Necessità.

Fred e George scherzavano con il fratello Ron mentre Harry, da spettatore divertito, si godeva la scena. Ginny e Luna la videro entrare e le sorrisero, tornando al loro duello.

In quei due giorni tutti saltavano moltissime ore di lezione e si concentravano sui duelli, il fulcro della serata seguente. I Mangiamorte erano bravi però, fin troppo bravi.

Il nodo alla gola si riformò e Hermione dovette spegnere il sorriso e avvicinarsi a Harry.

Il moro la guardò e sorrise.

' Fra poco arriveranno Lupin, Tonks e gli altri membri dell'Ordine.'

' Ah, davvero?' disse pensierosa mentre scrutava la stanza circolare.

Sul fondo Piton, Silente e la Prof.ssoressa McGranitt bisbigliavano fra loro.

Harry la riportò alla realtà toccandole la spalla.

' Andrà tutto bene, smettila di torturarti.'

Quanto aveva ragione.


' Bene ragazzi, possiamo iniziare a parlare di domani sera' annunciò Silente tranquillo come il suo solito. L'intero Esercito di Silente e Draco Malfoy lo guardarono attenti, in attesa di istruzioni.

'Naturalemente sarebbe opportuno dividervi in coppie o gruppi per respingere meglio l'attacco. Remus vuoi ..?' ripetè esortando il pallido lupo mannaro a parlare.

L'ex professore di Difesa Contro Le Arti Oscure, Remus Lupin, si rivolse ai ragazzi e parlò perlopiù di come avrebbe agito l'Ordine e di come, loro, potevano essere d'aiuto.

' Harry tu andrai con Luna e Neville, Fred e George voi accompagnerete vostra sorella, vostra madre ci tiene molto ..' mormorò ridendo sotto I baffi.

' Poi Ron, Hermione e Draco.' aggiunse infine.

Hermione sospirò sollevata, guardando Draco che non lo era altrettanto, continuava a guardare Lupin con immensa attenzione.

' Coprirete Zone diverse, per esempio Draco dovrà accompagnare I nostri ospiti fino allo studio di Silente, dove attaccheremo. Io e Malocchio rimarremo nello studio mentre tutti voi dovete disporvi nel corridoio adiacenti, pronti a tutto. Chiaro?'

Malocchio prese la parola a Lupin e iniziò a parlare.

' Dovete controllare ogni angolo, ogni ombra .. qualunque cosa visto che non sappiamo in quanti verranno. Tonks e Kingsley controlleranno la Stanza delle Necessità in caso aumentino .. e tu, ragazzo.' disse indicando Draco.

' Un passo falso e tutti noi siamo morti.'

Il silenzio che seguì quelle parole fu totale, ma mai più vero. L'unico interrogativo non erano le capacità, il numero di Mangiamorte o altro, era Draco.

Se li avesse traditi, sarebbe stata la fine.

' Bene, ora potete tornare alle vostre stanze .. oh, è ora di cena! Quindi vi consiglio un buon pasto caldo e poi riposatevi. Buona notte' così Silente uscì dalla stanza rivolgendo un grande sorriso ai presenti. Seguito a ruota da tutto l'Ordine, tranne Tonks che fece cenno a Remus di aspettare.

Neville, Luna, Ginny e I suoi fratelli uscirono affamati e stanchi, così Hermione mandò anche Draco.

' Hai bisogno di mangiare'

' Non necessariamente'

' Draco' lo rimproverò lei.

Lui la baciò delicatamente sulle labbra ed uscì, bisbigliandole all'orecchio che avrebbero parlato dopo.

Nella stanza rimasero solo Hermione, Ron, Harry e Tonks che sorrise loro amabilmente.

' Ragazzi, devo dirvi una cosa!' disse saltellante.

I tre si guardarono e la esortarono a parlare

' Aspetto un bambino!'

Hermione corse ad abbracciarla e lo fecero anche gli altri due, tempestandola di domande e congratulazioni.

' Non ditelo a tutti, vorrei che fosse una sopresa.'

' Quindi, il professor Lupin non lo sa?'

Lei sorrise alla domanda.

' No.'


'Devi smetterla'

'Di fare cosa?' chiese lei colpita nel profondo.

' Di avere così paura, non sono un bambino, so cavarmela.'

Hermione lo guardò, non era di certo un bambino. I capelli morbidi, più cresciuti rispetto all'inverno prima, gli cadevano leggeri sul viso e gli occhi grigi la guardavano intensamente.

' E' normale avere paura'

' No, è normale che io ce l'abbia per te, non il contrario.' disse lui sicuro.

Lei si appoggiò al letto facendolo sedere al suo fianco; la sua stanza era deserta, le sue coninquiline erano ancora al banchetto.

Lui le baciò la fronte e la fece stendere sopra di lui, come nel prato giorni prima. Quando avevai maprato a dare un'altro significato alle cose, quando aveva compreso di essere risucito a vivere Hermione dopottutto.

' Se ti do una cosa mi prometti di non piangere?' le bisbigliò all'orecchio.

Lei lo guardò stupita, che cosa voleva darle?

Il biondo frugò nelle tasche e ne estrasse una piccola scatolina logora e gliela mise fra le mani.

' Devo aprirla?' chiese titubante.

' No, devi lasciare che si apra da sola. Su, aprila!' la incitò ridendo.

Lei sorrise di rimando e aprì la piccola scatolina; I suoi occhi balzarono da Draco alla scatolina, increduli.

Prese l'oggetto e lo rigirò fra le mani; era semplice, braccialetto.

Sempre con te, così c'era scritto.

Non versò nemmeno una lacrima Hermione, perchè sapeva che lui non l'avrebbe voluto, voleva qualcosa di straordinario.

Lei se lo infilò e lo guardò intensamente, per poi baciarlo come se non potesse farne a meno. Sentiva il suo respiro, sentiva le sue mani stringerla.

' Devo farti regali più spesso.' mormorò lui tra un bacio e l'altro.

Lei lo strinse ancora e gli sorrise:

' Sai?Non ho più paura.'

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Capitolo 21
*** The End ***


The End


When no one's left to take your side
But don't tell me where the road ends
Don't tell me if i'm dying ..


Non poteva che vederla e sorridere; lo faceva da mesi. I primi tempi non riusciva a ricordare come si facesse, poi gli venne naturale. Sollevare gli angoli della bocca e mostrare I denti, semplice no? Per Draco non lo era mai stato. Suo padre non gli aveva mai insegnato a sorridere.
' Muffin?' gli chiese lei, facendo brillare gli occhi. Chissà perchè brillavano, solo con lui.
' No grazie, non ho fame'
' Mi sa che stavolta hai tu paura, Draco' mormorò lei fingendo un sorriso.
Ecco ancora la paura, quell'ombra nei suoi occhi, un eclissi di terrore.
' Mi vuoi dire perchè tutte le volte che pensiamo a stasera tu riesci ad essere la persona più fredda su questo pianeta?' mormorò stringendo I denti.
' Proprio non capisci, eh?' sbuffò lei, rimettendo al suo posto il muffin che galleggiava ancora in aria.
' Oh Harry, smettila' sbottò una voce alle loro spalle.
Ron, c'era d'aspettarselo.
' Smettila di fare cosa?' mormorò il moro con a fianco Ginny.
' Smettila di strofinare la mano a mia sorella!' sbottò sedendosi accanto ad Hermione e facendo un cenno a Malfoy.
Harry guardò Ginny, rossa livida, e si sedette di fronte a tutti; stringeva ancora la mano di Ginny.
' Lo vedi?' disse Ron rivolgendosi a Hermione.
' Non ha rispetto per me!'
Hermione rise e Draco prese il muffin, guardando quella scena bizzarra.
' Devo sposare Harry per farti rendere conto che stiamo insieme?' riprese arcigna Ginny puntando il fratello. Ron sbuffò e guardò Hermione e Draco, che si guardavano magicamente. Era lui l'unico a non sentire quel brivido?
' Sposatelo se proprio ci tieni'
' Ronald! Sei impossibile!' urlò Ginny sempre più nervosa.
Hermione allungò la mano verso Ron, come era solita fare per tranquillizzarlo, ma lui si scostò. Tutto quell'amore gli faceva male.
Harry introdusse delle strategie tattiche per quella sera e la tensione scese appena, ma niente sembrava finire.

Draco non la salutò nemmeno, si limirò a lanciare un' occhiata intimidatoria a Weasley per poi sorridere sereno verso la Stanza delle Necessità.
Tutti erano appostati negli angoli e le nicchie del corridoio, ma nessuno respirava. Hermione torturò la sua bacchetta ancora una volta, quando Ron la fermò.
' Sei innamorata di lui?'
' Eh?' chiese lei, confusa.
' Hai sentito bene'
' Ron .. ma cosa?'
' Lo ami?'
' Io.. stiamo insieme, si lo amo! Ma perchè me lo chiedi?'
' Niente, stanno arrivando.' bisbigliò infine tirandola verso di lui, nella nicchia.
Avevano smesso entrambi di respirare vedendoli passare; Draco guidava Bellatrix Lestrange, I fratelli Rockwood ed un paio di altri mangiamorte a loro sconosciuti, per tutta la lughezza dell'oscuro corridoio.
Hermione posò uno sguardo verso Harry, schiacciato contro la parete con affiancato da Neville e Luna; provava la stessa ansia per Ginny?
All'improvviso Draco si fermò.
' Draco cosa fai?' sbraitò sua zia Bellatrix con voce seccata. Lo spinse avanti ma lui si limitò a guardare Harry, che sbucò fuori affrontando I mangiamorte.
Accadde tutto molto velocemente; Harry duellava con I fratelli Rockwood, mentre Draco e Neville se la vedevano con Bellatrix. Ron e Hermione fronteggiavano un enorme mangiamorte biondo, aiutati da Luna.
All'improvviso, quando sembrava che le maledizioni fossero un tut'uno con l'ambiente, un tonfo sordo proveniente dalla Stanza delle Necessità, riportò tutti alla realtà. Ne stavano arrivando altri.
' Hermione! Corri a chiamare gli altri dell'Ordine' urlò Harry, dall'altro capo rispetto all'amica. Ma Hermione non si mosse, guardava Draco terrorizzata. Aveva appena schivato una maledizione senza perdono e Neville giaceva alle sue spalle.
' Corri!' la esortò Harry e così lei finalmente mosse le gambe, correndo a perdifiato.
Erano tutti di guardia all'ufficio di Silente e probabilmente stavano combattendo I nuovi infiltrati, ma doveva avvertirli, doveva chiedere aiuto.
Vide Tonks poco prima del gargoyle e la chiamò a granvoce, la ragazza stava combattendo il mangiamorte biondo che prima era nelle mani di Hermione e Ron ma che era riuscito a scappare insieme a molti altri.
Si voltò schiantando l'avversario e corse verso Hermione:
' Che succede?'
' Non ce la facciamo .. sono troppi .. Bellatrix Lestrange' riuscì a rantolare Hermione, senza fiato.
' Verremo ad aiutarvi, torna da loro Hermione!' la esortò correndo verso la porta dell'ufficio da dove provenivano voci concitate.
' Corri!'
E lei corse ancora, perdendo la sensibilità delle gambe e dei polmoni, che sembravano essersi spenti.
Ma prima di arrivare al piano inferiore, dove I suoi amici rischiavano la vita, vide una sagoma nera correrle incontro.
'Crucio!' le urlò contro la voce femminile.
Hermione si sentì improvvisamente esplodere, ogni singolo brandello di lei stava prendendo fuoco e, priva di energie, si accasciò a terra boccheggiando.
La figura le si avvicinò sempre più,governando il suo dolore con la bacchetta.
' Dov'è Silente?!?' ripetè a gran voce Bellatrix Lestrange.
Hermione non capì nemmeno la sua domanda e continuò ad urlare, in balia di quel dolore estremo che sembrava non volesse abbandonarla.
Voleva che smettesse, voleva morire.
Un lampo di luce verde fece capolino verso di lei esaudendo per un attimo Il suo desiderio.
L'aveva uccisa, non sentiva più quel dolore.
Ma era davvero così morire?E allora perchè sentiva ancora le gambe e tutto il resto?Perchè continuava a ragionare? Eppure aveva visto la maledizione venire verso di lei..
Aprì gli occhi, ancora debole e vide quello che nemmeno nei suoi sogni più terribili era riuscita ad immaginare.
Draco giaceva pochi metri da lei e non si muoveva, la sua avversaria invece stava duellando con Harry, appena sopraggiunto.
Hermione si trascinò verso Draco, sicura di vederlo aprire gli occhi di quel grigio cristallino, che la faceva fremere ogni secondo.
Ma appena gli si avvicinò lui non la guardò, non si mosse, non le parlò .. .
Hermione gli toccò ansiosamente ogni parte del corpo, cercando una ferita o qualunque altra cosa .. ma non c'era nulla, non si era fatto ferire. Era stato bravo.
Ma allora perchè non respirava?
Lacrime pesanti coprirono il suo viso, incapaci di fermarsi al contrario del suo cuore, che batteva senza sosta terrorizzato.
Non poteva essere morto, non poteva..
Una mano la alzò e lei si fece guidare verso la luce dell'alba, che filtrava dalle finestre.


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Capitolo 22
*** Epilogo ***


Ecco l'epilogo e la fine di questa fanfiction che mi ha dato tantissimo, spero vi piaccia e che non siate scettici. L'ho fatta terminare così,lasciando in vita Tonks, Lupin e Fred perchè mi sembrava la cosa piu giusta da fare. Tutti gli avvenimenti di DH si sono svolti ugualemente in ogni caso, salvo la morte di due personaggi che in verità non lo so nella saga. Leggetelo con gli occhi di Hermione, come ho fatto io, perchè prima di tutto io sono una sostenitrice dell'amore un po' impacciato di Ron ed Hermione, ma credo anche all'amore impossibile che ha reso Hermione così felice con Draco. Ma le cose belle finiscono presto, ma sono vissute al massimo. E poi c'è un altro tipo d'amore, che non ho scritto ma ho lasciato trasparire, quello che va oltre la morte.
Un bacio a tutti e alla prossima fic<3
un bacio<3

Epilogo

Ogni matrimonio che si rispetti deve rimanere fedele alle tradizioni, babbane o da maghi che siano; quello del 15 Luglio sembrava perfetto.
Il caldo era sopportabile, il buffet squisito e la Tana era stata tirata a lucido.
Hermione sedeva sopra il tavolo della cucina, attorniata da ragazze fin troppo occupate.
Ginny, avvolta nel suo vestito d'oro, la raggiunse e le sistemò l'orlo della gonna, rimproverandola di essersi seduta sul tavolo.
Ma Hermione non l'ascoltò e si limitò solo a sorriderle.
' Sei molto bella' le disse, serena.
Ginny ricambiò il sorriso e le scoccò una bacio sulla guancia:
' Mai quanto lo è la sposa'
Hermione finse di non aver sentito quella parola che le sembrava lontana anni luce dal suo essere, da quello che si era sempre sentita di rapprensentare.
Era sempre stata la sveglia del trio, quella piena di idee, scettica ma sempre a caccia di avventure. C'era posto per lei in quel vestito bianco?Eppure qualche mese prima aveva detto di sì.

La bara bianca attraversò la navata accompagnata da un silenzio quasi ultraterreno; Hermione non sentiva niente, ma tremava, tremava quasi come se stesse morendo. Infondo una parte di lei era morta, irrimediabilmente.
Un altra bara, altrettanto candida, attraversò la navata al seguito della prima, accompagnata da alcuni singhiozzi.
Hermione riconobbe quelli di Ginny e della nonna di Neville, distrutte per la sua morte. Hermione non riusciva a piangere, anche se l'avrebbe tanto voluto. Una mano la costrinse a non vedere, a non ascoltare, a chiudere la mente di fronte a quel dolore infinito.
E le restò vicino per tutto il giorno, gravitando intorno a lei e non lasciandola un attimo sola.
Quando il sole calò e rimasero solo loro due, a guardare il tramonto si avvicinò e la baciò. Hermione non sentì il bisogno di opporsi, ma nemmeno quello di immaginare che fosse Draco a baciarla al suo posto. Le andava bene così, sentiva il calore percorrerle ogni briciola di lei, sentendosi intatta.
Se le avessero chiesto di descrivere Ron lei lo avrebbe definito il suo collante, era grazie a lui se era ancora in piedi.
'Poi si inginocchiò davanti a lei, con tanta leggerezza che quasi sembrava volasse e le disse poche parole, semplici.
' Hermione Granger, sposami'
Lei non ci pensò molto, a dire il vero, nemmeno provò a cercare il motivo più grande per cui avrebbe dovuto dire no, ed annuì mormorando un sì.

Ricordando per un attimo quei momenti, si alzò con leggerezza dal tavolo, noncurante del vestito. Era di sua madre ed era per questo che era così bello; era senza spalline e lasciava le sue spalle e una buona parte della schiena scoperti, era lungo e con un breve strascico. Non era fatto di pizzo o stoffe pregiate, era di un semplice tessuto, semplice come era sempre stata lei. Si diresse verso la camera che condivideva con Ginny da due anni a questa parte, ma incontrò due persone a lei molto care.
Fleur, oltrepassò le decorazioni, disposte anche all'interno della casa per volere della signore Weasley e le piombò addosso.
' O mon die! Scei perfetta Hermion!'
Lei si limitò a ringraziare, notando che l'inglese di Fleur non era migliorato nemmeno un po'.
Alle sue spalle apparve Bill, radioso mentre le stringeva la mano.
' Il mio fratellino ha scelto molto bene, congratulazioni.'
' Oh bill, non sci fanno le congratulations prima del matrimonio!' lo rimporverò Felur giocando con I suoi capelli, ancora lunghi.
Per un attimo Hermione si convinse che era quello l'amore, il modo in ci Felur guardava Bill, anche se sfregiato in viso, era colmo d'amore.
' Ragazzi scusate, ma devo proprio andare o la signora Weasley mi ucciderà' annunciò Hermione con un pizzico di sicurezza in piu.
E così sparì dietro la porta, sprofondando sulla sedia d'innanzi alla scrivania.
Si guardò allo specchio; I suoi capelli, raccolti in un elegante chignon, erano adornati con intrecci di rose bianche; lunghi orecchini splendenti cadevano morbidi dalle sue orecchie e, sistemandoseli appena, nello specchio vide un oggetto che non ricordava di essersi messa.
La scritta 'Sempre con te' brillò nel riflesso ed Hermione aprì il primo cassetto dell'imponente scrivania.
Era quello il momento.
Ne estrasse una foto impolverata, che appoggiò con delicatezza vicino allo specchio. La guardò intensamente.
Gli occhi le erano tanto familiari quasi da perdersi dentro senza esitazione, il viso era diverso da quel che si ricordava perchè costretto in una posa ordinaria. Lei ricordava Draco con il sorriso, che solo con lei trovava con facilità, ma non riusciva a dimenticare I suoi occhi vacui in quella notte.
Se almeno l'avesse salutato ..
il senso si colpa subito affiorò, copioso e duro da affrontare ma lei concentrò la vista su quelle labbra, che per quegl'attimi eterni erano state sue. Quelle labbra che conosceva bene, ma che ora appartenevano ad un angelo.
Ginny aprì la porta senza ritegno e la chiamò, proprio mentre riponeva la foto nel cassetto; era il momento di entrare in scena.
Ginny la guardò ancora una volta consegnandole il boquet di fiori di biancospino, per poi accostare Luna che scoccò un sorriso soprendente ad Hermione.
Biancospino, come la sua bacchetta.
Suo padre, che laspettava sulla soglia, le baciò la fronte e invitò le damigelle ad avanzare, così Ginny e Luna camminarono leggere verso il piccolo altare di binacospino sul retro del giardino.
' Piccola, sei pronta?' le sussurrò il padre.
Hermione annuì e uscì alla luce del sole.
Per un attimo si godette la leggera brezza di luglio costernata dai raggi di sole, ma poi guardò le sedute colme di persone.
Infondo alla fila di destra,Hermione vide Hagrid accomodatosi su una poltrona un po' più grande del normale, insieme ai suoi insegnanti, Minerva McGranitt, Horace Lumacorno, il professor Vitiuos e tuti gli altri, che le sorrisero radiosi.
Più avanti vide la sua famiglia,con sua madre in prima fila commossa ed ansiosa di vedere al cerimonia, nell'altra fila invece, c'erano tutti, ma proprio tutti, a partire dalla famiglia Weasley al completo, con Molly ed Arthur in prima fila, seguiti da Bill e Fluer per mano, Fred e George che le fecero l'occhiolino, Percy, Charlie, Ginny per mano con Harry e Tonks, con in braccio il piccolo Fred.
Quest'ultimo la guardò e poi si girò verso Ron, accanto all'altare che con occhi vispi la guardava avanzare. Non l'aveva mai visto così felice, nemmeno dopo una burrobirra.
E capì in quel momento che anche quello era l'amore, il suo milgiore amico e futuro marito sotto l'altare di biancospino, il simbolo dell'amore sepolto.
La mano del padre di Hermione la lasciò, scoccandole un bacio sulla fronte e lei si voltò.
Non riuscì a farne a meno, ma non si pentì di averlo fatto; anche se sentiva tutti gli occhi addosso, guardò più lontano, verso le colline che circondavano la tana e lì lo vide, proprio all'inzio della navata.
Draco, presupponibilmente il suo fantasma, alzò una mano in segno di salutò e le sorrise, sereno.
Ad Hermione scoppiò il cuore, ma sorrise di rimando. Era in pace, lo era anche lei.
Si voltò e guardò Ron, che capì al volo ma le sorrise ancora, prendendola per mano.
Era sempre stato con lei, come diceva il braccialetto e voleva il suo bene prima di tutto il resto; ed il suo bene era Ron.
Erano quegl'occhi scuri il suo porto sicuro, ed anche se non era l'amore impossibile, era l'amore, quello eterno.
Lo guardò ancora, sentendo a stento le parole del professor Lupin, che aveva accettato nel sposarli, ma Draco era sparito.
Erano rimasti solo lei e Ron, marito e moglie e così sarebbe stato per l'eternità.


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