castel of love

di liqui
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** inizio ***
Capitolo 2: *** continuo ***
Capitolo 3: *** incidente ***
Capitolo 4: *** sfogo ***
Capitolo 5: *** imprevisto ***
Capitolo 6: *** puoi ripetere? ***
Capitolo 7: *** stranezze ***
Capitolo 8: *** accettazione ***



Capitolo 1
*** inizio ***


Disastro, questo era tutto ciò che il piccolo Midorikawa Ryuuji vedeva, aveva quattro anni quando il Regno Centrale attaccò Adalen catturando tutti i suoi famigliari. Ricordava poco o niente di quello che era successo, sapeva solo che suo padre, piuttosto che venir catturato si suicidò e lui e sua madre furono catturati dalle truppe Centrali.

Vennero poi condotti al palazzo degli avversari ed il piccolo era alquanto felice di ciò che vedeva; non della guerra o altro, intendiamoci, d'altronde era troppo piccolo per capire cosa stava succedendo. Le guardie Centrali erano state gentili con lui, probabilmente intenerite dal sorriso del bambino Ryuuji batteva le manine emozionato da tutti quei colori accesi la maggior parte sul rosso.

Furono portati al cospetto del re Kira Seijirou ( In questa fanfiction sarà il padre biologico di Hiroto ) il quale, probabilmente colpito da un barlume di umanità o perché intenerito dalle suppliche della madre decise di non uccidere Midorikawa, nonostante gli fosse del tutto inutile; tuttavia in cambio della vita del piccolo si prese quella della madre sacrificandola agli dei.

Midorikawa non assistette all'omicidio della donna e fu affidato alle serve, crebbe in salute, anche se isolato dal resto del castello.

All'età di sei anni ancora non conosceva le sue origini, non riceveva alcun tipo di allenamento e al castello erano in pochi ad averlo visto.

Ad otto anni finalmente le serve gli raccontarono la sua storia, e iniziò a seguire un'istruzione per opera del suo insegnante Kudou Michiya di nascosto.

La sua vita è monotona, ma tutto cambia quando a dieci anni ha conosciuto il principe.

Era di sera e Midorikawa aveva il libero permesso di circolare così da evitare inconvenienti e domande sgradevoli; di solito evitava sempre l'ala est, non perché gli fosse vietato, ma perché non gli piaceva entrare a contatto con i nobili; li riteneva stupidi, immaturi e con interessi sessuali decisamente poco normali, o almeno così gli aveva raccontato Kira Hitomiko, l'unica donna nobile con la qual ha instaurato un legamene. Tuttavia quel giorno, non si sa bene il perché, ma qualcosa lo spinse ad avventurarsi in quel corridoio, mormorò una preghiera agli Dei e vi entrò.

Solo una sbirciatina, poi me ne vado

Le guardie erano sorprese di trovare Ryuuji lì, tuttavia sapendo degli ordini non lo attaccarono o altro.

Il verde dovette constatare che era piacevole passeggiare in quell'ala del castello, così poco rumorosa e tranquilla.

Cambiò subito idea quando passò avanti ad un corridoio e una mano si chiuse sulla sua bocca e gli afferrò prepotentemente la vita. Cadde al suolo, confuso e quella figura era su di lui, con la mano sulla sua bocca; si studiarono e il verde poté constatare che fosse un nobile, a giudicare dai suoi vestiti e dai toni rossi di capelli.

" Chi sei? "

La voce era quella di un ragazzino, e facendo mente locale e basandosi sulle sue conoscenze del castello doveva essere il principe, anche se gli sembrava strano.

mosse gli occhi verso la mano per fargli capire che non poteva parlare se lui continuava a bloccargli la bocca.

Il rosso se ne rese conto, per cui estrasse un pugnale dalla scarpa e lo piantò sulla gola

Wow, quale assurdo nobile dorme con un pugnale nella scarpa?

" Chi sei "

" Midrikawa Ryuuji "

Il ragazzo alzò un sopracciglio, interdetto, premette ancora di più il coltello sulla sua gola.

" Non ti ho mai visto "

" Neanche io "

Il coltello premette ancora di più e Midorikawa iniziò a pensare di morire.

" Sono Hiroto Kiyama, erede del regno centrale e se fossi in te abbasserei il tono "

" Wow, lusingato " commentò con un velo di ironia.

" Tu, piccola merda, come ti permetti ? "

Ryuuji si morse la lingua " M-mi perdoni "

Hiroto sorrise, come a voler approvare il comportamento di sottomissione

" Quindi, chi sei ? "
" Sono Midorikawa Ryuuji, vengo dall'ala ovest, e faccio parte della servitù, in teoria "

Il rosso quasi rise " In teoria? "

" Bé, pochi sanno che esisto, per cui nessuno mi da ordini e quindi sono praticamente libero di fare quello che voglio "

Un lampo attraversò gli occhi di Hiroto " Bene, allora vorrà dire che il tuo primo ordine sarà quello di venirmi a trovare tutte le sere. "

Ryuuji lo guardò confuso, che voleva dire?

Entrambi furono in piedi e prima che il verde potesse spiaccicare parola il principe se ne andò.

Midorikawa se ne tornò in stanza, confuso, era sicuro che quella fosse una presa in giro, e si addormentò pensando a quei capelli rossi.

Il giorno successivo il verde si comportò come di routine, si lavò, seguì le lezione del professor Michiya e parlò con Hitomiko.

La sera rifletté a lungo se andare o meno a trovare il principe e a seguito di un qualche strano, contorto e assurdo ragionamento decise di non farlo, adagiandosi sul suo letto e addormentandosi.

Percepì un movimento sul suo materasso, ma non ci fece poi caso, ancora in dormiveglia, girò la testa e toccò un qualcosa di strano, era freddo e morbido; premette la testa contro, gli occhi ancora chiusi Un cuscino? Portò la mano a toccarlo e constatò che assomigliava ad un qualcosa di tondo morbido e umano, come un braccio.

Un momento, UN BRACCIO'?

Aprì gli occhi di scatto, terrorizzato da chi possa esserci nella stanza con lui; incontrò due occhi azzurri e un paio di capelli rossi che lo guardavano dall'alto.

Sospirò, tranquillizzato. " Altezza, cosa ci fate qui? "

Si tirò a sedere portando Hiroto a fare lo stesso.

" A dire il vero, nessuno di noi dovrebbe essere qui, dato che ti aveva dato l'ordine di venire a trovarmi e tu non sei venuto. Dovrei punirti "
Ryuuji sbiancò, terrorizzato dal tipo di punizione che avrebbe ricevuto.

Il rosso lo guardò e si intenerì molto " Ehy, guarda che scherzavo "

Portò la sua mano ad alzargli il volto " Che ne dici di giocare? "
Midorikawa annuì e Kiyama batté le mani in senso di approvazione " Bene, intanto parlami un po' di te, perché sei qui? " e Ryuuji gli raccontò della sua vita, prima di giungere al castello, sdrammatizzando la situazione, per evitare di intristirsi.

" Oh, Mi dispiace Mido-chan " il verde arrossì all'appellativo " comunque è tardi; ti aspetto domani in camera mia, non tardare o ti dovrò punire " gli fece l'occhiolino.

E quell'incontro fu l'inizio di qualcosa che non è spiegabile a parole, ma che capirete più avanti.

 

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Capitolo 2
*** continuo ***


Ormai era di consuetudine da parte di Ryuuji andare a trovare Hiroto; erano diventati quasi amici. Perché quasi? Bé, è semplice, avevano un rapporto alquanto strano, direi.

C'erano momenti, anche se rari, nei quali qualcosa andava storto, molto storto; tanto da litigare e non parlarsi per settimane. Di solito questo accadeva quando Hiroto iniziava a fare domande riguardo alla famiglia di Ryuuji; e quest'ultimo andava nel panico; o quando il verde nominava Yagami Reina e il rosso lo aggrediva. Tuttavia pian piano avevano iniziato a comprendere di quali argomenti parlare e di quali no, o per meglio dire, Midorikawa aveva imparato, Hiroto, testa calda quale era continuava a tirar fuori la sua famiglia.

" Midooo " 

Ryuuji si girò, seccato dal continuo urlare del compagno

" Che vuoi? "

Hiroto lo guardò stranito " Sei ancora arrabbiato? "

Il verde continuò la sua camminata per i corridoi dell'ala sud, ignorando palesemente le parole dell'amico. Quell'idiota l'aveva fatto di nuovo; nonostante tutte le volte che gli aveva detto di smettere l'aveva fatto. Continuava a chiedergli della sua famiglia, continuava a parlargli della sua, ignorando quanto Midorikawa ci stesse  male.

Hiroto sapeva di essere stupido, ormai l'aveva accettato, era un tale scemo; ma era più forte di lui, voleva sapere di Ryuuji quante più cose poteva.

" Midorikawa Ryuuji " Il verde si fermò; non lo aveva mai chiamato col suo nome intero " Ti ordino di fermarti " Non aveva mai fatto neanche quello; dargli un ordine contro il suo volere; di solito si preoccupava sempre della sua opinione.

L'interpellato si fermò di scatto, voltandosi lentamente verso il principe.

Lo sguardo di Hiroto trasudava di scuse e di vergogna verso se stesso; ma nella mente di un bambino di dieci anni non appariva nessun'altra cosa da fare.

Si avvicinò lentamente a Ryuuji; erano l'uno di fronte all'altro.

Il principe lo abbracciò stretto, disperato mormorando " scusa " contro la pelle del verde.

Inizialmente Midorikawa era sul punto di cacciarlo, ma poi senti il tessuto del suo abito umido e comprese che il ragazzo era veramente dispiaciuto. Sempre lentamente contraccambiò il contatto.

Entrambi non volevano staccarsi, non c'era bisogno di altre parole, si erano già perdonati a vicenda.

" Hiroto, tranquillo, se vuoi possiamo parlarne dopo, okay? " Il rosso annuì contro la sua spalla, ma non accennò a staccarsi.

Ryuuji iniziava a sentirsi un po' a disagio, non che quel contatto non gli piacesse, intendiamoci, ma più che altro perché non era abituato al fatto che i loro corpi fossero così vicini, era strano.

" Mido, mi accompagni in camera? "

Si staccarono lentamente e si diressero verso la stanza del principe.

Varcata la soglia si sedettero entrambi sul letto.

" Ryuuji, puoi parlarmene? "
Il verde sospirò ed annuì, lentamente

" Allora, cosa vuoi sentire in particolare? "
" Tutto quello che tu hai da dirmi, per esempio, se ti mancano, o com'erano? "

" Mio padre era un tipo alquanto strano,  ossessionato dalla gloria e dal voler ottenere tutto. Per lui dovevo raggiungere la perfezione, dovevo essere il soldato perfetto. Ed ora guardami, abbandonato da tutto e tutti, senza dote o altre cose a dover pregare di non finire reclamato da nessun nobile. " fece una pausa, come a voler soppesare la reazione di Hiroto, ma lui non rispondeva, o meglio, aveva sempre la stessa espressione curiosa di prima. 

Midorikawa girò il volto verso il muro e continuò " Mia madre era del tutto sottomessa, non aveva libertà di parola, e non si azzardava neanche ad ottenerla. Dipendeva esclusivamente da mio padre. Era una donna bella, molto bella, e anche priva di iniziativa. Insomma, l'esemplare perfetto. Credo che l'unica decisione che abbia mai preso sia di lasciarmi vivere al posto suo "

Si fermò, per un periodo alquanto lungo, e Hiroto capì che non aveva intenzione di continuare. Ryuuji si alzò dal letto e si diresse verso la porta, voleva uscire e stare un po' da solo.

Hiroto non voleva lasciarlo andare, ma si costrinse a farlo, aveva accelerato i tempi e lo aveva costretto a parlare, si ripudiava da solo.

Midorikawa sperava in cuor suo di essere fermato, e non poté trattenere una lacrima quando si ritrovò fuori da quella stanza.

Si diresse in camera sua, affacciandosi alla finestra, sedendosi sul balcone ad osservare la luna.

Gli mancavano i suoi genitori, moltissimo, nonostante fossero delle pessime persone, erano comunque la sua famiglia, e comunque li amava.

Quand'era piccolo suo padre gli disse di non piegarsi mai, di non arrendersi e ormai quello era diventato il suo mantra. Non se li ricordava molto bene, ma le poche persone del palazzo che conosceva gli avevano parlato di loro, e lentamente era riuscito a raffigurarli nella sua testa, e si appigliava a quelle figure ogni volta.  

Alzò il volto verso il cielo, e gli sembrava quasi che gli sorridesse, che loro gli sorridessero, le lacrime uscirono dai suoi occhi scuri, ma Ryuuji non provò a trattenerle consapevole che ne aveva bisogno, non poteva tenersi tutto dentro.

 

Il tempo passa e pian piano i due ragazzi iniziano a cresce, da ogni punto di vista, arrivano i primi amori e le prime delusioni, le prime pressioni dal trono e i primi pianti.

Ma, entrambi continuavano a stare assieme, continuavano a volersi bene e continuavano a non lasciarsi.

Ryuuji era riuscito ad aprirsi completamente e Hiroto era riuscito a mettere da parte l'orgoglio, e lasciare all'altro il suo spazio.

Tuttavia ben presto tutto fu rovinato, da un piccolo ed insignificante gesto compiuto da Ryuuji.

Forse si era lasciato andare un po' troppo.

 

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Capitolo 3
*** incidente ***


Era tutto perfetto, Hiroto e Ryuuji andavano d'accordo, molto d'accordo, eppure c'era qualcosa che non andava, soprattutto da parte di Midorikawa, c'era tensione, tanta tensione ed il motivo? Bé non lo sapeva neanche lui.

" Mido-chan! Non hai idea di cosa mi sia successo! REINA MI HA BACIATO! " 

Il verde spalancò gli occhi ed indietreggiò, di poco, giusto qualche millimetro, il tutto era alquanto impercepibile agli occhi di Hiroto impegnato a saltellare di qua e di là.

" Oddio.... MI HA BACIATO! "

Ryuuji si ricompose velocemente, sorrise in modo talmente falso da ricevere un premio e si finse tutto eccitato " Kiyama, sono così felice, davvero; e dimmi com'è andata? "

" Eravamo lì del lago, seduti  a parlottare del più e del meno, quando lei si avvicina e mi bacia. MI BACIA! AHHHH "

Il principe stava letteralmente saltando dalla gioia mentre Midorikawa voleva soltanto morire, non si capacitava di ciò, ma era così triste da non riuscire a fingere neanche un pochino.

" Hiroto, devo andare, mi sono dimenticato di fare una cosa " Si alzò dal letto ed ignorando i richiami del rosso corse fuori da lì, fuori dal palazzo diretto alla scogliera.

Si sedette sui massi a guardare l'oceano.

Era così bello, ampio e infinito. Per un momento si chiese cosa si provasse ad affogare; si immaginava cadere nell'acqua, sprofondare, sentire tutto quel liquido avvolgerlo, entrare dentro di lui, soffocarlo. Il suo corpo che veniva trasportato dalle onde e si immaginava lì, solo, in pace con tutto ciò che lo circondava.

Scosse la testa, come a voler mandare via quei pensieri alquanto strani. Doveva vivere, per la sua famiglia, e non sarà di certo un principe viziato e infantili a impedirgli di farlo. Sorrise per quegli aggettivi affibbiati al rosso.

Guardò il cielo e si costrinse a riflettere, ormai aveva quattordici anni, era abbastanza maturo per comprendere i suoi sentimenti, e nonostante sapesse benissimo qual era il problema si rifiutava di accettarlo.

Rimase seduto là, per ore, pensava a lui, a tutto ciò che era successo in quegli anni, e quasi non ci credeva.

" Midorikawa Ryuuji! " e fu una voce a riscuoterlo da suo piccolo angolo di paradiso.

 

 

Hiroto guardò stranito il verde uscire da camera sua, non capiva proprio cosa aveva fatto per farlo arrabbiare in quel modo, infondo aveva solo parlato di un bacio, niente di più, niente di meno. Che non gli piacesse Reina? Nha, impossibile, a Ryuuji piacciono tutti, non è in grado di odiare qualcuno.

Stava per inseguirlo quando sentì suo padre chimarlo: " Hiroto! Vieni un attimo "

Il rosso era sul punto di rifiutare, quando si rese conto che ogni cosa che usciva dalla bocca di quell'uomo era legge, anche per suo figlio.

Il re era un uomo basso e grassottello, con la carnagione scura e gli occhietti piccoli; a vederlo a prima vista sembrava un autentico pezzo di pane, se non fosse per le sue assurde manie di potere.

I due entrarono in una stanza piena di vesti, di ogni genere e Hiroto dedusse che fosse il luogo dove suo padre si cambiava per le occasioni.

" Hiroto, la prossima settimana avremmo un ballo al quale parteciperai anche tu, in quanto futuro erede. Indosserai uno di questi vestiti che i miei sarti cuciranno per te e inviterai Reina "

Non era una domanda, era un ordine, così come sempre il rosso chinò la testa mormorò un            " certo padre " e fu lasciato solo, col maggiordomo incaricato di vestirlo.

Era in silenzio mentre la camicia bianca veniva chiusa e mentre la sua immagine compariva allo specchio.

Aveva dei semplici pantaloni bianchi abbinati ad una camicia del medesimo colore, sulle sue spalle era posato un mantello rosso ed i suoi capelli erano pettinati verso l'alto.

Non stava male, questo bisognava ammetterlo, tuttavia la mente del ragazzo era indirizzata a qualcun altro, in quel momento.

" Bene altezza, sue vuole può tenerli per ambientarsi e- "

" Si si, arrivederci " uscì dalla porta, alla ricerca di Midorikawa, perlustrò tutto il castello, corridoio per corridoio e tutte le stanze dove erano soliti ad andare. Gettò uno sguardo verso la scogliera e notò una figura. Improvvisamente il suo cuore iniziò a battere forte. Era quasi sera e nessuno sarebbe rimasto fuori così a lungo. Si precipitò fuori dal palazzo diretto verso quella figura.

Corse e corse finché non fu abbastanza vicino da poterlo notare con chiarezza; era lui

" Midorikawa Ryuuji! "  il suo tono era arrabbiato, voleva rimproverarlo.

Gli occhi scuri incontrarono quelli azzurri dell'altro e rimasero così per pochi secondi, prima che Ryuuji recuperasse la rabbia sepolta e il suo sguardo diventasse tagliente. 

" Vattene "

Hiroto sgranò gli occhi, d'accordo che fossero molto amici, ma lui era pur sempre un principe, il suo principe e come tale pretendeva rispetto.

Avanzò, arrabbiato fino a trovarsi a pochi metri da lui " Come scusa? "
Il verde si alzò, con tutta l'intenzione di litigare " Ho detto di andartene, non ti voglio vicino a   me " si avvicinò a lui " mi disgusti " Non sapeva perché l'aveva detto, voleva solo farlo soffrire senza motivo, così come stava accadendo a lui; e a giudicare dallo sguardo di Hiroto c'era riuscito proprio bene. 

Il rosso non sentì neanche partire il pugno, fatto sta che Ryuuji si ritrovò disteso a terra, con il labbro spaccato. Ad aumentare l'ira tra i due fu lo sputo che Hiroto lanciò sul corpo del verde.

" Tu piccola nullità, IO TI DISGUSTO? IO? Ma ti sei visto, sì? è solo grazie a me se ora non sei a soddisfare i desideri di un maledetto nobile come una lurida puttana "  

Midorikawa si alzò velocemente e con un balzò gettò Hiroto a terra ed iniziarono un'assurda lotta che il verde perse quasi subito, visto le differenze fisiche notevoli.

Il principe era sopra Ryuuji, il quale era a faccia a terra bloccato.

" Ti odio " il verde fece una pausa " Ti odio tanto, è solo colpa tua "

" Che ho sbagliato? Che cavolo vuol dire che è colpa mia? "
" Ti prego, vattene "

Hiroto si allontanò, quasi disgustato dal comportamento del verde.

 

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Capitolo 4
*** sfogo ***


Dire che Hiroto fosse arrabbiato era un eufemismo, appena varcata la soglia della camera si concentrò a distruggere ogni piccola cosa che gli ricordasse il verde, e dato che tutto gli portava alla memoria il ragazzo, rase al suolo l'intera stanza.

Le guardie al di fuori della porta si guardarono stranite, e pensarono di andare a chiamare Ryuuji, ignare della loro litigata; per cui chiesto al pistacchio il suo aiuto si ritrovarono con un cuscino in faccia e con le urla del verde che gli intimava molto vivacemente di andarsene.

Quella sera nessuno dei due riuscì ad addormentarsi, entrambi troppo arrabbiati per tutto

Il mattino seguente Hiroto non si presentò a fare colazione e neanche Ryuuji da Michiya per le lezioni.

Reina bussò alla porta del rosso, convinta di poter essere d'aiuto. Quando entrò trovò il principe in pessimo stato per cui si decise a comportarsi da brava dama e andò ad offrirgli il suo aiuto; inutile dire che le fu intimato molto elegantemente di andarsene se non voleva essere bruciata al rogo per aver rotto le scatole ad Hiroto.

L'unica persona a preoccuparsi di Ryuuji fu Hitomiko, che si rifiutò di lasciare la stanza del verde nonostante tutti gli insulti. Si avvicinò al letto del ragazzo, scostò le coperte e si rannicchiò vicino a lui, così come una mamma.

Midorikawa si girò dalla parte opposta, per nascondere la sua ira alla donna, e forse, anche per non farle vedere le lacrime.

" Ryuuji, tu ed Hiroto avete litigato, vero? " Il verde annuì " Fammi indovinare, avete finito per picchiarvi? "

" Come lo sai? "

Hitomiko sorrise " Guarda che i lividi non spariscono da un giorno all'altro. Comunque, se può esserti d'aiuto anche il principe sta molto male "
" Dovresti essere dalla sua parte " Affermò il verde, stranito dal fatto che una persona non lo odiasse

In risposta la donna scosse le spalle     " Bé, tu sei un pezzo di pane Midorikawa, per farti arrabbiare ce ne vuole, per cui penso che il nostro caro principe abbia combinato una delle  sue "

Il verde rise per il modo irrispettoso col quale descriveva Kiyama 

" Quindi caro, vuoi raccontarmi cosa ha combinato quell'idiota? "
Il verde si girò verso la donna e finalmente decise di parlare " Ha parlato di Reina "

Hitomoko lo guardò confusa " Forse non ti piace Reina? "

Ryuuji scosse la testa " No, non è questo, lui ha baciato Reina, e ciò mi infastidisce, e parecchio "
La donna sorrise,  ovviamente aveva capito il problema, e era sorprendente come un ragazzo intelligente come Midorikawa non ci fosse arrivato

" Ti piace Hiroto "
" A questo ci sono arrivato anch'io " Hitomiko fu costretta a ricredersi, l'aveva capito, eccome se lo aveva capito

" E dove sta il problema? "

" Non voglio che mi piaccia "

" Ryuuji, questo non lo puoi decidere tu. E' una  delle poche cose sulle quali non hai scelta, vedrai che passerà, ma fino ad allora, dovrai aspettare "

La donna decise di andarsene; dopotutto Midorikawa era abbastanza forte da poter affrontare questa cosa; tuttavia prima di varcare la porta sussurrò un " Ti voglio tanto bene " e poi se ne andò definitivamente.
 

Quella sera il pistacchio andò a fare una passeggiata nel castello, con tutta l'intenzione di non avvicinarsi alla camera di Hiroto ed evitando ogni persona neanche avessero la peste.                       Per sua enorme sfortuna anche il principe aveva avuto la stessa idea, così quando entrambi svoltarono il corridoio si trovarono faccia faccia.

Nessuno dei due abbe il coraggio di muovere un arto, tuttavia Hiroto, alla visione dei lividi del compagno cercò di avvicinarsi a lui, fallendo miseramente.

Ryuuji indietreggiava lentamente pronto a correre via al minimo errore dell'altro. Per cui appena Kiyama iniziò ad avanzare il verde cominciò a correre, scese le scale, percorse corridoi ma si rifiutò di fermarsi. Aveva Hiroto alle costole e capì che era ormai solo questione di tempo prima che questo lo raggiungesse; così con un disperato tentativo girò ed entrò nelle cucine, nascondendosi in un armadio.

Il rosso varcò la soglia col respiro affannato e si guardò intorno, studiando l'ambiente in penombra. Mosse qualche passo e non appena comprese che Ryuuji si era nascosto decise di sfruttare questo a suo vantaggio. Si abbassò ed iniziò a strisciare; il verde che osservava tutto da un piccolo spiraglio perse definitivamente la possibilità di vedere il suo nemico, così attese pazientemente un qualsiasi segnale. Quando sentì la porta aprirsi e chiudersi immediatamente tirò un sospiro di sollievo, attese qualche altro secondo prima di buttare la testa fuori e notando l'assenza di esseri umani uscì da quel nascondiglio. La sua prima idea era quella di ritornarsene in camera quando comprese che probabilmente Hiroto era proprio diretto verso quel luogo.

Decise di aspettare ancora in modo da avere una distanza sufficiente dal ragazzo. 

Preso dalla noia iniziò a gironzolare per la stanza, ignaro cosa gli sarebbe accaduto di lì a poco.

Osservò i ripiani della cucina e si perse ad osservare il suo riflesso; gli venne quasi un infarto quando notò una figura dietro di lui. Non riuscì neanche a voltarsi che fu molto poco elegantemente sbattuto a terra.

" Hiroto, maledizione "

Il rosso era su di lui a bloccarlo sul pavimento. Il suo sguardo era arrabbiato, furente, si vedeva quanto volesse picchiarlo.

Ryuuji sospirò " Spostati "

Silenzio, il principe non si azzardava neanche a parlare perché probabilmente avrebbe detto una delle sue cavolate.

" Senti, non mi interessa quale sia il tuo dannato problema, ma lasciami andare Altezza " sputò quelle parole come fossero veleno, non lo aveva mai chiamato in quel modo, tranne quando era veramente arrabbiato, e fu proprio questo a far volare l'ennesimo pugno sul volto di Midorikawa.

" Parla ancora una volta e giuro che ti sbatto nelle segrete "

Il verde capì che era il caso di tacere, probabilmente lo aveva provocato fin troppo cosa non molto saggia data la sua posizione sociale.

" Tu, razza di idiota del cavolo, si può sapere cosa cavolo ti è successo, stavamo così bene "

Finalmente Hiroto alzò lo sguardo duro e imponente incontrando il viso martoriato del pistacchio e improvvisamente si addolcì.

Allungò una mano verso il volto, toccando i lividi che lui gli aveva provocato, si chinò a baciargli la fronte " Mi dispiace, non avrei dovuto picchiarti "

Ryuuji si ostinava  a non voler parlare anche perché non sapeva cosa dire, probabilmente avrebbe dovuto porgere le se scuse come ogni persona del suo rango, tuttavia si rifiutava, troppo orgoglioso per farlo.

Erano molto vicini, fronte contro fronte, i loro occhi erano chiusi ed il loro corpi trasmettevano rabbia pura.

" Vuoi venire da me? "

Ryuuji decise che era il momento di parlare, probabilmente non gli avrebbe fatto male una chiacchierata               " D'accordo "

I due colmarono la distanza verso la camera del rosso in silenzio, Hiroto in testa e Midorikawa che lo seguiva buono buono come una cagnolino.

Varcata la soglia il rosso puntò dritto al suo letto mentre i verde si fermò sulla soglia, incerto su cosa fare.

Il principe gli fece segno di sedersi affianco a lui, ritrovandosi entrambi sullo stesso letto, Kiyama al centro mentre Ryuuji sul bordo, il più lontano possibile dal corpo del nemico, pronto a scappare alla minima mossa sbagliata compiuta dall'altro.

Nessuno dei due si azzardava a parlare, Hiroto voleva spiegazioni tuttavia con quale faccia veniva a chiedergliele dopo averlo picchiato? Midorikawa, invece, non si sentiva pronto a tirare fuori l'argomento.

Come sempre fu il rosso a rompere il silenzio " Ti puoi avvicinare, non mangio mica" Ryuuji lo guardò sospettoso, e lentamente si avvicinò, non troppo, si intende, ma abbastanza da non farlo stare sul bordo.

" Quindi, Ryuuji, si può sapere il motivo della tua ira? "
Ecco, il momento era giunto, tanti saluti alla propria dignità.                    " No " 
Bene, aveva ufficialmente firmato la propria condanna a morte, Hiroto aveva provato ad essere gentile, a cercare di instaurare un rapporto amichevole, tuttavia se Midorikawa non collaborava con le buone tanto valeva farlo con le cattive.

Con un balzo gli saltò addosso, con tutta l'intenzione di bloccarlo, riuscendoci magnificamente.

Il rosso sorrise sornione " Bene bene bene, indovina un po' chi è in gabbia? "

Il verde lo maledisse mentalmente, pregando che gli venisse un attacco di cuore o altro.

" Parla "

" Altrimenti? " Domandò sfacciato il compagno

" Farò questo "

Hiroto avvicinò la bocca alla spalla del ragazzo e Ryuuji trattenne il respiro, curioso. Quasi urlò quando sentì Kiyama morderlo 

" Ma che cavolo?! SMETTILA IMMEDIATAMENTE "

Il rosso si staccò giusto il tempo per dirgli che non lo avrebbe fatto finché lui non avesse parlato.

Si spostò e morse un'altra zona.

" Va bene, va bene, parlerò, ma tu togli quella cavolo di bocca "

Hiroto si ritirò soddisfatto " Ebbene? "

" Ebbene, mi da fastidio Reina "

Il rosso era sul punto di strangolarlo, tutto sto casino per una ragazza? " Ma dico, sei scemo o cosa? "

Ryuuji girò il volto imbronciato " Me lo hai chiesto tu "

Il principe lo guardò male " C'è dell'altro vero? "

Il verde annuì " Ma non sono pronto per dirtelo "

Hiroto si ritirò " Va bene, prenditi tutto il tempo che vuoi, ora però dormiamo "
Midorikawa annuì pronto ad uscire, quando una mano gli cinse la vita avvicinandolo ad Hiroto

" Insieme "

 

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Capitolo 5
*** imprevisto ***


Ryuuji si svegliò a causa del sole che usciva dalla finestra e con gli occhi chiusi iniziò a tastare il letto introno a lui fino a toccare un corpo, sospirò, felice che gli avvenimenti della sera precedente non fossero solo un sogno. Pian piano aprì gli occhi incontrando quelli azzurri del compagno che lo fissavano.

" Ehy "

In risposta Midorikawa mugugnò e si rigirò dall'altra parte, aveva ancora sonno, e per di più era un tantino irritato dai morsi ricevuti la scorsa notte.

" E' per i morsi? Mi dispiace okay? E' che non sapevo che fare "

Il verde si rigirò " C'erano un sacco di cose che avresti potuto fare, per esempio il solletico, un qualcosa di divertente e non doloroso "

Hiroto sogghignò " Quindi posso farti il solletico? "

Ryuuji sbarrò gli occhi e si lanciò velocemente dal letto " Ci mancherebbe altro, proprio no! "

Il rosso si alzò lentamente guardandolo con gli occhi un predatore e lentamente si avvicinò al ragazzo. Il verde iniziò a correre in giro per la stanza nell'invana speranza di scappare da quelle grinfie malefiche. Con un balzo Hiroto gli saltò addosso buttandolo a terra " Guarda guarda chi ho catturato, un'esemplare di Ryuuji selvatico "

" Smettila idiota "

Il rosso fece scorrere le sue mani sui fianchi del ragazzo, ammirandoli, erano così femminili, solo ora il principe si accorse di quanto assomigliasse ad una ragazza; aveva un corpo così minuto rispetto agli altri nel castello. Perse un sacco di tempo ad ammirarlo, a far scorrere le mani sul suo corpo, meravigliato da ciò che toccava. " Ehm, Hiroto? Tutto okay? "

Il rosso si risvegliò dal trance nel quale era caduto " Si, certo " Si alzò come scottato, ancora confuso dalle sensazioni provata precedentemente.

" Ecco, ora, devo andare dal sarto, per... per farmi sistemare il costume! Si esatto, il costume "

E si precipitò fuori dalla porta; Midorikawa lo guardò stranito, non capiva l'assurdo comportamento del ragazzo, aveva forse sbagliato qualcosa?

Scosse, la testa, impossibile, forse avrà avuto veramente qualcosa da fare.

Si diresse anche lui verso la sua camera, quando gli ritornarono in mente le parole del principe inerenti al costume, non capiva a cosa si riferissero per cui decise di andare da Hitomiko a chiedere spiegazioni. 

Bussò alla porta della donna e ancora prima che questa lo facesse entrare si precipitò all'interno e notando anche lei con un vestito elegante i suoi sospetti si rafforzarono.

" C'è una festa, vero? "

La donna lo guardò stranita " Certo, questo fine settimana, verranno vari nobili. Sai, il re è vecchio e tutti vogliono conoscere ed ingraziarsi colui che prenderà il suo posto "

Hiroto

" Ah "

Hitomiko sorrise " Non te ne ha parlato vero " Ryuuji scosse la testa " Immaginavo, infondo non è così stupido. "
Midorikawa assottigliò gli occhi, c'era qualcosa sotto, qualcosa che nessuno gli aveva detto.           La donna capì i dubbi del ragazzo, e per una volta decise di infrangere gli ordini " Immagino che qualcuno prima o poi avrebbe dovuto dirtelo. Ironia della sorte è toccato a me " fece una pausa nella quale invitò il verde a sedersi sul letto mentre lei rimase in piedi " Allora, sei a conoscenza, immagino, del fatto che una persona senza famiglia possa essere reclamata da un nobile, e quindi diventare sua serva? " Ryuuji annuì " Bene, il re non ti ha mai reclamato, avrebbe voluto farlo Hiroto, ma non avendo ancora sedici anni non ha l'autorità per farlo " Si fermò per studiare la reazione del ragazzo " Quindi, non accennarti della festa, implica il fatto di non poter essere reclamato, e di tenerti al sicuro "
Il verde non parlò, nella sua testa questo ragionamento aveva senso, eccome se lo aveva, tuttavia il rosso avrebbe potuto parlargliene, almeno accennarglielo, di questa cosa, dato che avrebbe risposto a molte domande. 

" Perché non me lo ha detto? "

Hitomiko scosse le spalle, non lo sapeva " Vaglielo a chiedere, credo sia nella sala della sartoria "

Ryuuji annuì e si diresse verso il luogo indicatogli.

Si assicurò di bussare prima, non volendo trovare Hiroto in condizioni spiacevoli e appena sentì un " Avanti " varcò la soglia. Il principe era vestito di tutto punto e si guardava allo specchio con sguardo scettico " Stai benissimo " Il rosso si accorse della presenza dell'altro solo in quel momento.

" Ehy, come mai sei qui? "
" Perché non me lo hai detto? " Midroikawa non era arrabbiato, solo curioso.

" Di cosa? "
" Lo sia benissimo "

Hiroto sospirò, certo che lo sapeva, e sapeva anche che continuare a fare il finto tonto non avrebbe aiutato.

" Okay, l'ho fatto per proteggerti "

" Fin qui c'ero arrivato anch'io, la domanda è: perché non me ne hai parlato? "
" Avevo paura che non ti piacesse come idea "

Ryuuji annuì " Quindi hai pensato di tenermelo nascosto? "
Hiroto gli rispose affermativamente

" Voglio andarci "
Per poco il rosso non soffocò con la sua saliva " Assolutamente no, ma dico sei scemo? No, non esiste " 

Il verde gli andò incontro " Perché no? Voglio andarci! "
Andarono avanti così per un po', con Midorikawa che continuava a chiederglielo e con Hiroto che continuava a dire di no.

" Va bene! " Il rosso cedette per primo " Ma ad un'unica condizione "

Ryuuji alzò il mento come a volerlo provocare " Sentiamo "

" Ti dovrai vestire da femmina "

 

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Capitolo 6
*** puoi ripetere? ***


Ryuuji stava guardando Hiroto come se al suo posto ci fosse un elefante rosa parlante, non riusciva a metabolizzare le sue parole " vestirsi da donna" nella sua testa non acquistavano significato, come se fossero greco antico.

" S-scusa, puoi ripetere? " chiese, incerto se volesse davvero sapere la risposta.

Il rosso lo guardò con aria da superiore " Semplice no? Dovrai usare una gonna, scioglierti i capelli, metterti qualcosa di carino e farmi da dama. Niente di complicato. "

" Sai, credo che andare alla festa possa essere troppo pericoloso per me... Meglio di no. "

Il principe sbuffò " Pazienza, porterò Reina  "
A quel nome le orecchie di Ryuuji si drizzarono
Assolutamente no

Si voltò verso l'amico " Dov'è il    vestito?  "
"Felice che tu me lo abbia chiesto."

Hiroto lo guidò nella parte della stanza destinata alle ragazze; con un cenno fece sistemare Midorikawa al centro e ci girò a torno, osservando attentamente il corpo.

" Spogliati "

Il verde lo guardò male, tuttavia notando lo sguardo dell'altro, sospirò e si tolse i vestiti, rimanendo in boxer*

A parte il petto, probabilmente avrà la stessa taglia di Reina...

Si diresse verso l'amardio estraendo un vestito pressoché semplice, niente di tanto appariscente o costoso, in modo da non attirare troppa attenzione. 
Lo lanciò molto svogliatamente al ragazzo mormorando un "provatelo". 
Ryuuji accolse l'invito altrettanto bene e con straordinaria lentezza indossò quell'affare. 
Era riuscito ad inserire la gonna, ma continuava a non capire perché quel coso avesse quattro maniche e come diavolo lo si allacciasse. Guardò disperato Hiroto pregando in un aiuto divino. 
Il principe sospirò e si avvicinò al ragazzo. 
Inserì le maniche, ma si fermò prima di chiudere il corsetto, osservando la schiena dell'altro. 
Non aveva niente di speciale, era solo pelle con una carnagione olivastra, tuttavia si sentiva incredibilmente attratto da quella, quasi bisognoso. 
Fece scorrere la mano lungo la colonna vertebrale soffermandosi al centro dove la fece aderire completamente. 
Ryuuji non sapeva bene che fare, quei tocchi erano bellissimi, ma si sentiva in imbarazzo, molto in imbarazzo. 
Simulò un colpo di tosse per distogliere l'attenzione cosa che a quanto pare riuscì dato che Hiroto finì di chiudere velocemente il corsetto e di allontanarsi di qualche metro.

Il verde non ci fece caso, perso com'era dalla gonna, non era la prima volta che ne vedeva una, ovvio, ma era così strano guardare l'effetto che faceva. Alzò lentamente lo sguardo sullo specchio e si costrinse ad ammettere di essere abbastanza presentabile, una persona l'avrebbe sicuramente scambiata per una ragazza, con i lineamenti forse leggermente più marcati, ma comunque una ragazza. 
" Prova a scioglierti i capelli "

Hiroto si costrinse ad ammettere che fosse bello, tanto bello, e che per una volta aveva avuto un'idea geniale.

C'era un silenzio imbarazzante nell'aria, generato probabilmente dallo sguardo del principe puntato rigorosamente su Midorikawa il quale era messo in evidente soggezione.

" Bene, posso, ecco toglierlo...? " Domandò imbarazzato il  verde.

Hiroto scosse la testa e si voltò imbarazzato " Certo, io, io ti aspetto fuori "

Ryuuji non capiva il comportamento del principe, prima lo guardava ossessionato e dopo neanche alzava gli occhi. Scosse le spalle, era inutile stare a rimuginarci sopra. Magari stava semplicemente male o chissà cosa.

Raggiunse il rosso fuori dalla stanza e notò che con molto dispiacere con lui c'era anche Reina.

" Che cosa vuol dire che porterai lui al posto mio? "

" Esattamente quello che ho detto, è una mia decisione e vale come ordine, ora vattene "

La ragazza si voltò infuriata, non aveva possibilità di ribattere, ma prima di andarsene guardò Midorikawa mimando con le labbra " Sgualdrina "

Quelle parole rimasero impresse a lungo nella mente del verde, non capiva cosa avesse fatto di male per meritarsele, infondo andava semplicemente a ballare con Hiroto, non è che doveva andarci a letto... 

Oh, improvvisamente capì la reazione di Reina e scoppiò in una risata fragorosa. 

Il rosso lo guardò scioccato " Ryuuji? Tutto okay? C'è qualche problema? "

Tra una risata e l'altra il verde riuscì a spiaccicare qualche parola, ma ancora per Hiroto non avevano senso. 
" Caro, mi piacerebbe molto sapere io motivo di questa improvvisa euforia" 
Domandò ironico

Il verde si costrinse a calmarsi "Reina è gelosa, capisci? Gelosa di noi due" alzò gli occhi per incontrare con quelli blu del principe "come sei noi due potessimo...." e scoppiò di nuovo a ridere. Loro due? Ma stiamo scherzando? Che assurda barzelletta è mai questa?

Il rosso si rabbiò abbassando la testa, si sentiva umiliato e tradito. Perché loro due non avrebbero potuto avere una relazione? Un sacco di gente stava con persone dello stesso sesso... Era tanto sbagliato?
Quando Ryuuji si accorse di essere l'unico a ridere si fermò subito. 
"Hiroto? Va tutto bene?" 
" Va tutto bene? Cosa c'è di tanto sbagliato in una relazione tra noi due? Perché ti sembra così assurda?" il rosso strinse i pugni in un impeto di rabbia, non gli andava giù il comportamento dell'altro, per niente. 
"Hiroto io-" 
"Cosa c'è di sbagliato? Eh?! Dopo tutto quello che ho fatto per te ti sembra così strano avere una relazione?" balzò in piedi, pronto ad uscire da lì. 
"Maledizione a te, Ryuuji" 
Il cervello del verde iniziò a metabolizzare le informazioni, si alzò anche lui afferrandolo per un polso, sperando che accadesse qualcosa, qualsiasi cosa. 
Il rosso era lí fermo, non si era voltato per guardarlo, aveva continuato a dargli le spalle. 
Ryuuji sospirò e lasciò andare lentamente il polso dell'altro. 
" Non c'è niente di sbagliato" lo disse piano, velocemente, col viso rosso e il volto abbassato a contemplare il pavimento, tuttavia Hiroto lo sentí e quasi non morì sul colpo. 
Si voltò velocemente, afferrandolo per le spalle costringendolo a guardarlo. 
Il tempo si fermò, Midorikawa aveva gli occhi chiusi e quelli del principe guardavano ossessionate le labbra dell'altro. 
" Sto per baciarti, e anche tanto; per cui se vuoi tirarti indietro credo sia il momento adatto " 
Il verde non si mosse

Chi tace acconsente

Fece scontrare le loro bocche e gli afferrò prepotentemente la vita, morse il labbro inferiore a Ryuuji il quale schiuse immediatamente le labbra. 
La lungua del rosso si scontrò contro quella piccola del pistacchio avvolgendola stringendola, le labbra si muovevano frenetiche e Midorikawa non riusciva proprio a stare al passo tanto che fu costretto a staccarsi.

Il verde non aveva il coraggio a far incrociare i loro occhi, troppo imbarazzato.

Sentirono qualcuno bussare alla porta

" Comunicato urgente! Il re vuole vedere sua altezza e Midorikawa Ryuuji"

I due chiamati in causa si guardarono straniti ed il solo ripensare a ciò che era successo li fece arrossire entrambi
" C-certo! Dica a mio padre che arriviamo subito"

I due erano in silenzio, e ci rimasero per tutta la camminata verso la sala del trono; troppo sconvolti per quello che era successo e nelle loro menti si ripeteva in loop la frase "non sono gay, non posso essere gay".

I due arrivarono al cospetto del re, si inchinarono e fecero tutti gli onori.

" Ho saputo che porterai il signorino Midorikawa al ballo"

Hiroto annuì vigorosamente 
"Bene, non hai pensato a quanto questo possa danneggiare la tua immagine? State con un uomo?"

"Lo vestirò da donna, padre" 
L'uomo lo guardò scioccato, e sorrise dentro di se, contento che infondo il figlio fosse felice. 
"Spero che per te funzioni; la festa sarà dopo domani, devi essere gentile con tutti e tutte. Un giorno il tuo potere dipenderà dalla loro fedeltà, per cui vedi di guadagnartela." 
I due vennero congedati.

" Ryuuji, per prima-"
"Non voglio parlarne, ci vediamo"

Il verde se ne andò, stranito da quello che era appena accaduto; sentiva ancora sulle sue labbra il sapore di Hiroto e quasi non morì toccandole.

Non sono gay, non posso essere gay. 
Ma per sua sfortuna lo era, e anche tanto, solo che un conto era andare con un uomo, un'altro era essere quello

Non può essere, io non sono omosessuale, probabilmente l'ho baciato perché mi faceva pena o robe simili....

E così il nostro caro Ryuuji si convinse che tutto quello fosse un errore, un banale errore. 

D'altro canto Hiroto era la persona più felice del mondo, quando aveva baciato Ryuuji si sentiva la completo, felice. 


























 

* sono consapevole che probabilmente i boxer non esistano ancora, ma voi fate fina di sì

 

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Capitolo 7
*** stranezze ***


Ryuuji stava evitando Hiroto come la peste; non riusciva a parlargli e fra poco ci sarebbe stata quella dannata festa...

Era ovvio che non ci volesse andare; non c'era alcun motivo per il quale avrebbe dovuto farlo, infondo lui non era gay... rabbrividì al solo pensiero, nella sua famiglia essere attratti dallo stesso sesso era concesso solo a chi non aveva ruoli importanti nella società. Per sua sfortuna lui era a tutti gli effetti un principe per cui suo padre gli ha da sempre insegnato che l'omosessualità non era concessa a lui, e che non avrebbe mai potuto anche solo pensare di provarci con un uomo... Ovviamente quelle parole si impressero nella mente del bambino che era e quindi, anche se la maggior parte della sua vita l'ha passata lontana da casa, non si era mai dimenticato degli insegnamenti di suo padre ed ormai erano una parte molto consistente di lui. 

Hiroto aveva iniziato a sospettare qualcosa; non vedeva l'amico da relativamente diverso tempo ormai; decise di cercarlo per tutto il castello, visitò ogni singola camera, ogni singolo angolo, perfino le prigioni, fallendo miseramente. Disperato andò a cercare Hitomiko, sperando che la donna potesse dirgli qualcosa circa la posizione del verde.

" Hitomiko... Sai per caso dov'è   Ryuuji? "

La donna scosse la testa " Mi dispiace sua altezza, ma se fossi in lei proverei a controllare lungo la scogliera, va spesso lì quando deve pensare "

Il rosso ringraziò la donna e si diresse vero il punto indicatogli sperando vivamente che il verde si trovasse lì.

Quando giunse alla scogliera ci mise un po' a trovare Midorikawa; era disteso sulla sabbia gli occhi chiusi e  dedusse che stesse dormendo.

Si avvicinò cautamente non volendolo svegliare di soprassalto. Si concesse qualche minuto per osservarlo e con sua grande sorpresa lo trovò più bello che mai. Guardò quelle labbra carnose, belle ed invitanti. Si piegò leggermente e lo baciò delicatamente. Era così felice. 

Ryuuji percepì che qualcosa non andava, sentiva una cosa sulle sue labbra e decisamente quella sensazione non gli piaceva poi molto. Aprì gli occhi lentamente trovandone un paio azzurri che lo fissavano. Il rosso gli sorrise amorevole, era così felice di vederlo.

Il verde si scostò da lui imbarazzato, continuava a non piacergli quella situazione, il bacio aveva semplicemente complicato tutto...

Hiroto lo guardò interrogativo, non capiva il perché di quel comportamento, poi stranamente i suoi neuroni si collegarono svegliandolo.

" E' per il bacio vero? " Il rosso si rabbuiò, non aveva idea che Ryuuji non la vedesse come lui, era convinto che fosse stata una scelta di entrambi; non voleva che il verde si fosse sentito costretto solo perché lui era il futuro re...

" Ecco... io..."

Il principe quasi non pianse, a lui Midorikawa piaceva, e anche tanto, tuttavia non poteva di certo obbligarlo, nonostante ne avesse il potere. Si alzò, convinto a non voler continuare quella bazzecola ancora per molto. " Bene, credo di aver capito il concetto. Ci si vede "                                    Si spazzolò i pantaloni e fece dietro front. 

Per  Ryuuji era tutto accaduto troppo velocemente, come al solito Hiroto era saltato alle conclusioni senza neanche farlo parlare. SI alzò anche lui, determinato a chiarire il tutto. 

"Aspetta! "

Il rosso si voltò e nel momento in cui i loro occhi si scontrarono quel poco coraggio accumulato da Midorikawa se ne andò e ritornò il ragazzino timido.

" Ecco io... nonvogliochetutenevada "

Il rosso alzò un sopracciglio divertito, lo stava prendendo in giro? Perché se era così ci stava proprio riuscendo bene.     " Ryuuji, non devi per forza contraccambiare, okay? Non sono arrabbiato o altro; devo solo accettarlo. Dammi del tempo e mi passerà "

Il verde stava per prenderlo a pugni, è mai possibile che lui non lo ascolti mai?

Strinse le mani per darsi un po' di coraggio e respirò. " Non voglio che tu te ne vada, Hiroto "

Il rosso stava per interromperlo di nuovo quando Ryuuji gli fece segno di non provarci accompagnato da un'occhiataccia. " Non so cosa provo per te, mettiamolo in chiaro, tuttavia ciò non implica che io non provi niente; per cui non saltare a conclusioni stupide. " fece un attimo di pausa " Sinceramente il bacio mi è piaciuto, e anche molto; tuttavia, non mi sento pronto ad avere una relazione con un maschio; okay? Io non sono gay. "

Hiroto non capiva bene il nesso: cioè, a lui era piaciuto baciarlo, ma non era gay?

" Non ha senso Ryuuji, se ti è piaciuto ti è piaciuto. Basta, non ci sono altre scappatoie "

" Io non sono gay. "

" Certo che lo sei. Non puoi negarlo; il tuo corpo non mente "

" Tu non hai nessun effetto su di me " 

Il verde si accorse troppo tardi di avergliela servita su un piatto d'argento e ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.

Il rosso ghignò; " Davvero? quindi se io faccio questo " con una mano gli afferrò il fianco " Non è un  problema, vero? " 

Si intrufolò sotto la maglietta, muovendola su e giù scatenando brividi lungo tutto il corpo di Ryuuji.

Lentamente portò la sua bocca sul collo dell'altro, depositandoci piccoli baci e ogni tanto applicando una maggiore pressione.

Il verde mugolò.

Le labbra si spostarono lentamente verso l'alto e si fermarono ad un palmo da quelle del compagno, la sua mano strizzò il gluteo del verde facendolo squittire di sorpresa.

" E presumo non sia un problema se faccio questo " E finalmente lo baciò; mosse velocemente le sue labbra su quelle dell'altro, controllandolo e guidando i suoi movimenti. Le loro lingue si scontrarono e quella di Hiroto iniziò subito ad esplorare la bocca del compagno facendolo gemere sonoramente.

Si staccarono, ancora ansimanti il rosso sfoggiava un bellissimo sorriso vittorioso che mise in imbarazzo Ryuuji ancora di più.

" Bene, credo di aver espresso i miei pareri ed esplicitato i tuoi circa il tuo orientamento sessuale. Per la festa vengo a prenderti in camera tua. Fatti trovare vestito "

Dopo aver fatto combaciare le loro labbra ancora una volta se ne andò, lasciando Ryuuji solo a fare i conti con il suo corpo che a quanto pare era deciso ad abbandonarlo.

 

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Capitolo 8
*** accettazione ***


Raga, siamo giunti all'ultimo capitolo; vi ringrazio tutti per aver seguito questa storia. Mi hanno fatto piacere molti delle vostre stelline o commenti. Grazie davvero.

 

Quel giorno si sarebbe tenuta la tanto rinomata festa; il castello trasudava di eccitazione,i cuochi erano indaffarate, le serve pulivano come non ci fosse un domani e urlavano ogni volta che qualcuno camminava sul pavimento bagnato.

Ryuuji guardava da più di mezz'ora il vestito che avrebbe dovuto indossare quella sera, e ogni secondo che passava era sempre più convinto di non volerci andare a quella festa del cavolo, del tutto inutile all'essere umano.

Hitomiko era seduta sul letto del verde osservandolo impaziente; lei era già pronta ed ovviamente era bellissima; il vestito bianco neve che risaltava i suoi capelli, aveva il corpetto stretto e la gonna ampia, voluminosa sulla quale era ricamato lo stemma della famiglia reale; il tutto incorniciato dai gioielli viola, incredibilmente rari.

" Midorikawa Ryuuji, sei pregato di muoverti, dato che sua altezza sarà qui tra circa mezz'ora; per cui  muoviti "

Il verde si fece coraggio ed avanzò verso quel coso pregando che prendesse fuoco da un momento all'altro; sarebbe stata una cosa molto carina.

Lo prese tra le mani e guardò, con i suoi grandi occhioni e con tanto di labbruccio, Hitomiko in un'implicita richiesta.

" Non se ne parla, ora tu indossi quel vestito "

Il ragazzo abbassò la testa sconfortato; si diresse in bagno e con molta lentezza si vestì; ebbe alcuni problemi col corpetto, per cui la donna fu costretta ad aiutarlo.

Lo condusse di fronte allo specchio; gli strinse le spalle per confortarlo e gli sciolse i capelli, sistemandoglieli un po'.

" Sei bellissimo, Ryuuji "

I due furono distrutti dal bussare al di fuori della porta.

" E' giunto il momento; vai e affrontalo! " Lo spinse molto poco delicatamente fuori dalla stanza facendo si che il piccolo si inciampasse nei suoi stessi piedi non abituato ad una gonna cadendo dritto tra le braccia Hiroto.

Si ritrovarono a pochi centimetri di distanza; le mani del rosso sulla vita del verde a sostenerlo.

Ryuuji era tutto rosso, e ciò fece sorridere il principe intenerito dalle reazioni del compagno. Fece scontrare le loro labbra in un bacio fugace, talmente tanto veloce che Midorikawa quasi non lo notò.

" Bene, andiamo! " Hiroto afferrò la mano del verde e lo condusse verso la sala del trono dove sarebbe avvenuta la festa. Percepivano la musica all'interno; era suonata prevalentemente da strumenti ad arco, dolce ma anche dinamica, abbastanza da poter reggere in piedi gli uomini probabilmente già ubriachi.

Ryuuji si guardò intorno, in preda al panico, terrorizzato che qualcuno lo potesse riconoscere.       Hiroto gli sussurrò all'orecchio facendolo rabbrividire " Tranquillo, e divertiti "

Il rosso gli prese la mano e lo trascinò in mezzo alla pista, con tutta l'intenzione di prendere per il culo l'amico mentre ballavano. Il verde si concentrò intensamente sul contato tra le loro dita, su tutte le sensazioni che avevano sprigionato, ed arrossì al pensiero di volerne di più.

Midorikawa non si accorse neanche che erano in centro a ballare. La musica era lenta; segno che quello fosse un ballo di coppia; incrociò lo sguardo di Hiroto e capì il perché lo avesse portato lì.

Bastardo

Le mani del rosso giunsero sulla sua vita stringendola e attirando il corpo del verde sul suo.

" Su... Non è  niente di difficile, donnina "

Ryuuji arrossì di botto prima di tirargli un calcio " Donnina tua madre "

Il rosso sorrise vittorioso quando le braccia del compagno gli cinsero il collo.

Hiroto iniziò a muoversi lentamente col bacino, facendo muovere anche l'altro di conseguenza.

Il verde guardava con ostinazione i piedi del compagno, assumendo una smorfia di pura concentrazione.

Il principe rise " Su Ryuuji, divertiti e guardami negli occhi, di solito le dame lo fanno "

Midorikawa gli pestò il piede " Non. Sono. Una. Ragazza. "
" Certo certo, ora guardami "                                                                                                                                           I loro occhi si incrociarono ed Hiroto si avvicinò lentamente fermandosi ad un soffio dalle labbra dell'altro sorridendo. " Tranquillo, non dovrai sopportare questi vestiti ancora per molto. Poi non ti serviranno più. " 

Su un primo momento Ryuuji non colse il doppio senso tanto che assunse un'espressione confusa. Poi, lentamente sgranò gli occhi ed abbassò la testa in preda all'imbarazzo.

" Ehy! "

I due si voltarono verso la voce. Il ragazzo che aveva parlato aveva i capelli rossi ed un tulipano in testa? (o comunque una cosa del genere), i suoi occhi erano color oro; era accompagnato da un ragazzo con occhi e capelli azzurri, la carnagione pallida e dal viso si capiva perfettamente che non volesse trovarsi in quel posto. 

" Nagumo! Da quanto tempo " Hiroto gli batté il cinque "lui deve essere Suzuno? Piacere " Si strinsero le mani " Lui " disse indicando il verde " è Ryuuji " il ragazzo chiamato in causa mormorò un " Felice di conoscervi " 

" Hiroto, mi avevi detto che Midorikawa fosse un maschio "

" Infatti " 

Il tulipano scoppiò a ridere " Oddio, non ci credo... l'hai fatto sul serio! Credevo che scherzassi "

Ryuuji arrossì ancora di più, si sentiva a disagio in mezzo a quei due. L'unico col quale non aveva questa sensazione era Suzuno, il suo sguardo era fisso verso sinistra, immerso nei suoi pensieri, totalmente disinteressato.

" Resterei volentieri con voi, ma ho qualcosa da fare "

Nagumo alzò le mani insegno di resa " Certo, comprendo, vedi di non sfondargli il culo "

Midorikawa spalancò gli occhi scioccato " Non lo so... " il verde voltò il viso verso il suo principe 

" Che cosa vuoi farmi tu? "

Kiyama alzò le spalle " fotterti " rispose con semplicità, poi voltandosi verso i due amici li salutò " Ci si vede! " 

Hiroto afferrò la mano di Ryuuji e lo condusse fuori dalla sala.

Camminarono per un po' fino a che il verde non piantò i piedi per terra costringendo il rosso a fermarsi. " Ripeto. Tu cosa vuoi fare? "

Il principe lo guardò con naturalezza " fare sesso "

Midorikawa indietreggiò " Assolutamente no, non esiste, no, no, no " Si voltò per andarsene quando le braccia del compagno gli cinsero la vita facendo scontrare il suo petto contro la schiena del verde.

" Mido... " Avvicinò la bocca al collo del ragazzo " è maleducazione correre via quando si sta parlando civilmente " gli leccò il collo.

Il corpo di Ryuuji era percorso dai brividi di piacere e per quanto si ostinasse a negarlo una parte di lui avrebbe tanto voluto unirsi col principe.

La mano del rosso alzò la gonna del verde, strusciando le dita lungo la coscia facendo venire la pelle d'oca a Midorikawa.

" Hiroto... "
" Dimmi tutto donnina "

Questa volta Ryuuji ignorò il nomignolo, era troppo concentrato sulla mano del compagno. 

" Forse è il caso di andare in un posto più appartato "

Il rosso sogghignò, se lo caricò sulle spalle  velocemente entrò nel primo sgabuzzino che gli capitava sotto mano. Con uno scatto chiuse la porta.

" Bene, Mido-chan " si avvicinò " che ne dici se ti tolgo questa rognosa gonna? " Il pistacchio annuì " Ottimo "
Ryuuji non ebbe neanche il tempo di capire cosa fosse successo che si ritrovò in biancheria sbattuto al muro con Hiroto che lo guardava, studiandolo.

I loro visi si avvicinarono lentamente per poi scontrarsi violentemente ed iniziare una lotta di lingue, salive e mani.

Il rosso aveva conquistato subito il comando, iniziando a muoversi velocemente mettendo in seria difficoltà Midorikawa che preferiva un qualcosa di più soft.

Le mani del verde slacciarono la camicia del compagno, mentre quelle di Hiroto spogliarono Ryuuji dei boxer, andando a massaggiargli l'erezione.

Midorikawa mugolò tra un bacio e in preda a non si sa bene quale coraggio abbassò i pantaloni del compagno.

Le dita di Hiroto si insinuarono tra le natiche del verde penetrandolo lentamente.

" Cazzo... "

" Tu che dici parolacce? Non credevo di averti educato così male... "

Un'altro dito si aggiunse all'interno ed Kiyama iniziò a sforbiciare, allargando per quanto possibile quel piccolo buco.

Quando lo ritené sufficientemente pronto lo penetrò in un colpo solo. Ryuuji quasi non urlò.

" Idiota "

" Linguaggio " lo baciò, e pian piano iniziò a muoversi, non riuscendo ad aspettare un secondo di più

Ryuuji poteva benissimo percepire la punta del membro di Hiroto arrivare fino alla fine della sua apertura, contro la quale sbatteva ogni volta che affondava sempre di più nel limite.
Rallentava e andava più veloce, ad alternanza, restava sempre più a fondo e poi ritornava in superficie fino a far quasi uscire il proprio membro dalla sua apertura, rallentava le spinte, quasi fino a uscire completamente, e quando Midorikawa temeva che fosse tutto finito, ricominciava a spingere dentro di lui con velocità estenuante.

Il verde non ce la faceva davvero più e dopo poco venne.

Hiroto percepì le parti del compagno stringersi attorno a lui e subito si liberò nell'apertura del compagno.

" Ti amo "

" Anch'io Hiroto "

 

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