La leggenda della succubus e il miracolo di Ai

di Sarhita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Un principe ***
Capitolo 3: *** Un ragazzo di cui so solo il nome... ***
Capitolo 4: *** Il Kyuubi ***
Capitolo 5: *** Allucinazione? ***
Capitolo 6: *** Il kyuubi ***
Capitolo 7: *** La quiete prima della festa ***



Capitolo 1
*** Inizio di tutto ***


|La leggenda della succubus e del miracolo di Ai|


“...la leggenda narra dell'esistenza di creature demoniache dall'aspetto femminile che seducevano gli uomini e avevano rapporti sessuali con loro. Sempre secondo la leggenda lo facevano perché in questo modo potevano assorbire l'energia Vitale delle loro vittime per alimentarsi spesso portandole alla morte...

Questi esseri venivano chiamati Succubus e si dice che avevano la capacità di agire anche nel mondo dei sogni...

...la leggenda narra anche dell'esistenza di demoni, maschi, che giacciono sui dormienti, solitamente donne per trasmettere incubi in cui abusavano di loro...

...queste creature prendono il nome di Incubus...

L'Incubus sottrae energia allo stesso modo delle succubus ma alle volte non uccide la vittima ma la usa per concepire nuova vita... una nuova generazione di demoni...

...ebbene la leggenda è vera...

...ma manca un particolare importante...

...la profezia...

...se un erede verra inseminata da un incubus nascerá la prescelta...

...il giorno del suo diciassettesimo compleanno si compirá la mia vendetta...

...e finalmente quella stirpe di demoni cesserà di esistere..
...per sempre...



- Waaaaa!! Hinata svegliati! Sei in ritardo!

Hinata Hyuga, una ragazza dai capelli corvini e dagli occhi fin troppo chiari, svegliata dall'urlo disumano che aveva lanciato la sorella, si sedette di scatto sul letto... un po' troppo velocemente... Infatti perse l'equilibrio e fini a gambe all'aria sul pavimento...

- Chi? Cosa? Dove? Quando?

- Hinata! - continuò la sorella che stava in piedi vicino alla porta - Sai che giorno è oggi?

Hinata gettò uno sguardo alla radiosveglia.

- 10 settembre, perché?

Hanabi sbuffò esasperata - Ma come... Hinata! Oggi è il primo giorno di scuola!

Hinata sbatte le palpebre più volte prima di afferrare il senso di quelle parole... poi sbarrò gli occhi guardando di nuovo il display della radiosveglia...

...le 7.45...

...un quarto d'ora per prepararsi...

...minimo venti minuti per arrivare a scuola...

...no, non sarebbe arrivata in tempo per le otto...

- Sono in ritardo! - concluse rialzandoso velocemente e iniziando a vestirsi in fretta e furia...

- Neji ci aspetta in macchina! -disse la Hyuga più giovane sparendo nel corridoio.

Si mise la divisa scolastica, una pettinata veloce e in meno di dieci minuti era in macchina.

- Era ora!

- A scuola - ordinò impassibile Neji, all'autista.

La BMW uscì dal bellissimo viale per infilarsi in strada e dirigersi in fretta alla Senju High School.

Quindici minuti dopo furono a scuola.

Hanabi entrò in 2^B mentre Neji e Hinata entrarono in terza appena un minuto prima del professor Iruka.

- SILENZIO! - fu la prima cosa che disse il professore appena entrato in classe interompendo così uno Shikamaru che dormiva, una Sakura e una Ino che si litigavano chissa che cosa, un Sasuke che studiava, un Kiba che non faceva altro che litigare con un ragazzo con gli occhiali da sole, Shino, che non l'ascoltava nemmeno, una Shiho che studiava e un Gaara che guardava impassibile il suo compagno di banco che stava leggendo fumetti tutt'altro che scolastici...

- Ho l'onore di presentarvi una nuova studentessa...entra pure!

Nella classe entrò una ragazza dai capelli rossi scuri e un paio di occhiali da vista...

- Fiuu che gran pezzo di... ouch! - Gaara colpi il suo compagno prima che potesse dire qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire.

- Piacere, sono Karin Ichikawa e vengo dalla Hebi High School. - si presentò la ragazza facendo un inchino.

- Bene, trovati un posto e iniziamo la lezione...

Karin si sedette nell'unico posto libero, vicino a Shino Aburame, e si guardò intorno...
"Interessante, quel moro ha un energia Vitale strana... lo voglio..." pensò guardando l'Uchiha qualche banco davanti a lei...

Il primo giorno di scuola passò tranquillamente ma arrivata a casa Hinata notò che Neji era preoccupato.

- Qualcosa non va? - chiese mentre salivano le scale per andare nelle loro stanze.

- Tra poco compirai 17 anni...

Hinata sorrise - Si. Il 27 dicembre... ma mancano ancora più di tre mesi!

- È che... no niente... - non era ancora il momento.



“...i vostri occhi sono speciali... non dimenticare la profezia Hiashi Hyuga...

...attendete fiduciosi il compimento del vostro destino...
...Ai è con voi...„

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Capitolo 2
*** Un principe ***


- Allora, ragazze. Chi di voi viene al party degli Uchiha?

Kiba Inuzuka, un ragazzo dai capelli castani, alto, slanciato, dall'aspetto selvaggio, sempre spettinato e con due tatuaggi a forma di zanne rosse su entrambe le guance, stava rivolgendo la sua domanda alle cinque ragazze davanti a lui.

- Un party? - chiese curiosa Ino Yamanaka, la più alta delle cinque, bionda, con i capelli raccolti in un'alta coda che lasciava libera una ciocca di capelli che le ricadeva dolce sul viso.

Temari, la sorella di Gaara, del 4oA, con i capelli biondo cenere raccolti in quattro codini e dei furbi occhi verdi, sbuffò. Dei tre fratelli Sabaku l'unico che amava le feste era Kankuro, che era in 3aA.
Sakura Haruno, dagli impossibili capelli rosa e dai brillanti occhi verdi ascoltava interessata mentre TenTen, della stessa classe di Kankuro, con i capelli castani raccolti ai lati della testa in due bombom, occhi castani da tenera cerbiatta e carattere forte, si stava gia scervellando su come trascinarti un certo Hyuga che odiava le feste.
E infine Hinata Hyuga.

- Si, lo organizzano Itachi e i suoi amici. Tobi sta invitando tutti. - disse uno dei ragazzi che erano insieme a Kiba, mentre stava messaggiando al cellulare.

- Kirbo, ma sei sempre con quel coso in mano? - sbuffò Kiba.

Gli altri ragazzi erano due ragazzi della stessa classe di Sakura e Ino e un ragazzo del 3oC.
I due ragazzi erano Gaara, un ragazzo piuttosto schivo dai capelli rossi con un tatuaggio sanguigno sulla fronte che stava a simboleggiare Ai, il kanji dell'amore, con due occhi verde vitreo e due occhiaie marcate, e Shikamaru Nara, il genio, conosciuto per la sua innegabile pigrizia e la coda alta che raccoglieva i suoi capelli facendolo assomigliare a un ananas. Il ragazzo del terzo C era il migliore amici di Shikamaru, Choji Akimichi, un tipo robusto dalla chioma rossiccia che stava sgranocchiando avidamente le sue patatine.

Scusate? Ragazzi? Allora? Che dicevate di questo party? - chiese Sakura.

- È sabato 22, alle 18.00 a casa degli Uchiha. Serve a festeggiare l'inizio dell'anno scolastico. - spiegò Shikamaru - Insomma una seccatura per festeggiare l'inizio di un'altra seccatura.

Ma due ragazze non ascoltavano. Nella loro mente c'era la seguente operazione. Casa Uchiha+festa=Sasuke Uchiha

Ovviamente le due erano l'Haruno e la Yamanaka...

- Se la festa la organizza Itachi ci sarà un sacco di gente strana, in primis tua sorella, Kiba, e i suoi amici del quinto... c'è uno che fa veramente paura... parla sempre di Jashin e di strani riti... - disse Choji.

- Mia sorella Hana non è strana! - ribattè l'Inuzuka.

- Per stare con un tipo come Itachi, famoso per stare con tutte e non volerne nessuna... - continuò Choji

- Ehm... Scusate? Stavate dicendo di una festa? - si intromise Karin che era sopraggiunta in quell'istante nel corridoio della scuola.

- Si, sono tutti invitati, anche tu se vuoi. - disse Choji.

- Sarebbe fantastico! - esclamò Karin entusiasta per poi dirigersi raggiante verso la classe dato che l'intervallo stava per finire.

Hinata non la perse di vista un secondo. Quella ragazza era strana e lei sentiva come un senso di pericolo ogni volta che era nei paraggi.

- Ma chi era quella? - chiese TenTen.

- Una appena arrivata nella nostra classe. Ce l'hanno presentata ieri. - disse Shikamaru sbadigliando.

La campanella segnò la fine dell'intervallo e i ragazzi si diressero nelle rispettive classi.

All'uscita della scuola Neji e Hinata erano al cancello ad attendere la macchina che darebbe venuta a prenderli per riportarli a casa. Visto che non era ancora arrivata si accostatono al cancello mentre anche gli altri studenti uscivano e tornavano a casa.

Mentre aspettavano Hinata notò Sasuke Uchiha qualche metro più in la che parlava con un altro ragazzo che stonava un po' con l'ambiente. Gia dai vestiti si poteva capire che non poteva permettersi ne quella scuola ne di conoscere il rampollo di casa Uchiha.

Hinata però e rimase affascinata. Era un ragazzo biondo e aveva due occhi azzurri che richiamavano alla mente l'immagine di uno specchio d'acqua quando riflette il cielo azzurro e sembra brillare di luce propria, e un sorriso che ricordava il puro incanto delle favole. Era Vero che portava una felpa logora e dei jeans strappati dall'aspetto vissuto. Ma Hinata guardandolo non poteva fare altro che pensare a lui come un principe azzurro.
Al solo pensiero Hinata arrossì vistosamente.

- Teme! Perché non vuoi che venga alla festa? - si stava lamentando il biondo a voce alta tanto che anche i due Hyuga riuscivano a sentirlo.
Sasuke sbuffò. - Dobe, non l'ho nemmeno organizzata io! Forse nemmeno mi presenterò...
Il biondo sorrise: - Un po' difficile visto che è a casa tua!
- Itachi sa che odio queste cose... e poi ha invitato tutta la scuola, TUTTA capisci?
- Casa tua è immensa, non un buco come la mia, vedrai che c'entreranno! - ironizzò il biondo.
- Naruto! Non è questo il punto!

"Naruto... cosi quell'angelo si chiama Naruto..." pensò Hinata.
Poi il biondo si voltò e per caso incrociò lo sguardo con quello di lei... i suoi zaffiri furono attirati come da un magnete, sugli occhi nivei della ragazza, che, imbarazzata, distolse per prima lo sguardo.

- Teme? Chi è quella ragazza che sta con Neji? - sussurrò all'amico una volta che si tu ripreso.
- È sua cugina, Hinata. Troppo ricca per te, dobe.
Naruto arrossì di colpo. - Ma che vai a pensare!

Nel frattempo la BMW era arrivata e i due Hyuga erano saliti e Naruto si sorprese a pensare che effettivamente era troppo ricca per lui.
- Ci sarà anche lai alla festa?
Sasuke scosse le spalle - Non lo so ne mi interessa.
- Il 22... Ci sarò!
Sasuke sbuffò. - Fa come vuoi.

- Neji, chi era quel ragazzo? - chiese Hinata dal sedile a fianco a lui, nella BMW.
- Naruto Uzumaki - rispose Neji - era in classe con me e Sasuke, alle elementari. Ma le medie non so dove le ha frequentate. Non ne ho saputo più niente dalla morte dei suoi. Sasuke non mi aveva detto che teneva ancora contatti con lui.
- E come mai non viene a scuola qui?
- Ora vive con suo zio, uno scrittore fallito che non ha un soldo. Non può permettersi di mandarlo a scuola. Figurarsi una scuola come la nostra.
Hinata si rattristò. - Tu credi che lo vedremo alla festa?
- A parte che forse non ci andrò. Però mi farebbe piacere parlarci.


Quella stessa notte...

- Suigetsu! Eccoti! Che ci fai in un cimitero?
- Karin! Ciao!
Karin si sedette insieme a lui sotto il cipresso - Che ci fai qui?
- Contare le lapidi mi rilassa, e mi fa sentire vivo...
- Eh? Lasciamo perdere... l'ho trovata!
Suigetsu ironizzò - Bene... ci hai messo SOLO diciassette anni...
Karin si rialzò - Cosa vorresti dire scusa? Non potevo certo immaginare che la cacciatrice fosse qui!
Suigetsu rise - Beh tra un po potremmo sbarazzarci di lei. E dimmi come si chiama?
- Hinata Hyuuga...

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Capitolo 3
*** Un ragazzo di cui so solo il nome... ***


Per tutta la settimana Hinata non fece altro che pensare a quell'angelo biondo. Non l'aveva più visto da quel giorno. Il lunedi, a ricreazione, Hinata decise di chiedere al ragazzo più solitario, impassibile, scontroso e desiderato della scuola.

Sasuke Uchiha.

Aveva gia provato a chiedere ad altri che potessero conoscerlo ma non era venuta a capo di niente.


----------inizio flashback----------

Hinata era riuscita a scoprire chi fosse in classe con Naruto alle elementari. Le persone che conosceva anche lei erano: Neji, Sasuke, Rock Lee, Sakura, Kiba e Gaara.

Non volendo affrontare Sasuke, il quale aveva notato il gioco di sguardi che era nato tra lei e il biondo il giorno che lo vide, e siccome Neji le aveva gia detto molte cose e chiedere di più significava mostrare un interesse che nemmeno lei sapeva come giustificate, decise di iniziare da Sakura.

Cosi, appena suonato l'intervallo la prese da parte e le chiese di Naruto.

- Naruto dici? Sono anni che non lo vedo... hai provato a chiedere a Sasuke? - fu tutto ciò che disse la rosa.

Non le era stata di grande aiuto.

Rock Lee e Kiba erano ad allenarsi con la squadra di calcio quindi decise di andare da Gaara, anche se quel tipo un po'... la terrorizzava.

- G-Gaara?

Gaara se ne stava in classe con la testa appoggiata sul banco ad ascoltare i Linkin Park a tutto volume dal suo fedelissimo i-pod. Sentendosi chiamare si tolse le cuffie e punto i suoi occhi acquamarina su quelli bianchi di un'Hinata, piuttosto imbarazzata.

- Ecco...io...volevo...ecco... - Hinata iniziò a torturarei le dita - io volevo sapere se...se conoscevi...N-Naruto...Naruto Uzumaki!

La maschera di fredda impassibilità di Gaara sembrò cedere per un secondo poi Hinata pensò che in realtà fosse stata solo una sua impressione.

Perchè vuoi saperlo?

Hinata non sapeva che rispondere, Gaara si rimise le cuffie aggiungendo: - Torna quando saprai darmi un motivo più che valido.

Ma cosa poteva dirgli? "L'ho visto per neanche dieci secondi e non so neanche il perché ma mi trovo costantemente a pensare a lui"? Certo che no...

Era rimasta solo una persona a cui chiedere...

----------fine flashback----------

Si fece coraggio e si avvicinò a Sasuke che stava passando quei 15 minuti dell'intervallo da solo, appoggiato al muro del corridoio, a leggere un libro.

- Sasuke...?

Il moro non rispose e continuò tranquillamente a leggere il suo libro.

- Sasuke? Ecco...io volevo chiederti se conosci....una persona...te lo chiedo perché ti ho visto...parlarci...l'altro giorno...e... - vedendo però che il moro non sembrava averla nemmeno sentita rinuncio e si voltò per andarsene.

- Verrá alla festa se vuoi conoscerlo.

Hinata si voltò sorpresa.

- Stavi parlando di Naruto, no? - continuò il moro senza smettere di leggere.

- Si ma tu...come...?

Sasuke chiuse il libro e si incamminò verso la classe superando Hinata che rimase li finché la campanella non l'avvertì della fine della pausa.

Hinata passò le successive tre ore completamente persa nei suoi pensieri tant'è che la professoressa di francese, Kurenai Yuhi, all'ultima ora, le consigliò di uscire a prendere un po' d'aria, visto che tanto non riusciva a concentrarsi nella lezione, anche se aveva fatto uscire altri due ragazzi che tra l'altro non erano ancora tornati.

Hinata segui il consiglio e uscì dalla classe e si mise a passeggiare per la scuola ripensando a quel ragazzo che l'aveva colpita così tanto e non riusciva proprio a togliersi dalla mente.

Si fermò quando senti delle voci familiari provenire dallo stanzino dove era solito chiudersi Ebisu, il bidello, quando, invece di lavorare, si metteva a leggere giornaletti e manga dai contenuti vietati.

La porta era socchiusa e vinta dalla curiosità guardo all'interno.

- Eh così ti rifugi qui durante le lezioni della Yuhi... - stava dicendo la ragazza, Karin, avvicinandosi sensualnente ad un ragazzo, che Hinata riconobbe essere Kirbo, un altro suo compagno di classe...

- Si...altrimenti rischio di rimanerci... sul banco... - rispose lui, scostando una ciocca dei suoi capelli scuri che, ribelle, sfuggiva alla regolarità della frangia.

- Eh dimmi...- continuò lei passando un dito sulle spalle di lui - fai sport?

- Nuoto, baby... - si vantò lui con voce suadente...

Hinata fece per andarsene capendo che la situazione sarebbe diventata...come dire...calda. Ma vide come un aura nera intorno a Karin e per un istante, nella sua mente, Karin sembrava avere assunto l'aspetto di una creatura infernale. Non riuscì a trattenere un urlo poi si mise a correre il più velocemente possibile...

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Capitolo 4
*** Il Kyuubi ***


Hiashi Hyuga era in soggiorno, seduto a gambe incrociate al tavolo basso in perfetto stile tradizionale giapponese e discorreva animatamente con suo fratello Hizashi.

- Possibile che non capisci Hiashi? Non puoi proteggerla per sempre! Dicembre si avvicina e lei compirà diciassette anni e la profezia si compirà che tu lo voglia o no! - Hizashi prese una pausa - e dopo che anche i guardiani saranno riuniti Ai e Hinata...
- No Hizashi. Io non... - ma si bloccò dal ribattere quando sentì il suono inconfondibile della BMW che parcheggiava davanti al vialetto e il classico sbattersi delle portiere che si riaprono e si richiudono. Segno che le sue due figlie e Neji erano tornati.

Neji però, invece che salire nelle stanze come le cugine aprì lo shoji del soggiorno chiedendo permesso per entrare.

- Padre, zio, posso parlarvi?
- Accomodati figliolo.
Quando anche Neji si fu seduto guardò lo zio negli occhi. - Io credo... - fece un profondo respiro prima di continuare - che Hinata abbia attivato il Byuakugan...

Hinata sali direttamente in camera e vi ci si chiuse dentro. Non voleva vedere nessuno, nemmeno la sorella. Nessuno le avrebbe creduto.
Senti lo stomaco chiuso, non darebbe scesa neppure a pranzare nonostante fosse passata l'ora.
Hanabi dal canti suo, non provò neanche a bussare ma, in attesa che la domestica chiamasse per il pranzo, si chiuse in bagno e mentre si toglieva la divisa scolastica e si metteva piu casual, telefonò col cellulare alla sua migliore amica, Matsuri, e si perse in una delle sue lunghe conversazioni sui ragazzi. In particolare di due.

Hinata si stese sul letto ripensando a ciò che aveva visto.

"Cos'era? L'ho visto davvero? No... sarà stata un allucinazione ...la stanchezza...lo stress...però era così reale...e avevo paura...però Kirbo non si è accorto di niente...beh forse era un pochino distratto dalla situazione ma non è scemo ne tantomeno cieco...quindi...l'unica spiegazione è che l'ho visto solo io...ma l'ho veramente visto...?"

Hinata prese il cuscino e se lo mise sulla faccia. Resto così per cinque minuti buoni poi si rialzò di scatto buttando involontariamente il cuscino a terra.

"Cavolo! All'uscita mi sono dimenticata di vedere se quel biondo è venuto di nuovo a scuola!"

Nagareru namida ga shizuka li nanika no owari wo... la suoneria del cellulare, No Rain No Rainbow (home made kazoku) la sua canzone preferita, suonava le sue dolci note mentre lei cercava il cellulare nello zaino. Quando lo ebbe trovato guardò il nome della persona che la stava chiamando sul display. Sakura.

- Pronto?
-Hinata, tutto bene?
- Si Saku. Perché?
- Niente è che all'uscita sembravi strana e poi sei letteralmente sparita! Tra un po' c'è il party ricordi che abbiamo promesso ad Hana di accompagnarla a fare shopping? È decisa a far arrapare Itachi!
Hinata sorrise. - Scusa me l'ero dimenticata.
- Fa niente. Io e Hana passiamo a prenderti tra un ora poi andiamo al Kyuubi a prendere Temari.
- Che ci fa Tem li?
- Lei e Kankuro sono stati costretti da Gaara. Si vede che doveva fare qualcosa. Non la invidio. Andare in giro con la macchina, pardon, col macinino di Kankuro.
Hinata rise e dopo averle promesso di farsi trovare mezz'ora dopo sotto casa chiuse la chiamata. Dopo aver riagganciato si preparò ad uscire.



Ehm...si lo so un po corto ma abbiate pietà! L'alimentatore del portatile si è dato alla macchia e la mia best Mikela non mi può prestare il PC per altri due mesi perché la furbetta ha sfasciato pure il suo. Però non volevo lasciare lastoria troppo in sospeso. Non sto rispondendo neanche più alle recensioni di Arigatou. Ragazze sto pubblicando da un Iphone!!!!! Che fatica! Guida html a portata di dito e santa pazienza aggiornerò più spesso ma capitoli leggermente più corti. Almeno fino a ottobre! Kiss.

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Capitolo 5
*** Allucinazione? ***


Correva il più veloce possibile spaventata e incredula da ciò che aveva appena visto finché, voltato l'angolo, non andò a sbattere addosso a suo cugino Neji, che era stato mandato dalla Yuhi a cercarla, e fini rovinosamente a terra.

Rialzò lo sguardo facendo sussultare Neji, che vide le venature pulsanti intorno agli occhi di lei e il suo sguardo sconvolto.

Non riuscì a dire nulla poiché lei si era gia rialzata ed era corsa via.

"Maledizione! Quegli occhi! Non è possibile...è troppo presto!" pensò lo Hyuga ripresosi e inizio a correre dietro la cugina.

Nel frattempo Karin aveva percepito la presenza della cacciatrice troppo tardi.

Era uscita dal suo stanzino non appena aveva udito l'urlo, ma quel che era riuscita ad intravedere era solo un'ombra che girava l'angolo.

Il ragazzo era rimasto immobile nello stanzino stupito dall'esagerata reazione della ragazza che sembrava anche piuttosto arrabbiata...erano stati beccati, e allora?

Sbuffò e guardò l'orologio. Mezz'ora alla fine delle lezioni. Tanto valeva tornare in classe e prendersi l'ennesima ramanzina della Yuhi. Fece per dirlo anche a Karin ma questa era gia sparita.

Cosi si diresse in classe dove vi trovo anche Karin che, furiosa, martoriava la penna aspettando la campanella. Mancavano ancora i due Hyuga che si presentarono due minuti prima che suonasse. Solo per prendere gli zaini quindi.

Kurenai era furiosa ma nel bel mezzo della sua predica la campanella suonò e tutti sparirono ad una velocità tale che la professoressa si chiese seriamente perché i suoi studenti non partecipassero alle olimpiadi invece che perdere tempo a studiare Francese, tanto erano pochi in quella classe a andare bene in quella materia.


Appena uscito Gaara fu raggiunto dai suoi fratelli.
-Ho visto che sventola che è la nuova nella tua classe, ne, Gaara!?
Gaara sbuffò. Sempre fuori luogo. Kankuro era fatto così...
- Tem, prestami il cellulare. - chiese, o meglio ordinò, il ragazzo dai capelli rossi.

Temari tirò fuori il suo cellulare e lo porse al fratello, il quale, preso il telefonino accellerò per poter fare la sua telefonata in pace, e si distanzio un po' dai fratelli.
Kankuro sghignazzò. - Mi ci gioco la macchina che chiama Matsuri.
- Specie di kuroneko, nessuno la vuole quella cosa scassata che ti ostini a chiamare macchina!
Kankuro sbuffò. - Tu sempre simpatica vero, Tem?


Naruto, sebbene fosse passata ormai l'ora di pranzo, stava a letto a dormire, quando il telefono squillo. E mentre le note della suoneria "I pray" della cantante Tommy Heavenly, la sua cantante J-pop preferita, iniziò a tastare sul comodino in cerca di quell'aggeggio infernale responsabile di averlo svegliato.Cercandolo, ancora ad occhi chiusi, fece finire a terra una foto con cinque ragazzi, lui, Kiba, Gaara, Sasuke e Neji, una lattina di birra vuota, un borsellino a forma di ranocchio, il cellulare che squillava...

- Il cellulare! - finalmente aprì gli occhi, si alzò, o per meglio dire, cadde dal letto, e raccolse il cellulare.

Ancora seduto sul pavimento, rispose al telefono con voce un po' seccata.

- Naruto, sono io, Gaara.
Naruto credette di state ancora dormendo. - Gaara? Ma Gaara...Gaara?
- Perchè quanti Gaara conosci?
- Gaara! Cioè...TU...mi stai telefonando? Tu non telefoni mai nessuno! Sono gli altri che...aspe...ma che è successo qualcosa?
- No, vorrei sapere se conosci Hinata Hyuga, la cugina di Neji. O meglio se lei conosce te.
- Si...so chi è ma non la conosco di persona. L'ho vista una volta di sfuggita...perché?
- mi ha chiesto di te.

Naruto riflette un attimo. Quella ragazza non sapeva il suo nome...almeno che...
- Vuoi vedere che quel teme mi ha fatto un favore per una volta!?

Gaara non capì a cosa si riferisse l'amico. Aveva chiamato per tutt'altro motivo. Sasuke gli aveva detto che c'era qualcosa che non andava.
- Naruto, ma sei ancora a letto?
Naruto fece una risata nervosa. - ehehe...gia...
- ma ti rendi che sono le due del pomeriggio? E poi non dovresti essere al lavoro?
L'Uzumaki sbuffò - la frase piu lunga che tu abbia mai pronunciato ed è un rimprovero...grazie, bell'amico!
- Non cambiare argomento.
Naruto si morse il labbro - Ho fatto tardi ieri sera...
- Naruto non mentire.
- Senti ora devo andare ciao! - il biondo chiuse in fretta la chiamata.
- Perchè mi sono messo in questa situazione...- si chiese. Poi si rialzò da terra e scese al piano di sotto, affamato. Inizio a scaldarsi del ramen. Jiraiya era ancora fuori per lavoro. Sarebbe tornato tra qualche giorno. Per mia fortuna, pensò il biondo guardando il suo volto riflesso sul vetro dello sportello della credenza, il riflesso gli rimandò il suo volto sconvolto dalle poche ore di sonno con un occhio nero. Se lo toccò. - Quel bastardo...

All'interno della BMW c'era un silenzio innaturale.

Hanabi guardava prima la sorella sconvolta, poi il cugino preoccupato, poi sua sorella...

- Mi volete dire che è succendo?

Neji guardò Hinata, nemmeno quando a scuola l'aveva raggiunta a scuola era riuscito a scoprire che era successo. Era riuscito a stento a convincerla a tornare in classe. Giusto per prendere gli zaini e uscire.

Dopo l'ennesima domanda andata a vuoto, anche perché erano quasi arrivati, lascio cadere la questione.
Neji si disse che avrebbe dovuto parlare con Hiashi e suo padre. Sentiva che darebbe successo qualcosa di grave. E il potere di Hinata si stava risvegliando...

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Capitolo 6
*** Il kyuubi ***


Ecco la seconda parte del capitolo precedente. Come ho gia detto sono stata costretta a diviserlo per la difficolta di pubblicazione e perché sto aggeggio non me lo voleva postare tutto. DAL PROSSIMO CAPITOLO I CAPITOLI TORNERANNO AD ESSERE PIU LUNGHI. intanto... Me si inchina e chiede perdono.


Il Kyuubi è una discoteca poco distante dalla Senju High School. Normalmente (e ufficialmente) è aperto dalle due del pomeriggio fino alle undici di sera ma effettivamente (e meno ufficialmente) chiudeva verso le quattro del mattino.

Il proprietario, un certo Orochimaru, è un tipo strano, inquietante, che non è mai andato a genio a nessuno, soprattutto a Gaara.

Quindi Temari non capiva quale fosse il motivo per cui Gaara avesse voluto andare in quel posto.

- Io entro. Ci metto un attimo. Aspettate qui.

Temari lo guardò entrare poi rivolse un'occhiata interrogativa al fratello che era rimasto appoggiato sul cofano della sua auto.Kankuro la guardò di rimando - Non guardare me, non so perché sia voluto venire ma credo che c'entri un nostro amico...

Temari sbuffò - In ogni caso tra un po' passano le ragazze a prendermi quindi...
- Quindi milasci da solo a fare l'autista a mister-parlo-poco-e-se-parlo-uccido. Grazie...

Intanto Gaara era entrato e conoscendo bene il posto era finito nel retrobottega dove c'era una ragazza che stava scaricando casse di birra e alcolici vari. Aveva i capelli rossi e lunghi con un berretto sulla testa. Indossava una salopette di jeans sopra ad una maglia gialla così come le scarpe da tennis, anche se queste di giallo ormai avevano ben poco.

- O salve Sabaku! Stronzetto da quanto tempo che non passi da ste parti?
Gaara la guardò con il suo solito sguardo indifferente - Ciao Tayuya. Dov'è Orochimaru?
La ragazza rise. - Il boss? Non lo troverai. Di giorno o dorme o cerca qualche DJ da assumere. Anche se secondo me quello non fa un cazzo dalla mattina alla sera. Comunque c'è Kabuto. Te lo chiamo?

Gaara annui. La rossa spari dietro una porta e tornò poco dopo insieme a un uomo dai capelli d'argento raccolti in ua coda e un paio di occhiali vestito sin troppo formale per il suo lavoro.

- Beh io vi lascio che ho un sacco di lavoro da fare. - così dicendo la ragazza spari dietro la stessa porta da cui erano entrati lei e Kabuto.

- Sabaku no Gaara. Salve.
- Yakushi - salutò Gaara con freddezza.
- Cosa fai qui? Non ci sono posti di lavoro vuoti se vuoi tornare a lavorare qui.
- No, volevo sapere se Naruto ci lavora ancora, qui.
- In un certo senso....
Gaara lo studiò - cosa vuol dire "in un certo senso"?
Kabuto sorrise - vuol dire che lavora ancora con noi ma non più qui. Ma continua ad essere alle dipendenze di Orochimaru-sama.
- Cioè?
- Che lavoro? Non lo so - rispose Kabuto raddrizzandosi gli occhiali - dovrebbe chiederlo a Orochimaru-sama. O a Naruto in questione.

Mentiva. Gaara ne era sicuro. - E Orochimaru-sama ha un recapito telefonico?
- No. - rispose candidamente lo Yakushi. Come no. Gaara ne dubitava fortemente. "Naruto non mi dirà niente. Lo conosco. Ma va bene ci proverò" pensò prima di congedarei e uscire.

Una volta fuori chiamò Kankuro. - Kankuro sali in macchina. Andiamo da un amico.
- Io aspetto qui. Hana mi sta venendo a prendere. - li informò Temari. - ok. - fece Gaara per nulla interessato prima di salire in macchina e dirigersi verso casa Uzumaki.

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Capitolo 7
*** La quiete prima della festa ***


Come promesso i capitoli saranno molto molto molto più lunghi rispetto a prima, anche perché devo farmi perdonare del mostruoso ritardo.  In realtà volevo cancellarla. Era nata come esercitazione di stile ed era nata per dei motivi, ed ora non avrebbe più ragione di esistere.
Ma visto che ho iniziato a leggere una stupenda storia, “La vita di una donna coraggiosa”, che non c’entra nulla con questa fic, ma cha adoro, commentandola son venuta a sapere che all’autrice piace la storia. Da lì ho pensato che se c’era qualche lettore a cui piaceva sta schif… sta storia che ho scritto per divertimento, beh, allora non potevo deluderli. Il mio stile è cambiato, e devo reinventare la storia, come per Arigato. Ma devo impegnarmi a non lasciare incompleti i miei lavori, cavolo!
Detto questo, vi lascio a questo capitolo, che introdurrà un bel po’ di elementi…

Dedicato a ecila94hina, sperando che non faccia come me perché voglio sapere come finisce la sua storia…

Capitolo 7,  la “quiete” prima della festa…




Naruto stava serenamente saziandosi con il suo adorato ramen quando echeggiò il segnale sordo del campanello.
-    O Cazzo!
si augurò che si trattasse di Jiraiya ma, guardando attraverso lo spioncino intravide che erano Gaara e il fratello Kankuro.
Trattenne il respiro per un momento ma nel momento in cui suonarono nuovamente la seconda volta decise di aprire.
Quando l’uscio fu spalancato Gaara abbandonò tutte le domande che aveva l'intenzione di porre al biondo e si trattenne a fissare l’occhio nero dell’altro.
Anche Kankuro lo stava guardando. – Ma che… cosa cazzo hai combinato?
Il biondo rise tranquillizzandoli. – No è solo una sciocchezza, sono andato a sbattere…hehe…
Non era mai stato capace con le scuse.
-    E perché non lavori più al Kyuubi?
Il biondo sobbalzò, tradendosi. – C-come…
Gaara lo guardò. Uno piglio rigido che bramava una risposta.
-    Orochimaru mi ha offerto qualcosa di meglio. Si guadagna un po’ meglio… sai che mi servono i soldi…

Gaara sapeva bene come ci si sentiva. Oh, lui era ricco ma al tempo stesso non lo era.

Quando mancò suo padre e furono esposte le sue ultime volontà, comprese che niente sarebbe stato come prima.
Suo padre aveva imposto solamente tre cose: essere deposto nella tomba adiacente a quella della consorte Karura, che i suoi tre discendenti fossero iscritti alla Senju High School e che Baki, suo migliore amico, si prendesse cura di loro.
Baki ne fu felice, ma non voleva che loro tre pensassero che era con loro solo per i soldi.
Essendo tutti i fratelli al di sotto dei diciotto anni, infatti, non erano in grado di toccare l’eredità, che tra l’altro, era molto ingente.
Solo Temari, che aveva compiuto i diciotto anni, aveva ricevuto la sua porzione, ma, fino a che non avesse finito la scuola, anche lei non avrebbe toccato un solo yen dell’eredità.
Gaara avrebbe voluto dare una mano a Naruto tuttavia non gli era consentito.

-    E di cosa si tratta? – chiese Kankuro infine.

Il biondo esitò un attimo prima di dare risposta. – Niente di che, lavoretti…

Il rossino era sempre più preoccupato. – Naruto, tu sei il mio migliore amico. Non ti sarai cacciato in qualche brutta situazione, mi auguro…
-    No, Gaara… ehehe sta tranquillo… perché lo pensi?

Sia Kankuro che Gaara capirono che non avrebbero scoperto altro dal biondo.
Cercarono di porgli altre domande ma lui riusciva a schivarle.
Esasperato Gaara fece segno a suo fratello Kankuro e, dopo aver salutato l’amico, uscirono.
Una volta in macchina Kankuro gli chiese come mai era così angosciato per Naruto.

-    Sasuke. Mi ha detto che Naruto aveva qualcosa che non andava. Ma per colpa di Itachi ultimamente non ha un secondo libero e così…
-    Wow! Quando si tratta di Naruto e Matsuri sembri più loquace!
Gaara diventò rosso. – Che c’entra Matsuri ora?


Temari stava attendendo già da qualche minuto l’arrivo della macchina di Hana, allorquando scorse una Mercedes posteggiare di fronte al Kyuubi.
Certo, il Kyuubi era un locale fantastico, ma era un buco, un po’ squallido anche.
Il divertimento era garantito ma non c’era gente raccomandabile.
Alla vista di quella Mercedes, si sottrasse alla vista e osservò la scena.
Un tipo dalla chioma grigia, raccolta in una coda, con un paio d’occhiali da vista, venne fuori dal locale e si indirizzò verso la macchina dalla quale discese, dalla parte del passeggero, un giovane molto pallido, e scarno, con i capelli pressoché grigi, un po’ più chiari del tipo con gli occhiali.
I due si accostarono l’un con l’altro.

Temari considerò che il giovane smontato dall’auto avesse dovuto avere approssimativamente la sua età, ma gli occhi cerchiati e infossati, e arossati lasciavano intendere che quel ragazzo non stesse bene.
Temari era troppo lontano e non poteva sentire quello che si dicevano.
-    Yakushi.
-    Kimimaro Kayuga… qual buon vento?
Kimimaro lo guardò stranito. – Dammi la roba… il tuo amichetto non me l’ha voluta dare. Da quando mandate dei pivellini a spacciare per conto vostro?
Kabuto sogghignò. – Non ti ha dato ciò che ti proponevi dato che non lo hai pagato. Sono le regole. Niente soldi, niente dose.
L’altro parve contrariato. – Devo trovare i soldi… basta rubarli a mio padre. Non se ne accorgerà neanche con tutti i soldi che ha. Dammene un po’ adesso, pagherò, domani, devo solo….
Il tipo con gli occhiali, rise sarcasticamente – Non mi frega niente delle tue condizioni. al momento i soldi non ce li hai. Non paghi? Niente droga. Se non ti sta bene, pace. Fai come vuoi. Ma non ti azzardare più a fare un occhio nero ad uno dei miei ragazzi.
-    Non mi dava la mia roba… - ringhiò Kimimaro.
-    Ed è giusto così. Lo paghiamo per farsi pagare da gente come te. E adesso sali in macchina e sparisci. Ma sentilo, va in giro col Mercedes e l’autista e poi mi viene a dire che non ha i soldi per una misera dose…
L’altro non poté fare altro che salire nuovamente in macchina e ripartire.
Temari aveva osservato la scena senza però percepire una singola parola. stette in attesa che lo Yakushi entrasse nuovamente nel locale e riuscì dal suo nascondiglio.
Pochi minuti dopo intravide la Ford Fiesta rossa fermarsi lì di fronte. Alla guida, Hana Inuzuka.
Da dietro facevano capolino Ino e Hinata, invece Sakura era seduta davanti, vicino ad Hana.
Ino ed Hinata si strinsero facendo posto a Temari
-    Sbrigati Tem, dai che Ten-Ten ci aspetta al centro commerciale!
In tre si stava un po’ strette dietro, ma non scomode.
Temari rifletté un attimo su quello che aveva visto ma guardando le sue amiche, in poco tempo se ne dimenticò e s’iniziò a conversare con le altre. Notò tuttavia che Hinata appariva giù di corda.
-    Hinata tutto bene?
-    S-si.
-    Ne sei sicura? – incalzò Temari.
-    Certo.
Hana cambiò argomento, notando l’imbarazzo di Hinata, e, senza staccare gli occhi dalla strada disse: - Ragazze, mi aiutate a scegliere un vestitino provocante? Devo smuovere per bene quell’Uchiha!
Le ragazze ridacchiarono. – Contaci. – confermò Ino.
-    E voi… - continuo maliziosamente Hana – Voi su chi farete colpo, si spera, al party?
-    In realtà io vorrei conoscere qualche amico di Sasuke e Itachi. Ma anche Sasuke non è male…
-    Ehy! Ino non ci pensare nemmeno! Sasuke è mio!
-    Si si come vuoi fronte spaziosa… credici!
-    E tu Tem? – chiese Sakura.
Temari arrossì di botto. – Nessuno! Ma che andate a pensare! Io non sono certo la tipa che fa conquiste… e poi i ragazzi sono troppo svogliati per… che avete da guardare?
-    Volevi dire un certo ragazzo è troppo svogliato. Non sarà un certo Shi…
-    INO! Non ci pensare nemmeno!
-    E allora perché sei diventata rossa?
Tutte risero e Hinata dimenticò tutti i problemi.
Ignara che presto qualcuno glieli avrebbe ricordati.
Non vedeva l’ora che arrivasse il 22, il giorno della festa.
Ma qualcuno avrebbe sconvolto la sua vita…



I giorni si susseguirono svogliati.
Gaara parlò con Sasuke della sua apprensione per il loro amico ma vedendo Naruto radioso e sorridente come sempre, non ce la fecero a fargli le spettate domande.
Hinata e le ragazze avevano svaligiato un negozio di abbigliamento e il 22, il giorno della festa, erano tutte a casa di Hana a prepararsi. Sarebbero andate al party insieme.
Anche Neji, Kiba e Kankuro erano con loro. Il primo perché era venuto con Hinata e il loro chauffeur per poter scortare le ragazze al party con la loro BMW alcune, e con la macchina di Hana le altre, e quelle che avanzavano sarebbero andate con Kankuro, anche se il suo trabiccolo non era proprio invitante. E Kiba viveva lì quindi…

Le ragazze erano Ino, Sakura, Hinata, Tenten, Temari, Matsuri, Hanabi, Sasame e Hana.
Matsuri, Hanabi e Sasame erano un trio inseparabile.
Erano tutte e tre in 2^B ed erano in classe insieme sin dalle elementari.
Temari al contrario non era in classe con nemmeno una di loro, dato che era di un anno più grande di Hinata e le altre, che frequentavano il terzo mentre lei era in quarta.
Hana invece frequentava la 5^A insieme a Itachi e i suoi singolari amici tra cui Sasori, Deidara, Tobi, Hidan, Pain e la sua ragazza Konan… tutte persone piacevoli… inquietanti… ma ci si faceva l’abitudine.
A proposito di Itachi… Hana aveva scelto proprio un bel vestitino per impressionarlo.

Con i capelli castani lunghi, lasciati sciolti contrariamente che nella consueta coda, le ricadevano sulle spalle accarezzando le bretelline di un abito scuro molto aperto sul collo, con il contorno della scollatura vermiglio e uno spacco che arrivava fin sulla coscia, e le scarpe… le sue amiche avrebbero voluto scippargliele di dosso…
Tacco alto, rosse laccate, con un cinturino lucido, aperte che avvolgevano il piede… era come se fosse nata per quelle scarpe.
E a concludere l’opera un collarino rosso scintillante con un fiore, una rosa rossa, tra i capelli.
Le labbra appena truccate dello stesso colore dei tatuaggi che aveva sulle guance, identici al fratello.

Hinata invece aveva preferito per un semplice abito lilla che le arrivava fino al ginocchio, dalla gonna larga, come quelli delle bambine. Alla fine però il semplice abito, grazie ad Ino, era diventato miele-attira-uomini!
La ragazza, appunto, aveva allargato un po’ le bretelline in modo che la scollatura discendesse un po’ e con una forbice aveva creato un piccolo spacchetto.
Grazie ad un ago e un po’ di filo aveva messo qualche punto sotto il seno in modo che in quella zona il vestito risultasse appena appena più aderente ma allo stesso modo comodo…
Il risultato era stupefacente…

Sakura vestiva un abito lungo rosso, con delle scarpe a tacco alto simili a quelle di Hana.
Degli orecchini a cerchietto rossi per completare l’opera.
Era molto semplice rispetto alle altre, ma Ino era stata pronta a colpire dandole una sciarpetta rossa, estiva, avvolgendogliela al collo. Molto chic,

TenTen indossava un abito all’orientale con l’allacciatura di fianco. Non era scollato ed era lungo, di un colore quasi dorato. Sembrava luccicasse. Cosa che allo sguardo di un certo Hyuga non sfuggì.


Ino aveva il vestito più costoso di tutte, preso da Praga, viola a molto carino, con il solito spacco che tanto adorava, viveva per tagliare i vestiti e farci lo spacco, la scollatura era qualcosa di spettacolare, decorata da roselline viola in rilievo che erano molto soffici al tocco.
I capelli erano legati da tanti nastrini viola che la rendevano unica nel suo genere.


Hanabi, Sasame e Matsuri non sarebbero andate alla festa, ma erano lì per vedere il cugino di Hanabi e l’Inuzuka. Matsuri in realtà non capiva per quale motivo fosse con loro. Sarebbe voluta andare alla festa ma non conosceva nessuno dei ragazzi più grandi. Soltanto Temari. E per un motivo piuttosto imbarazzante, dato che la giovane Matsuri aveva una cotta per Gaara.

Neji stava seduto su una poltroncina a discorrere con Kiba, o meglio ad ascoltare Kiba.
Neji aveva una camicetta chiara e un paio di jeans scuri. Semplice ma elegante.
Kiba era l’opposto. Puntava sull’effetto selvaggio, da duro. Giubbotto di (finta) pelle nero, senza scordarsi il suo animo proWWF e animalista, jeans neri con qualche strappo e una maglietta nera, sotto il giubbino aperto, con raffigurato il muso di un lupo bianco che ulula alla luna, rossa.
Quando le ragazze andarono nella stanza di Hana per gli ultimi ritocchi Neji interruppe Kiba.
-    Sai che Sasuke mi ha detto che alla festa verrà anche Naruto?
Kiba interruppe il suo fiume di parole.
-    Naruto, Naruto?
Neji annuì.
-    Fantastico! Sono mesi che non lo vedo! L’ultima volta ci siamo visti al campo. Era venuto a vedere gli allenamenti. Sarà stato a fine Luglio, credo.
-    Io l’ho visto il secondo giorno di scuola.
-    EH?
-    In realtà non ci siamo neanche salutati. Stava parlando con Sasuke e io stavo con Hinata aspettando la macchina per andare a casa.
-    Beh, oggi lo vediamo.
In quel momento Kankuro entrò e si accomodò sul divano vicino a Kiba.
-    ragazzi secondo voi ci sarà anche quella bella tipa in classe vostra, quella nuova?
-    Karin? Sono due settimane che si fa ripetere l’indirizzo di casa Uchiha per non sbagliare strada stasera. Ovvio che venga!

Le ragazze tornarono. – Siamo pronte.
-    Era ora! – fece Kiba beccandosi un’occhiataccia dalla sorella.

 

Angolino dello spammino piccino picciò: ricordo a tutti la mia fic su deidara e Sasori "I'm back for" che ho iniziato, e avviso a chi conosce la fic che cancellerò "Verso la fine", che il capitolo di inspiration ritarderà ancora qualche giorno per problemi tecnici (dannata chiavetta usb con all'interno il capitolo, dove ti ho persa?), e che il capitolo di Arigato è quasi pronto. E che di questa fic ho scritto già il rpossimo capitolo. Mentre di "ossessionata" il capitolo è nella chiavetta perduta, ma conto di trovarla la prossima settimana smantellando la mia stanza, e l'intera casa se necessario.

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