My Destiny

di Amalia89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve raguazzuole

 

 

 

 

Salve raguazzuole!! Sono tornata!! Contente?? Spero di sì... Questa come vedete è un'altra ff su Twilight, a dirla tutta non è altro che la "ripresa" di una short che ho creato per un concorso, è piaciuta e mi hanno chiesto di continuarla... Ed ora eccomi qui...

Vi avviso che sarà una storia un po’ particolare, diversa dalle altre che avete letto, spero che sarà cmq di vostro gradimento :).

Prima di salutarvi lasciandovi alla lettura di questo primo capitolo vorrei ringraziare la mia beta Liz che con tanta pazienza mi segue e consiglia. GRAZIE.

Ora vi saluto davvero xd Buona lettura!

Un bacio

Amalia

 

 

 

 

Capitolo 1

Capitolo 1My Destiny

 

 

 

 

 

Correvo a più non posso, non m’interessava dove stavo andando, era buio, pioveva a dirotto e faceva freddo.

Gli abiti attaccati al mio corpo, mi facevano da seconda pelle, i capelli schiacciati contro il mio viso.

Mi bruciavano gli occhi, forse per il troppo pianto, forse per il vento che imperterrito mi entrava dentro, provocandomi altri brividi, ma io non mi fermavo, le parole dei dottori impresse a fuoco nella mia mente…

 

 

“Signor Billy Black?”

“Si…”.

“Ci rincresce dovergli comunicare questa notizia, abbiamo fatto tutto il possibile…”.

“Ma… come… mio figlio, Jacob… no, no, NO! Non può essere vero!!”

 

 

Non avevo detto nulla, ero rimasta ferma, immobile dietro al padre del mio ragazzo, avevo ascoltato il chirurgo in rigoroso silenzio, assimilando ogni parola, ogni sillaba, lasciando che mi entrasse nell’anima che m’infiammasse il cuore.

Ero uscita dall’ospedale, spingendo chiunque incontrassi sul mio cammino, avevo cominciato a correre.

Non sapevo quanto tempo fosse passato, i polmoni mi bruciavano, la milza doleva, ma io continuavo a correre, senza una meta, senza un motivo, senza pensieri.

Imboccai un piccolo sentiero, era buio e stretto, lì dentro sembrava che facesse ancora più freddo, arrivata al fondo della via, vidi che c’era un muro, era una strada chiusa.

Solo allora mi fermai e lasciai che le forze mi abbandonassero.

Ero caduta in una specie di trans, la testa mi scoppiava, il mio corpo, scosso da tremiti di freddo, era a contatto con il suolo umido e bagnato, desideravo solo morire, raggiungere Jacob.

Non poteva essere successo, non era vero, stavamo per sposarci tutto era pronto e invece… quegli esseri immondi me l’avevano portato via, strappando la mia anima, per me non c’era più niente in quel mondo, ero rimasta sola, senza di lui, vivere non aveva senso.

“Ti accontento subito”.

Sobbalzai al suono di quella voce divina, alzai gli occhi per incrociare quelli di un angelo, era forse venuto a prendermi?

“Ch-chi se-i?” Avevo la gola secca e non riuscivo a parlare.

“Colui che metterà fine a questa tua sofferenza”.

Come faceva a sapere? Forse lo stato in cui ero parlava da se.

La sua voce era strana, sembrava intrisa di pura follia, ma alle mie orecchie restava sublime.

Fu veloce, non mi accorsi quasi di nulla, mi afferrò per le spalle, e senza esitazioni affondò i suoi denti nel mio collo, mi trafisse con una facilità estrema, come se io fossi burro e lui un coltello affilato.

Cominciò a succhiare via il mio sangue, ero terrorizzata ma felice, finalmente avrei rivisto Jake, smettendo per sempre di soffrire, mi dispiaceva un po’ per i miei genitori, sapevo che per loro sarebbe stato un duro colpo, ma continuare a vivere senza la persona che più amavo al mondo, sarebbe stato impossibile.

Sentivo le forze abbandonarmi per sempre, chiusi gli occhi, nemmeno provai a liberarmi dalla sua presa così fredda.

“Edward! No!”.

Un gran fracasso seguì a quell’urlo, cosa stava succedendo?

“Vieni via subito!”.

“No, Jasper lasciami!”.

“Edward torna in te! Tu non sei un mostro!”.

“Portiamolo via da qui”.

“Si!”.

E poi… il nulla, una piacevole sensazione di calore m’invase, partì dal collo, divulgandosi fino alle braccia, poi gli arti inferiori, il busto, tutto divenne appannato e… troppo caldo!

Che succedeva? Perché non ero morta? Il dolore era insopportabile, le fiamme m’inghiottirono ed io strinsi i denti per non mettermi a urlare, non volevo di certo attirare l’attenzione di qualcuno!

Soffrivo, era un dolore terribile, sentivo la testa esplodere, le vene pulsare, come se il mio corpo non potesse sopportare tutto quel calore, era straziante e il tempo sembrava non passare mai.

Mi accorgevo di quando si faceva giorno e di quanto le tenebre tornavano a riavvolgere le mura di Seattle, nonostante avessi gli occhi chiusi, un leggero riverbero di luce filtrava attraverso le mie palpebre e tante voci, troppe per essere in un vicolo cieco, mi arrivavano alle orecchie.

Tutte quelle persone vicino a me, e nessuna mi vedeva? Nessuna mi soccorreva?

Non pensavo fosse possibile, ma il dolore s’intensifico ulteriormente, arrivò al mio cuore che, frenetico, sembrava voler battere tutti i colpi di un’intera vita, non ce la facevo più, stavo per mettermi a gridare quando due braccia forti, mi raccolsero da terra.

“Shhh, ancora pochi minuti e sarà tutto finito, sta calma”.

Quella voce, era calda, confortevole, non sapevo chi mi avesse preso, non riuscivo ad aprire gli occhi, ma sentii chiaramente il vento scompigliarmi i capelli, stavamo correndo a una velocità disumana!

Passò ancora un’ora, o forse due, non sapevo con esattezza, aprii gli occhi lentamente, il riverbero della luce per un attimo mi accecò, costringendomi a serrare le palpebre.

Sentivo molte voci attorno a me, mischiate dai rumori della foresta e dello stridere degli pneumatici sulla strada, ma, dove mi trovavo? E soprattutto come potevo udire tutti quei suoni?

Decisi di riprovare ad aprire gli occhi, e ci riuscì.

Mi ci volle poco più di un secondo per registrare tutti i dettagli, ero stessa su un divano bianco, sette persone erano sparse per l’immensa sala, mi guardavano tutti, chi incuriosito, chi truce.

“Bella, sono Carlisle, dovresti avvertire un forte bruciore alla gola, ma non ti agitare, a breve ti spiegherò tutto”.

A quelle parole scattai in piedi portandomi le mani al collo, prima che me lo dicesse, nemmeno mi ero accorta di quel particolare, era un bruciore assurdo, quasi doloroso.

“Che mi avete fatto?!”

Gridai in preda al panico, due colossi mi afferrano e immobilizzarono al muro, uno alto e moro, l’altro un po’ più basso e biondo.

Istintivamente mi divincolai da quella presa di ferro, non capii come, ma riuscii a togliermi di dosso il più piccolo dei due, dalla mia gola usci un ringhio d’avvertimento. Avevo ringhiato?

“Calma ragazzi, così la spaventate!”.

Girai la testa per vedere chi, avesse pronunciato quelle sacrosante parole.

Una donna, dai lineamenti dolci, il viso incorniciato da morbidi capelli color caramello, mi scrutava con un sorriso rassicurante sulle labbra, era davvero bella.

“Stai tranquilla cara, nessuno qui vuole farti del male”.

Non so perché, ma credetti a quelle parole e mi rilassai, i due colossi avevano mollato la presa su di me, ma continuavano a tenermi d’occhio.

A mio agio mi sedetti sul divano.

“Bene, voglio sapere cosa mi è successo”. Non ammettevo repliche.

“Bella” fu Carlisle a iniziare, colui che mi aveva rivolto la parola per primo.

“Ti ho portato io qui, ti trovi a casa nostra, noi siamo i Cullen e questa è la mia famiglia.”

Si fermò un attimo, valutando la mia reazione, quando vide che rimanevo in silenzio continuò:

“Lei è mia moglie Esme” disse indicando la donna che fin da subito mi era parsa molto dolce e gentile.

“Loro sono i miei figli, Emmett, Jasper, Rosalie, Alice e Edward”, indicò ognuno di loro a mano a mano che li nominava.

Scoprì così, che coloro che mi avevano immobilizzato al muro erano Emmett, il più grosso e Jasper.

Li guardai tutti, Rosalie, sembrava una barbie, fisico mozza fiato, lunghi capelli biondi, e un espressione sul viso degna di un killer, Alice invece, era decisamente più piccola, i capelli erano neri e sparati ovunque, sembrava quasi una pazza, in fine, Edward, quel nome mi ricordava qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa.

Era il più bello di tutti, alto, i capelli color del rame e i suoi occhi erano di uno strano colore, sembravano dorati ma se si osservava con più attenzione, si potevano scorgere delle sfumature color… cremisi? Quel particolare m’incuriosì, era l’unico a possedere quella strana tonalità di colore, il resto della sua famiglia aveva gli occhi dorati, senza alcun tipo di sfumatura.

Avevo fatto tutte quelle considerazioni in meno di un secondo, non capivo come ma la mia mente sembra elaborare concetti e registrare dettagli in modo molto più efficiente.

“Ed io cosa c’entro in tutto questo?”. Chiesi curiosa.

“Carlisle, non credi che prima sarebbe meglio portarla a caccia? Sento che è calma, ma resta pur sempre una neonata”, fu Jasper a interrompere la nostra “chiacchierata”.

“A caccia?”

“Forse Jasper ha ragione, ma prima devi sapere. I dettagli te li darò più tardi”.

Lo fissai incuriosita, ma di cosa stava parlando? Lo vidi scambiarsi sguardi d’intesa con Edward, così l’aveva chiamato.

“Non lo so Carlisle, non riesco a leggere nella sua mente” disse fissandomi intensamente.

Quelle parole mi misero ancora più confusione.

“Scusa?” Chiesi.

Carlisle scosse la testa.

“Bella, noi siamo vampiri, ed ora, anche tu sei una di noi. Abbiamo doti in più rispetto agli umani, siamo molto forti, velocissimi, riusciamo a vedere e sentire molto chiaramente, anche a chilometri di distanza e… siamo immortali. Non siamo come tutti gli altri non ci nutriamo di sangue umano, traiamo forza e nutrimento dagli animali”.

Vampiri? Sangue umano, animale? IMMORTALI?!

Quella spiegazione, riportò alla memoria tutte le cose accadute, Jacob era morto, i medici dell’ospedale erano venuti a riferircelo, ero scappata, e poi… la pioggia, il viale stretto, la strada chiusa e… lui Edward, mi stava per uccidere, succhiava via il mio sangue, si stava avidamente nutrendo di me, e ora? Ero qui, viva e dannata per l’eternità a vivere nel mio dolore, a nutrirmi di sangue animale, il tutto per causa sua.

“Tu?!” Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo prima di fiondarmi su di lui.

Edward si mise in posizione di difesa, ma il resto della famiglia intervenne bloccandomi la strada.

Emmet e Jasper mi trattennero per le braccia, Carlisle mi si parò davanti poggiandomi le mani sulle spalle.

Esme, Alice e Rosalie si misero davanti a Edward.

Ero fuori di me dalla rabbia, fendevo l’aria con i denti, mi dibattevo e divincolavo, ma per quanto fossi forte, non potevo tener testa a tre vampiri adulti.

“Bella calmati! Jasper fa qualcosa!” Gridò Carlisle.

“Ci sto provando, ma è fuori di se, portiamola nel bosco, con la caccia si sfogherà”.

Mi strattonarono fuori dalla sala, ero adirata, il mio ragazzo, non che futuro marito, era morto ed io ero diventata un mostro!

Appena mi lasciarono cominciai a correre, mi accorsi di poter raggiungere velocità inaudite, cercavo di concentrare tutta la mia rabbia sulle gambe, in modo da dare più spinta e scappare da coloro che continuavano a seguirmi.

Minuto dopo minuto, mi accorgevo delle nuove e straordinarie doti fisiche che avevo acquisito, ero velocissima, molto forte, i miei sensi si erano centuplicati e, non mi stancavo mai.

Volevo solo scappare, fuggire lontano da loro… da tutto.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Eccomi

Eccomi!! Che bello già dieci recensioni!! Grazie ragazze J.

Spero davvero di non deludervi J.

Vi dico solo un paio di cose e poi vi lascio alla lettura J.

La prima, i giorni in cui posterò saranno il sabato e il lunedì, sempre allo scoccare della mezza natte (quindi domenica alla mezza che siamo già in lunedì e venerdì alla mezza per lo stesso motivo).

Scusate se è poco, ma non sono molto avanti con la stesura dei cap, quindi onde evitare di lasciarvi a secco preferisco postare meno frequentemente.

Seconda cosa, una ragazza, (Valeria Tripodoro) che come voi ha letto la mia prima ff (Breaking Down: il continuo) ha avuto la pazza idea di farmi un gruppo su fb (aaaaaaaaaa non immaginate che infarto quando l’ho trovato quella mattina).

Vi lascio il link, se volete dateci un’occhiata J.

http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=121296971160

Ora vi saluto, lasciandovi alla lettura di questo secondo capitolo.

Al fondo troverete le risposte alle vostre recensioni.

Morsetti.

Amalia

Capitolo 2 Destiny

Capitolo 2My Destiny

 

 

 

 

“Bella fermati!” Carlisle mi richiamò.

Dopo la lunga corsa mi sentivo un po’ meglio leggermente più calma, così decisi di assecondare la sua richiesta.

Non mi disse nulla a proposito dell’episodio avvenuto poco prima.

“Chiudi gli occhi e concentrarti sui rumori e sugli odori della foresta”.

Obbedii, fu strano udire il battito d’ali degli uccellini che si trovavano a chilometri di distanza da me, lo scorrere della linfa negli alberi, quasi a fare da sottofondo tanto era debole quel suono.

E poi, lo sentii sempre più vicino, lo scalpitare di zampe sul terreno, due, anzi tre cuori frenetici battere e pulsare sangue, un fiotto di saliva mi riempì la bocca.

Era la stessa sensazione di quando, da umana, avvertivo un buon profumo e mi veniva l’acquolina, inghiottii.

“E’ il veleno”, mi spiegò Carlisle.

“Ora lasciati guidare dal tuo istinto Bella”.

Rimasi in silenzio ancora per un po’, chiusi gli occhi e mi mossi per il bosco alla ricerca della mia preda.

Quando fui a pochi metri da lei, la gola ricominciò ad ardere, mi sembrava di avere un fuoco dentro, mi fiondai sul cervo, affondando i miei denti nel suo collo, un caldo e dolce fiotto di sangue m’inondò la bocca, scendeva lentamente in gola, spegnendo l’incendio che si era acceso, succhiai tutta la sua linfa vitale, fino a quando non lo sentii spirare tra le mie braccia.

Era stato strano, ma molto appagante.

Cacciai ancora un paio di cervi e un puma, ai miei occhi tutto appariva diverso, nuovo e maledettamente reale.

Speravo con tutta me stessa che quello fosse solo un incubo, avrei dato qualunque cosa per tornare a…

“Carlisle, quanto tempo è durata la mia trasformazione?”

Chiesi accorgendomi improvvisamente, di non saperlo.

“Tre giorni Bella”.

Non chiesi altro, e lui non mi fece domande, continuammo a correre verso casa.

Tre giorni, era bastato così poco a cambiarmi la vita? Jake non c’era più, ed io non potevo nemmeno crogiolarmi nel pensiero che alla fine l’avrei rivisto, ora ero IMMORTALE, senza via di fuga, imprigionata per sempre sulla terra.

Senza che me ne accorgessi arrivammo davanti casa, mi fermai appena prima del fiume che lento scorreva davanti all’enorme villa bianca.

Solo ora la vedevo per la prima volta, era davvero bellissima.

“Bella, non entri?”, Carlisle mi destò dai miei pensieri.

Stavo per rispondergli, ma qualcuno mi precedette.

“Vorrei parlare da solo con lei”.

Mi voltai di scatto, fissando i miei occhi in quelli di Edward.

“Sempre se ti va”, aggiunse.

Carlisle non sapeva che fare, faceva scorrere il suo sguardo veloce tra me e suo figlio.

“Per me va bene, Bella?”.

Non risposi, mi limitai ad accovacciarmi vicino al fiume, vedendo per la prima volta la mia immagine riflessa e per poco non mi venne un colpo.

I miei occhi erano rosso cremisi, nulla a che vedere con quelli di Edward che ne erano solo sfumati, la mia pelle più pallida del solito, i lineamenti del mio volto, perfetti, sembravo una dea.

Rassegnata, mi lasciai cadere sul prato, lo sguardo rivolto alle stelle.

Si era fatta sera, ma nonostante tutto quello che avevo passato, non avevo sonno, Edward si avvicinò.

“Perché non sono stanca?” gli chiesi.

Volevo tentare di ammorbidire l’atmosfera che si era creata.

Di certo non avevo dimenticato la vita cui mi aveva condannato, ma se dovevo viverci assieme per un’eternità, tanto valeva cominciare a farci l’abitudine.

“Non dormiamo mai”, rispose come se nulla fosse.

Alzandomi su un gomito lo guardai sgomenta:

“MAI!?”.

“Mai…” ripeté tranquillo.

Sbuffai tornando a fissare le stelle, non solo sarei stata costretta a vivere in eterno, ma non potevo nemmeno dormire! Questa poi…

“Raccontami qualcos’altro” chiesi, continuando a scrutare il cielo che si stava ricoprendo di nuvoloni. Non volevo pensare a…

“Che cosa vuoi sapere?”.

Ci pensai un attimo…

“Siamo immortali… questo vuol dire che non esiste modo di morire per noi?”.

Sorrise.

“No, un modo c’è… se veniamo fatti a pezzi e bruciati beh… moriamo. Ma solo quelli della nostra specie possono scalfire la nostra pelle”.

“Ti sbagli fratellino, anche i licantropi”.

“Muta forma”.

Girai lo sguardo per vedere chi si era aggiunto alla nostra conversazione, Alice.

“Ciao” mi disse.

“Ciao” risposi semplicemente.

“Io sono Alice, non c’è stato modo di parlare molto prima”.

“Già”.

Quella conversazione un po’ mi imbarazzava, non mi ero certo comportata bene, ma la rabbia mi aveva invasa come fuoco, era esplosa dentro di me e non c’era niente che avrebbe potuto fermarla.

La vidi entrare un attimo in trans, il suo sguardo si perse nel vuoto, incuriosita, mi tirai su sedendomi sulle ginocchia, in quel momento lei si riprese, puntando su di me il suo sguardo.

Era seria, preoccupata, guardò il fratello prima di dire: “Beh io vado, ci sarà tempo per conoscerci meglio, ora tu ed Edward dovete parlare e Bella, sta attenta a quello che fai”.

Non capii quelle parole, ma prima che potessi dar voce ai miei pensieri, sparì.

“Che cosa è appena successo?” Chiesi rivolta ad Edward, lui sospirò.

“Alcuni di noi, hanno dei poteri… io leggo nel pensiero, Alice prevede il futuro e Jasper può controllare le emozioni, è in grado di calmarti o farti eccitare secondo le necessità e tu… tu devi essere uno scudo, altrimenti non mi spiegherei il perché non riesco a leggere anche nella tua mente” terminò la sua spiegazione fissandomi intensamente.

E così, avevano dei poteri, ora capivo tutto, o meglio, cominciavo a vederci più chiaramente.

Le occhiate d’intesa che poco prima si era scambiato con il padre, quella frase che mi aveva colpita:

“Non lo so Carlisle, non riesco a leggere nella sua mente”.

La cosa che più mi fece pensare, fu il mio potere, in cosa consisteva esattamente? Lasciai momentaneamente perdere e mi preoccupai di porgli altre domande.

“E Rosalie, Emmett, Carlisle ed Esme?”.

Mi guardò sorpreso per qualche secondo, ma poi mi rispose:

“Emmett è molto forte, Esme, beh, è una persona molto dolce e amorevole, Carlisle è un medico, altruista, saggio e riflessivo, Rosalie è… Rosalie” concluse sorridendo.

Più che poteri mi sembravano qualità.

“Perché prima mi hai guardato così?”.

“Sei strana. Non ti sto certo raccontando cose che si sentono tutti i giorni e tu reagisci come se tutto ciò fosse normale, come se non ti fosse successo niente… com’è possibile?”.

Era vero, mi ero comportata come se nulla fosse semplicemente nella speranza che così tutto mi sarebbe apparso più facile. Non volevo pensare al fatto, che non ero più normale, più umana, che il mio ragazzo, Jacob, era morto e che lui, la persona con la quale stavo parlando, mi aveva trasformato in un mostro.

“Forse è meglio per te che io reagisca così, non trovi Edward?”

Chiesi in tono acido.

Di tutta risposta abbassò lo sguardo e incrociò le mani.

“Bella, ero venuto qua per questo, non ci sono scuse per quello che ti ho fatto, per come ti ho ridotto, io, non volevo… Ero fuori di me, un folle… scusami Bella, perdonami, ma il tuo odore era così… così irresistibile che io…”.

Si fermò portandosi le mani sul viso, avevo ascoltato ogni sua parola, ogni sua frase intrisa di puro dolore e dispiacere.

Ma era inutile disperarsi tanto, non c’era più niente che si potesse fare.

“Edward, non parliamone più, oramai è fatta… non si può più tornare indietro” dissi poggiandogli una mano sul ginocchio, quel contatto lo fece scattare facendo uscire un ringhio dalla sua gola al quale risposi immediatamente.

Tutta la famiglia fu di nuovo fuori, per dividerci, ma questa volta non ce ne fu bisogno.

Quando lui abbandonò la posizione d’attacco io feci altrettanto.

Ci guardammo per qualche secondo negli occhi, neri come la pece, prima che Edward si voltasse per entrare in casa e, con lui, tutta la famiglia meno Jasper.

“Che c’è!?” Chiesi seccata.

“Come fai Bella?”.

“Come faccio cosa?”

“Ad essere così calma, controllata. Sei una vampira da appena un giorno ed è come se tu… lo fossi da anni… anche Edward è un neonato, ha solo sei mesi, ed è meno razionale di te”.

Forse questo spiegava, i suoi sbalzi d’umore e il colore dei suoi occhi.

 “Cerco semplicemente di non pensare, mi comporto normalmente.

Non mi va d’essere anche una bestia oltre che un mostro”.

Mi guardò per un tempo che sembrò interminabile, alla fine scrollò le spalle.

“Torno da mia moglie”.

“Tua moglie?”. Chiesi sinceramente stupita.

“Sì, Alice ed io non siamo proprio fratelli, in giro diciamo che ci ha adottato tutti Carlisle per non destare sospetti, insomma, una grande famiglia ma senza legami di sangue” disse ridendo del paragone.

“Anche Rosalie ed Emmett quindi?”.

“Si”.

“E… Edward?”

“No, come tu stessa puoi vedere.”

“Capisco, beh non ti trattengo oltre Buona serata”.

“Anche a te Bella”.

Volevo stare da sola, era stata una giornata che mai avrei dimenticato.

Ero diventata una vampira, avevo scoperto d’avere un qualche super potere del quale non conoscevo ancora nulla, e… No!

Arrestai all’istante i miei pensieri, se ci avessi rimuginato troppo, sarei impazzita, questo era quello che c’era scritto nel mio destino, non potevo cambiarlo, solo accettarlo!

Tornai a distendermi sul prato, chiudendo gli occhi.

Cercai di svuotare la mente, focalizzando un solo nuovo obiettivo che mi ero prefissata… scovare ed eliminare definitivamente gli individui che avevano portato alla morte di Jacob, coloro che, per primi, mi avevano condannato a questa vita.

Il giardino fu invaso da una dolce melodia, una canzone che conoscevo bene, Clair de Lune.

Un sorriso comparve sul mio volto, le note della mia composizione preferita miste al pensiero di vendetta mi regalarono momenti di pura pace e serenità.

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

Ross_ana: Grazie! Meno male che ti è piaciuto! Spero che anche questa storia sia di tuo gradimento, anche se un tantino diversa.

Noe_princi89: Già, mi mancavate xd, diciamo che mi sono tolta di mezzo Jacob… ma… xd vedrai! J.

CaroT: Ciao, J è affrettato perché questa ff è nata come short, avevo sei pagine (come limite massimo) per scrivere tutta la storia. Capirai quindi il perché di questa rivelazione lampo J. Non me la sono sentita di cambiarla. Comunque, certo che la continuerò! A preso J.

Luisina: Grazie gioia! E’ merito della vostra insistenza se ho continuato xd. Bacioni!

Ellylovestwilight: Grazie! J Spero che questo ti sia piaciuto altrettanto.

Sheba_94: Ebbene sì! Eccomi! Dillo che ti sono mancata xdxdxd. Un bacione a presto cara J.

Frafra9: Grazie! Sono contenta d’aver trasmesso le giuste emozioni J.

Piccola Ketty: Grazie! Spero di continuare a “soddisfarti”. J.

Nanerottola: Bene! Sono contenta! Grazie per il commento. A presto J.

Annatfl: Sì , è una storia Edward&Bella J dovrai solo pazientare un pochino J. Baci a presto.

 

 

UN GRAZIE ANCHE A TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO “NELL’OMBRA” XD.

Ciaoooo

Amalia.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Eccomi

Eccomi! Avete visto sono stata di parola xd.

Ne approfitto per ringraziare tutte coloro che sono andate a dare uno sguardo al gruppo che vi ho linkato nel capitolo precedente, e che si sono iscritte. GRAZIE J.

Ora vi lascio alla lettura del terzo J.

Ci troviamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Morsetti.

Capitolo 3Destiny

Capitolo 3 My Destiny

 

 

 

 

 

Avevo passato tutta la notte in giardino, sdraiata sull’erba ad ascoltare il dolce scorrere del fiume, sperando, che da un momento all’altro mi sarei svegliata.

Invece il tempo era trascorso lento, e più reale che mai.

“Bella?”. La voce di Carlisle mi costrinse ad aprire gli occhi.

“Tutto bene tesoro?”. Aggiunse Esme.

Mi sollevai da terra.

I muscoli non erano intorpiditi, come avrebbero dovuto essere per via della posizione tenuta per diverse ore, ma non mi stupii più di tanto, ora ero una vampira e di normale era rimasto ben poco.

“Sì, tutto a posto”.

“Bella, dobbiamo parlare. Puoi venire dentro per favore?”. Chiese Carlisle.

Non avevo idea di cosa potevano volere ancora da me, ma acconsentii.

Alla fine, era Edward che mi aveva trasformato, era lui che odiavo, non il resto della sua famiglia.

Varcammo la soglia di casa e, appena entrata, mi affacciai sull’enorme salone che avevo visto il giorno prima.

Erano tutti seduti sui divani, tranne Edward, lui era al piano forte, stava suonando… Ecco da dove veniva la musica di ieri sera…

“Accomodati cara”, Esme era davvero una donna dolcissima, non si poteva non volerle bene.

Mi sedetti:

“Bene, di cosa dovete parlarmi?”.

Si scambiarono sguardi d’intesa tra loro, una strana nuvola di tranquillità e felicità mi avvolse.

“Jasper non è il caso, sono già tranquilla”.

“Ma… tu… come fai ha sapere che…”.

“Edward mi ha raccontato qualcosa ieri sera. Alice vede il futuro, tu puoi gestire le emozioni, lui” indicai Edward con un cenno del capo “legge nel pensiero e io… beh a quanto pare sono uno scudo, anche se non so esattamente cosa voglia dire”.

Nella stanza calò il silenzio, fu Carlisle a romperlo.

“Bene, allora questa parte direi che possiamo saltarla”.

Fece una pausa.

Mi fissò intensamente uno sguardo dispiaciuto, afflitto.

Non capivo, cosa c’era di così grave?

“Bella, dobbiamo chiederti di raccontarci tutto quello che è accaduto quattro giorni fa. Cosa ti ha portato in quel vicolo cieco?”

M’irrigidii all’istante.

No! No! Non potevano chiedermelo, mi stavo impegnando tanto per non ricordare, NON POTEVANO!!

“NO!”. Gridai scattando in piedi, subito Jasper ed Emmett mi si avvicinarono ma io feci un passo in dietro per distanziarmi.

“Non vi avvicinate”, sibilai fra i denti.

“Bella, credimi, non voglio obbligarti a ricordare vicende per te spiacevoli, ma ci serve sapere. Qui ad Hannover abbiamo una copertura che NON deve saltare”.

Hannover? Non ero più a Seattle? No forse avevo capito male…

“Dove hai detto che siamo scusa?”.

“Ad Hannover, Bella”.

Mi lasciai cadere sul divano, non mi ero nemmeno preoccupata di chiedere dove vivevo ora, non potevo andare avanti così, ma nemmeno fingere che non fosse successo nulla.

Forse, se avessi ricordato per pochi minuti…

Subito dopo aver raccontato, forse, avrei potuto richiudere il tutto in un angolo remoto della mia mente.

Sì… potevo farcela, presi un respiro profondo e cominciai a parlare.

“Ho vent’anni, mi sono trasferita a Seattle due anni fa assieme al mio ragazzo… Jacob”.

Mi fermai e strinsi forte i pugni, gli occhi mi pungevano, era una strana sensazione.

Presi un altro respiro e continuai, se mi fossi fermata ora, non avrei più ripreso a narrare.

“Convivevamo, ci saremmo dovuti sposare fra tre mesi”.

Sempre più difficile.

Sentivo un enorme peso sul cuore, mi portai una mano al petto e il mio corpo fu scosso dai singhiozzi.

 Con l’altra mano mi toccai il viso e… niente lacrime?

“Tesoro, non puoi piangere in… questo nuovo corpo” disse Esme cingendomi le spalle con un braccio.

A quella notizia non reagii, non mi facevo più stupire da niente.

“Avanti Bella, vedrai che dopo starai meglio”, anche Alice mi si avvicinò.

“Aspettavo che tornasse a casa da lavoro, era in ritardo e cominciavo a preoccuparmi… stavo per chiamarlo sul cellulare quando… il telefono di casa squillò, era Billy, il padre di Jake…”.

Chiusi gli occhi.

 

“Bella, sono Billy sto venendo a prenderti”.

“Billy? Che è successo?”.

“Ti spiegherò tutto tra poco.”

“Billy! Dov’è Jacob?”.

“Bella…”.

“Perché piangi? Oddio Billy, dimmi dov’è Jacob!”.

“In ospedale Bella…in sala operatoria, c’è stato un incidente, due ragazzi ubriachi hanno invaso la carreggiata opposta e…”.

 

E… non ricordavo più nulla.

Avevo raccontato quell’ultima parte senza rendermene conto, era come se mi fossi staccata dal mio corpo, faceva troppo, troppo male.

Mi portai le mani al viso, e sentii la disperazione assalirmi, i ricordi stavano cominciando a riaffiorare e non dovevano, NO! Stavano bene lì, chiusi in un cassetto nascosto della mia mente.

“Sentite, io… non ce la faccio a dire altro…mi dispiace”. Dissi afflitta.

“Tranquilla Bella, hai già fatto abbastanza. Ma, devo chiederti ancora una cosa”.

Rassegnata, annuii.

“Dimmi”.

“I tuoi genitori, ricordi qualcosa di loro?”.

Rimasi un attimo in silenzio, non perché non ricordassi, ma perché anche quello era un tasto dolente.

Serrai ancora più forte i pugni, forza Bella un ultimo sforzo, continuavo a ripetermi.

“Vivono in Arizona a Phoenix”.

“Dovremo occuparci anche di loro. Bella, c’è una regola fondamentale che dovrai seguire e rispettare in qualunque circostanza”.

Alzai lo sguardo dalle mie mani per puntarlo sui suoi occhi.

“Non devi mai rivelare a nessuno chi sei veramente. E’ molto importante che tu rispetti questa regola. Capisci Bella?”.

“Si Carlisle, capisco”.

Aveva parlato solo lui, gli altri non avevano proferito parola, a eccezion fatta di Alice ed Esme, Edward era rimasto tutto il tempo in un angolo, lo sguardo afflitto di chi sa, d’aver commesso un crimine mostruoso.

 “Io ora devo andare a lavoro, e voi ragazzi a scuola”. Disse Carlisle distraendomi dai miei pensieri.

“Bella, Esme resterà con te” aggiunse vedendo il mio sguardo allarmato.

Per quanto desiderassi restare sola, non ero ancora pronta per cavarmela nel mondo degli umani, avevo bisogno di qualcuno che mi stesse accanto e che mi spiegasse come confondermi con la gente comune, senza destare sospetti.

Aspettai che tutti furono usciti da casa, prima di rivolgere ad Esme le domande che mi vorticavano in testa dalla sera precedente.

“Esme?”.

“Sì cara, hai bisogno?”.

“Vorrei farti delle domande, più che altro, spiegazioni su cose che ancora non mi sono chiare”.

Mi fece un gran sorriso prima di tornare a sedersi sul divano di fronte a me.

Respirai profondamente, qual gesto riusciva sempre a calmarmi, ma chissà perché, mi sembrava che in questo corpo, in questa nuova vita, fosse inutile.

Mi feci forza, dovevo sapere di più su di loro, su di me, mi servivano alcune informazioni, solo così avrei potuto architettare il mio piano alla perfezione.

“Chiedi pure Bella”.

Convinta di star facendo la cosa più giusta, cominciai a parlare…

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Luisina: Hai indovinato tutto! Ma quale imperdonabile, a te si perdona tutto xd. Comunque sono contenta d’esser riuscita ad esprimere bene il cappy! Grazie Tvb J.

CaroT: Esatto! Per il resto… Vedrai xd. Grazie per i complimenti J. Alla prossima!

Sheba_94: Che bello! Anche questo capitolo ti è piaciuto, meno male! J. Allora, per quanto riguarda la tua prima domanda non l’ho capita e di conseguenza non so che risponderti xd. Mentre per la seconda, Edward ha agito così perchè è un neonato e, se viene preso alla sprovvista scatta sulla difensiva J. Per quanto riguarda il gruppo, sì, è stata un idea carinissima anche se da infarto xd. Alla prossima tesoro! Morsetti.

Lilly3: hahaha grazie per aver deciso di “uscire allo scoperto” xd. Edward, per essere un neonato è comunque abbastanza controllato dai xd. Ma non ho capito una cosa, perché trovi Bella snervante? Grazie della recensioni. A presto!

Tede: E già, ci ho messo un po’, ma alla fine sono tornata J. Sono contenta che i cappy ti piacciano! Grazie della recensione, a presto!.

Nanerottola: Grazie! J. Come promesso, al sabato e al lunedì J.

Ross_ana: J Sono contenta d’averti piacevolmente sorpresa, grazie per i complimenti! A presto!

Frafra9: Grazie per i complimenti, J e scoprirai tutto a tempo debito… J.

Piccola Ketty: Grazie! J.

Annatr: Grazie per i complimenti e, beh, spero di riuscire comunque a tenerti incollata allo schermo J. A presto!

 

Grazie a TUTTI!

Amalia

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Nuovo giorno nuovo capitolo xd

Nuovo giorno nuovo capitolo xd.

Quest’oggi non ho molto da dirvi se non…

Buona lettura!

Ci troviamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Ciauuuu

Capitolo 4Destiny

Capitolo 4My Destiny

 

 

 

 

 

Non sapevo proprio da dove iniziare.

“Ho così tante domande da farti che non so proprio da dove cominciare”, dissi dando voce ai miei pensieri.

“Avanti, fammi la domanda di cui più ti preme conoscere la risposta”, m’incoraggio sorridendo.

Volevo prendere tempo, non volevo farle capire quale fosse il mio vero piano, così cominciai con la domanda più semplice che mi venne in mente.

“Puoi raccontarmi un po’ di voi? Voglio dire, come vi siete trovati?”.

Mi sentivo quasi in colpa a raggirarla così, ma in fondo era vero, la loro storia m’incuriosiva.

Esme si sistemò meglio sul divano e cominciò a raccontarmi.

“Fu tutto molto naturale, come se fossimo sempre stati destinati ad incontrarci. Carlisle trasformò me, per salvarmi da un’epidemia di spagnola, al mio risveglio sentii subito una sorta di… legame. Era qualcosa di fortissimo, che mi attirava a lui, mai sentito prima. Come puoi immaginare, divenni subito la sua compagna”.

Le brillavano gli occhi quando parlava di Carlisle, si vedeva che ne era innamorata, era la stessa luce che c’era nei miei occhi quando…NO!

“E gli altri?”. Chiesi, anche per distrarmi.

“Alice e Jasper, arrivarono assieme. Un giorno bussarono alla porta e Alice ci annunciò che loro sarebbero stati i nostri figli adottivi e che presto ne avremmo avuti altri. Io ne fui molto felice. Devi sapere Bella, che il nostro corpo non può più mutare, resteremo così per l’eternità, non potremo mai diventare madri e il desiderio di maternità che c’era in me era molto forte, ma… voi avete colmato quest’enorme vuoto”.

Aveva detto… voi… includendo anche me, tra i suoi figli adottivi.

L’avevo notato subito, e mi ero emozionata, ma non potevo lasciar spazio alle emozioni, così mi limitai a sorridere e lei riprese il suo discorso.

“Anche Rosalie ed Emmett furono trasformati da Carlisle, li trovò in fin di vita all’interno della…”.

Si fermò di scatto fissandomi preoccupata, non sapeva se continuare, ma non capivo il perché di tanta preoccupazione.

“Che cosa c’è Esme?”. Chiesi dolce.

“Ecco… non so se… sia il caso di continuare con la loro storia Bella”.

Perché? Forse voleva rispettare loro privacy?

“Oh certo, che sciocca, ti ho chiesto di raccontarmi la vostra storia, senza pensare che agli altri avrebbe potuto dar fastidio… scusami io…”.

“No Bella, non è questo e che… la loro storia, quella di Emmett e Rosalie è… molto simile alla tua”.

M’irrigidii serrando la mandibola, aveva ragione, non era il caso di continuare a raccontare.

Stavo per perdere il controllo, lo sentivo, dovevo distrarmi assolutamente. Presi dei bei respiri profondi, prima di rivolgermi nuovamente a Esme.

“Ed Edward?”. Cambiai radicalmente discorso, non volevo pensarci né tanto meno sentirne parlare.

“Oh lui… beh, la sua storia forse è meglio che sia lui a raccontartela…”, si guardava attorno imbarazzata, quasi a voler evadere da quella situazione.

Mi lasciai andare sul divano.

Passarono diversi minuti…

“Esme? Perché i miei occhi sono tanto diversi dai vostri?”.

Mi sorrise comprensiva.

“Stai tranquilla cara, nel giro di pochi mesi anche i tuoi saranno identici ai nostri. E’ una caratteristica dei vampiri vegetariani, ci definiamo così perché ci nutriamo di sangue animale. Ed è proprio grazie a questa dieta particolare che i nostri occhi sono dorati. Mentre i vampiri che si nutrono di sangue umano, o quelli neonati, sono rosso cremisi come i tuoi”.

Come avevo immaginato, ecco perchè Edward ne aveva ancora qualche sfumatura, era un vampiro neonato e, per giunta, si era da poco nutrito del mio sangue.

“Posso farti ancora una domanda?”. Chiesi, non mi ero certo dimenticata quale fosse il mio reale scopo in quella conversazione.

“Certo!”.

“Che cosa succederebbe se mi avvicinassi troppo a degli esseri umani?”.

Non rispose subito, mi fissò seria, una piccola ruga si formò in mezzo alle sopracciglia, per via dell’espressione corrucciata che aveva assunto.

Passarono una trentina di secondi prima che finalmente si decidesse a parlare.

Si alzò in piedi e con passo lento si avvicinò di più a me.

“Bella. Ascoltami attentamente.”. Continuava a fissarmi, temevo che avesse capito il vero significato della mia domanda.

“E’ di vitale importanza che, per ora, tu tenga le distanze da ogni esse umano. Perderesti il controllo prima ancora di avere il tempo di rendertene conto. Ricordi la sensazione che hai provato quando hai udito il palpitare del cuore della tua preda?”.

Quel ricordo mi fece infiammare la gola e un fiotto di veleno mi riempì la bocca, lo deglutii asserendo.

“Bene, centuplica quelle emozioni, ed avrai la risposta alla tua domanda. Mi raccomando Bella, non devi mai avvicinarti ad un essere umano da sola e, soprattutto, non ora. Solo con il tempo e l’esperienza potrai gradualmente reinserirti nella comunità”.

“Certo.”. Mi limitai a rispondere.

Il suo sguardo serio non mi abbandonava, che avesse capito le mie vere intenzioni? Dovevo trovare un modo di uscire da quella situazione.

“Grazie per avermi tolto qualche dubbio Esme”, dissi sorridendo, ma anche a me parve più una smorfia.

“Figurati Bella, io vado in cucina, devo finire di preparare i biscotti”.

La guardai perplessa.

“Possiamo mangiare anche cibo umano?”. Chiesi nella speranza di una risposta positiva.

Si mise a ridere, alleggerendo anche la sgradevole cappa di serietà che si era andata a creare.

“No Bella. Basta l’odore a disgustarci, il gusto è terribile. Sono per i bambini dell’orfanotrofio”.

Sorrisi.

“Certo, che stupida”, dissi battendomi un buffetto sulla fronte.

“Beh ti lascio ai tuoi biscotti, io vado un po’ in giardino.”.

“Ok, ma non ti allontanare”.

“No, no tranquilla”.

Continuai a sorridere e uscii dalla casa.

Appena fuori tirai un sospiro di sollievo, c’ero andata vicina, troppo vicina, non potevo permettere che qualcuno capisse cos’avevo intenzione di fare,

Se solo avessero saputo, non me l’avrebbero permesso, ne ero certa.

Arrivai dinanzi al fiume e immersi una mano nell’acqua gelida, vidi i pesci dileguarsi, scappare lontani da me.

Sorrisi.

“Non siete voi che dovete temermi pesciolini…”. Sussurrai.

 

 

 

Esme era affacciata all’enorme vetrata che c’era in salotto.

Sospirò prima di ritornare in cucina, aveva sentito tutto…

Risponde alle vostre recensioni…

Risponde alle vostre recensioni…

 

Lilly3: Hahaha tutto pur di dargli ragione xd! Bella è così controllata perché ancora non si rende bene conto di cosa le è successo, ma… avrà le sue reazioni xd. Grazie per la recensione, a presto J. Kiss.

Sheba_94: Hahaha… Beh non me la vuoi spiegare la stupidissima riflessione? Xd. Comunque non sei troppo assillante, anzi mi fa piacere vederti così curiosa J. Kiss.

Piccola Ketty: Grazie! J e di questo cosa mi dirai? J.

Ross_ana: Grazieeeee! J

Nefertiry85: Hahaha si vede così tanto? Xd. Comunque certo che no! Il tuo commento non poteva mancare, come non possono mancare i miei ringraziamenti ai tuoi complimenti J. Grazie! Alla prossima. Kiss.

Tede: Grazie! Ora hai scoperto cosa Bella voleva chiedere ad Esme, spero d’aver soddisfatto la tua “fame di informazioni” xd. A presto.

Annatfl: Meno male! Già temevo di perderti xd! Comunque no, Jacob in questa storia non è un licantropo… verrà fuori più avanti J. Kiss.

Frafra9: Perché antipatico? Nuuu povero Ed xd. Grazie per il complimento! *me arrossita*. J Alla prossima. Kiss.

Luisina: Grazie! *me commossa*. Il cappy l’ho concluso così per tenervi sulle spine xd. Ma sono brava, e quindi eccomi già con un nuovo cappy xd. Spero d’aver trasmesso molto anche in questo J. Tvb.

 

Come sempre ringrazio TUTTI!

Amalia

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Eccomi con un nuovo capitolo

Eccomi con un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia! Fatemi sapere J.

Buona lettura.

Morsetti

Capitolo 5Destiny

Capitolo 5My Destiny

 

 

 

 

 

Erano passate diverse ore dalla conversazione avuta con Esme. Continuavo a ripensare al suo sguardo, all’espressione severa e contrita che mi aveva rivolto.

E se davvero aveva capito tutto? L’avrebbe sicuramente riferito a Carlisle e, in quel caso, io avrei dovuto essere convincente, trovare una buona scusa, mentire.

Sospirai.

Purtroppo non ero brava in questo genere di cose, non che non ci avessi mai provato, ma puntualmente, venivo scoperta.

Mi tirai su, portandomi le ginocchia al petto… Dovevo escogitare qualcosa.

“Ehi Bella!”.

Quel grido mi fece sussultare, ringhiando mi portai in posizione di difesa, Jasper intervenne subito per difendere la sua compagna e, cosa che mi lasciò al quanto sorpresa, Edward si parò davanti a me ringhiando al fratello.

In quel momento anche Esme uscì di casa, allarmata.

“Ragazzi, che cosa succede!?”.

“E’ una neonata Jasper, Alice sa che non deve mai coglierla di sorpresa”. Disse Edward senza rispondere alla domanda della madre.

Appena ripresi lucidità mi accorsi di non essere in pericolo e abbandonai subito la mia posizione d’attacco.

“Scusa”, mormorai imbarazzata. “Colpa mia Esme, non li ho sentiti arrivare e…” aggiunsi, ma Alice m’interruppe.

“Non preoccuparti Bella, è Jasper che esagera sempre. Edward ha ragione, non dovevo spaventarti, scusa”. Disse sorridendo e scostando il suo compagno di lato.

Anche Edward tornò a distendere i muscoli, mi feci accanto a lui, sul suo viso un’espressione dura, quasi di rimprovero nei confronti del fratello.

“Grazie”, sussurrai fissandolo.

Solo in quel momento i nostri sguardi s’incrociarono e, anche se per un attimo, nel suo lessi… Tenerezza? Prima di tramutarsi di nuovo in indifferenza.

“So cosa si prova… Ma la prossima volta fai più attenzione, i tuoi sensi, come i nostri, sono molto sviluppati. Usali.”.

Era un modo per dire che, se fossi stata più attenta, avrei sentito Alice arrivare.

Aveva ragione, ma il modo in cui mi rimproverò non mi piacque per niente.

“Scusa Mister controllo, ma se non sbaglio, la prima sera, oltre ad avermi condannata a questa vita, stavi per attaccarmi! Non stavi usando i tuoi sensi super sviluppati?”. Chiesi mimando con le mani le virgolette su alcune frasi.

Mi fissò truce e, senza aggiungere altro, entrò in casa.

“Bella, posso parlarti?”. Chiese Alice distogliendo l’attenzione di tutti da quella scena.

“Cer…”.

“NO!”. Gridò Jasper prima ancora che finissi di rispondere.

Alice di tutta risposta mi afferrò per un braccio portandomi lontana dal giardino della casa.

“Non ho chiesto il tuo parere Jasper Whitlock!”. Disse mentre ci inoltravamo nel bosco.

“Whitlock?” Chiesi confusa.

“Sì, il suo vero cognome”.

Non parlammo più fino a quando non fummo abbastanza lontane da orecchie indiscrete, solo allora Alice mi rivolse la parola.

“Scusalo, è iper protettivo, a volte esagera”. Mi disse sorridendo.

Risposi al sorriso.

“Ti capisco” sussurrai abbassando la testa.

Anche Jacob era così, mi proteggeva da tutto e tutti, era una sensazione fantastica.

Alice vedendo il mio sguardo triste, mi abbracciò.

Subito m’irrigidii a quel contatto, ma, facendo uno sforzo immenso, riuscii a non reagire malamente e risposi all’abbraccio.

Fu una sensazione bellissima, per la prima volta dopo cinque giorni mi sentii tra le braccia di una persona amica.

Con questo pensiero, cominciai a singhiozzare.

Alice non mi disse nulla, ascoltò ogni mio singhiozzo, ogni mio sospiro, tenendomi stretta a se.

Tutti i ricordi mi passarono davanti, non erano nitidi, ma sufficientemente chiari da mostrarmi immagini che mi facevano un immenso male.

Come sempre, non riuscii a farli scorrere tutti, appena mi accorsi dell’enorme sbaglio che stavo facendo mi scostai da lei.

“Grazie Alice”, dissi passandomi una mano fra i capelli.

Ero terribilmente stanca, ovviamente non fisicamente, ma mentalmente.

Mi fissò seria.

“Bella, ho visto che diventeremo grandi amiche, per questo ho deciso di raccontarti un po’ di me”. Disse mantenendo la sua espressione.

“Hai visto che diventeremo grandi amiche…”, ripetei riflettendo su quella frase.

“Se non l’avessi visto, non avresti mai approfondito i rapporti con me quindi?”. Aggiunsi un po’ triste, quella sua affermazione mi avrebbe ferito.

“Ma che cosa dici!?”. Esclamò indignata.

“Beh… da come hai posto la frase, ho pensato che…” non mi fece finire di parlare.

“Hai pensato male Bella! Devi sapere che il mio potere, non è così…certo!”.

La guardai confusa.

“In che senso?”. Chiesi.

“Bella, le mie visioni cambiano a seconda di ciò che il soggetto decide. Non c’è niente di certo, la nostra vita, la scegliamo noi, con le nostre scelte condizioniamo il nostro futuro. Così, se ora vedo che saremo grandi amiche, ma tu decidessi il contrario, la mia visione cambierebbe. Capisci cosa voglio dire?”.

“Certo, capisco… Ma, quindi mi hai visto trasformata in una di voi prima che accadesse?”. Chiesi curiosa di conoscere la risposta.

Sospirò.

“Bella, non sarò io a dirti il perché Edward era lì ma…mi dispiace, non ho visto in tempo quello che sarebbe accaduto. Jasper ed Emmett lo stavano cercando da un paio di giorni, sapevano che era a Seattle grazie alle mie visioni. Ma Edward non è uno stupido”.

Si fermò, fissando il bosco alle mie spalle, come a voler cercare di scorgere il ricordo di quei momenti in mezzo al verde di quel posto.

“Stavo parlando con Carlisle, quando ebbi la prima visione, era Edward che uccideva un umano, ma non era nitida, sintomo di incertezza da parte sua. Riconobbi il luogo in cui si trovava e subito chiamai Jazz ed Em. Mentre spiegavo loro cosa stava accadendo, una seconda visione mi colpì, uguale alla prima, ma decisamente più nitida, ormai aveva deciso o meglio, il suo istinto aveva prevalso sulla ragione”.

“Vuol dire che non sapeva quello che faceva?”. Chiesi interrompendola.

“Bella, quando assaggiamo il sangue umano perdiamo del tutto il controllo, non siamo più padroni di noi stessi, del nostro corpo, delle nostre azioni. C’è un solo pensiero, sangue, sangue, sangue”.

Ascoltai tutto in rigoroso silenzio.

Quelle parole mi avevano confuso, potevo realmente odiare Edward per quello che mi era successo? Non seppi rispondermi.

Notando il mio silenzio Alice continuò.

“Bella, non odiare Edward… Nemmeno hai idea di come si sente, non avrebbe mai voluto farti del male, non è cattivo”.

Stavo per risponderle quando un rumore alle mie spalle m’interruppe facendomi voltare di scatto.

“Emmett!”. Gridò Alice adirata.

Lui uscì con le mani alzate, in segno di resa.

“Calma sorelline, vengo in pace. Ambasciator non porta pena”, disse sghignazzando.

Lo fissai incuriosita, che cosa ci faceva qui?

“Che cosa ci fai qui?”. Chiese Alice dando voce anche hai miei pensieri.

“Mi ha mandato il tuo maritino iper protettivo, credeva che la nostra Bellina ti avesse sbranata. E’ più di un’ora che siete via e mi ha detto “vai tu, se Alice vede me mi uccide” e poi ha aggiunto “questo però non riferirglielo”.

 Si bloccò improvvisamente portandosi una mano al mento.

“Ops”. Disse fissando nel vuoto.

Io non resistetti e scoppiai a ridere, mentre Alice sibilava furiosa.

Emmett era davvero simpatico, mi piaceva un sacco quell’orso bruno.

“E dai Alice, sii positiva, pensa a come ci divertiremo alla scampagnata di domani!”. Disse allargando le braccia e sfoderando un sorriso a trentasei denti.

“Scampagnata?!”. Chiesi sorpresa.

Alice cambiò subito espressione e rivolgendomi uno sguardo da cerbiatta ferita aggiunse:

“Stavo per dirtelo, ci vieni vero sorellina?”.

Che cosa? Una giornata intera con Edward? Era forse impazzita? Assolutamente NO! Non ci sarei mai andata.

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Jiulya Listing: Come hai detto tu, certo che no! Non potevi mancare J. Grazie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta J. Per quanto riguarda la trasformazione di Ed, non lo so ancora bene nemmeno io xd. Quella di Em e Ros l’ho scritta nel capitolo precedente, o meglio, accennata. Esme non l’ha raccontata  tutta perché stavano per morire in un incidente d’auto. Proprio com’è morto Jake J. Alla prossima. Kiss.

Frafra9: Pure io xd! Nel senso che la storia di Ed ancora non ce l’ho ben in mente xd. Cmq grazie per il complimento. Kiss.

Piccola Ketty: Si, il dolore ci rende ciechi e irrazionali. Sono contenta che ti sia piaciuto J. Grazie. Kiss.

Sheba_94: Mmm… Direi che non ti sono chiare un paio di cose xd. Coloro che hanno ucciso Jake non sono vampiri xd. Bella dice che sono i primi ad averle rovinato la vita perché se non avessero ucciso Jake lei non si sarebbe mai ritrovata in quel vicolo cieco. Per quanto riguarda Em e Ros, stavano per morire in un incidente stradale, per quello Esme non l’ha raccontato per intero. Grazie per i complimenti e la recensione. Kiss.

Trettra: Ciao! J Sono contenta che ti faccia piacere. Per Bella tranquilla, troverà consolazione xd. Kiss.

Lilly3: Hai detto bene, non ha ancora idea di cos’è diventata e non sa che non può imbrogliarli xd. Alla prossima. Kiss.

Tede: Eccomi a sfamare la tua curiosità xd. Sono contenta che il cappy scorso ti sia piaciuto J. Grazie! Alla prossima. Kiss.

CaroT: Grazie! J E si… Sarebbe bello sigh… Cmq Eddino per ora non è molto d’aiuto, ma presto… servirà xd. Kiss.

Annatfl: Meno male! J. Non sarà tanto presto però… Ma nel mentre… Vedrai xd. Alla prossima. Kiss.

Luisina: Lo sai che lo faccio per tenere alta la tua attenzione xd. Sono contenta che ti sia piaciuto. Spero di continuare ad emozionarti e a spiazzarti xd. Un bacio tesoro. Tvb.

 

Un saluto e un grazie a TUTTI quelli che mi seguono.

Amalia

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ciaooo,

Ciaooo,

buon Ferragosto a tutte anche se in ritardo xd. Spero l’abbiate passato bene.

Io mi sono divertita un sacco xd.

Ma non mi perdo in chicchere e vi lascio subito alla lettura di questo nuovo capitolo.

Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Morsetti.

Amalia.

Capitolo 6My Destiny

Capitolo 6

My Destiny

 

 

 

 

 

Non c’era stato verso di convincerla, mi aveva a dir poco obbligato con la forza. A nulla erano servite le mie proteste e miei lamenti.

Così, mi ritrovavo nella mia camera, saremmo partiti di lì a pochi minuti.

Sbuffai sollevandomi dal divano, mi diressi verso la porta per raggiungere gli altri in salone, quando, udendo la voce di Edward, mi bloccai.

“Ne sei sicuro Carlisle?”.

Edward fece una pausa, poi riprese.

“Com’è possibile?”.

“Quindi sono loro che hanno provocato l’incidente?”.

“Ho capito, appena rientriamo le guarderò”.

Ero pietrificata, la mano ancora poggiata sulla maniglia.

Aveva parlato solo Edward, probabilmente Carlisle aveva comunicato con il pensiero.

Così, aveva scoperto chi aveva provocato l’incidente… e, a quanto pareva, aveva dei documenti in casa da far vedere ad Edward.

Non ero certa che si riferisse al mio Jacob, ma a chi se non lui? Dovevo scoprire la verità, scovare e leggere quelle carte prima che le riportasse all’ospedale.

Una cosa non mi era chiara, lui come faceva ad averli? E perché si era interessato a quella storia?

Attesi ancora qualche istante prima di uscire dalla camera e raggiungere il resto dei Cullen.

“Ehi Bella! Finalmente!”. Mi accolse Alice.

“Già, non sapevo cosa mettermi, scusa”, dissi la prima cosa che mi era venuta in mente.

Nessuno sembrò accorgersi di quella piccola bugia.

Uscimmo di casa ed io mi fermai sulla soglia.

“Bella che cosa c’è?”. Mi chiese Carlisle.

“Andiamo a piedi?”. Chiesi sorpresa.

“Ehi sorellina, temi di non tenere il passo?”. Mi sbeffeggiò Emmett.

Assottigliai lo sguardo.

“Carlisle, da che parte?”. Chiesi.

“Dobbiamo andare verso nord”.

Non me lo feci ripetere e subito scattai in quella direzione.

Li sentii subito alle mie spalle, ma non riuscivano a raggiungermi… mentre mi beavo in quella convinzione, percepii una presenza alle mie spalle, era molto vicina e ad ogni falcata guadagnava terreno.

Voltai la testa per vedere chi era, Edward… Sul suo viso c’era dipinto un favoloso sorriso.

“Puoi seminare loro, ma non me mia cara” disse ghignando.

“A si?”. Chiesi sfidandolo.

Di tutta risposta mi fece l’occhiolino e accelerò il passo portandosi al mio fianco.

“Si”. Disse superandomi definitivamente.

Non potevo farlo vincere, tesi al massimo i miei muscoli, ma nonostante i miei sforzi non riuscivo a riprenderlo, correvo alla velocità della luce, ma ancora non bastava.

Quando oramai credevo d’aver perso, vidi una sporgenza poco più avanti, colsi l’occasione al volo, saltai su un albero, lanciandomi sulla sporgenza, piegai le ginocchia e spinsi con tutta la forza che avevo in corpo.

Fu tutto molto veloce, atterrai a cento metri da lui e, approfittando del vantaggio e del suo stupore, mi spinsi al massimo delle mie capacità scoppiando a ridere.

Ce l’avevo fatta, l’avevo superato.

Mi fermai solo quando entrai in uno spazio aperto, era un campo circondato da alberi.

L’odore dell’erba fresca e delle margheritine mi riempì i polmoni, uno sbuffo d’aria fece volare via due soffioni, che mi s’incastrarono tra i capelli.

Pochi secondi dopo anche Edward irruppe in quel posto favoloso.

“Ti ho battuto”, gli dissi sorridendo.

Mi si avvicinò sorridendo, era a pochi centimetri da me quando allungò una mano e sfilò dai miei capelli un pezzo del soffione che ci era finito in mezzo.

“Già”. Rispose suadente.

“Ehi ragazzi! L’avete fatto a posta per avere un momento di intimità?”. Ovviamente Emmett non perse l’occasione di prenderci in giro.

“Sta zitto!”. Gli disse Rosalie tirandogli uno scappellotto sul collo.

“Scusalo Bella, non può proprio farne a meno”. Disse rivolgendomi un sorriso radioso.

Ma cosa stava succedendo? Edward, con il quale non andavo per niente d’accordo, giocava con me; Rosalie, che non mi aveva rivolto la parola da quando ero arrivata nella loro casa, ora addirittura mi difendeva e sorrideva.

Forse non sarebbe stata una giornata così brutta.

Risposi al suo sorriso e mi allontanai da Edward.

Pochi minuti dopo arrivarono anche Esme, Carlisle, Jasper e Alice.

“Finalmente, stava per finire la giornata”, Em sbeffeggiò anche loro.

“Te la faccio finire io la giornata razza di orso!”. Gridò Jasper prima di fiondarsi addosso al fratello.

Tra di loro iniziò un combattimento senza esclusione di colpi.

Io ero sbigottita, si stavano picchiando seriamente? La risata cristallina di Edward mi giunse alle orecchie, facendomi voltare nella sua direzione.

“Perché ridi?”. Chiesi.

“Non ti preoccupare stanno solo giocando, lo fanno sempre. Ma contro di me non si mettono mai, sanno che non hanno possib…”.

Non riuscì a finire la frase che fu colpito dal corpo di Emmett che Jasper gli aveva scagliato contro.

“Poche chiacchiere fratello, e più fatti”. Lo istigò Jasper.

Dal petto di Edward uscì un ringhio che mi fece raggelare e anche lui si buttò nella zuffa.

Alice sbuffò e mi si fece accanto.

“Vieni Bella, lasciamo che questi selvaggi si sfoghino”. Disse posandomi un braccio sulla schiena.

”Sai giocare a pallavolo?”. Mi chiese Rosalie.

“Beh, quand’ero umana ero un pericolo vagante, non avevo molto equilibrio e lo sport non era proprio indicato per me… ma tentar non nuoce… almeno non a me” dissi scoppiando a ridere.

Alice e Rosalie mi guardarono un po’ preoccupate, ma tirarono comunque fuori il pallone.

Facemmo un paio di passaggi di prova, sembrava che fossi migliorata anche in quello, così, provai a schiacciare una palla alta passatami da Rosalie, riuscii a colpirla, il problema fu che non controllai la mia forza e la palla sfrecciò via ad una velocità disumana.

“Cavolo Bella, volevi farla arrivare fino in Danimarca?”. Chiese Alice mettendosi a ridere.

Risi con lei.

“Vado a recuperarla”. Dissi dirigendomi nella direzione in cui era andata la palla.

Non era arrivata in Danimarca, merito di un albero che l’aveva bloccata, anche se il contraccolpo l’aveva sradicato dal terreno.

“Ops”. Fissai l’albero e mi misi a ridere, era davvero una cosa pazzesca.

Mi chinai per raccogliere quel che restava della palla, quando il mio udito captò il palpitare di un cuore in fibrillazione, mi voltai nella direzione dalla quale proveniva, affilai lo sguardo e…

“Ahhhh EDWARD!!!!!”. Gridai sfrecciando dalla parte opposta di quel suono, ero terrorizzata.

Allarmati dal mio grido scattarono tutti verso di me, il primo ad arrivare fu proprio Edward, mi buttai tra le sue braccia tremante.

Avevo gli occhi sgranati e non facevo che stringermi a lui.

“Bella, Bella! Che cos’è successo? Rispondimi! Bella stai bene?”. Continuava a chiedermi ansioso, mi passava le mani nei capelli, sulle spalle, come a cercare una parte del mio corpo dolorante.

“S- si st- sto bene”. Dissi continuando a tremare.

“Bella ma cosa è successo?”. Chiese Alice avvicinandosi a me.

“Ma perché avete mandato lei!?” Ringhiò Edward contro le sue sorelle.

Spostai la testa dal suo petto, guardandomi in torno.

Emmett e Jasper continuavano a guardarsi attorno, affilando lo sguardo.

Esme, Carlisle, Rosalie e Alice mi fissavano preoccupati, mentre Edward mi teneva stretta a se guardandosi attorno…

Stretta a se??? ODDIO!!! Ma che ci facevo tra le sue braccia?!

Mi staccai subito da lui, cercai di farlo nella maniera più disinvolta.

“Bella?”, mi chiamò Carlisle.

Abbassai lo sguardo e prendendo un respiro profondo parlai.

“Stavo prendendo la palla, quando ho sentito il battito frenetico di un cuore, mi sono girata nella direzione di quel rumore e…”.

“Ehi guardate che ho trovato!” Emmett m’interruppe avvicinandosi con… ODDIO.

“Ahhhh buttala!”. Gridai andandomi a nascondere dietro la schiena di Alice.

Tutti si girarono a guardarmi stupiti, trattenevano a stento le risate, Emmett fu il primo a cedere.

“Bellina… vuoi… dirmi che... hai gridato… in quel modo… per questa piccola… vipera?”. Ogni parola era interrotta dai singhiozzi delle sue risate, tutti oramai ridevano della mia performance.

Tutti tranne una persona…

“MA SEI IMPAZZITA?!?!?! HAI IDEA DI CHE SPAVENTO MI HAI FATTO PRENDERE?!?!”. Gridò Edward adirato.

“Ma io ho paura!!! Non ho mai amato i rettili!”. Risposi da dietro la schiena di Alice.

Lo vidi prendere dei respiri profondi, per calmarsi.

“Bella… ti rendi conto che sei in assoluto il predatore più forte e pericoloso che esista sulla faccia della terra?”.

Abbassai la testa, aveva ragione.

Probabilmente la vipera aveva avuto più paura di me e, anche se avesse provato a mordermi, non avrebbe potuto farmi niente.

Continuavano a ridere, Emmett e Jasper si reggevano l’un l’altro, Esme e Carlisle cercavano di restare seri per non urtare i miei sentimenti.

Vista così la scena era davvero comica, così mi lasciai andare e cominciai a ridere anch’io.

“Scusa Edward, ma davvero ho sempre avuto il terrore dei rettili”, spiegai non appena mi ripresi.

Non mi disse nulla, scrollò solo la testa e sorrise, in quel momento, ripensando alla sequenza dei fatti, mi resi conto d’aver urlato il suo nome non appena mi ero sentita in pericolo.

Ma perché l’avevo fatto? Probabilmente era il primo nome che mi era venuto in mente.

Sì, era senz’altro così.

Sii felice.

Mi voltai di scatto, non era possibile.

Era davvero… no non poteva essere.

Dovevo aver avuto un’allucinazione, o una cosa simile.

“Dai torniamo a giocare”. Disse Alice abbracciandomi la vita.

Mi lasciai trascinare via.

“Alice, perché non la portiamo in quel posto dove andiamo sempre?”. Chiese Rosalie.

La guardai curiosa.

“Si buona idea”. Approvò Alice.

“Posso venire anch’io? Mi sono stufato di stare con i due cavernicoli”. Disse Edward indicando con un cenno del capo i due fratelli che avevano ripreso a picchiarsi con i rami degli alberi.

“Certo!”. Urlò Alice presa dall’euforia.

Assieme ci inoltrammo nel bosco.

Dopo pochi minuti di camminata, fatta in rigoroso silenzio, giungemmo sotto un arco di piante, erano tutte aggrovigliate fra loro e, poco più in là, attaccata a due rami d’albero scorsi una bellissima altalena.

Il seggiolino era in legno rosa, e le corde che la reggevano erano dorate.

“L’abbiamo fatta io e Rose qualche tempo fa”. Mi spiegò Alice sorridendo.

“Che te ne pare?”. Rosalie chiese il mio parere.

Mi avvicinai e, piano, la toccai.

“E’ davvero bella”, dissi rimanendone incantata.

“Sapete, non sono mai andata su un’altalena.

Quand’ero piccina i miei genitori non avevano mai tempo di portarmi ai giardinetti”. Ricordai un po’ a malincuore.

“Beh, allora che aspetti? Sali dai!”. Mi esortò Edward.

“Davvero? Posso?”. Chiesi rivolta ad Alice e Rosalie.

“Certo che puoi!”. Risposero all’unisono.

Stavo per salirci quando Jasper ed Emmett entrarono come due uragani in quel piccolo pezzo di paradiso.

“L’altalena!!”. Disse Emmett indicandola con il dito e cominciando a saltellare sul posto.

“Scommetti che vado più in alto di te?!”. Lo sfidò Jasper.

“NO!”. Gridarono Rose e Alice ma… troppo tardi, i due colossi si erano abbattuti sull’altalena frantumandola.

Mi misi a ridere.

“E’ destino che io non ci vada mai”. Dissi continuando a sorridere.

Alice e Rosalie cominciarono ad inseguire i rispettivi compagni ed io rimasi sola con Edward.

“Che idioti. Mi dispiace Bella”. Disse fissandomi preoccupato.

“Ehi! Non fa niente, dai raggiungiamo gli altri”, gli risposi tirandogli un pugno scherzoso sul braccio.

“Ahi!”.

“Ops, scusa, non so ancora dosare la mia forza”.

Lui sollevò un sopracciglio e mi fissò.

L’oro dei suoi occhi si perse nel cremisi dei miei.

“Rivincita?”. Chiese cogliendomi di sorpresa.

“Come scusa?”.

Fece uno scatto felino, e cominciò a correre.

“Chi arriva primo!”. Gridò mettendosi a ridere.

Mi aveva colto impreparata, ma questo non voleva dire che non l’avrei battuto.

Fiera, scattai anch’io nella sua direzione.

Qualcosa stava cambiando… Ma cosa?.

 

 

 

Pov Edward.

 

Ero seduto sull’erba osservavo i miei fratelli che, imperterriti continuavano a sfidarsi a vicenda.

Ma Emmett non poteva nulla contro l’esperienza di Jasper e, quest’ultimo, non aveva scampo contro la forza di Emmett.

Erano pari, ma non volevano accettare l’idea.

“Ahhhh EDWARD!!!!!”. Quell’urlo mi squarciò in due il petto, era la voce di Bella.

Scattai immediatamente nella sua direzione, che cosa le era successo? Fui il primo ad arrivare e lei si buttò tra le mie braccia, tremava ed era terrorizzata.

Mi fece una tenerezza immensa, ma ero troppo preoccupato per pensarci. Cominciai ad accarezzarla, i capelli, le braccia, temevo che fosse ferita.

Continuavo a chiederle cos’era successo ma non accennava a rispondere. Una strana angoscia mi assalii.

La strinsi più stretta a me e affilai lo sguardo, in quel momento, ne ero certo, avrei distrutto qualunque cosa le si sarebbe avvicinato.

Era mia guai a chi… Mia? Ma come mi era venuto in mente? Lei non era di nessuno, mi odiava e faceva bene.

L’avevo trasformata in un mostro, era solo colpa mia…

In tutto quel pensare, non mi accorsi che aveva cominciato a narrare quel che era successo a mio padre.

Ascoltai con grande attenzione, fino a quando Emmett non irruppe, come suo solito, interrompendo la discussione.

Vidi Bella sbiancare ancora di più, e gridare, allo stesso modo in cui l’aveva fatto la prima volta.

Tutti si misero a ridere… ma c’era ben poco da ridere!

“MA SEI IMPAZZITA?!?!?! HAI IDEA DI CHE SPAVENTO MI HAI FATTO PRENDERE?!?!”.

Probabilmente no… appena avevo udito il suo grido di terrore, il panico si era impossessato di me.

Il mio unico desiderio era diventato quello di raggiungerla per proteggerla.

“Ma io ho paura!!! Non ho mai amato i rettili!”. Mi rispose ancora nascosta dietro la schiena di Alice.

Presi dei respiri profondi per calmarmi, non ero arrabbiato con lei, ma mi ero sentito davvero male nel saperla in pericolo.

“Bella… ti rendi conto che sei, in assoluto il predatore più forte e pericoloso che esista sulla faccia della terra?”. Le provai a spiegare calmandomi.

Anche lei scoppiò a ridere e il suono della sua risata fu musica per le mie orecchie. Si scusò per avermi fatto spaventare tanto e mi sorrise.

Non potei più resistere e anch’io sorrisi.

Era davvero bella…

Ora ne avevo la certezza… l’avrei protetta dal mondo intero, perché volente o nolente, il mio cuore oramai le apparteneva, ma non gliel’avrei mai detto… lei mi odiava, ed io non potevo farci più niente.

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Jiulya Listing: Brava! Avevi indovinato xd! Sono contenta che il cappy precedente ti sia piaciuto, speriamo anche questo J. Kiss.

Barbyemarco: Grazie patatina fritta xd. Tvb.

Sheba_94: Hahaha, figurati xd è bastato chiarire. Personalmente per questo capitolo, ridevo da sola mentre scrivevo di Em. E’ piaciuto anche a te? Xd. Spero che le spine su cui eri seduta siano diminuite xd. Kiss.

Piccola Ketty: Grazie! Spero ti sia piaciuta la “scampagnata” xd. A presto. Kiss.

Tede: Grazie per il complimento! Ed ecco anche il cappy della “scampagnata”, che ne pensi? Xd. Kiss.

Frafra9: Già, Em mi piace molto nella parte dell’orso tonto xd. Anche in questo cappy ho cercato di renderlo comico, spero d’esserci riuscita J. Grazie per il complimento. Ciau.

Annatfl: Bene! Più sei curiosa più voglia della mia ff ti metto xd. Sono contenta che ti piaccia J. A presto.

Luisina: Ciao! Grazie per la recensione, nonostante conoscessi già il cappy J. Sono contenta che la segui comunque. Bacioni. Tvb.

Trettra: J Eccomi! Spero ti sia piaciuta la “scampagnata” xd. Grazie per la recensione. A presto. Kiss.

 

Un grazie generale, anche per tutti quelli che mi seguono ma non recensiscono. GRAZIE.

Amalia

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Bene bene… Eccomi tornata, riemersa dai vostri peggiori incubi xd

Bene bene… Eccomi tornata, riemersa dai vostri peggiori incubi xd.

Allora, prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo ho una comunicazione da farvi xd.

Domenica mattina parto per il mare e starò via tutta la settimana ma, non volendo farvi perde l’aggiornamento di lunedì, ho dato ad una mia amica (patatina fritta barbyemarco) i miei dati d’accesso per postarvi il seguito della storia.

Quindi, per il prossimo capitolo non ci saranno risposte alle vostre recensioni ne

introduzione, ma domenica che torno recupererò tutto, promesso, quindi commentate comunqueeee non abbandonatemiiiii xdxd.

Ora vi lascio in pace… Buona lettura.

Morsetti a prestoooooo.

Ci vediamo come sempre al fondo con la risposta alle vostre recensioni.

 

 

 

Capitolo 7My Destiny

Capitolo 7My Destiny

 

 

 

 

 

Era stata una giornata fantastica, a dispetto dei miei pronostici negativi. Con Edward era cambiato qualcosa, lo sentivo più vicino, ma ancora non riuscivo a cogliere quella sottile differenza che continuava a sfuggirmi.

Proprio in quel momento stavamo correndo vicini.

La seconda gara l’aveva vinta lui, per questo sul suo viso aleggiava ancora quel ghigno vittorioso che tanto m’infastidiva, quanto piaceva.

Non capivo… cosa mi stava succedendo? Perché mi ero sentita così bene tra le sue braccia?

Scossi la testa, non era il momento di pensare a questo.

Avevo una cosa ben più importante da risolvere di uno stupido rompicapo.

Nonostante la meravigliosa giornata trascorsa, non mi ero dimenticata della conversazione che tanto mi aveva incuriosita quella mattina.

C’era un problema, come avrei fatto a entrare nello studio di Carlisle per leggere i documenti? Non mi lasciavano mai sola e la casa era sempre piena, non sarei passata inosservata.

“Che dite ragazzi, andiamo a caccia?”. Chiese Carlisle interrompendo il flusso dei miei pensieri.

Tutti asserirono e puntarono gli occhi su di me, l’unica a non aver ancora risposto.

Dovevo cogliere l’occasione al volo, non sapevo ancora se me l’avrebbero permesso, ma comunque tentai.

“Veramente, non ho molta sete… vorrei andare a casa. Se per voi va bene…”. Dissi un po’ titubante.

Si guardarono tutti per un istante prima che Edward intervenisse.

“Ok, vengo con te”.

NO! Proprio lui no!

Ma cosa potevo dire? Non potevo rifiutarlo…

“Edward, hai delle occhiaie talmente marcate che sembrano i lividi di una scazzottata. Lasciatela andare, ho visto che tutto andrà bene, la terrò d’occhio io.”. Intervenne Alice lasciandomi di sasso.

Non sapevo davvero cosa dire.

“Ne sei sicura?”. Chiese Carlisle.

“Sicurissima”.

“Bella… ci fidiamo di te, non uscire di casa, non allontanarti. Ok?”. Disse Carlisle fissandomi intensamente.

“Si certo, promesso e… grazie per la fiducia.”. Risposi realmente commossa.

Era bello sapere che si fidavano di me.

“Ti accompagno almeno a casa, per essere certo che… nessun umano incroci la tua strada”. Disse Edward fissandomi.

“Sì, mi sembra una buona idea”. Acconsentì Carlisle.

“Ok, allora a dopo”. Salutai gli altri dirigendomi verso casa, Edward mi stava accanto, non mi perdeva mai di vista e, spesso, annusava l’aria.

Ci mettemmo cinque minuti ad arrivare, avevamo percorso tutto il tragitto in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.

“Fai attenzione”, mi disse lasciandomi davanti casa.

Mi voltai a guardarlo e i nostri sguardi s’incrociarono.

Nei suoi occhi sembrava esserci sofferenza, non mi piaceva.

“Che cos’hai?”.

“Nulla…Ora è meglio che raggiunga gli altri”. Rispose sempre più sofferente, proprio non capivo.

Poi, fece una cosa che mi confuse ancora di più, lentamente, si avvicinò a me, posandomi una mano sulla guancia e un bacio leggero sulla fronte.

Non reagii non dissi nulla, mi guardò ancora per un attimo prima di sparire nel bosco.

Rimasi pietrificata dov’ero… Un tornado di emozioni mi colpì violentemente.

Da quando ero vampira tutto ciò che provavo e sentivo era intensificato, una forza che ogni volta mi devastava.

Era tutto così strano, così nuovo… Ma non avevo tempo da perdere, dovevo sbrigarmi.

Avevo la netta sensazione che non sarebbero stati via molto… soprattutto Edward.

Entrai in casa e corsi di sopra, nello studio di Carlisle.

Mi diressi verso la scrivania sulla quale c’erano poggiati dei libri aperti, li sollevai ma non trovai nulla.

Non volevo invadere troppo la sua privacy, ma dovevo assolutamente trovare quei documenti.

Così, aprii i cassetti, sollevai i vari fogli e appunti che c’erano sopra, ma niente, non c’era nulla.

Mi lasciai cadere sulla poltrona, ma subito mi rialzai, mi ero seduta sopra qualcosa.

Guardai cos’era e… bingo! Li avevo trovati!! Erano proprio i documenti che cercavo.

Afferrai le due cartelline blu e le aprii.

Un fiotto di veleno mi riempì la bocca, una rabbia immensa s’impadronì del mio corpo.

Nel primo foglio c’erano le loro foto, con i dati anagrafici.

Il primo si chiama Paul McGrint, aveva diciannove anni, la pelle molto scura.

Il secondo era un certo Andrew Williams, diciottenne, la sua pelle era talmente chiara che sarebbe tranquillamente potuto sembrare uno di noi.

Era l’unico a essersi fatto male, ma a parer mio era davvero troppo poco, aveva solo un braccio rotto, con quaranta giorni di gesso se la sarebbe cavata, l’altro nemmeno un graffio… mentre il mio Jake…

Chiusi di scatto le cartelle, non dovevo pensarci… avrei avuto la mia vendetta.

Li avrei fatti soffrire tanto da implorarmi di morire, dovevano pagare… per tutto.

Uno scalpitare di piedi sul terreno mi fece sussultare, erano troppo veloci per essere umani, gli altri stavano rientrando.

Misi subito tutto a posto esattamente come l’avevo trovato, scesi in salotto e accesi la tv, il tutto a velocità vampiresca.

Pochi secondi dopo la famiglia Cullen irruppe nella stanza.

“Ehi Bellina, divertita in nostra assenza?”. Tuonò Emmett con il suo solito vocione.

“Nulla di che, ho guardato un po’ di tv”. Risposi lasciva.

Edward puntò i suoi occhi su di me, mi guardava in modo strano, sembrava… sospettoso.

“Strano non mi è parso di sentire la tv…”. Disse cogliendomi di sorpresa.

Ma per fortuna il mio cervello da vampira elaborava idee e scuse molto più velocemente di quando ero umana.

“Sono scesa appena vi ho sentito arrivare. Ero in camera mia a leggere”. Risposi senza mai distogliere lo sguardo dal suo.

“Edward smettila! Mi stai dando sui nervi!”. Gridò improvvisamente Alice facendoci sobbalzare tutti.

 Se solo non tentassi di nascondermi le tue visioni!” Rispose Edward affilando lo sguardo.

“L’hai detto fratello le mie visioni! Non tue, ed ora esci dalla mia testa!”.

Senza dire altro Edward se ne andò in camera sua sbattendo la porta.

Carlisle scosse la testa.

“Non cambierete mai… io sono in studio se vi servo”. E detto ciò, si diresse anche lui al piano di sopra, probabilmente per mostrare ad Edward i documenti che io avevo appena visto.

A quel ricordo un’altra ondata di pura ira m’invase, strinsi forte i pugni serrando gli occhi, dovevo resistere.

Vidi Jasper fare un passo verso Alice e fissarmi preoccupato.

“Bella, che cosa c’è?”. Mi chiese costringendomi ad aprire gli occhi.

“Nulla ho…solo bisogno di…prendere aria”. La frase si ruppe in diversi punti, per via della rabbia incontenibile che mi stava offuscando la mente.

Mi alzai dal divano e uscii di casa.

“Non mi sembra una buona idea che tu te ne vada in giro da sola in questo stato Bella”. Jasper mi aveva seguito, e, a quanto pareva, non si fidava ancora di me.

Stavo per rispondergli quando Alice intervenne, salvando nuovamente la situazione.

“Ho un’idea, io e Jasper percorreremo una distanza di cento chilometri in lungo e largo. Ci accerteremo che nessun umano sia nei paraggi, dopo di che potrai andare, ma dovrai rimanere nel perimetro che avremo perlustrato e, soprattutto, rientrerai dopo mezz’ora. Non di più Bella”.

La fissai, le dovevo davvero tanto.

“Ok”. Dissi infine, non era molto, ma almeno avrei potuto scaricare un po’ della tensione accumulata.

“Alice…” la richiamò Jasper che ancora non era convinto.

“Jasper, ascolta, nessun essere umano può fare cento chilometri a piedi, sarà al sicuro e poi… la terrò sempre d’occhio. Non la vedo fare nulla di strano”.

Jasper continuava a non essere d’accordo, ma non c’era molto da discutere con Alice, questo, l’avevo capito anch’io.

“Va bene, andiamo”. Infatti, alla fine, acconsentì.

“Aspetta qui Bella, arriviamo tra poco”. Mi disse Alice prima di entrare nel bosco assieme a Jasper.

Rimasi lì, dove mi aveva detto, non mossi nemmeno un muscolo, svuotai la mente, dovevo rilassarmi.

A tempo debito avrei avuto la mia vendetta, ora sapevo chi erano.

Dovevo solo pensare ad un modo per rintracciarli, e…

“Bene, puoi andare”. Persa com’ero nei miei pensieri, non li avevo sentiti arrivare.

“Grazie”. Risposi.

Stavo per andare quando Jasper mi bloccò.

“Bella?”.

“Si?”.

“Porta questo con te e mi raccomando, se dovessi sentire qualcosa, un pericolo o un umano, torna indietro”.

Disse allungandomi un cellulare.

Lo misi in tasca.

“Ok, a dopo”.

Senza aspettare risposta m’inoltrai nel bosco.

Forse cacciare non era una cattiva idea, mi avrebbe aiutato a scaricare.

Poi, più mi nutrivo di sangue animale e prima i miei occhi sarebbero diventati dorati, abbandonando finalmente il color cremisi che mi rendeva tanto spaventosa.

Abbattei un paio di cervi, la soddisfazione nell’affondare i miei denti nelle loro gole, il sentire quel dolce nettare che mi bagnava la gola era sempre magnifico.

Tirai il cellulare fuori dalla tasca, erano già passati venti minuti, dovevo tornare a casa.

Sospirai e, senza correre in modo eccessivamente veloce, mi misi sulla via del ritorno.

Come sempre ero persa nei miei pensieri quando un odore dolce, dolcissimo, colpì le mie narici.

Mi fermai di scatto e cominciai a correre in quella direzione, due cuori forti che pulsavano sangue, mi chiamavano, attirandomi verso di loro.

Non sapevo che animali fossero, ma mi provocava un immenso bruciore, quasi doloroso.

Saltai su un albero per vedere meglio la loro posizione e… mi pietrificai all’istante.

Non erano animali ma esseri umani!

Subito smisi di respirare portandomi una mano alla bocca.

“Ehi Paul, levati di dosso! Così mi sciogli!”.

Quel nome mi colpì in pieno, smontando definitivamente ogni mia barriera.

Dovevo assolutamente vedere i loro volti, sapevo che era sbagliato, che sarei dovuta scappare a gambe levate verso casa, ma l’idea che potesse essere quel Paul mi attanagliava lo stomaco.

Piano senza farmi sentire mi avvicinai a loro, notai che uno dei due ragazzi, il più pallido, era ingessato ad un braccio.

Un ringhio mi nacque in gola e usci forte e prepotente dalle mie labbra.

A quel suono i due si voltarono.

Finalmente incrociai i loro sguardi, erano loro.

Quelli che mi avevano strappato un pezzo della mia anima, coloro che per primi mi avevano condannato a questa vita, l’avrebbero pagata e cara.

Balzai giù dall’albero.

“Voi, avete ucciso il mio ragazzo ed io… uccido voi”. Sibilai più furiosa che mai.

Sentivo che una rabbia cieca si stava impossessando del mio corpo, era come se stessi perdendo il controllo del mio corpo, della mia mente, tutto si offuscò e divenne rosso.

Continuavo a trattenere il fiato, non volevo che il loro sangue mi stuzzicasse, non doveva esserci nemmeno una goccia in me di quegli esseri immondi.

Paul, il ragazzo più scuro sembrava una montagna tant’era grosso, ma fu altro a colpirmi, la sua reazione.

Cominciò a tremare dalla testa ai piedi, un ringhio squarciò in due il silenzio del bosco e, sotto il mio sguardo incredulo si trasformò in lupo.

Sgranai gli occhi, ma che cosa stava succedendo? Chi era in realtà quel Paul? Una cosa era certa, di sicuro non era umano, ma questo non mi avrebbe fermata, io ero una vampira, indistruttibile e molto, molto forte…

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Patu4ever: Ciao! Che bello, una new entry J. Sono contenta che la mia storia ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti J. Per quanto riguarda la “e” mancante del titolo, me n’ero accorta, ma non so come si fa a modificare xd. Baci, alla prossima J.

CaroT: Hahaha che onore xd. Quel sii felice è una voce “esterna” xd. Scoprirai presto… Grazie per la recensione. Kiss.

Sheba_94: Wow! Hahaha mi fai morire! I tuoi commenti sono sempre fortissimi xd. Sono sempre contentissima nel leggere tutto il tuo entusiasmo per questa storia xd. Grazie di vero cuore per tutto! Per quanto riguarda la voce… Vedrai xd hahaha (risata malefica) xd. Alla prossima. Kiss.

Lilly3: Xd, sono contenta che ti piaccia! Xd ovviamente ad Ed tutto è concesso xd. Alla prossima. Kiss e grazie! J.

Jiulya Listing: Hahaha Siiii viva i cavernicoli xd! Ho riso molto anche io scrivendole e speravo che sorbisse lo stesso effetto su di voi J. Che bello! Alla prossima e grazie. Kiss.

Luisina: J Grazie! Come sempre sei un tesoro J. Alla prossima. Kiss tvb.

Trettra: Siiii Esaurita direi xd! Sono contenta che ti sia piaciuto J. Grazie! Alla prossima. Kiss.

Frafra9: Tutte quante simili mi sa xd! Poveri rettili xd. Grazie per la recensione. A presto. Kiss.

Piccola Ketty: Mmmm mi sa che con questo cappy ho smontato le tue aspettative xd. Ma dammi tempo J. Grazie per la recensione. Kiss a presto.

RachEl CullEn: Altra new entry! Wow! Grazie per la recensione!  Kiss a presto. J.

Tede: Grazie! *me felicissima. Anche se credo che con questo cappy un po’ mi odierai xd. Alla prossima. Kiss.

Ross_ana: Hahaha. Tutto pur di finire nelle sue braccia! Bene! Sono contenta che ti sia piaciuto! Grazie per la recensione. A prestoooooo Ciao! J.

Annatfl: Bene! Anche se credo che pure tu mi odierai ora! xd. Grazie per il complimento. Morsetti J.

Barbyemarco: Aaaaaa non mi piace la cannellaaaaa xd. Grazie per il commento patatina fritta (anche se oggi bruciacchiata). Tvb tesorinaaaaaa. Kiss.

 

Un grazie a TUTTI! Ci sentiamo la prossima settimanaaaaa. Ciaoooooo.

Amalia.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8My Destiny

Capitolo 8My Destiny

 

 

 

 

 

Il cellulare nella mia tasca cominciò a suonare incessantemente, ma non ci badai, non potevo permettermi il lusso della distrazione.

Io e il lupo cominciammo a girare in cerchio, il ragazzo umano era rannicchiato vicino a un albero, tremava e continuava a farfugliare cose senza senso, aveva paura.

Non sapevo esattamente cosa dovessi fare, mi ritrovavo da sola, contro un lupo, non avevo paura, sapevo che le uniche persone che potevano uccidere noi, erano quelli della nostra specie.

Ma non so per quale motivo, qualcosa mi diceva che dovevo stare in guardia, che Paul, o ciò in cui si era trasformato, per me fosse pericoloso.

Il lupo ringhiò, scoprendo i denti ed io feci altrettanto.

Ero attenta ad ogni suo movimento, per questo riuscii a schivare il suo primo affondo.

“Pensavi fosse così facile lurido assassino?!”. Sibilai fra i denti.

Più lo guardavo e più la rabbia dentro di me aumentava.

Decisi di attaccare, mi buttai su di lui senza dargli il tempo di rendersene conto, fendeva l’aria con i denti, dai quali mi tenevo a debita distanza.

Non sapendo come fare, lasciai che il mio istinto mi guidasse.

Con tutta la forza che avevo in corpo, colpii il muso del lupo.

Sentii un sonoro crak sotto la mia mano e, Paul, cominciò a guaire scuotendo la testa.

Si tirò su di scatto ed io caddi a terra, stavo per rialzarmi ma fu più veloce di me, afferrandomi per la vita mi schiaccio contro un albero, un gemito di dolore uscì dalle mie labbra.

Feci appena in tempo ad abbassare la testa, che i suoi denti si chiusero sulla corteccia alle mie spalle.

Gli tirai un calcio, colpendolo all’altezza della pancia, togliendomelo di dosso.

Ci scambiammo una serie di ringhi acuti.

“Bella!”.

Quel grido disperato mi fece voltare di scatto, quella voce era di…

Non riuscii a terminare il pensiero, il lupo mi afferrò per la testa scaraventandomi contro un altro albero, ma non finii sulla corteccia dura e ruvida, ben sì sul corpo di Andrew.

L’impatto fu fortissimo e devastante per lui, lo vidi spirare e chiudere gli occhi. Dal suo corpo non proveniva più nessun suono, era morto…

Un ringhio, più forte e feroce degli altri mi riportò con gli occhi sulla battaglia.

Edward era davanti a me, i denti scoperti.

“Non osare toccarla!”. La sua voce era intrisa di pura rabbia.

Il lupo ringhiò ancora ma fece un passo in dietro, stava scappando ed io non potevo permetterlo.

Mi alzai di scatto per fiondarmi su di lui, ma un altro paio di braccia mi afferrarono da dietro.

“Non così in fretta sorellina”. Era Emmett.

“Lasciami! Quel bastardo ha ucciso Jake, lo voglio uccidere!”, continuavo a gridare in preda all’isteria.

Anche gli altri arrivarono sul posto.

Il lupo era disorientato e spaventato.

“Non ti faremo del male. Riprendi le tue sembianze umane, andrà tutto bene”. Intervenne Carlisle avanzando lentamente verso di lui.

“Tutto bene!?! A me non va tutto bene, a Jake neppure, è morto!!”. Ero fuori di me dalla rabbia.

Vidi il lupo abbassare lo sguardo e ritrasformarsi in umano.

Rimase inginocchiato per terra, il volto tra le mani, il suo corpo scosso da tremiti di freddo e dai singhiozzi che non accennavano a diminuire.

“Mi dispiace, avevamo bevuto e non stavo guidando io… ha perso il controllo è…”.

Sollevò lo sguardo in direzione dell’amico, che era alle mie spalle.

Davanti a me, Edward non accennava a muoversi.

“Andrew?...”. Paul lo chiamò.

Evidentemente non si era reso conto d’avermi scaraventato contro il suo amico.

Fece un passo verso di noi ma un ringhio di Edward lo rimise al suo posto.

“Edward, non vuole avvicinarsi a Bella. Lascialo passare”. Lo esortò Carlisle.

Anche se di mala voglia, abbandonò la posizione di difesa, fece un passo indietro facendo aderire il so corpo al mio e, con me attaccata, si diresse verso il resto della famiglia.

Non abbassò lo sguardo nemmeno per un secondo.

Anche Emmett mi camminava vicino, avevano creato in torno a me una sorta di prigione, per impedirmi di fare sciocchezze.

Sentii un’ondata di tranquillità avvolgermi, con lo sguardo cercai Jasper che, incrociando il mio accennò a un sorriso.

Mi sentivo maledettamente male.

“Andrew NO! Cosa ti ho fatto? Amico mio!!”.

Singhiozzava sul corpo senza vita dell’amico, ogni sua lacrima, ogni suo lamento, non mi provocava piacere come immaginavo, mi sentivo in colpa… avevo ucciso un essere umano e questo, faceva di me un terribile mostro.

Mi portai le mani al viso, scuotendo la testa. “Sono un mostro”, dissi prima di cominciare a singhiozzare.

Alice fece per avvicinarsi, ma Edward si mise di nuovo in mezzo.

“Non voglio che ti avvicini… L’hai lasciata andare da sola nel bosco! L’hai quasi uccisa! Ti rendi conto che ho rischiato di perderla per sempre!?”. Gridò adirato in faccia alla sorella.

Sollevai la testa di scatto e presi un respiro profondo, una tremenda puzza mi colpì al naso, ma non ci badai.

“Tu! Non puoi prendertela con lei! Chi per primo mi ha rovinato la vita? Chi mi ha lasciato sotto la spazzatura per tre giorni a soffrire, senza sapere che cosa mi stesse succedendo? Chi è che mi ha uccisa Edward!?”. Sfogai tutta la rabbia che avevo in corpo, non poteva prendersela con Alice, non aveva colpa.

“Bella io…”.

“Non dirmi che ti dispiace!”. Non lo feci finire di parlare.

“Devi lasciarmi in pace! Io non sono TUA io sono SOLO di Jake, mi hai capita?!”. Urlai con tutta la forza che avevo in corpo.

Nel bosco era calato il silenzio, non si sentiva nessun rumore, mi guardavano tutti allibiti, sul viso di Edward c’era puro dolore.

Sapevo d’averlo ferito, ma era davvero troppo quello che dovevo sopportare.

Feci qualche passo in dietro.

“Bella dove…”.

“Non provare a fermarmi Carlisle, non seguitemi, non voglio avere più niente a che fare, con nessuno di voi!”.

Furono le mie ultime parole, prima di cominciare a correre all’impazzata.

Esattamente come quando era morto Jake, non avevo una meta, né uno scopo, volevo solo fuggire il più lontano possibile da quel mondo che, ancora una volta, mi aveva ferito.

 

 

 

 

 

 

Pov Edward

 

 

 

 

“Alice, non sono d’accordo, perché l’hai lasciata andare?”.

“Edward sta tranquillo non le suc…”.

Alice si bloccò all’improvviso, lo sguardo perso nel vuoto, la bocca semi aperta, stava avendo una visione.

Era Bella, accovacciata su un albero, stava puntando qualcosa, una preda forse e… buio?

“Alice?!” La chiamai preoccupato.

Lei mi guardò, non sapeva cosa dire.

“Edward, non capisco...”.

Afferrai subito il telefono e cominciai a chiamarla, non rispondeva e l’ansia dentro di me continuava a crescere.

“Lo sapevo! Te l’avevo detto Alice!”, gridai frantumando il telefono nelle mia mano.

Jasper le si fece subito accanto.

“Edward, non fare lo stupido. Andiamo a cercarla piuttosto”.

Non me lo feci ripetere due volte, fui il primo a uscire dalla porta e a fiondarmi nel bosco.

Doveva essere rimasta nel raggio di cento chilometri, che per la mia velocità erano niente.

Cominciai ad annusare l’aria… perché non sentivo niente?

Continuavo a correre guardando a destra e a sinistra, fino a quando, due forti ruggiti attirarono la mia attenzione.

Possibile che stesse combattendo contro un mutaforma? A quell’idea la paura di perderla crebbe ancor di più dentro di me, ero stato uno stupido, avrei dovuto dirle subito tutto.

Appena avrei potuto, l’avrei fatto, oramai avevo deciso.

Finalmente la raggiunsi e quel che vidi mi raggelò.

Un enorme lupo le ringhiava contro, e lei rispondeva, ignara del nemico che aveva di fronte.

“Bella!”. Urlai per chiamarla, ma subito me ne pentii, l’avevo distratta e il mutaforma ne approfittò per colpirla, scaraventandola contro un albero.

Quella scena fece crescere in me un sentimento strano, era ira, pura e semplice ira.

Mi fiondai verso colei che oramai aveva rapito il mio cuore, parandomi davanti al suo corpo per proteggerla con il mio.

Il lupo mi ringhiò contro ma allo stesso tempo, fece un passo indietro.

Si sentiva in pericolo, i suoi pensieri erano confusi.

Poco dopo arrivò tutta la mia famiglia.

Emmett intervenne per tenere Bella, che aveva perso completamente la ragione, quando mio padre disse al lupo che non gli avremmo fatto del male, che andava tutto bene.

Capii che quello era Paul, dalle accuse che Bella gli lanciò.

Mio padre aveva ragione, era stata nel suo studio e aveva letto le cartelle cliniche dei due ragazzi che avevano provocato l’incidente.

Il suo odore in quella stanza era inconfondibile.

Ma mai avrei pensato che il destino, le tirasse uno scherzo tanto brutto, farglieli incontrare così, in mezzo ad un bosco…

Mi ero avvicinato alla mia famiglia, permettendo al giovane mutaforma, di piangere il suo amico oramai deceduto. Nello spostamento l’avevo tenuto d’occhio, preoccupandomi che Bella non fosse mai scoperta dal mio corpo.

Appena ci avvicinammo a mio padre Alice fece per venirci in contro ma io la bloccai.

“Non voglio che ti avvicini… L’hai lasciata andare da sola nel bosco! L’hai quasi uccisa! Ti rendi conto che ho rischiato di perderla per sempre!?”.

Ero arrabbiato con lei, le avevo detto chiaramente che non ero d’accordo, ma non mi aveva dato ascolto.

Sentii Bella prendere un respiro profondo e mi girai verso di lei.

“Tu! Non puoi prendertela con lei! Chi per primo mi ha rovinato la vita? Chi mi ha lasciato sotto la spazzatura per tre giorni a soffrire, senza sapere cosa mi stesse succedendo? Chi è che mi ha uccisa Edward!?”.

Rimasi senza fiato, le sue parole mi erano arrivate dritte al cuore, non sapevo cosa dire.

Mi dispiaceva terribilmente per quello che le avevo fatto.

Provai a dirglielo.

“Bella io…”.

“Non dirmi che ti dispiace!”. Gridò senza lasciarmi finire di parlare.

“Devi lasciarmi in pace! Io non sono TUA io sono SOLO di Jake, mi hai capita?!”. Quella frase fu la botta finale, mi sentii cadere, sprofondare nel buio.

Il cuore mi si ruppe in mille pezzi, ogni scheggia era una fitta di dolore, un dolore che meritavo, perché ero un mostro, avevo rovinato la vita ad una persona, della quale poi mi ero innamorato. E la cosa ancora più grave era che la pretendevo quando non ne avrei avuto nessun diritto.

In quel momento ogni contatto con il modo esterno si interruppe.

Sentii solo la voce di Bella, che ci intimava di non seguirla.

Ma fu un eco lontano.

L’amore della mia vita se n’era andato, scappato da me e dalla mia famiglia e la causa ero io.

Non sarei mai stato in grado di perdonarmelo…

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9My Destiny

Capitolo 9My Destiny

 

 

 

 

 

Correvo nel bosco, volevo piangere, disperarmi, ma non potevo farlo a causa della mia nuova natura.

Ero sola, maledettamente sola.

Il mondo per l’ennesima volta mi aveva ferito, strappandomi un altro brandello di anima, era evidente che non mi voleva.

Odiavo il mio corpo, ogni fibra del mio essere… avevo ucciso un umano e se Edward non fosse intervenuto… forse avrei ucciso anche Paul o lui, avrebbe ucciso me.

Non potevo più impedire ai ricordi di farsi strada nella mia mente. Rivedevo tutto troppo chiaramente…

Il giorno in cui Jake mi chiese di sposarlo, l’anello, i fiori, la felicità provata.

La prova dell’abito, la scelta del bouquet, della chiesa.

Era tutto pronto, mancavano pochi mesi e avrei coronato finalmente il mio sogno d’amore e invece… l’incidente, la telefonata di Billy, l’operazione e… questo.

Accelerai ancora, non volevo fermarmi, ero distrutta.

Mi sentivo persa, era come se il mio corpo fosse sulla terra, ma la mia mente e la mia anima vagassero da tutt’altra parte.

Fermati…

Sobbalzai, ancora quella voce! Non potevo ascoltarla, non faceva che intensificare il mio dolore.

In quel momento un raggio di sole sbucò dalle nuvole, illuminando il mio corpo che cominciò a brillare.

Ne rimasi incantata.

E così era questo l’effetto che il sole faceva su di me?

Fermati Bella…

Mi bloccai all’istante, questa volta la voce l’avevo sentita più vicina, come se stesse correndo accanto a me… quel suono melodioso avrei potuto riconoscerlo tra mille… era la sua voce… quella di Jake.

“Oh Jake”, singhiozzai portandomi le mani al viso.

Sì Bella

Alzai di scatto la testa. Mi aveva risposto? No… era tutto frutto della mia immaginazione non poteva essere.

Mi guardai attorno, ma mi sentivo una stupida, lui era morto.

Non c’era più eppure lo cercavo, scrutavo l’orizzonte nella speranza di vederlo arrivare, con il suo solito sorriso dipinto in viso.

E proprio mentre cercavo invano, sentii un rumore di passi alle mie spalle, mi voltai lasciando che dal mio petto scaturisse un ringhio di minaccia.

Non volevo nessuno vicino ed ero stata chiaro al riguardo.

Non avere paura…

“Basta!”, gridai in preda all’isteria, non ne potevo più!

“Calma, non voglio farti del male…”. Un uomo dalla pelle diafana, alto e biondo si stava avvicinando a me.

Feci un passo in dietro, non sapevo chi fosse, di una cosa ero certa: era un vampiro.

Non avere paura…

Scossi la testa, non era possibile, ancora quella voce.

“Chi sei?”. Chiesi restando sulla difensiva.

“Mi chiamo James, ho sentito del…dolore, e sono venuto a vedere…”. Disse fissandomi intensamente.

Mi stupii nel vedere che i suoi occhi erano dorati… anche lui era un “vegetariano”.

“Co- cosa vuol dire che hai sentito del dolore?”. Chiesi.

“E’ il mio potere, posso percepire le emozioni, ma solo quelle forti”. Rispose cortese.

Somigliava al potere di Jasper, ma lui a quanto pareva, non poteva anche manipolarle a suo piacimento.

“Posso avvicinarmi?”. Chiese vedendo che non rispondevo.

Lentamente mi alzai, asserendo.

“Proviamo a ripartire da zero”, disse sorridendo.

“Io sono James William” aggiunse allungando la mano.

Lo fissai per un attimo.

“Isabella Swan”, risposi in fine stringendogliela.

Mi sorrise incoraggiante.

Lo sguardo di quell’uomo mi rapì, mi trasmise una sensazione di assoluta sicurezza.

Non sapevo cosa dire, ero in imbarazzo.

“Come mai da queste parti?”. Parlammo assieme, chiedendoci la stessa cosa.

Un sorriso spontaneo nacque sulle nostre labbra.

“Prima le signore”. Aggiunse indicandomi con la mano.

“Oh… beh a dirla tutta, ci sono finita per caso…”, abbassai lo sguardo non volevo ricordare.

Lo sentii sorridere.

“Anch’io”. Rispose.

“Sei nomade o hai una dimora fissa?”. Mi chiese per cambiare discorso.

“Credo nomade…”. Risposi incerta.

Mi guardò incuriosito.

“Credo?”.

“Sì, da… una mezz’ora direi…”, aggiunsi senza scendere nei particolari.

Non rispose subito si soffermò sui miei occhi.

“Sei una neonata…”, non era una domanda ma un’affermazione.

“Si… da una settimana credo, forse di più, forse di meno…”.

Un altro sorriso illuminò i suoi occhi… Non capivo, cosa voleva da me?

“Io invece possiedo una casa non lontana da qui, ci vivo da cinquant’anni”.

“Caspita! E’ molto che sei un vampiro quindi”. Risposi.

“Sì, oggi ho ufficialmente duecento anni”. Disse scoppiando a ridere.

Sgranai gli occhi.

“Oh… Auguri allora!”, dissi rispondendo al sorriso.

“Eh sì, sono vecchio oramai, ma direi che li porto bene”. Aggiunse.

“Già…”.

Calò di nuovo il silenzio, che questa volta fu rotto solo da lui.

“Che ne dici di venire da me? Non pensare male… è che mi sei simpatica, vorrei poter scambiare due parole con te”. Disse tutto d’un fiato, sembrava imbarazzato.

Io, invece, ero insicura. Alla fine lo conoscevo solo da pochi minuti, chi mi diceva che potevo fidarmi di lui?

Fidati…

Alzai gli occhi al cielo… la cosa stava sfiorando i limiti del ridicolo.

“Che cosa c’è?”, chiese incuriosito dalla mia reazione.

“Niente… Lasciamo perdere. Comunque accetto di buon grado il tuo invito”. Risposi sorridendo… Potevo fidarmi e se lo diceva la voce di Jake…

“Bene! Allora vieni ti faccio strada, non è molto distante da qui”. Disse prima di cominciare a correre.

Partii subito dopo di lui.

Era una situazione assurda, stavo andando a casa di un uomo che nemmeno conoscevo, e, per giunta, ero appena scappata dalla famiglia Cullen perché volevo restare sola.

Scossi la testa, non era proprio più il caso di pensare… d’ora in avanti avrei seguito sempre e solo il mio istinto, permettendo così al destino di fare il suo corso, qualunque esso fosse.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Sono tornataaaaaaa

Sono tornataaaaaaa!!!! Vi sono mancata? Poco pochino? Poco pochissimo?? Dai su, che eravate perse senza di me xd. Anche se i miei capitoli li avete avuti comunque, grazie alla mia patatina fritta xdxd Barbyemarco GRAZIE!

Allora, c’è stato un po’ di trambusto in questi giorni, ma da oggi, torna tutto alla normalità.

Non avevo calcolato che non ci sarei stata nemmeno per il nono capitolo, scusate la svista ma ho rimediato!

Ho risposto a tutte le vostre recensioni, dal capitolo sette al nove, le troverete come sempre al fondo. Grazie per avermi seguita nonostante non ci fossi, mi ha fatto davvero molto piacere.

Ma bando alle ciance ed eccovi il decimo capitolo J.

A presto.

Morsetti!

Capitolo 10My Destiny

Capitolo 10My Destiny

 

 

 

 

 

La corsa non era durata molto.

La casa era vicina, aveva detto la verità.

Ci trovavamo al centro esatto del bosco, in mezzo a rami e fiori spuntava una piccola ma deliziosa casetta di legno.

Sì girò sorridendomi.

“Siamo arrivati”. Mi disse indicando la casa con una mano.

Sorrisi.

Percorremmo il piccolo vialetto in ciottoli che ci separava ancora dall’abitazione.

Aprì la porta e mi fece strada portandomi all’interno della casa.

L’arco d’entrata affacciava su un piccolo salottino, un divano rosso era posto al centro della sala, i muri erano di un bel color mandarino, era un ambiente molto carino.

La sensazione di pace che avvertii all’interno di quella piccola stanza mi scaldò il cuore.

“Allora, ti piace?”. Mi chiese James curioso.

“E’ magnifica”, risposi continuando a guardarmi intorno per cogliere altri particolari.

Davanti al divano c’era anche un tavolino di legno con sopra un vaso che conteneva dei fiori freschi.

Emanavano un profumo buonissimo.

“Vieni, ti faccio vedere il mio studio”. Disse dirigendosi al fondo della camera e spalancando un’altra porta.

I muri erano occupati da una libreria enorme.

Mi avvicinai per vedere che genere di libri tenesse, amavo molto leggere.

Per la maggior parte erano testi che parlavano di arti oscure, cartomanzia e…

Mi soffermai su quel libro, che presi tra le mani.

Comunicare con gli spiriti…

Rimasi immobile, persa nei miei pensieri.

“Tutto bene Isabella?”, chiese, sollevandomi dal piccolo stato di trans in cui ero caduta.

“Bella… chiamami Bella”.

“Ok… Bella. Nome appropriato direi”. Osservò penetrandomi con il suo sguardo.

Abbassai la testa, ero imbarazzata per quel complimento.

“Grazie” sussurrai solamente, rimettendo il libro al suo posto.

Sospirai.

“Che cosa stavi guardando?”. Chiese cambiando argomento e afferrando il libro che poco prima stavo guardando.

Lesse il titolo.

“Ah… Questo…”.

“Ti piace questo genere di cose?”. Chiesi curiosa.

“Sì… Io…”. Sospirò, e per la prima volta vidi comparire sul suo viso una smorfia di puro dolore.

Mi avvicinai cauta.

“James, tutto bene? Se ho detto qualcosa che non andava, scusami, non…”. Interruppe il mio fiume di parole.

“No Bella, non scusarti, non hai colpa. Vieni di là, credo di… doverti delle spiegazioni”.

Lo fissai stranita, perché mai doveva darmi delle spiegazioni sulla sua vita privata?

“Oh no, non mi devi nessuna spiegazione. E la tua vita privata, davvero non…”.

“Bella, non riguarda solo me… So tutto di… te e di… Jacob”.

Mi pietrificai.

Chi era davvero quest’uomo? Come poteva sapere?

Automaticamente indietreggiai intimorita.

No Bella… Non avere paura…

Scossi la testa, ancora la sua voce…

“Dagli ascolto, non ti farò del male”. Aggiunse James calmo.

Che cosa? Anche lui aveva sentito la voce di Jacob?

“Bella, dammi la possibilità di spiegarti”.

Continuavo a indietreggiare, quella situazione non mi piaceva per niente, volevo scappare, andarmene via da lì.

Avevo fatto un grosso sbaglio ad accettare.

Stupida! Stupida Bella! Continuavo a ripetermi.

Amore… fidati…

Sobbalzai di nuovo…

Puntai i miei occhi in quelli di James che mi sorrise incoraggiante.

“Chi sei?”, chiesi senza avvicinarmi.

“Lo sai chi sono”.

“No, chi sei veramente, come puoi sapere di me, di… Jacob e… della sua voce?”.

“Anche io persi la mia compagna… molto tempo fa. Si chiamava Victoria”. Disse e assieme a quelle parole, tornò l’espressione di dolore che avevo visto poco prima sul suo viso.

“E questo cosa c’entra con me?”.

“Poco fa ti ho parlato del mio potere… ricordi cosa ti ho detto?”.

“Sì. Che senti il dolore, percepisci le emozioni ma solo quelle forti”.

“Esatto. Ma Bella, non percepisco solo le nostre”.

Lo fissai confusa, non capivo, cosa voleva dire?.

Fece un respiro profondo.

“Bella, posso percepire anche il dolore delle anime in pena. Tutti coloro che non attraversano la luce, che restano sulla terra perché legati a qualcosa o qualcuno. Il tuo Jacob è rimasto qui, perché sente che tu soffri e ti ama troppo per lasciarti definitivamente. Non andrà oltre fino a quando non tornerai a stare bene”. Disse tutto d’un fiato.

Ero letteralmente senza parole, non sentivo ne vedevo nulla.

Jacob era rimasto qui, per me… ma soffriva nel vedermi star male.

Mi lascai cadere a terra, poggiai la schiena sulla libreria e mi presi i capelli tra le mani.

Cominciai a singhiozzare, non era possibile, non stava davvero accadendo, non poteva essere vero.

“Bella?”, James mi chiamò avvicinandosi.

I singhiozzi si fecero sempre più forti, non riuscivo a prender fiato, non che ne avessi realmente bisogno…

Amore…

“No! Non posso sentire la tua voce così piena di dolore! Smettila!”. Gridai disperata.

Era una pugnalata al cuore.

“Bella calmati, ci sono io ora…”, disse James abbracciandomi.

Poggiai la testa sulla sua spalla.

“Aiutami…”, dissi solo.

Mi accarezzò la testa.

“Certo, io sono qui per questo… Il nostro incontro non è stato casuale, mi ha portato lui da te”.

A quelle parole alzai la testa.

“Da quanto lo sai…”.

“Da poco prima che tu scappassi”.

Annuii con la testa.

“Vieni… è giunto il momento che noi due facciamo una bella chiacchierata”. Disse aiutandomi ad alzarmi.

Era tutto così irreale.

Scossi la testa portandomi una mano sulla fronte per scostare i capelli dal viso.

“Non è possibile”, sussurrai.

James sorrise, ma non disse nulla.

Tornammo in salotto e mi fece accomodare sul divano.

“Allora, cominciamo dal principio”. Disse portandosi le mani sotto il mento.

“Come già sai oggi compio duecento anni, venni trasformato da Victoria. Ero malato, i medici non mi avevano dato speranze. Fu così che lei mi rapì e porto qui, in questa casa. Mi trasformò in un vampiro, spiegandomi cosa mi sarebbe successo, cosa sarebbe cambiato. Quando riaprii gli occhi, e la vidi, credetti d’essere morto. Era un angelo.”.

Si fermò prendendo un respiro, si vedeva che gli faceva male ricordare.

“M’innamorai subito di lei e ci sposammo. M’insegnò a vivere di solo sangue animale, non voleva essere un’assassina, e non desiderava che lo diventassi nemmeno io. Eravamo felici, ma non era una cosa destinata a durare.”.

Bloccò di nuovo il suo discorso, strinse forte i pugni e serrò gli occhi, quando li riaprii, erano neri come la pece, due immensi pozzi vuoti.

“Eravamo a caccia, quando ci imbattemmo in un branco di licantropi. Senza motivo ci attacarono. Tentai con tutte le mie forze di proteggerla, ma i lupi erano troppi. La uccisero e io… venni lasciato accanto a un albero, senza arti, fui costretto a ricompormi.”

Mi portai una mano alla bocca, era una storia terribile, ma non mi era sfuggito quella che aveva detto.

Dei licantropi gli avevano attaccati, i lupi erano troppi… Che anche Paul fosse uno di loro?

A questo punto era molto probabile.

Alice li aveva citati la prima sera che ero stata da loro ed Edward l’aveva corretta dicendo che erano dei mutaforma.

Sentii una fitta di dolore al petto e automaticamente mi portai un braccio all’altezza del cuore.

Perché mi faceva così male ripensare a quei ricordi? A loro?

“Bella tutto bene?”. Chiese apprensivo.

“Sì, sì, scusami dovrei essere io a preoccuparmi di te e invece… è il contrario”. Risposi accennando un sorriso.

“Non preoccuparti, sono passati cinquant’anni ormai. Ma non c’è giorno in cui non penso che avrei dovuto proteggerla di più. E mi chiedo perché, perché mi hanno lasciato in vita? A quel punto non desideravo altro che morire.”. Disse stringendo i pugni.

“Mi spiace tanto James, so cosa si prova…”. Abbassai la testa…

Amore…

Subito dopo aver udito la sua voce, accadde una cosa che non mi era mai successa prima, sentii un soffio leggero di vento sfiorarmi la guancia.

Mi portai la mano sul viso.

James sorrise.

“E’… è lui?”. Chiesi tremando.

Si limitò ad asserire col capo.

Chiusi gli occhi.

“Mi manchi terribilmente Jake… Perché mi hai abbandonata?...”.

Un altro lieve spostamento d’aria mi colpì le labbra.

Sii felice amore mio…

Scoppiai in un pianto senza lacrime, era ancora più frustrante.

James si sedette accanto a me.

“Ti aiuterò io Bella… assieme risolveremo tutto… Te lo prometto”. Disse stringendomi a lui.

Stranamente quel contatto così ravvicinato non mi diede fastidio.

Forse perché l’unica cosa che in quel momento per me aveva importanza era aiutare Jake, io avrei potuto soffrire per l’eternità… ma lui, Jacob, il mio amore, avrebbe trovato la pace e la serenità.

Non se prima non la troverai tu…

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Cap. 7

Sheba_94: Ok, ammetto di non aver capito nulla della recensione xd. Ma come sempre ti ringrazio per i complimenti e l’entusiasmo xd.

Cap. 8

Hahaha come sempre sei troppo simpatica xd. Pazienta un po’, le cose torneranno a posto… J Grazie.

Cap. 9

Visto? L’avevo detto io che stravolgevo la storia xd. Tranquilla, i Volturi non sono previsti. Grazie per le recensioni. A presto.

 

Cap. 7

Piccola Ketty: Sono contenta e sollevata di non averti delusa, spero di continuare così J. Grazie per la recensione. Baci

Cap. 8

Tranquilla, tornerà il sereno… Anche se non prestissimo J.

 

Cap. 7

Frafra9: Grazie per l’augurio di buone vacanze e per la recensione J.

Cap. 8

Le vacanze tutto bene grazie J. Per quanto riguarda la storia, non preoccuparti, si sistemerà tutto J. A presto.

Cap. 9

No no, niente parentela tranquilla xd. Per ora i Cullen rispettano la sua decisione… per ora… xd.

 

Cap. 7

Patu4ever: Grazie! Non ho ancora guardato ma lo darò presto J. Baci

Cap. 9

Si si, ancora viva tornata oggi dalle vacanze! Sono contenta che i cappy ti piacciano J. James per ora? Solo aiutarla xd. A presto.

 

Cap. 7

CaroT: No no, Jacob non c’entra nulla! J grazie per la recensione!

 

Cap. 7

Luisina: Grazie tesoro! Tvb anche io J.

 

Cap. 7

Simo87: Grazie per i complimenti. Spero di non deluderti ma… Si, Jacob è morto davvero J.

Cap. 8

Dai, ci voleva. Un po’ di rabbia doveva venire fuori prima o poi… no? J.

 

Cap. 7

Annatfl: Non so, perché magari ho diviso (momentaneamente) la coppia Edward Bella? Xd. Comunque sono contenta che ti sia piaciuto. Baci.

Cap. 8

Che bello vedere tutto questo entusiasmo! Grazie J.

 

Cap.7

Barbyemarco: Non fare la finta tonta, che già lo sai xd. Grazie per l’aiuto di questi giorni e x la recensione J. Tvb.

Cap. 8

Hahaha pazzaaaaa! Come sempre xd. Tvb.

 

Cap. 8

Jiulya Listing: Hahaha ti ho messa in crisi, scusa xd. Ma presto si risolverà… forse xd.

 

Cap. 8

Trettra: E si, vendetta pura xd. Grazie per la recensione ed il complimento. Baci.

Cap. 9

Mmmm, mi sa che anche qui deluderò le tue aspettative, ma non ti svelerò altro xd. Alla prossima. Baci.

 

Cap. 8

Goten: Grazie! Ma che bello, anche tu mi hai recensita J. Dai che sono buona xd.

 

Cap. 8

Michelegiolo: Wow, anche un maschio che mi recensisce! Grazie! Per i complimenti e la recensione J. A presto.

 

Cap. 8

LadySile: Eh, non posso dire nulla xd. Grazie per la recensione J. Baci.

Cap. 9

Si sa, il mondo è bello perché vario xd. Chissà che magari non abbia fatto bene invece, no? Xd. Va beh, vedrai! Grazie. A presto.

 

Cap. 9

Elfa sognatrice: Ciao! Bene una “new entry”. La prendo come una “piccola sfida personale”, ti terrò incollata alla schermo! J. Comunque si, è un Edward Bella. Ti ringrazio per la recensione e, ovviamente, accetterò di buon grado ogni commento, negativo o positivo che sia. J. A presto.

 

 

GRAZIE A TUTTI, ANCHE A CHI NON RECENSISCE.

Amalia.

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Eccomiiiii

Eccomiiiii!!! Xd. Puntualissima! Devo ammettere che ultimamente sono un po’ nel pallone, tra aggiornamenti ff ecc ma, promesso, ce la farò a fare tutto xd. Ok Ok, non vi stresso ulteriormente e vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Buona lettura.

Morsetti.

Capitolo 11My Destiny

Capitolo 11My Destiny

 

 

 

 

 

Erano passati già venti giorni, durante i quali avevo vissuto in casa di James, scoprendo così altre sue nuove qualità.

Non solo aveva quello strano potere che ogni giorno mi stupiva e spaventava, ma avevo scoperto che era anche un ottimo giocatore di scacchi.

In quei giorni avevamo parlato di molte cose, gli avevo raccontato tutta la mia storia.

Jacob, i Cullen, la mia trasformazione, la vendetta che tanto bramavo e la mia fuga.

Durante tutto il mio racconto, non aveva detto una parola, era rimasto ad ascoltare, imparziale e senza giudicarmi.

Avevo trovato davvero un ottimo amico.

Chiusi i pomelli dell’acqua e uscii dalla doccia avvolgendomi in un morbido asciugamano bianco.

Eravamo appena tornati dalla caccia.

Mi vestii con un jeans chiaro e una maglia nera, non erano miei quegli abiti, ma di Victoria, la compagna defunta di James.

Avevo timore ad andare nei centri commerciali, popolati di gente, così mi aveva gentilmente prestato quelli.

Ogni giorno fingevo che tutto andasse bene, ma non era vero... Era sempre più raro che udissi la voce di Jacob e, come a peggiorare ulteriormente le mie giornate, un pensiero fisso mi colpiva dalla mattina alla sera, senza lasciarmi mai tregua… Edward.

Mi chiedevo se mi pensasse, come avesse reagito alla mia fuga, cosa stesse facendo.

Nonostante cercassi di impedire a queste mie paranoie di invadermi la mente, trovavano sempre un piccolo spazio dal quale passare.

Mi sentivo in colpa, non potevo innamorarmi di qualcun altro, io appartenevo a Jacob.

Sii felice…

“Basta! Mi hai stufato, ti fai sentire solo per dirmi questa frase! Stai diventando monotono Jake!”. Urlai al vuoto.

“Con chi parli?”. Chiese James da dietro la porta del bagno.

La aprii all’istante…

“Ok, è ufficiale. Sono impazzita… Parlo con le voci!”. Dissi isterica.

Lui sorrise.

“Con la voce Bella”.

Non dissi nulla, mi limitai a sospirare.

“Vieni, ti faccio vedere una cosa”. Disse incuriosendomi.

Mi guidò in salone facendomi segno di sedermi accanto a lui sul divano, così feci.

Estrasse dal cassetto della cristalliera un album fotografico quadrato, color argento, e me lo mise sulle gambe.

“Aprilo”.

Accarezzai la superficie liscia e fredda della copertina, in basso erano incise due lettere e una data “J&V 1950.

Lo guardai incuriosita.

“Sono le nostre iniziali, con la data del nostro matrimonio”. Mi spiegò.

Gli sorrisi e aprii l’album.

Nella prima foto c’era un bouquet di rose blu e bianche, poggiate su un cuscino di raso bianco.

Girai pagina e quel che vidi mi lasciò perplessa.

Era la donna più bella che avessi mai visto, lunghi capelli rossi ricadevano a boccoli sulle spalle scoperte, il fisico snello e tonico era fasciato da un abito bianco stile principesco, un sorriso radioso dipinto sul suo volto perfetto.

“Era davvero bellissima…”, dissi senza staccare i miei occhi dalla foto.

“Bellissima è un eufemismo…”, mi rispose con la voce rotta dalla commozione.

“Ti manca tanto vero?”. Chiesi, ma subito dopo me ne pentii, era una domanda al quanto stupida, che aveva una risposta piuttosto ovvia.

“Immensamente”. Rispose chiudendo gli occhi.

“Ma… La senti ancora? Voglio dire, ti ha più… detto qualcosa?”. Chiesi titubante, temevo di essere troppo invadente.

“No. Oramai è andata…oltre. Sono riuscito a superare il dolore della sua perdita”. Rispose accennando a un sorriso.

Calò un silenzio imbarazzante, non sapevo cosa dire.

“E ci riuscirai anche tu Bella”, disse infine sfilandomi l’album di mano per riporlo nel cassetto.

Non me la sentii di rispondergli nulla, abbassai la testa e cominciai a fissare le mie mani.

“Bella?”. Mi chiamò, sollevandomi il mento con un dito.

“C’è qualcosa di cui vuoi parlarmi?”. Chiese fissandomi intensamente.

“Io… Ecco James, mi sento di…peso. Non è giusto che resti qui ventiquattro ore su ventiquattro, ad invadere la tua privacy”. Dissi tutto d’un fiato esponendo parte dei miei pensieri.

Lui scosse la testa.

“Questo non è un problema, puoi restare qui anche per sempre se vuoi… Ma non è solo questo che devi dirmi…”.

Non era una domanda ma un’affermazione…

Potevo davvero dirgli di Edward? Ero sicura che non mi avrebbe giudicata, ma se invece mi sbagliavo? E poi nemmeno io ero certa di quel che provavo.

Sospirai.

“Sai che puoi dirmi tutto”. Disse solo prima di allontanarsi da me.

Lo fermai per un braccio… dovevo fidarmi di lui.

“No! Aspetta…”. Ero imbarazzata, non sapevo nemmeno da dove iniziare.

Sì fermò e tornò a sedersi accanto a me.

Non disse nulla, aspettava solo che io iniziassi a parlare.

Così presi coraggio ed esposi tutti i miei pensieri.

“Io… Non faccio che pensare ad Edward”, dissi chiudendo gli occhi.

Non volevo vedere la sua espressione, il suo sguardo che, severo, mi giudicava.

Continuai.

“Non so spiegarmelo, è come se… se una parte di lui avesse messo radici nella mia mente. So che è causa sua se sono così, so che dovrei odiarlo, ma… non posso… non posso e non riesco! E poi la voce di Jake che ogni volta che penso ad Edward mi dice di essere felice”. Sputai quelle parole a forza, ma subito dopo averle pronunciate mi sentii meglio.

Continuavo a tenere gli occhi chiusi e, solo quando non avvertii risposta da parte di James, li riaprii.

Mi fissava in modo strano, come se mi volesse studiare.

Cominciai a temere d’aver sbagliato, ora mi credeva una poco di buono, una che dopo un mese dalla morte del futuro marito si… innamora?.

“Ne sei innamorata?”. Chiese, interrompendo il flusso dei miei pensieri e lasciandomi perplessa…

“Era quello che mi stavo chiedendo”, ammisi dicendo solo parte della verità.

“Bella, i cambiamenti in un vampiro sono rari e quando avvengono sono… definitivi.”. Disse fissandomi ancora più intensamente.

“Io… no… non credo d’esserne innamorata, ma… sicuramente è molto più di un amico o conoscente”.

“Molto più di me…”, borbottò James.

Avevo sentito bene quello che aveva detto, ma non capii il significato di quella sua affermazione.

“Che cos…”. M’interruppe.

“Vuoi tornare dai Cullen?”.Mi chiese spiazzandomi.

“Cosa?!?!”. Chiesi preoccupata. Era forse impazzito?

“Certo che no! Sono scappata dopo avergli creato problemi di ogni tipo e ora dovrei tornare come se nulla fosse nella loro famiglia?! Assolutamente no…”.

Aggiunsi dando voce ai miei pensieri.

Mi avrebbero sicuramente odiato e poi chi mi dava la sicurezza che davvero mi avrebbero voluto ancora con loro dopo tutto quello che avevo combinato?.

Anche se, dovevo ammettere che l’idea di tornare da loro, da Edward, mi aveva sfiorato più e più volte, ma l’avevo sempre ricacciata indietro, ero troppo codarda per affrontarli di nuovo.

“Non insisto, ma probabilmente dovresti pensarci seriamente. Se è… lui che ti rende felice. ”. Mi rispose calmo, come se quello che gli avevo detto fosse roba di poco conto.

“No!”, risposi secca, ero irremovibile.

“Come vuoi Bella”.

Forse se mi fossi scusata, se avessi spiegato le mie ragioni, mi avrebbero ripreso in casa con loro.

Sospirai afflitta.

Non sapevo cosa fare, ero troppo confusa.

“Dammi qualche giorno per pensarci”. Dissi.

“Bella…”.

“No James, ascoltami. Sono confusa, ammetto che probabilmente è la scelta più sensata, ma… voglio esserne certa, sicura al cento per cento. Per questo ho bisogno di qualche giorno per pensare”. Risposi interrompendolo per spiegare le mie ragioni.

“Ok, ma dovrai prendere la tua decisione prima o poi. Rimandarla non farà altro che prolungare questo tuo calvario, anzi… questo vostro calvario”.

Sicuramente si riferiva a Jacob.

Ok, avrei preso la mia decisione, ma non ora, non in questo momento.

Uscii di casa, avevo bisogno di pensare…

 

 

 

 

 

La osservavo da lontano, non sapeva che la amavo e forse mai l’avrebbe saputo…

 

 

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Jiulya Listing: Mmmm, devo pensarci xd. Scherzo! Ovvio che ti “perdono” xd. Hahaha non continuerai a pensarlo per molto xd. A presto. Kiss.

 

RachEl CullEn: Grazie! L’importante è che tornate al capezzale xd. A presto.

 

Simo87: Meno male! Poco alla volta ti verrà chiarito xd.

 

Bigia: Grazie! Sono contenta che ti piaccia J. A presto.

 

Trettra: Grazie mille! E di questo che mi dici? J.

 

Patu4ever: Ma sai che mi è venuto in mente dopo? Giuro che appena scritta non l’ho pensato! Ma l’idea alla fine mi è piaciuta J. Sono contenta che la pensi come me J. Grazie!

 

Sheba_94: Come sempre la tua euforia mi fa morire dal ridere xd. Mi rendi sempre felicissima xd. Grazie! Alla prossima gioia. Bacioni!

 

Frafra9: Grazie! J.

 

Elfa sognatrice: Grazie per la recensione. Questo “insistere” sul James cattivo, sta facendo nascere nel mio cervelletto delle nuove idee xd. Ma non anticipo.. Alla prossima. Kiss.

 

Piccola Ketty: Bene! Amo stupire! J.

 

Annatfl: Ciao! Bene, si ammetto dia vere una grande fantasia xd, ma è grazie a questo che le mie storie nascono xd. A presto e grazie!.

 

Barbyemarco: Shhh! Non dare anticipazioni xd. Non ti preoccupare per il resto J. Tvb.

 

Grazie a TUTTI.

Amalia

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Eccomiiiii

Eccomiiiii! Pronta con il nuovo capitolo, ma prima vorrei chiedere una cosa… Ho notato che alcune\i di voi che prima mi recensivano, sono sparite\i… Non riesco a capire… forse non vi piace più la storia? Ho dimenticato di rispondere a qualcuno di voi tra le recensioni? Ecco… me triste L. Mi fate sapere che fine avete fatto?? Please? Spero che il mio appello AAA ricercasi recensori sia arrivato xd.

Ora vi lascio alla lettura J.

Come sempre ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni…

Morsetti.

Capitolo 12My Destiny

Capitolo 12My Destiny

 

 

 

 

 

Avevo passato la notte accovacciata su un albero, dovevo riflettere, pensare.

Ma non ero arrivata a nessuna conclusione.

La pioggia continuava a battere insistente, ero completamente bagnata, ma non m’interessava.

Mi ero fatta mille e mille domande, ma nessuna aveva trovato risposta.

Era davvero giusto nei confronti di Jacob? Potevo davvero lasciare che il mio cuore si mettesse nelle mani di Edward? Lui mi avrebbe voluto? E la sua famiglia?.

Non mi ero mai sentita così vuota, persa.

Mi mancavano i miei punti di riferimento, la mia famiglia, la mia casa, la mia stanza… il mio Jacob…

Sospirai.

Un rumore improvviso ruppe la quiete e il silenzio di quel momento.

Con un balzo saltai giù dall’albero.

Il mio sguardo incontrò quello di un altro vampiro, gli occhi erano di un cremisi acceso, i capelli neri gli ricadevano sulla schiena, lo guardai dal basso verso l’alto.

“Mmm che bel bocconcino”, disse parlando per la prima volta.

La sua voce era sgradevole.

“Chi sei? Che cosa vuoi?”, chiesi sprezzante.

Lui di tutta risposa mi sorrise e fece un passo verso di me, io automaticamente arretrai.

“Il mio nome è Laurent bambolina. E non voglio nulla, hai solo interrotto la mia caccia piombando sul sentiero che stavo percorrendo”. Lo fissai sgomenta.

I suoi occhi erano rossi, segno della sua alimentazione tanto diversa dalla mia, e, inoltre, non mi sembrava d’aver udito la presenza di nessun umano da quelle parti.

Mi concentrai sui rumori circostanti e notai un debole battito provenire da nord e dei singhiozzi.

“Non ho tutto il giorno, ti dispiace farmi passare?”. Disse interrompendo la mia ispezione.

“E permetterti di uccidere un essere umano? No di certo…”, risposi mettendomi in posizione di difesa, Laurent scoppiò a ridere.

“E tu di cosa ti nutriresti con esattezza?”, chiese lui continuando a ridere.

“Di animali lurido assassino!”, gli gridai addosso.

Subito sgranò gli occhi, ma un attimo dopo, senza preavviso, scattò superandomi sulla destra e cominciando a correre verso quel flebile battito.

Partii subito dopo di lui, non potevo permettere che spezzasse una vita umana sotto i miei occhi, non avrei mai potuto convivere con una simile responsabilità addosso.

Correvo con tutte le mie forze, ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a raggiungerlo.

Eravamo in prossimità del luogo in cui si trovava l’umano, i singhiozzi erano più udibili e quando avvertii la sua voce, un moto di rabbia si accese dentro di me, se prima lo facevo per non avere altre brutte questioni sulla coscienza, ora era perché sentivo il bisogno impellente di proteggere quella piccola vita…era solo una bambina.

“Voglio la mia mamma…”, la sentii dire singhiozzando ancora più forte.

“NO!”, gridai contro Laurent.

Con un balzo riuscii a superarlo, ma era troppo tardi, eravamo ad appena cinque metri dalla bambina.

Trattenni il respiro per sicurezza, non sapevo quanto sarei stata in grado di controllarmi.

Mi accovacciai davanti a lei e scoprii i denti.

“Non ci provare… è solo una bambina”, sibilai.

“E chi sarà a impedirmelo, tu?”, chiese prendendosi gioco di me.

Di tutta risposta ringhiai.

Sentivo la bambina tremare alle mie spalle.

“C-Ch-Che succede? No-non vo-volete farmi del ma-male vero?”, chiese più impaurita che mai.

Avrei voluto girarmi, abbracciarla e rassicurarla, ma non potevo abbassare la guardia.

“Tranquilla piccola… sarò veloce, non sentirai nulla. Promesso”. Rispose Laurent facendo un passo verso di lei.

Un altro ringhio d’avvertimento uscì dalle mie labbra, ma sembrava non curarsene.

Il rumore di un’altra voce umana ci distrasse entrambi.

“Isabella Marie Swan?”. Mi voltai di scatto quella voce l’avevo già sentita.

Quando incrociai il suo sguardo, mi sentii persa…

Stavo guardando il capo della polizia di Hannover… non che migliore amico di mio padre.

“Io… n-no, si sbaglia”, risposi cercando di riparare a quella situazione disastrosa.

Non sapevo cosa fare, non potevo scappare e lasciare senza protezione la bambina e Bill, il capo della polizia.

Ma oramai mi aveva vista e riconosciuta, cosa potevo fare?.

“Mmm perfetto, oggi secondo e dessert, non poteva andarmi meglio”. Disse Laurent sfregando le mani.

“Prima devi passare sul mio cadavere”, risposi infuriata.

Avvertivo le stesse sensazioni che avevo provato di fronte a Paul, l’ira che mi accecava togliendomi la ragione.

La voglia di affondare i miei denti nel collo di Laurent, di ucciderlo, farlo a pezzi.

“La tua presenza rallenta solo i miei piani…Ma se proprio ci tieni tanto sarai la prima a morire bambolina”. Rispose, leccandosi il labbro superiore.

“Non credo proprio…”.

Quella voce mi colpì forte e chiara, come un fulmine a ciel sereno, mi voltai nella sua direzione e, quando i nostri sguardi s’incrociarono, capii che non avrebbero mai più potuto separarsi…

 

 

 

 

 

 

Stavo correndo per salvarla, avevo avvertito il pericolo…Ero vicino.

Finalmente giunsi nel luogo dello scontro…

Ma qual che vidi, non mi piacque per niente.

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Sheba_94: Aaaaaa povero cricetino del cervello , spero non abbia preso fuoco! Xd. Ovviamente non posso dirti chi è l’artefice della frase ma ti ringrazio, come sempre per i complimenti. Xd. Morsetti.

 

Barbyemarco: Aaaaaa ti friggoooo!! Xd. Fai la brava xd. Tvb morsetti e baciotti J.

 

Patu4ever: Letto così, mi sa quasi di ridicolo xd. Grazie per il complimento e per quanto riguarda la tua domanda… Vedrai xd. Ciau.

 

Trettra: Grazie! Ma resterà per sempre buono? Mmmm… Alla prossima xd.

 

Frafra9: Ovviamente non posso dirlo xd. Grazie per il complimento. morsetti.

 

Tede: Ciaoo! E grazie! J ma non posso rispondere alla tua domanda… Lo vedrai “strada facendo” xd. A presto!

 

Piccola Ketty: Mmmm e sei sicura che l’osservatore fosse Edward? Mmmm non dico altro… Morsetti.

 

RachEl CullEn: Grazie! James volva dire che Edward per Bella è molto più di quanto non sia lui… J. Non sei stupida, sono io che non mi sono spiegata bene J. Morsetti.

 

Bigia: Grazie, ma quante domande xd. Tutte cose che scoprirai a breve J. Ciao!

 

Annatfl: Mmmm non posso dire nulla, ma adoro leggere le vostre idee xd. A presto e grazie!

 

eMiLy BlOoD: Non posso confermare ne smentire le tue tesi, ma vedrai… J. Grazie mille per i complimenti, sono contenta che ti piaccia J. Morsetti.

 

Elfa sognatrice: Mi fa piacere che ricordi bene la storia J. Per quanto riguarda la tua ipotesi… Non posso risponderti ma devo ammettere che mi hai stupitaJ. Un bacio. A presto.

 

Come sempre un grazie generale va a TUTTI.

Amalia.

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Eccomi

Eccomi! O meglio, ecco il messaggio che ho lasciato pronto per voi xd. E’ il 8/09 e domani parto, così per non lasciarvi a secco, ho preparato tutto quanto oggi. Comprese le risposte alle vostre recensioni.

Sono 19, e se dovessero aggiungersene altre, risponderò nel prossimo capitolo J.

Vi ringrazio per aver risposto al mio appello AAA ricercasi recensori xd.

Rientrerò il 12 sera, quindi non temete, non perderete nulla J.

Lascio il compito alla mia patatina fritta barbyemarco, che ringrazio per il favore xd.

Noi ci sentiamo la prossima settimana vampirozze!

Come sempre vi aspetto al fondo con le risposte alle vostre recensioni e non solo… vedrete una volta arrivate alla fine hahah J.

Morsetti.

 

 

 

Capitolo 13My Destiny

 

Pov Edward

 

 

 

 

 

Erano passati già venti lunghissimi giorni da quando Bella era scappata dalle mie braccia.

Nonostante sapessi bene dove si trovava e con chi era, grazie alle visioni di Alice, non mi ero mai mosso di casa.

Doveva essere lei a scegliere e se preferiva stare con James, io di certo non gliel’avrei impedito.

L’amavo, più della mia stessa vita, volevo solo la sua felicità.

Mi portai le mani al volto e sprofondai nuovamente nei ricordi…

La giornata trascorsa nel bosco, i suoi sorrisi, la sua voce angelica, la sua risata cristallina… mi mancava terribilmente.

Fratello così mi uccidi… Vai da lei, aprile il tuo cuore!

Era Jasper, stanco di stare male, di sentire il mio dolore.

Lentamente mi alzai e uscii dalla sala per dirigermi in camera mia.

Perché doveva essere tutto così complicato? Così difficile?

Edward posso entrare?

Alice interruppe i miei pensieri ed entrò nella stanza.

“Non mi sembrava d’aver risposto”, dissi, infastidito dalla sua invasione.

“L’avresti fatto… Comunque non sono qui per discutere. Edward devi andare da Bella”.

Sbuffai, il solito discorso.

“Ne abbiamo già parlato Alice”. Risposi seccato.

“Edward, è una settimana che ti rifiuti di leggere nella mia mente e di vedere le mie visioni, se solo…”.

“Se solo cosa Alice!?! Hai una vaga idea di quanto io stia soffrendo!?! Vederla tra le braccia di quell’essere non fa che aumentare il mio dolore e la frustrazione!”. La interruppi urlandole in faccia.

“Se solo tu guardassi Edward!”, rispose sbattendomi con prepotenza le sue visioni davanti agli occhi.

Chiusi all’istante la mia mente.

“No! Forse dovrei andarmene, così non soffrireste più per me! Sono stanco di sentirmi ripetere le stesse cose! Lei non mi vuole Alice!”. Ero fuori di me dalla rabbia, accecato dal dolore e dalla disperazione.

Volevo solo sparire, dimenticare, non potevo andare avanti così.

Stavo facendo soffrire la mia famiglia e questo non era giusto.

“Edward dove stai andando!?”. Gridò Alice vedendomi uscire dalla stanza.

Mi seguì fin di sotto, mettendosi davanti alla porta per sbarrarmi il cammino.

“Spostati”, sibilai nervoso.

Jasper intervenne, scostando la sua compagna.

“Edward…”, mi chiamò, quasi ad avvisarmi.

“Non puoi!”, gridò Alice cominciando a singhiozzare, ma oramai avevo deciso… Non potevo vivere se con me non c’era Bella.

“Devo… e posso”. Dissi prima di aprire la porta.

Stavo per fiondarmi nel bosco, direzione… Volterra.

Lì regnava un clan di vampiri, coloro che comandavano tutto il nostro mondo, non ammettevano che qualcuno di noi trasgredisse alle regole, o meglio, la regola, l’unica fondamentale della nostra specie.

Mai farsi scoprire dagli umani…

Punivano chiunque osava disubbidire loro, uccidendolo.

“Edward…”, la flebile voce di Esme, colei che per me era stata come una madre per tutto quel tempo, mi giunse come una debole preghiera.

“Addio…”, fu tutto quello che riuscii a dire.

Ma dovevo sapere che non sarebbe stato così facile.

“No!”, Carlisle si mise davanti a me, poggiandomi una mano sul petto.

Un ringhio incontrollato uscì dalle mie labbra.

“Edward non puo…”. Alice si bloccò di scatto, gli occhi persi nel vuoto, la bocca aperta in un’A muta.

Il terrore che lessi sul suo volto mi spinse a lasciare che la visione di quel momento invadesse anche la mia mente.

E quel che vidi mi pietrificò.

Era Bella, nel bosco, accucciata in posizione di difesa, scopriva i denti mentre cercava di proteggere una bambina dall’assalto di un’altro vampiro.

Arrestai la sequenza d’immagini che mi stavano invadendo la mente e cominciai a correre, spingendo il mio corpo al massimo.

I muscoli erano tesi come corde di violino.

La mia Bella era in pericolo, ed era sola, questo pensiero mi fece infuriare ancora di più.

Dovevo mantenere la calma, ragionare, restare lucido.

Avevo visto più e più volte dove si trovava la casa di James grazie alle visioni di Alice, ed ero sicuro che si trovasse da quelle parti.

Avevo paura, ero terrorizzato, non potevo perderla.

Non potevo permettere a quel lurido verme di portarmela via, o anche solo di ferirla.

In pochissimo tempo fui nei pressi di quella casa che tanto odiavo.

Cominciai ad annusare l’aria per seguire la traccia del suo profumo che era mischiato a quello dell’altro vampiro.

Per mia fortuna non sembravano essersi allontanati di molto.

Avvertivo già il suono delle loro voci, quel bastardo la stava minacciano!

A quanto pare si era aggiunto anche un secondo umano che sembrava conoscere Bella.

Non fu una cosa di cui mi preoccupai in quel momento, io dovevo salvare lei, portarla via da quel posto tanto pericoloso.

“Prima devi passare sul mio cadavere”.

Sentii Bella pronunciare quelle parole e il mondo mi cadde addosso, doveva solo osare sfiorarla!

“La tua presenza rallenta solo i miei piani…Ma se proprio ci tieni tanto, sarai la prima a morire bambolina”.

Gli rispose quel verme.

Un ringhio nacque spontaneo dal mio petto… Bambolina? Come si permetteva di mancarle di rispetto in questo modo!?

L’avrebbe pagata cara, molto cara.

Tutto ciò che apparteneva ad Edward Cullen, non si poteva toccare, mai!

Finalmente irruppi nel campo di battaglia.

“Non credo proprio…”, sibilai fissando quell’essere immondo.

Subito dopo il mio sguardo incrociò quello di Bella, i suoi occhi avevano cominciato a perdere un po’ di quel colore cremisi che distingueva i neonati.

Fu la visione più bella di tutte.

Una scarica elettrica mi percorse lungo tutto il corpo, qualcosa era cambiato, ma non era quello il momento di pensarci.

Riportai il mio sguardo sul vampiro che poco prima aveva meditavo di uccidere la mia unica ragione di vita.

Mi accovacciai pronto alla battaglia.

“Pagherai per aver solo poggiato il tuo sguardo su di lei…”.

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Frafra9: Hahaha grazie! Ma ancora un po’ devi patire xd.

 

Tom angel: Grazie! Sono contenta che ti piaccia! Ammetto che Jake come personaggio non mi fa impazzire… Anzi, però almeno una volta, volevo tenerlo fuori dalla solita sfortuna xd. Kiss.

 

Tede: Grazie! Eh si… finalmente arrivano i nostri xd! Kiss.

 

Hale 1843: Grazie! Quanti complimenti J *me arrossita*! Ho sconvolto un po’ la storia, come avrai visto, ma sono contenta che l’apprezzi comunque! Tanti baci e ancora grazieee.

 

Piccola Ketty: Visto?! Sono stata brava xd, era Edward! J Grazie per la recensione. Morsetti.

 

CaroT: Grazie! Che bello! Sono strafelice! Temevo un po’ per questa ff per via del confronto con l’altra, ma vedere che ti\vi piace mi riempie di gioia! Bacioni J.

 

Trettra: Bene! Almeno qui un po’ di curiosità te l’ho tolta xd! Grazie per la recensione. A presto.

 

Elfa sognatrice: E con questo cappy hai scoperto che la tua prima ipotesi era giusta xd. Mi dispiace, ma non c’è ancora un vissero tutti felici e contenti, se così fosse la ff sarebbe già finita J. A presto e grazie per la recensione. Baci.

 

Patu4ever: Ma noooo la mia era una battuta! J figurati se mi offendo J.

 

RachEl CullEn: Wow! Che immagine carina si è creata nella mia mente xd. Grazie per i complimenti e la recensione. Morsetti!

 

Stellalilly: Certo! J Grazie per la recensione. Morsetti.

 

Bigia: Grazie! Sono contenta che la mia fantasia ti\vi soddisfi xd.

 

Goten: Ma certo che di! E chi altri se no? Xd.

 

Annatfl: Hahaha credo che tutte saremmo ben disposte a prendercelo xd. Grazie per la recensione. Morsetti J.

 

Ross_ana: Hahaha ma noooo, se non recensite più penso che non vi piaccia più la storia! Xd. Comunque, ovviamente, la recensione lascialo solo se vuoi, era solo per sapere che fine avevate fatto xd. La parolina in codice mi piace un casino xd. Alla prossima e grazie per la recensione! J. Kiss.

 

Aly91: Ciao! Che bello un’altra new entry! Sono contenta che la storia ti piaccia, spero di continuare ad appassionarti J. Grazie J. Morsetti.

 

eMiLy BlOoD: Hahaha sei fantastica con le tue recensioni xd. Grazie per i complimenti e il commento J. Alla prossima. Kiss.

 

Nanerottola: Mmmm ne sei pienamente convinta? Dopo questo cappy direi di no xd. Grazie per la recensione. Morsetti.

 

Simo87: Xd, hai capito bene! Grazie per la recensione e l’entusiasmo alla Alice xd. A presto!

 

Allora, prima di salutarvi e ringraziarvi, come sempre, tutti, volevo lasciarvi scritte un paio di informazioni la prima:

Per chi di voi non lo sapesse, ho scritto anche un’altra fan fiction intitolata “After the breaking down: Il continuo”, postata sempre qui su efp, magari se vi va, fateci un salto J.

 

La seconda cosa, vorrei lasciarvi scritte un paio di ff che secondo me vale la pena di leggere, è solo un piccolo consiglio, se vi va di vedere qualcosa di nuovo e originale J.

 

Sette Anime... di barbyemarco

Twilight-Tuning sempre di barbyemarco

Per sempre, noi di Wind

CULLEN'S LOVE ♥ di Keska

Una vita, un amore di cloe cullen

 

A parer mio sono davvero belle, o per lo meno, quelle che seguo più assiduamente J.

 

Bene, ora vi saluto che devo ancora chiudere le valigie xd. Ci sentiamo presto e, come sempre… un GRAZIE generale a tutti voi!

Un bacio

Amalia

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Eccomiiiii, ok ok sono in ritardo lo ammetto, ma nemmeno immaginate, oggi ho un esame, sono nervosa a mille, e moooolto intrattabile

Eccomiiiii, ok ok sono in ritardo lo ammetto, ma nemmeno immaginate, oggi ho un esame, sono nervosa a mille, e moooolto intrattabile. Volevo avvisarvi di una cosa, ho fatto un piccolo errore, nel capitolo 12 l’amico di Charlie della polizia che vede Bella si chiama Bill ma visto che, così faceva confusione con Billy, ho deciso di cambiarlo in Alan, peccato che l’ho scritto in questo cap, ma non l’ho corretto nel 12. Mi scuso per la svista, provvederò ad aggiustarla. Nel mentre sappiate che Bill e Alan sono la stessa persona xd.

Bene, ora vi lascio alla lettura, ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

 

 

Com’è nata l’idea della tua storia

Capitolo 14My Destiny

 

 

 

 

 

“Pagherai per aver solo poggiato il tuo sguardo su di lei…”.

La frase che Edward pronunciò subito dopo aver distolto il suo sguardo dal mio mi provocò una strana sensazione.

Lui era qui, davanti a me, pronto a combattere per proteggermi.

Nel momento in cui era entrato nel capo di battaglia ed i nostri sguardi si erano legati, avevo capito di amarlo… Ma era davvero giusto?

Scossi la testa, non era quello il momento di pensarci.

“Bella, porta gli umani via da qui”. Edward si rivolse a me, era freddo glaciale, ma sapevo che la causa era Laurent.

“Edward, non ti lascerò solo”, dissi dando voce ai miei pensieri.

Se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.

Lo vidi ghignare.

Non capivo, cosa c’era di tanto divertente?

“Non sono solo…”.

Subito dopo quelle parole, Jasper ed Emmett arrivarono per affiancarlo.

Sorrisi, Laurent non aveva scampo.

“Ehi sorellina, mi sei mancata. Sistemiamo questo pallone gonfiato e siamo subito da te”, tuonò Emmett.

Era incredibile come, anche in quei momenti, riusciva a essere così disinvolto e naturale.

Mi voltai, per vedere come stavano la bambina ed Alan, il quale continuava a fissarmi incredulo.

Vai Bella! Ti raggiungo tra poco”, m’incalzò Edward.

“Ok… Fate attenzione”, sapevo che erano tre contro uno, ma ero comunque preoccupata per la loro incolumità.

“Andiamo”, dissi prendendo in braccio la bambina ed afferrando Alan per un braccio.

Li trascinai nella foresta, in modo che gli alberi potessero coprire loro la visuale di quel che sarebbe successo di lì a pochi minuti.

“Sei Isabella vero? E quelli chi sono?”, mi fermai, poggiando a terra la bambina.

“Alan, lascia stare. Tra pochi minuti sarà tutto finito”. Risposi fissando i miei occhi nei suoi.

Sapevo di non poter più mentire, oramai sapeva chi ero.

Fece un passo in dietro, probabilmente si sentiva minacciato da me.

“Che cosa sei?”, chiese spaventato.

Non risposi alla sua domanda, non c’era niente da dire.

“Ho paura…”, sentii mugugnare la bimba.

Mi chinai su di lei.

“Non devi averne tesoro. Qui sei al sicuro. Come ti chiami?”.

“Agnes”, mi rispose timorosa.

“Hai un bellissimo nome. Io mi chiamo Isabella, ma puoi chiamarmi Bella”, le risposi dolcemente.

Lei mi sorrise.

Era un po’ più calma.

“Dove sono i tuoi genitori?”. Chiesi, sperando che non fosse successo nulla di grave.

“La stanno aspettando. Stavano facendo un pic-nic, quando Agnes si è allontanata. I suoi genitori si sono spaventati molto e hanno chiamato la polizia.”. Fu Alan a rispondermi.

Annuii.

“Visto Agnes, presto sarà tutto finito”. Dissi, dandole una carezza sul viso.

Avevo cercato di distrarla dal rumore del combattimento che era in atto.

Ma un odore forte d’ incenso mi distrasse dai miei propositi.

Guardai nella direzione dalla quale proveniva quell’odore, e vidi un’immensa nube nera stagliarsi contro il cielo grigio di Hannover.

Ricordai subito la prima conversazione avuta con Edward, mi aveva spiegato che per uccidere quelli della nostra specie bisognava farli a pezzi e bruciarne i resti.

Probabilmente, quello era il motivo della nube.

“Oh santo cielo! Un incendio!”. Gridò Alan spaventato dalle nubi.

Sorrisi.

“No Alan, nessun incendio”, lo rassicurai.

Ma… il fumo, e l’odore…”.

“Fidati di me Alan… Non c’è nessun incendio”. Ripetei.

Si passò una mano tra i capelli.

“Bella… Charlie e Reneè sono distrutti. Ti stanno cercando ovunque, non puoi chiedermi di mentire.

Inaspettatamente cambiò discorso, non me lo aspettavo, per questo rimasi in silenzio.

Non sapevo cosa dirgli, come giustificarmi.

“Devi Alan. Non posso più… tornare da loro”. Quelle parole mi fecero un immenso male, ma era la pura verità.

“Perché… Che cos’è successo?”.

“Alan io… non posso dirtelo mi dispiace”.

Ma… Bella io…”.

“Bella!”. L’urlo di Edward mi fece sobbalzare, interrompendo Alan.

Era accovacciato su un albero, mi sorrideva radioso.

Ricambiai il sorriso e tirai un sospiro di sollievo, stava bene.

“Alan… Non ti chiedo di mentire a mio padre e a mia madre. Ti sto chiedendo di non dire nulla. Non potranno cercarmi in eterno… Mi dispiace, ma è tutto quello che posso dirti. Spero che mi darai ascolto. Addio Alan”.

Detto ciò, con un salto raggiunsi Edward sull’albero e cominciammo a correre verso casa.

Non sapevo se Alan mi avrebbe ascoltato, ma lo speravo con tutte le mie forze.

Dire a Charlie e Reneè che ero ancora viva e che mi trovavo ad Hannover, non sarebbe servito a nulla, avrebbe solo acceso in loro false speranze.

All’improvviso mi bloccai, non potevo andarmene così.

Un nuovo pensiero si era fatto strada dentro me.

Edward si fermò poco più avanti di me.

“Bella, che cosa c’è?”, chiese preoccupato.

Alzai la testa e puntai i miei occhi nei suoi, sentivo un bisogno pressante, così forte che sembrava consumarmi dall’interno.

Gli corsi incontro buttandogli le braccia al collo, lo strinsi a me in un forte abbraccio.

“Grazie”, sussurrai, poggiando la testa sul suo petto.

In quell’istante avvertii un soffio leggero di vento, che mi accarezzò tutto il corpo.

Addio Bella… Sii felice…

Mi voltai di scatto, staccandomi dall’abbraccio di Edward.

Jacob, se n’era andato, questa volta… per sempre.

Sorrisi.

Permettendo al mio cuore d’innamorarsi di nuovo, avevo liberato Jake dall’inferno in cui era costretto a rimanere per causa mia.

Addio amore mio…

Pensai fissando il cielo.

“Bella?”, Edward mi chiamò.

Mi voltai verso di lui, lasciando che i nostri sguardi s’incatenassero nuovamente.

“Non posso andarmene così… Voglio passare a salutare James. Se non fosse stato per lui, non avrei mai avuto pace.”.

Rimase per qualche istante in silenzio, lo vidi stringere i pugni lungo i fianchi, non capii quel comportamento, ma pochi secondi dopo, mi rispose.

“Ok, ti accompagno”.

Annuii ed assieme a lui mi diressi verso casa di James.

Pochi minuti dopo arrivammo davanti al sentiero che portava alla sua abitazione, per tutto il tragitto né io né Edward avevamo proferito parola.

Percorsi quei pochi metri timorosa.

Avevo paura che si sarebbe arrabbiato o che avrebbe pensato male di me.

Ma il mio non era un addio, volevo restare in contatto con lui, essergli amica, aveva fatto molto per me ed io non l’avrei mai dimenticato.

Arrivai davanti alla porta, lentamente la aprii, ma, stranamente, la casa sembrava vuota.

“James?”, lo chiamai pur non avvertendo alcun rumore.

“Non c’è…”, intervenne Edward che era alle mie spalle.

Sospirai.

“Ok, aspetta qui, gli lascio un biglietto”. Dissi entrando.

Presi un pezzo di carta e una penna dal cassetto:

 

James, ho bisogno di parlare con te, di ringraziarti per tutto quello che hai fatto.

Sono successe un po’ di cose in queste ultime ore, ma non mi va di spiegarti tutto così.

Appena rientri raggiungimi a casa Cullen… sono da loro.

Ti aspetto lì.

A presto.

Bella.

 

Lasciai il biglietto ben in vista sul tavolo.

Uscii dalla porta e trovai Edward ad attendermi.

“Torniamo a casa?”, chiese tendendomi la mano.

Sorrisi.

“Torniamo a casa”, risposi afferrandola.

Stavo tornando dai Cullen, di lì a poco avrei dovuto confrontarmi con loro, era il minimo che potessi fare, lo sapevo, ma nonostante tutto continuavo ad essere preoccupata… E se non mi avessero riaccettata tra loro?

Non potevo saperlo… Ma presto, l’avrei scoperto.

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni:

Rispondendo alle vostre recensioni:

 

Patu4ever: Ciao! Mamma mia, sto per farmi una figuraccia, io la tua ff la seguo già da parecchio! Ma non scrivo quasi mai recensioni L. Ma credimi se ti dico, che mi piace davvero tanto! Prometto che, da oggi in poi le lascio! Scusami L. Ti ringrazio per i complimenti. A presto. Baci.

Sheba_94: Eh sì che mi sono accorta della tua assenza! Sinceramente credevo ti fossi offesa per la battuta del cricetino arrostito xd. Sono contenta di sapere che non è così J. Ti ringrazio come sempre per i complimenti J. Alla prossima. Baci.

Jiulya Listing: Ciaooo, ma figurati, l’importante è sapere che ti piace xd.Grazie per i complimenti e la recensioni J. Bacioni.

Elfa sognatrice: Mi piace sempre un sacco leggere le tue idee xd. Grazie per l’augurio e tranquilla, non ero ancora tornata. Sono arrivata il 12 sera J. Per altro, mi piace la pazzia xd, quindi, per favore, non cambiare J. Un bacio, a presto.

Vika: Ciaooo, grazie! Sia per l’augurio che per i complimenti. J Baci.

Ross_ana: Ciao! Sì sì, più che divertita direi xd. Ti ringrazio per i complimenti e, per quanto riguarda le tue aspettative… Vedrai xd. A presto.

Trettra: Grazie! E sempre w Edward xd.

Hale1843: Hahaha grazie! In effetti, mi sono dovuta sedere sulla valigia per chiuderla xd. Ma ce l’ho fatta! Il nostro Jasper… sempre saggio xd. A presto bella, ciaooo.

Shinalia: J più presto di così? Xd. Grazie per la recensione. A presto.

Piccola Ketty: Mmm sei una veggente quindi? Xd. Grazie per la recensione, a presto.

Frafra9: Hahaha, detto così sembro crudele io xd. Grazie per i complimenti. Baci.

Tede: Siiii tutti con Ed xd. Grazie per la recensione e il complimento. Bacioni.

RachEl CullEn: La nostra Alice salva sempre la situazione! J Grazie e a presto.

Goten: Hahaha Grazie! J un bacio e a presto.

Bigia: Eh sì, mai toccare ciò che Edward Cullen ama xd.

Annatfl: Mmm sei napoletana? Xd. Grazie per i complimenti e la recensione. Baci.

Nanerottola: Mmm non ne sarei così sicura xd. Ammetto che è tutto confuso, ma presto si chiarirà. Baci.

 

Un GRAZIE generale, che va a TUTTI voi.

Amalia.

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Ragazzeeee, ho passato l’esame alla grande

Ragazzeeee, ho passato l’esame alla grande! Ora sono ufficialmente cuoca! Ringrazio tutte coloro che mi hanno augurato buona fortuna J.

Ed ora, dopo avervi dato questa notizia, che a voi non interessa ma che a me soddisfa xd, vi lascio alla lettura del quindicesimo cap.

Buona lettura a tutti!

Ci vediamo al fondo con la risposta alle vostre recensioni.

Morsetti

Capitolo 15My Destiny

Capitolo 15My Destiny

 

 

 

 

Eravamo sempre più vicini, potevo scorgere le mura bianche dell’immensa villa. A mano a mano che ci avvicinavamo, sentivo la tensione crescere. La paura d’essere rifiutata, respinta, era tanta.

Edward mi prese la mano, stringendola in una morsa ben salda ma delicata.

“Stai tranquilla…”, mi disse sorridendomi.

Asserii con la testa, ma non dissi nulla.

Arrivammo davanti al fiume che lento scorreva davanti alla casa dei Cullen. Dall’altra parte della sponda, la famiglia di Edward al completo, ci fissava, chi con sguardo amorevole, chi comprensivo.

Un solo paio d’occhi mi fissava con odio, disprezzo… Rosalie.

Con un salto superai il fiume, trovandomi a faccia a faccia con loro.

Sapevo di dover parlare, di dover essere io la prima a rompere quel silenzio imbarazzante, causato da me.

“Io…”.

“Ben tornata a casa tesoro!”, Esme m’interruppe, buttandomi le braccia al collo.

Ricambiai quel gesto d’affetto.

“Grazie”, dissi, sinceramente commossa.

“Ma, ciò non toglie, che io vi deva delle scuse”, aggiunsi allontanandomi da Esme.

Ero imbarazzata e ogni minuto che passava, non faceva che incrementare la mia insicurezza e il mio terrore.

Presi un respiro profondo e continuai.

“Mi sono comportata da incosciente… Ho messo in pericolo la vostra famiglia e dopo aver fatto ciò sono scappata, lasciandovi in guai che io stessa avevo provocato”.

Mi fermai un attimo per osservare i loro volti. Tutti i loro occhi erano puntati su di me, mi stavano ascoltando…

“Chiedervi scusa è troppo poco, ma per quanto possa valere sono davvero mortificata. Mi vergogno di quel che ho fatto. Non ero certa se tornare da voi o no, ma sicuramente le mie scuse dovevo porgervele”.

Mi stavo avvicinando sempre più al momento che tanto temevo.

“Vi chiedo di perdonarmi, se vi è possibile. E di darmi una seconda possibilità. Voglio riscattarmi e dimostrarvi quanto, in realtà, io apprezzi tutto l’aiuto che mi avete dato”, terminai il discorso. Li osservavo ad uno ad uno, i secondi passavano, le mie poche speranze scemavano.

Ad un tratto, mi sentii cingere la vita.

Edward mi tirò a se, facendo aderire la mia schiena al suo petto. Una scarica elettrica mi percorse lungo tutto il corpo. Erano incredibili le sensazioni che era in grado di farmi provare, con un gesto così semplice e banale.

Inaspettatamente, cominciò a parlare: “Sento i vostri pensieri, quasi tutti di profondo affetto. La rivolete con noi e ve ne sono grato. Tuttavia, sento il bisogno di esporvi anche il mio di pensiero. Non credo sia lei la causa di tutto ciò che è accaduto, io, per primo, l’ho trasformata, condannandola a questa vita. Ma, nonostante ciò, ad oggi, non riesco a pentirmene. Perché la amo, perché è la mia fonte di vita, la mia ancora di salvezza. Credo che tutti voi possiate capirmi ed anche tu, Rosalie”, finì il suo discorso fissando la sorella.

Io ero rimasta completamente stordita dal flusso di tutte quelle parole. Aveva detto che, quasi tutti, provavano affetto per me, che mi rivolevano con loro.

Questo mi aveva reso immensamente felice, ma le vere ed uniche parole che furono in grado di scaldarmi il cuore, incastrandosi per sempre in esso furono: “Perché la amo, perché è la mia fonte di vita, la mia ancora di salvezza”.

Di tutte le cose che Edward aveva detto, questa era stata, per me, la più significativa. Mi voltai a guardarlo, lo sguardo fisso sui suoi famigliari, fiero ed orgoglioso.

“Grazie”, sussurrai, con la voce rotta dall’emozione.

Ma non era quello il momento giusto, avrei dovuto pazientare ancora un po’. Alice cominciò a ridere, all’improvviso, attirando su di sé l’attenzione di tutti noi.

La guardai perplessa. “Niente sorellina, e che sono felice!”, disse gettandosi addosso a me, entrambe cademmo per terra.

“Alice, stai bene?”, chiesi, cercando di scrollarmela di dosso.

Sì, ma ho visto!! Si sistemerà tutto!”, gridò ancora più euforica. Sorrisi, non poteva darmi notizia migliore di quella.

“Certo che si sistemerà tutto Bella, in fondo è anche colpa nostra. Sapevamo tutti cosa stessi bramando”, intervenne Carlisle spiazzandomi.

Com’era possibile che sapessero tutto?

“Scusa?”, chiesi, credendo d’aver capito male.

Lui scosse la testa.

“Vieni, entriamo in casa”, rispose sorridendomi.

“E se io non fossi d’accordo?”, intervenne Rosalie.

Edward di tutta risposta ringhiò, parandosi davanti a me.

“Aspetta”, dissi mettendogli una mano sul petto e tirandolo indietro.

Mi portai a faccia a faccia con sua sorella. “Ti capisco. In fondo, io sono solo un’estranea che ha messo in pericolo la tua famiglia. E per questo non smetterò mai di scusarmi. Ma chiedo a te, come a tutti, di darmi un'altra possibilità. Te ne prego…”.

Rose mi fissò ancora per qualche istante e, all’improvviso, senza dire nulla, si girò e rientrò in casa. Rimasi a fissarla.

“Ti aspettiamo dentro cara”, Esme mi destò dai miei pensieri. Non dissi nulla, mi limitai ad asserire. Entrarono tutti in casa, tranne Edward.

“Bella?”, mi chiamò dolcemente. Voltai la testa verso di lui, ero triste, afflitta. Sapevo d’aver sbagliato, così come conoscevo la possibilità che non tutti i Cullen mi avrebbero riaccolta a braccia aperte.

Edward mi si fece vicino e mi abbracciò. Poggiai la testa sul suo petto… Quello, era un luogo sicuro. “Mi dispiace”, disse, stringendomi maggiormente a sé.

Sospirai. “Non sei tu quello che deve dispiacersi… Ho combinato un bel guaio”.

“Hai reagito come chiun…”.

“Edward smettila di giustificarmi!”, dissi interrompendolo e staccandomi da lui. Ma subito me ne pentii.

“Scusami”, dissi abbassando la testa.

Mi accarezzò il viso, sollevandomi il mento con un dito. I nostri sguardi s’incrociarono, mi persi nella dolcezza dei suoi occhi.

“Andiamo dentro, gli altri ci stanno aspettando. Noi avremo tutto il tempo per parlare dopo”, disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso e, mano nella mano, ci avviammo verso casa Cullen. Ora, toccava a loro spiegarmi. Come facevano a sapere tutto?

Nonostante tutto quello che era accaduto in quei pochi minuti, questa domanda non aveva mai smesso di vorticarmi nella mente. Ma, presto, anche io avrei saputo ogni cosa.

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

Jiulya Listing: Hahaha, chissà che presto non ti farà più pena xd. Se la solita fissata di Jasper, ma lo sogni anche la notte? Xd. Ti ringrazio per i complimenti. Un bacio J.

Hale 1943: Grazie! Beh i Cullen come famiglia no… Ma un componente xd. A presto. Ciau.

Lilly3: Aaaaaa  finalmente ti rivedo xd. Grazie per i complimenti, sono contenta che sei ritornata. Bacioni.

Elfa sognatrice: Immaginavo il desiderio del cappy Pov Edward, ma non me la sono sentita di farlo ora. Ci sarà più avanti però, promesso. Nel mentre ti ringrazio per i complimenti J. Bacioni.

Trettra: Grazie! Sia per i complimenti che per l’augurio J. Per ora le cose sembrano prendere una buona piega, chissà che… xd. A presto.

Frafra9: Eh per James… Tra un po’ xd. Grazie per il complimento. Alla prossima J.

Patu4ever: Grazie! Sì davvero mi piace molto J. Ti chiedo ancora scusa e mi raccomando, posta presto xd. Bacioni.

RachEl CullEn: Grazie! Sia per il complimento che per l’augurio. A presto J.

Tede: Grazie! Quanti complimenti J. Sono contenta che ti piaccia la piega che ha preso la storia. Bacioni.

Michelegiolo: Ma ciaooo! Quanto tempo xd. Sono contenta d’averti intrattenuto per qualche minuto. Grazie per la recensione. A presto J.

Ross_ana: Grazie! Ma non penserei tanto a tutto il resto xd. Come da te chiesto non dico niente, ma… xd. A presto.

Annatfl: Hahaha, solo da quello che mi hai scritto xd. Per il cappy romantico dovrai aspettare ancora un pochino. Grazie per il complimento. A presto.

 

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Eccomi

Eccomi! Allora, mi scuso perché mi sono accorta solo oggi che ho postato venerdì anzi che sabato, (e chissà da quanto lo faccio -.-). Ma ora le cose torneranno alla normalità xd.

Bene, dopo aver risolto questo piccolo malinteso… vi lascio alla lettura del sedicesimo capitolo J.

Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Bacioni.

Capitolo 16My Destiny

Capitolo 16My Destiny

 

 

 

 

Appena varcata la soglia di casa, una strana sensazione di calore mi avvolse. Non era il potere di Jasper, ma qualcosa di più forte. Mi sentivo finalmente bene, ero nel posto giusto, con la persona giusta.

Entrammo in salotto, lì ad attenderci c’era l’intera famiglia Cullen. Presi un bel respiro, nonostante non ne avessi più bisogno, e mi preparai ad affrontare, nuovamente, tutti.

Carlisle mi sorrise.

“Allora Bella. Ora siamo noi a doverti un po’ di spiegazioni e di scuse…”, fu proprio lui ad iniziare.

L’ultima sua frase mi stupì.

Perchè loro mi dovevano delle scuse? Ero io ad aver sbagliato, io che mi ero comportata male.

“Bella, sapevamo quello che avevi in mente di fare. Alice aveva visto sparire il tuo futuro, Jasper sentiva la tua sete di vendetta, Esme ti aveva sentito parlare da sola al fiume e aveva collegato il tutto con l’ultima domanda che le avevi fatto durante la vostra prima conversazione”. Carlisle cominciò a spiegarmi come avevano fatto ad intuire i miei propositi.

Ad ogni parola che mi diceva rimanevo sempre più allibita, possibile che fossi stata così stupida?

“Non è tutto”, aggiunse Edward. Mi voltai nella sua direzione, era ancora alle mie spalle.

“Io e Carlisle, il giorno in cui facemmo la scampagnata, prima di uscire di casa abbiamo avuto una breve discussione a proposito di alcuni documenti. Sapevo che eri in ascolto dietro la porta, per questo gli feci cenno di non parlarmi, ma di comunicarmi tutte le informazioni mentalmente. Non credevo che le mie brevi risposte avrebbero fatto nascere la tua curiosità ed il dubbio che in qualche modo tutto ciò fosse collegato a te”, continuò a spiegarmi.

Era incredibile, si erano accorti di tutto ed io nemmeno avevo intuito che avessero qualche sospetto.

All’improvviso mi ricordai del comportamento strano di Alice.

“Alice?”, la chiamai titubante.

Lei si voltò verso di me con un’espressione afflitta. Evidentemente aveva già visto cosa le volevo chiedere.

“Scusami Bella, mi dispiace! Credevo che una volta visti i documenti ti saresti accorta che comunque erano due persone umane, con una famiglia, e avresti desistito dai tuoi piani. Non credevo che ciò avrebbe alimentato la tua voglia di vendetta. Perdonami…”, disse tutto d’un fiato. L’ascoltai senza batter ciglio, poi cominciai a parlare.

“Per questo, quella sera nel bosco mi hai voluto spiegare in cosa consisteva esattamente il tuo potere… Hai voluto che io vedessi quei documenti, nella speranza che la mia coscienza venisse fuori, facendomi capire che quello che volevo fare non avrebbe comunque riportato in vita Jake, mi sarei solo macchiata di un crimine… E tu Alice chiedi a me di perdonare te? Hai fatto di tutto per farmi rinsavire, senza essere troppo diretta per paura di ferirmi o spaventarmi, ed io ho tradito la tua fiducia, come quella di tutti voi. Vi ho delusi”.

Li guardai ad uno ad uno, mi vergognavo per quello che avevo fatto, ma non potevo porre rimedio al passato, ma migliorare il presente ed il futuro sì. Diedi voce ai miei pensieri.

 “Non posso cambiare quello che ho già fatto, ma posso migliorare… mi state dando questa possibilità ed io non vi deluderò di nuovo”, conclusi, continuando a tenere la testa alta. Mi stavo prendendo tutte le mie responsabilità, ma non avrei mai perso la mia umiltà.

“Beh sorellina, come minimo mi devi una gara di lotta!”, tuonò forte Emmett, facendo ridere tutti e alleggerendo la tensione che si era creata.

“Se hai voglia di farti male… fratellone”, aggiunsi l’ultima parola con un nodo alla gola.

Per me quella situazione era ancora strana, giusta, ma strana.

Emmett mi sorrise e subito si acquattò in posizione d’attacco. Dalla sua gola uscì un gran ringhio, ma, quando feci per fare lo stesso, due forti braccia mi cinsero i fianchi.

“Eh no caro… E’ mia ed ora sta con me”, disse Edward scattando su per le scale.

Quella sua piccola frase mi fece gonfiare il cuore di gioia… Non sapevo se era giusto, ma stavo bene lì, con lui, fra le sue braccia.

Arrivammo davanti a camera sua e aprì la porta con una mano mentre con l’altra continuava a reggermi.

Una volta entrati mi mise a terra e, fissandomi negli occhi, cominciò a parlarmi.

“Bella… E’ ora che anch’io, ti dia qualche spiegazione…”.

 

 

 

 

Era la quarta volta che rileggevo quel foglietto, e la rabbia non accennava a diminuire.

Accartocciai quel misero pezzo di carta, lanciandolo per terra.

Non poteva finire così, non l’avrei accettato…Dovevo riprendermi ciò che era mio, studiare un piano ed agire.

Con questo pensiero uscii di casa, sbattendomi la porta alle spalle… Tutto, sarebbe tornato com’era prima…

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

Elfa sognatrice:Ciao! Bene sono contenta che ti piaccia! E grazie per i complimenti e le congratulazioni. Ammetto che è stato un po’ complicata la parte delle spiegazioni, ma credevo di aver lasciato trapelare molto dai cap precedenti, ma quanto pare non è così! Meglio J. Alla prossima allora. Kiss.

Sheba_94: Hahaha mi mancavano le tue recensioni, devo ammetterlo xd. Ma non per questo mi sono arrabbiata, solo preoccupata. Spero che tu sia riuscita a dormire la scorsa notte, se no mi sentirei davvero in colpa xd. Per quanto riguarda, James la voce di Jacob e tutto… è una faccenda un po’ complicata che fatico per fino io (che sono l’autrice) a sbrogliare nella mia mente xd. Ma vedrai, ci riuscirò J. Beh, alla prossima allora, bacioni e grazieee!

Patu4ever: Hahaha, si sa, Rose e Rose xd. Grazie per il complimento e la recensione, ho visto che anche tu hai postato… finito di sistemare qui corro a leggere! Bacioni e alla prossima J.

Hale1843: Ma grazie!!! J sono contenta che ti piaccia… hai ragione, se Bella non tornava chi lo sopportava Edward? Xdxd certo non il povero Jasper xd. A presto.

Trettra: Grazie!! J A presto. Bacio!

Vika: Grazie per i complimenti! La parte delle spiegazioni è piuttosto lunga, ma  in questo cappy, una buona parte c’è J. Spero d’averti chiarito un po’ le idee e, per le prossime domande, non dovrai attendere molto per avere una risposta J. Baci. Ciau.

RachEl CullEn: Grazie!! Eccomi, al più presto xd. Ciau.

Titty88: Mmm, ho tralasciato qualche piccolo dettaglio forse xd. Beh, sono contenta che ti piaccia, spero continui così… ma sono io la causa del tuo ritardo? Xd. Bacioni.

Tede: J E’ fantastico leggere le vostre recensioni… Sono sempre più felice per le emozioni che mi dite di sentire leggendo le mie storie J. Grazie per i complimenti sia per l’esame che per il cappy J. Bacioni.

Lilly3: Azz, mi spiace per il tuo litigio… Onestamente, non ti invidio, sono più che felice d’aver finito tutto xdxd. Grazie per i complimenti e la recensione. A presto. J.

Frafra9: J Spero di non averti uccisa troppo e soprattutto, d’averti tolto un po’ d’ansia xd. Grazie mille per il complimento e la recensione J. A presto bella. Ciaoo.

Bigia: Mmm, ce ne saranno di più teneri xd. Grazie per i complimenti. Baci.

Ross_ana: Beh, un po’ di Edward ci voleva… Rosalie non potrà certo cambiare, ma c’è sempre chi rimedia ai suoi comportamenti ostili, anche se, diciamocelo, un po’ Bella se lo meritava xd. Grazie per i complimenti. A presto.

Annatfl: Hahaha con calma…chi va piano va sano e va lontano xd. Grazie per la recensione. Baci. Ciau.

 

Grazie a TUTTI.

Amalia.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Tatata (canzoncina), sono tornata

Tatata (canzoncina), sono tornata! Contente? Xd.

Allora, prima di lasciarvi alla lettura di questo cap, chiedo la vostra clemenza… Arrivati alla fine, ecco… diciamo che vi lascio un pochino sulle spine… ma poco poco (fiu fiu fiu, fischietto). Xd.

Sa, vi lascio in pace xd, ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Baci Baci.

Capitolo 17My Destiny

Capitolo 17My Destiny

 

 

 

 

 

Continuavo a fissare Edward, un groviglio di pensieri ed emozioni mi affollavano la mente.

Lo vedevo avvicinarsi sempre più alle mie labbra, non volevo che si allontanasse, ma dentro di me sentivo una gran paura. Ormai eravamo a pochi millimetri di distanza.

“Se non vuoi… fermami”, sussurrò.

Fermarlo? No, non potevo, io volevo quel bacio, ma allora perché mi sentivo così male ad accettarlo? Per una volta, decisi di chiudere i miei pensieri e di lasciare agire il mio cuore, il mio istinto. Lentamente abbassai le palpebre e fu proprio in quel momento che le nostre labbra, finalmente, si sfiorarono.

All’inizio fu solo un breve contatto, ma poi il bacio si approfondì, sentii le sue labbra soffici e vellutate modellarsi perfettamente sulle mie. Edward schiuse la bocca, facendo scivolare la sua lingua lentamente contro la mia.

Fu una sensazione fantastica. Sentii qualcosa esplodere dentro di me, caos e confusione, distruzione e ricreazione. Quando tutto terminò, capii. Era come se il mio cuore si fosse sgretolato e ricomposto, era rinato, solo per lui, Edward.

“Ti amo”, soffiai sulle sue labbra prima ancora d’accorgermene.

Lo vidi sbarrare gli occhi e trattenere il fiato. Non resistetti più e scoppiai a ridere. Al suono della mia risata, sembrò ridestarsi.

“Perché ridi?”, chiese fissandomi perplesso.

“Perché sei buffo…”, risposi dolcemente.

Lui mi sorrise.

“L’espressione che hai fatto…”, aggiunsi, per spiegarmi meglio.

Non volevo che quel momento finisse, mi sentivo così bene… Edward avvicinò la sua mano al mio viso, posandola sulla mia guancia.

“Mi hai stupito. Non ho mai smesso di sperare che prima o poi mi avresti detto quelle due semplici parole, ma nemmeno io ci credevo molto. Bella, io ti amo dal momento in cui ti ho messo gli occhi addosso. Certo, me ne sono reso conto solo dopo la giornata della gita… ma, in fondo, l’ho sempre saputo. Allo stesso tempo, ero convinto che tu mi odiassi e che mai mi avresti amato. Quando sei fuggita mi sono sentito perso, vuoto, e lì ho capito che non avrei mai potuto vivere senza di te”, mi fissò intensamente negli occhi portando le sue mani all’altezza delle mie spalle e aggiunse:

“Ti prego, non lasciarmi mai più, ne morirei”, disse, stringendo maggiormente la presa sulle mie spalle.

Nei suoi occhi lessi tutto il dolore e il dispiacere che, quei ricordi gli provocavano.

“Mai più…”, sussurrai, avvicinando nuovamente, le mie labbra alle sue. Lo sentii sospirare.

“Che cosa c’è?”, domandai.

Lui sorrise prima di rispondermi.

“Alle volte, mi infastidisce ancora non poterti leggere nel pensiero…”.

A quelle parole sussultai.

Ora ricordavo! Nel vialetto, quando ci incontrammo la prima volta, stavo pensando, anzi desiderando, di morire e lui mi aveva detto: “Ti accontento subito”.

Avevo pensato che fosse in grado di leggere nel pensiero, altrimenti non mi spiegavo quella sua frase. Ma successivamente, al nostro primo incontro da vampiri, aveva detto a Carlisle che non riusciva a leggere nella mia mente. Non ci capivo più nulla, così diedi voce ai miei pensieri.

“Edward? Non mi spiego una cosa… Nel nostro primo incontro nel vicolo, tu mi dissi che mi avresti accontentato. Ma sembrava quasi la risposta ad una mia richiesta… solo pensata e…”.

“Bella”, m’interruppe lui. Prese un respiro profondo, prima di iniziare a parlare.

All’ora ti lessi nel pensiero, ma da quando sei diventata una vampira, non riesco più… Per questo la prima sera ti dissi che, secondo me, tu eri uno scudo.

E’ l’unica spiegazione che riesco a darmi”.

Rimasi un attimo in silenzio, non pensavo a nulla in particolare, era più come un turbinio di domande ammassate tra di loro. Erano tante le cose che volevo ancora sapere.

“Bella? Perché invece che tormentarti, non mi poni le domande a cui vuoi una risposta?”, mi chiese Edward, interrompendo i miei pensieri.

“E meno male che non potevi leggermi nel pensiero”, dissi sorridendo.

“Ho imparato a interpretare le tue espressioni”, rispose lui dolcemente.

“Sono così tante le cose che vorrei chiederti…”.

Edward, mi voltò le spalle, e andò a sedersi sull’enorme divano di pelle nera che c’era nella sua stanza.

“Abbiamo tutta la notte…”, disse battendo la mano sul divano, nel posto accanto a lui invitandomi a sedere. Mi accomodai.

“Il giorno della gita non volevi che restassi sola a casa, per paura di cosa? Voglio dire, sospettavi che io cercassi vendetta nei confronti degli assassini di Jake, ma di certo non potevi pensare che sarebbero venuti in casa vostra”.

Non so perché fu questa la prima domanda che gli posi, forse per rompere il ghiaccio, forse perché non sopportavo l’idea che lui non si fidasse di me.

“Prima di tutto… casa NOSTRA non vostra. Secondo, mi sono comportato così perché sapevo che avevi sentito la conversazione mia e di Carlisle. Non volevo che andassi a cercare quei documenti. Temevo che poi le cose sarebbero peggiorate. Ma Alice voleva che tu rimanessi da sola, fidandomi di mia sorella, ti assecondai. Quando siamo rientrati dalla caccia, mi sono subito accorto che qualcosa non andava, il tuo profumo nello studio  di Carlisle ne era la conferma, avevi cercato e visto quelle cartelle…”.

Lo fissai sbigottita. Quindi sapevano anche dell’incursione fatta nello studio di Carlisle. Se fossi stata ancora umana, sarei sicuramente arrossita per la vergogna.

“Amore…”, mi chiamò gentilmente, sollevandomi il viso con un dito.

Come suonava bene quella parola detta da lui… rivolta a me.

“Carlisle ti ha perdonato, non se l’è presa…”, aggiunse sorridendo.

Notando il mio silenzio, continuò a parlare.

“Non hai altre domande? Mi aspettavo una valanga d’interrogativi”, mi chiese sollevando un sopracciglio.

Sorrisi.

“Oh sì, certo che ne ho ancora…”, risposi. Dopo un attimo di pausa continuai.

“Che cosa ne è stato di Paul e Andrew?”. Nonostante tutto, pronunciare i loro nomi mi lasciava ancora l’amaro in bocca. Edward si fece serio.

“Andrew è morto. Paul è stato curato da Carlisle. Non faceva che piangere e chiedere scusa. Quella sera stava guidando l’amico, che ha perso il controllo dell’auto e… Il resto lo sai”.

Cercai di ignorare il fiotto di veleno che mi riempì la bocca. Non me ne facevo nulla delle sue scuse!

“Alice e Jasper avevano perlustrato tutto il perimetro, come hanno fatto a…”.

“Paul è un mutaforma Bella. Sono i nemici naturali di noi vampiri, gli unici, oltre a quelli della nostra specie, in grado di ucciderci. Hanno una forza sovrumana e sono molto veloci…”, rispose Edward interrompendomi.

Ecco come avevano fatto a percorrere una tale distanza in così poco tempo. In quel momento un fulmine squarciò il cielo, seguito da un tuono. Rabbrividii portandomi le ginocchia al petto. Edward mi guardò perplesso.

“Ok, non ridere, ma odio i tuoni… mi fanno paura!”, dissi seria.

Lui non rise come mi aspettavo. Sì avvicinò a me, circondandomi in un abbraccio forte e sicuro, portando la mia testa sul suo petto.

“Ti proteggerò sempre. Da tutto e da tutti. Anche dalle cose più… banali”, aggiunse l’ultima parola sorridendo.

“Grazie”, sussurrai commossa.

Stavo bene lì, tra le sue braccia, era un rifugio sicuro. Tuttavia, c’era ancora una domanda che mi vorticava nella mente.

“Edward?”.

“Mmmm”, mi rispose continuando a dondolarmi.

“Conosco la storia di tutta la tua famiglia, di come sono stati trasformati… Ma la tua… no…”.

Lo sentii irrigidirsi.

“Non ti preoccupare, se non vuoi raccontarmela fa niente io…”. Aggiunsi frettolosamente, non volevo farlo arrabbiare e rovinare quel momento.

“Bella… E’ giusto che tu la sappia…”, mi rispose, interrompendomi ancora una volta.

“Ricordi, l’incendio che nove mesi fa distrusse il negozio di giocattoli a Seattle?”, mi chiese freddo.

Di sicuro quel giorno, non me lo sarei mai potuto dimenticare. Mio padre ne aveva parlato tanto, un’intera famiglia era morta tra le fiamme e, per giunta, avevo avuto il primo vero litigio con Jake.

Era il nostro anniversario ed era arrivato in ritardo tutto sporco e insanguinato. Non mi aveva mai spiegato il motivo, ma io sospettavo uno dei soliti scontri, non era certo la prima volta.

“Sì, certo, ma questo che cen…”.

Mi bloccai all’improvviso.

E se Jake… Oh mio Dio! Non poteva essere, non era vero!

Mi alzai di scatto dal divano.

“Edward, mi stai dicendo che Jake…”.

In quel momento un altro tuono rimbombò nella casa, facendo saltare la luce.

Rimanemmo al buio, nonostante i miei occhi potessero vedere ugualmente, l’oscurità mi avvolse. Una cruda ed orrenda verità era appena calata su di me…

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

Littlestarwithoutsky: Ciao, grazie mille per i complimenti! Sono contenta che ti piacciano entrambe le mie storie J. Baci.

eMiLy BlOoD: Sei perdonata, ma solo per questa volta xd. (scherzo), lo studio ha la priorità su tuto, ci mancherebbe J. Grazie mille per i complimenti J. Un bacio a presto

Jiulya Listing: E avevi indovinato J, era ora che anche la sua storia venisse fuori J. Ti ringrazio per i complimenti per entrambi i capitoli e… il fatto che tu l’abbia menzionato alla fine (Jasper), dimostra che l’hai di nuovo fatto xd. A presto.

Sheba_94: Mamma miaaaaaaaaaaa, come sempre le tue recensioni mi fanno uscire pazza! Oltre a farmi ridere un casino xd. Grazie x tutto, i complimenti, la pazzia  il buon umore J. Mi spiace aver deluso le tue aspettative sulla… stanza xd. A presto. Ciaoooooo.

Vika: E come vedi.. è accaduto in questo cappy xd. Ti ringrazio per i complimenti e la recensione. Un bacio a presto.

hale1843: Hahaha e si, hanno vuotato entrambi il sacco direi xd. Direi anche Santo Emmett subito xd. Grazie mille per il complimento, addirittura mitica! Wow xd. Bacioni a presto.

RachEl CullEn: Mi spiace, non posso rispondere alla tua domanda xd. Lascio tutto alla tua\vostra fantasia xd. Grazie. Bacioni.

Elfa sognatrice: Ora ti è più chiaro? J Spero di si. Ti ringrazio per la recensione e, per la tua pazzia xd. E’ una cosa che amo nelle persone xdxd. Baci a presto J. Ciau.

Tede: Grazie! Come sempre mi ricopri di complimenti xd. Spero che anche questo aggiornamento ti sia piaciuto J. Bacioni.

Annatfl: Hahaha, se la mia storia fosse “piatta”, non la seguireste più… sono obbligata a tenervi “sveglie” xd. Spero mi perdonerai. Grazie per la recensione. A presto. Ciau.

Ross_ana: Hahaha, se mi dici che nell’altro capitolo ti ho lasciato sul più bello… in questo che mi dici? Xd. Grazie per la recensione. A presto. Bacio.

Titty88: Mi fa strano averti tra i miei recensori xd. Ma almeno, in un modo o nell’altro, ho il tuo parere xd. Grazie per il commento. Bacioni.

Nefertiry85: Ciau, come sai ci siamo trovate, e ti ho passato i cap inediti… ora sparirai? Xd. A presto bacioni. Tvb,

Bigia: Grazie! Beh, temevo che dalle ultime frasi si capisse troppo… sono contenta di sapere che non è così J. Spero d’aver soddisfatto abbastanza la tua curiosità J. Un bacio a presto,

Michelegiolo: Ovviamente non posso rispondere alla tua domanda xd. Per quanto riguarda l’osservazione su Edward, sì è MOLTO protettivo… Forse perché a me l’uomo piace così xd. E anche per rispettare un po’ del carattere che la Mayer gli ha dato xd. Grazie per la recensione. A presto.

Frafra9: Hahaha, spero che all’ora non ti abbia ucciso in questo xd. Perdonami xd. Grazie mille per la recensione e il complimento J. Un bacio. A presto

 

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Eccomi, allora… Non ho molte parole da dire, perché sono di fretta xd

Eccomi, allora… Non ho molte parole da dire, perché sono di fretta xd. Domani, anzi, oggi, sveglia alle 6.30… sapete perché?? Vado a comprare i biglietti per la premier di New Moon!! AAAAAAAA.

Ok ok, torno in me… Bene vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo che spero vi piaccia.

Un bacione a tutte.

Amalia.

P.s. Come al solito, al fondo con le recensioni xd.

Capitolo 18My Destiny

Capitolo 18My Destiny

 

 

 

 

 

Così come se n’era andata, la luce ritornò, illuminando i nostri corpi ancora immobili. Fu Edward il primo a parlare, io non credevo d’essere più in grado di farlo.

“No Bella, non lui… Gli altri tre. Jacob ed io ci conoscevamo, erano la mia e la sua banda che si scontravano sempre. Quella sera, alcuni del suo gruppo, decisero di appiccare fuoco al negozio di giocattoli dei miei. Non sapevano che io e la mia famiglia eravamo dentro per l’inventario. I miei ovviamente morirono, io mi salvai grazie a Carlisle. La sera in cui ci incontrammo nel vicolo, avevo appena ucciso gli altri della sua banda. Lucas, Tom e Reiki. Leggendo nelle loro menti, ho scoperto che Jacob si era rifiutato ed aveva provato a fermarli. Ero scappato da casa Cullen da tre giorni, ero fuori di me…”.

Quando smise di parlare, nella mia mente c’era il nulla.

I migliori amici di Jake, avevano ucciso delle persone, e la persona che amavo sapeva tutto… E ora? Che cosa dovevo dire? Che cosa dovevo fare? Arrabbiarmi con Edward non avrebbe avuto senso.

“Bella… Ti prego, parlami”, lo sentii implorarmi.

Alzai gli occhi su di lui.

“Io… Edward io…”, non riuscivo ad articolare una frase.

“Non so cosa dire…”, aggiunsi in fine.

“Di che non mi odi, dimmi che mi ami ancora e che mi perdoni per tutto questo…”, disse, implorandomi ancora. Nei suoi occhi c’era tristezza, paura, dolore.

“Edward… Non posso perdonarti, perché non hai fatto niente che io debba perdonare. Come posso odiarti o non amarti? Chi meglio di me può capire la tua sete di vendetta? Sono senza parole perché tutto mi aspettavo, tranne questo. Scoprire che la persona che amavo… Dio Edward…”, mi portai le mani sul viso, volevo piangere. Ero distrutta, addolorata.

“Bella, Jake non è stato loro complice. Lui per primo ha avvisato al polizia…”, disse Edward stringendomi in un abbraccio forte.

Lo ricambiai, nonostante tutto, non potevo crederci. Perché arrivare a tanto?

“Mi dispiace…”, sussurrai, tra i singhiozzi asciutti.

“Appartiene tutto al passato Bella. Non voglio che rovini il nostro presente. Io amo te e tu ami me, è questo che conta. Solo questo”.

Lentamente mi allontanai da lui, posando una carezza delicata sul suo viso.

“Ti resterò per sempre accanto Bella”, aggiunse, prima di posare nuovamente le sue labbra sulle mie.

Niente poteva rovinare quel momento. Erano state rivelazioni pesanti, ma Edward aveva ragione, appartenevano al passato.

Mentre mi beavo delle labbra del mio amore, il cellulare squillò.

Seccata, lo estrassi dalla tasca.

“Ma chi è che a quest’ora mi…”.

 

Bella, sono nel bosco, a cinquanta chilometri ad est della casa.

Vorrei parlarti, da sola.

Raggiungimi appena puoi.

Alice.

 

Aggrottai la fronte.

Che ci faceva Alice da sola in mezzo al bosco? Jasper non l’avrebbe mai lasciata andare.

“Che cosa succede?”, mi chiese Edward.

“Alice, mi chiede di raggiungerla nel bosco. Vuole parlarmi”, risposi perplessa.

“Strano…”, osservò Edward.

“Già, ma Alice è Alice”, risposi sorridendo.

Lui asserì.

“Allora vai, ma torna presto da me”, mi disse, sfiorandomi le labbra con le sue.

“Presto”, ribadii, prima di uscire dall’immensa vetrata.

“Bella!”, la voce di Jasper che mi chiamava, mi bloccò nel giardino.

“Si Jasper?”.

“Stai andando da Alice?”, chiese ansioso.

“Sì, mi ha appena mandato un messaggio chiedendomi di raggiungerla”.

Lo vidi pensieroso.

“Che cosa c’è?”, chiesi curiosa.

“Nulla, è che mi è sembrata strana. Mi ha chiesto di non seguirla, voleva andare a caccia da sola. Mi sta facendo preoccupare…”, spiegò ansioso.

“Sai com’è fatta Alice, vedrai che sta bene”, risposi sorridendo.

“Certo…”, rispose titubante.

“Beh, ora vado, così la raggiungo”.

“Ok ok, ma tornate presto. E se dovesse succedere qualcosa avvisateci”, mi rispose serio.

“Ok, stai tranquillo… A dopo!”.

Salutai Jasper e cominciai a correre verso est, chissà cosa doveva dirmi Alice di così urgente.

In pochi minuti raggiunsi il luogo da lei indicato e, con mio grande stupore, non vi trovai nessuno.

Che avessi sbagliato strada?

“Bella… Finalmente”, mi giri di scatto, sentendo quella voce che sicuramente non apparteneva ad Alice.

Mi scontrai con due occhi rossi cremisi spietati.

Ma… tu… no…”, riuscii solo a balbettare.

“Non ti aspettavi me, vero? Oh, ma ti abituerai presto alla mia presenza…”.

Teneva stretta Alice, la quale mi guardava con occhi impauriti e imploranti.

Ora, eravamo nei guai…

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

Patu4ever: Grazie! Tranquilla, ne ho io di cappy da farmi perdonare xd. Sono contenta che ti piaccia, anche se temo che la pace stia già per finire xd. Alla prossima. Baci.

Baby84: Ciao! Grazie mille!! Allora, rispondo qui al mex che mi hai mandato sull’altro sito: non ho trovato il tuo contatto in fb, e questa ff la pubblico al sabato e al lunedì J. Magari se riesci mandami tu la richiesta di amicizia, sono sotto Amalia Gasparin J. Un bacione, alla prossima.

Hale1843: Addirittura mi adori!! Wow xd. Grazie mille per i complimenti, la scena dei tuoni, beh… è anche una mia paura xd. Ma non prendermi in giro please xd. Un bacione, alla prossima. Nefertiry85: Ma grazie! Mmm non ricordo…questo per te è un inedito?

Tom angel: Grazie! J Un bacione.

CaroT: Ecco quello che ha fatto xd. Ed ora, che mi dici? Grazie mille per i complimenti. Un bacio.

Frafra9: Hahaha bene, almeno so che arriverai viva fino alla fine… o forse no? Xd. Grazie mille per i complimenti! Hai indovinato? J. Un bacione.

Vika: Grazie! No no, come vedi nessun litigio J. Un bacio. Alla prossima.

Trettra: Grazie! Visto, un po’ dalle spine ti ho tolta! Su che sono brava xd. Alla prossima.

eMiLy BlOoD: Hahaha, lo odi proprio tanto xd. Ma no… mi spiace non è andata così xd. Grazie per la recensione xd. Alla prossima.

RachEl CullEn: Eccola! Xd. Spero d’averti fatta contenta J. Bacioni e grazie!

SweetCherry: Ma grazie! Davvero, sono felicissima che la pensi così. J. Grazie grazie grazie J. Ed ecco il nuovo cap J. Un bacio, alla prossima.

Tede: Grazie! No dai… non era stato lui xd. Un bacio alla prossima.

Elfa sognatrice: Ciao, allora, anzi tutto, grazie per il complimento e la recensione. Per quanto riguarda la tua ipotesi, non era giusta, ma nemmeno sbagliata in tutto, spero quindi di non averti delusa. Beh, aspetto il tuo giudizio. Un bacio. A presto.

Bigia: Grazie! J. Spero solo di riuscire a gestire il tutto al meglio J. Un bacione. Alla prossima.

Michelegiolo: Ok, credo di doverti delle scuse… Non sai quanto mi sto vergognando! Leggendo il tuo Nick, ho creduto che fossi un maschio e ti rispondevo alle recensioni convinta di ciò! Mamma mia che figura, perdonami. Ti ringrazio per i complimenti. Un bacione. Alla prossima.

Titty88: Mmm Cri, non entrarmi qui in crisi… aspetta ancora un po’ xd. Bacioni.

Ross_ana: Hahaha, tranquilla me lo merito… anche se ho più paura per i capitoli a venire xd. Comunque, non anticipo nulla xd. Un bacione e grazie!

Annatfl: Ma povero! L’hai accusato prima del tempo xd. Grazie per la recensione., anzi, per le recensioni xd. Alla prossima. Bacio.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Eccomi

Eccomi! Finalmente nel giorno giusto xd. Eh sì, perché anche nella scorsa settimana ho sbagliato giorno di post. Ma non mi perdo in chiacchiere, vi lascio subito alla lettura del 19esimo capitolo. Come sempre ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni. Baci.

Amalia.

Capitolo 19My Destiny

Capitolo 19 My Destiny

 

 

 

 

 

Il mio sguardo si spostava da James ad Alice. Non potevo credere che, proprio lui, mi stesse facendo questo.

“James… Perché?”, chiesi con un filo di voce.

Mi fissò per qualche istante e, all’improvviso, spezzò il silenzio con una fragorosa risata.

Non c’era nulla di divertente e allegro in qual suono… Era cattivo, spietato, la risata di un pazzo.

“Isabella… Possibile che tu non capisca?”.

“Che cosa dovrei capire James? E perché hai preso anche Alice? Se è me che vuoi, lascia andare lei”. Ero spaventata, non riuscivo a pensare lucidamente.

“Ti facevo più sveglia…”, fece una piccola pausa prima di riprendere a parlare: “Tu stessa, mi hai raccontato dei Cullen, dei loro poteri e, se non erro, lei prevede il futuro…”, disse strattonando Alice.

La vidi digrignare i denti… Come mai non reagiva? Perché non provava a divincolarsi per fuggire? James era stato furbo, aveva pensato bene a tutto. Rapendo Alice per prima, aveva impedito che vedesse il mio di rapimento e che quindi avvertisse tutti. Non potevo crederci.

“Che cosa c’è? Ti ho sorpresa? Piccola sciocca che non sei altro…”, aggiunse, stringendo maggiormente la presa su Alice che sibilò.

“Lasciala subito!”, gridai ringhiando e mettendomi in posizione d’attacco.

James, non si mosse nemmeno di un centimetro, continuava a fissarmi.

“Bella, no!”, urlò Alice. Ma fu tutto inutile.

Scattai all’improvviso, portandomi alle spalle di James e afferrandolo alla gola. Lo strinsi con tutta la forza che avevo in corpo.

Lui, con un solo movimento della mano, mi prese per i capelli, sbattendomi contro l’albero alle sue spalle.

“Noooo!”, gridò Alice disperata.

Non feci in tempo a rialzarmi, che James mi afferrò per un braccio trascinandomi all’interno di una struttura in pietra che non avevo notato fino a quel momento.

Una volta entrati, lasciò andare sia me che Alice.

Mi aveva scrollato di dosso, come se fossi stata una mosca fastidiosa. Non era possibile, avevo usato tutta la mia forza.

Sentii un gemito provenire alle mie spalle, mi voltai di scatto.

Schiacciata in un angolo, con le ginocchia strette al petto, c’era Agnes, la bambina che avevo salvato da Laurent, stava tremando per la paura.

In tutto quel caos, non mi ero accorta della sua presenza. Che cosa ci faceva qui? E dov’era Alan? Ero sicura d’averla lasciata con lui.

“Che cosa…”, provai a chiedere.

Ma venni interrotta da un’altra risata di James.

“E meglio che ti metti comoda… Prima di ucciderti, voglio raccontarti tutto”.

La sua espressione mutò, all’improvviso sul suo viso, non c’era più traccia del ghigno strafottente. Era diventato una statua di marmo, dura e spietata.

Vidi Alice avvicinarsi ad Agnes, stringendola a se. Io non potevo permettermi una tale vicinanza con un essere umano, ma mi misi di fronte a loro, pronta a difenderle con il mio corpo.

Era colpa mia se erano finite in questo guaio, non avrei mai permesso che le succedesse qualcosa.

Dal mio petto, uscì un ringhio d’avvertimento.

“Incontrarti nel bosco, quella sera… fu una fortuna per me....”, cominciò a parlare, senza curarsi della mia reazione.

“Non ho mai avuto cattive intenzioni, credimi… Mi sono innamorato di te, prima ancora che me ne rendessi conto. Trascorrere quei giorni in tua compagnia… vederti sorridere… Mi hanno cambiato. La voce di Victoria mi perseguitava, proprio come quella del tuo Jacob… Ma da quando ti ho conosciuta, da quando sei entrata nella mia vita… La voce della mia amata è sparita. E sai perché? Perché finalmente mi sono innamorato!”. Disse quelle parole tutte d’un fiato. Il volto rilassato, come se stessimo facendo una conversazione tra amici. Era in piedi di fronte a me, mi fissava attento. Non mi era sfuggito nulla del suo discorso. Aveva detto che la voce di Victoria lo ossessionava ancora, quando a me aveva raccontato il contrario.

“Victoria?”, chiesi dando voce ai miei pensieri.

“Ti ho mentito Bella… Non volevo che sapessi. Poi… Mi hai parlato dei Cullen, ti sei confidata con me, raccontandomi tutto… Certo, la scoperta dell’esistenza di Edward un po’ mi ha spaventato. Ma non lo vedevo un gran pericolo. Almeno fino a quando non mi dissi che ne eri innamorata…Finsi di appoggiarti e consigliarti, nella speranza che, comunque, scegliessi me. Ma, ovviamente, così non fu. Ti avevo lasciato del tempo per pensare, era tutta la notte che eri fuori, cominciavo a preoccuparmi. Così, decisi di venire a cercarti, Mi accorsi subito che qualcosa non andava, sentivo forte il tuo odore, ma era misto a quello di qualcun altro… Il panico mi assalì, e cominciai subito a seguire le vostre tracce, fino a quando non ti trovai. Stavi proteggendo la bambina ed Edward… era lì, con te, pronto a difenderti dal vampiro sconosciuto… esattamente come lo ero io…”. Lo ascoltavo, incapace di credere a quelle parole. Non mi ero mai accorta di nulla. Per tutto quel tempo James mi aveva amata e protetta, ma ora, era qui, pronto ad uccidermi.

“James io…”.

“No Bella, aspetta, la parte migliore deve ancora arrivare”, disse interrompendomi.

Lo fissai… Cos’altro poteva esser successo?

“Quando tu, Edward, ed il resto dei Cullen ve ne siete andati. Io sono rimasto per... sistemare una faccenda. Il poliziotto aveva riportato la bambina ai genitori. Volevo solo assicurarmi che mantenesse il tuo segreto… come gli avevi chiesto… Ma non l’ha fatto, appena ha visto i genitori della bambina ha cominciato a raccontare tutto…”. I miei occhi si spalancarono e la bocca si aprì, non controllavo più i miei nervi facciali.

“Tranquilla piccola… Li ho uccisi tutti… L’ho fatto per te sai? Così non avresti avuto altre seccature. Ma per la bambina mi dispiaceva, e poi… ero già sazio…”, disse massaggiandosi la pancia.

Sentii il mondo cadermi addosso. Aveva ucciso Alan ed i genitori della bambina che piangeva disperata alle mie spalle. Con questo si spiegava anche il colore dei suoi occhi.

Un ringhio feroce uscì dalle mie labbra.

“Tu…hai ucciso… delle persone innocenti… per proteggere me? E con questo nobile gesto, credevi che io ti sarei caduta tra le braccia? Sei solo un vile! Uno sporco e schifoso assassino!”, cercavo di controllarmi, ma non era facile. La voglia di attaccare cresceva a ogni istante.

“Non incolpare me! E’ tua la colpa! Quando sono arrivato a casa e ho trovato quel misero pezzo di carta sul tavolo… la rabbia mi ha accecato! Io mi ero sacrificato per te e tu, come ricompensa eri fuggita con quel Cullen!”, mi rispose James ringhiando.

“Non osare nemmeno pronunciare il loro nome, non sei degno di tanto onore!”, sibilai tra i denti.

Successe tutto molto velocemente, James si scagliò contro di me, afferrandomi per il collo e sbattendomi al muro.

“Ti farò presto pentire di tutto il male che mi hai fatto…”. Disse a un centimetro dalla mia faccia.

Alice lo colpì in pieno petto, facendolo così arretrare di qualche passo.

“Sta lontano da mia sorella!”.

James si rialzò subito e, a velocità vampiresca, cosparse la casa di benzina, ci mise appena un secondo a svuotare la tanica che c’era alle sue spalle.

Agnes, singhiozzava, era terrorizzata. Io e Alice, le facemmo scudo con i nostri corpi.

“Sai come muoiono i vampiri Bella?”, disse con voce melliflua “Il fuoco… è letale per la nostra specie, non sono stupido, so che presto gli altri della vostra famiglia ci troveranno… agirò in fretta. Io ti amo Isabella, ma tu non mi ricambi… Non mi resta che ucciderti, e morire con te”. Disse in fine, estraendo l’accendino dalla tasca.

“James noooo!”, urlai, prima che l’accendino cadesse a terra, dando vita ad un enorme fiammata.

La sua risata cupa ci avvolse come le fiamme. Istintivamente, mi girai abbracciando forte Alice e Agnes. Non mi spaventava più la sua vicinanza, non ora che stavamo per morire.

“Addio Bella… O forse dovrei dire a tra poco”, furono le ultime parole che udii, prima dell’esplosione. Vidi mille schegge di pietra, lunghe lingue di fiamme avvolgerci in un intenso dolore.

…….

…….

…….

 

 

“Bella, noooo!!!”.

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

Baby84: Ah scusa, allora non avevo capito io J. Grazie mille per i complimenti. Bacioni.

Patu4ever: Mmm no, era James xd. Stupita? Xd. Bacio!

Ross_ana: E direi che qui, non ti ho tolto nessun sassolino xd, anzi probabilmente ne ho aggiunti ma… Ti fidi di me? “in teoria” E allora chiudigli occhi xdxdxd. Ok ok, ho dato di matto… Ma dovrebbe ricordarti qualcosa… il succo è: fidati di me xd. A presto baci.

Trettra: Direi che ora hai altro di cui preoccuparti xd. Grazie per i complimenti e la recensione. Baci.

Erika1975: James! Ovvio xd.  

Vika: Hai indovinato! Bravissima xd. Povero Jake, non l’odiare, lui non voleva che lo facessero J. Un bacio a presto e grazie per i complimenti J.

eMiLy BlOoD: Avevi ragione, era James… per il resto… no commenti xd. Grazie per la recensione. A presto. Baci.

Hale1843: Ed ecco che ora mi odierai xd. Ma… fidati di me, anche se ti sarà difficile per un po’ xd. Grazie per la recensione e i complimenti. Baci a presto ciau J.

RachEl CullEn: E mi sa che sei rimasta senza nessuno da ammazzare xd. A presto.

Elfa sognatrice: Sono contenta che comunque questo cap ti sia piaciuto J. Si New Moon esce a novembre ma ad ottobre c’è la premier a Roma J. Su James avevi indovinato J. Un bacione alla prossima e grazie!

Titty88: Anche io ero felice per i biglietti. Grazie per la recensione. Ciao.

Tede: Grazie! Anche se credo che ora avresti preferito non leggerlo xd. Baci a presto.

Annatfl: Mmm non so se classificherai questo capitolo bellissimo xd. Grazie per la recensione J. Un bacio. A presto.

Frafra9: Non posso dirti se avrai mai spiegazioni xd. Grazie per i complimenti e la recensione, ma soprattutto per la fantasia xd. A presto. Ciau.

Shinalia: Ovviamente… James xd Contenta?

Bigia: Grazie! Sono contenta che ti spia piaciuto… ma, ora?? xd. A presto. Baci.

Eli1414: Ciao! Che bello! Una nuova recensitrice J. Grazie mille per i complimenti e per aver letto tutta la mia storia d’un fiato J. Facendomi una auto critica, credo proprio che l’altra, in quanto a grammatica, abbia più carenze di questa ma solo perché era la prima. Ma nel complesso non credo sia da buttare J. Un bacione e a presto!

Grazie a TUTTI.

Amalia.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Eccomi… Non ho molto da dire oggi, solo una preghiera da farvi… Nello scorso capitolo, mi aspettavo una serie di minacce a valanga ma, per mia fortuna, non sono arrivate, forse me le farete in questo, ancora non so… Ma vi prego, fidatevi di me e abbiate

 Eccomi… Non ho molto da dire oggi, solo una preghiera da farvi… Nello scorso capitolo, mi aspettavo una serie di minacce a valanga ma, per mia fortuna, non sono arrivate, forse me le farete in questo, ancora non so… Ma vi prego, fidatevi di me e abbiate pazienza xd. Detto questo vi saluto lasciandovi alla lettura del capitolo. A sabato con il nuovo aggiornamento.

Morsetti.

P.S. Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 20My Destiny

Pov Edward

 

 

 

 

La mia Bella mi aveva appena salutato, stava raggiungendo Alice.

Andai a sdraiarmi sul divano, presi il mio diario, impugnando una penna, e cominciai a scrivere:

 

Che dire, unico indescrivibile.

Lei, il mio giorno, la mia notte, la mia vita. Bella.

Ricordo quando ero convinto d’averla persa. Il dolore, lo smarrimento di quei giorni che sembravano non passare mai. E ora… mia… lei è mia. Voglio chiederle di sposarmi. Voglio legarla a me, in ogni modo possibile, esistente.

Sono passati pochi minuti, ma la sua assenza già mi pesa. La amo, immensamente, la adoro.

Incredibile ma vero, lei mi ricambia in tutto.

Ogni tanto mi chiedo come abbia fatto ad entrarmi dentro, a diventare il mondo, la ragione della mia esistenza. Io che sempre sono stato dure e freddo, apatico.

Ma, in fondo, so che la risposta non mi interessa. Sono grato di questo, di lei.

Chiunque abbia deciso di metterla sul mio cammino, mi ha fatto il regalo più bello della mia vita.

Ti amo Isabella Marie Swan, ora, sempre e per sempre.

 

Edward.

 

Chiusi il diario.

Lo lasciai cadere distrattamente sul pavimento. Continuavo a bearmi dei momenti vissuti poco prima.

Il bacio, la confessione, il suo “ti amo”. Chiusi gli occhi, e sospirai.

Come’era bello amare, ed essere amati.

Edward posso entrare?

I pensieri chiassosi di Jasper mi destarono dai miei ricordi.

“Entra”, dissi alzandomi dal divano.

Edward, non sono tranquillo. Bella ha raggiunto Alice già da un po’. Perché non tornano?!

“Jasper, sta calmo. Staranno solo parlando. Sono due vampire, non c’è nulla di cui preoccuparsi”, risposi esasperato a mio fratello.

Ok, allora andrò da solo a cercarle!

Mi urlò mentalmente, prima di fiondarsi fuori dalla finestra.

Sbuffai, ma lo seguii. Quando Jasper si metteva in testa qualcosa, non lo smuoveva nessuno.

Grazie fratello.

Pensò, sentendomi avvicinare.

Sorrisi, ma non dissi nulla.

Sentivo la tensione nei suoi pensieri, la vedevo anche nel suo corpo. Correva alla sua massima velocità, tendendo i muscoli.

“Credi davvero che siano in pericolo?”, chiesi sorridendo.

Non mi rispose, ma affilò lo sguardo. Subito non capii il perché.

Guardai nella sua stessa direzione, e il panico mi assalì. Davanti a noi, c’era uno scenario di guerra. L’albero spezzato, caduto accanto ad una struttura di pietra. L’odore di benzina, misto a quello di Bella, Alice e di un umano.

“Addio Bella… O forse dovrei dire a tra poco”.

A quelle parole, seguì un’enorme esplosione. Un boato che riecheggiò in tutta la foresta.

Le fiamme avvolsero la struttura di pietra, mille schegge volarono ovunque, con la velocità di un proiettile.

“Bella, noooo!!!”, urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.

Jasper si pietrificò sul posto. Incapace di parlare, di muovere anche solo un muscolo, la sua mente era vuota.

No, no, no, non poteva essere vero, non era successo.

Fissavo la casa, ancora avvolta dalle fiamme, convinto che, la mia Bella, ne sarebbe uscita da un momento all’altro.

Mi sarebbe venuta in contro, con il suo solito sorriso.

“Avanti… avanti… avanti Bella! Esci da lì! Esciii! Tu non puoi lasciarmi! Non puoi!!!”, gridai con quanto più fiato avevo in gola.

Scattai nella direzione della casa, l’avrei tirata fuori io da lì. Stava soffrendo, ne ero sicuro, ma non era morta, non ancora.

Due braccia forti mi trattennero, arrestando la mia folle corsa, era Emmett.

Noooo! Lasciami!”, mi divincolavo disperato, la mia Bella era la sotto.

“Edward non puoi! Calmati figliolo!”, anche Carlisle intervenne, parandosi davanti a me.

Mi ribellavo, la forza della disperazione mi muoveva, non permettendo al dolore di assuefarmi.

Ma sentivo quell’energia, scemare a poco a poco dal mio corpo. Mi accasciai a terra, portandomi le mani al volto.

Rividi il suo volto, illuminato dai suoi sorrisi, il suo bacio, il suo abbraccio… la profondità dei suoi occhi… cose che mai più avrei rivisto. Sentii un immenso dolore al petto, uno squarcio, terribile, irreparabile, che mi mozzò il respiro.

Erano passati secondi, minuti, anni… Non lo sapevo. Quello di cui ero a conoscenza, era che erano bastati a distruggere tutta la mia esistenza…

“Bella! Come hai potuto?! Perché?! Perché?!?!”, gridai singhiozzando.

Non c’era più motivo di lottare. Vidi Jasper con la coda dell’occhio. Era ancora immobile, a fissare le fiamme che ci avevano strappato i nostri rispettivi amori, le nostre esistenze, conscio anche lui, che non sarebbero mai più ritornate a riempirci la vita.

Era finita, per sempre…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

Vampiretta Cullen: Ciao! Grazie per la recensione e i complimenti! Sono contenta che ti piaccia e, spero che la scuola ti permetta di stare dietro a questa mia storia xd. Un bacio a presto!

Elfa sognatrice: Avevi indovinato, l’urlo finale era di Edward. Per quanto riguarda James, era un folle… Non concepiva l’idea di lasciare Bella in altre mani. Sono contenta che los corso capitolo ti sia ugualmente piaciuto J. Un bacio, alla prossima.

Twilight_the best: Ciao! Grazie per i complimenti  e la recensione! Come hai potuto leggere nessun gesto eroico ma… Va beh, vedrai xd. Un bacio. Ciaooo.

RachEl CullEn: Mi sa nessuno xd. E se quella era una rivelazione shock di questa che mi dici? Xd. baci

Nanerottola: Ebbene si, era il perfido e malefico James xd.  Grazie per il complimento e la recensione! Un bacione.

Jiulya Listing: Grazie mille! E’ brutto essere felice del pianto di qualcuno xd. Ma cerca di vederla sotto il mio punto di vista, scrivere e riuscire ad emozionare a tal punto, non è facile xd. Comunque, spero che avrai retto a questo capitolo, se hai fatto fatica con lo scorso… xd. Un bacio e a presto e grazie ancora per tutto!

Annatfl: Mmm mi sa di no xd… Non sono riuscite a salvarle… mah… xd. Alla prossima!

Ross_ana: Ululi per calmarti? Xd. Sei forse team Jacob? Xd Grazie mille per la recensione e la fiducia. A presto.

Hale1843: Hahaha Idolo xd. Ti ringrazio per il complimento e la pazienza xd. Sperso continuerai ad averne J. Un bacio tesoro. Ciau.

Bigia: Ciao! Grazie per i complimenti… ma, come hai letto nel cappy, non hai trovato risposta alla tua preghiera xd. Ma fidati di me, e non mi abbandonare xd. Un bacio e a presto.

Ishizu: Eh mi sa che ora non lo è più tanto xd. Grazie per la recensione. Un bacio.

RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha non ti preoccupare per lo scorso cappy J. Grazie mille per la recensione e, mi dispiace non aver potuto accogliere la tua preghiera… xd. Alla prossima. Ciau!

Frafra9: Hahaha, niente pompieri ne estintori…solo fiamme, dolore e desalazione xd. Ma fidati di me… xd. E soprattutto, tanta, tantissima pazienza xd. Un bacio, grazie per la recensione e i complimenti. Alla prossima. Ciau.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Allora, qui non dico nulla… Rimando tutto al fondo, dalle recensioni ai messaggi

Allora, qui non dico nulla… Rimando tutto al fondo, dalle recensioni ai messaggi.

Amalia.

 

 

Capitolo 21My Destiny

Pov Edward

 

 

 

 

Settant’anni erano passati dalla loro morte.

Bella ed Alice, la mia amata e mia sorella… Erano riuscite a compiere un ultimo atto d’amore, con i loro corpi avevano fatto da scudo alla piccola Agnes.

Mai mi sarei dimenticato di quel giorno.

Non solo perché mi avrebbe ricordato a vita, la perdita…

Dopo diverse ore, Carlisle era riuscito a portarmi via da quel posto, a trascinarmi a casa.

Ero distrutto, non potevo crederci, l’avevo appena ritrovata e subito ripersa, ma questa volta, per sempre…

Mi ero chiuso in camera mia, distruggendo ogni cosa mi capitasse a tiro. Quel posto era impregnato di lei, di loro.

Ad un certo punto, afferrai l’ultimo cd che Alice mi aveva regalato.

Lentamente lo aprì e, con mia grande sorpresa, vi trovai un biglietto all’interno…

 

Edward… qualunque cosa succeda, cresci Agnes come se fosse tua… è così che deve andare… l’ho visto.

Ti voglio bene fratellone, prenditi cura del mio Jasper.

 

Alice.

 

Avevo adottato la bambina, Agnes. Ero stato come un padre per lei. Proteggendola da ogni male.

Credevo di riuscire a riscattarmi, così…

Bella… a lei avevo giurato eterna protezione, fino a poche ore prima, fino a quando non morì. E così Agnes era stata la ragione della mia ripresa.

Dedicavo a lei ogni istante, ogni minuto della mia vita.

Ma Jasper… lui non aveva avuto alcun tipo di appiglio. Era scappato e non aveva più fatto ritorno, divorato dal dolore che lo soffocava.

Tutto gli ricordava Alice in quella casa… per lui era diventato impossibile viverci, se quella era vita.

Nessuno aveva tentato di fermarlo, sarebbe stato inutile, oltre che ingiusto.

Sentivo il dolore di tutti. Esme che vedeva la sua famiglia spezzarsi, Carlisle che si sentiva inutile, Emmett non era più lo stesso e Rose… lei era sempre silenziosa, chiusa in se stessa.

Io… avevo la mia bambina, la stessa che il mio amore aveva protetto con il suo corpo. La vedevo crescere, giorno dopo giorno.

Sapeva tutto di noi, ma non le facevamo paura, ci amava incondizionatamente. Noi avevamo solo lei, e lei, aveva solo noi.

Era l’unica in grado di portare un sorriso nella nostra casa, l’unica in grado di farci ancora amare.

Forse per questo la mia decisione di non trasformarla una volta giunta alla maggiore età, aveva creato diverse tensioni in casa.

Ma non avrei ceduto… Lei doveva vivere. I suoi occhi blu cobalto dovevano continuare a risplendere in quel viso di porcellana, incorniciato da morbidi boccoli castani che tanto amavo.

Crebbe, divenne una bellissima donna, si sposò. Quel giorno fu magico per me, accompagnarla all’altare, metterla nelle mani di quello che sarebbe stato il suo uomo, per sempre.

Ma io non l’avrei comunque abbandonata, sempre l’avrei osservata da lontano, affinché nulla di brutto le accadesse.

“Ti voglio bene papà”. Le parole che più di tutte erano impresse nel mio cuore… la prima volta che mi chiamò papà… la prima volta, che disse di volermi bene.

Io ci sarei sempre stato per lei.

L’avrei consolata quando piangeva, sorriso quando era felice, mi sarei stupito di ogni suo cambiamento. Sempre l’avrei portata con me, proprio come la mia Bella.

Come mi faceva male pensare a lei. Un dolore incontrollabile, insostenibile.

Sospirai, tornando con i pensieri alla realtà.

Mancavano dici minuti a mezzogiorno, passeggiavo nella piazza di Volterra, in mezzo agli umani.

Arrivai davanti al campanile, e arrestai la mia camminata.

Anche Agnes, mi aveva lasciato, si era spenta dopo una lunga malattia.

I suoi occhi da bambina, poi da donna. I suoi fantastici sorrisi. Settanta brevissimi anni di ricordi… Faceva tutto terribilmente male.

Basta! Strinsi i pugni e digrignai i denti.

Ora, toccava a me raggiungerle, Ero sereno, contento, finalmente il dolore, la sofferenza, sarebbero cessati. Sorrisi.

“Amori miei…” don sto attivando da voi…” don, don, don, don, don, don.

Allargai le braccia, alzando gli occhi al cielo, sorrisi. Don, don, don.

Ero pronto a tornare da loro… don… Scrollai la testa, permettendo così alla tunica che avevo indosso di cadere a terra, scoprendo il mio corpo… Ero sicuro… Ero pronto… Don.

L’ultimo rintocco della mia vita, l’ultimo sorriso m’illuminò il volto.

 

 

 

Ok, ora vi posso parlare xd. Tutte vive?? I vostri cuoricini? Allora, non linciatemi, non minacciatemi… pace e amore xd. Ricordatevi solo di continuare a seguirmi… Non abbandonatemi, riponete la vostra fiducia in questa povera anima pia xd. Sa… vi lascio con le risposte alle vostre recensioni J.

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

Baby84: Ehm… posso? Xd. Allora… ti ringrazio per il complimento! Ma mi sa… che tu non ringrazierai me xd. Un bacione.

Jiulya Listing: E mi sa che questa volta l’infarto ti è venuto xd. Grazie per la recensione. A presto.

hale1843: E io dico NOOOOOO xd. Grazie per i complimenti e la recensione! Ma mi sa che questa volta l’infarto ti è venuto xd. Cmq, non preoccuparti per Jez, se vuoi ti do il numero e lo consoli xd. Bacioni.

Cloh: Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta anche l’altra mia storia! Ma soprattutto mi hai lusingata! Hai fatto leggere a tutte le tue amiche, wow! Spero che anche il loro giudizio sia stato positivo J. Per quanto riguarda questa storia… beh, credo che dopo questo cap… ti manchino le parole xd Ma spero mi perdonerai e che continuerai a seguirmi xd. Un bacio, grazie ancora di tutto.

vampiretta cullen: Grazie per la recensione! Mi dispiace per la tua tristezza però… che mi sa che si è amplificata in questo cap xd. Bacioni.

Frafra9: J La mia delle minacce era una battuta J. TI ringrazio per la recensione e sono contenta che nonostante tutto i cap ti piacciano…ma di questo cosa mi dici ora? xd. Bacioni

theangelsee69: Mmm sadica? No… almeno non con me stessa xd.

RachEl CullEn: Azz, e mi sa che la depressione aumenta xd. Bacioni.

twilight_the best: Agnes xd. Cmq… spero che continuerai a giudicare la mia ff una storia… nonostante tutto xd. Ma seguimi, potresti avere delle sorprese xd. Grazie per il complimento. Bacioni.

Nanerottola: Azz, e ora altro che pianto xd. Spero continuerai a fidarti di me xd. Bacioni.

Elfa sognatrice: Beh… se fossi all’ultimo cap vi avvertirei xd. Cmq, credo di nona ver aiutato la tua pazia a migliorare con questo cap xd. Ma ti prego… fidatiiii xd. Un bacione e grazie per la recensione. Bacioni.

Trettra: Grazie epr i complimenti! Se lo scorso cap ti ha lasciato senza parola, questo che ti ha fatto? Xd. Bacioni.

lilly3: Hahah fantastiche le minacce, che credo attuerai in questo cap xd. Ma perché volevi mandare al rogo Bella? Xd. Mi perdoni vero? Xd. Bacioni.

Annatfl: Mmmm come stai? Xd. Grazie per la recensione! Spero che mi perdonerai e continuerai a seguirmi xd. Bacioni.

Bigia: Mmm spero che rimarrai sulla tua idea xd. Grazie per la recensione e il complimento. Bacioni.

Stellalilly: Azz, ti prego continua a fidarti xd. Grazie per la recensione. A presto. Recensione di nefertiry85: E certo.. ma dimentichi che tu eri la prima a volermi minacciare xd. Cmq, credo che questo sia peggio xd. Bacioni tesoro.

Hachiko_Vampire: Non sai che enorme complimento mi hai fatto, dicendomi che fino ad ora solo Twilight ti aveva fatta piangere. Sono felicissima che la mia storia ti piaccia e che tu voglia diventare una mia prima grande fan in caso di un mio romanzo xd. TI chiedo solo di continuare a fidarti di me J. Un bacione e grazie ancora per tutto.

ross_ana: Grazie per il testamento xd. Amo le recensioni lunghe, ma andiamo per ordine. Grazie per tutti i bellissimi complimenti. Non è facile riuscire ad esprimere a pieno tutte le emozioni che si vogliono far provare all’interno di un capitolo, e sono contenta d’esserci riuscita con te J. Ovviamente, sono anche stra felice della tua appartenenza al team Edward xd. Conosco bene Harry Potter, ne sono una grande fan anch’io.. anche se forse, non proprio al apri con Twilight. E ammetto che la morte di surius aveva scombussolato molto anche me J. Speriamo d’esser riuscita bene anche in questo capitolo. Un bacione e grazie ancora x tutto!

Grazie a TUTTI.

Amalia

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Allora, i capitoli tragici saranno dannosi, ma a quanto pare portano molte di voi a recensire xd

Allora, i capitoli tragici saranno dannosi, ma a quanto pare portano molte di voi a recensire xd. Forse devo farne più spesso??? Hahaha. Va beh, ci vediamo al fondo con le spiegazione e le risposte alle vostre recensioni. J.

 

 

 

Capitolo 22My Destiny

Pov Edward

 

 

 

 

 

“Ehi fratellone! Non credi di viaggiare un po’ troppo con la fantasia?”. Alice irruppe come un uragano nella mia stanza.

“Era una tua visione Alice”, risposi sorridendo.

“Sai come funziona… L’hanno provocata i tuoi pensieri. Il solito melodrammatico”, rispose, per poi voltarsi verso Bella, che ci fissava perplessa.

“Che cosa…”.

“Oh niente. Edward si stava immaginando la sua vita senza di noi. Quando ti allontani diventa un tantino… vulnerabile”, le rispose Alice, interrompendola.

Bella sorrise e si avvicinò a me.

“Smettila di pensarci… Per fortuna le cose non sono andate male…”, disse, accarezzandomi una guancia.

Era vero, si erano salvate, ma per un soffio. Lo scudo di Bella si era attivato all’ultimo, proteggendole così dall’esplosione.

Sospettavo che avesse una sorta di scudo, ma ero convinto fosse solo a livello mentale, non anche fisico.

Non avrei mai dimenticato quei momenti…

 

***

 

Fermo, di fronte alla casa, della quale, oramai, erano rimaste solo macerie… Fissavo i frammenti di pietra, rivedendo in loro quelli del mio cuore. Incredulo, divorato dal dolore.

Fino a quando un rumore, un flebile scricchiolio, attirò la mia attenzione, facendo rinascere in me la speranza.

Passavano i secondi, gli occhi fissi nella direzione dalla quale era provenuto quel rumore, come me, tutta la mia famiglia.

Un masso venne spostato con forza. Vidi Bella rialzarsi, stringeva tra le sue braccia una bambina. Agnes.

Alice, un secondo dopo di lei, uscì dalle macerie. Non potevo credere ai miei occhi…

“Bella…”, sussurrai.

Al suono della mia voce, alzò la testa di scatto, puntando i suoi occhi nei miei.

“Edward…”, singhiozzò.

In un attimo, la presi tra le mie braccia, stringendola al petto. Facendo sempre attenzione alla bambina che ancora aveva in braccio.

Toccai il suo viso, il suo collo, le braccia, volevo assicurarmi che stesse bene, che non fosse ferita.

“Sto bene Edward… sto bene…”, continuava a ripetere singhiozzando.

 

***

 

“Ehi! Stai di nuovo sognando? O forse dovrei dire che stai di nuovo avendo un incubo?”. Alice mi scrollò, destandomi nuovamente dai miei pensieri.

“No, nulla… Ma dimmi una cosa, perché sei andata sola nel bosco?”.

Erano passate poche ore da quel mostruoso evento, e non avevamo avuto ancora il tempo di parlare.

La vidi rabbuiarsi, e si sedette sul divano.

“Non avevo visto… Conosceva bene il mio potere. Avevo avuto una breve visione, nella quale avevo visto che dovevo andare nel bosco… da sola. Arrivata lì, tutto è diventato più nitido e dettagliato. Non ho avuto il tempo di reagire. Era troppo forte per me, nel suo corpo scorreva sangue umano… Mi ha preso il telefono dalla tasca ed ha scritto quel messaggio a Bella. Mi spiace…”.

Aveva la testa bassa, si fissava le mani.

“Alice”, la chiamai, alzandole il viso con un dito.

“Non ti devi scusare di nulla. L’importante è che tutto si sia risolto per il meglio e che la mia sorellina ora sia qui”, dissi abbracciandola.

Lei ricambiò l’abbraccio, facendosi scappare un singhiozzo.

“Alice, ha ragione Edward. Tu non hai colpa. Io ho portato James a compiere questo folle gesto, io gli ho raccontato tutto di voi, dei vostri poteri, mettendo tutti in pericolo. Mi dispiace davvero tanto Alice, perdonami”. Intervenne Bella.

Nel suo sguardo c’era dolore, dispiacere. Era insopportabile da reggere.

“Amore…”.

“No Edward, va bene così, è giusto così”, disse bloccandomi, capendo le mie intenzioni.

Volevo consolarla, alleviare il suo dolore… che era anche il mio.

Vieni qui sorellina!”. Urlò Alice, buttandole le braccia al collo.

Bella ricambiò quel gesto d’affetto sorridendo. Anche se non potei non notare l’ombra di tristezza che regnava nel suo sguardo.

“Beh, vado dal mio Jasper. Gli sono venuti non pochi complessi dal…”, si bloccò sospirando. “Vado”, aggiunse in fine.

Uscì dalla stanza, lasciando Bella e me da soli.

“Come sta Agnes?”. Chiesi avvicinandomi a lei.

Posò la testa sul mio petto.

Carlisle dice che si riprenderà. Ha subito un forte shock…”.

“Vuoi davvero adottarla?”, le chiesi serio, dopo qualche secondo di silenzio.

“Tu come… come sai che…”. Cominciò a balbettare, era imbarazzata. L’avevo colta di sorpresa.

“Alice. Ha avuto una visione”, risposi sorridendo.

“Ah. Insomma, è rimasta sola al mondo… Non possiamo abbandonarla. So che non sarà facile, ma vorrei provarci”. Aveva solo sussurrato quelle parole. Se fosse stata ancora umana, sarebbe sicuramente arrossita.

La allontanai dal mio petto, per guardarla negli occhi.

“Mi sembra un’ottima idea amore”, dissi sorridendole.

Alle mie parole, il viso le si illuminò di gioia.

“Davvero?”. Chiese.

Mi limitai ad asserire, beandomi della bellezza del suo sorriso. Avevo rischiato di non vederlo mai più, se solo ci pensavo…

“No, sono qui amore mio… Sono qui”, sussurrò accarezzandomi.

Solo allora mi accorsi d’aver digrignato i denti.

“Oh Bella, se solo potessi…”.

Mi poggiò un dito sulle labbra.

“Ti amo Edward”, sussurrò con infinita dolcezza.

“Ti amo anch’io Bella”.

Finalmente, ci abbandonammo ad un lungo e tenero bacio, carico d’amore e serenità.

Ora eravamo insieme, tutto il resto non contava. Quando ci separammo, la fissai intensamente negli occhi.

“Sposami”. Mi uscì di bocca, prima ancora che potessi fermarmi.

M’inginocchiai davanti a lei.

“Diventa mia moglie Isabella Marie Swan. Permettimi di renderti felice ogni giorno della nostra eternità, permettimi di amarti… Perché questo, e solo questo, sarà lo scopo della mia vita. Ti amo amore mio”. Non mi ero preparato nessun discorso. Era uscito tutto dal mio cuore, sincero, ora come non lo ero stato mai.

Guarda nel cassetto accanto a te.

Il pensiero di Alice mi raggiunse.

Portai la mano sulla maniglia del mobiletto, e lo aprii. All’interno c’era una scatolina di velluto bianca. Sorrisi.

Grazie. Pensai.

Afferrai il piccolo cofanetto e con uno scatto lo aprii, porgendoglielo. Lei mi fissava, non aveva nemmeno guardato l’anello.

Mi prese il viso tra le mani e s’inginocchiò davanti a me.

“Sì, Edward. Sì, non chiedo altro”, rispose sorridendo.

Sììì!”. L’urlo di Alice arrivò forte e chiaro alle orecchie di tutti.

Sia io che Bella scoppiammo a ridere, prima di tornare seri ed abbandonarci all’ennesimo bacio.

Aveva accettato la mia proposta, con una sola semplice parola mi aveva reso l’uomo più felice del mondo.

La afferrai per la vita sollevandola.

“Grazie”, sussurrai sulle sue labbra.

Lei allacciò le gambe attorno alla mia vita.

“Grazie a te di esistere…”.

Sorrisi, continuando a bearmi di quella piccola ma forte consapevolezza: presto, saremmo diventati marito e moglie.

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, ora mi spiego… Lo scorso capitolo è nato perché quello era il finale che avevo seriamente pensato di fare, ovviamente più dettagliato. Ma la mia bes friend patatina fritta (alias barbyemarco), mi ha seriamente minacciata, dicendo che se facevo un finale simile mi uccideva xd. E quindi ecco, che nasce l’idea del capitolo scorso. Dunque, visto che potevate fidarvi di me? Alla fine non sono cattiva come avete detto no? Xd. Sa ora vi saluto lasciandovi con le risposte alle vostre recensioni.

Morsetti.

Amalia.

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

 

 

 

Hachiko_Vampire: Nooo non piangere! Visto? Ho già postato xd.

Annatfl: E infatti non le ho fatte morire xd. Alla prossima. Un bacione.

twilight_the best: Grazie per i complimenti! J. Ma come hai visto… non sono morte xd. Bacioni.

Trettra: Grazie! Mi dispiace per la tua sofferenza, ma spero d’essermi fatta perdonare con questo capitolo J. Bacioni.

baby84: Grazie per il complimento! Piaciuta la sorpresina? Xd.

RachEl CullEn: Mmmm ho una zia avvocato posso difendermi xdxd. A parte di scherzi, scusa per la depressione, ma ora ti sei ripresa vero? Xd.

patu4ever: Ma noooo che non è morto nessuno xd. Mi spiace per la tua sofferenza e per la sgradita sorpresa xd. Ma ora mi sono fatta perdonare no? Xd. Baci.

Vegetina ssj 94: Mmmm ho sistemato tutto… ma Agnes non è stata proprio inutile visto che ha fatto riprendere ed.

vampiretta cullen: Eh noooo ma potevo mai alsciarti così sofferente? Xd. Certo che no! Visto? Hai sorriso spero xd. Bacioni.

Nanerottol: No no, non voglio avere sulla coscienza il tuo stato di salute emotiva xd. Ti ho rallegrata un po’ con questo cappy? Spero di si J. Bacioni.

Ishizu: Ovviamente… con una svolta xd. Grazie per la recensione. Baci.

Jiulya Listing: Hahaha, mi spiace ma non mi ha dato il permesso xd. Però ti ringrazia per il pensiero, ma ora ha di nuovo la sua Alice xd. Grazie per la recensione. Bacioni. 

Frafra9: Grazie! Sono contenta che ti piaccia cmq… hai ragione però…li stavo facendo soffrire troppo… e in fatti, rieccoli felici e contenti xd. Bacioni.

hale1843: hahaah come dicevo prima, Jazz ringrazia per il pensiero ma rifiuta xd. Mi è piaciuta questa recensione pazzerella xd. Grazieeee. Spero d’averti fatto un po’ contenta J. Un bacione.

Elfa sognatrice: Hahaha mi spiacciono tutte queste domande… Quindi a giudicare dalla tue ipotesi, questo non te l’aspettavi vero? Xd. Alla prossima. Baci.

nefertiry85: Grazie tesoro per il bellissimo complimento, come puoi vedere tu stessa… non l’hanno presa molto bene, ma conq eusto cap credo d’averle fatte felici xd. Bacioni.

ross_ana: Ha questo punto, ho capito che sei la stessa ragazza che mi scrive sul gruppo J. Adoro le tue recensioni, nella queli riesco a capire tutti i sentimenti che sono riuscita a trasmetterti con il mio modo di scrivere, e con la mia storia. Sono davvero contenta, di sapere, che suscito tutto ciò in te. Come ho già detto adoro questo tipo di recensioni, lunghe chilometri, quindi Grazie, per questo, per i complimenti ed il commento. Tornando alla storia, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che ti abbia piacevolmente sorpresa J. Un bacione.

Bigia: Ka tua fiducia, spero sia stata pienamente ricambiata J. Grazie mille per i complimenti e la recensione. Bacioni.

RenEsmee_Carlie_Cullen: Tesoro mio, mamma che ansia. Ma cos’è successo? Ovvio, non dirmelo qui. Ma vvoglio starti vicina, aiutarti se posso. MI manchi incredibilmente anche tu, non sai quanto ti ho pensata ultimamente. Spero di sentirti davvero presto amoriina. Sono contenta di sapere che però, nonostante tutto, continui a seguirmi, Ti rpego non mi abbandonare anche qui L. Ti voglio un mondo di bene. Spero di sentirti prestissimo. Un bacione immenso.

Michelegiolo: E avevi indovinato xd. Contenta?.  

Honey Evans: hahaah sei fantastica xd. Aveva ragione la tua parte assonnata! Cmq credo e spero d’aver preso la giusta decisione. Forse il tuo sguardo assasino o i tuoi anatemi mi hanno intimorita?? Xdxdxd. Grazie mille per la recensione. Bacioni.

Stellalilly: Hai fatto bene a fidarti visto? Xd. Grazie per la recensione. Bacioni.

Biviana: Grazie per il complimento! Ma non potevo farti soffrire così, e in fatti ecco il cappy felice xd.

flazzy cullen: Non avevi capito male xd, ma con questo cappy ho riparato vero? Xd. Grazie per al recensione. A presto.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23My Destiny

Eccomi qui tesorine, arrivo proprio per il rotto della cuffia. Sono riuscita solo ieri a scrivere questo capitolo, e non so se ce la farò a scrivere il ventiquattresimo in due giorni, ma prometto che ci proverò. Tutt’al più, salterà il post del lunedì. Mi scuso per questo inconveniente, ma la causa è un calo di concentrazione. Non riesco più a scrivere come vorrei e questo mi demoralizza, e come se questa storia cominciasse a starmi stretta. Ma così come ho iniziato, finirò. Ve lo prometto. Detto questo, vi lascio alla lettura di questo capitolo, per il quale mi scuso, so che non è uscito molto bene. Un bacione a tutte.

Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensione.

 

 

 

 

 

Capitolo 23My Destiny

 

 

 

 

Ero uno scudo, nel vero senso della parola. La mia mente era immune dagli attacchi, così come il mio corpo.

Era stata una vera fortuna, non ci saremmo mai salvate dall’esplosione senza il mio dono. Non avrei mai dimenticato quegli ultimi momenti. La consapevolezza di essere spacciata, il veder scorrere tutta la mia vita davanti agli occhi. Vedere quante cose mi ero persa, quanti sbagli avevo fatto. Era stato terribile.

Ma tutto si era risolto tutto per il meglio, al momento dell’esplosione avevo sentito una forza oscura nascere dentro me, nello stesso istante in cui l’avevo sentita abbandonarmi, uscendo dal mio corpo. Un’esperienza unica, che non avrei mai dimenticato.

Ma ora, non dovevo pensarci, ero al sicuro, tra le braccia di Edward. Sdraiata sul suo petto, mi godevo i primi raggi di sole che filtravano dall’immensa vetrata.

Potevo notare ogni singolo granello di polvere che veniva illuminato da quella piccola luce fioche.

Avevo finalmente passato la prima notte d’amore con quello che sarebbe stato il mio futuro marito. Dire che era stata fantastica, sarebbe stato un insulto a tanto splendore.

Le sue mani che lente, mi accarezzavano la schiena, le sue labbra che lambivano ogni parte del mio corpo.

Sospirai.

“Che cosa c’è amore?”, mi chiese Edward, sussurrandomi all’orecchio.

“Pensavo a questa notte”, risposi senza la minima vergogna.

Lo sentii sorridere, ma non disse nulla.

Passavano i minuti, nei quali continuavamo a bearci l’uno dell’altro. Alzai il viso dal cuscino, e mi scontrai con due occhi neri come la pece. Lentamente accarezzai le occhiaie violacee che le solcavano il volto.

“Che ne dici, andiamo insieme a caccia?”. Proposi sorridendo.

“Sarebbe la prima volta… insieme”. Rispose dolcemente.

Sorrisi.

“Bene, allora mi vesto”, dissi alzandomi dal letto.

Ma due braccia mi afferrarono per i fianchi, riportandomi sul letto.

“Non così presto signorina… Se vuole alzarsi, deve pagare pegno”.

Lo fissai perplessa, fino a quando le sue labbra non si scontrarono con le mie. Erano morbide, perfette, non mi sarei mai abituata a quella sensazione.

“Ora puoi andare…”, disse staccandosi da me.

“Mmm”. Mi lamentai, riattaccandomi a lui.

Scoppiò a ridere, stringendomi maggiormente a se.

“Prima, sembravi andare di fretta”. Osservò.

“Sì, ma perché ti ho visto… affamato. Non sopporto vederti così…”. Dissi, abbassando la testa.

“Ti amo”, mi sussurrò sulle labbra, alzandomi il viso con un dito.

“Anch’io… Ma ora sbrighiamoci”.

Ci alzammo e in meno di un minuto fummo pronti per uscire.

Scendemmo nell’immenso salone di casa Cullen, erano tutti lì. C’era chi guardava la televisione, chi parlava o semplicemente guardava fuori dalla finestra. Sembrava che nulla fosse accaduto.

“Ehi Bella!”, mi salutò Emmett, venendomi in contro per stritolarmi in uno dei suoi abbracci.

“Emmett… Così mi sbricioli!”. Urlai.

Lui mi lasciò subito andare, scoppiando a ridere.

“Non posso sorellina… Ricordi? Sei uno scudo!”. Disse sorridendo.

“Giusto, ma ancora devo capire come funziona”, ammisi imbarazzata.

“Ehm, Ehm”. Carlisle si schiarì la voce, attirando l’attenzione su di sé.

“Non dovete dirci nulla ragazzi?”, chiese.

Io sorrisi, ed Edward mi prese per mani.

“Beh, penso che Alice ve l’abbia già detto… Io e Bella ci sposiamo”. Disse con tono fiero e deciso.

Alle sue parole, una serie di urla d’approvazione riecheggiarono tra la famiglia.

Esme e Carlisle ci abbracciarono complimentandosi, Emmett ci diede delle vigorose pacche sulle spalle mentre Alice non la finiva più di saltare e battere le mani.

Jasper e Rosalie, non manifestarono troppo i loro sentimenti, ma sapevo che erano contenti per noi.

“Allora Bella, dobbiamo pensare al vestito, le scarpe, la chiesa, gli invitati! Oh mamma… Abbiamo troppo poco tempo! Come farò in un mese ad organizzare tutto!? E…”.

“Alt, alt, alt Alice… Un mese? Chi ti ha detto che quella è la data del matrimonio?”, chiesi un po’ infastidita.

“Che domande… Io so tutto. E a proposito di questo, c’è da scegliere l’intimo! E’ uscita la nuova collezione autunno inverno di...”.

“Alice!”. Urlai arrabbiata. Se fossi stata umana, sarei diventata rossa per l’imbarazzo.

Tutti si misero a ridere.

“E dai sorellina! Sappiamo tutti quello che avete fatto questa notte, un paio di completini intimi sexy faranno piacere al nostro Eddy”. Emmett, non mancò nel dare la sua opinione.

Sentii Edward ringhiare alle mie spalle, ma ero troppo imbarazzata per dire o fare qualcosa.

“Noi andiamo a caccia”, dissi semplicemente voltandomi verso Edward.

Nessuno disse più nulla. Sorridendo tornarono alle loro postazioni di prima.

Stavamo per uscire di casa, quando un pensiero mi bloccò sulla porta.

“Carlisle?”. Lo chiamai voltandomi verso di lui.

“Si Bella?”.

“Agnes… come sta?”, chiesi titubante. Avevo davvero a cuore la salute di quella che forse, sarebbe diventata la bambina mia e di Edward, la nostra piccola.

“E’ stabile”. Rispose semplicemente, facendosi serio.

Ma si riprenderà?”, chiesi, ancora più in ansia.

“Non lo so Bella. Ma io sto facendo il possibile”.

“Alice? Tu non riesci a vedere nulla?”.

“No Bella, non so perché, ma vedo come un buco nero quando tento di scoprire qualcosa sul suo futuro. Mi spiace”, mi rispose desolata.

Scossi la testa.

“Non fa niente. Se ci sono novità. Fateci sapere”. Dissi prima d’uscire di casa con Edward.

“Non temere amore… è forte, ce la farà”. Mi disse, affiancandomi nella corsa.

Sospirai, ma non dissi nulla.

 

Passò una buona mezz’ora, nella quale abbattemmo cinque cervi e due puma. Non avevamo parlato molto, presi entrambi dalla caccia.

Ma ora, mi sentivo sazia, così, mi sedetti sul ramo di un albero, ad osservare Edward, mentre finiva di dissanguare la sua preda. Quando si accorse del mio sguardo, lanciò la carcassa di lato e venne a sedersi vicino a me.

“Sei pensierosa oggi. Che cosa c’è?”. Mi chiese dolce.

“Dici che saremo in grado di crescere Agnes? E come prenderà la verità su di noi? Ho paura Edward…”. Dissi portandomi le mani al viso.

Ora che ci pensavo a mente lucida, vedevo quante complicazioni c’erano, e questo mi spaventava.

Edward mi abbracciò, poggiando la mia testa sul suo petto.

“Andrà tutto bene amore. Saremo ottimi genitori per lei, e vedrai… Non ci disprezzerà, ne avrà paura di noi. In fondo è ancora una bambina, crede nei miti e nelle leggende… Magari, le appariremo solo come due personaggi della sua fantasia che hanno preso vita…”. Disse sorridendo.

“Più che personaggi della sua fantasia… Temo che le appariremo più come i mostri che popolano i suoi peggiori incubi”. Risposi mettendomi a ridere.

Lo sentii sospirare. Stavo per chiedergli cos’avesse quando il cellulare nella sua tasca vibrò.

“Alice… dimmi”, rispose impassibile.

“Edward, dovete tornare subito a casa. Sono riuscita a vedere il futuro di Agnes, si sveglierà tra dieci minuti e… Dovete esserci”. Rispose Alice frettolosamente.

A quelle parole scattai in piedi, senza nemmeno curarmi di sentire la risposta di Edward. Cominciai a correre verso casa.

Pochi istanti dopo, lo sentii affiancarmi.

Calma amore, andrà tutto bene”, mi ripeté accarezzandomi una guancia.

Asserii ma non risposi, ero troppo agitata per pensare.

Sapevo solo che la piccola Agnes, stava per risvegliarsi. Da una parte ero felice di sapere che stesse bene, ma dall’altra, temevo più che mai il suo rifiuto.

Quella bambina mi aveva rapito il cuore. Non sapevo com’era possibile, ma la sentivo mia.

Scossi la testa, non potevo permettermi di fare certi pensieri. C’era sempre la possibilità che lei non mi volesse come madre. Accelerai il passo, impaziente di arrivare dalla bambina, che, per sempre, avrei voluto avere accanto.

 

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

RobyCullen: Grazie mille! La mia patatina fritta ringrazia xd. Spero che continui a piacerti J. Un bacione.

Jiulya Listing: Hahaha Jasper ringrazia per la bontà xd. Grazie per i complimenti! Bacioni.

Vegetina ssj 94: Ti ringrazio per i consigli. Alla prossima.

vampiretta cullen: Hahaha siiiiiii oleeeeee ti sei fidataaa xdxdxd. Sono contenta di nona verti delusa J. Un bacione e alla prossima!

Nanerottola: hahah ti ringrazia per l’appoggio. Io invece mi scuso per la poca chiarezza, il capitolo 21 era una visione che aveva Alice, provocati dai pensieri di Edward, mentre il 22 Alice interrompe la visione dicendo ad Eddy che usa troppa fantasia xd. Spero dìessere stata chjiara J. Un bacione e grazie per il commento J.

Elfa sognatrice: Sono contenta che ti sia piaciuto J. Quel tipo di finale era piaciuto anche a me, ma come ben sai, Barby mi ha minacciata xd. Questo capitolo, non era del matrimonio, penso ce ne vorranno ancora un paio J. Grazie per i complimenti! J Un bacione, alla prossima.

RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha per te questo ed altro xd. Spero che ti farei sentire presto…io a novembre vengo a Salerno, magari ci troviamo! J un bacione tesoro mio, e fatti sentire presto. Ti voglio benissimo. A presto.

Trettra: vi faccio morire, ma vi faccio anche resuscitare xd. Grazie per il commento e i complimenti. Bacioni.

twilight_the best: Hahaha Grazieeee sono contenta d’averti fatto sorridere, ma soprattutto sono felcie che il cap ti piaccia J. Ci sentiamo alla prossima. Un bacione e grazieee.

RachEl Culle: Hahaha ora sei contenta di non avermi uccisa vero? Xdxd. Non avresti eltto il continuo xd. Grazie per la recensione un bacione!

nefertiry85: J hai ragione, in molte l’hanno fatto tesoro xd. Cmq, che mi dici di questo cap? J. Bacioni.

patu4ever: Scusami, ti ho emsso confusione J. Era solo una visione, nel cap scorso Alice ha fatto risvegliare Eddy dall’incubo di quella visione. Spero d’essere stata chiara J.

lilly3: J l’IMPORTANTE E CHE CONTINUA A PIACERTI E CHE CONTINUI A SEGUIRMI J. Sono contenta che tu non mi abbia uccisaxd così posso finire questa ff xd. Grazie per la recensione. Un bacione grande. Ciau.

Shinalia: J. Grazie mille!! Alla prossima. Bacioni.

Frafra9: Certo, mica la potevo far finire così! Grazie per il complimenti, e barby ringrazia sempre per il sostegno xd. Alla prossima.

Stellalilly: Bene! Come a tutti credo xd. Alla prossima.

hale1843: hahah adoro queste recensioni xd. Invece speravo proprio di non essermi liberata di te, come di nessun’altra J. Sono contenta che il cappy ti sia piaciuto e che tu sia andata a dormire più tranquilla J. Ci sentiamo alla prossima. Bacioni.

Annatfl: Hahaha grazieeee e siiii tutti felici xd. Alla prossima. Bacioni.

flazzy cullen: xdxd Visto?? Avevod etto che potevate fidarvi J. Un bacio. Alla prossima.

ross_ana: hahasolo ci ho emsso un po’ a capire chi eri xd. Non mi davi segnali xd. Barby ringrazia per la statua d’oro xd. Per la denuncia mmm ho una zia avvocato, almeno mi sarei difesa xdxd, anche se mi sarebbe dispiaciuto per la tua vita spezzata xd. Spero di riuscire a fare il matrimonio per bene, così da soddisfare i tuoi desideri, sono stra felice che i miei capitoli ti piacciano e che ti ispirino a fare lungheee recensioni J. Quindi, ancora grazie per tutto, UN BACIONE, alla prossima J.

Hachiko_Vampire: Grazie a te per la recensione e i complimenti! Certo che c’è una continuazione, mica potevo alsciarvi così no? J. Ma… mi hai scritto ci sentiamo su fb… ma qual è lì il tuo nik? Grazie di tutto. Bacioni, alla prossima.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Allora, sono riuscita a fare il capitolo oggi pomeriggio

Allora, sono riuscita a fare il capitolo oggi pomeriggio. Non è stato facile, ma non ho trovato giusto che voi dobbiate rimetterci per una mia “debolezza”. Credo d’aver capito il problema… Mi sono accorta che questa storia, rispetto all’altra che ho scritto, è scadente. L’ho resa prima di vita, non l’ho studiata bene. Mi spiace che sia andata così, ma non ho paura ad ammetterlo. Per questo non riesco a continuarla come vorrei. In fatti, tra tre capitoli metterò la parola fine. Comunque credo che anche voi ve ne siate accorti, notando che sono passata da 24/21 recensioni a 10 xd. Mi scuso infinitamente, ma prometto che non vi lascerò a bocca asciutta e che rispetterò tutti i post J. Apprezzo tutto quello che mi scrivete, ringrazio i 100 preferiti e i 93 che l’hanno messa tra i seguiti. Farò il possibile affinché questa Fan Fiction finisca per il meglio J. Ma ora basta, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

 

 

 

 

 

Capitolo 24My Destiny

 

 

 

 

Erano passati dieci minuti dalla chiamata di Alice. Finalmente cominciai a vedere le mura dell’immensa casa bianca.

Ero impaziente, se pur timorosa, di rivedere la piccola Agnes.

Come un fulmine entrai in casa fermandomi nel salone, dov’erano tutti radunati. Sapevo che mancavano ancora venti minuti, per questo mi fermai.

“Bella…”, Alice mi si avvicinò lentamente.

“Alice, come sta? Hai già visto come reagirà?”, chiesi apprensiva.

Edward mi si avvicinò, abbracciandomi da dietro. Lo sentii sorridere. Vidi anche Carlisle venirmi in contro.

“Bella… Alice ha visto che Agnes si risveglierà tra poco. Starà bene fisicamente, se non per il fatto che lo shock ricevuto, è stato molto forte… Non ricorderà nulla…”. Fu proprio lui che mi spiegò ciò che mia sorella avevo visto.

La notizia mi congelò sul posto. Come potevano essere tutti così sereni?

“Amore… Da una parte, è un bene che sia così. Potremmo raccontarle tutto tranquillamente. Come se noi, la nostra specie, avessimo sempre fatto parte della sua vita. Sarà più facile, sia per lei, che per tutti noi”. Disse, stringendomi forte a sé.

E così, per loro, era questa la soluzione migliore. Avremmo dovuto mentirle, raccontarle di una vita mai vissuta. No, non ci stavo. Non avrei detto ad Agnes che era mia figlia, certo, lo desideravo, ma non volevo assolutamente che per lei fosse un obbligo. Doveva aver la possibilità di scegliere.

“Non sono d’accordo”, dissi, dando voce ai miei pensieri. “Non mentirò alla piccola, non le racconterò di una vita che non ha mai vissuto… No!”. Aggiunsi.

Rimasero tutti in silenzio, non si aspettavano una reazione simile da parte mia. Esme si alzò dal divano, affiancando Carlisle.

“Cara, è la cosa più giusta. Sarà meno traumatizzante per Agnes”, disse, accarezzandomi una guancia.

“Bella, quando crescerà, sarai libera di raccontarle tutto. Ma per ora… sarebbe meglio che non sapesse. E’ troppo piccola per capire”. Aggiunse Alice, facendo nascere in me una domanda. 

“Sappiamo quanti anni ha?”, chiesi.

“Ho fatto una… breve ricerca. E’ nata il diciotto giugno del duemila e uno. Ha sei anni”. Rispose Carlisle.

Rimasi in silenzio, era ancora una bambina, come avrei potuto dirle che i suoi genitori erano morti? Che noi eravamo dei vampiri, nonché uniche persone che le erano rimaste?

Forse Alice e gli altri avevano ragione. Dovevo aspettare a dirle la verità. Non poteva nemmeno vivere una vita immaginaria però, che non le apparteneva, non volevo che si sentisse obbligata a stare con noi. Ma era impensabile chiederle di scegliere cosa preferiva dalla sua vita, aveva solo sei anni.

Sospirai.

Non sapevo proprio cosa fare.

“Amore… Fidati di noi, di me”, disse Edward voltandomi verso di lui, per fissarmi intensamente negli occhi.

“E dai sorellina! Voglio una nipotina! Se tu me la fai fuggire terrorizzata, non avrò più nessuno che mi chiamerà zio!”. Scherzò Emmett, dandomi una pacca sulla spalla.

Ma io non ci badai, continuavo a fissare Edward. Sapevo che potevo fidarmi di lui, e, infondo, la decisione spettava anche a lui.

“Ok…”, confermai alla fine. “Ma appena sarà maggiorenne, le diremo la verità, su ogni cosa”, aggiunsi rivolta al resto della famiglia.

Tutti sorrisero, asserendo.

“Vado da lei. Voglio essere presente quando si sveglierà”, dissi dirigendomi verso le scale a velocità umana.

“Bella?”. Carlisle mi chiamò.

“Sì?”. Chiesi voltandomi per guardarlo.

“Mancano ancora dieci minuti. E vorrei parlarti di una cosa”. Disse, fissandomi in modo strano.

Non capii, e il suo comportamento mi lasciò perplessa.

“Dimmi”, dissi avvicinandomi.

“Che cos’hai intenzione di fare con… tuo padre, Charlie?”, chiese.

A quella domanda m’immobilizzai. Charlie, non avevo più pensato a lui, non perché non mi mancasse, ma era troppo doloroso ricordare. Strinsi forte i pugni lungo i fianchi.

“A questo punto mi crederà morta. E’ meglio per tutti che sia così”, risposi a denti stretti.

Ma, Bella…”.

“Niente ma Carlisle. Voi siete la mia famiglia, voi siete le persone per le quali ora vivo. Charlie è stato un pezzo fondamentale della mia vita umana. Sarà più sicuro per lui stare fuori da… questa mia vita”. Mantenere il controllo mentre pronunciavo quelle parole, non fu facile. Il dolore che sentivo era atroce. Ma dovevo continuare a vivere, e soprattutto dovevo lasciare che mio padre andasse avanti senza di me.

Non aggiunsi altro e, a velocità vampiresca, salii le scale che portavano alla stanza in cui c’era Agnes.

“Trattieni il respiro”, mi sentii sussurrare all’orecchio, una volta giunti davanti alla porta.

Era Edward. Mi strinse la mano, guardandomi negli occhi.

Ero sicura che, nei miei, potesse leggere tutta l’ansia e il panico che stavo provando. Mi sorrise dolcemente, poggiando la mano sulla maniglia.

E così, la mia vita stava per cambiare un’altra volta. Presi un bel respiro profondo, preparandomi ad affrontare un altro radicale cambiamento. Diventare mamma.

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

Nanerottola: J Dai, che vi ho lasciato in situazioni peggiori J. Comunque mi spiace, ma non è qui che scoprirai la reazione della piccola J. Alla prossima.

Trettra: Grazie per i complimenti e la recensione. Alla fine, anche se a pelo, sono riuscita a scrivere il capitolo. Cosa mi demoralizza l’ho spiegato prima… Mi spiace, ma non so perché mi è successo. Spero che comunque questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione e grazie per il sostegno.

RachEl Culle: Hahaha Tranquilla, non credo che creerò più situazioni di stallo J. Grazie per la recensione. Alla prossima.

Elfa sognatrice: Grazie per aver recensito, anche se di fretta J. Un bacio. Alla prossima.

Bigia: Grazie! Non importa per il capitolo corso J. Sono contenta d’averti sorpresa J. Un bacione alla prossima.

Annatfl: Hahaha per ora non ti ho contraddetto… ma solo per ora xd. Grazie per la recensione. Baci alla prossima.

Vegetina ssj 94: Ok.

Frafra9: Hahah non si può cambiare Alice, sono contenta che ti sei affezionata alla piccola Agnes J. Un bacione e grazie! Alla prossima.

nefertiry85: Grazie per i complimenti tesoro. Ma diciamolo… sei un po’ di parte xdxd haha.  Scherzo. Alla prossima. Bacioni.

ross_ana: Grazie per il sostegno, per me è molto importante in questo momento. Sopra ho spiegato il perché di questa mia difficoltà. Mi spiace che sia successo, ma non posso farci nulla. Mi spiace averti rattristita, non volevo L. Un grazie ancora più grande per i tuoi commenti sempre bellissimi ai miei capitoli, spero che, nonostante tutto, continuino a piacerti. Mi raccomando però, voglio sempre la pura e semplice verità J. Un bacione e grazie ancora per tutto. Alla prossima.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25My Destiny

Bene bene, come promesso eccomi con il nuovo aggiornamento. In questo capitolo, ho davvero provato ad impegnarmi, a metterci al voglia d’un tempo. L’ho fatto per voi, per ringraziarvi di tutte le cose meravigliose che mi avete scritto, per gli infiniti complimenti e per la pazienza con la quale mi avete sostenuta. Detto questo, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci vediamo al fondo con le risposte alle recensioni.

Bacioni.

P.S. Ho postato anche quello che doveva essere il primo ed unico capitolo di My Destiny, prima che diventasse una vera e propria ff. E’ molto simile al primo che avete letto qui, se non per qualche particolare. Se volete leggerlo, cliccate a questo Link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=419652&i=1 .

 

 

 

 

Capitolo 25My Destiny

 

 

 

 

 

Fissavo il corpicino addormentato di Agnes. Non riuscivo a formulare una frase, avevo la mente vuota. Edward era accanto a me, mi teneva per mano mentre canticchiava una dolce melodia.

Non aveva distolto lo sguardo dalla piccola. Nemmeno per un secondo.

La fissava in modo strano, con occhi alle volte pieni d’amore, altre, colmi di punti interrogativi. Chissà a che cosa pensava. Da quando eravamo entrati, non avevo ancora respirato.

Mi sembrava una cosa stupida, dato che avevo già avuto contatti con la piccola. Ma le precauzioni, non erano mai troppe.

Un flebile movimento della mano destra di Agnes, ci fece sussultare. Si stava per svegliare, lo potevo percepire dal ritmo del suo cuore che, poco a poco, cambiava, diventando più forte e ritmico.

Sia io che Edward la fissavamo, trattenendo il respiro per l’emozione.

Passarono secondi interminabili, quando, finalmente, aprì gli occhi. Sbatté più volte le palpebre, non era ancora abituata alla luce. I suoi occhioni verdi, si posarono su di noi. Fu una sensazione bellissima, automaticamente, le sorrisi.

“Ciao piccola”. Edward, ruppe per la prima volta il silenzio.

Lei aggrottò la fronte, fissandolo perplessa.

“Ciao…”, rispose titubante, continuando a guardarsi attorno.

“Ti trovi nella tua stanza tesoro”. Dissi, prendendo coraggio e parlando per la prima volta da quando ero in quella stanza.

I suoi occhi non smettevano di saettare da una parte all’altra della stanza, il suo cuore accelerò e il respiro si fece affannato.

Entrai in panico. Stava male? Perché faceva così? Avevo detto forse qualcosa di sbagliato?

Lanciai a Edward uno sguardo allarmato, ma lui, sembrò non accorgersene.

“Agnes, non avere paura. Sei a casa tua, al sicuro”. Disse, accarezzandole una guancia. A quel contatto, la bambina sussultò.

“Come sei freddo…”, osservò.

“Eh sì tesoro… Noi siamo… un po’ diversi. Non ricordi?”. Chiese Edward sorridendo. Agnes scosse la testa, in segno di diniego.

Anch’io avrei voluto rassicurarla e accarezzarla, ma avevo paura, non sapevo cosa dire.

“Allora ti aiuto io. Ti chiami Agnes Cullen, hai sei anni e sei nata il diciotto giugno. Hai avuto un brutto incidente mentre giocavi qua fuori. Sei caduta e hai sbattuto la testa. Hai dormito per due lunghissimi giorni”. Spiegò Edward.

Se non avessi saputo la verità, gli avrei creduto anch’io. Era davvero un bravo bugiardo.

La piccola, si tastò cautamente la testa, come a cercare conferma delle parole di Edward.

“E voi… Chi siete?”. Chiese curiosa.

Prima che il mio amore potesse rispondere, intervenni io.

“Noi, siamo Bella ed Edward Cullen. I tuoi… genitori adottivi… Sempre se lo desideri”. Aggiunsi in fine.

Con quell’ultima frase, mi accorsi d’aver finito la mia riserva d’ossigeno. Lentamente, facendo attenzione, provai a riprendere fiato.

Sentii un forte bruciore alla gola, ma era nulla paragonato all’immenso amore che provavo per lei. Capii, di potercela fare.

“Quindi, tu sei la mia mamma,  e lui il mio papà?”. Chiese indicando prima me, e poi Edward.

“Sì, se lo vorrai sì”, risposi con il cuore colmo di speranza.

La vidi pensarci un po’ su, prima di rivolgerci un gran sorriso.

“Sì, mi piace”, rispose felice.

In quel momento mi sentii la donna più felice del mondo. Agnes, mia figlia. Non resistetti all’impulso di abbracciarla. Delicatamente, la strinsi al mio petto, sollevandola dal letto.

“Sei fredda anche tu… Ma hai un profumo davvero buono mamma”. Osservò, ispirando sulla mia pelle. Sentirmi chiamare mamma, mi fece avvertire una specie di morsa al cuore. Se avessi potuto, avrei pianto.

“Papà?”.

“Sì amore?”.

“Prima mi hai detto che siete… un po’ diversi. Che cosa vuol dire?”. A quella domanda m’irrigidii, era arrivato il momento di svelarle il nostro segreto. Ci avrebbe accettati?

Io e Edward, ci scambiammo uno sguardo veloce, dal quale capì, che doveva essere lui a rispondere a quella domanda.

“Io, la mamma e il resto della famiglia, siamo vampiri”. Rispose sereno.

Agnes, per un attimo s’irrigidì, spalancando gli occhi e la bocca. Ero terrorizzata, mi aspettavo che, da un momento all’altro, scappasse via urlando.

“Wow! Altro che Spaidemen e Superman! La mia è davvero una famiglia di vampiri? Avete quindi i denti appuntiti? Posso vederli? E toccarli?!”. Mia figlia cominciò ad urlare in preda all’eccitazione.

La voltai verso di me, fissandola attentamente. Forse aveva riportato qualche trauma che Carlisle non aveva visto?

“Non hai paura?”, chiesi sorpresa.

Lei scosse la testa.

“No è… fico! Mi fai vedere i denti?”, rispose spalancando gli occhi.

Ero incredula, non era possibile che reagisse così.

“Non abbiamo i denti appuntiti tesoro”. Disse Edward sorridendo e togliendomela dalle braccia.

“Oh…”, sul viso di Agnes, apparve una smorfia di dispiacere.

All’improvviso scattò, fissando prima me, poi Edward terrorizzata. Finalmente aveva capito.

“Ma non mangerete me vero?”. La sua voce tremò, nel fare quella domanda.

Sia io che Edward sorridemmo.

“No. Noi non mangiamo – mimò con le mani le virgolette – le persone. Siamo… vegetariani… Solo animali”. Rispose suo padre.

Notai, che fece molta attenzione a non pronunciare la parola sangue. Agnes si rilassò tra le braccia di Edward.

“E perché non sono come voi?”, chiese dopo qualche secondo di silenzio.

“Sei ancora troppo piccola tesoro”, risposi accarezzandola.

“E quando crescerò diventerò come voi? Avete qualche potere?!”. Ci riempiva di domande, era entusiasta e curiosa di sapere.

“Se vorrai… Quando sarai più grande, sì, potrai diventare come noi”. Le rispose Edward paziente.

“E i poteri? Li avete?”. Era una bambina sveglia, si era accorta che, suo padre, non aveva risposto del tutto alla sua domanda.

“Sì. Siamo tutti molto veloci, e forti. Abbiamo vista e udito molto sviluppati, possiamo vedere e sentire a chilometri di distanza. E, alcuni di noi, hanno dei poteri extra”. Edward terminò di rispondere alla domanda di nostra figlia.

“Wow! Voi siete l’insieme di tutti i super eroi viventi! Ma come ho fatto a dimenticarmi di queste cose?! Quali sono i poteri extra? Gli scegliete voi?”. Era come un vulcano in eruzione. Non smetteva mai di parlare e, questo, mi riempiva di gioia.

Prima che uno di noi potesse risponderle, il suo pancino brontolò.

“Hai fame”, dissi rimproverandomi per non averci pensato prima. Era naturale che ne avesse, non mangiava da due giorni!

“Un po’”, ammise arrossendo.

Era ancora più bella quando arrossiva. I suoi lunghi boccoli castani, si sposavano perfettamente con il rossore della sua pelle, di solito molto candida.

“Continueremo a parlare davanti ad un bel piatto di lasagne! E poi, il resto della famiglia non vede l’ora di rivederti”. Risposi, distogliendo l’attenzione dalle sue guancie arrossate.

La vidi asserire vigorosamente.

Edward la prese in braccio, per portarla di sotto.

“Ora ti mostro uno dei nostri super poteri”, disse sorridendo e stringendola al petto. Agnes l’ho guardò perplessa, ma prima che potesse dire o chiedere qualcos’altro, scattammo a velocità vampiresca, portandola dal resto della famiglia in meno di un secondo.

“Wow… Lo rifacciamo!?”. Chiese, una volta arrivati nel salotto.

A quelle sue parole, scoppiammo tutti a ridere. Agnes, udendo voci nuove, si voltò per guardare chi c’era. Li fissava tutti, rapita ed incuriosita.

“Io sono zia Alice!”.

“Io zia Rosalie!”.

“Ci occuperemo noi del tuo abbigliamento!”. Disserto le mie due sorelle, avvicinandosi a lei per prenderla in braccio. La piccola le guardò come se fossero state alieni.

“Ragazze, la state spaventando”. Intervenì Jasper, avanzando verso di loro.

“Lui è zio Jasper! Ma non devi avere paura di noi. Ti vogliamo bene”, la rassicurò Alice.

“E a me nessuno mi presenta?!”, chiese Emmett indignato. “Io sono il mitico zio Emmett!”. Aggiunse allargando le braccia e sfoderando il suo sorriso migliore. Agnes sorrise.

“Zia Alice? Mi metti giù per favore?”, chiese timida.

“Certo piccola”.

Appena la zia la lasciò andare, mia figlia si diresse verso Carlisle ed Esme, che ancora non erano intervenuti. Si fermò davanti a loro, scrutandoli attentamente. Esme le sorrise, chinandosi alla sua altezza, Carlisle, fece lo stesso.

“Ciao cara, io sono nonna Esme”. Disse, allungando la mano, che Agnes afferrò.

“Ed io, nonno Carlisle”.

“Vieni tesoro, ti ho preparato qualcosa da mangiare”. Aggiunse Esme, guidandola in cucina. Tutta la famiglia Cullen, le andò dietro.

Mi sporsi verso la mia bambina, per sollevarla sulla sedia, ma Emmett fu più veloce di me.

“Vieni nipotina. Ti imbocco io!”. Tuonò afferrando il piatto di lasagne che Esme teneva in mano.

“Ma zio, so mangiare da sola!”, disse Agnes sorridendo e afferrando la forchetta.

Rimase un po’ deluso, ma non disse nulla. Restammo alcuni minuti in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri, mentre osservavamo la piccola mangiare.

Era bello vedere come si fosse ambientata bene con tutti noi. Non avrei mai sperato in risultati così positivi!

“Allora… Quali sono i poteri Extra?”. Agnes riprese a parlare.

“La tua mamma e uno scudo mentale e fisico, nessuno le può fare del male. Il tuo papà, invece, legge nel pensiero, zi…”.

“Papà legge nel pensiero?!”, chiese incredula, interrompendo Carlisle.

“Sì tesoro”, rispose Edward.

Passarono una decina di secondi, prima che il mio amore scoppiò a ridere.

“Sì, li sento. E sono contento che ti trovi bene con noi, anche se, purtroppo, non ci ricordi”. Disse.

Evidentemente, Agnes, aveva voluto mettere alla prova suo padre. Sorrisi.

“Ehi piccola! Ti interessa conoscere anche il potere mio e di zio Jasper?”, chiese Alice, parandosi davanti a lei che, asserì.

“Io prevedo il futuro! E zio Jasper, può manipolare le tue emozioni. Renderti triste o felice”. Spiegò.

Agnes, spalancò la bocca.

“Prevedi il futuro?! Puoi vedere tutto quello che accadrà?! Usi una sfera di cristallo? Funziona sempre?!”. All’improvviso, esplose con il suo solito entusiasmo.

“Non uso nessuna sfera di cristallo. Posso vedere più o meno tutto. Mi credevo infallibile, ma proprio tu, hai smentito questa mia idea”. Rispose Alice, sorridendo e scompigliandole i capelli.

Vidi Agnes aggrottare le sottili sopracciglia. Aveva uno sguardo molto concentrato, ma sembrava lontana anni luce da noi.

“Che cosa c’è amore?”. Le chiese Edward.

“Pensavo alle parole di zia Alice. Come mai io ho smentito la sua idea?”. Chiese.

“Oh, semplice. Non riuscivo a vedere se ti saresti svegliata. Non so il perché, ma era come se il tuo destino non fosse ancora stato scritto. Ma, per fortuna, alla fine mi sei apparsa molto chiaramente”. Le spiegò Alice.

“Sai zia, non ricordo nulla, ma ho bene in mente un’immagine. Prima di svegliarmi, mi trovavo in una specie di grande piscina, ero seduta su una barchetta che era legata da due corde. Una in punta, e una dietro. C’era molta nebbia e mi sentivo confusa. Ad un certo punto, la nebbia è sparita, ma non del tutto. Potevo vedere le due corde, una nera e una dorata. Sentivo delle voci, erano due uomini. Mi dicevano di andare da loro, e provenivano da direzioni differenti… Non sapevo cosa fare. Ma, a un certo punto, una delle due voci si è arrabbiata con me, perché non la raggiungevo. Così, mi sono spaventata e sono corsa verso la corda dorata. Poco prima di svegliarmi, ho visto i volti dei due uomini. Uno era… molto abbronzato con i capelli e gli occhi scuri, mi sorrideva. L’altro era… pallido come voi, aveva dei terribili occhi rossi ed era biondo e cattivo. Per questo quando vi ho visto, ed ho notato la vostra pelle pallida come la sua, mi sono spaventata”.

Ascoltammo tutti in rigoroso silenzio. Quando Agnes finì di spiegare, nessuno riuscii a muoversi o a parlare. Sapevamo fin troppo bene chi erano quei due uomini, Jacob e James. Quel vile aveva provato a strapparmi la mia bambina. Ma, ancora una volta, Jake era intervenuto, savandola e risparmiando a me, un immenso dolore. Ero scioccata, non sapevo cosa dire, i ricordi della mia vita umana spingevano prepotentemente sulla mia mente, ma non potevo permettere che prendessero il sopravvento, riportando a galla, un dolore infinito.

“Beh piccola, non ci pensare più, oramai è passato!”. Disse Alice, cercando di alleggerire la tensione che si era creata.

Edward, mi strinse forte a se, intuendo il mio stato d’animo.

“Su, che c’è un matrimonio da organizzare! Via quei musi lunghi!”, tuonò Emmett, facendomi sobbalzare.

Aaaah, abbiamo già perso un giorno intero! Ti rendi conto che ho solo più ventinove giorni per organizzare il matrimonio tuo e di Edward!?”, urlò Alice disperata.

“Mamma e papà si sposano? Non lo eravate già?”, chiese Agnes curiosa.

“Sì tesoro, papà e mamma si sposano”, le disse Edward sorridendo.

“Posso fare la damigella?”, chiese spalancando gli occhi.

“Certo tesoro mio”, risposi, riprendendo un po’ del mio autocontrollo.

Agnes, si mise ad urlare e saltare felice per tutta la casa, a ruota la seguirono anche Alice e Rosalie, mettendosi a giocare con lei. Era davvero una bella scena da guardare, faceva bene al cuore, anche se, nel mio, albergava anche molta tristezza e dolore. Sospirai.

Era così che doveva andare, non serviva a nulla rimuginare sul passato. La vita era fatta di alti e bassi, di cose belle e brutte ed io, dovevo gioire di quei pochi attimi di felicità e serenità che essa mi donava.

 

 

 

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

patu4ever: J Grazie mille tesoro. Sono contenta che la mia storia ti piaccia J. Bacioni.

nefertiry85: Beh, che sei di parte un po’ è vero dai xd. Cmq grazie mille per il sostegno tesoro J. Un bacione.

RachEl Cullen: E lo so, e di questo mi dispiace… In questo cap ci ho davvero provato, spero si veda l’impegno J. Un bacio e grazie mille J.

RobyCullen: Grazie J. E bello sapere che la pensi così, e che sono riuscita a regalarti delle emozioni, facendo comprendere a pieno ciò che volevo trasparisse. Mi piace molto scrive, ma questa mi è scaduta un pochino, cmq mi sto impegnando affinché questi ultimi capitoli, possano venire al meglio. Ti ringrazio per il sostegno, i complimenti e la recensione J. Un bacione. A presto.

ross_ana: Mi piace molto il tuo motto J. E inutile dirti, che la penso come te. Sono contenta di sapere d’esser riuscita a farti provare tutte queste emozioni, ma cmq, non mi sono mai fatta condizionare dalle  recensioni, la mia è stata solo un’osservazione, era una conferma alle mie parole, ai miei pensieri. Anche a me scrivere rilassa, mi piace è una grande passione, ma quando vedi un tuo “progetto” andare in un’altra direzione, entri in crisi, perché provi a recuperarlo, ma si sa che le cose aggiustate non sono mai le migliori. I pensieri altrui mi fanno piacere, ma non mi portano a dire “non scrivo più”, io sono la peggior critica di me stessa. Ti ringrazio per i tanti tanti tanti complimenti J. Come sempre sei gentilissima con me J. Non dirmi mai che mi rompi, perché ti assicuro che non è così. Tornando alla ff, ho avuto lo stesso cruccio (come avrai visto dai capitoli) ma alla fine, l’ho fatta andare sulla metà… Credo che per ora, sia la scelta più giusta J. Fammi sapere se sei d’accordo J. Ancora grazie di tutto, e alla prossima! Bacioni.

Frafra9: Grazie! Sono contenta d’essere riuscita ad emozionarti J. Un bacione. A prestooo.

Elfa sognatrice: Grazie. No Carlisle prende in mano l’argomento, perché non poteva rimanere in sospeso, doveva essere presa una decisione in merito. Alla prossima J. Baci.

Bigia: Grazie! Sì è vero, è una mia creazione e come tale devo rispettarla, ma sono molto auto critica e notando il calo della storia, non ho potuto far altro che ammetterlo. Ti ringrazio per il sostegno ed i complimenti J. Un bacione. Ciau.

Barbyemarco: Ultimamente te li elggo tutti in anteprima al tel xd Hahaha segretaria sexy?? Mmm potrebbe anche calzarmi cm soprannome xd. Grazie per la recensione patatina fritta. Un bacione. Tvttttttb.

Trettra: Grazie mille per i complimenti! E’ vero che il bello sta nel cambiare sempre stile e storia, ma se diventa scadente… va beh, alla prossima J. Bacioni.

Shinalia: Stesso problema che ho avuto io xd. Spero d’aver reso bene la sua reazione. Grazie del complimento. Alla prossima. Baci.

Annatfl: Ecco, non ti ho contraddetto e ti ho fatto leggere anche del risveglio… Non sono brava? Xdxd. Alla prossima e grazie!

Tede: Tranquilla, capisco i vari impegni J. Sono felice che la mia storia ti trasmetta qualcosa, e ti ringrazio infinita mentente per il sostegno ed i complimenti. Spero solo che continui a piacreti J. Un bacione e alla prossima J.

hale1843: Hahaha tu non sai quanto ho riso quando ho letto al tua recensione xd.  Mitica! Grazie mille per i complimenti! E non ti preoccupare per i capitoli scorsi, ti capisco perfettamente, io non ho la scuola, ma il lavoro xd. Bacioni.

RenEsmee_Carlie_Cullen: Ma nooo non ci sei perché non sapevo cm inserirti, e farli mentire anche sul nome mi sembrava esagerato xd. Grazie epr la recensione ed i complimenti tesorina. Un bacione grande tvb ciauuuu.

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Eccomi

Eccomi! Finalmente arrivata al penultimo capitolo di questa ff! Eh si ragazze, sabato, posterò l’ultimo. Rimando i ringraziamenti e i saluti a quello xd. Ora vi lascio alla lettura, ci vediamo come sempre al fondo con le risposte alle vostre recensioni.

Bacioni.

 

 

Capitolo 26My Destiny

 

 

 

 

Erano passati già venti giorni dal risveglio di mia figlia, la piccola Agnes. Tutto andava avanti per il meglio. La amavamo infinitamente, proprio come lei amava noi.
Avevamo passato giorni fantastici assieme, non avrei mai dimenticato il primo bagnetto, la prima giornata di gioco con Edward.
Amava vederci muovere alla nostra velocità, mettere suo padre alla prova, escogitando trucchi per non farsi leggere nel pensiero. Non glielo avevo mai detto, ma spesso l’avevo aiutata, coprendola sotto il mio scudo. Erano stati attimi di panico e stupore da parte di Edward, almeno fino a quando non aveva scoperto il mio bluff.
Ma vedere il viso di Agnes, illuminarsi in quel magico sorriso ogni volta che riusciva in qualcosa, era una visione della quale non mi sarei mai privata.

Anche i preparativi per il mio matrimonio erano andati avanti. Alice era un vulcano d’idee, spesso, esagerate. Poche cose erano state già decise, tra cui il mio abito.
Era fantastico, color panna, la gonna era fatta di tulle e seta, molto vaporosa. Il bustino era in raso, aveva dei piccoli bottoni sulla schiena, molto semplici. Era davvero stupendo.
La cerimonia, si sarebbe svolta in casa. Ero riuscita ad ottenere “il permesso”, dopo giorni di discussione con mia sorella. Non volevo chiese, o cose troppo sfarzose. Mi bastava qualcosa di molto semplice, la mia bambina ed Edward. Non chiedevo altro.

Gli inviti erano stati già mandati, non conoscevo praticamente nessuno degli invitati. Sapevo che sarebbero venuti dei nostri parenti dall’Alaska e qualche altro loro amico.
Erano giorni felici per tutti, ma per me, non era del tutto così. Avevo sempre sognato che fosse mio padre a portarmi all’altare. E così sarebbe stato se solo… la mia vita non fosse cambiata in quel modo.

Sospirai, alzando gli occhi verso il mare. Ero seduta su un albero, di fronte alla spiaggia, avevo appena finito di cacciare.

Avevo preferito muovermi da sola, volevo pensare.

Non capivo, ora che ero tanto vicina al matrimonio con Edward, mi sentivo malissimo.

Era straziante.

Volevo piangere, ma non potevo, il mio nuovo corpo me lo impediva, volevo urlare, ma non potevo, la mia famiglia mi avrebbe sentito, spaventandosi.

Ispirai a pieni polmoni la brezza di mare, chiudendo gli occhi per assaporare meglio quella fantastica sensazione.

E’ giusto così…

Spalancai gli occhi, all’improvviso. Non era possibile! Non poteva essere.

Sii felice… Va tutto bene…

La mia bocca si spalancò. Allora, la voce di Jake non era solo un’illusione provocata da James? Lui era lì davvero? Cominciai a guardarmi attorno, ma non vidi ne sentii più niente.

Iniziai a correre, cambiando sempre direzione, non sapevo nemmeno io il perché lo stessi facendo.

“Amore?”, la voce addolorata di Edward, mi fece bloccare di colpo. Mi voltai per fissarlo, nei suoi occhi lessi un immenso dolore, ma, nonostante ciò, non riuscii a dire nulla.

“Ti amo Bella…”, disse, correndomi in contro per abbracciarmi.

Lo lasciai fare. Tra le sue braccia mi sentivo bene, un briciolo del dolore che provavo svaniva.

“Perdonami Edward… Ti amo anch’io, ma… ho paura!”. Confessai, singhiozzando.

“Di cosa amore?”, chiese, accarezzandomi i capelli.

“E’ tutto così diverso… Ho sempre immaginato che fosse mio padre a portarmi all’altare, sul quale ci sarebbe stato J…”. Mi fermai improvvisamente mi ero aperta, decisamente troppo.

Lo sentii irrigidirsi.

“Bella, voglio solo la tua felicità… Sei sicura di volermi sposare?”. Chiese. La voce dura e ferma.

No, non potevo fargli questo, io lo amavo, e poi… Se l’avessi lasciato, avrei perso anche l’unica mia ancora di salvezza.

“Sì Edward, voglio sposarti… Ma cerca di capire la mia posizione… E’ cambiato tanto, in così poco tempo”.
Lo sentii sospirare, forse di sollievo.

“Farò di tutto per rendere ogni giorno della tua esistenza perfetto amore mio. Sei tutta la mia vita, e posso solo provare a capire come ti senti… Ma…”. Mi staccò dal suo petto prendendomi il viso tra le mani, incatenando i nostri sguardi. “Ti prego... dammi la possibilità di aiutarti. Se vuoi più tempo l’avrai, qualunque cosa tu voglia… Tutto pur di vederti sorridere”, aggiunse deciso.

Alle sue parole, non potei fare a meno di sorridere. Poggiai le mie labbra sulle sue, per un secondo restammo così, fermi. Fino a quando le nostre bocche, presero vita, socchiusi appena le labbra e lui mi imitò. Ci scambiammo un bacio profondo, pieno d’amore e promesse.

“Ehm, Ehm”.

Eravamo così presi l’uno dall’altro che non c’eravamo accorti dell’arrivo di Alice, con nostra figlia.

Ci staccammo, rivolgendo un gran sorriso ad Agnes.

“Vieni qua piccola mia”, dissi allargando le braccia.

Lei, non se lo fece ripete. E mi saltò in braccio.

“Ciao mamma! Ciao papà!”.

“Ciao tesoro mio”, risposi dandole un bacio sulla guancia, mentre Edward la accarezzò.

“Voleva farsi una corsetta”, spiegò Alice avvicinandosi.

“Sì! E’ troppo eccitante! Quando potrò farlo anch’io?!”. Chiese entusiasta.

Edward alzò gli occhi al cielo. “Quando sarai più grande piccola peste”, disse, scompigliandole i capelli scherzosamente.

“Edward! Ci ho messo più di un’ora a pettinarla! Non rovinarmi tutto!”, urlò Alice, avvicinandosi ad Agnes per sistemarle i folti ricci.

Sorrisi.

“Hai molto poco da ridere tu! Devo ancora farti la prova per il trucco e i capelli! Ero venuta a prenderti!”. Disse mia sorella. Puntandomi un dito contro.

“Ma Alice, mancano ancora nove giorni, perché tutta questa fretta?!”, chiesi lamentandomi.

La vidi aprire e chiudere la bocca più volte, come se stesse cercando le parole giuste da dire.

“Subito a casa…”, sibilò infine, assottigliando lo sguardo.

“Ok, ok”, dissi sbuffando.

“Reggiti forte”, sussurrai all’orecchio di mia figlia.

Un secondo dopo, scattai, iniziando a correre verso casa. Non volevo più pensare, solo godermi quegli attimi di pura e completa libertà e felicità.

Mezz’ora dopo, mi trovavo seduta nel bagno di casa Cullen. Alice e Rosalie, le mie due arpie, erano impegnate a conciarmi come una bambola. Le sentivo confabulare tra di loro, toccarmi i capelli, tirarmi le ciglia. Era una vera e propria tortura.

Io, m’impegnavo, con tutta me stessa, a tenere il broncio.

“Smettila! Distendi il viso, o il trucco non verrà bene!”, mi ammonì Alice.

Sbuffai.

“Alice, secondo te la coroncina la devo mettere qui?”, chiese Rosalie, indicando un punto della mia testa.

“Niente coroncina! Non la voglio, non mi è mai piaciuta!”, urlai, alzandomi dallo sgabello.

“Torna a sederti! O dovremmo riniziare tutto da capo!”, mi disse Rosalie, impugnando il phon.

“No!”, risposi arrabbiata.

In quell’istante, la porta del bagno si aprì, ed entrò Emmett.

“Scusate ragazze, ho sentito delle urla e…”, smise di parlare, nel momento in cui posò gli occhi su di me.

Passarono pochi secondi, prima che scoppiasse a ridere.

“Che cosa c’è?!”, chiesi irritata.

Scu… Scusa Bellina… ma… sembri un cesto delle decorazioni… Natalizie!”. Riuscì a dire, tra una risata e l’altra.

Mi voltai di scatto verso lo specchio, e rimasi basita. Emmett aveva ragione! Fissai le mie sorelle ringhiando. Entrambe poggiarono i loro strumenti di tortura, e alzarono le mani.

“Bella… non avevamo ancora finito”, disse Rosalie arretrando.

“Era solo una prova… Ricordi? E’ a questo che servono no?”, aggiunse Alice, imitandola.

Emmett non la smetteva di ridere e, udendo tutto quel baccano, anche Jasper si era avvicinato al bagno.

“Che cos…”. Anche lui, vedendomi, si bloccò.

“Non osare…”, sibilai minacciosa.

Ma appena un secondo dopo, anche lui, scoppiò a ridere.

“Ora vi sistemo io!”, gridai cominciando ad inseguirli per tutta la casa. Se solo fossi riuscita a prenderli, mi sarei vendicata per bene. Mancavano nove giorni al mio matrimonio, ma, avevo come la strana sensazione, che sarebbero stati i più lunghi di tutta la mia esistenza.

 

 

Rispondendo alle vostre recensioni…

 

 

 

Barbyemarco: Aaaa quanto sei negativa… Cmq non te l’ho ancora letto xd. Tvb patatina, anche se non vuoi farmi i patatini.

vampiretta cullen: Ciao! Ma figurati, capisco la difficoltà nello stare dietro a tutto, tranquilla J. Sono contenta che la storia continui a piacerti, e spero che vada sempre avanti così… Grazie mille per i complimenti e la recensione! Un bacione a presto.

baby84: Grazie! Che bello sapere che ti piaccia così! Bacioni alla prossima!

Trettra: Grazie! J Sono contenta d’essere riuscita a rendere l’idea della bambina, non è stato facile J. Grazie per il commento. Bacioni.

Tede: Ma grazie! Quanti complimenti per questo cappy xd. Sono contenta d’esser riuscita a rendere bene l’idea di Agnes J. Ma sopratutta, contenta d’averti trasmesso delle emozioni. Alla prossima bacioni.

Elfa sognatrice: Grazie! In pratica, Agnes sogna d’essere su questa barca, alle estremità ci sono James e Jacob, (James nero Jacob dorato), lei le sente solo sotto forma di voci. Non sa da chi andare, fino a quando James si arrabbia perché non lo ascolta e lei per la paura, corre nella direzione opposta da Jake, se non ci fosse stata, avrebbe raggiunto subito James, e quindi sarebbe morta. Spero d’essere stata chiara J. Bacioni alla prossima.

Jiulya Listing: Grazie mille! J Sono feliceeee J, davvero grazie grazie grazie J. Alla prossima, bacioni.

RachEl Culle: Grazie! Così mi fai arrossire! J. Sono contenta d’essere riuscita a trasmetterti delle emozioni… e se dovessi trovare un’altra famiglia così, ti faccio sapere xdxd. Bacioni.

Frafra9: ciao! Una mezza verità… perché cmq, hanno omesso di dire che lei aveva dei genitori,m nascondendo l’incidente con James in una caduta… ma no, avevo deciso fin da subito che sapesse della loro natura. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che ti abbiamo trasmesso qualcosa. Bacioni e grazie ancora.

RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha grazie per la carità! Xd. Sono contenta che ti sia piaciuto! Alla prossima. Bacioni.

Annatfl: Grazie! Visto, l’ha presa bene xd. Alla prossima, bacioni.

ross_ana: Hahah non sei l’unica xd. Sono contenta che il risveglio mi sia venuto bene, ci ho lavorato parecchio e sapere d’essere riuscita a trasmettere bene tutte le sensazioni, mi fa piacere, soprattutto considerato l’umore con il quale scrivo questi cap. Per quanto riguarda la pecca sulla memoria, l’ho pensato anche io, ma poi mi sono detta “ma mica ha perso la memoria su tutto no?”, e quindi l’ho messo perché mi sembrava carino xd. Grazie come al solito per i fantastici complimenti e per la bella recensione J. Un bacione, alla prossima. Ciau.

Hachiko_Vampire: grazie! Per la recensione i complimenti, e la pazienza nel seguirmi xd. Sono contenta d’averti fatto tornare la voglia di scrivere, non sprecare mai le tue idee, utilizzale sempre! J. Un bacione e alla prossima. Ciau

Grazie a TUTTI.

Amalia.

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27My Destiny

Allora ragazze, prima di tutto, perdonatemi per l’enorme ritardo. Ho avuto settimane pessime, ma soprattutto, problemi con la linea internet, il capitolo era pronto, ma non potevo connettermi. Non mi dilungherò molto qui, preferisco salutarvi al fondo. Non risponderò alle vostre recensioni, singolarmente, in quanto reputo più giusto, parlare a TUTTI. Ora vi lascio alla lettura. Ci troviamo al fondo.

 

 

 

 

Capitolo 27My Destiny

 

 

 

 

 

Seduta sul letto della mia stanza, il giorno del mio matrimonio. Era strano pensarlo.

Nell’ultima settimana, avevo represso vecchi ricordi, cercando di schiacciarli in un anglo remoto della ma mente. Non era stato semplice ma Alice e Rosalie, mi avevano semplificato il compito, impegnando ogni attimo delle mie giornate.

Quando non ci pensavano loro. Edward e Agnes le sostituivano alla perfezione.

Ma ora, era inevitabile pensarci. Avevo chiesto di restare da sola, il bisogno di solitudine era tanto.

Di solito, non era una cosa che mi piaceva, ma dopo giorni, mesi, di puro caos e frenesia, mi ci voleva. Mi alzai dal letto e, lentamente, mi diressi verso l’immenso specchio della stanza. Osservai la delicatezza del mio vestito, la morbidezza dei miei capelli, che ricadevano in perfetti boccoli sulle mie spalle. Per fortuna, ero riuscita a convincere le mie sorelle a non farmi indossare quell’odiosa coroncina. Sospirai, continuando a fissare la mia immagine riflessa.

E così, era giunto il gran giorno. Era così che l’avevo immaginato? Scossi la testa, non era né il momento, né il caso di farsi certe domande.

All’improvviso, qualcuno bussò alla porta, facendomi sobbalzare.

“Bella, posso entrare?”. Ero così assorta nei miei pensieri, che non avevo sentito Jasper avvicinarsi alla stanza.

“Certo Jasper, vieni”. Risposi, senza voltarmi a guardarlo.

Entrò in camera, ma non disse nulla. Sentivo il suo sguardo addosso, sapevo perché era qui, sicuramente, non gli era sfuggito il mio stato d’animo.

“Bella…”, mi chiamò paziente.

Presi un bel respiro, e mi voltai per guardarlo negli occhi. Il suo corpo, era avvolto da uno smoking blu, gli stava davvero molto bene. Era serio, pensieroso.

“Bella, io non mi sono mai immischiato negli affari di nessuno, e credimi, ci ho pensato parecchio prima di venire a parlarti… Ciò che stai provando, è sbagliato. Voglio dire, è il giorno del tuo matrimonio, non dovresti sentirti così”. Jasper cominciò a parlare. Sapevo che aveva ragione, ma non ero in grado di reprimere i miei sentimenti.

“Mi dispiace Jasper, è una situazione strana… Non fraintendermi però, sono felice di sposare Edward, ma per me è inevitabile pensare a…”.

“Lo so Bella, lo sento. Ma quello che voglio dire e… Sei sicura di star sposando Edward per puro amore? Che tu non lo stia usando come…rimpiazzo? Scusami se ti chiedo questo, ma è mio fratello e sono sicuro che ne soffrirebbe moltissimo, se sapesse che l’hai sposato solo per… Sostituire Jacob”. Le parole di Jasper mi ferirono profondamente. Era davvero questo che pensava di me? Ma cosa ancora più importante… lo pensava anche Edward?

“Jasper… tu, voglio dire, voi… Credete davvero questo di me?”, provai a chiedergli timorosa.

Mi fissò intensamente per qualche istante, prima di aprirsi in un sorriso caldo e radioso.

“Bene… hai risposto alla mia domanda”. Disse, dirigendosi a grandi passi verso la porta.

“Ehi! Non puoi andartene così!”, intervenni, bloccandolo per un braccio. Lui si voltò e mi sorrise.

“Bella… E’ inutile che io ti dica cos’ho sentito provenire da te… lo sai meglio di me. Cercavo una conferma, e me l’hai data”. Rispose tranquillo.

“Jasper, io amo Edward più della mia stessa vita. Ma ho amato anche Jacob. Nel mio cuore umano… è lui il padrone ma, in questo… in questa mia vita, dove vampiri, licantropi e… voi, esistete, è Edward… il proprietario di quel che resta della mia anima, del mio cuore”. Dissi seria, fissando i miei occhi nei suoi.

Non mi rispose, fece solo un piccolo cenno con la testa, e si accinse ad uscire. Stava per chiudere la porta, quando si fermò per riaprirla.

“A proposito Bella… stai d’incanto”, aggiunse, prima di uscire definitivamente dalla stanza.

Sorrisi, lusingata da quel complimento. Tornai a fissare la mia immagine nello specchio. Non avrei mai più avuto tentennamenti, era una promessa che dovevo fare a me stessa.

Un altro rumore di passi, vampireschi e umani, attirò la mia attenzione. Annusai l’aria, c’era qualcosa che non andava. Uno era Edward, ma… l’umano chi era? Sicuramente non Agnes, avrei riconosciuto il suo odore tra mille. Il mio futuro marito bussò alla porta.

“Amore, posso entrare?”, chiese titubante.

Aggrottai le sopracciglia, ero perplessa. Mi avvicinai per farlo entrare, ma lui mi precedette. Entrò in stanza e si chiuse la porta alle spalle, lasciando fuori l’estraneo. Cominciavo a preoccuparmi.

“Edward che…”. Provai a chiedere, ma lui, mi bloccò posandomi un dito sulle labbra.

“Tesoro… immagino che tu abbia già avvertito, la presenza umana che c’è in corridoio. Prima di… farti vedere chi è, ho una richiesta… Non fare domande, non spaventarti, sii te stessa”. Disse, posandomi le mani sulle spalle.

Spalancai gli occhi, mi chiedeva di non spaventarmi, ma con il suo comportamento mi stava a dir poco terrorizzando. Non riuscii a dire nulla, mi limitai ad asserire con il capo.

Lui sospirò e, a velocità umana, raggiunse ed aprì la porta.

“Vieni…”, disse.

Sentii un cuore entrare in fibrillazione, i battiti erano così veloci, che a stento ne riuscivo a tenere il conto. Dei passi incerti, si avvicinarono alla porta, io ero ferma, immobile. Potevo aver paura di un semplice umano? Evidentemente sì.

Quando, finalmente, raggiunse la porta, i nostri sguardi s’incrociarono. Non era possibile. Spalancai la bocca, le braccia, prima strette in grembo, cedettero lungo i miei fianchi.

“T-Tu… Edward lui… t- tu hai… no…”. Non riuscivo a parlare, era come se mi si fosse congelata la lingua in bocca.

“Bella…”.

“Papà…”, riuscii solo a rispondere al suo richiamo.

Ero come paralizzata, incapace di credere a quello che i miei occhi mi mostravano.

“Bella… Sei proprio tu?”, chiese mio padre, muovendo un passo verso di me.

“Papà…”.

“Oh bambina mia!”, urlò, correndomi in contro e abbracciandomi stretta a se. Ricambiai quel gesto affettuoso, che tanto mi era mancato. Non avevo paura di fargli del male, oramai ero abituata alla presenza di Agnes e quindi di un umano. Cominciai a singhiozzare, volevo piangere, proprio come mio padre, stava facendo in quel momento.

Desideravo con tutta me stessa, di poter fermare il tempo, assaporando quegli attimi di pura e non forzata felicità. Ma sapevo che non era possibile, io ero una vampira e… Oddio, ma Charlie sapeva cos’ero diventata? Come l’aveva convinto Edward? Cosa gli aveva raccontato?

Mi staccai dall’abbraccio, per fissare mio padre negli occhi. Charlie mi prese le mani, allargandomi le braccia, ed osservandomi attentamente.

“Sei bellissima…”, disse in fine, soffocando un singhiozzo. Non potei fare a meno di sorridere.

“Mi sei mancata così tanto Bella…”.

“Anche tu papà, non immagini quanto, ma…”.

“Perché non mi hai detto che eri viva, che stavi bene? Perché non ti sei più fatta sentire?”. Charlie, aveva cominciato a riempirmi di domande, era più che giustificato, ma io, non sapevo cosa rispondergli, ne ero a conoscenza di quanto lui sapesse di me.

Mi voltai verso Edward, in cerca d’aiuto. Nei suoi occhi vidi tanta felicità ed amore, era come se fosse rinato. Il viso illuminato da una strana luce, le labbra increspate in quel dolce sorriso, che solo lui sapeva fare.

“Sa tutto amore… Ne ho parlato con Carlisle e gli altri. Hanno tutti ammesso che fosse una buona idea, riavvicinarti a tuo padre…”, mi spiegò tranquillo.

Charlie sapeva che ero una vampira? Fissai mio padre incredula.

“Sì tesoro… Edward mi ha… raccontato tutto. Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto quel dolore e… Oh Bels, ma chi se ne frega! Che tu abbia i piedi palmati o un occhio solo… che tu sia umana o una… vampira… Resti sempre la mia bambina”. Disse in fine, tornando ad abbracciarmi.

Non sapevo davvero cosa dire, mi sentivo felice!

“TUUU! Cosa diavolo ci fai qui!? Esci subito da questa stanza e vai all’altare! Non ti è permesso vedere la sposa prima del matrimonio! FUORI!”. Alice entrò gridando come una pazza, cacciando Edward. Lui rise, e tranquillo, uscì dalla porta.

“Oh salve Charlie”, lo salutò gentilmente mia sorella.

Mio padre era impallidito di fronte all’ingrasso di Alice, ma se sarebbe rimasto con me, avrebbe dovuto abituarsi.

“Mamma!”, gridò mia figlia, entrando in stanza.

“Tesoro mio!”, risposi allargando le braccia per prenderla. Ma Alice, la bloccò per un braccio.

“Niente da fare piccola. Rovineresti il vestito della mamma e il tuo… Piuttosto, vai a prendere il cuscinetto con le fedi, e preparati ad entrare”.

“Mamma?!?!”, sussurrò Charlie incredulo.

“Ehm… sì papà, Agnes è… tua nipote. Io e Edward l’abbiamo adottata…”, cercai di spiegare più o meno a mio padre.

“Oh… tu quindi sei l’altro nonno?”, chiese Agnes curiosa.

Vidi Charlie concentrarsi sulla bambina, prima di spalancare gli occhi e la bocca.

“Ma quella è la bambina scom…”.

“Ok ok, tutti fuori! C’è un matrimonio che deve iniziare! Bella, Charlie, entrerete subito dopo di me e Agnes”, intervenne Alice, bloccando mio padre.

Subito dopo si voltò, uscendo dalla stanza con mia figlia.

“Papà, ti spiegherò tutto appena possibile”, promisi. Lui scosse la testa e sospirò.

“Non importa bambina mia. Vieni, e ora che il tuo vecchio ti accompagni all’altare”, disse porgendomi il braccio.

Sorrisi, ed emozionata, poggiai la mia mano vicino alla sua. La marcia nuziale cominciò a risuonare per tutta la casa, aspettammo che Agnes ed Alice entrassero, per poi seguirle a ruota. Cominciai a percorrere il lungo tappeto bianco. La sala, era piena di persone che non conoscevo, mi sentii un po’ in soggezione. Spostai lo sguardo diritto davanti a me. Ed eccolo lì, il mio amore, bello come il sole. Era fermo davanti all’altare, con un meraviglioso sorriso stampato in volto, automaticamente, lo ricambiai. Tutta la tensione ed il disagio accumulati, sparirono in un secondo.

Finalmente, lo raggiunsi. Mio padre, posò la mia mano su quella di Edward e, rivolgendoci un ultimo sguardo, si andò a sedere in prima fila, vicino ad Esme e Carlisle.

La cerimonia fu breve, ci scambiammo le nostre promesse d’amore, in mezzo agli applausi e alle urla di gioia di tutti.

Il momento che avevo odiato, era stato quello delle presentazioni. Edward e la nostra famiglia, mi avevano fatto conoscere quasi tutti gli invitati. Potevo ricordare tutti i loro nomi solo grazie alla memoria da vampira. La famiglia che conobbi con più interesse, fu quella di Denali.

Erano tre sorelle, Tania, Irina e Kate, assieme ad una coppia, Elazar e Carmen. Erano stati tutti molti gentili e cordiali, anche se Tania mi era sembrata un tantino gelosa.

“Bels? Non sono pratico di queste cose, ma credo… si ecco, insomma… Forse un ballo con… me, potresti farlo…”. Charlie interruppe i miei pensieri. Era strano che, proprio lui, mi chiedesse di ballare. Non gli era mai piaciuto particolarmente.

“Certo papà”, risposi entusiasta.

Si vedeva chiaramente, quanto mio padre fosse in imbarazzo. Si guardava continuamente attorno, e le sue guance erano rosse per la vergogna.

“Oh dai papà… Non sei mica così male”, dissi sorridendogli.

“Fai presto a parlare tu… Qui siete tutti così… perfetti”. Mi rispose a bassissima voce. Sorrisi.

“Sono contenta di averti qui papà… E grazie per…”.

“Isabella… Ti voglio bene, e sei mia figlia. Sto cercando di far passare il tempo in modo normale. Come se tutto ciò fosse… naturale. Come se nulla fosse mai accaduto. Forse sono pazzo, ma questo, secondo me, è il modo migliore per accettare il tutto e andare avanti…”. Disse Charlie, interrompendomi. Le sue parole mi stupirono, ma, pensandoci bene, aveva ragione lui.

“Posso rapire la sposa per qualche minuto?”. Edward, interrupe il nostro ballo.

“Certo, certo”, rispose mio padre, facendosi da parte.

“Nonno!”. Agnes arrivò urlando e attaccandosi al braccio di Charlie.

“Sì piccola?”.

“Giochi con me a scacchi?”.

“Scacchi?!”. Chiese mio padre stupito.

“Sì! Papà e zia Alice me l’hanno insegnato! E non farti ingannare dai miei soli sei anni e mezzo! Sono brava! Vero papà?”. Come sempre, Agnes era peggio di un fiume in piena. Mio padre si sarebbe presto accorto di con chi aveva a che fare.

“Sì tesoro… E’ vero”, le rispose Edward, accarezzandola. Mia figlia si girò soddisfatta verso il nonno e, afferrandolo per la mano, lo trascinò via con sé. Rivolsi un ultimo sorriso a mio padre, prima che la folla lo inghiottisse.

“Vieni con me. Ho un regalo per te…”, mi sussurrò Edward all’orecchio.

“Ancora?”, chiesi stupita. Avermi fatto accompagnare all’altare da mio padre, averlo fatto rientrare nella mia vita, per me era stato il regalo più grande che avesse potuto mai farmi.

Sorrise e, senza dire una parola, corse via. Subito lo affiancai, ma non era facile correre con tutto il vestito da sposa.

“Dove stiamo andando?”, chiesi curiosa.

“Seguimi e lo vedrai”. Mi rispose accelerando.

Anch’io, velocizzai il passo, per portarmi accanto a lui. Una volta abituatami, non era poi così d’intralcio il vestito. Corremmo per cinque minuti. Nessuno dei due parlò. Ci limitavamo a fissarci, di tanto in tanto. La nostra meta finale, con mia grande sorpresa, fu la spiaggia. Edward mi bloccò pochi metri prima della sabbia.

“Ora chiudi gli occhi… E non sbirciare”. Disse, avvicinandosi a me e coprendomi la vista.

“Ok, ma fai presto…”. Risposi impaziente di sapere cosa mi stava nascondendo.

Tenendomi le mani sugli occhi, mi diresse a nord della spiaggia, facendomi nuovamente entrare nel bosco.

“Ecco, ora stai ferma qui, e non guardare fino a quando non te lo dico io”. Disse all’improvviso, allontanandosi da me. Sorrisi, ma non dissi nulla.

Un secondo dopo… “Apri gli occhi amore…”.

Lentamente, feci come mi aveva detto. Osservai il paesaggio attorno, eravamo al limite del bosco, di fronte al mare. All’inizio non vidi nulla di particolare, fino a quando, non spostai lo sguardo alla mia desta. In mezzo ad un arco di rami, ricoperti da delicate foglioline, c’era un enorme altalena. Le corde che la reggevano erano legate agli alberi e ricoperte di fiorellini rosa.

Mi avvicinai, senza dire una parola, troppo sorpresa per riuscire a parlare. Allungai una mano, per sfiorare con le dita, il delicato seggiolino di legno. Sopra ad esso, c’era incisa una piccola frase:

You are my destiny…”.

Sentii gli occhi pungermi.

“Ti piace?”, mi chiese mio marito, ansioso di conoscere i miei pensieri.

“Edward è… meravigliosa. Non ho parole… Grazie”, sussurrai emozionata. Lui mi sorrise e, battendo una mano sul seggiolino, m’indicò di sedermi. Mi accomodai sull’altalena, poggiando le mani sulle corde.

“Reggiti!”. Ebbi solo il tempo di sentire, prima che Edward mi desse una forte spinta, facendo ondulare l’altalena. Fu una sensazione fantastica, sentire il vento sfiorarmi il viso, accarezzarmi i capelli. Mi sembrava di volare, ed io, mi sentivo felice. Senza motivo, cominciai a ridere, inebriata da quella situazione magica.

Dopo pochi minuti, poggiai i piedi a terra, fermando quel dolce dondolio.

“Vieni”, dissi ad Edward, facendogli spazio accanto a me. Si sedette e, lenti, cominciammo a dondolarci, tenendo i piedi a terra. Poggiai la testa sulla sua spalla.

“Ti ho già detto che sei splendida?”, mi chiese, lasciando una scia di baci lungo il mio viso.

“Almeno un centinaio di volte”, risposi sorridendo.

“Mmm… Solo cento? Allora mi vedo costretto a ripetertelo signora Cullen... Sei splendida”.

Alzai la testa dalla sua spalla, per fissarlo negli occhi.

“Edward, grazie per i meravigliosi regali. Per mio padre, per l’altalena. Grazie, perché mi hai reso la donna più felice del mondo e… Perdonami, per tutto il male che ti ho fatto. Credimi, non potrei mai essere più felice di così… Ti amo”. Le parole mi uscirono spontanee, senza nemmeno pensarci, pure, provenienti dal mio cuore. Lui, si alzò, facendo spostare anche me.

“Questa frase…”, disse, passando le dita sull’incisione del seggiolino. “L’ho incisa, affinché avesse un significato ben preciso. Prima di conoscerti, non credevo nel destino, pensavo che fossimo noi, con le nostre decisioni, ad influenzare la nostra vita. Ed in parte, è vero. Ma se non fossero accaduti una serie d’eventi, spiacevoli e non, noi non ci saremmo mai conosciuti. Tu sei il mio destino, perché, su quel misero pezzo di carta, che solo Dio può leggere, c’è sempre e solo stato il tuo nome, il tuo volto. Tu eri e sei, lo scopo della mia vita… Ti amo Isabella… Ti amo con tutto me stesso”. Furono parole forti, profonde. Parole che mi colpirono e lasciarono senza risposta. L’unica cosa che potei fare, fu baciarlo, trasmettendogli così tutto il mio amore, la mia passione. Subito dopo, ci voltammo verso la spiaggia, ad osservare il tramonto. Il cielo era rosato, con qualche sfumatura azzurrina, il sole proiettava i suoi raggi sul mare. Un solo fascio di luce attirò la mia attenzione. Era l’unico separato dagli altri, proiettava il suo riflesso, più lontano. Una leggerà e piacevole brezza si alzò, e fu in quel momento che accadde…

Il volto di Jacob apparve all’interno del raggio solitario, più splendente e sorridente che mai.

Veglierò per sempre su di voi… Addio.

Sorrisi. Non mi sentivo triste, né affranta. Mi aveva appena salutato, per l’ultima volta. Finalmente aveva compiuto la sua missione. Ora, era libero di andare in qualunque posto le fosse stato predestinato. Aveva ottenuto ciò che voleva, vedermi di nuovo felice e serena. Sì, perché ora, ne ero certa, Edward era tutto quello che desideravo, lui era… Il mio destino… Colui con il quale, avrei diviso il resto della mia eternità.

“Addio…”. Sussurrai. Ponendo così fine, a quella lunga e tormentata vita, fatta di insicurezze e indecisioni. La parola fine, non mi faceva più paura, per me, non significava più la sconfitta o la perdita… Perché il finale, era solo un nuovo inizio.

 

 

The End…

 

 

 

 

Eccoci giunti alla fine anche di questa storia. Come già sapete, non è stato facile finirla, ma cmq ce l’ho fatta, e questo, solo grazie a voi. Mi avete supportata, commentata e soprattutto, avete pazientato, senza mai lamentarvi. Un Grazie infinito a TUTTI voi. A chi mi scriveva, a chi semplicemente mi leggeva senza commentare.

Un MEGA grazie, alla mia patatina fritta, che mi ha consigliata, ed ha ascoltato le mie lamentele. Un grazie speciale anche a Lisa, che ha betato ogni mio capitolo. Semplicemente, un GRAZIE generale e detto con il cuore a tutte coloro che hanno amato e apprezzato questa mia storia. Con la speranza di risentirci presto, vi mando un grosso grosso bacio e abbraccio.

Amalia.

 

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