Per Un sorriso di Risa_chan (/viewuser.php?uid=63749)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
N/N
Sono tornata dopo una pausa, un po' lunga con una nuova fanfiction, in
barba ai miei propositi, su One piece. Non chiedetemi come
questa cosa mi sia uscita perchè non lo so. Ovviamente, la
sopravvivenza di questa storia dipenderà da quanto voi la
gradiate, se vi piace, mi rimbocco le maniche e continuo, se e no va
direttamente nel cestino.
Passiamo
agli elementi tecnici: ho deciso di costruire la storia
partendo dalla fine, con l'utilizzo dei flashback.
E' una
ZoNami, (questo farà felice qualcuno un po' meno
qualcun'altro), però sarà messo in luce anche il
rapporto tra amicizia che lega Rufy hai suoi amici (tema a me molto
caro) dunque anche verso Nami e Zoro, ma ci tengo a precisare che non
ci saranno triangoli amorosi, e quant'altro, forse ci saranno
altre coppie, ma comunque niente rapporti incasianti del tipo lui ama
lei e lei ama un'altro. a parte Sanji, ma lui è un caso
speciale, no?
lo dico,
solo per sicurezza perchè mettendo in enfasi in
taluni casi l'affetto che lega i personaggi potrei essere fraintesa.
magari sono io che mi fascio la testa prima di romperla!
E' un AU, e,
potrebbe esserci delle incogruenze con la storia
orginale per esigenze di trama, come delle parentele che non ci sono
realmente su Op, ancora non è deciso perchè il
racconto è ancora in fase di costruzione, e molte cose
potrebbero cambiare come no;
Sarà
mia premura rispettare il carattere orginale
di tutti i personaggi per quanto mi è possibile! se leggendo
vi rendete conto che sono Out carather in maniera esagerata per favore
fatemelo saprere!!! dare un accento personale a seconda della storia
è anche positivo, ma se si esagera si rovina la storia, al
meno secondo me.
E' un po'
drammatico, spero senza esagerare, e comunque sarò
alternato da momenti più leggeri!!!
vi lascio a
questa "cosa", e spero che non sia una cagata totale!!! (
piccola caduta di stile)
Fanny
Edit: Il
capitolo è stato rivisto e corretto^_^
Prologo
Rischiare di perdere
è come perdere,
e se per
caso ci rendiamo conto di perdere un amico,
è
come sapere di perdere la vita stessa.
La serietà con cui la guardava avrebbe raggelato il peggiore
dei criminali, ma la voce con cui parlò fu anche peggio.
Non
c’era da stupirsi, erano lì ferme su una corsia
d’ospedale deserta, dalle quelle pareti bianche, letti vuoti
messi ad un angolo; non era un posto dove poter essere allegri.
“Con
tutta probabilità avrai capito come è fatto, che
razza di pagliaccio sia. Ma, non so se puoi immaginare quanto sia
straziante vederlo disteso lì con quella marea di tubicini,
pallido, sospeso tra la vita e la morte, sapendo che un piccolo soffio
di vento può spengere il suo sorriso per sempre; sopratutto
per chi lo conosce da anni e ha imparato a convivere con le sue pazzie.
Fa parte di
quelle cose, che puoi odiare quando le incontri, , ma non
potrai più farne a meno”.
Annuì,perché
non sapeva fare altro.
"Perciò,
vattene. Se Lu ritornerà a correre, a ridere, a fare
stupidaggini, potrà decidere di perdonarti. ora,
però, Noi non lo faremo, non ti perdoneremo."
Quasi non ci
credeva, quasi credeva che fosse solo un incubo.
Quasi.
C'erano i
sensi di colpa che le ricordavano la sua colpa ogni volta che cadeva in
tentazione di buttare nell'oblio quelle settimane.
Noi non ti
perdoneremo.
Se ne
andò senza fiatare più veloce che poteva, colpita
dai suoi stessi sensi di colpa. Non aveva capito nulla.
Avrebbe
venduto l'anima al diavolo, tanto era convita che Nami aveva interesse
solo per se stessa e per i soldi, eppure le aveva dimostrato che il suo
più grande avere erano i suoi amici, la sua famiglia e guai
a chi avrebbe fatto male loro.
O, che Usop
fosse solo un fifone bugiardo buono e nulla: eppure quasi rimase ferito
pure lui per soccorrere Rufy. sbagliato.
Parliamo di
Sanji? di Franky? Di Brook ? Robin e Zoro? ma sì, ogni sua
conclusione su di loro era sbagliata, sempre.
Chissà, forse s'era fatta un'idea sbagliata anche sul
cucciolo Chopper.
Ma,
più di ogni altra cosa, oltre ad ogni ragionevole
dubbio aveva sbagliato con Rufy
Sperava di
non essere perdonata, altrimenti il rimorso non le avrebbe
più dato pace, ma Lu, era Lu, niente avrebbe cambiato quello.
Nami
guardava la porta da cui la causa di tutto era da un secondo sparita.
causa di preoccupazioni e notti insonni.
“Mi
domando con che coraggio sia venuta e com’è sia
ancora a gironzolare libera e spensierata?”
esclamò irata, rintonano all’interno di quella
angustia sala d’attesa.
“Le
sue informazioni sono state fondamentali, collaborando con la giustizia
si è guarnita la libertà. senza contare
che non ha avuto parte attiva nel piano, si è limitata a
vedere certe informazioni, e non è stata mai messa al
correte del piano esplicitamente, non poteva sapere cosa quella gente
avrebbe fatto o no. o almeno non ci sono prove.”
spiegò Robin.
“E’
sì, questo basta alla giustizia,no?”
esclamò irata camminando su e giù distruggendo un
fazzoletto dopo l’altro incapace di fermare le sue mani.
Erano tutti
lì, Mancava solo Sanji, il quale era
andato a dare da mangiare a Chopper e a portarlo a fare una
passeggiata, anche per fumarsi la sua sigaretta in pace.:
C’era Usop bianco quanto un lenzuolo che muoveva ritmicamente
mai e gambe, in una muta preghiera, c’era Franky che non la
smetteva di singhiozzare, c’era Brook,immerso in
chissà quali pensieri, c’era Ace
preoccupato e disperato. Gli unici che sembravano riuscire a
mantenere la calma erano Robin e Zoro. Dio solo sapeva come riuscivano
a mantenere il controllo.
“Non
si salverà me lo sento, questa storia andrà a
finire male.” esclamò Usop colto da un momento di
pessimismo acuto.
Un colpo
secco colpì la testa di Usop che sorpreso cadde a carponi
sul pavimento dolorante. Nami lo aveva colpito, la sua faccia era
rabbiosa e sussurrò:
“Non
dire più una cosa del genere,sono stata chiara?”
ululò.
“ora
basta.”
Zoro
alzò lo sguardo improvvisamente e con la sua voce profonda e
bassa esclamò: “Rufy si salverà, punto.
basta aspettare.”
Robin
guardò il ragazzo capendo che Zoro si rifiutava
anche solo di prendere in considerazione l’idea. Anche lei
voleva crederci,Rufy era forte e non avrebbe mai smesso di lottare.
Eppure le parole della signora Monkey continuavano a venirle
in mente. “Robin, sappi questo, i medici mi hanno parlato fin
da subito con molta franchezza. tutto si deciderà nel giro
di una notte, se Rufy la supererà vivrà,
altrimenti...”
Le forti
braccia di Zoro presero Nami per le spalle e la
costrinsero ad uscire da quella stanza, perché lei aveva
bisogno d’aria di scaricare i nervi, di piangere anche
Sì. Zoro la condusse all’esterno
all’aria fresca della sera, ma come solito suo Nami si
divincolò dalle sua presa e si
allontanò da lui.
“Non
lo perdonerò:”
“Hm?”
“Se
muore io non lo perdonerò.”
“Stai
tranquilla, non accadrà”
Nami si
voltò e lo guardò scioccata: “Come fai
ad essere così tranquillo?”
Zoro
sorrise, un sorriso triste: “Io so, perché lo
conosco.”
E’
così perché io lo conosco.
““Zoro...
forse sei tu a stare peggio, non è
così?” pensò fra sè
Nami
capì e corse ad abbracciarlo si fece stringere a lui,
baciare e stringere, e baciare. Uniti in un solo cuore in una
sola anima.
“Ehi
Zoro!”
“Che
vuoi?”
“Io
faccio il tifo per te, con Nami intendo. Sanji è un mio
amico, ma sicuramente tu vai molto meglio per lei!”
“Sai,
mi sembra strano... stiamo insieme e lui ancora non lo sa. e pensare
che lui ha fatto sempre il tifo per noi.” disse ridendo.
“Zoro
sei un idiota.”
“Perché?
lui non prenderebbe tutto con un sorriso?”
Ridere:
si, era ciò che gli riusciva meglio. Era con il
suo sorriso a rendere i brutti momenti meno amari, quelli
più bui, quelle senza speranza.
Nami
aveva paura, aveva pura di perdere quel regalo, quel angelo combina
guai.
Strnse la
mano grande e calda di Zoro.
Sospirò:
“quando è iniziato tutto? Perché
è accaduto? Perché proprio a lui?”
“Non
ha più importanza, Nami. Ora Rufy ha bisogno di noi, tocca a
noi aiutare lui.”
Nami
sorrise, convinta che, in qualche modo, ce l’avrebbero fatta.
Tutti
insieme, come sempre.
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Capitolo 2 *** capitolo 1 ***
Note dell'autrice.
Okey, questo è il primo capitolo, visto che anche questa
storia abbia mosso la cuoriosità dei miei quattro lettori!!!
ne sono felice, e ringrazio chiunque abbia letto!
Rolochan105: Non so se tu sei troppo buona con me, oppure... comunque
grazie per aver recensito!!! sono super felice che ti sia piaciuta!!!!
Kyo250: eccomi qui non tanto presto magari! mi fa piacere sapere che il
carattere ti sembra perfetto, è un mio pallino descrivere
bene il carattere!
Edit: capitolo è stato rivisionato^_^
Capitolo 1
Gli uomini si sbagliano; i
grandi uomini confessano di essersi sbagliati.
(Voltaire)
Nella sua stanza Tibby si strinse le gambe al petto e guardò
la pioggia che aveva iniziato a cadere.
Si era pentita,
aveva cercato di riparare, ma a quanto pare quel suo gesto non fu
capito.
Però,
non poteva biasimarli.
Le parole di Nami
erano impresse nella sua mente: capire non era possibile?
capire che per quanto quel ragazzo potesse essere idiota, ed
a volte sfiorava anche l’inverosimile, riusciva ,senza sapere
come, ad essere l’esatto opposto? Capire che se si viveva
vicino a lui era impossibile non fidarsi cecamente di lui e che
dovunque andasse non faceva altro che aiutare chi incontrava? Capire
quanto lui fosse grande e scemo allo stesso tempo?
Tibby
c’era riuscita, tardi, ma c’era riuscita.
Rufy capiva tutto
o niente insieme, una sorpresa continua con i sui
improvvisi discorsi sensati, e nessuno sapeva come ne
perché la strada che indicava lui era sempre quella giusta,
che fosse per sbaglio, o per caso, o per istinto, lui ci
azzeccava quasi sempre.
Ti
faceva impazzire, ma poi al momento giusto arriva e aggiustava sempre
tutto.
Qualche
mese prima...
Driiiin...
driiin... driinn
La sveglia
continuava a suonare con ritmo incessante come quello del
nuovo giorno appena iniziato, tuttavia nulla valse
perché Monkey D. Rufy potesse svegliarsi da quel
fantastico sogno. Un sogno fatto d’avventure, di navi che
solcano oceani ignoti sotto una bandiera chiamata Jolly
Roger, oh yeah!
Driiiin...
driiin... driinn
Rufy aveva sempre
adorato le storie sulla pirateria che quel pazzo squinternato
di Zio Shanks gli raccontava da piccolo. Talmente tanto che
per anni aveva continuato a ribadire che sarebbe diventato i Re dei
pirati, il più grande pirata che avesse solcato i sette
mari, Se avesse potuto avrebbe continuato
a sognare di diventarlo: questo se, lui non avesse avuto un nonno
marine, ma sopra ogni cosa se lui fosse vissuto nell’era
della pirateria! Beh, se ci fossero stati questi presupposti, Rufy era
convinto, lui sarebbe stato i Re dei Pirati!
Driiiin...
driiin... driinn
E la sua nave
sarebbe stata meravigliosa, con una prua a forma d’animale
magari, colorata come poche,il prato sul ponte e un soggiorno con
acquario compreso, sì, proprio come l’aveva
disegnata Franky quella volta, solo per scherzo.
Quei schizzi
erano attaccati con lo scotch al muro davanti alla scrivania
perché lui potesse osservarli bene.
“Rufy
sei ancora a letto?! svegliati pigrone!” esclamò
sua madre scuotendolo fortemente.
“Mm...”
Rufy si
voltò e riprese a ronfare.
“Se non
ti sbrighi Ace non potrà a scompagnarti con l’auto
nuovo e perderai la colazione....”
Ecco la parolina
magica che tutto fa avverare!! in men che non si dica gli
occhi color inchiostro erano svegli e pimpanti e Rufy
schizzò verso il bagno.
La mamma
sospirò, non fece in tempo a contare fino a tre che il suo
figlio più piccolo ritornò in dietro
per stampargli un bacio sulla guancia.
“Buon
giorno, mamma!”
“Sì,si,
dai sbrigati a vestirti e lavarti che Ace non può aspettare
i tuoi comodi!!”
“Va
bene, corro! ho un sacco fame!!!!”
Come tutte le
mattine, del resto. La solita corsa frenetica ad infilarsi la
divisa scolastica, La corsa ad una veloce colazione,e via a
scuola.
“Sei
pronto fratellino?” chiese Ace quando il suo
fratellino era salito in macchina.
“Yeah!”
Senza farse
ripetere Ace mise in moto e sgommando si immise nella strada.
“ehi,
perché da un po’ di tempo dici che è
meglio se vengo con te?”
“Che
c’è non ti piace quest’auto?”
“No,
affatto! è mitica!!!!” esclamò Rufy
iniziando ad aprire ogni sportellino o toccare tutto quello
che le sue mani potevano.
Ace era riuscito
ad distrarlo senza dover dire la verità. Era
sbagliato metirgli, ma era inevitabile perché non
c’era modo perché Rufy non sapeva cosa volessero
dire “prudenza” e “diffidenza”
da chi vuole farti male, lui era così, libero da
ogni tipo di costrizione, ed era quello che più affascinava
la gente, ma ciò voleva dire molte più
preoccupazioni per lui: voleva proteggere Rufy ad ogni costo, e sapeva
bene quanto nell’aria gira uno strano fermento.
La famiglia
Monkey D. era una famiglia importante, ogni suo membro ricopriva un
ruolo importate, prestigioso ma sopra ogni cosa era uno dei pochi ceppi
sopravvissuti della prestigiosa casata Blasonata
“D.”
Probabilmente nel
suo albero genealogico, a sua insaputa, ovviamente, ci sarebbe potuto
essere Ermenegildo III visconte di non so che cosa, arciduca altri
mille titoli al seguito sconosciuti allo stesso Ermenegildo. Rufy
trovava divertente questa storia raccontata da Ace, il quale la
riportava alle memoria ogni volta che il suo fratellino
dimenticava le buone maniere.
“Il
pro-pro- pro- prozio Ermenegildo III avrebbe disapprovato
assolutamente!!!!” diceva.
Ma
l’unica cosa che otteneva era Rufy che si rotolava dalle
risate, finendoci puntualmente anche lui.
In
virtù dell’importanza della famiglia Monkey che
parecchia gente malfamata, dalle dubbie volontà cercava vano
di trarre vantaggi economici e non da tanta popolarità, e,
non sempre con atti legali.
Meno la gente
sapeva come avvicinare Rufy,meglio era. Un'altra caratteristica di
Monkey D. Rufy era la fiducia, quasi ceca, e la
sincerità che alcune volte gli si ritorceva contro come un
bumerang.
Dovevano tenerlo
sotto stretta sorveglianza perché
temevano che potesse venire rapito.
E, ultimamente i
rapimenti andavano di moda. Le cosche ben organizzate avevevano trovato
quella attività molto reditizia, erano riusciti ad
organizzarsi talmente bene che nuessun rapimento era andato falito.
Le vittime erano
di solito i figli di giovani industriali che di rado andavano a
denunciare preferendo pagare il riscatto e riottenere i loro carsi sani
e salvi.
La famiglia
Monkey D. voleva evitare di arrivare ad un simile punto.
“Nami
e Zoro?” chiese Ace.
“Eh?
macché sono così
testardi!”sbuffò Rufy.
Ace
scoppiò a ridere: “Non intendevo quello!
è da un po’ che non li vedo! sai viaggio spesso
per lavoro...”
“Stanno
bene.”
Rufy prese a
raccontare tutto quello che ultimamente avevano fatto i suoi migliori
amici, quelli con cui era cresciuto insieme, prima Zoro, poi Nami. Il
primo lo conosceva da un infinità di tempo e per quanto in
apparenza non avessero nulla in comune, nessuno lo capiva come lui;
Questo perché erano sulla stessa lunghezza d’onda.
Nami era una sua vicina di casa, frequentava il suo stesso
liceo.
“A
proposito diamo un passaggio a Nami?”
“Non ti
preoccupare, fratellino, ieri ho incontrato lei e sua sorella e ho
offerto un passaggio direttamente!”
Infatti
si fermarono poco dopo e le due ragazze erano già
lì ad aspettarli, sorridenti pronte
per un nuovo giorno.
Fu in
quel giorno così normale che le vie di Tibby e Rufy si
incrociarono, cambiando completamente gli avvenimenti, portando ad
tutto quello che poi sarebbe venuto.
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Capitolo 3 *** capitolo 2 ***
N/N
Buona sera! dopo un infinità di tempo torno ad aggiornare
questa fic, e chiedeo scusa a tutti quelli che la stanno seguendo, ma
la Tesi di laura incombe su di me!!!
Kyo250: Non sei tu che mi metti fretta ma sono io che sono lenta come
una lumaca! la storia inizia a delinearsi, con questo capitolo ho
presentato Tibby, e non so quanto diventerà simpatica!
Deidaraforever:
sono felicissima che ti sia piaciuta! non ci sono molte
fic su Rufy come protagonista,in effetti! è vero ci ho messo
molto, ma, come detto sopra ho un sacco da fare,l'ispirazione va e
viene...ma siccome leggere la tua recensione mi ha fatto sentire in
colpa ricordandomi i miei doveri verso anche qui pochi lettori,
prometto di aggiornare più In fretta! e se vorrai recensire
per farmi sapere cosa ne pensi, io sarò felicissima!!!!
Capitolo è stato Rivisionato^_^
Capitolo due
Il nostro destino è segnato,
non importa il girno e l'ora in cui si avveri,
ma il un singolo istante
la vita cambia e acquista un senso.
Dire che Nami passò tutto il tempo a perdere la pazienza con
Rufy era un eufemismo, perché quello accadeva
costantemente,tutti i santi giorni, ad intervalli regolari.
Finiva sempre che Rufy le prendesse da Nami, per quello e
quell’altro motivo, ma sta volta Rufy l’aveva fatta
grossa. nel senso, che, iniziare con il ripetere che secondo lui lei e
Zoro, sarebbero stati una bella coppia, di prima mattina, sapendo che
la ragazza proprio il giorno prima era incavolata nera con
Zoro, non fu una mossa intelligente.
A Nami faceva piacere, che Rufy la pensasse a quel modo, ma, da qui ad
ammetterlo ne correva d’acqua sotto i ponti.
Il fatto che Zoro le piacesse da morire da un infinità di
tempo, che avrebbe fatto carte false per poter andare con lui al centro
commerciale anche solo per una pizza e una birra, era assai
noto.
Eppure, come al solito, fu Sanji a correrle dietro festante, mentre
Zoro, si era limitato ad alzare le spalle, e schiacciare un pisolino.
Nami, di conseguenza, non aveva ancora sbollito rabbia e
delusione.
Come tutte le mattine, Rufy scese e come un razzo iniziò a
correre verso la scuola, seguito da Nami che gli urlava una
serie di improperi e l’ordine perentorio di fermarsi.
Un'altra giornata che iniziava nel peggiore dei modi:”Non
cambierà mai! bisogna farci
l’abitudine,Nami!” esclamò una voce
conosciuta dietro di lei.
“Buon giorno Bibi!”
Vedere un viso amico era quello che ci voleva.
“Dovrebbe stare attento, più del solito,invece
niente!” continuò l’amica.
“perché?” chiese curiosa
“Come non lo sai? ultimamente i rapimenti ai figli di
famiglie più in vista sono aumentati in maniera esorbitante!
gira il panico anche se, come sempre, si vuole tenere tutto nascosto.
Non ti sei accorta che molti ragazzi non vengono più a
scuola? sembra che siano nella lista nera.”
Nami rimase perplessa: Rufy che veniva rapito? quasi le veniva da
ridere, e chi vorrebbe rapire uno del genere?
“Ma dai, Rufy è così casinista che poi
i rapitori lo rilasciano causa esaurimento
nervoso!” le fece Notare ridendo.
Eppure l’espressione di Bibi le fece intendere che lei la
considerava una cosa seria. Tuttavia, l’amica
cambiò discorso con qualcosa di più leggero e
decisamente frivolo.
Nel frattempo, Rufy aveva già rotto un vaso, investito un
paio di studenti,fatto volare lo zaino addosso ad una nuova studentessa.
“ma sei scemo?” urlò quella.
“Scusami! non ci ho fatto a posta!” disse
con un grande sorrise tenendo le mano dietro la testa.
“Ritratto, tu sei un idiota patentato.”
“Mi spiace,ma la patente ancora non ce l’ho!
però posso guidare il motorino!”
Tibby, così si chiamava aprì la bocca scioccata,
sicura di non aver capito bene. Il ragazzo allungò una mano
per stringere la sua, un segno, che la lasciò
spiazzata. Tutti sapevano da dove veniva e nessuno era
così cordiale con una ragazza dei bassi fondi.
“Piacere io sono Monkey D. Rufy! e Tu?
“Tibby, io mio nome è Tibby.” rispose
stringendo la mano di quel ragazzo magro ed esile, ma stranamente
così forte ed atletico. Con un cognome molto importante.
Tibby era riuscita ad ottenere una borsa di studio a quella scuola
privata, ma viveva dai quartieri bassi, dove droga, armi,
rapine mano a ramate erano la quotidianità. Tibby aveva un
grande sogno, e avrebbe usato qualsiasi mezzo per raggiungerlo, sarebbe
anche passata sopra la gente, con trucchi disonesti.
Non le interessava nient’altro che il suo futuro, non sapeva,
però che tutto sarebbe cambiato grazie a
quell’incontro con il ragazzo più strano che
avesse mai conosciuto.
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Capitolo 4 *** capitolo 3 ***
N/N
Nuovo
capitolo pronto per voi... non mi
convince per niente, ma tant'è, non sono mai convinta quando
finisco un nuovo capitolo!
Deidaraforever: ciao! grazie per aver rencensito!!! in questo capitolo
i sospetti diventano realtà... purtroppo. tremendo... non
c'ha pensato neanche un attimo...terribile! mi sa che dovrai
aramati per bene perchè si sta mettendo male!
Captolo Rivisionato^_^
Capitolo tre
Se è vero che in ogni amico v'è un nemico che
sonnecchia,
non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la
sua ora?
(Papini)
Tibby rimase
stralunata nel sapere che quel ragazzo strano, almeno a parer suo,
fosse nella sua stessa classe; Più lo guardava e
più era convinta che quello lì fosse un marziano.
Anche più di lei, che di quartieri alti non ne sapeva una
cicca.
Oltre
ad essere palesemente stupido, non aveva nessuno di quei
comportamenti altezzosi che tutti quei dannati figli di papà
avevano. Come se essere, uno con un titolo nobiliare, era come se fosse
uguale a un povero cristo che lavorava 12 ore al giorno
chiuso una fabbrica a respirare polveri letali.
E, aveva un sacco
di amici, attorno a lui, che non mancò di presentargli un
per uno.
Per primo
conobbe Usopp e la sua fidanzata Kaia, anche loro compagni di
classe; lui un altro strano ragazzo, che raccontava panzane una dietro
l’altra, e la domanda che si poneva era come quella ragazza
così tranquilla potesse uscire con lui.
A ricreazione,
incontrò gli altri, Nami, una ragazza tutta curve, che, a
parer suo, era una grande calcolatrice, poi Sanji, quello che ci
provava con tutte, Zoro, un ragazzo dal indubbio fascino, ma con il
carattere di un cavernicolo.
Erano
così diversi tra loro, come galassie lontane anni luce
l’una dall’altra, senza avere nulla in comune,
eppure erano amici.
Forse era quello
che Tibby non poteva capire: cosa significava essere amici era qualcosa
di sconosciuto. Per lei che era vissuta in un posto dove
nessuno faceva niente per niente.
“Cos’è
non mangi?” chiese una voce che la riscosse dai suoi pensieri.
“Se non
la vuoi la mangio io!” esclamò
Rufy con la bocca già piena di cibo.
Allungò la mano, senza aspettare la risposta, per rubare il
succulento panino di Tibby.
“Giù
le mani, ingordo che non sei altro! Non ti basta il tuo?!”
gridò Sanij in difesa come sempre delle dolci donzelle.
Tibby
osservò Rufy e Sanji picchiarsi, credendo sempre
più di essere finita in mezzo ad un branco di pazzi.
“Non
farci caso, fanno sempre così... ignorali.” le
consiglio Nami.
“
ah..certo. immagino che sia una questione di abitudine...”
“Nah
.... non ci fai mai l’abitudine. è
impossibile...” rispose guardando insistentemente Zoro
dormire poco distante.
Zoro,
tuttavia, non dormiva, teneva semplicemente gli occhi chiusi e
ascoltava quello che Nami diceva; era una sua abitudine,
spiarla da lontano facendo finta di dormire.
Gli riusciva
difficile fare tutto quello che un altro ragazzo avrebbe fatto per la
ragazza che gli piaceva, gli riusciva difficile comportarsi come il
cuoco, molto difficile.
E lei
non gli aveva rivolto la parola da quando si erano rivisti
per questo, forse perché era ancora arrabbiata con lui. Ma
che voleva? non c’era quel cuocastro a servirla e riverirla?
forse aveva ragione Robin quando diceva che era geloso marcio, ma,
oltre tutto era troppo orgoglioso per ammetterlo.
Un'altra cosa lo
preoccupava, e non poco, visto che quella ragazza nuova non gli spirava
per niente fiducia.
L’aveva
vista ,forse, parlare con tizi poco raccomandabili, una banda di
delinquenti molto famosa in città.
E anche come
guardava Rufy non gli piaceva a fatto, sembrava pronta a vederlo a
miglior offerente.
Qualcosa dentro
di sé gli consigliava di tenere gli occhi aperti.
****
Quel pomeriggio
tornò a casa di fretta salì
in camera, posò lo zaino e corse a farsi una doccia. avrebbe
dovuto pulire casa, preparare la cena hai suo fratelli, e correre ad
aiutare sua madre con il lavoro.
Era stanca di
quella vita, voleva andarsene da quella città troppo piccola
per lei, e trasferirsi in una metropoli dove sicuramente avrebbe
trovato più fortuna che rimanendo lì.
Per fare
ciò, aveva bisogno di soldi, e trovane parecchi in fretta
c’era solo un modo, o meglio una persona sola
l’avrebbe potuta aiutare: Nick
Nik, il suo ex
ragazzo, conosceva un sacco di gente che avrebbe potuto aiutare a
trovarne. Nik era un poco di buono, era stato in carcere per rapina, ma
aveva un fuori strada di lusso, ora, che i colpi andava gli andavano a
segno.
Erano anni che
lavorava d’estate, per risparmiare e mettersi da parte i
soldi che le servivano.
Era una strada
troppo lunga, avrebbe potuto rischiare di rimanere in quel
posto tanto odiato per il resto della sua vita. E, fininire per
diventare una foglia secca, ingrigita e vuota come sua madre.
Tibby una via
d’uscita ce l’aveva perché Nick poteva
trovagli un lavoretto che le fruttasse tanto, un guadagno molto
più facile e veloce.
“Allora?
“ chiese Tibby a bruciapelo quando finalmente Nik si
presentò all’appuntamento.
“senti,
non è aria, sai? vedi, il capo sta organizzando una cosa
grossa, e secondo lui una donna potrebbe portare solo guai... ma se
tu…”
“Se un
corno, me ne voglio andare, Nik, e non aspetto, almeno dimmi di che si
tratta!”
“Non
posso!”
“E che
sarà mai, non parlerò con nessuno dai...e poi, ti
ripago,…in quella maniera che sai...” propose
sensuale.
Di solito
funzionava.
“Mm..se
mi tenti così...ok, ma acqua in bocca! vogliono fare caccia
grossa, e, l’unico modo sarebbe passare a ben altro che
rapine, stiamo preparando un rapimento.”
“Chi
è lo sfigato?”
“Sono
pazzi, secondo me. quello è inavvicinabile...Monkey D.
Rufy.”
“Cosa?”
“Lo so,
le pensato anche io...”
“No. io
lo conosco, e l’ho addirittura agganciato. vi
darò le informazioni che vi servono, le pagate. Ma non
voglio sapere altro.”
Nik
spalancò la bocca sbalordito.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
N/N
Ok, non aggiorno
da una vita...lo so! ma non temete questa
storia verà completata fino alla fine!
Ncl: Lo
so, Zoro è stupendo. lo dico sempre!
Deidaraforever:
Me si inchina modestamente ringranziado con
fervore, e scusandosi immesamente per l'enorme ritardo! Sono
felicissima che ti piaccia! eh a proposito, sono arrivati i rinforzi!
Ringrazio tutti,
da chi ha inserito quest storia tra i preferiti e
seguita a chi legge soltanto, pregando che lascino un
commento per tirarmi su il morale, e aggirnare più veloce!
Baci
fanny
Capitolo
rivisionato^_^
Capitolo
quattro
La diveristà arricchisce, è lessere
speciali per qualcun altro.
Quello che Tibby doveva fare, era assai semplice, quasi stupido; doveva
solo fare finta di essergli amica, vedere cosa faceva, dove andava, e
soprattutto capire quanto il ragazzo fosse tenuto d’occhio e
in quale momento.
Un tontolone era questo che vedeva in Rufy, quello che scorgeva in quei
occhi limpidi , era la stupidità, una tale
stupidità che soltanto un ragazzo infantile poteva possedere.
Vedeva soltanto quello che la maggior parte delle persone vedevano, un
babboccio, un fantoccio, senza nulla di speciale.
E tuttavia, non si poteva non rimanere affascinati dal suo spirito
indomito e forte, da quel sorriso aperto, dai suoi occhioni sinceri.
Rufy era libero da ogni costrizione, faceva quello che voleva e non
importava quello che la gente pensava. Lu era Lu, come lei aveva preso
a chiamarlo, non sapendo nemmeno perché.
Alle volte, era concita che in qualche modo ,Rufy sapesse quello che
lei gli avrebbe fatto, come se potesse leggergli dentro, e allo stesso
tempo l’avesse perdonata di già, come sanno fare
solo le persone davvero buone e belle dentro.
Rufy era buono e bello dentro, era altruista, cercava di aiutare sempre
chiunque incontrasse, a modo suo sempre; un po’
troppo spesso combinava più danni che benefici. Ci
provava e ci metteva tutto se stesso per aiutare : combinava
casini , eppure, alla fine riusciva sempre ad averla vinta.
Ogni volta che si metteva in testa una cosa, era quella e la
raggiungeva, sempre. Finiva sempre per aver
ragione: una cosa straordinaria per Tibby.
Rufy la definiva fortuna, Tibby si convinse che sotto c’era
molto di più.
Ogni volta che guardava diritto negli occhi ridenti di Rufy sentiva uno
strano palpito, una stretta e quella inquietante sensazione che si
prova nel momento in cui si viene scoperti con le mani nella
marmellata.
Ogni volta, si ripeteva che era impossibile e che, a parlare erano i
sensi di colpa per ingannare una persona tanto stupida, il quale non
sarebbe riuscito a distinguere la verità nemmeno se venisse
sbattuta in faccia loro.
“E’ sicuramente così....è
come rubare caramelle ad un bambino, talmente tanto facile che ti
dispiace. E poi, infondo mi sta anche simpatico. è
sicuramente quello, non può aver capito...” si
ripeteva.
Tibby aveva un sogno, e se quella strada l’avrebbe portata
fino al suo scopo, l’avrebbe percorsa e nessuno e niente
avrebbe potuto impedirglielo.
*******
Robin sorseggiava letamante il caffè osservando
silenziosamente i suoi amici giocare rumorosi al calcio balilla.
“Chi è quella ragazzina? non l’ho mai
vista.” chiese Franky , seduto accanto a lei, a Zoro, seduto
accanto alla donna
“Una nuova compagna di classe di Rufy; continua a
ripetere che un sacco cool o qualcosa del genere... a me non piace per
niente.”
Franky ridacchiò alla risposta secca che aveva
dato il ragazzo.
Robin, invece, chiese cosa lo spingesse a pensare una cosa
del genere.
“Ha una faccia sospetta.”
“E ti sembra un motivo sufficente? ”
esclamò Franky perplesso
“Non lo so, ma io quella l’ho vista, se
è come penso non c’è da stare
tranquilli.”
“Per te, tutti sono sospetti, amico.”
Robin poggiò la tazza delicatamente sul tavolo.
“Sembra che stia prendendo nota mentalmente di tutto
ciò che Rufy fa.”
“eh?” chiesero in coro quei due.
Robin sorrise senza dire nulla si alzò dal tavolo e
raggiunse Rufy e Tibby. Robin aveva 28 anni ed era una archeologa,
aveva già pubblicato alcuni studi assai interessanti su
antiche civiltà iniziando a farsi conoscere nel mondo
accademico, anche grazie a colui che veniva considerato un
famosissimo conoscitore della storia, ed era il suo mastro e mentore,
Il professor Clover.
Era intelligente, e curiosa e molto astuta, oltre che una
donna dall’indubbio fascino, difficile sfuggire al suo occhio
vigile e attento, Tibby capì subito che lei era davvero un
pericolo per lei.
“Rufy… vedo che hai una nuova amica...
perché non me la presenti?”
“Robin! lei è Tibby viene in classe con me da
quest’anno! Tibby lei è Nico Robin!”
Robin sorrise, senza mostrare particolari emozioni a Tibby.
“perché non mi parli un po’ di
te?”
Robin apapriva una donna molto enigmatica, inteligente, e furba; un
ottima osservatrice, le fece domande sorridendo affabile. Tibby
comprese che la mora era una di quelle persone bene infrmate dei fatti,
che sanno come il mondo gira, sanno ottenre infrmazione e favori, e
sanno anche come difendersi.
Decisamente, era un pericolo.
|
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Capitolo 6 *** capitolo 5 ***
N/N
Ho aggiornato presto, ragazzi, arriva la fine del mondo! UH! non ci
credo nemmeno io! Giusto per farmi perdonare per l'innacettabile mio
raro aggiornamento degli ultimi tempi.
Deidaraforever: * scruta i soldati-pinguini e annuisce
soddofatta* mi spiace di non aggiornare con scandenze regolari, ma
putroppo le idee si sono fatte desiderare! comunque leggere
le tue recensioni mi fa sempre molto piacere, sono fantastiche! per
quanto riguarda Tibby, hai ragione, è insopportabile, ma,
bisogna capirla, Rufy è uno di quei personaggi che per
conoscerli e capirli ci vuole tempo, per chi come Tibby è
abituata a vivere la vita con uno stile molto materiale
e concreto.
Ringrazzio tutti quelli che leggono, e ovviamnete anche chi ha inserito
questa storia fra i preferiti e seguiti!!!!! grazie!
un bacio
Fanny87
Capitolo cinque
Nell’amore si compie
il paradosso di due esseri
che diventano uno pur restando in due.
Fromm
Robin parlò con alcuni tizi di sua conoscenza, o
meglio,persone non troppo oneste di cui aveva sentito parlare, e che
poteva aiutarla nelle sue indagini. Per la precisione un agenzia di
investigazione privata, la quale aveva l’ufficio molto vicino
al quartire dove Tibby lavorava.
Zoro aveva
ragione, l’avevano vista già un a volta, e
soprattutto l’avevano vista con un ragazzo che era entrato a
far parte di una nuova banda di quartiere, delinquenti tradizionali,
per intenderci pesci piccoli che di solito si occupano di spaccio,
piccole rapine mano armate, cose così. Non certo un
organizzazione criminale delineata fin dai minimi particolari, ma,
aveva sentito dire in giro che volevano fare il cosiddetto
“salto di qualità”.
Per farlo avevano
bisogno del colpo grosso, e Robin temeva che potesse essere proprio
Rufy.
“Qualcosa
ti preoccupa, Robin-chan? sei pensierosa, più del solito,
hohoho...” chiese gentilmente Brook continuando a sorseggiare
il suo tè caldo.
Erano
intrattenuti da una dolce melodia suonata da un piano nella stanza
adiacente, mentre prendevano il solito tè delle cinque.
“Hai
ancora studenti, Brook?”
“Oh no,
le lezioni sono finite per oggi, ma quella graziosa signorina mi ha
chiesto se poteva esercitarsi un po’ di
più.”
“Capisco.
E non le avrai chiesto di vederle le sue mutandine, vero
Brook?”
“Ohohohohoh!
No, certo che no...hohohoh!”
Brook era un
famoso direttore d’orchestra, ormai in pensione data la
veneranda età, arzillo e pimpante sempre dava lezioni
private a chi volesse imparare a suonare e cantare, era capace, si
dice, di suonare qualsiasi tipo di strumento...e aveva una passione per
le mutandine!
“Comunque,
sì, c’è qualcosa che mi
preoccupa.” disse finalmente Robin prese dalla borsa un
giornale, e lo appoggiò sul tavolo antico di legno.
“Saprai
sicuramente degli ultimi avvenimenti.”
“E come
non potrei, non si parla d’altro.”
“Brook,
sei rapimenti in due mesi sono molti”
L’uomo
non rispose continuando a sorseggiare il tè, ascoltando
attentamente la giovane donna.
“Penso
che Rufy dovrebbe stare più attento a chi
incontra.”
******
“Allora?
dimmi che cosa fanno i ricconi?” chiese Nik.
“Non ha
molti impegni, si allena tutti i giorni dopo la scuola per
un’ ora ; il martedì e il giovedì va
alla sala giochi; frequenta il solito bar con tutti i suoi
amici, spesso va al parco giochi...niente di speciale.”
rispose Tibby
“Solo?”
“Beh
sì.”
“e io
che credevo...”
“Credevi
che?”
“No,
niente. hanno un sacco di soldi e non sanno nemmeno spenderli per
divertirsi come si deve.”
“Ma,
quello non è uno come tutti. Lui è
diverso.”
Tibby
soppesò, per un momento le sue parole, rendendosi conto che
era vero, Rufy era diverso.
Rufy era speciale.
“Ok,
lasciami un altro po’ di tempo, un mese è un
po’ poco per avere le coordinate di tutti i suoi movimenti.
vedrai, saprai anche quante volte va in bagno.”
***
Nami se ne stava
distesa sul letto a pensare, anzi, a sforzarsi di non pesare, a
togliersi dalla mente, quei occhi seri, quel fisico forte, a togliersi
dalla testa Zoro.
sentì
la porta aprirsi e vide sua sorella entrare con un sorriso a trentadue
denti che guardava il cellulare.
“Che
hai da sorridere tanto?” chiese lei.
Nojiko si
riscosse, e rispose chiudendo il cellulare di scatto:
“No,
niente.”
“Sarà...che
volevi?”
“oh
niente...solo sapere cosa prende alla mia sorellina. Nami che
c’è che ti turba tanto?”
Nami, dapprima
non rispose, poi però le parole uscirono come valanghe.
“Perché
fra tutti proprio lui ? abbiamo qualcosa in comune noi due?
nulla. la risposta è nulla!”
“Nami...”
“Facciamo
un esempio, io amo i soldi. e lui? ah, lui tutti i soldi potrebbero
anche finire sotto un precipizio, per lui c’è solo
la via della spada o qualcosa del genere! vive per praticare il kendo
ed essere il campione! non può funzionare...”
“La
vuoi smettere di crearti problemi inutili? ti sei innamorata .accettalo
! e stop fine della storia. se va, va, se non va, pazienza!”
“E’
la vita. smettila di nasconderti dietro la maschera della dura, e
lasciati andare, per una sola volta!” continuò sua
sorella.
Nami, la
guardò, e pensò che aveva ragione lei. ma
sì, se quel idiota non si faceva avanti, lo avrebbe fatto
lei!
|
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Capitolo 7 *** capitolo 6 ***
Non era poi così difficile, si disse. suvvia,
cosa ci voleva a dire che si era accorta che le cose fra loro due non
erano più come era prima?! Dire che gli piaceva
molto e non come amico? Non ci voleva nulla. Giustissimo.
Nami, allora si chiedeva: “Perché non ci riesco
dannazione?” imprecò calciando violentemente il
cuscino.
Due settimane abbondanti di tentativi e nessun risultato.
“Secondo me ci pensi troppo, vai da lui, glielo dici su due
piedi, e te ne vai.” consigliò Nojiko.
Nami la guardò storta: “per quale ragione dovrei
andarmene scusa? non dovrei aspettare una sua risposta?!”
“Nami... stai dando per scontato un mucchio di
cose...”
La tempia di Nami iniziò a pulsare.
“ per esempio? ”
“Tanto per cominciare, sei certa che lui si sia
accorto bene quanto te dei suoi sentimenti?”
“Che tu sappia, a mai preso in considerazione
l’idea?
Nojiko si sistemò meglio nel letto di Nami e la
guardò dritto negli occhi.
“Sono convinta che ti ricambi incondizionatamente,
ciò non toglie che lui non abbia ancora capito quello che
prova per te, o anche si rifiuti di accettare
l’idea perché c’è di mezzo la
vostra amicizia. Avrà bisogno di pensare, no? altrimenti
suppongo che ti fermerà.”
Nami ci rifletté su, e infetti quell’idiota
avrebbe potuto anche arrivare a una cosa come questa.
“E se no lo fa? dico, se lui non verrà mai da
me?”
la sorella la guardò e per un attimo in silenzio.
“Il mare è pieno di pesci.” rispose con
nonchalance guardandosi le unghie.
“ FOTTITI!”
“Nami sono certa che lo farà! non devi dubitarlo
mai.”
“Comunque... a sto punto è meglio che va do la e
lo baci direttamente...”
“Anche questa è una buona idea...”
*****
“ Incredibile.... è gigantesca ,Lu!”
Il ragazzo alzò le spalle e sorrise come se la cosa non lo
riguardasse. Era la prima volta che entrava a casa sua ( se quella si
poteva chiamare casa), ed era una bella opportunità per
sapere di più sulla vita di Rufy.
Quasi ne fosse interessata, attratta.
“Ti porto in camera mia vieni, ti mostro la mia collezione di
videogame e fumetti!” disse sorridendo.
Senza nemmeno il tempo di capire il ragazzo la trascinò per
la scalinata di marmo e dentro la sua camera.
Ed rimase bastia.
“Ti piacciono i pirati, eh?”
“Hm!” esclamò solo Lu, e le sue labbra
di aprirono nel più vero e autentico sorriso tipico di Rufy,
gli occhi gli brillavano e quel sorriso era quasi abbagliante per i
suoi occhi abituati all’oscurità dei vicoli
stretti e sporchi di dove abitava.
“Shi, shi, shi! io amo l’avventura! sai no? andare
per i mari a scoprire cose nuove! poi, i pirati sono liberi!”
disse allargando le braccia.
“ e poi, i pirati inseguono i loro sogni, senza arrendersi
anche a costo della vita. E’ la cosa che mi piace di
più! le persone dovrebbero inseguire i loro sogni senza
arrendersi mai!”
“un sogno...”
“EH?”
“Anche io ho un sogno, sai? ma credo che il prezzo sia un
po’ alto.”
“allora?” chiese lui serio.
Tibby guardò lo sguardo sincere di Lu, le labbra leggermente
piegate in un sorriso, eppure lo sguardo era serio, fiducioso delle sue
possibilità.
“Non importa. tu raggiungilo!”
Lui non poteva sapere, cosa quello significava.
__________
N/N
Zao! ho un po' di informazioni per voi, vediamo di fare infretta!
In anzi tutto a che punto è questa storia,
sinceramente avevo pensato ad una cosa breve, almeno quando avevo
inizato a scrivere ad agosto scorso; l'idea era di arrivare a sei
capitoli, visto che faticavo molto a scrivere e il risultato
non mi piaceva per niente. ora, però mi rendo conto che sono
un po' pochi, e che quindi la storia si allungerà non so di
quanto. Vi starete chiedendo: embè ha noi che c'importa?
importa eccome, perchè se la storia vi piace
potrebbe durare molto di più, se no, soltanto dei capitoli
strettamente necessari. Mi farete sapere, ok?
seconda informazione: questo capitolo è solo una
prima parte , ecco perchè la fine sembra
un po' smorzata! la seconda vedrò di pubblicarla nel
più breve tempo possibile!
Deidaraforever:
Ho riso venti minuti di fila quando ho letto la tua recensione, ho
seriamente pensato di non riprendermi più! adoro i tuoi
pinguini e la loro andatura sculattosa, sappilo.
comunquee, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto! Robin da acuta
osservatice ha capito molto di più di quello che da a
vedere, eh,eh. Brook, è tenuto sotto strettissima
sorveglianza, e non c'è pericolo che sbirci qualcosa!!!!!
Nami è sempre a rischio di un attacco isterico
quando si tratta di zoro o anche di uno dei suoi amici, l'ha capisco,
mica facile con quelli XD Tifi ZoNami, eh? diciamo che quei
due insieme mi ispirano molto, tanto che ci ho scritto due fic! ma
tifare è una porola grossa, la mia è una
propensione allo Zonamismo... sì. Amo leggere belle storie
sulle coppie, e fantasticare su quali combinazioni potrebbero
funzionare di più (dentro e fuori della ciurma)!
Però, preferisco One Pice così com'è,
senza coppie, perchè penso che il rapporto di amicizia che
lega la ciurma è così bello e profondo
che non ha bisogno della comparsa di rapporti d'amore. vero e puro
parere personale! Ok, basta mi sono diluganta anche troppo! torniamo
alla storia...XD Nick è un povero scemo, è
inutile sprecarci anche l'odio e tempo, te lo assicuro. E un essere
inutile e abbietto. "Non curarti di lui, guarda e passa!" Tibby invece
è ancora recuperare, inizia a avere qualche dubbio...ho
detto anche troppo!
Ringraio tantissimo anche:
Achamo
arisa_14
BON
dubhe93
giusy91
Jemanuele8891
sihu
Spring Thunder
elie191
foglietta no yoko
hinayuki
kyo250
che hanno inserito questa "cosetta" tra i preferiti e seguiti.
alla prossima! Fanny87
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Capitolo 8 *** capitolo 7 ***
Ace era appena arrivato da un viaggio
di lavoro, ad essere sinceri, era anche tornato prima, visto la
telefonata inaspettata che aveva ricevuto.
Zoro, il miglior amico del suo fratellino, senza dire molto, lo
avvertiva che secondo lui, Rufy aveva fatto amicizia con una
tipa “Sospetta”.
“Ne sei scuro?”
“ohi, quella fa troppe domande. Ti pare normale che voglia
sapere con precisione tutti i suoi orari , quando ha gli allenamenti,
con cosa torna a casa, se da solo? e l’altro
giorno... gli ha chiesto se avesse la scorta.”
rispose Zoro facendo attenzione a sottolineare le ultima frase
I muscoli del viso di Ace si erano tesi e il suo
sguardo indurito.
A che pro? chiedere una cosa del genere ad un liceale di 17
anni? Ace sospirò avvicina dosi alla porta della
camera di Rufy sentendo la voce squillante di quella peste
chiacchierare con un’altra a lui sconosciuta.
Ace bussò e Rufy venne ad aprigli di corsa:
“Ace! sei tornato presto sta volta! dai, ti presento una mia
nuova compagna di scuola!”
Dal modo in cui il fratello maggiore di Rufy gli scompigliava
i capelli, Tibby capì che Ace , era uno di quei
fratelli molto protettivi e affettuosi, e di conseguenza era letale per
lei.
Se non fosse stato per l’espressione gentile e affabile dello
sguardo di Ace avrebbe potuto benissimo pensare che quella
non era una chiacchierata, così per far conoscenza ma
piuttosto un interrogatorio della CIA.
“Hai voluto fare questa ricerca proprio con
Rufy,eh?”
“beh, con Lu ci si diverte un modo!”
“Immagino...”
Tibby sapeva che, stava rischiando molto, perché in quel
ultimo periodo era stata addosso al ragazzo ogni santo giorno, a
scuola, quando faceva gli allenamenti di atletica andava a vederlo,
andava al cinema con lui e i suoi amici, o al caffè...se
alcuni non avevano dato peso alla cosa, altri sì, come Zoro
e Robin.
Pensava di aver imparato bene a conoscere le persone e a sfruttare i
loro punti deboli, quei due sembravano quelli più freddi e
menefreghisti.
Invece si era accorta che, erano quei due che la tenevano
d’occhio. Zoro, non le avevano quasi mai rivolto la parola,
ma quando il suoi occhi incrociavano i suoi un brivido di
paura precorreva la sua schiena.
Robin, invece le sorrideva enigmatica, e mai una volta era riuscita a
capire cosa pensasse veramente.
Gli altri erano tutti gentili con lei, Nami, Usopp per non
parlare di Sanji... quelli che conosceva meno erano i due uomini
adulti, Franky e Brook.
Simpatici, a prima vista.
Doveva sbrigarsi, dire il momento esatto per agire, prendere i soldi e
scappare.
Ma,perché, allora ogni giorno era sempre
più difficile farlo?
Era come se si stesse abituando alla luce del sorriso di Lu: nessuno
era stato così disinteressatamente gentile con lei, ne
così amichevole, nessuno era mai l’aveva tratta da
amica come se lei facesse parte di quel gruppo da una vita; Non si era
mai sentita parte di niente, invece, Lu aveva la
strana capacità di farla sentire parte di qualcosa che, non
si spiegava, ma sapeva che era più grande di lei.
“Oi!”
“Si che c’è?”
“Tu non conosci ancora Chopper!”
“Chi?”
Lu sorrise eccitato la prese per un braccio, e la trascinò
via, salutando Ace frettolosamente.
*******
“va bene, non parla troppo di se, è vero! ma a
sospettare di lei...”
“Poi di cosa?” chiese Nami interrompendo Sanji.
Zoro grugnì infastidito da tutte quelle obbiezioni poste dai
Nami e dal cuocastro. Zoro era contrario a parlare dei loro sospetti
con gli altri ritenendo che fosse meglio non spargere la voce;
aveva anche cercato di spiegare a Robin che avvertire gli
altri era inutile e che avrebbe fatto meglio a stare zitta.
Ma, lei niente aveva detto che se c’era un pericolo
dovevano essere avvertiti.
“ Quella ragazzina nasconde qualcosa.
cos’è quell’interesse per gli
orari di Rufy?a chi interessa se un idiota esce alle sei e trenta o
alle sette... ”
“Quello che Zoro vuole dire è che Tibby sembra
essere interessata più a quando Rufy fa una cosa, piuttosto
che interessarsi a cosa fa. Se trovo interessanti i suoi passatempi
chiederò di preciso cosa fa, o come si fa, non certo quando,
o se da solo o meno.” spiegò Robin
“In effetti è vero...” pensò
Usopp.
“Non ci avevo fatto caso prima...”
“Non c’è da stupirsi, passi
metà del tempo a contemplare Kaia! quanto
è bella, dolce, intelligente e che palle!”
scimmiottò Franky.
Il gruppo rise, Usopp era innamorato di Kaia senza nemmeno
accorgersene, e lei di lui, tanto che passavano metà del
tempo a parlare l’uno dell’altra fino a quando la
sincerità di Rufy non li ha messi davanti il fatto compiuto.
Da quella volta diventarono la coppia più bella del mondo.
Franky, invece, era un costruttore di navi, e gestiva insieme a suo
fratello Lo “Zietto ICE” come lo chiamava Rufy
l’azienda lasciata loro in eredità dal
padre non che maestro d’ascia.
Quel gruppo di amici avevano interessi diversi, età diverse,
caratteri differenti, ambizioni diverse ,ma erano uniti come
una sola anima, quasi non avessero bisogno di capirsi alle volte.
Tutto ciò, era per gran parte merito di Rufy.
“Comunque, ragazzi. Non abbiamo nessuna prova, ma, mi sto
informando Tibby potrebbe essere in contatto con una banda malavitosa,
visto anche dove abita. Cercate di stare con gli occhi
aperti.”
“Visto che il diretto interessato è idiota
testardo più di mulo.” disse Zoro.
“E’ per quella storia dei rapimenti? non stiamo
esagerando? se non abbiamo prove..” notò
Nami
“Sta di fatto che quella di punto in bianco ha deciso di
diventare la migliore amica di Rufy quando prima sembrava essere
costretta! ti ricordi quando l’abbiamo conosciuta? non
sembrava così ben disposta!” ululò il
ragazzo.
“Non alzare la voce con Nana...” si
scaldò subito Sanji
“ ascolta bene ,Troglodita , forse quella ragazza
si sentiva come un pesce fuor d’acqua in mezzo a tutti quei
ricconi! e magari era un tantino spiazzata dal comportamento
di quell’idiota!” disse Nami
guardando dritto negli occhi.
Cercava di essere calma, ma già la sua tempia iniziava
pericolosamente a pulsare, tuttavia qualcosa
cambiò quando Zoro ricambiò il suo sguardo e fu
come perdersi.
E non era cosa da lei.
Zoro grugnì uscì senza dire una parola, ma Nami
prontamente lo seguì.
****
“Ti presento Chopper, la nostra mascotte!”
esclamò Rufy giocando con un cucciolo di cane dal pelo
marrone chiaro.
Un bastardino ad occhio e croce.
si trovavano nel imponente giardino, e da lì Tibby poteva
osservare l’impianto di di scurezza sofisticato e ben
congeniato.
Avrebbe fatto delle foto, dopo fingendo di andarsene, ma capiva
già da se che entrare senza permesso era impossibile.
“E’ stato abbandonato,e maltrattato dagli altri
cani randagi, ora, io gli altri ce ne prendiamo cura!”
“OH, ma ha il naso blu!”
“Shi,shi,shi, non è stradina rio? Chopper non
è come tutti, lui è unico, vero
Chopa?!” esclamò ridendo.
Un'altra cosa che Rufy amava erano le cose insolite, non importava
quanto la gente le disprezzasse, a lui piacevano proprio
perché lo erano, accettava tutto e tutti com’erano.
“Ma, come mai ha il naso blu?”
“Il veterinario dice che è una malformazione
geneatica, o qualcosa di simile..”*
“Genetica, vorrai dire!”
“Sì, proprio quello!”
Lu era una frana in tutti sensi...sorrise. Era buffo, divertente, era
Lu.
Tibby cercava di non pensare mentre di nascosto fotografava
la villa e il sistema di scurezza, però più
tentava più non ci riusciva, più lo scacciava,
più quel magone salia sul petto.
In cuor suo sapeva che era ingiusto, sapeva quanto era ingiusto fare
quella cosa a Rufy.
Ma, la vita non era mai stata giusta.
“Cosa? mercoledì 13? ma non è
possibile!”
Tibby corse a nascondesi dietro a un grossa quercia
lì sul viale ,per paura di essere vista.
Vide due guardie sostare nel cancello, doveva essere il cambio del
turno.
“ Sia il signorino Ace, che i signori non ci saranno, e
quello è il giorno di riposo della
servitù!” esclamò uno.
“Lo so! ma Il signorino Rufy non po’ certo rimanere
da solo in casa.... sai no? dopo le brutte cose accadute ...
ebbene, mercoledì 13 ci tocca il doppio turno insieme.
comunque il vice-ammiraglio verrà a
controllare.”
“Si sa quando?”
“Non so. però il signorino starà da
solo dalle cinque e mezza alle sette, fino a che non torna a casa
dall’allenamento. è molto sai? ma Juily mi ha
detto che non sa nulla...”
“Ci credo che sì! non possono mica impedirgli di
vivere! poi, mica, quelli avvertono se vogliono rapirti il figlio!
potrebbe accadere come che no! in ogni caso, sai
com’è fatto il signorino, non ha paura di niente,
e, soprattutto non premetterebbe mai ha nessuno di cambiare le sue
abitudini per sicurezza...uno spirito libero...” disse la
guardia ridendo.
“lo so bene, ma proteggerlo di nascosto è molto
difficile! siamo tutti moltissimo preoccupati per lui...”
“Già, si teme l’invitabile...”
Le guardie si salutarono, un po’ abbattute, senza accorgersi
che qualcuno li aveva spiati fin dal principio.
“Anche le guardie...”
Era quasi impossibile da credere, ma, era così,
tutti volevano bene e a Rufy e tutti cercavano di aiutarlo dolenti e
non dolenti, qualcosa di incompressibile agli occhi di Tibby.
Non era solo un moccioso credulone un po’ ignorante?
Tibby non ne era più sicura.
Aveva accettato di giocare, ed era giunta la sua mossa: ora sapeva
quando qundo la geng di Nick doveva agire.
*NdA: ok, penserete che questa sia una forzatura, ma non
è così, ho sentito di un tizio che è
addirittura tutto blu, ah,ah,ah! comunque, non potevo snaturare Chopper
a tal punto da toglierli il naso blu, così ho optato per
questa spiegazione. e, mi si incastrava con la trama.
________
N/N
"uf,uf,uff"fanny87 arriva dopo una fanticosa corsa in salita,
appoggia le mani sulle gambe, respira profonamente e grida: "Ce lo
fatta! ho finito il capitolo!" U___U solo per dirvi quanto sia felice
di aver finito di scrivere questo capitoloXD comunquee, ragazzi, ho
faticato non poco ha scrivare la prima parte per via del mio
stato d'animo, il perchè è sopoiler, quindi non
posso dirvelo.
Comunquee, che dire? vi è piaciuto questo cap? eh, un punto
un po' dilicato, quindi se non volgio finire di svelare (spolerami da
sola in pratica) con il mio sproloquire passo direttamente alle
recensioni.
Achamo:
grazie! sono felice che questa storia ti piaccia, e sono ancora
più felice grazie alla tua recensione!continuarla
all'infinito?? tu sei troppo gentile! sicuramente arriverò
ad una conlcusione, che per il momento è posticipata a data
da definirsi! spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Deidaraforever:
la sculettodense??? no devo imparare questo ballo assolutamente!!!!!!!
XD piccola, piccola precisazione sui sentimenti di Zoro.
cioè, va bene che un idiota ma non fino
a questo punto! Quella di Nojiko era un ipotesi che è
arrivata tanto così dalla verità
*avvicina il pollice e l'indice per indicare la distanza e annusce
convinta*, Zoro cerca di non vedere i suoi sentimenti, ma, il
realtà sa quello che prova, solo che non lo vuole ammettere,
bendetto ragazzo! allora, cava, come sta andando la situazione? Tibby
ha deciso di agire nonostante quella vocina le dice "Non lo fare!" O_O
ed è pure avvantaggiata... spero che il capitolo
piaccia anche a te!
Ps: ti ringrazio di sorvegliare Brook per me!
Arrivederci al prossimo capitolo ! Fanny87
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Capitolo 9 *** capitolo 8 ***
Capitolo 8
“Zoro! fermati!”
Nami aveva il fiatone per sta dietro a Zoro, ma quello non voleva
saperne di fermarsi.
“Ho detto di fermarti!”
“Si può sapere cosa vuoi da me?”
“Cosa voglio? devo ricordati il tuo debito?”
Zoro si fermò improvvisamente, maledicendo se stesso per
aver solo pensato di chiedere una sola volta un prestito a
Nami. significava debito a vita, eppure non gli dispiaceva poi
così tanto.
Nami riuscì a raggiungerlo e gli si piantò
davanti a mezzo centimetro dalla sua faccia tanto che poteva sentire il
suo profumo.
“ si può sapere cosa ti è
preso?”
“Chi a me?!”
“Sì, proprio a te!”
“Niente.”
“Come no... bisogna parlare, Zoro! se
c’è qualcosa che non va, bisogna dirlo
è questo che si fa in certe situazioni.”
“quella ragazzina non mi piace, ok? non mi piace lei, ne
quello che fa, ne come lo fa! mi sono ricordato con chi l’ho
vista: Nick Lagger detto “occhio di serpente”, ha
solo 19 anni ma la pedina sporca quanto uno che delinque da Quaranta.
Robin ha scoperto che fa parte dei Red pistol ( questi
soprannomi fanno schifo, ma non ho saputo trovare di meglio, io sono
una frana per i nomi!!! NdA), non ti sto a raccontare cosa hanno fatto.
ed ultimamente l’hanno vista spesso con lui.”
“Ma chi ve la detto?”
“Una spia, o meglio un investigatore privato che bazzica
quelle parti, Robin l’ha ingaggiato.”
“Non posso crederci...”
“Nami credici... dobbiamo aspettarci di tutto.”
silenzio per un momento, e fu proprio in quel istante si accorsero di
essere soli e di essere maledettamente vicini.
“Zoro...”
“Sì?” rispose con voce roca.
Nami sospirò senza staccare i suoi occhi da quelli di lui,
senza sapere più cosa dire, anzi no, senza sapere come dirlo
perché cosa doveva dire lo sapeva benissimo.
Rufy aveva fatto incontrare le loro vite, ed era anni che erano
diventati inseparabili, e man mano il loro gruppo cresceva, e diventava
più unito, ma anche qualcosa cambiava in loro, cresceva
sempre di più.
Bastò guardare il ragazzo negli occhi e vedere
dentro tutto quello che c’era anche in lei, capì
che le parole non sarebbero più servite.
“Baciami.”
Zoro non se lo fece ripetere due volte, per una volta.
****
Franky iniziò a preoccuparsi sul serio quando vide Robin
impegnarsi così tanto da diventare leggermente nervosa.
Robin si innervosiva quasi mai.
Non aveva prove schiaccianti, non aveva visto nulla, o nessuna persona
la quale poteva riferire.
Sapeva solo che quella ragazzina aveva pre amici gente che era stata in
carcere almeno una volta nella vita; E, sapeva soprattutto che uno di
questi, di cui aveva avuto una relazione, se potesse essere ritenuta
tale, apparteneva ad una gang, la quale s’era fatta
conoscere, e tendeva a voler a far parte della malavita organizzata
della città.
“Non è abbastanza, lo sai? non significa che lei
centri qualcosa.”
“Lo so!” esclamò Robin senza dire altro
ma dal tono della sua voce, Franky capì ,che era stizzita.
Erano in auto in mezzo al traffico serale verso la via di casa,
ascoltando la radio a volume moderato perché Robin aveva
deciso di fare scena muta e non rivolgerli una sola sillaba.
Franky sospirò lanciandole un occhiata, senza distoglierlo
dalla guida. Voleva osservare la sua espressione per capire cosa
pensasse, nonostante concesse bene quanto Robin potesse rimanere
impassibile a qualsiasi sentimento. Raramente perdeva il controllo.
La conosceva bene, Franky tanto bene da sapere, però, per
quanto non andava ad esprimerlo potesse sentirsi preoccupata, o quanto
potesse volere bene ad ognuno di loro.
Robin era bella, intelligente e curiosa, con uno strano
interesse per il brivido, sapeva osservare gli altri e
capirti senza che loro potessero accorgersene.
Era forte, ma era anche fragile, bisognosa di essere protetta. E lui,
era perdutamente innamorato di lei, senza alcun dubbio.
“Robin lo so che sei preoccupata. Ultimamente
accadono troppe brutte cose da questa parte. Ma dobbiamo avere fiducia
in Rufy, penso che se lui l’abbia avvicinata è
perché ha visto qualcosa di buono in lei. sai bene quanto
è bravo in questo.”
Robin sorrise,tornado a guardarlo.
“E’ vero.”disse ridacchiando ripensando a
quando lo aveva conosciuto.
“Qualsiasi essere umano con un po’ di
buon senso sarebbe scappato via da te.”
Franky borbottò qualcosa di incomprensibile che fece
ridacchiare di nuovo Robin. Posteggiò la macchina quando
arrivarono a casa.
“E’ da tanto che non ti vedevo così
impegnata in qualcosa. ci tieni molto.”
“ Si tratta della mia famiglia, e si fa di tutto per
lei.” rispose lei prima di aprire la portiera e scendere.
Franky sorrise scosse la testa e raggiunse Robin di corsa; Una famiglia
fuori dal comune anche.
*******
Mercoledì 13 era una giornata perfettamente normale, secondo
Rufy, aveva già programmato la serata con un bel film
d’avventura e tanti pop corn, e pregustava già la
serata.
Avrebbe chiamato tutti a casa sua, e si sarebbero divertiti un mondo.
uscì dalla capo sportivo alla solita ora salutò i
compagni il mister e con un enorme panino in bocca si avviò
verso casa.
Il solo stava tramontando quando una macchina nera sbucò
all’improvviso e cinque uomini scesero.
Rufy non fece in tempo nemmeno ad accorgersi che fu
agguantato, quattro calci sullo stomaco lo atterrano, cazzotti sul
viso, sulla schiena e sentì qualcosa di duro e
freddo colpirlo, fu il buio.
________--
N/N
Non diro molto, anzi pochissimo! spero che questo capitolo sia stato di
vostro ( tuo, di ace, e dei pinguini soldato) gradimento! ricordatevi
di commentare, ok?
deidaraforever: leggere le tue recensioni è sempre un
piacere! spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Ah, spero che tu ed
Ace riusciate nell'impresa! U__U Fanny 87 va a prepararsi per
le lezzioni di culettodence!
Un bacio
Fanny87
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Rufy usci dal campo sportivo alla
solita, stanco e affamato, ma per fortuna, aveva quel panino che
faticosamente era riuscito a sottrarre a Sanji.
Rufy era felice, lui, lo era quasi sempre, non perché fosse
solo un ragazzo dalla vita facile, perché nulla nella
famiglia Monkey era dato senza sacrificio. Era felice,
perché sapeva amare la vita, credere i ciò che
faceva, e il resto poco importava.
Quell’auto nera, sbucata da chi sa dove, rubò quel
sorriso, senza alcuna pietà ne misericordia uomini col volto
coperto lo picchiarono per portarlo via.
Eppure quel sorriso era stato essenza vitale per moltissima gente,
rischiò di spegnersi sul serio.
***
Quel ragazzino dall’apparenza quasi fragile era un osso duro:
cercò di difendersi, si dimenava e soltanto drogandolo
quello smise di dimenarsi.
Monkey D. Rufy, la loro chiave verso il successo, potere e denaro.
Erano euforici, quella ragazzina aveva dato loro le dritte giuste, e
tutto filava secondo i piani.
Buttarono il corpo dentro il bagagli aglio dell’auto rubata,
facendo in modo che avesse abbastanza aria per respirare. Poi,
sgommando sparirono.
*******
Zoro ebbe improvvisamente una strana sensazione: qualcosa di spiacevole
al basso ventre, faceva presagire guai seri.
“Cosa c’è?” chiese Nami
accanto a lui.
“Niente.”
“Ti sei pentito?”
“Neanche per idea.”
la baciò, felice che finalmente, poteva assaporare quelle
labbra che sapevano di mandarino, stringerla far le braccia.
Si trovavano nel parco per fare una passeggiata, loro due soli, a
parlare un poco di quello che era accaduto loro.
Si erano innamorati, quasi senza accorgersene, negli anni a crescere
insieme, due persone diverse, ma che potevano darsi molto.
“Ho avuto una strana sensazione...un presagio.”
“Un presagio? cos’è sei diventato un
specie di mago?!” esclamò Nami.
“Guarda che dico sul serio.” rispose brusco ed
alterato.
E, per un attimo, anche Nami sembrò percepire la
sua stessa sensazione.
***
Un brivido di puro terrore percorse la spina dorsale di Usopp mentre
portava a Sanji gli ingredienti che gentilmente gli aveva chiesto di
comprare per lui.
Quest’ultimo lo attendeva fuori la porta di servizio del
grande complesso di ristoranti di proprietà della sua
famiglie.
“Ciao..ecco quello che mi hai chiesto!”
“Grazie! non ho potuto fare a meno di chiedertelo! sono
bloccato qui, e tu sei di strada.”
“Ah,ahah! figurati!” rispose nervoso Usopp non
voleva darlo a vedere, ma era preoccupato da morire.
Ciò che Robin e Zoro avevano detto lo avevano spaventato, e
lui era abituato a pensare al peggio.
“Hai sentito Rufy?” chiese Sanji quasi leggendogli
la mente. Anche lui, aveva riflettuto su quella discussione avuta il
giorno prima, ma, continuava a non volerci credere. Quella
ragazza non poteva voler far male a Rufy.
“Ancora no.”
il biondo tirò una boccata di fumo: “Non ti
preoccupare, chiamerà!”
Ma, la chiamata che arrivò non era quella di Rufy.
****
“Robin?” richiamò Franky
perplesso.
“Che giorno è oggi?”
“Il 13”
Gli occhi di Robin si spalancarono terrorizzati. perché il
suo informatore l’aveva avvertita così tardi?
“Cosa c’è. Robin?”
“Rufy!!! è stato programmato per
oggi!”
Avevano avvertito tutti quanti, solo Brook sembrava irraggiungibile. al
diavolo lui e la sua allergia ai cellulari.
Secondo Robin in quel momento Rufy sarebbe potuto essere già
nelle mani dei rapitori, l’unica possibilità per
loro di prenderlo era nel tragitto dal campo sportivo a casa.
“Se non fosse per quella soffiata...” esplose di
rabbia Franky
“Ma, potrebbe essere troppo tardi...”
“Andrà tutto bene, Robin..”
Voleva crederci disperatamente anche lui.
****
Era arrivato da poco sotto casa Monkey D., e già Chopper
correva a fargli gran festa. E, tuttavia, Brook era stranamente
agitato, era una nota stonata nel suo essere così
perfettamente tranquillo.
Era un tipo strano, a dire il vero, uno uomo stravagante dai modi
signorili, che chiedeva di poter guardare le mutandine alle ragazza.
“Ciao Chopper...Rufy non è ancora
tornato...”
Il cucciolo abbaio, quasi potesse percepire anche lui quella strana
sensazione, quella paura ansiosa di qualcosa che non si sa.
“Ah Brook...”
L’uomo si voltò ed incontrò lo sguardo
di Monkey D. Garp.
“Speravo che fosse Rufy.”
“E’ accaduto,ahimè, qualcosa di davvero
brutto...lo sento.”
“Eeeeeeeh?”
E con lui, tutti gli altri.
_____
N/N
eccomi, con il nuovo capitolo! vi è piaciuto? praticamente,
quello che accade ai compagni accade in contemporania con il
rapimento... ho cercato di descrivere il loro stato d'animo. mi scuso per la cortezza dei capitoli, ma il tempo è quello che è e per evitare di postare ogni capitolo ad una distanza abnorme preferisco fare piccoli capitoli..beh, ameno diventano tanti capitoli. se si possa considerare una cosa bella XD
passiam alle recension!
Dedidaraforever: Oo... Deidaraforever?...Ace? soldati pingino? state
bene? acci avrei dovuto prevederlo...mi sento un po' in colpa, una
cittò rasa al suoloXD ti ringrazio immensamente, le tue
recensioni, sono davvero fenomenali.
Ncl: grazie! spero che continuerà a piacerti!
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