La stirpe di Ecate

di nerdzombie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quinto ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sesto ***
Capitolo 7: *** Capitolo Settimo ***
Capitolo 8: *** Capitolo Ottavo ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nono ( Prima parte ) ***
Capitolo 10: *** Capitolo Nono ( Seconda parte ) ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo ***


È l’alba e guardo soddisfatta i manichini allestiti durante la notte per l’allenamento dei miei fratelli e sorelle. Da questa stamattina dovranno incominciare ad allenarsi per la caccia alla bandiera che si terrà fra due settimane, le squadre vincitrici potranno lasciare il nostro campo e recarsi dai nostri cugini Romani, a causa di un’errore commesso da alcuni satiri dei semidei greci si sono ritrovati nella parte sbagliata della nostra società ed è essenziale recuperarli.

È un’opportunità importante per tutte le case del Campo Mezzosangue, da quando Rachel non ha più espresso profezie nessun’impresa è stata compiuta e nessuno di noi ha più lasciato il campo.

 

La mia premura più grande in questo momento è riuscire a formare i miei familiari e aiutarli nel riconoscere le loro potenzialità, i figli di Ecate si dividono in tre grandi categorie: guaritori, combattenti e illusionisti. Il tempo è poco a causa dell’improvvisa decisione di Chirone, il quale non si fida a lasciare giovani semidei non ancora formati in un campo dall’impostazione diverso dal nostro.

Solo con fatica e impegno giornaliero riusciranno con così poco preavviso potranno tirar fuori il loro potenziale magico.

 

Ancora assorta in pensieri logistici entro nella nostra cabina per svegliare mio fratello Noah,  avendo entrambi sedici anni siamo gli unici in grado di gestire i nostri familiari più giovani. Da quando la nostra casa è stata riconosciuta ufficialmente ho molti ragazzini da gestire e senza il suo aiuto non riuscirei a fare tutto durante l’arco della giornata.

 

“ Dobbiamo svegliarli.” sentenzio mentre incomincio a scuotere qualche spalle nei letti a castello.

“ La vedo dura, stanotte hanno festeggiato un compleanno con i figli di Ermes.”Noah ridacchia guardando la mia faccia infastidita al sentire che i miei ordini da capo cabina sono stati trasgrediti.

“ A mali estremi, estremi rimedi no?” creo una palla fluttuante di energia violetta plasmandola in una nuvola carica di pioggia, fra lamentele e urli riesco a svegliare ogni singola testa fradicia.

 

“Vestitevi e andiamo ad allenarci.” incomincio a urlare mentre si alzano “ Lo so che siete frastornati ma dovete ascoltarmi chiaramente perché non lo ripeterò. È proibito usare la nostra magia per scopi malvagi,  come rubare o fare del male senza motivo, verrete esclusi da ogni attività per un lasso di tempo da me deciso se scoprirò qualcuno di voi non si attiene a questa semplice regola.” guardo le loro facce terrorizzate e mi compiaccio mentalmente.

 

“Usare la magia stanca molto, di conseguenza non abusatene se non in allenamento o in battaglia, dormite spesso e evitate di fare baldoria tutte le notti.” aggiunge Noah sogghignando indicando dalla finestra la cabina di Ermes, un colorito rosso si fa spazio nei visi di molti miei fratelli per essere stati beccati.

 

“Ora seguitemi all’arena.”

 

 

Sono tutti in fila davanti a me aspettando le mie istruzioni, mi lego i capelli neri e afferro la mia spada, un regalo di mia madre per essere diventata capo cabina, osservo con calma le costellazioni incise sulla lama impregnandole di magia.

 

“Noi figli di Ecate abbiamo tre specialità: guaritori, illusionisti o combattenti. I primi si servono della magia per rigenerare energia vitale all’interno delle persone, abilità simile ai figli di Apollo, i combattenti come me avranno in dono spade speciali che grazie alla costanza e al duro allenamento potranno impregnare di potenza e sfruttarle durante un combattimento. Infine gli illusionisti come suggerisce il nome creano illusioni e trappole, in parte grazie alla Foschia. Riuscirete a fare tutto in piccola scala questo ma la vostra specialità sarà solo una e fidatevi che lo noterete.”  fisso i loro sguardi attenti e concentrati fiera di me stessa, Chirone ha puntato molto su di me nonostante la mia giovane età, siamo una casa di una dea minore e quindi spesso derisi e sopratutto visti in negativo a causa di nostra madre e delle sue magie discutibili, non posso permettere alcuno sbaglio.

 

“Domande per ora?” Noah passa fra loro con in mano la sua lancia oro stuzzicando alcuni polpacci per divertimento. Fanno cenno di no con la testa paonazzi.

“Bene, ho chiamato un figlio di Ares per spartirci i gruppi di allenamento fisico, arriverà a metà mattinata, fino ad allora ci occupiamo di magia.” congiungo i palmi fino a creare un flusso di luce viola che scaturisce dalle mie dite abbronzate.

“Per fare ciò dovete avere sempre in mente una forma o un’idea, le mani devono essere sempre in parallelo e tese.”  allargo le dita facendo fluttuare in aria una figura che danza sopra le nostre testa in eleganti fili violacei.

“ Poco alla volta scoprirete il colore della vostra aurea, non preoccupatevi verrà da se’” richiamo la figura minuta fino a spegnarla nel mio pugno.

 

“iniziamo.”

 

Dopo tre ore di duro allenamento sorrido vedendo facce sudate e nel sentire i loro fiato greve, sorseggio dell’acqua mentre osservo un ragazzo ben stanziato e alto avvicinarsi a noi.

 

“Sono Ben, mi hanno chiesto di darvi una mano nel combattimento.” una voce profonda esce dalla sua bocca rigida, noto subito i suoi occhi neri fissare la mia eterocromia tipica della nostra stirpe, a causa delle nature moltiplici di nostra madre le nostre iridi tendono ad avere due colori diversi.

 

“Piacere sono Lyra, tu puoi allenare il gruppo di destra”

“Come la costellazione ti chiami.”sentenzia guardandomi dall’alto al basso.

“Padre astrologo.” sorrido, lui di rimando alza le spalle andandosene.

 

Lo osservo durante l’allenamento rimanendo affascinata dalla sua agilità nonostante la sua altezza e dall’abilità con cui mette in testa ai miei chiassosi familiari le tecniche di difesa e di attacco. Verso il tramonto ci stendiamo a terra stanchi e sporchi di polvere.

 

“Solo il primo giorno è duro, da domani le cose andranno meglio vedrete. Stasera vi elencherò i vostri turni di pulizia e manutenzione della cabina, ma ora in doccia.” tiro qualche pacca sulla spalla e scuoto capelli con affetto mentre mi passano davanti per andare verso i bagni distrutti e luridi di terra.

 

“Grazie per l’aiuto, sei stato ecc…”

“Me l’ha chiesto il mio capo cabina, avrei preferito allenarmi con la mia famiglia per la caccia, non perdere tempo con adolescenti.” grugnisce Ben prendendo in mano la sua spada e voltandosi verso i bagni. Rimango con la bocca aperta cercando qualcosa di acuto e intelligente da ribattere ma le parole mi rimangono in gola. Inviperita alzo i tacchi e mi dirigo a passo spedito alle docce.

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


La mensa si anima poco a poco di schiamazzi, urla e risate. Il mio tavolo mangia lentamente e con inerzia a causa del duro allenamento e della doccia soporifera.

 

“Hai esagerato.” mia sorella Maya guarda preoccupati gli occhi socchiusi dal sonno dei nostri fratelli e sorelle.

“Così imparano a fare festa fino a tardi la notte” infilo in bocca un altro tacos mentre mi guardo in giro cercando Chirone, a breve dovrebbe dare nuovi chiarimenti sulla caccia alla bandiera.

“Sono seria Lyra, di questo passo vorranno scappare o rinnegare la nostra casa.” Maya è sempre stata la mamma del nostro gruppo, si preoccupa eccessivamente per gli altri  e si prende cura di tutti.

“Non sei stufa di non essere accettata dalle altre case? Io voglio vincere questa sfida per dare prestigio a noi e nostra madre.” alzo gli occhi verso di lei fulminandola, le mie responsabilità vanno oltre un paio di ragazzini stanchi o infastiditi per dell’allenamento.

“Gli altri anni non eri così dura.” Maya cerca di sorridere capendo il mio fastidio.

“Gli altri anni noi figli di Ecate non avevamo l’opportunità di intraprendere un’impresa.” ribadisco. Annuisce in segno di resa e torna a mordicchiare i suoi spaghetti.

 

“Non ti girare ma il figlio di Ares sta guardando il tuo battibecco interessato.”  Noah ridacchia a sentire le sue stesse parole mentre mi da un buffetto sulla spalla.

Mi giro a contestare che due paia di occhi neri mi fissano, alzo la testa in segno di sfida avanzando in avanti con il corpo. Accenna un sorriso per poi girarsi verso un suo fratello dai lunghi capelli biondi.

“Quale parte di non girarti non hai afferrato esattamente?” Noah dice infastidito, osservo le lentiggini che ha sul naso, le quali sono coperte dalla lunga cicatrice che gli attraversa metà viso, la battaglia dell’anno scorso ha lasciato prove tangibili su tutti noi. Sorrido non rispondendo alla domanda, Chirone entra seguito dal Signor D, nella mensa cala il silenzio assoluto, il centauro si schiarisce la voce.

“Tra due settimane ci sarà la caccia alla bandiera, metodo per scoprire imparzialmente chi di voi è pronto per uscire fuori dal nostro campo senza supervisione.” la tensione nell’aria è palpabile, è l’occasione di tutti per dimostrare il loro valore. “ Le squadre sono state fatte casualmente e senza nessun tipo di favoreggiamento.” guarda severo la casa di Ermes e di Ares, famosi per creare battibecchi, il suo sguardo cade anche su Ben.

 

“Non abbiamo tempo per le lamentele di adolescenti in pubertà” il Signor D si para davanti a Chirone con un ghigno sprezzante, sospiro pensando allo strano duo. 

“Io e il centauro abbiamo estratto i componenti di ciascuna casa totalmente a caso, è stata una scelta del Fato se siete capitati con i figli di Demetra.” aggiunge ridacchiando creando urla di protesta e schiamazzi offesi. 

Chirone si schiarisce la voce lanciandogli uno sguardo truce “Abbiamo fatto 3 squadre. La squadra blu sarà composta dalla casa di Ares, Iride, Nemesi, Hypno e Ermes. La squadra rossa da Atena, Apollo, Hebe, Ecate e Tyche. Squadra bianca da Afrodite, Demetra, Dioniso e il figlio di Ade.”

Per venti secondi circa regna il silenzio, poi una rivolta generale si crea tra i tavoli e molti capo cabina si alzano e marciano con occhi inviperiti verso Chirone, le squadre sono tragicamente state studiate per favorire alcuni e eclissare altri.

 

“Non ti alzi a protestare?” una voce profonda mi coglie di sorpresa, mi giro e Ben è davanti a me sovrastandomi.

“Non ho motivo di fare schiamazzo.” alzo le spalle, la mia squadra è potente e ben equilibrata, i figli di Atena sono ottimi guerrieri e strateghi, Apollo potrà aiutarci con le ferite, i figli di Hebe guariscono in fretta e figli di Tyche possono manipolare la fortuna. “Piuttosto te dovresti lamentarti dei tuoi compagni.” sorriso ingenua.

“Noi figli di Ares valiamo per tutti loro e porteremo alla vittoria la nostra casa.” Valery si affianca al fratello, ovviamente quando si sente tensione nell’aria spunta altra progenie del dio della guerra.

 Valery è una ragazza bassa per la sua età con due trecce nerastre che ho sempre trovato insopportabili visto che la fanno assomigliare a un maialino. La sua arroganza è famosa tanto quanto la sua voglia di litigare.

Mi alzo ignorando il suo commento lasciandola con Noah che è a metà di una battuta sulla sua pettinatura. Mi dirigo verso Dylan, il capo cabina della casa di Atena.

 

“Riunione stanotte giù in spiaggia.” dice appena mi paro davanti a lui.

“ Le arpie?” Will Solace arriva scuotendo i lunghi riccioli biondi, io e Will siamo buoni amici dal mio arrivo al campo anni fa, ha sempre avuto una parola di conforto in qualsiasi occasione e qualche consiglio utile per sopravvivere al Campo.

“Lyra creerà un campo protettivo, mi sembra ovvio.” Gretha della casa di Hebe arriva saltellando da dietro Will mentre Chirone le urla di mettersi a sedere circondato da figli di Afrodite imbestialiti.

“Hanno messo il tuo fidanzato come bonus visto?” ride Tremore figli di Tyche giocando con una carta raffigurante il re di cuori, la lancia teatralmente contro Will sogghignando.

“Non sanno più cosa fargli fare dopo che durante un allenamento ha evocato degli scheletri terrorizzando dei bambini di Hebe.” sorride Will mettendosi una mano sulla nuca guardando Greta.

“Basta chiacchiere o Chirone ci separa, a stasera.” Dylan ci congeda con il suo solito fare freddo, faccio segno al figlio di Apollo di aspettarmi.

“Se mettiamo assieme i nostri guaritori poss…”

“Ma il figlio di Ares che ti gira intorno?” Will mi interrompe parandosi di fronte a me.

“Arrogante e megalomane, stavo dic…”

“Sai chi è? È Ben LaRue, è fratello di Clarisse, lui ha preso dal lato giusto della famiglia si vede.” fa una sonora risata attirando l’attenzione di molti.

“Will non lo conosco e abbassa la voce non voglio guai, la mia casa è già in difficoltà.” lo tiro per un braccio zittendolo.

“Dai Ly stavo scherzando e poi stai serena, noi figli di Apollo saremo sempre dalla vostra parte.” mi fa un occhiolino e si dirige verso Nico di Angelo che sta discutendo con dei figli di Dioniso rosso in viso.

“Non chiamarmi Ly” gli urlo dietro, ricevendo un gesto vago con la mano.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


La sabbia è ancora calda quando mi siedo in spiaggia circondata dalle case della mia squadra, io e gli altri capo cabina con cui ho conversato durante la cena siamo circondati dai nostri fratelli e sorelle che formano un cerchio intorno a noi.

“Generate un campo.” sussurra Will sistemandosi meglio sul morbido terreno. Unisco le mie mani a quelle di Noah e Maya, gli unici altrettanto anziani e esperti di magia come me, una bolla di energia bianca si sprigiona dalle nostre spalle sovrastando tutti i ragazzi.

“Dovremmo essere invisibili e insonorizzati da orecchie o occhi indiscreti”dice Maya bevendo una bibita in lattina.

“Dovremmo?” un figlio di Atena punzecchia mia sorella che allarga le narici.

“Grazie ragazzi, andrà benissimo.” Dylan mette a tacere il battibecco “Vi ho riuniti perché dobbiamo creare una strategia al più presto e poi allenarci insieme.” aggiunge tirando fuori carta e penna.

“Dobbiamo dividerci in gruppi secondo me, Hebe deve combattere insieme ad Atena e alcuni dei miei, Apollo e altri della mia casa guariscono mentre Tyche potrà manovrare la Foschia con i miei fratelli e sorelle che svilupperanno quest’abilità.” dico alzandomi in piedi per essere udita da tutti.

“Siamo fortunati ad avervi.” esclama sarcastico un componente della casa di Tyche.

“Siamo gli unici al campo che riusciamo ad occuparci di più cose o sbaglio?” Noah scatta in piedi furioso mentre Maya cerca di bloccarlo.

“Volete solo avere il vostro momento di gloria.” una voce indistinta si fa largo nel vocio generale che si è creato.

“E voi senza di noi sareste fott…”

“BASTA!!” Gretha si alza in piedi gridando e zittendo tutti, la guardiamo esterefatti visto il suo aspetto infantile e dolce. “Dobbiamo collaborare se vogliamo vincere e non litigare, ci serve ogni risorsa che le nostre case possono offrire” aggiunge mantenendo un tono di voce alto. Le sorrido silenziosamente grata.

“Io sono d’accordo con Lyra, abbiamo bisogno di tutti e nei prossimi giorni creeremo delle piccole squadre per vedere se questa strategia funziona” dice Dylan mentre si annota qualcosa sul suo taccuino. “Appena avete finito di giocare a poker possiamo decidere dove posizionare la bandiera” indica sospirando dei figli d Tyche mentre buttano un mazzo di carte da gioco sulla sabbia, gli rivolgono un sorriso imbarazzato eclissando con le mani le caramelle usate al posto delle comuni fiches.

“Io direi al di sotto dell’Athen Parthenos, potremmo godere della sua protezione e del suo aiuto.” Dice Tremore mentre aiuta i suoi fratelli a mescolare le carte da poker.

“Ragazzi non riusciamo a gestire ancora per molto il campo protettivo” dico mentre osservo la fronte imperlata di sudore di Maya e Noah.

“Domani mattina allenamento generale tutti insieme, alla sera stesso posto per discutere della bandiera”

 

Sono nella cabina di Will insieme al figlio di Ade dopo la riunione avvenuta in spiaggia, ci stiamo rilassando con gli altri componenti della casa di Apollo.

“Io dico che un figlio di Afrodite vincerà la bandiera.” esclama ridendo Nathan, uno dei fratello di Will mentre sistema la sua tavola da surf.

“Sta attento a scherzare, il Fato è sempre imprevedibile.”  Nico sta levigando la sua spada sorridendo accanto al suo fidanzato che lo guarda con affetto.

“Tu pensi che il tuo ragazzo dirà le strategie della sua squadra?” Nathan rincara la dose di scherzi facendo diventare le guance di Will rosse fuoco.

Non mi giro a sentire il battibecco che si è creato e osservo dalla finestra  la casa di Ares illuminata a giorno, il vociare della loro discussione si sente distintamente.

Riesco a immaginare la figura minuta di Valery che dispone truppe armate a protezione della loro bandiera, mentre Ben annuirà silenzioso.

“Lyra!? Quando la smetti di fissare le stelle puoi anche dire a Nico che dovrebbe aiutarci.” Will ridacchia mentre Nico sbuffa.

“Chi pensi che vincerà Ly?” Mi chiede il figlio di Ade ignorando i giochetti del biondo e di suo fratello

“Noi, saremo noi a vincere.” dico alzandomi e andandomene.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quarto ***


 

Le mia scarpe da ginnastica calpestano il suolo dell’arena ormai da due ore, dopo cena ho iniziato ad allenarmi con la spada e con la magia. Dalla spiaggia sento risate e note di chitarra acustica, sicuramente qualche mio famigliare starà cantando una canzone estiva divertendosi in compagnia.

Intorno a me invece c’è solo silenzio e la luce violacea che emana la mia arma, colpisco per l’ennesima volta il manichino nello stesso punto ma indirizzando il flusso di magia dalla parte opposta producendo un rumore secco. Mi accascio a terra soddisfatta osservando la mia spada, la costellazione della Lyra è forgiata sul manico risaltando la sottigliezza dell’impugnatura, mentre sulla lama altre costellazioni si diramano elegantemente fino alla punta.

Poco a poco perde la luminescenza che gli conferisco con la mia magia e rimango sola al buio più totale immersa nei miei pensieri. Il giorno che l’ho ricevuta è lo stesso in cui sono diventata capo cabina, semplicemente una notte mia madre mi ha recato in dono dalle stelle queste spada, il nostro unico legame tangibile. 

Senza una scritta o qualche parola di conforto, ha fatto semplicemente percepire la sua presenza rimanendo invisibile ai miei occhi grazie a questo dono. Non che gli altri genitori divini si facciano vivi tutti i weekend per i loro figli, però essendo il primo capo cabina della storia per quanto riguarda la sua stirpe almeno un banale “sono fiera di te” detto da lei o un suo emissario me lo aspettavo.

Dei passi pesanti dietro di me mi fanno voltare di scatto interrompendo i miei pensieri.

“Cosa fai al buio da sola?” stringo gli occhi nel buio incredula di sentire quella voce ma non riesco a distinguere alcun viso. Faccio scaturire dalla mano una bolla luminosa che mostra i tratti asiatici di Ben, figlio di Ares.

“Allenamento notturno.”pianto i miei occhi nei suoi, di rimando alza la testa con uno sguardo arrogante.

“Speri di vincere la caccia alla band…”

“Ben sta per Benjamin giusto?” non lo lascio finire di parlare prendendolo alla sprovvista.

“Si, mio nonno si chiamava così. Quello mortale ovvio.” un sorriso gli sfugge dalle labbra che tornano immediatamente serie. 

“Capito Benjamin”ridacchio per il nome che non si addice per niente alla sua stazza.

“Stavo dicendo ch…”

“Hai finito di voler litigare per forza? Cosa vuoi da me?” mi alzo di scatto espandendo il globo di luce fino a sovrastarlo.

“Parlarti.” Si morde la labbra facendole diventare bianche.

“Insultarmi volevi dire.”mi giro e mi dirigo verso la mia cabina a passo svelto.

“Voglio conoscerti ragazzina”  con una breve corsa si para davanti a me.

“Innanzitutto ho un nome e non sono così piccola rispetto a te, e poi non pensare di parlare con me per insultare mia madre, lo so cosa dite su noi figli di Ecate.” abbassa lo sguardo per la prima volta da quando l’ho conosciuto, bersaglio colpito.

“Non tutti la pensano così Lyra.” lo rialza facendo un rapido sorriso. Lo osservo guardare la mia spada affascinato. “E’ molto potente, lo sento.” aggiunge.

“Non lo so ancora, è un regalo di mia madre. Non l’ho mai utilizzata in battaglia.” dico confusa per il cambio repentino di discorso. 

“Sta attenta quando la userai.” girandosi se ne va risalendo i gradini dell’arena lentamente. Sono tentata di dirgli qualcosa ma l’orgoglio mi blocca.  

 

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Capitolo 5
*** Capitolo Quinto ***


“E poi ho incendiato la siepe facendo scappare le ninfe.” una risata comune si fa largo nella mensa, Leo Valdez ha appena finito uno dei suoi aneddoti che richiamano sempre in cerchio un gran numero di persone, mastico pigra un boccone di pizza beandomi dei suoi racconti. 

“E Chirone?”  Agatha, una delle figlia di Afrodite pone la domanda mentre si spazzola i lunghi capelli color oro osservandolo civettuola, un sorrisetto beffardo si fa spazio sul viso del moro.

“Anche Chirone è scappato” un’altra risata collettiva scaturisce in mezzo a noi tanto da toglierci il fiato.

L’ora di pranzo è passata in fretta dopo la corsa mattutina con le altre case della mia squadra, la maggior parte dei semidei è ancora in doccia a lavarsi via la fatica e la polvere mentre i più svelti hanno già la pancia piena.

“Come sei coraggioso Leo.” Dylan lo canzona imitando la voce della bella ragazza che lo guarda inviperita.

“Qualcuno dovrà pur esserlo in questo campo no?”  il ragazzo gli lancia un occhiolino ridendo. Noto che nel tavolo accanto Ben mangia in compagnia di un figlio di Ermes, le sue labbra sono distese in un sorriso, segno che ha ascoltato la storia in silenzio. Noto immediatamente com’è più attraente quando non ha la sua solita espressione severa in volto. I nostri sguardi si incontrano e mi sorprende a fissarlo, sto per sorridergli quando l’atmosfera giocosa si interrompe.  Auriga, una delle sorelle di Will arriva correndo verso di me urlando il mio nome.

“Lyra devi correre ai bagni immediatamente.”  ha la faccia rossa per lo sforzo e i capelli marroni ancora bagnati e in disordine.

“Che succede?”mi alzo di scatto sotto lo sguardo curiosi dei presenti.

“Ti spiego strada facendo.” si volta e torna a correre in direzione delle docce. Lancio uno sguardo preoccupato a Ben in automatico, il quale mi guarda frastornato. La seguo correndo per mettermi di fianco a lei.

“I tuoi gemelli stanno litigando con dei figli di Ares e Ermes.” dice cercando di riprendere fiato. I gemelli Koda e Sidney sono i più piccoli della mia casa, arrivati perché abbandonati dal padre mortale dopo che hanno distrutto la palazzina dove abitavano nel New Jersey con la magia, sono anche i più potenti e precoci della mia famiglia. Non sono ancora capaci di controllare i loro poteri, li tengo sempre sotto controllo quando mi è possibile

“Perché? Parla subito!” rispondo arrabbiata.

“Li hanno chiamati figli di strega.” Alle sue parole serro la mascella facendo uno scatto e la distanzio di molti metri finché non giungo ai bagni.

Arrivata sbarro gli occhi; Vetri rotti sono sparsi per terra, i miei fratelli sono uno di fianco all’altro che si dibattono a calci i e pugni contro un gruppetto di cinque ragazzi, il resto della gente urla e fa il tifo per una delle due fazioni. Spruzzi di magia verdi e blu fuoriescono incontrollati dalle mani dei gemelli che sembrano impazziti.

Mi piazzo fra loro e gli avversari bloccando la visuale sui miei famigliari.

“ È arrivata la baby-sitter” un ragazzo dai capelli rossi sogghigna guardandomi dritto negli occhi.

“Lasciate stare i miei fratelli.” ringhio fissandoli.

“Ci hanno ustionati con l’acqua bollente sotto la doccia.”urla un figlio di Ares ricoperto di tatuaggi che rappresentano scene di guerra, noto solo ora la loro pelle rossastra e infiammata.

“Hanno insultato nostra madre.” grida Koda rabbioso mentre plasma un’altra ondata di magia bluastra.

“Noi facciamo i conti dopo.” mi giro ammutolendoli con gli occhi sgranati. “ Cinque contro due non è leale, hanno la metà dei vostri anni per di più.” Dico mentre una risatina generale si fa spazio tra la folla.

 Prendo per il braccio i gemelli e mi allontano da tutti con passo svelto, non faccio in tempo a uscire dalle docce che sento un fischio accanto all’orecchio. Istintivamente mi chino in avanti schivato una ginocchiata . Valery si para davanti a me guardandomi con odio.

“Hai paura di restare ad affrontarci Lyra?” urla in modo tale da farsi sentire dalla gente che si sposta verso di noi.

“ Immaginavo ci fosse il tuo zampino in questa faccenda,” dico arrabbiata, faccio segno ai due ragazzini di raggiungere mio fratello Noah arrivato di corsa probabilmente dalla nostra cabina, mi guarda aspettando un mio cenno per unirsi, lo fisso di rimando facendogli capire di tenere i più piccoli con se’.

“ Fammi passare e la finiamo qui” aggiungo iniziando a camminare verso l’uscita.

“Codarda.” Valery ridacchia seguita da alcuni componenti della sua casa. Avanzo verso di lei per superarla ma una gomitata sulle costole mi prende alla sprovvista facendomi arrancare. Rimango zitta inghiottendo un groppo in gola di dolore e continuo per la mia strada.

Sento un calcio destinato alla mia spalla, ma mi giro e con una gomitata lo paro. Le grida dei componenti della mia casa mi mettono sull’attenti, riesco a sentire distintamente qualcuno che chiama Chirone. La figlia di Ares prepara un pugno, creo velocemente un disco viola contro cui si scontra con tutta la sua forza, un terribile rumore di osso spezzato fa calare in silenzio. 

Le sue urla infrangono l’aria facendomi drizzare i peli delle braccia, la guardo gettarsi a terra in preda al dolore fulmineo di alcune dita rotte, se non addirittura la mano. 

La sollevo in aria sfruttando il suo momento di debolezza facendomi gocciolare del sangue dal naso per lo sforzo. 

“Tu e la tua banda di ignoranti dovete lasciarci in pace, chiaro?” Dico infondendo convinzione alla mia voce, il mio sguardo cade inevitabilmente sul suo arto arrossato e piegato in una posizione anomala. La poso delicatamente sul terreno e molti corrono verso di lei ancora a terra agonizzante, i bagni ormai sono invasi di urla e gente accorsa da ogni parte del campo per assistere al litigio, sto ferma immobile consapevole di aver esagerato facendola lievitare e minacciandola.

“BASTA!!” un buco si forma improvvisamente nella folla, Chirone seguito da Dioniso si para in mezzo al nostro campo di battaglia improvvisato. Mi avvicino a loro consapevole delle mie azioni, scappare o nascondersi sarebbe stato inutile quando praticamente tutti i semidei del Nord America ti hanno visto spezzare la mano a una ragazza.

“Portatela in infermeria immediatamente” il centauro indica la figlia di Ares sorretta da due ragazzi biondi. 

“Tu seguimi“ mi lancia un occhiata che non ha bisogno di spiegazioni, sento le guance e perfino le orecchie in fiamme. Mi faccio spazio tra la folla dirigendomi verso la mensa affiancata da Chirone mentre le urla del Signor D si fanno sempre più distanti.

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Capitolo 6
*** Capitolo Sesto ***


La sala mensa è vuota, il silenzio è quasi doloroso,  Chirone ha piantato lo sguardo nel mio da cinque minuti non distogliendolo mai. Il suo umore non ha bisogno di parole o discorsi, sento delusione e rammarico.

“Cosa ti ho detto Lyra quando sei diventata capo cabina?” dice girandomi intorno.

“Di educare i più piccoli e renderli più forti.”dico fissando le mia scarpe, sono coperte di qualche gocciolina di sangue uscita dal mio naso per via dello sforzo provocato sollevando Valery.

“Intendo qualcosa di più importante.” lo sento sussurrare rabbioso dietro la mia nuca.

“Che nonostante non abbia l’età adatta a fare il capo cabina hai riposto in me molte speranze.” sussurro stringedomi le dita sottili sotto il mento.

“ Esatto.” ora è davanti a me, non ho il coraggio di sollevare lo sguardo verso di lui

“Non sei sola, altri come te si sono trovati a dover difendere i propri familiari o genitori, ma risolvere con la violenza e per di più in questo caso sfruttando la magia è inammissibile.” La sua voce diventa improvvisamente dolce facendomi sobbalzare sorpresa. Mi aspettavo urla e minacce e invece ho di fronte Chirone quasi rammaricato per il suo comportamento di pochi secondi prima.

“Continuano a insultarci da quando siamo stati riconosciuti.” ora anch’io alzo lo sguardo senza timore, so di essere dalla parte del giusto.

“Non è un buon motivo per spezzare dita” dice, mi domando come faccia a saperlo se è rimasto con me dal tragitto dei bagni.

“Certo però a Valery e agli figli di Ares non dici niente” mi alzo in piedi fissando l’oceano e le sue onde calme, la mia faccia diventa rossa appena mi rendo conto della frase infantile che ho pronunciato, mi domando dove sia mia madre in questo momento e se stia osservando la scena delusa per la mia poca maturità.

“Avranno quello che si meritano, quanto a te non sono sicuro che sia chiaro il mio discorso.” mi affianca posandomi una mano sulla spalla. Lo guardo cercando di fronteggiarlo ma torno a fissare la distesa celeste. Chirone è il padre che non ho mai avuto durante la mia vita, mi ha accolto al Campo MezzoSangue da quando non ero nemmeno in età per combattere e ha sempre avuto a cuore la mia situazione familiare inesistente nella mia città natale. Deluderlo mi spezza il cuore, non era mia intenzione fare del male a Valery, il mio era un tentativo di proteggere me e tutti i miei famigliari. Ricaccio indietro le lacrime conficcandomi le unghie nella pelle.

“La tua casa non subirà punizioni, te invece dovrai aiutare per una settimana le ninfe e i figli di Demetra con la raccolta delle fragole.”  Le parole del centauro asciugano del tutto le mie iridi mentre sobbalzo girandomi verso di lui.

“Devo allenare la mia casa, non poss…”

“Ho detto che tu raccoglierai le fragole tutta settimana, e sono sicuro che riuscirai a trovare il tempo per allenare la tua cabina.” mi fulmina con lo sguardo e si dirige verso la Casa Grande lasciandomi da sola a osservare le onde azzurre.

 

 

“Hanno tolto la casa di Ares dalla caccia.” alle parole di Nico mi cade dalle mani la cesta di fragole appena raccolte. L’alba è appena sorta e io sono già al lavoro da una buona oretta, approfittando del fatto che Chirone non abbia specificato alcun orario per la mia punizione, mi alzo di notte per non togliere neanche un minuto agli allenamenti.

“Come lo sai? Dimmi che scherzi ti prego" mi piego a terra raccogliendo la frutta ormai sporca di terriccio mentre il figlio di Ade passeggia per il campo arato fischiettando.

"Vorrei che fosse, non perché non se lo meritassero, sia chiaro. Ma perché vorrà dire vendetta Lyra.”  mi guarda preoccupato perché entrambi sappiamo chi saranno le vittime.

“Raccogliere le fragole sotto il sole cocente non è poi così male alla fine.”cerco di sorridere ma mi esce una smorfia di paura.

“Lo sanno già tutti Lyra, Chirone dopo aver parlato con te è andato subito in infermeria mettendola sotto sopra, ha squalificato tutta la casa di Ares e gli altri due figli di Ermes che hanno infastidito i gemelli” dice fissandomi preoccupato.

“Ah e in più Clarisse Larue è tornata per discutere con Chirone.” aggiunge secco. Se Clarisse Larue è tornata dal college umano per questa faccenda la situazione è gravissima,  una catastrofe. “Eliminare completamente una casa dalla possibilità di ottenere un’impresa può avere conseguenze enormi anche lassù.” dice sussurrando e indicando il cielo mentre io mi siedo per terra prendendomi i capelli tra le mani.

“Buon raccolto questo eh” si mette in bocca una fragola guardandomi sorridendo.

“Mi ammazzo” una pacca sulla spalla da Nico mi fa affondare ancora di più nella terra “Se non lo fanno prima gli Dei” aggiungo con voce sofferente.

“Non posso permetterlo Nico” mi alzo di scatto dirigendomi verso la Casa Grande, sento il figlio di Ade che mi corre dietro urlando.

“Fermati subito Lyra” mi raggiunge con poche falcate e si posiziona davanti a me bloccandomi il passaggio.

“ Non peggiorare ulteriormente la situazione andando con delle pretese da Chirone, è un miracolo che dopo che hai spezzato le dita a una componente del Campo non abbia tolto anche la tua casa dalla caccia. E lo ha fatto solo perché sei una dei suoi pupilli, quindi smettila e accetta le conseguenze di ciò che è successo. “ il suo tono di voce è severo e duro, mi osserva dritto negli occhi non distogliendo mai lo sguardo dal mio.

Abbasso il viso tornando sui miei passi e raccogliendo altre fragole accanto a Nico.

“Hai ragione” sussurro con tono deluso, il mio orgoglioso sproporzionato questa volta ha ceduto.

“Non sei sola Lyra,  chi si mette contro di te dovrà affrontare tutti i tuoi amici più quei pazzi dei tuoi fratelli.”

“Non mi resta che aspettarmi il peggio allora” dico affranta mentre osservo un gruppo di ninfe curiose che sussurrano guardandoci.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo Settimo ***


 

Mi avvicino con la mia casa allo stagno delle canoe per iniziare l’allenamento del mattino. Mi appresto a togliermi il terriccio dei campi di fragole dalle ginocchia con uno straccio.

“Direi che potete incominciare a correre lungo il perimetro fino alla spiaggia, poi tornare indietro, per circa cinque volte” sorrido guardando i miei famigliari fissarmi arrabbiati, da quando sono occupata con la mia punizione ho aumentato l’intensità degli allenamenti per timore di non riuscire a prepararli in tempo.

Mi siedo a terra ascoltando il rumore delle scarpe da corsa dei mei fratelli sulla ghiaia. Sono tre giorni che non mi reco in mensa per paura della reazione degli altri semidei, e oggi è la prima volta che esco dalla mia cabina se non dopo il tramonto o prima dell’alba. Sono terrorizzata dalle conseguenze delle mie azioni, nonostante io sia nel giusto ho il timore di essere isolata o presa di mira.

“Se continui a saltare i pasti non la vinci la bandiera sai?” Ben si siede accanto a me in mezzo ai fiori di campo.

“Hai notato la mia assenza?” Sorrido strappando delle margherite raccogliendole nel palmo delle mie mani, alza le spalle stirando le labbra. Oramai non sono più sorpresa dei suoi arrivi silenziosi, mi sembra incapace di iniziare un discorso con un banale saluto questo ragazzo.

“Non sei arrabbiato con me? La tua casa a causa mia non parteciperà alla caccia.”

“ Mia sorella ha sbagliato, così come i ragazzi delle altre case” dice semplicemente girandosi verso di me e guardandomi fisso negli occhi “ Io ero a sistemare la stalla dei pegasi, altrimenti sarei riuscito a evita..”

“Era inevitabile, ci prendono di mira da quando la nostra casa si è formata e prima o poi avrebbero iniziato a non parlare e basta ma pure ad agire” lancio le margherite nell’acqua guardandole galleggiare con la fronte corrucciata. “Hanno preso di mira i più piccoli però”  aggiungo abbassando lo sguardo.

“Sono mortificato Lyra” sento un sincero dispiacere nel suo tono di voce, non sembra più il ragazzo nervoso e riservato di qualche giorno prima, deve essere uno dei pochi figli di Ares con un minimo di gentilezza verso i più deboli.

“ Non è importante Benjamin, ciò che conta è non prendersela con dei bambini” dico girandomi di schiena verso il lago per non far vedere la tristezza sul mio volto. “Non mi piace che vengano presi di mira gli indifesi” aggiungo mettendomi i capelli dietro le orecchie.

“Hai sempre avuto quelle treccine sparse nei capelli?” Domanda Ben cercando di cambiare discorso, forse ha sentito il rammarico nella mia voce.

“In verità me le faccio quando sono soprappensiero e poi mi dimentico di scioglierle” mi giro avvicinandomi a lui per fargliele vedere, prende una ciocca dei miei capelli marroni nelle sue grandi mani olivastre.

“Mi piacciono i riflessi biondi, ti fanno sembrare meno pallida” ridacchia tirandomi leggermente una treccia.

Ridacchio alla sua battuta non sentendomi offesa, lo spintono leggermente ricambiando lo scherzo.

“Come mai hai tratti asiatici? Tua sorella non li ha” domando curiosa  ma vedendo tornare i miei fratelli dopo i cinque giri di corsa  fa uno scatto indietro girandosi verso di loro.

“Ci vediamo ragazzina” il figlio di Ares come è venuto se ne va alzandosi senza guardarmi, confusa osservo la scena provando a dire qualcosa che mi muore in gola.

 

“Da quando il bello e tenebroso si preoccupa per te?” Maya mi segue mentre bevo dalla mia borraccia, le ho spiegato la strana conversazione avuta con Ben pochi minuti prima, sono stupita come una persona possa cambiare umore e atteggiamento così velocemente.

“Non lo so, pochi giorni fa mi trattava con supponenza e ora dice addirittura che avrebbe protetto i miei fratelli” dico dubbiosa mentre raccolgo la mia spada che giace all’ombra di un albero.

“Magari gli piaci” mia sorella mi tira un buffetto sulla spalla ridacchiando.

“Magari trama qualcosa”

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Capitolo 8
*** Capitolo Ottavo ***


Varco la soglia della mensa fissando il pezzo di pizza al salame che ho nel vassoio, riesco a percepire lo sguardo di tutti puntato sulla mia figura, la sala si riempie di bisbigli misti a risatine. Il mio viso si colora di un rosso acceso mentre individuo la mia casa e mi dirigo a grandi falcate verso il tavolo. Mi siedo non distogliendo lo sguardo dal mio piatto mentre i sussurri si attenuano e i semidei tornano ai loro discorsi.

“Spettegolano solo perché hai fatto quello che loro non hanno il coraggio di fare” mi dice Maya accarezzandomi la spalla affettuosa.

“Spaccare la mano a una persona?” Chiede Noah ridacchiando guadagnandosi un occhiataccia da me e mia sorella.

“Intendevo che Lyra ha finalmente tenuto testa e messo al suo posto la più arrogante del Campo” replica Maya alzando gli occhi al cielo. Mio fratello sta per rispondere a tono ma non faccio in tempo ad ascoltarlo poiché la mia attenzione è catturata da Chirone che passeggia tra i tavoli sorridendo e dispensando consigli ai capi cabina che a loro volta sorridono ringraziandolo.

Lo osservo parlare con qualcuno della casa di Ares, il mio sguardo cade subito su Valery.

È dall’episodio nei bagni che non ci siamo più viste, un gesso ingombrante la fa sembrare ancora più robusta e tozza mentre discute con animo insieme al centauro interrompendolo. Vedo una testa colma di ricci girata verso di me, Benjamin mi sta osservando, gli faccio un cenno con la testa salutandolo, di rimando si gira per discutere con dei figli di Ermes del tavolo accanto.

“Lyra come procede il raccolto quest’anno?”  Sobbalzo trovandomi Chirone accanto quando lo avevo visto pochi secondi prima dai figli di Ares.

“Non posso definirmi ancora esperta ma pare ottimo” sorrido mostrando tutta la mia dentatura con voce mielosa e accondiscendente.

“Bene perché abbiamo deciso che sei stata abbastanza con le ginocchia in mezzo alla terra” esclama Dioniso spuntando da dietro di lui, e istintivamente alzo gli occhi al cielo. Dioniso e io non siamo mai andati d’accordo, specialmente quando ha iniziato a fare battute su come non potrei mai essere una figlia di Afrodite il mio primo giorno al Campo Mezzosangue. Devo dire che ha fatto una lista di ottimi motivi e tutti spiegati egregiamente ma pur sempre offensivi, sopratutto per una bambina di dieci anni che non concepiva nemmeno dov’era e sopratutto cos’era.

“Preferirei che mettessi in ordine la stalla dei pegasi, alcune ninfe si sono lamentate del tuo metodo di raccolta” Chirone  lancia al Signor D uno sguardo di fuoco, segnale che il Dio coglie immediatamente poiché inizia a dirigersi canticchiando verso il tavolo dei figli di Demetra.

“Chirone però io devo allen…” il centauro si gira e se ne va lasciandomi sola con una frase infantile da finire.

“ Lyra non siamo pronti per la caccia…” sussurra Maya sistemandosi imbarazzata i capelli ricci dietro le orecchie.

“Lo so.” Rispondo secca cercando di individuare il mio bersaglio, appena lo scorgo in mezzo alla folla mi alzo dirigendomi verso Dylan, capo cabina di Atena nonché capo della nostra squadra. Non che ci sia stata una vera e propria elezione in questi giorni ma è l’unico che riesce a gestire tutti e tutto senza arrabbiarsi.

 

“Dobbiamo iniziare ad allenarci più seriamente” dico facendo segno a una delle sue sorelle di andarsene e sedendomi al suo posto, mi posiziono davanti a lui fissando i suoi occhi grigi.

“Grazie Lyra, non ci avevo pensato prima” dice sarcastico scuotendo la testa biondo cenere.

“Dico sul serio Dylan, dobbiamo iniziare a fare un allenamento intensivo.” Mi sporgo verso di lui sussurrando visto la vicinanza con i figli di Afrodite.

“Attenta che quelli ci scambiano per innamorati” sorride dandomi un buffetto sul mento.

“Lo sanno tutti che provi attrazione solo verso i manuali di architettura.” ridacchio rilassando le spalle.

“Hai avuto problemi?” domanda con voce dolce.

“Nessuno si avvicina più a me, penso abbiano paura”

“Perfetto lo sfrutteremo nella caccia alla bandiera allora” ride di gusto attirando l’attenzioni di molti su di noi.

Prima ancora di vedere la sua massa di boccoli biondi sento il profumo di disinfettante e pulito che accompagna da sempre Will Solace, il figlio di Apollo si siede accanto a me attirato dalle nostre risate.

“Ci sei mancata Ly” esclama il biondo abbracciandomi “Per fortuna Maya ci dava tue notizie, pensavamo te ne fossi andata”

“ Ho elaborato nuovi piani per vincere la bandiera nel frattempo” ci interrompe Dylan arrivando dritto al sodo.

“Riunione dopo cena nell’arena” lo anticipo suscitando un suo sorriso.

“Da quando abbiamo messo il figlio di Atena al comando?” Tremore figlio di Tyche ci interrompe spingendo Will per sedersi procurandosi una spalla dal biondo.

“Da quando ci siamo accorti che è l’unico che riesce a gestirci” Gretha ci raggiunge intromettendosi nel nostro discorso e iniziando a dispensare battute su Tremore che la guarda con uno sguardo omicida, osservo la mensa mentre iniziano un battibecco su chi dovrebbe essere il secondo in comando, li ignoro mentre scruto la sala. Valery e Ben stanno parlando intensamente dall’altro lato rispetto a noi, sono intenti a posizionare  delle pedine su un foglio largo quasi quanto il loro tavolo. È una strategia senza ombra di dubbio.

Colpisco la spalla di Dylan interrompendolo nel bel mezzo di un insulto verso qualcuno, mi guarda confuso vedendo la mia faccia seria.

“Guarda…” sussurro indicando con un cenno della testa i due fratelli troppo concentrati nel discutere per notare i nostri sguardi. Alla loro conversazione nel frattempo si sono aggiunti Connor e Travis Stoll, i capo cabina di Ermes.

“ Stanno disponendo una falange greca” dice il figlio di Atena pensieroso mentre sporge leggermente il capo per vedere meglio “ Che senso ha mettere a tavolino delle strategie se non si partecipa nemmeno alla caccia?” Aggiunge grattandosi la guancia nervoso.

“ C’è qualche dinamica che non sappiamo evidentemente” dico sospettosa.

“ Oppure vogliono aiutare i loro amici” Will Solace ci interrompe aggiungendosi alla conversazione.

“Stiamo parlando di Valery, non fa niente se non c’è un tornaconto personale” dico alzandomi “Ho un piano per scoprire cosa c’è sotto”  mi dirigo verso il tavolo dei miei familiari senza farmi notare da occhi indiscreti.

Raggiungo Noah e Maya che masticano pigri la loro cena ormai fredda, mi guardano notando immediatamente il mio sguardo spiritato.

“ Cos’hai in mente Lyra?” Dice mio fratello posando la forchetta curioso, fisso il vuoto pensando bene a ciò che sto per dire, non posso rischiare di farmi prendere alla sprovvista dalla squadra avversaria più potente fra le tre schierate da Chirone.

“ Tu sei il migliore fra noi a controllare la Foschia…” sussurro fissandolo.

“ Effettivamente sono il più bravo” dice facendo un sorriso affascinante mentre si accarezza il ciuffo marrone.

“ Valery e la sua squadra stanno tramando qualcosa Noah e noi dobbiamo scoprire cosa.” Ora ho la usa completa attenzione e il suo sguardo si è fatto più serio “ Ingannare i figli di Ares è impossibile ma possiamo estorcere informazioni da qualche figlio di Ermes o Nemesi manipolando la nostra magia”

Maya grugnisce arricciando il naso e guardandoci scettica, posa una mano sul suo viso abbronzato infastidita.

“Ermes è un dio  interprete, messaggero, ladro e ingannatore nei discorsi e in più è pratico negli affari, in quanto esperto nell'uso della parola; suo figlio è il logos per gli Dei! E Nemesi la dea della vendetta! Devo aggiungere altro o lo capite da soli che è una follia? E tu non pensi di essere abbastanza nei guai senza dover usare la magia per i tuoi scopi? Cosa che è pure vietata, e indovina chi ha dettato questa regola? Te!”  dice fredda “ Hai già fatto abbastanza quindi smettila di creare altre cavolate e concentrati nel rigare dritto” aggiunge severa.

Rimango zitta guardando negli occhi mia sorella inviperita, raramente l’ho vista così alterata, i suoi occhi gialli e verdi mi fulminano attendendo una risposta, Noah si ispeziona i piedi non avendo il coraggio di alzare lo sguardo verso di lei, le sue guance rosse per l’imbarazzo mettono in risalto le lentiggini sparse per il viso.

Sento la testa andarmi a fuoco e trovo doloroso mantenere lo sguardo fisso su Maya, prendo un respiro profondo facendomi pervadere dalla rabbia.

“ Io sono il vostro capo cabina, io faccio le regole e io decido quando infrangere i miei ordini, voi dovete solo obbedire a ciò che dico, tutto ciò che faccio da anni è per il bene delle nostra casa e questa è la tua riconoscenza? Noah dopo cena discuteremo per usare la Foschia, discorso chiuso.”  Ringhio mentre mi alzo lentamente per non attirare l’attenzione di nessuno su di noi, le labbra carnose di Maya sono dischiuse e il suo viso è travolto dall’incredulità.

“ Tra venti minuti vi voglio nell’arena, c’è una riunione della nostra squadra, non voglio sentire nessun tipo di lamentela, non dovete più mettere in discussione la mia autorità” aggiungo con voce roca andandomene verso la spiaggia.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo Nono ( Prima parte ) ***


 

L’arena è gremita di persone quando appoggio il piede sul primo scalino, la brezza che viene dall’Oceano rende l’aria della sera frizzante mentre i semidei della mia squadra sono riuniti intorno a un falò improvvisato dove chiacchierano allegri.

Nel bagliore rossastro che emana il fuoco individuo la massa di capelli castani di mio fratello Noah e lo osservo chiacchierare con una figlia di Atena mentre Gretha ridacchia facendolo sorridere.

Scendo gli scalini lentamente e con altrettanta lentezza mi avvicino a Noah toccandogli la spalla da dietro : “ Dobbiamo parlare, ricordi?” sorrido cercando di sembrare il più rilassata possibile davanti all’estranea che mi fissa intensamente.

“ Lei è Ophelia, una mia amica” mio fratello mi presenta la ragazza ignorando la mia richiesta, le porgo la mano con un sorriso forzato.

La stringe con forza con un’espressione gentile: “ Tuo fratello mi ha parlato molto di te” mi dice con voce dolce. “ Ma voi figli di Ecate avete tutti gli occhi così particolari?” Mi chiede curiosa

“Certo però io ho gli occhi più belli della mia cabina” dice Noah facendole un sorriso melenso che mi fa venire voglia di dargli una sberla, lei ridacchia con occhi già innamorati.

“ In verità preferisco quelli di tua sorella Lyra” sussurra  Ophelia guardandomi e aspettando la mia approvazione.

“ Ne sono felice e ti ringrazio ma ora te lo devo rubare” afferro Noah per il braccio portandolo lontano da tutti, controvoglia si fa trascinare a ridosso dei gradini dove lo spingo dalle spalle per sedersi.

“Non le hai detto nulla del nostro piano vero?” Gli chiedo infastidita osservandolo mentre si sistema il ciuffo.

Mi guarda con un sorrisetto arrogante per un paio di secondi prima di farsi una risatina: “ Lyra sei mia sorella, tutto ciò che mi dici rimane sempre tra noi” mi rassicura facendomi segno di sedermi accanto a lui.

“Scusami Noah, la discussione con Maya mi ha innervosito, non so che pesci prendere per avvantaggiare la nostra squadra” dico mentre mi metto le mani tra le trecce con voce spenta.

“Avevi un piano giusto?” Mi abbraccia dolcemente rassicurandomi “Non voglio più scherzare, voglio aiutarti Ly, sul serio.” aggiunge sorridendomi.

“ Sappiamo entrambi che i pezzi grossi dell’altra squadra sono i figli di Ermes ora che Valery e i suoi fratelli sono stati squalificati e sono sicura conoscendo gli individui  che gli altri componenti come i figli Hypno e Iride non sono messi al corrente di varie strategie, loro devono eseguire ciò che dicono i vertici” dico  alzandomi rinvigorita dal suo affetto e iniziando a camminare avanti e indietro sotto il suo sguardo affascinato “ Forse i figli di Nemesi sono più importanti ma anche loro al massimo sanno giusto qualcosina. “ aggiungo.

Noah mi fissa mentre si morde le unghie, segno che sta mettendo in moto le sinapsi: “ Io mi posso occupare di un figlio di Ermes, ne conosco più di paio, posso estorcere qualcosa” dice mentre si stacca con furia le pellicine “Ma anche tu devi aggirare il figlio di Ares che ti gironzola spesso intorno.” aggiunge sogghignando.

Sento le guance diventare paonazze mentre penso immediatamente a Ben, abbasso lo sguardo sulle mie scarpe da ginnastica prendendo un bel respiro: “ Non posso ingannare Benjamin, è più furbo di me e te messi assieme e in più non sono brava a manipolare la Foschia, non è il mio dono.” Dico imbarazzata.

“ Tu non vuoi ingannarlo perché hai paura che possa chiudere i rapporti con te” la voce di Dylan giunge dalle mie spalle, io e Noah ci giriamo di colpo cercando di invidiare il suo viso nella penombra.

Lo scovo a pochi passi da me facendo una lieve luce con una palla di magia violacea: “Da quanto stai ascoltando Dylan?” Chiedo spaventata.

“Abbastanza da sapere cosa state tramando” dice sedendosi accanto a mio fratello guardandoci entrambi.

Ho il viso in fiamme per essere stata colta sul fatto, ora non si fiderà più di noi e specialmente di me, gli ho tenuto nascosto il mio tentativo di barare l’intera competizione e sono pure un capocabina, non sarà affatto felice: “Posso spiegarti Dylan io non volevo inga…”

“Io sono d’accordo con voi” le parole del figlio di Atena mi lasciano con la bocca aperta, anche Noah appare stupito come deduco dalla  sua espressione attonita in volto: “ La squadra di Ermes sembrerebbe che stia giocando sporco chiedendo l’aiuto di una cabina squalificata, e io non posso non dormire la notte per colpa loro, devo scoprire cosa tramano” aggiunge aumentando il nostro stupore.

“ Mai avrei pensato che tu potessi essere d’accordo con una cosa del genere” dico scossa, il biondo sorride guardandosi le mani e abbassando lo sguardo senza dire una parola.

“B-b-bene ora che anche il nostro capo è d’accordo dobbiamo tornare al discorso che tu devi eludere Benjamin” balbetta Noah indicandomi con fare drammatico.

“Non userai la vostra magia ma la tua astuzia e strategia” dice Dylan appoggiando mio fratello “ Elaborando in cinque minuti questo piano e notando subito cosa stessero facendo i figli di Ares dall’altra lato della mensa dimostri che sei più furba e scaltra di quello che vuoi dare a vedere Lyra “ aggiunge con tono divertito, rimango in silenzio ragionando nervosa, ingannare Ben è un’impresa dentro l’impresa, è schivo e riservato e spesso non parliamo per giorni intere per via del suo carattere, non provo alcun tipo di affetto per lui se non pura e semplice curiosità visto il suo comportamento, non ho motivi per non voler fare il bene della mia squadra a suo discapito. Eppure qualcosa mi frena, sento che sto facendo un azione incredibilmente sbagliata nei suoi confronti, il che mi sorprende visto che non provo lo stesso rimorso nel  chiedere a mio fratello di ingannare un qualsiasi figlio di Ermes.

Poter uscire dal Campo Mezzosangue e compiere un impresa è molto più importante di un rapporto umano ambiguo appena formato e dovrebbe essermi chiaro, però una vocina nella mia testa mi dice di fermarmi lo stesso.

“Lyra rispondi” Dylan mi esorta a dare una risposta mentre io vorrei solo girarmi e camminare lontano dalle mie responsabilità.

“Io ho tirato in ballo questa faccenda e anch’io voglio contribuire” sentenzio alla fine, ingannare Ben può essere la svolta decisiva per la mia squadra, chi sono io per compromettere una vittoria?

“ Ottimo, ovviamente nessuno tranne noi tre deve sapere di questo piano” dice il figlio di Atena con voce seria, mi mordo il labbro colpevole: “ Maya lo sa e non è d’accordo” dice Noah guardandomi. Sobbalzo incredula, solo ora dopo aver discusso e elaborato una strategia mi accorgo che Maya non si è presentata all’assemblea, mi giro a destra e sinistra cercando di individuare la sua massa di ricci in mezzo alla folla.

“Non c’è, mi ha accompagnato per poi andare nella nostra cabina” aggiunge mio fratello vedendomi ispezionare il perimetro, ingoio un groppo in gola di delusione misto a preoccupazione: “ Peggio per lei” dico fredda cercando di nascondere il rammarico.

“Non deve darci guai” dice Dylan fissandomi.

“Stai sereno, non è il tipo” sussurro  cercando di proteggere il troppo sapere di mia sorella, mi tocco le punte dei capelli nervosa mentre il figlio di Atena e Noah discutono.

“Io mi occupo della squadra di Afrodite, Demetra, Dioniso e il figlio di Ade.” Dice Dylan mentre fa per andarsene.

Sussulto immediatamente spalancando gli occhi: “ Non possiamo compromettere la squadra del fidanzato di Will, è nostro amico” dico gesticolando fissando lo sguardo calcolatore del biondo.

Lui sorride prima di andare verso il falò dove tutti gli altri semidei ci aspettando fra risate e chiacchiere, all’oscuro di far parte di una faccenda molto più complicata di ciò sembra all’apparenza.

“Hai messo te in ballo degli inganni Lyra, io seguo solo il flusso” dice alzando le spalle per poi  mescolarsi alla folla.

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Capitolo 10
*** Capitolo Nono ( Seconda parte ) ***


“Hai messo te in ballo degli inganni Lyra, io seguo solo il flusso”

L’ultima frase di Dylan mi ronza in testa procurandomi dolore alle tempie, l’imbarazzo di essere scoperta a tramare alle spalle della mia squadra è minuscolo accanto allo stupore che mi ha procurato l’atteggiamento del figlio di Atena, chi sono io per mettere a repentaglio le sorti di quattro cabine? ingannare Ben è l’ultima delle cose che voglio fare in questo momento, ma lui farebbe lo stesso per me? Indubbiamente no, avvantaggerebbe subito la sua squadra, ma io non sono lui ed ero ampiamente salda alla mia integrità prima che Valery e la sua combriccola si mettesse a organizzare a tavolino strategie davanti all’intero Campo creandomi pressione e ansia per ottenere la vittoria. Mai mi sarei aspettata di vedere questo lato calcolatore del figlio di Atena, lo conosco dal mio primo giorno al Campo Mezzosangue, il ricordo di quel bambino dai capelli biondo cenere che mi aiuta con la spada non coincide con gli sguardi da stratega che mi ha lanciato pochi minuti fa. Sento qualcuno toccarmi la spalla e interrompere i miei pensieri:” Sei stupita quanto me immagino” dice mio fratello Noah con voce roca, il suo sguardo è visibilmente preoccupato.

“ Ne parleremo in cabina” concludo la conversazione sul nascere avvicinandomi al resto della Squadra che nel frattempo si è  messa a sedere in cerchio attorno al fuoco improvvisato.

Mi metto vicino a Wil Solace mentre ridacchia allegro con un figlio di Hebe dai capelli oro che riflettendo le fiamme rosse del falò lo fanno assomigliare a una creatura del bosco.

“Va tutto bene Ly?” Mi domanda il mio amico accorgendosi della mia espressione frastornata mentre mi siedo accanto a lui.

“Benissimo Wil, come sempre” mento sorridendo prendendomi una ciocca di capelli tra le dita provando a calmarmi, l’attenzione del biondo è catturata in pochi instanti  da Dylan che cammina in mezzo a noi con in mano un block notes. Gretha e Tremore si alzano raggiungendolo con in mano anche loro dei fogli su cui scrivere, lo sguardo divertito di Will si posa su di me: “Non dovresti fare anche te il Capocabina?” Ridacchia alzandosi e facendo innervosire ulteriormente il mio già precario stato d'animo

“Nessuno mi ha detto che eravamo a scuola” borbotto infastidita seguendolo con uno slancio per poi posizionarmi accanto al figlio di Atena che inizia a schiarirsi la voce.

“Nel campo tattico, la guerriglia non si manifesta con azioni di massa, neanche quando ambiente e circostanze particolari favoriscono il concentramento di numerose unità, ma è sempre una lotta episodica, che può aumentare di intensità e in estensione.” Dylan inizia a leggere  con voce statica dal suo taccuino catturando lo sguardo di tutti “ La cosa fondamentale è creare al nemico le più difficili condizioni di vita su un determinato territorio, costringendolo ad abbandonarlo o quanto meno a rinchiudersi in piccoli gruppi”

Un silenzio tombale cala su tutta l’Arena, guardo per terra cercando di allineare i pensieri tragicamente sparsi e  per riuscire a capire il suo discorso: “Una guerriglia non ha particolari strategie” sussurro:“ Tu vuoi batterli senza una strategia specifica?” domando confusa

“ Esattamente Lyra, noi tutti ci organizzeremo in piccoli gruppi armati con l’obbiettivo di prendere le bandiere” sentenzia il biondo orgoglioso.

“ E la nostra bandiera dove la posizioniamo?” Domanda Tremore affascinato.

“ Qua viene il bello, non la posizioniamo.” Alle parole del figlio di Atena un mormorio generale si diffonde tra i semidei che iniziano a tempestarlo di domande e dubbi sovrastando con le loro voci il rumore delle onde che viene dall’Oceano: “ Ascoltatemi, se non abbiamo una strategia le altre squadre non possono scoprirla e batterci, saranno presi alla sprovvista e verrano confusi dalle nostre azioni. Proveranno a cambiare la loro in corso d’opera ma sarà troppo tardi e verranno arginati da noi” aggiunge mettendo via definitivamente il taccuino in tasca.

“ Ok ma la bandiera?” domando non riuscendo a collegare i punti del suo strano monologo.

“ La terrà ciascun gruppo per un lasso di tempo da definire, al termine del tempo la si porterà da un altro gruppo in modo tale che resti sempre in movimento” risponde Dylan fissandomi dritto negli occhi. Immediatamente si accende una discussione che coinvolge ogni singolo componente della squadra, mi guardo intorno confusa vedendo gente gesticolare e cercare di spiegare alla persona più prossima a lui le sue ragioni. Cerco lo sguardo di mio fratello Noah tra la folla, lo trovo confuso agli argini che mi fissa con uno sguardo serio, vorrei che fosse accanto a me, saprebbe come far sentire la mia opinione e saprebbe calmarmi con una qualche battuta. Nel frattempo il figlio di Atena prova a zittire tutti sparando a zero risposte coincise a ogni semidio in piedi intorno a lui.

“ Lasciatemi spiegare, i gruppi non saranno fatti a caso, conterranno almeno due guaritori di Ecate e Apollo e altrettanti guerrieri. Non creeremo un Campo Base per il primo soccorso poiché  saranno sempre accanto a voi i guaritori in modo tale che vi possano rigenerare  al momento dove si svolge l’azione e evitare inutili perdite di tempo. Non tutti i gruppi avranno la possibilità di tenere la bandiera, questi dovranno o stare nei posti dove avverranno gli scambi oppure andare in cerca delle bandiere avversarie” dice Dylan urlando in modo tale che tutti lo sentano.

Una caccia alla bandiera senza strategia non l’avevo mai sentita e dubito che qualcuno sia stato così avventato da realizzarla, è un azzardo troppo rischioso per una squadra solida come la nostra, potrebbero crearsi problemi con la tattica della guerriglia e il rischio di rivolte e discussioni all’interno dei gruppetti stessi aumenterebbe a livelli esponenziali durante l’attività, per via di tensioni e litigi.

“ Ma si può non posizionare la bandiera e non metterla mai in un posto fisso?” Domanda una figlia di Hebe che riesce a farsi largo tra tutte le voci.

“ Chirone non ha mai specificato niente al riguardo e non ci sono regole specifiche” dice Tremore mettendosi accanto al figlio di Atena che lo guarda sorridendo.

“ Tu sei d’accordo con lui?!” Esclama Gretha con un’espressione stupita che stona con il suo viso da bambina, mi avvicino a lei appoggiandole una mano sulla spalla per calmarla, conosco bene il suo rapporto che va ben oltre l’amicizia con il figlio di Tyche, posso immaginare il suo stupore.

“ Tu hai una strategia migliore? Io no, se ci pensate bene non è così da pazzi. Semplicemente non dovremmo seguire uno schema fisso se non per scambiarci la bandiera” cerca di spiegare Tremore gesticolando. “ Non è una follia, è solo rischioso” aggiunge con un sorriso enigmatico fissando la sua partner.

“ Hanno ragione, non è impossibile la vittoria con questa tattica” Will Solace si aggiunge alla conversazione schierandosi dalla parte di Dylan, lo guardo cercando delle spiegazioni ma il suo sguardo è dritto verso il loro capo gruppo che aspetta solo una mia frase.

“ Lyra cosa suggerisci di fare?”  sussurra Gretha voltando le spalle al trio davanti a noi, sento le guance farsi calde per via della pressione, i verdi occhi della mia amica mi guardano aspettandosi una risposta pronta, perspicace e che possa sistemare tutta questa faccenda: “ La squadra si  spaccherà  in due se non fai qualcosa” incalza aumentando solo il ronzio che sento fin dentro il cranio e non la mia capacità decisionale. La testa mi pulsa e sento la magia dentro di me iniziare a surriscaldarsi per via dell’agitazione, guardo le mie scarpe da ginnastica luride mentre cerco di elaborare un comportamento sensato. Le passo accanto avanzando verso Dylan, lo prendo per un braccio strattonandolo e allontanandoci da tutti.

“ Dammi due giorni, domani inizio a lavorarmi Ben per ricavare un po’ di informazioni e poi creiamo la nostra strategia. Non possiamo andare allo sbaraglio così, dammi solo un po’ di giorni.” Gli dico con voce roca avvicinandomi a lui annullando quasi completamente  la distanza che ci separa. Un sorriso vittorioso si fa largo sul suo viso che alza con aria di sfida sfiorandomi il naso.

“ Hai poco tempo Lyra, la caccia è fra meno di otto giorni” sussurra per non farsi sentire da nessuno, involontariamente una smorfia disgustata si fa largo sul mio volto, ha ottenuto ciò che voleva, mi ha messo alle strette toccando ciò che più voglio ottenere, l’impresa di Chirone. Mi giro e con uno scatto faccio rapida i gradini dell’arena andando verso la spiaggia.

Il Dylan che conosco non avrebbe mai approvato il mio piano di ingannare persone e non avrebbe mai calcato su un mio punto debole mettendomi spalle al muro per ottenere ciò che vuole, facendo per di più leva sull’appoggio di persone non a conoscenza dei sotterfugi che ci sono dietro tutto ciò. Arrivare a compromettere ciò che desidero me lo aspetterei da chiunque tranne che dal mio amico che mi è sempre rimasto accanto in questi anni fra insuccessi e vittorie.

Prima di rendermene conto sono già seduta in mezzo alla sabbia fredda al buio, non mi sforzo nemmeno di accedere una luce con la magia, non ne avrei le forze mentali. Ingannare Ben è l’unico modo per far allineare tutto ciò che Dylan ha scombussolato per i suoi fini, questo è quanto. Non ho alternative se non voglio dividere in due la mia squadra, distruggere il lavoro di tutti e precludermi l’unica possibilità di spiccare tra la massa di semidei che popola il Nord America, è da anni che nessuno mette più piede fuori da questo campo per compiere un’impresa, gloria e onore sono sempre ciò che hanno ottenuto in passato gli eroi vincitori facendosi addirittura notare dai loro genitori divini. Mia madre sarebbe la prima dea minore ad avere un figlio coinvolto in una missione, non solo gli dei maggiori le porterebbero maggiore rispetto ma tutti al Campo Mezzosangue finalmente vedrebbero quanto vale la mia stirpe. Potrei riuscire a parlarle e addirittura a vederla se solo riuscissi a far quadrare l’intera faccenda.

Sento dei passi avvicinarsi a me mentre fisso le onde nere infrangersi contro la riva: “ Che hai intenzione di fare Lyra?” La voce di Noah trapela preoccupazione mentre mi porge nell’oscurità la sua mano per alzarmi.

“Vincere su tutti.”

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